Questioni di famiglia

di Gakuen88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Questioni di famiglia ***
Capitolo 2: *** Sei tu mio fratello? ***
Capitolo 3: *** Aggiungi un posto a tavola ***
Capitolo 4: *** Lui è mio! ***
Capitolo 5: *** Al limite della tensione ***
Capitolo 6: *** E' questione di tempo ***



Capitolo 1
*** Questioni di famiglia ***


questi sono i personaggi così come me li sono immaginati! xD

Key e jong
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taemin
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minho
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minnie 2
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minho 2
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extra
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Questioni di famiglia
 
Kibum



Key- AMOREEEEEE

Sento i passi che si avvicinano. Ora entrerà con la solita faccia scocciata di chi ha a che fare con un bambino troppo lagnoso. Non appena arriverà inizierà a sbraitare con quel suo tono saccente. “ma la smetti di urlare come un assatanato?”

Jh- ma la smetti di urlare come un assatanato?

Sorrido per quella previsione azzeccata. Jonghyun è appena comparso sulla porta e come al solito ha quella faccia da scemo… ok ammetto che stavolta ha ragione. Non appena ha aperto la porta, dopo nemmeno due secondi che aveva sbraitato, mi ha visto in questo modo… povero amore mio, ci credo che gli è preso un colpo Hahah Eppure non sono minimamente dispiaciuto di vederlo in questo modo… il mio uomo.

Jh- ch-che… cos…. Insomma tu…

Key- ed io che pensavo di farti felice… uff

Faccio il finto arrabbiato sapendo perfettamente che le sue parole non sono arrabbiate bensì sbalordite e piene di desiderio.

Sono nudo… completamente e soprattutto sono pronto…
Pronto per lui
Pronto per me
Pronto per fare l’amore.

Il mio scimmione preferito si avvicina lentamente al nostro letto mentre non riesce a staccarmi gli occhi di dosso.

Sento il suo sguardo su di me,
sul mio viso,
sul mio corpo
ma soprattutto sul mio fallo duro ed eretto che svetta nella mia mano mentre lo fisso con la bocca socchiusa e la lingua che, sensuale, passo sui denti superiori

Key- amore buon compleanno…

Finalmente il mio tesoro si riprende e quella scintilla che tanto adoro gli si accende nello sguardo mentre un sorrisino perverso gli si forma all’angolo della bocca.

Jh- mmm grazie dolcezza ma…

Key- ma…

Lo stuzzico sapendo perfettamente che se ne uscirà con una cazzata delle sue.

Jh- mmm ma non dovrei essere io a scartare il regalo? Perché tu sei bello che scartato… e direi anche completamente “montato”?

Sull’ultima parola mi fa l’occhiolino accennando con la testa al mio sesso turgido.
Nonostante sia assurdo, scoppio a ridere e lo invito a raggiungermi sul grande lettone.

Key- ti ho risparmiato la seccatura amore… in questo modo puoi goderti meglio il tuo regalo…

Gli sorrido lascivo e afferro le mie ginocchia lasciandogli l’intera vista del mio sesso e del mio buchetto, ben esposto e pronto a tutto.
L’ultima cosa che il mio cervello registra, prima di aprirsi al piacere assoluto, sono i suoi occhi che famelici mi scrutano mentre si avvicina con lentezza esasperante e sensuale al letto, mentre mi pare di sentire un “buon compleanno a me” uscire, insieme a un verso roco ed eccitato, dalla gola del mio uomo.



Gioco distrattamente con i suoi capelli ancora umidi di sudore mentre lui dorme profondamente, ormai appagato, a pancia in giù mentre mi tiene un braccio intorno alla vita. Il sesso con lui non mi stanca mai… dopo tutti questi anni non potrei farne a meno. Dodici… dodici anni e siamo ancora io e lui.
Mi perdo nei miei pensieri ricordando il nostro percorso, quel viaggio che ci ha portato fino a qua, due trentaquattrenni adulti e vaccinati che ancora si amano come ragazzini.

Possibile che sia passato già così tanto tempo? Come è possibile?

Io e Jonghyun ci conoscemmo all’università, avevamo entrambi finito il militare da poco e per caso ci iscrivemmo agli stessi corsi. Fu subito amore a prima vista, nel giro di quarantotto ore eravamo a letto insieme e demmo il via alla nostra relazione. La nostra storia andò avanti clandestinamente per più di un anno e in quel periodo ci ammazzavamo di lavoretti part time per mettere da parte qualche soldo. Sapevamo cosa avrebbero detto le nostre famiglie e quindi aspettammo, aspettammo il momento adatto e dopo poco più di un anno svelammo la nostra storia alle nostre famiglie. Come previsto non andò bene. I miei iniziarono a inveire contro Jong dicendogli, o meglio urlandogli contro, di lasciarmi e sparire dalla loro vista, mentre i genitori di Jong furono ancora più drastici e cacciarono entrambi di casa.

Rimanemmo soli, rinnegati dalle nostre famiglie. Giovani e con tutta una vita davanti, facemmo una pazzia. Nel giro di due settimane eravamo in America e quando tornammo, tre settimane dopo, eravamo sposati…

Ora sono passati undici anni… undici anni di matrimonio con l’uomo più arrapante e dolce di questo mondo. Lo osservo dormire accarezzandogli le spalle grandi e muscolose, fino a scendere all’attaccatura della schiena per finire con il palpargli quelle chiappe che mangerei a morsi!
Un rumore sulle scale mi avverte dell’arrivo di un ospite e così mi affretto a tirare il lenzuolo in modo da coprire i nostri corpi nudi e ancora abbracciati. Pochi secondi e sento bussare alla porta.

Min- papà? Posso entrare?

Key- vieni tesoro.

La porta si apre con cautela e un bel ragazzo alto e castano con grandi occhi scuri e folte sopracciglia, si avvicina senza preoccuparsi troppo di trovarci in questa situazione… ormai è abituato. Sa e capisce.
Minho… nostro figlio. È con noi da sette anni, ovvero da quando ne aveva dieci, età minima per poter essere adottato da una coppia del nostro tipo. I primi tempi fu strano sentirsi chiamare papà ma ora adoro mio figlio più di qualsiasi altra cosa… quasi come Jonghyun... loro due sono i miei amori… la mia vita e non potrei essere più felice. Gli sorrido e gli faccio segno di avvicinarsi mentre lui osserva con un sorrisino il suo “altro papà” che dorme tranquillamente.

Min- è arrivata questa, è per te e papà… viene dai servizi sociali.

Mi porge la grande busta gialla imbottita e senza nemmeno aprirla, mi viene un colpo al cuore. Temo sempre che possano levarmi il mio bambino per qualche stupido cavillo. Siamo stati due anni in prova con l’assistente sociale prima di poter finalmente considerare l’adozione definitiva e non voglio passare un altro periodo del genere.
Minho deve pensare la stessa cosa perché la sua faccia si rabbuia. Sorrido e mi sporgo per accarezzargli la guancia rassicurandolo.

Key- vedrai che non è niente amore.

Mi sorride di rimando ma percepisco la sua ansia, così mi affretto ad aprire quell’incartamento. Ci sono diversi fogli scritti con cose incomprensibili. Dati, tabelle schede di… no! Cioè…. Sì!
Il cuore mi si gonfia a dismisura non appena leggo la prima frase del terzo foglio che mi capita sotto gli occhi.

“CERTIFICATO DI ADOZIONE CONFERMATO IN BASE ALLA DOMANDA EFFETTUATA IL 30 SETTEMBRE 2007”

Sono sconvolto. Quella benedetta domanda che facemmo per adottare un'altra bambina quando Minho era ancora relativamente piccolo, e della quale sembravano essersi perse le tracce, è ora…
Continuo a leggere avido di sapere senza nemmeno rendermi conto che Minho mi fissa senza avere idea di cosa stia succedendo e di cosa significhino quelle carte.

“In data 14 agosto 2013, è stata convalidata la richiesta di adozione da parte del Sig. Kim Kibum e del Sig. Kim Jonghyun. Per motivi burocratici e di adattamento in una famiglia avente due genitori di sesso maschile e già un ragazzo adottato, non sarà possibile adottare bambini sotto i tredici anni.”

Aspetta… ma tredici anni non è troppo grande? Come faremo a confrontarci con una ragazzina in piena pubertà? Continuo a leggere con il cuore in gola.

“I servizi sociali hanno cercato un candidato/a idonea a questa famiglia decretando che il ragazzo Lee Taemin sia il soggetto adatto. Il ragazzo quindicenne conosce la situazione familiare della coppia e ha dato la propria disponibilità. Qualora la coppia decidesse di procedere all’adozione, dovrà sottoporsi a un colloquio con il ragazzo in presenza degli assistenti sociali. In caso la coppia non fosse più disponibile per vari motivi all’adozione, è pregata di specificarlo al numero xx-xxxxxx”

Non ho parole…

Min- papà tutto ok?

Cosa dovrei rispondere? Sono sorpreso, frastornato, emozionato e spaventato tutto nello stesso momento.

Key- s-sì tesoro, tutto ok.

Sorrido ma Minho mi guarda con occhi penetranti e capisce subito che non va poi così bene. Prima di fare qualsiasi cosa devo parlare con Jong. Ho bisogno che mi sostenga in questa cosa. Accidenti quindici anni… è già quasi un uomo. Come faremo a farci accettare come genitori? Potremmo farcela?
Una bambina… volevo una femminuccia da coccolare e viziare e ora… un ragazzo… un ragazzo grande!
Sospiro prendendo fiato e poi mi giro verso Jong cercando di svegliarlo.

Key- amore svegliati! Jong svegliati…

Guardo Min che ridacchia vedendo suo padre borbottare nel sonno senza però accennare a svegliarsi.

Min- ci penso io?

Un lampo negli occhi di Min mi fa capire che ha in mente un modo sicuro per svegliare quel dormiglione di suo padre.

Key- tutto tuo…

Sorrido accondiscendente e Minho sfreccia fuori dalla stanza. Lo sento scendere di corsa le scale e tornare a tempo record con un bicchiere che tintinna… ghiaccio! Hahah il mio tesoro avrà un risveglio decisamente fresco!
Osservo Minho avvicinarsi e scostare un po’ il lenzuolo in modo da scoprire la schiena di Jong che non fa un cenno. Poi un cubetto di ghiaccio si posa leggermente sulla sua schiena, grazie a Min che sorride come un diavoletto, e Jong schizza in piedi rivelando le sue grazie… e che grazie direi!
Il mio bambino ed io ridiamo come matti mentre Jong rabbrividisce e si fionda poi sotto le coperte cercando il calore del mio corpo.

Jh- che cazzo fate! brrrrr

Min- colpa tua. Papà Key ha provato a svegliarti ma tu non l’hai degnato di attenzione… Hahah

Quando finalmente mio marito è sveglio e vigile, gli porgo il foglio affinché lo legga e magari mi dica cosa fare… è una decisione difficile e dobbiamo prenderla insieme.
 


****
Jongyhun 


Cosa???
Un ragazzo di quindici anni?

Fisso Key a occhi spalancati e leggo nei suoi la stessa confusione che sento io. L’atmosfera non è più giocosa ed io non so che dire. Mi ero rassegnato al fatto di poter avere solo un figlio ma ora… come facciamo? Abbiamo esperienza, siamo genitori da ben sette anni ma… Minho era piccolo quando è venuto a stare con noi, ha avuto tempo per abituarsi a noi, al nostro stile di vita.

Min- uffa mi dite cosa succede?

Minho nel frattempo è salito sul letto e si è messo seduto a gambe incrociate vicino al bordo e ci guarda preoccupato e arrabbiato per essere stato
escluso.

Key- amore è una cosa delicata, noi…

Min- devo andar via?

Un lampo di tristezza gli passa negli occhi scuri e mi si ferma il cuore. Minho non è debole e anzi è fin troppo allegro e intelligente e questo rende la sua
espressione ancora più straziante.

Jh- no! No Min non è per te!

Alle mie parole si rilassa immediatamente e si apre in un bel sorriso che ci scalda il cuore mentre, sotto il lenzuolo, cerco e stringo la mano del mio amore che aveva trattenuto il respiro alle parole del nostro bambino… per noi sarà sempre il nostro bambino, anche tra dieci o vent’anni!

Jh- Min… avevamo fatto una domanda per adottare una bambina anni fa ma poi non ci furono risposte… beh hanno risposto ora.

Mi guarda sorpreso mentre ancora una volta Key trattiene il respiro, sicuramente preoccupato della reazione di Minho che alla fine sorride ancora.

Min- avrò una sorellina!?

Sembra entusiasta all’idea… e ora come glielo spieghiamo che invece avrà un fratello e anche grande?

Jh- emmm no… purtroppo per alcuni motivi non possiamo sperare di adottare una bambina piccola

Min- ah… e quindi?

Key- quindici…

Sia io che Min ci giriamo verso Kibum che sembra assorto nei suoi pensieri. Non sembra parlare con noi ma piuttosto a se stesso e, quando Minho torna a guardarmi, ha una faccia curiosa. È grande ormai, forse è il caso di dire le cose come stanno, dopotutto è parte della famiglia e questa decisione riguarda anche lui.

Jh- è un ragazzo di quindici anni… avresti un dongsaeng di solo due anni più piccolo di te.

Osservo attentamente la reazione di Min che sembra sorpreso. Per qualche secondo penso che voglia opporsi all’idea ma alla fine si apre in un sorriso festoso.

Min- figo! Avrei un avversario con cui giocare alla Play!

Il tono divertito di nostro figlio riscuote Kibum dal suo torpore e, quando lo fisso, Key ha deciso. Glielo leggo negli occhi… lo vuole. Non può nascondermi niente, non dopo dodici anni. Bene... saremo genitori di due splendidi ragazzi!
 

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Capitolo 2
*** Sei tu mio fratello? ***


Taemin


Sono emozionato. Sto per conoscere la mia famiglia, o almeno parte di essa. La Signorina Chen mi ha detto che oggi incontrerò i miei padri e poi in base a come andrà il colloquio, potrò conoscere mio fratello. Sempre che vada tutto bene… ed io lo spero tanto. Non ce la faccio più a stare in questo istituto!

Quando ricevetti la richiesta da parte dell’assistente sociale, ormai avevo perso le speranze. Chi avrebbe mai adottato un ragazzo grande? Le coppie vogliono sempre bambini piccoli che creino pochi problemi e che possano abituarsi in fretta, non un ragazzo grande e per di più chiuso in se stesso, musone e dall’aspetto ambiguo. Già sono ambiguo… gli altri all’istituto me l’hanno sempre ripetuto ma non è mica colpa mia se la mia faccia è femminile e dai tratti delicati o se i miei capelli sono lunghi e morbidi come quelli di una ragazza. Quelli non posso tagliarli… ho promesso alla mamma che non li avrei mai tagliati corti… gli piaceva così tanto accarezzarmeli. Scaccio le lacrime che scendono inesorabili ogni volta che penso a lei.
Sono passati tanti anni e sarebbe felice per me. Sarebbe contenta di sapere che finalmente qualcuno ha accettato di prendersi cura di me. Non sarò più solo, proprio come voleva lei.

La coppia che mi adotterà è una coppia gay ma non importa, non m’interessano i loro gusti, spero solo che mi vogliano bene anche così come sono. Voglio il calore di una famiglia, voglio essere lodato per la mia bravura a scuola e voglio essere ripreso se sbaglio. Mamma mi ha insegnato a comportarmi bene, a obbedire e non discriminare nessuno. Mi ha sempre amato ed è una delle cose che mi sono mancate di più da quando sono in istituto… sono già passati sette anni…

Finisco di rifare il letto, controllo il mio aspetto allo specchio e sono pronto. Pochi minuti e la Signorina Chen mi viene a prendere per accompagnarmi dalla mia famiglia.

- sono brave persone Minnie, ti tratteranno bene ed io sono così felice per te piccolo.

Ho sempre adorato la Signorina Chen. Dopo che mamma se ne andò, fu lei a occuparsi di me, mi coccolava sempre prima di addormentarmi e a mensa mi dava porzioni più grandi di qualsiasi cosa dicendo che ero troppo magro. Quando arriviamo davanti alla porta, mi fermo e la abbraccio. Non dico nulla ma lei non si sorprende, non sono un chiacchierone, non lo sono mai stato da quando vivo qui.

- forza, va a conoscere la tua famiglia. Se hai bisogno di me sono qui fuori ok? E non far caso all’assistente sociale, è qui solo per vedere se loro ti meritano ok?

Sempre buona. Sorrido, afferro la maniglia e la spingo verso il basso entrando.

Quando me la richiudo alle spalle, cala il silenzio. Alzo gli occhi e davanti a me trovo un signore grande. Ha la barba e mi fissa benevolo. Si avvicina e mi posa una mano sulla spalla. Quel toco m’infastidisce perché oltre alla Signorina Chen nessuno mi ha mai toccato e preferisco così. Impercettibilmente mi sposto e lui sembra afferrare il concetto così mi lascia andare e, sorridendo, m’indica due ragazzi.

- Taemin questi sono Kim Jonghyun e Kim Kibum.

Ohhh ma questi sono giovani! Quanti anni avranno? Sì e no ne dimostrano venticinque. Come fanno ad avere già adottato un figlio? Sono scioccato e confuso.

Sono entrambi molto belli e sembrano così a loro agio l’uno vicino all’altro che già mi stanno simpatici. Si capisce che si amano profondamente. Mamma diceva sempre che non c’è nulla più bello dell’amore, e non importa di che amore si tratta. L’amore è sempre giusto.
C’è un attimo di imbarazzo e nessuno parla. Chino leggermente la testa non riuscendo a trovare la voce. Poi però il più magro fa un grande sorriso che mi lascia senza fiato. È così dolce e allegro che non posso fare a meno di ricambiarlo, anche se il mio è solo un cenno composto.

- ciao Taemin… io sono Kibum ma mi fa sembrare vecchio quindi mi faccio chiamare Key

Si avvicina ma si ferma a poco più di un metro da me. Non mi tocca, non cerca la mia mano e apprezzo davvero il suo modo di fare… non mi conosce per niente e già ha capito.

-io sono Jonghyun ma per tutti sono semplicemente Jong.

Wow… l’altro ragazzo è un ammasso di muscoli non indifferente rispetto all’altro eppure il suo sorriso e la delicatezza con cui mette la mano sulla spalla del compagno, mi spiazzano.

- p-piacere io sono Taemin

- vieni, sediamoci ti va?

Il ragazzo che si è presentato come Jong m’indica un divanetto e un paio di poltrone mentre con la coda dell’occhio noto l’assistente sociale che si siede in disparte ma che ascolta tutto. Quando mi siedo mi sento meglio, do le spalle all’assistente ed è come se non ci fosse. Prima che possa raggruppare le idee la mia bocca si lascia sfuggire quella domanda che mi tormenta da quando sono entrato.

Tae- non siete troppo giovani per avere figli?

Ancora una volta cala il silenzio ma poi Kibum... Key sfoggia un sorriso divertito e malizioso che rivolge prima a me e poi al suo uomo.

Key- vedi amore? Sembriamo giovani!

Tornando a rivolgersi a me sorride ancora e prende una mano di Jonghyun tra le sue.

Key- abbiamo trentaquattro anni Taemin. E Minho ne ha diciassette. Spero non ti dispiaccia. So che siamo una coppia fuori dal comune ma-

Le parole di mamma mi escono fuori dalla bocca come se fossero dette contro la mia volontà, sovrappensiero.

Tae- non c’è nulla più bello dell’amore, e non importa di che amore si tratta. L’amore è sempre giusto.

Silenzio… ancora. Sono proprio bravo a creare imbarazzo. Chino la testa tappandomi quella boccaccia che mi ritrovo.

Jh- Taemin… Taemin puoi guardarmi per favore?

Quando alzo gli occhi, incontrando quelli nocciola scuro e caldi di Jong, lui è serio e per la prima volta mi sembra un uomo adulto più che un ragazzo.

Jh- è bellissimo quello che hai detto e per noi è molto importante. Ci farebbe davvero felici averti con noi quindi se te la senti, ti andrebbe di far parte della nostra famiglia?

Il tono gentile di Jong, il sorriso emozionato e gli occhi lucidi di Key mi fanno battere forte il cuore. Mi piacciono. Mi piacciono come persone.

Tae- solo a una condizione…

Ora mi vergogno e abbasso la testa. Nonostante l’imbarazzo però devo dirlo perché è quello che ho sempre voluto fare.

Key- dimmi pure Taemin, ricordati che puoi dirci tutto.

Tae- Minnie… chiamatemi Minnie

Mamma lo faceva sempre…

Jh- ma certo, se ti fa piacere ti chiameremo così. È davvero carino e ti si addice.

Un ultimo sforzo. Respiro profondamente e parto tutto d’un fiato.

Tae- evogliochiamarvipapà

Non alzo la testa finché non sento qualcuno singhiozzare. Alzo gli occhi e vedo Key che si stringe tra le braccia di Jong che gli accarezza la schiena.

Key- oh amore… amore i nostri bambini!!!!

Non so cosa dire e rimango a guardare la scena allibito. Poi incontro lo sguardo di Jong che sorride.

Jh- oh non farci caso Minnie Hahah Key è davvero felice. Sperava tanto che potessi chiamarlo papà e aveva paura che tu non avresti voluto.

E prima che possa fermarmi lo dico…

Tae- papà…


****
Minho


Oddio ma quando arrivano?

Sono usciti più di tre ore fa e ancora nessuna notizia. Quando tornarono dal colloquio con quel ragazzo, mi dissero che era un ragazzo adorabile e che speravano che potessi essere gentile con lui, come se di solito fossi un teppista. I papà si preoccupano troppo. Io non vedo l’ora di conoscerlo, essere figlio unico è una noia anche se papà Jong a volte gioca con me. Non è molto bravo e poi è vecchio, io voglio qualcuno con cui parlare di sport e di ragazze, che giochi con me e che mi faccia compagnia.

In una settimana la mia camera è stata stravolta e ora ci sono due letti e due scrivanie invece che una sola. Dovrò dividere l’armadio con… Taemin, ma non m’importa. Sono troppo emozionato di conoscerlo, chissà com’è. Se è come quel pazzo di Onew mi sparo! Hahah Onew il mio migliore amico è un casinista assoluto e spero davvero che il mio nuovo fratello non sia così esagitato.

La serratura di casa scatta e così faccio anch’io alzandomi dal divano come una molla. Mi precipito all’ingresso giusto in tempo per vedere papà Jong che entra e mi saluta con un sorriso emozionato.

Jh- ciao piccolo!

Min- dov’è?

Jh- stanno arrivando abbi pazienza, Taemin aveva bisogno di alcune cose prima, così lui e Key stanno tornando a piedi. Tra qualche minuto saranno
qui.

Cerco di carpire quanto più posso visto che in questa settimana sono stati così evasivi.

Min- allora? Com’è? Simpatico? Intelligente? Brutto?

Papà ride e passandomi accanto mi scompiglia i capelli. Sono alto già come lui e scommetto che lo supererò alla grande, eppure, quando giochiamo alla lotta non ho speranze… vince sempre lui.

Jh- lo saprai presto.

Come se ci avessero sentito la porta si apre di nuovo ed entra papà.

Key- ciao amore. Minnie accomodati.

Tae- permesso…

Papà è in mezzo e non riesco a vedere nulla ma, non appena si sposta, lo vedo… una ragazza? Ma non doveva essere un maschio?
Osservo la nuova arrivata con un misto di interesse e curiosità. Quando i suoi occhi incontrano i miei sussulto e noto che anche lei è sorpresa di vedermi.

Min- ma non doveva essere un ragazzo?

 Papà Jong mi molla un ceffone non troppo forte sulla nuca, riprendendomi.

Jh- Minho! Lui è Taemin, tuo fratello.

Min- CHE COSA???

È un ragazzo? Il fratello in questione fa un sorrisino ed è ancora più difficile credere che sia un ragazzo.
È davvero bello. La pelle chiara che sembra di porcellana. I capelli lunghi, e tinti di un castano rossiccio simil arancione, sono raccolti dietro lasciando solo qualche ciuffo ribelle. Sembra finto… è davvero bello.

Key- scusa Minnie, Minho ha davvero poco tatto, mi spiace.

Tae- oh non c’è problema… me lo dicono spesso.

Con papà Jong e papà Key qui, improvvisamente mi sento a disagio, anche la sua voce è delicata e non riesco a dire niente. Continuo a osservarlo in silenzio e di tanto in tanto i nostri occhi si incrociano e lui fa ancora quel sorrisino strano. Mentre papà Key inizia a cucinare, io e papà facciamo fare il giro della casa a Taemin che si guarda intorno affascinato e intimorito al tempo stesso. Quando arriviamo in camera papà gli indica qual è la sua roba e poi con una scusa plateale ci lascia soli.

Rimango in silenzio non sapendo che dire dopo la figuraccia di prima. Taemin si siede sul suo letto e mi fissa per qualche secondo prima di parlare.

Tae- sei tu mio fratello?

Quella domanda mi spiazza. Non è ovvio? Incerto rispondo.

Min- sì… io… sono Minho e so che ti chiami Taemin.

Tae- puoi chiamarmi Minnie?

Minnie? Gli si addice, è così grazioso. Sorrido e lui ricambia.

Min- certo? Taemin… Minho hehe i due Min…

Tae- hyung…

Quella piccola parola pronunciata dalle sue labbra mi fa un effetto strano, quasi quasi mi aspettavo che dicesse Oppa anche se so bene che è un ragazzo.

Min- s-sì?

Tae- hyung ti sto antipatico?

Cosa? Perché questa domanda?

Min- no, cosa te lo fa pensare?

Tira su le spalle e distoglie lo sguardo girando per la stanza.

Tae- è che voglio andare d’accordo con te. Ho sempre desiderato un fratello o una sorella.

Lo capisco, forse è perché entrambi veniamo da un istituto? Mi alzo e gli metto una mano sulla spalla. A quel contatto lo sento irrigidirsi e spostarsi un
poco. Non vuol essere toccato?

Min- scusa…

Si gira e mi guarda dritto negli occhi.

Tae- no… è solo che… è tanto che nessuno mi… ecco io…

Improvvisamente arrossisce e sembra a disagio. Torna a sedersi sul letto e mette le mani in grembo torcendosele.

Tae- è che a parte mamma e la signorina Chen… nessuno mi ha più toccato.

Cosa? Non aveva amici? Cosa nasconde questo ragazzo?
Mi avvicino e gli scompiglio piano i capelli sentendolo irrigidirsi di nuovo senza però sottrarsi.

Min- sono il tuo hyung no? Tra fratelli ci si tocca e non ti farò male quindi… lasciamelo fare ok?

Gli accarezzo ancora la testa e lentamente si rilassa guardandomi e poi si apre in un bel sorriso. Dio quanto è adorabile! Sembra un cucciolotto! Improvvisamente ci chiamano dal piano di sotto. Prendo Taemin per mano e, dopo un iniziale fremito, lo sento rilassarsi mentre mi segue tranquillo fino al piano di sotto.

 
****
Taemin 


La cena è stato un momento magico… non mi ero mai sentito così bene. Papà Key è rimasto di sasso quando ci ha visto scendere mano nella mano ma poi si è aperto in un grande sorriso e quando Minho gli è passato accanto, gli ha dato un bacio sulla fronte. Per un momento mi sono sentito riportare indietro nel tempo a quando mamma lo faceva a me e una fitta di gelosia si è impadronita dei miei pensieri. Quel contatto sembrava così leggero e affettuoso… prima o poi bacerà anche me sulla fronte?

Non sono stato molto di compagnia ma ho ascoltato tutto e mi sono reso conto che è una vera famiglia. Minho ha raccontato cosa ha fatto a scuola e poi la cena era squisita. Si respira una bella atmosfera in questa casa. Mi hanno detto che inizierò scuola tra qualche giorno e mi hanno detto tutto quello che dovevo sapere. Ho anche riso un paio di volte. Papà Jong è divertente e battibecca spesso con Minho. Quando finiamo, mi rendo conto di non conoscere tutte le abitudini della casa ma essendo abituato alla vita in istituto, mi alzo e inizio a sparecchiare. Minho si avvicina e mi sorride dicendomi piano.

Min- i piatti li facciamo a turno di solito ma fai finta di non saperlo e lasciali fare a papà Key Hahah

Mi strizza l’occhio e posa la pila di piatti sul lavandino dove Key inizia a preparare l’acqua saponata.

Key- ti ho sentito Min! Guarda che domani tocca a te, non la farai franca Hahah

Min fa la linguaccia e scoppia a ridere per poi afferrarmi il poso e tirarmi verso le scale.

Min- noi andiamo a giocare alla play!

Jong- sì ma alle dieci a letto intesi? Tu domani hai scuola e per Minnie è stata una giornata intensa!

Ohhh questo… è proprio di questo che parlavo. Voglio questo tipo di intimità, questo tipo di ambiente. Mamma sarebbe davvero felice. Sorrido e scappo in camera con Minho che subito si butta sul suo letto.
Io prendo la borsa, che non avevo disfatto prima, e inizio a sistemare le poche cose che ho. Quando prendo tra le mani la foto di mamma mi fermo un attimo e mi siedo sul letto. Minho sta smacchinettando con la play ma io non so giocare… in istituto non ce l’avevamo.

Tae- hyung…

Si gira e mi guarda con un sorriso.

Min- dimmi.

Tae- vuoi vedere la mia mamma?

I suoi occhi si fanno grandi e curiosi e subito lascia perdere ciò che stava facendo e viene a sedersi vicino a me. Quando gli passo la foto incorniciata, la guarda affascinato.

Min- che bella donna… adesso capisco perché sei così bello.

Mi sento arrossire fino alla punta dei capelli e senza un motivo preciso, inizio a raccontare di lei a Minho. Lo conosco da poche ore ma già sento di potermi fidare di lui. Mi piace avere un fratello.

Guardando mamma inizio a parlare.

Tae- eravamo solo io e mamma. Mi voleva bene. Era sempre dolce e affettuosa e mi faceva tante cose buone da mangiare. Giocava con me e mi portava sempre a spasso ogni volta che era libera dal lavoro.

Accarezzo la foto ricordando bene quei giorni, non ero troppo piccolo.

Min- cosa… cosa è successo poi? Come mai eri in istituto? Io fui lasciato davanti alla porta che avevo qualche mese. Non so nulla dei miei genitori biologici.

Lo guardo dispiaciuto, io almeno qualche bel ricordo ce l‘ho.

Tae- noi… noi eravamo a passeggio ma io avevo sete. Ero grande, avevo otto anni ma quel giorno feci i capricci. Volevo assolutamente il latte alla
banana e il minimarket era dall’altra parte della strada…

Ricordare quel giorno è difficile e doloroso ma per la prima volta sento il bisogno di dirlo a qualcuno così prendo fiato e riprendo a parlare con la voce che trema un po’.

Tae- mamma andò a prenderlo per me dicendomi di aspettarla ma quando tornò… beh un pazzo al volante la investì. La mia mamma era così bella e buona… se avessi saputo che non l’avrei più rivista non avrei mai fatto quelle storie per un po’ di latte.

Non ce la faccio e lascio andare quelle lacrime che per troppi anni mi sono tenuto dentro. Ricordo quando le corsi incontro. Era ancora cosciente. Mi disse che mi amava, che non era colpa mia e che sarebbe sempre stata al mio fianco. Per tutti questi anni pensavo che mi avesse mentito, ma ora che ho una famiglia… penso che sia stata la mia mamma a farmi questo regalo.
Improvvisamente sento le braccia di qualcuno stringermi forte ma non capisco, Min è alla mia destra.

Quando alzo gli occhi mi rendo conto che ad abbracciarmi è… papà Key e papà Jong è al suo fianco e mi accarezza dolcemente la testa mentre hyung mi tiene la mano.

Key- piccolo sei a casa ora.

Jh- giusto Minnie la tua mamma sarebbe fiera di te.

È un momento strano. Non so cosa provare ma finalmente mi sento in pace. Mi strofino gli occhi e mi sento sussurrare ciò che mai avrei voluto dire ad alta voce.

Tae- papà… baceresti sulla fronte anche me? Mamma lo faceva sempre…

I grandi occhi lucidi di papà si addolciscono ancora di più e, leggero, posa un bacio sulla mia fronte. Chiudo gli occhi assaporando quella sensazione di cui ho un vago ricordo. Essere amato…


 

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Capitolo 3
*** Aggiungi un posto a tavola ***


Kibum


Mi giro e rigiro nel letto, sono preoccupato.

Jh- amore che c’è?

Mi giro verso mio marito, la mia roccia, e affondo il viso nel suo petto stringendolo forte a me.

Key- Minnie…

Sa cosa mi tormenta, anche se sembra sempre che cada dalle nuvole.

Jh- starà bene vedrai. Minho lo aiuterà e lo aiuteremo anche noi. Sembra davvero un bravo ragazzo.

Key- ha sofferto così tanto povero ragazzo. Sa cosa vuol dire perdere la famiglia e penso che questo lo abbia fatto crescere più in
fretta del dovuto.

Mentre il mio amore mi culla, ripenso alla triste storia di Taemin, a quella disperata richiesta d’amore. Sono rimasto a coccolarlo finché non si è addormentato mentre Minho mi guardava tristemente lanciando occhiate colme di compassione al suo nuovo fratello.

Jh- domani vuoi che resti con voi? Minho andrà a scuola ma io te e Minnie potremmo prenderci una giornata per conoscerci meglio no? Posso chiamare al lavoro e dire che non posso andare.

Scosto un po’ la faccia e lo guardo. So che lo farebbe per noi ma si è già preso un giorno oggi per andare a prenderlo in istituto.

Key- no tranquillo. Domani ce la caveremo benissimo io e lui. Voglio cercare di capire come si sente, poi quando sarà il tuo giorno libero, toccherà a te. Solo ti prego amore… non sparare cazzate come al tuo solito!

Le labbra di Jong si tendono come a trattenere un sorriso e le sue sopracciglia formano una V. Quando parla vorrebbe apparire arrabbiato, anche se non ci riesce.

Jh- no scusa che hai detto? Io non sparo cazzate! Vieni qua mostriciattolo.

Capisco subito le sue intenzioni e così provo a scappare da lui. Niente da fare. Mi afferra stretto bloccandomi le mani nella sua presa e attorcigliando le gambe intorno alle mie, immobilizzandomi anche quelle. Poi con un colpo di reni si mette sopra di me facendomi affondare nel materasso…

Dio quanto è forte. Mi piace stare sotto di lui.

La mia lingua lunga come sempre prende il sopravvento e parla da sola mentre ammicco sapendo che scatenerò la belva che è in lui… quella belva che ora voglio da morire.

Key- oh sì che le spari amore… su dieci cose che dici almeno otto sono stupidag- aahhhhh

Fulmineo scende a leccarmi il collo spingendo il bacino contro il mio ed io gemo, non posso farne a meno.
Ma quanto ce l’ha duro? Accidenti il mio amore si eccita davvero con poco e questa cosa fa impazzire anche me.

Jh- amore…

La sua è una preghiera, una supplica, un delizioso invito che mi fa fremere di eccitazione mentre mio malgrado dimentico tutto il resto. Per le prossime due ore sarò solo suo.

Key- hai voglia vero?

Annuisce con la faccia da cucciolo nonostante abbia il corpo da bestia. Con tutti i muscoli che ha, potrebbe stritolarmi e invece continua a baciarmi e coccolarmi con amore finché scivola in me con facilità. Ma non avevo il pigiama? Mmm dovrò chiamarlo mago d’ora in poi. Come riesce a distrarmi lui, non ci riesce nessuno. Accarezzo la sua schiena forte e ampia avvertendo ogni guizzo dei suoi muscoli e mi lascio amare allontanando per un po’ le preoccupazioni.



Key- pronto?

Tae- sì! Dove andiamo?

Ieri ci ho pensato e ripensato… dopo aver fatto l’amore con Jong. Minnie, avrà bisogno di vestiti, la sua valigia era così misera che quando l’ho vista mi si è stretto il cuore. Ho intenzione di riempirgli l’armadio fino a farlo straripare. È in questi momenti che adoro essere sposato con Jong. Il mio lavoro non è nulla di speciale, ma lui… lui lavora in un prestigioso studio di architettura e guadagna abbastanza da permettermi di usare la sua carta di credito senza preoccupazioni. Anch’io contribuisco, ovviamente, ma il mio lavoro d’insegnante, non mi fa fare tanti soldi quanto lui. Poco male, è anche vero che così ho più tempo per stare con i ragazzi e occuparmi della casa, dopotutto alla fine chi cucina e pulisce sono io. A ognuno il suo.

Key- andiamo a far compere.

Mi guarda con gli occhi spalancati dalla sorpresa, ma lo vedo che è emozionato. Gli sorrido e allungo la mano per scompigliagli i capelli. Prima di toccarlo, però, mi fermo con la mano a mezz’aria… non gli piace essere toccato però ieri sera non si è divincolato dal mio abbraccio quindi forse…
Rimango per un attimo senza sapere che fare ma poi Minnie sorride timidamente e si avvicina per essere accarezzato. Quel gesto mi riempie di gioia, da quanto è con noi? Possibile che siano solo due giorni?

Key- vieni Minnie andiamo.

Ora che lo sento più vicino, lo prendo a braccetto e ci avviamo per strada. Odio prendere la macchina e poi fortunatamente non ci mettiamo molto ad arrivare.

Giriamo per ore, entriamo e usciamo dai negozi comprando qualsiasi cosa possa servirgli. Biancheria, magliette, pantaloni, scarpe e pigiami. Io scelgo e lui fa il modello provandosi ogni cosa.
È molto tranquillo e spesso ha rifiutato i vestiti che gli proponevo perché troppo costosi.
Parliamo. Inizialmente è schivo riguardo a molte domande ma non demordo. Gli racconto tutto di me e Jong, gli racconto di quando è arrivato Minho che non poteva assolutamente vedere Jong e che invece ora è il suo papà preferito. Non tralascio nulla e pian piano anche lui si apre con me. Mi mette al corrente del suo passato triste, dell’arrivo all’istituto e del suo carattere.
Ha un carattere particolare e me ne accorgo subito. È schivo ma desideroso di piacere agli altri. S’imbarazza eppure dice onestamente ciò che vuole.

Quando torniamo a casa, siamo pieni di pacchetti e pacchettini eppure sembra felice ed io di più. Lo aiuto e insieme sistemiamo tutto nella sua camera. Mi piace trascorrere il tempo con lui e quando abbiamo finito, mi sento molto più vicino a questo mio nuovo figlio.

Key- poi quando troveremo qualcos’altro che ti serve, mi piacerebbe accompagnarti a comprarlo ok? Ora vado a preparare il pranzo che Minho quando torna ha sempre una fame che si spazzolerebbe tutto ciò che c’è in frigo.

Mi giro per uscire dalla stanza quando mi ferma.

Tae- papà…

Mi giro richiamato dalla sua voce flebile e lo vedo che si torce le mani guardandosi i piedi.

Tae- grazie…

Oddio come faccio a resistere? È così fragile. Mi avvicino a lui e lo abbraccio mentre lui ricambia.

Key- ehi piccolo sai che sono davvero, davvero felice di averti qui? D’ora in poi sarà tutto perfetto!

Tae- non vedo l’ora di andare a scuola.

Oh… mi allontano un po’ e lo guardo incuriosito.

Key- sai che Minho invece non ci voleva andare? Hehe tuo fratello è un capoccione

Sorride e gli s’illuminano gli occhi.

Tae- voglio farmi degli amici! Voglio poter dire a tutti che ho una famiglia e un fratello.
Improvvisamente mi viene un’idea.

Key- Minnie… ti andrebbe di andare a prendere Minho? La scuola è qui a dieci minuti a piedi, potresti farti una passeggiata e
approfittarne per vedere se ti piace.

Rimango scioccato quando si mette a saltellare battendo le mani come un bambino mentre gli s’illumina il volto. È la prima volta che esterna così tanta felicità. Gli bacio la fronte e dal tavolo prendo il suo nuovo ipod.

Key- affare fatto, riempi questo con la musica che trovi nel pc all’ingresso e quando hai fatto t’indico la strada ok?

Scendo giù mentre sento i suoi gridolini eccitati. Inizio a preparare il pranzo e dopo due minuti lo vedo sfrecciare verso il pc in salone. Mentre cucino gli faccio altre domande, colore, musica preferita, materie adorate e odiate e, quando ha fatto, gli spiego come arrivare alla scuola. Quando lo lascio andare, mi saluta con la mano prima di mettersi le cuffiette e avviarsi di corsa dandomi le spalle.
In due secondi ho tirato fuori il cellulare e compongo il numero di Jonghyun che risponde al terzo squillo.

Jh- ciao tesoro.

Key- abbiamo due figli splendidi lo sai quanto siamo fortunati?

Jh- ma stai piangendo??

La sua voce è preoccupata e sorpresa.

Key- no, sono solo contento. Minnie è adorabile e in questo momento è andato a prendere Minho a scuola. Spero possano diventare buoni fratelli. Torna presto stasera…

Jh- abbiamo fatto la scelta giusta amore, sono felice anch’io. Mmm come mai questa impazienza? Cosa vorresti fare se tornassi
prima…

Quel tono… accidenti io non intendevo in quel senso però ora che mi ci fa pensare…

Key- veramente pensavo di andare a cena fuori ma possiamo sempre contrattare sul dopocena se vuoi…

Sorrido pregustandomi una nottata di fuoco tra le lenzuola.


****
Jonghyun


Tae- papà ma è vero che è stato papà Key a chiederti di sposarlo? Avrei detto il contrario…

Scoppio a ridere per quel cambio di argomento. Eravamo intenti a ripitturare la staccionata parlando di animali e ora se ne esce con questa domanda.
Mi alzo in piedi grattandomi il mento e sporcandomi di bianco. Lasciando perdere.

Jh- mmm sì… veramente anch’io ne rimasi sorpreso, di certo non facevo tuo padre un tipo tanto intraprendete ma alla fine fu lui a legarmi a sé. Hahah

Lo guardo soppesando la sua reazione. Non sembra propriamente soddisfatto ma ricomincia a pitturare. Dà un paio di pennellate e si ferma tornando a guardarmi.

Tae- mi racconti come è andata? Papà Key mi ha accennato qualcosa ma non è stato molto chiaro.

Jh- hahahahahaha certo che te lo racconto. Molto volentieri. E sai perché non ti ha detto tutto? Perché si vergogna come un pazzo hehe
diciamo che come proposta fu alquanto scadente e imbarazzante ma alla fine quel che conta è dove siamo arrivati no?

Mi sorride e il suo sguardo si accende di curiosità.

Jh- ok, però mentre racconto, finiamo il lavoro. Key vuole questa staccionata ridipinta da un sacco di tempo e voglio fargli una sorpresa
per quando torna.

Annuisce e riprende a pitturare.

Tae- sìì, poi potremmo anche ridipingere la porta di casa… qualche giorno fa si è lamentato perché un gatto l’aveva graffiata.

Sorrido a mio figlio e inizio a raccontare.
Dopotutto questa è la prima occasione che ho di parlare da solo con lui. Gli ultimi giorni al lavoro sono stati terribilmente stancanti e tornavo a casa tardi la sera, nonostante le promesse fatte a Key.

Jh- allora…

La mia mente torna a undici anni fa.

"Key- lo sapevo… e ora cosa facciamo? Jong io non voglio separarmi da te.

Guardo il mio cucciolotto che piange inconsolabile.

Jh- ehi, lo sapevamo no? È per questo che abbiamo aspettato a dirglielo.

Key- sì ma ora? Siamo rimasti soli…

È vero siamo soli, anzi no! Non siamo soli, io ho lui e lui ha me. Lo guardo deciso scacciando con i pollici, le lacrime che scendono sulle sue guance.

Jh- trasferiamoci in America! Lì non verremo giudicati e potremo farci una vita tutta nostra!

Sì partire. Partire è la soluzione migliore!"

Jh- Nel giro di pochi giorni partimmo. Avevamo poco e niente con noi, se non tanta voglia di avventura e un grande amore. Quando arrivammo a New York era tutto nuovo, tutto così diverso da casa che ci ritrovammo spaesati. I primi giorni tutto ci sembrava affascinante ma poi capimmo che non eravamo fatti per quella città, per quel paese. Ci mancava casa.

"Jh- hai trovato qualcosa?

Kibum mi guarda sconsolato con le spalle basse e la faccia stanca.

Key- macché… ho cercato ovunque. Anche per un semplice part time vogliono un inglese perfetto che io non possiedo.

Già, trovare lavoro non è così semplice. Anch’io ho girato qua e là ma senza un pezzo di carta non andrò da nessuna parte. Ho interrotto i miei studi per venire qui ma solo ora mi rendo conto che non abbiamo molte prospettive qui.

Jh- forse dobbiamo solo aspettare un po’. Potresti seguire un corso di inglese ed io… beh potrei…

Key- cosa amore? Vuoi tornare a scuola? Non abbiamo abbastanza soldi e se non troviamo un lavoro sarà anche peggio. Se
proprio devo fare il barbone voglio farlo in Corea!"


Jh- tuo padre era veramente un lagnoso di prima categoria ma ero accecato d’amore per lui e così decidemmo di prenotare l’aereo di
ritorno. Eravamo lì da un paio di settimane e già stavamo per tornare a casa, sconfitti e senza aver concluso nulla.

Tae mi guarda tristemente. Gli do un buffetto sulla testa e riprendo il mio racconto, arrivando finalmente a ciò che vuole sapere.

Jh- era una serata fredda. Stavamo preparando le valige perché in pochi giorni saremmo tornati a casa…

"Key- non è giusto!

Mi volto verso Kibum che a braccia conserte mi guarda storto.

Jh- cosa amore?

Key- non voglio tornare a mani vuote!

Alzo un sopracciglio non capendo dove vuole arrivare.

Jh- e quindi?

Key- quindi dobbiamo fare qualcosa. Io…volil fjg u mf osi

Ok, a volte non si capisce quello che dice perché farfuglia ma stavolta è perché si è appena ficcato un cuscino davanti alla bocca… ma è scemo?

Jh- Cosa vuoi? Senti Key ma cosa possiamo fare? Ci abbiamo provato, quando torneremo cercheremo qualcosa. Sicuramente
saremo più fortunati e potremo comunque stare insieme, tanto ormai siamo comunque io e te, no?


Mi stendo sul letto guardando il soffitto. A volte è davvero un bambino. Cosa vuole che faccia? Francamente nemmeno a me piace questa situazione ma non possiamo mica piangerci addosso no?

Key- SPOSAMI!

Mi strozzo con la mia saliva sputacchiando a destra e a manca e con fatica mi metto a sedere cercando di riprendere fiato.

Jh- cosa?

Improvvisamente Kibum salta giù dal letto e mi si para di fronte con le mani sui fianchi.

Key- sposiamoci, domani! Almeno concluderemo qualcosa e tu sarai mio per sempre!

Sto per rispondergli che lo vorrei tanto, che lo sposerei anche adesso se solo me lo avesse chiesto in un modo un po’ più romantico
invece che urlandomi contro, eppure non posso farlo. Proprio mentre apro bocca, i pantaloni della tuta che porta, gli calano sui fianchi lasciandolo in mutande. Così s’impara a scegliere sempre tute sbrindellate e più grandi di tre taglie! Scoppio a ridere con poco tatto.


Jh- Hahah oddio se me lo chiedi così…"

Jh- Minnie dovevi vedere come era imbarazzato! Hahah divenne tutto rosso e si coprì subito. Il problema era che ormai avevo rovinato quel po’ di atmosfera che si era creata e lui, essendo davvero tanto orgoglioso, si arrabbiò.

Tae- e allora? Cosa successe poi?

Guardo mio figlio che è rimasto incantato dal mio racconto e non posso far altro che essere felice, felice per quella proposta così strana e poco sentimentale. Perché, se così non fosse stato, io non sarei qui in questo momento…

Jh- beh facemmo pace e prima di tornare a casa ci sposammo. La mattina dopo. Solo io e lui e la signora che ci aveva affittato la stanza come testimone.

Per quanto sia grande e sappia come vada il mondo non mi sembra il caso di…

Tae- cosa? Che vuol dire? Dai racconta papà sono curioso. Come avete fatto a sposarvi il giorno dopo se papà Key era arrabbiato
per aver fatto una figuraccia?

Appunto… ora sono in una situazione decisamente imbarazzante. Come faccio a dirgli che quella notte lo presi alle spalle cogliendolo di sorpresa per poi fare l’amore in modo selvaggio finché Key non divenne gelatina nelle mie mani e, facendo le fusa, riprese a parlare di matrimonio?

Jh- beh ecco… insomma… io…

Tae- tu?

Jh- ecco vedi Minnie io e tuo padre… noi…

Una voce alle mie spalle mi coglie alla sprovvista.

Min- Minnie credo proprio che papà voglia dire che si sono dati alla pazza gioia tra le lenzuola fino a far pace Hahah

Mi giro di scatto e senza pensarci tiro uno scappellotto a Minho mentre Taemin arrossisce fino alla punta delle orecchie.

Jh- ehi che sono queste parole? Primo, porta rispetto e secondo… stavo cercando un modo più soft per dirlo, non vedi che è imbarazzato ora? Complimenti!

Minho però mi fa la linguaccia e strizza l’occhio a Minnie.

Min- beh alla fine però è andata così, no?

Sospiro… non posso vincere contro di lui.

Jh- già… a vostro padre basta poco per cambiare idea.

Parlo sovrappensiero e loro sghignazzano. Quando mi riprendo li avverto.

Jh- che non vi venga in mente di dire ciò che ho detto a Key altrimenti siete finiti!

La mia minaccia viene accolta da altre risa mentre sento una mano posarsi sulla spalla e so di essere fottuto. Quando mi giro, Key mi guarda con occhi di ghiaccio e un filo di rossore sulle guance. I ragazzi scappano ridendo in casa e io sorrido sentendomi in colpa.

Jh- bentornato amore… guarda che bel lavoro abbiamo fatto io e Minnie. Come mai così presto a casa?

Lui non si fa fregare dai miei tentativi di fuga e mi pietrifica con quel sorrisetto che preannuncia che per me sono guai.

Key- quindi a me basta una scopata per cambiare idea eh? Mmm vediamo se stasera ti basterà una scopata per impedirmi di
sotterrarti sotto questo bello steccato ridipinto di nuovo!

Detto questo mi da le spalle ed entra in casa… ohhh stanotte sì che mi diverto, sarà un piacere fargli cambiare idea!

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Capitolo 4
*** Lui è mio! ***


ecco il nuovo personaggio... uno a caso proprio eh? huahauahu
http://smtownjjang.files.wordpress.com/2010/11/101102_onew_roa.jpg


Taemin


Onew- ehi dolcezza!

Eccolo che si avvicina. Proprio non lo sopporto! Quando si fa vicino, mi circonda le spalle con il braccio e m’infastidisco ancora di più. E quel soprannome? “dolcezza”? Ma da dove l’ha tirato fuori?

Prendo la sua mano che è posata sulla mia spalla e me la tolgo di dosso in malo modo. Per quanto io sia scortese, questo ragazzo non capisce e continua a cercarmi ogni volta che può. Lui e mio fratello sono migliori amici ma io proprio non lo reggo. Mi si appiccica come un polipo e ogni occasione è buona per palparmi il sedere. Minho continua a ridire che lo fa per scherzare eppure ogni volta che mi si avvicina, mi viene la pelle d’oca. Ancora non mi piace essere toccato, nonostante ormai succede spesso a casa, specialmente con papà Key o Minho. Ma con loro è diverso…

Proprio mentre mi giro per affrontarlo, sento la voce del mio salvatore.

Min- la pianti di dar fastidio a Minnie? Lui è mio!

Mio fratello si avvicina a me e prendendomi per mano mi fa mettere dietro di lui come se volesse farmi da scudo. La mia mano stringe con gratitudine la sua e l’altra afferra la sua maglia mentre Minho fronteggia il suo amico. Non stanno litigando, è tutto molto scherzoso, però mi sento protetto quando Minho è al mio fianco. Io e lui purtroppo stiamo in classi diverse essendo lui più grande. Minho e Onew stanno al piano di sopra ma a ricreazione vengono sempre a farmi compagnia. Sono passate solo poche settimane da quando ho iniziato scuola e ancora non ho trovato qualcuno disposto a essere mio amico. Ci sono le ragazze, con loro vado molto d’accordo ma di ragazzi… beh loro sembrano insospettiti da qualcosa, anche se non ho capito cosa. Di solito m’ignorano e così mi ritrovo a parlare la maggior parte del tempo con le mie compagne che però a ricreazione spariscono alla ricerca dei loro ragazzi o dei loro amori non corrisposti.

La cosa non mi dispiace troppo visto che in questo modo posso passare del tempo con mio fratello. L’unico inconveniente è Onew. Cioè se stesse zitto, forse mi starebbe pure simpatico ma, quando apre bocca, è la fine.

Onew- e dai stavo scherzando. Che c’è lo vuoi tutto per te?

Minho è un duro, risponde tono su tono.

Mn- sì, hai problemi? Ehi lo sai che gli da fastidio se lo tocchi perché non lo capisci?

Guardo tutto da sopra la spalla di mio fratello e trovo Onew a fissarmi intensamente.

Onew- guardalo… guarda come arrossisce ogni volta! È uno spettacolo e, quando ha i capelli messi in quel modo, sembra proprio una ragazzina timida.

Minho si volta un attimo verso di me, mi sorride dolcemente e mi accarezza i capelli, poi torna a fronteggiare l’amico.

Min- Minnie è un ragazzo. Sono d’accordo con te che sia adorabile ma non credo che tu debba prenderlo in giro per il suo aspetto. A me piace così.

Per un attimo mi sento spaesato. Che ha detto? Che gli piaccio? Poi mi riscuoto dai miei pensieri e rimetto tutto nella giusta prospettiva. Ovvio che gli piaccio, sono suo fratello! Anche lui mi piace.
Prima che possa tapparmi la bocca mi esce una rispostaccia che tenevo da parte per Onew e che lui mi ha tirato fuori con la sua presa in giro.

Tae- parli di capelli proprio tu che sembra che ti abbiano rovesciato in testa una scodella di spaghetti scotti!

Ops… l’ho detto a voce alta. Mi fissano entrambi in silenzio e non so se per ciò che ho detto o per il tono alquanto seccato. Dopo due secondi, però, scoppiano entrambi a ridere a crepapelle.

Onew- HAHAHAHAH ehi piccoletto allora ce l’hai la lingua.

Visto che il suo tono è ancora strafottente, gli faccio la linguaccia e altre risate volano per l’aula.
Minho mi sfiora la spalla con la mano e mi da un buffetto sulla guancia.

Min- bravo Minnie così si fa. Fai vedere a questo cretino che non deve prenderti sotto gamba!

Per qualche motivo però mi sento strano. Quando la campana suona spingo via entrambi in malo modo.

Tae- certo certo, ora andatevene. È finita la ricreazione.

Gli sbatto la porta in faccia ma colgo l’espressione sorpresa di Minho che però se ne va senza indagare, sicuramente a casa mi chiederà spiegazioni.
Lentamente l’aula si riempie e, quando arriva la professoressa, ricominciamo la lezione, anche se io proprio non ce la faccio a seguire. Ripenso al primo giorno di scuola. A come Minho mi ha accompagnato, a come conobbi Onew che fin da subito mi fece una cattiva impressione.

"Onew- wow Minho! Ti sei fatto la ragazza e non lo dici al tuo più caro amico? Forza presentamela.

Ok sono abituato a essere scambiato per una ragazza ma anche se oggi non indosso la divisa, porto dei pantaloni aderenti e una maglietta e non mi sembra di avere le tette! Rimango in silenzio aspettando che ci pensi Minho e mi tranquillizzo quando tira uno scappellotto all’amico.
Min- scemo! Minnie non preoccuparti per lui, non saprebbe distinguere una mosca da una capra quindi non ti curare di lui. Comunque lui è Onew, è mio amico fin da quando sono venuto a vivere con i papà.

Rivolgo un piccolo inchino rivolto a quello hyung strano dai capelli ondulati che ora mi fissa come se avesse capito e quando Minho finisce la presentazione, il suo sorriso si allarga.

Min- lui è Taemin, il mio nuovo fratellino. Te ne avevo parlato no?

Onew- ciaoo Taemin! Certo che mi aveva detto di te ma non pensavo fossi così carino.

Senza aspettare mi stritola in un abbraccio e prima di lasciarmi andare mi palpa il sedere. Mi irrigidisco e lo fisso a occhi sbarrati mentre Minho me lo tira via avendo visto il gesto dell’amico e la mia reazione. Onew si sposta e Minho mi si mette davanti fissandomi preoccupato.

Min- tutto ok Minnie? Ehi Minnie!

Tae- s-sì…

È l’unica cosa che riesco a dire. Nessuno mi aveva più toccato e nessuno mai mi aveva toccato il sedere. Anzi no, una volta successe ma era la mia mamma e lei poteva farlo. In due secondi Minho porta il suo amico a qualche metro da me e gli dice qualcosa finché l’altro mi saluta con la mano e sparisce verso l’edificio mentre mio fratello torna da me.

Min- scusalo, non è cattivo ma a volte esagera con gli scherzi.

Diniego con la testa e lui cautamente mi prende la mano accompagnandomi fino alla segreteria. Mi lascia nelle mani della professoressa e mi da un in bocca al lupo prima di entrare in classe."

- ehi Tae… Taeeee!

Mi giro soprassalto sentendomi chiamare. Lilly mi guada con i suoi occhioni neri come la notte. La lezione è finita e dobbiamo andare a ginnastica. Le sorrido scusandomi della mia distrazione e ci avviamo verso la palestra, siamo gli ultimi. Quando arrivo nello spogliatoio inizio a cambiarmi la tuta e, quando rimango in mutande, mi accorgo del silenzio che si è formato intorno a me. Mi giro e i miei compagni mi guardano a bocca aperta. Vivendo in istituto non sono mai stato un tipo timido ma le occhiate di qualcuno sono davvero strane.

Cerco di non farci caso, mi rivesto ed esco lasciando lo spogliatoio mentre inizia un brusio. Cosa è successo lì dentro? Sono già alcune settimane che… ohh non posso credere che sia per questo. Mi rifiuto di pensarlo. Sono in questa scuola da tre settimane ma per un motivo o per l’altro fino ad ora sono sempre arrivato a lezione in ritardo e questa è la prima volta che mi cambio in compagnia degli altri. Le altre volte c’era sempre qualche professore che mi tratteneva per darmi compiti extra per mettermi in paro, o per riempire moduli dovuti al trasferimento.

Ok ma cosa centra tutto questo? Sono un ragazzo come gli altri, anche abbastanza gracilino ma non ho segni sul corpo, né niente che possa spiegare sguardi così diversi. Alcuni mi guardavano con curiosità, altri sembravano indifferenti e alcuni sembravano sorpresi ma tutti sono rimasti in silenzio. Mentre rimugino vado a sbattere contro qualcosa... anzi, contro qualcuno.


****
Minho


Min- attento!

Afferro Minnie prima che cada a terra. E quando lui alza lo sguardo mi fissa come se stesse guardando un fantasma.

Tae- c-che ci fai qui?

Sorrido della sua espressione ma ancora penso a come ci ha cacciato oggi. C’è qualcosa che lo tormenta e sono intenzionato a scoprire cos’è. La fortuna poi oggi è dalla mia parte. Il professore di storia è assente e siamo stati divisi nelle altre classi. Ho chiesto di andare in classe di Minnie ed eccomi qui. Fortunatamente ho impedito che Onew venisse con me a fare altri danni.

Min- manca il Professor Kim quindi oggi farò ginnastica con voi. Vado a cambiarmi, torno subito ok?

Lo lascio un po’ sulle nuvole, così come quando mi è venuto addosso, e mi affretto a raggiungere lo spogliatoio. Quando arrivo ormai non c’è nessuno. In fretta mi cambio e torno in palestra dove da lontano vedo Minnie che chiacchiera sorridente con le sue compagne, alcune delle quali gli fanno una corte spietata, anche se non credo che il mio fratellino se ne sia accorto. È così innocente!

Dall’altra parte a dove sta Taemin, ci sono alcuni ragazzi che lo fissano. Sono solo tre o quattro ma non mi piace il modo in cui lo guardano. Conosco
bene quel tipo di sguardo e non voglio che se la prendano con lui. Pensavo di esser stato chiaro fin dall’inizio.
Mentre osservo la scena da lontano, aspettando di vedere cosa succede prima di intervenire, ripenso a come conobbi la classe in cui sarebbe stato Minnie, prima di lui.

"Min- scusi Signorina Goh, mio fratello si deve trasferire domani, si chiama Lee Taemin, posso sapere in che classe sarà?

Cerco di sfoggiare il mio miglior sorriso e la Signorina Goh mi sorride e mi accontenta. Mi è sempre piaciuta la segretaria. È una signora anziana che tratta tutti come se fossero i suoi nipoti ed è sempre gentile al contrario della Signora Park!

Mmm 2-D è quasi sotto alla mia classe ma sulla destra. Mi faccio un giro mentre i ragazzi si godono la ricreazione.

Onew- ehi amico che fai?

Min- voglio vedere la classe di Minnie prima di domani.

Onew- dove è capitato?

Min- 2-D

Onew- oh oh…

Guardo il mio amico chiedendomi perché è così dispiaciuto. Quando lui si accorge della curiosità del mio sguardo, mi spiega ancora prima che riesca a chiederglielo io.

Onew- in quella classe ci sono alcuni soggetti poco raccomandabili. So che qualche mese fa bullarono un ragazzino di prima e alla fine fu costretto ad
andarsene per la vergogna.


Cosa? E Minnie dovrà stare in classe loro? Penso al mio nuovo fratello, così dolce e delicato. Alla sua timidezza e al fatto che a stento sopporta il contatto fisico. Ne ha già passate troppe, non voglio che venga preso di mira e purtroppo il suo aspetto femmineo non aiuterà. Accidenti cosa posso fare?

Min- non voglio che Minnie venga bullato!

Onew- e allora minacciali prima tu no? Hahah chi attacca per primo vince.

Il mio amico scherza, lo so che sta scherzando, eppure l’idea inizia ad insinuarsi in me. Ricordo di come ieri era così felice di aver visto la scuola, pieno di voglia di farsi degli amici. Sì, devo proteggerlo! Quando suona la campanella mando Onew in classe dicendogli che devo prima passare in bagno e invece sfreccio verso la futura classe di Minnie. Guardo dalla porta e sono già tutti in classe ma il professore ancora non c’è. È la mia occasione. Apro di colpo la porta e tutti si girano verso di me.

Fortunatamente sono abbastanza conosciuto a scuola e questo mi permette di tralasciare il discorso sull’essere più grande. Prima che venga interrotto dall’arrivo del professore, faccio il mio discorsetto rivolgendomi principalmente ai ragazzi e a qualche tizio che sembra più guerrafondaio.

Min- domani mio fratello si trasferirà nella vostra classe… spero che non ci siano problemi…

La mia voce è calma e cerco di modularla come se fosse una richiesta cortese e amichevole.
Un ragazzo tozzo, però, si alza e mi fissa come se non avesse sentito, o anzi come se non gliene importasse nulla.

- mmm un nuovo compagno… gli daremo sicuramente un bel benvenuto.

Dà di gomito a un paio di ragazzi che sghignazzano e so con precisione che i bulli sono loro.

Min- lo spero proprio…

Mentre esco sento commenti poco carini su Minnie che nemmeno conoscono e così torno indietro di corsa trovandomi il ragazzo a pochi centimetri dalla
faccia. È tarchiato e basso e lo supero di ben quindici centimetri. Lo prendo per il colletto e abbasso la voce in modo che possa sentirmi solo lui. Il mio tono è minaccioso.


- so le porcate che fate… tu o i tuoi amichetti, toccate mio fratello e vi ritroverete in un mare di guai…

Sento dei passi… sicuramente il professore, così lascio il ragazzo che ancora mi guarda con aria di sfida ma adesso sta zitto. Spero tenga da conto il
mio avvertimento! Mi allontano in fretta e mentre il prof entra io esco con un ultimo sguardo alla classe che sembra ammutolita.

Speriamo bene!"

Tae- Minho!!!

Minnie mi chiama agitando la mano e io mi riscuoto dai miei pensieri. Non è successo nulla fortunatamente anche perché Tae è così tranquillo che
niente mi potrebbe far pensare il contrario. Non appena pronuncia il mio nome, alcune ragazze ridacchiano mentre i ragazzi si bloccano e, quelli che stavano fissando Taemin, mi guardano con disprezzo. Senza degnarli di uno sguardo mi avvicino al mio fratellino che mi presenta le sue compagne. Ora si sono create due fazioni hehe quelle che sbavano su Taemin e quelle che vogliono sapere tutto di me. Hahah e pensare che a me non me ne interessa nemmeno una. C’era una ragazza che mi piaceva in primo superiore ma poi dopo due mesi che stavamo insieme ci lasciammo. Lei dovette traferirsi in un’altra città e perdemmo i contatti.

La lezione passa velocemente. Vedo un Minnie sorridente che gioca a pallavolo, poi si sposta e lo seguo giocando a basket. Osservo tutto e mi sorprendo che nessuno gli rivolge la parola, o almeno i ragazzi. Se parlano con lui, sono giusto due parole e perlopiù guardano di sottecchi me prima di allontanarsi.
Improvvisamente mi rendo conto che ho fatto un errore madornale. E pensare che Minnie voleva farsi degli amici! Accidenti a me. Forse dovevo starmene zitto e buono.

Quando suona la campanella, torniamo nello spogliatoio e tutti fanno finta di essere impegnatissimi in altro mentre io e Minnie ci cambiamo e usciamo. Fuori dallo spogliatoio il mio fratellino mi ferma.

È stupendo. Ha ancora i capelli umidi di sudore ma non ha voluto farsi la doccia visto che questa è l’ultima lezione e ha detto che la farà a casa con calma. Usciamo e torniamo a casa mentre penso a tutti i casini che ho combinato. Provo ad indagare un po’ sulla via di casa.

Min- allora? Come vanno le cose? Com’è la tua classe?

Per un attimo sembra pensieroso poi però alza le spalle e fa un sorrisino.

Tae- sono tutti molto gentili. Ho fatto amicizia con quasi tutte le ragazze ma… i ragazzi sembra che mi evitino e oggi in palestra… no, niente lascia perdere.

No che non lascio perdere. Sono davvero curioso ora.

Min- cosa? Oggi cosa?

Sospira e si stropiccia l’orlo della maglietta.

Tae- beh mentre mi cambiavo mi fissavano tutti. Mi sono sentito a disagio.

Di male in peggio. Minimizzo la cosa cercando di tranquillizzarlo mentre penso ad un modo di rimettere le cose a posto. Pensa Minho! Pensa!



- s-scusa…

Mi giro e li vedo… sono un paio di ragazzi, uno occhialuto e uno dall’aria giocosa ma remissiva.

Min- sì?

 - ecco noi… noi siamo in classe di Taemin ecco...

Oh non li avevo riconosciuti! Sono giorni che cerco un modo per risolvere i problemi che ho creato a Minnie.

Min- sì che succede?

L’occhialuto non sembra riuscire ad andare avanti così l’altro va in suo aiuto.

- ecco… noi vorremmo essere amici di Taemin… p-possiamo?

Cosa? Che vuol dire? Mica mi devono chiedere il permesso!

Min- ma certo! Ovvio, perché me lo chiedete?

- beh ecco… quando sei venuto, molti di noi hanno pensato che tu… insomma che non volessi... e così…

Minho la prossima volta che vuoi fare qualcosa sbatti la testa al muro!
Cerco di spiegarmi. Sorrido e sembrano meno in soggezione.

Min- io volevo solo che Minnie non fosse vittima di bullismo. So che in classe vostra ci sono dei bulli e così…

- oh ma quelli stanno sempre per i fatti loro… quindi possiamo dire anche agli altri che…

Min- ma certo, anzi mio fratello non vede l’ora di farsi degli amici. Io…

Come faccio a spiegarmi?

Min- ecco… io e Minnie… siamo stati adottati quindi… non volevo che soffrisse oltre. Mi spiace se ho dato una cattiva impressione ma non voglio che soffra…

La mia franchezza sembra dissipare molti loro dubbi e così quando se ne vanno mi promettono che terranno d’occhio la situazione loro e se Minnie avrà qualche problema lo aiuteranno e me lo diranno.

Un sospiro di sollievo e finalmente riesco a respirare bene dopo diversi giorni.

Onew- sei un tantino iperprotettivo eh?

Mi arriva alle spalle e salto per la sorpresa, a lui ovviamente ho detto tutto e ammetto che ha ragione. Ora però che le cose sembrano essersi sistemate, sono più tranquillo.

Min- è che mi sembra così fragile...

Onew mi guarda per un po’, poi mi stupisce con la sua considerazione.

Onew- secondo me esageri Minho. Per me quel piccoletto sa il fatto suo, deve solo capire come uscire allo scoperto.

Mah forse ha ragione.


****
Taemin


Ho degli amici! Sung Ta, Kang Do e Kyun Bi!

Anche il resto della classe sembra essere meno indifferente. Ora mi parlano e mi fanno un sacco di domande e, anche se ho socializzato di più con loro tre, anche con gli altri mi trovo bene. Gli unici che ormai mi guardano con diffidenza sono tre ragazzi dall’aria decisamente poco raccomandabile e forse è meglio così. In una settimana le cose sono cambiate tantissimo e quando ho raccontato tutto a Minho era così felice per me che mi ha abbracciato. In quel momento mi batteva forte il cuore ma non riesco a capire se era per la felicità di aver trovato degli amici o perché finalmente tutto sembra andare bene sia a casa che fuori.

Mentre mi preparo per andare a letto Minho vuole sapere tutto della mia giornata. Da quando ho degli amici non ci vediamo praticamente più a scuola perché ora ho compagnia a ricreazione. Gli racconto tutto, gli dico di loro, di come avevano paura che non volessi amici, di come abbiamo scoperto di avere molte cose in comune e soprattutto del fatto che mi piace avere tanti amici. Quando mi infilo sotto le coperte però un pensiero mi intristisce. Ripenso ai giorni nell’orfanotrofio e così do la buonanotte e, girandomi dall’altra parte, cerco di addormentarmi.



Quando mi sveglio, sto urlando.

Min- Minnie! Minnie!

Minho è sopra di me e mi scuote per strapparmi all’incubo che sto facendo. Mi sento tremare ma improvvisamente smetto. Le braccia di Minho mi stringono così forte a sé che non riesco a farlo. Si stende nel mio letto portandomi con sé. Ci copre entrambi e, tenendomi abbracciato, mi coccola. Non chiede nulla ma la sua sola presenza mi fa un effetto calmante e le sue dita sui miei capelli mi riconducono nell’incoscienza.

La mattina quando apro gli occhi sono così vicino a Minho che, se mi sporgessi di qualche centimetro, potrei baciarlo… aspetta ma cosa penso? Perché dovrei baciarlo?

Il cuore martella nel mio petto a quel pensiero e provo a muovermi. Come reazione Minho mi stringe più forte e in un secondo le nostre labbra si sfiorano. In un attimo tutto diventa confuso mentre quel contatto si protende. Alla fine Min allenta un po’ la presa. Improvvisamente mi rendo conto di una cosa.

Perché desidero che Minho sia sveglio e mi baci sul serio?

Un mio movimento di troppo e apre gli occhi sorridendomi… Taemin non puoi! No, no! Poi stacco il cervello e mi sporgo a baciarlo ancora.

 

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Capitolo 5
*** Al limite della tensione ***


Jonghyun


Key- amore lo sento… sento che c’è qualcosa che non va…

Jh- ma no tesoro, vedrai che non è niente.

Come faccio a dirgli che anch’io mi sono accorto che c’è qualcosa che non quadra? Se confermassi i suoi sospetti Kibum uscirebbe fuori di testa, eppure anch’io mi sono reso conto che i ragazzi hanno qualche problema. È quasi una settimana che non sentiamo i loro urli e le loro risate. Passano le giornate a scuola e poi a fare i compiti, tra loro c’è un’atmosfera tesa e il piccolo è sempre più taciturno. L’altro giorno ho assistito a una scena che mi ha lasciato senza parole. Minho stava facendo i compiti in salone e Taemin gli ha chiesto come si risolveva un problema. Quando Minho ha fatto per alzarsi, Minnie si è scostato come se temesse di essere colpito… non posso credere che Minho abbia alzato le mani su di lui eppure tutta questa tensione è palpabile.

Accarezzo il braccio di mio marito, quel marito così sensibile che fin da subito si è accorto di quest’atmosfera. Li ha tenuti d’occhio ma tra loro parlano, anche se non come i primi giorni. Credo che dovrò indagare meglio, per il bene dei ragazzi e di Key.

Jh- ehi Key, magari ci stiamo preoccupando troppo. Forse è solo un problema di ambientazione no? Dopotutto Minnie è con noi solo da poco più di un mese….

Key si volta verso di me cercando le mie braccia e strusciando il viso contro il mio petto.

Key- prima però non erano così… e se il nostro bambino si trovasse male qui?

Accarezzando i capelli morbidi del mio tesoro, lo cullo continuando a sussurrargli parole tranquillizzanti nell’orecchio finché si addormenta. Quando lo sento respirare regolarmente, inizio a pensare a un modo per farmi raccontare che succede finché non scivolo anch’io nel sonno.



Jh- ragazzi oggi vi accompagno io a scuola.

Min- come mai? Possiamo andare da soli.

Provo a fare la faccia arrabbiata.

Jh- che c’è non vuoi che un vecchio come me ti accompagni?

Minho ride e s’infila un’altra cucchiaiata di cereali in bocca.

Min- no no, se vuoi… che c’è pà, vuoi sentire un po’ d’aria giovanile?

Mmm Minho mi sembra normale, strafottente e allegro come al solito. Quando guardo Minnie, invece, lo trovo chino sulla sua colazione, perso nei suoi pensieri e con le spalle basse. Faccio per accarezzargli i capelli ma improvvisamente si sposta.
La scena non è rimasta inosservata a nessuno e Key mi fissa allarmato. Faccio finta di nulla e riprendo a mangiare la mia colazione.

Jh- e tu piccolo? Va bene se vi accompagno?

Non alza gli occhi e finisce ciò che ha nel piatto, in due bocconi.

Tae- s-sì certo... io… ho finito, vado a prepararmi.

Schizza via mentre noi tre lo seguiamo con lo sguardo finché non scompare al piano di sopra.

Key- Minho… Min cosa succede?

Mio figlio si volta, sorride e scrolla le spalle.

Min- non lo so, avrà una giornata no.

Né io né Kibum ci beviamo la sua bugia e questo vuol dire che è qualcosa che non può essere ignorato. Decido però di lasciar perdere per il momento, parlerò con i ragazzi più tardi.
Quando anche Min va a prepararsi rimango con Key. Lo abbraccio, gli do un bacio e aspetto che i ragazzi scendano per andare via.



Jh- ragazzi cosa succede?

Min- tipo?

Jh- non fare il finto tonto Min, c’è qualche problema vero? Minnie a scuola ti trovi male?

Guardo dallo specchietto i miei due figli. Min prova a fare l’indifferente e Minnie è arrossito e tiene gli occhi bassi… che vuol dire?

Tae- no… ho degli amici ora. Io…. sto bene.

Improvvisamente lo vedo lanciare un’occhiata di sottecchi a Minho e forse capisco il problema. È tra loro due…

Jh- ok, beh sappiate che con me e Key potete parlare di qualsiasi cosa ok? Senza problemi. Siamo qui per ascoltarvi.

In coro mi rispondono che va bene ma poi rimangono in silenzio fino a che non arriviamo a scuola. Li guardo allontanarsi e poi li perdo di vista. Mentre vado al lavoro so
che dovrò affrontarli separatamente.


****
Minho


Mi dispiace papà, come faccio a dirti che non va bene affatto? Che sto passando un momento di confusione assoluta e che soprattutto Minnie non mi rivolge più la parola se non per lo stretto necessario?

Non so che fare se non cercare di comportarmi normalmente, proprio come mi ha chiesto Minnie da quel giorno. non abbiamo più parlato di ciò che è successo e lui si è chiuso a riccio. Quell’apertura che aveva avuto con me e i papà quando è arrivato, è andata in frantumi per colpa mia ed io non so come rimediare.
Cammino al fianco di Taemin e tra poco ci separeremo visto che le nostre classi sono a un piano di distanza. Quando arrivo al suo piano, mi giro per salutarlo ma lui mi anticipa.

Tae- io… scusa risolverò il casino che ho combinato. Tu… fai finta di niente ti prego!

Appena finito di parlare schizza attraverso il corridoio e sparisce nella sua classe. Sospiro e scuoto la testa, chissà a cosa pensa. Ok non è normale baciare un altro ragazzo eppure… beh papà Key e Jong fanno molto di peggio. Non ho problemi nell’omosessualità ma fino ad ora non avrei mai pesato che potessero piacermi i ragazzi e dopo quel bacio lui non mi ha lasciato tempo di riflettere, ha fatto tutto da solo. I miei ricordi sono troppo annebbiati dal sonno, non ricordo bene cosa è successo.

“Due occhi grandi mi fissano spaventati. C’è qualcosa di strano in questa visione. È troppo vicino. Il tempo di sbattere le ciglia e capisco. Le labbra di Taemin, di mio fratello sono sulle mie. Morbide e delicate e lui mi fissa con l’orrore negli occhi. Due secondi, quattro… otto… non si stacca.
Improvvisamente una lacrima scende giù dai suoi occhi e apre la bocca, lo sento. Sento un tocco umido e capisco che la sua lingua è sulle mie labbra. Un altro battito di ciglia e lui non c’è più. È letteralmente sparito. Non è più vicino a me ma per terra in ginocchio e piange.

Tae- perdonami… p-perdonami ti scongiuro io… n-non sapevo, n-non volevo. Fai finta che non sia successo!”

Anche quella volta scappò, in bagno, a piangere e quando ne uscì non era più il Taemin di prima. Da quel giorno non mi guarda più negli occhi, non sorride e non si fa toccare da nessuno.

Onew- giorno amore!

Mi salta praticamente addosso mettendomi il braccio intorno alla vita. Per una frazione di secondo m’immagino che Minnie ci guardi e così in modo brusco spingo via il mio amico.

Min- e spostati!

Lo vedo che è sorpreso dalla mia reazione e così scuoto la testa e gli faccio segno di seguirmi.

Min- forza andiamo in classe va!



Devo parlare con lui, ora o mai più.

Min- Minnie!

Si gira e quando mi vede s’immobilizza. Sono ancora lontano e lo vedo salutare gli amici mentre tutta la scuola si riversa nel cortile. Quando lo raggiungo mi saluta a mezza bocca e come sempre non mi guarda negli occhi. In un lampo di determinazione e sicurezza, lo afferro per il polso e lo trascino via tra gli sguardi indifferenti di alcuni ragazzi, sanno che siamo fratelli. Lo porto sulla scala antincendio. Non c’è nessuno in giro e posso parlare liberamente.

Tae- che c’è?

Min- Minnie… voglio parlare di ciò che è successo.

Guardo il suo viso imporporarsi mentre si sfrega le mani in imbarazzo.

Tae- io… ci penso io con papà Jong. Per favore hyung dimentica! Fai finta di non sapere nulla… ti prego hyung!

La sua voce ha un tono disperato e la sua faccia è triste. Si è seduto su un gradino prendendosi la testa tra le mani. Non voglio vederlo così e non riesco a immaginare cosa stia pensando in questo momento. Forse è presto, ci conosciamo ancora da poco ma fin dal primo giorno mi sono affezionato a lui e non voglio vederlo così.

M’inchino fino ad arrivare all’altezza dei suoi occhi.

Min- Minnie… Minnie guardami…

Gli sollevo il meno col dito e  suoi occhi incontrano i miei, sono umidi.

Min- ehi piccolo non piangere ok? Non sono arrabbiato con te. Senti se ti farà star meglio farò come vuoi, dimenticherò ciò che è successo ma non fare così ti prego. Non sentirti in imbarazzo con me ok?

I suoi occhi cercano di dire ciò che la sua voce non riesce a pronunciare eppure non capisco. Non coprendo tutte le emozioni che gli leggo nello sguardo.

Tae- lo farai sul serio? Dimenticherai?

Cosa vuole che dica? È triste? Deluso? Sollevato? Non lo so…

Min- farò ciò che vuoi tu.

Mentre si strofina gli occhi mi supplica di dimenticare. Mi alzo e gli tendo la mano, dopo qualche secondo me la stringe e lo aiuto ad alzarsi.

Min- ok. D’ora in poi tutto come prima ok? Quindi posso abbracciarti?

Senza aspettare lo stringo a me sentendolo irrigidirsi un po’ ma senza sottrarsi alle mie braccia. Non credo che questo risolverà le cose ma spero che ora possa essere un po’ più sereno. Quando lo lascio andare, gli sorrido e indico il cortile.

Min- andiamo a casa!


****
Kibum


Key- tesoro parla con me…

Min- papà davvero! Non è successo nulla!

Sbuffo. Odio non sapere cosa succede e ancora di più sapere che qualcuno mi sta mentendo. Osservo fisso Minho sapendo che, dopo tutti questi anni, lo conosco come le mie tasche. Lui sostiene il mio sguardo e sembra sicuro, eppure qualcosa mi dice che sta nascondendo un segreto e, dalla sua determinazione, deve essere un segreto bello grande.

Sospiro e cambio tattica.

Key- non hai picchiato Minnie vero?

Mi guarda scandalizzato e offeso. Ok almeno quest’opzione posso scartarla.

Min- PAPà! Non farei mai una cosa del genere!

Alzo le mani in segno di resa.

Key- scusa, scusa! Lo so che sei un bravo ragazzo è solo che hai visto anche tu la reazione di Minnie oggi no? Io… sono preoccupato che possa non trovarsi bene qui
con noi...

Il mio bambino mi guarda con pazienza come se i ruoli si fossero invertiti per un secondo. Poi si alza e mi si siede in braccio. È praticamente alto quanto me ma ancora
abbastanza gracilino da poterlo tenere sulle gambe senza sforzo.

Min- papà lo sai che sei super-iper-apprensivo? Secondo me ti preoccupi troppo.

Key- sei tale e quale a tuo padre. Jong ha detto la stessa cosa. uff

Minho scoppia a ridere e si alza sedendosi stavolta al mio fianco per poi sdraiarsi e posarmi la testa sulle gambe. Quando era piccolo si faceva sempre accarezzare i capelli in questo modo prima di dormire.

Min- papà… secondo te quanto ci metterà Minnie a capire che gli vogliamo bene?

Questa domanda mi spiazza. Continuo ad accarezzargli la testa guardandolo dall’alto in basso.

Key- mmm non lo so ma spero davvero che se ne renda conto presto…

Per qualche minuto rimaniamo entrambi in silenzio ma poi torno all’attacco sperando di trovarlo con le difese abbassate.

Key- ti ha detto qualcosa? Magari si sente a disagio con me e Jong e il nostro stile di vita?

Min- oh credo che quello non sia un problema per lui…

Il suo tono è casuale eppure c’è una strana sfumatura nella sua voce che mi fa accendere una lampadina. Minho non sembra essersi accorto che la sua frase può
essere un prezioso indizio per me e così, in tono indifferente, indago ancora.

Key- beh non è da tutti avere genitori delle stesso sesso, magari dovremmo evitare certi comportamenti… a te non da fastidio?

Parla fissando la televisione spenta. È sovrappensiero.

Min- io? No, non mi da fastidio… per lui… beh credo che lui potrebbe capirvi meglio di me.

Inizio a temere dove mi porterà questo discorso…

Key- beh ma è ancora giovane… magari è confuso sui rapporti uomo-donna no?

Min- papà non è confuso… ha già scelto dove stare…

Possibile che Minho non si renda conto che mi sta dicendo esattamente ciò che voglio sapere? E cioè che cosa nascondono loro due? Minho sa…

Key- te l’ha detto lui?

Min- beh no… ma secondo te un bacio vale come risposta?

Cazzo! No, no, NO!
Sono senza parole e sento mi sento crollare il mondo addosso. Il mio silenzio però risveglia Minho da quell’attimo di distrazione e alzandosi mi fissa arrabbiato.

Min- merda!

Prima che possa riprenderlo e chiedergli spiegazioni, scappa di sopra e sento la porta della sua camera sbattere violentemente. Ora dovrò anche vedermela con lui, uff, penserà che l’ho preso in giro… eppure è lui che ha parlato. Io non l’ho costretto, se voleva star zitto poteva tenere la bocca chiusa e invece…

Oddio devo parlare con Jonghyun!

Prima di chiamare Jong però mi prendo un paio di minuti per analizzare ciò che ho scoperto. Minnie ha baciato Minho quindi forse è gay e Min? non so come abbia risposto. Peggio di tutto questo, loro in teoria sono fratelli anche se non di sangue. Quanto lontano si sono spinti? Cosa farò adesso?
Decido di provare a parlare ancora con Minho, dopotutto siamo soli a casa e potrebbe essere l’unica occasione che ho. Salgo le scale e apro la porta.

Min- va via! Mi hai fatto parlare con l’inganno.

Sospiro… lo sapevo che l’avrebbe presa così. Mi siedo sul letto di Minnie e lo osservo mentre fa i compiti.

Key- tesoro hai parlato tu e comunque non sono qui per questo. Minho ho bisogno di te e penso tu sappia perché.

Si gira e mi guarda tristemente.

Min- ho promesso che avrei dimenticato... che non avrei detto niente a nessuno.

Key- lo so amore ma sono cose importanti, io e tuo padre dobbiamo sapere, anche solo per potervi aiutare. Ti prometto che non gli diremo nulla.

Dopo qualche minuto sembra cedere, si alza e si siede sul suo letto davanti a me e mi racconta tutto. Ascolto sollevato di sapere che potrebbe essere una cosa da nulla. Rassicuro Minho che potrebbe essere stata una reazione all’incubo e che va tutto bene. Quando lo lascio studiare però, so che dovrò affrontare l’argomento con Jonghyun.



****
Taemin


Jh- e così l’hai baciato…

Tae- sì… io… non so’ cosa mi sia preso…

Siamo seduti al parco. Ero uscito per una passeggiata e mentre tornavo ho incontrato papà Jong che tornava dal lavoro. Mi ha offerto un gelato e ora siamo su questa panchina, in un piccolo parco a parlare di ciò che mi confonde. Papà è stato fantastico! Sapeva che qualcosa mi tormentava ma ha aspettato, non ha insistito e alla fine ho ceduto. Col cuore pieno di paura gli ho raccontato di quella sera, dell’incubo e di come la mattina ho sentito questo forte impulso di baciare Minho. Gli ho detto che lui era sorpreso e non ha ricambiato. Non voglio mettere Minho nei guai.

Jh- perché non ce lo hai detto prima?

Come perché! mi pare ovvio…

Tae- io… avevo paura

Mi sento accarezzare la schiena e mi giro. Papà mi sorride dolcemente e io scoppio a piangere… e pensare che ho resistito fino ad ora.

Jh- shhh piccolo, non c’è bisogno di piangere.

Mi abbraccia stretto e il suo calore mi calma quasi all’istante.

Tae- io non volevo… Avevo paura che scoprendo ciò che avevo fatto… beh… mi avreste rimandato in istituto…

Ecco l’ho detto!
Sento la risata ripercuoterglisi nel petto.

Jh- Hahah amore ma non è possibile. Te ne sarai accorto che la nostra famiglia non ha problemi di questo tipo no? Senti piccolo prima di tutto non potremmo mai rimandarti indietro e secondo se non ti capiamo noi chi potrebbe farlo! Min è un bel ragazzo e non c’è problema se ti piace… se lui ricam-

Tae- ma siamo fratelli!

Rispondo scandalizzato e lui mi fissa con aria pensierosa.

Jh- beh sì ma avete cognomi diversi no? Non avete legami di sangue e se vi piac-

Tae- non lo so se mi piace…

Stavolta è lui a sembrare sorpreso.

Jh- ma l’hai baciato no?

Tae- sì… no… cioè l’ho fatto ma non sono sicuro che mi piaccia in quel modo… io… sono confuso. Ammiro tanto hyung ma non so se in modo romantico e lui mi ha promesso di dimenticare…

Ora che ho detto tutto mi sento meglio. Pensavo che mi avrebbe sgridato e invece mi sta aiutando a far chiarezza nei miei stessi pensieri. Continuiamo a parlare per molto, analizziamo ogni mio pensiero e mi apro come un libro, lascio andare paure e pensieri profondi trovando in papà Jong un ottimo ascoltatore. Cerca di capirmi ma non è mai invadente, con leggerezza mi dice che la confusione è normale, che probabilmente è anche colpa sua e di papà Key e del fatto che le loro effusioni forse potrebbero essere la causa di questa mia confusione. Quando è ora di andare a casa un po’ mi dispiace, inoltre non so come affrontare papà Key.

Come se mi leggesse nel pensiero papà mi abbraccia davanti alla porta e all’orecchio mi sussurra.

Jh- non preoccuparti piccolo, ci parlo io con papà ok? Vedrai che non è nulla, non si arrabbierà per questo.

Mi sorride teneramente e un altro piccolo tassello della mia vita va al suo posto… anche affrontare le cose insieme fa parte di quello che è una famiglia… già, la mia famiglia!
 
 


 
 
 
 

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Capitolo 6
*** E' questione di tempo ***


e anche questa fic è arrivata alla fine. con questo mega capitolo spero di chiudere al meglio questa storia. è stato un piacere sapere che nonostante la mia scarsa fiducia in questa fic, in realtà è stata apprezzata. grazie a tutte per averla letta.


 

E' questione di tempo




 

Minho


Dimentica, dimentica, dimentica!

Oh accidenti…

È tutto finito, tutto è tornato com’era prima ed io avevo dimenticato. Nessuno parla più di cosa è successo e Minnie è tornato a sorridere, eppure non posso fare a meno di sentirmi sempre confuso.
Mi comporto normalmente, lo coccolo e giochiamo insieme ma devo stare attento perché quando si avvicina troppo, sento il suo profumo e il sangue inizia a ribollirmi nelle vene.

Mi giro e rigiro nel letto non potendo fare a meno di sospirare. È notte fonda, c’è un silenzio innaturale e tetro e Minnie dorme tranquillo nel letto vicino al mio. È un ammasso di coperte. Un fagottino che non riesco a distinguere nel buio, ma so che c’è. Sono ore che sono sveglio, incapace di dormire e prima, quando ancora c’era un tenue chiarore, riuscivo a vederlo.

Lo guardo e sospiro ancora una volta ripensando a quel tocco delicato. Alla sensazione fugace ma potente delle sue labbra sulle mie.
È durato poco, era tutto confuso ma ricordo ogni particolare e questo è la mia rovina. Ecco perché non posso che fissare sempre le sue labbra quando mi parla. Quelle labbra piene e dall’aspetto delicato, rosse e umide.

È un momento. Un lampo illumina a giorno la stanza e il fulmine cade vicino, troppo vicino alla casa facendo tremare i vetri. Nemmeno il tempo di chiudere le ciglia che un tuono fragoroso e secco risuona nell’aria facendomi sobbalzare.

Tae- AHHHHHHHHHHHHHH

Scatta su dal letto spaventato e corre a infilarsi nel mio che preoccupato lo accolgo facendogli spazio, mentre la pioggia inizia a scendere a secchiate scrosciando sulla finestra.

Min- era solo un tuono Minnie.

Ha il fiatone e il cuore che batte all’impazzata e mi si stringe contro, così l’abbraccio stretto e lui affonda il viso contro il mio petto.

Tae- era vicino

Sì… vicinissimo, proprio come lui ora.

Key- ragazzi state bene?

Papà è alla porta. L’ha aperta per venire a controllare e quando ci vede nello stesso letto, si avvicina capendo subito il motivo, visto che Minnie ancora è scosso.
Si siede sul bordo e accarezza dolcemente i capelli di Minnie che si gira e lo abbraccia.

Key- amore va tutto bene, qui siamo al sicuro, è solo un temporale.

Subito un altro lampo seguito dal forte rumore e sobbalziamo di nuovo tutti e tre. Papà abbraccia stretto Minnie che trema come una foglia.

Key- ehi ragazzi volete venire al lettone con noi? Se ci stringiamo, entriamo tutti.

Taemin accetta subito ma io nego, non dormirei bene stretto e poi anche se i tuoni sono forti, io non ho paura del temporale. Quando vanno via insieme, rimango al buio con ancora la sensazione di calore lasciata dal corpo di Taemin.



Key- le cose sono in frigo, dovete solo tirarle fuori e scaldarle, va bene? Qualsiasi cosa vi serva chiamateci e torniamo immediatamente.

Sorrido per l’apprensione di papà Key. Papà Jong invece mi prende da parte sussurrandomi all’orecchio.

Jong- piccolo so cosa ti frulla per la testa.

Mi giro di scatto incontrando i suoi occhi. Sì, penso abbia capito eppure sono stato attento a non lasciar trapelare nulla. Mi sorride e mi scompiglia i capelli.

Jong- non è un problema… davvero, però trattalo bene e abbi cura di lui ok? E non
parlo solo di questi due giorni.

Sono incerto, non so come rispondere così l’abbraccio e lo ringrazio soltanto.

Min- grazie pà.

I papà se ne vanno un paio di giorni alle terme perché papà Jong ha bisogno di riposo dopo tanto tempo di duro lavoro.

Quando mi lascia andare mi fa l’occhiolino, bacia Minnie sulla fronte ed esce per prendere la macchina mentre papà Key ci ridice, per la milionesima volta, di chiudere a chiave, di spegnere il gas la sera e di non far entrare nessuno. Ci bacia entrambi sulle guance ed esce felice come una pasqua.

Tae- oh beh… io cucino e tu fai i piatti ok hyung? Hehe

Scappa in cucina ma sorridendo lo lascio fare, so che è molto meglio di me in cucina e sinceramente mi piace guardarlo mentre si dà da fare tra i fornelli.
Non posso più mentire a me stesso… mi piace, mi piace da morire e quest’attesa mi sta facendo diventare pazzo. Mi avvicino piano a lui sedendomi sul bancone della cucina mentre lo vedo muoversi ormai senza esitazioni tra scaffali, dispensa e piano cottura.

Min- piccolo…

Si gira e mi sorride dolcemente ignaro di tutto.

Tae- dimmi hyung

Parlo prima che il coraggio mi venga meno.

Min- il bacio… non riesco a dimenticarlo.

Mi da le spalle ma si blocca. Lascia andare il piatto che ha in mano e che si rompe nel lavello, poi si gira lentamente e mi fissa spaventato.

Min- ho provato a dimenticare ma non ci riesco… Minnie… credo che mi sia piaciuto
più di quanto pensassi…

Tae- no hyung… no, ho sbagliato, devi dimenticare!

Perché sembra così spaventato?
Mi alzo avvicinandomi ma lui si ritrae e questo mi ferma.

Min- Minnie non voglio farti niente… non aver paura ti prego.

Tae- hyung non ho paura di te…

Cosa?

Min- e allora di cosa hai paura?

Non risponde, si lava le mani e scappa via. Corre su pe le scale finché non sento la porta della nostra camera sbattere. No, non doveva andare così, volevo solo essere sincero, non metterlo in crisi. Salgo lentamente le scale arrivando davanti alla porta chiusa.

Min- piccolo ti prego non fare così io… scusami. Non lo dirò più.

I suoi singhiozzi arrivano soffocati dall’altra parte della porta e mi si stringe il cuore.
Ho fatto una stupidaggine vero? Mannaggia a me, è ancora troppo giovane per questo.
Abbasso la maniglia e la porta si apre, non l’ha chiusa a chiave. Quando entro lo trovo seduto sul letto con le mani sul viso a togliere le lacrime che silenziosamente scendono dai suoi occhi. Mi siedo al suo fianco accarezzandogli la schiena e ripeto le mie scuse ma lui scuote la testa.

Min- Minnie ti promet-

Mi spinge giù, con la schiena sul letto e mi si posa sopra premendo le labbra sulle
mie proprio come l’altra volta. Quando capisco che sta per lasciarmi andare sono io che lo trattengo. Lo abbraccio stretto tenendolo sopra di e me protraendo quel bacio casto e delicato ma dal sapore salato delle lacrime. Ha le labbra più morbide dopo aver pianto.
Sono felice, mi godo questo momento senza fare errori. Lo bacio sull’angolo della bocca ma poi passo al viso. Piccoli contatti ovunque mentre ride tra le lacrime. Ogni bacio gli provoca una risatina. Non cerco altro, non voglio e non credo sia pronto per qualcosa di più profondo e dopotutto io non sono poi così più grande di lui. Andremo con calma stavolta e vedremo dove possiamo arrivare.


 

****

Taemin


Min- di cosa hai paura Minnie?

Tra un bacio e l’altro mi sfiora il viso con carezze delicate mentre la sua mano destra è ancora sulla mia schiena a tenermi stretto a lui.

Tae- di questo hyung… io… penso che tu mi piaccia ma temo sia tutto un errore.

Un sorriso gli si apre sulle labbra e mi bacia la fronte.

Min- anche tu mi piaci piccolo altrimenti non te l’avrei mai detto.

Mi lascio scivolare di lato e così siamo stesi, ancora abbracciati, sul mio letto. Mi godo le sue coccole mentre poso la guancia sull’incavo del suo collo. C’è solo una cosa che mi preoccupa ora.

Tae- hyung… cosa cambierà ora? Come lo diciamo ai papà?

Min- troveremo un modo piccolo, lo faremo insieme.

Mi abbandono a questa sua aura così matura e affidabile crogiolandomi nel senso di protezione. Papà Jong già mi ha assicurato che non ci sarebbe problema, ma tra il dire e il fare…

Tae- ok ma…

E ora come glielo dico? Mi vergogno così tanto che non credo di poter spiccicare ancora qualcosa.

Min- Taemin puoi dirmi tutto lo sai no? Cosa intendevi con “ma…”?

Nego con la testa rintanandomi contro il suo petto, troppo in imbarazzo per poterlo guardare in faccia.
Per qualche secondo rimaniamo fermi a sentire i nostri cuori che battono insieme, poi Minho inizia a farmi il solletico ed è la mia fine. Scoppio a ridere senza possibilità di smettere. Soffro moltissimo il solletico e lui sembra sapere perfettamente quali punti premere. In qualche secondo mi trovo sotto di lui che è cavalcioni sul mio ventre e ride nel vedermi incapace di difendermi, perché troppo impegnato a provare a bloccargli le mani.

Tae- no Hahah hyung ahha basaaaaaahhhahaha BASTA BASTA!

Min- me lo dirai?

Annuisco cercando di riprendere fiato mentre lui mi lascia libero di respirare. Abbiamo entrambi il fiatone ma poi qualcosa cambia. Si china e mi bacia ancora. Dolcemente. Labbra su labbra e nulla più. Quando si rialza i suoi occhi ardono di tenerezza.

Min- ora dimmelo Minnie.

Tae- io… non so baciare… cioè intendo… ecco…

Un sorrisino malizioso e l’espressione da cattivo ragazzo mi fanno ridere anche se mi sento il viso in fiamme.

Min- e vorresti imparare?

Non rispondo e arrossisco ancora di più ma, senza guardarlo negli occhi, annuisco e subito dopo sento le sue labbra ancora sulle mie. È un bacio casto come prima ma col tempo diventa diverso, qualcosa cambia nel modo in cui le sue labbra si scontrano con le mie, è umido.

Le sue labbra si aprono e… oddio la sua lingua!

Sbarro gli occhi trovandomelo così vicino che mi ci vogliono un paio di secondi per metterlo a fuoco. Mi scruta attento mentre la sua lingua passa piano sul mio labbro inferiore. Osserva ogni mia reazione mentre mi accarezzai capelli.
Quando la sorpresa passa capisco cosa vuole che faccia e apro leggermente le labbra. Vengo ricompensato con una carezza dolcissima e con un altro casto bacio prima che la sua lingua se infili nella mia bocca. Una sensazione stranissima, mai provata prima…
Il suo sapore, il modo in cui mi esplora la bocca e gioca con la mia lingua. Mi concentro e provo a ricambiare ma lui si stacca un attimo e mi fissa intensamente.

Min- è istinto piccolo… fai solo quello che ti viene.

Mi fa l’occhiolino e il mio cuore va in tilt, inizia a battere all’impazzata mentre le mie
mani si chiudono sui suoi capelli attirandolo di nuovo a me. Stavolta sono più preparato e ricambio il bacio, ci provo. Mi lascio andare ed è magnifico, così bello che altre lacrime mi escono dagli occhi. Non voglio lasciarlo. Quando sono senza fiato, però, mi rendo conto anche di un altro cambiamento e stavolta mi blocco. Mi è piaciuto il bacio ma non sono pronto per questo.

Tae- hyung… io… io…

Sento la sua eccitazione contro la pancia ma non posso farlo. Anch’io sono eccitato ma ho paura, è presto!

Min- piccolo che succede?

Mi faccio forza sperando che non rida di me.

Tae- io… non so se ce la faccio, non so se sono pronto a… a… andare oltre.

Arrossisco indicando il suo bacino e lui segue il mio sguardo finché non capisce cosa intendo e mi sorride arrossendo anche lui leggermente. Si china a baciarmi la fronte, poi scende sul naso e poi mi da un casto bacio sulle labbra.

Min- no che non sei pronto Minnie. Non ho fretta sai? E poi mi piacerebbe insegnarti prima a baciare hehe penso che con un po’ di pratica diventeresti un ottimo baciatore hehe.

Scherza smorzando la tensione e si toglie da sopra di me, sdraiandosi di nuovo al mio fianco. Mi prende la mano e ci da un bacio delicato.

Tae- grazie… di aspettare

Mi guarda abbracciandomi stretto.

Min- cresciamo insieme ok piccolo? Passo dopo passo cresci con me Minnie…

Sono così felice ora, così completo.

Tae- sì hyung…


 

****

Kibum


Key- staranno bene? E se gli avessi lasciato poca roba? Amore gli hai lasciato abbastanza soldi?

Accidenti dovevo ricontrollare prima, non ora che siamo quasi arrivati. Jong mi prende la mano mentre guida tranquillo.

Jh- amore sta calmo. Staranno bene, torneremo domani sera, non siamo mica partiti
per tre mesi! Dai non fare il paranoico!

Key- forse avremmo dovuto portarli con noi no?

Jong- ma come! Hai detto tu che volevi poter fare l’amore in pace, libero di fare tutto
il rumore che volevi! Hahah hai cambiato idea?

È vero. L’ho detto perché da quando è successo… dal bacio tra Min e Tae, non riesco a godermi l’intimità con Jong. Ho sempre paura che possano sentirci e anche le coccole in loro presenza sono cambiate… quasi annullate. Sono due mesi che sento Jong troppo distante anche se sono il primo ad allontanarlo per il bene dei ragazzi. Gli assistenti sociali ce l’avevano detto che questa situazione poteva portare conseguenze simili anche se ovviamente l’omosessualità o ce l’hai dalla nascita o niente. Beh noi due figli abbiamo ed entrambi con tendenze omosessuali. Fino ad ora tutto sembra tornato normale ma qualcosa non quadra.

Jh- come mai così silenzioso?

Già… non ho risposto alla risata né alla sua domanda. Mi tiene ancora la mano e la stringe forte. Com’era quando mi sono innamorato di lui? Ero già grande, o almeno più grande dei ragazzi. Io me ne sono accorto molto dopo mentre le nuove generazioni sono davvero precoci in tutto e sapendo le difficolta a cui andranno incontro, non me la sento di proibirgli di vivere le loro vite, eppure sono preoccupato. Sono fratelli anche se non di sangue e soprattutto chi potrà mai dire come andrà? E se poi si lasciassero? Vivere insieme non sarebbe imbarazzante e strano?

Key- sono preoccupato Jong, i ragazzi… loro…

Mi lancia un’occhiata comprensiva e mi sorride prima di tornare a guardare la strada.

Jh- lo sai che se se ne accorgeranno, sarà impossibile fermarli vero?

Key- è proprio questo il problema. Non potrei dirgli di no sapendo cosa si prova, però capisci? Vivono sotto lo stesso tetto…

Jh- amore, Minho se n’è reso conto da tanto tempo… te l’ho detto no? Bisogna
lasciarli fare e semmai aiutarli a capire. Sono giovani. Se anche scoprissero di essere innamorati, farei di tutto per evitare che affrettino le cose, ma non possiamo nemmeno impedirglielo. Non farò come i miei genitori. Non rinnegherò i miei figli per le loro scelte.

Wow… il mio amore è davvero figo quando vuole… ok è figo anche
inconsapevolmente hehe. Ora mi sento un po’ meglio grazie a lui.

Key- quindi più che altro dobbiamo guidarli in quest’avventura? Sono ancora così giovani…

Farò del mio meglio per impedire che soffrano mentre scoprono loro stessi. Voglio aiutarli come posso affrontando tutto insieme al mio amore. Jong ha ragione, dobbiamo essere dei punti di riferimento per loro che in questo momento saranno spaventati e confusi.



Le sue mani...
La sua bocca…
Il suo cuore che batte contro il mio…
Jong come fai a farmi innamorare di te ogni giorno di più?

Quando raggiungo il culmine dell’estasi mi aggrappo a lui e urlo forte quanto lo amo mentre mi stringe a sé e mi sussurra dolcemente quanto mi ricambia.


 

****

Jonghyun


Min- papà dobbiamo dirvi una cosa…

Guardo Key che mi lancia un’occhiata d’intesa, sorride e mi prende la mano. Ne abbiamo parlato tutto ieri e tutto oggi prima di tornare. Sapevo che sarebbe andata a finire così da quando ieri Min mi ha ringraziato. Ora i nostri due figli si trovano davanti a noi che siamo seduti sul divano. Taemin tiene la testa bassa e le mani che si torcono tra loro per il disagio.

Jh- ragazzi…

Min- no, fatemi finire… per favore.

Annuisco sorridendogli e Minho inizia a parlare.

Min- io… mi sono reso conto che mi piace Taemin… so che siamo entrambi solo dei
ragazzi ma… quando sto con lui mi sento meglio e vorrei che… che…

Con vocina timida e appena udibile, Minnie si mette in mezzo.

Tae- permetteteci di stare insieme…

Key sospira e io mi rilasso, provano entrambi le stesse cose. Non c’è più nulla da decidere, ora la cosa da fare è porre delle regole per il loro stesso bene. Il mio amore è pronto alla battaglia, lui pensa che i ragazzi faranno un sacco di storie mentre io sinceramente non so cosa pensare. Minnie è ancora così giovane… così innocente.

Jh- ragazzi ce lo aspettavamo… sedetevi.

Loro ubbidiscono e vedere Min che prende la mano di Taemin con tenerezza, mi fa stringere forte la mia tra quelle di Key. Sono così dolci insieme.

Key- ragazzi ci sono delle re-

Stringo la mano di Key che mi guarda storto, poi gli faccio un cenno con la testa e lui mi lascia parlare.

Jh- non v’impediremo di stare insieme. Sappiamo cosa provate in questo momento
quindi non vi diremo di no, però… dovete prometterci una cosa.

Min- tutto quello che volete! Tutto!

Sorrido per l’impazienza di mio figlio.

Jh- so che i primi periodi sono pieni di amore e voglia di scoprirsi però siete ancora giovani quindi… il sesso…

Tae- papà!

Non faccio caso allo sguardo imbarazzato di Minnie e continuo.

Jh- dicevo… il sesso no! Siete ancora troppo giovani per quello. Io e vostro padre ci
fideremo a farvi dividere ancora la stanza ma voi dovete farci questa promessa…
aspetterete vero?

Min- papà… non dovete preoccuparvi per questo. Già avevamo deciso di aspettare.

Key- davvero?

Non se lo aspettava proprio il mio amore e invece avevo ragione io. I nostri ragazzi sono davvero maturi per la loro età. Io mi fido di loro.

Tae- sì io… non mi sento pronto, però voglio stare con hyung…

Key- va bene allora… oh piccoli miei come sono felice per voi… la prima cotta!

Una lacrima scende lungo il viso del mio amore che si commuove sempre proprio come una mammina. Minnie si alza e si siede in braccio al mio tesoro che lo abbraccia forte mentre Minho mi guarda sorridendo da un orecchio all’altro.
I nostri figli sono la cosa più bella che potesse mai capitarci ed ora il nostro compito è farli crescere forti e sani. Liberi dai pregiudizi e pieni d’amore. Vi voglio bene piccoli miei.


(3 anni dopo)
Minho



Min- papà cosa devo fare? È il compleanno di Minnie e volevo fare qualcosa di speciale.

Key- tipo?

Min- Pensavo di portarlo un paio di giorni al mare… quella casetta dove siamo andati l’anno scorso… stavolta solo io e lui. Tra tre giorni diventerà maggiorenne e io… ecco.

Accidenti come faccio a chiederglielo? Sono tre anni che sto con Taemin, siamo cresciuti insieme e, mentre il nostro legame diventava sempre più vero e forte, mi sono reso conto che il piacere è cambiato in amore. Abbiamo affrontato la nostra storia supportati dai papà ma ora sono arrivato al capolinea e anche Minnie. Sono mesi che ne parliamo e vogliamo che sia un giorno speciale per entrambi, solo che non so cosa fare, non so da che parte cominciare e non voglio assolutamente ferire Minnie.

Finalmente mi sono deciso a chiedere un consiglio a papà Key… dato che lui… oddio questo sì che è imbarazzante, nonostante sappia da anni e anni cosa succede praticamente tutte le notti.

Ora o mai più Minho!

Min- voglio fare l’amore con Minnie!

Papà mi guarda con un sorriso sincero e mi fa cenno di andare a sedermi vicino a lui sul letto.

Key- vi sentite pronti?

Min- sì, in teoria sì ma io… non voglio far del male a Taemin. Cosa devo fare? Papà
aiutami perché non saprei da dove iniziare.

Papà si alza e si avvicina al cassetto tornando con due cose decisamente imbarazzanti anche se fondamentali. Me le porge con un sorrisetto e si risiede accanto a me.

Key- la prevenzione innanzitutto, almeno finché non farete controlli approfonditi, e quella boccetta scommetto che sai cos’è. La prima volta farà male, sia a te che a lui anche se ovviamente chi riceve proverà più dolore. Devi avere calma, non affrettare le cose e non essere parsimonioso con questa. Sii dolce e delicato e assicurati sempre che stia bene.

Continua a darmi consigli preziosi anche se io mi sento comunque molto ansioso e imbarazzato. Ce la farò senza farlo soffrire troppo? E se mi offrissi volontario per provare? Dopotutto non è detto che il maggiore d’età debba per forza essere attivo no?

Quando esco, papà è di nuovo commosso. Mi abbraccia e mi dice che è orgoglioso di noi due e del nostro amore.


 

****




Jh- amore sono sicuro che sarà bellissimo per entrambi. Vi amate molto e questa è
l’espressione d’amore più intensa che potreste provare. Avete aspettato il momento giusto e questo vuol dire che tutto andrà bene.

Tae- e se mi facesse male?

Sono spaventato da morire. Ok, ormai sono praticamente maggiorenne eppure l’idea mi preoccupa. La teoria la conosco, la pratica beh quella siamo arrivati solo fino ad un certo punto. Non so cosa aspettarmi da questo “amore” di cui ormai si parla sempre.

Jh- sono sicuro che Min ha parlato con papà che non avrà perso tempo a dargli tutto il necessario eppure… prendi questo.

Si alza e quando ritorna in salone, mi porge una scatolina. La guardo curioso e la apro. All’interno c’è una candela profumata. Guardo papà curioso… a che serve?

Tae- e con questa ci faccio…?

Papà ride e mi accarezza la testa.

Jh- atmosfera Minnie. Create l’atmosfera giusta e tutto filerà liscio piccolo. Se c’è amore non sarà assolutamente una brutta esperienza. Voi avete aspettato, avete testato il vostro amore e ora è il momento di crescere.

Abbraccio papà ringraziandolo per tutto ciò che ha sempre fatto per noi.


 

****

Pov esterno


Key- ci vediamo domenica. Minnie ti chiameremo domani per gli auguri tesoro.

Min- certo poi festeggeremo tutti insieme hehe ciao ciao!! Vieni amore andiamo.

Il maggiore prese la mano del suo ragazzo e insieme partirono verso la loro avventura mentre i genitori si strinsero in un abbraccio pieno d’amore e d’orgoglio per quei due splendidi ragazzi che erano cresciuti così bene.

Jh- sono bellissimi eh?

Key- già… siamo stati proprio bravi amore e ora stanno diventando degli splendidi
adulti.

Jh- è vero tesoro. Abbiamo proprio una bella famiglia eh?

Con un bacio suggellarono il loro amore e tornarono in casa sapendo che i loro bambini sarebbero diventati adulti a tutti gli effetti una volta tornati a casa. Mai si sarebbero stancati di veder crescere i loro figli e mai li avrebbero lasciati a loro stessi, perché loro erano una famiglia e la famiglia non è solo tra chi ha legami di sangue… la famiglia è tra chi si ama, e loro si amavano e amavano i loro figli.




 

FINE






 
cosa posso aggiungere se non altri ringraziamenti a tutte coloro che hanno dedicato tempo a questa fic e l'anno anche commentata? un grazie a chi è piaciuta e anche a chi l'ha letta ma non gli è piaciuta. un grazie particolare alla mia soulmate  e a Rumik che ultimamente sopportano i miei assilli e i miei sbalzi d'umore xD

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