Super Robot Wars R Preface di Justice Gundam (/viewuser.php?uid=1338)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'avanscoperta movimentata ***
Capitolo 2: *** Mazinger Z all'attacco ***
Capitolo 3: *** Un'alleanza nell'oscurità ***
Capitolo 4: *** Neutralità violata ***
Capitolo 1 *** Un'avanscoperta movimentata ***
000-Un'avanscoperta movimentata
Super Robot Wars R - Preface
Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam
Bentornati a tutti!
La fanfiction che vi apprestate a leggere fa parte della saga di Super Robot
Taisen che sto scrivendo, e che potreste aver iniziato a leggere in questi
giorni con il titolo di 'Super Robot Wars R': in effetti, questo è un prequel, o
meglio un antefatto, che potete capire benissimo anche senza aver letto i
capitoli di 'Super Robot Wars R' che ho già pubblicato... comunque, vedrete che
una volta messe assieme, queste storie formeranno un tutt'uno ben compatto! Ho
un sacco di idee in mente, e le voglio implementare tutte!
Allora, giusto per chiarire un pò le cose... ogni capitolo sarà ambientato in
un luogo diverso, e seguirà le vicende riguardanti una particolare serie
robotica - o anche due o tre, in certi casi. E' ambientata cinque anni prima
delle vicende narrate in 'Super Robot Wars R', anche se... no, non voglio farvi
spoiler, vedrete col tempo cosa voglio dire! A proposito, per integrare le
informazioni che ho riportato nel database di fine capitolo, ho utilizzato un pò
di materiale della EncicloRoboPedia, uno dei più completi siti italiani sui
robot giganti, e da Wikipedia... e ringrazio entrambe per l'aiuto fornitomi!
Giusto per dire che non è tutta farina del mio sacco, e che i ringraziamenti
vanno anche a loro...
E giusto per cominciare in bellezza, il primo capitolo è dedicato al re dei
Super Robot, Mazinga Z in persona! Allora, siete pronti a tuffarvi nel mondo di
Super Robot Taisen, una volta di più?
Era un sì, quello che ho sentito?
E allora, non perdiamo altro tempo! SI PARTE!
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Capitolo 1 - Un'avanscoperta movimentata
Giappone, Space Century 136. Un'era di grandi cambiamenti, grandi tensioni
sociali, e soprattutto... terribili guerre che hanno funestato questa nuova era
in cui l'umanità si sta espandendo verso lo spazio. Inimicizie tra Earthnoids e
Spacenoids, tra Naturals e Coordinators... e i numerosi invasori alieni che
minacciano la pace successiva alla formazione dell'Unione Terrestre,
approfittando della riduzione di risorse militari. Nelle grandi città, nelle
colonie neutrali e in pochi altri luoghi, le persone continuano a vivere,
cercando di non pensare alla minaccia che incombe sopra le loro teste... ma
anche lì, si percepisce benissimo il clima di insicurezza che ormai regna
sovrano in tutta la Sfera Terrestre. La distruzione dei Titans, di OZ e di White
Fang ha fatto ben poco per rassicurare gli animi.
Tuttavia, in quella particolare mattina di inizio giugno, sotto un caldo sole
estivo, i dintorni della famosa Science Lab Fortress, uno dei più noti centri di
ricerca sulla Terra, dove il prof. Kenzo Kabuto portava avanti le sue ricerche e
tentava con ogni mezzo di ostacolare le invasioni aliene, erano tranquilli e
pacifici... questo almeno, finchè non si presentò sulla scena un goffo e
scassato robot che sembrava fatto di pezzi da rigattiere di varie sfumature
rosso-gialle, messi su alla rinfusa in modo da dargli una PARVENZA di
minaccia... parvenza che scemava quasi subito alla vista delle sue lunghe e
scimmiesche braccia idrauliche e della sua buffa faccia dagli occhioni tondi,
con una bocca costituita da poco più che una grata d'aerazione incassata in una
testa semisferica di metallo rosato! Come un lottatore di sumo, lo stravagante
robot semi-umanoide sollevò una gamba e la abbattè al suolo, scatenando un
minuscolo terremoto, prima di mettersi in una perfetta posa da supereroe,
completa di stelline luccicanti e mantello rosso che svolazzava dietro le sue
spalle!
"Ta-ta-taaaaaan! Eccomi qua! Nessun problema! Il sole splende, ed è un giorno
per una ricognizione, da-wa-sa!" esclamò, cercando di darsi un tono eroico, il
pilota... un ragazzone sovrappeso e piuttosto brutto, con la mascella inferiore
sporgente in quel momento contorta in un ghigno, e corti capelli castani scuri
tenuti spostati dalla fronte da una ridicola fascia bianca con il Sol Levante
disegnato sopra! Indossava una maglietta arancione a malapena larga abbastanza
per la sua considerevole rotondità, un paio di jeans neri e scarpe grigie, e in
quel momento, si stava sporgendo leggermente dalla grata di aerazione che
costituiva la bocca del suo sgangherato robot, dominando il panorama dalla sua
posizione sopraelevata.
"Ehm... capo, non vorrei sembrare pedante, ma..." gli giunse una voce più
calma, proveniente da un ragazzo più giovane, magro con i capelli neri, seduto a
fianco del posto del conducente. "Sporgersi da lì è piuttosto pericoloso..."
"Già..." proseguì un altro ragazzo, questo più piccolo e dall'aria più
sveglia, con i capelli castani un pò scompigliati e gli occhi piccoli. "Non
crede che dovrebbe tornare al suo posto e tenere allacciata la cintura di
sicurezza?"
Il ragazzo più grande si voltò verso i suoi 'subordinati', senza perdere quel
ghigno sicuro. "Hehehehee... e non state là a preoccuparvi per ogni inezia, voi
due! Piuttosto... Nuke, Mucha! Vedete di non far cadere il Boss Borot come è
vostra abitudine, eh? Voglio fare una bella figura, oggi! Dopotutto, è il mio
appuntamento con Sayaka-chan, da-wa-sa!" esclamò, aggiungendo sempre quella
strana cadenza verbale alla fine di ogni frase.
Su uno schermo televisivo fissato alla bell'e meglio su una parete della
cabina di pilotaggio, apparve (dopo un bel pò di rumori e malfunzionamenti...)
l'immagine disturbata di una bella ragazza sui diciassette anni dai lunghi
capelli castani, con addosso una tuta da pilota gialla e un elmetto bianco con
una striscia rossa verticale in mezzo, che provvide immediatamente a mettere le
redini all'immaginazione del ragazzo più grande. "Di cosa stai parlando, Boss?
Questo non è mica un appuntamento, è una missione di ricognizione... e dobbiamo
stare costantemente all'erta! Se abbassiamo la guardia, verremo sconfitti da un
altro Kikaijuu, non te lo dimenticare!" disse un pò accigliata la ragazza,
evidentemente Sayaka.
Il ragazzone di nome Boss, trasformatosi di colpo in un agnellino, abbassò la
testa pur senza smettere di sorridere e si sfregò la nuca con una mano, mentre
il suo volto si tingeva leggermente di rosso (la qual cosa fece sghignazzare a
bassa voce i suoi due 'schiavi'...). "Heheee... ciao, Sayaka-chan! Sì, sì, lo so
che è una missione di... ehm... ma non ti preoccupare! Se arriva uno di quegli
ammassi di metallo, ci penserò io a rimandarlo dal ferrivecchi, con il mio
specialissimo Boss Borot Super Deluxe Punch!" esclamò, un pugno sollevato in
aria per enfatizzare il concetto!
Sayaka alzò leggermente gli occhi al cielo mentre il suo robot, lo Aphrodite
A, si avvicinava alla radura dove il Boss Borot era impegnato nelle sue pose
eroiche. Il robot pilotato dalla ragazza castana era di tipo femminile, quasi
tutto in lega Chou Goukin Z gialla che diventava rossa sulla testa, sul collo,
ai lati del torace e sull'inguine. Il suo volto era costituito da niente più che
da un paio di occhi senza pupille, mentre sulla sommità del cranio, affiancata
da un paio di brevi 'corna' ricurve, si trovava una cupola trasparente
attraverso la quale si riusciva a vedere la cabina di pilotaggio.
"Boss... ragazzi... vi ricordo che non siamo qui per combattere... anche
perchè il mio robot non è esattamente fatto per quello..." aggiunse Sayaka,
pensando con fastidio a tutte le volte che qualche Kikaijuu del Dr. Inferno
l'aveva sconfitta in battaglia. "Sembra che recentemente, sia stato visto uno
strano oggetto cadere nei dintorni, e noi siamo qui per cercare di capire di
cosa si tratta. Sfortunatamente, stando a quanto ci è stato comunicato, se ne
sono già impadroniti quelli di Neo Zeon, quindi... adesso c'è la complicazione
che non dobbiamo farci scoprire da loro..."
Boss grugnì con irritazione mentre tornava a sedersi al suo posto e
riprendeva in mano i comandi del Boss Borot (che consistevano, in effetti, in un
volante e un cambio marce usati!). Sì, aveva sentito dire anche lui che, da
quelle parti, Neo Zeon avesse messo su una base operativa, uno dei suoi tanti
avamposti in preparazione per l'occupazione della Terra... e non solo, oltre che
gli ormai noti Mobile Suit di modello Dreissen, o Zussa, nei pressi di quella
base erano stati identificati alcuni Metal Armor di tipo Gebay e Dyne,
appartenenti all'Impero di Giganos... e alcuni Ginn, Mobile Suit prodotti in
massa della ZAFT. Il che dava credito alle informazioni recenti, secondo cui Neo
Zeon si sarebbe alleata con queste due fazioni...
"Già... questo è un bel problema..." ammise il ragazzo dalla mascella
squadrata, mentre i suoi due compagni riprendevano a muovere i comandi del Boss
Borot. "Se quei pazzoidi si impadronissero di quello strano oggetto, potrebbe
essere un problema, da-wa-sa... Comunque, per quello che ne sappiamo potrebbe
essere anche un meteorie e basta... e se è così, non dovrebbe essere bruciato
all'impatto con l'atmosfera?"
"Se era abbastanza piccolo, sì..." rispose la ragazza. "Tuttavia, come hai
detto, che sia un meteorite è soltanto una possibilità. Meglio non trascurare
ogni possibile evenienza, e... Huh? E questo che cosa...?"
Boss drizzò le antenne e cercò di alzarsi dal suo sedile... prima che gli
venisse dolorosamente ricordato che si era allacciato la cintura di sicurezza,
con grande costernazione di Nuke e Mucha! "Owwwww! Per poco non ce lo lascio...!
Ugh... ehm... hai... hai detto... che c'è qualcosa sul radar, Sayaka-chan?"
esclamò, guardando perplesso un piccolo schermo, completamente vuoto, sulla sua
rattoppata console di comando. "Hmmm... che strano, io non vedo nulla... sicura
che il tuo radar non sia guasto?"
Sayaka alzò gli occhi al cielo, e le sue telecamere di bordo inquadrarono
un'antenna televisiva montata alla bell'e meglio sulla spalla del Boss
Borot!
"Da che pulpito viene la predica... no, sono sicura che il mio radar funziona
correttamente! C'è qualcosa che si sta muovendo nella nostra direzione, e tra
non molto dovrebbe entrare nel nostro campo visivo! Non escludo che si tratti di
qualche Kikaijuu, o di robot da combattimento di Neo Zeon! Prendiamo copertura,
e cerchiamo di non farci scoprire! Là, in quella macchia! Forse riusciamo a
nasconderci!" esclamò la pilota dell'Aphrodite A, indicando un boschetto a
qualche decina di metri di distanza. Il robot femminile riuscì abbastanza
facilmente a raggiungere la macchia e a nascondervisi dentro come meglio
poteva... ma il suo compagno più goffo si ritrovò ad arrancare, rallentato dalla
struttura meno efficiente.
"Sbrigati, Boss! Stanno arrivando!" lo esortò Sayaka, preoccupata per il suo
amico. "Dovremmo stabilire un contatto visivo con loro tra non più di dieci
secondi!"
"Hanf... hanf... è... è quello che sto cercando di fare, Sayaka-chan! Se
soltanto questi due imbranati spingessero un pò di più! Hey, voi due! Non
statevene là come delle belle statuine, no? Rendetevi utili e muovete quelle
gambe!" esclamò, rivolto prima alla ragazza... e poi a Nuke e a Mucha che,
dietro di lui, stavano disperatamente cercando di far muovere il motore del Boss
Borot... usando dei pedali da cyclette!
Sfortunatamente, i due ragazzi più giovani erano già spompati per la foga che
stavano mettendo nel pedalare... "Puff... Puff... noi... noi stiamo... hanf...
facendo... del nostro meglio..." ansimò Nuke, quello alto e magro, spingendo sui
pedali con tutta la forza che il suo corpo gli consentiva...
"Ma... hanf... più di tanto... puff... non riusciamo... a fare..." concluse
la frase Mucha. Boss strinse i denti per l'irritazione e cambiò la marcia,
cercando di far muovere il più velocemente possibile il suo robot...
Troppo tardi. Gli strani oggetti non identificati, in quel momento a malapena
visibili ad occhio nudo, esplosero una raffica di missili contro il goffo robot,
che riuscì per un pelo ad evitare di essere colpito in pieno! Un grido
collettivo proveniente da Boss e dai suoi sgherri accompagnò l'esplosione di
alcuni proiettili sul terreno, e il Boss Borot volò in aria per un breve tratto
per poi atterrare paurosamente vicino al nascondiglio di Sayaka, coperto di
cerotti!
"Boss! Ragazzi!" esclamò la ragazza, uscendo dal nascondiglio per vedere se i
suoi amici stavano bene. "Ragazzi, rispondetemi! Non siete feriti, vero?"
Mentre il terreno colpito dai missili fumava copiosamente, il braccio destro
del Boss Borot si alzò in aria, pur a fatica, e fece il segno dell'okay.
"Owww... tutto... okay... Sayaka-chan! Ci... ci vuole ben altro per buttare giù
il grande Boss, da-wa-sa!" esclamò il ragazzo più grande... mentre all'interno
della sua cabina di pilotaggio, anche gli storditi Nuke e Mucha facevano cenno
di stare bene.
"In... in qualche modo... siamo ancora vivi..." commentò il ragazzo più
alto.
Sayaka tirò un sospiro... poi, con determinazione, fece voltare il suo
Aphrodite A verso il nemico in avvicinamento: i suoi peggiori timori si
avverarono quando vide dirigersi verso di loro, a qualche centinaio di metri di
distanza, un trio di terrificanti mostri meccanici: uno scheletro gigantesco di
colore blu-grigio con gli occhi rossi e due enormi lame uncinate e luccicanti ai
lati del cranio; un drago con due teste dagli occhi luccicanti e dalle piccole
corna, il cui torace era coperto da una corazza viola, e che presentava delle
bocche lanciamissili sullo stomaco; e un quadrupede dal corpo esagonale, con una
piccola testa vagamente umana, e degli spuntoni che fuoriuscivano dalla sua
schiena spigolosa! A completare il preoccupante quadretto di Kikaijuu, che
avanzavano a passi lenti ma inesorabili verso i due robot da ricognizione,
pensava una sorta di grande astronave grigio acciaio, con una sorta di grande
'pinna' dorsale viola, ali dotate di propulsori, e un muso arrotondato con gli
'occhi' rossi e la 'mascella' verde che la facevano sembrare una sorta di enorme
pesce volante di metallo! L'astronave, che proiettava un'ombra inquietante sul
paesaggio tutt'attorno, soffocando l'atmosfera spensierata dell'estate, scese
minacciosamente di quota, accompagnata dalla risata di trionfo del suo
comandante, una misteriosa figura avvolta in ampie vesti viola con tanto di
cappuccio, che teneva in mano una sorta di scettro!
"Hahahahaaa! Ma guarda un pò che fortuna!" rise la creatura, con una strana
voce che sembrava un misto di una voce maschile e una femminile. In effetti,
anche il volto del misterioso individuo, l'unica parte del suo corpo a non
essere nascosta dalla veste, sembrava diviso verticalmente in due parti nette -
una maschile, dai lineamenti forti e angolari, e una femminile, dalla pelle
candida e le labbra rosse e carnose. "Vengo per scoprire qualcosa di più sul
misterioso... meteorite caduto sulla Terra, e mi trovo davanti gli amichetti di
Mazinger Z serviti su un piatto d'argento! Il mio signore, il Dr. Hell, ne sarà
entusiasta!"
Sì, non c'era alcun dubbio... Sayaka aveva visto troppe volte quella
minacciosa nave volante per confonderla... era senz'altro la fortezza volante
Guul del Barone Ashura, uno dei diretti servitori del perfido Dr. Hell, e nemico
giurato del Mazinger Team! E quelle che la seguivano appiedate erano delle
Kikaijuu ben note: la Garada K7, la Dabras M2, e la Toros D7! Decisamente, non
il tipo di comitato di accoglienza che a qualcuno avrebbe fatto piacere trovarsi
davanti... e soprattutto, non con dei robot inadatti al combattimento come il
Boss Borot e lo Aphrodite A!
Sayaka fece indietreggiare il suo robot femminile e premette un pulsante
rosso sulla console di comando, mentre dietro di lei il Boss Borot si alzava
massaggiandosi la testa - sulla quale, a dispetto di ogni legge fisica e della
logica, spiccava un bernoccolo niente male! - e le Kikaijuu continuavano
minacciose la loro avanzata...
"Ugh... non ci voleva... proprio il Barone Ashura dovevamo incontrare..."
mormorò tra sè la pilota, preoccupata del fatto che anche il Dr. Hell fosse
interessato al misterioso oggetto caduto sulla Terra. Se fosse riuscito ad
impadronirsene, sarebbe stato lo stesso che se fosse caduto in mano a Neo Zeon,
alla ZAFT, o all'Impero di Giganos... sarebbero potuti essere guai per
tutti!
Apparentemente, il perfido barone ermafrodita aveva sentito le parole
pronunciate a bassa voce dalla ragazza. "Huhuhuhuu... e cosa ti aspettavi,
ragazzina?" sghignazzò ferocemente, la sua fortezza volante che si abbassava di
qualche metro e cominciava a sollevare polvere dal terreno, dando un aspetto
ancora più inquietante alle Kikaijuu che le stavano sotto. "Avevamo individuato
qualcosa di strano che si avvicinava all'atmosfera della Terra molto prima che i
vostri radar potessero captarlo! Le tecnologie dei Micenei non possono certo
essere paragonate ai vostri regrediti giocattolini! La mia missione originale
era di investigare su quello strano oggetto, ed eventualmente recuperarlo, ma
credo che distruggere i vostri giocattolini segnerà qualche punto a mio favore!
Hehehehee... ora forza, mie bellezze meccaniche! Distruggete Aphrodite A e quel
rottame che osano chiamare un robot!"
Le Kikaijuu, obbedienti agli ordini del loro signore, iniziarono ad
accelerare il passo, scuotendo la terra mentre si dirigevano verso Aphrodite
A... e verso un Boss Borot che dava l'impressione di essere veramente MOLTO
arrabbiato per la definizione di prima!
"Che cosa hai detto, mezzo uomo?" ringhiò Boss dalla cockpit del suo
improvvisato paladino della giustizia. "Prova a ripeterlo, se ne hai il
coraggio! Il Boss Borot è il mio orgoglio e gioia! Sfido chiunque a prenderlo in
giro!"
"Boss, non ti distrarre! Stanno arrivando!" si raccomandò Sayaka, afferrando
i comandi del suo robot femminile mentre i mostri meccanici si facevano sempre
più vicini. Alla luce del caldo sole di giugno, la ragazza vide luccicare
minacciosamente le lame ricurve che ornavano la testa della Garada K7 e gli
spuntoni dorsali della Toros D7, e le due teste della Dabras M2 si muovevano
come serpenti in fremente attesa di divorare la preda. "Non ti preoccupare per
me, ho inviato un segnale di emergenza a Kouji-kun, Tetsuya-san e Jun-san, e
dovrebbero essere qui tra qualche minuto... nel frattempo, tu cerca di metterti
in salvo! Io tratterrò questi mostri quanto più possibile!"
"Ritirarmi? Io?" ringhiò Boss, oltraggiato alla sola idea che gli potesse
essere proposta un'idea del genere. "Non se ne parla nemmeno! Questa è una
questione di onore, e fuggire adesso macchierebbe il mio onore, e quello del mio
Boss Borot, da-wa-sa!"
Dietro di lui, sia Nuke che Mucha fecero una smorfia. "Ugh... ci avrei
scommesso che l'avrebbe detto..." mormorò il ragazzo più alto. "Poveri noi,
questa è la fine..."
Sayaka scosse la testa, mentre il suo Aphrodite A scivolava in una posizione
di guardia. "E va bene... ma stai attento, Boss! Non esporti troppo, dobbiamo
cercare di resistere finchè non arriveranno Kouji-kun e gli altri!" si
raccomandò la ragazza, preparandosi mentalmente allo scontro con le bestie
meccaniche.
Sperava solo che Kouji... cioè, che il resto del Mazinger Team arrivasse in
fretta. I soli Aphrodite A e Boss Borot non potevano certo durare a lungo...
----------
"Hm? E questo è...? Sayaka e Boss! Pare che abbiano trovato guai, tanto per
cambiare!"
Nella cabina di pilotaggio di un altro robot, un ragazzo adolescente dai
ribelli capelli neri, che spuntavano a frange da sotto il suo casco bianco dalle
due punte incurvate all'indietro, vide subito la segnalazione di allarme apparsa
su uno dei suoi schermi di controllo e, con fare ormai esperto, tirò verso di sè
la cloche, facendo fermare la sua maestosa macchina: un enorme robot
dall'aspetto demoniaco, con il torace nero sul quale erano montate delle piastre
rosse che formavano una U schiacciata, inguine e spalliere dello stesso colore,
braccia e gambe bianche con 'guanti' e 'stivali' di scintillante metallo
blu-grigio, e una testa dai minacciosi occhi gialli privi di pupilla, la bocca
fatta a grata, e due spuntoni dorati sulle tempie. Il solo aspetto prometteva
morte e distruzione ai suoi nemici...
...nè poteva essere altrimenti, dal momento che di altri non si trattava che
del potentissimo Mazinger Z, il robot costruito dal celeberrimo scienziato Juzo
Kabuto come arma di difesa contro l'ambizione del Dr. Hell! Per mesi, ormai,
questo invincibile guerriero in Chou Goukin Z, e il suo 'gemello', il Great
Mazinger, erano stati una spina nel fianco del crudele scienziato e delle altre
forze di invasione, e avevano distrutto innumerevoli mostri meccanici,
trionfando in condizioni che sembravano spesso disperate! E anche oggi, a quanto
pareva, ci sarebbe stato bisogno del loro intervento.
Non che a Kouji Kabuto, nipote di Juzo e pilota ufficiale di Mazinger Z, la
cosa dispiacesse... e infatti, un sorrisetto lievemente arrogante apparve sul
suo volto giovanile.
"E va bene... Dietro front, Mazinger Z! Sembra che anche oggi torneremo con
qualche Kikaijuu nel carniere..."
Con un'elegante manovra aerea, Mazinger Z si voltò, e iniziò a volare ad
altissima velocità nella direzione da cui l'allarme proveniva...
CONTINUA...
Note dell'autore: Non ho molto da dire, in realtà. Spero che questo prequel
della mia fanfiction possa interessare ai fan dei robot giganti, e che faccia il
suo dovere di fornire delucidazioni... e al tempo stesso, seminare un pò di
confusione nelle menti di chi sta leggendo 'Super Robot Taisen R'!
Spero che i puristi mi perdoneranno qualche 'licenza poetica' che mi sono
preso... in effetti, quando il Great Mazinger è entrato in scena, il Dr. Hell,
Brocken e Ashura erano già morti da tempo...
E questa storia di Neo Zeon, della ZAFT e dell'Impero di Giganos? Col tempo,
gente, col tempo... intanto, nel prossimo capitolo (che spero di mettere on-line
entro il 14 gennaio), vedremo se Sayaka e Boss verranno randellati per
l'ENNESIMA volta dalle Kikaijuu... sigh... mai una volta che i personaggi minori
abbiano una qualche utilità, negli anime robotici di Go Nagai... -_- U
Oh, già... è il momento di aggiornare i miei Database!
DATABASE PERSONAGGI
Kouji Kabuto - Età (stimata): 16 - Grado: pilota - Affiliazione:
Science Lab Fortress - Provenienza: Mazinger Z
Uno studente delle superiori coinvolto suo malgrado nella guerra contro il
Dr. Hell, è il figlio del prof. Kenzo Kabuto, e il nipote di Juzo Kabuto,
creatore del potente Super Robot Mazinger Z. Dopo la morte del nonno,
assassinato dagli sgherri del Dr. Hell, è diventato il pilota di Mazinger Z, e
lo ha usato per contrastare le mire dello scienziato criminale. E' un ragazzo
piuttosto arrogante, ma anche coraggioso e altruista.
Sayaka Yumi - Età (stimata): 16 - Grado: pilota - Affiliazione:
Science Lab Fortress - Provenienza: Mazinger Z
Sayaka è la figlia del Dr. Yumi, il responsabile del Photon Power Lab, e
pilota il robot dalle sembianze femminili costruito dal padre, Aphrodite A.
Capricciosa e spesso infantile, cerca spesso di mascherare il suo interesse nei
confronti di Kouji, con cui litiga spesso per le ragioni più futili. Nonostante
questo caratteraccio, Sayaka dimostra spesso un coraggio da leoni in battaglia,
nonostante le scarse capacità del suo robot.
Boss - Età (stimata): 16 - Grado: nessuno - Affiliazione:
Science Lab Fortress - Provenienza: Mazinger Z
Boss è il bullo locale innamorato di Sayaka, e per questo diventa rivale di
Kouji, a cui però è legato anche da profonda amicizia. Goffo e attaccabrighe, è
comunque sempre pronto a scagliarsi in battaglia con la sua moto o con il suo
sgangherato Boss Borot, l'automa che le prende categoricamente in ogni
battaglia. E' affiancato dagli aiutanti Nuke e Mucha, sottomessi e schiavizzati
per i peggior lavori sul robot.
Barone Ashura - Età: (non applicabile) - Grado: nessuno (servitore
diretto del Dr. Hell) - Affiliazione: Dr. Hell - Provenienza:
Mazinger Z
Primo braccio destro del Dr. Hell e comandante delle truppe, è un essere
ermafrodita a cui Hell ha dato la vita unendo due mummie, una maschile e una
femminile, ritrovate durante le sue esplorazioni fra le rovine dell'Impero di
Micene. Ha una forte rivalità - incoraggiata dallo stesso Dr. Hell - con l'altro
generale, il Conte Brocken, ma la sua fedeltà al suo creatore è
indiscutibile.
DATABASE MECHA
Mazinger Z (Mazinga Z)
Possente robot da combattimento costruito da Juzo Kabuto, e da lui affidato
al nipote Kouji per difendere l'umanità dalle forze del male. Alto 18 metri, è
stato realizzato con un particolare materiale, una lega resistentissima
conosciuta come Chou Goukin Z, derivata dal Japanium, un elemento scoperto
durante uno scavo in uno strato roccioso del Monte Fuji. E' inoltre alimentato
da una particolare fonte di energia, anch'essa risultato degli studi del
brillante scienziato, la Photon Energy.
Aphrodite A
Robot dalle sembianze femminili pilotato da Sayaka e costruito dal padre, il
professor Yumi. In commbattimento è la spalla di Mazinger Z, ma è molto limitata
in potenza e resistenza, nonostante sia realizzata in Japanium, e infatti
finisce spesso distrutta o menomata dalle Kikaijuu. Concepita come robot
domestico e come prototipo per sviluppare il concetto della Photon Energy, non è
dotata di un gran arsenale di armi.
Boss Borot (Boss Robot)
E' lo scassato robot, realizzato con rottami e materiali di scarto, che cerca
di aiutare Mazinger Z in battaglia con scarsi risultati, uscendone spesso
malconcio con tanto di cerotti. E' stato costruito dai tre assistenti di Yumi.
Non è dotato di un vero e proprio arsenale di armi, ma è dotato di vari,
imprevedibili, e spesso discutibili congegni di attacco...
Kikaijuu
I mostri meccanici inviati dal Dr. Hell. Sono automi scoperti anni addietro
sull'isola di Bardos durante uno scavo archeologico. Vengono controllati dallo
scettro in mano al Dr. Hell o al Barone Ashura.
* Garada K7 - Sembianze di scheletro, armata di lame boomerang e missili
* Dabras M2 - Drago a due teste, utilizza laser ad alta temperatura
* Toros D7 - Anche conosciuta dai fan come 'esagono malefico'... alte
capacità di difesa, può scagliare i suoi spuntoni come missili per trafiggere
gli avversari.
Flying Fortress Guul
Dalle sembianze di un pesce volante, è un'astronave armata fino ai denti,
impiegata direttamente dal Barone Ashura e dal Conte Brocken per attaccare la
Science Lab Fortress, affiancando i vari mostri meccanici. Può lanciare delle
piccole navette da combattimento simili ad essa, oppure sparare missili a
frammentazione e laser altamente distruttivi.
Beh, questo è quanto. Alla prossima, fan dei robot giganti... e mi
raccomando, recensite! ^_-
Justice Gundam
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Capitolo 2 *** Mazinger Z all'attacco ***
SRWR Preface-02
Super Robot Wars R Preface
Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam
Ta-daaaan! Finalmente, eccomi di ritorno con Super Robot Taisen, e più
precisamente con l'antefatto della mia storia principale, Super Robot Taisen R!
Il capitolo 3 di tale storia è in fase di stesura mentre state leggendo queste
righe, e sarà pubblicato il prima possibile, università permettendo! Ma intanto,
credo che ai fan dei robot giganti farà piacere vedere i buoni vecchi Mazinger Z
e Great Mazinger menare un pò le mani con i mostri del Dr. Hell!
Ovviamente, prima ci sono le recensioni... una sola, ma non importa! Più
avanti ce ne saranno altre... spero... ^_^
KillKenny: Grazie della recensione, KK! Dati i precedenti, non so se
facciamo bene ad aspettarci molto da Sayaka e Boss... ma chi può dirlo, magari
stavolta va diversamente!
Okay, ragazzi! Si ricomincia! Buona lettura!
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Capitolo 2 - Mazinger all'attacco
Lo Aphrodite A e il Boss Borot arretrarono lentamente ancora di qualche
passo, sempre tenendo d'occhio le tre mostruose Kikaijuu e il loro leader, a
bordo della colossale Guul, che incombevano minacciosi su di loro. Sayaka era
riuscita ad inviare un SOS, che sicuramente aveva già raggiunto Kouji, Tetsuya e
Jun, ma finchè almeno uno di loro non fosse arrivato, lei e la banda di Boss
erano ridotti a dover tenere a bada da soli i mostri meccanici. Decisamente una
brutta situazione, considerando che le prestazioni dei loro robot erano state,
fino a quel momento, tutt'altro che eccezionali... Ma il coraggio e la
testardaggine dei due giovani scolari mise rapidamente a tacere le loro paure, e
i loro robot, dopo essersi messi con le spalle vicine ad un gruppo di alberi,
scivolarono in una posizione di guardia, pronti a rispondere al primo
attacco.
La cosa non fece altro che far divertire molto la creatura ermafrodita che
sedeva ai comandi della Guul. "Hehehehee... quindi, volete rimanere e
combattere, eh? Qualunque cosa sia lo strano oggetto che abbiamo individuato, se
siete disposti a rischiare tanto per proteggerlo, significa che impadronircene
potrebbe esserci molto utile! Il Dr. Hell sarà entusiasta della mia opera!"
disse il Barone Ashura, per poi rivolgersi al resto dell'equipaggio della Guul,
degli umanoidi in armatura con degli elmi dorati di forma vagamente piramidale
che correvano qua e là per gestire le varie funzioni della fortezza volante. "Ai
vostri posti di combattimento! Se lo conosco bene come credo, Mazinger Z sarà
qui a momenti! Dobbiamo essere pronti ad accoglierlo! E dopo aver tolto di mezzo
questi seccatori, ci occuperemo di quel 'meteorite'!"
"Agli ordini, Barone Ashura." rispose uno dei guerrieri, con voce
atona e metallica. Il perfido barone annuì soddisfatto, poi sollevò il suo
scettro, dando un ordine alle Kikaijuu riunite appena sotto la Guul...
"E per quanto riguarda voi, miei schiavi meccanici..." declamò. "Andate!
Distruggete quei ridicoli giocattolini!"
Le bestie meccaniche sembrarono quasi felici di eseguire l'ordine, e una
feroce luce rossa si accese nei loro occhi quando il loro padrone abbassò lo
scettro con cui le comandava. In un istante di paura, Sayaka vide che i
movimenti delle creature si erano fatti più disinibiti, più fluidi... e
decisamente meno esitanti, come se l'ordine di distruggere a loro piacimento
avesse in qualche modo stimolato i loro istinti più primitivi. La Garada K7 si
staccò una delle sue affilate corna a falce di luna e la soppesò tra le mani,
preparandosi a lanciarla come un boomerang. La Dabras M2, il drago a due teste,
preparò i suoi missili per il lancio, e la Toros D7 si acquattò sul terreno e
prese la mira...
Ma Sayaka e Boss avevano altri piani. "E va bene, per adesso ci siamo solo
io e Boss-kun... non importa, possiamo lo stesso trovare un modo di
neutralizzare questi mostri! Se solo trovassi un punto debole..." pensò la
morettina tra sè.
"Nuke! Mucha! State attenti, stanno arrivando!" esclamò Boss, rivolto ai suoi
due attendenti. "Non appena uno di quei tre si avvicina, date tutta la potenza!
Colpiremo quelle bestiacce con il mo nuovo Borot Punch! Ci penseranno su due
volte prima di fare i duri con noi, da-wa-sa!"
Uff... puff... va... va bene, capo, ma concedici un attimo di pausa..."
rispose, un pò spompato, Mucha. "Abbiamo pedalato per tutto questo tempo... e
adesso... siamo abbastanza sfiniti... uff..."
Quando la Garada K7 fece appena un accenno di alzare il braccio che reggeva
la lama ricurva, Aphrodite A piegò le ginocchia, pronta a ricevere
l'attacco...
"ADESSOOOOOO!!!!"
La giovane pilota del robot femminille fece un salto sul sedile quando la
voce rude di Boss eruppe letteralmente dai suoi altoparlanti... e, con tutta la
velocità di cui il suo goffo corpo era capace, il Boss Borot si scagliò a tutta
velocità contro lo scheletro meccanico, cogliendo di sorpresa sia quest'ultimo
che i suoi due compagni, che il Barone Ashura stesso! Nessuno di loro si
aspettava un attacco frontale così diretto e privo di tattica, e le bestie
meccaniche non fecero in tempo a reagire quando il buffo robot fatto di pezzi di
scarto alzò il pugno destro e cercò di abbatterlo sulla Garada K7!
"YAAAAAAAH! Borot Punch!" gridò a squarciagola Boss, mentre l'arto
smisurato del suo improvvisato robot volava verso il suo bersaglio... e si
separò a mezz'aria dal resto del corpo, non resistendo allo stesso impeto usato
per sferrare il pugno! Si sentì un forte clangore metallico quando le giunture
si spezzarono, e il pugno serrato, al quale era ancora attaccata una parte del
braccio, volò verso il braccio scheletrico della Garada K7 e lo colpì sul polso,
costringendolo a mollare la lama ricurva, che si piantò inutile nel terreno
accanto alla Kikaijuu scheletrica.
Come sorpresa dal fatto di essere stata disarmata, la Garada K7 indietreggiò,
ma la cosa le servì a poco: ormai il Boss Borot era lanciato, nonostante la
perdita dell'arto, e in una frazione di secondo piombò addosso alla Kikaijuu
scheletrica con tutto il suo peso, riuscendo a farla barcollare con sommo
stupore di Sayaka, e ancora più grande stupore del barone Ashura! Il Boss Borot,
il debole e comico robot costruito con pezzi di scarto, era riuscito a
danneggiare una Kikaijuu! Semplicemente inaudito!
Persino le due Kikaijuu rimaste sembravano essere troppo stupefatte per
reagire, mentre osservavano la loro 'compagna' che tentava di riprendere
l'equilibrio, e le scintille che fuoriuscivano dall'ammaccatura che il Boss
Borot le aveva inflitto. Con un sonoro clangore, il robot di Boss e dei suoi
scagnozzi si abbattè al suolo in un groviglio di acciaio ammaccato e tra le
grida del ragazzo e dei suoi 'scagnozzi'... ma era comunque riuscito a fare un
danno alla bestia meccanica, e Sayaka si riscosse dalla sua incredulità appena
in tempo per approfittare della distrazione che il suo amico le aveva
offerto.
"Non credevo che Boss e i suoi compagni ce l'avrebbero fatta... ma non ho
intenzione di farmi sfuggire questa occasione! Koushiryoku Missile!"
esclamò la ragazza, attivando alcuni comandi sulla sua console. Lo Aphrodite A
si fermò per un istante, puntando la Garada K7 ancora in difficoltà... e, con un
lieve rumore di razzi in via di attivazione, i suoi seni si distaccarono dal
busto rivelandosi per un paio di missili bianchi dalle testate rosse che vennero
subito sostituiti da un nuovo paio. In breve tempo, i proiettili coprirono la
distanza che li separava dal loro bersaglio e colpirono, disintegrandosi sulla
Kikaijuu in un paio di spettacolari esplosioni! Un missile si limitò a centrare
la spalla del mostro meccanico, senza infliggere danni rilevanti, ma il secondo
fu più fortunato, e colpì la zona che il Boss Borot aveva già danneggiato in
precedenza, raggiungendo i circuiti vitali prima di esplodere! Dopo una frazione
di secondo di assoluta immobilità, lo scheletro meccanico crollò al suolo, il
torace squarciato quasi da parte a parte, ed esplose fragorosamente, provocando
un piccolo 'fungo', una pioggia di detriti metallici surriscaldati, e una nuvola
di fumo grigio.
Sul ponte della Guul, il Barone Ashura e i suoi soldati rimasero a bocca
aperta! Mai prima d'ora era successo che quel robot normalmente inutile
riuscisse a tenere a bada una Kikaijuu, men che meno a distruggerla! "COSA?"
esclamò il barone ermafrodita. "Non posso crederci.. una delle mie Kikaijuu
distrutta da quel rottame?"
Ma il loro stupore era nulla in confronto a quello di Sayaka, che guardava
con occhi spalancati la macchia di cenere che segnava il punto dove lo scheletro
meccanico era stato annientato, e dal quale ancora si levavano delle volute di
fumo. La sua incredulità si trasformò ben presto in gioia e orgoglio, e la
ragazzina castana si alzò dal suo sedile di pilota e alzò un pugno in aria,
lanciando un grido di vittoria! "Y... Yatta! Ce l'ho fatta, l'ho disintegrato!"
esclamò, afferrando poi il suo comunicatore per parlare a Boss. "Hey, Boss,
ragazzi... grazie a tutti! Senza il vostro aiuto non sarai mai riuscita a
distruggerlo!"
Sullo schermo della console apparve, dopo un istante di segnale statico, la
faccia leggermente annerita di Boss, che si sfregava la testa indolenzita con
una mano e al tempo stesso sfoderava uno dei suoi classici sorrisoni.
"Heheheee... beh, abbiamo fatto del nostro meglio! Dovevamo pur renderci utili
anche noi, giusto, ragazzi?"
"Hm... cough, cough..." arrivò, da dietro di lui, la voce un pò soffocata di
Nuke, mentre Mucha restava accasciato contro un pannello di controllo,
massaggiandosi la testa. "Giusto, capo... ma la prossima volta, scusa se te lo
chiedo, si potrebbero evitare le alte velocità?"
"Ho lo stomaco che mi sta arrivando nel cervello..." si lamentò Mucha.
Boss sghignazzò tra sè. "Heh... e non state tanto a lamentarvi, voi due
pappamolle! Il risultato lo abbiamo ottenuto, no? Magari non come ci eravamo
prefissi, ma chi se ne importa? Quello che conta è che abbiamo battuto
quell'ammasso di ferraglia! Ora in piedi, gente, abbiamo altro lavoro da
fare!"
Sayaka si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò gentilmente. Non
importa quanto tempo passasse, Boss e i suoi compagni erano sempre i soliti,
inguaribili ed insostituibili imbranati...
Ma il momento di trionfo ed allegria durò poco: il Barone Ashura non aveva
preso molto bene la distruzione della sua Kikaijuu, e aveva tutta l'intenzione
di far pentire Sayaka e Boss della loro audacia. "Maledizione! Non so come voi
mocciosi abbiate fatto, ma sappiate che non avrete la stessa fortuna due volte!
Dabras M2! Toros D7! Date una lezione a quegli intriganti, e vedete di non farvi
cogliere impreparati!" esclamò la mummia rianimata, la sua voce allo stesso
tempo grave e acuta che riverberava attraverso gli speakers dei due robot
avversari. Immediatamente Sayaka si ricompose e si rimise ai comandi, per poi
far riprendere al suo robot la posizione di guardia. Purtroppo, sapeva bene che
Ashura aveva ragione... l'imprevisto era venuto in loro soccorso, ma ora si
trovavano con altre due Kikaijuu per le mani, e non avrebbero potuto contare che
sulla loro abilità, questa volta...
E delle due bestie meccaniche rimaste attive, la Dabras M2 decise di rendere
subito chiaro che lei e la sua compagna non sarebbero state prede così facili:
con un ruggito metallico, il drago a due teste aprì la piastra di metallo che
proteggeva il suo torace, e sparò una raffica di missili, più piccoli rispetto a
quelli dello Aphrodite A, ma decisamente più veloci e precisi, mentre la Toros
D7 puntava le tozze zampe a terra e cominciava a puntare il Boss Borot che si
era appena rialzato. Sayaka spalancò gli occhi e afferrò stretta la sua cloche
di controllo, cercando di schivare l'attacco... ma i missili della Kikaijuu
draconica si rivelarono troppo veloci per lei, e alcuni di essi centrarono in
pieno petto lo Aphrodite A, facendolo barcollare pericolosamente e sballottando
la ragazzina mora sul suo sedile! Sayaka strillò per la paura e si ancorò
saldamente, cercando di resistere, ma si rendeva conto dalle lucine rosse che si
erano accese attorno a lei che il suo robot aveva subito un duro colpo, e che
non sarebbe potuta durare ancora a lungo. Con la coda dell'occhio, riuscì a
vedere su uno schermo la Toros D7 che si scagliava contro il Boss Borot a testa
bassa, colpendolo con uno schianto devastante come se fosse stato un pallone da
calcio e mandandolo a schiantarsi decine di metri più in là, coperto di cerotti
e ammaccature, e con gli occhi trasformati in spirali. La mente di Sayaka era
tutta un turbinìo di paura e fretta disperata... doveva escogitare qualcosa per
resistere a quei due mostri... ma cosa, esattamente? Le armi dello Aphrodite A
erano troppo limitate, e il Boss Borot, con tutto il rispetto dovuto a Boss e ai
suoi amici, non sarebbe stato certo molto più rilevante... Riuscì a malapena a
scansarsi in tempo quando la Dabras M2 aprì entrambe le bocche e sparò un
rovente raggio laser scarlatto contro di lei, che sfiorò la spalla del robot
femminile, sollevando una pioggia di scintille e andando poi ad incenerire una
sezione di collina dietro di lei!
"Aaaargh!" gridò Sayaka, strizzando un occhio. "Così... così non si può
andare avanti...". Poteva soltanto sperare che i rinforzi giungessero in
tempo...
Da parte sua, il barone Ashura era soddisfatto di come stavano andando le
cose dopo l'inciampo iniziale, e osservava con gioia feroce le immagini sullo
schermo principale della sua fortezza volante, pregustando la distruzione dello
Aphrodite A che riteneva ormai sicura. Per un attimo, il ghigno scomparve dal
suo volto nell'istante in cui Sayaka riuscì a cogliere un istante in cui la
Dabras M2 aveva abbassato la guardia, e lo Aphrodite A riuscì ad accorciare le
distanze e a colpire il drago a due teste con un poderoso calcio laterale... ma
i danni furono limitati, e la Kikaijuu draconica riuscì immediatamente a
rispondere con un sonoro colpo di coda che fece ballare l'intera cabina di
pilotaggio, facendo dolere le ossa alla giovane pilota! Poco più lontano, la
Toros D7 si stava avvicinando minacciosa al Boss Borot, che giaceva ancora per
terra, e che Boss e i suoi compagni stavano disperatamente cercando di far
rialzare tra sbuffi e imprecazioni...
"Heheheheee... ben fatto, mie creature! Date una lezione a quei mocciosetti!"
esclamò Ashura, con una breve e secca risata. "Finalmente, per una buona volta,
sembra che le cose mi stiano andando a gonfie vele! Il Dr. Hell sarà soddisfatto
di me..."
Un'ombra scura, dalla sagoma fin troppo familiare, passò improvvisamente in
volo sopra la fortezza volante, e il perfido barone si bloccò immediatamente,
mentre il ghigno di vittoria gli moriva sulle labbra, e un'altrettanto
conosciuta voce maschile, distintamente squillante e con un chiaro accento di
spavalderia, proruppe dagli altoparlanti della sua console!
"Indovina un pò, barone!" disse il nuovo arrivato. I soldati dalle maschere
di ferro iniziarono a rumoreggiare tra sè, anche loro sapendo bene di chi era
quella voce e cosa questo comportava... "Sembra che adesso il vento abbia
cambiato direzione, e ti stia risbattendo dal tuo capo, a dirgli che hai fallito
per l'ennesima volta!"
Ashura sentì il proprio sangue, se ce l'aveva, ribollire violentemente al
suono di quell'odiata voce... e, premendo una serie di tasti sulla console,
visualizzò il robot al cui pilota apparteneva la voce di un attimo prima...
Il suo peggiore incubo si avverò fin troppo presto: là, sospeso in aria con
il Jet Scrander maestosamente spiegato, e i pugni serrati pronti a partire,
c'era il robot nero conosciuto da tutti come Mazinger Z, il frutto degli studi
del professor Juzo Kabuto, che tanto filo da torcere aveva dato al Dr. Hell e ai
suoi mostruosi servitori... e il suo detestato pilota, Kouji Kabuto! Le due
Kikaijuu distolsero la loro attenzione dalle loro vittime e si allontanarono da
esse, fissando il robot demoniaco come se in qualche modo avesse provocato
l'emozione della paura nei loro cervelli computerizzati... e allo stesso tempo,
Sayaka e Boss tirarono un sospiro di sollievo alla vista dell'aiuto appena
arrivato!
"Kouji-kun! Giusto in tempo!" esclamò la ragazza, togliendosi il sudore dalla
fronte con un gesto della mano.
"Ugh... alla buon ora, Kabuto! Se non arrivavi, rischiavi che me lo prendessi
io tutto il divertimento..." scherzò Boss, non resistendo alla tentazione di
darsi un pò di arie anche quando era palese che le avrebbe prese se la lotta
fosse andata avanti. Nuke e Mucha, appena dietro di lui, mugugnarono
un'incomprensibile protesta...
Kouji fece una breve risata alle parole dell'amico-rivale. "Hehehee... già,
se la tua definizione di divertimento consiste nel farti sballottare qua e là
come un pallone... comunque, ragazzi, adesso qui ci penso io! Voi ritiratevi e
fatemi da supporto, okay! Sistemo io questi ammassi di ferraglia!"
(Sottofondo: Sigla italiana di Mazinger Z)
(Quando udrai un fragor da mille decibel,
su dal ciel piomberà Mazinger!
Veloce distruttore come un lampo non dà scampo,
odia la paura, non conosce la pietà!
Altolà falsità, fermati malvagità!
Su di voi avvoltoi c'è Mazinger!
Quando tu soffrirai sotto la schiavitù,
su dal ciel piomberà Mazinger!
Col cuore fermo nell'immenso vuoto,
va contro l'ignoto se lassù lo incontrerà...
Ama la verità, gli oppressi difenderà,
per la tua libertà c'è Mazinger!)
Il volto bicolore del barone Ashura apparve su uno schermo della console di
controllo di Mazinger Z, e i suoi occhi spaiati fissarono Kouji con espressione
freddamente furiosa. "Vorresti farmi credere che puoi sconfiggere sia una Toros
D7, che una Dabras M2... quando sono accompagnate dalla mia fortezza volante
Guul, moccioso? Non farmi ridere!" esclamò la mummia rianimata. "La tua
presunzione ti costerà cara questa volta... Kouji Kabuto!"
Kouji sospirò, a metà tra l'esasperato e l'annoiato. "See, see... già sentita
questa pappardella, e ho perso il conto delle volte. Vogliamo scommettere che
questa volta non andrà diversamente?"
"Grrr... tu e la tua bocca larga, Kouji Kabuto!" ringhiò Ashura, agitando il
suo scettro per dare un contrordine alle sue Kikaijuu. "Questa volta te la
cucirò definitivamente! Dabras M2, Toros D7... attaccate Mazinger Z!
Distruggetelo! Che non ne resti traccia!"
Lanciando un paio di ruggiti metallici, i due antichi mostri meccanici
alzarono lo sguardo verso Mazinger Z, che iniziò a scendere di quota lentamente
e con tutta calma, evidentemente sicuro che quelle Kikaijuu non costituissero
una minaccia per lui. La Dabras M2 fu la prima ad attaccare, scagliando un'altra
raffica di missili dal torace e puntandolo verso l'alto... ma la cosa non sembrò
minimamente preoccupare il giovame pilota, che si limitò a far assumere una
posizione di guardia al suo potente robot. In rapida successione, i missili
della bestia meccanica si schiantarono contro la sua corazza in Chou Goukin Z,
sollevando una serie di brevi boati e una piccola nube di fumo... dalla quale
però Mazinger Z uscì intatto, con appena qualche annerimento sulla corazza a
testimoniare che i colpi erano andati a segno!
"Beh? Tutto qui quello che sanno fare i tuoi bestioni, Ashura?" chiese
retoricamente Kouji. "Me le ricordavo molto più forti, le Kikaijuu del tuo
capo... e a proposito, Sayaka, mentre arrivavo, sul mio radar c'erano quattro
segnali ostili, e uno è scomparso poco prima che mi presentassi... c'è una
Kikaijuu in più, oltre a queste due, vero?"
Sayaka, nonostante il suo Aphrodite A non fosse in splendide condizioni, non
potè impedire ad un piccolo sorriso inorgoglito di apparire sul suo grazioso
volto. "Esatto, Kouji-kun! E che tu ci creda o no, Boss e la sottoscritta sono
riusciti ad abbatterla! Se guardi in giro potresti ancora trovarne i pezzi..."
rispose, aspettando con un pò di spocchia la reazione del suo compagno
maschilista...
"Già, e non è stato neanche tanto difficile..." fece eco Boss, che era
finalmente riuscito a rimettere in piedi il suo 'prezioso' ammasso di
ferraglia...
Potè quasi percepire Kouji che alzava gli occhi al cielo, fingendo di essere
infastidito. "Incredibile... Per una volta, Sayaka e Boss-kun che battono una
Kikaijuu da soli! Beh, ragazzi, devo ammettere che vi siete migliorati
parecchio... per cui, le mie congratulazioni!" disse poi, e questa volta la sua
voce non aveva quella sua solita aria di spavalderia... si stava sinceramente
complimentando con loro!
Sayaka spalancò un attimo gli occhi, e si girò di scatto, sperando tra sè che
il ragazzo non avesse visto quel pò di rosso che le aveva colorato le guance...
poi gli rispose, storcendo il naso e assumendo quel suo tono un pò spocchioso
che le veniva naturale nei loro innocui e quotidiani alterchi. "Oh, oooh...
questa no che non me la sarei mai aspettata... Kouji Kabuto che fa i complimenti
ai suoi compagni di squadra? Non mi stupirei se domani il Fujiyama eruttasse!"
"Hehee... Ora però non datevi troppe arie, siamo d'accordo?" rispose il
ragazzo, scuotendo un indice come per dire no.
L'amichevole discussione fu interrotta dalle Kikaijuu che, quasi sentendosi
ignorate, ripartirono all'attacco! Con mortale rapidità e precisione, la Toros
D7 scagliò una raffica dei suoi aculei esplosivi, facendo loro fare una parabola
in aria e facendoli poi ricadere sul terzetto di amici, mentre la Dabras M2
riprendeva a bersagliarli con i laser! Tuttavia, Mazinger Z riuscì a schivarli
con relativa facilità, muovendosi in modo da fare scudo ai due robot meno
combattivi con il proprio corpo.
"Tsk... voi leccapiedi del dottor Hell dovreste imparare a non interrompere
gli altri mentre parlano! Rocket Punch!" esclamò Kouji. Rapido come
l'aria nonostante la pesante armatura che lo ricopriva, Mazinger Z alzò il
braccio destro... e, con un rumore di propulsori in attivazione, il suo pugno si
staccò dal resto del braccio e volò verso la bestia esagonale, emettendo una
fiammata scarlatta dai razzi nascosti dietro il polso! La Toros D7, quasi
allarmata, cercò di scansare l'attacco, ma l'ormai celeberrimo pugno a razzo si
rivelò troppo veloce, e la colpì in pieno volto, strappandole un ruggito
metallico e facendola barcollare prima di tornare indietro e ricollegarsi al
braccio del Mazinger Z! Prima che la Kikaijuu potesse riprendersi, il robot
demoniaco accese i suoi occhi di una splendente luce gialla...
"Ed ora... Koushiryoku Beam!" proseguì il giovane pilota. Con la
semplice pressione di un pulsante, Kouji fece proiettare dagli occhi di Mazinger
Z un raggio energetico ad alta temperatura che raggiunse la stordita Toros D7 e
la passò da parte a parte, squarciando la sua spessa armatura come se fosse
stata di legno marcio! Il mostro meccanico si fermò per un istante, quasi non
riuscisse a credere a quello che era successo... poi esplose fragorosamente,
spedendo pezzi infuocati di sè per ogni dove, e Kouji si permise un leggero
sorriso di autocompiacimento prima di essere distratto dai missili dell'ultima
Kikaijuu rimasta! Senza mostrare alcuna reazione alla distruzione dell'altra sua
compagna, la bestia a due teste aveva scagliato una raffica di missili contro
Mazinger Z, cogliendolo nel breve istante in cui non poteva rispondere
all'attacco, e le cariche esplosive si schiantarono in rapida successione contro
la fiancata del robot nero!
"Aaaargh!" esclamò Kouji, sballottato verso la propria sinistra dalla
violenza dell'attacco. "A voi Kikaijuu non piace giocare secondo le regole,
eh...?"
Tuttavia, ci voleva ben altro per mettere in difficoltà un robot del calibro
di Mazinger Z, e il robot nero si rimise in piedi in un attimo, squadrando la
Kikaijuu a due teste con tutta l'intenzione di vendicarsi di quell'attacco di
sorpresa. Infuriata, la Dabras M2 gettò indietro entrambe le teste e ruggì,
preparandosi a scagliare un'altra salva di missili!
"Kouji-kun! Tutto bene?" chiese Sayaka, facendo avvicinare il suo robot a
Mazinger Z, che rispose annuendo.
"Tutto okay, Sayaka! Tu e Boss continuate a stare indietro, che di questo
tipo mi occupo io!" rispose il ragazzo, ancora sicuro di sè. "Ho affrontato
Kikaijuu molto più solide di questa..."
"Hey, Kabuto! Guarda là... ATTENTO!" esclamò improvvisamente la voce aspra di
Boss dagli altoparlanti di Mazinger Z. Allarmato, Kouji si voltò verso gli
schermi delle telecamere esterne, e inquadrò la Guul dalla quale Ashura
assisteva alla battaglia... notando con sommo disappunto che la fortezza volante
stava caricando i suoi laser e li stava puntando verso di loro!
"Che tu sia maledetto, Kouji Kabuto!" ringhiò il barone Ashura, per
l'ennesima volta nella sua non-vita. "Ti ho sopportato anche troppo a lungo! Non
intralcerai mai più i piani del mio signore, il dottor Hell! Uomini, date ai
laser la massima potenza! Bersaglio, Mazinger Z e i suoi amichetti! Questa volta
li faremo a pezzi!"
I soldati dalle maschere di ferro obbedirono senza esitazione, come macchine
ben programmate, e si diressero ai controlli della fortezza volante per dirigere
quanta più energia possibile ai laser, mentre il loro capo fissava con odio i
tre robot nemici, pregustando la loro distruzione...
"Diavolo, proprio quello che ci voleva..." imprecò Kouji tra i denti, mentre
cercava di bloccare un'altra scarica di missili proveniente dalla Dabras M2, che
continuava ad attaccarlo senza sosta. "Il mio Mazinger Z può volare, ma Sayaka e
Boss non riuscirebbero a spostarsi in tempo... devo restare qui e proteggerli...
e poi, ho questo seccatore a cui pensare, come se non fosse già abbastanza...
devo trovare un modo di liberarmene, e in fretta! Solo che se mi sposto per
attaccarla, rischio di lasciare esposti Sayaka e Boss..."
"Attento, Kouji-kun! Sta per attaccare!" lo avvertì Sayaka, l'indice del suo
robot femminile che puntava verso la Dabras M2. La Kikaijuu a due teste aveva
aperto entrambe le bocche, e stava caricando nelle fauci un raggio laser rosso
altamente concentrato...
"Eh, no, ammasso di ferraglia, tu non lo farai!" esclamò Sayaka, facendo
voltare lo Aphrodite A verso la nuova minaccia. "Koushiryoku Missile!
Fuocooo!"
Ancora una volta, i missili che il robot femminile aveva come seni partirono,
e proprio in quel momento la Dabras M2 scagliò i suoi laser, puntandoli verso
Mazinger Z, ancora impegnato a fare da scudo a Sayaka e Boss con il proprio
corpo. I proiettili di Sayaka e i raggi della Kikaijuu si incontrarono a
mezz'aria, e l'impatto fu fatale ai missili dello Aphrodite A, che esplosero
fragorosamente, e sollevarono un fitto polverone... ma lo scopo della ragazzina
era stato raggiunto, visto che il mostro meccanico, non aspettandosi quella
mossa da parte sua, era indietreggiato, cercando di elaborare un'altra strategia
d'attacco. Quella distrazione fu tutto ciò di cui Kouji aveva bisogno. Mentre il
barone Ashura era ancora occupato a caricare il laser della sua Guul, Mazinger Z
si voltò verso l'astronave nemica e prese quota, mentre la piastra sul suo
torace cominciava a brillare di una strana luce scarlatta, che emanava un calore
innaturale.
"Grazie, Sayaka! Hai sbloccato la situazione!" esclamò Kouji, segretamente
stupito del fatto che la sua compagna di mille battaglie fosse riuscita a
rendersi utile due volte nel corso di quella giornata. "Ed ora, Ashura... sai
bene cosa ti aspetta, non è vero? Hehehee..." concluse la frase con il suo
classico sorrisetto un pò arrogante, mentre il Mazinger Z apriva le braccia e
puntava la piastra incandescente contro la nave volante a forma di pesce...
"Ashura-sama!" esclamò freneticamente uno dei soldati dalla maschera di ferro
a bordo dell'astronave. "Rileviamo... rileviamo un'alta concentrazione di
energia provenire da Mazinger Z! Sta per attaccarci!"
Il perfido barone strinse i denti, ben sapendo cosa lo aspettava. Aveva visto
troppe volte in azione quel particolare attacco di Mazinger Z per confondersi...
"Maledizione! Manovre evasive! Ruotare di 30 gradi, barra a dritta! Dobbiamo
evitarlo a tutti i costi..."
"Accumulo di energia al massimo!" esclamò un altro soldato, e quel poco
sangue che restava nelle vene del barone Ashura si gelò all'istante.
"Prepariamoci all'impatto!"
Kouji si alzò sul suo sedile, e dopo aver controllato che tutti i rilevamenti
fossero a posto, premette un pulsante rosso sulla sua console, attivando uno dei
colpi più potenti di Mazinger Z! "Ingoia questo, Ashura! Breast...
FIRE!"
Gli effetti furono immediati... e letali! La piastra sul pettorale di
Mazinger Z si accese completamente, e da essa partì ruggendo un enorme fascio di
energia scarlatta, ad altissima temperatura, che sfrecciò verso la Guul e ne
centrò in pieno la parte frontale, facendo esplodere diverse parti del motore e
fondendole letteralmente! Un orribile stridio di metallo bruciato si diffuse
tutt'attorno, e la Guul venne scossa come da un terremoto, facendo perdere
l'equilibrio ai soldati e al barone Ashura, che si afferrò con tutte le sue
forze alla console di comando!
"Aaaaargh! Questa... questa non ci voleva!" ringhiò Ashura, artigliando il
pannello di controllo mentre il tremendo raggio calorico sparato da Mazinger Z
finiva di martellare la fortezza volante. "Quel... dannato Mazinger Z... ha
colpito i motori della Guul! Rapporto dei danni!"
"S-signore..." mormorò una Maschera di Ferro, cercando di rimettersi in piedi
dopo il colpo subito dalla fortezza volante. La sala di controllo era illuminata
da innumerevoli luci rosse di allarme, e riempita di denso fumo grigio che
emanava un ripugnante odore di gomma bruciata. "I... i nostri motori sono
operanti al 50 per cento! Propulsori in avaria! Dobbiamo ritirarci!"
Ashura imprecò tra i denti. "Maledizione! E pensare che stavolta ero sicuro
di averlo in pugno..."
Nel frattempo, a terra, Mazinger Z aveva distolto la sua attenzione dalla
Guul ora in panne, e si era lanciato contro l'ultima delle Kikaijuu, tenendo il
pugno puntato davanti a sè, e penetrando il denso fumo grigio. La Dabras M2,
colta di sorpresa dal contrattacco di Sayaka, non riuscì a reagire abbastanza
velocemente, e in men che non si dica, il robot demoniaco le fu addosso, le ali
scarlatte che luccicavano sinistramente sotto i raggi del sole!
"Ed ora tocca a te, rottame senza cervello!" esclamò Kouji nel momento il cui
il suo robot si abbatteva sulla bestia a due teste. "Scrander
Cutter!"
La Dabras M2 cercò disperatamente di colpire con i suoi artigli, sollevando
un braccio per poi abbatterlo sul robot avversario... ma, con agilità
insospettabile, Mazinger Z virò e colpì il braccio della Kikaijuu con il bordo
affilato delle sue ali! Una pioggia di scintille si levò dall'arto del mostro
meccanico quando la sua mano artigliata si separò dal resto del corpo... poi,
Mazinger Z tornò indietro con un'altra, spettacolare evoluzione, e usò di nuovo
le sue ali, questa volta colpendo la Kikaijuu al torace e tagliandola
letteralmente in due prima di ritornare al suo posto, vicino ad Aphrodite A e al
Boss Borot. Le due metà del mostro meccanico rimasero sospese in aria per
qualche frazione di secondo, emettendo dei rumorosi crepitii... e infine
esplosero a loro volta, mentre Kouji si permetteva un ghigno.
"Beh, è andata come doveva andare..." commentò. "E adesso come la mettiamo,
eh, Ashura? Ne hai avute abbastanza, oppure voi restare e..."
"Aspetta, Kouji-kun!" gli arrivò improvvisamente la voce acuta di Sayaka.
"Guarda il radar! Vedo degli altri oggetti in avvicinamento! Sono quattro...
anzi, no, cinque... e uno di essi è particolarmente grande!"
Il ghigno di trionfo morì sulle labbra di Kouji quando il pilota di Mazinger
Z guardò verso il suo radar: in effetti, Sayaka aveva ragione... sullo schermo
si vedevano cinque oggetti, il più grande dei quali era passato in prima linea,
mentre i più piccoli lo seguivano in formazione ordinata. Sospettando di sapere
di cosa si trattasse, Kouji premette alcuni pulsanti e stabilì un contatto
visivo con le telecamere di bordo...
E un'imprecazione si fece strada sulle sue labbra quando si accorse che si
trattava di una seconda astronave assolutamente identica a quella di Ashura, con
solo qualche differenza cosmetica di colorazione dello scafo! Non serviva essere
un genio per immaginare di chi potesse trattarsi...
"Al diavolo, ci voleva proprio..." mormorò il ragazzo. "Sayaka, Boss, abbiamo
un'altra Guul per le mani! E sono pronto a scommettere che si tratta di
Brocken!"
"Ugh... fantastico, come se non avessimo già abbastanza rogne, da-wa-sa!" si
lamentò Boss, il cui robot si stava rimettendo in posizione di guardia grazie
agli sforzi congiunti di Nuke e Mucha. Anche Sayaka si fece scappare un verso di
disappunto quando la familiare sagoma della Guul entrò nel suo campo visivo,
volando vicino a quella del collega-rivale del conte...
E proprio allora, la ragazzina notò le quattro creature volanti che seguivano
la Guul del conte Brocken... e con sua enorme sorpresa, si accorse che non si
trattava di Kikaijuu! Erano più piccole, ma dall'aspetto più agile, e
ricordavano degli pterodattili meccanici dalla pelle rossiccia, con un occhio
solo in mezzo alla fronte e dei missili montati sulle grandi ali
membranose...
Sayaka ebbe un sobbalzo quando si ricordò dove aveva già visto quelle
creature! Il Team Mazinger non le aveva mai combattute direttamente, ma aveva
sentito parlare di loro da alcuni loro amici... "Kouji-kun! Guarda là, dietro la
Guul di Brocken! Quelli... quelli non sono per caso...?" esclamò.
"Sono... sono dei Mechasaurus!" notò Kouji, altrettanto stupito. "Dei modelli
Bado, per l'esattezza, se ricordo bene quello che ci hanno detto Ryouma-kun e
gli altri... Ma... che diamine ci fanno al seguito di Brocken? Non dovrebbero
far parte dell'esercito dell'Impero Hyakki?"
Boss strinse i denti. "Maledizione... allora vuol dire che l'Impero Hyakki si
è alleato con Hell? Queste sì che saranno grane!"
Il pilota di Mazinger Z annuì tra sè, in perfetto accordo con il suo
amico-rivale. L'Impero Hyakki, anche conosciuto come Impero dei Mille Demoni e
guidato dal feroce tiranno Brai, era un altro dei tanti invasori alieni che
minacciavano l'umanità, e cercava di conquistare la Terra impossessandosi
dell'energia Getter scoperta dal professor Saotome, un altro dei tanti brillanti
scienziati che lavoravano per far sì che l'umanità superasse quell'era di
crisi... Da diverso tempo ormai i loro amici del Team Getter (Ryouma Nagare,
Hayato Jin e Musashi Tomoe) si erano trovati ad affrontare le loro armate,
grazie al potente Getter Robot creato dal professore... e stando ai rapporti che
arrivavano periodicamente al Photon Power Lab, quei demoni erano gente che non
scherzava!
"Al diavolo..." imprecò nuovamente Kouji, scuotendosi dalle sue riflessioni.
Era il momento di combattere, non di stare lì a fare congetture su possibili
collaborazioni o alleanze! "Boss, Sayaka, tenetevi pronti! Dobbiamo respingere
anche questi! Accidenti a Tetsuya, dove si è andato a cacciare quello? Adesso sì
che il suo aiuto ci farebbe comodo..."
"Non lo so, Kouji-kun..." rispose Sayaka. "Avevo mandato il segnale di SOS
anche a lui, e spero che non tardi più di tanto..."
La situazione non era meno caotica a bordo della Guul danneggiata del barone
Ashura, dove numerose Maschere di Ferro si stavano prodigando per tenere in aria
la fortezza volante con delle riparazioni momentanee e regolando meglio i
motori, in modo da compensare per le parti in avaria... e dove il barone stesso
stava osservando con notevole fastidio il volto del suo rivale, apparso su uno
schermo di comunicazione davanti a lui.
"Fedo che la tua... prillante stratecia d'attakko non sta afendo esattamente
i risultati ke sperafi, yah, Ashura?" lo canzonò Brocken, rivolgendo al collega
un'occhiata di sufficienza, e parlando con un forte accento mitteleuropeo. Il
secondo per anzianità - ma non certo per importanza, con grande rabbia del
barone - tra i servitori del Dr. Hell era un uomo alto e abbastanza imponente,
pur non essendo troppo muscoloso, vestito dell'uniforme bianco-azzurra decorata
tipica di un ufficiale della Gestapo degli anni della Seconda Guerra Mondiale,
con tanto di croce nazista all'altezza del cuore, pistola di vecchio modello in
una fondina appesa alla cintura, e spada al fianco, e portava degli eleganti
stivali alti fino al ginocchio e pantaloni dello stesso colore della divisa.
Tuttavia, del suo aspetto fisico, la cosa che chiunque avrebbe notato subito era
la testa, dagli scompigliati capelli castani e dal viso feroce, con baffetti
sottilissimi, una barbetta appena accennata, e l'occhio sinistro coperto da un
monocolo semitrasparente...
Ma non era certo l'aspetto minaccioso del suo volto a sconvolgere... quanto
il fatto che la testa del conte era staccata dal corpo, dal quale veniva tenuta
sotto il braccio destro come niente fosse!
In effetti, la cosa si doveva alle origini di quello che era oggi conosciuto
come il conte Brocken. Un ufficiale delle SS ucciso in combattimento durante la
Seconda Guerra Mondiale, Brocken era stato resuscitato dal Dr. Hell, che era
riuscito a creargli un corpo meccanico e a trasformarlo in un cyborg,
assicurandosi così la sua lealtà. Per qualche motivo, aveva fatto in modo che la
testa del suo nuovo servitore si potesse staccare dal corpo, creando un effetto
decisamente disorientante... e, bisognava dirlo, anche abbastanza macabro!
Ashura accolse l'ironica domanda del collega con un grugnito irritato. Non
era un segreto che i due malfattori resuscitati provassero una notevole
antipatia l'uno per l'altro... "Tsk! Non venirmi a parlare di strategie, che hai
tutto da imparare da me... piuttosto, cosa ci fanno là quei Mechasaurus che
seguono la tua Guul, eh?"
L'espressione beffarda dell'ex-gerarca nazista si trasformò in un cipiglio
incerto. "Qvezto non lo zo neank'io esattamente... mentre ztafo arrifando a
farti da supporto, ho inkrociato qvezti uccellacci, e il radar di pordo li ha
itentifikati kome amikefoli... non zo perkè delle unità dell'Impero Hyakki
dofreppero folerci aiutare, ma non kredo ci zia nulla di male ad approfittarne,
yah? Qvindi... forza, Mechasaurus! Fatemi federe kosa zapete fare kontro
Mazinger Z e i zuoi amiketti!"
All'interno della sua Guul, il barone Ashura si sedette nuovamente al suo
posto, aspettando con curiosità di vedere cosa sarebbero stati in grado di fare
gli pterodattili meccanici, che in quel momento ruppero la formazione ed,
eseguendo una spettacolare manovra aerea, superarono la Guul di Brocken e
puntarono dritti verso gli ancora increduli Kouji, Sayaka e Boss, preparandosi a
scagliare i loro missili.
"E va bene, Brocken... per questa volta sono d'accordo, vediamo un pò cosa
sanno fare i mecha dell'Impero Hyakki..." mormorò la mummia ermafrodita,
appoggiando lo scettro al proprio fianco ed osservando la scena che si
presentava sul suo schermo con le braccia incrociate sul petto.
"Attenzione! Ci stanno venendo addosso, quei pipistrelli troppo cresciuti!"
esclamò Boss alla vista dello stormo di Mechasaurus in picchiata. Lo Aphrodite A
si era già messo in guardia, mentre Mazinger Z aveva spiegato le ali del suo Jet
Scrander e si era lanciato all'attacco dei mostri alati, sperando di coglierli
di sorpresa con un attacco frontale. Sfortunatamente, le speranze di Kouji
furono deluse quando i Bado risposero al suo poco ponderato tentativo scagliando
una raffica di missili contro di lui, facendoli partire dalle loro enormi ali
membranose. Con agilità, il robot demoniaco evitò la prima scarica, che esplose
innocuamente sul terreno sotto di lui, poi fece aprire uno scompartimento nel
suo addome, dal quale sparò un missile contro gli invasori simili a
pterodattili.
"Missile Punch!" esclamò Kouji, facendo partire il colpo.
Sfortunatamente, non aveva fatto i conti con l'incredibile agilità dei
Mechasaurus alati, che si dispersero quasi tutti appena in tempo per evitare il
colpo. Soltanto uno di essi non fu abbastanza veloce, e il missile di Mazinger Z
lo colpì in pieno, disintegrandolo in una spettacolare esplosione... ma appena
un secondo dopo, i Bado attaccarono di nuovo, e questa volta Mazinger Z non
riuscì a schivare, e fu costretto a parare la mortale salva di proiettili. Kouji
strinse i denti, sentendosi sballottato nella cockpit, e fece scendere di quota
il suo robot, preparando un contrattacco non appena le bestiacce avessero
rallentato un minimo... ma i Mechasaurus sembravano aver previsto la sua
strategia, visto che si divisero in due coppie, una delle quali sembrava decisa
a tenerlo occupato, mentre l'altra attaccava gli indifesi Sayaka e Boss!
"Merda..." imprecò il ragazzo, costretto a zigzagare per evitare gli attacchi
dei due Bado che si accanivano su di lui. "Sayaka, Boss! Allontanatevi di qui!
Quelle bestiacce sono troppo agili per i vostri robot!"
"Ugh... lo stiamo constatando, Kouji-kun! I miei missili non riescono a
colpirli!" esclamò Sayaka di rimando, indirizzando inutilmente un altro
Koushiryoku Missile contro i due Mechasaurus alati, che lo schivarono con
agilità, e si prepararono all'attacco successivo. In breve tempo, il loro
cervello elettronico aveva inquadrato i due bersagli, e si apprestava a
scagliare altre raffiche di missili...
"Accidenti, perchè non mi sono ricordato di installare anche dei laser sul
mio robot? Diavolo, diavolo, diavolo, diavolo..." stava imprecando Boss,
cercando di fare scudo a Sayaka con il suo robot.
Nuke grugnì esasperato. "Non per essere sfacciato, capo, ma è la stessa cosa
che ti abbiamo chiesto noi fin dall'inizio..."
I missili montati sulle ali dei Mechasaurus Bado iniziarono ad emettere
scintille dai propulsori...
"Koushiryoku Beam!"
...quando un paio di raggi energetici violetti piovvero all'improvviso sul
Mechasaurus più vicino e centrarono i missili appena armati, facendo esplodere
la parte sinistra del robot dinosauro e bruciando la sua ala. Il Bado fece
appena in tempo ad emettere uno strillo acuto e ad inclinarsi su un lato, prima
che un'altra esplosione lo facesse sparire completamente... e gli sbalorditi
Ashura e Brocken, che fino a quel momento avevano osservato la scena compiaciuti
del buon inizio dei loro inaspettati alleati, scattarono su dai loro sedili di
comando e attivarono le telecamere esterne, puntandole nella direzione da cui i
raggi erano piovuti...
"Great Boomerang!"
Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo, che un enorme
boomerang rosso, affilato come un rasoio e veloce come un proiettile, colpì il
Mechasaurus rimasto e ne strappò letteralmente le ali dal corpo! Il mostro
meccanico gridò e si schiantò al suolo, spruzzando scintille elettriche dai
resti delle sue ali, mentre la letale arma tornava dal suo proprietario, che la
afferrò al volo e la rimise a posto... attaccandola al proprio torace!
"Ugh... non pozzo kreterci, ankora loro, nein!" imprecò Brocken.
Ashura grugnì nuovamente. "Beh, credici... sono venuti ancora a rovinarci la
festa..."
"Jun-san! Tetsuya-san! Meno male che siete arrivati, cominciavamo a vedercela
brutta!" esclamò Sayaka, voltandosi verso i nuovi arrivati. Erano due robot
umanoidi che sembravano rispecchiare quelli di Kouji e Sayaka: quello di
sinistra, che aveva appena recuperato il suo boomerang, assomigliava molto ad
una versione più grande, più agile e visibilmente più potente di Mazinger Z, con
la sua corazza nera che diventava bianca su braccia, gambe e addome, le sue ali
più lunghe e più ampie, e il copricapo più spigoloso, che gli davano un aspetto
invincibile e ancora più demoniaco del suo 'parente' più piccolo. Un paio di
esili 'corna' dorate uscivano dalle tempie del Mazinger più grande, e i suoi
occhi bianchi e gelidi fissavano con severità il nemico davanti a lui!
Un pò più indietro rispetto al nuovo Mazinger, stava arrivando in volo un
altro robot femminile, dall'aspetto decisamente più avanzato - nonchè gradevole
- dello Aphrodite A: più alto del suo predecessore e decisamente più dinamico,
il suo schema cromatico non differiva molto da quello del robot che la
precedeva, con l'unica differenza che torso, avambracci e gambe erano di colore
rosso scarlatto, il tutto contribuendo a farla sembrare ancora più agile di
quanto già non facesse intuire il suo aspetto longilineo. Anche il suo volto
aveva un'aria femminile, e la testa era coperta da un copricapo marrone fatto
per assomigliare ad una lunga chioma di capelli lunga fino alle spalle. Una
piccola apertura nella fronte faceva vedere la cabina di pilotaggio, dove era
seduta la pilota Jun Honoo, una bella ragazza dai capelli castani, un pò più
grande di Sayaka, con la pelle scura e i lineamenti aggraziati di una persona di
etnia mista. Indossava una tuta da pilota rossa e bianca, con un casco che
ricordava il cappello di un cowboy.
Per contro, il pilota del Mazinger più grande era un ragazzo dagli scurissimi
capelli scompigliati e dall'aspetto rude, accentuato dai suoi lineamenti bruschi
e più squadrati, e dai suoi severi occhi neri, che aveva poco della vivacità e
della baldanza un pò buffonesca di Kouji - pur non potendo avere più di uno o
due anni più di lui. Indossava una tuta da pilota molto simile a quella del
pilota di Mazinger Z, nera con corpetto, guanti e stivali rossi, ma il suo
elmetto aveva una forma più elaborata di quello del compagno, con la sua
protezione per il mento, e la calotta rossa posta in mezzo a due sporgenze
rialzate. Con il fisico robusto, che faceva bene intuire i duri addestramenti a
cui era stato sottoposto, e la sua espressione cinica di bambino cresciuto
troppo in fretta, il famoso pilota del Great Mazinger, Tetsuya Tsurugi, era
molto probabilmente il più abile pilota sul quale il Photon Power Lab potesse
contare... per quanto a Kouji desse fastidio il suo atteggiamento spesso
egocentrico! In effetti, non si poteva dire che i due fossero amici...
"Kabuto, qual è la situazione?" chiese Tetsuya, dritto al punto mentre il
Great Mazinger e il Venus A si preparavano a contrastare i pochi Mechasaurus
Bado rimasti... e le fortezze volanti di Ashura e Brocken restavano sospese in
aria sul posto, come se si stessero chiedendo cosa avrebbero dovuto fare per
risolvere quel problema!
Kouji storse il naso. Detestava ammetterlo, ma l'intervento del suo sempai
era stato provvidenziale... quei Mechasaurus e le due Guul li stavano mettendo
nei guai! E tuttavia... lungi da lui ammetterlo!
"Grazie, ma non c'è bisogno che ti disturbi tanto..." rispose Kouji. "Tu
restatene pure lì ad ammirare, che di questi tizi mi occupo io!"
"Kouji-kun!" lo rimproverò severamente Sayaka. "E' questo il modo di
ringraziare?"
Tetsuya, comunque, non sembrò voler rispondere, e si limitò ad emettere un
verso sprezzante. "Tsk... cerca di non spingerti oltre i tuoi limiti, Kabuto.
Con il solo Mazinger Z, non ce la puoi fare."
"Eeeeh? Come sarebbe a dire, sentiamo un pò! Vuoi forse dire che Mazinger Z è
più debole del Great?" lo sfidò il ragazzo più giovane.
Prima che i due dimenticassero qual era la situazione, ci pensò Jun a fare da
momentanea paciera. "Voi due, smettetela subito! Siamo nel bel mezzo di una
battaglia, e le forze di Neo Zeon potrebbero averci già individuato! Dobbiamo
concludere lo scontro il prima possibile!" disse severamente.
"Lo so benissimo, non c'è bisogno che tu me lo ricordi." concluse Tetsuya,
rivolgendo di nuovo la sua attenzione al nemico. I Mechasaurus erano ormai
distanti non più di una ventina di metri, e dietro di loro, le fortezze volanti
di Ashura e Brocken avevano esploso una salva di missili contro i due robot
appena arrivati, nel tentativo di distruggerli prima che potessero rendersi
pericolosi. Abituato a simili situazioni, Tetsuya osservò freddamente lo sciame
di proiettili e i mostri meccanici rimanenti che sfrecciavano verso di lui...
poi, fece alzare il braccio destro al Great Mazinger e puntò l'indice verso il
cielo, che iniziò immediatamente, da chiaro che era, a coprirsi di nubi
temporalesche. Il Venus A arretrò di qualche metro, in previsione di quello che
sarebbe successo...
...e fu allora che il Great Mazinger colpì!
"Thunder Break!" tuonò la voce di Tetsuya. Una enorme scarica
elettrica esplose repentinamente dalle nubi nere sopra la sua testa e si scaricò
con un crepitìo assordante sul dito alzato del Great Mazinger, che accumulò
l'elettricità nel proprio braccio... poi, con un movimento lento ma sicuro, il
robot demoniaco abbassò il braccio e lo puntò verso i suoi nemici, scaricando
loro contro l'energia accumulata in un devastante fulmine bianco-azzurrino che
lacerò l'aria e investì i due pterodattili robot rimasti, incenerendoli prima
che loro avessero anche soltanto il tempo di gridare! La folgore proseguì la sua
corsa e presa di striscio l'astronave di Ashura, scavando una fenditura nera e
fumante sulla sua fiancata, prima di centrare la Guul di Brocken sulla
congiunzione tra il corpo e l'ala destra, facendo volare in aria una miriade di
scintille azzurre!
"AAAAAAARGH!" urlò l'ex-gerarca nazista, rischiando di farsi cadere la testa
nel momento in cui lui e i suoi soldati venivano sballottati per la sala di
controllo dall'esplosione che risultò dall'impatto! Il Thunder Break aveva
letteralmente divelto la fiancata della fortezza volante, mettendo a nudo i
circuiti sottostanti, e una densa nube di fumo grigio si levava dalle parti
danneggiate. "Qvezta... non ci folefa proprio... ritirata! Più di kozì non
pozziamo fare, nein!"
"Tsk... mi da fastidio doverti dare ragione, ma ormai non abbiamo più
armi..." ringhiò Ashura, prima di rivolgersi ai suoi nemici giurati, sopra i
quali il cielo stava già tornando sereno. "Kabuto! Tsurugi! Non finirà così,
statene certi! La prossima volta che ci incontreremo, vi distruggerò!"
Dopo questa invettiva da parte del barone, le due fortezze volanti
danneggiate fecero dietro front e fuggirono alla massima velocità di cui erano
capaci, lasciandosi dietro pezzi di corazza, fumo, e ciò che rimaneva delle
Kikaijuu e dei Mechasaurus abbattuti. Mazinger Z fece per prendere il volo ed
inseguire, ma il Great Mazinger atterrò vicino a lui, trattenendolo con un gesto
del braccio.
"Potrebbe essere una trappola, Kabuto." disse freddamente Tetsuya. "Non
sappiamo se abbiano preparato qualcosa nel caso noi li avessimo inseguiti, e
comunque la nostra missione si limitava ad una ricognizione. Non è il caso di
rischiare inutilmente."
Il Mazinger Z restò fermo per un istante, e sembrò quasi offeso
dall'atteggiamento di Tetsuya. Come faceva a non capire che, se fossero riusciti
a togliere di mezzo i due generali nemici, il Dr. Hell sarebbe stato enormemente
indebolito? Era la loro occasione, e se la lasciavano scappare così? Tuttavia,
Tetsuya era pur sempre il sempai di Kouji, quindi, pur di malavoglia, il ragazzo
più giovane obbedì. "Ricevuto... sempai." mormorò, facendo ben capire che
l'intenzione era tutt'altra.
"Kouji-san, Sayaka-san... Boss-san, state tutti bene?" chiese Jun, facendo
atterrare il Venus A. "Eravamo un pò lontani da qui quando abbiamo ricevuto il
vostro segnale, e ci abbiamo messo un pò."
Sayaka annuì, facendo un sorriso alla sua amica. "Non importa, Jun-san! Ce la
siamo comunque cavata bene... abbiamo avuto qualche problema solo quando sono
arrivati quei Mechasaurus che avete visto... questa non ce l'aspettavamo
proprio!" commentò, lo Aphrodite A che indicava i pezzi degli pterodattili robot
sparsi qua e là per il campo di battaglia. "Ora però è meglio allontanarci da
qui... mi stupirei che la base operativa di Neo Zeon non ci avesse individuato,
con tutto il chiasso di questa battaglia... magari, torneremo più avanti a
vedere di quello strano 'meteorite' di cui abbiamo sentito..."
"Sgrunt... anche se non mi piace l'idea, credo che la ritirata per adesso sia
l'unica cosa da fare, da-wa-sa..." borbottò Boss, mentre le braccia del suo
robot si incrociavano sul petto in segno di indignazione, e una comica vena
pulsante gli appariva sulla fronte. "Però anche a me piacerebbe sapere cosa ci
facevano dei Mechasaurus tra le bestiacce del Dr. Hell!"
"Ne discuteremo più avanti." tagliò corto Tetsuya. "Per adesso, torniamo al
Photon Power Lab e facciamo rapporto."
Kouji storse leggermente il naso. "E magari, dovremmo contattare anche il
laboratorio Saotome e dire a Ryouma-kun e agli altri cosa è successo, no? Se ci
sono i Mechasaurus di mezzo, è anche affare loro!"
"Deciderà il professor Kabuto cosa fare." concluse il ragazzo più grande,
mentre i due Mazinger e il Venus A prendevano il volo verso l'orizzonte, seguiti
a piedi da Aphrodite A e dal Boss Borot. "Concordo, comunque, sul fatto che la
situazione si sta complicando. Un'alleanza tra il Dr. Hell e l'impero Hyakki
potrebbe essere un pericolo per tutti noi."
Kouji alzò gli occhi al cielo conuno sghignazzo nasale. Almeno su una cosa
erano perfettamente d'accordo...
CONTINUA...
----------
Note dell'autore: E così, si conclude la prima scaramuccia di questa
storia... e credetemi, sarà davvero una scaramuccia, una volta paragonata alle
battaglie che ci aspettano più avanti! Già qui, abbiamo avuto dei segnali poco
rassicuranti...
Altra mia licenza poetica: non mi risulta che l'impero Hyakki (i nemici in
Getter Robot G) abbia mai usato i Mechasaurus. Io li uso perchè ho sempre avuto
un debole per i dinosauri robot, e mi faceva piacere vederli in azione! Tra
l'altro, non ricordo se il conte Brocken parlasse con accento tedesco nella
traduzione italiana... ma io l'ho fatto parlare così perchè trovavo che gli si
addicesse! Del resto, mi sembra che Brocken fosse un cattivo tutto sommato
abbastanza buffonesco...
Nel prossimo episodio, vedremo come stanno andando le cose dalla parte dei
cattivi... e sapremo qualcosa di più su questa fantomatica alleanza tra il Dr.
Hell e l'Impero Hyakki... ma saranno davvero solo loro, le parti in causa?
Heheheheee...
DATABASE PERSONAGGI
Tetsuya Tsurugi - Età: 17 - Grado: pilota - Affiliazione:
Science Lab Fortress - Provenienza: Great Mazinger
Un orfano cresciuto dal Dr. Kabuto e addestrato fin dall'infanzia a diventare
pilota di Mazinger, Tetsuya si è recentemente unito al team Mazinger, e ha dato
un apporto fondamentale nella lotta contro il Dr. Hell. Il difficile
addestramento lo ha reso un combattente abile e coraggioso, ma ha indurito il
suo carattere, e lo ha reso refrattario al gioco di squadra. Non è esagerato
dire che Tetsuya si sente a suo agio solo in battaglia.
Jun Honou - Età: 17 - Grado: pilota - Affiliazione: Science Lab
Fortress - Provenienza: Great Mazinger
Un'orfana come Tetsuya, figlia di un americano e una giapponese, Jun è la
pilota designata del Venus A, l'unità di supporto del Great Mazinger. Audace e
combattiva nonostante gli scarsi successi di solito ottenuti in battaglia,
soffre di alcuni complessi a causa del colore della sua pelle (in Giappone, le
ragazze con la pelle scura venivano tradizionalmente considerate 'facili'
NdA).
Conte Brocken - Età: (non applicabile) -
Grado: nessuno (servitore diretto del Dr. Hell) - Affiliazione: Dr.
Hell - Provenienza: Mazinger Z
Cyborg creato dal cadavere di un ufficiale delle S.S. caduto in guerra e
fedele servitore del Dr. Hell, la cui peculiarità è di essere in grado di
'svitarsi' la testa dal resto del corpo. Comandante dei soldati robotici
conosciuti come Elmetti di Ferro, è un acerrimo nemico del team Mazinger, e ha
un'aspra rivalità con il barone Ashura per i favori del loro capo.
DATABASE MECHA
Great Mazinger (Il Grande Mazinga)
Il secondo Mazinger creato dalla Science Lab Fortress e dal Photon Power Lab,
molto più grande e potente del primo modello, e realizzato con un metallo ancora
più resistente conosciuto come Chou Goukin Shin-Z. Grazie al suo speciale motore
ad energia fotoatomica, ha delle prestazioni elevatissime, e può contare su un
arsenale di armi estremamente vario.
Venus A
L'unità di appoggio del Great Mazinger. Molto più potente dello Aphrodite A,
non ha comunque delle prestazioni molto migliori in battaglia, e viene spesso
danneggiata dalle Kikaijuu nemiche. Ogni richiesta di potenziamento avanzata da
Jun è stata finora ignorata...
Mechasaurus
Mostri meccanici simili a dinosauri mostruosi, usati dall'Impero dei
Dinosauri (nell'anime) e dall'Impero Hyakki per il loro attacco alla Terra. Più
versatili delle Kikaijuu, possono adattarsi a qualunque terreno con maggiore
facilità.
* Bado: Mechasaurus simile ad uno pterodattilo, armato di missili. E' uno
dei Mechasaurus più comuni.
Bene, questo è tutto! Spero che il capitolo vi sia piaciuto... e alla
prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 3 *** Un'alleanza nell'oscurità ***
002-Un alleanza nell'oscurità
Super Robot Taisen R Preface
Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam
----------
Capitolo 3 - Un'alleanza nell'oscurità
L'isola di Bardos, nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, non era esattamente
quello che qualcuno sano di mente avrebbe considerato un bel posto: poco più che
un picco di roccia affiorante dalle acque tempestose e scolpito a forma di volto
umano, era perennemente al centro delle feroci bufere oceaniche, e il cielo
sopra di essa non era mai limpido, ingombrato com'era da nubi temporalesche che
scaricavano in aqua i loro fulmini. Il vento ululava ferocemente e senza tregua,
infrangendosi contro le scogliere affilate come coltelli, e a volte arrivando
persino a sradicare qualche isolato arbusto che era cresciuto nonostante
l'asprezza del terreno. Anche soltanto a guardarla da una certa distanza,
sarebbe stato immediatamente chiaro che era un luogo nemico di ogni forma di
vita.
E tuttavia, la tempesta che infuriava all'esterno, a due abitanti di quel
posto maledetto, sarebbe sembrata molto probabilmente una lieve brezza estiva,
in confronto a quello che il loro superiore aveva in serbo per loro...
Infatti, in una base operativa scavata all'interno della grande roccia che
dominava l'intera isola...
----------
"Incapaci! Avete fallito di nuovo!"
Il barone Ashura e il conte Brocken strinsero i denti quasi con terrore
quando la voce tremante e al tempo stesso imperiosa del loro superiore, che li
osservava dall'alto di un trono di marmo nella sala principale della base,
cupamente illuminata da qualche fioca luce alogena, flagellò i loro timpani.
Nessuno dei due aveva delle buone prospettive per l'immediato... la loro, in
teoria, doveva essere una semplice missione di ricognizione, e non avrebbe
dovuto comportare problemi: si trattava semplicemente di capire cosa fosse lo
strano oggetto che era apparso brevemente sui radar dell'isola di Bardos, e
tornare a fare rapporto... e invece, si erano lasciati invischiare in uno
scontro con il Mazinger Team, e ne erano usciti - come sempre - con le ossa
rotte!
La voce che rimproverava così aspramente i due generali apparteneva alla
figura ammantata e armata di scettro che si trovava in cima ai gradini del
trono: era un uomo vecchissimo, dall'aspetto folle, che rappresentava alla
perfezione l'archetipo dello scienziato pazzo, con lunghi, incolti capelli
bianchi che incorniciavano un volto scuro ed incartapecorito, la pelle rugosa
color pergamena, e gli occhi spalancati dalla demenza, iniettati di sangue, e
dalle iridi nere. Barba lunga fino a metà busto e baffi ispidi, dello stesso
colore dei capelli, completavano il suo volto quasi febbricitante, contratto
dalla rabbia, mentre il suo corpo era avvolto in un ampio mantello nero come la
notte, sotto il quale si riusciva ad intravedere un uniforme verde scura,
completa di guanti e stivali, senza alcuna decorazione o caratteristiche
particolari. Nella mano destra, l'uomo teneva uno scettro molto simile a quello
che il barone Ashura aveva usato per comandare le sue Kikaijuu, e tutta la sua
postura e il suo atteggiamento privo di controllo non facevano altro che
rafforzare l'impressione di megalomania che si sarebbe avuta di lui già ad una
prima occhiata.
Nè poteva essere altrimenti, del resto: l'uomo in questione era infatti il
famigerato Dottor Hell, uno scienziato malvagio che era stato radiato
dall'ordine dopo essere stato scoperto a condurre esperimenti proibiti con i
giganteschi manufatti rinvenuti dalla spedizione sull'isola di Rodi di cui aveva
fatto parte molto tempo prima... spedizione di cui aveva fatto parte anche il
futuro nonno del suo nemico giurato: il dottor Juzo Kabuto, nonno di Kouji,
aveva espresso dubbi circa la liceità del riattivare i pericolosi costrutti
riportati alla luce dagli scavi archeologici - quegli stessi costrutti che
sarebbero poi stati conosciuti e temuti in tutto il mondo con il nome di
Kikaijuu - ma Hell non gli aveva dato ascolto, continuando imperterrito i suoi
esperimenti spinto da un furore quasi sacrilego...
E i risultati... i risultati erano ormai ben visibili agli occhi del mondo
intero!
"Siamo..." iniziò timorosamente il barone Ashura, facendo un inchino di scuse
al suo signore. "Siamo mortificati di tutto questo, supremo Dottor Hell...
eravamo... eravamo convinti che era una buona occasione per attaccare il team
Mazinger di sorpresa... ed ero quasi riuscito ad eliminare la ragazzina e il
ciccione balordo prima che arrivasse quel maledetto Kouji Kabuto a rovinare ogni
cosa..."
"Azpetta un momento, Ashura!" lo apostrofò Brocken con il suo brusco accento
tedesco. "Ze non rikordo male, zei ztato tu il zolo di noi tue a tecitere di
attakkare, anke ze era kontro gli ordini... Afefi detto ke afrei potuto
kontinuare io la noztra missione ti rikognizione, mentre tu eliminafi i noztri
nemici, yah?"
Ashura guardò inviperito il suo rivale dalla testa smontabile. "Oh, ma senti
chi parla! Anche la mia memoria è abbastanza buona, Brocken, e ricordo bene che
tu ti eri detto perfettamente d'accordo!" sbraitò ferocemente. "Quindi, perchè
hai abbandonato la missione e mi sei venuto dietro? Potevo fare benissimo da
solo!"
L'ex-gerarca nazista alzò le spalle. "Yah, zi è fisto infatti... Ze non
arrifafo io kon i Mekasaurus, Mazinger Z ti reztituifa alla tomba da kui zei
fenuto... il ke non zarebbe ztato poi una kran perdita, nein!" ribattè con acido
sarcasmo.
"Come ti permetti, cervello smontabile?" lo insultò Ashura, avanzando con
rabbia verso il suo rivale. "Perchè non provi a ripeterlo, se ne hai il
fegato..."
"SILENZIO, VOI DUE!" tuonò il Dr. Hell, e il colpo che diede con lo scettro
sul terreno risuonò nella base come un tuono, facendo sobbalzare i suoi due
sottoposti. "Ne ho abbastanza delle vostre dispute tra scolaretti! Non mi
interessa niente chi abbia iniziato, voi due avete fallito, punto e basta! Non
riuscite neanche a portare a termine una missione così semplice!"
Immediatamente, Ashura e Brocken interruppero la loro lite e si voltarono
sommessi verso il loro capo, per poi inchinarsi rispettosamente. "Ci... ci
perdoni, Dottor Hell!" esclamarono all'unisono.
Il vecchio scienziato riprese fiato, leggermente spompato dalla sfuriata...
poi, si ricompose ed espirò profondamente, il che sembrò calmarlo almeno un pò.
La rabbia sul suo volto e nella sua voce venne improvvisamente sostituita da
un'espressione riflessiva, quasi compunta, mentre il Dr. Hell cominciava a
camminare su e giù davanti al suo trono, trascinando per terra il suo scettro, e
guardando intensamente i suoi due sottoposti. Dopo qualche secondo, in cui
Ashura e Brocken si chiesero cosa stesse per accadere, il loro capo chiuse gli
occhi, e cominciò a raccontare.
"Tanto... tanto tempo fa," raccontò il Dr. Hell, la voce roca che
riecheggiava minacciosa tra le pareti. "esisteva una civiltà di cui a tutt'oggi
sappiamo poco, una civiltà dotata di intelligenza e conoscenze superiori... era
la civiltà di Micene, scomparsa in seguito ad eventi tuttora da chiarire
lasciandosi dietro soltanto le rovine del loro glorioso impero... e le armi con
cui il suo popolo si era assicurato la supremazia su tutto il mondo allora
conosciuto. Era una civiltà le cui conoscenze tecnologiche erano paragonabili a
quelle che l'umanità ha a tutt'oggi... e in virtù di questo, era stata in grado
di creare delle vere e proprie armi viventi, più grandi di qualsiasi cosa si
fosse mai vista all'epoca, e potenti abbastanza da travolgere un intero esercito
nemico in pochi secondi! Erano quelle che a tutt'oggi sono conosciute come
Kikaijuu, armi micidiali che questa civiltà superiore ha lasciato dietro di sè
con la propria scomparsa!"
Ashura e Brocken rimasero in silenzio, ascoltando intenti il racconto del
loro capo. Avevano già sentito quella storia, diverse volte nel corso della loro
non-vita, ma la trovavano sempre interessante.
"E per secoli... millenni... queste armi sono rimaste sepolte, nascoste agli
occhi del mondo..." riprese il Dr. Hell, passando dalla calma di prima ad
un'eccitazione sempre maggiore, come sempre accadeva quando l'argomento veniva
toccato. "Finchè una spedizione archeologica sull'isola di Rodi non le ha
riportate alla luce, assieme a tutti i misteri di cui la civiltà micenea si era
ammantata! Oh, quello fu un giorno di grande eccitazione nel mondo scientifico!
Ricercatori di tutto il mondo confluirono verso Rodi per condurre le loro
ricerche su questo popolo sconosciuto, e rispondere alle domande che erano state
interrate assieme ai resti delle loro città... e tra questi, c'eravamo anche io
e il mio collega, il professor Juzo Kabuto!"
Il Dr. Hell strinse i denti per la rabbia alla menzione del suo odiato
nemico, e le sue mani ossute si strinsero convulsamente sullo scettro. "Non
appena vidi quei colossi d'acciaio giacere intatti, resistenti alle ingiurie del
tempo, davanti a me... un nuovo mondo mi si aprì davanti! Capii che se ci
fossimo impadroniti dei segreti della civiltà micenea... allora la scienza
avrebbe potuto solcare nuovi territori, fare cose che prima d'ora sarebbero
state considerate impossibili... avremmo potuto creare un nuovo mondo! Ma
quell'idiota di Kabuto... disse che le conoscenze dei Micenei potevano essere
pericolose, e andavano controllate con attenzione... in partiolare, che le
Kikaijuu non avrebbero mai dovuto essere riattivate, nonostante avessimo le
conoscenze per farlo! Hah! Quello stupido... come può uno scienziato essere
tanto miope da non capire quando delle nuove possibilità gli si rivelano così?
Non potevo permetterlo... dovevo far conoscere al mondo intero le possibilità
che la scienza di Micene ci offriva! Perciò, io ripresi le ricerche in segreto,
svelando un segreto dopo l'altro... finchè non venni scoperto a condurre
esperimenti che loro definivano 'illegali', e non venni cacciato dalla comunità
scientifica!"
Con rabbia, il Dr. Hell picchiò un altro colpo sul pavimento. "Quegli stupidi
mi hanno tolto tutto quello che avevo... mi hanno ridicolizzato, hanno cercato
di distruggere la mia ricerca, e mi hanno lasciato per la strada, a morire come
un miserabile! Ma io... io sono sopravvissuto, e sono tornato per prendermi la
mia vendetta! Hah! Mi hanno riso dietro quando ho affermato che avrei potuto
riportare in vita i morti..." Lo scienziato si interruppe, e con la mano libera
indicò i suoi due luogotenenti più fidati. "Voi due! Voi, non siete forse la
prova tangibile del successo della mia ricerca?"
L'espressione sulla testa discorporata del conte Brocken si fece solenne, e
il cyborg fece un rispettoso inchino al suo signore. "Zì, tottor Hell... e per
qvezto la noztra fedeltà a lei è inkondizionata." disse.
"Noi la serviremo e la proteggeremo anche a costo delle nostre vite."
proseguì Ashura, imitando il gesto del suo collega. Per quanto forte fosse la
rivalità tra i due, questo era un punto su cui entrambi la pensavano allo stesso
modo.
Il Dr. Hell sembrò calmarsi un attimo, dopo aver sentito le dichiarazioni dei
suoi luogotenenti, e per qualche secondo riprese ad andare su e giù davanti al
proprio trono, respirando profondamente. Poi, con maggior compostezza, ma
immutato rancore, proseguì il suo racconto. "Ed è per questo... è per questo che
voglio prendermi la mia vendetta! Grazie alla tecnologia superiore dei Micenei,
ho potuto ricostruire e riattivare le Kikaijuu, creando un esercito
inarrestabile con il quale riprendermi il potere e il prestigio che mi spettano!
Ma c'è sempre quella maledetta spina nel fianco... i due Mazinger costruiti da
quel maledetto Juzo Kabuto, e pilotati da suo nipote Kouji e da Tetsuya Tsurugi!
Nonostante tutti i miei piani... nonostante la potenza del mio esercito... loro
continuano ad ostacolarmi! Oh, ma un giorno la loro fortuna si esaurirà... un
giorno non lontano, Mazinger Z e il Great Mazinger dovranno inchinarsi davanti
al mio potere, e il mondo intero dovrà riconoscermi come suo sovrano! Io, il Dr.
Hell, nuovo sovrano della Terra come lo erano stati i Micenei nel passato!"
Un tuono enfatizzò le parole dello scienziato folle, e un fulmine illuminò
rapidamente la sala del trono, gettando delle brusche e inquietanti ombre sul
Dr. Hell e sui suoi sinistri luogotenenti, che rimasero fermi al loro posto, in
muta contemplazione, mentre il loro leader sollevava lo scettro in un gesto di
imperiosità. Lentamente, con un sospiro asmatico, lo scienziato si sedette
nuovamente sul suo trono, rimuginando nervosamente nel tentativo di trovare un
modo per liberarsi di quel fastidio che per troppo tempo ormai aveva ostacolato
i suoi piani... Il silenzio cadde nuovamente sulla sala, interrotto soltanto
dall'ululato del vento all'esterno, e dai passi rintoccanti di un soldato dalla
maschera di ferro che si avvicinava rispettosamente allo scienziato e ai suoi
due aiutanti.
Ashura fu il primo ad accorgersi del soldato, e si voltò verso di lui, con
un'espressione severa che il suo viso scisso in due rendeva ancora più
inquietante: fondeva la durezza della parte maschile con la freddezza di quella
femminile...
"Che succede, adesso?" chiese il barone, fulminando il soldato con lo
sguardo. "Mi auguro che questo disturbo si debba ad un motivo più che
valido..."
Sotto gli occhi, gelidi e raggelanti, del Dr. Hell e del conte Brocken, il
soldato mascherato si mise su un ginocchio, e rispose. "Dottor... Hell... barone
Ashura, conte Brocken... mi rincresce di disturbarvi in questo momento... ma
abbiamo appena ricevuto una chiamata... da qualcuno che vorrebbe conferire con
lei... mio signore!" disse con voce insicura, ben sapendo quanto epiche
potessero essere le sfuriate del vecchio scienziato ogni volta che riceveva
cattive notizie, o che veniva disturbato mentre era del suo usuale cattivo
umore...
Il Dr. Hell corrugò la fronte con sospetto. Non accadeva certo molto spesso
che qualcuno volesse parlare con lui... c'era qualcosa che non andava, e non si
sarebbe stupito se questo avesse avuto a che fare con quanto era successo nella
battaglia contro il team Mazinger. "Vorrebbe parlare con me?" chiese rocamente.
"E... di chi si tratta, per l'esattezza?"
Il soldato deglutì nervosamente. "Ecco... si... si tratta... di...
dell'imperatore Brai, mio signore! Il sovrano dell'Impero Hyakki!"
Il sospetto del Dr. Hell e dei suoi sottoposti non fece che acuirsi. Era come
il Dr. Hell aveva pensato... stando al rapporto che Brocken gli aveva fatto,
mentre stava andando a dare rinforzo ad Ashura, la sua Guul era stata seguita da
un piccolo stormo di Mechasaurus Bado che si erano identificati come unità
amichevoli. Evidentemente, erano stati mandati dal leader dell'Impero Hyakki per
un motivo che il sinistro trio poteva soltanto immaginare... e che molto
probabilmente si sarebbe svelato molto presto...
"L'imperatore Brai, eh?" ringhiò Hell, grattandosi nervosamente il mento con
un dito ossuto. "E va bene... fate passare la comunicazione! Mi occuperò io
personalmente di questo... imprevisto!"
La Maschera di Ferro si inchinò di nuovo e, segretamente felice di essere
sfuggito alle ire del suo sovrano, uscì dalla vasta stanza con il passo più
rapido possibile che potesse ancora essere considerato rispettoso, mentre i suoi
superiori si disponevano a rispondere all'improvvisa convocazione da parte del
sovrano demoniaco arcinemico del Getter Team. Qualche secondo dopo, come da
programma, un grande schermo nero si abbassò lentamente dal soffitto,
disponendosi proprio di fronte allo scienziato folle e ai suoi generali;
sfarfallò per qualche istante, emettendo degli sgradevoli rumori di
sintonizzazione... e infine si stabilizzò, mostrando il volto minaccioso e
ghignante del sovrano assoluto dei Cento Demoni, completo di una barba nera che
si biforcava appena partita dal mento, creando due 'lame' ai lati del collo! La
sua pelle arancione e i suoi scomposti capelli viola formavano un contrasto che
comunicava senza possibilità di fraintendimento che quella creatura non era un
essere umano, accentuato ulteriormente da due grosse corna incurvate, simili a
lunghi pugnali, che spuntavano dalla sua fronte!
Brai, vestito con la sua uniforme rossa con i fronzoli dorati, e i suoi
stivali neri, attese che il segnale si fosse stabilizzato del tutto prima di
iniziare a parlare.
"I miei omaggi, Dottor Hell. Mi auguro che questa mia visita non giunga in un
momento... importuno." si presentò il massiccio imperatore degli Oni, con un
tono di impeccabile, pur se condiscendente, educazione che però contrastava con
il ghigno appena percettibile che aveva sulle labbra. "Comunque, nonostante io
non nutra una gran simpatia per gli... umani... sono onorato di conoscere uno
dei più grandi geni che la Terra abbia mai conosciuto, Dr. Hell!"
Brocken e Ashura corrugarono la fronte, poco pazienti di fronte alle ossequie
dell'imperatore dei demoni... e anche il loro capo mostrò di non voler girare
attorno alla questione, e venne subito al punto. "Bando ai preamboli, Imperatore
Brai... per quale motivo mi ha contattato? Tra noi non c'è mai stata alcuna
collaborazione, quindi... per quale motivo ha mandato quei Mechasaurus ad
interferire nella battaglia dei miei fidati seguaci?" chiese bruscamente, i suoi
occhi luccicanti e perfidi fissi in quelli giallastri del re degli Oni... che,
per nulla impressionato, sghignazzò brevemente.
"Heheheee... dritto al punto, vero? Come preferisce, le esporrò la mia
richiesta senza troppi giri di parole!" rispose. Ad un suo cenno, la telecamera
che lo stava riprendendo indietreggiò, mostrando che Brai era in piedi davanti
al suo trono di pietra bianco-azzurra, con la spada puntata contro il suolo e
ben stretta nelle sue enormi mani artigliate... e al suo fianco stava un Oni
alto e smunto dalla pelle giallastra, in divisa militare, che ricordava
moltissimo, a parte le esili corna angolari che gli spuntavano dalle tempie e i
capelli più lunghi e meno tenuti, il famigerato dittatore tedesco Adolf
Hitler... era persino completo di baffetti cortissimi e uniforme militare, al
punto che Brocken non resistette e fece il saluto nazista!
"Heil, Fuhrer!" esclamò il cyborg, con un certo imbarazzo. Ashura
scosse la testa, mormorando qualcosa di inintelleggibile...
"Voi mi conoscete già, immagino..." disse Brai, con la sua solita sicurezza.
"E questo Oni che mi sta al fianco è il mio braccio destro, il Maresciallo
Hidler, l'ufficiale che guida gli attacchi contro il laboratorio Saortome, e
supervisiona la creazione di nuovi Mechasaurus e Mecha Oni."
Con un ghigno appena accennato, Hidler fece un inchino, piegandosi quasi ad
angolo retto. "Onorato di fare la vostra conoscenza, signori!"
Brai annuì in segno di approvazione e continuò il suo discorso. "Per quanto
riguarda il motivo per cui vi ho contattato, e per cui ho mandato quei
Mechasaurus Bado a farvi da appoggio, è tutto molto semplice." dichiarò. "Vede,
Dr. Hell... per quanto i rapporti tra noi si siano sempre risolti nella quasi
completa indifferenza, ho pensato che un'alleanza tra noi e altre fazioni ci
darebbe la forza necessaria a togliere di mezzo quei fastidi che rispondono ai
nomi di Getter Robot, Mazinger Z, Voltes V... e tanti altri, che per brevità non
sto ad elencarle. Se mettessimo da parte, almeno temporaneamente, le nostre
differenze, e unissimo le nostre forze... sono convinto che i nostri nemici
avrebbero poche possibilità di scampo! Del resto, se la sono cavata a malapena
contro uno solo di noi... figuriamoci cosa potremmo fare tutti assieme!"
"Ci... ci sta prospettando un'alleanza, imperatore Brai?" chiese Ashura,
incredulo, corrugando la sua fronte dalla pelle di due colori.
"Hah! Qvezto zì ke è ritikolo! Krede forze ke afremo bisogno ti allearci kon
foi, per diztruccere una folta per tutte Mazinger Z e il Photon Power Lab?"
sbottò Brocken. "Non ziamo kozì zproffeduti... zappiamo bene ke foi afete
intenziona di..."
Hell pestò con il suo scettro per terra, sollevando di nuovo un brusco rumore
che mozzò le parole in gola al conte. "Brocken! Parla quando sei interpellato!"
tuonò lo scienziato, fulminando l'ex-gerarca nazista con lo sguardo. Brocken
strinse i denti e fece un passo indietro, sollevando la mano davanti a sè in
segno di scusa.
"Mi... mi pertoni, tottor Hell..." mormorò nervosamente. Il Dr. Hell continuò
a fissarlo severamente per qualche istante, poi spostò di nuovo la sua
attenzione sull'Imperatore Brai e sul Maresciallo Hidler. Un sogghigno feroce,
quasi predatorio, sollevò le sue labbra screpolate mentre il folle scienziato
rispondeva.
"La sua proposta, Imperatore Brai... mi sembra molto interessante! Prego,
continui pure..." rispose.
Il re dei demoni fece una risata gutturale di soddisfazione, mentre
camminava, sempre seguito da Hidler, dai gradini del suo trono ad un largo
tavolo immerso nell'oscurità, al quale erano già sedute diverse figure
misteriose. "Ooooh... molto bene, Dr. Hell... sapevo che con lei si sarebbe
potuti giungere ad un accordo! Come può vedere con i suoi occhi, lei non è il
solo a cui ho fatto questa proposta. Altri, prima di lei, si sono già detti
interessati. Se volesse dare un'occhiata per rendersene conto di persona..."
Ad un cenno di Brai, l'inquadratura si spostò sul 'tavolo della conferenza',
inquadrando alcuni dei misteriosi individui che vi erano seduti. Non si riusciva
a capire chi fossero, in quanto erano ancora seminascosti nell'ombra, ma il Dr.
Hell, Brocken e Ashura videro che uno di essi assomigliava molto ad un Oni, dal
momento che anche dalla sua testa spuntavano delle lunghe corna ricurve... ma
aveva un'aria più giovanile e più aristocratica, che non era ravvisabile nè
nell'Imperatore, nè nel suo braccio destro; e soprattutto, vestiva in maniera
più elegante, quasi regale, e il suo portamento esprimeva orgoglio e senso di
potere... assieme ad un vago accenno di rabbia silenziosa.
Al fianco, sedeva un individuo dall'aria più aliena, anche se altrettanto
fiera, visto che assomigliava parecchio ad un'aquila umanoide dal piumaggio
selvaggiamente scompigliato, e con un lungo tridente tenuto ben stretto nella
sua zampa artigliata...
I due misteriosi individui ombreggiati restituirono al Dr. Hell uno sguardo
freddo e difficilmente decifrabile. Era chiaro che nemmeno loro erano convinti
al cento per cento dell'alleanza che Brai aveva proposto, ma per il momento
erano propensi ad assecondare la sua richiesta...
Qualche secondo passò, nel più totale silenzio... poi un fulmine squarciò il
cielo, accompagnato da un rombo di tuono che fece vibrare l'immagine sullo
schermo, e la telecamera si spostò nuovamente sull'Imperatore Brai e sul
Maresciallo Hidler, che restavano in piedi vicino al 'tavolo delle trattative',
in attesa della risposta del loro interlocutore. I loro sguardi, pazienti ma
allo stesso tempo incisivi, scrutavano il vecchio scienziato e i suoi scagnozzi,
richiedendo silenziosamente una conferma o un rifiuto...
E finalmente, il Dr. Hell ghignò, dando la sua risposta. "Interessante
davvero, imperatore Brai... d'accordo, affare fatto! Finalmente, unendo le
nostre risorse, potremo eliminare quei fastidiosi insetti che ci hanno dato noie
per così tanto tempo! Ashura, Brocken! Questa è la mia decisione, e non
accetterò insubordinazioni! E' chiaro?" esclamò infine, puntando lo scettro
contro i suoi sottoposti prima che questi potessero aprire bocca per
protestare.
"Yah, tottor Hell... tutto kiaro..." rispose Brocken, chiaramente
riluttante.
"Certamente, dottor Hell..." fece eco Ashura. Anche lui non era sicuro che
questa fosse una buona idea, ma non era tipo da mettere in dubbio apertamente le
scelte dell'uomo per cui provava tanto rispetto...
Sullo schermo, l'imperatore Brai serrò la mano a pugno, e il suo ghigno si
allargò ulteriormente, mettendo in mostra i suoi affilatissimi canini.
"Eccellente! Sapevo che avremmo potuto trovare un punto di incontro... dottor
Hell!"
CONTINUA...
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Note dell'autore: E così, assistiamo alla formazione della prima grande
alleanza tra cattivi di questo crossover! Certo, prima di loro, era già stato
detto che c'erano Neo Zeon, l'Impero di Giganos e la ZAFT... ma per ora non
abbiamo visto nulla di questa fazione! E, del resto, non abbiamo visto in faccia
tutti i membri di quella che vi ho appena presentato! Chi pensa di aver
riconosciuto i tizi che Brai aveva convocato prima del Dr. Hell, alzi la
mano!
Nel prossimo episodio, ci sposteremo nello spazio, ad assistere alle vicende
di un gruppo di giovani come tanti, che si troveranno improvvisamente, e non
certo per loro volontà, invischiati in questa sporca guerra! C'è tensione tra le
colonie spaziali... e un'azione disperata da parte dell'esercito dell'Unione
Terrestre potrebbe finire per portare conseguenze nefaste per Earthnoids e
Spacenoids!
E, come forse avrete già capito, daremo un'occhiatina più da vicino ai famosi
Neo Zeon, Giganos e ZAFT!
Beh, questo è tutto! Spero che sia stato un capitolo abbastanza interessante,
e vi do appuntamento alla prossima volta!
DATABASE PERSONAGGI
Dottor Hell (Dottor Inferno) - Età stimata: 75-80 - Grado: nessuno -
Affiliazione: sè stesso - Provenienza: Mazinger Z
Scienziato malvagio e assetato di potere, intende usare la tecnologia di
Micene per dominare il mondo, creando un esercito di Kikaijuu. Collega e
acerrimo nemico di Juzo Kabuto, il creatore di Mazinger Z, è perennemente in
collera con i suoi servitori Ashura e Brocken, che non riescono mai a
distruggere la Science Lab Fortress...
Imperatore Demon Brai - Età: probabilmente qualche secolo - Grado:
Imperatore - Affiliazione: Impero Hyakki - Provenienza: Getter
Robot G
Spietato tiranno dell'Impero dei Cento Demoni, sta cercando di impadronirsi
dell'energia Getter del Laboratorio di Ricerca Saotome per distruggere la razza
umana e fare sì che gli Oni possano riprendere possesso della Terra. Tuttavia,
fino ad adesso, non ha fatto altro che accumulare fallimenti...
Hidler - Età: probabilmente qualche secolo - Grado: Maresciallo -
Affiliazione: Impero Hyakki - Provenienza: Getter Robot G
Comandante delle forze armate degli Oni e braccio destro dell'Imperatore
Brai, a cui spetta il compito di guidare gli attacchi al Giappone e al
Laboratorio Saotome. E' un individuo codardo e crudele, e farà qualsiasi cosa
pur di raggiungere il suo obiettivo.
Ovviamente, non c'è nessun aggiornamento al Database Mecha, visto che in
questo capitolo non se ne sono visti...
E' tutto! Alla prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 4 *** Neutralità violata ***
003-Neutralità violata
Super Robot Taisen R Preface
Una fanfiction crossover di Super Robot Taisen scritta da: Justice
Gundam
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Capitolo 4 - Neutralità violata?
CRONOLOGIA LUNARE
Anno 96 Space Century - Come parte del grande programma di espansione della
razza umana nello spazio, allo scopo di risolvere i problemi legati alla
sovrappopolazione, vengono creati i primi insediamenti permanenti sulla
superficie lunare.
Anno 102 - Il professor Lang Plato mette a punto il primo Metal Worker, un
gigantesco robot antropomorfo da lavoro, ideato per lo sfruttamento del suolo
lunare, ricco di oro e di altre materie prime preziose per l'industria e la
tecnologia. Con la produzione in serie dei Metal Worker, comincia la
strabiliante crescita economica della Luna.
Anno 128 - Le colonie lunari hanno ormai raggiunto un grado di benessere
pari, se non addirittura superiore, a quello della Terra, e la loro tecnologia è
ormai all'avanguardia in tutti i campi. In contemporanea con il sorgere delle
tensioni tra la Terra e il Principato di Zeon, la politica lunare si consolida
attorno alla figura del maresciallo Iskandar Guiltorre, che rivendica maggiore
autonomia della Luna nei confronti della Terra.
Anno 130 - Guiltorre diventa governatore delle colonie lunari. Le generazioni
nate sulla Luna non sentono ormai più alcun legame con la Terra, vista anzi con
ostilità per i suoi metodi oppressivi, e le continue intromissioni nella
politica e nell'economia lunare.
Anno 131 - Per evitare le operazioni di allunaggio dei carghi che portano le
materie prime dalla Luna sulla Terra e sulle colonie, viene dato il via alla
costruzione del Mass Driver, un gigantesco veicolatore di massa che permette di
'sparare' i preziosi frutti del suolo lunare direttamente nello spazio. Alcuni
politici terrestri ritengono che il Mass Driver potrebbe diventare una
pericolosa arma puntata contro la Terra, e inoltrano formale protesta,
puntualmente ignorata, al maresciallo Guiltorre.
Anno 132 - Guiltorre impone il visto di ingresso e limita la permanenza sulla
Luna ai cittadini terrestri, mentre misure molto meno restrittive vengono
applicate agli abitanti delle colonie spaziali. Alleanza tra le colonie lunari e
i rifugiati di Neo Zeon riparati sull'asteroide minerario Axis, sotto la
leadership del generale Maharaja Kahn. Crisi diplomatica tra la Luna e la Terra.
Anno 133 - Completato il Mass Driver. Guiltorre, forte del sostegno delle
comunità selenite, dichiara l'indipendenza della Luna con il nome di Impero
Unificato di Giganos. Nei suoi discorsi, Guiltorre espone la propria visione
politico-razziale, secondo cui l'Impero di Giganos è destinato a compiere un
nuovo passo nell'evoluzione umana. In segreto, l'impero di Giganos converte la
sua avanzata tecnologia robotica per creare un esercito di macchine da guerra
denominate Metal Armor. Morte di Maharaja Kahn, a cui succede la appena
diciottenne figlia Hamaan, che rende ancora più stretti i rapporti di
collaborazione tra Neo Zeon e Giganos.
Anno 135 - Tragedie del Bloody Valentine e di Bunch 30. L'alleanza coloniale
denominata ZAFT unisce la propria forza militare a quella di Neo Zeon e
dell'Impero di Giganos. Dopo la distruzione dei Titans e della Fondazione
Romefeller, questo triumvirato diventa la principale potenza spaziale.
Anno 136 - Il Mass Driver viene puntato contro la Terra.
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Colonie lunari, anno 136 della Space Century.
Una grande stanza nel complesso governativo dell'Impero Unificato di Giganos,
con una finestra sul retro dalla quale si godeva della miglior vista del pianeta
Terra, che si stagliava azzurro e maestoso sullo sfondo del grigio terreno
lunare e del nero infinito dello spazio, il panorama disturbato di tanto in
tanto soltanto da qualche pod fluttuante o da qualche shuttle che partiva dai
dock del quartier generale.
Il Maresciallo Guiltorre, governatore della giovane nazione coloniale, un
uomo alto e carismatico sulla sessantina d'anni, con corti capelli grigi, un
volto severo che sembrava scolpito nel ferro, e vestito in maniera abbastanza
simile ad un militare di alto rango dell'Ottocento, con tanto di mantello e
stivali neri, e gradi militari appuntati sulla sua elegante uniforme, amava
questo panorama. La Terra era il pianeta che aveva visto la sua nascita, e che a
tutt'oggi, dopo miliardi di anni, continuava a nutrire, ospitare e dare rifugio
ad innumerevoli forme di vita, unico in tutto lo spazio conosciuto ad essere in
grado di farlo da sola. Oh, certo, l'umanità si era pure spinta su altri mondi,
come la Luna, o Marte... ma solo la Terra continuava ad essere abitabile senza
bisogno che gli uomini eseguissero operazioni di terraformazione, o costruissero
degli ambienti artificiali come le colonie. Un autentico miracolo, degno di
tutta la sua ammirazione.
Il governatore di Giganos tirò un cupo sospiro, ripensando alla situazione
che gli era capitata per le mani. In effetti, la Terra era davvero un pianeta
stupendo... ma la sua spettacolare vista non riusciva, come faceva di solito, a
far rilassare Guiltorre, e a distoglierlo dai problemi che gli correvano per la
testa. Il suo esercito di Metal Armor, forte anche dell'appoggio delle forze di
Mobile Suit di Neo Zeon e della ZAFT, suoi alleati fin da quando la guerra
contro l'Unione Terrestre era iniziata, era riuscito a tenere testa in maniera
egregia alle inferiori forze terrestri, almeno fino a quel momento. Nonostante
l'inferiorità numerica, Giganos era sempre riuscito a vincere le sue battaglie
grazie alla superiorità tecnologica e di addestramento dei suoi soldati, e tutto
lasciava credere che le cose sarebbero andate avanti così fino alla
capitolazione dell'Unione...
Sfortunatamente, l'imprevisto aveva deciso di scombinare i suoi piani.
Non era stato che due giorni prima, infatti, che un rapporto della Guardia
Imperiale di Giganos, la divisione d'elite del suo esercito, aveva annunciato
che uno squadrone di Mobile Suit dell'Unione Terrestre era riuscito a cogliere
di sorpresa alcuni cargo imperiali; e dopo una breve battaglia, che la
confusione sorta all'interno della divisione imperiale aveva fatto volgere, una
volta tanto, a favore dei terrestri... l'Unione era riuscita a catturare tre
nuovi modelli di Metal Armor, i potentissimi Moduli D, anche conosciuti
nell'ambiente con il nome in codice Dragonar... i quali erano, in quel momento,
imbarcati su una corazzata dell'Unione, e in probabile rotta verso la Terra!
Questo imprevisto avrebbe potuto avere... anzi, senza dubbio avrebbe avuto...
conseguenze molto pericolose per l'impero che lui aveva per tutto questo tempo
guidato con mano ferma. Una volta che i tre Dragonar fossero caduti in mano
al'Unione, essa sarebbe entrata in possesso del know-how necessario per
costruire i Metal Armor, rimpinguando ulteriormente la sua già ingente fornitura
di Mobile Suit e unità da combattimento, e avrebbero potuto costituire una seria
minaccia. A quel punto, nemmeno il temuto Mass Driver sarebbe più bastato come
deterrente. Già Guiltorre era esitante ad usarlo, e lo aveva fatto solo nella
fasi iniziali della guerra...
Come la Blue Cosmos, l'organizzazione ecoterrorista di estrema destra che
manovrava la politica terrestre, aveva l'abitudine di dire... la quantità fa
anch'essa parte della qualità. In effetti, durante la One Year War, la vecchia
Federazione Terrestre aveva contrastato la maggiore potenza e versatilità dei
Mobile Suit del Principato di Zeon con una quantità enorme di GM e veicoli di
supporto. Certo, c'era pur sempre il famoso RX-78 Gundam, ma era un Mobile Suit
solo. Per quanto potente, non avrebbe mai potuto plasmare da solo il corso
dell'intera guerra...
Guiltorre scosse la testa, e si sedette alla sua scrivania, esaminando i file
che gli erano arrivati dai vertici delle sue forze armate alla fioca luce di una
lampada da tavolo. Ancora una volta, non erano buone notizie. Le forze armate di
Giganos, in collaborazione con agenti del reparto intelligence, erano riuscite a
scovare i Dragonar, e la nave da cargo che li stava trasportando... ma il
problema sorgeva proprio a questo punto. Data la natura del rifugio che le forze
terrestri avevano scelto, non potevano permettersi di agire impulsivamente, per
non compromettere le loro alleanze.
Il suono dello schermo ultrapiatto appoggiato alla sua destra distolse il
maresciallo dalle sue riflessioni, e Guiltorre alzò la testa dalle sue carte per
rispondere alla chiamata che gli stava arrivando. L'ufficiale che era apparso
sullo schermo proprio in quel momento fece un appropriato saluto militare, e
attese che il suo governatore gli desse il permesso prima di iniziare a
parlare.
"Maresciallo Guiltorre, eccellenza..." esordì il militare. "Perdoni se la
disturbo in questo momento, ma è arrivata una chiamata molto urgente da parte
dei nostri alleati, riguardo il problema Dragonar. La signora Hamaan, reggente
di Neo Zeon, e il presidente Zala hanno ricevuto dalla loro intelligence delle
notizie molto importanti, e desidererebbero comunicarle direttamente a lei."
Guiltorre corrugò leggermente la fronte. Di qualunque cosa si trattasse, se
era vero quello che i suoi rapporti gli avevano comunicato, non sarebbe comunque
cambiato molto... In ogni caso, non era da lui respingere la chiamata dei suoi
alleati più preziosi, quindi fece un cenno con la testa per dire che poteva far
passare la chiamata. "D'accordo. Inviate la comunicazione direttaente al mio
ufficio. Aggiornerò Lady Hamaan e il presidente Zala sugli attuali
sviluppi."
"Ricevuto, sua eccellenza! Provvediamo subito!" rispose il soldato, ripetendo
il saluto di prima per poi scomparire dallo schermo, che ancora una volta emise
qualche lieve rumore di sintonizzazione mentre l'immagine su di esso dapprima
sfocava... e poi si riformava, sotto forma di due finestre contenenti ciascuna
l'immagine oscurata delle due persone di cui l'ufficiale aveva parlato soltanto
pochi istanti prima...
Sulla sinistra dello schermo, spiccava la figura a mezzo busto di una giovane
donna che non poteva avere molto più di vent'anni, i cui capelli rosso magenta a
caschetto fluivano elegantemente sulle spalle, messi in risalto dalle eleganti
vesti nere che indossava e da un peculiare copricapo dorato che le cingeva
parzialmente il volto, dandole un aspetto ancora più regale di quanto già non
fosse. Un paio di occhi, verdissimi e penetranti, che parevano intagliati nella
giada, e incastonati in un viso dall'espressione freddamente calcolatrice,
scrutavano con calma il governatore dell'Impero di Giganos, e davano quasi
l'impressione di poter leggere nella mente di Guiltorre tutto quello che lei
voleva sapere. Ma nonostante questi particolari inquietanti, appena
percettibili, la donna si portava con grande carisma, e nonostante qualcuno
avrebbe potuto percepire in lei un certo pericolo, il suo magnetismo era
comunque terribilmente forte. Non c'era dubbio che si trattasse di Hamaan Kahn,
reggente del movimento di Neo Zeon, una figura rispettata e temuta, che
nonostante la giovane età aveva già una enorme capacità di muoversi nel
labirinto di giochi di potere e alleanze che era lo scenario bellico attuale.
Guiltorre sapeva per certo che era riuscita, alternativamente, a procacciarsi
l'alleanza sia dei Titans che della AEUG...
L'uomo sulla destra era invece un individuo che si stava avvicinando ai
cinquant'anni... ma l'espressione truce del suo volto, segnato già da alcune
rughe, e i suoi capelli grigi, davano l'impressione che avesse qualche anno in
più. Indossava un'uniforme violetta con spalliere nere, del tipo riservato agli
ufficiali di alto rango della ZAFT, l'alleanza tra stati coloniali che si era
formata per difendere le colonie dall'oppressione terrestre... e in effetti, la
sua scelta di abbigliamento non doveva stupire, considerando che quell'uomo
altri non era che Patrick Zala, presidente della Comitato della Difesa e membro
del Consiglio Supremo della ZAFT! Il suo portamento era quello di un uomo
maturo, certo, ma c'era qualcosa, nei suoi occhi grigi, che faceva impressione.
Come se in essi stessero brillando fuoco e ghiaccio assieme, guardandoli si
poteva percepire una feroce determinazione. In effetti, Guiltorre riflettè, Zala
era semprestato piuttosto intransigente nella sua politica verso la Terra, e la
cosa non aveva fatto altro che peggiorare in occasione della tragedia del Bloody
Valentine, più di un anno prima: tra i più di 200 mila Coordinators morti a
causa dei missili nucleari dell'Unione Terrestre, c'era anche Lenore, l'amata
moglie di Patrick...
"Presidente Zala. Lady Hamaan. Per me è un onore." salutò educatamente
Guiltorre, appoggiando le mani davanti a sè sulla scrivania. "Attendevo la
vostra chiamata, e confido che non siano sorti ulteriori problemi, nel breve
tempo trascorso dal nostro ultimo incontro."
Il primo a rispondere fu Patrick, con un cenno della testa appena visibile.
"I miei omaggi anche a lei. Nessun problema, sua eccellenza Guiltorre. La
situazione nel Consiglio Supremo della ZAFT è, almeno attualmente, stabile, e il
morale delle truppe è alto." spiegò.
"Altrettanto si può dire di Neo Zeon." proseguì Hamaan, la cui voce risuonava
quasi insidiosamente calma nella sala del maresciallo. "Al momento, il grosso
delle nostre truppe è impegnato sulla Terra o nelle colonie più limitrofe, dove
speriamo di allargare la nostra sfera di alleanze. Inoltre, stiamo attivamente
combattendo contro le sacche di resistenza della AEUG, che ancora si stanno
opponendo a noi." La donna pronunciò l'ultima parte con una punta appena
percettibile di delusione - dopotutto, sia Neo Zeon che la AEUG avevano
combattuto contro la Federazione Terrestre, e Hamaan pensava che fosse un
peccato che ora i loro fini divergessero...
Guiltorre annuì, soddisfatto. "Lieto di sentire queste buone notizie. In tal
caso, se non ci sono problemi più urgenti, veniamo alla questione attuale."
disse, ricevendo i cenni di assensi dei suoi due alleati. "Bene. Immagino che mi
abbiate chiamato a proposito del recupero dei moduli D... il nostro progetto,
meglio conosciuto con il nome in codice Dragonar."
"Infatti." confermò Zala. "Riteniamo di avere delle informazioni vitali al
loro recupero. Ci sono pervenuti rapporti affidabili che indicherebbero, oltre
ogni ragionevole dubbio, il luogo dove si è rifugiato il cargo dell'Unione
Terrestre che trasporta i vostri nuovi moduli."
"Ringrazio per l'interessamento, presidente Zala, ma... mi rincresce
comunicarle che poco tempo fa, anch'io ho ricevuto la stessa informazione dai
miei reparti di intelligence. La Idaho e i moduli D sono attualmente di stanza
ad Heliopolis." affermò, anticipando quanto i suoi due ospiti gli stavano per
comunicare. "Come già sapete, signori, Heliopolis è una colonia civile e di
comprovata neutralità, e uno dei pochi luoghi oltre al Principato di Orb in cui
i Coordinators e i Naturals convivono. Il che, mi pare ovvio, costituisce per
noi un problema. Condurre un'azione militare nello spazio di Heliopolis sarebbe
controproducente, in quanto comprometterebbe tutte le nostre alleanze tra i
cittadini delle colonie."
"Questo è vero." replicò Hamaan, rivolgendo i suoi occhi verdi di qualche
grado verso il terreno, come se stesse pensando. "Un attacco non provocato ad
una colonia neutrale ci inimicherebbe tutta l'opinione pubblica, e il nostro
obiettivo non ci consente simili errori. Tuttavia, maresciallo Guiltorre, i
nostri rapporti hanno evidenziato un particolare ulteriore, che cambierebbe un
pò la nostra posizione."
Le parole della reggente di Axis colsero un pò di sorpresa il governatore di
Giganos, che aggrottò le sopracciglia accennando un'espressione confusa. "Un...
particolare ulteriore, Lady Hamaan? E... di cosa si tratterebbe, per
l'esattezza?" chiese, fondendo autocontrollo ed interesse in maniera degna di un
nobile.
Fu Patrick Zala a rispondere a questa domanda. "Come lei ben sa, eccellenza
Guiltorre, ad Heliopolis si trova una delle principali sedi delle industrie di
Morgenroete, tra i principali sviluppatori di armi e tecnologia spaziale dei
nostri tempi, assieme alla Anaheim e alla Nergal." spiegò, e il suo
interlocutore annuì, per fargli cenno di andare avanti. "Quello che lei non sa,
però, è che di recente, tale sede ha sviluppato, sotto incarico della stessa
Unione Terrestre, cinque nuovi modelli di Mobile Suit, dei Gundam per
l'esattezza, dotati di una nuova tecnologia di pilotaggio e di armamenti
rivoluzionari, il tutto in spregio alla neutralità professata da Heliopolis.
Questo può a tutti gli effetti essere considerato un atto di guerra, e rende
Heliopolis un bersaglio legittimamente colpibile."
Guiltorre annuì lentamente. "Hm. Ovviamente. Ora che sappiamo che la colonia
di Heliopolis è in possesso di equipaggamento nemico, non c'è più nulla ad
impedirci di sferrare un attacco." affermò. "Molto bene. Darò subito
disposizione alle truppe imperiali dislocate in zona Heliopolis di tenersi
pronte. Tra non molto daremo inizio alle operazioni di recupero sia dei moduli D
che dei cinque nuovi modelli di Gundam."
"Ottimo." assentì Zala. "Il Consiglio Supremo della ZAFT è già stato
informato dell'attuale situazione, e le nostre truppe si sono già dette
disponibili ad appoggiare l'azione dell'Impero Unificato di Giganos. Il team di
piloti agli ordini del comandante Rau Le Crueset è già in rotta per Heliopolis
mentre parliamo. E' formato da cinque dei migliori piloti che abbiamo mai avuto,
e sono sicuro che sapranno sfruttare al meglio i nuovi Gundam una volta che
saranno nelle nostre mani."
Hamaan annuì a sua volta, nascondendo un sorriso poco rassicurante. Non era
diventata leader di Axis tre anni prima, a soli diciotto anni, per pura fortuna
o per il suo bell'aspetto, e sapeva benissimo come andavano le cose, in
questioni simili. Improbabile, anzi impossibile, che i cinque Gundam di cui
parlava Zala fossero stati costruiti con il consenso informato della popolazione
della colonia... sicuramente, si trattava di un'azione indipendente, finanziata
da qualche fazione della corrotta Unione Terrestre, o anche del Principato di
Orb... e anzi, lei aveva già idea di chi avrebbe potuto essere... Ma ad ogni
modo, la cosa non importava. La presenza di quelle potenti armi ad Heliopolis
era una ragione più che sufficiente per condurre un'operazione militare che
avrebbe messo degli assi formidabili in mano all'alleanza di Spacenoids...
Tre Metal Armor e cinque Gundam, tutti di tipo rivoluzionario, avrebbero
fatto gola a chiunque, dopo tutto...
"Le forze armate di Axis sono al momento molto impegnate in azioni militari
in altre zone..." spiegò la donna dai capelli cremisi. "Ma daremo comunque tutto
l'appoggio possibile. Non escludo che potremo contribuire alle vostre operazioni
con qualche Mobile Suit e con le nostre basi logistiche dislocate in zona
Heliopolis."
"Apprezzo molto la vostra collaborazione, signori. E' necessaria, in un
momento delicato come quello che stiamo vivendo adesso." rispose infine
Guiltorre. "Dunque, tra qualche giorno, una volta definiti tutti i dettagli, le
nostre forze armate sferreranno l'attacco decisivo ad Heliopolis; recupereremo i
Dragonar e ci impadroniremo dei cinque Gundam di cui parlavate. Se potremo
contare sulla partecipazione del comandante Le Crueset e della sua squadra, il
successo è quasi assicurato."
Non era un'esagerazione, e Guiltorre e i suoi 'ospiti' lo sapevano bene. Il
comandante Rau Le Crueset, dell'elite della ZAFT, era considerato il più capace
tra gli ufficiali dell'alleanza coloniale, abile sia come stratega che come
pilota, e nella sua squadra erano ammessi soltanto i piloti migliori in
assoluto. Tra le forze militari della ZAFT, la sua fama, e il rispetto che si
era procacciato con i suoi successi erano senza pari, anche se molti lo
consideravano un tipo piuttosto misterioso...
"La nostra strategia è definita, quindi." concluse Hamaan. "Molto bene. Al
termine delle operazioni, verificheremo i risultati. Per adesso, auspico una
risoluzione positiva dell'attuale problema, e vi pongo distinte ossequie."
Zala emise un suono nasale che doveva suonare come un'approvazione.
"Altrettanto da parte nostra, Lady Hamaan. Una volta che quelle nuove armi
saranno nelle nostre mani, il nostro obiettivo di unificare le colonie contro la
corrotta Unione Terrestre conoscerà un progresso sostanziale."
"Conto di darvi buone notizie entro breve. Nel frattempo, signori, vi faccio
anch'io i miei migliori saluti." terminò Guiltorre. "La nostra riunione è
aggiornata. Arrivederci."
"Arrivederci." conclusero gli altri due, prima di interrompere la
comunicazione e scomprire dallo schermo video.
Con un sospiro sollevato, Guiltorre si appoggiò allo schienale, permettendo
ad un sorriso apena accennato di graziare il suo volto severo. Ora che il
problema era stato quasi risolto, si sentiva molto più sollevato. Con i Dragonar
di nuovo nelle loro mani, e il Mass Driver operativo (anche se da usare soltanto
come ultima risorsa) cosa avrebbero avuto da temere dalle forze regolari
dell'Unione?
Non immaginava certo quanto gli eventi gli avrebbero dato torto...
----------
Colonia di Heliopolis, qualche giorno dopo.
Un giovane residente della colonia si stiracchiò pigramente e soffocò uno
sbadiglio mentre passeggiava tranquillamente lungo le strade affollate della
città spaziale, indifferente al traffico di veicoli e persone che gli sfrecciava
attorno. Dopo essersi sfregato gli occhi, alzò il braccio sinistro e diede
un'occhiata al suo orologio da polso, per controllare l'ora. Le dieci del
mattino. Aveva ancora un quarto d'ora di tempo per arrivare sul luogo dove i
suoi amici avevano fissato l'appuntamento, per discutere di qualcosa a loro dire
molto importante...
Beh, che si trattasse di qualcosa di importante andava molto bene al giovane
Ken Wakaba, sedici anni, Natural proveniente dalla Terra e già da diverso tempo
trasferitosi in quella colonia che era rimasta fino adesso immune agli effetti
distruttivi della guerra. Capelli castani tinti di nero con riflessi blu e
tenuti pettinati al'indietro con un bel pò di gel, occhi castani, vestito di una
maglietta rossa, una giacca a maniche corte blu e bianca, blue-jeans un pò
sfilacciati e scarpe rosse con la suola bianca, Ken dava un pò l'impressione di
un ragazzo di strada d'altri tempi, e questa impressione non era del tutto
sbagliata, considerando il suo carattere ribelle ed impulsivo, poco incline a
farsi imporre delle regole, e ancora meno a farsi coinvolgere in qualcosa che
non lo riguardasse personalmente. In effetti, era quello il motivo per cui lui e
sua madre si erano trasferiti lì, su quella colonia... dopo che suo padre aveva
deciso, nonostante tutto, di continuare a prestare servizio nell'esercito
del'Unione... non volevano avere nulla a che fare con quella sporca guerra,
portata avanti per gli interessi di qualche pezzo grosso altolocato...
No, non gli dava fastidio il fatto che i suoi amici lo avessero convocato
così, all'improvviso. Quello che lo irritava un pò era il fatto che avrebbero
potuto scegliere un momento migliore! Dopotutto, la mattina del week-end era
fatta per dormire! Giusto? E se c'era qualcosa che a Ken dava più fastidio del
doversi alzare presto quando poteva starsene ancora sotto le coperte...
"Yaaaawn!" grugnì il ragazzo, non resistendo ad un secondo sbadiglio.
"Cavolo, certo che Tapp e Light non potevano scegliere momento peggiore! Ero là,
a casa mia, che me la dormivo della grossa, facendomi gli affaracci miei... ed
ecco che i signori mi chiamano per una riunione urgente! Bah... spero almeno che
sia un motivo valido, per farmi alzare a quest'ora tremenda..."
"Ooooh, ma guarda... chi si aspettava di incontrare il signorino Ken Wakaba
fuori a quest'ora, la mattina del week-end?"
Ken alzò gli occhi al cielo e soffocò un'imprecazione. Ecco qualcosa in grado
di dargli ancora più fastidio di una levataccia... una certa vocina femminile
dal tono inconfondibilmente snob, appartenente a quella ragazza di un anno meno
di lui, vestita di camicia rosa, minigonna, collant e scarpe di marca, con
lunghi capelli rossi legati in una ccoda che le scendeva dietro la nuca, che era
apparsa improvvisamente dietro di lui dalla folla di gente indifferente che si
affaccendava per le vie di Heliopolis. Appesa ad un braccio, portava una
borsetta firmata, e i suoi occhi grigi lo fissavano con espressione di
superiorità... un'espressione che a Ken e ai suoi compagni non era certo
nuova!
"Sgrunt..." grugnì Ken, sfregandosi la fronte come se avesse avuto mal di
testa. "Lei è proprio la persona che mi ci voleva per cominciare bene la
giornata, signorina Frey Allster... Comunque, quello che faccio io non
dovrebbero essere affari suoi!" Nonostante la formalità apparente, chiunque
avesse anche soltanto mezzo cervello avrebbe sentito che il ragazzo parlava con
un bel pò di sarcasmo. Del resto, quella ragazzina che si dava tante arie
soltanto perchè era figlia di qualche pezzo grosso dell'Unione Terrestre non gli
era mai andata giù... e neanche ai suoi due migliori amici, se era per
questo...
La ragazza dai capelli rossi di nome Frey storse leggermente il naso. "Sì, in
effetti ho cose migliori da fare nel mio tempo libero che starmene qui a
discutere con uno come te..." affermò spocchiosamente. "Immagino che anche oggi
ti vedrai con gli altri due del Trio degli Stupidi, non è così?"
"Gli 'altri due', per tua informazione, si chiamano Tapp Oceano e Light
Newman..." affermò Ken. "E se anche così fosse, ti darebbe fastidio?"
Frey incrociò le braccia sul petto e alzò le spalle. "Tsk, certo che no!
Divertiti pure con loro... io ho un appuntamento per conto mio con le MIE
amiche, e ci terrei a non arrivare in ritardo. Tanti saluti."
Senza attendere ulteriormente, Frey voltò le spalle a Ken e se ne andò con
quella che Ken amava definire la sua 'andatura da reginetta'. Il ragazzo dai
capelli impomatati la guardò scuotendo la testa, e proseguì per la sua strada,
continuando a mormorare tra sè cose poco lusinghiere circa certe teste rosse
viziate.
"Quella Allster è davvero una rompiballe!" bofonchiò. "Mi chiedo cosa ci veda
Kira-kun in una come quella... ci sono chissà quante altre ragazze più carine e
più trattabili di quella vipera! Bah, al diavolo, ora ci sono Tapp e Light che
mi aspettano... vediamo un pò, il luogo dell'appuntamento dovrebbe essere... a
occhio e croce... proprio... lì!"
Guardandosi attorno, Ken vide due familiari figure in attesa davanti ad un
vicolo: due ragazzi più o meno della sua età che stavano chiacchierando tra loro
come due amici di vecchia data - cosa che in effetti erano: uno di loro aveva i
capelli biondo scuro pettinati un pò in avanti, indossava una camicia azzurra
sopra una leggera maglietta gialla, con pantaloni neri e scarpe bianche senza
lacci a completare il suo semplicistico, ma ordinato e pulito, abbigliamento; e
in quel momento, stava discutendo con espressione piuttosto preoccupata con il
suo compagno, un ragazzone di colore, dall'aria mite nonostante la notevole
corporatura, con cortissimi capelli neri nel tipico stile afroamericano, vestito
anche lui in maniera informale, con una maglietta a maniche corte arancione,
blue-jeans, e scarpe da ginnastica molto simili a quelle di Ken. Teneva in una
mano una cuffia dell'I-Pod che stava ascoltando, in modo da prestare un orecchio
alla musica e un altro alle parole del suo compagno biondo.
Sentendosi già di umore migliore, Ken sorrise tra sè e si avvicinò ai due
ragazzi, agitando una mano mentre quelli si voltavano verso di lui. "Ehilà, voi
due! Tapp! Light! Cos'è questa storia dello svegliare un onesto studente a
questo orario disumano mentre si sta godendo un meritato weekend di riposo, eh?"
esclamò ridendo tra sè. "Il nostro genio Light Newman ha scoperto qualche nuova
formula matematica?"
Light Newman, il ragazzo biondo in camicia azzurra, alzò gli occhi al cielo,
e sghignazzò tra sè. Tipico di Ken, salutare in questo modo informale... "Sì,
sì... fai meno lo spiritoso, tu, Ken Wakaba, che i tuoi crediti lo scorso
trimestre erano appena sufficienti..." lo prese in giro. "Comunque, come stavo
spiegando al qui presente Tapp Oceano..." si interruppe per un istante,
accennando con la testa al ragazzo di colore con le cuffie che gli stava a
fianco...
"Ehilà, Ken! Come butta?" salutò Tapp, mettendo da parte per un istante la
musica che stava ascoltando.
Ken ricambiò il gesto. "A parte il fatto che voi due canaglie mi avete
buttato giù dal letto, e un incontro ravvicinato del peggior tipo con la
signorina Allster, non c'è male... ma ora, sarei curioso di sapere come mai
questa chiamata, così presto il sabato mattina... e poi, come mai Kira-kun non è
con voi? Credevo che avreste chiamato anche lui..."
"Kira doveva fare una commissione per il professor Kato..." spiegò Light. "So
che con lui ci sono anche Sai, Miriallia e Tolle... ma in ogni caso, lo
aggiornerò non appena sarà reperibile. Tornando a noi, Ken, vi ho chiamati qui
perchè ho scoperto qualcosa che mi lascia abbastanza perplesso... riguardo certi
'materiali' che sono stati portati, o costruiti, di recente nella nostra
colonia!"
Qui Ken non potè impedirsi di assumere un'espessione allarmata. Materiali?
Qualcosa di sospetto? Che cosa voleva dire tutto questo? Quando Light prendeva
le cose così alla lontana, di solito non era un buon segno... "Come? A-aspetta
un momento, Light Newman, non dirmi che hai sbirciato di nuovo nei file della
sicurezza di Heliopolis! Mia madre ci ha già detto una o due volte che è una
cosa illegale, e io non ci tengo a mettermi nei guai!" precisò.
"Il fatto è, Ken, che qui si tratta di qualcosa di davvero grosso!" proseguì
Tapp. "Ma qui non penso sia il posto migliore per parlarne... forse è meglio che
andiamo al nostro... rifugio, e ne parliamo là con più calma, che ne dici,
Light?"
"Sì, forse è meglio..." concluse il ragazzo biondo. "Seguitemi, ragazzi... vi
faccio vedere cosa ho scoperto!"
Mentre lui e Tapp seguivano il loro amico esperto di informatica lungo il
vicoletto, lontano dalla torma di persone che affollava le strade, Ken non potè
fare a meno di pensare che la giornata sarebbe finita molto male per loro... si
sarebbero messi nei guai con la sicurezza, e avrebbero ricevuto una bella
strigliata, cosa di cui lui avrebbe fatto volentieri a meno...
Prima alzarsi così presto, poi Frey, e adesso questo...
No, decisamente non era giornata...
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Gli abitanti di Heliopolis non immaginavano certo quanto la giornata sarebbe
peggiorata entro poche ore... All'esterno della colonia, a distanza di sicurezza
dai radar, fluttuavano infatti due incrociatori di classe Copernico dell'Impero
di Giganos, riconoscibili dalla loro caratteristica forma cilindrica che
ricordava parecchio un fiore di metallo, e una corazzata di classe Nazca della
ZAFT, che si apprestavano a far uscire i loro Mobile Suit e Metal Armor per
iniziare le operazioni di recupero. E, considerata la situazione, era sicuro che
non sarebbe stato nulla di incruento...
Affacciato ad una delle finestre della Nazca, gli occhi fissi sul vuoto
decorato di stelle che si perdeva nell'infinito, il comandante della ZAFT Rau Le
Creuset attendeva, le mani congiunte dietro la schiena in una posa che esprimeva
autorità e sicurezza. Nonostante la giovane età, in apparenza non superiore ai
ventotto anni, Creuset era molto conosciuto e rinomato al'interno della ZAFT, e
grazie alle sue abilità strategiche era riuscito a farsi assegnare il comando
della più prestigiosa unità di piloti dell'alleanza coloniale... oltre a
ricevere il più ambito riconoscimento militare della ZAFT, lo Order of The
Nebula, riservato unicamente a soldati davvero eccezionali. Non c'era persona
più adatta di lui, a cui affidare questa delicata missione... e nessun pilota
meglio dei membri della sua squadra avrebbe potuto tirare fuori le vere
potenzialità dei nuovi modelli di Gundam prodotti ad Heliopolis.
Con un gesto tranquillo del braccio, il giovane comandante si aggiustò la
maschera argentata che nascondeva i suoi occhi, la sua fronte e la parte
superiore del suo volto, in modo da farlo vagamente assomigliare a Char Aznable,
il famoso asso di Zeon della One Year War. In effetti, non era quello il solo
elemento che rendeva i due simili: Creuset era alto e dal fisico invidiabile,
pur non troppo muscoloso, e lunghi capelli biondi, leggermente arricciati,
incorniciavano il suo volto tranquillo, dandogli un'aria ancora più autoriataria
e carismatica. In quel momento, indossava l'uniforme bianca dalle spalliere nere
riservata unicamente ai migliori ufficiali della ZAFT, completa di pantaloni e
stivali neri, e a guardare con maggiore attenzione, si sarebbero potuti vedere
due brevi lampi di soddisfazione dardeggiare nei vetri smeraldini che
nascondevano i suoi occhi, coprendo le orbite della sua maschera...
Recuperare cinque Mobile Suit e tre Metal Armor. Non era certo una missione
di routine, ma Creuset era convinto che non ci sarebbero stati problemi, sempre
che non fosse intervenuto qualche elemento imprevisto. E Creuset aveva già
un'idea di cosa avrebbe potuto intervenire a complicare la missione...
Beh, che venisse pure. Sarebbe stata un'occasione come un'altra di regolare i
loro conti una volta per tutte. Una parte di Creuset si augurava, anzi, che gli
fsse offerta questa possibilità... ma per il momento, era il caso di
concentrarsi sulla missione. Le sue questioni personali potevano attendere.
La porta automatica della grande sala in cui il comandante si trovava si
spalancò con un sibilo, e Creuset si girò lentamente verso le cinque figure che
si erano affacciate alla soglia. Quando una di loro chiese il permesso di
entrare, Creuset rispose con un cenno affermativo e un "Avanti.", detto con voce
calda e quasi melodica... e i cinque individui si introdussero nella sala e
fecero il saluto militare, disponendosi in una perfetta linea davanti al loro
superiore. Si trattava di cinque teenagers, quattro ragazzi e una ragazza, tutti
vestiti con le uniformi rosse dei piloti d'elite della ZAFT, segno sicuro che,
nonostante la giovane età, quei cinque sarebbero stati avversari temibili per
chiunque.
"Piloti Athrun Zala, Nicol Amalfi, Yzak Joule, Dearka Elsmann e Shiho
Hahnnenfuss a rapporto, comandante Le Creuset." esordì quello che sembrava
essere il leader del gruppo, un ragazzo di circa sedici anni con i capelli blu
cobalto un pò lunghi, e occhi verdi giada. "Ci ha fatti chiamare."
Creuset osservò per qualche secondo i ragazzi allineati di fronte a lui, e
annuì compiaciuto. "Esattamente, Athrun. La colonia di Heliopolis è ormai quasi
in contatto visivo, quindi vi volevo raccomandare di tenervi pronti all'inizio
delle operazioni, e volevo inoltre ricordarvi le direttive. Quando i nostri
alleati dei Copernico ci darano il segnale, voi uscire con i vostri Ginn, e
raggiungerete il porto spaziale di Heliopolis. Da lì, non dovreste avere
problemi a raggiungere i bunker sotterranei dove la Archangel e la Idaho sono
stazionate. Vi introdurrete sulla Archangel, e vi impadronirete dei cinque
Gundam come previsto, poi userete i bunker busters per costringere le due navi
ad uscire allo scoperto. I nostri alleati di Giganos dovrebbero fare il resto:
abbatterano la Idaho e recupereranno i Moduli D, e l'operazione potrà dirsi
conclusa con successo. Ricordatevi, comunque, di non fermarvi a combattere
troppo a lungo, nel caso ci fossero problemi. Il sistema operativo dei cinque
Gundam è ancora sconosciuto, e anche con le vostre abilità di Coordinators,
sarebbe pericoloso cercare di combattere con un Mobile Suit sconosciuto. Athrun,
come ho già detto, il comando delle operazioni è affidato a te. So che farai un
buon lavoro, come al solito."
Il ragazzo dai capelli blu annuì. "Certamente, signore. Abbiamo capito. Non
si preoccupi, porteremo a termine questa missione al meglio delle nostre
possibilità."
Un altro ragazzo, un tipetto minuto dai capelli verdini un pò mossi, e dai
grandi occhi ambrati, che dal'aspetto si sarebbe detto il più giovane del
quintetto, guardò verso il pavimento della nave, sentendosi a disagio. "Usare i
bunker busters per far uscire la Archangel e la Idaho... spero che i civili non
ci vadano di mezzo. Dopotutto, questa è pure una colonia neutrale..." disse tra
sè...
...ma comunque a voce abbastanza alta da farsi sentire dal compagno che gli
stava a fianco... un ragazzo dalla carnagione molto chiara, capelli
bianco-azzurrini a caschetto, e un'espressione terribilmente sicura di sè, quasi
arrogante, sul viso... che fece un verso di disprezzo, e sollevò le labbra in un
ghigno sprezzante. "Tsk... ti preoccupi troppo per queste cose, Nicol! Questa
che stiamo combattendo è una guerra, nel caso tu non te ne sia accorto... e poi,
questa gente ha un bel dire di essere neutrale! Stavano costruendo armi per
l'Unione Terrestre, e pretendono di restarsene fuori? Hah!"
"Hai centrato il punto, Yzak." confermò Le Creuset. "Con la costruzione di
questi nuovi modelli di Mobile Suit, la colonia di Heliopolis si è resa, a tutti
gli effetti, un bersaglio colpibile. Quindi, non c'è bisogno di farsi tanti
scrupoli. Ad ogni modo, sapete qual è il vostro obiettivo. La squadra di Mobile
Suit di Miguel, e i nostri alleati di Giganos vi offriranno supporto durante
l'operazione, nel caso ci sia bisogno. Piloti Elsmann e Hahnnenfuss, è tutto
chiaro anche per voi?"
"Sì, comandante Le Creuset." rispose Dearka Elsmann, un ragazzo alto e ben
piantato, biondo e di carnagione scura, con un modo di fare abbastanza
tranquillo, che dava l'impressione di essere il più grande del gruppo. Era
conosciuto per essere un tipo che amava scherzare, un pò altezzoso... e
soprattutto, per essere il miglior amico di Yzak, e una delle poche persone che
il ragazzo dai capelli bianchi ascoltava. "Stia tranquillo, non ci saranno
incidenti."
"Completeremo la missione, e cattureremo i cinque Gundam." affermò l'unica
ragazza del gruppetto, Shiho Hahnnenfuss, una ragazza sui sedici-diciassette
anni con lunghi capelli castani quasi neri che le fluivano lungo la schiena,
raccolti in un codino verso la fine. Affabile e socievole nella vita di tutti i
giorni, Shiho era nondimeno una capace professionista sul campo di battaglia, e
aveva l'onore di essere la più giovane pilota femminile ad avere mai ricevuto
l'uniforme rossa della ZAFT.
"Ottimo." concluse Le Crueset, dando un'ultima occhiata alla sua squadra.
"Quand'è così, potete prendere posizione. L'operazione comincerà tra poco, e mi
aspetto da voi il massimo dell'impegno, come al solito. Ricordate che il
successo di questa missione potrebbe influenzare in maniera significativa
l'andamento della guerra contro l'Unione. E' tutto."
"Sissignore!" risposero quasi ad una sola voce i cinque ragazzi, facendo il
saluto militare prima di uscire lentamente e in ordine dalla stanza. Rau li
osservò andare via, prima di rivolgere di nuovo lo sguardo al vuoto dello spazio
che si estendeva davanti a lui. Il lieve sorriso che danzava sulle sue labbra
esili era più che sufficiente a far capire che provava un vivo interesse per
quell'operazione, e per come si sarebbe conclusa.
"Cinque nuovi Gundam, tre nuovi Metal Armor, e nuove tecnologie di pilotaggio
e di armamento." riflettè ad alta voce. "Molto interessante. Non vedo l'ora di
rendermi conto con i miei occhi delle loro potenzialità."
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Nella colonia di Heliopolis, la giornata era iniziata in maniera abbastanza
tranquilla anche per il sedicenne Kira Yamato: certo, oggi era una giornata un
pò particolare, dal momento che, anzichè passare il weekend a casa a lavorare al
computer come era sua abitudine nei giorni liberi, si trovava invece alla sede
di Morgenroete, a controllare dei programmi assieme ai suoi amici Sai Argyle,
Tolle Koenig, Miriallia Haw (la fidanzata di Tolle) e Kuzzey Buzzkirk. Il tutto
faceva parte di un compito che il loro professore aveva loro assegnato, e che si
trovavano ora a dover fare.
Kira, capelli castani un pò scompigliati, e occhi violetti, un volto pulito e
inoffensivo, vestito dell'uniforme scolastica che portavano anche i suoi
compagni... insomma, il classico ragazzo della porta accanto che sarebbe potuto
passare a mezzo metro davanti al viso di chiunque senza essere notato... cliccò
un paio di volte su un'icona apparsa sullo schermo del suo laptop, ed esaminò
con attenzione i disegni che apparvero sullo schermo, e che dovevano essere i
progetti di qualcosa di molto complesso. Per sua fortuna, Kira sembrava avere il
pallino per queste cose...
"Ecco, Kira-kun, questi sono i dati che il prof. Kato ci ha detto di
analizzare per iniziare il lavoro." illustrò Sai Argyle, corti capelli biondo
scuro e occhiali da vista. "Che te ne pare? Non sembra una di quelle cose che
vediamo tutti i giorni..."
Kira Yamato si sfregò il mento con una mano, mentre i suoi occhi cercavano di
cogliere ogni particolare dei progetti che lo guardavano quasi minacciosi dallo
schermo del portatile. "In effetti no, Sai-kun... sembra un'analisi di qualche
tipo, ma non ho idea di cosa potrebbe trattarsi. Neanch'io ho mai visto nulla di
simile, e mi sa che dovremo passarci su un pò di tempo per capirci
qualcosa..."
Il più grande del gruppetto di Kira, Tolle Hiroshi Koenig, anche lui come
Kira un tipo non molto notevole, dall'espressione gioviale e dai corti capelli
castani scuri un pò mossi, sospirò con aria melodrammatica. "Sigh... ma perchè
uno non si può godere un meritato weekend, invece di starsene qui a spremersi il
cervello su questi enigmi?" chiese retoricamente tra sè. "Giuro, a volte credo
che Kato-sensei lo faccia per sadismo personale!"
"Tolle, insomma!" lo rimproverò bonariamente la sua fidanzata Miriallia Haw,
una ragazza dai capelli castani chiari che scendevano sul volto in un paio di
graziose frangette, e si incurvavano leggermente verso l'alto dietro la nuca.
"Anche a me piacerebbe fare qualcosa di diverso, il sabato mattina, ma...
insomma, non ti lamentare! E' una cosa che dobbiamo pur fare, dopotutto! A volte
mi chiedo se non passi troppo tempo con Ken-kun e gli altri..."
Kira e i suoi amici sghignazzarono un pò della battuta della loro amica.
"Hehehee... sì, in effetti questo è proprio quello che Ken, Tapp e Light
direbbero in un caso del genere..." affermò Kira, distraendosi per un attimo
dallo schermo del suo computer per dare un'occhiata all'aula...
...e in quel momento, notò qualcuno che non prima non c'era... una figura
vestita in maniera piuttosto informale che attendeva appoggiata al muro vicino
ad una porta, ciuffi di capelli biondi che spuntavano da sotto un ampio
berretto. Teneva lo sguardo fisso verso il pavimento, e già così, guardandolo,
si poteva capire che il misterioso individuo era molto teso per qualcosa...
anche se il ragazzino non poteva sapere che cosa.
Con un cenno della testa verso la figura con il berretto (che alzò la testa
appena un pò per guardarlo con una certa antipatia), Kira si rivolse all'ultimo
membro del suo gruppo di amici, Kuzzey Buzzkirk, un tipetto basso di statura e
dai capelli cortissimi e neri. "Kuzzey... quel tipo, non mi sembra di averlo mai
visto..."
"Ah, quello..." rispose il suo amico, dando un'occhiata nella sua stessa
direzione. "E' un ospite di Kato-sensei, ma non so esattamente per cosa sia
qui... credo qualcosa che ha a che fare con Morgenroete..."
I minuti successivi furono abbastanza tranquilli, con Tolle e Kuzzey che
osservavano alcuni progetti (che ricordavano in maniera sospettosa la cockpit di
un Mobile Suit), e Kira, Sai e Miriallia che cercavano senza eccessivo successo
di far funzionare alcuni programmi, mentre il misterioso individuo biondo
continuava ad aspettare, muovendo ogni tanto i piedi per esprimere la propria
impazienza, e lanciando qualche occhiata al gruppetto di studenti al lavoro.
Sembrava che, per qualche motivo, Kira non riuscisse a fare a meno di guardarlo,
di tanto in tanto...
Il ragazzo dagli occhi violetti scosse la testa quando l'ennesimo tentativo
di far girare il programma a cui lavorava non ebbe successo. "Accidenti, se solo
riuscissimo a superare il problema delle connessioni, il lavoro sarebbe già
completato per metà... Tolle? Kuzzey? Avete qualche idea?"
Il più grande del gruppetto scosse la testa. "No... non ancora, temo. Io e
Kuzzey stiamo ancora cercando di capire cosa..."
E tutto accadde in quel momento. Qualcosa impattò dall'esterno contro la
colonia, scuotendola pericolosamente per un breve istante, e facendo ballare
tutte le sue strutture come un terremoto! Kira e i suoi compagni lanciarono
qualche grido di spavento, e il misterioso straniero appoggiato al muro mormorò
un'imprecazione e cercò di tenersi in equilibrio, riuscendoci a malapena. Kira
alzò lo sguardo dal suo programma e si guardò attorno spaventato, come se avesse
sperato di capire cosa aveva provocato quell'improvviso tremore...
Quando un altro colpo, più forte, fece ballare ancora di più la colonia!
"Ah!" esclamò Sai, reggendosi gli occhiali con una mano. "Che... che sta
succedendo? Cos'è, una meteora?"
Miriallia si avvicinò spaventata a Tolle, che le mise le mani sulle spalle
per tranquillizzarla. Il tizio con il berretto alzò appena lo sguardo, con
rabbia quasi palpabile. Kuzzey rimase per un attimo congelato sul posto... e
Kira scattò in piedi abbandonando il suo portatile sul banco. "N-no... non
credo... se fosse stato un colpo solo, allora... ma qui ce ne sono stati due di
seguito!" commentò Kira...
...e, come a dargli ragione, seguì un terzo colpo! E poi un quarto, e un
altro ancora!
"Kyaaaah!" urlò Miriallia, afferrandosi saldamente alla scrivania più vicina
per evitare di essere buttata per terra. "Che... che significa? Non... non ci
staranno mica attaccando? Noi... noi siamo una colonia di Orb! Siamo
neutrali!"
Sfortunatamente, l'annuncio che venne dagli altoparlanti della scuola
distrusse le sue convinzioni.
"Attenzione. Attenzione. A tutti gli studenti presenti nell'edificio.
Dirigetevi con calma verso i bunker di salvataggio, e attendete istruzioni lì.
Siamo stati attaccati dalle forze armate della ZAFT e dai loro alleati
dell'Impero di Giganos per motivi a noi ignoti. Ripeto, raggiungete i bunker e
attendete ulteriori istruzioni..."
"Un... un attacco...?" balbettò incredulo Kira. "La ZAFT... e l'Impero di
Giganos? Ma... ma cosa potrebbero volere da noi?"
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Nello stesso momento, in un garage scarsamente illuminato, ma ben
equipaggiato di computer, casse di risonanza e altri oggetti di questo tipo, tre
giovani Natural stavano trovando la risposta che il loro amico si era appena
posto... al lavoro sul suo PC, Light Newman stava facendo vedere a Ken e a Tapp
(quest'ultimo con ancora le cuffie del suo I-Pod infilate nelle orecchie...)
qualcosa di molto compromettente... qualcosa che metteva a rischio la sicurezza
che la colonia si era procurata grazie al suo status e alla sua politica di non
intervento!
"Cosa, cosa, cosa? Stai... cercando di dirmi che le industrie di Morgenroete
stanno costruendo... dei Mobile Suit... dei Gundam, per giunta... per l'Unione
Terrestre?" esclamò Ken, avvicinando il viso al computer di Light per vedere
meglio quello che spiccava sullo schermo. In effetti, erano proprio le
schematiche di alcuni Mobile suit di modello Gundam, un modello che ormai era
ben conosciuto a tutti coloro che avevano almeno sentito parlare delle gesta
eroiche di Amuro Rei, pilota del primo Gundam, nel corso della One Year War di
sette anni prima... o di quelle di Camille Vidan, pilota dello Zeta Gundam,
nella guerra contro i Titans! O ancora, dei cinque Gundam coloniali inviati
sulla Terra un anno prima per distruggere OZ... Non c'era modo di sbagliarsi: la
forma del volto, che sembrava indossare una maschera boccale e aveva stretti
occhi gialli a fessura, era proprio quella di un Gundam!
Light annuì, stringendo i denti in quello che a Ken sembrò un gesto di
rammarico. "Già... proprio così, Ken, Mobile Suit per l'Unione, al momento
identificati come Strike Gundam, Aegis Gundam, Blitz Gundam, Buster Gundam e
Duel Gundam." spiegò con tono calmo ma chiaramente preoccupato. "Non so ancora i
particolari... ma sembra che il governo di Orb abbia commissionato la
costruzione di questi nuovi modelli alle industrie di Morgenroete di questa
colonia."
"Cosa? Il governo di Orb?" esclamò Tapp, giocherellando nervosamente con il
suo I-Pod. "Ma sono scemi o cosa? Così si mettono nei guai da soli! E poi,
scusa, Orb non dovrebbe essere neutrale? Perchè all'improvviso si mettono a
costruire Mobile Suit per l'Unione? A Lord Uzumi non è mai andata giù..."
"E' qui il problema, Tapp..." spiegò Light, appoggiandosi allo schienale.
"Vedi, la situazione è un attimo più complicata di quanto non sembri. Il fatto è
che..."
Non fece in tempo a finire, prima che una raffica di esplosioni scuotesse la
colonia, e con essa anche il garage in cui si trovavano lui e i suoi compagni!
Ken soffocò un'imprecazione e si afferrò alla scrivania, mentre Tapp e Light
cercavano di mantenere l'equilibrio, e subito dopo, dalle casse del PC del
biondo genio dell'informatica si sentì una voce che era molto familiare a tutti
e tre...
"Qui colonia di Heliopolis. Parlo alle truppe di Giganos e della ZAFT che
hanno lanciato un attacco non provocato alla nostra colonia. State violando la
nostra neutralità con questo attacco sconsiderato. Vi chiediamo quindi di
cessare le ostilità e ritirarvi immediatamente..."
La risposta delle due potenze alleate fu quanto mai eloquente, e i tre
ragazzi sentirono di nuovi il terreno ballare sotto i loro piedi quando alcuni
missili lanciati dalle unità di Giganos e della ZAFT impattarono contro le
pareti della colonia! Ken, tuttavia, quasi non se ne accorse, agghiacciato
com'era dalla voce che aveva sentito, e dalle implicazioni che questo
comportava...
"Oh, no... mamma!" esclamò il ragazzo. "Mia... mia mamma fa parte del
personale addetto alle comunicazioni tra questa colonia e i cargo in arrivo! In
questo momento... la sua postazione è quella più a rischio!"
"Accidenti..." esclamò Tapp. "Presto, ragazzi, dobbiamo raggiungere il porto!
Non c'è un secondo da perdere!"
Prima ancora che i tre amici se ne fossero resi conto, lo spazio attorno alla
loro colonia si era trasformato in un inferno...
----------
E infatti, all'esterno della colonia, interi squadroni di goffi Drau e
Gebaye, Metal Armor dell'Impero di Giganos caratterizzati da una massiccia testa
dotata di complessi sensori ottici e collegata al resto del tozzo corpo da un
collo quasi inesistente, si stavano schierando per l'attacco, con le loro
mitragliatrici da 50 millimetri tra le mani... e al loro fianco, si trovavano
degli agili Ginn, i Mobile Suit più comuni dell'esercito della ZAFT,
caratterizzati da una colorazione grigio-verdina, da un solo occhio-telecamera
simile a quello dei celeberrimi Zaku, e da un largo pennacchio a forma di cresta
sopra il capo, armati di spade laser e lanciamissili. Tutte le unità erano
armate e pronte a far fuoco, e anzi, alcune lo avevano già fatto.
I civili di Heliopolis erano stati immersi nella crudele realtà della guerra
senza nemmeno capirne il perchè...
CONTINUA...
Note dell'autore: Allora, com'è andato il primo tuffo nel mondo dei Real
Robots? Mi sono chiaramente preso un pò di licenze poetiche con Gundam...
dopotutto, è la serie che subisce più adattamenti, di solito, nei videogiochi di
Super Robot Taisen! In ogni caso, spero che ai fan di Gundam non dispiaccia...
lo dico perchè so che alcuni di essi sono molto puritani, al punto che non
sopportano le serie Alternate Universe come Wing o SEED...
L'Impero di Giganos e la ZAFT hanno sferrato la loro prima offensiva, e i
nostri tre baldi giovani, Ken, Tapp e Light, gli eroi di Dragonar, ci si sono
ritrovati dentro fino al collo! E oltre a loro, anche il nostro nuovo aspirante
eroe, Kira Yamato... cosa riserva il futuro ai nostri? Una cosa è certa, questo
per loro è l'inizio di un viaggio senza precedenti, che li porterà a scoprire
molte più cose di quante mai avrebbero voluto sapere... e credetemi, le forze
che sono all'opera dietro le quinte vanno enormemente oltre i loro peggiori
incubi! O_O
Allora, in questo capitolo ho introdotto sia Dragonar che Gundam SEED, oltre
ad aver fatto vedere uno scorcio di Universal Century. Piuttosto ironico se ci
pensate... Metal Armor Dragonar è una serie fondamentalmente allegra e
divertente, un pò come Gundam ZZ, mentre SEED è cupo e opprimente. Ho pensato
che far andare un pò 'a braccetto', per così dire, queste due serie avrebbe
stemperato un pò il tono crudele di SEED, e avrebbe reso per così dire più...
eccitante... Dragonar. Non che non lo sia, per carità, Dragonar è un anime
stupendo... ma forse un pizzico di dramma in più non guastava!
In ogni caso, aspettatevi molte meno morti che nella serie canonica di SEED,
che è un vero massacro...
Beh, con questo capitolo ho finito! Ora, a voi i database!
DATABASE PERSONAGGI
Ken Wakaba - Età: 16 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Metal Armor Dragonar
Giovane residente di Heliopolis e allievo dell'accademia aeronautica,
coinvolto suo malgrado nella guerra scatenata dall'Impero di Giganos. Dal
carattere allegro, ribelle ed impulsivo, non prova gran simpatia nè per Giganos,
nè per l'Unione Terrestre, nonostante suo padre sia un pilota dell'esercito
federale. Sua madre, con cui vive dopo il divorzio dei genitori, è addetta alla
sicurezza della colonia...
Tapp Oceano - Età: 16 (quasi 17) - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Metal Armor Dragonar
Uno dei migliori amici di Ken, Tapp è un newyorkese afro-americano,
trasferito all'accademia aeronautica di Heliopolis. Grande amante della musica,
ha un carattere pacifico e rilassato, anche in situazioni in cui Ken e Light
sono stressati. Tuttavia, sa essere serio quando è il caso...
Light Newman - Età: 17 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Metal Armor Dragonar
L'altro membro del terzetto degli amici di Ken, Light è nativo dell'attuale
Regno Unito, e la sua famiglia è impegnata in politica, in particolare a
contrastare le macchinazioni del gruppo di ecoterroristi di estrema destra
chiamato Blue Cosmos. Tuttavia, Light non ama le posizioni di leadership,
preferendo concentrarsi sul reperimento di informazioni e sull'informatica in
generale. E' il cervello del trio, e cerca sempre di tenere sotto controllo i
suoi più impulsivi compagni.
Kira Yamato - Età: 16 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED
Giovane Coordinator residente ad Heliopolis, e cittadino del Principato di
Orb, una delle poche nazioni neutrali rimaste sulla Terra. Un ragazzo timido e
gentile, costretto anche lui ad entrare in guerra e a combattere, dimostrerà
presto di avere un'attitudine naturale al pilotaggio dei Mobile Suit...
Frey Allster - Età: 15 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: Unione Terrestre - Provenienza: Gundam SEED
Figlia di George Allster, Vice Ministro degli Esteri dell'Unione Terrestre, è
una studentessa di un liceo tecnico di Heliopolis, e la promessa sposa di Sai.
Ha un carattere piuttosto superficiale e viziato, e come suo padre, non ama i
Coordinators, simpatizzando invece con la Blue Cosmos...
Tolle Hiroshi Koenig - Età: 17 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED
Uno degli amici di Kira che vivono ad Heliopolis, e il fidanzato di
Miriallia. E' un ragazzo impulsivo ma generoso, e cerca sempre di rendersi utile
in qualche modo.
Miriallia Haw - Età: 16 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED
La fidanzata di Tolle, dal carattere allegro e dolce. Tende a preoccuparsi
molto per gli altri, soprattutto in una situazione così difficile.
Sai Argyle - Età: 17 - Grado (attuale): civile -
Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED
Residente di Heliopolis, amico di Kira e promesso sposo di Frey. Prova un pò
di invidia per Kira a causa delle capacità di quest'ultimo.
Iskandar Guiltorre - Età stimata: 65 - Grado: maresciallo -
Affiliazione: Impero Unificato di Giganos - Provenienza: Metal
Armor Dragonar
Leader dell'Impero di Giganos e teorizzatore della supremazia della
generazione cresciuta nello spazio, Guiltorre ha dato il via ad un processo di
lenta separazione prima, e di guerra totale poi contro il goerno dell'Unione
Terrestre, da lui accusato di decadenza e corruzione. Crede nel fatto che
Giganos segnerà un passo avanti nell'evoluzione umana, e che la guerra da lui
condotta sia per il bene dell'umanità intera.
Patrick Zala - Età: 48 - Grado: membro del Consiglio Supremo
della ZAFT - Affiliazione: ZAFT - Provenienza: Gundam SEED
Presidente del Comitato Nazionale di Difesa della ZAFT, e membro del
Consiglio Supremo, è un sostenitore della guerra contro l'Unione, oltre che un
radicale convinto e spinto dall'odio verso i Natural... un odio acuito dalla
morte di sua moglie Lenore nella tragedia del Bloody Valentine. Suo figlio
Athrun è un membro della squadra di Le Creuset.
Hamaan Kahn - Età: 21 - Grado: reggente - Affiliazione:
Neo Zeon (Axis) - Provenienza: Zeta Gundam, Gundam ZZ
Tutrice della giovane Minerva Zabi (ultima superstite della dinastia degli
Zabi) e de facto leader di Neo Zeon, il suo obiettivo è ripristinare il
predominio del vecchio principato. Una comandante carismatica, abile nelle sue
mosse politiche, Hamaan è inoltre una potente Newtype e una formidabile pilota
di Mobile Suit. In passato, ha avuto una relazione con Char Aznable...
Nel prossimo capitolo, vi presenterò il comandante Rau Le Creuset e i cinque
membri del suo plotone! Per adesso, passiamo ai mecha introdotti...
DATABASE MECHA
RMA-07A Drau
Primo Metal Armor creato dall'Impero di Giganos, è in effetti poco più che un
Metal Worker modificato, penalizzato da una scarsa mobilità e da un armamento
subottimale. Era considerato obsoleto già prima che la guerra iniziasse, ma è
comunque diffuso ampiamente nelle squadre d'assalto di Giganos.
AMA-03B Gebaye
Questi Metal Armor gialli costituiscono la spina dorsale delle forze armate
di Giganos, e sono spesso organizzati in formazioni di 2-4 unità comandate da un
Dyne (vedi più avanti). Meglio armati dei Drau, mantengono però il problema
della scarsa mobilità.
ZGMF-1017 Ginn
Il primo Mobile Suit umanoide creato dalla ZAFT. Ampiamente superiore come
prestazioni a molti MS dell'esercito dell'Unione, può essere armato con una
grande varietà di armi per battaglie specifiche, anche se i suoi armamenti
standard sono una semplice spada laser e una mitragliatrice a 76 mm. Piloti
particolarmente abili, come Miguel Aiman o Rau Le Creuset, usano versioni
personalizzate del modello tradizionale.
E con questo, ci siamo! Purtroppo, per un pò devo mettere in pausa questa
fanfic... spero comunque di poterla aggiornare il prima possibile, magari a fine
mese! Grazie ancora della vostra attenzione... e spero che il capitolo vi sia
piaciuto! Alla prossima!
Justice Gundam
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