Thadastian week: Una settimana di noi. di AngelAnderson15 (/viewuser.php?uid=199469)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Clichè ***
Capitolo 2: *** Parigi ***
Capitolo 3: *** In un'altra vita ***
Capitolo 4: *** Lezioni noiose ***
Capitolo 1 *** Clichè ***
Cliché
Sebastian
era sempre riuscito a conquistare i ragazzi,sia che fossero animali da
feste,decisamente più facili da abbordare e che scopavano da
dio,sia ragazzi
romantici che preferiscono essere corteggiati alla vecchia maniera e
Thad
sembrava proprio quest’ultimo tipo di ragazzo.
Così Sebastian con i capelli
ingelatinati, un ghigno e molta convinzione in corpo, aveva bussato
rumorosamente alla porta del moro che aveva aperto la porta infastidito.
-Io,tu,stasera
al ristorante- disse spavaldo il castano che ,avendo riciclato
più volte quella
frase si aspettava un “si” detto in modo sognante o
nei casi peggiori uno
schiaffo ma mai si era immaginato ciò che successe: Thad
continuava a ridere di
gusto quasi vicino alle lacrime così -Che hai da ridere
piattola?- gli ringhiò
contro il castano quasi fremendo di rabbia
-Primo:la
tua frase avrebbe bisogno di qualche
verbo e articolo in più. Secondo: non ho la minima
intenzione di uscire con te,
mi tratti di merda un giorno sì e l’altro pure!-
rispose arrabbiato il moro
sbattendogli la porta in faccia e davvero, Sebastian non aveva mai
provato
quella spiacevole morsa allo stomaco, per la prima volta era stato
rifiutato.
-Scandal-
si disse perché una birra,una scopata e quella brutta
sensazione sarebbe
scomparsa ma fu proprio quando si ritrovò a parlare di
quanto fosse
arrogante,appiccicoso,noioso e così fottutamente
meraviglioso Thad ad una sua
conquista che ,tra l’altro, se ne andò stizzita
dicendogli che “Era venuto per
scopare e non per fargli da psicologo” che capì
che qualcosa non andava.
Forse
era per il fatto che Thad non cedeva alle sue avanches che Sebastian
continuava
imperterrito a provare qualsiasi tipo di clichè:
bigliettini,fiori,cioccolatini,serenate,proposte sessuali e persino
letterine
sdolcinate ma non c’era verso: Thad continuava a rifiutarlo
così,
semplicemente, Sebastian esplose.
-Mi
hai rotto il cazzo Harwood ti è chiaro? Non ne posso
più! Ho fatto di tutto per
te, ho provato di tutto e cazzo non riesco più neanche a
scopare per colpa tua
e tu? Te ne freghi e continui ad ignorarmi.- gli ringhiò in
faccia in mezzo al
corridoio lasciandolo basito, ma proprio quando stava per andarsene in
una
perfetta uscita da Drama Queen che Thad gli rispose -Perché
ti sei fissato
con me? Cosa vuoi
ottenere è? Puoi avere
chiunque!- e -Perché voglio te! Non capisci?- e
semplicemente Thad non seppe
rispondere così Sebastian continuò notando che
tutti li stavano fissando -Sei
contento adesso Harwood? Mi sono sputtanato davanti a tutti. Era questo
quello
che volevi?- e Sebastian non si aspettava di certo il bacio che
seguì al suo
monologo ma chiuse gli occhi e si abbandonò alle sensazioni
di quel bacio tanto
atteso.
-Si,
era questo che volevo- sussurrò Thad sulle labbra del
castano che ridacchiò felice
sentendo gli altri studenti applaudire per la loro
“performance”.
Thad
,come avrete capito, non era esattamente il tipo di ragazzo amante dei
cliché.
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Capitolo 2 *** Parigi ***
Parigi
Thad
odiava il francese, forse perché essendo di origini spagnole
non sapeva dove
mettere le mani per creare una frase di senso compiuto visto che
iniziare a
parlare da un giorno all’altro una lingua gutturale al posto
di una lingua
sibilante come lo spagnolo non era di
certo facile.
La
Dalton era rinomata per la sua varietà linguistica tanto che
permetteva, o
forse è più veritiero dire obbligava, gli
studenti a conoscere almeno due
lingue oltre a quella madre quindi Thad aveva dovuto scegliere tra il
francese,
il cinese o il tedesco.
Ingenuamente
aveva pensato che il francese sarebbe stata la scelta meno dolorosa ma
adesso
,steso sul libro di francese, si insultava mentalmente per non aver
scelto il
cinese.
Thad
non odiava il francese in se ,sia chiaro, anzi lo amava quando il suo
ragazzo
glielo sussurrava suadente all’orecchio mentre si spingeva
dolcemente dentro di
lui e Sebastian avrebbe potuto benissimo fagli una dichiarazione
d’amore tanto
quanto dirgli che c’era il gatto di Hunter li spiava dalla
finestra e per Thad
sarebbe stato uguale, ma dall’ ascoltare una lingua al
parlarla il passo è
lungo. Sebastian ,da bravo fidanzato quale era, non lo aiutava
minimamente
dicendogli solo “Dovresti studiare di più e
lamentarti di meno mon amour”
vantandosi di saper parlare spagnolo ed iniziando a indicare e ripetere
a
memoria il nome di ogni oggetto nella stanza in spagnolo come il
migliore degli
scolaretti e se le occhiate avessero potuto uccidere, Sebastian sarebbe
stato
già nella tomba. I veri problemi per Thad arrivarono con il
natale quando la
madre di Sebastian volle conoscere il “nouveux
fiacé” del suo caro figliolo
(visto che Sebastian aveva già incontrato la numerosa
famiglia di Thad cugini
di vari gradi inclusi) ed ovviamente non potevano di certo declinare
l’invito e
poi ,si disse Thad, il castano era così felice che non
poteva di certo negargli
di stare con la sua famiglia a natale solo per un suo capriccio.
Dopo
varie telefonate i due innamorati furono pronti per partire verso la
Francia,
più precisamente a Parigi la fantomatica città
dell’amore e Thad ,durante il
viaggio in nave, scoprì in modo tutt’altro che
carino di soffrire di mal di
mare e Sebastian ,fortunatamente, si comportò da uomo
maturo, stando vicino a
Thad per tutto il tempo e facendo mille cose per farlo stare meglio
(cosa che
non tutti avrebbero fatto trovandosi davanti ad una persona che
vomita).
Finalmente
arrivati sulla terra ferma Thad riprese colore e Sebastian lo
accompagnò verso
sua madre e il suo fratellino adottivo (che adorava); Stelina,la madre
di Sebastian,
gli assomigliava molto:occhi verdi e vivaci ,più chiari di
quelli del figlio,
capelli castani quasi neri e molto alta mentre il fratello di Sebastian
,Thèo,
era biondo con gli occhi marroni.
Thad
superando (momentaneamente ovvio) le sue inibizioni verso la lingua e
la
famiglia del suo ragazzo capì che ,pur non avendo lo stesso
cipiglio materno
dei suoi parenti, Stelina voleva solo il meglio per i figli e che non
voleva
essere fredda con lui, era solo formale. Sebastian si stupì
di quanto sua
madre,che di solito contestava le sue scelte in fatto di ragazzi, fosse
così in
sintonia con il moro ed anche suo fratello lo adorava così
mentre Thad
passeggiava con Thèo nelle strade meno affollate di Parigi,
Stelina chiama il
figlio in disparte dicendogli soltanto
-Buona
scelta- e Sebastian guardando Thad sorrise innamorato sussurrandole in
risposta
-Lo so-
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Capitolo 3 *** In un'altra vita ***
In
un'altra vita
-Siamo
destinati- sussurrò Thad nel dormiveglia
aggrappandosi subito dopo al braccio del castano che, sveglio da una
ventina di
minuti, lo osservava, confuso dalle parole che aveva pronunciato
inconsapevolmente il moro.
Quello
che non tutti sanno è che per ogni mondo
a noi conosciuto ce ne sono altri mille sconosciuti, dove altrettanti
milioni
di Thad e Sebastian si cercano per ricongiungersi; è il
subconscio il portale
tra due mondi sconosciuti tra di loro che a volte collidono, come
appunto stava
avvenendo in quel momento.
-A-amore?-
Un
sussurro nel
buio e una serie di passi si avvicinavano al letto di un contadino
,Marcel
Dobua.
-Sono qui- sibiló
la sua anima gemella: occhi
gialli, movimenti sinuosi e sangue freddo come il ghiaccio, una
rappresentazione degna dell’animale di cui aveva preso le
caratteristiche.
L’ibrido
non aveva
un nome, solo delle cifre marchiate a fuoco sulla pelle ma Marcel non
aveva mai
dato peso a questo particolare, anzi aveva iniziato a chiamare il moro
con
nomignoli improbabili : dal più semplice
“Amore” a quello più fantasioso come
“Serpentello del mio cuore”.
Marcel
si avvicinò
piano al moro dando vita ad un bacio disperato e pieno di bisogno con
la lingua
leggermente biforcuta di Thad che
gli
scatenava brividi su tutto il corpo e -Credevo saresti tornato tra due
giorni-
sussurrò il castano spingendo il suo amore sul letto.
-Sorpresa-
disse
piano, attento a non svegliare nessuno, mentre iniziava a svestire il
castano
che si era rilassato contro il suo corpo ma quando una goccia salata
cadde
sulla morbida e calda pelle di Marcel lui si scostò
malamente dall’ibrido e -Cosa
non mi stai dicendo?- chiese freddo mentre il moro asciugava
l’unica lacrima
uscita al suo controllo.
-Il
dottor Huggins
ha perso la causa, verrò decapitato domani-
sussurrò in risposta il moro
abbassando la testa -Non
possono, loro
non possono farlo. NON POSSONO- urlò improvvisamente Marcel
fregandosene della
sua famiglia che dormiva al piano di sotto e continuando ad implorarlo
di
seguirlo lontano da quel paesino pieno di pregiudizi ma
l’ibrido gli tappò la
bocca con un bacio che sapeva tanto di addio. Quella sera le due anime
gemelle
si amarono per l’ultima volta.
Thad
iniziò ad
agitarsi tra le braccia di Sebastian che lo guardava preoccupato,
Marcel
sentiva distintamente l’ascia del boia alzarsi e le persone
trattenere il
respiro mentre sua madre borbottava ed inveiva verso di lui per la sua
“pigrizia” ma
il contadino non sentì il
rumore di un ascia che cade ma il rumore di un ultimo respiro.
Il
cuore di Marcel
iniziò ad appesantirsi pian piano che i minuti passavano e
si accorgeva che no,
non era solo un brutto sogno.
Si sa, più qualcosa di
immensamente fragile e in
bilico si appesantisce più sono le probabilità
che cada ed il cuore di Sebastian cadde smettendo di battere dieci minuti esatti da quando
la sua anima
gemella aveva esalato l’ultimo respiro.
Voi
vi chiederete,
come fanno le altre anime a sopravvivere dopo una cosa del genere?
Come può l'universo non curarsi se
in altri
cento mondi le anime di Sebastian e Thad o di Marcel e
l’ibrido non potranno
amarsi?
La risposta è
semplice, per tutti quei cento mondi in cui non
potevano stare insieme
per via dell’età, dell’aspetto, delle
condizioni sociali o altri fattori, ce n’erano centouno
dove si amavano e questo bastava all’universo come riscatto.
E forse è
per quello che
quando Thad si svegliò con Sebastian che lo abbracciava
stretto, il senso di
inquietudine che provava fino a pochi secondi fa era sparito al contrario un povero contadino che
chiudeva
gli occhi per l’ultima volta sperando di rincontrare presto
il suo amore.
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Capitolo 4 *** Lezioni noiose ***
Lezioni noiose
Sebastian
ha sempre amato i balli da sala al contrario del suo ragazzo che li ha
sempre
odiati perché ,come diceva lui, non era portato per un ballo
di coppia ma
preferiva ballare da solo senza il rischio di inciampare o ferire il
suo partner.
Così,
mentre Sebastian si era iscritto al corso di danza ,Thad che,a detta
sua, di
danza ne faceva già abbastanza con gli Usignoli, aveva
preferito iscriversi
a teatro.
Thad
di solito non è un ragazzo geloso ma odiava lasciare
Sebastian in balia di quelle
“lezioni noiose”, come le chiamava lui, dirette da
un ragazzo palesemente gay
ed interessato al suo uomo così prima di farlo entrare nella
sala prove lo
baciava ,forse un po’ troppo possessivamente,
sull’uscio facendo ridacchiare
Sebastian o facendolo sospirare per la sua infantilità
perché “Non me ne vado
Thad” gli aveva detto più di una volta. Eppure
Thad era maledettamente insicuro
di se stesso e quando era da solo nella loro stanza si ritrovava a
pensare a
quell’istruttore con la costante paura che un giorno avrebbe
preso il suo posto
nel cuore di Sebastian e forse quell’unica
incertezza che confidò solo a Nick e
Jeff ,suoi consiglieri per eccellenza, fece crollare tutto.
Thad
si ritrovò con il cuore a pezzi, un video e un mittente
anonimo che avrebbe
voluto ringraziare per poi tagliargli la testa perché
,davvero, non poteva
soffrire così tanto per una sola persona. Uscii e
andò nell’ultimo e nel primo
posto dove lo avrebbe potuto trovare sperando che fosse tutto uno
scherzo di
cattivo gusto.
Due
ore prima
Sebastian
da quando si era ufficialmente fidanzato era molto fedele a Thad ma quando
l’istruttore ,Carl, lo prese alla sprovvista baciandolo a
tradimento non si
ritrasse ma al contrario, per qualche stano e assurdo motivo,
ricambiò
confusamente il bacio.
Solo
quando Carl iniziò a toccarlo Sebastian si scostò
con una gran confusione in
testa ma con la consapevolezza che quel bacio non gli aveva fatto
provare nulla
e che Thad era l’unico per lui.
Né
Sebastian né Carl si sarebbero potuti immaginare che due occhi
attenti e una
telecamera gli aveva osservati e registrati e davvero Hunter si
ritrovò a
ringraziare l’inaspettata passione per il ballo da sala di
Trent ,che guardava
la scena basito accanto a lui, e lo ringraziò anche per
averlo costretto a
riprendere la lezione.
Fine
flash back
Sebastian
non si ricorda bene in che modo avesse trovato Thad ma si ricorda
l’orrore nel
vederlo ubriaco e piangente in un angolo perché
“E’ sempre finita con dei
tradimenti” gli aveva confessato una volta parlando delle sue
relazioni passate.
“Sai Seb, forse
hanno ragione i miei ex. Sono
una palla al piede, non ho un fisico perfetto e niente di speciale.
Perché dovrei
piacere a qualcuno. Perché ti piaccio?” gli chiese
una volta nel bel mezzo di
una sua sbronza triste e Sebastian avvicinandosi gli
sussurrò ad un orecchio,
cercando di sovrastare la musica, quella risposta che non era stato in
grado di
dare.
-Ti amo perché
sei il ragazzo perfetto per me-
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