You're like a melody in my life

di Their_Laughs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Stuck in reverse? 
 

Tanto ero e sarò sempre la solita e strafottente ragazza.

Finalmente ero riuscita a scappare dalla mia città, dalla mia famiglia e da quei falsi amici!
Avevo preso la decisione di trasferirmi solo per il fatto che a Mullingar non mi sentivo più a mio agio. Si era presentata l’occasione di finire la scuola a Londra con mio fratello più grande, perché non approfittarne?
L’unico inconveniente era che avremmo dovuto condividere la casa con altre persone, eravamo cinque in totale: io, Niall (mio fratello), Karoline, Bridget e Zayn.
Da quanto avevo capito, sarei stata al quarto anno con Bridget, mio fratello all’ultimo anno, mentre Karoline e Zayn avrebbero lavorato da qualche parte vicino casa.
 
Fin da quando ero piccola, regalavo sorrisi a chiunque. Piangevo per ogni singola cosa, ero molto sensibile. Mi era sempre bastato poco per sentirmi felice: una frase carina, un abbraccio, uno sguardo, anche piccoli gesti ma fatti col cuore. Poi col tempo ho iniziato a trasformarmi… sono diventata stronza per legittima difesa!
Dopo essere stata presa in giro da circa quattro quinti delle persone che conoscevo, era il minimo che io potessi fare! Mi ero proprio stufata di essere sempre la solita ragazza carina e dolce con tutti mentre nel frattempo gli altri mi tradivano alle spalle… era arrivato il momento di cambiare.

“Basta fare la brava bambina!” Mi dissi.

E da quel momento in poi decisi di cambiare. Ogni volta mi ripetevo quella frase nella mente, e arrivata ai 17 anni, mi ero resa conto di essere cambiata sul serio. Se in meglio o in peggio non lo sapevo dire, ma di una cosa ero certa… Peggio di così non sarebbe potuta andare, soprattutto dopo il doloroso incidente di Liam.



 


When you try your best but you don't succeed 
When you get what you want but not what you need 
When you feel so tired but you can't sleep 
Stuck in reverse 


 


 

SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti! Mi chiamo Chiara e sono Toscana.
Questo è il prologo di una delle mie FF, vi piace?
Vi pregherei di recensire (più di 10 parole) se siete iscritti a EFP (anche dicendomi le cose che non vi piacciono) e di continuare a leggerla per vedere come si svolgeranno le cose.
Spero vi piaccia, potete farmi qualsiasi domanda. 
Grazie mille, un bacio. 
P.S. Se vi va, passate dalla mia pagina :) 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"NON SONO PROBLEMI TUOI" 



Stavo scendendo le scale impaziente, dietro la ciurma di ragazzi lenti come lumache. Ma io dico, passano tutta la mattina a ribadire quanto si rompono a scuola e quando arriva il fatidico suono dell’ultima campanella, fanno di tutto per ritardare quella bellissima sensazione di libertà?

Presa dal nervosismo iniziai a correre veloce facendo lo slalom tra quelle tartarughe tramutate in umani andando a sbattere contro mio fratello che evidentemente stava facendo lo stesso.
“Hey scemo!”
“Nervosetta eh?”
“Devo solo uscire e rilassarmi un po’: questa scuola mi uccide!”
Finalmente varcammo la soglia di quella prigione e presi l’ultima sigaretta rimasta dal pacchetto che gettai a terra.
“Ahhh, molto meglio!”Dissi buttando fuori del fumo schiudendo le labbra.
Io e mio fratello stavamo camminando fianco a fianco verso la strada di casa e lui mi raccontò la sua emozionante mattinata. Non eravamo da molto tempo in quella città che lui aveva già fatto amicizia con più di mezza scuola. Come era possibile? Da una parte era una cosa positiva, per me trovare amici sarebbe stato più facile dato che me li avrebbe presentati Niall.
“Hey Phoebe stasera mi hanno invitato in un posto qui vicino, vuoi venire?”

•••

Le luci del locale mi facevano compagnia, ero seduta ormai da tempo in quel divanetto. Tutti erano impegnati a ballare a ritmo di musica, come Niall e Bridget per esempio.
L’unico svago di quella serata, per me, era guardare un ragazzo bellissimo, quasi perfetto.
Era stato tutta la sera voltato di schiena alla prosperosa barista, coi gomiti appoggiati sul bancone e con un bicchiere di birra in mano che ogni tanto si preoccupava di riempire.
Mi divertivo a guardarlo, ma appena si girava, io mi voltavo arrossendo. Non so perché ma c’era qualcosa nei suoi movimenti che mi faceva sentire come se non potessi vivere senza: il suo strano modo di sistemarsi i riccioli scompigliati, il corpo così lineare e muscoloso… ma tutto questo non era nuovo, ero sicura di aver visto quel ragazzo già da qualche parte.
Presi coraggio, non avevo nulla da perdere e l’alcool mi diede la spinta necessaria. Mi alzai cercando di non incrociare il suo sguardo e mi avvicinai a lui.
“Mi scusi”- Dissi riferendomi alla ragazza dietro il bancone -  “Mi darebbe un bicchiere di Vodka alla pesca?”
Dopo pochi secondi la mia richiesta fu esaudita. Il ragazzo ala mia destra sembrò non accorgersi della mia presenza.
“Devi fare qualcosa di più”Mi suggerì la mia vocina interiore.
 Presi il bicchiere di Vodka stringendolo forte e lo scolai tutto d’un fiato chiedendone un altro alla barista dai capelli meshati.
“Ti ha lasciata il fidanzato?”
Al suono di quella voce così profonda del ragazzo sorrisi coprendomi il volto con il bicchiere. Ero riuscita nel mio intento.
Mandai giù tutto di un fiato anche quella bevuta.
“No, non è per quello.”
Lui si girò verso di me. Mi sentivo osservata. Non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi, mantenevo lo sguardo perso nella pista da ballo.
“Allora cos’è che spinge una così giovane ragazza a bere così disperatamente?”
Sentivo il suo respiro vicino al mio collo. Si era avvicinato a me perché credeva che il volume assordante della musica mi avrebbe impedito di sentirlo. Ma io lo sentivo. Lo sentivo molto bene. Tutto il mio corpo percepiva la sua presenza.
Non sapevo cosa rispondere, io mi ero messa in mostra solo per lui. Cosa dovevo dire?
“Non sono problemi tuoi e se ci volevi provare ti è andata male!”
Posai il bicchiere sbattendolo nel bancone e dopo aver tirato un’ultima occhiataccia a quel ragazzo, iniziai a camminare veloce verso l’uscita, con la speranza che mi seguisse.
Ero quasi arrivata al portone quando qualcuno, troppo ubriaco, mi venne addosso facendomi cadere a terra.
“Oh scusami!”Disse.
Era Zayn. Il suo sguardo si spostò dai miei occhi alle mie cosce scoperte. 
Abbassai subito il vestito. Accidenti, perché mi ero messa quel vestitino? Potevo venire solo in slip… non ci sarebbe stata molta differenza.
“Che scema”
L’ espressione incantata di Zayn mi stupì e mi accorsi di essere rimasta a bocca aperta solo quando sentii la lingua seccarsi.
“Sta’ attento no? Invece di bere, impara a stare in piedi!”
Aveva rovinato la mia “uscita teatrale”.
Cercai di rialzarmi invano: i tacchi scivolavano nel bagnato e dovevo stare attenta a non cadere una seconda volta.
Ad un tratto sentii delle mani grandi che mi presero sotto le ascelle, sollevandomi da terra.
Mi voltai per vedere chi fosse e con grande sorpresa alle mie spalle vidi il ricciolo dall’aria misteriosa.
Rimasi ferma, impassibile.
Lui lanciò un’occhiataccia a Zayn che tornò nella pista da ballo e, dopo qualche attimo di esitazione, appoggiò la mano nella mia spalla facendomi cenno di uscire.
“Scontrosetta la ragazza eh?”
Mi disse sorridendo. Aveva gli occhi verdi.
Come al mio solito non riuscii a reggere il confronto visivo che mi portò ad abbassare la testa.
“Piacere, io sono Harry!”
Vidi la sua mano aperta venire verso di me aspettando che io ricambiassi.
Phoebe.”
“Sì, lo so..”
A quella risposta rimasi spiazzata. Ero in silenzio, stavo cercando qualche risposta nelle sue iridi verdi.
“Vieni Phoebe, ti porto a casa.” Ci interruppe Zayn.
Harry non aveva ancora tolto il suo sguardo da me. Lo guardai quasi dispiaciuta e lui sorrise mostrandomi delle dolci fossette. A malapena riuscii a trattenermi e tornai ad uno sguardo impassibile.
Lui si avvicinò lentamente, sentivo il suo respiro sempre più vicino, il suo profumo mi mandò in tilt tutti i sensi.
“Ciao.”Sussurrò vicino al mio orecchio eliminando la mia folle speranza di un piccolo bacio sulla guancia.
Sorrise di nuovo, poi si girò e tornò dentro al caos musicale senza aggiungere altro.
Rimasi ferma. Zitta.
“Forza, sali in macchina!”
Non riuscivo a capire lo strano comportamento di Zayn, prima sembrava essere rimasto colpito da me, mentre adesso mi comandava a bacchetta. Cosa c’era nell’aria?
 

•••

Grazie all’alta velocità con la quale guidava, in meno del previsto arrivammo a casa. Noi, soli, in silenzio. Non avevo il coraggio di dire nulla.
Lui si muoveva a scatti veloci: scese dall’auto, sbatté lo sportello, mi trascinò per un braccio, aprì la porta di casa e la richiuse alle nostre spalle.
Il salotto era oscurato dal buio della notte, solo un piccolo spiraglio riusciva a sopravvivere attraverso la fessura della finestra.
Lui era rivolto verso di me e il suo respiro si faceva sempre più profondo.
Bum… bum…
Il mio petto si alzava e abbassava velocemente dalla paura.
Mi pettinai indietro il ciuffo dei capelli. Era un tic che avevo sempre quando mi sentivo in soggezione.
Decisi di fare qualche passo avanti verso di lui per raggiungere l’interruttore della luce. Mi muovevo lenta, senza staccare lo sguardo dal suo: così bello, così misterioso, così scuro.
C’ero quasi. Allungai ancora la mano verso il piccolo interruttore bianco posizionato nel muro alle spalle di Zayn, sotto lo specchio.
Improvvisamente lui mi bloccò il braccio.
Aprii la bocca per intervenire e chiedergli spiegazioni, ma lui ancora una volta mi anticipò.
“Shhhh…”
Appoggiò la mano tiepida nella mia guancia, facendomi sobbalzare. Lui se ne accorse e credo che fu proprio per quello che dalla sua bocca uscì un piccolo sorriso. Era la prima volta che lo vedevo sorridere.
“Come sei bello!”
Era sicuramente l’alcool che mi scorreva nelle vene a darmi quel coraggio sfacciato. Ho sempre detto la verità in faccia alle persone , non parlavo mai alle spalle, ma non ero abituata a dire quel tipo di cose.
“Stavo per dire la stessa cosa a te”
Spostò la mano sinistra appena sopra il mio fondoschiena trasportandomi in avanti e facendo unire i nostri bacini.
Il mio battito cardiaco correva più veloce di un razzo diretto sulla luna. Non dicevo niente. Il suo pollice scorreva in su e in giù nella mia guancia cullandomi come una mamma con il suo bimbo di pochi mesi.
Venne ancora avanti con il bacino facendomi sentire la presenza del suo “coinquilino del piano di sotto”. Non potevo muovermi.
Iniziò a baciarmi dolcemente nel collo, appena sotto l’orecchia.
“Ti piace?” Sussurrò.
Non risposi, ero in estasi. L’alcool mi scorreva nelle vene, la testa girava da morire e rischiavo di vomitargli addosso da un momento all’altro.
Tirai indietro la testa lasciandogli ancora più spazio nel mio collo e lui ne approfittò per lasciare scie di baci umidi.
Lo spallino destro del mio vestito andava sempre più giù nella spalla e lo stesso facevano le sue labbra.
“No fermo!”
Non feci in tempo a finire la frase che la porta di casa si aprì: Niall, Bridget, Karoline.
Le loro facce erano sbigottite.
Ripresi velocemente i sensi e appoggiai le mani nelle spalle di Zayn spingendolo indietro.
“E’ scattato l’allarme, credevamo ci fosse qualcuno!”
Malik mi guardò stupito per la mia tanta immaginazione e scoppiò a ridere.
“Sì. Phoebe come una bambina ha cominciato ad urlare saltandomi addosso! Patetica.”
“Mia sorella che urla impaurita? No, non è da lei.”La faccia di Niall era perplessa, non faceva trasparire nulla e sapevo che non mi aveva creduta – “Mah… io vado a letto!”


 


Not really sure how to feel about it 
Something in the way you move 
Makes me feel like I can't live without you 
It takes me all the way 
I want you to stay 



 

         
   



SPAZIO AUTRICE:
Ciao Bellezze!!!! Grazie mille per le recensioni che ho ricevuto...siete magnifiche! GRAZIE!
Vi è piaciuto questo capitolo? Il carattere di Phoebe, il mio modo di scrivere, la situazione con Zayn... Harry. Che ne dite?
Lasciatemi un vostro parere (più di 10 parole) e se vi va passate dalla mia pagina ! :) Baci.
-Chiara- 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


FLASHBACK

 


La mia mente vagava tra quei numeri e quelle strane lettere scritte nella lavagna durante l’ora di matematica. Ogni volta mi immaginavo come avesse fatto una persona a inventare quella materia. Non aveva una vita sociale?
“Lei sa la risposta signorina Horan?”
La prof mi colse impreparata. Aveva appena fatto una domanda ed io STRANAMENTE non avevo ascoltato.
“X alla seconda più tre, maggiore di zero!” Mi salvò Bridget facendomi l’occhiolino. Mi aveva appena risparmiato un brontolo dalla prof.
 
Io e la scuola eravamo una l’opposto dell’altra e il fatto che durante le lezioni io dormissi, pensassi ad altro o andassi in giro per i corridoi, peggiorava molto la mia situazione.
Ed era per questo che le mattine passavano lente e noiose. Per fortuna avevo a cosa pensare in quelle ore: Harry e Zayn.
Lo ammetto, ero stata colpita da Harry al primo contatto visivo e la cosa che fosse uno sconosciuto, m’intrigava sempre di più. Vedere le cose attraverso quelle iridi verdi era molto più bello, ma allo stesso tempo non riuscivo a spiegarmi la strana sensazione provata con Zayn dopo essere andati via da quel locale, avevo commesso un errore, anzi, AVEVAMO.
Possibile che qualche bicchiere in più mi abbiamo cambiata? Io non provavo niente per Zayn, non lo avevo neanche mai “guardato” da quel punto di vista
.

•••
“Oggi pomeriggio vado a casa di Louis, volete venire?” Chiese Niall.
“Vuoi dire T – Tomlinson?” Balbettò Brit.
BRIT era il soprannome che ormai le avevo dato prendendo le prime tre lettere e l’ultima del suo nome.
Proprio quella mattina, durante l’ora di Storia, mi aveva parlato di quel ragazzo.

Hai visto che fico con la tuta ripiegata alle caviglie e quella maglietta nera?” Mi aveva detto.

Era il ragazzo più ambito dalla scuola. Faceva l’ultimo anno.
Spostai lo sguardo in cerca di quel ragazzo e finalmente lo vidi, forse per la prima volta.
“Hey Lou!” Gridò mio fratello facendogli cenno di raggiungerci.
Fece uno scatto da vero calciatore, il quale era, e s’immischiò a noi.
Il suo viso era così perfetto! Il ciuffo castano dondolava all’andare del vento e in quegli occhi celesti potevi immaginarci l’immenso.
“Loro sono Phoebe e Bridget!” Ci presentò Niall.
“Ah, ciao ragazze, come va?”
Dal suo tono di voce si capiva che aveva fatto quella domanda tanto per parlare, come una routine e fu per quello che nessuna delle due si preoccupò di rispondergli.
“Vivi da solo?” Si sforzò di dire Brit arrossendo.
Lui annuì.
“Adesso noi andiamo a casa. Verranno anche loro da te, okay?” Chiese conferma Niall.
“Sì se tua sorella smette di fissarmi!” Rise andandosene.

“Che sfacciato!”

•••
Camminando verso la strada di ritorno mi fermai a pensare.
“Hey! Così arriveremo a casa alle dieci!” Gridò Brit.
Voi andate, vi raggiungo tra un po’.”
Vedevo le loro sagome rimpicciolirsi per poi sparire dietro un angolo.
Misi tutta la forza che avevo nelle mie braccia così da sollevarmi dal suolo per atterrare sopra il muretto di una deliziosa casetta al lato della strada principale.
Mi stava succedendo di nuovo. Il ricordo di LIAM non mi aveva abbandonata, neanche il cambio di città era servito a qualcosa.

*Flashback*

 
“Muoviti Phoebe, siamo già in ritardo!”
Mi infilai il vestito facendolo passare dalla testa e, dopo aver messo i sandali, corsi al piano di sotto.
“Sei bellissima tesoro!”
Liam mi stampò un bacio nella fronte e prendendomi per mano mi accompagnò alla macchina.
“Allacciati la cintura, piccola!”
“Sì papà” – Risi obbedendo al suo comando – “Ma fallo anche tu!”
“Non posso, ti ricordo che il mio “sigillo salva vita” è rotto.”
“Va bèh, te la terrò io con la mano!”
Presi la fine della sua cintura di sicurezza e la infilai nella fessura vicino al bottoncino rosso, tenendo la mano ferma.
Liam accese la radio e come al solito iniziammo a cantare a squarcia gola ridendo.
“…Wish I could freeze this moment in a frame and stay like thisI’ll put this day back on replay and keep reliving it‘Cause here’s the tragic truth, if you don’t feel the sameMy heart would fall apart if someone said your name…”
Il suo telefono squillò e con la mano libera glielo sfilai di tasca per poi appoggiarlo al suo orecchio.
“Pronto?”
Stava parlando con Eric e io, come di routine, iniziai ad urlare più che cantare. Solo per dargli fastidio e scherzare con lui.
“…Truly, madly, deeply I am.Foolishly, completely fallingAnd somehow you kicked all my walls in.So baby say you’ll always keep meTruly, madly, crazy, deeply in love with you…”
Lui scoppiò a ridere, date le mie ampie stonature, dicendomi di smettere, ma sapevamo tutti che i miei scherzi duravano in eterno. Lui tolse la mano sinistra dallo sterzo per farmi il solletico nelle cosce scoperte.
Stavamo ridendo a più non posso insieme ad Eric dall’altro lato del telefono quando, accidentalmente, per scansarmi dal solletico di Liam, feci cascare il suo I-Phone a terra.
“Lo predo io!” Risi.
Lui d’istinto abbassò lo sguardo, senza ascoltarmi. Improvvisamente sentimmo un clacson vicino a noi e dei fari ci illuminarono. Liam girò velocemente lo sterzo verso destra e….
BOOOOM!

 *Fine Flashback*

Come al solito le lacrime sgorgavano dai miei occhi chiari.
Era tutta colpa mia se Liam era morto.
La mia maledetta voce, la mia stupida voglia di scherzare…. Tutta colpa mia!
Lui era il mio primo grande amore e se non era più al mio fianco, non dovevo incolpare Dio, il destino o qualcos’altro. Solo me stessa.
Ed era per quello che avevo deciso di non innamorarmi più di nessun ragazzo. Decisi di avere solo relazioni superficiali, avevo promesso amore eterno solo a lui. Da quel giorno non avevo più cantato e non avevo più sorriso con un ragazzo purché non pensassi a lui.
LA MIA FELICITA’ ERA SCOMPARSA… SCOMPARSA, ASSIEME A LIAM.

 
•••
 
Il suono assordante di un clacson mi svegliò.
Aprii gli occhi e il sole di ottobre mi stava cuocendo la guancia, mi ero addormentata sdraiata nello stesso muretto, dove avevo lasciato asciugare le mie lacrime.
“Phoebe!” Urlò il ragazzo alla guida abbassando il finestrino.
Era Zayn.
“Cosa ci fai qui? Vuoi diventare una barbona?”
Senza pensarci troppo saltai giù dal muretto e salii in macchina.
“Oh grazie, mi devo essere addormentata. Ma che ore sono?”
“Sono le quattro e mezza, bella!”
“C – Cosa?”
Presi il telefono: avevo sei chiamate di Niall e tre di Brit.
“Zayn per favore, puoi portarmi a casa di Louis Tomlinson?”
“Sì certo! Ma sai dove abita di preciso?”
“Ehm…no… non lo conosco!”
“Credo che stia vicino a Styles, proviamo!”

 
•••

“Hey, ma dove eri sparita?” Guardai Niall, era infuriato.
Bastò uno sguardo per intenderci, e dalla sua espressione mi fece intuire che aveva capito.
“Niente, mi ero addormentata!” Sorrisi agli altri.
Niall si avvicinò e quando gli tutti tolsero lo sguardo da me, mi abbracciò forte sussurrandomi: “Tranquilla, ci sono io con te piccola. Ti voglio bene!”
A Mullingar tutti avevano saputo della tragedia, ma lui era l’unico ad essermi stato davvero vicino e di grande aiuto.

•••
 
Chiacchierando e scherzando tutti insieme, mi accorsi che, in realtà, Louis non era come me lo immaginavo. Dalle voci che giravano sul suo conto, credevo che fosse un puttaniere, antipatico, menoso, egoista, e menefreghista. Ma invece era proprio tutto il contrario!
“Vi andrebbe di mangiare qualcosa?” Disse con un sorriso malizioso.
 
BRIDGET POV’S
Louis si abbassò leggermente per guardare fino agli ultimi ripiani del suo frigorifero quasi vuoto e io mi sedetti sopra il bancone accanto ai fornelli proprio dietro per ammirare quel ben di Dio.
Lo squadravo dai piedi al… fondoschiena.
Era perfetto!
Lui si girò di scatto con le mani piene di cibo.
“Perché mi guardi così?” Disse ridendo e chiudendo il frigorifero con un piede.
Io scoppiai a ridere, un po’ per imbarazzo e un po’ per sviare la situazione.
“Cosa avresti intenzione di fare con quella roba?”
“Un mega e buonissimo panino! Dubiti delle mie capacità?”
Scoppiai a ridere nuovamente quando lo vidi improvvisarsi cuoco.
Prese una fetta di pancarré, ci spruzzò un quintale di maionese sopra e ci mise tre foglie d’insalata dopo averle lavate.
Prese il tagliere e s’impegnò a tagliare a fette il pomodoro e dopo averle messe sopra quelle foglie verdi, chiuse il tutto con un’altra fetta di pancarré.
Io e gli altri eravamo rimasti sbalorditi dal suo tanto impegno e dal modo soddisfatto in cui guardava la sua creazione.
“Il mio panino è pronto, ne volete un morso?” Disse con la bocca piena dato che aveva staccato quasi mezzo panino con i denti.
Niall, pur essendo un mangiatore di serie A, fece una smorfia disgustata e si tirò indietro; Phoebe stava per collassare in terra dal ridere e io… io ero ancora incantata da lui e solo l’idea di poter toccare con le mie labbra il pezzo di panino che aveva morsicato, mi faceva sognare.
“Dai Brit, fallo per me!” Mi implorò lui, sapendo che sarei cascata alla sua trappola.
Mi aveva chiamata Brit? Oddio, il tono della sua voce nel pronunciare quelle lettere era da svenimento. Non potevo rifiutare la sua proposta.
Presi coraggio, appoggiai la mia mano sopra la sua che teneva il panino ben saldo, annusai leggermente e diedi un piccolo morso.
Tutti e tre mi guardavano mentre masticavo il boccone. Erano in attesa di un mio commento.
“Non male!” Sorrisi pulendomi le labbra dalla maionese.
I due fratelli Horan scoppiarono a ridere convinti che avessi fatto quella affermazione solo per il fatto che ero cotta di Louis e quest’ultimo mi abbracciò.
Forse il primo abbraccio significativo della mia vita. Il suo profumo era il profumo più buono che avessi mai sentito, le sue braccia erano le più muscolose che io avessi mai provato attorno a me e la sua pelle era la più morbida di tutte.
Ero completamente presa da lui.
•••
 
Erano le sette e un quarto quando a Niall venne la brillante idea di cenare tutti insieme dato che la fame era tanta.
“Sì, va benissimo! Porterò un amico per Phoebe, abita qui accanto!” Commentò Louis.
Lui e questo ragazzo erano migliori amici e stavano quasi sempre insieme.
“Va bene!” – Dissi salutandolo con la mano e osservando la faccia innervosita di Phoebe – “Ci vediamo alle otto davanti al Magic Restaurant!”
Ero eccitatissima all’idea di stare ancora con lui, di cenare con il ragazzo che guardavo da due anni, ma con cui, vigliaccamente, non avevo mai parlato,
Era la mia occasione, non me la potevo far scappare.


"And I lie
If I don’t feel so right
But the world looks better
Through your eyes. Teach my skin
Those new tricks
Warm me up, With your lips
Heart to heart"

 
 
CIAO BELLEZZEEEEEEEEEEEE
Cosa ne pensate di questo capitolo? Credo che sia abbastanza lungo e che abbia descritto varie situazioni... vi piace? Cosa ne pensate di Louis e Brit? E dell'incidente di Liam? Lasciatemi una recensione di almeno 10 parole, ve ne sarei grata! :)
Vi ricordo, per chi non lo sapesse, di passare dalla mia pagina fb:
Recensione storie EFP. Fandom: One Direction
Baci, a presto <3 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Cosa sai di me?

 
 

Erano le 19.55 e ancora ero in cerca del vestito adatto per la serata.
Come diavolo si era permesso Louis di invitare il suo migliore amico così da potermelo presentare? Ero un oggetto per caso?
Niall bussò alla porta, “Posso entrare?”
“Certo!”
Lui entrò e non si scandalizzò a vedermi solo in intimo. Eravamo fratello e sorella e ormai avevamo già assistito mille volte a questi imbarazzi, diventando una cosa naturale per noi.
“Cosa metto?”
Dissi facendo il broncio e buttandomi nel letto.
Sì, ero quel tipo di ragazza a cui piaceva vestirsi con jeans, Vans e quelle mega felpe che arrivano alle ginocchia, ma quando era il momento di uscire, ero la prima a volere un po’ cambiare, tanto per tenermi viva, senza eccedere mai però! E questo lato del mio carattere era uno dei preferiti di Liam.
“Ecco, questo è perfetto! Svelta che facciamo tardi!”
Nel minor tempo possibile mi vestii, pettinai e truccai.
•••
 
“Wow siete bellissime!” Disse Karoline a me e Bridget.
“Perché non vieni anche tu?” Le chiese Brit.
“No… sarei venuta volentieri, ma esco con Zayn!”
Cominciò a sorridere con un sorriso strano, di quelli che vedi raramente nel viso di una ragazza. Uno di quelli veri. Puri. Sinceri. Che si provano solo una o comunque poche volte nella vita.
 
KAROLINA’S VIEW
Perché mi stanno guardando così? Misi la mano davanti alla mia bocca e mi accorsi di star sorridendo come un’ebete.
“Adesso vado a prepararmi io, buona serata ragazze!”
•••
 
Ogni striscia di acqua che mi rigava il corpo sotto la doccia era un dubbio in più che mi veniva su me…su Zayn…su noi.
Cosa c’entra tra di noi? Io ero sicura del sentimento che provavo, ma non ero sicura che fosse lo stesso per lui anche se avevamo fatto di piani.
L’altra sera quando tornai a casa con Niall e Brit vidi Zayn a pochi centimetri da Phoebe e sinceramente la scusa dei ladri era la cavolata più grossa e ingenua che io abbia mai sentito… per caso Zayn era cotto di lei?
Allora perché mi aveva chiesto di uscire? Perché mi aveva baciata?
“Perché state insieme da mesi!” Mi rispose alterata la mia coscienza.
 
PHOEBE’S VIEW
Adesso era tutto chiaro! Tra Zayn e Karoline c’era un segreto, ma cosa? Dal sorriso che aveva fatto prima lei, sembrava proprio che fosse innamorata, ma allora perché lui si era comportato in quello strano modo con me?
Zayn e Karoline vivevano insieme da due anni, lavorano insieme… in pratica passavano 24 ore su 24 insieme! Io ero entrata nella loro vita solo da tre mesi e il fatto di essere d’intralcio a loro due mi dava sui nervi!
Decisi di mandare un messaggio a Karoline.
“Hey bella! Volevo solo dirti che tra me e Zayn non c’è assolutamente niente… ho capito solo stasera quanto lui sia importante per te e io sinceramente non voglio entrare nel mezzo a voi due, ma anzi! Vi auguro tutto l’amore del mondo! Buon divertimento! J
•••
 
“Eccoli, è là!” - Disse Brit indicando due ragazzi di spalle. -“Ma quanto sarà bello!” Continuò con un tono quasi triste.
Aveva proprio ragione, era proprio un ragazzo bellissimo e da quanto avevo scoperto, era anche simpatico e divertente.
Camminavo titubante nell’erba bagnata verso l’entrata del ristorante. Non ero abituata ad indossare scarpe col tacco 10, diciamo che non ero proprio abituata ad indossare scarpe al di fuori delle Vans o delle Converse. Per questo Niall e Brit mi stavano ai lati. In caso di caduta, sarebbero stati la mia ancora di salvezza, il mio tappetino gonfiabile.
La mano di mio fratello si appoggiò nella spalla sinistra di Tomlinson facendolo girare.
“Horan. Ragazze!” Disse felice di vederci.
Allo stesso tempo anche l’altro ragazzo si girò.
Dei riccioli scompigliati si fecero vedere. Un viso perfetto. Due occhi verdi che brillavano. Delle labbra carnose.
"Harry."
Rimasi a bocca aperta, dovevo rimettere insieme tutte le informazioni che avevo appreso. Ricollegai immediatamente tutto.
Harry.
Il vicino di casa di Tomlinson.
Styles.
Erano la stessa persona, lo stesso ragazzo, quel ragazzo!
“Che faccio! Cosa faccio adesso?” Il panico mi stava assalendo e la mia vocina interiore si svegliò di colpo, felice di indossare quel vestito e quelle scarpe maledettamente doloranti.
I lineamenti del suo viso erano così perfetti. Ed era così bello.
Indossava una semplice maglietta bianca, una giacca nera e un fazzolettino rosso nel taschino. Perfetto.
“Brit, sei bellissima!” Esclamò Louis.
A quella frase lei passò da una carnagione paonazza a un rosa acceso. Si limitò a fare un timido sorriso e ad abbassare la testa.
“Niall tu lo conosci già. Ragazze, lui è Harry, il mio migliore amico non che vicino di casa!” Disse Lou indicando il meraviglioso ragazzo accanto a lui.
“Ciao Brò!”
Styles prese la mano a mio fratello scandendo ogni lettera del suo nome.
“Piacere ragazze!” Aggiunse senza avere un contatto con noi, ma facendomi l’occhiolino.
“Oh. Mio. Dio.” Pensai arrossendo.
“E’ lui il ragazzo che ti volevo presentare Phoebe!” Disse Louis facendo un sorriso quasi maligno.
“Non ce n’era bisogno… conosco già Harry.” Risposi con un tono quasi triste.
“Perché sei triste? Imploravi per rivederlo e adesso sei infelice?” Mi brontolò arrabbiata la mia coscienza.

Brit propose di entrare nel ristorante ed io la tirai per un braccio portandola di fianco a me.
“Brit! E’ lui il ragazzo del locale!”
“Cosa? Lui? Ma è favoloso!”
Lei scoppiò a ridere meravigliata e con un sorrisetto malizioso del tipo “Voglio vedere adesso cosa vi dite!”
Ma non passò troppo tempo prima che lei si riattaccò a Louis come una cozza.
Lo teneva a braccetto e lo riempiva di domande… avete presente quando una ragazzina incontra il suo idolo per la prima volta? Ecco, lei gli stava facendo ventiseimiladuecentosessantasette domande al secondo! Erano anni che sognava di parlarci, di riderci insieme, di toccarlo, adesso stava facendo tutte queste cose nello stesso momento.

Il cameriere ci accompagnò al nostro tavolo che Louis si era preoccupato di prenotare e ci mettemmo a sedere.
“Siediti accanto a me! Siediti accanto a me!” Pregavo.
Ma lui si sedette di fronte, proprio nel punto in cui la bottiglia di vino separava i nostri sguardi.

“Cazzo.”

Ero seduta tra Niall e Tommo e passai la serata in silenzio accennando qualche sorriso. Ero tormentata.
“Lo guardo? No, non lo posso fissare come una bambina. Allora gli parlo! No, non posso… cosa gli dovrei dire?”
Non sapevo cosa fare e lui non mi calcolava minimamente.
Vedere il modo elegante con cui portava ogni boccone di carne alle labbra era allettante e temevo che lo facesse apposta.
•••
“Hey!”
Non mi girai. Sapevo chi avevo alle mie spalle. Avrei riconosciuto quella voce profonda tra un milione e il suo profumo si faceva sempre più vivo.
Si ricordava di me.
“Quindi sapevi chi ero io perché sei il migliore amico di Tomlinson e conosci mio fratello? E gli hai parlato di me dato che ti ha invitato stasera?” Chiesi un po’ arrabbiata.
“Sì, è stato geniale da parte sua.”
Nascosi un sorriso, per fortuna che ero rimasta voltata, così non si accorse della mia reazione.
“Cosa sai di me?”
“Ho tutta la tua vita in una cartellina. Ho fatto indagini su di te grazie a mio padre. So molto della tua famiglia, dei tuoi voti alle elementari e pure del tuo ex.”
Lo fermai. “Davvero?” Nella mia voce si sentiva preoccupazione. Sapeva di Liam?
“Sto scherzando! Non sei una che ride molto eh. So solo che sei la sorella di Niall, che sei al quarto anno con Bridget, che eri alla festa l’altra sera e… che questo vestito ti sta da Dio!”
Ancora? Voleva farmi imbarazzare ancora?

Sbattei gli occhi più volte per essere sicura di quello che facevo e mi girai verso di lui.
Ero all’incirca cinque centimetri più bassa, pur indossando i tacchi e quindi stavo dritta in modo tale da evitare il suo sguardo e fissare il suo collo.
“Guardami!”
“No!” Dissi con un tono forse troppo alto.
La sua voce era tetra, metteva quasi paura. Il suo odore sapeva mandare in tilt i miei sensi.
Le sue mani…. Oh appena sentì le sue mani toccarmi il viso mi rabbrividì.
Chi era? Com’era in grado di provocarmi queste reazioni.
Mi sentivo completamente attratta da lui… era una cosa fortissima.
Come faceva un giovane ricciolino, all’apparenza così ingenuo, a essere così provocante?
Alzai lo sguardo, i suoi occhi erano fissi sui miei e nelle sue labbra vidi l’accenno di un sorriso.
“Brava. Ma potremmo fare di meglio” Sussurrò.
 Neanche il tempo di riflettere e il poco spazio delle nostre bocche fu colmato.
Sentivo le sue labbra carnose premere con forza nelle mie togliendomi il respiro.
“Fermo!” sussurrai.
Si scansò.
“Hey… So di piacerti e dall’altra sera non faccio che pensare a te!”
Era bellissimo. Non riuscivo a non guardarlo.
“Harry, io non voglio!”
Alla mia frase rimase di sasso, come se quella fosse la prima volta che una ragazza gli avesse dato buca, ma dopo pochi secondi gli tornò il sorriso. Si riabbassò su di me e stavolta mi baciò nel collo, incidendo poi un piccolo e per niente doloroso morso.
“Ah” uscì un sussurro dalla mia bocca.
Come cavolo faceva. Sentivo una fitta allo stomaco, le gambe sembravano crollare e in poco tempo mi ritrovai distesa a terra.

“Phoebe!!!” 

 

“Give me love like never before

Cos lately I’ve been craving more

And It’s been a while but I still feel the same

Maybe I should let you go”


 
 

Ciaooooo bellezzeeeeeeeee!!! 

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto anche questo capitolo, che hanno messo la mia FF fra "le seguite", "le ricordate" e chi mi ha messo tra i suoi "autori preferiti". grazie! <3
Vi è piaciuto questo capitolo? Lasciatemi una recensione di almeno 10 parole per sapere cosa ne pensate. :)

AH RAGAZZE!!! VOLEVO DIRVI CHE HO CAMBIATO IL MIO NICK DA "chiHAZZA" a Their_Laughs , quindi ricordatevi che sono sempre io... la vostra Chiara!
Baci

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Io non volevo


*Flashback*

 
Eravamo sdraiati in quella coperta da ore ormai, la luce si stava abbassando e più guardavo le nostre mani, più mi sembrava che fossero state create come per completarsi a vicenda.
Diedi un piccolo morso nel lobo della sua orecchia.
 “Amore sai che ti amo, vero?”
“Sì, lo so… ti amo anch’io vita mia!” – Si fermò un attimo –“Ti andrebbe di dimostrarcelo completamente?”
I suoi occhi si facevano sempre più chiari, mentre io non facevo altro che pensare a quanto fosse stato dolce e carino nel chiedermi di fare l’amore.
“Sì Liam… ho voglia di farti vedere quanto ti amo!”
“E’ la prima volta per te amore…la renderò unica!”
Le sue labbra premettero dolcemente sul mio collo, provocandomi brividi di dolcezza e sentimenti sempre più nuovi.
Pian piano mi sfilò la t-shirt restando fermo a guardare il mio corpo. Utilizzai il mio braccio destro come una barriera per me, e con l’altra mano lo avvicinai al mio corpo.
“Avrò per sempre cura di te…non ti coprire… sei bellissima!”
 
* Fine Flashback*
 
“Fermi ragazzi, si sta svegliando!”
Aprii gli occhi, li richiusi. Ripetei quest’operazione varie volte prima di poter riuscire a definire le sagome nitide che avevo davanti a me.
“Dottore, dottore! Si è svegliata!”
Vedevo davanti a me un dito verticale che si muoveva da destra a sinistra, una luce sparafleshata nei miei occhi e un volto già conosciuto.
“Dottor Payne?” – Sussurrai – “Cosa mi è successo?”
“Ciao Phoebe… niente, solo un accumulo di stress e di emozioni. Questo ragazzo ci ha raccontato che prima poco che tu svenissi vi siete baciati…”
Indicò dietro di sé sorridendo.
A mala pena riuscii a girarmi. Harry era lì seduto accanto a me, stava sorridendo. Strinse leggermente la mia mano e fu in quel momento che mi accorsi di avere la mano sudata… Per tutto il tempo che ero svenuta, mi aveva tenuto per mano?
“Signor Payne, io non volevo!” – Lasciai la stretta di Harry – “Noi non stiamo insieme!”
Harry alle mie parole, soprattutto alla prima frase, rimase di sasso. Deluso. Sbalordito. Dispiaciuto.
Scattò veloce in piedi dalla sedia e se ne andò senza dire niente e senza troppo rumore.
“Phoebe, stai tranquilla! Ormai è passato molto tempo e… lui… lui vorrebbe che tu fossi felice, ne sono sicuro!”
Quei magnifici occhi li avrei riconosciuti tra milioni. Suo figlio li aveva ereditati proprio da lui, prendendo lo stesso meraviglioso color nocciola che, in quel momento, quello del signor Payne era contornato da accenni di un luccichio particolare… quel luccichio che si presentava ogni volta che parlava di Liam.
“Adesso devo andare, il mio turno qui è finito…riposati un po’ e poi potrai uscire. Vediamoci qualche volta!”
Si abbassò per darmi un bacio nella fronte e, dopo aver salutato Niall se ne andò.
 
Chiusi gli occhi.
Sapevo che il Dottor Payne cambiava molto spesso città, infatti era proprio così che io e Liam ci eravamo conosciuti, quando da Wolverhampton si trasferirono a Mullingar. Che strana coincidenza che adesso io e la sua famiglia ci trovavamo di nuovo nella stessa città.
 
“Come stai?” Chiese Niall interrompendo i miei pensieri.
“Bene…” – Sospirai – “L’ho visto! Ho rivissuto i momenti con lui!” Sorrisi.
“Phoebe, cerca di smettere… così ti fai solo del male!”
Il mio sorriso svanì nel nulla.
“Liam è stato il tuo primo amore e forse resterà per sempre il più importate, ma… tu adesso devi continuare a vivere! Lui non vorrebbe che stessi così!”
Sentivo il calore della sua mano nella mia pelle… sapevo quanto gli pesava dirmi quelle cose, ma lo stava facendo per me.
“E’ l’unico modo che ho per sentirlo vicino, per farlo vivere nei miei ricordi… ho paura di dimenticarmi di lui.” Ammisi con gli occhi bagnati.
“Ma questo non succederà mai, sorellina!”
Niall mi abbracciò e si distese a fianco a me nel letto dell’ospedale per un lungo e rilassante riposino.

 
•••
 
“Hey come stai?”
Brit mi prese letteralmente all’assalto. Iniziò o toccarmi la fronte, le guance, la pancia, le braccia… tutto!
“Calma! Va tutto bene!” Riuscii a dire.
“Che spavento che ci hai fatto prendere, ma sei scema?”
Non diceva sul serio del fatto della “scema”, ma ormai eravamo diventate così amiche che potevamo permetterci di dirci qualche cavolata.
Mi tenne a parlare per solo pochi minuti dopodiché mi diressi in bagno. Erano le cinque e trenta di mattina, ero stata in ospedale per circa sei ore.
Sentii bussare alla porta e una ragazza fantastica entrò strofinandosi bene gli occhi e mettendo in alto una mano per coprire quella poca luce che veniva dalle lampadine dello specchio del bagno.
“Come stai?” Si stirò.
“Bene bene, solo un po’ di stress.”
“Domani, o meglio, oggi pomeriggio andiamo a fare shopping, chiamiamo anche Bridget… Ti andrebbe?”
“Oh certo, che bella idea!” Risposi entusiasta.
“Sì… così ci divertiamo un po’ e ci raccontiamo delle cose nuove!”
Inaspettatamente mi abbracciò. Avevo le sue braccia intorno al mio collo, forse per la prima volta.

 

Tutto era pronto. Niall mi aveva consigliato di non andare a scuola quella mattina, ma dovevo farlo a tutti i costi, avevo il compito di algebra, se lo avrei saltato, il professore mi avrebbe presa di mira a vita. Erano le sette e mezza, avevo dormito solo due ore.
“Phoebe, posso disturbarti?”
Zayn era alla soglia di camera mia.
“Non disturbi, entra pure.”
Improvvisamente mi ricordai di indossare ancora il mio pigiama extralarge di lana e la cosa era piuttosto imbarazzante a tal punto da infilarmi sotto le lenzuola coprendomi con il piumone dell’Italia.
IO ADORAVO L’ITALIA… anche se non c’ero mai stata.
“Ho saputo tutto… sono contento che adesso tu stia bene.”
Vedevo che doveva dirmi qualcosa.
Fece qualche passo avanti e si sedette in fondo al mio letto, in un minuscolo spazio, quasi per non essere troppo invadente. Mi divertivo a guardarlo dallo specchio posizionato alla sua sinistra. Il suo riflesso era incantevole.
“Per quanto riguarda l’altra sera… io…” – Si interruppe, vedevo un’aria di rimorso e forse anche lui, proprio come me, si sentiva in colpa per quello che era successo tra di noi – “Io non so davvero cosa mi sia preso. Mi sono lasciato prendere dall’eccitazione, dall’alcool e dal particolare momento… ti chiedo scusa.”
“Zayn, tranquillo. Vale lo stesso per me… ti chiedo scusa anch’io!”
Rimanemmo a chiacchierare un altro po’ di tempo insieme fino a che vedemmo l’orologio scorrere verso l’orario di lavoro, per lui, e quello di scuola per me.

 
•••
 
“Signorina Horan, vuole dire anche a noi cosa ci sia di così interessante al di fuori della scuola? Credo di non averla mai vista di fronte, ma sempre di profilo!” Mi rimproverò la professoressa d’inglese.
Il mio passatempo nelle lezioni noiose era guardare di là dalla finestra che avevo alla mia sinistra.
Osservavo coppie felici, imprenditori in preda al panico che correvano all’impazzata per le strade bagnate, bambini che giocavano, gli altarini della scuola… tutto. Praticamente avrei potuto aprire un giornalino studentesco tutto mio che mi avrebbe addirittura fatto prendere qualche credito spifferando a tutti i 1600 iscritti, le coppiette e i tradimenti della scuola.
“Brit, Brit!”
Sibilai sbattendo il mio gomito contro il suo.
Lei si girò con una faccia terrorizzata come se avesse visto un fantasma.
“Shhhh… che c’è?”
“Guarda!” – Ingoia la saliva – “Guarda fuori!”
“Dove?”
“Là!” – Indicai con il dito -  “Quello non è Styles?”
Credeva che avessi le allucinazioni.
Si appoggiò con le mani sul banco e alzò il sedere per sporgersi in avanti.
“E’ vero!!!” Urlò.
Automaticamente tutta la classe si girò verso di noi e ci fissava con aria sospettosa.
“Cos’è che sarebbe vero ragazze?” Disse infastidita la professoressa.
Scoppiammo a ridere entrambe tappandoci la bocca con le mani e abbassando la testa al banco. Aspettai che la professoressa riprendesse la noiosa spiegazione.
“Che faccio adesso?”
“Ma quanto è carino? E’ venuto a prenderti a scuola!”
“Oh… finiscila Brit!” Le diedi uno scappellotto, ma speravo avesse ragione.

 

 
Tre… Due… uno…. DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIING!!!!!!!!
Il suono dell’ultima campanella si fece sentire tra la folla di ragazzi felici per la fine delle lezioni.
E lui era lì. Appoggiato alla sua Range Rover nera.
Un dipinto.

 
“Your Hand fits in mine

like it’s made just for me

but bear this in mind

it was meant to be”


 

CIAO RAGAZZEEEEEE!!!!
ALLORA.... HO ASPETTATO A METTERE IL CAPITOLO PER FARE IN MODO DI AVERE UN PO' DI RECENSIONI. CHE NE DITE, VI PIACE QUESTA STORIA? HO NOTATO CHE LE RECENSIONI DA 28 SONO PASSATE A 14, C'E' QUALCOSA CHE NON VI PIACE?
VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE LEGGONO QUESTA FF, CHI L'HA MESSA TRA "LE SEGUITE" O "LE RICORDATE" GRAZIE DI CUORE!
POSSO CHIEDERVI DUE FAVORI?
MI FAREBBE TAAAANTO PIACERE SE MI AIUTASTE A SPERGERE LA VOCE DI QUESTA FF E MI AIUTERESTE CON LA PUBBLICITA'.... LASCIATEMI UNA RECENSIONE DI ALMENO 10 PAROLE PER SAPERE COSA NE PENSATE. :D

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Sei gelosa? 


Mancavano solo alcuni passi per raggiungerlo e ancora non si era accorto della mia presenza.
 
BOOOOOOOOOOM!

Venni letteralmente spinta a terra da una ragazza frenetica, ma bellissima.
“Scusa eh!” Urlai senza alcun risultato.
Lei continuò a correre imperterrita saltando in braccio ad Harry.

“Puttana!”
Quella parola entrò da sola nella mia mente, la mia vocina interiore si stava difendendo.

“Ma quanto è carino? E’ venuto a prenderti a scuola!” Mi aveva detto poco fa Bridget.
“Tutte cazzate!” insistetti maledicendomi per essermi illusa così facilmente.
Ormai lei e mio fratello si erano avviati verso la strada di casa, convinti che tornassi con lui ed io ero in mezzo alla piazzetta di scuola, sola. In terra.
Harry fece atterrare le lunghe gambe secche di quella ragazza. Hilary, mi pare si chiamasse così. Era al primo anno.
“Bravo, anche con lei! Sarai sei anni più grande!” Brontolai ad alta voce.
Uscii dal cancello principale e, con le mani in tasca della mia felpa, iniziai a camminare con passo spedito.
Sì okay, quella mattina all’ospedale avevo esagerato e forse lo avevo deluso, ma si era consolato in fretta, no?
Avevo visto che dopo aver tolto le sue braccia dal corpo di quella ragazza statuaria, le aveva dato in mano un telefono e da come avevo intuito, era lei la proprietaria.

“Certo! Come avevo fatto a non pensarci prima?”
Harry dopo essere uscito dall’ospedale aveva incontrato Hilary, si erano fermati a chiacchierare bevendo una birra dopodiché lui l’aveva portata a casa sua, dove lei aveva dimenticato il costosissimo I-Phone 5 bianco dalla cover luccicante.
“Bastardo”
•••
 
Furono necessarie poche gocce per infradiciarmi i vestiti e i capelli. Per fortuna mancavano solo due incroci da casa mia, se avessi cominciato a correre avrei ridotto la quantità di acqua che mi avrebbe sommersa, arrivando così a casa non del tutto ammuffita.
E così feci. Iniziai a correre il più veloce possibile con lo zaino alle spalle senza neanche rispettare il semaforo pedonale e la linea del marciapiede.
“Forza, sali in macchina!” Si abbassò del tutto il finestrino, Era Harry. Senza Hilary.
La voglia di disobbedirgli era tanta, ma una volta alzati gli occhi al cielo, decisi di prendere la decisione più conveniente.

Eravamo entrambi in silenzio.
Avvicinai le mie mani gelate alle piccole fessure sopra il cruscotto dalle quali usciva una minima quantità di aria calda, ma comunque sufficiente a soddisfare i miei bisogni.
Osservavo le gocce cascare dalle ciocche unite dei miei capelli che con l’acqua diventavano quasi riccioli.
“Scusa, ti sto inzuppando la macchina!”
“Tranquilla, quest’auto ne ha vissute di tutti i colori!” Fermò un sorriso.
“Ahhh allora è qui dentro che Hilary ha lasciato il suo telefono dopo i vostri lavoretti, non a casa tua!”
Dissi con un tono di domanda misto a un’autoaffermazione.
Volevo solo pensarlo e invece lo avevo proprio detto ad alta voce.

“Cretina!”

“Sì, lo ha lasciato qui.”
Vidi che la sua faccia era perplessa, ma dopo qualche secondo alzò le sopracciglia e sorrise in modo malizioso.
“Sei gelosa?” Disse ridendo.
“No, non è vero!” Abbassai la testa.
“Sì, sei gelosa!” – Smise di ridere – “Come fai a sapere di Hilary e del telefono?”
“Vi ho visti!” Ero quasi arrabbiata.
“Allora mi stavi spiando? O per quale motivo l’hai fatto?”
“Io… credevo che fossi venuto lì per me!” Ammisi.
Si girò per guardarmi mantenendo un po’ di attenzione alla strada bagnata.
Che stupida che ero stata. Come avevo fatto a credere che lui fosse interessato a me?
Lui mi stava osservando ancora, in attesa che mi voltassi verso la sua direzione, ma io, per evitare qualsiasi cosa, mantenei il mio sguardo fisso nella strada, di là dal vetro.
“Guardami!”
“No, girati tu e stai attento, è pericoloso!”
Eravamo ormai da qualche minuto in macchina, aveva smesso di piovere.
Ma che avevo, una calamita per i ragazzi impegnati?
Prima Zayn e adesso Harry.
“Stai davvero con Hilary?” Dissi consapevole in cosa mi stavo immischiando.
“T’importa adesso? Al Dottor Payne hai detto che tu non volevi baciarmi e che non stiamo insieme!”
Le sue frasi avevano un doppio fine.
“No, non mi importa, mi serve solo per spettegolarlo domani a scuola.” – Mentii spudoratamente – “Rispondimi!”

Lui sospirò.
“No, non sto con nessuna e Hilary è mia cugina.”
A quelle parole uscì spontaneamente un sorriso nelle mie labbra e abbassai la testa per nascondere l’evidente arrossamento.
“Allora la bellezza è di famiglia” Disse la mia vocina.
“Quando sono uscito dall’ospedale” – Continuò lui senza forzature – “L’ho incontrata per strada che tornava a casa, le ho dato un passaggio e ha scordato il suo telefono in macchina.”
“Sì, un punto per me!”
“E così dai un passaggio a tutte le ragazze?” Dissi per sdrammatizzare.
“No, solo a quelle speciali!” Rispose serio.
Di nuovo. Era riuscito ancora una volta a farmi imbarazzare.

“Un punto per lui… siamo pari”

“Arrivati!” Disse fermandosi e slacciandosi la cintura di sicurezza.
Alzai la testa, che ancora era bassa per l’imbarazzo. Non mi aveva portata a casa mia.
“Perché siamo a casa di Louis?”
“No, non siamo a casa sua!”
Scendemmo entrambi dalla macchina e lui prendendolo con le mani, mi girò il viso verso destra.
“E’ quella la casa dove entreremo!”

•••

L’edificio era luminoso, spazioso e ordinato.
Cosa strana per un ragazzo. Se mio fratello avesse vissuto da solo in una casa così grande, come minimo c’erano insetti, scarafaggi e porcherie sparse per tutto il pavimento.
“Hai una signora delle pulizie?” Domandai curiosa.
Lui scoppiò a ridere.
“Tra tutte le domande che potevi farmi, hai scelto proprio questa?”
“Perché? Quali domande avrei potuto farti?”
Lui fece un sorriso malizioso, quel sorriso mi mandava fuori di testa.
“Mmmm, per esempio avresti potuto chiedermi se vivo da solo, se ho qualcosa da mangiare o ancor meglio, per quale motivo ti ho portata qui.”
Harry si avvicinò a me. I suoi occhi puntavano il mio corpo. Come quando un cane da caccia vede da lontano la sua preda e sta lì, fermo, immobile fino a che la preda non si avvicina a tal punto da poterla prendere.
“Cosa vuoi fare?” Dissi con la voce tremolante e indietreggiando.
“Mmm… ottima domanda, vedo che stai imparando.”
Lui lentamente si avvicinava a me, facendomi indietreggiare. Mi aveva incastrata. Avevo fatto il suo stesso gioco.
Dietro avevo il muro, davanti a me quel corpo bellissimo e ai lati le sue braccia, che si appoggiavano alle pareti colorate.
Avevo solo una via d’uscita.
Avvicinai una mano alla sua guancia, guardandolo dritto negli occhi.

“Vai! Corri Phoebe!”

Appena lui chiuse gli occhi avvicinandosi per baciarmi, mi abbassai velocemente e corsi via nella stanza più vicina.

“Ah… Sana e salva in cucina!” Pensai sorridendo.

“Non me lo dai un bacio?” Urlò ridendo. In pochi secondi era da me.
Mi guardò sorridendo. Mostrava i suoi denti perfetti e le fossette meravigliose. “Hai ragione, meglio evitare. Non vorrei che svenissi di nuovo non resistendo al mio fascino” Scherzò passandosi la lingua tra le labbra.
Aprii veloce il frigorifero, ovviamente come scusa per voltarmi e non mettermi a ridere. C’era ben poco da mangiare.
“Che ne dici di mangiare delle uova?” Proposi.
“Proprio quello che avevo in mente!” Rise.
•••
 
“Complimenti, il pranzo è buonissimo. Ti nomino mio capo chef!”
Io sorrisi. “Mi vuoi raccontare come facevi a conoscermi?”
Mi alzai dalla sedia aspettando la sua risposta e sentendo i suoi occhi su di me. Arrivai al lavabo e appoggiai i piatti sporchi, aprendo l’acqua calda per lavarli.
“Un giorno, quando ero a casa di Louis, conobbi Niall e per conoscerci mi spiegò la vostra storia.”
Mi fermai di scatto e mi voltai verso Harry che nel frattempo stava scrollando la tovaglia a terra. “Quale storia? Cosa sai?”
“Tuo fratello mi ha detto che siete nati a Mullingar, i vostri genitori si sono separati quando ancora eravate piccoli e quando si è presentata l’occasione di fuggire da casa, ne avete approfittato.”
“Ah…” Come avrei dovuto immaginarmi, il mio caro fratellone non mi aveva deluso.
“Qualche giorno dopo venni a scuola a prendere mia cugina Hilary e ti vidi. Eri con Brit e un’altra ragazza che parlavate di un compito andato male di Inglese.” – Rise al pensiero, forse.

Era bellissimo.

“E’ da lì che mi avevi colpito. Il tuo modo di parlare, di muoverti. Unica. Nei giorni successivi insistetti per venire ogni giorno a scuola e pregavo Louis di presentarci. Non avrei potuto fare il primo passo da solo… ma poi si è presentata l’occasione al locale. Sono stato tutta la sera a guardarti, eri una favola!”

Si fermò. Ne approfittai per riaprire il rubinetto e sciacquare per bene tutto quello che avevo lavato.

“Comunque non sei come credevo” Concluse.
“Mi dispiace averti deluso” Ammisi infelice.
“Credevo che con te fosse facile come con le altre ragazze. Invece sei combattiva, sono sicuro che hai un punto debole. Non sei stata sempre così, vero?”
Non risposi.
“L’ho capito ieri sera a cena… hai una corazza, ti fai credere forte, indipendente, sicura di te, invece non lo sei Phoebe… sento come se avessi voglia di urlare al mondo qualcosa che nessuno capirebbe.”

Come aveva fatto lui, un semplice ragazzo conosciuto da pochissimo tempo a capirmi più di qualsiasi altra persona che avevo a fianco da molti anni? Gli amici che avevo a Mullingar non mi avevano mai fatto questo tipo di discorso.
Mi voltai per guardare Harry in faccia. Era serio, non stava scherzando. Leggevo nella sua espressione che c’era qualcosa di più anche in lui… forse non eravamo poi così tanto diversi.
•••
 
Erano le quattro.
“Vieni, ti faccio vedere la casa!” Disse prendendomi per mano.
Sentii una strana sensazione. Harry non la smetteva più di sorridere ed io facevo lo stesso. Non smettevo di guardare le nostre dita incrociarsi.
Aveva due camere, un bagno, un salotto e la cucina. Le stanze erano sufficienti per una o al massimo due persone, ma erano grandi.
“E’ bellissima!” Esclamai entrando in camera sua.
“Sono contento che ti piaccia… dato che qui dentro passeremo molto tempo!” Rise.
Lui mi scrutava. Io lo contemplavo.
Ero convinta che entrambi provassimo una forte attrazione fisica, poi il carattere di Harry era adorabile, non l’avrei mai detto, il che rendeva tutto più forte.
La sua faccia si rabbuiò. Non c’era più il sorriso nelle sue belle labbra, erano chiuse in una linea dritta.
“Posso baciarti?”

“E che lo chiede anche?” La mia vocina interiore non aveva limiti.

Dopo la morte di Liam non avevo avuto altre relazioni, ma avevo baciato uno o due ragazzi, sena mai andare oltre, lo avevo promesso a me stessa.
Le sue iridi mi facevano intimidire, ma la sua mano, appoggiata al limite della mia schiena, mi diede un po’ di coraggio. Harry si avvicinò a me… sentivo il suo respiro vicino alla mia pelle, sapeva di menta.

“Ci siamo”

Il cuore batteva forte quando si avvicinò ancora di più, la mia temperatura corporea arrivò a sfiorare i 37 gradi e la mia parte inferiore fremeva di passione.
Inaspettatamente, ma cautamente, le sue labbra carnose premettero dolcemente sul mio collo, lasciando una scia umida di baci.
“Ah…” gemetti nella gola.
Lasciai andare il mio collo di lato, per poter dare più spazio a lui. Era dolcissimo. Si muoveva lentamente, mi spostò i capelli dal collo portandoli dietro le spalle e mi baciava come se avesse bisogno di amore.
A un certo punto si fermò. Mi accorsi di avere gli occhi chiusi, solo dopo averli riaperti.
Guardai Harry con un’aria di domanda, perché non mi aveva baciato nelle labbra? Sembrava mi avesse chiesto quello.
Il suo sguardo riteneva di avermi letto la mente.
“Quando sarai pronta, sarai tu a farlo.”

 
“Kiss me like you wanna be loved,
Settle down with me And I’ll be your safety”
 

 
CIAOOOO GENTEEEEE!!! COME STATE?? 
Scusatemi! Dovete perdonarmi! Sono passati molti giorni dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo, ma questa scuola mi ha massacrata! :/ Sono in quarta superiore e quest'anno tutto è più complicato!!! o.O Scusatemi davvero.
Spero che non appena avete letto questo capitolo, la vostra "arrabbiatura" per l'attesa sia svanita nel nulla.... VI PIACE O NO QUESTO CAPITOLO? Personalmente mi sembra che sia un buon capitolo.... come quello che verrà, ma lascio a voi giudicare!
Mi avete fatto molti complimenti per la gif del capitolo 4...questa vi piace? Siete tutti tifosi per la coppia LOUIS - BRIDGET... nei prossimi capitoli approfndirò anche la loro storia! :D

Che ne dite di Harry??? :D Io lo adoro ahahahahah
Grazie a tutti quelli che leggono, recensiscono, ricordano questa FF... grazie di cuore! <3 

LASCERESTE UNA RECENSIONE DI ALMENO 10 PAROLE? :D
Baci!!

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Mi devi un favore
 


 
Aveva l’aria soddisfatta. L’aria di chi si divertiva davvero, di chi stava bene con la persona che ha di fronte e di chi non avrebbe voluto essere in nessun altro posto.
Lo guardavo con un’aria di ammirazione. Che cosa aveva quel ragazzo?
Era così bello, così provocante e così dolce allo stesso tempo. Ero sicura di aver mantenuto un rosa perenne negli zigomi da quando ero con lui.
Mi aveva colpito tantissimo. Nessuno era mai riuscito a “leggermi” come aveva fatto lui, provavo una forte attrazione per Harry e semplicemente adoravo il suo carattere. Sapeva essere simpatico, divertente, provocate, permaloso, triste e molto altro in pochi minuti. Forse era la persona più lunatica che conoscevo.
Scrollai la testa come per far crollare quei pensieri ed estrassi il telefono che vibrava dalla tasca sinistra dei miei jeans.

“Pronto… sì, scusa!” – Mi misi la mano sulla fronte – “Me ne sono proprio scordata… Nono, arrivo subito!”
Staccai la chiamata e mi rattristai senza volerlo.
“Qualche problema?” Chiese lui impassibile.
“Devo andare, mi ero scordata di avere un appuntamento. Ci vediamo Styles.”
Mi alzai e presi lo zaino che avevo lasciato nel divano avviandomi di corsa verso la porta.
“Con chi, un ragazzo?” – Mi raggiunse. Lo guardai con un’aria di domanda e lui mi spiegò – “Hai un appuntamento con un ragazzo?”
Sorrisi e scrollai la testa
“Oh nono, esco con Karoline e Bridget. Sono in ritardo, scusami.”
Mi girai e spinsi in giù la maniglia aprendo la porta.
“Aspetta, ti accompagno io!”
Aprii la bocca per rifiutare l’invito. Lui sembrò capirmi e aggrottò le sopracciglia battendomi nel tempo “Non se ne parla, non ti farò camminare!”
Tirò fuori di tasca le chiavi e mi accompagnò alla macchina aprendomi lo sportello.
“Che gentile”
“Grazie” Dissi non appena salì anche lui in macchina.
Non sapevo neanche a cosa era riferito quel “grazie”, se per il gesto premuroso di aprirmi lo sportello, se per il fatto che mi stava offrendo un passaggio, per quel bacio non dato o per il bel pomeriggio passato insieme.
Non lo sapevo.
“E’ solo un piacere.” – Si girò verso di me accendendo il motore – “Che ovviamente ricambierai”
“Non possiedo una macchina.” Mi misi sulle difensive, pur avendo capito che lui non intendeva un passaggio in macchina.
“Mi piace il modo che hai di sviare le situazioni mia cara Horan”
Credo che fosse stato più un pensiero personale detto tra sé e sé a bassa voce, anziché una vera dichiarazione, quindi feci finta di non aver sentito.
“Pensa a un’altra cosa che dovrò fare, ovviamente nei limiti del possibile e della decenza.”
“Ci penserò, per adesso mi daresti il tuo numero?”
Senza neanche aspettare la mia risposta, tolse una mano dal manubrio per prendere il suo telefono di tasca e mi accorsi che non aveva la cintura.
“Per l’amore di Dio, Harry. Allacciati la cintura e metti immediatamente entrambe le mani sul manubrio!”
Lui si voltò verso di me. Non si aspettava quella sfuriata.
“E guarda la strada.” Continuai arrabbiata.
Con mosse veloci mi passò il telefono, si allacciò la cintura, mise le mani nel giusto modo e iniziò a guardare dritto la strada.
“Molto meglio” Sospirai.
Digitai velocemente il mio numero sulla tastiera di quel costosissimo telefono e lo salvai con: “Mia cara Horan”.
Stava per alzare la mano destra dal volante, quando pensò ai miei comandi e la rimise al suo posto.
“Bravo” - Pensai – “Hai capito al volo”
Mi avvicinai a lui e con cautela feci entrare il telefono nella sua tasca, sentendomi un po’ in imbarazzo. Anche lui sorrise.

 
•••
 
“Grazie Harry.” Dissi scendendo veloce di macchina e sbattendo lo sportello.
Lui mi sorrise e i suoi occhi brillavano. Impazzivo quando faceva in quel modo.
Mi salutò con la mano e partì veloce, lasciandomi alle sue spalle.
Mi voltai.
“Cosa. Ci. Facevi. In. Macchina. Con. Harry. Styles?” Domandò scandendo ogni parola Brit.
Nel suo sguardo c’erano felicità, sorpresa e perversione.
Kar scoppiò a ridere e mi salutò con un bacio nella guancia.
“Niente, mi ha solo dato un passaggio.” Mi giustificai.

 
•••


“Quanto ti sono costati?” Sboccò Niall.
“Tranquillo fratellone, so fare affari. Ai grandi magazzini gli sconti eccedono!” Scoppiai a ridere.
In realtà non era del tutto vero.
Quel messaggio inatteso di Harry, mi aveva mandato fuori di testa, convincendomi a comprare un vestito elegante e costoso per il mio piccolo borsello.
“Domani sera passo a prenderti alle 7. Puntuale. Non è una domanda. Sei costretta, ti ricordi del favore? Harry x ”
Sì, quel pomeriggio avevo fatto molti acquisti. Mi era sempre piaciuto fare shopping ed era da un po’ di tempo che non mi divertivo così tanto.
Dopo aver affrontato il tema “Harry Styles è solo un conoscente”, avevamo dedicato un po’ di tempo a consolare Bridget.
Sapevamo tutte che era cotta di Louis e nonostante lui fosse molto ambito, sembrava che il pomeriggio precedente e al ristorante avesse dato una piccola speranza a Brit, illudendola.
Dopo la cena, quando io ero svenuta, lui se n’era andato a casa sua ubriaco accompagnato da una biondona mozzafiato e Dio solo sa quello che avevano fatto dopo. Per l’appunto questa mattina a scuola lo avevamo visto con quella ragazza, ma non pensavamo al peggio.
“Bastardo.”
“Che schifo! E io che ho morso il suo panino. Avrò l’AIDS, io lo denuncio quello stronzo!” Continuava a ripetere lei distrutta.
Per lo meno a Karoline le cose sembravano andare meglio. Ci aveva raccontato della serata con Zayn. Sapevamo tutto, o quasi, del loro passato, delle complicazioni e dei loro sentimenti.
Ma io… io ero immersa nei miei pensieri, i quegli occhioni grandi, in quei riccioli perfetti, in quella bocca disegnata e quel corpo scolpito.
 
“Insomma oggi ti sei divertita?” Mi chiese Niall che ancora fissava tutti i nuovi acquisti nel mio letto.
“Sì, molto. E tu che hai fatto?”
“Sono andato a casa di alcuni ragazzi della mia classe.” – Si fermò -  “Brit mi ha detto che sei uscita con Styles.” - Disse senza arrivare alle conclusioni. – “Perché non me l’hai detto? Non ti fidi più di me?”
“Oh cazzo, ma non riesce a tenere niente per sé lei eh!”  Rivolsi gli occhi al cielo.
“No, non ci sono uscita! Mi ha solo accompagnata nelle strade del centro.”
“Non mi sembra che ti abbia SOLO” – Marcò quella parola – “Offerto un passaggio.  Dove sei stata per pranzo fino alle quattro e venti?”
“Con lui.” - Ammisi abbassando la testa. – “Adoro quando fai il protettivo.” Continuai facendo un sorriso e guardandolo negli occhi più belli al mondo.
Lui ricambiò il sorriso “Non voglio che tu stia male, tutto qui.”
Mi mise un braccio intorno alla schiena e mi appoggiai al suo petto.
“Ah Niall quanto ti voglio bene. Se solo tu lo sapessi. Sei l’unica persona a cui tengo veramente! Senza di te sarei perduta”  Pensai chiudendo gli occhi.

 
•••
 
“Eh… tu e la tua passione per il cibo italiano” Sospirò mio fratello annusando l’aria in cucina.
“Zayn? Kar? La cena è pronta!” Urlò Brit scendendo dal mobile.
La sua strana, ma buffa, abitudine era quella di utilizzare i ripiani come seggiole ed era per questo che in casa non esistevano soprammobili.
Ci sedemmo a tavola, nelle ormai solite posizioni.

*Flashback*
“Non ce la farai da sola! Andremo a Londra insieme, te lo prometto!”- sorrise.- “Non ti abbandonerò mai sorellina!”
Lo abbracciai, ma capivo dal suo sguardo che dietro la promessa c’era il sacrificio.
*Fine Flashback*
 
Il cibo sembrava aver rapito tutti e ne approfittai per fare un brindisi. Mi alzai e versai a tutti del vino rosso.
A Niall, senza il quale non potrei vivere!” Sorrisi alzando il calice.
Si alzarono tutti in piedi seguendomi e mio fratello mi abbracciò con un’ala, dandomi un bacio nella fronte.

 
•••
“Brit! Svegliati!” Dissi toccandole un braccio.
Era addormentata, di sicuro stava facendo un incubo e le lacrime le sgorgavano nelle guance come un fiume in piena.
“E’ stato solo un brutto sogno” Continuai asciugandole gli occhi.
“Oh Phoebe!” Mi abbracciò di scatto.
Mi distesi accanto a lei nel letto e mi raccontò tutto l’abbaglio che aveva preso durante il sonno.
Come potevo immaginare “la colpa” era di Louis. Lui e quella bionda dal carattere facile.
“Che stronzo, se la dovrà vedere con me!”  Pensai.
Continuai per molto a fare domande a Brit, su come si sentiva, su come avrebbe affrontato le cose e continuammo a parlare per molto, prima di crollare in un sonno profondo sullo stesso cuscino. 

 

“And it’s so hard to say it but I’ve been here before
And I’ll surrender up my heart
And swap it for yours”



Salve ragazzeeeeeeeee!!! scusate, scusate, scusate!!! Ho aspettato più di una settimana per mttere questo capitolo, ma veramente ho avuto moltissime cose da fare. spero che capiate che con la scuola le ore a disposizione sono davvero poche!! :( Scusatemi, cercherò di pubblicare il prossimo tra qualche giorno!!
Che ne pensate di Harry? Del Fratellone Horan premuroso... starà esagerando forse?
Che ne dite di Brit e Louis? 

LASCIATEMI UNA RECENSIONE DI ALMENO  DIECI PAROLE... FINO A CHE NON ARRIVO AD ALMENO 10 RECENSIONI, NON VADO AVANTI! :D
A PRESTO BELLE! 
 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


"Stupiscimi..."

 


“Come mi devo vestire? Tua cara Horan x”

Perché non rispondeva? Sì, forse ero l’unica ragazza che chiedeva al ragazzo con cui usciva un consiglio di come vestirsi, ma che male c’era?
Non potevo indossare dei semplici jeans per poi ritrovarmi in un bel ristorante, oppure mettere un bel vestito e scoprire di cenare in un fast food.
Arrivò quel dannato messaggio. “Stupiscimi…”
“Che palle!!!” Urlai.
Mi stava prendendo in giro? Io gli avevo chiesto un consiglio, avevo aspettato una sua risposta per 18 minuti e alla fine mi deviava lasciando nel dubbio?
“Che rabbia!”
“Cosa c’è?” Chiese venendo in mio aiuto Zayn.
Oh Malik, aiutami tu!” Implorai disperata.
Gli raccontai tutta la storia dell’appuntamento-non-vero-appuntamento, della mia incertezza, del messaggio e di quella dannata risposta.
“Mmm… dato che conosco il soggetto… opterei per un vestito che non copra molto” Disse serio Zayn.
“Cosa?” sgranai gli occhi e arrivai a una nota altissima di voce.
“Ormai sappiamo tutti quali sono gli ideali di ragazza per Styles, e se vuoi che tra voi funzioni… dovresti adattarti!”
“Ma che cazzata era mai quella? Nessuno si deve adattare per piacere a qualcuno, devi essere te stessa!” Mi brontolò la mia vocina interiore.
Ripensai allo stile di Hilary... alle ragazze nel locale… qui o ti vestivi in un certo modo o non eri accettata.
“Ho trovato! So cosa mettermi finalmente!” Dissi facendo un ghigno quasi malvagio.
•••
 
“Phoebe!!! Harry è” Zayn entrò nella mia stanza e si bloccò.
Mi voltai prendendo la borsetta. “Che c’è?”
Mi stava squadrando da capo a piedi e tra le sue labbra riuscii a scorgere un piccolo sorriso che scommetto che volesse nascondere. Non avevo indossato un vestito da “ragazza facile” ma dei jeans, che male c’era?
“Il tuo amico Styles è arrivato!” Finì la frase.
Lo salutai con un bacio sulla guancia e corsi fuori. Harry mi stava aspettando appoggiato alla sua Range Rover.
Mi tornò in testa, l’immagine che vidi qualche giorno prima a scuola: lui, appoggiato alla sua adorata auto aspettando Hilary.
Anche lui ebbe la stessa reazione di Zayn. Vidi il suo sguardo partire dalla testa per poi arrivare alle scarpe.
Lui aveva delle calzature grigie, un paio di jeans neri, una maglietta color marroncino e una giacca poco più chiara dei jeans con un fazzoletto bianco nel taschino alla sinistra.
“Ciao” Disse accennando un sorriso.
“Ciao” Risposi un po’ tesa.
Si avvicinò a me dandomi un bacio sulla guancia e gentilmente mi aprii lo sportello, aspettando che salissi in macchina per poi richiuderlo.
“Non sono handicappata eh, sono in grado di salire in una macchina!” Obbiettai in un modo non troppo elegante.
Harry si mise alla guida in silenzio.
“Qualcosa che non va?” Mi chiese guardandomi.
Avevo parlato troppo in fretta, non era per niente in silenzio.
“Tutto bene!” Risposi fredda.
“Calmati Phoebe, stai solo uscendo con un ragazzo fantastico, forse troppo per te” Mi tranquillizzò, per modo di dire, la mia coscienza.
Le parole di Zayn mi rimbombavano nella testa “Ormai sappiamo tutti quali sono gli ideali di ragazza per Styles, e se vuoi che tra voi funzioni… dovresti adattarti!”
Mi voltai e vidi Harry sorridere… improvvisamente la calma tornò in me. Ormai ero in macchina con lui, non avrei potuto tenere il muso tutta la sera.

 
•••
 
Harry scese di macchina e prima che facesse qualche mossa azzardata, aprii velocemente lo sportello e uscii di corsa da quell’auto ben tenuta.
Lui scosse la testa ridendo. “Sei fantastica!”
 
“Cosa? Tu fai di tutto per contrariarlo e lui ti dice che sei fantastica? E’ proprio perfetto.
“Non funzionerà per portarmi a letto, stanne certo Styles!” Risposi cattiva alla mia coscienza. Non riuscivo a togliermi quella frase dalla mente.
 
Mi appoggiò una mano dietro la schiena per farmi cenno di camminare verso l’entrata di quel ristorante, non troppo sciatto ma neanche eccessivamente elegante.
“Guarda che coincidenza, siamo vestiti con le stesse tonalità di colori” – Sorrise. Oh quanto adoravo quella visione – “Sei riuscita a stupirmi!”
Mi guardai.
Avevo degli stivaletti con il tacco marroncini, dei banali blue jeans, una maglietta bianca a righe e una borsetta grigia.
Potevano mai essere coincidenze queste?
“Chi ci vede penserà che ci siamo messi d’accordo prima di uscire… che figuraccia!” Ammisi sinceramente imbarazzata.
Entrando nella sala principale, una cameriera gentilissima riconobbe Harry, evidentemente era un cliente abituale, e ci accompagnò a un tavolo prenotato.
Da gentiluomo mi fece sedere in una sedia imbandita e, dopo avermi riempito il calice di vino, si sedette davanti a me.
La cosa era piuttosto imbarazzante, ma mai quanto alla vista del biglietto segnaposto nel tavolo.
Sputai quel poco di vino che avevo in bocca, un gesto poco elegante, e scoppiai a ridere asciugandomi con il polso.
“Oddio non ci credo! Come hai prenotato il tavolo?”
“Mia cara Horan” Sorrise lui. Ma non era imbarazzato, forse neanche contrariato.
Non sapevo se la mia reazione gli aveva dato fastidio, ma ormai era troppo tardi per fermare la mia risata.
“Sei bellissima quando ridi.” Sussurrò guardandomi attraverso il bicchiere.
Automaticamente le mie labbra si sigillarono in una linea chiusa.
“Ho i jeans Harry.”
“Oddio. L’avevo detto ad alta voce?”
Mi tappai la bocca con la mano, per poi guardare altrove sperando che non mi chiedesse spiegazioni data la sua faccia sbalordita.
“Bel posto” Dissi la prima cosa che mi venne in mente.
Lui annuì con la testa.
“Vorrei conoscerti meglio”Attaccò.
“Cosa vuoi sapere di me? Non ho una vita interessante.” Feci segno con la mano come per dire che erano tutte cose banali.
“Tutti hanno qualcosa d’interessante da raccontare.”
Mi stava scrutando con gli occhi. Non avrei retto tutta la sera a quello sguardo.
“Non sto cercando un ragazzo e questo non è un vero appuntamento, sto solo restituendo un favore.” Dissi tutto d un fiato.
Quell’ esternazione non c’entrava niente con il filo della conversazione, non so neanche il perché l’avessi detto. Vidi la sua faccia contrariarsi ma poi sorrise sicuro di sé.
“Scommetto che a fine serata cambierai opinione”
“Non essere troppo certo delle cose, la vita non è tutta un sogno.”
“E se ti dicessi che credo di aver trovato il mio sogno?”
Ingoiai la saliva.
“Ti direi di svegliarti!”
Lui scoppiò a ridere. “Svelami il tuo segreto Horan.” Era sincero.
“Horan? Solo Horan?” Sorrisi.
“MIA CARA Horan” Disse scandendo le prime due parole e facendomi l’occhiolino.
Oh no, non lo volevo provocare!
“Insomma… mi dici qualcosa di te?” Lui sembrava interessato a quelle risposte, ma io… io non volevo proprio dargliele.
Su tutti gli argomenti che poteva scegliere, aveva scelto la “mia vecchia vita”?
“Ho pensato “Vecchia vita”, scusa Liam, non volevo offenderti.”
Risposi superficialmente a tutte quelle domande più altre mille, fino a quando non si arrivò a una cruciale.
“Perché è finita con il tuo ultimo ragazzo? L’hai mollato tu?”
Rimasi in silenzio. Sentivo il cuore che stava rallentando. Presi un altro goccio di vino, dovevo rispondere per forza.
“Veramente no, mi ha lasciata lui” Harry alzò un sopracciglio come se non capisse. “Mi ha lasciata per colpa mia” Un’onda di tristezza mi assalì.
“La colpa è sempre di entrambi.”
Feci un piccolo sorriso bevendo ancora. “No, non nel nostro caso.” sospirai.
“Scusami ancora Liam”  Pensai triste.
“Quindi tu lavori… e dove?” Chiesi interessata.
“Dirigo una piccola azienda” Disse abbassando lo sguardo a terra.
“Cosa? Hai detto di avere 20 anni, quasi 21… come hai fatto in così poco tempo?”
“Mio padre… è una persona molto… importante, diciamo” Parlava spezzando la frase, sembrava triste e imbarazzato nel parlarne.
“Scusa, non volevo infastidirti.” Ero sincera.
•••
 
A parte la prima parte, la serata scorse bene, meglio del previsto.
L’idea che mi ero fatta su di lui basandomi sulle parole di Zayn era sbagliata. Non del tutto, lo ammetto. Ma non m’importava su cosa si costruiva il suo stereotipo di ragazza, m’interessava, invece, di quel ragazzo fragile che, anche se non lo ammetteva, soffriva per la mancanza di una vera e propria famiglia.
Avevo intenzione di scoprire di più a riguardo.
•••

Stavamo ridendo tra una battuta e l’altra e io stavo assaporando ogni tonalità di quella melodia. La sua risata era unica.
“Oddio Phoebe, credo di aver bevuto troppo” – Disse ridendo – “Speriamo di non fare incidente, ma tanto muore solo il conducente, no?” Rise ancora sbattendo la mano nel volante.
Io smisi di ridere. “Cos’hai detto?”
“Non la sai la canzoncina? Quando andavamo in gita cantavamo sempre: Se facciamo un incidente muore solo il conducente eh eh eh!” Si mise a cantare a squarciagola.

“Smettila Harry.”
Abbassai lo sguardo al suo seggiolino. “Harry quante volte devo ripeterlo? Mettiti. La cintura. Adesso.”
Lui scoppiò nuovamente a ridere, il suo tasso alcolemico era abbastanza alto, forse troppo.
“Accosta. Se ci fermassero ti farebbero una multa e se non ci fermassero… rischieremo comunque.” Dissi con un tono ancora più serio.
“Ci penserà mio padre a pagare la multa!” - Rise. - “Guarda mia cara Horan, guarda!”
Improvvisamente iniziò a sbandare per la strada finendo addirittura nella corsia opposta.
“Ma sei pazzo? Smettila Harry!” Urlavo.
“Non ti diverti? Io non vedo più nulla!” Continuò ridendo.
“Sei ubriaco fradicio. Fermati!” Ordinai arrabbiata e impaurita.
Lui non si ostinava a smettere e le lacrime iniziarono a sgorgare nelle mie guance per la tensione.
La rabbia mi era salita oltre il limite, come per lui aveva fatto l’alcool. Mi avvicinai a quel ricciolo inaffidabile e mi alzai dal mio posto battendo la testa nel tettuccio.
“Cazzo!”
Mi sedetti sopra le sue ginocchia e, preso le redini del volante, tornai nella giusta corsia.
Lui non la smetteva di ridere e… Cosa? Mi stava mettendo le mani sotto la maglietta.
Era troppo!
A quel punto non m’interessava più di tornare a casa sana e salva con Harry. No, non potevo.
Spinsi con tutta la forza che avevo nel freno e, una volta sbattuta la testa, aprii lo sportello e iniziai a correre a piedi.
“Horan!” - Urlò lui – “Torna qui!”
Non m’importava niente di lui. Avevo gli occhi pieni di lacrime, i piedi doloranti a causa dei tacchi e la testa che mi scoppiava.
Harry non era come credevo che fosse. Ogni volta che ero certa di aver capito un aspetto del suo carattere, mi sbagliavo.
Era un figlio di papà viziato, stronzo ed egoista. Era ancora un ragazzino inaffidabile che se la spassava con una ragazza diversa ogni sera. Un ragazzo che osava mischiare l’alcool alla guida di un’auto.

“Non lo voglio più vedere!” Urlai entrando in casa gettandomi a terra.

 
I won’t let these little things
slip out of my mouth, but if it’s true it’s you
it’s you, it’s you
they add up to, I’m in love with you
and all your little things



CIAO BELLEZZE!!!! 
Come ho promesso ieri ad alcune ragazze...ho fatto di tutto per aggiornare oggi..ed ecco a voi il settimo capito!!
Che ne dire? Vi piace?
Cosa nasconde il passato di Harry?
Secondo voi è stato stronzo/scemo/bambino o altro? 
Secondo me sì..perchè al primo appuntamento (anche se non lo era), non ci si ubraca...ma la scrittrice sono io e... 
è andata così! AHAHAHAHAHA
PER FAVORE... I NEED YOUR RECENSIONI!! :D
Baci

 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Il vero amore è solo uno.


 
Aprii gli occhi lentamente, girai la testa verso la sveglia. Appoggiai una mano nella fronte, era a calda e faceva male.  Erano le dieci e mezzo del mattino, ormai troppo tardi per andare a scuola.
Né mio fratello, né Bridget mi avevano svegliata.

Cautamente mi alzai e mi diressi in bagno, dopo aver fatto un’abbondante dose di pipì, dovuta forse all’alcool bevuto la sera prima, mi appoggiai al lavandino guardando il mio riflesso allo specchio.

“Che mostro” Si complimentò con me la mia coscienza.

In effetti avevo proprio un brutto aspetto. Avevo passato almeno tre ore a piangere tra le braccia di mio fratello, non mi ero struccata e avevo dormito poche ore, per non parlare del mio stato d’animo.
Non riuscivo ancora a credere a quello che era successo.
Ero arrivata ad un punto della sera precedente, quasi ad ammettere a me stessa che forse Harry mi piaceva, per fortuna non mi ero auto confessata.
“Che bambino bastardo.”

Decisi di farmi una doccia. Nei libri che avevo letto a Mullingar, c’era sempre scritto che una doccia in questi casi era come una terapia, la migliore.
E così feci.
•••
 
Indossavo una maglietta nera e i pantaloni di una tuta, la SUA tuta.
Quando scesi al piano di sotto per andare a prendere un po’ di energie in cucina, mi accorsi che non ero l’unica rimasta a casa quella mattina.
“Niall. Cosa ci fai qui?”
“Buongiorno Phoebe” - Disse sorridendo e venendo verso di me dandomi un bacio nella fronte. – “Vedo che ti sei ripresa, almeno un po’”.
Mi strinsi nelle spalle e mi sedetti in una sedia portando le ginocchia in alto e appoggiando i piedi nel comodo cuscino.
“Credevo non avessi più quei pantaloni” Disse indicando quel tessuto profumato di Liam.
“Ho molti suoi vesti ancora.” – Ammisi felice – “Perché hai saltato la scuola?”
“Volevo stare a casa per badare a te”
“Non ce n’era bisogno, ma grazie.”

Niall mi porse una tazza di latte con i cereali. Non ero mai riuscita a capire come mai molti ragazzi si lamentavano dei fratelli o delle sorelle, litigavano ogni attimo e non si parlavano per mesi.
Rifletteteci, se voi aveste avuto un fratello premuroso, gentile, bello, sincero e simpatico come il mio… ci avreste mai litigato?
Era impossibile odiarlo.
“Cosa dirai a Harry?” Mi chiese in allerta.
“Niente. Non lo voglio più vedere, ho sbagliato a confondermi con lui” Risposi facendo finta che non m’importasse di chi stessi parlando.
Ma la verità non era quella. La pura e odiosa realtà, era che ero talmente arrabbiata con Harry che gli avrei potuto rompere quella mandibola così pronunciata con un solo pugno. Ma allo stesso tempo, ero triste per non rivederlo più. Una volta che trovavo un ragazzo che sembrava capirmi, era un completo disastro.

“Che delusione!”

Vedevo Niall preoccupato. Lui sapeva leggermi nella mente e nel cuore come nessun altro ed ero sicura che anche quella volta sapeva esattamente come mi sentivo.
“Vedo che stai abbastanza bene…” – Mentì anche lui – “Va bene per te se esco un attimo?” Era serio.

 
•••
 
Non era poi così male stare a casa un venerdì mattina, proprio il giorno della verifica di storia.
Accesi la tv e per fortuna un film stava iniziando in quel momento: “Le pagine della nostra vita” s'intitolava.
Mi sdraiai comoda sul divano e stringevo un cuscino molto morbido al petto.
Fu il suono di un messaggio a farmi perdere la concentrazione su quella pellicola romantica.

“Mia cara Horan, non mi ricordo esattamente tutto di ieri sera, ma perdonami. Sono stato uno stupido a mettermi alla guida in quello stato, avrei potuto far del male a entrambi, non succederà mai più. Harry x”

Mi stava prendendo in giro? Lui non poteva comportarsi male e poi chiedere scusa, così, come se fosse una cosa banale.
Ho giurato di non vederlo mai più e lo farò. E se ci fosse accaduto qualcosa di brutto? Se fosse successo solo a lui? Avrei sopportato un’altra perdita?
Le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi come farebbe un vaso pieno d’acqua, proprio nel momento in cui le radici sono sazie di liquidi e anch’io in quel momento ero sazia. Di scuse,  di promesse che tanto non sarebbero mai state mantenute. Ero stanca di tutto.
C’era un lato positivo a quei momenti tristi che stavo passando, avevo capito che quel cuscino italiano era davvero un ottimo anti-stress.

 
•••

“Niall!” Urlai vedendolo entrare in casa.
Era piegato in due, con la mano sinistra sanguinante e un occhio viola.
“Cosa ti è successo?”
Corsi immediatamente da lui prendendolo sotto un’ascella e cercando di farlo arrivare alla poltrona vicino al divano.
“Rispondimi!” Dissi con tono arrabbiato, ma non lo ero.
Vedere mio fratello in quello stato era la cosa più brutta che potessi guardare.
“Ho risolto una questione!”
“Risolto una questione?” Chiesi adesso seriamente arrabbiata.
“Risolto una questione?” Ripetei arrivando ad una nota altissima.
Lui annuì con la testa.
Corsi in cucina, presi dei cubetti di ghiaccio chiudendoli in una bustina e la cassetta del pronto soccorso.
Tornai da lui, teneva gli occhi chiusi, la testa appoggiata allo schienale e con la mano “sana” si toccava la schiena.
“Qualche problema a scuola?” Chiesi impassibile.
Scrollò la testa.
Appoggiai il sacchetto del ghiaccio nel suo occhio non facendo caso al suo sussulto e nel frattempo iniziai a medicare le sue nocche.
“Da adesso Styles non ti cercherà più!” Esclamò con un filo di voce.
Cosa???” Urlai davvero sorpresa, impaurita, preoccupata, incredula.
“Aveva bisogno da ormai molto tempo di una lezione… avevo lasciato perdere i commenti che aveva fatto su di te prima di conoscerti sul serio, ma dopo quello che ti ha fatto ieri sera…”
Si fermò per bloccare un singhiozzo e automaticamente ad entrambi iniziarono a scendere delle lacrime.
“Io non c’ho visto più. Non potevo permettere che ti potesse fare male di nuovo. Ho visto dai tuoi occhi, quando mi hai parlato di lui dopo aver fatto shopping con le ragazze, che ti piace... più di quanto tu possa pensare e adesso sono sicuro che non si azzarderà più a far soffrire la mia sorellina!”
“Oh Niall” – Lasciai perdere le medicazioni e lo abbracciai – “Ti voglio bene!”
Le miei lacrime si fondevano alle sue come due affluenti, diventando un unico fiume in piena.
“Grazie, ma non fare mai più una cosa del genere, guarda come ti ha ridotto, se succederà un’altra volta toccherà a me difenderti e non voglio rischiare di perderti!”
“Però ho vinto io!” Rise con un tono divertito.

 
•••

Brit era tornata da scuola e il pranzo in tavola era servito.
“Niall, cosa ti è successo?” Esclamò lei impaurita.
“Tranquilla, è quasi guarito del tutto, stamattina era molto peggio” Cercai invano di sviare la situazione per non fare ammettere a mio fratello quello che aveva fatto.
“Chi ti ha picchiato?” Continuò lei senza dare ascolto alle mie parole.
“Sono andato a fare un salutino a quel bastardo di Styles. Vi fa impressione vedere qualche sbuccio, un occhio nero e la schiena con qualche livido? Allora non dovreste proprio vedere lui, è messo molto peggio!”
Il tono di voce di Niall era incomprensibile. Un miscuglio di rabbia, soddisfazione, sfogo e… rimorso.
“Niall quanto cazzo gli hai fatto male?” Urlai alzandomi dalla sedia.
“Il necessario” Rispose abbassando la testa.
“Perché? Niall, tu non sei così?”
“Dovevo difenderti. Ieri sera è stato un coglione!”
“E da quando in qua picchi la gente per difendere le tue ragioni? Potevi parlarci, fargli capire che aveva sbagliato e magari sì, dargli un cazzotto, ma non lo dovevi ammazzare di botte!”
La mia rabbia era tanta. Sapevo che lo aveva fatto per il mio bene, ma il fratello che conoscevo io, era un ragazzo educato e civile.
Se Harry adesso stava male davvero? Se non poteva chiamare aiuto e ancora era disteso a terra? Come aveva potuto lasciarlo accasciato dolorante?

Corsi al piano di sopra e, dopo aver indossato una felpa grigia, infilai il telefono e qualche soldo in tasca.
Niall e Brit erano ancora seduti a tavola, negli stessi posti.
“Io esco, non so quando tornerò. Ciao.”
Non aspettai le loro risposte e non mi feci fermare nonostante il loro tentativo, uscii di casa chiudendomi la porta alle spalle.

 
"Close the door, Throw the key
Don't wanna be reminded
Don't wanna be seen
Don't wanna be without you
My judgement is clouded
Like tonight's sky"

 


"Now personally I think this one is the one..."
"Absolutely no."
"We never wear that"
"Right... how about this one!"
"No!"
"It tested very well"
"Never in a million years!"
"TADAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!"

ahahahah okay...a parte la scenggiatura qua sopra... era solo per avere il TADAAAAN per annunciare il capitolo...ahahah =D
Che ne dite? Cosa ne pensate del bad-brother? ve lo immaginate? E di Phoebe che ha tenuto ancora tutti i vestiti di Liam?
Cosa ha intenzione di fare lei adesso?

Vi piace l'impostazione generale dei miei capitoli? Il banner, i titoli, il carattere e la misura, i versi di una canzone e le gif alla fine?
LASCIATEMI UNA RACENSIONE DI ALMENO 10 PAROLE!
Grazie a coloro che leggono, recensiscono, hanno messo tra i preferiti e le seguite la mia FF.
P.S. Non so se avete notato, ma aggiorno la mia FF una volta a settimana...causa scuola molto impegnativa! ;)
Baci, a presto <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


"Ti farò mia per sempre"


 
Stavo camminando disperatamente per le stradine di quel parchino ormai da molto tempo, o almeno così mi era sembrato.
Avevo apprezzato il fatto che Niall mi avesse voluta difendere e proteggere, ma aveva esagerato.
Non era da lui comportarsi in questo modo!
Avevo il cuore a pezzi per tutto quello che era successo la sera precedente, ma l’azione di mio fratello, aveva dato il colpo di grazia, in tutti i sensi.
 
“E se Harry stesse davvero male?” Chiesi alla mia coscienza impaurita.

Evidentemente quella mattina quando Harry mi aveva mandato quel messaggio, non si era ancora visto con Niall e io non gli avevo risposto.
Sapevo che era sbagliato... che andava “contro le regole”... che sarebbe stato uno sbaglio, ma decisi di sbagliare e mandargli un messaggio, sperando che mi rispondesse.
 
“Sì, ieri sera sei stato un cretino. Non mi sarei mai aspettata nulla del genere da te, ma adesso come stai? Phoebe.”
 
La tentazione di firmarmi con “tua cara Horan” era tanta, ma quello non sarebbe stato un errore, sarebbe stata una catastrofe.

 
 
Lanciavo sassolini nello stagno davanti alle altalene, dove dei bambini si divertivano allegramente.
“Beati loro” Pensai malinconica.
 
Proprio mentre avevo perso le speranze, arrivò un messaggio.
“Ti prego, vieni da me. Ho bisogno di aiuto. Styles.”
 
Bisogno di aiuto? Oh mio Dio. Il cuore iniziò a battere talmente forte che credevo di non riuscire ad arrivare viva a casa sua.
Sì, proprio così, sarei andata ad aiutarlo. Non dovevo, ma volevo.
Iniziai a correre il più velocemente possibile sperando di arrivare in pochi minuti.
Niente era dalla mia parte: il traffico, i semafori... ma per fortuna ero a piedi, non avrei rischiato di prendere una multa andando troppo veloce o passando con il rosso.
 

 
Grazie a Dio la porta di casa era aperta.
Entrai senza suonare il campanello e vidi una scena orribile. Uno scenario che nessuna ragazza si sognerebbe mai di vedere neanche in un film horror al cinema seduta accanto al proprio ragazzo.
 
“Oh mio Dio Harry!”
 
Era disteso in terra, sopra ad un velo di sangue.
Andai da lui e mi sedetti a terra alzandogli la mano con la testa
.
“Mia…” Si fermò. Aveva ancora gli occhi chiusi. Il suo viso era sciupato.
C’era del sangue secco nel filtro delle sue labbra sotto il naso. Lo zigomo destro era spaccato, ma mai quando il labbro inferiore.
 
“Cara…”
 
Aveva i riccioli bagnati e attaccati alla fronte, forse aveva sudato per stare dietro ai pugni di mio fratello, e nelle sue guance c’erano i segni delle lacrime perdute.
 
“Horan.” Finì dolorante di pronunciare il mio “nomignolo”.
 
Mi accorsi che si teneva la mano destra sopra lo stomaco, cosa mai gli avrà fatto Niall?
Lo avrà riempito di pugni? O di calci?
Quando spostai la mano di Harry e gli alzai leggermente la maglietta, mi accorsi che calci e pugni non erano abbastanza. Di sicuro lo aveva picchiato con qualcos’altro.
“Oh Harry” - Sussurrai in lacrime. - “Apri gli occhi, ti prego”
Delicatamente spostai i capelli dalla fronte tirandoli indietro e gli feci appoggiare la testa nelle mie gambe.
Poco dopo vidi quelle bellissime iridi verdi contornate da delle leggere vene rosse.
“Non. Piangere.” Mugolò a denti stretti. Non riusciva a ingoiare bene la saliva, a respirare ed evidentemente ad alzarsi.
 
“Cosa devo fare?” Imprecai silenziosamente svegliando la mia coscienza.
 
Vedere Harry in quelle condizioni, per quanto avesse sbagliato al ristorante, era doloroso.
Allungai la mano verso il divano e presi un cuscino che gli misi sotto la testa, proprio dove pochi istanti prima c’erano le mie gambe.
Mi alzai e corsi al piano di sopra, in bagno.
Mi gettai a terra e iniziai a vomitare per fortuna dentro il Water, vedere tutto quel sangue mi aveva dato la nausea.

 
 
Quando tornai al piano di sotto, era munita di cotone, disinfettante, cerotti, garze e altre cose che avevo trovato rovistando tra i cassetti del mobile in bagno.
Tornai da Harry ancora disteso in terra, non sapevo se dormisse oppure no.
Non dissi niente e cominciai a disinfettargli tutte le ferite.
Per fortuna che ero abituata a disinfettare certi tipi di ferite, quando Liam tornava da un incontro di Box, ero sempre io quella ad occuparsi di lui.
Harry per tutto il tempo non disse niente e non si mosse a parte qualche smorfia di leggero dolore.
 
Alzai di nuovo la maglietta ad Harry, senza avere nessun tipo di imbarazzo e, dopo avergli applicato un po’ di pomata, mi diressi a rimettere tutto a posto.
 
 
Erano le sei e trenta quando tornai con due buste della spesa piene.
Né io, e evidentemente, neanche Harry avevamo pranzato quel giorno, quindi decisi di anticipare la cena.
 
Quando tutto era pronto, portai due vassoi in sala, appoggiandoli vicino al tavolino di vetro rotto.
 
“Harry… svegliati. Ti ho preparato qualcosa da mangiare.”
Sembrava aver sentito, ma il mio tocco nella guancia fece in modo che aprisse gli occhi.
 
“Ciao” Disse ingoiando a stento la saliva.
 
“Ciao” Risposi cercando di non piangere. Le sue condizioni erano leggermente migliorate, ma vederlo in quel modo era straziante. “Vieni, ti aiuto ad alzarti.”
Lo presi con la mano destra da dietro il collo, subito dopo l’attaccatura dei capelli e con la sinistra, gli tirai in alto un braccio.
Dopo svariati minuti, riuscii a fargli sollevare la schiena appoggiandolo al divano, ma restando comunque seduto a terra.
 
“Come ti senti?” Provai a chiedere.
“Bene, grazie” Mentì, non riusciva nemmeno a muoversi da solo.
Presi il suo bicchiere con dell’acqua e glielo avvicinai alla bocca.
Pian piano riuscì a bere un sorso d’acqua e lo aiutai a mangiare la cena.
 
 
Finii di lavare tutto quello che avevo sporcato per cucinare e misi gli avanzi in frigorifero.
Tornai da Harry che non si era mosso dalla solita posizione per tutto il tempo e mi sedetti di nuovo vicino a lui.
“So che sono solo le otto e mezza, ma tra un po’ ti porto a letto.”
Le mie parole apparentemente normali, fecero sorridere Harry in modo dolce pensando a tutti i doppi sensi che si potevano dedurre.
“Non pensarci neanche.” Bloccai ogni suo pensiero sorridendo.
 
Per favore” - Disse girando a mala pena la testa verso di me. - “Puoi farmi un bagno? Non posso andare a letto così, sporcherei tutto.”
 
Feci un respiro profondo, in effetti non aveva tutti i torti.
Corsi nuovamente al piano di sopra e aprii l’acqua calda per riempire la vasta capiente.
Tornai giù e presi Harry da sotto un braccio, facendolo alzare in piedi e grazie alle poche forze che aveva ripreso con la cena, arrivammo in bagno.
 
Chiusi l’acqua, versai un po’ di bagno schiuma profumato e feci sedere Harry al bordo della vasca.
“E adesso?” - Pensai tra me e me - “Non posso vederlo nudo!”
 
Presi gli angoli della sua maglietta e la tirai su facendola passare per la testa. Mi abbassai cautelamene e gli slacciai la cintura dei pantaloni gettandola a terra sopra la maglia.
Mi fermai un attimo.
Harry aveva un corpo bellissimo. Ogni singolo muscolo era scolpito con precisione e quello mi fece pensare che lui non si era difeso più di molto con Niall, anzi. Forse aveva sferrato solo due o tre pugni per non fargli male.
Vedevo il suo stomaco alzarsi e abbassarsi, forse il mio tocco lo aveva un po’ stordito. Sono sicura che se avesse avuto le forze, avrebbe approfittato di quel momento.
 
Sbottonai il bottone e tirai in giù la cerniera dei suoi jeans neri attillati, ormai strappati al livello delle ginocchia. Lui per collaborare, appoggiò i palmi delle mani ai lati del suo bacino  nella vasca per sollevare quel sedere pronunciato così da permettermi di sfilargli i jeans.
 
La visione di Styles in boxer davanti a me, poteva essere davvero appetitosa se non fosse stato per quelle maledette ferite.
“Direi che può bastare.” Sussurrai facendo finta di non vedere la sua erezione farsi spazio tra quel leggero tessuto.
Che imbarazzo. Sì, in quel momento ero davvero in difficoltà a tal punto da far diventare più goffo e tremolante ogni mio gesto.

 
 
“Oddio com’è bello!” Mi ripetevo tenendo a freno i miei pensieri più perversi.
Lui teneva gli occhi chiusi e io nel frattempo gli avevo tolto ogni traccia di sangue da quel corpo innocente passandogli leggermente le mie mani nel suo corpo.
Aprii la boccetta di Shampoo e ne versai un po’ nelle mie mani, le strofinai tra di loro e infilai le mie dita in mezzo ai riccioli bagnati.
Vidi il suo volto rilassarsi ancora di più e godevo nel vederlo in quel modo.
Nel frattempo, come in un film mi scorreva la pellicola della sera precedente davanti agli occhi.
 
“Phoebe.” La sua voce intensa interruppe i miei pensieri.
Aprii gli occhi, che nel frattempo avevo chiuso e incrociai il suo sguardo.
Non risposi, continuai a massaggiargli la testa per lavare ogni residuo di sangue e m’immergevo nei suoi occhi.
“Scusami per ieri. Davvero! Io…” – Si fermò e scrollò la testa – “Non riuscivo a capire perché tu non volessi dirmi fino in fondo il tuo segreto e ogni volta che non mi rispondevi, bevevo un bicchiere. Quando eravamo in macchina, non mi ricordo neanche cosa abbia fatto o cosa abbia detto.”
“Te lo dico io!” – Risposi togliendo le mie mani da lui e alzando il tono di voce – “Hai scherzato su cose gravi, ti sei messo a fare il coglione con la macchina e mi hai palpato da sotto la maglietta!”
 
Alle mie parole chiuse gli occhi e vidi la sua mascella pronunciarsi sulla pelle.
“Phoebe io non volevo, te lo giuro.”
 
“Non m’importa se avevi bevuto, mi hai fatto incazzare. Smettiamola qui. Tanto non hai rovinato niente, tranquillo.”  Perché la mia voce tremava?
 
“Sì, ho rovinato la speranza che avevo di stare con te, ho rovinato il mio sogno, il mio futuro.”
 
“Harry, era solo da parte tua. Io non ho mai provato niente e non proverò mai niente per te. Se sono tornata qui è perché sto cercando di rimediare all’errore di mio fratello. Non usciremo mai più insieme, neanche come amici.”
 
La sua faccia era sbalordita e forse lo era anche la mia.
Sapevo che Harry mi piaceva molto, ma mentire era l’unica arma che potevo usare per tenerlo lontano da me.
 
“Non è possibile. Io e te ci siamo capiti subito a vicenda. Sì, io ti avevo già vista, ma in quel locale, alla cena con Louis e ieri sera, siamo stati benissimo. Non sentivi anche tu un’attrazione? Non parlo solo fisicamente.”
 
“No Harry, sono stata chiara fin dall’inizio con te. Se sono venuta a cena, era solo per sdebitarmi del passaggio che mi avevi dato.”
 
Se avessi potuto, mi sarei messa a piangere, ma dovevo resistere.
Non sapevo quanto potessi essere stata convincente, ma ci avevo provato.

 
 
Sciacquai ben bene tutta la schiuma dai suoi capelli e dal suo corpo e gli feci indossare l’accappatoio asciugandolo delicatamente.
Aprii uno dei cassetti in camera sua, gli passai un paio di boxer neri e mi girai permettendogli di togliersi quelli bagnati per poi infilarsi quelli puliti.
 
“Ma sarà possibile assistere a queste scene?” Mi brontolò la mia vocina interiore, curiosa di sbirciare.
 
Asciugai i riccioli profumati di Harry con il phon e, dopo avergli spalmato di nuovo un po’ di pomata nei lividi e avergli fatto un massaggio, lo aiutai ad infilarsi il pigiama.
 
Ero in piedi davanti a lui. Sembrava quasi un bambino a vederlo in quel modo: disteso nel letto senza potersi muovere, coperto fino al collo. I suoi occhi s’intravedevano nel buio, ma riuscivo a sentire il suo respiro affannato.
 
“Dormi con me.” Disse Harry interrompendo il silenzio che si era creato dopo la mia bugia.
“No, non è una buona idea!”
“Ti prego Phoebe, desidero sentirti vicino a me, non voglio che tu te ne vada.” La sua voce faceva tenerezza, non potevo immaginarmi la scena di Niall mentre lo picchiava e lui che non opponeva resistenza.
Mi sentivo tremendamente in colpa e non avrei voluto lasciarlo. Avevo ammesso a me stessa che provavo qualcosa per lui, ma non avrei mai potuto confessarlo a nessuno.
“D’accordo. Dormirò nella camera accanto, se hai bisogno, chiamami.”
 
Feci per girarmi, ma Harry mi prese il polso.
“Grazie. Buona notte MIA cara Horan.” Sorrise marcando l’aggettivo di possesso.
Uscì spontaneamente un sorriso nelle mie labbra, mi abbassai verso di lui lasciandogli un dolce bacio sulla guancia.
Avevo sentito le mie labbra non troppo carnose aderire perfettamente alla sua pelle morbida e fresca, una sensazione meravigliosa.
“Notte Harry.”
 
 
HARRY’S VIEW
 
Osservai Phoebe uscire dalla camera e chiudere la porta accennando un sorriso.
“Sono stato un idiota. Spero solo di non averla persa per sempre.
Averla avuta vicino a me, oggi, è stato bellissimo. Anche sono strato un bastardo con lei è venuta da me e mi ha accudito come farebbe una mamma con il proprio figlio.
E’ stata la mia salvezza.
Oh quanto vorrei alzarmi, andare da lei, sdraiami di fianco e abbracciarla. Vorrei sentire il suo profumo, avere le sue belle labbra sulle mie e poterla portare al godimento maggiore.”
Stavo letteralmente sussurrando, non solo pensando.
 
Rivissi la sfuriata di Niall di quella mattina.
 
“Non ti avvicinare più a lei, mi sono spiegato?” – Urlò gettandomi al tappeto con un solo pugno nello stomaco, ma facendomi sbattere la testa nel vetro del tavolino – “Ti darò una bella lezione Styles, falla soffrire ancora e farò anche di peggio!”
 
Era davvero arrabbiato e serio, ma non m’importava se avessi rischiato di prendere altre botte. Ormai provavo qualcosa per Phoebe ed ero disposto a tutto pur di averla vicino a me.
Per stare con lei avrei dovuto aspettare, sentirmi male, prendere delle botte e degli insulti? Non m’importava. Lei era diversa, ne ero sicuro. Non potevo perderla.
 
“Ti farò mia per sempre!” Sussurrai prima di addormentarmi in un sonno profondo.

 
"I've tried playing it cool
But when I'm lookin' at you
I can't ever be brave
Cause you make my heart race"



BUONASERAAAAAAAAAAAAAA!!!
AVETE VISTO MA BRAVA??? MI SONO IMPEGNATA PER AGGIORNARE ENTRO LA FINE DELLA SETTINANAAAAAA!!
CHE NE PENSATE? HO COME L'IMPRESSIONE CHE QUESTO CAPITOLO NON SIA 
VENUTO MOLTO BENE... SECONDO VOI???
COME SAPETE, IL VOSTRO PARERE E' L'UNICO CHE CONTA,
QUINDI SE LASCIASTE UNA RECENSIONE NE 
SAREI ENTUASIASTA! (almeno 10 parole)
IN QUALI GUAI SI STA METTENDO PHOEBE ANDANDO
A CASA DI HARRY, AIUTANDOLO E MENTANDOGLI?
E HARRY? RIUSCIRA' MAI A RECUPERARE LA 
FIDUCIA PERDUTA? 

P.S. VOLETE UN CONSIGLIO?? PASSATE DA Their_Eyes !!! E' LA MIA MIGLIORE AMICA
E (NON PER ESSERE DI PARTE) MA LE SUE FF E OS SONO MERAVIGLIOSE!!
PASSATE ANCHE DA LEI E VI STUPIRETE!! <3 


 
 
 
 
 

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


"Non ho bisogno della tua compassione!”
 
 

La sveglia suonò puntuale alle 6 del mattino…avevo così tante cose da fare e così poco tempo... Per fortuna la sera prima, dopo aver chiuso la telefonata con Bridget, ero andata subito a dormire.
Mi alzai velocemente dal letto, lo rifeci ad opera d’arte e iniziai a pulire la casa di Harry, dopodiché uscii per comprare la colazione.
Avevo preso senza permesso le chiavi di casa, così uscire e rientrare non era più un problema.
 
•••
 
Corsi in camera di Harry attenta a non fare rumore. Liberai il comodino e ci appoggia un vassoio con un cornetto alla marmellata, del tè, un po’ di frutta e uno jogurt.
Strappai un foglio dal mio quaderno di economia e gli lasciai un messaggio.
“Spero che tu abbia dormito bene e che oggi stia meglio. Ho pensato io a ripulire tutto il casino di ieri e sono uscita a comprarti la colazione. Passerò per pranzo per vedere come stai. Phoebe”
 
Mi fermai a guardarlo… automaticamente i miei occhi iniziarono a brillare.
“Ti voglio bene Harry” Ammisi a voce alta, consapevole che non mi avrebbe sentita.
Mi abbassai verso di lui, affondai la mano nei suoi riccioli e gli diedi un dolce bacio nella guancia.

 
•••
 
“Phoebe!” Mi raggiunse Brit nel corridoio affollato della scuola.
“Buongiorno.”
“Ma dove hai dormito ieri sera? Mi avevi detto che non saresti tornata, io e Niall ti abbiamo cercata in vari Hotel ma non ti abbiamo trovata!”
“Ero a casa di Styles.” Ammisi continuando a camminare e sembrando impassibile.
“Oddio! Cos’è successo sta notte tra di voi?”
“Non è successo niente.”
“Dai, sai che ti puoi confidare con me. State insieme?”
“Brit ma sei scema o cosa?” – Saltai di nervi – “Ho passato tutto il giorno a medicare le ferite che mio fratello gli ha fatto! Gli ho preparato la cena e l’ho aiutato a sistemarsi per bene. Io ho dormito nella stanza accanto perché se avesse bisogno di aiuto, sarei corsa da lui. Tra me e lui non c’è niente!” Finii per urlare e far girare tutti verso di me.
Brit rimase davvero male, non si aspettava una sfuriata da me, in quel modo. Mi dispiaceva avergli urlato contro, ma altrimenti sarebbe andata da tutti a dire che mi ero messa con Styles e non era assolutamente vero… purtroppo.
“Scusami, sono una cretina, è vero. Hai bisogno di aiuto? Se devo fare qualcosa chiedimi pure.” Mi sorrise.
Feci un respiro profondo e l’abbracciai. “Scusa se mi sfogo sempre con te. Non devi fare niente, solo darmi un grosso abbraccio.” Risi.
Anche lei a quelle parole tornò felice e mi stritolò tra le sue braccia muscolose.
Per tutta la mattina non feci altro che pensare ad Harry, a quando lo avrei rivisto, a quando mi piaceva aiutarlo e quanto mi faceva stare bene vederlo sorridere.
Evitai anche di parlare a Niall, ma chiesi e Louis di darmi un passaggio fino a casa sua.

 
•••
 
“Grazie Louis.”
“Figurati Phoebe, tanto la strada è quella, non c’è nessun cambiamento.” – Mi sorrise, ma si fece serio – “Come sta Harry? Niall stamattina mi ha raccontato tutto quello che è successo.”
“Sì, mio fratello è stato un idiota quanto lo è stato Harry con me. Sono incazzata nera con tutti e due!”
“E allora perché vai da Harry? Ieri ci sei stata tutto il giorno… e tutta la notte.” Bloccò un sorriso divertito.
“Non è successo niente, non abbiamo fatto niente e non abbiamo dormito insieme. Sto solo cercando di riparare all’errore che ha fatto Niall, tutto qui. Appena Harry si sentirà meglio, non mi farò più vedere.”
Che brutte parole. Le pronunciavo io stessa, ma solo al pensiero stavo male. Come avrei fatto senza di lui? Gli volevo davvero bene. Era successo tutto così in fretta, ma era così forte.
Mi vennero in mente di colpo le parole di Brit. “Indaga per me, ti prego. Chiedigli se si vede ancora con quella biondona da paura!”
“Lou, ma… ti vedi con qualcuna?”
Lui scoppiò a ridere. “Sei interessata a me per caso? Adesso ho capito. Stai sfruttando Harry e i suoi dolori per avvicinarti a me.”
“Ma sei pazzo? Non credo proprio." - Risi - "Solo che ti ho visto con una ragazza qualche giorno fa, credevo stesse con te.”
“Ma chi, Meggy? No, con lei mi diverto ogni tanto… non ho mai avuto relazioni serie. Io e Harry ci siamo sempre divertiti con ragazze diverse senza tenerne mai una fissa. Ma ultimamente lui non vuole più fare niente del genere. Dice che quando una ragazza ti entra nella mente, non ti puoi permettere di fare errori.”

E se fossi stata io quella ragazza per Harry...

“Ma lui l’ha fatto ugualmente un errore!” Borbottai.
“Cazzo Phoebe!” – Urlò di colpo – “Ma non ti sei resa conto che lui ci tiene davvero a te? Da quando sei arrivata a Londra ti ha messo gli occhi addosso, avevo detto che avrei voluto provarci con te, ma mi disse che se solo ti avrei toccata me la sarei dovuta vedere con lui. Ripete in continuazione che tu sei diversa dalle altre, che hai qualcosa che nascondi e che ti fa soffrire. Quando è tornato ubriaco a casa da solo, l’altra sera, è venuto da me e si è messo a piangere come un bambino dicendomi che aveva fatto la cazzata più grande della sua vita. Quando tuo fratello è entrato in casa sua, ammazzandolo di botte, lui è stato fermo, gli ha dato solo due pugni per pararsi. Sai che Harry è fortissimo? Sai che ha fatto Karate e box? Sai che se avesse voluto avrebbe potuto mandare Niall all’ospedale? Ma non l’ha fatto. Perché sapeva che era TUO fratello, che era LUI dalla parte del torto e si è preso quello che si meritava. E ti lamenti perché una sera ha esagerato con il vino non pensando a tutto questo?”

Wow. Ero senza parole. Cercai di rimettere insieme tutto il lunghissimo discorso che mi aveva fatto Louis.  Quindi era colpa mia adesso? No… non era colpa di nessuno.
Harry aveva sbagliato, ma avrei potuto perdonarlo, no? E Niall? Avrei dovuto perdonare anche lui?
Louis era solo riuscito a confondermi ancora di più.

 
•••

Estrassi le chiavi dalla tasca dei miei jeans e aprii la porta entrando in casa.
“Harry?” Gridai per farmi sentire e gettando lo zaino a terra.
Non sentii nessuna risposta. Corsi in camera preoccupata per lui e lo trovai seduto nel letto con la testa fra le mani.
“Hey!” Mi avvicinai a lui.
Harry alzò il viso per guardarmi, era sconvolto.
“Cos’è successo?” Chiesi impaurita. Mi voltai e vidi che la sua colazione era ancora tutta lì e il bigliettino era strappato in terra.
Mi veniva da piangere. Cos’era successo adesso? Perché aveva strappato il mio biglietto, perché non aveva mangiato, perché era distrutto e perché non mi parlava?
“Phoebe, perché hai fatto tutto questo per me? Ieri sei stata tutto il giorno qui, hai passato la notte nell’altra stanza per starmi accanto, sei andata a fare la spesa, mi hai preparato la cena e la colazione, mi hai pulito la casa, sei tornata adesso…”
Il suo tono era freddo e distaccato, non come sempre.
“Perché tu non ce l’avresti fatta da solo.”

Che domande erano mai quelle? Dove voleva andare a parare?

“Non voglio la tua compassione. Se sei qui solo perché è stato tuo fratello a ridurmi così… sai qual è l’uscita di casa anche senza che ti accompagni io. Ciao.”
Cosa stava dicendo? Io ero lì per lui, volevo passare un pomeriggio vedendolo ridere e scherzare, volevo stargli accanto perché era proprio lì che volevo passare il mio tempo. Accanto a lui.
Mi alzai dal letto lentamente.
“Tieniti pure la tua stupida colazione!” – Mi diede il vassoio in mano – “E dammi le chiavi di casa MIA!”
Cosa? Gli occhi a quel punto erano gonfi per il dolore e trattenere le lacrime era ormai impossibile.
“Vai! E non piangere, non sei una brava attrice.”
Presi le chiavi che avevo in mano, le lanciai nel letto e senza aggiungere altro, corsi al piano di sotto. Rimasi immobile in mezzo alla sala, andai in cucina gettando tutto il contenuto del vassoio nel cestino, presi il mio zaino e uscii di casa.

Un biondo tinto stava camminando verso la casa di Louis.
“Niall!!!” Urlai.
“Oh mio Dio, piccola, cos’è successo?”
Mi gettai tra le braccia di mio fratello e scoppiai a piangere.
“Scusa, so che quello che hai fatto lo hai fatto per proteggermi. Avevi ragione tu, non dovevo più rivedermi con Styles. Non stiamo bene insieme.”
Niall mi strinse forte e se e mi fece sedere nelle sue ginocchia. “Calmati tesoro… spiegami tutto con calma”

 
•••
 
Avevo il dito premuto in quel campanello ormai da minuti e inizia a picchiare alla porta fino a che Harry non si decise ad aprire.
“Phoebe.”
Notai che i suoi occhi avevano un luccichio particolare, stava piangendo forse? Ma di sicuro ci vedevo male.
Si spostò per farmi entrare e caddi a terra. Non reggevo molto bene l’alcool e andare al pub bevendo un minimo di 5 bicchieri a stomaco vuoto non era stata una bella idea.
“Stai bene?” Mi chiese avvicinandosi. Era preoccupato.
“Non sono problemi tuoi se sto bene o meno. Perché…” - cercai di alzarmi ma ricaddi sul sedere – “Mi hai cacciato di casa.”
Dissi senza dare un’espressione a quello che dicevo. Vedevo la stanza girarmi intorno.
“Hai bevuto. Quanto?”
“Il necessario per tornare qui.”
Harry si passò una mano tra i capelli e chiuse gli occhi.
“Adesso sono io che devo aiutare te”
“Non ce n’è bisogno” – Singhiozzai – “Non ho bisogno della tua compassione!” Gli ripetei le sue stesse parole.
“Perché fai così?” Chiese disperato sedendosi vicino a me dato che non mi volevo far aiutare per alzarmi.
“Io? Perché faccio così io?” Inizia a piangere ridendo.
Harry sembrava non capirmi, ma divenne subito triste quando vide le  lacrime rigarmi il viso.
“Non mi toccare!” – Dissi bloccandogli la mano – “Sono stata un giorno intero con te, ho cercato di medicarti il meglio possibile per il tuo bene, torno a vedere come stai e tu mi cacci di casa, perché?” - Le mie lacrime continuavano a sgorgare dai miei occhi, ma ero certa di non avere uno sguardo triste…era l’alcool che mi faceva parlare – “Poi Louis ha il coraggio di dirmi certe cose di te. La verità è che non sei cambiato per niente. Sei sempre il solito puttaniere che voleva solo portarmi a letto e”

Harry si alzò in piedi facendomi azzittire. “Non mi giudicare Phoebe! Io volevo che succedesse qualcosa tra noi, ma per un errore che ho fatto ti sei incazzata così tanto. Solo per aver fatto un po’ di versi per la strada con la macchina, non ti ho mica violentata eh!” Urlò.
“Mi pare di averti fatto capire più volte che pretendo che le persone che guidano, debbano stare attente ogni istante, invece sembra che tu lo faccia apposta!”
“Ahh scusa se non ho l’ossessione per le cinture di sicurezza o cazzate varie!”
“Sei un coglione Harry!”
“E te sei una pazza ossessionata! Sentiamo, com’è nata questa teoria del “viaggiamo sicuri”?” Disse facendo un sorriso a presa in giro.
“Perché? Lo vuoi davvero sapere?” Urlai trovando la forza di alzarmi.
“Sì, spara la cazzata, tanto ne dici parecchie, come il “ti voglio bene” di stamattina!”
Allora era sveglio…
Strinsi i denti e mi avvicinai a lui ancora di più. “Ti ricordi del mio ex di cui ti ho parlato? Quello che mi aveva lasciata per colpa mia?”
“Sì che me lo ricordo e adesso ho capito anche perché l’ha fatto!” Insisteva.
“Non mi ha lasciato Harry. E’ morto!” – Mi asciugai gli occhi, le lacrime cessarono… adesso c’era solo rabbia. – “E’ morto in un incidente stradale, a causa mia. Non aveva nemmeno la cintura di sicurezza, se ce l’avesse avuta, magari sarebbe ancora vivo!”
Harry si paralizzò. Spalancò gli occhi e la bocca. Si avvicinò a me.
“Scusami, non lo sapevo.” Le sue braccia mi cingevano alla perfezione come quando inserisci il pezzo finale di un puzzle e ci entra con naturalezza.
“No. Te non sai un cazzo della mia vita, non ne farai mai parte! Sei un deficiente Styles, non ti voglio più vedere!”
Lo spinsi via mettendogli esattamente le mani nelle ferite allo stomaco, così da avere il controllo su di lui ed uscii di casa, ancora ubriaca.
Iniziai a correre quando vidi Harry venirmi dietro, ma lui aveva ancora i dolori causati da mio fratello, che in quel momento adoravo, e io continuai a correre senza più girarmi, fino ad arrivare a casa mia e abbandonandomi una volta per tutti al mio tasso alcolemico troppo alto.

 
 
 
 

Ciao ragazzeeeeeeeeeeeeeee!!!
Come state??? Vi è piaciuto questo capitolo??? mi sono impegnata davvero tanto, soprattutto dal pezzo di Louis in poi... che ne dite?
Lasciatemi una recensione di almeno 10 parole... 
Devo dirvi una cosa... ho notato che le recensioni stanno diminuendo, so che avete impegni, ma se in questo capitolo non ricevo almeno 10 recensioni, non andrò avanti! :(
Vi chido aiuto per la pubblicità!! 

Grazie a tutte... a presto <3

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


“Davvero? Non mi sembra…”

 

 
“47!” Esclamò triste il dottore mentre portavo fuori il mio peso dalla bilancia.
Presi la mia felpa nera della Fruit e la infilai comprendo quel corpo che ormai non riconoscevo più, legai i capelli con una coda e mi sedetti in quella sedia comoda di fronte alla scrivania del Dottor Payne che si sedette di fronte a me.

 “Phoebe… Cosa ti sta succedendo?”

Vedevo intorno ai suoi occhi color nocciola un velo di preoccupazione e non potei fare a meno di alzarmi in piedi e correre tra le sue braccia.
Avete presente quando una bambina di cinque anni, dopo essersi fatta male, corre da suo padre che la prende in braccio per tranquillizzarla?
Raffiguravamo la stessa scena, solo che io non avevo cinque anni, lui non era mio padre e io non mi ero sbucciata un ginocchio, no, mi ero frantumata il cuore!
Mi resi conto, in quel momento, che mi mancava tutto! Quel profumo… Liam… i miei genitori… una vita serena… la scuola tranquilla… attimi di svago… mi mancava Harry.
Erano passare ormai cinque settimane da quando il mio appetito era svanito… da quando ero uscita da casa Styles, il mio corpo si era cibato di ricordi e rimpianti.
Ero in lacrime, avevo capito che avevo un necessario bisogno di essere “salvata” e chi poteva farlo, se non le persone che mi volevano bene?

“Aiutami!” Sussurrai nel suo collo, come uno sfollato chiederebbe un tetto sotto cui dormire.

 

“Hey sorellina! Vieni a pranzo a casa di Louis?” Domandò Niall mettendomi un braccio sopra le spalle.
“Certo! Vi accompagno molto volentieri, ma non ho fame.”
“Qualcosa ti farò mangiare…sforzati!” – Sorrise sistemandosi il ciuffo biondo tinto - “Comunque… Tommo e Brit si sono già avviati da soli. Che ne pensi di loro? Non credevo che Bridget riuscisse a cambiarlo così drasticamente!” Sorrise.
“Io sì, l’ho sempre saputo!” – Contraccambiai il sorriso – “Lei lo osserva da quattro anni… sa tutto di lui e finalmente Louis si è reso conto di cosa si è perso in questo periodo. Stanno benissimo insieme!!! Anche se non lo hanno detto in pubblico, sono sicura che la dichiarazione avverrà a breve.”
Ero in attesa della risposta di mio fratello mentre ci decidemmo a camminare verso il cancello della scuola, quando per coincidenza, incontrai con lo sguardo una figura lontana già conosciuta.
Quei riccioli, quel sorriso, quel corpo… cosa ci faceva Harry a scuola?
Subito vidi la bellissima Hilary correre verso di lui e questo bastò per rinfrescarmi la memoria a tal punto da ricordarmi che Styles era venuto a scuola SOLO per prendere sua cugina.
“Phoebe? Phoebe stai bene?” Mi scrollò Niall.
I miei occhi erano fissi su quella bella presenza quanto dolorosa e anche mio fratello si accorse di lui.
“Sì, tutto okay. Andiamo!” Risposi facendo finta che non avessi visto nessuno.
In quel preciso momento, Harry si girò incrociando lo sguardo Niall che gli fece l’occhiolino.
Da quando si scambiavano questo tipo di intese? Perché non mi aveva calcolata?
Bene! Che cretina… io ero “in coma” da un mese per lui, per quello che era successo, mentre Harry si era dimenticato tutto restando felice?
“Sei un’idiota!” mi suggerì la mia vocina interiore.

 
“Dai Louis, la smetti?” Lo implorò Brit ridendo.
Sembravano essere tornati all’asilo, lui che le faceva tutti i dispetti possibili e lei che sarebbe stata disposta, se possibile, a chiamare la maestra per lamentarsi.
“Scusa Tesoro!” Si ricompose Tomlinson dandole un dolce bacio a stampo.
“TESORO”?????????
Vidi gli occhi di Bridget uscirle dalle orbite e iniziò a ridere a crepapelle.
Scoppiammo tutti e quattro a ridere, ma sapevo in fondo che Brit era stupita per quella parolina detta con il cuore da Louis, solo che non voleva darlo a vedere.
Niall mi infilò a forza un altro boccone di carne in bocca, ma quella volta non resistetti. Feci una corsa in bagno e rigurgitai quel poco cibo che avevo ingerito.
“Ma quanto ci mette?” Bisbigliò Brigdet.
“Eh non lo so! Gli scrivo un messaggio!” Rispose Niall.
Restai nella soglia del bagno per origliare. Sapevo che era sbagliato ascoltare di nascosto le conversazioni, ma sembrava qualcosa di sconosciuto per me.
“Non può continuare così tua sorella, speriamo che questo tentativo funzioni, sennò rischierà di star male a tal punto di finire in ospedale!” Continuò triste Louis.
Aprii di scatto la porta e in un baleno ero in cucina.
“Cosa state escogitando? Io sto bene!!!” Dissi alterata ed alzando il tono della voce.
“Phoebe hai sentito?” Domandò Brit.
“Sì, non sono mica sorda eh!”
“Siediti. Noi vogliamo solo aiutarti. So che ti arrabbierai” – Niall abbassò la testa, non ce la faceva più a guardarmi negli occhi – “Sappi che è partito tutto da me, lo stiamo facendo per il tuo bene!”
In quel preciso istante il campanello suonò.
Lanciai un’occhiataccia a tutti e tre come per dire “La campanella vi ha salvato. A dopo per il prossimo ring!”
“Cosa cazzo avete fatto?”
Pronunciai quelle parole mentre aprivo la porta e quello che avevo davanti era tutto fuorché immaginabile.
Restai immobile per qualche secondo…. Forse per un minuto.
“No… no… non è possibile!”
Mi tirai indietro i capelli, il solito tic che mi portavo dietro quando ero nervosa.
Senza fare troppe scenate, lasciai la maniglia della porta, mi voltai lentamente e andai a chiudermi a chiave in camera di Louis.

 
Erano passati svariati minuti e qualcuno bussò alla porta.
“Secondo te, apro solo perché bussi?” Pensai tra me e me.
Il picchiettio nel legno si rifece vivo.
“Non ci penso neanche!” Continuai il mio monologo interiore.
Ancora una volta quel suono. “Phoebe apri, sono Harry!”
Sapevo fin da subito che era lui. I miei due migliori amici e mio fratello, soprattutto quest’ultimo avevano chiamato Styles per far cosa???
“Vattene!” Dissi calma.
“Puoi anche non aprirmi, ma prima o poi dovrai uscire da questa stanza e io giuro che aspetterò qui fuori fino a quel momento.” Sentii dall’altro lato della soglia.
Ero pronta per rivederlo da vicino? Per parlare faccia a faccia? Il mio cuore avrebbe retto? E più che altro… sarei riuscita a non piangere?
Decisi di rischiare, tanto non si sarebbe mosso di lì, e aprii la porta.
Harry entrò chiudendosi la porta alle spalle. “Ciao”
“Ciao” Risposi in contropartita fissando le sue converse bianche.
“Come stai?” Il suo tono era strano, né dolce, né arrabbiato.
“Tutto bene grazie” Mi sedetti nel letto senza ancora spostare lo sguardo dalle scarpette.
“Davvero? Non mi sembra…”
“Ti sbaglierai allora, io sto bene, mai stata meglio prima.”
Quella bugia mi pesava, sentivo un nodo alla gola salirmi. Che brutta reazione. Ogni volta che ero arrabbiata o stavo male, piangevo, come se i miei occhi e il mio stato d’animo fossero legati da un doppio filo.
“Resisti Phoebe!” Mi incitò la mia coscienza.
“Mi sembra di avertelo detto, non sei brava a dire bugie.”
“Non dire cazzate, non sei una buona attrice, come il “ti voglio bene di stamattina!” Quella frase ritornò tra i miei pensieri? Insiste? Crede ancora che anche quella fosse stata una bugia?
“Senti Harry, non so cosa ti abbiamo detto su di me, ma non c’è bisogno di fare queste scenate, puoi anche andare. Grazie.”
Decisi di alzare lo sguardo, eccoli!!! Quei meravigliosi occhi verdi erano fissi su di me, ohh   quanto mi erano mancati.
Fece qualche passo verso avanti e si sedette nel letto, ma distante da me.
“Non sono qui perché me l’hanno chiesto loro, sono qui perché sono cinque settimane che voglio vederti e parlare con te, ma me lo hanno impedito.”
“Hanno fatto bene… se non ci vediamo mai è meglio.”
Lo vidi sospirare, non avevo il coraggio di voltarmi verso di lui, ma riuscii a vedere che era teso e me lo dimostrò anche il fatto che si passò la mano tra i capelli più volte.
“Puoi un attimo mettere da parte l’orgoglio e parliamo seriamente?”
“Io sono seria.”
“Perché non mangi?” Cambiò discorso.
“Mi sembra evidente, no? Perché non ho fame!”
“Non è possibile dimagrire così tanto. Puoi non avere fame uno, due, tre giorni al massimo! E poi non puoi vomitare ogni volta che ingoi qualcosa.”
“Siamo ad una lezione per dottori? Harry sto bene. Volete che ingrassi? Lo farò, ma vattene, ti prego!”
Le sue dita si strinsero in un pugno chiuso, dopodiché si avvicinò di più.
“Mi dispiace per il tuo ragazzo…” La sua voce era tremolante.
“Sì, anche a me!” Risposi fredda.
Si alzò di scatto, fece qualche passo verso la finestra, si accarezzò le labbra con la lingua ripetutamente e si passò la mano tra i riccioli perfetti, per poi tornare di fronte a me e inginocchiarsi a terra.
“Okay, presumiamo che tu stia bene davvero…” – si fermò – “Guardami negli occhi mentre ti parlo!”
Non era un brontolo, sembrava più una preghiera. Presi coraggio e mi persi nelle sue iridi lucide.
“Io non sto per niente bene invece, Phoebe.”
Davvero? Era serio? Cosa diavolo credevano di fare quei tre facendomi parlare con Harry?
“Non so quale sia il motivo per il tuo dolore, ma prima o poi passerà.”
Mi ero trasformata? Non avevo versato ancora una lacrima, ero riuscita a mantenere il contatto visivo e avevo raggiunto una temperatura sotto zero di freddezza con il mio tono di voce.
“Sì che lo sai… siamo noi, N – O – I “
Accennai un sorriso, ma mi resi conto anche da sola, che si vedeva lontano un miglio che era uno di quei sorrisi forzati, finti, che nascondevano la tristezza.
“Noi? Non esiste un noi. Ci abbiamo provato. Forse non eravamo fatti per stare insieme, forse dobbiamo solo accettarlo e andare avanti.”
In pochi scatti Harry mi prese il viso tra le sue mani gelide, si avvicinò a me più del dovuto e digrignando i denti disse: “Io non vado proprio da nessuna parte.” – I suoi occhi stavano scavando dentro i miei e la presa delle sue mani si rafforzava sempre di più a tal punto da farmi male alla mandibola ormai troppo sporgente – “No mia cara Horan, io non vado da nessuna parte, io ti amo!”
Bum, un colpo al cuore.
Ero senza parole, il mio muscolo cardiaco aveva dichiarato sconfitta, un altro colpo basso e avrebbe ceduto.
“C-cosa?” Dissi ingoiando la saliva.
Il respiro si era bloccato. Ogni mio muscolo era paralizzato.
“Ti amo Phoebe! Non posso stare ancora senza di te!”
Fu in quel momento che mi gettai letteralmente addosso a Harry. Premetti le mie labbra contro le sue con forza. Harry mi fece rotolare facendomi ritrovare sotto di lui. Le sue mani non erano più nelle mie guance, ma nei miei fianchi che mi stringevano forte. Le mie invece, erano nei suoi riccioli e poco a poco la sua lingua era unita alla mia.
Dentro quel bacio c’era di tutto: Passione, sorpresa, amore, tristezza, mancanza, sollievo, speranza!
I Nostri respiri si fecero pesanti e Harry alzò la testa separando le nostre bocche vogliose.
Non disse nulla, mi guardò asciugandomi le lacrime versate quell’istante prima e riprese a baciarmi.
 
•••
 
“E adesso?” Sussurrai guardano le nostre mani unite.
“Da adesso in poi le cose cambieranno” Rispose Harry giocando con le nostre dita.
“Come?”
“Passeremo del tempo insieme… cercheremo di creare un buon legame di fiducia… ti aiuterò a ritrovare l’appetito e… ti farò sorridere ogni giorno!”
Nel pronunciare quelle parole, i nostri occhi erano in contatto. Non ci avrei mai creduto, ma il mio cuore aveva ricominciato a battere.
“Harry… ti chiedo scusa.”
“Per cosa?” Mi alzò il mento con le dita sottili.
“Per averti attaccato in quel modo. Per aver sbagliato tutto quanto!”
Lui sorrise. “Non c’è bisogno MIA cara Horan” – Sorrise ancora di più mostrando le fossette – “Sono stato io lo stupido in questione… ma non ne parliamo più ti prego.”
In pochi attimi mi ritrovai stretta tra le sue braccia. Ed era quello il posto in cui mi volevo trovare, quello che avevo sognato per tutte quelle notti passate a piangere, per tutti quei cibi sprecati e quei chili persi.
Ho sempre voluto lui. Quel ragazzo di cui ancora non sapevo molto, ma che mi aveva fatta sua fin dal primo momento.

 
Ciao Cari Lettori!!!!!
Innanzitutto... come va? Avete visto il video di "sotry of my life"? Avete preordinato Midnight Memories? 
Io sì, ho fatto entrambe le cose! :) E sono eccitatissima per entrambe!!!

 
E del capitolo? Che ne pensate?
Come avevo detto, ho aspettato le 10 recensioni e questa volta farò lo stesso.
Vi sono piaciute le descrizioni? 
La gif?
Avete notato che dal capitolo 10, nel testo della canzone (in fondo, prima dell'immagine) faccio il collegamento con il video di Youtube? Vi piace come idea?
LAsciatemi una recensione di almeno 10 parole.. e.. che dire... grazie mille a tutti!!! 
A presto ;)

 
 
 
 
 

 

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