And can you feel the love tonight.

di ChiaraColfer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 1: clichè. ***
Capitolo 2: *** Day 2: Parigi ***
Capitolo 3: *** Day 3: In un altra vita. ***
Capitolo 4: *** Day 4: Lezioni Noiose. ***
Capitolo 5: *** Day 5: Regalo di compleanno ***



Capitolo 1
*** Day 1: clichè. ***


Day 1 clichè.


Ed eccoci qua! Primo giorno di questa seconda Thadastian Week, vi avverto questa one shot è piuttosto corta ma non ho avuto nè tempo nè inventiva per questo prompt. Spero comunque che vi piaccia!
Buona lettura! :)

 

 

Thad era felice, stava con il ragazzo più bello di tutta la Dalton e anche il più stronzo. Era così che veniva definito e in effetti non era proprio un angioletto, specialmente con Nick e Jeff, era il classico “duro”.

Quel tipo privo di emozioni anche davanti alla nascita di un cucciolo di panda, ma sotto sotto Thad sapeva che il suo ragazzo era un tenerone.

“Hey bel culo!”
“S-seb... siamo in aula coro!”disse e arrossì.

“Mmmh eccitante.”

“Dai...”
Il francese lo abbracciò da dietro poggiandogli dei baci sul collo.

“Ragazzi!”
“Duvall, sparisci. Non vedi che siamo impegnati?”

“Sì, scusate. Volevo solo dirvi che stasera in camera mia e di Jeff guardiamo un film, se volete venire.”

“Ci saremo, grazie!”ripose Thad.

“Avevamo altri programmi per stasera.”
“Ogni tanto potremo anche guardare un film.”

“Ma dopo...”
“Sì, sì!”

 

Ore 21.10 camera dei Niff.

 

“Cioè, fammi capire bene. Sei francese e non hai mai visto Moulin Rouge. Non è possibile!”esclamò Jeff.

“Scusa se non sono una femminuccia e non guardo ste merdate. Sinceramente a quest'ora di Sabato sono impegnato in altre cose anche più interessanti!”

“Mi ricrederai quando guardarai questo film.”disse Jeff mettendo il dvd.

“Se non mi addormento prima.”

“Seb, su zitto!”disse Thad accoccolandosi sul suo petto.

Appena il film iniziò Sebastian sbuffò, odiava i film romantici. Li trovava inutili e stupidi ma soprattutto ripetitivi. L'ingenua ragazza che non si accorge di essere innamorata del ragazzo e bla bla bla.

Thad era rimasto all'ultima pomiciata di Nick e Jeff prima di addormentarsi sul petto del suo ragazzo, quando venne svegliato da alcuni singhiozzi. Aprì gli occhi sicuro di trovarsi Jeff tra le braccia di Nick che piangeva ma li trovò profondamente addormentati.

I singhiozzi appartenevano a Sebastian, Thad sorrise. Lo sapeva.

“M-mi è entrato... un un moscerino in un occhio...”

“Certo, certo. Andiamo è sempre così, alla fine i più “stronzi” sono dei teneroni. Proprio come il mio Seb, non è così?”chiese e lo baciò asciugandogli le lacrime.

“M-ma, ma Satine... loro... non è giusto!”

“Lo so, ci ho messo un po' a superarlo.”sussurrò e lo baciò di nuovo, ridacchiando.

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Capitolo 2
*** Day 2: Parigi ***


Day 2 Parigi.

Eccoci anche al secondo prompt di questa Thadastian Week, come sempre non sono soddisfatta del mio lavoro (mi sto concentrando per il prossimo prompt) spero comunque che vi sia piaciuto il prompt prima e che vi piaccia anche questo :D

Buona Lettura! :)


 

Sebastian era nella sua città, nella sua patria, a casa sua. Ma non era felice, odiava ammetterlo ma gli mancava quel nano ispanico che condivideva la stanza con lui alla Dalton.

Gli mancava prenderlo in giro per la sua altezza, ma forse più di ogni altra cosa gli mancava proprio lui. Sebastian ma dico ti sei rammollito?

Eppure immaginarselo a New York con Barbie e Ken non gli faceva fare i salti di gioia, durante l'anno scorso lo avevano fatto ma non aveva significato niente per il Francese. Era solo una scopata come tutte le altre, eppure continuava a ripensarci.

 

“Sei sicuro, Thaddy?”
“Sì, ve l'ho già detto ragazzi sarò qui Sabato prossimo oppure prima se dovesse andare male.”
“Ma non puoi piombare lì e dirglielo normalmente!”disse Nick.

“Ho già tutto in testa ok? Adesso lasciatemi andare, altrimenti perdo il volo.”

“Buona Fortuna, tesoro!”disse Jeff sorridendo per poi andare ad abbracciarlo.

“Grazie.”

 

Il viaggio in aereo si prospettò più lungo di quanto già non fosse, l'ansia saliva, i rimorsi, e se gli avrebbe chiuso la porta in faccia? Ma oramai non riusciva più a tenersi tutto dentro.

Sfogliva con ansia la copia omaggio della rivista dell'aereo, continuava a pensare a Sebastian.

Quando l'hostess disse che stavano per atterrare, il panico prese il sopravvento.

Dopo alcuni minuti si ritrovò all'aereoporto, prese il primo taxi e disse l'indirizzo e poco dopo si ritrovò davanti ad un palazzo molto elegante.

Salì in ascensore, e pressò leggermente sul pulsante del penultimo piano. Fece un bel respiro, e poi si trovò davanti alla porta numero 11.

Si morse un labbro e suonò il campanello.

 

Sebastian stava guardando la televisione, in boxer e maglietta quando sentì suonare il campanello. Chi cazzo era a quell'ora?

Andò ad aprire controvoglia la porta e rimase stupito.

“Piattola! Che ci fai qui?”

“E' sempre bello rivederti, Sebastian.”
Era avvolto nel suo cappotto nero e un piccolo trolley lo seguiva.

“Ti stai trasferendo qui?”
“Oh, no assolutamente. Cioè.. sono venuto fin qui per dirti una cosa.”
“Oh mio Dio, Harwood. Esiste Facebook, l'email? Mai sentito parlare? O meglio, aspetta! Il telefono!”

“Dovevo dirtelo di persona.”

“Oh ok.”

“Ok, ci siamo...”disse e sospirò.

“Se sei venuto a dirmi che hai messo incinta una ragazza, non me ne frega niente ok?”

“Cosa? E secondo te sarei venuto fino a Parigi per dirti questo?”
“Non si sa mai.”
“Sono venuto qui... per dirti che..”
Chiuse gli occhi per alcuni secondi e poi gli riaprì.

“Per dirti che ti amo. Ti amo da quando quel mercoledì pomeriggio sei diventato il mio compagno di stanza, quando tu dicevi che quella scopata non era significata nulla per te il mio cuore si è rotto.”

“Ma.. ma nemmeno per te era significata niente!
“Non è vero.”
“Quindi mi stai dicendo che mi ami?”
“So che non ricambierai, ma non potevo più tenermelo per me.”

“E quindi sei venuto fin qui... per dirmi questo?”
“Pensavo, quale miglior posto se non Parigi? La città dell'amore, la tua patria, la tua casa.”
Sebastian ghignò.

Lui, Thad Piattola Harwood era venuto fin qui per lui. Non poteva crederci.

“Quindi...”

“Aaah, vieni qui piattola!”disse e lo baciò con una lentezza esasperante.

Il cuore dell'ispanico fece una mini capriola e ricambiò il bacio, accarezzando la guancia del francese. Si staccarono solo quando entrambi richiedevano il bisogno d'aria.

“Fino a quando starai qui?”sussurrò Sebastian sulle sue labbra.

“Sabato prossimo.”

L'altro lo portò in casa e chiuse la porta dietro le loro spalle, riprese a baciarlo e dopo poco il cappotto nero finì sul pavimento come tutti gli altri vestiti.

Probabilmente Parigi sarebbe diventata la sua nuova città preferita.

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Capitolo 3
*** Day 3: In un altra vita. ***


Eccoci arrivati a questo terzo giorno della Week! Mi sono appena accorta di aver letto male la spiegazione del prompt, e quindi è venuto questo schifo. Spero comunque che vi piaccia :D
A domani con "Lezioni Noiose!" :D
Buona Lettura!!!


 

Thad adorava il suo lavoro, adorava insegnare matematica alla scuola elementare di Westville. Ma una cosa lo faceva letteralmente impazzire: le vacanze natalizie, andava a scuola sempre di buon umore e tornava a casa con il sorriso sulle labbra. Indossava i suoi golfoni natalizi con renne, o fiocchi di neve.

Aveva finito prima e così decise di andare a prendere suo marito a lavoro, parcheggiò la macchina davanti all'ambulatorio ed entrò.

Si trovò di fronte Sarah, l'acida segretaria di Sebastian.

“Ciao, ehm.. Seb è impegnato?”
La ragazza roteò gli occhi quando sentì quella voce, Harwood.

“Il dottor Smythe sta effettuando una visita in questo momento. Ripassa più tardi.”

“Beh, lo aspetterò qui fuori.”

Thad si mise a sedere nella sala d'attesa, poco dopo uscì Sebastian con il suo camice bianco.

“Il pros-.. Thad, che ci fai qui?”

“Sono venuto a prenderti. Ma fai pure con calma ok?”

“Ok... venga signora.”disse e fece l'occhiolino a Thad, che sorrise felice.

 

Aspettò venti minuti circa, e poi arrivò Sebastian.

“Hey, come sei carino con questo golf con le renne.”disse il francese.

Thad sorride e si alzò in punta di piedi per dargli un bacio.

Quando vide che la segretaria li stava fissando con uno sguardo per niente carino.

“Tesoro, forse è meglio se ci spostiamo nel tuo studio.”

“Mmh, ottima idea. Per quanto io adori quel golf stai decisamente molto meglio quando te lo tolgo.”sussurrò.

I due sorrisero e poi andarono nello studio del francese.

“La tua segretaria mi odia.”
“Lo so, parla sempre male di te quando non ci sei.”
“Oh, è bello il fatto che tu difenda tuo marito. Davvero.”

L'altro rise e gli palpò il sedere.

“Sebastian!”

“Voglio vedere cosa c'è sotto questo bel golfino.”
“Come se non lo sapessi.”disse e rise arrossendo.

 

Quando quel nano metteva piede nell'ambulatorio, Jenna lo avrebbe voluto disintegrare con lo sguardo.

Ovviamente come ogni volta si chiudevano nello studio e gemiti e urletti provenivano dalla porta chiusa mentre lei era intenta a pulire.

“S-seb.. sì ti prego...”

La donna roteò gli occhi e continuò a pulire il pavimento, poi un idea le balenò in testa. Andò al quadro dell'elettricità e staccò la luce uscendo chiudendosi la porta alle spalle.

 

“Madre de Dios...”

Sebastian stava per dare l'ultima spinta quando la luce scattò lasciandoli completamente al buio.

“S-seb, continua. Ti prego continua, lascia stare la luce.”

Thad sapeva perfettamente che non avrebbe continuato dato che Sebastian era terrorizzato dal buio.

“No.”

“Sebastian ti prego!”
Il francese si aggrappò a Thad e diede un ultima spinta, facendo venire l'altro. Si ripulì velocemente alla cieca dato che era buio ed era terrorizzato.

Thad invece doveva ancora riprendersi.

“Se trovo Jenna l'ammazzo, con le mie mani.”disse Sebastian cercando di prendere il cellulare.

Appena lo trovò si fece luce verso la porta e vide Thad che sorrideva e lo guardava.
“Che c'è?”
“Mi fai ridere quando sei impaurito.”
“Ti odio, Harwood.”
“Non sembrava quando eri sopra di me.”
“Aaah.”rispose frustrato e andò al quadro dell'elettricità facendo tornare la luce.

Quando ritornò Thad era in boxer e si avvicinò a lui baciandolo.

“Complimenti Dottor Smythe.”

“Dopo le vacanze di Natale licenzio Jenna.”
“Ti amo.”sussurrò Thad e sorrise baciandogli le labbra.

 

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Capitolo 4
*** Day 4: Lezioni Noiose. ***


Eccoci qua! Questo prompt mi è piaciuto molto, spero che la mia one shot vi piaccia. A domani con: "Regalo di Compleanno!" :D



Sebastian trovava totalmente inutile la sua presenza alla lezione di francese, andiamo lui era di Parigi. Ma doveva per forza scegliere una lezione alternativa, e sicuramente non avrebbe scelto il corso intensivo di inglese con Duvall e il suo unicorno Sterling, ma la cosa che rendeva le lezioni di Francese così tremendamente noiose era l'assenza di Thad.

Lui ovviamente aveva scelto il corso di inglese, 'Sai che non me la cavo bene con il Francese' aveva detto.

Sebastian roteò gli occhi e poi sentì il suo cellulare vibrare nella tasca.

 

1 Nuovo Messaggio da Thad.

 

(10.20)

Da: Thad.

Hey Seb, ti pensavo :)

 

Sebastian sorrise e poi trovò il tutto tremendamente sdolcinato, il suo ragazzo che lo pensava.

 

(10.27)

Da: Sebastian.

So che non erano pensieri casti, Harwood.

 

Thad si aspettava una risposta simile, digitò la risposta piuttosto velocemente.

 

(10.29)

Da: Thad.

Indovinato.

 

Sebastian alzò un sopracciglio e ghignò, però voleva giocare con il fuoco?

(10.31)

Da: Sebastian.

Interessante, Harwood.

 

(10.35)

Da: Thad.

Noiosa la lezione di francese? Potrei riscaldarla, magari se fossi lì con te a muovere la mia mano sotto il banco.

 

Sebastian alzò un sopracciglio e deglutì, la cosa si faceva decisamente più interessante.

 

(10.41)

Da: Sebastian.

Smettila, sono in classe.

 

(10.46)

Da: Thad.

Non trovi sia ancora più eccitante?

 

Sebastian si morse un labbro e dovette pensarci un po' per la risposta.

 

(10.49)

Da: Sebastian.

Molto.

 

(10.51)

Da: Thad.

Ti piacerebbe se fossi lì con te, mentre mi prendo cura di te?

 

Il francese si torturò le labbra per non gemere in classe.

 

(10.55)

Da: Sebastian.

Io. Te. Bagno. Ora.

 

“Professeur, je peux aller aux toilettes?”chiese.

 

“Oui.”

 

Si alzò dalla sedia, e si diresse verso il bagno.

Le lezioni di Francese non erano poi così noiose.
 

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Capitolo 5
*** Day 5: Regalo di compleanno ***


Thad si svegliò quella mattina di Dicembre, e si girò verso il letto di Sebastian trovandolo vuoto. Strano, di solito era sempre lui a svegliarsi per ultimo.

“Seb?”chiese, forse era in bagno. Nessuna risposta.

Alzò le spalle e poi decise di andare a prepararsi quando trovò una busta sul letto del suo ragazzo.

 

“Buongiorno Thad,

Buon diciottesimo compleanno!

Ti ho già preparato la valigia, preparati e vieni all'aereoporto.

Prendi il volo C14 mi raccomando, non leggere la destinazione.

Ovviamente ho pensato anche a questo, ci sono Ken e Barbie ad

aspettarti all'aereoporto.

Sebastian.”

 

Thad sgranò gli occhi, aereoporto? Si preparò e prese la valigia vicino all'armadio per poi uscire.

Aveva un sorriso da un orecchio all'altro ma era anche curioso, c'era un taxi che lo aspettava nel giardino della Dalton.

“Dove ti porto, ragazzo?”
“All'aereoporto, grazie.”

Dopo pochi minuti furono all'aereoporto, vide subito una testa bionda che sorrideva gentilmente a Nick.

“Oh Thaddy, eccoti!”disse Jeff.

“Buon compleanno!”dissero in coro.

“G-grazie, ragazzi potreste spiegarmi che cosa succede?”
“Oh no, no no. Tu adesso devi prendere quel volo laggiù, vieni siamo già in ritardo.”

I tre si diressero verso quel volo, poi Jeff gli diede un altra busta.

“Buon viaggio, Thaddy.”dissero.

L'ispanico salì sull'aereo e aspettò che partisse.

“Amore, anche io voglio un regalo di compleanno così.”disse Jeff guardando il suo ragazzo.

“Ci penseremo quando arriverà il tuo.”rispose e sorrise.

“L'importante è che ci sia tu.”sorride e lo baciò.

Thad era salito da poco sull'aereo, si rigirava la busta tra le mani finché non decise di aprirla.

 

“Se stai leggendo questa lettera, allora dovresti essere

sull'aereo. Se stavi cercando la tua macchina fotografica,

l'ho presa io.

Buon viaggio.

Sebastian”.

 

L'ispanico si stava chiedendo dove diavolo sarebbe finito, quando il pilota disse che stavano atterrando all'aereoporto di New York sobbalzò.

“N-new York?”
Dopo essere sceso e essere uscito dall'aereoporto, chiamò Sebastian.

“Pronto?”
“Seb, amore! Grazie per tutto questo, vorrei abbracciarti ma non so dove sei..”

“Girati.”

L'ispanico si voltò lentamente e vide Sebastian, gli corse incontro e lo abbracciò per poi baciarlo.

“T-tu mi.. mi hai portato a New York! Per il mio compleanno, nel periodo natalizio!”

“Buon comple-...”

Thad non lo lascò finire perché gli lasciò una serie di baci sulle labbra, non poteva crederci.

“Grazie, grazie, grazie!”

 

Era sicuramente il miglior regalo di compleanno di sempre.

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