Di notte si caccia

di mhcm
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo incontro ***
Capitolo 2: *** Lunatico ***
Capitolo 3: *** Risveglio ***
Capitolo 4: *** Notte prima ***
Capitolo 5: *** Patto ***



Capitolo 1
*** Primo incontro ***


Bhe, direi che questo è davvero un gran casino...adesso chi lo dice a Luca che mi son bevuta il suo nuovo giocattolo?
Come diavolo facevo a sapere che era il suo giocattolo nuovo, innanzitutto. Era lì, fermo...in fin dei conti mica lo potevo immaginare che fosse di qualcuno no?
Era nel territorio di tutti, in quel simpatico terreno in cui una cosa è di chi la trova...l'ho visto, era profumato, invitante, sfizioso, per di più avevo sete.
Puff e l'ho bevuto. Anzi...sgnac, glu glu e l'ho bavuto per essere precisi.
Poi è arrivato Andrea, si è messo a urlare che non era possibile, lui lasciava una cosa li un secondo e subito qualcuno se lo beve. Poi mi ha spiegato che era il nuovo passatempo di Luca...ok, sono nei casini... anzi, Andrea è nei casini.
Forse siamo nei casini tutti e due...Devo procurarmene uno nuovo entro due ore, e magari questa volta evitare di comprarlo, ma rapirmelo per strada.
E' più facile, più veloce, e non sempre la qualità è inferiore. La fregatura è che per strada cerca di scappare, e poi va addestrato, ma Luca si diverte sempre ad addestrare i nuovi esseri umani a comportarsi come brave bevute ambulanti.
E poi, suvvia, quello che mi son bavuta io non era nemmeno eccelso, l'aroma era solo ingannevole, non aveva un sangue così buono come il prezzo che Andrea ha pagato faceva supporre.
Mi devo sbrigare ad uscire, prima che sorga il sole e mi blocchi nella cripta fino a domani notte. E poi, ho ancora sete.


Ahhhhhhh, adesso dove diavolo lo trovo del cibo decente a quest'ora? E' troppo tardi, o troppo presto a seconda del punto di vista.
Non che non ci siano in giro persone, ma nessuna di loro è abbastanza buona per Luca. Tra il fatto che lui è schizzinoso di suo, e che ciò che aspettava prima che me lo bevessi io era di buona qualità, devo assolutamente trovare qualcuno di analogo.
Decido di entrare in quel locale là in fondo, ancora stranamente aerto nonostante l'ora. Non c'è nessun buttafuori all'ingresso, e la cosa mi rassicura abbastanza. Anche se sono piuttosto gustosi, i buttafuori sono spesso delle gran seccature. Soprattutto perchè la sparizione di un buttafuori si nota più di quella di un cliente.
L'interno del locale è abbastanza buio, e ci sono un sacco di persone sedute e in piedi che bevono. Seguendo la folla, mi sposto in una sala di fianco, dove c'è un palco e una band che suona dal vivo.
Mentre scruto tra gli spettatori , in cerca di qualche volto e odore interessante, sento su di me lo sguardo di qualcuno.
Mi volto e vedo una coppia di ragazzi, appoggiati alla parete, con un bicchiere in mano, probabilmente un cocktail. Sono ancora abbastanza sani, e non devastati da qualche droga. Si sente dall'odore, e odio le vittime drogate, quando non voglio devastarmi pure io. Gradisco di più quelle che hanno bevuto, è piacevle l'ebbrezza dell'alcol.
Sono entrambi piuttosto graziosi, uno assomiglia notevolmente a quello di Luca. Non altissimo, Luca non li vuole più alti di lui, muscoloso, e con un volto maturo, da uomo. Chissà perchè a Luca piace avere giocattoli el genere, dal momento che non è gay.
Io, le volte che mi son presa un giocattolo, l'ho sempre preferito del sesso opposto al mio.
In effetti è un sacco di tempo che non ho un giocattolo pure io...e dal momento che ho gia attirato l'attenzione di quello che prenderò per Luca, perchè non prendere l'altro per me? E' alto, ha un bel fisico, un volto coi lineamenti morbidi, leggermente fanciulleschi, cosa che adoro. E ha un'aria orgogliosa che lo renderà piacevole da avere intorno.
Mi avvicino ai due, con un'espressione a metà tra l'incuriosito e l'invitante. Mi avvicino a quello che piace a me, e osservando l'altro, prendo il suo cocktail e fingo di bere.
Mai guardare negli occhi un vampiro, soprattutto uno in caccia. Ha un potere ipnotico. Sorrido e faccio un cenno col bicchiere. Luca sarà contento quando gli porterò questo ragazzo. Capisce in fretta. Senza bisogno di altro si volta e si dirige verso il bar.
A quel punto rendo il bicchiere al "mio" e sorrido anche a lui, più invitante, più ammaliatrice. Voglio che resti con me di sua spontanea volontà. Voglio che desideri la compagnia di una vampira, che voglia assecondarmi, e sentirsi libero di scegliere quello che fa. Cosa che non si realizzerà se lo iganno troppo in fretta. Se se ne accorge troppo in fretta. Perchè se ne accorgerà di certo prima o poi, se ne accorgono sempre.
Ma è bello quando sono talmente invischiati da non voler più andare via nonostante l'inganno. Lo sguardo ipnotico deve solo ispirare interesse, tutto il resto lo deve fare lui.
Ora conosco il suo odore, lo potrò ritrovare in ogni momento. Inizia la caccia più interessante. Con un sorriso malizioso, mi allontano e mi mischio con la folla. Vedo che fissa ancora il punto in cui sono scomparsa, con l'espressione di chi ama la caccia. Sarà una buona preda. Ma ora devo dedicarmi al giocattolo per Luca.
Mi muovo rapidamente verso il bar, dove so che sarà ancora incastrato nella ressa, mimetizzandomi a dovere per impedire al suo amico di vedere la scena che si svolgerà tra poco. Individuo il giocattolo per Luca poco distante dal bancone. Lo raggiungo, lo prendo per mano e lo trascino con me verso l'uscita.
Non mi interessa minimamente controllare l'ipnosi adesso, lo voglio in mio potere totale in modo che non faccia storie, se non quando sarà a casa. Mi serve impotente e terrorizzato, immobile e paralizzato. Lo guardo, e mostro i denti.
Apre la bocca, ma prima che possa urlare, lo colpisco dietro la nuca. Mi stramazza tra le braccia. Mio. Luca sarà contento, per lui sarà un buon giocattolo.
Mentre lo porto via, ripenso a quello che sarà il mio di giocattolo. E sorrido al pensiero del divertimento futuro.



Bene, buttiamo giù qualche altro scarabocchio informatico e qualche altra idea. Se qualcuno la legge e se piace bene. Se no, amen. Consigli ben graditi, critiche eventuali pure

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Capitolo 2
*** Lunatico ***


Lo schiavetto di Luca mi fa entrare nella sua stanza, completamente oscurata dalla luce del mattino che presto avanzerà. E' stranamente piccolo, per essere schiavo di Luca, ma lo sguardo nei suoi occhi, non ancora spento dall'apatia del dissanguamento, è vivo e scaltro.
Sarà divertente quando si ribellerà, Luca di attornia troppo smesso di giochi e schiavi che non riesce a controllare, e si dimentica sempre che possono ribellarsi. E quando uno di loro gli si lancia addosso col picchetto, lui fa sempre un'espressione favolosa, stupita, come se vedesse di colpo un fiume scorrere verso l'alto o la pioggia provenire dal terreno.
Mi spiace solo che li polverizzi così in fretta. Sarebbero potenzialmente buoni novellini, hanno fegato.
Luca si alza, lentamente, quando mi sente entrare, e sorride, mostrando i canini. Il suo futuro giocattolo è ancora in trance, cammina ma non vede e sente nulla, gli occhi vacui. Luca gli si avvicina, e lo osserva lentamente, mentre io mi siedo lì accanto sul suo letto.
Dopo avergli girato attorno per un po, gli schiocca le dita davanti agli occhi.
Il ragazzo si sveglia di colpo. Non fa in tempo a chiedere nulla che inizia a urlare. Luca gli si è attaccato alla vena del collo, e lo cinge in un abbraccio da cui non si riesce a scappare.
Le urla si affievoliscono fino a spegnersi, mentre viene dissanguato lentamente. Se sopravvive alla prima bevuta, diverrà il nuovo giocattolo. Luca si stacca, e il ragazzo resta in piedi ancora un poco, prima di accasciarsi al suolo.
Il vampiro si volta verso di me, sorridendo, con le labbra appena sporche di sangue, "Buono, l'hai scelto bene". Senza dire nulla, mi alzo ed esco, lasciandolo con il suo nuovo balocco.
Mi dirigo verso le mie stanze, è ora che riposi un poco, che domani sera inizia la mia caccia.

La soddisfazione di osservare dall'ombra senza essere visti è immensa.
Sono appoggiata a una parete del locale dove un paio di notti fa ho trovato il giocattolo per Luca, e sto osservando la gente che passa, che prende da bere, che balla e che parla.
È buffo constatare come, nonostante sia qui in mezzo a loro, nessuno mi veda veramente. Tutti impegnati a fare qualcos'altro.
È ancora più soddisfacente constatare che la persona che stavo cercando invece mi ha vista. È là, a circa cinque metri da me, immobile, in compagnia di un gruppetto di amici, e mi sta fissando, con un'espressione a metà tra lo stupito, il compiaciuto e il sospettoso.
Spero che non abbia visto quello che ho fatto al suo amico, anzi, che nessuno abbia notato che mi allontanavo con lui.
Si accorge che mi sono accorta del suo sguardo, ma non volta la testa,non è imbarazzato. È il momento di entrare in azione, sia per me che per lui, visto che a quanto pare per lui sono una preda tanto quanto lo è lui per me.
Peccato che sia un tipo diverso di caccia. Mi stacco dalla parete e mi avvicino, fissandolo direttamente negli occhi, e lui sta lì, immobile, sorridente, e percepisco che è pronto e che le mie azioni non fanno altro che fargli pensare che questa volta la caccia sarà facile.
Non hai idea di quanto, ragazzino, non hai idea di quanto.
Poi di colpo mi accorgo di una cosa nei suoi occhi. Non sono gli occhi di un ragazzo di vent'anni. Sono gli occhi di qualcuno che ha visto il mondo per millenni, e non si è neanche preoccupato di celarlo con lenti a contatto (mascherano moltissimo l'impressione di esperienza e longevità che gli occhi di noi esseri millenari iniziano ad assumere dopo secoli, e sono fondamentali per noi vampiri, dal momento che il colore dei nostri occhi spazia dal color ambra al color rubino, ed è abbastanza inusuale).
Però non ha gli occhi del colore di quelli di un vampiro, anche se diventa sempre più evidente che sono gli occhi di una persona che ha vissuto secoli di storia.
Dannazione. Non riesco a capire che cosa diavolo sia. Mentalmente ripasso tutte le precauzioni che ho preso per far sì che un altro essere immortale non si accorga della mia esistenza, dalle lenti, al profumo particolare, creato dal nostro chimico, che copre completamente il nostro odore di vampiri, e lo rende impossibile da percepire a chiunque, anche da segugi, e lo smalto per coprire la lucidità soprannaturale delle nostre unghie.
Io sono completamente mascherata, e sono sicura che nessuno si accorgerà di nulla, neanche quello strano essere che si trova di fronte a me.
Qualcosa nella mia espressione deve essere cambiato, perchè vedo che cambia anche la sua, e inizio a leggere una vena di perplessità e di curiosità.
Cerco di mascherare la mia sorpresa con un commento su qualcosa di assolutamente insignificante, e per fortuna che ha un ciondolo particolare al collo. Nel frattempo sono arrivata di fronte a lui, e ancora non capisco esattamente che cosa non vada.
"bel ciondolo, è una bella pietra" commento, fissando lo strano sasso luminescente che gli pende dal collo.
"La chiamano pietra lunare" Risponde lui.
E di colpo capisco. L'odore che sento addosso a lui è un profumo come quello che ho addosso io. È una maschera per il suo vero odore.
Quanto sono stata idiota la volta scorsa a non accorgermene, e pensare che l'avevo proprio annusato per poter ritrovare la sua traccia. Dannata caccia per Luca.
Nell'istante in cui formulo questo pensiero, mi accorgo di cosa mi ha detto sulla sua pietra.
Dannazione, dannazione, dannazione, se si accorge che sono un vampiro sarà una strage. È un fottuto licantropo.
Lui sembra sempre impassibile, e non capisco se si è accorto di cosa sono, o se sta solo facendo finta.
Poi lo riguardo negli occhi, e colgo la stessa espressione di sgomento che c'è sicuramente nei miei di occhi. Ha capito.
Mi preparo a trascinarlo fuori di qui, non possiamo permetterci di fare strage di questi umani. Il rischio che la presenza di vampiri e licantropi sia rivelata è troppo grande. Che cosa diavolo ci fa un licantropo in città.
Di colpo noto uno scintillio divertito nei suoi occhi. "Non credevo che foste dotati anche di autocontrollo. Pensavo che avrei dovuto trascinarti fuori di qui per evitare una strage qua dentro" Dice lui.
Sono stupefatta. "Lunatico, non ci crederai mai, ma pensavo la stessa cosa".
Di colpo la voglia di ucciderlo mi passa, soprattutto dopo l'espressione di stupefatta incredulità che gli ved



Grazie mille a coloro che hanno letto, e duemila a coloro che hanno recensito. Un piccolo appunto: i primi due, tre capitoli di questo racconto li ho già scritti, e quindi verranno pubblicati rapidamente...il seguito dipenderà un po' dal lavoro, e un po' dagli incitamenti. Ossia, sono stata molto incostante in passato, ma forse anche per via dell'esiguo numero di lettori, indice che la storia non è delle più gradite, e la voglia di scrivere cala un po'. Però mi impegnerò di più questa volta.

ElisinaSmile: grazie dell' intrigante, spero di riuscire a mantenere questo risultato. Che intendi con "morsetti" ? Sull'approfondire le personalità, inserirò via via i dati necessari (non ho ancora deciso se Luca sarà protagonista o comparsa)
GoodMiss: cercherò di essere il meno incostante possibile. Mi piace che il cinismo e la crudezza vengano apprezzati, visto che amo molto i personaggi cinici e con dei lati oscuri. Sulla trama, è ancora in studio..via via che scrivo mi viene in mente come proseguire.
Grazie ancora a tutti e alla prossima

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Capitolo 3
*** Risveglio ***


La nostra risata ha una vena di isteria, data dalla strage scampata e aver evitato la scoperta della nostra effettiva esistenza agli umani, oltre che dalla tensione che viene meno.
Non mi sono mai trovata così vicina a un Lunatico senza cercare di ammazzarlo, quindi lo osservo attentamente, studiandolo con calma, per scoprire cose che in un altra occasione non avevo potuto notare, per ovvie ragioni di follia omicida e combattimento all'ultimo sangue. E non posso fare a meno di apprezzare che lui sta facendo esattamente lo stesso.
Un'altra ondata di ilarità mi coglie, e ricomincio a ridere, seguita a ruota da lui, che evidentemente ha inteso la ragione del mio schignazzare. C'è troppa intesa con questo ragazzo, ragiona in modo troppo simile al mio, è troppo abile.
Temo di essere alle prese con un cacciatore, e per la precisione con uno di rango molto elevato.
Torno improvvisamente seria, al pensiero di quello che potrebbe comportare non solo la sua presenza in città, ma anche nella mia zona di caccia.
Non solo sarebbe un pericolo oggettivo per tutti noi, ma sarei in pericolo io se lo lasciassi andare adesso: Luca mi squarterebbe all'istante. Non posso permettergli di vivere e cacciare vampiri in quest'area. E in nessun'altra in effetti. Non che mi interessi troppo della morte di qualche altro vampiro, non loro sono una buona compagnia per me, io non la sono per loro.
Troppo sofisticati, pretenziosi, snob, con un gusto per l'eccesso di decoro, con gusto decadente. Si sono evoluti male.
Di colpo il fastidio per decenni vissuti in un ambiente pesante e angosciante come quello della corte, tra esseri che non rispetto e di cui disprezzo il giudizio, mi assale a ondate. Da fastidio si trasforma in furore, in parte per loro e per il modo in cui hanno dissacrato l'idea di vampiro, facendogli perdere la sua anima selvaggia, e in parte per me che non mi sono ribellata prima.
La mia espressione mostra tutta la ferocia che posso manifestare restando comunque ancora umana, e di colpo il Lunatico davanti a me, che si era fatto guardingo al termine della mia risata, si mette in posizione di difesa, deducendo la parte iniziale dei miei pensieri, e pensando che la mia ferocia sia dovuta alla conclusione che, per quanto simpatico, lui è un pericolo immenso.
Con una voce ringhiante, che ormai di umano non ha quasi più nulla, lo tranquillizzo: "Lunatico, non ci crederai, ma non è con te che ce l'ho."
Vedo le mie unghie trasformarsi in artigli, e allo stesso tempo i suoi denti tramutarsi in zanne.
Senza ragione razionale la cosa mi tranquillizza abbastanza da risorpassare il confine dell'umanità, riassumere una forma completamente umana, e ritrovare la mia voce.
Respiro a fondo, cercando di sofocare la rabbia. Fisso negli occhi il Lunatico, che mi guarda con un ghigno di sollievo, rendendosi conto che son tornata calma, e sorrido a mia volta.
Che sensazione strana. Non sorrido sinceramente a un vampiro da non so più quanti anni.
"Ma si può sapere che ti è preso? Ho pensato di doverti squartare al volo qua dentro per fermarti"
Rido. "Non ci saresti riuscito a squartarmi al volo. Ma sarebbe stato uno scontro interessante. Anche se dubito che l'avrei apprezzato. Lunatico, magari tu la pensi diversamente, ma non solo non voglio combattere con te, ma ho anche bisogno di te."
"Tu sei completamente pazza. Innanzitutto, se anche decido di fidarmi di te, i tuoi ti ammazzano appena mi lasci andare. Secondo, come posso fidarmi di te. E poi...si può sapere a che ti servo? Io sono un cacciatore di vampiri."
" E' esattamente a questo che mi servi. Sono un cacciatore pure io, ma non sono in grado di sterminare il mio clan da sola."
Adesso la sua faccia è spettacolare. Mi avvicino e gli metto un braccio attorno alle spalle con fare cameratesco. E' talmente stupito dalla mia frase, che neanche se ne accorge.
"Lunatico, sei davvero la migliore cosa che mi sia capitata da anni. Ho finalmente deciso di fare qualcosa di saggio. Eliminiamo i vampiri corrotti, e si ricomincia la vita selvaggia"
"Smettila di chiamarmi lunatico, razza di pazza schizzoide. Bhe...pazza schzzoide. Qui mi sa che sono più pazzo di te, perchè anche se non ho la piu pallida idea di chi tu sia, ho deciso di assecondarti."

Sono pazza. Ho proposto a un dannato Lunatico, a uno Squartatore, a un Cacciatore Sbavante, di diventare mio socio nella strage dei miei compagni di eternità, e con questo diventare una Reietta, isolata dalla comunità dei vampiri, marchiata col Marchio di Lilith, e quindi considerata una fuorilegge da qualunque vampiro.
La cosa che mi rende più pazza è che ne sono felice. Finalmente la mia vita ha un senso che non sia solo nutrirmi in segreto.
La comunità dei vampiri è destinata ad estinguersi, è corrotta da desideri di potere, lotte intestine, e uno stile di tale raffinata decadenza che, senza noi cacciatori che procuriamo del cibo prigoniero, porterebbe alla morte per fame la maggior parte di loro.
Il Lunatico al mio fianco borbotta tra sè e sè, con la faccia di uno che è sta cadendo da un aereo e non ha ancora aperto il paracadute, una sorta di estasi incredula.
"Tu mi stai proponendo di aiutarti a fare una cosa che è la mia missione in questa città e credevo ci avrei messo anni a compiere. Mi stai portando alla sede della comunità vampirica di questa città, mi farai entrare e mi aiuterai ad ammazzarli tutti...."
Mentre ci avviamo all'uscita, mi rendo conto che abbiamo bisogno di un piano.
Bhe, non è necessario fare tutto questa notte, anzi, forse è meglio attendere. Anche perchè ho delle cose al rifugio che intendo prendere, e dopo la strage dovrò bruciare l'edificio.
Va bene eliminare il mio clan, ma rivelare l'esistenza della nostra razza agli umani non è comunque una buona idea.
Ci diamo appuntamento per domani notte, per pianificare nei particolari la nostra invasione. Mi sento viva.



Ri grazie per letture e commenti...adesso appena al lavoro avrò un attimo di tempo scriverò il seguito..
ElisinaSmile:Bhe..in realtà non avevo proprio in mente di giocare sull'eterna lotta tra vampiri e licantropi, ma di lasciarla come vena sullo sfondo di una situazione opposta...

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Capitolo 4
*** Notte prima ***


Questa è l'ultima volta che tornerò a casa. Casa, rifugio, covo. Credo che Covo sia il termine più corretto, dal momento che non ho una casa da quando sono diventata una non-morta.
Suppongo sia perchè certe mie emozioni prettamente umane hanno cessato di esistere.
E' comunque quasi divertente vedere quanta paccottaglia inutile sono riuscita ad accumulare in questi anni da vampira, e quante poche cose importanti.
Ho un certo numero di libri che vorrò portarmi dietro, e che mi limiterò a depositare da qualche parte al sicuro. Nessun abito che non possa rimpiazzare senza problema alcuno.
Il mio pugnale invece non potrei mai lasciarlo qui, anche se non mi è necessario come arma, io stessa lo sono.
Non posso neanche lasciare il mio anello, dal momento che non sono ancora riuscita a scoprire quale sia lo stemma che ci è inciso sopra.
Dei miei pochi ricordi da umana ho la mia ricerca del significato di questo stemma, e in queste decine di anni dopo la mia morte non sono ancora riuscita a scoprire che stemma sia.
Infilo l'anello, che per qualche beffa mi va perfetto solo all'anulare sinistro. Mentre lo osservo malinconica percepisco che qualcuno si sta avvicinando.
Faccio finta di nulla, lasciando che si avvicini. Dal profumo è Luca, ed è meglio che non si accorga di quanto io sia in tensione, piochè potrebbe intuire che sto pianificando qualcosa.
Lui è veramente pericoloso, credo che sia l'unico vampiro qui dentro ad essere pericoloso anche per me.
E' per questo che ho bisogno dell'aiuto del Licantropo.
Il Lunatico creerà un diversivo, e io attaccherò alle spalle. Conosco abbastanza passaggi segreti da bloccare, e ne conosco anche un paio che nessun'altro immagina.
Se il Lunatico tradirà, avrò la mia via di fuga, e poi la mia nuova preda, dal momento che il lupastro non sopravviverà ad un eventuale tradimento. Non mi fido dei Licantropi, ma mi fido ancora meno dei vampiri.
Un licantropo ha un concetto di onore molto doverso, un idea di orgoglio completamente opposta, e una certa antipatia verso sotterfugi e tradimenti.
I vampiri sono l'opposto. Amano la manipolazione e l'inganno. Da un lato sono necessari per sopravvivere mischiandosi con il mondo umano, ma la decadenza della nostra civiltà ha portato l'inganno a livelli estremi, al punto che lo si usa per tradire chi non ha fatto nulla, solo per salire di grado. E quello di stanotte per me sarà l'ultimo inganno.
Bhe, escluso quello della notte del falò quando distruggerò questa corte e tutti coloro che ci abitano.
Devo dare a Luca l'illusione di essere a un livello molto superiore rispetto al mio, e sprattutto non fargli subodorare nulla. Sento che entra nella stanza, anche se non fa rumore, e mi volto lentamente, sorridendogli.
"Ho trovato una preda di quelle interessanti."
Gli dico. Lui ha un espressione seria ma rilassata, senza lo scintillio negli occhi di quando è incazzato.
"Il balocco che mi hai portato è sopravvissuto alla prima bevuta. Promette bene. Hai fatto un'ottima scelta, e sono soddisfatto, spero quindi che la tua caccia vada a buon fine. Che tipo di preda è? "
"A lungo termine. Voglio irretirlo e fargli desiderare di essere mio, anche quando scoprirà che sono un vampiro"
Luca mi mette un dito davanti alle labbra "Shhht, non usare quella parola. Non mi piace definirmi così, non siamo delle volgari sanguisughe, noi siamo degli artisti del sangue, dei sommelier. E' per questo che io scelgo le prede da tenermi in casa e mungerle come si attinge da una cantina di vino pregiato"
Sorrido da sotto il suo dito, e mi sposto leggermente da lui.
"Allora vuol dire che la mia preda è come una bottiglia di Sforzato invecchiato. Promette molto bene. Credo che lo addestrerò a dovere quando l'avrò."
Luca sorride, e mi afferra la mano sinistra, osservando l'anello.
Non devo dare l'idea che ci sia qualcosa di strano in questo gesto, e sorrido a mia volta, ostentando ancora di più il gioiello.
"Non hai ancora scoperto che cosa significa questo stemma?"
"Purtroppo no. Quando avrò conquistato la mia preda, credo che ti chiederò se puo ifare a meno di me per un po' e magari andrò a Venezia a cercare notizie. Ma c'è tempo"
Lui annuisce, e si sposta sempre sorridendo.
"Buon riposo" sussurra, prima di andarsene.
LA tensione mi abbandona di colpo, e sono tentata di sdraiarmi sul letto e riposare fino a domani.
Ma ho delle cose da fare assolutamente prima, e non posso permettermi di perdere tempo.
Preparo rapidamente una borsa con un paio di cambi d'abito, alcune armi, il mio pugnale, e una scatola con i miei libri. Il passaggio segreto che non conosce nessunosi apre prorpio in camera mia.
Nascondo tutto in una nicchia al suo interno, vicina all'uscita esterna, e torno nella mia stanza prima che qualcuno si accorda di qualcosa. Richiudo il passaggio, e come sempre contorllo che non ci sia alcuna traccia. Solo allora mi permetto di riposare.

Quando mi risveglio il sole sta tramontando.
Ho una sete pazzesca, e so di dovermi nutrire a dovere prima di poter fare alcunchè.
Mi ricordo delle "vacche" che ci sono nei sotterranei, e decido di approfittare di un paio di loro, dal momento che comunque non c'è garanzia che possano scappare, e che ci sono un paio di passaggi da chiudere.
Sperando che nessuno si accorga diquello che sto facendo, ammazzo due vacche dissanguandole, e ne faccio svenire una terza.
Sono completamente sazia, e mi sento forte e razionale. Apro i passaggi segreti, e faccio crollare i soffitti. Li richiudo e scappo da un terzo, facendolo crollare dietro di me. Poi mi avvio all'appuntamento con il Lunatico, sperando di avere abbastanza caricatori di pallottole d'argento nell'eventualità che inizi il suo tradimento già stasera.
Se lo facesse davvero da un lato sarebbe prudente, dall'altro sarebbe stupido e perderebbe una grande occasione.
Ma mi sta simpatico e spero veramente che non ci siano tradimenti in ballo.
E' un soggetto interessante. La pistola mi da fastidio nella fondina sotto l'ascella, e spero di non doverla estrarre.



Rieccomi...tardi, come previsto :P Ringrazio moltissimo chi legge e chi recensisce.
Alla prossima

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Capitolo 5
*** Patto ***


Mentre mi avvicino al luogo dove ho l'appuntamento con il Lunatico mi rendo conto che non so neanche come si chiama.
C'è stata questa assurda intesa, ma non so assolutamente nulla di lui. Vedo che mi sta già aspettando, e approfitto del tempo che mi occorre per avvicinarmi per osservarlo a dovere, senza però farmi distogliere dalla sorveglianza dell'area, nell'eventualità che ci siano altri licantropi nascosti nelle vicinanze.
Per fortuna l'area che abbiamo scelto è abbastanza isolata, e non ci sono molte persone in giro.
Lui è lì, appoggiato alla parete, e anche se ho già notato in precedenza che è alto, solo ora mi accorgo effettivamente di quanto lo sia.
E' magro, e in rapporto alla sua altezza lo sembra molto di più, ma ha un fisico tonico, muscoloso ma asciutto. Anche se mi sembrava più giovane, mi accorgo che la barba che si è lasciato crescere lo rende in realtà più maturo. Capelli scuri, neri in realtà. Sono ormai avvastanza vicina da vedere gli occhi grigio blu, che mi fissano con un'espressione tra il lieto e il guardingo. Uguale alla mia.
Sorrido, per sciogliere la tensione, ma scosto leggermente la giacca per afferrare la pisolta rapidamente se necessario, e noto che lui fa lo stesso, spostando una falda della giacca per afferrare qualcosa che tiene nella cintura, dietro, sicuramente almeno un picchetto.
Arrivo davanti a lui, e mi sento stranamente piccola.
"Intendi venire meno alla tua parola Lunatico?" gli chiedo "So che non sei tenuto a mantenerla con esseri che non siano della tua specie nè umani. So però che il tuo orgoglio dovrebbe invece impedirti di tradire. Spero di sapere le cose giuste"
La schiettezza dei Lunatici mi è sempre piaciuta, e mi piace affrontarlo in questo modo, invece che raggirandolo, come avrebbe fatto Luca.
Lui sorride "Io non tradisco mai la parola che do. E sì, sai le cose giuste. Mi chiedo invece se quello che so io dei vampiri posso applicarlo su di te."
"Dipende dalle cose, ammetto. Non sono una manipolatrice per scelta, e se do la mia parola non la rinnego. In questo sono come voi, e do piu importanza al mio orgoglio che alla mia salvezza, se per salvarmi devo tradire un compagno. "
" Compagno? E' quello che siamo diventati?"
"Dal mio punto di vista sì. Ho un obbiettivo, e il tuo intervento mi fa comodo. Potrei solo considerarti una facilitazione sul mio cammino, non ho bisogno di fidarmi di te per portare a termine quello che devo fare. Alla fine la tua missione qui e il mio obbiettivo coincidono, e potremmo lavorare indipendenti, approfittando l'uno dell'altra. Ma preferisco allearmi con te. Non so perchè, ma mi hai colpito. E voglio avere il tempo di scoprirne la ragione, Lunatico dei miei stivali."
"Bhe succhiasangue della malora, sei schietta come non ho mai visto essere nessun vampiro. E in effetti neanche la metà delle donne della mia specie. Sì, anche io voglio considerarti compagna. Non sei male, e voglio vedere fino a dove hai intenzione di spingerti in questa tua follia. Non so se posso fidarmi, e ti propongo un patto."
"Va bene, facciamo un patto.Sangue?"
"Sangue"
Mi porge il polso, e io gli porgo il mio. Ci mordiamo a vicenda, e sono contenta di aver già cenato, perchè l'odore del suo sangue, il suo sapore sono inebrianti.
Nessun lunatico dovrebbe avere un sangue gradevole, ma questo lo è. Sento il dolore al mio polso, e vedo che anche lui mi ha azzanata. Stacco la bocca dalla ferita, e lui fa lo stesso.
Avviciniamo i polsi feriti, prima che guariscano, rapidamente come le nostre specie sanno fare, e il nostro sangue si mescola.
Brucia, molto, non sono compatibili, ma alla fine, mentre le ferite si rimarginano, sentiamo che si è creato il legame che volevamo. Ora non potremo tradirci, altrimenti il sangue del tradito inizierà a bruciare.
Ci fissiamo negli occhi per un tempo lunghissimo, poi mi avvicino a lui, gli cingo il collo con un braccio, e mi appoggio al suo petto, mettendomi in punta di piedi, e avvicino il volto al suo collo.
Annuso il suo profumo, e sento in sottofondo quello del suo sangue. Sento che si irrigidisce, e appoggio le labbra sulla piega tra collo e spalla.
Mi appoggia unamano sulla testa, non si fida ancora del tutto.
Gli bacio il collo e mi stacco.
"Lunatico, io sono F. "
"e io I. "
"andiamo a sederci da qualche parte. Dobbiamo attaccare entro stanotte, e abbiamo delle cose da pianificare."
Ci avviamo verso un locale.

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