Nel cammino della speranza

{ We walk together towards hope.

 

 

 

#06. Lacrime
 

 

Aveva tanta paura.
Si sentiva sola.
Sola, in quelle quattro mura, senza nessuno a consolarla.
Quei rumori – quella distruzione – la stavano distruggendo.
Non sopportava il rumore di quelle esplosioni.
Odiava il loro boato.
Avrebbe voluto che smettessero subito.
La piccola Marron era stesa sul letto, raggomitolata su se stessa, singhiozzando e rigando il suo viso di lacrime.
Non voleva più ascoltare quei rumori cattivi.
Cattivi con il cielo.
Cattivi con il mondo.
Cattivi con lei.
I capelli biondi erano sparsi sul cuscino – ormai bagnato dalle lacrime – e più cercava di non ascoltare, più quei boati le entravano dentro.
Le perforavano l'animo se mischiate alle numerose grida d'aiuto di ogni abitante.
« Ho paura...»
Mormorò tra le lacrime – singhiozzando di più – e cercando di consolarsi stringendo a sé il suo orsacchiotto preferito.
In quel momento si sentì coprire le orecchie da due mani – a lei molto familiari – che cercavano di non farle udire quei boati cattivi.
« Marron, non avere paura, se ti copro le orecchie non li sentirai più.»
Disse trattenendo le lacrime.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel cammino della speranza

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#03. Principe azzurro

 

 

Bulma era arrivata in tempo per consolare la piccola Marron.
La bambina era sulle sue ginocchia e tremava come una foglia.
Cercava in tutti i modi di parlarle, di distrarla e di non farla concentrare su quei boati.
Fin quando non le venne un'idea.
Le raccontò la sua favola; una favola che nessuno poteva conoscere e capire.
Parlava di un burbero principe che salvò il suo regno e che conquistò la bella principessa.
Marron ascoltava attenta il racconto della turchina, stringendosi di più a quella che considerava la sua mamma.
Trunks era seduto accanto alla madre e teneva la mano di Marron. 
La sua amica l'aveva supplicato di tenerle la mano, starle vicino e di non lasciarla mai sola.
« Così il principe – cattivo e crudele – dimostrò di non esserlo dando la vita per il regno, ma la principessa lo aspetterà per sempre nel suo castello. Perché un giorno, in un altro mondo, la principessa riavrà il suo principe azzurro e nessuna minaccia potrà portarlo via da lei. Sono fatti per stare insieme. »​
Guardò la bambina, regalandole un sorriso, stringendola a sé.
« E questa era la fine. Ti è piaciuta, tesoro? »​
Marron alzò gli occhi, li puntò su quelli di Bulma e annuì senza nessuna espressione.
I boati.
L'unico suono che spezzava quel silenzio.
Fin quando la piccola guardò la donna negli occhi, rivolgendole una domanda.
« Allora... Trunks è il mio principe azzurro? Lui sta sempre con me e mi vuole bene.»
Bulma sorrise, le diede un bacio sulla guancia e si stupì della sua pura e semplice ingenuità.
Si voltò verso Trunks e lo vide assopito.
Sorrise al suo ometto, scompigliandogli i disordinati capelli lilla.
« Non lo so, piccola, ma sarei felicissima se lui diventasse il tuo principe azzurro. Sono certa che non ti lascerà mai sola.»

 

 

 

 

Salve a tutti! Eccomi con un secondo capitolo che spero non abbia deluso le vostre aspettative.
Non sapevo come affrontare questo prompt e spero sia stato sviluppato bene. 
Mi piaceva l'idea di continuare il capitolo precedente, inserendo Bulma a consolare la piccola Marron.
Prometto che il prossimo capitolo, sarà incentrato su Trunks ;)
Inoltre volevo informarvi che Mirai!Gohan non c'è più in questa Raccolta, come un po' tutti gli altri personaggi.
Spero di non essere peggiorata, invece di migliorarmi, accetto critiche di qualsiasi tipo.
Un saluto, Nede.
 

 

 

 

 

 

Nel cammino della speranza

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#02. Delusione



 

Era deluso?
Si sarebbe sentito deluso.
Lui era un figlio debole.
Nelle sue vene scorreva lo stesso sangue del principe dei saiyan?
No, non aveva nulla di lui.
Perché si sentiva solo un banale saiyan – con un futile titolo – che cercava di diventare più forte.
Si era battuto con tutta la forza che possedeva, ma aveva miseramente fallito.
Cosa si doveva provare per diventare un super saiyan?
Rabbia.
Quella rabbia che gli era entrata dentro, ma che non gli permetteva di riuscirci.
Se solo fosse stato più forte, se solo tutto non fosse andato in quel modo.
Quei miliardi di abitanti sarebbero ancora in vita.
Trunks – con uno sguardo spento e distaccato – guardava il tramonto, dalla vetrata del salotto, mentre Marron gli fasciava le ferite che aveva riportato.
Cyborg 17 lo aveva risparmiato, dicendogli “ Non ti ridurrò male, mi sento buono stavolta, ma la prossima volta non sarai tanto fortunato.”
Marron guardava Trunks arrabbiata – forse anche delusa – cercando di scorgere nei suoi occhi un minimo di dispiacere per quello che aveva fatto.
« Allora, Trunks, C-17 ha avuto la pietà di risparmiarti?!»
Dura, fredda, glaciale e delusa.
Guardava il lilla dritto negli occhi, cercando una spiegazione al suo gesto irrazionale, volendo una spiegazione.
Perché era stupido e, nello stesso tempo, anche coraggioso.
Non le rispose, ma – guardando sempre il tramonto – cominciò a stringere la mano a pugno sino a conficcarsi le unghie nella carne.
E quello che fuoriusciva, dalla sua mano, era lo stesso sangue di un saiyan – o di un padre – che aveva capito che nella vita non esisteva solo l'orgoglio.
«Tu non capisci, Marron, non capisci...se solo io fossi stato più forte, forse ora sarei riuscito a distruggere quel maledetto cyborg.
Sto fallendo, mi sto facendo sconfiggere come lui e non sono riuscito a salvare quella gente, perché sono un debole che non riesce a sprigionare una rabbia pura.»
Abbassò il capo, cercando in tutti i modi di non piangere.
Lui non voleva che lei lo vedesse in quello stato.
Non voleva apparire debole ai suoi occhi, perché lui doveva difendere Marron.
Gliel'aveva promesso; lui sarebbe stato sempre al suo fianco.
In quell'istante – senza che Trunks potesse evitarlo – Marron gli diede uno schiaffo.
Alzò gli occhi guardandola confuso.
La vide con la mano tesa in aria e il viso rigato dalle lacrime.
« Sei uno stupido. Sei un idiota, Trunks. Come puoi pensare che tuo padre sia deluso da te. Stai parlando di un saiyan che – per una volta nella sua vita – ha messo da parte l'orgoglio per tentare di salvare la Terra. Non l'ha mai detto – o dimostrato – chiaramente, ma tua madre n'è convinta. È convinta che l'uomo che ha sempre amato ha cercato di salvare la donna che amava e suo figlio. Ricordati che, anche, mia madre si è battuta contro suo fratello e ne ha pagato le conseguenze per salvarmi. Quindi, smettila di fare lo smidollato, cerca di credere in te e convincerti che tu puoi riuscirci. Puoi diventare un super saiyan.»
Posò la sua fronte su quella di Trunks, lo guardò negli occhi e lo abbracciò forte – stretto a lei – cercando di infondergli coraggio.
«Nessuno sarà mai deluso da te, Trunks. Io non lo sono.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti! Questo capitolo l'avevo già postato, ma non mi convinceva l' impostazione ed alcune frasi erano poco logiche.
Così ho preferito ri - postarlo.
Mi dispiace molto, ma spero che con queste modifiche vi piaccia almeno un po' :)
In questo terzo capitolo, Trunks e Marron, hanno diciassette anni. ( Vi ricordo che Mirai!Gohan è stato sconfitto molti anni prima, quindi non sarà citato.)
Spero non siano OOC – almeno per Trunks – e spero di non aver deluso le aspettative della mia cara – e adorata – Pepe.
Spero che non ci siano errori e, in caso, non esitate a segnalare.
Spero di non essere peggiorata, invece di migliorarmi, accetto critiche di qualsiasi tipo.
Un saluto, Nede.

 

 

 

 

 

 

Nel cammino della speranza

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#04. Bacio



Non gli aveva più rivolto parola.
Lui voleva cambiare il futuro.
Avrebbe impedito la sua nascita.
Tornare nel passato, salvare Goku e distruggere i cyborg C-17 e C-18.
Prima della loro riattivazione.
«Non voglio appoggiarti in questa follia, Trunks. Distruggendo C-18, distruggerai me.»
«Marron non c'è un'alternativa, vuoi capirlo? Pensi che a me non faccia male? Io non vorrei mai farlo, ma devo per il bene della Terra. Mi dispiace.»
«Tu avevi promesso di restarmi per sempre vicino, di proteggermi a qualunque costo e di ascoltarmi sempre. Quella Marron merita d'esistere, come merita di vivere Vegeta, non puoi decidere tu. Non sei NESSUNO per decidere sulla vita degli altri.»
Si era accasciata al suolo tremante con le mani sul viso e con copiose lacrime che le rigavano le goti arrossate.
Trunks si avvicinò a lei, l'abbracciò stretta – nonostante tentasse di divincolarsi –, le alzò il viso e la baciò sulle labbra.
« Purtroppo quelle promesse valgono solo per questo mondo.»

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti! Scusate il ritardo nel postare, ma l'università mi rimpie le giornate :)
In questo quarto capitolo, Trunks e Marron, hanno diciassette anni. ( Vi ricordo che Mirai!Gohan è stato sconfitto molti anni prima, quindi non sarà citato.) Qui Trunks è partito per il passato, e questi sono i ricordi di Marron del giorno in cui ha intrapreso il viaggio.
Spero non siano OOC – almeno per Trunks – e spero di non aver deluso le aspettative della mia cara – e adorata – Pepe.
Spero che non ci siano errori e, in caso, non esitate a segnalare.
Spero di non essere peggiorata, invece di migliorarmi, accetto critiche di qualsiasi tipo.
Un saluto, Nede.

 

 

 

 

 

 

Nel cammino della speranza

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#01. Primo Amore

 

Trunks si trovava al palazzo del supremo.
Avevano sconfitto Cell e Goku aveva dato la vita per salvarli.
Lui era seduto su di uno scalino e fissava la figura di Crilin.
Cosa doveva fare? Shenron non c'era più.
C-18 era stata distrutta e il piccolo guerriero era sconvolto.
Provava qualcosa di più verso quella cyborg, all'apparenza fredda, che aveva conquistato la fiducia di quell'uomo che aveva tentato di salvarla.
Si sentiva confuso.
Alzò il viso e vide il suo se stesso – tra le braccia di sua madre – che tendeva le manine paffute verso di lui.
Così intenerito si alzò, andò verso di lui, e lo prese in braccio sotto gli occhi straniti di Bulma.
« Trunks, tesoro, c'è qualcosa che non va?»
Il saiyan guardò la madre negli occhi e per un attimo rivide la sua Marron.
« Tutto bene, mamma. Solo che ...devo fare una cosa importante. Riusciresti a costruirmi una navicella spaziale?»
Doveva farlo.
Doveva rendere felici i futuri se stessi.
Perché quel neonato dai ciuffi lilla, che teneva in braccio, e Marron erano destinati ad essere una cosa sola.
In qualsiasi futuro.
Perché il primo amore era, e sarebbe restato, solo lei.

 

 

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#05. Sorriso


 

Quando Trunks tornò nel suo futuro la prima cosa che fece fu distruggere C-17.
Quando Trunks tornò nel suo futuro la seconda cosa che fece fu tirare un sospiro di sollievo.
Quando Trunks tornò nel suo futuro la terza cosa che fece fu tornare alla Capsule Corporation e abbracciare sua madre.
Quando Trunks tornò nel suo futuro la quarta cosa che fece fu rassicurarla e dirle che suo padre, Vegeta, gli aveva chiesto di dirle che lei era una donna forte.
Quando Trunks tornò nel suo futuro la quinta cosa che fece fu chiedere dove fosse la sua Marron.
Quando Trunks tornò nel suo futuro la sesta cosa che fece fu correre in giardino per abbraciarla.
Quando Trunks tornò nel suo futuro la settima cosa che fece fu vederla – seduta sulla sedia – con un lieve gonfiore al ventre.
Quando Trunks tornò nel suo futuro l'ottava cosa che fece fu di non smettere mai di restargli accanto e soprattutto...di ricominciare a sorridere.
Perché in quel momento nessuno poteva più strapparle un sorriso.

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti!
Ed anche questa Raccolta è terminata, ringrazio tutti coloro che l'hanno inserita tra le preferite/seguite/ricordate.
Vi ringrazio di cuore.
Inoltre spero che a Pepe siano piaciute e che questo regalo le sia piaciuto.
Nella prima Drabble c'è un cambiamento di trama.
Cioè che Cell è stato distrutto da Gohan, ma non aveva sputato fuori C-18 – regredendo lo stesso al quello stadio – e quindi distrutta.
Qui Trunks è partito per il passato a ventun'anni e quindi Marron puo' essere rimasta incinta.
Spero di non essere peggiorata, invece di migliorarmi, accetto critiche di qualsiasi tipo.
Un saluto, Nede.