Kai no Tenshiden - La Leggenda degli Angeli dell'Oceano

di Killkenny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Inizia la Leggenda ***
Capitolo 2: *** Ritorni graditi... o no? ***
Capitolo 3: *** Conoscere il nemico. ***
Capitolo 4: *** Ritorni e Risvegli ***



Capitolo 1
*** 1 - Inizia la Leggenda ***


KnT: Inizia la leggenda

Nota personale e disclaimer:

 

È la prima volta che tento di scrivere qualcosa su Mermaid Melody.

Tuttavia, sono sicuro di riuscire a fare un buon lavoro.

Tutti i personaggi che appariranno qui sono © dei rispettivi autori.

Parte della trama di questa fan fiction deriva direttamente da Tenshi no Love Song di falcediluna, che mi ha concesso l’autorizzazione per l’utilizzo della sua fanfic.

Quanto alle comparse che appariranno qui, sono opera mia.

In particolare, il gruppo noto come Crimson Tears (Lacrime Cremisi) è un’idea mia, creata sulla base di un particolare gruppo di pazzoidi proveniente da Negima!, sviluppata per la mia fan fiction (in pausa) Avventure ai limiti della follia!

Ah… non vi preoccupate, se vedrete certa gente frequentare alcune delle protagoniste…

 

*KK si prepara ad essere fucilato dalle fan dei tre che andranno assieme a tre delle sirene.*

 

… e non prendetevela con me!

Per chi già li conosce anche solo per elenco, non stupitevi di trovarne quattro che non conoscete: sono una mia aggiunta personale che coinvolge la Crimson Tears solo al di FUORI dell’universo delle Avventure.

Quanto a Mermaid Melody, seguirò in parte la trama dell’anime ed in parte quella del manga.

Spero di avervi incuriosito… grazie dell’attenzione e buona lettura.

Le lyrics delle canzoni (a parte quella creata da falcediluna per Sara nella sua fic) sono prese dal sito Mermaidmelody.it.

 

Kai no Tenshiden

 

(La Leggenda degli Angeli dell’Oceano)

 

 

Fan fiction facente parte del ciclo

“Cronache delle Crimson Tears”

e

“Awakening of the Babel Clan”

 

 

Una sala scura, immersa nelle tenebre.

L’unica fonte di luce nella sala era uno strano specchio che occupava un’intera parete.

Specchio su cui scorrevano rapidamente immagini.

Immagini di battaglie violente.

Battaglie combattute tra fazioni di volta in volta diverse.

Per scopi diversi.

Con poteri che cambiavano di volta in volta.

Ma con un unico risultato.

Il fallimento.

-Idioti.- Fu il commento di uno degli osservatori, un figuro intabarrato sotto un saio nero.

-Un’opinione piuttosto dura…-

-No, è la pura realtà dei fatti. Contro cui noi non dovremo fare i conti.-

-Ne sei sicuro?-

-Ho pianificato tutto. Cosa che i nostri predecessori non si sono neanche degnati di prendere in considerazione.-

-Non mi sembra che l’Imperatore del Joujakai o Mikeru della Stirpe Alata siano stati imprudenti.- Fece la voce di una donna da sotto un altro saio.

-Ah sì? Allora, il cosiddetto Sovrano delle Armature ha sottovalutato lo spirito di sacrificio dell’Oni Mashoo ed i legami di amicizia tra i Samurai Trooper; Gaito degli Abissi si è lasciato rovinare dai suoi stessi sentimenti; Mikeru era solo un burattino usato da quella cosina che era Fuku per resuscitare il vero Mikeru (1). Devo continuare?-

-No. Almeno per ora.- Fece la voce piuttosto cavernosa del più grosso del gruppo.

-Tornando al nostro progetto… quali sono le cose che possono interferire nei nostri piani?- Chiese il leader del gruppo, con un tono calmo e controllato.

-Poche. Il gruppo dei Samurai Trooper si è diviso, dato che ognuno di loro è tornato alle proprie vite “normali”. Delle yoroi, quelle dei Mashoo per ora sono impossibilitate a lasciare il Joujakai, mentre quelle attualmente in possesso dei Samurai Trooper, pur essendo più potenti rispetto a quelle create da Kaosu, sono decisamente più vulnerabili agli elementi opposti ai loro (2). Il Magatama della Vita è scomparso dopo la sconfitta di Arago (3), e le Spade Inflessibili sono state distrutte assieme alla Kikotei e l’Anoku Kikotei (4).- Elencò l’uomo che aveva aperto la discussione.

-Per quanto riguarda il mondo magico?-

-Non interferiranno. Non dopo che la Grande Guerra (5) di venti anni fa li ha ridotti così male da mettere a rischio la loro segretezza agli occhi del mondo ‘normale’.-

-… e per quanto riguarda le Principesse Sirene?- Domandò una voce femminile.

-Purtroppo loro sono nel pieno delle forze, senza contare che la nuova Acqua Regina è quella maggiormente legata all’Erede dei Phantalassa(6).-

-Hai dimenticato un particolare.- Fece uno del gruppo, dalla voce catarrosa e strascicata.

-Quale?-

-La più giovane del gruppo… la nuova Princess dell’Oceano Indiano… ha condiviso, per un breve periodo di tempo, sia il corpo che i poteri con Mikeru, dato che il folle ha pensato bene di divorarsela per assorbirne i poteri e le energie. E quando Mikeru l’ha separata da sé stesso, le ha involontariamente lasciato dentro una scheggia del suo potere.-

-Questo lo sapevo, ma non l’ho calcolato: anche se possiede parte del potere di Mikeru, non sa evocarlo e non ne è neppure consapevole.- Rispose il calcolatore della truppa.

-Ed è qui che hai sbagliato.- Replicò la voce della più giovane del loro gruppo, con una voce sottilmente inquietante a causa dell’impersonalità con cui si esprimeva.

-Hai visto qualcosa che ancora non sappiamo?- Domandò il capo. Lei rispose rivolgendosi al suo “fratello” che aveva iniziato quella discussione.

-Il potere che dorme nella giovane Principessa Sirena della Perla Arancione è troppo debole perché lei possa evocarlo, esattamente come hai detto tu. Ma quello stesso potere la porterà presto a risvegliare la sua vera natura. E tutti noi sappiamo cosa significhi questo.-

-È un serio problema… che purtroppo dobbiamo ignorare. Ormai ci siamo spinti troppo avanti, e non possiamo far altro che proseguire.- Disse il leader, liquidando la questione.

-Per quanto riguarda la Crimson Tears?- Domandò un altro del gruppo, esprimendo la preoccupazione che lui ed i suoi “confratelli” condividevano.

-Quel gruppo ha cessato di esistere dopo che il loro ‘leader’ è sparito. Non sono riuscito ad individuarli… ed anche se dovessero tornare in scena, non sarebbero in grado di competere con noi. Siamo preparati ai loro cosiddetti ‘poteri’ ed alle loro capacità.- Disse seccatamente il capo, mettendo a tacere i mormorii di preoccupazione che stavano iniziando a sentirsi nella sala.

 

 

Altrove, tempo dopo…

 

 

Ai bagni “La Perla” non si respirava certo una buona aria.

A meno che non vi riferiate a quella amorosa, in quel caso lì le cose sono diverse, dato che quasi tutte le occupanti / impiegate femminili dello stabilimento e l’impiegato maschile sospiravano con aria beata, pensando alle loro vicende amorose.

Peccato solo che, come Nikora usciva dalla nebbia rosata del suo amore per Maki (il proprietario di un altro locale, un bar ndKK), iniziava a ringhiare per la rabbia, ripetendo sempre un liet – motiv che suonava più o meno così:

-GLI AFFARI STANNO ANDANDO MALEEEEEE!-

Il motivo del calo degli affari (sia del La Perla che del bar di Maki) era da ricercarsi in un gothic pub che aveva aperto da poco tempo, il Red Moon, che a quanto si diceva in giro spopolava per via dei coktail… e dei camerieri.

-Fa sempre così?- Chiese Karen, vagamente disgustata dal cambiamento repentino di umore della proprietaria.

-Anche peggio. Oggi è più calma, rispetto ai primi giorni in cui quel pub ha aperto.- Le rispose Hanon.

-Già. Nei primi tempi lei e Maki imprecavano ogni tre ore piangendosi sulle spalle. Poi gli abbiamo fatto notare che perdevamo solo la clientela femminile, e solo dalle ore preserali in avanti.- Aggiunse Rina, con la massima flemma possibile.

-Ah. Ma diteci… sono davvero così attraenti quei camerieri?- Chiese Coco, interessata all’argomento.

-Mah, c’è di meglio…- Disse Rina.

-Ha ragione.- Aggiunse l’azzurrina.

-Tu ed Hanon siete innamorate cotte di Masahiro e Shirai, quindi non fate testo. Vorrà dire che controlleremo di persona.- Replicò Karen, avviandosi con le sue ‘colleghe’ verso l’uscita.

-Aaaaaannncheeeee voiiiiiiii, traditriiiiiciiiiii?- Ringhiò Nikora in modalità Oni.

-Scusa, ma noi non lavoriamo per te.- Rispose Noelle arretrando al pari della gemella e dell’amica.

Poi, con uno scatto rapidissimo, le tre sparirono lasciando solo degli sbuffi di polvere dietro di sé.

-BWAAAAA AAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAA AAAHHHH HHHHHHH!!! T___________________________________T-

 

 

Il pub noto come  Red Moon, era un locale costruito sobriamente. Niente di eccessivamente appariscente, almeno all’esterno, a parte l’insegna che ricordava una falce di luna calante color rosso.

All’ingresso, stava un ragazzo dall’aria gentile, non più di sedici anni in apparenza, dai lunghi capelli castani, vestito con un’uniforme da cameriere color bianco.

-Benvenute al Red Moon, signorine. Purtroppo, sono spiacente di informarvi che per ora il locale è chiuso per motivi… diciamo interni.- Disse educatamente lui alle tre ragazze appena arrivate, eseguendo poi un lieve inchino.

Ragazzo che aveva sempre uno stuolo di fan adoranti, ma questo è un altro discorso.

-E quali sarebbero questi motivi?-

-Il barman ha litigato con il proprietario ed abbiamo dovuto sedarli prima che cercassero di uccidersi a vicenda. Un’altra volta.- Rispose lui con la massima calma, come se anziché parlare di un tentato omicidio stesse elencando la sua prima colazione.

-Oo Oo Oo…-

BLAM!

-FUORI DALLA _MIA_ CUCINA!-

-Ed il cuoco deve aver di nuovo sorpreso quella malefica gatta a cercar di rubare dal frigo. Non vi preoccupate, sono cose normali… almeno per noi.-

-*sweatdrop* E questi sarebbero la concorrenza?- Chiese Karen alle altre come si furono allontanate.

-Perché non andiamo in spiaggia? Così, tanto per fare qualcosa…- Chiese Coco, che si stava annoiando.

-D’accordo… sempre meglio che sentire gli sproloqui di Nikora sugli affari… tra l’altro penso che ci troveremo pure Luchia: oggi Kaito aveva una gara di surf…- Rispose Noelle.

Come le tre sirene furono sparite alla vista, una donna (età imprecisata, comunque giovane) cacciò fuori la testa dalla porta.

-Sono andate via Haku?-

-Sì sensei. Solo… Mi può dire perché ho dovuto fare la solita scena per evitare domande da parte dei clienti?-

-Oggi Kurt era più fuori di testa del solito. E il medicastro ci ha tagliato di nuovo gli stipendi.-

-… tornerà mai il capo?-

-Non lo so…- Disse lei tristemente.

 

Sulla spiaggia, c’era invece molta agitazione: qualcuno stava sfidando il campione in carica (Kaito). E lo stava pure impegnando.

-FORZA KAIIITOOOOO! SEI IL MIGLIOOOREEEEEE!- Urlavano Luchia e le svariate fans del surfista.

Un ragazzo moro, con sguardo palesemente annoiato (o forse è meglio dire ‘menefreghista’), sventolava (senza molto entusiasmo) un cartello con su scritto “Vedi di vincere o niente sushi”, rivolto evidentemente al secondo ‘concorrente’.

Questi era un uomo di grossa stazza dai capelli bianchi leggermente sparati, gli occhi azzurro scuro.

Anche lui ed il moro (anzi, soprattutto il moro) avevano il loro dovuto seguito di fans (parecchie delle quali se li mangiavano con gli occhi).

Poco dietro di lui, un ragazzo biondo con un occhio azzurro intenso (l’altro era coperto da una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi) cercava di concentrarsi per realizzare quello che sembrava un quadro.

-Tanto valeva che tu non facessi il tifo…- Fece ironicamente il biondo.

-Mi ha pagato.- Disse brevemente e gelidamente il moro.

-Consolante…- Fece il biondo, leggermente scoraggiato. -Thò, ci sono delle novità.- Aggiunse poi allungando un occhio verso le tifose di Kaito.

-L’ultima volta che hai adocchiato una donna, abbiamo finito per farci ammazzare dalla donna del Leader. Potresti almeno in questa nuova vita, che ci siamo guadagnati per puro miracolo, evitare di correre dietro ad ogni sottana che vedi?-

-Umh… forse. Comunque sia sono dei tipi piuttosto interessanti. Guarda, sono quelle che stanno parlando con la biondina che si sgolava per l’avversario del nostro squalo.-

-…- Il moro (se non avete ancora capito chi è, vi sparo… vabbè, lo capirete più tardi) si voltò nella direzione indicata dal biondo. Vide tre ragazze avvicinarsi alla bionda psicotica che tifava per il campione locale di surf.

Una bionda, dall’aria non dissimile a quella del suo compagno artista, capelli lunghi lisci, si stava mangiando le dita nel dubbio su chi tifare.

Una lunghi dai capelli scuri con riflessi violetti raccolti in trecce chiacchierava (nei limiti del possibile) con la biondo – castana che tifava per Kaito.

L’ultima, dal volto terribilmente simile alla seconda, solo con i capelli con riflessi blu scuro, aveva l’aria decisamente più tranquilla e riflessiva, e si limitava a guardarsi intorno.

I loro sguardi s’incrociarono.

 

 

Dal punto di vista di lui.

 

L’ambiente si fece nero, come nelle illusioni che lui spesso usava contro i suoi nemici, le sue vittime… o come quelle che aveva subito durante la sua ‘giovinezza’.

Vedeva solo quella ragazza.

Il cui aspetto era decisamente cambiato: i capelli si erano allungati, ed avevano assunto una colorazione azzurro – indaco quasi… abbagliante.

Gli occhi avevano la stessa colorazione dei capelli, e sembravano due mari, in cui si sarebbe potuto perdere.

Dalla vita in giù, la ragazza aveva una coda da pesce.

“Una… una sirena?” Pensò stupito lui. Ne aveva viste di cose, sia nella sua vecchia vita che in questa nuova che aveva ricevuto per chissà quale motivo, ma una sirena… soprattutto una con un chakra così potente.

Lo percepiva persino senza la sua… capacità segreta.

Per pura curiosità, attivò quel suo segreto.

Venne stupito una seconda volta, quando vide, di riflesso, anche gli occhi della sirena mutare.

“Cosa?” Pensò vagamente perplesso, mentre vedeva il suo chakra vorticare dietro di lei, assumendo la forma di due ali.

Subito dopo, l’ambiente tornò alla normalità.

 

 

-tachi, ci sei?- Chiese il biondo passandogli una mano davanti al viso.

-…-

-Cosa ne pensi, allora?- Domandò quando si rese conto che il suo compare si era ripreso dalla catalessi in cui l’aveva visto cadere poco prima.

-…

……

…c’è di meglio…- Disse apatico come sempre.

Il biondo ci credette

“…come quando mi avevi detto che non andavi a letto con quella ragazza che mi somigliava parecchio.” Pensò ironico, ma si tenne per sé il commento, per non rischiare una cottura a fuoco lento.

 

 

Dal punto di vista di lei.

 

Noelle vide l’ambiente scurirsi e scomparire in un mare nero.

Nero come gli abissi.

Come la prigionia che Gaito le aveva inflitto tempo addietro.

Tuttavia, non si sentì in pericolo.

Vide davanti a sé il ragazzo moro con cui aveva incrociato lo sguardo.

Ed al tempo stesso, non lo era.

Portava in fronte una fascia di stoffa blu con una placca di metallo rigata orizzontalmente, a sfregiare un simbolo simile ad una foglia; ed a coprirne il corpo una strana mantella nera, decorata con un motivo di nuvole rosse a bordo bianco.

Era anche circondato da fiamme, scure, che circondavano il suo corpo formando le spire di un dragone.

Guardò i suoi occhi, color ossidiana… e li vide diventare rossi come il sangue.

Attorno alla pupilla, tre segni neri simili a petali.

Vide con inspiegabile chiarezza le tenebre ed i dolori della sua anima, ed anche la luce debole, ed allo stesso tempo forte che brillava nel suo cuore.

Subito dopo, tornò al ‘mondo reale’.

 

 

-Tutto bene Noelle?- Chiese Luchia preoccupata.

-Sì…-

-Ci sei sembrata… assente, per un attimo. Ci sono problemi sorellina?- Chiese Karen, preoccupata.

-No, nessun problema, davvero.- Disse alla sorella, gettando un’ultima occhiata verso il misterioso moro.

-… ne parliamo dopo. E devi dirmi TUTTI i particolari.- Disse Coco, dopo aver dato uno sguardo nella direzione in cui Noelle aveva guardato.

 

Poco dopo, con un altro pareggio, Kaito ed il suo nuovo, validissimo avversario raggiunsero la riva.

Il primo, venendo quasi travolto ed abbracciato dalla sua fidanzata.

Il secondo, cercando di liberarsi dell’assalto delle fans.

“Quanto mi mancano i vecchi tempi, alle volte…” Pensò malinconico l’armadio ambulante, dirigendosi verso i suoi due colleghi.

-Ci sono novità, socio?-

-No, nessuna.-

-…E la ragazza su cui hai indugiato?-

-Quale ragazza?-

-Nessuna.- Disse con voce gelida il moro. Talmente gelida che avrebbe potuto congelare un pinguino in tuta termica.

-La ragazza con i capelli scuri e gli occhi azzurri, nel gruppetto delle fans di Kaito.- Indicò il biondo, sadicamente, mentre si preparava mentalmente alla fuga MOLTO rapida.

-Fa vedere…- Disse “Sharky” (per ora chiamiamolo così) ai due, voltandosi verso il gruppetto di ragazze. -…*evilgrin* ho avuto un’idea. Trattienimelo un attimo.-

Il moro si voltò verso i due, pronto a ridurli a terracotta (il biondo) e sushi (l’armadio), ma purtroppo il biondo aveva pronta una sorpresina cacciata fuori dai boxer.

Uno spray al pepe.

-[Parolacce in dialetto trentino comunque censurate]!- Urlò il porello, accecato dallo spray.

-Stai frequentando un po’ troppo Kurt, lo sai vero?- Chiese l’“artista” vagamente offeso dalla sequela di ingiurie.

Nel frattempo, Sharky era arrivato presso le ragazze.

Le fans di Kaito, ovviamente, lo stavano squartando con lo sguardo, ma questo è un dettaglio a parte.

 

*Hitokirigan no Justu(7)*

 

Correzione, furono le fans a squagliarsi (in senso metaforico e reale) all’occhiata di Sharky.

Qualcuna andò a nascondersi dietro a Karen (che, al pari di Kaito, non si era minimamente spaventata), mentre altre si nascosero sotto la sabbia (con tanto di cannuccia per respirare).

-Buongiorno moccioso.-

-Buongiorno a te, esaltato. Come mai da queste parti?-

-Oh, volevo solo invitare te e queste signorine qui ad una serata a gratis al locale in cui lavoriamo io ed il mio socio là dietro.- Fece Sharky accennando al suo moro collega.

-Come mai questo interessamento?- Chiese Karen, con massima ironia nella voce, senza abbassare lo sguardo davanti all’armadio a due ante che la squadrava dall’alto verso il basso.

Sharky, dentro di sé, sorrise. Quella ragazza dai curiosi capelli quasi – violacei e gli occhi nocciola era la prima che non correva a nascondersi dopo aver incrociato il suo sguardo in modalità Serial Killer.

-Oh, solo per fare una buona azione.-

-…-

-Ok, voglio solo far saltare i nervi al mio socio. Ed aumentare un poco la clientela. Potete invitare chi volete.- Disse Sharky, prima di darsi alla fuga: il suo collega si era ripreso dallo spray al pepe.

-………-

-AAAAAAAHHHHHHHH!- Urlarono i due fuggendo a rotta di collo, mentre il moro li inseguiva con la stessa, perenne espressione di sempre.

Anche se i due si stavano comportando come se il loro pezzo di ghiaccio personale stesse imprecando a tutto spiano, maledicendo loro, i loro genitori ed i loro avi fino alla 16ma generazione.

E forse era davvero così (a furia di lavorarci assieme per ANNI, avevano imparato a tradurre i suoi silenzi ndKK).

-Ci vediamo Ki – san. Io torno al locale.- Fece il biondo filando dentro un magazzino.

-Porc…- Imprecò l’armadio, quando si rese conto che il biondo aveva fregato entrambi.

Infatti, come il moro scardinò la porta per prenderlo, l’artista era svanito nel nulla.

Approfittando della distrazione del moro, il bianco corse verso il mare, tuffandosi in acqua e sparendo sotto la superficie.

“Salvo… almeno per ora…” Pensò mentre nuotava a tutta forza, parallelo alla costa.

 

Poco dopo…

 

Al “La Perla” Maki e Nikora erano stranamente di OTTIMO umore.

Talmente ottimo che Hippo (in forma umana) stava cercando di liberarsi dalle corde e dal bavaglio che lo facevano sembrare un salame, al pari di Hanon e Rina.

-Ch… che cosa è successo?- Chiese Kaito, vagamente spaventato dai sorrisini sadici misti a risatine dei due.

-Ohhh… è molto semplice. Abbiamo trovato un metodo per recuperare clientela e guadagni.- Disse Nikora, sempre sorridendo.

-C… come?- Chiese Karen da dietro Kaito (al pari di Luchia, Coco e Noelle).

-Ehehehehhe…- Iniziò a ridacchiare Nikora, mentre al suo fianco appariva il demone noto come The Trikster Priest, ovvero Xellos Metallium -…Sore wa, Himitsu Desu!- Dissero i due ad occhi chiusi, sorridendo e facendo un cenno di diniego con il dito indice proteso.

E gettando ancor più nel panico i presenti.

-Benissimo, per stasera alle 18:00 fateli venire al Red Moon.- Disse una voce piuttosto romboroante da una porta.

Seguita, subito dopo, dal proprietario, accompagnato da Madame Taki.

Costui non era di certo una presenza rassicurante, dato l’aspetto perennemente ricucito che aveva, come se qualcuno lo avesse assemblato a mò di moderna versione del mostro di Frankenstein.

Al di là di questo ‘dettaglio’, i capelli neri e gli occhi scuri, uniti ai lineamenti abbastanza regolari, potevano dargli anche un aspetto gradevole. Peccato che il quadro d’insieme fosse rovinato dalle cuciture sul suo corpo… e dallo sguardo avido e sadico che aveva perennemente.

-D’accordo Kakuzu – san. Maki e le ragazze verranno in serata, come da accordi.- Disse l’anziana al proprietario del Red Moon, con un piccolo inchino di ringraziamento.

 

KROCK!

 

Kaito e le ragazze si erano pietrificati dallo shock.

Questo consentì all’avido di uscire prima dello scoppio di urla femminili assortite (Hippo era riuscito a liberarsi, e la prima cosa che aveva fatto era stata liberare Rina. Che si stava scrocchiando le dita ndKK).

 

-CHE COOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAA???????????-

 

Al Red Moon.

 

-Thò, devono averlo appena saputo…- Disse la donna che aveva parlato con il giovane cameriere.

-A quanto pare, Reika – san… e Hidan – sempai le deve 2.000 yen, come da accordi.- Disse Haku, contando i soldi che aveva appena incassato da Kurt, il cuoco, che era sotto sedativi dopo il tentativo di omicidio del famiglio del capo di quell’accolita di pazzi.

-…

Dov’è il serial killer?- Chiese il moro entrando gelido come al solito.

-Là dietro, Itachi – sempai.- Disse Haku con la massima calma, additando l’italo – germanico che era sotto sedativi.

-… Deidara e Kisame?-

-Deidara – sempai si è chiuso nell’Ironmaiden, e Kisame – sempai si è offerto volontario per pulire la cantina. E la sabbia di Katzilla(8 ).- Rispose Reika.

-…-

-Sì, si sono puniti da soli per sfuggire alla tua ira.-

-Stasera avremo delle nuove cameriere, gente. Ed un nuovo barista, che spero non ci mandi cinque clienti su dieci KO con i suoi cocktail.- Disse Kakuzu entrando nel locale. Se l’esterno sembrava un locale ‘normale’, l’interno era identico ad una vecchia stazione della metropolitana mischiata con una discoteca ed una chiesa in stile gotico.

-Scusa tanto se uno cerca di fare del suo meglio, stramaledetto taccagno!- Ribattè il barman ufficiale, un tipo dall’aria pallidina e dai capelli bianchi, dal fondo della sua postazione prediletta (il bancone del bar). Ovvero, Hidan.

-Stai zitto, fanatico, e torna alle tue preghiere!-

-Torniamo a noi… abbiamo del nuovo personale? E come ci sei riuscito a convincerli, schiavista?-

-Ho fatto un accordo con la proprietaria di un albergo in zona e con il suo fidanzato, che gestisce un bar – ristorante. Lui viene qui a farci da barista, e ci prestano il loro personale. In cambio, gli cediamo il 35% dei guadagni.- Disse il proprietario del pub.

-Come mai tanta generosità, Kakuzu – sempai?-

-La comproprietaria dell’albergo sembra avere uno strano potere… mi ha fatto venire un infarto a quattro cuori su cinque. Minacciandomi di farmeli saltare TUTTI, se non accettavo la loro offerta.-

-Ah.- Fu la risposta corale dei presenti.

-Comunque sia… DEIDARA! Esci SUBITO fuori dalla Ironmaiden, e mettiti al lavoro! Altrimenti, ti mando in vacanza dalla tecno fanatica e dalla pozionista!- Ordinò Kakuzu, facendo scattare fuori dalla Vergine di Ferro l’artista in questione.

-Hai!- Strillò il porello, che pur con i cambiamenti sopravvenuti cinque anni prima aveva ancora un terrore folle del rattoppato. E delle sue conoscenze in quel mondo.

 

Ore 17:30, davanti al Red Moon.

 

-Mi dite come ha fatto Nikora a convincerci ad accettare?- Chiese Coco, a nome di tutte le presenti, ad Hippo.

-Non lo so neppure io…- Disse l’animale mistico, nella sua forma umana.

-Vabbè, entriamo… non sarà così brutto, vero?- Disse Hanon, da inguaribile ottimista.

Povera illusa.

 

-Benvenute, signori e signorine.- Disse Reika allegramente, accogliendo il gruppetto di ricattate e fidanzati vari (Shirai si era aggregato in modalità cane da guardia; idem per Masahiro ndKK).

-Locale… interessante.- Fecero le ragazze, un poco dubbiose.

-Non preoccupatevi, non è come così brutto come sembra. E non preoccupatevi di eventuali stramberie od anomalie: per creare un’atmosfera più… pittoresca, alcuni dei nostri si mascherano per… risaltare… l’ambiente.- Fece Reika notando gli sguardi pallati delle ‘new entry’, nel vedere un uomo con la pelle azzurra, capelli bianchi, fessure simili a branchie sul volto e vestito da cameriere.

-Ah…- Fecero i presenti, credendoci poco.

-Comunque sia, stasera servirete ai tavoli. Nei camerini, troverete le vostre divise per stasera.- Aggiunse lei, cercando di non ridere pensando alle loro reazioni al vedere le… uniformi… che avrebbero dovuto indossare.

 

Quando uscirono dai camerini (la maggior parte delle ragazze voleva protestare, ma Coco aveva fatto notare che, anche sfuggendo al bar, non potevano poi sfuggire a Nikora), le ragazze avevano i nervi a fior di pelle…

Ed, osservando i vestiti, si poteva capire anche il motivo: si trattava di abiti in stile gothic lolita decisamente provocanti, di color nero con le sfumature ‘intonate’ ai colori abituali delle ragazze.

L’effetto era tale che Kaito, Shirai e Masahiro facevano a pezzi con lo sguardo chiunque osasse posare lo sguardo su Luchia, Hanon e Rina.

-Ah, giusto per fare le presentazioni… Reika Azumaya, co – gestrice del locale. E voi siete?…- Domandò Reika, sempre sorridendo.

-Luchia Nanami.-

-Rina Toin-

-Hanon Hosho.-

-Karen Aiiro.-

-Noelle Aiiro.-

-Coco.-

-Kaito Domoto.-

-Shirai Nagisa.-

-Masahiro Hamanasaki.- Si presentarono le future vittim… emh, i futuri membri del personale.

-Per i primi tempi, vi metteremo in coppia con uno dei nostri camerieri.- Sguardi raggelanti dei tre fidanzati. -Con le dovute eccezioni… “Kami – sama! Mi hanno ricordato Itachi, per un istante…”- Fece Reika.

 

Ore dopo…

 

-Però, è diverso da come pensavo…- Disse Noelle al suo ‘collega’ temporaneo, ovvero Itachi.

-…-

-Ha detto: “Cosa ti aspettavi?”.- Tradusse Kisame, passando dietro ai due.

-*gocc* Bhè, qualcosa di simile ad un rave party… dato quello che ha detto Haku – chan oggi pomeriggio…-

-…

Kakuzu ed Hidan devono aver litigato. Di nuovo.- Disse Itachi con il suo solito tono impersonale, additando l’ex barman, degradato a dee – jay.

In quel momento Hidan, vedendo che Kurt era uscito dalla nebbia dei tranquillanti ed era ANCORA in modalità assassina, decise di mettere su un lento.

Ovvero, l’unico tipo di musica che potesse calmare l’italo – germanico.

Le coppiette del locale (ed anche altre del personale) si lasciarono andare al ritmo.

Noelle si strinse inconsciamente ad Itachi, godendosi la musica.

E senza che il moro si opponesse.

Anzi, dentro di sé desiderava che quel contatto non finisse mai.

“Perché… perché non riesco a pensare a nient’altro che a sentirla vicino a me?

Oh no…” Pensò come si rese conto che il suo braccio sinistro, senza che lui stesso se ne fosse reso conto, era andato ad abbracciare la mora.

Entrambi arrossirono come semafori. Per loro fortuna, nessuno se ne accorse, complice la semioscurità del locale.

Ma, in quel momento, non importava a nessuno dei due.

Alla postazione del DJ, Coco portò una bibita ad Hidan.

-Abbiamo vinto la scommessa, da quel che vedo.- Disse il fanatico, osservando la coppietta in effusioni.

-In effetti… quanto pensi che imprecherà Kakuzu?- Chiese la bionda, riferendosi alla scommessa aperta (immancabilmente) dal proprietario del locale.

-Abbastanza da far comparire Jashin – kami sama per prendere appunti, probabilmente.- Rispose lui, prendendosi la bibita con la mano sinistra, mentre la destra andava a sfiorare il ciondolo con il simbolo della sua religione di appartenenza.

-Un giorno mi dovrai spiegare che cavolo di religione pratichi…- Disse Coco, che aveva legato con il mattoide.

 

BROOOOOMMMMMMM!!!

 

Le sirene presenti nel locale voltarono improvvisamente la testa in direzione del mare.

Sentivano che c’era qualcosa che non andava.

Pure Kaito, che dentro di sé imprecava a tutto spiano: prima suo fratello, poi quel pazzo di Mikeru. Adesso chi era apparso a rompere le scatole, con tentativo incluso di dominare l’orbe terraqueo?

-Grrrr… scusate signori, ma siamo costretti… grrr… a chiudere per motivi non dipendenti… grr… dalla nostra volontà.- Disse Kakuzu, dopo che un secondo rombo fece tremare il locale.

 

Le persone uscirono velocemente, e dopo che il locale si fu svuotato (sia dai clienti che dal nuovo personale ‘normale’) Kakuzu usò Hidan come sacco da boxe per sfogarsi.

-Che ne dite, andiamo a vedere chi ha rovinato la serata?- Chiese Kisame, uscendo dai camerini con indosso una sospetta mantella nera con motivo di nuvole rosse a bordo bianco, legata attorno alla fronte una fascia di stoffa blu con in centro una placca (sfregiata al centro) di metallo con sopra quattro simboli simili a lineette curve, simili ad onde; ed in mano un oggetto di dimensioni abnormi avvolto da bende.

Itachi lo precedette, mentre usciva anche lui dai camerini con l’identico tipo di mantella, solo con una banda diversa.

Si rivolse a Kakuzu e Reika, principalmente.

-Vi avviso: che voi siate d’accordo o meno, vado comunque. Ho bisogno di sfogarmi.- Fece con lo Sharingan attivo.

I presenti si preoccuparono: era da quando il gruppetto che avevano costituito assieme al folle ‘scomparso’ undici anni prima si era sciolto (cioè venti anni circa) che non gli vedevano gli occhi in quella condizione… e con la katana in mano.

Al vedere la lama, e considerando per cosa era diventato famoso il moro… bhè, non deve stupire che persino Hidan si fosse spostato.

-Andiamo, socio?-

-Andiamo.- Disse Itachi, sparendo in una nuvoletta di fumo.

-… Seguiamoli per tenerli d’occhio. Così, tanto per evitare che si mettano troppo in mostra.- Disse Hidan a Kakuzu.

-E perché dovremmo?-

-Perché se si fanno scoprire poi dobbiamo chiudere il locale. E chi lo sente il capo quando torna, se viene a sapere che ci siamo fatti beccare?-

Kakuzu ebbe un brivido, dato che, piuttosto che affrontare l’ira del capo, avrebbe volentieri devoluto TUTTI i suoi soldi in beneficenza.

-Andiamo. Il tempo di recuperare l’attrezzatura. Voi tenete a bada Kurt… Haku, se servisse, non esitare a dargli l’antidoto per i tranquillanti e portalo nella zona in cui ci troveremo.-

 

In una spiaggetta incassata tra le scogliere, il gruppo delle Principesse Sirene, nelle loro idolform (a parte Luchia, nella sua nuova forma di Aqua Regina) e Kaito stavano cercando di contrastare la creatura che aveva causato il ‘botto’.

Si trattava di un essere umanoide alto circa dieci metri, con la testa simile a quella di un anfibio, dotato di ‘zampe’ palmate e dalla pelle nero – verdastra, da cui pendevano alghe imputridite e catene gigantesche.

L’essere non sembrava dotato di intelligenza, e si era limitato, fino a quel momento, a cercar di colpire Kaito e Luchia, ritenendoli istintivamente (ed a ragione) una minaccia alla sua integrità.

-Ora?- Chiese Luchia a Kaito.

-Ora.- Rispose lui, rilasciando i suoi poteri, amplificando (assieme alla fidanzata) l’effetto della canzone che le altre sei Principesse (Seira era stata tirata giù dal letto da Nikora e portata in zona da un Hippo terribilmente inc*zzato ndKK) iniziarono ad intonare.

-Moshi mo negai ga kanattara

Sono saki ni nani ga matteru no?

Ima wa ooki na kono YUME ga kanau made muchuu dakedo

 

Tatakau tabi ai no imi wo toikakeru

Sen no hoshi ga matataita..

 

Kitto I'm just Girl!

YUME dake de wa ikirarenai

Ai sareru yokan wo kudasai

Ima ari no mama no watashi to

"Yume no sono saki he"...

 

Aoi namima ni yurete iru

Shinjitsu ga mienakunaru nara

Ima wa kotae wo dasanaide mirai he to isoganaide

 

Tsukarehateta yoru ni omou KIMI ga iru

Sen no kizuna yori fukaku...

 

Datte I’m just girl!

KIMI no ai ni tsutsumaretara sekaijuu aiseru

Sonna tsuyosa wo onna no ko wa kokoro ni

Yado shite umareru haruka na umi kara

 

Kitto yasashiku...

YUME no ato ni tsumoru you na ai dake wo mitsumete

Sotto sunao ni tsutaerareta KOTOBA wa HIKARI wo hanatsu yo

 

Kitto I’m just girl!

YUME dake de wa ikirarenai

Ai sareru yokan wo kudasai

Ima ari no mama no watashi to

"Yume no sono saki he"...

"Yume no sono saki he"...-

 

L’energia ‘trasportata’ dalla canzone travolse la creatura, facendola tremolare, mentre le sue colossali ‘mani’ andavano a coprire quella zona della testa in cui si sarebbero dovute trovare le orecchie.

Poi, con un ultimo ruggito, l’essere crollò nell’acqua bassa, prendendo a dissolversi in cenere.

Clap clap clap clap!

-I miei complimenti. Davvero, non è da tutti battere uno di quei cosi così facilmente.- Fece una voce ironica, uscendo da dietro ai massi in cui si era nascosto.

Si trattava di un uomo dai capelli neri, occhi rossi, con simboli simili a graffi rossi sotto gli occhi, abbastanza alto, e coperto da un saio nero.

-Sei il mandante di questo coso?- Chiese Kaito, mano allo scettro della sua stirpe e dall’aria seriamente intenzionata ad usarlo per causare molto dolore fisico all’uomo.

-Ah, temo di dovervi deludere, ma non ho alcuna relazione con il mostro da voi ucciso. Anche se ammetto di averlo dirottato qui, quando ho visto che si dirigeva verso la costa…- Disse distrattamente, schivando poi ad occhi socchiusi un pugno di Kaito ed un paio di calci bassi da Rina e Karen.

-Tuttavia… temo che, nonostante la simpatia che mi avete ispirato ammazzando quella bestiaccia… dovrò uccidervi. Sapete, gli ordini sono ordini.- Aggiunse alla fine, mentre con uno schiocco terrificante le sue mani e le sue braccia assumevano un aspetto più… rettiloide, con tanto di artigli.

I presenti, bisogna concederglielo, riuscirono persino a piazzare un paio di colpi (sempre il solito trio, ovvero Kaito, Rina e Karen), ma non servì a molto.

Poi, una piccola esplosione di vento mista a gelo partì dall’essere, stendendo tutti.

-Iniziamo dall’Aqua Regina…- STROK -…Lì è sleale, sai?- Chiese a Noelle, in piedi nonostante il suo colpo. E che era abbastanza in forma da avergli mollato un calcio nei gioielli di famiglia. Resi corazzati dalla metamorfosi del figuro, ma questo è un discorso a parte.

-Posso sapere come hai fatto a resistere? Ah già, Oceano Artico ed Antartico, quindi il freddo non lo senti per niente.- Disse il saccente, afferrando per la gola la sirena.

 

Sopra la scogliera, durante l’attacco del mostroide.

 

Il quartetto di pazzi stava assistendo agli eventi nella ‘spiaggetta’ sotto di loro, con la massima calma.

-Se la cavano, per essere delle novelline… almeno, in questo tipo di combattimento.- Disse lo ‘squalo’ del gruppo.

-… il loro problema è che sono abituate a combattere i loro nemici tramite la loro voce. Canalizzano il loro potere nelle canzoni, e le usano per danneggiare i loro nemici nella loro essenza mistica.- Disse Hidan.

-In uno scontro con dei nemici immuni al loro potere o in grado di arrivare in corpo a corpo, sarebbero in svantaggio.- Fece Kakuzu, mentre il mostro veniva distrutto.

-Come adesso?- Domandò Itachi, additando il figuro misterioso, che aveva appena iniziato il pestaggio.

-Come volevasi dimostrare. Evitiamo di interferire: mi dispiace per le Sirene, ma la nostra copertura deve essere mantenuta a qualunque costo.- Ingiunse Kakuzu.

Nel frattempo, il figuro aveva afferrato per la gola la Principessa Sirena dai capelli indaco.

Itachi ebbe un fremito. L’aveva riconosciuta.

Noelle” Pensò terrificato per un motivo che, dentro di sé, conosceva fin troppo bene.

Uno scatto rapidissimo, e Itachi si era scagliato giù. Così rapidamente, che quando gli altri tre se ne accorsero… lui era già atterrato alla base della scogliera.

 

-Addio, Sirena.- Disse il figuro, preparandosi a colpire Noelle.

Poi, una figura nera impossibilmente rapida gli passò davanti, e Noelle svanì dalla sua visuale… assieme al braccio che la reggeva.

-Ma… ma che…-

-Cerchi questo?- Disse il ninja, tirandogli in faccia il braccio che gli aveva mozzato.

Lui si voltò verso l’intruso… ed ebbe un moto di terrore a vedere la sua mantella. Ed i suoi occhi, rossi come il sangue… e con tre ‘simboli’ simili a petali neri nell’iride.

-B… Bloody Eyesdelladella Crimson Tears…- Balbettò lui, mentre lo Sharingan di Itachi assumeva la forma di uno shuriken.

-Addio.- Disse brevemente e lugubremente il ninja, mentre una fiammata nera partiva dai suoi occhi ed investiva il figuro, prendendo a bruciarlo in maniera rapidissima. E dolorosissima.

Poi Itachi sollevò due dita, attivando il Konoha no Kaze e sparendo in un vortice di vento.

-Ch… chi era quello?- Domandò Luchia, rialzandosi sorretta da Kaito.

-N… non lo so…- Disse Karen, mentre Noelle cercava di ignorare il batticuore che sentiva in quel momento. Aveva l’impressione di averlo già visto… ma se era davvero chi pensava, non voleva sbugiardarlo… anche perché teoricamente nessuno doveva sapere della loro reale identità di sirene.

 

 

(1) Riferimenti al numero 6 del manga di Mermaid Melody ed agli ultimi episodi dell’anime Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch and Pure, in cui si parla della vera natura di Fuku e Mikeru; ed al comportamento in generale di Arago ed Oroki in Yoroiden Samurai Trooper.

(2) Riferimento al finale del terzo OAV di Yoroiden Samurai Trooper, “Message”.

(3) Riferimento alla serie TV di Yoroiden Samurai Trooper, episodio finale.

(4) Riferimento al finale del secondo OAV di Yoroiden Samurai Trooper, “La Leggenda dell’Imperatore Splendente” (Kikoteiden).

(5) Riferimento alla guerra dei maghi citata nel manga di Maho Sensei Negima!, meglio noto come Magister Negi Magi!.

(6) Riferimento all’episodio finale del manga di Mermaid Melody, volume 7, in cui Luchia succede all’Acqua Regina.

(7) Ovvero, Tecnica degli Occhi Assassini. Cioè quando un personaggio ti rivolge uno sguardo talmente cattivo da spingerti al suicidio.

(8 ) Citazione al film “Un topolino sotto sfratto”. Si tratta di un gatto apparso nel film, talmente cattivo e rognoso da esser stato messo in una camera a gas un paio di volte. In realtà, in questa fiction è una gattA in cui un paio di sadici hanno rinchiuso una pazza proveniente da un Gundam – verse (GundamCHOUGHNobelCHOUGRules! ndKK).

 

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Capitolo 2
*** Ritorni graditi... o no? ***


Ringrazio ancora falcediluna (vedrai, questa fic non ti deluderà), Lord Martiya (a cui ricordo che il peggio per gli avversari deve ancora arrivare) e robychan (no, non è il colpo di fulmine ad essere letale, è stato l’avversario ad essere idiota)

 

Ringrazio ancora falcediluna (vedrai, questa fic non ti deluderà), Lord Martiya (a cui ricordo che il peggio per gli avversari deve ancora arrivare) e robychan (no, non è il colpo di fulmine ad essere letale, è stato l’avversario ad essere idiota).

Detto questo, auguro buona lettura a tutti.

 

Ritorni graditi… o no?

 

«Un paesaggio nebbioso.

Erano in una … foresta?

Conosceva gli altri due, anche se non ricordava di averli mai incontrati.

-Allora mocciosa, come ci si sente ad esser diventati Jonin?- Chiese il primo, un uomo corpulento con la parte inferiore del volto coperta da bende, privo di sopracciglia e con una massiccia zanbato sulle spalle.

-Di certo non lo verrò a dire a te, Kirigakure no Oni. E poi da quando ti fai gli affari degli altri?- Fece la sua voce.

-Il piccolo Zabusa lo fa solo da quando ha scoperto che la nostra ex compagna di squadra ha raggiunto il nostro stesso livello. E così sei pure diventata la prima donna tra i Sette Spadaccini di Kiri, Karen – chan.- Fece il secondo, Kisame.

-Già. Come ci si sente, a sapere che una mocciosa come me è stata in grado di raggiungervi, cari i miei ex compagni di team?-

-Come uomini, male. Come ninja, siamo piacevolmente orgogliosi di te.- Fece senza ironia il primo dei due, mentre il secondo si limitava ad annuire.

-… sempre insieme, vero?-

-Team Shark per sempre. Abbiamo iniziato la nostra carriera assieme. Qualunque sia il nostro destino, rimarremo assieme.- Rispose la voce piuttosto grezza di Kisame, mentre sul suo inquietante volto si dipingeva un sorriso… diciamo caldo ed aperto.

 

Purtroppo, non era stato così…

 

Una missione più difficile del previsto.

 

Il nemico si era rivelato più potente di quanto i loro capi avessero pensato.

 

Uno scontro trasformatosi in un massacro.

 

In dieci, tutti Jonin, lo avevano attaccato. Solo tre erano sopravvissuti.

 

E lei non era tra di loro.

 

L’unica persona che per lo ‘squaletto’ del gruppo era davvero importante.»

 

Nei dormitori sul retro del Red Moon, Kisame urlò nel sonno; assordando così una fantasmina in visita e facendo implodere un paio di vetri, senza neppure svegliarsi e prendendo poi a piangere nel sonno.

Erano anni che, ogni notte, l’uomo – squalo era tormentato dal ricordo della missione che aveva, in definitiva, causato la sua diserzione dalle forze di Kiri. Al pari di Zabusa; che aveva preso armi (tante), seguaci (pochi, tra cui l’allora ott’enne Haku) e bagagli (ancor più pochi), aveva ammazzato il Sandaime Mizukage facendo passare la sua vendetta per un colpo di stato ed era diventato un Mukenin.

Lui invece aveva compiuto un massacro di nobili, notabili ed un paio di Daimyo, aveva sbranato le loro guardie del corpo e si era poi unito all’Akatsuki; per ottenere abbastanza potere da distruggere Kirigakure. O forse cercando un’occasione per morire… e mettere a tacere il suo senso di colpa per non aver saputo salvare la sua compagna di squadra.

Gli altri suoi colleghi si limitarono a gettare un’occhiata verso la sua branda, controllarono che non stesse cercando di uccidersi impiccandosi con i suoi calzini e tornarono a dormire. Anche perché ci erano abituati, e due di loro avevano più o meno lo stesso problema.

 

Se al Red Moon si ricorreva ai tappi per le orecchie, al La Perla le cose non erano mica diverse.

 

-NO!- Urlò Karen, svegliandosi di soprassalto, la fronte imperlata di sudore.

Era stato un sogno così reale

Eppure, era certa che, prima di due sere prima, non avesse mai incontrato Kisame.

Allora perché, nel ‘sogno’, sentivi quella sensazione di familiarità? Disse una vocina irritante dal fondo della sua mente.

Cercando di calmarsi, e per trovare un modo per riprendere sonno, Karen si diresse in cucina.

Senza stupirsi di trovarci sua sorella e Coco.

-Anche voi avete fatto dei sogni che non sapete spiegare?-

-Già.- Rispose la bionda del gruppo.

-I vostri riguardavano uno o più camerieri del Red Moon in versione ninja psicotico?- Chiese Noelle, versandosi in un bicchiere del latte.

-OO… cominci ad essere inquietante nee – chan, lo sai?- Fece Karen, sedendosi al tavolo della cucina.

-Nel mio sogno, vedevo Itachi – san, un moretto che gli assomigliava in maniera terrificante e me stessa. Vestiti con una strana tenuta, simile a quelle degli shinobi che si vedono nelle rappresentazioni dell’epoca feudale, ed una bandana con al centro una placca di metallo rettangolare con inciso al centro un simbolo simile ad una foglia. Nel sogno, avevo i capelli neri, tra l’altro. Nel sogno, un tipo strano con una maschera arancione ci attaccava, faceva in modo che Itachi uccidesse l’altra persona e poi uccideva me. Il tuo onee – chan?-

-Qualcosa di simile, solo che c’era Kisame – san nel mio sogno. E tu Coco?-

-Hidan – san ed io. E… BRRRR! Preferisco non parlare: ho avuto un paio di conati di vomito, quando mi sono svegliata…-

 

Quel pomeriggio…

 

-Mi spieghi come mai ci siamo nascosti qui dietro?- Chiese Karen a Kisame (con aspetto più ‘umano’), mentre stavano nascosti dietro un angolo ad osservare Noelle che guardava una vetrina.

-Perché il mio socio stà venendo qui, e dati gli sviluppi tra loro due… chissà cosa succederà…-

-Davvero?- Disse una voce alle loro spalle. Non quella di Itachi.

I due si voltarono e videro, dietro di loro, Hidan e Coco, armati di binocolo (Hidan) e macchina fotografica a mirino telescopico (Coco).

-Ci sono altri in zona?-

-No. Almeno penso.- Disse Hidan, che aveva usato l’Hitokirigan no Justu (detta volgarmente Creeepygan) per spaventare i loro colleghi. A parte Kakuzu e Kurt, che erano stati pagati (il primo) o storditi (il secondo).

-Intanto che voi parlate, quelli ci sfuggono.- Disse Coco, vedendo come Itachi fosse arrivato e, preso a braccetto dalla mora, si fosse avviato lontano da loro.

Facendo pure ciao ciao con la mano.

Cosa che fece capire agli spioni che erano stati sgamati.

-*gocc*… Seguiamol…- Davanti a loro apparve un ALTRO Itachi, che li guardò negli occhi.

Stasi.

Quando si ripresero, eran passate due ore.

-Cos’è successo?- Chiese Karen, vagamente stordita.

-C’è che Itachi – san ha rifatto il suo scherzo del [CENSORED] un’altra volta, accidenti a lui!- Imprecò Hidan.

 

Due ore prima, da un’altra parte.

 

-…-

-Quali ‘spioni’?-

-…-

-I nostri comuni conoscenti? Intendi mia sorella, Coco, Kisame ed Hidan?-

-… sì. Problema risolto, comunque.-

-…-

-…-

-…Senti…-

-Hai un segreto da dirmi?- Disse lui, che dentro di sé aveva lo stesso problema della ragazza.

-…sì. Riguarda… qualche sera fa. Eri tu…-

-Ero io quello che ha incenerito quell’idiota. E tu… tu sei una delle Principesse Sirene.- Non era una domanda.

-Sì. Ti ha chiamato… Bloody Eyes. I tuoi occhi, in quella forma… li ho già visti… quando ci siamo visti la prima volta. E ieri, in un sogno.-

-Che sogno?-

-Eravamo io, te ed un ragazzo che non conosco. Vestiti come dei ninja. Poi…-

-Hai sognato il giorno in cui ho ricevuto, non certo per mia scelta, una ‘variante’ dei miei occhi ed in cui ho perso il mio miglior amico e la mia partner. È accaduto in un’altra vita… ormai lontana.-

-E non ti sei stupito di quello che sono, o di quello che ho sognato?-

-No. Ho visto di tutto nella mia vita, sia questa che quella precedente. Come compagni di camerata ho un uomo – squalo attaccabrighe ed un fanatico di esplosivi; lavoro tutti i giorni a fianco di gente mentalmente instabile, me compreso. E, a causa dei miei occhi, sapevo che cos’eri quando ho incrociato lo sguardo con te. Per il tuo sogno, non mi stupisce più di tanto. Forse la tua anima è collegata alla mia, in qualche modo.-

-… tuttavia… c’è il rischio che, se io mi dichiarassi a te, se tu scoprissi APERTAMENTE che io sono una sirena, io divenga schiuma di mare. Io… non voglio perderti… o dovermi allontanare da te.-

-So di quella leggenda. Il capo diceva che l’avverarsi di quella legge dipende unicamente da chi controlla la zona in cui vive la sirena in questione. Per zona intendeva dire pianeta, ovviamente.-

-E… chi controlla l’avverarsi della leggenda?-

-L’ultima volta che ho lavorato con delle sirene, in questa vita, il controllo era affidato a dei demoni del mare. Che trattano quella regola come se fosse spazzatura. Non c’è da preoccuparsi. Né per noi, né per le tue amiche.-

-… grazie.- Disse Noelle, libera da un grosso peso sul cuore. Certo, né Sara con Taro, né Hanon con Shirai o Rina con Masahiro avevano avuto ‘problemi’ per quella regola, ma poteva esser solo un caso. Quanto a Luchia, Kaito apparteneva alla stirpe dei Phantalassa, mentre Seira (per quello che ne sapeva lei) non aveva ancora interessi nel campo sentimentale. Prese per un braccio Itachi, accoccolandosi addosso a lui.

Il moro sorrise lievemente.

 

Da un’altra parte.

 

-CHE COOOOOSAAAAAAAAA?!?-

L’urlo che uscì dalle gole degli incappucciati era più di terrore che di sorpresa, ma questo non è importante.

-Lo ripeto: Hebi non è stato ucciso dalle Principesse Sirene, ma dall’Amaterasu, il fuoco nero che può bruciare per sette giorni e sette notti. Anzi, la sua anima è ancora prigioniera in quelle fiamme, e ci rimarrà finché non si saranno estinte.- Fece l’incappucciato che avevano mandato ad indagare sulla scomparsa del loro agente.

-Q… questo significa che…-

-Che Bloody Eyes è di nuovo attivo. E se lui è in giro…-

-Lo è anche Shark Blade, quei due erano come gemelli siamesi all’epoca della Guerra Magica. Le Principesse Sirene?-

-Sono sopravvissute. E purtroppo Hebi non è riuscito ad ucciderne neppure una.-

-Allora ha meritato il suo fallimento. E la sua fine. Gizmo, hai il compito di escogitare un piano per eliminare almeno una Principessa Sirena. Possibilmente quella della Perla Arancione.- Fece il capo del gruppo.

-Sarà fatto, dandhin.- Fece l’agente, inchinandosi e svanendo dalla sala.

 

Al Red Moon

 

-E lei chi sarebbe?- Chiese Karen additando una ragazza sui diciassette – diciott’anni, capelli azzurrini spettinati ed occhi viola, che stava incitando i clienti a scommettere sul “Numero della Birra”.

-Allenby – san. Un’altra del gruppo, che viene a giorni alterni.- Rispose Hidan, ormai rassegnato a quello che stava per succedere.

Si augurava, almeno, che la pazza decidesse di non coinvolgerlo.

-Quanto al “Numero della Birra”, è una delle trovate di quella pazza: prende un boccale di birra, e lo fa tenere ad un ‘volontario’ sulla testa. Poi bisogna riuscire a fargliela cadere. Chi ci riesce vince una somma di denaro.-

-Kisame, tocca a te.- Disse l’azzurrina con l’aria folle all’uomo – squalo appena uscito dagli spogliatoi.

-E stavolta non vince nessuno: solo Itachi riesce a far cadere il boccale a Kisame.- Fece Kakuzu, andando a fare le sue puntate, sicuro di vincere.

-Scommettete che riesco a farglielo cadere subito?- Fece Karen, sorridendo con molta calma.

-Se pensi di riuscirci… accomodati.- Fece Hidan ghignando, andando ad aggiungere la sua puntata a quella dei presenti.

Nel frattempo, il solito disperato provava a far cadere il boccale… prendendo a pugni Kisame.

Vanamente.

Quando il poareto finì il fiato, Itachi lo tirò indietro. Così, per precauzione.

-…-

-Come? Scommettete su Karen?- Chiese Haku, leggermente incredulo.

-… fallo e basta.-

-D’accordo.-

I presenti presero a ridacchiare, vedendo la minuta cameriera avvicinarsi all’armadio umano.

Karen sembrò valutare la montagna umana…

Kisame sogghignò, pregustandosi la sconfitta della ragazza.

Che fece una ghigna simile alle sue.

“Non è che mi ha fregato?” Pensò l’uomo – squalo.

Poi Karen prese la mira con la gamba, come mirando alle parti basse di Kisame…

SMACK!

E scoccò, inaspettatamente, un bacio allo squaloide.

Che, dalla sorpresa ed imbarazzo, fece cadere il boccale di birra al suolo.

Le mascelle dei presenti caddero al suolo, mentre Itachi e soci/ie incassavano le LORO vincite.

 

KK: Taccio sulle imprecazioni dette poi dai perdenti per puro buongusto… e per non dover mettere questa fan fiction tra le VM190 accompagnati dai trisnonni.

 

-Allora, genio?- Chiese ironica la violetta ad Hidan, che stava subendo le percosse di Kakuzu per la perdita monetaria.

-… ricordami di non scommettere più contro di voi…-

 

Higa, provincia di Yamaguchi, quella sera.

 

-Lo hai sentito pure tu?- Chiese una donna dai lunghi capelli arancioni ad un ragazzo dai capelli castano chiari ed occhi azzurri.

-Sì. Non sentivo una simile concentrazione di malignità da… da non abbastanza tempo.- Rispose lui, intristito dall’ennesima minaccia che incombeva sul mondo.

-È una minaccia che riguarda il mondo marino… io sento che debbo andare…-

-Allora verrò con te. Non voglio perderti.- Disse lui, stringendola a sé.

-Sentite piccioncini…- Fece la voce di una ragazza dietro ai due, che si voltarono stupiti verso di lei.

-S… Sayoko neechan?-

-E non fare quella faccia niikun. Pensi che mi sarei bevuta per sempre le tue scuse per quando partivi? Tenete, vi ho fatto un poco di bagagli…- Disse Sayoko Mori passando ai suoi due stupitissimi interlocutori una valigia da viaggio.

-… da quanto lo sai?-

-Da quando voi due ed i vostri amici avete seccato quel coso, qualche settimana fa.- Disse senza scomporsi la ragazza.

 

*gocciolone doppio*

 

Ennesimo cambio scena.

Ufficio del dirigente di un gruppo industriale che definire ENORME è poco.

 

DRRRRINNNN!

Il direttore si voltò perplesso verso il telefono, facendo cenno ai suoi assistenti ed alla segretaria di uscire.

Cavò poi fuori da un cassetto segreto della sua scrivania taglia XXL un telefono color nero, privo di tastiera.

Solo tre persone conoscevano il numero di quel telefono.

Una lo odiava più o meno cordialmente, e gli aveva tolto il saluto…

Un’altra viveva (letteralmente) su un altro mondo…

E l’ultimo era morto.

-…Pronto?- Chiese, titubante lui.

-

Mirage?-

-… s… sei tu Dante?-

-… ho bisogno di una mano. Il Vecchio Gruppo si stà riunendo.- Fece la voce del telefonante.

-Dove e quando?-

-Tra due giorni, in località ******. Vedi di essere puntuale. E portati dietro Inverno Folle, se la trovi.-

-Non l’hai trovata perché l’ho sposata. Tranquillo stregone, la avverto io. Tu piuttosto, cerca di non farti castrare da tua moglie.-

-Da dove pensi che io stia chiamando, riccastro? Salutami Paul ed il nuovo precettore che hai assunto per tua figlia.-

-Non mancherò.- Fece l’uomo mentre chiudeva la comunicazione.

-Miss Harriet? Disdica qualsiasi mio impegno per le prossime due settimane ed avverta il mio ufficio viaggi di prendere un caccia biposto con abbastanza carburante per arrivare in Giappone. Che sia pronto a partire entro due ore.-

-Sarà fatto direttore. Altro?-

-Mi metta subito in contatto con mia moglie, è urgente.- Finì di comunicare lui. “Ahh, Dante Dante… non so perché, ma sarà ancor più divertente del solito, stavolta.”

-Mr. Bao? Sua moglie in linea al telefono.-

-Grazie.

Mi ha chiamato il nostro vecchio amico.

……

Sì, lui.

So che dovrebbe essere morto, ma a quanto pare non è così. Ha detto che la truppa si riunisce. Ed intendo esserci. Tira fuori la valigetta in cui abbiamo nascosto quegli oggettini dei vecchi tempi.

No, non voglio coinvolgere Momo – chan.

Sì, ti amo anch’io. Ci vediamo all’aeroporto, tra un’ora e mezza.-

 

Altro luogo ignoto.

 

Un uomo nerboruto, capelli bianchi, barba ed occhi dorati fissava incuriosito l’ambiente intorno a sé.

Era appena ‘arrivato’… o meglio, tornato lì.

“Da quanto tempo non vedevo questo panorama?

Decisamente troppo. Bene capo, spero che il casino per cui mi hai chiamato valga la pena del viaggio…” Pensò lui, concentrandosi un istante… e svanendo subito dopo nel nulla.

 

Una qualche spiaggia non lontano dal La Perla e dal Red Moon.

 

Annunciato da un’esplosione, Gizmo (l’incappucciato di prima ndKK) aveva annunciato la propria presenza.

Le Principesse Sirene erano arrivate poco dopo.

-Oh, finalmente siete qui. Forza, cominciamo subito, così posso tornare subito al covo: c’è la replica della mia soap preferita.- Fece lui, irritando a morte le ragazze.

Come da regola, Luchia e Kaito presero ad amplificare l’effetto della canzone.

 

«Ooki na tabi ni deyou taiyou to kaze no kanata he

Kitto chizu ni wa nai rakuen no DOA wo hiraite

 

Kono sekai ni kimi ga umareta asa shukufuku no kane ga natta

Tatta hitotsu takaramono wo daite hito wa umarete kuru

 

Ano hi no kimochi wo wasurenaide kokoro ni nagareru Dear My Songs

 

Bokura wa tabi no tochuu taiyou no kuni wo mezashite

Donna chizu ni mo nai yakusoku no basho he

Ai fureta monogatari wo hateshinai mirai ni kaete

Kitto ironna yume kanaete yuku kara... waratte

 

Mienai kedo takaramono wa itsumo kokoro no oku ni aru

 

Ano hi no kimochi wo wasurenaide kokoro ni hirogaru Dear My Place

 

Kibou no kane ga hibiku unmei no tobira hiraite

Kitto tadoritsukeru saigo no rakuen

Kanashimi no ame ga tsudzuku sonna hi mo oyogitsudzukeru

Zutto mune no oku de shinjite kitanda... jibun wo

 

Niji no mukou ni ashita ga umareru oto ga shitara...

 

Bokura wa tabi no tochuu taiyou no kuni wo mezashite

Donna chizu ni mo nai yakusoku no basho he

Ai fureta monogatari wo hateshinai mirai ni kaete

Kitto ironna yume kanaete yuku kara... waratte

 

Kibou no kane ga hibiku unmei no tobira hiraite

Kitto tadoritsukeru saigo no rakuen

Kanashimi no ame ga tsudzuku sonna hi mo oyogitsudzukeru

Zutto mune no oku de shinjite kitanda... jibun wo…»

 

-Avete finito?- Chiese Gizmo, che non era stato minimamente sfiorato dal potere dei suoi avversari.

-Loro sì. Io ho appena iniziato. Katon: Gokakyuu no Justu!- Disse una voce dall’alto, seguita subito dopo da una sfera di fuoco che cadde su Gizmo.

Subito dopo, davanti al gruppo delle Principesse Sirene atterrò Itachi, nella sua tenuta Akatsuki.

-Doveva farmi qualcosa?- Chiese Gizmo uscendo dalle fiamme, intonso.

-Distrarti e basta.- Fece una seconda voce, mentre un calcio rotante colpiva il collo di Gizmo, mandandolo ad impastarsi su uno scoglio.

Il secondo ad entrare in scena, sempre con la Malefica Mantella indosso: Kisame.

-Thò, pure Shark Blade ci ha degnato della sua presenza.- Disse Gizmo, alzandosi un’altra volta, senza il minimo sengo di esser stato ferito.

-E non solo lui. Visto che ci avete dichiarato informalmente guerra, tanto valeva farci vedere in zona.- Fece una voce dall’alto. A bordo di un uccello di materiale simile a creta, stavano i restanti membri della Crimson Tears presenti in zona.

-Non cambia nulla. Anche se ci fossero King o lo stesso Dante, nessuno di voi potrebbe ferirmi. Neppure Akukuma.-

-… non avrei mai voluto farlo, ma mi ci hai costretto. Userò la mia più letale, devastante tecnica. Me l’ero proibita… ma farò un’eccezione.-

-Oh, e cosa vorresti usare? Anche perché…-SPLASH- …non sono solo.- Dissero in coro delle copie di Gizmo, uscendo dall’acqua.

-Bushin di qualche tipo o?-

-O. Sembra l’equivalente della tecnica speciale del Leader.-

-Lo vedrai.- Fece Bloody Eyes all’idiota. -La tecnica più pericolosa insegnatami da mio cugino Obito.- Poi, Itachi sembrò svanire…

Per riapparire dietro accucciato dietro ad uno dei Gizmo, mani giunte con indici e medi sollevati.

-Konohagakure Hiden: Taijutsu Ougi. Sennen Goroshi.-

TUUP!

-AAAAAAAAARGHHHHHHHHHH!!!- Urlò il corpo di Gizmo colpito dalla… tecnica…. ovverosia, una quadrupla ditata nel sedere… mentre volava in avanti.

-Thò, gli ha fatto male…-

Itachi, senza cambiare espressione, schivò gli attacchi degli altri corpi di Gizmo mentre spiegava ai suoi colleghi (ed alle sirene) il trucco.

-Questi cosi sono immuni agli attacchi che ricevono, ma solo quelli che sono ‘programmati’ ad ignorare. Per questo la vostra canzone non ha avuto effetto. Stessa cosa per la mia tecnica o per il colpo fisico di prima. Per ferirli basta fare qualcosa di inaspettato.-

-Quindi se…- Fece Noelle, mollando una ditata sugli occhi di un Gizmo, facendolo crollare al suolo con gli occhi cavati ed urlante di dolore.

-Precisamente. Vediamo un poco… sì, quella tecnica da folli dovrebbe andar bene.- Disse nuovamente Itachi, scattando nuovamente ad altissima velocità…

SBAAAAM!

Colpendo al mento due corpi di Gizmo con un calcio al mento, facendoli volare per aria.

Nel farlo, il cappello di paglia con campanelli che usava per coprirsi il volto volò via, facendo vedere alle ragazze il suo volto.

-OO-

-Le spiegazioni a dopo.- Disse il moro. Nel mentre, le Principesse Sirene si voltarono anche verso Kisame e verso quelli sul volatile (che si stavano difendendo come meglio potevano dagli attacchi di Gizmo.

-Aaargh! Ok gente, mi sono stufato. Sapete idioti, siete fortunati: al mio attuale livello, posso usare questa tecnica solo per tre ore.-

-Deidara, Sasori con quella tecnica in tre ore ci ha conquistato una decina di città.- Gli fece notare Kakuzu, mentre il biondo estraeva due rotoli di strana fattura.

-Taci, sottospecie di zombie policromo. Sasori!- Fece il biondo, facendo apparire davanti a sé quella che sembrava una marionetta umanoide con applicazioni che la rendevano simile ad uno scorpione.

-Ed ora… Aka Higi: Hyakki no Soen!- Fece lanciando in aria il secondo rotolo. Fili azzurrini presero ad uscire da uno scomparto che la marionetta aveva aperto nella propria metà destra del petto, attraversando il rotolo… e facendo apparire altre cento marionette umanoidi.

Due minuti dopo, tutti i corpi di Gizmo erano stati ridotti ad uno spezzatino.

 

 

 

 

 

La canzone usata in questo capitolo è Taiyou no Rakuen ~Promised Land~ (Prima Opening - Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch). Si ringrazia ancora il sito Mermaidmelody.it per le lyrics.

 

 

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Capitolo 3
*** Conoscere il nemico. ***


Ancora grazie a falcediluna per aver commentato

Ancora grazie a falcediluna per aver commentato. Lieto che l’apparizione degli Aka e della tua coppietta ti sia piaciuta.

Robychan, se ti è piaciuto lo spezzatino di cretino non oso immaginare quanto gradirai le polpette di idiota tra un capitolo.

Un benvenuto a Reina (guarda che la mia arte non è limitata dalle lemon. E per ora questa fic non ha bisogno di scene osé. Se il pubblico le vorrà… potrei cambiare idea ndKK) ed a sexycat, dal sito Manga.it. Grazie per il commento positivo.

Lord Martiya, per ora il suggerimento sullo strumento (anche perché sto rifacendo da capo la composizione della truppa, preferendo dare spazio al Girl Power) non potrà essere utilizzato… PER ORA.

Conoscere il nemico.

Ridotto a sushi Gizmo, i due gruppi si ritirarono al Red Moon.

Trovandoci pure Madame Taki.

-Le spiegazioni su cosa ci faccio io qui a dopo. Intanto chiaritevi tra di voi, perché penso che ne abbiate bisogno…- Disse la veggente del “La Perla” con voce calma.

-Allora… prima voi pazzi o prima noialtre?-

-Prima noi. Anche perché su di voi conosciamo abbastanza da potervi evitare di dover dare delle spiegazioni.- Disse Deidara, spolverandosi la giubba ed andando a rimettere a posto i suoi rotoli da evocazione.

-… e come… No, non credo di volerlo sapere…- Iniziò Luchia, massaggiandosi la testa.

-Sapere cosa?- Chiese Haku, togliendosi la sua maschera da Anbu ed andandosi a prendere un bicchiere.

Di latte, idioti.

-Come avete avuto le informazioni su di noi.-

-Tramite la variante internet usata dai maghi. Allenby, tra una trasformazione in gatta e l’altra, ha trovato talmente tanta di quella roba che potremmo persino dire quanti capelli avete in testa, a sbagliare massimo di due.- Disse Kurt, uscito dalla nebbia degli psicofarmaci ed insolitamente calmo.

*Crollo al suolo delle Principesse Sirene*

-Scusa kikko, una spiegazione meno folle non la potevi trovare?- Disse Noelle all’autore.

Questo è quello che mi è venuto in mente così su due piedi, Noelle – chan. Preferisci questo o quello che potrebbe suggerirmi Lord Martiya?

-Nononono! Tu almeno sai controllarti… almeno credo…-

Bene, ora torna alla storia e non scocciarmi, o giuro su Rei Ayanami che ti sparo in una fan fiction yuri con te, le Black Beauty Sisters e Lady Bat come protagoniste.

-*glomp* Obbedisco!-

-Scusa Noelle, con chi parlavi?- Chiese Karen alla sorella.

-Parlava con un pazzoide che conosciamo pure noi.- Intervenne Kisame.

Jaws.

-AAAAAAAAAAGHHHHHHHHHHH!- Urlò l’uomo – squalo andandosi a nascondere dietro Reika.

Adoro questo scherzetto. Debbo ricordarmi di offrire del ramen a quel biondino imprevedibile… e voi, piantatela di ascoltare la mia voce e ritornate a parlare tra voi, o vi sparo nel mondo degli Orsetti del Cuore.

-*coff* Allora… le persone che vedete qui costituiscono il… diciamo nucleo secondario del gruppo noto (almeno tra i maghi e le creature magiche) come Crimson Tears. La Crimson Tears nacque a causa di una scommessa vinta dal fondatore del gruppo, Dante del Regno Oscuro, con la Strega delle Dimensioni. Non chiedetemi che razza di scommessa fosse, perché nessuno di noi ha mai voluto saperlo.- Iniziò a narrare Kurt.

-Fatto stà che quella maga eternamente semi – ubriaca ci pescò da varie dimensioni, o addirittura dall’aldilà per alcuni di noi, e ci costrinse… ci più, chi meno, a lavorare con Dante.- Continuò Deidara.

-Successivamente iniziammo a viaggiare con quello psicotico durante un suo viaggio di allenamento.- Continuò Haku, che ricordava bene il viaggio, nonostante all’epoca avesse avuto circa sei anni.

-Ma perché parlate male di quel gran fiQo del capo? Vabbè, ho dovuto indossare la VOSTRA stramaledetta uniforme, ma ne valeva la pena…- Disse Reika con un rivoletto di bava alla bocca.

-Reika, sei stata sposata ed hai pure una figlia. Potresti piantarla di sbavare ogni volta che pensi al Capo?- Chiese Allenby, stufa della cotta di Reika per Dante.

-E perché mai? Prima o poi riuscirà a capire che la donna della sua vita non è quell’oca idiota di Aki, ma io. Ed allora verrà da me, e… OHOHOHOHOHOHOHOHOHOHOHO!- Fece la ninja, ridendo come una certa ginnasta pazza od una maga pettoruta (s)vestita di cuoio nero.

A parte Luchia, Hanon, Rina, Kaito ed Itachi, il resto dei presenti durante le risate si dovette tappare le orecchie a causa delle onde sonore. In particolar modo Deidara, per alcuni motivi particolari di cui parleremo in seguito.

-Tu… tu come hai fatto a resistere?- Chiese Kakuzu, che pur di non dover sentire ancora quella risata sarebbe stato pronto a dare in beneficienza tutti i suoi averi.

-…-

-Come sarebbe a dire “Uno dei miei cugini aveva l’hobby del canto, ma era stonato come una campana.”?- Chiese Hidan, ottenendo come risposta un cenno affermativo dal moro.

-Oh! _Esattamente_ come Luchia quando non ha la perla od è in forma umana e prova a cantare!- Disse Hippo, pentendosene subito dopo per uno sganassone della bionda.

-Tornando a noi… dopo alcune vicende, il Capo decise di disperdere il gruppo, usando un simpatico incantesimo di trasferimento nello spazio e nel tempo. Peccato solo che qualcosa sia andato male: Kakuzu, Reika ed altri due non son manco partiti, Haku ed Allenby sono riapparsi qua un anno fa, Deidara è riapparso nella realtà due anni fa… per sua fortuna, in un luogo in cui l’hanno potuto curare dalle ferite che aveva al momento di partire… io, il mio socio ed Hidan siamo ricomparsi due mesi fa.- Elencò Kisame, stancamente.

-Sapete qualcosa di quegli idioti?-

-Zero assoluto. Probabilmente Dante avrebbe potuto chiedere ad alcuni suoi conoscenti demoniaci di fornirci informazioni, ma noi non siamo riusciti a scoprire nulla.-

Da un’altra parte…

-Giiiiiizzzzzmoooooooo…- Ringhiò la voce del capo della banda di incappucciati, reprimendo a stento l’ira.

-*glomp* S… scusi capo… non pensavo riuscissero ad individuare il punto debole del mio potere, né che riuscissero a distruggere un così elevato numero di miei io…-

-*grrrrrrrrrrrrr* Sparisci dalla mia vista, recupera TUTTI i tuoi corpi di supporto e và ad ammazzare quelle sirene ed i loro estemporanei alleati, prima che decida di fartela pagare caraaaaa…- Disse il capo, mentre il suo corpo iniziava a scricchiolare.

-Agli ordini!- Fece Gizmo eclissandosi prima di venir sbranato.

-Ora, cari lettori, premete sulla freccetta rivolta verso il basso e fate scorrere la pagina per cambiare scena.- Fece la voce apatica della più ‘piccola’ della truppa, mentre guardava in… in un portatile Oo?

Gizmo camminava per i corridoi della base in cui abitualmente viveva, mentre da varie porte uscivano le sue ‘copie’ superstiti.

|Memorizzate le capacità extra manifestate dai membri della Crimson Tears durante lo scontro con i miei/nostri io, ed adattatevi. Immunità acquisita. Togliamo anche i limitatori? Dobbiamo, o verremo distrutti. Dove si trovano i nostri obbiettivi? Attualmente sono radunati al locale noto come Red Moon. Con loro c’è Taki. ……… È una catastrofe. Possibilità di ritirarsi? O lei od il capo. Da chi preferiamo essere massacrati?……… Non abbiamo scelta. Dovremo combattere.| Chiusi i pensieri della mente globale, i Gizmo arrivarono presso uno strano pentacolo inciso per terra e vi entrarono in mezzo, svanendo subito dopo.

-Posso dirvi io di chi si tratta.- Iniziò Madame Taki, attirando l’attenzione dei presenti.

-Storia breve o lunga?- Chiese Kisame prendendo una sedia.

-Lunga. E complicata.-

-Comincia pure a narrare.-

-Per certi versi, la loro storia è collegata alla famiglia dei Phantalassa ed alle Sirene. Allora… circa diecimila anni fa, ancora prima che gli antenati di Kaito apparissero su questo mondo, esistevano svariate razze. Come quella di Mikeru, o totalmente diverse. Molte di queste utilizzavano l’umanità di allora come dispensa, o come servitù, a seconda delle abitudini sociali ed alimentari.- Iniziò a raccontare Madame Taki.

«Eravamo forti.

Eravamo eroi.

Potevamo avere tutto quello che potevamo desiderare.

Tranne il rispetto. Tranne la gratitudine. L’affetto di chi non era come noi.

Ed alla fine, quando non ebbero più bisogno di noi, diventammo i mostri da uccidere a qualunque costo.

Siamo stati traditi.

Braccati come animali, uccisi senza pietà… ed infine, cacciati in un limbo non dissimile a quello in cui i nostri più pericolosi nemici erano stati sigillati.

Come dicono gli umani, al Destino non manca l’ironia.»

-Per difendersi da alcune razze piuttosto aggressive, dei maghi e degli alchimisti trovarono un modo per creare dei guerrieri. Guerrieri nelle cui vene e nei cui corpi erano presenti il sangue, le carni ed i poteri di razze non – umane.-

-Mi ricorda un certo manga…- Fecero sottovoce Itachi ed Hidan, che in quel manga ed uno simile avevano trovato parecchie ispirazioni per certi lati del loro lavoro.

-*ah-emh* i guerrieri creati con quella particolare tecnica acquisivano elevate capacità fisiche, resistenza ai limiti dell’impossibile alla magia ed una capacità rigenerativa tale da arrestare il loro invecchiamento.-

-Allora è stato un bene che ojisan non abbia mai incontrato questi tipi… in pratica, avevano creato l’immortalità.- Disse Reika riferendosi ad un suo certo parente ben noto ai fan di Naruto.

-Solo finché il ‘guerriero’ desiderava vivere o non veniva decapitato. O comunque subiva danni tali da pregiudicare la sua integrità fisica.-

-In pratica, morte in caso di decesso psicologico, decapitazione o smembramento.- Fece Kakuzu, in qualità di medico.

-Una domanda: come possiamo riconoscerli… a parte quando ci attaccano?- Chiese Rina.

«Diecimila anni di storia, per il mondo che ci aveva rinnegato.

Centomila anni di prigionia, per noi.

Diecimila anni di oblio, per l’umanità traditrice.

Centomila anni di odio, per noi.

Pagherete il prezzo di tutto ciò.

Ogni singolo istante di dolore, ogni singolo momento di oscurità.»

-Semplice. I ‘guerrieri’ si potevano riconoscere, prima del loro esilio, da un simbolo personale e da un marchio speciale. Entrambi i ‘tatuaggi’ venivano apposti su una parte del corpo scelta dal guerriero. Il simbolo variava da guerriero a guerriero, e rappresentava il suo potere od il suo soprannome. Quanto al marchio, aveva questa forma.- Rispose la veggente, passando la mano destra sul dorso della mano sinistra… e facendo apparire un simbolo circolare simile ad un drago – serpente che si mordeva la coda, con inscritto dentro un omega; il tutto color nero.

-O.O … tu… tu eri…?-

-Una di loro, sì. Vedete, quando i Phantalassa combatterono la loro guerra personale contro le forze della precedente Aqua Regina, partecipammo al conflitto, combattendo contro quelli che all’epoca erano i nostri nemici giurati. Ovvero, gli antenati di Kaito. Tuttavia… dovete sapere che vi era anche un altro conflitto all’epoca.-

-Di che conflitto parli? Gaito me ne avrebbe parlato, pieno com’era di livore contro il mondo intero…- Disse Kaito riferendosi al fratello scomparso.

«Eterno odio agli Dei, che ci hanno snobbato.

Eterno odio ai Demoni, che ci hanno condannato.

Ed eterno odio agli Umani, che ci hanno tradito.»

-Veniva chiamata “Guerra del Cielo Demoniaco”. La guerra tra la stirpe dei Mazoku e quella degli Shinzoku.-

-Ce ne ha accennato il sé demoniaco del Capo… se non sbaglio, hanno vinto i Mazoku di stretta misura.-

-Esattamente. Una delle conseguenze della loro vittoria fu la creazione di una barriera attorno a qualsiasi pianeta abitato da esseri senzienti. La barriera impediva che esseri sovrannaturali potessero essere identificati a vista. Ma non solo. Inibiva la magia innata delle creature ‘estranee’ al pianeta. Ed impediva i passaggi da una ‘dimensione’ all’altra. E solo di recente… recente dal punto di vista demoniaco, ovvio… la barriera ha perso potere.-

-Immagino che voi ‘guerrieri’ non abbiate gradito la cosa.- Disse Coco, comprendendo più o meno quello che dovevano aver passato. Più o meno quello che avrebbero passato LORO se i ‘normali’ esseri umani avessero scoperto la loro esistenza.

-Ovvio. Le razze che eravamo assoldati a combattere mentre proteggevamo gli umani si ritirarono nel Makai o nei Meikai. La maggior parte delle altre invece emigrarono quasi tutte in ‘limbi’ in cui la loro magia poteva esistere liberamente. Risultato: venimmo cacciati e perseguitati. Quelli di noi che non vennero uccisi, vennero banditi in un limbo simile a quello abissale in cui erano stati sigillati i Phantalassa ed i loro alleati. Oppure ottennero ospitalità presso alcune delle razze non – umane che potevano esistere liberamente nel Ningenkai. Come ho fatto io.- Finì di narrare Taki.

«Ironia della sorte, i nostri nemici passati o futuri ci hanno aperto la porta.

Coloro che dovrebbero fermarci, sono responsabili della nostra possibilità di vendetta.

L’incuranza del Guardiano della Soglia, l’ira ed il dolore di una Principessa Sirena, la follia del Re Distruttore e la scomparsa del Re Alato(1) sono state le chiavi della nostra libertà.»

-È stato a causa delle azioni di Sara che i guerrieri sono potuti evadere dal loro limbo?- Chiese Seira, che si era sempre sentita ingiustamente in colpa per le azioni della sua ‘genitrice – sorella maggiore’.

-In parte. Con il sigillo apposto dall’Acqua Regina sulla ‘prigione’ dei Phantalassa indebolito, la scomparsa di Mikeru poco tempo fa e la distruzione, all’incirca venti anni fa, di un tempio nel Regno Magico da cui dipendeva l’esistenza del sigillo riguardante il limbo in cui vennero confinati i ‘guerrieri’

-*grrrrr*- Ringhiarono vari membri della Crimson Tears.

-Cosa c’è?- Chiese Hanon.

-C’è che sappiamo il motivo per cui la barriera ha perso potere.- Fece Haku, decisamente più controllato dei suoi colleghi.

-Ah. E quale sarebbe?-

-King ed il suo stramaledetto artefatto Eversor ex mundus (2)! Durante la Guerra dei Maghi, avvenuta appunto venti anni fa, King distrusse con il suo artefatto una base di youkai. Ed indovinate dov’era piazzata la base?- Imprecò Kisame.

- -_-‘’ fatemi indovinare. In un tempio, per caso?- Domandò Kaito, oramai rassegnato alla caterva di guai.

-Esatto. Un momento… hei veggente, come mai non si sono fatti vedere allora?-

-Kisame – san, i miei ex compagni saranno anche assetati di vendetta, ma non sono stupidi. Almeno, non fino a questo punto. Tra voi, l’Ala Rubra, la Doll Master a piede libero e chissà cos’altro in circolazione, non si sarebbero mossi per nessun motivo. Poi voi e la Doll Master siete scomparsi e l’Ala Rubra si è disciolta, Fuku e Mikeru hanno abbandonato questo mondo, Gaito è deceduto assieme a Sara durante la scomparsa del castello degli abissi…-

-In pratica, li abbiamo aiutati.-

-Più che altro si sono approfittati delle sconfitte altrui. E delle crisi amorose di altri…- Fece con massima ironia Itachi.

Da un’altra parte, una ragazza dai lunghi capelli castano – arancioni starnutì fragorosamente.

-Cosa dobbiamo aspettarci, adesso?-

-Dalle descrizioni che mi ha fatto Itachi – san, posso dire che avete ‘rimosso’ uno dei ‘guerrieri’ più deboli che conoscevo e FORSE uno dei dieci più forti di tutta la ‘compagnia’. Con Gizmo non si può mai sapere.-

-C… come?- Chiese Deidara perplesso. Li aveva colpiti/o con la tecnica più devastante del suo vecchio collega… e non era bastato?

-Sì. All’epoca in cui lavoravamo assieme, era solito inviare grosse quantità dei suoi corpi in avanscoperta, farli massacrare dai nemici per rendersi immune ai loro poteri e poi piombare con un numero ristretto di suoi io per eliminarli senza subire ferite. Di sicuro si farà aiutare da Riz, suo fratello gemello.-

-Poteri?-

-Simili a quelli di Gizmo. Anche lui ha dei corpi di ‘supporto’, ma solo dieci e basta. Lui, a differenza di Gizmo, non ha la capacità di immunizzarsi dai poteri altrui. Disgraziatamente, bisogna ferire tutti e undici i suoi corpi contemporaneamente perché una ferita sia permanente.- Spiegò Madame Taki.

-…- Traduzione istantanea dall’Itachese: “Mendokuze” (Che seccatura).

-Non sei per niente divertente Itachi.- Disse Hidan.

Nel frattempo, i Gizmo erano apparsi in una delle calette della zona. Trovandovi altri undici incappucciati e tre ragazzine dai capelli bianchi e dotate di ali piumate.

-Oh, persino i tre Cani da Guardia(3). Cosa vi ha convinto a venire qui?- Chiese un Gizmo.

-Cacciatore delle Tenebre, il nostro desiderio è impedire che delle sirene riescano ad evadere alle leggi celesti. Ed onorare il debito che abbiamo con voi.- Fecero le tre in coro.

-Benissimo, allora sapete benissimo cosa fare: sigillare in una forma umana il Demone Protettore dei Phantalassa: all’ultima guerra con loro, a causa sua abbiamo quasi perso l’intero conflitto.-

-Sarà fatto.- Altra risposta corale delle tre, che svanirono subito dopo.

-Iniziamo a lavorare, fratellino?- Chiese uno degli incappucciati.

-Ovviamente, fratellone. Hai portato le bestie di copertura?-

-Pochi pesi massimi o tantissimi pesi piccoli?-

-Entrambe le opzioni.-

-L’avevo immaginato.

Note:

(1) riferimenti rispettivamente a Hippo, Sara e Gaito, Mikeru (Mermaid Melody) ed il padre di Angol Mois (Keroro Gunso)

(2) nome inventato da me per riferirmi alla doppia mazza ferrata che si vede usare dal padre di Angol Mois in uno dei volumi del manga di Keroro Gunso.

(3) si tratta di tre odiose mocciose alate che rispondono al nome di Ker, Ber e Ros. Sono una citazione al live action Garo.

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Capitolo 4
*** Ritorni e Risvegli ***


falcediluna, lieto che tu abbia riconosciuto le tre seccatrici (che ti garantisco faranno un’orribile fine)

falcediluna, lieto che tu abbia riconosciuto le tre seccatrici (che ti garantisco faranno un’orribile fine). Quanto a Mois e paparino, credimi, non hai ancora saputo NIENTE dei casini che li circondano. Sara riappare invece in questo capitolo.

Robychan, sia io che te sappiamo che Sara è ancora viva. I _personaggi_ della fan fiction, no. Comunque sia, spero ce ti godrai lo scardinamento di mascelle in questo capitolo, dato il ritorno della pel di carota ‘anziana’ delle Principesse Sirene.

Reina, sono PERFETTAMENTE a conoscenza di quei dettagli sulle differenze tra i due incendiari (già me li immagino a litigare su chi avrebbe più successo con le fans. Itachi che dice “Sono più alto” e Hiei che ribatte “Io ci vedo” ndKK), ma quello di cui ho accennato serve solo come intermezzo narrativo, nulla di più. Le Principesse Sirene delle Mary – Sue? Permettimi di obiettare, ma io penso che siano tutto, fuorché Mary Sue.

Lord Martiya, mi spiace che tu non possa collaborare ad un’eventuale traduzione della fic in inglese. Ti faccio comunque i miei auguri per i tuoi altri lavori. E no, il tuo suggerimento per uccidere Gizmo non può essere accolto, altrimenti mi sarebbe bastato far apparire Itachi vestito da Batman (tra l’altro, ho idea che tra i ninja del Naruto – verse Batman tirerebbe da matti ndKK).

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Detto questo, buona lettura per il nuovo capitolo!

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Ritorni e risvegli.

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Diverse creature, al comando mentale di Riz, apparvero od emersero dalle acque.

Dieci di esse parevano versioni color nero e palestrate del mostro che Hebi, a suo tempo, aveva dirottato contro le Principesse Sirene.

Le altre, decisamente più numerose, sembravano simili ad incroci tra pipistrelli, zanzare e scarafaggi.

Poi, uno dei Gizmo tracciò un simbolo di energia nell’aria, che subito si disperse, come sparendo.

-Ed anche se arrivano tutti, con questo li freghiamo…- Disse un altro dei Gizmo.

-Ne sei sicuro? Bloody Eyes ha la facoltà di vedere l’energia magica…-

-Ma questa non è energia magica come la intendiamo noi. Non è magia, non è ki… non è niente di definibile. Ed anche se Bloody Eyes potesse percepirla, sarebbe comunque confusa dal potere nostro e delle creature che abbiamo chiamato.- Disse Gizmo, strasicuro di sé.

L’ingenuo/i.

Se era/no fortunato/i, Itachi lo/i avrebbe scoperto/i in meno di pochi secondi.

Se fosse/ro stato/i SFORTUNATO/I, lo/li avrebbe beccato/i Allenby, dal Red Moon.

E siccome la fortuna è cieca, o perlomeno bendata, ma la SFORTUNA è un cecchino (allieva di Carlos Hathcock e di Vasily Grigorievic Zaitsev, molto probabilmente ndKK), indovinate un po’?

Sì, Allenby lo/i aveva beccato/i subito, con un metodo talmente folle che persino io ne sono rimasto scioccato.

Intanto però andiamo in un altro ‘luogo’.

A metà strada tra il mondo che stiamo vedendo ed un altro, per essere precisi.

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In quel non-luogo, le tre mocciose pseudo divine, note come Ker, Ber e Ros avevano atteso il Demone Protettore dei Phantalassa.

Ovvero, il mazoku meglio noto come KillKenny Babel, il Crazy Priest.

Il folle Demone tornava da un diverso Universo, in cui aveva svolto un lavoro per il Ma – ou lì residente.

In condizioni normali, si sarebbe accorto prima di subito delle tre ‘sorveglianti’ del confine tra Makai e Ningenkai.

Purtroppo (o forse dovremmo dire per fortuna… poi capirete perché ndR) la traversata tra un Piano Astrale e l’altro aveva sfasato i sensi del demone.

Che non si accorse quindi del sigillo che le tre crearono nel punto in cui si stava ‘materializzando’.

SCRRRRSCHHHHHHH!

E con un forte rumore sfrigolante imprigionò il mazoku.

-Oh, chi si rivede! I “Cani da Guardia”… a cosa debbo questo agguato?- Chiese ironico il Prete Folle, esaminando il sigillo che lo stava bloccando.

-…-

-Almeno sapere perché avete piazzato questo bel sigillo… sapete, potrei persino lasciarvi vivere, se mi fate divertire.-

-… non ridere mazoku. In nome delle Alte Divinità, sei condannato alla sigillazione in un corpo mortale per futura interferenza con gli Editti Divini.- Dissero le tre, SEMPRE in coro.

-… non mi pare che qui vigano le leggi della Precrimine di Minority Report… (1)- Disse con sempre maggiore ironia KillKenny Babel, iniziando ad usare i suoi poteri per sfondare il sigillo.

-I tuoi sforzi sono inutili demone. Arrenditi alla sigillazione, ed eviterai di soffrire.-

RAACCKKK-PTUÌ!

Ed uno scaracchio precisissimo del demone centrò in un occhio una delle tre mocciose.

-Ecco la mia risposta, Ker.-

-Io sarei Ros…- Disse la sputacchiata.

-Dettagli!- Fece il Demone, che stava riuscendo a incrinare il sigillo.

Poi le tre, resesi conto che il mazoku le stava fregando, ripresero a concentrarsi ed aumentarono le energie del sigillo.

AAAAARGHHHHHHHHHHH!

L’urlo di dolore che si udì poco dopo fu un chiaro segnale che le tre avevano avuto ragione del Mazoku… o no?

.

Red Moon

.

-Ok, ok… grazie mille, e grazie per le informazioni. Ci si sente.- Fece Allenby spegnendo il cellulare, rivolgendosi poi al gruppo riunito.

-Ok gente, l’alter ego Q dell’autore mi ha appena avvisato di una trappola in cui Gizmo e Riz vorrebbero farci cadere. Sembra inoltre che abbiano chiesto a delle impiccione di sbarazzarsi di un suo collega in zona, ma non ha saputo dirmi di più.- Disse la pazza con i capelli azzurrini.

Scusa Allenby, ma da quando hai il numero del Receptionist dell’Ospedale Psichiatrico Multiversale EVUM? (2)

-Oh, più o meno da prima che il capo mi facesse evocare dalla Dimensional Sorceress. Perché, è un problema?-

Mamamama tu NON DOVRESTI aver accesso ai dettagli della trama!

-Ed i tuoi colleghi? Per non parlare della ‘veggente’ del gruppo dei nostri avversari, che vede nelle tue trame solo perché ti ha crakkato il computer ed è iscritta a Forum Free.- Ribattè acida l’ex pilota di Mobile Suit, zittendo per la prima volta l’autore di questa ed altre storie.

Narratore te vedi di tacere o ti spedisco… devo ancora decidere se da Hypnodoujin o da AkuOreo, ma comunque non ti piacerebbe. Per il sì o per il no, narra e basta, chiaro? (3)

AAAARGHHH! Emh… tornando alla storia… ascoltate le notizie passate da Allenby, i membri del gruppo avevano afferrato le armi a disposizione ed avevano sorriso sadicamente, preparandosi alla strage degli idioti.

Certo, l’immunità ai loro poteri di Gizmo e l’abilità di resistenza del secondo impiccione erano dei problemi non da poco, ma avrebbero trovato una soluzione, come sempre.

-Se solo il capo ed il resto della squadra fossero qui…- Fece a bassa voce, malinconico, Deidara.

Tutti gli altri della Crimson Tears, concordi con il biondo, annuirono tristemente.

-… se il capo fosse stato qui, Domoto – san e Nanami – san non si sarebbero mai conosciuti. Evitate di recriminare sul passato, sapete meglio di me che il capo non poteva evitare di andarsene.- Fece Haku mettendo a tacere le pene personali dei suoi sempai.

-Tuttavia si sarebbe divertito, a fucilare quegli imbecilli.-

-Anche questo è vero.-

-Scusate… ma come mai dite che, se ci fosse stato il vostro… capo io e Kaito non ci saremmo mai conosciuti?-

-Perché, per motivi decisamente troppo complicati da spiegare, la precedente Acqua Regina non avrebbe mai separato Kaito e Gaito. Con tutto quello che ne consegue.- Disse Deidara, con l’aria di chi dice “Accontentatevi di questa spiegazione”.

Usciti, il biondo artista ‘espanse’ con la sua tecnica un uccello di creta piuttosto grosso, su cui i due gruppi riuscirono a raggiungere il posto in cui erano attesi.

-‘tachi?- Chiese Reika a colui che aveva quasi sterminato il suo clan (di ipocriti. Nd Itachi Taci! ndKK)

Il moro attivò la sua capacità speciale, prendendo a scrutare il luogo mentre planavano.

-‘Vedo’ la traccia dell’energia che hanno usato. C’è una specie di simbolo sotto di loro ed un vero e proprio muro orizzontale sopra le acque.- Fece il moro con la massima calma.

-D’accordo, vediamo di riuscire a distrarli. Scendete tutti.- Disse Deidara, incitando i compagni a scendere. Poi, quando l’uccello di creta fu sgombro di occupanti… -ART IS A BANG!- Urlò l’artista, scagliando la sua creazione sugli avversari.

Che, anche se immuni ai danni che l’esplosione avrebbe causato loro, vennero comunque dispersi dallo spostamento d’aria generato dall’immane botto.

-Non credi di aver esagerato? Usare l’esplosivo al chackra C2…- Si lamentò Kisame, stappandosi l’orecchio.

-Per la verità era al C1… non ve l’ho detto che, dopo il mio cambiamento, il livello della mia arte è aumentato?- Disse il biondo folle, osservando con piacere il cratere che aveva creato.

-Ti servirà a poco. Fratello, quando torniamo alla base ricordami di regalare dei dolcetti a Rhosyn…- Fece un Gizmo a Riz.

-Oh già… ha azzeccato sia il loro arrivo, sia le informazioni che l’alter ego dell’autore ha passato loro.- Rispose il Riz presente…

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KK (only mind)Questa me la pagate, fosse l’ultima cosa che scrivo. Voi non siete pg di primo piano come Reika o Kurt, siete solo comparse. Fosse stato uno degli Shinigami a provocare ci sarei passato sopra, ma adesso mi avete fatto arrabbiare.

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… recitando poi una frase in una lingua ormai dimenticata, scatenando la trappola che avevano così brillantemente disposto.

Subito, un lampo accecante si diffuse nell’aria.

Quando il lampo si dissipò, nella caletta erano rimasti solo Kaito, Luchia, Reika, Seira, Kurt ed Allenby.

L’istante dopo, i colossi ed una sessantina di creature volanti emersero violentemente dalle acque.

Le creature volanti si alzarono rapidamente di quota, iniziando a generare delle scariche violacee tra di loro.

-Cosa?!?- Disse Reika, vedendo le trasformazioni di Luchia e Seira svanire e l’“aura” di Kaito ridursi notevolmente.

-Vi piace quest’area di interferenza? L’abbiamo preparata apposta per voi.- Dissero i Gizmo, estraendo delle falci dal nowhere e giocherellandoci sadicamente.

Seira, pur non potendo passare alla Idol Form, prese fiato e si concentrò sul suo potere.

-Cambierà, con l’amore riuscirò…- Iniziò a cantare Seira, mentre la sua aura color arancione iniziava a diffondersi da lei.

-Eh no, non si fa!- Disse Riz tirando uno strano ‘ago’ d’ombra contro Seira…

-…a spegnere il male che c’èachhh…- Seira, dentro di sé, imprecò a tutto spiano: il dardo aveva paralizzato le sue corde vocali ed ulteriormente sigillato i suoi poteri.

-Ed ora… attaccate!- Ordinò uno dei Gizmo alle creature volanti.

Reika, cacciati fuori dalle tasche della sua tenuta da ninja due kunai, iniziò una strenua lotta con le creature, cercando di difendere i suoi colleghi più indifesi; mentre Kurt aveva armato un lancia – granate ed aveva centrato uno dei bestioni in un occhio, facendolo infuriare e scatenando una rissa tra i mostroidi più grossi.

Poi, gettata l’arma ormai inutile, prese un machete ed un’accetta che portava attaccati alla cintura ed, al grido “STURMTRUPPENPANZERDIVISIONEN!” (4) si era lanciato nella mischia, colpendo qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.

Allenby, Luchia e Seira dovevano limitarsi a fare lo slalom tra gli attacchi che gli venivano rivolti (l’azzurrina aveva una base nelle arti marziali, ma senza il potere della Carta Pactio le sue prestazioni fisiche erano decisamente inferiori a quelle dei suoi colleghi ndKK) mentre Kaito usava quel poco di potere che riusciva ad emanare e lo scettro della sua stirpe per difendersi.

-Poveri, poveri mortali… allora è vero che, senza il vostro beneamato leader, la Crimson Tears non è altro che un ammasso di incompetenti… bhè, dovreste ringraziare il vostro capo: grazie alla sua vigliaccheria, adesso noi potremo battervi. E senza voi, niente potrà fermarci.-

Le parole dei Gizmo fecero venire i cinque minuti ai membri della Crimson Tears presenti lì…

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Altra dimensione 1 (KillKenny Babel + Cani da Guardia)

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AAAARGHHHHHHHH!

Dove prima vi era il sigillo creato da Ker, Ber e Ros, ora si vedeva solo una gran colonna di ‘fumo’.

-Abbiamo concluso la missione.-

-Ora dobbiamo solo tornare al Piano Umano e punire il Guardiano del Cancello.-

-Ha permesso alle Principesse Sirene di raggiungere quel confine che non dovevano superare.-

-Ed ha fatto bene.- Disse una voce da in mezzo al fumo. Seguita poi da una serie di frasi poco rassicuranti.

-Four Lords of Darkness,

lead me your power! - Seguito poi da un’altra serie di frasi. (Le parole successive sono tradotte dal greco antico ndKK) -Catene del Cielo Oscuro, obbedite al mio Comando ed imprigionate chi mi è nemico!- Subito dopo, una massiccia ondata di energia simile a fulmini oscuri catturò le tre mocciose, bloccandole.

Dal fumo, emerse un uomo vestito con la Malefica Mantella dell’Akatsuki, ma senza copri fronte e con un bastone da mago in mano. Capelli ed occhi castano – rossicci, sul metro e ottantadue… e l’aria terribilmente sadica in volto.

-Grazie per avermi riportato tra i vivi, signorine.-

-Chi sei, mortale?-

-Giusta domanda. Il mio nome è Kaito Kuroda, ma sono meglio noto come Ankokukai no Dante, fondatore della Crimson Tears.-

Le tre mocciose alate impallidirono più di quanto già non fossero, mentre digerivano l’informazione.

-AAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!-

Cacciando poi un urlo acutissimo, come videro il mago oscuro tirar fuori da sotto la mantella una guida. Per la precisione, quella intitolata “I 100 Universi che NON VOGLIO visitare”, di Kurosuzaku no Shinigami Hiro Hellmaster.

-Allora… dove vi mando? Umh… facciamo così. Visto che tanto io quanto il mio sé demoniaco vi ringraziamo per avermi riportato in attività, vi manderò nelle Midlands. Se sarete fortunate, avrete una morte indolore. Buona giornata a tutte quante.  Four Lords of Darkness,

lend me your power! (greco) Per il contratto con Crono e Medea, si aprano le porte dei Mondi! Viaggio Allucinante!- Alle frasi di Dante, un varco oscuro si aprì dietro alle tre, facendole svanire da quel luogo.

-Ed ora, torniamo a casa… anche se non so in quale quando riapparirò… debbo comunque tornare.- Mormorò poi il mago, recitando un breve incantesimo e svanendo da quel luogo.

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Piano Mortale, luogo dello scontro (Reika, Allenby, Kurt, Kaito, Seira, Luchia; 7 Gizmo e 3 Riz).

…Allenby digrignò i denti, mentre metteva inconsciamente mano alla Carta Pactio che portava con sé…

Sentendola improvvisamente calda. La estrasse, e vide che era tornata normale.

Improvvisamente, con le lacrime agli occhi, scoppiò a ridere…

-Ma che succede?- Chiese Kaito, leggermente preoccupato.

-Succede… hehehehe… succede che adesso li rompo! Adeat!- E, con un piccolo lampo, la carta si trasformò in uno strano aggeggio simile ad un orologio hyper tech al polso destro dell’ex pilota, mentre la Malefica Mantella compariva sopra di lei. Allenby armeggiò con i ‘comandi’ dell’orologio -… MECHA EVOCAZIONE! FASE 1!- Urlò poi, mentre mantella, orologio ed abiti venivano sostituiti da una strana variante di una Sailor Fuku bianca con decori rossi ed azzurri. Sul petto, a ‘chiudere’ un fiocco rosso, una spilla simile alla testa di un Gundam.

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*occhi pallati dei presenti*

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-Come avete osato offendere l’onore della Crimson Tears e del nostro Leader, Dante del Regno Oscuro? Se anche il Capo, i miei compagni ed il cielo dovessero perdonarvi, io non lo farò! Sono Sailor Nobel, e vi punirò nel nome dei Gundam!- Dopo la sclerata, Sailor Nobel (chiamiamola così va ndKK) estrasse da dietro la schiena (probabile Hammerspace ndR) due beam saber taglia umana e prese a ridurre a sushi le creature che le capitavano a tiro.

-Se le Pactio Card sono di nuovo vive questo significa che… Adeat!- Ed oltre alla mantella Akastuki – style, nelle mani di Reika apparve una spada simile a quelle occidentali, di colore nero. Identica cosa per Kurt, che adesso aveva nelle mani un M-16.

-SI LAVORA!- Urlarono la ninja e l’italo – teutonico, facendo a pezzi quei mostroidi che osavano avvicinarsi ed impegnano in combattimento i Gizmo che gli capitavano a tiro.

Dando così tempo ai tre non – combattenti (perlomeno combattenti esperti) di riprendere fiato.

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Altra dimensione 2 (Hidan e Coco; 1 Riz)

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L’immortale dell’Akatsuki e la Principessa Sirena dell’Oceano Pacifico (Sud) si erano ritrovati in un luogo simile ad un mare, composto di acque scure.

Immersi in un luogo in cui non si potevano vedere né il fondo né la superficie.

E, oltre alla serie di mostri di vario genere atti a generare il campo anti – trasformazione, vi era uno dei corpi di Riz.

Hidan aveva passato subito la sua falce a tripla lama a Coco, preferendo ricorrere ad un kunai.

In quel ‘luogo’ lì la sua maledizione/benedizione doveva operare a pieno regime per impedirgli di morire, ed inoltre faceva una fatica immane a muoversi ed a difendersi.

Tutto l’opposto di Coco: la sirena, adesso nella sua forma naturale, aveva un margine di movimento e di velocità superiore perfino a quello delle creature mostruose.

*Uhuhuhu… perché non vi arrendete? Tanto, prima o poi riusciremo ad avere ragione di voi. Il temutissimo Akukama qui presente non può usare la sua tecnica. Non senza un suolo su cui tracciare il simbolo di Jashin e senza poter prendere il sangue di un suo avversario. Tecnica che su di me non avrebbe comunque effetto. E tu, Principessa Sirena della Perla Gialla… tu non subisci attacchi, ma i danni che mi procuri non sono mai permanenti. Anche se la situazione sembra in stallo, è chiaro anche a voi come andrà a finire…* Fece il logorroico Cacciatore dell’Oscurità, ridacchiando sadicamente.

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Altra dimensione 3 (Kakuzu e Deidara; 3 Gizmo e un Riz)

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Il medico/tesoriere e l’artista si erano ritrovati un una strana sotto – dimensione simile ad un deserto. Circondati da esseri simili a scheletri ‘in carne’ dotati di ali piumate e tre ‘corpi’ di Gizmo.

Accompagnati da due creature umanoidi.

-A te gli idioti ed a me i pesci piccoli.- Disse il biondo al collega, spedendo subito dopo un paio di ‘volatili’ contro gli Orrori (5) lì presenti.

-Grrrr… accidenti a te, maledetto [equivalente di ‘scaricabarile’ in giapponese antico]!- Imprecò l’avaro, prendendo a sparare tecniche elementali e simili sui Gizmo e sui loro due accompagnatori.

Senza fargli nulla (anche se i due figuri si tenevano alla larga dalle sue Katon Justu) di rilevante.

-Hai finito di consumare inutilmente le forze?- Chiese un Gizmo.

-Perché non ti arrendi?-

-… ok, non volevo farlo, ma mi ci avete costretto…- Fece il tesoriere, tirando fuori da sotto la mantella dei portamonete.

-Cosa vuoi fare, cercare di corromperci con i sold*agh*- Ed il Gizmo che stava parlando crollò a terra, la testa perforata da un qualcosa che lo aveva colpito violentemente.

Una monetina da 5 Yen, per essere precisi.

-ODIO sprecare del denaro, ma se è l’unico modo per battervi, ricorrerò al Rakansen (6).- Fece Kakuzu, ‘caricando’ le sue mani con altre monetine e sparandole come una raffica di proiettili verso gli avversari.

Per il Gizmo precedentemente colpito, che si stava rialzando mentre si rigenerava a fatica, fu come essere centrato da un fucile caricato a pallettoni.

La sua testa e la parte superiore del suo torace esplosero in mille pezzi, uccidendolo sul colpo.

Uno dei suoi colleghi fu più fortunato: ci rimise solo un braccio, che lentamente prese a rigenerarsi.

Il terzo, infine, riuscì a parare l’improvvisato attacco con la sua arma (rimettendocela).

-Ma come cazz… *sweatdrop*-

Kakuzu infatti aveva ‘sparato’ sia con le mani, sia con degli pseudopodi generati dai suoi ‘legacci’ organici. Come se avesse avuto dieci mani, in pratica.

Con un simile volume di fuoco, i terribili danni che aveva procurato ai suoi tre avversari erano facilmente spiegabili.

Comunque sia, i due superstiti non fecero in tempo ad organizzare una difesa: Kakuzu aveva sparato una seconda ondata di colpi, riducendoli a marmellata.

-Una domanda: come mai voi due non avete fatto niente per schivare il colpo?- Chiese perplesso il centenario ex membro dell’Akatsuki ai due complici dei Gizmo, che non si erano mossi di un millimetro. Anzi, non erano stati minimamente scalfiti dall’attacco dell’ex tesoriere della ben nota organizzazione criminale.

-Il metallo non può ferire le nostre carni, Mortale.- Fece uno dei due, mettendo in mostra dei canini parecchio appuntiti.

-Oh, dei vampiri. Di che razza, tanto per chiedere? Aluka, Ishologu (7) o cosa?-

-Kudlack (7), purtroppo per te.- Disse un altro dei due, sparando una raffica di energia magica sullo shinobi.

Raffica prontamente parata dal corpo di un Orrore scagliato davanti al colpo da Deidara.

-Allora posso battervi io.- Disse il biondo, avvicinandosi mentre teneva per il collo un altro Orrore.

-Come, con le tue esplosioni, artista del cavolo?- Chiese Kakuzu.

-No.- Disse lui mentre l’Orrore improvvisamente urlava e si accartocciava, dissolvendosi. -Con quello che mi ha insegnato la mia nuova Master.- Aggiunse, mostrando dei canini allungati e le bocche sulle mani, anch’esse con i canini ‘deformati’.

-… dovremmo essere spaventati, novizio?- Domandarono ironici i due, lanciando delle raffiche di tenebre sui due.

-Sì, visto che la mia Master è la kresnik nota sia come Maga Nosferatu che come Magistra Puparum (8). Practe Bigi Nar! Sagitta Magica, series glacialis!- Il commento ironico precedette la contro offensiva del (da due anni a quella parte) vampiro – ninja.

I suoi due avversari, conoscendo di fama la maga – vampira, fecero la cosa più saggia da farsi in casi come quello. Ovvero, si decapitarono a vicenda con un preciso incantesimo – lama (il loro equivalente dell’Enis Exquens ndR).

-Quanto a te, piantata di giocare a nascondino e vieni fuori a crepare da uomo.- Fece poi il biondo rivolto apparentemente al nulla.

Un corpo – Riz, uscendo dal proprio incantesimo illusorio, ghignò ed estrasse delle armi simili a katane avvolte da un’aura color nero, pronto alla lotta.

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Altra dimensione 4 (Itachi e Noelle; 2 Gizmo)

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-Katon: Ryuuga no Jutsu!- Una delle più efficaci Katon Jutsu di Itachi seminò morte e distruzione nelle fila dei mostroidi, così come le carta bombe attaccate ai kunai che il moro scagliava a destra e a manca.

In mezzo alla cacofonia di corpi ed esplosioni, i Gizmo che erano lì se ne stavano immobili.

Anche se uno o più dei colpi di Itachi colpivano i Gizmo, questi venivano solo sballottati da una parte all’altra senza venir danneggiati né dalle creature né dagli attacchi dell’ex stermina – clan.

I due.. bhè, avrebbero potuto attaccare Itachi. E ci avevano pure provato.

Solo che il moro li aveva sorpresi cacciando fuori da un rotolo porta armi una lightsaber, e con la frase “Now you know the power of the Dark Side!” aveva mozzato le braccia ai Gizmo, prima che riuscissero a portarsi fuori dalla portata dell’arma.

Quanto a Noelle, il ninja le aveva dato un bastone da hockey. E dato che le creature che li attaccavano erano di sesso maschile (o l’equivalente del medesimo)… indovinate dove la mora andava a colpire?

Esatto, nel punto in cui nessun essere di sesso maschile voleva esser colpito (Jakotsu a parte ndKK).

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Altra dimensione 5 (Rina, Hanon, Hippo, Karen , Kisame; 6 Riz)

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RAAAAAGHHHHHH!

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Con un ringhio di pura furia, Kisame falciò una decina di creature simili a demonietti.

L’uomo – squalo si stava facendo in quattro per difendere le sirene e l’animale mistico in forma umana, considerando che era il solo della truppa ad avere reali esperienze di combattimento ed un’arma in grado di far danni alle creature lì presenti ed ai Riz.

La capacità di ‘raschiare’ il chakra di Samehada infatti sembrava interferire con i poteri dei sei corpi del Cacciatore dell’Oscurità lì presenti.

Anzi, quando Kisame aveva visto quanti Riz c’erano, aveva piagnucolato qualcosa su “Non voglio finire come l’Eremita dei Rospi”, o qualcosa del genere…

D’improvviso…

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Altra dimensione 1

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ZAAAAAACK!

*Argh… cosa…?* Si chiese il Riz lì presente, sentendo un improvviso dolore alla spalla.

Voltò la testa, e vide una lama falciforme color nero conficcata nella sua carne. La lama ‘usciva’ da uno squarcio nero – rossastro nell’ambiente di quella dimensione.

Uno squarcio identico era aperto davanti a Hidan, che stringeva in mano quello che sembrava il resto della falce.

*Pensi di aver ottenuto qualcosa?* Chiese Riz mentre Hidan ritraeva la falce. Non che si aspettasse una vera e propria risposta, visto che il religioso non conosceva la telepatia (o forme simili di comunicazione sottomarina ndR).

*Sì.* Rispose inaspettatamente il seguace di Jashin per via mentale. *La mia Carta Pactio è di nuovo viva come quando il capo era normale. Questo significa che la Crimson Tears è tornata in attività… e tu sei morto.* Fece il fanatico mentre si passava il piatto della lama sulla lingua. Subito, il suo corpo assunse una tonalità nerastra con zone bianche, che nel complesso lo facevano sembrare uno scheletro ambulante.

*La tecnica di Jashin? E pensi che abbia effetto su di me? Anche se ferisci questo corpo…*

*… per causare danni permanenti dovrei ferire tutti i corpi che compongono il tuo essere. Lo so.*

*Taki vi ha informato bene. Su di me e su Gizmo la tua tecnica non funziona. Dovresti prendere il sangue di tutti e undici i miei corpi. Cosa che non puoi neppure pensare di riuscire a fare.*

*Non penso proprio. Vedi, tra te e Gizmo c’è una differenza. Una differenza di cui mi sono reso conto quando siamo atterrati davanti a voi. I corpi di Gizmo hanno delle leggere differenze fisiche tra l’uno e l’altro. Differenze che si ripercuotono anche sul sangue. Ovvero, ciascuna copia ha un sangue leggermente diverso dall’altro. Ma il sangue di tutti i  tuoi corpi è identico tra di loro.* Disse lo shinobi, mentre la sua falce si muoveva, tracciando il simbolo di Jashin con delle linee di energia rosso sangue.

*E allora? Anche se il sangue è lo stesso e tu usi la tua tecnica, i miei altri corpi sono in altre dimensioni.* Disse ridacchiando Riz, la spalla guarita fin dall’inizio del discorso, bloccandosi quando si accorse del sorriso di Hidan.

*Idiota. Come dissi a suo tempo ad un ninja che mi giocò poi uno scherzo terribile, “non importa quale sia la distanza od il luogo, non si può sfuggire alla mia tecnica”. Questo significa…* Disse lo shinobi, colpendosi con la falce al ventre, squarciandoselo. Nello stesso istante, in TUTTE le sotto – dimensioni i corpi di Riz sembrarono esplodere, mentre il petto veniva apparentemente squarciato dal nulla. *… che posso ferirvi. Ed uccidervi.*

*Coffco… cosa… n…* La flebile frase di Riz venne interrotta da Hidan. Che si colpì alla testa, decapitandosi. E decapitando così tutti i corpi di Riz, uccidendolo/i. Definitivamente.

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Altra dimensione 4

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-Hidan.- Disse brevemente Itachi, spiegando la situazione agli stupitissimi presenti. Evidentemente, il fanatico era riuscito a mettere le mani sul sangue di Riz.

Purtroppo per quest’ultimo.

Poi, con gli occhi marchiati dallo Sharingan ed usando uno Shundo (Movimento Istantaneo ndKK), arrivò alle spalle dei Gizmo e li decapitò al primo colpo.

Subito, la ‘dimensione’ collassò su sé stessa, ed Itachi e Noelle riapparvero (unitamente alle creature) nel Piano Materiale, in un bosco non lontano dalla caletta.

Le creature, fiutando qualcosa di pericoloso, trovarono più sicuro fuggire a rotta di collo che attaccare i due. Per fortuna della coppia.

-unnn…- Si lamentò il ninja, mentre crollava a terra, usando un albero per cercare di tenersi con la schiena dritta.

-Itachi che ti succede?- Chiese preoccupata Noelle andando presso lo shinobi.

-Era… era da troppo tempo che non usavo lo Sharingan in combattimento… e senza il capo i danni che il Magenkyou mi procura con la sua sola esistenza rendono le cose ancora più difficili.- Spiegò Itachi, senza cambiare tono di voce. Da che il moro si ricordava, aveva perso il controllo ben poche volte. Come quando Madara gli aveva giocato quel brutto tiro per fargli ottenere a forza il Magenkyou… con il beneplacito di suo padre. L’intero clan sapeva quello che il bastardo avrebbe fatto, e non avevano mosso un dito per impedirlo.

Aveva perso il controllo di sé… ed aveva compiuto quello sterminio.

Riuscendo a malapena a salvare suo fratello.

Che poi il sadico fondatore del clan, non contento di avergli rovinato la vita, aveva plagiato mentalmente per far sì che lo odiasse a morte più di quanto non avrebbe fatto normalmente.

-… và dalle tue amiche. Hanno bisogno di te.- Aggiunse poi, vedendo come la sirena in forma umana si fosse arpionata alla sua mantella.

-NO! Non voglio lasciarti!- Urlò lei d’istinto, la coscienza a metà tra quel sogno che aveva fatto tempo prima ed il tempo attuale. -Non voglio perderti!- Già, adesso capiva perfettamente quello che provavano Luchia, Hanon e Rina per i loro amori.

Itachi la strinse a sé, sollevandole poi il volto.

-Non puoi aiutarmi in questo momento. Puoi aiutare loro…- Disse alla ragazza. Poi, dolcemente, la baciò. -Vai. Consideralo come una garanzia al fatto che rimarrò vivo.-

Quasi in lacrime, Noelle si staccò dal ninja, correndo poi nella direzione in cui si sentivano i botti e le urla più violente (segno sicuro della presenza dei compagni di Itachi).

I fatti le diedero ragione.

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Altro luogo…

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Il gruppetto delle Principesse Sirene, in groppa ad Hippo, si stava dirigendo nel luogo in cui si udivano le esplosioni tipiche dell’“arte” di Deidara.

Rauchi ruggiti di dolore seguiti da vampate di fuoco o mini – tornadi invece indicavano come Hidan e Kakuzu fossero tornati ad agire in squadra.

Non parliamo poi dei mostri che volavano in cielo trafitti da centinaia di spuntoni di ghiaccio, grazie (opera dei justu congiunti di Reika ed Haku).

-Karen, sei sicura di quello che hai fatto?- Chiese Rina all’amica, preoccupata.

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Erano riemersi da quella dimensione, ma uno dei mostri, anche se più morto che vivo, aveva sparato una raffica di dardi composti di ghiaccio oscuro verso di loro.

Kisame si era interposto tra il colpo e loro.

Crollando poi al suolo, il petto costellato di ferite più o meno profonde, la mantella semidistrutta.

Karen si era lanciata su di lui, preoccupata da morire.

-Non… non sono ancora… defunto.- Aveva mormorato lui, aprendo a malapena un occhio.-Ci vuole… ben altro per uccidermi. L’ultima… l’ultima volta ci sono voluti la tecnica di quel volpino imprevedibile, una fanatica di armi, il fratello del mio socio e la sua fidanzata per farmi fuori; quindi questo è niente…- Incredibile, quasi con il petto aperto in due e riusciva ancora a fare dell’umorismo.

-P… pensi di essere spiritoso, bestione? Potevi morire!-

-Sempre… meglio… che vedervi morire senza poter fare nulla…- Disse, aggiungendo dentro di sé… “Un’altra volta.”

Tuttavia l’uomo – squalo era decisamente malridotto. Anche con il suo fisico decisamente resistente, non se la sarebbe cavata. Tuttavia… come riuscire a curarlo?

Ricordandosi di una cosa che Luchia aveva detto loro riguardo il suo primo incontro con Kaito, anni ed anni prima, Karen tolse la perla dal suo ciondolo e la poggiò sul petto di Kisame.

Questa si mise a brillare della sua tipica luce viola, mentre le energie che conteneva prendevano a scorrere nel corpo dello shinobi, aiutandolo a recuperare le forze.

-C… cosa?-

-Ti aiuterà a riprenderti. Ricordati solo di ridarmela, quando ti riprendi.- Aveva detto la violetta, zittendolo e facendo cenno alle altre di muoversi.

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-Sì, ne sono sicura.- Rispose Karen all’amica, con un’aria talmente seria che la verdolina non riuscì a ribattere.

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Poco tempo prima, altra dimensione 1

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Hidan e Coco non erano ancora usciti da quella dimensione, in quanto non era ‘collassata’ né si erano aperti dei varchi o simili.

Tuttavia, l’ambiente stava iniziando a mutare.

*Cosa… cosa stà succedendo?* Chiese la sirena allo shinobi.

*Il padrone di casa vuole parlarci. Sai, prima ho ‘leggermente’ mentito a Riz. Il rituale di Jashin, se questa fosse stata una sotto – dimensione artificiale qualsiasi, non avrebbe funzionato.* Fece per via telepatica la testa del ninja, che si era riattaccata al corpo grazie ai poteri del suo artefatto.

-E invece…?- Chiese Coco, tornata alla sua forma umana nel momento stesso in cui l’ambiente aveva finito di mutare.

Adesso, il luogo sembrava un tempio i cui confini non sembravano definibili. Davanti a loro, si poteva vedere uno strano foro nel pavimento marmoreo da cui fuoriusciva una luce verdastra,

-Invece, questa è la dimensione di Jashin – sama. Conoscendo il posto, era scontato che il rito avrebbe avuto effetto anche su nemici in altre dimensioni.- Spiegò Hidan, mentre in lontananza si udivano dei passi pesanti.

Subito dopo, il proprietario dei passi emerse dalle tenebre.

Una figura alta una ventina di metri, vagamente umanoide, ma dotata di ali da pipistrello, coda tipo drago e quattro arti, le zampe artigliate come quelle di un gargoyle.

La metà destra del suo corpo vagamente femminile appariva giovane e dalla pelle abbronzata. Nonostante i dettagli non umani, appariva come un esempio di apparente perfezione.

La metà sinistra invece era in semi-decomposizione, grigia e malsana. In parecchi punti la pelle incartapecorita era totalmente assente, lasciando vedere i tessuti sottostanti… o le ossa.

In una delle mani destre, reggeva un falcetto da contadino di dimensioni spropositate.

Nella corrispettiva mano sinistra, un cristallo romboidale color bianco spento, avvolto da volute di fumo grigio. (9)

A completare il quadro, il corpo era avvolto in larga parte da bende e protezioni in cuoio nero, con aggiunta di materiale che era una via di mezzo tra il filo spinato e dei viticci di rovo.

Dalle aperture che le bende lasciavano e dalle ferite che i ‘viticci’ creavano ad ogni movimento della creatura colava un liquido simile ad icore nero misto a sangue.

Centinaia di farfalle semitrasparenti i cui colori variavano dall’azzurro al rosssastro seguivano la creatura.

Quelle di colore azzurro si posavano al suolo, sul liquido. Subito dopo, si tingevano di rosso, rialzandosi poi in volo finché il loro colore non tornava azzurro.

Coco si sentì male, a vedere la creatura: il lato sinistro le ispirava orrore e repulsione. Il lato destro invece la attirava in una maniera decisamente indecente.

Hidan le mise subito una mano davanti agli occhi, riparandola dallo spettacolo che l’essere offriva.

-Jashin – sama…- Disse il religioso, chinando leggermente il capo a mò di inchino.

Un piccolo vortice nero, e la divinità assunse una forma più umana.

Sempre femminile, carnagione abbronzata e lunghi capelli neri, occhi color rubino. Al posto dei vestiti da cultista del Cuoio & Fruste, una toga color azzurro chiaro con decori verdi.

-Salve, shinobi.- Fece la dea, con una voce abbastanza normale. Oddio, Coco continuava a sentire sensazioni decisamente poco raccomandabili a vederla ed a sentirla parlare, ma gettando un’occhiata allo shinobi si rese conto che era una cosa normale, dato che anche Hidan sembrava influenzato dalla presenza della deità. Solo, il ninja si controllava meglio.

-E saluti anche a te, Principessa Sirena. È raro che una della tua stirpe giunga fin qui. Pertanto, vi lascerò andare vivi ed incontaminati.- Fece la divinità.

-Siete particolarmente di buon umore oggi, Jashin – megami sama.- Fece Hidan inarcando un sopracciglio.

-Oh sì! Ho ricevuto i nuovi DVD con le storie dei miei sensei (10), ed un collega del tuo capo mi ha procurato i loro autografi…- Fece su di giri la Dea del Dolore, dei Massacri e della Distruzione, ridendo allegramente.

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*gocciolone di Coco e Hidan*

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-*ah-emh*… comunque sia, tra poco si aprirà un varco verso il vostro Ningenkai. Vi auguro buon- BROOOM!

Una scossa di qualcosa di simile ad un terremoto interruppe la dea.

Un essere simile ad un fantasma comparve al suo fianco, bisbigliandole qualcosa.

-Cosa, Ka Anor (11) si è ripreso? Stavolta in quale forma?- Risposta bisbigliata -Credevo peggio. Legatelo con altre catene e minacciatelo con il DDT, mentre avverto le altre.- Fece la Dea cacciando fuori dal nowhere un Martello Di Kaori™ e sorridendo malignamente.

Alcune figure incappucciate ed altre no (tra esse si poteva distinguere una donna bionda in abito da sera nero armata di pala) uscirono da parecchi varchi e si diressero (con sorrisi decisamene INQUIETANTI) in una direzione indicata da Jashin.

-Dicevo, fate un buon viaggio. Hidan, salutami il tuo capo e digli che lo ringrazio ancora per aver neutralizzato quello scocciatore e per avermelo regalato.-

-Ma si figuri, Jashin – megami sama.- Disse il religioso, inchinandosi leggermente. Inaspettatamente (almeno per Coco) il varco che aspettavano si aprì.

Perché inaspettatamente? Perché si aprì SOTTO di loro.

-AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!- Strillò Coco arpionandosi ad Hidan, che aveva in faccia l’espressione più rassegnata di almeno tre universi.

-Odio il Trapdoor Gate…- Si lamentò l’immortale, mentre continuavano a cadere… per poi rallentare in prossimità dell’uscita.

I due riapparvero nella caletta più o meno nell’istante in cui riapparivano anche Deidara e Kakuzu.

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Poco dopo, anche il gruppo in groppa ad Hippo e Noelle arrivarono nella caletta, aggiungendosi al pestaggio generale.

-Ancora non lo avete capito? Anche se avete ucciso nostro fratello e distrutto altri nostri corpi, non potete comunque fermarci!- Fece uno dei Gizmo, sparando un’ondata di potere su Hidan e facendolo spalmare su una roccia.

Seira cercò disperatamente di parlare, di provare a cantare, ma le sue corde vocali erano ancora paralizzate.

-Oh, la piccola cerca di usare i suoi poteri… tutto inutile. Nessuno di voi può agi…-

Cambierà,

Con l’amore riuscirò…

-…re…- La canzone che prese ad udirsi era ben nota alle Principesse Sirene, a Kaito ed a Hippo. Tutti si fermarono, mostroidi compresi, voltandosi verso la foresta da cui veniva la voce.

…a spegnere il male che c'è qui

che non può più dividerci.

E le bugie

che qualche volta sentirò,

le trasformerò in gioielli

di purezza e fedeltà!

-No, non è possibile!- Urlò uno dei Gizmo terrorizzato fino al midollo, mentre una figura avvolta in una luce arancione usciva dalle ombre della foresta.

I mostroidi più piccoli presero a contorcersi, mentre i giganti si portarono le mani alle orecchie, cercando di schermarsi dalle ondate di potere.

-Mare che

mi incanti come il cielo blu.

Le tue principesse lottano,

non le abbandonare mai!- Cantava la figura, avanzando verso la caletta.

-SARA!- Urlò Luchia, riconoscendo l’ex Principessa Sirena dell’Oceano Indiano.

L’energia che circondava la donna, nella sua Idol Form (nonostante l’assenza della Perla Arancione, che era in possesso di Seira), si addensò. Un fenomeno che Rina, Hanon e Luchia conoscevano bene.

-Tu guidaci

e il nostro sogno arriverà

sulla stella del destino,

giustizia tornerà!- Concentrata sul potere che stava evocando, Sara non si distrasse. Dentro di sé, ringraziò lo spirito dell’Acqua Regina per essere riuscita ad arrivare in tempo sul luogo dello scontro.

-Non è possibile! Ti abbiamo vista sparire insieme a Gaito ed al suo palazzo! COME puoi essere ancora qui?- Urlò un altro Gizmo, cercando di liberarsi dalla morsa che i poteri della sirena stavano esercitando su di lui. Nel frattempo, anche Seira prese a cantare, accodandosi alla sua sempai. La giovane si era resa conto che le energie che Sara stava evocando stavano guarendo il suo corpo dalla sostanza che aveva bloccato la sua voce.

-L'assoluto di un amore può

rendere caldo un vento freddo…- E, quasi come la prima volta che il Trio Principale di sirene aveva incontrato (o meglio, visto in azione) Sara, due massicci raggi di energia color arancione – dorato partirono dalle due sirene ed esplosero in mezzo alla truppa di mostri.

-…vincendo le difficoltà

che nella vita incontrerà!

Riaccende ogni cuore che

da troppo tempo ormai

si era spento…- Finita la canzone, Sara sorrise alle altre sirene. Per un istante, la videro vestita come una nobildonna della Sengoku Jidai.

Il ‘campo’ che le creature generavano era stato spezzato dall’azione delle due Sirene Arancioni, come testimoniavano le Idol Form assunte dalle altre Principesse Sirene. I mostri di taglia più grande erano stati spazzati via, ed i demoni di piccola taglia si ritrovarono ad essere decisamente decimati nel numero, come si resero conto i Gizmo.

-Tu… CE LA PAGHERAIIIIII!- Urlò uno dei Gizmo, saltando a katane stracariche di potere sulla sirena…

.

CLANG!

.

…solo per vedersi l’arma bloccata da una naginata impugnata da un ragazzo dai corti capelli arancioni ed occhi azzurro – verde, il corpo coperto dalla sua undergear color nero (ricevuta assieme alla nuova yoroi da Suzunagi, OAV Message ndKK(

-S… Suiko no Shin…- Riuscì a balbettare il desgraito, prima di venir ridotto ad affettato dal Samurai Trooper.

Altri tre, più furbi, evocarono delle sfere infuocate e le spararono sul ragazzo, ben conoscendo la vulnerabilità dei poteri conferitigli dalla Suiko no Yoroi al fuoco.

SPLAAAASHHHHHHHH!

Solo per vederle intercettate da una piccola muraglia di acqua improvvisamente apparsa tra i colpi ed il duo.

Quando la muraglia sparì, i presenti videro con ancor più meraviglia (o terrore, nel caso dei Gizmo) che Sara sfoggiava adesso un paio di ali piumate color bianco con riflessi arancio – dorati.

-…K… Kai no Tenshi…- Riuscì a balbettare un Gizmo, sorreggendo un suo simile colpito da infarto. Il loro leader li avrebbe uccisi, e poco importava che avrebbero dovuto essere la veggente ed il sensitivo del gruppo ad accorgersi che Sara non solo era ancora viva ma che si era risvegliata come Kai no Tenshi: sarebbero stati comunque incolpati e massacrati.

Che sfiga…

.

.

(1) Citazione all’omonimo film.

(2) Citazione al GRD Play By Post del Terrazzo, si tratta di uno dei miei alter ego.

(3) Citazione a due utenti di DevianArt particolarmente sadici (trovate le loro opere ai seguenti link: http://akuoreo.deviantart.com/ e http://hypdojin.deviantart.com/ ).

(4) Citazione al film “Corto Circuito”

(5) Vedesi live action Garo.

(6) Tecnica di origine cinese usata da Mana Tatsumiya nel volume 11 di Negima!. Per maggiori informazioni, chiedete a Lord Martiya.

(7) Varietà di vampiri trovate su Wikipedia.

(8)Soprannomi noti di Evangeline Anastasia Kathrine (Kitty) McDowell, personaggio del manga/anime Maho Sensei Negima! di stirpe vampirica. La sua appartenenza alla varietà kresnik (vedesi Wikipedia) è un’opinione mia e di Lord Martiya.

(9) Come il tipo nella fan art al link qui a fianco ( http://chaostone.deviantart.com/art/Halja-73989084 ) e nel video (http://it.youtube.com/watch?v=Jf-K7kBdbEA ), grazie.

(10) Si riferisce a Batman e Bugs Bunny, © della DC Comics e della Warner Bros.

(11) Vedere al link qui a fianco per capire à http://en.wikipedia.org/wiki/Ka_Anor di chi stò parlando…

 

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