Chapter 2.

FAITH'S POV:
Continuavo a sistemarmi i capelli davanti allo specchio di camera mia, una stanza non troppo grande, principalmente, anzi totalmente, rosa. Amavo quel colore non so perchè. Vibrò il cellulare, vidi. Era Sky, la mia migliore amica: 'sei pronta?' mi inviò. 'si, da una vita', risposi. Lo ero da una vita, che cosa? Pronta. Pronta per andaremene da lì, da quella città che non mi era mai piaciuta, che non mi aveva mai dato l'opportunità di esprimere la vera me, quella città dove ero imprigionata, rinchiusa, dove tutti ti giudicavano e nessuno ti capiva veramente. Per fortuna qualcuno si salvava, ma eravamo in pochi. Sky era la mia migliore amica, c'eravamo conosciute al primo anno di liceo, fu un caso, eravamo sedute vicine:
'Ciao'
'Ciao' rispose mentre prendeva il diario e l'astuccio dalla cartella.
Ci presentammo e ci conoscemmo meglio, quando un giorno, sfogliando il suo diario, notai che aveva una foto di Niall Horan attaccata con dello scotch su una pagina vuota. Avvampai.
'S-sei una directioner?' dissi sperando di sentire ciò che avrei voluto.
'Sì, te?' mi chiese, con una luce negli occhi che non avevo mai visto a nessuno.
'Sì', risposi emozionata. Avevo trovato una sorella.
Da lì siamo diventate migliori amiche, praticamente inseparabili! 
Avevamo molto in comune, tipo amavamo entrambe Londra. Era la nostra città, quel tipo di città dove potevi essere chi volevi, quella città piena di magia e... negozi da paura. Sì, amavamo la moda.
Ecco perchè alla fine del quinto anno, ormai finalmente libere, decidemmo insieme di iscriverci all'università della moda, ovviamente a Londra. I nostri genitori non sapevano niente, infatti mandammo la richiesta di nascosto. Ma talmente che eravamo impazienti di andare lì, che a Natale c'eravamo fatte regalare un viaggio di una settimana.
Era un sogno che si realizzava, desideravo da una vita tornare a Londra. 
'ahahah' arrivò un altro messaggio sul mio cellulare. Diedi l'ultima ricontrollata allo specchio, non soddisfacente, ma .. lasciamo stare. La mia autostima era praticamente nulla, ma io dicevo solo quello che pensavo. Ero orrenda. Capelli biondi, occhi castano chiaro, non altissima, e non magra. Odiavo ogni parte del mio corpo. Sky, invece, era bellissima, ma lei diceva di no. Che rabbia. Presi il mio trolley nero (un altro colore di cui ero ossessionata, soprattutto per l'abbigliamento) e uscii dalla stanza, salutai mia madre, che era quasi sul punto di piangere (sempre la solita esagerata), diedi un bacio a mio padre e uscii di casa. Non mi ero mai sentita così libera in vita mia.
Presi un taxi (uno di quelli vecchi e brutti, totalmente diversi da quelli di Londra) e respirai la puzza di fumo che vi era all'interno fino a che non arravai, finalmente all'aeroporto. Scesi dal taxi, mi voltai e vidi Sky con il cellulare in mano. Non l'avevo mai vista così nervosa e impaziente fino ad ora. Corsi da lei, ci abbracciammo fortissimo, come solo noi potevamo.
'aaah' gridammo insieme abbracciate saltellando come due pazzoidi, ma in fondo lo eravamo.
'Che bello oh mio dio!' dissi con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. Lo stesso che aveva lei.
'Aiuto non vedo l'ora!' disse entusiasta.
Facemmo il check-in, aspettammo l'imbarco e poi salimmo sull'aereo, (facendo tremila foto lol), quell'aereo che ci avrebbe permesso di realizzare il nostro sogno, il sogno di una vita: vivere a Londra e... un sogno un po' impossibile, incontrare i One Direction, i nostri idoli.