Things that i haven't said

di silvi97
(/viewuser.php?uid=545478)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo ***
Capitolo 2: *** II capitolo ***



Capitolo 1
*** I capitolo ***


14 novembre
 
Arrivo a casa, saluto velocemente mia mamma e vado subito nella mia camera e, dopo aver gettato la borsa della palestra in terra, mi butto a peso morto sul letto.
Sto cinque buoni minuti ad osservare il soffitto e poi decido di andarmi a fare una doccia cosi mi svesto ed entro. Sento il getto dell’acqua bagnarmi il corpo, è una sensazione che mi piace, mi dà l’idea di liberarmi da tutto e di non aver la minima preoccupazione.
“Nicole!” urla mia mamma dal piano inferiore
“Che c’è?”
“Vieni sotto che è pronta cena!”
“Cazzo” dico sottovoce ancora tutta insaponata
“Arrivo, due minuti” aggiungo urlando per farmi sentire
Mi risciacquo in fretta ed esco, prendo l’accappatoio ed entro in camera, merda, che casino, sono la persona più disordinata di questo mondo anche se mi piace stare in ambienti puliti ed ordinati. Mi metto un paio di pantaloni della tuta grigi, una semplice canottiera bianca e una felpa blu, mi infilo le ciabatte, raccolgo i miei lunghi capelli ramati in una treccia laterale e scendo.
Trovo tutti già a tavola, tranne mio padre che arriva tardi dal lavoro, mi siedo e comincio a mangiare quello che mi era stato messo nel piatto, è stranamente buono o forse solo meglio del solito.
“Com’è andata a scuola oggi?” chiede mia madre a Sam, il mio fratellino
“Bene” risponde il bambino con tono poco convinto
“E tu Nicki?” riprende mia mamma guardandomi
“Come sempre” dico facendo spallucce
Vado abbastanza bene a scuola, insomma, una media accettabile. Frequento il liceo linguistico a Holmes Chapel, una piccola cittadina nel centro dell’Inghilterra insieme alle mie amiche Rebecca, Helen, Ashley e Vanessa.
Sono state sempre un punto di riferimento per me, soprattutto Rebecca, la mia migliore amica.
Finita la cena aiuto mia madre a sparecchiare, dopodiché salgo in camera mia e comincio ad asciugarmi i capelli, ci metto una buona mezz’ora data la lunghezza, prendo il mio i-phone bianco e guardo l’ora, le 21.54, noto che sullo schermo ci sono due messaggi, uno di Rebecca e uno di Louis, il mio migliore amico.
Becky: “Ciao cogliona, domani alla prima tagliamo? Non ho voglia di vedere di prima mattina quella strega della Donald..”
 
La Donald è la professoressa di francese; quella donna è strana, ha capelli medio-lunghi grigi e occhi marroni, vedova prestissimo e senza figli, nella scuola gira voce che da quando è morto il marito esce solo ed esclusivamente per venire a scuola e parla con i suoi due gatti.
Rispondo. Nicki: “Va bene, solito bar alle 8.10, puntuale mi raccomando”.
Invio e apro il messaggio di Louis: “Hei sono riuscito a rimediare due pacchetti di Winston blu, domani te ne porto uno:)”
Rispondo. Nicki: “Grande Lou, grazie, a domani genio :)”
Si sono fatte le 22:15 quindi decido di aprire facebook, sette notifiche, apro e chiudo la casella, le solite cose, niente di nuovo, scorro la home e vedo solo foto delle mie amiche quindi chiudo l’account. Guardo l’ora: le 22:36, vado in bagno, mi lavo i denti e vado a salutare mia mamma e Sam nelle rispettive camere da letto. Torno in camera mia e indosso il pigiama, mi infilo nel letto ma non riesco a dormire, mi giro e rigiro, ma niente da fare: “Mi sto stufando” sussurro.
Chiudo gli occhi fino a quando non sento un rumore provenire dal piano inferiore, così, senza far casino, mi levo le coperte, scendo dal letto e mi avvicino alla porta, la apro delicatamente e scendo le scale in punta di piedi, noto che c’è mio padre così rilasso i muscoli, è in cucina, entro senza farmi notare e guardo l’orologio, le 23:48.
“È questa l’ora di arrivare?” dico con tono scherzoso a mio papà che sta scrutando il frigo con particolare attenzione.
Lui si gira di scatto e appena mi vede fa un respiro di sollievo:“Mi hai spaventato Nicki, mi hai fatto perdere dieci anni di vita nel giro di mezzo minuto”
Rido alle sue parole e poi lo vado ad abbracciare, sciolgo l’abbraccio e scappo via.
Poco dopo lo sento entrare in camera mia: “Buona notte Nicki”
Io sorrido ma non rispondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II capitolo ***


Sento la sveglia suonare, scivolo giù dal letto e corro in bagno, mi lavo, mi metto una sottile striscia di eyeliner, la matita, e un po’ di mascara, torno in camera apro l’armadio e faccio la tipica faccia da “Checazzomimetto?”; scelgo un paio di jeans stretti e chiari, una canottiera di pizzo nera con sopra un maglioncino bianco con le toppe marroni sul gomito, e una sciarpa in lana marrone, mi sposto tutti i miei lunghi capelli rossi dal lato sinistro, infilo le mie vans bianche e la giacca, prendo il mio zaino eastpack azzurro scuro, ci infilo i cinque libri delle materie più due quaderni, il portafoglio, le cuffie e le sigarette, prendo il cellulare ed esco chiudendomi la porta alle spalle, saluto tutti, bacio Sam sulla guancia e me ne vado.
Sono le 7.51, da casa mia alla scuola ci sono dieci minuti a piedi e anche se alla prima taglio devo comunque far credere ai miei che entro alle 8.00, percorro i primi tre minuti veloci in modo da allontanarmi dalla casa, poi rallento, prendo una sigaretta e l’accendo, sento qualcuno dietro di me ma faccio finta di niente, vedo che mi supera Styles: “Hei Logan a quanto pare anche tu arrivi in ritardo a scuola” dice con tono giocoso
“No, io taglio la prima Styles!” rispondo continuando a guardare il telefono
“Oh, non pensavo che fossi una ragazza cosi ribelle che fuma e taglia” con il suo solito sorrisetto da cretino.
Lo guardo male, ma non rispondo, velocizzo il passo, lui ride, si sistema i suoi capelli ricci con la mano e mi dice: “Ciao Logan”.
Non lo sopporto ma non faccio molto caso a quelli come lui. Styles è il tipico “figo” della scuola insieme ai suoi amici Malik, Payne e Horan, anche Louis è un loro amico ma lui non è come loro, è dolce e sensibile.
Alle 8.12 arrivo davanti al bar, vedo già Becky cosi la vado ad abbracciare.
“Ciao stronza”
“Hei, che ci facevi con Styles?”
“Nulla, stavamo parlando”
“Okay, dai entriamo” dice senza essere troppo convinta della mia risposta.
Butto la sigaretta per terra e la pesto, entriamo, facciamo colazione e dopodiché entriamo a scuola.
 
Entro in presidenza con Becky e noto che c’è Styles li, lo guardo e mi sorride
“Logan e Scott, come mai entrate a quest’ora?” comincia la preside
“A me è suonata tardi la sveglia prof” dico
“Io ho avuto un problema in famiglia, mia madre stava male e..” afferma la mia amica prima che la preside Hill la interrompa
“Si, si va bene, andate in classe”  ci dice porgendoci il foglio dell’entrata posticipata
“Anche tu Styles” continua
Una volta uscite ci dirigiamo verso la nostra classe: la 3°A, Styles è nella classe affianco alla nostra, la 5°A, aspettiamo che finisca la lezione prima di entrare:
“Nicki io vado un momento in bagno” dice Becky
“Aspetta, ti accompagno” dico per non restare da sola con Styles
Vado verso di lei ma mi blocca: “Stai li con lui”
Ubbidisco senza dire nulla anche se non è la cosa che preferisco stare li, sola, con Styles.
“Non è suonata la sveglia eh.” dice il riccio affianco a me
“Perché dovevo dirle: oh salve prof ho tagliato la prima insieme alla mia amica, mi fa entrare?” dico con tono sarcastico
Non risponde, si limita solo a sorridere e a far vedere quelle sue meravigliose fossette: “Sei un bel tipo Logan” dice prima di entrare nella sua classe, suona la campanella. Che vuole dire con quella frase? Boh, è cosi strano quel ragazzo, solo Dio sa cosa frulla dentro quella testa, penso.
Arriva Becky con un sorriso che va da un orecchio ad un altro:
“Hei che vi siete detti?”
“Non è affatto simpatico quel ragazzo” dico con tono piuttosto scocciato
“Dai, secondo me vuole solo conoscerti, sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto, alcune pagherebbero anche solo per parlare con lui”
“Lui chi?” dice Vanessa
“Styles le ha parlato” risponde Becky
“E dai, mica è un evento”
“O si che è un evento” controbatte Ashley
“Oh stronze, che succede?” chiede Helen
Becky riaccenna la stessa frase di prima.
“Ohh Nicki ma sai che fortuna, io ci sbavo dietro dalla prima”
“Come tre quarti della componente femminile di questa scuola d’altronde.”
Si limita a sorridere e ad entrare in classe. Seconda ora: matematica, un incubo.
Entro in classe dopo Ashley e mi siedo al mio posto.
“Salve ragazzi, per la vostra immensa gioia vi ho portato i compiti corretti” dice la professoressa, Smith.
“Wow che fortuna” sussurro, sento ridacchiare Paul, un mio compagno di classe e Becky così accenno un sorriso anche io.
“Come sono andate?” domanda Vanessa
“Even te non cambi mai” risponde la professoressa porgendole il compito
Guarda la verifica con non molto stupore. Avrà preso un altro votaccio presumo. Si viene a sedere affianco a me: “Domani pomeriggio sei libera?”
“Domani alle tre puntuali sotto casa mia, magari ti faccio recuperare sta..” Do un’occhiata al foglio: “… sta D”
“Grazie Nicki, non so come ringraziarti”
Le sorrido e non so come mai non riesco a levarmi la frase di Styles dalla testa. Perché mi parla? Perché mi ha detto quella frase? Perché io? Io cosa centro con lui e la sua banda popolare? Perché ha scelto me e non Clarissa?
Clarissa è la ragazza più popolare della scuola, da piccole eravamo abbastanza amiche ma col passare degli anni è diventata una snob montata e non ci rivolgiamo parola da allora, solo sguardi di sfida.
“Nicole Logan” chiamano il mio nome e torno nel mondo reale, mi alzo e vado a ritirare il mio compito: A-. Mmm meglio del solito, penso.
Il tempo rimanente della lezione non seguo, sono stanca, mi accuccio sul banco e involontariamente mi addormento.
Vengo svegliata dalle smorfie e dalle risate di Becky e Ash che sono prodotte per svegliarmi.
“Che succede?” chiedo rintronata
“Oh ma buongiorno bella addormentata sul banco” sento dire a Lou
“Buongiorno idiota”
“Hei stasera vieni al Top club con le altre?” mi chiede Louis
“Oh si volentieri” rispondo
“Poi venite da me a dormire tanto i miei sono via da ieri e tornano tra due settimane”
Accetto l’invito di Louis.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2277529