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-Louis, voglio aiutarti ad organizzare il compleanno dei gemelli!-protesto. -Celeste, in questi giorni sei molto stanca, hai bisogno di riposare, ci penso io. Ti fidi di me?-
Silenzio, un imbarazzante silenzio. -Oh, andiamo!-esclama il moro. -Non accennerò all’ultimo compleanno dei bambini solo per non farti sentire in colpa.-affermo. -So che ti sei divertita anche tu.-dice, ammiccando. -I fuochi d’artificio in casa, i pompieri, già, davvero indimenticabile quella festa.- -Beh, ma è stata una festa…esplosiva!-
Mi porto una mano sulla fronte, incerta se ridere per la sciocchezza che ha appena detto o piangere per la disperazione. -Celeste, non ti deluderò.- afferma poi, afferrandomi per le spalle e sorridendo in modo incoraggiante. -Va bene…-cedo infine.
Il moro sorride e mi da un bacio sulla fronte. -Ora riposa, penserò a tutto io.-mi raccomanda, uscendo dalla nostra camera da letto. -Mamma, mamma!-esclama la piccola Emily, entrando nella stanza e venendosi a sedere accanto a me sul letto.
Abbraccio la mia bambina e le accarezzo i capelli biondi. -Vieni a fare merenda con noi?-mi domanda. -Con noi?-chiedo.
La piccola annuisce.
La testolina riccioluta di David fa capolino dall’uscio della porta. Il bimbo entra in camera e mi saluta con la sua piccola mano.
Sorrido e prendo in braccio Emily, alzandomi dal letto.
Scendo al piano di sotto insieme ai due bambini.
Saluto Anne, intenta a preparare la merenda e do un bacio a Mattew e Josh. -Tesoro, vuoi anche tu una fetta di torta?-mi domanda gentile Anne, accorgendosi del fatto che stessi divorando il dolce con gli occhi.
Annuisco e la ringrazio, iniziando a mangiare la mia fetta di torta al cioccolato. -Grazie mille, avevo davvero voglia di cioccolato.-affermo.
Mia madre smette di tagliare le carote e mi osserva, guardando, successivamente Anne.
Scruto le due, confusa. Cosa ho detto di sbagliato? -Ciao, famiglia!-esclama Harry, entrando in casa. -Ehi, Celeste, smettila di mangiare dolci. La tua pancia sta crescendo rapidamente.-commenta il riccio.
Anne e mia madre mi guardano, di nuovo.
Poso il dolce. -Va bene, ho capito, la smetto di mangiare!-esclamo, sbuffando.
*** -Ciao a tutti!- ci saluta Louis, appena tornato a casa. -Taci!-lo zittisce Phoebe, intenta a guardare un film. -Scusate, se volete me ne vado.-afferma lui, offeso. -Vuoi chiudere la bocca?!-domanda Lottie, presa, come la sorella, dal film. -Che bella famiglia che ho.-commenta mio marito. -Zitto!-urlano Daisy e Fizzy all’unisono. -Noto che mi volete bene.-dice lui, ironico.
Hope sbuffa. -I ragazzi non capiscono mai quando è il momento di tacere.-afferma Gemma.
Sconsolato, Louis si dirige verso la cucina.
Sorridendo, faccio scendere Mattew dalle mie braccia e lo raggiungo. -Ciao a tutt…-cerca di salutare Louis. -Fai silenzio!-lo richiamano mio padre, Troy e Harry, presi dalla partita.
Anne sorride, divertita dalla scena. -Susan, di qualcosa.-cerca conforto Louis. -Su, tesoro, vai in camera, così non dai fastidio a nessuno.-risponde mia madre, iniziando a ridere.
A testa bassa, Louis si dirige verso la nostra camera. Corro dietro di lui.
Appena arrivato, Louis si lancia sul letto e si passa le mani sul viso. -Celeste…-mormora, accennando un sorriso. -Taci!-esclamo, iniziando a ridere. Corro verso di lui e lo abbraccio. -Siete tutti così cattivi con me.-dice, fingendosi offeso.
Gli do un bacio sulla fronte. -Non preoccuparti, io ti voglio bene.-affermo, accoccolandomi al suo torace.
Louis sorride. -Beh, ma se sono tutti così impegnati, possiamo rimanere un po’ da soli.-sentenzia, ghignando. -Cosa hai in mente?-domando, sorridendo maliziosamente. -Vedrai…-risponde, alzandosi dal letto per andare a chiudere la porta, ma venendo bloccato dall’entrata in camera dei gemelli. -Papà!-esclamano i tre, abbracciando Louis. -Visto, anche loro ti vogliono bene.-commento, sorridendo.
-Puoi leggerci una storia?- chiede Josh, porgendo il libro di favole al papà.
Louis annuisce e corre a sedersi sul letto, seguito, successivamente, dai gemelli.
Mattew e Josh si siedono fra me e Louis, Emily, invece, si posiziona sulle mie gambe. -Vi leggerò Peter Pan.-afferma Louis, iniziando a sfogliare le pagine del grande libro.
Dopo poco tempo, i bambini si addormentano.
Posiziono Emily vicino a Mattew e Peter e compro i tre con le lenzuola.
Louis poggia il libro sul comodino e accarezza i capelli dei bambini.
Lo osservo, sorridendo. Sono davvero felice di avere accanto un marito come lui.
*** -Buongiorno.-saluto la mia famiglia al completo, entrando in cucina per fare colazione.
Mi siedo accanto a Louis e gli do un bacio sulla guancia. -C’è del succo di pesca?-domando. -No, tesoro.-mi informa Anne. -Del succo d’arancia?-chiedo, ancora. -L’ha finito Harry.-mi informa Troy. -Pera?-domando, insistente. -L’ha bevuto Lottie.-risponde mio padre. -Ehi, Celeste, che hai?-mi chiede Louis, accarezzandomi la mano. -Avevo voglia di succo.-affermo.
Anne e mia madre mi osservano, scambiandosi segni di intesa.
Che problema hanno? -Bambini, andiamo a lavarci i denti!- esclama Harry, prendendo David fra le braccia e correndo al piano di sopra, seguito anche dai gemelli.
Louis osserva il riccio e i bambini andare via. -Domani. Il compleanno sarà domani.- ci informa poi. -Ma Louis, è presto! Non abbiamo parlato con gli invitati, prenotato la torta, non abbiamo nulla!- protesta Daisy. -Fidatevi di me.-afferma lui.
Fizzy alza gli occhi al cielo. -Ora si che possiamo stare tranquilli.-dice poi.
Gemma ride. -Davvero, sono contento di avere una famiglia che confida pienamente in me.-commenta ironico Louis, fulminandoci con lo sguardo.
***
Dopo aver fatto colazione, Louis esce di casa, pronto per andare a lavoro.
Approfitto dell’assenza di mio marito per parlare con Harry, suo complice nell’organizzazione della festa dei gemelli. -Riccio, oggi non lavori?-chiedo, sapendo già la risposta.
Lui scuote il capo. -Perfetto, allora mi aiuterai ad organizzare la festa.-affermo.
Harry spalanca gli occhi. -Ma Louis…-cerca di protestare. -Lo aiuteremo.-lo anticipo io. -Va bene, farò come vuoi.-cede infine.
Sorrido. -Sei complice di Louis, sai già cosa ha preparato per il compleanno?- chiedo. -Beh, il locale e oggi voleva comprare i palloncini.-afferma. -Ha detto che li gonfieremo domani, poco prima della festa.-aggiunge poi. -E tutto il resto?-domando.
Silenzio. -Perfetto, ci occorre la collaborazione di tutti!-esclamo, decisa.
Chiamo il resto della famiglia e spiego loro la situazione. -Anne, mamma, dovrete preparare la torta.-dico. -Lottie, Fizzy, Gemma, dovrete occuparvi degli invitati.-le informo.
Le cinque annuiscono. -Papà, Hope, pensate alle decorazioni. E tu, Troy, controlla il lavoro di tutti.-sentenzio, infine. -Io e Harry penseremo a controllare Louis.- aggiungo poi. -Mettiamoci al lavoro!-esclama Fizzy, allegra.
***
E’ molto tardi, ma Louis ancora non torna a casa.
Lo chiamo, ma non risponde.
Cammino nervosamente per il soggiorno, passandomi insistentemente le mani sul viso, cercando di rimanere sveglia. -Ehi, tutto bene?-
Mi volto. Harry mi osserva preoccupato con le sue grandi iridi verdi. -No, non va bene nulla. Louis non è ancora tornato e io…-inizio a dire, ma improvvisamente, mi sento svenire.
Prontamente, Harry mi afferra e mi fa sedere sul divano. -Celeste, stai bene?-mi chiede, afferrandomi il volto con le mani.
Annuisco. -Si, sono solo stanca.-affermo. -Ti prego, andiamo a cercare Louis.- lo supplico.
Harry annuisce e prende la sua giacca, porgendomi poi anche la mia.
*** -Abbiamo controllato in ogni singolo posto, dov’è?!-dico, esasperata e preoccupata. -La sua macchina, è la sua macchina quella!- esclama Harry, frenando di colpo.
Scendo dall’auto del mio fratellastro, iniziando a correre verso il piccolo edificio dove accanto si trova parcheggiata la macchina di mio marito.
Entro nel locale, ritrovandomi in una sala enorme, decorata con vari palloncini colorati.
Mi guardo intorno, cercando Louis con lo sguardo e trovandolo vicino a dei gonfiabili. -Louis!-urlo, correndo verso di lui.
Il moro apre gli occhi. -Celeste…- mormora, con la voce impastata dal sonno. -Cosa ci fai ancora qui? Perché non sei tornato a casa?-gli chiedo. -Dovevo finire di preparare il locale per la festa dei gemelli. Il proprietario mi ha lasciato le chiavi, ma mi sono addormentato.-mi spiega. -Non volevo deluderti. Ti sei fidata di me e guarda cosa ho combinato.-aggiunge poi. -Louis…-mormoro. -La festa sarà fra poche ore e non è pronto nulla. Non c’è cibo e non ho nemmeno avvertito gli invitati.-afferma, triste. -Louis, ho chiesto l’aiuto degli altri.-dico.
Mi osserva e sorride. -Ragazza con la valigia, non riesci proprio a fidarti di me.-commenta, continuando a sorridere. -Io mi fido di te, volevo solo accertarmi che tutto andasse bene.-dico. -E’ proprio per questo che ti amo.-sentenzia, baciandomi. -Ehi, piccioncini, ho chiamato i rinforzi.- ci informa Harry, raggiungendoci insieme al resto della famiglia.
Che rapidità nell’arrivare.
Guardo l’orologio, segna quasi le nove. Abbiamo passato un bel po’ di tempo a cercare Louis. -Sbrighiamoci, gli invitati stanno arrivando!- esclama Fizzy, mobilitando gli altri a sistemare il locale.
Un grido di approvazione, poi, tutti si mettono al lavoro.
***
Verso le undici, ci raggiungono gli invitati. -Che bel sabato mattina.-commenta Gemma. -Beh, avrei preferito restare a casa a dormire, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro.- afferma Phoebe, guardandosi intorno. -Ehi, sorellina, smettila di mangiare, stai ingrassando!-esclama Harry, togliendomi il piatto dalle mani. -Lascia la mia torta!-protesto. -Ho voglia di cioccolata!-aggiungo poi. -Tutti questi desideri, sembri una donna in dolce attesa.- commenta il riccio, iniziando a ridere.
Anne alza gli occhi dal suo piatto, iniziando a confabulare con mia madre.
Cosa mi sono persa? -Un momento…-smette di ridere Harry. -La pancia che cresce, queste improvvise voglie, il quasi svenimento di ieri… Celeste, tu…- inizia a dire poi. -No, non è possibile-mormora Louis. -Susan, mamma, non credete anche voi che io abbia ragione?-chiede il riccio alle due donne.
Le due annuiscono. -Un bambino, aspetti un bambino, stiamo per avere un bambino!-esclama Louis, sbiancando di colpo. -Louis…- mormoro, scuotendolo.
Il moro cade di colpo a terra, provocando un tonfo. -Louis!-urlo, terrorizzata. -Che uomo tutto d’un pezzo.-commenta Harry, divertito.
Lo fulmino con lo sguardo. -Ogni volta è la stessa storia.-aggiunge poi il riccio. -Sarò papà, ancora.-si ripete Louis fra sé e sé. -Ti…ti dispiace?-chiedo, preoccupata. -E’ la cosa più bella che potesse accadere.-afferma, sorridendomi, ancora steso sul pavimento.
Spazio autrice:
Ecco il sequel! Questa OS non mi convince molto, forse dovevo lavorarci di più, ma ero impaziente di postare la prima storia della raccolta >.<
Spero che a voi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate :)
No che tipo Louis e Celeste nell’altra storia si sono dati solo un bacio nell’ultimo capitolo e ora tutti questi figli… Certe assurdità che scrivo…
La prossima OS sarà migliore, ve lo assicuro, mi impegnerò di più a scriverla e scusate gli errori.
E’ passato
un mese dal compleanno dei gemelli, un mese ricco di avvenimenti.
Teddy
aspetta un bambino e Niall e Marie sono diventati i proprietari di un
ristorante.
Al mio
fianco suona la sveglia, così, sbuffando, mi alzo dal letto e scendo in cucina
per fare colazione.
-Buongiorno!- esclamo gioiosa, salutando
tutti.
Vado a
sedermi accanto a Troy, intento a leggere il giornale.
Mia madre è
seduta fra Mattew e Josh e si assicura che i due bambini finiscano tutta la
loro colazione. Anne, invece, si trova fra Emily e David e si occupa dello
stesso compito di mamma.
Mio padre è
in giardino, intento a falciare il prato.
-Fizzy, Lottie e le gemelle dove
sono?- domando.
-Sono venuti a prenderle Liam e
Sabrina per accompagnarle a scuola.- mi informa Anne.
Louis, Hope,
Harry e Gemma sono usciti presto, quindi, di conseguenza, tocca a me
accompagnare i bambini all’asilo.
-Su, andiamo a lavarci i denti, vi
aspetta l’asilo.-
dico, incitando i bambini ad alzarsi da tavola.
I quattro,
prontamente, si alzano dal loro posto e corrono con me al piano di sopra per
prepararsi.
Fizzy’s pov.
Aspetto con
insistenza che la prof. estragga il bigliettino con il nome del mio compagno
per il progetto di scienze che dovremo consegnare il mese prossimo.
Vorrei
capitare in coppia con Luke, ho una cotta per lui dall’inizio dell’anno
scolastico.
La prof
pesca il bigliettino dalla scatola. Sfrego con energia le mani fra di loro.
-Marco, tu lavorerai con Fizzy.-
sentenzia la professoressa.
Sbuffo.
-Su, Fizzy, pensa al lato positivo
della cosa. Marco ha ottimi voti, così, di conseguenza, avrai anche tu un voto
alto al progetto di scienze.- mi consola la mia compagna di banco, Megan.
Noncurante
delle parole della mia amica, continuo a pensare a Luke e a quanto io possa
essere sfortunata.
Celeste’s
pov.
Suono
ripetutamente il clacson. Un’auto ha bloccato il traffico.
Poso lo
sguardo sui quattro bambini seduti sui sedili posteriori della macchina. Di
questo passo, non arriveranno mai all’asilo.
-Scendete dalla macchina.- dico.
Infuriata,
scendo dalla mia vettura, seguita dai bambini, e mi dirigo a passo spedito
verso l’auto che sosta in mezzo alla strada e che sta bloccando il traffico.
La prendo a
calci, sperando che, in questo modo, il proprietario si faccia vivo.
-Signorina, cosa sta facendo?- mi urla un uomo, correndo verso di
me.
Sorrido,
soddisfatta.
-La sua
macchina sta bloccando il traffico. Devo accompagnare i bambini all’asilo,
quindi, gentilmente, è pregato di spostarla.- affermo, decisa.
-Celeste, sei tu?- mi chiede l’uomo, togliendosi gli
occhiali da sole che, precedentemente, coprivano i suoi occhi azzurri.
-Vincent!- esclamo, sorpresa, riconoscendo,
nell’uomo davanti a me, un mio vecchio compagno di liceo.
-E’ passato così tanto tempo
dall’ultima volta in cui ci siamo incontrati.- afferma lui, incredulo.
-Già.- commento io, sorpresa quanto lui.
-Ehi, dovrei andare a lavoro, vi
dispiace rimandare le chiacchiere a più tardi?- ci domanda un uomo, infuriato.
-Beh, allora io vado, è stato un
piacere.- sentenzio,
salutando Vincent.
Mi giro,
pronta a tornare alla macchina, notando che, durante la mia assenza, qualcuno
ha bucato le gomme.
Mi porto le
mani sul viso.
-Oh no!- esclamo, disperata.
-Cosa è successo?- mi chiede, preoccupato, Vincent.
-Devo
accompagnare i bambini all’asilo, ma qualcuno ha bucato le gomme dell’auto.-
spiego io, agitata.
Intanto, gli
automobilisti continuano a suonare il clacson, visibilmente alterati.
-Bambini, tutti in macchina, vi
accompagno io a scuola!- esclama il mio amico, facendo salire i quattro in auto.
-Grazie mille, non so come avrei
fatto senza di te.-
affermo.
-Anche se, teoricamente, tutto quello
che sta succedendo è causa tua.- aggiungo poi.
-Ti sto accompagnando per non essere
pervaso dai sensi di colpa, non per aiutarti.- dice lui, ridendo.
-Non sei affatto cambiato.- commento, scompigliando i capelli
biondi di Vincent, per poi entrare in macchina.
Poi, il
biondo si mette alla guida dell’auto e parte a tutta velocità.
Lottie’s
pov.
-Peter, Peter, eccolo!- esclamo, strattonando il mio
migliore amico per la manica della camicia.
Peter sbuffa
sonoramente.
-Lottie, non è necessario avvertirmi
ogni volta che c’è Bryan.- dice lui, stufo.
-Sei il mio migliore amico, scusa se
mi sento libera solo con te di parlare del ragazzo che mi piace.- affermo, infastidita.
-Va bene, scusami Lottie.- sentenzia infine Peter, passandosi
una mano fra i capelli castani.
Sorrido al
mio amico e torno a guardare Bryan dall’altra parte del corridoio. Sono
innamorata di lui da circa un anno e solo Peter lo sa.
Bryan è il
capitano della squadra di football, è molto alto, biondo e ha gli occhi
marroni.
Probabilmente
ignora la mia esistenza, ma io non riesco a togliermelo dalla mente.
Celeste’s
pov.
Dopo una
lunga e faticosa giornata, torno finalmente a casa insieme ai bambini di
ritorno dall’asilo.
Apro la
porta e saluto Vincent, che, gentilmente, si è offerto di accompagnarmi a
prendere e riportare i bambini a casa di ritorno dall’asilo, viste le pessime
condizioni della mia macchina.
Chiudo la
porta alle mie spalle e lascio cadere la borsa sul divano.
Saluto tutti
e salgo al piano di sopra, diretta verso la mia camera.
Appena
entrata, noto Louis, intento a cambiarsi.
-Ehi,
Celeste.- mi saluta lui, venendomi incontro con la camicia sbottonata.
Sorrido e
gli do un bacio.
-Sei tornata a casa a piedi?- mi domanda.
-Harry mi ha detto della macchina.- aggiunge poi.
-Non puoi far stancare il nostro
piccolino.- afferma,
baciandomi il ventre.
-Non preoccuparti, mi hanno
accompagnata.-
rispondo io, lasciandomi cadere sul letto.
-Chi?- mi chiede, curioso.
-Vincent.- rispondo io, aspettandomi una
scenata di gelosia da un momento all’altro.
-Chi è Vincente?- domanda, leggermente alterato.
-Vincent.- lo correggo io.
-Non mi importa come si chiama,
voglio sapere chi è!-
esclama lui.
-Sei geloso?- chiedo, sorridendo.
-Un po’.- risponde lui.
-E’ un mio vecchio compagno di
liceo.- dico,
rispondendo alla sua precedente domanda.
-E’ pronto a tavola!- urla Liam, entrando in camera.
-Andiamo.- dico, afferrando Louis per una mano
e uscendo dalla stanza.
-Celeste, dovresti parlare con Hope.- mi dice Sabrina, fermandomi per il
corridoio.
-Perché?- le chiedo, curiosa.
-E’ preoccupata. E’ in camera sua e
non vuole scendere giù a mangiare.- risponde lei.
Preoccupata,
lascio la mano di Louis e corro verso la camera da letto di Hope e Harry.
Entro,
notando mia cognata stesa sul letto con le mani sul volto.
-Hope, che hai?- urlo, correndo verso di lei.
-Harry mi tradisce!- esclama lei fra le lacrime.
-Hope, lui non lo farebbe mai.- la rassicuro io, accarezzandole i
capelli castani.
-Allora perché la notte non è mai a
casa? Perché torna tardi e non dice a nessuno dove va?- mi chiede lei, asciugandosi le
lacrime.
Pensandoci
bene, ultimamente il mio fratellastro si comporta in maniera molto strana.
-Ti prometto che lo scopriremo, Hope.
Stanotte lo seguiremo, ma ora andiamo a mangiare. Sono tutti preoccupati per
te.- dico, cercando
di rassicurarla.
La castana
si asciuga le lacrime e si alza dal letto.
-Andiamo.- sentenzia, accennando un sorriso.
*** -Eccolo, sta uscendo di casa!-
esclamo, scuotendo Louis alla guida della auto, evitando che si addormenti.
Prontamente,
mio marito mette in moto la macchina, iniziando a seguire Harry.
-Hope, tuo marito va molto veloce,
dovrebbero sequestrargli la patente.- commenta Louis, concentrato a guardare la macchina di Harry.
Poco dopo,
il riccio parcheggia la sua auto in una villa.
-E’ la casa dell’amante, lo sapevo!- esclama Hope, singhiozzando.
-Non dire sciocchezze!- le urlo contro io.
-Louis, parcheggia l’auto.- dico.
Mio marito
segue le istruzioni e, successivamente, ci dirigiamo tutti verso l’entrata
della villa.
-Louis, non te l’ho chiesto quando
siamo usciti di casa, ma perché indossi degli occhiali da sole di notte e un
impermeabile?-
domando.
-Per agire in incognito.- mi risponde lui, ovvio.
MI passo le
mani sul volto, incerta se ridere o piangere.
Hope suona
il campanello.
-Non possiamo entrare dalla porta
come le persone comuni!- la richiama Louis.
-Vuoi forse entrare dalla finestra?- chiedo io, scandalizzata.
-Forse…- risponde lui, passandosi una mano
sul mento.
Sospiro.
-Troppo tardi, stanno venendo ad
aprire.- dico poi.
La porta dell’enorme
casa si spalanca, lasciando intravedere l’interno della villa.
-Voi siete?- ci domanda un maggiordomo.
-Hope, Celeste e Lou…- inizio a dire, prima di essere
zittita da Louis.
-E Bond, James Bond.- mi corregge lui.
Scoppio a
ridere, seguita a ruota da Hope.
-Smettetela, così mi fate saltare la
copertura!- ci
richiama Louis, cercando di non farsi sentire dal maggiordomo.
-Signorine…- ci dice l’uomo, sorridendo.
-007…- aggiunge poi, rivolgendo un’occhiata
schifata a Louis.
-Entrate.- afferma, spalancando la porta di
ingresso.
-Giochi d’azzardo…- mormoro, guardandomi intorno.
-Non ha un’amante, è questo il
segreto di Harry!-
esclamo.
Mi guardo
intorno, scorgendo il riccio seduto ad un tavolo, intento a giocare a poker.
I nostri
sguardi si incrociano per un momento e io gli rivolgo un’occhiata carica di
disprezzo.
-Noi andiamo a cercare Harry.- mi dice Louis, probabilmente non
avendo visto il riccio seduto al tavolo.
Così, Hope e
Louis si allontanano.
Sento lo
sguardo di Harry puntato su di me.
Alterata con
il mio fratellastro per aver nascosto a tutta la famiglia ciò che fa la sera,
mi dirigo a tutta velocità fuori dalla casa, senza degnarlo di uno sguardo.
Uscita dalla
casa, qualcuno mi afferra per i polsi, costringendomi a voltarmi.
-Celeste…- mormora Harry, dispiaciuto.
-Come hai potuto nascondere a tutti
quello che fai di notte?- gli urlo contro.
-Hope è preoccupata, sta male per te,
come puoi continuare a nascondere a tutti la verità?- continuo a chiedere, in attesa di una
sua risposta.
Il riccio
deglutisce.
-La verità è che…- sussurra, guardando il terreno.
-Si?- chiedo, portandogli la mano sotto il
mento, in modo da fargli alzare il viso per potermi guardare negli occhi.
-Ho perso la nostra casa giocando a
poker…- ammette.
Mi allontano
di scatto da lui.
-Come hai
potuto?- gli urlo contro.
-Ho bisogno
di soldi per riaverla indietro!- esclama, avvicinandosi a me, mentre io,
invece, continuo ad indietreggiare.
Serro i
pugni.
-Devi dire la verità a tutti.- affermo.
-Mi odieranno come ora stai facendo
tu.- dice lui,
passandosi una mano sui capelli.
-Harry, io non ti odio…- mormoro, prendendogli una mano.
-E non lo faranno nemmeno gli altri.- aggiungo poi.
-Domani dirai la verità a tutti. C’è
bisogno dell’aiuto di tutta la famiglia per raccogliere il denaro.- sentenzio.
-Lo farò domani, ma non
abbandonarmi.-
afferma, preoccupato, guardandomi negli occhi.
Sorrido in
modo incoraggiante.
-Ti sarò vicina quando darai a tutti
l’annuncio, non preoccuparti.- dico.
Spazio autrice
Ciao a tuttiiii :D
Sono passati secoli dall’ultimo capitolo di questa storia, ma
ora sono di nuovo qui a continuarla n.n
Io adoro l’estate ^-^
Prima di tutto, voglio dire che siete meravigliose perché non ho
mai visto 32 recensioni ad un solo capitolo O.O
Grazie mille, davvero :)
Poi volevo dire che forse domani o fra qualche giorno pubblicherò la mia nuova
long e posterò qui il link, se passerete mi farete felice :)
Ah ma la cosa più importante è che questa raccolta di OS
diventerà una vera e propria long :)
E’ notte
fonda, ma io sono sveglia. Vago senza meta per la casa con una tazza di
cioccolata calda fra le mani.
Osservo il
soggiorno, la cucina, ogni singola stanza e penso a tutto ciò che è avvenuto in
queste mura.
Ricordo il
giorno in cui sono entrata qui dentro per la prima volta, il giorno in cui Hope
è venuta ad abitare con noi ed ogni singolo compleanno festeggiato qui dentro.
La sola idea di dover abbandonare questa casa colma di ricordi, ora, mi
spaventa.
-Sei sveglia
anche tu?- domanda una voce alle mie spalle.
Lentamente,
mi volto.
-Harry…- mormoro, osservando il riccio seduto
sul divano alle mie spalle.
Vado a
sedermi accanto a lui ed inizio a fissare il vuoto.
-Tutto bene?- mi domanda, posandomi una mano sulla
spalla.
-Finiremo in mezzo alla strada,
niente va bene.-
rispondo, voltandomi verso di lui.
Harry
abbassa il capo.
-Io…-tenta di dire.
-No, scusami.- lo anticipo io.
-Farti sentire in colpa non risolverà
di certo la situazione.- aggiungo poi, stringendogli una mano.
-L’importante, adesso, è dire come
stanno le cose a tutta la famiglia. C’è bisogno dell’aiuto di tutti per poter
guadagnare i soldi necessari per pagare e tenere la casa.- sentenzio.
Harry
annuisce.
-Si, hai ragione.- dice poi.
-Ma dovrai starmi vicina.- aggiunge.
-Sarò con te quando darai la notizia
a tutti, non preoccuparti.- affermo.
Louis’ pov.
Poso una
mano accanto a me, in cerca di Celeste, ma noto che accanto a me non c’è
nessuno.
Mi
stropiccio gli occhi e mi dirigo fuori dalla nostra camera. Attraverso tutto il
corridoio, ma, improvvisamente, mi fermo notando Hope in piedi davanti alla
rampa di scale che ci divide dal piano inferiore.
-Hope…- mormoro, facendola voltare.
La ragazza
si gira verso di me.
-Perché sei ancora sveglia?- le chiedo.
-Cercavo Harry…- mi risponde lei.
-Oh, io cercavo Celeste.- affermo.
-Risparmiati la fatica, sono al piano
di sotto.- dice lei,
indicandomi i due seduti sul divano.
-Su, torniamo a dormire, non sta bene
ascoltare quello che dicono.- sentenzio, posandole una mano sulla spalla.
-E se fosse il nostro piccolo
segreto?- sento dire
ad Harry.
Segreto?
Resto fermo,
cambiando idea sul tornare nella mia stanza, incuriosito dalle parole di quei
due.
-Louis, andiamo, mi hai appena detto
che non bisogna origliare…- mi richiama Hope.
Le faccio
segno di zittirsi, potrebbero sentirci Harry e Celeste.
-Harry, dobbiamo dirlo a tutti, non
possiamo tenere per noi questo segreto così grande.- risponde Celeste.
-Ma…- inizia a dire il riccio.
-Harry, domani dirai la verità a
tutti ed io sarò con te.- dice Celeste.
-Va bene…- cede Harry.
-Ma, fino a domani, non dovrai dire nulla
a Louis e nemmeno ad Hope. Parleremo con tutti prima di pranzare, in quel
momento la famiglia sarà al completo.- aggiunge poi.
Celeste
sbuffa.
-Come vuoi tu, non dirò nulla a
nessuno.- sentenzia
poco dopo.
Harry e
Celeste nascondo qualcosa…
-Ora, però, andiamo a dormire. Louis
e Hope potrebbero accorgersi della nostra assenza e venire a cercarci.- dice mia moglie.
Il riccio
annuisce.
-Hope, andiamo nelle nostre stanze.- dico, allontanandomi, velocemente,
con lei.
Celeste’s pov.
E’ sabato,
oggi le mie sorellastre non vanno a scuola e i bambini non vanno all’asilo.
Daisy e
Phoebe approfittano della giornata libera per uscire con le loro amiche,
invece, mio padre e Troy decidono di pulire, come fanno spesso, il giardino.
Mia madre è
in cucina con Gemma. Le due sono sedute accanto a David e ai gemelli e si assicurano
che i piccoli facciano colazione.
Louis è
uscito presto di casa ed Hope è ancora nella sua stanza.
Lottie e
Fizzy guardano un film ed Anne invece è in soffitta.
Scorgo Harry
dalla finestra. E’ seduto fuori, nel portico, ed osserva il cielo. Oggi sarà
una giornata dura per lui…
-L’ho trovata!- esclama Anne, vittoriosa, entrando
in cucina con una grande scatola.
-Che cosa c’è nella scatola?- domanda la piccola Emily,
incuriosita.
-Qui ci sono le foto dei vostri
genitori e dei vostri zii da ragazzi. Ho pensato che potrebbe farvi piacere
guardarle visto che non andate all’asilo oggi…- risponde la mia matrigna.
I bambini
esultano e si alzano di scatto dal tavolo, correndo verso Anne.
-Vengo con voi a guardare le foto.- afferma Gemma, alzandosi da tavola.
David prende
per mano la zia e così, tutti si dirigono verso il piano di sopra.
-Celeste, possiamo guardare queste
foto nella tua camera?- mi domanda Anne.
Annuisco, sorridendole.
-Mamma, non vieni con noi?- mi chiede Peter.
-No, tesoro, vi raggiungo dopo.- rispondo io.
-Che ha Harry?- mi domanda, improvvisamente, mia
madre.
-Oh, non lo so…- mento io.
-Non ha fatto colazione, è li fuori
da tanto tempo, sono preoccupata per lui.- mi dice poi.
-Allora vado a portargli una fetta di
torta.- affermo,
cercando di rassicurarla.
Mamma
sorride e, così, esco fuori e vado a sedermi accanto ad Harry.
-Ti ho portato la torta!- esclamo, sorridente, porgendogli il
piatto.
-Grazie…- mormora lui, sorridendo a sua volta.
-Sai, ho paura.- confessa poco dopo.
-Paura?- domando.
Annuisce.
-Ho paura di perdere l’affetto della
mia famiglia. Dopo che avrò dato loro la notizia, potrei essere cacciato di
casa, potrei perdere Hope, David, mia madre, tutti…- mormora lui.
-Oh, non preoccuparti, ti vorranno
tutti bene comunque. Forse ti cacceranno di casa, ma non preoccuparti, ti
porterò un sacco a pelo per dormire.- affermo.
Harry inizia
a ridere.
-Sto parlando sul serio.- dice.
-Anche io.- sentenzio.
-Buongiorno…- mormora Hope, uscendo di casa e
venendo verso di noi.
Bacia Harry
e mi sorride.
-Io vado, ci vediamo dopo.- ci saluta poi, andando via.
Gemma’s pov.
-Questi sono papà e zia Celeste!- esclama il piccolo David,
indicandoci una foto scattata al sedicesimo compleanno della mia sorellina.
Ricordo
ancora quel giorno. Celeste ed Harry finsero di amarsi e chiesero la
collaborazione di me, mamma e del mio patrigno per rendere la cosa reale agli
occhi degli invitati alla festa.
“-Mamma,
Luke, stiamo fingendo, assecondateci.- spiega Harry. -Cosa state facendo?!- domanda il mio patrigno, fingendosi
arrabbiato. -Si stavano baciando...- risponde io, ovvia. -Lo so, ma perché?!- chiede ancora Luke.
Siamo davvero dei pessimi attori. -Luke, perché si amano!- esclama mia madre. -Anne, sono fratelli, non possono stare insieme!- urla ancora
Luke. -Luke, non devi essere così duro...- mormora Harry. -Non di sangue!- esclama Celeste. -Celeste!- la richiama suo padre. -Ha ragione, noi non abbiamo legami di sangue! Ci amiamo e staremo
insieme!- afferma Harry. -Io sono con loro.- dico io, schierandomi dalla loro parte. -Luke, comprendili, si amano, non possiamo dividerli.- sentenzia mia
madre. -Ma Anne...- cerca di ribattere il mio patrigno.”
Ricordo che
al termine della scenetta seguì un bacio. Per me, quei due formavano davvero
una bella coppia.
Scattai la
foto al termine della festa.
-Si, David, l’ho scattata io.- affermo, prendendo la foto fra le
mani e girandola.
“Per
sempre tuo.
Harry”
Leggo la
dedica scritta sul retro della fotografia. Successivamente, sorridendo, poso la
foto sul cuscino di Celeste dietro di me, intenzionata a riprenderla e rimetterla
al suo posto più tardi.
Celeste’s pov.
-Su, Harry, andiamo, prima che rimettano
lo scatolone con le foto al loro posto!- esclamo, correndo verso la mia stanza con il riccio al
seguito.
Appena
entrata, noto che non c’è più nessuno.
-Troppo tardi…- mormora Harry.
-Peccato, mi sarebbe piaciuto
guardare con loro le foto.- affermo.
-Guarda, ne hanno dimenticata una!- esclama Harry, lanciandosi sul letto
per afferrare una foto rimasta sul mio cuscino.
Gliela tolgo
dalle mani e la guardo, sorridendo.
Poi la giro
e leggo la dedica sul retro.
-Meraviglioso…-sussurra il riccio.
-Già, sei stato così dolce a scrivere
queste cos…-inizio a
dire io.
-No, guardami! In questa foto sono
uscito davvero bene, sono FA-VO-LO-SO.- dice lui, agitando le mani e scandendo bene le sillabe dell’aggettivo
‘favoloso’.
Scoppio a
ridere.
-Idiota…- dico, dandogli un colpetto sulla
spalla.
-Mamma!- esclama Emily, entrando nella
stanza.
-Papà!- urla il piccolo David, correndo
verso Harry.
-Andiamo al parco giochi?- domandano, all’unisono i due
bambini.
-Se a zia Celeste sta bene…- dice Harry, girandosi lentamente
verso di me.
-Tutti al parco giochi!- esclamo.
I bambini
esultano e, così, usciamo tutti e quattro di casa.
Louis’ pov.
Apro la porta
di casa e corro verso la cucina.
-Celeste?- chiedo, ansioso di vederla.
-Al parco giochi con Emily e David.- mi informa Anne.
-Da sola? Allora vado da lei e le
faccio una sorpresa!-
esclamo, pronto ad uscire di casa.
-Non è da sola.- mi dice Fizzy, intenta a giocare con
Peter.
-E’ andata con Harry.- mi informa Lottie, con Mattew fra le
braccia.
Harry…
Hope’s pov.
Sono al
parco, stare qui mi rilassa.
Mi dirigo
verso il parco giochi, mi piace guardare i bambini che si divertono. Tempo fa,
spesso venivo qui con David e Harry.
Il parco è
deserto, c’è solo una coppia con due bambini. Un momento… Sono Harry e Celeste!
-Harry, no, non voglio andare sull’altalena!- urla Celeste, scappando da mio
marito.
-Su, sorellina, quando eri piccola ti
piaceva andarci e farti spingere da me!- dice Harry.
-Le altalene sono due, magari vuole
andarci anche David…-
mormora la mora.
-No, io sto spingendo Emily.- afferma mio figlio, continuando a
spingere la sua compagna di giochi.
Dopo averla
raggiunta, Harry prende in braccio Celeste, mentre lei cerca di liberarsi della
sua presa, e la porta sull’altalena.
-Reggiti forte!- urla, iniziando a spingerla.
Emily e
David ridono, divertiti dalla scenetta.
Sorrido,
vedendo come sono felici, e decido di tornare a casa.
Louis’ pov.
-Harry e Celeste non si amano!- urlo ad Hope, tappandomi le orecchie
per non sentire il suo stupido racconto, ed entrando nella mia camera, seguito
dalla mora.
-Erano così felici insieme al parco…- mormora lei, amareggiata.
-Hope, Harry ti ama e Celeste ama me,
non ci tradirebbero mai.- dico io, sedendomi sul letto.
-Già, hai ragione tu, sono una
sciocca!- esclama la
ragazza, dispiaciuta, portandosi le mani sul volto.
Sorrido,
felice di averla convinta.
Mi giro,
notando una foto sul cuscino di Celeste.
“Per sempre tuo.
Harry”
Leggo ad alta
voce la scritta sul retro.
-Perché Celeste la conserva?!- mi domando, infastidito.
-Siamo a casa!- sento urlare dal piano di sotto.
Harry…
Mi alzo di
corsa dal letto, seguito da Hope, e corro al piano di sopra.
-Su, perché non dite a tutti il
vostro segreto?!-
urlo contro il riccio, sbattendo con forza la foto su un mobiletto all’ingresso
di casa.
-Io e Celeste non abbiamo nessun
segreto…-mormora
Harry, torturandosi le mani.
-Harry…- sussurra Hope.
-Tu la ami ancora, ho ragione?- domanda poi, indicando Celeste.
Harry guarda
intensamente Celeste negli occhi.
-Noi…-inizia a dire Celeste.
-Perché lo hai fatto, Celeste? Perché
quando ho interrotto il matrimonio di Anne, tu hai detto diamarmi?- le domando, distrutto interiormente.
-Se ami davvero Harry, dovevi dirmi
la verità. Avrei rispettato la tua scelta…- aggiungo poi.
-Louis…- sussurra lei.
La guardo
negli occhi.
-Sei veramente un idiota!- mi urla contro.
-Io non amo Harry, io amo te e lui
ama Hope.- aggiunge
poi.
Sorrido,
rassicurato.
-Allora, qual è il vostro segreto?-domando, confuso.
Harry
stringe la mano di Celeste.
-Io…- mormora.
-Io ho perso la casa al gioco!- esclama poi, liberandosi di un peso.
-COSA?!- urlano tutti, contemporaneamente.
Celeste’s
pov.
Dopo una
lunga serie di spiegazioni, la nostra famiglia è finalmente al corrente del
rischio che corre di perdere la casa.
-Quindi, abbiamo bisogno di soldi per
poter pagare e tenerla?- domanda Fizzy.
Harry
annuisce.
-Allora, da domani, ognuno di noi si
impegnerà per raccogliere il necessario. Riusciremo a tenere questa casa.- afferma Anne, decisa.
-Ma ora…- inizia a dire Hope.
-Celeste, prendi il sacco a pelo.
Qualcuno stanotte sperimenterà il dormire sul prato appena falciato da Luke e
Troy.- termina poi
la mora.
-Ma Hope!- esclama Harry.
-Voi non dite niente?- chiede, cercando conforto nel resto della
famiglia che, però, sembra d’accordo con l’idea di Hope.
-Buona fortuna…- mormoro, dando una pacca sulla
spalla al riccio.
Spazio autrice:
Mi scuso
per il mio solito ritardo nell’aggiornare questa storia.
Qualche
sera fa ho riletto tutta ‘La ragazza con la valigia’ ed ho deciso, per
nostalgia di questa famiglia, di dedicarmi molto a questa storia.
Nel prossimo
capitolo ogni membro della famiglia inizierà a dare il proprio contributo per raccogliere
i soldi per la casa e ci saranno i pov. di Lottie e Fizzy alle prese con i loro
problemi di cuore…
Poi ci sarà
il grande ritorno di Marie, Niall, Liam, Sabrina, Zayn e Teddy che
daranno il loro contributo per aiutare i loro migliori amici e ci sarà una
possibile complicazione per la storia d’amore fra Celeste e Louis…
Fatemi sapere
cosa ne pensate dal capitolo, a presto :)
IMPORTANTE
Ho scritto una nuova storia Una casa per due,
se potete passate e fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere :)
-Marie,
ho davvero bisogno del tuo aiuto.- affermo, rivolta alla mora.
-Celeste,
sei sicura di voler lavorare qui con noi al ristorante? Aspetti un bambino,
dovresti riposarti.- mi chiede lei, apprensiva.
-Voglio
aiutare la mia famiglia a guadagnare i soldi per la casa, ho bisogno di un
lavoro.- rispondo io, sorridendole.
-Lo
sai che Louis non sarebbe d'accordo, vero? Farebbe di tutto per non farti
stancare.- si intromette Niall.
-
Louis allora non saprà nulla. Siamo una famiglia, c'è bisogno del contributo di
tutti per raccogliere il denaro e ricomprare la casa. - dico,
decisa.
Il biondo, arreso,
annuisce.
-Allora
ti aspettiamo qui stasera per il tuo turno.- mi
informa poi.
Abbraccio i due, sorridente, e mi dirigo, dopo averli
salutati, verso l'uscita del locale.
Farò il possibile per aiutare la mia famiglia.
Fizzy's pov.
Dopo aver terminato di ascoltare la spiegazione della mia
professoressa di storia, ripongo i libri nello zaino ed inizio a guardare Luke.
-Ehi,
Fizzy, come va il progetto di scienze?- mi domanda Megan, la
mia compagna di banco, risvegliandomi dai miei pensieri.
-Male, non ho alcuna intenzione di lavorare con Marco.- rispondo
io.
-Félicité, se vuoi un buon voto a quel progetto dovresti
iniziare a lavorare con il tuo compagno.- afferma Megan, spostandosi una ciocca di capelli castani dietro
l'orecchio.
-Ma io non ho mai parlato con lui, come faccio a lavorarci?!- le urlo.
-Beh, allora inizia a scambiarci qualche parola. Vedi, è li seduto
al suo posto, vai a parlarci.- sentenzia la mora.
Sbuffando, mi alzo dalla mia sedia e mi dirigo
verso il biondo, intento a ripassare scienze.
Volto la sedia del banco avanti al suo nella sua direzione e
mi ci siedo.
-Ehi,
come va?- domando.
-Bene…-
risponde Marco, confuso, probabilmente perché non gli ho mai rivolto la parola,
squadrandomi con i suoi occhi azzurri, per poi tornare a leggere le pagine del
libro di scienze.
-Sai,
credo che dovremmo iniziare a lavorare al nostro progetto.-
affermo.
Il biondo alza la testa dal libro e mi guarda.
-So
che non ti piace lavorare, se vuoi posso fare da solo il progetto e mettere
sopra i nostri nomi.-sentenzia lui.
-Svolgerò
questo compito con te.- dico, decisa.
-Davvero,
posso farlo da solo, sai che ne sono capace.-
insiste lui.
Serro i pugni. Detesto questo ragazzo perché sa di essere
bravo, è il genio della classe, e crede di essere superiore a tutti,
specialmente a me, studentessa con voti mediocri.
-Ehi,
ti ho detto che lavoreremo insieme!- esclamo.
-Come
vuoi tu…- mormora lui.
-Quando
iniziamo?- mi domanda.
-Domani
sei libero?- chiedo io.
Annuisce.
-Perfetto,
allora ci vediamo domani a casa mia.- rispondo io, alzandomi e
tornando accanto a Megan.
-Hai
parlato con Marco? E’ simpatico?- mi domanda, curiosa, la mia
amica.
-Non
lo sopporto.- affermo io.
Celeste’s pov.
Passeggio per il parco, intenta a mangiare il mio gelato
quando, improvvisamente, noto Sabrina seduta ad una panchina.
Gioiosa, inizio a correre verso di lei.
-Sabrina!- urlo,
facendola voltare verso di me.
Vedendomi, la bionda sorride.
-Ehi,
Celeste.- dice lei, abbracciandomi.
-Come
mai sei qui? Oggi non lavori?- le chiedo.
Lei scuote il capo.
-Sono
stata appena licenziata.- afferma.
Spalanco gli occhi.
-Mi
dispiace tanto…- mormoro.
-Ehi,
ma quella non è Hope?- mi chiede, poco dopo, Sabrina, indicandomi
una ragazza poco distante da noi.
-E’
vero!- esclamo.
-Hope!- le
urlo.
La mora si volta verso di noi e, sorridendo, ci raggiunge.
-Anche
tu qui?- chiedo, facendole posto sulla panchina.
-Beh,
credo che avrò molte giornate libere…- mormora lei.
-Sei
stata licenziata?!- domando, preoccupata.
Hope scuote il capo.
-Non
ancora, ma la redazione sta per chiudere.-
risponde subito dopo.
Hope è una giornalista, lavora nella redazione di una
rivista per donne insieme a Teddy.
-Nessuno
compra più il nostro giornale e oggi due giornalisti si sono licenziati. Siamo
a corto di personale, siamo rimasti solo in cinque.-
aggiunge poi.
Improvvisamente, mi viene un’idea.
-Io
e Sabrina sostituiremo i due giornalisti mancanti!-
esclamo.
-Cosa?!-
urlano, sconvolte, all’unisono, le due.
-Beh,
tu hai perso un lavoro e tu, invece, rischi di perderlo. Mi sembra una buona
soluzione per tutti.- affermo.
Le due pensano alla mia idea per un po’ di tempo.
-Ha
ragione Celeste, la sua è un’ottima idea.- afferma,
assecondandomi, Sabrina.
Hope estrae il cellulare dalla borsa.
-Andiamo
in redazione allora, parleremo a tutti i miei colleghi della tua idea.-
sentenzia, sorridendomi, la mora.
-Chiamo
gli altri e dico loro di farsi trovare in redazione.-
aggiunge poi, componendo un numero di telefono e facendo partire la chiamata.
Lottie’s pov.
-Peter,
Bryan mi sta guardando?- domando, speranzosa, rivolta
al mio migliore amico.
Il castano si volta verso il tavolo di Bryan.
-No.- mi
risponde, tornando, subito dopo, a mangiare il suo pranzo.
Sbuffo.
-Lottie,
sei una ragazza fantastica, non perdere tempo dietro a quello li. Ci sono così
tanti ragazzi migliori di lui in questa scuola.- mi dice
Peter.
-Ma
io sono innamorata di lui.- affermo.
Il moro sbuffa.
-Sei
un caso perso.- sentenzia.
-Potrei
entrare nella squadra delle cheerleader per avvicinarmi a lui!-
esclamo.
Il mio amico scoppia a ridere.
-Lottie,
scusami, ma non riesco proprio a vederti nei panni di una viziata e antipatica
ragazza pompon.- commenta, divertito.
Roteo gli occhi.
-Ho
deciso, farò i provini per diventare una cheerleader!-
affermo, decisa, ignorando il suo commento.
-Fai
come vuoi.- dice, tornando a mangiare.
Celeste’s pov.
Arrivate in redazione, tre ragazze, fra cui Teddy, ed un
ragazzo, si avvicinano a noi.
-Celeste,
Sabrina, cosa ci fate qui?!- domanda, incredula, la rossa.
-Ragazzi,
ecco a voi le due nuove giornaliste della redazione!-
esclama Hope.
-Benvenute!- ci urla una giovane ragazza dai lunghi capelli
biondi e gli occhi azzurri, coperti da un paio di occhiali, venendoci ad
abbracciare.
-Io
sono Valentina.- si presenta lei.
-Io
sono Joseph!- esclama, con la sua voce squillante, il ragazzo
dai capelli castani e gli occhi marroni, abbracciandoci.
Sono tutti molto affettuosi qui.
-Il
mio nome è Christine, sono molto felice di conoscervi.- si
presenta una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi marroni.
-Io
sono Celeste, lei invece è Sabrina.- dico, presentando me e la mia
amica.
-Loro
due lavoreranno qui con noi, come vi avevo già accennato prima.-
afferma Hope.
-Bene,
allora, benvenute!- esclama Teddy, felice.
-Credo
che Hope vi abbia già accennato i problemi del nostro giornale…-
mormora poi la rossa.
Io e Sabrina annuiamo.
-Questa
è una rivista per sole donne, giusto?- chiedo.
Tutti annuiscono.
-Beh,
potrebbe diventare una rivista anche per giovani donne…-
affermo.
-Spiegati
meglio.- mi dice Joseph, interessato, sedendosi su una
scrivania.
-Negli
articoli potreste parlare anche di argomenti che interessano alle adolescenti.
So che riviste dedicate a loro vendono molto. Le mie sorelline ne hanno
tantissime.- espongo la mia idea.
-Ad
esempio, potremmo parlare dei gruppi musicali del momento?- chiede
Valentina.
-Si,
è quello che intendevo.- affermo, sorridendo alla
bionda.
-Sei
qui da circa dieci minuti ed hai già avuto un’ottima idea, ottimo lavoro.-
sentenzia Hope, sorridendomi.
-Oh,
so che ultimamente va di moda una band londinese, credo si chiami “Danger”!-
esclama Sabrina, cercando di ricordare il nome del gruppo.
-Si,
è la band che piace alla mia sorellina!- esclama Christine.
-Potremmo
cercare di ottenere un’intervista con loro.-
propone Sabrina.
-Ottima
idea!- sentenzia Teddy.
-Che ottimi acquisti che ha
fatto la redazione.- commenta, sorridendo, Joseph.
Chiacchiero con i miei nuovi colleghi mentre Teddy cerca
notizie sul gruppo che, ultimamente, fa impazzire le ragazzine di Londra.
-Ehi,
ho trovato tutto quello che si serve!- urla la rossa,
alzandosi dalla sua scrivania e correndo verso di noi con un foglio fra le
mani.
-“Danger”, il nome di
una band londinese formatasi recentemente, che sta facendo impazzire tutte le
adolescenti. Composta dai giovani Simon, Dave e Vincent.- inizia a leggere
Teddy.
-Ho
trovato anche una foto.- ci informa, smettendo di
leggere l’articolo e passandomi un foglio con sopra la foto dei tre ragazzi.
-Vincent!-
esclamo, sorpresa, osservando il biondo sulla fotografia.
-Lo
conosci?- mi domanda Christine.
-Era
un mio compagno di classe.- dico, continuando a guardare
la foto, incredula.
-Fantastico,
allora sarà facile ottenere un’intervista!-
esclama, felice, Joseph.
-Oh,
ma non parlo con lui da molto tempo… L’ho incontrato pochi giorni fa e…- inizio
a dire.
-Perfetto,
allora siamo nelle tue mani per l’articolo.- afferma,
dandomi una pacca sulla spalla, Teddy.
-E’
quasi ora di cena, sarà meglio tornare a casa.- mi
informa Hope, guardando l’orologio.
Annuisco, pensando ancora al guaio in cui mi sono messa. Non
avrei mai dovuto dire agli altri di conoscere Vincent. Non parlo con lui da
molto, sarà impossibile ottenere un’intervista.
Tutti, però, contano su di me.
Dovrei avere ancora il suo numero, potrei provare a chiamarlo.
Dopo aver cenato, mi alzo da tavola ed afferro la mia borsa.
Marie e Niall mi aspettano al ristorante.
-Dove
vai?- mi domanda Louis, fermandomi prima che io possa uscire di casa.
-A
fare una passeggiata.- mento.
-Una
passeggiata al ristorante di Niall e Marie?- mi
chiede lui.
-Come
fai a saperlo?!- domando a mia volta, incredula.
-Niall
ha fatto la spia…- risponde lui.
Stringo i pugni, infuriata con il biondo.
-Celeste,
lavori già in redazione, non devi stancarti.- mi
dice, chiudendo la porta dietro di me ed abbracciandomi.
Louis accarezza la mia pancia e, successivamente, mi da un
bacio sulla fronte.
-Resta
qui a casa con me…- mormora, cercando di convincermi.
-Louis,
devo andare a lavorare, abbiamo bisogno di quei soldi.- dico,
sorridendogli.
-Torna
presto allora, ti aspetto.- sentenzia, baciandomi.
Sorrido e, dopo aver salutato
tutti, esco di casa e vado al ristorante.
Lavoro come cameriera.
Dopo aver servito tutti i clienti, torno in cucina e mi
siedo accanto a Marie.
-Stanca?- mi
chiede. -No,
sto bene.- rispondo io, sorridendole.
-Non
si possono servire i clienti con centinaia di ragazzine urlanti fra i piedi!-
esclama un cameriere, infuriato, entrando in cucina.
-Cosa
è successo?- domando, rivolta a Marie.
-Un
cantante famoso sta cenando qui stasera e tantissime ragazzine sono qui per un
suo autografo.- mi risponde la mia amica.
Grazie alle sue parole, riesco a spiegarmi la folla di ragazzine
che si sta accumulando nella terrazza del locale.
-Mi
stai dicendo che tutte quelle adolescenti hanno prenotato qui solo per potersi
alzare da tavola e raggiungere il loro idolo?- domando,
incredula.
La mora annuisce.
-Come
facevano a sapere che avrebbe mangiato qui?- chiedo
ancora.
-Non
lo so, non chiedermelo.- mi risponde lei, scuotendo il
capo, sconvolta tanto quanto me.
-Gli
altri clienti si stanno lamentando. Da oggi, ai cantanti dei “Danger” è
severamente proibito cenare qui.- afferma Niall, entrando in
cucina.
-Hai
detto Danger?!- domando, alzandomi di scatto dal mio posto.
-Sei
anche tu una loro fan?- mi chiede il biondo.
-Ho
bisogno di una loro intervista, lasciami servire il loro tavolo!- esclamo,
supplicando il mio amico.
-Vai
pure.- dice Niall, porgendomi un piatto con dentro una bistecca.
Così, a passo spedito, mi dirigo verso la terrazza.
Le ragazzine sono sedute, stranamente, ai loro tavoli.
Forse, hanno avuto tutte il loro autografo.
Arrivata al tavolo, poso il piatto. Non c’è nessuno.
Mi guardo intorno e noto Vincent intento a contemplare il
panorama che si può ammirare dalla terrazza.
Tossisco, facendolo voltare.
-Celeste!-
esclama lui, venendomi incontro.
-Ehi,
Vincent, che piacere vederti.- affermo.
-Mi
stai seguendo per caso?- mi domanda, ghignando.
-Assolutamente
no. Forse sei tu che segui me, sei ovunque.-
rispondo, alludendo al nostro incontro qualche giorno prima.
Sorride.
-Fai
la cameriera?- mi chiede.
Annuisco.
-Si,
la sera sono una cameriera e la mattina una giornalista…- rispondo
io.
-Avrei
bisogno di chiederti un favore…- aggiungo subito dopo.
-Tutto
quello che vuoi.- dice lui, sorridendomi ed invitandomi a sedermi
al suo tavolo.
Rifiuto l’invito, dicendo di dover lavorare, e gli parlo
dell’intervista.
-Beh,
potresti farmi qualche domanda dopo aver finito il turno. Ti aspetto fuori al
ristorante.- mi propone lui.
Annuisco, felice, e lo
ringrazio.
Dopo aver finito il turno, come stabilito, esco dal
ristorante.
-Ehi,
Celeste!- mi chiama qualcuno.
Mi guardo in giro.
-Sono
qui in macchina!- sento ancora.
Mi volto verso una macchina nera dai vetri scuri.
Dal finestrino abbassato riesco a scorgere Vincent. Mi apre
lo sportello anteriore e mi fa sedere accanto a lui.
-Ti
accompagno a casa io e, durante il viaggio, puoi farmi tutte le domande che
possono servirti per l’intervista.- mi dice, mettendo in moto
l’auto.
***
Dopo un po’ di tempo, arriviamo davanti casa.
-Grazie
per il passaggio e per aver risposto alle domande.- dico,
uscendo dalla macchina e ringraziandolo.
-E’
stato un piacere vederti, sento che ci incontreremo ancora.-
afferma, sorridendo.
-Mi
hai forse piazzato una microspia sui vestiti?-
domando.
Scoppia a ridere.
-No,
non dire sciocchezze!- esclama.
-Credo
solo che ci rivedremo, lo sento.- afferma.
-Vedremo…-
mormore.
-Beh,
ora vado, grazie ancora di tutto.- dico, salutandolo ed entrando
in casa.
***
Dopo aver fatto colazione, mi dirigo con Hope in redazione.
-Ho
l’intervista!- esclamo, mostrando a tutti il foglio con le mie
domande e le risposte di Vincent.
-Beh,
speriamo esca un articolo interessante come questo.-
afferma Teddy, alzandosi dalla scrivania e porgendomi una rivista.
-Nuova fiamma per il
cantante dei Danger…- inizio a leggere.
Successivamente, accanto all’articolo, noto la foto di
Vincent con una ragazza di cui, però, non si vede bene il volto.
-Ma
questa sono io!- esclamo, coprendomi il viso con le mani.
Sono in un mare di guai…
Spazio
autrice:
Scusate
il solito ritardo ed eventuali errori che non ho corretto perché non ho potuto
rileggere il capitolo :(
Come avete notato, sono tornate le ragazze e, al momento,
solo Niall, ma nei prossimi capitoli ci saranno anche
Liam e Zayn.
Grazie a tutte le lettrici che seguono e recensiscono la
storia :)
Ora devo andare, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto n.n
-Sono
in un mare di guai, sono in un mare di guai!-
continuo a ripetere, girando per la redazione con l’articolo fra le mani.
-Celeste,
calmati!- mi urla Teddy, cercando di farmi ragionare. La
rossa si alza dalla scrivania e viene verso di me.
-Nessuno
vedrà questo articolo, non hai nulla da temere.- mi
rassicura, afferrandomi per le spalle e sorridendomi.
Tranquilla, poso il giornale sulla scrivania di Joseph.
-Salve,
gente!- urla Zayn, entrando in redazione.
Sorrido al moro. Non lo vedo da qualche giorno.
Zayn si avvicina a Teddy e le circonda un fianco con il
braccio.
-Cosa
ci fai tu qui?- domanda la mia amica, stupita nel vedere suo
marito in redazione.
-Sono
passato a trovare mia moglie e il mio bambino.-
risponde, posando una mano sul ventre della rossa.
Sorrido, intenerita dalla scena.
-Ehi,
Celeste, sai che sembri tu la ragazza in questa foto?- mi
domanda Zayn, dando una rapida occhiata al giornale sulla scrivania di Joseph.
Teddy si posa una mano sulla fronte.
-Maledizione!-
esclamo,
battendo un pugno sulla scrivania ed allontanandomi dalla coppia.
Mi dirigo a tutta velocità verso la stanza in cui si trovano
Christine, Hope e Valentina. Apro la porta e corro verso la scrivania di mia
cognata.
-Ehi,
Celeste, tutto bene?- mi domanda, sorridendo in modo smagliante.
Scuoto il capo e indico ad Hope la rivista posata sulla sua
scrivania.
-L'hai
già guardata?- chiedo.
-Non
ancora, perché?- domanda a sua volta.
-Aprila.- la
incito.
La mora mi ascolta ed inizia a sfogliare le pagine.
Improvvisamente, spalanca gli occhi e la bocca.
-Questa
sei tu!- esclama, sconvolta.
La porta
dell'ufficio, si apre nuovamente, lasciando intravedere la figura di Sabrina.
-Celeste,
sei su questa rivista!- urla la bionda.
-Lo
so, lo so...- mormoro, coprendomi le mani con il viso e
sprofondando nella sedia adiacente alla scrivania di Hope.
Christine e Valentina, preoccupate, si alzano dalle loro
postazioni e vengono accanto a noi.
Subito dopo, ci raggiungono anche Joseph, Zayn e Teddy.
-Louis
mi ucciderà!- esclamo, trattenendo la tentazione di scoppiare
a piangere.
La rossa mi posa una mano sulla spalla.
-Non
lo farà, non preoccuparti.- sentenzia, sorridendo
dolcemente.
-Allora
mi lascerà.- affermo.
-Non
accadrà nulla, ho in mente un piano!- esclama Zayn.
Osservo con curiosità il moro.
-Dobbiamo
far sparire quelle riviste dalle edicole prima che Louis possa vederle.- mi
spiega.
-
Liam oggi non lavora, posso chiamarlo e dirgli di venire qui in redazione. Voi
due potreste fare un giro per la città e cercare di nascondere o comprare il
maggior numero di riviste per evitare guai. - mi
propone Sabrina.
Annuisco.
-Perfetto,
vado subito a telefonargli.- dice la bionda,
allontanandosi.
Spero che vada tutto bene...
Lottie's pov.
Sono molto agitata. Fra qualche minuto farò la mia
esibizione per cercare di entrare nella squadra delle cheerleader.
-Ehi, biondina.-
Mi volto.
-Peter, cosa ci fai qui? Non eri contrario al fatto che mi
esibissi oggi?- domando.
Il mio amico rotea gli occhi.
-Già,
sono contrario, ma sono venuto comunque per vedere come ti umilierai davanti a
tutta la scuola.- risponde, ghignando.
Sbuffo e mi allontano, ma il moro mi afferra per un polso e
mi riporta indietro.
-Stavo
scherzando, sei la mia migliore amica e sono qui per sostenerti.-
sentenzia, sorridendo.
-Grazie,
Peter...- mormoro.
Sento chiamare il mio nome.
-Ho
paura, non voglio più fare l'audizione!- esclamo, terrorizzata.
Il moro sorride.
-Sei
una sciocca, andrà tutto bene.- afferma.
-Ora
vai.- aggiunge, spingendomi verso il centro della palestra. Peter
va a sedersi sugli spalti e mi sorride.
Inspiro ed espiro profondamente. Subito dopo, inizio ad
esibirmi.
-Può
bastare.- mi interrompe Joy, il capo cheerleader.
-Sei
stata brava, ragazzina.- aggiunge.
-Come
ti chiami?- mi domanda.
-Lottie.-
rispondo, agitata.
-Bene,
Lottie, complimenti per l'esibizione. Ti faremo sapere.- mi
liquida.
Mi allontano dal mucchio di ragazze pompon e corro verso
Peter.
Il moro mi abbraccia.
-Sei
stata bravissima.- si complimenta, sfoggiando un sorriso
smagliante.
Celeste's pov.
Esco dall'auto di Liam ed inforco gli occhiali da sole.
Cercando di non sembrare sospetti, io e il mio amico ci dirigiamo verso il
primo giornalaio che incontriamo durante il tragitto.
L'edicolante sta parlando con una donna. Approfitto della
distrazione dell'uomo per guardarmi intorno e cercare le riviste incriminate.
Dopo poco, le trovo. Sto per mettere altri giornali davanti,
ma il proprietario dell'edicola si volta verso di noi.
-Di
cosa avete bisogno?- ci chiede, gentile.
-Quella
rivista dietro di lei!- esclama Liam.
-Quale?-
domanda l'uomo, voltandosi.
Il mio amico, intento a parlare con l'edicolante, mi incita
a nascondere i giornali e così faccio.
-Questa
rivista di cucina?- domanda l'uomo a Liam.
Il mio complice scuote il capo.
-Credevo
fosse una rivista di giardinaggio, mi scusi. Beh, noi andiamo, buon lavoro.- saluta
poi l'edicolante, trascinandomi via.
Rientriamo in macchina. Sospiro.
-Bene,
è la prima edicola è fatta.- afferma Liam, facendo aderire
la sua schiena al sedile dell'auto.
Fizzy's pov.
Marco è a casa mia. Lavoriamo da circa due ore al progetto
di scienze. Non amo studiare e stare in compagnia del 'genio' della classe, che
nemmeno sopporto, mi annoia a morte.
-Non
mi sei affatto d'aiuto.- commenta il biondo.
-Smettila
di guardare il tuo cellulare e lavora insieme a me. - mi
richiama.
-Scusa,
avevo bisogno di una pausa. Non riesco ad essere concentrata se studio troppe
ore di seguito senza riposare.- affermo.
-Scommetto
che di solito le pause che fai occupano più tempo di quello che impieghi per
studiare. Per questo i tuoi voti equivalgono, la maggior parte delle volte, a
semplici sufficienze.- commenta, ghignando.
Arrossisco. Ha perfettamente ragione.
-Non
sono affari tuoi!- esclamo, infastidita.
Ride.
-Lo
sapevo.- afferma, tornando a guardare il libro di
scienze.
Serro i pugni, cercando di contenere la rabbia. Questo
ragazzo mi urta il sistema nervoso.
Bussano alla porta della mia camera.
-Avanti.- dico.
Gemma entra in stanza con un vassoio colmo di cibo fra le
mani.
-Vi
ho portato la merenda.- sentenzia, sorridendo.
-Grazie.-
mormoro, sorridendo a mia volta.
Se non fosse arrivata lei a distrarmi, probabilmente non
avrei represso la mia voglia di picchiare Marco ancora per molto.
Daisy's pov.
Come ogni mercoledì pomeriggio, io e Phoebe ci alleniamo nella
squadra di calcetto della scuola. Lavoriamo duramente visto che a breve ci sarà
il torneo.
L'allenatore, Lucas, di soli due anni più grande di noi,
fischia.
-Per
oggi può bastare.- afferma, sorridendo.
Le mie compagne di squadra si dirigono verso gli spogliatoi.
Lucas si avvicina a me e mi scompiglia i capelli biondi.
-Ottimo
lavoro, Daisy.- sentenzia, per poi allontanarsi.
Arrossisco visibilmente.
Phoebe viene verso di me.
-Perché
sei arrossita?- mi domanda.
-Non
sono rossa in volto.- nego, dirigendomi a passo spedito verso lo
spogliatoio.
N0n voglio che la mia gemella scopra la mia cotta per Lucas,
potrebbe prendermi in giro a vita.
Celeste's pov.
Dopo aver girato con Liam per quasi tutta la città, sono
tornata a casa e, dopo aver mangiato qualcosa, ho deciso di andare al parco con
Harry e i gemelli.
Mi siedo sull'altalena e guardo i bambini giocare non molto
lontano da me.
-Ehi,
tutto bene?- mi domanda il riccio, sedendosi accanto a me.
-Si,
sono solo stanca.- rispondo.
-Zio,
vieni a giocare con noi!- urla Emily, chiamando Harry.
-Beh,
i bambini mi reclamano.- afferma mio fratello,
alzandosi dall'altalena.
Anche io lascio la mia postazione e mi metto in piedi.
-Vado a comprare una bottiglia d'acqua.- lo avverto,
allontanandomi.
Mi dirigo verso un piccolo chiosco nel parco e compro una
bottiglietta d'acqua minerale.
-Se
non avessi scelto di fare il cantante, sicuramente avrei avuto un futuro da
veggente. Sapevo che ci saremmo rivisti.-
Il sangue mi si raggela nelle vene. Mi volto.
Vincent mi osserva, sorridendo. I suoi occhi sono coperti da
un paio di occhiali da sole. In testa porta un berretto con la visiera.
Probabilmente sta cercando di non farsi riconoscere dalle sue fan.
-Io...- inizio
a dire, esitante.
-Io
devo andare.- affermo.
Il biondo mi afferra per un polso.
-Non
vuoi più trascorrere del tempo con un tuo vecchio amico?- mi
domanda.
-Non
voglio finire nuovamente sui giornali venendo etichettata come 'la nuova fiamma
di Vincent dei Danger'.- rispondo, liberandomi della
sua presa.
-Mi dispiace, i giornalisti inventano tante sciocchezze, non
volevo crearti disagi.- afferma, sinceramente dispiaciuto.
-Non è stata colpa tua, non preoccuparti.- dico.
-Celeste!-
Mi volto, vedendo Harry correre verso di me con i bambini al
seguito.
-Dobbiamo
andare a casa. - sentenzia il riccio, afferrandomi la mano ed
allontanandomi da Vincent.
Annuisco.
-Beh,
ciao. - saluto il biondo, andando via. Lui mi sorride e
mi saluta a sua volta con un cenno della mano.
Appena arrivata a
casa, saluto tutta la mia famiglia.
Anne e Gemma stanno apparecchiando la tavola per la cena.
Sorrido alla vista di Louis. Lui mi corre incontro e mi
abbraccia.
-Mi
sei mancata tanto, non c'eri nemmeno a pranzo...-
mormora, posandomi un bacio fra i capelli.
-Lo
so, ho avuto molto da fare.- affermo, sorridendogli
dolcemente.
Le mie sorellastre, in soggiorno, urlano.
Io e Louis ci voltiamo, spaventati.
-Cosa
sta succedendo?- domanda mio marito, curioso.
-Su
questa rivista c'è un articolo di Vincent dei Danger!- urla
Phoebe, esaltata.
Spalanco gli occhi e deglutisco.
Tutto il lavoro di una giornata non può andare in fumo per
la stupida rivista che hanno comprato le mie sorelle!
-La
cena è pronta!- urla mia madre dalla cucina.
Istintivamente, mi libero dalla presa di Louis e corro in
soggiorno, strappando di mano la rivista a Lottie.
-Celeste!- mi
richiamano le quattro.
-Dobbiamo
cenare, vi darò questa rivista più tardi.-
affermo.
Loro, sbuffando, si dirigono in cucina.
Tiro un sospiro di sollievo, come fa anche Hope che ha
assistito alla scena.
Aspetto che tutti siano in sala da pranzo per nascondere la
rivista sotto uno dei cuscini del divano. Subito dopo, raggiungo il resto della
famiglia.
Harry's pov.
Ho visto Celeste nascondere qualcosa, così, curioso, dopo
essermi assicurato che mia sorella abbia raggiunto il resto della famiglia, mi
avvicino al divano e sollevo uno dei cuscini, trovando una rivista.
Inizio a sfogliare le pagine, soffermandomi su una in
particolare dove si trova la foto del cantante che fa impazzire le ragazzine in
compagnia di una ragazza. Osservando meglio la foto, riesco a capire che la
giovane donna in compagnia del biondo è Celeste.
Rimetto la rivista al suo posto e mi dirigo in sala da
pranzo.
Celeste's pov.
-Posso
parlarti?- mi domanda Harry, una volta terminata la cena.
Annuisco.
-Andiamo
fuori di casa. - afferma.
Così, passiamo per il soggiorno dove le mie sorellastre si
lamentano della scomparsa della loro rivista.
Ci sediamo nel portico.
-Celeste,
il ragazzo che oggi era nel parco è lo stesso ritratto in foto con te sulla
rivista che hai nascosto?- mi domanda il riccio.
Spalanco gli occhi.
-Si...-
rispondo.
-Stai
tradendo Louis?- mi chiede.
-Assolutamente
no!- esclamo, infastidita.
-Perfetto,
allora perché la rivista dice che sei la sua 'nuova fiamma'?- mi
domanda.
-Mettiti
comodo, è una lunga storia.- sentenzio.
Spazio
autrice:
Scusate il terribile ritardo, ho avuto il 'blocco dello
scrittore'...
Ora, però, ho superato quel periodo ed ho addirittura scritto
cosa succederà nei prossimi capitoli fino alla fine, quindi aggiornerò spesso.
Bene, sono tornati anche Liam e Zayn, quindi ora ci sono
proprio tutti ;)
Il prossimo capitolo darà molto spazio alla Leleste, che mi
manca terribilmente, ed ovviamente parlerà anche degli altri personaggi.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, a presto xx
P.s.
Non lo scrivo da tanto, ma questo è il mio account di Twitter: @_smilest
Per qualsiasi dubbio o curiosità riguardo alle storie, o se
volete semplicemente parlarmi, potete trovarmi lì.
Se volete seguitemi e chiedetemi il follow back,
ricambio subito :)
Non mordo e non vi faccio del male, non preoccupatevi, se
avete bisogno di qualcosa non esitate a contattarmi ;)
-Grazie
per l’invito, Teddy, verremo tutti sicuramente.- dico,
chiudendo la chiamata e tornando a tavola dove si è riunita tutta la famiglia
per fare colazione.
-Dove
dobbiamo andare?- mi domanda Daisy, curiosa.
-Fra
tre giorni sarà il compleanno di Zayn, così Teddy ci ha invitati a passare il
fine settimana con loro in montagna.- rispondo io, tornando a
girare i cereali nella tazza colma di latte.
Le mie sorellastre , felici dell’idea, esultano.
-Vi
avevamo precedentemente parlato della nuova fiamma del cantante dei Danger,
Vincent…- sento dire alla giornalista nella televisione
alle mie spalle.
Mi si raggela il sangue nelle vene. Rivolgo uno sguardo
veloce ad Hope e Harry, gli unici al corrente della situazione, che sembrano
spaventati tanto quanto me. Louis sbuffa e, noncurante delle protese delle mie
sorelle, cambia immediatamente canale.
Tiro un sospiro di sollievo.
-Perché
hai cambiato?!- si lamenta Lottie.
-Si
parla di questo gruppo ovunque, sono stanco. Non ho voglia di sentir parlare
delle relazioni di quel cantante anche quando faccio colazione.- risponde
mio marito.
-Quel
Vincent è carino, non lo pensi anche tu, Celeste?- mi
domanda, improvvisamente, Gemma.
Harry rischia di strozzarsi con un biscotto ed Hope inizia a
tossire.
Spalanco gli occhi.
-Carino,
ma nulla di particolare.- rispondo, agitata.
-Non
è vero, Vincent è bellissimo!- esclama Fizzy.
-Sorellina,
non scaldarti tanto. Sai che Celeste ha pessimi gusti, avresti dovuto capirlo
quando ha sposato nostro fratello.- sentenzia Lottie, facendo
ridere la more e le gemelle.
Trattengo una risata. Mi hanno sempre divertita le
frecciatine che si mandano Louis e le mie sorellastre.
-Non
dovreste andare a scuola?- domanda mio marito,
infastidito.
-Ma
nevica tantissimo, vogliamo restare a casa!-
esclama Phoebe, ricevendo l’appoggio delle altre, dei gemelli e di David.
-Su,
non fate storie e correte a prendere i vostri zaini.-
afferma Anne, distruggendo l’entusiasmo dei più piccoli.
-Papà,
io posso rimanere a casa a guardare i cartoni animati?-
domanda David, strattonando Harry per la manica della camicia in modo da farlo
voltare.
So già che non riuscirà a dire ‘no’ al figlio.
-Hope,
può rimanere a casa?- chiede poi alla moglie.
La mora annuisce.
-Allora
voglio restare anche io a casa!- esclama Emily, mettendo il
broncio.
-Beh,
in questo caso…- inizia a dire Louis.
-I
piccoli a casa e le grandi a scuola.- conclude poi.
-Non
è giusto!- protesta Lottie.
-Tesoro,
non potete perdere un giorno di lezione solo per la neve.-
afferma Troy.
La bionda sbuffa e rivolge uno sguardo di fuoco a Louis che,
invece, la guarda con aria strafottente.
Le mie sorellastre, così, si
alzano da tavola e salgono al piano di sopra per prendere le loro cartelle.
Harry indossa la sua giacca e, dopo aver salutato tutti, esce di casa. Hope e
Gemma vanno con i bambini in soggiorno ed Anne, mio padre, mia madre e Troy
iniziano a sparecchiare la tavola. Offro loro il mio aiuto, ma dicono che non
devo affaticarmi. Certe volte mi ricordano molto Louis.
Così, esco dalla cucina e vado in camera per prendere la mia
borsa ed andare in redazione.
Improvvisamente, la porta alle mie spalle sbatte
violentemente. Delle braccia circondano la mia vita. Volto leggermente il capo
e sorrido a Louis che mi stringe a sé.
-Sai
cosa ho notato?- mi domanda.
-Cosa?- chiedo
a mia volta.
-Non
passiamo più del tempo da soli.- risponde lui.
-Beh,
abbiamo una famiglia numerosa, è normale essere sempre in compagnia.-
constato.
-Lo
so, ma voglio passare del tempo con te, quindi oggi non andrai a lavorare.- dice.
-Louis,sai che mi piacerebbe stare insieme a te, ma
abbiamo bisogno dei soldi per la casa, non posso non andare a lavorare.- sentenzio.
-Ti
prego, resta con me, solo oggi.- cerca di convincermi.
Esito prima di rispondere.
-Va
bene.- cedo. Louis mi da un bacio sulla guancia. Mi giro verso di
lui e faccio aderire le nostre labbra.
Subito dopo, mi libero della sua presa.
-Chiamo
Teddy e le dico che non vado in redazione.-
affermo.
Il castano annuisce e va a sedersi sul nostro letto.
Mentre parlo con la mia amica, noto che Louis mi osserva.
Spesso gli rivolgo dei sorrisi che lui, immediatamente, ricambia.
Terminata la mia conversazione con la rossa, ripongo il
cellulare nella tasca dei jeans.
-Che
facciamo?- chiedo.
-Ti
porto con me in un posto.- risponde lui, prendendomi per
mano e dirigendosi verso l'uscita della stanza.
Arriviamo subito al piano di sotto.
-Noi
usciamo, non ci aspettate per il pranzo!- esclama Louis.
-Celeste,
non vieni in redazione?- mi domanda Hope, alzandosi dal
divano e lasciando i bambini, intenti a guardare la TV, con Gemma.
-No,
oggi passerà la giornata con me. - risponde mio marito,
circondandomi la vita con un braccio.
La mora sorride.
-Divertitevi.- dice
poi.
Così, dopo aver salutato tutti, ci avvolgiamo nei nostri
cappotti ed usciamo di casa per raggiungere la macchina. Louis si mette alla
guida ed io mi siedo accanto a lui.
-Sei
pronta per la nostra giornata, principessa?- mi
domando.
-Prontissima,
principe.- rispondo, sorridendo.
Fizzy's
pov.
9:32
a.m.
Mentre la professoressa spiega, io guardo la neve che scende
copiosamente dal cielo e si posa sul davanzale della finestra. Improvvisamente,
la porta della classe si spalanca ed entra il bidello. Ci saluta tutti e poi si
avvicina alla professoressa. Parla a bassa voce per non farsi sentire da noi.
-Se
non vuole farci sentire cosa dice, allora la situazione è grave.- afferma
la mia compagna di banco.
-Megan,
non essere pessimista.- la rimprovero io.
Il bidello esce dalla classe.
-Ragazzi,
ho una brutta notizia da darvi.- afferma la professoressa,
sedendosi alla cattedra.
-Avevo
ragione...- sussurra Megan.
-La
neve ha bloccato l'entrata dell'istituto, siamo tutti chiusi qui dentro fino a
quando non si scioglierà e libererà il passaggio.-
conclude la donna.
Spalanco gli occhi. Mi guardo intorno e noto che i miei
compagni sono scossi tanto quanto me. Solo Marco sembra impassibile. Non riesco
proprio a capire quel ragazzo.
Celeste's
pov.
10:02
a.m.
-In
spiaggia con la neve? Tu sei proprio strano, Louis.- affermo,
guardandomi intorno.
-Già,
ma non è per questo che mi ami?- domanda, sorridendomi.
-Beh,
comunque ti ho portata in spiaggia perché qui c'è la casa che ho comprato tempo
fa. - dice subito dopo.
-Hai
comprato una casa in spiaggia?!- chiedo, incredula.
Lui annuisce.
-
Si, prima di sapere della nostra casa persa al gioco da Harry.-
risponde lui, prendendomi per mano e trascinandomi verso un'abitazione in legno
a pochi metri dalla spiaggia in cui ci troviamo.
Arrivati, Louis estrae un mazzo di chiavi dalla tasca ed
apre la porta, facendo entrare prima me. L'immobile è abbastanza spazioso ed
illuminato da ampie finestre. I muri sono bianchi ed il pavimento è in parquet.
Al centro del soggiorno, accanto al muro, si trova un camino. Una porta bianca,
situata nella medesima stanza, conduce ad un lungo corridoio in cui si trovano
gli accessi a tutte le altre camere della casa. Al lato del soggiorno si trova
la cucina e in essa una grande portafinestra che da un'ampia visuale sul nostro
piccolo giardino e sul mare.
Louis va ad accendere il camino.
-Ti
piace questo posto?- mi domanda.
Annuisco e vado a sedermi sul pavimento accanto a lui. Il
fuoco mi riscalda.
-Secondo
te riusciremo a tornare a casa?- chiedo, riferendomi alla neve
che scende copiosa giù dal cielo e che si può ammirare dalla finestra accanto a
noi.
-Beh,
è rischioso. Potrei congelarmi le mani mentre guido e perdere il controllo
dell'auto o peggio, potrebbe attaccarci uno yeti!-
risponde lui.
-Smettila
di fare l'idiota.- dico, ridendo, dandogli un colpetto sulla
spalla.
-Oh,
ma io non sto scherzando. Ho saputo che qui vicino vive un yeti...-
mormora lui.
-Uno
yeti in spiaggia, sicuramente.- sentenzio.
-Quando
il mostro ti attaccherà io dirò: "te lo avevo detto". - afferma.
-Non
mi salveresti?- chiedo.
Lui mi sorride e mi circonda la vita con un braccio.
-Certo.-
risponde, attirandomi a sé e facendomi poggiare la testa sulla sua spalla.
-Bene,
mi fa piacere, ma sappi che se un mostro dovesse attaccarci, io scapperei e ti
lascerei nelle sue mani. - scherzo.
-Le
tue parole mi commuovono.- dice, fingendo di asciugarsi
una lacrima.
Sorrido. Sono felice di passare del tempo con Louis.
Lottie's
pov.
3:48
p.m.
-Papà
si sentirà in colpa per almeno due mesi. E' colpa sua se siamo venute a scuola
ed ora dobbiamo dormire qui perché siamo bloccate dalla neve. - borbotta
Fizzy accanto a me.
-Beh,
non stiamo facendo lezione, quindi va tutto bene.- afferma
Daisy.
Un ragazzo dell'età delle gemelle si avvicina a noi a tutta
velocità. E' molto magro, a mio parere potrebbe spezzarsi da un momento
all'altro, regge numerosi libri fra le mani ed ha dei grandi occhiali neri sul
viso.
-Ciao
Phoebe, ciao Daisy.- saluta le mie sorelle.
-Daisy,
oggi ti va di pranzare con me?- domanda, successivamente,
sorridendo.
-No,
Matt. Mi dispiace molto, ma oggi ho già programmato di sedermi al tavolo della
mensa con le mie sorelle.- risponde la bionda.
-Oh,
va bene.- dice, triste.
-Sarà
per la prossima volta, ci vediamo.- aggiunge, sorridendo ed
allontanandosi.
Daisy sbuffa.
-Non
lo sopporto.- afferma, successivamente.
-Oh,
a me sembra così carino.- commenta Fizzy.
-Perché
non gli dai un'opportunità?- domando io.
-Sembra
molto dolce.- aggiungo.
-Non
mi piace.- risponde lei.
Phoebe, diversamente da noi, non dice niente. Guarda,
malinconicamente, Matt che ripone i libri nel suo armadietto.
-Lottie,
c'è Bryan!- mi urla Fizzy.
Mi volto di scatto, vedendo il biondo che ci viene incontro
con tutte le cheerleader.
-Quelle
ragazze sono odiose.- commenta la mora.
-Fizzy,
ti ricordo che potrei far parte del loro gruppo.-
affermo.
-Ehi,
biondina.- dice Joy.
-Si
chiama Lottie.- precisa Phoebe, guardando con odio la capo
cheerleader.
-Bene, Lottie...- inizia
a dire la mora, marcando il tono di voce sul mio nome e guardando con
riluttanza Phoebe.
-Sei
nella squadra.- conclude.
Vorrei esultare, ma non posso permettermi una figuraccia
davanti agli occhi di Bryan.
-Volevo
invitarti alla festa per il mio compleanno.-
sentenzia il biondo, sorridendomi.
Credo sia la prima volta che parlo con lui. Il cuore batte
velocemente e rischia di uscire dalla cassa toracica.
-Verrò
con molto piacere.- mi limito a dire.
-Bene,
allora ci vediamo a casa mia fra qualche giorno. Ti farò recapitare l'invito
con l'indirizzo e l'ora della festa.- sentenzia.
Sorrido.
-Beh,
ci vediamo.- afferma Joy, prendendo per mano Bryan ed
allontanandosi con tutto il resto del gruppo da noi.
-Stai
attenta a quell'oca. - mi mette in guardia Fizzy.
Celeste's
pov.
6:02
p.m.
La neve continua a cadere e a ricoprire tutto ciò che ci
circonda. L'asfalto è scivoloso e non si può guidare la macchina perché si
rischierebbe un incidente.
-Come
faremo a tornare a casa?- mi chiedo ad alta voce.
-Non
lo faremo.- afferma Louis.
Mi volto verso di lui. Era andato in cucina per fare una
telefonata.
-Ho
chiamato Harry, lui, Hope, Gemma e gli altri si occuperanno dei bambini. Daisy,
Phoebe, Lottie e Fizzy sono bloccate dentro la scuola, quindi non rincaseranno
come noi.- mi informa.
-I
gemelli piangeranno non vedendoci tornare a casa. - dico,
allarmata.
-Lo
so. - sentenzia Louis, risedendosi accanto a me, stringendomi in
un abbraccio ed iniziandomi ad accarezzare i capelli.
-Ma
non possiamo mettere a rischio la vita di tre persone...-
continua.
-Di
me, di te e del piccolo George.- conclude, accarezzando la mia
pancia.
-Hai
già deciso il nome di nostro figlio?!- domando, incredula.
-
Non sai nemmeno se sarà una bambina.- constato.
-Se
sarà una femminuccia la chiameremo comunque George.-
afferma.
Scoppio a ridere.
-Non
dire sciocchezze.- dico.
Improvvisamente, il cellulare alle mie spalle squilla. Lo
afferro e rispondo.
-Celeste!-
-Ehi,
Marie.-
-Oggi
il ristorante è chiuso.-
-Ti
avrei chiamata comunque per dirti che non sarei venuta a lavoro. Io e Louis
siamo bloccati nella casa al mare. -
-Avete
una casa al mare?!-
-Già,
l'ho scoperto oggi.-
-Ah,
capisco. Teddy ti ha chiamata per invitarti in montagna?-
-Si.
-
-Ho
paura.-
-Di
cosa?-
-Quella
ragazza è al settimo mese di gravidanza, potrebbe partorire mentre festeggiamo
il compleanno di Zayn!-
-Marie,
non dire sciocchezze. Teddy partorirà fra un mese in ospedale.- la
tranquillizzo.
Louis, intanto, inizia a
darmi dei baci sul collo. Lo allontano con una mano. Gli mimo uno 'stai fermo '
e lui mi sorride.
-Beh,
io devo andare, ci sentiamo più tardi, ciao Marie.- saluto la mia amica e
chiudo la chiamata.
-Stavo parlando a telefono.- mi lamento.
-Lo so, ma oggi sei mia e di nessun'altro.- dice il castano, abbracciandomi da dietro
ed appoggiando la testa sulla mia spalla.
Sorrido e gli scompiglio
i capelli.
-Va bene, allora la prossima volta che mi
chiameranno non risponderò.-
sentenzio.
-Perfetto...- mormora lui, dandomi un bacio sulla
guancia.
Fizzy's pov.
9:46 p.m.
Le gemelle sono andate a
cercare un posto in cui dormire con le loro compagne di classe e io sono
rimasta sola con Lottie. Peter, il migliore amico di mia sorella, si avvicina a
noi.
Mi saluta e io li lascio
soli. A mio parere, Lottie dovrebbe innamorarsi di lui. Peter è un bravissimo
ragazzo e le vuole molto bene.
Passeggio per i corridoi
della scuola. Poso, ogni tanto, lo sguardo sull'interno delle classi. Ci sono
studenti che dormono con la testa sui banchi.
Non vedo Megan, la mia
migliore amica e compagna di banco, da un po' di tempo. Se avessi un cellulare
la chiamerei, ma ho lasciato il mio a casa e non ho intenzione di chiederlo in
prestito a qualche studente sconosciuto. Così, rinuncio all'idea di trovare la
mia amica e vado alla ricerca di un posto in cui dormire. Sono sicura che i
materassi per esercizi della palestra sono più comodi dei banchi.
Attraverso tutto il
corridoio e scendo le scale che mi conducono al piano sotterraneo dove si trova
la palestra. E' tutto buio e non c'è nessuno. Mi faccio coraggio e mi dirigo
verso il magazzino in cui si trovano tutti gli attrezzi.
-Ehi, pensavo di essere l'unico ragazzo
intelligente ad aver pensato ai materassi.-
Urlo, spaventata. Afferro
un pallone accanto a me e mi volto di scatto, lanciandolo addosso allo
sconosciuto.
Il ragazzo dai capelli
biondi si contorce sul pavimento. Lo riconosco subito, è Marco.
-Perché sei sempre in mezzo ai piedi?- domando.
-Potrei farti la stessa domanda.- risponde lui.
Sbuffo.
-Senti, ho sonno e non ho voglia di
discutere con te. Ci vediamo in classe.- dico, afferrando il materasso blu e trascinandolo fuori dal
magazzino.
-Ehi, aspetta.- mi chiama lui, alzandosi dal pavimento e
raggiungendomi.
-Non hai paura di dormire sola in palestra?
Posso farti compagnia e sistemarmi vicino a te. - dice.
-In psicologia il tuo comportamento si
chiama 'proiezione'. Stai spostando le tue paura su di me. Ammetti che non vuoi
dormire solo.- sentenzio.
-Oh, quindi qualche volta li apri i libri.- afferma, ghignando.
Irritata, mi allontano.
-Ehi, aspetta! Scusami, hai ragione tu. Di
notte la palestra mi fa paura.-
ammette.
Sorrido, soddisfatta e
poso il materasso sul pavimento.
-Bene, visto che sei stato sincero posso
anche farti compagnia.- sentenzio.
In verità, io ho più
paura di lui, ma non glielo direi mai. Farei di tutto per non dargli una
soddisfazione.
Spazio autrice:
Allora, mi scuso per il
ritardo, anche se questa volta, fortunatamente, per aggiornare ci ho messo solo
una settimana e non un mese. Dovevo postare il capitolo ieri, ma ho preferito
continuare Una
casa per due.
Io e Gio stiamo scrivendo
un'altra storia, Wrong
way, se potete passate e
fateci sapere cosa ne pensate :)
Tornando alla storia,
spero che il capitolo vi piaccia, anche se non è successo nulla di speciale. Vi
anticipo che il prossimo sarà pieno di avvenimenti.
Ringrazio le ragazze che
trovano il tempo di lasciare una recensione oltre a leggere il capitolo,
ultimamente il numero di lettrici che mi fanno sapere il loro parere su questa
storia sta diminuendo notevolmente e mi dispiace tanto :(
Vi fanno così schifo i capitoli?
Beh, io vado, a presto :)
P.s.
Scusate eventuali errori,
ma ora non posso proprio rileggere il capitolo :(
Qualcuno mi scuote. Apro lentamente gli occhi, incrociando
lo sguardo con le iridi azzurre di Louis. Sorrido e gli accarezzo con una mano
i capelli castani. Lui, invece, inizia a giocare con i miei boccoli. -La
neve si è sciolta.- dice. -Dobbiamo
tornare a casa. - aggiunge.
Mi copro anche la testa con il piumone bianco e gli do le spalle. -Ho
sonno, non voglio alzarmi.- mugugno. -Principessa,
ci aspettano tutti.- cerca di convincermi lui, togliendomi di dosso le
coperte.
Mi volto verso di lui. -Non
resteremo di nuovo da soli per parecchio tempo...- mormoro. -Vuoi
davvero tornare?- chiedo.
Ci pensa attentamente e si porta una mano sotto il mento. -Hai
ragione, restiamo ancora un po' qui.- afferma, stendendosi accanto a me
e attirandomi a sé.
Mi da un bacio sulla fronte e io poggio la testa sul suo torace. -Lou,
ti amo. - sentenzio. -Anche
io, Celeste.-
Fizzy's pov.
Apro lentamente gli occhi. Non molto distante da me, Marco è steso sul
materassino della palestra e dorme beatamente.
Il mio cellulare vibra e il biondo sussulta. -Ehi,
non puoi spegnere quel coso?- domanda, stropicciandosi gli occhi. - No.
- rispondo, fredda.
Il biondo sbadiglia e si mette seduto.
Afferro il telefono per vedere chi mi ha mandato un messaggio.
Da Luke❤:
Buongiorno, Fizzy. Dove sei? La neve si è sciolta e ci hanno dato il permesso
di tornare a casa :)
Trattengo a stento la tentazione di urlare. Luke mi ha mandato un messaggio! -Chi
è?- chiede Marco, sporgendosi verso di me per vedere il display del
cellulare. -Non
ti interessa.- rispondo. -Io
sono curioso.- afferma. -La
curiosità uccide.- sentenzio.
Il biondo rotea gli occhi.
Lo ignoro e decido di rispondere al messaggio.
A Luke❤: Sono in
palestra, arrivo subito :) Marco mi
strappa il cellulare e, ghignando, inizia a correre infondo alla palestra. -Fermati!-
gli
urlo, infuriata. -Non
se ne parla!- esclama lui, ridendo. -Tanto
non hai la password per sbloccare il cellulare, non saprai mai con chi sto
parlando.- dico.
Il mio telefono emette un suono. E' appena arrivato un messaggio. Maledizione! -Ci
vediamo in cortile.- legge ad alta voce il biondo. -Oh,
non ci credo, ti piace quel somaro di Luke!- esclama, iniziando a
ridere.
Corro verso di lui e gli strappo il cellulare dalle mani. -Ti
sei innamorata di un ignorante.- afferma, continuando a ridere.
Gli rivolgo un'occhiata truce. -Non
raggiunge la sufficienza nemmeno sommando tutti i suoi voti. -
sentenzia, mantenendosi la pancia ed asciugandosi una lacrima.
Infastidita, lo afferro per il colletto della camicia e lo sbatto contro il
muro. -Biondino
dei miei stivali, non sei nessuno per criticare Luke. - affermo. -Ah,
non azzardarti a dire a qualcuno che mi piace.- aggiungo, mollando la
presa ed allontanandomi vittoriosa da lui.
Lascio la palestra e, con una velocità unica, corro verso il cortile in cui mi
aspetta Luke.
Odio Marco.
Celeste's
pov. Estraggo le chiavi dalla tasca della giacca ed apro la serratura. Entro
subito in casa seguita da Louis. -Siamo
tornati!- dico.
Nessuno risponde.
Ho chiamato Teddy per dirle che non andrò in redazione nemmeno oggi. -Non
c'è nessuno in casa...- mormoro, avvicinandomi al divano e poggiando
una mano sul bracciolo. -Perfetto.-
sentenzia Louis.
Mi volto e lo vedo avvicinarsi a me. Mi prende per i polsi e fa aderire la mia
schiena al muro.
Posa le sue labbra sulle mie e, successivamente, le sposta sulla pelle scoperta
del collo. -Louis,
potrebbe arrivare qualcuno da un momento all'altro.- dico, stringendo i
suoi capelli fra le dita. -Sono
tutti via...- mormora lui, non dandomi ascolto.
La porta si apre di scatto, lasciando comparire la figura di Harry.
Mio marito, imbarazzato, si allontana da me.
Dietro il riccio ci sono i gemelli e David. -Mamma,
papà!- esclamano, felici. -Cosa
stavate facendo?- domanda mio nipote. -Ecco...
Celeste aveva una cosa nell'occhio e cercavo di toglierla...- risponde
Louis, incerto. -Certo,
come no...- sentenzia il riccio, ghignando.
Lo fulmino con lo sguardo.
Entrano in casa Anne e Susan con le mie sorellastre.
Ci salutano, felici. -Daisy
e Phoebe devono andare agli allenamenti.- mi avverte la mia matrigna. -Preparo
loro qualcosa da mangiare e poi usciamo di nuovo.- aggiunge. -Voi
avete fame?- domanda mia madre.
I piccoli annuiscono e seguono le due donne in cucina.
Lottie's
pov. -Tesoro,
fai attenzione.- sentenzia la mia matrigna. -A
cosa?- domando.
-L'ambiente non mi piace. Le ragazze che stai frequentando non mi sembrano
brave persone...- risponde lei. -Starò
attenta, te lo prometto.- affermo, salutandola e scendendo dall'auto.
Susan mette in moto l'auto e va via.
Mi aggiusto il vestito con una mano e, dopo aver preso un respiro profondo,
attraverso il piccolo cortiletto che porta all'ingresso della villetta di Bryan. Della
musica proviene dall'interno dell'appartamento.
Suono il campanello ed aspetto con ansia che qualcuno venga ad aprire.
Dopo qualche minuto, la porta si spalanca, lasciando comparire la figura del
festeggiato. -Ehi,
Lottie!- esclama. -Che
piacere vederti.- aggiunge, invitandomi ad entrare. -B-buon
compleanno.- balbetto, imbarazzata. -Devo
andare dai miei amici, divertiti. Ci vediamo dopo.- mi saluta, correndo
via.
La casa è piena di ragazzi che ballano. A dir la verità, mi sento a disagio. In
questo momento, vorrei tanto essere con Peter o con qualche mia amica.
Inizio a vagare per la casa, cercando qualcuno che conosco.
La musica, improvvisamente, si ferma. -Un
attimo di attenzione!- Mi volto, riconoscendo la voce di Joy. - Lottie,
sei arrivata. Aspettavamo solo te. - afferma.
Tutti si girano a guardarmi e, imbarazzata, abbasso il capo. -Ho
intenzione di far vedere a tutti il video del tuo orribile provino.-
squittisce. -Ragazze,
fate partire la registrazione.- aggiunge.
La tv si accende e mi riconosco subito nello schermo.
Rivedo la mia pessima esibizione e serro i pugni mentre tutti ridono. Sono
stata pessima e mi hanno presa in squadra, come ho potuto non sospettare che ci
fosse sotto qualcosa? "-Come
ti chiami?- domanda Joy nel video. -L-Lottie.-
rispondo, agitata."
Delle lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance e, stanca di essere
derisa, corro via. -Biondina,
so che è ovvio, ma volevo giusto precisare che non sei più in squadra.- sono
le ultime parole che sento pronunciare prima di uscire di casa e correre via.
Afferro il cellulare e compongo il numero di Daisy. Perché
Joy mi ha fatto questo? Perché? Daisy's
pov.
Mi siedo accanto a Phoebe su una panchina. Gli allenamenti sono finiti ed ora stiamo
aspettando che Susan venga a prenderci.
Lucas, l'allenatore, esce dalla palestra e ci saluta.
Sorrido, raggiante, alla sua vista e la mia gemella mi guarda con fare
sospetto.
Il cellulare inizia a squillare e, immediatamente, rispondo. -Si,
Lottie, dimmi.- Mia sorella ha la voce rotta dal pianto.
Susan arriva e parcheggia accanto al marciapiede.
Mi alzo di scatto dalla panchina. -Arriviamo
subito!- esclamo, chiudendo la telefonata.
Spazio
autrice: Non so da quanto aggiorno e mi scuso tanto. Avevo programmato di ricominciare
a scrivere questa storia una volta terminata 'Una casa per due', ma oggi mi
sentivo particolarmente ispirata ed ho aggiornato.
Ora inizio anche a scrivere il primo capitolo del seguito di Notting Hill che spero di postare questa sera.
Vado, a presto :) P.s.
Scusate ancora l'eccessivo ritardo. Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo,
ci tengo molto :)