Flirtationship: meno di una relazione, più di un'amicizia

di iamfuckingcomplicated
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non posso innamorarmi ***
Capitolo 2: *** Scopamici? Forse di più ***
Capitolo 3: *** Riflessioni ***
Capitolo 4: *** Appuntamento con.. ***
Capitolo 5: *** Triangolo amoroso ***
Capitolo 6: *** Devo per forza decidere? ***
Capitolo 7: *** Ho scelto ***
Capitolo 8: *** Ultimo problema ***
Capitolo 9: *** Identità nascoste ***
Capitolo 10: *** Ecco la verità ***



Capitolo 1
*** Non posso innamorarmi ***


Il suo nome è Stiles. Alto, moro, occhi color cioccolato, bel fisico, introverso ma se lo si conosce si riesce a scoprire com'è veramente.

Stydia edit - Google Search

Questo è il secondo anno in cui siamo in classe insieme, ma non abbiamo mai avuto tempo ne modo di conoscerci bene. Anche se quest'estate mi aveva scritto in chat, e sembrava così dolce e sensibile e anche interessato a mandare avanti la conversazione.
Eravamo a scuola e durante l'ora di tedesco la professoressa mi assegnò come sua tutor e ciò significava dover trascorrere alcuni pomeriggi con lui. La cosa mi intrigava parecchio, soprattutto dopo aver ballato con lui in discoteca.
Il lunedì seguente, uscita da scuola, invece di prendere il solito pullman con Scott, mi incamminai nella strada opposta con Stiles. Dopo pochissimi minuti ci rtitrovammo davanti al suo palazzo, aprì la porta e mi guidò verso il suo appartamento. Era alquanto enorme, il salotto era grande quanto due volte il mio (che non è piccolino) ma l'arredamento non mi piaceva. Era triste, spento, proprio tipico di una famiglia che pensa solo ai soldi. Non si soffermò a mostrarmi tutti i locali, ma mi portò subito in camera sua. Rimasi sorpresa. Era l'opposto del resto della casa. Trasmetteva calore, tranquillità e pace.
Iniziammo subito a fare tedesco, gli spiegai l'uso degli aggettivi possessivi e gli feci ripassare i verbi modali. La lezione durò ben poco perchè lui si stancò subito e mi propose di andare in cucina a mangiare qualcosa. Non potei rifiutare, amo mangiare. Così mi preparò una piadina con la nutella che è forse la cosa che amo più al mondo. Quando iniziammo a mangiare calò quel silenzio imbarazzante in cui si pensa a cosa dire per mandare avanti la conversazione. Lui ovviamente se ne sbatteva di parlare ma io, presi con il dito un po' di nutella e gliela spalmai sulla guancia. Non l'avessi mai fatto. Lui mi guardò come una tigre guarda la sua preda. Io iniziai a correre e cercai di non farmi prendere. Sembravamo due bambini che giocavano a rincorrersi in un parco.
Alla fine mi arresi e mi fermai in mezzo al salotto, ma lui mi venne addosso e ci ritrovammo sdraiati con lui sopra di me. Non so perchè ma mi venne da ridere perchè speravo che succedesse una cosa del genere e stava proprio accadendo. Ma mi trattenni. Lui mi fissò per un secondo che sembrò infinitamente interminabile e poi mi baciò. Oh mio Dio! Farfalle nello stomaco? No peggio, elefanti. Ma non era possibile. Io non potevo innamorarmi, non volevo. Non ero mentalmente pronta a soffrire, a star male e a farmi venire l'ansia per un ragazzo. Così mi allontanai quasi subito e gli chiesi:"Come mai l'hai fatto?". E lui mi rispose:"Pensavo che lo volessi anche tu, non è una cosa seria". A quel punto feci un sospiro di sollievo, ero contenta che non pensasse che dopo quel bacio sarebbe nato qualcosa. Allora lo guardai negli occhi con un sorriso malizioso e lo baciai di nuovo. Era super eccitante, mamma mia, difficile da descrivere, ma posso dire che c'era molta attrazione fisica.
Sarei rimasta lì con lui per ore, era perfetto: soddisfazione del piacere senza avere conseguenze sentimentali.
Questa cosa si può dire che andò avanti per parecchio tempo: sfruttavamo le lezioni di recupero per scopare e a scuola ci comportavamo da amici come sempre.
Forse la cosa più bella era proprio il fatto che eravamo solo amici che rendeva le cose semplici. Potevamo scherzare liberamente l'uno sull'altra senza rimanerci troppo male.
Io e lui giurammo di non dirlo a nessuno, ma si sa che una donna non riesce mai a nascondere un segreto così per molto tempo, soprattutto alla sua migliore amica, Allison.

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Capitolo 2
*** Scopamici? Forse di più ***


"Tutte quelle emozioni, la confusione mentale, i brividi."

Stiles and Lydia... Love them.

“Ehi Allison ho una cosa da raccontarti. E’ da un po’ che va avanti questa cosa e anche se ho promesso di tacere, con te non posso stare zitta, mi sembra d’obbligo dirtelo.” Lei con tono preoccupato mi rispose: “Dimmi tutto subito che mi sto preoccupando”. Presi un bel respiro, come se fosse l’ultimo della mia vita e sbottai tutta d’un fiato: “Ogni lunedì vado a casa di Stiles per le sue ripetizioni di tedesco e facciamo del bellissimo sesso prima che io me ne vada a casa”. Non mi rispose subito anzi, pensai che avesse attaccato. Poi con una voce direi più che sconvolta mi disse: “Cosaaa? Tu e Stiles? OH MIO DIO! Perché?”. Così decisi di spiegarle per filo e per segno il motivo: “Beh vedi, io ora come ora non ho proprio voglia di avere un ragazzo, di innamorarmi e tutte ste cazzate qua e nemmeno lui. Ma dato che anche noi abbiamo i nostri bisogni da soddisfare, abbiamo deciso di diventare.. Come si dice?.. Ah si, scopamici. Sano piacere, senza sentimenti.”. Lei proseguì la telefonata dicendomi che non è giusto per me stessa, che non devo sprecarmi così e che è meglio avere una storia seria per fare queste cose. Allora per non litigare, ribattei dicendole che ognuno è libero di fare ciò che vuole con il proprio corpo, e poi mica ammazziamo qualcuno no? Lei a quel punto mi assecondò e concluse la telefonata dicendomi: “Ne riparleremo più avanti, buona notte."
Il giorno dopo, lunedì per essere precisi, avevo un’ora buca e decisi di parlarne con Scott, approfittando del fatto che Stiles in quel momento aveva l’ora di ripetizione di inglese. A dire il vero è stato Scott a iniziare il discorso dicendomi: “Carissima Lydia, non è che mi devi raccontare una certa cosa di un certo ragazzo il cui nome inizia per S e finisce con –tiles?” Io un po’ imbarazzata gli risposi: “Cosa sai scusaa?” e intanto dentro di me saliva l’ansia: “Io? Niente, raccontami tu.” Così inspirai profondamente e iniziai a raccontargli tutto proprio come feci con Allison. La sua reazione fu un po’ diversa. Per prima cosa rise di gusto, come se gli avessi appena raccontato la cosa più divertente del mondo, poi si congratulò. Mi disse che trovarne di ragazze come me è molto difficile, perché tutte pensano che se non si ha il ragazzo non si può fare niente. Io lo ringraziai e decisi allora di dirgli come mi sentivo quando lo facevamo. Tutte quelle emozioni, la confusione mentale, i brividi. Gli dissi che era una cosa normale mentre lui pensò subito che mi stessi innamorando. Anzi, ne era convintissimo. Io continuai a negare, negavo anche me stessa, perché non volevo convincermi del fatto che forse un piccola parte di me potesse amare quel ragazzo. Chissà se Scott aveva ragione, ma non volevo rimuginarci più di tanto, perché dopo qualche ora mi attendeva “la mia dose pomeridiana di Stiles”.
Passai per l’appunto l’ultima ora a fissare l’orologio in classe in attesa del suono della campanella. Appena trillò scattai fuori dalla classe e probabilmente mi dimenticai anche il giubbotto lì talmente andavo di fretta. Aspettai Stiles fuori dal cancello e nel frattempo fissai il mio telefono in attesa di non so cosa. Ad un tratto sentii qualcuno abbracciarmi da dietro. Io amo quando mi mettono le mani intorno alla vita. Mi girai e vidi il viso di Stiles che mi schioccò un bacio sulla guancia. “Andiamo?”. Disse molto allegramente. “Certo haha”. Così mi mise il braccio attorno al collo e ci incamminammo verso casa sua. Non so perché ma improvvisamente l’aria gelata di novembre, si trasformò in un tiepido calore.

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Capitolo 3
*** Riflessioni ***


"Eravamo sotto le coperte, al caldo, lui che mi abbracciava e mi faceva sentire protetta e io che gli facevo i grattini sulla pancia, il tutto accompagnato dal rumore della pioggerella che si intravedeva dalla finestra."

the first time



Durante il tragitto scuola-casa non parlammo affatto. Al contrario la mia mente era sovrastata da mille pensieri. Non ero più sicura di fare la cosa giusta, però con quel suo saluto magari c’era una possibilità, ma quale possibilità? Siamo solo amici io e lui.
Non feci in tempo a mettere un attimo in pausa il cervello, che ci ritrovammo come al solito nel suo appartamento. Soliti cinque minuti d’obbligo di tedesco e poi la mia parte preferita. L’amore. Ehm no volevo dire, sesso, solo quello niente amore. Questa parola non rientra nelle mie priorità.
Comunque, come di consuetudine eravamo in camera sua e in men che non si dico eravamo l’uno sopra l’altra a baciarci appassionatamente. Al contrario di altri ragazzi, lui bacia da dio, e non solo quello. Ci stavamo baciando quando spostò il suo viso verso il mio collo. Si che sapeva come farmi impazzire. Chiunque mi baciasse in quel punto mi aveva conquistata. Passò di nuovo alle labbra e con le mani mi slacciò dolcemente il reggiseno. Io gli tolsi la maglietta e mi soffermai per un attimo ad ammirare i suoi addominali scolpiti. Altro punto a suo favore. Pochi attimi dopo non erano più i vestiti a tenerci caldo ma i nostri corpi uno contro l’altro. Alla fine, quando avevamo raggiunto il massimo del godimento, giunse la mia parte preferita: le coccole. Eravamo sotto le coperte, al caldo, lui che mi abbracciava e mi faceva sentire protetta e io che gli facevo i grattini sulla pancia, il tutto accompagnato dal rumore della pioggerella che si intravedeva dalla finestra.
Ad un certo punto, mentre ero sul punto di addormentarmi sul suo petto, mi arrivò un messaggio sul telefono. Era Isaac. Sarà stato qualcosa inerente alla scuola. Aprii il messaggio e lo lessi “Ehi bellissima, non è che ti andrebbe di aiutarmi in inglese? Ho un esame importante e non posso essere bocciato di nuovo”. Isaac. Che mi vuole da tutor. Ok, ciò mi preoccupava un po’. Non siamo sempre andati d’accordo, anche se ultimamente si è mostrato più gentile del solito. Ma non ci riflettei subito, ero occupata a godermi il momento che dopo pochi minuti sarebbe finito.
Alle 18.30 mi alzai dal letto, mi rivestii e Stiles, da gentiluomo, mi accompagnò alla macchina. Mentre guidavo per tornare a casa mia, i pensieri che avevo spento precedentemente tornarono a tormentarmi. Perché Isaac mi aveva scritto ‘ehi bellissima’? Perché anche la storia di Stiles era iniziata in quel modo? Avevo paura di poter ferire qualcuno, Isaac, Stiles ma soprattutto me stessa. Da brava ragazza che sono, presi il telefono e risposi al messaggio. “Ehi Isaac, va bene, dimmi l’ora e il giorno e ti faccio sapere se posso”. In circa tre secondi mi rispose “Mercoledì alle 15? Vieni direttamente a casa mia a mangiare”. Anche se non mi andava molto accettai.
Entrata in casa, mi tolsi le scarpe e mi fiondai sotto la doccia. Avevo bisogno di distaccare un attimo la mente da tutto il resto. E cosa meglio di un bel getto di acqua calda e Ed Sheeran in sottofondo?

 

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Capitolo 4
*** Appuntamento con.. ***


"Se mi avesse baciata penso che non sarei riuscita a sopravvivere. Era bellissimo, forse fin troppo".
 



Martedì mattina. il suono fastidioso della sveglia mi rimbombò nelle orecchie. Molto faticosamente scesi dal letto. Chi non vorrebbe rimanere al calduccio a dormire in una mattina autunnale? Ma dovevo andare a scuola. Mi vestii senza far molto caso a cosa indossare, non feci nemmeno colazione, presi le chiavi della macchina e guidai verso scuola. 
Durante il tragitto mi squillò il telefono, era Isaac. Cosa voleva quel ragazzo alle 7.30 di mattina? Molto curiosa risposi: "Pronto? Che c'è Isaac?" Lui stava probabilmente sorridendo: "Ehi Lydia, alla quarta ora vieni davanti al ripostiglio del bidello, devo farti vedere una cosa". Io ero molto perplessa: "Mm.. Ok va bene, a dopo". 
Qualsiasi cosa fosse ciò che mi doveva far vedere, perchè non poteva mostrarmela in classe? Diventai molto dubbiosa, ma non volevo rovinarmi la giornata con i miei soliti pensieri.
Parcheggiata la macchina, incontrai immediatamente Allison. Le raccontai tutto ciò che accadde ieri da Stiles e i messaggi di Isaac. La sua reazione non fu molto diversa dalla precedente ma almeno capì di non dover insistere sulle mie scelte. Riguardo all'appuntamento della quarta ora fu più sospettosa di me e mi disse: "Lydia secondo me non dovresti andare. È già tanto se vai a casa sua, pure questo appuntamento mi sembra esagerato". Ma io le risposi: "Dai Allison lo sai che sono una curiosona, poi siamo a scuola, non può succedermi niente di male, magari mi bacia haha". Dissi io scherzando. Lei mi guardò con sguardo contrariato ma poi mi sorrise e come buona amica mi disse di aggiornarla appena ci sarebbero state delle novità.
La prima ora di matematica passò molto lentamente e ne approfittai per farmi qualche filmino mentale sulle possibili situazioni in cui mi sarei ritrovata. 
La seconda e terza ora ce le avevo buche. Mentre attraversavo il corridoio per recarmi in biblioteca mi scontrai con Stiles. Mi guardò intensamente negli occhi e mi disse: "Ehi, prima in classe a che stavi pensando?". Buon osservatore direi. "Mm.. stavo pensando all'esame di storia". Lui non tanto convinto mi salutò dicendomi: "Ok va bene, allora ci vediamo dopo io raggiungo gli altri in mensa". 
Entrai in biblioteca e fortunatamente vidi Scott seduto in un tavolo. Avevo proprio bisogno di un parere maschile, soprattutto del mio migliore amico.
"Ehi Scott ti devo dire una cosa.. Isaac mi ha chiesto se alla quarta ora ci incontriamo". Lui mi guardò e sorridendo disse: "Oh Lydia, ma da quando hai tutti questi ragazzi?" Io un po' infastidita gli dissi: "Guarda che sono felicemente single e poi, che ne sai di cosa vuole? Magari vuole farmi vedere qualcosa per il suo esame di inglese". Mentre pronunciai quelle parole una piccola parte di me sentiva che non era così, sentiva che ci sarebbe stato dell'altro. "Inglese? Non mentirmi Lydia. Conosco Isaac e se c'è qualcosa che vuole da una ragazza di certo non è l'esame di inglese. Poi da una bella ragazza come te.." Dopo quelle parole iniziò a salirmi l'ansia, c'era un tale casino nella mia testa che stavo per rinunciare ad incontrarlo. Ma io sono Lydia Martin e non mi tiro mai indietro. 
L'ora dopo decisi di stare da sola. Mi sedetti dietro un albero del cortile, cuffiette nelle orecchie, chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi. L'ora passò così in fretta che per poco rimanevo lì a dormire. 
Feci mente locale e mi preparai psicologiacamente per andare da Isaac. Tempo un minuto e me lo ritrovai davanti. "Ehi Isaac cosa devi farmi vedere?" "Te ne sei ricordata allora" Sempre più ansiosa gli dissi "Eh si, quindi?" e lui si avvicinò leggermente al mio viso e mi fissò. Come si può resistere a due occhi azzuro cielo? Poi iniziò a parlare "Ti ho portata qua per dirti che sei bellissima. Oggi ti osservavo in classe.. Sei molto.. Beh quei tuoi capelli rosso fragola, le tue labbra rosso fuoco, il tuo sorriso e i tuoi occhi. Vorrei che ogni giorno fosse mercoledì per poter stare con te più tempo". Ok, ora perchè Isaac sembrava essere innamorato di me? Dovetti mantenere la calma. Lui era diverso da Stiles, mi sentivo impotente. Se mi avesse baciata penso che non sarei riuscita a sopravvivere. Era bellissimo, forse fin troppo. E poi, mi baciò. Al contrario che con Stiles, con Isaac non riuscii a staccarmi. Era come se una forza magnetica mi attirasse a lui. Ma cosa avevo fatto? Perchè ci sono stata? Dovevo staccarmi e andarmene. Ma lui era così.. perfetto. 
 

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Capitolo 5
*** Triangolo amoroso ***


"Mi sentivo vuota. Non mi succedeva da tempo ed è proprio per questo motivo che non volevo innamorarmi".




Ora ero più confusa di prima. Dovevo parlarne con qualcuno, forse Allison ma non mi avrebbe capito, allora andai a cercare Scott
Lo incontrai all'uscita e gli chiesi se volesse un passaggio a casa, approfittandone per parlargli. "Ehi Scott ho visto Isaac.." e lui "Raccontami tutto!" "Beh ecco, mi ha detto che sono bellissima e che gli piacciono i miei occhi e mi ha baciato e io non ho resistito, oddio non so cosa fare!" lui mi calmò subito: "Ehi Lydia guardami. Fai un bel respiro e calmati. Io so cosa pensi tu sull'amore, ma vedi, nessuno può resistergli, nemmeno tu. Non sei fidanzata, quindi non hai tradito nessuno. Solo che ora sei in un bel casino. Devi scegliere: o Isaac o Stiles". Ecco perchè è il mio migliore amico, lui si che mi capisce. "Si hai ragione Scott, domani vedo come va da Isaac e poi vedrò cosa fare. È che con Stiles mi sento più libera e non ho paura, mentre con Isaac mi sento come se non potessi resistergli". Invitai Scott a casa mia così continuammo la chiacchierata con più calma. 
Verso le 16.30 sbloccai il mio telefono e vedi due messaggi non letti. Pensai che fosse Allison. Ma no, erano Stiles e Isaac. I messaggi dicevano "Stiles: Ehi piccola, non ci credo che oggi pensavi a storia, se non vuoi dirmelo fa niente, ma domani ti voglio vedere meno ansiosa", "Isaac: Ciao bellissima, scusami se ho agito così oggi, ma non potevo resistere. Ci vediamo domani". 
Oh Signore. Questo era un vero e proprio triangolo amoroso. Ci mancavano i due litiganti ed eravamo a posto. 
"Scott leggi, io non so veramente cosa fare". Lesse velocemente e disse: "Ah Lydia, io non posso influire sulla tua scelta, domani vai da Isaac e poi deicidi. Per quanto ti possano piacere anche se non lo vuoi ammettere, puoi averne uno solo". 
Aveva proprio ragione. Loro due mi piacevano, ma in due modi differenti. Stiles era tenero e dolce, sapeva come farmi ridere e mi faceva sentire protetta. Isaac era come il cattivo ragazzo di cui si innamorano tutte. Non molte ragazze hanno la fortuna di essere baciate da lui, ma io che lo sono stata mi sono fatta travolgere troppo emotivamente e forse anche fisicamente, tanto che mi è girata la testa da poter svenire lì su due piedi.
Il pomeriggio passò velocemente e la voglia di andare a letto a dormire si faceva sempre più pesante. Mi misi il pigiama, mi struccai e mi infilai nel letto. Fissai il soffitto per circa mezz'ora. Mi sentivo vuota. Non mi succedeva da tempo ed è proprio per questo motivo che non volevo innamorarmi. A me le storie d'amore non sono mai andate bene, l'amore mi distrugge mi toglie tutte le forze e mi fa letteralmente passare la voglia di uscire. Invece in quel modo, potevo divertirmi e provare piacere senza danni collaterali.
Provai a girarmi sul fianco destro e a chiudere gli occhi ma non riuscii a prendere sonno. Ero stanca, ma non riuscivo a dormire. Odio quando mi succede. Ma invece di stare lì nel letto rigirandomi continuamente, andai in cucina e mi feci un té. Una volta pronto, presi la tazza e mi appoggiai sul davanzale della finestra e iniziai ad osservare le stelle. Stiles è come una stella comune, rimane sempre fissa nel cielo e non cambia posizione. Isaac è invece come una stella cadente, è bella, luminosa, può far avverare i desideri ma poi cade e non c'è più. 
Tirai avanti fino alle due, ma siccome il giorno dopo c'era scuola, ritornai a letto e fortunatamente riuscii ad addormentarmi.
Da una parte ero contenta che arrivasse mercoledì per andare a casa di Isaac, ma dall'altra ero preoccupata per cosa avesse detto Stiles se lo avesse scoperto. Per non parlare di Allison, ma lei è la mia migliore amica ed ha il diritto di saperlo, solo non era ancora il momento. Già avevo i miei problemi da risolvere, ci mancava anche l’amica che ti fa notare ancora di più i tuoi errori. 
 

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Capitolo 6
*** Devo per forza decidere? ***


"...sapeva come farmi morire".
 

Finalmente, o forse non proprio finalmente, giunse mercoledì. Come al solito mi preparai, ma questa volta feci più attenzione ai dettagli. Indossai una camicetta abbottonata in modo che si notasse bene la scollatura ma senza sembrare volgare. Poi una gonna nera a vita alta che mi faceva un bel culo e come scarpe un paio di Jeffrey Campell nere, la mia marca preferita.
Sempre al contrario di ieri, feci colazione. Dovevo colmare quel vuoto che avevo nello stomaco e una fetta di pancake con un bicchiere di latte era l'ideale. 
Finito di mangiare mi lavai i denti, presi le chiavi e andai a scuola. Fortunatamente il tragitto fu tranquillo; nessuna chiamata o messaggio strani. Forse quella giornata sarebbe potuta iniziare bene se non avessi beccato una buca ogni tre per due e un semaforo rosso ogni volta che dovevo fermarmi. 
Quando arrivai a scuola trovai Stiles ad attenedermi. Iniziamo bene direi. "Ehi Stiles, tutto bene?" "Si, tu piuttosto?" così mi ricordai il messaggio di ieri: "Sisi sto bene, scusa se non ero molto presente" "Tranquilla piccola, senti, oggi che fai?" Ok, calma Lydia: "Oggi sono da Isaac per delle ripetizioni di inglese. Ha un esame importante e ci tiene molto a passarlo". Solo la pura verità. "Isaac? Ah ok. Ma ricordati che tu sei mia". Accennai un sorriso e me ne andai in classe. Mentre camminavo mi chiesi perchè si comportava come se stessimo insieme. Dov'è finito il suo "non è una cosa seria" ? Ma alla fine anche a me piaceva quindi il problema non sussisteva. Anche se, sapere che i suoi sentimenti erano di semplice amicizia, avrebbe aiutato la mia scelta.
Entrata in classe cercai un banco, e qual era l'unico libero? Ovviamente quello tra Stiles e Isaac. Come essere contenta proprio. 
Purtroppo quel giorno non ebbi ore buche, ma da una parte era anche positivo perchè almeno non ci sarebbero potuti essere altri incontri strani.
Verso a metà dell'ultima ora mi ricordai che sarei dovuta andare a casa di Isaac. Non sapevo se essere felice o triste, veramente, non sapevo come stare. Si ero contenta di stare un po' con lui per capire cosa avrei dovuto fare poi, ma ero anche molto preoccupata per ciò che sarebbe successo. Se ci fossimo ritrovati nella stessa situazione di me e Stiles? Cosa avrei dovuto fare? Scoparmelo o rifiutare? Anche se cercavo di convincere me stessa di non cedere, di tirarmi indietro o rifiutare qualsiasi proposta, in fondo volevo farlo. Volevo vedere quali emozioni avessero preso il sopravvento.
Al suono dell'ultima campanella della giornata, aspettai Isaac fuori dalla porta e insieme ci incamminammo verso la mia macchina. Non potei fare a meno di notare lo sguardo alquanto sospettoso di Stiles. Ma alla fine non potevo sentirmi in colpa no? Io e lui non stavamo insieme, eravamo buoni amici che andavano a letto insieme, e poi lo ha detto lui stesso che non sarebbe diventata una cosa seria.
Arrivati al parcheggio mi tolse le chiavi dalle mani e si mise lui al volante.
"Dove abiti che non mi ricordo?" "Non molto lontano da qui. Allora.. cos'erano quegli sguardi con.. come si chiama? Stilinski?" "Quali sguardi? Ehm.. siamo solo amici, gli do ripetizioni di tedesco" "Anche a lui dai ripetizioni? Dovresti farti pagare!" "Non sarebbe una cattiva idea haha!" Era anche simpatico, di male in peggio quindi.
Dopo cinque minuti arrivammo a casa sua. Era una villa enorme, già da fuori mi piaceva. Entrati in casa rimasi a bocca aperta. Era spettacolare. Si vede che la sua famiglia aveva soldi da spendere, ma l'arredamento era proprio accogliente. Un altro punto a suo favore. 
"Hai fame?" "No a dire il vero. Se vuoi possiamo passare direttamente a inglese". 
Così mi fece strada verso la sua camera. Wow era a dir poco il triplo della mia! Beato lui! Mi accomodai sul tappeto e iniziai a fargli un riassunto di un testo che avrebbe dovuto portare all'esame. Lui lo ripetè e a dirla tutta, non sembrava così messo male. Ma sorvoliamo. Dopo circa un'ora interruppe la lezione e mi chiese: "Ma io ti piaccio?". Con quella voce sensuale e i suoi occhi azzurro cielo come facevo a dirgli di no? Ma mi ricordai della promessa che feci a me stessa. "Mm.. sei un bel ragazzo e devo dire che sai baciare bene haha" "Ah si? Quindi se ora ti bacio?" e lentamente si alzò sulle ginocchia, appoggiò i palmi delle mani al tappeto, si mise a gattoni e quasi neanche me ne accorsi che le sue labbra erano sulle mie. No no no! Che stavo facendo? Oddio ma non riuscivo a resistere, lui era così bello e attraente, letteralmente attraente. Baciava benissimo e nonostante non ci fossimo mai ritrovati in una situazione del genere sapeva come farmi morire. Mi prese per la vita e mi portò sopra di sè. Mi piaceva un sacco quella posizione. Iniziammo a baciarci come se non ci fosse un domani poi forse preso dall'eccitazione, non so bene come, mi mise in piedi e mentre mi guardava dritta negli occhi si tolse la maglietta. Aveva un fisico da far paura. Altro punto a suo favore. Dopo di che tornò da me e mi sbattè contro al muro. Si sentiva che era eccitato e con il suo bacino spingeva contro il mio. Poi mentre si muoveva in quel modo,con le labbra mi baciò il collo, lasciandomi tra l'altro un bel succhiotto. Non andammo a letto insieme, ma fu lo stesso molto soddisfacente. Il lato positivo è che almeno i miei sensi di colpa si fermarono a quei sensazionali baci. 
Si fece presto sera, e lui mi riaccompagnò a casa anche se poi la strada del ritorno dovette farsela a piedi. 
Ero letteralmente su di giri. Non capivo niente, proprio come quando sono ubriaca. Mi sentivo benissimo, ero felice, come se nulla al mondo potesse rattristirmi. Era amore? O forse era solo il suo fascino ad avermi offuscato la mente? 
Entrata in casa corsi in camera mia e mi buttai sul letto. Mandai un messaggio a Scott ma non feci in tempo a leggere la sua risposta che già ero nel mondo dei sogni. Per la prima volta sono riuscita ad addormentarmi senza alcun pensiero negativo in testa. Ma il problema di dover scegliere non era ancora stato risolto. L'indomani sarei uscita con il mio migliore amico per farmi aiutare. Speravo che almeno lui sarebbe riuscito a dirmi cosa era giusto fare e cosa no.
 

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Capitolo 7
*** Ho scelto ***


"TU MI AMI?"
 

 



Giovedì mattina. Appena sveglia mi ricordai di dover leggere il messaggio di Scott che diceva: "Scott: Ehi Lydia ti va se oggi saltiamo scuola? Così ti rilassi un po' e possiamo parlare insieme di tutto sto casino". 
Non avevo mai saltato la scuola prima d'ora, ma l'idea mi allettava parecchio.
Mi vestii, colazione, macchina e arrivai a scuola. Andai subito a cercare Scott che era ad attendermi al parcheggio di fianco alla sua moto. "Dove vuoi andare?" mi chiese lui. "Mm non saprei, è uguale, mi fido di te". Allora indossai il casco, salii a cavalcioni sulla moto e tenendomi forte a lui, partimmo per non so dove.
Il tragitto non fu molto lungo perchè infatti si fermò fuori dal bosco. Non potevamo stare in giro a Beacon Hills così liberamente perchè qulcuno avrebbe potuto vederci e riferire ai nostri genitori. Non avevamo niente di particolare in programma. Facemmo una bella passeggiata e ci fermammo davanti all'ex casa degli Hale. Lì c'era una panchina così ci sedemmo e continuammo la chiacchierata.
"Dai Lydia non essere giù. Tu non hai fatto niente di male. Hai solo seguito il tuo istinto, ed io ne so qualcosa per quanto riguarda Allison. Comunque ora mi devi dire una cosa: chi vuoi?" Era proprio questo il problema. Chi volevo? "Non lo so Scott. Ti ho già detto come la penso. Sono due cose completamente diverse, sono due emozioni diverse. Se scegliessi Stiles andrei sul sicuro, se scegliessi Isaac rischierei da morire." "E tu vuoi rischiare o no?" "Se rischiassi sono quasi sicura che soffrirei, sai com'è andata con Jackson. Lui era pazzesco, ciò che mi faceva provare lo era, ma poi anche se sembrava follemente innamorato di me, si è stancato e mi ha piantata. Mentre se andassi sul sicuro, penso che starei bene, sarei felice e ho la certezza che lui non mi abbandonerebbe mai" " A dir la verità anche se Stiles ti ha detto di non essere serio, quando ti guarda si vede lontano un miglio che i suoi occhi si riempono di luce. Lui è il mio migliore amico e anche se sui suoi sentimenti non mi ha riferito molto, lo conosco, e posso assicurarti che quando è innamorato lo capirebbe anche un cieco". Quindi Stiles era innamorato di me? Esisteva davvero una persona dolce e innocente come lui che mi amava? "Quindi Stiles.. mi ama?" "Penso proprio di si Lydia. A questo punto posso anche rivelarti una cosa. Quando avevamo appena iniziato il liceo lui si era preso una bella cotta per te. Sembrava che tu fossi la sua unica ragione di vita. Eri sempre nella sua testa ed era difficile che parlasse di altro. Solo che tu stavi con Jackson e così per non soffrire, prese la decisione di dimenticarti. Ma ora tu sei single, sei la sua tutor e sei stata anche la sua prima volta. Come può non amarti ancora?" Io rimasi senza parole. Ero sbalordita. Come avevo fatto a non accorgemene? Tutte quelle parole cambiarono letteralmente il mio modo di pensare. Ma resistere ad Isaac sarebbe stato ancora difficile. Di una cosa però ero certa, dovevo parlare con il mio piccolo Stiles
Al telefono mi sembrava troppo banale, era una cosa seria quella. 
Alle 14 io e Scott ritornammo indietro. Mi lasciò alla mia macchina e io ritornai a casa mia. Volevo stare sola per riflettere bene su cosa dirgli. Volevo avere certezze per poter fare poi la scelta giusta. 
Prima di tutto mi cambiai i vestiti, volevo stare comoda. Poi mi buttai sul divano, mi coprii con una coperta, in una mano avevo una tazza di cioccolata e nell'altra il telecomando per girare i canali della televisione. Volevo vedere un film ma tutti, e dico TUTTI, parlavano d'amore. Ma perchè?! Non potevo farcela, allora finii la cioccolata e mi misi a dormire. Una, due, tre ore e mi svegliai. Ci voleva proprio una bella dormita, lontano da tutto e da tutti. Mi ricordai però ciò che dovevo fare. Allora iniziai a pensare a come parlare con Stiles. La telefonata era già esclusa. Videochiamata? Troppo rischioso, si sarebbe potuta interrompere. Messaggio? Troppo banale. Rimaneva una sola cosa da fare ovvero prendere la macchina e andare a casa sua. Non mi cambiai nemmeno i vestiti, praticamente sembravo in piagiama. Però una passata di trucco veloce dovevo darmela. Giusto per non sembrare un fantasma appena uscito da un film horror. 
Mentre guidavo per andare a casa sua avevo un ansia inimmaginabile. Ma alla fine era solo lui quello che mi amava, o forse lo ero anche io? Parcheggiai davanti al suo palazzo e mi ritrovai davanti al citofono. "Coraggio Lydia, è solo un tastino" mi continuavo a ripetere. Alla fine il mio braccio si mosse da solo e con l'indice premetti sul suo cognome. "Chi è?" Non era la sua voce, era il signor Stilinski. "Ehm sono Lydia signore, c'è Stiles?" "Si certo, sali pure, ti aspetta in camera". A quel punto si aprì la porta. Mi ricordavo perfettamente dove si trovava il suo appartamento. Salii velocemente le scale fino a che non mi ritrovai davanti alla porta aperta. Entrai e, con il cuore che batteva a mille, mi diressi verso lui. 
"Ehi Lydia, che ci fai qui? Non abbiamo tedesco oggi" "Ehm.. si lo so.. è che.. posso chiederti una cosa?" Non so come riuscii a dirlo ma ormai dovevo proseguire. "Certo dimmi" "Tu.. tu.." "Io cosa?" "TU MI AMI?" 

.....

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Capitolo 8
*** Ultimo problema ***


"L'unica cosa che volevo era stare con te, stringerti tra le mie braccia e poterti vivere".




Lo gridai. Forse avevo un po' esagerato, ma a volte tendevo ad essere un po' teatrale. "Io amo chi? Nono giusto amo te. Ti amo? Oddio" Diventò tutto rosso. Ciò avrebbe potuto significare che forse era così. "Scott mi ha detto che al primo anno eri innamorato di me. Come se io fossi l'unica e sola. Poi a causa di Jackson mi hai lasciata perdere. È ancora così?" "No Lydia. Vuoi sapere una cosa?" Cambiò subito espressione; da indifeso diventò arrabbiato. "Hai una vaga idea di cosa significhi passare due anni in attesa che la ragazza di cui sei perdutamente innamorato ti presti una minima attenzione? Io ero innamorato dei tuoi occhi verde smeraldo, che non mi conoscevano ancora. L'unica cosa che volevo era stare con te, stringerti tra le mie braccia e poterti vivere. Volevo sentirti mia. Ma per non soffrire, ho cercato di dimenticarti e così è stato fino a quando la prof. di tedesco non ci ha messo insieme a fare ripetizione. Sai quando ti ho detto che non era una cosa seria? Mentivo. L'ho fatto perchè sapevo cosa pensavi tu dell'amore e non volevo perdere la mia occasione di poterti baciare. E poi, la mia prima volta con la ragazza che ho amato e amo ancora. Tu Lydia mi consumi, e mi ha fatto piacere poter dedicare tutte le mie attenzioni ad una persona speciale come te. Ma poi si è intromesso Isaac. Cosa avete fatto eh? Hai scopato anche con lui? È per questo che mi sono insospettito. Lydia, io ti amo e ti amerò per sempre". 
Non sapevo cosa rispondere. Mi aveva mandato in tilt il cervello. Lui mi amava veramente, come nessuno mai aveva fatto. Così provai a dire qualcosa: "Stiles nemmeno tu puoi capire cosa si prova ad essere l'unica ragazza che non è mai stata voluta veramente da qualcuno. Per questo volevo solo sesso e niente amore. Ma poi tu, tu mi fai sentire viva. Con te mi sento al sicuro e protetta. E io ho bisogno di questo, ho bisogno di te. Voglio te". Io lo desideravo veramente tanto. Anche se Isaac mi faceva sentire i fuochi d'artificio dentro di me, ero sicura che Stiles era quello giusto. Lui amava me e io amavo lui. Ognuno completava l'altro. Eravamo le due metà perfette. 
Dopo di che lui mi guardò con i suoi occhi lucidi e io non potevo resistergli. Lo baciai. Questo non era più un bacio dato così tanto per. Era un bacio di quelli veri, di queli sentiti con il cuore e di cui non puoi fare a meno. E poi non facemmo più sesso. Facemmo l'amore. Due corpi che ne formavano uno solo. Tutti i miei dubbi finalmente erano confermati. Io e lui eravamo fatti per stare insieme. 
Suo papà non si accorse di nulla, era troppo occupato a lavorare nel suo ufficio. 
Era sera ormai, e dovevo tornare a casa. Salutai Stiles con un bacio e lui mi sorrise. Amavo il suo sorriso. Uscii dal palazzo, salii in macchinai e tornai a casa. 
Cosa dovevo fare ora? Chiamare Scott, chiamare Allison. E poi? Poi avevo la questione di Isaac da risolvere. 
"Ehi Scott, ti devo raccontare tutto". Ma lui mi precedette. "Aspetta. Sei andata da Stiles, vi siete dichiarati amore eterno e ore vivrete per sempre felici e contenti". "Una cosa del genere haha. Visto che sai già tutto ne approfitto allora per chiamare Allison. Un bacio, a domani". 
"Pronto Allison, ho un sacco di cose da raccontarti" "Ehi Lydia, per prima cosa scusami se mi sono comportata in quel modo. Ma volevo proteggerti. Non volevo che stessi male ancora" "Tranquilla, anzi, ho una bella notizia da darti" E praticamente le raccontai tutta la storia. Dell'appuntamento tra me e Isaac a scuola, del bacio a casa sua e di Stiles. Non sembrava più contrariata da ciò che le dicevo. "Wow Lydia, un vero casino! Per fortuna si è risolto tutto. Sono proprio curiosa di vedervi domani a scuola" "Non farmici pensare, devo ancora parlare con Isaac".
Già dovevo parlare con lui. Avevo paura che ci sarebbe rimasto male. Ma dovevo farlo no? Sarebbe stato peggio se ci avrebbe visti o se glielo avrebbe detto qualcun altro. 
L'indomani mattina, nella pausa pranzo, sarei andata diretta da lui e glielo avrei detto. Dovevo essere delicata ma senza fare troppi giri di parole. Diretta ma delicata. 
Si erano già fatte le 23 e sempre tutta molto eccitata con il sorriso stampato in faccia, me ne andai a letto. Spero sarebbe andato tutto bene. Non volevo far soffrire nessuno. E poi alla fine, io ero felice, Stiles era felice e non penso che Isaac si sarebbe fatto problemi a trovarsi un'altra ragazza. O forse no..
    

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Capitolo 9
*** Identità nascoste ***


"Così.. magnetici"






Venerdì mattina. Mi alzai molto prima del solito. Appena aprii gli occhi, il mio primo pensiero fu Stiles. Quanto poteva essere fantastico quel ragazzo? Anche oggi mi vestii molto accuratamente; volevo sembrargli più bella di quanto lui pensasse che fossi già. Trucco semplice e veloce, colazione e via. 
Durante il tragitto incontrai Isaac. Era a piedi e al freddo, che dovevo fare, dargli un passaggio? Per forza, altrimenti mi sarei sentita in colpa. "Ehi Isaac, sali su, fuori fa freddo" lui accettò senza esitare.
Non mancava molto all'arrivo e durante quella poca strada che mancava non ci rivolgemmo la parola nemmeno per un secondo.
Parcheggiata la macchina e scesi, lui mi disse subito senza ripensamenti se potevamo parlare. Mi aveva letto nel pensiero. Io gli risposi di si e gli proposi di andare all'intervallo verso le macchinette. Lui annuì, e si incamminò verso l'entrata mentre io aspettai Allison
"Ehi, hai già parlato con Isaac?" Non ancora, dopo all'intervallo ci vediamo" "Oh mi raccomando, non fare cazzate" "Se intendi ciò che penso io, no tranquilla, ora penso solo a Stiles". 
Erano le 8 e prima che suonasse la seconda campanella ci dirigemmo in classe. Prima e seconda ora finite. Ecco l'intervallo. Stiles venne subito da me ma io gli dissi che dovevo parlare con Isaac. Allora lui mi lasciò andare dicendomi di stare attenta. Chissà perchè nessuno si fidava di me. Incontrai Isaac dove avevamo stabilito e iniziammo a parlare. "Lydia dimmi la verità, io ti piaccio?" "Isaac tu sei veramente un ragazzo bellissimo, i tuoi occhi sono una cosa magnifica come del resto tutto di te. Quando ci siamo baciati ho provato una sensazione nuova, mi rendevi veramente debole. Solo che tu sei come Jackson ovvero che prima o poi mi lascerai sola. Mentre Stiles.. Lui so che non farà così. Capisci?"
"Ti capisco perfettamente. Anche io con te mi sono trovato esattamente nello stesso modo. Volevo provarti perchè ti desideravo troppo, ma non c'era sentimento era solo una cosa fisica. Ti ho chiesto di parlare appunto per chiarire le cose. E ora che è tutto a posto torniamo in classe".
Lui se ne stava già andando ma io lo fermai e appena si girò gli chiesi: "Sei sicuro?" "Si, te lo posso assicurare. Poi c'è questa ragazza, non posso dirti chi è, ma lei è così.. magnetica" E con lo sguardo un po' perso nel vuoto se ne andò. Chi era questa ragazza misteriosa? Volevo assolutamente scoprirlo, ma prima era meglio tornare in classe. 
Al termine delle lezioni Stiles mi chiese di andare a casa sua. Ovviamente gli dissi di si. Così con la mia macchina guidai fino al suo palazzo. Entrammo in casa, pranzammo e poi mi chiese come se mi stesse facendo il terzo grado: "Com'è andata con Isaac?" "Tutto bene, pensavo che avrebbe reagito male e invece pensava ciò che pensavo io. Anche se mi ha detto che c'è questa ragazza che gli piace.. chissà chi è.. tu ne sai qualcosa?" "Menomale che c'è un'altra ragazza, almeno sono tranquillo. Comuqnue non ne so niente. A parte in classe e agli allenamenti di lacrosse non lo vedo mai e poi non abbiamo molto di cui parlare. Proverò a chiedere a Scott". Il pomeriggio fu un po' diverso dagli altri. Lo passamo stravaccati sul divano a guardare un film e a darci qualche bacio ogni tanto.
Verso le 19 circa, tornai a casa. Mi chiamò Allison. "Lydia aiutami, io non so più che fare con Scott. All'inizio ci amavamo tantissimo, anche ora è cosi, credo, ma sai cosa ne pensa mio papà di lui". Il signor Argent odiava chiunque stesse con sua figlia, ma Scott in modo particolare. "Eh lo so lo so, prova a parlarne. Io ho fatto così ed ha funzionato" "Ci proverò. Ma sai, è da un po' che c'è questo ragazzo. I suoi occhi sono così.. magnetici".
Anche lei un ragazzo misterioso? Ora si che ero veramente determinata a scoprire queste identità nascoste. 
Avevo già qualche sospetto però, ma non volevo trarre conclusioni affrettate. Sinceramente in quel momento mi sentivo così sollevata, mi ero proprio tolta un peso dal cuore, che non avevo voglia di star lì a ragionarci troppo. 
Mi struccai, lavai i denti, mi infilai sotto le coperte al caldo, controllai il telefono per eventuali messaggi e poi mi addormentai. Il giorno dopo sarebbe stato diverso. Finalmente io stavo con Stiles, e non dovevo più pensare ad Isaac. Però avrei dovuto risolvere la questione "identità nascoste". Sperò non fossero stati chi pensavo, altrimenti sarà la fine.

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Capitolo 10
*** Ecco la verità ***


"La sento più come una cosa.. proibita".


 



Sabato mattina. Finalmente era finita la settimana. Ero nel mio letto e un caldo raggio di sole entrò dalla finestra e irradiò la stanza.
Mi stiracchiaii e con il braccio sinistro sentii qualcosa nell'altra metà del letto. Ancora assonnata mi girai per controllare e chi c'era? Stiles. Cosa ci faceva qui? Non gli avevo detto di venire a casa. Magari voleva farmi una sorpresa. Lo scossi un po' con la mano e gli sussuarrai nell'orecchio: "Stiles, che ci fai qua?" "Ehi amore mio, volevo farti una sorpresa". Non potevo essere più felice di così. "Resta a letto, ti vado a preparare la colazione". Fidanzato perfetto? No di più. Il mio cuore finalmente era pieno di gioia. Dopo dieci minuti tornò con un vassoio pieno di cose buone. Mentre facemmo colazione aprii la questione di Isaac e Allison.
"Guarda Lydia io non ne so proprio niente. Ed è meglio non dire nulla a Scott perchè sai come diventa quando si incazza" "La penso allo stesso modo, ma secondo te chi sono queste due identità nascoste?" "Secondo me Allison e Isaac se la fanno in segreto" "Allison non è il tipo da fare queste cose.. ma penso che ci sia un po' di intesa tra loro due". 
Se fosse stato veramente così perchè non me lo avrebbe detto subito? Quel pomeriggio saremmo uscite insieme per fare un po' di shopping e glielo avrei chiesto sicuramente.
Stiles non rimase molto da me perchè doveva studiare con Scott. Io ne approfittai per prepararmi, mangiare velocemente e andare a casa di Allison.
"Ciao Allison, ti va se andiamo prima in quel negozietto nuovo? Ho visto un paio di scarpe che devo per forza comprare" "Sisi va bene, inizia ad entrare in macchina.. ehm.. arrivo subito". Guardandola in modo dubbioso, feci come disse lei. Mentre mi sistemavo il rossetto guardandomi nello specchietto della macchina, vidi un ragazzo uscire dalla porta sul retro della casa di Allison. Peccatto che avesse il cappuccio e non riuscii a capire chi fosse. Molto probabilmente era il suo ragazzo misterioso.
Subito dopo lei uscii dalla porta principale e mi raggiunse in macchina. 
"Ehi eccomi" disse sorridendo. "Che stavi facendo?" "Eh niente niente, dovevo.. prendere la borsa" "Ah ok". Si, la borsa. Non partii subito a farle mille domande. Quando ci saremmo sedute in un bar a bere una cioccolata gliele avrei fatte.
Durante il tragitto non spiccicò una parola ma al contrario aveva gli occhi incollati sul telefono a messaggiare con qualcuno. "Ehi, con chi stai parlando?" "Scott". Per avere la conferma appena parcheggiai la macchina scrissi a Scott chiedendogli se avesse già parlato con Allison. E lui, come mi aspettavo, mi disse che non l'aveva ancora sentita. Perchè continuava a mentirmi Allison?
Entrammo subito in quel negozio e per un momento entrambe ci dimenticammo di tutti i nostri problemi ed eravamo veramente felici.
Ci consigliammo a vicenda cosa ci stesse meglio o no e quando provavamo qualcosa di veramente osceno scoppiavamo a ridere.
Uscite da lì, rientrammo in macchina e guidai verso il nostro bar preferito. Mentre lo raggiungevamo, pensai a cosa dovevo chiederle.
Chi era quel ragazzo misterioso? Era lui quello uscito dalla porta sul retro? C'entrava Isaac
Sedute al nostro solito tavolo, ordinammo due cioccolate calde e con molta calma aprii il discorso.
"Allison mi devi raccontare del tuo ragazzo misterioso" "Ah si giusto, ehm.. non ho molto da dire.. n-non lo conosci" "Per caso era quello che ho visto uscire da casa tua?" "N-no, non era lui.." "Non mentirmi" "Ma io non sto mentndo.. ok va bene si sto mentendo.. allora, questo ragazzo viene da noi a scuola e a volte ci incontriamo nel bagno e parliamo e.. ci siamo baciati" "E Scott? Lo sai che ti ama" "Lo so, anche io lo amo.. ma con mio papà è un casino ed è inutile continuare così. Lui sarà sempre un ragazzo speciale per me e gli vorrò sempre un bene inimmaginabile" "Va bene, io non posso dirti ciò che devi fare, ma devi essere consapevole delle tue azioni. Dovresti parlarne con Scott.." "Si lo penso anche io, domani devo andare a casa sua e gli spiegherò quasi tutto" "Quasi?" "Si, non posso dirgli che ho baciato Isaac.." "Quindi è Isaac?" "Ops.." "Lo sapevo! Haha ci avrei scommesso. Si anche io non resistevo ai suoi occhi" "Lui è diverso da Scott, mi fa sentire meglio.. meno in pericolo e provo più attrazione per lui che per Scott" "Wow, Isaac ci sa fare veramente.." "Infatti. E poi oggi eravamo in camera mia e dio mio, sarei potuta morire lì all'istante. Nemmeno con Scott avevo mai provato cose del genere. La sento più come una cosa.. proibita".
Quindi ora i ruoli si erano invertiti. Non ero più io quella incasinata, ma lei. A me non restava che consigliarle cosa fare ma restarne fuori. Non volevo prendere le parti di nessuno. Chissà cosa sarebbe accaduto ora.. ma toccherà ad Allison a raccontarvelo.
 

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