Ma se tu vai via,ogni giorno pioverà. di Letstrytowrite (/viewuser.php?uid=570053)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: "Londra brucia,sì ma intorno a me." ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2:"Ti odio,ma ti amo da impazzire." ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3:"Parlami,stringimi oppure fingi di amarmi." ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4:"L'ultimo bacio spetta a chi? A moi." ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5:"Noi saremo una cosa sola." ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6:" Non scappare tu sei di mia proprietà." ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7:“Le sue mani avevano attraversato le mie. Eravamo una cosa sola.” ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8:" Gli avrei estirpato gli organi interni." ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: " Hai ragione Harry! Non scopiamo più!" ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10:" Stupida,stupida,stupida Summer." ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11:“I suoi baci erano la mia dose di eroina giornaliera. Non riuscivo a farne a meno.” ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12:"Che pervertito,fuori di testa e dannatamente masochista." ***
Capitolo 13: *** Capitolo 14: “C'è un ragazzo seduto fuori da questa fottuta porta.” ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13:“Non esisteva nulla che mi poteva separare da lei.” ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: ”Ho accettato che tu sia un egoista, psicopatico e senza possibilità di redenzioni.” ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: “Con lui ogni piccola attesa sembrava un' agonia.” ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: “Eppure lei sorrideva come se non sapesse che aveva il suo cuore in mano.” ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul quale non si poteva fare affidamento.” ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20: “Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo il muro.” ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21: “Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle spalle.” ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22:"Mi girava la testa,probabilmente perchè mi ero dimenticata di respirare." ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare, Edward.” ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.” ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.” ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO 26: “Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta del fatto che tu sei unicamente MIO.” ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO 27: “Mi resi conto quanto fossi piccola e schifosamente insignificante di fronte a lui.” ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO 28: “Mi sentivo come una detenuta in fuga.” ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO 29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti seriamente che stessero per scoppiare.” ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO 30: “Summer Tomlinson ama alla follia Harold Edward Styles.” ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: "Londra brucia,sì ma intorno a me." ***
CAPITOLO
1
" Londra
brucia , sì ma intorno a me.”
-Ma
porca puzzola Louis, spegni sta cazzo di radio!
Come
ogni mattina, mi alzavo di cattivo umore per colpa di quella
sottospecie di ominide di mio fratello.
Louis si affacciò alla
mia porta, con quel fottuto sorrisetto compiaciuto.
Indossava una
maglietta bianca che risaltava ancora di più i suoi occhi
verde
smeraldo e jeans stretti .
Aveva i capelli completamente fuori
posto, ed era poggiato con espressione parecchio scocciata alla mia
maniglia.
-Ciao idiota, muoviti altrimenti dovrai muovere tu
il culo per arrivare in orario..
-No coglione, non fare lo
stronzo. Tu adesso aspetti che quella perfezione fatta persona di tua
sorella si lavi e si prepari con calma e scioltezza,
che si
piastri questi cazzuti capelli che stamattina non vogliono proprio
collaborare e…
-Ciao Summer!
Louis filò via dalla mia
porta e corse alla sua macchina.
Dopo essermi alzata dal letto, ed
essere anche inciampata nel lenzuolo per terra, mi affacciai alla
finestra ,
imprecando contro quel cazzone che mi aveva abbandonata
senza alcuna pietà.
-BASTARDO! Vieni subito qui !
Louis
non si girò minimamente, aprì lo sportello e fece
segno di ‘ciao
con la manina’ dal finestrino.
Presi lo zaino poggiato a
terra e aprì velocemente la porta, cominciando a correre.
-Hey
pulce, dove corri?
DIO ESISTE! Quella voce l’avrei
riconosciuta tra mille.
-Ciao angelo mio! Mio fratello è uno
sporco bastardo e tu sei il mio migliore amico, quindi buongiorno!
-
Senza dargli neanche il tempo di replicare, mi infilai nella
sua macchina.
Niall mi sorrideva sotto i suoi occhiali da sole e
rimase un po’ fermo a guardarmi.
- James, non ho tutto
questo tempo. Me la sarei fatta a piedi.. -
- Non dimentichi
qualcosa , scusa? -
Gli diedi un lungo bacio sulla guancia.-
-Ora
va meglio.-
Mise in moto e partimmo a tutta velocità.
Arrivai
di fretta e furia davanti al mio armadietto, dove c'era Sarah che mi
guardava ancora molto assonnata.
-Dov'eri finita?
- Non me
ne parlare.
-Louis?
-COME SEMPRE!
-Dai, dobbiamo andare ad
inglese..
-Si, prendo i libri..
-Oh, guarda chi arriva..Mr.
Sonosexyeloso ( Zayn) insieme a Horicciperfettiperchèiovalgo
e
Cazzoquantosonocoglione (Louis).
-Perfetto, che bello.
-Ciao
splendore.
No, non poteva guardarmi così. Non poteva e NON
DOVEVA.
Ogni volta mi si sprigionava un uragano nello stomaco. Il
respiro mi mancava, la vista si appannava e mi girava la
testa.
Nessun ragazzo mi aveva trasmesso simili sensazioni,
nessuno era mai riuscito a farmi provare quello che mi dava lui
soltanto con un suo fottutissimo sguardo.
Portò il suo sorriso
perfetto solo da un lato della bocca, come usava fare sempre.
Si
era accorto che mi faceva impazzire, che mi mandava tutti i criceti
che mi ruotavano nel cervello in tilt, e che avevo bisogno di uscire
a prendere una boccata d'aria dopo averlo osservato.
-Ciao
Styles.
Lui continuava a fissarmi, con quei suoi stramaledetti
occhi verdi, con una mano sul mio armadietto.
-Se permetti
dovrei prendere i miei libri, scostati.
- Se mi sposto, lo
ammetti?
-Ammetto cosa?
Si avvicinò piano al mio orecchio,
poggiando quasi le sue labbra sui miei capelli biondi.
Sentivo il
suo respiro vicino, troppo.
-Ammetti che da quella notte il
pensiero di noi due ti tortura, e che ogni volta che mi vedi, mi
desideri ardentemente.
Sussurrò la frase tutto d'un fiato,
senza staccarsi da quella cazzo di vicinanza che mi faceva sembrare
un 'ebete in estasi.
Da quella notte, era tutto completamente
cambiato.
Era successo dopo una festa, non era tanto lucida ed
Harry stava per riportarmi a casa.
Eravamo nella stanza di Liam,
quando successe quello che non doveva succedere.
Dopo quel giorno
cercavo continuamente di evitare il suo sguardo, quei suoi occhi
così
profondi e così taglienti, che mi cercavano.
Lo odiavo, con tutta
l'anima, mi aveva trattato come una delle tante, ed era una cosa che
non potevo proprio accettare.
Mi aveva completamente estirpato il
cuore.
-Togliti Styles, vaffanculo.
-Andiamo, non dirmi che
ti sei già pentita?
-Beh sai, ho avuto di meglio.
Cristo ,
se non era vero.
Quella era stata la mia prima volta...non la mia
prima volta nel senso fisico,
prima volta che avevo provato
emozioni così forti da avere paura che il mio cuore potesse
esplodere da un momento all'altro.
Lo sguardo di Harry sembrò
infastidito, quasi nervoso.
-Ne dubito, Tomlinson.
-Sei
solo un deficiente presuntuoso Styles, e adesso togliti dalle
palle.
-Non finisce qui Summer.
-Perché continui a cercarmi ,
Styles?
Con tutte le puttane da cui sei circondato e adulato,
vieni proprio a rompere gli attributi a me?-
-Forse tu sei la mia
preferita..
La rabbia mi invase tutto il corpo, avrei voluto
tirargli un pugno in faccia.
Mi trattenni solo perché c'era il
moro che ci guardava con fare malizioso, come se si stesse godendo
uno spettacolo.
Non volevo dargliela vinta. Non mi sarei abbassata
ai suoi squallidi livelli.
-Ciao stronzo. Ah, io non sono la
troia preferita di nessuno.
Chiusi di botto l'armadietto e me
ne andai indignata con la mia migliore amica verso l'aula di inglese,
senza voltarmi neanche un attimo.
Volevo dare l'impressione di
rimanere impassibile, ma intanto nel mio stomaco volteggiavano
fenicotteri e ippopotami alati.
In mensa, mi sedetti sempre al
solito posto. Vicino a Sarah e Alice, la fidanzata di Niall.
Stavano
davvero bene insieme, erano dolcissimi.
Liam e Niall si
avvicinarono a noi sorridenti, come sempre.
Niall diede un bacio
ad Alice e tornò vicino a Liam.
Ci regalarono un altro dei
loro splendenti sorrisi e si andarono a sedere al tavolo dei
''fighi''.
Per fighi si intende i ragazzi più appetibili e
desiderati della scuola:
Zayn , Harry, mio fratello e loro due.
Io
e le ragazze non riuscivamo davvero a capire come due ragazzi
così
dolci potessero essere migliori amici di quegli individui senza un
minimo di materia grigia.
Dopo scuola salutai le ragazze e
salii sulla moto di Josh, un ragazzo del quinto anno.
Era davvero
attraente..capelli neri brizzolati e occhi corvini, fisico scolpito e
una moto niente male.
Stavamo insieme da un po' di tempo , ma
niente di importante.
Aveva alcuni corsi in comune con i ragazzi ,
per questo Louis lo conosceva e si incazzava come una bestia quando
lo frequentavo.
Ma dovevo vendicarmi per stamattina, quindi diedi
un bacio a stampo a Josh e strinsi le mani intorno al suo stomaco,
girandomi verso mio fratello e i miei amici che mi guardavano.
Louis
increspò le labbra, Liam e Niall scossero la testa
disapprovando.
Notai una leggera smorfia sul viso di Harry, che
intanto era impegnato a pomiciare con una delle sue tante puttane,
Hope.
Zayn si limitò ad osservare la scena, con espressione
disgustata.
Arrivai a casa, salutai mamma con un bacio e
la avvisai del pigiama party della sera stessa, correndo in
camera.
Meglio non trovarsi sotto tiro di Louis , o sarebbero
stati guai seri.
Sentii il motore della sua macchina nera in
cortile , e mi misi stesa sul letto con le cuffie nelle orecchie a
tutto volume.
Come sospettavo, lui entrò bruscamente nella
stanza.
-Si bussa, razza di incivile!
-Io e te dobbiamo
parlare, stupida.
-Ti ascolto.
Louis si sedette vicino a me
e mi prese il mento con la mano, fissandomi con i suoi occhioni
ghiacciati.
Se quel tipo osa metterti le mani addosso un'altra
volta, giuro che non rispondo delle mie azioni e gli meno un bel
calcio in culo,
e lo sai che ne sarei più che capace. Sono
specializzato in questo.-
-Senti Louis, ma cos'ha ''quello'' che
non va? E poi sono libera di frequentare chi mi pare, ok?!
Ho 16
anni e non sono dipendente da mio fratello. Lui mi da ciò
che
voglio, fine della storia. Quindi smettila di rompere..-
- E' un
coglione Summer, io comunque ti ho avvisato. Dì allo stronzo
che tu
sei mia, MIA. E che se prova a ferirti, lo ammazzo con queste
mani.
-Louis...
-Che vuoi?!
-Ti voglio bene..
-Si..
-No
, davvero.
Mi alzai verso di lui e gli misi le mani dietro al
collo , sorridendogli.
-Lo so che lo fai solo per proteggermi,
e ti ringrazio. Con te mi sento al sicuro, anche se fai parte di una
specie sottosviluppata e non ti sopporto
-Ti voglio bene anch'io
stronza, e ricordati quello che ti ho detto.
IO.LO.AMMAZZO.CHIARO?- scandii le parole, come se volesse
spaventarmi.
-Ciao Louis, ti saluterò con tanto affetto il mio
ragazzo Josh!
-Il tuo che cos..!?!
Gli chiusi la porta in
faccia, e tornai sul letto.
Sentii bussare, dovevano essere
per forza quelle due pazze isteriche.
Salimmo tutte e tre in
camera.
-Allora cosa guardiamo? Titanic,Haciko o Remember Me?
, Sarah girava tra i DVD della mia stanza, indecisa come al
solito
-Madonna che depressione, dai Sarah, ma fai sul serio?
-Io
voto un film horror! - Alice, la solita matta scatenata.
-Ok, dai.
Vada per il film horror- dico io, entusiasta.
-Ma io ho paura!
-
Sarah, smettila una buona volta! Chiama Mike, così ti fa
compagnia
lui.
-Emh...a proposito, io dovrei parlarvi..ragazze.
Io e
Alice la guardammo interrogative.
-Oggi, ci siamo lasciati..io
, cioè. Credo di essermi innamorata, sapete di chi.
So che vi ho
detto che era solo attrazione fisica, ma sta diventando tutto troppo
grande. E dopo la festa. Zayn , si insomma...-
La interruppi
di botto.
-Scuuuusa. Cosa mi sono persa? La festa..?
-Si,
la festa. Io stavo ballando, lui mi si è avvicinato e mi ha
sussurrato all'orecchio di uscire. La mia milza intanto stava
ballando la conga con i polmoni,
e l'alcool mi aveva completamente
dato alla testa. Mi ha detto che è da un po' di tempo che
non riesce
a pensare a qualcosa al di fuori del mio sorriso, e si è
avvicinato
pericolosamente..-
-E poi? PORCA TROIA, mi stai facendo venire un
infarto..
-E poi l'ho evitato, ovvio! Non sono una puttana. Una
delle tante.
Rimanemmo per un po' a guardare il
film.
Intanto, mentre pensavo a lui, le parole di una canzone
mi ronzavano ininterrottamente nella testa...
-Non
l'ho nascosto sin dal primo giorno in cui ti ho conosciuta e ti ho
rivelato che son pazzo..
ma sono pronto a dimostrarti che c'è
altro e vorrei tanto regalarti tutto il meglio che mi porto dentro e
cancellare il resto
ma tu sei fredda e ti difendi e di barriere ti
circondi..
Sarò banale, ma son sicuro che da amici non
potrebbe funzionare
quando provi un'attrazione così forte da non
riuscire più a pensare a niente
tranne a quanto sei speciale e a
come poi mi fai sentire quando vedo che stai bene.
Con te
accanto posso rinunciare a tutto.. Tanto tutto senza te vicino
è
niente...
Ti prego di' qualcosa anche se può far male chiedimi
pure di sparire, di dimenticare, di non tornare,
di far finta che
non sei speciale ma allontanami ti prego se poi pensi che in
qualunque modo tra noi due non possa funzionare,
no tra noi due
non possa funzionare, no tra noi due non possa
funzionare...-
Sentimmo
delle urla e dei rumori strani al piano di sotto.
Eravamo tutte e
tre in pigiama, pantaloncini corti e canotta.
Scendemmo solo per
controllare di chi si trattava.
PORCA PUZZETTA, c'erano Louis,
Harry, Zayn , Niall e Liam che ridevano come i cretini sul MIO
divano, con in mano una birra a ciascuno.
-Mhh, emh,-
Liam
sorrideva, sembrava avesse visto il paradiso
-Che cazzo
ci fate qui voi, coglioni? -dissi io acida..
-Qualcuno ha mangiato
troppi limoni a cena , eh Tomlinson?
-Sta zitto Malik , o questo
telecomando..
-Ok, scusa Summer. Come non detto.
Sorrisi e
lui ricambiò, ma notai che il suo sguardo cercava con forza
di
incontrare quello di Kate,
che era affianco a me, piuttosto
imbarazzata per come eravamo conciate.
-Bene, noi andiamo
sopra-
-Di già, dai restate un po' con noi..-
-No Styles, ciao
ragazzi-
Salimmo le scale, e notai lo sguardo deluso di
Sarah.
Così feci un cambio di programma, cosa non si fa per le
amiche?!
Riscendemmo le scale sotto gli sguardi pervertiti dei
ragazzi, che ci proposero di giocare al gioco della bottigila.
Ci
sedemmo a terra, io mi misi tra Zayn e Liam.
Niall continuava a
sbaciucchiarsi con Alice, che stava seduta sulle sue gambe.
Guardavo
Zayn che si mangiava letteralmente con gli occhi Sarah, non avevo mai
visto uno sguardo così vero.
Sembrava gli piacesse davvero, e
sorrisi all'idea di lui innamorato.
Zayn Malik innamorato, quasi
difficile da credere.
Ma Sarah era così vera , così semplice,
rideva alle battute stupide di Louis e si aggiustava i capelli dietro
l'orecchio,
poi sorrideva e continuava ad illuminare l'intera
stanza di tutta quella bellezza che riusciva ad emanare.
Zayn si
morse il labbro, continuava a starsene zitto e non rideva a niente.
Era imbambolato, completamente andato.
Mentre Liam era in cucina a
prendere una bottiglia vuota per cominciare a giocare, il telefono di
Harry squillò.
''Hope? Si, ciao. No, ora non posso venire da
te.Si, domani. Ciao''
-Tratti così la tua ragazza,
Styles?
-Non è la mia ragazza.
-Giusto, è solo la tua
puttana.
-Sta zitta , Tomlinson.
-Ehi , finitela voi due- ci
fermò Sarah, prima che cominciassi seriamente a prenderlo a
cazzotti
su quella fottutissima faccia angelica , che mi dava sui nervi.
Sui
nervi? Emh, vabbè..mi mandava in iperventilazione. OK.
Niall
fece girare la bottiglia, che toccò Zayn.
-Visto che questa e
casa mia e comando io, decido che chi esce dovrà chiudersi
mezz'ora
nella mia stanza con lui
-Che cavolo dici , Louis? Sei
impazzito?
-No, dai, avanti! Gira la bottiglia
Horan.
TARATARATATA, la bottiglia toccò Sarah.
Lei diventò
tutta rossa, e si alzò a malavoglia, sotto gli occhi
divertiti di
Liam e Niall e pervertiti di Harry e Louis.
Io le feci
l'occhiolino , Zayn le sorrise e le fece segno di andare prima lei
sulle scale.
-Mi raccomando, non sporcate il letto!
-STA
ZITTO COGLIONE!-
Io ero in ansia per quei due che erano chiusi
lì sopra.
Ero vicino a Liam ,tartassandolo per il nervoso perché
non sapevo che cavolo stava succedendo alla mia migliore amica.
Mi
arrivò una telefonata di Josh.
Perfetto, pensai, ora mi divertivo
io.
-Josh, amore!
Louis stava bevendo della birra, e
gliela feci andare di traverso.
Niall sciolse l'abbraccio con
Alice, a Liam scomparve il sorriso, e Harry non faceva altro che
fissarmi con occhi assassini.
Mentre ero nel bel mezzo della
conversazione, lui mi prese il telefono, lo spense e lo diede in mano
a Louis, che se lo mise in tasca.
- Brutto idiota, ridatemi il
telefono!
-No, stiamo giocando, non devi distrarti.
-Cos'è
Styles, sei per caso geloso?
-Geloso , io?
-Si, tu!
-VIENI
CON ME.
___________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Ok
gente, questa è la prima storia o FF come la volete chiamare.
In
realtà l'avevo già scritta nella mia pagina
facebook e solo ora mi
son decisa di pubblicarla qui.
So che fa pena,si insomma non sia
il massimo ma spero che riesca ad emozionarvi almeno un po. *faccia
da cucciola*
Cercherò di scrivere e di sfogarmi con questa
storia, abbiate pietà.
Insomma ditemi se vi fa schifo subito
così almeno mi blocco...
Grazie alle persone che la seguiranno e
l'ha metteranno tra le prime cose da fare del giorno.
Perchè lo
farete vero?
Un bacio.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2:"Ti odio,ma ti amo da impazzire." ***
CAPITOLO
2
“Ti
odio ma ti amo da impazzire.”
-Avanti,
Styles, lasciami!
-Non
ti lascio, fino a quando non ti calmi.
Continuai
a picchiarlo e a cercare di farlo male dandogli pugni sui suoi
FOTTUTI PETTORALI SCOLPITI, ma lui sorrideva come un deficiente, e mi
rideva in faccia.
-Che
cazzo mi ridi, coglione!?
-Tutto qui quello che sai fare,
piccola?
-Non chiamarmi piccola, cazzo.
-Ehi, abbassa il tono.
Ok?
-Non lo abbasso il tono, deficiente.
Lui mi prese con forza
per il polso e mi avvicinò di scatto al suo viso. La
vicinanza era
al quanto TROPPO PERICOLOSA, il mio cuore cominciò a battere
all'impazzata , e il respiro si fece più debole.
-Styles, sei la
persona più odiosa, presuntuosa, egoista, stronza, malefica,
sfruttatrice, menefreghista..
Harry mi diede un bacio. Uno di quei
baci veri, quelli che ti fanno salire i brividi dai piedi fino alla
punta dei capelli, e che ti percorrono tutta l'anima, senza darti
alcuna possibilità di salvezza. Non c'era una via d'uscita,
non
potevo correre via dalle sue labbra. Le nostre lingue si
incrociarono, disegnavano linee perfette, si rincorrevano, con foga,
con passione, come se non avessero aspettato altro. Misi una mano tra
i suoi capelli, li strinsi forte, come se avessi bisogno di
aggrapparmi a qualcosa per rimanere in piedi. Lui mi spinse contro la
parete, continuando a baciarmi senza freno, scendendo poi sul collo e
dietro l'orecchio. Sentivo il suo respiro su di me, sentivo che non
c'era niente di più bello al mondo.
Ma lo respinsi, ancora.
-TI
ODIO!
Corsi in camera mia, con le lacrime agli occhi, in silenzio,
senza voltarmi minimamente a guardare i miei amici, che erano rimasti
inermi sul divano.
Pov.
Harry
Era
scappata, di nuovo. Quegli istanti prima erano stati estasianti,
deliranti. Camminavo come un ubriaco all'interno della stanza, e
sentivo ancora il sapore delle sue labbra rosee sulle mie. Non
riuscivo a capire perché quella ragazza mi faceva impazzire
così.
Attrazione fisica? Può darsi. La desideravo con ogni
particella del
mio corpo, non riuscivo a farne a meno. Quella stessa ragazzina
rompipalle, la sorella del mio migliore amico, quella a cui
distruggevamo le Barbie e facevamo i dispetti quando eravamo piccoli,
quella che era sempre acida e che non mi sopportava, era la stessa
ragazzina di cui sentivo il disperato bisogno, adesso. Mi evitava, mi
respingeva, e questo me la faceva desiderare ancora di più.
Stava
diventando come una droga.
-Cazzo Styles, che merda stavate
facendo là fuori?!- Liam mi guardava preoccupato, dopo aver
visto
Jacqueline correre via in quel modo.
-Niente, niente.
Tranquilli...- adesso non avevo voglia di parlarne, avrei voluto solo
correre da lei ed eliminare quella fottuta distanza che si era di
nuovo creata.
-Senti Harold, mettiamo le cose in chiaro. Sei il
mio migliore amico, e ti voglio bene, ma tratta mia sorella come una
delle tue puttane, e ti spacco la faccia- Louis era
serio.
-Tranquillo,Tommo. Tua sorella non si farà mettere mai i
piedi in testa da nessuno, è così cocciuta e
testarda da far girare
la testa. Non la sopporto.
Detto questo, presi la prima bottiglia
di birra che ebbi sotto tiro, e uscii di casa, senza voltarmi a
salutare. Avevo bisogno di un po' di aria, dovevo tornare a ragionare
come ogni giorno. Che cazzo mi stava succedendo?! Lei non mi voleva?
Bene, perfetto. Chiamai Stacey, o Gracy, o come si chiamava lei.
Quella ci sapeva fare... poi andai a casa sua.
Pov.
Summer
Stavo
per girare la maniglia della mia stanza, quando mi voltai e vidi Zayn
che baciava la mia MIGLIORE AMICA.
Erano appoggiati al muro
infondo al corridoio, lui le cingeva i fianchi delicatamente, lei si
lasciava trasportare.
Rimasi come un'imbecille a fissarli, in
silenzio. Sembravo una cretina. Scrollai le spalle, e tornai sul
pianeta Terra.
Perché cazzo dovevamo innamorarci proprio degli
stronzi? Un attimo, ho detto innamorarci?
Cioè, non che io sia
innamorata di quel depravato stronzo di Styles. Non se ne parla
proprio. Ma anche no!
E allora perché ogni volta che mi era
vicino, mi sentivo attirata da lui neanche fossimo due fottute
calamite?
Mi andai a lavare i denti, avevo bisogno di
togliermi quel sapore buonissimo della sua bocca. Triste ammetterlo,
ma mi piaceva da impazzire.
Il giorno successivo mi svegliai
di malavoglia, avevo dormito pochissimo.
Mi arrivò un SMS di
Niall ' Piccola, che ne dici se oggi passiamo un po' di tempo
insieme?'
Sorrisi e mi alzai di scatto, lo adoravo, e poi avevo un
assurdo bisogno di farmi chiarire le idee dal mio migliore
amico.
'Certo amore, ci andiamo a prendere un caffè al solito
posto.'
La risposta arrivò subito. ' Ok, 18.00 lì, ti amo
xx''
''Ci vediamo a scuola, ti amo anch'io. xx'
Feci
velocemente colazione, mi vestii e uscì di casa.
Non
volevo andare a piedi, e non volevo neanche litigare per farmi dare
un passaggio da quel coglione di mio fratello.
Così zitta entrai
nella sua camera. Si, ero malvagia.
Dormiva tutto storto, con la
testa che affondava nel cuscino e senza maglietta. Sorrisi
guardandolo, era bellissimo.
Concentrati Summer, devi portare a
termine la tua missione!
In silenzio, in punta di piedi, mi
avvicinai al jeans che aveva buttato a terra e lo alzai
delicatamente. Cercai prima nella tasca destra, poi in quella
posteriore, dove ci trovai le chiavi della sua macchina.
Rimisi il
pantalone dove l'avevo trovato, e uscì dalla sua camera
più che
soddisfatta.
Mi avrebbe picchiato, ok, ma le mie gambe non
volevano proprio saperne di camminare a piedi per colpa di quello
stronzo.
Misi in moto, e partì velocemente.
Quando arrivai
a scuola, girando la curva, andai a sbattere contro l'auto di
qualcuno. O meglio, qualcuno mi venne a sbattere addosso!
-Cazzo,
razza di coglione, guarda come guidi!
Mi girai e mi morsi il
labbro, era Zayn, in tutta la sua dannata figaggine.
-Ciao
Tomlinson, come siamo aggressive stamattina.
-Col cazzo Malik ,
guarda che hai fatto alla macchina!
Sullo sportello c'era un
graffio enorme.
-Sei felice ora? Dovrai tenerti il rimorso di aver
fatto morire una povera 17enne per tutta la vita,
complimenti!
-Ahahahaha, quando tuo fratello lo vede ti
uccide.
-Come hai intenzione di rimediare, razza di
deficiente?
-Dai, te l'aggiusto io. Non è niente.
-Ecco.
Bravo. E vedi di non dirlo al tuo amico, altrimenti ti mal
meno.
-Prego, tesoro.
-Sta zitto e rimedia al danno che TU hai
fatto. Io vado in classe.
-Ah... Summer?!
Zayn Jawaad Malik che
mi chiamava con il mio nome, miracolo. C'era sicuramente qualcosa
sotto.
-Che vuoi ancora?
-Hai per caso visto Sarah?
-Vedi
Sarah in giro?
-No..
-Bene. Aggiusta la macchina. Ah, e se fai
star male la mia amica, quello sportello te lo metto in..
-Sei un
amore Tomlinson.
-Me lo dicono in molti, ciao Malik.
Mi diede
un bacio sulla guancia e si abbassò vicino allo sportello
graffiato.
Sbuffai disgustata, e mi avviai dentro.
Facevo sempre la
scontrosa, ma solo perché non volevo dare a vedere che a lui
ci
tenevo.
Ricordo quando avevo circa 6 anni e piangevo perché un
ragazzino mi aveva baciata senza che io lo volessi ..ed era anche
brutto. Lui andò vicino a lui e gli ruppe il setto nasale.
Se ci
penso , ancora rido. O quando fumai per la prima volta, ed ero con
lui. Ci nascondemmo dentro il bagno della scuola, e scappammo dalla
finestra quando il preside fu avvisato del cattivo odore.
Ne
avevamo passate tante, e nonostante lo considerassi un puttaniere
come Styles, non potevo fare a meno di volergli bene, e mi seccava
ammetterlo.
-Sarah!
-Summer, buongiorno!
La mia amica mi
venne ad abbracciare, aveva un sorriso enorme stampato sulla
faccia.
-Ehi , belle donzelle.
Anche Alice ci raggiunse.
Ecco
il brusio familiare delle ochette della scuola, che cominciavano a
sbavare ogni volta che i MAGNIFICI 5 entravano in corridoio.
Oh
cazzo, LOUIS!
Dovevo assolutamente nascondermi.
-Summer Grace
Tomlinson!
Troppo tardi..
Mi girai con gli occhioni da
cucciolo, e un sorrisetto dolcissimo.
-Ciao fratello! Ma quanto
sei bello oggi! Oddio, questi capelli ti stanno proprio benissimo! E
la maglia? Oh, ti risalta i muscoli e..
Liam e Niall ridevano come
due coglioni, io li fulminai con lo sguardo e loro si stettero subito
zitti.
-DOV'E' LA MIA MACCHINA?
-Louiiiis, ti voglio bene.
-Te
lo ripeto Summer, DOV.E' .LA.MIA.MACCHINA!?!?!?
Ok, era
incazzato.
-Ah Louis, non ti ricordi? Ieri sera eri talmente
ubriaco che hai dimenticato tutto? Me l'hai prestata perché
mi si
era rotto il motorino..
Sospirai felice, mandai un bacio volante
(?) a Zayn, che mi fece l'occhiolino.
-Mi prendi per culo,
Malik?
-No Tommo,è di là in cortile. Tieni le chiavi..
Louis
mi guardò storto e mi diede un bacio sulla guancia. Poi mi
sussurrò
all'orecchio.
-Lo so benissimo che sei stata tu , stronza, dovrò
mettere il lucchetto alla mia stanza.
Louis e Zayn si
avviarono in classe, ma ebbi come l'impressione che Sarah e Jawaad si
fossero detti qualcosa. Forse parlavano in codice (?)
Salutai
anche Liam e Niall, e anche loro andarono in classe con Alice.
E
poi eccolo, la persona che dovevo evitare.
Jeans stretti, converse
nere, camicia sbottonata ai primi 2 bottoni, due occhi verdi e un
fottuto sorriso.
Camminava sicuro per i corridoi, con quel suo
profumo alla menta e al cioccolato bianco, che mi faceva
impazzire.
Mi girai verso l'armadietto, facendo finta di cercare
qualche stupidissimo libro.
No, non avvicinarti, per favore, poi
non rispondo delle mie azioni.
Eccolo, lo sentivo
vicino.
-Ciao ,splendore.
-Styles, che vuoi?
Mi sorrise,
cazzo, mi sorrise. Voleva farmi cedere, e conosceva perfettamente le
mosse che mi avrebbero mandato in tilt.
-Stasera vengo a prenderti
alle 10, e non accetto un 'NO' come risposta.
-E' un invito a
uscire, Edward?!
-No, è un obbligo.
Sorrise , ancora. Si
avvicinò piano al mio orecchio, rimase due secondi in quella
posizione, poi posizionò le sue labbra sulla mia guancia.
Mi
scostati, lo guardai male, chiusi l'armadietto, e me ne andai in
classe.
Non ero una delle tante, doveva metterselo in
testa.
_______________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Grazie
per le visite :3
Scusatemi
ma avevo sbagliato a scrivere delle cose così ho cancellato
il
secondo stamattina, per migliorarlo..
SCUSATEMI
TANTO!
So che questo è cortino ma mi rifarò nel
prossimo, lo
farò più lungo.
Vorrei chiedervi una cosa, non pretendo molto ma
vorrei solamente chiedere più recensioni non m'importa se
son
positive o negative a me servono per capire se son brava o no.
Si
insomma se vale la pena continuare,grazie.
Dopo questo vi saluto.
Ciao,
al prossimo capitolo <3
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3:"Parlami,stringimi oppure fingi di amarmi." ***
CAPITOLO
3:
“Parlami,stringimi
oppure fingi di amarmi.”
Ero
da Starbucks, con il mio migliore amico.
-Quindi,
da quanto ho capito, sei pazza di lui.
-Io
, pazza di lui? HAHAHAHAHAHAH.
-Summer, smettila. Ti conosco da
quando frignavi nella culla, sei la mia migliore amica, forse ti
conosco più di quanto tu conosca te stessa...
-Niall..-
-Tu lo
ami, Summer.
-No Niall, ma sei fuori? Dico, che c'era in quel
cappuccino? Devo sporgere denuncia al proprietario di questo
posto!-
-Continui a negare? Ma a chi prendi in giro , Summer? A me
no di certo!-
-Quello che provo per lui non è amore, è solo
odio, odio profondo.-
Detto questo mi alzai di scatto, facendo
traballare i due caffè vuoti sul tavolino.
Feci per andarmene, ma
Niall mi abbracciò da dietro.
-Sei proprio impossibile.
-E
tu non capisci niente.
-Testarda..
-Scemo..
-Ti voglio
bene.
-Io invece no!
-Ok, ciao!
-Niall, ti ordino di venire
immediatamente qui!
Niall sorrise e mi abbracciò di nuovo.
Avrei
guardato quel sorriso una marea di volte, senza mai stancarmi. Era
perfetto. Come lo erano i suoi occhioni azzurri.
-Come devo
fare io con te?!
-Ci vuole pazienza, James.
-Si, e io ne ho fin
troppa.
-Mi accompagni a casa?
-Certo ,principessa.
Ci
incamminammo verso casa, e parlammo di tutto , della sua storia con
Alice, di Josh, della sua nuova macchina, del vestito che avrei tanto
voluto ricevere per il compleanno, e del nostro amiciversario.
Hahahaha,
si avevamo anche il nostro giorno.
Ma
evitammo con attenzione di parlare di Harry.
Niall sapeva quando
c'era bisogno di non toccare l'argomento, e io l'amavo per
questo.
-Allora mi raccomando , VAI CHE STASERA E' LA TUA
SERA!
-Scusa, come hai fatto a capire che dovevo uscire con
lui?!
-Te l'ho detto Summer, non puoi nascondermi niente.
-Mi
fai paura O.O
-Ciao principessa, ti amo.
-Ti amo anch'io,
Horan.
Gli diedi un bacio sulla guancia ed entrai in
casa.
21.45
CRISI TOTALE?! Che cazzo mi
metto?
Camminavo avanti e indietro per la stanza, come una pazza
isterica.
Sarah mi guardava stranita sul mio letto, mangiando i
biscotti al cioccolato di mia mamma.
-Come fai a mangiare in una
situazione del genere?! Cazzo, le amiche ci sono sempre nel momento
del bisogno! Se, come no!
-Metti quel jeans e quella maglia, e non
rompere. Sei sempre stupenda, e poi di che ti preoccupi? Styles ci sa
fare.
-Scusa cara, tu come lo sai?
-Oddio, non dirmi che sei
gelosa di me?! Aahahahhahaha..tu stai proprio delirando,
a'sò.
-Smettila di ridere cogliona, e aiutami a chiudere questa
cazzo di cerniera.
Dopo molte urla, ed esaurimenti nervosi,
sentì il campanello.
Feci un respiro profondo, diedi un bacio
alla mia amica, e mi avviai verso la porta.
Cazzo, questa non
ci voleva.
Non mi ero preparata psicologicamente alla sua
vista.
Mi sentii mancare, e dovetti appoggiarmi alla porta.
Era
bellissimo, si passò una mano tra i capelli e mi sorrise.
Non
potevo veramente farcela.
-Infarto, Tomlinson?!
-Cominci
già a rompere, Styles?
-Palpitazioni, accecamento,
tremolio,svenimento?
-Non atteggiarti, coglione. Non mi fai
nessunissimo effetto, sappilo.
-Si Summer, certo.
-Allora,
rimaniamo qui tutta la sera a discutere su quanto sei figo?
-Allora
vedi che ammetti che lo sono!
-Ma perché ti ho aperto la
porta?!
-Perché mi vuoi.
-Come scusa?
-Mi vuoi come io
voglio te. Avanti, non negarlo. Guardami negli occhi, e dimmi che non
provi niente per me.
Lo guardai negli occhi, stavo per dire
qualcosa, ma distolsi lo sguardo.
-Ma a chi vuoi rompere?
Lui
sorrise a 32 denti, segno che l'avevo fatto contento. MERDA
Mi
fece entrare in macchina , e mi portò in un luogo isolato,
non
l'avevo mai visto.
-Perché mi hai portata qui?Cos'è, vuoi
fare le tue cose lontane dal mondo in modo che poi io non abbia le
prove per infamarti, eh?
-Shhhh...
Mi fece segno di scendere,
mi prese per mano, e io non mi rifiutai.
Si stese per terra, sul
prato ancora umido per la leggera pioggia londinese.
Feci lo
stesso, i nostri visi erano vicini.
-Guarda, là sopra, che cosa
ci vedi?
-Infinita desolazione. Tutto nero, neanche una stella. E
quelle nuvole mi mettono anche angoscia..
Non capivo dove voleva
arrivare.
-Risposta sbagliata.
-Tu invece, cosa ci vedi
Styles?
-Io ci vedo tutto, l'infinito.
-Ah, si?
-Si. Vengo
sempre qui per pensare..
-Styles che pensa, questa è bella.
-La
smetti?
Lo guardai, era serio.
-Scusa..-mormorai.
-Pensavo
non ci fosse niente di più calmo e infinito di questo posto.
Niente
di più bello da guardare...
-Ma?
-Ma quando sono con te,
questo posto diventa totalmente insignificante.
Sussurrava, e
continuava a guardare verso il cielo.
-Bel colpo Styles, davvero.
Penso che ti sei superato sta volta..
-Cazzo, Summer. Perché fai
così? Perché non lo capisci?
-Capire cosa, Styles?
-Capire
che TI AMO.
Prov.Harry.
Non
potevo averlo detto. Non mi sentivo bene?
Harold Edward Styles
innamorato, ahahahha.
Che cazzo mi ero fatto?
Mi girai verso di
lei, che mi guardava con espressione sbalordita.
Era bellissima,
ma che dico, perfetta.
-Cos'hai detto?-disse piano
-Ti ho detto
che ti amo-
-....-
-Ti amo. Summer. Amo quella tua fottuta
acidità. Amo il tuo modo di reagire, la tua testardaggine,
la tua
testa sempre alta. Amo di te che sei ostinata, cocciuta, tenace. Amo
i tuoi occhi color nocciola, e quei bellissimi capelli biondi che ti
fanno sembrare una fottuta bambolina di porcellana. Amo il modo in
cui ti incazzi, in cui mi urli contro, quando sei offesa, arrabbiata.
Amo come muovi le tue labbra per dirmi:'Ciao Styles', amo il suono
caldo della tua voce. Ti amo, amo tutto di te, e adesso non ho
più
paura di dirlo.
-Harry...io-
-Tu?
-Ho paura.
-Lo
so...vieni qui.
Mi abbracciò, eravamo ancora stesi.
Si
avvicinò piano, mi baciò, e poi ancora , e
ancora, e
ancora.
-Harry..?
-Mhh?
-Ti amo anch'io.
Rimanemmo
appoggiati l'uno all'altro, continuavo a baciarla.
Mi aveva detto
che mi amava, e adesso non l'avrei lasciata scappare via, per nessuna
ragione al mondo.
Era finalmente MIA, sarebbe stato così per
sempre.
___________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Ecco scusatemi se il capitolo prima era corto :c
Ma
con questo mi rifaccio! ^^
Son contenta che vi piaccia la storia,
ne vado fiera!
Ho intenzione di iniziare anche un altra al più
presto spero la seguiate
Baci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 4:"L'ultimo bacio spetta a chi? A moi." ***
CAPITOLO
4:
“L'ultimo
bacio spetta a chi? a moi.”
Pov.
Summer
ZZZZZZZZ,
ZZZZZZZZZZZZZ,ZZZZZZZZZZZZZ
Fottuto
cellulare.
-Non
rispondere.
-Harry,devo.
-No, non devi.
Continuava a
baciarmi , prima dolcemente, poi sempre con più foga.
Mi sentivo
come in paradiso, avevo finalmente capito che l'unico posto in cui
dovevo stare era tra le sue braccia.
ZZZZZ,ZZZZZZ,ZZZZZ
-Basta,fammi
rispondere.
Harry sbuffò e si ristese a terra.
Mi misi a
ridere , era bellissimo.
'Pronto?'
'Ciao dolcezza, ci
vediamo stasera?'
Merda, questa non ci voleva.
Josh!
'Emh..omh..ciao. Vedi, io non posso, ora..ecco'
Harry
si mise di nuovo seduto.
-Chi è?
-Non è nessuno.
'Con
chi parli?'
'Con nessuno, Josh.'
Cazzo!
-Josh?
-Harry,
sta zitto.
'Harry?'
'No, Josh, cioè'
-Dammi quel
telefono.
-No!
'Ciao Josh, sono Harry. Vedi, Summer ora è
piuttosto impegnata e gradirebbe se tu non la disturbassi. Ciao'
-Ma
sei un coglione!
-No, non lo sono. Lui lo è. Da quand'è che ti
chiama a quest'ora?
-Da un mesetto più o meno...
-Un
mesetto?!?!
-Si, certo. Vedi prima c'era Kristopher, ancora prima
Stefan , oh e poi anche Lucas e ..
Volevo farlo un po'
soffrire
-ZITTA!
-Ah, quasi dimenticavo Jake
e..
-LALALALALALLALALA, NON STO SENTENDO!
-Ma a te cosa
importa? Scusa?
Harry si girò di scatto , mi prese per il
bordo della maglietta e avvicinò le sue labbra alle mie.
-Cosa mi
importa hai detto?
-Mhh, si...
Ero completamente andata, mi
morsi la lingua,dovevo contenermi.
-Solo il pensiero di altre mani
che ti toccano mi fa impazzire, Summer. Sei mia, hai
capito?
-Ohohohohoh, diventiamo già ossessivi possessivi?
-Hai
capito bene.
-Si ma, come la mettiamo con tutte le tue
puttane?
-Summer, sono scomparse. Andare a farsi fottere.
-Harry,
caro, si sono già fatte fottere tutte da te.
-Ti amo.
-Si,
bravo, cambia argomento! RAZZA DI IDIOTA!
Scappai vicino alla
macchina.
Lui mi rincorse e mi girò di scatto, facendomi
appoggiare al cruscotto.
-Ricordati questo: adesso esisti solo tu,
tu e nessun'altra.
Mi baciò piano il collo , come soltanto lui
sapeva fare.
-Harry? - gli presi il viso fra le
mani.
-Si?
-Sai che se non mi riporti a casa entro 10 minuti ,
ti ritroverai mio fratello fuori la porta con un kamikaze in mano?
Mi
sorrise, uno sorriso bellissimo.
Mi aprì lo sportello
dell'auto.
-Madame..si accomodi-
-Merci..monsieur..-
-Dove
la porto allora?
-Su una stella.-
Mi svegliai di
scatto, era successo davvero?!
Sembrava tutto così irreale, come
se la sera scorsa fosse stato semplicemente un sogno sospeso
nell'aria.
Le parole di quella canzone mi rimbombavano nella
testa, come un'eco, come qualcosa che rimaneva indelebile nella mia
testa.
'Come si fa, a spiegarti se mi agito e mi rendo
ridicolo?
Qui trafitto sulla terra steso me ne sto, aspettando di
volare un po'.
Eccoci qua, a guardare le nuvole su un tappeto di
fragole.'
Sentii brividi veloci percorrermi tutto il corpo,
non mi ero mai sentita così. Così bene.
Feci una doccia veloce,
l'acqua gelida mi bagnava il corpo. Avevo bisogno di riflettere, di
pensare.
'Harry Styles mi ama, Harry Styles mi ama, Harry Styles
mi ama'
Scesi le scale sorridente, forse con una faccia da
cogliona, tant'è che mio fratello mi scoppiò a
ridere in
faccia.
-Scommetto che ieri sei uscita con Harry.
-Che cazzo mi
ridi, idiota?
-Niente, sono solo felice.
-Felice di cosa,
scusa?
-Niente più Josh!
JOSH! Dovevo parlargli...
Mi
diede un bacio lunghissimo sulla fronte e mi scompigliò i
capelli.
-Fanculo,erano perfetti!
-Sei perfetta sempre, amore
mio.
-Tomlinson?
-Si, cucciola?
-Che cosa mi devi dire?
-.-
-Io? Nieeeente.
-Con chi hai scopato ieri, Louis?
-Ok,
senti. Era tipo una BOMBA! Dio mio, cioè..
-Basta, non voglio
sentire. BLA, BLA , BLA , BLA.
-ahahhhahaha, gelosa?
-Da
morire!
-E io che dovrei dire con Styles? Scusa??
-Ma amore
della mia vita, io amo solo
te!
-Davvero?!
-No!
-Puttana!
-STRONZO!
-Ritardata..
-No,
questo aggettivo è mio! Non hai personalità,
Tomlinson. E ora muovi
il culo e accompagnami a scuola.
Scesi dall'auto di Louis, e
lo vidi uscire dalla sua auto.
Si poteva essere più perfetti?
Si
avvicinò a me, piano, come se volesse rinfacciarmi il fatto
che lui
era un Dio greco.
'Buongiorno piccola.'
'Ciao
Styles'
'Pronta?'
'SONO NATA PRONTA. IO ! '
Mi mise
il braccio intorno alle spalle, sorrise, si abbassò gli
occhiali, e
mi portò dentro.
Tutte le oche puttanelle della scuola
blateravano invidiose, si capiva chiaramente che stavano rosicando
maledettamente.
-Se questi tizi non la smettono di guardarti,
faccio scoppiare la terza guerra mondiale.
Lo guardai e lo baciai.
Poi mi girai per cercare con gli occhi la mia migliore amica, forse
era appiccicata al suo Zayn *-*
-No.- disse.
Mi spaventai, cosa
voleva dire no?
-Prima regola per stare con il sottoscritto.
-Oh
no, ricominci a fare l'imbecille ..lo sapevo.
-Zitta e
ascolta.
-Avanti , sentiamo.
-Quando mi dai un bacio, aspettati
sempre un bacio di risposta. Sono io ad avere l'ultimo bacio,
ok?!
-ahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahaa..
-SMETTILA
DI RIDERE! E ORA VIENI QUI'! DEVO DARTI UN BACIO!
-CHE SCHIFOOOO!
MAI!
Corsi via, ridendo, mentre lui urlava blaterando
idiozie.
Louis e Zayn lo raggiunsero, tappandogli la bocca e
portandolo in classe.
Mi scontrai contro Liam.
-Tesorooo!
-Ciao
Liam! Come sei bello oggi! *-*
-Tu invece sei molto allegra,
ahahahaha. Ho capito bene?
-Hai capito benissimo.
-Dammi un
bacio.
Si avvicinò anche Niall.
-Niallinooooooooooo!
-Ciao
principessa.
-Cazzo, Niall, c'è Josh.
-Forza e coraggio,
Summer, noi siamo qui per te.
Mi avvicinai a lui e gli spiegai
tutto. Lui non la prese molto bene, sbatté l'armadietto e
stava per
urlarmi contro qualcosa, ma subito mi si avvicinarono Liam e Niall e
lui stette zitto.
-Non avrai sempre i tuoi amichetti a pararti il
sedere, Tomlinson. Sei solo una puttana.
Niall gli si buttò
contro, facendolo cadere per terra.
-Come cazzo l'hai chiamata,
pezzo di merda?!-
-Togliti dalle palle, Horan-
Niall stava
per sferrargli un pugno, ma io e Liam riuscimmo a fermarlo.
-Josh,
vattene, prima che ci ripensi anch'io e ti rompi la faccia.
Anche
Liam, si era piuttosto incazzato.
-Grazie ragazzi,
davvero.
-Che stronzo..- Niall continuava a guardare il corridoio,
ancora non si era salvato
-Ci siamo sempre per te, lo sai.- Liam
mi accarezzava, cercava di rassicurarmi.
-Una sola cosa
ragazzi...-
-Si?!-
-Non dite niente agli altri, vi
supplico.-
-Ma..-
-Summer, noi..-
-Per favore!-
Loro
sbuffarono , ma alla fine acconsentirono. Mi abbracciarono e poi
andai in classe.
Quando mi sedetti , trovai un biglietto sul mio
banco.
'Alle 10.00, prendi la 4°scala A. Mi devi ancora un bacio.
Ti amo'
Sorrisi come una bambina a cui era appena stato
regalato dello zucchero filato (?) , e per tutta la lezione, non feci
altro che pensare a lui.
________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Contenti/e del nuovo capitolo? Recensitelo in tanti
accetto sia le critiche che le positive ovviamente!
Vi ringrazio
che seguite la storia,ne vado fiera di questo.
BACI.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 5 *** Capitolo 5:"Noi saremo una cosa sola." ***
CAPITOLO
5
“Noi
saremo una cosa sola.”
Pov.
Zayn
Sarah
era vicino a me, mi sorrideva, come soltanto lei sapeva fare.
Faceva
finta di leggere un libro, e quando le baciavo piano le guance e il
collo, lei nascondeva il suo viso dietro le pagine.
Mi
faceva impazzire, non avevo mai provato simili emozioni.
-Ho
voglia di te
Mi guardò , spalancò gli occhi, e sorrise,
ancora.
-Come hai detto?
-Ho detto che ho voglia di te.
Le
presi la mano, e la feci salire sulla mia moto.
-Zayn , e se ci
vedono?
-Se ci vedono capiranno che ti amo alla follia, e che ho
deciso di rapirti
-Ripeti quello che hai detto
-Ho deciso di
rapirti?
-No, prima.
-Se ci vedono capiranno?
-ZAYN!
-Ti
amo, Sarah
Mi baciò dolcemente, io le presi i fianchi e continuai
a baciarla, lasciando che lei si facesse trasportare.
Misi in
moto, e partimmo. Ci lasciammo alle spalle la scuola. Non me ne
fregavo di nessuno, volevo stare con lei, e con nessun' altro.
La
portai sulla spiaggia.
Pov.
Sarah
Era
perfetto, quell'attimo era incredibilmente nostro. Per nulla al mondo
avrei voluto cambiarlo.
Ci poggiammo piano sulla sabbia, i nostri
corpi si cercavano, come se la forza di gravità ci spingesse
l'uno
contro l'altro, come se ci costringesse a toccarci e a desiderarci.
Zayn mi baciava piano, come se avesse paura, come se non volesse
rischiare. Si fermò all'improvviso, fissandomi negli occhi.
Mi
mancava il fiato, quella bellezza toglieva completamente il
respiro.
-Posso, Sarah?-
-Non chiedermi il permesso , Zayn-
Lui
sorrise, sorrise e io pensai seriamente di svenire.
Cominciò a
baciarmi con più forza, con più passione, fino a
quando non
diventammo una cosa sola.
* * *
Pov.
Summer
-Styles!
Era perfetto, era come ogni singolo
istante.
Poggiato al muretto del tetto, con le mani in tasca.
Mi
sorrise, e il mio stomaco cominciò a contorcersi.
-Finalmente.
-Non
dovevi darmi un bacio?
-No, non mi va più.
-Ah, no è?
-No.
-Va
bene, vado alle lezione di chimica. Ciao!
Mi prese per il
gomito, e mi tirò a se. Poggiai una mano sulla sua spalla,
guardando
in basso.
Non volevo incrociare i suoi occhi, non ne avrei avuto
la forza.
Mi ci sarei persa dentro, come mi succedeva ogni
fottutissima volta.
-Balliamo?
-Dico , Styles, ma sei
scemo? E poi non abbiamo neanche la musica.
-E che importa? La
facciamo noi!
Mi prese i fianchi, stringendomi a se.
Io
misi le mie mani intorno al suo collo.
-Sembriamo quei due
sfigati de 'Il tempo delle mele' , ahahahahah
-Cosa? Io sono molto
più figo di quel tizio.
-Certo, tu sei il più figo di tutti.
-Ti
amo.
-Dillo ancora...
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti
amo..
-Ciao Niallino bello!
Entrai in camera di Niall come
se fosse la mia, e mi buttai sul tuo letto.
-Ehi rompipalle, chi
ti ha fatto entrare?
-La tua dolce mammina coccolosa, Horan.
-Devo
dirle di lasciarti fuori la porta! u.u
-Sei cattivo!
-No, sei
tu che non mi pensi più.
-Ma che dici?
-Come che dico? Sono
tre giorni che non mi caghi proprio.
-Niall..tesoro mio..
-Si?
-Ma
chi se ne inculaaaaaaaaaa! AHAHAHAHHAHAHAHA
Cominciai a ridere
come una forsennata, così Niall prese un cuscino e me lo
buttò
addosso.
Da lì si scatenò una guerra all'ultimo sangue,
distruggemmo tutta la camera.
Alla fine ci stendemmo tutti e due a
terra, esausti.
-Horan?
-Si, Styles?
- Tu rimarrai sempre
l'unico per me, sei la cosa più bella del mondo. Te lo
ricordi ,
vero?
-Si principessa, è bello sentirselo dire.
Mi diede un
bacio sulla guancia, poi si alzò e cominciò a
vestirsi.
-Dove
vai?-chiesi.
-A casa di Zayn-
- Che succede,Dj Malik da una
festa?-
-No, solo una birra tra amici. Che fai, vieni?-
-No, mi
rompo.-
-E se ti dico che di sicuro ci sarà un certo riccio
provocante?-
-Ti rispondo che ci ho ripensato, e che vado subito a
vestirmi, angelo mio.
-Brutta stronza! Con me non ci saresti
venuta!
-Aahahahah, ti amo Niall.
Andai a vestirmi da
Sarah, che era stupenda , naturalmente.
Aveva dei pantaloncini
corti e una maglietta rossa, con le ballerine che le avevo regalato
io.
Io indossavo un vestitino nero, e ballerine dello stesso
colore. Capelli sciolti, che mi cadevano dietro le spalle.
Sentimmo
il clacson di Liam, così uscimmo subito.
-ALLORAAA, con Zayn come
va?-chiese Liam alla mia amica.
-Una favola.- rispose lei,
sognante.
-E con Styles?- si rivolse a me.
-Si fa sempre più
stronzo!- risposi io, isterica.
-Ma?...-Liam mi guardò con la
faccia da cucciolo.
-Ma lo amo-
Sorrise e mentre parlucchiavamo
con quel tesoro , arrivammo a caso di Sonofigoeloso.
Liam bussò ,
E SORPRESA SORPRESA..
Hope, quella puttana, ci aprì la porta.
-Oh
ciao Liam, come sei bello! Vieni entra! ..Ah, ciao ragazze.
-Ciao
Evans.
Sbuffai, incazzata nera, ed entrai come se fosse casa
mia.
Zayn andò subito da Sarah, la baciò dolcemente,
ma lei
rimase un po' distaccata. Naturalmente era rimasta anche lei
scioccata da quella tipa in minigonna che aveva aperto la porta di
casa del SUO ragazzo.
Vidi Harry, era sul divano con Louis,
ridevano come due coglioni.
Quando mi vide saltò in piedi, e
mentre veniva verso di me, mi girai infastidita, per fargli capire
che se si fosse avvicinato gli avrei menato un cazzotto in piena
faccia.
-Summer.
-Ciao Styles.
-Che hai?
-Niente.
-Summer,
guardami quando ti parlo. Che hai?
Mi girai di scatto,
incenerendolo con lo sguardo.
-Ti ho detto che non ho niente,
Styles. Non rompere.
Salii le scale velocemente e mi chiusi in
bagno.
Sentii i passi di Harry salire , e ad ogni minimo rumore il
mio cuore sobbalzava, bombardandomi il petto. Ogni passo mi teneva
più vicina a lui, e la vicinanza non faceva altro che farmi
girare
la testa. Era impossibile, incredibilmente assurdo,ma lo
amavo.
-Summer, cazzo, apri questa cazzo di porta.
-Non
apro un bel niente, Styles. E' un bagno, l'ho occupato io, e ho il
diritto di restarci dentro fino a quando mi pare. Aspetta il tuo
turno!
-Summer, ti avviso. Se non apri immediatamente la porta, mi
costringi a sfondarla con un calcio.
-Fai pure, poi i danni a Dj
Malik però li paghi tu.
-Summeeeeeeeeeeeeeeeer.
-Styles, è
inutile. Non ti apro.
-Ok, come vuoi. Allora vado giù, mi stanno
chiamando.
Mi sentii invadere di rabbia, avrei voluto
bastonarlo! Sentii i suoi passi allontanarsi, e involontariamente
aprii la porta.
Cazzo, mi aveva fottuto. Era davanti a me, con
quel fottuto sorriso.
Con una sola presa, mi spinse in bagno, e
chiuse la porta a chiave.
-Che vuoi Styles? Fammi uscire!
-Hai
iniziato tu, amore.
-Harry, io ti denuncio per stupro!
-Mi
piaci quando diventi aggressiva.
-Togliti dai piedi ,coglione.
Lui
si divertiva da matti, lo leggevo nei suoi occhi.
-Non mi levo
fino a quando non mi dici perché eri così
incazzata.
-Hai anche
il coraggio di chiedermelo, razza di idiota?
Perfetto, bravo
Hazza! Fai anche il finto tonto!
-Si,spiegamelo.
-Dico, chi è
quella troia simile a una gallina scornacchiata uscita male , che
ride come una pazza sguaiata al piano di sotto? La conosci,
Styles?
-Avanti , si è presentata lei qui. Non le ho neanche
rivolto la parola...
-Non ti credo..
Si avvicinò piano,
guardandomi negli occhi.
Non è giusto, non puoi fare così. Lo
sai che mi sciolgo.
-Non mi credi neanche se faccio così?
Mi
baciò piano, non era un bacio come gli altri.
Era dolce, vero.
Per un attimo tutto ciò che avevo intorno scomparve, c'ero
solo io,
lui, e il suo dannatissimo bacio.
-No, Styles. E' inutile.
-Ti
amo, Summer.
-Si bravo, usi tutte le carte!
- No , amore. A
questo punto dovresti dirmi :' si cucciolotto, ti amo tanto anche
io.'
-' Fammi uscire, stronzo.
-Sei stupenda stasera.
Sorrisi,
imbarazzata. I suoi complimenti mi facevano sempre lo stesso effetto,
arrossivo in continuazione.
-Fin troppo stupenda.
Il suo
sguardo passò dal compiaciuto all'intransigente.
-Grazie caro,
ora voglio andare a bere. Mi fai passare?+
-Prima mettiti questa
addosso.
Mi passò la sua giacca, io gli risi in
faccia.
-Mai.
-Mettila, ora!
-NO!
-Summer!
-Non la
mettooooo!
-Perfetto, rimarremo chiusi qui dentro tutta la
sera.
-TI ODIO!
-Hai cambiato idea, amore?
-Dammi quella
giacca.
La indossai facendo finta di essere incazzata, per fare la
preziosa. In realtà il suo profumo addosso era meraviglioso.
Mi
guardò soddisfatto, mi baciò ancora.
-Harry?
-Mmh,mmh?
-ti
amo tanto anch'io, CUCCIOLOTTO.
Scoppiò a ridere.
Bene, la sua
risata.
ORA POSSO ANCHE MORIRE.
__________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Eccovi qui il 5° capitolo :3
Vorrei tante
recensioni, non importa se son negative.
LEGGETE LA NUOVA STORIA
**
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2271867&i=1
Baci
& Abbracci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6:" Non scappare tu sei di mia proprietà." ***
CAPITOLO
6:
“Non
scappare,tu sei di mia proprietà.”
Pov.Harry
Si
dice che quando ami una persona senti le farfalle nello
stomaco.
Allora perché, perché diavolo ogni volta che lei
mi era
vicina, sentivo un uragano sopprimermi violentemente il
cuore?
Pov.Summer
Mi
svegliai stordita, la notte scorsa avevo bevuto qualche bicchiere di
troppo.
Non ricordavo bene chi mi aveva riportata a casa, ma
sentivo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie.
Eravamo
distesi, sul suo letto.
I suoi grandi occhi verdi erano
incorniciati da quei riccioli scuri morbidissimi, che amavo da
impazzire.
Mi guardava sorridendo, senza smettere di accarezzarmi
il braccio nudo.
Ricambiai il suo sorriso, quasi inespressivo,
come se la sua bellezza provocasse un mio improvviso distacco.
Era
perfetto.
Cominciò a baciarmi il collo, piano e
delicatamente, e man mano che risaliva lungo il profilo del mento
sentivo il tocco delle sue labbra sempre più forte e
passionale.
Arrivò alla mia bocca , e io lasciai che le nostre
lingue si trasportassero a vicenda.
Si cercavano, avidamente,
piene di desiderio.
Mi sfilò la maglietta, io feci lo stesso con
i suoi jeans. Fino a quando rimanemmo completamente nudi.
Harry
continuava a stringermi a sé.
Le sue mani cominciarono a
scivolare pian piano su tutto il mio corpo,
Mi sfiorava, mi
accarezzava, e i brividi cominciavano a percorrermi come se si
rincorressero, o stessero scappando da qualcosa.
Il mio cuore
intanto si stava frantumando in mille pezzi microscopici, lui se
n'era impossessato.
Sorrisi, non riuscii a fare altro. Mi si fermò
quasi il respiro.
Le sue mani si fermarono sui miei glutei con
un espressione ammiccante. Non riuscivo più a respirare.
E
continuavo a sorridere, come un'ebete rimbecillita.
Evidentemente
mi si era bloccata la mascella ...o forse..più semplicemente
un'ondata di emozioni mi stava invadendo completamente, pervadendo
tutto il mio corpo
Le sue mani erano dolci, delicate, mi
sfioravano piano..come ad accarezzare la mia pelle.
Aprii gli
occhi e sentii il suo sguardo dritto dentro il mio,stavo per
esplodere, volevo dirgli di fermarsi ma dalle mie labbra
uscì un
unico e offuscato gemito di piacere.
-Mi vuoi?Mi vuoi
davvero?
Feci di si con la testa e con un piccolo lamento della
voce.
-Non ho sentito bene.
-Si.
Stavo impazzendo,non mi
sentivo più le gambe. Volevo che i nostri corpi diventassero
una
cosa sola,
ma non riuscivo ad emettere un fottutissimo si.
Lui
mi sorrise, e tra un bacio e l’altro lo senti dentro di me ,
facendomi sospirare come mai avevo fatto prima.
Le spinte erano
inizialmente lente e calme, poi diventarono sempre più
veloci ed
affannate.
Ero completamente inebriata dal piacere, percorsa da un
vortice di sensazioni:
ogni volta che guardavo i suoi occhi verdi
persi nel piacere, mi sentivo come precipitare, in un buco senza
fine. Con lui, ogni cosa si nebulizzava,scompariva, si
diradava.
Proprio mentre stavo per annegare nel limite ,gli occhi
chiusi ,poi i suoi occhi si aprirono lentamente, e mi guardarono, mi
sorrisero, mi amarono.
Lentamente Harry si staccò da me. Mi
appoggiai contro il suo petto. Lui mi porse la mano e io incrociai le
mie dita con le sue.
I nostri respiri lentamente si
calmarono.
E mentre i nostri corpi combaciavano perfettamente,
reduci di fuochi d'artificio, la mia mente si perdeva nell'assoluta
consapevolezza che era riuscito di nuovo a farmi Sua.
Pov
Harry.
'Ciao'
, mi sussurrò piano, sfiorando il mio orecchio con le sue
labbra
rosee.
Aprì gli occhi, ancora stordito, e le sorrisi, mostrando
le mie fossette marcate.
La baciai di nuovo, questa volta
dolcemente.
Solo lo sfiorarla mi ricordava delle emozioni
travolgenti che, poco prima, i nostri corpi avevano creato.
Feci
un'espressione soddisfatta, come un bambino a cui viene dato per
premio un bel gelato alla panna.
-
Che c'è?- fece lei, mentre si infilava il suo reggiseno di
pizzo.
-
Niente.. -risposi io, rimanendo sul vago.
Mi avvicinai al suo
collo, baciandola dietro l'orecchio.
-Ti sento felice- , la sua
voce era morbida e serena.
-Sono felice perché ti ho fatta Mia,
ancora, finalmente.
Al pronunciare di quelle parole, sentii il suo
corpo rabbrividire.
Adoravo quando la facevo sussultare,e anche se
non mi trovavo di fronte al suo viso, riuscii ad immaginare
perfettamente il rossore sulle sue guance.
Si girò, guardandomi
fisso negli occhi.
- Si, Styles. E ora scusami, è il turno di
Zayn e poi dovrei passare da Liam..sai, meglio non tardare con i miei
clienti'
Voleva guerra.
-Ah si , è?- le bloccai
automaticamente i polsi, costringendola a stendersi di nuovo sul
letto.
La baciai , lei mi morse un labbro.
-'Nessun'altra mano,
oserà sfiorare questo corpo.
La guardai fissa negli occhi, più
che un'affermazione sembrava un ordine, come se la stessi
minacciando.
Lei sorrise, facendosi beffa di me.
-Che paura,
Styles
-E' inutile che scappi, dolcezza, tu sei di mia
proprietà!
Indossò i suoi jeans e corse via in cucina ridendo ,
lasciandomi come un imbecille, sul
letto.
_______________________________________
Ecco contente? :3
Nuovo capitolo messo !
Vi dico già che il prossimo dovete aspettare un po'..
Sono piena di impegni, di qua e di là e non ho
molto tempo di scrivere quindi, bacioni!
VI LASCERO' SULLE SPINE!
Baci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 7 *** Capitolo 7:“Le sue mani avevano attraversato le mie. Eravamo una cosa sola.” ***
Capitolo
7
“Le sue mani avevano attraversato le mie.
Eravamo
una cosa sola.”
Quel
giorno avevamo deciso di fare un'uscita tra sole donne. Io, Sarah ed
Alice.
Avevamo
bisogno di svagarci un po', lontano dallo stress scolastico.
Ero
sdraiata sul letto di Alice, e stavo sfogliando una rivista di tacchi
vertiginosi quando sentì vibrare il
cellulare.
-Pronto?
-Ciao.
Prendi un respiro profondo
Summer, è solo Harry Styles.
-Stasera vieni da me, vero?
No,
no poteva farmi una simile richiesta.
Posai lo sguardo prima su
Sarah, che si metteva lo smalto canticchiando, poi su Alice, che si
piastrava i capelli.
Sbuffai, non potevo dare buca alle mie
amiche.
-Scusa, non posso.
-Non importa. Dove vai?
Credimi
, Styles, vorrei tanto correre da te, e ricominciare da dove avevamo
lasciato ieri sera, ma proprio non posso.
-Esco con le
ragazze..credo che andremo a ballare.
Alice mi prese il
telefono da mano e mise il viva voce.
-Ok. Non fate danni.
-Aahah,
che battutona Styles. Stai tranquillo, ci pensiamo noi alla tua
ragazza.
Alice e Harry erano migliori amici, praticamente
condividevano tutto e si stuzzicavano continuamente, avendo lo stesso
carattere cocciuto e complicato, si trovavano sempre a bisticciarsi,
ma niente li aveva mai separati.
-Ali, non fare la
puttana.
-Vaffanculo stronzo!
-Vai a farti fottere da James..
vai.
-E tu vai a masturbarti, ne avrai proprio bisogno
stasera!
-Ti voglio bene tesoro
-Io no! E ORA MUORI!
Quanta
dolcezza, Dio mio.
Risi un po' sconvolta, poi iniziai anch'io a
prepararmi.
Indossai un pantaloncino e una canottiera nera, i miei
adorati e fedeli tacchi, un filo di trucco e via.
Arrivammo
nel locale, c'era davvero tanta gente.
La musica era a palla, le
luci accecavano completamente la vista.
Ogni figura mi arrivava
ovattata e indistinta, pensavo solo a chiudere gli occhi e a
lasciarmi andare.
Qualcuno si avvicinò al mio
orecchio.
-Ciao bambola.
Riconobbi quella voce,
Josh.
Non volevo crederci, non poteva essere lui.
Mise le sue
luride mani sui miei fianchi, e cominciò a baciarmi con foga
il
collo.
Feci per dimenarmi più volte, ma ogni mio movimento veniva
bloccato dalle sue braccia, che mi stringevano.
C'era troppa
gente, nessuno si accorse di nulla.
Cercai di urlare, per provare
a sovrastare il volume altissimo della musica, ma ogni tentativo si
rivelò inutile.
Mise una mano sulla mia bocca, e mi spinse nel
guardaroba, chiudendo la porta alle sue spalle.
-Lasciami!,
urlai.
Continuavo a ribellarmi, ma lui era più forte.
-Non ti
lascio, faccio quello che voglio, troia.
Poggiò la sua bocca sul
mio collo e mi fece un succhiotto.
Quelle stesse labbra che avevo
toccato con piacere, ora mi disgustavano senza limite.
Riuscii
a sfuggire alla sua presa salda, e corsi via.
Ma le sue mani
avevano già attraversato la mia pelle, mi avevano toccato
senza
ritegno.
Mi poggiai al muro, fuori la discoteca.
Cominciai a
piangere, ininterrottamente.
Mandai un sms a Sarah ' vado,
scusa'
Poi chiamai la mia unica salvezza, Niall.
-CHE
SUCCEDE?
Niall sapeva che saremmo uscite, Alice era la sua
ragazza, e quando lo chiamai si allarmò subito.
-Niall, ti prego,
vienimi a prendere
Niall arrivò dopo neanche 5 minuti, mi
abbracciò e asciugò le mie lacrime.
-Che è successo?
-Niente,
è tutto ok. Ti prego, riportami a casa.
Niall non disse
niente, si limitò a tenermi stretta a se e a portarmi sul
suo
motorino.
Intanto le mie lacrime continuavano a scendermi, gli
bagnai tutta la maglietta.
Mi aprì la porta di casa, lui sapeva
dov'erano anche le chiavi di scorta.
Prima che potessi dire
qualcosa e scappare a piangere nella mia stanza , mi
abbracciò
fortissimo, e rimanemmo così per un lungo periodo di tempo.
Strinsi
gli occhi, volevo smetterla di piangere, volevo mostrarmi forte. Ma
non resistetti, avevo bisogno di sfogarmi.
-Ora non ti muovi
di qui fino a quando non mi dici chi ti ha fatto scendere tutte
queste lacrime.
-Niall..
-SUMMER! Ho sopportato abbastanza!
Dimmi che ti succede, o mi costringerai a scoprirlo da solo.
-Niall,
Josh..
-Ehi, cosa sono queste urla?- Louis aprì la porta, con
una faccia sconcertata.
-Niente Lou, Niall vado..
Entrai dentro
ma, sfortunatamente, seduti sul divano c'erano tutti.
Liam, Zayn,
Louis e Niall che tornarono ai loro posti e lui, Harry.
Avevo
una mano sul succhiotto, era un segno evidente, e volevo
nasconderlo.
Harry mi si avvicinò piano, cercò di baciarmi,
ma io lo evitai.
Mi spostò la mano dal livido, e fece un
espressione che non gli avevo mai visto.
Diventò completamente
bianco in volto, anzi , viola.
'CHI CAZZO E' STATO?'
Era
furioso, tanto che mi strinse il polso fino a farmi male.
Gemetti
per il dolore, ma non dissi niente. Mi limitai a guardare a terra,
mentre si alzavano tutti gli altri e mi avvicinavano.
Harry mi
prese il mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
-Summer.
Dimmi chi cazzo è stato, o giuro che non rispondo delle mie
azioni.
-Non è stato nessuno, io, sono caduta. E poi..
-MI
PIGLI PER CULO?
Tutti mi guardavano sconvolti, Louis aveva
spalancato gli occhi come se gli stessero uscendo dalle orbite.
Niall
sembrava aver improvvisamente capito, strinse il braccio di Zayn come
per sfogarsi.
Zayn e Liam continuavano a fissarmi, con la mascella
serrata.
Poi Harry guardò Niall che si limitò a sibilare
tra i
denti, incazzato , 'JOSH'.
In un secondo, tutti e 5 erano
fuori casa.
Non ero riuscita a fermarli.
'Sarah, sono io.
Fai qualcosa. Cerca di fermarli'
Sarah non ebbe neanche il tempo
di rispondere , perché lei chiuse il telefono.
Probabilmente
stava per cominciare una rissa.
Mi asciugai un'altra lacrima, e mi
appoggiai al
muro.
________________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Eccomi *saluta
con la manina*
Scusatemi
se vi ho fatto un po' aspettare per il settimo capitolo ma vi avevo
detto che ero impegnata, sorry.
Comunque spero che questo capitolo
vi piaccia <3
Baci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8:" Gli avrei estirpato gli organi interni." ***
CAPITOLO
8
”Gli
avrei estirpato gli organi interni.”
Pov.
Harry
Dovevo
trovare quel coglione, gli avrei estirpato gli organi interni.
Aveva
osato toccare la Mia Summer, e significava che aveva preso tra le sue
sporche mani l'anima più fragile del pianeta.
Me l'avrebbe pagata
cara.
Misi in moto, senza ascoltare le urla degli altri, che
partirono anche loro con la macchina di non so chi.
Non sentivo
nient'altro, percepivo solo la rabbia divorarmi violentemente ogni
cellula, i miei nervi erano scoppiati, si erano trasformati in
cenere.
Tenevo stretto il manubrio, il piede sul volante, ero come
partito in una specie di trans, non riuscivo a togliere gli occhi
dalla strada.
Arrivai alla discoteca, e scesi velocemente
dall'auto, senza neanche aprire lo sportello.
E POI VIDI
QUELLA GRANDISSIMA FACCIA DI CAZZO.
-Oh Styles. Qual buon
vento ti porta qui?
-VAFFANCULO PEZZO DI MERDA.
Gli sferrai
un pugno in piena faccia.
Lui si accovacciò a terra, traballando,
e posandosi le mani sul naso.
Cominciai a prenderlo a calci nello
stomaco,senza pietà.
Lui tentò di ribellarsi, e riuscì ad
assestarmi un pugno sull'occhio. Non lo sentii neanche. Era come
solletico.
La rabbia mi rendeva neutro a qualsiasi colpo.
Volevo
che lui sentisse lo stesso dolore che aveva provocato a lei, volevo
farlo soffrire fino alle lacrime.
L'aveva ferita, nel modo
peggiore in cui si possa ferire una donna.
E quella era la MIA
donna.
Non mi fermai neanche quando vidi scorrere sangue dal suo
naso.
Poi delle mani mi bloccarono le braccia.
-Cazzo, Zayn.
Lasciami.
Louis si avvicinò a quello stronzo, e gli sferrò
un ultimo calcio.
'Avvicinati di nuovo a mia sorella, e la
prossima volta non saremo così clementi.'
Sputò a terra, e si
girò, senza voltarsi.
Pov.
Summer
Sarah
e Alice erano vicine a me, mi accarezzavano e cercavano di
rassicurarmi.
Sarah mi preparò una tisana calda, ma l'ultima
cosa che volevo era calmarmi.
Io avevo bisogno di LUI, vicino a
me.
E adesso l'unica cosa che sentivo era una folle paura.
Sentivo
un vuoto enorme divorarmi lo stomaco, come se una voragine volesse
inghiottirmi.
Non ragionavo con lucidità, vedevo ancora passare
davanti ai miei occhi le immagini sfocate di Josh.
Avevo bisogno
di dimenticare.
Bussarono alla porta.
Sarah fece per alzarsi,
ma io la superai.
In una frazione di secondo, ero davanti alla
porta.
Feci un respiro profondo, e aprì di scatto.
Aveva
un occhio nero, i capelli disordinati, e il bordo della manica
strappato.
Mi guardò fisso negli occhi, senza dire
niente.
Scoppiai in lacrime.
Mi abbracciò.
-Ti prego, non
piangere. Ogni tua lacrima è come una pugnalata al petto.
Mi
baciò piano, delicatamente, e fui inebriata da quel contatto.
Le
sue labbra mi cercavano, non con forza e desiderio, volevano solo il
mio amore.
E il mio cuore voleva quasi esplodere, perché non
desiderava altro che dargli tutto l'amore che avevo.
-Te lo
prometto , nessuno più, oserà farti del male.
-Ti amo
,Harry.
-Ti amo. Summer.
Quelle ultime tre parole rimasero
sospese , nell'aria, e riempirono di nuovo quell'immenso vuoto che
poco prima avevo provato.
Era passata una settimana da
quella notte..
I ragazzi mi erano stati tutti vicini, e io non li
avrei mai ringraziati abbastanza per questo.
Harry era
semplicemente Harry.
E i suoi baci erano quei baci, e le nostre
notti erano quelle notti.
E sentivo di amarlo al limite
dell'impossibile, a volte mi impressionavo per fino di me
stessa.
Harry non toccava mai l'argomento Josh, cercava di non
pensarci.
E io tremavo ogni volta che, stringendo i denti, lui
fissava il segno evidente di quella notte sul mio collo.
ORE
8.00
-Oh porca puttana! Harry svegliati!
Mi alzai di scatto dal
suo letto, e finii per tirargli un calcio in piena
faccia.
-Buongiorno amore, hai la delicatezza di un
ippopotamo!
-Zitto, maiale in calore! Ho bisogno di una piastra! E
dov'è il mio reggiseno? Cazzo Styles, reagisci!
-Nooo, mamma.
Altri cinque minuti.
Harry si rimise sotto le coperte.
-Ok,
vado a lavarmi in bagno, ma quando torno ti voglio vestito e
pettinato. E' chiaro?
-Mh, mh.
Se vabbè, aspetta e
spera.
Andai a lavarmi, indossai un jeans attillato e misi una
maglietta di Harry della 'hard rock'.
Era calda e mi piaceva,
emanava il suo profumo.
Quando tornai lui era, ovviamente, ancora
sotto le coperte.
-STYLES! ALZATI DA QUESTO FOTTUTO
LETTO!
Cominciai a saltellare sul materasso, fino a quando lui non
mi prese per le gambe e mi fece inciampare.
Sorrise malizioso,
sfoderando l'espressione più perversa che gli riusciva in
quel
momento.
-Che ne dici se oggi saltiamo le lezioni?
-AHAHAHAH..ma
quanto ti piace scherzare eh?
Non si diede per vinto.
Iniziò a
baciarmi il collo, e mi fece rabbrividire, come solo lui sapeva
fare.
-Se fai così però potrei anche ripensarci..
In un
attimo lui fu sopra di me.
Mi tolse subito la sua maglietta e
ricominciò a baciarmi.
Stava per sbottonarmi i jeans, ma decisi
di tenerlo sulle spine.
Mi divincolai velocemente dal suo
corpo, ripresi la maglietta, e infilai velocemente le scarpe.
-CIAO
STYLES! IO VADO! E TOGLITI QUELL'ESPRESSIONE , SEI PROPRIO UN
ARRAPATO CRONICO!
____________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Sciao
*saluta con la manina*
Ecco
qui il tanto aspettato ottavo capitolo ^^
LO
SO, E' CORTO. MA BOH NON HO ISPIRATIONS HAHAHAH!
Comunque che
ne pensate? Recensite e ditemi cosa ne pensate e cosa pensate che
succeda nel prossimo!
Bacioni.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9: " Hai ragione Harry! Non scopiamo più!" ***
CAPITOLO
9
”Hai
ragione Harry! Non scopiamo più.”
Arrivai
velocemente alla porta, ma Harry fu più veloce e ci mise una
sopra,
bloccandomi l'uscita.
-Stavolta
non mi scappi.
Mi baciò, poi mi prese per mano e mi
accompagnò in cucina.
Anne, quella donna meravigliosa, ci aveva
lasciato la colazione appena sfornata sul tavolo.
Ma le suocere
non erano tutte odiose e acide?
-Emh, ma in questo cornetto
c'è la nutella...
Harry fece un'espressione accigliata, e mi
guardò come se fossi un' aliena.
-Si, e quindi?
-Sai, più
calorie. Dovrei stare attenta, non sono proprio in forma come dovrei.
Negli ultimi tempi ho messo qualche kg e..
Harry sfoderò lo
sguardo assassino migliore che aveva.
-Summer?
-Si,
Harry??
-Mangia quel cornetto.
Qualche anno fa avevo
avuto seri problemi con il cibo.
Avevo attraversato un brutto
periodo, quando i miei genitori avevano divorziato.
Ero diventata
prima anoressica e poi bulimica.
Quelli erano stati mesi
d'inferno, se ci penso non riesco a capacitarmi di quanto avevo
sofferto.
E Harry c'era sempre stato, conosceva tutto, come lo
conosceva il resto della compagnia.
Per questo il mio carattere si
dimostrava sempre scontroso e sfacciato.
Era solo il mio modo per
nascondere tutte le debolezze che avevo, che facevano parte di me e
che non potevano dissolversi nel niente.
Volevo presentarmi forte
agli occhi degli altri, ma solo in pochi conoscevano la vera
Summer.
E avevo come l'impressione che gli occhi di Harry
sapessero scavarmi a fondo, fino a toccare le corde più
intime della
mia anima.
Mi fremevano, non mi lasciavano ragionare
lucidamente.
Quegli occhi erano così intensi che avrei voluto
affogarci dentro.
-Prendi la borsa, oggi non si va a
scuola.
Sputai un pezzo di cornetto che gli andò a finire in
piena faccia.
-..Summer!
Io
scoppiai a ridere. Ero proprio un'imbranata, ma mi divertivo quando
si incazzava.
-No,
io voglio andare a scuolaaaaa!
-MA FAI SUL SERIO?
-NO!
AHAHAHHA
Harry continuava a guardarmi scioccato, io la mattina ero
sempre un po' su di giri.
-Amore, forse dovremmo smetterla di
scopare così tanto. Se ti fa questo effetto..
Lo guardai ,
sorrisi. Ok Styles, hai proprio ragione tu.
-Hai ragione Harry!
Non scopiamo più!
Stavolta fu Harry a sputare il
cornetto.
-Nono, ma io stavo solo scherzando!
-Facciamo una
scommessa!- , esordì io.-Se riuscirai per una settimana a
resistere,
avrai vinto tu!
-Una sett... Summer, non fare la stronza!
-Oh
si. Se vinco io tu dovrai accompagnarmi a fare shopping quando e come
voglio, per tutta Londra.
-Si, ma se vinco io, tu sarai mia
prigioniera per un giorno intero.
-Mi piace.
-Allora affare
fatto.
Ci stringemmo la mano.
Poi Harry mi prese in braccio
come un sacco di patate (?)
-STYLES! METTIMI IMMEDIATAMENTE
GIU!
-Come vuoi!
Harry lasciò la presa, e io caddi a culo a
terra sul prato.
-Sei un coglione!
-Sisi, dai, sali in
macchina!
Feci una smorfia arrabbiata e offesa, e salì sulla sua
ENORME E COSTOSISSIMA macchina.
-Dove andiamo?- ero curiosa ,
e lui continuava a guidare senza accennarmi niente.
-Vedrai..
-Non
avrai mica intenzione di farmi salire su quel coso, vero?!?!
Harry
mi guardava divertito, con quel suo sorrisetto sfacciato che mi dava
sui nervi.
-Perché amore, non è che per caso hai paura?
Che?
No ma dico, che cazzo sta dicendo? Summer Tomlinson che ha paura, che
battutona.
Però quella giostra era veramente troppo alta , e
troppo, troppo veloce, per il mio stomaco.
Non gliela avrei
mai data per vinta.
-No Styles. Non ho paura. Andiamo.
Mi
incamminai decisa verso l'entrata della giostra.
Tremavo tutta,
praticamente ero diventata una foglia che vibrava al vento.
Harry
mi seguiva, in silenzio, come a volersi godere quel momento.
Quanto
poteva essere maledettamente stronzo?
-Signorina, si allacci
la cintura.
CINTURA, PERCHE' CAZZO PORCA DI QUELLA GALLINA IN
CALORE SERVE UNA CINTURA?!
OK. OK!
Mi sedetti incerta, Harry si
avvicinò subito a me.
La giostra si azionò e si spensero le
luci.
Ok, al diavolo l'orgoglio.
-HARRY!
FAMMI SCENDERE!
-Amore, ormai siamo a metri da terra, non possiamo
scendere.
- Harry Hoiricciperfettiperchèiovalgo Styles, che
diavolo stai dicendo?!
Sentimmo una scossa, segno che il gioco
stava avendo inizio.
Mi strinsi fortissimo alla maglia di Harry,
appoggiando la testa sui suoi pettorali.
Chiusi gli occhi, lui mi
baciò la testa e mi strinse forte a se.
-Sisi, bravo, consolami
adesso! Quando scendiamo io ti castro!
Non urlai, stetti ferma
sul suo petto.
Quando scendemmo, ondeggiavo a destra e sinistra ,
mi faceva malissimo la testa.
-Ehi piccola, stai
bene?
-Harry...
-Si ,amore?
-COMINCIA A CORRERE! HAI 3
SECONDI DI VANTAGGIO..
-Ehi SUM, io..
-1..
-...
-2..
-ok,
ciao
-e tre!
Cominciai
a rincorrerlo per quasi mezzo parco, ma naturalmente lui era molto
più veloce.
Mi fermai ansimante davanti a un chioschetto dove
vendevano lo zucchero filato.
-Hey!
Un ragazzo biondo,
alto, e con gli occhi castani, si avvicinò a me.
-E tu
sei..?
-Piacere, Alex!
-Mh, ok. Ciao
-Tutto bene?
Oh
no, ora questo voleva attaccare bottone..
Ora che ci pensavo bene,
Harry doveva pagare ancora.
Perfetto.
-Si, solo un po'
stanca.
-Tieni, lo zucchero ridà le forze.
Mi porse un po' di
zucchero filato, e io lo accettai volentieri, sfoderando uno dei miei
migliori sorrisi.
Harry stava parlando con due ragazze,
probabilmente non mi aveva neanche vista.
Gli passai davanti, lui
mi prese per il braccio e mi presentò quelle due,
sicuramente due
oche da come erano vestite.
-Sum, loro sono Alisha e
Jessica..amiche d'infanzia.
-Ciao.
Mi mostrai fredda, a
giudicare da come guardavano il MIO ragazzo, dovevano solo
EVAPORARE.
-Oh Harry, lui è Alex.
Toccava a me
adesso.
-Alex chi?
Lo squadrò dalla testa ai piedi, poi serrò
gli occhi e portò la testa di lato.
Io lo guardai ironica e
strafottente.
-Alex e basta.
Poi mi rivolsi al biondino, che
intanto era rimasto immobile a guardare la scena.
-Grazie mille
per lo zucchero filato, sei stato proprio un tesoro.
Gli diedi
un bacio sulla guancia e mi incamminai verso la macchina di
Harry.
-Grazie mille tesoro , smack, gne gne gne.
Il mio
piano era riuscito alla perfezione.
Del resto, avevate
dubbi?
-Che c'è riccio, qualcosa non va?
-Cos'erano tutte
quelle smancerie, Sum?
Sum, solo lui mi chiamava in quel
modo.
NO! RIPRENDITI SUMMER, sii crudele.
-Niente, era un
ragazzo così carino.
-Summer.
Oh.oh.
Forse ora stavo
esagerando...
-Si, Harry?
Mostrai la mia espressione più
tenera e cucciolosa che avevo.
Probabilmente lui si sciolse,
perché si trattenne da farmi una scenata di gelosia davanti
a
tutti.
-Sali in
macchina.
________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Ecco qui il nuovo capitolo che aspettatavate da tanto
:3
Questo è più lungo va bene?
Voglio
tante recensioni okey? Le critiche son sempre bene
accette.
Baci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 10:" Stupida,stupida,stupida Summer." ***
CAPITOLO
10
”Stupida,stupida,stupida
Summer.”
Mi
sedetti sul tavolo, incrociando le gambe al petto.
Guardai
fuori dalla finestra, pioveva a dirotto.
La
pioggia mi piaceva maledettamente. Mi rilassava e mi incantava.
Tutte
quelle gocce piccole , che si schiantavano al suolo
impercettibilmente, fino a scomparire.
Sentii dei passi, e una
mano sul mio fianco.
La bolla di sapone che mi ero costruita,
scoppiò all'improvviso, riportandomi violentemente alla
realtà.
QUELLA, REALTA'.
-Ciao.
Quella voce, l'avrei
riconosciuta tra mille.
Percepii subito una ventata di calore
sulla mia pelle.
Cercai di prendere un profondo respiro , i miei
ormoni erano partiti per un lunghissimo viaggio e non avrebbero fatto
presto ritorno.
Ma dovevo resistere, avrei vinto io.
Lui mi
baciò , ancora e ancora, costringendomi a scendere dal
tavolo.
Continuava a baciarmi, spingendomi contro il davanzale
della cucina.
Le sue mani scesero lentamente sul mio stomaco, ma
si bloccarono in quella posizione.
Sospirai affannata, e misi le
mie mani intorno al suo collo.
No Styles, stai giocando molto
sporco.
Quando si rese conto che mi aveva fatto impazzire a
sufficienza, si staccò da me, e sorrise.
Cercai di mostrarmi
il più disinvolta possibile, ma il mio sguardo si
fermò sulla sua
camicia sbottonata.
QUESTA SI CHIAMA PROVOCAZIONE!
Io non avrei
di certo ceduto, quello sarebbe stato lui.
Summer Tomlinson non
perdeva mai, non cedeva mai.
Se c'era una cosa che odiavo, era
proprio perdere una scommessa.
E il mio orgoglio nei confronti
di Harry, mi spingeva a metterci tutta la determinazione
possibile.
Il problema era che tutti i miei ideali, i miei
concetti, andavano a farsi fottere ogni volta che lui mi era
davanti.
Mi era impossibile resistergli, e per quanto cercassi di
combattere con tutte le mie forze, ogni terminazione nervosa del mio
corpo si sentiva attratta da lui in una maniera irrefrenabile e
insostenibile.
Ero del tutto certa di un'unica cosa.
Una cosa
che mi soffocava, mi opprimeva, e mi aveva portata a ragionare come
una drogata.
Ero totalmente, incondizionatamente, innamorata di
lui.
-Harry...- , mormorai.
-..cosa c'è?-, stava per
riuscirci.
Le sue braccia mi avvolsero, e io mi sentì trafitta da
mille spade.
Dovevo riprendermi.
-NON RIUSCIRAI A BATTERMI,
STYLES
Detto questo, mi sciolsi dalla sua presa e scappai in
camera mia.
Mentre salivo le scale, mi sentì travolta dalla
sua voce, al piano inferiore.
Le sue parole uscirono come un
sussurro, ma mi arrivarono così chiare e limpide che
riuscirono
ancora una volta a muovermi le corde dell'anima.
-QUESTO E'
TUTTO DA VEDERE, SUM!
-Summer!
L'urlo squillante di Sarah
mi riportò sul pianeta Terra.
Era stesa sul MIO letto con il SUO
ragazzo, e si stavano scambiando effusioni amorose.
Dio che nervi,
perché proprio di fronte a me?
-Potreste smetterla,
gentilmente?! C'è un pubblico sensibile in questa stanza!
Questo
scempio dovrebbe essere vietato ai minori!
-Senti Tomlinson,
nello stanzino affianco c'è una scopa, che ne diresti di
andare a
soddisfare i tuoi bisogni e di lasciarci in pace?
-La tua
finezza è davvero commovente, Malik.
Zayn sfoderò uno dei
suoi migliori sorrisi, poi tornò a coccolare la 'sua Sarah',
fregandosene altamente della mia umile richiesta.
Neanche a casa
mia si poteva vivere in pace.
Harry rientrò nella stanza, con
una bottiglia di birra in mano.
Si sedette vicino a me, e mi baciò
piano il collo.
Stavo sprizzando elettricità da tutti i
pori.
Cazzo, al diavolo la scommessa!
Quattro giorni erano
già troppi, non potevo più resistere.
-Harold..- ,
mormorai.
Tentai di parlare il più piano possibile, volevo
evitare che Zayn mi sentisse e mi pigliasse per culo fino alla fine
dei miei giorni.
-Dimmi amore.
-Ti ricordi quella
scommessa..?
-..Quindi?
-MANDALA A FANCULO!
Harry
sorrise come mai aveva fatto, si lasciò sfuggire un ghigno
di
euforia.
Merda, aveva vinto.
-Menomale, non ce la facevo
più.
-...
Non riuscivo più ad emettere alcun suono, mi ero
davvero lasciata convincere?
STUPIDA , STUPIDA, STUPIDA,
SUMMER.
-Ho bisogno di te.
Il mio cuore si fermò
improvvisamente.
-Ripeti quello che hai detto.
Si avvicinò
al mio orecchio, e posò le sue labbra carnose sui miei
capelli.
-Ho
detto. Che ho bisogno di te.
Lo afferrai per il colletto della
camicia e lo tirai fuori dalla mia stanza.
Continuavamo a
baciarci, senza fermarci.
Il desiderio cresceva in modo disumano
ogni volta che sentivo il contatto con la sua pelle.
Harry mi
spinse fuori la porta, neanche noi sapevamo dove andare.
Intanto
pioveva a dirotto, e ci ritrovammo completamente bagnati.
Harry mi
poggiò contro il muro del retro, baciandomi fino a togliermi
il
respiro.
I baci si facevano sempre più intensi, e le sue mani mi
strinsero forte contro il suo corpo.
Non mi importava più
niente, né della tempesta, né del mondo intero.
L'intero
universo poteva andare a farsi fottere.
-SUMMER?
-Cosa
c'è?
Mi staccai dalla sua bocca, allentando la presa.
Mi
guardò dritto negli occhi, poi abbasso lo sguardo verso
terra.
-Ho
paura.
-Cosa?
Avevo sentito bene, o il mio udito mi stava
ingannando? Era Harry Styles quello che mi stava parlando? Esci da
questo corpo!
-Ho paura. Ho paura di quello che mi fai
provare, mi porti al limite.
Tutti questi sentimenti, un giorno ti
odio , l'altro ti amo da impazzire.
Prima ti voglio con tutto me
stesso, poi mi viene voglia di ammazzarti e poi ancora ti
desidero.
Non lo so spiegare neanche a me stesso, è tutto
così
diverso. Mi stai facendo impazzire.
Solo tu mi fai provare questo
e ho paura. Ho paura di perderti. Il pensiero di non averti
più tra
le mie braccia , mi lacera l'anima.
Sentii il mio viso
bagnarsi di qualcosa di più umido di semplice pioggia.
-TI
AMO , HARRY.
Harry mi baciò ancora, e io sentì un suo
sorriso aprirsi sulle mie labbra.
Mi aveva spiazzato, il mio cuore
aveva sentito un tonfo.
Mi sentivo una stupida, forse io non me lo
meritavo.
Mi sarebbe piaciuto rimanere così per
sempre.
Quell'attimo sembrava così giusto e perfetto, che per
nulla al mondo avrei voluto modificarlo.
Un
tuono...
Rientriamo, non voglio che ti ammali.
___________________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Sciao
*saluta
con la manina*
mi
devo scusare per avervi lasciato così sulle spine ma non
avevo molto
tempo per scrivere, quindi scusatemi!!
RECENSITE PLEASE
<3
Voglio sapere cosa, secondo voi, succederà nel prossimo
capitolo.
Baci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11:“I suoi baci erano la mia dose di eroina giornaliera. Non riuscivo a farne a meno.” ***
CAPITOLO
11:
“I
suoi baci erano la mia dose di eroina giornaliera. Non riuscivo a
farne a meno.”
Venerdì
pomeriggio?
Casa
del mio migliore amico, gelato, divano.
Ogni
venerdì era diventato quasi un rituale ormai.
Io
mi presentavo a casa di Niall con ben 6 barattoli di gelato, porzione
normale per un diciottenne che mangiava come un lottatore di sumo in
pensione. Poi sprofondavo nel suo morbidissimo divano e alla fine mi
ci addormentavo sempre.
Così costringevo Niall a riportarmi a
casa come un sacco di patate. Beh, almeno digeriva i quintali di
gelato!
Del resto era anche merito mio se il ragazzo subito
smaltiva, doveva essermi grato per il suo fisicaccio perfetto.
Quel
giorno mi sentivo particolarmente euforica, così decisi di
fare
irruzione in casa di Niall come quando avevamo appena dieci anni. Mi
arrampicai sull’albero che dava alla finestra della sua
stanza,
rischiando anche di rompermi l’osso del collo e di battere
con
l'osso sacro a terra.
Riuscii perfino a spaventarlo, tanto che lo
trovai con un enorme mazza da baseball davanti alla finestra, per
combattere il presunto ‘rapinatore’
-FERMO LI’! TI
AVVISO CHE SONO ARMATO!
Appena lo vidi gli scoppiai a ridere
in faccia.
Dopo tre quarti d’ora stavo ancora ridendo come
un’imbecille, tant’è che Niall si
stancò e cominciò a farmi il
solletico.
-Fino a quando non mi chiedi umilmente perdono, non
la smetto.
Alla fine ci ritrovammo a terra, esausti.
-Che
fai stasera?
-Dovrei uscire con Harry, ma ho tanta,ma proprio
tanta, paura!
-E perché scusa?
-Ti ricordi quella
scommessa? Beh, strano a dirsi, ma l’ho persa. E ora ho paura
delle
conseguenze.
-Ahahaha, questa è bella.
Adesso era
Niall che non la smetteva più di ridere.
-ZITTO
CRETINO! Mi si è accesa una lampadina! Ho trovato!
Niall mi
guardava con espressione accigliata e sembrava un punto interrogativo
gigante, solo biondo e con gli occhi azzurri.
-Facciamo
un’uscita di gruppo, tutta la compagnia! Non potrà
rifiutare e io
sarò salva dalle sue grinfie! Dì la
verità, sono o non sono un
genio? Oh, viva me!
Lui era sempre più scioccato, poveretto,
si sarebbe rincoglionito a forza di sorbirsi Summer Tomlinson.
-E
fammi almeno un applauso no?
-CLAP, CLAP.
-Grazie infinite
Niall, il tuo entusiasmo lascia spiazzati, davvero.
‘Non c’è
di ché, Pulce’
Digitai velocemente il suo numero, pregando
il Signore di non farmi collassare al suono della sua fottuta
voce.
-Sum?
-Amore mio bellissimo, ciao! Lo sai che sei un
pulcino riccioloso bellisimo, ma quanto sei bello, eh?
-Che vuoi
Summer?
Ok, mi conosceva troppo bene. Non era da me, tutta
questa dolcezza.
-Ti ricordi quell’uscita, io e te, stasera?
Emh, non si fa più! Usciamo tutti insieme!
Dissi quelle
parole urlando, tanto che riuscii quasi ad immaginarmi lui che si
allontanava dal telefono per non rischiare di perdere una volta per
tutte i timpani.
-Mh, certo. Ok. Come vuoi tu.
-Che c’è
Styles, qualcosa non va per caso?
Ma perché devi sempre
parlare Summer? Stai zitta, no?!
-Summer, piccola mia, una
scommessa è una scommessa. E io troverò il modo
di prendermi ciò
che mi spetta,stai pure tranquilla.
Gli chiusi il telefono in
faccia. Quanto ero dolce!
Corsi a casa a vestirmi, e dopo
poco eravamo tutti insieme.
Summer, naturalmente io. Forse l'unica
con un minimo di cervello, anzi, non forse...era un dato di
fatto.
Louis e la sua ‘’fidanzata’’.
Si, che tipa
simpatica. MA PERCHE’ NON SI DAVA FUOCO?
D'accordo, ero la
classica sorella gelosa. Ma uffa, Louis doveva essere solo mio e
basta. E poi odiavo quando se la faceva con le gallinelle del
pollaio.'coccodè coccodè'
Zayn e Sarah, i piccioncini
smielosi. A forza di guardarli, mi sarebbe di sicuro venuta una forma
molto grave di diabete.
Alice e Niall, i miei angeli. Gli unici
due che si potevano sopportare.
Liam e una certa Caroline. E mo da
dove è uscita questa?
-Allora , dove andiamo?- disse
Liam
Aveva una mano in tasca, e si era poggiato al muro.
Ok
Liam, sei figo.
Avevo avuto una piccola storia con lui qualche
annetto fa , una cosa insignificante .
Diciamo solo che io e Liam
non eravamo proprio i tipi per stare insieme.
E infatti dopo quel
‘flirt adolescenziale’ eravamo tornati grandi
amici, nessun
rancore.
Avendo un carattere parecchio stronzo, mi ci voleva
qualcuno con cui poter avere filo da torcere.
Qualcuno
stronzo,diciamo, almeno il doppio di me. ( ogni riferimento
è
puramente casuale, naturalmente)
-A cosa pensi?
Mi si
avvicinò, ecco come spiegare lo zoo che mi volteggiava nello
stomaco.
Ricordati Summer, stronzaggine, tanta stronzaggine.
Sii forte, devi fare la preziosa.
-Pensavo ad Alex, sai, da
quel giorno non l’ho più rivisto..
-E INFATTI NON LO RIVEDRAI
PIU’, AMORE MIO DOLCISSIMO.
Si sforzava di mantenersi calmo,
ma mi aveva fulminato con gli occhi.
Mi guardava come se mi
volesse uccidere, ma più che farmi paura, mi faceva solo
un’infinita
tenerezza.
E adoravo il fatto che era geloso, mi dimostrava che a
me ci teneva davvero.
-Come sei tenero quando sei geloso,
Styles.
Harry strinse i denti e mi prese il mento,
avvicinandolo al suo viso.
Lo guardai negli occhi, ci stavo già
navigando dentro da un bel pezzo.
‘Tu nomina di nuovo quel
tizio, e ti faccio vedere io come sono tenero.’
Detto
questo, decisi che forse era meglio prendergli la mano, e fare la
brava fidanzatina affettuosa.
Misi una mano intorno alla sua
schiena e lui mi cinse le spalle.
Qualche volta mi dava un bacio,
guai se glielo davo io e poi lui non ricambiava.
La sua
stupidissima regola del ‘Sono Harry Styles e solo a me spetta
l’ultimo bacio’
Che idiota.
La cosa che adoravo più
dei baci di Harry era che non erano semplici baci.
Quando
finivano, ne avevo bisogno ancora. Toglievano del tutto il
respiro.
Erano la mia buona dose di eroina giornaliera.
‘Ma
quindi, dove stiamo andando?’, feci io, che non ascoltavo
altro
all’infuori della voce di Harry.
-ANDIAMO A PATTINARE!-
disse tutta euforica Alice.
-CHE COSA?!?!- Zayn, Harry, Louis,
Liam e Niall.
Tutti assieme.
Nessuno di loro sapeva come
fare, erano 5 imbranati.
Ne avremmo di sicuro viste delle
belle..
_______________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Eccomi
qui, come state?
Vi piace questo capitolo :3 lo spero :3
Baci
& Abbracci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 12:"Che pervertito,fuori di testa e dannatamente masochista." ***
CAPITOLO
12:
“Che
pervertito ,fuori di testa e dannatamente
masochista.”
Pov.Sarah
-Avanti
Zayn, smettila di tenerti al bordo! Staccati!
Quella
scena era troppo divertente.
Il grande Zayn , l'uomo tutto d'un
pezzo, aveva paura di pattinare.
Anche in una situazione del
genere, mi appariva perfetto.
Forse ero pazza, o più
semplicemente non riuscivo a vedere la realtà nelle sue
sfumature
più chiare . Ma ,qualsiasi cosa lui facesse o pensasse, mi
appariva
giusta.
-Non mi stacco neanche morto!
-Avanti, ti aiuto
io!
-NO!
Gli presi la mano.
-Ti fidi di me?
-Si amore
mio, tu sei la mia vita, ma io di qui non mi muovo.
Cercai
di nascondere le risate, altrimenti non si sarebbe mai deciso.
Stava
avvinghiato al bordo come un koala, ed erano dieci minuti che non
dava segno di voler provare a muoversi.
Mi girai per cercare
Alice, forse lei sarebbe riuscita ad aiutarmi.
Vagai con gli occhi
per l'enorme pista, fino a quando il mio sguardo si fermò
sulla mia
povera amica.
Niall si aggrappava a lei nello stesso modo in cui
Zayn si teneva al bordo. Liam intanto era attaccato a Niall, e Louis
attaccato a Liam, e Harry a Louis.
Tutti e quattro traballavano,
mentre Alice era costretta a tenerli tutti e tre in piedi.
Sembravano
dei pinguini ballerini, avrei dovuto fare un video da mandare a
Paperissima.
-Niall; smettila di fare così, cazzo.- Liam
aveva la faccia bianca.
-Qui finisce male, finisce molto male.-
Niall continuava a blaterare roba incomprensibile, chiudendo gli
occhi e pregando tutti i santi del cielo di non cadere.
-Ok Niall,
calmiamoci, respiriamo,ce la facciamo. Ma che cazzo fanno questi
altri due?- Liam rimase inorridito alla vista di Louis e Harry che si
aggrappavano l'uno sull'altro.
Erano due comici.
Quei due
insieme facevano scintille.
Imprecavano come matti e si pigliavano
per culo a vicenda.
-Ma porca puttana, Louis. Se ti aggrappi
al pantalone, rischio di rimanere in mutande.
-Mh, sai che bello
spettacolo. TI VOGLIAMO NUDO, NUDO!
-Smettila,
finocchio. Ti prego, torna alla tua sponda. Non voglio un migliore
amico frocio.
-Vieni a darmi un bacio, amore. Hai dei ricci così
provocanti.
-Si lo so, cucciolotto , args. Però adesso cazzo,
dammi la mano, ho paura di cadere.
-Oh merda Harry,
tienimiiiiiiiiiiiii.
Risi ancora, l'idea di andare a pattinare
era stata grandiosa.
Il fantastico trio, io Alice e Summer,
eravamo imbattibili.
Summer era la più stronza, io ero la mente
malvagia e Alice era solo Alice.
In effetti lei era infinitamente
dolce , ma il trio almeno così era equilibrato.
Alla fine la
catena di mani si sciolse, Niall cadde a culo a terra, e di
conseguenza trascinò giù anche gli altri tre
coglioni.
Solo
Alice riuscì a mantenersi in piedi, mentre rideva anche lei
come una
forsennata.
I ragazzi si guardarono in faccia, e la comicità
salii alle stelle quando cercarono di alzarsi da terra,ma non fecero
altro che cadere una seconda volta.
Caroline e Rose, la nuova
ragazza di Louis, se ne stavano in disparte a pattinare da sole, come
due asociali.
Per carità, non che le odiassi, mi stavano
semplicemente diversamente simpatiche.
Mentre mi ero persa per
questi pensieri, e pattinavo spensierata per la pista, mi ricordai
che avevo lasciato il mio fidanzato come un palo appeso.
-Oddio
amore, scusami. Io, ecco, ero andata..
-TU CHE COSA? MA TI RENDI
CONTO CHE MI STAVA PER VENIRE UN INFARTO?
-ahaha, Zayn, smettila
di esagerare.
-Sta zitta e fammi uscire da questo posto orrendo,
voglio ancora vivere. Sono troppo bello e giovane per morire,
ok?
Cercai di avvicinarlo lentamente all'uscita della pista,
ma proprio mentre stavamo per arrivarci, Summer si avvicinò
a lui e
gli urlò nell'orecchio, la solita cretina.
-Vaffanculo
Tomlison, questa me la paghi cara. Quando ti prendo, vedi.
-Intanto
pensa a rialzarti, Malik!
Zayn cadde a faccia a terra e ,di
conseguenza, io finii sopra di lui.
Ci guardammo per attimi
interminabili, quel momento sembrava come sospeso nel tempo.
Lui
mi sorrideva, e io non potevo far altro che sentirmi soffocare.
Poi
mi baciò.
-Zayn..?-mi resi conto che ci stavano guardando
tutti.
-Che c'è?-disse lui disinvolto, come se fosse la cosa
più
normale del mondo.
Continuava a baciarmi, stavolta si era
messo lui sopra di me.
-Non avrai mica intenzione di farlo su
una pista di pattinaggio ,vero?
-Oumh, certo che no! Dai,
alziamoci.
Riuscimmo a tirarci in piedi e ad arrivare
all'uscita.
Sorrisi ancora, mentre guardavo quell'imbranato
sfilarsi i pattini.
Mi avvicinaii a lui, e mi sedetti sulle sue
gambe.
-Guarda, ti si è abbassato tutto il ciuffo.
Gli
misi le mani nei capelli, mentre lui faceva la faccia da cane
bastonato e si lasciava coccolare.
Proprio mentre ci stavamo
baciando, senti qualcosa vibrare da sotto i suoi jeans.
IL
CELLULARE! Naturalmente...
Io fui più veloce di lui, e glielo
sfilai di mano.
-Sarah, ridammi il mio telefono! Un po' di
privaci, per cortesia.'
-Prendilo se ci riesci!
-Vorrei
tanto tesoro, ma ho il culo dolorante, non penso che riuscirei ad
alzarmi in questo momento.
-Bene, meglio così.
Un
nuovo sms da Kylie.
-Ehi
bellissimo. Ho saputo che sei fidanzato. Se ti va ancora di
divertirti, chiamami.
Risposi immediatamente.
-VAFFANCULO
TROIA! CON AFFETTO.
Aprii la sua rubrica.
GIULY,
EVA,TAYLOR,ANNE,MARY,VICKY,LOLA,CHARLOTTE,JULIET,STACEY,ANGY,CLAIRE....CHRISTINE?!?!?!
Una
lista interminabili di nomi di ragazze.
I miei occhi divennero
come due fessure.
Pensai di aver fatto fuoriuscire abbastanza fumo
dalle orecchie e dal naso.
Zayn si alzò di scatto.
-Amore
, non è come pensi tu..
-No è..?
-No, sono solo i numeri
delle mie vecchie trombamiche, niente di importante..
-ZAYN JAWAAD
MALIK, ORA TU CANCELLI TUTTI QUESTI NUMERI DALLA TUA RUBRICA, DAVANTI
AI MIEI OCCHI ATTENTI, HAI CAPITO!?!
Il mio sguardo era
intransigente, non avrebbe di certo potuto contraddirmi.
Gliela
avrei fatto mangiare a morsi, quel cellulare.
-SIGNOR SI,
SIGNORA!
Zayn eliminò i numeri delle sue
“trombamiche”,
uno alla volta, e mi fece controllare più volte che li
avesse
cancellati tutti.
-Contenta adesso?!
Zayn fece per baciarmi
, ma io lo fermai. A malincuore.
-Zayn, quante te ne sei fatte
, prima di me?
-Emh..è un numero un po' grande, Sarah. Non
ricordo esattamente..
-Puttaniere.
Mi alzai schifata, stavo
per prendere la mia roba e andarmene, ma lui mi bloccò i
polsi e mi
spinse piano al muro, costringendomi a guardarlo negli occhi.
-E
tu invece, Sarah? Quanti te ne sei fatti , tu?
-Non sono cose che
ti riguardano, Malik.
-Ah no, è? E perché no, qual è la
differenza?
Ok, aveva ragione.
Cercai di dimenarmi, ma fu
tutto inutile.
Era il doppio di me, non ci sarei mai
riuscita.
Non trovavo le parole. Come mi era accaduto già
molte volte, sentivo il suo respiro fresco sul viso.
Dolce,
delizioso, il suo profumo mi metteva l’acquolina in bocca.
Era
diverso da qualsiasi altro odore.
-Zayn, tu sei stato il
primo.
Si chinò lentamente
verso il mio viso ; le pulsazioni
iniziarono a divenire più veloci ancor prima che mi
sfiorasse le
labbra.
Ma quando le sue premettero sulle mie, con il massimo
della dolcezza, ebbi come la sensazione che il batitto si fosse
fermato del tutto.
Si allontanò di scatto, e posò le sue mani
sulle mie guance.
-Le hai sentite queste labbra,
Sarah?
Feci
cenno di si con la testa, non riuscivo a parlare dopo un suo
bacio.
Mi spiazzavano, mi toglievano ogni possibilità di
ragionare lucidamente.
Tutta la razionalità si nebulizzava, e
diventava inesistente.
-Che hai detto? , non ho capito
bene..
-Si, le ho sentite, Zayn.
-Ricordati una cosa ,
Sarah.
Queste saranno le ultime
labbra, che toccheranno le
tue.
Gli sfiorai il viso.
Ancora ero fredda, quello che era
successo prima mi aveva fatto diventare insicura.
Mi staccai dalla
sua presa, ma lui riuscii a bloccarmi una seconda volta.
-stammi
a sentire. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo,
senza
eccezioni. Non ti basta?
-sì, mi basta- risposi, sorridendo.
mi
basta, per sempre'
Pov.
Zayn
Erano
bastati pochi giorni per innamorarmi di lei.
Ormai sentivo
unicamente il bisogno di averla sempre al mio fianco, di abbracciarla
più forte che mai,
di dirle tutto quello che mi passava per la
testa, fino a farle girare la sua.
Volevo sentirla vicinissimo,
per provare quella strana e stupenda sensazione di sicurezza e
protezione che sentivo ogni volta che i nostri corpi si toccavano,
sfiorandosi piano.
Come le mani di due amanti silenziosi, che
parlavano sottovoce,e che si nascondevano dal resto del mondo.
Molte
volte avevo provato a reprimere i miei sentimenti, a tenermi quel
brivido irrequieto nel cuore il più possibile, fino a
sentirlo mio,
a non pensarci più...
Volevo costringere me stesso a smettere di
provare ciò che provavo, perché mi era sembrato
sbagliato. Cercavo
di convincermi che quello non ero io.
Ma ormai era diventato
impossibile.
Non potevo più soffocare niente, di fronte ai suoi
occhi. E solo ora mi rendevo conto che Sarah mi stava salvando in
tutti i modi in cui potevo essere salvato. Accanto a lei ,qualsiasi
cosa, sembrava creata apposta per essere amata.
Mi avvicinai
ancora al suo orecchio.
-E fu così che il puttaniere si
innamorò della ragazza innocente.
-Che ragazza stupida e
completamente ingenua.
-Che puttaniere fuori di testa e
dannatamente masochista.
_______________________________________
Spazio
Autrice
Ciao bellezze *saluta
con la manina*
Ecco il continuo tanto aspettato, spero sia
bello come gli altri e che riceva tante recensioni!
Alla
prossima,baci.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 14: “C'è un ragazzo seduto fuori da questa fottuta porta.” ***
CAPITOLO
14:
“C'è
un ragazzo seduto fuori da questa fottuta porta.”
Pov.
Zayn
Pensavo
che l'amore non significasse niente. Che quasi non esistesse.
Con
lei , invece, mi ero convinto sempre di più, e non sapevo
neanche io
su quali basi, che nella vita ci fosse un solo vero grande amore.
Che
esisteva un principe azzurro per le donne e una principessa per gli
uomini.
E che gli altri alla fine erano soltanto inutili comparse,
treni in corsa senza fermata.
Ero tutto contento all'idea che per
una donna al mondo io potessi essere il principe azzurro.
Magari
un coglione per il resto dell'universo femminile, magari
insignificante, stronzo, arrogante.
Magari con me Cenerentola
sarebbe andata a casa alle dieci, e si sarebbe anche tenuta la sua
preziosa scarpetta.
Biancaneve dopo il mio bacio avrebbe fatto
finta di morire nuovamente per il mio ''troppo fascino'', ma per
una...
per una sola ragazza, per quella ragazza, io ero un
principe azzurro.
Il più bello, il più affascinante, il
più
interessante.
Era meraviglioso sapere che per una persona al mondo
io ero ''il più''.
Quello per cui valeva la pena di rischiare
tutto, anche se poteva far male, anche se non sarebbe mai stato tutto
'rose e fiori'.
Pov.
Sarah
I
ragazzi erano a casa mia.
Non li avevo di certo invitati, ma
quando se ne presentava uno, alla fine te li ritrovavi tutti davanti
alla porta.
Stavano poltrendo sul divano, con le loro amate birre
in mano.
Quello era il il genere di serata che preferivo, pervasa
dal suono delle risate e delle chiacchiere tra amici.
Nessuna
finzione, nessun tentativo di fare colpo, nessuno che cercasse di
mettersi in mostra.
Io ero in cucina , mia mamma mi aveva
chiesto di lavare i piatti.
Mi scostai una ciocca di capelli che
mi ricadeva sul viso.
All'improvviso sentii delle mani cingermi i
fianchi.
Brividi rapidi corsero sul mio corpo, vividamente,e
risucchiarono tutto il mio essere.
-Ciao piccola. Che fai, ti
eserciti per quando diventerai mia moglie?
La sua voce,
ardente e intensa, riusciva a bruciarmi l'anima.
Il tocco delle
sue mani era vellutato e mi avvolgeva come fosse un abbraccio.
Mi
girai lentamente, preparandomi psicologicamente per poter sostenere
il suo .
Non potei fare altro che sorridere alla vista di quei
lineamenti ostinati e perfetti, che sembravano come scolpiti dagli
angeli.
-Caro Zayn. Sappi che se mai diventerò tua moglie,
non mi ridurrò mai in stato di schiavitù.
Ci divideremo i
compiti, e probabilmente sarai tu a lavare i piatti.
Lui
assunse la sua solita espressione impertinente, poi mi baciò
piano.
-Certo amore, stai con questo pensiero.
Si
appoggiò a me e, quando chiusi gli occhi, capii che tutto
quello che
desideravo era tenerlo tra le mie braccia per sempre.
Proprio
quando Zayn stava per portarmi nella prima stanza libera, sentimmo un
urlo stridulo arrivare dal piano superiore.
-Voglio
ucciderla.-ovviamente
Zayn sapeva che quella voce isterica poteva appartenere soltanto a
una persona.
Pov.Summer.
Ci
precipitammo entrambi sopra, Summer era chiusa in bagno.
Harry era
appoggiato alla porta, con la mano sulla maniglia.
-Cazzo Sum,
apri questa fottuta porta. Perché ti sei messa a urlare?
-Sta
zitto riccio, vai a fare in culo!
E pensare che questi due si
amavano da impazzire.
Harry si staccò dalla porta, e
indietreggiò piano, sedendosi a terra.
Zayn gli si avvicinò e
gli mise una mano sulla spalla.
-Vorrei solo sapere che
succede. - disse il riccio, scostandosi i capelli ribelli che gli
cadevano sul viso.
-ANDATE VIA TUTTI ! -disse quella, dietro la
porta del bagno.
Poi sentimmo un sospiro trattenuto, e un
singhiozzo.
Louis, Niall e Liam erano tutti in piedi vicino a me,
uno più preoccupato dell'altro.
-Dov'è Sarah? Vi prego,
chiamatela. Ho bisogno di lei.
-Sono qui tesoro, avanti aprimi,
entro solo io.
-Solo tu, Sarah.
Summer aprii la porta, e io
la trovai con il volto rigato di lacrime.
Il mascara si era
sciolto, il suo viso era bagnato di liquido nero.
-Che giorno
è oggi, Sarah?
-Non lo so , Summer. Perché?
-Dimmi che giorno
è, ti prego.
-Dovrebbe essere il 15, perché?
-Ho un
ritardo.
Quelle parole rimasero in aria, sospese.
Tre
parole, erano bastate a distruggere tutto.
Summer non aveva mai
avuto un ritardo, era sempre stata puntuale come un orologio
svizzero.
-Stamattina sentivo una forte nausea, mi girava la
testa.
Lo sai che non ho mai avuto un ritardo, Sarah.
-Dovresti
fare il test,Summer. Almeno ti toglierai ogni dubbio.
-Ho
paura.
Lei cominciò a piangere, incessantemente.
Era tanto
che non la vedevo piangere . Anche se si impegnava e si sforzava, non
ci riusciva.
Silenziose lacrime, arrivate agli occhi, cadevano
fino in fondo al suo cuore che sempre più faticava a
galleggiare.
-Shh, ehi, va tutto bene. Io ti sarò sempre
accanto, tutti ti saranno accanto.
Tu sei forte , Summer.
Ricordatelo sempre.
E
poi c'è un ragazzo seduto fuori questa porta, che
è nato per essere
l'amore della tua vita, la tua anima gemella.
Lui ci sarà sempre
per te,qualunque cosa accada.
Summer prese un grande respiro,
si bagnò il viso e lo asciugò.
Poi uscimmo entrambe dalla
porta.
-Io..io credo di aspettare un bambino.
Scoppiò
un lungo ed interminabile silenzio.
Louis sgranò gli occhi e
strinse i pugni.
Zayn spalancò la bocca.
Niall e Liam non
davano segnali di essere ancora in vita.
E Harry aveva lo
sguardo perso nel vuoto.
Si alzò,incerto, e le prese le
mani.
-Qualunque cosa accada, ricordatelo sempre, ti
amo.
Rimasero lì per un po' sulla soglia della porta.
E
poi, con una tenerezza che mi straziò il cuore, lui l'
abbracciò
stretta al suo petto.
________________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Ciao
gente!
Allora,
colpo di scena!
Summer
sarà incinta?
Boooh!
volete
saperlo? Beh recensite :33
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13:“Non esisteva nulla che mi poteva separare da lei.” ***
CAPITOLO
13
“Non
esisteva nulla che mi poteva separare da lei.”
Harry
mi baciava piano, il tocco leggero delle sue labbra sul mio corpo si
univa al sapore di salsedine che la spiaggia emanava.
Gli sfilai
la maglietta, e in un attimo fui sopra di lui.
Per la prima volta,
presi io il comando della situazione.
Harry sorrise malizioso,
affondando le sue mani nei miei capelli e lasciandosi baciare.
-Sai,
credevo tu fossi molto più ingenua. Non ti facevo
così
sfacciata.
-Perciò ti sbagliavi su di me. Non sono poi così
innocente. Pensavo che tu avessi sempre ragione..
-Infatti una
volta era così. Però mi sbagliavo anche su
un'altra cosa. Non sei
una calamita che attira unicamente il rischio, è una
classificazione
troppo limitata.
Se c'è qualcosa di pericoloso nel raggio di 10
km, puoi scommettere che ti troverà.
-Tu rientri in questa
categoria, per caso?
-Senza alcun dubbio.
Riprese a
baciarmi, sfilandomi via i jeans.
Poteva fare di me tutto quello
che voleva. Non mi importava più.
Concedermi a lui significava
donargli la parte più profonda e vera di me.
La spiaggia
era completamente deserta, il rumore sfocato delle onde arrivava come
ovattato e i nostri corpi sudati si cercavano come un assetato
cercava la sua oasi.
-Sai che siamo in un luogo pubblico, non
è vero?
-Stai zitta e baciami.
Mentre mi fissava leggevo
nei suoi occhi che le mie parole erano giunte troppo, troppo tardi.
Aveva già deciso.
Mentre lo osservavo i suoi occhi verdi si
sciolsero.
Quel colore intenso divenne liquido, fuso, e bruciò
nei miei con un'intensità travolgente.
Pov.
Harry
Era
più di quanto fossi abituato, eppure mi resi conto che non
era
abbastanza. Non ero soddisfatto.
Il problema è che non riuscivo
mai a sentirmi sazio, la fame cresceva in modo innaturale quando le
sue labbra si staccavano dalle mie.
Stare vicino a lei mi faceva
solo desiderare di esserlo ancora di più.
Più mi avvicinavo più
il richiamo diventava forte.
L'avevo accusata di essere una
calamita per le catastrofi. Proprio ora, sembrò
letteralmente la
verità.
Io ero il pericolo, e la sua attrazione cresceva in
forza, per ogni centimetro che mi permettevo di avvicinarmi.
Nessuno
sbaglio. Non esisteva paradiso o inferno che mi poteva separare da
lei.
Le morsi piano il labbro inferiore, e lei fece lo stesso
con il mio.
Cominciò a giocare con i miei capelli, mentre le
spinte diventavano sempre più veloci.
Mi ero sempre sentito
forte da solo.
Avevo considerato l'amore come qualcosa di inutile,
una diversa versione di perversione solo per la gente fortunata.
Ma
con lei era completamente diverso.
Poggiai il mio viso sul suo
petto, nel punto in cui batteva il suo cuore.
Sorrisi appagato,
quando mi resi conto che le palpitazioni acceleravano violentemente
,ogni volta che le mie mani sfioravano le parti più intime
del suo
corpo.
Riuscii a percepire il suo respiro esausto, così mi
scostai leggermente da lei.
Poi la presi di peso, e la costrinsi a
immergerci insieme nell'acqua fredda primaverile.
Pov.Summer
Non
mi aveva dato neanche il tempo di riprendere lucidità, che
mi ero
ritrovata in acqua.
Era fredda, ma quasi non riuscivo a
sentirla.
Il calore che il mio corpo emanava quando era vicino al
suo,poteva riscaldare qualsiasi cosa.
Cercai di spingerlo e di
affogarlo, ma la sua forza nettamente superiore alla mia gli permise
di riemergere immediatamente.
-Non dovevi farlo.-disse lui,
baciandomi lentamente il collo.
Mi fece di nuovo sua.
Non
riuscivo a smettere di guardarlo.
Lo fissavo e desideravo più di
ogni altra cosa che il futuro non arrivasse mai.
Che quel momento
potesse durare in eterno o, al contrario, che cessasse portandomi con
sé.
Tornammo sulla sabbia calda.
Cercai inutilmente di
asciugare i miei lunghi capelli, poi rindossai i miei vestiti.
-La
giornata non è ancora finita.- fece lui, assumendo lo
sguardo più
perverso che aveva.
-Dove andiamo ora, padrone?- detto questo, lui
posò di nuovo le sue labbra bagnate sulle mie.
Ogni minimo
contatto con la sua pelle, mi faceva morire dentro. Come se la sua
presenza mi intossicasse, ma diventava allo stesso tempo qualcosa di
essenziale. Come per un dipendente dal fumo, che per quanto cercasse
di combattere il suo desiderio, perché sbagliato, ricadeva
sempre
nello stesso errore.
I brividi che mi percorrevano l'anima mi
facevano sentire come se avessi appena finito di bere 20 bicchieri di
Vodka, senza fermarmi a respirare neanche un attimo.
Mi sentivo
malata, e dentro di me sapevo che non avrei mai trovato una cura. E
,sinceramente,avrei voluto rimanere malata per l'eternità.
Le
scariche potenti di adrenalina che mi pervadevano, mi si insidiavano
dentro e mi era impossibile fermarle. Avrei dovuto sotterrarle otto
piedi sotto il suolo. Arrivavano e si impossessavano completamente
del mio cervello. E rimanevo pietrificata, congelata, stordita. Non
c'era via di scampo, nessuna possibilità di salvezza.
Tutto
di me, chiedeva disperatamente di LUI.
Harry mi prese per
mano, e mi trascinò via.
_______________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Salve**
Scusate
se vi ho lasciato in sospeso così ma avevo troppe cose da
fare tra
compiti, studiare, hip hop , ragazzo...
scusatemi
tanto.
Mi faccio perdonare.
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 15 *** Capitolo 15: ”Ho accettato che tu sia un egoista, psicopatico e senza possibilità di redenzioni.” ***
CAPITOLO
15:
”Ho
accettato che tu sia un egoista, psicopatico e senza
possibilità di
redenzioni.”
L'aria
era diventata gelida tutto d'un tratto.
Bisognerebbe
permettere alle persone di interpretare i silenzi, perché io
non
riuscivo a leggere nient'altro che il vuoto nei suoi occhi.
Intanto
una strana sensazione si faceva strada dentro di me.
Una
sensazione che si era annidata nel corso degli ultimi venti
minuti.
Mi fece venire voglia di combattere al suo
fianco.
Combattere per l'unica cosa davvero buona, nobile, potente
che mi fosse capitata nella vita;
l'unica cosa per cui valeva la
pena rischiare tutto. L'Amore.
Summer uscii dal bagno con il
test di gravidanza tra le dita.
Avvertii un tuffo allo
stomaco.
-Non sono
incinta.
Sollievo.
Legerezza.
Liberazione.
Avvicinai
il mio corpo al suo. La pelle cominciò a formicolarmi.
I miei
occhi cercavano i suoi, le chiedevano in segreto di parlarmi.
La
baciai, mi sembrava l'unica cosa giusta da fare, l'unico vero
conforto da regalarle.
-Mi era venuto un colpo. E' tutta colpa
tua, idiota.- si scansò dalle mie labbra.
-Per quanto mi
incolperai di questo, Summer?
-No, hai ragione. Non devo incolpare
te, Harry, ho accettato il fatto che tu sia un egoista, psicopatico e
senza possibilità di redenzioni.
-Amore,guarda che questo genere
di cose si fa sempre in due.
-Si, ma ogni cosa ha un suo inizio,
tesoro.
-Non mi sembra un discorso molto costruttivo- fece
Louis, che si era sicuramente sentito più che sollevato.
Corse ad
abbracciare sua sorella, e le diede un bacio sulla fronte.
Eravamo
ancora giovani, troppo.
Un bambino da Summer era forse la cosa più
bella che mi potesse capitare, solo non ora, non adesso.
Lei
si era buttata tra le braccia di Niall, lui l'aveva accolta con
complicità.
Adesso ,l'unica cosa che non riuscivo a smettere
di fissare, era la ragazza che amavo.
Era bella perché la sua
bellezza rifletteva la sua anima.
Quell'anima così forte,
testarda, e fottutamente odiosa.
Quell'anima che meritava di
essere trattata nel migliore dei modi.
Pov.
Summer
Uscii
di casa, per godermi un po' del vento fresco serale.
Una sagoma
scura, camminava indistinta sull'asfalto.
-Che ci fai
qui?
-Non riuscivo a dormire. Tu, invece?
-Stesso sintomo.
Si
avvicinò a me.
Mi piaceva il suo odore.
Profumava di fresco,
come l'aria aperta, come guidare di notte con i finestrini
abbassati.
In quel momento sentivo il dovere di dovergli
dimostrare di amarlo.
Volevo spiegargli a parole che quando ero
con lui, provavo di tutto.
E che ogni volta mi chiedevo sempre
inutilmente cosa lui stesse provando.
Volevo fargli capire che mi
confondeva, e che con lui niente era scontato.
Ormai mi
accontentavo anche di far l'amore con la sua pelle, con un semplice
mano nella mano.
Volevo urlarlo a tutti, ma il cuore non mi
aiutava.
Batteva veloce, tartassandomi il petto.
-Devo
dirti una cosa, Harry.- quelle parole erano partite
involontariamente.
-Dimmi.-disse lui, concentrandosi sul mio
viso.
-Resterai con me?-sussurrai.
-Sempre.
Lo baciai
come se mi appartenesse, come se fosse una parte persa di me , che
alla fine riuscivo sempre ad ottenere.
Essere tra le sue braccia
mi faceva sentire come il mare che trovava la terra,
come un
viaggiatore che ritornava dopo un viaggio nel mare in tempesta:
finalmente a casa.
___________________________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Ed
eccomi ancora qui, finalmente!
Era da prima di Natale che non
entro più...
scusate
questa lunga assenza ma avevo perso la PASSWORD lol :D
comunque
per fortuna che sono riuscita a entrare!
Spero che siate ancora
vogliosi di leggere la FF lo stesso anche dopo questa lunga attesa
vero?
Bacioni a presto <3
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 16: ***
CAPITOLO
16: “Alice nel paese delle meraviglie...”
Pov.
Alice
La
musica stordiva, il sapore di alcool e fumo lasciava
un’insolita
sensazione di disgusto.
Non ero quel tipo di ragazza che non si
divertiva alle feste, anzi, forse ero considerata una delle
più
esuberanti della London High.
Quella sera però stavo cercando
QUEGLI OCCHI, senza molto successo.
Non mi era mai stato molto
difficile riconoscerli , quell’azzurro profondo sarebbe
schizzato
all’occhio dovunque.
Avrei tanto voluto sapere che cosa
stesse facendo adesso a quella stupida festa, e se avesse mai
sprecato un secondo del suo tempo a pensare a me.
Mi sentivo
malferma sulle mie stesse gambe e un po’ intontita,
tanto che
persi quasi l’equilibrio quando qualcuno mi strinse i
fianchi.
Stavo per gridare, ma una mano mi coprii velocemente
la bocca.
-Shhhhhh.
Niall mi stava trascinando via.
Le
dita calde del mio rapitore mi scivolarono lungo il collo, le sue
labbra mi sfiorarono la guancia.
Per un attimo, il disperato
bisogno di aggrapparmi a lui e il contatto con la sua pelle mi resero
divinamente confusa.
Non avevo bevuto, eppure la testa prese a
girarmi e la mia vista mi trasmise la sua immagine sfocata.
-Dovrei
denunciarti per sequestro illecito di persona, Horan.
Niall mi
guidò lontano dall’edificio, al chiaro di Luna.
Mi poggiò
piano contro la sua macchina, e posizionò le sue mani sullo
sportello, in modo da non lasciarmi fuggire.
Sentivo ancora la
musica ma, adesso , pareva un concerto privato che ci faceva da
sottofondo : suonava solo per noi.
Chiusi gli occhi e mi sciolsi
contro il suo petto.
Sentii un improvvisa sferzata d’aria.
La
terra, che mi era sempre sembrata l’unica cosa veramente
statica e
sicura al mondo, cominciò a mancarmi da sotto i piedi;
segno che
lui aveva cominciato a baciarmi.
All’inizio fu un bacio lieve.
Sulla fronte, sul naso, poi finalmente trovò la strada per
le mie
labbra.
Io gli restituì baci profondi, avidi e disperati.
Per
un istante, tutto il mondo divenne improvvisamente silenzioso ; poi
riemersi in cerca di aria.
Le mani di Niall mi circondarono
dolcemente la schiena, mentre sul suo viso si apriva un sorriso
cospiratore,
e io non potei fare altro che venire contagiata da
quell’esplosione di perfezione.
I suoi occhi azzurri erano
nascosti dal berretto da baseball , che si posava perfettamente sui
capelli biondo ossigenato.
-Quando ti ho vista lì dentro, mi
hai fatto sentire maledettamente geloso - disse.
La sua voce
era dolce, ma in qualche modo suonava come un rimprovero.
Forse
perché la musica era finita, come i nostri baci.
-Geloso?
Io
aprii gli occhi, ancora reduce dell’effetto che mi provocava.
Lo
guardai con lo sguardo più innocente che potevo mostrargli e
gli
sorrisi.
-Sei bellissima, troppo.
Mi afferrò per il
polso e , prima che potessi accorgermene, ero già avvolta
nelle sue
braccia.
Lasciai che tutto il resto svanisse e che il mio cuore
traboccasse, mentre i brividi si facevano padroni di ogni particella
del mio corpo e travolgevano la mia anima.
-Niall
Non
avevo mai pensato d’innamorarmi, non vedevo come una persona
potesse diventare ‘’una
necessità’’, qualcosa da cui non ci
fossero vie di scampo.
Un giorno, però, lo sguardo di una
ragazza mi aveva inchiodato al muro.
Mi aveva sfiorato appena ed
inaspettatamente , in un istante, avevo avvertito una sensazione che
non avevo mai provato in tutta la mia vita.
Un'emozione che quasi
mi spaventava , più potente delle mie convinzioni e dei miei
valori
, gli stessi che avevo sostenuto e per i quali mi ero sempre
battuto.
Non volevo rendermene conto, non volevo
accettarlo.
Una sera vidi il cartone animato di "Alice
Nel Paese Delle Meraviglie".
A un certo punto del film lei
diventava grande e la testa usciva dal tetto della casa e le braccia
dalle finestre.
Di fronte a quella scena, presi coscienza che era
ciò che stavo provando io.
La mia casa era diventata troppo
piccola , stava trabboccando di Alice. Così come il mio
cuore.
Le
sfiorai piano quella cascata di capelli rossi, e poggiai le dita
sulle sue adorabili lentiggini.
'Ti amo'-dissi.
Ero certo
con tutto me stesso che quello sarebbe stato il mio lieto fine, il
mio Grande finale.
Senza però il Bianconiglio, il Cappellaio
Matto o lo Stregatto.
Solo io e Alice, la MIA Alice.
___________________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Ehilà
<3
eccomi qui, come state?
Io sono in una situazione di
cacca e quindi mi sfogo scrivendo :3
Ora sto pensando di scriverne
un altra che ne dite?
Bacioni !
Letstrytowrirte.
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 17: “Con lui ogni piccola attesa sembrava un' agonia.” ***
CAPITOLO
17: “Con lui ogni piccola attesa sembrava un'
agonia.”
Pov.Summer
...Ogni
sera , quando mi preparavo ad incontrare i suoi occhi, i soliti
brividi cominciavano a percorrermi il corpo.
Mi posizionavo
davanti allo specchio, insicura, e cercavo tutti i miei difetti.
Mi
torturavo le mani, camminavo ansiosa, avevo bisogno di sedermi e di
provare a non pensarlo per calmarmi.
Una piccola attesa sembrava
un''agonia.
Non riuscivo a spiegarmi come poteva farmi provare
tutto questo.
Ormai erano quasi due mesi da quando stavamo
insieme, e ogni giorno mi sembrava come il primo.
Cercavo
inutilmente di mostrarmi forte ai suoi occhi, non volevo sembrargli
debole.
Ma poi lo vedevo e la forza andava a farsi fottere.
Il
mio corpo si ribellava a quei sentimenti, voleva fuggire, correre
via, sparire una volta per tutte.
Ma il mio cuore ormai era
irrecuperabile.
Avevo bisogno delle sue mani sul mio corpo, del
sapore delle sue labbra.
Volevo sentirlo vicino, sempre, ogni
dannato istante...
Mi svegliai di cattivo umore, mandai a
fanculo due o tre volte mio fratello, e uscii di casa sbattendo la
porta.
Non sentivo Harry da tre giorni, e avevo una maledetta
voglia di litigarci.
Del resto discutere con lui non era una
novità.
Quel giorno avevo intenzione di farmi sentire una volta
per tutte, volevo sfogare parecchia rabbia che mi ero tenuta
dentro.
Camminavo convinta e sparata per il cortile della
scuola, ignorando i fischi e le cafonate dei ragazzi.
Mi alzai gli
occhiali da sole e mi avvicinai al ragazzo moro poggiato sulla sua
moto.
Ciuffo alzato,pantaloni neri e un sorrisetto odioso stampato
sul viso.
Lo guardai un attimo,stava fumando una sigaretta,
sbuffai e gliela rubai da sotto al naso.
-Buongiorno anche a
te, Tomlinson.
-Malik, non è giornata.
-Sai che se tuo
fratello ti vede con quella in bocca ti ammazza, vero?
Ignorai
completamente la sua domanda retorica.
-Hai visto Harry?
-Ah,
ho capito tutto.
-Allora, l'hai visto?
-Non vorrei essere
complice di un omicidio, sai..è un mio amico.
Però ho tanta paura
del tremendo killer che ho di fronte..quindi si, l'ho visto. E'
dietro la curva con Niall.
Gli rimisi la sigaretta in bocca e
mi senti urlare un 'Prego dolcezza!'
Stupido moro strafigo che
rompe i coglioni a prima mattina!
Proseguii con passo deciso e
svoltai velocemente la curva.
Eccolo lì.
Maglia nera, jeans
scuri, mano nella tasca e ricci disordinati.
Perché, perché
cazzo doveva essere sempre così perfetto?
Niall mi vide e fece
cenno con la testa al riccio di girarsi verso di me.
Poi se ne
andò, probabilmente raggiunse Alice.
Harry sorrise, un'arma
infallibile e letale per farmi cedere ai suoi piedi.
Conosceva i
miei punti deboli.
-Ciao piccola.
Mi baciò piano,
lentamente e con trasporto.
Poggiò le mani sui miei fianchi e mi
strinse forte contro il suo petto.
Mi staccai e lo guardai negli
occhi.
Era quasi riuscito a farmi dimenticare perché dovevo
ucciderlo.
Agisci Summer, agisci!
-Dove sei stato ieri
sera?
Lo fissavo seria, scrutandolo attentamente.
Lui
continuava a tenermi stretta a se, io poggiai le mie mani sui suoi
pettorali.
-A bere una birra con gli altri...
-Una birra ,
eh? E l'altra sera invece?E perché non mi hai chiamata, non
mi hai
mandato un sms,
perché non mi hai avvisato con un 'Sum, sono
vivo, non preoccuparti' ..
o magari con un semplice 'ciao,vado ad
ubriacarmi come un coglione perché sono un emerito idiota.
Tu
vieni da me quando vuoi e poi te ne vai. Vivi a cazzi tuoi!
Perché
poi ovviamente avrai sempre questa cretina tutta per te.
Harry,
sei uno stronzo bastardo, e io sono la deficiente che continua a
stare al tuo gioco!
Lui rise, buttando la testa all'indietro,
poi tornò a fissarmi.
Avrei voluto prenderlo a cazzotti, ma la
sua vicinanza mi faceva sentire piccola e insignificante.
Harry
mi prese piano il mento con il pollice e avvicinò la sua
bocca alla
mia.
Pensavo volesse baciarmi,regalandomi uno di quei stra
bellissimi vuoti nello stomaco, ma si limitò a sussurrare
sulle mie
labbra.
-Non ti ho chiamato perché il telefono era scarico,
non ho potuto inviarti nessun sms,
ieri sono stato tutta la serata
a sorbirmi le battute stupide di tuo fratello e volevo
suicidarmi.
Però ti ho pensato ogni minuto,ogni secondo, va
bene?'
-No, non va bene. Ti odio.
-Anche io, ed è per
questo che mi ami da impazzire.
Cazzo, se non era vero.
Avrei
voluto odiarlo un po', ma mi risultava una follia.
Ormai stavo
elemosinando amore dalle sue labbra, tanto che non riuscii a
resistere e lo baciai.
Lui mi stringeva a se con le sue mani,
dirigendole da maestro esperto quale era.
Proprio quando stava per
scoppiarmi il cuore in petto, sentii la campanella squillare.
-Forse
uno di questi giorni dovrei rompere quell'aggeggio infernale - disse
lui, continuando a baciarmi sul collo.
Scese lungo l'incavo della
spalle, lasciandomi baci piccoli e teneri, e spedendomi direttamente
su Marte.
-Styles,
dai, lasciami.
Gli
stampai un altro bacio veloce, gli accarezzai piano i capelli.
Lui
mi fece una faccia da cucciolo come a volermi dire 'cattiva,
perché
te ne stai andando?'
Mi sciolsi dentro i suoi occhioni verdi e lui
poggiò piano il suo naso sul mio, facendoli sfiorare.
Feci
per girarmi e andarmene, anche se avrei voluto avvinghiarmi al suo
collo e non staccarmi più.
E sentire il suo profumo dolcissimo,
che quel giorno sapeva di fragola e lampone.
Quando lui mi prese
per il polso e mi fece riavvicinare.
-Summer,non credi che
questa maglia sia un po' troppo attillata?
Sorrisi,mi si
stringeva il cuore.
E mi piaceva giocare con il fuoco, amavo
scottarmi.
-No Styles,è perfetta. Ah, e ora vado a fare
educazione fisica. Sai,sono la capo cheerleder della squadra di
calcio.Ci sono così tanti ragazzi simpatici e carini, devo
rendermi
presentabile! Non credi?
Mi sbottonai il primo bottone della
maglietta, e mi aggiustai i capelli.
Harry mi afferrò per il
bordo del colletto e mi tirò ancora a se.
Mi abbottonò
velocemente la maglia, e poi mi fissò come se volesse
spararmi.
-Non fare la cretina. Non so se l'hai dimenticato,
amore mio dolcissimo, ma io sono il capitano di quella squadra di
calcio.Ti tengo d'occhio, sempre, hai capito?
Mi guardai le
unghie, con disinvoltura, facendo finta di non aver
sentito.
-Summer, ha capito?'-ripeté lui, sta volta
costringendomi a rispondergli.
-Si, Styles.
-E copriti,
stupida.
-Che dici, domani vengo a scuola con la casacca,
ok?
-Stavo proprio pensando a quello, amore.
-Sei una
palla.
Me ne andai fingendomi scocciata, ma infondo all'anima
stavo ballando la samba.
Mi allontanai dal riccio, che mi guardava
mentre entravo nello spogliatoio.
Pov.Harry
Arrivai
sul campo appena bagnato, il sole era alto nel cielo e stordiva.
Ero
anche quel giorno in ritardo.
Ero sempre in ritardo, per
principio, la mia teoria era che la puntualità era ladra del
tempo.
Louis
se ne stava seduto sull'erba a pancia all'aria, con le mani dietro la
testa e gli occhi chiusi.
L'allenatore lo vide ed io, da buon
amico quale ero, decisi di rimanere a guardare la scena.
-TOMLINSON!
TI PIACE DORMIRE EH? D'ACCORDO, ORA TI SVEGLIO IO.
40 GIRI DEL
CAMPO, 50 FLESSIONI, 100 ADDOMINALI! MUOVERSI!
Louis si alzò
stordito, stropicciandosi gli occhi.
Non aveva ancora distinto la
figura che gli stava urlando addosso..
ma quando si rese conto che
era l'allenatore scattò in piedi in una frazione di secondo.
-Ma
io..
-Muovi il culo!
La cosa più comica era che
l'allenatore era proprio suo padre, perciò era ancora
più
divertente.
Scoppiai a ridere fragorosamente, tanto che Louis mi
lanciò un occhiataccia e suo padre mi fece segno di correre
con
lui.
Bene, me l'ero cercata.
Cominciammo a correre lungo il
campo, e pensammo bene di passare davanti all'angolo delle
cheerleder.
-Uno, due, tre, quattro!
Ok,volevo andare
là ad impedirle di fare quei balletti provocanti davanti
alla mia
squadra di pervertiti.
Ma lei mi sorrideva, ovviamente si stava
divertendo un mondo.
Era un sorriso spietato, provocatorio, voleva
che gliela facessi pagare.
-Ok ragazze, pausa di 10
minuti.
Mi avvicinai a lei, prendendola per i fianchi e
facendola voltare verso di me.
-Ciao
Styles, da quanto tempo.
-E' bello sapere che la mia ragazza fa il
tifo per me.
-Chi dice che io faccio il tifo per te, scusa?
-Corri
finché sei in tempo -dissi io.
Non mi diede neanche il tempo
di finire di parlare che era già scappata via.
Cominciai a
rincorrerla per quasi tutta la scuola.
Chi l'avrebbe mai detto che
il sottoscritto, Harry Styles, si mettesse a correre dietro a una
ragazza.
Dopo pochissimo tempo riuscii a raggiungerla e la
bloccai, fermandola con le braccia.
Ci fermammo sul prato del
retro, un posto isolato dove mai nessuno si sognava di andare.
La
baciai con foga, assaporando la sua bocca.
Nella mia testa sentivo
che non avrei mai voluto smettere,mai.
-Mi stai mandando fuori
di testa -dissi piano.
-Lo stai facendo tu,stupido riccio.
E
rimanemmo così,in silenzio, come due amanti silenziosi che
si
nascondono dietro gli angoli delle strade.
______________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Eccomi
qua :3
E allora che ne pensate? Vi piacciono Summer e
Harry?
RECENSITE<3
Baci
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 18: “Eppure lei sorrideva come se non sapesse che aveva il suo cuore in mano.” ***
CAPITOLO
18: “Eppure lei sorrideva come se non sapesse che aveva il
suo
cuore in mano.”
Pov. Summer
Era
ormai passato un mese da quando Harry era partito per quello
stupidissimo torneo di calcio.
Idiota di un riccio, deficiente,
inutile,insignificante..mi mancava da impazzire.
Era chiaro
che la tristezza esisteva.
E veniva quando voleva, un po' come gli
starnuti.
Arrivava e mi ricordava di quel vuoto che mi cresceva a
dismisura nello stomaco.
Solo che non potevo mettermi un suo
maglione addosso per farmela passare.
Neanche il suo profumo
bastava a distogliere il mio pensiero da lui.
La sentivo
soprattutto in quel tipo di situazione quando uscivo, quando mi
sedevo con qualcuno,quando ero ad una festa.
E soprattutto in quei
momenti che mi domando cosa ci facevo lì. Perché
rimanevo. Perché
non me ne andavo.
Sentivo il disperato bisogno dei suoi occhi
di vetro a scrutarmi, indagatori, sempre profondi.
Quegli occhi
che ammaliavano il mio corpo e lo facevano cadere in
tentazione.
Volevo invitarlo a trascorrere una notte nella mia
bocca,
e per un involontario movimento delle dita, solleticarlo
mentre dormiva.
E poi guardarlo ridere, mentre mi sussurrava
sottovoce 'lasciami finire il mio sogno.'
La sua presenza
aleggiava costantemente nella mia stanza, mi voltavo un secondo e
immaginavo di incontrare il suo sorriso.
I suoi morbidi capelli
poggiati sul mio cuscino, e le sue mani che mi accarezzavano
delicatamente.
Come un sussurro, un segreto bellissimo. Da
condividere solo con me.
* *
*
Velocizzai il passo
e , con un tempo che sorprese perfino me, arrivai all'entrata della
stazione.
Le scarpe basse che indossavo mi stavano torturando i
piedi, che ormai supplicavano pietà.
I passanti camminavano
ansiosi e io non riuscivo a mettere a fuoco le indicazioni, che si
sfocavano nella folla.
Quando intravidi quello che stavo cercando,
tirai un sospiro di sollievo, e cominciai a correre verso il
binario.
Camminai lungo la linea gialla, passo dopo passo,
fissando il pavimento.
Poi sentii l'annuncio dell'arrivo del
treno.
E mi sentì il cuore precipitarmi dal petto fino a sotto i
piedi, trenta metri sotto l'asfalto.
Vagai con lo sguardo,
cercando disperatamente lui.
Poi lo vidi in lontananza, camminare
a passo deciso verso di me.
Avrei voluto urlare, ma le parole mi
si bloccarono in gola.
Un'altra volta.
Jeans sbiaditi,
maglia nera che delineava i muscoli.
Capelli nascosti sotto un
cappello, che gli ricadeva sull'occhio destro.
Mani in tasca,
sorriso da Dio dell'universo come a dirmi:' sono qui, ora puoi anche
morire in pace.'
Ogni passo che mi avvicinava a lui, era come
un tonfo nello stomaco.
La tachicardia si faceva sempre più
pesante,ebbi veramente paura di svenire.
Probabilmente ero il suo
bersaglio preferito, gli piaceva troppo spararmi con un solo
sguardo.
Mi trapassava completamente.
Lo vidi davanti al
mio viso e , per un istante interminabile, i nostri occhi si
incontrarono.
Poi le sue labbra toccarono le mie.
Una scossa
elettrica mi pervase l'anima, tutto il resto cominciò a
bruciare.
Treni, persone, bagagli.
Era scomparso tutto.
Il
sapore delle sue labbra mi era sempre rimasto addosso, ora si era
semplicemente riacceso.
Come una fiamma, un fuoco improvviso.
Lo
abbracciai, stringendolo forte a me.
Uno di quegli abbracci
sinceri e caldi...ma lunghi, lunghi una vita.
Lui poggiò la testa
sulla mia spalla, e sentii il suo respiro sul mio collo.
E mi
sentii, finalmente, a casa.
Pov.Harry
Era
ancora più bella di come l'avevo lasciata.
La ricordavo bella, ma
non così tanto.
Cosa aveva mangiato, paradiso?
I suoi
capelli biondi, erano diventati di un color miele spaventosamente
delizioso.
Gli occhi color del cioccolato si erano fatti più
profondi, e in quel momento erano colmi di lacrime.
Anche i miei
occhi diventarono lucidi.
La mia Summer, così piccola, così
fragile, così mia.
La guardai di nuovo, e poi la strinsi a
me. Lei poggiò la testa sul mio petto e, impercettibilmente,
brividi
caldi mi percorsero la schiena.
Negli abbracci forsennati o
dolcissimi non era il suo corpo che cercavo bensì la sua
anima, i
suoi pensieri, i suoi sentimenti.
Quello che provavo per lei, non
era sbiadito.
Scorreva ancora nelle mie vene, era il mio
sangue.
-Ti sono mancato?-dissi io, poggiando le mani sui suoi
fianchi.
-No, per niente.-fece lei, sorridendomi.
-Allora me ne
torno subito da dove sono venuto.-dissi io, voltandomi.
-Vieni
qui, idiota.
Mi prese per il bordo della manica, io infilai
due dita nella tasca dei suoi pantaloni.
Cominciai a baciarla,
senza fermarmi, togliendole il respiro.
Amavo sentire il suo
affanno, e la sua voglia di me.
Le baciai la fronte, poi affondai
le mani nei suoi capelli.
Allungò la mano per prendere la mia, e
io mi sentii come strappare via il cuore.
E scommettevo tutto che
lei mi sorrideva come se non lo sapesse, come se non sapesse che
aveva il mio cuore in mano.
-Hai fatto la brava, Summer?-dissi
io, mentre camminavamo lungo il binario.
Il vento le agitava i
capelli, tralasciando nell'aria quel sapore struggente e dannatamente
invitante.
Fragola,liquirizia,pesca?
Un aroma agrodolce, che mi
solleticava il palato e mi attirava a lei come un magnete.
Gli
occhi erano contornati di nero, il mascara si era sciolto a causa
delle sue lacrime.
-Certamente, Styles-fece lei, mentre
continuava a stringermi la mano.
La presi per il gomito e la
poggiai contro il primo muro che mi trovai davanti.
Le baciai il
collo, e mi avvicinai di nuovo al suo orecchio.
-Ti amo-le
sussurrai all'orecchio.
-Anch'io, e non provare mai più ad
andartene.
-Mai più, promesso.
________________________________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Eccomiiiiiiiiiii
*saluta
con la manina*
e
allora? Com'è?
Spero
che vi piaccia e sopratutto vorrei trovare recensioni :33
A
proposito QUIsotto
c'è il link della mia seconda storia, spero che andiate
almeno a
dargli un
occhiata..
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2473922&i=1
Bacioni**
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 19 *** CAPITOLO 19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul quale non si poteva fare affidamento.” ***
CAPITOLO
19: “Il mio cuore erano un organo isterico ed impazzito, sul
quale
non si poteva fare affidamento.”
Quel
giorno le strade londinesi erano meno affollate del solito, forse per
via della forte umidità pungente che calcava l'aria.
Ma
a chi prendevo in giro? Quando mai Londra non era umida?
Il
vento era quasi schiacciante, tanto da farmi rabbrividire.
Harry
sentii quel movimento impercettibile sulla mia pelle, e mi avvolse
nelle sue braccia.
Forse credeva che ,così facendo, i brividi
sarebbero scomparsi, ma non fecero altro che aumentare.
Con una
mano mi cingeva la vita, mentre con l'altra teneva in mano le buste
delle spese appena fatte.
Mi strinsi a lui automaticamente, e
cominciai a sentire meno freddo.
Sorrideva sotto gli occhiali da
sole e,di tanto in tanto, si aggiustava il ciuffo di capelli che gli
ricadeva sul viso.
Puntualmente, però, il vento glielo rimetteva
al punto in cui lui l'aveva scostato, e così cominciava a
litigarci.
Era adorabile.
Sarei rimasta ad osservarlo per ore,
senza mai stancarmi, senza perdermi un solo movimento.
Ogni suo
gesto lieve, sfuggente, invisibile, era dannatamente bello.
Mi
facevano male i piedi, avevamo girato per quasi tutto il centro.
Ci
fermammo in una piccola caffetteria, e prendemmo una cioccolata
fumante,
riscaldati dal calore del camino a legna.
Poi
ricominciammo a camminare su uno dei ponti del Tamigi.
Cominciò a
piovere improvvisamente.
Iniziai a correre,scappando dalle sue
braccia.
Braccia molto più forti delle mie, che mi avrebbero di
sicuro catturata in una frazione di secondo.
Girai velocemente lo
sguardo intorno, quando avvistai una di quelle cabine telefoniche
londinesi.
E poi decisi di fare la stronza.
Non ci pensai due
volte e mi ci nascosi dentro.
Respiravo affannosamente,
sorridendo, del tutto soddisfatta.
Mi piaceva essere maligna,
avevo la perfidia nel sangue.
Chiusi velocemente la porta, mentre
il mio respiro era ancora affannato.
Neanche il tempo di
battere ciglia, che una mano forte aprì rapidamente la porta.
Summer
insomma,pensavi di farla ad Harry Styles? Che colossale cazzata.
Lui
si precipitò dentro senza permettermi di esitare e mi
bloccò alla
parete alle mie spalle.
Mi guardava con insistenza,mentre
regnava il silenzio.
Continuavo a chiedermi inutilmente perché il
mio maledetto cuore non ne voleva sapere di tacermi in petto.
Era
un organo isterico ed impazzito sul quale non si poteva fare
affidamento.
E non era colpa dell'affanno, era la sua
vicinanza.
Mi caddero le buste che avevo in mano, e si sentii un
leggero tonfo al pavimento.
Non riuscivo ad aprire bocca, il suo
respiro sulla pelle mi spingeva via le parole e le rilegava nello
stomaco.
Le gocce tamburellavano regolari sulla cabina, prima
lentamente poi sempre più fitte,
come lo sferragliare di un treno
in corsa.
Quella piccola scatola rossa mi sembrava il centro del
mondo in quel momento, il nucleo dell'intero universo.
Si
avvicinò alle mie labbra,mettendomi una mano sul fianco.
Proprio
quando era a un centimetro dal mio viso, un fottuto centimetro, mi
voltai.
Presi il telefono in mano e digitai un numero a
caso.
-Pronto? Salve. Sono in trappola e sto per essere
violentata da un individuo molto inquietante, vi prego,
salvatemi.
Harry prese la cornetta del telefono e se la poggiò
vicino all'orecchio, senza smettere di fissarmi.
-Pronto? Oh,
è caduta la linea. Ma che tragedia! disse, con un sorriso
sornione.
Riappoggiò la cornetta, e rimise la mano sulla
parete.
Si passò la lingua sulle labbra, e provai un fremito.
Di
getto cominciai a far l'amore con lui mentalmente, soffermando lo
sguardo sul bottone dei suoi jeans.
No Summer, diamine, scaccia
via i pensieri perversi.
Ma come si fa quando si ha lui
davanti?
Mi ci voleva un manuale: -Come resistere ad Harry
Styles.
Avrebbe funzionato? No di certo.
E poi lui non mi stava
aiutando, anzi.
-Se ci provi qui dentro ti strappo la
giugulare.'-dissi io, puntandogli un dito contro, mostrandomi il
più
convinta possibile.
Dovetti mordermi un labbro, perché lui
aveva cominciato ad accarezzarmi la guancia.
-Uhm... che frase
romantica. - ribbattè lui, senza scostarsi neanche di un
centimetro.
-Ammettilo, l'alchimia tra di noi è innegabile.-
continuò lui, con quegli occhi. Quegli occhi. Cazzo.
-Lo sai cosa
è innegabile?
-Cosa?-
-Il dolore che ti farà questo telefono
quando te lo ficcherò in un certo posto! -gli urlai.
Poi gli
sferrai un calcio ai testicoli. Quanto ero dolce.
Cercai di
dimenarmi dalla sua presa ferrea, ma lui mi respinse contro la
parete.
Chiuse gli occhi per un secondo, e quando li riaprii
stavano ardendo.
Non di rabbia, o di ira, ma di desiderio
intenso.
Le sue labbra toccarono le mie.
Poi le
lasciarono.
- Scusa Sum, ora devo andare -mi disse.
-Che
cazzo stai dicendo?' lo presi per il colletto e lo avvicinai
violentemente a me.
-Pensavo non volessi stare con me,dolcezza
-rideva, stupido idiota.
-Smettila di pensare e baciami, coglione
-ribattei.
Harry non se lo fece ripetere due volte.
Le
gambe cominciarono a tremarmi.
Guardavo lui che, a sua volta, mi
fissava imperscrutabile.
Poi mi posò una mano dietro la schiena e
mi tirò a sè.
I nostri corpi si unirono e io mi abbandonai
contro di lui,
confortata dalla solidità del suo petto mentre lui
mi cingeva in vita.
Era così bello stare tra le sue
braccia.
Aspirai il suo profumo, piacevole ed inebriante.
Chiusi
gli occhi e posai la testa sulla sua spalla, inondata di
desiderio,
ripensando alla prima volta che avevamo fatto
l'amore.
Anche allora tremavo come in quel momento.
Le sue
labbra mi sfiorarono prima il collo,poi la guancia,
e io non potei
fare a meno che venire tentata da quel suo gioco.
Ci baciammo,
prima esitanti, poi con più trasporto.
Sentivo le sue mani su
di me, le sentivo dappertutto.
E quando alla fine si staccarono,
mi resi conto che non ne avrei avuto mai
abbastanza.
__________________________________________
Ed
eccomi qui, di nuovo. Vi sono mancata? Ditemi di si pliiisss
Scusate
la troppa assenza,da quanto è che non vado avanti, tre
mesi?Opss.
Mi
scuso, scusatemi tantissimo ma mi ero presa una pausa.
Come
si dice, “pausa
della scrittrice”.
Comunque tranquille/i,
riprendo subito, ho avuto un momento in cui io e i libri ero una cosa
unica e poi quest' estate con lavoro, volontariato e altro mi sono
data da fare e il computer e la mia voglia di scrivere era
svanita.
Beh, che dire “Buona
lettura”!
Baci,
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 20 *** CAPITOLO 20: “Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo il muro.” ***
CAPITOLO
20: “Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo
il
muro.”
-Si
parte! - urlò Louis, con la bocca spalancata e le mani sul
volante.
Erano
appena le quattro, la festa era finita.
Sentivo ancora il rumore
assordante della musica, e l'odore di alcool.
Non
ricordavo di aver mai visto una notte così buia.
Una distesa
sconfinata di tenebra, punteggiata dalla luce dei lampioni.
Harry
mi prese per mano e mi fece entrare in macchina.
Io e Eleonor,
nuova ragazza di mio fratello, eravamo dietro a parlare.
Mi
piaceva quella ragazza.
Non sapevo neanche io darmi una
motivazione valida, però lei aveva qualcosa.
Mi ispirava
sicurezza e poi , fino ad all'ora, era l'unica che riusciva a tener
testa a mio fratello senza sottomettersi.
Ovviamente, l'unica dopo
di me.
Ok, forse io mi facevo sottomettere.
Inoltre, era la
prima volta che non mi pigliavo a capelli con una ragazza di
Louis.
Non ero un tipo geloso, ma quello che era mio era mio.
Fine
della storia.
Mentre la macchina correva veloce,poggiai la
testa sul sedile.
Ero esausta.
Sia moralmente, che
fisicamente.
Arrivata a casa mi sarei buttata a peso morto sul
letto ,senza alcuna esitazione.
Pov.
Louis
Fermi
al semaforo rosso, io e Harry ridevamo.
Quello era il genere di
serata che amavo, inoltre Eleonor era uno splendore.
Il suo
sorriso ormai stava occupando totalmente la mia mente.
Quando il
verde scattò, schiacciai l'acceleratore,
senza accorgermi di un
auto che proprio in quel preciso istante stava attraversando
l'incrocio.
L'impatto fu violentissimo, riuscii a vedere un
esplosione di schegge di vetro ovunque.
La macchina cominciò a
roteare da una parte all'altra, ed io mi sentii spingere contro il
volante.
Quando si fermò, si posò su un fianco, e la
portiera mi
stava praticamente addosso.
Sentivo un dolore lancinante, la
mia vista era offuscata,
e inoltre aleggiava odore di sangue
nell'aria.
Quello era il mio sangue.
Sto per morire, pensai, ma
non avevo neanche il fiato per gridare.
Dopo una luce
accecante,il buio.
Pov.
Summer
-Dov'è
Harry? Dov'è?- continuavo a urlare, incosciente.
Senti una
mano sfiorarmi piano il braccio e , quando riaprii gli occhi, fui
sorpresa di trovarmi lì.
Muri di un verde acceso, letti bianchi e
...perché diavolo stavo indossando la vestaglia di mia nonna?
Mi
toccai la testa, ancora intorpidita, e sentii un dolore fortissimo
alle ossa.
-Tesoro,calmati, non devi agitarti - mia madre mi
era vicina,con gli occhi lucidi.
Non solo gli occhi lucidi, aveva
una faccia orribile.
Spenta.
-Mamma,dov'è Harry? Louis?
Eleonor? - riuscii a sussurrare, tutto d'un fiato.
Mia madre
mi accarezzò la testa, ancora.
Non trapelava emozione, guardava
un punto fisso del vuoto,senza prestarmi ascolto.
Trattenni il
respiro, come a non voler sentirmi rivelare la risposta.
Le
immagini della sera precedente erano ancora annebbiate, lontane,
ma
potevo chiaramente ricordare la paura, le urla, e la voglia infinita
di stringermi a lui.
-Piccola, ora devi stare tranquilla. C'è
qualcuno per te.'-mi baciò sulla fronte e uscii.
Non riuscivo
a comprendere, perché era tanto difficile? Perché
nessuno mi
spiegava cosa stava succedendo?
Una voragine enorme si aprì nel
mio stomaco, ed ebbi come la sensazione di precipitare da 20 km di
altezza.
Abbiamo avuto un incidente.
Io
sto bene.
*
*
*
Un ragazzo biondiccio
e dagli occhi di ghiaccio,fece irruzione nella stanza.
Due
occhiaie gli solcavano il viso, gli occhi rossi.
-Niall
-risucii a pronunciare, scandendo ogni lettera.
Lui mi
abbracciò , in silenzio, e io percepii sotto la sua pelle
l'accelerare violento dei battiti.
Il cuore gli stava martellando
il petto.
Gli strinsi convulsivamente la mano.
Mi sentii
invadere di un terrore soffocante.
Volevo aggrapparmi a qualcosa
ma, in quel momento, neanche il mio migliore amico mi dava
conforto.
Chiusi gli occhi e , per un po', mi lasciai cullare
dalle sue braccia.
-Che succede?-sibilai, ancora con il viso
che affondava nel suo petto.
-Louis...-non gli feci terminare
la frase.
Mi alzai da quello stupido letto, senza badare agli
strani marchingegni a cui ero collegata.
Varcai impetuosamente la
porta,fissando angosciata ogni cosa.
Cominciai a vagare per
l'ospedale, come un'anima in pena, esattamente ciò che ero.
Mi
avvicinai all'infermiera al bancone, con le lacrime agli occhi.
Ero
paralizzata dall'ansia,solo le mie dita si muovevano tremanti.
Mi
aggrappai alla parete, per non cadere.
-Dov'è mio
fratello? -dissi.
-Signorina, le sue condizioni non le permettono
di...- fece lei, agitando le mani.
-HO
DETTO, DOVE CAZZO E' MIO FRATELLO?-
risposi, stringendo forte la scrivania.
Meglio non farmi
incazzare. Avevo il cuore acuminato come le schegge di
un'esplosione.
Lei non ci pensò due volte, forse spaventata dalla
mia espressione, e mi condusse verso un'altra camera.
Fuori di
essa,mia madre e mio padre si tenevano stretti.
Guardai
all'interno del vetro.
Steso su quel letto, c'era lui.
-LOUIS!
-urlai.
Silenzio.
Solo
il rumore del monitor e il sibilio fastidioso del ventilatore.
Mi
nascosi il volto tra le mani.
Oddio...
Pov.
Harry
Cominciai
a prendere a calci tutto:
il vetro si era incrinato,
il legno
del tavolo aveva riportato l'ammacco,
il televisore era quasi
esploso.
Avevo preso a calci tutto e avevo scoperto che preferivo
il muro perché smentiva ogni mio colpo.
Faceva male, ed era ciò
di cui avevo bisogno.
________________________________________
Ehilà,
anzi dovrei dire Buongiorno lettori/lettrici!
Allora, eccomi qui
con un nuovo capitolo
*yeeeeeeh, esulta*
E
allora, cosa mi dite?Eggià, hanno fatto un incidente.
Come starà
la nostra Summer? Cosa succederà?Lo scoprirete nel prossimo
capitolo
*sigla tg*
No dai scherzo, no veramente sembrava il tg
ahahahha o una telenovela spagnola haha
A presto,
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 21 *** CAPITOLO 21: “Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle spalle.” ***
CAPITOLO
21: “Corsi via, lasciandomi due occhi umidi alle
spalle.”
Non
avevo idea di quanto tempo fosse passato.
Forse
due giorni,forse tre, forse di più.
I
ragazzi mi erano vicini, dormivano sul pavimento freddo dell'ospedale
e si rifiutavano di andare via.
Tutti avevano visi stanchi,
sintomo delle notti in bianco.
La spalla di Zayn mi faceva da
cuscino quando i miei occhi stanchi si chiudevano,
le braccia di
Liam mi stringevano forte e mi accarezzavano, e la spalla di Niall
era compagna di lunghi pianti.
Un abbraccio, un 'piccola,andrà
tutto bene', un caffè fumante e qualche sorriso tirato, non
mi
aiutavano affatto.
Stavano tutti bene,Eleonor aveva una piccola
frattura alla mano, Harry una benda sul naso.
Io non avevo niente.
E mi odiavo maledettamente per questo.
Dovevo esserci io al posto
del corpo inerme su quel dannato letto.
Passavo le giornate a
fumare fuori dal finestrino,gli occhi stanchi e solcati da occhiaie
profonde.
Non toccavo cibo, per quanto i ragazzi cercassero di
obbligarmi a mantenermi in forza.
Non volevo restare in forza,
cazzo, io volevo solo mio fratello.
Guardai il suo, e mi
sentii invadere da un'intensa solitudine.
Sembrava uno sconosciuto
in quell'ambiente,quasi un' estraneo.
Non aveva più i suoi enormi
occhi azzurri che sprizzavano vita.
Nel silenzio della sala,
vidi scorrere davanti ai miei occhi tutti i momenti passati con
lui.
Ricordai di quanto diventavo fragile e piccola quando lui mi
proibiva qualcosa ,
la rabbia e le litigate frequenti,lo sbattere
delle porte e le urla continue,
il mio nervosismo di quando era
troppo geloso;
o come gli piacesse bere il latte direttamente dal
cartoccio, cosa che a me dava sui nervi.
Ricordai le sue braccia
forti che mi sostenevano e mi erano sempre accanto, come un'ancora di
salvezza,
un angolo solo mio dove potermi rifugiare.
Ricordai
il giorno di Natale da piccoli, quando mi aveva regalato la sua
macchinina giocattolo a cui era affezionato
e ,anche se poteva
sembrare una cosa antiquata per una bambina, io mi ero sentita la
persona più importante del mondo.
Di tanto in tanto i rumori
dell'ospedale mi riportavano al presente, e capivo perché mi
trovavo
lì e perché.
E allora l'angoscia prendeva immediatamente il
sopravvento e le lacrime scorrevano imperterrite.
Quando
sbirciavo fuori dalla finestra della camera,vedevo Harry seduto per
terra.
La testa tra le mani, lo sguardo perso nel vuoto.
Non ci
eravamo più rivolti la parola, ne io mi aspettavo che lo
facessimo.
Il dolore era troppo forte, lancinante, e ci
tormentava senza darci pace.
Ogni volta che posavo il mio sguardo
su di lui, le immagini orribili di quella notte mi divoravano.
Mi
sedetti sul davanzale della finestra,torturandomi le mani,
e solo
dopo un primo momento mi accorsi che lui mi stava guardando, dietro
il vetro della sala.
Non dissi niente,ne lo fece lui.
Ci
fissammo in silenzio.
Sentii la spiacevole sensazione che lui
mi stesse cercando, che mi stesse implorando di correre tra le sue
braccia.
Ma c'era una corrente opposta, una forza gravitazionale,
qualcosa che mi teneva ferma dov'ero.
Avevamo provato a darci
forza a vicenda, a starci vicino,ma era terribilmente
difficile.
Arrivata la mezzanotte, mi sentivo esausta.
Mi
accasciai contro il muro, chiudendo gli occhi,
le mani a reggermi
lo stomaco.
E riconobbi il suo profumo.
l suo respiro mi riempì
le narici, e mi ripetei che ero una persona orribile.
Dopo tutto
quello... mi faceva ancora venire l'acquolina in bocca.
Trattenni
il respiro.
Il contatto con la sua pelle mi provocò una
scossa elettrica,
e per un attimo sentii il desiderio profondo di
aggrapparmi a lui.
E di non staccarmi più.
- Summer. -
disse, piano,al mio orecchio.
Per un'istante, la sua voce
rimase sospesa nell'aria.
Lui mi guardò, sussultando di
nuovo.
E poi la sorpresa dei suoi occhi si trasformò in
qualcos'altro,
e non fui più spaventata che i suoi sentimenti nei
miei confronti fossero cambiati.
Desiderio e tristezza nuotarono
nei suoi occhi verde fuso, ancora lucidi.
Si era accasciato
anche lui al pavimento,
le sue ginocchia erano diventate deboli,
come il battito del mio cuore.
Allungò la sua mano ,
lentamente e cautamente. Allontanai la mia mano di un centimetro
dalla sua, ma lui la ignorò, determinato a toccarmi.
Trattenni il
respiro, non per il suo odore adesso, ma per l'improvvisa, confusa
tensione. Paura.
-Non
ce la faccio.- dissi io, alzandomi di scatto.
Lui mi bloccò
il polso.
Volevo
un suo bacio, volevo sentire le sue labbra calde sulle mie,
danzare
con la sua bocca, fino a sollevarmi da terra.
Avrei voluto andare
via, ovunque,con lui.
Senza quel vuoto dentro, quel peso infondo
all'anima.
Lo guardai negli occhi, spalancati sotto la cornice
di ciglia, e desiderai poter dormire.
Non per l'oblio, come avevo
già fatto prima, non per sfuggire al dolore intenso e alla
paura del
momento,
ma perché volevo sognare.
Mi lanciò un'occhiata. Si
accorse della posizione rigida del mio corpo proprio come il suo.
Le
sue labbra si divisero leggermente, e i suoi occhi sembrarono pieni
di disperazione.
Il suo respiro s'impigliò in un basso ansimo e
spostò velocemente lo sguardo.
-Ti amo, Summer.. Supereremo
anche questa,andrà tutto per il meglio.
E' il mio migliore amico,
è una parte di me, non può andarsene
così.
Non glielo
permetterò mai.- mi sussurrò.
Non risposi.
Il fatto era
che io avevo la tendenza a cedere a comportamenti autodistruttivi
nella mia vita...
... quando qualcosa mi andava storto avevo il
desiderio di distruggere anche tutto il resto.
Mi sentivo
un'egoista, una fottuta egoista, ma combattevo me stessa.
Corsi
via, lasciandomi due occhi umidi alle
spalle.
_______________________________________
E
allora che ne pensate?Spero vi piaccia.
Ho pensato di continuare
con la storia dopo 3/5 recensioni, perchè non avrebbe senso
continuare una storia senza avere gente che l'apprezzi e la legga..
C'è insomma, mi farebbe piacere che chi la visualizzi almeno
scrivesse quello che pensa tanto per farmi un idea di quello che ne
pensate.
Grazie
mille se lo fate <3
Baci,
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 22 *** CAPITOLO 22:"Mi girava la testa,probabilmente perchè mi ero dimenticata di respirare." ***
CAPITOLO
22: “Mi girava la testa , probabilmente perché mi
ero dimenticata
di respirare.”
Il
vento muoveva i miei capelli, raccolti in una lunga treccia
bionda.
Il
fumo stava inondando la mia vista,appannando ogni cosa.
Erano
passate due lunghissime settimane, ben quattordici giorni di
sofferenza.
L'attesa,ogni ora che passava, monotona come lo
scorrere dei mesi,mi straziava.
Avevo anche cominciato a bere, di
nascosto, anche se più volte mi avevano colto in fragrante.
Nelle
ultime ventiquattr'ore , pareva che qualcosa di diabolico avesse
macchinato per costringermi a fare tutto ciò che avevo
giurato che
mai avrei fatto.
Avevo cominciato a pensare al peggio, a quello
che sarebbe successo dopo, a una probabile fine.
Me ne stavo lì a
indugiare, aspettando che morisse.
Era orribile.
Sentivo
gli altri, dentro.
Sarah, Zayn ,Liam ed El parlavano sottovoce, in
tono grave.
Niall e Alice erano vicini, stretti.
Aspirai
,socchiudendo gli occhi e incurvando le spalle.
Mi mettevo in
quella posizione ogni volta che sentivo che dovevo starmene per conto
mio,
era come un segnale per avvisare il resto della popolazione
mondiale di non avvicinarsi.
Le conseguenze potevano essere
davvero terribili.
Qualcuno interruppe quell'istante, mi aveva
rubato la sigaretta di bocca,
impedendomi di continuare a
chiudermi in me stessa, a soffocare.
Sentii un tonfo imponente
che mi colpì allo stomaco.
Nello stesso tempo,il battito del mio
cuore.
Era irregolare.
Si era avvicinato a me, senza dire
niente,
continuando a guardare i passanti al di sotto
dell'edificio grigio.
Non mi aveva rivolto neanche uno sguardo,si
limitava a tenere i denti serrati e la mano stretta alla
ringhiera.
Restammo seduti in silenzio.
Fragile. Grande
e grosso com'era, per la prima volta da quando mi ero pazzamente
innamorata di lui , mi era sembrato davvero fragile.
Ed io stavo
andando a pezzi, certo, in ogni momento di ogni giorno,
in più
pezzi di quanti componevano il mio cuore.
Quando pensavo a lui
mi incazzavo, diventavo confusa, preoccupata..
ma subito dopo lo
incrociavo e ogni cosa tornava al suo posto.
Alzai gli occhi al
cielo e mi fermai inerme davanti alla sua bocca.
E quando
incrociai il suo sguardo, vidi tutto ciò di cui avevo
bisogno.
“Resta con me" volevo gridargli.''Non
andartene, tienimi stretta a te e rendimi di nuovo forte''
Ma
tutto ciò che riuscivo a fare era ascoltare distaccata il
suo
respiro lento, e rabbrividire.
Ma dai, che mi stava
succedendo?
Le mani mi sudavano.
Mentre rimuginavo e mi
convincevo sempre più che DOVEVO assolutamente
smuovermi,
dimenticando tutto, anche solo per un attimo, per
potermi rifugiare nelle sue braccia...
-Lo so che cosa provi-
mi disse, senza staccarsi dalla sigaretta.
-Quel vuoto nello
stomaco, la paura, la voglia di tornare indietro e di ricominciare da
capo.
I rimpianti, il fegato che ti brucia,il desiderio di
prendere a pugni tutto..masochismo allo stato puro.-
continuò,
senza guardarmi negli occhi.
Sembrava quasi perso, buttava
parole nell'aria e rimaneva immobile.
-Però dobbiamo
accettarlo, Summer.
Per quanto sia ingiusto, per quanto entrambi
vorremmo essere al suo posto,
dobbiamo incassare il colpo e
sperare. Non c'è altra soluzione- continuò.
Mi rivolse uno
sguardo penetrante, i suoi occhi verdi avevano assunto un colore
diverso, tendente al grigio chiaro.
Guardarlo negli occhi mi
faceva sentire sempre straordinaria, a tal punto che quasi non
sentivo più le ossa.
Mi girava anche la testa, probabilmente
perché mi ero dimenticata di respirare, ancora.
I capelli ricci e
folti gli ricadevano perfettamente sul viso e la camicia nera gli
dava un'aria demoniaca.
Era sempre fottutamente
bellissimo.
Cercai la sua mano e sospirai quando le sue dita
trovarono le mie.
Incerta, incrociai le mie dita alle sue e ebbi
come la sensazione di aver sbagliato tutto.
Il contatto portò con
sé una stranissima sensazione di sicurezza, come una
sofferenza
placata all'improvviso.
Mi avvicinai per accoccolarmi a lui,
affondando la testa sotto il suo braccio.
Fu come avvolgersi ad
una statua di marmo ; ma quella creatura perfetta mi strinse a
sé.
Poi lo baciai.
Se avessi potuto fare di testa mia,
avrei passato ogni giorno a baciarlo.
Nella mia vita non c'era
niente di paragonabile alle sue labbra , grandi e carnose, ma sempre
così delicate mentre si muovevano insieme alle mie.
Mentre ci
tenevamo stretti, sentii qualcosa di umido bagnarmi la maglia.
Gli
accarezzai la guancia, lui mi prese il viso con le mani.
Eravamo
intenti a guardarci, quando sentimmo un'ombra alle nostre spalle.
Mi
voltai di scatto e vidi l'infermiera con un sorriso compiaciuto
stampato sul volto.
Non ci pensammo neanche, ci catapultammo come
cannoni.
Fuori dalla sala, tutti piangevano e ridevano.
Mia
madre e mio padre uscirono dalle quattro mura,
abbracciandomi.
-Andate,è il vostro turno- ci dissero.
Il
loro viso era tornato radioso, raggiante.
Io non riuscivo a
spiegare a me stessa quello che stavo provando in quel momento.
Non
era la mancanza di cibo che mi stava tartassando la pancia, era
l'aria che mi mancava sotto i piedi.
Avrei voluto urlare, ma il
mio megafono restava spento.. rimanevo inerme, con la mano in quella
di Harry.
Entrammo piano e due vispe pozze azzurre guizzarono
nella nostra direzione.
Sussultai e ,finalmente, mi sentii
libera.
_______________________________________
Uffff,
che sollievo.
Ahahaha, tutto è bene quel che finisce bene!
Ma
andrà ancora tutto bene tra la stronza e il dio dell'Olimpo?
Lo
scoprirete solo nella prossima puntata!
Lalalalalalalala.
RECENSITE
PLISSSS <3
Baci,Lestrytowrite
|
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Capitolo 23 *** CAPITOLO 23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare, Edward.” ***
CAPITOLO
23: “Dovrei trovare un buon motivo di restare,
Edward.”
-
Summer,cazzo,possibile
che ti devi sempre fregare tutto? Dove hai messo le chiavi della mia
macchina?
E
smettila di dormire,ascoltami quando ti parlo!-
strillò mio fratello.
Si era seduto sul mio letto,indossava
solo i pantaloni del pigiama.
I capelli erano completamente fuori
posto,le labbra socchiuse.
Un angelo caduto,
probabilmente.
-Mhhhh..-
mormorai
io, voltandomi dall'altro lato del letto.
Indossavo solo
l'intimo, ero tornata talmente tardi che non avevo neanche la forza
di vestirmi.
Quella notte aveva dormito poco. La testa mi faceva
ancora male,inoltre i miei occhi non ne volevano sapere di
aprirsi.
Io e le ragazze eravamo uscite insieme,scorrazzando per
l'intera città con la macchina di Louis.
Non quella
dell'incidente, ovviamente. Quella era andata dritta allo scasso.
Fortunatamente.
Sarebbe stato terribile tornarci dentro. Un
incubo.
- Summer!
- fece di nuovo lui, scuotendomi.
-Ho
capito, si. -
dissi io.
Mi alzai di scatto, sbuffando, raggiungendo la mia
borsa e prendendo le sue chiavi.
Gliele porsi, lui sorrise e fece
per uscire dalla stanza.
Quando qualcosa mi spinse
improvvisamente verso di lui.
Non volevo pensarci, ma dovevo
ricordare.
Perché c'era una sola cosa alla quale dovevo credere :
la certezza della sua esistenza. Per me era tutto.
Lui era ancora
vivo e reale, accanto a me, come sempre.
Lo strinsi forte,
affondando nei suoi pettorali.
Louis non disse niente, si limitò
a poggiare la sua testa sulla mia.
Rimanemmo così, per una
manciata di minuti, che però a me parvero scorrere
rapidissimi.
-Pensavi
di esserti liberata di me, vero sorellina?-
mi disse,con le lacrime agli occhi.
Scoppiai a piangere.
Per
la prima volta nella mia vita, lacrime di gioia.
-Ehi,
shhh. Sono qui, vedi? Non me ne andrò più.
So che avresti voluto
la mia macchina tutta per te, ma la vita non è cosi semplice!-
disse lui, ridendo.
Sempre il solito.
Faceva ironia su
tutto. Qualunque cosa accadesse, Louis Tomlinson faceva il
coglione.
Gli diedi un pugno nello stomaco, pentendomene poco
dopo.
La botta aveva fatto male a me, e non a lui.
Ovviamente.
Fottuti muscoli.
-Sei
un idiota.
-gli urlai, massaggiandomi la mano.
-E
tu sei schifosamente piccola per essere così terribilmente
irritante.
-disse lui, sorridendo.
Mi scosse i capelli, facendomeli
ricadere tutti sul viso.
-Vaffanculo.
-
lo scostai,incazzata.
Esitai un momento, poi mi voltai verso
di lui.
-Neanche
a chiedere scusa!
-E
per cosa dovrei scusarmi?
-Per
aver rischiato di sparire dalla mia vita per sempre.-
lo guardai.
Louis mi strinse con delicatezza. Di nuovo.
-Sono
qui.
- sussurrò.
Respirai
a fondo.
Era la verità. Louis mi era accanto, sentivo il suo
abbraccio.
Finché fosse stato così, avrei potuto affrontare
qualsiasi cosa.
Lui mi baciò sulla testa e mi accarezzò la
guancia, poi sparì nella sua stanza.
Mi sedetti sul
letto,toccandomi le tempie.
Poco dopo decisi di farmi una doccia
fredda e mi vestii con noncuranza.
Sentii vibrare il cellulare
nella tasca dei jeans,ed ebbi un sussulto.
-Scendi.-
c'era scritto.
Cominciai a correre velocemente per le scale,
inciampando più volte nei miei stessi piedi.
Non badai a niente,
non cercai neanche di rendermi presentabile,
l'unica cosa che mi
passava per la mente ora era arrivare il più in fretta
poss...
Il
suono del campanello bloccò i miei pensieri.
A quel punto smisi
di correre, ansimando e cercando aria,con le mani tremanti.
Aprii
la porta e mi ci nascosi dietro.
Lui entrò,e non mi diede neanche
il tempo di saltargli sulla schiena,
perché si era già accorto
della mia presenza e si era avvicinato al mio corpo.
Come
aveva fatto? Possibile che il battito del mio cuore fosse
così
violento?
Quando si fece ancora più vicino e posò le labbra
sulle mie, la testa mi girava già...
Avvicinò lentamente il suo
viso al mio, sfiorandomi con la guancia.
Restai assolutamente
immobile e inerme,i muscoli erano come congelati.
-Mmm...
- gemette, con un sospiro profondo.
Con lui che mi toccava, così
vicino, era molto difficile formulare una frase coerente.
-Ciao.
-
disse una voce bassa, melodiosa.
Poi mi strinse forte e io lo
baciai con un eccesso di entusiasmo.
Lui sorrise sulle mie labbra,
io mi staccai dal suo abbraccio.
Mi prese la mano,conducendomi
verso la mia camera, senza smettere di baciarmi.
Tentavo di
ribellarmi, volevo condurre io il gioco, ma lui non me lo
permetteva.
Essere forte, stronza, tutto ciò che mi era sempre
piaciuto essere, diventava praticamente impossibile.
La voglia di
dominarlo si polverizzava nel momento in cui le sue labbra toccavano
le mie.
A quel punto sentii le sue mani sul mio corpo e mi
arresi.
E non perché fosse mille volte più forte di me..
o
perché mi avesse bloccato al muro, senza darmi
possibilità di
ribattere.
La mia volontà si sbriciolò nell'istante preciso
del
contatto, si frantumò in mille pezzi microscopici, andando
completamente in fumo.
Ci fu un bacio tutt'altro che
prudente,
pieno di ardente desiderio.
Restituii il bacio, mentre la mia
testa era confusa e il ritmo del mio respiro si faceva sempre
più
disordinato e affannato.
Le mie dita cercavano il suo
viso.
Erano avide,ingorde,assetate.
Sentivo il suo corpo
aderire al mio ed ero felice, così traboccante di
eccitazione che
non sentivo più il contatto al suolo.
Sentii le sue mani
calde salire al di sotto del mio maglione grigio,arrivando al
reggiseno.
Lo sbottonò con un'unica mossa rapida ed
esperta.
Sentii i jeans cadermi sui piedi, come il resto dei
vestiti.
Cominciai a spogliarlo, lasciandogli baci umidi su
tutto il corpo.
Lui mi poggiò sul letto, senza perdere mai la mia
pelle,sfiorandomi piano.
Intrecciai le mie mani dietro il suo
collo,facendolo aderire ancora di più al mio corpo.
Rabbrividii
quando lo sentii dentro di me, graffiandogli la schiena.
Lasciai
che la mia testa cadesse all'indietro,mentre gemiti di piacere
riempivano la stanza.
La mia anima stava vibrando sotto di
lui,dimenandosi senza fermarsi un secondo.
L'aveva in pugno,aveva
ogni parte di me.
Cominciammo a sudare, i nostri corpi però
sembravano non averne mai abbastanza.
Si struggevano, aspiravano
al contatto ogni volta che si formava una minima distanza tra
loro.
Quando ci sentimmo sfiniti, lui si poggiò contro lo
schienale del letto, accarezzandomi con dolcezza.
Diversamente
dalla maggior parte delle volte, ero appallottolata con le coperte
tirate fino alle spalle.
Per il freddo invernale,
immaginai.
Invece mi ero scostata leggermente dal suo corpo,
evitando la sua pelle.
-Pensi
che migliorerò mai?-
chiesi più a me stessa che a lui.
-Che
un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal
petto
ogni volta che mi sfiori?
Harry
sorrise.
Diamine, dovetti nascondere la testa sotto le
coperte.
Sentii che si avvicinava a me, e mi ritrassi
leggermente.
-E
tu pensi che un giorno riuscirai a smettere di scappare da me?-
sussurrò al mio orecchio, sotterrato dalle lenzuola.
-Dovrei
trovare un buon motivo per restare, Edward.-
gli dissi,con un tono di voce che fece sorridere anche me.
Mi
baciò.
Il mio tremore si fermò all'improvviso e fui invasa da un
calore molto più intenso.
Tutto si sciolse dentro di me e rimasi
immobile davanti al suo viso perfetto.
-Questo
ti basta?-
disse.
-Potrei
farci l'abitudine...-risposi.
Poi
affondai nuovamente nelle sue braccia, vittima del potere che
esercitava su di me.
______________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Si
eccoci qui, di nuovo alla fine di un altro capitolo.
Ve lo
aspettavate? Ditemi quello che pensate, ci tengo.
Recensite
più che potete pliss.
Alla prossima, Letsrytowrite.
|
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Capitolo 24 *** CAPITOLO 24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.” ***
CAPITOLO
24: “Mi domandavo come diavolo facevo a resistergli e a non
saltargli addosso pubblicamente.”
Il
professore sbatté il libro sul banco, violentemente.
Avevo
scoperto che quello era il suo modo preferito per interrompere i
pisolini che schiacciavo durante le sue lezioni di Fisica.
Mi
sforzavo sempre inutilmente di rimanere sveglia, ma la sua voce
monotona mi cullava come una nenia, fino a farmi cadere in sonni
profondi.
-'Signorina
Tomlinson!' -mi
urlò il simpatico professore,che evidentemente non aveva una
moglie,perché era alquanto scorbutico.
-'Mhhhh?!'
-bofonchiai, asciugandomi la saliva con discrezione.
Mi diedi
un'occhiata intorno per controllare che nessuno l'avesse notato e,
con mio grande sollievo,
mi accorsi che il resto della classe era
intenta a svolgere qualsiasi altra attività al di fuori
della
lezione.
Sospirai,ma poi mi voltai di nuovo e notai Seth Diaz che
mi fissava con insistenza.
Era lì da poco più di una settimana e
, di conseguenza,era l'unico alunno a non conoscermi.
Godevo
di una distinta fama all'interno dell'istituto.
Mi piaceva pensare
che mi distinguevo per l' ironia o la faccia tosta ma,purtroppo,
la
maggior parte delle volte mi rendevo conto che era tutto frutto del
mio aspetto fisico o delle mie precedenti relazioni
sentimentali.
Sempre che quelle si potessero chiamare
''relazioni''.
Mentre ero intenta a perdermi nei miei
pensieri, la voce fastidiosa del professore riecheggiò
nell'aula.
'Mi
dispiace di aver interrotto il suo sonno, signorina Tomlinson'
-disse,con
un'acidità che avrebbe ucciso un branco di insetti.
Ma questo
cosa c'entra adesso? Oh, Summer...stai delirando!
-'Non
importa, signor Drumel' -feci
io, con molta no-calanche.
-'Non
importa neanche se va a farsi una delle sue solite visitine in
presidenza, suppongo allora, signorina?
Così almeno potrebbe
svegliarsi un po'..'-
-'Sono
già sveglia!' -dissi,
sfrontata.
-'Vada,
Tomlinson. Chissà, magari incontra anche suo fratello..' -rispose
lui,sogghignando sotto i baffi.
Mi alzai con rabbia e aprì la
porta senza girarmi.
Con la coda dell'occhio,però, avvistai quel
Seth avvicinarsi alla cattedra...
Mentre mi trovavo nei
corridoi volteggiando un po' ovunque, ovunque tranne che dal
preside,vidi Seth alle mie spalle.
Mi girai di scatto, nervosa, e
gli puntai un dito contro.
-'Devi
smetterla di fissarmi' -gli
dissi, sicura di me.
-'Ti
fisso perché mi sei davanti' -rispose
lui, secco.
Solo in quel momento, mi accorsi di quanto fosse
bello.
Aveva gli occhi e i capelli neri, che portava pettinati
all'indietro.
Oh, e sempre con quel sorrisetto odioso stampato in
viso.
-'Tu
mi fissi , SEMPRE.' -continuai,
senza smettere di fissarlo.
-'Ti
fissano tutti..sai, sei piuttosto attraente.'
-fece quello.
-'Beh,
questo non ti autorizza a tenermi sempre gli occhi addosso' -dissi
io, voltandomi e raggiungendo l'esterno della scuola.
Raggiunsi
rapidamente il parcheggio, che si trovava oltre il parco di fronte
alla scuola.
Mi avvicinai alla macchina del biondo ossigenato,i
suoi occhioni azzurri spiccavano ovunque.
-'Ciao
gentaglia' -feci
io, scuotendo una mano.
Mi gettai tra le braccia del mio
migliore amico,facendo irruzione tra le fusa che si stava scambiando
con la sua ragazza.
Cavolo, stavano sempre appiccicati, il biondo
era per un quarto anche mio!
Niall mi scuoté i capelli e mi
sorrise.
-'Scusa
Alice' -dissi,
tirando fuori la lingua.
Lei ricambiò,
abbracciandomi
calorosamente.
Salutai Liam, che era poggiato contro il
finestrino con le gambe incrociate.
Era vicino a una ragazza,non
mi era nuova, l'avevo già vista da qualche parte.
Capelli castani
e lisci, occhi verdi. Sembrava simpatica.
Si, poteva
andare..
-'Ehi piccola'
-'Ciao
Payne' -gli
stampai un bacio.
-'Ciao
bambola.' -disse
il moro, lasciandomi un bacio sulla guancia.
-'Ciao
Malik' -risposi
io, tirandogli il ciuffo.
Lo infastidiva maledettamente, ed io
ero nata per infastidirlo.
Si accoccolò vicino a Sarah, ignorando
quel gesto provocatorio.
Sorrisi, soddisfatta, e mi accomodai
sullo sportello.
Mentre cercavo gli occhi di Harry,mi
mordicchiavo distrattamente l'unghia del pollice.
Ero stata
assalita da una strana sensazione simile ad un brivido che mi
percorreva la schiena.
Mi voltai, sicura di trovarmelo dietro le
spalle,ma non c'era nessuno.
Quando mi voltai di nuovo, il mio
cuore accelerò.
Un sonoro colpo di clacson mi fece
sobbalzare.
C'era lui, seduto in macchina, che mi guardava da
sopra gli occhiali da sole.
Mi fissava, senza distogliere lo
sguardo.
Ma cosa avevano tutti oggi?
-'Che
c'è? -sbottai
io.
-'Che
succede?' -disse
lui.
Sospirai.
Stava particolarmente bene con quella
camicia nera avvitata e i jeans scuri.
Aveva le maniche arrotolate
e due bottoni slacciati, e mi domandai come diavolo facevo a
resistergli e a non saltargli addosso pubblicamente.
-'Niente,va
tutto bene. Andiamo a casa.'
-risposi.
-'No,
fino a quando non mi dici che hai' -disse
lui, irremovibile.
Harold Edward Styles, non ti posso dire che
c'è un maniaco sociopatico inquietante che mi fissa in
continuazione
da una settimana,
perché poi tu daresti di matto, spalancheresti
questo fottuto sportello e lo ridurresti in poltiglia. Ok?
-'Niente,
un tipo mi faceva la corte e l'ho mandato a farsi
fottere'-risposi.
Volevo
sembrare disinvolta, ma stavo cominciando a tremare.
Non perché
avessi paura di lui,semplicemente perché mi faceva sempre lo
stesso
effetto.
Un angolo della sua bocca si sollevò, accennando un
sorriso.
Non era soltanto divertito: avevo la netta sensazione che
fosse fiero di me.
Come se avessi superato una prova.
Dio
solo sapeva quanto era bello.
Deglutii a fatica, cercando di
combattere quello stupido vuoto allo stomaco.
Tentai di farmi
venire in mente qualcosa da dire, ma il mio cervello aveva smesso di
funzionare.
Appena mi resi conto che ero a bocca spalancata e che
probabilmente avevo l'aria di una bambina intimidita,
tentai
ansiosamente di riassumere un minimo di contegno.
Lui sorrise
e poi mi baciò.
Inaspettatamente,le mie labbra si unirono alle
sue.
La sua lingua giocava con la mia,la rincorreva.
Ed ogni
volta che la trovava era come un colpo di pistola.
Si staccò,
piano.
-'Respira,
Summer'-mi
disse.
-'Idiota,
metti in moto'-risposi,
voltandomi dall'altra parte.
Salutai gli altri e , con un
cenno della mano, ci mettemmo d'accordo per vederci tutti
più
tardi.
Harry teneva il volante guardando fisso davanti a se,
qualche volta si girava nella mia direzione.
Io non distoglievo lo
sguardo dalla strada, ma spiavo il suo viso dallo specchietto.
Poi
lui si fermò di scatto.
Mi guardò fissa negli occhi, prendendomi
il mento con il pollice.
-'Sai,credo
che tu ti aspettassi una scenata di gelosia,Sum,non è vero?
Anch'io
me l'aspettavo da parte mia, ad essere sincero, e ora che ci penso
forse è arrivato il momento.
Chi è questo coglione?'-disse,
facendosi improvvisamente serio.
Sorrisi, stavo aspettando
quello.
Lo baciai, poggiando una mano sul suo viso.
'Nessuno'-
risposi -'Non
è nessuno..'
E
riprendemmo da dove avevamo lasciato la notte
scorsa..
_____________________________________
SPAZIO
AUTRICE
Eccomi
qui, eggià ho pubblicato un altro capitolo... ma sapete ero
ispirata
hahaha
comunque avevo pensato di iniziare un altra FF ma non so
vedrò.
Però
adesso fatemi felice, riusciamo ad arrivare a 3 recensioni per questo
capitolo? Pliisss altrimenti non continuo e sono seria.
Baci,
letstrytowrite.
|
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Capitolo 25 *** CAPITOLO 25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta chioma avesse un cervello funzionante.” ***
CAPITOLO
25: “Stupido di un riccio,mi chiesi se sotto quella folta
chioma
avesse un cervello funzionante.”
Mi
sedetti sul letto, avvolta in un vaporoso maglione di mio
fratello.
Stavo
sorseggiando una cioccolata fumante,l'ideale in pieno inverno.
Mi
stropicciai gli occhi sbadigliando, non avevo dormito affatto.
Le
notti in bianco arrivavano sempre dopo una litigata con lui e,
inevitabilmente,
la mattina assomigliavo puntualmente ad uno di
quegli zombie dei film horror.
Sentii dei rumori provenire
dall'esterno.
Poggiai la tazza sul comodino in legno e mi
voltai.
Qualcuno se ne stava accovacciato sul mio
davanzale.
Oltretutto, non si trattava di un 'qualcuno'
qualunque.
Harry Styles tamburellava sul vetro e sorrideva
speranzoso.
Jeans stracciati, converse blu e una maglia che
risaltava la sua carnagione chiara.
Quasi meccanicamente,come un
irresistibile richiamo, mi alzai e raggiunsi la
finestra.
Intravedendo il mio riflesso nello specchio, mi resi
conto che avevo tutt'altro che un bell'aspetto.
Cercai di
districarmi i nodi dei capelli arruffati con le dita e tentai di
nascondere in tutti i modi gli occhi rossi e gonfi.
Non dovevo
neanche farlo entrare. Non dovevo dargliela vinta.
Era un
irresponsabile che si arrampicava sulle abitazioni della povera gente
e in più aveva anche la capacità di farmi sentire
uno
schifo.
-'Si,
Summer...cosa diavolo stai facendo? Ricordati di ieri sera, ricordati
di quanto vorresti prenderlo a pugni.'-
mi ripetei.
Perciò restai immobile davanti alla finestra, con
le braccia incrociate, a fissarlo con odio.
Ero infuriata e ferita
e non volevo che lui lo sapesse.
Mi vantavo sempre del fatto che
niente e nessuno poteva farmi sentire in quel modo,
ed era
praticamente impensabile che lui ottenesse quel privilegio.
In
ogni caso ritenevo giusto fargli capire che era uno stronzo
patentato.
-'Mi
dispiace!'-
disse.-'Avanti
Sum, fammi entrare..'-
continuò.
Sembrava davvero pentito, ma non ero ancora pronta
a cedere così facilmente.
-'Che
vuoi?'-
dissi io, senza guardarlo negli occhi.
Incontrare le sue iridi
verdi mi avrebbe atterrito, e a quel punto 'addio mondo'.
-'Per
favore'-
disse lui,servendosi della sua faccia da cane bastonato per
incantarmi.
A quel punto mi morsi il labbro, fremendo,
incerta
se seguire quello che dovevo fare o quello che volevo
maledettamente.
Mandando a farsi fottere la mia debole forza di
volontà, aprii la finestra.
Feci un passo indietro, indietreggiai
per non trovare la sua pelle.
Un briciolo di dignità avevo
intenzione di mantenerla.
Harry entrò senza troppa difficoltà e
si richiuse il vetro alle sue spalle.
Io urtai il muro con la
schiena e lui fece un passo verso di me.
-'Quindi?'-
dissi io,scrutandolo.
Avevo assunto il mio sguardo 'Adesso ti
ammazzo', ma probabilmente faceva soltanto ridere.
-'Scusa
Sum, davvero. Io..insomma lei mi si è buttata addosso, ho
cercato di
levarmela di torno..sai com'è fatta Christine.
ma poi è arrivato
quel Seth sono un rompicoglioni Diaz, e ho cominciato a ballarci..'-
disse quasi in un sussurro.
-'Ah,
adesso quindi la colpa sarebbe anche mia, eh? Stavi attaccato a
quella puttana! '-
risposi brusca.
Mi stavo trattenendo dal prendere la forbice
nel cassetto e tagliargli tutti i ricci.
O magari cavargli un
occhio con la penna.
O buttargli la cioccolata ancora bollente in
faccia.
Ero nel bel mezzo di una crisi isterica.
Afferrai il
cuscino per smorzare la rabbia.
Si inumidii le labbra, portando il
peso del corpo sulla gamba destra e fece un profondo
respiro.
-'Summer,
non ho fatto niente. Non l'ho neanche toccata. Eri tu quella
appiccicata a quel tipo'-mi rispose.
'Preferirei non aggiungere
altro...'-
continuò.
-'Perfetto,
grazie per la visita, esci di qui.'-
dissi.
Lui mi si avvicinò pericolosamente.
Mi accovacciai
spalle contro il muro, con la testa tra le ginocchia.
Lui si
mise a gattoni e giurai di aver intravisto un sorriso, anche se non
vedevo affatto il suo viso.
Si avvicinò al mio
orecchio,posizionando le mani sul muro, lasciandomi un bacio sul
collo.
Poi si fermò, e per una manciata di secondi ebbi
seriamente paura di morire di infarto.
Il suo respiro sulla pelle
era come un carrarmato in azione.
Distruggeva ogni cosa, senza
alcuna eccezione.
-'Scusa..sono
un idiota'-
mormorò piano, senza togliersi da quella posizione.
-'Già...lo
sei'-
feci io, trattenendo il respiro.
Si avvicinò alle mie
labbra,poggiando le sue.
Non lo fermai.
Innumerevoli brividi mi
percorsero tutto il corpo.
-'Però
sono un idiota innamorato'-
disse, senza smettere di sorridere.
Il mio stomaco si stava
contorcendo, la rabbia si era nebulizzata completamente.
Finalmente
ricominciai a respirare, assaporando a pieni polmoni il suo profumo
familiare.
-'Ti
amo.'-
mi disse, senza smettere di giocare con la mia bocca...che stava
andando a fuoco.
-'Idiota.'-
risposi, concentrandomi sulle sue fossette.
-'Devo
dirti un'altra cosa, però devi promettermi che non ti
arrabbierai...'-
disse lui, guardando il pavimento.
-'Che
hai combinato, Harry?'-
cercai di assumere il tono più temerario possibile, ma non
mi
riusciva affatto.
-'Ho
fatto una scommessa con quel Seth..si insomma, e successo tutto molto
a caso,
non che ci abbia pensato io, però poi è uscito e
naturalmente non mi sono tirato indietro e quindi..'-
Lo
bloccai di colpo.
-'Harry,
che cazzo stai blaterando?'-
dissi, preoccupata.
-'Domani
ho una gara di macchine, e tu tiferai per me'-
disse, con una convinzione che mi diede sui nervi.
-'Ma
allora sei proprio ottuso! Ma che ti salta in mente? Questa
è
un'altra delle tue coglionate.'- mentre
parlavo, lui aveva ripreso a baciarmi.
-'Harry...'-
mormorai.
-'Shhhhh.'-
disse lui.
Mi strinse tra le sue braccia e finalmente mi
addormentai, cullata dalle sue mani che mi sfioravano
dolcemente.
Stupido di un riccio, mi chiesi se sotto quella folta
chioma avesse un cervello funzionante.
Pov's
Harry
-'Ti
amo Harry' -sussurrò
nel sonno, stringendomi la maglietta con la mano.
Sorrise
impercettibilmente e io sentii il cuore esplodermi in petto.
Era
bellissima.
DOVEVO VINCERE.
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Capitolo 26 *** CAPITOLO 26: “Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta del fatto che tu sei unicamente MIO.” ***
CAPITOLO
26: “Questa era solo una piccola dimostrazione indiretta del
fatto
che tu sei unicamente MIO.”
Me
ne stavo ferma sul gradino, con le dita che affondavano nello
stomaco.
Ero
circondata dalle mie amiche che ridevano e parlavano di argomenti che
in quel momento mi parvero insensati.
Pareva
che nessuno si fosse accorto che lo stavo disperatamente cercando.
Mi
fermai a fissare il terreno, un misto di asfalto e sabbia umida.
Poi
feci un balzo all'indietro contro il muretto e tentai di riprendere
fiato.
La gravità, qualsiasi cosa che mi tenesse attaccata al
terreno, diventava niente.
Era come se venissi scagliata
improvvisamente contro qualcosa di dannatamente unico.
Pov's
Harry.
Avanzava
verso di me.
Indossava un paio di jeans neri aderenti e una giacca
di pelle nera.
I suoi capelli ricci luccicavano sotto i raggi del
sole.
Contro lo sfondo grigio del cielo, i suoi occhi assunsero un
verde più intenso del solito.
Mi si era bloccata la
circolazione.
Decisi che sarebbe stato meglio evitarlo, aspettare
fino alla fine della gara.
Troppo tardi.I l suo sguardo mi cadde
addosso e mi immobilizzai di colpo.
Harry strinse le braccia
intorno alla mia cassa toracica.
Io cercai di stringerlo ancora
più forte, volevo fargli sentire almeno un po’ di
dolore.
Non
possedevo le sue grandi braccia, ma mi venne il desiderio intenso di
stritolarlo.
Avevo paura e lui se n’era reso pienamente
conto.
Aveva la consapevolezza di essere il responsabile di
quell’ansia,
di essere l’unico artefice dei miei sbalzi
d'umore.
Guardai i suoi occhi.
Quelle iridi così
miracolosamente vicinie e vive.
Così profonde da potercisi
perdere dentro.
Così calde da bruciare, scottare se troppo
vicine.
-'Tranquilla
piccola, lo so che sei in ansia per me, ma andrà tutto bene'-
disse,assumendo un sorriso così splendente da accecarmi.
Parlò
con la sua voce vellutata, e si sporse verso il mio viso per
baciarmi.
Lo guardai, incapace di articolare una risposta.
Mi
sembrò di stare su placche tettoniche in movimento.
-'Sei
uno stronzo, Harry.. e non aspettarti di trovarmi a braccia aperte
quando questa colossale cazzata avrà una fine!
Non ho parole per
descriverti...per quale dannato motivo devi sempre trovare un modo
per essere così, così..'-non
trovavo neanch'io le parole.
-'Così
irresistibilmente perfetto?'-
mi disse, cingendomi i fianchi con le mani.
Cominciai a
prenderlo a pugni.
Non perché mi fossi arrabbiata o perché mi
sentissi offesa.
Volevo solo sbollire l'ansia.
-"Vuoi
aggredirmi? Vuoi Picchiarmi?
Non
puoi competere con me! Sei una miniatura... Brava bella! Combatti
come un criceto!"
Continuavo a sferrare pugni, a raffica,
come su un sacco di pugilato.
-'Si,
vai così,principessa guerriera.'
Ero
abbastanza vicino da sentire il suo odore.
Oh… sudore,
bagnoschiuma e Harry.
Era un cocktail che dava alla testa.
Mi
afferrò improvvisamente il polso e mi bloccò il
braccio dietro la
schiena.
Poi si avvicinò al mio orecchio,come un vampiro si
avvicinava alla sua preda.
-'Scusa,splendore,ma
devo andare..'-
mi disse, stampandomi un bacio sulle labbra.
Io lo morsi,
trattenendo le sue labbra alle mie.
Volevo urlargli ' Resta qui,
portami via e lascia perdere il resto.'
Ma lui era già
entrato in macchina.
Circondato dai ragazzi,teneva stretto il
volante.
Al suo fianco, Seth era comodamente seduto nella sua
decappottabile.
Il mio sguardo vagò sulla sua figura.
Era
un tipo affascinante, certo, alquanto misterioso.
Ma niente poteva
attirarmi più del magnete che sorrideva nell'altra auto.
Un
magnete bellissimo,tanto bello da mozzare il fiato.
I suoi occhi
sfavillarono, voltandosi nella mia direzione.
Rabbrividì.
-'Tutto
bene?'-
mi disse Alice,invitandomi a sedersi vicino a lei e agli altri.
-'Si,
assolutamente, tutto perfetto'-
risposi io,avvicinandomi.
-'Tranquilla,
Summer'-
disse Zayn, disinvolto.
-'Harry
sa perfettamente quello che fa'-
continuò Liam.
I ragazzi accesero i motori, facendoli
ringhiare come fossero animali ammaestrati.
Poi, Christine si
avvicinò alle due macchine per dare il via e..
Cosa ci faceva
quell'oca mancata davanti al mio ragazzo?
Certo, con tanto trucco
da creare una maschera di cera e due schifose protesi alle tette.
E
perché gli sorrideva come una prostituta sulla nazionale che
aveva
appena trovato un ottimo cliente?
Anche l'occhiolino, bene,
sarebbero stati cazzi amari.
-'Prontiiiiii?'-
gracchiò la papera senza tette.
-'Ai
postiiiiiiiiiiiiii'-
strillò con una voce talmente stridula da far morire la
vegetazione
circostante.
-'VIA!'-
disse, scuotendosi con un'eccitazione al quanto inopportuna e
sbattendo le sue finte forme a destra e a manca.
Le due
macchine sfrecciarono rapidissime, tanto veloci da non restare al
passo con la mia vista.
Svoltavano ad ogni curva come saette,
sempre vicine.
Nessuno dei due pareva averla vinta
sull'altro.
Sentii Louis avvicinò a me accennare a un
sorriso.
Mi voltai, lui mi fece cenno di continuare a
guardare.
Obbedì, e tentai di soffocare la voglia di andare
lì e
fermare quella stronzata.
Harry si fermò di colpo.
Mi
alzai in piedi.
Che cazzo stava succedendo?
I ragazzi
se ne stavano comodamente seduti sui gradini, come nulla fosse.
Ero
in preda ad una crisi di esaurimento, avrei volentieri preso a calci
tutti.
Perché il riccio se ne stava fermo, mentre Seth sfrecciava
in avanti?
Harry si girò di scatto, prendendo una curva meno
corta e dopo due minuti aveva già superato il suo avversario.
La
nebbia non mi permetteva di intravedere bene la corsa, e quella
condizione di impotenza mi stava torturando.
L'aria era
umida,soffocante,spessa come uno strato compatto.
Poi, una
macchina nera sfrecciò verso di noi.
Harry sorrise,togliendosi
gli occhiali da sole e scendendo dall'auto, soddisfatto.
Seth
arrivò pochi attimi dopo di lui.
Sembrava
sconvolto.
Evidentemente lo aveva sottovalutato.
-'Scusa
amico,sarà per la prossima volta'- disse
Harry, toccandogli la spalla.
Seth intanto lo stava
incenerendo con lo sguardo.
Si guardarono fisso per una manciata
di minuti, occhiate di sfida e odio.
Christine la puttana corse
subito a congratularsi con IL MIO RAGAZZO, rompendo quel momento.
Poi
non perse altro tempo, e andò subito a consolare Seth.
-'Hai
visto Pulce? Non c'era motivo di preoccuparsi.'-
mi disse il biondo,con un braccio intorno alla mia
schiena.
-'Niall,unico
amore della mia vita...io stavo per morire!'-
dissi sotto voce, non volevo che gli altri sentissero.
Un
attimo dopo, mi ritrovai labbra contro labbra, con Harry.
Lui
assunse il controllo di ogni parte del mio corpo in pochi
istanti.
-'Congratulazioni,
campione'-
sussurrai al suo orecchio.
-'Questa
era solo una piccola dimostrazione indiretta...'-
fece lui, cingendomi i fianchi.
-'Dimostrazione
di cosa...?'-
dissi io,allentando la presa e cercando i suoi occhi.
-'Del
fatto che tu sei unicamente di mia proprietà'-
rispose, con una voce talmente roca e calda da condurmi quasi allo
svenimento.
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Capitolo 27 *** CAPITOLO 27: “Mi resi conto quanto fossi piccola e schifosamente insignificante di fronte a lui.” ***
CAPITOLO
27: “Mi resi conto quanto fossi piccola e schifosamente
insignificante di fronte a lui.”
-'Summer,
mi stai seguendo?'
-mi disse, sventolandomi una mano davanti al viso.
Tentai
di annuire e di riprendere un po' di contegno.
Harry mi stava
spiegando stupide ed inutili formule di biologia, mentre io ero persa
nella sua voce.
Era così calda, sarei rimasta ore ed ore ad
ascoltarlo, senza mai smettere.
I suoi capelli erano
completamente spettinati,confusi, sembrava un modello di una
pubblicità di profumi francesi.
Di tanto in tanto lui si
fermava,voleva assicurarsi che lo stessi seguendo.
Io avevo gli
occhi chiusi e la testa poggiata sulla mano e , ogni volta che
smetteva di parlare,
sobbalzavo e lo scrutavo come volessi
rimproverarlo.
Lui era seduto a pochissimi centimetri da
me.
Venni come travolta dall'impulso di
toccarlo,accarezzarlo,baciarlo.
Strinsi i pugni e presi un respiro
profondo.
Stavo impazzendo.
-'Continua,
ho capito, vai avanti'
-lo incitavo.
Seduta sulla scrivania,cercavo di concentrarmi
inutilmente.
Volevo mantenermi calma,ma l'atmosfera diventava
sempre più sovraccarica di elettricità.
Studiavo i suoi
lineamenti perfetti alla luce debole della lampada,aspettando invano
che il mio respiro tornasse regolare.
Dopo una soddisfacente e
dettagliata spiegazione, Harry mi porse la penna.
I suoi occhi
guizzarono e incontrarono i miei.
Io cercai di nascondermi il viso
tra i capelli
-'Dai,vediamo
cos'hai capito' -disse
lui, sorridendo.
Fece una risata tanto ammaliante da farmi
raggelare il sangue nelle vene.
Presi la penna in mano, incerta, e
disegnai un enorme cuore sul foglio.
Harry sorrise, chiudendo
immediatamente il libro.
Sollevai lo sguardo e notai la sua
espressione ammiccante.
Proprio in quell'istante, quello in
cui il mio cuore esplodeva puntualmente, Anne fece irruzione nella
stanza.
-'Ciao
Summer, tesoro! Come stai?'
-disse,sorridente.
-'Benissimo,
grazie Anne'-risposi,assumendo
il tono più cordiale che conoscessi.
-'Harry,
io esco con Robin..saremo di ritorno per ora di cena' -disse
lei, accarezzando i capelli del figlio e stampandogli un rumoroso
bacio sulla guancia.
-'Si
mà, ciao'
-rispose lui, scuotendosi i capelli e trascinandosi una mano sul
viso.
Era adorabile.
Nel momento in cui sentii la porta
chiudersi,scacciai quell' interruzione fulminea dalla mia mente e
tornai a fissarlo.
-'Sai,
credo tu sia un caso perso, Sum' -disse
lui,giocando con una ciocca dei miei capelli.
-'Ti
avevo avvisato,Edward' -risposi,senza
smettere di guardarlo negli occhi.
-'Già,in
effetti hai ragione'
-mi disse, concentrandosi sulle mie labbra.
La mia mente si
svuotò,per poco dimenticai anche il mio nome.
Da dove
venivo?Quanti anni avevo? Perché diavolo non riuscivo a
parlare?
Mi
tornò il fiato solo nel momento in cui posizionai il mio
sguardo per
terra.
-'Ci
sono cascata di nuovo.' -dissi,
senza alzare il viso.
-'Di
che parli?' -fece
lui, curioso.
-'Mi
hai ammaliata un'altra volta' -risposi,alzando
la testa.
La sua bocca si aprì in un sorriso che sgranò il
legno della stanza.
Si tolse la maglietta e la visione che ebbi
non fece che peggiorare le mie condizioni.
Si mise a sedere anche
lui sulla scrivania,con un movimento rapido ed
impercettibile.
Sfiorai la sua mano con le dita,
delicatamente,
come se stessi toccando una stupefacente e rara
opera d'arte.
Harry avvicinò il suo viso al mio, inclinandolo,
e
cominciò a sfiorarmi piano con le labbra su ogni millimetro
del mio
collo.
-'Sento..sento
molto caldo. Dovremmo aprire le finestre'
-dissi io, sventolandomi ansiosamente.
-'Io
avrei un'idea migliore'
-mi disse,stampandomi un bacio.
Mi trascinò via, aprendo la
porta.
Non capivo dove volesse condurmi, ne cosa gli stesse
passando per la testa,
sentivo semplicemente la sua mano calda che
teneva saldamente la mia.
In una frazione di secondo, senza
che prendessi pienamente coscienza,
mi ritrovai sotto il getto
freddo della doccia.
-'Che
cazzo stai facendo, idiota!' -sibilai,
scostandomi le ciocche fradice dal viso
e maledicendo più volte
il fascino ingannevole del ragazzo che avevo davanti.
Mi
guardava più che divertito, come se si stesse godendo uno
spettacolo
al circo.
-'Smettila
di ridere, coglione!' -gli
urlai contro.
Io uscii dalla doccia, imprecando.
Un attimo
dopo, le grandi mani di lui mi avevano spogliato degli indumenti
bagnati
e avvolta in un'enorme asciugamano bianca.
Guardai
il mio riflesso nello specchio mentre lui mi stringeva contro il suo
corpo caldo:
ero praticamente irriconoscibile.
occhi lucidi
come se stessi per piangere, guance di un rosso acceso..
e quelli
di certo non erano sintomi causati dal caldo.
Harry mi
abbracciò;sorrisi.
Lo avevo già perdonato.
Tornammo in
camera sua, senza staccare le nostre labbra.
Era lui a condurmi,
io mi lasciavo trasportare dalle sue braccia, di nuovo.
Ogni volta
venivo travolta dalla convinzione di essere 'sua',
e non c'era
niente di più appagante.
-'E
adesso?'
-dissi io, guardando con espressione torva i miei disgraziati vestiti
che lui teneva in mano.
Harry aprì il suo armadio e mi passò
una maglietta.
Io la scrutai per un secondo, poi la indossai.
Mi
ricadeva sulle ginocchia e mi resi conto ,ancora una volta,
di
quanto fossi piccola e schifosamente insignificante in confronto a
lui.
Una cosa che non riuscivo proprio ad accettare.
-'Vai
via'
-dissi quando mi cinse i fianchi.
-'Che
significa: ti prego, resta.' -la
sua voce calda mi fece vibrare l'anima.
Non si fermò.
Le
sue mani, il profumo dei suoi capelli,tutto.
Sentii un improvviso
giramento di testa e cedetti.
-'Sum?!'
-i suoi riflessi veloci gli avevano permesso di afferrarmi al
volo.
Dio, quella situazione era così dannatamente
ridicola.
Mi vergognavo da morire.
Summer Tomlinson, la 'donna'
tutta di un pezzo,che cade a terra.
Mi aveva fregato. E di sicuro
ne andava più che soddisfatto.
Alla fine ci era riuscito, e mi
costava ammetterlo, ma non riuscivo ad essere fredda con lui.
Mi
scioglievo ogni volta come un ghiacciolo al sole.
-'Stai
bene?' -disse
con un tono di voce preoccupato.
-'Mi..hai..fatta..svenire'
-dissi, incredula alle mie stesse parole.
-'Vuoi
saperla una cosa? No, non sto bene!'
-continuai.
-'Cazzo,
quando la smetterai di essere così estasiante e
fottutamente..'
-'Ti
amo'
-mi disse, facendomi lasciare le mie lamentele sospese in aria.
-'Ti
sembra una giustificazione adeguata?' -risposi
io, provocandolo.
-'No,
ma almeno è sincera' -disse
lui.
Poi mi baciò.
Incrociò le sue mani dietro la mia
schiena e mi trascinò con se.
E tutto era così vero, così
unico, che per niente al mondo avrei voluto cambiasse.
_________________________________________
Ehiiiiii
e allora com'è ?
Manca poco, eggià mancano solamente 3 capitoli
alla fine siete contenti?
Comunque spero di trovare qui sotto
almeno 3 recensioni altrimenti niente nuovo capitolo.
Avete
capito? Bene allora susu voglio recensioni a partire da ora!!!
Baci,
Letstrytowrite.
|
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Capitolo 28 *** CAPITOLO 28: “Mi sentivo come una detenuta in fuga.” ***
CAPITOLO
28: “Mi sentivo come una detenuta in fuga.”
-'Ciao'
-disse
una voce conosciuta,fredda,alle mie spalle.
Sentii una strana
sensazione, un contorcimento allo stomaco.
Mi voltai
improvvisamente e sussultai quando riconobbi il responsabile.
-'Ciao
Seth'
-sussurrai.
Camminavo svelta,ignorando completamente il
ragazzo che mi era accanto.
-'Perchè
non riesci proprio ad accettarlo? '-sibilò
a denti stretti, bloccandomi il polso.
-'Scusami?'
-feci io, senza guardarlo direttamente negli occhi.
Sarebbe
stato come un colpo basso.
I suoi occhi erano di un nero corvino
che magnetizzava qualsiasi cosa nel raggio di pochi centimetri.
Quel
giorno indossava un paio di pantaloni scuri e una giacca che metteva
in risalto il suo fisico slanciato.
-'Non
far finta di non aver capito a cosa mi riferisco' -mi
disse, senza lasciare la presa.
-'Ascoltami,
Seth,io non so davvero dove vuoi arrivare..'
-continuai, cercando le chiavi della macchina nella borsa.
Lui
mi bloccò, impedendomi di muovere le mani.
Percepii come una
scarica di adrenalina,qualcosa di irriconoscibile che mi invase tutto
il corpo.
Forse stavo cominciando a comprendere a cosa si
riferisse Seth.
-'Tu
sei attratta da me'
-mi disse,fulminandomi con uno sguardo secco,rapido...ma dannatamente
eccitante.
-'Io
non sono attratta proprio da ness...' -mi
bloccai.
Le mie labbra stavano combaciando con le
sue.
D'impulso, poggiai la mia mano sul suo collo.
Sentii la
sua lingua farsi strada nella mia bocca e , solo quando presi
pienamente consapevolezza di ciò che stavo accadendo,
mi staccai
di scatto.
Non avevo provato niente.
Ne un brivido,ne un
affanno,ne un acceleramento cardiaco.
Era stato un contatto
fisico,una semplice vicinanza affrettata,
una frazione di secondo
dannatamente sbagliata.
-'Non
provare a farlo mai più' -ringhiai,
toccandomi le labbra con le dita.
Aprì la macchina con una
violenza spaventosa, premendo sull' acceleratore.
Avevo bisogno di
buttarmi tutto alle spalle, di cancellare quello che era
successo.
Poi sentii come un vuoto alla pancia, un buco che si
apriva lentamente:
Harry.
Mille immagini mi varcarono
velocemente la mente, una fitta fortissima alle tempie mi
assalì
all'improvviso.
Il senso di colpa,la paura e l'angoscia mi fecero
rallentare.
Come avrei potuto guardarlo negli occhi e nascondergli
quell'errore?
Non riuscivo a mentirgli, potevo usare tutte le
mie carte,ma alla fine riusciva sempre a stanarmi.
Figuriamoci per
una cosa così.
Mi sarebbe bastato perdermi un attimo in quelle
iridi e tutto sarebbe andato a farsi fottere.
Ero sbigottita e
disorientata,come se fossi stata catapultata senza preavviso in un
universo parallelo.
Per la prima volta, da quando ero ancora una
ragazzina con i brufoli ,mi sentii terribilmente a
disagio.
Sfrecciavo velocemente sull'asfalto, senza una meta
prestabilita.
Avrei voluto urlare al limite dei miei polmoni,
gridare tutto ciò che mi stavo soffocando nel petto.
Forse la
confusione o il bisogno di appoggiarmi a qualcuno mi condussero
dritta a casa del mio migliore amico.
Bussai, guardandomi intorno.
Mi sentivo come una detenuta in fuga.
Quando il biondo mi aprì la
porta, pregai tutti i santi protettori che non ci fosse LUI in quella
casa.
Probabilmente qualcuno lì sopra mi aveva perdonata,
perché Harry non c'era.
Tirai un sorriso di sollievo, buttandomi
tra le braccia di Niall.
-'Ho
fatto una cazzata'
-dissi, senza smettere di stringerlo.
Lui mi accarezzò piano
la testa,cingendomi la schiena.
In quelle braccia, mi sentivo come
in una fortezza.
Niente riusciva a farmi paura.
E
,puntualmente, quando mi allontanai da lui i sensi di colpa
riaffiorarono veloci.
-'Seth
mi ha baciata...e io non ho replicato' -dissi,
con disprezzo,con odio verso me stessa.
Quando incontrai gli
occhi azzurri che mi stavano scrutando increduli,
lessi solo
rimprovero e mi sentii come persa.
-'Vieni
qui' -mi
disse, riaprendo le porte del suo castello.
-'Andrà
tutto bene...'
-continuò.
Volevo scappare, rinchiudermi,affogare in
mare.
Non potevo immaginarmelo, faceva troppo male.
Mi faceva
male pensare a LUI
e al fatto che presto avrei dovuto rivelarglielo.
-'Restiamo
abbracciati per un giorno intero, ti va?'
-gli chiesi.
-'Per
tutta la vita'
-mi rispose, con una purezza alla quale era difficile non credere.
______________________________
Ecco,
un altro capitolo terminato!
Credo che faccia veramente pena
questo capitolo, vorrei solo cestinarlo.
Voi che ne pensatee??
Baci,
Letstrytowrite.
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Capitolo 29 *** CAPITOLO 29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti seriamente che stessero per scoppiare.” ***
CAPITOLO
29: “I suoi occhi stavano ardendo di rabbia e temetti
seriamente
che stessero per scoppiare.”
Sfioravo
il legno del banco con le dita e mi torturavo il labbro.
Per
la prima volta, da quando frequentavo quello stupido liceo,
desiderai
intensamente che la campanella non suonasse.
Mi alzai e scesi le
scale con un balzo.
Evitai di fermarmi a parlare con qualsiasi
individuo, ripetendo a me stessa che avrei dovuto affrontarlo.
Ora
o mai più, mi dicevo.
Arrivai all'entrata principale in pochi
secondi,fermandomi solo a salutare Alice e Sarah,
che intanto
stavano bevendo tranquillamente un caffè caldo.
E poi ecco
che sentii l'intero edificio crollarmi addosso.
A pochi passi da
me, poggiato su una moto nera,c'era lui.
Se ne stava tranquillo a
parlare con Zayn, disinvolto come sempre.
Come se non fosse
consapevole delle conseguenze!
Migliaia di cuori infranti,
svenimenti improvvisi e ragazzine vittime di forti crisi
ormonali.
Ma la peggiore delle conseguenze era quella che
provocava a me.
Ripercorsi il suo viso: la mascella quadrata che
si apriva in un sorriso sgargiante,la curva delle labbra,
le
guance che mostravano le sue fossette,l'arco della fronte spezzato da
uno dei suoi ciuffi ribelli...
e poi i suoi occhi.
Decisi
di conservarli per ultimi, sicura che mi ci sarei sicuramente persa
dentro.
Erano intensi, caldi, verdi e profondi.
Guardarli mi
faceva sentire sempre un'altra persona, completamente diversa,
che
non doveva dare conto a niente se non a quelle due pupille
accese.
No, non poteva essere.
Sentivo il solito giramento
di testa che si impossessava di me e,
a giudicare dal fastidioso
tremolio delle mani,percepivo che il fatidico momento era
arrivato.
Le sue dita trovarono le mie.
Sospirai, in
silenzio, evitando di dargli coscienza della mia agitazione.
Stavo
aspettando che il mio respiro tornasse regolare per parlargli
ma,proprio quando credevo di essere pronta,
sentii le sue labbra
premere delicatamente sulle mie.
Il contatto recò tutti i
suoi sintomi.
Una scarica elettrica scandì i brividi che mi
attraversarono rapidi tutto il copro,dalla punta dei capelli ai
pedi.
Il vuoto nella pancia causato dai suoi occhi si era
improvvisamente riempito,lasciandomi una sensazione di sicurezza.
Non
erano le ossa a mantenermi in piedi,erano le sue mani sulla mia
pelle.
Mi sentii stranamente sollevata,mentre riacquistavo
distanza.
Certo,avevo appena baciato la persona più perfetta del
pianeta.
Ma la consapevolezza di dover ancora rivelargli quello
che mi stava tormentando.
Annaspai,in cerca di aria,e mi
sentii costretta a poggiarmi sulla moto del moro per darmi
forza.
-'Ciao
Malik' -sussurrai,
stampandogli un rumoroso bacio sulla guancia.
Occhi d'oro,
capelli al vento e mano alla sigaretta.
Era bellissimo come
sempre.
Lo fulminai con lo sguardo.
Io e Zayn avevamo un
rapporto complicato, difficile da comprendere.
Ci stuzzicavamo,
evitavamo troppe smancerie,ma ci capivamo con un solo cenno degli
occhi.
Forse perché eravamo così simili di carattere da
non
rendercene neanche conto.
-'Vado
da Sarah,ci vediamo più tardi' -disse,dando
una pacca sulla spalla a Harry...
CHE
INTANTO NON AVEVA SMESSO DI GUARDARMI.
Presi
di nuovo fiato, voltandomi verso di lui.
Evidentemente aveva già
intuito qualcosa, perché mi scrutava in modo strano.
-'Ciao'
-dissi,fissandomi i piedi.
Sentii le sue dita prendermi piano
il mento e costringermi a guardarlo negli occhi.
-'Che
hai, Sum?' -mi
disse,e un'esplosione violenta mi invase il petto.
Alzai lo
sguardo, pronta a riprendere la forza necessaria a confessargli
tutto,
ma trovai il suo viso che oltrepassava le distanze di
sicurezza.
Il suo profumo mi inondò in pieno,facendomi perdere il
filo del discorso.
Sentivo il suo respiro sulle labbra, riuscivo a
percepirlo sulla lingua.
-'Devo
confessarti una cosa' -dissi,
incerta.
Harry se ne stava in silenzio poggiato a quella
fottuta moto,le mani in tasca.
Il fatto che non mi fermasse,che
non cercasse le mie labbra,mi innervosiva.
Avevo bisogno di
sentirlo sempre vicino,e provai una paura immensa di
perderlo.
-'Seth
mi ha baciata' -dissi
tutto d'un fiato,con le lacrima agli occhi.
-'E...e
io non l'ho fermato..insomma,ho ricambiato' -continuai.
Non
sentii una risposta,solo un movimento nell'aria.
Harry si era
alzato,le mani strette in due pugni.
Non l'avevo mai visto in
quello stato.
Cominciò a camminare a passo violento,senza
voltarsi nella mia direzione.
Presi a correre velocemente e
desiderai ancora una volta di essere più veloce e forte di
lui.
Per
bloccarlo al muro, per farlo mio prigioniero, soltanto per un dannato
secondo.
Per spiegargli che non c'era niente di più bello al
mondo all'infuori di lui e che,ormai,
quello stesso mondo era
pieno di LUI.
Pieno di ogni suo bacio, pieno della sua pelle,
pieno della risata che assumeva ogni volta che mi prendeva in
giro,
pieno della tenerezza che mi faceva quando tentava di
rendersi forte e di nascondere le sue debolezze,
pieno dei suoi
occhi, della sua voce,delle sue dita che prendevano le mie, pieno di
tutto.
Si era appropriato di me,di ogni particella
microscopica della mia anima,
e non poteva lasciarmela vuota.
Non
glielo avrei mai permesso.
Accelerai la corsa e gli buttai le
braccia al collo, mentre era di schiena.
Affondai il viso nei suoi
capelli e mi avvicinai al suo orecchio.
-'Scusa'
-mormorai,
senza staccare la presa.
-'Ti
amo, te lo giuro, sono una fottuta stronza.
Ti
prego,rimani. Ho bisogno di te.'-dissi.
Non avrei mai pensato di
ridurmi così.
Non avrei mai creduto che mi sarei umiliata in quel
modo.
Io ero una persona forte, stabile, che non si faceva
sottomettere da niente.
Ma lui mi aveva cambiata.
Con lui
nessuna delle mie certezze rimaneva tale.
-'Summer.'
-mi disse, voltandosi.
Stavolta mi prese il mento e mi
avvicinò con violenza alla sua bocca.
Ma le sue labbra non mi
sfiorarono, si divertirono solo a mandarmi il sangue alla
testa.
-'Non
ce la faccio.' -sussurrò,
voltandosi di nuovo.
Riprese a camminare,non capivo dove
volesse arrivare.
Lo vidi fermarsi di scatto.
Mi raggiunse
ancora una volta.
-'Anzi,
vuoi saperla una cosa?
Sei
mia,mia e di nessun' altro,devono metterselo in
testa'-sibilò,
fissandomi negli occhi.
I suoi stavano ardendo di rabbia e
pensai seriamente che stessero per scoppiare.
Diede un calcio al
muro, senza mostrare il minimo dolore.
Mi lasciò come un'anima in
pena,al centro esatto del cortile esteriore.
Lo vidi avvicinarsi a
Zayn e agli altri e sussurrargli parole incomprensibili.
Le
cose non si mettevano affatto
bene.
_______________________________________
Ehii,
bellezze mie questo è il penultimo capitolo.
Mi dispiace
sinceramente non continuarla ma chi lo sa, magari se avrò
qualche
idea ci sarà un “Ma se tu vai via, ogni giorno
pioverà” parte
due hahaha sarebbe un idea...
Comunque ditemi quello che pensate
:33
Baci, letstrytowrite.
|
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Capitolo 30 *** CAPITOLO 30: “Summer Tomlinson ama alla follia Harold Edward Styles.” ***
CAPITOLO
30: “Summer Tomlinson ama alla follia Harold Edward
Styles.”
Indossai
il maglione sul fondo dell'armadio, quello che credevo di aver
perso.
Uscii
di casa e cominciai a camminare a passo svelto.
Non badai molto
alla strada,sentivo solo lo sfrecciare delle auto sull'asfalto.
Ero
nervosa,l'agitazione mi suggerì di sbollire tutto correndo.
Quando
arrivai davanti casa sua,sentii il cuore battermi ancora più
forte
in petto.
Il respiro non tornava regolare,si stava praticamente
vaporizzando.
Non avevo idea di cosa fosse accaduto,rimanevo
incosciente di tutto di fronte alla sua porta.
Rabbrividii.
Per
quanto mi preoccupassi della salute di Seth,
era niente rispetto
al colpo che avrei dovuto sostenere nel momento in cui lui avrebbe
aperto quella maledetta porta.
C'era uno strato di legno che
mi separava da lui, eppure riuscivo a sentirlo vicino.
Tanto
vicino da soffocare.
Avvicinai l'orecchio alla porta,tentando
di capire se lui fosse in casa.
Proprio nel momento in cui poggiai
tutto il peso sul legno,qualcuno aprì la porta.
Mi ritrovai sul
petto di Harry.
Lui mi guardò con espressione
curiosa.
-'Summer.
Che stavi facendo?'
-mi disse,bruciando tutti le mie legazioni nervose.
-'Io..ehm..io
stavo esaminando la tua porta'
-dissi,mostrandomi convinta.
-'E
per quale motivo?'
-continuò lui, poggiando una mano all'arco e
sovrastandomi.
-'Sai..la
città è piena di tarli. Bisognerebbe essere
prudenti!'
-dissi, per poi mettermi una mano in faccia.
-'Certo'
-mi disse lui, con uno sguardo compiaciuto.
-'Forse
c'è qualcosa che non va nel mio cervello...'
-mormorai
-'Questo
lo sapevo già'
-disse,assumendo un espressione di rimprovero.
-'Scusa'
-sussurrai.
Improvvisamente,sentii come il bisogno urgente di
toccare le sue labbra.
Erano a un palmo di mano dalle
mie.
-'Entra.'
-disse
lui, spalancando la porta.
Esitai,cercando i suoi
occhi.
Volevo una risposta,pretendevo un 'sei
perdonata'.
Adesso,
subito!
Harry si tolse la giacca,buttandola con noncuranza sul
divano.
Dopo un po' dovetti togliermela anch'io.
Non era il
caldo della casa,ero io che stavo andando a fuoco.
Lui
indossava pantaloni scuri, una maglia grigia e scarpe nere.
Era
bello, bello da togliere il fiato,
così bello che dovetti
chiudere e riaprire gli occhi per riprendere lucidità.
Lui
rimase fermo a guardarmi, gli occhi che vagavano in sensi
disordinati.
Poi si avvicinò ancora,mettendomi una mano sul
fianco e avvicinandomi a lui.
Non era uno dei suoi tocchi dolci,
era un contatto possessivo.
Sentivo la mia pelle vibrare sotto la
sua mano.
-'Devi
dirmi una cosa' -disse,guardandomi
dritta negli occhi.
-'Tutto
quello che vuoi'
-sussurrai, poggiando una mano sul suo petto.
-'...Cos'hai
provato?'
-domandò,contorcendo le labbra.
Sorrisi.
Gli presi la mano
e trovai il coraggio di avvicinarmi ancora di più a lui.
Niente,era
paragonabile a lui.
Harry era come la migliore dose di
eroina,adrenalina allo stato puro,
fuochi d'artificio e
dinamite.
-'Vuoi
sapere cosa ho provato?'
-dissi.
-'Mi
sono sentita vuota,persa e sola'
-confessai, sicura delle mie parole.
Finalmente,la sua bocca
abbozzò un mezzo sorriso.
-'Beh,mi
dispiace per Seth..infondo. Un setto nasale fratturato non fa mai
bene a nessuno..' -disse,passandosi
una mano nei capelli.
-'Harry!
Ma che..insomma, era proprio necessario?' -dissi.
-'Ti
importa così tanto di lui?' -continuò,
riaprendo le distanze tra i nostri corpi.
Sentivo le lacrime
agli occhi, ma ricacciai tutto dentro.
No che non mi
importava.
Non mi importava di come si svegliasse la mattina, non
mi importava che stesse attento sulla strada bagnata,
non mi
importava che non esagerasse con l'alcool la sera o che parlasse con
altre ragazze.
Non mi preoccupavo di come potevo apparire ai suoi
occhi, ne di nient'altro.
A me importava solo del riccio che
avevo di fronte,con un viso tanto cupo da far paura.
E doveva
capirlo,doveva capire che per me lui era e sarebbe sempre stato
l'unico.
Salii con rapidità inaudita le scale del soggiorno,
lasciandomi Harry alle spalle.
Spalancai i vetri della sua stanza
e uscii fuori,con un gelo che mi invase tutto il corpo.
Presi
fiato,poi mi sporsi dalla ringhiera.
-'SUMMER
TOMLINSON AMA ALLA FOLLIA HAROLD EDWARD STYLES' -urlai,
con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
Una vecchia signora
alzò lo sguardo,bestemmiando qualcosa sui giovani e
blaterando
parole che non riuscivo a sentire.
-'SI,
SIGNORA. IO LO AMO! VA BENE? PER CASO LEI CE L'HA UN MARITO? O VIVE
CON I SUOI GATTI?'-continuai.
Stavo
delirando.
Sentii una mano calda che mi strinse e un braccio mi
cinse il bacino.
Harry mi sollevò da terra mettendomi sulla sua
spalla.
Stava ridendo.
Tutto prese un colore
diverso.
Perfino la vecchia di sotto mi sembrò una gentile
signora.
-'PERCHE'
MI FERMI? METTIMI SUBITO GIU'!'
-scalciavo sulla sua schiena,senza ottenere alcun
risultato.
-'Shhhh,sveglierai
tutti'
-disse, senza smettere di ridere.
Poi mi posizionò a
terra,poggiando le mani vicino al muro e costringendomi ad
indietreggiare.
Mi baciò, mi baciò come se non lo facesse da
un'eternità.
Il pavimento si sbriciolò sotto i miei piedi, il
muro alle mie spalle era evaporato.
Sentivo solo le sue labbra, le
sue mani, e la voglia infinita di rimanere così per sempre.
-'Ti
amo anch'io' -sussurrò
al mio orecchio.
FINE.
_______________________________
Spero
che la mia FF vi sia piaciuta, vi abbia emozionato, vi abbia fatto
piangere di gioia.
Si insomma spero che vi sia piaciuto leggerla.
:33
GRAZIE per averla letta e fatta andare avanti capitolo dopo
capitolo.
GRAZIEEEEEEEEE.
Baci, Letstrytowrite.
|
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