Cenerentola What if di Clara_Oswin (/viewuser.php?uid=520667)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Cenerentola scese dalle scale
con quel vestito modesto.
–“posso venire anche io?” –
aveva chiesto timidamente alla matrigna. Le
sorellastre la guardavano dall’alto in basso, aveva un
vestito così antiquato
in confronto ai loro nuovissimi abiti di boutique! E quella collana
poi… non
stava per niente bene con quel vestito. La matrigna guardò
le sue figlie, le
sue brutte figlie :
“vieni pure
bambina,” – aprì la grande porta per
andare alla carrozza –“ ma non rimanerci
troppo male se nessuno ti inviterà a ballare.”
– Cenerentola non ascoltò le
cattiverie della matrigna, ignorò anche le occhiatacce che
le lanciavano le
sorellastre, dalla finestra della carrozza guardava il castello tutto
illuminato. Non poteva crederci di poter partecipare a quel ballo.
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Capitolo 2 *** Cap 2 ***
Cap. 2
L’interno
del castello era quanto di più sontuoso
Cenerentola avesse mai visto; lampadari in cristallo che illuminavano a
giorno le
sale, pavimenti in marmi pregiati lucidi come specchi, sfarzo e
ricchezza
traboccavano da ogni angolo.
Le dame e
cavalieri danzavano al centro della sala al dolce suono del valzer
d’orchestra,
sui lati invece i nobili erano impegnati a conversare del
più e del meno
reggendo nei calici in cristallo i vini più pregiati.
Cenerentola si guardava
attorno smarrita, non vedeva più né la matrigna
ne le sue sorelle, aveva perso
quell’unico punto di riferimento che aveva. Si fece quindi da
parte, ammirando
da lontano le danze da un angolo. Davvero nessuno le avrebbe chiesto di
ballare? Guardò un momento il suo vestito, per quanto fosse
un ricordo della
sua cara mamma, in confronto allo sfarzo dei vestiti delle altre, il
suo
sembrava da sguattera. Si vergognò di trovarsi li, ebbe
vergogna della sua
modestia, avrebbe fatto meglio a rimanere al sicuro nella sua camera
nella
torre, lontano da quegli sguardi pungenti che la fissavano, lontano da
quell’ambiente
così bello persino per lei.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
Passeggiava per il
giardino buio, lontano da tutto quello
sfarzo si sentiva più a suo agio, non si sentiva la piccola
sguattera della sua
casa. –“cosa ci fate qui?” –
Cenerentola distolse lo sguardo dal laghetto in
cui si erano persi i suoi pensieri. Un ragazzo bruno e affascinante le
era
venuto vicino – “ scusate, non sapevo fosse
proibito venire qua.” – Cenerentola
fece quindi per andarsene.- “ no non è proibito,
solo che dovreste divertirvi
nelle sale da ballo, non stare qui fuori tutta sola.”
– le sorrise lui. -“
avete un’aria malinconica.” – Cenerentola
iniziò a passeggiare con quel
giovane. – “ avete ragione, dovrei essere grata
alla mia matrigna per avermi
portata e invece, mi sento a disagio per il mio modesto
aspetto.” – Cenerentola
Guardò il suo vestito. –“ non dovreste
sentirvi a disagio invece, siete molto
bella, la vostra bellezza non è data da un vestito sfarzoso,
ma dal vostro bel
viso.” – le porse la mano – “
credetemi, la maggior parte delle fanciulle che
si trovano in quelle sale, sono impreziosite da abiti elaborati, da
acconciature ricercate ma per quanto possano migliorarsi non
raggiungerebbero
mai la vostra naturale bellezza.” – Cenerentola
sorrise al giovane. –“ posso
chiedervi un ballo?” – “si, ne sarei
lieta.”
“però
badate, voglio che balliate solo con me.”
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Capitolo 4 *** Cap 4 ***
Cap4
Cenerentola gli
sorrise –“ non credo ci sarà il pericolo
che
qualcun altro mi inviti” – Il ragazzo la
guardò e le sorrise , le
prese la vita e iniziò a guidare quel
valzer. Le parole erano d’intralcio, volteggiando tra le
siepi si scambiavano
sguardi molto più eloquenti, Cenerentola non seppe
quantificare il tempo che
stava trascorrendo, l’atmosfera era così surreale,
si sentiva trasportare dalle
emozioni, non le era mai capitato.
Dopo aver ballato a
lungo iniziarono a passeggiare mano
nella mano, -“ don – doon!” –
“è mezzanotte!” –
esclamò cenerentola guardando
il grande orologio battere l’orario, -
“è si, è passato velocemente il
tempo.”-
Cenerentola lo guardò preoccupata –“ la
mia matrigna mi starà cercando, sarà
ora di rientrare.” –
-“ no, non
andate! “ – la supplicò il giovane.
-“è
stato molto piacevole passare la serata con voi, ve ne
sarò eternamente grata, stando con voi ho completamente
dimenticato il resto,
non ho nemmeno conosciuto il principe!” –
-“ma come,
voi non sapevate che…?” – il ragazzo la
guardò meravigliato. –“non vi
ho chiesto nemmeno il vostro nome!” – si
ricordò ad un tratto.
-“Cenerentola,
mi chiamano così” – sorrise lei facendo
per
andarsene.
Il principe la
raggiunse – “Cenerentola, non voglio che ve
ne andiate, io mi sono perdutamente innamorato di voi, desidero
sposarvi se
anche voi provate lo stesso.” –
Cenerentola che
ancora non aveva capito che colui che si era
appena inginocchiato a chiederle la mano era proprio il principe,
rimase di
stucco, completamente senza parole, riuscendo a malapena ad annuire
contenta.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Cap 5
-“padre, devo
farvi un annuncio” – il principe era entrato
nelle stanze del re, con Cenerentola al suo fianco, prima di tutto, si
doveva
informare il re. -“oh! Ragazzo mio! Finalmente avete scelto
una brava fanciulla
che sarà una buona nutr… moglie,
moglie!”- il re si era letteralmente buttato
ad abbracciare la sua nuova splendida nuora. Cenerentola sorrise timidamente, era
ancora stranita dalla
situazione in generale, doveva farci l’abitudine.
Abitudine o no, nel giro
di pochi giorni Cenerentola si
ritrovò sposata con quel bel principe e sempre
più invidiata dalle brutte
sorellastre e dalla crudele matrigna che erano finite a dover lavorare
come
sguattere per la famiglia reale. Ma la fanciulla dai capelli biondi e
gli occhi
gentili era buona e comprò alla matrigna e alle sorelle una
casetta e diede
loro di che vivere per tutta la vita.
Non
precisò mai però che la casa che gli aveva
comprato era
in Alaska, e le provviste che gli sarebbero bastate per tutta a vita
erano
invece riso e fagioli, ma che volete; chi semina vento raccoglie
tempesta!
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