Finalmente ho trovato te

di Yooni95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Naomi, 13 ottobre 1995. ***
Capitolo 2: *** Elia, 27 Aprile 1995 ***
Capitolo 3: *** Naomi 12 anni dopo. ***
Capitolo 4: *** Elia, 12 anni dopo. ***



Capitolo 1
*** Naomi, 13 ottobre 1995. ***


Venerdì 13 ottobre 1995, Ore 20.10, Napoli, Campania, Italia.
 
Cos'è successo? Sento freddo, vedo tutto un po appannato cose mai viste prima... Una luce fortissima mi sta dando fastidio agli occhi, sono nuda, urlo e piango come una disgraziata, perchè? Stavo bene dove stavo prima perchè sono qui ora?
 
sento una voce sconosciuta dire "é una femmina!" 
ah sì sono appena nata, ma ho un nome? come sono fatta? ad un tratto sento un calore simile a quello che sentivo poche ore fa prima di nascere, solo che era un tantino diverso, iniziavo a calmarmi, fissavo il viso di una donna, con gli occhi castani e i capelli biondi, un naso lungo e con un po di gobba, stava sorridendo, sembrava felice di vedermi.
 
 
Sono passate due ore e mezza da quando sono nata, ho fame e so che ho un nome: Mi chiamo Naomi, peso 3 chili e dicono che sono la bimba più bella del reparto. Bella io? Bho non lo so... provo a fidarmi.
 

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Capitolo 2
*** Elia, 27 Aprile 1995 ***


Giovedì 27 Aprile 1995, Ore 17.30, Caserta, Italia


Sono appena nato, il mio segno è toro, mi chiamo Elia sono un maschio, figlio di una oculista e di un dentista. So di essere appena nato ma non so bene che cosa devo fare e come comportarmi.. per il momento mi limito a gridare come un metallaro figo! Questa cosa mi piace assai.
Vengo messo tra le braccia della donna che mi ha messo al mondo, non sono mai stato così contento di vedere qualcuno, anche perchè non ho mai visto il viso di una persona perciò sono curioso... Caspita è bellissima la mia mamma, ma perchè sta piangendo? Sarò brutto? O non mi vuole? Eppure sembra anche sorridere mentre piange, chi lo sa... sento che vengo strappato dalle braccia di mia madre e sento dire dall'ostetrica a mio padre "Taglia lei oppure facciamo noi dell'ospedale?" Oddio cosa devono tagliare? Mi sale il panico, e inizio ad urlare di nuovo, intanto mio padre dice "Taglio io" e zac! tagliano il cordone ombelicale! Mi sono preso un colpo... e se avessero tagliato l'altra cosa che spenzola un po più in giù?

...Poco dopo vengo lavato e asciugato, ora sono completamente pulito! Che bella sensazione, sono anche vestito tutto d'azzurro dicono che sono bello, molto bene allora! Torno in braccio a mia mamma, sono molto più sereno, ci stanno portando in una stanza...



Sono sfinito. Ho fame e voglio dormire.. che faccio? mi faccio sentire? Ma si dai, e ricomincio a urlare forte, mia mamma mi da da mangiare, poco a poco appena finito di mangiare mi abbandono al sonno.

 

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Capitolo 3
*** Naomi 12 anni dopo. ***


Sono passati 12 anni da quando sono nata, sono cambiate un sacco di cose, 
11 anni fa sono stata sradicata dalla mia Napoli, da tutti i miei cugini e dai miei nonni paterni per andare a vivere al nord, per vivere con mia mamma e mio babbo dai miei nonni materni (si perchè mia madre è del nord, e mio padre è del sud). Qualche anno fa è nato mio cugino, Manuel (figlio della sorella di mia madre nonchè mia zia, Michela). Ora è estate, devo fare la seconda media.. sono follemente innamorata di un ragazzo della mia scuola, lo conosco da una vita  eravamo nella stessa classe in prima e seconda elementare, poi mi sono fatta cambiare classe perchè non stavo bene in quella di prima e da lì fino ad un anno fanon l'ho più visto... Lui, si chiama Lorenzo, figlio di un ex calciatore della Juventus e del Bologna (sì seriamente, non scherzo), è la fine del mondo, vorrei essere nella sua stessa classe, ma non posso cambiarla che scatole! Fortunatamente nella mia classe ci sono le mie due migliori amiche, Sofia e Luana, che mi sostengono in ogni momento, con loro ci giro sempre, anche se, ogni tanto litigano e a me tocca fare la staffetta tra le due per uscire e stare assieme a loro... ci chiamano le tre dell'ave maria in classe!  Sofia è alta, magra, ha la tipica carnagione del sud america, lei viene dall'uruguay, è mora con i capelli riccissimi (li adoro i suoi capelli), occhi marroni e il tipico accento ispanico, ci conosciamo da due anni, sono stata la prima a rivolgerle la parola il primo giorno di scuola in quinta elementare. Luana invece è bassa (quanto me più o meno) e di corporatura normale, capelli verzurri (verde-azzurri), capelli liscissimi a spaghetto color castano chiaro e ha il tipico accento siciliano, lei è catanese, io e lei ci conosciamo dalla terza elementare, siamo sempre state assieme, ci siamo conosciute il primo giorno di scuola in terza elementare perchè anche lei era una nuova arrivata in quella classe perciò ci siamo messe in banco assieme e da quel momento abbiamo parlato del più e del meno...  

ring ring, ring rin... il telefono squilla.. sul display c'e scritto Luana...
"Pronto?"
"Naomi.. sono io.. senti non è che potremmo vederci?" la voce di Luana era cupa, come se fosse triste..
"Va bene... ma che è successo?? Hai litigato co la Sofi??" 
"No non ho litigato con lei, infatti ci deve dire una cosa brutta.. mi ha chiesto lei di fare il passaparola deve dirlo a quelli del gruppo.."
"Ah.. okay.. arrivo ci vediamo davanti alla biblioteca??" chiesi
"Si tra mezz'ora" 
"Arrivo subito, prendo la bici e arrivo" 
"Grazie, ti aspetto che poi andiamo insieme li dove ci aspetta la sofi con gli altri!"
"D'accordo!!" e la chiamata terminò lì.
Nel giro di un quarto d'ora arrivai davanti alla biblioteca dove Lù mi stava aspettando..
"Andiamo!" disse
pedalammo fino al parchetto vicino alla nostra scuola dove c'erano già Sofi, Stefano (il cugino di Luana e nostro compagno di classe), Alex e Alessandro (altri due nostri compagni di classe e amici di Lorenzo) Greta e Paola (due mie amiche della materna e vicine di casa di Sofia) e Rosario, uno a cui Sofia andava dietro da quando è arrivata in Italia. 
"Direi che ci siamo tutti" disse Sofi con voce triste
"Vai al sodo per favore che mi viene male solo a pensare quello che potresti dire" disse Greta
Sofia si voltò verso di me e Luana... si vedeva da come ci guardava che quello che doveva dire era una cosa bruttissima.
"Ecco raga (si parlava così per fare la figa) parto.. e forse non torno più..."
al pronunciare quelle parole io e lù ci alzammo contemporaneamente con le lacrime che ci rigavano le guancie e abbracciammo sofi
"Ma non dovete preoccuparvi!" disse sofi " vi scriverò su messenger!" 
"Eh ma non sarà la stessa cosa!!" Esclamai 
"Naomi ha ragione" dissero tutti gli altri..
"Quando parti?" chiese Alex
"Giovedì" rispose sofi
"Aspetta ma giovedì è tra due giorni!" disse Paola
"Purtroppo" disse Sofi
dopodichè arrivò Pablo, il compagno della madre di Sofia, che era venuta a prenderla "ci vediamo raga!" disse lei.



 

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Capitolo 4
*** Elia, 12 anni dopo. ***


12 anni fa sono nato, ora devo fare la seconda media, e sinceramente al contrario di Antonio, mio cugino, preferisco una partita alla playstation piuttosto che girare in giro per Caserta a cercare una ragazza da mostrare in giro come un trofeo, vabbè lui ha 2 anni in più di me e fa quello che gli pare, ma se devi cercarti una ragazza io non lo farei per mostrarla in giro come se fosse un cellulare nuovo o qualsiasi altra cosa, io la terrei solo per me.
Ritornando al discorso che preferisco stare in casa, vengo soprannominato "L'emo di turno" solo perchè preferisco stare in casa e non uscire, perchè non ascolto musica da discoteca e perchè vesto con lo stile skate, ma non sono emo per niente.
I miei amici sono Alex, Diletta, Giulia e Gennaro... Li conosco da sempre e siamo cresciuti assieme. Frequentiamo tutti la stessa classe, apparte Alex che deve fare la prima media quest'anno, è di un anno più piccolo di noi, ma fa lo stesso!

"Waaaa cuggìì guarda che bella sta tipa!" mi disse Antonio
"Eh?" ero completamente in un altro mondo, non mi interessava quello che diceva.
"Stavo dicendo, guarda sta tipa qua! è uno spettacolo!" continuò
"Ah cert cert..." 
"Elia ma che tieni?" mi chiese mio cugino.
"Non mi interessa, vedere ste cose qua. Rivoglio il mio computer, devo giocare a un gioco."
"E jaaa eliaaa ma starai sempre dietro ai videogiochi?! Oh ma che sei frocio?"
"No, ma ora non mi interessa per niente."
"Vabbuò, tieni" e mi ridiede il mio computer, tirò fuori le sigarette e se ne accese una.
"Ma sei scemo?" gli urlai contro.
"Perchè?" chiese.
"Non fumare, fa male, e poi mia madre non vuole sentire odore di sigaretta accesa in casa." gli risposi di nuovo urlando.
"Dai, che vuoi che succeda, glielo dico dopo a zia che ho fumato io." rispose con tranquillità
Mi alzai dalla sedia davanti alla scrivania, mi diressi verso mio cugino, gli presi la sigaretta di mano e gliela tirai via dalla finestra, dopodichè gli tirai un pugno in faccia. 
"Ma che cazzo fai?" mi chiese preparandosi a rispondere al pugno ricevuto.
"Faccio che è casa mia e ti ho detto che non si fuma in casa mia percè tua zia non vuole." sapevo che tanto le avrei prese di brutto da mio cugino, lui faceva pugilato da 1 anno, e sapevo che ero spacciato, mi prese per il collo e mi diede un pugno nello stomaco, talmente era forte che caddi senza fiato dal male che faceva.
"Alzati in piedi se hai le palle e se non sei veramente un frocio come tutti pensano! Tira fuori le palle!"
Fortunatamente la porta si aprii e vidi mia madre che ci guardava con aria perplessa e poi iniziò ad urlarci contro perchè avevo fatto sanguinare il naso di mio cugino e lui mi aveva steso a terra.
"Voi due non vi si può lasciare un minuto da soli! porca miseria! Antonio vieni qua immediatamente che chiamo tua madre per farti venire a prendere! E tu, Elia alzati"
Per due settimane intere non parlai con mio cugino, nemmeno durante le cene di domenica,a casa dei miei nonni, dopo la messa.
Quando una domenica da mia nonna, a pranzo...
"Antonio ha la ragazza" disse mia zia
"Aaaaaaa hai capito come cresce!" disse fiero mio nonno.
"E tu Elia? ce l'hai la fidanzatina?" chiese mia nonna sorridendo.
"Si ne ha due! Una si chiama playstation, l'altra Federica la mano amica." disse in tono ironico mio cugino.
Mi alzai dalla sedia arrabbiato nero e urlai "NON TI PERMETTERE DI PRENDERMI PER IL CULO ALTRIMENTI..."
"Altrimenti cosa? mi dai un altro pugno?"
"Altrimenti un corno, piantatela voi due, per una sigaretta fumata in casa!!" disse mio padre.
Guardai in faccia mio padre, pensavo non lo sapesse.
"Sì lo so Antonio, fumi, ti ho visto davanti a scuola un giorno, e poi ti si vede già dai denti."
Mia zia urlò "Cretino di un figlio che sei! hai iniziato a fumare! Emanuele, alzati da tavola subito." (emanuele era mio zio, il fratello di mio padre.) mia zia si alzò e prese per le orecchie mio cugino.. e disse "Concetta, perdonaci, dobbiamo andare!" (Concetta era mia nonna) 


 

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