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di MidnightChaos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Traumatico risveglio ***
Capitolo 2: *** Non mi toccare! ***
Capitolo 3: *** E' questione di atteggiamento. ***
Capitolo 4: *** Cantare?! ***
Capitolo 5: *** Cambiamento ***
Capitolo 6: *** Perrie. ***
Capitolo 7: *** Costellazioni ***
Capitolo 8: *** Pamela. ***
Capitolo 9: *** Sei come la luna. ***
Capitolo 10: *** Cena di famiglia ***
Capitolo 11: *** Che giornata del .... ***
Capitolo 12: *** Incontri ravvicinati... ***
Capitolo 13: *** Party! ***
Capitolo 14: *** Come un uragano ***
Capitolo 15: *** Menzogne e lanterne ***
Capitolo 16: *** Una serata...divertente!(ironiaportami viaaaa!) ***
Capitolo 17: *** Cacca e mestruazioni (il titolo più interessante di sempre xD) ***
Capitolo 18: *** E fu tempesta. ***



Capitolo 1
*** Traumatico risveglio ***


Ballavo come se non ci fosse un domani, in mezzo alla pista insieme ad Harry.
Un braccio lo tenevo intorno al collo del ragazzo mentre l’altra mano era impegnata a tenere un bicchiere contenente uno strano miscuglio.
Non era il primo bicchiere della serata, l’alcol mi scorreva a fiumi nelle vene .
Non capivo molto di quello che avevo intorno, percepivo solo la presenza di Harry attaccato a me che mi penetrava con i suoi profondi occhi verdi.
 
Delle urla mi svegliarono, strappandomi via dalle dolci braccia di Morfeo.
Chi cavolo urlava di prima mattina?
La testa mi stava scoppiando, era come se un martello pneumatico mi trapanasse il cervello.
Dovevo aver bevuto qualche bicchiere di troppo ieri sera.
Aprii gli occhi a fatica, avevo le palpebre pesanti come due macigni.
Dopo avrei dovuto assolutamente prendere un aspirina.
Mi tirai su a sedere, appoggiando la schiena alla testata del letto e mi stropicciai gli occhi.
Quando le macchie nere smisero di galleggiarmi davanti agli occhi capii che non mi trovavo nella mia camera, come invece sarebbe dovuto essere.
Mi trovavo in una camera che non conoscevo ed era piuttosto ordinata quindi non poteva essere la mia.
Anche se non c’era molto da tenere in disordine, non c’erano molti oggetti personali in quella stanza:c’era un enorme armadio ad angolo bianco; davanti al letto una scrivania con sopra un computer; attaccata al muro c’era una tv e sotto una pila di Cd incolonnati in una colonna di metallo e molti altri sparsi per terra; alla mia destra, accanto al comodino e sotto alla finestra c’erano una chitarra e uno stereo.
Doveva essere la stanza di un ragazzo, forse ero rimasta a dormire con Harry.
Un respiro leggero alla mia sinistra attirò la mia attenzione.
Stesa accanto a me c’era una ragazza nuda coperta solo da un lenzuolo bianco, con lunghi capelli marroni a nasconderle il viso.
Sulla spalla aveva un neo identico al mio. Curioso.
Un attimo.
Cosa ci faceva una ragazza nuda accanto a me?
Oddio.
Non sarò mica stata così fuori di me da essere andata a letto con una donna?
Non c’era niente di male, ma a me piacevano i ragazzi!
No era impossibile, doveva esserci un’altra spiegazione.
Magari avevamo fatto una cosa a tre con Harry e ora lui era andato a prepararci la colazione!
Improbabile.
Era tipo da menage à trois ma sicuramente non era tipo da preparare la colazione con le ragazze con cui andava a letto.
E comunque non mi allettava molto nemmeno l’ipotesi del menage à trois.
Dovevo svegliare la ragazza e chiedere a lei.
- Hey, svegliati – le dissi strattonandola leggermente per svegliarla.
 
Dov’era finito il mio smalto nero?
Quella non era la mia mano.
Era la mano di un ragazzo, troppo grande per essere la mia.
E anche la voce con la quale avevo parlato non era la mia, era troppo profonda.
Abbassai lo sguardo e rimasi sconcertata, ancora troppo confusa per pretendere uno sconvolgimento maggiore.
Al posto del seno c’erano dei pettorali evidentemente non miei.
Alzai il lenzuolo.
Oddio!
Tra le mie gambe c’era…qualcosa che non doveva esserci!
Cosa cazzo era successo?
Mi avevano fatto un’operazione di chirurgia estetica mentre dormivo?!
Doveva essere un maledetto incubo.
Mi tirai uno schiaffo per svegliarmi.
-Ahi!- no, faceva male.
Ero già sveglia.
Avevo il fiatone, dovevo assolutamente darmi una calmata.
Ci doveva sicuramente essere una spiegazione razionale.
 
Mi alzai di scatto e corsi verso quella che speravo fosse la porta del bagno.
Aprii la porta con un calcio e mi immobilizzai quando mi trovai di fronte uno specchio.
L’immagine che lo specchio rifletteva non era la mia, era quella di Zayn Malik.
Tirai un urlo e mi misi a blaterare da sola fissando la mia immagine riflessa.
Che diavolo ci facevo nel corpo di questo ragazzo?
-Si può avere un po’ di silenzio? – chiese una voce scocciata alle mie spalle – Sto cercando di dormire.
Quella voce mi era familiare, troppo.
Sembrava la mia.
Mi voltai lentamente.
La ragazza che prima dormiva beatamente accanto a me ero io.
 
Buonsalve a tutti!
Eccomi con una nuova ff :)
Che ne pensate di questo primo capitolo?
Un beso enorme :*
 Ps. Per chi volesse seguirmi su twitterà   @LoivissaSvitkon
E chi fosse curioso di leggere le mie altre due ff : http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=241803
 

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Capitolo 2
*** Non mi toccare! ***


-Ma io… - sussurrò Zayn.
Ci fissammo per qualche secondo e ci mettemmo a urlare contemporaneamente, come pazzi.
 
 
-Oh mio dio! – blateravo percorrendo la camera a grandi falcate, che le mie gambe da principessa dei puffi non mi avrebbero mai permesso.
-Perché sei nel mio corpo? – mi urlò Zayn puntandomi un dito contro.
- E tu perché sei nel mio?! – gli risposi a tono.
- E chi diavolo sei?
- Mi chiamo Evil.
- Io non ti conosco!
- Evidentemente si, visto che a quanto pare abbiamo passato la notte insieme, gli indicai il mio corpo nudo, coperto solo da un asciugamano avvolto intorno alla vita.
- Ma…non mi ricordo niente – disse, finalmente con un tono di voce normale.
 
La porta si spalancò all’improvviso ed entrò Harry, con addosso solo i boxer.
Visione paradisiaca.
-Che succede? – chiese fissando prima me e poi Zayn, nel mio corpo, sul letto.
Io ero a bocca aperta e tenevo lo sguardo posato su di lui, incapace di distoglierlo.
E sbavavo.
Zayn intanto mi tirava occhiatacce e mi faceva strani versi dietro le spalle di Harry.
- Niente! Tutto nella norma! – Gli rispose alla fine la me stessa seduta sul letto.
- Ma ho sentito delle urla prima- disse titubante, con un sopracciglio sollevato.
- Non preoccuparti, Zayn aveva picchiato un ginocchio nel mobile mentre andava in bagno, vero Zayn?
Le sue parole mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall’altro, non avevo assorbito niente di quello che si erano detti, continuavo solamente a fissare Harry con la bocca dischiusa e gli occhi a curiocino.
 
-Zayn ma stai bene? – mi chiese Harry.
Silenzio.
Ah, già. Ora Zayn ero io.
-Si… - gli risposi, ansimando quasi.
Zayn mi guardava con la bocca curvata in una smorfia e lo sguardo disgustato.
-Ok… allora ci vediamo dopo, a colazione – disse il riccio prima di uscire dalla camera e di lasciarci di nuovo soli.
 
-Che diavolo stai facendo? – mi chiese Zayn furioso.
Era inquietante vedere me stessa infuriata, non pensavo di essere così, mi venivano gli occhi spiritati e mi si arrossavano le guance.
- Di che parli? – gli chiesi a mia volta facendo finta di non sapere di cosa stesse parlando.
Come risposta imitò esattamente l’espressione che avevo dipinta sul volto quando guardavo Harry, effettivamente ero ridicola.
- Ok, ok… Ma l’hai visto? – gli dissi indicando la porta dalla quale il diretto interessato era appena uscito.
- Certo, lo vedo tutti i giorni!
- Ma era HarryI’msexyandIknowit Styles in boxer, come potevo rimanere indifferente?! – gli sbraitai contro.
- Evil ora sei nel mio corpo! Non puoi fare come se fossi nel tuo!
-E cosa dovrei fare?
- Devi trattenere le tue reazioni! Dobbiamo fingere finchè non capiamo come tornare ognuno nel proprio corpo, hai capito? – puntava il suo sguardo nel mio, quasi volesse incenerirmi, i miei occhi azzurri sembravano due blocchi di ghiaccio.
Risposi annuendo e sbuffando.
Che poi come ero finita a letto con Zayn?
Io volevo Harry, non lui! E infatti nei miei ultimi ricordi ballavo insieme al riccio.
Che diavolo era successo stanotte?
 
Guardai Zayn.
I miei lunghi capelli marroni mi ricadevano sulle spalle fino a coprirmi il seno.
- Coprimi maledizione! – gli ordinai lanciandogli una maglia presa da una sedia accanto a dove mi trovavo.
- Come se non avessi mai visto una ragazza nuda – mi rispose alzando gli occhi al cielo.
- Me, non mi avevi vista quindi coprimi! – gli ripetei.
- Sai cosa ho sempre sognato fare se fossi stato una ragazza? – mi chiese con un luccichio furbo negli occhi.
- Cosa?
La mattina non connettevo bene i neuroni tra loro, sennò avrei capito al volo dove voleva arrivare e non gli avrei chiesto niente.
Mise le mani sul mio seno e inizio a palparlo e a muoverlo con movimenti circolari.
- Giù le mani! – gli ruggii contro prima di saltargli addosso e bloccargli i polsi sul materasso.
- Non osare farlo mai più! – gli ringhia a pochi centimetri dal suo volto.
-Altrimenti?
Cercò di divincolarsi, dimenandosi come un’ anguilla ma non riuscì a liberarsi, nel suo copro la più forte ero io.
Un ghigno di trionfo si dipinse sul mio viso.
- Sono più forte io ora, mio caro.
Come risposta mi regalò un verso e una smorfia della bocca.
 
-Andiamo giù o gli altri si insospettiranno, vestiti dai, andiamo a fare colazione- mi disse Zayn prima di infilarsi in bagno.
Bagno…non volevo pensarci. Speravo che non mi scappasse mai la pipì finchè fossi rimasta in questo corpo.
Impossibile, ma lo speravo con tutto il cuore.
-Attento a dove metti le mani Zayn! – gli urlai attraverso la porta.
-Che palle Evil!
Raccolsi il vestito che indossavo la sera precedente da terra e me lo infilai.
Peccato che non mi passasse dai fianchi, ovviamente, visto che non ero più una ragazza.
Quando Zayn rientrò nella camera mi trovo così, con le spalline del vestito in mano, incastrato sui miei fianchi, con uno strappo dietro.
- Cosa stavi facendo? Ovviamente dovrai metterti i miei vestiti – mi disse con tono saccente.
-Si lo so…ero solo soprappensiero…- confessai
Annuì e mi passo dei pantaloni della tuta, evidentemente lui indossava solo quelli in casa, mentre lui si infilò dei pantaloncini, tipo quelli da calcio, e una maglia larga.
- Allora, se ci chiedono qualcosa io sono la tua ultima fiamma, capito? Cerca di comportarti normalmente, come se fossi davvero io.
- Come un maniaco deficiente quindi.
 
Scendemmo le scale e con un sospirò entrammo insieme in cucina.
 
Buonasera :)
Finalmente ho postato il secondo capitolo :)
Ultimamente ero molto impegnata a divorarmi le puntate di Merlin xD
Che ne pensate di questo capitolo? ;)

Il mio Twitter: @LoivissaSvitkon

Il link delle mie altre due ff :)

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Grazie a chi ha recensito, seguito, ricordato e preferito :)

Beso:*

 

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Capitolo 3
*** E' questione di atteggiamento. ***


Entrammo in cucina e venimmo sopraffatti dall’odore di pancakes che vi predominava e che ci invase le narici in un nanosecondo.
I quattro ragazzi seduti intorno al tavolo si voltarono verso di noi e potei constatare con immensa gioia che non solo Harry era ancora senza maglia, ma che anche gli altri ragazzi ne erano privi.
Zayn mi tirò una gomitata per farmi rinvenire dallo stato di trance in cui ero caduta.
- Buongiorno ragazzi! – esclamai dopo essermi schiarita la gola, realmente felice di vederli.
Chi non sarebbe stato felice di trovarsi questi cinque ragazzi mezzi nudi davanti, compreso Zayn lo ammetto, di prima mattina, giusto per augurarti il buongiorno?
E se il buon giorno si vede dal mattino….quella si prospettava una splendida giornata!
Tralasciando il fatto che mi ero svegliata nel corpo sbagliato, ovviamente.
Ci salutarono a loro volta e ci fecero spazio al tavolo per permetterci di fare colazione con loro.
- E questa bellezza chi è? – mi chiese Louis sorridendomi.
Cioè, sorridendo al mio corpo con dentro Zayn.
Questa storia dei corpi scambiati mi stava creando dei seri problemi esistenziali.
Ero lusingata che questo splendido ragazzo mi avesse definito una bellezza e involontariamente mi nacque un sorriso sulle labbra.
- Si chiama Evil- rispose Harry al posto di Zayn.
Rimasi stupita, lui sapeva chi ero.
Non potevo far altro che essere ancora più lusingata, Harry Styles sapeva chi ero.
Allora magari non gli ero del tutto indifferente!
Facemmo colazione in allegria, tra discorsi stupidi e risate, e io cercai di comportarmi il più naturalmente possibile, o almeno ci provavo visto che non conoscevo abbastanza bene Zayn per riuscirci al meglio.
-Zayn perché continui a fissare Harry? – mi chiese all’improvviso Liam innocentemente.
Cazzo. Come non detto, non ero riuscita a controllarmi, di nuovo, e infatti vidi per l’ennessima volta il mio volto lanciarmi occhiatacce.
E ora cosa mi inventavo? Erano tutti rivolti verso di me in attesa di una risposta.
-Ah, ehm…lo guardavo perché…ha una caccola nel naso, si! – esclamai vittoriosa puntando un dito verso il naso di Harry.
- Cosa?- urlò il riccio prima di correre fuori dalla cucina, probabilmente diretto verso lo specchio più vicino.
Ammirevole il fatto che fosse la cosa più intelligente che mi fosse in mente, dava da pensare.
Mi rivolsi verso Zayn che mimò con le labbra un “cretina” che confermò i miei pensieri, effettivamente non era la cosa più acuta che avrei potuto dire e l’avevo fatto passare per un cretino ma almeno era servito allo scopo.
Sfidavo chiunque a inventarsi qualcosa di meglio, così su due piedi!
 
- Bene, noi torniamo in camera- disse Zayn con tono affabile.
I suoi amici iniziarono a sghignazzare e a darmi delle forti pacche sulla schiena facendomi l’occhiolino.
Zayn mi prese per un braccio e mi trascinò furioso in cima alle scale , evidentemente infuriato a giudicare dalla vena sulla tempia che minacciava di esplodere causando al mio corpo un ictus celebrale.
Eravamo ormai giunti davanti alla porta della camera quando mi sentii afferrare per una spalla.
- Puoi lasciarmi Zayn per un minuto? – chiese un sorridente Harry a Zayn che annuì e mi lanciò uno sguardo carico di preoccupazione.
Seguii Harry in camera sua e aspettai che parlasse.
-         Zayn sei strano stamattina, cos’hai? – mi chiese senza troppi rigiri di parole guardandomi negli occhi.
Ovviamente non potevo rivelargli la verità, ovvero che io e Zayn ci eravamo trovato l’uno nel corpo dell’altra, o ci avrebbe fatti rinchiudere entrambi, quindi optai per rimanere in silenzio. - Ti sei innamorato di lei?
-         No! – risposi un po’ troppo in fretta- cioè…no, assolutamente no – continuai.
Magari me lo stava chiedendo perché lui era innamorato di me ma prima di fare la sua mossa voleva sapere dal suo amico se era interessato a me.
- Meno male…Temevo ci fosse qualcosa di più del semplice sesso – ammise il riccio.
- Perché me lo chiedi? – sussurrai quasi speranzosa, col cuore che batteva a mille.
- Perché non è il tipo adatto a te, so che si diverte con fin troppi ragazzi, è una facile…una puttana, buona solo per passare il tempo.
Tanto valeva che mi avesse tirato un pugno in pieno stomaco.
- Non preoccuparti- riuscii a dirgli prima di uscire dalla sua camera, chiudermi la porta alle spalle e appoggiarvisi la schiena contro.
Allora era questo che pensava di me, pensava che fossi solo una troia a cui piaceva divertirsi con i ragazzi.
E se anche fosse stato così? Non meritavo amore? Ero forse meno meritevole degli altri?
E poi perché un ragazzo che aveva avuto tante ragazze era un figo e una ragazza che aveva avuto qualche ragazzo era invece considerata una puttana?
Era una filosofia che non avevo mai capito.
Era vero che mi ero divertita con qualche ragazzo ma ero comunque anche io in cerca dell’amore.
Era questo il ragazzo che mi piaceva così tanto?
Forse mi ero creata nella mia mente un Harry molto diverso da come era in realtà. Questo era un Harry che non sapeva andare oltre le apparenze, che si fidava di quello che le persone dicevano in giro senza pensare nemmeno un secondo che potrebbe aver voluto solo spargere cattiverie.
Entrai in camera di Zayn con gli occhi lucidi, sbattendola porta violentemente.
-Ehi, cosa ti ha…Evil cosa è successo?
- Niente. – gli risposi secca.
- Stai mentendo!
- E se anche fosse? – non avevo proprio voglia di riferirgli quello che mi aveva detto Harry.
- Come ti pare –  si rassegnò alla fine.
- Senti dobbiamo uscire da qua, devi dirmi come comportarmi e qua rischiamo di essere sempre interrotti dai tuoi amici e, come hai potuto notare, non sembro assolutamente te!
 
Mi aveva fatto indossare una tuta e un cappellino per non farmi riconoscere dalle fan che avremmo incontrato in giro.
Eravamo andati ad un parco dietro casa sua e fortunatamente non c’era nessuno, se non qualche anziano e qualche padrone che portava a spasso il cane, quindi le possibilità che riconoscessero Zayn erano minime.
Non appena vidi l’altalena appesa al ramo di un grosso albero non potei fare a meno di dirigermi verso di essa e salirci, dondolandomi con le gambe.
Lui mi raggiunse ma restò in piedi, appoggiato all’albero.
- Allora? Cosa fa Zayn Malik? – gli chiesi continuando a guardare fissa davanti a me.
- Innanzitutto io non salirei mai sull’altalena come un bambino di cinque anni.
Sbuffai ma mi alzai e mi avvicinai a lui che si stava accendendo una sigaretta.
- Io non fumo – gli dissi togliendo la sigaretta dalle mani.
- Ma io si – ribattè il ragazzo.
Mi appoggia la sigaretta tra le labbra e aspirai. Pensavo che mi sarei messa a tossire ma il corpo del ragazzo era abituato al fumo quindi non successe.
- Lo so, Zayn.
Non avevo mai fumato ma potevo capire come mai lui lo facesse, la nicotina sembrava rilassarlo.
Mi appoggiai con la schiena all’albero, mi misi una mano in tasca e gli feci un sorriso sghembo.
-Sei brava, sembro davvero io ora – mi concesse.
 L’avevo visto su abbastanza copertine per riuscire ad imitarlo almeno in questo.
- L’importante è che non dici cretinate come quella di prima a colazione, della caccola – mi disse con sguardo si rimprovero – e che non fai gli occhi dolci ai ragazzi.
Annuii colpevole, sputando fuori il fumo della sigaretta.
- Io cosa devo sapere?
- Niente di particolare, basta che non fai gli occhi dolci a Styles.
 
Scusate vado di frettissima!
Prometto che risponderò alle recensioni ricevute domani! :)
Che ne pensate di questo capitolo? ;)
Beso :*

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Capitolo 4
*** Cantare?! ***


- Zayn non se ne parla! – gli urlai contro.
- Non hai scelta, devi farlo Evil.
- Ma non posso!
- Ho le prove col gruppo, devi farlo per forza Evil!
- Ma io non so cantare Zayn! – gli urlai contro disperata.
Zayn inspirò profondamente e sbuffò roteando gli occhi.
- Evil, tu sei me ora, sai cantare per forza.
Mi tranquillizzai un po’. E se per quello fossi rimasta uguale? Ero stonata come una campana. Avrei fatto una figuraccia davanti a tutti e l’avrei fatta fare anche a Zayn.
 
Mi buttai dell’acqua in faccia per schiarirmi le idee.
Mi guardai allo specchio e restai qualche minuto a fissare il riflesso di Zayn. Era proprio un bel ragazzo, non aveva niente da invidiare ad Harry.
Ero già vestita e pronta per uscire. Ovviamente i vestiti me li aveva scelti il moro perché, a suo dire, mi stavo vestendo peggio di una barbona.
E avevo anche vissuto una delle situazioni di sconvolgente della mia vita: fare pipì nel corpo di Malik. Fortunatamente sono abbastanza grande da non rischiare un blocco della crescita.
- Sono pronta! – esclamai uscendo dal bagno.
Lo guardai. Aveva mantenuto il suo stile anche nel mio corpo e dovevo ammettere che mi donava molto.
- Non vorrai mica uscire così? – mi chiese trafiggendomi con lo sguardo.
- Guarda che i vestiti li hai scelti tu! – ribattei guardandomi allo specchio.
- Non mi riferivo a quelli, guarda i capelli! – disse sbuffando.
Li guardai. Erano spettinati, non li avevo proprio toccati. Mi davano un’aria selvaggia e sexy.
Mi fece sedere sul letto e mi si posizionò davanti con un barattolo di gel in mano. Ne prese un po’ in mano e si mise a trafficare con i miei capelli.
- Perché è così importante per te essere sempre perfetto in tutto? – gli chiesi improvvisamente.
- Che domanda è?
-Come se tu non fossi bellissimo anche spettinato- ammisi senza pensare.
Stava continuando a spalmarmi quello schifo sui capelli ma lo sentii irrigidirsi. Alzai gli occhi verso il mio viso che lo tradì con due guance rosse. Il mio corpo lo tradiva, lasciava trapelare emozioni che il suo avrebbe facilmente nascosto.
 
Quando arrivammo allo studio ero tesa come una corda di violino. Zayn inaspettatamente mi prese per mano e mi sussurrò di stare tranquilla e di non preoccuparmi perché sarebbe andato tutto bene.
Mi guardai in giro ed incrociai lo sguardo di Harry. Mi lanciò un’occhiata di traverso e poi fissò le nostre mani intrecciate.
“Viene anche lei?” mi mimò con la bocca
- Si – gli risposi secca, con un tono di voce normale.
Zayn mi guardò, in attesa di spiegazioni che però non gli diedi.
Ci sedemmo e mi vennero dati dei fogli. C’erano scritte le parole delle canzoni. Non che mi servissero, visto che conoscevo tutte le loro canzoni a memoria, non era questo che mi preoccupava, bensì la mia intonazione.
- Pronti ragazzi? – ci chiese un tizio con le cuffie in testa.
Tutti annuirono, tranne me che ero in preda al panico.
Vidi gli altri ragazzi mettersi le cuffie in testa e li imitai. Poi mi venne posizionato un microfono da registrazione davanti alla faccia e capii.
- Ti sei dimenticato di dirmi qualcosa? – chiesi a Zayn con tono furente.
- Se te l’avessi detto non saresti mai venuta- mi rispose alzando le mani in segno di resa.
Quello era poco ma sicuro.
 
Venimmo interrotti dalle note che ci invasero le orecchie. Guardai Zayn allarmata con gli occhi spalancati. Non sapevo nemmeno quando attaccare.
Lui mi fece un cenno rassicurante con la testa e quando mi diede un leggero colpetto sulla gamba capii che dovevo partire.

“The one that I came with,
she had to go
But you look amazing,
Standing alone”

 
Le parole mi erano uscite con naturalezza dalla bocca e seguivo perfettamente il ritmo come se tutto fosse scalfito nel mio cervello.
Un altro colpetto di Zayn.

“Yeeeeeeah,
I’ve been watchin you all night
There’s somethin’ in yours eyes
Say c’mon ,c’mon
And dance with me baby”

 
Zayn mi guardava con i miei occhi azzurri sorridenti e il viso illuminato da un enorme sorriso.
 

“Yeeeeeeah,
The music is so loud
I wanna be yours now
So c’mon, c’mon
And dance with me baby”

 
Zayn mi battè un cinque di nascosto e mi mimò un “brava” con le labbra.
Dopo aver acquistato sicurezza con la prima canzone tutto andò liscio come l’olio.
Solo quando avevamo finito e tornammo alla macchina mi accorsi che la mano di Zayn non aveva mai abbandonato la mia.
 
Quando arrivammo in camera ci buttammo sul letto, completamente sfiniti.
- Sei stata bravissima oggi – mi disse Zayn rompendo il silenzio che ci avvolgeva.
- TU sei stato bravissimo, eri tu che cantavi, non io.
Come risposta scosse la testa sorridendo.
- Vado giù a fumare che è tutto il giorno che non lo faccio, potrei destare sospetti! – esclamai con un finto sguardo circospetto e muovendo gli occhi velocemente da una parte all’altra.
- Scema!- mi urlò prima di lanciarmi un cuscino che schivai prontamente grazie ai riflessi non miei.
 
 
Uscì dalla camera chiudendo la porta delicatamente.
Non se n’era accorta o semplicemente faceva finta di non vedere? Era vero, la voce era la mia, ma le emozioni che aveva tirato fuori cantando erano le sue. Era uscita una Evil diversa.
Andai in bagno per sciacquarsela faccia e mi guardai allo specchio.
Evil era bella anche struccata.
Quando mi girai quasi feci un salto indietro per lo spavento.
C’era Harry tranquillamente sdraiato sul letto, con le braccia incrociate sotto la testa, che mi guardava sorridente.
- Finalmente Zayn ti ha lasciata sola – mi disse con uno strano ghigno sul volto.
Non risposi. Cosa voleva da Evil?
-State insieme?- non sapevo esattamente cosa rispondergli.
- Non sono affari che ti riguardano – gli dissi freddo e invitandolo ad uscire dalla stanza con una mano.
Lui con una velocità sorprendente mi prese per un polso e mi trascinò sul letto e in un movimento altrettanto fulmineo mi bloccò sotto di lui.
- Che diavolo vuoi fare? gli urlai contro.
Tentavo di dimenarmi ma questo corpo in cui mi trovavo imprigionato era troppo debole.
- Voglio solo darti quello che vuoi.
Avevo paura. Ma non per me. Avevo paura per quello che avrebbe potuto fare ad Evil.
 
Buonasera! :)
Che ne pensate di questo capitolo?
Cosa succedere a Zayn nel corpo di Evil?
Lasciatemi una piccola recensione per farmi sapere se vi piace ;)
Vado a consolare mia sorella che corre per la casa urlando che Taylor Swift le ha rubato il ragazzo xD
Se vi va date un’occhiata alle mie altre due ff : http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=241803
 
E il mio twitter :)

@LoivissaSvitkon

 

Beso <3

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Capitolo 5
*** Cambiamento ***


Arrivai in giardino dopo aver scambiato qualche battuta con i ragazzi. Continuavano a non accorgersi di nulla. Ormai riuscivo a passare tranquillamente per Zayn.
Mi sedetti sul dondolo in giardino, allungai le gambe incrociandole e mi infilai le mani in tasca per prendere le sigarette. Tirai fuori il pacchetto e mi appoggiai una sigaretta tra le labbra. Feci per prendere l’accendino ma non era nel pacchetto, dove di solito lo tenevo. Mi frugai nelle tasche sperando di trovarcelo, non avevo davvero voglia di salire e poi riscendere tutte quelle scale.
Mi tastai tutte le tasche, sia del giubbotto che dei jeans, ma non era da nessuna parte. Dovevo tornare in camera a prenderlo. Non mi presi nemmeno la briga di togliermi la sigaretta di bocca. Rientrai in casa e in una volata salii le scale. Uno dei lati positivi nello stare nel corpo di Malik era che il moro era molto più atletico di me.
Quando mi trovai davanti alla porta mi bloccai. C’era qualcuno in camera con Zayn.
- Voglio solo darti quello che vuoi.
Era indiscutibilmente la voce di Harry. Cosa diavolo stava facendo?
Aprii la porta con cautela, ben attenta a non farmi sentire.
Mi cascò la sigaretta dalla bocca per l’incredulità.
C’era Harry sdraiato sopra Zayn e lo teneva bloccato con una mano mentre con l’altra tentava di sollevargli la maglia.
Cosa voleva fargli?
Cosa voleva farMI? Per quello che ne sapeva Harry, stava facendo qualcosa a me, non a Zayn.
In preda alla rabbia e alla paura afferrai il riccio per il colletto della maglia e con tutta la forza che avevo lo scaraventai contro il muro.
Zayn, che mi guardava ad occhi spalancati, si alzò di scatto e si posizionò dietro di me. La mia testa arrivava di qualche centimetro sopra la spalla del corpo in cui mi trovavo.
- Stai bene? – gli chiesi preoccupata.
- Si…sei arrivata appena in tempo. Non so cosa gli sia preso.
Era evidentemente spaventato pure lui.
- Zayn ma sei impazzito?
Harry si era alzato da terra e si massaggiava la testa, nel punto in cui aveva picchiato contro il muro.
- Cosa stavi facendo? – gli urlai contro.
- Niente, volevo solo spaventarla, calmati – mi disse con le mani alzate in segno di resa.
- C’è riuscito.. – sussurrò Zayn alle mie spalle, in modo che solo io potessi sentirlo.
- Vaffanculo! – gli gridai contro prima di afferrarlo per un braccio,sbatterlo fuori dalla camera e chiudergli la porta in faccia.
- E’ colpa tua Zayn! Mi avevi detto che non ne eri innamorato ma te la sei portata fino in studio! – urlò Harry dall’altra parte della porta sbattendo i pugni contro di essa.
Io restavo in silenzio e tenevo stretta la maniglia, dalla quale non distoglievo lo sguardo.
- Non ti sei mai comportato così Zayn! Lo facevo per te!
Questo era davvero troppo.
Rappresentavo un tale pericolo per Zayn? E quest’ultimo era così incapace di pensare a se stesso che aveva bisogno che uno dei suoi migliori amici tentasse di stuprarmi?
- Vuoi fare qualcosa per me Harry? Vai al diavolo! – gli risposi battendo un pugno contro la porta.
Calò il silenzio, rotto solo dai passi del ragazzo che finalmente se ne andava.
Tirai un sospiro di sollievo, appoggiai le spalle alla porta e mi lasciai scivolare fino a terra.
Mi appoggiai le mani sulle tempie massaggiandomele.
- Mi dispiace averlo trattato male col tuo corpo ma non ci ho visto più dalla rabbia…- gli dissi ad occhi chiusi.
- Non preoccuparti, se l’è meritato – mi rispose Zayn, dandomi una pacca sulla spalla e raggiungendomi sul pavimento.
- Cosa significava quello che ha detto?
- Stamattina quando mi voleva parlare…mi ha chiesto se ti eri innamorato di me e gli ho detto di no…non sapevo cosa volevi fargli credere…
Stavo mentendo. Ma mi vergognavo tremendamente a rivelargli il vero motivo per il quale gli avevo risposto così.
- Stai tranquilla – mi disse con tono rassicurante accarezzandomi i capelli.
Alzai lo sguardo per osservarlo.
Mi era ancora difficile ritrovarmi a guardare me stessa. Però c’era qualcosa di diverso, che mi faceva capire che si trattava di Zayn e non di me. L’espressione. E qualcosa nei movimenti che non avrei saputo identificare.
Un brontolio ci interruppe.
- Ehm…è il mio stomaco…- confessai un po’ imbarazzata. Che poi era il suo di stomaco! Doveva essere imbarazzato lui, ma sembrava non importargliene niente.
- Andiamo giù a farci da mangiare allora- mi propose il ragazzo, alzandosi da terra.
Non avevo la minima intenzione di scendere giù e trovarmi davanti Styles e non avevo assolutamente voglia di dare spiegazioni delle nostre urla ai ragazzi.
- Oppure potremmo andare a cena fuori,io e te da soli – mi disse con un sorriso dolce.
Doveva avermi visto titubante e gli ero davvero grata di avermi capita al volo.
 
- Vuoi dirmi che tu passi un’ora al giorno a stropicciarti i capelli?
Portò alla bocca la cannuccia, bevve qualche sorsata di Coca Cola e appoggiò il bicchiere sul tavolo.
- Io non mi stropiccio i capelli. Pettinarsi e rendersi presentabili è un’arte! – mi rispose Zayn ridendo, nemmeno lui troppo convinto di quello che stava dicendo.
Stavo per sputargli addosso il pezzo di cheeseburger che stavo masticando ma mi salvai portandomi un tovagliolino alla bocca.
- Sai, prima di diventare famoso lasciavo che le mie sorelle si divertissero ad improvvisarsi parrucchiere. Permettevo loro di riempirmi la testa di fiocchi e mollette colorate.
Scoppiai a ridere all’immagine di Zayn con fiocchi rosa in testa e magari anche qualche margherita come ornamento.
Tuttavia, da come ne parlava si capiva che la sua famiglia gli mancava molto. Chissà quante volte al mese la vedeva. Era vero che adesso i ragazzi erano la sua famiglia, erano dovuti diventarlo per forza, gli uni per gli altri, stando ventiquattro ore su ventiquattro insieme, ma non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Niente avrebbe potuto rimpiazzare la familiarità della propria casa.
- Da quanto non le vai a trovare? – gli chiesi all’improvviso.
- Da più di un mese ormai – mi rispose tristemente – Ci sarei dovuto andare la prossima settimana ma ….in queste condizioni non credo che…
- Per me va bene. Cioè, se anche per te va bene a me farebbe piacere farti rivedere la tua famiglia. Certo non sarà la stessa cosa ma comunque meglio di niente, no? – non volevo sembrare un impicciona ma mi dispiaceva davvero che non riuscisse a rivedere le persone a lui care per questa storia.
- Grazie…
Mi sorrise. Di un sorriso dei suoi. Non dei miei. Era un sorriso di Zayn.
Una lacrima gli accarezzò il volto e mi lasciò sorpresa. Zayn Malik che piangeva, davanti ad una ragazza. Chi l’avrebbe mai detto?
- Stupido corpo, lascia trapelare tutto – biascicò in una risata.
- Ehi,è del mio corpo che stai parlando! - gli dissi tirandogli un leggero colpetto sulla spalla.
Restammo entrambi un minuto abbondante in silenzio, io fissando le luci delle macchine che si riflettevano sul viale sul quale il nostro tavolo era affacciato e lui a fissare me. Mi faceva sentire a disagio ma non glielo lasciavo vedere e facevo finta di nulla.
- Evil perché Harry prima ha detto quelle cose?
Rimasi ancora qualche secondo in silenzio prima di rispondere.
-Pensa che io sia adatta solo a far divertire i ragazzi e che non sia abbastanza per te evidentemente. In fondo l’ha fatto per te, è tuo amico…
- No. Non doveva permettersi di farti questo e sono in grado di scegliermi da solo la ragazza con cui stare.
Lo guardai e gli regalai un debole sorriso di riconoscenza.
- Evil, io ti conoscevo già, avevo sentito parlare di te ma una volta che ti lasci conoscere sei molto diversa dalla maschera che ti sei costruita addosso.
- E come fai a sapere che la mia è una maschera?
Non mi rispose, fece spallucce.
Non aveva la risposta. Forse l’aveva detto solo per tirarmi su di morale. Che ne sapeva lui che la mia maschera non fosse questa che usavo con lui e in realtà non fossi davvero la ragazza che viveva di sregolatezze?
- Sono stanca… - sussurrai alla fine
- Vuoi tornare a casa? –mi chiese Zayn alzandosi dal tavolo.
- No. Intendo dire…sono stanca di questa vita. Sono stanca di dover sempre recitare una parte che forse non mi appartiene.
- Ci serve un cambiamento! – esclamò Zayn all’improvviso.
Lo guardai sorpresa. Un cambiamento? Che intendeva dire?
- Che genere di cambiamento?
- Voi donne non vi tagliate i capelli quando volete un cambiamento? Tagliati i capelli!
- Scordatelo! I miei capelli resteranno di questa lunghezza!
- Allora tingiteli!
Tingermeli? Si quello potevo farlo.
- Anche tu allora dovrai farti qualcosa ai capelli – gli dissi in tono di sfida.
Lo vidi allarmarsi e guardarmi con occhi terrorizzati.
- Dai, tu sei famoso, fai aprire un parrucchiere! – lo incitai.
- Babe, sono famoso, ho un hair stylist personale! - urlò imitando le movenze da aristocratico snob.
 
- Allora siamo d’accordo. Io faccio quello che voglio e tu fai quello che vuoi. Ci vediamo quando entrambi abbiamo finito.
- Non rasarmi i capelli o vedrai come farò finire i tuoi! – mi urlò con tono minaccioso prima di sparire in fondo al corridoio seguito da una donna sulla cinquantina.
Mi sedetti con un saltello sulla poltroncina e lasciai che mi mettesse una mantellina intorno al collo.
- Allora Zayn, cosa vuoi fare oggi? – mi chiese la ragazza con un sorriso.
- Prima di tutto toglimi questa ridicola ciocca bionda e tagliameli un po’, poi vediamo – le risposi ridendo.
Si mise subito all’opera, era davvero brava. E lavorò in silenzio per tutto il tempo, cosa che non mi dispiaceva affatto.
 
 
Avevo pagato le due donne e le avevo finalmente lasciate tornare alle loro rispettive case.
- Ok, al tre! – gli dissi titubante.
- Uno – iniziò Zayn.
- Due – continuai io.
- Tre!
Lascio cadere la mantellina che reggeva come una tenda per terra e ci fissammo esterrefatti.
Mi aveva tinto i capelli di rosa.
E sorprendentemente stavo benissimo.
- Ma lo sai che sono veramente un figo assurdo? Mi stuprerei da solo se potessi!
- Beh, tecnicamente adesso potresti! – gli risposi prima di scoppiare a ridere.
 
Evil:
Zayn:
 
Buonasera! 
Che ne pensate di questo capitolo?:)
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Ps. Vi piace Evil?

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Capitolo 6
*** Perrie. ***


Premettendo che fino a qualche giorno prima avrei tagliato le mani a chiunque si fosse anche solo avvicinato ai miei capelli, questo colore mi donava particolarmente. Stavo davvero benissimo, Zayn aveva gusto e stile. E modestamente anche io, se prima era bellissimo, ora era un dio. Non se ne poteva più di quello sputo biondo sui suoi splendidi capelli scuri.
Più mi guardavo, più ero convinta del nuovo colore. Mi dava carattere, personalità e mi distingueva dalla massa, cosa che non mi dispiaceva affatto, anzi.
 
Durante il lungo tragitto per tornare a casa, Zayn non si zittì un secondo. Mi stava riempiendo il cervello di un sacco di informazioni che in realtà sapevo già. Dopo che me ne parlava era come se il mio cervello mi confermasse la veridicità delle sue parole, era come se queste nozioni fossero marchiate a fuoco nel suo corpo.
Senza accorgercene ci ritrovammo davanti all’entrata del parco vicino casa.
- Andiamo? – mi propose lui sorridendo.
Accettai volentieri. Mi piacevano i parchi. Mi trasmettevano una sensazione di sicurezza e di tranquillità, forse perché ci avevo passato molti pomeriggi della mia infanzia.
Zayn iniziò a correre in direzione dei giochi, dall’altra parte del parco.
Ma non era lui quello che non poteva comportarsi da bambino?
Iniziai a correre pure io e lo raggiunsi in pochi secondi. Forse si era scordato che era nel mio corpo e, purtroppo per lui, l’attività fisica non era mai stata tra i miei interessi.
Lo sorpassai e mi rigirai di scatto. Lo afferrai per la vita e me lo issai sulle spalle.
- Che cazzo fai?
- Ti porto ai giochi, non vedi? – gli risposi ridendo mentre mi incamminavo verso le altalene.
Ero veramente leggera. E io che lottavo sempre con la bilancia e mi lamentavo del mio peso.
- Sono un ragazzo, non puoi farlo! – Sbraitava con la voce rotta dall’affanno.
- Veramente, se vogliamo essere precisi, agli occhi di tutti sei una ragazza, sono io il ragazzo – ribattei con aria indifferente.
- Ma lo so io!
- Ma ci stai zitto?!
Gli tirai uno sculaccione sul sedere.
- Non toccarmi il culo!
- Ma allora sei di coccio! E’ il mio culo! Faccio quello che mi pare col mio corpo! – gli tirai un altro sculaccione e scoppiai a ridere.
Lo misi giù e non appena i suoi piedi toccarono terra mi tirò uno spintone. O almeno ci provò, perché non riuscì a smuovermi di un millimetro.
- Aaaaah! Fanculo a questo corpo! – urlò alzando gli occhi al cielo.
Scoppiammo a ridere entrambi.
 
- Ehi, hai sete? – gli chiesi.
Avevo avvistato un distributore di bevande poco più avanti.
- Si per me una birra.
- Zayn…è un distributore di bibite in un parco per bambini, secondo te c’è la birra?
- Non si sa mai!
- Va bene, tanto offri tu! – gli urlai mentre mi incamminavo verso il distributore e facevo tintinnare le monetine nella tasca del giubbotto. Sue ovviamente.
Presi una lattina di Coca Cola a testa.
Quando iniziai ad incamminarmi verso Zayn mi accorsi che non era più solo. Era seduto su una panchina, con i gomiti appoggiati alle ginocchia e la testa appoggiata sulle mani. Sul viso un’espressione tra l’annoiato e il corrucciato.
- Insomma? Cosa ci fa una ragazza come te al parco? – sentii chiedergli da uno dei due ragazzi che si erano seduti accanto a lui.
Sembravano avere qualche anno meno di noi. Innocui ma fastidiosi.
Mi venne da ridere. Come avrebbero reagito se avessero saputo che stavano tentando di abbordare Zayn in realtà?
- Era l’ora! – esclamò Zayn quando arrivai davanti alla panchina.
- Scusa tesoro – gli dissi, facendomi spazio accanto a lui e mettendogli un braccio intorno alle spalle.- Sono tuoi amici questi?
- Se ne stavano andando – mi rispose lui brusco.
I due ragazzi alzarono una mano in un cenno di scuse e se ne andarono.
- Che palle – disse all’improvviso Zayn.
- Cosa? – gli chiesi, non capendo a cosa si riferisse.
- Questi tizi! E’ tutta la sera che mi sento osservato da ragazzi. E’ irritante.
Feci spallucce. Non mi ero accorta di niente.
- Strano – gli risposi alla fine.
- Non è strano. Sei più bella di quanto tu creda. – ammise a bassa voce, costringendomi a tendere le orecchie verso di lui per sentirlo.
- Se lo dici tu…
 
Mi sedetti  sullo scivolo a pochi passi dall’altalena sulla quale si stava dondolando Zayn.
- Ma non eri tu quello che non sarebbe mai salito su un’altalena? – gli domandai con un sorriso sghembo sul volto.
- Si, ma come hai detto tu prima, gli altri vedono una ragazza sull’altalena e un ragazzo seduto sullo scivolo a guardarla.
Sbuffai e gliela diedi vinta. Quindi alla fine gli piaceva l’altalena. E allora perché non ci saliva se voleva farlo?
Tirai fuori una sigaretta dal pacchetto, me la appoggiai alla bocca e la accesi. Ispirai e sentii il fumo invadermi i polmoni. Ora mi veniva naturale fumare, non dovevo ricordarmene. Il corpo in cui mi trovavo lo faceva per me.
 
L’inizio di “what make you beautiful” mi fece trasalire e guardai Zayn allarmata.
- E’ il mio cellulare scema…
- Ah…giusto – gli risposi ridacchiando.
Tirai fuori il telefono dalla tasca dei jeans e lessi il nome del chiamante sul display.
Perrie.
Cazzo. La sua ragazza. Me ne ero completamente dimenticata.
Voltai il telefono verso di lui per mostrargli chi stava chiamando.
- Cazzo… - sussurrò – Che aspetti, rispondi.
- E che le dico?
Ora dovevo anche mettermi a parlare con la sua ragazza? Che, per la cronaca, mi stava abbastanza sulle scatole.
- Rispondi! – mi ordinò.
 
- Hello?
Hello? Ma ero scema?
Zayn si appoggiò una mano sulla fronte e la lasciò scivolare sul viso in un evidente segno di disperazione.
- Zayn, amore? – sentii la sua voce arrivare dall’altro capo del telefono.
In un secondo Zayn si alzò e appoggiò l’orecchio dall’altra parte del telefono. Mi abbassai un po’ per farcelo arrivare meglio. Ero troppo alto e lui non mi raggiungeva nemmeno se si metteva in punta di piedi.
- Si, dimmi Perrie.
- Come mai non mi hai risposto ai messaggi?
E io che ne sapevo? Perché Zayn ignorava la sua ragazza?
- Ehm…avevo finito il credito,scusa!
Bella scusa Evil. Parli di un ragazzo di fama mondiale al quale escono i soldi anche dal culo. Scusa migliore non potevi trovare. Ci crederà sicuramente.
- Mi hai fatto davvero arrabbiare sai? Non capisco cosa ti passi per il cervello!
Ma come si permetteva di trattarlo così? Questa era scema.
Subito dopo iniziò a parlare di sé, di sé e ancora di sé.
Avevo smesso di ascoltarla dopo il primo discorso sconnesso e senza senso che aveva fatto.
Allontanai il telefono dall’orecchio.
- Ma come cavolo fai a sopportare questa idiota?
Zayn tentò di trattenersi ma non ci riuscì e scoppiò a ridere fragorosamente.
Gli appoggiai velocemente la mano sulla bocca per evitare che Perrie sentisse una voce femminile provenire dal telefono del suo adorato ragazzo.
- Chi era?
Ecco aveva sentito.
- Eh? – feci finta di non capire. Speravo facesse finta di niente e tornasse a parlare di se stessa.
- Quella risata. Sei con una ragazza? - Mi chiese brusca.
- No era la televisione!
- Quindi invece di ascoltarmi guardi la televisione?
Oh ma che due coglioni questa tipa!
- Era la televisione dei ragazzi dalla camera accanto.
- Ah, ok…farò finta di crederti. Allora, dicevo… - e riprese a parlare di sé.
Ma fanculo Perrie.
Fanculo.
Da parte di tutte le ragazze che si meriterebbero Malik più di te.
Fanculo!
Finalmente riuscii a chiudere la conversazione.
Appoggiai la mia fronte a quella di Zayn e tirai un sospiro di sollievo.
- Rivelami il tuo segreto: come fai a reggerla? – gli chiesi ridendo.
- In realtà non la reggo
Non gli chiesi altro, mi bastò il tono che aveva usato per rispondermi a farmi capire che le cose tra loro non andavano troppo bene.
 
- Devo lasciarla – disse all’improvviso.
- Cosa? Perché? – erano già a quel punto?
- E’ da un po’ che ci sto pensando ma ora sono costretto a farlo…
Lo guardavo senza capire dove volesse arrivare e lo spinsi a continuare.
-Adesso dobbiamo stare sempre insieme, devi seguirmi ovunque e l’unico modo per farlo è presentarti come fidanzata ufficiale o almeno come una mia nuova fiamma.
 
Venimmo interrotti dalla vibrazione del cellulare.
Era un messaggio.
Lessi il nome del mittente ad alta voce.
- Harry.
Lo aprii e lessi ad alta voce anche il contenuto del messaggio.
- Dobbiamo parlare.
 

 
Buonasera!
Che ne pensate di questo capitolo?
Ho fatto entrare in scena Perrie, anche se come avrete capito, durerà poco xD
E che ne pensate del messaggio di Harry? Di cosa vorrà parlargli?
Ringrazio tutte per le recensioni, per chi segue, per chi ricorda e preferisce :)
Questo è Zayn al parco:

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A presto
Beso :*

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Capitolo 7
*** Costellazioni ***


Harry voleva parlare?
Che cavolo aveva da dirmi?
Che cavolo aveva da dire a Zayn?
Magari voleva solo scusarsi.
O magari voleva ribadire a Zayn quanto io fossi indegna per lui.
 
- Devo davvero parlarci? – chiesi a Zayn scocciata.
Sinceramente non avevo la minima intenzione di sentire cosa aveva da dirmi.
- Si devi! – mi ripetè per l’ennesima volta Zayn.
Per chi ci guardava la scena poteva sembrare piuttosto comica. Avrebbe visto un ragazzo che piagnucolava come una bambina, trascinato per un braccio da una ragazza che era la metà di lui.
Quando arrivammo davanti alla porta di casa mi bloccai.
- Dai, sii uomo!
- Ma io sono una donna! – gli risposi piagnucolando.
- Dove? Non vedo nessuna donna, al massimo vedo un maschiaccio!- mi prese in giro facendomi una linguaccia.
Ah si?
Lo afferrai per un braccio e lo trascinai verso di me. Me lo strinsi addosso con un braccio mentre gli appoggiai le nocche della mano libera sul cuoio capelluto e iniziai a premerle forte, avanti e indietro. Iniziò subito a gridare come un ossesso e a dimenarsi come un pesce incastrato in una rete.
Dopo una decina di secondi smisi di torturarlo e gli diedi un bacio sulla fronte, seguito da un buffetto sulla guancia.
Non sapevo perchè l’avevo fatto ma mi era venuto del tutto naturale e anche lui rimase piuttosto spiazzato dal mio gesto.
 
Entrammo in casa in silenzio e posammo i giubbotti sull’attaccapanni all’ingresso.
La casa era avvolta nel silenzio e immersa nell’oscurità. Non ci si vedeva niente, tanto che inciampai più volte addosso a Zayn.
All’improvviso una luce si accese in salotto e illuminò un Harry assonnato che si stava stropicciando gli occhi. Doveva essersi addormentato mentre ci aspettava.
- Ciao ragazzi- ci salutò debolmente il riccio, un po’ a disagio.
Forse era un buon segno.
Lo salutammo a nostra volta e dissi a Zayn di aspettarmi in camera.
- Vai tigre!- mi disse prima di darmi una pacca sul sedere per poi catapultarsi in cima alle scale. Seguii con lo sguardo la sua schiena ad occhi sbarrati. Stavolta era stato lui a sorprendermi. Non mi aspettavo un gesto simile da parte del moro, davanti ad Harry poi, e quando lo sentii ridere in cima alle scale non potei che ridacchiare a mia volta.
Mi sedetti sul divano accanto ad Harry ancora col sorriso sulle labbra.
- Siete molto affiatati.
- Si, è vero- confermai.
Poi calò il silenzio. Continuava a fissarsi le mani che intrecciava freneticamente. Che fosse agitato era evidente. E tuttavia riusciva ad essere lo stesso bellissimo.
Ero una cretina.
Nonostante tutto mi piaceva ancora.
Decisi di andargli incontro.
- Mi dispiace per stamani…- gli dissi indicando la testa.
- Non preoccuparti. Me lo sono meritato. In realtà…
Fece una lunga pausa prima di continuare,probabilmente per riordinare i pensieri.
- In realtà volevo scusarmi per come mi sono comportato ma _
- Tranquillo, Evil mi ha fatto ragionare, non l’hai fatto con cattiveria – lo interruppi.
Mi sembrava stupito. Forse non pensava che avrei spezzato una lancia a suo favore dopo tutto quello che aveva detto di me.
- Per favore, scusati anche con lei da parte mia. Non so davvero cosa mi sia preso…
Sembrava che volesse dirmi qualcos altro ma non aggiunse niente e io non gli feci domande. Per me era già abbastanza che si fosse scusato.
-Pietra sopra? – gli proposi sorridendo e mettendogli un braccio intorno alle spalle.
- Pietra sopra! – esclamò sorridendomi di rimando.
Stavolta era un sorriso sincero e rilassato, la tensione era passata.
Com’era bello quando sorrideva.
Sembrava un angelo.
Cretina.
 
Rientrai in camera a notte fonda perché dopo esserci riappacificati mi aveva pregato di rimanere con lui a giocare alla play.
Trovai Zayn  addormentato ma io non avevo ancora sonno. Mi sdraiai sul letto ancora vestito e mi misi ad osservare le costellazioni fluorescenti sul soffitto. In realtà erano degli adesivi a forma di stelle e pianeti che si illuminavano al buio.
- Hei…- mi disse Zayn con la voce impastata dal sonno.
- Hei…- gli risposi lanciandogli uno sguardo veloce e poi rivolgendo di nuovo la mia attenzione a quelle affascinanti stelle artificiali.
- Stavo per chiamare la squadra di ricerche, non tornavi più.
- Ma se dormivi come un sasso! – ribattei ridendo.
- Com’è andata?
- Direi piuttosto bene.
- Dai racconta!
Mi alzai in piedi ed inizia a spogliarmi. Presi dei pantaloni della tuta appoggiati sulla sedia e mi infilai sotto le coperte mentre gli ripetevo ogni parola che avevo scambiato con Harry.
- Sei stata brava. Ti sei comportato come mi sarei comportato io.
Avevo un’irrefrenabile voglia di abbracciarlo e di restare così tutta la notte ma mi trattenni e non lo feci.
Non era il ragazzo snob e arrogante che tutti credevano. E nemmeno silenzioso. In realtà parlava a macchinetta dopo che aveva preso confidenza. Era un ragazzo dolce e alla mano e gli ero grata perchè nonostante tutto mi aveva supportata e tirata su di morale.
Nonostante fossero passati così pochi giorni, gli volevo già bene. Era facile affezionarglisi.
Mi girai verso il bordo del letto e mi addormentai.
 
La mattina seguente venni strappata brutalmente dalle confortevoli braccia di Morfeo.
Harry si era tuffato nel nostro letto e mi stava sbatacchiando contro il cuscino per svegliarmi.
- Che cazzo vuoi coglione?
La finezza fatta persona.
Ma già la mattina per me alzarsi era un trauma a cose normale, in questa maniera poi era inaccettabile. Ero una di quelle persone  che quando dormiva sembrava cadere in letargo, ero capacissima di dormire dodici ore di fila e non c’era cannonata che riuscisse a svegliarmi.
-Pncjde! – mi biascicò, troppo velocemente perché potessi capire.
- Peni? – chiesi sconcertata
- What the fuck?! Perrie! Ho detto Perrie! Brutto kebabbaro che non sei altro!
Intanto si era svegliato anche Zayn.
- Che succede? -  chiese ancora con gli occhi semichiusi.
- Perrie! E’ giù in cucina e cerca te! – sbraitò Harry puntandomi un dito contro.
Cazzo questa non ci voleva.
- Cazzo questa non ci voleva…
Ora Zayn mi leggeva anche nel pensiero?
- Non farla salire, scendo subito!
Il riccio mi guardava e annuiva insistentemente restando però ancora immobile in mezzo al letto.
- Corri idiota! – gli urlai spingendolo giù dal letto.
Finalmente si decide a darsi una mossa e a correre giù, a trattenere Perrie.
 
-Che cazzo le dico?
-Non lo so! - mi rispose Zayn con le mani infilate nei capelli - Non era mai venuta senza prima avvertire.
- E se si accorge che non sei tu? – gli chiesi mentre mi mettevo un paio di jeans.
- Tranquilla non se ne accorgerà…solo…non fare cose stupide..
Mi lanciò una maglietta in faccia prima che potessi ribattere qualcosa.
 
Mentre scendevo le scale che mi avrebbero condotto al patibolo, ops, a Perrie, il cuore mi batteva a mille e dovetti fermarmi più volte per cercare di riprenderne il controllo.
Feci a malapena in tempo a mettere un piede in cucina che una strana creatura, col dei tentacoli simili a quelli di un polpo, mi si lanciò in braccio.
- Zaynuccio mioooo!
Zaynuccio mio? Ora vomito.
- Ciao Perrie….che ci fai qui? – le chiesi mentre cercavo di scollarmela di dosso in tutti i modi, invano.
- Che c’è? Non sei contento di vedermi? – mi chiese a sua volta facendomi due occhioni giganteschi.
- No figurati…è che non mi avevi avvertito…quindi non me l’aspettavo…
- Volevo stare un po’ con te! – cinguettò mentre mi trascinava verso il divano
Mi ci scaraventò letteralmente e senza perdere tempo mi si spalmò addosso.
Non voleva mica…
Si lasciò scivolare una spallina della maglia lasciando in bella vista la spallina del reggiseno e la spalla nuda e intanto mi guardava con i suoi occhi truccatissimi. E sbatteva le ciglia. Molto velocemente. Sembrava volesse sventolarmi.
Probabilmente l’intento era di essere sexy e seducente. Mi chiedevo se con Zayn questa tecnica di solito funzionasse perché io la trovavo estremamente inquietante.
Mentre continuavo a osservarla senza parlare, come se la stessi studiando, lei si sporse ancora di più sopra di me e mi trovai il suo viso ad un centimetro dal mio.
Oh cazzo.
Un secondo dopo annullò la distanza tra i nostri volti appoggiando con foga le labbra alle mie.Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei ritrovata a baciare una donna, ma a quanto pare, mai dire mai. Che poi baciare era un parolone, il bacio lo stavo subendo. Io ero completamente passiva, immobile, con la testa in confusione per la situazione inaspettata.
Mi risvegliai quando sentii due mani congelate infilarsi sotto la mia maglietta, accarezzarmi gli addominali e scendere fino al bordo dei pantaloni.
Ok, questo era troppo, dovevo fermarla prima che mi violentasse.
- Sai cosa? Non mi sento molto bene – le dissi fingendo clamorosamente dei colpi di tosse – sarebbe meglio che tu tornassi un’altra volta….sai non vorrei attaccarti niente…
 
 
Salii le scale due scalini alla volta, aiutandomi appoggiando le mani alle pareti. Entrai nella camera in cui avevo lasciato Zayn e mi lanciai in bagno, senza rivolgere né una parola né uno sguardo al ragazzo.
Senza pensarci, presi uno spazzolino e iniziai a lavarmi i denti. Lo sapevo che poteva sembrare una cosa stupida ma sentivo il bisogno di farlo.
Zayn mi guardava sconcertato, non capendo il motivo del mio comportamento, ma non mi chiese niente finchè non mi asciugai la faccia e non mi tuffai nel letto, affondando la testa nel cuscino.
Gli raccontai tutto, ogni singola cosa. Ogni suo movimento e ogni mia conseguente reazione.
- Mi ha baciato…e stava tentando di fare altro ma…
Non mi lasciò finire di parlare che scoppiò a ridere. All’inizio me la presi. Che cazzo aveva da ridere? Per me non era stata una bella esperienza. Ma vederlo che rideva così di gusto, tenendosi la pancia, con le lacrime agli occhi, senza riuscire a fermarsi, fece venire da ridere anche a me.
 
-Spero di non dover subire questa tortura un’altra volta!
- Ci inventeremo qualcosa, non ti preoccupare – mi disse Zayn ridacchiando.
Annuii e soffiai fuori il fumo dalla bocca cercando di generare un cerchio di fumo, invano.
- Lascia perdere, non ci sono mai riuscito.
- Ma io non sono te – gli risposi facendogli l’ occhiolino.
- Appunto!
Come risposta gli tirai una leggera spinta, o almeno cosìmi era sembrata. Ma Zayn era finito stesso sull'erba con le gambe per aria.
- Ma che cazzo! Moderati! – mi urlò il moro.
Se davo spintoni con il mio corpo di solito non smuovevo le persone di un millimetro, non ero abituata a dovermi trattenere.
Continuai a fumare, comodamente appoggiata all’albero. Il ragazzo invece non si era alzato da terra. Aveva portato le braccia sotto la testa ed era rimasto lì a bearsi del cielo.
Mi sdraiai accanto a lui in silenzio. Ogni tanto una leggera brezza mi mandava i suoi/miei capelli in bocca.
- A cosa pensi? – mi chiese all’improvviso.
- A mio nonno.
Rimase in silenzio, aspettando pazientemente che dicessi qualcos altro.
- Quando ero più piccola, salivamo sul tetto con un piumone. Lo stendevamo sulle tegole e ci si sdraiava sopra….facevamo un gioco…cercavamo gli animali nelle costellazioni.
- Ora non lo fate più?
- No, è morto quando ero piccola.
Rimase in silenzio. Non mi rassicurò con le solite frasi di circostanza che odiavo. Né mi disse che gli dispiaceva della mia perdita. Semplicemente mi rimase accanto, senza dire niente. Non ce n’era bisogno e lui lo sapeva.
Forse Zayn era più simile a me di quanto credessimo.
 
Buonasera!
Vado di fretta quindi sarò breve!
Prima di tutto, buone festeeeeeeeeee! :)
Seconda cosa, che ne pensate ? xD Harry ha detto davvero tutto quello che voleva dire o nasconde qualcosa?
Con Perrie come faranno?
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione ;)
Beso :*

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Capitolo 8
*** Pamela. ***


Holaaaaa!
Anticipo un pezzo dello spazio autrice, per dire che sto cercando di impegnarmi nel rendere più chiaro possibile il discorso dello scambio di corpi, per far capire chi parla, chi fa cosa ecc…
Preciso che quando Evil parla in prima persona e, quindi agisce, lo fa con il corpo di Zayn. Es, quando dico che fuma, è lei dentro il corpo di Zayn che fuma, non Zayn dentro il corpo di Evil.
Se….non penso di essermi spiegata molto xD
Come potrete ben capire più di tanto non posso fare xD
 
 
 
Stavo bene. Ero al caldo. Circondata da qualcosa di morbido, soffice e confortevole.
Qualcosa mi solleticava una guancia. Scacciai quel qualcosa con una mano e tornai a bearmi del piumone comodo e accogliente.
Dopo neanche due secondi risentii solleticarmi sulla guancia e con un riflesso incondizionato mi tirai uno schiaffo sulla guancia.
-Ahi! Porco cazzo!
Sentii Zayn accanto a me scoppiare a ridere.
Aprii gli occhi e mi misi seduta sul letto.
- Sei uno stronzo – gli dissi mentre mi massaggiavo la guancia che mi ero schiaffeggiata.
-Non ho saputo resistere – biascicò tra le risate.
- Fanculo.
Gli tirai una cuscinata in faccia.
Mi reinfilai sotto le coperte e chiusi gli occhi.
-Dai ma io mi annoioooo – piagnucolò infilando la testa sotto le coperte.
-Dormi – gli dissi secca, afferrandolo e stringendomelo al petto, imprigionandolo tra le mie braccia.
- Ma io non ho sonno!
Si dimenava per liberarsi ma come al solito i suoi tentativi si rivelarono vani.
- Si,si, shhhhh dormi piccolo – gli dissi col sorriso sulle labbra e dandogli delle leggere pacche sulla schiena.
- Fanculo!
-Una ragazza non dovrebbe essere così sboccata! – gli dissi ridacchiando.
- Ma io non sono una ragazzaaaaa
- Ma io non sono una ragazzaaaaaagli feci il verso.
Stavolta fu lui a tirarmi una cuscinata in faccia.
- Ma sei matto? I tuoi splendidi capelli! – esclamai sarcastica.
Mi tolse velocemente il cuscino dalla faccia e si mise ad aggiustarmi i capelli.
- Ma piantala!
Mi infilai una mano nei capelli e me li spettinai.
- Guarda come sei sexy così!
Mi guardò per qualche secondo in silenzio.
Sembrava scrutare la mia espressione.
-Quindi tu pensi che io sia sexy?
Avevo detto così?
No, a me piaceva ancora Harry, ahimè.
Zayn era solo un effetto collaterale della mia condizione.
Però gli avevo appena detto che era sexy. Quindi forse un po’ lo pensavo.
- Dicevo per dire- gli risposi alla fine.
Questo ragazzo mi confondeva.
Continuava a studiare il mio volto, forse alla ricerca di qualche segno rivelatore, ma il mio viso era neutrale come una statua di marmo.
 
- Era proprio necessario venire a casa tua per prendere i vestiti?- si lagnò Zayn alle mie spalle
- E che facevi? Continuavi a farmi indossare le tue tute?
- Ti avrei comprato io dei vestiti
- Ma se bastava venirli a prendere a casa mia, perché avrei dovuto farmene comprare di nuovi?
- Ma sei sicura di essere una ragazza?-
mi chiese ridacchiando.
Girai la chiave nella toppa della grande porta bianca.
La aprii ed entrammo, ritrovandoci nel mio salotto.
- Benvenuto in casa mia! – esclamai sorridendogli – ed ora…3…2…1 – feci il conto alla rovescia e mi nascosi velocemente dalla vista della finestra.
- Che fai?- mi chiese Zayn con un sopracciglio alzato.
- Guarda la finestra – gli risposi con tono annoiato.
Fece come gli avevo detto.
- C’è una tipa che ti spia in casa!
- Lo so…

 
Entrai in camera mia, trascinai fuori dal letto un trolley blu elettrico e aprii le ante dell’armadio.
- Quanti cavolo di vestiti hai? – mi chiese Zayn sconcertato quando mi ebbe raggiunto.
-Ma senti chi parla! L’hai visto il tuo!?
Presi un mucchio di vestiti e li lanciai nella valigia senza nemmeno piegarli. Troppa fatica.
-Come ti pare…comunque, chi era la stalker alla finestra?
- La mia vicina di casa, Pamela…

La mia amorevole vicina era una ragazza di 25 anni, artificialmente bella.
Aveva due enormi meloni rifatti che teneva sempre in bella mostra, due canotti al posto delle labbra, portava minigonne inguinali e strati su strati di fondotinta che la facevano sembrare una carota da quanto diventava arancione.
Come se non bastasse, era un’impicciona di proporzioni cosmiche e non perdeva occasione per vantarsi e farmi passare per un imbecille.
- E perché ti sei nascosta?
- E’ una a cui piace parlare, non sapevo se a te andava bene farti vedere con me.
- Perché non dovrebbe andarmi bene?
- Non lo so…potrebbero iniziare a girare strane voci…

Mi guardò senza rispondere e non seppi interpretare il suo silenzio.
Il nostro scambio di sguardi venne interrotto dal campanello.
- E’ lei, vai ad aprire – dissi a Zayn
- No vai tu, è casa tua – ribatte
- Ma così saprà che sei con me.
Fece spallucce.
- E se poi pensa che stiamo insieme? – insistetti.
- Vai ad aprire quella maledetta porta Evil! – mi ordinò.
Alzai le mani in segno di resa e andai ad aprire la porta.
Mi ritrovai davanti Pamela, come previsto, e appena mi vide la sua espressione mutò da accigliata a sbalordita a civettuola.
Io appoggia il braccio allo stipite della porta e mi passai una mano tra i capelli.
- Ciao… - mi biascicò lei.
- Ciao – le risposi io.
- Ma..tu sei…sei…- stava andando in iperventilazione e la cosa mi divertiva non poco.
- Si, sono Zayn Malik – conclusi la frase al posto suo.
A queste parole quasi svenne.
Si aggiustò velocemente i capelli, si tirò po’ più giù la maglia per mettere in mostra il suo seno prorompente e un po’più su la gonna.
Poi ci lamentiamo della mercificazione delle donne…
-Io sono Pamela! – esclamò porgendomi la mano. 
L’afferrai e gliela strinsi educatamente.
Si avvicinò di un passo e prese a sbattere le ciglia come una gatta in calore. Le sue ciglia finte erano così lunghe che quasi mi faceva vento. Avrei potuto usarla come ventilatore nella calde notti d’estate.
Era incredibile come una creatura tanto inquietante riscuotesse tanto successo con il genere maschile.
Si portava a casa almeno quattro ragazzi diversi a settimana. Una sera se ne portò a casa due. Non volli indagare.
- Che ci fai qui? La donna di ghiaccio si è trasferita? Eppure mi sembrava di aver visto quella sfigata entrare in casa prima.
Aveva sempre una buona parola per me.
- Parli di Evil? – le chiesi facendo finta di non sapere che si riferiva a me.
- Si. Poverina è così sfigata e brutta. E ha anche un caratteraccio, è davvero insopportabile. Che ci fai con lei? Con me ti divertiresti di più – mi disse appoggiandomi una mano sul petto.
Mi faceva schifo.
Mi disgustava.
E doveva togliere le sue disgustose mani da me.
Doveva togliere le sue disgustose mani da Zayn.


-Veramente lui è il mio ragazzo.
Mi girai verso l’origine della voce.
Zayn era ad un metro da noi e guardava Pamela con volto tranquillo, mentre io e quest’ultima guardavamo Zayn a bocca aperta.
Che cavolo gli era venuto in mente?
- Sei una bugiarda. Tu e Zayn Malik insieme? Impossibile
Ma guarda questa brutta tro…ta!
- Veramente è così- le confermai io.
Mi tolsi di dosso le sue luride mani e feci un passo indietro, posizionandomi dietro a Zayn e intrecciandogli le mani intorno ai fianchi.
Appoggiai il mento sulla sua testa.
- Hai qualcosa da ridire sulla mia ragazza?
Pamela borbottò qualcosa e se ne andò verso la propria casa.
 
Zayn aveva detto che ero la sua ragazza.
O meglio, il suo ragazzo.
Perché era lui la ragazza.
Ma aveva pensato alle conseguenze di questa bugia?
Già.
Una bugia.
Purtroppo.

Perché purtroppo?
A me non piaceva Zayn, che mi importava?
E se tutti lo fossero venuti a sapere? Figuriamoci se Pamela teneva la bocca chiusa.
E Perrie?
Magari era la volta buona che si toglieva dai coglioni.
Ma quindi adesso dovevamo far sapere agli altri che stavamo insieme o era solo per zittire Pamela?
Ma che palle!
Dovevo smettere di pensare.
Ora.
Subito.
Cazzo.
 
- Zayyyyyyn!
Dove cavolo era finito? Non lo trovavo da nessuna parte.
- Zayyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyn!
Meno male che la casa era vuota. Sarei sembrato uno schizofrenico affetto da sdoppiamento di personalità visto che tecnicamente mi stavo chiamando da sola.
- Sono qui!
Si affacciò all’improvviso da una botola sul soffitto facendomi prendere un infarto e facendomi finire col culo per terra.
- Che cazzo ci fai lì sopra?
- Sorpresa!
- Cosa?
- Una sorpresa per te, dolcezza…

 
 
 
 
Hola di nuovoxD
Che ne pensate del capitolo?
Evil sta capendo qualcosa?u_u
e La sorpresa in cosa consisterà?u_U
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione :)
Beso :*
 
Ps. Buon anno e buona befana tutto in ritardo giustamente u_U

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Capitolo 9
*** Sei come la luna. ***


- Come salgo? Volando? – chiesi a Zayn scherzosamente.
- Porta fede donna!
Strano sentirselo dire da un ragazzo intrappolato nel corpo di una ragazza e quando mi trovo a mia volta nel corpo di un ragazzo.
Mi calò delle scale arrugginite dalla botola e mi invitò a salire. Non mi sembravano molto solide e non erano per niente rassicuranti, chissà da quanti anni non venivano usate.
Arrivata in cima a quelle solidissime scale mi ritrovai in una soffitta buia e polverosa, nella quale riuscivo a vedere ben poco. Feci due passi e andai a sbattere contro quella che poteva essere una sedia a dondolo. Feci altri due passi nella direzione opposta e andai a sbattere contro qualcos altro.
- Sei un disastro – sbottò Zayn.
Il ragazzo mi prese per mano e mi fece da guida. Mi trascinò fin sotto una finestrella sul tetto dalla quale si poteva vedere il cielo.
- Dobbiamo salire lì sopra- mi spiegò.
Allungò una mano per aprire la finestra ma forse si era dimenticato di essere nel mio corpo, non ci arrivava.
- Pigmeo- lo presi in giro.
- Proprio vero! Dovresti fare qualcosa! Sei un puffo!
Allungai una mano e aprii la finestra al posto suo. Mi agguantai agli infissi e mi issai sul tetto con uno sforzo delle forti braccia del ragazzo.
- Guarda come sono in forma io! – esclamò lui traboccante di modestia.
- Mai detto il contrario babe – gli risposi ridendo.
Non si poteva certo dire che Zayn Malik non fosse in forma, con quegli addominali scolpiti, le forti braccia e quelle spalle muscolose.
Si, avevo avuto molte occasioni per osservare il corpo in cui mi trovavo.
Mi passò due piumoni arrotolati  che presi e appoggiai accanto a me.
- Afferra le mie mani- ordinai al ragazzo.
Mi allacciai saldamente ai suoi polsi e lo tirai fuori dalla soffitta.
Conoscendomi, usando le mie modeste forze, non sarebbe mai riuscito a tirarsi fuori da lì.
Velocemente stese un piumone sulle tegole e ci si sdraiò sopra. Picchiettò sul posto accanto a sé per invitarmi ad imitarlo.
Mi sdraia accanto a lui, piegai un braccio sotto la mia testa e l’altro lo stesi sotto la sua per fargli da cuscino. Da quando è che mi comportavo come un ragazzo premuroso? Boh.
Finalmente potei ammirare quel magnifico cielo stellato che ci sovrastava.
Proprio come facevo con mio nonno.
Wait. L’aveva fatto per quello che gli avevo raccontato? Si, a volte sono lenta nell’arrivare alle cose.
Lo guardai. Lui si voltò a sua volta a guardarmi e mi sorrise.
- Secondo me quello è un pesce – disse indicando delle stelle.
Si, lo aveva fatto per me.
E’ stato un gesto molto carino. Molto dolce.
Ero tentata di saltargli addosso e stritolarlo in un mega abbraccio ma mi trattenni.
Non mi sembrava il caso.
Magari non avrebbe gradito.
Io avrei gradito.
E poi come si può rifiutare un abbraccio da Zayn?
Non si può, appunto.
Ah…se fossi stata nel mio cosa gli avrei fatto…
 
Che cazzo andavo a pensare?
 
Stavo diventando scema?
Completamente.
Totalemente.
Inequivocabilmente.
Definitivamente.
 
- Quella invece è una lasagna – mi distolse dai miei stupidi pensieri Zayn.
- Una lasagna? – gli chiesi con un sopracciglio sollevato.
- Si, una lasagna!- insistette.
- Ora mi spieghi come fai a vederci una lasagna!
-Ma come? Non vedi il sugo e la besciamella? – mi chiese ridendo e indicando un punto a caso nel cielo.
Scossi la testa ridendo a mia volta.
 
 
-Quella invece sei tu – mi disse serio.
- Quale? – gli chiesi osservando il cielo, aspettando chemi indicazzi una stella striminzata.
- Quella là.
Mi stava indicando la luna.
- Ma la luna non è una stella,è un satellite- gli spiegai saccente.
- Sempre a contestare stai! – mi disse ridacchiando.
- Perché io sarei la luna? Sentiamo
-Innanzitutto la luna è bellissima, sempre. Noi ne vediamo sempre una parte diversa. A volte è vicina ma a volte si allontana e in pochi hanno avuto la possibilità di raggiungerla. Ah, ed è unica.
Rimasi per un attimo in silenzio, senza dire nulle, stupita.
Era questo quello che pensava di me?
Non sapevo come rispondergli e se mi fossi trovata nel mio corpo sarei sicuramente arrossita.
La cosa più sensata da fare mi sembrava fosse continuare a rimanere in silenzio e così feci.
 
 
Era l’una di notte e io non riuscivo a prendere sonno. Forse era dormire con un’altra persona nel letto che mi scombussolava. Non ero abituata. Zayn invece si era addormentato appena aveva toccato letto. Evidentemente a lui non faceva né caldo né freddo.
Oltretutto me lo ritrovavo sempre spiaccicato addosso.
Uscii dal letto cercando di muovere il materasso il meno possibile. Mi infilai una felpa e mi diressi in cucina, al piano di sotto.
Quando arrivai in fondo alle scale constatai che non ero l’unica ancora sveglia in quella casa. C’era la televisione accesa in salotto e una testa riccia spuntava dall’enorme divano di fronte ad essa.
Ma quel ragazzo non dormiva mai?
- Harry?
Che idiota! Era meglio se tornavo in camera senza farmi sentire.
-Oh Zayn. Sveglio anche tu? – mi chiese sorridendomi.
No, in realtà sto dormendo in piedi.
- Si…
Dio…quanto era bello.
Era un angelo.
E quelle deliziose fossette? Porca mucca.
- Ti va di farmi compagnia?
Non ero sicura di possedere l’autocontrollo necessario per non stuprarlo se fossi rimasta.
- O forse Evil ti aspetta?
-No, no! Sta dormendo, resto!
Mi maledissi non appena mi sedetti sul divano accanto a lui per scoprire che era senza maglia.
E l’autocontrollo a puttane.
- Che guardi? – gli domandai nel tentativo di distrarmi.
-Paranormal acitivity Tokyo night
Ma che cazzo di film gli veniva in mente di guardare da solo, al buio, nel cuore della notte?
Era da masochisti!

Il film era talmente spaventoso da attirare completamente la mia attenzione e non farmi pensare ad Harry, seduto a pochi centimetri lontano da me. Ero così presa che mi scappò qualche urlo di terrore.
Povero Zayn, stavo rovinando la sua reputazione da bad boy.
Il riccio rideva ogni volta che saltavo sul divano e alla fine del film senza accorgermene ero finita abbarbicata al braccio del ragazzo.
- Non pensavo fossi così fifone Zayn
- Ma infatti non mi ha fatto paura!
- E tutti i salti e gli urli? – Se la rideva sotto ai baffi.
-Sono stato preso alla sprovvista, tutto qui!
Harry scoppiò a ridere buttando la testa all’indietro.
Autocontrollo Mode On.
Quanto era gnocco…
Mode On ho detto.
Così sexy…
Autocontrollo!
Con quelle labbra che ti fanno venire voglia di baciarle.
Terra chiama autocontrollo.
E se la mia voglia di lui si fosse fatta vedere “lì sotto”?
Mi avrebbe preso per omosessuale e Zayn non sarebbe stato contento.
Mi aveva proibito di fare gli occhi dolci ai ragazzi.
Mi avrebbe uccisa.
- Meglio che vada! – biascicai alzandomi velocemente dal divano e scattando verso le scale – Notteeee!
 
 
 
Mi chiusi delicatamente la porta alle spalle e mi appoggiai contro di essa. Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e li riaprii. La camera era quasi completamente immersa nel buio. Riuscivo a malapena a intravedere Zayn che respirava pesantemente in mezzo al letto.
Ero troppo agitata per infilarmi subito nel letto quindi andai in bagno, mi tolsi la felpa e mi posizionai davanti al lavandino. Aprii il rubinetto, mi riempii le mani di acqua e me la gettai in faccia, lasciando che delle goccioline scendessero sul collo e sul petto.
Mi guardai.
Zayn era di una bellezza disarmante.
Mi spettinai i capelli con le mani ancora bagnate.
Se non avesse sfondato come cantante avrebbe potuto tranquillamente fare il modello. La pelle ambrata e i muscoli scolpiti gli donavano l’aspetto di un dio greco. La barba di qualche giorno che gli copriva la mascella leggermente squadrata gli dava un’aria matura ed estremamente affascinante.
Come avevo potuto non notarlo prima?
Aveva delle lunghissime ciglia nere che gli contornavano quei profondissimi occhi color cioccolato.
Mi incantai ad osservare una gocciolina che gli percorreva il collo per poi scendere sul petto, gli addominali e finire la sua corsa sul bordo dei pantaloni della tuta.
 
Aprii piano la finestra e mi sedetti a cavalcioni sul bordo. Mi accesi una sigaretta e mi misi a contare le auto parcheggiate in strada. 
Dovevo tornare nel mio corpo il prima possibile e l’unico modo per farlo era capire come era iniziato tutto.
Era ricordarsi cosa era successo quella notte. Purtroppo nè Zayn né io ci ricordavamo niente.Chissà per quanto tempo ancora saremmo rimasti così…
Chissà per quanto tempo ancora saremmo rimasti imprigionati l’uno nel corpo dell’altra…
E Zayn avrebbe potuto avere la possibilità di andare a trovare la sua famiglia…
 
Una vibrazione e un fascio di luce proveniente da un cellulare sul tavolo interruppero i miei pensieri.
Era un messaggio di Perrie. Non mi presi nemmeno la briga di leggere cosa diceva. Lo avrebbe fatto la mattina seguente Zayn.
Ripresi a fumare e a fissare le nuvolette di fumo che generavo.
Il cellulare riprese a vibrare.
Che palle.
Convinta che fosse Perrie afferrai il telefono. Non feci in tempo nemmeno a dire “Pronto” che l’acuta voce della mia amica Spencer mi perforò un timpano.
- Evil dove cazzo sei finita? E perché non rispondi alle mie chiamate e messaggi? Sono passata anche da casa tua ma non c’eri e la tua maledetta vicina del cazzo…
Mi allontanai il telefono dall’orecchio prima di diventare completamente sorda, mentre lei stava continuando a sproloquiare raggiungendo gli ultrasuoni.
Guardai il telefono.
Cazzo. Non mi ero accorta che era il mio. Pensavo fosse ancora quello di Zayn.
Riavvicinai con cautela il telefono all’orecchio.
- Insomma? Mi vuoi rispondere Evil cazzo?
- Oh insomma calmati! – sbottai.
- Scusa e tu chi sei?
Cazzo.
Cogliona due volte.
 
 
Buonasera a tutti!
Che dire? Che ne pensate del video Kiss You? Vi piace?
A me si!! 


E da notare che Zayn appare sia con la cagata del piccione in testa che senza xD

Che ne pensate invece del capitolo?
Fatemi sapere con una recensione :)
Beso :*

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Capitolo 10
*** Cena di famiglia ***


Merda.Merda. E ancora merda.

Svegliai Zayn con una botta secca che lo fece sobbalzare.
-Che cazzo succede? – mi domandò con la voce ancora impastata dal sonno.
-Al telefono. Una mia amica. Devi parlarci. Tu. Ora. – gli risposi telegrafica in preda al panico.
Dopo aver imprecato a bassa voce afferrò il telefono e mise il vivavoce.
-Ciao… - gli suggerii il nome della mia amica – Spencer…- la salutò.
Era incredibile come riuscisse a mantenere sempre la calma mentre a me stava venendo un infarto.
-Chi era il ragazzo di prima? – sentii sbottare la mia amica dall’altra parte della cornetta.
E ora cosa gli diceva? Forse era meglio dirgli la verità, dopotutto avrei dovuto passare con Zayn ancora parecchio tempo.
-Zayn Malik – rispose tranquillamente.
Sentii un grido da perforare i timpani arriva dal telefono, tanto che il ragazzo dovette allontanarselo dall’orecchio per evitare di perdere l’udito.
All’improvviso mi venne un’illuminazione. Magari lei sapeva cosa era successo quella notte.
-Chiedigli di quella notte! – bisbigliai a Zayn attenta a non farmi sentire da quella pazza della mia amica.
-Senti Spencer…che cosa è successo la sera della festa? – le chiese Zayn titubante.
-Che significa cosa è successo? Non te lo ricordi? – sentii chiedergli da Spencer.
-Ehm…no – ammise Zayn.
-Ok, ma prima rispondi tu ad una mia domanda.
-Spara.
-Cosa ci fai ancora con Zayn Malik?
Se le avessi raccontato tutto non mi avrebbe creduto. Ma dopotutto chi mai mi avrebbe creduto? Mi avrebbero presa per pazza e rinchiusa in un manicomio per poi gettare la chiave.
-Perché lui mi piace – le rispose Zayn dopo un lungo minuto di silenzio.
-Cosa?Tu non mi piaci! – esclamai tirando una botta sul braccio di Zayn che cascò steso sul letto.
E che cazzo. Maledetto il corpo di Zayn troppo forte e maledetto il mio corpo troppo debole.
Poteva essere considerata violenza sulle donne se la vera donna ero io?
-Ma non ti piaceva Harry? – chiese ingenuamente la mia amica.
A quelle parole io mi paralizzai e vidi Zayn irrigidirsi e rimanere in silenzio.
Distolsi lo sguardo da suo, incapace di reggerlo un secondo di più e lo piantai sul lenzuolo che stringevo tra le mani.
- Va bè, comunque hai bevuto qualche bicchiere di troppo e ti sei ritrovata non so come a ballare con Zayn. Mi sa che anche lui era ubriaco perché barcollava e riusciva a malapena a reggersi in piedi. Dopo il lancio delle lanterne siete spariti e non vi ho più visti.
Rialzai lo sguardo e guardai Zayn, che fece lo stesso. Stavamo assimilando in silenzio quello che ci aveva detto per trovare un collegamento allo scambio di corpo ma sembrava non essercene nessuno.
Avevamo fatto le solite cose si facevano alle feste, ballare, ubriacarsi, scopare con sconosciuti e risvegliarsi senza memoria.
Eppure doveva essere successo per forza qualcos altro quella notte. Spencer si era rivelata inutile.
-E ora dimmi Evil…com’è Zayn a letto? Come ce l’ha? – chiese la ragazza in tono cospiratorio.
Se solo avesse saputo che dall’altra parte del telefono c’era Zayn e non io si sarebbe mangiatala lingua.
Arrossii per lei. Sinceramente non mi ricordavo niente di quella notte, quindi non avrei saputo come rispondere alla prima domanda. La seconda era tutta un’altra storia però.
- Oh cara, è un dio del sesso! – dichiarò Zayn quasi urlando.
Lo guardai ad occhi spalancati.
Che cazzo stava dicendo? Ed era anche modesto!
Gli lanciai un cuscino in faccia per zittirlo ma non servì a niente perché continuò.
-Quanto ce l’ha grosso? Hai presente un palo della luce? Ecco immaginati di…
Ok, questo era abbastanza!
Mi lanciai sopra di lui rubandogli in telefono e chiudendo la chiamata in faccia a Spencer.
-Che cazzo dici coglione! – lo rimproverai ancora sconvolta.
-La verità babe! – mi rispose prima di scoppiare a ridere.
-Fanculo Malik!- sbottai.
Dopo mezzo secondo iniziò il cellulare di Zayn, allungai un braccio senza spostarmi da Zayn e mi pietrificai quando lessi il nome sul display. Continuava a squillare e io continuavo a non rispondere finchè il ragazzo con un gesto stizzito non me lo strappò di mano.
Potevo quasi leggere le imprecazioni mentali che stava tirando nei suoi occhi.
-Devi rispondere – mi ordinò serio.
Premette sul pulsante verde e mi appoggiò il telefono all’orecchio.
-Tesoro mio! – squittì la voce all’altro capo del telefono.
-Ciao …mamma – risposi io titubante, deglutendo.
-Come stai tesoro?
-Bene mamma e tu?
- Magnificamente tesoro! Stasera vieni a cena a casa? E’ da tanto che non ti vediamo…
Guardai Zayn in cerca di suggerimenti. Lo vidi scuotere la testa per farmi dire di no. Ma vidi anche l’espressione con cui lo fece, gli occhi erano diventati improvvisamente tristi e malinconici, si capiva che gli avrebbe fatto davvero piacere vedere la sua famiglia, che ci teneva.
-Perfetto mamma! A stasera– le risposi in tono allegro per poi spegnere il telefono.
Zayn scattò in piedi sul letto e si infilò le mani nei capelli.
-Perché cazzo le hai detto di si? – mi chiese arrabbiato.
-Mi sembrava evidente che tu volessi andarci – gli risposi con ovvietà.
-Non importa!Come cazzo facciamo? – sbraitò gesticolando.
Stavolta era lui quello in preda al panico.
-Calmati cretino! – gli urlai.
Lo afferrai per una caviglia e lo feci cadere sul letto e finalmente fermò le braccia.
-Va meglio ora? – gli chiesi
-No, non va meglio cazzo! Siamo sfottuti!- urlò ancora più furibondo.
Sbuffai e mi lasciai cadere come un peso morto sul letto.
-Ma perchè non ti fai una vagonata di cazzi tuoi ogni tanto?!
Le sue parole mi lasciarono basita. Io l’avevo fatto per lui, non per me di certo. Che me ne fregava di andare a casa Malik, a me? Non capivo perché si fosse arrabbiato tanto quando alla fine ero io che gli stavo facendo un piacere.
Un grazie sarebbe bastato. Ma che cazzo voleva da me?
Mi infilai una felpa,presi il pacchetto di sigarette e mi diressi alla porta.
-Dove vai ora? – mi chiese cambiando tono.
-A farmi una vagonata di cazzi miei! – urlai sbattendo la porta.
Andai in giardino, mi sedetti sull’erba e accesi una sigaretta.
Fanculo Malik. Fanculo il suo stupido corpo. E fanculo questa dannata situazione del cazzo.
 
 
Evitai Zayn per tutto il giorno e se non riuscivo a evitare lui, evitavo comunque il suo sguardo e non gli parlavo.
Uscii dal bagno con i capelli ancora umidi e aprii l’armadio in cerca di qualcosa da mettermi.
Presi una maglietta bianca, un paio di jeans scuri, un giacchetto di jeans del quale arrotolai le maniche fino al gomito e ai piedi misi un paio di converse bianche.
Mi guardai allo specchio per contemplare il risultato.
Nonostante tutti i suoi difetti non si poteva negare che fosse bello da fare schifo.
Sentii un finto colpo di tosse alle mie spalle, per attirare la mia attenzione.
-Pensi di evitarmi ancora per molto? – mi domandò brusco Zayn.
-Quello che basta- gli risposi con lo stesso tono.
Afferrai una spazzola e mi misi dietro di lui per pettinargli i capelli. Io per curare i suoi dovevo stare ventordici ore davanti allo specchio ma lui non spendeva nemmeno un secondo per pettinare i miei. Benedetto egocentrismo.
-Non sparare cazzate davanti alla mia famiglia – riprese il discorso di prima.
-Sei un emerito stronzo! – gli urlai.
Vai a fare favori alla gente, che poi vieni ricambiato! Non avrei più fatto niente di carino per Zayn, non se lo meritava. Come io non mi meritavo di essere trattata in questa maniera.
Uscii dalla camera e scesi le scale, seguito a ruota da lui. Afferrai le chiavi della macchina e uscii sbattendo la porta di casa,per poi infilarmi in macchina al posto di guida.
-Non penserai mica di guidare tu? – mi chiese allarmato.
-Macchina mia, guido io, Sali – gli ordinai stringendo il volante tra le mani.
Stringevo il volante per non afferrargli la testa e sbatacchiargliela contro il cruscotto. Ma sia chiaro, non lo facevo solo perchè si trattava della mia, di testa. E non potevo nemmeno sbatacchiarci la sua perché mi sarei comunque fatta del male io.
Arrivammo a casa sua in meno di quindici minuti, perché guidavo come una pazza, incurante dei divieti di velocità, e in totale silenzio.
-Tesoro mio! – squittì sua madre non appena ci aprì la porta.
-Ciao mamma!
Le andai incontro e la abbracciai come se si fosse trattata di mia madre.
-E questa bella ragazza chi è? – mi chiese sorridendo prima a me e poi a…me, cioè a Zayn.
-La mia ragazza! – risposi io.
-Un’amica – rispose in contemporanea Zayn.
Mi voltai di scatto verso il ragazzo e gli lanciai un’occhiataccia.
-Tesoro, lo sai che non puoi costringere le ragazze a stare con te come facesti alle medie – mi rimproverò dolcemente sua madre scompigliandomi i capelli.
Cosa, cosa, che cosa? Zayn Malik aveva costretto una ragazza a mettersi con lui? Zayn Malik?
Ma parlavamo dello stesso Zayn Malik?
Stavo cercando di trattenermi dallo scoppiare a ridergli in faccia perché la reazione più adatta sarebbe stata imbarazzarmi, quindi mi uscì una strana smorfia.
Non appena Trisha andò in cucina scoppiai apertamente a ridere in faccia a Zayn che aveva le guance in fiamme.
-Non ero alle medie…ero alle elementari – si difese debolmente.
Scoppiai a ridere ancora più forte buttando la testa all’indietro.
-Piantala di ridere cretina!
-Faccio quello che mi pare coglione! – gli risposi tra le risate.
La serata passò velocemente e andò tutto liscio come l’olio.
Dopo cena feci per andare in bagno ma la mia attenzione venne attirata dalla sorellina più piccola di Zayn che ballava da sola in camera.
Era veramente carina e istintivamente entrai in camera sua e la presi in braccio facendole fare l’aeroplano.
-Zayn! – esclamò la bambina di cui non mi ricordavo il nome.
 Avevano tutti dei nomi strani in questa famiglia, era già tanto se mi ricordavo quello di Zayn.
Zayn Jawacoso Malik. Appunto.
Non ero sicura sul Jawacoso, forse era Jawakebabbaro.
Mi sedetti per terra con le gambe incrociate e le sorrisi.
-Posso farti diventare una principessa? – mi chiese innocentemente.
-Certo che puoi tesoro – le risposi dandole un buffetto delicato sulla guancia.
-Davvero? Non me lo lasci mai fare! – esclamò felice la bambina.
Scoppiai a ridere e annuii come conferma.
Mi mise davanti un beauty-case pieno di trucchi,fiocchi e mollette.
Ci credevo che Zayn non glielo lasciava mai fare, vanitoso com’era, ma io avevo sempre sognato di avere una sorellina.
Mentre lei mi truccava e mi infilava improbabili fiocchi nei capelli io le canticchiavo le canzoni dei cartoni Disney e sembrava apprezzare visto che a volte si fermava dal suo lavoro e cantava con me.
-Se ti dico un segreto prometti che non lo dici a nessuno? – le chiesi all’improvviso.
Lei annuì e fece il gesto di chiudersi la bocca e gettare la chiave.
- Io non sono Zayn, io sono Evil, Zayn è nel mio corpo- le confessai.
Avevo deciso di dirglielo perché nessuno avrebbe creduto ad una bambina così piccola, avrebbero dato la colpa alla sua immaginazione e allo stesso tempo Zayn avrebbe potuto essere se stesso con almeno un membro della famiglia.
La bambina mi guardò ad occhi sgranati e poi mi sorrise.
Com’era bello essere bambini, tutto era un gioco, tutto era fantasia, tutto era possibile.
Mi prese per mano e mi trascinò con lei sul letto e iniziammo a saltare come sui tappeti elastici.
- Vi divertite? – chiese all’improvviso Zayn facendomi prendere un colpo.
Era appoggiato allo stipite della porta e sorrideva.
-Zayn! – urlò la bambina.
Lo sguardo di Zayn si fece prima sbalordito e successivamente allarmato, quando la piccola si lanciò con forse troppa foga giù dal letto per correre da lui, tanto che ad un certo punto temetti che si potesse sfracellare al suolo.
Con uno scatto mi lancia giù dal letto e la presi al volo prima ancora che toccasse terra.
Ma chi era Zayn in realtà? Spiderman?
-Zayn! – esclamò nuovamente la piccola stretta tra le mie braccia.
La lasciai a terra per vederla correre tra le braccia di Zayn che passava lo sguardo da lei a me e poi di nuovo a lei.
-Ha detto che sa mantenere un segreto – risposi sorridendo alla sua domanda silenziosa.
Mi guardò per l’ennesima volta e poi scoppiò a ridere.
-Che caz…pio ridi?
-Lavati la faccia prima di uscire da qua! – mi rispose ridacchiando.
Mi specchiai nello specchio davanti all’armadio e scoppiai a ridere pure io.
Quell’angioletto mi aveva messo l’ombretto azzurro, un rossetto rosa fucsia, un blush rosa acceso e dei fiocchetti di mille colori tra i capelli.
Sembravo un travestito.
 
-Zayn che cazzo ti è successo? – mi chiese Niall guardandomi ad occhi sgranati.
-Non sono sexy così?
Mi lanciai in braccio a lui stampandogli un bacio sulla guancia e lasciandogli il segno del rossetto.
-Bleaaah!
Mi spinse via e corse in bagno a lavarsi la faccia.
In giro per casa non c’era nessuno, tranne Niall che era sceso per farsi un panino, gli altri dovevano essere tutti a letto.
Andammo in camera, ancora in religioso silenzio. Mi spogliai, rimanendo solo con dei calzoni della tuta e mi affacciai alla finestra per fumare, era un gesto spontaneo ormai. Zayn uscì dal bagno e si infilò subito a letto, senza dire niente.
Va bene, se lui voleva continuare a tenermi il muso, lo avrei fatto pure io. La serata era andata magnificamente, cosa aveva ancora da essere arrabbiato?
Mi lavai la faccia tre volte per far andare via il trucco, che diavolo di trucchi erano? Indelebili?
Spensi la luce e mi infilai nel letto.
Dopo cinque secondi mi ritrovai dei piedi gelati nella schiena.
-Che cazzo fai? – urlai facendo un balzo per aria.
-Volevo rincrhdbf – biascicò a bassa voce Zayn.
Non sapevo se servisse a me Amplifon o a lui un megafono.
-Che? – gli richiesi.
-Volevo ringraziarti…scusa per come mi sono comportato - sussurrò a voce così bassa che lo sentii a malapena.
Zayn era una di quelle persone che piuttosto che scusarsi avrebbe preferito tagliarsi entrambe le gambe, un po’ come me insomma.
-Scemo vieni qua!
Lo afferrai per i fianchi e lo abbracciai, facendo combaciare il mio petto con la sua schiena.
-Sono congelata – gli dissi.
Ero sempre stata una ragazza freddolosa ma non avrei mai pensato che il mio corpo riuscisse a raggiungere la temperatura di un cubetto di ghiaccio finchè non mi strinsi tra le braccia.
-Io invece sono caldo – ribattè Zayn accoccolandosi ancora di più contro il mio petto.
Era veramente una situazione assurda, vista dall’esterno. Se fossimo state due persone normali, ognuna nel rispettivo corpo, non ci sarebbe stato niente di strano, ma abbracciare il proprio corpo era qualcosa che sconfinava nell’inquietante. E il fatto che lui si accucciolasse, tecnicamente, contro il proprio petto lo era ancora di più. Tuttavia in quel momento sembrava la cosa più naturale del mondo.
Sentii vibrare il cellulare sul comodino.
-Domani esci con me. Niente storie. Spencer.
Cazzo.
Iniziò a vibrare anche l’altro cellulare, lo afferrai e lessi anche questo messaggio.
-Domani usciamo? Perrie.
Cazzo e ancora cazzo.
Ma si erano messe d’accordo?


Buonasera!
Eccomi col nuovo capitolo! :)
Che ne pensate?
Riusciranno a capire come tornare nei propri corpi?
Spencer non è stata di molto aiuto...
Ma qualcuno della band potrebbe esserlo u_U
E cosa succederà il giorno dopo.
Dovranno separarsi,
Evil dovrà andare da sola con Perrie
e Zayn con Spencer.
Ne sentiremo delle belle, credo xD
Mi lasciate una recensioncinainaina per farmi sapere che ne pensate? C:
Mi farebbe davvero piacere!
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Beso :*

 

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Capitolo 11
*** Che giornata del .... ***


-Non ce la posso fare Zayn!
Ero in piedi davanti allo specchio con i palmi delle mani appoggiati ai lati di essi e fissavo per terra.
Mi stavo obbligando a fare dei lenti e profondi respiri. Dai col training autogeno potevo farcela, dovevo solo  calmarmi.
No.
Ok. Non ce la potevo fare. Stavo iperventilando. Mi stava venendo un attacco di panico.
-Ti vuoi calmare? Mi farai venire un infarto! – ridacchiò Zayn.
Questo se la rideva…come cazzo faceva a stare così tranquillo?
Io avrei dovuto passare tutto il pomeriggio da sola con Perrie e lui da solo con Spencer.
E se la mia amica gli avesse rivelato cose imbarazzanti sul mio conto? Non volevo neanche pensarci.
Mi aveva fatto indossare dei jeans e una pesante camicia a quadri rossa con sotto una maglietta bianca.
Stavo benissimo ma non avevo le forze per contemplare lo splendido corpo di Zayn allo specchio, ero troppo agitata.
O la va o la spacca.
Presi le chiavi della macchina, mi infilai gli occhiali da sole ed ero pronta.
Salimmo velocemente in macchina e Zayn non perse tempo per ricordarmi di non fare “cazzate”. Per lui facevo sempre “Cazzate”. Che poi magari era anche vero ma mi dava fastidio che me lo ripetesse sempre, 25 ore su 24.
Come al solito stringevo il volante tra le mani per non fracassargli la testa contro il cruscotto.
- In bocca al lupo! Ci vediamo a casa – mi salutò.
L’avevo lasciata davanti al parco dove Spencer mi aveva detto di trovarci.
Premetti il piede sull’acceleratore e partii con un rombo.
- Vai pianoooooooooo! – sentii la mia voce seguirmi.
Ops.
Seguii le indicazione del navigatore impostato in precedenza da Zayn e in quindici minuti mi ritrovai davanti a casa di Perrie.
Uscii dalla macchina maledicendo a bassa voce Perrie
Maledicendo Zayn. Me stessa. Questa fottuta auto che ci ha messo troppo poco tempo a farmi arrivare qua. Questo fottuto vialetto. Questo fottuto cespuglio. Questo fottuto cane che mi sta correndo incontro. Questi fottuti vestiti che non mi permettono di correre mentre scappo da quel fottuto cane che mi sta inseguendo. Questa fottuta casa che è troppo grande e per fare tutto il giro correndo devi essere un maratoneta. Questo fottuto corpo che evidentemente è un maratoneta perché fa il giro della casa senza problemi. Peccato. Se il cane mi avesse preso e divorato almeno avrei avuto una scusa per non andare all’appuntamento con Perrie.
Dopo aver fatto il giro della casa almeno 5 volte la bionda si affacciò alla porta.
-Amoreeeee! – urlò nella mia direzione.
Amore un cazzo. Feci uno scatto nella direzione opposta, driblai il cane e mi catapultai oltre la porta trascinandomi dietro la ragazza.
Non era iniziata bene. Non sarei mai dovuta uscire di casa. Lo sapevo.
 -Non pensavo fossi così entusiasta di vedermi! – esclamò la bionda.
Infatti, piuttosto avrei preferito amputarmi le gambe.
La guardai. La stavo stringendo tra le braccia perché se non lo avessi fatto l’avrei scaraventata per terra entrando in casa, e non mi sembrava il caso.
Le sorrisi falsamente.
Avevo deciso che avrei usato la tecnica del sorridi e annuisci, sperando di evitare danni irreparabili alla mia persona, o meglio, alla persona di Zayn.
 


 
-Ehi puttana! – mi salutò quella che doveva essere Spencer, giunta a pochi metri da me.
Ma che bel modo di salutarsi…e io che pensavo di essere crudele a dare dei coglioni ai miei amici.
-Ciao troia – la salutai sullo stesso tono, sperando di non sbagliare.
Lei mi guardò sbalordita. Forse non dovevo salutarla così, forse Evil non lo diceva.
Mi rilassai quando scoppiò a ridere.
-E’ la prima volta che mi saluti così! Di solito ti lamenti sempre quando lo faccio.
Feci spallucce.
Avrei usato la tecnica del sorridi e annuisci, sperando di non insospettirla troppo.
-Insomma com’è Zayn? – mi chiese Spencer.
-Un figo della madonna! – gli risposi sorridendo.
Tecnica del sorridi e annuisci buttata nel cesso.
Lei scoppiò a ridere.
La osservai meglio. Aveva lunghi capelli marroni mossi che gli ricadevano sulle spalle e occhi dello stesso colore ed era alta, molto più di Evil, almeno dieci centimetri. Evil era una nana.
-L’avete fatto? – mi chiese maliziosa.
-Si
-E’ bravo?

Ma quante domande fa questa? Un po’ di cazzi suoi?
-Un Dio del sesso – gli risposi con malizia.
-Ed Harry?
E ora cosa c’entrava Harry? Perché mi stava chiedendo di lui?
La guardai interrogativo, in attesa che aggiungesse altro ma non lo fece.
-Harry cosa? – la incitai.
- Con lui niente? Non ti piaceva lui?
Ad Evil piaceva Harry?
-Avevi detto che volevi scopartelo!
Cosa?! Evil aveva davvero detto una cosa simile?
Dovevo aver fatto una faccia sconvolta perché la ragazza mi guardava preoccupata.
Perché diavolo era venuta a letto con me se voleva farsi Harry?
Non mi ricordavo un cazzo di quella sera! Come era finita a letto con me?
Non capivo perché ma mi sentivo strano, sentivo le budella aggrovigliarsi. Mi sentivo uno scarto, una seconda scelta.
Dopotutto non doveva importarmi, c’ero solo andato a letto con Evil. Non stavamo insieme. Lei stava con me solo perché io ero finito chissà come nel suo corpo.
Spencer continuava a parlare senza sosta ma fortunatamente non aspettava una mia risposta, che comunque non sarebbe arrivata, ero troppo immerso nei miei pensieri per riuscire a seguirla.
 
 
Eravamo sdraiati sul letto in camera di Perrie a vedere un film.
Sinceramente non ricordavo nemmeno il titolo. Non lo stavo seguendo, ero troppo occupata a seguire i movimenti della mano della bionda sul mio petto. Avevo paura che potesse violentarmi da un momento all’altro.
-Non trovi che siano davvero carini insieme quei due? – mi chiese all’improvviso.
Lanciai uno sguardo veloce alla televisione e mugugnai un “si”.
E intanto Perrie spostò la mano qualche centimetro più giù. Era furba, se fossi stata un ragazzo non me ne sarei accorto, ma stavo tenendo d’occhio quella mano da quando ero entrato in casa, e quando la vidi scendere ulteriormente un campanello d’allarme mi rimbombò nel cervello.
Guardai per un attimo la tv e imprecai mentalmente.
Cazzo. I due protagonisti stavano scopando come conigli. Ancora cazzo.
Senza che me ne accorgessi mi ritrovai Perrie sopra, a cavalcioni.
Oh porco cazzo.
Si abbassò su di me, mi prese il viso tra le mani e iniziò a baciarmi. Mi stava divorando la faccia.
La bloccai quasi subito afferrandola per le spalle e allontanandola dalla mia faccia.
-Ehm…ho una febbre sorda non vorrei attaccartela sai – mi giustificai.
Annuì velocemente, troppo, tanto che non ero sicura che avesse capito.
Senza esitazione mi sfilò la maglietta e iniziò a slacciarmi i jeans mentre io la guardavo, paralizzata.
Ma che …?!
Mi alzai di scatto e mi misi seduta sul letto accanto a lei, ma la cosa non sembrò toccarla. Gattonò vicino a me con fare seducente, almeno secondo lei, per me inquietante, facendo il verso di un leone in calore.
-Che ne pensi se…- iniziò
Avevo paura di sentire cosa mi avrebbe detto, volevo tagliarmi le orecchie.
-se facessimo come l’ultima volta?
Ecco lo sapevo.
L’ultima volta? Cos’era successo l’ultima volta? No ferma. Non dirmelo!
- Quando mi hai preso e sbattuta contro il muro
Ok, che qualcuno mi passi un coltello!
-Oppure quando mi hai scopata in piedi nella doccia…
Ora!
Un coltello! Un machete! Una fottutissima spada!
- Oppure preferisci sulla lavatrice…
Avrei voluto mettermi le mano sulle orecchie e iniziare ad urlare “Lalalalalalala”.
Ma questi non facevano altro che scopare? Cristo.
E la cosa mi infastidiva. Non sapevo perché ma mi infastidiva dannatamente. Mi disgustava. Mi disgustava che questa cagna avesse messo le sue luride mani addosso a Zayn. Mi veniva la nausea se pensavo ai loro corpi incollati al muro, nella doccia, sulla lavatrice, nel forno o nel frigorifero o quello che diavolo era.
Mi rivestii velocemente e me ne andai liquidandola con un “Devo andare.”
 
 
 
Entrai in casa sbattendo la porta.
Mi tolsi il giacchetto, lo lanciai sul divano e mi diressi in camera.
-Ciao – mi salutò una voce.
Mi voltai e trovai Harry appoggiato allo stipite della porta della sua camera.
- Ciao - ricambiai
-Non sei con Zayn? – mi chiese.
-No, oggi ero uscito, ehm uscita, con un’amica e lui è con Perrie – gli spiegai.
-Non ti infastidisce?
-Cosa?
-Che sia con Perrie.
No, non mi infastidiva che Evil fosse con Perrie, mi infastidiva che fosse cotta di lui.
Feci spallucce.
Lui mi guardava serio e stava in silenzio e io facevo lo stesso. Dopo quello che mi aveva detto Spencer non sapevo come comportarmi con Harry.
-Sai… - iniziò.
Fece un passo verso di me. Allungò una mano e mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Per me saresti l’unica- mi sussurrò vicino all’orecchio.
Una rabbia incontrollata e senza senso si impossessò di me. Erano tutte cazzate. Lui era quello che si scopava una ragazza al giorno e ora avevo scelto Evil come sua vittima. A cose normali non avrei pensato queste cose di uno dei miei migliori amici ma il fatto che ci stesse provando con Evil mi mandava inspiegabilmente il sangue al cervello. Lui non era adatto a lei. Lei non era la ragazza che lui credeva. Nessuno la conosceva, nemmeno Spencer. Io la conoscevo. Io ero adatto a lei, non lui.
Mi stupii da solo per i miei pensieri.
Lo scansai ed entrai nella mia camera sbattendomi la porta alle spalle.
 
 
Avevo guidato come una pazza psicopatica ed ero arrivata a casa a tempo record.
Mi fermai in giardino a fumare una sigaretta.
Che giornata del cazzo.
Evidentemente mi piaceva Zayn più di quanto riuscissi ad ammettere anche con me stessa. O forse era solo uno strano attaccamento derivante dal fatto che mi trovassi nel suo corpo.
Non ci stavo capendo più niente.
Alzai lo sguardo verso la finestra della camera di Zayn e notai la luce accesa. Era già tornato anche lui.
Non avevo voglia di vederlo ma non potevo evitarlo senza dargli spiegazioni e io non avevo intenzione di dargliele. Non avrei nemmeno saputo cosa dirgli.
Spensi la sigaretta nel posacenere e mi avviai in camera.
Mi fermai perché era arrivato un messaggio sul cellulare di Zayn. Lo tirai fuori dalla tasca e lessi il messaggio.
Ma le parole che lessi sul display non mi piacquero per niente.
“Ti voglio. Perrie”
Venni di nuovo invasa da disgusto e nausea e… rabbia.
Entrai in camera e trovai Zayn seduto sul letto con una chitarra in mano.
-Che giornata di merda! – sbottai lanciandogli il suo cellulare accanto, ancora con il messaggio della tizia aperto e mi fiondai in bagno.
-Bella giornata del cazzo – lo sentii confermare mentre chiudevo la porta.
 

 Hola!
Sarò breve perchè devo andare a cena xD
Che ne pensate? :)
Quei due testoni stanno iniziando a capire!
Ed Harry? Sta iniziando a farsi avanti?
Lasciatemi una recensione che mi fa piacere T.T
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Se vi va, date un'occhiata anche a :
I Brutti anatroccoli diventano cigni   (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1558281&i=1 )
Promessa  ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1579435&i=1 )
A presto,
beso :*



 

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Capitolo 12
*** Incontri ravvicinati... ***


Venni svegliata da un borbottio.
-Come mai ha dormito sul divano? – sentii chiedere da una voce che riconobbi come quella di Niall.
-Avrà litigato con la sua bella! – gli rispose la voce del riccio.
Lo disse con un tono per niente dispiaciuto, anzi, troppo allegro per i miei gusti.
Non avevo litigato col mio “bello”. Non avrei potuto, visto che non gli avevo più rivolto parola. Non ci siamo parlati per tutta la sera. Eravamo entrambi irritabili e troppo immersi nei nostri pensieri.
Avevo provato ad addormentarmi e fare finta di niente ma tutte le volte che chiudevo gli occhi le scene di Perrie e Zayn che scopavano mi invadevano la mente, così avevo deciso di scendere in salotto a guardare la televisione per distrarmi ma evidentemente mi ero addormentata sul divano.
-Dj Malik sorgi e brillaaaaa! – urlò Niall prima di lanciarsi sul mio stomaco.
-Irlandese vuoi morire ora o subito? – lo minacciai.
-Ma volemose bbbbene! Tieni
Prima che potessi ribattere qualsiasi cosa mi infilò in bocca un cornetto pieno di crema.
-Pefdonafto – mugugnai con quella delizia in bocca.
-Vado a fare la spesa ti serve qualcosa? Oltre al solito gel per capelli, il solito shampoo e il solito dopobarba, intendo!
-Ehm…mi prendi le gommose alla coca cola? – gli chiesi con occhioni da cucciolo implorante.
Ero una drogata di caramelle gommose alla coca cola, quelle fatte a forma di bottiglietta di coca cola, ed ero in astinenza.
-Ma non dicevi che le caramelle gommose ti gonfiavano solo lo stomaco? – mi chiese con un sopracciglio alzato.
Che palle, quanto è vanitoso Zayn!
-No, le voglio, ho cambiato idea – gli dissi facendo spallucce.
Chi se ne fregava se la pancia del moro si fosse gonfiata come una mongolfiera!
-Ok, io vado, ci vediamo dopo! – mi salutò scompigliandomi i capelli.
-Ciao – ricambiai dolcemente.
-Non mi urli di non scompigliarti i capelli?
Feci spallucce e lo vidi aggrottare le sopracciglia prima di girare i tacchi e andarsene.
Mi alzai dal divano e andai in cucina dove trovai il riccio. Mi bloccai sulla soglia per un istante e lo squadrai dalla testa ai piedi. Indossava solo un paio di boxer. Porca trota quanto era sexy. I capelli scompigliati, gli splendidi occhi verdi ancora assonnati, quegli addominali perfetti, quel culo….
-Ciao Zayn,ti ho preparato il latte – mi disse con un sorriso stampato su quella bella faccia. Da schiaffi aggiungerei.
-Perfetto! – gli risposi, riferendomi però anche al suo culo.
Mi sedetti al tavolo, lasciando che mi viziasse scaldandomi un altro cornetto e portandomi una tazzona di latte. Si scompigliò i capelli e si sedette accanto a me a fare colazione.
-Come mai hai dormito sul divano? – mi chiese.
Io continuai a masticare senza rispondergli, continuavo a guardare il mio latte fumante.
-Avete litigato? – insistette.
Finii il cornetto e poi lo guardai. Con quei ricciolini e quelle labbra rosee sembrava un angioletto, mi rassicurava, sentivo che avrei potuto dirgli tutto. Magari non proprio tutto, o mi avrebbe fatto rinchiudere in un manicomio.
-Penso che…abbia in testa un altro – confessai.
Era vero, Zayn aveva in testa Perrie. La amava, loro stavano insieme, io ero con lui solo perché mi trovavo nel suo corpo, sennò non avrebbe aspettato due secondi a rimandarmi a casa mia. Ero sbucata dal nulla, all’improvviso e loro chissà da quanti anni stavano insieme.
- Chi? – mi chiese improvvisamente attento.
-Ha importanza?
Mi alzai, misi la tazza nel lavandino e uscii in giardino per fumare una sigaretta.
 
 
Mentre salivo le scale per tornare in camera mi tornarono alla mente le espressioni titubanti di Niall. Forse stava iniziando a capire qualcosa, c’erano troppe differenze tra me e Zayn e non ero capace di mascherarle tutte, non sarei mai stata un perfetto Zayn, non potevo simulare tutti i suoi comportamenti, era impossibile, e forse con la storia delle caramelle e del ciuffo gli avevo servito sopra un piatto d’argento degli indizi.
Entrai in camera e trovai Zayn seduto davanti alla scrivania, col portatile aperto davanti. Mi avvicinai per vedere cosa stesse facendo di così interessante da non accorgersi nemmeno che ero entrata in camera. Scriveva porcate a Perrie? In meno di un secondo il sangue mi schizzò al cervello e strinsi i pugni. Mi avvicinai ulteriormente e capii che stava solo leggendo quello che gli scrivevano le fan su twitter, rispondeva ad alcune e ne seguiva altre. Mi sentii quasi in colpa ad aver subito pensate male, quasi e basta però. Rilassai le mani e mi sporsi sopra una sua spalla soffiandogli nei capelli. Evidentemente non se lo aspettava perché sobbalzò e imprecò a bassa voce.
-Mi hai fatto perdere 20 anni di vita Evil! – mi rimproverò portandosi una mano sul cuore per sentire il battito.
-Esagerato! – gli dissi ridendo.
Lo presi, lo sollevai dalla sedia, mi sedetti al suo posto e me lo misi sulle gambe.
-Evil, sono un ragazzo! Dovrei tenerti io sulle gambe, non il contrario! – disse esasperato.
La sua era una fissazione. Sarebbe stato a dir poco ridicolo vedere una ragazza tenere in braccio il ragazzo, anche perché per quanto fosse magro Zayn, mi avrebbe mandato in cancrena le gambe.
-Sono io il ragazzo, quante volte devo ripetertelo! – ribattei.
Sbuffò e poi si arrese per tornare a leggere i commenti. Alcuni molto spinti mi lasciarono alquanto perplessa per non dire scioccata. Uno in particolare sarebbe stato capace di bloccarmi la crescita, seguito da altri assurdi, tipo “siediti sulla mia faccia” oppure “sculacciami ti prego!”. Zayn rimaneva impassibile, sembrava abituato ai commenti fuori luogo, ridacchiava solo ad alcuni.
-Zayn, temo che Niall sospetti qualcosa – buttai lì improvvisamente.
-Perché? – mi chiese lui, senza staccare gli occhi dallo schermo del pc, come se la cosa non lo riguardasse minimamente.
-Perché mi guardava un po’ sospettoso prima – non scesi nei dettagli.
-Non preoccuparti, sarà stata solo una tua impressione – mi rassicurò – ehi leggi qui!
Mi indicò con il dito esile un punto sullo schermo e lessi il commento sopra: “legami e picchiami”.
-Oh mio Dio! – urlai basita, la mia faccia somigliava molto al volto del famoso quadro, L’urlo di Munch.
-E questa non è la cosa più sconvolgente che mi abbiano mai scritto – mi disse ridendo della mia faccia.
-Vuoi dirmi che ti hanno scritto di peggio? – gli chiesi.
-Fidati, non vuoi saperlo!
No infatti, non volevo saperlo.
-Perché non mi fai una foto per ringraziarle del loro sostegno? Sarebbe carino…- gli proposi.
Lui sembrò pensarci qualche istante e poi acconsentì. Afferrò il suo cellulare e me lo puntò contro.
Mi misi in posa, fissavo l’obbiettivo sorridendo e facendo il segno della pace, con le due dita messe a V.
-No, così sembro un coglione – si lamentò
-Intanto fammela e poi guardiamo – gli ordinai, ignorando il suo commento.
Scattò la foto e poi me la fece vedere.
-E’ vero sembri un coglione! – confermai ridendo. Sembrava un bimbo minchia.
-Cambia posa che è meglio.
Ci pensai un attimo. Dovevo immedesimarmi in una sua fan. Come mi sarebbe piaciuta che fosse una foto di Zayn? In che posa mi sarebbe piaciuto vederlo? Con che espressione? Non sapevo come avrebbero voluto vederlo le fan, ma sapevo come avrei voluto vederlo io.
Inclinai leggermente la testa verso il basso e guardai l’obbiettivo con un sorriso che era una via di mezzo tra lo sghembo e il timido. Senza aspettare conferme, Zayn scattò la foto e il flash mi accecò. Guardò la foto e non disse niente, mi passò semplicemente il cellulare per farmela vedere. E ne rimasi incantata.
Il flash aveva messo in evidenza gli occhi color cioccolato, e si riuscivano a vedere perfettamente tutte le pagliuzze dorate intorno alla pupilla, per non parlare poi del sorriso sghembo, che avrebbe fatto svenire tutte le sue fan.
-E’ bellissimo – sussurrai a me stessa. Purtroppo a voce un po’ troppo alta perché alzò immediatamente lo sguardo su di me.
-Come? – mi chiese avvicinandosi di un passo.
-Questa foto, è bellissima – gli risposi guardando le mie scarpe, improvvisamente diventate molto interessanti.
-Quindi sono bellissimo io? – insistette ridendo. Mi stava prendendo in giro?
-Che palle Zayn! Ho detto che la foto è bellissima! Non tu! - gli dissi gesticolando più del dovuto. Mi alzai e mi diressi verso il bagno.
-Mi faccio una doccia – annunciai sbattendomi la porta alle spalle.
Mi spogliai velocemente buttando i vestiti nel cesto destinato ai vestiti da lavare che si trovava sotto il lavandino. Ormai mi spogliavo tranquillamente senza imbarazzo, era come se fosse diventato il mio, di corpo. Aprii il getto della doccia, aspettando qualche secondo che si scaldasse prima di mettermici sotto. Appena del vapore iniziò a salire appannando tutti i vetri mi infilai nell’enorme box. Appoggiai i palmi aperti al muro e lasciai che il forte getto mi massaggiasse le spalle, rilassandomi all’istante. Tutta questa situazione mi aveva messo in tensione più di quanto pensassi. Dover fingere con tutti era sfiancante, solo con Zayn potevo essere davvero me stessa.
I miei pensieri vennero interrotti dal cigolio della porta che si apriva. Non feci in tempo a girarmi per chiedere al ragazzo cosa volesse che senza troppi complimenti Harry si infilò dentro la doccia, con solo un asciugamano legato in vita. Ero completamente paralizzata, era l’ultima cosa che mi sarei aspettata.
-Scusa, la doccia in camera mia fa i capricci, usufruisco un attimo della tua – mi spiegò.
Quando si tolse l’asciugamano dalla vita per gettarlo sul lavandino feci un balzo indietro spalmandomi contro una parete della doccia. Oh mio Dio! Se solo avesse saputo che io non ero Zayn….
Afferrò il bagno schiuma e iniziò ad insaponarsi. I miei occhi erano incatenati al suo copro che si stava lentamente coprendo di schiuma. Fissavo le goccioline che scorrevano dalle sue spalle muscolose, alla sua schiena, al suo cul….sedere…oddio….gli avrei tirato volentieri un morso a quel cu-sedere!
Prese lo shampoo e iniziò ad insaponarsi i capelli sotto il mio sguardo allucinato ed eccitato allo stesso tempo. Non potevo negarlo, ero eccitata. Se fossi stata nel mio corpo probabilmente lo avrei stuprato finchè non mi avesse supplicato di fermarmi.
Improvvisamente si voltò verso di me, e mi ritrovai davanti il suo “coso”. Feci saettare lo sguardo sul suo viso, allarmata.
-Tranquillo, non ti finisco il tuo prezioso shampoo! – mi disse ridendo per poi infilarsi velocemente sotto il getto per sciacquarsi.
Non gli risposi, non ce l’avrei fatta ad articolare una frase che avesse senso e avevo anche un leggero affanno. Speravo ardentemente che non sentisse il cuore che mi martellava nel petto come un martello pneumatico e che non leggesse nei miei occhi le scene vietate ai minori di 18 che mi erano venute in mente.
Senza che me ne rendessi conto mi ritrovai ad allungare una mano e a toccargli la schiena. Non volevo davvero farlo ma…anzi volevo davvero farlo e l’avevo fatto, senza pensare minimamente alle conseguenze ovviamente. Il riccio si voltò e mi guardò con sguardo interrogativo.
-Ci provi? – mi chiese serio.
Ritrassi la mano all’istante in preda al panico, terrorizzata di essere scoperta o di far passare Zayn per quello che non era.
-No ehm…ti toglievo della schiuma… - improvvisai.
Scoppiò a ridere – Stavo scherzando Zayn! Sei la persona più etero che conosca, dopo di me ovviamente!
Feci un respiro di sollievo e cercai di calmare il mio cuore che minacciava di uscirmi dal petto, tanto batteva forte, pensavo mi sarebbe esplosa la cassa toracica.
Quando si fu totalmente ripulito dalla schiuma uscì dalla doccia e si lego alla vita l’asciugamano col quale era arrivato. Ne afferrò un altro preso dalla pila di asciugamani su uno scaffale e iniziò a frizionarsi i capelli.
-Grazie amico – mi disse prima di uscire dal bagno lasciandomi da sola.
Scivolai lentamente verso terra, strusciando con la schiena contro le piastrelle e le mani infilate nei capelli, un gesto di evidente disperazione. Sentii un movimento tra le gambe. Guardai verso il basso e mi scappò un gemito. Malik Junior si era svegliato. Avevo fatto diventare Zayn gay, fantastico! Allungai un braccio e spostai la manopola verso il bollino azzurro.
Una doccia fredda avrebbe placato i miei bollenti spiriti.
Udii la porta della camera chiudersi.
-Vaffanculo Styles – sentii distintamente imprecare Zayn e dopo due secondi entrò nel bagno furibondo, quasi buttando giù la porta.
-Spiegami che cazzo è successo, ora – mi ordinò fulminandomi con lo sguardo.










Dopo i due gnocconi nella doccia e nella vasca...
Hola!
Scusate il ritardo!
Lo so che è un pezzo che non aggiorno ma tra vari impegni
e l'ispirazione carente ci ho messo un po'!
Cioè, non è che non mi riesca più scrivere,
solo che mi sono venute delle idee per scrivere altre ff e
finchè non mettovo queste idee nero su bianco
non riuscivo a continuare quelle che avevo in corso ora xD
Si va beh, sono strana non fateci caso!
Parlando della storia...
Secondo voi Niall ha capito qualcosa?
O aveva ragione Zayn?
E questo Harry incuriosito da un possibile "altro"?
E questo incontro ravvicinato del quarto tipo??
Che sinceramente vorrei avere pure io xD
Se volete aggiungermi su twitter sono : @LoivissaSvitkon
Scrivetemi che leggete la mia ff e vi seguo subito C:
Vorrei ringraziare chi ha recensito precedente :
x_msh
mi55 rizzy
AngelCruelty
strayheart


(in particolare mi55 rizzy perchè recensisce tutto quello che scrivo, love you <3 XD)

Lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate
mi farebbe davvero piacere C:
A presto, beso :*
Ps. Una domanda! Preferireste dei capitoli più lunghi? C:


 

Ahahahahah! Lo adoro X°°°°D

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Capitolo 13
*** Party! ***


Avevo sentito bene vero? Aveva detto che ero bellissimo io, giusto? Non me l’ero immaginato! Anche perché una foto raffigurante una persona presa in prima piano è bellissima perché è bellissimo il soggetto,no? Qualsiasi cosa era bellissima se Zayn Malik ne faceva parte. Si, la modestia era il mio miglior pregio, dopo la bellezza.
Era evidentemente imbarazzata, infatti era scappata in bagno.
Mi sedetti sul letto, col portatile sulle gambe per continuare a leggere i commenti delle fan.
Sentii bussare.
-Avanti – dissi atono.
La testa riccia di Harry fece capolino dalla porta. Gli lanciai solo un’occhiata fugace per poi piantare nuovamente gli occhi nello schermo.
-Uso la doccia di Zayn – annunciò, senza aspettarsi una risposta.
Annuii senza fare nemmeno troppo caso a quello che mi aveva detto. Per quel che mi riguardava poteva anche avermi detto che andava ad accarezzare istrici o a tagliare le unghie agli ippopotami o a pettinarsi i peli delle ascelle.
Senza considerarmi ulteriormente entrò in bagno.
Tornai alle mie adorate fan. Questa vorrebbe fare sesso con me. Questa vorrebbe presentarmi a sua nonna. Questa vorrebbe narcotizzarmi e rapirmi. Questa vorrebbe vivere con me per sempre felice e contenta. Questa mi chiedeva che shampoo usavo. Tò, questa insultava Perrie, diceva che era una troia e che io meritavo di meglio. Lei ad esempio?
Chissà cosa avrebbero pensato di Evil, magari lei sarebbe piaciuta alle fan, era una ragazza normale, non era famosa.
Evil.
Già.
Evil.
Evil? Dov’era?
Cazzo! Era in quel maledetto bagno! E io avevo lasciato che Harry ci entrasse per fare una doccia! Che cazzo avevo per la testa?
Mi alzai di scatto e mi lanciai giù dal letto, tuttavia non feci in tempo ad afferrare la maniglia della porta che questa si abbassò e ne uscì Harry, solo con un asciugamano legato in vita e un altro asciugamano in testa, per frazionarsi i capelli.
Mi squadrò dalla testa ai piedi e mi sorrise malizioso mentre si avvicinava a me, con fare seducente.
- Il tuo ragazzo è gay, forse dovresti stare con qualcuno di più virile…tipo me! – si propose facendo un occhiolino.
 Allungò una mano per spostarmi i capelli dietro un orecchio e mi accarezzò una guancia.
Come osava toccare così Evil? Lei stava con me.
Gli scansai la mano con un gesto brusco e lo fulminai con lo sguardo.
-Pensaci! – mi disse prima di uscire dalla camera e chiudersi la porta alle spalle.
-Fanculo Styles! – urlai quando ormai non poteva più sentirmi.
Se osava riavvicinarsi ad Evil gli avrei rotto una mano.
E che significava che IO ero gay? Cosa diavolo aveva combinato quella disgraziata?
Aprii la porta con un calcio come una furia e trovai Evil, quindi me stesso, seduto nel box doccia, con le mani nei capelli, completamente sconvolto.
-Spiegami che cazzo è successo, ora – le ordinai fulminandola con lo sguardo.
 
 
-Non è come credi! – alzai le mani in segno di resa prima che mi attaccasse come un bufalo inferocito. Potevo sentire la rabbia nel suo sguardo squarciarmi a metà e penetrarmi fin dentro le viscere.
-Posso spiegare! – aggiunsi sperando di calmarlo.
Non funzionò. Mi sembarva di essere in uno di quei film quando uno dei due viene sgamato a tradire.
-Ah si? Allora puoi spiegarmi perché Harry mi ha appena dato del gay? – mi ringhiò contro.
-Ma a me ha detto che sei il ragazzo più etero che conosca! – mormorai con un filo di voce.
-Non è quello che ha detto a me!
Ma perché si arrabbiava tanto? Nemmeno gli avessero nascosto il gel per capelli.
-Io gay? Perrie non si è mai lamentata, l’ho sempre soddisfatta pienamente! – sbottò.
Alzai di scatto lo sguardo piantandolo nel suo. Sembrò essersi pentito di quello che aveva detto subito dopo che il nome della sua ragazza gli era uscito di bocca. Spostò lo sguardo sulle piastrelle, incapace di reggere il mio, ora carico di rabbia. Ero sicura che potesse ancora percepire il mio sguardo perforargli il cervello, nel tentativo di capire cosa passasse nella sua testa del cavolo. Non sapevo se ignorare la sua affermazione o fargli ingoiare il barattolo del gel per poi farglielo uscire dal culo.
Mi alzai dalla posizione rannicchiata in cui mi trovavo e mi misi un asciugamano intorno alla vita, tutto senza distogliere lo sguardo dalla sua testa abbassata.
-Gli ho solo toccato una spalla – dissi in tono neutro.
Lo vidi fare un sospiro di sollievo.
Gli diedi le spalle e uscii dal bagno, tirandogli una leggera spallata. Se avessi usato tutta la forza di Zayn probabilmente sarebbe finito per terra e si sarebbe spaccato la testa. Ipotesi allettante se Zayn si fosse trovato nel suo corpo invece che nel mio.
Mi infilai un paio di boxer, dei calzoni della tua e una felpa.
- Evil mi dispiace…non volevo dire… - iniziò Zayn titubante.
-Volevi dire esattamente quello invece Zayn! – sbottai.
Stringevo i pugni per evitare di andare da lui e strangolarlo. Lo sapevo che lui era di Perrie, lo sapevo che lui era suo e la cosa mi faceva incazzare come non mai.
Stava per riaprire la bocca per dire qualcosa ma lo fermai.
-Non c’è bisogno che aggiungi altro Zayn! Non me ne frega niente di quello che fate o avete fatto! Ah no scusa…non puoi scopartela ora, ma che peccato! – urlai per niente dispiaciuta.
Sembravo in piena crisi isterica .
-Ti dispiace? – lo provocai.
-Ma che cazzo dici Evil?- Sbottò a sua volta.
-Non me ne frega niente! Puoi scoparti Perrie quante volte vuoi! Come vuoi!
-Ehm…Zayn? – si intromise una voce alle nostre spalle.
-Che c’è? – ringhiò Zayn voltandosi di scatto verso la porta.
C’era un Niall intimorito che ci guardava ad occhi sbarrati. Poverino, era capitato nel momento sbagliato.
-Dimmi Niall – intervenni cambiando tono dopo aver lanciato un’occhiataccia a Zayn.
Niall boccheggiava senza dire una parola.
-Si? – lo incitai, facendo un passo verso di lui.
- Evil si scopa Perrie? – chiese incredulo facendo saettare lo sguardo da me a Zayn e viceversa.
Oh ma che diamine. Fanculo anche a Niall.
Sorpassai il biondo ed uscii a passo svelto dalla camera, sbattendomi la porta alle spalle.
 
 
 
 
 
Stavo fumando come una ciminiera. Era la quinta sigaretta in un’ora. Sembravo mia zia Genoveffa, povera donna, brutta come la fame, senza uno straccio di vita sociale, passava le giornate in poltrona a guardare la televisione e fumare come un turco.
Che poi perché si diceva “fumare come un turco”? I turchi fumavano così tanto? Chi aveva inventato questo modo di dire non aveva conosciuto mia zia evidentemente, sennò si direbbe, “fumare come Genoveffa”.
-Hey… - sentii dire alle mie spalle.
Non c’era bisogno che mi voltassi per riconoscere la mia voce.
Gli feci un gesto con la mano senza voltarmi, continuando a fissare quella nuvola che aveva tanto la forma del grosso culo di mia zia Genoveffa.
-Ti ho portato le tue caramelle… - disse sedendosi sul prato accanto a me e porgendomi un pacchetto.
-Grazie – sussurrai mentre prendevo il sacchetto che mi porgeva.
-Senti…mi dispiace – iniziò incerto – dobbiamo darci una calmata, non facciamo altro che litigare e io non voglio litigare con te.
Sospirai, buttando fuori del fumo e spensi la sigaretta nel posacenere.
-Nemmeno io voglio litigare con te, Zayn – confessai voltandomi verso di lui.
-Amici come prima? – chiese allungando il mignolino.
-Amici come prima – confermai intrecciando il mio mignolo al suo.
-Vieni qua scema
Mi si avvicinò e mi strinse forte tra le braccia. Sembrava una formica che abbracciava un dito e ridacchiai a quell’immagine.
-Sei piccola – gli dissi ridendo.
-No tu sei piccola! – ribattè prontamente.
Allungai le braccia e lo strinsi a me.
-Voglio tornare nel mio corpo – sussurrai a bassa voce.
-Anch’io…
Speravo che non lo avesse detto perché voleva liberarsi di me ma solo perché voleva solo tornare nel suo corpo.
-Prometto che scopriremo presto come fare – aggiunse nel tentativo di rassicurarmi.
-Raaaaagaaaaaazziiiiiiiiii! – l’urlo di Louis ci fece sobbalzare e ci staccammo di scatto.
Ci voltammo verso l’origine della voce e trovammo il castano che si sbracciava da una finestra nel tentativo di attirare la nostra attenzione.
-Ragazzi, stasera mega party in piscina!Ci ubriachiamo alla grandeeee! – urlò esaltatissimo.
-Siiiiiiiiiiiiii un party! – gli feci eco saltellando sul posto.
Se c’era una cosa che adoravo fare era andare alle feste e scatenarmi, mi faceva dimenticare tutto il resto. Ovviamente mi sarei dovuta ridimensionare visto che mi trovavo nel corpo di Zayn. Lo trascinai per un braccio in casa e lo condussi in camera. Dovevamo prepararci!
 
 
 
 
 
-Tu, così nuda non vai da nessuna parte, è chiaro? – mi ringhiò contro Zayn indicando il proprio riflesso nello specchio. Gli avevo fatto indossero un vestitino nero, piuttosto aderente.
-Nuda? Ma mettiti gli occhiali! – ribattei.
-Questo vestito è troppo corto, mi metto dei jeans- sibilò per poi dirigersi verso l’armadio.
Lo bloccai mettendogli un braccio intorno alla vita.
-Vai benissimo così fidati! – lo rassicurai mentre lo trascinavo verso la porta della camera.
Avevo passato le ultime due ore a tenerlo fermo mentre lo truccavo e lo vestivo. Quel rossetto era troppo rosso, quell’ombretto troppo scuro, quel vestito troppo corto, quei tacchi troppo alti e lui aveva una lista della spesa di lamentele troppo lunga! Si lamentava più lui di un padre apprensivo, neanche lo avessi fatto vestire da zoccola e buttato in mezzo alla strada a lavorare.
Sbuffai prima di spingerlo di forza fuori dalla stanza. Su quei tacchi camminava come un t-rex e teneva le braccia per aria per bilanciarsi. Lo presi in braccio per scendere le scale altrimenti ci avremmo messo degli anni, Niall avrebbe avuto dei nipoti quando fossimo arrivati in fondo. Quando finalmente raggiungemmo l’ingresso lo misi giù e un fischio di apprezzamento ci accolse. Proveniva da Harry, verso di me ovviamente, cioè non verso di me nel corpo di Zayn, verso il mio corpo e basta. Mentre io gongolavo per l’apprezzamento rivolto alla mia persona, Zayn fece una smorfia e gli alzò il medio ed Harry scoppiò a ridere.
Evitai qualsiasi commento per non generare una nuova lite e spinsi questo ingrato in macchina, seguita da Louis e Liam. Niall sarebbe andato in macchina con Harry.
 
 
 
-Non allontanarti mai da me! – mi ordinò Zayn guardandomi in cagnesco prima di precedermi dentro la casa.
-Perché? – gli chiesi alzando un sopracciglio.
-Perché si! – mi sibilò.
-“Perché si” lo dicono gli imbecilli! – mi ripeteva sempre mio padre.
Zayn mi fulminò con lo sguardo quindi decisi di cucirmi la bocca e limitarmi ad annuire e sbuffare. Era più isterico di una donna mestruata.
Quando varcammo la soglia venimmo investiti dalla musica assordante e dall’odore di alcol che mi seccò la bocca. Presi Zayn per mano e attraversammo il mare di persone che ballava per raggiungere la zona buffet, anche se non mi ci dirigevo per mangiare, quanto piuttosto per bere.
Ovviamente all’enorme tavolo ricoperto di pietanze e bevande trovammo Niall che si stava abbuffando come un facocero affamato che ci salutò biascicando qualcosa a bocca piena deliziandoci con la panoramica della sua bocca piena di cibo masticato. Una smorfia di disgusto si dipinse sul volto mio e di Zayn e l’irlandese ci guardo con aria interrogativa ma gli feci un cenno con la mano di lasciar perdere e di tornare ad ingurgitare cibo.
-Ecco qua per voi!- urlò Lou sbucando dal nulla con dei bicchieri in mano. Il bicchiere che mi porse era azzurro, quello di Zayn era di un colore arancio tendente al rosato.
-Cos’è? – mi azzardai a chiedere guardando scettica il contenuto del bicchiere.
- Bevi, non fare domande! – si impose il castano.
Feci come mi aveva ordinato. E lo feci anche con molti altri bicchieri.
 
 
 
E meno male che gli avevo detto di non lasciarmi solo! C’era cascata in quel cesso? Accidenti a lei! Prima mi aveva fatto venire a questa maledetta festa nudo, in pratica, e poi mi lasciava solo in mezzo ad un branco di lupi arrapati. Se mi fossi trovato nel mio corpo non ci sarebbero stati problemi ma nel suo potevo fare ben poco, aveva la forza di una formica spastica.
-Ehi bambolina, sei sola? – mi chiese l’ennesimo morto di figa.
-No sto con Malik – risposi secco.
Era già il sesto ragazzo che mi si avvicinava e che respingevo in questo modo. A sentire il mio nome tutti i ragazzi si erano fatti da parte.
-Ti va di ballare, bellezza?
-Sto con Malik!

Ed eravamo a sette.
 Ma Evil davvero non capiva o lo faceva apposta? Era impossibile che non sapesse quanto fosse bella. Mi aveva affascinato sin dal primo momento.
Mi passò Liam davanti, sorreggendo un vassoio pieno di cibo, probabilmente per quella fogna alias Niall. Scesi barcollando dalla sedia e cercando di non rompermi una caviglia – maledetti trampoli, trappole mortali- raggiunsi Liam e attirai la sua attenzione afferrandolo per un braccio.
-Hei – mi disse sorridendomi.
-Hai visto Zayn? – gli chiesi un po’ troppo bruscamente.
Scosse la testa sconsolato facendo intendere che non lo sapeva.
Gli lasciai il braccio e tornai a sedermi sul divanetto sul quale mi aveva abbandonato. Che andassi a cercarla era fuori discussione. Chissà in quanti ragazzi arrapati sarei potuto incappare.
-Hei splendore ti va di ballare? – mi sentii chiedere da una voce maschile.
Ecco appunto, già venivano da me stando fermo, figuriamoci facendo il giro della casa.
-No grazie, sono con Malik- gli risposi distrattamente senza nemmeno guardarlo in faccia.
- Con Malik? – mi chiese con un tono divertito che mi spinse a guardarlo in faccia – quel Malik?
Seguì con lo sguardo la linea immaginaria che partiva dal suo dito e scorsi il mio ciuffo tra la folla di ragazzi che ballavano. E oh mio Dio.
Oh. Mio. Dio.
C’era Evil che ballava vistosamente ubriaca strusciandosi a dei ragazzi. Col mio copro ovviamente. Che atroce figure di merda. Mi avrebbero preso in giro per l’eternità!
Scattai giù dal divano, dentro la calca lasciando il ragazzo a sghignazzare da solo e mi diressi come una furia verso Evil. Mi fermai davanti a lei boccheggiando. Era riuscito a mettere le braccia intorno al collo di un ragazzo e ci si stava strusciando contro. Quest’ultimo si guardava intorno sconcertato e terrorizzato allo stesso tempo.
Non avrei mai più rivisto la luce del sole. Avrei mollato la band e mi sarei segregato in casa per la vergogna.
Mi lanciai addosso ad Evil, strappandola da quell’assurdo ballo, l’ afferrai per una mano e la trascinai in giardino. Lei si lasciava trascinare ridacchiando. Era partita. Quando fummo abbastanza lontani dal chiasso e da occhi e orecchie indiscrete le lasciai il braccio e la fulminai con un’occhiata.
- Un’altra me! Che figata! –esordì dopo avermi studiato per bene.
Si, era decisa partita.
-Non dire minchiate, sono Zayn! E sono incazzato nero! – sbottai.
-Zayn? E chi è Zayn? – mi chiese candidamente.
Terra chiama Evil. Terra chiama Evil. Rispondete passo!
-Ma quanto hai bevuto? – le chiesi esasperato passandomi una mano sulla faccia.
Lei non mi rispose, si limitò a scrollare le spalle e a sorridermi innocentemente.
Dovevo assolutamente riportarla a casa prima che facesse qualche altra cazzata.
-Ok, stai ferma qua che dico a Liam che noi torniamo a casa – le ordinai – stai ferma e non muoverti per nessun motivo!
Lei annuii allegramente. Sembrava aver capito.
Mi tolsi le scarpe e le lasciai per terra accanto a lei, almeno sarei riuscito a muovermi più velocemente. Girai sui tacchi ma dopo un paio di passi mi voltai di nuovo per controllare che non si fosse effettivamente mossa.
Come avevo detto, sembrava aver capito! Sembrava e basta perché non era più nel posto in cui l’avevo lasciata. Dove cazzo era finita quella cretina!?
 

 
 

 

 
 
 
Askarrambad!
Hola bellissime!
Come state? Tutto bene? Ottimo! (parlo da sola, mi fa piacere xD)
Ringrazio le meraviglie che hanno recensito il capitolo precedente, mi avete fatto venire voglia di continuare subito! e quindi eccomi qui…
Che mi dite di questo capitolo?
Questi due litigano poi fanno pace,poi si scannano ancora e rifanno pace, ecc
Zayn sta diventando più isterico di una checca isterica! xD
Non ho niente contro le checche isteriche, io amo le checche isteriche!
Evil si è rotta di sentirsi sempre nominare Perrie, giustamente.
Zayn è così rimbambito da lasciar usare la doccia ad Harry senza problemi…poi non può rimproverare Evil, povera cristiana, non può farci niente, è già tanto se non ha tentato di stuprarlo nel box doccia a mio parere!
La nostra carissima protagonista alla festa si ubriaca e flirta con dei ragazzi- maschi- in mezzo alla pista.
In pratica mi sono auto-commentata il capitolo ma va bene così AHAHAHAH
Vi preannuncio che Evil, che ora è sparita, nel prossimo capitolo farà del macello, involontariamente, ma lo farà! :D
Via, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione che mi farebbe davvero piacere!
Come sempre vi lascio il mio Twitter: @LoivissaSvitkon
E vi lascio il link della nuova ff che sto scrivendo con mia sorella, “Patto col Diavolo” :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1659449&i=1
 
E di “I brutti anatroccoli diventano cigni” :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1558281&i=1
 
A presto,
Beso :*

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Capitolo 14
*** Come un uragano ***





*Lo specifico perchè non si sa mai. Le parti scritte in corsivo sono quelle dal punto di vista diZayn*







Dove cazzo era finita quella cretina!?
 
Dove era finita quella bellissima stella cadente? Eppure ero sicura di averla vista cadere qua, da qualche parte. La volevo assolutamente, l’avrei portata a casa, l’avrei appesa al soffitto in camera e mi avrebbe tenuto compagnia tutte le notti!
Mi appoggiai con la schiena alla staccionata e mi guardai intorno per trovarla. Stava diventando difficile camminare, barcollavo come un’ubriaca. Lasciai scorrere il mio sguardo per tutto il giardino finchè non mi soffermai su un nido di rondini che si librava in aria. Lo trovai alquanto strano ma….tutto era possibile! Solo quando questo nido uscì dalla penombra mi accorsi che si trattava di Harry.
Mi drizzai ritta in piedi cercando di assumere un contegno regale. Mi aggiustai il vestito con una mano e…ma non avevo un vestito! Ero andata ad una festa in jeans e maglietta? Se mi avesse visto Spencer mi avrebbe impalata senza troppi complimenti. Va beh…voleva dire che avrei usato il mio indiscutibile fascino e la mia prorompente simpatia per conquistarlo e farlo mio! Che ci voleva?
-Ciao Harry! – lo salutai con un po’ troppa eccitazione. Si decisamente troppa, così avrebbe capito subito che ero interessata a lui.
-Ciao Harry… - riprovai con voce suadente che speravo risultasse alquanto sexy.
Il riccio ricambiò ridendo.
-Che ci fai qui? – gli chiesi cercando di mascherare il nervosismo che mi attanagliava.
-Avevo bisogno di un po’ d’aria, per pensare – mi regalò un altro sorriso.
Rimasi paralizzata con la bocca aperta a fissarlo come un pesce lesso, di sicuro mi avrebbe preso per cretina ma era più forte di me, quando lo vedevo perdevo la ragione.
-Tu invece? – indagò posando lo sguardo prima su di me e poi verso il cielo.
- Io…ecco…- dovevo dirgli qualcosa di intelligente, si, l’avrei conquistato con il mio acume! Qualcosa di intelligente… - mi avevano detto che facevano gare clandestine tra lumache qua fuori! – Si, brava!
Mi guardò per un attimo allibito per poi scoppiare a ridere.
-Hai bevuto per caso?– mi chiese tra le risate.
- Qualche bicchiere forse– risposi sinceramente, facendo spallucce.
Annuì e torno a fissare il cielo. Oh, ma cosa aveva il cielo di più interessante di me da essere fissato così intensamente? Suvvia!
-Sei da solo?– Qualsiasi cavolata era utile per rompere il silenzio e farlo parlare con me.
Riportò lo sguardo su di me e mi guardò interrogativo.
-Nessuna ragazza?-mi spiegai meglio.
Ma ci voleva così tanto a capire questa domanda elementare? Sei da solo? Risposte possibili due, si o no. Sembrava gli avessi chiesto di parlarmi della nomostatica di Kelsen!
-No…quella che voglio è venuta con un altro– ammise col sorriso sulle labbra.
Sorrideva, si, ma era un sorriso un po’ strano, non era spontaneo, era un sorriso forzato, forse triste.
Chi era l’emerita cretina che veniva alla festa con un altro? Chi era quella cretina che preferiva qualcun altro ad Harry? Sicuramente una cretina, non c’era altro aggettivo per definirla! Perché cretina era un aggettivo, no? Va bè, a chi importava se era un aggettivo o meno, sempre cretina rimaneva.
Cioè… Chi non avrebbe voluto specchiarsi in quei pozzi smeraldini? Chi non avrebbe voluto infilare le mani in quei ricci che sembravano tanto morbidi?
Senza accorgermene avevo annullato i pochi passi che ci separavo e mi ero ritrovata di fronte a lui. Strano, mi sembrava fosse più alto e invece i nostri occhi erano sullo stesso livello, come se fossimo alti uguali.
Chi non avrebbe voluto baciare quelle rosee labbra che sembravano invitarti a farlo? Guardai le sue labbra carnose, poi i suoi occhi e di nuovo le sue labbra.
Sembrava che entrambi stessimo trattenendo il respiro. Mi guardava impassibile, senza muovere un muscolo.
Posseduta da chissà quale coraggio infilai una mano nei suoi ricci e appoggiai le mie labbra sulle sue. Erano morbide esattamente come sembravano.
Il nostro contatto durò un attimo perché le grandi mani di Harry si appoggiarono sul mio petto e mi spinserò indietro, facendomi cadere a terra di culo.
-Zayn ma sei impazzito? – urlò Harry prima di passarsi una manica della camicia sulla bocca come a pulirsi. Una smorfia di disgusto dipinta sul suo bel volto.
-Zayn? E ora chi è questo Zayn?– gli chiesi grattandomi la testa. Forse non ero l’unica ad essere ubriaca, il riccio aveva le allucinazioni, magari aveva sniffato funghi. Ah no, i funghi non si potevano sniffare…ma magari triturati per bene si!
-Zayn, mi prendi per il culo?- mi chiese infastidito e allibito al contempo.
-Smettila di chiamarmi Zayn!
-E come devo chiamarti? Coglione ubriaco?– mi chiese evidentemente scocciato dopo aver incrociato le braccia al petto.
-Io sono Evil!– gli urlai.
Le braccia che prima erano strette al petto gli ricaddero morbide lungo i fianchi, gli occhi spalancati per lo stupore e la bocca aperta a formare una “O”.
Ma che aveva da stupirsi tanto? Era un nome così insolito? Neanche gli avessi detto che mi chiamavo Ermenegilda!
 
 
 
Sentii due voci provenire dalla mia destra, una la riconobbi come la mia.
Avanzai lentamente cercando di fare meno rumore possibile per non farmi sentire. Avanzai ancora di alcuni passi e quando fui abbastanza vicino mi nascosi dietro ad un cespuglio, sperando di non essere visto. Mi sentivo tanto un agente segreto. Mi immaginavo vestito con uno smoking elegante, davanti ad una splendida ragazza e presentarmi come Malik, Zayn Malik.
Scacciai quegli stupidi pensieri dalla mente e mi sporsi oltre la pianta. Riuscii a scorgere Harry, a pochi passi  da Evil.
Che diavolo ci facevano insieme? Avevo un brutto presentimento. e oltretutto non riuscivo a capire un tubo di quello che si stavano dicendo, erano troppo lontani. E mi dava fastidio che lei parlasse con il riccio anche se quest’ultimo era convinto di stare parlando con me. Non volevo che lei gli si avvicinasse e ora si stava avvicinando lentamente a lui. Erano troppo vicini. Che bisogno c’era di starsene così appiccicati?! Ero indeciso: dovevo restarmene qua buono buono a spiarli o prendere Evil e trascinarla via? Optai per la prima, magari non sarebbe successo niente, ero io troppo paranoico.
Per un secondo la visuale mi venne nascosta dai capelli rosa che mi erano ricaduti sul viso. Per non perdermi la scena me li riportai indietro con un gesto veloce della mano.
E sbiancai.
Evil stava baciando Harry.
Con il mio corpo.
Con le mie labbra.
Porca puttana!
Potevo quasi sentire il sangue ribollirmi nelle vene. E ora cosa avrebbe pensato Harry?Che ero diventato gay? Non sapevo se essere più preoccupato per la nostra copertura o più incazzato con quella scema per aver baciato il riccio.
Vidi il mio amico allontanare bruscamente Evil fino a farla cadere per terra.
-Zayn ma sei impazzito?
Era parecchio incazzato. Anche se non riuscivo a vederlo bene in volto potevo capirlo dal tono della voce.
-Zayn? E ora chi è questo Zayn?
Oh Cristo.
-Zayn, mi prendi per il culo?
Porca miseria.
-Smettila di chiamarmi Zayn!
-E come devo chiamarti? Coglione ubriaco?
Speravo ardentemente che dicesse qualcosa di intelligente. Che gli dicesse che stava scherzando. Pregavo qualcuno lassù affinché ci salvasse da questa situazione alquanto tragica al momento. Ma si, avrebbe sicuramente detto qualcosa di sensato, non era così scema alla fine.
-Io sono Evil!urlò invece quella.
Come non detto. Chi fa da sé, fa per tre. Dovevo assolutamente fare qualcosa.
Senza pensarci ulteriormente scattai verso di loro e e mi lanciai su Evil, tappandole  la bocca con una mano. Lo sguardo allibito del riccio schizzava velocemente da me a lei.
-Zayn è ubriaco non sa quello che dice! – la giustificai gesticolando animatamente con la mano libera e con un sorriso forzato stampato in faccia.
Questo continuava a guardarmi come se gli avessi detto che Gigi D’Alessio sarebbe a breve diventato il sesto componente dei One Direction e che la nostra prossima cover sarebbe stata “Domeniche d’Agosto”.
-Vero tesoro? – fulminai Evil sperando che capisse che doveva reggermi il gioco.
Le tolsi la mano da davanti alla bocca per permetterle di parlare.
-Io cercavo solo una stella – rispose scrollando le spalle.
Ci voltammo entrambi verso di lei con un sopracciglio alzato e un’espressione interrogativa sul volto.
Che cavolo c’entravano adesso le stelle?!
-Lo porto a casa! – annunciai.
Senza attendere eventuali repliche del riccio presi l’alcolizzata per un braccio per farla alzare e misi lo stesso braccio intorno alle mie spalle e con non poche difficoltà ci trascinai fino alla macchina per poi guidare fino a casa.
 
 
Farle salire le scale era stata un’impresa ardua quanto farla salire in macchina. Quando finalmente ci trovammo in camera la lasciai accasciare sul letto.
Questa impresa poteva benissimo essere aggiunta ad una delle fatiche di Ercole, stavo sudando. Mi legai i capelli sbuffando e scesi in cucina a prendermi un bicchier d’acqua. Mi sedetti per qualche minuto su una sedia esausto. Mi sembrava di essere un baby sitter. Evil mi stava causando più guai che altro…tuttavia non l’avrei scambiata per niente al mondo. Vista da un punto di vista esterno, obbiettivo, tutte le cose successe stasera erano state a dir poco comiche. Scoppiai a ridere da solo come un coglione e la femminile risata cristallina risuonò per tutto il piano terra. Era stato divertente. Lei era divertente. Da quando l’avevo incontrata la mia vita aveva preso tutta un’altra piega, mi divertivo anche se finivamo sempre nei guai. Aveva reso la mia vita un’avventura, non sapevi mai cosa aspettarti con lei, ed era proprio questo il bello.
Mi alzai dalla sedia e riempii d’acqua un altro bicchiere per Evil. Salii le scale lentamente, godendomi il silenzio della casa, una volta tanto. Entrai in camera e ci mancò poco che il bicchiere mi cadesse di mano.
Evil si stava slinguando lo specchio.
 
 
Mi sollevai dal letto sulla quale la mia sosia mi aveva abbandonata. Era un po’ isterica e parlava un sacco. Per tutto il tragitto in macchina non aveva fatto altro che borbottare e mugugnare da sola e ogni tanto mi fulminava e mi diceva “Cosa hai da dire a tua discolpa?! Eh?!”. Era pazza.
Però era stata gentile, mi aveva aiutato senza lamentarsi. Magari aveva finito la dose giornaliere di lamentale, le aveva terminate in macchina.
Mi scappava la pipì. Mi alzai del tutto e ancora barcollando mi diressi in quello che speravo fosse il bagno. Aprii la porta e mi fermai di colpo. Mi trovai davanti un ragazzo bellissimo. Aveva i capelli corvini un po’ spettinati e gli occhi color cioccolato. E mi guardava.
Tralasciai il dettaglio che si trovasse dentro il bagno e gli sorrisi.
Inaspettatamente ricambiò il mio sorriso. Il cuore saltò dei battiti e poi prese a martellarmi nel petto. Quando sorrideva era ancora più bello, sembrava risplendere.
Non potevo lasciarmi sfuggire questa occasione, feci la trasgressiva e ammiccai. Ancora una volta ricambiò con un occhiolino. Si! Ero sicura di averlo visto! Bene, questo ragazzo ci stava. Feci un passo avanti e lo fece anche lui.
-Posso baciarti? – gli chiesi sfacciatamente.
Non sentii la mia voce, totalmente coperta dalla sua profonda che mi chiese la stessa cosa nello stesso momento. Mi misi a ridere e lui fece lo stesse.
Senza attendere oltre mi sporsi e lo baciai.
 
 
-Eviiiiiiiiiiiil! Che cazzo stai facendo? – urlai.
Per l’ennesima volta, in quella serata, la afferrai per un braccio e la trascinai via dal bagno.
Mi guardò un po’ scombussolata e poi si guardò intorno prima di rispondere.
-L’hai visto il bono in bagno? Lasciami tornare da lui! – si lamentò.
Bono in bagno? Chi c’era in bagno? L’unico bono che vedevo qua ero io, modestamente.
-Ma che stai dicendo?
Mi afferrò per una mano e mi trascinò in bagno per poi indicarmi lo specchio.
-Guardalo! – mi ordinò.
Mi sporsi da dietro le sue spalle e vidi solo me stesso. Ah. Ora avevo capito. Evil quando beveva diventava completamente una ritardata celebrolesa.
-Evil quello è uno specchio – gli spiegai cercando di mantenere un tono di voce tranquillo mentre la trascinavo verso l’armadio per farla spogliare.
-Uno specchio? E allora perché c’era quel ragazzo bellissimo che mi guardava? – mi chiese scocciata.
Aveva anche il coraggio di usare un tono scocciato questa quando l’unico infastidito qua dovevo essere io.
- Sveglia Evil, sono io quello. Sei nel mio corpo ricordi? E io sono nel tuo – continuai con tono pacato.
-Non sei una mia sosia allora… - si grattò il mento confusa.
-No, non lo sono, guarda.
Gli indicai lo specchio appeso dentro l’anta dell’armadio nel quale ora eravamo riflessi entrambi.
-Ricordi? – le chiesi.
Scrutò per un minuto buono lo specchio e poi guardò me.
-Quindi “questo” – disse indicando il mio corpo- sei tu?
Fece un passo avanti verso di me e io ne feci uno indietro.
L’atmosfera era cambiata improvvisamente.
-S-si – deglutii a fatica prima di rispondere.
Zayn Malik che balbettava? Che stregoneria era mai questa?
Fece un altro passo avanti e io un altro indietro. Mi sovrastava, Evil era davvero una nana. E porca miseria, se mi era permesso dirlo, facevo la mia porca figura! Mi sarei stuprato da solo se avessi potuto. Ero bello e sexy da fare schifo! Potevo capire un minimo l’effetto che facevo alle ragazze.
-E stiamo insieme? – altro passo avanti.
-E’ una storia complicata – altro passo indietro.
-Capisco..
Mi guardò negli occhi per un periodo di tempo che mi sembrò interminabile. Non riuscivo a leggere la sua espressione, era completamente assorta nei miei occhi.
Mi prese il volto tra le mani senza staccare gli occhi dai miei.
-Allora, forse, posso fare questo – soffiò.
Prima che potessi chiedergli, o anche solo capire, cosa intendesse, premette le sue labbra sulle mie.
 
 
 
 





*Questo potrebbe essere Harry disgustato dal bacio*



*Un possibile Zayn ubriaco AHAHAHAHAHAH*








 
 
Askarrambda!
MUAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAH!
Porca miseria quanto mi sono divertita a scrivere questo capitolo!
Magari ne è venuta fuori una merda, ma io mi sono divertita! Ahahahahah
Evil! Evil combina guai! *immaginatela contata come la sigla di Pollon*
Evil è stata un uragano in questo capitolo.
Ne ha combinate davvero di tutti i colori, come avevo già preannunciato nel capitolo precedente.
Che ne dite del bacio con Harry?
E dello slinguamento con lo specchio? Ahahahaha
E del bacio finale a Zayn?
Ora che ci penso, è una baciomane la nostra Evil! °L°
Se fossi in Zayn mi sarei sparata.
Quel ragazzo è un martire!
Facciamo un minuto di silenzio per i neuroni perduti di Evil.
E un altro per la dignità e la reputazione perdute di Zayn. AHAHAHAHA
Vi aspettavate tutto questo macello?
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, se vi va C:
Come sempre vi lascio Twitter: @LoivissaSvitkon
E Ask: MidnightChaos
A presto,
Beso :*
 

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Capitolo 15
*** Menzogne e lanterne ***


La testa mi stava scoppiando. Sembrava che mi stessero trapanando il cervello, che avessero azionato un martello pneumatico sul mio cranio. Aprii lentamente gli occhi ma li richiusi all’istante, acciecata da un fascio di luce proveniente dalla finestra. Mi girai di scatto, voltando le spalle alla luce e andai a sbattere contro un altro corpo.
-Ahi! – sentii dire dalla mia voce.
Tentati nuovamente di aprire gli occhi, stavolta ce la feci e vidi Zayn massaggiarsi la testa, dove gli avevo tirato una testata.
-Scusa…- mormorai con la voce impastata dal sonno.
Sentivo un sapore amaro in bocca, mi mancava la saliva e la voce mi era uscita più bassa e roca del solito.
Mi tirai su a sedere lentamente, piegai le gambe, appoggiai i gomiti sulle cosce e infilai le mani nei capelli. Mi girava la testa come sulle montagne russe, sembrava un dopo sbornia e probabilmente, visto il sapore amaro che avevo in bocca, lo era. E dove mi ero ubriacata? Ci pensai su qualche secondo prima che il mio cervello affaticato mi facesse esplodere nella mente dei frammenti della sera precedente, come diapositive proiettate una dopo l’altra, veloci, nel mio cervello.
Io che bevevo un beverone che mi aveva dato Louis. Io che ballavo con qualcuno. Io ed Harry che parliamo. Io che lo bacio. Io che bacio lo specchio. Io che bacio Zayn.
……
Oh mio Dio. Che cosa avevo combinato? Avevo fatto più casino io in una serata che una persona normale nella sua intera esistenza! Accidenti a me e a quando bevevo! Oddio. Oddio!!
Fissavo il lenzuolo che mi copriva le gambe con la bocca aperta e gli occhi sgranati e mi sentivo mancare il respiro. Ero nel bel mezzo di un attacco di panico.
Avevo baciato Harry. Cosa diavolo avevo fatto?! Non che non lo volessi baciare, ma non nel corpo di Zayn! La nostra copertura sarebbe saltata? E cosa avrebbe pensato ora di Zayn? Oddio.
Baciare lo specchio era stata un’idiozia come poche ma poco importava, cadeva direttamente in secondo piano rispetto al bacio col riccio e…col moro.
Dio…avevo sempre desiderato baciare Harry, ma non così, non in quel modo. Non mi era rimasto neppure un vago ricordo di quello che era successo dopo.
E il bacio con Zayn…perché lo avevo fatto? Anche di quello non ricordavo niente. Che senso aveva baciarlo col proprio corpo poi? Volevo sotterrarmi. Andare in giardino, scavarmi una fossa e infilarmici dentro. Volevo chiudermi in una stanza e poi gettare la chiave. Sarei scappata, si, avrei cambiato paese così da non essere costretta a dare scomode spiegazioni, che tra l’altro nemmeno avevo, a nessuno.
Come avrei dovuto comportarmi con Zayn? Avrei dovuto chiedergli scusa?
-Come stai? – mi sentii chiedere.
-Mi fa male la testa… - gli risposi senza spostarmi di un millimetro. Mi conoscevo abbastanza bene da sapere che se lo avessi guardato negli occhi sarei arrossita o chissà cos’altro e avrebbe letto la colpevolezza riflessa nel mio sguardo.
-Ci credo, dopo ieri sera…
Ecco, era già giunto il momento di scoprire le carte in tavola? Speravo avrebbe fatto passare almeno il mio rincoglionimento prima di passare su quell’argomento. O magari voleva proprio sfruttare il mio rincoglionimento per capirci qualcosa di più.
Feci un respiro profondo, appoggiai le mani sul lenzuolo e mi voltai verso di lui. Dovevo far finta di non ricordare niente, era la cosa migliore.
-Perché? Cos’è successo ieri sera? – gli domandai cercando di mantenere un ‘espressione neutrale. Speravo ardentemente che i miei occhi non mi tradissero.
-Non ricordi? – mi chiese a sua volta titubante.
-Ricordo che siamo andati alla festa e che Lou ci ha dato da bere. Poi è il buio.
Falso. Falsissimo. Ma preferivo far finta di niente piuttosto che affrontare l’argomento. Dopotutto a lui cosa sarebbe importato se avessi ricordato o meno? Magari gli avevo fatto un favore levandogli il peso del bacio dalle spalle.
Mi scrutò attentamente, per qualche minuto, probabilmente cercando un segno di cedimento che però, fortunatamente, non ebbi. Dopo che ne ebbe avuta certezza tirò un respiro di sollievo e mi sorrise.
-Diciamo che mi hai movimentato la serata – mi spiegò, senza aggiungere chiarimenti
Evidentemente avevo fatto la scelta giusta. Il nostro bacio era stato uno sbaglio e anche lui sembrava pensarla così, lo avevo liberato da un peso, quel sospiro e l’espressione sollevata ne era stato la conferma. Adesso non avrebbe dovuto farmi un discorso in cui mi spiegava che non provava niente per me e che appunto, era stato uno sbaglio.






Eccome se mi aveva movimentato la serata.
Dopo avermi dato quel bacio a stampo aveva iniziato a spogliarsi e prima di mettermi le mani addosso, mi aveva baciato di nuovo e poi mi era svenuta addosso, strascinandoci entrambi sul letto, nella caduta. Fortuna che avevamo dietro il letto o io mi sarei spaccato il cranio e lei probabilmente la faccia. La mia splendida faccia. Ci avevo messo 5 minuti e innumerevoli imprecazioni per spostare il mio pesante corpo di dosso.
Per l’ora successiva non avevo fatto altro che fissare il soffitto e lasciar vagare la mia mente. Volevo capire come avevamo fatto a scambiarci i corpi. Volevo tornare nel mio corpo. Per baciarla davvero. Perrie e la mia relazione non mi erano passati nemmeno per l’anticamera del cervello. Volevo Evil e quel bacio me l’aveva fatto capire. Non che prima non lo avessi capito, ma il bacio ne era stata una conferma. Fanculo Perrie. Fanculo Harry. Glielo avrei fatto dimenticare. Gli avrei fatto il lavaggio del cervello nello stile di “Arancia Meccanica” se fosse stato necessario. Che non si ricordasse del bacio era quasi una fortuna, visto che per lo stupore ero rimasto paralizzato come un coglione. Un emerito imbecille. Sembravo una santarellina violata. Zayn Malik andava in brodo di giuggiole solo per un bacio?! Da quando?!
Da quando era Evil che lo baciava.






Col morale sotto i piedi mi ero preparata per scendere in cucina a fare colazione, o il pranzo, visto che era l’una e mezza. Aprii la porta e mi ritrovai Harry davanti alla faccia. Iniziai a sudare freddo ma tentai di non fargli percepire la mia agitazione. Lui si bloccò sulla soglia di camera sua per un attimo e fece scorrere lo sguardo dalla testa ai piedi per poi piantare gli occhi nei miei e studiarmi. Mi venne quasi un infarto quando allungò una mano e me la infilò nei capelli. Fortunatamente la presenza di Zayn alle mie spalle mi risvegliò dalla mia momentanea confusione.
-Non toccarmi i capelli – lo rimproverai scacciando la sua mano con un gesto brusco della mia.
Stavolta mi ero ricordata di simulare i soliti atteggiamenti del moro, non volevo fare lo stesso errore che avevo fatto con Niall, non dopo che la sera prima avevo detto ad Harry che in realtà ero Evil.
Il riccio mi guardò confuso, come se invece che trovarsi davanti una persona, avesse di fronte un’equazione piena di incognite e difficile da risolvere.
-Buongiorno Harry – aggiunsi con tono neutrale, lo stesso che aveva Zayn la mattina. Di solito era intrattabile.
-Giorno… - mi rispose lui ancora pensieroso.
-Ciao – lo salutò Zayn da dietro le mie spalle.
Iniziai a scendere le scale e quando arrivai a metà rampa mi fermai e mi voltai verso il riccio.
-Non mi ricordo niente di ieri sera ma Evil mi ha detto che ho fatto un po’ di casino, se ho fatto qualcosa anche a te…scusami ma non ricordo niente.
Non aspettai una sua risposta e continua a scendere le scale.
Ok, piano piano stavo risolvendo tutti i possibili problemi che si sarebbero venuti a creare. Dovevo concentrarmi solo su una cosa adesso, dovevo scoprire come tornare nel mio corpo. Speravo solo che Harry mi avesse creduto.
 






Mi trovavo per l’ennesima volta in giardino a fumare le mie maledette sigarette. O forse dovrei dire, le maledette sigarette di Zayn, visto che il vizio era suo, non mio.
Ero sdraiata sull’erba che mi accarezzava il collo scoperto e il sole mi baciava il viso e mi scaldava col suo tepore. Portai la sigaretta alla bocca, inspirai e poi sbuffai fuori il fumo, che si dileguava nell’aria.
Zayn era fuori con Spencer, non sapevo dove fossero andati e non mi interessava al momento. Volevo rimanere da sola per pensare. Cercavo di ricordarmi cosa fosse successo quella famosa sera ma non riuscivo a ricordare niente, per quanto mi sforzassi, solo frammenti sfuocati, pezzi di ricordi incompleti e totalmente inutili, inutilizzabile e non sufficienti a formarne uno completo.
Anche pensandoci razionalmente non mi era venuta nessuna idea. Non era umanamente possibile una cosa del genere e quindi come era potuto succedere?E perché?
Soffia di nuovo fuori il fumo e seguii con lo sguardo le forme che venivano a crearsi prima che si dissolvesse e lo sguardo mi cadde su qualcosa tra le foglie dell’albero.
C’era qualcosa impigliato tra dei rami, sembrava della carta. Spensi la sigaretta ormai terminata nel posacenere accanto a me e mi alzai.
Mi avvicinai all’albero, mi aggrappai con entrambe le mani al ramo più basso e mi issai sopra flettendo le braccia. Appoggiai le ginocchia sul ramo e mi aggrappai al successivo, un po’ più in alto. Mi arrampicai su quell’albero come una scimmia finchè non raggiunsi quel pezzo di carta. Lo afferrai e mi sedetti su un ramo più grosso degli altri, con la schiena appoggiata al tronco. La carta era strappata in più punti ma sembrava una lanterna cinese, di quelli che accendevi un cubetto di non sapevo cosa dentro e dopo qualche secondo prendevano il volo. C’era una scritta a pennarello sopra, ma era sbiadita e non si leggeva quasi più niente.
-Che stai facendo? – mi richiamò una voce.
Ero così concentrata sulla lanterna che mi spaventai e ci mancò poco che cadessi dal ramo.
Guardai in basso e scorsi Liam.
-Ho trovato questa intrappolata tra i rami – gli risposi mostrandogli quell’ammasso di carta.
Strizzò leggermente gli occhi per metterla a fuoco e poi sembrò riconoscerla.
-Deve essere una delle lanterne della festa
-Che festa? Quella che facemmo qui?
-Si, non te le ricordi? – mi domandò.
-Non ricordo quasi niente di quella sera.
Lasciai scivolare di mano la lanterna che il castano prese al volo e inizia a scendere dall’albero con attenzione.
-Avevamo dato a tutti gli invitati una lanterna e avevamo detto loro di scriverci sopra un desiderio prima di accenderla e liberarla nel cielo. E’ stata un’idea carina e divertente, è piaciuta a tutti!– mi spiegò orgoglioso. Sicuramente doveva essere stata una sua idea.
Dall’ultimo ramo mi lanciai e atterrai in piedi agile come un gatto.
Cose se fosse così facile che un desiderio si avveri… Come quando esprimevi un desiderio prima di soffiare sulle candeline o su una ciglia che ti era caduta o quando vedevi passare una stella cadente. Sono credenze stupide, tutti lo sanno che i desideri non si avvereranno eppure tutti ci ostiniamo a farlo comunque, non sia mai che una volta tanto un desiderio si realizzi.
-E tu che desiderio hai espresso?
- Se te lo dicessi non si realizzerebbe, no?– mi sorrise, mi voltò le spalle e si avviò verso la veranda.
Alla porta si fermò.
-Tu invece? Che desiderio hai espresso? – mi chiese senza voltarsi a guardarmi.
Che desiderio avevo espresso? Non me lo ricordavo. Che desiderio avrei potuto esprimere? Cosa avrei potuto volere?
-Non lo so.– gli risposi semplicemente
-Spero comunque che si avveri- entrò definitivamente in casa e si chiuse la porta alle spalle.
 


 








*Questa gif è per farmi perdonare del mio ritardo xD*





Hola!
Chiedo umilmente perdono per questo ritardo imperdonabile!
E per essere tornata dopo tanto tempo con questo capitolo corto e schifoso *si nasconde dietro uno scudo*
Purtroppo ho passato delle settimane di merda in cui non aveva nè la voglia nè l'ispirazione per scrivere.
Dopo queste settimane ne sono arrivate altre belle, grazie alla conferma che partirò per il Giappone il 7 Maggio e sinceramente tra i preparativi e le cose da organizzare la ff è passata un po' in secondo piano, ma ora sono tornata! :D
Tra l'altro ho anche cancellato una ff che avevo in corso, forse la riprendero più in là, chissà. Ho altre idee e altri progetti da mettere nero su bianco che mi convincevano molto di più di quella.
Passiamo al capitolo...che ne dite?
Evil ha fatto bene e fingere di non ricordare niente?
In questo capitolo vi ho buttato lì una possibile soluzione al nostro caso!xD
Va beh, fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.
Ringrazio di cuore chi ha recensito finora e chi lo farà e chi legge, grazie!
Non so se aggiornerò prima della partenza, spero di riuscirci ;)
A presto, Beso :*


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Capitolo 16
*** Una serata...divertente!(ironiaportami viaaaa!) ***


 
Avevo la testa abbandonata sul bracciolo del divano e le gambe appoggiate allo schienale con i piedi penzoloni e fissavo lo schermo a cristalli liquidi senza guardarlo veramente, il pollice pigiava incessantemente sul telecomando in uno zapping forsennato. In realtà non me ne poteva importare di meno di quello che passava alla televisione, avevo la testa altrove. Il pollice fermò la sua folle corsa quando i miei occhi riconobbero delle scene di un film. Avevo riconosciuto le due attrici e qualche scena ma non ricordavo né come si chiamasse né di cosa parlasse.
L’ingresso in casa di Zayn, di ritorno dal pomeriggio con Spencer mi riportò del tutto alla realtà. Mi misi a sedere composta e scrutai con attenzione la faccio del ragazzo che sembrava essere piuttosto scocciato.
-Com’è andata con Spencer? – indagai.
Si tolse il giacchetto di jeans, lo attaccò all’attaccapanni e senza troppi complimenti si lanciò sul divano accanto a me.
-Bene finchè un certo Eric – disse quel nome con una evidente punta di amarezza- non mi ha fatto delle proposte sessuali, nemmeno troppo velate
Eric era un ragazzo che avevo conosciuto ad una delle tante feste a cui ero andata ed era uno dei tanti che era finito nel mio letto. Ovviamente la mattina seguente l’avevo liquidato all’istante come facevo sempre. Era bellissimo, moro con degli occhi azzurri come l’oceano e un fisico perfetto, poteva tranquillamente fare il modello, era perfetto, ma appena apriva bocca capivi che la perfezione si limitava alla parte estetica perché caratterialmente era una merda! Per non parlare del fatto che tutte le volte che mi incontrava cercava di abbordarmi di nuovo con volgari proposte sessuali per nulla invitanti, appunto.
-Capisco.. – gli risposi sorridendogli solidale.
-Ma fa sempre così?
-Purtroppo si – sospirai.
-Credo che da oggi non lo farà più, o almeno, sicuramente non con te – annunciò vittorioso con un sorriso soddisfatto dipinto sul volto.
-Perché? Cosa gli hai detto? – gli chiese con le sopracciglia aggrottate dalla curiosità
-Gli ho detto che nel culo lo doveva mettere a sua madre e gli ho tirato una ginocchiata nei gioielli di famiglia.
Continuai a fissarlo stupefatta con la mandibola che mi era appena atterrata sul pavimento prima di iniziare a ridere convulsamente.
-Oddio… - farfugliai tra le risate – era il mio sogno proibito farlo!
Ero piegata in due sul divano e mi tenevo la pancia.
-E perché non l’hai mai fatto allora? – mi chiese ridendo a sua volta.
-Non lo so! – confessai – ripercussioni?
-Non devi preoccuparti di quello, ci sono io con te – mi infilò una mano nei capelli e me li scompigliò.
Smisi di ridere. “ci sono io con te “ aveva detto, ma ci sarebbe stato solo finchè fossi stata nel suo corpo, poi ci saremo divisi, ognuno per la sua strada come se niente fosse mai successo. Mi sarebbe tanto piaciuto credere in quelle parole. Stare con Zayn mi tranquillizzava, ero sempre allegra in suo compagnia.
-Che hai? – mi domandò preoccupato dal mio repentino cambio d’umore.
-Niente – mentii – ti va di guardare questo film con me?
-Cos’è?

Si accoccolò tra le mie braccia, pronto per vedere il film. Era un gesto così tenero e familiare che mi si strinse il cuore al pensiero che non sarebbe stato per me ancora per molto.
-Non ne ho idea…
 
 
Questo film mi risultava stranamente familiare. Forse perché anche la madre e la figlia, protagoniste del film si erano ritrovate l’una nel corpo dell’altra appena sveglie. Anche Zayn, sembrava pensarci perché era stranamente attento, cosa inusuale se non si trattava di horror o comunque film adrenalinici, alle commedie si addormentava sempre.
-Che ne pensi?– gli chiesi senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
Si erano scambiate il corpo dopo aver espresso un desiderio.
Non mi rispose, semplicemente aggrottò le sopracciglia e prestò, se possibile, ancora più attenzione al film.
Desiderio…
Le lanterne! Avevamo espresso un desiderio! Che ci fosse una possibilità che ci fosse successo come nel film?Sembrava incredibile ma tutta la situazione lo era dopotutto.
-Liam mi ha detto che alla festa abbiamo fatto volare delle lanterne-buttai lì.
-Non ricordo…- ammise – e allora?
-Ha anche detto che ci avevamo scritto sopra un desiderio… - spiegai.
-Pensi che ….sia collegato?– mi chiese staccando finalmente gli occhi dalla televisione e posando lo sguardo su di me.
-Perché no? –feci spallucce.
Aspettò qualche secondo prima di rispondermi.
-E’ impossibile- decretò scuotendo leggermente la testa.
- E’ impossibile anche che io sia te, ma è così– ribattei, ormai convinta di aver trovato la soluzione.
Rimase in silenzio, stavolta non sapendo davvero cosa rispondermi.
- Ora dobbiamo solo scoprire cosa avevamo scritto sulle lanterne… - sull’ultima parola la mia voce scemò per l’acquisita consapevolezza di trovarci nella situazione iniziale.
Non ci ricordavamo delle lanterne figuriamoci del desiderio che ci avevamo scritto sopra.
-E’ impossibile– conclusi chiudendo gli occhi per pensare.
-Un modo ci dovrà pur essere. Voglio tornare nel mio corpo! – disse infervorato Zayn.
Aprii gli occhi e lo guardai mentre si massaggiava le tempie ad occhi chiusi. Era comprensibile che volesse tornare nel suo corpo. Dopotutto aveva una ragazza e una carriera e un sacco di amici.
-Ci tornerai presto vedrai… - lo confortai appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Ehy Zayn! Perché non sei ancora pronto?– squillò la voce di Louis alle nostre spalle.
-Pronto per cosa?
Guardai Zayn allarmata. Cosa ci eravamo dimenticati?
-Il party!– mi rispose con ovvietà.
-Aaaahhh si certo! Il party!– confermai bluffando, visto che non ricordavo di nessun party– dammi qualche minuto!
Mi alzai dal divano di malavoglia e mi diressi per le scale e poi in camera, seguita da un pensieroso Zayn. Mi feci una doccia veloce e quando uscii trovai sul letto i vestiti che il ragazzo mi aveva preparato e dopo averli indossati mi sedetti sul bordo del letto affinchè potesse acconciarmi i capelli come preferiva.
Di solito lasciava che andassi in giro spettinato come piaceva a me ma per le feste e per il lavoro non me lo permetteva.
-Ma tu non ti vesti? – gli chiesi notando che stava indossando gli stessi vestiti di prima.
-Non sono stato invitato – rispose tranquillamente mentre mi infilava una mano piena di gel tra i capelli.
Ma come? Non invitano Zayn ad un party? Ma che stronz…aaahhh già, ma ero io Zayn. Chi osava non invitare la sottoscritta ad un maledetto party!?
-Ti invito io! – esclamai scattando in piedi.
-Non puoi e poi ci sarà anche Perrie quindi è meglio che non venga…- finì la frase in un sussurro e io sbiancai.
Avrei rivisto la sua amorevole fidanzata che cercava sempre di violentarmi.
Che gioia.
Quando pensava di dirmi tutto ciò? Quando mi sarei ritrovata la sua lingua ad accarezzarmi le tonsille magari?
-Perché cazzo non me l’hai detto prima? – sbottai.
-Perché non saresti andata – scrollò le spalle.
Aveva ragione, non sarei andata.
-E infatti non ci andrò!- alzai ulteriormente la voce di un’ottava.
- Oh si che ci andrai– ribattè autoritario.
-Non puoi obbligarmi!
-Si che posso.
Mi sentivo ridicola, una bambina capricciosa che sbraitava come un’oca rimproverata dal papà che invece parlava tranquillamente senza perdere la calma.
-Come? Usando la forza? – lo sfidai facendo un cenno verso il mio corpo. Non ce l’avrebbe fatta a spostarmi nemmeno se avesse usate tutte le mie forze, poco ma sicuro.
Tuttavia un sorriso furbo si dipinse sul suo viso mentre spalancava la porta e si appoggiava allo stipite di essa, sotto il mio sguardo indagatore.
-Io da qui non mi muovo – lo informai incrociando le braccia al petto.
-Vorrà dire che userò la forza.
Ridacchiai già pronta alla mia vittoria.
Iniziai a preoccuparmi quando lo vidi sorride e prendere un respiro profondo.
-Liaaaaaaaam! Looooouuuuuu! Zayn ha detto che non vuole venire alla festa! – urlò con tutta l’aria che aveva nei polmoni.
Cazzo. Mi aveva fregata.
Dopo due secondi i due chiamati irruppero in camera sbraitando.
-Se devo sorbirmela io te la puppi pure tu questa festa del cavolo! – si lamentò il dolce Liam mentre mi afferrava per un braccio.
-Scherziiii? Sarà una festa fantastica! Ci divertireeeeeeemo!- cantilenò Louis afferrandomi per l’altro braccio.
Iniziarono a trascinarmi fuori dalla camera e poi giù per le scale mentre io mi dimenavo come un ossesso urlando frasi sconnesse.
Sembravo una pazza che veniva trascinata a forza dai dottori nel manicomio, mi mancava solo la camicia di forza.
-Non mi avrete maiiiiiiiii! – urlai  mentre cercavo di sgusciare come un’anguilla tra i due nell’ennesimo disperato tentativo di fuga.
Richiamato dalle nostre voci, spuntò dalla cucina Harry in tutto il suo splendore: pantaloni eleganti neri, camicia bianca arrotolata fino al gomito e papillon nero. Era una visione, l’apparizione della Madonna era niente in confronto.
Il mio sguardo allucinato incrociò il suo divertito e, non potei constatarlo, ma avvampai d’imbarazzo, così mi calmai e mi lasciai trascinare docilmente fino alla macchina.
 
 
 
 
La serata procedeva tranquilla, per quanto potesse procedere tranquillamente una serata circondata da fotografi e a rilasciare interviste, e di Perrie per ora nemmeno l’ombra. La sala era gremita di gente e con tutti i flash che c’erano sarebbe stato preferibile indossare una paio di occhiali da sole, avevo salutato le mie cornee dopo la cinquantesima foto.
-Liam se servo sono fuori – gli bisbigliai in un orecchio facendogli poi il segno di fumare portandomi l’indice e il medio vicino alla bocca.
Cercai con lo sguardo una via d’uscita da questo enorme salone e finalmente riuscii ad individuare una porta a vetri dalla parte opposta a dove mi trovavo io. Mi mossi velocemente tra la folla cercando di evitare i fotografi per quanto mi fosse possibile e quando la raggiunsi aprii, trascinandola, l’enorme vetrata scorrevole, feci una passo avanti per richiudermela alle spalle e tirai un grande boccata d’aria.
Mi ero ritrovata in un’ampia terrazza piena di piante e fiori. Avanzai fino alla balconata e mi ci appoggiai.
Con lo sguardo inseguivo le lucciole che creavano disegni astratti nello spropositato giardino sottostante.
Come facevano i ragazzi a sopravvivere a queste serate? Erano noiose e avevi gli occhi di tutti sempre puntati addosso. Tutti si avvicinavamo con un secondo fine o parlavano di cose noiose.
Se ci fosse stato Zayn con me sarebbe stato molto più divertente, avremmo preso per il culo una buona metà della gente presente.
-Hey…
Mi sentii improvvisamente afferrare i fianchi e un corpo aderì al mio. Non era necessario che mi girassi per riconoscere le unghie laccate di rosso di Perrie. Improvvisamente quella sala affollata non mi sembrava poi tanto male.
-Dov’eri? – mi chiese lasciandomi un bacio a stampo prima che avessi il tempo di fermarla.
Ero tentata di passarmi la manica della giacca sulla bocca per pulirmi.
-In giro – le risposi neutra.
-E’ tutta la sera che ti cerco – mi disse sorridendomi.
Io feci spallucce ma non dissi niente.
Non potevo farli lasciare, Zayn non me l’avrebbe perdonata ma questo potevo farlo. Potevo dimostrarmi un po’ fredda e distaccata e se avessi avuto fortuna si sarebbe allontanata lei da me.
-Sembrano divertirsi tutti lì dentro – continuò.
-Buon per loro. – ero un iceberg.
Continuava a blaterare ed a sorridermi ma si vedeva che era a disagio per come mi stavo comportando.
-Senti….sei sicuro che vada tutto bene? – mi chiese all’improvviso.
Evidentemente si era accorta che non la stavo minimamente considerando.
La osservai attentamente forse per la prima volta da quando l’avevo conosciuta, dall’alto in basso. Era una ragazza decisamente carina…va bene, diciamo pure che era molto bella con quegli enormi occhi azzurri e i capelli…rosa….
Possibile che non ci avessi mai fatto caso? Ma cosa avevo al posto degli occhi? Prosciutti? L’avevo vista si, ma evidentemente non l’avevo mai considerata veramente. La guardavo di sfuggita e me la tenevo vicino come si fa con un piccolo e inquietante animaletto che però non vorresti avere tra i piedi.
Zayn mi aveva fatto tingere i capelli di rosa per essere uguale a lei?
Feci un passo indietro e abbassai lo sguardo a terra.
- Forse è meglio che tu vada dentro dalle tue amiche – un modo gentile per farle capire che doveva togliersi dai coglioni e che fortunatamente afferrò al volo. Mi lasciò un bacio sulla guancia e tornò in sala.
Ero arrabbiata. Ero gelosa. Mi aveva davvero fatto tingere i capelli di rosa per essere come lei? Era troppo strano che fosse stato solo un caso. Iniziai a camminare avanti e indietro con le braccia incrociate sul petto per calmarmi. Mi ero comportata male con Perrie, ero stata una vera stronza. Anzi qua l’unico vero stronzo era Zayn! Se fosse tornata indietro forse avrei dovuto chiederle scusa. Dopotutto lei non c’entrava niente in questa storia, non era nemmeno a conoscenza di quello che stava accadendo e stava semplicemente svolgendo il suo ruolo di brava fidanzata. Quella di troppo ero io, come sempre.
 
 
 
Riappoggiai i gomiti al balcone e iniziai a sbattere piano la fronte contro il marmo.
-Perché tutte a me? – continuavo a ripetermi tra una testata e l’altra.
-Sei buffo – sentii ridacchiare alle mie spalle.
Mi voltai lentamente consapevole dell’ennesima figura di merda.
-Che ci fai qui fuori Harry? – domandai in un sospiro con gli occhi chiusi e la fronte di nuovo appoggiata al freddo marmo.
- Mi serviva una boccata d’aria…e poi mi annoiavo- mi sorrise.
Lo sentii avvicinarsi e appoggiarmi una mano sulla schiena.
-Ti va di fare due passi?
Acconsentii e lo seguì scendere la scalinata laterale che portava al giardino. Ci ritrovammo a camminare in un piccolo sentiero, tanto stretto che dovevo per forza stargli dietro. Non che ci fosse qualche problema, anzi. Avevo una perfetta visuale del suo culo.
Si fermò, e io di conseguenza feci lo stesso, solo quando raggiungemmo un piccolo stagno incorniciato da ninfee, era bellissimo.
-Ho visto Perrie piuttosto triste prima – iniziò il riccio.
Eccone un altro. Perrie era tanto una brava ragazza ma sempre in mezzo ai coglioni stava!
-Posso chiederti come mai?- continuò.
E come facevo a spiegargli quello che era successo? Non avevo la forza di inventarmi qualcosa così su due piedi.
-Non non puoi – gli risposi guardandolo negli occhi, cercando di sembrare sicura di me.
- …è per Evil? – insistette.
-Lei non sa di Evil.
Lui annuì e portò lo sguardo al laghetto. Aveva le sopracciglia aggrottate e sembrava concentrato su qualcosa. Seguii il suo sguardo ma non trovai niente che potesse attirare particolare attenzione.
-Sai…ti ricordi quando ti dissi che Evil non era adatta e te?
Come potevo dimenticarlo?
-Lo penso ancora. Evil non è adatta a te. Perrie è la persona adatta a te – le sue parole schiette mi trafissero come un pugnale.
Si era scusato, cosa gli aveva fatto cambiare idea?
Lo sapevo che non ero adatta a Zayn, che vivevamo in due mondi completamente diversi e che lui aveva già Perrie. Lo sapevo perfettamente e tutti non facevano altro che ricordarmelo, anche i capelli della ragazza erano lì per ricordarmelo. Mi ero stancata.
-Non me ne frega niente di quello che pensi tu! – Sbottai carica d’ira.
-Io sono l’unico che può decidere per me. Sono io che decido della mia vita. Non siete né tu né nessun altro! Chiaro?
Avevo l’irrefrenabile istinto di prenderlo ed affogarlo nel laghetto, anche se si trattava di Harry. Strinsi i pugni fino a far diventare bianche le nocche e strinsi i denti. Volevo piangere, scappare via o in alternativa uccidere qualcuno.
-Evil?
-Che c’è!?– urali isterica.
La rabbia provata fino ad un secondo fa sparì lasciando il posto allo sgomento. Mi tappai la bocca con una mano ma ormai era troppo tardi ed Harry mi guardava con un sorrisetto di vittoria dipinto sul volto.
-Lo sapevo! – esclamò trionfante.
Ero una cretina e Zayn mi avrebbe fatta a pezzi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 






 
 
 
 
Holaaaaaaaaaaaaa! Come vaaaa?
Si, non sono rimasta in Giappone!Anche se l’avrei preferito xD
Chiedo perdono per l’imperdonabile ritardo… T.T
Purtroppo però non avevo l’ispirazione e dopo essermi sforzata a lungo questo capitolo è quello che ne è uscito, ed è una merda lo so! T.T perdonatemi ._.
Per qualche settimana ho sofferto di depressione post- Japan ebbene si u_u e avevo anche altri pensieri, quindi diciamo che non avevo il giusto stato d’animo per scrivere, spero di riprendere i ritmi di prima.
Che dire del capitolo?
Evil è una checca isterica! Non che ci sia niente di male nell’esserlo, sono divertenti u_u
Ovviamente siccome è una testa calda si è fatta sgamare da Harry  xD
Cosa farà adesso il nostro amato ricciolino?  è.é
Fatemi sapere che ne pensate :)
La ff del diavolo è ferma perché mia sorella non mi sta aiutando un cavolo! Storia a quattro mani diceva, ti aiuterò diceva…diceva appunto! E tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare!  Porterò avanti pure quella ovviamente, da sola, soletta…
Mi sono venute idee per nuove ff. Una in particolare penso sia l’idea più fantastica che mi sia venuta in mente *-* e oltretutto mi pare di non aver letto niente di simile prima. Però siccome voglio che venga bene e non voglio tenere all’attivo troppe ff insieme penso che prima la scriverò tutta e poi la pubblicherò, anche per avere una certa regolarità. Anche perché non ho ancora deciso se farne una ff sui 1D o una storia originale…ci penserò!
Per le ragazze a cui avevo detto che avrei letto le loro ff e ancora non l’ho fatto chiedo venia ma lo farò a breve :)
Che altro dire? Ah si, il mio twitter:
@LoivissaSvitkon
Seguitemi che seguo tutti :D
Penso di aver detto tutto anche se mi verrà in mente qualcos altro dopo aver pubblicato il capitolo, come sempre xD
A prestoooo,
Beso :*

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Capitolo 17
*** Cacca e mestruazioni (il titolo più interessante di sempre xD) ***













Lo aveva fatto apposta di farmi arrabbiare. Voleva che perdessi le staffe così avrei abbassato la guardia e così era successo. Ero stata una stupida, una testa calda, sarei dovuta stare più attenta soprattutto con Harry visto cosa avevo combinato da ubriaca.
Mi appoggiai le mani sulle guance in una strana copia dell’urlo di Munch e intanto mi ripetevo quanto ero stata idiota.
-E’ per il bacio vero? – gli chiesi in un sospriro mentre mi siedevo sull’erba.
Mi sentivo svuotata di tutte forze, come se la forza vitale mi fosse stata risucchiata via e allo stesso tempo mi sentivo più leggera, non ne potevo più di mantenere segreti con tutti.
-In realtà avevo dei sospetti anche prima. Sei troppo strana – mi rispose sedendosi accanto a me.
-Ah, grazie eh! – feci una faccia offesa che lo fece ridacchiare.
-Nel senso che non sembri assolutamente Zayn, sei diversa, sei più spontanea, più stravagante, meno composta e poi dai…vai sempre in giro spettinata, lui non lo farebbe mai! – mi spiegò ridendo.
-Quello è vero, ma è ridicolo che sia sempre così preoccupato per i propri capelli! – confessai.
Lui scoppiò a ridere di gusto, evidentemente anche lui la pensava come me.
-Come mai non ce lo avete detto?
-E chi ci avrebbe creduto scusa?
Ci avrebbero rinchiuso entrambi in maniaco tanto era assurda l’idea,  poco ma sicuro.
-Com’è successo? – mi domandò curioso.
Era tranquillissimo, sembrava una cosa da tutti i giorni, neanche stessimo parlando del tempo e mi piaceva, mi faceva sembrare tutta la situazione molto meno complicata di quanto in realtà fosse.
-Non lo sappiamo…abbiamo solo qualche ipotesi – ammisi tristemente.
-Avevo bevuto molto quella sera….uno degli ultimi ricordi che ho è di noi due che balliamo e mi chiedevo…se per caso sapessi dirmi qualcosa in più – ormai potevo tentarle tutte.
-Mi spiace, avevo bevuto parecchio pure io- si scusò.
Sospirai rumorosamente e portai gli occhi al laghetto. Estrassi il pacchetto di sigarette dalla tasca interna della giacca e mi impossessai di una sigaretta, l’accesi e la portai lentamente alla bocca. Ispirai la prima boccata di fumo e poi mi svuotai i polmoni creando immagini astratte che si dissolsero velocemente nell’aria.
-Non mi ricordavo che fumassi.
-E infatti non lo facevo – confermai – Ma è come un’abitudine marchiata in questo corpo.
Dell’altro silenzio s’insinuò tra di noi. Ma non era un silenzio d’imbarazzo, di quelli in cui non si sa cosa dire. Era un silenzio rilassato, di due persone che meditano.
-Allora…quella volta sotto la doccia eri tu – ghignò.
Avvampai d’imbarazzo mentre un sorriso diabolico si disegnava sul suo volto. Che cavolo aveva da ghignare?
-Ti è piaciuto quello che hai visto? – aggiunse diabolico
 Che figura di merda! Avrei voluto sotterrarmi. Avevo visto ogni centimetro del suo corpo. Tutto. E con tutto intendevo proprio…tutto tutto!
-Quindi non stai con Zayn? – mi chiese all’improvviso cambiando discorso.
Restai per un attimo basita, tra tutte le domande che avrebbe potuto farmi, come mai proprio questa?
-No, abbiamo finto solo per necessità. Dovevamo spiegare in qualche modo la mia presenza fissa a casa vostra.
Lo guardai di soppiatto, sembrava quasi…come dire, sollevato? Anche se molto probabilmente era solo una mia impressione, vedevo quello che volevo vedere.
-Vi aiuterò anche io - dichiarò
-A fare cosa? – chiesi confusa.
-A tornare nei vostri rispettivi corpi.
Si alzò e si mise in ginocchio di fronte a me. Mi afferrò il mento e me lo sollevò avvicinando il mio viso al suo.
-Non mi importa se ora sei nel corpo di Zayn, Evil, sei comunque sempre tu – le nostre labbra erano separate solo da un paio di centimetri, potevo sentire il suo respiro caldo sulle mie – ma ti preferirei nel tuo.
Mi lasciò libera e senza aggiungere altro se ne andò lasciandomi da sola, a bocca aperta e con gli occhi sgranati. Cos’era stato quello? Cosa voleva dire?
Avevo il cuore che mi rimbalzava nella cassa toracica, se continuava di questo passo mi sarebbe esploso nel petto. Mi era anche venuto improvvisamente caldo. Spensi la sigaretta che tenevo ancora in mano e mi tolsi la giaccia, mi allentai la cravattai e mi sganciai i primi bottoni della camicia. Mi mancava l’aria e dovevo essere anche rossa come un peperone, lo sentivo dalle guance che mi scottavano.
Non avrei più avuto il coraggio di guardarlo in faccia.
Dovevo darmi una calmata o sarei morta d’infarto a breve. Mi appoggiai la giacca su una spalla e mi incamminai verso l’uscita del giardino, sarei tornata a casa a piedi, immediatamente.
 
 




Per arrivare a casa ci misi un’ora, letteralmente. Erano le due di notte e nonostante fossi stata lenta come una lumaca gli altri non erano ancora tornati. Speravo di trovare Zayn addormentato, così non avrei dovuto rivelargli di Harry e fui sollevata di trovare la casa immersa nel buio. Entrai dalla porta sul retro cercando di fare meno rumore possibile arrivando addirittura a togliermi le scarpe. Mi muovevo per la casa come un ninja, come un ghepardo nella savana, come un nutella-dipendente che si alza nel bel mezzo della notte sperando di non svegliare sua madre, ero un’ombra nell’ombra, neppure Naruto e tutti i ninja del villaggio della foglia avrebbe potuto accorgersi di me, nemmeno Goku e Vegeta sarebbero riusciti a percepire la mia presenza, nemmeno….
-Bentornata Evil.
-Aaaaaaaaaaahhh! – Mi scappò un urlò che avrebbe svegliato anche i morti.
Quello stronzo di Zayn mi aveva aspettata a luce spenta, evidentemente il suo intento era farmi venire un infarto e il suo piano era magnificamente riuscito. Dovetti appoggiarmi una mano sul cuore pregando che riducesse la sua galoppata. Questa notte sarei morta d’infarto, seriamente.
Questi due stavano evidentemente attentando alla mia vita.
-Come mai sei tornata da sola prima degli altri? – mi domandò subito.
Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa, ovviamente che avesse un senso. Non me la sentivo di dirgli subito di Harry.
-Ehm, vedi…io… - iniziai balbettando.
-Tu? – mi incoraggiò.
Dovevo farmi venire un’idea geniale. Ora. Immediatamente. All’istante. Subito.
-Io…mi scappava la cacca! – esclamai trionfante e felice per la brillante trovata.
-Ti scappava la cacca… - ripetè guardandomi dritto negli occhi. – sei tornata a casa, a piedi, da sola, perché ti scappava la cacca?
Sembrava non esserne del tutto convinto. Che diffidente.
-Certo! - affermai con sicurezza.
-E laggiù non c’era un bagno? – mi domandò scettico.
-Si ma…sai i bagni pubblici non sono mai molto puliti – improvvisai.
-Ma non erano bagni pubblici. La festa era in una villa.
E che cazzo.
-Aveva la turca! – inventai.
-La turca?
-Si sai quella dove…devi stare in piedi e centrare un buco e…
-So cos’è la turca – mi interruppe.
-Già…un vero peccato! Quindi ora se non ti dispiace vado a farla…la cacca! – lo liquidai.
Sfrecciai in cima alle scale senza nemmeno dargli il tempo di pensare a quello che gli avevo detto. E poi doveva credere che mi scappava davvero tanto la cacca.
Mi rinchiusi nel bagno e mi spogliai. Mi posizionai davanti al lavandino e scrutai il mio volto nello specchio. Ero evidentemente accaldata, sudavo, ero più rossa del solito ed ero spettinata. Sembrava avessi scalato una montagna. E più o meno era così, avevo scalato la montagna della sfiga! Aprii il rubinetto, misi le mani a coppa, lasciai che si riempissero d’acqua e me la gettai in faccia.
Ora andava molto meglio. Era un sollievo sentire le goccioline d’acqua gelida solleticarmi il volto.
Dopo un lasso di tempo che giudicavo ragionevole per fingere di fare la cacca, uscii dal bagno e mi infilai direttamente nel letto in mutande.
Non feci in tempo a coprirmi che due ghiaccioli mi si intrufolarono tra le gambe.
-Ma ti sei infilato in un ghiacciaio? – gli chiesi ridendo.
-Così sembrerebbe – confermò.
Non ci volle molto prima che si accucciolasse addosso a me e si addormentasse.





-…..iooooooooooo
Sentivo una voce in lontananza ma ero troppo stanca per farmi qualsiasi tipo di domanda.
-…..Diooooooooo – ancora quella voce.
Ma chi era il coglione che disturbava il mio sonno?
Mi rigirai nel letto andando ad occupare la parte di Zayn, vuota. Non appena realizzai ciò sentii un gomito colpirmi dritta nello stomaco.
-Oh mio Dioooooooooooooooooooooooooooooooo!
Aprii gli occhi di scatto, un po’ per lo spavento, un po’ per il dolore.
-Oddiooooooooo! – mi urlò Zayn in faccia afferrandomi per le spalle e sbatacchiandomi contro il cuscino.
-Che succede? – chiesi allarmata e improvvisamente sveglia.
-Oddio Evil, non so come dirtelo! – piagnucolò in preda al panico.
Non sapeva come dirmelo? Cosa aveva combinato? Aveva saputo che Harry ci aveva scoperti e lo aveva ucciso? O non sapeva come dirmi che sapeva che Harry ci aveva scoperti per colpa mia e che quindi avrebbe ucciso me?
Lo guardai sconvolta.
-Stai morendo!
Stavo morendo? Eppure mi sentivo benissimo. Mi toccai la testa: c’era. Il petto: presente. Il cuore : sembrava funzionante. Le gambe erano dove le avevo lasciate.
-Sto benissimo veramente – gli dissi confusa ma certa della mia prognosi.
-Non tu! Io sto morendo!
Era impazzito.
-Hai fatto un incubo? – indagai.
-No!
-Allora ti sei drogato? – ritentai.
-No!
- Ma chi sta morendo? Tu o io? – domandai esasperata.
-Il tuo corpo!
Questa sarebbe stata una diagnosi impossibile anche per il Dottor House.
-Che significa? – ero più confusa di prima.
-Penso tu abbia un’emorragia interna! – piagnucolò.
Scattai come una molla, ormai anche io ero terrorizzata.
-Come un’emorragia interna? Cosa è successo? – urlai a mia volta in preda al panico.
-Mi sono svegliato perché mi faceva male la pancia. Sono andato in bagno e c’era sangue dappertutto! – mi spiegò con voce stridula gesticolando vistosamente.
-Sangue?
-Si ovunque!
– confermò - Sembra uno splatter! – il suo colorito stava diventando cadaverico.
-Ma da dove esce?
-Dalla tua patata! Hai un’emorragia alla patataaaaaaaaaaaaaaa – urlò con ovvietà.
WTF?!
E io ieri sera ero gelosa di questo coglione? Ma a vent’anni ancora non era a conoscenza di quella cosa che succedeva una volta al mese a tutte le ragazze?
-Zayn, si chiamano mestruazioni, cazzo! Mi hai fatto prendere un colpo per nulla! – sbottai.
Aveva riaperto la bocca per ribattere qualcosa ma la mia spiegazione gli doveva essere sembrata più che ragionevole.
-Ah… - disse soltanto.
E questa era la persona composta, introversa, e non assolutamente spontanea alla quale non ero riuscita ad assomigliare?
Mi alzai dal letto lentamente e un po’ di malavoglia, trascinai la mia valigia fuori da sotto il letto, aprii una tasca interna laterale e tirai fuori una confezione di assorbenti.
-Questi – gli lanciai la confezione di assorbenti – e questo – gli lanciai una bustina di Oki – saranno i tuoi migliori amici!
Mi guardò stranito tenendo gli assorbenti in mano, come se fosse una cosa che vedeva per la prima volta
-Cosa dovrei farci con questi? Dove devo metterli? – piagnucolò.
-Fossi in te me li metterei in bocca – sbuffai.
-In bocca?
-Certo. In quei giorni si sbava molto, sai..
- Ma ha un buon sapore almeno? Ma non rischio di soffocare? Ma non ho mai visto nessuna ragazza tenere assorbenti in bocca? Sei sicura che funzioni così? – mi travolse di domande.
Ero sarcastica ma evidentemente mi aveva preso sul serio.
-Andiamo in bagno, ti faccio vedere….
 



-Sto moreeeeeendooooooo! – si lagnò Zayn.
-Non stai morendo Zayn! – ripetei per l’ennesima volta.
Ma anche io ero così insopportabile col ciclo?
-Mi fa male tutto! – si lamentò.
-Deve passare un po’ di tempo prima che faccia effetto… - gli spiegai sfinita.
Ero sveglia da malapena un’ora e mezzo e già non vedevo l’ora di tornare a dormire. Eravamo sul letto, io seduta con la schiena appoggiata alla testata del letto e lui sdraiato con la testa appoggiata sulle mie gambe. Su sua estenuante richiesta gli stavo facendo un massaggio alla pancia. Quello che tutti i ragazzi dovrebbero fare alla propria ragazza in quei giorni e che puntualmente non fanno mai.
-Che vita di merda! Una volta al mese questa agonia? Ma come fate a non esservi estinte?
-Mi pongo la stessa domanda ogni mese tesoro – ridacchiai.
Le donne, non solo soffrivano le pene dell’inferno per una settimana, una volta al mese per almeno metà della loro vita, non solo non potevano pisciare in piedi ovunque volessero per timore di pisciarsi sui piedi, non solo dovevano farsi sempre la ceretta perché per una donna non è bello farsi vedere con un manto felino a ricoprirla, non solo dovevamo far uscire un gigantesco bambino da un piccolo orefizio del nostro corpo, e anche lì soffrire come bestie, ma oltretutto dovevamo pure sorbirci il genere maschile e la loro indiscutibile demenza. Si, era una vita di merda la nostra.
E poi qualche stronzo maschilista si ostinava a definirci il sesso debole. Ma che gli venissero le mestruazioni per tutta la vita a quell’infame!
Cioè, eravamo meglio di un supereroe! Sanguinavamo ininterrottamente per sette giorni e non morivamo! Chi altro era capace di una simile impresa? Gli uomini? Quei bambini poco cresciuti che appena la febbre saliva di qualche linea facevano testamento?
-Ora puoi raccontarmi di ieri sera. – mi disse voltando la testa dalla mia parte.
-Serata noiosa, niente da dire – sviai cercando di evitare il suo sguardo.
-Come mai sei venuta via prima? – insistette.
-La cacca non ti aveva convinto? – decisi di gettare la maschera, era inutile negare l’evidenza.
Scoppiò a ridere – Per niente! Però ho apprezzato la sceneggiata!
-Meglio se te lo dico tra qualche giorno – gli risposi riferendomi al ciclo.
-Non può essere peggio dell’ultimo party! – m’incoraggiò.
-Dipende dai punti di vista…
Mi guardava sorridendomi incoraggiante, sperando che iniziassi il mio racconto ma esitai ancora qualche minuto.
-Prometti che non ti incazzerai come un cinghiale infoiato.
Si baciò due volte gli indici incrociati e si sedette, pronto ad ascoltare, e io seguii il suo esempio, pronta a scappare.
Presi un bel respiro profondo e partii a raccontare tutto ciò che era avvenuto quella sera finchè non raggiunsi il punto critico.
-…poi mi ha fatto arrabbiare e….ha scoperto tutto, sa che io sono io e che tu sei tu… - conclusi.
Mi fermai per studiare la sua espressione, mi guardava serio e non riuscivo a capire cosa stesse pensando, finchè non vidi una vena sulla fronte gonfiarsi e pompare sangue dritto al cervello.
Brutto segno.
Mi alzai con movimenti lenti dal letto e mi avvicinai il più possibile alla porta. Avevo sentito che non bisognava guardare le belve dritte negli occhi perché lo interpretavano come un gesto di sfida ed erano molto più propense ad attaccarti e così io lasciavo scivolare lo sguardo sui muri e sul soffitto.
-Avevi detto che non ti saresti arrabbiato… - mormorai senza guardarlo.
Faceva grandi e lenti respiri tenendo gli occhi chiusi, bene, il training autogeno era un’ottima idea, poteva funzionare.
-Calmo…va tutto bene… - sussurrai con una mano già sulla maniglia della porta.
-Evil….non va tutto bene… - sibilò ancora ad occhi chiusi.
-A cuccia bello….
Abbassai la maniglia lentamente e aprii, altrettanto lentamente la porta ritrovandomi un Harry sorridente davanti.
-Hei, ciao bellissima! – mi salutò con un bacio sulla guancia.
Fu come se mi fosse esploso un vulcano alle spalle, Zayn aprì gli occhi, ci fulminò entrambi e si mise a gridarci contro come un ossesso.
Afferrai Harry per un braccio e lo trascinai con me giù dalle scale mentre Zayn ci inseguiva urlando.
-Avevi promesso Zayn!- urlai mentre scendevo gli scalini due a due.
-Non me ne frega un cazzo! – sbottò pericolosamente vicino.
-Calmati sono gli ormoni! – cercai di calmarlo inutilmente.
-No, sei tu che sei deficiente! – mi accusò lanciandomi una scarpa che fortunatamente schivai.
-Ma che gli è preso? –mi chiese allarmato Harry che correva alle mie spalle.
-Ciclo.
Bastò questa parola a far passare il suo sguardo da allarmato a terrorizzato ed a fargli aumentare il passo. Raggiungemmo finalmente la porta e scappammo fuori di casa sperando che Zayn non osasse uscire di casa per paura di morire dissanguato.
 












 

Hola chicas!
Eccomi qua con un nuovo capitolo!
Sotto richiesta di Milooo ho fatto venire il ciclo a Zayn xD
E mentre scrivevo mi chiedevo, allora perché non far venire anche l’alzabandiera ad Evil nei prossimi capitoli?xD
Si lo so, non sto bene u_u
Che ne dite di questo capitolo?
Harry è più furbo di quanto sembri, chissà cosa combinerà adesso!
Zayn è una iena assetata di sangue, sa che questo comporterà dei cambiamenti nel loro rapporto perché Harry potrà tranquillamente avvicinarsi.
Se il capitolo è una merda è perché il cervello mi si è sciolto per il caldo. Ieri sono andata al mare e non mi sono ustionata, mi sono carbonizzata direttamente!
Ringrazio tutte le dolci fanciulle che hanno recensito ma anche chi legge soltanto ;)
Che altro dire? Non riesco a concentrarmi al massimo su questa perché ho in testa il primo capitolo di una nuova ff e finchè non lo scriverò non penserò ad altro, quindi oggi cercherò di scriverlo così avrò la mente vuota e potrò tornare ad immedesimarmi completamente in Evil :D
Ricordo ancora il mio Twitter: @LoivissaSvitkon
Buona giornata, a prestoooo!
Beso:*

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Capitolo 18
*** E fu tempesta. ***







-Non credevo che ce l’avremmo fatta! – esultai col fiatone, appoggiandomi ad un muretto di pietra.
Harry si guardò alle spalle per assicurarsi che Zayn non ci inseguisse con un machete tra le fauci, pronto a farci a pezzi.
-La verità? Nemmeno io. Non credevo fossi così veloce cazzo – confessò, scivolando seduto accanto a me.
-Non sono veloce, è il potere dell’ira funesta, col ciclo si eleva all’ennesima potenza – ridacchiai.
Mi arrotolai le maniche della felpa e iniziai a farmi aria, strattonando leggermente il tessuto all’altezza della pancia. Avevamo corso per almeno dieci isolati, così, per sicurezza. Avevamo il terrore di fermarci anche solo a riprendere fiato, ma ormai era evidente che Zayn non ci stesse seguendo.
-Quindi? Che facciamo ora?- mi chiese il riccio con sguardo furbo.
Mi presi qualche momento per pensare prima di rispondere. Conoscendolo anche solo un minimo, era evidente che questa domanda nascondesse qualcosa. Chi l’aveva detto che ora dovevamo fare qualcosa insieme, io e lui? Visto che mi trovavo in questa situazione per colpa sua! Se prima non mi avesse salutato in quel modo sarei riuscita a spiegare tranquillamente le cose a Zayn. Era per colpa del suo intervento che il moro aveva perso il controllo. Non ero ancora riuscita a prepararlo adeguatamente alle conseguenze che la scoperta di Harry avrebbe comportato.
- Andiamo a quel chiosco! – propose visto che ancora non gli avevo risposto.
Era più un ordine il suo, come se fosse stato logico o quanto meno evidente che lo avrei seguito in ogni caso.
Si incamminò verso il parco nel quale si scorgeva il chiosco di cui stava parlando e io lo seguii docilmente senza dire una parola. Effettivamente sembravo il suo cagnolino e lui il padrone col guinzaglio. Anche se a dirla tutta, questa posizione non mi dispiaceva eccessivamente in quanto potevo godermi una fantastica panoramica del suo culo.
-Tieni- mi disse porgendomi degli occhiali da sole – mettiteli.
Lui si scompigliò i capelli e si infilò una ciuccia. Se sperava di passare inosservato così si sbagliava di grosso. Pensava sul serio di essere scambiato per una persona comune? Quanto era lontano dalla realtà…non gli bastava nascondere i capelli sotto un cappello, i suoi occhi risaltavano come smeraldi in un mare di lava ed era evidente che nemmeno io sarei passata in osservata.
Chi pensava di prendere in giro?
Troppo presa dalle mie elucubrazioni non mi accorsi che si era fermato e gli andai a sbattere addosso.
-Che gusti vuoi?- mi domandò indicando la spropositata varietà di gusti che avevamo di fronte.
-Fragola e limone – risposi in automatico.
Da piccola mia nonna mi prendeva sempre quelle enormi vaschette di gelato, metà fragola e metà limone, ne andavo matta, e da allora tutte le volte che ero tesa prendevo questi due gusti. Mi trasmettevano nostalgia e sicurezza insieme, mi tranquillizzavano. E qui avevo bisogno di tranquillizzarmi io in primis, perché ero in presenza di Harry e non sapevo bene come comportarmi, e in secondo luogo i miei ormoni che stavano impazzendo, sempre a causa della presenza del riccio. Questo ragazzo era una fonte di problemi e preoccupazioni. Mi sedetti su una panchina e lui fece lo stesso.
-Mi spieghi come mai Zayn era così infuriato? – mi chiese dopo essersi mangiato mezzo gelato in circa 10 secondi.
-Beh…mhm…gli stavo raccontando di ieri sera…- iniziai esitante.
-E si è ingelosito- concluse al posto mio.
Geloso? Zayn? Di me? Non mi sembrava proprio. Non ce n’era motivo.
-No, semplicemente voleva che la cosa rimanesse nascosta – lo corressi.
Mi guardava di sottecchi, con sguardo scettico e la bocca leggermente ricurva in una smorfia di fastidio. Come faceva ad essere bellissimo anche così? Io sarei sembrata un lama con una paresi facciale.
-Quindi non gli dispiacerebbe se uscissimo insieme.
Le mie orecchie avevano sentito bene? Uscire insieme ad Harry? Sicuramente avevo capito male
-Perché dovremmo uscire insieme?
Complimenti Evil, la prossima volta impegnati di più per fare domande più stupide!
-Non vuoi uscire con me?
Rimasi ipnotizzata dalla sua dentatura bianca e perfetta, contornata da un sorriso sghembo mozzafiato.
Chi sarebbe mai così idiota da rifiutarsi di uscire con lui? Chi?! Voglio il nome e il cognome di quella scema!
-Non mi sembra il caso.
Ecco appunto. Il suo nome era Evil.
Lo vidi subito rabbuiarsi e guardarmi interrogativo, in attesa di una spiegazione.
-Saremmo ridicoli, ti ricordo che sono ancora nel corpo di Zayn.
Scema si, ma fino ad un certo punto! Avevo una motivazione valida per rifiutare un invito così allettante. E quanto mi pesava rifiutare Harry Styles solo il genere femminile poteva saperlo.
-A me non importa – disse facendo spallucce.
-E con i paparazzi come la metti?- insistei.
-Sei sicura che sia solo per quello? O in realtà stai cercando una scusa per non uscire con me?
Bam, colpita. Cos’era veramente che mi bloccava? Era davvero che mi trovassi nel corpo di Zayn o degli stupidi paparazzi? O c’era qualcos’ altro?
Tenevo la testa rivolta verso il basso ed ero intenta a fissare così intensamente le mie scarpe che non mi accorsi che nel frattempo il riccio si era alzato e si era posizionato di fronte a me, piegato sulle ginocchia e ora mi fissava serio. Prima che potessi dirgli qualcosa mi prese il viso tra le mani e iniziò a massaggiarmi una guancia.
-Evil tu mi piaci. Mi piaci molto. Dammi almeno una possibilità. Ti giuro che non te ne pentirai – mi supplicò quasi, con quei suoi enormi occhi verdi da cucciolo abbandonato.
E intanto il mio cervello era andato in tilt, la vicinanza al suo viso suscitava in me un mix di emozioni che non riuscivo a controllare e che non mi permettevano di ragionare con lucidità e dovette aver capito di aver vinto anche questa battaglia, grazie al mio sveglissimo sguardo trasognante, perché sul suo viso nacque l’ennesimo scaltro sorriso. Riusciva a fregarmi, sempre e comunque.
Con un movimento fulmineo si sfilò la ciuccia e la portò accanto al mio viso, come per coprirmi, e in un istante le sue labbra furono sulle mie. E fu tempesta. Il bacio fu veloce come un fulmine e altrettanto intenso, tanto che potevo quasi sentire le scariche elettriche che mi attraversavano il corpo. Fu un battito d’ali ed era già volato via.
L’unica cosa che sapevo, dopo quel bacio, era che ne volevo ancora. E ancora. E ancora.
E che non andava affatto bene. Proprio per niente. Zayn mi avrebbe fatta a pezzi. Ma lo avrei fatto e rifatto altre mille volte, senza ombra di dubbio.
Harry mi sorrideva, ormai consapevole vincitore.
-Lo prenderò per un “si”.
 
 
 
  


-Veniamo in pace! – gridai sventolando un fazzoletto bianco dentro la camera di Zayn.
Entrai solo quando lo sentii ridacchiare.
-Ti ho preso degli altri assorbenti, qualche altra medicina, dei dolci con la crema che mangio sempre quando ho il ciclo e le mie adorate caramelle gommose! – esclami sventolandogli tutti i sacchetti sotto il naso.
-Ed io ti ho preparato una camomilla- aggiunse Harry con un sorriso sincero, appoggiandogli la tazza fumante sul comodino accanto al letto.
-Grazie ragazzi…scusate per prima, non so cosa mi sia preso… - iniziò a scusarsi Zayn.
-Si chiamano ormoni! – gli suggerii ridendo.
-Bene, io vi lascio soli, ho un appuntamento- esordì il riccio.
Prima mi chiedeva di uscire con lui e poi mi diceva che aveva un appuntamento?
-Con mia sorella- aggiunse evidentemente rivolto verso di me per poi lasciare la stanza.
Troppo losco. Così losco che Zayn si voltò verso di me e io dovetti per forza fingermi interessata ad un libro sulla scrivania per celargli il rossore che mi imporporava sicuramente il viso.
-Come stai?- tentai di cambiare discorso.
-Insomma…mi sento stanchissimo…- sospirò.
-E ci credo! Ci sei corso dietro come una furia! – lo presi in giro ridendo.
-Ma non cercare di cambiare discorso… Cosa è successo tra di voi? – mi chiese portando il discorso dove non volevo assolutamente finisse
-Che intendi dire? – feci la finta tonta.
-Sai perfettamente a cosa mi riferisco. Come mai ti ha lanciato quella occhiata ora?
Con Harry avevamo deciso di tenere la cosa segreta con gli altri, perché in teoria nessuno sapeva che ero nel copro del moro e a Zayn perché la cosa non sarebbe piaciuta, in quanto mi trovavo ancora nel suo corpo per l’appunto.
-In realtà non so a cosa tu ti riferisca, davvero. – mentii.
Cercai di congelare le mie emozioni e piantai i miei occhi nei suoi, per trasmettergli la “veridicità” delle mie parole.
Tirai un respiro di sollievo quando lo vidi rilassare il volto e le spalle, sembrava averci creduto.
-Allora vieni qua che devo farti leggere una cosa! – mi invitò sorridente, battendo la mano sul letto accanto a lui.
-Cosa? - chiesi curiosa mentre mi sedevo.
Lui mi passò un foglio e mi bastò una rapida occhiata per capire che era una loro nuova canzone.
“Written in these walls are the stories that i can’t explain
I leave my heart open but it stays right here empty for days

She told me in the morning she don’t feel the same about us in her bones
it seems to me that when i die these words will be written on my stone”

 
Mi si illuminarono gli occhi. Zayn fece partire una splendida melodia dal portatile posto di fianco a lui.
“And i’ll be gone gone tonight
the ground beneath my feet is open wide
the way that i been holdin’ on too tight
with nothing in between”

 
Al ritornello non potei fare a meno di iniziare a cantare e di unire la mia voce alla melodia.
“The story of my life I take her home
I drive all night to keep her warm and time
Is frozen

The story of my life I give her hope
I spend her love until she’s broken inside
The story of my life”

 
Continuai a cantare fino alla fine, quando il moro mi fece un piccolo applauso.
-Brava!- si complimentò.
-Sei tu bravo, non io! – lo strinsi fortetra le mie braccia e gli lasciai un bacio sulla fronte.
-La prossima settimana andiamo in studio e la proviamo- mi informò
Iniziai subito a saltellare sul letto per l’emozione, non vedevo l’ora di cantarla.
 
 
 
 

 
 
Ero accasciata sull’amaca in giardino, a mangiare caramelle gommose, a guardare le stelle, con le cuffie nelle orecchie per ascoltare la melodia della nuova canzone.
Ero lì, tranquilla e serena finchè un peso morto non si lanciò sopra di me, facendomi cappottare sull’amaca e rotolare per terra, per poi finire in bellezza con una bella musata sull’erba. Ero già pronta ad alzarmi e lanciarmi sul disturbatore della quiete per dissetarmi del suo sangue e i miei occhi ne incontrarono due verdi sorridenti. C’era Harry che cercava di divincolarsi dal groviglio dell’amaca e intanto se la rideva. Era una risata contagiosa che fece scoppiare a ridere anche me. Finalmente riuscì a liberare il piede dalla fune e lo afferrai al volo prima che perdesse l’equilibrio.
-Sei la donna più forte che io conosca – esclamò circondandomi le spalle con un braccio.
-Ah ah ah…molto spiritoso! – gli risposi sarcastica.
-Già, me lo dicono tutti! – mi stampò un bacio sulla guancia che mi mandò in pappa il cervello.
-Come mai qui così presto? sono solo le dieci.
-Ho scoperto una cosa! E dopo che te l’avrò detta mi chiederai di sposarti! Anzi ti prosterai ai miei piedi e mi donerai il tuo corpo! – scherzò.
Come se non avessi fatto volentieri entrambe le cose in ogni caso!
-Sentiamola…- gli diedi corda.
Tanto doveva trattarsi sicuramente di una cazzata.
-Ho scoperto cosa è successo la notte del party.
Mi pietrificai all’istante. Orecchie ben tese in ascolto e il fiato spezzato.
-E so come farti tornare nel tuo corpo….
 
 



 
E’ un miraggio? No non lo è!
Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Chiedo umilmente perdono per il ritardo enorme che ho accumulato ma avevo un blocco.
Diciamo che l’estate me la sono goduta al massimo ma dovevo risolvere delle cose, anche con me stessa ecc xD
Quindi, riprendendo le fila del discorso…
uuuuuuuh che intraprendente Harry U_U
Lo so che il capitolo è corto, ma volevo assolutamente dividerlo dal successivo, per creare altra suspanceeeeeeeee! xD
Siccome sono una mente contorta ho pubblicato una nuova ff…si sono pessima, lo so…
Ecco il link:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2277137&i=1
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo se siete ancora vive anche voi xD
Mi farebbe molto piacere sapere che non mi avete del tutto dimenticata xD
Buonanotte Carissime!
 

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