You'll be always my best friend

di PandoraGroovesnore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'ultimo saluto ***
Capitolo 2: *** mini sperimentazione ***



Capitolo 1
*** l'ultimo saluto ***


don't leave my hand please

Youll be always my best friend

 

"Sarai sempre il mio migliore amico Troy. La persona a cui voglio più bene di tutti"

La mia mente ritorna indietro nel tempo, passo dopo passo soffermandosi su quel ricordo così lontano, di 6 anni fà, tanto che la mia voce sbiadisce i dettagli e i particolari intorno a me, ricordando solo l'azzurro di lui e quelle camelie bianche che fiorivano annualmente nell'aiuola del cortile e noi immersi nella luce solare, la quale, pensandoci bene sicuramente mi crea illusioni o confusione, facendomi immaginare un paesaggio surreale. Posso sentire ancora le cicale cantare con rumore sommesso gli scatti delle lucertole che scappavano ad un nostro singolo movimento disturbate dal loro stare al sole. E gli adesivi colorati appesi sui vetri delle porte, qualcuno addirittura pasquale, sebbene fosse l'ultimo giorno di scuola.

"Anche tu Gabriella. Per sempre."

La tua voce era infantile da bambino buono ed innocente, anche se insieme a me qualche dispetto o bugia le dicevi. Eravamo inseparabili. Io definita maschiaccio, con i capelli a caschetto e una frangettina sbarazzina che copriva la fronte ed il fisico esile e magrolino, ma con una testardaggine infinita. Solo i miei grandi occhi color cioccolato, con delle ciglia smisurate anche per una bambina della mia età, caratterizzavano il mio aspetto femminile. Visto che odiavo il rosa e tutte le femminucce della mia classe che giocavano con le barbie, a malincuore di mia madre, ovviamente, che faceva di tutto per rendermi la principessina della famiglia.

Ed ora? Indosso proprio un girovita rosa, con un tema floreale al bordo e sulla cinta. I capelli sono lunghi e boccolosi e la frangetta non esiste più da molto. Probabilmente nemmeno io esisto più veramente.

Sono diventata introversa e impacciata con le persone, se non addirittura distaccata. Non parlo molto, rispetto tutto il galateo e le buone maniere tanto che a volte mi sento estranea ai miei coetanei. Chiudo gli occhi mentre sento che l'ansia ed il dolore, tanto dolore, riaffiorino nuovamente, ed il mio unico pensiero fisso è: ti rivedrò.

La piazza, atrio della piccola parrocchia cattolica di Alberenque, non mi era mai sembrata così triste e grigia. Tante persone vestite in lutto ed alcuni con indosso occhiali scuri parlottano tra di loro facendo cenno di incredulità e dolore, ma non comprendono appieno il vuoto che lei ha lasciato.

Lo sono venuta a sapere per pura casualità, poichè avevo involontariamente origliato la conversazione di mia madre e mia nonna, altrimenti l'avrei saputo solo oggi. Dio quante lacrime ho versato, e quante ne dovrò versare ancora? Non sono riuscita a controllarmi, ne in classe ne a casa, ma almeno lì potevo rifugiarmi sotto le coperte e inzuppare i miei peluches aspettando che la crisi passasse.

Mentre Taylor, Kelsie e Martha si avvicinano a me vedo una cinquantina di bambini, con le guancie rosse per il freddo e i giubbottini, da sotto i quali spuntavano i grembiuli blu, per i maschietti e bianchi per le femminucce. E a guidarli risoluta c'è l'altra mia maestra, sempre forte ed caparbia ma il suo viso è segnato dal tempo passato e i suoi occhi scuri lucidi velati di un dolore represso, ma che vorrebbe fuoriuscire senza sosta, per avere almeno un pò di pace. Ed inevitabilmente in una bambina rivedo me,  con un sorrisetto sulle labbra e gli occhi vispi mentre parlo con te.

"Gabbry, mi raccomando.."

dice Taylor a bassa voce distogliendomi dai miei pensieri prendendomi le mani. Perchè lei è l'unica che può capire, almeno in parte, che stò morendo dentro.

"Ci proverò Tay"

mugugno io cercando di fare un sorriso sensato mentre sento già gli occhi pizzicarmi.

Entriamo nella chiesa che è gia piena e ci raduniamo tutti in un angolino, infondo, compagni di un'infanzia comune, con legami stretti o un pò allentati nel tempo ma comunque uniti.

I bambini li hanno fatti sedere avanti, dalla parte opposta ai familiari e dalla mia posizione mi era impossibile vedere qualsiasi cosa più avanti a parte l'altare e l'abside in marmo sporco. Il prete cominciò la sua messa ma la mia mente confusa recepisce solo qualche parola sconnessa anche se io cerco di concentrarmi per non ricadere in balia dei ricordi messi da parte. Poi con la coda dell' occhio vedo la porta laterale in legno d'acero aprirsi e sbuchi tu. Ti sei alzato molto hai tagliato i capelli e i tuoi lineamenti si sono assottigliati. Sei diverso.. Si.. Sei bellissimo. Non riesco a smettere di guardarti ma poi la mia vista viene disturbata da quel rosso scarlatto.  Solo adesso mi accorgo della sua inadeguata e sgradita presenza: a portare quel cappotto dal colore decisamente fuori luogo è una ragazza dalla chioma bionda e la carnagione chiara. E' Sharpay Evans.

Sbatto più volte le palpebre perchè non riesco ancora a realizzare del tutto quello che stò vedendo. Spero dentro di me che almeno questo non sia vero, ed invece mi scontro la dura realtà. E' tutto vero.

Non ne faccio parola con Taylor, non mi sembra ne il momento ne n il luogo adatto. Devo rendere un degno omaggio alla mia adorata maestra, che ci ha insegnato a crescere, a convivere con gli altri, a credere in noi, a portare sempre e comunque a termine le cose ed ad tirar fuori il nostro talento. Sempre con gentilezza ed il sorriso sulle labbra.. Le lacrime cominciano a scendere senza sosta, irrefrenabili, ma fortunatamente silenziose. Non voglio farmi vedere da nessuno così debole, è una cosa che mi umilia in un certo senso.

Quando mi rendo conto che il prete ha annunciato la pace mi asciugo frettolosamente gli occhi e mi giro verso le altre evitando lo sguardo di Tay. Le loro mani sono calde a differenza delle mie che le sento gelide. Riprendiamo la nostra posizione di ascolto mentre io cerco di svuotare un attimo la mente, per avere un aspetto quanto meno decoroso.. Ho lo sguardo sul fiocco delle mie ballerine quando sento

"Pace"

vedo la tua mano in aria aspettando di stringere la mia e sento i tuoi occhi su di me. Ma ora non riesco a guardarti. In un gesto quasi automatico allungo anche io la mano e sento il contatto delle tua dita calde, bollenti, contro le mie e poi la tua stretta. Non è decisa ma delicata. Che c'è ora ti vergogni?

"Pace"

Rispondo sottovoce, tanto che mi è difficile udire le mie parole.

Non ti guardo in volto e apro la mano; la tua scivola via in un attimo, troppo veloce. Il mio cuore sta battendo forte.

Ti allontani e ritorni nella tua posizione precedente. Distante.

Alla lettera finale dei bambini non riesco a resistere e mi sfogo con la testa nascosta nell'abbraccio di Taylor. Penso che, gli altri che non vedevo da tanto, siano rimasti sorpresi dalla mia reazione, ma in questo momento sento come se avessi definitivamente perso il mio legame con il mio passato, quello che ero e Troy, insieme alla mia adorata maestra, e purtroppo io non sò trattenere le emozioni.

Riesco a calmarmi solo quando la bara viene portata via e la folla inizia ad andarsene, le ragazze cercano di tirarmi su il morale e ci congediamo. Poi vedo l'altra maestra che ha lasciato i bambini alla nuova insegnante e si avvicina a me. Sussurra solo

"Ciao Gabbry.."

prima di abbracciarmi forte accarezzandomi i capelli mentre ripartono i miei singhiozzi

"Era la nostra maestra.. La nostra maestra.."

sentivo i fremiti involontari dei nostri corpi trapelare attraverso i cappotti e un momento di conforto in quella mattinata di dolore.

"Fatti forza Gabriella, mi raccomando, fatti forza"

la sua voce è quasi impercettibile ma è come se mi desse un motivo in più, l'input, necessario.

"Si.."

riesco a rispondere perchè qualsiasi altra parola mi muore in gola così tento di sorridergli riuscendo ad ottenere solo una mezza smorfia. Non sono mai stata brava nemmeno a recitare.

Una bimba mi fissa con i suoi grandi occhi verdi spalancati, lucidi anche i suoi per il pianto. Ha i capelli color avena legati in due codine e tiene per mano un altro bambino brunetto. Spero che resterete amici anche alla mia età.

Guardo l'ora dal campanile e mi incammino verso casa per preparare il pranzo, il cielo è coperto da un manto di nuvole uniformi e nel tragitto inizio a sentire le piccole goccie di pioggia scontrarsi sul mio viso. Posai lo sguardo dul panificio e con fare svogliato tiro fuori il porta monete in pelle e tessuto. Stò per entrare quando dalle tendine a cordicelle di plastica vedo il suo dannato giacchetto rosso e Troy che stanno al bancone. Proseguo automaticamente ma stavolta ho la certezza che lui mi abbia visto. Le ballerine mi fanno male, le dita non le sento più ed il trucco è tutto sciolto dalle lacrime. Sono orribile.

sento le lacrime che reclamano di uscire. Ancora. Ingoio per resistere e proseguo. All'incrocio però inaspettatamente incontro Ryan. Viene nella mia stessa classe ed io l'anno scorso ero cotta di lui. Ora davvero non lo sò più.

"Ehi, che ci fai qui? Perchè non sei venuta a scuola?"

Io cerco di avere un aspetto guardabile strofinandomi gli occhi dai residui di matita e faccio per aprire bocca quando lui mi precede

"ah, scusami hai ragione, oggi c'era il funerale.."

ricordo con vergogna che anche lui mi ha visto piangere l'altro ieri..

 io mi limito ad annuire con il capo

poi c'è una pausa, allora visto che non mi và di salutarlo subito gli chiedo sensa guardarlo negli occhi. E’ molto alto.

"Come mai da queste parti? Tu abiti addirittura fuori città."

"Si ma io e i ragazzi ci siamo messi d'accordo di fare una partita al biliardo verso le due quindi tanto vale che mi compro un pezzo di pizza e rimango qui."

"Ah ok. Beh buona partita allora"

"Grazie, ci vediamo lunedì"

 

Quel pomeriggio non feci assolutamente niente di utile.. mi misi in tuta e alternavo il letto dalla cucina per rimpinzarmi di schifezze o cioccolato, spegnendo il cellulare e non rispondendo a quello di casa. E il mio pensiero più ricorrente era la sua mano che stringeva la mia. Non era affatto ciò che mi aspettavo. Di nuovo.

 

Note di Mommika:

Dunque, con questa storia voglio tentare un po’ di uscire fuori dagli schemi, provando a scrivere in prima persona, concentrandomi meglio su ogni singolo personaggio in ogni singolo capitolo. Come avete potuto intuire è un AU e i personaggi sono OOC. La storia di per sé è dedicata a Titty90 e a mia cugina NewGirl ma per ogni capitolo ci sarà una persona in particolare. In questo penso proprio la maestra in questione ^^

Aspetto pareri e consigli, grazie a tutti coloro che leggeranno e commenteranno la ficcy. Un bacio vostra Mommika

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** mini sperimentazione ***


don't leave my hand please

 

 

Ho cambiato spesso scuola quando frequentavo le elementari a causa del lavoro di mio padre. Mi sono trasferito ad Alberenque l'ultimo anno, ma ambientarmi non fu affatto un problema.. Ora che ci penso ricordo anche Gabriella, davvero diversa da adesso, e anche Taylor. Erano molto amiche. E poi un bambino con gli occhi azzurri quasi come i miei, tanto che in cortile facemmo anche una stupida gara per chi li aveva più belli. Vinsi io, e direi ovviamente, ma ricordo che Gabriella lo prese per mano e avvicinandosi a me mi disse "Quanto gli hai dato per farti votare? tutte le tue figurine o magari una scorta di cioccolata per le gite? Che bambino triste." Il sorriso gongolante sul mio volto sparì e ci rimasi davvero male.

 

Stamattina, come tutte le altre, non sono in orario, perciò faccio gli scalini tre a tre per scendere e fiondarmi con il fiato corto in macchina, dove vengo aggredito, come di routine, da Sharpay che si lamenta del suo ritardo nel vedere Troy, il suo ragazzo. La loro relazione, al contrario delle mie aspettative, sta durando molto e da quanto ne so, sono anche abbastanza affiatati.. Ma adesso non mi và di pensare della vita amorosa di mia sorella visto che ho un interrogazione di biologia in 4° ora e non ho praticamente aperto libro.. Perchè, anche se non lo voglio dar a vedere, ci tengo molto allo studio io.. Sia per soddisfazione personale, sia per il futuro.

L'auto si dirige prima nella direzione del polo Classico dove si svolgono più intensamente i corsi di letteratura storia e filosofia. E' diviso da quello delle Scienze e delle lingue perchè essendo Alberenque una città modesta e l'East High l'unico liceo, le iscrizioni negli ultimi anni sono così aumentate che hanno dovuto scindere i due rami principali. Sharpay frequenta il primo quindi io frequento il secondo. E non è che lo faccio apposta ad avere questo tono un po’ cinico, solo che, pur essendo gemelli, io e mia sorella non abbiamo mai avuto tutto questo feeling. Magari perchè anche caratterialmente siamo identici.

Arrivati davanti all'edificio mia madre si accosta leggermente al marciapiede mentre Sharpay scende e ci saluta in modo sbrigativo

"Ci vediamo all'una Ryan, e noi stasera mamy."

Sbatte la portiera e si dirige verso un gruppetto sistemandosi la tracolla griffata sulla spalla. Delle sue compagne la accolgono con un sorriso mentre lei và a dare un bacio a fior di labbra a Troy che china un pò il capo. Ma io ripongo la mia attenzione al ragazzo che sta acanto a quest’ ultimo. Pelle color cioccolato, fisico da atleta e ricci indomabili. Strizzo gli occhi per guardarlo meglio in volto e poi lo riconosco: è Chad Danforth da sempre migliore amico di Troy. Andava in classe con lui anche alle elementari se non ricordo male.

Vengo distolto dai miei pensieri dall'esclamazione di mia madre che si era accorta dell'orario.

"Santo cielo ma è tardissimo! le otto e trentacinque! con il traffico ed i due semafori ci metteremo minimo altri dieci minuti.."

Io non rispondo ma tiro fuori il libretto di identificazione anche se ormai i bidelli si sono abituati ai miei orari.. Anche se mi farebbe comodo un permesso scritto.. Comunque, lasciato sotto il cancello mi faccio di corsa tutto il cortile per arrivare in classe proprio qundo la prof diceva il mio nome per l'appello

"Evans?"

"Uff.. Presente!"

"Salvato in corner oggi eh.."

commenta per poi continuare.. Che espressione antiquata..

gli altri mi accolgono con strette di mano e pacche e mentre prendo posto incrocio lo sguardo con quello di Gabriella che siede dalla parte opposta della classe. Lei lo distoglie subito ma la cosa non mi turba. Fà sempre così. Sono passate due settimane dal funerale della sua insegnante e la vedo abbastanza ok.

Nell'ora successiva vado verso di lei rivolgendomi alla McKessy

"Taylor, ti posso chiedere un favore? Posso mettermi vicino a Gabriella queste due ore che quello di biologia mi deve interrogare e ieri me lo sono completamente dimenticato.." e non è una scusa..E poi lei è la migliore a Biologia.. anche se Taylor non scherza. Mantre per me la matematica è un gioco da ragazzi.

Lei guardando la mora, che sbattè solo gli occhi, un pò controvoglia acconsente alla mia richiesta.

"Ok ma se Gabriella si stufa poi tu ritorni al tuo posto."

"Thank you" gli faccio uno dei miei sorrisi buffi mentre sul suo volto spunta un sorrisetto " A ricreazione vi offro un panino."

Scanso la sedia alzandola con un braccio e poi mi metto seduto anche se a causa della mia altezza stò sempre un pò stretto con le gambe.. Appoggio il pesante volume sul banco scarabocchiato mi avvicino ad esso mi volto verso di lei trovandola girata di spalle che fruga nel suo zaino alla ricerca dei suoi appunti sempre ordinati quasi come un libro di testo.

"Ciao." inizio per rompere il ghiaccio. Con lei al principio c'è sempre quella tensione che non mi sò spiegare.. Forse mi sento un pò in colpa perchè essendo a conoscenza dei suoi sentimenti l'anno scorso lo sono andato a dire agli altri, oppure perchè conoscendola sò che è molto sensibile e devo stare attento a come parlo o magari perchè è una persona inteligente e ci tengo anche al suo giudizio anche se tutto questo non glie l'ho mai detto.

"Ciao" risponde lei mentre cerca di trattenere un sorriso. Bene il mio intento è riuscito.

"Allora, da cosa vuoi cominciare? Le leggi di Mendel, le mestruazioni e gli ormoni oppure andiamo sulla meiosi e mitosi?" continua lei prendendo il mio libro e iniziando a preparare le pagine.

"Uhm.. Mendel me la posso anche cavare facendogli il disegnino di fiori rossi e fiori bianchi e scrivendogli le percentuali.."

"Ah, si certo.." commenta lei sarcastica mentre ci alziamo insieme a tutta la classe, accogliendo la prof di inglese.

"Poi.. il ciclo non se ne parla nemmeno.. Gli dico che mi fà impressione come ha fatto Zeke- sorride nuovamente - quindi direi che la risposta è meiosi e mitosi"

"Ok" risponde a bassa voce prendendo il libro di inglese solo per fare scena, facendo segno a Kelsie che ci stà davandi di dirgli prima dov'è il segno se chiama uno dei due.

Prende il suo quadernino verde, con un etichetta colorata con scritto sopra il nome della materia, e inizia a leggere le parti evidenziate.

"Per prima cosa, inizia con dirgli le definizioni:La mitosi è la separazione dei cromatidi di cui si compongono i cromosomi duplicati della cellula madre, che avviene prima della divisione della cellula stessa e subito dopo avviene la citodieresi che è la scissione della cellula madre nelle due cellule figlie."

Ha scandito bene le parole ed io ascolto attentamente, cercando di estraniare le altre voci, impregnando bene le sue parole nella mente. La mia grande fortuna è che ho una buona memoria. Apprendo velocemente.. Se stò attento.

"tutto chiaro?" finalmente alza lo sguardo verso di me

"Si si continua."

"La meiosi invece è il pro.."

si blocca perchè la bidella è entrata in classe con il registro delle circolari.

"Buon giorno, scusate il disturbo, c'è questa circolare riguardo appunto il corso di inglese che il preside ha deciso di mettere in atto collaborando con gli studenti della succursale, cioè la sede del ramo classico, ed i partecipanti idonei in questa classe sono: Evans Ryan, McKessy Taylor e Montez Gabriella. Allegati ci sono i moduli che vanno consegnati domani firmati i segreteria. - appogia i fogli sulla cattedra - Buon proseguimento."

Io mi giro disorientato verso Gabriella. non ricordo di aver mai sentito parlare di questa roba.

"Come mai solo noi siamo idonei? e poi quando avremmo fatto un test del genere?"

"Era quello all'inizio dell' anno.. Ti ricordi che era passato l'avviso del preside che voleva mettere in atto la mini-sperimentazione linguistica anche nell'altra sede per non far perdere neanche a loro l'uso della lingua.. O via di lì.."

"Ahh!!"

faccio io ad alta voce tanto che alcuni si giravo verso di me mentre beccavo un'occhiataccia dalla prof.

"Ma danno crediti?"

"Penso proprio di si."

 

Quando raccontai la notizia a casa tutti furono entusiasti, a parte mia sorella visto che la classe con cui dovevamo lavorare era la sua.

 

Note di Mommika:

Ta-Daan! Secondo capitolo for you (tutto merito della Titty che se non lo finivo mi uccideva *coff ^^”) dal punto di vista di Ryanuccio.. Lo so lo so che è diverso dal solito ma io l’avevo detto sin dall’inizio che i personaggi sono OOC! U_U Ma passiamo ai ringraziamenti alle due ragassuole con la T iniziale XD:

Tay_: *_________* sono super happy che ti sia piaciuto molto <3 E sono contenta che tu mi abbia detto che è strano perché voglio provare a mandare avanti qualcosa di diverso^^ Spero che anche questo chappy non ti abbia deluso! Graxie per aver recensito!

Titty90: darling, ecco pronto pronto come ti avevo promesso i secondo capitolo (quindi pietà di mua ç_ç) Ti vojo tantu bene anke iu e tu lo sai XD

 

Ringrazio tutti coloro che leggono semplicemente e mi farebbe piacere se fanno sentire anche il loro parere *w*.. sayonara Darlings your lovable Mommika <3

 

 

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