shy or not shy...that is the problem di jackfrost87 (/viewuser.php?uid=562225)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tormenta di neve o reale tempesta? ***
Capitolo 3: *** Fraintendimenti o paranoie? ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Novità ***
Capitolo 6: *** Conseguenze Inevitabili ***
Capitolo 7: *** Dove ci sei tu, c'è casa ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
shy or not shy...that is the problem
Prologo:
E poi di nuovo te, che scivoli nei miei pensieri come se nulla fosse.
La fonte alta, gli zigomi pronunciati, quegli occhi che paiono far
trasparire ogni sentimento color azzurro cielo estivo, che pare non
avere nemmeno un fondo da farti venire il capogiro. Quelle cicatrici
esili sul tuo viso, parallele, che segnano in modo così
caratteristico la tua espressione perennemente corrucciata o stirata in
un sorriso. Ma anche tu, come me, indossi una maschera...eppure tu mi
additi da sempre che siamo divesi e al contempo simili. Mi dispiace
dirti che ti sbagli. Siamo profondamente diversi, ciò che ci
unisce son fondamentalmente due elementi:
- frequentiamo la stessa scuola
- abbiamo entrambi perso dei cari.
La tua maschera è più subdola della mia, perchè io
anche se la indosso è come una seconda pelle. Semplicemente
dissimulo il menefreghismo che spesso manifesto e nonostante questo, la
gente mi si appiccica addosso. Che sia dovuto al mio aspetto? Bha,non
ha importanza. So solo che da quando ti sei messo in testa che avendo
rifiutato l'amore di Haruno Sakura, io sia così disperato da non
poter amare nessuna ragazza. Primo, non son affari che ti riguardano
DOBE e secondo da quando ti interessi di ciò che mi accade. Non
sono da sempre il tuo ecerrimo nemico dichiarato che ti ruba
constantemente l'oggetto dei tuoi desideri: Sakura, per l'appunto,?!
A quanto pare lei non ti interessa come il sottoscritto, dato che ti
dai tanto da fare per rompermi l'anima come si deve. Ma che ho fatto di
male me lo spieghi?
Eppure chi biasimo? La colpa è mia dato che tutta questa rottura
è dovuta a causa mia. Se solo imparassi a farmi gli affari miei.
Danno me stesso e quel giorno che mio fratello Itachi mi convinse di
marinare la scuola. Accaduto mesi fa, un fatto per me così
irrilevante ora è divenuta una grossa rottura, o forse sei tu
DOBE che me lo vuoi rendere tale. Importante lo è per te, per me
è stata solo una fatalità. Ad ogni modo quel giorno non
avrei dovuto minimamente mettere piede fuori di casa, ero davvero
giù perchè si avvicinava l'anniversario della morte di
mia madre e spesso io sto a casa. Ma chissà perchè quel
giorno andai con Itachi fuori di casa. Quindi una giornata banale vuota
e grigia, si è trasformata improvvisamente in un calvario di
mesi.
Tutto quindi è accaduto così per puro caso, per quelle
coincidenze che quando si dice il fato ama giocare sporco è
presto detto e fatto. Ogni azione, ogni mia decisione e ogni
coincidenza era predisposta al fine che quella cosa dovesse accadere in
quel lasso di tempo e in quella modalità.
Tu nemmeno quasi ti ricordi come mai eri là, nemmeno cosa sia
accaduto tu ricordi solamente che io ti ho difeso. Ma la realtà
delle cose è ben differente, DOBE. Cosa mi diresti se io ti
confessassi che la ragione della mia presenza in quel vicolo che
dà sul retro di uno streap club, non era casuale ma dovuta ad un
regolamento di conti tra bande? E per bande, specifichiamo, famiglie
mafiose. Non so quanto ti potrebbe piacere, ma uno dei motivi della
morte di mia madre e mio padre, risiede proprio lì, nel
tatuaggio che ho ben nascosto per anni a chiunque, fingendo spesso di
soffrire di mali incurabili al fine di non dovermi scoprire il torace.
La cosa che disprezzo di te DOBE è la tua insolenza di ritenere
le persone buone solo perchè a tuo giudizio lo sono. Sei ingenuo
e non sopporto che rendi tutto troppo semplice quando nella
realtà anche solo spiegarti cosa sia accaduto sta divenendo stra
difficile.
Io ero là. Itachi anche. L'altra banda che ha invaso il
nostro territorio anche. Una banda composta da dieci elementi,
capitanata da uno dei peggiori avanzi di galera. Subako no Gaara. Un
anno più di me e tremila spanne di ferocia in più di me e
mio fratello uniti insieme. Siamo la vergogna della yakuza. Ma al
contempo son anche stati loro a mettere fine alla nostra "dinastia" dei
bento rosso e bianchi. Gli Uchiha non hanno mai goduto buon occhio in
ogni campo: prima nella medicina, poi nello spettacolo con mia madre e
infine nella yazuka con mio padre. Infine bhe mi sto disperdendo. Non
so enmmeno spiegarmi il motivo del perchè io stia confidendo
tutto questo a una testa quadra come te...DOBE. Ma forse tutto dipende
che eri e sei rimasto coinvolto in quello scontro.
Che diamine ci facevi là?
Non ha importanza, tanto oramai è inutile rimuginare e fare
inutili dietrologie. Noi siamo stati tutti vittime del copione
scritturato dalla mano adunca del fato avverso.
Per cui alla fine riassunto:
presenze idonee erano, mio fratello ed io, Gaara con la sua banda.
L'unico elemento fuori posto eri tu. In un vicolo alle sei di mattina
che con l'aria gelida del primo mattino, ci fissavi come se avessimo
un'areola in testa. Almeno questo mi è parso di vedere da come
ci guardavi. Anche se fissavi solo me, forse l'incredulità di
vedermi assieme ad altre persone...o quelle persone chissà. Non
so tradurre il tuo sistema tarocco operativo "Dobese", quindi
acconttentati di quello che ho visto: la tua versione a pesce nella
boccia che apre e chiude la bocca senza emettere un verbo sensato.
Ed in tutto questo, Gaara ha cominciato a menare mio fratello,
approfittando della mia distrazione dovuta a causa tua, lui ha colpito
anche me alle costole, che ho ancora mezze incrinate. Poi non so
perchè, forse ha frainteso, o meglio ha capito che ti conoscevo,
se l'è presa con te quindi è accaduto il misfatto:
senza rendermene conto mi son lanciato su di lui, atterrandogli
addosso. La rabbia mi ha acciecato ma da quanto sta da ciò che
hai detto tu e da quanto mi prende per il culo Itachi, ho ridotto male
il rossino in conseguenza che ti ha tentato far del male. Io non
ricordo nulla se non che ho visto Gaara insanguinato e la mia magliatta
imbrattata penso del suo di sangue. Non ricordo assolutamente niente,
quindi ahimè due contro uno smemorato.
Quindi da lì tu hai cominciato a sorridermi, a starmi addosso a
dirmi che non mi lascerai mai più e quando ti chiedo: " scusa
Dobe, dammi una spiegazione sensata e logica del tuo repentino
cambiamento da Dobe style a sono una tortora che tuba con un palo della
luce." E tu ogni volta mi fissi e arrossisci, divieni taciturno e
scappi via. Io non ci provo nemmeno a capirti ma Itachi pare sapere
cosa ti affligga e questo decisamente mi infastidisce! Eccome!
Ma amen prima o poi DOBE saprò che cavolo condividete come
segreto e questo fatto della smemoratezza di quei dieci minuti di
"gloria" cominciano a pesare molto. Intanto come sempre DOBE ti Odio
con tutto me stesso, anche se sei al pari di Itachi. Degno di nota
allora.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Tormenta di neve o reale tempesta? ***
shy2
Tormenta di neve o reale tempesta?
Sinceramente non so come sia potuto accadere...a me poi?
Sasuke Uchiha, anni sedici, uno studente del liceo statale Takeishi del quartiere periferico di Osaka.
Rispetto a dove stavamo prima, io e la mia famiglia, Osaka è un paradiso. Una volta abitavamo vicino a Shibuya a Tokyo.
Questo la dice lunga su come stia ora economicamente. Basta solo sapere
che io ad una scuola pubblica non ci son mai andato, questo è il
mio primo anno. Sono una matricola e sfiga voglia che abbia come
compagna di classe una piattola, Sakura Haruno. Famosa per essere
carina e amata dai ragazzi, ma più la guardo e più mi
domando cosa trovino in lei. Non ha seno, ha una fronte che pare una
tavola da surf ma cosa più raccapricciante ha preso una cotta
per il sottoscritto tutto perchè? Ovviamente non la cago di
striscio, mi dà sui nervi per il solo fatto che mi saluti ed io
sinceramente me ne frego del fatto che ci rimanga male, perchè
ogni volta io non le rispondo al saluto. Ma questo è fuffa
parogonato al problema che attualmente mi si presenta sotto il nome di:
Naruto Uzumaki, per gli amici. Per me: DOBE, testa quadra, re
delle piattole, scassa anima e altri nomignli ancora. Una fonte
inesauribile di problemi. Lui ovviamente se l'è presa con me
perchè da bravo idiota, pensa che io abbia soggiogato Haruno in
qualche modo per tenermela sempre appiccicata addosso. Si esatto,
l'imbecille di un DOBE si è preso, da tempo immemorabile da
sospettare che risale da quando stavano entrambi nell'utero, una cotta
per lei. A me ovviamente cosa ha comportato questo trasferimento? Una
serie di problemi inesauribili:
- una piattola rosa soffocante che non fa altro che dirti in tutti i
modi, con le parole, con lo sguardo e con tutto il corpo: portami a
letto, fammi tua. Quando sinceramente uno yeti mi eccita sinceramente
di più.
- un re degli imbecilli che attacca briga senza motivo, almeno
apparente, e che quando vado in mensa fa di tutto per farmi uscire
pazzo quando alla fine lo ignoro che fa? Mi sfotte dinnanzi a tutta la
scuola, seppur finendo sempre nei guai in cui coinvolge anche me
perchè tento di azzittirlo. Come? Prendendolo a pugni.
Questo per elencare i miei piccoli problemi di trasferimento, ma come
accennavo prima non è solo rinchiuso in quel nome Naruto
Uzumaki, ma anche perchè sono figlio di una delle più
famigerate famiglie della mafia giapponese. Uchiha. Noto sin
dall'antichità, questo cognome porta su di sè un enorme
peso. Sin dal periodo Edo, la mia famiglia era nota per essere
discendente di una delle più prestigiose dinastie nobili di
guaritori, ma una cosa che pochi sanno che fosse a carattere
matriarcale. Vale a dire? Che il cognome che possiedo non discende da
mio padre ma da mia madre. All'epoca Edo, le sacerdotesse guarivano i
malati offrendo la propria carne e sangue in modo che essi potessero
guarire, tale pratica ovviamente si è trasformata nel tempo con
la medicina. In famiglia però con i secoli, si è andato a
formare come dire: l'erba cattiva. Ha messo radici e ci si è
attorcigliata bene attorno. Lasciando che solo essa potesse
sopravvivere, facendo ovviamente morire l'arbusto robusto sano della
famiglia. Io provengo dalla erbaccia cattiva, seppur mia madre fosse
una creatura molto soave e tranquilla era sana e non come mio padre che
l'ha sempre ingannata tanto da offrirla su un piatto d'argento
facendola uccidere. Quindi potete ben capire che tra me e mio padre non
è mai stato facile il rapporto, che poi è venuto a
mancare completamente dopo la morte di mia madre. Perchè
specifico mia? Perchè Itachi per quanto siamo fratelli, non ha
la stessa madre. Quando son nato io, lui c'era già e mia madre
era molto giovane quando è rimasta incinta di me. Quindi
è figlio di nostro padre. Un fratellastro. Anche con lui ho un
rapporto strano. Si può dire che tutta la mia famiglia attuale
è frutto di una combinazione di erbacce cattive o frivole. Mio
padre invece ha tutt'altra storia. Sposando mia madre si è
acquisito un titolo nobiliare decaduto, salendo così da
sguattero della yakuza a Don della situazione. Nella breve carriera di
quindici anni, ha svolto più lui attività criminali di
quanti ne ha compiuti Jack lo Squartatore.
Il resto è maggiormente capibile che io sin dalla tenera
età di sei anni, sapessi di essere il "diretto" discendente del
suo impero, ma quello che non potevo sospettare era che fosse un impero
fondato sul sangue, sugli intrighi e i tradimenti anche nella stessa
nostra famiglia. Ma all'epoca posso dire che Itachi ha stupito tutti,
ha pensato lui bene a sterminare la famiglia a eccetto della mia madre
naturale e di nostro padre. Motivo? Mi è ancora sconosciuto ma
non ci tengo minimamente a saperlo.
Ha contribuito di sicuro a sostenere la campagna: Sasuke for boss
yakuza, vote for it. A parte questo la cosa buffa è che nessuno
si sia mai soffermato a chiedermi, nemmeno mia madre: cosa ne pensavo
di tutto questo, se la cosa mi stesse bene. Per via che son da sempre
stato un bambino obbediente, alla fine mi pareva doveroso obbedire a
cose che mi parevano "normali" dato che sin da quanto posso ricordare
io abbia frequentato, solo e solamente il ricercato ambiente mafioso.
Comprese scuole, svaghi. Anche i miei amichetti dell'asilo erano scelti
perchè figli di altri boss della yakuza. Tutto era pianificato,
ma continuo a ribadire che son stato un babbeo a lungo sino a che bhe:
mia madre è morta, quindi ci si rende conto che ciò che
è avvenuto, non è affatto normale. Non va a definirsi
nella norma di tutti i giorni, vedere la propria madre morire davanti
ai propri occhi, mentre rincasava dopo una giornata trascorsa agli
studi televisivi e cadere con la faccia tutta insanguinata poco
distante dai tuoi piedi rimasti immobili per la scena svoltasi.
Ok penso di essermi disperso troppo. La fonte dei miei guai a cui
accenavo prima, oltre al Dobe, deriva dal fatto che io sia il diretto
successore di mio padre. Alla sua morte, avvenuta poco meno di sei mesi
fa, io sono divenuto in modo effettivo il neo capo della famiglia
Uchiha. Alla fine come membri son rimasto in vita solo io, anche se
Itachi essendo figliastro ha il cognome acquisito ma non è un
diretto consanguineo della "dinastia". Quindi da sei mesi frequento
questa città, dato che hanno tentato di porre fine alla mia vita
un sacco di volte. Così ecco spiegato il motivo dell'improvviso
trasferimento. Idea partorita da Itachi che qualche volta, in mezzo a
tutta quella massa di follia, estrae dal suo cappello di cappellaio
matto qualche cosa di sensato. Quindi son incastrato in questa cittaina
pidocchiosa a causa delle mie stesse origini familiari...per non
parlare che di episodi di marcamento territorio ci son stati eccome.
Come dire: le brutte abitudini son dure a morire. Quindi anche se a
tutti gli effetti io sia uno studente di un liceo statale, al contempo
è anche vero che non abbia smesso di perseguire la mia vita di
criminale, però ora ne sono consapevole.
Questo ne consegue che spesso son coinvolto in regolamento di conti con
le bande di delinquenti della zona, quindi ci riporta al problema
principale: Naruto Uzumaki. Affettuosamente detto DOBE. In una di
queste solite baruffe è rimasto direttamente coinvolto,
perchè era lì mentre Subaku no Gaara stava per scagliarsi
contro Itachi dato che ha fatto la stronzata di incendiare il nostro
locale al fine di renderlo inutilizzabile da chiunque e dai nostri
diretti rivali. Quando una testa bionda si mette a blaterare contro di
me dicendo che ci faccio lì...ovviamente le mie povere orbite
oculari hanno subito una pressione tale, che i miei occhi son schizzati
fuori a razzo stile space shuttle. Ma il nervo ottico era torppo
resistente quindi son rientrati a boomerang nella normale sede.
Dopodichè ho un vuoto, che si è ricolmato quando mi son
trovato con le mani insanguinate, con sotto di me con la faccia
fracassata il rosso che voleva spaccare il culo al mio fratellastro
maggiore.
Da quell'episodio ne è conseguito il mio attuale vero calvario.
Avere appiccicato 24 ore su 24 : il DOBE. Convinto che io sia suo
amico, suo salvatore, da allora non fa altro che girarmi attorno.
Ammonirmi, darmi consigli su come approciarmi con Sakura, dato che ha
dichiarato testuali parole:
- "TEME a me non interessa più Sakurachan, perchè ti son
debitore e quindi te la cedo...ma tu miraccomando trattala da signora
come si conviene e merita"- non potete immaginare la mia espressione
nel mentre l'ha detto. La cede? A chi? Prima di tutto non è un
pacchetto, seconda cosa nemmeno lei sa che il Dobe esista. Quindi si
torna al punto centrale...per quanto io sia un mafioso, abbia perso
madre e padre, abbia un fratello folle che mi mette nei guai e gran
parte delle persone che conosco vogliono uccidermi. Nulla è
paragonato al problema di capire e di tentare di recuperare qualche
frammento di ricordo perduto di ciò che è accaduto in
quel lasso di tempo in cui ho perso le staffe, perchè ho visto
rosso che Gaara volesse far del male a Naruto e non abbia reagito
quando ne voleva fare a Itachi.
Non ha logica e dato che io son una persona estremamente razionale, mi
rifiuto di credere alle parole deliranti di Itachi il quale afferma,
che Naruto è molto più che riconoscente e vorrebbe
ripagarmi in natura del mio salvataggio miracoloso. Ovviamente lo
ritengo ridicolo, insulso oltre che mi provoca una innata voglia di
menare tutti e due. Uno perchè fa illazioni, l'altro
perchè respira. (Si rispettivamente Itachi e Naruto)
Ci son però degli elementi che fanno scattare però degli
allarmi, ovvero: quando il Dobe passeggiava accanto a me arrossendo
come un idiota se solo lo guardavo negli occhi perchè ritenevo
che mi stesse troppo appicciato, alla Haruno per rendersi chiari (una
sorta di zaino vivente).
Non so cosa accada in quei momenti, so che ha dei comportamenti strani
per essere tra due ragazzi etero che si detestano e che si ok, gli ho
pur salvato il culo in una brutta situazione ma è pur vero che
mi sia fottuto da solo. Ora oltre che avere problemi con la mafia di
Tokyo, mi son attirato le ire pure del luogo. E dire che volevo
sinceramente entrare in affari con la famiglia di Gaara.
Possibilità oramai sfumata.
Non so sinceramente se volere una tormenta di neve o temere
direttamente una tempesta. Una cosa è più che certa: Dobe
ti odio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Fraintendimenti o paranoie? ***
shy3
Fraintendimenti o paranoie?
Tornati alla questione spinosa del capire cosa prenda al DOBE
ultimamente, tutto sta passando in secondo piano dato che Itachi ha
ripreso la mania di osservarmi mentre faccio il bagno. Il fatto
è che non so da quanto accade, ma mi son reso conto che mi spia
mentre faccio la doccia qualche settimana fa. Capitò quando per
qualche motivo non stetti bene per quasi una settimana, quindi avevo
necessità davvero di farmi una doccia rinfrescante. Fu in quella
occasione che mi son reso conto che qualcuno era nella stanza da bagno
con me, dato che però è noto che io non ho amici, a parte
le piattole di Haruno e DOBE che considero quasi miei personali fan,
nessuno ha mai messo piede in casa a parte: Itachi. Quindi a rigor di
logica facendo due più due alla fine ci son arrivato. Quanto son
intelligente...ecco a furia di frequentare due come la rosa e il
biondo, sinceramente ci si stupisce di essere sani di mente. Come
temevo fanno male alla salute quei due sgorbi.
Tornando a noi, dicevo: il maniaco, cioè, mio fratellastro
Itachi è stato sorpreso da me che ero a torso nudo con
l'ascigamano in vita mentre stavo per entrare in doccia, in
atteggiamenti a dir poco da guardone. Chinato dietro la porta che
spiava dalla serratura. Insomma la scusa che si è inventata
è da oscar. Merita anche un golden globe per la faccia da tolla
assunta da fratello maggiore protettivo. Testuali parole son state da
lui recitate: - " Saske, lo sai che io sono tuo fratello vero? Sai
anche che tu sei ammalato, quindi come pensi che io stessi spiandoti!
IO?! Ma stiamo scherzando...stavo controllando che tu fossi in forze e
non cadessi riverso a faccia in giù nella doccia. SI!"- della
serie: crede che faccia Uzumaki di cognome mi sa. (mi crede oltre che
rintronato dalla febbre anche un fesso alla DOBE) Ovviamente ha
rimediato un cazzotto in piena faccia con tanto di porta sbattuta
contro l'alluce, con conseguente lamento mugolio fastidioso per il
mio preziosissimo e finissimo udito.
Passato del tempo, non ho avuto prove del fatto che mi spiasse ma il
sentore e i miei sensi si sono acuiti nello scovare la sua presenza,
anche se non lo vedo. Quindi son come una sorta di radar " anti Itachi
guardone ". La cosa assurda è che comunque anche se non siamo
fratelli consanguinei completi, in lui vi sono geni che provengono da
nostro padre, quindi non è che io sia stato adottato che possa
in qualche modo giustificare questo suo comportamento. Ma che fosse
strano Itachi già ne ero a conoscenza, quindi non mi stupisco.
Certo che se non posso stare tranquillo nemmeno mentre sono in bagno,
sinceramente non è una cosa come dire: simpatica. Ma fosse solo
quello il problema, ovvero legato e circoscritto a Itachi.
No, invece ci si è messo anche il Dobe a farmi diventare del
tutto paranoico. Pare che ultimamente sia oggetto di curiosità
di questi due esseri. Uno un maniaco risaputo che si fa qulasiasi cosa
abbia due gambe, un buco. Mentre l'altro è un idiota confuso che
non so cosa vede in me, oltre che un super eroe stronzoide che gli ha
salvato la vita, quindi mi idolatra. Ma dei due il DOBE è quello
che meno capisco. Sinceramente io son certo che lui ami ancora quella
piattola della Haruno, però allora perchè continua:
a) a starmi appiccicato
b) arrossire come un idiota ogni volta che lo guardo
c) a fissarmi mentre mi spoglio come chiunque altro ragazzo della
classe, mentre siamo a fare educazione fisica in modo insistente e
inquietante?
Forse una teoria ce l'ho, ma è comunque spiacevole. Le ipotesi son due:
a) col fatto che non ha mai avuto dei familiari ma solo tutori, in me,
da quando gli ho salvato la vita vede in me cose che non esistono:
ovvero qualcuno che si interessa di lui seriamente. Quindi questo fa di
me il suo idolo. Il suo eroe senza macchia e senza paura.
b) è divenuto improvvisamente: gay
Ma la opzione b) la escludo perchè sono arci convinto che sia la
a). Quindi mi idolatra, se no non si spiegherebbe perchè mi fa
lo spot: choose Sakura, for your relationship! Anche perchè
sarebbe a dir poco da idioti. Anche se...da lui potrei anche
aspettarmelo. Però ho cose più serie a cui aggrapparmi.
Haruno ovviamente da quando faccio "coppia fissa" con il DOBE, mi
evita. L'unica nota positiva di averlo intorno. Almeno lei odiandolo,
credendo chissà cosa, mi lascia in pace. Però il fastidio
che mi procura è enorme, anche se ho scoperto una cosa. Quando
mi ammorba troppo, un modo per mantenere il DOBE tranquillo è
offrirgli del cibo: specialmente se RAMEN. Anche oggi è accaduta
una cosa strana ovvero, dal fatto che gli ho "salvato la vita" non era
la prima volta che per farlo tacere gli ho detto la frase : -" Dobe, se
stai zitto ti offro il ramen...ma dì solo un burp e te lo
sogni"- che non capisco la sua rezione esagitata. Ovvero: per prima
cosa mi ha fissato con occhi sgranati, poi ha cominciato a imporporarsi
sulle guance. Abbassa lo sguardo a terra, sbattendo le dita indici di
ambo le mani l'una contro l'altra, sbiascicando qualcosa di
incomprensibile al che mi avvicino e gli intimo: -"Dobe, tutto sopporto
meno che te...e quelli che sbiascicano. Quindi vedi te, o parli o ti
meno. A te la scelta!"- ma appena l'ho detto invece di arrabbiarsi come
al solito e rispondendomi si è fatto come dire " ancora
più piccolo" , ancora più chiuso sino a che ero quasi a
due centimetri dal suo viso e alzandolo...è capitato il FATTO. O
meglio chiamiamolo incidente, ma so che è colpa mia quindi non
ha rilevanza. In poche parole mi ha baciato in bocca e dato che avevo
le labbra anche semi aperte ci ha infilato la lingua. Meno capibile
però è che Uzumaki abbia proseguito lo scontro di labbra
con un bacio alla francese, tanto che ho dovuto dargli un cazzottone in
testa per riuscirmi a liberare. Ovviamente non ho gli offerto NULLA ma
la cosa più strana è che non ha replicato e mi ha seguito
ovunque come un cane bastonato. Mi dà sui nervi, non lo capisco
e dirò di più mi inquieta. Lo preferivo quando mi dava
tormento sfottendomi che in questa versione...mamma mia. Non so cosa
devo fare!
Quindi ora son almeno un paio di settimane che son in preda a paranoie
e a fraintendimenti. Con Itachi credo che ci sia realmente qualcosa,
ovvero: che sia attratto dal fatto che da goffo ragazzino mingherlino
stia divenendo un uomo i cui pettorali stranamente stanno facendosi
vivi. La sua natura bisessuale è molto nota, soprattutto a me,
che sin da tenera età udivo urla di piacere dall'altro lato del
muro confinante con la stanza del Oniichaan acquisito, tanto che
all'età di dieci anni prendevo la scopa e battevo sino a che lui
gridava : -" Scusa Saske. Ora faremo più pianooo nootteee
fratellino!"- e già allora mi dava sui nervi. Ma c'era mia madre
a consolarmi e oggi invece non c'è. Non so come affrontare
queste cose, non mi può difendere dalla inesperienza di rapporti
umani consoni e normali. Non ho più barriere e la gente si
stupisce che io sia distaccato e freddo. Provate voi ad avere
l'esperienza familiare come la mia, vedete che poi siete un po'
inapprociabili di conseguenza. A dire il vero non mi son nemmeno mai
posto il problema di arginare uno come Itachi, ma tra lui e il DOBE
credo di stare impazzendo. Vedo cose che mi paiono vere, ma poi non
riesco a cogliere bene le sfumature che stanno attorno al msifatto,
ammesso che sia tale. Itachi so com'è. Ma il Dobe mi rimane un
mistero. Appena penso di aver capito e compreso la sua natura di
idiota, mi sorprende e mi sbarella con degli atteggiamenti che denotano
quasi una primordiale intelligenza. Non so davvero come prenderli. Uno
perchè convive con me in casa e non voglio capisca che io so.
Credo che poi ne avrei delle brutte ripercussioni, con l'altro è
peggio perchè è nell'unico contesto in cui potrei essere
un normale sedicenne e mi ostacola, dandomi del filo da torcere con i
suoi assurdi modi appiccicosi di fare. Non so perchè ma il mio
karma ha qualcosa che non va.
Quindi si la domanda seguente di oggi è: tutto è frutto
di fraintendimenti spiegabili in qualche modo, o sto diventando
paranoico cronico?
La cosa che rimane sempre costante è la seguente, che da ogni punto in cui la si vede il fatto tangibile è che:
- Itachi è mio fratello, non consanguineo per una parte, folle e maniaco
- Naruto Uzumaki, è odioso e idiota, imprevedibile e soprattutto: PERICOLOSO e ambiguo.
Ah povero me ma che ho fatto di male per attirare sventure? Inoltre
ancora ora Subaku no Gaara mi odia, ha tutte le ragioni. Anche se ho
fatto la pace cedendogli il locale, cosa che pare aver molto
apprezzato, nutre dei seri rancori nei confronti di Itachi, che non
manca occasione di buttare benzina sul rossino iracondo. Ad ogni modo
temo che le trattative di un qualche affare sia quasi precluso,
perchè a quanto pare Gaara non perdona e non scorda. Anche lui
ricorda perfettamente quello che è accaduto e alla mia cortese
richiesta di perdono, lui mi ha squadrato da capo a piedi. Non so come
abbia fatto ma ha capito che non ho memoria di quei fatti. Forse
perchè a istinto siamo molto simili: due esseri molto freddi e
calcolatori, ma lui decisamente mi supera in stronzaggine e ferocia.
Cosa che non gli invidio affatto. Mi basta Itachi come folle di
"famiglia". Questa cosa, ovviamente, l'ha diverito molto affermando
anche che è il prezzo da pagare per il mio affronto nei suoi
confronti. Bhe almeno da allora si sente appagato e almeno non mi
minaccia di morte. Almeno lui. L'unica nota postiva. Che tormento!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Rivelazioni ***
shy4
rivelazioni
Sono trascorsi dei mesi da quando è accaduto quel salvataggio e
nonostante tenti in tutti i modi di non pensarci. Continua a tornarmi
alla mente. Quel giorno credevo che sarei dovuto andare a scuola,
invece non so per quale motivo ho deciso di fare una passeggiata di
prima mattina. Da sempre vivo da solo o meglio in compagnia di un
tutore: Iruka. Una persona molto dolce e paziente con chiunque, infatti
fa l'insegnante alle elementari. Quella mattina non riuscivo a stare
fermo in casa, quindi ho deciso di uscire di casa alle cinque volendo
fare qualche passo per schiarirmi le idee. Erano quasi due mesi che il
nuovo studente Sasuke Uchiha era arrivato nella scuola, ma non avevo
ancora capito niente di lui. Con presunzione credevo fosse un
montato la cui unica aspirazione fosse di rubarmi la ragazza, fare il
cascamorto con le altre assusmendo tipici atteggiamenti del bello
impossibile e inarrivabile. Ma come si suol dire: beata ignoranza.
Camminavo con calma, tutto era così silenzioso, stranamente
dolce e anche insolito. Solo io, nel mio intimo, mi sentivo straziato
da una inquietudine che man mano che mi allontanavo da casa i miei
piedi quasi incosapevolmente mi stavano portando nella parte di estrema
periferia di Osaka. Una zona non tanto ben vista anzi semmai anche poco
raccomandabile. Frequentata per lo più da tossici, prostitute e
da ladruncoli. Io solitamente non ci metto piede, ma non so per quale
motivo io son andato a finire in quella zona malfamata. Sta di fatto
che più mi avvicinavo più il senso di disagio e di
oppressione: al petto, ai polmoni mi attanagliava l'anima maggiormente.
Invece di provare sollievo, l'idea di uscire mi stava dando la
sensazione di stare sempre peggio. Non so cosa avrei dato per capire
cosa mi stesse succedendo, ma invece l'unica cosa che riuscivo a fare
era quella di proseguire nel cammino. Man mano che mi addentravo nel
quartiere, suoni sinistri popolavano i vicoli, maggiormente la
percezione che mi stessi inoltrando in qualcosa di buio e sudicio, si
stava prendendo possesso dei miei poveri nervi logorati. Mai prima di
quella volta, mi son mai sentito tanto angosciato senza saperne il
motivo. Non son mai stato una persona che esterna facilmente i propri
tormenti, tendo spesso e volentieri a mascherare il tutto dietro ad un
qualche sorriso. Oppure faccio il pagliaccio in modo che la gente mi
possa notare, dato che non spicco come qualcuno di mia conoscenza,
Sasuke, TEME, quindi tendenzialmente mi ignorano. Non sono bello,
non sono intelligente e quindi non spicco di qualità degne di
nota. Non sono bravo a scuola, son di quelli che fanno fatica e semmai
son più abbonato a stare in presidenza da quella vecchia strega
di nonna Tsunade piuttosto che tra le grazie del nostro insegnante
svogliato Kakashi Hatake, che pare avere anche lui una cotta per il
nuovo studente modello: Sauske Uchiha. A me non rimane altro che
il ruolo del giullare goffo, che fa ridere la gente e che ne
combina di ogni per farsi notare. Mi devo spaccare la schiena per
inventarmi nuove bravate e finire in presidenza, anche se ogni volta
Iruka è deluso da me, ma non se la prende e mi perdona. Non me
lo merito ma lui davvero sa cosa significhi perdere i genitori, vivere
senza qualcuno che ti prenda per mano e ti dia sicurezza. Anche Iruka,
come me, ha perso i genitori quando era bambino. Solo che nel suo caso
è stato anche peggio. Li ha conosciuti, io almeno non li ho mai
visti. Però anche per me è stata dura, quindi ... dove
ero rimasto? Ah si, stavo dicendo che non sapevo minimamente dove fossi
e perchè i mei piedi mi stessero portando in quella zona, ma
soprattutto la ragione del mio stato d'animo così alterato.
Non avendo idea di cosa stessi facendo, ad un certo punto ho
svoltato in uno dei tanti labirinti di vicoli sino a che spinto dal
suono di voci mi son ritrovato in uno spiazzo e son rimasto senza
parole alla scena che mi si presentava dinnanzi ai miei occhi increduli.
Da una parte ci stavano dieci elementi, di cui spiccava la chioma rossa
come fuoco, di un ragazzo pelle ossa che mi dava le spalle, vestito di
nero come un becchino. Anche se non lo potevo vedere in volto, tutto di
lui faceva presagire niente di buono soprattutto perchè tra le
mani aveva un ragazzo quasi esangue con labbra spaccate, chioma lunga
nera pece arruffata e occhi pesti. Aveva un viso molto familiare ma poi
la copia originale è apparsa dinnanzi a me. Il viso ovale
perfetto, carnagione quasi cadaverica, espressione da: " sono stronzo e
te lo sbatto in faccia", occhi a mandorla perfetti dall'iride color
onice incandescente, con capigliatura a culo di anatra corvina.
Impossibile che fosse lui, impossibile anche che non lo fosse, dato che
era improbabile che fosse un sosia. Ho pensato seriamente di avere
avuto delle allucinazioni. Stava lì ritto, vestito con la divisa
della scuola alle sei di mattina dinnanzi ad un branco di studentelli
sbarbati da strapazzo, con il rosso che stava facendo fuori uno che gli
assomigliava molto. All'epoca non sapevo fosse suo fratello Itachi, ma
poco mi importava dato che ero completamente fuori di cocomero alla
vista di Sasuke in quel contesto. Non riuscivo sinceramente a capire,
ma dato che era ancora incolume ho capito che era lì per colpa
di quello pestato. E che quindi in qualche modo fosse da solo. Che
bastardi, in dieci contro due, o meglio contro uno. Sasuke poi non ha
nemmeno una grande corporatura rispetto a me è quasi la
metà, anche se ammetto che possiede comunque una fibra forte. Ma
non basta contro dieci energumeni capitanati da quell'elemento poco
raccomandabile. Per qualche secondo son rimasto fermo a guardare ma poi
ti sei voltato verso di me, i tuoi occhi ho avuto come la sensazione
che ti stessero per esplodere dalle orbite. Non sapevo cosa fare
così ti ho salutato. Ora me ne rendo conto che è stata
una cosa imperdonabile da parte mia, ma tanto si erano accorti tutti
che ero lì. Quindi ti ho chiesto come mai ci facessi lì,
tentando di volerti dare una mano senza dare troppo nell'occhio, ma son
stato frainteso o meglio scoperto e quel rossino ha lasciato la presa
dal bavero della maglietta indossata da tuo fratello. Non ho fatto
nemmeno in tempo a udire il tonfo del corpo gonfio di botte di Itachi
che ho avvertito l'alito acidulo di Gaara addosso. Solo quello
però. Perchè per il resto ho visto qualcosa che non
pensavo e non dovevo probabilmente assistere. Accaduto in una frazione
di secondo, tu, Sasuke Uchiha, la persona che più odio a questo
mondo: hai messo una mano sulla spalla di Gaara e con prepotenza lo hai
fatto voltare come una trottola verso di te.
Con una forza sovra umana, l'hai spinto giù con uno spintone
montandoci sopra e cominciando a scagliarti contro di lui a suon di
cazzotti sulla faccia. Il tuo sguardo si è levato verso gli
altri dieci ed è bastato quello per lasciarli tremanti in
disparte. Il tuo sguardo intimava che nessuno si mettesse tra te e il
rosso.
Infine con grande stupore di chiunque, riportavi lo sguardo omicida sul
rosso, ridotto oramai peggio del tuo fraello Itachi come condizioni,
sibilando queste parole:
- " Non devi, minimamente sfiorare quel DOBE, se qualcuno deve
fracassargli la testa son IO. Hai capito stronzetto?"- e
dopdichè non hai dato modo nemmeno che lui potesse
controbattere, ma come poteva dato che stava messo malissimo con labbra
spaccate e sanguinolente, colpendolo ulteriormente al viso. Poi
è accaduto qualcosa di strano. Hai mollato come se quel ragazzo
scottasse, di colpo. La tua espressione diventava del tutto vuota, sino
a ricolmarsi della solita espressione conosciuta. A pochi passi di
distanza tu e quel ragazzo, stesi a terra. Io tremante e con gli occhi
rossi che mi bruciavano, ma senza piangere. Tuo fratello che rideva
come un matto, seppur tossiva si è rimesso in piedi e mi ha
guardato con occhi ed espressioni strane. Indecifrabili, ma anche
indagatori, sornioni e folli. Non saprei dirti, ma la sensazione non
è durata a lungo perchè ancora non cosciente ti sei
avvicinato a me. Alzandoti in piedi mi hai abbracciato, dicendomi:
- " Dobe, sei un idiota...che cazzo ci fai qua? Vattene a casa.
Riposati e dimenticati di tutto questo...stai bene vero?"- ed io non ho
avuto modo di risponderti, perchè mi son aggrappato a te. Tutta
la paura provata, tutto quello strazio che non so da dove provenisse
l'ho riversato su di te. Con lacrime copiose che da decenni tenevo
dentro e che tu in qualche modo hai smosso. TEME tu mi hai salvato da
quella persona che voleva farmi del male, ma non solo. Tu non lo sai ma
mi hai salvato da una eternità di finzioni, di maschere
indossate. Un dolore che pensavo di non possedere, ma che giorno dopo
giorno mi stava lacerando l'anima.
Tu ora mi odi, lo so. Lo percepisco da ogni sguardo, da ogni gesto. Non
pensi che io sia tanto normale, è vero sono un idiota. Sono un
pagliaccio ma sono molto più simile a te di quanto tu sia
disposto ad ammettere. Per questo ti sto accanto, perchè un
giorno trascorso a litigare o a fare pugni con te è meglio che
rimanere da solo in mezzo a persone che considero solo io amiche. Ma a
loro forse sto appena simpatico, ma solo se faccio lo scemo. Non
importa quanto mi sforzi per loro rimango il solito giullare, tanto che
quando assumo diversi comportamenti e magari poi sono un po' infantile
osano dirmi: " sei il solito testa quadra." Ti assicuro che è
ogni volta una batosta, ma fingo oramai che non mi importi. Infatti non
reagisco. Avevo perso la speranza di trovare qualcuno che potesse darmi
filo da torcere che mi notasse nonostante il mio essere stupido,
inutile e insulso. Tu litigando con me, non lo sai, ma ammetti che io
esisto. Sei l'unica persona che mi tratta da umano. Tu con quello
sguardo strafottente mi vedi per ciò che sono. Un idiota
rompiscatole, però per te sono questo. Tu mi capisci e vedi
ciò che indosso. Una maschera e so che lo sai, lo noto da come
ti poni. Nonostante tu sia uno stronzo, però mi tratti da pari
rivale.
Queste cose son per me fondamentali tanto che ho smesso anche di
considerare allettante Sakura. Anche se l'amo, alla fine mi sto
rendendo conto che l'amicizia con un ragazzo è qualcosa di
prezioso e quindi mi dispiace informarti che tu sei per me come un
fratello che non ho mai avuto. Mi vergogno spesso di questi sentimenti
ed è per questo motivo che quando mi rivolgi il tuo sguardo
freddo, ma le parole che pronunci son di invito a condividere qualcosa
di esclusivo: solo io e te. Io arrossisco, io mi emoziono. Spesso
vorrei prenderti sottobraccio e trascinarti via. Un fratello, ora
so cosa significa averlo. Tu non lo sei sia chiaro, ho ben presente che
possediamo dei cognomi diversi e anche fisicamente, come
caratterialmente siamo diversi. Ma come spiegarti, io sento con te un
legame. Un legame che non voglio che si spezzi mai e se ti capitasse
qualcosa o ti facessi inghiottire da quelle tenebre che hai mostrato di
possedere. Io mi batterei per te, al fine che tu possa vivere una vita
normale. Perchè ho la sansazione che tu possieda qualcosa di
strano, non di tuo, ma di ereditario come fardello di famiglia. Ho
questa sensazione che tu assolva dei compiti che qualcuno ti ha
imposto. Non so cos'è e so anche che tu non me ne parlerai mai,
ma forse col tempo si.
La mia speranza è che tu mi permetta di starti accanto ancora un
po' in modo che anche se sono una tortura, possa proseguire il viaggio
chiamato vita insieme a te, perchè è dannatamente
divertente ed io non ho intenzione di starti lontano...mio caro
fratello di svenutra. Parola di DOBE, è una promessa io non ti
lascerò mai tanto facilmente, mi dispiace per te!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Novità ***
shy5
novità
Da qualche tempo Sasuke mi sta tollerando maggiormente, dall'accaduto oramai è trascorso praticamente un trimestre.
Ma la sua compagnia non smette di darmi qualche problema. Ovvero:
quando lui mi è vicino, il cuore comincia a pomparmi stranamente
il sangue dappertutto anche in zone che solitamente sono un po' strane
in presenza di un maschio. Mi accadeva solamente in presenza di Sakura.
Ah, la novità è che Sakura ultimamente non rivolge
più la parola a TEME. Non ho la minima idea del perchè lo
faccia, ma una cosa è sicura: Sasuke aveva ragione a
considerarla una piattola. Appena si è fatto amico me o altre
persone, lei ha gettato la spugna, ma chi si crede di essere? Ah, credo
proprio che la cotta decennale che nutrivo per lei sin da quando ero in
fasce si sia consumata del tutto. Lui ha questa capacità di
farmi vedere le cose in un altro modo e anche in altre angolazioni, che
io da solo sinceramente, non ci arriverei mai. Vedesi Sakura Haruno,
per l'appunto. Una volta mi sarebbe costato maggiormente ammettere
determinate cose, ma dopo quello che è successo: posso dire
sinceramente con più tranquillità che la routine di
andare a volte a trovare a casa il TEME è quasi piacevole.
Apprezzo anche suo fratello Itachi che a quanto pare è
più gay che bisex, anche se lui porta a casa ogni giorno almeno
tre ragazze diverse per fascia oraria della giornata. Ma sinceramente
non giudico, convivo con un tutore che è gay, quindi alla fine
non ho minimamente pregiudizi. La cosa che mi chiedo è ma Sasuke
è realmente etero? Non fraintendiamoci, so che è
piuttosto virile e anche stronzoide, ma il punto è che oramai
son mesi che lo frequento assiduamente e non gli ho mai visto fare
nulla che mi faccia capire che come ragazzo della nostra età,
sedicenne in preda agli ormoni, abbia interesse per il sesso opposto.
Non possiede video porno, nè giornalini, nè tanto meno
quando tento di instaurare una conversazione al riguardo esprime
opinioni. Cosa che invece Itachi è davvero sconsigliabile fare,
se no attacca un bottone che ti sfianca sino a mesi-anni dopo, da
ritrovarsi vecchi e barbuti. Son esattamente l'uno l'opposto
dell'altro. Itachi è piuttosto sfrontato, stronzo ma anche
piuttosto alla mano. Sasuke è sfrontato, stronzo ma piuttosto
riservato, chiuso e anche impossibile capire cosa diamine pensi nei
lunghi silenzi in cui si immerge, fissando anche punti vuoti per minuti
interi. Guai a destarlo potrebbe prenderti a pugni senza motivo. Itachi
è molto provocatore ha l'ira facile, ma è portato alla
dialettica difficile che alzi le mani. Sasuke non parla, ti fissa e ti
mena pesantemente. Sinceramente però se devo proprio
confessarlo, mi trovo solo a mio agio con TEME. Perchè? Non ha
la minima idea, ma sinceramente ha importanza?
L'unico fastidio è che arrossisco e lui pare essercisi oramai
abituato, o come penso io, rassegnato. Il cuore duole quando non siamo
insieme, o magari, non frequentiamo gli stessi corsi o magari sta con
altri e io son relegato con il vecchio giro che nonostante tutto non
riesco ad abbandonare del tutto, ma forse non dovrei proprio farlo. E
poi ci si è messo anche Kiba a darmi fastidio. Una volta eravamo
amici, ma da quando ho deluso le speranze della sorella di Neji, come
cavolo si chiama? Bhe mi odiano entrambi. Ex migliore amico e fratello
della tizia che mi veniva dietro. Ma alla fine ci si è messo
Kiba un due anni fa insieme, mentre io son rimasto a bocca asciutta,
allora che si lamenta?
Come sempre ho questa tendenza a divagare, una cosa che Sasuke mi fa
sempre notare, ecco ancora una volta torni sempre nei miei pensieri e
come sempre sospiro, il cuore si stringe in una morsa e mi guardi
storto. In questo momento siamo in camera tua, seduti uno accanto
all'altro sul tuo letto quasi matrimoniale a guardare un film spinto
horror che più che altro pare un porno splatter. Ce l'ha passato
tuo fratello Itachi, ma il punto è che non sto guardandolo
minimamente perchè il mio sguardo è fisso sul tuo viso
inespressivo. Tu pare che non ti sei nemmeno accorto che ti stia
fissando, mangi in modo disordinato a manciate i popcorn. Strano, da te
mi sarei aspettato maggiore cura nel mangiare invece sei sempre
svogliato a casa. Distratto, come se non te ne fregasse niente che
qualcuno ti guardi. Ma forse, temo una cosa peggiore, che ci sia o meno
non ti fa la differenza. Ultimamente stenti quasi a rivolgermi la
parola. Anche se con lo sguardo mi richiami, ma pare più una
cosa da padrone con un cane, si intende che il fido della situazione
sia io. Come un cretino io credevo che fosse un tuo modo di fare,
almeno questo all'inizio. Oramai però è una cosa
assodata, quindi mi pare che io ci sia o meno a te non fa molta
differenza. Spesso siamo in silenzio e alle volte tu ti stendi,
poggiando la testa sulle mie gambe. In quei momenti mi fissi con i tuoi
occhi molto scuri, senza filtri, con la tua inespressività
immutata. Però nel tuo sguardo non c'è odio, o
risentimento, son tranquilli: mi guardi e basta. Anche se lo fai con
intensità e mi scombussoli da cima a fondo. Tremando come una
foglia, con la paura di essere scoperto. Ma di cosa? Non lo so. Temo
che tu possa carpire ciò che io stesso stento a comprendere,
farlo tuo e renderlo a tuo vantaggio, umilandomi come al tuo solito.
Invece mi poggi a volte le tue dita affusolate sulla guancia, saggiondo
le mie cicatrici parallele. I tuoi occhi si sochiudono rendendo ancora
più intenso il tuo sguardo sulle mie guance che a poco a poco,
tendono a diventare viola di imbarazzo. Ammetto che è piacevole
quando mi " coccoli " a modo tuo. Mi fa sentire meno solo e sotto sotto
ammetto che io sia una persona che AMA il contatto fisico. Con i miei
amici spesso son uno che tende ad abbracciare, dare pacche sulla
spalla. Quindi tendo a cercare un contatto fisico. Il punto è
che riceverlo da parte di un monolite come il TEME, rende il tutto
più unico che raro e anche dannatamente insolito. Forse, sto
esagerando, insomma magari son solo un po' stranito che siamo agli
antipodi e lui sia così diverso da me. Però devo
ammettere che certi suoi comportamenti son strani e travisabili. Non
quanto le mie reazioni fisiche: arrossimenti, batticuore
e...alzabandiera. Si lo ammetto, a volte in sua presenza mi capitava di
arrossire, ma è una cosa ultima questa cosa dell'alza bandiera.
La prima volta che è accaduto, è stato in occasione che
stavamo facendo un pic-nic un sabato pomeriggio con un amico di Itachi
e lui stesso, poi c'eravamo ovviamente io e TEME. Bhe non so come mai,
mi son voltato verso di lui, Sasuke, mentre stava per addentare un
pomodorino ciliegina, che mi son soffermato a osservare come un ebete
le sue labbra. Penso di aver immaginato e pensato di essere quella cosa
che lui addentava, che qualcosa tra le gambe si è stirato troppo
e ho assunto la tipica espressione del: " prego, i neuroni son andati
altrove. Pregasi di richiamare più tardi perchè il
cervello è spento. Causa: erezione in corso." Quindi di sicuro,
avevo dipinto in volto una espressione non troppo intelligente. Fortuna
vuole che dietro di noi ci fosse quella idiota della Haruno Sakura,
quindi Sasuke ha pensato che fossi in estasi per colpa sua. Tanto che
mi ha guardato in modo quasi arrabbiato, che questo non l'ho mica
capita. Mi ha guardato male, assumendo una espressione indignata e
offesa come se tra le righe non apprezzasse che non guardassi
lui?! Bho, non lo comprendo e questo aumenta dannatamente il suo
fascino come anche la certezza che io provi delle cose ambigue per
essere semplicemente un amico.
A volte mi domando se io non sia strano, ma al contempo mi circondo
sicuramente di amici alquanto particolari. Ultimamente Sasuke e Gaara,
son in rapporti diciamo distesi. La cosa sorprendente è che il
rossino mi abbia chiesto scusa, nel farlo sia divenuto Monocromaticred
man vestito di nero. Una scena che se l'avessero filmata nemmeno io ci
avrei creduto rivendendola in televisione. Quindi devo essere sincero,
non so cosa pensare di questa relazione a 2 con Sasuke, mi pare che a
volte siamo in sintonia e devo dire la verità: per la prima
volta posso essere me stesso e a quanto pare da lui ricevo, onde di
apprezzamento a fatti compiuti. Non so come spiegare ma per la prima
volta non devo essere il solito chiacchierone. Anzi a volte mi
sorprendo che sia più TEME a parlare di me, questo a
testimonianaza di quanto io stesso mi conosca poco e questo devo dire
che non è un male, semmai favorisce che io possa essere
più me stesso. Mette però in risalto quanto io sino ad
ora abbia indossato quella maschera di giullare. Anche se devo dirla
tutta oramai è sgretolata del tutto, forse non lo voglio
ammettere Sasuke mi sta facendo crescere. Chissà che magari
anche io non gli stia dando qualche cosa, speriamo di positivo e non
che sia una cattiva influenza. A me pare sempre uguale, però
ammetto che non darei mai il mio posto a nessuno rispetto al stare
gomito a gomito con una persona si chiusa: ma dannatamente interessante.
La novità è questa: che mi sto sorprendendo a rimanere
spesso incantato a guardare come lui viva la sua vita, mentre per la
prima volta la mia mi appare triste e vuota. Non da quando ci sta lui,
si, Sasuke. Pensavo inizialmente che mi avesse rovinato l'esistenza,
forse nella realtà mi ha dato una spinta e sto per la prima
volta sperimentando cosa significhi vivere per davvero. Mi son anche ripromesso di rimanergli accanto sino a che non ritroverà la memoria. Altro argomento tabù e che ci fa rimanere su un filo sospeso, che sinceramente è abbastanza fastidioso. Ma proprio per questo mi spinge a volerlo aiutare, mi dispiace che non si ricordi. Conoscendolo temo sempre che si possa prendere uno shock nello scoprire cosa sia accaduto, rendendo ancora più complicata la nostra attuale situazione non ben definita. Non siamo amici, ma nemmeno nemici. Mi ostino a stargli accanto, a fare l'amicone per forza. Lui mi tollera, ma forse son avvetato però è ancge vero che non mi manda via seriamente e che quando il giorno a scuola ci ritroviamo lui esiga che gli stia intorno. Questo ovviamente una volta mi avrebbe reso come dire: intollerante mentre ora, mi riesce a fare andare avanti e a tollerare una cosa chiamata scuola con cui non son mai andato daccordo. Se lo avessi pensato un tre mesi fa, mi sarei ammazzato da solo. Sasuke, nonostante la sventura accaduta, è la cosa migliore che mi sia mai capitata sino ad ora. Mh, forse ancora una volta esagero...mi sa che son
troppo strafatto di dolci e ora infatti tu mi guardi male. Io appena
boffonchio un va al diavolo non convinto, ma non ti guardo negli occhi,
tu ovviamente ti arrabbi. Al solito mi aspetto che mi picchi,
svolgendosi così una scentta già vista. Infatti ci provi,
ma per qualche strana ragione riesco a schivare il colpo diretto alla
testa, un cazzottone. Perdo l'equilibrio, gli occhi miei son chiusi e
ti travolgo. Ti schiaccio sotto tutto il mio dolce peso sul materasso.
Ho gli occhi chiusi, avverto delle fitte allo stomaco, forse nell'urto
mi hai dato un qualche colpo per attutire la caduta. Non saprei
sinceramente, son intontito tanto che mi ronzano le orecchie ma le
labbra son adese a qualcosa di morbido. Non so esattamente cosa, sento
però un formicolio all'altezza della guancia che mi solletica in
modo regolare. Poi noto che è il tuo respiro. Mi azzardo quindi
ad aprire gli occhi lentamente e rimango senza fiato: nel travolgerti,
sono sdraiato addosso a te, o meglio su di te. Le
mie labbra accidentalmente siano sulle tue...quindi
strizzo gli occhi in attesa che tu mi picchi selvaggiamente, perchè so già come si svolgeranno i fatti. Un film prendere a scorrere nella mia testa: in cui mi urli contro, mi uccidi di botte e mi mandi per sempre via dalla tua casa e tremo solo al pensiero, perchè non voglio che accada. Allo stesso tempo non ho la forza per staccarmi da te, o forse non voglio? Invece
trascorrono lunghi estenuanti secondi, ma non accade niente. Questa
fose è la reale novità di oggi: che tu non reagisca ma
semmai sia con gli occhi chiusi e con le tue braccia affusolate mi
stringi il collo.
Il cuore mi batte a mille, non sapendo se sia un sogno o meno, colgo
l'occasione di vivere ancora un po' questa vana illusione chiudo quindi
gli occhi assoporando il tuo respiro e il tuo sapore, prima di cadere
dal letto svegliarndomi da solo nella mia stanza vuota e buia.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Conseguenze Inevitabili ***
shy6
conseguenze inevitabili
Le mie labbra son sulle tue, strette ma anche adagiate sulle tue che
son moribide e sanno di succo alla pesca. Quello l'hai appena finito di
bere. Sarebbe magnifico se qualcosa all'altezza del mio bacino non
volesse trapanarti. Esatto, nel momento più bello qualcosa va a
risvegliarsi. Non capisco nemmeno perchè proprio ora,
dannazione. Maledetti ormoni, ma forse non è quello: sei tu che
me lo provochi. Rimani ancora sotto di me e ti strusci addosso,
decisamente strano. Credo seriamente di stare sognando, un contesto
hot. Col fatto che spesso ci vediamo ogni fine settimana, magari
è divenuta una cosa da routine ritrovarci e quindi anche i sogni
si stanno adeguando. Il fatto non è il luogo, ma il contesto:
sino ad ora, non ti ho mai sognato così e anche le sensazioni
non son mai state così vivide. Avrei bisogno di riflettere,
cioè io ti ho sognato già ma inizialmente come un riccone
scroccone che mi rubava la ragazza. Sakura ha smesso di piacermi e ora
non so che diamine mi stia accadendo che faccio certi pensieri, sogni,
erotici su uno che inizialmente odiavo a morte. Le tue gambe si sono
attorniate al mio bacino e ti stai strusciando contro di me anche di
bacino. Noto che anche tu là in mezzo non sei messo tanto meglio
di me, ma facendo così non fai altro che peggiorare la mia
situazione psico-fisica già precaria. Infatti ti mollo là
senza nulla come appiglio di bacio e ti assalto la giugolare, si fa per
dire, con un mega succhiotto o almeno questa è la mia
intenzione. Con mia grande sorpresa, anche sta volta, mi lasci fare
senza opporre resistenza. Continuo a pensare che sia troppo strano e da
te che non ami nemmeno tanto il contatto fisico alla fine sia strano
che tu mi lasci così carta bianca. Non sei uno così
arrendevole, per cui ho deciso di andare sino in fondo a questa
illusione in fase rem definita sogno, in soldoni. Le sensazioni che mi
regali son intense e mi paiono così vivide che il cuore mi
duole. I tuoi ansimi di leggero piacere per mano mia, non fa altro che
aumentarmi la libido. Vorrei andare oltre, ma io stesso son alle prime
armi come esperienza in fatto di uomini e poi non son mai andato
nemmeno con una ragazza oltre la prima base. Ovvero un succhiotto o un
bacio. Non sono mica come Kiba o Neji o altri miei amici, che almeno
son anni o mesi che stanno in modo stabile con una ragazza. Io ho avuto
delle esperienze fugaci estive ma più quando ero tredicenne che
ora, quindi fa una bella differenza. Tu non so se hai avuto esperienze,
ma dato che siamo nel mio sogno sinceramente non so quanto sia
importante la cosa. Mi fermo un attimo, ti rimango a cavalcioni
guardandoti negli occhi, non so perchè lo faccia: ma ho la
terribile paura che tutto questo anche se puro frutto della mia
immaginazione, possa ripercuotersi anche nella realtà. La paura
di forzare la mano, la paura che se andassi oltre nel sogno, una volta
sveglio io comunque vorrei questo ed altro nella realtà. Non
saprei più acconttentarmi del fatto di starti accanto e basta,
ma forse già questo è evidente dal fatto che stia
sognando questo tipo di cose inusuali. Non so cosa sia a spingermi ad
avere questo legame con te, ma so che è lì e fa male.
Ogni giorno di più mi fa male, non so come liberarmene.
Dall'altra se lo facessi so che non potrei tornare indietro. Nonostante
tu mi detesti, alla fine non mi allontani con il muro impenetrabile
della tua indifferenza. Da sempre son stato l'unica persona che ti
facesse perdere le stafffe. Non ne ho mai capito il motivo, forse
nemmeno tu, del perchè tu con me perdi le tue miriadi di
maschere. Eppure so che le mantieni ancora di più stabili e io
non ce la faccio a smascherarle tutte. Alla fine non posso mica
forzarti, violare la tua persona. Forse è questo che mi ferma
ora. Non voglio affrontare me stesso e te insieme. Se ci fossero delle
conseguenze: non potrei sopportarle, se questo comportasse
allontanamento o confusione su ciò che provo che mi pare troppo
sbagliato.
Tu mi guardi con i tuoi occhi grandi e allungati da gatto, però
il tuo sguardo è acceso da libido e ora son molto arrabbiati.
Riconosco in te il solito TEME sfrontato che mi fissa con sufficienza,
anche se sa di altro lo sguardo che mi rivolgi ora: di sorpresa e anche
delusione, no meglio insodisfazione. Infatti lo manifesti anche a
parole:
- " chi ti ha detto DOBE, di smetterla? Forza vieni qui e continua..."-
nonostante ti metti sdraiato in posa molto provocante, non me la fai
Sasuke, ti fisso ancora con occhi pieni di orgoglio ferito. Non so
perchè mi senta così, non ne ho la minima idea. Dopotutto
è tutto nella mia testa, non è reale, quando tu ritorni
all'attacco e mi sconvolgi:
- " Dobe per l'ultima volta: torna giù e vedi di darti una
mossa. O pensi che sia un sogno questo?"- mi fissi in modo omicida, ma
le tue labbra son dannatamente vicine. Posso ancora percepire il sapore
di pesca appena gustato poco fa. Ma son ancora convinto del contrario,
che sia tutto irreale, così mi dai un morso assestato al labbro
inferiore facendomelo quasi sanguinare. Il dolore è troppo
infatti ti spingo via. Apro gli occhi nuovamente per il dolore. Il
sapore rameico tipico del sangue si impossessa della mia lingua. Lo
sputo, mi fa troppo schifo. Lo schizzo di saliva e sangue, si va a
depositare sulle sue lenzuola. Tutto questo è reale?
Il mio sguardo rimane a fissare la mano su cui è andato finire
in parte lo sputo di poco fa. Poi respiro a fondo, in preda quasi ad
una crisi isterica, tento di rimanere calmo. Cosa ho fatto? Tutto
quello che temevo si è realizzato, ovvero che l'ho baciato ora
sa cosa provo e come temevo lui l'ha presa come una sorta di diversivo.
Non prova di certo quello che io provo. Lo testimonia dal fatto che non
è affatto allibito e impaurito come me. Vero anche che siamo
completamente diversi, ma so che Sasuke non è uno che si fa
baciare con tanta leggerezza per cui penso che si voglia solo
divertire. Abbasso lo sguardo e chiudo gli occhi. Lacrime di
frustrazione vanno a solcare le mie guance che ora son tiepide.
L'eccitazione di poco fa è scemata del tutto, lasciando il posto
solamente a frustrazione, delusione e anche commiserazione per me
stesso. Come sempre non son bravo a scegliere le persone di cui
invaghirmi. Penso che sta volta, sia peggio della cotta storica con
Sakura. Qui i miei sentimenti son aggrovigliati attorno a riconoscenza,
a curiosità quanto anche al fatto che è stato il primo a
trattarmi da persona. Ma anche lui ora, mi ha deluso. Non so cosa fare,
quindi rimango fermo, stringo i pugni e vorrei essere altrove. Da parte
tua avverto solo il tuo sguardo che mi trapassa da parte a parte, non
so con che sentimento ma sinceramente non mi interessa. Poi mi spiazzi.
Avverto le tue calde braccia affusolate, che mi stringono forte. Le tue
labbra che si accostano al lobo dell'orecchio sinistro. La tua voce mi
solletica il cervello, ma in un primo momento non faccio caso a cosa
dici. Tanto che l'eco del significato di quelle parole, mi arriva a
scoppio ritardato, come anche la mia reazione.
- "Dobe, te lo sto chiedendo per favore. Riprendi quella cosa di poco
fa. Non farmelo dire una quarta volta...baka"- inizialmente stento a
crederci di aver appena udito quella frase. Infatti, in un primo
momento, istintivamente penso che tu sia crudele ancora più
di quanto potessi immaginare: possibile che tu sia così stronzo?
Ma poi mi costringo a guardarti e riamngo senza fiato.
La visione di te: rosso in viso, che mi fissi in modo lampeggiante e
imbarazzato. Non so se ridere o prenderti a pugni. Non ho la minima
certezza che tu non stia recitando, quindi ti guardo duro. - " Sasuke,
sinceramente sai l'entità di quello che mi hai detto? Vero?"- il
mio tono è rauco, odioso strascicato quasi stento a
riconoscermi. Tu sussulti e il tuo sguardo si accende di ira, ma poi ti
spegni e divieni come ha fatto Gaara: monocromatic red. Non capisco
niente, sinceramente ti fisso ancora e ancora, perchè temo che
un qualche alieno si sia impossessato del tuo cervello o sia un clone
per mettermi alla prova. Troppo strana come situazione ed inusuale che
tu sia così: dolce, timido e arrendevole, stuprabile. Ok
l'ultima è una cosa che devo farci i conti dopo in separata
sede. Il tuo silenzio è eloquente denso di significato, che a me
però non arriva. Per la prima volta mi rendo conto di quanto
siamo diversi e che così non va. Mi accingo quindi a scendere
dal tuo letto, rimanendo però seduto in tensione sul ciglio del
materasso dandoti le spalle. Ancora aspetto che tu mi dica qualcosa,
forse il reale stronzo son io. Purtroppo però lo sai quante
prese in giro ho ricevuto a livello sentimentale sia come amicizia che
come amore. Quindi non posso fare altro che comportarmi da codardo e
fottuto bastardo. Il mio cuore sta già implodendo, così
so anche che ti sto mettendo con le spalle al muro, ma non posso sempre
fare io la prima mossa TEME.
Quasi mi lasci andare via che la tua mano si arpiona al mio braccio e
mi trascini giù sul materasso. Mi spingi giù placcandomi
con una forza sconosciuta forse a entrambi, con tutto te stesso e il
tuo corpo caldo. Mi arpioni con le mani, costringendomi ad alzare le
braccia verso l'alto. Mi blocchi, mi imprigioni con il tuo sguardo
furente. Il mio corpo si arrende troppo facilmente, ma la mia mente non
vacilla. La mia anima guerriera ti scruta ma per me questo non è
ancora sufficiente. Infatti tu sbuffi di insoddisfazione, mi fissi in
modo omicida, ma mi spiace dirlo in questo contesto non attacca. Prova
ancora, perchè se suonerà il campanello game over di
certo non è colpa mia. Ti avvicini a me e mi sibili contro: -
"Dobe, cosa devo fare per farti capire che GRADISCO ..."- e qui ti
intoppi, hai risvegliato la mia curiosità lo avrai notato che ti
sto fissando con occhi sgranati. Le labbra si son arricciate per
carpire meglio quello che stai per dire, tu appena sbianchi per poi
rimporporarti di colpo tutto il viso. Dalla radice dei capelli sulla
fronte, al mento. Una maschera di imbarazzo, però non posso fare
niente ti ci sei voluto ficcare te in questa situazione. -" che
gradisci TEME?"- ti incalzo con una voce roca e spaizentita che ancora
stento a riconoscere. Tu sussulti e scansi il confronto di sguardi
altrove, ma non demordi vedo in te una lotta interiore che mi fa
sperare in una tua risposta. Una risposta che potrebbe risolvere questo
limbo in cui siamo immersi entrambi di delineare meglio i ruoli che
giochiamo. Siamo come due aquiloni collegati da un filo sottile come un
rasoio, tralasciando anche che siamo in una età molto
particolare. Ogni relazione, ogni conoscenza fa di noi ciò che
saremo in futuro nei prossimi dieci anni. I cambiamenti avvengono
proprio ora. Quindi dannazione fammi capire qualcosa.
Impercettibilmente ti sposti e mi osservi con aria torva. -"Dobe, tu
cosa vorresti sentirti dire?"- ed ecco che mi deludi e una ira si
impossessa di me. So che puoi darmi quella risposta, così ti
guardo penso in modo deluso. -" pensavo che tu Sasuke, fossi una
persona che pensasse con il proprio cervello...ma evidentemente mi son
sbagliato..."- ti rispondo così perchè è la punta
dell'icebearg della delusione che mi stai facendo provare, ma non ho
voglia di rimanere ancora qui per molto ancora.
Proprio quando mi stavo per arrendere, tu mi hai risposto. - " Naruto,
sei uno stronzo..."- beh questo l'ho sentito, ma mi hai risposto a
fatti. Appoggiandoti contro di me e baciandomi in modo molto dolce, ma
anche sensuale.La tua lingua si è posata sulle mie labbra
saggiandole, mi hai anche morso. Il mio viso, oltre che occhi sgranati
di stupore, si è colorato di un rosso vivido. Nemmeno nella
più rosea della immaginazione e speranze, potevo riuscire a
ottenere una visione di lui in questo modo. Occhi chiusi, espressione
dolce arrendevole, una vena ostinata nel voler condurre lui le danze
che ora ci coinvolgono nel bacio alla francese. Lingue che si toccano,
che si allontanano, che si aggrovigliano. Il suono del mio ansimare che
viene più riprese spento in gemito strozzato in gola. La libido
che mi sale dalle mutande che si scontra con quel sentimento di stomaco
perforato da farfalle imamginarie, misto a confusione totale cerebrale
e anima che canta la IDA della gioia. Non so perchè con te debba
provare tutto questo, ma penso che tu mi abbia riposto a fatti di
quello che stiamo affronttando. La tua insicurezza nel baciarmi ora, la
amo già. Le mie mani si intrecciano alle tue e credo che con te
la cosa fantastica sia: che per certe cose non ci sia bisogno di
parole. Ci intendiamo molto di più con silenzi e con le azioni,
questo ovviamente spaventa entrambi, perchè è
dannatamente bello avere al proprio fianco qualcuno che sa esattamente
cosa provi. Al contempo è pericoloso, perchè potremmo
compiere passi falsi e ferirci mortalmente a vicenda, ma per ora tu
stai sforzandoti e forse quello che stava scappando ero io. Mi faccio
quindi perdonare coccolandoti tutta la notte in modo un po' inusuale
per essere solo conoscenti, amici...forse siamo qualcosa di
incestuoso.Come due fratelli di Karma avverso che si esplorano, per
sentirsi meno soli in notti come questa di insulsa quotidianità
spenta e che a noi va molto stretta. La conseguenza inevitabile di
questo incidente: è che ora non riuscirò più a
staccarmi realmente da te, TEME, parola di DOBE.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Dove ci sei tu, c'è casa ***
shy7
dove ci sei tu, c'è casa
La realtà delle cose è ben diversa da quella che spesso vogliamo far credere agli altri.
Da quella volta che ci siamo baciati sul mio letto, venendo quasi
scoperti da Itachi, è trascorso quasi un mesetto. Non ho avuto
nemmeno modo di rendermi conto di quello che è accaduto,
perchè son stato preso dal fatto di avere intrapreso una
alleanza con la famiglia Subaku. Si sai benissimo oramai di cosa mi
occupo, diciamo la verità è trascorso in realtà
due settimane, da quando ti ho confessato cosa combino io con questa
famiglia...Bhe stavo dicendo? Quindi io e Gaara attualmente siamo
alleati, se si considera che per la maggior parte del tempo tenti di
fottermi la persona che mi piace e fottere me. Nella realtà
è un allupato. Dettagli che non voglio approfondire, dato che mi
son abbastanza "sbottonato". Ecco ora uso pure dei termini del DOBE,
non ci posso credere.. Come stavo dicendo, il mio attuale
problema è che spesso non faccio altro che andare da scuola a
casa, da casa a fare ronde notturne con Gaara per monitorare che non ci
fottano locali. Alla fine mi son messo a servizio della sua famiglia.
Almeno questo tiene fuori dai guai, mio fratello e torna a far comodo
che una famiglia di soli due elementi si affidi ad una che è
composta bhe da una schiera. I Subaku son una famiglia molto prolifica.
Sol nella famiglia di Gaara son almeno in tre fratelli. Due maschi e
una ragazza. Tutti molto agguerriti, tosti quanto vichinghi e paiono
molto sadici. Seppur l'unico più fuori di testa ci devo proprio
avere che fare io, che fortuna eh?
Con il DOBE la situazione è rimasta letteralmente in sospeso.
Non so perchè, ma da qualche tempo non riesco a stargli accanto
senza non avere delle strane voglie. Dapprima pensavo fossero delle
fantasie da malato, o meglio erano cose che se mi sorprendevo a
pensarle mi schiaffeggiavo da solo. Oppure insultavo il DOBE senza
motivo, provocando in lui sgomento e tristezza, cosa che mi faceva
sentire maggiormente in colpa e frustrato. Senza capirne il motivo.
Infine bhe, l'ultima volta che ci siamo visti è accaduto che per
la sua sbadataggine, la sua goffaggine sia accaduto un incidente.
Mi è caduto sopra accidentalmente e mi ha baciato, solo che
invece che prenderlo a pugni, ho deciso di lasciare sfogo a ciò
che da un po' di tempo oramai ero a conoscenza...ovvero? Ovvero che il
DOBE ...è una lagna assurda, non sopporto la sua voce, la sua
presenza mi manda in bestia. Ma odio maggiormente quando se ne sta
zitto, o non c'è affatto. Quando i suoi occhi da pieni e vivaci,
divengono vuoti e tristi, soprattutto se è causato da qualcosa
che ho detto o compiuto io stesso. Non sa quante volte, io me la sia
presa con lui senza motivo ma non aveva alcuna colpa. Semplicemente
ammettere a sè stessi, di essere dipendenti di qualcuno
già è assurdo, se poi quella persona è pure
appartenente allo stesso sesso: verrebbe un colpo a chinque. A me,
più che colpo l'ho ritenuto impossibile e da bravo Uchiha, ho
rinnegato e ho accusato un altro essere umano di essere LUI la causa
del mio male. Nella realtà, non soffro di niente semplicemente
è brutto dover già dipendere da un'altra famiglia. Il mio
orgoglio di Uchiha è messo già a dura prova, ma dover
pure ammettere che io sia dipendente da quello scemo di DOBE è
stato per molto tempo dura da digerire. Ancora adesso faccio fatica a
pensarlo, però almeno ho smesso di trattarlo male per quello
anche se di occasioni per arrabbiarmi Naruto me ne dà parecchie.
Non so cosa fare con lui, mi fa dannare l'anima. Eppure senza di lui
devo ammettere che la mia vita sarebbe alquanto bizzarra. Ho a che fare
con due folli, uno è mio diretto parente, Itachi, che tenta in
tutti i modi di scoparmi o meglio forse è una mia impressione,
ma per fortuna si è messo a fare la corte alla bella sorella di
Gaara, Temari, che però non pare ricambiare ma mandi dei teneri
baci al sottoscritto. Il che rende ancora tutto più complicato.
L'altro pazzo è Gaara. Da quando collaboriamo è sempre
appiccicoso. Prima di tutto si è trasferito nella nostra scuola,
suscitando parecchio scompiglio dato che a quanto pare, la madre sia
comunque molto ricca, o almeno la matrigna. Gaara come me ha perso la
madre e padre, in seguito a vicende attorno a cui vi sono ancora dei
processi in corso. Qursto ovviamente non fa altro che aumentare il suo
alone di mistero e di inquietudine, che già sol guardandolo in
faccia ti trasmette. A rendere più complicate le cose, è
il fatto che lui adori il DOBE. Nel vero proprio senso della parola.
Ogni volta che compare, si appiccica come una cozza sullo scoglio al
DOBE, impendendo che io possa in qualche modo parlarci o anche solo
dire ehi ciao. Una piattola. L'unica fortuna è che sia
più grande di un anno di noi, ma durante le lezioni non si
può parlare. quindi ecco spiegato perchè io non abbia
più rivolto la parola al DOBE da quella volta, rimanendo
così incasinati come non mai. Non siamo nè amici,
nè tanto meno nemici. L'unica cosa certa è che siamo
compagni di classe. Basta. Ma quello che ci lega, va ben oltre ad una
semplice conoscenza di compagni di scuola e all'amicizia che tra noi
non c'è mai stata.
Devo dirlo è davvero un casino colossale. Intricato e pare non
avere nè un capo nè una coda. Eppure devo ammettere che
non mi è dispiaciuto è stato piuttosto interessante,
però insomma il DOBE è il DOBE, cioè è
già strano che...che...io continui a pensare a lui mentre il
professore spieghi la mia materia preferita. Algebra. Sta di fianco a
me, ma non riesco nemmeno a guardarlo in faccia. Lui scarabocchia
come sempre qualcosa sul foglio con numeri sgraziati, stondati e quasi
incomprensibili quanto la sua scrittura e anche modo di pensare di
percepire. Cosa darei a volte per essere un grillo parlante e scorgere
cosa passa per quella testolina vuota. Credo che impazzirei, quindi il
dono dell'inconoscibilità è meglio che divenire pazzi del
tutto? No. Cioè, non lo so. Vorrei solamente indietro la mia
vita, vorrei tornare indietro nel tempo per non far accadere
determinate cose che mi hanno incasinato di brutto. Eppure da una parte
so che sto dicendo una marea di fesserie. Non solo perchè so
razionalmente, che non è possibile ma che in fondo alla fine il
DOBE non è così male. Come non lo è Gaara e anche
mio fratello, a modo suo, tenta di tenermi su di morale. Pare che tutti
vedano in me qualcosa che non va. Si preoccupano, persino il DOBE, con
cui non parlo da quasi settimane, mi fissa in silenzio apprensivo. Ma
forse è solo deluso che non gli faccia capire in che situazione
siamo e non ci tengo nemmeno a chiarire. Son troppo incasinato e
confuso al momento. Inoltre come accennavo all'inizio da quando ti ho
confessato del mio lavoro, della natura della situazione familiare, ti
sei ammutolito. Non mi hai detto niente, sei sbiancato: ti sei
allontanato correndo via. Anche se tu pensi che non abbia visto, sul
tuo viso DOBE, scorrevano lacrime. Immagino che tu ora mi disprezzi
perchè ti ho mentito, o forse non ti ho voluto dire niente, dato
che tu mi hai raccontato filo e per segno della tua situazione
familiare che non è delle più rosee della mia. Avevi un
padre e una madre, morti tragicamente in un incidente automobilistico e
tu sei stato l'unico sopravvissuto, perchè tua madre incinta di
te: ti ha dato alla luce, prematuro di un mese prima della tua data
effettiva di nascita. Nato disgraziato ancor prima che i tuoi genitori
potessero "rovinarti". Forse un po' ti invidio, perchè dato
ciò che è stato il mio vissuto, io la famiglia l'ho avuta
anche sin troppo addosso: guarda che risultato? Ti paio una persona
amorevole e in equilibrio, direi proprio di no, anzi semmai pare che io
sia il caso umano da compatire e tu quello normale adatto alla
società. Nella realtà entrambi siamo stati disgraziati,
tu infelice perchè il fato ti ha tolto via la famiglia e io, non
so penso che in un'altra vita di essere stato peggio di quello che sono
ora: quindi secondo la nostra religione buddhista, in questa forma
reincarnata sto espiando a tutte le colpe accumulate nelle vite
precendenti. Chissà magari anche tu, ma di certo chi
raggiungerà il nirvana sarai te e mi lascerai indietro anche sta
volta DOBE. Son convinto che anche in una vita precedente tu mi dessi
tormento, o non so spiegare, questa incredibile alchimia che ci fa
stare appiccicati, nonostante le diversissime storie da cui proveniamo
e caratteri come bagaglio emozionale. Tu sei il sole, caldo:
acciecante, fastidioso ma quando non ci sei, tutto ciò che prima
speldenva di luce e vita, giace morto e inerme. Io: freddo, rifletto la
tua luce, come una sorta di satellite, per cui mi animi. Senza sono una
fredda roccia sferica, si perfetta ma che giace senza vita e fredda.
Quindi in qualche modo so di averti deluso non per il fatto che io sia
un mafioso, giammai, ma che non te l'abbia detto prima che la
situazione precipitasse: cioè che noi complicassero una cosa
già non ben definita. Non ho idea Dobe, cosa noi siamo, so solo
che è fastidioso rimanere da solo in casa con mio fratello che
sfoga le proprie pulsioni con chiunque al fine di non annoiarsi a
vedere il mio muso lungo. (parole sue) Sinceramente credo che le tue
lacrime mi abbiano dato fastidio, perchè avrei preferito di gran
lunga una bella scazzottata virile che vederti frignare come una
donnicciola. Forse mi dà fastidio anche che in ogni occasione,
mi fai ricordare, che, anche io possiedo dei sentimenti. Nella mia vita
mi è stato insegnato che i sentimenti son fonte di debolezza. A
cinque anni, mi è stato quasi proibito di stare accanto a mia
madre, con la paura che divenissi un mollaccione. Anche all'epoca io
obbedii come un perfetto soldatino, affidandomi alle cure di Itachi. Mi
affezionai talmente a lui, che quando tentò quasi di uccidere
mia madre perchè geloso che fossi sangue del suo sangue: ho
pensato di morire. Ma in un certo senso, son morto dentro. Non potevo
affidarmi alle cure materne, perchè mi era stato proibito. Mia
madre era debole come me, sottostava alle leggi assurde paterne imposte
per gelosia che avessimo un rapporto speciale, anche se tra madre e
figlio. La stessa follia che ora consuma Itachi, animava anche mio
padre. Stranamente pare aver saltato me, ma magari mi sbaglio e mi
illudo. Ad ogni modo mi rendo conto che la tua forza risiede proprio in
quella poltiglia chiamata: emozione. Io diffido di lei, quindi diffido
di te DOBE. Non ti capisco e spesso non so cosa e perchè tu
reagisca in determinati modi. Razionalmente parlando, io avrei capito
se mi avessi tirato un pugno addosso, invece no. Sei fuggito via
piagnucolante, lasciandomi solo in preda ad una rabbia cieca. Mi
è costato così tanto dirti parte della mia storia e tu
che fai? Scappi via. Son rimasto davvero deluso da te e quindi...quindi
non so perchè ora son qui con in mano la tua lettera unta e
bisunta, ricevuta da un DOBE, freddo e quasi irriconoscibile alla
soglia della mensa. Non mi hai aspettato e te ne sei andato via,
lasciandomi come un deficiente, con questo pezzo di carta in mano, che
ora dopo due settimane di silenzio e un mese in cui ci siamo...bhe, mi
sto decidendo a capire cosa volerne fare. A gettalra nell'incerenitore
che ho davanti, sinceramente non ne vale la pena. Ma di leggerla?
Sarebbe come darti importanza, specialmente dopo il grande affronto che
mi hai fatto fuggendo via, dopo una mia confessione del genere sul mio
passato. Non lo so, però...al diavolo la apro e vedo che caspita
mi hai scritto, di sicuro stronzate smielate o chissà un elenco
di insulti:
« Caro Sasuke,
prima di tutto
vorrei scusarmi per non aver avuto il coraggio di scriverti prima
questa lettera, ma ciò che sto per dirti forse potrebbe cambiare
ulteriormente il nostro rapporto. Ammesso che ne esista uno. Lascia che
ti spieghi il motivo perchè l'altra volta, son fuggito via come
un vigliacco. Dopo che tu, con tanta fatica, ti sei finalmente deciso a
parlarmi di te...anche se di cose così remote. Ero eccitatissimo
e contento che tu finalmente potessi avere un briciolo di fiducia in
me, tale da spingerti in una cosa abbastanza inusuale per te. Penso che
questo abbia contribuito alla mia reazione, un po', forse: esagerata.
Ma l'aspettativa è tanta, in parte penso sia colpa tua
perchè sei talmente chiuso TEME, che metti soggezione quando
confidi qualcosa. A parte gli schezi, quando mi hai raccontato delle
tue vicende: di tua madre, del fatto che sei stato costretto ad
abbandonarla a sè stessa, credendo ad un ordine paterno
superiore delle cose. In un primo momento, ti ho odiato e invidiato: tu
i tuoi genitori li hai conosciuti. Ma è stato come un fulmine,
come è arrivato si è ritratto perchè mano a mano
che continuavi la storia della tua vita: mi son reso conto, di quanto
nella realtà tu fossi SOLO, seppur pieno di parenti apprensivi
per te. Ma non animati da sincero affetto ma semmai, dalla follia di
tuo padre al fine di renderti uno di LORO. Il fatto è Sasuke,
che mi son reso conto di quanto io sia schifosamente egoista: ho sempre
creduto di essere io la reale VITTIMA, perchè lo sai. Io non ho
mai avuto modo di conoscere i miei e son stato cresciuto dal padrino di
mio padre, un vecchio porco autore di romanzi sconci e un tutore
legale: Iruka. Ma loro mi apprezzano, mi vogliono bene e anche se
strampalati o anche pieni di difetti: ho ricevuto davvero affetto. Tu
invece pare che ne sia completamente a secco, ma ne hai più
bisogno di me, anzi credo che tu nemmeno ti renda conto di quanto ne
sia a corto: tanto che ti sei affidato, alle cure di uno stupido DOBE
testa quadra come me. Quindi ecco perchè, mi son sentito un
derelitto, fallito perchè prima di tutto: ho insistito
più volte, lagnandomi, che tu non mi facessi fare parte mai
della tua vita, futura, presente ma soprattutto passata. Ora capisco
che avevi i tuoi buoni motivi. Spero tu possa accettare le mie
più sincere scuse e sappi che, queste due settimane, di
riflessione, di presa di coraggio son state davvero: una tortura.
Sasuke, vederti da solo per me era straziante, ma capiscimi ne andava
del mio orgoglio, stupido si, ma son pur sempre anche io una persona
colma di difetti e sotto alcuni aspetti: non amettiamo e non amiamo,
mostrare la verità: che siamo più fragili e permeabili di
molte persone. Amiamo però mostrarci in pubblico con delle belle
maschere indossate: la tua di impassibile, la mia esattamente il
contrario, un giullare sempre sorridente. Ma la tua è la
più difficile da togliere. Io ho visto cosa ci sta sotto: un
ragazzo come tanti che è nato in una famiglia sbagliata ,ma che
come tutti, ha bisogno e merita l'amore di qualcuno...mi chiedo se per
caso potrei essere io quel qualcuno...fammi sapere la tua risposta: io
ti aspetto sotto l'acero rosso del cortile, dove ci siamo scazzottati
la prima volta. Quando ti vedrò capirò...noi siamo fatti
così.
Naruto»
I piedi mi portano fuori dalla scuola. Ancora la testa mi ronza per via
dello scampanellio di quella vecchia elettronica campana che segna e
scandisce, le giornate interminabili scolastiche. A lezioni non c'eri,
so esattamente dove stai. Eppure non ho voglia di andare ma i miei
piedi, mi stanno portandoci. Perchè? La testa non fa altro che
ronzare, è pesante, al contempo vuota. Una sorta di ossimoro:
ghiaccio caldo. Una testa vuota e pesante come un macigno di una
tonnellata. Il cuore pieno ma leggero come una piuma. Non capisco il
genere di questo groviglio emotivo, stile gomitolo di lana, che si sta
intrecciando attorno alla mia gola. Faccio fatica a respirare, eppure
non soffro di alun genere di polline. Man mano che mi avvicino al luogo
prestabilito, le mani cominciano a tremare, senza motivo. Le dita son
come rigide, ma fremono come in attesa di qualcosa. Come quella volta
in cui ti lasciai fare: il mio corpo sta avendo la meglio su di me,
senza che io sappia qualcosa. E poi eccoti là, la tua sagoma
familiare: mi dà fastidiosamente fastidio che mi dia calore in
tutto il corpo. Appoggiato al tronco, in atteggiamento di attesa, con
le mani conserte attorno al petto, gambe leggermente accavallate, in
piedi: sei una sfinge. Non si capisce niente di ciò che hai in
volto. I tuoi occhi incontrano i miei e paiono freddi lontani: ho un
estraneo dinnanzi a me, ed io son a pochi metri di distanza. Mi pento
di essere stato così stupido ma qualcosa attorno sta crepitando,
come un rumore di scricchiolii interni. Tu mi parli ma è come se
fossi lontano cento anni luce se non di più. - " Son contento
che tu sia venuto Sasuke.."- sei garbato, ma la tua voce è
distante, forse vuoi tutelarti e mi stai ancora studiando in attesa di
qualche mio segno. Io invece non faccio altro che sentire scricchiolii
che diventano crepitiii. Infine uno schianto a terra di qualcosa rotto
in mille pezzi. Guardo a terra e non vedo nulla, però quando ti
riguardo: vengo investito da una tenerezza, leggo per la prima volta la
intensità del tuo sentimento. Non mi accieca, mi avvolge. Un
calore disumano prende ad ardere dai miei piedi salendo sino alle mie
guance che sento divenire rosse. Sudo, tremo, che mi sta accadendo? Tu
mi osservi, con estrema...tranquillità. Non mi sfiori ma i tuoi
occhi è come se fossero piccole mani che mi avvolgono, che mi
abbracciano che mi attirano a te. Con una lentezza estenuante, tu
maledetto DOBE, mi avvicini a te. Che sia la calamita nascosta che ci
avvicina. Maledetto fato, non capisco perchè sei così
avverso: ma poi è come un ritrovare una vecchia sensazione,
dimenticata da tanto tempo, o forse è frutto della mia
immaginazione. Un calore, al petto, un ricordo: la sensazione di calore
intenso e tiepido al contempo, la certezza di qualcosa che ti attende
quando tu, dopo una intera giornata durata lungo una vita intera, torni
nel tuo nido. Quella sensazione, so di averla già provata e ora
con chi: mia madre. Ma era in un tempo così remoto che non
pensavo di trovare in te DOBE: la mia casa, il posto in cui tornare.
Ora son a pochi passi da te, tu mi guardi sempre nello stesso modo che
io pensavo poco prima dello schianto, che era la mia anima rimasta
cristallizzata dopo la morte di mia madre, ad andare in frantumi, fosse
distante. Invece eri e sei sempre stato più vicino di quanto
pensavo. Siamo vicini e posso leggere l'incertezza che sta divorandoti
dentro, quasi me ne compiaccio, ma per quanto sia stronzo credo di aver
atteso abbastanza. Apro la bocca ma non esce niente, più mi
sforzo e più la gola si chiude. Tu annaspi, nei tuoi occhi
c'è delusione e io chiudo gli occhi, perchè non voglio
vedere quello che sta per accadere.
- " dove ci sei tu, c'è casa...quindi non allontanarti da me.
Perchè se no come faccio a tornare da chi mi aspetta?"- una voce
che proviene da me, è uscita senza che io avessi il controllo.
Non sento niente, interminabili secondi che paiono ore, non
avverto nulla. Nemmeno il tuo respiro. Il nulla assoltio, sino a che
calde lacrime non mie vanno a inondare i miei vestiti della divisa
scolastica e un abbraccio forte, il tuo odore, mi sale sino all'anima,
scaldando le mie vecchie quattro ossicina ancora intere come
impalcatura: come " struttura " rappresentativa di una specie in via di
estinzione. Come un elisir di eterna vita, mi riporti in vita.
Avvolgendoti attorno a me, sancisco e suggello con l'ennesimo bacio a
te rubato, la tua completa effettiva appartenenza al sottoscritto:
un contratto inespugnabile, anche dall'avvocato del diavolo. Mi
dispiace per te DOBE, sei fregato, ora non ti libererai mai più
di me come ospite indesiderato <3!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2265538
|