E se...?

di mahochan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se...? ***
Capitolo 2: *** E se...? ***



Capitolo 1
*** E se...? ***


**E SE...**

**E SE...**

°°...Gojyo e Goku fossero fratelli?°°

Finalmente un attimo di tranquillità!! Dopo il lavoro ci voleva proprio!!

Era questo che pensava Gojyo prima che suonasse il campanello...e aprisse...quella porta...

«FRATELLOOOOOOONEEEEEEEEE! »

Euforia alle stelle, Goku saltò in braccio al fratello, stringendolo vigorosamente all'altezza del collo.

«Sci...scimmi...a...così soffoco… » disse cercando di liberarsi dalla stretta mortale.

«Ah! Già scusami!!! » gli rispose allegramente.

«Scusami...scusami??! Ho forse sentito male??? Hai detto forse scusami??? Qui il mondo intero va a rotoli?! ».

Goku zampettò accanto a Gojyo mentre questi si apprestava a risistemarsi sul divano per cercare di prendere un po' di sonno. Ma di nuovo...

«FRATELLOOOOOOONEEEEEEEEE! ».

«Ma si può sapere che diavolo vuoi stupida scimmia che non sei altro? ».

«Indovina!! »

«Um...um...fammi pensare...mmmmmh...ah! Ci sono! Ti hanno offerto da mangiare!! » esclamò prendendolo in giro.

«A parte questo... » gli rispose comunque.

«Se indovino mi lascerai in pace? ».

«Mi sa che se indovini sarai tu che non lascerai in pace me!».

Ma fin dove può arrivare l'idiozia animalesca? Se sa che poi non lo lascerò in pace, perché cavolo me lo deve venire a dire? Mah...vai a cercare il neurone rimasto e chiediglielo... pensò divertito e preoccupato Gojyo.

«Hai fatto a botte con qualcuno ed hai vinto? ».

La creatura saltellante negò con un cenno della testolina bruna, sempre sorridendo allegramente infilandosi in aggiunta un dito nell’orecchio. Gojyo ebbe un brivido spontaneo a causa di una brutta sensazione, come un Dejà Vu ma pensò che la baldoria del lavoro (ovvero spostare cavi elettrici ballando latino americano) l’avesse sopraffatto. Bhe… se effettivamente avesse fatto a legante e avesse vinto, tra l’altro cosa abbastanza probabile dato le sue puzze pazzesche che tramortirebbero un cinghiale, sarebbe arrivato sfondando la porta agitando in mano un trofeo per il premio nobel per le scoregge facendo la danza della gloria cantando l’inno nazionale italiano…

Gojyo spalancò le braccia in senso di resa.

«Dai...mi arrendo! »

«NO!! Devi indovinare tu!! »

«Ma se ti dico che mi arrendo... »

«...io ti dico che devi indovinare tu!! »

«Adesso ti meno! »

E Gojyo cominciò a seguire Goku che si arrampicava sui muri con un’agilità degna proprio di lui. Gojyo stringeva in mano una scarpa di Doku , ma quando gli effluvi emanati da essa cominciarono ad offuscargli la vista causandogli nausea e svenimento, decise di cambiare tattica, adottando la più subdola che si potesse inventare: fece un cerchio con una corda di una tenda del salotto depositandovi dentro un dolcetto e quando Goku lo vide gli brillarono gli occhi, la sua volontà venne annullata e si fiondò in picchiata sulla preda. Ed il cerchio si strinse legandogli insieme braccia e gambe.

«NOOO! GOJYO LASCIAMIII!! »

«MAI!! WAHAHAH!! »

«VA BENE VA BENE!!!! TE LO DICO!!! »

Prima di rendergli la tanto agognata liberta d’azione, Gojyo decise di torturarlo un po’ come vendetta, in un modo così crudele da far accapponare la pelle ad Hannibal Lecter: gli fece le trombette in faccia, il solletico e infine le pernacchie sulla pancia concludendo dicendogli che gli avrebbe tolto i PanGoccioli per una settimana. Roba… da far accapponare la pelle per l’appunto. Ma alla fine decise di liberarla perché la sua fantasiosa vena sadica era stata oppressa dalle infinite ore di ballo al cantiere. Goku balzò lontano e tentò addirittura di fuggire dalla finestra, ma calcolando l’altezza pensò che se effettivamente fosse saltato da li avrebbe sicuramente centrato il tombino aperto sottostante.

«Allora? » invitò Gojyo.

Goku cercò di fuggire verso destra, ma inciampò nel divano e picchiò la testa a terra facendo una capriola e cadendo dall’altra parte .

«Si può sapere che diavolo hai da dirmi? Mi piacerebbe dormire in santa pace una volta ogni tanto! » disse irritato Gojyo tamponandogli il nasino che aveva sbattuto per terra.

«Se te lo dico...poi però tu ti arrabbi e mi picchi!! » rispose il nanerottolo con una voce nasale che fece ridere sguaiatamente il rosso.

«No, no... » disse tra una ghignata e l’altra.

Goku si alzò, fece sedere Gojyo sul divano, prese un bicchiere d'acqua con del Lexotan diluito e glielo mise in mano, poi prese il tavolo e si barricò dietro ad esso, armato di sedia e cucchiaio.

Gojyo osservò la torre di Pisa in miniatura dentro alla quale si era nascosto il pestifero fratellino, maledicendolo per il fatto che lo avesse svegliato.

«Allora? » incalzò nuovamente.

« ... »

«Cosa? »

«Io...mi... »

«COSA? »

«Io…io…MISONOFIDANZATOCONUNAPERSONA!!! »

Gojyo lo guardò un po' sbigottito, poi si riprese, abbassò la testa.

«E chi sarebbe costei? Chi sarebbe l’impavida femmina che ti metterà l’anello al dito? » chiese esasperato: gli stava facendo prendere un ictus con tutti quei giri di parole… pensava avesse finito i soldi nella mastercard per comprarsi quel paio di pantaloni di Roberto Cavalli che aveva sbavato per mesi e invece aveva finalmente deciso di farsi saltare le cervella e fidanzarsi… bah… chi lo avrebbe mai capito dato che nemmeno lui, suo fratello maggiore, il suo esempio, il suo idolo ci riusciva?

«Veramente...sarebbe...un...costui... »

«...non dirmelo!! E' Homura? »

«Che cosa c'entra Homura adesso? »

«Niente, ora dimmi chi è per l'amor di Michelle Hunziker!! »

Goku esitò di nuovo cominciando a sudare diverse damigiane .

«...costui sarebbe...sarebbe...sarebbe... »

«Goku...stop, rewind e play! Per dio!! Sei peggio di un disco rotto!! »

«Costui sarebbe...n... »

«COSA?! »

Signore, non chiedo tanto dalla vita, ma ti prego, fa si che abbia sentito male!!!

«Costui sarebbe...sarebbe... »

«E basta Goku!!! Dimmi chi è così poi me ne vado a nanna! »

«Mi sa che se ti dico chi è, la nanna non la farai più... »

«Perché? » chiese lasciando trasparire l’esasperazione che cominciava a provare, infilandosi successivamente un dito nel naso cercando di calmarsi.

«Perché...questa persona...è...è SANZO!!! » esclamò alla fine ed il dito del povero Gojyo ebbe uno scatto e quasi se lo incastrò su per la narice. Se lo tolse a fatica tamponando successivamente il sangue con un clinex.

Grazie signore! Mi hai fatto un buon udito, non c'è che dire, però potevi evitarmi almeno questo!!! Sanzo...colui che mi maltrattava sempre da bambino e che ancora non ha smesso di farlo a scuola (perché Gojyo lavora e studia…?!)!!! Perché a me?!

«COSA? » esclamò a pieni polmoni con una voce decisamente nasale.

«Lo sapevo!! Lo sapevo che ti saresti arrabbiato!! » disse la povera scimmiotta dispiaciuta.

«NON SON ARRABBIATO! DI Più! E ALLORA PERCHE' ME LO HAI DETTO? »

«Perché era già due anni che stavamo insieme, uscivamo di nascosto, vivevamo di una amore tra sms ed e-mail, così... » ma Gojyo non lo lasciò finire, gli prese il cellulare leggendo i messaggi, rischiando di prendersi il diabete per quanto zucchero usava la scimmia nelle risposte ai messaggi glaciali di Sanzo (che probabilmente aveva pensato alla probabilità di essere scoperti da Gojyo e allora si era fatto furbo, ma non aveva contato il fattore GOKU).

«...hai pensato di volermi vedere morto prima del tempo vero? »

«Nooooo!!! Altrimenti chi è che paga il banchetto per le nozze? »

«COSA? » Almeno ora signore, fai che abbia capito male, fai che abbia detto cozze!! «COZZE?! »

«No, nozze! N-o-z-z-e!! »

Gojyo boccheggiò in cerca di qualcosa da dire… e in effetti, qualcosa da dire trovò:

«QUEL MALEDETTO DOVRA' VENIRE A CHIEDERMELO DI PERSONA!!! »

Era buio, la stanza era debolmente illuminata dalla luce di alcune candele: era saltata la luce. Tre figure fiere (una un po' di meno) si stagliavano nel mezzo, vicino ad un tavolino mentre l’oscurità rendeva più sfumati i lineamenti, rendendoli affascinanti, misteriosi ed assai inquietanti.

«MAI! » urlò una voce tendenzialmente acuta tentando di essere sicura, ferma ed autoritaria risultando essere decisamente tremula e nasale.

«Questo lo dici tu, stolto… » rispose un'altra con tono calmo, sicuro ed incolore. Quel tono fece tremare la figura che, più delle altre, si ergeva minacciosa nel mezzo della stanza.

Poi, un rumore sinistro, dapprima fievole come un alito di vento, che man mano andava crescendo. Poteva essere lo scoppio di un temporale, l’esplosione di un tobino o di un ordigno, oppure...

«Saaaaaaanzoooooo!! Io ho faaaaaameee!! »

Gli altri due si girarono con occhi dardeggianti. Prossima volta la scimmia l’avrebbero chiusa nella camera a fianco che, guarda caso, era la stanza da letto di quest’ultima e Sanzo, con la scusa di dover andare in bagno, avrebbe potuto farci anche una capatina innocente.

«Chiudi il becco sottospecie di aspirapolvere!! » redarguì Gojyo con una mano sulla fronte in segno di esasperazione, mentre Sanzo diede un coppino alla testa di Goku.

«Ehi!! Come ti permetti di menare mio fratello??? » quasi gridò Gojyo «Solo io posso farlo!! » così dicendo, prese il mestolo e lo calò vigorosamente sulla testolina bruna. Gojyo si tolse il grembiule a fiori rosa e gialli soddisfatto, notando che il sugo si era cotto bene, quindi spense il gas.

Goku perse i sensi un secondo, ma, come per maledizione, si riprese totalmente.

«AHIA! »

«HO DETTO...SILENZIO! »

Detto questo all'unisono, Gojyo e Sanzo rincararono la dose di mazzate, per poi sedersi uno sulla poltrona, l'altro sul divanetto, trascinandosi la povera creatura svenuta.

Goku dormiva beato beato con la testa sulle gambe del biondo, ma subito si svegliò, mettendosi seduto e facendosi tutto serio.

«Voglio sposare...Sanzo... » disse, prima di ricadere in un sonno profondo, sistemandosi nella testa posizione in cui era prima di avere lo scatto.

«L'hai sentito razza d'idiota? » chiese l'interpellato.

«Ora non è cosciente… oddio non che di solito lo sia, ma… »

«E allora? Ciò che ha detto è ciò che importa… »

Gojyo digrignò i denti e chiunque fosse passato di li avrebbe creduto soffrisse di stipsi. In realtà sarebbe dovuta risultare un’espressione che incuteva timore, solo che era difficile mettere paura a qualcuno con una confezione di cotone emostatico infilata su per il naso e che ti gonfia una narice. Gojyo decise che era stato decisamente stupido ad infilarsi un dito nel naso mentre la scimmia gli stava dando delle notizie. Avrebbe di certo imparato dalle sue esperienze, pagandone anche le conseguenze.

«Non acconsentirò mai, mi sono spiegato??? » ma le sue pupille si dilatarono alla vista delle dita di Sanzo che si stavano chiudendo a pugno. «Come preferisci... » disse fermamente Sanzo prima di mollare un sonoro cazzotto sulla guancia di Gojyo.

«Maledetto... » ringhiò Gojyo tenendosi la faccia con le mani mentre dagli occhi cominciavano a lacrimargli.

Sanzo si alzò dal divano con Goku in braccio che ancora dormiva. Goku, d'istinto, gli si appallottolò di più al petto mormorando il suo nome.

«Ehi!! Dove credi di andare con Goku?!! » chiese allarmato Gojyo cercando di raggiungerli, ma sfortunatamente la nuvola di sfiga che aleggia in The Gojyo’s Life si fece sentire anche li facendo si che egli inciampasse sul tavolino da caffé di vetro che si infranse in migliaia di piccoli pezzi mentre lui finiva al centro del telaio in metallo.

«Vado a scoparmelo » rispose l'interpellato non curandosi dello stato di salute del suo presunto futuro cognato. Gojyo, in risposta all’affermazione di Sanzo, fatta con tono neutro come se stesse dicendo che andava a mangiarsi una tazza di latte con i cereali, spalancò la bocca in segno di totale stupore. Mai avrebbe pensato che Sanzo avrebbe detto la parola ‘scopare’ e/o derivati con tale limpidezza. Poi decise che era ora di chiudere la bocca prima che ci entrasse qualche insetto e cercare di dare una risposta «Co…co... » riuscì a dire mentre ancora tremante ed esterrefatto cercava di uscire dall’intelaiatura.

«Sembri una gallina che sta facendo l'uovo... » commentò il biondino che ancora attendeva sulla soglia una qualsiasi reazione da parte dell'aitante fratello maggiore del suo futuro sposo .

«Co...co... »

Sanzo si spostò la scimmia su una spalla e si infilò il mignolo della mano libera nell'orecchio con aria scocciata. Gojyo, ricordandosi del suo incidente col dito nel naso, decise di approfittare di quell’occasione, ritrovando infine le parole e riuscendo a urlare all’improvviso «COSA VUOI FARE CON MIO FRATELLO!!??? ». Evidentemente Sanzo era abituato agli agguati di Goku, perché dopo ciò non fece una piega anzi rispose con più chiarezza «Ho detto che voglio portarmelo a letto, e non per dormire , sembra chiaro a me, figuriamoci ad un demone del sesso come te... » rispose sfacciatamente con un filo di sarcasmo marcando volutamente le ultime due parole.

Gojyo parve lusingarsi un secondo, impettendosi, ma poi riprese l'aria seria e minacciosa capendo che la frase di Sanzo non voleva di certo essere un complimento.

«Tu... » disse indicando Sanzo con l’indice insanguinato della mano destra «…tu...tu non toccherai mai mio fratello...nemmeno con un dito...mi sono spiegato?! »

«Tsk! L'ho già toccato, parecchie volte e non mi sono limitato ad un dito... » e, così dicendo, con entrambe le mani diede una palpata vigorosa al fondoschiena di Goku per poi andarsene mentre Gojyo ci rimaneva di sasso.

*

Con quanta fretta era passata quella notte. Con quale crudeltà si erano svolti i fatti.

Gojyo stava sdraiato sul divano, cercando invano di togliersi di dosso una mosca ed il pensiero che la sua scimmia preferita e quella biondina dovessero sposarsi. Un po' per i soldi e un po' per la biondina, lui era contrario… oltre al fatto che era estremamente possessivo nei riguardi di suo fratello. Quel Sanzo maledetto non glielo poteva portar via, altrimenti con chi litigava? Di certo non con Doku, fratello maggiore di grandi dimensioni, che quando s'inalberava tirava giù di quelle manate...Gojyo rabbrividì al pensiero, mentre andando a tentoni, cercava di recuperare la lattina sul tavolino, aggiustato alla ben e meglio con della colla calda, di fronte al televisore spento. Cercò per quasi dieci minuti, poi, alla fine, scocciatosi del suo girovagare invano, si girò su un fianco e tirò un manrovescio all’oggetto desiderato e la preziosa birra cadde per terra.

Che sia questa la mia maledizione? pensò, mentre con uno straccio asciugava il pavimento. Si, la maledizione della prima luna!

TOC TOC…

Chi sarà mai? Andiamo a vedere!

«ARRIVO!! »

Gojyo, appurato che non si poteva trattare di Sanzo e Goku perché quel giorno dovevano andare via… dove non voleva immaginarlo… e smettendola di darsi del coglione per aver risposto ignaro dell’eventualità che potesse trattarsi del suo futuro cognato (cognato vero? Non si ricordava…), decise di alzarsi da per terra e andare ad aprire.

Davanti alla porta ormai ‘soggiornava’ Hakkai (che aspettava da ormai dieci minuti), con un bel sorriso a trentadue denti. Gojyo rispose con uno con altrettanti per via della scazzottata della sera prima con Sanzo che gli aveva fatto cadere proprio quello in più. Il ricordo gli faceva ancora male, e non solo il ricordo...

«Ehilà Gojyo, come va? »

Il rosso lo fulminò con uno sguardo ed una gocciolina di sudore cominciò a scorrere sulla fronte di Hakkai che, sempre sorridendo, decise di rispondersi da solo.

«Io...direi male vero? » chiese il ragazzo con tono gentile ed un sorriso un po' teso che gli decorava il viso.

«E da cosa lo dedurresti? Sentiamo! Forse dal fatto che mio fratello tra una settimana si sposa con un deficiente sempre sull'orlo dell'isterismo?» quasi urlò Gojyo gesticolando freneticamente.

«Veramente...l'avevo dedotto dal tuo sguardo assassino » rispose tranquillamente Hakkai sorridendo sempre gentilmente.

«Oh…» Gojyo dedusse che doveva essere proprio così. Che mente vero?

«Posso entrare? »

«Certo... »

Dopo mezzora di silenzio passato a guardarsi in giro e a girarsi i pollici, finalmente Hakkai prese parola.

«E così...Goku si sposa? »

Dalla corda attaccata al lampadario e dal cappio legato attorno al collo di Gojyo che stava in piedi sul tavolino, Hakkai presunse di aver girato il coltello nella piaga. Deduzioni geniali fatte da menti geniali, non c’è che dire, nemmeno CSI o, ancora meglio, Detective Conan sarebbero arrivati a tali conclusioni! Avrebbero parlato di omicidio o qualcosa di simile.

«Ma Gojyo!! Cosa fai? » chiese allegro, sorridendo felice.

«Me ne andrò in un posto lontano, dove non esisterà il matrimonio di mio fratello!!! » rispose con le lacrime agli occhi ondeggiando pericolosamente sul tavolino rotto.

«Ma anche se te ne andrai in un posto lontano, dove non esisterà il matrimonio di tuo fratello… non significa che qua Goku non si sposerà no? »

«… »

«… »

«...fa niente! ADDIO!!! »

«GOJYO NO!! »

Hakkai lo afferrò per le gambe e tirò con la forza della disperazione.

Il tavolino esaudì il desiderio di Gojyo e si frantumò in mille pezzi e questi rischiò di spezzarsi l'osso del collo. In senso letterario s'intende. Si udì anche un lieve scricchiolio che avvisava del rischio di rottura ed un WROOOOOOM che indicava il cedimento del lampadario. Hakkai e Gojyo furono travolti sia da questo che da una valanga di cemento ed intonaco.

Hakkai era sopra Gojyo ed aveva un ginocchio in mezzo alle sue gambe che si appoggiava comodamente sul suo pacco e la bocca del ragazzo sfigato era sul collo dell'altro. Ovviamente Gojyo stava sotto. Stare sotto gli dava l’aria passiva e la cosa non gli piaceva. Anche se con Hakkai non ci stava nemmeno insieme. Caso volle che, in quel momento dovesse tornare a casa Doku. Li trovò così, gementi, ma per il dolore, ma questo lui non lo sapeva, quindi fece un’uscita infelice di questo genere: «Uh! Avete distrutto persino il lampadario e il tavolino! Selvaggi! Gojyo! Ti sei addirittura legato! Giocavate a cane e padrone? Bhe, io vi lascio, ma vedete di sbrigarvi che tra un po’ inizia la partita!» e, detto questo, chiuse la porta.

Gojyo e Hakkai capirono cosa avesse frainteso il fratello (che sembrava essere l’unico intelligente fino ad allora).

Quando finalmente si districarono, si misero seduti e restarono qualche secondo in silenzio, poi Gojyo, finalmente, parlò «Però...mica male eh? » .

«Già » rispose Hakkai gentile mentre aiutava, ovviamente sorridendo, l'altro a rimettersi in piedi ed a togliersi corda e lampadario di dosso.

«Tu... » affermò Gojyo con gli occhi chiusi ed annuendo piano col capo a braccia incrociate sul petto «....per me...sei tutto scemo…».

«Lo so!!! » disse tutto felice Hakkai, mentre metteva un cerotto sulla fronte del rosso, poco più sopra del sopracciglio destro, dove si era formato un piccolo taglio a causa della capocciata con lui.

Anche Hakkai aveva un taglietto come quello, meno evidente, sull'occhio sinistro, precisamente sul sopracciglio. Gojyo vi aveva già applicato un cerotto. Ma non capiva perché dovevano medicarsi l'uno con l'altro. Ognuno non poteva medicare se stesso in grazia divina? No... e poi decise che Hakkai era stato decisamente sfortunato: chissà che male quando si sarebbe tolto il cerotto!

«Dai Gojyo, non devi fare così solo perché tuo fratello si sposa».

Gojyo lo fulminò, ma solo con lo sguardo. Poi divenne serio.

«Ma se lui se ne va, chi potrò prendere in giro? Con chi potrò litigare? Con chi potrò mangiare sei chili di patatine in busta durante un film facendo a gara a chi fa più rumore e a chi non vomita per primo? Con chi, chi?? ».

«Ah! Bhe, se è solo per questo sappi che Goku mi ha chiesto un consiglio su una casa da comprare in centro. Io gli ho risposto che, dato che eravamo tutti qui, di comprarsi una casa nei dintorni, visto che ce ne sono molte carine in costruzione da queste parti. Aspetteranno che sia pronta e, nel frattempo indovina un po'? ».

«Cosa? ».

«Abiteranno qui da te!!! ».

«COSA???! ».

*

No, non ci poteva credere, quei due...sarebbero…stati ... noooooooooooo!!!

Quei giorni antecedenti il matrimonio di Goku, che sarebbe avvenuto solo due più tardi, erano stati un caos infernale: le ordinazioni, chiamare tutti gli invitati, la chiesa, il ristorante, preparare gli inviti, per non parlare del banchetto!

Poi, una domanda curiosa sfiorò la mente di Gojyo: quei due,...come si sarebbero vestiti? Sperava di certo non in giacca e cravatta, sarebbero stati assai ridicoli agli occhi di tutti, soprattutto Goku: ma chi se la sarebbe vista una scimmia in completo? Si poteva fare qualche cosa d'informale...camicia bianca e pantaloni neri potevano andare più che bene… però sarebbero sembrati due membri del cast di camerieri… allora scarpe da tennis e tuta da ginnastica? Perché no! E perché non vestirsi di carta stagnola allora? Gojyo si accigliò, mentre Hakkai si chiedeva cosa potesse mai avere da pensare di così importante. Ma poi si ricordò e si accigliò anche lui .

Gojyo si voltò e lo vide.

«Hakkai... a cosa stai pensando? »

«Al matrimonio di Goku, perchè? » chiese sorridendo raggiante.

«Uh… così…»

Gojyo si perse nuovamente nelle sue riflessioni, fino a quando suonò il campanello e, dal suono prolungato, immaginò chi ci fosse dietro la porta.

Perciò, per schivare ancora una volta l'ascesa al paradiso, decise di alzarsi dal pavimento dove, insieme ad Hakkai, stava consultando alcune riviste che illustravano le mille vie per una perfetta cerimonia a basso prezzo.

Aprendo la porta Gojyo fu travolto da una ventata di esuberanza e fu investito da una bassa creatura dai capelli castani che il suo cervello riconobbe come creatura-Goku. Sanzo gli tallonava le spalle, fino a quando la sua scimmia prediletta non si era buttata a capofitto tra le braccia di Gojyo che cadde all'indietro sbattendo rumorosamente e dolorosamente la testa sul pavimento.

Goku gli si strusciava energicamente addosso.

Gojyo cercava di riprendere coscienza, ma nel frattempo stava fermo ed immobile, succube di quelle coccole che solo a lui la scimmia doveva riservare, non a quella bionda tinta. Quindi ammiccò verso Sanzo. Gojyo sorrise con malizia, alzando il dito medio della mano sinistra, quella che non era finita dietro la schiena nella caduta. Il suo sguardo diceva 'Ti piacerebbe essere al posto mio vero? E invece ci sono io'.

Il biondo frugò per qualche istante nella maniche del maglione, evidentemente alla ricerca di qualcosa d'importante, forse un fazzoletto o forse.... Evidentemente Sanzo trovò quello che cercava perché un sorriso compiaciuto gli sfiorò le labbra.

Estrasse un cacciavite. Ed il suo sorriso divenne più ampio ed il suo sguardo si caricò di crudeltà.

Gojyo cercò di divincolarsi dalla stretta che presto lo avrebbe condotto nel luogo più bello in assoluto, un luogo che non esiste sulla terra.

«Sci...scimmia!! Staccati!! Dai su! Ritorna dalla biond...em, dal tuo padr...em, da Sanzo!! Su da brava!!! »

«Ma...perché sei così cattivo con me??? Non mi vuoi più bene? »

«No è che...cioè...ecco... »

Sanzo si avvicinò di un passo, caricando il cacciavite in direzione di Gojyo, tenendolo per la parte opposta al manico.

«Ma Sanzo! Non rivolevi indietro quella scimmia?? L'ho lasciata!! Metti giù quel coso!! »

«Ormai hai fatto la stronzata e ne paghi le conseguenze. E vedi di non darmi ordini mi sono spiegato?! » e quindi lanciò il cacciavite alla stessa velocità di un proiettile. Gojyo fu fortunato a prenderlo solo su una chiappa, altrimenti sarebbero stati davvero dolori.

Comunque, per la paura svenne.

«Allora, cosa stavate facendo tu e Hakkai qui dentro? » chiese curioso Goku.

«Non indovini? » rispose brusco Gojyo, passandosi distrattamente la mano tra i capelli e gemendo per il dolore, seduto su un salvagente. Dato che Goku non aveva assistito alla scena del massacro di Gojyo perché troppo impegnato a far finta di piangere sul petto del suo amato e vedendolo massaggiarsi il sedere con aria sofferente e sapendo solo che due più due faceva quattro rispose di conseguenza «Sesso? ».

«Che fratello idiota che mi ritrovo… » disse in risposta alla domanda, poi intervenne anche Hakkai «No Goku, non stavamo facendo sesso » disse gentilmente indicando il pavimento della stanza. Goku si guardò un po' in giro e notò tutte le varie riviste sparse. Gli si illuminarono gli occhi e corse ad abbracciare stretto Gojyo continuando a ringraziarlo.

Sanzo, immune a quelle effusioni, continuava a fumarsi la sua metà sigaretta, rimirandola dopo ogni boccata e guardando un po' l'appartamento e valutandone le caratteristiche, poi Gojyo, come se volesse spegnergliela in fronte.

«Che schifo di topaia…» concluse spegnendo la cicca nel posacenere anziché come nel suo primo pensiero, incrociando successivamente le braccia sul petto e accavallando le gambe in un gesto secco.

«Ehi, ehi!! Vedi di non fare troppe storie ok? Dato che tu e quest'animale verrete a vivere qui a tempo indeterminato! » rispose Gojyo, non curandosi delle conseguenze della sua sfrontatezza.

«Tsk! Io dico solo quello che penso e di certo non sarai tu ad impedirmelo» disse semplicemente Sanzo chiudendo gli occhi e sistemandosi meglio sul divano.

«Dici? » chiese Gojyo con ago e filo in mano e la precisa intenzione di sigillargli la bocca per sempre.

«Tsk! »

«Tsk! »

«Ragazzi... » fece Hakkai preoccupato, mentre Goku, dopo essersi scollato da Gojyo e del tutto indifferente a ciò che accadeva intorno a lui, cominciò a sgranocchiarsi un biscotto al miele, rabbrividendo di piacere per la bontà ad ogni morso.

«Questo biscotto mi ricorda tanto il sapore di Sanzo... » disse poi all'improvviso con una mano su una guancia arrossata per il piacevole ricordo.

Il protagonista di pensieri di Goku si mise una mano in faccia in segno di esasperazione, mentre, attraverso le dita, si riusciva a scorgere il rossore che si era impadronito del suo viso.

«CHE SAPORE?! » urlò Gojyo mentre gli si gonfiavano le vene del collo « CHE SAPORE?! » ripetè sull’orlo dell’isterismo prima di svenire per l’ennesima volta cadendo rumorosamente sul pavimento e essere soccorso da Hakkai che cercava di fargli aria con il cartone della confezione dei biscotti.

Gojyo non riusciva a guardare Goku negli occhi mentre questi, in una specie di stato di trance, continuava ad assaporare un biscotto dietro l'altro. Sanzo sembrava completamente a suo agio mente Goku mangiava biscotti che, a suo dire, sapevano di lui. E li mangiava pure di gusto! Hakkai li guardava e sorrideva.

Improvvisamente il campanello suonò per la seconda volta.

Gojyo andò ad aprire ma se ne pentì quando qualcuno lo investì e gli camminò sulla schiena con furia e probabilmente le intenzioni di un assassino.

«SON GOKU!!! NON PUOI SPOSARE QUELLA GALLINA STORPIATA DI SANZO! VIENI CON ME E DIVENTA FORTE! » gridò a squarciagola Homura, tenendo le braccia spalancate come a dare maggior enfasi alla frase appena detta o, comunque, facendo molta scena.

«Ma che dici Homura? » rispose Goku ingenuo come una scimmia.

«QUELLO CHE HO APPENA DETTO SON GOKU !! » esclamò.

Ed intanto che Homura tentava di strappare di mano Goku a Sanzo, il primo tirandolo per le gambe, l'altro per le braccia, il campanello suonò nuovamente e Gojyo, che fino ad allora aveva fissato la scena da terra, si sollevò e aprì ed ancora una volta si diede del pirla mentre una creatura dai capelli biondo scuro che andava sul rossiccio gli saltava in testa, per poi gettarsi sul divano dove i tre stavano discutendo per assurde ragioni.

«Sanzucciooooooooo! »

«Oh no!! La minaccia!!» dissero Goku e Sanzo in sincronia, mentre in un attimo di distrazione da parte dei due Homura sottrasse la scimmia dalla morsa di Sanzo. Ma qualcosa di estremamente umano gli piombò addosso ed afferrò Goku per i fianchi evitandogli la caduta. I lunghi capelli rosso scuro volteggiarono un attimo in aria, mentre gli occhi azzurri brillarono di sarcasmo.

«Kougaiji! Che ci fai tu qui? » chiese Goku mentre, tenuto ancora sollevato da terra, tirava un calcio nell'occhio a Homura centrandolo in pieno e facendolo gemere di dolore immenso portandosi le mani sulla parte colpita gridando trivialità in quindici lingue diverse.

«Perché mia sorella è voluta venire qui a tutti i costi… che spreco di benzina! »

«Fratellooooooooneeeeeee!! » parlando del diavolo, Lirin saltò fino ad arrivare davanti a Goku e, afferrandolo per un braccio e afferrando anche quello di Sanzo, con totale e singolare purezza esclamò « Li voglio!! Me li compri? ».

«Stupida mocciosa!! Non siamo merce!! »

E di nuovo suonò il campanello.

Questa volta Gojyo non andò ad aprire, perché la porta era già aperta quindi si limitò a dire «Avanti…».

Entrarono i compagni dello sfigato (Homura), fortunatamente schivando il rosso chiudendo successivamente la porta. Gojyo guardava la distruzione della sua abitazione senza batter ciglio, senza muovere un muscolo… nel senso che si era gelato sul posto.

«Homura! Lasciami!! » gridò Goku, ancora non capendo bene cosa stesse succedendo quel giorno a Homura. In effetti non si era mai comportato in modo così sgarbato, era sempre solito portargli fiori o regalini, o ancora meglio cioccolatini.

Sanzo si accorse che Homura stava per portare Goku in bagno. Goku intanto aveva arpionato il divano e non lo lasciava andare.

«Stupido maniaco fissato ti ammazzerò! » come a sottolineare il fatto, Sanzo afferrò la prima cosa che gli era passata sotto mano: la scatola dei biscotti. Si avventò su Homura cercando di infilargliela su per il naso.

« EHI! Lasciami andare!! Son Goku deve diventare forte! » e, come a voler sottolineare il fatto, scacciò Sanzo che a causa della spinta si sedette sul divano, e mise Goku a cavalcioni su di se. Preso da quella visione e evidentemente piuttosto eccitato (da cosa si capirà? Bah… chi lo sa!) cominciò a perdere abbondantemente sangue dal naso a getto, schizzando persino la maglia di Goku.

«Ora, Son Goku, fai le flessioni! »

«CHECCOSA?! » Sanzo e le sue manie di possesso scattarono in avanti verso Homura. E mentre il biondo strappava la scimmia dal maniaco con le voglie suonò per l'ennesima volta il campanello. E Gojyo questa volta per non doversi pentire non aprì, restò sdraiato a contemplare l'apocalisse in salotto. Ma si dovette pentire lo stesso perché la porta fu aperta ed entrarono una figura femminile ed un ragazzino che, più o meno, aveva la stessa età della scimmia camminando su Gojyo. Gojyo ululò di dolore quando la donna lo calpestò con dei tacchi a spillo vertiginosamente alti e incredibilmente a spillo.

«Nat!» esclamò vivace Goku, liberandosi dalla presa di Sanzo, Homura e Lirin che cercavano di dividerselo e correndo verso l’amico d’infanzia «Che ci fai qui? ».

«Bhe... » cominciò quello ammiccando leggermente a ciò che accadeva in salotto «...potevo perdermi lo spettacolo che mio fratello sta offrendo? » rispose semplicemente Nataku, indicando poi con l'indice Homura che veniva trattenuto dal catturare Goku da Zenon, mentre Shien gli inseriva accuratamente un'intera confezione di cotone emostatico nel naso per fermargli l'enorme emorragia.

Intanto, la misteriosa figura femminile si era avvicinata a Sanzo.

«Sanzino! Da quanto tempo! »

«Tsk! Due settimane...e vedi di non chiamarmi Sanzino brutta vecchia! »

Kanzeon Bosatsu fece un enorme sorriso.

«Nipotino ti sembra questo il modo di salutare tua zia? » chiese, poi con calma strillò «SILENZIO RAZZA DI ANIMALI!! »

Silenzio ottenuto, prese una mano di Sanzo e una di Goku e poi le unì.

«Loro sono anime destinate! Non potete separarle! »

« Ma che zia suonata che hai! » disse Homura, mentre un mormorio di assenso prese vita in salotto.

«Capisco da chi ha preso poveretto » fece Zenon, ottenendo il pieno appoggio da Kougaiji e Gojyo.

Anche Dokugakuji e Yaone, il dottor Nii, Gyokumen Koshu, Gyumao e tutto lo staff di medici in prima linea che erano entrati in quel momento, si ritrovarono ad annuire

«Così…» continuò Kanzeon, ma subito s'interruppe. Dov'erano finiti Goku e Sanzo?

«Bhe... » disse Hakkai che, fino a quel momento era stato lasciato in disparte a ridere «...mi sa che se ne sono tornati a casa... » ma non finì la frase, perché attorno a lui non c'era nessuno ad ascoltarlo.

«Corri scimmia !! Vedi di muoverti!! » disse Sanzo visibilmente teso e affaticato.

«Saaaaaaaaaanzooooooooooo!! »

Sanzo e Goku non avevano fatto in tempo a salire in macchina che l'asfalto aveva cominciato a tremare e le chiavi per la fretta erano cadute (che fortuna eh?) in un tombino con uno 'splosh'. Ebbero un brutto, bruttissimo presentimento, quindi, senza nemmeno girarsi a guardare avevano cominciato a correre.

«FERMATEVI MALEDETTI!! » disse un coro di voci alle spalle dei due fuggitivi.

«Sanzo!! Non ce la faremo mai a seminarli!! » disse la saru in preda al panico notando che il nuvolone di polvere si stava facendo inesorabilmente più vicino

«Zitto idiota! »

«Uffa Sanzo!! Sei cattivo!! »

«Ho detto zitto!! » disse, per poi afferrarlo per un braccio e girare a destra.

«San... »

«Silenzio!! » lo interruppe per girare ancora a destra e poi a sinistra, mentre gli inseguitori passavano dritti.

Sanzo aveva dovuto tappare la bocca della scimmia (eheh) con una mano per costringerlo al mutismo.

Una volta che la marmaglia si fu dispersa, Sanzo lo lasciò andare e si appoggiarono contro il muro sospirando.

«Ouf ! L'abbiamo scampata proprio bella! »

«Tsk! Stupida scimmia se non fosse stato per me... » ma non terminò mai la frase perché Goku non lo stava ascoltando, guardava oltre il muro per vedere se arrivava qualcuno.

«Si si! Se non fosse stato per te non ne saremmo usciti vivi vero? » disse Goku lanciandogli un’occhiatina languida.

«Scimmia, non mi sembra il momento per… »

«Tsk! Che scena disgustosa... » disse un coro di voci dalla loro destra.

E di nuovo...

*

Tre giorni dopo, Goku e Sanzo poterono uscire tranquillamente senza imboscarsi nei luoghi più introvabili o senza mimetizzarsi con la natura circostante.

I vari spasimanti o comunque oppositori, si erano finalmente arresi ed erano stati ricoverati in ospedale per un calo sovraumano di liquidi corporei e crampi muscolari da far venire le lacrime agli occhi persino ai medici che dovevano massaggiarli e quindi sopportare le ore di tortura a sentire urla strazianti. Perciò la cerimonia era stata spostata alla settimana successiva, dato che la scimmia ci teneva particolarmente che tutti fossero presenti.

L'unico in salute era Hakkai, che aiutava Goku e Sanzo a scegliere l'arredamento per la futura casa.

Chiamarono quindi un'arredatrice provetta, la signorina Laura, in arte Maho.

La signorina in questione, era famosa per i suoi metodi rivoluzionari nel campo dell'arredamento, come poterono constatare i nostri amici.

Ella, infatti, con un lungo metro di ferro e cominciò a prendere le misure di Goku e Sanzo. Stese la piantina della casa da ammobiliare e fece due calcoli.

Ma questa qui cosa diavolo sta facendo? pensarono contemporaneamente il biondo e la scimmia.

«Mh...um...ok! »

«Eh? »

«Ciao! »

«EH?! »

La signorina Maho, come se non avesse sentito, si diresse con passo celere verso la porta portandosi dietro il suo zainetto, gentilmente accompagnata da Hakkai che le lasciò il numero di telefono di Gojyo.

«Uh! Oh! Grazie! »

«Si figuri! Ci vediamo signorina! »

«Certo! Tra tre mesi!! »

«COOOOOOSAAAAAAA!!!? » fecero Sanzo e Goku.

«Miao miao!! »

«...ma...questa qui è proprio scema... » dissero i due in coro per poi accomodarsi sul divano.

Hakkai, dopo che vide l' 'arredatrice' svoltare l'angolo, si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso i due che si erano leggermente pietrificati e fissavano il vuoto.

Poi, all'improvviso, Goku ricordò qualcosa e si rivolse al moretto :

«Hakkai, perché hai dato il biglietto da visita speciale di Gojyo a quella li? »

«Bhe...vedi, tuo fratello mi sembrava un po' depresso in questi giorni, così... »

*

E, finalmente, arrivò il giorno delle nozze. Ed era ancora un macello infernale perché erano solo a metà dell'opera. C'era da andare a ritirare i vari vestiti, le bomboniere, i vestiti delle damigelle, i confetti, il riso... un mucchio di cose insomma.

Finirono di recuperare tutto un'ora prima che cominciasse.

Gli invitati erano tutto un tumulto. Soprattutto Homura, che era stato legato alla sedia, onde evitare una sua insurrezione. Stesso trattamento fu riservato a Lirin e Gojyo. Quest ultimo era seduto in prima fila, vicino ad Hakkai che teneva in mano una scatola di clinex ad estrazione facilitata Gojyo.

La giornata era splendente. Il sole era caldo e c'era un venticello fresco che compensava molto bene la calura del mese di maggio.

La cerimonia sarebbe cominciata di li a pochi minuti.

Il matrimonio sarebbe stato celebrato dal padre di Sanzo, Komyo Sanzo Hoshi, appena stato dimesso dall'ospedale e liberato dalla criogenia. Molti credevano che fosse morto, ma così non era stato, era solo scomparso, probabilmente chiusosi per sbaglio in una cella frigorifera.

E cominciarono le prime note della marcia nuziale.

Sanzo era già all'altare (la scrivania di Goku, che era stata trasportata all'aperto da Gojyo e coperta con un telo ricamato fatto all’uncinetto) ed attendeva solo l'arrivo della scimmia.

Ed arrivò. Accompagnato da Dokugakuji che aveva preso il posto del fratello.

Tutta la cerimonia si svolse con una calma che sembrò sospetta.

«Se qualcuno è contro l'unione in matrimonio di Genjio Sanzo e Son Goku, parli ora o taccia per sempre »

Si sentirono dei tonfi sordi e si videro tre sedie cadute a terra.

*

Erano passati quasi tre mesi da quel giorno e Gojyo non si era ancora ripreso. E neanche la piccola Lirin ed il povero Homura, che, nonostante tutto, tentava di spingere Goku al tradimento.

Le condizioni di Gojyo peggioravano di giorno in giorno dato che durante la notte Sanzo e Goku preferivano adempiere i doveri di coppia.

Qualche giorno dopo, con una puntualità degno di un aereo dell'Alitalia, la signorina Maho si presentò a casa di Gojyo.

«Il signor Sanzo ed il signor Goku? La loro casa è stata arredata perfettamente! »

«Sisi, vado a chiamarteli! » rispose Gojyo.

«Un momento! »

«Cosa vuoi? »

«Questo biglietto da visita è suo? »

«Si ma... »

«Bene! »

«Cosa? »

«Da questo momento lei mi appartiene!! »

«COSA?! »

°°FINEEEEE!!°°

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Capitolo 2
*** E se...? ***


°°

°°...”E se...Gojyo e Goku fossero fratelli?” avesse un seguito?°°

Erano passati quasi due mesi da quando la signorina Maho era andata a trovare Gojyo a casa sua reclamandone i diritti di possesso. E lui dopo due sole settimane di torture aveva provato a strangolarla, cercando di far si che potesse sembrare un incidente.

Koumyou Sanzo, dopo il matrimonio, era di nuovo scomparso nel nulla, probabilmente vittima di qualche porta difettosa, buca profonda o chissà che altro.

Per quanto riguarda i nostri amici, invece, la vita trascorreva come tutti i giorni: con Gojyo che si sfogava sulla spalla di Hakkai, dicendo sempre che rivoleva indietro la sua scimmia, il suo dolce, adorato fratellino-scimmia, mentre Hakkai lo ascoltava pazientemente, consolandolo come di solito faceva una mamma col proprio figlioletto.

Per quanto riguarda Homura… era, come al solito, geloso di Sanzo, che poteva avere Goku tutto per se. Nonostante il vincolo del matrimonio che univa i due, Homura tentava in tutti i modi di accaparrarsi la scimmia che rifiutava, dicendo che Sanzo era l’unico, Sanzo era il migliore, Sanzo era tutto per lui perché Sanzo era il più ganzo….

E Homura se ne andava via piangendo, seguito a ruota dai suoi due galoppini. O, a volte invece, restava sulla soglia (perché Sanzo non lo voleva in casa, soprattutto quando non c’era) con il braccio appoggiato allo stipite e l’aria da gran seduttore. Poi, come di consueto gli diceva «Devi diventare forte Son Goku, unisciti a me e lo diventerai! »

E, all’ “unirsi”, Sanzo si alzava nudo dal divano, giungeva sulla soglia e cominciava a prendere a cinghiate la bocca del poveretto, in modo che «…tu non possa usarla ne per parlare, ne in altro modo.» soleva dire, calcando sull’ultimo punto. «Se vuoi unire qualcosa gioca col lego, o fatti un puzzle. »

Spesso anche la piccola Lirin andava da Goku e Sanzo. E veniva accompagnata da suo fratello e da Yaone. La richiesta della piccola era sempre la stessa «Vi voglioooooooo!! Fatevi comprare, dai! »

E Sanzo, per mancanza di fantasia o che altro, le prendeva a cinghiate la bocca. E Kogaiji sospirava sempre con esasperazione, mentre Yaone si preoccupava .

Per quanto riguarda Sanzo e Goku… si può dire che si diedero da fare.

Avevano fatto richiesta affinché la casa fosse arredata con mobili resistenti al peso e agli urti. E dovevano essere molto grandi.

Il povero Gojyo, la prima volta che era entrato in quella casa, non riuscì a comprendere il motivo dell’enormità dei mobili, così si era affrettato a chiedere.

Non ottenendo risposta, intuì che doveva esserci qualcosa sotto... e di non molto piacevole. Così era tornato di nascosto accompagnato dal fido Hakkai mentre Sanzo era al lavoro e la scimmia si faceva il bagno. Aveva esaminato i mobili. Ciò che trovò lo lasciò a dir poco sconvolto. E non è normale per uno come lui. Così venne accolto dalle dolci braccia di Hakkai mentre cadeva svenuto. Goku, uscito dalla doccia, gli aveva consigliato di usare una scarpa di Doku per farlo riprendere, ottenendo l’effetto sperato. E non solo. Gojyo, dopo aver sentito l’odore emanato, cominciò ad agitarsi come in preda alle più atroci allucinazioni. Andò a sbattere la testa contro il muro e svenne nuovamente.

«Lasciamolo così che è meglio» aveva detto Sanzo che intanto era rientrato e non aveva visto ciò che Hakkai stava facendo.

«Forse. » rispose Hakkai sorridendo mentre si toglieva la tuta per la protezione dagli effluvi mefitici e gettava la scarpa, trattenuta da una tenaglia, in un contenitore di piombo.

«Certo che è stata un’ottima idea usare la scarpa del fratello di Goku e Gojyo come sali! » aveva detto Hakkai sorridendo.

«Tsk! L’unica buona idea della scimmia…» aveva risposto Sanzo incrociando le braccia al petto con fare seccato.

Ma non sapeva che quella frase era l’inizio della disfatta.

*

Usciti da casa di Goku e Sanzo, Gojyo, ancora svenuto e adagiato sulla spalla di Hakkai, aveva mormorato: «Meno male che sono due maschi… sennò Goku avvrebbe già sfornato venti figli… »

*

Finalmente un attimo di tranquillità!! Dopo il lavoro ci voleva proprio!!

Era questo che pensava Gojyo prima che suonasse il campanello…e aprisse…quella porta…

Gojyo andò ad aprire con aria assonnata, sbadigliando vistosamente, senza preoccuparsi di mettere una mano davanti alla bocca. Fino a che una mosca non gli entrò in gola.

«Ciao fratellone…» disse Goku tutto mogio, mentre, con passo lento, si dirigeva verso il divano e ci si sedeva sospirando.

Gojyo (tossendo), alquanto spaventato per il poco entusiasmo con cu gli si era rivolto e soprattutto per il fatto che non ci fosse quella stramaledetta bionda tinta a seguirla, cominciò a preoccuparsi e si mise di fronte a Goku.

«Ehi scimmia…»

«E VEDI DI NON METTERTICI ANCHE TU!! BRUTTO PUZZONE! » rispose con un’ira inusuale Goku, mettendosi le mani davanti agli occhi.

«Ma…» provò ad azzardare Gojyo ma Goku gli morse un gomito strappandogli gemiti di dolore e urla infernali.

Col gomito fasciato, Gojyo si sedette sul divano, guardando torvo la scimmia seduta sulla poltrona di fianco «Spiega! » disse imperativo.

«Io e Sanzo abbiamo litigato…»

«MA QUESTO E’ FANTA…» cercò di esultare Gojyo, ma poi si rese conto che la cosa sarebbe stata pericolosa per altre sue articolazioni, quindi concluse «…terribile…»

«Cosa? »

«E’ fantaterribile! »

«Grazie fratello! Tu sei l’unico che mi capisce!! » e si gettò tra le braccia di Gojyo, buttandolo a terra.

«E perché mai avreste litigato? »

«Perché continuava a dirmi che non so ragionare, che sono una scimmia…! »

Bhe…in effetti…

«E quindi gliel’ho fatto notare! E lui si è arrabbiato!! E da quel giorno non vuole neppure…»

«Non dirlo non dirlo non dirlo…»

«…fare zum zum!!! »

«Ugh!! » Gojyo ebbe un improvviso mancamento, ma le parole della scimmia lo fecero rinvenire.

«E quindi…ci stiamo lasciando…»

«MA QUESTO E’ FANTA…»

«…fantaterribile lo so… »

Ma veramente…

«Ma io non voglio non voglio!!! »

«Cosa succede? » improvvisamente Hakkai apparve alle loro spalle. Gojyo sobbalzò.

«La scem! Goku e Sanzo si stanno mollando! » rispose Gojyo riprendendosi dalla paura. Cercò di scollarsi Goku di dosso con ben pochi risulatati.

«Coooooosaaa? »

«E’ fantaterribile, lo so. » ripose sconsolato Goku prima di alzarsi ed uscire dalla porta.

«Ehi sci…uh!... Ehi, dove vai? »

«A schiarirmi le idee… » rispose con aria da regina del melodramma, prima di richiudersi la porta alle spalle.

All’uscita della scimmia seguì un attimo di silenzio. Poi Hakkai prese parola.

«Fantaterribile?! »

«Lascia perdere, è una storia lunga. »

«Ah. »

«Uf… »

«Dovremmo fare qualcosa, credo. »

«Sanzo mi sta altamente sul culo. »

Hakkai ghignò.

*

Ovviamente la notizia sul fatto che Goku e Sanzo stessero litigando si diffuse a macchia d’olio e giunse soprattutto a orecchie indiscrete. Quindi, quando seppero che Goku e Sanzo erano a casa di Gojyo, tutti erano riuniti a sbirciare nascosti.

Gojyo , sotto consiglio di Hakkai, aveva invitato i due a casa sua, anche se controvoglia.

Tuttavia, quelli sedevano l’uno da una parte l’altro dall’altra del divanetto di fronte al tavolino su cui erano state poggiate quattro tazze di tè ed una scatola di biscotti.

Goku ne prese uno e, con suo immenso stupore, si ritrovò a gustare quei favolosi biscotti che tanto gli ricordavano Sanzo e si ritrovò a sognare i bei momenti con la bava alla bocca. Si vede che Sanzo se ne accorse perché assunse un espressione vagamente sospettosa.

Gojyo fece un segno d’intesa ad Hakkai senza che gli altri due se ne accorgessero, impegnati com’erano ad ignorarsi.

«Allora…» attaccò discorso, sbattendo rumorosamente la mano sul tavolo per dare maggior enfasi a ciò che ancora non aveva detto. Ma il campanello suonò in quel preciso istante, frenando così la sua azione punitiva e abbassando la testa cominciò a tremare di rabbia.

Il campanello era decisamente insistente. Andò ad aprire, con uno scatto di nervi che fece paura persino ad hakkai. E quando aprì la porta non vide nulla. Sentì tuttavia una ventata d’aria passargli di fianco. Subito una vena si mise a ballare sul suo zigomo.

Era Homura, al 99,9% .

Si girò.

E Homura era inginocchiato di fronte a Goku, con una posa teatrale. Gli occhi chiusi, il viso girato di profilo, una mano sul cuore e l’altra che porgeva un mazzo di rose rosse costose.

«Son Goku…» cominciò con voce solenne e sensuale. Poi, improvvisamente, aprì gli occhi e si girò verso Goku che lo guardava con aria assente «…ti prego…vieni con me…devi diventare fo…» ma Sanzo non lo fece concludere tirandogli una cinghiata sui denti. Poi con un calcio lo fece ruzzolare lontano, contro il muro.

Arrivò Zenon. Vide la situazione e sospirò.

«Shien, te l’avevo detto che non era il momento buono per imboscarsi… »

Shien rimase immobile mentre “guardava” Zenon raccattare la carcassa di Homura. Poi lo legarono a una sedia, visto che stava pian piano riprendendo conoscenza.

Goku, che alla fine aveva più o meno capito la situazione, abbagliò Sanzo con un sorriso.

«Stupida scimmia, che diavo…» ma non finì mai la frase perché Goku, nel tentativo di abbracciarlo calorosamente, gli tirò una testata allo stomaco.

«Saaaaaaaaaanzoooooooooooo…! »

Homura cercava di liberarsi dalla sedia, o almeno dal bavaglio per gridare qualche cosa.

«Sanzo…facciamo pace? » chiese Goku con gli occhi lucidi.

Ma Sanzo non rispose. E allora Goku tirò fuori la scarpa di Doku. Sanzo si riprese prima che la potesse usare, grazie al suo infallibile sesto senso che lo aveva avvisato del pericolo.

Intanto, il campanello aveva ripreso a suonare.

Sanzo si mise seduto sul pavimento, sfregandosi la pancia con una mano.

Goku gli si avvicinò piano.

«Sanzo…»

«Tsk, e va bene. »

«Sanzo, sei sporco qui »

E quando Sanzo abbassò la testa per controllare, Goku lo baciò senza dargli scambo, ma dandogli una testata poderosa. Niente di cui preoccuparsi visto che entrambi sono teste d’acciaio.

«Oooooooooooooooh! Che teneri…» disse un coro di voci dalla porta che Gojyo stava disperatamente cercando di tener chiusa. Alla fine si erano fatti tutti vivi. Sbirciavano dalla fessura della porta.

Gojyo, pronto per ogni evenienza (perché sotto consiglio di Hakkai), indicò con un cenno della testa il balcone… balcone??? Ma…in salotto non c’era mai stato un balcone!!

Goku corse a guardare, poi richiamò Sanzo con un gesto veloce del braccio.

Si diressero sulbalcone’ e salutarono Homura sarcasticamente, mentre cominciavano a scendere lentamente.

«Fratellone!! Grazie per questa impalcatura da lavavetri!! »

Ma Gojyo venne travolto dalla valanga di amici/nemici pettegoli e zabetti.

Ma la fortuna non gira sempre da una sola parte.

L’impalcatura improvvisamente si bloccò ed immediatamente Goku e Sanzo si lasciarono prendere dal panico.

«Sanzo!! Sanzo!! Non scende!! Non scende!! Come facciamo?! »

«Non lo so scimmia, ci sto lavorando!!! »

«Verremmo uccisi! Sanzo, Sanzo… cosa ci salverà??! »

Ma la risposta giunse tempestiva, quando la piccola Lirin si fiondò a tuffo verso il ponteggio, piombando addosso ai due che stavano decidendo se buttarsi oppure no.

La creatura si appiccicò ai suoi oggettucci, cominciando a fare le fusa.

Dopodiché, anche Homura, una volta liberatosi dalla sua prigionia e dall’imbavagliamento, si lanciò nella cabina.

E, di conseguenza, giunsero anche Zenon, Shien e Kougaiji.

La struttura ballava pericolosamente, costringendo alcuni degli occupanti ad aggrapparsi per non cadere.

Homura, vittorioso, superò il primo ostacolo: riuscì ad allontanare Sanzo con uno spintone, facendolo cadere all’indietro e costringendolo ad aggrapparsi alla spalla di Kougaiji che cadde all’indietro sopra il biondo, spiaccicandolo.

Ed infine, Homura riuscì a disfarsi anche della creatura dai capelli fosforescenti, facendola cadere più in la, ottenendo così il possesso di Goku.

Intanto la cabina era scesa di un altro mezzo metro.

«Ora sei mio Son…» ma la sua frase fu interrotta dal pianto di Lirin che strillò: «PAPAAAAAAAAAA’!! »

E, puntuale come sempre, Gyumao si fece vedere alla finestra.

«Cosa c’è cara? »

«QUESTO CATTIVONE MI HA SPINTA!! »

Gyumao non rispose. Ogni espressione sparì dalla sua faccia. Guardò Homura. Ma Homura vedeva solo Goku, mentre prendeva a calci Lirin che cercava di riavvicinarsi.

E quindi Gyumao ruggì. E ruggì forte. In maniera animalesca. La sua faccia era furente. E quindi si arrampicò sul cornicione, con l’insana intenzione di lanciarsi sull’impalcatura. E si lanciò. La struttura scricchiolò minacciosamente, ma non cedette. Silenzio. Il panico poteva essere percepito, denso come l’olio.

Ma poi tutti ripresero a litigare.

Gyumao aveva afferrato Homura per il bavero della maglietta e lo agitava come una maracas. Goku, finalmente libero si diresse verso Sanzo, che era ancora a terra con addosso Kougaiji svenuto. Glielo tolse di dosso.

«Sanzo!! Tutto bene? »

«Che razza di domanda sarebbe?! » rispose lui burbero.

Poi sentirono che qualcosa faceva rumore tutto intorno a loro.

E si girarono a guardare.

Homura era semi-incosciente, Zenon e Shien si erano disperatamente attaccati alle spalle di Gyumao nel tentativo di buttarlo giù dall’impalcatura e salvare il loro protetto, ma Gyumao li agitò come nacchere. Mentre Lirin gridava, Kougaiji era ancora steso a terra svenuto.

Goku e Sanzo guardarono il tutto in silenzio. Poi decisero che era meglio sgattaiolare senza farsi notare, arrampicandosi magari sulle corde.

Gyokumen Koshu, che rimirava il tutto dall’alto, vide i due giovani soli soletti, così decise di fargli un po’ di compagnia.

Tuttavia, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. O per meglio dire, la persona che fece sfondare l’impalcatura. Così tutti caddero dal secondo piano, compresi Sanzo e Goku perché la corda a cui erano attaccati si spezzò in sei parti. E tutti caddero sopra un cumulo di spazzatura.

*

«Ahi…ahi…AHI!! » si lamentò Homura mentre l’infermiera stava valutando come andava la guarigione del braccio. Dopo venti minuti di lamentele, decise di iniettargli una dose di morfina piuttosto alta, così da farlo stare buono.

Dopo la caduta, tutti avevano riportato delle contusioni, ma nessuno aveva nulla di più.

All’inizio nemmeno Homura…

…nell’istituto policlinico non vi era nessun rumore, nemmeno il russare dei pazienti che erano generosamente stati abbattuti dagli infermieri con una dose di acido muriatico somministrato tramite clistere.

Si può intuire dunque che si era fatta notte. I nostri amici erano stati rinchiusi tutti nella stessa stanza. Gyumao occupava quattro letti, due in lungo, due in largo. Nell’aria vi era solo il leggero rumore dei respiri dei dormienti.

Ma, allo scoccare della mezzanotte, due occhi si aprirono di scatto brillando nel buio più assoluto (come due beam, precisamente).

Si mosse. Attraversò fulmineo tutta la stanza, fino ad arrivare al luogo desiderato…

Goku era finalmente giunto alla fase rem dopo un travagliato percorso fatto di fame e camice da notte ospedaliere. Si accoccolò inconsciamente di più alla ricerca di maggior calore e… Ma cosa…? Nonostante Goku possedesse quello che la gente chiama ‘Sonno pesante da non svegliarsi nemmeno con le scarpe di Doku infilate nel naso’ , si destò quando sentì un leggero movimento sul suo letto con un gran brutto presentimento.

Aprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che aveva intorno. E quasi urlò quando vide Homura (riconosciuto per l’effetto beam degli occhi) a cavalcioni su di lui.

«Homura che diavolo ci fai qui? »sussurrò piano, cercando di spostarsi dalla sua posizione quanto gli permettesse di mettersi seduto, ma Homura gli si era proprio seduto addosso con tutto il suo dolcissimo peso e non riusciva nell’impresa. Allora decise d adotare una soluzione semplice e definitiva.

«Sanzo! Qui c’è Homura! » disse a voce più alta, ottenendo l’immediata risata sommessa del moro spora di lui.

«Konzen si trova dalla parte oppost… »

«Tu…» disse una profonda e strascicata voce impastata dal sonno.

Homura si gelò mentre cominciava a intravedere una figura accanto a Goku muoversi nel letto per mettersi seduta.

Poi Sanzo vide Homura a cavallo del proprio animale.

«Tu…» disse con voce lugubre «…tu, in questo istante perderai la cosa più preziosa che possiedi…»

Homura deglutì: «La vita…? »

«No, il pene… »

Si vede che lo sentirono anche gli altri presenti nella stanza, perché la luce si accese e mostrò sette figure che guardavano dalla loro parte.

Poi Sanzo afferrò il cavallo dei pantaloni di Homura.

Il tutto sotto il tifo impudico dei compagni di stanza

*

Cinque giorni più tardi furono tutti dimessi ed ognuno tornò a casa propria. Tutti meno Homura che era stato ricoverato per… frattura.

Così, tutto tornò alla normalità: Homura, dopo essere riuscito a riacquistare le sue capacità “motorie” aveva ripreso la sua routine di andare a chiedere a Goku di seguirlo per diventare forte mettendo a rischio nuovamente il suo piccolo Homura. E via dicendo.

Capitò, invece, che un giorno, dopo tanto che non lo andava a trovare, Gojyo decise di fare una capatina a suo fratello.

Sfortunatamente, trovò la porta chiusa a chiave, ma non si preoccupò molto, in quanto la scimmia, per occasioni come quella, gli aveva lasciato una copia della chiave della villetta (Sanzo era molto ricco), in modo che, se avesse voluto, avrebbe potuto aspettare dentro. Le uniche copie in più erano in mano sua e di Hakkai.

Aprì e percorse il breve corridoio fino ad arrivare nel salottino.

Gojyo incrociò le braccia al petto e cominciò a fischiettare per un po’, ma si stancò quasi subito. Si alzò e si diresse in cucina, dove recuperò una lattina di birra che scolò in quindici secondi.

Poi ebbe un’idea geniale.

E se andassi a farmi un bagno in quella piscina ad idromassaggio che loro chiamano vasca da bagno?

Concludendo che questa era la scelta più giusta, cominciò a togliersi la camicia e a dirigersi verso il bagno.

Arrivò davanti alla porta che aveva anche slacciato i jeans. Non si era preoccupato di recuperare un asciugamano perché sapeva con certezza che ne avrebbe trovati in abbondanza li dentro.

Posò una mano sul pomello dorato della porta di vetro e la fece scorrere.

La vasca era piena di acqua calda e l’idromassaggio era già attivato.

Che fortuna! Io non ne ero capace…pensò Gojyo. Ma dopo un passo, vide da un lato della ‘piscina’ una testa castana stava uscendo dall’acqua ed allora pensò che Goku stesse tentando il suicidio per annegamento.

«Ehi! Sci…» ma si interruppe quando, di fronte alla scimmia, sbucò anche la testa di Sanzo e non molto lontana dal viso di Goku. Dopodiché Goku gli risucchio la lingua in quello che sarebbe un bacio appassionato.

Gojyo rimase a bocca spalancata. Chiuse la porta poi la riaprì credendo si trattasse di un illusione. Ma così non era. Era la realtà.

«E…ma… CHE DIAVOLO STAI FACENDO A MIO FRATELLO MALEDETTO BIONDO PERVERTITO??! »

*

Due settimane dopo, Gojyo fu dimesso dall’ospedale, ma i segni del pestaggio di Sanzo erano ancora ben visibili ed il su ritorno a casa fu questo:

Homura per primo si precipitò di fronte a Gojyo.

«Hai visto tuo fratello senza veli…dimmi, com’è? » ma Gojyo ne aveva abbastanza di quella storia, quindi sedò Homura con un calcio volante a girare.

Seconda, si presentò Lirin.

«Ah! Ah! Tu hai visto il mio Sanzo ed il mio Goku senza vestiti!! Non è che li hai ripresi vero? Mi faresti una copia della videoc…» e lei fu inibita con un iniezione di acido formico.

Penso che la storia potrebbe continuare all’infinito.

°°Fine?°°

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