Thadastian week: Una settimana di noi.

di AngelAnderson15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Clichè ***
Capitolo 2: *** Parigi ***
Capitolo 3: *** In un'altra vita ***
Capitolo 4: *** Lezioni noiose ***



Capitolo 1
*** Clichè ***


Cliché

Sebastian era sempre riuscito a conquistare i ragazzi,sia che fossero animali da feste,decisamente più facili da abbordare e che scopavano da dio,sia ragazzi romantici che preferiscono essere corteggiati alla vecchia maniera e Thad sembrava proprio quest’ultimo tipo di ragazzo. Così Sebastian con i capelli ingelatinati, un ghigno e molta convinzione in corpo, aveva bussato rumorosamente alla porta del moro che aveva aperto la porta infastidito.

-Io,tu,stasera al ristorante- disse spavaldo il castano che ,avendo riciclato più volte quella frase si aspettava un “si” detto in modo sognante o nei casi peggiori uno schiaffo ma mai si era immaginato ciò che successe: Thad continuava a ridere di gusto quasi vicino alle lacrime così -Che hai da ridere piattola?- gli ringhiò contro il castano quasi fremendo di rabbia

-Primo:la tua frase avrebbe bisogno di  qualche verbo e articolo in più. Secondo: non ho la minima intenzione di uscire con te, mi tratti di merda un giorno sì e l’altro pure!- rispose arrabbiato il moro sbattendogli la porta in faccia e davvero, Sebastian non aveva mai provato quella spiacevole morsa allo stomaco, per la prima volta era stato rifiutato.

-Scandal- si disse perché una birra,una scopata e quella brutta sensazione sarebbe scomparsa ma fu proprio quando si ritrovò a parlare di quanto fosse arrogante,appiccicoso,noioso e così fottutamente meraviglioso Thad ad una sua conquista che ,tra l’altro, se ne andò stizzita dicendogli che “Era venuto per scopare e non per fargli da psicologo” che capì che qualcosa non andava.

Forse era per il fatto che Thad non cedeva alle sue avanches che Sebastian continuava imperterrito a provare qualsiasi tipo di clichè: bigliettini,fiori,cioccolatini,serenate,proposte sessuali e persino letterine sdolcinate ma non c’era verso: Thad continuava a rifiutarlo così, semplicemente, Sebastian esplose.

-Mi hai rotto il cazzo Harwood ti è chiaro? Non ne posso più! Ho fatto di tutto per te, ho provato di tutto e cazzo non riesco più neanche a scopare per colpa tua e tu? Te ne freghi e continui ad ignorarmi.- gli ringhiò in faccia in mezzo al corridoio lasciandolo basito, ma proprio quando stava per andarsene in una perfetta uscita da Drama Queen che Thad gli rispose -Perché ti sei fissato con  me? Cosa vuoi ottenere è? Puoi avere chiunque!- e -Perché voglio te! Non capisci?- e semplicemente Thad non seppe rispondere così Sebastian continuò notando che tutti li stavano fissando -Sei contento adesso Harwood? Mi sono sputtanato davanti a tutti. Era questo quello che volevi?- e Sebastian non si aspettava di certo il bacio che seguì al suo monologo ma chiuse gli occhi e si abbandonò alle sensazioni di quel bacio tanto atteso.

-Si, era questo che volevo- sussurrò Thad sulle labbra del castano che ridacchiò felice sentendo gli altri studenti applaudire per la loro “performance”.

Thad ,come avrete capito, non era esattamente il tipo di ragazzo amante dei cliché.

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Capitolo 2
*** Parigi ***


Parigi

Thad odiava il francese, forse perché essendo di origini spagnole non sapeva dove mettere le mani per creare una frase di senso compiuto visto che iniziare a parlare da un giorno all’altro una lingua gutturale al posto di una lingua sibilante come lo spagnolo non era  di certo facile.

La Dalton era rinomata per la sua varietà linguistica tanto che permetteva, o forse è più veritiero dire obbligava, gli studenti a conoscere almeno due lingue oltre a quella madre quindi Thad aveva dovuto scegliere tra il francese, il cinese o il tedesco.

Ingenuamente aveva pensato che il francese sarebbe stata la scelta meno dolorosa ma adesso ,steso sul libro di francese, si insultava mentalmente per non aver scelto il cinese.

Thad non odiava il francese in se ,sia chiaro, anzi lo amava quando il suo ragazzo glielo sussurrava suadente all’orecchio mentre si spingeva dolcemente dentro di lui e Sebastian avrebbe potuto benissimo fagli una dichiarazione d’amore tanto quanto dirgli che c’era il gatto di Hunter li spiava dalla finestra e per Thad sarebbe stato uguale, ma dall’ ascoltare una lingua al parlarla il passo è lungo. Sebastian ,da bravo fidanzato quale era, non lo aiutava minimamente dicendogli solo “Dovresti studiare di più e lamentarti di meno mon amour” vantandosi di saper parlare spagnolo ed iniziando a indicare e ripetere a memoria il nome di ogni oggetto nella stanza in spagnolo come il migliore degli scolaretti e se le occhiate avessero potuto uccidere, Sebastian sarebbe stato già nella tomba. I veri problemi per Thad arrivarono con il natale quando la madre di Sebastian volle conoscere il “nouveux fiacé” del suo caro figliolo (visto che Sebastian aveva già incontrato la numerosa famiglia di Thad cugini di vari gradi inclusi) ed ovviamente non potevano di certo declinare l’invito e poi ,si disse Thad, il castano era così felice che non poteva di certo negargli di stare con la sua famiglia a natale solo per un suo capriccio.

Dopo varie telefonate i due innamorati furono pronti per partire verso la Francia, più precisamente a Parigi la fantomatica città dell’amore e Thad ,durante il viaggio in nave, scoprì in modo tutt’altro che carino di soffrire di mal di mare e Sebastian ,fortunatamente, si comportò da uomo maturo, stando vicino a Thad per tutto il tempo e facendo mille cose per farlo stare meglio (cosa che non tutti avrebbero fatto trovandosi davanti ad una persona che vomita).

Finalmente arrivati sulla terra ferma Thad riprese colore e Sebastian lo accompagnò verso sua madre e il suo fratellino adottivo (che adorava); Stelina,la madre di Sebastian, gli assomigliava molto:occhi verdi e vivaci ,più chiari di quelli del figlio, capelli castani quasi neri e molto alta mentre il fratello di Sebastian ,Thèo, era biondo con gli occhi marroni.

Thad superando (momentaneamente ovvio) le sue inibizioni verso la lingua e la famiglia del suo ragazzo capì che ,pur non avendo lo stesso cipiglio materno dei suoi parenti, Stelina voleva solo il meglio per i figli e che non voleva essere fredda con lui, era solo formale. Sebastian si stupì di quanto sua madre,che di solito contestava le sue scelte in fatto di ragazzi, fosse così in sintonia con il moro ed anche suo fratello lo adorava così mentre Thad passeggiava con Thèo nelle strade meno affollate di Parigi, Stelina chiama il figlio in disparte dicendogli soltanto

-Buona scelta- e Sebastian guardando Thad sorrise innamorato sussurrandole in risposta -Lo so-

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Capitolo 3
*** In un'altra vita ***


In un'altra vita

-Siamo destinati- sussurrò Thad nel dormiveglia aggrappandosi subito dopo al braccio del castano che, sveglio da una ventina di minuti, lo osservava, confuso dalle parole che aveva pronunciato inconsapevolmente il moro.

Quello che non tutti sanno è che per ogni mondo a noi conosciuto ce ne sono altri mille sconosciuti, dove altrettanti milioni di Thad e Sebastian si cercano per ricongiungersi; è il subconscio il portale tra due mondi sconosciuti tra di loro che a volte collidono, come appunto stava avvenendo in quel momento.

-A-amore?-

Un sussurro nel buio e una serie di passi si avvicinavano al letto di un contadino ,Marcel Dobua.

 -Sono qui- sibiló la sua anima gemella: occhi gialli, movimenti sinuosi e sangue freddo come il ghiaccio, una rappresentazione degna dell’animale di cui aveva preso le caratteristiche.

L’ibrido non aveva un nome, solo delle cifre marchiate a fuoco sulla pelle ma Marcel non aveva mai dato peso a questo particolare, anzi aveva iniziato a chiamare il moro con nomignoli improbabili : dal più semplice “Amore” a quello più fantasioso come “Serpentello del mio cuore”.

Marcel si avvicinò piano al moro dando vita ad un bacio disperato e pieno di bisogno con la lingua leggermente biforcuta di Thad  che gli scatenava brividi su tutto il corpo e -Credevo saresti tornato tra due giorni- sussurrò il castano spingendo il suo amore sul letto.

-Sorpresa- disse piano, attento a non svegliare nessuno, mentre iniziava a svestire il castano che si era rilassato contro il suo corpo ma quando una goccia salata cadde sulla morbida e calda pelle di Marcel lui si scostò malamente dall’ibrido e -Cosa non mi stai dicendo?- chiese freddo mentre il moro asciugava l’unica lacrima uscita al suo controllo.

-Il dottor Huggins ha perso la causa, verrò decapitato domani- sussurrò in risposta il moro abbassando la testa  -Non possono, loro non possono farlo. NON POSSONO- urlò improvvisamente Marcel fregandosene della sua famiglia che dormiva al piano di sotto e continuando ad implorarlo di seguirlo lontano da quel paesino pieno di pregiudizi ma l’ibrido gli tappò la bocca con un bacio che sapeva tanto di addio. Quella sera le due anime gemelle si amarono per l’ultima volta.

Thad iniziò ad agitarsi tra le braccia di Sebastian che lo guardava preoccupato, Marcel sentiva distintamente l’ascia del boia alzarsi e le persone trattenere il respiro mentre sua madre borbottava ed inveiva verso di lui per la sua “pigrizia” ma  il contadino non sentì il rumore di un ascia che cade ma il rumore di un ultimo respiro.

Il cuore di Marcel iniziò ad appesantirsi pian piano che i minuti passavano e si accorgeva che no, non era solo un brutto sogno. Si sa, più qualcosa di immensamente fragile e in bilico si appesantisce più sono le probabilità che cada ed il cuore di Sebastian cadde smettendo di battere dieci minuti esatti da quando la sua anima gemella aveva esalato l’ultimo respiro.

Voi vi chiederete, come fanno le altre anime a sopravvivere dopo una cosa del genere? Come può l'universo non curarsi se in altri cento mondi le anime di Sebastian e Thad o di Marcel e l’ibrido non potranno amarsi? La risposta è semplice, per tutti quei cento mondi in cui non potevano stare insieme per via dell’età, dell’aspetto, delle condizioni sociali o altri fattori, ce n’erano centouno dove si amavano e questo bastava all’universo come riscatto.

E forse è per quello che quando Thad si svegliò con Sebastian che lo abbracciava stretto, il senso di inquietudine che provava fino a pochi secondi fa era sparito al contrario un povero contadino che chiudeva gli occhi per l’ultima volta sperando di rincontrare presto il suo amore.

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Capitolo 4
*** Lezioni noiose ***


Lezioni noiose

Sebastian ha sempre amato i balli da sala al contrario del suo ragazzo che li ha sempre odiati perché ,come diceva lui, non era portato per un ballo di coppia ma preferiva ballare da solo senza il rischio di inciampare o ferire il suo partner.

Così, mentre Sebastian si era iscritto al corso di danza ,Thad che,a detta sua, di danza ne faceva già abbastanza con gli Usignoli, aveva preferito  iscriversi a teatro.

Thad di solito non è un ragazzo geloso ma odiava lasciare Sebastian in balia di quelle “lezioni noiose”, come le chiamava lui, dirette da un ragazzo palesemente gay ed interessato al suo uomo così prima di farlo entrare nella sala prove lo baciava ,forse un po’ troppo possessivamente, sull’uscio facendo ridacchiare Sebastian o facendolo sospirare per la sua infantilità perché “Non me ne vado Thad” gli aveva detto più di una volta. Eppure Thad era maledettamente insicuro di se stesso e quando era da solo nella loro stanza si ritrovava a pensare a quell’istruttore con la costante paura che un giorno avrebbe preso il suo posto nel cuore di Sebastian e forse quell’unica incertezza che confidò solo a Nick e Jeff ,suoi consiglieri per eccellenza, fece crollare tutto.

Thad si ritrovò con il cuore a pezzi, un video e un mittente anonimo che avrebbe voluto ringraziare per poi tagliargli la testa perché ,davvero, non poteva soffrire così tanto per una sola persona. Uscii e andò nell’ultimo e nel primo posto dove lo avrebbe potuto trovare sperando che fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto.

Due ore prima

Sebastian da quando si era ufficialmente fidanzato era molto fedele a Thad ma quando l’istruttore ,Carl, lo prese alla sprovvista baciandolo a tradimento non si ritrasse ma al contrario, per qualche stano e assurdo motivo, ricambiò confusamente il bacio.

Solo quando Carl iniziò a toccarlo Sebastian si scostò con una gran confusione in testa ma con la consapevolezza che quel bacio non gli aveva fatto provare nulla e che Thad era l’unico per lui.

Né Sebastian né Carl si sarebbero potuti immaginare che due occhi attenti e una telecamera gli aveva osservati e registrati e davvero Hunter si ritrovò a ringraziare l’inaspettata passione per il ballo da sala di Trent ,che guardava la scena basito accanto a lui, e lo ringraziò anche per averlo costretto a riprendere la lezione.

Fine flash back

Sebastian non si ricorda bene in che modo avesse trovato Thad ma si ricorda l’orrore nel vederlo ubriaco e piangente in un angolo perché “E’ sempre finita con dei tradimenti” gli aveva confessato una volta parlando delle sue relazioni passate.

 “Sai Seb, forse hanno ragione i miei ex. Sono una palla al piede, non ho un fisico perfetto e niente di speciale. Perché dovrei piacere a qualcuno. Perché ti piaccio?” gli chiese una volta nel bel mezzo di una sua sbronza triste e Sebastian avvicinandosi gli sussurrò ad un orecchio, cercando di sovrastare la musica, quella risposta che non era stato in grado di dare.

 -Ti amo perché sei il ragazzo perfetto per me-

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