Il legame nella morte di MXI (/viewuser.php?uid=113539)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lasciarti ***
Capitolo 2: *** Addio Luna ***
Capitolo 3: *** I problemi non vengono mai soli ***
Capitolo 4: *** Sasori ***
Capitolo 5: *** Aiuti inaspettati ***
Capitolo 6: *** Chiarimenti e spettri ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***
Capitolo 8: *** Un passo alla volta ***
Capitolo 9: *** Collaborazione ***
Capitolo 1 *** Lasciarti ***
Lasciarti
Il legame nella morte
Capitolo primo
-lasciarti-
La pioggia cadeva fitta bagnando tutto ciò che ostacolava la
sua caduta… L’acqua che cadeva sulle lapidi, diffuse nel cimitero della
periferia di Konoha, faceva scivolare via la polvere e il fango delle tombe che
non venivano pulite spesso.
Ma una nuova lapide, testimone di una morte avvenuta troppo
presto, si ergeva chiara e pulita tra una schiera di pezzi di marmo vecchi e
maltenuti. Nonostante il funerale fosse finito da un pezzo un ragazzo si
trovava ancora inginocchiato dinnanzi la nuova dimora di quella che fino a
qualche giorno prima era sua moglie.
I suoi occhi turchesi, come il cielo che in quel pomeriggio
era coperto da dense nubi, osservavano senza in realtà vederlo il nome inciso
sul marmo:
“Hinata Hyuuga”
Non aveva più lacrime da versare, le aveva finite il giorno
in cui si era accorto di averla persa per sempre, portata via dal caldo
abbraccio della morte: l’unica rivale con cui non avrebbe mai potuto competere.
Si chiedeva come sarebbe stata adesso la sua vita senza la
sua presenza, senza il suo sorriso che ogni mattina gli augurava una buona
giornata, senza le dolci parole che ogni volta riuscivano a confortarlo…
Semplicemente senza di lei.
I fiori che i loro amici avevano lasciato sulla tomba
avevano già iniziato a perdere i petali che sembravano fatti di seta e la loro
dolce fragranza si disperdeva nell’aria diventata umida a causa della pioggia.
Un sorriso nostalgico gli illuminò il viso mentre ripensava
al giorno in cui le aveva chiesto di sposarlo e, senza neanche accorgersene,
incominciò a parlare,
“E’ stato uno dei più bei giorni della mia vita… Ricordo che
eri arrabbiata, per quanto potessi esserlo dato il tuo animo sempre gentile,
perché da alcuni giorni ti trascuravo. Come scordarsi il tuo volto stupito
quando, dopo essermi inginocchiato, ti ho chiesto scusa per aver perso del
tempo a scegliere l’anello del nostro matrimonio”
Il ragazzo si portò le mani alla nuca e scompigliò i capelli
color dell’oro ormai bagnati fradici reprimendo una risatina che gli era nata
spontanea ,quando gli erano tornate in mente le diverse tonalità di rosso che
si erano susseguite nel volto, di solito candido come la neve, di sua moglie:
“Quel giorno mi hai quasi fatto morire di paura! Devo ancora
capire come hai fatto a svenire invece che darmi la risposta alla mia proposta”
Un dolore al cuore lo colpì quando comprese che non avrebbe
mai più sentito nessuna risposta pronunciata con la soave voce di Hinata.
Così iniziò ad accarezzare la tomba come se al suo posto ci
fossero i lunghi capelli blu scuro della donna che aveva amato più della sua
stessa vita.
Con un sospiro si alzò consapevole di dover allontanarsi
dalla lapide per permettere a Loro di fare il proprio dovere.
Se non avessero agito al più presto Hinata non avrebbe mai
più trovato la pace e lui voleva che anche dopo la morte la donna potesse
‘vivere’ serenamente.
Dopo aver fatto
qualche passo indietro sentì la Loro presenza e si voltò dalla parte da cui
proveniva, due sagome dai lunghi mantelli viola, che gli coprivano anche il
volto, si stavano avvicinando alla tomba.
Nessun passo riecheggiava nell’aria dato che i due essere
erano sospesi in aria, segno che sicuramente non erano umani, ma questo non
spaventò il biondo che continuò ad osservarli con un cipiglio serio che
raramente assumeva.
I due si avvicinarono alla tomba e dopo essersi chinati
introdussero le mani all’interno della terra estraendone una sfera incorporea
di color rosso spento. Prima di andarsene si avvicinarono al biondo, di norma
non lo avrebbero mai fatto, ma con lui potevano fare delle eccezioni dato che
era il Legame.
Avvicinò la mano bronzea e sfiorò il vapore di quello strano
colore,
“E così è questo il colore della tua anima” mormorò tra se e
se, poi consapevole di non poterli trattenere oltre si allontanò permettendogli
di avanzare verso quello che gli uomini chiamavano Paradiso,
“Prendetevi cura di lei” si rivolse loro con la voce rotta
dal dolore che provava nel vedere andar via l’ultima parte di lei.
I due si fermarono per poi voltarsi e annuire dicendo
insieme con una voce glutturale ma rassicurante,
“Certamente Naruto - sama” così svanirono e con la loro
sparizione anche la pioggia iniziò gradatamente a diminuire fino a smettere del
tutto.
Camminò contro il vento gelido dell'inverno, sperò che
insieme a lui potessero allontanarsi anche tutti i pensieri che gli
affollavano la mente.
Non poteva permettersi di rimanere sconvolto per la morte della moglie, doveva andare avanti... E doveva farlo in fretta!
Mentre lei si era diretta verso una meta lussureggiante, lui
rimaneva lì... Ad affrontare da solo gli incarichi che gli
venivano affidati e a mantenere quel precario equilibrio tra
l'oltremondo e la Terra.
Da mesi si era preparato a quel momento, i Custodi lo avevano avvisato
Per ringraziarti dal lavoro svolto gli avevano detto.
Subito non gli aveva dato ascolto, come poteva? Hinata era in
splendida forma e aspettava un bambino, poi però capì che
non avrebbero potuto mentirgli... Neanche se avessero voluto.
Nei mesi che le rimasero le fece vivere inconsapevolmente tutte le
avventure che desiderava, le fece gustare una vita intera in quel poco
tempo che le rimaneva.
Ma ora che a lui gli mancava veramente un'eternità per ricongiungersi a lei... Come avrebbe fatto?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Addio Luna ***
cap.2
Il legame nella morte
Capitolo secondo
-Addio Luna-
[...] Mentre lei si era diretta verso una meta lussureggiante, lui
rimaneva lì... Ad affrontare da solo gli incarichi che gli
venivano affidati e a mantenere quel precario equilibrio tra
l'oltremondo e la Terra.
Da mesi si era preparato a quel momento, i Custodi lo avevano avvisato
Per ringraziarti dal lavoro svolto gli avevano detto.
Subito non gli aveva dato ascolto, come poteva? Hinata era in
splendida forma e aspettava un bambino, poi però capì che
non avrebbero potuto mentirgli... Neanche se avessero voluto.
Nei mesi che le rimasero le fece vivere inconsapevolmente tutte le
avventure che desiderava, le fece gustare una vita intera in quel poco
tempo che le rimaneva.
Ma ora che a lui gli mancava veramente un'eternità per ricongiungersi a lei... Come avrebbe fatto?[...]
Era arrabbiato, una rabbia ingiusta e cieca. Non c'era ragione di esserlo,
non era colpa di nessuno se sua moglie aveva contratto una malattia incurabile.
Ma il bambino? Non aveva alcuna colpa...
Inconsapevolmente strinse nel pugno la collana con un lucente zaffiro, come
era tradizione l'avrebbe dovuta regalare al figlio appena raggiunta la maggiore
età.
Non ti conoscerò mai una vita portata via
troppo presto.
Quando alzò lo sguardo dal marciapiede, che fino a quel momento era stato il
suo muto accompagnatore, si accorse di essere arrivato alla Kyuubi Investigazioni.
Aveva deciso di non chiudere qualche giorno per celebrare il lutto.
Hinata non avrebbe voluto che lui fermasse la sua vita e i suoi doveri per lei,
ma non aveva, anche lui, il diritto di soffrire?
Il ciondolo bruciò leggermente.
"Neanche in questo momento mi lasciate in pace?" sbottò
arrabbiato, si guardò intorno e notò una panchina.
Sospirò convincendosi che si sarebbe sicuramente inzuppato.
Trattenendo il respiro si sedette sul ferro bagnato, sentì un freddo umido
bagnargli maggiormente le gambe e la schiena,
"Bagnato per bagnato" si consolò scostandosi i capelli zuppi dalla
fronte.
D'un tratto de palpebre si fecero pesanti ed il mondo fu come se si
spegnesse per alcuni attimi.
Non esisteva più nulla.
Si trovava nella completa oscurità, un posto che gli era sempre stato
famigliare... Era una parte di lui e lo aiutava sempre a pensare.
"Naruto!" la voce roca gli fece fare un salto dallo spavento,
"Quante volte ti devo dire si non apparirmi alle spalle?" affermò
il biondo iracondo voltandosi.
Lentamente una luce rossa e calda si irradiò e fece in modo che gli occhi
azzurri del ragazzo potessero vedere quello che li circondava.
Il pavimento era formato da un fluido incorporeo azzurro e le pareti non
esistevano, si trovava in uno spazio infinito nel quale alleggiavano bolle
d'aria.
"Cosa vuoi Kurama?"
"Non posso avere semplicemente voglia di vederti?" replicò l'uomo
dai lunghi capelli color fuoco,
"Non ho tempo per ascoltare le tue stupidate" non era la giornata
giusta e Kurama lo capì dai sentimenti burrascosi che riusciva a percepire nel
corpo del suo partner di lavoro,
"Volevo solo avvisarti che c'è stata un'altra fuga
dall'Oltremondo"
"Ancora? Ma non avevate aumentato le protezioni?" l'uomo alzò gli
occhi viola al cielo,
"Ci dev'essere qualcuno nel tuo mondo che interferisce con il
varco" il biondo si lasciò cadere esausto, dal nulla apparve una poltrona
che gli impedì di cadere in terra.
Da quando aveva ereditato l'incarico di Legame c'erano state sempre più
fughe... L'Oltremondo racchiudeva tutte le anime corporee dei defunti del loro
mondo e i due luoghi erano divisi da un varco custodito da una generazioni di
uomini chiamati 'Legame'.
Dovevano riuscire, insieme ad un demone scelto, a mantenere un certo
equilibrio. Le anime non dovevano tornare nel mondo reale e agli uomini veniva
impedita l'entrata nell'Oltremondo.
"Può essere l'opera di un sensitivo?" chiese Naruto sperando di
cavarsela velocemente.
"Non credo, i sensitivi possono intravedere le ombre delle anime
attraverso il varco ma non hanno il potere di mutare tale situazione"
"Quante sono le fughe per il momento?" Kurama fece apparire un
fascicolo nelle mani del ragazzo,
"Sono sette, lì ci sono le loro schede. Dacci un'occhiata e fammi
sapere qualcosa"
"Bene" si alzò dalla poltrona e lo guardò dritto negli occhi,
"Se è tutto vado"
"C'è ancora una cosa" il giovane si stupì, credeva avesse finito,
"Mi dispiace per quello che ti è successo" continuò, Namikaze
sgranò gli occhi e lo guardò allibito,
"Non credevo provassi sentimenti" affermò ironico,
"Non scherzare biondino, sarò un demone ma sono vivo come chiunque altro.
Ho un cuore sai?" terminò battendosi un pugno sul petto che teneva
scoperto, era solito portare solamente dei pantaloni morbidi neri in seta. Ogni
volta il biondo si chiedeva se non provasse freddo, ma poi si ricordava che era
l'entità del fuoco.
"Ho capito ho capito... Grazie mi fa piacere" un grande sorriso
nacque sul suo volto,
"Non fingere con me Naruto, piangi quando sei triste... Non sorridere,
fai vedere la tua sofferenza"
Da quando la loro conversazione aveva preso una piega del genere?
"Preferisco che le persone condividano la gioia con me... Non
permetterò loro di accumularsi il mio dolore"
Kurama sospirò, quello era un discorso perso in partenza.
"Lascia che ti mostri una cosa" unì i palmi delle mani come se
pregasse, poi lentamente le allontanò. Una grande sfera rossiccia incorporea
iniziò a volteggiare tra loro.
Al suo interno delle immagini presero corpo.
"E' giunta presto da noi, ha deciso di andare avanti ma come sempre
potrà visitare l'Oltremondo quando vuole" ma Naruto non lo stava più
ascoltando, la sua attenzione era rivolta verso le immagini mostrate.
Le due sagome dai lunghi mantelli viola avevano fatto appena in tempo ad
appoggiare l'anima di Hinata su una piattaforma di perla, che il corpo di sua
moglie prese forma.
Era nuda ma il pensiero non parve turbarla,
"Sono morta" disse solamente, non era una domanda ma un affermazione.
I due non risposero, alzarono e braccia vero l'alto e una luce eterea apparve.
"Andrai avanti?" domandò una voce soave e limpida. La donna si
portò una mano al ventre,
"Il mio unico rimpianto è non essere riuscita a dare la vita al mio
piccolo"
"Sarà con te per sempre" un fagotto apparve tra le braccia di
Hinata che, contenta e con le lacrime agli occhi, si rivolse alla luce,
"Vado avanti, so che anche lui lo farà" dopo quelle parole i due
uomini scomparvero lasciandola sola. Ad incominciare dai piedi, il corpo si dissolse
in polvere dorata che si innalzò nel cielo facendole raggiungere l'apice della
perfezione.
Quindi la sfera ritornò vuota e con un gesto della mano il demone la fece
scomparire, poi si voltò verso Naruto e vide le lacrime che rigavano il suo
volto,
"Naruto"
"Non ho niente... Anzi, ti ringrazio. E' veramente molto importante per
me" vedere Hinata e suo figlio insieme era stato bellissimo ma allo stesso
tempo angoscioso.
Gli era sembrato di vedere uno squarcio di un futuro ipotetico, dove poteva
abbracciarli ed amarli entrambi.
Un futuro impossibile.
Erano andati avanti e non poteva più fare niente.
"Ascolta, volevo solo che vedessi la scelta che ha fatto e soprattutto
il perchè"
"Non farò come mio padre Kurama" si asciugò le guance con la
manica della camicia,
"Andrò avanti"
"Non cercare di incontrarla"
"Ho detto che non lo farò! Conosco i miei doveri e i miei limiti"
lo sguardo che gli rivolse parve una saetta ghiacciata ed il polsino di rubini,
che portava come simbolo della loro unione, gli sembrava veramente caldo.
A volte sembravano una persona sola, condividevano sentimenti e paure. Non
gli era mai successo con nessun altro Legame.
"Ora vado, appena scopro qualcosa ti faccio sapere" liberò la
mente senza aspettare risposta e lentamente il mondo ricomparve.
"Signore? Sta bene?" un bambino dai folti capelli neri lo stava
osservando preoccupato,
"Sembrava che fosse morto"
"Scusa piccolo, ero sovrappensiero" quindi gli scombinò i capelli,
"Allora ciao" corse via raggiungendo un gruppetto di amici
dall'altra parte della strada.
Naruto si guardò il grembo e vide il fascicolo che Kurama gli aveva rifilato,
"Altro lavoro" si alzò dalla panchina e si diresse verso la sede
della sua agenzia investigativa.
Prima di entrare prese un profondo respiro e si appurò di nascondere i
sentimenti dietro una maschera di finta spensieratezza.
"Buongiorno!" i collaboratori e i subalterni che si trovavano già
negli uffici lo guardarono stupiti, poi ricambiarono il saluto.
Una ragazza dai capelli tinti di uno strano colore roseo gli si avvicinò
minacciosa,
"Baka! Ti avevo raccomandato di stare a riposo"
"Ciao Sakura-chan, non dovresti essere all'ospedale?La primaria non
dovrebbe assentarsi"
"Sono venuta a controllare che tu mi dessi retta, ma ovviamente hai
fatto di testa tua"
"Dai Sakura, sto bene. La vita va avanti, lo sai"
"Ma non lo stesso giorno del funerale" Naruto continuò a
sorriderle e a guardarla con un espressione allegra e piena di vita, come se
stesse ringraziando quello che la vita gli offriva.
"Smettila di fare così! Ti darò un motivo per stare fermo in una stanza
d'ospedale" quindi incominciò a rincorrerlo minacciando di pestarlo finche
non fosse stato più in grado di alzarsi sulle proprie gambe.
I dipendenti li osservarono spensierati. Era bellissimo lavorare con Naruto,
era come essere investiti da un sole pieno di vita e di allegria che li
liberava dai pensieri e dalle tristezze.
Ma chi avrebbe protetto il sole dalle nuvole ora che aveva perso la sua
luna?
Spero che sia un pochino
più chiaro il collegamente tra il Mondo e l'Oltremondo ^^''
Personalmente ho tutto molto chiaro ma è molto difficile mettere
le idee per iscritto.
Inoltre c'è una notevole
differenza tra l'Oltremondo e qualsiasi altra zona ci sia dopo...
Infatti se avete notato Hinata ha scelto di andare avanti, di
proseguire quindi il cammino verso il proprio 'Paradiso' con il figlio.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se avete bisogno di qualche chiarimento :)
A presto!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** I problemi non vengono mai soli ***
cap.3
Il legame nella morte
Capitolo terzo
-I problemi non vengono mai soli-
[...]"Smettila di fare così! Ti darò un motivo per stare fermo in una stanza
d'ospedale" quindi incominciò a rincorrerlo minacciando di pestarlo finche
non fosse stato più in grado di alzarsi sulle proprie gambe.
I dipendenti li osservarono spensierati. Era bellissimo lavorare con Naruto,
era come essere investiti da un sole pieno di vita e di allegria che li
liberava dai pensieri e dalle tristezze.
Ma chi avrebbe protetto il sole dalle nuvole ora che aveva perso la sua
luna?[...]
"Capo, una signora è venuta a chiedere a che punto siamo con la ricerca
di suo nipote" un ragazzo dai corti capelli castani e dallo sguardo
selvaggio si era intromesso nell'inseguimento.
Naruto fu costretto a fermarsi, così fu afferrato ferocemente dalla
dottoressa.
Tanti pugni e molti calci dopo, il biondino si ritrovò seduto alla scrivania
con Kiba davanti,
"Quando è venuta?" si informò,
"Un paio d'ora fa, le ho detto che non eri ancora arrivato e se ne andata
dicendo che sarebbe tornata"
"Il nipote chi era?" il subalterno gli passò un fascicolo,
"Si chiamava Sasori, aveva aperto un locale di marionette
ricordi?" Naruto fece un lieve cenno con il capo, iniziando a leggere i
fogli.
"Nacchan, sei sicuro di stare bene?" lo sguardo cristallino non si
alzò dai documenti,
"Si Kiba, non ti devi preoccupare"
"Ma è morta tua moglie!" l'amico di vecchia data sbatté un pugno
sulla scrivania, non poteva rimanere così imperscrutabile,
"Io credo nella vita dopo la morte... Preferisco pensare che ora si
trova in un posto migliore con nostro figlio" e lui sapeva che non era
solo un pensiero, era la verità.
Ovviamente non poteva dirlo a Kiba, l'esistenza dell'Oltremondo e del suo
ruolo dovevano rimanere segreti.
"Cazzate! Tutti soffriamo per la morte di qualcuno"
"Kiba non rompere! Piuttosto questo rossino non era stato ucciso in una
retata della polizia?" il moro decise che avrebbero ripreso un'altra volta
il discorso, non gli era sfuggita la lacrima solitaria sul volto dell'amico,
"Avevamo indagato e pareva di si, ma il corpo non è ancora stato
ritrovato"
"Shikamaru ha notizie?"
"No, anche se sicuramente quel ragazzo non ci avvertirebbe di sua
volontà" disse scuotendo la testa energicamente il ragazzo,
"Sarebbe una seccatura" lo imitò,
"Sai che non esisterebbe un collaboratore migliore all'interno della
polizia" replicò con un grande e luminoso sorriso Naruto, ma l'amico
vedeva che gli occhi non erano animati dalla solita luce.
D'un tratto gli venne in mente qualcosa,
"Accidenti, quel ragazzo" quindi iniziò a rovistare tra i vari
fascicoli,
"Cavolo, dove l'ho infilato!!"
"Capo, cosa stai cercando?"
"Un plico di fogli con la rilegatura rossa" i due si guardarono
intorno, dando il via ad una tacita sfida.
A chi avrebbe trovato prima il 'tesoro' perduto.
"Eccoli!" Kiba iniziò a muoverli con forza sopra la testa,
soddisfatto di avere vinto.
Il biondo gli si avvicinò e glieli strappò di mano velocemente,
"Ehi!" Kiba lo guardò scocciato,
"Ma cosa sono?"
"Documenti, lavori sospesi" rispose evasivo Namikaze, di certo non
poteva dirgli che gli erano stati dati da un demone del fuoco che lo aiutava a
regolare l'equilibrio del mondo.
Sfogliò velocemente le schede delle sette anime fuggite dall'oltretomba
,
"Eccolo!" la sorpresa e la felicità di averlo trovato gli
impedirono di non dirlo ad alta voce,
"Hai scoperto qualcosa?"
"Beh sono sicuro che il nipote della signora, Sasori, è morto"
richiuse immediatamente la cartellina e la infilò nella valigetta che si
portava sempre dietro. Ignorò lo sguardo confuso dell'altro ed uscì
dall'ufficio,
"Faccio un salto veloce al commissariato, puoi dire a Shino di
contattare la signora e dirle che farò un salto a casa sua?" Kiba lo
squadrò sospettoso,
"Non ti serve l'aiuto del tuo migliore detective?"
"Ehi cagnaccio non ti montare la testa, tu hai solo un buon fiuto"
"Ehi stai parlando con il miglior addestratore cinofilo"
"Certo certo" si avviò verso l'uscita,
"E chi è stato a trovare quel cadavere? Io ovviamente, sono un genio
nel trovare le tracce" continuò il moro seguendolo, poi a tradimento
Naruto si voltò e gli scombinò i capelli,
"Bravo cucciolone"
"Bastardo"
Il biondo approfittò del momento per uscire dal portone e fargli la
linguaccia, prima che l’uscio gli si chiudesse alle spalle.
Finalmente all'aperto il giovane ispirò una boccata di aria fresca, poteva
non sembrare ma Kiba aveva veramente un buon fiuto per gli inganni e l'ultima
cosa che voleva era fargli scoprire tutto.
Si sistemò la giacca cercando di proteggersi da una folata di vento
improvviso che gli fece lacrimare leggermente gli occhi, rendendoli acquosi.
Quindi si avviò verso la macchina, che tra le altre cose aveva appena finito
di pagare.
"Sembra che tra un po' saremo solo io e te piccola" affermò tristemente
accarezzando leggermente il volante.
Con poche mosse mise in moto e si diresse verso il commissariato,
sicuramente avrebbe trovato Shika a sonnecchiare da qualche parte.
Come sempre la centrale era caotica e rumorosa, perfetta per passare inosservati.
Sgusciò tra ragazzi in divisa e uomini in manette, raggiungendo le scale che lo
avrebbero condotto al tetto dell'edificio.
"Shika!!" il moro in questione aprì semplicemente un occhio,
"Naruto" il biondo lo raggiunse sulle tegole disconnesse,
"Un giorno o l'altro cadrai" lo avvisò,
"Che seccatura, che vuoi?"
"Volevo sapere se avevi notizie su di lui" quindi gli sventolò
davanti al viso la fotografia che la signora gli aveva lasciato.
Nara aprì seccato gli occhi ed osservò i lineamenti del rossino,
"Mi dispiace, mai visto prima"
"E lui?" accostò al suo volto la foto di un uomo completamente
gobbo, oscurato da un mantello sgualcito ed una maschera scura,
"E' stato ucciso nella retata dello scorso mese"
"Sono la stessa persona" il poliziotto sgranò impercettibilmente
gli occhi e si alzò a sedere, aveva stuzzicato la sua curiosità,
"Come fai a saperlo?"
"Ho le mie fonti"
"Dannazione Naruto, neanche la scientifica era riuscita a togliergli
l'involucro di metallo che lo proteggeva e che lo ha ucciso" il capo dell'agenzia
Kyuubi si ammutolì, sapeva che Shikamaru si sarebbe insospettito prima o poi,
"Me l'ha detto un mio cliente che l'aveva scoperto prima della sua
morte"
"Chi?"
"Mi dispiace, segreto professionale" il moro arcuò un sopracciglio
squadrandolo,
"Allora anche io dovrei proteggere il mio segreto professionale ed
impedirti di avere accesso ai documenti della polizia" il giovane gli si
buttò addosso e finse una crisi,
"Nooooo Shika, come puoi farmi questo? Non siamo più amici? Mi
rinneghi? Oddio come farò ora? Io ti consideravo come un fratello... Ero solo
io a pensarlo? Mi hai mentito per tutto questo tempo? Poi tu lavori come
collaboratore da me! Non puoi lasciarmi nei casini e"
"Va bene va bene! Basta che la pianti di snocciolarmi tutte queste
frasi senza senso" sospirò stanco scuotendo la testa,
"Cosa ti serve?" Naruto gli sorrise maestoso e soddisfatto,
"Il documento sulla retata, in particolare su Sasori grazie"
"Sei proprio una merda Naruto, forza andiamo" si avviarono verso
le scale per rientrare, stando attenti a non inciampare.
Una manciata di minuti dopo il ragazzo si ritrovò a leggere la scheda sulla
morte di Sasori,
Nome: Sconosciuto
Età:Sconosciuta
Stato:Morto
Motivo: Resistenza all'arresto,
uccisione poliziotti, spaccio armi.
Scientifica: decesso dovuto al
peso dei macigni che, dopo il crollo dell'edificio, gli sono caduti addosso
e gli hanno modificato la membrana
di metallo esterna, la quale gli ha perforato i polmoni
"Certo che si sono sprecati" esclamò, interi fogli sulle
condizioni dell'edificio e sugli innocenti salvati... E un solo misero
foglietto su Sasori.
Sospirò,
"E Shika ha fatto tanto il prezioso per questo misero documento"
lo appoggiò nel sedile del passeggero e passò a leggere attentamente la scheda
psicologica che gli aveva passato Kurama.
Sasori
N° 19784630
Dopo la morte
si è rifiutato di passare oltre.
Ha esibito
fin da subito un'incapacità nel relazionarsi con le altre anime e passa tutto
il tempo a costruire marionette.
L'unico
momento in cui si rianima è quando delle anime entrano nell'Oltremondo.
Il giorno
prima della fuga è stato visto con gli altri soggetti evasi, si pensa avesse
avuto altri contatti con loro
che non
sono stati notati in tempo.
Nel
passare il varco è diventato uno Zimu Marionettista di grado S
"Porca puttana, non ho la più pallida idea di che cosa sia uno Zimu
Marionettista, ma il grado S è preoccupante" si scombinò i capelli nervoso
e si lasciò ricadere sul sedile.
Chiuse gli occhi e fece per lanciare una chiamata a Kurama, per sapere
dettagli in più su Sasori, quando venne distratto dal suono del cellulare,
"Pronto?" la voce di Shino, apatica come sempre, rispose,
-Naruto ho sentito la signora, ha detto di raggiungerla in Via dei Gigli 9-
"Vado subito, grazie"
-Aspetta ho sentito anche Ino, ha detto che ha raccolto delle informazioni-
"Dille di continuare a rimanere in incognito ancora per qualche
giorno" quindi attaccò la chiamata, non aveva il tempo di occuparsi anche
del caso di Ino.
Prima Sasori, così prendeva due piccioni con una fava.
Iniziò a percorrere la strada principale della città per raggiungere la casa
della cliente, poi un ragazzo gli attraversò la strada all'improvviso.
Frenò brutalmente, producendo un rumore stridulo. Fortunatamente riuscì ad
arrestarsi in tempo.
"Ma cavolo! Non sei neanche sulle strisce! La prossima volta fai
attenzione idiota" il moro accusato si voltò lentamente verso di lui,
quindi lo trapassò con uno sguardo vuoto,
"Stai bene?" chiese dal finestrino preoccupato. Il pedone si voltò
completamente verso di lui ed una scintilla di stupore gli accese lo sguardo,
"Tu... Mi vedi" Naruto rabbrividì a sentire quella voce roca e a
vedere il suo viso per intero,
"Vuoi che ti porto all'ospedale?" chiese notando il sangue che gli
colava dalla nuca. Il liquido cremisi iniziò ad impregnargli la faccia
soffermandosi nelle leggere rughe sotto gli occhi,
"Devi aiutarmi" il moro si avvicinò leggermente, poi delle
macchine iniziarono a suonare incitando Naruto a partire,
"Non vedete che c'è un ragazzo che sta male?" urlò irato, ma
appena si voltò di nuovo verso il ragazzo vide che la sua mano aveva
attraversato il parabrezza e si stava avvicinando al suo volto,
"Merda" immediatamente accelerò sgommando e trapassando quello
che, capì, non era un essere vivente. Ansimò dallo stupore mentre tentava di
rimanere concentrato nella guida,
Non poteva essere uno Zimu, non aveva l'aura oscura. Che diavolo sta
succedendo?
Allora... Nuovi personaggi sono entrati in gioco.
Chi è il moretto? (Scontato credo XD) Che cosa gli è successo e cosa vuole da Naruto?
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se avete bisogno di qualche chiarimento :)
A presto!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Sasori ***
Sasori
Il legame nella morte
Capitolo quarto
-Sasori-
[...] "Tu... Mi vedi" Naruto rabbrividì a sentire quella voce roca e a
vedere il suo viso per intero,
"Vuoi che ti porto all'ospedale?" chiese notando il sangue che gli
colava dalla nuca. Il liquido cremisi iniziò ad impregnargli la faccia
soffermandosi nelle leggere rughe sotto gli occhi,
"Devi aiutarmi" il moro si avvicinò leggermente, poi delle
macchine iniziarono a suonare incitando Naruto a partire,
"Non vedete che c'è un ragazzo che sta male?" urlò irato, ma
appena si voltò di nuovo verso il ragazzo vide che la sua mano aveva
attraversato il parabrezza e si stava avvicinando al suo volto,
"Merda" immediatamente accelerò sgommando e trapassando quello
che, capì, non era un essere vivente. Ansimò dallo stupore mentre tentava di
rimanere concentrato nella guida,
Non poteva essere uno Zimu, non aveva l'aura oscura. Che diavolo sta
succedendo?[...]
Ingranando la marcia più alta riuscì a raggiungere Via dei Gigli in meno di
cinque minuti, quell'incontro lo aveva lasciato scombussolato...
Non era un fantasma.
Non era uno Zimu maligno.
Appena torno in ufficio controllerò il fascicolo che mi ha dato Kurama,
probabilmente lui è uno di quei ragazzi
Scese dalla macchina dirigendosi verso l'abitazione dell'anziana signora,
gli sembrava di ricordare che fosse un abile medico prima che andasse in
pensione.
Bussò energicamente alla porta, temendo che la donna potesse non sentire
molto bene
"Arrivo, volete buttare giù la porta?" si senti dall'altra parte,
come non detto.
La soglia si aprì di scatto rivelando una bassa signora dai folti capelli
grigi tenuti in uno chignonne,
"Non c'era bisogno che ti scomodavi a venire fino a qui ragazzo"
"Avevo una notizia importante da darle"
"Entra pure, così festeggerai insieme a noi" il biondo entrò nella
dimora dell'anziana di nome Chiyo con una certa titubanza.
La donna lo fece accomodare sul divano di pelle color avorio.
"Sinceramente non so se ci sia molto da festeggiare" d'altronde
doveva dirle che suo nipote era morto,
"Andiamo, non essere così rigido. Ovviamente la paga ve la meritate
comunque, visto l'impegno che ci avete messo. Ma alla fine tutto si è
risolto"
"Risolto?" ok, sinceramente si doveva essere perso qualche
passaggio,
"Non è per quello che sei venuto?" gli domandò stupita la signora,
porgendogli una tazzina ricolma di liquido che emanava un profumo di lavanda,
"Sono venuto per dirle che suo nipote" Purtroppo venne brutalmente
interrotto dall'arrivo di un ragazzo dai capelli corti e rossi,
"Scusa se ti ho fatto aspettare nonna"
Nessuno dei due si aspettava di incontrare l'altro, l'unica differenza era
che mentre il nuovo arrivato non conosceva l'identità di Naruto, quest'ultimo
lo aveva riconosciuto perfettamente.
"Sasori, lui è il capo dell'agenzia investigativa che avevo incaricato
di cercarti" li presentò la donna, il ragazzo gli rivolse un tenue
sorriso.
Quindi porse con educazione la mano, che venne prontamente afferrata,
"Piacere e scusa se la mia vecchia ti ha fatto perdere tempo, si
preoccupa sempre troppo"
"Insomma era passato molto tempo dalla tua scomparsa, ormai non ci
speravamo più" ribattè mascherando la sorpresa e l'ansia che lo
attanagliavano.
Non era mai successo che rivedesse uno Zimu all'interno della sua vecchia
abitazione e, soprattutto, non avevano mai cercato di rincontrare i parenti.
Con una sola occhiata potè percepire la potente aura maligna che lo
circondava e dalle dita delle sue mani partivano dei fili rossi, come rubini
fusi, che si legavano ad ogni parte della casa.
"Vado a prendere dei biscotti" disse allegramente Chiyo,
"Veramente non mi posso trattenere molto"
"Andiamo, visto che sei venuto fino a qui puoi trattenerti un po'.
No?" cercò di convincerlo Sasori,
"Vada per dei biscotti allora" aveva deciso di rimanere perchè
temeva per la vita della donna, i fili le si attorcigliavano attorno.
Non capiva se fosse per proteggerla o per tenerla sotto tiro.
"Allora, dove sei stato per questi mesi?" chiese Naruto
sorseggiando la bevanda aromatica che gli era stata offerta,
"Degli affari mi hanno trattenuto" il detective notò immediatamente
il cambiamento di sfumatura del suo sguardo, sembrava spiritato,
"Tua nonna era veramente molto preoccupata e devo dire che ci ha fatto
sudare sette camice" affermò ironicamente per cercare di smorzare la
situazione e, allo stesso tempo, guadagnare tempo per capire cosa fare.
Attaccalo
Non posso, siamo a casa di sua nonna
Quella stupida mortale non si accorgerà di nulla
E' suo nipote Kurama! Non posso farlo fuori davanti a lei
Gli cancelleremo la memoria dopo
Stai zitto!
Qualcosa gli scontrò la gamba e si accorse che Sasori lo stava guardando,
"Scusa hai detto qualcosa?"
"Ti avevo chiesto cos'avevate scoperto su di me, per
curiosità"
Merda, sicuramente ha paura che abbiamo scoperto qualcosa
Faglielo capire
Sinceramente odiava quando il demone si introduceva liberamente nella sua
testa e gli trasmetteva i suoi pensieri, nessuno gli aveva detto che poteva
fare una cosa del genere quando aveva iniziato a fare quel lavoro.
"Avevamo dato il via ad una collaborazione con la polizia" il
corpo del rosso si irrigidì,
"E pensa, sembravi coinvolto nel crollo di un edificio. Infatti ero
venuto ad avvertire la signora, ma a quanto pare c'è stato uno scambio di
persona" continuò e, visto che lo spirito continuava ad osservarlo con
aria apatica, proseguì,
"Eppure ne eravamo così convinti, certo se fossi morto non saresti qui.
Giusto?" proprio in quell'istante tornò l'anziana che porse un vassoio
ricco di diversi dolcetti,
"La ringrazio. Ne assaggio giusto un paio poi devo andare a lavoro. Per
il pagamento non si preoccupi, d'altronde alla fine la situazione si è risolta
da sola"
"Veramente giovanotto, non so come ringraziarti. Ti impacchetto qualche
biscotto da portare a quel simpatico ragazzo con il cane" il biondo annuì
accondiscendente, seguendola con lo sguardo mentre si dirigeva nuovamente verso
la cucina.
Si alzò dal divano facendo il giro del salotto, fingendo di osservare le
foto incorniciate che si trovavano sui mobili,
"E' una donna molto gentile, sei fortunato ad averla come nonna"
una risatina mal trattenuta gli fece capire che forse non era proprio quello
che pensava Sasori.
Vuole ucciderla
Aveva capito il suo piano, dopo aver visto quei fili ed aver letto che si
trattava di uno Zimu marionettista gli bastò fare due più due per comprendere
le sue capacità.
Credo sappia manovrare qualsiasi cosa sia
attaccata da quei legamenti di anima gli consigliò ulteriormente
Kurama,
Bisogna tagliarne la maggior parte, altrimenti la farà fuori
Non voleva indagare sul perchè la volesse morta, ma non voleva averla sulla
coscienza. Continuò a passeggiare, quindi senza guardare il ragazzo chiuse gli
occhi per poi riaprirli qualche secondo dopo.
Uno acceso colore giallo aveva adombrato il blu cobalto.
Camminando passò proprio in mezzo alla scia rossa ma, mentre prima la lasciava
intatta, quella si ruppe. Diventando polvere.
Tutte le volte che diventava un tutt'uno con le anime provava uno strano
senso di inquietudine, probabilmente si metteva in contatto anche con i loro
più reconditi sentimenti.
Altri passi, altri fili stracciati.
Quando si appurò di averli fatti fuori tutti fece in modo che l'azzurro si
rimpossessasse dei suoi occhi, per poi voltarsi.
Lo sguardo, prima apatico del rosso, era furioso e stupito.
"Qualcosa non va?" chiese innocentemente Naruto avvicinandosi
leggermente, Sasori fece per rispondere ma si morse il labbro inferiore per
impedirselo.
"Eccomi Naruto, scusa se ti ho fatto aspettare tanto. Sai i tempi di
una vecchia" gli porse l'involucro argento,
"Grazie e non si preoccupi, nel frattempo ho guardato le
fotografie" la donna annuì gioviale ed incominciò a raccontare una
serie di aneddoti.
Il biondo non riuscì a liberarsi della fastidiosa sensazione di essere
osservato da uno sguardo spiritato.
Dopo quelli che gli parvero anni riuscì ad uscire dalla casa, tirò un
leggero sospiro di sollievo.
Sapeva, però, che quello era solo l'inizio.
Prese dalla tasca del cellulare e chiamò l'ufficio, gli rispose Kiba,
"Ehi Ki ascolta attentamente"
-Naru è successo qualcosa?-
"Devi fare quello che ti dico, intanto puoi archiviare il caso sul nipote
di Chiyo"
-L'hai trovato?-
"Diciamo che abbiamo risolto" intanto si incamminò per la strada
ignorando la macchina, con la coda dell'occhio vide che Sasori era uscito dalla
casa e lo cercava on lo sguardo.
Non c'avrebbe messo molto a notarlo.
"Poi avvisa o fai avvisare i clienti della mattinata che purtroppo ho
avuto un imprevisto e non posso incontrarli"
-Vuoi che vengo a darti una mano?- il rosso lo stava seguendo,
"Kiba attieniti ai miei ordini e non venire qui"
-Dove sei?-
"Kiba lascia stare! Ti richiamo io"
Buttò giù la chiamata, senza dare il tempo al moro di ribattere. Ora aveva
un problema molto più importante da affrontare.
Di sua spontanea volontà imboccò un vicolo chiuso e buio, doveva cercare di
non dare nell'occhio.
Naruto si voltò e dovette trattenersi dal sussultare quando incontrò gli
occhi castani dell'altro ad un palmo dal suo viso. Non credeva gli si fosse
avvicinato così tanto.
Nonostante tutto non arretrò di un passo.
"Perchè mi stai seguendo?" chiese,
"Chi sei?"
"Mi sembra che tua nonna mi abbia già presentato" un'onda di
rabbia colpì lo sguardo dello Zimu che con uno scatto lo afferrò per il collo.
"Non puoi essere umano" proprio quando la vista iniziò ad ofuscarsi
per la mancanza di ossigeno, la mano del morto incominciò a disfarsi.
Sasori, sorpreso, fu costretto a mollare la presa.
"Sono più umano di te" prese un paio di respiri profondi per
recuperare ossigeno, quindi gli lanciò un'occhiata decisa,
"Sono il legame tra il Mondo e l'AltroMondo e sono l'ultimo essere
vivente che vedrai"
Il rosso raddrizzò la postura e lo osservò da capo a piedi,
"Cosa dovresti fare quindi?"
"Rificcare il tuo culo nel mondo dei morti" unì le mani davanti al
petto producendo uno schiocco sonoro.
-Il Legame che unisce
L'odio confina
L'anima che se ne va rovina
E l'equilibrio ristabilisce
Che le porte si aprano-
La nenia recitata dal biondo terminò in un secondo e quando separò le mani
si formò un buco di oscurità dal colore delle notte.
Le voci degli spiriti si univano tra loro provocando delle urla
insopportabili,
"Scapperò di nuovo" affermò semplicemente lo Zimu,
"Non hai capito vero? Non hai un'altra possibilità, era meglio se
rimanevi nell'AltroMondo" ormai il varco era quasi terminato, si potevano
intravedere delle fiamme viola,
"Cosa succederà li dentro"
"Bruceranno la tua anima, per chi sconfina in uno dei due mondi il fato
è uno solo. Scomparire per sempre"
A quelle parole Sasori sembrò rianimarsi, con un balzò gli si allontanò ed
incominciò a riformare i fili rossi.
Sai che non puoi più entrare nella modalità
anima, sbrigatela in fretta
Come se fosse semplice
Un sibilo attirò la sua attenzione, fece appena in tempo a scansarsi che una
lastra di metallo si conficcò esattamente dove si trovava prima.
Purtroppo il varco si estinse.
"Merda"
"Sei troppo lento, dovresti allenarti invece di fingerti Dio"
Sasori lo colpì violentemente alla nuca facendolo cadere a terra.
Il ragazzo si rialzò fulmineo, per evitare di essere nuovamente preso alla
sprovvista.
Lo sguardo infuocato dal potere,
"Non volevo farti soffrire, ma ora mi toccherà uccidere la tua anima in
altri modi" nei palmi delle mani iniziarono a formarsi delle sfere
vermiglie e alcune ciocche di capelli iniziarono a divenire dello stesso colore
di quelli di Kurama.
Lo scontro iniziò e nessuno dei due risparmiò colpi.
Fu un conflitto di poteri e di agilità.
Naruto si trovava in difficoltà, non si era mai ritrovato a sfruttare così tanto
i poteri che gli conferiva il suo gemellaggio con il demone.
Aveva combattuto una volta con uno Zimu di livello S, ma era riuscito a
coglierlo di sorpresa ed in un batter d'occhio lo aveva spedito all'interno del
varco.
Tra le fiamme del giudizio.
In quel momento, invece, doveva ammettere il potere che riuscivano ad
ottenere quel tipo di spiriti era veramente immenso.
Poi, con un colpo di fortuna, Sasori inciampò.
Il detective fece per colpirlo, ma ad un tratto si immobilizzò.
Si rese conto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo.
Si guardò allarmato il corpo e notò che nei punti in cui era stato colpito
dal nemico erano attaccati milioni di filamenti che terminavano nelle dita
dell'aguzzino.
Come aveva fatto a non accorgersene prima?
Il rosso con uno scatto della mano lo avvicinò a sè,
"E ora come la mettiamo biondino?" gli soffiò sul volto, con tono
soddisfatto.
Naruto!
---
Ecco
l'aggiornamento!! Ovviamente in ritardo ma credo che ormai ci siate
abituati ^^'' Vi chiedo comunque immensamente scusa ):
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto ^o^
A presto!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Aiuti inaspettati ***
aiuti inaspettati
Il legame nella morte
Capitolo quinto
-Aiuti inaspettati-
[...] Il detective fece per colpirlo, ma ad un tratto si immobilizzò.
Si rese conto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo.
Si guardò allarmato il corpo e notò che nei punti in cui era stato colpito
dal nemico erano attaccati milioni di filamenti che terminavano nelle dita
dell'aguzzino.
Come aveva fatto a non accorgersene prima?
Il rosso con uno scatto della mano lo avvicinò a sè,
"E ora come la mettiamo biondino?" gli soffiò sul volto, con tono
soddisfatto.
Naruto! [...]
Sentiva Kurama
fremere dietro il portale, ma non avrebbe potuto fare niente per aiutarlo.
Il potere del
demone scorreva impetuoso come lava nelle sue vene, ma non riusciva a muovere
un sono dito per poterlo utilizzare.
Sasori mosse
leggermente le mani ed i legamenti di anima aumentarono la pressione sulla sua
pelle.
Naruto si morse
a sangue la lingua per non urlare dal dolore. Stava iniziando a perdere
sensibilità negli arti.
"In quanti
sanno di me?" il biondo non rispose, lo Zimu si avvicinò maggiormente,
"Quanti ce
ne sono come te?"
Nuovamente
portò la mano al collo del ragazzo e strinse con forza, ma ottenne lo stesso
risultato di prima.
L'arto iniziò
ad evaporare.
"Merda, si
può sapere che diavolo è?"
"Visto che
non dovresti essere qui, l'AltroMondo ti chiama, ti reclama. A quanto pare non
sei riuscito a staccarti da quel posto totalmente" il rosso lo osservò con
una finta aria apatica.
"Non è un
problema ci sono altri modi per toccarti" un filo magenta gli si attorcigliò
intorno al collo, allentato. Come se non volesse nuocergli.
"La scelta
è tua, rispondi o muori"
"Sappiamo
tutti e due che non mi lasceresti andare vivo"
"Non ho
mai detto che ti avrei liberato" gli si riaccostò, quel tanto che bastava
per poter fargli sentire, percepire la sua aura maligna.
Impregnata di
quell'odore che solo gli zimu potevano avere, morte e distruzione.
"I
compagni scappati insieme a me saranno contenti di scambiare qualche parola con
il ragazzo che potrebbe avere la possibilità di far uscire tutti"
"Non ho
quel potere"
Lasciami campo
libero
Non riesco a
formare i sigilli
Proprio quando
Sasori stava iniziando a perdere la pazienza, un lungo latrato attirò l’attenzione
dei presenti.
Il rosso non
fece in tempo a voltarsi che un cane massiccio gli era saltato addosso,
facendolo cadere di schiena. Naruto, sbalordito, guardò il suo salvatore, che
aveva un'aria inferocita.
"Akamaru?"
l'animale dal pelo colore della neve rimase concentrato sul ragazzo che aveva
atterrato, il detective spostò l'attenzione verso l'inizio del vicolo che dava
sulla strada principale.
Kiba ne aveva
appena raggiunto l'imboccatura.
"Naruto!
Come stai?" quando il ragazzo si avvicinò notò che il biondo si trovava
sospeso in aria, con le braccia divaricate. Come se fosse crocifisso,
"Come
cavolo"
"Non c'è
tempo Kiba, dovete andarvene! Subito!"
"Ma si può
sapere che diavolo succede?" il ragazzo diede un paio di pacche poderose
sul dorso del proprio cane.
"Andatevene"
"Cristo
Naruto, ti ho appena salvato" il bruno continuava ad osservare il corpo
dell'amico sospeso in aria, esterrefatto.
Il prigioniero
scosse la testa, nervoso per quello che Sasori avrebbe potuto fare a quei due
appena fosse riuscito a muovere le mani e a manovrare i fili.
"Non mi
siete di alcun aiuto"
"Tu
credi?" Inuzuka gli lanciò un'occhiata ironica alludendo al suo aggressore
che credeva di avere reso inoffensivo.
"Ok
ok" ragionò velocemente, doveva trovare il modo di liberarsi, altrimenti
l'amico ci avrebbe rimesso la vita.
Aggancialo
"Kiba,
appoggia le mani" si guardò velocemente il corpo e si accorse che l'unica
parte ancora non influenzata dal tocco dello Zimu era il volto,
"Sulla mia
faccia"
"Come?"
non sembrava molto convinto, lo guardò come se gli avesse chiesto la luna,
"Non ti
sto chiedendo di stuprarmi deficiente. Appoggia le mani sulle mie guance, è un
ordine" Kiba eseguì, credendo che il suo capo ed amico fosse impazzito.
Appena le due
pelli vennero in contatto una forte scossa lo conquistò.
Vide gli occhi
del biondo divenire rossi, lentamente. Provò a scostare le mani dal corpo di
Naruto, ma non ci riuscì.
Dopo il rosso,
lentamente divennero gialli come l'oro.
"Ehi amico
non ci sto capendo più niente" affermò con una voce fintamente
allegra, in realtà era molto preoccupato.
"Abbi ancora
un po' di pazienza" sentiva che i latrati del cane iniziavano ad essere
sempre più forti, Sasori stava per liberarsi.
"Ok, ora
con le mani percorri tutto il profilo del mio corpo"
"Poi
dovrai spiegarmi molte cose"
"Certo ma
sbrigati! L'effetto non durerà molto"
L'addestratore
cinofilo fece quanto gli era stato richiesto, Naruto vide tranciarsi i fili uno
ad uno grazie alla luce che aveva infuso nelle mani dell'amico.
Luce che si
stava spegnendo lentamente.
Fece appena in
tempo a percorrere tutto il suo profilo, che il potere svanì. Il giovane cadde
a terra, non avendo più alcun sostegno.
Le ginocchia
colpirono con ferocia sul terreno, ma non un lamento fuoriuscì dalle sue
labbra.
Kiba gli diede
una mano ad alzarsi,
"Fai
spostare Akamaru prima che possa fargli del male"
"Amico
l'ho addestrato a non uccidere, non farà nulla al ragazzo"
"Io temo
per il tuo cucciolo infatti" vedeva strisciare lentamente sul terreno i
legamenti.
Si stavano
avvicinando pericolosamente alle zampe dell'animale, non avevano molto tempo,
"Cosa
credi che sia così facile toglierselo di dosso?"
"Kiba! Fai
come ho detto " gli lanciò uno sguardo serio, non c'era tempo di
spiegargli tutto.
"Già non
dovresti essere qui, almeno dammi ascolto" il moro non sapeva più cosa
dire, quando Naruto l'aveva osservato aveva incrociato nuovamente gli occhi
dallo strano colore della paglia.
Avevano
veramente cambiato colore, credeva fosse stata solo una sua impressione.
"Ma i tuoi
occhi" all'ennesima occhiata l'addestratore scosse la mano nella sua
direzione,
"Lascia
perdere" con un fischio richiamò Akamaru che, ubbidientemente, lasciò
andare Sasori e si mise seduto alla sua destra.
"Aspetta
ma è il nipote della vecchia?"
"Non ti si
può nascondere nulla è?" affermò ironico, poi il biondo vide lo zimu
alzarsi da terra e squadrare il nuovo arrivato.
Alzò le braccia
al cielo e tutti i fili magenta si ritirarono fino ad attorcigliarcisi intorno.
"Resta
dietro di me" gli impose frapponendosi davanti all'amico,
"Cosa?
no!" il biondo lo spinse con forza fino a farlo sbattere contro il muro,
Akamaru gli andò incontro per verificare che stesse bene.
A volte
parevano più fratelli che cane e padrone.
Naruto mosse la
mano e con in un bagliore rosso si crearono delle fiamme intorno ai due.
Kiba impietrito
continuò ad osservare il biondo, poteva dire di averlo mai conosciuto fino in
fondo?
"Non sono
un trucco, non toccarle o ti farai del male" il detective tornò a dedicare
la sua attenzione a Sasori, che osservava i presenti con uno sguardo che di
umano aveva ben poco.
La pupilla era
scomparsa e la pelle del volto iniziava a sgretolarsi, come se fosse ceramica.
I capelli rossi
si muovevano da soli nell'aria, mossi dall'aura maligna che sprigionava
Ha raggiunto
l'ultimo stadio
Lo so dannazione,
non ho il tempo di aprire il portale e devo anche aiutare Kiba
Evocami
Non
l'abbiamo mai fatto
Fidati
funzionerà
Mi hanno
avvertito su di te Kurama, non ti farò uscire... Non sono sicuro di poterti
controllare
Andiamo
Naruto! Ci siamo sempre trovati bene no?
Sei un
demone
Abbiamo sempre
collaborato, il nostro legame è più forte! Dovresti essertene accorto
Sasori
dondolava su se stesso, ormai la ragione lo aveva abbandonato.
Chiunque lo
avesse visto lo avrebbe paragonato ad uno zombie. In uno scatto i legamenti
bucarono il terreno, alla ricerca di qualcosa.
"Cha
diavolo stai facendo?" ma ormai non sentiva più la sua voce, l'unico
richiamo era quello della sua natura di Zimu.
Uccidere.
Il suolo
incominciò a tremare leggermente, poi, come se fossero incorporei, degli
scheletri fuoriuscirono dall'asfalto.
Guidati dai
fili di Sasori.
"Porca
puttana, ma dove sono finito?" la voce di Kiba lo fece riscuotere. Si
voltò verso l'amico e pronunciate alcune parole fece diventare le fiamme viola.
Avrebbero
bruciato qualsiasi anima che tentava di oltrepassarle.
Non aveva il
tempo per chiarirsi con il bruno, doveva risolvere la faccenda in fretta.
La modalità
Anima che gli permetteva di entrare in risonanza con l'ambiente spirituale
circostante stava per terminare e doveva fare qualcosa.
Naruto! Non
fare lo stupido, permettimi di uscire
Sentiva la
rabbia di Kurama, il ciondolo gli bruciava la pelle.
Posso
farcela
Si mise in
posizione di attacco, dalle mani scaturirono le solite fiamme.
Quella volta,
però, erano color ametista e lo sarebbero rimaste fino a che sarebbe durata la
modalità anima.
Ad un cenno del
rosso gli scheletri si mossero, come delle marionette, ed iniziarono ad
attaccare Naruto.
Non riusciva a
tenerli sotto controllo tutti, molti riuscirono a ferirlo. Non gravemente, ma
il dolore si faceva sentire.
Neanche il
biondo, però, si risparmiava. Molte ossa e fili bruciarono. Non si sarebbero
più rigenerati.
Le fiamme del
giudizio non lasciavano scampo.
Sasori urlava
dal dolore tutte le volte che qualcuna delle sue armi veniva arsa.
Naruto tentava
di colpire lo Zimu direttamente, ma la precisione era poca e molte volte,
quando il morto si trovava in pericolo, frapponeva tra se e le fiamme uno
scheletro.
Salvandosi.
La situazione
iniziò a degenerare nuovamente quando la modalità terminò.
La stanchezza
si scaricò su Naruto tutta in un colpo. Spezzandogli il respiro.
"Naruto,
fammi uscire voglio aiutarti!" Kiba vedeva che era sfinito, non riusciva a
capire tutta la faccenda, vedeva solo degli scheletri volanti e delle fiamme
volare.
Ma il suo amico
era in pericolo.
"Non
muoverti, le fiamme ti salveranno. Rimani lì" Sasori sorrise, anche se era
più una smorfia orribile.
Banboccio!
Vuoi morire? Evocami!
Il biondo si
passò una mano tra i capelli disperato. Che lui sapesse tutti questi
casini, quando suo padre era il legame, non erano mai successi.
Hai quasi
distrutto un'intera città l'ultima volta che un Legame ti ha fatto quel favore
Andiamo è
successo centinaia di anni fa, con te sono cambiato. Davanti a te Naruto! il ragazzo fece appena
in tempo ad alzare le mani e a creare un sottile velo azzurro che assorbisse il
colpo che i teschi avevano diretto a lui.
Non voglio che
tu muoia
Il detective
afferrò la collana celeste, la pelle gli si bruciò a causa del calore che
emanava.
Non farmene
pentire Kurama
"Il cielo ci ha legato
Le fiamme mi sono testimoni
Il fuoco ci ha visto crescere
Il Legame richiede il tuo aiuto
Compari Kurama"
La collana
emise un bagliore celeste che iniziò progressivamente a divenire rosa, per poi
assumere una tonalità color sangue.
Poi un tuono ed
un lampo accecante costrinsero i presenti a chiudere gli occhi, anche Sasori.
Quando li
riaprirono davanti a Naruto si trovava un ragazzo dai lunghi capelli rossi,
dello stesso colore degli occhi iniettati di sangue.
"Ku vedi
di non farmene pentire"
"Te lo
sistemo in un secondo cucciolo" mosse la testa facendo scrocchiare il collo,
quindi con un balzo felino si calò in mezzo agli scheletri.
Colpì il
terreno con un pugno e questo si ricoprì di magma incandescente.
Scheletri e
fili bruciarono all'istante.
"Uao e lui
chi è?" Kiba non riusciva a credere ai suoi occhi, mentre tentava di
bloccare Akamaru che voleva a tutti i costi balzare fuori dall'area delimitata
dal fuoco.
"Diciamo
un amico" sorrise impacciato il biondo, non lo aveva mai visto in azione
ed osservarlo oltre che incutergli un certo timore lo affascinava.
La coda che
tratteneva i capelli fluttuava insieme al corpo formando degli ipnotici vortici
incandescenti.
Qualsiasi cosa toccasse
diveniva cenere. Sasori si guardava intorno allarmato, non riusciva neanche a
rendersi conto di quello che stava succedendo.
Non riusciva a
reagire.
Poi, quando non
rimase più alcun ostacolo tra lui e lo zimu, Kurama immobilizzò il nemico
afferrandolo per il collo,
"Poni fine
alla sua anima" Naruto fece cenno con la testa e, dopo aver creato una
sfera di fuoco violacea, lo colpi. Non un urlò fuoriuscì dalle labbra del
morto, il corpo divenne polvere nel vento.
Rimase solo un
lieve e fugace agglomerato di vapore color sabbia, la sua anima.
Le fiamme
bruciarono anche quella, non ci sarebbe stata alcuna pace per lui. Aveva perso
la sua occasione.
I presenti
rimasero in silenzio per alcuni attimi, quindi il biondo finalmente si rilassò.
Con il suo sospiro sparirono anche le fiamme che tenevano al sicuro l'amico e
dipendente.
Akamaru, appena
fu lasciato libero, si buttò contro il demone aggredendolo.
Lo morse alla
spalla, ma guaendo lo mollò immediatamente.
Il muso
lacerato da ustioni.
"Kurama!"
lo riprese Naruto avvicinandosi, timoroso, al cucciolo appena ferito. Kiba era
preoccupatissimo e, colto dal panico, non faceva che girare intorno
all'animale e ad inveire contro i mostri che non hanno nulla di umano.
"E' solo
uno stupido cane che crede di poter ferire un demone volpe"
Il biondo si
morse il labbro per non rispondere a tono e, appoggiando le mani su Akamaru
produsse un vento caldo dorato che accarezzandogli la pelle lo curò.
Kiba si
inginocchiò accanto all'amico, esterrefatto.
Prese tra le
mani il muso del suo cucciolone ed incominciò ad accarezzarlo e a baciarlo con
calore.
Naruto li
guardò sorridendo. Erano cresciuti insieme ed era grazie a quel pastore che il
ragazzo era diventato addestratore cinofilo,
"Ma che
scena disgustosamente affettuosa" il demone si era portato alle loro
spalle e gli aveva alitato le parole sui colli.
I due
sobbalzarono spaventati.
Il Legame si
alzò in piedi fronteggiando Kurama,
"Non puoi
farcene una colpa se siamo tutti più umani di te"
"Lo prendo
per un complimento cucciolo" i due potevano sfiorarsi da quanto erano
vicini, la statura più alta del rosso si notava e Naruto si sentiva nettamente
inferiore,
"Allora,
posso andare a fare una strage?" chiese con voce leggera, come se non
stesse parlando di omicidi,
"Spero che
tu stia scherzando" Kurama gli afferrò un polso e gli alzò il braccio
verso l'alto,
"Ovviamente
verrai con me" il detective si voltò verso Kiba che li stava guardando con
aria stralunata e lievemente preoccupata,
"Giuro che
di solito è normale, solo è da tanto che non esce" poi si rivolse
nuovamente al demone che gli era stato affidato,
"Come
cavolo faccio a rispedirti nel tuo mondo?" il più alto ghignò e
lasciò la presa, incrociando le braccia davanti al petto nudo,
"Non te
l'ho detto? Non sei ancora in grado di farlo"
***
Le pareti
spoglie non gli erano mai sembrate opprimenti come in quel periodo. Non poteva
fare niente senza che si sentisse costantemente osservato da quello sguardo
impregnato di sangue, quegli occhi che odiava più di ogni altra cosa al mondo.
Un ragazzo moro
era seduto su una delle sedie disposte intorno al tavolo della cucina e si
guardava intorno trucemente.
Quella mattina
non aveva ancora incrociato il fantasma che lo teneva prigioniero da mesi in
quella casa.
Non poteva
uscire, ne chiedere consiglio a qualcuno.
Nessuno poteva
vederlo, lui era l'unico ad avere quel privilegio. Quanto avrebbe voluto
ucciderlo nuovamente, gli aveva tolto tutto.
Era colpa sua
se si ritrovava solo.
Sbattè un pugno
sul tavolo arrabbiato per la situazione in cui si trovava, non gli piaceva non
avere il controllo.
Ed il colmo era
che lui non aveva mai creduto che gli spiriti potessero esistere veramente,
eppure dopo il giorno in cui erano morti tutti suo fratello non lo aveva mai
lasciato.
Uno spiffero
gelido gli fece tremare le ossa e gli fece capire che non era più solo,
"Fatti
vedere Itachi!" un ragazzo dai lunghi capelli pece e dal volto ricoperto
di sangue attraversò la porta di cucina e lo osservò con sguardo apatico,
"Sono
stufo di questa situazione! Non mi hai tormentato abbastanza?" un sorriso
sarcastico e triste allo stesso tempo si aprì sul volto del fantasma.
"No
Sasuke, tu devi capire" il giovane si arrabbiò così tanto che afferrò un
soprammobile e gli e lo scaraventò contro.
Lo attraversò e
si frantumò in terra.
"Era il
preferito di nostra madre" disse solamente il più grande.
Sasuke strinse
il pugno, desiderava così tanto picchiarlo fino a sentirlo supplicare.
Non poteva,
quindi con un diavolo per capello uscì dalla stanza e si diresse verso la sua
camera.
Voleva stare
solo, ma sapeva che non sarebbe stato possibile.
Ed ecco l'aggiornamento!! Ringrazio tutte le persone che mi seguono e leggono la storia ^^ In particolare Sara_Uchiha e ryanforever che hanno trovato il tempo di recensire il vecchi capitolo.
Allora, come vi è sembrato questo passaggio?
Abbiamo scoperto l'identità del ragazzo incontrato precedentemente da Naruto, ma cosa vuole Itachi?
E Kurama? Cosa farà?
Aspetto di sentire i vostri pareri :D
A presto!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Chiarimenti e spettri ***
c.6
Il legame nella morte
Capitolo sesto
-Chiarimenti e spettri-
[...] "Allora, posso andare a fare una strage?" chiese con voce leggera, come se non stesse parlando di omicidi,
"Spero che tu stia scherzando" Kurama gli afferrò un polso e gli alzò il braccio verso l'alto,
"Ovviamente
verrai con me" il detective si voltò verso Kiba che li stava
guardando con aria stralunata e lievemente preoccupata,
"Giuro
che di solito è normale, solo è da tanto che non esce"
poi si rivolse nuovamente al demone che gli era stato affidato,
"Come
cavolo faccio a rispedirti nel tuo mondo?" il più alto
ghignò e lasciò la presa, incrociando le braccia
davanti al petto nudo,
"Non te l'ho detto? Non sei ancora in grado di farlo" [...]
Panico.
Una forte sensazione di impotenza si impadronì di Naruto, afferrò
la pietra che aveva al collo. Era fredda e di un acceso colore rosso.
"Ti impedirò di fare del male a qualcuno" il demone
scoppiò a ridere, un suono stranamente soave. Contrastava nettamente con le sue
intenzioni.
"I tuoi poteri derivano per la maggior parte da me, cosa
credi di poter fare?"
"Non rimarrei a guardare per nulla al mondo" Kiba gli si
affiancò. Non aveva per niente chiaro quello che stava succedendo, ma non
avrebbe lasciato solo l'amico.
"Perchè?" non lo stava prendendo in giro, veramente non
riusciva a capire la motivazione che lo spingeva a tanto,
"Perchè c'è sempre qualche valore da difendere e finchè avrò
la forza di reggermi in piedi non ti permetterò di agire"
"Eppure hai visto la sporcizia degli umani, la loro cupidigia
non si ferma neanche dopo la morte" gli occhi fiammeggiavano di collera, le mani divennero incandescenti.
Naruto aveva sentito dagli altri demoni storie sul passato di
Kurama.
Di certo si sapeva solo che aveva subito delle gravi perdite per
colpa degli umani.
"Non c'è solo quello... Mi conosci, sono un uomo eppure
abbiamo fatto amicizia" sorrise, il rosso lo guardò con sospetto.
Quindi le spalle si rilassarono leggermente,
"Credevi davvero che avrei fatto qualcosa di male?"
chiese con un ghigno,
"Cosa? Stavi solo scherzando??" intervenne Kiba, si era
spaventato a morte per niente?
Sembrò quasi che Kyuubi si accorgesse solo in quel momento della
sua presenza.
"Tu saresti?"
"Qualcuno che non ci sta capendo nulla" Naruto scosse la
testa,
"Hai ragione ti spiegherò tutto davanti ad un caffè" il
demone sbattè tra loro i palmi delle mani, facendo sobbalzare i due ragazzi.
"E' da molto che non bevo qualcosa di umano"
"Non ci pensare neanche, devi tornare nella tua
dimensione"
"Tu non sei in grado di liberarti di me ed io non ho
intenzione di andarmene. Quindi.." con uno schiocco di dita una camicia smanicata
nera apparve coprendogli il petto glabro.
"Andiamo" non diede loro il tempo di ribattere che si
avviò verso la strada principale.
Il biondo guardò Kiba cercando di rassicurarlo, poi insieme
seguirono il più alto. Con il fedele Akamaru al seguito.
------------------------
Gli occhi chiusi e la testa tra le gambe, gli sarebbe piaciuto
riuscire ad isolarsi dal resto del mondo.
Come faceva quando era piccolo e non voleva parlare con nessuno...
"Sasuke" con uno scatto il moro si mise in piedi, lo
sguardo arcigno,
"Vattene dalla mia camera" la voce piatta, senza emozioni
ormai. Non aveva la forza di urlare.
"No"
"Perchè diavolo non vai in cerca della pace o di qualsiasi
altra cosa ci sia dopo?" il più piccolo lo aggirò ed uscì dalla stanza,
non sarebbe riuscito a trovare un solo angolo di solitudine in tutta la dimora.
Giunse davanti alla porta blindata, afferrò la maniglia e fece per
aprire... Come sempre non poteva.
Chiuse gli occhi, il volto ancora più pallido del solito.
"Chiama qualcuno per aiutarti" propose quasi
scherzosamente lo spirito,
"Sono tutti dei truffatori" si rifiutava di cedere, gli
avrebbero dato del pazzo.
A lui... Un Uchiha!
Appoggiò la fonte alla superficie fresca.
"Io conosco qualcuno" Sasuke non ebbe neppure il tempo
di fiatare che il fratello era già scomparso.
Poteva sentire il silenzio, il vuoto della sua assenza... Seppur
per qualche istante, gli sembrò di essere libero.
---------------------------
"Piantala" Naruto cercava di restare serio, ma si notata
che in realtà stava per scoppiare a ridere. Kyuubi lanciava sguardi languidi a
tutte le ragazze che puntualmente arrossivano e abbassavano lo sguardo.
La cameriera ancheggiò nella loro direzione, appoggiò le due coppe
di gelati con panna davanti ai due ragazzi mentre il caffè amaro lo porse al
demone. Poi con un unico gesto passò un biglietto al rosso e gli strizzò
l'occhio.
Kiba sbattè una mano sul tavolo, esasperato,
"Sarà il quinto numero di telefono in dieci minuti, ma com'è
possibile?"
Kurama si appoggiò completamente allo schienale della sedia, con
la mano si scostò la frangia scomposta e gli lanciò uno sguardo.
Il moro arrossì immediatamente e sentì una forte attrazione
crescere in lui.
"Smettila Ku! Kiba non guardarlo troppo è nel periodo del
calore. Porca di una volpe, se l'avessi saputo saresti rimasto nel vicolo"
"Calore?" lanciò un'occhiata alla strada, dove li stava
aspettando Akamaru,
"Tipo i cani?"
"Più o meno. Le femmine cedono subito con i ragazzi è un po'
più complicato... Il mio obbiettivo è Naruto" l'interpellato quasi si
strozzò con la panna,
"Stupido, sai che la pietra non te lo permette" il
demone sbuffò stizzito.
"Comunque io non credo di avere ancora capito... Chi sei
tu?" chiese il moro indicando il rosso,
"E te sei ancora umano?" spostando l'attenzione
sull'amico di vecchia data.
Kurama con un gesto cedette la risposta al partner.
Naruto appoggiò il cucchiaino accanto alla coppa in vetro, quindi
con uno sguardo oltremare provò a spiegare.
"Allora... Te credi nella vita dopo la morte?"
"Non sono mai stato un credente accanito"
"Beh quando una persona muore l'anima si scinde dal corpo
pronta per essere raccolta dai Custodi"
"Gli Shinigami?"
"Più o meno, loro raccolgono l'anima e la conducono in un
limbo. Se la persona è pronta ad andare oltre allora troverà la pace...
Altrimenti finisce nell'oltremondo"
"E che differenza c'è?" i sussurri si susseguivano
veloci, il biondo cercava di fargli capire tutto il più rapidamente possibile,
"L'Oltremondo è un universo simile al nostro ma allo stesso è
l'opposto. Sei un'anima che non ha bisogno di nulla per rimanere in vita e non
prova più nulla. I demoni vigilano nella dimensione, garantendo la sicurezza
del portale. Se le anime riescono ad uscire diventano degli Zimu, uno di loro
era il ragazzo nel vicolo"
"E dopo l'Oltremondo? Se una persona decide di andare
avanti?" chiese incuriosito,
"Non mi è dato saperlo, credo ci sia quello che i Cristiani
chiamano Paradiso. Io posso attraversare il varco ed entrare nell'Oltremondo,
solo lì"
"Aspetta, è per questo che non eri triste per la morte di
Hinata? Perchè puoi rivederla?" lo sguardo di Naruto si ombrò, Kurama
diede un forte calcio alla gamba del giovane,
"Stupido umano! Lei è andata oltre e si aspetta che lui
faccia altrettanto"
"So che ora è in un posto migliore, questo mi basta"
Qualche minuto di silenzio, durante i quali Kiba si malediceva per
essere entrato in quell'argomento.
Poi la curiosità ebbe la meglio,
"E te che ruolo dovresti avere?"
"Io gestisco il varco tra i due mondi, non devono esserci
interferenze tra di essi. Quando un'anima riesce a passare io devo rispedirla
dall'altra parte"
"Ma... Sei sempre stato così?"
"No, da quando mio padre è... beh lo sai. Non era più
servibile. I suoi poteri sono passati a me, così come il demone compagno."
Indicò Kurama che sorrise tronfio,
"Il meglio del meglio" affermò, Naruto si scompigliò
nervosamente i capelli,
"Veramente abbiamo avuto un inizio burrascoso"
"Per forza eri un idiota"
"Parla il demone presuntuoso ed orgoglioso" lo sguardo
del rosso si infuocò in un istante,
"Non giocare con chi non puoi battere Naruto" il biondo
scosse le spalle.
Kiba non era sicuro di essere riuscito ad inquadrare completamente
il rapporto tra i due, ma decise di soprassedere per il momento.
Dopo una chiamata al cellulare di Naruto decisero che era il
momento di lasciare il Bar, in strada il moro stava ancora ragionando su ciò
che aveva sentito
"So che è difficile da accettare, se pensi sia troppo
possiamo cancellarti la memoria" gli disse l'amico,
"Non ci provare neanche, non ti lascerò da solo in questo
casino... Solo dammi un po' di tempo" Naruto e Kurama si lanciarono uno
sguardo preoccupato.
Pronti per ogni evenienza.
Camminando ritornarono nel vicolo dove si era svolto lo scontro
con Sasori,
"Allora, ora hai intenzione di andartene?" il rosso
finse di pensarci su,
"Diciamo che per questa volta ti do una mano, ma alla
prossima occasione ne approfitterò"
"Sapevo che alla fine non eri un cattivo demonietto"
Kurama finse di non sentire.
"Allora vado, a proposito... Credo che non ti piacerà"
Naruto non ebbe il tempo di ribattere che sentì un calore estraneo sulle
proprie labbra,
Sgranò gli occhi quando si accorse che il demone lo stava baciando.
E sorrideva divertito mentre lo faceva!
Le due pietre brillarono simultaneamente, i poteri entrarono in
sintonia. Le gemme ritornarono lentamente all’originale color zaffiro.
Il corpo del demone iniziò a disfarsi nell'aria, a scintille.
"A presto" gli sussurrò sulla bocca poco prima di
scomparire.
I due ragazzi rimasero a fissare il vuoto, entrambi scandalizzati.
"Lui... Come ha osato?" la rabbia unita al disgusto e
alla tristezza.
Nelle labbra era rimasto il sapore, l'odore di Hinata. Avrebbe
voluto continuare in quel modo per sempre...
"Mi ha inquinato!"
Andiamo non è stato così
male e poi era l'unica soluzione
La voce nella sua testa lo irritò ancora di più, così tanto che la
tonalità azzurra dei suoi occhi incominciò ad incupirsi. Verso un rosso scuro.
Non ci
credo neppure se lo vedo
"Ma guarda, allora è vero che hai qualcosa di speciale"
la voce cupa fece sobbalzare il biondo.
Alzando lo sguardo dal terreno incrociò il volto del ragazzo che
quella mattina gli aveva attraversato la strada.
Il fantasma.
"Tu" Kiba lo guardò stupito,
"Naru tutto ok?" il detective gli lanciò un'occhiata di
sfuggita. Roteò la mano che venne circondata da fiamme bianche, quasi
trasparenti.
Con un gesto secco le lanciò sugli occhi dell'amico che urlò
spaventato, prima di accorgersi che in realtà il fuoco non bruciava.
"Tranquillo" cosi come si erano create si estinsero.
Kiba riaprì gli occhi e raggelò all'istante.
C'era un ragazzo davanti a loro, ricoperto di sangue.
"E'..."
"E' un fantasma"
"Dio per oggi ne ho avuto abbastanza, con lui cavatela da
solo accidenti!" quindi si voltò e si fiondò sulla strada principale
seguito dal fedele Akamaru.
"Mi stavo chiedendo quanto c'avrebbe messo a scoppiare"
disse fra se e se, poi serio si rivolse allo spirito,
"Perchè mi stavi cercando?"
----------------------------------
Sasuke si era preparato un tè per calmare i nervi.
Seduto nella cucina attendeva.
Sapeva che sarebbe apparso all'improvviso. Poi il campanello
suonò...
Il moro sussultò dalla sorpresa, era da molto che non succedeva.
"Andate via!" urlò, non sarebbe riuscito in nessun modo
ad aprire la porta.
Inoltre non aveva alcuna intenzione di vedere nessuno.
"E' urgente Sasuke, apri la porta" sentì in risposta,
"Come diavolo fai a conoscere il mio nome?" chiese
seccato.
Raggiunse il corridoio d'entrata.
Vide il fratello osservarlo dalla porta che dava sulla sala.
"Lui è la persona che ti aiuterà fratellino" Sasuke
inarcò un sopracciglio,
"Non può neanche entrare"
"Senti sono stufo di aspettare, con permesso!" un forte
botto, poi la porta si spalancò e sbattè sul volto dell'Uchiha più piccolo che
si trovava proprio sulla sua traiettoria.
Quando gli occhi scuri smisero di lacrimare dal dolore Sasuke
riuscì a distinguere un viso circondato da folti capelli color del sole e un
sorriso imbarazzato,
"Oh cavolo, non credevo che fossi proprio dietro alla porta.
Comunque piacere sono Naruto!" quindi gli porse la mano.
Un'unica domanda nella testa del moro che rimase immobile.
Come aveva fatto ad entrare?
Premetto: non sono riuscita a recuperare nulla... E intendo proprio nulla dal mio hard disk!!
C'ho messo
molto per riuscire a ritrovare la voglia di scrivere. Complice la
passione e la nostalgia del mio ragazzo( il primo si accettano
scommesse su quanto durerà!!) ho ricominciato.
Questo
capitolo fa schifo e me ne dispiaccio perchè è una delle
storie che mi piace di più... Purtroppo l'aggiornamento l'avevo
già scritto e si è fuso con tutti gli altri file.
Quindi credo che niente mi sarebbe andato bene.
Scusate ancora tantissimo per il ritardo, nonostante tutto non ho scusanti...
Fatemi sapere che ne pensate se non ce l'avete troppo con me **
A presto!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Cap.7 ***
cap7
Il legame nella morte
Capitolo settimo
-I problemi non vengono mai soli-
[...] "Lui è la persona che ti aiuterà fratellino"
Sasuke inarcò un sopracciglio,
"Non può neanche entrare"
"Senti sono stufo di aspettare, con permesso!" un forte
botto, poi la porta si spalancò e sbatté sul volto dell'Uchiha più piccolo che
si trovava proprio sulla sua traiettoria.
Quando gli occhi scuri smisero di lacrimare dal dolore Sasuke
riuscì a distinguere un viso circondato da folti capelli color del sole e un
sorriso imbarazzato,
"Oh cavolo, non credevo che fossi proprio dietro alla porta.
Comunque piacere sono Naruto!" quindi gli porse la mano.
Un'unica domanda nella testa del moro che rimase immobile.
Come aveva fatto ad entrare?[...]
Il biondo si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.
"La porta era chiusa" disse seccamente Sasuke, con lo
sguardo ostile.
Naruto scrollò le spalle con non curanza, ritirò la mano e si
voltò verso il portone.
Prese la maniglia e la mosse verso il basso e verso l'alto.
"Non sembra si sia rotta"
"Quello non è importante" l'Uchiha si alzò in piedi e si
rese conto di essere leggermente più alto del ragazzo, che si era letteralmente
catapultato in casa sua.
"Vattene" Naruto non lo degnò neanche di attenzione,
"Che dici me lo offri un caffè? Ho fatto le corse per
arrivare qui e un po' di accoglienza è il minimo"
"Quale parte di vattene non è chiara?"
"Mi hanno detto che hai bisogno di una mano"
"Non so chi sia la tua fonte, ma ho tutto sotto controllo e,
per tua informazione, odio gli estranei"
Soprattutto quelli con occhi così blu, innaturali...
"Non è un informazione rilevante" con non curanza
richiuse la porta dell'entrata, impedendo al moro di poter vedere il mondo
esterno.
La prima volta dopo molto tempo.
"Io credo di si, non fare finta di non capire dobe! Io sto
bene da solo" afferrò la maniglia e fece per aprirla ma non ce la fece
Di nuovo.
Naruto gli appoggiò la mano sul braccio, primo contatto umano dopo
quanto?
Giorni... Mesi...Anni?
"Te hai bisogno di me" disse semplicemente,
"Dagli retta fratellino" lo spettro apparve nel
soggiorno in un secondo, raffreddando l'aria. La presenza incombeva.
Lieve come il sospiro del vento.
Sasuke provò a mordersi le labbra per non rispondere, poteva
sembrare un pazzo.
Poi il biondo lo stupì, parlando per primo,
"Itachi tuo fratello è intrattabile" quindi si diresse
in cucina,
"Io ti avevo avvertito"
"Si ma non mi avevi detto che era un teme patentato"
Il giovane Uchiha non aveva parole, quel ragazzo stava conversando
con un fantasma...
Suo fratello...
Come se niente fosse?
Poi collegò l'ultima frase,
"Ehi dobe! Come ti permetti? Sei in casa mia porta
rispetto" i tre si ritrovarono quindi nella stessa stanza.
Naruto aveva un vero e proprio sorriso d'ebete sul volto.
L'irritazione cresceva nel moro.
"Continuare a sorridere ti fa sembrare ancora più idiota"
Namikaze sospirò, sarebbe stato più difficile del previsto.
Quando aveva accettato di dare una mano a quel ragazzo credeva che
sarebbe bastata qualche parola.
Quanto si sbagliava.
"Io sono qui per aiutarti a risolvere un problema, non mi
serve sembrare intelligente"
"Curioso che sia stato proprio il mio problema a condurti
qui" un sorriso magnetico, sprezzante.
Sasuke si fece vicino.
Ancora e ancora.
Finchè non raggiunse la distanza di un respiro.
"Se avessi bisogno di una mano tu saresti l'ultimo a cui la
chiederei" gli avrebbe chiesto sicuramente dell'altro se l'avesse
incontrato in un'altra situazione.
Naruto scosse la testa, cercando di trovare qualcosa nel suo campo
visivo che non fosse il nero pece dei suoi occhi.
"Dovrai farti bastare me" si alzò, in imbarazzo.
Itachi continuava ad osservarli.
Magari sarebbe stato divertente.
"Non provarci neanche Itachi o ti spedisco nel posto che ti
spetterebbe" lo minacciò Naruto, il più grande sogghignò per nulla
intimorito.
"Non avevo in mente nulla"
"La tua aura è cambiata improvvisamente... In peggio"
"Forse qualche innocuo scherzetto"
Il biondo fece un gesto secco con la mano ed Itachi venne sbattuto
contro un muro, lo trapassò e finì nell'altra stanza.
Entrambi gli Uchiha restarono sbalorditi.
Il fantasma raggiunse nuovamente la cucina.
"Non credo di aver capito chi sei" Sasuke prese la
parola, osservava con più attenzione il coetaneo,
"Naruto Namikaze, titolare di un agenzia di
investigazioni" gli porse un biglietto da visita,
"Particolare come agenzia"
"Il paranormale è compito mio, i miei dipendenti non sanno
nulla"
"Chi sei veramente?" chiese Itachi.
La domanda venne ignorata, Namikaze si diresse verso l'uscita.
Aprì la porta, quindi lanciò uno sguardo penetrante prima al
ragazzo poi al fantasma,
"Posso aiutare entrambi, basta una chiamata. Fatti sentire
quando ti sarai chiarito le idee, teme"
"Dobe"
Il biondo lo lasciò da solo, sicuro che avrebbe ricevuto a breve
una chiamata.
In macchina si diresse verso l'agenzia, pensando allo sguardo del
moro. Era così opaco all'inizio, appena l'aveva visto non aveva potuto
impedirsi di compatirlo. Poi tra battute e domande una scintilla lo aveva
rianimato.
Il cellulare gli vibrò dalla tasca.
Senza staccare gli occhi dalla strada, lo appoggiò sul cruscotto
ed azionò il vivavoce.
"Pronto?"
Naruto la copertura di Ino sta per saltare, dobbiamo richiamarla
in sede! la voce di Kiba era allarmata, molto,
"L'hai sentita?"
Si pochi minuti fa
"Dille di abbandonare l'incarico"
Non la lasciano da sola un secondo
"Va bene allora vediamoci tra dieci minuti alla Oto's
science, le offriremo un diversivo"
Chiuse la chiamata e sospirò.
Quella giornata non gli dava tregua... Prima Sasori, poi il
discorso a Kiba, il fantasma, quel teme cocciuto e infine Ino.
E ovviamente era imbottigliato nel traffico.
Lo sguardo fisso, mille pensieri in testa.
Forse avrebbe dovuto ringraziare tutti per gli impegni che gli
offrivano... Gli impedivano di pensare al lutto.
Non gli permettevano di piangere il suo dolore. Meglio così non
poteva permetterselo.
La collana ebbe un bagliore rossastro.
Sento delle presenze Naruto
Zimu nelle vicinanze?
Temo di si, fai attenzione
Prima penso ad Ino
La protezione del Passaggio è più importante
E' una mia compagna non la lascerò indietro
Così com'era apparsa, la presenza del demone svanì. Sicuramente
non l'avrebbe capito, nonostante la costante presenza di umani nella sua
esistenza non poteva provare i loro stessi sentimenti... Le loro priorità.
L'altruismo era tabù per lui, il dovere prima di tutto.
Ovviamente doveva aggiungersi un'altra complicazione.
Fortunatamente le macchine ripresero a scorrere.
Un lieve senso di colpa si impadronì di lui, sperò che quelle
oscure presenze non facessero vittime nel frattempo.
Parcheggiò e, scorrendo tra la gente che affollava il marciapiede,
raggiunse la maestosa entrata dell' Oto's science. Intravide Kiba, aveva ancora
lo sguardo un po' frastornato per le notizie, ma sapeva di poter contare su di
lui.
Naruto gli fece il simbolo due con le mani.
Il piano veniva messo in atto.
L'atrio era come un universo cristallizzato, le vetrate permettevano
alla luce di filtrare e le sculture ghiacciate brillavano.
Raggiunse la reception.
"Mi scusi signorina vorrei incontrare Orochimaru" la
ragazza lo degnò giusto di un'occhiata, quindi alzò la cornetta del telefono,
"Ha un appuntamento?"
"No, ma sono sicuro che si aspetta una mia visita"
"Aspetti qualche istante" nel frattempo Kiba si avvicinò
alle scale di emergenza, gli addetti alla sicurezza si accorsero di lui.
Fecero per avvicinarsi, Naruto li vide e con un gesto della mano
fece prendere fuoco ad una pianta.
Le guardie accorsero.
Kiba era libero di agire.
"Chi devo annunciare?"
Naruto gli porse un biglietto da visita,
"Gli dica che è meglio risolvere civilmente la cosa" la
dipendente ebbe un sobbalzo quando si rese conto di essere di fronte ad un investigatore.
Rivelò la notizia alla cornetta, quindi gli porse un badge.
"Utilizzi l'ascensore centrale. L'aspetta al decimo
piano"
"Bene la ringrazio. Un'ultima cosa, devo parlare anche con la
signorina Ino Yamaha sembra ci sia qualche problema. Può dirmi dove si trova
ora?"
"Certamente" cercò il segnale magnetico dei tesserini
nel programma di localizzazione.
"Lei è all'ottavo piano"
"Grazie mille, arrivederla" il piccolo incendio fu
domato e le guardie tornarono ai loro posti.
Kiba era passato inosservato.
Entrò nell'ascensore e grazie al badge lo mise in moto,
incominciando a salire al decimo piano.
Nel frattempo prese il cellulare ed inviò un messaggio al compagno.
- 8 -
Il piano aveva avuto inizio, lui avrebbe mantenuto su di sè
l'attenzione di tutti... Nel frattempo Kiba avrebbe pensato ad Ino.
Certo, ma cosa poteva raccontare al capo della compagnia?
Il classico suono dell'ascensore gli fece capire di aver raggiunto
il piano. Le porte scorsero lentamente, lasciandogli il tempo di vedere una
parte per volta il viso di un ragazzo che doveva avere qualche anno in più di
lui.
I capelli argentati erano tenuti legati in una coda bassa, quelli
sfuggiti ricadevano scomposti sulla fronte.
Gli occhi scuri erano adornati da occhiali tondi. Un tipico
scienziato.
"Salve, mi hanno avvisato del suo arrivo." il biondo gli
strinse la mano e gli offrì un ampio sorriso,
"L'accompagno nell'ufficio del direttore"
"Grazie" si avviarono lungo il corridoio.
Un silenzio assoluto, non un sussurro non un sospiro. Come se la
morte aleggiasse in tutto l'edificio.
Non gli sfuggivano le continue occhiate che gli lanciava lo
scienziato, certo poteva giustificarlo. Ino era riuscita a scoprire molte cose
e nessuna era a loro vantaggio.
Chi ha la coscienza sporca teme più degli altri, lo spirito sempre
in subbuglio.
Raggiunsero la stanza del direttore.
Il ragazzo bussò ed attese di ricevere il permesso di entrare,
intanto il cellulare gli vibrò nella tasca.
Probabilmente era Kiba.
"Avanti"
Era il momento del grande incontro.
La porta venne aperta e lo sguardo del detective venne
immediatamente catturato da iridi serpentine.
L'opale di quegli occhi era accecante, quasi disumano...
"Te devi essere il detective Namikaze"
"Mi chiami Naruto"
"Dammi pure del tu e chiamami Orochimaru" si strinsero
reciprocamente la mano.
Il capo della compagnia gli rivolse un sorriso aperto, gli copriva
quasi tutto il volto ed aveva qualcosa di molto inquietante.
I lunghi capelli scuri erano attaccati alla nuca come una cascata
di pece.
Non pensava che sarebbe stato in grado di rimanere in una stanza
solo con lui... Era comico che dopo aver affrontato essere paranormali venisse
messo in soggezione in tal modo da un semplice uomo.
" Vai pure Kabuto, da qui ci penso io"
Perfetto! Proprio la situazione che temeva di più.
"Potrei sapere il motivo della tua visita Naruto?" non
gli piaceva come aveva pronunciato il suo nome, per nulla.
A quel punto arrivava la parte difficile del piano, tenere
concentrata su di sè tutta l'attenzione... Ino doveva sparire.
Ecco
qui l'aggiornamento!! Porca miseria da quant'è che sono sparita?
Questa volta non c'è giustificazione che tenga, scusatemi
tantissimo!
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto ;) Qualche idea su chi sia Orochimaru e
quale sia lo scopo dell'organizzazione? Inoltre sembra ci siano molti
problemi all'orizzonte...
A presto.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Un passo alla volta ***
aiuti inaspettati
Il legame nella morte
Capitolo settimo
-Un passo alla volta
-
[...] " Vai pure Kabuto, da qui ci penso io"
Perfetto! Proprio la situazione che temeva di più.
"Potrei sapere il motivo della tua visita Naruto?" non gli piaceva come aveva pronunciato il suo nome, per nulla.
A
quel punto arrivava la parte difficile del piano, tenere concentrata su
di sè tutta l'attenzione... Ino doveva sparire.[...]
"Credo che entrambi siamo a conoscenza della motivazione che
mi ha spinto a venire fin qui"
Vago! Fai il vago... si continuava a ripetere tra sé
e sé, quanto odiava quelle situazioni.
L'uomo si appoggiò rilassato allo schienale della poltrona rossa e
continuò ad osservarlo in silenzio.
Il sorriso sempre più ampio.
"Insomma, lei non vuole che la polizia venga a sapere certe
cose no?"
"Ti avevo detto di darmi del tu, Naruto" di nuovo un brivido
al sentire il suo nome,
"Esattamente di cosa stiamo parlando?" chiese Orochimaru.
Il cellulare di Naruto riprese a vibrare e, questa volta, anche il
capo della società lo sentì,
"Rispondi pure"
"Grazie"
Appena accese l'oggetto lo schermo si illuminò. Due messaggi,
entrambi da parte di Kiba.
Cercando di evitare che uomo vedesse gli sms, diede una letta
veloce.
-Ci siamo persi -
Questo non presagiva nulla di buono
-Ora spera nella fortuna -
Il secondo messaggio non aveva molto senso...
"Tutto a posto?" chiese il moro,
"Si nessun problema"
"Se avrai fortuna" e il sorriso si trasformò in un
ghigno.
In un secondo Naruto capì perchè era così tranquillo, la faccenda
stava prendendo una brutta piega.
Fece per alzarsi,
"Io rimarrei seduto se fossi in te" gli intimò, quindi
dal soffitto venne calato uno schermo interattivo.
Nel quale venivano raffigurati Ino e Kiba legati ad una colonna,
il ragazzo dai capelli argentei puntava loro una pistola contro.
"Non sai quello che stai facendo, la polizia è stata avvertita"
"Curioso che tu, pochi istanti fa, abbia detto il
contrario" l'uomo si alzò dalla sedia e aggirò la scrivania.
Naruto si ritrovava a pensare che, a volte, erano più malvagi gli
esseri umani degli Zimu che doveva sterminare... Orochimaru gli si accucciò
davanti,
"Cosa sapete?" non rispose.
L'aria si fece progressivamente sempre più tesa.
"Ti ho chiesto cosa sapete!" alzò la voce e lo afferrò
per la spalla schiacciandolo contro lo schienale.
Ma chi si crede di essere!! Kyuubi dall'altra parte del
portale iniziava a spazientirsi, poteva sentire la sua rabbia crescere,
Tranquillo
Il biondo osservò attentamente lo schermo, odiava le situazioni di
stallo. La presa si fece ancora più forte.
Ora lo brucio
Fai silenzio, mi distrai!
"Allora?"
"Tutto" disse semplicemente.
Orochimaru sorrise,
"Non credere di poter giocare con me ragazzino, vuoi veder
morire i tuoi amici?"
"Corruzione, traffico illecito di armi, rapimenti, protezione
fuggitivi... devo continuare?"
"Avete le prove?"
"Registrazioni e filmati" Naruto vide che l'altro si
stava incominciando a preoccupare... Avrebbe sfruttato la cosa a suo favore.
"Ucciderci non ti servirebbe nulla"
Il moro lo lasciò andare e si rialzò in piedi.
Continuò a fissarlo per cercare di capire se stava cercando di
fregarlo.
Naruto si mise di fronte a lui, abbandonando la sedia,
"Ti conviene lasciarli andare"
"Non credo proprio, chi altro sa?"
"I miei collaboratori in polizia" a quel punto poteva
tranquillamente ingigantire la storia. A Shika non aveva detto nulla, ma il
criminale era troppo preoccupato per accorgersi della sua piccola bugia.
Orochimaru diede un forte pugno alla superficie di legno su cui
era appoggiato.
Lo sguardo del cordiale scienziato, che lo aveva accolto
all'inizio, era completamente scomparso.
Il suo volto personificava perfettamente l'ira.
Con uno scatto gli diede un forte pugno sulla bocca dello stomaco,
Naruto incassò in silenzio.
Non se lo aspettava.
"Sai biondino, mi divertirò a picchiarti fino ad avere tutte
le informazioni … Di solito non mi sporco direttamente le mani, ma farò un
eccezione"
Il telefono sulla scrivania incominciò a squillare.
Mentre Naruto recuperava fiato, il moro rispose mettendo in
vivavoce.
"Signore, le ricordo che tra cinque minuti la raggiungerà il
vicesindaco"
"Grazie"
Il detective si rimise in piedi, per niente spaventato.
"Prima mi libero di quello scocciatore, è sempre tra i
piedi" quindi si rivolse allo schermo,
"Kabuto vieni a prendere il grande protagonista"
Il ragazzo scomparve dal video, stava arrivando.
"Allora aspetto la tua visita" disse ironicamente Naruto,
"Ma certo"
Dalla porta entrò il giovane con la pistola,
"Mettilo con gli altri"
"Si professore" Naruto venne buttato letteralmente tra
le braccia del nuovo arrivato.
In pochi attimi si ritrovò nel corridoio principale.
I passi si susseguivano veloci, così come i suoi pensieri.
Di li a breve sarebbero stati fuori, poteva assicurarlo a
chiunque. Passarono diverse stanze, senza fermarsi un attimo.
Il detective cercava di memorizzare tutti i posti, così da
orientarsi in seguito.
Immaginava come avessero fatto a perdersi i suoi amici, quel posto
era tutto uguale!
Ovunque ti girassi c'erano pareti bianche e quadri azzurri.
Poteva facilmente impazzire li dentro.
Quindi fu molto sorpreso quando, scendendo una rampa di scale ed
entrando in una specie di scantinato, si ritrovò in una stanza completamente
grigia e al limite dell'illuminazione.
"Naruto!" Kiba ed Ino si trovavano proprio davanti a
lui, legati alla colonna che aveva visto nel filmato,
"Ragazzi tutto bene?"
"Io non mi preoccuperei per loro, hai fatto arrabbiare molto
il capo" disse il ragazzo che gli aveva fatto da 'scorta' fino a quel
momento.
Lo portò fino ad un'altra colonna, proprio accanto ai suoi amici,
così da poterli sorvegliare meglio.
I polsi gli vennero chiusi in fredde manette.
"Alorra come state?" richiese, ignorando l'occhiataccia
del carceriere,
"Io stavo meglio stamattina... anzi neanche! Diciamo che
stavo meglio ieri ed oggi è una giornata da dimenticare" alle parole del
suo segugio preferito, Naruto sorrise lievemente.
La ragazza , invece, era terrorizzata.
Con gli occhi serrati cercava di mantenere la calma facendo dei
profondi respiri.
"Andrà tutto bene Ino, stai tranquilla" gli disse,
"E appena rientreremo avrai una bella promozione, ok?"
gli fece l'occhiolino e cercò di distrarla.
La giovane fece una piccola risatina,
"Lo sai che mi fido di te"
Kabuto sbuffò sonoramente,
"Queste scenette da amiconi proprio non le sopporto"
Naruto lo fissò seriamente,
"E fammi indovinare... preferisci quando aiuti Orochimaru ad
ammazzare innocenti?" l'argenteo gli dedicò la sua attenzione, ma non
disse nulla,
"O quando dai fuoco alle case di quelle povere persone che
non possono pagarvi?" l'altro incominciò ad irritarsi,
"No aspetta, la tua preferita è fare esperimenti su poveri
bambini orfani!"
Lo scagnozzo dello scienziato strinse violentemente i pugni e
cercò di trattenersi.
Il detective nel frattempo focalizzò tutte le sue energie del
polso destro,
Leggero Kyu
Lo sfioreremo appena
Una leggera fiamma rossa si propagò dalla sua pelle fino a
raggiungere l'acciaio, che si fuse in pochi istanti.
Kiba notò il cambio di colore negli occhi dell'amico, anche se
durò solo una frazione di secondo.
"Ma ovviamente da solo hai paura anche di respirare, hai
bisogno del permesso di una serpe per fare qualsiasi cosa!" quella fu la
goccia che fece traboccare il vaso.
"Non ti permettere" con veloci falcate lo raggiunse e lo
afferrò per il collo, schiacciandolo alla colonna,
"Ho profondo rispetto per il professore"
"Per il mostro vorrai dire" Kabuto non ebbe il tempo di
ribattere.
Naruto portò le braccia davanti, le manette pendevano ad un polso.
"Ma come" non riuscì a continuare, l'ex prigioniero gli
diede un forte pugno sul volto.
Spaccandogli il labbro.
Appena il ragazzo cadde a terra, leggermente tramortito, il biondo
lo riafferrò per la maglia e lo fece sbattere contro la colonna.
Svenne.
"Scusa" disse semplicemente.
Quindi si voltò verso i suoi amici che, sbalorditi, lo stavano
fissando.
"Uao" dissero all'unisono,
"Ora pensiamo ad andarcene, poi mi offrirete una bella
ciotola di Ramen per ringraziarmi" cercò le chiavi delle manette nelle
tasche del loro aguzzino.
Fortunatamente le trovò abbastanza presto.
Appena gli amici furono liberi, tutti tirarono un sospiro di
sollievo...
Ma in realtà sapevano che non erano neppure a metà dell'opera.
"Aspettate un attimo" disse Ino, molto più calma
rispetto a prima,
"Come hai fatto a liberarti?" chiese,
"Un mago non svela mai i suoi trucchi" rispose
ironicamente Naruto, lanciando un'occhiata fugace a Kiba che ovviamente aveva
capito tutto.
"Comunque, dove ci troviamo?" chiese il castano
cambiando discorso.
La ragazza si guardò attentamente intorno, poi non ebbe dubbi nel
rispondere,
"In una stanza fantasma" a quella parola Kiba fece un
salto,
"A no! Non voglio più sentir parlare di queste cose per
oggi!" quindi si tappò le orecchie e cominciò a muoversi in cerchio.
"Ignoralo e spiegami di cosa si tratta"
"In pratica è una stanza situata tra un piano e l altro, ha
un unico accesso e l'ascensore, ovviamente, non ci si ferma"
"Quindi la soluzione è una sola... Uscire da dove siamo
entrati" si introdusse nel discorso Kiba che in realtà non si era perso
neppure una parola.
I ragazzi si raggrupparono davanti alla porta di metallo.
Non sarebbe stato facile.
"Oppure potremmo usare il condotto di areazione"
continuò scherzando,
"Si e poi ci vengono a prendere con un elicottero tipo Mission
Impossible, ma dai!" Naruto gli diede un pattone in testa e si avvicinò
all'uscita.
Afferrò la maniglia, gelida.
"Forza ragazzi, degli impegni ci aspettano fuori di qua"
appena aprì la soglia l'ambiente fu investito da una luce bianca, pura,
accecante...
"Se abbiamo fortuna non becchiamo nessuno! Ino ci devi
fare da guida, sei quella che conosce meglio questi posti"
La ragazza alzò gli occhi al cielo,
"Fantastico così se ci beccano è colpa mia"
"E ti abbasso lo stipendio" scherzò Naruto
appoggiandogli una mano sulla spalla,
"Stai tranquilla" aggiunse Kiba.
Così si fecero forza ed affrontarono il percorso che li avrebbe
condotti all'uscita.
Un passo per volta…
------------------
"Sasuke devi smetterla!" Itachi galleggiava in aria
attorno al fratello che afferrava oggetti a caso e li buttava a terra,
rompendoli.
Faceva così da quando se n'era andato Naruto.
"Non dirmi cosa devo fare! Tanto non puoi fermarmi" il
più grande scosse la testa,
"Tu hai bisogno di un aiuto, non puoi continuare così e quel
ragazzo è la soluzione migliore"
"Non è umano! Come fa a vederti? Come fa a colpirti? Chi è
davvero?" il moro aveva perso la pazienza ed Itachi lo reputava un buon
segno.
Dopo l'odio e la rabbia dovrebbe arrivare l'accettazione... no?
"Perchè non le fai a lui queste domande?"
Sasuke fermò la sua furia in un' istante e lo guardò come se fosse
impazzito.
"Non posso uscire, te lo sei scordato?"
"Magari può farti uscire il nostro bel biondino, c'hai
pensato?"
Silenzio.
"Vedi di recuperare la calma e l'intelligenza di un Uchiha o
mi farai morire una seconda volta" lo sgridò,
"Vattene" gli gettò contro un portacenere, che
ovviamente lo trapassò.
"Ok lo vado a chiamare io" e lo spirito svanì.
Appena fu solo, Sasuke sorrise.
Avrebbe rivisto quei fantastici occhi blu e non doveva essere lui chiamarlo.
Perché un Uchiha non chiede mai…
Era perfetto!
Ed Itachi non si era accorto della sua recita, sembrava quasi che
fossero tornati alla normalità.
Si sarebbe ripreso la sua vita, un passo alla volta!
E
rieccoci!! Giuro giuro e giuro che non sparirò più
così a lungo!! Con questo aggiornamento do effettivamente il via
alla pubblicazione progressiva di tutti i nuovi capitoli delle mie
storie :)
Spero che la lettura vi sia piaciuta e se avete tempo lasciatemi un piiiiccolo commento **
A presto!!
MXI
(Giulia)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Collaborazione ***
coll
Il legame nella morte
Capitolo ottavo
-Collaborazione -
[...]
"Se abbiamo fortuna non becchiamo nessuno! Ino ci devi fare da guida,
sei quella che conosce meglio questi posti"
La ragazza alzò gli occhi al cielo,
"Fantastico così se ci beccano è colpa mia"
"E ti abbasso lo stipendio" scherzò
Naruto appoggiandogli una mano sulla spalla,
"Stai tranquilla" aggiunse Kiba.
Così si fecero forza ed affrontarono il
percorso che li avrebbe condotti all'uscita.
Un passo per volta [...]
Naruto si mise in fondo alla fila indiana, se qualcuno li avesse
sorpresi alle spalle avrebbe protetto gli amici. Purtroppo non conoscendo la
strada Ino doveva correre il rischio di essere la prima.
Se ne avessero avuta la possibilità, avrebbero anche evitato di
respirare per farsi notare di meno.
Il biondo procedeva al passo con gli altri, percependo
l'elettricità nell'aria, anche se confidava molto nelle capacità della volpe,
non sarebbe stato entusiasmante essere torturato da quegli psicopatici...
Per quanto gli riguardava la collaborazione della sua agenzia con
la polizia era terminata! Non avrebbe mai più messo così tanto in pericolo i
suoi ragazzi, i graduati avrebbero dovuto fare da soli il lavoro per cui lo
stato li pagava.
Avrebbero trovato un altro modo... e Shikamaru non gli avrebbe più
rivolto la parola.
Nel silenzio, ad un tratto, si alzarono delle voci, segnale
che si stavano avvicinando alla parte del palazzo aperta ai dipendenti e,
parzialmente, ai visitatori.
"Ora fate attenzione, dobbiamo passare davanti allo studio di
Orochimaru" li avvisò bisbigliando Ino.
Un passo dopo l'altro stavano per oltrepassare il punto critico,
poi all'improvviso la porta nera dell'ufficio incriminato si aprì.
I tre si girarono quasi in contemporanea, incrociando lo sguardo
con quello dei due uomini parzialmente usciti dalla stanza.
"E voi ragazzi cosa ci fate qui?" chiese fintamente
dolce Orochimaru, dato l'approccio utilizzato fu chiaro ai ragazzi che lo
sconosciuto dai lunghi capelli bianchi non era un sottoposto della serpe e
neppure un suo socio.
Naruto ne approfittò.
"Abbiamo finito di osservare gli ultimi dettagli
dell'esperimento, le invieremo nei prossimi giorni il rapporto finale"
quindi si sporse in avanti per stringere la mano al nemico.
Orochimaru sorrise maggiormente e allungò il braccio verso il
ragazzo in risposta, più che una stretta parve una morsa, impregnata di
promesse e minacce.
"Se state andando via facciamo insieme la stessa strada verso
l'uscita, mi perdo sempre tra tutti questi corridoi... Ci sentiamo Oro e scrivi
qualche indicazione qua e là"
Lo scienziato fece un sorriso di circostanza e un gesto veloce con
mano.
Si voltò, ma prima di scomparire nel suo studio lanciò uno sguardo
rancoroso al detective... Non sarebbe finita li...
"Di poche parole, come sempre" sbuffò divertito lo
sconosciuto, poi osservandoli continuò,
"Da che parte si va?" i tre maschi si ritrovarono ad
appoggiarsi completamente ad una rassegnata, tacitamente nominata guida, Ino
per trovare l'ascensore.
Lo conosco
intervenne Kyuubi, facendolo sobbalzare.
Kiba parve chiedergli se aveva problemi, ma il biondo lo liquidò
con un cenno della mano.
Non ricordo dove ma l'ho già visto
In effetti non credo ci siano molte persone con quegli strani
capelli
Forse con tuo padre...
Quando raggiunsero l'ascensore, l'uomo parlò nuovamente,
"Sono stato proprio scortese, io sono Jiraya il vicesindaco!
Molto piacere"
Ad una presentazione doveva seguirne un'altra,
"Io sono Naruto..."
"Kiba piacere"
"Ino, salve"
Jiraya continuò ad osservare Namikaze dalla testa ai piedi,
"Non ci siamo già visti?"
"Non che io ricordi" il demone dall'altra parte del
portale era inquieto,
"Mh" e così la conversazione terminò.
Dall'ascensore all'uscita la strada fu breve e solo quando si
ritrovarono all'esterno poterono tirare un sospiro di sollievo. Salutarono
frettolosamente il vicesindaco e si avviarono verso la macchina di Naruto.
"Ricordami di non assegnarti più missioni così
pericolose"affermò il biondo, sedutasi al posto del guidatore.
"Non preoccuparti è il nostro lavoro"
"Non dirlo neppure per scherzo, la prossima volta mando
qualcuno che posso permettermi di perdere... Tipo te Kiba" scherzò, come
risposta l'amico gli diede un pugno sulla testa,
"Dopo tutto quello che ho fatto per
te! Tu mi pugnali alle spalle in questo modo!"
Scoppiarono a ridere, con l'animo più
leggero. Anche se sapevano che il capitolo dedicato ad Orochimaru ancora non
era concluso
Prima di allontanandosi con la vettura,
Naruto diede una veloce occhiata allo specchietto retrovisore e lo vide.
Jiraya continuava a fissarli, con uno
sguardo completamente diverso da prima.
Uno sguardo cupo, carico di un passato
sconosciuto.
"Prenditi una giornata libera Ino,
anzi un'intera settimana! Vai a casa del tuo ragazzo, non stare sola"
affermò Naruto seriamente,
"Ma" tentò di ribellarsi,
"Niente ma, sto andando a casa sua
ora. Ne riparliamo quando la situazione sarà più tranquilla. Tanto puoi
lavorare da casa con il computer, no?"
La ragazza annuì tristemente sollevata,
alla fine non si sarebbe sentita al sicuro a casa.
Meglio non rimanere sola.
La lasciarono davanti all'appartamento del
compagno e, dopo essersi appurati che il ragazzo era in casa, ripartirono.
"Quindi finalmente potrò farmi una
vacanzina!" disse allegro Kiba, con i piedi sul cruscotto,
"Scusa chi ha mai detto una cosa del
genere?" lo corresse l'altro, cercando di scostare le gambe dell'amico
dalla sua preziosissima macchina,
"Ma anche io volevo andare in
ferie"
"Te sei un ragazzo forte e
coraggioso! Non ne hai bisogno... E non guardarmi in quel modo" l'amico lo
stava pregando con uno sguardo da cane bastonato, non riusciva quasi mai a
negargli qualcosa.
Proprio mentre stava per accordargli
qualche giorno, una testa corvina fuoriuscì dal cruscotto. Proprio dai piedi di
Kiba che lanciò un urlo e si raggomitolò sul sedile.
Naruto sterzò bruscamente per lo spavento,
per evitare scontri con altre vetture si accostò in un piazzale di sosta.
"Kiba! Per poco non abbiamo fatto un
incidente"
"Come puoi dare la colpa a me
biondino? Una testa mi è apparsa tra le gambe!"
Solo in quel momento, con un sorrisetto
Itachi parlò,
"Salve, mi spiace esservi capitato
all'improvviso in macchina"
Naruto sospirò, mentre Kiba lo accusò
arrabbiato,
"Come se non l'avessi fatto
apposta!" si portò le gambe al petto per evitare ogni contatto,
continuando a borbottare qualcosa sull'invadenza di certi spettri
sarcastici ed egoisti.
"Se sei qui dovrai dirmi qualcosa,
veloce che ho fretta" lo spronò il biondo, quasi divertito dalla reazione
dell'amico,
"Sasuke ha ammesso di aver bisogno di
te, sta lanciando oggetti per casa e non sopporta più l'idea di non poter
uscire"
"E perchè non mi cerca lui? Gli ho
lasciato il mio numero"
"Siamo molto orgogliosi in
famiglia... Lo eravamo" un velo di tristezza calò negli occhi scuri dello
spettro,
"Ci penserò, ora di certo non ho
tempo per stare dietro ai capricci di un bambino viziato. Ho altre cose molte
più importanti a cui pensare" quindi ingranò la marcia, convinto di aver
liquidato la faccenda,
"Ma ti ho detto che ha bisogno di
te"
"Come tante altre persone, ho detto
che ci penserò e cercherò di passare ma non ora"
Fu in quel momento che la percepì, l'aura
di Itachi si stava oscurando minacciosamente.
Quasi come se volesse attaccarlo.
Naruto cambiò in un istante il tono e si
accostò al volto del moro, facendo quasi da scudo a Kiba.
"Stai al tuo posto Uchiha" gli
occhi scarlatti e la potenza che rimbombava nel petto, in quella gara di
sguardi, per un istante, gli parve di vedere un' ombra rossa nell'iride del
fantasma.
Ma fu solo per un secondo, poi scomparve.
L'aria divenne meno tesa.
"Va bene, aspetteremo. So che lo
aiuterai, sia io che lui riponiamo molte speranze in te" quindi scomparve
lentamente.
Namikaze attese qualche istante prima di
rimettere in moto la vettura e rivolgere un sorriso di circostanza all'amico,
che ne approfittò,
"Dopo questa non mi puoi più
rifiutare le ferie" aveva ragione,
"Un week end" disse solamente,
quindi ripartì e si inserì nel traffico. Non diede a Kiba, però, il tempo di
festeggiare,
"Prima me lo faresti un favore?"
gli chiese il biondo sbattendo le ciglia e supplicandolo con lo sguardo.
Irresistibile.
Kiba lo maledisse.
**************
Orochimaru camminava nervosamente per la
stanza, le braccia contratte e una smorfia di rabbia sul viso.
Si erano fatti scappare dei testimoni, non
era sicuro che avessero tra le mani delle prove concrete ma non poteva
rischiare.
Inoltre c'era un elemento tra gli altri
che non gli tornava.
Si sedette davanti alla scrivania ed
esaminò le manette con cui era stato bloccato l'investigatore dal suo fidato
seguace, erano completamente fuse.
Come avesse fatto era un mistero, ma lo
divertiva il pensiero di risolverlo.
Nei suoi sotterranei c'era un posto
proprio per un nuovo esemplare da studiare.
Il bussare alla porta lo riportò alla realtà,
"Avanti"
Kabuto entrò nella stanza, con un sorriso molto soddisfatto e un
po' storto per colpa del pugno con cui era stato colpito poche ore
prima.
"Abbiamo trovato delle piste molto interessanti, inoltre uno dei ragazzi la aspetta di sopra"
"Molto bene" quello era solo l'inizio.
Buongiorno
a tutti, della serie chi non muore si rivede ecco un bell'aggiornamento
a sorpresa. Ho vuto un po' di difficoltà a riprendere questa
storia, sono partita alla grande con i primi capitoli e poi BUM
l'oblio. Alcuni personaggi non so proprio dove inserirli...
Comunque, bando alle ciance! Che ne pensate?? Contenti della risurrezione della storia??
A presto!! Spero...
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2282421
|