Super Robot Wars R Preface

di Justice Gundam
(/viewuser.php?uid=1338)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'avanscoperta movimentata ***
Capitolo 2: *** Mazinger Z all'attacco ***
Capitolo 3: *** Un'alleanza nell'oscurità ***
Capitolo 4: *** Neutralità violata ***



Capitolo 1
*** Un'avanscoperta movimentata ***


000-Un'avanscoperta movimentata

Super Robot Wars R - Preface

Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam

 

Bentornati a tutti!

La fanfiction che vi apprestate a leggere fa parte della saga di Super Robot Taisen che sto scrivendo, e che potreste aver iniziato a leggere in questi giorni con il titolo di 'Super Robot Wars R': in effetti, questo è un prequel, o meglio un antefatto, che potete capire benissimo anche senza aver letto i capitoli di 'Super Robot Wars R' che ho già pubblicato... comunque, vedrete che una volta messe assieme, queste storie formeranno un tutt'uno ben compatto! Ho un sacco di idee in mente, e le voglio implementare tutte!

Allora, giusto per chiarire un pò le cose... ogni capitolo sarà ambientato in un luogo diverso, e seguirà le vicende riguardanti una particolare serie robotica - o anche due o tre, in certi casi. E' ambientata cinque anni prima delle vicende narrate in 'Super Robot Wars R', anche se... no, non voglio farvi spoiler, vedrete col tempo cosa voglio dire! A proposito, per integrare le informazioni che ho riportato nel database di fine capitolo, ho utilizzato un pò di materiale della EncicloRoboPedia, uno dei più completi siti italiani sui robot giganti, e da Wikipedia... e ringrazio entrambe per l'aiuto fornitomi! Giusto per dire che non è tutta farina del mio sacco, e che i ringraziamenti vanno anche a loro...

E giusto per cominciare in bellezza, il primo capitolo è dedicato al re dei Super Robot, Mazinga Z in persona! Allora, siete pronti a tuffarvi nel mondo di Super Robot Taisen, una volta di più?

Era un sì, quello che ho sentito?

E allora, non perdiamo altro tempo! SI PARTE!

 

----------

 

Capitolo 1 - Un'avanscoperta movimentata

 

Giappone, Space Century 136. Un'era di grandi cambiamenti, grandi tensioni sociali, e soprattutto... terribili guerre che hanno funestato questa nuova era in cui l'umanità si sta espandendo verso lo spazio. Inimicizie tra Earthnoids e Spacenoids, tra Naturals e Coordinators... e i numerosi invasori alieni che minacciano la pace successiva alla formazione dell'Unione Terrestre, approfittando della riduzione di risorse militari. Nelle grandi città, nelle colonie neutrali e in pochi altri luoghi, le persone continuano a vivere, cercando di non pensare alla minaccia che incombe sopra le loro teste... ma anche lì, si percepisce benissimo il clima di insicurezza che ormai regna sovrano in tutta la Sfera Terrestre. La distruzione dei Titans, di OZ e di White Fang ha fatto ben poco per rassicurare gli animi.

Tuttavia, in quella particolare mattina di inizio giugno, sotto un caldo sole estivo, i dintorni della famosa Science Lab Fortress, uno dei più noti centri di ricerca sulla Terra, dove il prof. Kenzo Kabuto portava avanti le sue ricerche e tentava con ogni mezzo di ostacolare le invasioni aliene, erano tranquilli e pacifici... questo almeno, finchè non si presentò sulla scena un goffo e scassato robot che sembrava fatto di pezzi da rigattiere di varie sfumature rosso-gialle, messi su alla rinfusa in modo da dargli una PARVENZA di minaccia... parvenza che scemava quasi subito alla vista delle sue lunghe e scimmiesche braccia idrauliche e della sua buffa faccia dagli occhioni tondi, con una bocca costituita da poco più che una grata d'aerazione incassata in una testa semisferica di metallo rosato! Come un lottatore di sumo, lo stravagante robot semi-umanoide sollevò una gamba e la abbattè al suolo, scatenando un minuscolo terremoto, prima di mettersi in una perfetta posa da supereroe, completa di stelline luccicanti e mantello rosso che svolazzava dietro le sue spalle!

"Ta-ta-taaaaaan! Eccomi qua! Nessun problema! Il sole splende, ed è un giorno per una ricognizione, da-wa-sa!" esclamò, cercando di darsi un tono eroico, il pilota... un ragazzone sovrappeso e piuttosto brutto, con la mascella inferiore sporgente in quel momento contorta in un ghigno, e corti capelli castani scuri tenuti spostati dalla fronte da una ridicola fascia bianca con il Sol Levante disegnato sopra! Indossava una maglietta arancione a malapena larga abbastanza per la sua considerevole rotondità, un paio di jeans neri e scarpe grigie, e in quel momento, si stava sporgendo leggermente dalla grata di aerazione che costituiva la bocca del suo sgangherato robot, dominando il panorama dalla sua posizione sopraelevata.

"Ehm... capo, non vorrei sembrare pedante, ma..." gli giunse una voce più calma, proveniente da un ragazzo più giovane, magro con i capelli neri, seduto a fianco del posto del conducente. "Sporgersi da lì è piuttosto pericoloso..."

"Già..." proseguì un altro ragazzo, questo più piccolo e dall'aria più sveglia, con i capelli castani un pò scompigliati e gli occhi piccoli. "Non crede che dovrebbe tornare al suo posto e tenere allacciata la cintura di sicurezza?"

Il ragazzo più grande si voltò verso i suoi 'subordinati', senza perdere quel ghigno sicuro. "Hehehehee... e non state là a preoccuparvi per ogni inezia, voi due! Piuttosto... Nuke, Mucha! Vedete di non far cadere il Boss Borot come è vostra abitudine, eh? Voglio fare una bella figura, oggi! Dopotutto, è il mio appuntamento con Sayaka-chan, da-wa-sa!" esclamò, aggiungendo sempre quella strana cadenza verbale alla fine di ogni frase.

Su uno schermo televisivo fissato alla bell'e meglio su una parete della cabina di pilotaggio, apparve (dopo un bel pò di rumori e malfunzionamenti...) l'immagine disturbata di una bella ragazza sui diciassette anni dai lunghi capelli castani, con addosso una tuta da pilota gialla e un elmetto bianco con una striscia rossa verticale in mezzo, che provvide immediatamente a mettere le redini all'immaginazione del ragazzo più grande. "Di cosa stai parlando, Boss? Questo non è mica un appuntamento, è una missione di ricognizione... e dobbiamo stare costantemente all'erta! Se abbassiamo la guardia, verremo sconfitti da un altro Kikaijuu, non te lo dimenticare!" disse un pò accigliata la ragazza, evidentemente Sayaka.

Il ragazzone di nome Boss, trasformatosi di colpo in un agnellino, abbassò la testa pur senza smettere di sorridere e si sfregò la nuca con una mano, mentre il suo volto si tingeva leggermente di rosso (la qual cosa fece sghignazzare a bassa voce i suoi due 'schiavi'...). "Heheee... ciao, Sayaka-chan! Sì, sì, lo so che è una missione di... ehm... ma non ti preoccupare! Se arriva uno di quegli ammassi di metallo, ci penserò io a rimandarlo dal ferrivecchi, con il mio specialissimo Boss Borot Super Deluxe Punch!" esclamò, un pugno sollevato in aria per enfatizzare il concetto!

Sayaka alzò leggermente gli occhi al cielo mentre il suo robot, lo Aphrodite A, si avvicinava alla radura dove il Boss Borot era impegnato nelle sue pose eroiche. Il robot pilotato dalla ragazza castana era di tipo femminile, quasi tutto in lega Chou Goukin Z gialla che diventava rossa sulla testa, sul collo, ai lati del torace e sull'inguine. Il suo volto era costituito da niente più che da un paio di occhi senza pupille, mentre sulla sommità del cranio, affiancata da un paio di brevi 'corna' ricurve, si trovava una cupola trasparente attraverso la quale si riusciva a vedere la cabina di pilotaggio.

"Boss... ragazzi... vi ricordo che non siamo qui per combattere... anche perchè il mio robot non è esattamente fatto per quello..." aggiunse Sayaka, pensando con fastidio a tutte le volte che qualche Kikaijuu del Dr. Inferno l'aveva sconfitta in battaglia. "Sembra che recentemente, sia stato visto uno strano oggetto cadere nei dintorni, e noi siamo qui per cercare di capire di cosa si tratta. Sfortunatamente, stando a quanto ci è stato comunicato, se ne sono già impadroniti quelli di Neo Zeon, quindi... adesso c'è la complicazione che non dobbiamo farci scoprire da loro..."

Boss grugnì con irritazione mentre tornava a sedersi al suo posto e riprendeva in mano i comandi del Boss Borot (che consistevano, in effetti, in un volante e un cambio marce usati!). Sì, aveva sentito dire anche lui che, da quelle parti, Neo Zeon avesse messo su una base operativa, uno dei suoi tanti avamposti in preparazione per l'occupazione della Terra... e non solo, oltre che gli ormai noti Mobile Suit di modello Dreissen, o Zussa, nei pressi di quella base erano stati identificati alcuni Metal Armor di tipo Gebay e Dyne, appartenenti all'Impero di Giganos... e alcuni Ginn, Mobile Suit prodotti in massa della ZAFT. Il che dava credito alle informazioni recenti, secondo cui Neo Zeon si sarebbe alleata con queste due fazioni...

"Già... questo è un bel problema..." ammise il ragazzo dalla mascella squadrata, mentre i suoi due compagni riprendevano a muovere i comandi del Boss Borot. "Se quei pazzoidi si impadronissero di quello strano oggetto, potrebbe essere un problema, da-wa-sa... Comunque, per quello che ne sappiamo potrebbe essere anche un meteorie e basta... e se è così, non dovrebbe essere bruciato all'impatto con l'atmosfera?"

"Se era abbastanza piccolo, sì..." rispose la ragazza. "Tuttavia, come hai detto, che sia un meteorite è soltanto una possibilità. Meglio non trascurare ogni possibile evenienza, e... Huh? E questo che cosa...?"

Boss drizzò le antenne e cercò di alzarsi dal suo sedile... prima che gli venisse dolorosamente ricordato che si era allacciato la cintura di sicurezza, con grande costernazione di Nuke e Mucha! "Owwwww! Per poco non ce lo lascio...! Ugh... ehm... hai... hai detto... che c'è qualcosa sul radar, Sayaka-chan?" esclamò, guardando perplesso un piccolo schermo, completamente vuoto, sulla sua rattoppata console di comando. "Hmmm... che strano, io non vedo nulla... sicura che il tuo radar non sia guasto?"

Sayaka alzò gli occhi al cielo, e le sue telecamere di bordo inquadrarono un'antenna televisiva montata alla bell'e meglio sulla spalla del Boss Borot!

"Da che pulpito viene la predica... no, sono sicura che il mio radar funziona correttamente! C'è qualcosa che si sta muovendo nella nostra direzione, e tra non molto dovrebbe entrare nel nostro campo visivo! Non escludo che si tratti di qualche Kikaijuu, o di robot da combattimento di Neo Zeon! Prendiamo copertura, e cerchiamo di non farci scoprire! Là, in quella macchia! Forse riusciamo a nasconderci!" esclamò la pilota dell'Aphrodite A, indicando un boschetto a qualche decina di metri di distanza. Il robot femminile riuscì abbastanza facilmente a raggiungere la macchia e a nascondervisi dentro come meglio poteva... ma il suo compagno più goffo si ritrovò ad arrancare, rallentato dalla struttura meno efficiente.

"Sbrigati, Boss! Stanno arrivando!" lo esortò Sayaka, preoccupata per il suo amico. "Dovremmo stabilire un contatto visivo con loro tra non più di dieci secondi!"

"Hanf... hanf... è... è quello che sto cercando di fare, Sayaka-chan! Se soltanto questi due imbranati spingessero un pò di più! Hey, voi due! Non statevene là come delle belle statuine, no? Rendetevi utili e muovete quelle gambe!" esclamò, rivolto prima alla ragazza... e poi a Nuke e a Mucha che, dietro di lui, stavano disperatamente cercando di far muovere il motore del Boss Borot... usando dei pedali da cyclette!

Sfortunatamente, i due ragazzi più giovani erano già spompati per la foga che stavano mettendo nel pedalare... "Puff... Puff... noi... noi stiamo... hanf... facendo... del nostro meglio..." ansimò Nuke, quello alto e magro, spingendo sui pedali con tutta la forza che il suo corpo gli consentiva...

"Ma... hanf... più di tanto... puff... non riusciamo... a fare..." concluse la frase Mucha. Boss strinse i denti per l'irritazione e cambiò la marcia, cercando di far muovere il più velocemente possibile il suo robot...

Troppo tardi. Gli strani oggetti non identificati, in quel momento a malapena visibili ad occhio nudo, esplosero una raffica di missili contro il goffo robot, che riuscì per un pelo ad evitare di essere colpito in pieno! Un grido collettivo proveniente da Boss e dai suoi sgherri accompagnò l'esplosione di alcuni proiettili sul terreno, e il Boss Borot volò in aria per un breve tratto per poi atterrare paurosamente vicino al nascondiglio di Sayaka, coperto di cerotti!

"Boss! Ragazzi!" esclamò la ragazza, uscendo dal nascondiglio per vedere se i suoi amici stavano bene. "Ragazzi, rispondetemi! Non siete feriti, vero?"

Mentre il terreno colpito dai missili fumava copiosamente, il braccio destro del Boss Borot si alzò in aria, pur a fatica, e fece il segno dell'okay. "Owww... tutto... okay... Sayaka-chan! Ci... ci vuole ben altro per buttare giù il grande Boss, da-wa-sa!" esclamò il ragazzo più grande... mentre all'interno della sua cabina di pilotaggio, anche gli storditi Nuke e Mucha facevano cenno di stare bene.

"In... in qualche modo... siamo ancora vivi..." commentò il ragazzo più alto.

Sayaka tirò un sospiro... poi, con determinazione, fece voltare il suo Aphrodite A verso il nemico in avvicinamento: i suoi peggiori timori si avverarono quando vide dirigersi verso di loro, a qualche centinaio di metri di distanza, un trio di terrificanti mostri meccanici: uno scheletro gigantesco di colore blu-grigio con gli occhi rossi e due enormi lame uncinate e luccicanti ai lati del cranio; un drago con due teste dagli occhi luccicanti e dalle piccole corna, il cui torace era coperto da una corazza viola, e che presentava delle bocche lanciamissili sullo stomaco; e un quadrupede dal corpo esagonale, con una piccola testa vagamente umana, e degli spuntoni che fuoriuscivano dalla sua schiena spigolosa! A completare il preoccupante quadretto di Kikaijuu, che avanzavano a passi lenti ma inesorabili verso i due robot da ricognizione, pensava una sorta di grande astronave grigio acciaio, con una sorta di grande 'pinna' dorsale viola, ali dotate di propulsori, e un muso arrotondato con gli 'occhi' rossi e la 'mascella' verde che la facevano sembrare una sorta di enorme pesce volante di metallo! L'astronave, che proiettava un'ombra inquietante sul paesaggio tutt'attorno, soffocando l'atmosfera spensierata dell'estate, scese minacciosamente di quota, accompagnata dalla risata di trionfo del suo comandante, una misteriosa figura avvolta in ampie vesti viola con tanto di cappuccio, che teneva in mano una sorta di scettro!

"Hahahahaaa! Ma guarda un pò che fortuna!" rise la creatura, con una strana voce che sembrava un misto di una voce maschile e una femminile. In effetti, anche il volto del misterioso individuo, l'unica parte del suo corpo a non essere nascosta dalla veste, sembrava diviso verticalmente in due parti nette - una maschile, dai lineamenti forti e angolari, e una femminile, dalla pelle candida e le labbra rosse e carnose. "Vengo per scoprire qualcosa di più sul misterioso... meteorite caduto sulla Terra, e mi trovo davanti gli amichetti di Mazinger Z serviti su un piatto d'argento! Il mio signore, il Dr. Hell, ne sarà entusiasta!"

Sì, non c'era alcun dubbio... Sayaka aveva visto troppe volte quella minacciosa nave volante per confonderla... era senz'altro la fortezza volante Guul del Barone Ashura, uno dei diretti servitori del perfido Dr. Hell, e nemico giurato del Mazinger Team! E quelle che la seguivano appiedate erano delle Kikaijuu ben note: la Garada K7, la Dabras M2, e la Toros D7! Decisamente, non il tipo di comitato di accoglienza che a qualcuno avrebbe fatto piacere trovarsi davanti... e soprattutto, non con dei robot inadatti al combattimento come il Boss Borot e lo Aphrodite A!

Sayaka fece indietreggiare il suo robot femminile e premette un pulsante rosso sulla console di comando, mentre dietro di lei il Boss Borot si alzava massaggiandosi la testa - sulla quale, a dispetto di ogni legge fisica e della logica, spiccava un bernoccolo niente male! - e le Kikaijuu continuavano minacciose la loro avanzata...

"Ugh... non ci voleva... proprio il Barone Ashura dovevamo incontrare..." mormorò tra sè la pilota, preoccupata del fatto che anche il Dr. Hell fosse interessato al misterioso oggetto caduto sulla Terra. Se fosse riuscito ad impadronirsene, sarebbe stato lo stesso che se fosse caduto in mano a Neo Zeon, alla ZAFT, o all'Impero di Giganos... sarebbero potuti essere guai per tutti!

Apparentemente, il perfido barone ermafrodita aveva sentito le parole pronunciate a bassa voce dalla ragazza. "Huhuhuhuu... e cosa ti aspettavi, ragazzina?" sghignazzò ferocemente, la sua fortezza volante che si abbassava di qualche metro e cominciava a sollevare polvere dal terreno, dando un aspetto ancora più inquietante alle Kikaijuu che le stavano sotto. "Avevamo individuato qualcosa di strano che si avvicinava all'atmosfera della Terra molto prima che i vostri radar potessero captarlo! Le tecnologie dei Micenei non possono certo essere paragonate ai vostri regrediti giocattolini! La mia missione originale era di investigare su quello strano oggetto, ed eventualmente recuperarlo, ma credo che distruggere i vostri giocattolini segnerà qualche punto a mio favore! Hehehehee... ora forza, mie bellezze meccaniche! Distruggete Aphrodite A e quel rottame che osano chiamare un robot!"

Le Kikaijuu, obbedienti agli ordini del loro signore, iniziarono ad accelerare il passo, scuotendo la terra mentre si dirigevano verso Aphrodite A... e verso un Boss Borot che dava l'impressione di essere veramente MOLTO arrabbiato per la definizione di prima!

"Che cosa hai detto, mezzo uomo?" ringhiò Boss dalla cockpit del suo improvvisato paladino della giustizia. "Prova a ripeterlo, se ne hai il coraggio! Il Boss Borot è il mio orgoglio e gioia! Sfido chiunque a prenderlo in giro!"

"Boss, non ti distrarre! Stanno arrivando!" si raccomandò Sayaka, afferrando i comandi del suo robot femminile mentre i mostri meccanici si facevano sempre più vicini. Alla luce del caldo sole di giugno, la ragazza vide luccicare minacciosamente le lame ricurve che ornavano la testa della Garada K7 e gli spuntoni dorsali della Toros D7, e le due teste della Dabras M2 si muovevano come serpenti in fremente attesa di divorare la preda. "Non ti preoccupare per me, ho inviato un segnale di emergenza a Kouji-kun, Tetsuya-san e Jun-san, e dovrebbero essere qui tra qualche minuto... nel frattempo, tu cerca di metterti in salvo! Io tratterrò questi mostri quanto più possibile!"

"Ritirarmi? Io?" ringhiò Boss, oltraggiato alla sola idea che gli potesse essere proposta un'idea del genere. "Non se ne parla nemmeno! Questa è una questione di onore, e fuggire adesso macchierebbe il mio onore, e quello del mio Boss Borot, da-wa-sa!"

Dietro di lui, sia Nuke che Mucha fecero una smorfia. "Ugh... ci avrei scommesso che l'avrebbe detto..." mormorò il ragazzo più alto. "Poveri noi, questa è la fine..."

Sayaka scosse la testa, mentre il suo Aphrodite A scivolava in una posizione di guardia. "E va bene... ma stai attento, Boss! Non esporti troppo, dobbiamo cercare di resistere finchè non arriveranno Kouji-kun e gli altri!" si raccomandò la ragazza, preparandosi mentalmente allo scontro con le bestie meccaniche.

Sperava solo che Kouji... cioè, che il resto del Mazinger Team arrivasse in fretta. I soli Aphrodite A e Boss Borot non potevano certo durare a lungo...

 

----------

 

"Hm? E questo è...? Sayaka e Boss! Pare che abbiano trovato guai, tanto per cambiare!"

Nella cabina di pilotaggio di un altro robot, un ragazzo adolescente dai ribelli capelli neri, che spuntavano a frange da sotto il suo casco bianco dalle due punte incurvate all'indietro, vide subito la segnalazione di allarme apparsa su uno dei suoi schermi di controllo e, con fare ormai esperto, tirò verso di sè la cloche, facendo fermare la sua maestosa macchina: un enorme robot dall'aspetto demoniaco, con il torace nero sul quale erano montate delle piastre rosse che formavano una U schiacciata, inguine e spalliere dello stesso colore, braccia e gambe bianche con 'guanti' e 'stivali' di scintillante metallo blu-grigio, e una testa dai minacciosi occhi gialli privi di pupilla, la bocca fatta a grata, e due spuntoni dorati sulle tempie. Il solo aspetto prometteva morte e distruzione ai suoi nemici...

...nè poteva essere altrimenti, dal momento che di altri non si trattava che del potentissimo Mazinger Z, il robot costruito dal celeberrimo scienziato Juzo Kabuto come arma di difesa contro l'ambizione del Dr. Hell! Per mesi, ormai, questo invincibile guerriero in Chou Goukin Z, e il suo 'gemello', il Great Mazinger, erano stati una spina nel fianco del crudele scienziato e delle altre forze di invasione, e avevano distrutto innumerevoli mostri meccanici, trionfando in condizioni che sembravano spesso disperate! E anche oggi, a quanto pareva, ci sarebbe stato bisogno del loro intervento.

Non che a Kouji Kabuto, nipote di Juzo e pilota ufficiale di Mazinger Z, la cosa dispiacesse... e infatti, un sorrisetto lievemente arrogante apparve sul suo volto giovanile.

"E va bene... Dietro front, Mazinger Z! Sembra che anche oggi torneremo con qualche Kikaijuu nel carniere..."

Con un'elegante manovra aerea, Mazinger Z si voltò, e iniziò a volare ad altissima velocità nella direzione da cui l'allarme proveniva...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Non ho molto da dire, in realtà. Spero che questo prequel della mia fanfiction possa interessare ai fan dei robot giganti, e che faccia il suo dovere di fornire delucidazioni... e al tempo stesso, seminare un pò di confusione nelle menti di chi sta leggendo 'Super Robot Taisen R'!

Spero che i puristi mi perdoneranno qualche 'licenza poetica' che mi sono preso... in effetti, quando il Great Mazinger è entrato in scena, il Dr. Hell, Brocken e Ashura erano già morti da tempo...

E questa storia di Neo Zeon, della ZAFT e dell'Impero di Giganos? Col tempo, gente, col tempo... intanto, nel prossimo capitolo (che spero di mettere on-line entro il 14 gennaio), vedremo se Sayaka e Boss verranno randellati per l'ENNESIMA volta dalle Kikaijuu... sigh... mai una volta che i personaggi minori abbiano una qualche utilità, negli anime robotici di Go Nagai... -_- U

Oh, già... è il momento di aggiornare i miei Database!

 

DATABASE PERSONAGGI

 

Kouji Kabuto - Età (stimata): 16 - Grado: pilota - Affiliazione: Science Lab Fortress - Provenienza: Mazinger Z

Uno studente delle superiori coinvolto suo malgrado nella guerra contro il Dr. Hell, è il figlio del prof. Kenzo Kabuto, e il nipote di Juzo Kabuto, creatore del potente Super Robot Mazinger Z. Dopo la morte del nonno, assassinato dagli sgherri del Dr. Hell, è diventato il pilota di Mazinger Z, e lo ha usato per contrastare le mire dello scienziato criminale. E' un ragazzo piuttosto arrogante, ma anche coraggioso e altruista.

 

Sayaka Yumi - Età (stimata): 16 - Grado: pilota - Affiliazione: Science Lab Fortress - Provenienza: Mazinger Z

Sayaka è la figlia del Dr. Yumi, il responsabile del Photon Power Lab, e pilota il robot dalle sembianze femminili costruito dal padre, Aphrodite A. Capricciosa e spesso infantile, cerca spesso di mascherare il suo interesse nei confronti di Kouji, con cui litiga spesso per le ragioni più futili. Nonostante questo caratteraccio, Sayaka dimostra spesso un coraggio da leoni in battaglia, nonostante le scarse capacità del suo robot.

 

Boss - Età (stimata): 16 - Grado: nessuno - Affiliazione: Science Lab Fortress - Provenienza: Mazinger Z

Boss è il bullo locale innamorato di Sayaka, e per questo diventa rivale di Kouji, a cui però è legato anche da profonda amicizia. Goffo e attaccabrighe, è comunque sempre pronto a scagliarsi in battaglia con la sua moto o con il suo sgangherato Boss Borot, l'automa che le prende categoricamente in ogni battaglia. E' affiancato dagli aiutanti Nuke e Mucha, sottomessi e schiavizzati per i peggior lavori sul robot.

 

Barone Ashura - Età: (non applicabile) - Grado: nessuno (servitore diretto del Dr. Hell) - Affiliazione: Dr. Hell - Provenienza: Mazinger Z

Primo braccio destro del Dr. Hell e comandante delle truppe, è un essere ermafrodita a cui Hell ha dato la vita unendo due mummie, una maschile e una femminile, ritrovate durante le sue esplorazioni fra le rovine dell'Impero di Micene. Ha una forte rivalità - incoraggiata dallo stesso Dr. Hell - con l'altro generale, il Conte Brocken, ma la sua fedeltà al suo creatore è indiscutibile.

 

DATABASE MECHA


Mazinger Z (Mazinga Z)

Possente robot da combattimento costruito da Juzo Kabuto, e da lui affidato al nipote Kouji per difendere l'umanità dalle forze del male. Alto 18 metri, è stato realizzato con un particolare materiale, una lega resistentissima conosciuta come Chou Goukin Z, derivata dal Japanium, un elemento scoperto durante uno scavo in uno strato roccioso del Monte Fuji. E' inoltre alimentato da una particolare fonte di energia, anch'essa risultato degli studi del brillante scienziato, la Photon Energy.

 

Aphrodite A

Robot dalle sembianze femminili pilotato da Sayaka e costruito dal padre, il professor Yumi. In commbattimento è la spalla di Mazinger Z, ma è molto limitata in potenza e resistenza, nonostante sia realizzata in Japanium, e infatti finisce spesso distrutta o menomata dalle Kikaijuu. Concepita come robot domestico e come prototipo per sviluppare il concetto della Photon Energy, non è dotata di un gran arsenale di armi.

 

Boss Borot (Boss Robot)

E' lo scassato robot, realizzato con rottami e materiali di scarto, che cerca di aiutare Mazinger Z in battaglia con scarsi risultati, uscendone spesso malconcio con tanto di cerotti. E' stato costruito dai tre assistenti di Yumi. Non è dotato di un vero e proprio arsenale di armi, ma è dotato di vari, imprevedibili, e spesso discutibili congegni di attacco...

 

Kikaijuu

I mostri meccanici inviati dal Dr. Hell. Sono automi scoperti anni addietro sull'isola di Bardos durante uno scavo archeologico. Vengono controllati dallo scettro in mano al Dr. Hell o al Barone Ashura.

* Garada K7 - Sembianze di scheletro, armata di lame boomerang e missili

* Dabras M2 - Drago a due teste, utilizza laser ad alta temperatura

* Toros D7 - Anche conosciuta dai fan come 'esagono malefico'... alte capacità di difesa, può scagliare i suoi spuntoni come missili per trafiggere gli avversari.

 

Flying Fortress Guul

Dalle sembianze di un pesce volante, è un'astronave armata fino ai denti, impiegata direttamente dal Barone Ashura e dal Conte Brocken per attaccare la Science Lab Fortress, affiancando i vari mostri meccanici. Può lanciare delle piccole navette da combattimento simili ad essa, oppure sparare missili a frammentazione e laser altamente distruttivi.

 

Beh, questo è quanto. Alla prossima, fan dei robot giganti... e mi raccomando, recensite! ^_-

 

Justice Gundam

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Mazinger Z all'attacco ***


SRWR Preface-02

Super Robot Wars R Preface

Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam

 

Ta-daaaan! Finalmente, eccomi di ritorno con Super Robot Taisen, e più precisamente con l'antefatto della mia storia principale, Super Robot Taisen R! Il capitolo 3 di tale storia è in fase di stesura mentre state leggendo queste righe, e sarà pubblicato il prima possibile, università permettendo! Ma intanto, credo che ai fan dei robot giganti farà piacere vedere i buoni vecchi Mazinger Z e Great Mazinger menare un pò le mani con i mostri del Dr. Hell!

Ovviamente, prima ci sono le recensioni... una sola, ma non importa! Più avanti ce ne saranno altre... spero... ^_^

KillKenny: Grazie della recensione, KK! Dati i precedenti, non so se facciamo bene ad aspettarci molto da Sayaka e Boss... ma chi può dirlo, magari stavolta va diversamente!

 

Okay, ragazzi! Si ricomincia! Buona lettura!

----------

 

Capitolo 2 - Mazinger all'attacco

 

Lo Aphrodite A e il Boss Borot arretrarono lentamente ancora di qualche passo, sempre tenendo d'occhio le tre mostruose Kikaijuu e il loro leader, a bordo della colossale Guul, che incombevano minacciosi su di loro. Sayaka era riuscita ad inviare un SOS, che sicuramente aveva già raggiunto Kouji, Tetsuya e Jun, ma finchè almeno uno di loro non fosse arrivato, lei e la banda di Boss erano ridotti a dover tenere a bada da soli i mostri meccanici. Decisamente una brutta situazione, considerando che le prestazioni dei loro robot erano state, fino a quel momento, tutt'altro che eccezionali... Ma il coraggio e la testardaggine dei due giovani scolari mise rapidamente a tacere le loro paure, e i loro robot, dopo essersi messi con le spalle vicine ad un gruppo di alberi, scivolarono in una posizione di guardia, pronti a rispondere al primo attacco.

La cosa non fece altro che far divertire molto la creatura ermafrodita che sedeva ai comandi della Guul. "Hehehehee... quindi, volete rimanere e combattere, eh? Qualunque cosa sia lo strano oggetto che abbiamo individuato, se siete disposti a rischiare tanto per proteggerlo, significa che impadronircene potrebbe esserci molto utile! Il Dr. Hell sarà entusiasta della mia opera!" disse il Barone Ashura, per poi rivolgersi al resto dell'equipaggio della Guul, degli umanoidi in armatura con degli elmi dorati di forma vagamente piramidale che correvano qua e là per gestire le varie funzioni della fortezza volante. "Ai vostri posti di combattimento! Se lo conosco bene come credo, Mazinger Z sarà qui a momenti! Dobbiamo essere pronti ad accoglierlo! E dopo aver tolto di mezzo questi seccatori, ci occuperemo di quel 'meteorite'!"

"Agli ordini, Barone Ashura." rispose uno dei guerrieri, con voce atona e metallica. Il perfido barone annuì soddisfatto, poi sollevò il suo scettro, dando un ordine alle Kikaijuu riunite appena sotto la Guul...

"E per quanto riguarda voi, miei schiavi meccanici..." declamò. "Andate! Distruggete quei ridicoli giocattolini!"

Le bestie meccaniche sembrarono quasi felici di eseguire l'ordine, e una feroce luce rossa si accese nei loro occhi quando il loro padrone abbassò lo scettro con cui le comandava. In un istante di paura, Sayaka vide che i movimenti delle creature si erano fatti più disinibiti, più fluidi... e decisamente meno esitanti, come se l'ordine di distruggere a loro piacimento avesse in qualche modo stimolato i loro istinti più primitivi. La Garada K7 si staccò una delle sue affilate corna a falce di luna e la soppesò tra le mani, preparandosi a lanciarla come un boomerang. La Dabras M2, il drago a due teste, preparò i suoi missili per il lancio, e la Toros D7 si acquattò sul terreno e prese la mira...

Ma Sayaka e Boss avevano altri piani. "E va bene, per adesso ci siamo solo io e Boss-kun... non importa, possiamo lo stesso trovare un modo di neutralizzare questi mostri! Se solo trovassi un punto debole..." pensò la morettina tra sè.

"Nuke! Mucha! State attenti, stanno arrivando!" esclamò Boss, rivolto ai suoi due attendenti. "Non appena uno di quei tre si avvicina, date tutta la potenza! Colpiremo quelle bestiacce con il mo nuovo Borot Punch! Ci penseranno su due volte prima di fare i duri con noi, da-wa-sa!"

Uff... puff... va... va bene, capo, ma concedici un attimo di pausa..." rispose, un pò spompato, Mucha. "Abbiamo pedalato per tutto questo tempo... e adesso... siamo abbastanza sfiniti... uff..."

Quando la Garada K7 fece appena un accenno di alzare il braccio che reggeva la lama ricurva, Aphrodite A piegò le ginocchia, pronta a ricevere l'attacco...

"ADESSOOOOOO!!!!"

La giovane pilota del robot femminille fece un salto sul sedile quando la voce rude di Boss eruppe letteralmente dai suoi altoparlanti... e, con tutta la velocità di cui il suo goffo corpo era capace, il Boss Borot si scagliò a tutta velocità contro lo scheletro meccanico, cogliendo di sorpresa sia quest'ultimo che i suoi due compagni, che il Barone Ashura stesso! Nessuno di loro si aspettava un attacco frontale così diretto e privo di tattica, e le bestie meccaniche non fecero in tempo a reagire quando il buffo robot fatto di pezzi di scarto alzò il pugno destro e cercò di abbatterlo sulla Garada K7!

"YAAAAAAAH! Borot Punch!" gridò a squarciagola Boss, mentre l'arto smisurato del suo improvvisato robot volava verso il suo bersaglio... e si separò a mezz'aria dal resto del corpo, non resistendo allo stesso impeto usato per sferrare il pugno! Si sentì un forte clangore metallico quando le giunture si spezzarono, e il pugno serrato, al quale era ancora attaccata una parte del braccio, volò verso il braccio scheletrico della Garada K7 e lo colpì sul polso, costringendolo a mollare la lama ricurva, che si piantò inutile nel terreno accanto alla Kikaijuu scheletrica.

Come sorpresa dal fatto di essere stata disarmata, la Garada K7 indietreggiò, ma la cosa le servì a poco: ormai il Boss Borot era lanciato, nonostante la perdita dell'arto, e in una frazione di secondo piombò addosso alla Kikaijuu scheletrica con tutto il suo peso, riuscendo a farla barcollare con sommo stupore di Sayaka, e ancora più grande stupore del barone Ashura! Il Boss Borot, il debole e comico robot costruito con pezzi di scarto, era riuscito a danneggiare una Kikaijuu! Semplicemente inaudito!

Persino le due Kikaijuu rimaste sembravano essere troppo stupefatte per reagire, mentre osservavano la loro 'compagna' che tentava di riprendere l'equilibrio, e le scintille che fuoriuscivano dall'ammaccatura che il Boss Borot le aveva inflitto. Con un sonoro clangore, il robot di Boss e dei suoi scagnozzi si abbattè al suolo in un groviglio di acciaio ammaccato e tra le grida del ragazzo e dei suoi 'scagnozzi'... ma era comunque riuscito a fare un danno alla bestia meccanica, e Sayaka si riscosse dalla sua incredulità appena in tempo per approfittare della distrazione che il suo amico le aveva offerto.

"Non credevo che Boss e i suoi compagni ce l'avrebbero fatta... ma non ho intenzione di farmi sfuggire questa occasione! Koushiryoku Missile!" esclamò la ragazza, attivando alcuni comandi sulla sua console. Lo Aphrodite A si fermò per un istante, puntando la Garada K7 ancora in difficoltà... e, con un lieve rumore di razzi in via di attivazione, i suoi seni si distaccarono dal busto rivelandosi per un paio di missili bianchi dalle testate rosse che vennero subito sostituiti da un nuovo paio. In breve tempo, i proiettili coprirono la distanza che li separava dal loro bersaglio e colpirono, disintegrandosi sulla Kikaijuu in un paio di spettacolari esplosioni! Un missile si limitò a centrare la spalla del mostro meccanico, senza infliggere danni rilevanti, ma il secondo fu più fortunato, e colpì la zona che il Boss Borot aveva già danneggiato in precedenza, raggiungendo i circuiti vitali prima di esplodere! Dopo una frazione di secondo di assoluta immobilità, lo scheletro meccanico crollò al suolo, il torace squarciato quasi da parte a parte, ed esplose fragorosamente, provocando un piccolo 'fungo', una pioggia di detriti metallici surriscaldati, e una nuvola di fumo grigio.

Sul ponte della Guul, il Barone Ashura e i suoi soldati rimasero a bocca aperta! Mai prima d'ora era successo che quel robot normalmente inutile riuscisse a tenere a bada una Kikaijuu, men che meno a distruggerla! "COSA?" esclamò il barone ermafrodita. "Non posso crederci.. una delle mie Kikaijuu distrutta da quel rottame?"

Ma il loro stupore era nulla in confronto a quello di Sayaka, che guardava con occhi spalancati la macchia di cenere che segnava il punto dove lo scheletro meccanico era stato annientato, e dal quale ancora si levavano delle volute di fumo. La sua incredulità si trasformò ben presto in gioia e orgoglio, e la ragazzina castana si alzò dal suo sedile di pilota e alzò un pugno in aria, lanciando un grido di vittoria! "Y... Yatta! Ce l'ho fatta, l'ho disintegrato!" esclamò, afferrando poi il suo comunicatore per parlare a Boss. "Hey, Boss, ragazzi... grazie a tutti! Senza il vostro aiuto non sarai mai riuscita a distruggerlo!"

Sullo schermo della console apparve, dopo un istante di segnale statico, la faccia leggermente annerita di Boss, che si sfregava la testa indolenzita con una mano e al tempo stesso sfoderava uno dei suoi classici sorrisoni. "Heheheee... beh, abbiamo fatto del nostro meglio! Dovevamo pur renderci utili anche noi, giusto, ragazzi?"

"Hm... cough, cough..." arrivò, da dietro di lui, la voce un pò soffocata di Nuke, mentre Mucha restava accasciato contro un pannello di controllo, massaggiandosi la testa. "Giusto, capo... ma la prossima volta, scusa se te lo chiedo, si potrebbero evitare le alte velocità?"

"Ho lo stomaco che mi sta arrivando nel cervello..." si lamentò Mucha.

Boss sghignazzò tra sè. "Heh... e non state tanto a lamentarvi, voi due pappamolle! Il risultato lo abbiamo ottenuto, no? Magari non come ci eravamo prefissi, ma chi se ne importa? Quello che conta è che abbiamo battuto quell'ammasso di ferraglia! Ora in piedi, gente, abbiamo altro lavoro da fare!"

Sayaka si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò gentilmente. Non importa quanto tempo passasse, Boss e i suoi compagni erano sempre i soliti, inguaribili ed insostituibili imbranati...

Ma il momento di trionfo ed allegria durò poco: il Barone Ashura non aveva preso molto bene la distruzione della sua Kikaijuu, e aveva tutta l'intenzione di far pentire Sayaka e Boss della loro audacia. "Maledizione! Non so come voi mocciosi abbiate fatto, ma sappiate che non avrete la stessa fortuna due volte! Dabras M2! Toros D7! Date una lezione a quegli intriganti, e vedete di non farvi cogliere impreparati!" esclamò la mummia rianimata, la sua voce allo stesso tempo grave e acuta che riverberava attraverso gli speakers dei due robot avversari. Immediatamente Sayaka si ricompose e si rimise ai comandi, per poi far riprendere al suo robot la posizione di guardia. Purtroppo, sapeva bene che Ashura aveva ragione... l'imprevisto era venuto in loro soccorso, ma ora si trovavano con altre due Kikaijuu per le mani, e non avrebbero potuto contare che sulla loro abilità, questa volta...

E delle due bestie meccaniche rimaste attive, la Dabras M2 decise di rendere subito chiaro che lei e la sua compagna non sarebbero state prede così facili: con un ruggito metallico, il drago a due teste aprì la piastra di metallo che proteggeva il suo torace, e sparò una raffica di missili, più piccoli rispetto a quelli dello Aphrodite A, ma decisamente più veloci e precisi, mentre la Toros D7 puntava le tozze zampe a terra e cominciava a puntare il Boss Borot che si era appena rialzato. Sayaka spalancò gli occhi e afferrò stretta la sua cloche di controllo, cercando di schivare l'attacco... ma i missili della Kikaijuu draconica si rivelarono troppo veloci per lei, e alcuni di essi centrarono in pieno petto lo Aphrodite A, facendolo barcollare pericolosamente e sballottando la ragazzina mora sul suo sedile! Sayaka strillò per la paura e si ancorò saldamente, cercando di resistere, ma si rendeva conto dalle lucine rosse che si erano accese attorno a lei che il suo robot aveva subito un duro colpo, e che non sarebbe potuta durare ancora a lungo. Con la coda dell'occhio, riuscì a vedere su uno schermo la Toros D7 che si scagliava contro il Boss Borot a testa bassa, colpendolo con uno schianto devastante come se fosse stato un pallone da calcio e mandandolo a schiantarsi decine di metri più in là, coperto di cerotti e ammaccature, e con gli occhi trasformati in spirali. La mente di Sayaka era tutta un turbinìo di paura e fretta disperata... doveva escogitare qualcosa per resistere a quei due mostri... ma cosa, esattamente? Le armi dello Aphrodite A erano troppo limitate, e il Boss Borot, con tutto il rispetto dovuto a Boss e ai suoi amici, non sarebbe stato certo molto più rilevante... Riuscì a malapena a scansarsi in tempo quando la Dabras M2 aprì entrambe le bocche e sparò un rovente raggio laser scarlatto contro di lei, che sfiorò la spalla del robot femminile, sollevando una pioggia di scintille e andando poi ad incenerire una sezione di collina dietro di lei!

"Aaaargh!" gridò Sayaka, strizzando un occhio. "Così... così non si può andare avanti...". Poteva soltanto sperare che i rinforzi giungessero in tempo...

Da parte sua, il barone Ashura era soddisfatto di come stavano andando le cose dopo l'inciampo iniziale, e osservava con gioia feroce le immagini sullo schermo principale della sua fortezza volante, pregustando la distruzione dello Aphrodite A che riteneva ormai sicura. Per un attimo, il ghigno scomparve dal suo volto nell'istante in cui Sayaka riuscì a cogliere un istante in cui la Dabras M2 aveva abbassato la guardia, e lo Aphrodite A riuscì ad accorciare le distanze e a colpire il drago a due teste con un poderoso calcio laterale... ma i danni furono limitati, e la Kikaijuu draconica riuscì immediatamente a rispondere con un sonoro colpo di coda che fece ballare l'intera cabina di pilotaggio, facendo dolere le ossa alla giovane pilota! Poco più lontano, la Toros D7 si stava avvicinando minacciosa al Boss Borot, che giaceva ancora per terra, e che Boss e i suoi compagni stavano disperatamente cercando di far rialzare tra sbuffi e imprecazioni...

"Heheheheee... ben fatto, mie creature! Date una lezione a quei mocciosetti!" esclamò Ashura, con una breve e secca risata. "Finalmente, per una buona volta, sembra che le cose mi stiano andando a gonfie vele! Il Dr. Hell sarà soddisfatto di me..."

Un'ombra scura, dalla sagoma fin troppo familiare, passò improvvisamente in volo sopra la fortezza volante, e il perfido barone si bloccò immediatamente, mentre il ghigno di vittoria gli moriva sulle labbra, e un'altrettanto conosciuta voce maschile, distintamente squillante e con un chiaro accento di spavalderia, proruppe dagli altoparlanti della sua console!

"Indovina un pò, barone!" disse il nuovo arrivato. I soldati dalle maschere di ferro iniziarono a rumoreggiare tra sè, anche loro sapendo bene di chi era quella voce e cosa questo comportava... "Sembra che adesso il vento abbia cambiato direzione, e ti stia risbattendo dal tuo capo, a dirgli che hai fallito per l'ennesima volta!"

Ashura sentì il proprio sangue, se ce l'aveva, ribollire violentemente al suono di quell'odiata voce... e, premendo una serie di tasti sulla console, visualizzò il robot al cui pilota apparteneva la voce di un attimo prima...

Il suo peggiore incubo si avverò fin troppo presto: là, sospeso in aria con il Jet Scrander maestosamente spiegato, e i pugni serrati pronti a partire, c'era il robot nero conosciuto da tutti come Mazinger Z, il frutto degli studi del professor Juzo Kabuto, che tanto filo da torcere aveva dato al Dr. Hell e ai suoi mostruosi servitori... e il suo detestato pilota, Kouji Kabuto! Le due Kikaijuu distolsero la loro attenzione dalle loro vittime e si allontanarono da esse, fissando il robot demoniaco come se in qualche modo avesse provocato l'emozione della paura nei loro cervelli computerizzati... e allo stesso tempo, Sayaka e Boss tirarono un sospiro di sollievo alla vista dell'aiuto appena arrivato!

"Kouji-kun! Giusto in tempo!" esclamò la ragazza, togliendosi il sudore dalla fronte con un gesto della mano.

"Ugh... alla buon ora, Kabuto! Se non arrivavi, rischiavi che me lo prendessi io tutto il divertimento..." scherzò Boss, non resistendo alla tentazione di darsi un pò di arie anche quando era palese che le avrebbe prese se la lotta fosse andata avanti. Nuke e Mucha, appena dietro di lui, mugugnarono un'incomprensibile protesta...

Kouji fece una breve risata alle parole dell'amico-rivale. "Hehehee... già, se la tua definizione di divertimento consiste nel farti sballottare qua e là come un pallone... comunque, ragazzi, adesso qui ci penso io! Voi ritiratevi e fatemi da supporto, okay! Sistemo io questi ammassi di ferraglia!"

 

(Sottofondo: Sigla italiana di Mazinger Z)

(Quando udrai un fragor da mille decibel,

su dal ciel piomberà Mazinger!

Veloce distruttore come un lampo non dà scampo,

odia la paura, non conosce la pietà!

Altolà falsità, fermati malvagità!

Su di voi avvoltoi c'è Mazinger!

Quando tu soffrirai sotto la schiavitù,

su dal ciel piomberà Mazinger!

Col cuore fermo nell'immenso vuoto,

va contro l'ignoto se lassù lo incontrerà...

Ama la verità, gli oppressi difenderà,

per la tua libertà c'è Mazinger!)

 

Il volto bicolore del barone Ashura apparve su uno schermo della console di controllo di Mazinger Z, e i suoi occhi spaiati fissarono Kouji con espressione freddamente furiosa. "Vorresti farmi credere che puoi sconfiggere sia una Toros D7, che una Dabras M2... quando sono accompagnate dalla mia fortezza volante Guul, moccioso? Non farmi ridere!" esclamò la mummia rianimata. "La tua presunzione ti costerà cara questa volta... Kouji Kabuto!"

Kouji sospirò, a metà tra l'esasperato e l'annoiato. "See, see... già sentita questa pappardella, e ho perso il conto delle volte. Vogliamo scommettere che questa volta non andrà diversamente?"

"Grrr... tu e la tua bocca larga, Kouji Kabuto!" ringhiò Ashura, agitando il suo scettro per dare un contrordine alle sue Kikaijuu. "Questa volta te la cucirò definitivamente! Dabras M2, Toros D7... attaccate Mazinger Z! Distruggetelo! Che non ne resti traccia!"

Lanciando un paio di ruggiti metallici, i due antichi mostri meccanici alzarono lo sguardo verso Mazinger Z, che iniziò a scendere di quota lentamente e con tutta calma, evidentemente sicuro che quelle Kikaijuu non costituissero una minaccia per lui. La Dabras M2 fu la prima ad attaccare, scagliando un'altra raffica di missili dal torace e puntandolo verso l'alto... ma la cosa non sembrò minimamente preoccupare il giovame pilota, che si limitò a far assumere una posizione di guardia al suo potente robot. In rapida successione, i missili della bestia meccanica si schiantarono contro la sua corazza in Chou Goukin Z, sollevando una serie di brevi boati e una piccola nube di fumo... dalla quale però Mazinger Z uscì intatto, con appena qualche annerimento sulla corazza a testimoniare che i colpi erano andati a segno!

"Beh? Tutto qui quello che sanno fare i tuoi bestioni, Ashura?" chiese retoricamente Kouji. "Me le ricordavo molto più forti, le Kikaijuu del tuo capo... e a proposito, Sayaka, mentre arrivavo, sul mio radar c'erano quattro segnali ostili, e uno è scomparso poco prima che mi presentassi... c'è una Kikaijuu in più, oltre a queste due, vero?"

Sayaka, nonostante il suo Aphrodite A non fosse in splendide condizioni, non potè impedire ad un piccolo sorriso inorgoglito di apparire sul suo grazioso volto. "Esatto, Kouji-kun! E che tu ci creda o no, Boss e la sottoscritta sono riusciti ad abbatterla! Se guardi in giro potresti ancora trovarne i pezzi..." rispose, aspettando con un pò di spocchia la reazione del suo compagno maschilista...

"Già, e non è stato neanche tanto difficile..." fece eco Boss, che era finalmente riuscito a rimettere in piedi il suo 'prezioso' ammasso di ferraglia...

Potè quasi percepire Kouji che alzava gli occhi al cielo, fingendo di essere infastidito. "Incredibile... Per una volta, Sayaka e Boss-kun che battono una Kikaijuu da soli! Beh, ragazzi, devo ammettere che vi siete migliorati parecchio... per cui, le mie congratulazioni!" disse poi, e questa volta la sua voce non aveva quella sua solita aria di spavalderia... si stava sinceramente complimentando con loro!

Sayaka spalancò un attimo gli occhi, e si girò di scatto, sperando tra sè che il ragazzo non avesse visto quel pò di rosso che le aveva colorato le guance... poi gli rispose, storcendo il naso e assumendo quel suo tono un pò spocchioso che le veniva naturale nei loro innocui e quotidiani alterchi. "Oh, oooh... questa no che non me la sarei mai aspettata... Kouji Kabuto che fa i complimenti ai suoi compagni di squadra? Non mi stupirei se domani il Fujiyama eruttasse!"

"Hehee... Ora però non datevi troppe arie, siamo d'accordo?" rispose il ragazzo, scuotendo un indice come per dire no.

L'amichevole discussione fu interrotta dalle Kikaijuu che, quasi sentendosi ignorate, ripartirono all'attacco! Con mortale rapidità e precisione, la Toros D7 scagliò una raffica dei suoi aculei esplosivi, facendo loro fare una parabola in aria e facendoli poi ricadere sul terzetto di amici, mentre la Dabras M2 riprendeva a bersagliarli con i laser! Tuttavia, Mazinger Z riuscì a schivarli con relativa facilità, muovendosi in modo da fare scudo ai due robot meno combattivi con il proprio corpo.

"Tsk... voi leccapiedi del dottor Hell dovreste imparare a non interrompere gli altri mentre parlano! Rocket Punch!" esclamò Kouji. Rapido come l'aria nonostante la pesante armatura che lo ricopriva, Mazinger Z alzò il braccio destro... e, con un rumore di propulsori in attivazione, il suo pugno si staccò dal resto del braccio e volò verso la bestia esagonale, emettendo una fiammata scarlatta dai razzi nascosti dietro il polso! La Toros D7, quasi allarmata, cercò di scansare l'attacco, ma l'ormai celeberrimo pugno a razzo si rivelò troppo veloce, e la colpì in pieno volto, strappandole un ruggito metallico e facendola barcollare prima di tornare indietro e ricollegarsi al braccio del Mazinger Z! Prima che la Kikaijuu potesse riprendersi, il robot demoniaco accese i suoi occhi di una splendente luce gialla...

"Ed ora... Koushiryoku Beam!" proseguì il giovane pilota. Con la semplice pressione di un pulsante, Kouji fece proiettare dagli occhi di Mazinger Z un raggio energetico ad alta temperatura che raggiunse la stordita Toros D7 e la passò da parte a parte, squarciando la sua spessa armatura come se fosse stata di legno marcio! Il mostro meccanico si fermò per un istante, quasi non riuscisse a credere a quello che era successo... poi esplose fragorosamente, spedendo pezzi infuocati di sè per ogni dove, e Kouji si permise un leggero sorriso di autocompiacimento prima di essere distratto dai missili dell'ultima Kikaijuu rimasta! Senza mostrare alcuna reazione alla distruzione dell'altra sua compagna, la bestia a due teste aveva scagliato una raffica di missili contro Mazinger Z, cogliendolo nel breve istante in cui non poteva rispondere all'attacco, e le cariche esplosive si schiantarono in rapida successione contro la fiancata del robot nero!

"Aaaargh!" esclamò Kouji, sballottato verso la propria sinistra dalla violenza dell'attacco. "A voi Kikaijuu non piace giocare secondo le regole, eh...?"

Tuttavia, ci voleva ben altro per mettere in difficoltà un robot del calibro di Mazinger Z, e il robot nero si rimise in piedi in un attimo, squadrando la Kikaijuu a due teste con tutta l'intenzione di vendicarsi di quell'attacco di sorpresa. Infuriata, la Dabras M2 gettò indietro entrambe le teste e ruggì, preparandosi a scagliare un'altra salva di missili!

"Kouji-kun! Tutto bene?" chiese Sayaka, facendo avvicinare il suo robot a Mazinger Z, che rispose annuendo.

"Tutto okay, Sayaka! Tu e Boss continuate a stare indietro, che di questo tipo mi occupo io!" rispose il ragazzo, ancora sicuro di sè. "Ho affrontato Kikaijuu molto più solide di questa..."

"Hey, Kabuto! Guarda là... ATTENTO!" esclamò improvvisamente la voce aspra di Boss dagli altoparlanti di Mazinger Z. Allarmato, Kouji si voltò verso gli schermi delle telecamere esterne, e inquadrò la Guul dalla quale Ashura assisteva alla battaglia... notando con sommo disappunto che la fortezza volante stava caricando i suoi laser e li stava puntando verso di loro!

"Che tu sia maledetto, Kouji Kabuto!" ringhiò il barone Ashura, per l'ennesima volta nella sua non-vita. "Ti ho sopportato anche troppo a lungo! Non intralcerai mai più i piani del mio signore, il dottor Hell! Uomini, date ai laser la massima potenza! Bersaglio, Mazinger Z e i suoi amichetti! Questa volta li faremo a pezzi!"

I soldati dalle maschere di ferro obbedirono senza esitazione, come macchine ben programmate, e si diressero ai controlli della fortezza volante per dirigere quanta più energia possibile ai laser, mentre il loro capo fissava con odio i tre robot nemici, pregustando la loro distruzione...

"Diavolo, proprio quello che ci voleva..." imprecò Kouji tra i denti, mentre cercava di bloccare un'altra scarica di missili proveniente dalla Dabras M2, che continuava ad attaccarlo senza sosta. "Il mio Mazinger Z può volare, ma Sayaka e Boss non riuscirebbero a spostarsi in tempo... devo restare qui e proteggerli... e poi, ho questo seccatore a cui pensare, come se non fosse già abbastanza... devo trovare un modo di liberarmene, e in fretta! Solo che se mi sposto per attaccarla, rischio di lasciare esposti Sayaka e Boss..."

"Attento, Kouji-kun! Sta per attaccare!" lo avvertì Sayaka, l'indice del suo robot femminile che puntava verso la Dabras M2. La Kikaijuu a due teste aveva aperto entrambe le bocche, e stava caricando nelle fauci un raggio laser rosso altamente concentrato...

"Eh, no, ammasso di ferraglia, tu non lo farai!" esclamò Sayaka, facendo voltare lo Aphrodite A verso la nuova minaccia. "Koushiryoku Missile! Fuocooo!"

Ancora una volta, i missili che il robot femminile aveva come seni partirono, e proprio in quel momento la Dabras M2 scagliò i suoi laser, puntandoli verso Mazinger Z, ancora impegnato a fare da scudo a Sayaka e Boss con il proprio corpo. I proiettili di Sayaka e i raggi della Kikaijuu si incontrarono a mezz'aria, e l'impatto fu fatale ai missili dello Aphrodite A, che esplosero fragorosamente, e sollevarono un fitto polverone... ma lo scopo della ragazzina era stato raggiunto, visto che il mostro meccanico, non aspettandosi quella mossa da parte sua, era indietreggiato, cercando di elaborare un'altra strategia d'attacco. Quella distrazione fu tutto ciò di cui Kouji aveva bisogno. Mentre il barone Ashura era ancora occupato a caricare il laser della sua Guul, Mazinger Z si voltò verso l'astronave nemica e prese quota, mentre la piastra sul suo torace cominciava a brillare di una strana luce scarlatta, che emanava un calore innaturale.

"Grazie, Sayaka! Hai sbloccato la situazione!" esclamò Kouji, segretamente stupito del fatto che la sua compagna di mille battaglie fosse riuscita a rendersi utile due volte nel corso di quella giornata. "Ed ora, Ashura... sai bene cosa ti aspetta, non è vero? Hehehee..." concluse la frase con il suo classico sorrisetto un pò arrogante, mentre il Mazinger Z apriva le braccia e puntava la piastra incandescente contro la nave volante a forma di pesce...

"Ashura-sama!" esclamò freneticamente uno dei soldati dalla maschera di ferro a bordo dell'astronave. "Rileviamo... rileviamo un'alta concentrazione di energia provenire da Mazinger Z! Sta per attaccarci!"

Il perfido barone strinse i denti, ben sapendo cosa lo aspettava. Aveva visto troppe volte in azione quel particolare attacco di Mazinger Z per confondersi... "Maledizione! Manovre evasive! Ruotare di 30 gradi, barra a dritta! Dobbiamo evitarlo a tutti i costi..."

"Accumulo di energia al massimo!" esclamò un altro soldato, e quel poco sangue che restava nelle vene del barone Ashura si gelò all'istante. "Prepariamoci all'impatto!"

Kouji si alzò sul suo sedile, e dopo aver controllato che tutti i rilevamenti fossero a posto, premette un pulsante rosso sulla sua console, attivando uno dei colpi più potenti di Mazinger Z! "Ingoia questo, Ashura! Breast... FIRE!"

Gli effetti furono immediati... e letali! La piastra sul pettorale di Mazinger Z si accese completamente, e da essa partì ruggendo un enorme fascio di energia scarlatta, ad altissima temperatura, che sfrecciò verso la Guul e ne centrò in pieno la parte frontale, facendo esplodere diverse parti del motore e fondendole letteralmente! Un orribile stridio di metallo bruciato si diffuse tutt'attorno, e la Guul venne scossa come da un terremoto, facendo perdere l'equilibrio ai soldati e al barone Ashura, che si afferrò con tutte le sue forze alla console di comando!

"Aaaaargh! Questa... questa non ci voleva!" ringhiò Ashura, artigliando il pannello di controllo mentre il tremendo raggio calorico sparato da Mazinger Z finiva di martellare la fortezza volante. "Quel... dannato Mazinger Z... ha colpito i motori della Guul! Rapporto dei danni!"

"S-signore..." mormorò una Maschera di Ferro, cercando di rimettersi in piedi dopo il colpo subito dalla fortezza volante. La sala di controllo era illuminata da innumerevoli luci rosse di allarme, e riempita di denso fumo grigio che emanava un ripugnante odore di gomma bruciata. "I... i nostri motori sono operanti al 50 per cento! Propulsori in avaria! Dobbiamo ritirarci!"

Ashura imprecò tra i denti. "Maledizione! E pensare che stavolta ero sicuro di averlo in pugno..."

Nel frattempo, a terra, Mazinger Z aveva distolto la sua attenzione dalla Guul ora in panne, e si era lanciato contro l'ultima delle Kikaijuu, tenendo il pugno puntato davanti a sè, e penetrando il denso fumo grigio. La Dabras M2, colta di sorpresa dal contrattacco di Sayaka, non riuscì a reagire abbastanza velocemente, e in men che non si dica, il robot demoniaco le fu addosso, le ali scarlatte che luccicavano sinistramente sotto i raggi del sole!

"Ed ora tocca a te, rottame senza cervello!" esclamò Kouji nel momento il cui il suo robot si abbatteva sulla bestia a due teste. "Scrander Cutter!"

La Dabras M2 cercò disperatamente di colpire con i suoi artigli, sollevando un braccio per poi abbatterlo sul robot avversario... ma, con agilità insospettabile, Mazinger Z virò e colpì il braccio della Kikaijuu con il bordo affilato delle sue ali! Una pioggia di scintille si levò dall'arto del mostro meccanico quando la sua mano artigliata si separò dal resto del corpo... poi, Mazinger Z tornò indietro con un'altra, spettacolare evoluzione, e usò di nuovo le sue ali, questa volta colpendo la Kikaijuu al torace e tagliandola letteralmente in due prima di ritornare al suo posto, vicino ad Aphrodite A e al Boss Borot. Le due metà del mostro meccanico rimasero sospese in aria per qualche frazione di secondo, emettendo dei rumorosi crepitii... e infine esplosero a loro volta, mentre Kouji si permetteva un ghigno.

"Beh, è andata come doveva andare..." commentò. "E adesso come la mettiamo, eh, Ashura? Ne hai avute abbastanza, oppure voi restare e..."

"Aspetta, Kouji-kun!" gli arrivò improvvisamente la voce acuta di Sayaka. "Guarda il radar! Vedo degli altri oggetti in avvicinamento! Sono quattro... anzi, no, cinque... e uno di essi è particolarmente grande!"

Il ghigno di trionfo morì sulle labbra di Kouji quando il pilota di Mazinger Z guardò verso il suo radar: in effetti, Sayaka aveva ragione... sullo schermo si vedevano cinque oggetti, il più grande dei quali era passato in prima linea, mentre i più piccoli lo seguivano in formazione ordinata. Sospettando di sapere di cosa si trattasse, Kouji premette alcuni pulsanti e stabilì un contatto visivo con le telecamere di bordo...

E un'imprecazione si fece strada sulle sue labbra quando si accorse che si trattava di una seconda astronave assolutamente identica a quella di Ashura, con solo qualche differenza cosmetica di colorazione dello scafo! Non serviva essere un genio per immaginare di chi potesse trattarsi...

"Al diavolo, ci voleva proprio..." mormorò il ragazzo. "Sayaka, Boss, abbiamo un'altra Guul per le mani! E sono pronto a scommettere che si tratta di Brocken!"

"Ugh... fantastico, come se non avessimo già abbastanza rogne, da-wa-sa!" si lamentò Boss, il cui robot si stava rimettendo in posizione di guardia grazie agli sforzi congiunti di Nuke e Mucha. Anche Sayaka si fece scappare un verso di disappunto quando la familiare sagoma della Guul entrò nel suo campo visivo, volando vicino a quella del collega-rivale del conte...

E proprio allora, la ragazzina notò le quattro creature volanti che seguivano la Guul del conte Brocken... e con sua enorme sorpresa, si accorse che non si trattava di Kikaijuu! Erano più piccole, ma dall'aspetto più agile, e ricordavano degli pterodattili meccanici dalla pelle rossiccia, con un occhio solo in mezzo alla fronte e dei missili montati sulle grandi ali membranose...

Sayaka ebbe un sobbalzo quando si ricordò dove aveva già visto quelle creature! Il Team Mazinger non le aveva mai combattute direttamente, ma aveva sentito parlare di loro da alcuni loro amici... "Kouji-kun! Guarda là, dietro la Guul di Brocken! Quelli... quelli non sono per caso...?" esclamò.

"Sono... sono dei Mechasaurus!" notò Kouji, altrettanto stupito. "Dei modelli Bado, per l'esattezza, se ricordo bene quello che ci hanno detto Ryouma-kun e gli altri... Ma... che diamine ci fanno al seguito di Brocken? Non dovrebbero far parte dell'esercito dell'Impero Hyakki?"

Boss strinse i denti. "Maledizione... allora vuol dire che l'Impero Hyakki si è alleato con Hell? Queste sì che saranno grane!"

Il pilota di Mazinger Z annuì tra sè, in perfetto accordo con il suo amico-rivale. L'Impero Hyakki, anche conosciuto come Impero dei Mille Demoni e guidato dal feroce tiranno Brai, era un altro dei tanti invasori alieni che minacciavano l'umanità, e cercava di conquistare la Terra impossessandosi dell'energia Getter scoperta dal professor Saotome, un altro dei tanti brillanti scienziati che lavoravano per far sì che l'umanità superasse quell'era di crisi... Da diverso tempo ormai i loro amici del Team Getter (Ryouma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe) si erano trovati ad affrontare le loro armate, grazie al potente Getter Robot creato dal professore... e stando ai rapporti che arrivavano periodicamente al Photon Power Lab, quei demoni erano gente che non scherzava!

"Al diavolo..." imprecò nuovamente Kouji, scuotendosi dalle sue riflessioni. Era il momento di combattere, non di stare lì a fare congetture su possibili collaborazioni o alleanze! "Boss, Sayaka, tenetevi pronti! Dobbiamo respingere anche questi! Accidenti a Tetsuya, dove si è andato a cacciare quello? Adesso sì che il suo aiuto ci farebbe comodo..."

"Non lo so, Kouji-kun..." rispose Sayaka. "Avevo mandato il segnale di SOS anche a lui, e spero che non tardi più di tanto..."

La situazione non era meno caotica a bordo della Guul danneggiata del barone Ashura, dove numerose Maschere di Ferro si stavano prodigando per tenere in aria la fortezza volante con delle riparazioni momentanee e regolando meglio i motori, in modo da compensare per le parti in avaria... e dove il barone stesso stava osservando con notevole fastidio il volto del suo rivale, apparso su uno schermo di comunicazione davanti a lui.

"Fedo che la tua... prillante stratecia d'attakko non sta afendo esattamente i risultati ke sperafi, yah, Ashura?" lo canzonò Brocken, rivolgendo al collega un'occhiata di sufficienza, e parlando con un forte accento mitteleuropeo. Il secondo per anzianità - ma non certo per importanza, con grande rabbia del barone - tra i servitori del Dr. Hell era un uomo alto e abbastanza imponente, pur non essendo troppo muscoloso, vestito dell'uniforme bianco-azzurra decorata tipica di un ufficiale della Gestapo degli anni della Seconda Guerra Mondiale, con tanto di croce nazista all'altezza del cuore, pistola di vecchio modello in una fondina appesa alla cintura, e spada al fianco, e portava degli eleganti stivali alti fino al ginocchio e pantaloni dello stesso colore della divisa. Tuttavia, del suo aspetto fisico, la cosa che chiunque avrebbe notato subito era la testa, dagli scompigliati capelli castani e dal viso feroce, con baffetti sottilissimi, una barbetta appena accennata, e l'occhio sinistro coperto da un monocolo semitrasparente...

Ma non era certo l'aspetto minaccioso del suo volto a sconvolgere... quanto il fatto che la testa del conte era staccata dal corpo, dal quale veniva tenuta sotto il braccio destro come niente fosse!

In effetti, la cosa si doveva alle origini di quello che era oggi conosciuto come il conte Brocken. Un ufficiale delle SS ucciso in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale, Brocken era stato resuscitato dal Dr. Hell, che era riuscito a creargli un corpo meccanico e a trasformarlo in un cyborg, assicurandosi così la sua lealtà. Per qualche motivo, aveva fatto in modo che la testa del suo nuovo servitore si potesse staccare dal corpo, creando un effetto decisamente disorientante... e, bisognava dirlo, anche abbastanza macabro!

Ashura accolse l'ironica domanda del collega con un grugnito irritato. Non era un segreto che i due malfattori resuscitati provassero una notevole antipatia l'uno per l'altro... "Tsk! Non venirmi a parlare di strategie, che hai tutto da imparare da me... piuttosto, cosa ci fanno là quei Mechasaurus che seguono la tua Guul, eh?"

L'espressione beffarda dell'ex-gerarca nazista si trasformò in un cipiglio incerto. "Qvezto non lo zo neank'io esattamente... mentre ztafo arrifando a farti da supporto, ho inkrociato qvezti uccellacci, e il radar di pordo li ha itentifikati kome amikefoli... non zo perkè delle unità dell'Impero Hyakki dofreppero folerci aiutare, ma non kredo ci zia nulla di male ad approfittarne, yah? Qvindi... forza, Mechasaurus! Fatemi federe kosa zapete fare kontro Mazinger Z e i zuoi amiketti!"

All'interno della sua Guul, il barone Ashura si sedette nuovamente al suo posto, aspettando con curiosità di vedere cosa sarebbero stati in grado di fare gli pterodattili meccanici, che in quel momento ruppero la formazione ed, eseguendo una spettacolare manovra aerea, superarono la Guul di Brocken e puntarono dritti verso gli ancora increduli Kouji, Sayaka e Boss, preparandosi a scagliare i loro missili.

"E va bene, Brocken... per questa volta sono d'accordo, vediamo un pò cosa sanno fare i mecha dell'Impero Hyakki..." mormorò la mummia ermafrodita, appoggiando lo scettro al proprio fianco ed osservando la scena che si presentava sul suo schermo con le braccia incrociate sul petto.

"Attenzione! Ci stanno venendo addosso, quei pipistrelli troppo cresciuti!" esclamò Boss alla vista dello stormo di Mechasaurus in picchiata. Lo Aphrodite A si era già messo in guardia, mentre Mazinger Z aveva spiegato le ali del suo Jet Scrander e si era lanciato all'attacco dei mostri alati, sperando di coglierli di sorpresa con un attacco frontale. Sfortunatamente, le speranze di Kouji furono deluse quando i Bado risposero al suo poco ponderato tentativo scagliando una raffica di missili contro di lui, facendoli partire dalle loro enormi ali membranose. Con agilità, il robot demoniaco evitò la prima scarica, che esplose innocuamente sul terreno sotto di lui, poi fece aprire uno scompartimento nel suo addome, dal quale sparò un missile contro gli invasori simili a pterodattili.

"Missile Punch!" esclamò Kouji, facendo partire il colpo. Sfortunatamente, non aveva fatto i conti con l'incredibile agilità dei Mechasaurus alati, che si dispersero quasi tutti appena in tempo per evitare il colpo. Soltanto uno di essi non fu abbastanza veloce, e il missile di Mazinger Z lo colpì in pieno, disintegrandolo in una spettacolare esplosione... ma appena un secondo dopo, i Bado attaccarono di nuovo, e questa volta Mazinger Z non riuscì a schivare, e fu costretto a parare la mortale salva di proiettili. Kouji strinse i denti, sentendosi sballottato nella cockpit, e fece scendere di quota il suo robot, preparando un contrattacco non appena le bestiacce avessero rallentato un minimo... ma i Mechasaurus sembravano aver previsto la sua strategia, visto che si divisero in due coppie, una delle quali sembrava decisa a tenerlo occupato, mentre l'altra attaccava gli indifesi Sayaka e Boss!

"Merda..." imprecò il ragazzo, costretto a zigzagare per evitare gli attacchi dei due Bado che si accanivano su di lui. "Sayaka, Boss! Allontanatevi di qui! Quelle bestiacce sono troppo agili per i vostri robot!"

"Ugh... lo stiamo constatando, Kouji-kun! I miei missili non riescono a colpirli!" esclamò Sayaka di rimando, indirizzando inutilmente un altro Koushiryoku Missile contro i due Mechasaurus alati, che lo schivarono con agilità, e si prepararono all'attacco successivo. In breve tempo, il loro cervello elettronico aveva inquadrato i due bersagli, e si apprestava a scagliare altre raffiche di missili...

"Accidenti, perchè non mi sono ricordato di installare anche dei laser sul mio robot? Diavolo, diavolo, diavolo, diavolo..." stava imprecando Boss, cercando di fare scudo a Sayaka con il suo robot.

Nuke grugnì esasperato. "Non per essere sfacciato, capo, ma è la stessa cosa che ti abbiamo chiesto noi fin dall'inizio..."

I missili montati sulle ali dei Mechasaurus Bado iniziarono ad emettere scintille dai propulsori...

"Koushiryoku Beam!"

...quando un paio di raggi energetici violetti piovvero all'improvviso sul Mechasaurus più vicino e centrarono i missili appena armati, facendo esplodere la parte sinistra del robot dinosauro e bruciando la sua ala. Il Bado fece appena in tempo ad emettere uno strillo acuto e ad inclinarsi su un lato, prima che un'altra esplosione lo facesse sparire completamente... e gli sbalorditi Ashura e Brocken, che fino a quel momento avevano osservato la scena compiaciuti del buon inizio dei loro inaspettati alleati, scattarono su dai loro sedili di comando e attivarono le telecamere esterne, puntandole nella direzione da cui i raggi erano piovuti...

"Great Boomerang!"

Non ebbero nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo, che un enorme boomerang rosso, affilato come un rasoio e veloce come un proiettile, colpì il Mechasaurus rimasto e ne strappò letteralmente le ali dal corpo! Il mostro meccanico gridò e si schiantò al suolo, spruzzando scintille elettriche dai resti delle sue ali, mentre la letale arma tornava dal suo proprietario, che la afferrò al volo e la rimise a posto... attaccandola al proprio torace!

"Ugh... non pozzo kreterci, ankora loro, nein!" imprecò Brocken.

Ashura grugnì nuovamente. "Beh, credici... sono venuti ancora a rovinarci la festa..."

"Jun-san! Tetsuya-san! Meno male che siete arrivati, cominciavamo a vedercela brutta!" esclamò Sayaka, voltandosi verso i nuovi arrivati. Erano due robot umanoidi che sembravano rispecchiare quelli di Kouji e Sayaka: quello di sinistra, che aveva appena recuperato il suo boomerang, assomigliava molto ad una versione più grande, più agile e visibilmente più potente di Mazinger Z, con la sua corazza nera che diventava bianca su braccia, gambe e addome, le sue ali più lunghe e più ampie, e il copricapo più spigoloso, che gli davano un aspetto invincibile e ancora più demoniaco del suo 'parente' più piccolo. Un paio di esili 'corna' dorate uscivano dalle tempie del Mazinger più grande, e i suoi occhi bianchi e gelidi fissavano con severità il nemico davanti a lui!

Un pò più indietro rispetto al nuovo Mazinger, stava arrivando in volo un altro robot femminile, dall'aspetto decisamente più avanzato - nonchè gradevole - dello Aphrodite A: più alto del suo predecessore e decisamente più dinamico, il suo schema cromatico non differiva molto da quello del robot che la precedeva, con l'unica differenza che torso, avambracci e gambe erano di colore rosso scarlatto, il tutto contribuendo a farla sembrare ancora più agile di quanto già non facesse intuire il suo aspetto longilineo. Anche il suo volto aveva un'aria femminile, e la testa era coperta da un copricapo marrone fatto per assomigliare ad una lunga chioma di capelli lunga fino alle spalle. Una piccola apertura nella fronte faceva vedere la cabina di pilotaggio, dove era seduta la pilota Jun Honoo, una bella ragazza dai capelli castani, un pò più grande di Sayaka, con la pelle scura e i lineamenti aggraziati di una persona di etnia mista. Indossava una tuta da pilota rossa e bianca, con un casco che ricordava il cappello di un cowboy.

Per contro, il pilota del Mazinger più grande era un ragazzo dagli scurissimi capelli scompigliati e dall'aspetto rude, accentuato dai suoi lineamenti bruschi e più squadrati, e dai suoi severi occhi neri, che aveva poco della vivacità e della baldanza un pò buffonesca di Kouji - pur non potendo avere più di uno o due anni più di lui. Indossava una tuta da pilota molto simile a quella del pilota di Mazinger Z, nera con corpetto, guanti e stivali rossi, ma il suo elmetto aveva una forma più elaborata di quello del compagno, con la sua protezione per il mento, e la calotta rossa posta in mezzo a due sporgenze rialzate. Con il fisico robusto, che faceva bene intuire i duri addestramenti a cui era stato sottoposto, e la sua espressione cinica di bambino cresciuto troppo in fretta, il famoso pilota del Great Mazinger, Tetsuya Tsurugi, era molto probabilmente il più abile pilota sul quale il Photon Power Lab potesse contare... per quanto a Kouji desse fastidio il suo atteggiamento spesso egocentrico! In effetti, non si poteva dire che i due fossero amici...

"Kabuto, qual è la situazione?" chiese Tetsuya, dritto al punto mentre il Great Mazinger e il Venus A si preparavano a contrastare i pochi Mechasaurus Bado rimasti... e le fortezze volanti di Ashura e Brocken restavano sospese in aria sul posto, come se si stessero chiedendo cosa avrebbero dovuto fare per risolvere quel problema!

Kouji storse il naso. Detestava ammetterlo, ma l'intervento del suo sempai era stato provvidenziale... quei Mechasaurus e le due Guul li stavano mettendo nei guai! E tuttavia... lungi da lui ammetterlo!

"Grazie, ma non c'è bisogno che ti disturbi tanto..." rispose Kouji. "Tu restatene pure lì ad ammirare, che di questi tizi mi occupo io!"

"Kouji-kun!" lo rimproverò severamente Sayaka. "E' questo il modo di ringraziare?"

Tetsuya, comunque, non sembrò voler rispondere, e si limitò ad emettere un verso sprezzante. "Tsk... cerca di non spingerti oltre i tuoi limiti, Kabuto. Con il solo Mazinger Z, non ce la puoi fare."

"Eeeeh? Come sarebbe a dire, sentiamo un pò! Vuoi forse dire che Mazinger Z è più debole del Great?" lo sfidò il ragazzo più giovane.

Prima che i due dimenticassero qual era la situazione, ci pensò Jun a fare da momentanea paciera. "Voi due, smettetela subito! Siamo nel bel mezzo di una battaglia, e le forze di Neo Zeon potrebbero averci già individuato! Dobbiamo concludere lo scontro il prima possibile!" disse severamente.

"Lo so benissimo, non c'è bisogno che tu me lo ricordi." concluse Tetsuya, rivolgendo di nuovo la sua attenzione al nemico. I Mechasaurus erano ormai distanti non più di una ventina di metri, e dietro di loro, le fortezze volanti di Ashura e Brocken avevano esploso una salva di missili contro i due robot appena arrivati, nel tentativo di distruggerli prima che potessero rendersi pericolosi. Abituato a simili situazioni, Tetsuya osservò freddamente lo sciame di proiettili e i mostri meccanici rimanenti che sfrecciavano verso di lui... poi, fece alzare il braccio destro al Great Mazinger e puntò l'indice verso il cielo, che iniziò immediatamente, da chiaro che era, a coprirsi di nubi temporalesche. Il Venus A arretrò di qualche metro, in previsione di quello che sarebbe successo...

...e fu allora che il Great Mazinger colpì!

"Thunder Break!" tuonò la voce di Tetsuya. Una enorme scarica elettrica esplose repentinamente dalle nubi nere sopra la sua testa e si scaricò con un crepitìo assordante sul dito alzato del Great Mazinger, che accumulò l'elettricità nel proprio braccio... poi, con un movimento lento ma sicuro, il robot demoniaco abbassò il braccio e lo puntò verso i suoi nemici, scaricando loro contro l'energia accumulata in un devastante fulmine bianco-azzurrino che lacerò l'aria e investì i due pterodattili robot rimasti, incenerendoli prima che loro avessero anche soltanto il tempo di gridare! La folgore proseguì la sua corsa e presa di striscio l'astronave di Ashura, scavando una fenditura nera e fumante sulla sua fiancata, prima di centrare la Guul di Brocken sulla congiunzione tra il corpo e l'ala destra, facendo volare in aria una miriade di scintille azzurre!

"AAAAAAARGH!" urlò l'ex-gerarca nazista, rischiando di farsi cadere la testa nel momento in cui lui e i suoi soldati venivano sballottati per la sala di controllo dall'esplosione che risultò dall'impatto! Il Thunder Break aveva letteralmente divelto la fiancata della fortezza volante, mettendo a nudo i circuiti sottostanti, e una densa nube di fumo grigio si levava dalle parti danneggiate. "Qvezta... non ci folefa proprio... ritirata! Più di kozì non pozziamo fare, nein!"

"Tsk... mi da fastidio doverti dare ragione, ma ormai non abbiamo più armi..." ringhiò Ashura, prima di rivolgersi ai suoi nemici giurati, sopra i quali il cielo stava già tornando sereno. "Kabuto! Tsurugi! Non finirà così, statene certi! La prossima volta che ci incontreremo, vi distruggerò!"

Dopo questa invettiva da parte del barone, le due fortezze volanti danneggiate fecero dietro front e fuggirono alla massima velocità di cui erano capaci, lasciandosi dietro pezzi di corazza, fumo, e ciò che rimaneva delle Kikaijuu e dei Mechasaurus abbattuti. Mazinger Z fece per prendere il volo ed inseguire, ma il Great Mazinger atterrò vicino a lui, trattenendolo con un gesto del braccio.

"Potrebbe essere una trappola, Kabuto." disse freddamente Tetsuya. "Non sappiamo se abbiano preparato qualcosa nel caso noi li avessimo inseguiti, e comunque la nostra missione si limitava ad una ricognizione. Non è il caso di rischiare inutilmente."

Il Mazinger Z restò fermo per un istante, e sembrò quasi offeso dall'atteggiamento di Tetsuya. Come faceva a non capire che, se fossero riusciti a togliere di mezzo i due generali nemici, il Dr. Hell sarebbe stato enormemente indebolito? Era la loro occasione, e se la lasciavano scappare così? Tuttavia, Tetsuya era pur sempre il sempai di Kouji, quindi, pur di malavoglia, il ragazzo più giovane obbedì. "Ricevuto... sempai." mormorò, facendo ben capire che l'intenzione era tutt'altra.

"Kouji-san, Sayaka-san... Boss-san, state tutti bene?" chiese Jun, facendo atterrare il Venus A. "Eravamo un pò lontani da qui quando abbiamo ricevuto il vostro segnale, e ci abbiamo messo un pò."

Sayaka annuì, facendo un sorriso alla sua amica. "Non importa, Jun-san! Ce la siamo comunque cavata bene... abbiamo avuto qualche problema solo quando sono arrivati quei Mechasaurus che avete visto... questa non ce l'aspettavamo proprio!" commentò, lo Aphrodite A che indicava i pezzi degli pterodattili robot sparsi qua e là per il campo di battaglia. "Ora però è meglio allontanarci da qui... mi stupirei che la base operativa di Neo Zeon non ci avesse individuato, con tutto il chiasso di questa battaglia... magari, torneremo più avanti a vedere di quello strano 'meteorite' di cui abbiamo sentito..."

"Sgrunt... anche se non mi piace l'idea, credo che la ritirata per adesso sia l'unica cosa da fare, da-wa-sa..." borbottò Boss, mentre le braccia del suo robot si incrociavano sul petto in segno di indignazione, e una comica vena pulsante gli appariva sulla fronte. "Però anche a me piacerebbe sapere cosa ci facevano dei Mechasaurus tra le bestiacce del Dr. Hell!"

"Ne discuteremo più avanti." tagliò corto Tetsuya. "Per adesso, torniamo al Photon Power Lab e facciamo rapporto."

Kouji storse leggermente il naso. "E magari, dovremmo contattare anche il laboratorio Saotome e dire a Ryouma-kun e agli altri cosa è successo, no? Se ci sono i Mechasaurus di mezzo, è anche affare loro!"

"Deciderà il professor Kabuto cosa fare." concluse il ragazzo più grande, mentre i due Mazinger e il Venus A prendevano il volo verso l'orizzonte, seguiti a piedi da Aphrodite A e dal Boss Borot. "Concordo, comunque, sul fatto che la situazione si sta complicando. Un'alleanza tra il Dr. Hell e l'impero Hyakki potrebbe essere un pericolo per tutti noi."

Kouji alzò gli occhi al cielo conuno sghignazzo nasale. Almeno su una cosa erano perfettamente d'accordo...

 

CONTINUA...

 

----------

 

Note dell'autore: E così, si conclude la prima scaramuccia di questa storia... e credetemi, sarà davvero una scaramuccia, una volta paragonata alle battaglie che ci aspettano più avanti! Già qui, abbiamo avuto dei segnali poco rassicuranti...

Altra mia licenza poetica: non mi risulta che l'impero Hyakki (i nemici in Getter Robot G) abbia mai usato i Mechasaurus. Io li uso perchè ho sempre avuto un debole per i dinosauri robot, e mi faceva piacere vederli in azione! Tra l'altro, non ricordo se il conte Brocken parlasse con accento tedesco nella traduzione italiana... ma io l'ho fatto parlare così perchè trovavo che gli si addicesse! Del resto, mi sembra che Brocken fosse un cattivo tutto sommato abbastanza buffonesco...

Nel prossimo episodio, vedremo come stanno andando le cose dalla parte dei cattivi... e sapremo qualcosa di più su questa fantomatica alleanza tra il Dr. Hell e l'Impero Hyakki... ma saranno davvero solo loro, le parti in causa? Heheheheee...

 

 

 

DATABASE PERSONAGGI

 

Tetsuya Tsurugi - Età: 17 - Grado: pilota - Affiliazione: Science Lab Fortress - Provenienza: Great Mazinger

Un orfano cresciuto dal Dr. Kabuto e addestrato fin dall'infanzia a diventare pilota di Mazinger, Tetsuya si è recentemente unito al team Mazinger, e ha dato un apporto fondamentale nella lotta contro il Dr. Hell. Il difficile addestramento lo ha reso un combattente abile e coraggioso, ma ha indurito il suo carattere, e lo ha reso refrattario al gioco di squadra. Non è esagerato dire che Tetsuya si sente a suo agio solo in battaglia.

 

Jun Honou - Età: 17 - Grado: pilota - Affiliazione: Science Lab Fortress - Provenienza: Great Mazinger

Un'orfana come Tetsuya, figlia di un americano e una giapponese, Jun è la pilota designata del Venus A, l'unità di supporto del Great Mazinger. Audace e combattiva nonostante gli scarsi successi di solito ottenuti in battaglia, soffre di alcuni complessi a causa del colore della sua pelle (in Giappone, le ragazze con la pelle scura venivano tradizionalmente considerate 'facili' NdA).

 

Conte Brocken - Età: (non applicabile) - Grado: nessuno (servitore diretto del Dr. Hell) - Affiliazione: Dr. Hell - Provenienza: Mazinger Z

Cyborg creato dal cadavere di un ufficiale delle S.S. caduto in guerra e fedele servitore del Dr. Hell, la cui peculiarità è di essere in grado di 'svitarsi' la testa dal resto del corpo. Comandante dei soldati robotici conosciuti come Elmetti di Ferro, è un acerrimo nemico del team Mazinger, e ha un'aspra rivalità con il barone Ashura per i favori del loro capo.

 

DATABASE MECHA

 

Great Mazinger (Il Grande Mazinga)

Il secondo Mazinger creato dalla Science Lab Fortress e dal Photon Power Lab, molto più grande e potente del primo modello, e realizzato con un metallo ancora più resistente conosciuto come Chou Goukin Shin-Z. Grazie al suo speciale motore ad energia fotoatomica, ha delle prestazioni elevatissime, e può contare su un arsenale di armi estremamente vario.

 

Venus A

L'unità di appoggio del Great Mazinger. Molto più potente dello Aphrodite A, non ha comunque delle prestazioni molto migliori in battaglia, e viene spesso danneggiata dalle Kikaijuu nemiche. Ogni richiesta di potenziamento avanzata da Jun è stata finora ignorata...

 

Mechasaurus

Mostri meccanici simili a dinosauri mostruosi, usati dall'Impero dei Dinosauri (nell'anime) e dall'Impero Hyakki per il loro attacco alla Terra. Più versatili delle Kikaijuu, possono adattarsi a qualunque terreno con maggiore facilità.

* Bado: Mechasaurus simile ad uno pterodattilo, armato di missili. E' uno dei Mechasaurus più comuni.

 

 

Bene, questo è tutto! Spero che il capitolo vi sia piaciuto... e alla prossima!

Justice Gundam

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un'alleanza nell'oscurità ***


002-Un alleanza nell'oscurità

Super Robot Taisen R Preface

Una fanfiction crossover scritta da: Justice Gundam

 

 

----------

 

Capitolo 3 - Un'alleanza nell'oscurità

 

L'isola di Bardos, nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, non era esattamente quello che qualcuno sano di mente avrebbe considerato un bel posto: poco più che un picco di roccia affiorante dalle acque tempestose e scolpito a forma di volto umano, era perennemente al centro delle feroci bufere oceaniche, e il cielo sopra di essa non era mai limpido, ingombrato com'era da nubi temporalesche che scaricavano in aqua i loro fulmini. Il vento ululava ferocemente e senza tregua, infrangendosi contro le scogliere affilate come coltelli, e a volte arrivando persino a sradicare qualche isolato arbusto che era cresciuto nonostante l'asprezza del terreno. Anche soltanto a guardarla da una certa distanza, sarebbe stato immediatamente chiaro che era un luogo nemico di ogni forma di vita.

E tuttavia, la tempesta che infuriava all'esterno, a due abitanti di quel posto maledetto, sarebbe sembrata molto probabilmente una lieve brezza estiva, in confronto a quello che il loro superiore aveva in serbo per loro...

Infatti, in una base operativa scavata all'interno della grande roccia che dominava l'intera isola...

 

----------

 

"Incapaci! Avete fallito di nuovo!"

Il barone Ashura e il conte Brocken strinsero i denti quasi con terrore quando la voce tremante e al tempo stesso imperiosa del loro superiore, che li osservava dall'alto di un trono di marmo nella sala principale della base, cupamente illuminata da qualche fioca luce alogena, flagellò i loro timpani. Nessuno dei due aveva delle buone prospettive per l'immediato... la loro, in teoria, doveva essere una semplice missione di ricognizione, e non avrebbe dovuto comportare problemi: si trattava semplicemente di capire cosa fosse lo strano oggetto che era apparso brevemente sui radar dell'isola di Bardos, e tornare a fare rapporto... e invece, si erano lasciati invischiare in uno scontro con il Mazinger Team, e ne erano usciti - come sempre - con le ossa rotte!

La voce che rimproverava così aspramente i due generali apparteneva alla figura ammantata e armata di scettro che si trovava in cima ai gradini del trono: era un uomo vecchissimo, dall'aspetto folle, che rappresentava alla perfezione l'archetipo dello scienziato pazzo, con lunghi, incolti capelli bianchi che incorniciavano un volto scuro ed incartapecorito, la pelle rugosa color pergamena, e gli occhi spalancati dalla demenza, iniettati di sangue, e dalle iridi nere. Barba lunga fino a metà busto e baffi ispidi, dello stesso colore dei capelli, completavano il suo volto quasi febbricitante, contratto dalla rabbia, mentre il suo corpo era avvolto in un ampio mantello nero come la notte, sotto il quale si riusciva ad intravedere un uniforme verde scura, completa di guanti e stivali, senza alcuna decorazione o caratteristiche particolari. Nella mano destra, l'uomo teneva uno scettro molto simile a quello che il barone Ashura aveva usato per comandare le sue Kikaijuu, e tutta la sua postura e il suo atteggiamento privo di controllo non facevano altro che rafforzare l'impressione di megalomania che si sarebbe avuta di lui già ad una prima occhiata.

Nè poteva essere altrimenti, del resto: l'uomo in questione era infatti il famigerato Dottor Hell, uno scienziato malvagio che era stato radiato dall'ordine dopo essere stato scoperto a condurre esperimenti proibiti con i giganteschi manufatti rinvenuti dalla spedizione sull'isola di Rodi di cui aveva fatto parte molto tempo prima... spedizione di cui aveva fatto parte anche il futuro nonno del suo nemico giurato: il dottor Juzo Kabuto, nonno di Kouji, aveva espresso dubbi circa la liceità del riattivare i pericolosi costrutti riportati alla luce dagli scavi archeologici - quegli stessi costrutti che sarebbero poi stati conosciuti e temuti in tutto il mondo con il nome di Kikaijuu - ma Hell non gli aveva dato ascolto, continuando imperterrito i suoi esperimenti spinto da un furore quasi sacrilego...

E i risultati... i risultati erano ormai ben visibili agli occhi del mondo intero!

"Siamo..." iniziò timorosamente il barone Ashura, facendo un inchino di scuse al suo signore. "Siamo mortificati di tutto questo, supremo Dottor Hell... eravamo... eravamo convinti che era una buona occasione per attaccare il team Mazinger di sorpresa... ed ero quasi riuscito ad eliminare la ragazzina e il ciccione balordo prima che arrivasse quel maledetto Kouji Kabuto a rovinare ogni cosa..."

"Azpetta un momento, Ashura!" lo apostrofò Brocken con il suo brusco accento tedesco. "Ze non rikordo male, zei ztato tu il zolo di noi tue a tecitere di attakkare, anke ze era kontro gli ordini... Afefi detto ke afrei potuto kontinuare io la noztra missione ti rikognizione, mentre tu eliminafi i noztri nemici, yah?"

Ashura guardò inviperito il suo rivale dalla testa smontabile. "Oh, ma senti chi parla! Anche la mia memoria è abbastanza buona, Brocken, e ricordo bene che tu ti eri detto perfettamente d'accordo!" sbraitò ferocemente. "Quindi, perchè hai abbandonato la missione e mi sei venuto dietro? Potevo fare benissimo da solo!"

L'ex-gerarca nazista alzò le spalle. "Yah, zi è fisto infatti... Ze non arrifafo io kon i Mekasaurus, Mazinger Z ti reztituifa alla tomba da kui zei fenuto... il ke non zarebbe ztato poi una kran perdita, nein!" ribattè con acido sarcasmo.

"Come ti permetti, cervello smontabile?" lo insultò Ashura, avanzando con rabbia verso il suo rivale. "Perchè non provi a ripeterlo, se ne hai il fegato..."

"SILENZIO, VOI DUE!" tuonò il Dr. Hell, e il colpo che diede con lo scettro sul terreno risuonò nella base come un tuono, facendo sobbalzare i suoi due sottoposti. "Ne ho abbastanza delle vostre dispute tra scolaretti! Non mi interessa niente chi abbia iniziato, voi due avete fallito, punto e basta! Non riuscite neanche a portare a termine una missione così semplice!"

Immediatamente, Ashura e Brocken interruppero la loro lite e si voltarono sommessi verso il loro capo, per poi inchinarsi rispettosamente. "Ci... ci perdoni, Dottor Hell!" esclamarono all'unisono.

Il vecchio scienziato riprese fiato, leggermente spompato dalla sfuriata... poi, si ricompose ed espirò profondamente, il che sembrò calmarlo almeno un pò. La rabbia sul suo volto e nella sua voce venne improvvisamente sostituita da un'espressione riflessiva, quasi compunta, mentre il Dr. Hell cominciava a camminare su e giù davanti al suo trono, trascinando per terra il suo scettro, e guardando intensamente i suoi due sottoposti. Dopo qualche secondo, in cui Ashura e Brocken si chiesero cosa stesse per accadere, il loro capo chiuse gli occhi, e cominciò a raccontare.

"Tanto... tanto tempo fa," raccontò il Dr. Hell, la voce roca che riecheggiava minacciosa tra le pareti. "esisteva una civiltà di cui a tutt'oggi sappiamo poco, una civiltà dotata di intelligenza e conoscenze superiori... era la civiltà di Micene, scomparsa in seguito ad eventi tuttora da chiarire lasciandosi dietro soltanto le rovine del loro glorioso impero... e le armi con cui il suo popolo si era assicurato la supremazia su tutto il mondo allora conosciuto. Era una civiltà le cui conoscenze tecnologiche erano paragonabili a quelle che l'umanità ha a tutt'oggi... e in virtù di questo, era stata in grado di creare delle vere e proprie armi viventi, più grandi di qualsiasi cosa si fosse mai vista all'epoca, e potenti abbastanza da travolgere un intero esercito nemico in pochi secondi! Erano quelle che a tutt'oggi sono conosciute come Kikaijuu, armi micidiali che questa civiltà superiore ha lasciato dietro di sè con la propria scomparsa!"

Ashura e Brocken rimasero in silenzio, ascoltando intenti il racconto del loro capo. Avevano già sentito quella storia, diverse volte nel corso della loro non-vita, ma la trovavano sempre interessante.

"E per secoli... millenni... queste armi sono rimaste sepolte, nascoste agli occhi del mondo..." riprese il Dr. Hell, passando dalla calma di prima ad un'eccitazione sempre maggiore, come sempre accadeva quando l'argomento veniva toccato. "Finchè una spedizione archeologica sull'isola di Rodi non le ha riportate alla luce, assieme a tutti i misteri di cui la civiltà micenea si era ammantata! Oh, quello fu un giorno di grande eccitazione nel mondo scientifico! Ricercatori di tutto il mondo confluirono verso Rodi per condurre le loro ricerche su questo popolo sconosciuto, e rispondere alle domande che erano state interrate assieme ai resti delle loro città... e tra questi, c'eravamo anche io e il mio collega, il professor Juzo Kabuto!"

Il Dr. Hell strinse i denti per la rabbia alla menzione del suo odiato nemico, e le sue mani ossute si strinsero convulsamente sullo scettro. "Non appena vidi quei colossi d'acciaio giacere intatti, resistenti alle ingiurie del tempo, davanti a me... un nuovo mondo mi si aprì davanti! Capii che se ci fossimo impadroniti dei segreti della civiltà micenea... allora la scienza avrebbe potuto solcare nuovi territori, fare cose che prima d'ora sarebbero state considerate impossibili... avremmo potuto creare un nuovo mondo! Ma quell'idiota di Kabuto... disse che le conoscenze dei Micenei potevano essere pericolose, e andavano controllate con attenzione... in partiolare, che le Kikaijuu non avrebbero mai dovuto essere riattivate, nonostante avessimo le conoscenze per farlo! Hah! Quello stupido... come può uno scienziato essere tanto miope da non capire quando delle nuove possibilità gli si rivelano così? Non potevo permetterlo... dovevo far conoscere al mondo intero le possibilità che la scienza di Micene ci offriva! Perciò, io ripresi le ricerche in segreto, svelando un segreto dopo l'altro... finchè non venni scoperto a condurre esperimenti che loro definivano 'illegali', e non venni cacciato dalla comunità scientifica!"

Con rabbia, il Dr. Hell picchiò un altro colpo sul pavimento. "Quegli stupidi mi hanno tolto tutto quello che avevo... mi hanno ridicolizzato, hanno cercato di distruggere la mia ricerca, e mi hanno lasciato per la strada, a morire come un miserabile! Ma io... io sono sopravvissuto, e sono tornato per prendermi la mia vendetta! Hah! Mi hanno riso dietro quando ho affermato che avrei potuto riportare in vita i morti..." Lo scienziato si interruppe, e con la mano libera indicò i suoi due luogotenenti più fidati. "Voi due! Voi, non siete forse la prova tangibile del successo della mia ricerca?"

L'espressione sulla testa discorporata del conte Brocken si fece solenne, e il cyborg fece un rispettoso inchino al suo signore. "Zì, tottor Hell... e per qvezto la noztra fedeltà a lei è inkondizionata." disse.

"Noi la serviremo e la proteggeremo anche a costo delle nostre vite." proseguì Ashura, imitando il gesto del suo collega. Per quanto forte fosse la rivalità tra i due, questo era un punto su cui entrambi la pensavano allo stesso modo.

Il Dr. Hell sembrò calmarsi un attimo, dopo aver sentito le dichiarazioni dei suoi luogotenenti, e per qualche secondo riprese ad andare su e giù davanti al proprio trono, respirando profondamente. Poi, con maggior compostezza, ma immutato rancore, proseguì il suo racconto. "Ed è per questo... è per questo che voglio prendermi la mia vendetta! Grazie alla tecnologia superiore dei Micenei, ho potuto ricostruire e riattivare le Kikaijuu, creando un esercito inarrestabile con il quale riprendermi il potere e il prestigio che mi spettano! Ma c'è sempre quella maledetta spina nel fianco... i due Mazinger costruiti da quel maledetto Juzo Kabuto, e pilotati da suo nipote Kouji e da Tetsuya Tsurugi! Nonostante tutti i miei piani... nonostante la potenza del mio esercito... loro continuano ad ostacolarmi! Oh, ma un giorno la loro fortuna si esaurirà... un giorno non lontano, Mazinger Z e il Great Mazinger dovranno inchinarsi davanti al mio potere, e il mondo intero dovrà riconoscermi come suo sovrano! Io, il Dr. Hell, nuovo sovrano della Terra come lo erano stati i Micenei nel passato!"

Un tuono enfatizzò le parole dello scienziato folle, e un fulmine illuminò rapidamente la sala del trono, gettando delle brusche e inquietanti ombre sul Dr. Hell e sui suoi sinistri luogotenenti, che rimasero fermi al loro posto, in muta contemplazione, mentre il loro leader sollevava lo scettro in un gesto di imperiosità. Lentamente, con un sospiro asmatico, lo scienziato si sedette nuovamente sul suo trono, rimuginando nervosamente nel tentativo di trovare un modo per liberarsi di quel fastidio che per troppo tempo ormai aveva ostacolato i suoi piani... Il silenzio cadde nuovamente sulla sala, interrotto soltanto dall'ululato del vento all'esterno, e dai passi rintoccanti di un soldato dalla maschera di ferro che si avvicinava rispettosamente allo scienziato e ai suoi due aiutanti.

Ashura fu il primo ad accorgersi del soldato, e si voltò verso di lui, con un'espressione severa che il suo viso scisso in due rendeva ancora più inquietante: fondeva la durezza della parte maschile con la freddezza di quella femminile...

"Che succede, adesso?" chiese il barone, fulminando il soldato con lo sguardo. "Mi auguro che questo disturbo si debba ad un motivo più che valido..."

Sotto gli occhi, gelidi e raggelanti, del Dr. Hell e del conte Brocken, il soldato mascherato si mise su un ginocchio, e rispose. "Dottor... Hell... barone Ashura, conte Brocken... mi rincresce di disturbarvi in questo momento... ma abbiamo appena ricevuto una chiamata... da qualcuno che vorrebbe conferire con lei... mio signore!" disse con voce insicura, ben sapendo quanto epiche potessero essere le sfuriate del vecchio scienziato ogni volta che riceveva cattive notizie, o che veniva disturbato mentre era del suo usuale cattivo umore...

Il Dr. Hell corrugò la fronte con sospetto. Non accadeva certo molto spesso che qualcuno volesse parlare con lui... c'era qualcosa che non andava, e non si sarebbe stupito se questo avesse avuto a che fare con quanto era successo nella battaglia contro il team Mazinger. "Vorrebbe parlare con me?" chiese rocamente. "E... di chi si tratta, per l'esattezza?"

Il soldato deglutì nervosamente. "Ecco... si... si tratta... di... dell'imperatore Brai, mio signore! Il sovrano dell'Impero Hyakki!"

Il sospetto del Dr. Hell e dei suoi sottoposti non fece che acuirsi. Era come il Dr. Hell aveva pensato... stando al rapporto che Brocken gli aveva fatto, mentre stava andando a dare rinforzo ad Ashura, la sua Guul era stata seguita da un piccolo stormo di Mechasaurus Bado che si erano identificati come unità amichevoli. Evidentemente, erano stati mandati dal leader dell'Impero Hyakki per un motivo che il sinistro trio poteva soltanto immaginare... e che molto probabilmente si sarebbe svelato molto presto...

"L'imperatore Brai, eh?" ringhiò Hell, grattandosi nervosamente il mento con un dito ossuto. "E va bene... fate passare la comunicazione! Mi occuperò io personalmente di questo... imprevisto!"

La Maschera di Ferro si inchinò di nuovo e, segretamente felice di essere sfuggito alle ire del suo sovrano, uscì dalla vasta stanza con il passo più rapido possibile che potesse ancora essere considerato rispettoso, mentre i suoi superiori si disponevano a rispondere all'improvvisa convocazione da parte del sovrano demoniaco arcinemico del Getter Team. Qualche secondo dopo, come da programma, un grande schermo nero si abbassò lentamente dal soffitto, disponendosi proprio di fronte allo scienziato folle e ai suoi generali; sfarfallò per qualche istante, emettendo degli sgradevoli rumori di sintonizzazione... e infine si stabilizzò, mostrando il volto minaccioso e ghignante del sovrano assoluto dei Cento Demoni, completo di una barba nera che si biforcava appena partita dal mento, creando due 'lame' ai lati del collo! La sua pelle arancione e i suoi scomposti capelli viola formavano un contrasto che comunicava senza possibilità di fraintendimento che quella creatura non era un essere umano, accentuato ulteriormente da due grosse corna incurvate, simili a lunghi pugnali, che spuntavano dalla sua fronte!

Brai, vestito con la sua uniforme rossa con i fronzoli dorati, e i suoi stivali neri, attese che il segnale si fosse stabilizzato del tutto prima di iniziare a parlare.

"I miei omaggi, Dottor Hell. Mi auguro che questa mia visita non giunga in un momento... importuno." si presentò il massiccio imperatore degli Oni, con un tono di impeccabile, pur se condiscendente, educazione che però contrastava con il ghigno appena percettibile che aveva sulle labbra. "Comunque, nonostante io non nutra una gran simpatia per gli... umani... sono onorato di conoscere uno dei più grandi geni che la Terra abbia mai conosciuto, Dr. Hell!"

Brocken e Ashura corrugarono la fronte, poco pazienti di fronte alle ossequie dell'imperatore dei demoni... e anche il loro capo mostrò di non voler girare attorno alla questione, e venne subito al punto. "Bando ai preamboli, Imperatore Brai... per quale motivo mi ha contattato? Tra noi non c'è mai stata alcuna collaborazione, quindi... per quale motivo ha mandato quei Mechasaurus ad interferire nella battaglia dei miei fidati seguaci?" chiese bruscamente, i suoi occhi luccicanti e perfidi fissi in quelli giallastri del re degli Oni... che, per nulla impressionato, sghignazzò brevemente.

"Heheheee... dritto al punto, vero? Come preferisce, le esporrò la mia richiesta senza troppi giri di parole!" rispose. Ad un suo cenno, la telecamera che lo stava riprendendo indietreggiò, mostrando che Brai era in piedi davanti al suo trono di pietra bianco-azzurra, con la spada puntata contro il suolo e ben stretta nelle sue enormi mani artigliate... e al suo fianco stava un Oni alto e smunto dalla pelle giallastra, in divisa militare, che ricordava moltissimo, a parte le esili corna angolari che gli spuntavano dalle tempie e i capelli più lunghi e meno tenuti, il famigerato dittatore tedesco Adolf Hitler... era persino completo di baffetti cortissimi e uniforme militare, al punto che Brocken non resistette e fece il saluto nazista!

"Heil, Fuhrer!" esclamò il cyborg, con un certo imbarazzo. Ashura scosse la testa, mormorando qualcosa di inintelleggibile...

"Voi mi conoscete già, immagino..." disse Brai, con la sua solita sicurezza. "E questo Oni che mi sta al fianco è il mio braccio destro, il Maresciallo Hidler, l'ufficiale che guida gli attacchi contro il laboratorio Saortome, e supervisiona la creazione di nuovi Mechasaurus e Mecha Oni."

Con un ghigno appena accennato, Hidler fece un inchino, piegandosi quasi ad angolo retto. "Onorato di fare la vostra conoscenza, signori!"

Brai annuì in segno di approvazione e continuò il suo discorso. "Per quanto riguarda il motivo per cui vi ho contattato, e per cui ho mandato quei Mechasaurus Bado a farvi da appoggio, è tutto molto semplice." dichiarò. "Vede, Dr. Hell... per quanto i rapporti tra noi si siano sempre risolti nella quasi completa indifferenza, ho pensato che un'alleanza tra noi e altre fazioni ci darebbe la forza necessaria a togliere di mezzo quei fastidi che rispondono ai nomi di Getter Robot, Mazinger Z, Voltes V... e tanti altri, che per brevità non sto ad elencarle. Se mettessimo da parte, almeno temporaneamente, le nostre differenze, e unissimo le nostre forze... sono convinto che i nostri nemici avrebbero poche possibilità di scampo! Del resto, se la sono cavata a malapena contro uno solo di noi... figuriamoci cosa potremmo fare tutti assieme!"

"Ci... ci sta prospettando un'alleanza, imperatore Brai?" chiese Ashura, incredulo, corrugando la sua fronte dalla pelle di due colori.

"Hah! Qvezto zì ke è ritikolo! Krede forze ke afremo bisogno ti allearci kon foi, per diztruccere una folta per tutte Mazinger Z e il Photon Power Lab?" sbottò Brocken. "Non ziamo kozì zproffeduti... zappiamo bene ke foi afete intenziona di..."

Hell pestò con il suo scettro per terra, sollevando di nuovo un brusco rumore che mozzò le parole in gola al conte. "Brocken! Parla quando sei interpellato!" tuonò lo scienziato, fulminando l'ex-gerarca nazista con lo sguardo. Brocken strinse i denti e fece un passo indietro, sollevando la mano davanti a sè in segno di scusa.

"Mi... mi pertoni, tottor Hell..." mormorò nervosamente. Il Dr. Hell continuò a fissarlo severamente per qualche istante, poi spostò di nuovo la sua attenzione sull'Imperatore Brai e sul Maresciallo Hidler. Un sogghigno feroce, quasi predatorio, sollevò le sue labbra screpolate mentre il folle scienziato rispondeva.

"La sua proposta, Imperatore Brai... mi sembra molto interessante! Prego, continui pure..." rispose.

Il re dei demoni fece una risata gutturale di soddisfazione, mentre camminava, sempre seguito da Hidler, dai gradini del suo trono ad un largo tavolo immerso nell'oscurità, al quale erano già sedute diverse figure misteriose. "Ooooh... molto bene, Dr. Hell... sapevo che con lei si sarebbe potuti giungere ad un accordo! Come può vedere con i suoi occhi, lei non è il solo a cui ho fatto questa proposta. Altri, prima di lei, si sono già detti interessati. Se volesse dare un'occhiata per rendersene conto di persona..."

Ad un cenno di Brai, l'inquadratura si spostò sul 'tavolo della conferenza', inquadrando alcuni dei misteriosi individui che vi erano seduti. Non si riusciva a capire chi fossero, in quanto erano ancora seminascosti nell'ombra, ma il Dr. Hell, Brocken e Ashura videro che uno di essi assomigliava molto ad un Oni, dal momento che anche dalla sua testa spuntavano delle lunghe corna ricurve... ma aveva un'aria più giovanile e più aristocratica, che non era ravvisabile nè nell'Imperatore, nè nel suo braccio destro; e soprattutto, vestiva in maniera più elegante, quasi regale, e il suo portamento esprimeva orgoglio e senso di potere... assieme ad un vago accenno di rabbia silenziosa.

Al fianco, sedeva un individuo dall'aria più aliena, anche se altrettanto fiera, visto che assomigliava parecchio ad un'aquila umanoide dal piumaggio selvaggiamente scompigliato, e con un lungo tridente tenuto ben stretto nella sua zampa artigliata...

I due misteriosi individui ombreggiati restituirono al Dr. Hell uno sguardo freddo e difficilmente decifrabile. Era chiaro che nemmeno loro erano convinti al cento per cento dell'alleanza che Brai aveva proposto, ma per il momento erano propensi ad assecondare la sua richiesta...

Qualche secondo passò, nel più totale silenzio... poi un fulmine squarciò il cielo, accompagnato da un rombo di tuono che fece vibrare l'immagine sullo schermo, e la telecamera si spostò nuovamente sull'Imperatore Brai e sul Maresciallo Hidler, che restavano in piedi vicino al 'tavolo delle trattative', in attesa della risposta del loro interlocutore. I loro sguardi, pazienti ma allo stesso tempo incisivi, scrutavano il vecchio scienziato e i suoi scagnozzi, richiedendo silenziosamente una conferma o un rifiuto...

E finalmente, il Dr. Hell ghignò, dando la sua risposta. "Interessante davvero, imperatore Brai... d'accordo, affare fatto! Finalmente, unendo le nostre risorse, potremo eliminare quei fastidiosi insetti che ci hanno dato noie per così tanto tempo! Ashura, Brocken! Questa è la mia decisione, e non accetterò insubordinazioni! E' chiaro?" esclamò infine, puntando lo scettro contro i suoi sottoposti prima che questi potessero aprire bocca per protestare.

"Yah, tottor Hell... tutto kiaro..." rispose Brocken, chiaramente riluttante.

"Certamente, dottor Hell..." fece eco Ashura. Anche lui non era sicuro che questa fosse una buona idea, ma non era tipo da mettere in dubbio apertamente le scelte dell'uomo per cui provava tanto rispetto...

Sullo schermo, l'imperatore Brai serrò la mano a pugno, e il suo ghigno si allargò ulteriormente, mettendo in mostra i suoi affilatissimi canini. "Eccellente! Sapevo che avremmo potuto trovare un punto di incontro... dottor Hell!"

 

CONTINUA...

 

----------

Note dell'autore: E così, assistiamo alla formazione della prima grande alleanza tra cattivi di questo crossover! Certo, prima di loro, era già stato detto che c'erano Neo Zeon, l'Impero di Giganos e la ZAFT... ma per ora non abbiamo visto nulla di questa fazione! E, del resto, non abbiamo visto in faccia tutti i membri di quella che vi ho appena presentato! Chi pensa di aver riconosciuto i tizi che Brai aveva convocato prima del Dr. Hell, alzi la mano!

Nel prossimo episodio, ci sposteremo nello spazio, ad assistere alle vicende di un gruppo di giovani come tanti, che si troveranno improvvisamente, e non certo per loro volontà, invischiati in questa sporca guerra! C'è tensione tra le colonie spaziali... e un'azione disperata da parte dell'esercito dell'Unione Terrestre potrebbe finire per portare conseguenze nefaste per Earthnoids e Spacenoids!

E, come forse avrete già capito, daremo un'occhiatina più da vicino ai famosi Neo Zeon, Giganos e ZAFT!

Beh, questo è tutto! Spero che sia stato un capitolo abbastanza interessante, e vi do appuntamento alla prossima volta!

 

DATABASE PERSONAGGI

 

Dottor Hell (Dottor Inferno) - Età stimata: 75-80 - Grado: nessuno - Affiliazione: sè stesso - Provenienza: Mazinger Z

Scienziato malvagio e assetato di potere, intende usare la tecnologia di Micene per dominare il mondo, creando un esercito di Kikaijuu. Collega e acerrimo nemico di Juzo Kabuto, il creatore di Mazinger Z, è perennemente in collera con i suoi servitori Ashura e Brocken, che non riescono mai a distruggere la Science Lab Fortress...

 

Imperatore Demon Brai - Età: probabilmente qualche secolo - Grado: Imperatore - Affiliazione: Impero Hyakki - Provenienza: Getter Robot G

Spietato tiranno dell'Impero dei Cento Demoni, sta cercando di impadronirsi dell'energia Getter del Laboratorio di Ricerca Saotome per distruggere la razza umana e fare sì che gli Oni possano riprendere possesso della Terra. Tuttavia, fino ad adesso, non ha fatto altro che accumulare fallimenti...

 

Hidler - Età: probabilmente qualche secolo - Grado: Maresciallo - Affiliazione: Impero Hyakki - Provenienza: Getter Robot G

Comandante delle forze armate degli Oni e braccio destro dell'Imperatore Brai, a cui spetta il compito di guidare gli attacchi al Giappone e al Laboratorio Saotome. E' un individuo codardo e crudele, e farà qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obiettivo.

 

Ovviamente, non c'è nessun aggiornamento al Database Mecha, visto che in questo capitolo non se ne sono visti...

E' tutto! Alla prossima!

 

Justice Gundam

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Neutralità violata ***


003-Neutralità violata

Super Robot Taisen R Preface

Una fanfiction crossover di Super Robot Taisen scritta da: Justice Gundam

 

----------

 

Capitolo 4 - Neutralità violata?

 

CRONOLOGIA LUNARE

 

Anno 96 Space Century - Come parte del grande programma di espansione della razza umana nello spazio, allo scopo di risolvere i problemi legati alla sovrappopolazione, vengono creati i primi insediamenti permanenti sulla superficie lunare.

Anno 102 - Il professor Lang Plato mette a punto il primo Metal Worker, un gigantesco robot antropomorfo da lavoro, ideato per lo sfruttamento del suolo lunare, ricco di oro e di altre materie prime preziose per l'industria e la tecnologia. Con la produzione in serie dei Metal Worker, comincia la strabiliante crescita economica della Luna.

Anno 128 - Le colonie lunari hanno ormai raggiunto un grado di benessere pari, se non addirittura superiore, a quello della Terra, e la loro tecnologia è ormai all'avanguardia in tutti i campi. In contemporanea con il sorgere delle tensioni tra la Terra e il Principato di Zeon, la politica lunare si consolida attorno alla figura del maresciallo Iskandar Guiltorre, che rivendica maggiore autonomia della Luna nei confronti della Terra.

Anno 130 - Guiltorre diventa governatore delle colonie lunari. Le generazioni nate sulla Luna non sentono ormai più alcun legame con la Terra, vista anzi con ostilità per i suoi metodi oppressivi, e le continue intromissioni nella politica e nell'economia lunare.

Anno 131 - Per evitare le operazioni di allunaggio dei carghi che portano le materie prime dalla Luna sulla Terra e sulle colonie, viene dato il via alla costruzione del Mass Driver, un gigantesco veicolatore di massa che permette di 'sparare' i preziosi frutti del suolo lunare direttamente nello spazio. Alcuni politici terrestri ritengono che il Mass Driver potrebbe diventare una pericolosa arma puntata contro la Terra, e inoltrano formale protesta, puntualmente ignorata, al maresciallo Guiltorre.

Anno 132 - Guiltorre impone il visto di ingresso e limita la permanenza sulla Luna ai cittadini terrestri, mentre misure molto meno restrittive vengono applicate agli abitanti delle colonie spaziali. Alleanza tra le colonie lunari e i rifugiati di Neo Zeon riparati sull'asteroide minerario Axis, sotto la leadership del generale Maharaja Kahn. Crisi diplomatica tra la Luna e la Terra.

Anno 133 - Completato il Mass Driver. Guiltorre, forte del sostegno delle comunità selenite, dichiara l'indipendenza della Luna con il nome di Impero Unificato di Giganos. Nei suoi discorsi, Guiltorre espone la propria visione politico-razziale, secondo cui l'Impero di Giganos è destinato a compiere un nuovo passo nell'evoluzione umana. In segreto, l'impero di Giganos converte la sua avanzata tecnologia robotica per creare un esercito di macchine da guerra denominate Metal Armor. Morte di Maharaja Kahn, a cui succede la appena diciottenne figlia Hamaan, che rende ancora più stretti i rapporti di collaborazione tra Neo Zeon e Giganos.

Anno 135 - Tragedie del Bloody Valentine e di Bunch 30. L'alleanza coloniale denominata ZAFT unisce la propria forza militare a quella di Neo Zeon e dell'Impero di Giganos. Dopo la distruzione dei Titans e della Fondazione Romefeller, questo triumvirato diventa la principale potenza spaziale.

Anno 136 - Il Mass Driver viene puntato contro la Terra.

 

----------

 

Colonie lunari, anno 136 della Space Century.

Una grande stanza nel complesso governativo dell'Impero Unificato di Giganos, con una finestra sul retro dalla quale si godeva della miglior vista del pianeta Terra, che si stagliava azzurro e maestoso sullo sfondo del grigio terreno lunare e del nero infinito dello spazio, il panorama disturbato di tanto in tanto soltanto da qualche pod fluttuante o da qualche shuttle che partiva dai dock del quartier generale.

Il Maresciallo Guiltorre, governatore della giovane nazione coloniale, un uomo alto e carismatico sulla sessantina d'anni, con corti capelli grigi, un volto severo che sembrava scolpito nel ferro, e vestito in maniera abbastanza simile ad un militare di alto rango dell'Ottocento, con tanto di mantello e stivali neri, e gradi militari appuntati sulla sua elegante uniforme, amava questo panorama. La Terra era il pianeta che aveva visto la sua nascita, e che a tutt'oggi, dopo miliardi di anni, continuava a nutrire, ospitare e dare rifugio ad innumerevoli forme di vita, unico in tutto lo spazio conosciuto ad essere in grado di farlo da sola. Oh, certo, l'umanità si era pure spinta su altri mondi, come la Luna, o Marte... ma solo la Terra continuava ad essere abitabile senza bisogno che gli uomini eseguissero operazioni di terraformazione, o costruissero degli ambienti artificiali come le colonie. Un autentico miracolo, degno di tutta la sua ammirazione.

Il governatore di Giganos tirò un cupo sospiro, ripensando alla situazione che gli era capitata per le mani. In effetti, la Terra era davvero un pianeta stupendo... ma la sua spettacolare vista non riusciva, come faceva di solito, a far rilassare Guiltorre, e a distoglierlo dai problemi che gli correvano per la testa. Il suo esercito di Metal Armor, forte anche dell'appoggio delle forze di Mobile Suit di Neo Zeon e della ZAFT, suoi alleati fin da quando la guerra contro l'Unione Terrestre era iniziata, era riuscito a tenere testa in maniera egregia alle inferiori forze terrestri, almeno fino a quel momento. Nonostante l'inferiorità numerica, Giganos era sempre riuscito a vincere le sue battaglie grazie alla superiorità tecnologica e di addestramento dei suoi soldati, e tutto lasciava credere che le cose sarebbero andate avanti così fino alla capitolazione dell'Unione...

Sfortunatamente, l'imprevisto aveva deciso di scombinare i suoi piani.

Non era stato che due giorni prima, infatti, che un rapporto della Guardia Imperiale di Giganos, la divisione d'elite del suo esercito, aveva annunciato che uno squadrone di Mobile Suit dell'Unione Terrestre era riuscito a cogliere di sorpresa alcuni cargo imperiali; e dopo una breve battaglia, che la confusione sorta all'interno della divisione imperiale aveva fatto volgere, una volta tanto, a favore dei terrestri... l'Unione era riuscita a catturare tre nuovi modelli di Metal Armor, i potentissimi Moduli D, anche conosciuti nell'ambiente con il nome in codice Dragonar... i quali erano, in quel momento, imbarcati su una corazzata dell'Unione, e in probabile rotta verso la Terra! Questo imprevisto avrebbe potuto avere... anzi, senza dubbio avrebbe avuto... conseguenze molto pericolose per l'impero che lui aveva per tutto questo tempo guidato con mano ferma. Una volta che i tre Dragonar fossero caduti in mano al'Unione, essa sarebbe entrata in possesso del know-how necessario per costruire i Metal Armor, rimpinguando ulteriormente la sua già ingente fornitura di Mobile Suit e unità da combattimento, e avrebbero potuto costituire una seria minaccia. A quel punto, nemmeno il temuto Mass Driver sarebbe più bastato come deterrente. Già Guiltorre era esitante ad usarlo, e lo aveva fatto solo nella fasi iniziali della guerra...

Come la Blue Cosmos, l'organizzazione ecoterrorista di estrema destra che manovrava la politica terrestre, aveva l'abitudine di dire... la quantità fa anch'essa parte della qualità. In effetti, durante la One Year War, la vecchia Federazione Terrestre aveva contrastato la maggiore potenza e versatilità dei Mobile Suit del Principato di Zeon con una quantità enorme di GM e veicoli di supporto. Certo, c'era pur sempre il famoso RX-78 Gundam, ma era un Mobile Suit solo. Per quanto potente, non avrebbe mai potuto plasmare da solo il corso dell'intera guerra...

Guiltorre scosse la testa, e si sedette alla sua scrivania, esaminando i file che gli erano arrivati dai vertici delle sue forze armate alla fioca luce di una lampada da tavolo. Ancora una volta, non erano buone notizie. Le forze armate di Giganos, in collaborazione con agenti del reparto intelligence, erano riuscite a scovare i Dragonar, e la nave da cargo che li stava trasportando... ma il problema sorgeva proprio a questo punto. Data la natura del rifugio che le forze terrestri avevano scelto, non potevano permettersi di agire impulsivamente, per non compromettere le loro alleanze.

Il suono dello schermo ultrapiatto appoggiato alla sua destra distolse il maresciallo dalle sue riflessioni, e Guiltorre alzò la testa dalle sue carte per rispondere alla chiamata che gli stava arrivando. L'ufficiale che era apparso sullo schermo proprio in quel momento fece un appropriato saluto militare, e attese che il suo governatore gli desse il permesso prima di iniziare a parlare.

"Maresciallo Guiltorre, eccellenza..." esordì il militare. "Perdoni se la disturbo in questo momento, ma è arrivata una chiamata molto urgente da parte dei nostri alleati, riguardo il problema Dragonar. La signora Hamaan, reggente di Neo Zeon, e il presidente Zala hanno ricevuto dalla loro intelligence delle notizie molto importanti, e desidererebbero comunicarle direttamente a lei."

Guiltorre corrugò leggermente la fronte. Di qualunque cosa si trattasse, se era vero quello che i suoi rapporti gli avevano comunicato, non sarebbe comunque cambiato molto... In ogni caso, non era da lui respingere la chiamata dei suoi alleati più preziosi, quindi fece un cenno con la testa per dire che poteva far passare la chiamata. "D'accordo. Inviate la comunicazione direttaente al mio ufficio. Aggiornerò Lady Hamaan e il presidente Zala sugli attuali sviluppi."

"Ricevuto, sua eccellenza! Provvediamo subito!" rispose il soldato, ripetendo il saluto di prima per poi scomparire dallo schermo, che ancora una volta emise qualche lieve rumore di sintonizzazione mentre l'immagine su di esso dapprima sfocava... e poi si riformava, sotto forma di due finestre contenenti ciascuna l'immagine oscurata delle due persone di cui l'ufficiale aveva parlato soltanto pochi istanti prima...

Sulla sinistra dello schermo, spiccava la figura a mezzo busto di una giovane donna che non poteva avere molto più di vent'anni, i cui capelli rosso magenta a caschetto fluivano elegantemente sulle spalle, messi in risalto dalle eleganti vesti nere che indossava e da un peculiare copricapo dorato che le cingeva parzialmente il volto, dandole un aspetto ancora più regale di quanto già non fosse. Un paio di occhi, verdissimi e penetranti, che parevano intagliati nella giada, e incastonati in un viso dall'espressione freddamente calcolatrice, scrutavano con calma il governatore dell'Impero di Giganos, e davano quasi l'impressione di poter leggere nella mente di Guiltorre tutto quello che lei voleva sapere. Ma nonostante questi particolari inquietanti, appena percettibili, la donna si portava con grande carisma, e nonostante qualcuno avrebbe potuto percepire in lei un certo pericolo, il suo magnetismo era comunque terribilmente forte. Non c'era dubbio che si trattasse di Hamaan Kahn, reggente del movimento di Neo Zeon, una figura rispettata e temuta, che nonostante la giovane età aveva già una enorme capacità di muoversi nel labirinto di giochi di potere e alleanze che era lo scenario bellico attuale. Guiltorre sapeva per certo che era riuscita, alternativamente, a procacciarsi l'alleanza sia dei Titans che della AEUG...

L'uomo sulla destra era invece un individuo che si stava avvicinando ai cinquant'anni... ma l'espressione truce del suo volto, segnato già da alcune rughe, e i suoi capelli grigi, davano l'impressione che avesse qualche anno in più. Indossava un'uniforme violetta con spalliere nere, del tipo riservato agli ufficiali di alto rango della ZAFT, l'alleanza tra stati coloniali che si era formata per difendere le colonie dall'oppressione terrestre... e in effetti, la sua scelta di abbigliamento non doveva stupire, considerando che quell'uomo altri non era che Patrick Zala, presidente della Comitato della Difesa e membro del Consiglio Supremo della ZAFT! Il suo portamento era quello di un uomo maturo, certo, ma c'era qualcosa, nei suoi occhi grigi, che faceva impressione. Come se in essi stessero brillando fuoco e ghiaccio assieme, guardandoli si poteva percepire una feroce determinazione. In effetti, Guiltorre riflettè, Zala era semprestato piuttosto intransigente nella sua politica verso la Terra, e la cosa non aveva fatto altro che peggiorare in occasione della tragedia del Bloody Valentine, più di un anno prima: tra i più di 200 mila Coordinators morti a causa dei missili nucleari dell'Unione Terrestre, c'era anche Lenore, l'amata moglie di Patrick...

"Presidente Zala. Lady Hamaan. Per me è un onore." salutò educatamente Guiltorre, appoggiando le mani davanti a sè sulla scrivania. "Attendevo la vostra chiamata, e confido che non siano sorti ulteriori problemi, nel breve tempo trascorso dal nostro ultimo incontro."

Il primo a rispondere fu Patrick, con un cenno della testa appena visibile. "I miei omaggi anche a lei. Nessun problema, sua eccellenza Guiltorre. La situazione nel Consiglio Supremo della ZAFT è, almeno attualmente, stabile, e il morale delle truppe è alto." spiegò.

"Altrettanto si può dire di Neo Zeon." proseguì Hamaan, la cui voce risuonava quasi insidiosamente calma nella sala del maresciallo. "Al momento, il grosso delle nostre truppe è impegnato sulla Terra o nelle colonie più limitrofe, dove speriamo di allargare la nostra sfera di alleanze. Inoltre, stiamo attivamente combattendo contro le sacche di resistenza della AEUG, che ancora si stanno opponendo a noi." La donna pronunciò l'ultima parte con una punta appena percettibile di delusione - dopotutto, sia Neo Zeon che la AEUG avevano combattuto contro la Federazione Terrestre, e Hamaan pensava che fosse un peccato che ora i loro fini divergessero...

Guiltorre annuì, soddisfatto. "Lieto di sentire queste buone notizie. In tal caso, se non ci sono problemi più urgenti, veniamo alla questione attuale." disse, ricevendo i cenni di assensi dei suoi due alleati. "Bene. Immagino che mi abbiate chiamato a proposito del recupero dei moduli D... il nostro progetto, meglio conosciuto con il nome in codice Dragonar."

"Infatti." confermò Zala. "Riteniamo di avere delle informazioni vitali al loro recupero. Ci sono pervenuti rapporti affidabili che indicherebbero, oltre ogni ragionevole dubbio, il luogo dove si è rifugiato il cargo dell'Unione Terrestre che trasporta i vostri nuovi moduli."

"Ringrazio per l'interessamento, presidente Zala, ma... mi rincresce comunicarle che poco tempo fa, anch'io ho ricevuto la stessa informazione dai miei reparti di intelligence. La Idaho e i moduli D sono attualmente di stanza ad Heliopolis." affermò, anticipando quanto i suoi due ospiti gli stavano per comunicare. "Come già sapete, signori, Heliopolis è una colonia civile e di comprovata neutralità, e uno dei pochi luoghi oltre al Principato di Orb in cui i Coordinators e i Naturals convivono. Il che, mi pare ovvio, costituisce per noi un problema. Condurre un'azione militare nello spazio di Heliopolis sarebbe controproducente, in quanto comprometterebbe tutte le nostre alleanze tra i cittadini delle colonie."

"Questo è vero." replicò Hamaan, rivolgendo i suoi occhi verdi di qualche grado verso il terreno, come se stesse pensando. "Un attacco non provocato ad una colonia neutrale ci inimicherebbe tutta l'opinione pubblica, e il nostro obiettivo non ci consente simili errori. Tuttavia, maresciallo Guiltorre, i nostri rapporti hanno evidenziato un particolare ulteriore, che cambierebbe un pò la nostra posizione."

Le parole della reggente di Axis colsero un pò di sorpresa il governatore di Giganos, che aggrottò le sopracciglia accennando un'espressione confusa. "Un... particolare ulteriore, Lady Hamaan? E... di cosa si tratterebbe, per l'esattezza?" chiese, fondendo autocontrollo ed interesse in maniera degna di un nobile.

Fu Patrick Zala a rispondere a questa domanda. "Come lei ben sa, eccellenza Guiltorre, ad Heliopolis si trova una delle principali sedi delle industrie di Morgenroete, tra i principali sviluppatori di armi e tecnologia spaziale dei nostri tempi, assieme alla Anaheim e alla Nergal." spiegò, e il suo interlocutore annuì, per fargli cenno di andare avanti. "Quello che lei non sa, però, è che di recente, tale sede ha sviluppato, sotto incarico della stessa Unione Terrestre, cinque nuovi modelli di Mobile Suit, dei Gundam per l'esattezza, dotati di una nuova tecnologia di pilotaggio e di armamenti rivoluzionari, il tutto in spregio alla neutralità professata da Heliopolis. Questo può a tutti gli effetti essere considerato un atto di guerra, e rende Heliopolis un bersaglio legittimamente colpibile."

Guiltorre annuì lentamente. "Hm. Ovviamente. Ora che sappiamo che la colonia di Heliopolis è in possesso di equipaggamento nemico, non c'è più nulla ad impedirci di sferrare un attacco." affermò. "Molto bene. Darò subito disposizione alle truppe imperiali dislocate in zona Heliopolis di tenersi pronte. Tra non molto daremo inizio alle operazioni di recupero sia dei moduli D che dei cinque nuovi modelli di Gundam."

"Ottimo." assentì Zala. "Il Consiglio Supremo della ZAFT è già stato informato dell'attuale situazione, e le nostre truppe si sono già dette disponibili ad appoggiare l'azione dell'Impero Unificato di Giganos. Il team di piloti agli ordini del comandante Rau Le Crueset è già in rotta per Heliopolis mentre parliamo. E' formato da cinque dei migliori piloti che abbiamo mai avuto, e sono sicuro che sapranno sfruttare al meglio i nuovi Gundam una volta che saranno nelle nostre mani."

Hamaan annuì a sua volta, nascondendo un sorriso poco rassicurante. Non era diventata leader di Axis tre anni prima, a soli diciotto anni, per pura fortuna o per il suo bell'aspetto, e sapeva benissimo come andavano le cose, in questioni simili. Improbabile, anzi impossibile, che i cinque Gundam di cui parlava Zala fossero stati costruiti con il consenso informato della popolazione della colonia... sicuramente, si trattava di un'azione indipendente, finanziata da qualche fazione della corrotta Unione Terrestre, o anche del Principato di Orb... e anzi, lei aveva già idea di chi avrebbe potuto essere... Ma ad ogni modo, la cosa non importava. La presenza di quelle potenti armi ad Heliopolis era una ragione più che sufficiente per condurre un'operazione militare che avrebbe messo degli assi formidabili in mano all'alleanza di Spacenoids...

Tre Metal Armor e cinque Gundam, tutti di tipo rivoluzionario, avrebbero fatto gola a chiunque, dopo tutto...

"Le forze armate di Axis sono al momento molto impegnate in azioni militari in altre zone..." spiegò la donna dai capelli cremisi. "Ma daremo comunque tutto l'appoggio possibile. Non escludo che potremo contribuire alle vostre operazioni con qualche Mobile Suit e con le nostre basi logistiche dislocate in zona Heliopolis."

"Apprezzo molto la vostra collaborazione, signori. E' necessaria, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo adesso." rispose infine Guiltorre. "Dunque, tra qualche giorno, una volta definiti tutti i dettagli, le nostre forze armate sferreranno l'attacco decisivo ad Heliopolis; recupereremo i Dragonar e ci impadroniremo dei cinque Gundam di cui parlavate. Se potremo contare sulla partecipazione del comandante Le Crueset e della sua squadra, il successo è quasi assicurato."

Non era un'esagerazione, e Guiltorre e i suoi 'ospiti' lo sapevano bene. Il comandante Rau Le Crueset, dell'elite della ZAFT, era considerato il più capace tra gli ufficiali dell'alleanza coloniale, abile sia come stratega che come pilota, e nella sua squadra erano ammessi soltanto i piloti migliori in assoluto. Tra le forze militari della ZAFT, la sua fama, e il rispetto che si era procacciato con i suoi successi erano senza pari, anche se molti lo consideravano un tipo piuttosto misterioso...

"La nostra strategia è definita, quindi." concluse Hamaan. "Molto bene. Al termine delle operazioni, verificheremo i risultati. Per adesso, auspico una risoluzione positiva dell'attuale problema, e vi pongo distinte ossequie."

Zala emise un suono nasale che doveva suonare come un'approvazione. "Altrettanto da parte nostra, Lady Hamaan. Una volta che quelle nuove armi saranno nelle nostre mani, il nostro obiettivo di unificare le colonie contro la corrotta Unione Terrestre conoscerà un progresso sostanziale."

"Conto di darvi buone notizie entro breve. Nel frattempo, signori, vi faccio anch'io i miei migliori saluti." terminò Guiltorre. "La nostra riunione è aggiornata. Arrivederci."

"Arrivederci." conclusero gli altri due, prima di interrompere la comunicazione e scomprire dallo schermo video.

Con un sospiro sollevato, Guiltorre si appoggiò allo schienale, permettendo ad un sorriso apena accennato di graziare il suo volto severo. Ora che il problema era stato quasi risolto, si sentiva molto più sollevato. Con i Dragonar di nuovo nelle loro mani, e il Mass Driver operativo (anche se da usare soltanto come ultima risorsa) cosa avrebbero avuto da temere dalle forze regolari dell'Unione?

Non immaginava certo quanto gli eventi gli avrebbero dato torto...

 

----------

 

Colonia di Heliopolis, qualche giorno dopo.

Un giovane residente della colonia si stiracchiò pigramente e soffocò uno sbadiglio mentre passeggiava tranquillamente lungo le strade affollate della città spaziale, indifferente al traffico di veicoli e persone che gli sfrecciava attorno. Dopo essersi sfregato gli occhi, alzò il braccio sinistro e diede un'occhiata al suo orologio da polso, per controllare l'ora. Le dieci del mattino. Aveva ancora un quarto d'ora di tempo per arrivare sul luogo dove i suoi amici avevano fissato l'appuntamento, per discutere di qualcosa a loro dire molto importante...

Beh, che si trattasse di qualcosa di importante andava molto bene al giovane Ken Wakaba, sedici anni, Natural proveniente dalla Terra e già da diverso tempo trasferitosi in quella colonia che era rimasta fino adesso immune agli effetti distruttivi della guerra. Capelli castani tinti di nero con riflessi blu e tenuti pettinati al'indietro con un bel pò di gel, occhi castani, vestito di una maglietta rossa, una giacca a maniche corte blu e bianca, blue-jeans un pò sfilacciati e scarpe rosse con la suola bianca, Ken dava un pò l'impressione di un ragazzo di strada d'altri tempi, e questa impressione non era del tutto sbagliata, considerando il suo carattere ribelle ed impulsivo, poco incline a farsi imporre delle regole, e ancora meno a farsi coinvolgere in qualcosa che non lo riguardasse personalmente. In effetti, era quello il motivo per cui lui e sua madre si erano trasferiti lì, su quella colonia... dopo che suo padre aveva deciso, nonostante tutto, di continuare a prestare servizio nell'esercito del'Unione... non volevano avere nulla a che fare con quella sporca guerra, portata avanti per gli interessi di qualche pezzo grosso altolocato...

No, non gli dava fastidio il fatto che i suoi amici lo avessero convocato così, all'improvviso. Quello che lo irritava un pò era il fatto che avrebbero potuto scegliere un momento migliore! Dopotutto, la mattina del week-end era fatta per dormire! Giusto? E se c'era qualcosa che a Ken dava più fastidio del doversi alzare presto quando poteva starsene ancora sotto le coperte...

"Yaaaawn!" grugnì il ragazzo, non resistendo ad un secondo sbadiglio. "Cavolo, certo che Tapp e Light non potevano scegliere momento peggiore! Ero là, a casa mia, che me la dormivo della grossa, facendomi gli affaracci miei... ed ecco che i signori mi chiamano per una riunione urgente! Bah... spero almeno che sia un motivo valido, per farmi alzare a quest'ora tremenda..."

"Ooooh, ma guarda... chi si aspettava di incontrare il signorino Ken Wakaba fuori a quest'ora, la mattina del week-end?"

Ken alzò gli occhi al cielo e soffocò un'imprecazione. Ecco qualcosa in grado di dargli ancora più fastidio di una levataccia... una certa vocina femminile dal tono inconfondibilmente snob, appartenente a quella ragazza di un anno meno di lui, vestita di camicia rosa, minigonna, collant e scarpe di marca, con lunghi capelli rossi legati in una ccoda che le scendeva dietro la nuca, che era apparsa improvvisamente dietro di lui dalla folla di gente indifferente che si affaccendava per le vie di Heliopolis. Appesa ad un braccio, portava una borsetta firmata, e i suoi occhi grigi lo fissavano con espressione di superiorità... un'espressione che a Ken e ai suoi compagni non era certo nuova!

"Sgrunt..." grugnì Ken, sfregandosi la fronte come se avesse avuto mal di testa. "Lei è proprio la persona che mi ci voleva per cominciare bene la giornata, signorina Frey Allster... Comunque, quello che faccio io non dovrebbero essere affari suoi!" Nonostante la formalità apparente, chiunque avesse anche soltanto mezzo cervello avrebbe sentito che il ragazzo parlava con un bel pò di sarcasmo. Del resto, quella ragazzina che si dava tante arie soltanto perchè era figlia di qualche pezzo grosso dell'Unione Terrestre non gli era mai andata giù... e neanche ai suoi due migliori amici, se era per questo...

La ragazza dai capelli rossi di nome Frey storse leggermente il naso. "Sì, in effetti ho cose migliori da fare nel mio tempo libero che starmene qui a discutere con uno come te..." affermò spocchiosamente. "Immagino che anche oggi ti vedrai con gli altri due del Trio degli Stupidi, non è così?"

"Gli 'altri due', per tua informazione, si chiamano Tapp Oceano e Light Newman..." affermò Ken. "E se anche così fosse, ti darebbe fastidio?"

Frey incrociò le braccia sul petto e alzò le spalle. "Tsk, certo che no! Divertiti pure con loro... io ho un appuntamento per conto mio con le MIE amiche, e ci terrei a non arrivare in ritardo. Tanti saluti."

Senza attendere ulteriormente, Frey voltò le spalle a Ken e se ne andò con quella che Ken amava definire la sua 'andatura da reginetta'. Il ragazzo dai capelli impomatati la guardò scuotendo la testa, e proseguì per la sua strada, continuando a mormorare tra sè cose poco lusinghiere circa certe teste rosse viziate.

"Quella Allster è davvero una rompiballe!" bofonchiò. "Mi chiedo cosa ci veda Kira-kun in una come quella... ci sono chissà quante altre ragazze più carine e più trattabili di quella vipera! Bah, al diavolo, ora ci sono Tapp e Light che mi aspettano... vediamo un pò, il luogo dell'appuntamento dovrebbe essere... a occhio e croce... proprio... lì!"

Guardandosi attorno, Ken vide due familiari figure in attesa davanti ad un vicolo: due ragazzi più o meno della sua età che stavano chiacchierando tra loro come due amici di vecchia data - cosa che in effetti erano: uno di loro aveva i capelli biondo scuro pettinati un pò in avanti, indossava una camicia azzurra sopra una leggera maglietta gialla, con pantaloni neri e scarpe bianche senza lacci a completare il suo semplicistico, ma ordinato e pulito, abbigliamento; e in quel momento, stava discutendo con espressione piuttosto preoccupata con il suo compagno, un ragazzone di colore, dall'aria mite nonostante la notevole corporatura, con cortissimi capelli neri nel tipico stile afroamericano, vestito anche lui in maniera informale, con una maglietta a maniche corte arancione, blue-jeans, e scarpe da ginnastica molto simili a quelle di Ken. Teneva in una mano una cuffia dell'I-Pod che stava ascoltando, in modo da prestare un orecchio alla musica e un altro alle parole del suo compagno biondo.

Sentendosi già di umore migliore, Ken sorrise tra sè e si avvicinò ai due ragazzi, agitando una mano mentre quelli si voltavano verso di lui. "Ehilà, voi due! Tapp! Light! Cos'è questa storia dello svegliare un onesto studente a questo orario disumano mentre si sta godendo un meritato weekend di riposo, eh?" esclamò ridendo tra sè. "Il nostro genio Light Newman ha scoperto qualche nuova formula matematica?"

Light Newman, il ragazzo biondo in camicia azzurra, alzò gli occhi al cielo, e sghignazzò tra sè. Tipico di Ken, salutare in questo modo informale... "Sì, sì... fai meno lo spiritoso, tu, Ken Wakaba, che i tuoi crediti lo scorso trimestre erano appena sufficienti..." lo prese in giro. "Comunque, come stavo spiegando al qui presente Tapp Oceano..." si interruppe per un istante, accennando con la testa al ragazzo di colore con le cuffie che gli stava a fianco...

"Ehilà, Ken! Come butta?" salutò Tapp, mettendo da parte per un istante la musica che stava ascoltando.

Ken ricambiò il gesto. "A parte il fatto che voi due canaglie mi avete buttato giù dal letto, e un incontro ravvicinato del peggior tipo con la signorina Allster, non c'è male... ma ora, sarei curioso di sapere come mai questa chiamata, così presto il sabato mattina... e poi, come mai Kira-kun non è con voi? Credevo che avreste chiamato anche lui..."

"Kira doveva fare una commissione per il professor Kato..." spiegò Light. "So che con lui ci sono anche Sai, Miriallia e Tolle... ma in ogni caso, lo aggiornerò non appena sarà reperibile. Tornando a noi, Ken, vi ho chiamati qui perchè ho scoperto qualcosa che mi lascia abbastanza perplesso... riguardo certi 'materiali' che sono stati portati, o costruiti, di recente nella nostra colonia!"

Qui Ken non potè impedirsi di assumere un'espessione allarmata. Materiali? Qualcosa di sospetto? Che cosa voleva dire tutto questo? Quando Light prendeva le cose così alla lontana, di solito non era un buon segno... "Come? A-aspetta un momento, Light Newman, non dirmi che hai sbirciato di nuovo nei file della sicurezza di Heliopolis! Mia madre ci ha già detto una o due volte che è una cosa illegale, e io non ci tengo a mettermi nei guai!" precisò.

"Il fatto è, Ken, che qui si tratta di qualcosa di davvero grosso!" proseguì Tapp. "Ma qui non penso sia il posto migliore per parlarne... forse è meglio che andiamo al nostro... rifugio, e ne parliamo là con più calma, che ne dici, Light?"

"Sì, forse è meglio..." concluse il ragazzo biondo. "Seguitemi, ragazzi... vi faccio vedere cosa ho scoperto!"

Mentre lui e Tapp seguivano il loro amico esperto di informatica lungo il vicoletto, lontano dalla torma di persone che affollava le strade, Ken non potè fare a meno di pensare che la giornata sarebbe finita molto male per loro... si sarebbero messi nei guai con la sicurezza, e avrebbero ricevuto una bella strigliata, cosa di cui lui avrebbe fatto volentieri a meno...

Prima alzarsi così presto, poi Frey, e adesso questo...

No, decisamente non era giornata...

 

----------

 

Gli abitanti di Heliopolis non immaginavano certo quanto la giornata sarebbe peggiorata entro poche ore... All'esterno della colonia, a distanza di sicurezza dai radar, fluttuavano infatti due incrociatori di classe Copernico dell'Impero di Giganos, riconoscibili dalla loro caratteristica forma cilindrica che ricordava parecchio un fiore di metallo, e una corazzata di classe Nazca della ZAFT, che si apprestavano a far uscire i loro Mobile Suit e Metal Armor per iniziare le operazioni di recupero. E, considerata la situazione, era sicuro che non sarebbe stato nulla di incruento...

Affacciato ad una delle finestre della Nazca, gli occhi fissi sul vuoto decorato di stelle che si perdeva nell'infinito, il comandante della ZAFT Rau Le Creuset attendeva, le mani congiunte dietro la schiena in una posa che esprimeva autorità e sicurezza. Nonostante la giovane età, in apparenza non superiore ai ventotto anni, Creuset era molto conosciuto e rinomato al'interno della ZAFT, e grazie alle sue abilità strategiche era riuscito a farsi assegnare il comando della più prestigiosa unità di piloti dell'alleanza coloniale... oltre a ricevere il più ambito riconoscimento militare della ZAFT, lo Order of The Nebula, riservato unicamente a soldati davvero eccezionali. Non c'era persona più adatta di lui, a cui affidare questa delicata missione... e nessun pilota meglio dei membri della sua squadra avrebbe potuto tirare fuori le vere potenzialità dei nuovi modelli di Gundam prodotti ad Heliopolis.

Con un gesto tranquillo del braccio, il giovane comandante si aggiustò la maschera argentata che nascondeva i suoi occhi, la sua fronte e la parte superiore del suo volto, in modo da farlo vagamente assomigliare a Char Aznable, il famoso asso di Zeon della One Year War. In effetti, non era quello il solo elemento che rendeva i due simili: Creuset era alto e dal fisico invidiabile, pur non troppo muscoloso, e lunghi capelli biondi, leggermente arricciati, incorniciavano il suo volto tranquillo, dandogli un'aria ancora più autoriataria e carismatica. In quel momento, indossava l'uniforme bianca dalle spalliere nere riservata unicamente ai migliori ufficiali della ZAFT, completa di pantaloni e stivali neri, e a guardare con maggiore attenzione, si sarebbero potuti vedere due brevi lampi di soddisfazione dardeggiare nei vetri smeraldini che nascondevano i suoi occhi, coprendo le orbite della sua maschera...

Recuperare cinque Mobile Suit e tre Metal Armor. Non era certo una missione di routine, ma Creuset era convinto che non ci sarebbero stati problemi, sempre che non fosse intervenuto qualche elemento imprevisto. E Creuset aveva già un'idea di cosa avrebbe potuto intervenire a complicare la missione...

Beh, che venisse pure. Sarebbe stata un'occasione come un'altra di regolare i loro conti una volta per tutte. Una parte di Creuset si augurava, anzi, che gli fsse offerta questa possibilità... ma per il momento, era il caso di concentrarsi sulla missione. Le sue questioni personali potevano attendere.

La porta automatica della grande sala in cui il comandante si trovava si spalancò con un sibilo, e Creuset si girò lentamente verso le cinque figure che si erano affacciate alla soglia. Quando una di loro chiese il permesso di entrare, Creuset rispose con un cenno affermativo e un "Avanti.", detto con voce calda e quasi melodica... e i cinque individui si introdussero nella sala e fecero il saluto militare, disponendosi in una perfetta linea davanti al loro superiore. Si trattava di cinque teenagers, quattro ragazzi e una ragazza, tutti vestiti con le uniformi rosse dei piloti d'elite della ZAFT, segno sicuro che, nonostante la giovane età, quei cinque sarebbero stati avversari temibili per chiunque.

"Piloti Athrun Zala, Nicol Amalfi, Yzak Joule, Dearka Elsmann e Shiho Hahnnenfuss a rapporto, comandante Le Creuset." esordì quello che sembrava essere il leader del gruppo, un ragazzo di circa sedici anni con i capelli blu cobalto un pò lunghi, e occhi verdi giada. "Ci ha fatti chiamare."

Creuset osservò per qualche secondo i ragazzi allineati di fronte a lui, e annuì compiaciuto. "Esattamente, Athrun. La colonia di Heliopolis è ormai quasi in contatto visivo, quindi vi volevo raccomandare di tenervi pronti all'inizio delle operazioni, e volevo inoltre ricordarvi le direttive. Quando i nostri alleati dei Copernico ci darano il segnale, voi uscire con i vostri Ginn, e raggiungerete il porto spaziale di Heliopolis. Da lì, non dovreste avere problemi a raggiungere i bunker sotterranei dove la Archangel e la Idaho sono stazionate. Vi introdurrete sulla Archangel, e vi impadronirete dei cinque Gundam come previsto, poi userete i bunker busters per costringere le due navi ad uscire allo scoperto. I nostri alleati di Giganos dovrebbero fare il resto: abbatterano la Idaho e recupereranno i Moduli D, e l'operazione potrà dirsi conclusa con successo. Ricordatevi, comunque, di non fermarvi a combattere troppo a lungo, nel caso ci fossero problemi. Il sistema operativo dei cinque Gundam è ancora sconosciuto, e anche con le vostre abilità di Coordinators, sarebbe pericoloso cercare di combattere con un Mobile Suit sconosciuto. Athrun, come ho già detto, il comando delle operazioni è affidato a te. So che farai un buon lavoro, come al solito."

Il ragazzo dai capelli blu annuì. "Certamente, signore. Abbiamo capito. Non si preoccupi, porteremo a termine questa missione al meglio delle nostre possibilità."

Un altro ragazzo, un tipetto minuto dai capelli verdini un pò mossi, e dai grandi occhi ambrati, che dal'aspetto si sarebbe detto il più giovane del quintetto, guardò verso il pavimento della nave, sentendosi a disagio. "Usare i bunker busters per far uscire la Archangel e la Idaho... spero che i civili non ci vadano di mezzo. Dopotutto, questa è pure una colonia neutrale..." disse tra sè...

...ma comunque a voce abbastanza alta da farsi sentire dal compagno che gli stava a fianco... un ragazzo dalla carnagione molto chiara, capelli bianco-azzurrini a caschetto, e un'espressione terribilmente sicura di sè, quasi arrogante, sul viso... che fece un verso di disprezzo, e sollevò le labbra in un ghigno sprezzante. "Tsk... ti preoccupi troppo per queste cose, Nicol! Questa che stiamo combattendo è una guerra, nel caso tu non te ne sia accorto... e poi, questa gente ha un bel dire di essere neutrale! Stavano costruendo armi per l'Unione Terrestre, e pretendono di restarsene fuori? Hah!"

"Hai centrato il punto, Yzak." confermò Le Creuset. "Con la costruzione di questi nuovi modelli di Mobile Suit, la colonia di Heliopolis si è resa, a tutti gli effetti, un bersaglio colpibile. Quindi, non c'è bisogno di farsi tanti scrupoli. Ad ogni modo, sapete qual è il vostro obiettivo. La squadra di Mobile Suit di Miguel, e i nostri alleati di Giganos vi offriranno supporto durante l'operazione, nel caso ci sia bisogno. Piloti Elsmann e Hahnnenfuss, è tutto chiaro anche per voi?"

"Sì, comandante Le Creuset." rispose Dearka Elsmann, un ragazzo alto e ben piantato, biondo e di carnagione scura, con un modo di fare abbastanza tranquillo, che dava l'impressione di essere il più grande del gruppo. Era conosciuto per essere un tipo che amava scherzare, un pò altezzoso... e soprattutto, per essere il miglior amico di Yzak, e una delle poche persone che il ragazzo dai capelli bianchi ascoltava. "Stia tranquillo, non ci saranno incidenti."

"Completeremo la missione, e cattureremo i cinque Gundam." affermò l'unica ragazza del gruppetto, Shiho Hahnnenfuss, una ragazza sui sedici-diciassette anni con lunghi capelli castani quasi neri che le fluivano lungo la schiena, raccolti in un codino verso la fine. Affabile e socievole nella vita di tutti i giorni, Shiho era nondimeno una capace professionista sul campo di battaglia, e aveva l'onore di essere la più giovane pilota femminile ad avere mai ricevuto l'uniforme rossa della ZAFT.

"Ottimo." concluse Le Crueset, dando un'ultima occhiata alla sua squadra. "Quand'è così, potete prendere posizione. L'operazione comincerà tra poco, e mi aspetto da voi il massimo dell'impegno, come al solito. Ricordate che il successo di questa missione potrebbe influenzare in maniera significativa l'andamento della guerra contro l'Unione. E' tutto."

"Sissignore!" risposero quasi ad una sola voce i cinque ragazzi, facendo il saluto militare prima di uscire lentamente e in ordine dalla stanza. Rau li osservò andare via, prima di rivolgere di nuovo lo sguardo al vuoto dello spazio che si estendeva davanti a lui. Il lieve sorriso che danzava sulle sue labbra esili era più che sufficiente a far capire che provava un vivo interesse per quell'operazione, e per come si sarebbe conclusa.

"Cinque nuovi Gundam, tre nuovi Metal Armor, e nuove tecnologie di pilotaggio e di armamento." riflettè ad alta voce. "Molto interessante. Non vedo l'ora di rendermi conto con i miei occhi delle loro potenzialità."

 

----------

 

Nella colonia di Heliopolis, la giornata era iniziata in maniera abbastanza tranquilla anche per il sedicenne Kira Yamato: certo, oggi era una giornata un pò particolare, dal momento che, anzichè passare il weekend a casa a lavorare al computer come era sua abitudine nei giorni liberi, si trovava invece alla sede di Morgenroete, a controllare dei programmi assieme ai suoi amici Sai Argyle, Tolle Koenig, Miriallia Haw (la fidanzata di Tolle) e Kuzzey Buzzkirk. Il tutto faceva parte di un compito che il loro professore aveva loro assegnato, e che si trovavano ora a dover fare.

Kira, capelli castani un pò scompigliati, e occhi violetti, un volto pulito e inoffensivo, vestito dell'uniforme scolastica che portavano anche i suoi compagni... insomma, il classico ragazzo della porta accanto che sarebbe potuto passare a mezzo metro davanti al viso di chiunque senza essere notato... cliccò un paio di volte su un'icona apparsa sullo schermo del suo laptop, ed esaminò con attenzione i disegni che apparvero sullo schermo, e che dovevano essere i progetti di qualcosa di molto complesso. Per sua fortuna, Kira sembrava avere il pallino per queste cose...

"Ecco, Kira-kun, questi sono i dati che il prof. Kato ci ha detto di analizzare per iniziare il lavoro." illustrò Sai Argyle, corti capelli biondo scuro e occhiali da vista. "Che te ne pare? Non sembra una di quelle cose che vediamo tutti i giorni..."

Kira Yamato si sfregò il mento con una mano, mentre i suoi occhi cercavano di cogliere ogni particolare dei progetti che lo guardavano quasi minacciosi dallo schermo del portatile. "In effetti no, Sai-kun... sembra un'analisi di qualche tipo, ma non ho idea di cosa potrebbe trattarsi. Neanch'io ho mai visto nulla di simile, e mi sa che dovremo passarci su un pò di tempo per capirci qualcosa..."

Il più grande del gruppetto di Kira, Tolle Hiroshi Koenig, anche lui come Kira un tipo non molto notevole, dall'espressione gioviale e dai corti capelli castani scuri un pò mossi, sospirò con aria melodrammatica. "Sigh... ma perchè uno non si può godere un meritato weekend, invece di starsene qui a spremersi il cervello su questi enigmi?" chiese retoricamente tra sè. "Giuro, a volte credo che Kato-sensei lo faccia per sadismo personale!"

"Tolle, insomma!" lo rimproverò bonariamente la sua fidanzata Miriallia Haw, una ragazza dai capelli castani chiari che scendevano sul volto in un paio di graziose frangette, e si incurvavano leggermente verso l'alto dietro la nuca. "Anche a me piacerebbe fare qualcosa di diverso, il sabato mattina, ma... insomma, non ti lamentare! E' una cosa che dobbiamo pur fare, dopotutto! A volte mi chiedo se non passi troppo tempo con Ken-kun e gli altri..."

Kira e i suoi amici sghignazzarono un pò della battuta della loro amica. "Hehehee... sì, in effetti questo è proprio quello che Ken, Tapp e Light direbbero in un caso del genere..." affermò Kira, distraendosi per un attimo dallo schermo del suo computer per dare un'occhiata all'aula...

...e in quel momento, notò qualcuno che non prima non c'era... una figura vestita in maniera piuttosto informale che attendeva appoggiata al muro vicino ad una porta, ciuffi di capelli biondi che spuntavano da sotto un ampio berretto. Teneva lo sguardo fisso verso il pavimento, e già così, guardandolo, si poteva capire che il misterioso individuo era molto teso per qualcosa... anche se il ragazzino non poteva sapere che cosa.

Con un cenno della testa verso la figura con il berretto (che alzò la testa appena un pò per guardarlo con una certa antipatia), Kira si rivolse all'ultimo membro del suo gruppo di amici, Kuzzey Buzzkirk, un tipetto basso di statura e dai capelli cortissimi e neri. "Kuzzey... quel tipo, non mi sembra di averlo mai visto..."

"Ah, quello..." rispose il suo amico, dando un'occhiata nella sua stessa direzione. "E' un ospite di Kato-sensei, ma non so esattamente per cosa sia qui... credo qualcosa che ha a che fare con Morgenroete..."

I minuti successivi furono abbastanza tranquilli, con Tolle e Kuzzey che osservavano alcuni progetti (che ricordavano in maniera sospettosa la cockpit di un Mobile Suit), e Kira, Sai e Miriallia che cercavano senza eccessivo successo di far funzionare alcuni programmi, mentre il misterioso individuo biondo continuava ad aspettare, muovendo ogni tanto i piedi per esprimere la propria impazienza, e lanciando qualche occhiata al gruppetto di studenti al lavoro. Sembrava che, per qualche motivo, Kira non riuscisse a fare a meno di guardarlo, di tanto in tanto...

Il ragazzo dagli occhi violetti scosse la testa quando l'ennesimo tentativo di far girare il programma a cui lavorava non ebbe successo. "Accidenti, se solo riuscissimo a superare il problema delle connessioni, il lavoro sarebbe già completato per metà... Tolle? Kuzzey? Avete qualche idea?"

Il più grande del gruppetto scosse la testa. "No... non ancora, temo. Io e Kuzzey stiamo ancora cercando di capire cosa..."

E tutto accadde in quel momento. Qualcosa impattò dall'esterno contro la colonia, scuotendola pericolosamente per un breve istante, e facendo ballare tutte le sue strutture come un terremoto! Kira e i suoi compagni lanciarono qualche grido di spavento, e il misterioso straniero appoggiato al muro mormorò un'imprecazione e cercò di tenersi in equilibrio, riuscendoci a malapena. Kira alzò lo sguardo dal suo programma e si guardò attorno spaventato, come se avesse sperato di capire cosa aveva provocato quell'improvviso tremore...

Quando un altro colpo, più forte, fece ballare ancora di più la colonia!

"Ah!" esclamò Sai, reggendosi gli occhiali con una mano. "Che... che sta succedendo? Cos'è, una meteora?"

Miriallia si avvicinò spaventata a Tolle, che le mise le mani sulle spalle per tranquillizzarla. Il tizio con il berretto alzò appena lo sguardo, con rabbia quasi palpabile. Kuzzey rimase per un attimo congelato sul posto... e Kira scattò in piedi abbandonando il suo portatile sul banco. "N-no... non credo... se fosse stato un colpo solo, allora... ma qui ce ne sono stati due di seguito!" commentò Kira...

...e, come a dargli ragione, seguì un terzo colpo! E poi un quarto, e un altro ancora!

"Kyaaaah!" urlò Miriallia, afferrandosi saldamente alla scrivania più vicina per evitare di essere buttata per terra. "Che... che significa? Non... non ci staranno mica attaccando? Noi... noi siamo una colonia di Orb! Siamo neutrali!"

Sfortunatamente, l'annuncio che venne dagli altoparlanti della scuola distrusse le sue convinzioni.

"Attenzione. Attenzione. A tutti gli studenti presenti nell'edificio. Dirigetevi con calma verso i bunker di salvataggio, e attendete istruzioni lì. Siamo stati attaccati dalle forze armate della ZAFT e dai loro alleati dell'Impero di Giganos per motivi a noi ignoti. Ripeto, raggiungete i bunker e attendete ulteriori istruzioni..."

"Un... un attacco...?" balbettò incredulo Kira. "La ZAFT... e l'Impero di Giganos? Ma... ma cosa potrebbero volere da noi?"

 

----------

 

Nello stesso momento, in un garage scarsamente illuminato, ma ben equipaggiato di computer, casse di risonanza e altri oggetti di questo tipo, tre giovani Natural stavano trovando la risposta che il loro amico si era appena posto... al lavoro sul suo PC, Light Newman stava facendo vedere a Ken e a Tapp (quest'ultimo con ancora le cuffie del suo I-Pod infilate nelle orecchie...) qualcosa di molto compromettente... qualcosa che metteva a rischio la sicurezza che la colonia si era procurata grazie al suo status e alla sua politica di non intervento!

"Cosa, cosa, cosa? Stai... cercando di dirmi che le industrie di Morgenroete stanno costruendo... dei Mobile Suit... dei Gundam, per giunta... per l'Unione Terrestre?" esclamò Ken, avvicinando il viso al computer di Light per vedere meglio quello che spiccava sullo schermo. In effetti, erano proprio le schematiche di alcuni Mobile suit di modello Gundam, un modello che ormai era ben conosciuto a tutti coloro che avevano almeno sentito parlare delle gesta eroiche di Amuro Rei, pilota del primo Gundam, nel corso della One Year War di sette anni prima... o di quelle di Camille Vidan, pilota dello Zeta Gundam, nella guerra contro i Titans! O ancora, dei cinque Gundam coloniali inviati sulla Terra un anno prima per distruggere OZ... Non c'era modo di sbagliarsi: la forma del volto, che sembrava indossare una maschera boccale e aveva stretti occhi gialli a fessura, era proprio quella di un Gundam!

Light annuì, stringendo i denti in quello che a Ken sembrò un gesto di rammarico. "Già... proprio così, Ken, Mobile Suit per l'Unione, al momento identificati come Strike Gundam, Aegis Gundam, Blitz Gundam, Buster Gundam e Duel Gundam." spiegò con tono calmo ma chiaramente preoccupato. "Non so ancora i particolari... ma sembra che il governo di Orb abbia commissionato la costruzione di questi nuovi modelli alle industrie di Morgenroete di questa colonia."

"Cosa? Il governo di Orb?" esclamò Tapp, giocherellando nervosamente con il suo I-Pod. "Ma sono scemi o cosa? Così si mettono nei guai da soli! E poi, scusa, Orb non dovrebbe essere neutrale? Perchè all'improvviso si mettono a costruire Mobile Suit per l'Unione? A Lord Uzumi non è mai andata giù..."

"E' qui il problema, Tapp..." spiegò Light, appoggiandosi allo schienale. "Vedi, la situazione è un attimo più complicata di quanto non sembri. Il fatto è che..."

Non fece in tempo a finire, prima che una raffica di esplosioni scuotesse la colonia, e con essa anche il garage in cui si trovavano lui e i suoi compagni! Ken soffocò un'imprecazione e si afferrò alla scrivania, mentre Tapp e Light cercavano di mantenere l'equilibrio, e subito dopo, dalle casse del PC del biondo genio dell'informatica si sentì una voce che era molto familiare a tutti e tre...

"Qui colonia di Heliopolis. Parlo alle truppe di Giganos e della ZAFT che hanno lanciato un attacco non provocato alla nostra colonia. State violando la nostra neutralità con questo attacco sconsiderato. Vi chiediamo quindi di cessare le ostilità e ritirarvi immediatamente..."

La risposta delle due potenze alleate fu quanto mai eloquente, e i tre ragazzi sentirono di nuovi il terreno ballare sotto i loro piedi quando alcuni missili lanciati dalle unità di Giganos e della ZAFT impattarono contro le pareti della colonia! Ken, tuttavia, quasi non se ne accorse, agghiacciato com'era dalla voce che aveva sentito, e dalle implicazioni che questo comportava...

"Oh, no... mamma!" esclamò il ragazzo. "Mia... mia mamma fa parte del personale addetto alle comunicazioni tra questa colonia e i cargo in arrivo! In questo momento... la sua postazione è quella più a rischio!"

"Accidenti..." esclamò Tapp. "Presto, ragazzi, dobbiamo raggiungere il porto! Non c'è un secondo da perdere!"

Prima ancora che i tre amici se ne fossero resi conto, lo spazio attorno alla loro colonia si era trasformato in un inferno...

 

----------

 

E infatti, all'esterno della colonia, interi squadroni di goffi Drau e Gebaye, Metal Armor dell'Impero di Giganos caratterizzati da una massiccia testa dotata di complessi sensori ottici e collegata al resto del tozzo corpo da un collo quasi inesistente, si stavano schierando per l'attacco, con le loro mitragliatrici da 50 millimetri tra le mani... e al loro fianco, si trovavano degli agili Ginn, i Mobile Suit più comuni dell'esercito della ZAFT, caratterizzati da una colorazione grigio-verdina, da un solo occhio-telecamera simile a quello dei celeberrimi Zaku, e da un largo pennacchio a forma di cresta sopra il capo, armati di spade laser e lanciamissili. Tutte le unità erano armate e pronte a far fuoco, e anzi, alcune lo avevano già fatto.

I civili di Heliopolis erano stati immersi nella crudele realtà della guerra senza nemmeno capirne il perchè...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Allora, com'è andato il primo tuffo nel mondo dei Real Robots? Mi sono chiaramente preso un pò di licenze poetiche con Gundam... dopotutto, è la serie che subisce più adattamenti, di solito, nei videogiochi di Super Robot Taisen! In ogni caso, spero che ai fan di Gundam non dispiaccia... lo dico perchè so che alcuni di essi sono molto puritani, al punto che non sopportano le serie Alternate Universe come Wing o SEED...

L'Impero di Giganos e la ZAFT hanno sferrato la loro prima offensiva, e i nostri tre baldi giovani, Ken, Tapp e Light, gli eroi di Dragonar, ci si sono ritrovati dentro fino al collo! E oltre a loro, anche il nostro nuovo aspirante eroe, Kira Yamato... cosa riserva il futuro ai nostri? Una cosa è certa, questo per loro è l'inizio di un viaggio senza precedenti, che li porterà a scoprire molte più cose di quante mai avrebbero voluto sapere... e credetemi, le forze che sono all'opera dietro le quinte vanno enormemente oltre i loro peggiori incubi! O_O

Allora, in questo capitolo ho introdotto sia Dragonar che Gundam SEED, oltre ad aver fatto vedere uno scorcio di Universal Century. Piuttosto ironico se ci pensate... Metal Armor Dragonar è una serie fondamentalmente allegra e divertente, un pò come Gundam ZZ, mentre SEED è cupo e opprimente. Ho pensato che far andare un pò 'a braccetto', per così dire, queste due serie avrebbe stemperato un pò il tono crudele di SEED, e avrebbe reso per così dire più... eccitante... Dragonar. Non che non lo sia, per carità, Dragonar è un anime stupendo... ma forse un pizzico di dramma in più non guastava!

In ogni caso, aspettatevi molte meno morti che nella serie canonica di SEED, che è un vero massacro...

Beh, con questo capitolo ho finito! Ora, a voi i database!

 

DATABASE PERSONAGGI

 

Ken Wakaba - Età: 16 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Metal Armor Dragonar

Giovane residente di Heliopolis e allievo dell'accademia aeronautica, coinvolto suo malgrado nella guerra scatenata dall'Impero di Giganos. Dal carattere allegro, ribelle ed impulsivo, non prova gran simpatia nè per Giganos, nè per l'Unione Terrestre, nonostante suo padre sia un pilota dell'esercito federale. Sua madre, con cui vive dopo il divorzio dei genitori, è addetta alla sicurezza della colonia...

 

Tapp Oceano - Età: 16 (quasi 17) - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Metal Armor Dragonar

Uno dei migliori amici di Ken, Tapp è un newyorkese afro-americano, trasferito all'accademia aeronautica di Heliopolis. Grande amante della musica, ha un carattere pacifico e rilassato, anche in situazioni in cui Ken e Light sono stressati. Tuttavia, sa essere serio quando è il caso...

 

Light Newman - Età: 17 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Metal Armor Dragonar

L'altro membro del terzetto degli amici di Ken, Light è nativo dell'attuale Regno Unito, e la sua famiglia è impegnata in politica, in particolare a contrastare le macchinazioni del gruppo di ecoterroristi di estrema destra chiamato Blue Cosmos. Tuttavia, Light non ama le posizioni di leadership, preferendo concentrarsi sul reperimento di informazioni e sull'informatica in generale. E' il cervello del trio, e cerca sempre di tenere sotto controllo i suoi più impulsivi compagni.

 

Kira Yamato - Età: 16 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED

Giovane Coordinator residente ad Heliopolis, e cittadino del Principato di Orb, una delle poche nazioni neutrali rimaste sulla Terra. Un ragazzo timido e gentile, costretto anche lui ad entrare in guerra e a combattere, dimostrerà presto di avere un'attitudine naturale al pilotaggio dei Mobile Suit...

 

Frey Allster - Età: 15 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: Unione Terrestre - Provenienza: Gundam SEED

Figlia di George Allster, Vice Ministro degli Esteri dell'Unione Terrestre, è una studentessa di un liceo tecnico di Heliopolis, e la promessa sposa di Sai. Ha un carattere piuttosto superficiale e viziato, e come suo padre, non ama i Coordinators, simpatizzando invece con la Blue Cosmos...

 

Tolle Hiroshi Koenig - Età: 17 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED

Uno degli amici di Kira che vivono ad Heliopolis, e il fidanzato di Miriallia. E' un ragazzo impulsivo ma generoso, e cerca sempre di rendersi utile in qualche modo.

 

Miriallia Haw - Età: 16 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED

La fidanzata di Tolle, dal carattere allegro e dolce. Tende a preoccuparsi molto per gli altri, soprattutto in una situazione così difficile.

 

Sai Argyle - Età: 17 - Grado (attuale): civile - Affiliazione: neutrale - Provenienza: Gundam SEED

Residente di Heliopolis, amico di Kira e promesso sposo di Frey. Prova un pò di invidia per Kira a causa delle capacità di quest'ultimo.

 

Iskandar Guiltorre - Età stimata: 65 - Grado: maresciallo - Affiliazione: Impero Unificato di Giganos - Provenienza: Metal Armor Dragonar

Leader dell'Impero di Giganos e teorizzatore della supremazia della generazione cresciuta nello spazio, Guiltorre ha dato il via ad un processo di lenta separazione prima, e di guerra totale poi contro il goerno dell'Unione Terrestre, da lui accusato di decadenza e corruzione. Crede nel fatto che Giganos segnerà un passo avanti nell'evoluzione umana, e che la guerra da lui condotta sia per il bene dell'umanità intera.

 

Patrick Zala - Età: 48 - Grado: membro del Consiglio Supremo della ZAFT - Affiliazione: ZAFT - Provenienza: Gundam SEED

Presidente del Comitato Nazionale di Difesa della ZAFT, e membro del Consiglio Supremo, è un sostenitore della guerra contro l'Unione, oltre che un radicale convinto e spinto dall'odio verso i Natural... un odio acuito dalla morte di sua moglie Lenore nella tragedia del Bloody Valentine. Suo figlio Athrun è un membro della squadra di Le Creuset.

 

Hamaan Kahn - Età: 21 - Grado: reggente - Affiliazione: Neo Zeon (Axis) - Provenienza: Zeta Gundam, Gundam ZZ

Tutrice della giovane Minerva Zabi (ultima superstite della dinastia degli Zabi) e de facto leader di Neo Zeon, il suo obiettivo è ripristinare il predominio del vecchio principato. Una comandante carismatica, abile nelle sue mosse politiche, Hamaan è inoltre una potente Newtype e una formidabile pilota di Mobile Suit. In passato, ha avuto una relazione con Char Aznable...

 

Nel prossimo capitolo, vi presenterò il comandante Rau Le Creuset e i cinque membri del suo plotone! Per adesso, passiamo ai mecha introdotti...

 

DATABASE MECHA

 

RMA-07A Drau

Primo Metal Armor creato dall'Impero di Giganos, è in effetti poco più che un Metal Worker modificato, penalizzato da una scarsa mobilità e da un armamento subottimale. Era considerato obsoleto già prima che la guerra iniziasse, ma è comunque diffuso ampiamente nelle squadre d'assalto di Giganos.

 

AMA-03B Gebaye

Questi Metal Armor gialli costituiscono la spina dorsale delle forze armate di Giganos, e sono spesso organizzati in formazioni di 2-4 unità comandate da un Dyne (vedi più avanti). Meglio armati dei Drau, mantengono però il problema della scarsa mobilità.

 

ZGMF-1017 Ginn

Il primo Mobile Suit umanoide creato dalla ZAFT. Ampiamente superiore come prestazioni a molti MS dell'esercito dell'Unione, può essere armato con una grande varietà di armi per battaglie specifiche, anche se i suoi armamenti standard sono una semplice spada laser e una mitragliatrice a 76 mm. Piloti particolarmente abili, come Miguel Aiman o Rau Le Creuset, usano versioni personalizzate del modello tradizionale.

 

E con questo, ci siamo! Purtroppo, per un pò devo mettere in pausa questa fanfic... spero comunque di poterla aggiornare il prima possibile, magari a fine mese! Grazie ancora della vostra attenzione... e spero che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima!

 

Justice Gundam

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=227767