Cenerentola What if

di Clara_Oswin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Cenerentola scese dalle scale con quel vestito modesto. –“posso venire anche io?” – aveva chiesto timidamente alla matrigna. Le sorellastre la guardavano dall’alto in basso, aveva un vestito così antiquato in confronto ai loro nuovissimi abiti di boutique! E quella collana poi… non stava per niente bene con quel vestito. La matrigna guardò le sue figlie, le sue brutte figlie : “vieni pure bambina,” – aprì la grande porta per andare alla carrozza –“ ma non rimanerci troppo male se nessuno ti inviterà a ballare.” – Cenerentola non ascoltò le cattiverie della matrigna, ignorò anche le occhiatacce che le lanciavano le sorellastre, dalla finestra della carrozza guardava il castello tutto illuminato. Non poteva crederci di poter partecipare a quel ballo.

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


Cap. 2

L’interno del castello era quanto di più sontuoso Cenerentola avesse mai visto; lampadari in cristallo che illuminavano a giorno le sale, pavimenti in marmi pregiati lucidi come specchi, sfarzo e ricchezza traboccavano da ogni angolo.
Le dame e cavalieri danzavano al centro della sala al dolce suono del valzer d’orchestra, sui lati invece i nobili erano impegnati a conversare del più e del meno reggendo nei calici in cristallo i vini più pregiati. Cenerentola si guardava attorno smarrita, non vedeva più né la matrigna ne le sue sorelle, aveva perso quell’unico punto di riferimento che aveva. Si fece quindi da parte, ammirando da lontano le danze da un angolo. Davvero nessuno le avrebbe chiesto di ballare? Guardò un momento il suo vestito, per quanto fosse un ricordo della sua cara mamma, in confronto allo sfarzo dei vestiti delle altre, il suo sembrava da sguattera. Si vergognò di trovarsi li, ebbe vergogna della sua modestia, avrebbe fatto meglio a rimanere al sicuro nella sua camera nella torre, lontano da quegli sguardi pungenti che la fissavano, lontano da quell’ambiente così bello persino per lei.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Passeggiava per il giardino buio, lontano da tutto quello sfarzo si sentiva più a suo agio, non si sentiva la piccola sguattera della sua casa. –“cosa ci fate qui?” – Cenerentola distolse lo sguardo dal laghetto in cui si erano persi i suoi pensieri. Un ragazzo bruno e affascinante le era venuto vicino – “ scusate, non sapevo fosse proibito venire qua.” – Cenerentola fece quindi per andarsene.- “ no non è proibito, solo che dovreste divertirvi nelle sale da ballo, non stare qui fuori tutta sola.” – le sorrise lui. -“ avete un’aria malinconica.” – Cenerentola iniziò a passeggiare con quel giovane. – “ avete ragione, dovrei essere grata alla mia matrigna per avermi portata e invece, mi sento a disagio per il mio modesto aspetto.” – Cenerentola Guardò il suo vestito. –“ non dovreste sentirvi a disagio invece, siete molto bella, la vostra bellezza non è data da un vestito sfarzoso, ma dal vostro bel viso.” – le porse la mano – “ credetemi, la maggior parte delle fanciulle che si trovano in quelle sale, sono impreziosite da abiti elaborati, da acconciature ricercate ma per quanto possano migliorarsi non raggiungerebbero mai la vostra naturale bellezza.” – Cenerentola sorrise al giovane. –“ posso chiedervi un ballo?” – “si, ne sarei lieta.” 

“però badate, voglio che balliate solo con me.”

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Cap4

Cenerentola gli sorrise –“ non credo ci sarà il pericolo che qualcun altro mi inviti” – Il ragazzo la guardò e le sorrise ,  le prese la vita e iniziò a guidare quel valzer. Le parole erano d’intralcio, volteggiando tra le siepi si scambiavano sguardi molto più eloquenti, Cenerentola non seppe quantificare il tempo che stava trascorrendo, l’atmosfera era così surreale, si sentiva trasportare dalle emozioni, non le era mai capitato.

Dopo aver ballato a lungo iniziarono a passeggiare mano nella mano, -“ don – doon!” – “è mezzanotte!” – esclamò cenerentola guardando il grande orologio battere l’orario, - “è si, è passato velocemente il tempo.”- Cenerentola lo guardò preoccupata –“ la mia matrigna mi starà cercando, sarà ora di rientrare.” –

-“ no, non andate! “ – la supplicò il giovane.

-“è stato molto piacevole passare la serata con voi, ve ne sarò eternamente grata, stando con voi ho completamente dimenticato il resto, non ho nemmeno conosciuto il principe!” –

-“ma come, voi non sapevate che…?” –  il ragazzo la guardò meravigliato. –“non vi ho chiesto nemmeno il vostro nome!” – si ricordò ad un tratto.

-“Cenerentola, mi chiamano così” – sorrise lei facendo per andarsene.

Il principe la raggiunse – “Cenerentola, non voglio che ve ne andiate, io mi sono perdutamente innamorato di voi, desidero sposarvi se anche voi provate lo stesso.” –

Cenerentola che ancora non aveva capito che colui che si era appena inginocchiato a chiederle la mano era proprio il principe, rimase di stucco, completamente senza parole, riuscendo a malapena ad annuire contenta.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Cap 5

-“padre, devo farvi un annuncio” – il principe era entrato nelle stanze del re, con Cenerentola al suo fianco, prima di tutto, si doveva informare il re. -“oh! Ragazzo mio! Finalmente avete scelto una brava fanciulla che sarà una buona nutr… moglie, moglie!”- il re si era letteralmente buttato ad abbracciare la sua nuova splendida nuora. Cenerentola  sorrise timidamente, era ancora stranita dalla situazione in generale, doveva farci l’abitudine.

Abitudine o no, nel giro di pochi giorni Cenerentola si ritrovò sposata con quel bel principe e sempre più invidiata dalle brutte sorellastre e dalla crudele matrigna che erano finite a dover lavorare come sguattere per la famiglia reale. Ma la fanciulla dai capelli biondi e gli occhi gentili era buona e comprò alla matrigna e alle sorelle una casetta e diede loro di che vivere per tutta la vita.

Non precisò mai però che la casa che gli aveva comprato era in Alaska, e le provviste che gli sarebbero bastate per tutta a vita erano invece riso e fagioli, ma che volete; chi semina vento raccoglie tempesta!

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