un morso e addio alla vita

di becky_reby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un incontro delizioso ***
Capitolo 2: *** una strana serata ***
Capitolo 3: *** una caduta dal paradiso ***



Capitolo 1
*** un incontro delizioso ***


LO spevo che mi stava fissando ma non volevo guardarlo negli occhi sapevo chi era ma non lo conoscevo quindi continuai a scorgere i libri cercando uno adatto alla mia ricerca di filosofia . era piu forte di me sentivo come un attrazione , una forza che mi costringeva a girarmi, cercavo di resistere ma poi….. mi giro e mi ritrovo un paio di occhi di un azzurro profondo e penetrante che mi guardano mentre il suo corpo magro e ben scolpito si avvicina sempre di piu ad un passo lento e sensuale ,con la sua giacca nera di pelle da cattivo ragazzo che sventolava al muoversi dei suoi arti era come sommerso da una luce soffusa tutto il suo corpo,aveva sempre avuto un aria tetra ma che mi affascinava in qualche modo ,ogni volta che lo guardavo sembrava fermarsi il tempo e poi trascorrere veloce come se lui avesse in mano una clessidra da girare a suo favore. Eccolo era li mentre io cercavo di respirare e sembrava un tempo infinito che nella realta invece era qualche secondo .per la prima volta lo vedevo sorridere non lo faceva mai e per la prima volta notai i suoi denti perfetti spuntare da due labbra carnose e rosee ,improvvisamente d impulso si ferma a pochi centimetri da me e mentre apre la bocca per parlare io vengo invasa da una gelida e allo stesso tempo calda sensazione di sollievo. –ciao che libro stai cercando?- riprendo fiato e cerco le parole da dire ricomponendo i miei pensieri e cercando di formulare una frase corretta. –devo fare …una ricerca di filosofia sulla vita ….ma tu lavori qui?- lui ritorna alla sua espressione tetra e buia come se avesse paura di qualcosa –no ma ….- sembra che stia cercando una scusa o che come cerca di formulare frasi di senso compiuto-conosco bene la biblioteca e ….ti ho visto un po confusa e credevo di poterti aiutare ma…. Non fa niente, lo so che è strano che uno sconosciuto come me….. –ma subito lo interrompo e dico –non devi scusarti di niente lo so che sono disorientata e che questo posto e cosi grande…- subito e stranamente mi fa segno di seguirlo con un gesto lento e quasi sensuale cosi gentile e all antica sembra un uomo di altro tempo io lo seguo e arriviamo ad uno scaffale altisimo e pieno di libri ,ne scelgo uno e lui fa una faccia quasi soddisfatta come se fosse fiero della mia scelta e come se conoscesse gia il libro, e quello giusto sono cosi felice di averlo trovato che quasi dimentico la presenza di quel ragazzo che mi guarda xcon aria imbarazzata , mi faccio coraggio e gli porgo la mano –piacere Rosie – lui con timidezza quasi impercettibile e con uno sguardo imperscrutabile ricambia e emette un suono melodico enunciando il suo nome –John. 
SIATE CLEMENTI E LA PRIMA STORIA CHE POSTO SPERO CHE ALMENO L INIZIO VI PIACCIA...

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Capitolo 2
*** una strana serata ***


Riesco finalmente a concentrare la mia attenzione sul libro che tengo ancora tra le mani cercando di non pensare al fatto che lui mi sta osservando con il suo acuto e accurato sguardo. Mi sento in totale soggezione con lui al mio fianco ma allo stesso tempo tranquilla e serena. Sento il bisogno di scappare da lui ma allo stesso tempo vorrei rimanere qui a fissarlo di sottecchi per il resto della mia vita, e cosi avvenente e tranquillizzante il suo sorriso, il suo sguardo. Nel mio corpo ci sono solo sentimenti contrastanti, forse un po troppo, non riesco piu a ragionare sento una confusione interiore che mi distrugge. Trovo la forza di parlare rompendo il silenzio imbarazzante che legava i nostri corpi come una fune –si è… si è fatto tardi dovrei andare a casa , grazie per il libro, senza di te avrei perso ancora piu tempo- lui al primo muoversi delle mie labbra si gira di scatto –di niente , te l ho detto conosco bene la biblioteca e poi finalmente ti ho…conosciuta- l ultima parola esce dalla sua bocca cosi flebile che il suono e quasi impercepibile, ma vista la nostra vicinanza io riesco a sentire e rimango scioccata dalle sue parole, ma non voglio rimanere altro tempo con lui ,anche se il mio corpo è contrario alla mia decisione, così decido di non rimanere a puntualizzare e non ci faccio caso anche se le sue parole risuonano ripetutamente nella mia testa come se dovessi percepire qualcosa di nascosto sotto di esse. Dopo un po mi sento crollare, le gambe che cedono e le braccia improvvisamente pesanti come se quelle frasi mi stessero prosciugando le energie. Mi faccio forza anche se i miei muscoli vogliono resistere in una guerra senza fine ma alla fine riesco a fare uno, poi due e poi ancora tre passi e cosi via fino ad arrivare all uscita. A un certo punto mi sento scortese per non averlo salutato anche se percepisco la sua presenza dietro di me sento il suo profumo che mi inebria le narici, un misto tra vaniglia e menta che mi addolcisce la bocca. Mi volto per salutarlo e non c e più, eppure ero cosi sicura che lui fosse dietro di me. Me lo sentivo, quel ragazzo aveva qualcosa di strano e allo stesso tempo cosi affascinante. Continuai a camminare fino a casa pensando alla strana serata che avevo appena trascorso in compagnia del mio nuovo ‘’amico’’ con le sue parole che ancora risuonavano nella mia mente. 

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Capitolo 3
*** una caduta dal paradiso ***


Erano passati due giorni da quando avevo conosciuto John ma lo stesso non riuscivo ancora a dormire era una sensazione stranissima non riuscivo a pensare ad altro ke ai suoi occhi al suo corpo al suo viso alla sua voce...non vedevo l ora di rincontrarlo volevo assolutamente stargli vicino un altra volta e sentirmi avvolta da quell alone di freddezza che allo stesso tempo era calda in quella sensazione dove mi circondavano mille emozioni tutte allo stesso tempo quella sensazione cosi magica perversa Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo tutta sudata mi alzo mi faccio una doccia pensando che mi potesse levare quei pensieri da testa ma non funziona mi sento ancora più confusa ma comunque mi devo andare a scuola a portare la mia relazione il solo pensiero mi fa sorridere ricordando la mia serata in biblioteca.mi vesto e scendo La giornata di oggi a scuola e stata pesantissima stancante stancante a tal punto che appena tornata a casa non ho neanche mangiato che mi sono addormentata.Mentre mi alzo sento improvvisamente alla porta mentre vado ad aprire e mi ritrovo davanti il ragazzo piu bello e piu misterioso che abbia mai conosciuto eccolo davanti ai miei occhi con la sua figura perfetta mi taglia la luce mostrando pochi tratti del suo viao contornati da quei capelli che gli cadono perfettamente sulla testa . Mi fa un cenno con la testa a mo di saluto mentre i suoi capelli vengono smossi e poi riappoggiati al loro posto. Io trovo finalmente il coraggio di parlare dopo aver contemplato la sua figura perfetta - ciao che cosa ci fai qui e come sapevi dove abitavo ?? Ho paura di averlo tempestato troppo di domande ma non me ne importa devo sapere perché mi cerca . Leggermente intimorito dal mio tono mi risponde emettendo le parole con un filo di voce evanescente vellutata quasi melodiosa - mi dispiace non volevo disturbare ,volevo solo sapere come era andata la relazione e poi...e poi - non lo avevo mai visto cosi intimorito da una persona quasi avesse paura di dire qualcosa di troppo pericoloso ma poi proseguì - e poi volevo chiederti se ti andava di - ti prego dimmi che non mi sta chiedendo di uscire insieme a lui ,non reggerei il confronto- andare a fare un giro oggi è una giornata splendida - mmmmh... Fammi pensare ma che cosa potrebbe mai essere una passeggiata e poi ha ragione che è una bella giornata : il sole splende e fa un caldo tropicale - va bene e poi hai proprio ragione prendo un attimo la giacca - . Siamo fuori e nessuno dei due ha ancora parlato e tra noi c e un silenzio imbarazzante che però allo stesso tempo è magico mi faccio forza non resisto mi sta mettendo sotto pressione - comunque la relazione è andata bene grazie al tuo aiuto ,ti sono debitrice - finalmente sento la tensione allentarsi - mi fa molto piacere e comunque non mi devi ringraziare di nulla - parliamo del più e del meno e scopro in noi molte più cose in comune di quelle che pensavo ma poi... Sono a terra non so nemmeno come ho fatto ma non sento l asfalto sotto di me ma e molto freddo apro gli occhi come se avessi paura di farlo e lo vedo a pochi centimetri di distanza da me, guarda e sorridendo poi si fa improvvisamente serio e si rende conto della nostra situazione ,allunga il braccio verso il mio viso e mi sfiora la guancia si avvicina sempre di più spezzando la bolla che c è tra me e lui sento il suo profumo ,il suo alito fresco la sua freddezza che riscalda sempre più vicina.

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