mondo reale x Ragno .... compatibilità 0

di Nazori chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1: succedono tutte a me -__-'' ***
Capitolo 2: *** capitolo 2: oh kami: quelli.... sono.... o.o ***
Capitolo 3: *** capitolo 3: o.O fermi tutti: che ci fa un samurai nel parco!??! ***
Capitolo 4: *** capitolo 4: eeeeeeeh?!?!? ma... voi... non può essere, sto scerando sicuro! ***
Capitolo 5: *** capitolo 5: mi trasformano casa in un centro d'accoglienza x turisti... provenienti da moooolto lontano! ***
Capitolo 6: *** capitolo 6: adotto a breve (spero) tempo dei pazzi omicidi :S ***
Capitolo 7: *** capitolo 7: tutti a nanna!! :3 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8: risveglio da incubo o.o ***
Capitolo 9: *** capitolo 9: le mostruosità di quella cosa chiamata 'vita quotidiana' ***
Capitolo 10: *** capitolo 10: nuovo promemoria: d'ora in poi il ragno NON cucina!! ***
Capitolo 11: *** capitolo 11: la pergamena: Sam mostra le sua capacità intelletive ***
Capitolo 12: *** capitolo 12: Sam vs Feitan: 'round 1' ***
Capitolo 13: *** capitolo 13: Sam vs Feitan: '2 round' ***
Capitolo 14: *** capitolo 14: litigare con uno scimmione danneggia la salute ***
Capitolo 15: *** capitolo 15: ultima notizia; assassino vittima di una 4enne. riporta gravi danni emotivi ***
Capitolo 16: *** capitolo 16: l'utilità di una pazza come alleata ***
Capitolo 17: *** capitolo 17: una missione per Sam (con la mal sopportata collaborazione di Mister-Apatia) ***
Capitolo 18: *** capitolo 18:la dichiarazione di Sam: 'il mio incubo si chiama Feitan' ***
Capitolo 19: *** capitolo 19: vecchie conoscenze :3 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20: come ti chiami?... ***
Capitolo 21: *** capitolo 21: scoperto un nuovo tornado che minaccia Osaka: si chiama Sam ***
Capitolo 22: *** capitolo 22: ...........ecco.... ***
Capitolo 23: *** capitolo 23: birra, alcool e canzoncine da ubriaca ***
Capitolo 24: *** capitolo 24: un rientro stile manicomio ***
Capitolo 25: *** capitolo 25: e fu così che cominciò una fantastica giornata... ***
Capitolo 26: *** capitolo 26: inizia la vacanza al mare ***
Capitolo 27: *** capitolo 27: mare, sole e niente ragni; la vacanza perfetta di Sam.. quasi ***
Capitolo 28: *** capitolo 28: V-A-C-A-N-Z-A!!! (capitolo filler ;) ***
Capitolo 29: *** capitolo 29: come sempre un nano assassino mi rovina la giornata ***
Capitolo 30: *** capitolo 30: battibecco iniziale & prologo di un estenuante ricerca ***
Capitolo 31: *** capitolo 31: non azzardatevi a dire che mi piace quello scemo!! ***
Capitolo 32: *** capitolo 32: tutti sanno che i video rubati sono parecchio noiosi!! ***
Capitolo 33: *** capitolo 33: stasera esco!!! ***
Capitolo 34: *** capitolo 34: sperimento a mie spese che non si può ridipingere casa se si è completamente schizzati! ***
Capitolo 35: *** capitolo 35: qui i pervertiti sono all'ordine del giorno, ma li odio lo stesso... ***
Capitolo 36: *** capitolo 36: oggi x uscita x sfere del drago.... un attimo: cosa c'entrano le sfere?!? o.O ***
Capitolo 37: *** capitolo 37: ciao a tutti, vi saluto. io esco! .... voi non rompete nulla!! ***
Capitolo 38: *** capitolo 37: incontrare un pazzo x strada porta sempre ad assurde scenate di gelosia xD ***
Capitolo 39: *** capitolo 39: mai spiegare ad una persona normale il rapporto tra due pazzi ***
Capitolo 40: *** capitolo 40: e ovviamente DEVO andare al museo... Feitan, salvami da quella robaccia istruttivosa!!!!!!!! ***
Capitolo 41: *** capitolo 41: ma perchè incontro solo odiosi scimmioni?!??!?! ***
Capitolo 42: *** capitolo 42: le uscite di scena teatrali sono il mio forte, ma c'è sempre chi me le rovina ***
Capitolo 43: *** capitolo 43: sto QUASI bene, nulla di che... penso... ***
Capitolo 44: *** capitolo 44: 'loro sono degli assassini, fate amicizia'!! ***
Capitolo 45: *** capitolo 45: la mia non è una fuga, ma una ritirata strategica!!! ***
Capitolo 46: *** capitolo 46: la mia fottutissima genialità interiore finalmente è rivelata! ***
Capitolo 47: *** capitolo 47: elemosino favori da un vecchio depravato... a che sono ridotta!! ***
Capitolo 48: *** capitolo 48: incontro la copia malvagia di un Man in Black ***
Capitolo 49: *** capitolo 49: mai conversare come fidanzatini in un duello mortale ***
Capitolo 50: *** capitolo 50: sperimento vari modi di togliermi di torno gente che vorrebbe rapirmi ***
Capitolo 51: *** capitolo 51: cercare di emulare un idiota con superpoteri è figo!! ***
Capitolo 52: *** capitolo 52: gli uccelli sono creature spregevoli, ed anche Feitan lo è!! ù.ù ***
Capitolo 53: *** capitolo 53: Sam contro Feitan: 'round 3' ***
Capitolo 54: *** capitolo 54: alla ricerca del Vertebra scomparso :3 ***
Capitolo 55: *** capitolo 55: non so che titolo dare, ho finto l'ispirazione!! ***
Capitolo 56: *** capitolo 56: poco ancora e potrò dire addio al Genei.... il mio sogno si avvera!!!!!!! ***
Capitolo 57: *** capitolo 57: il bottone è rosso, il rompiscatole è bianco ***
Capitolo 58: *** capitolo 58: ho voglia di strapparti amorevolmente il fegato ^^ ***
Capitolo 59: *** capitolo 59: le advance di un nemico sono davvero disgustose ***
Capitolo 60: *** capitolo 60: proposte indecenti e rami imprevisti ***
Capitolo 61: *** capitolo 61: il vero cattivo-cattivo finalmente si fa vivo ***
Capitolo 62: *** capitolo 62: sayonara Genei Ryodan- parte 1 ***
Capitolo 63: *** capitolo 63: sayonara Genei Ryodan- parte 2 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1: succedono tutte a me -__-'' ***


nella mia vita tutto era comune, tutto nella norma. Mai che accadesse qualcosa degno di nota. C’era stato solo qualche stupido avvenimento: feste balzane, vecchiette un po’ pazze, fuochi d’artificio tutta la notte. Niente che mi interessasse, che fosse più curioso del restare al computer a scrivere i miei romanzi, o più adrenalizzante del mio hobby. La meccanica.
I soli momenti belli, erano quelli che passavo tra motori, acciaio, e fumo sbarazzino. Quelli, erano i soli momenti che chiamavo VITA. Ma, poi, c’è stato un incidente di percorso. E ora tutto è cambiato drasticamente. Si vede, che il mio destino non conosce le mezze misure.’



                                               
Come ogni sera ero in officina. Casi di strani furti, accompagnati da omicidi avvolti nel più profondo nero, si verificavano sempre più di frequente in città, ma la periferia era per ora considerata da tutti sicura. Insomma, per rubare, va rubato qualcosa di valore, e lì non avevamo nulla di prezioso.
Ero seduta al bancone, ma dato che l’auto del signor Kagawirate era aggiustata da un pezzo, passavo il tempo nella noia di quel silenzio opprimente, interrotto solo dal ticchettio della tastiera del portatile, e il canto dei grilli provenire dalla strada. Non avevo chiuso ancora l’inserra, per far entrare un po’ di aria fresca, dato il caldo straziante. La temperatura non aveva accennato a scendere nemmeno di sera.
Ero al mio sesto romanzo. Ovviamente una storia fantasy e avventurosa, come volevo che fosse la mia esistenza, che rispecchiava i miei desideri più profondi.

Ero alla 65.432 parola, alla 64 pagina. Scrivevo di quando la protagonista, May, combatteva contro  il Kun, un orrendo pesce carnivoro cinese, nella speranza di arrivare finalmente sull’isola di Peng Lai, per incontrare la dea Nüwa.
Misi sulla pagina Word ogni particolare, dagli attacchi tentati a quelli ricevuti, e di come Thelehete e Tatsumi, rispettivamente sorella e amico d’infanzia della protagonista, combattessero contro i servi del Kun.
Per i nomi, avevo storpiato un po’ quello di mia nipote, Theletha mentre quello di mio fratello era rimasto uguale.
L’insistente sonata dei grilli, unico rumore che regnava, fu interrotto improvvisamente da un grido acuto di Theletha. Corsi di sopra.
L’officina e la casa erano collegate da scale, che percossi a massima velocità. Arrivai nella camera da letto di mio fratello, e trovai la piccola a litigare con Tatsumi, che con i suoi 15 anni ancora controbatteva con bambine che ne avevano tre.
Essendo io la più grande, toccava a me dividerli.
Theletha teneva stretto in mano un volume di HxH, quello dove compariva per la prima volta la Genei Ryodan, mentre strillava. Tatsumi glielo tirava di mano, affermando che per una bambina non fosse educativo leggere certe cose. Mi misi tra i due, fermando Tatsumi.
“stupido cretino! E lasciala in pace una buona volta!”
“che cosa? Dovresti levarglielo di mano!” mi urlò lui, mentre man mano si calmava un po’. Theletha scoppiò in lacrime, facendo la parte della bambina lagnosa, come sempre quando voleva essere accontentata.
“certo lo so, lo so! Non appena si calma glielo tolgo ma tu smettila altrimenti…!” risposi in fretta, arrivando quatta vicino alla piccola. Non ci fu bisogno di finire. Tatsumi, sbuffando, si levò di mezzo, sedendosi sul letto.
“calmati… su andiamo…”
“no! Io vollio leggello!!” rispose lei tra le lacrime.
“non vuoi che invece di quel coso ti leggo una favola giapponese?? Tanto lo so che hai paura di Kuroro e ti metti a piangere” dissi con tono più convincente e dolce possibile, ma non bastò.
“no! Fa chifo!! Io vollio che mi leggi quetto!! Io no Kuoo paula” e mi sbatté in faccia tutto ciò che trovò a portata di mano. “fate tutti e due chifo, siete cattivi!!”
Mentre lei correva via, mi massaggiai il naso. Fatti simili ormai, accadevano sempre più di frequente.
Ringhiai “mocciosa rompiscatole! Questa me la paghi!!”
La inseguii in corridoio, seguita da Tatsumi, che ridacchiava divertito.
Mi fiondai in cucina: niente. Controllai la sala da pranzo, fin sotto il tavolo, dietro le tende, e dietro il divano, ma nulla.
Anche la mia camera era vuota, e gli armadi, che erano i suoi nascondigli preferiti, deserti. Il bagno peggio ancora. Ridiedi un occhiata nella camera di Tatsumi, da cui tutto era iniziato, ma dubitavo che fosse lì. Nemmeno un rumore. Tutto silenzioso. Per ultimo tornai in camera mia e controllai che Vertebra, il mio serpentello corallo, non avesse per caso ‘saziato una qualche fame improvvisa’. Vertebra era libero per casa, e misurando solo 90 cm, non era nemmeno tanto ingombrante. E poi, ormai riconosceva le persone e ubbidiva come un fedele animale domestico. Cercai anche nelle camere che prima erano di Taiga, ovvero mia sorella e in quella che era stata la stanza di mia madre.

“Tatsumi! Andiamo di sotto!!” proposi, un po’ più in ansia.

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2: oh kami: quelli.... sono.... o.o ***


Scendemmo attenti a fare il minimo rumore. Le luci erano ancora accese. Diedi un occhiata al computer. Era ancora lì, in standby. Salvai il file, poi lo spensi.
“forse è uscita!” propose Tatsumi, notando che non c’era nessuno.
“accidenti! La ammazzo appena la trovo” borbottai.
Era estate. Quindi indossavo vestiti leggeri: canotta color lavanda, pantaloncini di tuta grigi, infradito nere.
Volevo evitare di farmi vedere in giro così, ma fortunatamente i viottoli erano deserti. Davanti casa avevamo solo il muro del giardino del vicino, alla destra la signora Fuery con la sua panetteria, e a sinistra la casa dei Tokiyate. Poi, in ambedue le direzioni, qualche casa con giardino, e pochi negozietti: il fruttivendolo, quello degli Hokonomiyaki ed infine il tempio scintoista.

Uscimmo, e facemmo un giro per cercare tracce di Theletha. Mio fratello andò a destra, io a sinistra.
Prima di separarci, lo avvertii di una cosa. “fai attenzione! E se la trovi rientrate subito, altrimenti tra dieci minuti a casa!”
Lui annuii. Meglio non contraddirmi.
“sicuro! Sei tu il boss infondo!” (e non voglio finire nella spazzatura di nuovo ndaTatsumi!!) mi voltò le spalle e cominciò a correre.
 Ricordai la notizia data al telegiornale quella sera a cena.
Dei serial killer giravano attualmente per la prefettura di Yodogawa-ku, e il nostro quartiere ne distava poco. Più che per me, che me la cavavo bene nelle arti del combattimento, o per Tatsumi, con sempre dietro un pugnale, mi preoccupavo per Theletha. Era troppo piccola per sapersi difendere.
Ultimamente, la tranquillità che sempre avevo odiato, mi stava man mano abbandonando. Troppo. Ora volevo solo una vita non troppo così e non troppo colà.
Erano tre anni ormai che non mi allenavo seriamente, tre anni che rimanevo sempre lì. Era da quando era nata Theletha e poi da quando sua madre, ovvero mia sorella maggiore era morta, e io me ne dovevo occupare, che tutto era così. Avevo passato un anno sperando sempre che Taiga tornasse e mi dicesse ‘lascia fare a me! Non devo più partire’. E poi quel sogno si era infranto. E altri due anni a cambiare pannolini sapendo che dovevo crescerla io, da sola. Che caso perso, che era il mio destino. E poi, io non ero davvero fatta per quella vita. La preferivo prima: quell’infanzia rubata, passata tra addestramenti militari e modi e modi di uccidere, tutto fatto a regola d’arte dai miei ‘normalissimi’ genitori. Perfino aiutare il nonno nei suoi spacci illegali era allettante. E poi, prima Tatsumi, poi Thel e mi avevano rovinato la vita. Inutile dire che litigassimo tutti i santissimi giorni.

Mentre correvo, e con gli occhi cercavo una piccola figura dai capelli color frumento, con una salopette di jeans e gli occhi verdi, pensavo. Ed intanto speravo con tutto il cuore di non ritrovarla a terra, in una pozza di sangue.


 
‘che strana che è la vita. A scuola andavo da schifo, facevo a botte tutti i santi giorni, speravo di poter viaggiare per tutto il mondo e di diventare campionessa di formula 1 o di tiro con l’arco. Volevo essere adulta. Ed invece ora lavoro come meccanica e come cameriera,e mi ritrovo a crescere la figlia di mia sorella, a convivere forzatamente con Tatsumi, e a dover essere io a tirare avanti. E vorrei tornare come prima. Si vede proprio che il mio fato non ha le mezze misure!’ 


Mi fermai di botto. Ero nel pieno del parco cittadino. Tra il verde, oscurato dalla sera e illuminato poco solo dai lampioni. Era davvero inquietante, ma prima di allora non ci avevo mai fatto caso. Preferivo non uscire, e casomai succedeva, ero sempre troppo sbronza anche solo per reggermi in piedi, figuriamoci per rendermi conto dei posti dove passavo o dei cespugli dietro cui avevo vomitato sotto l’effetto della birra.
“Theletha!! Fortuna che ti ho trovato” sospirai. Per fortuna!!
Lei, felice come se fosse tornata con un dieci da scuola (il che voleva dire pizza la sera!! :D), era seduta su una panchina, mentre leggeva HxH. O meglio… mentre ne guardava i disegni.
“guadda!! Qui la Bligata fa fare BUM a quei cattivi!!”, esclamò con gli occhi che le brillavano dalla felicità.
“a proposito!! Scappa di nuovo e ti ficco la testa nel wc e ti ci faccio lo shampoo! Tutto chiaro?” e la guardai con un ghigno finto e buffo, ma che volevo far apparire il più infuriato possibile.
Annuì. Una settimana prima avevo chiuso lei per la notte nell’armadio, e Tatsumi si era ritrovato con un occhio nero. Sapevano entrambi quanta era la mia perfidia se non ubbidivano. In fondo, ero sempre una specie di teppista di strada, e le mie maniere col tempo non erano cambiate. (muahahahahahahahahah!)
“andiamo, e se va tutto bene te la cavi mangiando i topi rinsecchiti o le rane di Vertebra per una settimana”
Tornammo a casa. Mentre camminavamo riattraversando il parco, ci fu una folata di vento improvvisa. Dal cielo ormai nero, arrivò in volo, dritto sulla mia faccia, un foglio spiegazzato e stropicciato. Anzi, più che altro era un’intera e lunga pergamena. La presi violentemente, e gli diedi un occhiata.
Era scritto in giapponese antico, quello che solo gli scrivani all’epoca conoscevano. Io sapevo solo l’attuale quindi tutto quello che capii, fu un abbozzo del titolo, ricordando un po’ le lezioni a scuola, quelle poche che avevamo fatto.


世界の間のリンクに関する理論
1章:パラレルワールド
‘Teoria sui collegamenti tra mondi
Capitolo primo: mondi paralleli’


Il resto mi era incomprensibile. ‘chissà com’è arrivata fin qui!’ pensai. Era un pezzo da museo, e onestamente mi sembrava di averla già vista o in tv o in qualche gita scolastica alle medie, ma di sicuro non le avevo prestato un minimo di attenzione dopo il sapere l’argomento trattato.
“andiamo. A casa vedremo di trovare il proprietario del foglietto” “sempre che ne abbia uno! Potrebbe essere anche la lista della spesa di un monaco antiquato o potrebbe essere stato perso da uno Shinigami o da un Kami-sama!”. L’ultima frase mi venne in mente così, per farmi quattro risate da sola, mentre la piccola mi guardava perplessa.
“tu tutta scema!”
“era per fare quattro risate!! Mamma mia, non capisci proprio nulla”
Le fronde alte degli alberi si mossero, mentre una figura nera sfrecciava velocissima verso noi. Coprii Thel con il mio corpo, parando il colpo che arrivò con le braccia, alzate di fronte al viso. Era un calcio potentissimo, e se mi avesse colpito, avrei di sicuro sputato sangue.
L’uomo balzò indietro, atterrandomi di fronte. Strinsi i pugni.
Theletha si strinse dietro di me.
“ho paula!” farfugliò, con un groppo alla gola che le impedì di mettersi a piangere.

“di cosa?? Finché sono con te, quello non riuscirà nemmeno a toccarti!” risposi spavalda.

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Capitolo 3
*** capitolo 3: o.O fermi tutti: che ci fa un samurai nel parco!??! ***


‘quel colpo e quei movimenti… erano… perfetti! Assolutamente perfetti!! Da quanto! Ho aspettato per tanto il momento in cui, avrei di nuovo combattuto. Altro che quei quattro pugni da strada! Questa, è vita!’
 
Dopo aver sorriso un ultima volta a Thel, rivolsi nuovamente tutta la mia attenzione alla figura, che intanto era ferma e sogghignava. Ripartì verso di me. Evitai prontamente un colpo di katana, che l’uomo aveva con sé, e risposi con le maniere forti: prima un pugno dritto in viso, poi un altro all’altezza dello stomaco. Non avevo idea di chi fosse, perché non lo vedevo.
Bloccò un paio di colpi con la lama di legno e reagì girandomi il braccio destro dietro la schiena. Mollai un calciò, e a costo di un grosso taglio, riuscii a liberarmi.
“complimenti ragazzina! Ma arrenditi e ridammi quella pergamena, se non vuoi fare una brutta fine”. Era indubbiamente una voce maschile. Guardai meglio, socchiudendo gli occhi. Notai solo che era vestito in modo buffo, come ci si vestiva nel periodo Edo, e che si lisciava continuamente un pizzetto. I capelli erano neri e tirati indietro, legati.
“tsè! L’ho capito sai: sei un ladro! E io non sopporto le persone come te. Meglio farti fuori e mettere fine ai Samurai pazzoidi”
“e allora morirai. Quel taglio non è mica indolore, e piano ti indebolirà”. Era sicuro, troppo. Era la prima regola del buon militare: mai sottovalutare un avversario, anche se all’apparenza è debole.
“mia madre e mia sorella erano militari ben addestrati, mio padre un mercenario della yakuza. Io non sono di certo da meno” cercai di nascondere l’orgoglio di quelle parole, ma non mi riuscì un granché.
“vedremo…” rispose semplicemente. Di certo non era un tipo normale, altrimenti al solo sentir nominare la yakuza sarebbe morto di paura. Non l’avevo ancora visto bene in faccia.
‘speriamo che non sia davvero come credo. No, non può essere… o forse…. Può!!’
Theletha mi fissava spaventata. Poteva avere dei complici, quindi meglio tenermela vicina. Strinsi i denti.
Reiniziammo a lottare. Schivavo praticamente la maggior parte dei suoi attacchi, ma i pochi pugni che mi arrivavano, erano peggio di cannonate, mentre gli attacchi della katana di legno erano peggio di quelli di spade d’acciaio duro.
“ehi, lo sai che il periodo Edo è passato da parecchio?!!! Che c’è, hai per caso perso il calendario della cucina??” lo sfottei, sperando di fargli saltare le staffe. E funzionò parecchio, infatti cominciò a bestemmiare e a urlare.
“stupida ragazzina! Hai firmato la tua condanna così. Chissà, sei carina, potevo anche risparmiarti, ma ora ti voglio vedere stecchita” insultò lui. Regola dei combattenti: sfrutta ogni punto debole dell’avversario. E quello dell’uomo che avevo di fronte, era di sicuro l’orgoglio.

‘heheheheheheheheheh questo qui è davvero uno senza speranze!’ pensai divertita. Ed ora… che piano avevo?? ‘semplice, combatto come sempre. D’impulso e senza ragionare! Logico no?!?!?’ pensai stupidamente, anche se in cuor mio sapevo che era la pura e semplice verità.

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Capitolo 4
*** capitolo 4: eeeeeeeh?!?!? ma... voi... non può essere, sto scerando sicuro! ***


Dopo tre minuti, eravamo ancora al punto zero. Ero stanca si, ma la regola del buon soldato diceva di non mostrare mai la propria stanchezza all’avversario.
Un fruscio, come quello di quando era apparso il samurai, distolse la mia attenzione.
“allora Nobunaga!! Non hai ancora recuperato la pergamena?” fece una voce uscendo dall’ombra. Era di una donna, questa.
Il samurai, Nobunaga, come l’aveva chiamato, le rispose seccato “se sono qui a combattere ci sarà un motivo no!?!? Ma ancora poco e la decapiterò. Ma… ce ne avete messo per arrivare, eh Machi!?”
Mi voltai verso la ragazza. Non era sola; con lei c’erano altri undici tizi, inquietanti e strambi come il ‘samurai-pazzo-apparentemente senza calendario in casa’, o più semplicemente ‘quello lì col codino’.
Mi voltai verso Theletha, che era rimasta acquattata a fissare lo scontro dietro un lampione. ‘avevo ragione!! Ma forse fingono solo! Non possono essere davvero loro!’
 “Thel, vai via! Io ti copro”
Lei annuì, sperando che sapessi cosa fare, e corse via. Mi misi in posizione per coprire la sua fuga.
Una voce nuova ed inquietante però, interruppe il piano “Feitan! Fermala subito!”
“eh no bello! Prima ci sono io!!” e mi misi di fronte al ragazzo. La sua velocità era davvero pazzesca, ma mi riusciva facile prevedere i movimenti nemici.
Lo guardai meglio, ed i suoi occhi gialli incrociarono i miei, dalle iridi pervinca e grigie.
Spalancai gli occhi per lo stupore “ma voi… siete la Genei Ryodan vero?!?! Caspita, siete davvero il Ragno, non mi ero sbagliata!!” entrambi ci fermammo, per lo stupore.
Gli illogici pensieri del momento furono interrotti dall’arrivo di Tatsumi, che aveva in mano un pugnale. Doveva aver capito tutto, o forse aveva intravisto che ero in pericolo dall’alto di qualche lampione o filo elettrico mentre cercava Theletha.
“non ti avevo detto di rientrare dopo dieci minuti??” gli urlai, in modo che mi sentisse.
“e da quando faccio quello che mi dici?!?!”
Brontolai, poi mi rivolsi nuovamente ai ladri, mentre lui mi affiancava. Eravamo a qualche metro di distanza, noi e loro. Intravidi di scorcio la gravità della nostra situazione negli occhi cioccolato di mio fratello minore.
“potresti fermarti un momento?” la voce di prima, quella che doveva appartenere al capo, mi arrivò chiara e torna. Si fece avanti, mente più nessuno osava parlare. Abbassai i pugni, catturata da quella voce così magnetica.
“qual è il tuo nome, ragazza??”
Esitai prima di rispondere. Poi li guardai con sguardo livido di stupore e di diffidenza. “Sam” risposi staccata.
“bene signorina Sam” cominciò lui. Era strano sentirsi chiamare ‘signorina’. “vorrei scambiare quattro chiacchiere con lei se non le dispiace. E le prometto che nessuno oserà attaccarvi. Nessuno dei tre!”
Rilassai i muscoli, ma tanto per essere sicura, allertai l’istinto e mantenni i riflessi lucidi e attenti.
“prima però voglio chiedere una cosa: voi siete la vera Genei Ryodan?”
“certo! Ma come fai a conoscerci??” chiese un ragazzo alto, dai capelli castano chiaro e gli occhi che brillavano nel buio di un verde magnifico. Shalnark.
“beh, si vede che siamo famosissimi!” si vantò un tizio enorme, vestito di pellicce. Uboghin.
Li osservai tutti: Kuroro, Shalnark, Feitan, Machi, Nobunaga, Shizuku, Pakunoda, Phinks, Bonolenov, Ubo, Hisoka, Kortopi e Franklin. C’erano tutti.
“è una lunga storia…” cominciai. Non sapevo, che con quelle 4 semplici parole, sarebbero iniziati tutti i miei guai!!
Thel iniziò a piangere. Ecco, era fatta! Aveva sempre avuto una strana paura per Kuroro anche solo a vederlo nel manga, nonostante adorasse la Brigata, e ora che se l’era ritrovato d’avanti era terrorizzata.
“eh no! smettila pulce altrimenti…”
Intanto, attirata da tutto quel fracasso, la polizia si stava precipitando al parco, insieme ad alcuni dei vicini che abitavano dalle parti.
Il Ragno non perse tempo e scappò furtivo, com’era venuto, ma nel mio caso, già mi avevano visto entrare nel parco, chiedendo di Thel. Tatsumi invece, corse via con loro. Meglio non farsi beccare con in mano un pugnale, dato anche il mio taglio e il fatto che sanguinavo da questo, dalla bocca e da altri piccoli tagli, oltre al livido sullo stomaco.

Mi toccò inventarmi tutta una storia: che ero andata a cercare mia nipote, (e in effetti questo era vero) e ce un maniaco mi aveva aggredita, ma al sentire le sirene se n’era fuggito. Mi cedettero tutti, anche perché la signora Tsubuki affermò di aver visto un tizio armato di katana venire, e poi allontanarsi (ma questa ha la vista di un gatto!!!!! ndaSam) dal balcone di casa sua, svegliata da rumori improvvisi.
Mi riferirono anche che una banda di assassini girava attualmente per la zona, e che se non volevo avere guai era meglio se rimanevo in casa. Troppo tardi: io ero sempre stava una vera e propria calamità di disastri! uffa, ma non potevano avvertire prima eh?!?!?

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Capitolo 5
*** capitolo 5: mi trasformano casa in un centro d'accoglienza x turisti... provenienti da moooolto lontano! ***


Con la scusa di aver rimasto mio fratello a casa e il bollitore del tè sul fuoco, me la svignai in fretta.
“sto bene, non c’è da preoccuparsi” Riuscii anche ad evitare di dare l’identikit dell’aggressore, quando Thel, ancora con il faccino pieno di moccio e lacrime, mugolò che aveva bisogno del vasino. Ci allontanammo di corsa.
Entrammo dalla porta principale,che dava direttamente sul corridoio. Non sapevo perché, ma il mio infallibile sesto senso mi diceva che era meglio evitare l’officina-garage, per il momento. Entrai subito nella camera mia e di Theletha e mi sedetti sul materasso. Provavo un insano odio verso il letto da comuni mortali, quindi dormivo o con il materasso matrimoniale a terra con la piccola, o nel futon nell’armadio, lasciando l’altra nel suo lettino.
La stanza era abbastanza grande: sul fondo e su parte della destra c’erano gli armadi da parete, quelli che di solito si trovavano in Giappone. Sempre sulla destra c'era una libreria, dove tenevo tutti i miei fumetti e i libri che amavo, più la culla di Theletha, che speravo di gettare via in fretta. Almeno quando quella pulce avesse imparato a non rotolarsi continuamente mentre dormiva. Sulla sinistra, vi erano un balcone ed una grande scrivania, sovrastata da una finestra.
Il materasso-letto si trovava al centro della stanza, e di giorno lo ripiegavo mettendolo nell’armadio, così da avere tutta lo spazio a disposizione. Infatti, la piccola faceva un casino del diavolo, tirando fuori tutti i suoi gingilli.
Vertebra mi venne vicino.
“Vert, non sai davvero che mi è capitato oggi!” esclamai, a metà tra l’entusiasmo e la distruzione. Lui misi attorcigliò al collo e al braccio. Io mi ristesi. “sembrava tutto così… così finto! E invece era tutto vero. O forse, potrei anche essermi addormentata o esser stata catturata da une delle mie storie. Chissà, mica è la prima volta…” sospirai.
La peste era corsa chissà dove. Decisi di andare a vedere se andava tutto bene, oltretutto dovevo prendere il disinfettante.
Si era scordata il pigiama, così gliene presi uno pulito, un pantaloncino corto a cuori bianchi su verde, e una magliettina azzurra con raffigurati i Digimon. Uscii mezza assonnata, con ancora Vertebra appeso al collo, che sibilava irrequieto. Lanciai il pigiama a Thel.
Mi fermai in corridoio e cominciai a lamentarmi “ehi! Mi fai male!! Che ti prende, serpente scemo??”
Ma lui non accennava a calmarsi, così cercai di allentare la presa tirandolo. “basta, mi soffochi!”
Intanto sentii dei passi avvicinarsi, ma non gli diedi molto peso. Ero più impegnata a salvarmi la vita dalla mia stessa bestia.
“misoffochimisoffochimisoffochi!!!”
“caspita, c’è un serpente!” esclamò una voce all’improvviso.
“no, non è cattivo. È Vertebra, il ‘cosetto’ addomesticato, si fa per dire, di mia sorella.”. Questo era Tatsumi.
Finalmente riuscii a srotolarmelo dalla faccia, mentre passavo dal violaceo al rosso.
“che cav…!” mi interruppi bruscamente quando fissai le scale.

‘oh no! Nonononononono!! No e assolutamente no!! Che vuol dire questo?! Casa mia mica è un rifugio per profughi!’ pensai esasperata, sbiancando.

“emh… Sam tutto bene?” chiese Shalnark.
“si, certo! Cosa potrebbe mai andarmi storto?” stava per rispondere, ma io continuai a parlare a vanvera. “infatti… cosa potrebbe andare storto? Va tutto bene! Benissimo! Annego in un mare di normalità! E dopo una bambina, un serpente, un rompiscatole lamentoso (senti chi parla, strega pazzoide maniaca della meccanica! ù.ù ndaTatsumi), e ora anche assassini. Eheheheh! Che c’è di strano?! …”
Mi guardavano tutti come se fossi una stralunata. “se permettete, io vado. Penso che da domani mi convenga diventare astronauta, a questo punto!” e, con sguardo perso nelle fesserie più sceme, e un sorriso da emerita ubriaca stampato in volto, mi avviai in camera.
 
“ma sta bene?” chiese Ubo a Tatsumi.

Lui fece spallucce “ha perso la sanità mentale e ha scatti di schizofrenia acuta! Per il resto… penso stia bene!!”

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Capitolo 6
*** capitolo 6: adotto a breve (spero) tempo dei pazzi omicidi :S ***


Intanto, mentre ridevo come una scema sul letto, mi feci un quadro mentale della situazione.
‘allora: come se non bastasse ora ho 13 pazzi omicidi in casa. Devo tenermeli, tipo dei cuccioli di gatto tremendamente problematici? Ma non voglio lasciarli abbandonati di nuovo per strada a rubare… che faccio?’
In quel momento entrò Tatsumi.
“ehi Boss, allora, che vuoi fare?” chiese speranzoso.
“non ne ho idea. Tu che dici?”
“io vorrei che rimanessero, almeno per un po'. Potrebbe essere divertenti!”
Sbuffai e mi rigirai per due buoni minuti, poi decisi “e va bene! Ma solo finché non riescono a tornare a casa… qualunque cosa sia successa e qualunque essa sia. Ma il problema è… dove mettiamo così tanta gente?”
“beh… c’è il divano che vale per due posti letto contando la penisola. -2, quindi ne rimangono ancora 11!  Ci sono la camera di Taiga, e ne rimangono 7. Altrettanti 4 nella camera di mamma e siamo a 3. E restano… ci sono! Se metti Theletha nella culla tre in camera qui ci stanno perfettamente!” ridacchiò come uno scemo, finché non incrociò il mio sguardo. In quel momento realizzai che avevo un potere omicida negli occhi, e sospettavo la cosa mi sarebbe risultata utile di lì a poco.
‘chi me l’ha fatto fare?!?!?’ pensai disperata. E ora… di bene in meglio! Avrei dovuto dormire con tredici pazzi omicida in casa, tre persino nella mia camera.
“Tatsumi!...se stanotte non sopravvivo, giuro che il mio fantasma ti perseguiterà a vita, brutto bastardo. Mi hai cacciata tu in questo guaio”. Lui deglutì a fatica.
“o-okay!! Tutto chiaro; Fantasma a perseguitarmi, serpente che mi vorrà uccidere e bambina a cui cambiare pannolini e che vomita, urla, piange… Preferisco avere ancora per un po’ una schizofrenica come te in casa.”
Scoppiai a ridere, accendendo il ventilatore. Le pale giravano veloci, producendo una piacevolissima corrente di aria fredda. Sentii arrivarla sul volto, godendomi qualche secondo della piacevole sensazione.

Uscii. La nanerottola era in corridoio a piangere, armata dei miei attrezzi da lavoro, che stava lanciando a Kuroro, che, impassibile come sempre, li schivava uno dopo l’altro.
“e piantala, piagnucolona!” sbottai prendendoglieli di mano, salvando il capo del ragno da morte certa.
“che ha?” chiese Shizuku.
“ha paura di Kuroro!”
“perché?”
“boh. roba da cervelletto minuscolo da pulce, immagino.”
Okay, già la situazione si stava dimostrando non delle più normali e logiche, ma almeno alla fine riuscii a spiegare a tutti che loro era in realtà un manga, e che in quel momento non si trovavano più nel loro mondo.
Gli mostrai un capitolo che mostrava dell’attacco all’asta di York Shin.
 “non è mai successo.” esclamò confuso Kuroro.
“boh, forse deve succedere. In questo caso è meglio non farvi vedere il resto!”
Tornai a posarli.
“perché? Che succede?”
“emh… niente!” mentii.
“allora?”
“niente! Non ve lo posso dire! Sono contro gli spoiler!”
Pakunoda era affianco a me e mi posò una mano sulla spalla.
“che strano… non riesco a leggerla.”
“beh, forse i nostri poteri qui non funzionano.”
“no, prima ho usato l’En quando ci siamo scontrati!”
“allora, finché non risolviamo il problema di che ci fate qui, potete rimanere a casa mia. Ma domani voglio sapere ogni particolare su come, dove e quando siete arrivati in questo mondo!” schiarii bene le parole. Era inutile nascondere lo sbrilluccichio malizioso del mio sguardo.
“tsè, non prendo ordini da nessuno, specialmente da una mocciosa.” ringhiò Phinks, che avevo riconosciuto dai capelli castani tirati indietro, nonchè dalla tuta da ginnastica che indossava.
“ehi, scimmione senza sopracciglia! Ripeti di nuovo la parola ‘mocciosa’ e ti butto a calci a far compagnia ai pesci nello stagno dei vicini” L’uomo stava per controbattere, ma un pugno di Machi lo stese.
“è solo uno scimmione. Non dar peso a ciò che dice." ribadì la ragazza dai capelli viola.
Feci spallucce e li esortai a seguirmi “allora, in qualche modo ho trovato un modo per arrangiarsi la notte. Penso anche voi dormiate, nonostante in realtà siate personaggi su carta provenienti da un mondo parallelo. Il divano è con penisola, quindi due persone c’entrano benissimo… chi si offre?”
Continuammo per un po’ così, ma alla fine trovammo una soluzione: Uboghin e Franklin nella stanza di mia madre, tanto il letto era un futon steso a terra e quindi non correvano il pericolo di farlo cadere a pezzi; Kuroro e Nobunaga sul divano, Hisoka, Shalnark, Kortopi e Bonolenov in camera di Taiga, e magari stringendosi un po’ ci sarebbero anche entrati; Phinks poteva dormire con Tatsumi (o meglio ancora nel parco ù.ù ndaSam), dato che non avevo contato la stazza dei due giganti. Ed infine Machi, Pakunoda, Shizuku e Feitan in camera mia.
Sospirai. Dopo aver sistemato tutti, me ne ritornai in camera. Theletha era già pronta, mentre Shizuku, che a quanto pareva le stava molto simpatica, le raccontava la storia di York Shin City, di cui lei andava matta. In effetti, non ero stata l’unica a riconoscere il Ragno.
“allora, ci sono il letto grande e due posti nell’armadio. Penso che dovremmo entrarci tutti!” e li indicai con gesti veloci.
“hai proprio una bella bimba. Ma sembri davvero giovane per avere già una figlia!” esclamò Shizuku giocherellando con la piccola.
“non è mia. È la figlia di mia sorella maggiore, ma dato che lei è morta io me la tengo” , dissi sorridendo flebilmente.
“ah. Mi dispiace avertelo chiesto, allora.”
“cose che capitano se sei un soldato. E non preoccupatevi per il serpente. Anche se è molto velenoso, dorme con me e non attacca mai! Almeno ché non voglia diventare una grigliata, o meglio ancora degli spiedini!”
Vertebra, che era appeso alla libreria, dopo le ultime parole sibilò flebilmente, strisciandomi ai piedi. Mentecatto di un rettile...
 Mi abbassai per guardarlo meglio. “hai fame?”
Con me, pareva proprio che fosse una persona. Mi affacciai dal balcone, scendendo con un balzo, e poco dopo, riuscita ad acchiappare una ranocchia ancora viva e terrorizzata, risalii altrettanto abilmente. Lanciai per aria il povero animale, che cercò di svignarsela, ma Vert fu più veloce e se la pappò tutta d’un boccone.
“hai delle abilità pazzesche, eppure non hai traccia di nen.” Era la prima volta che sentivo la voce di Feitan, e dovetti ammettere che dal vivo era davvero affascinante, più che sotto formato Tankobon.
“ha ragione. Come fai a fare certe cose? un umano normale non ne dovrebbe essere capace.” intervenne Machi.
“sono semplicemente ben addestrata. Il combattimento è alla base dei militari e dei mercenari che si rispettino” spiegai, ma non ero sicura che avessero capito tutto.
“mercenari?” chiese Pakunoda
“si, mercenari. Mio padre ha fatto il mercenario, così come Tatsumi. Ovviamente anche io e mia sorella maggiore siamo state addestrate nella stessa maniera, e a volte se mi capita faccio qualche commissione per la Yakuza, o casomai per gente della mafia.”
“non avrei mai pensato che una ragazza in apparenza così perbene si circondasse di gente simile” esordì Feitan.
Feci le spallucce, mentre chiudevo il balcone “pagano bene! E poi non fanno troppe domande. Per loro puoi anche avere 11 anni, ma se sei in gamba sei dentro”
“ma tu mica hai 11 anni… vero?”. Shizuku era perplessa, e si aspettava profondamente che rispondessi no.
“ovviamente no. Ne ho 19. Ma ho cominciato ad andare dietro a mio padre in queste cose quando avevo 12 anni. Ma ora ho lasciato stare, accetto solo se è una vera occasione. Per il resto preferisco continuare a fare la cameriera e la meccanica.”
Presi dall’armadio tre pigiami puliti, e li diedi ai tre componenti femminili del gruppo. Pakunoda e Shizuku accettarono senza troppe lagne, mentre con Machi fu più difficile. Theletha ci fissava divertita, mentre continuava a disegnare su un libro.

“bello! Bello!” affermava battendo le manine.
sospirai. sarebbe stata una luuuuuuuuuuuunga notte!! .....

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Capitolo 7
*** capitolo 7: tutti a nanna!! :3 ***


In bagno, infilai una maglia  a maniche corte nera, più degli shorts bianchi a cuori azzurri, inoltre sciolsi i capelli castani.
Li portavo cortissimi, ma a sinistra erano più lunghi e solitamente raccolti in una treccia che cadeva sulla spalla. Quella mi limitai solo a rifarla, dato che non la scioglievo praticamente mai.
Lavai i denti e poi mi voltai verso le altre tre. Shizuku con il pigiama lilla e grigio stava d’incanto, e si stava spazzolando i capelli. Pakunoda sembrava a suo agio con la camicia verde super aderente e super corta, mentre Machi si guardava acida allo specchio, mentre fissava insistentemente il suo pigiama rosa e bianco.
“beh, non sto poi così male!” esclamò Pakunoda, che però continuava a sembrare staccata dal mondo.
“mi ingrassa?” Tutte fissammo Machi, che si guardava sospettosa la pancia. Si accorse degli sguardi allucinati dopo qualche secondo di silenzio totale. “che ho detto!?”
Scoppiammo nella cosa che più si avvicinava ad una risata.
Tornammo in camera. Theletha dormiva beata nel suo lettino, mentre Feitan guardava fisso fuori dalla finestra, poggiato alla ringhiera.
“bene! Sono le 3 e mezza di notte e domani devo alzarmi presto per lavorare!” sbadigliai e mi diressi all’armadio.
“potete dormire nel letto grande, mentre Feitan tu puoi prenderti uno dei due letti negli armadi.!
“non dormo” rispose secco lui.
Feci le spallucce. “come vuoi.” poi salii con una spinta sul letto di sopra. Vertebra era già lì ad aspettarmi. Si acquattò in un angolo strisciando, per non venire schiacciato, poi mi si acciambellò sullo stomaco.  ‘buonanotte! Domani sarà una bellissima giornata!’ pensai tra me per rassicurarmi, ma ne ero certa: sarebbe stata una giornata da schifo, come quella sera, con troppe cose strane e stupide con cui fare i conti, con troppe responsabilità in più, e soprattutto con troppo lavoro.
Ero ben abituata a farmi quattro o meno ore di sonno per notte, pareva non ne avessi bisogno. Ma di quelle quattro ore avevo bisogno, e anche di mangiare un sacco. Proprio allora mi ricordai una cosa.
‘che stupida! Con tutto questo casino me n’ero proprio dimenticata!’ e mi alzai. Cercai di fare il meno rumore possibile, ma tutti e quattro i ladri se ne accorsero lo stesso.
“scusate un attimo. Ho dimenticato di fare una cosa importante.” e aprii la porta. Bene, niente Hisoka in vista! Potevo stare tranquilla. Sicura che non ci fossero maniaci per approfittare della mia condizione del sonno, aprii un cassetto e ne presi dei sonniferi.
“a che servono?” chiese Machi.                                                  
“a dormire. Non ho il sonno facile e tendo ad avere gli incubi quindi così cado come un mattone!”
Tornai a razzo nel letto, mentre Vert mi si attorcigliava addosso.

Sentendo le calde squame del serpente corallo, mi addormentai quasi di colpo.

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Capitolo 8
*** capitolo 8: risveglio da incubo o.o ***


Feci uno stano, stranissimo sogno: era buio, ed ero in casa mia. Non c’era nessuno, era tutto così stramaledettamente vuoto e silenzioso! Dopo aver girato inutilmente per casa, corsi fuori in giardino. Il cielo era grigio e non si sentiva un uccello cantare. Improvvisamente, intravidi strane ombre lì intorno. Mi misi in posizione di difesa.
“Sam!! Pappa pappa pappa pappa pappa!! ” una voce che mi chiamava interruppe i miei sogni.
Quale cavolo di sogno dove vedi il futuro finisce mentre ti urlano ‘pappa'?
Prima di svegliarmi, come in un flashback, vidi immagini confuse: c’era il ragno a casa mia; poi vidi me stessa al lavoro; Thel che piangeva sbattendo varie cose in faccia a Kuroro, impassibile; uomini vestiti di nero; il pezzo di pergamena trovato nel parco e consegnato a Kuroro mentre bruciava. C’era anche un ultima scena, dove sorridevo, e c’era anche …

Mi svegliai all’improvviso. Era mattina. Theletha mi tirava per la maglia, mentre Vert sibilava e si attorcigliava, facendomi intendere che aveva fame. Anche mia nipote si indicò il pancino.
“pappa, ola!!!” scandì nuovamente, dopo vari tentativi falliti mentre ero nel pieno dei miei sogni.
“ehi pulce!! Svegliami di nuovo a quest’ora e d’ora in poi dormi fuori. Anzi no, in salotto!” il solo pensare di essere da sola con il tizio di cui aveva paura, per tutta la notte, la terrorizzò. Continuai a sbadigliare, ripoggiando la testa sul cuscino.
“no plesto! Otto!” insistette, dopo aver ripreso coraggio.
‘ah, sono solo le otto!’  borbottai insonnolita. Sbarrai gli occhi.
“come le otto? Cavoli, ho fatto tardi! Muoviti. Ah, sei già vestita. Allora adesso vado a cucinare qualcosa, poi ti porto di corsa a scuola in moto” scesi dal letto come un fulmine. Le ragazze dovevano già essere in piedi.
Thel mi stava correndo dietro. Presi i vestiti dall’armadio e corsi al bagno, che per fortuna era vuoto. Mi cambiai, lavai la faccia e pettinai i capelli in un tempo record. La doccia l’avrei fatta tornata a casa. Misi i pantaloni della tuta che usavo per fare la meccanica, le scarpe da ginnastica nuove e la maglia a giromanica ‘I LOVE ITALIAN FOOD!! ESPECIALLY PIZZA’ verde oliva e la legai in un lato, lasciando scoperta la pancia. I capelli li lasciai sciolti, dato che sotto al casco mi davano fastidio se legati, ma misi lo stesso la matita nera sotto gli occhi ed il mascara, nonostante avessi fretta.
Presi Thel per un braccio e quasi la sollevai per aria trascinandola di corsa in cucina.
Lì trovai anche tutti gli altri, compreso quel beota di Tatsumi, che come al solito correva.
“ciao Boss. Ci vediamo Boss! Io vado, c’è Hiroji-kun fuori che mi aspetta! A proposito, oggi non torno presto, ci sono dei tizi della Fuyuku che vogliono fare a botte, ciao a tutti!” e intanto corse via con ancora in mano un panino.
“se non mi ricordo male, anch’io con la Fuyuku c’ho fatto a botte …” pensai ad alta voce, poi mi girai.
“buongiorno a tutti!”. Solo allora mi ricordai si tutto. “Ma certo, ho fatto tardi!” lanciai una bottiglina di latte al cioccolato a Thel.
“guadda che la cuola initia alle nove!” mi ricordò Thel, facendo il numero sulle dita.

“ah, veramente? Bene, che volete per colazione?”. Chiesi calmandomi. La giornata si prospettava già non delle migliori.

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Capitolo 9
*** capitolo 9: le mostruosità di quella cosa chiamata 'vita quotidiana' ***


Per la seguente mezz’ora corsi avanti e indietro tra tè, spremute, caffè e altra roba. Fortuna che ero una cameriera, quindi abituata a certi trattamenti.
“torno subito! Porto Thel a scuola con la moto”
“wow, sai portare la moto?!?” Shizuku mi guardava con tanto di stelline.
“vuoi venire?” chiesi sorridente. Accettò. Le passai un casco, presi il mio e ne infilai uno ridotto alla pulce. Presi il suo zainetto e uscimmo.
La moto la tenevo in garage, a fianco all’officina. Lì, oltre a quella, stava anche la macchina. O meglio le due macchine, perché una era quella di mia madre, ad otto posti, l’altra la normale mia. Quella me l’aveva regalata papà al mio diciottesimo compleanno.

E in fondo, essendo un imprenditore, dopo anni passati come mercenario, i soldi per fantastici regali li aveva eccome. Stranamente aveva pensato anche ai suoi primi figli questa volta, e aveva comprato la macchina a me, nonchè finito di pagare il mutuo della casa di mamma, dopo che lei era morta. Ed ora avevo anche un bel posto dove stare, con sotto l’ex garage, trasformato nel mio posto di lavoro, il nuovo garage, ed una casa sopra di loro, a due piani. In teoria aveva anche un giardino, ma col tempo era diventato più che altro un campo di erbacce incolte. Mi ero ripromessa di pulirlo, prima o poi, ma evidentemente quel poi tempo non sarebbe arrivato per un altro bel pò di tempo.
Salimmo in sella, io, Thel in mezzo e Shizuku dietro. Quando fui sicura che entrambe fossero al loro posto, accesi il motore.

Schizzammo come pazze sulla Yamaha finché, dopo dieci buoni minuti a 110 km/h arrivammo all’asilo.
Scendemmo tutte e tre ed entrammo. Dentro era pieno di schifezze da mocciosi, con bambini urlanti e dai pannolini sporchi.
Ci lasciai Thel più in fretta possibile, perché se lei sembrava felice, noi due stavamo per vomitare.

Ricevetti una telefonata. Era il mio capo che mi chiedeva di passare un attimo al Caffè, nonostante non fosse ancora il mio turno, per fare giusto un ora extra di lavoro. Poi mi avrebbe dato il resto della giornata libera.
“ehi, Shizuku! Ti va ti vedere dove lavoro?”                                                    
“il Maid Cafè?” chiese. Annuii, e lei non perse un secondo nel rispondermi che le sarebbe piaciuto.
Salimmo di nuovo in sella e raggiungemmo il locale, al centro della prefettura di Yodogawa-ku, una delle tante di Osaka.
Entrammo in piena città, mentre la ragno mi faceva domande su tutto ciò che sorpassavamo o ci trovavamo di fronte. Parcheggiai nella zona riservata ai dipendenti. Entrammo dal retro, e ci venne ad accogliere un uomo ben slanciato, abbronzato, biondo e dagli occhi azzurri, con un fisico ben scolpito. Indossava jeans, sneakers grigie e una maglietta grigia e bianca, con scritto I LOVE MANGA & ANIME. Shuichi, il mio capo. Se per capo si può intendere uno che ha a malapena ventitrè anni e che non fa niente dalla mattina alla sera, ma che inspiegabilmente riesce a gestire con la massima efficienza un maid cafè. Però dovevo ammettere che non era male lì, a differenza del ristorante dove stavo prima, che consideravo l’inferno. Persino mia sorella aveva preferito i campi minati al metter piede la dentro da cameriera.
“Cara Sam, grazie per essere venuta! Siamo nel casino totale! E la tua amica è…” e fissò con sguardo ammaliatore Shizuku, che arrossì.
“ah, lei è Shizuku. Eravamo in giro insieme quando mi hai chiamato, quindi sono venuta con lei. Vorrebbe aiutarmi, va bene?” lui annuì convinto. Poi mi ricordò di andarmi a cambiare e trovare anche una divisa per la mia amica. Entrammo negli spogliatoi. Fortunatamente a Shizuku entrò una delle poche che avevo trovato. Io ero vestita con l’ametista, lei con il nero. Uscimmo.
Quel giorno al Cafè c’era solo Juki di servizio. Le presentai la ladra, poi iniziammo il  lavoro. Per me fu come ogni altro giorno, ma Shizuku invece si divertì un mondo, e due ragazzi le chiesero anche il numero di telefono, mentre uno la invitò a cena (tralasciamo il fatto che si trattasse di un ottantanovenne -.-‘’). Finalmente, alle 13:00 il locale chiuse. Quel pomeriggio ce l’avevo libero, così andammo a cambiarci. Mentre uscivamo, Shuichi ci raggiunse.
“siete state bravissime oggi! E Shizuku: proprio un paio di giorni fa ho licenziato una delle cameriere e ora il posto è libero. Sei disposta?” lei, senza pensarci due volte accettò.
Quando fummo fuori, la guardai sospettosa. “voi del Genei non dovreste tornare a casa?”
“beh, si. Ma fino ad allora, vorrei godermi questo mondo”

 Ripartimmo e tornammo a casa. Eravamo leggermente in ritardo.

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Capitolo 10
*** capitolo 10: nuovo promemoria: d'ora in poi il ragno NON cucina!! ***


“Ditemi che niente ha preso fuoco mentre non c'eravamo.” Shizuku ruotava ancora felice nel suo mondo, mentre tutta la Brigata ci fissava appena rientrate in casa.
“avete un concetto del subito un po’ sfasato, voi due...” esclamò Ubo.
“ehi, io lavoro! E non è colpa mia se mi hanno chiamato all’improvviso.” poi indicai Shizuku. “e ora anche lei lavora con me.”
Tutti mi guardarono storto, anzi, guardarono entrambe, ma poi sospirarono rassegnati.
Solo allora mi accorsi che era ora di pranzo.
“bene. Chi di voi sa cucinare?” chiesi, mentre Shizuku, Pakunoda, Franklin e Bonolenov alzavano la mano e tutti gli altri indicarono Kuroro.
“okay! Allora vediamo di preparare qualcosa di almeno lontanamente decente.”
Il nostro pranzo in una sola parola: orripilante. Il riso venne bene, ma le verdure troppo cotte, la frutta salata e il gelato squagliato. E tutto questo perché eravamo tutti cuochi pessimi. Bonolenov era utile solo come strofinaccio o al posto dei tovaglioli; Franklin non riusciva a tenere un uovo senza romperlo; per finire in grande, Pakunoda salò la frutta invece del riso e Shizuku sbagliò i tempi di cottura, col risultato che invece di verdure al vapore mangiammo verdure palesemente rinsecchite e bruciacchiate. Kuroro si dimostrò invece un asso ai fornelli, e anche Feitan non se la cavò male (dopo i disastri, tutti puntarono lui su chi sapesse almeno cosa fosse la cucina) e perlomeno una ciotola di riso e un paio di Takoyaki scaldati nel microonde a testa li raccattammo.
“però, Feitan! Non ti immaginavo il tipo da casa. Per caso sai anche pulire i pavimenti e fare il bucato?”
Tutti ridacchiarono nascondendosi in malo modo, mentre Phinks e Nobunaga si piegarono letteralmente e Machi finì quasi con lo strozzarsi con il riso. Feitan mi guardò minaccioso.
“non ti conviene metterti contro di me, ragazzina.”
“ti devo ricordare che ho io la vostra pergamena e posso aiutarvi a decifrarla? E poi non chiamarmi ragazzina: avrai massimo un paio di anni in più di me. E anche se fossero di più sei troppo basso per dimostrarli.”
Lui non rispose, ma si limitò a sbuffare seccato. 1-0 per me!

Kuroro interruppe la situazione. “c'è una cosa di cui vorrei parlare, Sam; Possiamo iniziare a trattare sull’argomento della pergamena?”
Anuii. Beh, forse non a meraviglia, ma il giapponese lo capivo.

Tornai in camera e presi il foglio accuratamente riposto in un cassetto. Intanto, il Genei si era occupato di sparecchiare. Tornai da loro e poggiai il foglio sul tavolo della sala da pranzo.

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Capitolo 11
*** capitolo 11: la pergamena: Sam mostra le sua capacità intelletive ***


“sai leggerlo?” chiese speranzoso Ubo. Erano tutti lì, stretti in modo da poter assistere alla mia performance di ‘come va Sam a scuola in giapponese’
“beh, un po’. Il titolo è ‘Teoria sui collegamenti tra mondi
Capitolo primo: mondi paralleli’
Secondo cotesta teoria faticosamente sviluppata dal… maestro Hakushin, lo bonzo capo de lo tempio di Osaka d... dedicato alla kami-sama… questo non lo so leggere, ma è il nome di un dio… e egregio osservatore dello cielo, lo nostro mondo non c’è da solo, ma le stelle dimostrano che di cotesti mondi ce ne trovano molti, ma in le altre dimensioni… qui non ne ho idea… e son collegatisi essi lo uno allo altro d… da… spiacente, ma qui non è più giapponese antico. È codificato, deve trattarsi di qualcosa di importante.”
“pff, non sai nemmeno leggere!” sbottò Phinks, ma Kuroro lo guardò male, poi si voltò verso di me.
“non lo ascoltare. Almeno siamo ad un inizio.”
“b-beh, la prossima parte, forse con l'aiuto di quel magico attrezzo che è il pc, la riesco a tradurre! Ho un amico che studia crittografia, forse lui lo sa decifrare.” proposi. Annuirono tutti, alcuni però in modo non molto convinto. Lo presi per un si.
“ora però vorrei sapere una cosa: come ci siete finiti qui?”
“E che ne sappiamo! Noi stavamo rubando un coso vecchio ad un magnate, dato che al capo piaceva, e per sbaglio qualcuno (si girarono tutti verso Nobunaga)…. Ha premuto un certo bottone, e ci siamo ritrovati qui. Allora abbiamo cominciato a cercare informazioni (e ovviamente rubate antichi manufatti, invece di andare in biblioteca nd.Sam) per tornare a casa.”
“che cos’era precisamente questo ‘coso'? Per coso io intendo… tante cose, e non so quale coso sia il coso che volevate voi! Insomma… il coso che vi serve” buttai giù come un emerita scema.
“hai usato sei volte la stessa parola. Sei una sgrammaticata doc.” mi fece notare acido Phinks.
“e allora? Tu hai usato sei volte la A, ma mica ti ho fatto la predica!” ribattei piccata.
“mhp… lasciamo stare. Ma comunque, quello che era se non una predica??”
“era una notazione! Vuol dire facere...”
“emh… fare.” interruppe Kuroro.              
“è lo stesso: vuol dire facer… fare notare una cosa!”
“per curiosità, ma a scuola ci sei andata?” osò Machi.
“certo!”
“non si vede. Per niente.” commentò Feitan secco.
“mica ho detto che studiavo! Andavo per mostrare al glorioso pubblico la mia violenza innata picchiando qualcuno!”
“che studentessa modello...” ribatté lui.
“ehi, vuoi o no che vi aiuti?”
“non serve.”
“e allora traducila tu la pergamena. E già che ci sei, costruiscilo tu il ‘coso’ per tornare a casa tua!”
“ti faccio notare che tu non sai tradurre, quindi non ci servi.”
“io sono una meccanica! Almeno ché non voglia assemblare tu tutto questo coso e continuare a rubare per informazioni, ti conviene assecondarmi almeno un pò. E poi ti ricordo che siete ospiti a casa mia, sempre che tu non voglia conoscere qualche gatto randagio o cane spelacchiato, in compagnia di quell'altro antipatico di Phinks!”

Intanto, il resto della Brigata osservata divertita. In meno di due minuti m’ero trovata con gli sguardi omicidi di Phinks e Feitan addosso. la cosa, però, non mi spaventò affatto, anche se avrebbe dovuto.

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Capitolo 12
*** capitolo 12: Sam vs Feitan: 'round 1' ***


Scesi di sotto per mettermi a lavorare. Avevo appena infilato la giacca per l’officina, quando entrò la signora Fukushi.
“ah, buongiorno Fukushi-san. Posso aiutarla?”
“buongiorno a te, Sam. S’è rotto il camper che mio marito ha comprato l’anno scorso. Puoi dargli un’occhiata?”
“certo! me lo porti qui appena può e lo sistemo.”
La signora uscì ringraziandomi, per poi tornare dopo con il mezzo. Lo sistemai dentro, raccomandandole di passare in serata.
Alzai le maniche, dato che faceva caldo, chiusi la saracinesca e accesi il ventilatore. Mi calai sotto al camper per controllare il motore.
Stavo beatamente lavorando, quando…
“qui da voi non si usa mettere un onorificenza per tutti dopo il cognome o nome?”
Sobbalzai, sbattendo la testa.
“ahia! che ci fai qui, Feitan?”                 
“non hai risposto”
Rimasi un paio di secondi in silenzio, massaggiandomi la fronte. i nostri occhi si incrociarono. Di nuovo quel giallo. Erano bellissimi, ma anche spaventosi. Un brivido mi percosse la schiena.
“ah… s-si, ma si usa solo per nomi e cognomi” spiegai.
“e perché la donna di prima ti ha chiamata solo Sam?”. A differenza mia, era molto più schietto e inquietante. E anche troppo sveglio.
“b-beh, perché è un accorcio del mio nome. Non mi chiamo certo così!”
“come, allora?”
“eh?”
“qual è il tuo nome?” sibilò di nuovo. Era evidente che non ci stavamo molto simpatici.
“è… devo lavorare. Ora non ho tempo!”. Mi distesi nuovamente e ritornai a lavoro. Lì stranamente mi sentivo più sicura, pur sapendo che avrebbe potuto far fuori sia me che il camper senza che io me ne accorgessi. Ma nonostante tutto, non avevo intenzione di cedere e ammettere che potesse essermi superiore in qualcosa. Mai e poi mai.

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Capitolo 13
*** capitolo 13: Sam vs Feitan: '2 round' ***


Sperai che non tentasse un'altra volta con le sue oscure macchinazioni, ma evidentemente non avevo tenuto in considerazione che era un ladro, un criminale. Uno che ottiene sempre ciò che vuole.
Finii il lavoro in un paio di minuti. Il guasto era nel ‘148 CV, 350 Nm’, un vero pezzo da ammirare. Il problema era nel turbocompressore, che fu facile da mettere a posto.
Sporca di olio, scivolai di nuovo alla luce artificiale della lampadina.       
“non hai ancora risposto”
“mamma mia, certo che sei insistente! No!” sbuffai ancora. Stavo per andare al pc a fare qualche ricerca e a mandare un paio di e-mail, quando sentii l’assassino bloccarmi per i polsi.
“lasciami! Stupido…” non mi lasciò finire, che, mentre con una mano mi bloccava le braccia, con l’altra mi tappò la bocca, in modo che non potessi rovinargli nulla.
“vedi, se ti chiedo una cosa voglio che mi rispondi. Non ti lascerò andare finché non me lo dirai. È importante”
Balbettai qualcosa, ma ne uscii solo un mugolio. Sentii la voce morirmi, così come il respiro.
La porta si aprii leggermente, forse uno dei ragni che scendeva, ma Feitan fu più veloce e uscimmo entrambi, arrivando sul terrazzo di casa.
“sbrigati a rispondere, altrimenti soffocherai”
Feci segno di no. Ormai era diventata una questione personale di orgoglio, quella di cedere o no. E io ero sempre stata fin troppo testarda.
“muoviti.”
Feci di nuovo segno di no, avvertendo delle fitte di dolore allo stomaco, poi al petto e alla spalla.
“dimmelo, ora”
Girai le braccia più che potevo, e per un attimo riuscii a liberarmi mordendogli la mano fino a lasciare dei segni sanguinanti.
“dimmi perché ti interessa!”
“non sono affari tuoi”
“senti un po’, psicopatico-asociale-antipatico. Il nome è il mio, certo che mi interessa! Dimmelo o non se ne fa niente!”
“non prendo ordini da te!”
“e allora ti freghi.”
“e allora ti ammazzo.”
“ah, e secondo te mi faccio battere da un tappo deviato odioso come te? Mi sta più simpatico persino Hisoka!”
 
Diventai completamente viola, mentre mi dimenavo. Ormai cominciavo  già a vederci strano, quando finalmente risentii l’aria. Respirai a fatica, con la vista annebbiata. Restai inginocchiata, ansimando.
“che vuoi fare, ucciderla? Ci serve, può farci tornare indietro!”
“non l’avrei uccisa. Forse ci può servire più di quanto pensiamo, ma la signorina qui è ostinata”
“muoviti, prendila e torniamo di sotto. Poi spiegherai tutto al capo.”
“se non parla non posso spiegare nulla.”
Dalle voci, capii che uno era Feitan, l’altra invece doveva essere Machi.
Che stupida! La prossima volta che me lo sarei trovata di fronte l’avrei sgozzato senza pensarci. Stupido, stupido assassino, che stava pensando Togashi-sensei quando l'aveva creato così... insopportabile?!
 

Blackout! 

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Capitolo 14
*** capitolo 14: litigare con uno scimmione danneggia la salute ***


“Che è successo che ore sono dove sono?” chiesi alzandomi bruscamente.
Ero in salone, sul divano. Mi guardai intorno: beh, non mancava nessuno dei ragni.
“sono le 16:32 e sei a casa tua. Te la ricordi, oppure Feitan ti ha rovinato anche la memoria?”
Feci un rapido calcolo.            
“oh, caspita! Feitan ti odio a morte, prometto che ti ammazzo, mi hai fatto fare tardi e ora io come arrivo a scuola in otto minuti se in moto ce ne metto venti per andare a prendere quella lagna insopportabile di Thel!”
Ci fu un attimo di silenzio, poi Phinks guardò il suo compagno.
“wow, ci sei andato giù forte! È più stupida di prim…” non riuscì a finire la frase che gli arrivò un libro, preso occasionalmente dal tavolino, in faccia.
“forse era meglio se la ammazzavo...” sbottò l’altro. Lui, purtroppo, riuscì facilmente a schivare il libretto.
“Tranquilla, è già andata Shizuku con Shalnark a prenderla” mi informò Kuroro.
Portai una mano al petto, e mi ricordai del dolore. Lì, e sulla pancia e sulla spalla. Ormai c’erano rimasti solo i segni violacei. Anche in faccia.
“ah… okay. Ma ora, Feitan, spiegami perchè volevi farmi fuori o giuro che non ti darò pace fino alla fine dei tuoi giorni”
“sei sorda per caso?” chiese lui, al limite della sopportazione. Feci segno di no.
“e allora che me lo chiedi a fare!”
“è i-n-u-t-i-l-e!! inutile! Non-te-lo-dico! Arrangiati!”
“fai tante storie per non dire il tuo nome?” commentò Pakunoda, evidentemente scettica.
“esatto. Non lo deve sapere nessuno!” ribattei, incrociando le braccia al petto.
“perché?” chiese Ubo.
“perché mi fa schifo. E un ultima cosa: mettimi ancora le mani addosso e ti ammazzo” urlai per l’ultima volta, poi me ne andai stizzita, minacciando Feitan che se mi avrebbe rotto ancora l’avrei sgozzato all’istante. Dal suo canto, quello non fece una piega, impassibile come sempre.

Sbattei la porta. ‘perché, perché proprio a me!’ pensai disperata. Mi buttai sul pavimento, accendendo il ventilatore, e senza nemmeno bisogno di un sonnifero, crollai addormentata.

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Capitolo 15
*** capitolo 15: ultima notizia; assassino vittima di una 4enne. riporta gravi danni emotivi ***


Mi svegliai che ormai era sera. Dopo essermi alzata, uscii mezza insonnolita.
“ah, finalmente!” esclamò Pakunoda. Sentii un rumore di piatti che si rompevano provenire dalla cucina.
“è meglio che vada tu. Io le ho provate tutte, ma Theletha sta ancora cercando di mettere KO Kuroro”
Sbarrai gli occhi. Mi ero completamente dimenticata di quel piccolo, si fa per dire, problema.
Arrivai in cucina trovandovi una scena così buffa che mi fece piegare in due dalle risate. Kuroro inseguiva Thel, che piangeva disperata lanciandogli di tutto contro, mentre gli altri ragni cercavano inutilmente di salvare il loro capo. A terra c’erano uova rotte, riso, latte, pentole e tutto il resto in giro anche nelle altre stanze. Battei una mano sulla porta, che si spaccò in due. Si fermò tutto.
Sorrisi cattivamente. “bene! Vedete di pulire altrimenti qui non mangia più nessuno” minacciai, poi presi Thel come fosse un sacco di patate e la chiusi nell’armadio, mentre piangeva disperata.
“che strega!” esclamò Bonolenov.
“ammasso di carta igienica, vedi di non commentare altrimenti ti uso come carta straccia! Se vivessi ventiquattro ore al giorno con una pulce fastidiosa e malefica come Thel sapresti che esaurimento nervoso può portare.”
Quello ammutolì subito, mentre io scendevo stizzita di sotto.
“era ora che ti svegliassi! Sono due giorni che dormivi interrottamente” sbottò Phinks.

Sbiancai. Machi mi disse che aveva avvertito Shizuku il Cafè, e che una signora era venuta a riprendersi un camper lasciandomi i soldi di sotto, e che lei li aveva messi al sicuro da eventuali ladri (ma dai, Ladri?? Dove sarebbero? ndaSam). Tatsumi non s’era proprio fatto vivo, mentre Thel attentava alla vita di Kuroro da quando era tornata.
“Io ancora non capisco perché succede tutto a me! Me ne vado di sotto, se serve qualcosa chiamatemi” e, dopo aver fatto una doccia ed essermi messa degli shorts e una maglia puliti, scesi di sotto. Prima però, presi anche la pergamena.

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Capitolo 16
*** capitolo 16: l'utilità di una pazza come alleata ***


Ripensai alla pergamena. Parlava di un tempio, dove c’era un bonzo. Il tempio di Izanagi-sama, il dio padre di tutti i Kami. Essendo di religione Shintoista, ricordavo bene tutto su quella figura, ma feci lo stesso una ricerca con Google.
Dopo qualche minuto, trovai un link adatto. Era un sito che parlava della creazione del mondo nella religione Shintoista. Leggerlo mi infastidiva, ma supposi di non avere altra scelta...
Continuai a cliccare a caso per una buona mezz’ora, ma alla fine non trovai niente che già non sapessi.

Mi ci vollero un paio di ore prima di ottenere dei risultati.
Rimasi pensosa a leggere per qualche minuto, poi cacciai un urlo disumano, un misto tra felicità, soddisfazione (di quella che si può provare solo quando scopri come mandare via da casa tua degli assassini), sgomento e stupidaggine. “I-ei!!!!!!! Sono un grandissimo mito!"
“che succede?”. Alcuni dei ragni si affacciarono alla porta, con l'aria confusa.
“oh, niente. Tranne il fatto che io sono un vero e proprio mito!!” esultai. Ovviamente ciò che intendevo lo capivo solo io. 
“secondo me tu non hai tutto a posto nella testa...” sbottò Ubo.
“macché, quella la testa c’è l’ha proprio vuota!” corresse Phinks, con la sua solita aria da ‘ti parlo nonostante tu sia una pulce’.
“oh ceeerto, ma intanto quella stupida con la testa vuota ha finalmente capito come aiutarvi. Sonoungenio!!!” esclamai tutta convinta. In un istante mi ritrovai gli sguardi interessati di tutti addosso.
“e…?” fece Kuroro per invitarmi a continuare. In quel momento mi calai perfettamente nella mia parte da Indiana Jones alternativa e tremendamente più casinista.

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Capitolo 17
*** capitolo 17: una missione per Sam (con la mal sopportata collaborazione di Mister-Apatia) ***


“e….” fece Kuroro per invitarmi a continuare.
“E... ho scoperto chi era questo Hakushin: oltre ad essere il monaco capo del santuario del Kami Izanagi-sama, era anche un inventore; fu uno dei primi ad introdurre in Giappone la tecnologia già nel 659, ma era molto primitiva. Forse aveva un qualche macchinario… per viaggiare nel tempo. Rudimentale, ma doveva averlo. Se è così, decifrando questa parte, dovremmo scoprire come costruirlo, e in questo me la cavo alla grande.” spiegai. Gli sguardi di tutti si illuminarono, ma Machi mantenne quel suo solito sospetto.
“e come facciamo a decifrare la pergamena?”
“ho un amico con cui andavo a scuola che ora va all’università. Studia la crittofia o comesichiama. Dopo lo chiamo e gli chiedo questo piccolo favore!” *faccia pucciosa*
“e sei sicura che ci aiuterà? Non sei una di cui fidarsi, a buon ragione.”  aggiunse Nobunaga.
“sicurissima al 100%! Era uno di quei tipi che attraggono i bulli come le luci attraggono le falene e alla fine smisero di prendersela con lui perchè cominciai a salvargli la pelle tutte le volte, non rifiuterà certo.”
“Quindi alla fine le tue maniere rozze ci saranno utili, in qualche modo!”
“eeeeeeeeh?!?! Rozza a chi, scusa?”

“papera, non urlare così!” cercò di zittirmi il samurai di rimando.
“papera a chi…. Un momento…. Chi era che mi chiamava sempre papera? Pensa Sam…. Ah, giusto! Che diamine di brutta morte ha fatto mio fratello?” chiese al Genei. Nessuno rispose.
“bah, dopo vado a cercarlo: avrà fatto a botte, e o è finito in ospedale oppure sarà da qualche amico a giocare ininterrottamente ai videogames”  aggiunsi  noncurante. Tatsumi sapeva badare a se stesso e io non avevo certo voglia di fargli la predica, visto che avevo combinato cose peggiori a mio tempo.
“va bene. Quindi ora vai a portargliela. Feitan, accompagnala.” ordinò Kuroro.
“eeeeeeh?!? Perché deve venire proprio Mister-apatico con me?!?!?!” domandai infantilmente, mentre la mia euforia moriva di colpo. Era evidente che non ci stessimo simpatici, anzi, ci odiavamo a morte, quindi perché proprio lui?
Al riguardo, si limitò a non fregarsene niente come al solito, con la faccia da ‘mi hanno ucciso la famiglia e non so cosa sia la felicità’ stampata in faccia. Sempre la solita faccia Emo senza emozioni!
“perché è l'unico con abbastanza autocontrollo da sopportarti. E poi noi abbiamo da fare.”  rispose Franklin. (cioè, ricapitoliamo gli impegni del ragno: shopping per Machi-Pakunoda-Nobunaga, video birichini per Franklin-Hisoka-Bonolenov, playstation per Shalnark-Kortopi, sopravvivere a una nana assassina per Kuroro, esercizi di aerobica per Ubo-Phinks e lavoro appagante da maid per Shizuku)
“ ...va bene. Dopo potremmo andare a cercare qualcosa al tempio, non è molto lontano. Magari ci sono degli indizi.” Proposi. Tutti assentirono. “ah, a proposito: Kuroro-san, sei l'unico di cui mi fido tra questi disgraziati, potresti guardare Thel?”
Lui sbiancò ancor più del solito, ma rimase impassibile.
"Ah, già."
Alla fine furono Machi e Nobunaga ad accettare l’incarico. stranamente, il samurai era quello, dopo Shizuku (al momento dispersa, forse a lavorare come cameriera) che più le piaceva. Quindi, se Kuroro si fosse tenuto alla dovuta distanza, non mi avrebbero fatto trovare la casa a pezzi al mio ritorno. E un cadavere davvero figo da smaltire.
Tutti salirono al piano di sopra, rimanendo ME da SOLA con LUI!! Ero già sicura che quella giornata sarebbe stata pessima.

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Capitolo 18
*** capitolo 18:la dichiarazione di Sam: 'il mio incubo si chiama Feitan' ***


“quindi andiamo! Preferisci camminare o andare in moto o macchina o hai intenzione di chiamare la nuvola Speedy o roba simile?!?”
“quanto mi credi strano?! Andiamo col modo più veloce!” sbottò lui.
“moto o auto???!” proposi. Alzò le spalle. Ecco, mi sarebbe toccato stargli appiccicata.
“ehi però aspetta un momento: meglio se ti cambi. Vedendoti così, penseranno tutti che sei un pazzo maniaco (anche se in teoria lo sei! Eheheheheheh! ndSam). E poi anche io devo mettermi qualcosa di decente!”
Rovistai per un po’ nell’armadio, finché non trovai i vestiti giusti.
“eccoli! Uff, è stato difficile trovare qualcosa di adatto ad uno nano come te!” e gli lanciai un paio di jeans ed una maglia bianca. Poi anche un giubbotto di pelle nero e delle Sneakers.
“sei più bassa di me!” contrastò lui. Mi limitai a uscire a andare anche io a cambiarmi. Misi una gonna kaki, degli stivaletti bassi estivi, una canotta marrone chiaro e poi una giacca di jeans nera. Infilai gli occhiali da sole tra i capelli neri e poi truccai pesantemente gli occhi, marcandoli di nero. Ecco! Era fuori dal mio stile, ma quel completo mi piaceva molto.
Prendere la moto… semplicemente l’idea più orribile di tutte. Dato che ‘qualcuno’ ovvero ‘il tappo malefico’ mi aveva fatto fare una bella dormita, ora avevo lo sguardo attonito, e Pakunoda aveva insistito perché non guidassi. Quindi, dopo aver mostrato bene a Feitan il percorso da fare, ora sfrecciavamo a velocità orrendamente pazzesca per le strade. Il mio amico ora era all’università, nel suo laboratorio. Quindi, dovemmo prendere l’autostrada.
Per la prima volta non mi dispiacque della vicinanza di Feitan, anche perché gli rimasi praticamente incollata.
Finalmente, dopo un tempo che per me fu interminabile, ci fermammo.
“ehi, ma guidi come un pazzo! È strano che non siamo finiti fuori strada”
“pff, guidare non è difficile. È impossibile che potessi sbagliare qualcosa!”
“baaaah, finiscila di vantarti! Io sono migliore in moto!” ù.ù
“ti ho vista guidare. Fidati, anche un inetto come Nobunaga sarebbe stato meglio di te”
“quando mi avresti vista scusa…. L’altra volta…. Che fai, ti metti anche a pedinarmi, oltre che a cercare di uccidermi?!?” sbottai. Intanto con lo sguardo cercavo l’università. Trovarla non fu difficile. Era enorme, odiosa come ogni altra forma di istruzione, puzzava di cattivo e stantio, ed era di una monotonia assurda. Beh, era una scuola dopotutto!
La guardai disgustata, poi entrammo. 

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Capitolo 19
*** capitolo 19: vecchie conoscenze :3 ***


Ci volle parecchio perché mi cominciassi ad orientare, ma fortunatamente, con qualche indicazione, trovai il laboratorio che cercavo.
Bussai cauta. Poteva esplodere da un momento all’altro a mio parere ‘la scuola è così: fa di tutto per fartici morire dentro’! (emh… esiste la parola FARTICI?!?!? Boh, che importa!)
Finalmente, dopo vari rumori, qualcuno venne ad aprire. Era poco più che un ventenne, dai capelli castani scompigliati, occhiali enormi, e camicia impeccabile.
“eeeh?!?! Saaaam!! Da quantoooooo!! Oh Sam mi sei mancata tantissimo, come ti vanno le cose??” urlò abbracciandomi non appena mi vide.
“e-ehi Koku-chan!! Okay, ora puoi anche staccarti!”
“ah, smettila di chiamarmi Koku-chan, è un nome da peluche. Kohaku-sama suon meglio no?! O anche Kohaku-senpai!” balbettò, totalmente arrostito.
“naaaa, Koku-chan mi piace di più, puoi anche continuarlo solo a sognare che userò nomi come quelli! A proposito: lui è.. la mia guardia del corpo!” dissi indicando come una scema Feitan. Mi ritrovai gli sguardi di entrambi addosso.
“eeeh?! Guardia del corpo? Sam che hai combinato stavolta??”
“niente! Ehi, è da un po’ che non picchio nessuno. Ff, forse sto perdendo colpi: si è così: comincio ad invecchiare!” e feci una faccia melodrammatica strappalacrime.
(tsè, una come te è capace di attaccar briga anche a 120 anni suonati ndFeitan)
(zitto bodyguard! Fai il tuo lavoro ndSam)
(e da quando sarei la tua guardia del corpo?! ndFeitan)
(dovevo inventarmi qualcosa, mica potevo dire ‘lui è un assassino, fate amicizia!’. O preferivi che dicessi qualcosa tipo ‘lui è il mio ragazzo’?? ndSam)
(…. Tsè, mi va bene questa parte ndFeitan)
“ah… ma prego, entrate! Non vorrete rimanere qui!” malavoglia, trascinai Feitan per il giubbotto dentro.
Kohaku si andò a sedere ad una poltrona di velluto, io mi sedetti di fronte a lui, mentre il mio bodyguard rimase proprio dietro di me.
“allora Sam… che ci fai qui?? Sei passata solo a trovarmi?”
“beh…. Anche! Comunque, sono qui per un motivo specifico. Ma Kaku! Promettimi prima che non lo dirai a nessuno!”
“beh…. Certo! te lo prometto. È qualcosa di grosso eh?!?”
“si. Ecco, ho trovato ‘per caso’ una pergamena che mi interessa. È importante, importantissima-issima-issima! Ne va della mia vita, della mia casa e soprattutto della mia sanità mentale! Però…. È crittografata e tu lo sai che io faccio schifo a scuola! Me la puoi tradurreeeeeeee??” *faccia pucciosa*
“b-bhe certo! aspetta un momento… ‘trovata per caso’… pergamena…. Quindi sei tu la ladra del museo, della pergamena?! Ti prego dimmi di….”
“si. Cioè, non sono io, ma c’entro parecchio!”
“ecco lo sapevo! Parti dal rubare le caramelle, poi passi alle auto, poi ai soldi in banca e poi ancora ai monumenti nazionali! Per caso hai intenzione di portarti via anche qualche tempio?”
Feitan mi puntò i suoi occhi di ghiaccio, mentre io pensai che probabilmente, non l’avrei rubato, ma avrei sabotato anche quello!
Alla fine, Kohaku accettò l’incarico. gli lasciai la pergamena, gli diede un occhiata e mi disse che mi avrebbe telefonato una volta pronta. Rimanemmo un altro po’ a parlare del passato, poi, a sera innoltrata, uscii nuovamente con Feitan.

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Capitolo 20
*** capitolo 20: come ti chiami?... ***


okay... siamo arrivati al capitolo che più non mi piace di tutta la ff. fatemi sapere che ne pensate, mi sto sentendo male tanto sono ansiosa.
e baci a tutti!! <3
 blackshine32







“quindi ora non ci rimane che aspettare!” mugolai. Intanto cercai inutilmente di convincere Feitan a lasciarmi guidare. Alla fine ottenni un risultato. Almeno, ero sicura che non sarei morta quella sera!
Accesi il motore, ma appena imboccata la strada sbandai terribilmente. Cercai di mantenere meglio la presa sui freni, non si sapeva mai, quando sentii le sue mani fredde sulle mie.
“vedi che non sai guidare!?! Faccio io!” assentii, lasciandogli via libera, nonostante tenessi ancora le mani sotto le sue.
“Feitan!” lo chiamai girando un po’ il viso.
“che vuoi?” rispose bruscamente.
“perché volevi sapere il mio nome? Che te ne faresti?”
“nulla che ti potrebbe interessare. Perché me lo chiedi?”
“nulla che ti potrebbe interessare!” risposi. Per la prima volta mi sembrò che accennasse ad un primitivo, ma assai primitivo sorriso. Rimanemmo in silenzio un altro po’.
“Feitan!”
“che c’è stavolta?”
“è Yomotsukumi Izanai-mi!”
Nonostante avessi detto solo quello, parve capire.
“è un bel nome!”
“cosa? Scherzi vero?!?”
“no”
“dico…. Sai almeno che vuol dire?”. Dal suo silenzio capii che no. Cominciai a spiegare “Yomotsukumi è l’inferno della religione shintoista. Izanai-mi, se ci levi la seconda i diventa Izanami. Era la prima donna, la creatrice del mondo: poi è diventata un demone, e da allora rappresenta la morte.”
“e allora?”
“come allora?!? Vuol dire che il mio nome significa la morte. Per questo non lo dico mai. È... così cretino e troppo lungo!”
“ha un bel suono. Tutto quello che mi stai dicendo, è che la morte ha un bel suono. Niente di più e niente di meno! E poi ti si addice”
Rimasi a lungo a pensare, pareva quasi che dormissi “è vero. Tu sei un assassino, quindi ci credo che a te piace. Ma a me no. A me non piacciono queste cose. È vero, ho ucciso, ma non mi prendere per una fuori completamente. In fondo, ma in fondo ad una profondità abissale, sono buona. Ecco perché ho smesso!”
“perché mi dici tutto questo? Perché mi hai detto il tuo nome?”
Rimasi un attimo a rifletterci, sorpresa dalla domanda. “boh, non ne ho idea. forse, ti ho detto ciò che volevi sapere solo per paura. O forse perchè volevo sentirmi utile”
“fidati, sei molto più importante di quanto pensi!”
“hai intenzione di usarmi come sacrificio o qualcosa del genere??” chiesi ridacchiando.
“mmh… probabile. Non mi dispiacerebbe tanto!”
“che cattivo! Comunque che te ne farai della mia risposta? A che ti serviva?”
“mentre arrivavamo qui siamo passati in delle immagini. In una c’era scritto ‘colei che invita è anche l’inferno. Trovala’”
“e io che c’entro con voi!? Mi userete davvero come sacrificio?” o.O
“però poi perché Sam? Non c’azzecca niente!”
“mi è venuto mentre cucinavo. È l’acronimo di ‘spaghetti alla maionese’!”
“certo che in quanto a fantasia sei l’equivalente di quei cosi che chiami ‘manga’!”
“COSA VUOL DIRE ‘QUEI COSI’?!!!!?!?!?! PARLIAMO DEI MANGA, CARO IL MIO MISTER-APATIA!!!  M-A-N-G-A! MANGA!! NON CHIAMARLI COSI!”

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Capitolo 21
*** capitolo 21: scoperto un nuovo tornado che minaccia Osaka: si chiama Sam ***


Rimanemmo zitti tutto il resto del tempo, anche perché mancava poco a casa. E ovviamente, se non c’era il mio tocco, la situazione non era completa. Scesi dalla moto cercando di sembrare il più delicata possibile, ma inciampai in non-so-cosa feci cadere uno scaffale a cui mi ero aggrappata e andai a sbattere contro la portiera dell’auto, facendo scattare l’allarme antifurto (curiosità: l’avevo installato poco dopo l’arrivo del ragno!). la sirena assordante prese a squillare a mille, mentre io rimanevo a terra, con la faccia spiaccicata contro la macchina. Sollevai la testa: avevo lasciato una ammaccatura nella portiera.
“ahiiiii! Mi sa che s’è rotto il naso…. di nuovo!” sbottai. Intanto Feitan mi guardava senza speranza, e tutti gli altri erano accorsi a vedere. Situazione: trovarono me, con la testa nel’auto (letteralmente) e Feitan che mi guardava. Phinks, Ubo e Bonolenov si piegarono in due dalle risate, mentre Hisoka ridacchiava divertito.
“Feitan! Cosa non capisci delle parole ‘non la uccidere’?!?!?!” gli urlò Machi.
“non serve a niente interferire su una calamità di disastri!”
“ah, quindi vuoi dire che oggi sei di umore diverso tanto per cambiare e non hai tentato di ammazzare nessuno?!??”
“lo ripeto: una persona normale cammina e basta. Lei cammina, inciampa, vola per aria e rompe qualcosa! Io non c’entro assolutamente niente!”
Kuroro sorrise (eventoooo!! xD), poi tutti se e tornarono sopra. Io finalmente mi misi seduta.
“ehi! Non chiamarmi più imbranata o roba simile!” levai il giubbotto, poi passai una mano in faccia. Beh, il sangue c’era.
“uff, faccio un salto dal dottor Ishidari!” mi alzai, barcollando come un eremita ubriaca, e nel mantenermi ruppi uno dei due specchietti.
“chi è che non sarebbe imbranata??!”
“finiscila nano malefico. Ci vediamo dopo, io esco!”
“si, e fai in modo di tornare anche con la bocca cucita, oltre che la faccia!”
“ahah divertente! Non penso servirà, magari è solo il naso rotto!”

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Capitolo 22
*** capitolo 22: ...........ecco.... ***


Non mi serviva la moto, dovevo arrivare vicino. Presi di nuovo la giacca da terra, poi un panno bianco trovato a caso nella macchina, lo usai per coprire i tagli e uscii. Feitan mi guardava sogghignante, poi venne verso di me. Non feci in tempo a voltarmi che mi ritrovai in aria.
“ora che ho scoperto che mi servi, è inutile farti finire sotto un autobus o impiccata ad un albero ">(non come faresti, ma ne saresti ben capace!!! ndFeitan) poi, senza il minimo sforzo, mi trasportò di peso per la strada. Io gli davo le indicazioni giuste, mentre tenevo sempre la faccia coperta. Dopo cinque minuti arrivammo alla clinica del dottor Ishidari. Non c’era nessun altro. Feitan mi mise giù, poi uscì.
Subito mi venne incontro un uomo sulla quarantina, moro con i capelli impregnati di gel, gli occhi castani. Era anche abbastanza muscoloso.
“di nuovo qui Sam?? Cos’è successo stavolta?”. Sbuffando, tolsi il fazzoletto. Non era molto sorpreso.
“hai fatto a botte? Per cosa stavolta?”
“no, è stato un incidente casuale in cui o accidentalmente tamponato la mia macchina!”
“…quindi sei caduta e hai ammaccato la portiera rompendoti il naso. nulla di grave. Sempre meglio di quando ha infilato ‘accidentalmente’ la mano nel frullatore per ripescare una caramella che ti ci era caduta dentro!”
Arrossii all’istante. Quelli erano eventi assolutamente NORMALI che potevano capitare a ciunque! ù.ù
Il dottor Ishidari mi medicò in fretta. Poco dopo uscii con una grossa garza sulla guancia e un cerotto sul naso.
“hai intenzione di copiare l’aspetto di Bonolenov?”
“ahah divertente! Comunque perché sei ancora qui?”
“non ho nulla da fare. non mi diverto con i videogiochi come gli altri”
Sospirai a ritornai sui miei passi. Mi scocciavo a tornare a casa subito, così decisi di andare a fare un giretto.
“anche io non ho nulla da fare.’’ pensai ad alta voce. Feitan mi ascoltava in silenzio.
Mentre camminavamo, passammo di fronte ad un Izakaya (pub giapponese). Solo allora lo riconobbi: c’andavo spesso con i miei amici, perché uno di loro era figlio dei proprietari…
“ehi Feitan!!”
“che c’è?”
“ti va di bere qualcosa? E per favore non dirmi che sei astemio!”
Contrariamente a quanto pensavo, cioè che mi avrebbe presa e portata via di peso dichiarandosi decorosamente e schifosamente astemio mi sentii arrivare un indifferente “va bene!”

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Capitolo 23
*** capitolo 23: birra, alcool e canzoncine da ubriaca ***


Essendo sabato sera, era logicamente aperto. Spinsi la porta con la maggior delicatezza possibile per una come me, tanto per non scardinare niente. Capitava spesso che casa mia mancasse di imposte o porte…
Entrammo nella sala super illuminata. Il banco era molto lungo, contornato da sgabelli, mentre in un lato della stanza c’erano tavoli per il gioco d’azzardo, biliardo e freccette, e l’altro era occupato da divanetti.
E poi…. Beh, non che mi ricordi molto. Andandoci a sedere lungo il bancone, presi subito tre birre. Le bevvi tutte e tre in poco, scolandomele in una manciata di secondi. Già quando ordinai la quarta e la quinta non ero del tutto lucida, avendo assunto una leggera sfumatura di rosso in faccia. Quando iniziai con la roba pesante, con il semplice obbiettivo di dimenticarmi della mia vita disgraziata con una sbronza colossale, ero già particolarmente fuori dai binari.
“ehi Feitan! Dai, bevi qualcosa!! è buoooooooono!”
In qualche modo, dopo una lunghissima predica riuscii a convincerlo a bere almeno un po’.
“non sopporti bene l’alcool” mi fece notare, palesemente scocciato.         
“che dici, io e l’alcool siamo fatti per stare insieme non vedi: sono lucida! Perfettamente lucida! E adesso ho voglia di qualcos’altro!”
“di regola qui in Giappone non si dovrebbe bere sotto i 21 anni, no? Tu ne hai 19.”
“e allora, vuoi dirmi per caso che tu le leggi le rispetti? Apri gli occhi: è un pub illegale. Qui mi ubriaco quanto voglio!”
“l’ho notato, stupida donna.”
Ecco, già si facevano vedere i primi sintomi, dato che avevo iniziato a parlare stranamente strascicato. Dalla nausea sbattei anche la testa contro Feitan, nonostante fossi seduta.
Fortunatamente, lì dentro tutti erano persino in condizioni peggiori, quindi nessuno ci fece caso.
Arrivata al terzo litro e mezzo, sentii qualcuno che mi chiamava, tra le tante voci e suoni che mi occupavano la testa. Stava nascendo in me un mal di testa di dimensioni titaniche.
“ha chiamato il capo, ha detto che è meglio se rientriamo.”
“perchèèèè? Io mi sto divertendo! E poi ho bevuto solo… 3 e 1\2 litri!! Non mi piace questo numero, mi piace di più il sei! Voglio prima…. Berne …. sei!!” misi il broncio.
“non ora!”
“no! Nonvogliononvogliononvoglio Nonvogliononvogliononvoglio Nonvogliononvogliononvoglio Nonvogliononvogliononvoglio!!!!”
“smettila, stupida! Dobbiamo andare!”
“nononononononono!!! E poi che c’è di così importante da disturbarmi??”
“la cucina e Bonolenov hanno preso fuoco, la mocciosa perseguita il capo e Shizuku si è messa in testa di fare la hostess”
“ e allora??”
“allora ce ne andiamo. E se fai resistenza succederà qualcosa di male!”
“eeeeeeeeeeeeeh??!?!!? Nononono io con te non ci torno! È solo una scusa, questa! Cattivo, tu sei un cattivo, hai in mente qualcosa di perverso, vero??”
Finalmente riuscì a trascinarmi di peso fuori dal locale, ma rimaneva ancora il problema calci e pugni. Per qualche metro provò a trascinarmi, ma dato che mi ero aggrappata ai lampioni, mi caricò di peso sulle spalle.
“voglio scendere!! Sei un pervertito e un maniaco, sei peggio di Hisoka!”
“non farti strane idee, tu non mi interessi minimamente.” sbottò, ma ormai non lo ascoltavo più.
“oh noooooooo! A casa c’è Hisoka! Nonvogliononvogliononvoglio!! Quel pazzo mi fa paura!! Nooo, Hisoka nooooo!!” Intanto continuavo a prenderlo a calci.
“non puoi…. Fare qualcos’altro che prendermi a calci, stupida??”
“…okay… canto… PER FARE UN TAVOLO, CI VUOLE IL LEGNO, PER FARE IL LEGNO, CI VUOLE L’ALBERO! PER FARE L’ALBERO…”
“per favore, ricomincia a prendermi a calci. Meglio che sentirti strepitare come un oca”
Fortunatamente per Feitan, arrivammo in fretta al covo di dannati. 

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Capitolo 24
*** capitolo 24: un rientro stile manicomio ***


Da dentro la casa usciva uno strano puzzo di bruciato, ma la cosa non mi interessò molto. Mister simpatia dovette levarmi più volte di mano quelli che una volta erano la mia vita, alias i miei attrezzi da lavoro, dato che volevo vedere l’effetto della fiamma ossidrica, (o come la chiamai: lucina-uccia) sulla faccia, poi volevo provare a centrare il bersaglio (Feitan) al ‘lancio del martello’.
Da aggiungere che non fui di alcuna utilità, anche perché Bonolenov aveva sostituito le bende bruciacchiate con la carta igienica, Shizuku aveva smaltito la sbornia da aceto balsamico che le era venuta in giornata e si era levata di testa l’idea dell’hostess, e Kuroro aveva trovato la quiete ‘ritirandosi’, o meglio fuggendo in giardino. Ora Thel e Machi giocavano insieme a Cooking Mama per la wii (e Machi sbottava e distruggeva qualcosa ogni volta che il soufflé si afflosciava o le lasagne venivano troppo crude, minacciando di morte ‘la signorina perfettina’ del gioco), mentre Nobunaga e Ubo si scatenavano a Just Dance e Shalnark chiedeva cose assurde a Google dal portatile. Forse era meglio se non li avessi coinvolti con i videogames per distrarli (anche perché Hisoka e Phinks avevano cominciato ad assillarmi alla ricerca di svaghi per adulti.). In quel momento, non me ne importava assolutamente nulla di niente.
Tuttavia, appena intravidi Hisoka mi attaccai al braccio di Feitan pretendendo che mi salvasse. Inutile dire che in quel caos non è che la mia voce si notò così tanto.
Sentii Feitan borbottare qualcosa tipo “qui sono tutti pazzi. Anche il capo si sta facendo contagiare! E poi c’è questa stupida ‘sottospecie di allarme antiaereo’…”
Lì dentro, pareva proprio lui l’unico sobrio, dato che perfino Kuroro adesso ispezionava il mio Iphone chiamandolo ‘scatoletta demoniaca sensibile’. Normalmente gli avrei detto che quello si chiamava Touchscreen, ma ubriaca cominciai a buttar giù cose assurde
“quello si chiama I-phono ma non si usa per asciugare i capelli, è molto sensibile e si irrita facilmente. Ha una mela sopra e anche se è simile a quella della Mentadent, questo non si usa per lavarsi i denti ma per parlare come oche con qualche oca che vuole ocheggiare. Ahahahaahahahah!!” non aveva senso, come non aveva senso tutto lì dentro.

Mi girava fortemente la testa con tutto quel casino, così attaccai a cantare nuovamente. Cantando assieme a Shizuku, non mi accorsi nemmeno di che campo minato era diventato casa mia. Finii per addormentarmi in mutande e canotta fin troppo attillata, dimenticandomi persino di Hisoka o della presenza più o meno inquietante di tutti quei soggetti tratti da un manga che mi infestavano lo spazio abitabile.

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Capitolo 25
*** capitolo 25: e fu così che cominciò una fantastica giornata... ***


Al mio risveglio ero un solo aggroviglio con le coperte. La stanza era in penombra, il ventilatore acceso. Occupavo tutto il letto a terra. La birra aveva funzionato meglio dei sonniferi, e almeno non avevo avuto incubi, come invece capitava sempre più frequentemente. In compenso, avevo la testa che mi girava terribilmente, e sentivo di essere sul punto di vomitare pesantemente.
Asciugai la fronte sudata, e dato che finalmente ero sola e in tranquillità, mi dimenticai quasi di avere dei pazzi in casa, alcuni dei quali maniaci. Accesi la tv, zizzaggando tra i vari canali, finché non ne trovai uno che mi interessava. L’anime Toradora. Controllai lo schermo. Erano le 8:02
Ero sempre stata un accanita otaku, ma in quei giorni avevo tralasciato la mia passione. Fortunatamente era cominciato da pochi minuti. Era una puntata che avevo già visto, quella dove i due co-protagonisti si preparavano per la piscina. Quando partì la sigla non potei farne a meno e nel frattempo che mi vestivo, cominciai a cantare improvvisando mosse strane. Sempre a mosse di karate-danza-lotta libera infilai degli shorts di jeans e una maglietta larga, che legai su un lato scoprendo la pancia. Infilai un paio di calzini e rifeci la treccia, che nel frattempo si era sciolta lasciandomi con i capelli in uno stato pietoso. Data la anormale quiete, mentre finivo di vedere l’anime, presi d’impulso una borsa. Volevo andare al mare! Mi mancava solo il costume. Infilai nella borsa un asciugamano e lo shampoo, non dimenticandomi la crema solare, dato che odiavo il sole. infilai gli occhiali da sole tra i capelli, presi cellulare e portafogli ed uscii. Dato che nella zona dove vivevo non c’era il mare, avrei dovuto spostarmi un po’, o altrimenti accontentarmi della piscina. “Naaaaaaa, meglio un po’ di strada in più!”
Presi il cell e composi un numero. “ehi Koko-kun!! Emh… come che fine ho fatto…ah, il telefono di casa è finito nel wc e si è rotto… emh, lunga storia.... Ho la casa infestata dai ragni (beh, sono ragni antropomorfi, ma sempre ragni!! ndSam).... Sisi certo…. eri preoccupata lo so!! Va bene… senti… oggi fa caldo, che ne dici di andare a mare??.... beh si, certo, andiamo con la mia macchina, però se puoi, chiama Byakuya-kun, Riuji e Megumi-chan!! Ok… si allora ci vediamo alle nove a casa mia!! A dopo!” riattaccai. 

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Capitolo 26
*** capitolo 26: inizia la vacanza al mare ***


Mi ricordai che non avevo un costume, così mi toccò uscire di corsa. Per casa non incontrai nessuno… strano!!
arrivai di fretta al negozio, e ne scelsi uno in fretta. Era un due pezzi nero, a cui abbinai un paio di pantaloncini a fiori bianchi e azzurri con i contorni neri. Mi piaceva un sacco, così non persi tempo, lo pagai e corsi a casa. Prima però mi fermai anche al supermarket a prendere un pranzo confezionato e una barretta che ingoiai al volo assieme ad un cartoncino di latte di soia.
Ancora nessuno. Stranissimo…
Corsi in camera mia ed infilai il costume, rimettendo poi gli stessi vestiti di prima. Misi un paio di scarpe Adidas, presi al volo la borsa e mi cimentai in garage. Erano le 8:48, quindi ero in orario.
Solo allora ricordai che a casa, oltre ai ragni, non avevo visto nemmeno Thel e Tatsumi (che era sparito da parecchio e io, da menefreghista ubriaca qual’ero non l’avevo nemmeno notato -.-‘’).
Ripercorsi tutta casa, e spalancando un paio di porte mi accorsi di che casino che c’era. Rimasi un paio di minuti a bocca aperta, quando trovai un bigliettino sul frigo che diceva:
‘noi siamo in giro. Thel è a casa di un amica e ritorna stasera. Tatsumi ancora niente. Ciao. Shizuku’
‘c… che vuol dire in giro??? O mamma mia, faranno un casino del diavolo!!!’ pensai, ma venni interrotta dal campanello di casa.
Con tutto il fiato che avevo urlai “avantiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!”
Sentii la porta aprirsi.
“ehi Sa… CHECAVOLO è SUCCESSOQUI???” urlò Megumi.
Corsi verso di lei “ah… buongiorno!” *faccia da chi scende dalle nuvole *
“cosa vuol dire buongiorno?!?! Che è successo qui dentro, è passato un ciclone per caso???”
“beh in un certo senso ne sono passati tredici!” mormorai in modo da non farmi sentire, ridacchiando da sola.
“che vuol dire ne sono passati tredici?!?!” sbottò Megumi.
“ah… niente! andiamo! Gli altri??”
“sono tutti fuori!”

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Capitolo 27
*** capitolo 27: mare, sole e niente ragni; la vacanza perfetta di Sam.. quasi ***


Mi seguii in strada, e dopo che Koko-kun mi fu letteralmente saltata addosso, salutai anche Byakuya-kun ed infine Riuji.
“ah… ciao Riuji che bello vederti bella giornata eh?!?!”
“beh… penso di si. Però fa un caldo tremendo!”
“Ah… ahahah hai ragione. Allora… andiamo?!?!”
Koko mi trascinò di peso in macchina. Mentre prendevo le chiavi mi chiese “non ti è ancora passata??”
“no! Altrimenti non avrei balbettato così!! oh mamma, è trooooooooppo bello!!”
“sisi ho capito! Muoviamoci dai! Non voglio che ricominci con gli ‘inni a quanto è figo e dolce Riuji’!!!!”
Beh, è da sapere che quei quattro ragazzi erano i miei migliori amici! Koko, Byakuya ed io ci conoscevamo dall’asilo, e avevamo frequentato tutti gli anni la stessa classe. Megumi invece l’avevo conosciuta alle superiori, mentre Riuji all’ultimo anno delle medie. Inizialmente eravamo solo amici, cioè, più che altro eravamo attaccatissimi, come del resto lo eravamo ancora. Innanzitutto perché entrambi facevamo palestra nello stesso posto e frequentavamo gli stessi corsi sportivi, poi anche perché… beh, non è che la sua reputazione a scuola fosse migliore della mia. Solo che io ero evitata per motivi specifici, cioè perché tendevo ad azzuffarmi frequentemente e a massacrare chiunque mi chiamasse ‘nana’ o ‘demone’; mentre Riuji, solo per il fatto che non aveva un aspetto… rassicurante! Aveva i tratti dei tipico criminale, poiché come me, anche lui discendeva in parte da una famiglia criminale. Inoltre, prima che si presentasse il ragno, passavo un sacco di tempo con lui, visto che mi aiutava anche con la casa.
“ehi Sam! Che ne dici se in settimana ti aiuto con casa?? No mi sembrava un bello spettacolo!” mi disse sorridendo, sedendosi accanto a me. Sentii Koko ridacchiare.
“b-beh… sarebbe grandioso! Ormai quel posto sembra un campo da battaglia!”
“più che altro sembra un camposanto scoperchiato dopo l’effetto di una bomba fumogena in quanto a l’odore, una palude mischiata ad un locale dopo una festa di tre giorni piena di gente in quanto a pulizia!” brofocchiò Megumi, che aveva avuto la possibilità di osservare la situazione dal vivo.
Scoppiammo tutti a ridere, mentre nel frattempo facevo manovra per uscire dal garage. Quando fummo finalmente fuori, tirai un sospiro di sollievo ed accesi la radio: una giornata normale finalmente!! Non ne potevo più di quei pazzi!
Mentre eravamo sulla superstrada, e io ammiravo i bellissimi capelli neri di Riuji, i suoi occhi blu da piantagrane, il fisico scolpito, le braccia muscolose, il sorriso rassicurante, non curandomi minimamente della strada, sentii il telefono vibrare. Ritornai a guardare di fronte a me, mentre nel frattempo accettai la chiamata da un numero sconosciuto.
“pronto?” risposi seccata.
“ehi come mai quel tono? Isterica già di prima mattina, tappa??!” fece la voce dall’altro lato, divertita.
“ah buongiorno Phinks! Dimmi… come è stato il giretto oggi??”
“niente male donna! Ma dove diamine sei, la casa è vuota!!” urlò.
“sorry non posso continuare a parlare, sto guidando! Ci vediamo staseraaaaa!!” risposi maliziosa.
“aspetta deficiente! Attacca e…” stava per continuare con le sue minacce a vuoto, quando sentii che passava la chiamata a qualcun altro.
“sei stupida o che?? Ritorna immediatamente qui se non vuoi che ti venga a prendere io!”
“desolata Feitan non posso! E poi non indovinerai mai dove sono, quindi bye bye!!!” e attaccai, spegnendolo. Sorrisi malignamente: un altro punto per me!!

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Capitolo 28
*** capitolo 28: V-A-C-A-N-Z-A!!! (capitolo filler ;) ***


Riposi il telefono in uno scomparto.
“chi era?” chiese curiosa Megumi.
“nessuno!”
“dei ragazzi?”
“… in un certo senso…”
“che ti piacciono?”
“cosa… mai!!”
“sono carini?”
“smettila!”
Finalmente Megumi la smise con l’interrogatorio, e cominciammo a parlare dell’ultima volta che eravamo andati a mare insieme. Quella volta avevamo fittato una barca e fatto una gita. Poi, in mezzo al mare, avevamo fatto un bagno insieme. Ricordavo ancora che quella volta, dato che non sapevo nuotare, Byakuya mi prese in braccio per non farmi affogare, e mi insegnò come fare a rimanere a galla. Inutile dire che però non mi staccai da lui tutto il giorno.
Alla fine Riuji propose di rifittarne una, magari questa sarebbe stava la volta buona in cui avrei finalmente imparato.
Dopo una buona mezz’ora di macchina arrivammo al parcheggio. Presi la borsa e corsi sulla sabbia.
Dopo aver levato i vestiti, mi avvicinai al mare. L’acqua era calda. Distraendomi, non notai Byakuya dietro di me, che facendomi cadere mise fine al mio dilemma ‘bagnarsi o non bagnarsi’.
“ehi!!”
“sii contenta! Ho velocizzato i tempi!”
“uffa!”
“e smettila demone! Almeno per una volta metti da parte il tuo caratteraccio!”
“Byaku sei tu il demone!” ù.ù
“dai vieni! Rifittiamo la barca, contenta??!!”
“si certo! così potrò passare un’altra giornata attaccata a te per tenermi in vita! Che felicità!” sbottai.
Lui, di rimando, mi trascinò, o meglio mi prese in braccio e mi riportò dagli altri.
“ohoh che coppia!” esclamò Koko.
“smettila Kokorita!”
“bah, hai ripreso con quello stupido soprannome??”
“non è colpa mia se gracchi come un pappagallo!”
“tuscé!”
Intanto, non pensai minimamente al Ragno. Quella giornata fu semplicemente fantastica! Dopo aver preso la barca, ci allontanammo notevolmente dalla costa. Pranzammo con i pasti preparati da Riuji e Megumi, poi finalmente mi decisi a buttarmi in acqua. Soffocai Byaku per tutto il tempo, quando finalmente, per la gioia del ragazzo castano, Riuji mi prese per mano e mi disse come fare per nuotare. Beh, almeno, pur rimanendo sullo stesso livello, gli stetti vicinissimo. Ritornati a riva era sera. Facemmo in fretta una doccia e ritornammo in città.
Me la sarei dovuta vedere con i ragni… e con Thel… ma ne era valsa la pena.
Fermai prima per far scendere Megumi, dato che viveva lontano, poi fermai sotto casa mia per far scendere gli altri. Ci accordammo su una gita in montagna due giorni dopo.
Li salutai e poi entrai a casa.

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Capitolo 29
*** capitolo 29: come sempre un nano assassino mi rovina la giornata ***


“ehi sono tornata!”
Niente. Sperai con tutto il cuore che non ci fossero.
“com’è stata l’uscita eh, Yomotsukumi?” c’era una sola persona tranne mio padre che conosceva il mio nome.
“emh… ciao Feitan come stai??”
Me lo ritrovai di fianco in un momento.
“ehi Feitan, caro, carissimo Feitan… per favore potresti non lasciarmi con un braccio in meno?!?”
“scordatelo! Hai fatto quello che volevi e ora ne paghi le conseguenze!”
“uffa! Non posso nemmeno uscire senza il permesso?!?!? Sei noioso!!!” per evitare di essere letteralmente fatta a pezzi, cercai di fare una fuga ad effetto come quelle dei film, ma finii per inciampare in Feitan (quanto può essere odioso e ingombrante quel tappo lo so solo io!! ndSam) e volai rompendo un finestrino dell’auto.
“tirami fuori!! Che guardi maniaco!!!!!!!!” sbottai, vedendo che ero bloccata età dentro e metà fuori dalla macchina, e che tappo-stupido era proprio dietro di me.
“sei proprio un’inutile e stupida donna!! Il capo ha trovato nuove informazioni! Vieni, ti stavamo aspettando! Sei fortunata che servi intera! Quindi non ti lascio qui”
Ci vollero dieci minuti per tirarmi fuori, anche perché trovavo da ridire su ogni minimo movimento di Feitan.
“non sbirciare!”
“maniaco!”
“pervertito!”
“fai tanto l’impassibile e poi ti comporti così… Feitan Feitan: mi hai proprio deluso!!”
“non così, quello è il mio sedere!”
“smettila di sbuffare e renditi utile Feitan!!!!!!!!”
Il mio pressing stressante bastò a fargli saltare i nervi.
“e smettila oca!!!! Se vuoi rimanere qui io non ho problemi!!!!!”
“non servivo?!?! L’hai detto tu prima!” lui di rimando sbuffò e ricominciò la missione soccorso. Ne uscii intera quando all’ennesimo commento Feitan staccò di netto la portiera e la fece a pezzi.
“mi hai rotto la macchina!”
“smettila di rompere solo!! Ma non hai un tasto di spegnimento?!?!”
“pff, sarebbe inutile!”
“invece salverebbe un sacco di persone dal suicidio, fidati!”
“antipatico pervertito!”
“andiamo adesso, sono venti minuti che stai urlando, penso che gli altri si insospettiranno!”
“penseranno che hai cercato di ammazzarmi nuovamente e basta!”
“ne sarei felice!” borbottò lui. Mi trattenni a stendo dal prenderlo a calci, ed entrammo in casa.
Lo seguii sbuffando, mentre lui era il solito impassibile-incapace di provare emozioni. In salone, c’era tutto il Genei Ryodan, assieme a Tatsumi. Bah, dopo li avrei chiesto che aveva fatto in quei giorni e avrei rievocato il discorsetto ‘se devi sparire prima avvisa!!’

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Capitolo 30
*** capitolo 30: battibecco iniziale & prologo di un estenuante ricerca ***


“dove sei stata?? Ti abbiamo chiamato minimo un centinaio di volte! E che avete combinato di sotto: sembrava l’audio di Scary Movie!!!” sbottò Shizuku
“al mare con i miei amici che non ho più visto da quando voi siete qui! In quanto a prima dimenticatevene, niente di importante tranne un tappo astioso e pervertito!!”
“e ti sei divertita al mare tricheco??” esclamò saccente Phinks
“si. E sai, ho visto anche dei tuoi parenti per strada. Forse li conosci: si chiamano mucchi!”
“per favore non ricominciamo con i discorsi sulla grammatica da horror di Sam!” interruppe Shalnark.
“passiamo a cose serie! Sam, abbiamo un indizio, ma ci serve il tuo aiuto!” disse impassibile Kuroro. Annuii. Mi passò una videocassetta.
“cos’è??”
“certo che sei stupida! È una videocassetta non vedi??!”
“questo l’ho notato! Intendo… a che servirebbe?”
Kuroro, l’unico dotato di pazienza lì dentro, cominciò a spiegare che erano le registrazioni della videosorveglianza del museo dove avevano rubato la pergamena. Prima, nello stesso posto, era conservato anche un altro manoscritto legato ad essa, dove probabilmente c’erano le istruzioni per costruire il… ‘coso’ che gli serviva per tornare a casa. Ricordai che da qualche parte dovevo avere un lettore, che collegato alla tv ci poteva servire, così mi alzai per andare a cercarlo in cantina.
“hai una cantina?”
“si… ma è grossa, piena di roba e puzza quindi non ci posso andare da sola altrimenti ci vorranno giorni e se svengo x l’odore di chiuso non ho scampo. Chi viene?”
Trascinai Tatsumi di peso, dato che aveva un paio di cose da dirmi, poi anche Shalnark, Kuroro, Feitan, Phinks e Ubo, che con la sua forza magari poteva fare da montacarichi.
“ehi Tats, che hai fatto in questi giorni? Ricordi il discorso: avvisa e POI sparisci no?!?!?” dissi calma.
“niente di che. Risse!”
“…. Okay!” risposi sorridente. Anch’io avevo passato quel periodo, come tutti nell’istituto superiore Hokoyutsu. Beh…. Era la legge lì: se sei un secchione, non superi il primo mese. Se sei normale, sei spacciato e rimarrai una pezza vecchia. Se sei un tipo forte, con le pa*** al posto giusto (discorso che  vale solo per gli uomini), sei un dio. Io ovviamente non avevo fatto eccezione: già al primo anno contavo più di trecento malmenati, ottantacinque risse, centotrentadue ragazzi all’ospedale e una cattiva reputazione che aveva raggiunto ogni angolo della scuola, anche tra i pochi professori. non a caso, pur non sapendo nemmeno scrivere decentemente ero passata con il massimo dei voti!! ;)
Arrivata al piano di sotto-sotto, dovetti tapparmi il naso.

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Capitolo 31
*** capitolo 31: non azzardatevi a dire che mi piace quello scemo!! ***


“che schifo!!” esclamò Tats. Anche gli altri fecero una smorfia disgustata, tranne Feitan e Kuroro che non se ne fregarono minimamente. Beati loro, con la loro immunità dal mondo!!
Cominciammo a rovistare come pazzi tra la roba vecchia. Mi ritrovai d’avanti una montagna di scatoli: probabilmente era in uno degli ultimi.
“ehi mister-simpatia! Che ne dici si renderti utile?!”
“cosa vuoi stupida donna?”
“vieni qui e leva le scatole!” ordinai. Lui mi guardò male.
“non darmi ordini!” sibilò.
“Feitan fai quello che dice!” intervenne Kuroro. Il mio caro ‘alter ego dell’orsetto del detersivo Coccolino’ (quello macabro, con un coltello in mano e il sangue ai lati della bocca come i vampiri ndSam) finalmente si rese utile, e venne a darmi una mano.
“che devo fare?”
Indicai gli scatoli, facendogli capire al volo che doveva prenderli.
Mentre lui si occupava di quelli in alto (in tot erano una quarantina, quindi ci avrebbe messo un bel po’ dato che volevo che tutto rimanesse integro, il che escludeva l’idea di Ubo di gettarli per aria!), mi accovacciai. Su uno lessi ‘lettore e videocassette di Thel’. Mi illuminai e lo tirai d’istinto.
Immediatamente, la grossa pila crollò.
‘ecco, sono spacciata. E mi toccherà morire a causa della sfatichitezza di Feitan!’ pensai già pronta a volare via in una prossima vita accompagnata da tanti demoni kawaii-kawaii.
Un attimo dopo, ero a terra, però non sotto la catasta di roba, bensì in braccio a Feitan.
“cretina, sei una calamità di disastri!” sbuffò. Ripresami dallo shock, sbottai guardandolo “chi hai… non chiamarmi cretina!! Non ti ho chiesto io di aiutarmi!”
“sia chiaro: l’ho fatto perché ci servi. Per me potevi anche restare a vita qui sotto schiacciata!”
“sai quanto me ne importa. Non sono tanto debole, e poi non sono così imbranata da non riuscire a levarmi da lì”. Sentii Tats, Shalnark, Ubo e Phinks sghignazzare, mentre io ero diventata rossa di rabbia.
“ehi vi dispiace innamorati?! C’è gente!” ridacchiò Phinks. Immediatamente ci staccammo. Mi alzai e andai a dirne quattro al gorilla-senza-sopracciglia, mentre gli altri cercavano la scatola giusta tra il mucchio che la sfaticatezza di Feitan aveva fatto cadere.
Dopo una sfuriata, che lasciò Phinks con una bella ammaccatura in faccia, trovai finalmente il tanto spirato ‘videoregistratore’!!!!!!!!!
“tadaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! L’ho trovatoooooooooooo!” urlai euforica.
“zitta, cretina di una donna! La smetti di urlare solo?!” sbottò Coccolino_alter-ego. Feci una linguaccia e seguii gli altri fuori. Bonolenov e Hisoka litigavano per il telecomando della tv, e Machi l’aveva rotto per evitare che guardassero programmi troppo… intimi! E ora si stavano mandando al diavolo tra loro: meglio salire!

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Capitolo 32
*** capitolo 32: tutti sanno che i video rubati sono parecchio noiosi!! ***


Dopo una buona mezz’ora a montarlo, finalmente facemmo partire il video. Onestamente non ci capii un accidente, tra il silenzio, e quei cosi neri che sfrecciavano in aria. Forse più per il fatto che passai la maggior parte del tempo a giocherellare con la treccia e a rompere le scatole a Feitan che altro. Mi piacevano un sacco le punte tinte di lilla che avevo, ma ultimamente si stavano sbiadendo parecchio, quindi al più presto dovevo andare a rifarle. E anche dar fastidio a Coccolino_macabro era divertente, soprattutto legargli i capelli. Contando che ci scannammo una sola volta poi, fu anche il record di vicinanza senza mutilazioni o vittime.
Pensai anche al fatto che ormai, pur avendo chiuso per ‘ferie anticipate’ l’officina, non mi ero più fatta vedere al Maid Cafè. Avevo chiamato per dire che sarei stata parecchio assente, e per fortuna Thel a scuola ci andava con la madre di una sua amica, così io avevo un sacco di tempo libero ultimamente.
Finalmente finì.
“uffa che noia. Era così stitico quel filmato!”
“sei tu che sei rimasta a vederlo. Tanto si sapeva che non avresti capito niente!” rispose Bonolenov. Avrei voluto prenderlo a pugni, o tirargli tutta la carta igienica di dosso, ma Feitan m trattenne per l’elastico della tuta.
“ehi lasciami tappo pervertito! Mi hai sentito, brutto babbuino bastardo?!”
“smettila di urlare, oca schizofrenica!” rispose lui tranquillamente.
“o-oca schizofrenica??? Basta, io me ne vado a fare un giro!”
“è ora di cena!” urlò Tats.
“vi fregate ad avere come cuoco coccolino_alter-ego!! Io vado a bere!” sfottei. Andai nella mia camera e chiamai una persona.

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Capitolo 33
*** capitolo 33: stasera esco!!! ***


“pronto??”
“ah, emh…”
“ciao Sam!!”
“cccccccccccccccccccccccc-c-c-c-ciao Riuji!! senti… volevo…”
“ti stavo per chiamare!! Ti va di uscire??”
“cosa?? Io e te da soli??”
“se vuoi chiamo un attimo…”
“no va benissimo!! Super bene!!!!!” lo interruppi io felicissima.
“allora ci vediamo alle 9.30, ti passo a prendere io!! Ti va bene se andiamo al cinema e poi a bere qualcosa??”
“benissimo anzi perfetto!!”
“allora a dopo!”
“a-a-a-a dopo!!!”
Attaccai.
“evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Che bello che bello che bello!!!! Devo vestirmi, e fare una doccia, e truccarmi!! Anzi no, prima devo fare una doccia, poi truccarmi e poi vestirmi!!”
Un ora dopo, alle 9:20 precise, ero pronta, nonostante avessi avuto qualche difficoltà con l’ordine dell’abbigliamento. Ero seriamente intenzionata ad uscire con il maglione di lana in estate, e poi avevo messo il vestito prima dell’intimo.
“esci??” chiese Machi.
“l’avevo detto no?!? Vado al cinema con una persona!”
“un gorilla??” interruppe Phinks.
“NON ROVINARMI LA SERA SCIMMIONE, NON HO VOGLIA E TEMPO PER FARTI PIANGERE SANGUE ORA!! VADO CON UN RAGAZZO! UMANO!!!!!!!”
“povero sfortunato!!”
Dopo che la scimmia fu… sistemata, suonò il campanello!!
“aaaah!!! Vado vado vado vado!! A dopoooooooooooo!!!!” dissi tutta felice, poi andai. Era meglio muoversi prima che quel cretino che ora giaceva mezzo morto sul pavimento del corridoio si riprendesse e cominciasse ad urlare come una moglie tradita. Riuji mi aspettava in auto.
“ehi!! Sei bellissima stasera!! Mi piace molto il tuo trucco!”
“g-g-grazie!! Anche tu!! Cioè………… intendo……………… stai bene vestito così…… non certo che usi trucco!!!!!!!”
Mise in moto e partimmo.
“cos’era tutta quella confusione?” chiese poi.
“ah…………………… beh……… ospiti!”
“allora se vuoi possiamo tornare indietro non…”
“NO!! Cioè…… c’era confusione perché litighiamo sempre, e intendo ogni istante in cui stiamo a meno di un kilometro di distanza!! Preferisco distrarmi, poi a fine serata potrò rovinargli l’esistenza!!”
“va bene! allora andiamo!!”

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Capitolo 34
*** capitolo 34: sperimento a mie spese che non si può ridipingere casa se si è completamente schizzati! ***


Il resto della sera fu… beh, non ricordo assolutamente niente dal momento in cui mi sedetti al bancone e ordinai, dopo un film fantastico che però non guardai minimamente, troppo occupata a ricordarmi di respirare e non svenire dall’emozione.
Al mio risveglio, ero a casa, nel mio letto. Avevo la testa che rimbombava peggio di un tamburo a propulsione!! E per aggiungerci il culmine, avevo anche il pigiama (se il mio si può chiamare pigiama poi… ndSam)!! Sperai con tutte le mie forze che Machi e Shizuku non mi avessero lasciato completamente ubriaca a spogliarmi correndo per casa di fronte a tutto il Genei! Soprattutto dato che tra loro c’era Hisoka. Inorridii tremendamente solo pensandoci.
Mi alzai mezza intontita, ricadendo subito. Non avevo il minimo equilibrio!!
‘diamine! D’ora in poi non penso avrò bisogno di sonniferi per dormire. Il ragno funziona meglio! Chissà che non riesca a incontrare anche i personaggi di Bleach! Vorrei tanto sposare Grimmjow… no, ma che penso! a me piacciono più bassi, in modo che il distacco non sembri troppo, propri come…’ pensai. Mi stoppai: stavo pensando a Feitan! Avevo detto, cioè pensato, che mi piacevano i ragazzi bassi come lui. Avevo pensato che lui fosse meglio di Grimmjow!!! Cioè: parlavamo di quel figo esagerato, e io lo avevo paragonato a quel tappo astioso e pervertito!!
Dalla disperazione cominciai a prendere a testate il cuscino, nella vana speranza di schiacciare e purificare quegli immondi pensieri.
“via, via!! Che schifo, non posso averlo pensato sul serio!” urlai quasi, mentre mi sballottavo sul letto come un’indemoniata.
“sei impazzita per caso, brutta oca??!?!! Ti sei svegliata!?” sbottò qualcuno. Staccai la faccia del cuscino, che perdeva l’imbottitura da un paio di lati, e fissai schifata Feitan seduto sulla ringhiera del balcone.
“certo che sono sveglia! Non sono mica una sonnambula!”
“pff! E allora chi è stata stanotte a disegnare sul soffitto?” e indicò in alto. Alzai gli occhi.
“n-non è possibile! Ma che razza di droga ho preso ieri sera?!??!” urlai. Il soffitto bianco era pieno di scarabocchi, alcuni simili ai disegni di Thel, altri invece degni di un architetto.
“di sicuro era qualcosa di forte!”
Io però non lo ascoltai, e continuai a parlare da sola “n-no!! L’ho fatto di nuovo! Lo sapevo lo sapevo lo sapevo!!! I sonniferi mi servono!”
“ehi oca schizzofrenica!” chiamò lui. Mi girai con uno sguardo assonnato-pseudo omicida-pazzoide. “che vuoi coccolino_alter-ego? Stavo delirando se permetti!”
Lui non ci fece caso. “che significa che l’hai fatto di nuovo?”

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Capitolo 35
*** capitolo 35: qui i pervertiti sono all'ordine del giorno, ma li odio lo stesso... ***


Ecco. Perché quel maledetto coccolino centrava sempre i tasti peggiori?!??! Dovevo inventarmi qualcosa, così mi buttai sul letto, come se stessi svenendo.
Chiusi gli occhi, sperando di averlo convinto. Inizialmente niente. Speravo davvero che avesse lasciato perdere, ma per mia sfortuna, pochi secondi dopo era accanto a me. cercai con tutta me stessa di mantenere la stessa espressione, cercando di non ridere o di non muovermi per non far capire che fingevo.
“ehi stupida! Ti alzi da sola o ti trascino?” niente. rimasi ferma. Fu uno sbaglio enorme, contando che stavo dormendo in shorts e reggiseno: mi caricò in spalla, come un sacco di patate.
“se non ti muovi a svegliarti giuro che ti lascio da Hisoka!”
La provocazione mi fece venire i brividi: no, non poteva fare sul serio! QUALE SPIETATO MOSTRO INFERNALE AVREBBE MAI LASCIATO UNA RAGAZZA MEZZA NUDA AD HISOKA????????????? Ah, certo: Feitan!
Cinque minuti dopo, gli stavo saltando in braccio, pregandolo di salvarmi. Era abbastanza divertito, mentre io ero completamente terrorizzata. Parlavamo di Hisoka: l’avergli rotto tutte e due le braccia più qualche costola non era servito a fermarlo. Quando poi mi si era rotto ‘per sbaglio’ il reggiseno, non erano bastati nemmeno tre coltelli ficcati nel petto!
Ed ecco che, ancora una volta, accontentavo coccolino_alter-ego, senza poi aggiungere che ora gli ero saltata praticamente addosso, a coprirmi solo con gli shorts. Non mi importava: quel pervertito lì era meglio di quello là!!!
Feitan non fece una piega, e ritornammo in camera.
“che coccolino_alter-ego pervertito!” sbottai.
“sei tu che mi sei saltata addosso così!”
“invece è colpa tua! Pervertito!”
“smettila, stupida!”
“no. Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito Pervertito pervertito pervertito!!!! Non si toccano certe cose!”
Per la prima volta, lo stavo facendo leggermente incazzare. “sei tu che me le ha sbattute in faccia! E ora smettila e dimmi tutto, altrimenti ti riporto da Hisoka!”
“prima mi vesto maiale!”

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Capitolo 36
*** capitolo 36: oggi x uscita x sfere del drago.... un attimo: cosa c'entrano le sfere?!? o.O ***


Dieci minuti dopo, ero stesa al punto di partenza, a fissare il soffitto. Feitan era seduto là vicino.
“allora?”
“perché vuoi saperlo?”
“può esserci utile!”
“anche le buone maniere possono essere utili, sai?!”
“muoviti a dirlo!”
“uffa, ma perché sei tanto sicuro che ogni cosa che mi riguarda vi aiuti?” sbottai. Proprio non lo sopportavo: non poteva limitarsi a chiedermi il gruppo sanguigno o la data di nascita?!?!?
“intuizione!”
“allora hai un intuito da schifo. Comunque è troppo difficile per farlo capire ad un cretino come te!”
“parla, altrimenti ritorniamo di là!”
“ok, ok!! Che cattivo però, si vede proprio che sei un macabro-sadico-pazzo-pervertito!” feci una piccola pausa. “è che mi succede spesso. Una volta ho disegnato la pianta della casa di un tizio che dovevo uccidere in anticipo senza averla mai vista! Però non so proprio dire che sia questa volta”
“quindi, nel sonno rappresenti ciò che ti serve sapere. È come la preveggenza. Solo che la tua è ancora più strana”
“di solito il punto da cui vederla è sempre quello da cui mi addormento. Prova a venire qui e vedi se ci capisci qualcosa”
E fu così che mi ritrovai attaccata a Feitan, stesi sul letto, a fissare il soffitto.
“allora?” chiesi. Non rispose. Voleva dire che non aveva capito un emerito niente!!            -.-‘’
Il telefono che squillava mi riportò alla realtà.
“pronto?”
La voce dall’altra parte era vagamente familiare “ehi demone nana! Tutto okay?”
“Byaku ho capito che sei tu: nessun altro è tanto astioso (tranne chi so io ndSam)! Tutto okay, tu?”
“insomma…! Senti, sei impegnata?”
“no, perché?”
“perfetto. Vestiti in modo decente e fatti trovare pronta per le undici”
“aspetta che” attaccò prima di lasciarmi finire.
“io lo odio” sibilai, per poi buttar via il cellulare dandogli un calcio. Non fu una grande mossa dato che mi sembrava di essermi rotta un piede e il telefono finì nella tazza del gabinetto con una precisione millimetrica. Per sfogo diedi anche un calcio all’aria, che però invece colpì il cestino della spazzatura che finì di nuovo con una precisione millimetrica in faccia a Feitan.
Il lato buono: feci quattro risate, anzi, stavo morendo dalle risate.
Il lato cattivo: il tappo macabro si vendicò piegandomi un braccio dietro la schiena fin quando non gli avessi detto ‘scusa mi dispiace prometto che non ti darò più fastidio’. Inutile dire che vinsi io quando cominciai a cantare la tredicesima opening di One Piece, scoppiando anche a piangere a metà canzone sbottando e urlando
“vistoooooooooooo?!??! Mi hai fatto cantare questa opening! fa piangeree!!! Perché in questa saga che è aperta da questa opening muore il mio bellissimo personaggio preferito! Feitaaaaaaaaaaaaaaaan!!! Sei un cretino, me lo hai fatto ricordare! Cattivo!!”
(Ace ç________ç nooooooooooooooooooonononono!!! Perché proprio tu dovevi morire?!?! ndSam)
(hai ragione Sam!! Ace… *______* io ti amo!!! ndAutrice)
(Feitan vallo a salvare!!! ndSam&Autrice)
(voi siete completamente pazze -_- ndFeitan)
(ho trovato! Feitan, parti alla ricerca delle sfere del drago, così potremmo resuscitarlo! ndAutrice)
(idea fatastica! Ma sei un genio! ndSam)
(ovvio… ti ho creata!! ndAutrice)
(… e non potevi farla più intelligente? anzi… non potevi essere tu più intelligente?!?! dove le trovo secondo te queste dannate sfere?!?!?! :P ndFeitan)
(boh… vatti a far un giro e vedi, noi abbiamo formulato solo l’idea!! Vaivaivaivai!!!! Muahahahahahah così Ace rivivrà, e sarà tutto mio!!!!!!!!! ndAutrice)
(e io?? ndSam)
(tu puoi avere Grimmjow, anche se ti ci vedo più con Feitan! ndAutrice)
(o.o crepa!! ndFeitan&Sam)
“… basta! io me ne vado!”
“si bravo! Vai a esporre i tuoi problemi da tappo a Phinks e non rompere le scatole a me! tanto lo so che usi lui come capo espiratorio!”
Erano le dieci e mezza, quindi avevo solo mezz’ora per prepararmi. e come sempre... dovevo muovermi!!!!!!!!

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Capitolo 37
*** capitolo 37: ciao a tutti, vi saluto. io esco! .... voi non rompete nulla!! ***


Feci una doccia lampo, infilai dei pantaloni mimetici, una maglia aderente nera, delle scarpe alte e lasciai sciolti i capelli. Così mi arrivavano sotto alle spalle sul lato sinistro, per poi accorciarsi fino a mezzo collo sul destro. Misi gli occhiali da sole, presi il telefono, chiavi e portafogli e andai in salone. C’era tutto il ragno. Probabilmente parlavano dei disegni. Thel era come sempre da un amica (Shizuku era ormai la sua babysitter a tempo pieno e la portava ovunque), in modo che non cercasse di uccidere qualcuno (e con qualcuno si intende Kuroro), mentre Tats probabilmente era già uscito da un pezzo o era ancora a dormire.
Il resto dei ragni giocava ai videogiochi. Chissà come avevo trovato un modo per intrattenerli, cioè farli scatenare ai giochi di guerra on line.
Certo, c’era il lato negativo, cioè che urlassero come pazzi minacciando di morte gli avversari, e ormai avevano fatto fuori ben tre televisori, ma almeno i mobili e soprattutto LA CASA in per sé esistevano ancora. Comunque… in quel momento Ubo cantava al karaoke, mentre Machi si vantava di essere migliore di lui, Pakunoda ballava con una scopa in cucina applaudita da Bonolenov e Shizuku, Hisoka abbracciava un paio di slip (ehi! Quelli sono miei! Dammeli, ladro pervertito ò-ò ndSam) e Kuroro leggeva in giardino, all’ombra dell’albero di ciliegio.
“ehi Kuroro! Che leggi?” chiesi, curiosa.
“ah, ciao Sam! Esci per caso? Comunque, è un libro molto interessante. Parla di come un uomo sia stato trucidato e torturato duemila e dodici anni fa in una terra chiamata Palestina. Studio le torture dell’epoca!” disse sorridente.
“ah beh, non è quello lo scopo del libro… penso. La mia prof alle medie voleva farmelo leggere, ma lo usai per le palline di carta da lanciare con la cerbottana. Me lo riassumerai quando torno, mi interessano le torture, magari le uso con mio fratello (muahahahahahah si, sono cattiva!!! ndSam) se rompe le scatole! Ciao, esco!”
Rientrai in casa e feci per uscire, ma una voce odiosa mi bloccò.
“ehi scimmia idrofoba, vai ad un appuntamento con un camaleonte per caso?”
“ahah! Spiritoso Phinks! Tu invece perché non provi ad averlo un appuntamento!?!? Se vuoi ti presento  una Drag Queen!! Io esco, ci vediamo quando ci vediamo, bye byeeee!!” blaterai, poi uscii. Appena fuori dalla incrociai Feitan. Come sempre da quando era nel mondo reale, indossava abiti normali, come il resto del ragno. Già i vicini ci avevano etichettato tutti come pazzi da rinchiudere per ciò che si sentiva dalla casa (= io che urlo, gente che urla, gente che ride sadica, gente che piange, gente che rompe qualcosa, io che rompo qualcosa. credetemi: è come ascoltare l’audio di un horror dove un carnefice fa a pezzi le vittime ndSam), ci mancava solo che andassero in giro vestiti da jolly, scenziato pazzo in miniatura che non vede il parrucchiere da anni, con pelli d’orso e da egiziano e poi eravamo a posto!!

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Capitolo 38
*** capitolo 37: incontrare un pazzo x strada porta sempre ad assurde scenate di gelosia xD ***


“che vuoi ora Coccolino_alter-ego?!”
“guarda che non tutto ciò che faccio è legato a te!”
“allora a presto! Io esco con un amico”
“tsè, sei proprio una stupida a perdere tempo con queste cose!” sbuffò.
“almeno io non sono una apatica-sola-soletta!! E ti ricordo che attualmente è un mio amico che sta decifrando la vostra pergamena. Smettila di darmi fastidio!”
Eravamo faccia a faccia: anche così ero più bassa.
“e smettila di guardarmi dall’alto in basso!”, provai a prenderlo a calci, ma non lo notò nemmeno.
“perché sei più alto dannato scemo Coccolino_alter-ego ti odio bastardo cretino insomma ma sei d’acciaio a non sentire dolore eh?!?”
“calmati oca scema! Non è colpa mia se sei una nana!”
“a chi hai chiamato nana!?!? Ti faccio vedere io cretino. Anche tu sei basso!”
“io piaccio molto alle ragazze (stupido tappo- lettore di FF!!!!!!!!!!!! ndSam) a differenza tua!”
“infatti non voglio piacere alle ragazze!!! Preferisco gli uomini in tutta franchezza! E comunque almeno a me non mi fanno accoppiare con qualche sottospecie di gorilla o con qualche oco (il maschile di oca!! ù.ù)!!!!”
“per gorilla intendi Phinks vero!!!?? comunque non è vero, non ho letto nulla del genere!”
“oh fai un salto alla sezione yaoi e poi ne riparliamo!!”
“lo farò!”
“E GIÀ CHE SONO QUI TI AUGURO ANCHE CHE TI  VENGANO GLI INCUBI LEGGENDO!! STUPIDO CRETINO SCEMO PERVERTITO!!!”
Intanto che lo prendevo a calci, sentii qualcuno che mi salutava. Smisi di bestemmiare contro Coccolino_a-e. e guardai la strada. Oltre a un paio di vecchiette che ci guardavano divertite commentando qualcosa su ‘quanto l’amore sia strano al giorno d’oggi’ (amore?!? Per questo qui??? Ma non fatemi ridere, al massimo può far compassione per quanto sia stupido! ndSam), Byaku mi guardava sorridente.
“allora io vado Coccolino_alter-ego! Vedete tutti quanti di non distruggermi casa mentre sono via, e fammi il piacere di non far entrare Hisoka nella mia stanza: vorrei trovare tutta la biancheria quando torno. E vedi di non farmi incontrare la tua brutta faccia fino a quando torno!” gli gridai, poi andai incontro a Byaku mezza incazzata. Come mio solito, inciampai per strada coi tacchi, cadendo a faccia e palo della luce.

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Capitolo 39
*** capitolo 39: mai spiegare ad una persona normale il rapporto tra due pazzi ***


Mentre ero là dolorante, sentii qualcuno che mi tirava su. “che nana scema! Fatta male?”
“no, Byaku, sono a posto! Però… dov’è che dobbiamo andare? E PERCHÉ MI CHIAMI ANCORA NANA SCEMA?!?!!?!?”
Mi guardò come se la risposta fosse ovvia. “a fare un giro al museo dove hanno rubato quei pezzi e poi a pranzo insieme al centro commerciale! E ti chiamo nana perché sei bassa!!”
“cooooooooosa? Ma sei scemo?” avevo quasi dimenticato che Byakuya era patito dei crimini occulti. E quello, i cui ladri poi alloggiavano da un po’ a casa mia, per ora era il più teen di tutta la città e dintorni.
“dista due ore di macchina, come ci vorresti arrivare?”
“con il treno ce ne mettiamo mezza. Andiamo!”
ero esitante. Cioè, andare sulla scena… non sapevo se mi sarebbe convenuto. Però, potevo anche trovare qualche indizio sui tizi della videocassetta…
“andiamo!”
Dieci minuti dopo eravamo seduti sul treno.
“a proposito… chi era quel ragazzo che stavi prendendo a calci? Sembravate molto in confidenza” disse malizioso. Sapevo che intendeva. Che potevo inventarmi!?!?
“no! Assolutamente no!!” buttai impulsivamente. “lui è… un amico. che ho conosciuto… quando sono andata… due anni fa… in Antartide!”
“che stupidaggine? E ci dovrei credere?!” sbiancai. “si vede che è orientale! Macchè Antartide, sarà Cinese, no?!”
“ah Ahahahahah! Si, hai proprio ragione! Viene da una città… su un fiume. Grossa. E piena di grattacieli!” ecco: le bugie mi venivano sempre uno schifo!
“però, sembrate molto in confidenza!”
“beh, lo siamo. Ma non come credi!”
“in che senso? Fin dove siete andati!?!”
“pervertito schifoso! Però… io e lui in fondo stiamo insieme ormai da più di due settimane, mi ha portato in braccio ubriaca, e stamattina gli sono saltata addosso in pantaloncini!”
“i-in che senso ‘in pantaloncini’? e in che senso state insieme?”
“pervertito! Intendo che passiamo il tempo insieme e… stamattina mi si è rotto il reggiseno e quindi quando gli sono saltata addosso avevo solo i pantaloncini!” ammisi. Ci mancò poco che Byakuya non morì d’infarto, o che come minimo non svenisse.

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Capitolo 40
*** capitolo 40: e ovviamente DEVO andare al museo... Feitan, salvami da quella robaccia istruttivosa!!!!!!!! ***


Appena si riprese, cominciò a farmi la predica sul ‘non donarti tanto facilmente’ e ‘cioè… ma l’hai visto che è basso come te!?!? Riuji è molto meglio!!’ aggiungendo che se si fosse trovato ancora a meno di cento metri da me, l’avrebbe sgozzato. Onestamente, tra loro due non sapevo chi era il più forte, Byakuya faceva abbastanza paura da incazzato!
“ehi ehi! Frena un attimo Byaku! 1) io non mi dono affatto a quel Coccolino_alter-ego, a malapena ci sopportiamo 2) oggi non avevo scelta altrimenti un maniaco mi avrebbe violentata seriamente (con Hisoka non si scherza!) 3) Riuji è meglio di lui, lo so benissimo!! 4) non sono sicura che riusciresti a fargli nemmeno un graffio! 5) per ora mi serve come scaccia guai, anche se ci finisco sempre a causa sua, come quando gli sono inciampata addosso e mi sono incastrata nel finestrino dell’auto…”
“come no!! Se quello tocca di nuovo la mia scimmia nana…”
“te l’ho detto: se avessi potuto, l’avrei ammazzato già quando tentò di soffocarmi!”
“lui cos… appena finiamo lo uccido veramente! E poi cos’è questa storia del finestrino e dell’incastramento?!?!?”

“sisi certo te lo racconto un'altra volta! siamo arrivati, dai scendiamo!”
e fu così che ci ritrovammo a passeggiare per le strade di Osaka. Erano le 11:34, quindi avevamo ancora più di un ora prima di pranzo. Arrivammo in fretta al museo. Prima avremmo finito lì, prima Byaku mi avrebbe portata al centro commerciale xD
“entriamo!” esortò lui. Esitai un secondo. Bah, ma in fondo non c’erano più pericoli!! A braccetto di un ragazzo alto, abbastanza muscoloso, dai capelli neri, gli occhi ambra e la pelle appena scottata dal sole, (vestito con più firme del gesso di un alunno), varcai la soglia. Ad accogliermi, la fresca aria del condizionatore (per  fortuna, si ci squagliava di caldo fuori ndSam) e l’odore di vecchio solito dei musei. Certe volte odiavo proprio quel maledetto Byaku!!
Il giro fu semplicemente noioso! Byakuya osservava tutto alla detective, scrutando peggio di un avvoltoio affamato anche la benchèminima traccia. Io vedevo solo roba da mercatino dell’usato, transenne e persone noiose che si esaltavano per cose ancora più noiose!
“Byaaaaaaaaaaaaaaa!! Sono stancaaaaaaaaaaaaaaa, dai andiamo a mangiare!!”, sbadigliai, e per sbaglio urtai un omone nero, enorme quasi quanto Ubo. Solo che non indossava pelli di orso ma smoking nero. Una specie di Ubo del nostro mondo!
Mi chiesi se per caso esistevano anche le fotocopie di Feitan e Phinks, e se invece nel loro mondo c’ero anche una altra io!
 “emh… scusi!” balbettai. Quello si limitò a guardarmi fisso in faccia, poi se ne andò.

Appena fuori, tirai un sospiro: certo, eravamo di nuovo avvolti dal caldo desertico, ma almeno eravamo fuori da quel orribile museo.. :P
Arrivati al centro commerciale, trascinai di peso Byaku a pranzare: morivo letteralmente di fame!!
Alla fine, assentì.
“quello ti va bene?” e indicò un locale con un nome illeggibile, e tanto di quattro stelline sotto. Già a vederlo si capiva quanto costava.
“offri tu, vero?!! io ho rotto la macchina e ho buttato il cell nel water, ho il portafogli svuotato”
“certo! andiamo. Ma dopo mi spieghi come si fa a rompere una macchina nuova, anzi, come si fanno a rompere dieci auto di fila!”, ma non fece in tempo a prendermi per mano e portarmi dentro che già ce lo stavo trascinando: non mi importava dove, volevo solo mangiare! >.<
Il cameriere aveva uno strano accento cinese, così che per poco non scoppiai a ridere mentre ci portava ad un tavolo. Tappai ‘elegantemente’ la bocca, per evitare di passare per una emerita cretina, e in qualche modo, riuscii a resistere fin quando non se ne andò. allora cominciai a ridacchiare, mentre anche Byakuya sorrideva.
“mamma mia, stavo per scoppiare!! Spero che non venga di nuovo quel tizio per le ordinazioni, non ce la farei a non ridergli addosso!”
“pff, io ti porto in uno dei ristoranti più costosi e pregiati di tutta Osaka e dintorni e a te importa solo dell’accento del cameriere?! Si, è vero, faceva troppo ridere!”
“a proposito: sai che Riuji mi ha detto ‘in settimana ci incontriamo?’. Che devo fare?? certo non posso andargli a dire ‘certo, perché tu sei così bello, mitico, simpatico… e per nulla apatico come tutti quelli che conosco e soprattutto te!’ e poi dove potremo andare??? : ci sono il cinema anche se ci siamo già andati, le sale giochi, gli acquapark, o anche a mangiare qualcosa. lui di certo non è così noioso da voler andare di sua volontà in un museo di roba vecchia!”
“primo io non sono apatico! È solo che la tua considerazione di me è uguale alla tua statura. Secondo io non sono certo andato per la roba vecchia! Solo per quel fatto!”
“sei noioso lo stesso! e non fare più strani riferimenti alla mia statura!” sbottai. Lo odiavo quando continuava a ripetermi che ero bassa. Avevo pure i tacchi alti!!
Eppure io ero sempre: nana, bassa, tappa, un puffo, una sottospecie di fagiolo minuscolo, tanto piccola che per vedermi ci sarebbe voluta una lente d’ingrandimento super potente (insulto che poi aveva preso da FullMetal Alchemist! ndSam)! Mai alta, di statura accettabile, normale! ç______________ç
Certe volte mi sentivo così presa in giro… anche quel tappo di Feitan mi chiamava nana!!!!!!!!
Fortunatamente per le ordinazioni arrivò una ragazza, non l’accento-cinese-man di prima, che però si mangiò letteralmente Byakuya con gli occhi.
“buongiorno signori. Sarò la vostra cameriera! Volete ordinare?” chiese fissando incantata il mio bancomat (perché poi Byaku, per ripagarmi della mattinata, mi avrebbe comprato tutto ciò che volevo, no!??! ndSam). Lui, di tutta risposta, non la guardò più di un millesimo di secondo.
“io prendo… pollo alle spezie orientali grazie!” poi, controvoglia, si girò verso me.
“ne porti due. Però ci voglio anche patatine fritte”
Quando se ne fu andata, mi scappò un sorriso. “hai visto come ti guardava?”
“chi, la cameriera? Beh, era carina, ma era totalmente piatta! A me piacciono le ragazze prosperose! Però ho visto che ti guardava male!”
“che maiale! Anche io l’ho notato. Forse pensa che stiamo insieme!”
“sorry! Non sei il mio tipo Samy! Forse però, con qualche centimetro di più…”
“e smettila. Non ci vedo proprio insieme! Tu… sei il mio rompiscatole amicoso e basta! e comunque non ti metti con una ragazza se non piace a me, tienitelo in testa!” e feci segno di OK.
Dopo pranzo, girammo un po’ per i negozi. Rientrammo che erano le 16:54, con me che ero carica di buste di svariate marche.
Io e Byaku c’eravamo salutati un isolato prima, quindi per un po’ m’era toccato portarle da sola. Sbattei la porta gridando “ehi, io sono tornata!”
Entrando, non trovai nessuno. Sul frigo c’era un biglietto come qualche mattina prima:
 
‘noi andiamo a fare un giro. A stasera. Se serve chiama. Machi   ps: sei un mito, hai scandalizzato Feitan e tutti gli altri facendogli scoprire lo yaoi!!!’
 

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Capitolo 41
*** capitolo 41: ma perchè incontro solo odiosi scimmioni?!??!?! ***


Posati tutti i nuovi acquisti, tornai anche io ad uscire. Era meglio trovarli. Prima passai a prendermi Thel, che ricominciò puntualmente a lamentarsi.
Mentre camminavamo però, mi sembrò più volte di essere spiata. Ma ogni volta non c’era nessuno.
“Thel, vieni. Ti porto in braccio!” almeno così, saremmo potute scappare velocemente, o almeno non avrei dovuto preoccuparmi di nulla.
L’unico posto dove pensavo che potessero essere andati, era sulla montagna del tempio, quello da cui veniva il… ‘coso’.
Il bosco che lo circondava era tranquillo. Arrivate ad uno spiazzo, ci ritrovammo di fronte un fiume torrentizio, che poi scendeva in una cascata. Ecco, avevo sbagliato strada!!
come era successo anche al mio incontro con il ragno, di nuovo una figura sbucò dagli alberi, arrivandomi contro armata di un pugnale. Per un attimo pensai si trattasse di un modo di Nobunaga per vendicarsi del fatto che il giorno prima avevo rotto le sue spade rimettendole insieme con la colla.
Schivai fortuitamente, per poi cercare di mettere a fuoco la figura: era lo stesso armadio che avevo urtato al museo, quello in smoking nero!
“chi caspita sei e che vuoi?”
Esitò a rispondere. “sei Yomotsukumi Izanai-mi?”
“come conosci il mio VERO nome? Nemmeno l’FB+unaltraletterachepensosiala’i’manonnesonosicura lo sa!!”
Aveva una voce spaventosa: sembrava Franklin con il mal di gola!
(fidatevi, l’ho sentito dopo che ha fatto il karaoke!!! Fa pauraaaaaaaaaaa!! ndSam)
“non ha importanza. Seguimi senza fare storie!”
“mi hanno detto che non devo mai seguire gli sconosciuti. Soprattutto se arrivano armati e sono tanto inquietanti!”
“d’accordo. Allora ti costringerò con la forza!”
“tsè, non penso ne avrai a sufficienza scimmione-armadio! Conosco uno grosso come te, so come si trattano gli stupidi primati (senz’offesa alle scimmie ovviamente ndSam)”
Non avendo un arma, non potevo difendermi direttamente, così mi limitai a schivare. Ma per quanto lo pestassi, quello sembrava non accorgersene proprio! Dopo qualche minuto, ero già stanca: la tecnica che avevo usato contro Nobunaga non avrebbe di sicuro funzionato! Quando cercai di stenderlo con un pugno al lato dell’orecchio, in una zona particolarmente delicata, riuscì a bloccarmi un polso: in un paio di secondi, ero immobilizzata, e lui aveva già portato il pugnale all’altezza della mia spalla destra. Tutto quello che sentii, fu un bruciore tremendo vicino la spalla, ad un soffio sopra il seno (fortuna sua!! Se quel cretino mi sgonfiava lo mie ‘bom’ e ‘bam’ l’avrei ammazzato staccandogli di netto la testa. Niente vale più della misura delle tette, per una donna!! ù.ù ).
Però nel momento in cui colpì, abbassò la guardia, dandomi la possibilità che aspettavo. Incurante di quando feci penetrare ancor più il coltello, tanto che la punta mi trapassò completamente, assestai il colpo proprio dove volevo.
L’armadio si fermò un istante, disorientato, e ne approfittai per prendere il coltello dalla spalla, cosa che mi provocò un dolore con tanto di stelline, e usarlo per trapassargli la testa. Il gigante cadde a terra, io vicina. Thel era nascosta dietro un albero.
“vieni Thel. È finito!”. Lei, timorosa, si avvicinò.
“ammadio blutto come Plinks è motto??”
“si. Nessun problema!”
Ma, dalla faccia terrorizzata e dal sole che scomparve improvvisamente, dedussi che, no: era vivo! Evitai per un soffio che mi centrasse al cuore, e la lama di un secondo coltello si piantò proprio sotto, su un fianco. Fu ancora peggio del colpo precedente: persi aria ancor più di quando Coccolino_alter-ego tentò di soffocarmi.

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Capitolo 42
*** capitolo 42: le uscite di scena teatrali sono il mio forte, ma c'è sempre chi me le rovina ***


Cosa successe poi, non ricordavo bene. tutto ciò che vedevo, sdraiata nell’erba, è che avevo perso: mi ero fatta battere. Per di più in un modo tanto schifoso.
E insieme a me, avevo trascinato a fondo anche Thel. Così non avrei mai più rivisto nessuno: Byakuya, Koko, Megumi, Riuji, il ragno… nessuno…
avrei almeno voluto potermi alzare, e bloccarlo un altro po’: Thel sarebbe potuta scappare! Era lì per me, in fondo! E poi che voleva??? Non avrei nemmeno mai potuto conoscere il motivo della mia morte!!
Cercai di rimettermi in piedi, barcollando.
“T-Thel… scappa! Ora!”
“ma…”
Mi girai a guardarla. Abbozzai il più stentato sorriso, facendole segno di Okay.
“vai. Al tempio. Dovresti… trovarci i ragni, con Shizuku! Vai da loro!”
il tizio intanto, era ansimante tanto quanto me.
“ohoh!! Ma guarda. La ragazzina ha quasi ucciso Oleg!” esclamò una voce che non conoscevo. Proprio come il gigante, comparvero altri tre tizi, sempre in smoking nero.
“ehi Oleg! Avevamo detto non ucciderla! se questa qui muore, il capo ammazza anche tutti noi!” e, uno di loro, un uomo alto, magrissimo, dai capelli castani, estrasse una pistola dalla giacca. Premette il grilletto: un secondo dopo, il suo stesso alleato, era a terra, con una pallottola piantata nel cuore.
Poi si girarono verso di me: “su ragazzina! Vieni con noi facendo la brava! Non ti faremo del male per ora, e lasceremo andare la bambina!” sorrise sadico. Non volevo nemmeno immaginare cosa mi avrebbero fatto. Ma non  avevo scelta.
“cosa volete da me…?”
“oh, niente di che. Sappiamo che sei amica di un gruppo di assassini. E che loro provengono da… come posso dire: un'altra dimensione! E che tu sai come portarli indietro! Ebbene: questo metodo interessa anche noi!” spiegò un altro, basso e moro e muscoloso.
“non so niente. se sapessi che fare, li avrei già fatti tornare a casa da tempo!” cercai di non mostrarmi tanto sorpresa dal fatto che conoscessero il Genei. Probabilmente, anche loro venivano dal mondo di HxH…
“peccato! Beh, ma il nostro capo ti vuole lo stesso.!”
“… d’acc… d’accordo… ma… lasciate andare la bambina!” fecero segno di si. Mentre Thel scappava in lacrime, pensai che probabilmente era la scelta migliore: tanto, con le ferite che avevo, restando lì sarei morta lo stesso.
‘addio a tutti! Feitan, mi dispiace di non poterti ammazzare. L’avevo promesso, che l’avrei fatto prima o poi. Ah, e anche di farti tornare indietro: magari come cadavere però!’
BLACKHOUT
Riaprii gli occhi. Ero ancora lì, nell’erba rossa. Tinta del MIO rosso. La spalla e il petto bruciavano di meno, mentre riuscivo quasi a respirare normalmente. Cercai di tirarmi su.
“rimani lì, altrimenti ricomincerai a sanguinare!”
“eh… tu che ci fai qui?”
“ti salvo per la centesima volta. Ho detto rimani giù!”
“come… sei arrivato qui?”
“quanto mi credi stupido?! ho percepito la tua aura. Fortuna tua che ho fatto in tempo!”
“non… mi serviva il tuo aiuto! Accidenti a te: volevo uscirne teatralmente, invece sono finita salvata da un apatico come te!”
“se vuoi finisco ora l’opera!”
“… no grazie!”

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Capitolo 43
*** capitolo 43: sto QUASI bene, nulla di che... penso... ***


Per la decima volta, cercai di mettermi in piedi. L’equilibrio non era il mio forte nemmeno quando ero sana, figuriamoci in quelle condizioni. Come ‘’l’apatico- rovina scene di morte teatrali’’ aveva detto, tutte le ferite si riaprirono per aggiungere.
Sentii qualcuno prendermi, perché non sbattei rovinosamente.
“l’avevo detto!”
“smettila… Feitan!”
“meglio ritornarcene in città. Prendo la mocciosa e andiamo!”
“ah… Thel… come sta?”
“meglio sia di te che di me!”
Difatti, sbucò da dietro un albero, difendendosi da quella sparizione con la scusa di un bisogno impellente che la perseguitava da quando a casa non si vedevano più pannolini.
“a proposito… i tizi di nero dove sono?”
Aspettò prima di rispondermi. “volevo farmi dire tutto da loro, ma li ho uccisi!”
“tu invece? … Tutto okay?”
“solo un paio di graffi. Pensa a te, piuttosto!”
“non… è niente. passerà da solo in qualche giorno”
“ meglio se vai direttamente in ospedale. Un pugnale ti ha trapassato completamente la spalla, mentre l’altro ha perforato un polmone. Sei solo una stupida umana, è impossibile che tu possa guarire da te”
“sto… bene. insomma… non è niente di così grave. Mi sento… già… meglio.”
Non servì a un emerito niente. Feitan non mi prestò la minima attenzione. Era troppo concentrato a sguazzare sui tetti fino a casa mia, lasciarci Thel, poi scendere al piano di sotto.
quando il Genei ci vide, fradici di sangue, Kuroro non pensò nemmeno a fuggire per la vicinanza a Thel (era il suo più grande incubo, tanto che Nobunaga aveva ammesso che la notte, il temuto capo del ragno, parlava nel sonno borbottando cose come ‘maledetta tappa dal nen impressionante’).
“che… vi è successo?” chiese a bocca aperta Kortopi.
“Feitan… mi… lasci? Sto… quasi be…ne!”. Nessuno mi ascoltò -.-‘’
“noi andiamo! Shalnark, potresti guidare?”
“eh?! Certo ma, per dove?” chiese il ragazzo dagli occhi verdi, perplesso.
“all’ospedale!” rispose l’altro secco.
Qualsiasi cosa pensassero, nessuno fece domande. Sapevano che più tardi Coccolino_alter-ego avrebbe spiegato tutto.
Scesi di sotto, mi accorsi che Fei-Fei aveva ragione: stavo malissimo. Mentre Shalnark metteva in moto, la mia unica priorità era ‘ricorda di respirare. E ricorda anche di ricordartelo!’
“Shal… mi… passi il cellulare?”
“va bene. vuoi avvisare tuo padre o tuo fratello?”
“no… loro no… sono un amico… altrimenti… poi mi ammazza!”
composi il numero.
“pronto?”
“Bya… Byaku!”
“Sam… che è successo? Hai la voce di una morta!”
“scusa per l’ora. è… tardi ma, potresti raggiungermi… in ospedale? E… non uccidermi per favore”
“cosa? Che hai fatto?!?!? Vengo subito.” Sentii che parlava con un’altra persona, poi passò la chiamata. “Sam… stai bene?? che hai fatto stavolta?”
“Riuji!! … non è… niente… davvero! Non c’è bisogno che…” non mi lasciò finire.
“no, ti raggiungo anche io. Siamo amici in fondo!” attaccò. Ecco: mi avrebbero ammazzata di certo!! l’ultima volta che avevo chiesto di raggiungermi al pronto soccorso avevo un braccio e tre costole rotte. E solo per quello mi era toccata una predica sul ‘se vedi un camion mentre vai in moto: fermati!! Non è fatto di gomma e non funziona come un materasso, ora lo sai. Non fare più esperimenti pratici!’, questa volta m’ero giocata per sempre la libertà di uscire di casa e di avere contatti umani. Certe volte erano peggio delle seppie o di come dovrebbe essere un genitore (la mia mi incoraggiava a centrare con le sue pistole le lattine che i passanti tenevano in mano, non era un vero esempio ndSam), e anche Koko e Megumi erano lo stesso. Sperai che non avrebbero detto niente almeno a loro, altrimenti poi mi sarei dovuta sorbire anche i discorsi a pappagallo a ripetizione di Koko e il funerale anticipato!
“a proposito… che è successo?”
“tizi da funerale!”
“in che senso Sam? Feitan, potresti spiegarmelo tu?”
“c’erano dei tizi vestiti di nero, come quelli della videocassetta. A quanto pare sanno del nen e di noi, e il loro obbiettivo era Sam. Ora sono tutti morti, non sono tanto buono da risparmiare così”
“uffa! E i cadaveri? Da quelli potevamo leggere nei loro ricordi!”
“se vuoi valli a prendere, ma sarà difficile raccattare così tanta polvere!”
mentre loro continuavano coi discorsi-assurdi- da ladri, continuavo a starmene sdraiata sui sedili posteriori. Non guidava Feitan, così almeno potevo stare sicura di non morire in un incidente. :P
‘sono così stanca, mi fa male tutto!’ chiuderò un po’ gli occhi, solo finché non arriviamo…’ detto fatto: ci mancava solo che cominciassi a russare.
“pff, quella pazza è capace di russare anche mezza morta, non si fa davvero problemi!”
‘Feitan… smettila di scassare!’
.... ... ...

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Capitolo 44
*** capitolo 44: 'loro sono degli assassini, fate amicizia'!! ***


Quando riaprii gli occhi, credendo di essere ancora in auto, dopo qualche minuto, avevo il corpo pesante come il piombo. E ovviamente, la mia percezione del tempo era stata orribile come al solito.
“amh, quanti anni sono passati?!” borbottai, stordita dal mal di testa. Anche solo aprire gli occhi era difficile, e vedevo tutto a effetto nebbia.
“nove giorni e tre ore!”
“ah ciao Bya, ciao Riuji! ciao Koko!”
Mi arrivò un pugno dritto in testa.
“ahia!”
“ciao un corno! Mi dici come caspita hai fatto a rimanere mezza, anzi, per tre quarti morta?”
“uffa che rompiballe, non lo sai che non si picchiano i malati?”
“rispondi o diventerai un cadavere, invece di una malata!”
“waaaaaaaaaw Saaaaam!! Mi sono preoccupata così tanto tanto tanto!” piagnucolò Koko, attaccandosi a me. Il suo abbraccio era davvero letale, ma non sarei riuscita certo a staccarmela.
“e va bene! sono… emh, caduta!”
“e mi spieghi come si fa a trapassarsi un polmone e una spalla cadendo?”
“e io che ne so! Io sono caduta, il resto non ho fatto nulla!”
“non ci credo! Allora?”
“te l’ho detto cretino!”
“hai imbrogliato stupida!”
mentre la lite stava degenerando, Riuji fermò tutto.
“ehi, calmatevi! Byakuya: non si maltrattano i malati; Sam: non si maltrattano le scimmie! (alias Byaku)”
“ha cominciato lui!” rispondemmo noi, all’unisono. Koko ci guardò rassegnata. Saremmo restati lì a bisticciare anche per il resto della giornata, ma un paio di persone che ben conoscevo decisero che era passato fin troppo dall’ultima volta che c’eravamo urlati contro.
Tatsumi (maledetto fratello bastardo, tu ce li accompagni pure?!? ndSam), Phinks, Feitan, Pakunoda e Machi!! Che ci facevano?!?!? Per Machi e Pakunoda non avevo problemi, ma per gli altri due si!! Era statisticamente impossibile che restassimo a meno di 1 km di vicinanza senza litigare!!
“ehilà! Da quanto! Casa mia è ancora integra?” chiesi sarcastica mentre entravano.
“senza un tornado come te sta ancora meglio!”
“Phinks io e te non ci sopportiamo quindi perché sei qui?”
“pff! Guarda che se continui così presto sarai acida almeno quanto Feitan!”
“non accetto insulti da uno scimmione senza sopracciglia!”
“brutta strega!”
“deficiente!”
“stupida!”
“odioso primate!”
“ehi, basta! Phinks, un'altra parola è ti trasformo in una bambola per Thel!” interruppe Machi. Il gorilla si zittì all’istante. Poi mi ricordai una cosa: con me c’erano i miei amici. E loro non sapevano nulla, assolutamente nulla sul Genei. Che mi inventavo come scusa, dato che ora le avrebbero di certo volute??
“ah, a proposito! Loro sono dei miei amici: Riuji, Koko e Byakuya. Mentre loro…”
Loro che??!?! Che dicevo?!?
Certo non ‘dei ladri provenienti da un manga che ora vivono a casa mia’
“membri della Yakuza come me e Tats. Sono qui a Osaka per affari e dato che ci conosciamo bene gli ho proposto di venire da me” buttai al volo. I ragni, seppur non avendoci capito una mazza, fecero cenno di si abbozzando un sorriso, o meglio, un ghigno malvagio e sadico con tracce profonde di malattie mentali.
Anche se non sembravano convinti, se la bevvero. Finalmente tirai un sospiro di sollievo.
“allora mi spiegate perché siete qui, e anche in che stato avete lasciato gli altri e casa mia? Non vorrei tornare e trovare Kuroro e Thel a combattere all’ultimo sangue, Bonolenov che va di nuovo a fuoco, sapete ho finito la carta igienica poi, Shizuku imbarcata come hostess e Hisoka che dorme di nuovo abbracciato alla MIA biancheria!”
“ma cos…”
“non ho detto niente Koko! Dimentica l’ultima parte. Allora?”
“cosa è successo nove giorni fa prima che…”
“non so di che parli Feitan!”
“non…”
“ho detto non lo so! Non- lo- so!! E smettila di rompere sempre!”
“ascolta al…”
“lalalalalalalallaalalalalallaallaallaalaallaalalalalalalalalalaala!”
Tanto feci, che alla fine anche Coccolino_alter-ego si arrese.
“ci vediamo! Bye bye Coccolino!”
Quando finalmente ritornarono a casa, mi rilassai.
“coc-coccolino??” chiese sospettosa Koko.
“si! sai, quel detersivo con l’orsetto su: bene, quello è il suo alter ego perfetto. Gli manca solo il coltello in mano. Beh, tanto ha capito ciò che intendevo!”
(sese! Per me sta gioendo! ndSam)
(non me ne importa niente dei tuoi soprannomi ndFeitan)
(zitto Coccolino, e segui il copione! ndSam)
(prima o poi ucciderò quella dannata autrice! ndFeitan)
(sorry Fei-Fei, ma non è così facile! Adattati e non lamentarti altrimenti nei prossimi capitoli Sam ti canterà di nuovo una canzoncina  ndAutrice)
(… che autrice spietata e sadica! ndFeitan)
(siiiiiiiiii! Canto canto canto canto!! QUESTO è IL BALLO DEL QUA QUA… ndSam)
(per favore, spegnetela! ndFeitan)
“bah! Solo tu conosci certa gente!”
“e allora?”
“niente!”
La finimmo lì: le liti erano il mio forte, quindi avrei potuto continuare all’infinito.

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Capitolo 45
*** capitolo 45: la mia non è una fuga, ma una ritirata strategica!!! ***


“però sembravano simpatici!” interruppe Byakuya.
“si. Le ragazze lo sono. Gli altri ti stanno simpatici finché non aprono bocca.”
“io però li ho già visti!” pensò Riuji ad alta voce.
“ ma no sicuro che no te lo sarai inventato Riuji sicurissimo dove potresti averli visti non penso proprio eheheheheheh!!”
“quando fai così vuol dire che è una bugia!! Allora Riuji: ricorda!!” urlò Koko.
“finitela!! Vi ho detto che non è vero: non sono certo degli assassini satanisti usciti da un manga o cose simili!!” mi tappai velocemente la bocca: perché, perché ero tanto stupida!!!!! >.<
“ecco ci sono! Erano la fotocopia del Genei Ryodan?” esclamò Riuji. era fatta!!
“chi?” mentii.
“Sam smettila di fare la finta cretina!! Quelli a cui sbavi dietro!”
“chi io?? Sbavargli dietro?? Ma se sono io a dover pulire la loro di bava tra poco!!”
Sospirai. Con molta, moltissima calma, gli spiegai tutto, tralasciando alcuni particolari, come il fatto che ero saltata su Feitan solo con i pantaloncini, che Thel aveva fatto diventare Kuroro paranoico, e che Hisoka si divertiva a passare moooooolto tempo in compagnia delle mie mutande e che una volta l’avevo trovato che si provava i miei reggiseno.
A parte che Koko svenne, andò bene!!
“aspetta… quindi vivi con dei ladri?”
“si esattamente. Ma sono più pericolosa io per loro che il contrario, li sto uccidendo in salute mentale!”
“ah bene! e quindi, ora state cercando un modo di farli tornare indietro? Ed è colpa loro se ora sei qui?”
… “sono stanca buonanotte!! Sho, devo dormire!” poi, mi buttai affondando nel cuscino, chiudendo gli occhi.
“ah bene! ma sappi che spiegherai tutto appena sveglia!”
forse, non avevano ancora capito che invece, al primo momento di libertà, me la sarei filata!! Se c’era una cosa che odiavo, erano gli aghi, e non avevo la minima voglia di incontrarne!! Meglio togliere il disturbo!
Finalmente mi lasciarono da sola. Non persi tempo, mi alzai silenziosa, infilai i jeans, la canotta con la felpa leggera, le scarpe e infine un cappello, in cui raccolsi i capelli. Fatto, così forse non mi avrebbero riconosciuta!! Per precauzione misi anche gli occhiali da sole!
Dopo essermi travestita, uscii in silenzio. quei corridoi odiosi mi asfissiavano, così cercai di uscire in fretta. Certo, mi sentivo ancora male, ma dopo una dormita sarei stata sicuramente meglio!
Incrociai Koko vicino all’ingresso: mi girai faccia e muro, e usando la tecnica ‘se non la vedo sono invisibile’, scappai velocemente.
“ehi Sam! Ferma!!”. Ecco, era fatta e ora mi sarebbe toccato tornare indietro!! Mi girai. Byakuya e Riuji mi fissavano malignamente.
“fregatevi cretini! Io non rimango qui per farmi infilzare da qualcosa di appuntito!!” e scappai a razzo. Nelle fughe ero sempre stata un mito!! Anzi, fuga era un brutto termine, diciamo ‘ritirata per salvarti la vita’!!
Saltai letteralmente fuori la porta, poi corsi giù per la rampa, evitando per un soffio un ambulanza ferma e un vecchietto che saliva, a cui nell’istante cui lo sorvolavo con un salto sono sicura che si fermò un momento il cuore.
Arrivata in strada, mi guardai intorno il più possibile: l’unica chance che avevo di smarcarmi, era nascondermi. Si, facile a dirsi: gli unici negozi nei dintorni erano lontanissimi!!
Beh, non mi restava che la vera a propria ritirata! Sempre inseguita, sempre poi più stanca, imbucai un sacco di vicoli, finché non riuscii a seminarli nascondendomi in una sala giochi. Prima di scendere avevo preso il portafogli, il cellulare e i trucchi. Per prima cosa spensi il cell, poi andai in bagno: dieci minuti dopo, eccone uscire, una Sam irriconoscibile!! Modestamente, ero la maga del trucco!! ;)
Beh, certo con tutto quel phard sembravo brasiliana, e avevo tinto al volo i capelli con il mascara, risultando mora. Dopodiché li avevo raccolti in una coda laterale, pettinatura che odiavo, e, levata la maglia, che appariva fin troppo così stracciata, tolsi le maniche alla felpa, e la trasformai. Avevo anche stracciato i jeans, poi ero uscita. Ecco, ero davvero nuova!!
certo, forse senza l’atteggiamento da taccheggiatrice, sarebbe stato anche meglio!
                        
Presi l’autobus, ritornando così a casa. Ah, ecco! Non avevo le chiavi.
Mi toccò bussare, e aspettare. Mi ritrovai faccia a faccia con Machi. Ci mise un paio di minuti a riconoscermi.
“che ci fai qui? E perché sei travestita??”
“ritirata strategica! Dai entriamo, prima che quei due bastardi mi vedano. Sono sicura che stanno venendo qui!”
Entrammo, mentre mi guardava strano.
“che c’è?” chiesi.
“… sai di essere una malata mentale, vero?”
“certo!! e comunque, sono qui solo perché non ci tengo a farmi infilzare in quella prigione! Se lo volessi, tanto vale litigare una volta per tutte con quel riccio odioso e brutto del parco!!” esclamai come se fosse ovvio!
Ma certo non era colpa mia se io e quella bestia ci stavamo antipatici, e poi era stato lui a cominciare piazzandosi sulla panchina, prima che io… brrrrr, meglio non ricordarlo!! Un dolore pazzesco!
E la stessa cosa era successa anche tre anni prima per l’antitetanica. Solo, che quella volta non ero stata io a rimetterci un dente e il naso!!
“io sono sfinita! Vado a dormire!”
“uhuh! Guarda un po’ chi è tornata!! Si sono rotti le scatole di averti intorno eh?!? MACCHEHAI COMBINATO?!?!?!!?” interruppe Phinks, appena uscito in corridoio dal salone.
“stupido scimmione, vai a giocare con le formiche o con il serpente, ma non rompere! Io sono sfinita, la fuga mi ha distrutta! Questo… è un travestimento!!”
“fuga?? Preferisco non impicciarmi, rischierei solo di finire come Feitan!”
“che intendi? guarda che sei già scemo di per te, io non avrei il minimo bisogno di interferire! Stessa cosa per Mister-apatia!”
“… non intendevo quello!”
“e cosa allora?”
“vattene a dormire e non rompere! Mi fai venire il mal di testa, oca!”
“oca… ciao!”
Feci un salto in bagno, mi cambiai e ritornai la solita me.
E me ne tornai in camera.

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Capitolo 46
*** capitolo 46: la mia fottutissima genialità interiore finalmente è rivelata! ***


Entrata, Kuroro e Feitan stavano guardando la ‘fantomatica predizione-scarabocchio’ sul soffitto.
“ma guarda! Finita già la pace?”
“ahah divertente. Ma io lì non ci rimanevo un minuto in più!! Mi vogliono torturare, e se per caso arriva qualcuno a chiedervi di me dite che sono emigrata in Messico”
“va… bene! comunque Sam, potresti aiutarci con questi?” disse Kuroro, indicando il soffitto.
“si… dopo! Io ne so meno di voi. E ora sono stanca: mi fa male la spalla e il fianco!”
“sei proprio debole!” sbottò Feitan.
“scusa tanto se sono così fragile! domani corro a farmi sostituire con un robot, okay?”
“dormi e non rompere più le scatole!”
“un ultima cosa: …” aspettai impaziente le parole di Kuroro “stasera ordiniamo cinese o pizza???”
‘bahhhhhhhhhh, anche il loro capo sta diventando pazzo stando qui, devo salvarli rispedendoli indietro. Poverini, con il vincolo ‘non uccidere’ non ce la fanno più!’
“pizza!”
Poi, dopo essermi cambiata, mi infilai nel letto, nell’armadio.
Chiusi gli occhi e dormii.
Questa volta ero di nuovo al tempio di Hakushin, solo senza i tizi inquietanti!!
il cielo era irrealmente nero e fermo: sognavo di sicuro!!
era notte, e spirava un vento gelido; rimpiansi il caldo soffocante degli ultimi giorni!! Inoltre, l’aria era strana, come se stesse succedendo qualcosa di cui io ero all’oscuro ma in cui ero coinvolta. Lo sentivo!!
camminai verso il tempio, situato poco vicino la cima della collina. Per arrivarci, dovevo percorrere una serie infinita di gradini.

Sentii un grido, spaventosamente simile a quello dei demoni degli anime, provenire dal tempio. Non mi ci volle molto a percorrere le scale.
Arrivata su, finalmente la vidi: quella schifosa macchina che si era creduta tanto irraggiungibile, quella che cercavo disperatamente di costruire!! La fantomatica macchina del tempo!!
La vidi solo di striscio, e vicino, c’ero anche il ragno. Beh, probabilmente era una scena del futuro!!
Mi svegliai tutta sudata, alzandomi tanto velocemente che sbattei la testa; nonostante questo, avevo un sorrise pazzoide stampato in faccia. Il rumore era stato un tonfo esagerato, e in effetti, nella penombra, vidi che il soffitto era palesemente sfondato.
Restai  a sorridere, seduta, con la testa appoggiata alla parete dietro di me, avvolta nelle lenzuola. Avevo il fiato grosso come se avessi corso davvero nel sonno…
La porta scorrevole si aprì; erano Machi, Feitan, Phinks e Kuroro.
“c---che è successo? Ma fai guai anche dormendo?” sbottò Phinks. Non gli diedi retta.
“forse so come costruire quella macchina!” e mi alzai, o meglio ‘gattonai’ giù dal letto. Ora, oltre alla spalla e al fianco, ci si metteva anche la testa. Ancora in mutande e maglietta, corsi a prendere un foglio e una penna dalla scrivania (tenuta per pura bellezza, non che ci facessi i compiti ù.ù ndSam) poi mi buttai a terra. Alzando gli occhi al soffitto, capii che non avevo affatto sbagliato!
Cominciai a disegnare, alzando di rado la testa per controllare che fosse esatto. Avevo l’immagine così impressa, di tutti i meccanismi, che non ne avevo poi tanto bisogno. Intanto, sul pavimento appuntavo numeri e simboli che al Genei dovevano sembrare indecifrabili.
“che stai…” Feitan si bloccò. probabilmente aveva capito, così come gli altri.
Finalmente finii.
“ecco, ho fatto!”
“che sarebbe?” chiese Phinks. -.- ovviamente, come avevo solo potuto pensare che un cretino come lui potesse capire?!?!!?
“è il progetto della macchina del tempo vero?” chiese Kuroro.
“esatto! Me lo ha fatto capire l’altra volta Coccolino_macabro!! La mia è come preveggenza, e rappresento ciò che voglio sapere. Poi, stanotte l’ho sognata di nuovo, e quando l’ho vista mi ha subito ricordato questo disegno! Ora posso costruirla facilmente, ci manca solo la pergamena per sapere come attivarla!”
“allora a qualcosa sei utile!” esclamò Phinks. Con la mia mira perfetta, si ritrovò la penna in un occhio ;)
“e brava l’oca, finalmente serve a qualcosa!” rispose Feitan.
“ahahah!! Che vorresti dire: io sono sempre utile!!”
“se, come no! Sei solo una calamità di disastri portasfiga!”
“ti vorrei far notare che quella che qui soffre sono io, quindi è inutile che dici ‘portasfiga’!!! eh?!?!?! Chi è che è fuggita dall’ospedale, si è fatta trapassare, è stata quasi soffocata, si è rotta il naso eccetera eccetera??”
“ti vorrei anche far notare che sei tu ad essere fuggita!”
“ma… se restavo lì… appuntito… bah, non potresti capire!!”
“ho capito invece: hai paura degli aghi!”
“…no cioè si cioè forse!!!....”
“pff, che cretina!”
“ehi, guarda che fanno paura davvero: sono cose affilate che ti trapassano mentre non puoi opporre resistenza!”
Diedi il disegno a Kuroro, e gli chiesi di ricopiare anche tutti gli appunti dal pavimento, mentre mi andavo a cambiare: così avrei potuto cominciare subito, o almeno… appena finite delle commissioni!
Misi gli stivali estivi di pelle nera alti, le calze retate, gli shorts di jeans, una fascia nera che poi copriva con un velo trasparente la pancia e la giacca leggera. Presi la macchina, quella nuova ultimo modello, sportiva, con il tetto apribile!
La scoperchiai poi entrai senza bisogno di cose comuni come le portiere. Ci saltai letteralmente dentro, al posto del guidatore, poi partii. Avevo un paio di tappe.
Per prima cosa andai a prendere Thel a scuola, l’ultimo giorno. poi presi una strada che portava al centro città.
Parcheggiai di fronte al cancello di una villa megalomane, con sistemi di sicurezza avanzati a partire dai laser nascosti ai lati del cancello e nella siepe.
Bussai.

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Capitolo 47
*** capitolo 47: elemosino favori da un vecchio depravato... a che sono ridotta!! ***



“chiunque sia se ne vada, non aspettiamo visite!” esclamò una voce.
“no problem. Per me si può fare un eccezione, no?!”
Silenzio.
“prego signorina. Entri!”
‘ahahah, lo sapevo!’ pensai soddisfatta! Entrai trascinandomi dietro Thel. Mi ci vollero cinque minuti solo per arrivare alla porta principale. Ad accogliermi trovai un maggiordomo, in giacca e cravatta, abbastanza vecchio.
“ehilà Shiun, come va?”
“benissimo signorina! Ho già informato il padrone che è qui. La aspetta nel suo studio!”
“che palle! Sempre in quel coso polveroso! Beh, so a memoria la strada ormai!”
mi orientai facilmente nell’intricato corridoio, arrivando facilmente alla grande sala. Contrariamente agli studi normale, quello era post-moderno, con divani di pelle, assolutamente nessun libro, biliardo, tavoli per il gioco d’azzardo, angolo bar e strani addobbi contemporanei.
La persona con cui dovevo parlare mi aspettava su uno dei divani. Era un uomo di circa quarant’anni, moro, che mi assomigliava tantissimo!
“ma guarda! Quanto tempo è passato dall’ultima volta? Un anno? Ti servono soldi o sei solo passata a salutare? E guarda: c’è anche mia nipote!”
“ciao papà! Fa schifo anche a me rivederti, non mi servono soldi e non passerei a salutarti nemmeno se tu fossi in punto di morte. Anzi, lì penso che non me ne dispiacerebbe affatto… Ma ho bisogno di un favore!”
Mi sedetti anche io.
“ohoh, e cosa stavolta? Ti devo tirar fuori da qualche guaio criminale o vuoi che faccia uccidere qualcuno?”
“no: i miei guai sono troppo grossi per un cretino come te, e so uccidere da sola. Mi serve che tieni qui Theletha per un po’. Infondo l’hai detto tu: è tua nipote!”
“e perché? Si, una babysitter e una rottura in più non sono nulla di che. E penso che anche Sayu (quella schifosa perfettina della moglie di quello schifoso bastardo di papà ndSam) non farà tante storie, ma sai, mi fanno ridere i tuoi pasticci! E accetto solo se mi fai ridere”
“e va bene! tanto raccontarlo a un cretino non conta nulla… mi hanno coinvolto in una faccenda, e ora dei tizi em0 cercano di uccidermi. Sai, io me la posso cavare, mi hanno trapassata due volte e sono ancora viva, ma preferirei non coinvolgere Thel!”
Il cretino si mise a ridere. Avevo già combinato un pasticcio simile, ma quella volta non c’era voluto molto per risolvere la questione! Evidentemente se ne ricordava…
“ah, che inetta!! E va bene, dato che mi fai pena, ti accontento! Ma sono troppo di buon umore: ti serve altro?”
“si, una macchina nuova, la mia ha tutti i sedili macchiati di sangue!” buttai giù.
“ah okay. Te la faccio arrivare stasera. Ultimo modello, importata direttamente dagli USA, totalmente illegale!”. Quello, era una cosa da papà!
Terminata la conversazione, fece venire il maggiordomo con qualcosa da mangiare!
Insieme, entrò anche una donna bionda, vestita totalmente firmata, con la faccia gonfia di iniezioni di botox! Quanto la odiavo!!!
“ohohohoh amore mioooooo!! E lei è… ah, lei!”
“oh ma guarda! Da lontano mi sembrava di aver visto un ippopotamo truccato da clown! Evidentemente mi servono un paio di occhiali!” dissi acida.
“ahah, mi sa di si! ti invece mi eri sembrata una di quelle poveracce totalmente rifatte che si vestono male!”
“parli proprio tu con quelle tette finte. Io almeno la quarta la riempio in naturale, ma la tua… ti imbotti con la carta igienica o usi la chirurgia estetica? Ci vediamo, anzi: meglio di no. La tua vista mi ha fatto perdere qualche decimo, e il tuo puzzo mi fa lacrimare gli occhi!”
Finalmente uscii da quel posto, entrai in macchina, e avviai il motore. Intanto che guidavo, feci una telefonata.
“pronto?”
“ehi Koku-chan!”
“ciao Sam!”
“allora come va con la pergamena?”
“ah, ti stavo giusto per chiamare. È pronta!”
“okay passo a prenderla!”
Mezz’ora dopo ero all’università. Koku-chan mi aspettava all’entrata.
“grazie mille Koku-chan!!”
“di niente! comunque… ti conviene stare attenta con questa pergamena, è pericolosa!” mi avvisò.
Risposi con un semplice “fidati, lo so benissimo!”, perché non avevo proprio che dire: sapevo a cosa andavo incontro, l’avevo già subito. Ma ancora poco e tutto sarebbe finito. Già, tutto…

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Capitolo 48
*** capitolo 48: incontro la copia malvagia di un Man in Black ***


Presi nuovamente il cellulare. Mi sentivo osservata, come quella volta sulla montagna. Non ebbi più dubbi quando vidi una sagoma nera, che si nascose nell’istante in cui mi voltai. Composi un numero che ormai sapevo a memoria.
“pronto?”
“ehi Mister Simpatia,tutto okay?”
“che vuoi?”
“uffa quanto sei freddo! Comunque, ho la pergamena.” Gli dissi, poi abbassai notevolmente la voce “Ma non so, c’è qualcosa di strano, come quella volta vicino al tempio! C’è qualcuno che mi segue!” poi alzai nuovamente la voce, per far si che mi sentisse anche il pedinatore. “ah okay, allora ci vediamo a casa, io vado alla sala giochi Death Fire.” Inventai, per poi ripartire.
Poi, come avevo detto, mi diressi alla sala giochi.  Non avevo dubbi sull’essere seguita, e in quelle condizioni non avevo la minima speranza. Tutto ciò che potevo fare era aspettare Feitan! sfortuna che ricordavo solo il suo di numero, altrimenti avrei chiesto a Machi, o a Kuroro, o a qualcun altro. Ma, per qualche strano, bacato pensiero, che non volevo ammettere assolutamente nemmeno a me stessa, lui non mi dispiaceva affatto.
‘oh mamma!! no non è assolutamente vero… non può……’ pensai disperata, senza trovare una soluzione a quel dilemma. Mi dimenticai anche di guardare la strada, e per poco non investii dei ragazzi. Fortuna che quella sera avrei cambiato auto, quindi nessun problema (tanto che nemmeno la attuale era… legale e a posto!!)!!
Cercai di prendere la strada più lunga e più trafficata: di certo non avrebbe agito in pubblico, e il problema era che per arrivare a casa, dovevo passare per una via completamente vuota e poi anche sotto un ponte!! Erano luoghi perfetti. Invece, incontrando Feitan alla sala giochi, sarei potuta rientrare tranquilla con la pergamena.
Ma, la fortuna non era mai dalla mia parte: come dicevano tutti, ero ‘una calamità di disastri’.
“e che caspitaaaaaaaa!! È finita la benzinaaaaaaaaaa!!” bene!!
Parcheggiai a malavoglia nella strada, che per giunta era un vicolo buio e deserto!! Capitavano tutte a me! -.-
Avevo visto una pompa un miglio (non so cosa sia, ma suona bene!! ndSam-Autrice) prima, ma per precauzione, prima di scendere mandai un mex con le nuove coordinate. Non ero ancora scesa dalla macchina che mi arrivò la risposta.
‘stupida cretina deficiente, aspetta lì ferma, arrivo subito! E non fargli prendere la pergamena che poi ti faccio tornare in ospedale!’
“tipico! Che altro poteva scrivermi se non questo! Ma… non ho voglia di rimanere qui! Io vado!” e scesi.
Non avevo certo voglia di fare quello che mi diceva! Anzi, avrei fatto il contrario!! Così se lui aveva detto che dovevo aspettarlo ferma, mi sarei fatta un giro!
‘eheheh Feitan mi dispiace ma sei troppo stupido! non mi conosci abbastanza bene!’
Il cell vibrò di nuovo.
‘ps: anzi, ho cambiato idea! Fai quello che vuoi, tanto non mi ascolti! Vai anche a farti un giro!’
-.-‘’ “fai schifo! E va bene, 1-0 per te!” sbottai ad alta voce, prendendo a calci una lattina.
Finalmente il tizio si fece vedere. Come quegli altri, era vestito di nero, con gli occhiali da sole ed era rasato. Sembrava tanto Pelatanzo!!
“però… ma tu e i tuoi amici avete proprio uno stile fantastico e siete fissati con me, eh!?”
Quello non fece una piega. “dato che hai già incontrato dei miei colleghi, non dovrò spiegarti cosa voglio, no?”
“esatto. Ma dato che sai che ho incontrato i tuoi colleghi e ora ci troviamo qui sai anche cosa ho risposto loro e cosa ti risponderò no?! Non mi piacciono i tipi come voi! Siete troppo EM0, e sembrate i classici ‘astemi che pensano solo al lavoro’. Mi state sulla punta dell’antipatia!! Sciò!”
Quello mi ascoltò tutto il tempo.
“allora dovrò usare la forza!” rispose semplicemente. Pff,non poteva dire niente di più ovvio!!
“e che caspita! Ma quel cretino nemmeno si muove! E comunque tu, caro mio, sei troppo scontato: si sapeva che avresti detto ‘userò la forza’, un po’ di originalità!!” sbottai impaziente. Non sapevo che altro dire per rallentarlo!!
Finalmente sentii una voce fredda, odiosa e sadica “non è colpa mia se non sai dare nemmeno delle indicazioni su dove ti trovi! La pergamena ce l’hai ancora?”
Senza nemmeno girarmi, copiai la sua voce da ‘sono un robot senza fantasia nel parlare super antipatico’ “si Feitan, è intera ed in mano mia!”
“allora allontanati!”

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Capitolo 49
*** capitolo 49: mai conversare come fidanzatini in un duello mortale ***


Feci come aveva detto: due passi a destra, contro il muro (in mezzo ai cassonetti bleahh!!! ndSam), e il tizio e Mister Simpatia stavano già combattendo.
“vai Feitan forza Mister Apatico battilo Mister Missile (soprannome gentilmente offerto da Michiyo Ichikawa!! ndAutrice ;) ammazzalo Coccolino_alter-ego sbudellalo pervertito!!” urlai, con un coro da cheerleader.
Impegnato tra un colpo e un altro, Feitan si girò verso me “smettila oca! Mi distrai!”
“girati!! Non si danno le spalle al nemico, cretino!”
Lui sbuffò di rimando, per poi riprendere. Era strano che uno forte e veloce come lui non lo riuscisse a colpire, anche perché quel tizio era semplicemente comune. Però… sembrava non accusare la minima fatica!
Il tizio lo prese con un pugno quando Feitan cercò di colpirlo, mandandolo contro il muro. Poi, ad una velocità pazzesca, venne verso me. Feci appena in tempo ad abbassare la testa, lasciando che mi prendesse solo di nuovo sulla spalla.
Il dolore che provai fu una cosa inimmaginabile, peggio anche di quando mi aveva trafitto il suo amichetto. Maledetti tizi vestiti da funerale!!
Boccheggiai tremendamente, cadendo in ginocchio contro il muro, che ora mi sembrava quasi comodo. Non ero io la calamità, erano solo tutti che ce l’avevano con me!!!!!!! >.<
“ma allora hai proprio un abilità a farti male!”
“zitto... mi ha presa di striscio, niente di che! Guarda te più che altro!”
Ma in effetti eravamo messi male tutti e due. Feitan però, sembrava aver accusato poco il colpo, nonostante il sangue sul petto e la maglia strappata  (quanto sei figo così!! *-* ndAutrice).
“non dirmi che hai bisogno di aiuto!”
“pff, non farmi ridere! Ora lo ammazzo! È solo che qui i nostri poteri sono molto ristretti. Diciamo al 30%”
Mentre i due tornavano a prendersi a cazzotti, mi sedetti sulla scala antincendio di uno dei palazzi, probabilmente tutti abbandonati. Beh, meglio così, almeno nessuno si sarebbe lamentato della spazzatura rovesciata e dei segni della faccia di due tizi sull’asfalto. Guardandoli nuovamente, mi accorsi che i movimenti di Mister Apatia erano sempre più precisi, e che stava usando il nen.
“e allora muoviti a fare a pezzi il nostro Man in Black!”
il MIB tentò di mozzargli la testa con un coltello preso dalla giacca, ma Feitan lo evitò velocemente. Poi, quando fu abbastanza lontano, fece apparire dal nulla un ombrello.
“ohoh, così è quello il nen!” esclamai vedendolo.
“non fraintendere però. Questo non è il mio potere!”
“non mi interessa se lo sia o no, è nen!”
Il tizio sghignazzò.
“scusate ragazzini, vi avevo proprio sottovalutato. Entrambi. non ti credevo in così forte, e non credevo che tu ragazzina, saresti sopravvissuta all’attacco di prima. facciamo un patto: arrendetevi e seguitemi, e non vi farò nulla!”
“crepa!”
“va all’inferno!”
“beh… allora vi dovrò uccidere. Tranne la ragazza: ti torturerò finché non dirai tutto ciò che sai!”
“vedi… io so davvero poche cose: la tabellina del 2, l’alfabeto, so scrivere e… nient’altro! ah, e so che per stasera sarai polvere!” risposi, accennando un sorriso.
“almeno una volta hai detto una cosa giusta!” aggiunse Feitan.
“non illudetevi.” Poi, sogghignando, il MIB fu avvolto da una strana luce, leggera ma anche opprimente. La stessa cosa avvolgeva anche Feitan, quindi doveva essere nen.
“cosa ma………” nessuno di noi due fece in tempo a riflettere, che l’uomo si tolse la giacca, ingigantendo i pettorali da ‘gorilla che fa palestra tutti i giorni’.
“ohoh! È diventato una mongolfiera! Quindi è del potenziamento? Eh? Feitaaaan, mi rispondi????”
“smettila! E vai via di qui!”
“no!”
“vai!”
“okay!! Ma se ne incontro altri?”
“meglio di uno con il nen!”
La mongolfiera interruppe il nostro dialogo. Almeno era abbastanza decente da lasciarci litigare!!
“mi spiace, ma devo mettere fine alla vostra lite, fidanzatini!! Vai ragazza, ti cercherò dopo, portandoti la testa del tuo amico!”
“f-fidanzati??”
“vai!!”
Senza aggiungere nulla, corsi via. non volevo certo restare coinvolta!! E poi se Feitan avesse usato il nen, non sapevo se ne sarei uscita viva. insomma, avevo letto il manga di HxH, ma la serie era ferma a Greed Island, e il suo nen non era stato ancora mostrato!! L’unica cosa che avevo letto su Wikipedia è che era devastante.

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Capitolo 50
*** capitolo 50: sperimento vari modi di togliermi di torno gente che vorrebbe rapirmi ***


Adesso, dato che non avevo nulla di meglio da fare e la macchina era rimasta lì in mezzo allo scontro, l’unica cosa che potevo fare era 1 calmarmi e riflettere 2 mettere del ghiaccio sulla spalla 3 mangiare qualcosa, avevo una fame tremenda!
Cominciai dalla terza opzione, sedendomi ancora tutta tremante e sudata al bancone di un bar. Ordinai un bicchiere d’acqua e un muffin al cioccolato, e il barista mi chiese persino se stavo per morire o ero stata avvelenata, dato il colorito bianco ceramica che avevo preso. La giacca e i fazzoletti di carta coprivano la ferita, così almeno non mi scambiarono per una reduce di guerra appena rientrata da un attacco terroristico.
La mia sfortuna… due posti dopo il mio, c’erano altri due tizi uguali a quello di prima, che ogni tanto mi fissavano. Erano loro, ma certo non potevano attaccarmi così, in pubblico!
Dopo aver mangiato, cercai in tutti i modi di riflettere su ciò che dovevo fare, ovvero chiamare gli altri. Chiesi di usare il telefono, poi composi il numero di casa. Non ricordavo quello di cell dei ragni, così era la mia unica speranza.
‘avanti! Rispondete rispondete rispondete!!!’
“pronto?”
“ah, Phinks!! Passami Kuroro!”
“ma guarda, l’oca!!”
“passamelo subito!”
“okay non ti agitare tanto!”
Restai un po’ in attesa.
“pronto?”
“sono qui!” abbassai notevolmente la voce, in modo da non farmi sentire.
“intendi… gli uomini in nero?”
“si… i Men in Black!! Feitan sta combattendo contro uno di loro in un vicolo. E lui, cioè, il tizio Emo, ha il nen!! Stanno cercando di prendere la mia pergamena, ma io non li posso battere, già uno mi ha preso di nuovo sulla spalla e sto provando i dolori del parto in un altro punto del corpo!!”
“dove sei ora?”
“al… bar Zakarashi, a due minuti a sud dalla fermata di Fakujik, nella strada Sakoyama! Io cercherò di metterli in condizione di non potermi avvicinare. Magari resto nel bagno delle donne con la scusa del mal di pancia (tanto qui già mi hanno preso per una malata prossima alla morte!! ndSam), ma voi muovete il sedere e portatelo qui!! Non voglio aver faticato tanto per quella macchina del tempo a vuoto!”
“arriviamo!”
Finalmente!! Usai la scusa del bagno, chiudendomi in una delle toilette. Di sicuro non li avrei ingannati a lungo, e gli altri ci avrebbero messo almeno un quarto d’ora per arrivare come minimo, anche con le loro capacità sovraumane!! L’unica scelta che avevo, era fargli credere di non averli notati e che prima o poi mi sarei separata dalla massa! Uscii e ritornai a sedermi.
Beh, speravo invano!! I due non si fecero problemi, e vennero da me.
“sei proprio fortunata ragazzina: hai sempre avuto dietro qualcuno a proteggerti. Ma ora è diverso: non verrà proprio nessuno!” dissero, ad alta voce, attirando l’attenzione.
“ci conosciamo?”
“non penso!” risposero loro.
“e allora via!!” risposi secca. Cominciavo a dubitare che il mio piano avrebbe funzionato… e mancava ancora un po’ per l’arrivo del ragni. Nel frattempo, potevo solo perdere tempo, tenendo ben nascosta la pergamena nella tasca dei pantaloni.
“avete sentito la signorina, no?! Fuori dalle scatole, le farò compagnia io!” interruppe un tizio nel bar.
“ma che dici, sei un maleducato! venga signorina, le piacerebbe prendere un drink insieme?”
“forza voi due, via!”
(wahahahah, ovunque vado faccio strage ndSam)
(con il caratteraccio che hai anche un urto accidentale può scatenare un omicidio di massa ndPhinks)
(e tu che vuoi ora?!?!? compari più in là, non rovinarmi il copione!! ndAutrice)
“si, infatti! Sciò: preferisco la compagnia di questi ragazzi alla vostra! Sono carini!! E poi avete sentito?! Si dice ‘signorina’ non marmocchia, brutti cretini” esclamai, ridacchiando.
“spiacenti, ma restiamo! Almeno finché non collaborerà!”
“e allora vi conviene prendere un divano e la tv, perché farete la muffa mentre aspettate!” risposi scettica, mentre tutti ridevano.
“e vuol dire che faremo sul serio!”
“no, per favore!!! Tremo dalla paura! Sentite, siete dei Men in Black molto affettuosi dato che ci tenete tanto ad una bella compagnia come me (ahahah, le stai sparando proprio grosse ndFeitan) (tu pensa a prendere a pugni quel cretino pelato! E poi vedi: faccio strage di cuori ovunque vado!!!!!!! ndSam), ma… siete brutti, antipatici, senza stile, e rompiscatole! Quindi fatemi il favore di smetterla e lasciarmi vivere la mia vita rovinata!”
“vieni con noi!”
“no! Nonononononononnonononononononono!!” feci una linguaccia.
Beh, questi qui non ci tennero particolarmente a farsi sfottere ancora. Stava per succedere la stessa storia dell’ultima volta, ma, prendendo una bottiglia e lanciandogliela contro (nooooooooooo era vodka, potevo bermela!! ndSam), scappai velocemente dal bar. Inutile, dato che in mezzo secondo, facendo appena in tempo a mettere piede sul marciapiede, me li ritrovai quasi addosso. Erano scampati ai ragazzi che mi avevano fatto la corte senza difficoltà… dannazione, se sono belli non sono mai forti, e se sono forti hanno i colli tozzi e le teste piccole!!!!
Mi gettai di lato per evitarli, alzandomi di nuovo. 

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Capitolo 51
*** capitolo 51: cercare di emulare un idiota con superpoteri è figo!! ***


Mi venne l’idea più cretina della mia vita: cercai di imitare il nen di Feitan, sperando in qualche miracolo del cielo.
Beh, funzionò… in parte. Avevo letto solo i manga e l’avevo visto una volta infondo!!
Sentii perfettamente il nen, ma non sapevo come caspita usarlo.
‘e che caspita!! Non ho nulla in mano e non è cambiato nulla in me! sono proprio una fallita!’
I tizi ripartirono alla carica peggio degli elefanti, così questa volta, invece di schivarla, dato che ne avevo davvero abbastanza, cercai di fermarli con un pugno. Chiusi gli occhi.
Pessima idea? No, non direi proprio.
In una maniera che ancora non capisco, solo avvicinandosi alla mia mano, caddero a terra, schiacciati da chissà cosa. Aprii di nuovo le palpebre, sbattendole un paio di volte per accertarmi di non star sognando.
“eeeeeeeh?!? Ma sono stata io?? Sono un mito!”
Appena abbassai la mano però, quelli ritornarono normali.
“wahahahahah! Visto!??! Mai mettersi contro di me!”
“maledetta bastarda!! Questa ce la paghi!”
“ho perso il portafogli prima, sono al verde! Penso che stasera la pizza la offrirà Kuroro”
(una battuta più demenziale non potevi farmela dire, eh?!? ndSam)
(segui il copione e niente storie!! Non avevo altro in mente! à_____à ndAutrice)
(-.- sei proprio una strana ndSam)
(ahah! Senti chi parla! Carissima, sei ispirata a me, quindi non parlare! ndAutrice)
(no comment!! E dimmi, x Feitan da chi hai preso ispirazione: l’originale o da un broccolo? Tanto sono alti uguali ed entrambi altamente schifabili!!! ndSam)
(parla per te brutta strega ndFeitan)
(che vorresti dire!?!?!? ndSam-Autrice)
(no comment per la scenata patetica! Forza, tutti in scena sfaticati!! ndSpettatori)
E riprendiamo…
Approfittando di quella loro vulnerabilità, non ci misi molto a mostrarmi almeno un po’ autosufficiente.
Mentre si stava alzando, cacciando una calibro 9 e terrorizzando tutti i passanti, gli fui alle spalle, che afferrai saldamente, e con uno strattone, gli ruppi l’osso del collo. L’uomo, stringendo ancora l’arma, cadde a terra morto, mentre il suo compare già tornava all’attacco. Non sapevo cosa avevo fatto prima, ma ritentai, atterrandolo nuovamente.
Solo che questa volta non abbassai la mano. La tenevo aperta, come la carta della morra cinese.
“spiacente! Se la carta non va bene userò il sasso!” e lentamente la strinsi. Ad ogni movimento della mia mano, l’uomo si contorse sempre più, soffocando nella presa di qualcosa. nella presa del MIO nen. Rilassai il braccio solo quando fui sicura che fosse morto.
Beh, mi rimaneva un solo problema: tutto era accaduto in pieno pubblico!
“cos’è successo?”
“quei due tizi… li ha uccisi da sola!”
“beh, era legittima difesa…”
“è impossibile che ce l’abbia fatta disarmata!”
“quello aveva una pistola! Era un terrorista!!”
“avete visto come gli ha rotto il collo!!? Forse sarà una karateka professionista!”
“o un aliena!”
“signorina… tutto bene?”
“certo… sono… una ninja, so difendermi! E sono anche cintura nera di karate e lavoro per l’FBI! E quelli… erano terroristi! Hanno proprio l’aria da bombe umane in- emotive!! E ora… arrivederci a tutti!” inventai. Poi, saltando letteralmente tra le auto ferme, me la svignai alla svelta.
Ecco, ora sarei dovuta emigrare in Messico per quella faccenda!!!
Il telefonò vibrò.
“pronto? Qui è una ragazza super a pezzi, se volere rompere le scatole attaccate dopo il segnale acustico. Beep!!”
“finiscila di fare la povera vittima. Dove sei?”
“ah, grazie dell’aiuto Phinks e Kuroro, siete due tesori! Sono per strada, dato che sto scappando dalla scena del delitto. Sapete, la gente mi guardava male dopo aver ucciso il secondo tizio senza toccarlo!!”
“quindi a qualcosa sei utile!! Feitan invece?”
“non sono la balia del Coccolino_macabro, che ne so!”
“pff, magari è più che altro lui la tua balia! Comunque sia, incontratevi e tornate qui!”
“ma guarda, pensavo di andare prima a prendere un caffè!”
Attaccai, stizzita dalla conversazione.
“IO-LI-ODIO!!” sbottai ad alta voce, ritornando dove avevo lasciato Feitan.

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Capitolo 52
*** capitolo 52: gli uccelli sono creature spregevoli, ed anche Feitan lo è!! ù.ù ***


In quella strada… semplicemente pareva fosse esplosa una bottiglia di ketchup!!!
“ehi ma che… hai fatto a botte con un commesso del MacDonald per caso?!?!? Sembra la scena del crimine di un hot dog qui!”
“ma quanto sei spiritosa! Com’è andata?”
“Coccolino_macabroooooooooooooooooooooooo!! Ho usato in neeeeeeeeeeen!! Nenenenenenenenenenenenenen!! Ohhhhhhhhhh quanto sono feliceeeeeeeeeee!”
“cosa?? Tu?? Il nen? Andiamo, è più probabile che il capo si sia ribellato alla violenza di tua nipote! (strano ma vero: il capo dei fantomatici Ragni soffre di Thelfobia)”
“sisi invece!! Ho messo la mano e loro WOSHHHHHHHHHHHH e poi BUMMMMMMMMMMMM e io AHAHAHAHAHAH!! E loro *__________*  . Fine”
“.... si capisce davvero tutto!”
“guarda che sono una narratrice professionista! andiamo ora?”
Fece cenno di si.
La macchina era inutilizzabile, dato che ‘qualcuno’ ne aveva sfondato i finestrini, oltretutto non aveva benzina, ed eravamo semplicemente spaventosi, io graffiata, senza una scarpa e con il reggiseno al vento (maglia scassata!!), lui con i vestiti a pezzi e…
“ma guardati! Sei completamente da rattoppare!!” lo tirai per il braccio, costringendolo a fermarsi. Nella borsa ancora intatta che avevo lasciato nell’auto avevo un sacco di roba, presi un fazzoletto e gli pulii gli schizzi di sangue dal viso. Mi sembrava di aver a che fare con un bambino anziché con un ragazzo maturo(?) certe volte…
“ecco! Almeno non sembri più una delle vittime di Scream! Se rimani un attimo fermo ti aiuto anche con questi sul petto” sorrisi. Ok, la scoperta dei miei superfighissimi poteri mi aveva reso più disponibile e meno incline alla violenza, stranamente…
“non serve!”
“guarda che non puoi camminare per strada così! Realmente, ci porteranno di forza in ospedale o dalla polizia”
“non serve camminare per strada!” sbottò e, prendendomi in spalla, saltò sul tetto di uno dei palazzi.
“mantieniti stretta! E non fartela sotto!!!” raccomandò. Mi strinsi il più possibile contro di lui.
“finché non ti verrà in mente di lasciarmi volare stai sicuro che sarò tranquilla! Poi non te lo assicuro!”
In effetti fu bello saltare sui palazzi di Osaka…
“e pensare che fino a poco fa non volevi nemmeno che guidassi!” commentò poi.
“.. boh, ho cambiato idea! In fondo non sei tanto male! Anche se lo stesso non ti lascio più guidare!”
“devo prenderlo per un complimento?” chiese, senza lasciar trasparire molte emozioni come al solito.
“mmh… direi di si!”
“comuqnue hai usato davvero il nen o era solo per fare scena?”
“sisisisisisisi!!! È stato facile! Ho alzato una mano e quelli si sono schiacciati a terra! Più che altro ho seguito quello che hai fatto anche tu!”
“sei proprio una fuori dal normale!”
Per poco non prendemmo in pieno un gruppo di piccioni in volo.
“Feitaaaaaaaaaaan!! Stai attento, non voglio passare vicino a quei cosi!!”
“sono solo uccelli!”
“non sono SOLO uccelli! Sono bestie satanasse pronte a mangiare le persone!”
“non dirmi che hai paura anche degli uccelli?!?!”
“io NON ho paura!! …Ne sono solo schifata!”
“le hai chiamate bestie satanasse pronte a mangiarti!”
“……… È la verità!!”
“che fifona!”
“e daiiiiiiiiiiiii, non dirmi che non hai paura di niente!”
“di te!”
“ahahah ma che battuta! Allora sai anche scherzare eh!?! Ti eserciti con Phinks o Bonolenov?? Sono soggetti perfetti per essere usati come cavie da battute ironiche, anche se si tratta di uno aspiritoso(non spiritoso. Scusate per il linguaggio inventato, ma ho litigato col dizionario e non mi servo più di lui, si dava troppe arie da saputello…) come te”
“smettila! Se vuoi facciamo un volo tra quello stormo…”
“nononoonononononononnonononononononononononnoonnonononononononononononnono non ci provare nemmeno! Ti ammazzo e ti stra-ammazzo se ci provi!”

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Capitolo 53
*** capitolo 53: Sam contro Feitan: 'round 3' ***


Finalmente ritornammo a casa, o meglio al quartier generale.
“che ne dici di farti un bagno? Non sopporto di vedere una persona che sembra reduce da una guerra!” commentai.
“come vuoi!”
Mi occupai io della vasca, poi, cambiata, scesi di sotto e cominciai a lavorare. Ovviamente prima diedi la pergamena al Genei, altrimenti sarei stata capace di usarla come fazzoletto tanto ero intontita.
Quando mi fermai, era ora di cena.
Dopo la pizza, si scatenò una nuova guerra tra me e Feitan. Alla fine ovviamente vinsi io (con l’aiuto di Machi che gentilmente me lo ha legato ndSam) e riuscii a dargli una sistemata, trasformandolo in Bonolenov secondo.
“mi spieghi come si fa a conciarsi così!??!”
“guarda te!”
“io sono una calamità di disastri, la mia situazione è diversa! Non sono una che prende a pugni la gente da come gli gira di fare, poi pretende anche di essere lasciata mezza morta”
“ah certo, la prossima volta mi ricorderò di non prendere più a pugni la gente che arriva di punto in bianco per far fuori me e prendere te. E anche che tu sei più pericolosa di loro!”
“ma quante storie per delle bende!! Dovrei essere io a lamentarmi dato che per poco non ti montavo a cavallo per non farti scappare via!!!!! E che altro?? ah: SONO FINITA FUORI DALLA FINESTRA!! Adesso fermo e fammi finire, così posso tornare al lavoro. Mi manca solo questo braccio (= ho bisogno di altri due rotoli di fasciature solo x questo!! Penso che dovrò ripiegare su quella sottospecie di mummia egizia che ospito in casa, ho finito le bende! ndSam)”
Finalmente la smise di opporsi, tanto avrei vinto io comunque in un modo o nell’altro.
“fai piano!”
“scusa!! Pff, e poi ti lamenti che IO sono debole!”
“Io non sono debole, ho solo perso qualche colpo! E poi quello aveva un nen molto forte, tu invece ti sei fatta battere da tizi comuni!”
“erano scimmioni mutanti comuni per te! Sei abituato a Ubo, Phinks e Franklin; ma certa gente qui la trovi solo ricoperta di peli nello zoo o in una foresta!!”
“questo taglio è più vecchio, ma ha preso infezione. Di quando è?” chiesi nuovamente
“… finisci e basta! non ti stai divertendo a prepararmi per la chiusura in un sarcofago?!?!”
“finiscila tu, io cerco solo di essere gentile! Rispondi!”
“alla faccia della gentilezza!”
“rispondi!”
Niente. ci riprovai.
“o rispondi o ti faccio conoscere la figlia dei vicini! Sai, quella pazza e grassa!”
“è successo dodici giorni fa!”
“wow ha funzionato! Ah emh… dodici… 11, 10, 9, 8… è stato quella volta vicino al tempio?!?!”
Nessuna risposta. Voleva dire che c’aveva azzeccato in pieno!!
“sei davvero un casino!” sospirai. Appena finito col disinfettante, finii l’opera.
“la prossima volta ti lascio mezzo morto, non costa nulla dire che ti sei fatto pestare!” dissi, alzandomi, mentre gli davo una pacca amichevole (schiaffo al massimo delle forze).
Rimisi tutto a posto.
“grazie comunque…” sbottai.
“cosa?”
“hai sentito, non me lo far ripetere!!”
“può darsi…”
“ho detto grazie x quella volta!!” sbuffai, mentre lui invece era soddisfatto.
Dopo la missione riuscita, ritornai al lavoro. Ero arrivata alla parte interna, e stavo lavorando ad una parte importante del meccanismo interno di trasfusione dell’energia.
Non ci capivo una mazza di scienze, ma seguii lo stesso il disegno, lavorando anche tutta la notte.
Il giorno dopo invece, la mattina lavorai, per poi passare il pomeriggio a usare per sfizio il nen. Grazie soprattutto a Shal, scoprii che ero della specializzazione, e che il mio nen consisteva nel controllare la gravità di zone più o meno estese o degli oggetti. In effetti era una cosa che mi era sempre piaciuta… da piccola volevo assolutamente andare nello spazio per provare il Bungee-Jumping…
Mi esercitai fino a sera, fino a controllarlo almeno decentemente. Shal dedusse che, dato che anche io sapevo usarlo, dovevano esserci persone con questa abilità, come il tizio ammazzato da Feitan.
Feci un altro po’ di pratica usando Hisoka, Feitan e Phinks come cavie umane, e ovviamente essendo utilissima per il ragno, mi sbellicai dalla risata nel vedere Phinks che lottava con il suo poco autocontrollo per non uccidermi al momento.

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Capitolo 54
*** capitolo 54: alla ricerca del Vertebra scomparso :3 ***


QUELLA SERA…
Mi ero esercitata tutto il pomeriggio con la mia cavia preferita, che aveva continuato a sbuffare e ribellarsi tutto il tempo. Che noia quel ragazzo…
“smettila di lamentarti, dovevo fare pratica!! E poi me lo dovevi, ricordati dello scherzetto di prima, cioè l’aquila (dove l’hai presa poi!! ndSam) nella mia camera!!!!!!!! E ti voglio anche ricordare che le aquile oltre alle presone mangiano anche i serpenti e…… UN ATTIMO DOV’è IL MIO VERTTTTTTTTTTT?!?!?!?!?!!?!?!” chiesi urlando a Feitan.
“intendi il serpente?? Penso che Nobunaga l’abbia mangiato!!”
“COSACOSACOSA??????? NOBUNAGAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”
Questo arrivò comodamente in compagnia di Ubo, che si lasciò scappare anche una risata e il commento ‘ma che bei fidanzati!’, quando vide il modo in cui me la stavo prendendo con quel tappo cretino per non avermelo detto prima.
“HAI MANGIATO IL MIO SERPENTE!??!!?!?!?!?!?”
“non sono un animale!!!!”
“tu Ubo???”
“che schifo!! Preferisco l’hamburger!!”
“e allora dov’è??”
“boh, chiedilo a Machi! Probabilmente l’ha trasformato in una borsa!”
Trascinai in salone tutti e due, dove Machi stava giocando a Cooking Mama.
“Machi per caso hai visto il mio serpente, o magari è entrato a far parte del tuo abbigliamento?!??”
“eh… ah intendi il coso striscioso!!? Non l’ho visto, ma penso che te lo saprà dire Bonolenov! Ieri voleva giocare a box contro di lui!”
“o caspita!!! Ma sono tutti pazzi qui!?!?!?”
Andammo tutti nell’altra stanza, dove c’erano Bonolenov e Franklin in compagnia di Kortopi e Hisoka a giocare a carte.
“BONOLENOVVVVVV!! DOV’è IL MIO SERPENTE?? AVETE GIOCATO A BOX PER CASO?!?!?!”
“chi diamine l’ha detto?? io non l’ho toccato, mi fai troppa paura per toccartelo! Chiedi a Pakunoda: ha detto che le sarebbe piaciuto bere liquore di serpente!”
Sbiancai: o cavoli no!! Ma me lo volevano proprio morto il mio Vertebra?!?!?!?
Andammo tutti in cucina, dove Paku e Shizuku stavano bollendo qualcosa in pentola.
‘noooooooooooo! Speriamo non sia spezzatino di serpente!!’
“emh… Paku, Shizuku!! Avete per caso visto o cucinato il mio Vert?!?!?!?!”
“il serpente…??? No, è da ieri che non si vede!! Forse è con Kuroro! Penso stia passando il tempo dissezionandolo con Shalnark!!”
“eeeeeeeeeeeeeeh?!?!? Ma che maniaci assassini! Ve la prendete con un animale?!?!?!”
“tu hai dato la caccia ad un aquila e appena se n’è andata l’hai colpita in pieno con le matite per colorare, lasciandola cadere sul tuo vicino che prendeva il sole in terrazzo!! Non dovresti proprio parlare!!” mi fece ‘gentilmente’ notare ‘quel cretino stupido che non sopporto e che tra l’altro aveva messo quella bestia in camera mia’.
“zitto e andiamo!!”
Accompagnata da nove assassini, andai in salone da Kuroro e Shal.
“Kuroro, Shalnark!! Avete visto il mio serpente??? (e per favore, ditemi che non lo state dissezionando!!!!!! ndSam)”
“si, poco fa con Phinks… perché??”
“una pazza ha perso il suo animaletto!”
“e smettila! Dov’è Phinks??”
Nessuno rispose. Presi fiato più che potevo.
“PHINKSSSSSSSSS!! MALEDETTO BASTARDO VIENI SUBITO QUI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!”
Niente. dato che in casa ero sicura nn ci fosse, scesi in giardino.
Beh… la fortuna era che il mio Vert era vivo… ma la scena che mi trovai di fronte era davvero troppo, anche per una mente bacata come la mia.
“Phinks…… che stai facendo??” chiese Ubo, rubandogli ciò che aveva in mano e mostrandocelo.
“cavoli… sembri proprio una povera verginella…” commentò Shalnark
“non ricambiata!” aggiunse Feitan.
“che pena!” finì Machi.
“CHE AVETE DA GUARDARE??!?!?!?! VIA!”
Molti dei ragni cominciarono a ridere come pazzi, e come dargli torto?!?!? Vedere Phinks, un povero ladruncolo-verginello-non ricambiato, scrivere su un quaderno (rosa tra l’altro! ndSam) cose come ‘caro diario’ eccetera eccetera, e intanto parlare come un babbeo delle sue insignificanti giornate ad un serpente mangiando una coppa di gelato alla fragola era il massimo!!!!!! >.<
“oooh poverino!! Se ti senti davvero tanto solo ti presento una mia amica!! È campionessa nazionale e asiatica di sollevamento pesi: vicino a lei non sembreresti nemmeno così peloso!!”
“finiscila gallinaccia spennacchiata!!!”
Dopo un luuuungo battibecco, finalmente ci calmammo... forse non del tutto però.....
“immagino come sia stata la tua vita sentimentale poi! Una lunga linea dritta!!”
“che vorresti dire??? Io ho avuto dei fidanzati e ho molti ammiratori, e c’è una persona che mi piace!”
“questo lo sappiamo tutti!”
“d-d-davvero??? Come avete fatto a scoprirlo!!?!?” diventai rossa tutto d’un tratto.
“scherzi… si vede benissimo che vi piacete!! L’altra volta soprattutto…”
“ah beh, lui a me piace… ma io non so se…”
“ah ah!!! Lo sapevo che eravate due fidanzatini!!! Da come state insieme…”
“aspetta… un momento, ma stiamo parlando della stessa persona??”
“certo, di chi altrimenti??”
“ma non è vero ormai non ci stiamo vedendo più e poi non so se dovrei invitarlo ad uscire oppure che so… dovrei direttamente dirgli che mi piace…”
“ora sono io che non so se stiamo parlando della stessa persona…”
“di chi parli tu e di chi parlo io??”
“la smettete?? Sembrate due emarginati!! Sam vai a renderti utile e costruisci quel coso, Phinks, creati una vita!!” ci interruppe Feitan.
“uffa sei noiosoooooooooooooooo!! Vado, vado!!”
“di che parlavate?” chiese poi a Phinks, quando me ne fui andata.
“Di una cosa seria!! E poi c’avevo scommesso cento milioni con Shalnark, Ubo, Hisoka e Nobunaga”
“su cosa??”
“che tu a lei piaci!”
“smettila di vedere quei film per ragazzine, già sei malato di per te!”
“non sto scherzando!! L’ha confessato, l’ha confessatoo!!!”
“ci crederò quando lo vedrò…”
(eeeeeeeeeeeeeh?!?!?! Ma io parlavo di Riuji!!!!!!!! ndSam) -.-‘’

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Capitolo 55
*** capitolo 55: non so che titolo dare, ho finto l'ispirazione!! ***


2 giorni dopo
 
Corsi di sopra a razzo, con le occhiaie profondamente violacee e la faccia da zombie.
“ce l’ho fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! È finita è finita è finita!!”
“finalmente!”
“ora dobbiamo solo… emh, che dobbiamo fare?” chiesi.
“dobbiamo portarle la macchina al tempio, e azionarla lì. Stando alla pergamena qui in Asia è l’unico punto di apertura. Se non è attivo ci toccherà volare in Alaska o in Russia!! Una volta arrivati, devi semplicemente selezionare la nostra dimensione e premere AVVIO” spiegò Kuro-chan.
“okay ma ce la portate voi! Io no di certo!! forza Ubo: renditi utile, caricati in spalla quel coso e portalo al tempio mentre noi ti seguiamo!”
“ricevuto! Vado a prenderlo!! Oh come sono contentooo torniamo a caaaaasaaaaa!”
“aspetta Ubo! Finirai per romperlo!” . Shal gli corse dietro, per evitare che facesse danni e che quindi si facesse uccidere da me per tutto il tempo che avevo perso.
“wawh, sono stanchissima non dormo da…” non finii che mi si chiusero gli occhi.
“è impossibile che esista una persona tanto strana: dorme persino in piedi!!”
“lasciala in pace! Sono quattro giorni che non chiude occhio, lasciamola dormire un altro po’!”

----------

Sbadigliai stropicciandomi gli occhi.
“wawh che dormita!!”
“ti informo che stiamo già andando al tempio!”
Ancora intontita, mi guardai intorno: ero in macchina con Machi, Tatsumi, Feitan e Phinks.
“okay e allora svegliatemi quando arriviamo!” e feci per riaddormentarmi, ma evidentemente preferivano tutti che non cominciassi a russare di nuovo.
(ma io non russo! ndSam)
(oh si invece! ndtutti)
“pensate che quei tizi cerchino di nuovo di fermarci?” intervenne Tats.
“probabilmente! Ed ora che abbiamo la macchina non avranno nemmeno più bisogno di Sam, se la vorranno prendere e basta!” rispose Mister Apatia.
“io ancora non ho capito che vogliono!” sbuffò Phinks.
“e basta!! voglio dormire!! E comunque se vogliono la… ‘cosa’, di sicuro sanno del vostro mondo e di tutto il resto. vorranno andarci e… che sò… conquistarlo magari! Sei proprio un geniaccio- senza sopracciglia se non c’eri ancora arrivato!!”
“… dai Phinks, controllati… lei non esiste realmente, è solo un incubo… calmati e non ucciderla!” si ripetè quello,mentre tutti lo guardavamo come a dire ‘è andato!’
Finalmente Feitan (asso al volante come sempre poi -.-‘’) frenò, e io finii faccia e vetro.
“ahiaaaa! Poi dici che IO non so guidare… tu guarda questo!”
“fammi il favore di star zitta almeno cinque minuti. Poi fai ciò che vuoi!”
“a proposito… ora dobbiamo fare le scale?” dissi osservando l’infinita successione di gradini.
“come vorresti salire scusa??”
“con l’ascensore!”
“ahah vai e perdi peso balena!”
“non mi chiamare balena!”
“vai e non fare storie, balena!”
“che palle! No!!”
“muoviti o ti prendo e ti porto di peso!”
“mi va bene”

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Capitolo 56
*** capitolo 56: poco ancora e potrò dire addio al Genei.... il mio sogno si avvera!!!!!!! ***


E fu così che per risparmiarmi quattro(mila) scale feci tutta la strada in spalla a Feitan!
“non ho mai conosciuto nessuno più sfaticato di te!”
“evidentemente perché alzarsi dal letto per certa gente è già troppo!”
“tu non sei da meno!”
“ma ti lamenti sempre?!?!”
“prova tu a fare tutta questa strada con un elefante scontroso come te in spalla e poi ne riparliamo!”
Gli ultimi dieci scalini li feci da sola, dato che Feitan era palesemente morto a terra.
“ah caro Feitan!! MAI dire ad una donna che è grassa, soprattutto ad una così attaccabrighe!!!” gli consigliò Phinks ridendo.
Emh… però forse sarebbe stato meglio non strapazzarli così tanto: li trascinai come dei sacchi fino agli altri. e c’è anche da aggiungere che Phinks si lamentò di ‘avergli rovinato la sua folta e perfetta e ingellata pettinatura anni ’80!!’ trascinandolo per i capelli, e Feitan sbuffò che gli avevo distrutto la faccia.
“affaracci vostri! Già è tanto che non vi ho rimasti lì! E poi dovreste ringraziarmi: questi tre passi trascinandovi sono stati una fatica!!”
Quando finalmente arrivammo, gli altri erano già ad aspettarci. Il tempio era abbandonato, quindi non avremmo nemmeno avuto problemi di turismo o denunce tipo ‘hanno portato il mio bambino in un'altra dimensione!!!!’.
“allora ce l’avete fatta!”     
“è Feitan che è lento!!!”
Kuroro ci fermò prima che potessimo scannarci.
“siamo arrivati! Tenete gli occhi aperti!”
“io li ho sempre aperti, altrimenti significa che sto dormendo!”
“tu sei un caso a parte: cerca solamente di non distruggere nulla!!”
“bla bla bla!!! Non sono così disastrevole!!”
“non si dice disastrevole!”
“davvero??! Fa niente, intendevo che non sono così distruttivante!!”
“è inutile, è già tanto che sappia dire il suo nome!!” intervenne Tats.
“ah ah ah ah!! Perché dimmi tu come si dice correttosamente distruttivante allora!”
“si dice distruttivazione o distruttivamente. Distruttivante non esiste!”
“… forse hai ragione!”
tutti gli altri sospirarono a vuoto. Intanto ci fermammo di fronte all’entrata.
“capo, cosa facciamo se tornano quei tizi?” chiese Machi.
“li trasformo in un mosaico da pavimento con il mio nen!”
“ma per favore, secondo me quegli altri sono morti dalle risate! È impossibile che tu sappia usare il nen!” intervenne Bonolenov.
“ho fatto prova con Feitan l’altra volta!”
“non storpiare la verità! Non hai fatto prova con me, hai fatto prova su di me per tutto il pomeriggio mentre ridevi!!!”
“grazie di avermi fatto da giocattolo comunque!”
“io ti uccido!” sibilò lui. 

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Capitolo 57
*** capitolo 57: il bottone è rosso, il rompiscatole è bianco ***


Mentre io gli facevo le boccacce, gli altri avevano già preparato la macchina, che ora doveva solo essere attivata.  Era collocata al centro del giardino interno del tempio.

“e ora?”
“devi premere il bottone rosso quando noi saremo al centro! E ricorda: quello rosso! Rosso sangue!!” spiegò Feitan.
“… ma il sangue è scuro, io ne vedo solo uno rosso naso-da-clown!!!”
“… bene! devi premere il pulsante rosso naso-da-clown!”
“non puoi farlo tu?? Perché io???!!”
“PERCHÉ NOI DOBBIAMO STARE AL CENTRO ALTRIMENTI NON FUNZIONERÀ!!”
“ah ho capito! Ma quale bottone devo premere??”

“Tatsumi pensaci tu!” cambiò discorso lui, rassegnato.
“ricevuto!!” fece lui.

‘Perché lui!?!?! Io per caso non sono abbastanza brava?!?!? Uffa!! Odio a morte Feitan!’
Eravamo pronti, io stavo per liberarmi di un peso… dopo un paio di saluti, Kortopi, Ubo, Franklin, Pakunoda, Shizuku, Hisoka, Bonolenov, Shalnark se ne tornarono a casa. Rimanevano solo Nobunaga, Machi, Phinks, Feitan e Kuroro.

“fermi!”
Ecco l’intoppo!! Mi girai per vedere chi fosse, anche se ovviamente, dopo essere quasi morta, avevo una mezza idea di chi si trattasse…

Un tizio con un appariscente cappotto bianco lungo e un cilindro in testa, seguito da dieci di quei tizi Man in Black, avevano ufficialmente deciso di sabotare il piano per mandarli lontano da me!!
“eh no!! Tre volte va anche bene, ma ora è troppo! Mi stavo finalmente per liberare di loro, e voi Man in Black piombate qui con un tizio inquietante che tra l’altro si veste orrendamente e pretendete di rovinarmi tutti i piani!! Via di qui!!!”
“calma ragazza! Vi propongo un patto: dateci quella cosa e finiamola qui!”
“no!!! Nonononnononononnonononononononnonononononono ho fatto tanto per questa cosa caro mio, quindi ora tornatene a casa e non rompere la salute degli altri! la mia è già allo stremo!!! Ma per la modesta cifra di trecento miliardi di yen, tra una decina d’anni ne potrei costruire un'altra…”

“non scherzare ragazzina, ci serve ora e la prendiamo gratis. L’avete voluto voi!” fece schioccare le dita e puntualmente si scatenò l’ennesimo combattimento. Ma che noia, manco fossimo in un film bello e programmato, dove i piani dell’eroina bella e simpatica (io! ndSam) (come no… ndFeitan) vengono sconvolti proprio quando sta per vincere! Ma che, erano appostati nell’ombra in attesa di un’entrata ad effetto?!??!

“perché volete quella cosa?” chiese Kuroro, con la sua solita calma.
“ovvio! Per conquistare altri mondi!”

“è l’idea più comune che esista quando si ha a disposizione un passaggio per un'altra dimensione! Sei proprio senza creatività!!” intervenni io.
“e ora che hai intenzione di fare?? vuoi combattere contro di me?”
“mi va benissimo!”
“sono un assassino mercenario esperto ragazza, e so usare il nen! Non ti conviene!”
“idem!! Aspetta… non sei il capo??????????????????”
“io?? No, no!! Il mio capo è…”

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Capitolo 58
*** capitolo 58: ho voglia di strapparti amorevolmente il fegato ^^ ***


Non finì la frase. Proprio come accede di solito nei film o nei romanzi, cioè con uno stile decisamente noioso e ripetitivo, il capo salì le scale fino ad arrivare al tempio.
“ma… tu sei…” rimasi tipo: o cavoli, un fantasma vestito da Babbo Natale è appena arrivato su una slitta trainata dalla renna Chopper di One Piece e ha cominciato a ballare la conga con Gon, Killua, Leorio e Kurapika, mentre tutti i personaggi degli altri anime applaudono e si scatenano ad una festa stile hawaii e ci sono Ichigo Kurosaki di Bleach e Naruto insieme a Goku, Rufy e Natsu di Fairy Tail che cantano!!!!!!! E poi Kuroro e Kurapika annunciano il loro matrimonio mentre Killua tradisce Gon con Phinks!!!!!!!! o.O
Ah beh… idea surreale, ma era per descrivere la faccia che avevo in quel momento: scandalizzata al 10000000%
“come va… Sam??!” chiese sogghignante.
“perché??.....”
“oh dai, non essere tanto scandalizzata, sei patetica!! Perché, c’è qualcosa di strano nel voler conquistare un mondo??”
“ma perché??? Perché tu?!?!?!?!? Tra tutti i fottuti coglioni di cui non me ne frega nulla, perché proprio tu?”
“l’ho appena detto, e ora non sparare cose tipo ‘credevo fossimo amici’ o ‘oh, non mi tradire!!!’, mi verrebbe solo ancor più da ridere!!!!”
“…no… hai ragione! Non ne varrebbe proprio la pena… per un simile schizzato!!”
“ah ah, sei davvero più fragile e stupida di quanto pensassi!!! Fai tanto la tosta e poi crolli così!”
“e come vorresti conquistarlo?”
“ti interessa davvero saperlo??”
“sai una cosa: no, non mi interessa!! Adesso voglio solo fartela pagare… per avermi sfottuto per così tanto tempo!”
Faceva male. Soprattutto da una persona di cui mi fidavo così tanto. Mi faceva davvero male perché mi aveva presa in giro tutto il tempo. Beh, ora ne avrebbe pagato le conseguenze!!
Cercai la posizione migliore ad effetto, alzando un braccio a difesa del volto.
“quindi hai intenzione di misurarti con me?”
“oh no!! Non mi sporcherò certo le mani per ucciderti. Lascerò che ci pensi Tsukihara. È il miglior mercenario al mondo, impassibile e spietato! Quasi un vero demone”
“beh caro, io sono un VERO demone! Sono sempre in vantaggio!!” sorrisi, o meglio, sogghignai. C’avevo messo per non piangere e apparire eccitata e menefreghista… ovviamente non mi ci volle molto per tornare me stessa…
Tsukihara cominciò a sghignazzare divertito, mentre già partiva all’attacco. 

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Capitolo 59
*** capitolo 59: le advance di un nemico sono davvero disgustose ***


Feci appena in tempo a creare una barriera di gravità che questa era già in frantumi dopo un solo calcio.
“MA CHE CASPITA!!! PER CASO QUELLE SCARPE DA VECCHIO SONO FATTE D’ACCIAIO O CONTENGONO DUE MINI REATTORI NUCLEARI?!?!?!?”
“la tua ingenuità è davvero adorabile my lady! Sicura di non volerci cedere la macchina? Così magari potremmo anche sposarci!”
“… per favore mi stanno salendo i conati!!”
Intanto cercai di colpirlo, ma era tutto inutile perché quello parava i miei colpi uno ad uno, per quanto potessero essere potenti o veloci.
Poco dopo ero già sfinita.
“my lady hai una resistenza proprio scarsa! È da poco che usi il nen, vero??”
“… può darsi! Ma basta chiamarmi ‘my lady’, è disgustoso!”
Fino ad allora avevo arrancato una sottospecie di difesa, ma ormai non avevo quasi più forza, quindi un solo calcio allo stomaco fu come una palla di cannone.
Schivai un altro colpo, finendo distesa sull’erba. Eravamo anche lontani dal tempio ora, essendoci spostati nel combattimento.
“è la tua fine!”
“non ti renderò le cose tanto facili!”
I metodi convenzionali non funzionavano con quello, così ebbi una geniale idea: per un paio di anni avevo fatto danza, e ancora allora ogni tanto ripetevo qualche passo, era divertente! Schivai per un soffio un altro calcio, e mi alzai.
Cominciai a seguire i passi della prima canzone che mi venne in mente, mentre il tizio mi osservava, confuso sul da fare.
Tra un passo e l’altro, sferrai un paio di attacchi, che andarono a segno.
Quello, pulendosi la guancia da un rivolo di sangue, esclamò “proprio brava my lady, stai usando la danza! Ma non funzionerà più: la canzone che segui è ‘can’t nobody’ delle 2ne1, ora che so il tempo posso anticiparti!”
“non ne sarei sicura! E poi mi spieghi come fai a conoscere canzoni x donne???”.
Allora mollai la danza e gli montai in spalla, cercando di bloccarlo. Sembrava di stare in sella ad un toro meccanico, e per poco non vomitai!
“levati!!! Scendi subito!”
“col caspita! Dovrai scrollarmi di dosso! E ora… aumento la gravità, in modo che sarai schiacciato!”
“frena dolcezza! Hai visto dove ci troviamo?” buttai un occhio nei paraggi: eravamo vicini al pendio scosceso della montagna, quello che affacciava a strapiombo sul mare.
Acqua… non sapevo nuotare!!!! Fortunatamente ebbi un lampo di genio!
“e allora? preparati a volare di sotto!”
In un momento fummo entrambi schiacciati da un peso orribile, dato che se mi trovavo nel territorio d’azione anche io soffrivo gli effetti, non sapendo controllare ancora il nen.
“agh!!!!!!!!! Che doloreeeeeee! Mi vanno le ossa in pezzi, muoviti a crepare così posso annullarlo!” gridai, stringendo i denti. Il terreno cominciò a cedere, finché entrambi non sprofondammo di sotto. 

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Capitolo 60
*** capitolo 60: proposte indecenti e rami imprevisti ***


Gridavo come una pazza!
Finalmente riuscii ad annullare il nen e ad attivarlo solo intorno al mio corpo. La gravità era minima, così riuscivo a galleggiare in aria.
Ciò che non avevo previsto era che…
Tsukihara mi si attaccò ad una gamba.
“agitati quanto vuoi my lady, ma non ti lascerò andare. Hai due possibilità: portare entrambi in salvo, o crepare con me!”
“preferisco la terza opzione!” e cercai di farlo staccare prendendolo a calci.
Niente! e intanto il peso era eccessivo, dovevo sbrigarmi a decidermi. Mi venne un'altra idea, e sorrisi.
“scelgo la seconda allora! buona morte!” e ci lasciai entrambi cadere da 1365 metri di altezza (numero buttato a caso, non penso a contare mentre cado! ndSam).
 
       NEL FRATTEMPO…
Ormai tutti avevano messo KO il loro avversario. Dei nemici, in piedi restava solo il loro capo.
“bastardo… dove sono quell’altro e la rompiscatole?”
“ah boh. l’ultima volta che li ho visti entrambi... ah si: in lontananza, mentre cadevano in mare dall’altro lato della montagna. Rassegnatevi, è un salto abbastanza alto!”
“ma sotto c’è il mare! Andiamo a vedere!” propose Machi.
“mare??? Emh… è morta! E ora il suo fantasma mi perseguiterà a vita, lo sapevo!” sbottò Tatsumi. Ma bravo! Ti preoccupi di salvaguardare da me la tua anima invece del mio corpo!!
“perché?”
“emh… Sam non sa nuotare!”
Il capo nemico scoppiò a ridere. “eh già! È sempre stato un problema! Beh, preparatele una bella tomba almeno!” e se ne andò.
“voi seguitelo, io vado a ripescare quell’oca scema!” disse Feitan, mentre già si dividevano.
Diede uno sguardo veloce alla scogliera.
“Feitaaaaaaaaaan!!!!!!” lo chiamai io. Ero appesa per la cintura dei pantaloni ad un ramo! Non chiedetemi come poi: il mio piano era di disattivare la gravità poco prima di entrare in acqua, il ramo era stato solo un ostacolo! -.-
“certo che hai delle abilità formidabili!” commentò sarcastico.
“non importa ora! fammi scendere di qui!! Mi si sta bloccando la circolazione e così sembro anche più grassa, non sento più  niente sotto la pancia! Ah, e il ramo si sta spezzando, ma che sembro grassa è più importante!”
“e secondo te come ti recupero da lì?”
“e che ne so, fai vedere che la testa non ti serve solo da adorno!!”
“lasciati cadere!”
Ci furono un paio di istanti in cui non fui in grado di rispondere. Seriamente, ma quel tizio cosa aveva nella testa?
“cooooooooooooosa?? Ma sei pazzo?!?!?!? Non so nuotare!!! Cretino, sforzati un tantino di più!”
“fidati e buttati! Se aspetti che il ramo si rompa sarà la fine”
“emh… sono bloccata dai pantaloni!”
“sfilateli e non fare la difficile!”
“pervertitoooooooooooooooo!!!! Non ci penso proprio!”
“o li levi o ti spiaccichi sugli scogli!”
“… sai che improvvisamente ho caldo!?!”
E… beh, prima che ci pensasse il ramo rompendosi, mi ressi con le mani e li lasciai cadere, stracciandoli. Mi diedi una spinta usando la parete di roccia e caddi in acqua.
Appena toccai la sostanza trasparente, mi sentii come se fosse finita. Io e l’acqua non siamo mai andati d’accordo!!
Prima che potessi sgozzarmi per la mancata aria, quando ormai ero quasi sul fondo, sentii un braccio avvolgermi il petto e tirarmi in superficie.
Finalmente arrivai in superficie, boccheggiando. Mai stata più stanca e spaventata in tutta la mia vita!
“tutto okay?” chiese la persona che mi stringeva.
“certo Feitan, ho solo bevuto un po’ d’acqua!” poggiai la testa sulla sua spalla, intanto che lui mi teneva su, per riprendere fiato.
“ora usa il nen!”
Capii al volo cosa aveva in mente. In un istante ci trovammo di nuovo sulla terra ferma.
“ooooooh terraaaaaaaa! Quanto, quanto mi sei mancata!!!! Cara carissima terra!! E tutto per colpa di Fei!! Ti potevi procurare uno zaino jet o che altro, ma farmi togliere i jeans è stato un colpo basso. Da pervertiti!”
“smettila di lamentarti una buona volta! Sei viva no??!!”
“io vivo per far suicidare gli altri dall’esasperazione, non posso non lamentarmi!!” gli feci una linguaccia, mentre lui però non se ne importò minimamente.
“andiamo, gli altri ci aspettano!”
Lo seguii fino a ritornare di nuovo al tempio. Ero ancora in mutande, così mi tirai la felpa il più giù possibile. Avevo anche perso le scarpe, quindi ora ero rimasta solo con i calzini!!
“che dobbiamo fare ora??”
“che domanda è?!?! Riprendiamo il trasferimento!”
“okaaaaaaaaaay!!! Almeno spero che nessun’altro si metterà in mezzo e mi impedirà di disfarmi di voi!!! Aspetta però… dov’è il loro capo? Lo voglio prendere a calci un momento!”
“di lui se ne stanno occupando gli altri! Potrai torturarlo quanto vuoi più tardi!”
“grazieeeeeeeeee!! ^__^ muahhahahaahahah non vedo l’ora di fargli rimpiangere di essere nato!”
“s-a-d-i-c-a!!!”
“a-n-c-e tu!”
“si dice anche, non ance!”
“uffa, e smettila, brutto dizionario vivente!! Tra poco mi libererò di te per fortuna!”
“oh beh, certo! Ma non come credi tu, cara Sammy!” esclamò una voce alle nostre spalle.
Mi girai per vedere chi fosse.
“Stupida, attenta!”

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Capitolo 61
*** capitolo 61: il vero cattivo-cattivo finalmente si fa vivo ***


Di quell’attimo, non ci capii assolutamente nulla. Tutto ciò che capii, era che volevo davvero morto quello lì. Tanto tanto morto!! Da farlo a pezzi talmente piccoli che sua madre non l’avrebbe nemmeno potuto raccoglierlo per dargli un onore funebre.
“ti ammazzo! Ti ammazzo talmente tanto che le tue spoglie faranno pena anche a quegli insensibili del Genei!!” gli strillai. Stranamente non ero solo arrabbiata. Sopresa? Forse. Delusa? Tanto. Incazzata? Oh, quanto lo ero!!!
Riuji sogghignò, mentre lo fissavo sprezzante.
“Feitan, stai bene?” borbottai, ancora sbatacchiata a terra.
“certo… non sono tanto debole da farmi battere così!” A differenza mia, lui era perfettamente in piedi, senza un graffio e sempre impassibile.
“Ma gli altri che stanno facendo?!?!?!?!?”
“oh i vostri compagni?? Beh, penso che in questo momento stia andando tutto secondo i piani, e che stiano inseguendo come stupidi il mio sosia!”
“bah, che idioti a non essersene accorti! Ma allora hai pensato proprio a tutto?!?! Ma a quest’ora avresti già potuto rubare la macchina e filartela, invece di essere qui a scontrarti con noi. Non sei poi così furbo…” gli feci notare, con una punta di soddisfazione.
“oh no, ti sbagli! vedi… il mio scopo principale… è sempre stato quello di uccidere voi due! Poi avrò tutto il tempo per prendere anche la macchina. Ma… prima volevo togliervi entrambi di mezzo: Sam, devo fartela pagare per aver intralciato i piani di mio padre anni fa, quando eri una mercenaria. Ma prima voglio farti soffrire come ho sofferto io quando tu hai ucciso mio padre: e visto che del tuo non te ne importa nulla, ho puntato sull’unica persona verso cui provi qualcosa. Ahahahah si, mi riferisco proprio al tuo fidanzatino!”
“cosa??!?! Dì un po’, ma allora anche tu sei fissato con stà storia?!?!? non è affatto vero, ci odiamo!”
Riuji si mise a ridere.
“oh dai, potete ammetterlo quanto volete, ma non siete davvero capaci di odiarvi: altrimenti Sam, non ti saresti fidata di lui quando ti ha detto di buttarti, e Feitan, tu non l’avresti salvata! Vedete: era un test quello!”
“ALLORA HAI VISTO MENTRE LEVAVO I PANTALONI?!?!? UN ALTRO BUON MOTIVO PER UCCIDERTI!!”
“aspetta! Se ha avuto il coraggio di venire qui senza scorta significa che è convinto di poterci battere!”
“e allora?!?! io lo ammazzo e basta, lo faccio a pezzi e poi lo trituro. Me ne frego dei suoi poteri!” intanto mi teneva per l’orlo dei vestiti (maiale!! Giù le tue zampacce dalle mie mutandine!!!!!!! ndSam)
“di sicuro sarai la prima nell’elenco dei più buoni del mondo, no?!?! Ammazzare, fare a pezzi e triturare: lo stai minacciando citando i passaggi di un libro di cucina vero?!?!”
“ahah! Come mai così tanto umorismo oggi?”
“chissà… forse perché sono le ultime occasioni per prenderti in giro!”
“ahahah lo spero proprio!! Comunque… allora che facciamo?”
“allontanati il più in fretta possibile. Al resto ci penso io!”
Capii al volo ciò che aveva in mente: il Pain Paker!
Cercai di andarmene il più in fretta possibile, ma non riuscivo a muovermi.
“che succede?”
“non mi riesco a muovere!”
“nemmeno io”
Complimenti Feitan, riesci a dire una cosa tanto grave con quella faccia indifferente e appagata, davvero complimenti!
“allora… è questo il suo nen?”
Riuji si affrettò a spiegarmelo da bravo nemico “esatto. blocca i movimenti!”
“oh ma che gentile! Lo sai che sono sempre i nemici che svelano i loro segreti a morire per primi?”
“questo allora sarà il caso a parte, senza il ‘vissero felici e contenti’! Se non erro Feitan, volevi usare il Pain Paker, che è attivabile anche da fermi. Quindi che aspetti? Ops, ho dimenticato che non puoi, oppure ne andrà di mezzo una certa persona che è a qualche centimetro da te. Se volete però posso uccidervi io, e magari permettervi anche di morire tenendovi x mano!”
“Feitan… usalo lo stesso!”
“sicura di voler morire? Io però non ho problemi!”
“ph dai, e pensi che te lo dicessi senza un piano?? Solo… potresti almeno controllarlo un po’???”
“spiacente ma è impossibile!”
“uffa che rottura. Ne sembri anche felice!!” sbottai.
Sospirai. Non avevo la minima voglia di farlo, ma dovevo… era per salvarmi la vita in fondo…
“ehi, guarda qui!” esclamai.
SCENA CENSURATA… NO, IO NON SONO SCARSA QUANTO LA MEDIASET: SCENA NON CENSURATA MA DA EVITARE DI LEGGERE SE SIETE INTELLIGENTI
Gli slip erano abbastanza larghi… bastò pochissimo, una minima contrazione dei muscoli per farle scivolare via… in quell’istante Riuji si strozzò con l’aria, lasciandoci andare, e Feitan diventò la copia perfetta di una statua greca, dimenticandosi di attaccare.
Volevo tirarmele su e fuggire, ma inciampai all’indietro (fortunatamente però ero di nuovo coperta ndSam) rotolando e finendo di nuovo di sotto. Bastò per permettere a quel nano-maniaco-idiota-che non sa capire quanto mi sono sacrificata per salvarmi… salvarci… ed era rimasto lì come un allocco, di riprendere possesso del suo corpo e usare l’unica cosa in cui era decente: ammazzare.
Esattamente non so cosa successe, ero troppo occupata a piagnucolare sul fatto di essermi abbassata tanto, e anche a non cadere, ma a giudicare da come parte del terreno franò, e dai massi che mi centrarono sempre, e dico sempre la testa… aveva vinto!! Sfruttando il controllo della gravità, riuscii persino a non farmi seppellire, e annaspai (si può annaspare nuotando in aria??? NdSam) fino a ritornare a terra.

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Capitolo 62
*** capitolo 62: sayonara Genei Ryodan- parte 1 ***


Keyla99: pensa a questo e al prossimo capitolo (che mi hai ispirato tu) come ad un regalo di compleanno, decisamente orrendo devo dire, da parte mia ^^ ancora auguri!!!!









“ora mi aspetto un ringraziamento stupido tappo, se IO non mi fossi umiliata, saremo spacciati!”
“no: tu saresti spacciata, perché ti avrei incenerita”
“ahah ma quanto sei simpatico!” sbottai. “se dici a qualcuno o qualcosa quello che è successo ti ammazzo, ti vengo a prendere all’inferno e poi ti ci spedisco di nuovo”
“devo tacere anche sul fatto che sui tuoi slip sono disegnati dei coniglietti rosa??”
“soprattutto su questo!!!!!!”
Mi diede la sua giacca per coprirmi, commentando che i miei slip erano uno spettacolo disgustoso, soprattutto se abbinato alla cellulite (io non ho la cellulite… D: ndSam). Sfortuna che era tornato alla tunica, quindi mi dovetti arrangiare con quella cosa di cattivo gusto!
Di Ryuji non c’era pià traccia, era stato completamente spazzato via del Pain Packer. A differenza di ciò che avevo pensato all’inizio, la cosa non mi dispiacque affatto, anzi. L’unico problema sarebbe stato comunicare ai miei amici che avevo assistito, tifato e collaborato alla morte di quello che tutti credevano fosse il ragazzo dei miei sogni…
“bah, inventerò una balla tipo ‘è stato divorato da una balena’, ‘rapito dagli ufo’ o ‘si è fatto monaco ed è andato a vagabondare in Antartide per convertire i pinguini al buddhismo’..”
 
Finalmente tornarono anche gli altri. Dopo una breve sfuriata da parte mia sulla loro incapacità a distinguere un tizio da un altro (nessuno di loro sapeva il motivo per cui ero tanto incazzata, ma l’espressione compiaciuta di Feitan fece chiaramente intendere che era stato uno spasso ndSam), finalmente ritornammo al tempio.
“sarà bello non avervi più tra i piedi. Le uniche che mi mancheranno sono Machi, Paku e Shizuku.”
“addio isterica!” brontolò Phinks.
“a mai più rivederci scimmione”
“crepa schizzata!”
“sayonara asopraccigliato!!”
“eh?”
“senza sopracciglia!”
“ahah ma che divertente!”
“vattene!”
“volentieri!!!!!”
“anche tu tappo!”
“non vedo l’ora di non avere più davanti la tua brutta faccia!”
“mai provato a guardarti nello specchio?! In quanto a brutte facce, la tua non ha eguali!”
“zitta, io sono super popolare!”
“si, nella sezione yaoi!”
“…che strega, non mi ci far pensare!”
“ahahahhahah com’è stata la prima volta tra voi due eh?!?”
“tappati la bocca!”
“anche tu!”
Pian piano, tutti i ragni se ne tornarono a casa, e pian piano, le mie sofferenze se ne andavano in un'altra dimensione. Che felicità! Però…





 

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Capitolo 63
*** capitolo 63: sayonara Genei Ryodan- parte 2 ***


“quindi… addio Feitan!” ormai era rimasto solo lui, quindi c’eravamo ritrovati da soli, dato che Tats aveva avuto improvvisamente voglia di farsi un giretto.
Dannato fratello… perché mi ha lasciato in questa situazione?! È… è imbarazzante!!!
“penso che mi mancherà avere una palla al piede, sarà tutto troppo semplice d’ora in poi!”
“idem! Nessuno che cerca di strozzarmi… o che mi tira fuori dalla portiera quando mi ci incastrerò” borbottai, girandomi per non guardarlo in volto.
“ah… ma… ora… addio!” balbettai, mezza arrossita.
“sayonara!”
Si girò e cominciò ad avviarsi al centro del portale.
“ah… Feitan!” chiamai, facendomi forza.
“che c’è ancora?” chiese girandosi, come se sapesse già cosa volevo dire. Stranamente sorrideva. Ed era felice che lo avessi fermato!! Sinceramente, non avrei mai più letto nemmeno un capitolo riguardante il Genei Ryodan, me li sarei immaginata in versione truzzo-umana-idiota come avevo scoperto che erano, invece che come i freddi e astuti assassini che li faceva apparire Togashi-sama nel suo manga.

“io… beh… volevo… insomma… volevo dirti… che…”
“che…” incalzò lui, tornando indietro.
“hai capito cosa intendo!!” urlai, fingendo un espressione a dir poco indignata.
“invece no, quindi spara!”
(un BANG in fronte te lo lascerei volentieri, ma purtroppo sono disarmata!! ndSam)
Presi fiato e tanto tanto tanto tantissimo coraggio, più di quanto pensassi di averne sicuramente ed esclamai tutto d’un soffio.
“mi piaci un po’ stupido idiota!”
Lui cominciò a ridere (l’ho visto incazzarsi, sorridere, fare battute, ma ridere!??!?!?! Diamine, è una cosa assolutamente OOC!!!!!!!!!! ndSam)
“di solito non si aggiungono ‘stupido’ e ‘idiota’ a certe dichiarazioni, ma parliamo pur sempre di una che di normale non ha nulla. Ci vediamo!”
“che insensibile! Io mi confido, e tu ridi?!?!? Almeno poteri annuire e basta!”
“ma non sei mai contenta?!”
“eternamente insoddisfatta! Ma tanto lo so che tipo sei, non ne faccio un dramma”
“addio. E vedi di non farti ammazzare”
“addio. E vedi di non tornare dai tuoi compagni come cadavere!”, risposi, dandogli le spalle.
Prima che potessi allontanarmi, Feitan mi afferrò saldamente il braccio sinistro, strattonandomi indietro.
Per miracolo riuscii a non perdere l’equilibrio e rimanere in piedi. Tentennando, ma almeno ero in piedi.
“ehi ma…” prima che potessi iniziare con una catena di insulti esageratamente lunga, che occuperebbe non meno di altri due capitoli, catturò le mie labbra tra le sue, sigillandole in un piccolo bacio.
Appena mi lasciò andare, presi una tonalità rosso acceso, restando imbambolata. Mi ci volle un po' per riprendermi, e principalmente furono le parole di Feitan a riportarmi alla realtà.
“per essere una ragazza acida e strana, hai davvero un buon sapore.”
 
Eravamo entrambi al centro, mentre un certo beota appena tornato a rompere le scatole giocherellava con i comandi.
“f-fai partire appena scendo” dissi, ancora mezza shoccata da ciò che era appena successo. non l’avrei mai ammesso, nemmeno sotto tortura, ma anche lui aveva un buon sapore; come la menta fresca. O le vivident extra forti. 
Fusa come non mai, mi chiesi se masticasse foglie di menta o si drogasse di gomme da masticare, pur di non tornare a pensare a quel meraviglioso, strano, imbarazzante attimo, e assumere di nuovo una tonalità bordeaux.
“okay. Conto alla rovescia. 10…9…8…7…6…5…4…” borbottò Tatsumi, agitando le dita attorno ai tasti.
Ma io non lo ascoltavo, e ripensavo a quel bacio. E alla menta, e alle gomme da masticare, e a tante altre cose.
Sfortunatamente… non mi ero resa conto di essere ancora al centro.
“3…2…1…”
Finalmente me ne accorsi, anche perché sentii il tappo odioso che mi sgridava dicendomi di saltare indietro.
“no aspetta! Non voglio anda…” urlai agitando le mani, ma non finii mai la frase.
Il varco si chiuse, con me dentro. Per aggiungere il tocco finale poi, i circuiti iniziarono a surriscaldarsi, facendo saltare i meccanismi di tutto il portale.
“oh cavoli! Ora torna e mi fa a pezzi, è sicuro. E se non lei, ci penseranno prima Thel, poi Byakuya, ed infine Feitan che mi frantumerà per avergliela mandata dietro! Sono fottuto!” ç____ç piagnucolò Tatsumi, prendendosi la testa fra le mani.
 
Avrei voluto frantumargliela a calci, quella testa vuota!
Almeno ha indovinato cosa farò appena lo rivedrò.
Intanto però, non ho altra scelta se non rimanere qui. Nel mondo di Hunter x Hunter. 
Dopo le vicende di York Shin e la morte di Ubo e Paku (ho pianto come una pazza quando è successo, usando i vestiti orrendi di Feitan come fazzoletto gigante ndSam), sono anche entrata nel Ragno! Qualcuno però, ha avuto un po’ da ridire… sì, Phinks e Feitan, mi riferisco a voi! Avete piagnucolato e fatto i capricci quando è stato ufficializzato!!!
Quindi… ora mi limito a far parte del Genei. Niente male come impiego, molto meglio del fare la cameriera!
Non si sta poi così male, e poi il mio nen è fichissimo!!!
Posso usarlo come voglio, ovviamente a fin di male (muahahahahahahah, temetemi Black List Hunter!! ù.ù)!
Ma la mia vittima preferita resterà sempre lui, quello stupido nano cretino. Diciamo però che ora non ci vediamo più l’un l’altro così male…
okay lo ammetto: un po’, ma solo un pochino pochino, mi piace…
no eh, non è credibile?? va bene: io amo davvero tanto Feitan!! ^-^


FINE






 

____ANGOLO FINALE D'AUTRICE

Ciaoz minna-san ^^
Finalmente, dopo 63, ben 63 dannatissimi capitoli, ho finito la mia prima long! Mi sto emozionando *-*
Però devo ammettere che mi sento vuota, ora che non ho più da pubblicare questo obbrobbrio che io mi ostino a chiamare fanfiction. Penso che mi deprimerò in un angolino fino a quando non avrò un'idea migliore, magari non così tanto OOC come questa, su Hunter x Hunter.... 
Vi ringrazio per avermi seguito fino a questo punto, davvero, sapere che c'è qualcuno che legge ciò che scrivo e continua a leggerlo, nonostante ci sia da strapparsi i capelli fin dal primo rigo del primo capitolo, mi rende felicissima! :'D
Un grazie speciale a Keyla99che ha sempre recensito tutti i capitoli nonostante l'alto livello di schifo che fanno, e mi fa divertire un sacco ad ogni commento che lascia. Per ringraziarti, ho messo una parte romantica (fa schifo, ma più romantico di questo non sapevo che scrivere, faccio schifo in certe cose xD) come volevi ;)
Grazie anche a Andrea MizawaAmuletTheCrazyJokerJilViolet Val Brockfost e tuttohunter che hanno recensito i precedenti capitoli, a chi ha messo la fic nelle preferite-seguite, e a chi l'ha anche solo letta. Vi adoro tutti *-*
Vorrei poter dire che pubblicherò qualche altra storia di HxH, ma questo fandom mi odia già abbastanza, da tant'è che rompo le scatole.
Spero il finale vi sia piaciuto!!
baci e sayonara,

Nazori chan

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