Rewind

di tienimiconte
(/viewuser.php?uid=204018)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00 ***
Capitolo 2: *** 01 ***
Capitolo 3: *** 02 ***
Capitolo 4: *** 03 ***
Capitolo 5: *** 04 ***



Capitolo 1
*** 00 ***




00

 

Harry si svegliò di soprassalto, passandosi una mano sul viso stanco e girandosi dall’altra parte del letto, apprendendo amaramente che Coralie non era ancora tornata, e si chiese se mai l’avrebbe fatto.
Si alzò faticosamente, trascinandosi fino al piccolo bagno del suo appartamento e aprendo l’acqua del lavandino, lavandosi il viso in un vano tentativo di svegliarsi del tutto.
Si vestì e successivamente si chiuse la porta alle spalle, uscendo dalla palazzina e camminando in strada.
Iniziò a guardarsi intorno: Le macchine viaggiavano moderatamente veloce, e nessuno si lamentava del traffico che faceva muovere tutti a rilento; uno scuolabus zeppo di bambini gli passò davanti, mentre lui continuava a camminare verso il bar dove di solito faceva colazione.
Entrò, e salutò Niall dietro al bancone, sedendosi davanti a lui. 
Qualcosa non andava. Era tutto insolitamente tranquillo, per un lunedì mattina in un bar quasi al centro della città.
Ordinò pigramente due caffè, sorridendo mentre il biondo trafficava con le stoviglie.
«Giornataccia?»
«Amico, non è mai una giornataccia per me» Niall alzò lo sguardo su di lui, servendogli i suoi caffè.
«Dimenticavo il tuo ottimismo mattutino – Bevve il primo caffè tutto d’un fiato, asciugandosi la bocca con la manica della felpa – Come mai non ci sono clienti?»
«Il lunedì mattina? Non esageriamo, non siamo ancora così famosi in questa città»
Harry per poco non si strozzò «Ma se siete il bar più in voga della città!»
Niall rise «Harry, sicuro di sentirti bene stamattina? Spari più stronzate del solito»
«Ma è vero! Ed è qui che ho conosciuto Coralie, quasi quattro anni fa!»
«Chi è Coralie?»
«Coralie! La mia fidanzata! Quella che se n’è andata da casa mia un mese fa, lasciandomi!»
«Se lo dici tu»
Harry si passò una mano sulla fronte «Passami il giornale sportivo»
Niall fece spallucce e gli passò il giornale, tornando a servire gli altri clienti.
Harry lesse il titolo e corrugò la fronte: “Gli Sharks vincono le nazionali!”. Gli Sharks non vincevano qualcosa da... Trattenne il fiato.
Non poteva essere, no, non ci poteva credere. Guardò la data sul giornale.
“4 Ottobre 2009”
Dovette reggersi forte al bancone per non cadere dalla sedia.
La gente non torna indietro nel tempo durante la notte, o almeno, non la gente normale. E lui era un comunissimo ragazzo di poco più di ventidue anni, che lavorava in un negozio sportivo.
Ma se era davvero tornato indietro nel tempo, aveva quasi diciannove anni e non lavorava ancora da Liam.. E non conosceva nemmeno Coralie.
Il destino gli aveva riservato una seconda chance con lei?
Poteva davvero ricominciare tutto daccapo, evitando gli sbagli commessi in passato?




 


Salve!
Non credo vi libererete mai di me, purtroppo (per voi). Sono a casa malata da ieri e stanotte mi è venuta quest'idea, così stamattina ho deciso di metterla in atto.
All'inizio ero un po' scettica. Un ritorno al passato mi sa tanto di clichè, ma provare non costa nulla, no?
Mi scuso per la lunghezza del capitolo, ma essendo solo il prologo non mi andava di bombardarvi di già. Vedrete che i prossimi saranno più lunghi comunque :)
Oltre a Harry e Niall, come anticipato nel capitolo vedrete anche Liam, ma non so ancora che peso dargli nella storia.
Per quanto riguarda Zayn e Louis, uno dei due lo inserirò sicuramente già nel prossimo capitolo, mentre l'altro, che ancora non ho deciso chi, devo pensare bene se inserirlo o meno.
Ma probabilmente alla fine ci saranno tutti e cinque, anche se i personaggi principali rimarranno Harry, ovviamente, e Niall.
Non so più cosa dire, ma se continuo così questo mio spazio potrebbe diventare più lungo del capitolo, perciò vi lascio.
Il banner l'ho fatto io, e per qualunque cosa vogliate chiedermi, vi lascio sotto i miei contatti.
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate della storia!
Un bacione, Ale (:

 

Facebook  Twitter


 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 01 ***




01
 

 

Harry andava avanti e indietro nella sua stanza, senza sosta. 
Come era potuto accadere? 
Controllò l’ora e decise che forse era meglio uscire a cercarsi – Di nuovo – un lavoro, visto che le bollette e il cibo non si pagavano da soli. 
Camminò velocemente fino al negozio sportivo qualche via più in là del bar dove lavorava Niall, e notò con piacere che il cartello “Cercasi aiutante” dondolava sulla porta d’ingresso. 
Si fermò a guardare dalle vetrine il via vai di persone dentro al negozio, ricordandosi di quando lui e Liam prendevano in giro qualche signore di mezza età mentre si provava una vecchia divisa da golf ormai troppo stretta. 
Entrò nel negozio e si mosse tra gli scaffali, arrivando davanti a un Liam più giovane di quanto ricordasse, intento ad aiutare un ragazzino. 
«Hey» 
Liam si voltò nella sua direzione, sorridente «Ci conosciamo?» 
«Veramente.. no. Sto cercando lavoro e mi piacerebbe lavorare qui» 
Liam lo squadrò da capo a piedi, porgendo al ragazzino una racchetta da tennis adatta a lui e lasciandolo andare, rivolgendosi nuovamente a Harry. 
«Vieni nel mio ufficio, mi serviranno alcuni dati» 
Harry annuì e lo seguì nel suo ufficio, sedendosi davanti alla scrivania e guardandolo trafficare col suo computer, all’epoca di ultima generazione. 
«Nome completo» 
«Harry Edward Styles» 
«Età» 
«Quasi diciannove anni» 
«Luogo di nascita» 
«Holmes Chapel» 
«Disponibilità settimanale» 
Harry ci pensò su un attimo, prima di rispondere «Tutti i giorni, tranne la domenica» 
Liam prese nota sul computer senza mai alzare gli occhi su di lui, e, quando ebbe finito, stampò un documento, passandoglielo insieme ad una penna. 
«Una firma qui, e sarai uno di noi» 
Harry sorrise, e firmò dove indicato, passandogli poi il documento. 
«Benvenuto! I tuoi orari saranno, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00, mentre il sabato dalle 10.30 alle 13.30. Può andare?» 
«In effetti – Disse, ricordandosi il vecchio orario in cui la mattina iniziava alle 8.00 – direi che è anche meglio di quanto mi aspettassi» 
Liam gli sorrise e si alzò, aprendogli la porta del suo ufficio e stringendogli la mano «Io sono Liam, Liam Payne. Sarò il tuo capo, ma non penso sia un problema» 
Harry ricambiò la stretta, uscendo «Non credo. Posso iniziare subito?» 
Liam si guardò intorno, notando l’affollamento del negozio in quel momento «Se per te non è un problema..» 
«Perfetto! Vado a prendere la divisa nello sgabuzzino sul retro» Si incamminò verso lo sgabuzzino, lasciando Liam a bocca aperta, il quale poco dopo scosse la testa facendo spallucce, andando verso una giovane coppia.  

«Harry, non indovinerai mai cosa mi è successo!» Niall gli andò in contro euforico, lasciando il posto dietro al bancone ad alcuni colleghi. 
«Mi prendo una pausa di dieci minuti!» urlò, spingendo Harry fuori dal bar e appoggiandosi con la schiena al muro di un vicolo vicino. «Hai ritrovato il portafoglio che avevi perso nel freezer, stamattina?» 
«Ma come...?» 
Harry guardò verso l’alto, cercando una scusa plausibile. Non sarebbe di certo bastato un “Sai, io questa scena l’ho già vissuta, anzi, sto rivivendo i miei ultimi quattro anni tutti daccapo” 
«Andiamo, sei il mio migliore amico da una vita! Era scontato» Rise, contagiando Niall. 
«Tu piuttosto non immaginerai mai cosa mi è successo» 
«Fammi indovinare: Hai trovato la ragazza? La misteriosa Coralie di cui mi parlavi l’altro giorno?» 
Harry fu percorso da un brivido lungo la schiena sentendo pronunciare il suo nome.  
Coralie. Si era quasi dimenticato di lei. 
«Magari. Mi sono trovato un lavoro. Al negozio sportivo giù all’angolo» 
«Ottimo amico! – Controllò l’orologio, staccandosi dal muro – Beh io devo tornare al lavoro. Se ti va possiamo continuare a parlarne davanti ad una tazza di caffè là dentro» 
Harry sorrise «Scusa, ma devo scappare. Ho bisogno di farmi una doccia» 
Niall fece spallucce, aprendo la porta del bar «Ci vediamo stasera alla festa» 
«Quel fes... – Harry si battè una mano sulla fronte – Ma certo! La festa di Zayn! Ci vediamo alle sette a casa mia» 
Niall rise, prima di sparire dentro al locale. 




 


Salve!
Sono tornata, anche se con un giorno di ritardo. Chiedo umilmente perdono!
Che dire? Questo capitolo è totalmente di passaggio e non ho ancora deciso che peso dare a Liam nella storia, ma non credo lo vedrete molto spesso. 
Per quanto riguarda Zayn e Louis, saranno due personaggi fondamentali della storia, e nel prossimo capitolo scoprirete perchè e anche come ha fatto Harry a tornare indietro nel tempo.
Detto questo, smetto di spoilerarvi la storia e inizio con le domande.
La storia vi piace? Vorreste capitoli più lunghi o più corti? Dovrei cambiare qualcosa? 
Mi piacerebbe tantissimo sapere cosa ne pensate!
Un bacione, Ale (:

 

Facebook Twitter

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 02 ***




02

 

Erano le sette in punto quando Niall bussò a casa di Harry. Indossava una semplice maglia bianca sopra dei pantaloni blu, i capelli biondi – tinti – erano stati lasciati disordinati di proposito. 
Harry rise pensando a quanto Niall volesse sembrare il tipico ragazzaccio, quando in realtà risultava ancora più dolce e premuroso di quanto non fosse. Attraversò il corridoio di casa sua e lo raggiungse nel pianerottolo, chiudendosi la porta dietro. 
«Con chi ti scrivi?» Posò gli occhi sul telefono di Niall, il quale scriveva freneticamente schiacciando i tasti molto più piccoli delle sue dita. 
«Una» Ma Harry sapeva già di chi si trattava. Olivia Bane, di un anno più piccola di loro, sarebbe stata la prossima ragazza di Niall, si sarebbero messi insieme nell'arco di poche settimane e lei l'avrebbe lasciato altrettanto velocemente, liquidandolo con una scusa banale, il solito «Il problema non sei tu, sono io» Per poi scoprire qualche mese più tardi di come lei portasse avanti una relazione col suo vicino di casa da un anno. 
Salirono entrambi sulla macchina che Niall aveva comprato usata anni prima e Harry si rilassò sul sedile accanto a quello del guidatore. 
Infondo quella festa l’aveva già vissuta e non era successo nulla di sconvolgente, quindi perchè non poterla vivere una seconda volta? 
Arrivarono a casa di Zayn relativamente presto: la musica era ancora a volumi accettabili e nessuno era ubriaco, per ora. 
Harry si guardò intorno, nel piccolo salotto di casa Malik, e si sedette accanto al padrone di casa. 
«Ciao» 
«Ciao – Gli fece eco Zayn, girandosi a guardarlo – Tu e Niall siete venuti alla fine» 
«Acuto spirito di osservazione» Rise, spingendo l’amico di lato e facendolo sorridere. 
«Torno subito» Zayn si alzò pigramente dalla sua postazione e andò alla porta, con l’intento di aprirla. 
Harry notò che una ragazza di più o meno di diciotto anni – La quale si era rivelata essere Olivia – aveva alzato la musica ad un livello più alto, mentre Niall le parlava decisamente preso. 
Sorrise, e si voltò per vedere a che punto era Zayn, ma quando lo vide bloccato davanti alla porta d’ingresso capì che c’era qualcosa che non andava. 
Lo raggiunse, posandogli una mano sulla spalla «Tutto okay?» 
«No che non è tutto okay, il tuo amico non ci fa passare» 
Harry avrebbe riconosciuto quella voce tra mille, se solo gliel’avessero chiesto. 
«Coralie» La sua bocca divenne improvvisamente asciutta. 
«Grandioso, sai il mio nome! E tu saresti...?» 
«Nessuno, Coralie andiamo» Un ragazzo alto, più alto di Coralie ma comunque più basso di Harry la prese per mano, trascinandola in mezzo ai due ragazzi e portandola lontana da lì. 
Zayn si riprese da quello che pareva un evidente stato di schock e scosse Harry «Dobbiamo parlare» Ma Harry era paralizzato. 
Coralie non avrebbe dovuto essere lì, non era mai venuta a quella festa, in passato, e loro non si erano incontrati a casa di Zayn, ma avrebbero dovuto farlo una settimana dopo nel bar di Niall. 
«Coralie... Tu... La conosci?» Da quanto ricordasse era stato lui a presentargliela. Come poteva essere alla sua festa, ora? 
Zayn alzò gli occhi al cielo e lo prese per la manica della camicia, portandolo in camera sua e assicurandosi di aver chiuso a chiave. 
«Zayn cosa stai... Cosa sta succedendo?» Ma Zayn lo zittì. 
«Non abbiamo molto tempo. Lui è qui, questo non è un buon segno» 
«Lui chi? Zayn, di cosa stai parlando?» 
«Harry, non è un caso che tu sia tornato indietro nel tempo» 
Harry sbiancò «Ma di cosa stai parlando? La gente non torna indietro nel tempo» Tossì, cercando di camuffare lo stupore della sua voce. 
«Oh andiamo, smettila di mentirmi. Sono stato io a riportarti indietro nel tempo» 
«Tu?» Harry era sempre più confuso, e si chiese se non avesse assunto sostanze non molto raccomandabili ultimamente; ma, per quanto si sforzasse di ricordarsi un particolare del genere, la sua mente non produceva nulla.
«Io. E immagino che tu non sappia perchè» 
«Ma di che cos...» 
«Harry, concentrati! – Tuonò Zayn, alzando la voce – In tutti questi anni non ti sei mai accorto di come fossi spesso presente, quando succedeva qualcosa di significativo, nella tua vita?» 
Harry ci rifletté su «Si, ma non vedo come questo...» 
«Tu non devi vedere niente, Harry. Tu devi ascoltarmi, ora. Non sono quello che pensi. Sono il tuo angelo custode» 
«Il mio angelo cus... Okay, questo è troppo. Era già tanto tornare indietro nel tempo, ma questo oltrepassa davvero il limite» Lasciò cadere la testa tra le mani.
«Lasciami spiegare. Ti ho riportato indietro per farti ricominciare da zero con Coralie, pregando che tu non rifaccia gli stessi errori. Ma c’è stato un problema. Lo sai tu quanto me che Coralie non doveva venire a questa festa. Sai cosa significa questo?» 
Harry fece segno di no con la testa. 
«Vuol dire che non sono l’unico angelo custode che ha avuto l’idea di riservare al proprio prediletto un futuro migliore» 
«E chi sarebbe il tuo, se così si può dire, nemico?» 
«Non ci arrivi da solo? – Sbottò Zayn, accigliato – Probabilmente non si aspettava di vederti alla mia festa. D’altronde, in passato lei non c’era quindi non poteva sapere se tu saresti venuto o no. Questo deve aver rovinato i suoi piani, visto che secondo lui voi non avreste mai dovuto incontrarvi, per il bene di Coralie» 
«Si può sapere di chi stai parlando?» 
«Il ragazzo che stava con Coralie. Si chiama Louis. Ed è il suo angelo custode.» 


 


Salve!
Alla fine sono tornata, e pure in tempo!
Qui si spiega come Harry sia riuscito a tornare indietro nel tempo e si scoprono anche altre cose che, ammetto, non avevo previsto quando inziai questa storia. Ma l'idea non mi sembrava niente male, quindi spero di non avervi in qualche modo deluse.
Se non mi sono spiegata bene riassumo brevemente: Zayn è l'angelo custode di Harry che l'ha riportato indietro per farlo ricominciare con Coralie ma Louis, angelo custode di quest'ultima, è tornato indietro anche lui per impedire che lei si incontri con Harry, ma i suoi piani vanno a farsi fottere in pratica. Ah, e Coralie è all'oscuro di tutto.
Nel prossimo capitolo conoscerete meglio sia Coralie sia Louis, così vi farete un'idea un po' più dettagliata dei loro caratteri. Ve lo dico già ora: Potrebbe essere che Louis vi sembri uno stronzo, ma sappiate che tutto ciò che fa lo fa in buona fede pensando al bene di Coralie.
Che dire? Ho finito mi sembra.
Fatemi sapere che ne pensate!
Farò capitoli più lunghi promesso :*
Vi lascio con una OS Song-fic che ho scritto su Liam e coi miei contatti.
Un bacione, Ale.

 

Facebook Livejournal Twitter



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 03 ***




03
 

 

Harry si svegliò non appena il suo cellulare incominciò a suonare senza sosta. Sbadigliò e allungò un braccio verso il comodino, afferrando il telefono e portandolo all'orecchio ancora intontito mugolando qualcosa che l'interlocutore tradusse come un «Pronto» 
«Harry, sono Zayn» 
«Oh Zayn, meno male – si mise con fatica a sedere, la testa gli girava ma non riusciva a ricordarsi perché – Ho fatto un sogno orribile. Tu eri il mio angelo custode e mi riportavi indietro nel tempo ma anche Coralie ne aveva uno che era tornato indietro da solo per impedirle di incontrarmi. Un vero incubo» 
«Harry» Il tono di Zayn era austero. 
«Mh?» 
«Non era un sogno, sono davvero il tuo angelo custode, sei davvero tornato indietro nel tempo e anche Coralie ha davvero un angelo custode che ti detesta – e che di conseguenza detesta anche me –» 
«Ah» Per pochi minuti, pochissimi minuti tutto era tornato normale. Ma alla fine, cosa c'era di normale in tutta quella faccenda? Aveva sempre dubitato nell'esistenza di Dio, figuriamoci se riusciva a credere di avere un angelo custode che, tra l'altro, si era rivelato essere uno dei suoi più cari amici. 
«E ora sbrigati, tra un'ora devi essere al lavoro. Ci vediamo dopo» Zayn riattaccò, senza dare a Harry il tempo di rispondere. 
Quando si fu preparato, uscì di casa controllando l'ora: era in anticipo.  
Si diresse verso il bar dove lavorava Niall, pur sapendo che il giovedì era il suo giorno libero, mentre smanettava col telefono. Andò sulla rubrica, e fece scorrere le pagine fino ad arrivare alla lettera C. 
«Carmen, Cèline, Cindy, Cody...» Finalmente trovò quello che stava cercando. Era tornato indietro nel tempo, ma a quanto pare il suo telefono non aveva molto apprezzato i cambiamenti, poiché il numero di Coralie era ancora lì, integro, seguito dal suo cognome – Lewis – e da delle emoticons che si era inserita lei stessa. 
Entrò nel bar e ordinò il solito caffè, mentre componeva e cancellava sempre lo stesso messaggio. 
“Coralie, sono Harry. Non so se tu ti ricordi di me, probabilmente no. Sono il ragazzo riccio di ieri sera, della festa a casa di Zayn. Volevo chiederti se ti andrebbe di incontrarci per bere qualcosa; ma non ho secondi fini, giuro. 
Dopo aver ripetuto la stessa scena per almeno cinque volte, chiuse gli occhi e premette con l'indice il tasto invio. 
Pagò di corsa il caffè e si incamminò velocemente verso il negozio sportivo, entrando sorridente e salutando Liam. 
«Buongiorno capo» 
«Ti prego, chiamami Liam» Harry annuì e andò sul retro, lasciando la giacca con dentro il telefono sull'attaccapanni, mentre si infilava la divisa del negozio.  

Il telefono di Coralie vibrò sul tavolo della cucina, e Louis si mosse velocemente, aprendo il messaggio prima che tutto quel baccano svegliasse la ragazza che ancora dormiva beata in camera sua. 
“Coralie, sono Harry. Non so se tu ti ricordi di me, probabilmente no. Sono il ragazzo riccio di ieri sera, della festa a casa di Zayn. Volevo chiederti se ti andrebbe di incontrarci per bere qualcosa; ma no ho secondi fini, giuro. 
«Bleah, umani» Fece un verso schifato, finendo di leggere il messaggio mandato da Harry. 
Nel futuro, Harry aveva fatto così tante stronzate che Louis non riusciva nemmeno a ricordarsele tutte, ma una cosa se la ricordava per certo: Coralie aveva sofferto, più di quanto avesse mai fatto in tutta la sua vita; e, dopo essere finalmente riuscita a scaricarlo, si era rinchiusa in sé stessa, rifiutando persino di mangiare. 
Per questo era tornato indietro nel tempo: Non poteva permettere che tutto ciò accadesse, non di nuovo. 
Aveva controllato il giorno e il luogo dove si erano incontrati la prima volta, e sarebbe stato ben attento ad evitarlo. 
Non aveva calcolato, nei suoi piani, che anche Zayn, angelo custode di Harry, avesse avuto un'idea simile alla sua e soprattutto che decidesse non solo di tornare indietro nel tempo, ma anche di portarsi appresso Harry. 
D'altronde Zayn era sempre stato un ragazzo un po' – troppo – fuori dagli schemi e dalle regole celesti. 
Delle piccole mani gli rubarono il telefono di mano, riscuotendolo dai suoi pensieri e facendolo voltare di scatto. Non aveva eliminato il messaggio in tempo e ora Coralie, nel suo metro e sessanta di altezza, i lunghi capelli mori che le scendevano lungo i fianchi, evidenziando le sue piccole curve, lo stava leggendo attentamente, sorridendo; uno di quei sorrisi che non vedeva da un bel pezzo, pensò. 
«Cosa cercavi di fare, Lou? Vuoi distruggermi la vita sentimentale? Se è il ragazzo che credo io, era un gran pezzo di...» 
«Coralie, contieniti ti prego!» 
«Ci conosciamo da quando mi sono trasferita nella tua zona, siamo cresciuti insieme, conviviamo da un anno, vuoi farmi credere che un piccolo complimento possa rovinarti la mattinata?» 
Louis si sedette vicino al bancone della cucina, stanco. «No, no ovvio che no... E' solo che... – è solo che sto cercando di evitarti quattro anni d'inferno – Non mi sembrava il massimo, ecco. Meriti di meglio» 
Coralie sbuffò, mettendo il broncio «Ma se nemmeno lo conosci! Anzi ora gli rispondo» 
«Coralie, ti prego non farlo!» 
«Cos'è, sei diventato improvvisamente gay e vuoi tenertelo tutto per te? Guarda, basta dirmelo, non avrò nessun tipo di problema ad accettarlo, più che altro voglio esserci quando lo dirai a tua madre...» 
«Non dire stronzate! A quest'ora ti sarei già saltato addosso da un pezzo, se non fossi quasi una sorella per me» Louis rise, alzandosi e cercando invano di toglierle il telefono di mano, prima che si intralciasse anche lei nel suo piano. 
«Troppo tardi» Coralie gli passò il telefono facendogli la linguaccia, mentre si girava e si chiudeva in bagno, lasciando Louis col telefono in mano, impotente. 

«Allora ci vediamo domani!» Harry chiuse l'ultimo bottone della sua giacca e salutò ancora una volta Liam, uscendo dal negozio infilando subito le mani nelle tasche colpito dal freddo ormai insopportabile per i suoi gusti. 
Solo allora si rese conto di aver lasciato il telefono nella tasca, e quando le sue dita sfiorarono l'apparecchio gelido trattenne il respiro. 
Coralie. 
Aprì velocemente il messaggio, impaziente. 
“Non preoccuparti! Certo che mi ricordo chi sei. Domani alle 18.30 vicino a quel negozio di elettrodomestici in centro?” 
Socchiuse gli occhi, sorridendo. Almeno non lo trovava un maniaco. 
“Perfetto! Allora a domani :*” 
Inviò il messaggio e si guardò intorno, non sapendo bene cosa fare.  
Chi poteva chiamare? 
Zayn probabilmente sapeva già tutto, quindi sarebbe stato inutile, e se l'avesse detto a Niall non avrebbe resistito e gli avrebbe raccontato tutto per filo e per segno, compresa la parte degli angeli e del salto temporale. 
Si grattò una guancia, e quando finalmente si decise compose un numero, appoggiando il telefono all'orecchio. 
«Sono Harry, domani mi vedo con Coralie» 
«Lo so. Ma preparati, Louis non la lascerà cadere tra le tue braccia così facilmente anche stavolta» Zayn soffocò una risata «Ma non sono sicuro che riuscirà a tenere a bada il caratteraccio di Coralie per molto». 



 


Salve!
Scusatemi tantissimo per il ritardo, ma sono sommersa dai compiti e dalle cose da fare e non trovo mai il tempo per aggiornare perché preferisco portarmi un po' avanti coi capitoli.
Allora, qui si scopre qualcosa in più sulla nostra protagonista (Phoebe amore mio) e su Louis. Non so voi ma io Louis lo adoro, anche se è uno stronzetto e si metterà sempre in mezzo a rompere i maroni ahahah.
Harry chiama Zayn e non Niall, ricordatevelo, non posso dirvi di più altrimenti spoilero!
Ho cambiato il banner, spero vi piaccia! :)
La storia vi piace? I capitoli? Qual è il vostro personaggio preferito fino ad ora? Quale odiate di più?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Vi lascio con la mia Coralie e – come al solito – coi miei contatti.
Un bacione, Ale.

 

Facebook Livejournal Twitter

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 04 ***




04



Harry si guardò un'ultima volta allo specchio, sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori e andando verso il luogo dell'appuntamento con Coralie. 
Era agitato – cosa che gli succedeva spesso ultimemente –, e moriva dalla voglia di vederla. 
Non si era ancora abituato a tutta la faccenda degli angeli e dei salti temporali, ma lui che peso aveva in tutta quella situazione? Non era stato lui a teletrasportarsi indietro nel tempo, anche se nell'ultimo periodo aveva iniziato a sperarci, e di certo non era lui quello con un paio d'ali attaccate alla schiena.
Le decisioni venivano in gran parte prese da lui, ma quando e come erano messe in atto non lo sapeva. Si rilassò, pensando che da quel momento in poi Zayn avrebbe avuto più considerazione del suo parere, e magari avrebbe iniziato ad avvisarlo prima la prossima volta che avrebbe fatto una scelta così grande per entrambi.
Arrivò davanti al negozio da indicato da Coralie e si guardò intorno, appoggiandosi ad una vetrina. Coralie non era mai stata una ragazza puntuale – ma infondo quale ragazza lo era? – ed era una delle 
sue tante sfaccettature che l'avevano fatto innamorare perdutamente di lei. 
Si maledisse mentalmente per tutto quello che le aveva fatto, perché non aveva provocato dolore solo a lei, ma anche a se stesso. 
Coralie per lui era come un raggio di sole in una fredda giornata invernale, un bicchier d'acqua mentre sei nel deserto, un pasto preparato con amore dalla persona che ami quando sei malato. Era stata una vera rivoluzione la sua vita, da quando Coralie aveva preso a farne parte. 
Era cambiato, se n'erano accorti tutti, ma non era riuscito a eliminare la parte peggiore di sé, mandando tutto a rotoli; e la sua punizione era stata quella: vivere – sopravvivere, più che altro – senza di lei, e avrebbe continuano a lungo, se non fosse intervenuto Zayn.
«Hey, Pensatore»  
Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si era accorto della figura esile di fronte a lui, stretta in un giaccone che le arrivava fino a metà cosce, decisamente non della sua taglia. 
«Ciao» Si piegò e si sporse verso di lei, baciandole le guance fredde e rabbrividendo a quel tocco. 
«Se ci prendessimo una cioccolata calda? Si muore di freddo qui fuori» Coralie cominciò a camminare a passò svelto e si voltò verso di lui, sorridendogli e voltandosi quasi subito per evitare di andare a sbattere da qualche parte. 
Harry le sorrise di rimando e la seguì, affiancandola. Faceva meno fatica di Coralie a camminare, dovuto soprattutto al fatto che le sue gambe fossero di gran lunga più lunghe di quelle di lei. 
Entrò in un locale di cui Harry non si ricordava nemmeno l'esistenza e si sedette ad un tavolo non molto lontano dall'entrata, salutando animatamente la cameriera dietro al bancone. 
«E così conosci Zayn» Esordì Harry, dopo il primo sorso della sua cioccolata calda, appena ordinata. 
«In realtà, no» 
– Immaginavo – Pensò Harry. 
«Allora come sei finita alla sua festa?» 
«Mh – Coralie bevve un lungo sorso della sua cioccolata – Il mio coinquilino, nonché migliore amico, Louis conosceva una ragazza che andava alla festa e abbiamo pensato di imbucarci, tanto per stravolgerci la serata» 
«Capisco» Harry le sorrise, senza però riuscire a negare un moto d'invidia e di rabbia verso Louis. Bevve un altro sorso di cioccolata, e quando tornò a guardare la ragazza seduta di fronte a lui, scoppiò in una fragorosa risata. 
«Cosa c'è di così tanto divertente nella mia faccia 
«Beh – si sporse sul tavolino, avvicinandosi a lei e passandole delicatamente un tovagliolo sulla bocca – A meno che tu solitamente non abbia i baffi...» 
Coralie arrossì e gli tirò un pugno sul braccio, ridendo. 

 Zayn osservava nell'ombra Harry e Coralie, nascosto da qualche cassonetto dei rifiuti. 
Maledetto il giorno in cui aveva scelto di seguire Harry Styles. 
Quando i due ragazzi furono oltre il suo campo visivo – segno che erano entrati nel locale – rilassò le spalle e si spostò, uscendo dal vicolo in cui si era cacciato. 
«Mi sembra tu stia facendo un ottimo lavoro, Malik» 
Zayn si girò «Tomlinson» e mosse il capo a modi saluto. 
«Questo non vuol dire – Louis, che prima era qualche passo dietro di lui, ora gli stava accanto – che il mio piano sia andato perduto del tutto. Si sono conosciuti, sono fuori insieme, ma questo non vuol dire assolutamente nulla» 
«Ma ti prego, smettila di fare il rompipalle e lasciali vivere in pace» 
«Da che pulpito» 
Zayn alzò un sopracciglio, arrabbiato «Almeno io ho coinvolto il mio protetto in questa storia. Non mi sembra che tu abbia fatto lo stesso» 
«E' per il bene di Coralie. Harry Styles porta solo guai» Louis aveva iniziato a girargli intorno, guardandolo in cagnesco, e Zayn ebbe l'impressione che lo odiasse più di quanto odiasse Harry «E tu dovresti saperlo. Io sto cercando di aiutarla, e se questo vuol dire tagliare tutti i rapporti con lui, che così sia» 
«Harry si è pentito. Io sento cosa prova, ogni suo minimo sbalzo d'umore è il mio, ogni suo respiro è il mio. Sai qual era la sua punizione, quando faceva qualcosa di sbagliato? Tenersi lontano da lei» 
«Vedo che ti stai riducendo agli umani come mentalità, mi aspettavo di più da te detto sinceramente» 
«Ma vaffanculo» Zayn sputò per terra, formando un piccolo buco nel marciapiede sottostante. La saliva angelica poteva diventare letale a volte, e Zayn non era arrabbiato, era furioso. 
Louis scrollò le spalle, quasi come se lui in quella storia non c'entrasse un bel nulla, e si allontanò da Zayn, avvicinandosi al bar dove i ragazzi stavano ancora seduti. 
Harry si era improvvisamente avvicinato a Coralie, così tanto che Zayn vide Louis irrigidirsi, rimanendo fermo dov'era, senza muovere un dito. 
«Dovrai fare di più per impedire che la loro storia cominci – di nuovo –. Stare a guardare non credo basterà» Zayn rideva sommessamente, e Louis non poté fare a meno di mandarlo al diavolo mentalmente. 
Magari, pensò, fosse andato davvero al diavolo. Giù all'Inferno c'era già una branda col suo nome inciso sopra a fuoco, Louis ne era più che sicuro. 
«Oh, ma tranquillo. Il gioco è appena incominciato, questo è solo il riscaldamento» 
Si girò per sorridere a Zayn, prima di avviarsi verso il vialetto buio in cui si erano incontrati. Diede un'ultima, veloce, occhiata a Coralie e il suo viso, per la prima volta dopo qualche ora, si rilassò del tutto. Infine schioccò le dita, scomparendo nel buio.  

Il telefono di Harry prese a squillare, vibrando sul tavolino del bar in cui era ancora seduto con Coralie. 
Lo portò all'orecchio, accettando la chiamata. 
«Hey!» La voce squillante di Niall quasi lo fece sobbalzare. 
«Hey» Si spostò il telefono dall'orecchio e guardò Coralie, sorridendole «Scusami un attimo» Si alzò, allontanandosi da lei. 
«Amico, pensavo ti fosse successo qualcosa! Sono quasi due giorni che non ti fai sentire» 
«Scusa – si passò una mano nei ricci ribelli che gli cadevano sugli occhi, coprendogli la visuale, mentre si voltava verso Coralie che lo osservava incuriosita da lontano – Hai presente la ragazza di cui ti avevo parlato? Ecco, sono con lei, ti spegherò» 
Coralie appoggiò il gomito sul tavolo, portandosi la mano sotto il mento e piegando la testa di lato. 
Harry si era allontanato al telefono, probabilmente per parlare con un suo amico di cose private, e non poteva dargli torto. Infondo si conoscevano da poco, e sebbene fosse stato lui a cercarla e le avesse chiesto lui di uscire, non erano ancora così amici da poter sapere tutto l'uno dell'altra. 
Lo guardò da lontano, e si chiese come mai un ragazzo come lui volesse perdere tempo con una come lei. Era bello, Harry, davvero. Molto più di qualunque altro ragazzo con cui fosse uscita, e per quanto lei fosse una ragazza carina aveva davvero un caratteraccio. Appena si sarebbero conosciuti meglio – ammesso che l'avrebbero fatto – se la sarebbe data a gambe levate. 
Forse era per questo che Louis le aveva quasi impedito di vederlo. Sapeva che le avrebbe spezzato il cuore. Perché, alla fine, tutti l'avevano ferita, in un modo o nell'altro. Gli unici che erano rimasti sempre con lei, nel bene o nel male, erano stati Louis e sua sorella Georgina.  
Ma Harry, l'avrebbe davvero fatto? Sembrava così dolce, e sembrava un tipo a posto, uno di quelli premurosi, che si prendono cura di te. 
Una vocina nella sua testa le diceva di dare ascolto al buon vecchio Louis, che di esperienze ne aveva accumulate molte di più di lei, nei suoi quasi ventidue anni di vita, ma l'altra voce, quella dell'istinto, quella che aveva sempre prevalso in lei le diceva di provarci, che non sarebbe mai andata così male. Una delusione in più da aggiungere alle altre, si diceva, non aveva mai ucciso nessuno. 
Scosse la testa quando lo vide riavvicinarsi a lei, mettendo il telefonino in tasca. 
Le uniche cose che sapeva di Harry erano il suo nome, il suo lavoro, sapeva che amava le feste e che preferiva i gatti ai cani, sapeva che viveva da solo da un anno quasi e che i suoi genitori, riluttanti, avevano accettato la sua idea di non fare l'università.  
Coralie non conosceva Harry, e non vedeva come quel poco che sapeva di lui poteva portarla ad una sofferenza immane. 
 


 


Salve!
Sono in ritardissimo, lo so, ma prima mi hanno levato il wifi, poi c'è stato Natale, dopodiché sono partita e sono tornata solo qualche ora fa, e tra meno di ventiquattr'ore riparto!
Non mi vedrete fino a Gennaio, anche perchè questo era l'ultimo capitolo pronto che avevo.
Spero di non avervi deluse!
Mi è stato fatto notare che Harry aveva appreso la situazione troppo bene, così ho cercato di rimediare. Ho dato anche più spazio agli angeli e ai pensieri di Coralie :)
Cos'avete ricevuto di bello per Natale? Dove andrete a festeggiare la notte del 31?
Spero non siate messe male come me, costrette a lasciare le proprie amiche danesi (con tanto di ragazzi danesi da urlo) a Copenaghen per andare a fare da baby sitter al proprio cugino!
Colgo l'occasione per augurarvi un buon 2014, e che possiate essere felici :)
Scappo a finire di rifare la valigia.
Un bacione, Ale.

 

Facebook Livejournal Twitter


 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2262603