NEW GIRL

di valedambry_98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I° capitolo ***
Capitolo 3: *** II° capitolo ***
Capitolo 4: *** III° capitolo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L'ennesimo trasferimento . Nuova città , nuovi amici , nuova scuola.
Ecco appunto nuova . Mi presento , sono la ragazza diciassettenne che nella sua vita ha visto più lei il mondo che Alitalia , la compagnia aerea. 
Come dicevo , nuova scuola . Ero pronta fisicamente e psicologicamente a questo cambio ? No, per niente . 
Odio il fatto che per motivi di lavoro di mio padre io e la mia famiglia dobbiamo sempre trasferirci . La mia infanzia l'ho passata in terre sconosciute e con persone che parlavano anormale , sotto il mio punto di vista di bambina di quattro anni .
Ma non posso rimanere rinchiusa in macchina , devo entrare o perderò un altro giorno .

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Capitolo 2
*** I° capitolo ***


Ma come inizia bene quest’anno! Ci mancava solo la pioggia.
Sono ritornata nel mio paese, l’Italia. Non ho mai avuto l’opportunità di visitarla, ma mi rifarò in uno di questi giorni.
Gennaio. Un incubo per gli alunni che sono in questa scuola da chissà quanti anni per un semplice fatto, da lì a pochi giorni la preside avrebbe consegnato le pagelle .
Ma per me è terrore puro. Tutti mi squadrano, ma che hanno da fissare!
A testa bassa e passo spedito mi dirigo verso l’entrata, ovviamente la mia sbadataggine mi fa finire contro qualcuno. Fantastico.
“Scusami mi dispiace” dico al ragazzo che ho quasi investito, si tira indietro e continua la sua caminata urlando
“E sta più attenta imbranata!” Che coglione.
“Stai più calmo idiota” urlo a mia volta. Quello si ferma e come un robot si gira e mi fissa.
“Fanculo” borbotto tra me e me mentre proseguo verso l’entrata.
Dovevo andare in vicepresidenza. Arrivo alla porta e busso. Entro senza ricevere risposta. Sono già incazzata. E sono solo le 7.45 della mattina!
“Sono la ragazza nuova. Paola Molinari”
“Oh! Si ti stavo aspettando. Sono la professoressa Storchi e insegno Latino. Intanto accomodati e aspettiamo che la campanella suoni e che tutti i ragazzi raggiungano le proprie aule”. Ci fu silenzio tutto il tempo, solo qualche volta spuntava fuori una domanda, dove risposi senza dare troppe spiegazioni.
Avevo solo capito che nella classe dove sarei andata c’erano 28 alunni più uno, dopo il mio arrivo, e che in prima ora avrei avuto latino con la vicepreside.
Salimmo le scale arrivando all’ultimo piano. Primo corridoio, nonché l’unico, sulla sinistra ultima aula infondo. 4AS ovvero S sta per scientifico.
“Buon giorno ragazzi” disse la professoressa entrando con voce squillante, infatti i ragazzi si sistemarono e si ammutolirono, pronti ad affrontare un’ora intensa di latino.
“Vieni vieni entra” così dopo un respiro entrai e mi coricai alla cattedra.
“Puoi sederti li infondo, all’ultimo banco. E’ libero “.
Niente presentazione o roba del genere ?! Io avrei amato questa professoressa.
Con poche falcate ero al banco, mi misi seduta e con i capelli cercai di fare barriera contro i 28 ragazzi curiosi che mi stavano perforando con i loro sguardo.
Anzi mi correggo 27 visto che uno entrò in quel momento, svogliatamente e con un aria annoiata. La prof lo riprese e a lui non fece ne caldo né freddo.
“Allora ragazzi, si è unita una nuova compagna, starà con noi tutto l’anno e, speriamo, pure il prossimo.” Si aspetta e spera, pensai.
“Dai Paola vieni e presentati”.
Cosa avevo detto? Io la odio a questa!
Svogliatamente mi alzai e andai di nuovo alla cattedra.
“Emm… Mi chiamo Paola Molinari, sono nata qui a Roma ma all’età di due anni la mia famigli si è trasferita in Francia. Ho sempre viaggiato e non mi sono mai fermata per più di un anno nello stesso posto. Ora sono tornata qui, tre giorni fa ero in Messico.” Dissi tutto senza prendere aria. Per ora bastava no?
“Ci potevi anche rimanere in Messico?”
 I mormorii della classe cessarono, e chi aveva parlato Dio? No. Solo un coglione. Anzi il coglione. Quello di stamattina. Che faccia da…
“Oh, ma io sono venuta per te” Dissi . Il ragazzo strabuzzò gli occhi mentre tutta la classe rimase a bocca aperta. Solo la professoressa sghignazzava.
“Vedo che la nuova arrivata ti tiene testa Andrea” Ah, l’idiota aveva un nome.
Mi risedetti al mio posto. E così come passò un’ora di latino passarono tutte le altre, con continue domandine dei prof su chi fossi o se avessi studiato una certa cosa e con continue frecciatine da parte di Andrea con relativa riposta da parte mia.
Suonò la campanella uscì da quella classe, arrivando dopo brevi istanti in cortile . Finalmente libera!
Quel giorno la mensa rimaneva chiusa essendo il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie. Si, quella scuola, tra l’altro italiana, aveva anche la mensa poiché le lezioni sarebbero dovute continuare fino alle tre del pomeriggio, ma come ho detto prima, le lezioni finivano alle 13.00 .
Mi avviai verso la mia machina misi in moto e arrivai al cancello. Girando gli occhi vidi l’idiota, guardarmi infuriato. Così, essendo stronza con chi non sopporto abbassai il finestrino e gli dissi
“Che c’è nessuno ha il coraggio di sfidarti? Tesoro mi dispiace ma hai trovayo pane per i tuoi denti con me” e facendo l’occhiolino alzai il finestrino e me ne andai lasciando un Andrea sbigottito e i suoi amici che morivano dalle risate. A quanto pare Andrea non veniva contraddetto da nessuno, peccato che fossi arrivata io.

 
 -my space-
Hola bella gentee! (?) oook la mia testolina bacata ha formulato questa storia e non chiedetemi come andrà a finire perché non ne ho idea comunque … che ne pensate?
Comunque mi chiamo Valeria ;)
Mentre scrivevo ridevo da sola e se qualcuno mi avesse visto mi avrebbe preso per una pazza.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!
xxx Val. 

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Capitolo 3
*** II° capitolo ***


I giorni passarono. Mattina scuola e il pomeriggio a casa a studiare e appena finivo prendevo uno dei tanti libri e leggevo fino a quando le palpebre non si sarebbero chiuse. Come ora, sono sdraiata supina sul letto cercando di leggere un libro, Cime tempestose, ma non ci riesco. Qual è il problema? Andrea ecco. I cinque giorni seguenti al nostro primo incontro lui provava ad uccidermi con lo sguardo, anche se a me non faceva né caldo né freddo. Il problema venne dopo. Anzi il problema me lo creai io. Il sesto giorno Andrea era strano. Non faceva neanche una battutina in classe indirizzata alla sottoscritta e non provava a polverizzarmi con lo sguardo. Tutt’altro! Ovunque vagassi per la scuola me lo ritrovavo davanti e io cambiavo sempre direzione. La cosa più strana successe proprio ieri …

Flashback:


E un’altra noiosissima settimana è finita. Esco dall’aula e mentre mi dirigo alle scale un idiota correndo mi fa volare il telefono dalle mani atterrando a terra. Dopo aver sbraitato come un’ossessa mi abbasso per prendere il cellulare ma una mano, arriva prima di me. Mi tiro su e mi ritrovo davanti un Andrea, idiota come sempre, ma con un sorriso come dire … dolce. Si dolce (si sarà fumato qualcosa di pesante). “Tieni” mi dice e in quel momento mi accorgo di quanto sia melodiosa la sua voce. Biascico un “Grazie” e girandomi dalla parte opposta scendo le scale. Appena sono all’aria aperta, tiro fuori il mio amato pacchetto di sigarette e ne tiro fuori una accendendola. Mentre la tengo tra le labbra rinfilo tutto nello zaino. Aspiro la prima boccata e ecco che la nicotina si impossessa di me. E’ l’unico, penso, vizio che ho. Tutti si girano a fissarmi, non ho mai fumato a scuola perché pensavo fosse vietato come lo era nelle scuole in Messico. Fregandomene di tutti mi avvio verso la macchina, ma un idiota alias Andrea mi guarda con un sorriso sghembo dipinto sul viso. Spegne la sua sigaretta e scende dal muretto dove era seduto poco prima. Mentre viene verso di me sempre con quel sorriso si blocca cambiando espressione e diventando cupo in volto. Ma non mi fissava più ma stava guardando qualcuno dietro le mie spalle. Non feci in tempo a girarmi che due mani fredde si poggiarono sui miei occhi e la sigaretta andò a farsi benedire. “Chi sono tesoro?” giuro che se mi aveva rovinato il trucco l’avrei fatto diventare femmina seduta stante! “Tesoro ci chiami tua sorella e poi leva le tue manacce da me coglione!” urlai. Silenzio. Marco, un idiota (si sono tutti idioti) della mia classe, dal giorno del mio arrivo mi perseguitava ovunque. Tolse le sue mani da me. Non feci in tempo ad allontanarmi che mi prese per un polso e mi avvicinò a se. “Ti voglio con me” mi alitò era a pochissimi centimetri dalle mie labbra. “Lasciami!” cercavo invano di divincolarmi ma la sua presa era ferrea. “Mi fai male!” ma lui niente non demordeva. Successe tutto troppo velocemente . Vidi un pugno scagliarsi contro il viso di Marco, che lo prese in pieno, e un altro pugno da parte sua verso … Andrea! Gli spacco il sopracciglio destro. “E tu che cazzo vuoi ?!” Urlò Marco, tenendo ancora il mio povero polso e con l’altra mano si teneva il naso sanguinante. “Cazzo mi stai facendo male!!” Urlai visto che strinse ancor di più la presa. “Lasciala coglione” il tono di voce di Andrea era furibondo. “Lei è mia e ci gioco solo io. Tu togliti dal cazzo e trovati qualcun’altra!” In quel momento sarebbe stato impossibile capire il mio umore, fatto sta che il mio viso stava passando dal rosso al viola e dal viola al nero. “Ma io sono una bambola cattiva…” che voce lugubre. Un calcio gli arrivò proprio nei gioielli di famiglia, e non me ne pentì. “Se diventi femmina sarei felice di saperlo coglione” sputai quelle parole con tutta la rabbia che avevo accumulato. Marco si rialzo tenendosi sempre la mano lì, e con una smorfia disse “puttana”. Mi senti spostare e il pugno che doveva arrivare sul mio bel visino d’angelo venne fermato da qualcun altro. Andrea. “Ti consiglio d’andartene se non vuoi che ti spezzi le gambe. Ora” e quello sia per il dolore e probabilmente per il tono spaventoso di Andrea se ne andò. “Ti ha spaccato il sopracciglio” “Ma va! Non me n’ero accorto” disse con sarcasmo. Prese il mio polso e l’osservo. Con due dita tocco il livido viola che si era formato. “Aia!” mi guardò stralunato e poi disse “Basta del ghiaccio e una crema per gli ematomi” ovviamente io non potevo stare zitta “E a te serve un cervello nuovo! Marco ti avrebbe ammazzato” e lui rifece quel dannato ma bellissimo sorriso sghembo “vedo che la tua fiducia in me è molto elevata … Chissà che impressione ti faccio ...” disse più a se stesso che a me. “Oh, non ti conviene saperlo. Ci sono troppi omicidi…” E ancora con quel sorriso si allontano e mentre camminava di spalle disse “Prima o poi me lo dirai. Ci si vede lunedì”. Anche io mi avviai verso la machina e tornai a casa.


Fine flashback

Il mio problema è … perché mi ha aiutato se mi risponde sempre male?! Vuole scusarsi? Nah… qui c’è qualcosa sotto e io non lascio nulla al caso.
 
-my space-
Ciao a tutti ! Scusatemi per l’immane ritardo ma ho avuto problemi a scuola. Troppi compiti e interrogazioni! E dovevo pure fare tutto bene perché martedì daranno i pagellini … comunque che ne pensate? Paola primo o poi si chiederà che è il vero Andrea? Muahahhah questo non lo saprete finché non andrò avanti con la storia! XD Vi saluto e buona serata! Baci a tutti
Val xxx

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Capitolo 4
*** III° capitolo ***


Il fine settimana? Una goduria! Finalmente! Non ce la facevo più! Tre settimane di scuola e già non ne posso più! Ma c’è un problema. Un enorme, informe, gigantesco problema, causato dalla mia tenera e svampita boccaccia.

Flashback

“No professoressa scusi , io non voglio stare in coppia con Tinelli, dovrei lavorare solo io alla ricerca mentre lui gioca alla playstation!” La santissima professoressa di arte ci ha diviso a coppie e siccome la fortuna è sempre dalla mia parte , con chi sono capitata? Con un deficiente pervertito . “Molinari e con chi la posso accoppiare? Le coppie sono già formate . C’è qualcuno che vuole cambiare compagno ?” Per una disgrazia divina , Contigliozi si alza in piedi in un modo non molto consono. “Professoressa posso fare io la ricerca con Molinari , Tinelli può mettersi con Andrea .” Se Tinelli è un pervertito allora , bhe Contigliozi è un maniaco puro, che ci prova con tutte . Un casanova da strapazzo ecco . A quanto pare la mia espressione è al quanto disgustata che la prof mi manda in bagno . Perché a me? Che cosa ti ho fatto di male signore ?!
[…]
Torno in classe dopo 10 minuti e il silenzio tombale invade l’aula. Mi guardo in torno e alcuni mi fissano con preoccupazione, altre come se mi vorrebbero staccare la testa da un momento all’altro e la professoressa è bianca come un lenzuolo. “ E’ morto qualcuno ?” Niente, nessuno ride . “Allora?” “ Oh, te lo dico io. Andrea non si fa mai i cazzi suoi !” Sputa queste parole guardandolo con odio. Sentendosi chiamato in causa il Don Giovanni risponde “ Sai com’è , se tu ti trovi da solo con lei gli salti a dosso e la stupri” Tanta freddezza e sicurezza in questa frase . Che mi stesse difendendo ? Nha non penso proprio . “ Brunamonti !” Wow la prof allora non è morta. “ E quindi ? Te la vuoi scopare prima tu Andrea?” Questo era Contigliozi. I miei occhi andavano da Andrea a Contigliozzi e viceversa. Sembrava che stessi vedendo una partita di ping-pong. “ Smettetela!” La professoressa. “ Prof scusi, oltre alle minchiate che hanno sparato questi due , che si fa ?” Suona la campanella di fine giornata e la prof sospira. “ La ricerca la farai con Andrea. Il caso è chiuso.” Se non volessi dare spettacolo più di quanto ho già fatto sbatterei la testa al muro , ma mi trattengo. “Bene a casa mia è impossibile . C’è mia sorella con suo figlio e non voglio sentire lagne, quindi da te sabato alle tre. Il numero ce l’ho per qualsiasi cosa.” Il moretto si è messo davanti a me e ha iniziato a parlare . “ Oh , ma vuoi che ti preparo anche il pranzo ? Rivernicio casa , che colore preferisci ? No perché sai così ti senti a tuo agio” Troppo sarcastica. “ Non ti preoccupare per il pranzo , ho gli allenamenti quindi mangio li. Per le pareti… Amo il verde smeraldo” Fa il suo solito sorriso sghembo , l’occhiolino e se ne va. Che faccia da culo.


 Fine Flashback

Santa boccuccia di rose . Quindi ora sto a letto , prendendomi a schiaffi. Sono le 11.00 del mattino e i miei sono a lavoro , mio fratello non ne ho idea, e per casa non c’è casino… di più! Mi alzo molto lentamente , mi faccio una coda alla ben meglio . Visto che il mio povero stomaco chiede pietà metto sul fuoco la bistecchiera e la faccio scaldare. Anticipo di qualche ora il pranzo. In tanto che la carne si cuoce sistemo l’ambaradan che c’è in giro.
[…]
Un messaggio -Don Giovanni- << Dove abiti? >> Ma quanto può essere coglione. Gli mando l’indirizzo . E visto che sono le due e mezza mi vado a preparare .
[…]
Suona il campanello . E’ ARRIVATO. Ho già sistemato tutto sul tavolo in salone . Un moretto appoggiato allo stipite della mia porta sorride sghembo . “ Accomodati”
[…]
"ODDIO NON CE LA FACCIO PIU" esclamai buttandomi a peso morto su una sedia, erano le quattro, eravamo seduti uno di fronte all’altra quell'ora non avevamo concluso proprio niente! "Ma perché mi ha messo in coppia con te? Da sola avrei fatto tutto più velocemente! Non ricordo di aver fatto niente di male!"
"Ma sei tu che da quando sono qui ti lamenti!" disse Andrea sbuffando e appoggiandosi anche lui a peso morto sullo schienale della sedia "Ma che ho fatto questa volta di male?" disse. "Che hai fatto?" domandai scettica "Cioè mi spieghi come dovremo fare una casa con le mura alte 1 metro! Non è una casa per nani! Deve essere abitabile! E poi se dobbiamo mettere l'ingresso non si può fare 4x4!! Neanche l'ingresso di una villa è così grande!"
Mi alzai e mentre mi dirigevo fuori da quella stanza dissi "Vado un attimo in bagno, sei pregato di non rompere qualcosa o peggio incendiarmi la casa grazie"
Tornata dal bagno passai dalla cucina, dove c'era attaccato il cellulare, e vedendo che era carico lo staccai e lo portai con me. "Bene riprendiamo" dissi posando il cellulare. Riuscimmo a finire verso le sei mezza anche se, modestamente, avevo fatto tutto il lavoro io, lui aveva solo annuito e scritto senza capire un tubo.

“Io ho fame” Annunciai. Mi diressi in cucina e mi arrampicai per prendere la nutella sull’ultimo scaffale. “Sei bassa” disse lui , che a quanto pare mi aveva seguito in cucina. “ Non sono io bassa , sei tu troppo alto” E mentre mettevo l’ennesimo cucchiaiata di nutella sopra il panino lui disse “Ma quanto mangi?!” “ Ei ho fame , e poi me lo posso permettere. Vuoi pure tu ?” annui. Preparai i due panini e li posai a tavola. Addentai il mio e la nutella si impossessò della mia bocca. “Sei strana” mi disse . Alzai lo sguardo e cazzo. Stava leccando la nutella uscita dal panino e porca… Dio ma che pensieri vado a fare!? Però sembra che sappia usare bene la lingua… è altamente sexy… Basta! Lui mi fissò e per fortuna risposi “ E tu sei comune” Sorrise. “Sempre la battuta pronta tu?” “ E si me le preparo la notte” Rimanemmo in silenzio tutto il tempo . Ognuno con i propri pensieri. Non era uno di quei silenzi imbarazzanti . Era la cosa che ci teneva uniti se così possiamo dire. Così noi due stavamo bene.
[…]
“ Cazzo sono le 8 devo tornare a casa” Si alzò e io lo seguì in salone. Si avviò verso la porta e uscì così, come se nulla fosse. Poi si blocco sul posto , tornò in dietro . “Grazie” e mi baciò sulla guancia.Un bacio dolce e leggero. Ma appena si staccò, visto che l'aveva prolungato, l'impronta delle sue labbra con la superfice della mia pelle prese fuoco, nel vero senso della parola.
“ Pree-go” Avevo gli occhi sgranati , sicuro . E se ne andò così com’era venuto. Con quel fottutissimo sorriso sghembo disegnato sulle labbra.


Paola Molinari 



















 
Andrea Brunamonti


-my space-
Scusate l’immane ritardo ma prima non ho potuto! Si era spaccato lo schermo , perché io sto molto attenta a dove metto i piedi , vabbè lasciamo stare. Allora che ne pensate? Vi ho messo anche la foto di Paola e Andrea… muahahahhah!! Che starà succedendo? Io lo so ma non ve lo dico! :P Baci a tutti e alla prossima.
Val xxx

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