Duran and Kiyohime's Omake Theater

di DezoPenguin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** That's not What I Think of as Necking ***
Capitolo 2: *** On Target ***
Capitolo 3: *** Stay Frosty ***
Capitolo 4: *** Talking About Breeds Makes Her Cross ***
Capitolo 5: *** She Can Dish It Out ***
Capitolo 6: *** Know Where to Shop ***
Capitolo 7: *** Take It With a Grain of Salt ***
Capitolo 8: *** Heading for the Highway ***
Capitolo 9: *** Teach a Christmas Trick ***
Capitolo 10: *** Promise ***
Capitolo 11: *** This Is Why Yukino Prefers Plants ***
Capitolo 12: *** Tea or Tease ***
Capitolo 13: *** Tug o'Hydra ***
Capitolo 14: *** Loved Ones Are Always Happy to Help ***
Capitolo 15: *** Maybe He's Still Under Warranty? ***
Capitolo 16: *** The Scorpion and the Frog ***
Capitolo 17: *** Take a Winter Trip ***
Capitolo 18: *** The Early Bird Gives Fashion Tips ***
Capitolo 19: *** Hime Rarely Buy Power Tools ***
Capitolo 20: *** Sounds Like Another Stamp Price Increase ***
Capitolo 21: *** Giving Credit Where It's Due ***



Capitolo 1
*** That's not What I Think of as Necking ***


NDT: questa è una traduzione. Potete leggere l'originale qui. Lasciate una recensione se vi va, così potrò tradurla e mandarla a DezoPenguin.

NDA: Quelli di voi che leggono le mie fanfiction di Magical Girl Lyrical Nanoha sanno che alla fine di ogni racconto inserisco un piccolo segmento extra intitolato "Vivio's Magical Omake Theater!" Quando ho cominciato a scrivere per HiME, ho pensato di fare la stessa cosa...solo per imbattermi in due problemi.

1. Questi drabble non sono ambientati nello stesso universo alternativo per cui scrivo, quindi voi lettori potreste trovarli un po' stonati. 

2. Ne ho già scritti sette e sto ancora litigando con la seconda parte del mio universo alternativo.

Quindi sarete costretti a sopportare il mio senso dell'umorismo in questa collezione di vignette, drabble e fanfiction con protagonisti i CHILD.


Il teatrino di Duran-kun e Kiyo-chan!

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

1. That's not What I Think of as Necking

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

Era un tranquillo pomeriggio di un giorno feriale. Kiyohime era raggomitolata sul suo morbido cuscino viola, crogiolandosi sotto un caldo raggio di sole. Era un giorno perfetto perché un’idra felice potesse farsi un bel pisolino.

 Bzzzzzzz.

Eccezion fatta per quella mosca antipatica che insisteva a ronzarle intorno. Il suono era abbastanza irritante, ma quando l'insetto si abbassò per svolazzare dietro la sua terza testa, l’idra decise di averne abbastanza. La terza testa scattò e chiuse le mascelle ma mancò la mosca. L’insetto sembrava essere posseduto da uno spirito malvagio ed invece di rimanere spaventato da quell’attacco mancato continuò a ronzare attorno all’idra. Le altre teste di Kiyohime si alzarono, scattando e mordendo, ma la mosca continuò a schizzare su e giù, schivando le mascelle del rettile.

Alla fine, però, la fortuna dell’insetto finì e fuggendo alla prima testa di Kiyohime, schivò la seconda e finì dritto nella bocca della terza, che si chiuse e lo inghiottì soddisfatta. Vinta quella battaglia, si preparò a sistemarsi per riprendere il pisolino interrotto.

Solo per accorgersi di un piccolo problema…

Le chiavi di Natsuki Kuga tintinnarono mentre la ragazza le tirava fuori dalla serratura e gridava, "Sono a casa!"

In un certo senso era inutile, visto che Shizuru non sarebbe tornata dalle lezioni per almeno un’altra ora, ma era bello dirlo, anche se a sentirlo erano solo i cuccioli.

Così rimase sorpresa quando Duran cominciò ad abbaiare. Non era il suo latrato ‘arrabbiato’ ma non era neanche quello di saluto. Questo l’avrebbe definito ‘preoccupato’. Turbata, si tolse le scarpe ed attraversò l’ingresso di corsa, per entrare in salotto e vedere cosa l’avesse spaventato.

"Ehi, piccolo, cosa c’è che non-oh."

Duran stava accanto al cuscino di Kiyohime, da dove l’idra la stava guardando implorante, piagnucolando.

"Mi devi un favore, Kiyohime," disse Natsuki mentre si inginocchiava per aiutarla. "Riesci ad immaginare cosa direbbe Shizuru se scoprisse che i tuoi colli si sono ingarbugliati?"

 

 

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Capitolo 2
*** On Target ***


NDA: questa settimana si va di fretta...

 

2. On target-Dritto sul bersaglio

(Protagonisti i cuccioli delle famiglia Kuga-Fujino)

 "Vai, Duran, prendila!"

Natsuki lanciò la palla più in alto che poteva, felice che il parco fosse tanto grande da impedire al giocattolo di finire accidentalmente tra gli alberi.

All’improvviso sentì il rumore sferragliante dei caricatori di Duran che inserivano due cartucce nei tamburi dei fucili.

"No, aspetta!" gridò, ma era troppo tardi. Gli spari echeggiarono per il parco ed i proiettili colpirono la palla con precisione, facendo cadere una pioggia di pezzettini di gomma. Duran abbaiò allegramente, agitando la coda.

"Duran, stiamo giocando a ‘riporta’, non a tiro al piattello!"

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Capitolo 3
*** Stay Frosty ***


3. Stay Frosty-Stai fresco

(Protagonisti i cuccioli delle famiglia Kuga-Fujino)

Shizuru aveva appena fatto il proprio ingresso nell’atrio, già progettando un modo di portare di sopra i regali di compleanno di Natsuki per nasconderli, quando all’improvviso sentì la voce di Natsuki gridare un comando.

"Duran! Carica le pallottole d’argento! Fuoco!"

Il terrore colpì Shizuru al cuore come una coltellata. Perché Natsuki stava ordinando a Duran di lanciare il suo attacco congelante? Qualcuno era entrato in casa-un agente della Searrs, un sopravvissuto del Primo Distretto in cerca di vendetta, o forse un comune ladro? Attraversò l’ingresso e la cucina ancor prima di aver formulato un pensiero coerente e con uno scatto della mano prese un coltello dalla rastrelliera, una lunga lama fatta apposta per tagliare la carne ma anche adatta ad affrontare chiunque avesse osato pensare di far del male a Natsuki. Seguendo la direzione da cui era venuta la voce di Natsuki corse attraverso la sala da pranzo ed uscì dalla porta che dava sul patio.

"Natsuki!"

"Oh, ehi, Shizuru."

A quanto pareva Natsuki non era nei guai. Totalmente l’opposto, visto che stava oziando su una sdraio, godendosi il sole. Con una mano grattava Duran dietro le orecchie, mentre con l’altra stringeva un bicchiere di cola orlato di brina. Shizuru ne fu tanto sollevata che per circa quindici secondi non pensò quanto Natsuki stesse bene con quel discinto bikini nero.

"Uhm, Shizuru," aggiunse Natsuki, guardandola al di sopra delle lenti dei suoi occhiali da sole, "perché hai in mano un coltello da cucina?"

"Io… quando sono entrata, ti ho sentita ordinare a Duran di sparare. Pensavo fossi in pericolo."

"Cosa? Oh, no, è solo che-" Sollevò il bicchiere ghiacciato. "Abbiamo finito i cubetti di ghiaccio." Arrossì un po’. "Scusami se ti ho fatta preoccupare."

Shizuru fece un sorriso malvagio.

"Ara, penso di poterti impartire la giusta punizione. Soprattutto perché vedo che Natsuki ha dimenticato di mettersi la crema solare."

"Cosa? E-ehi, Shizuru, aspetta un attimo-"

"Non possiamo rischiare la salute della splendida pelle di Natsuki!"

"Frena, me lo posso togliere da sola-"

Duran si alzò e zampettò in casa. Era bello starsene al sole, ma l’esperienza gli diceva che avrebbe dormito meglio se se ne fosse stato lontano dagli strilli.

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Capitolo 4
*** Talking About Breeds Makes Her Cross ***


4. Talk About Breeds Makes Her Cross-Discutere di razze la fa irritare

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

Quella ragazza dai capelli castano chiaro sembrava così disorientata mentre curiosava tra gli scaffali che il commesso dell’Animal Hut si sentì in dovere di darle una mano.

"Mi scusi, signorina, c’è qualcosa che posso fare per aiutarla?"

Shizuru annuì.

"La mia ragazza vuole molto bene al suo cane così pensavo che sarebbe carino comprarle una maglietta." Accennò alla mensola, che esibiva magliette con i soliti messaggi che dicevano Amo il Mio Pastore Tedesco, Amo il Mio Golden Retriever, eccetera. "Ma non riesco a trovare l’immagine del suo cane su nessuna di queste.”

"Bene, il nostro computer ha in memoria circa quattrocento razze. Possiamo cercarla e far stampare la maglietta per lei; potrà passare a ritirarla o, se vuole, per un piccolo sovraprezzo gliela consegneremo a domicilio."

"Mi sembra una buona idea."

"Allora, di che razza è il cane della sua fidanzata?"

"Be’, è un incrocio."

"Non si preoccupi. Molti degli incroci più popolari sono ormai riconosciuti come razze a se’ stanti, e se non la troviamo possiamo sempre fare una maglietta con su scritto ‘bastardino’ e personalizzarla con la silhouette appropriata. Che tipo di incrocio è?"

Shizuru strinse le labbra, pensosa.

"Non ne sono proprio sicura, ma credo che sia metà lupo e metà pezzo d’artiglieria."

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Capitolo 5
*** She Can Dish It Out ***


5. She Can Dish It Out-La ragazza sa servire

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

"Na-tsu-ki, sto aspettaaaandoooo!" cantilenò Shizuru dalla stanza accanto.

"Arrivo tra un secondo!"

Natsuki scodellò i croccantini nel piatto di Duran poi lo posò sul pavimento; il cane cominciò a mangiare di gusto.

"Ma sono così sola senza la mia Natsuki..."

Natsuki passò la scatoletta sotto l’apriscatole elettrico, poi cominciò a servire la pappa a Kiyohime.

"Potresti anche aiutarmi, Shizuru. O almeno convincere la tua idra che non ha bisogno di un piatto per ogni singola testa."

xox

Note dell'autore: anche questo è breve...ma almeno sto aggiornando 'Come, Natsuki, The Game Is Afoot' una volta alla settimana, no?

Note del traduttore: 'Come, Natsuki, The Game Is Afoot' - seconda parte della serie 'Elementary My Dear Natsuki', potrete leggerla a partire da domenica 8 dicembre.

 

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Capitolo 6
*** Know Where to Shop ***


6.Know Where to Shop-Sapere dove far compere

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

"Allora Kazuya, cosa regalerai ad Akane per il suo compleanno?" chiese Tate mentre si dirigevano alla loro prossima lezione.

"Beh, la porterò fuori a cena e le comprerò dei fiori ma volevo anche farle un regalo che possa usare, oltre alla roba romantica. Il problema è che non so cosa possa andar bene."

"Le piacciono gli animali, no? Potresti comprarle qualcosa all’Animal Hut. Non importa quale sia il suo cucciolo preferito, di sicuro hanno qualcosa per lui."

"Mi sembra una buona idea. Ma se l’animale preferito di Akane è qualcosa di strano? Hanno proprio tutto?"

Tate lo invitò a guardare in lontananza dove la ex-Kaichou (ora studentessa universitaria), Shizuru Fujino, stava attraversando il parco. Indossava una T-shirt con stampata la silhouette del suo animale domestico e la frase, "Io (cuore) la mia idra a sei teste."

"Sì. Hanno tutto."

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Capitolo 7
*** Take It With a Grain of Salt ***


NDT: Attenzione! Questo è l'ultimo capitolo di 'Duran&Kyohime's Omake Theater' per quest'anno, perché sarò in pausa per le vacanze natalizie fino al 9 gennaio. Di tanto in tanto sarò reperibile sul mio tumblr, whttgr.tumblr.com. Non usatelo per chiedermi quando posterò i prossimi capitoli, i calendari di aggiornamento sulle pagine dei rispettivi autori sono lì apposta. Buone feste.

 

7.Take It With a Grain of Salt-Prendila con un grano di sale

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

Natsuki aveva deciso che le spiagge erano state messe sulla terra da Dio proprio per tormentarla. Non per l’acqua in sé – adorava nuotare e poteva passare ore in piscina. Però la combinazione di acqua e sabbia, vento e onde sembrava invitare il disastro.

Stava leggendo sotto l’ombrellone, quando all’improvviso il terreno accanto alla sdraio tremò e sei teste di serpente sbucarono da sotto la sabbia (Kiyohime stava giocando a rintanarsi). Quando qualcuno le passava troppo vicino tirava fuori una testa o due, ma sei significavano senz’altro il ritorno della sua padrona, quindi Natsuki alzò lo sguardo. Ed ecco, Shizuru stava tornando dal chiosco dei gelati, con un cono in ogni mano, bellissima nel suo costume intero color lavanda.

"Ecco qua, Natsuki," disse Shizuru, e si chinò per porgere a Natsuki il suo gelato. Godendosi il gelato e il panorama, Natsuki pensò che, forse, una volta tanto si sarebbe divertita in spiaggia.

Poi arrivò Duran e cominciò a scrollarsi, spruzzando acqua salata dappertutto.

"Kannin na, Natsuki," si scusò Shizuru. "Mentre stavamo andando a prendere il gelato siamo passati accanto ad un gruppo di bambini e Duran ha inseguito il loro frisbee in acqua."

Natsuki gemette.

"Duran, che stai facendo? Lo sai che effetto ti fa l’acqua salata."

"È davvero così grave?" chiese Shizuru, preoccupata.

"Dovrò grattargli via la ruggine per ore," si lamentò Natsuki. "Maledizione, odio la spiaggia!"

 

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Capitolo 8
*** Heading for the Highway ***


8.Heading for the Highway-Verso l'autostrada

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino!)

Natsuki piegò la moto lungo la brusca curva senza perdere velocità, spostando il peso del corpo e il veicolo tanto che il suo ginocchio quasi toccò l'asfalto. Era elettrizzante poter usare le potenzialità della sua Ducati sulla strada della costa, e sentire quello di cui la moto era capace. La stretta attorno alla sua vita aumentò, informandola che la sua passeggera non apprezzava la velocità quanto lei.

"Ehi, non preoccuparti; anche la tua padrona ci ha fatto l'abitudine," gridò Natsuki. Kiyohime probabilmente non la sentì a causa del sibilo del vento e del rumore del motore, anche se poteva capire. Nonostante fosse imbragata accuratamente sul sedile posteriore della Ducati con una cintura che le passava attorno al corpo, Kiyohime a quanto pareva non considerava quella sistemazione abbastanza sicura, ed aveva cinque dei suoi sei colli avvolti attorno alla vita di Natsuki. Solo la quarta testa sembrava occupata a godersi la sensazione del vento tra le scaglie. Ma era questo quello che succedeva quando era il momento di portarla al controllo veterinario di routine e Shizuru era troppo impegnata per occuparsene.

Il suono di una sirena e luci lampeggianti riflesse nello specchietto retrovisore sgonfiarono il buonumore di Natsuki come un chiodo in uno pneumatico. Rallentò e accostò e il poliziotto la raggiunse. Natsuki sospirò, spense il motore, e sollevò la visiera.

"Patente e libretto, signorina," chiese l'uomo avvicinandosi. Natsuki gli diede la documentazione richiesta.

"Che succede, agente? Avrei giurato di non aver superato i limiti."

Lui scosse la testa.

"Non ha superato i limiti, signorina. Il problema è il suo passeggero."

La seconda testa di Kiyohime rivolse al poliziotto un sibilo incuriosito.

"Oh? Che c'è che non va?" fece eco Natsuki.

"Beh, signorina, qui abbiamo una, due, tre…sei teste in moto senza casco."

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Capitolo 9
*** Teach a Christmas Trick ***


NDT: Imbarazzo...ho saltato l'aggiornamento della settimana scorsa. Chiedo scusa. Vergogna su di me.

 

9.Teach a Christmas Trick-Insegna un trucco natalizio

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino!)

 La neve cadeva lentamente in grandi, pigri fiocchi. Natsuki tremò dentro il suo giubbotto di cuoio; una volta tornata a casa avrebbe dovuto rimettere l'imbottitura se voleva indossarlo in quella stagione. Non era sicura di cosa odiasse di più, se il freddo dell'inverno o i diciassette strati di vestiti che doveva indossare per evitare di sentirlo.

Shizuru, naturalmente, non sembrava curarsene. Il suo cappotto di cashmere bianco, in qualche modo misterioso, era riuscito ad evitare di sporcarsi di fango, e la ragazza era davvero elegante con i suoi stivali di cuoio nero, e i guanti, e la sciarpa viola che aveva attorno al collo.

"Allora, stavi dicendo che hai insegnato a Duran un nuovo trucco?" chiese Natsuki.

"Beh, sia a Duran che a Kyohime."

"E di cosa si tratta?"

Shizuru sorrise.

"Stare seduti sulle zampe posteriori e implorare!"

"Un attimo, cosa?" sbottò Natsuki. "Cavolo, è così irritante quando Duran lo fa durante i pasti. È quasi un anno che cerco di togliergli questa abitudine—e tu gliela insegni di proposito? A tutt'e due?"

"Natsuki è di malumore," osservò Shizuru. "Il freddo la sta facendo diventare scontrosa?"

"No! Bè—il fatto è—io—" in parte era perché Shizuru aveva ragione, accidenti a lei, ma soprattutto perché il sorriso della ragazza più grande era diventato un po’ più rigido, un po’ più falso. La maggior parte delle persone non l’avrebbe mai notat,o ma Natsuki si accorse di aver ferito la sua ragazza, perché era così che reagiva quando stava davvero male, mentre il broncio e gli occhi da cucciolo servivano quando fingeva.

"Kannin na. Pensavo sarebbe stata una bella sorpresa per Natale."

Ah, accidenti, e adesso? Pensò Natsuki mentre giravano l'angolo…e si trovavano faccia a faccia con una sorpresa.

Duran e Kiyohime erano seduti sul marciapiede, con dei cappelli da Babbo Natale sulle loro sette teste. Ognuna delle sei bocche dell'idra stava stringendo un campanello, con cui l'animale era occupato a suonare una carola natalizia. Duran era seduto sulle zampe posteriori nella classica posizione canina di richiesta, e un'urna di rame piena per tre quarti di monete e banconote era posata fra loro su un tavolino. Il lupo d'acciaio guardò Natsuki abbaiò tutto contento; lei guardò lui poi Shizuru.

"Hanno raccolto quasi trecentomila yen per il rifugio dei senzatetto," disse Shizuru.

Natsuki tirò fuori il portafoglio e buttò nell'urna un paio di banconote.

"Facciamo trecentodiecimila," poi afferrò Shizuru per le spalle e le piantò un bacio sulle labbra, senza curarsi del fatto che erano circondate da persone che facevano shopping.

"Ara, ara; credo di aver appena ricevuto il mio regalo di Natale in anticipo."

Natsuki sorrise.

"No, non finchè non arriviamo a casa."

Decise che a volte l'inverno non era così male—quando avevi la persona giusta con cui passarlo.

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Capitolo 10
*** Promise ***


NDA: questo è un po' più lungo del normale. Avrebbe dovuto essere un pezzo carino in cui Shizuru trascina fuori Natsuki per celebrare la fine del suo lavoro con...bè, lo vedrete. Ma Natsuki non poteva lasciare le cose come stavano...

NDT: finalmente ce l'abbiamo fatta.

10. Promise-Promessa

Natsuki fece click sull'icona di salvataggio con un gesto drammatico, schiacciando il pulsante del mouse con un'energia che ricordava quella delle esecuzioni mediante impalamento.

"Ecco!" esultò. "È finito!"

Senza sprecare tempo, spedì immediatamente il documento via mail al professor Sakomizu. Le vacanze di Natsuki erano state praticamente distrutte da tutte le lezioni di recupero che era stata costretta a frequentare in modo da non ripetere il primo anno, ma concludere finalmente quella ricerca era come vedere la luce alla fine del tunnel. Le mancavano solo gli esami, e quelli sarebbero stati abbastanza facili; sapeva tutto a memoria, ormai. Sollevò il braccio in un gesto di trionfo mentre si alzava, emettendo perfino un grido.

"Ara, Natsuki sembra davvero entusiasta."

"Meep!"

Natsuki arrossì intensamente quando si accorse che Shizuru l'aveva vista esultare.

"Devo dedurre che hai finito la tua ricerca?"

"Uh-huh. Finita, controllata, corretta e spedita."

"Eccellente!" Shizuru la prese per un braccio. "Andiamo."

"Huh? Cosa? Andiamo dove?"

Visto che Shizuru era Shizuru, la risposta non arrivò. Natsuki si ritrovò addosso scarpe e giubbotto, fu trascinata fuori dalla porta e condotta attraverso il campus fino alla spiaggia. Era, ironicamente, la stessa spiaggia su cui Mai era arrivata a Fuuka quasi un anno prima. Anche se allora non potevano saperlo, quello era stato l'inizio degli eventi che erano culminati nel Festival delle HiME. Erano cambiate così tante cose per tutte le persone coinvolte, e Natsuki era tra coloro che avevano sofferto di più. La passione che l'aveva guidata per tutta la sua vita, il suo desiderio di trovare vendetta per coloro che avevano ucciso sua madre, ormai era spenta. Alla fine aveva scoperto la verità dietro quegli eventi e ormai quasi tutti i responsabili erano morti, anche se non per sua mano.

E un aspetto più trascurabile, ma forse più importante a lungo termine, era che aveva cominciato ad aprirsi agli altri, ad un punto tale che aveva cominciato a far entrare nella sua vita persone che poteva davvero chiamare amiche, come Mikoto e Mai. Il guscio in cui si era tenuta sigillata si era frantumato, e chi sapeva cosa sarebbe successo adesso?

E poi c'era Shizuru. La prima—accidenti, l'unica—persona che era riuscita ad entrare nel guscio di Natsuki prima del Festival. La migliore amica di Natsuki. I cui sentimenti verso Natsuki, si era scoperto, non erano esattamente amichevoli. Il suo era il genere di affetto che implicava baci e rose rosse e corpi avvinghiati sotto la luna e passeggiate in abito bianco lungo la navata di una chiesa.

Shizuru, il cui affetto Natsuki stava diventando sempre più certa di ricambiare.

Non era facile pensare in quei termini e non era facile accettarlo—e quando mai aveva accettato facilmente tutto quello che riguardava i suoi sentimenti?—ma non si trattava solo del fatto che perdere Shizuru le avrebbe aperto una voragine nel cuore. Quello era scontato. Era il fatto che pensare di diventare un'amante…l'idea di ricambiare quei sentimenti stava cominciando ad attraversare il confine del possibile e ad inoltrarsi nel pericoloso, nuovo territorio dell'attraente.

"Allora, che ci facciamo qui, Shizuru?"

Era una notte senza nuvole e la luna, quasi piena, trasformava la sabbia in argento. Le ricordò quello che aveva appena pensato riguardo i sentimenti di Shizuru, loro due sotto la luna—Che cos'è, contagiosa?

"Ara, come sei carina quando arrossisci. Mi chiedo cosa stia pensando Natsuki."

"I-idiota!"

La presa in giro era ancor peggiore perché era stata vera!

"Ma non è questo che stavo pensando."

Era una notte fredda, e la brezza sull'acqua rendeva l'aria ancora più fredda. Shizuru la guidò fino a due sedie a sdraio, che avevano un cestino da picnic posato fra loro.

"Cos'è tutto questo?"

Shizuru sembrava avere intenzione, però, di evitare le risposte il più a lungo possibile. Aspettò finchè non si furono sistemate sotto le coperte leggere che erano state preparate sulle sdraio, e aprì il cestino per rivelare un thermos e delle tazze di plastica. Le riempì di cioccolata fumante e ci aggiunse dei marshmallows, poi ne diede una a Natsuki. La ragazza beve, quasi scottandosi la lingua, facendo ridere Shizuru. Prese il secondo sorso con più cautela.

"Mmm, è davvero buona, Shizuru."

"Grazie. Ho comprato il cacao per farla da un negozio specializzato in dolci d'importazione."

"Aspetta—hai 'comprato il cacao'? Cioè, questa è cioccolata fatta in casa? Non mi meraviglia che sia così buona!"

Quel complimento improvviso prese Shizuru completamente alla sprovvista, e Natsuki si accorse che non era necessariamente l'unica che doveva affrontare un cambio di prospettiva. Si affrettò ad aggiungere, "Sono sorpresa che non ci sia un thermos per te con dentro il tè."

"Ikezu."

Shizuru rivolse a Natsuki il suo falso broncio.

"Anche tu sei cattiva. Dopotutto siamo qui, sulla spiaggia, a bere cioccolata di prima qualità per scaldarci e ancora non mi hai detto cosa ci facciamo qui!"

Shizuru le sorrise.

"Bè, Natsuki dopotutto si è impegnata molto con lo studio, perdendosi tutte le cose divertenti che succedono durante le vacanze. Non sei nemmeno riuscita a partecipare ad una delle feste stagionali perché eri troppo occupata con i libri."

"Sì, è vero."

Combattere gli Orphan e investigare su cospirazioni segrete governative era stato deleterio per la sua frequenza scolastica durante quell'anno (non che il suo atteggiamento avesse aiutato).

"Così o pensato che avremmo potuto avere una festa tutta nostra."

"Una…festa?"

"Mm-hm," disse Shizuru, annuendo, poi alzò la voce.

"Kiyohime! Duran!"

Un rumoroso latrato da parte del Child di Natsuki rispose al richiamo di Shizuru, e poi ci fu l'esplosione ovattata di due proiettili che venivano sparati. Un paio di secondi dopo, le Pallottole Abbaglianti esplosero, facendo cadere dal cielo una pioggia di scintille blu e verdi sull'acqua. Un attimo più tardi, si sentì il rumore di un fiammifero che veniva acceso e Kiyohime, che era stata quasi invisibile tra le ombre, cominciò a fare il giocoliere con una dozzina di fontane che sparavano scintille, mantenendo di fuochi sospesi a mezz'aria (anche se si tanto in tanto la testa numero tre ne faceva cadere uno) creando giochi di luce. Duran continuava a sparare più o meno ogni minuto.

"Non sarebbe un vero festival senza fuochi, vero?"

"Sh—Shizuru..."

La voce di Natsuki si spezzò, mentre la ragazza guardava lo spettacolo.

"Io…io non so che cosa dire."

Gah! Certo che lo sai! Si disse, all'improvviso furiosa con sé stessa. Shizuru sapeva sempre come fare, come scivolare oltre le sue difese e toccare il suo cuore con grandi gesti e, ancor di più, con le piccole gentilezze, usando la stessa conoscenza che aveva di Natsuki e che la rendeva tanto brava a prenderla in giro.

Mentre io —

A volte le dava fastidio che, tra loro due, fosse sempre Shizuru a fare le cose. Shizuru le dava affetto, gentilezza, fiducia, sostegno, e Natsuki ricambiava con—cosa? Intrattenimento, quando il suo imbarazzo e i suoi balbettii facevano ridere Shizuru? Okay, forse le azioni di Shizuru durante il Festival delle HiME avevano in qualche modo bilanciato la situazione—sempre che alcuni giorni di follia potessero bilanciare anni di egoistica, inconsapevole crudeltà. Ma stavano scivolando di nuovo nelle stesse abitudini, ricomiciando la danza dall'inizio.

Natsuki non voleva che accadesse più. Le vennero le lacrime agli occhi quando si accorse di quanto rifiutasse quella possibilità.

"Natsuki, qualcosa non va?" chiese Shizuru, preoccupata, perché naturamente l'aveva osservata e naturalmente aveva visto le sue lacrime e la sua espressione turbata.

"Sì, qualcosa non va," ammise Natsuki.

"Mi dispiace," disse subito Shizuru, peggiorando le cose. "Volevo fare qualcosa di speciale per Natsuki ma mi sono di nuovo spinta troppo oltre e—"

"Non è questo!" la interruppe Natsuki. Shizuru sembrò sorpresa, e non era un'espressione che esibiva spesso.

"Non è questo," ripetè, con maggiore dolcezza. Poi prese un profondo respiro.

"Non sono brava con le parole come te, Shizuru. Non riesco a formare una frase elegante che riesca ad avere esattamente le sfumature di significato e le implicazioni che voglio, quindi lo dirò e basta."

Le si strinse lo stomaco; aveva partecipato a battaglie in cui avrebbe potuto morire, e non aveva provato nemmeno la metà della paura che stava provando in quel momento.

"Senti, so che hai avuto una brutta ossessione che mi ha causato dei problemi, e che stai cercando di farti perdonare. Ma anch'io ho avuto la mia ossessione, e anche se non ti ha colpita direttamente come la tua ha fatto con la mia, mi ha resa comunque una cattiva amica."

"Non ho mai pensato una cosa del genere, Natsuki."

"Sì, beh, tu eri follemente innamorata di me." Prese un profondo respiro. "I punto è che voglio cambiare. Il mio passato è…passato, credo…ora, e i tuoi sentimenti sono stati dichiarati invece di essere imbottigliati come in una pentola a pressione. Quindi…voglio che anche il nostro rapporto sia diverso. Voglio fare delle cose per te invece di accettare egoisticamente quello che mi dai."

Voglio amarti a mia volta.

"Gah! Sapevo che non sarei riuscita a dirlo bene!" esclamò, colpendo il bracciolo della sdraio in un impeto di frustrazione, anche se l'espressione stupefatta di Shizuru era lì perché in effetti Natsuki lo stava dicendo bene. Era la stessa espressione che aveva avuto nella cappella distrutta durante il Festival, dove erano morte assieme, e Natsuki aveva confessato i propri sentimenti più di quanto avesse mai fatto.

Era strano come fosse più facile dire cose come quelle quando non si ci aspettava di avere a che fare con le conseguenze, con il futuro.

Ma le diede un'idea.

Tese una mano, posandola su una guancia di Shizuru, la pelle rinfrescata dal vento era fredda contro il palmo di Natsuki.

Questo…è questo quello che voglio per noi? Se aveva dei dubbi avrebbe dovuto fermarsi in quel momento, quando era ancora al sicuro, quando poteva ancora tirarsi indietro. Una persona non poteva rompere promesse che non aveva fatto. Ma—

Sì. è questo che voglio.

E comunque era sempre stata più a suo agio ad esprimersi con le azioni che con le parole. Era giusto, e sembrava naturale, accarezzare con il pollice le labbra di Shizuru, sentire la loro morbidezza, guardarle schiudersi leggemente mentre le toccava. Avvicinarsi, inclinare lievemente la testa da un lato e posare le proprie labbra su quelle di Shizuru, con gentilezza. Con amore. Perché amore era ciò che provava per Shizuru. Forse non sarebbe mai stata brava come lei nel prevedere di cosa lei aveva bisogno, nel regalare quelle piccole gentilezze che venivano dalla comprensione delle necessità dell'altra. E non c'era possibilità che fosse altrettanto brava a dirlo.

Ma una cosa era certa: non importava quanto tempo ci sarebbe voluto, si sarebbe assicurata che Shizuru sapesse esattamente quanto fosse importante per lei.

A volte non era necessario che le promesse fossero messe in parole.

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Capitolo 11
*** This Is Why Yukino Prefers Plants ***


11.This Is Why Yukino Prefers Plants-Ecco perché Yukino preferisce le piante

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

Per Natsuki, fare una bella corsa era sempre piacevole. Era divertente la sensazione di stare all'aperto e fare qualcosa di fisico, di coprire distanze usando le gambe, il dolore muscolare di un esercizio ben fatto e la soddisfazione di completare quell'esercizio senza ritrovarsi troppo stanca alla fine.

"Peccato che Shizuru non viene mai con noi," disse Natsuki. Duran, che stava correndo accanto a lei, abbaiò in risposta.

"Ogni volta che glielo chiedo, suggerisce sempre altre forme di esercizio aerobico per due."

Il che non era necessariamente una brutta cosa, ma voleva fare quello in aggiunta al suo esercizio normale, non al suo posto.

"Ah, bè, almeno ci sei tu con me, piccolo."

Aveva appena finito di dirlo che Duran partì a tutta velocità, seminandola. Aveva lasciato il sentiero e correva a rotta di collo sull'erba e Natsuki ebbe la spiacevole sensazione di sapere che cosa stesse succedendo. Lo seguì immediatamente e dopo tre minuti passati a correre finalmente lo raggiunse, ma solo perché si era fermato ad abbaiare ai rami di un albero.

"Natsuki!"

Natsuki arrossì al sentire il tono irritato di Akane Higurashi.

"Scusa, Akane."

Afferrò il collare di Duran e lo strattonò, allontanando il cane dall'albero.

"Ehi, tu, stai facendo una brutta figura! Cosa pensi che dirà Shizuru quando torneremo a casa?"

Duran fece un uggiolìo speranzoso.

"Bel tentativo. La conosci. Lo scopre sempre. E Kiyohime probabilmente riderà di te."

Duran abbassò le orecchie. Nel frattempo, Akane stava stava rivolgendo parole incoraggianti in direzione dell'albero, tenendo le braccia tese.

"Su, su, ora puoi scendere; quel cagnaccio cattivo non ti farà del male."

Le foglie tremarono, e un lampo giallo e argento si slanciò giù dai rami sul terreno. Hari si strofinò contro la gamba di Akane.

"Lo sai, questo non succederebbe se lui non scappasse sempre," le fece notare Natsuki. "A Duran non importa di catturare; gli piace semplicemente inseguire le cose."

"Hari è solo un gattino! Certo che si spaventa quando un grosso cane lo insegue!"

"Akane, Hari peserà, tipo, cinquanta chili!"

"E allora? Comunque è solo un gattino," protestò l'altra ragazza.

"Ehi, allora è questo il cane che ha causato problemi?"

Le ragazze e i due Child alzarono lo sguardo sul poliziotto in uniforme che si stava avvicinando.

"Problemi?" chiese Natsuki. "Non avrà investito qualcuno o rotto qualcosa, vero?"

"No, no, ma quando un cane corre abbaiando a quel modo, causa molto disturbo."

"Stava dando la caccia al gatto della mia amica," spiegò Natsuki indicando Hari. Il poliziotto guardò alternativamente il cane di metallo con i fucili che gli spuntavano dalla schiena e il gatto, egualmente metallico, che aveva le dimensioni di un puma.

"Bè, visto che nessuno si è fatto male suppongo che questa volta lascerò correre, ma le consiglio di tenerlo al guinzaglio, signorina, sia per la sua sicurezza che per quella delle persone."

Duran uggiolò, abbassando le orecchie.

"È solo colpa tua," gli disse Natsuki senza simpatia.

"Suppongo che la denuncia del suo cane sia in regola?" aggiunse il poliziotto.

Natsuki annuì.

"Uh-huh." Girò il collare di Duran in modo da far vedere le targhette.

"Qui c'è la sua registrazione, e le vaccinazioni."

L'agente esaminò le targhette e aggrottò la fronte.

"Non vedo il—"

Natsuki sospirò, interrompendolo e tirando fuori il portafoglio.

"Non fanno una targhetta per quello, così lo porto con me."

Tirò fuori una tessera e la tese al poliziotto.

"Visto? Anche il suo porto d'armi è in regola."

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Capitolo 12
*** Tea or Tease ***


12.Tea or Tease-Tè o dispetto

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

Kiyohime fissò seriamente il vassoio del tè con tutti i suoi occhi poi, con la rapidità di un cobra all'attacco (o di sei cobra), l'idra entrò in azione.

La sua prima testa tolse la copertura di stoffa dalla teiera in modo che la seconda potesse sollevarla, infilando il collo nella maniglia prima di rigirarlo per per afferrare il beccuccio tra le fauci in modo da avere una buona presa. La terza testa, che era la più goffa, ebbe il compito di tenere ferma la tazza. La quarta testa aveva preso la lattiera e aveva versato parte del contenuto nella tazza, e la quinta usò le pinzette per trasferire una zolletta di zucchero dalla zuccheriera alla tazza. Infine, la sesta testa prese un cucchiaino e mescolò, guadagnandosi delle occhiate di disapprovazione dalle altre quando il tè quasi traboccò oltre il bordo della tazza.

Tenendo con cura tazza e piattino con tre teste, Kyohime scese dal tavolino e strisciò in camera da letto. Sporgendosi più che poteva ed allungando i colli verso l'alto, riuscì a mettere il tè su uno dei comodini.

"Bravissima, Kiyohime!" si entusiasmò la sua padrona, grattando ciascuna testa dietro le creste, mentre l'idra faceva le fusa.

"Ti giuro, Shizuru, che a volte sai essere la persona più pigra del mondo," disse Natsuki, che era distesa dall'altro lato del letto. "Non puoi alzarti e andare a prenderti il tè da sola?"

"Ma… ma è una notte fredda!" protestò Shizuru fingendosi indifesa. "Non voglio abbandonare queste coperte così calde e confortevoli."

"Sì, okay, ma anch’io avrei potuto portarti il tè. Ci avrei messo, quanto? Due secondi, e non avresti dovuto costringere Kiyohime a tutte queste contorsioni."

Shizuru abbracciò Natsuki attorno alla vita.

"Ikezu! Il letto perde tutto il suo quoziente di coccolosità senza la mia Natsuki! Non vorrai abbandonarmi così?"

Natsuki sospirò.

"Sei davvero ridicola a volte, lo sai?"

"...sì?"

Guardando nei grandi occhi scarlatti di Shizuru, Natsuki cedette e rise.

"Ti amo, lo sai?"

"Sì, ma è bello sentirlo," disse Shizuru, strofinando allegramente il viso sullo stomaco di Natsuki.

"Anch'io ti amo, Natsuki."

Posò un bacio sulla pelle morbida sotto l'ombelico della sua amata. Natsuki tremò, ma respinse Shizuru lo stesso.

"Prima finisci il tuo tè o ferirai i sentimenti di Kiyo-chan."

Gli occhi scarlatti di Shizuru scintillarono di malizia.

"Ma dovresti mandare giù i dolci con il tè al latte, non mangiarli dopo."

"E tu sei incastrata con me per la vita, il che mi rende il piatto principale, non uno spuntino da prendere con il tè," ribattè Natsuki.

Shizuru sorrise e si alzò a sedere.

"Hai vinto," disse, "Ma solo perché mi piace come suona."

"Sarebbe un inconveniente se non fosse così."

"Vero."

Si chinò in avanti e posò un lungo bacio appassionato sulle labbra di Natsuki, facendola tremare, poi si voltò e prese il tè.

"Antipasto," disse.

Ha sempre l'ultima parola, si disse Natsuki. Come al solito, però, non fu troppo dispiaciuta da quel pensiero. Dopotutto, Shizuru era Shizuru. Con un sorriso timido, guardò la ragazza mentre faceva mostra di finire lentamente la sua tazza di tè.

Kiyohime tirò premurosamente la coperta sulle orecchie di Duran che dormiva.

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Capitolo 13
*** Tug o'Hydra ***


13. Tug o'Hydra-Tiro all'idra

Siete stato in Afghanistan, presumo.

"Rrrrr!"

"Growf!"

"Hissss!"

Natsuki sussultò, poi cercò di ritornare al suo libro.

Siete stato in—

Un tintinnio di porcellana interruppe qualsiasi tentativo di concentrazione. Restando seduta sul divano, alzò lo sguardo sui cuccioli. Duran e Kiyohime erano impegnati una gara di tiro alla fune, usando la loro corda speciale. L'estremità più grossa era stretta tra le mascelle di Duran, ma due delle estremità più piccole non erano occupate. Le teste numero due e cinque di Kiyohime, per nulla disposte ad arrendersi, avevano abbandonato i loro posti e avevano avvolto i colli attorno ad una delle gambe del tavolo. Mentre Natsuki guardava, Duran diede un altro strattone, e il tavolo si spostò di qualche centimetro, facendo di nuovo tintinnare la porcellana.

"Ohi!" sbottò Natsuki. "Smettetela! O volete essere voi a spiegare a Shizuru come avete fatto a ribaltare il tavolo e a rompere il suo servizio da tè dell'era Heian?"

Non pensava di aver mai visto sette facce così intimidite, ma in qualche modo i cuccioli ci riuscirono.

"Va bene giocare, ma non rompete i mobili, okay?" disse. Duran strofinò il muso contro la sua mano per essere rassicurato, e lei lo grattò dietro le orecchie.

"E se Kiyohime si aggrappa a qualcosa di fragile, non significa che tu debba continuare a tirare, piccolo."

La testa numero cinque di Kiyohime fece un sibilo che a Natsuki sembrò una risatina.  

"E se voi barate non vale!"

La testa numero tre diede una botta alla numero cinque con il muso. Natsuki non era sicura se significasse 'gioca leale' o 'grazie per averci fatte scoprire, stupida'. Avrebbe potuto essere entrambe le cose, dopotutto era l'idra di Shizuru.

Natsuki riprese in mano il libro mentre Duran e Kiyohime si gettavano sulla corda. La ragazza sfogliò le pagine, cercando di ritrovare il segno.

Siete stato in Afghanistan, su—"Uaaahhh!"

Il gioco si era fatto di nuovo serio. Le zampe artigliate di Duran, a quanto pareva, gli davano un vantaggio sulla moquette del salotto (al contrario del pavimento della cucina, dove il centro di gravità più basso di Kiyohime la aiutava sul linoleum) e l'idra era di nuovo sulla difensiva. Però aveva ascoltato il rimprovero, e non si era aggrappata ai mobili.

Invece, aveva avvolto i colli attorno al braccio di Natsuki.

Il libro volò in aria, e Natsuki riuscì ad impedirsi di cadere dal divano afferrandosi allo schienale. Posò un piede per terra e lo piantò sul pavimento con decisione per puntellarsi.

"Ehi, ehi! No, non farlo!"

Duran, all'altra estremità della catena, continuò a tirare, mentre le teste numero due, cinque e sei si impegnavano con tutto quello che avevano. Natsuki, invece, non aveva alcuna intenzione di farsi tirare giù dal divano; così si girò mettendosi in posizione seduta in modo da poter usare entrambe le gambe.

Con Duran che tirava da una parte e Natsuki che si rifiutava di mollare dall'altra, l'ostinazione di Kyohime a tener duro la portò, inesorabilmente, ad essere sollevata in aria, con tre teste che puntavano da una parte e tre dall'altra, e il corpo sospeso sul pavimento tra gli altri due.

E in quel momento, la porta dello studio si aprì.

"Na-tsu-ki," cantilenò Shizuru. "Ho finito la mia ricerca, e—"

Si interruppe, mentre i suoi occhi scarlatti osservavano la scena che aveva davanti.

"Natsuki," ricominciò, con un tono di voce molto diverso, "ti spiacerebbe spiegarmi perché tu e il tuo cane state trattando Kiyohime come se fosse un osso dei desideri?"

xox

Note del traduttore: Natsuki sta leggendo 'Uno studio in rosso' di Arthur Conan Doyle, la prima avventura di Sherlock Holmes.

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Capitolo 14
*** Loved Ones Are Always Happy to Help ***


14.Loved Ones Are Always Happy to Help-Chi ti vuole bene è sempre pronto ad aiutare

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

 

"Ora, vediamo, l'uscita audio è...ah, qui," disse Shizuru soddisfatta mentre inseriva lo spinotto nella presa.

"Ora devo solo collegare la spina qui e..."

Un suono uscì dagli altoparlanti sorround del centro di intrattenimento mentre la nuova console di Natsuki annunciava di essere pronta per un pomeriggio impegnato fatto di corse in moto o sterminio di alieni o qualsiasi altra cosa Natsuki preferisse fare.  

"Personalmente," disse Shizuru, "credo che una di quelle simulazioni di appuntamenti in cui puoi corteggiare tutte quelle belle ragazze sarebbe divertente. Però, forse dovrei essere contenta che Natsuki non giochi con quel genere di giocih. Dopotutto, ha un appuntamento non simulato con me, e non vorrei che i suoi interessi si espandessero."

L'idra di Shizuru non sembrava molto preoccupata da quella storia. Kiyohime si stava godendo il raggio di sole che entrava dalla finestra del salotto; le sue sei teste erano appoggiate alla schiena di Duran mentre il lupo d'acciaio dormiva tranquillamente. La testa numero due si sollevò ed emise un sibilo assonnato per far capire a Shizuru che aveva sentito, poi si riadagiò accanto alle altre.

Shizuru strisciò fuori da dietro il centro di intrattenimento, chiedendosi se non si stesse trasformando in una di quelle persone che hanno l'abitudine di parlare ai loro animali domestici. Decise che era colpa di Natsuki; ora che la sua ragazza non marinava la scuola in continuazione per smascherare antiche cospirazioni, l'orario severo dei liceali la teneva occupata. E visto ch eshizuru si era diplomata, passavano le giornate in campus diversi. Se non avessero vissuto assieme, in certi giorni non sarebbero nemmeno viste.

"D'altra parte, questo significa che c'ero io qui quando è arrivata la consegna quindi posso fare una sorpresa a Natsuki facendole trovare la nuova console già pronta per giocare non appena arriverà a casa," riflettè Shizuru, cedendo momentaneamente all'impulso di parlare agli animali.

"Probabilmente sarà molto entusiasta quando mi ringrazierà. Anche se quando cercherà di farlo le sua mani saranno probabilmente rigide e doloranti per aver giocato troppo, quindi dovrò fare io il grosso del lavoro."

La testa numero sei di Kiyohime piagnucolò, non era particolarmente interessata ai dettagli della vita amorosa della sua padrona.

"Ora, cosa resta da fare?"

Tutto quello che c'era nella scatola era stato tirato fuori e connesso. L'account per il gioco online era una storia diversa, Natsuki avrebbe voluto programmarlo con la propria password, le informazioni della sua carta di credito eccetera. Shizuru fantasticò per qualche minuto di quando sarebbero arrivate alla fase 'matrimonio' della loro vita di coppia, con conti un comune e vite altrettanto intrecciate, prima di tornare a quello che doveva fare.

C'erano diversi videogiochi allegati alla macchina, così li scartò e li mise sul tavolino da caffè perché Natsuki potesse scegliere fra essi. C'era solo una cosa rimasta nello scatolone: Natsuki non era soddisfatta dei controller originali del sistema e aveva ordinato una versione più avanzata, wireless, con sequenze di tasti programmabili, fuoco automatico, e altre amenità e ammennicoli.

"Probabilmente fa anche il caffè," decise Shizuru, e cominciò ad aprire l'imballo, solo per arrendersi quasi subito. La protezione di plastica, proprio come la maggior parte di quel genere di materiali, aveva la durezza del ferro battuto e non c'era una linguetta d'apertura o qualche altro sistema che potesse farla aprire con comodo. Perfino le forbici che aveva usato per tagliare il nastro adesivo da imballaggio avevano fatto solo delle intaccature.

"Cosa farebbe Natsuki per aprirlo?" si chiese Shizuru. Probabilmente perderebbe la calma e gli sparerebbe…anche se quel materiale forse sarebbe adatto a fare degli ottimi giubbotti antiproiettile—"Oh!"

Scosse Duran per svegliarlo. Lui fece un "rowr", una specie di sbadiglio, ringhio, e uggiolio tutto in una volta.

"Avanti, piccolo, fallo per Natsuki. Pronto? Carica le pallottole al cromo!"

Kiyohime, saggiamente, andò a ripararsi sotto il tavolino da caffè.

"Fuoco!"

L'esplosione fu quasi assordante, ma il proiettile corazzato bucò la plastica dell'imballo senza toccare il controller all'interno.

"Bravo!" disse Shizuru entusiasta. "Centro perfetto, Duran! Ora posso finire di preparare la console di Natsuki prima che torni…e forse avrò anche il tempo di stuccare i buchi che i proiettili hanno fatto nel muro."

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Capitolo 15
*** Maybe He's Still Under Warranty? ***


15. Maybe He's Still Under Warranty?-Forse è ancora in garanzia?

(protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

"Novantamila yen!" strillò Natsuki. "È un furto!"

"Che succede?" chiese Shizuru, distratta dallo studio dal tono incredulo nella voce della sua fidanzata.

"Il conto dell'ultima visita dal veterinario di Duran è arrivato con la posta di oggi. Sono ottantanovemilaseicentoquaranta yen!"

"Ara, ara," mormorò Shizuru, sorpresa. Natsuki la fulminò con lo sguardo.

"Lo sai che in certe famiglie hanno un vasetto delle parolacce, dove chi dice una parolaccia deve mettere cento yen? Abbiamo bisogno di uno di questi cosi, così puoi metterci una monetina ogni volta che dici 'ara'. Sì! sarà come la tua tassa giornaliera per gli 'ara'!"

Shizuru ricambiò lo sguardo.

"Forse Natsuki dovrebbe lasciare le battute ai professionisti?"

La sua ragazza sospirò.

"Sì, okay, quella faceva schifo. Ma questo conto mi ha scombussolata."

"Hai bisogno di soldi? Se posso aiutarti—"

"No, sono a posto. Mio padre mi ha versato gli emolumenti in tempo, e ho tutti i soldi che mi servono per pagare il conto. Ma è una questione di principio! Com'è possibile che un veterinario possa chiedere novantamila yen?"

Shizuru tirò fuori una sedia e si accomodò.

"Certe procedure possono essere molto costose. Però non mi sembra di ricordare che Duran sia stato particolarmente male il mese scorso, vero?"

"Infatti! L'ho solo portato a fare il richiamo per la vaccinazione antirabbica. E il suo caricatore sinistro continuava a sferragliare ogni volta che caricava la quarta cartuccia, così gli ho chiesto di dare un'occhiata anche a quello."

"Capisco."

Natsuki le rivolse un'occhiata sospettosa.

"Sei sorprendentemente poco sorpresa. E cos'è successo all'entusiastica comprensione che dovresti avere per i guai della tua fidanzata?"

"Sono comprensiva! È solo che…bè, posso anche capire il punto di vista del tuo veterinario."

"Come?"

"Innanzitutto, non penso che abbia altri pazienti che richiedono le capacità di un armaiolo. Questo genere di riparazioni richiedono studio e attrezzi specifici, credo, particolarmente su un cane."

"Okay, probabilmente questo è giustificabile. Ma che mi dici delle iniezioni antirabbiche? Di quelle ne farà milioni all'anno, no?"

Shizuru scosse la testa.

"Ma Natsuki, non credo che un normale ago ipodermico possa perforare la pelle di Duran."

"Ma...io...merda, hai ragione. Non è cosa di tutti i giorni, per un veterinario, fare dei buchi attraverso uno strato di metallo."

Buttò il conto sul tavolo.

"Okay, adesso basta. La prossima volta lo porto dal carrozziere. Almeno mi regaleranno un trattamento antiruggine gratis con ogni riparazione."

***

Note del traduttore-novantamila yen: circa 630 euro

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Capitolo 16
*** The Scorpion and the Frog ***


16.The Scorpion and the Frog-Lo scorpione e la rana

(protagonista il cucciolo della famiglia Okazaki-Tokiha)

C'era una volta uno scorpione, che si avvicinò ad una rana seduta in riva ad un fiume.

"Mi scusi, signora Rana," disse lo scorpione, "ma ho bisogno di attraversare il torrente. Può nuotare dall'altra parte portandomi sulla schiena?"

"Ma signor Scorpione," disse la rana nervosamente, "se le permetterò di salire sulla mia schiena lei mi pungerà con la sua coda velenosa."

Non era un timore irragionevole, visto che alla maggior parte degli animali non piace che delle creature velenose gli camminino sulla schiena. Ma lo scorpione non si fece scoraggiare.

"Signora Rana, se dovessi pungerla mentre siamo in mezzo al fiume, e lei morisse, io annegherei. Di certo non farei mai una sciocchezza simile."

La rana ci pensò su, e decise che era logico.

"Va bene, allora. Salga sulla mia schiena, e la porterò dall'altra parte del fiume."

La rana saltò in acqua, lo scorpione salì sul suo dorso e cominciarono ad attraversare il fiume a nuoto. Però, quando arrivarono a metà del tragitto, in accordo con la sua natura lo scorpione piantò crudelmente il suo pungiglione nella schiena vulnerabile della rana.

La rana, offesa da quel comportamento maleducato, buttò lo scorpione in acqua, poi tirò fuori la lingua e lo mangiò, sapeva di aragosta, solo un po' più piccante.

Poi continuò ad attraversare il fiume verso la riva opposta, dove la sua padrona attendeva.

"Ma che razza di scorpione idiota può cercare di pungere una rana di metallo?" brontolò Akira prendendo in braccio Gennai. "E ora devo anche ritoccarti la vernice sulla schiena."

"Cra."

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Capitolo 17
*** Take a Winter Trip ***


NDT: scusate il ritardo, ieri il mio collegamento ADSL non funzionava

***

17.Take a Winter Trip-Una passeggiata invernale

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

A Natsuki Kuga l'inverno non piaceva.

Probabilmente questo era sorprendente. "Principessa di ghiaccio" era più o meno il suo secondo nome, o almeno lo era stato. Il suo Element quando era stata una HiME erano delle pistole che sparavano proiettili di ghiaccio. L'attacco più potente di Duran erano le Pallottole d'Argento, che erano fatte di ghiaccio.

"Solo perché lo uso non significa che debba piacermi," disse sottovoce. Guardò fuori dalle finestre della casa, assicurandosi che, sì, durante la notte erano caduti più di venti centimetri di neve.

"Ci siamo per caso trasferite a Hokkaido mentre ero distratta?"

"Forse i tuoi genitori avrebbe dovuto chiamarti 'Principessa dell'estate'," disse Shizuru. La ragazza di Natsuki era, prevedibilmente, seduta al tavolo della colazione con una tazza di tè fumante tra le mani. "Sarebbe senz'altro stato appropriato."

"Non dovresti vestirti?"

"Oggi non ho lezione fino alle undici e mezza."

"E’ un sorriso quello che vedo, signorina studentessa universitaria?"

"Ara, pensi che troverei divertente il modo così carino con cui la mia Natsuki si preoccupa del tempo?"

"Sì. E non sono carina!"

"Ma Natsuki sembra un enorme pelouche morbido e coccoloso, con il suo giubbotto invernale pesante e i paraorecchie pelosi e il cappello di lana e i suoi alti stivali invernali!"

Natsuki arrossì a quell'entusiasmo.

"E poi che cosa c’è di carino nell’essere impacchettata come una mummia?"

"Il pensiero di spacchettarti dopo?"

Il rossore si intensificò, passando da rosa a rosso pomodoro.

"I-idiota! E comunque una di noi due non ha tempo di starsene qui a scherzare."

Specialmente perché non posso usare la mia moto con le strade in queste condizioni, pensò. Spalancò la porta e uscì con passo pesante.

"Natsuki—" cominciò Shizuru, ma la porta scorrevole si chiuse prima che potesse concludere qualsiasi battuta fosse stata sul punto di fare. Il prato di fronte alla casa era coperto da un immacolato strato di neve che scintillava al sole, e perfino Natsuki dovette ammettere che era davvero bello.

"Lo apprezzerei di più se lo guardassi da dentro casa, davanti a un bel caminetto acceso e con una tazza di cioccalata calda," grugnì.

Visto che le ci sarebbero voluti diversi minuti passati a spalare solo per trovare il vialetto di ingresso, Natsuki immaginò che avrebbe potuto tagliare attraverso il prato. Fece un passo, poi un altro, sentendo gli stivali affondare e comprimere la neve, anche se non completamente. Almeno non avrebbe avuto bisogno delle racchette visto che—

Quella riflessione fu interrotta bruscamente quando al terzo passo la neve cedette completamente sotto il suo piede facendolo sprofondare in una buca sotto la crosta congelata, sbilanciandola. Natsuki mulinò le braccia, cercando di recuperare l'equilibrio, ma era troppo tardi, e cadde in avanti finendo a faccia in giù in un mare di morbida polvere bianca.

In mezzo al prato, una testa di rettile di colore viola sbucò dalla neve come il periscopio di un sottomarino. Poi un'altra, poi un'altra ancora, finchè tutte e sei le teste di Kiyohime si stavano guardando attorno per vedere cosa stesse succedendo.

Natsuki sentì la porta aprirsi alle sue spalle.

"Oh, Natsuki...è questo che stavo cercando di dirti. Stamattina ho lasciato uscire Kiyohime a giocare. Lo sai che non ha la possibilità di giocare spesso a rintanarsi, visto che non vogliamo che faccia buche in giardino, così nell'ultima ora non ha fatto altro che scavare tunnel nella neve. Dobbiamo fare attenzione a dove camminiamo."

"E adesso me lo dice," mugugnò Natsuki sputando una boccata di neve.

Sul serio, devo davvero fare una ricerca per vedere come funziona quella storia del letargo.

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Capitolo 18
*** The Early Bird Gives Fashion Tips ***


18.The Early Bird Gives Fashion Tips-L'uccello che si sveglia presto dà consigli sul look

(Protagonista il cucciolo della famiglia Munakata)

Il sole del mattino stava cominciando a filtrare tra le foglie degli alberi, l'argento grigiastro dell'alba svaniva dal cielo cedendo il passo al blu luminoso del giorno. Sembrava che sarebbe stata una giornata primaverile assolutamente splendida.

Visto il loro colore scuro e l'abitudine di nutrirsi di cadaveri, i corvi avevano guadagnato la reputazione di uccelli di cattivo augurio, araldi della notte assieme a gufi e pipistrelli e altre creature con cui gli esseri umani non erano del tutto a loro agio. Da parte sua l'enorme corvo (che in realtà era molto più grosso dei rappresentanti della sua specie) sembrava pronto ad infilare la testa sotto l'ala e a dormire fino al tramonto. O almeno a infilare il becco in una bella tazza di caffè forte.

Però, decise Yatagarasu, era ora di svegliarsi. Mosse la sua unica zampa, che era un po' rigida perché era stata aggrappata al suo trespolo per tutta la notte, allargò le ali, poi tese il collo e si stiracchiò per bene. Di solito gli scocciava sentire insulti come 'cervello di gallina' e altri termini che prendevano gli uccelli come esempio di stupidità, ma in quel caso riflettevano accuratamente lo stordimento che provava al risveglio.

Non si svegliava presto perché pensava fosse divertente, o nemmeno per i benefici della filosofia 'presto a letto presto in piedi'. No, la sua motivazione era più egoista, originata da un proverbio diverso: "L'uccello che si alza presto acchiappa il verme."

E di certo, si accorse stupito, c'era un grosso verme succoso proprio davanti a lui! Sbadigliò una volta, battè le ali per assicurarsi di essere abbastanza sveglio da poter volare, e si slanciò in avanti, catturando il verme con il becco e spiccando di nuovo il volo.

"Aaaaaugh!" strillò Shiho. Essere svegliata da uno strattone ad uno dei suoi codini non era esattamente un'esperienza piacevole, e inoltre faceva un male cane.

"Lasciami andare!" gemette, colpendo di riflesso la cosa che le stava tirando i capelli e scacciando uno spaventato Yatagarusu dalla sua preda.

"Stupido uccello, che stavi facendo?"

Yatagarusu ritornò sul proprio trespolo ed emise un intimidito gracchiare.

"Ah, cavolo, devo davvero cambiare pettinatura!"

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Capitolo 19
*** Hime Rarely Buy Power Tools ***


19- Hime Rarely Buy Power Tools-Le Hime raramente comprano attrezzi

(protagonista il cucciolo della famiglia Higurashi)

Kazuya Kurauchi grugnì mentre liberava un altro ramo dalla pila in cui era incastrato, e si fermò per asciugarsi il sudore dalla fronte con il dorso di uno dei suoi guanti da lavoro.

"Stai bene, Kazu-kun? Hai bisogno di una pausa?" gli chiese la sua ragazza.

"No, va tutto bene. Comunque, mi piacerebbe cercare di finire tutto oggi, così non dovremo tornare domani."

Quella proprietà di campagna apparteneva allo zio di Kazuya; invece di assumere un professionista per sistemare il giardino, aveva chiesto a suo nipote di occuparsi del lavoro. Era un vantaggio per tutti: Kazuya poteva guadagnare del denaro durante le vacanze estive, e suo zio Jiro risparmiava il costo di assumere degli operai che non facevano parte della famiglia.

"Sarebbe bello. Se fossi pagato in tempo, potremmo cominciare il nostro viaggio questo weekend," fu d'accordo Akane Higurashi. "Ma sei sicuro che ti vada bene se scelgo io il posto?"

"Sì. Dopotutto, se non fosse per te, non sarei in grado di fare questo lavoro e di avere i soldi per partire. Non è come durante l'anno scolastico, quando abbiamo il nostro lavoro part-time al Linden Baum."

"Bene, okay allora. Ma mi assicurerò di scegliere un posto in cui potrò sfoggiare il mio nuovo bikini."

Entrambi arrossirono furiosamente a quella frase, Kazuya al pensiero di Akane in un costume da bagno discinto, e Akane alla propria insolita audacia.

"Er, comunque, meglio rimettersi al lavoro!" disse Kazuya cambiando argomento.

"V-va bene. Avanti, Hari!"

Il gatto di metallo dorato alzò la testa e le lame rotanti nel suo petto cominciarono a girare a tutta velocità. Kazuya spinse il ramo nell'apertura e le lame emisero un rumore stridente mentre riducevano il ramo in schegge, che vennero risucchiate attraverso il tubo e sputate fuori dalla parte opposta per finire in un mucchio.

"Perfetto!" disse Kazuya mentre prendeva il ramo seguente. Akane grattò Hari sotto il mento.

"Sei così bravo, Hari! Grazie a te, lo zio di Kazu-kun non avrà bisogno di noleggiare una sminuzzatrice!"

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Capitolo 20
*** Sounds Like Another Stamp Price Increase ***


20. Sounds Like Another Stamp Price Increase-Pare che il costo dei francobolli salirà di nuovo

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

"Oi, Shizuru," chiamò Natsuki dal tavolo della cucina, "ti dispiace smettere di camminare su e giù? Non riesco a concentrarmi sui compiti!"

"Se Natsuki avesse finito il suo lavoro in tempo, non avrebbe dovuto saltare le lezioni in modo completarlo entro la scadenza delle cinque di pomeriggio," le fece notare Shizuru.

"Stiamo parlando di te." Natsuki rifiutò di farsi sviare, anche perché farsi sviare avrebbe significato ammettere che giocare ai videogiochi per tre sere di fila non era stata una buona idea. "E poi, perché diavolo sei così nervosa? Di solito sei un esempio di signorile serenità. Se la casa stesse andando a fuoco te ne staresti seduta lì a bere tè finchè i pompieri non buttassero giù la porta per salvarti." Più ci pensava, più trovava davvero, davvero strano che Shizuru fosse così nervosa da camminare su e giù.

"Shizuru, che succede?" chiese, mentre la sua voce si addolciva. Era abbastanza certa che fosse una parte importante della dinamica di coppia—o, accidenti, perfino di un rapporto di amicizia—stare vicino alla persona amata quando era preoccupata o turbata.

"Io…sto aspettando una lettera che dovrebbe arrivare con la posta di oggi," ammise Shizuru, o almeno lo ammise in parte, perché non era nella natura di Shizuru condividere le sue preoccupazioni personali con qualcuno, nemmeno con Natsuki (Dio santo, erano stati necessari una divinità aliena, una cospirazione, minacce di morte alla sua amata e un crollo psicotico per strapparle una dichiarazione d'amore).

Natsuki, naturalmente, non le avrebbe permesso di nascondersi.

"Dev'essere una lettera davvero importante se ti proccupa così tanto." Da sotto il tavolo arrivò un uggiolìo.

"Visto, anche Duran è d'accordo."

"Natsuki..."

"Avanti, sputa fuori."

Shizuru sospirò.

"Aspetto una lettera da mia madre," disse. "La settimana scorsa ho scritto alla mia famiglia per informare i miei della nostra relazione e dovrei ricevere la risposta proprio oggi."

"La settimana scorsa?" chiese Natsuki. "Shizuru, ci siamo trasferite in questa casa all’inizio del mio secondo anno di liceo. Vale a dire circa otto mesi fa."

"Non volevo affrettare le cose nel caso Natsuki—"

Natsuki la fulminò con lo sguardo.

"Se stai per dire ‘Nel caso Natsuki avesse deciso che dopotutto non mi amava’ sei in guai seri."

"Non è facile accettare quando la vita ti offre su un piatto d’argento tutto quello che hai sempre desiderato!" si difese Shizuru. "Ho trascorso diversi anni convinta che non ci fosse possibilità che tu tollerassi i miei sentimenti, figuriamoci ricambiarli."

"Non è questo il punto. E cos’è questa storia delle lettere? Voi Fujino non usate il telefono?"

"Non sarebbe appropriato discutere di importanti faccende familiari al telefono," rispose Shizuru in tono rigido. "Le comunicazioni significative esigono la formalità della parola scritta."

"Voialtri avete un rituale per tutto. Voglio dire, sai anche il giorno in cui ti arriverà la risposta, anche se questo ti rende tanto insicura che diventi nervosa quando ci pensi."

"L’educazione e le buone maniere permettono alle persone di vivere assieme senza interferire con la reciproca riservatezza e benessere."

"...è il tuo modo dirmi di raccogliere le mie felpe sporche dal pavimento della camera da letto?"

"Ara, allora Natsuki comprende la conversazione formale!"

"Idiota. Comunque, c’è una regola qui che dice che se tu mi togli i vestiti di dosso allora devi essere tu a raccoglierli. Ci deve essere."

"Allora dovrei smettere di togliere i vestiti a Natsuki?" disse Shizuru mettendo il broncio.

"Io… non arriverei a questo punto," borbottò Natsuki, sentendo le proprie guance arroventarsi. "Ma comunque il postino dovrebbe essere qui a momenti, e poi mi permetterai di scrivere la mia ricerca in santa pace, vero?"

Però pronunciare la parola 'postino' fu un errore. Ringhiando, Duran balzò in piedi e corse verso la porta.

"Duran!" Natsuki mulinò le braccia per ritrovare l'equilibrio, visto che lui l'aveva quasi buttata già dalla sedia. Si afferrò al bordo del tavolo.

"Piantala, Duran, torna qui! Non è nemmeno arrivato. E poi ne abbiamo già parlato!"

Il conflitto, antico di millenni, fra il cane e il postino era sempre stato impari. I postini da parte loro erano moralmente nel giusto, consapevoli di essere depositari della sacra responsabilità di consegnare le parole delle persone ad altre persone. E contro questo, i cani avevano i denti. Duran, comunque, rendeva la situazione ridicola. Almeno il solito Doberman o Rottweiler non aveva dei fucili di grosso calibro sulla schiena!

Non che Duran avesse mai sparato ad un postino. Più che altro. E comunque era stata una Pallottola Abbagliante quindi era improbabile che qualcuno potesse farsi male. Non era stata colpa di Duran se il postino era stato accecato dal lampo ed era inciampato, slogandosi la caviglia. E Duran non l'aveva nemmeno morso, gli aveva solo messo una zampa sul petto e l'aveva tenuto fermo finchè Shizuru non era tornata a casa dalle lezioni del mattino. Vale a dire più o meno per un'ora. E seriamente, non era colpa di Duran se i pantaloni della sua uniforme erano rimasti irrimediabilmente macchiati.

"Se quel tipo non fosse stato così codardo, non avrebbe dovuto preoccuparsi di una cosa del genere," disse Natsuki, concludendo le proprie riflessioni ad alta voce.

"Natsuki..."

"Ehi, piccolo!" sbottò. Duran girò la testa con aria interrogativa. "So che per te è un istinto, ma oggi lascia in pace il postino, hai capito?"

Lui emise un suono che era a metà fra un ringhio e un piagnucolio, il che suggeriva che l'idea non gli piaceva.

"Vuoi essere tu a spiegare a Shizuru perché non ha ricevuto la sua lettera importante?"

Duran gemette e si coprì gli occhi con le zampe.

La testa numero sei di Kiyohime aveva seguito la scena con interesse, mentre l'idra se ne stava raggomitolata sul suo cuscino viola. Sapeva che Duran aveva buone intenzioni, ma era anche possibile che nell'eccitazione del momento, l'istinto potesse prevalere sul buonsenso. Non voleva vedere il suo amico mettersi nei guai, e non voleva che la sua padrona si arrabbiasse.

Decise che doveva aiutare.

~X X X~

Kintaro Tanaka fischiettava mentre percorreva il vialetto che portava alla porta principale della residenza Kuga-Fujino. Quello era il posto di cui all'ufficio postale si raccontavano storie dell'orrore, che aveva spinto Manabe a chiedere di essere spostato su un altro percorso, anche se era più lungo e di solito veniva assegnato ai postini appena assunti che dovevano farsi le ossa. Bah! Avere a che fare con cani aggressivi faceva parte della vita di un portalettere. Se Manabe non riusciva ad accettarlo, avrebbe dovuto fare qualcosa di più riposante, tipo l'avvocato!

Tirò fuori diverse lettere dalla borsa mentre saliva i gradini e apriva la porta scorrevole che stava all'esterno. Tanaka stava giusto infilando le buste nella fessura apposita della porta interna quando lo sportellino si aprì e un grosso serpente viola sbucò fuori.

Tanaka ansimò per la sorpresa, ritirando la mano di scatto. Il serpente si tese verso di lui e all'improvviso tre—no, quattro—no, cinque altri serpenti scivolarono fuori, ce n'era un nido intero che si contorceva dalla buca delle lettere, con le bocche aperte come se non vedessero l'ora di affondare le zanne in un succoso postino.

Strillando di paura, Tanaka fece un balzo indietro, solo per scivolare sul bordo del gradino in cerca di equilibrio. Cadde all'indietro, atterrando sul sedere sull'erba del prato accanto al vialetto. Perse le presa sulle lettere, che si sparpagliarono come coriandoli. Strisciò all'indietro, con i tacchi che scavavano solchi nell'erba, finchè non riuscì a riavere il controllo delle gambe. Tanaka balzò in piedi, prese la borsa con entrambe le mani e fuggì come se un mostro mitologico gli stesse dando la caccia.

Le teste di Kiyohime si guardarono l’un l’altra, confuse. Il postino avrebbe solo dovuto mettere le lettere nelle loro bocche e lei le avrebbe portate dentro per lui. Non c’era affatto bisogno di tutte quelle scene.

Decise che Duran aveva ragione. Se i postini si comportavano così, allora erano senz’altro tipi sospetti che non avrebbero dovuto gironzolare attorno alla casa.

~X X X~

"Bè?" disse Natsuki mentre Shizuru apriva nervosamente la busta. "Non tenermi sulle spine. Che cosa dice?"

"Um...'Congratulazioni per averlo ammesso. Era ora; tutto quell’angosciarsi e quel soffrire in silenzio non è degno di un membro della famiglia Fujino. Portala qui le prossime vacanze, se può venire.' Ara, ara, è stata… sintetica."

Natsuki sorrise.

"Credo che tua madre mi piacerà."

"Natsuki ikezu!"

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Capitolo 21
*** Giving Credit Where It's Due ***


21. Giving Credit Where It's Due - Diamo il merito a chi lo merita

Natsuki Kuga non era mai stata entusiasta dei centri commerciali. Il suo approccio allo shopping, a meno che non si trattasse di lingerie, pezzi di ricambio per la moto o videogiochi, era entrare, scegliere, pagare e uscire. Pensava che l'atteggiamento disinvolto di Nao nei confronti della proprietà altrui a volte fosse invitante, non per i soldi ma perché non fermarsi alla cassa per pagare significava avere una cosa in meno da fare nel negozio.

Nonostante tutto il suo disgusto, però, non poteva semplicemente scaricare tutte le compere su Shizuru, così un sabato si ritrovò al centro commerciale, fra l'ala dei ristoranti e Lotions'N'Notions. Comprare a Shizuru una boccetta di sali da bagno alla lavanda (e rischiare di essere presa in giro tutta la sera sui suoi pensieri a proposito della pelle di Shizuru, del profumo di Shizuru, di Shizuru nuda nella vasca e simili faccende) o comprarsi un pretzel con la mostarda e un Orange Julius (e rischiare l'indigestione)? Il suo rimuginare sul dilemma fu interrotto quando vide un gruppo di suoi amici, conoscenti e strambe creature quasi mitologiche che si stavano dirigendo verso il salone del parrucchiere.

"Ehi, Natsuki!" la salutò Mai, agitando la mano, così Natsuki si avvicinò.

"Ehi, Mai, ragazzi. Che succede?"

"Shiho deve tagliarsi i capelli."

"Bene—ehi, caspita! Ohi, che ti è successo?"

Natsuki rimasta sorpresa perché Shiho si era voltata leggermente e Yatagarusu (che era seduto sulla sua spalla, nascondendo il danno) si era allontanato dalla testa della ragazza, rivelando che non solo uno dei codini di Shiho se n'era andato, ma che quello che ne restava era un pasticcio bruciacchiato.

"Il fratellone mi ha salvato la vita!" squittì Shiho, aggrappandosi al braccio di Tate e strofinandosi contro di lui. Ben lungi dal sembrare un eroe trionfatore, Tate distolse lo sguardo, rifiutandosi di guardare Natsuki negli occhi.

"Okay, Mai, questa devo proprio sentirla," decise Natsuki. Se non altro, sarebbe stato bello ascoltare la storia di qualcun altro che si era trovato a fare le spese del senso dell'umorismo dell'universo.

Kagutsuchi cinguettò e indicò con l'ala il cartello che mostrava gli orari di chiusura del negozio.

"Bel tentativo," gli disse Mai. Chiaramente qualcuno era nei guai. Una certa fenice-drago era nei guai. Kagutsuchi abbassò la testa e la coda.

"Shiho ci ha invitati a una festa!" disse Mikoto allegramente.

"Mio nonno voleva fare una grigliata, e mi ha chiesto se volevo invitare qualche amico," spiegò Shiho. "Così ho pensato di chiamare il fratellone, Mai e Mikoto."

Natsuki non era sicura che "le persone che ho coinvolto in una battaglia a causa di un ragazzo" fosse un buon sinonimo di "amici," ma almeno Shiho stava cercando di sistemare le cose. E visto che Natsuki ora stava con Shizuru nonostante tutto quello che era successo, di certo non si sarebbe messa ad obbiettare sul perdono.

"E naturalmente, visto che aveva invitato Mikoto, ha dovuto invitare anche me," disse Reito Kanzaki. Stava sorridendo, senza dubbio era perfettamente consapevole che il motivo principale per cui Shiho lo aveva invitato non era per fare compagnia a Mikoto, ma per portare un altro ragazzo che tenesse Mai lontana da Tate. Visto che a Reito era piaciuta l'idea, Natsuki sapeva che era stato fin troppo felice di assecondarla.

"Poi, il fatto che aveva invitato due fratelli le ha fatto pensare a Takumi, e la sua presenza significava che doveva esserci anche Akira."

"E noi abbiamo portato Kagutsuchi, Miroku, e Gennai così Yatagarusu avrebbe avuto qualcuno con cui giocare," disse Takumi. Stava tenendo Akira per mano, e per questo la ragazza ninja aveva un'espressione imbarazzata e felice che Natsuki conosceva molto bene per esperienza personale.

"E, comunque, in totale eravamo in otto con Shiho e suo nonno," spiegò Mai, "più quattro CHILD, e avevano cibo solo per la metà. Mi sono sentita in colpa, onestamente, ma sembrava che suo nonno fosse felicissimo che fossimo lì."

Probabilmente era felice che Shiho avesse tanti amici disponibili a partecipare, decise Natsuki.

"Ad ogni modo, lui è andato al negozio per comprare altro cibo, e Reito ha suggerito che uno di noi andasse a aiutarlo. Il nonno di Shiho è stato d'accordo, e ha trascinato con sé Tate visto che è praticamente un membro della famiglia."

Reito, osservò Natsuki, era l'unica persona che avesse incontrato a parte Shizuru che riusciva a sorridere con gli occhi.

"Quindi mentre stavamo aspettando, qualcuno ha acceso la tv e l'ha sintonizzata su una partita di baseball e abbiano guardato quella per un po'."

"È stata Akira," precisò Takumi.

"Dopo che il nonno di Shiho e Tate sono tornati, siamo usciti in giardino e mentre i ragazzi preparavano la griglia, Kagutsuchi e Miroku hanno deciso che la partita gli era piaciuta talmente tanto che avrebbero giocato anche loro."

Miroku agitò la sua mazza.

"Aspetta, come funziona?" chiese Natsuki. "Miroku è l'unico che ha le braccia."

"Kagutsuchi sputava palle di fuoco e Miroku le colpiva con la mazza, facendole diventare scintille. Il viale del tempio è tutto di pietra, quindi non era pericoloso…finchè qualcuno non si è stancato di allenarsi e ha deciso di colpire le persone!"

"Suppongo che se una palla è fatta di fuoco sia facile farsela sfuggire, come se fosse una palla razzo?"

Tutti gemettero a quella frase, perfino la rana. Mai mise una mano sulla spalla di Natsuki.

"C'erano dei lati positivi quando eri una principessa di ghiaccio priva di senso dell'umorismo. Comunque, sì, Miroku ha agitato la mazza e mancato la palla, e visto che alle sue spalle non c'era nulla per fermarla, ha continuato a volare e ha colpito Shiho sul lato della testa, incendiandole i capelli!"

"E Tate ha spento il fuoco?"

"No, è stato Reito. Ha preso l'estintore e ha spento le fiamme prima che bruciassero qualcos'altro oltre ai capelli. È stato davvero bravo!" Mai guardò con espressione ammirata il ragazzo che ancora sorrideva.

"Ma Shiho ha detto che è stato Tate a salvarla."

"È vero!" insistette Shiho. "È grazie al fratellone che il nonno tiene un estintore a portata di mano quando facciamo il barbecue!"

"Avevo solo dieci anni!" protestò Tate. "A quell'età chiunque può avere un incidente con il liquido infiammabile!"

xox

Note del traduttore: la battuta di Natsuki si basa su un certo tipo di lancio nel baseball, ora dichiarato illegale, chiamato spitball, in cui la palla veniva bagnata con una sostanza estranea, in genere saliva o gelatina di petrolio, il che alterava la sua resistenza all'aria dandole una traiettoria imprevedibile e rendendola difficile da battere. Visto che è impossibile rendere in italiano il gioco di parole, per mantenere l'attinenza con il fuoco ho scelto di tradurla come 'palla razzo'.

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