Il legame nella morte

di MXI
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lasciarti ***
Capitolo 2: *** Addio Luna ***
Capitolo 3: *** I problemi non vengono mai soli ***
Capitolo 4: *** Sasori ***
Capitolo 5: *** Aiuti inaspettati ***
Capitolo 6: *** Chiarimenti e spettri ***
Capitolo 7: *** Cap.7 ***
Capitolo 8: *** Un passo alla volta ***
Capitolo 9: *** Collaborazione ***



Capitolo 1
*** Lasciarti ***


Lasciarti
Il legame nella morte
Capitolo primo
-
lasciarti-

La pioggia cadeva fitta bagnando tutto ciò che ostacolava la sua caduta… L’acqua che cadeva sulle lapidi, diffuse nel cimitero della periferia di Konoha, faceva scivolare via la polvere e il fango delle tombe che non venivano pulite spesso.

Ma una nuova lapide, testimone di una morte avvenuta troppo presto, si ergeva chiara e pulita tra una schiera di pezzi di marmo vecchi e maltenuti. Nonostante il funerale fosse finito da un pezzo un ragazzo si trovava ancora inginocchiato dinnanzi la nuova dimora di quella che fino a qualche giorno prima era sua moglie.

I suoi occhi turchesi, come il cielo che in quel pomeriggio era coperto da dense nubi, osservavano senza in realtà vederlo il nome inciso sul marmo:

“Hinata Hyuuga”

Non aveva più lacrime da versare, le aveva finite il giorno in cui si era accorto di averla persa per sempre, portata via dal caldo abbraccio della morte: l’unica rivale con cui non avrebbe mai potuto competere.

Si chiedeva come sarebbe stata adesso la sua vita senza la sua presenza, senza il suo sorriso che ogni mattina gli augurava una buona giornata, senza le dolci parole che ogni volta riuscivano a confortarlo… Semplicemente senza di lei.

I fiori che i loro amici avevano lasciato sulla tomba avevano già iniziato a perdere i petali che sembravano fatti di seta e la loro dolce fragranza si disperdeva nell’aria diventata umida a causa della pioggia.

Un sorriso nostalgico gli illuminò il viso mentre ripensava al giorno in cui le aveva chiesto di sposarlo e, senza neanche accorgersene, incominciò a parlare,

“E’ stato uno dei più bei giorni della mia vita… Ricordo che eri arrabbiata, per quanto potessi esserlo dato il tuo animo sempre gentile, perché da alcuni giorni ti trascuravo. Come scordarsi il tuo volto stupito quando, dopo essermi inginocchiato, ti ho chiesto scusa per aver perso del tempo a scegliere l’anello del nostro matrimonio”

Il ragazzo si portò le mani alla nuca e scompigliò i capelli color dell’oro ormai bagnati fradici reprimendo una risatina che gli era nata spontanea ,quando gli erano tornate in mente le diverse tonalità di rosso che si erano susseguite nel volto, di solito candido come la neve, di sua moglie:

“Quel giorno mi hai quasi fatto morire di paura! Devo ancora capire come hai fatto a svenire invece che darmi la risposta alla mia proposta”

Un dolore al cuore lo colpì quando comprese che non avrebbe mai più sentito nessuna risposta pronunciata con la soave voce di Hinata.

Così iniziò ad accarezzare la tomba come se al suo posto ci fossero i lunghi capelli blu scuro della donna che aveva amato più della sua stessa vita.

Con un sospiro si alzò consapevole di dover allontanarsi dalla lapide per permettere a Loro di fare il proprio dovere.

Se non avessero agito al più presto Hinata non avrebbe mai più trovato la pace e lui voleva che anche dopo la morte la donna potesse ‘vivere’ serenamente.

 Dopo aver fatto qualche passo indietro sentì la Loro presenza e si voltò dalla parte da cui proveniva, due sagome dai lunghi mantelli viola, che gli coprivano anche il volto, si stavano avvicinando alla tomba.

Nessun passo riecheggiava nell’aria dato che i due essere erano sospesi in aria, segno che sicuramente non erano umani, ma questo non spaventò il biondo che continuò ad osservarli con un cipiglio serio che raramente assumeva.

I due si avvicinarono alla tomba e dopo essersi chinati introdussero le mani all’interno della terra estraendone una sfera incorporea di color rosso spento. Prima di andarsene si avvicinarono al biondo, di norma non lo avrebbero mai fatto, ma con lui potevano fare delle eccezioni dato che era il Legame.

Avvicinò la mano bronzea e sfiorò il vapore di quello strano colore,

“E così è questo il colore della tua anima” mormorò tra se e se, poi consapevole di non poterli trattenere oltre si allontanò permettendogli di avanzare verso quello che gli uomini chiamavano Paradiso,

“Prendetevi cura di lei” si rivolse loro con la voce rotta dal dolore che provava nel vedere andar via l’ultima parte di lei.

I due si fermarono per poi voltarsi e annuire dicendo insieme con una voce glutturale ma rassicurante,

“Certamente Naruto - sama” così svanirono e con la loro sparizione anche la pioggia iniziò gradatamente a diminuire fino a smettere del tutto.

Camminò contro il vento gelido dell'inverno, sperò che insieme a lui potessero allontanarsi anche tutti i pensieri che gli affollavano la mente.

Non poteva permettersi di rimanere sconvolto per la morte della moglie, doveva andare avanti... E doveva farlo in fretta!

Mentre lei si era diretta verso una meta lussureggiante, lui rimaneva lì... Ad affrontare da solo gli incarichi che gli venivano affidati e a mantenere quel precario equilibrio tra l'oltremondo e la Terra.

Da mesi si era preparato a quel momento, i Custodi lo avevano avvisato 

Per ringraziarti dal lavoro svolto          gli avevano detto.

Subito non gli aveva dato ascolto, come poteva? Hinata era in splendida forma e aspettava un bambino, poi però capì che non avrebbero potuto mentirgli... Neanche se avessero voluto.

Nei mesi che le rimasero le fece vivere inconsapevolmente tutte le avventure che desiderava, le fece gustare una vita intera in quel poco tempo che le rimaneva.

Ma ora che a lui gli mancava veramente un'eternità per ricongiungersi a lei... Come avrebbe fatto?

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Capitolo 2
*** Addio Luna ***


cap.2
Il legame nella morte
Capitolo secondo
-
Addio Luna-

[...] Mentre lei si era diretta verso una meta lussureggiante, lui rimaneva lì... Ad affrontare da solo gli incarichi che gli venivano affidati e a mantenere quel precario equilibrio tra l'oltremondo e la Terra.

Da mesi si era preparato a quel momento, i Custodi lo avevano avvisato 

Per ringraziarti dal lavoro svolto          gli avevano detto.

Subito non gli aveva dato ascolto, come poteva? Hinata era in splendida forma e aspettava un bambino, poi però capì che non avrebbero potuto mentirgli... Neanche se avessero voluto.

Nei mesi che le rimasero le fece vivere inconsapevolmente tutte le avventure che desiderava, le fece gustare una vita intera in quel poco tempo che le rimaneva.

Ma ora che a lui gli mancava veramente un'eternità per ricongiungersi a lei... Come avrebbe fatto?[...]

Era arrabbiato, una rabbia ingiusta e cieca. Non c'era ragione di esserlo, non era colpa di nessuno se sua moglie aveva contratto una malattia incurabile.

Ma il bambino? Non aveva alcuna colpa...

Inconsapevolmente strinse nel pugno la collana con un lucente zaffiro, come era tradizione l'avrebbe dovuta regalare al figlio appena raggiunta la maggiore età.

Non ti conoscerò mai         una vita portata via troppo presto.

Quando alzò lo sguardo dal marciapiede, che fino a quel momento era stato il suo muto accompagnatore, si accorse di essere arrivato alla Kyuubi Investigazioni.

Aveva deciso di non chiudere qualche giorno per celebrare il lutto.

Hinata non avrebbe voluto che lui fermasse la sua vita e i suoi doveri per lei, ma non aveva, anche lui, il diritto di soffrire?

Il ciondolo bruciò leggermente.

"Neanche in questo momento mi lasciate in pace?" sbottò arrabbiato, si guardò intorno e notò una panchina.

Sospirò convincendosi che si sarebbe sicuramente inzuppato.

Trattenendo il respiro si sedette sul ferro bagnato, sentì un freddo umido bagnargli maggiormente le gambe e la schiena,

"Bagnato per bagnato" si consolò scostandosi i capelli zuppi dalla fronte.

D'un tratto de palpebre si fecero pesanti ed il mondo fu come se si spegnesse per alcuni attimi.

Non esisteva più nulla.

Si trovava nella completa oscurità, un posto che gli era sempre stato famigliare... Era una parte di lui e lo aiutava sempre a pensare.

"Naruto!" la voce roca gli fece fare un salto dallo spavento,

"Quante volte ti devo dire si non apparirmi alle spalle?" affermò il biondo iracondo voltandosi.

Lentamente una luce rossa e calda si irradiò e fece in modo che gli occhi azzurri del ragazzo potessero vedere quello che li circondava.

Il pavimento era formato da un fluido incorporeo azzurro e le pareti non esistevano, si trovava in uno spazio infinito nel quale alleggiavano bolle d'aria.

"Cosa vuoi Kurama?"

"Non posso avere semplicemente voglia di vederti?" replicò l'uomo dai lunghi capelli color fuoco,

"Non ho tempo per ascoltare le tue stupidate" non era la giornata giusta e Kurama lo capì dai sentimenti burrascosi che riusciva a percepire nel corpo del suo partner di lavoro,

"Volevo solo avvisarti che c'è stata un'altra fuga dall'Oltremondo"

"Ancora? Ma non avevate aumentato le protezioni?" l'uomo alzò gli occhi viola al cielo,

"Ci dev'essere qualcuno nel tuo mondo che interferisce con il varco" il biondo si lasciò cadere esausto, dal nulla apparve una poltrona che gli impedì di cadere in terra.

Da quando aveva ereditato l'incarico di Legame c'erano state sempre più fughe... L'Oltremondo racchiudeva tutte le anime corporee dei defunti del loro mondo e i due luoghi erano divisi da un varco custodito da una generazioni di uomini chiamati 'Legame'.

Dovevano riuscire, insieme ad un demone scelto, a mantenere un certo equilibrio. Le anime non dovevano tornare nel mondo reale e agli uomini veniva impedita l'entrata nell'Oltremondo.

"Può essere l'opera di un sensitivo?" chiese Naruto sperando di cavarsela velocemente.

"Non credo, i sensitivi possono intravedere le ombre delle anime attraverso il varco ma non hanno il potere di mutare tale situazione"

"Quante sono le fughe per il momento?" Kurama fece apparire un fascicolo nelle mani del ragazzo,

"Sono sette, lì ci sono le loro schede. Dacci un'occhiata e fammi sapere qualcosa" 

"Bene" si alzò dalla poltrona e lo guardò dritto negli occhi,

"Se è tutto vado"

"C'è ancora una cosa" il giovane si stupì, credeva avesse finito,

"Mi dispiace per quello che ti è successo" continuò, Namikaze sgranò gli occhi e lo guardò allibito,

"Non credevo provassi sentimenti" affermò ironico,

"Non scherzare biondino, sarò un demone ma sono vivo come chiunque altro. Ho un cuore sai?" terminò battendosi un pugno sul petto che teneva scoperto, era solito portare solamente dei pantaloni morbidi neri in seta. Ogni volta il biondo si chiedeva se non provasse freddo, ma poi si ricordava che era l'entità del fuoco.

"Ho capito ho capito... Grazie mi fa piacere" un grande sorriso nacque sul suo volto,

"Non fingere con me Naruto, piangi quando sei triste... Non sorridere, fai vedere la tua sofferenza"

Da quando la loro conversazione aveva preso una piega del genere?

"Preferisco che le persone condividano la gioia con me... Non permetterò loro di accumularsi il mio dolore" 

Kurama sospirò, quello era un discorso perso in partenza.

"Lascia che ti mostri una cosa" unì i palmi delle mani come se pregasse, poi lentamente le allontanò. Una grande sfera rossiccia incorporea iniziò a volteggiare tra loro.

Al suo interno delle immagini presero corpo.

"E' giunta presto da noi, ha deciso di andare avanti ma come sempre potrà visitare l'Oltremondo quando vuole" ma Naruto non lo stava più ascoltando, la sua attenzione era rivolta verso le immagini mostrate.

Le due sagome dai lunghi mantelli viola avevano fatto appena in tempo ad appoggiare l'anima di Hinata su una piattaforma di perla, che il corpo di sua moglie prese forma.

Era nuda ma il pensiero non parve turbarla,

"Sono morta" disse solamente, non era una domanda ma un affermazione. I due non risposero, alzarono e braccia vero l'alto e una luce eterea apparve.

"Andrai avanti?" domandò una voce soave e limpida. La donna si portò una mano al ventre,

"Il mio unico rimpianto è non essere riuscita a dare la vita al mio piccolo" 

"Sarà con te per sempre" un fagotto apparve tra le braccia di Hinata che, contenta e con le lacrime agli occhi, si rivolse alla luce,

"Vado avanti, so che anche lui lo farà" dopo quelle parole i due uomini scomparvero lasciandola sola. Ad incominciare dai piedi, il corpo si dissolse in polvere dorata che si innalzò nel cielo facendole raggiungere l'apice della perfezione.

Quindi la sfera ritornò vuota e con un gesto della mano il demone la fece scomparire, poi si voltò verso Naruto e vide le lacrime che rigavano il suo volto,

"Naruto"

"Non ho niente... Anzi, ti ringrazio. E' veramente molto importante per me" vedere Hinata e suo figlio insieme era stato bellissimo ma allo stesso tempo angoscioso.

Gli era sembrato di vedere uno squarcio di un futuro ipotetico, dove poteva abbracciarli ed amarli entrambi. 

Un futuro impossibile.

Erano andati avanti e non poteva più fare niente.

"Ascolta, volevo solo che vedessi la scelta che ha fatto e soprattutto il perchè"

"Non farò come mio padre Kurama" si asciugò le guance con la manica della camicia,

"Andrò avanti"

"Non cercare di incontrarla" 

"Ho detto che non lo farò! Conosco i miei doveri e i miei limiti" lo sguardo che gli rivolse parve una saetta ghiacciata ed il polsino di rubini, che portava come simbolo della loro unione, gli sembrava veramente caldo.

A volte sembravano una persona sola, condividevano sentimenti e paure. Non gli era mai successo con nessun altro Legame.

"Ora vado, appena scopro qualcosa ti faccio sapere" liberò la mente senza aspettare risposta e lentamente il mondo ricomparve. 

"Signore? Sta bene?" un bambino dai folti capelli neri lo stava osservando preoccupato,

"Sembrava che fosse morto"

"Scusa piccolo, ero sovrappensiero" quindi gli scombinò i capelli,

"Allora ciao" corse via raggiungendo un gruppetto di amici dall'altra parte della strada.

Naruto si guardò il grembo e vide il fascicolo che Kurama gli aveva rifilato,

"Altro lavoro" si alzò dalla panchina e si diresse verso la sede della sua agenzia investigativa.

Prima di entrare prese un profondo respiro e si appurò di nascondere i sentimenti dietro una maschera di finta spensieratezza.

"Buongiorno!" i collaboratori e i subalterni che si trovavano già negli uffici lo guardarono stupiti, poi ricambiarono il saluto.

Una ragazza dai capelli tinti di uno strano colore roseo gli si avvicinò minacciosa,

"Baka! Ti avevo raccomandato di stare a riposo"

"Ciao Sakura-chan, non dovresti essere all'ospedale?La primaria non dovrebbe assentarsi"

"Sono venuta a controllare che tu mi dessi retta, ma ovviamente hai fatto di testa tua"

"Dai Sakura, sto bene. La vita va avanti, lo sai"

"Ma non lo stesso giorno del funerale" Naruto continuò a sorriderle e a guardarla con un espressione allegra e piena di vita, come se stesse ringraziando quello che la vita gli offriva.

"Smettila di fare così! Ti darò un motivo per stare fermo in una stanza d'ospedale" quindi incominciò a rincorrerlo minacciando di pestarlo finche non fosse stato più in grado di alzarsi sulle proprie gambe.

I dipendenti li osservarono spensierati. Era bellissimo lavorare con Naruto, era come essere investiti da un sole pieno di vita e di allegria che li liberava dai pensieri e dalle tristezze.

Ma chi avrebbe protetto il sole dalle nuvole ora che aveva perso la sua luna?

Spero che sia un pochino più chiaro il collegamente tra il Mondo e l'Oltremondo ^^'' Personalmente ho tutto molto chiaro ma è molto difficile mettere le idee per iscritto.
Inoltre c'è una notevole differenza tra l'Oltremondo e qualsiasi altra zona ci sia dopo... Infatti se avete notato Hinata ha scelto di andare avanti, di proseguire quindi il cammino verso il proprio 'Paradiso' con il figlio.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se avete bisogno di qualche chiarimento :)
A presto!!

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Capitolo 3
*** I problemi non vengono mai soli ***


cap.3
Il legame nella morte
Capitolo terzo
-
I problemi non vengono mai soli-

[...]"Smettila di fare così! Ti darò un motivo per stare fermo in una stanza d'ospedale" quindi incominciò a rincorrerlo minacciando di pestarlo finche non fosse stato più in grado di alzarsi sulle proprie gambe.

I dipendenti li osservarono spensierati. Era bellissimo lavorare con Naruto, era come essere investiti da un sole pieno di vita e di allegria che li liberava dai pensieri e dalle tristezze.

Ma chi avrebbe protetto il sole dalle nuvole ora che aveva perso la sua luna?[...]

"Capo, una signora è venuta a chiedere a che punto siamo con la ricerca di suo nipote" un ragazzo dai corti capelli castani e dallo sguardo selvaggio si era intromesso nell'inseguimento.

Naruto fu costretto a fermarsi, così fu afferrato ferocemente dalla dottoressa.

Tanti pugni e molti calci dopo, il biondino si ritrovò seduto alla scrivania con Kiba davanti,

"Quando è venuta?" si informò,

"Un paio d'ora fa, le ho detto che non eri ancora arrivato e se ne andata dicendo che sarebbe tornata"

"Il nipote chi era?" il subalterno gli passò un fascicolo,

"Si chiamava Sasori, aveva aperto un locale di marionette ricordi?" Naruto fece un lieve cenno con il capo, iniziando a leggere i fogli.

"Nacchan, sei sicuro di stare bene?" lo sguardo cristallino non si alzò dai documenti,

"Si Kiba, non ti devi preoccupare"

"Ma è morta tua moglie!" l'amico di vecchia data sbatté un pugno sulla scrivania, non poteva rimanere così imperscrutabile,

"Io credo nella vita dopo la morte... Preferisco pensare che ora si trova in un posto migliore con nostro figlio" e lui sapeva che non era solo un pensiero, era la verità.

Ovviamente non poteva dirlo a Kiba, l'esistenza dell'Oltremondo e del suo ruolo dovevano rimanere segreti.

"Cazzate! Tutti soffriamo per la morte di qualcuno"

"Kiba non rompere! Piuttosto questo rossino non era stato ucciso in una retata della polizia?" il moro decise che avrebbero ripreso un'altra volta il discorso, non gli era sfuggita la lacrima solitaria sul volto dell'amico,

"Avevamo indagato e pareva di si, ma il corpo non è ancora stato ritrovato"

"Shikamaru ha notizie?"

"No, anche se sicuramente quel ragazzo non ci avvertirebbe di sua volontà" disse scuotendo la testa energicamente il ragazzo,

"Sarebbe una seccatura" lo imitò,

"Sai che non esisterebbe un collaboratore migliore all'interno della polizia" replicò con un grande e luminoso sorriso Naruto, ma l'amico vedeva che gli occhi non erano animati dalla solita luce.

D'un tratto gli venne in mente qualcosa,

"Accidenti, quel ragazzo" quindi iniziò a rovistare tra i vari fascicoli,

"Cavolo, dove l'ho infilato!!"

"Capo, cosa stai cercando?"

"Un plico di fogli con la rilegatura rossa" i due si guardarono intorno, dando il via ad una tacita sfida.

A chi avrebbe trovato prima il 'tesoro' perduto.

"Eccoli!" Kiba iniziò a muoverli con forza sopra la testa, soddisfatto di avere vinto.

Il biondo gli si avvicinò e glieli strappò di mano velocemente,

"Ehi!" Kiba lo guardò scocciato,

"Ma cosa sono?"

"Documenti, lavori sospesi" rispose evasivo Namikaze, di certo non poteva dirgli che gli erano stati dati da un demone del fuoco che lo aiutava a regolare l'equilibrio del mondo.

Sfogliò velocemente le schede delle sette anime fuggite dall'oltretomba , 

"Eccolo!" la sorpresa e la felicità di averlo trovato gli impedirono di non dirlo ad alta voce,

"Hai scoperto qualcosa?"

"Beh sono sicuro che il nipote della signora, Sasori, è morto" richiuse immediatamente la cartellina e la infilò nella valigetta che si portava sempre dietro. Ignorò lo sguardo confuso dell'altro ed uscì dall'ufficio,

"Faccio un salto veloce al commissariato, puoi dire a Shino di contattare la signora e dirle che farò un salto a casa sua?" Kiba lo squadrò sospettoso,

"Non ti serve l'aiuto del tuo migliore detective?" 

"Ehi cagnaccio non ti montare la testa, tu hai solo un buon fiuto"

"Ehi stai parlando con il miglior addestratore cinofilo"

"Certo certo" si avviò verso l'uscita,

"E chi è stato a trovare quel cadavere? Io ovviamente, sono un genio nel trovare le tracce" continuò il moro seguendolo, poi a tradimento Naruto si voltò e gli scombinò i capelli,

"Bravo cucciolone"

"Bastardo" 

Il biondo approfittò del momento per uscire dal portone e fargli la linguaccia, prima che l’uscio gli si chiudesse alle spalle.

Finalmente all'aperto il giovane ispirò una boccata di aria fresca, poteva non sembrare ma Kiba aveva veramente un buon fiuto per gli inganni e l'ultima cosa che voleva era fargli scoprire tutto.

Si sistemò la giacca cercando di proteggersi da una folata di vento improvviso che gli fece lacrimare leggermente gli occhi, rendendoli acquosi.

Quindi si avviò verso la macchina, che tra le altre cose aveva appena finito di pagare.

"Sembra che tra un po' saremo solo io e te piccola" affermò tristemente accarezzando leggermente il volante. 

Con poche mosse mise in moto e si diresse verso il commissariato, sicuramente avrebbe trovato Shika a sonnecchiare da qualche parte.

Come sempre la centrale era caotica e rumorosa, perfetta per passare inosservati. Sgusciò tra ragazzi in divisa e uomini in manette, raggiungendo le scale che lo avrebbero condotto al tetto dell'edificio.

"Shika!!" il moro in questione aprì semplicemente un occhio,

"Naruto" il biondo lo raggiunse sulle tegole disconnesse,

"Un giorno o l'altro cadrai" lo avvisò,

"Che seccatura, che vuoi?" 

"Volevo sapere se avevi notizie su di lui" quindi gli sventolò davanti al viso la fotografia che la signora gli aveva lasciato.

Nara aprì seccato gli occhi ed osservò i lineamenti del rossino,

"Mi dispiace, mai visto prima" 

"E lui?" accostò al suo volto la foto di un uomo completamente gobbo, oscurato da un mantello sgualcito ed una maschera scura,

"E' stato ucciso nella retata dello scorso mese"

"Sono la stessa persona" il poliziotto sgranò impercettibilmente gli occhi e si alzò a sedere, aveva stuzzicato la sua curiosità,

"Come fai a saperlo?"

"Ho le mie fonti"

"Dannazione Naruto, neanche la scientifica era riuscita a togliergli l'involucro di metallo che lo proteggeva e che lo ha ucciso" il capo dell'agenzia Kyuubi si ammutolì, sapeva che Shikamaru si sarebbe insospettito prima o poi,

"Me l'ha detto un mio cliente che l'aveva scoperto prima della sua morte"

"Chi?"

"Mi dispiace, segreto professionale" il moro arcuò un sopracciglio squadrandolo,

"Allora anche io dovrei proteggere il mio segreto professionale ed impedirti di avere accesso ai documenti della polizia" il giovane gli si buttò addosso e finse una crisi,

"Nooooo Shika, come puoi farmi questo? Non siamo più amici? Mi rinneghi? Oddio come farò ora? Io ti consideravo come un fratello... Ero solo io a pensarlo? Mi hai mentito per tutto questo tempo? Poi tu lavori come collaboratore da me! Non puoi lasciarmi nei casini e"

"Va bene va bene! Basta che la pianti di snocciolarmi tutte queste frasi senza senso" sospirò stanco scuotendo la testa,

"Cosa ti serve?" Naruto gli sorrise maestoso e soddisfatto,

"Il documento sulla retata, in particolare su Sasori grazie"

"Sei proprio una merda Naruto, forza andiamo" si avviarono verso le scale per rientrare, stando attenti a non inciampare.

Una manciata di minuti dopo il ragazzo si ritrovò a leggere la scheda sulla morte di Sasori,

Nome: Sconosciuto

Età:Sconosciuta

Stato:Morto

Motivo: Resistenza all'arresto, uccisione poliziotti, spaccio armi.

Scientifica: decesso dovuto al peso dei macigni che, dopo il crollo dell'edificio, gli sono caduti addosso

e gli hanno modificato la membrana di metallo esterna, la quale gli ha perforato i polmoni

"Certo che si sono sprecati" esclamò, interi fogli sulle condizioni dell'edificio e sugli innocenti salvati... E un solo misero foglietto su Sasori.

Sospirò,

"E Shika ha fatto tanto il prezioso per questo misero documento" lo appoggiò nel sedile del passeggero e passò a leggere attentamente la scheda psicologica che gli aveva passato Kurama.

Sasori

N° 19784630

Dopo la morte si è rifiutato di passare oltre.

Ha esibito fin da subito un'incapacità nel relazionarsi con le altre anime e passa tutto il tempo a costruire marionette.

L'unico momento in cui si rianima è quando delle anime entrano nell'Oltremondo.

Il giorno prima della fuga è stato visto con gli altri soggetti evasi, si pensa avesse avuto altri contatti con loro 

che non sono stati notati in tempo.

Nel passare il varco è diventato uno Zimu Marionettista di grado S

"Porca puttana, non ho la più pallida idea di che cosa sia uno Zimu Marionettista, ma il grado S è preoccupante" si scombinò i capelli nervoso e si lasciò ricadere sul sedile.

Chiuse gli occhi e fece per lanciare una chiamata a Kurama, per sapere dettagli in più su Sasori, quando venne distratto dal suono del cellulare,

"Pronto?" la voce di Shino, apatica come sempre, rispose,

-Naruto ho sentito la signora, ha detto di raggiungerla in Via dei Gigli 9-

"Vado subito, grazie"

-Aspetta ho sentito anche Ino, ha detto che ha raccolto delle informazioni-

"Dille di continuare a rimanere in incognito ancora per qualche giorno" quindi attaccò la chiamata, non aveva il tempo di occuparsi anche del caso di Ino.

Prima Sasori, così prendeva due piccioni con una fava.

Iniziò a percorrere la strada principale della città per raggiungere la casa della cliente, poi un ragazzo gli attraversò la strada all'improvviso.

Frenò brutalmente, producendo un rumore stridulo. Fortunatamente riuscì ad arrestarsi in  tempo.

"Ma cavolo! Non sei neanche sulle strisce! La prossima volta fai attenzione idiota" il moro accusato si voltò lentamente verso di lui, quindi lo trapassò con uno sguardo vuoto,

"Stai bene?" chiese dal finestrino preoccupato. Il pedone si voltò completamente verso di lui ed una scintilla di stupore gli accese lo sguardo,

"Tu... Mi vedi" Naruto rabbrividì a sentire quella voce roca e a vedere il suo viso per intero,

"Vuoi che ti porto all'ospedale?" chiese notando il sangue che gli colava dalla nuca. Il liquido cremisi iniziò ad impregnargli la faccia soffermandosi nelle leggere rughe sotto gli occhi,

"Devi aiutarmi" il moro si avvicinò leggermente, poi delle macchine iniziarono a suonare incitando Naruto a partire,

"Non vedete che c'è un ragazzo che sta male?" urlò irato, ma appena si voltò di nuovo verso il ragazzo vide che la sua mano aveva attraversato il parabrezza e si stava avvicinando al suo volto,

"Merda" immediatamente accelerò sgommando e trapassando quello che, capì, non era un essere vivente. Ansimò dallo stupore mentre tentava di rimanere concentrato nella guida,

Non poteva essere uno Zimu, non aveva l'aura oscura. Che diavolo sta succedendo?

Allora... Nuovi personaggi sono entrati in gioco.
Chi è il moretto? (Scontato credo XD) Che cosa gli è successo e cosa vuole da Naruto?
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se avete bisogno di qualche chiarimento :)

A presto!!

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Capitolo 4
*** Sasori ***


Sasori
Il legame nella morte
Capitolo quarto
-Sasori-

[...] "Tu... Mi vedi" Naruto rabbrividì a sentire quella voce roca e a vedere il suo viso per intero,

"Vuoi che ti porto all'ospedale?" chiese notando il sangue che gli colava dalla nuca. Il liquido cremisi iniziò ad impregnargli la faccia soffermandosi nelle leggere rughe sotto gli occhi,

"Devi aiutarmi" il moro si avvicinò leggermente, poi delle macchine iniziarono a suonare incitando Naruto a partire,

"Non vedete che c'è un ragazzo che sta male?" urlò irato, ma appena si voltò di nuovo verso il ragazzo vide che la sua mano aveva attraversato il parabrezza e si stava avvicinando al suo volto,

"Merda" immediatamente accelerò sgommando e trapassando quello che, capì, non era un essere vivente. Ansimò dallo stupore mentre tentava di rimanere concentrato nella guida,

Non poteva essere uno Zimu, non aveva l'aura oscura. Che diavolo sta succedendo?[...]

Ingranando la marcia più alta riuscì a raggiungere Via dei Gigli in meno di cinque minuti, quell'incontro lo aveva lasciato scombussolato...

Non era un fantasma.

Non era uno Zimu maligno.

Appena torno in ufficio controllerò il fascicolo che mi ha dato Kurama, probabilmente lui è uno di quei ragazzi

Scese dalla macchina dirigendosi verso l'abitazione dell'anziana signora, gli sembrava di ricordare che fosse un abile medico prima che andasse in pensione.

Bussò energicamente alla porta, temendo che la donna potesse non sentire molto bene

"Arrivo, volete buttare giù la porta?" si senti dall'altra parte, come non detto.

La soglia si aprì di scatto rivelando una bassa signora dai folti capelli grigi tenuti in uno chignonne,

"Non c'era bisogno che ti scomodavi a venire fino a qui ragazzo"

"Avevo una notizia importante da darle"

"Entra pure, così festeggerai insieme a noi" il biondo entrò nella dimora dell'anziana di nome Chiyo con una certa titubanza.

La donna lo fece accomodare sul divano di pelle color avorio.

"Sinceramente non so se ci sia molto da festeggiare" d'altronde doveva dirle che suo nipote era morto,

"Andiamo, non essere così rigido. Ovviamente la paga ve la meritate comunque, visto l'impegno che ci avete messo. Ma alla fine tutto si è risolto"

"Risolto?" ok, sinceramente si doveva essere perso qualche passaggio,

"Non è per quello che sei venuto?" gli domandò stupita la signora, porgendogli una tazzina ricolma di liquido che emanava un profumo di lavanda,

"Sono venuto per dirle che suo nipote" Purtroppo venne brutalmente interrotto dall'arrivo di un ragazzo dai capelli corti e rossi,

"Scusa se ti ho fatto aspettare nonna"

Nessuno dei due si aspettava di incontrare l'altro, l'unica differenza era che mentre il nuovo arrivato non conosceva l'identità di Naruto, quest'ultimo lo aveva riconosciuto perfettamente.

"Sasori, lui è il capo dell'agenzia investigativa che avevo incaricato di cercarti" li presentò la donna, il ragazzo gli rivolse un tenue sorriso.

Quindi porse con educazione la mano, che venne prontamente afferrata,

"Piacere e scusa se la mia vecchia ti ha fatto perdere tempo, si preoccupa sempre troppo"

"Insomma era passato molto tempo dalla tua scomparsa, ormai non ci speravamo più" ribattè mascherando la sorpresa e l'ansia che lo attanagliavano.

Non era mai successo che rivedesse uno Zimu all'interno della sua vecchia abitazione e, soprattutto, non avevano mai cercato di rincontrare i parenti.

Con una sola occhiata potè percepire la potente aura maligna che lo circondava e dalle dita delle sue mani partivano dei fili rossi, come rubini fusi, che si legavano ad ogni parte della casa.

"Vado a prendere dei biscotti" disse allegramente Chiyo,

"Veramente non mi posso trattenere molto"

"Andiamo, visto che sei venuto fino a qui puoi trattenerti un po'. No?" cercò di convincerlo Sasori, 

"Vada per dei biscotti allora" aveva deciso di rimanere perchè temeva per la vita della donna, i fili le si attorcigliavano attorno.

Non capiva se fosse per proteggerla o per tenerla sotto tiro.

"Allora, dove sei stato per questi mesi?" chiese Naruto sorseggiando la bevanda aromatica che gli era stata offerta,

"Degli affari mi hanno trattenuto" il detective notò immediatamente il cambiamento di sfumatura del suo sguardo, sembrava spiritato,

"Tua nonna era veramente molto preoccupata e devo dire che ci ha fatto sudare sette camice" affermò ironicamente per cercare di smorzare la situazione e, allo stesso tempo, guadagnare tempo per capire cosa fare.

Attaccalo

Non posso, siamo a casa di sua nonna

Quella stupida mortale non si accorgerà di nulla

E' suo nipote Kurama! Non posso farlo fuori davanti a lei

Gli cancelleremo la memoria dopo

Stai zitto!

Qualcosa gli scontrò la gamba e si accorse che Sasori lo stava guardando,

"Scusa hai detto qualcosa?"

"Ti avevo chiesto cos'avevate scoperto su di me, per curiosità" 

Merda, sicuramente ha paura che abbiamo scoperto qualcosa

Faglielo capire

Sinceramente odiava quando il demone si introduceva liberamente nella sua testa e gli trasmetteva i suoi pensieri, nessuno gli aveva detto che poteva fare una cosa del genere quando aveva iniziato a fare quel lavoro.

"Avevamo dato il via ad una collaborazione con la polizia" il corpo del rosso si irrigidì,

"E pensa, sembravi coinvolto nel crollo di un edificio. Infatti ero venuto ad avvertire la signora, ma a quanto pare c'è stato uno scambio di persona" continuò e, visto che lo spirito continuava ad osservarlo con aria apatica, proseguì,

"Eppure ne eravamo così convinti, certo se fossi morto non saresti qui. Giusto?" proprio in quell'istante tornò l'anziana che porse un vassoio ricco di diversi dolcetti,

"La ringrazio. Ne assaggio giusto un paio poi devo andare a lavoro. Per il pagamento non si preoccupi, d'altronde alla fine la situazione si è risolta da sola"

"Veramente giovanotto, non so come ringraziarti. Ti impacchetto qualche biscotto da portare a quel simpatico ragazzo con il cane" il biondo annuì accondiscendente, seguendola con lo sguardo mentre si dirigeva nuovamente verso la cucina. 

Si alzò dal divano facendo il giro del salotto, fingendo di osservare le foto incorniciate che si trovavano sui mobili,

"E' una donna molto gentile, sei fortunato ad averla come nonna" una risatina mal trattenuta gli fece capire che forse non era proprio quello che pensava Sasori.

Vuole ucciderla

Aveva capito il suo piano, dopo aver visto quei fili ed aver letto che si trattava di uno Zimu marionettista gli bastò fare due più due per comprendere le sue capacità.

Credo sappia manovrare qualsiasi cosa sia attaccata da quei legamenti di anima gli consigliò ulteriormente Kurama,

Bisogna tagliarne la maggior parte, altrimenti la farà fuori

Non voleva indagare sul perchè la volesse morta, ma non voleva averla sulla coscienza. Continuò a passeggiare, quindi senza guardare il ragazzo chiuse gli occhi per poi riaprirli qualche secondo dopo.

Uno acceso colore giallo aveva adombrato il blu cobalto.

Camminando passò proprio in mezzo alla scia rossa ma, mentre prima la lasciava intatta, quella si ruppe. Diventando polvere.

Tutte le volte che diventava un tutt'uno con le anime provava uno strano senso di inquietudine, probabilmente si metteva in contatto anche con i loro più reconditi sentimenti.

Altri passi, altri fili stracciati.

Quando si appurò di averli fatti fuori tutti fece in modo che l'azzurro si rimpossessasse dei suoi occhi, per poi voltarsi.

Lo sguardo, prima apatico del rosso, era furioso e stupito.

"Qualcosa non va?" chiese innocentemente Naruto avvicinandosi leggermente, Sasori fece per rispondere ma si morse il labbro inferiore per impedirselo.

"Eccomi Naruto, scusa se ti ho fatto aspettare tanto. Sai i tempi di una vecchia" gli porse l'involucro argento,

"Grazie e non si preoccupi, nel frattempo ho guardato le fotografie"  la donna annuì gioviale ed incominciò a raccontare una serie di aneddoti.

Il biondo non riuscì a liberarsi della fastidiosa sensazione di essere osservato da uno sguardo spiritato.

Dopo quelli che gli parvero anni riuscì ad uscire dalla casa, tirò un leggero sospiro di sollievo.

Sapeva, però, che quello era solo l'inizio.

Prese dalla tasca del cellulare e chiamò l'ufficio, gli rispose Kiba,

"Ehi Ki ascolta attentamente"

-Naru è successo qualcosa?-

"Devi fare quello che ti dico, intanto puoi archiviare il caso sul nipote di Chiyo"

-L'hai trovato?-

"Diciamo che abbiamo risolto" intanto si incamminò per la strada ignorando la macchina, con la coda dell'occhio vide che Sasori era uscito dalla casa e lo cercava on lo sguardo.

Non c'avrebbe messo molto a notarlo.

"Poi avvisa o fai avvisare i clienti della mattinata che purtroppo ho avuto un imprevisto e non posso incontrarli"

-Vuoi che vengo a darti una mano?- il rosso lo stava seguendo,

"Kiba attieniti ai miei ordini e non venire qui"

-Dove sei?-

"Kiba lascia stare! Ti richiamo io"

Buttò giù la chiamata, senza dare il tempo al moro di ribattere. Ora aveva un problema molto più importante da affrontare.

Di sua spontanea volontà imboccò un vicolo chiuso e buio, doveva cercare di non dare nell'occhio.

Naruto si voltò e dovette trattenersi dal sussultare quando incontrò gli occhi castani dell'altro ad un palmo dal suo viso. Non credeva gli si fosse avvicinato così tanto.

Nonostante tutto non arretrò di un passo.

"Perchè mi stai seguendo?" chiese,

"Chi sei?"

"Mi sembra che tua nonna mi abbia già presentato" un'onda di rabbia colpì lo sguardo dello Zimu che con uno scatto lo afferrò per il collo.

"Non puoi essere umano" proprio quando la vista iniziò ad ofuscarsi per la mancanza di ossigeno, la mano del morto incominciò a disfarsi.

Sasori, sorpreso, fu costretto a mollare la presa.

"Sono più umano di te" prese un paio di respiri profondi per recuperare ossigeno, quindi gli lanciò un'occhiata decisa,

"Sono il legame tra il Mondo e l'AltroMondo e sono l'ultimo essere vivente che vedrai"

Il rosso raddrizzò la postura e lo osservò da capo a piedi,

"Cosa dovresti fare quindi?"

"Rificcare il tuo culo nel mondo dei morti" unì le mani davanti al petto producendo uno schiocco sonoro.

-Il Legame che unisce

L'odio confina

L'anima che se ne va rovina

E l'equilibrio ristabilisce

Che le porte si aprano-

La nenia recitata dal biondo terminò in un secondo e quando separò le mani si formò un buco di oscurità dal colore delle notte.

Le voci degli spiriti si univano tra loro provocando delle urla insopportabili,

"Scapperò di nuovo" affermò semplicemente lo Zimu,

"Non hai capito vero? Non hai un'altra possibilità, era meglio se rimanevi nell'AltroMondo" ormai il varco era quasi terminato, si potevano intravedere delle fiamme viola,

"Cosa succederà li dentro"

"Bruceranno la tua anima, per chi sconfina in uno dei due mondi il fato è uno solo. Scomparire per sempre"

A quelle parole Sasori sembrò rianimarsi, con un balzò gli si allontanò ed incominciò a riformare i fili rossi.

Sai che non puoi più entrare nella modalità anima, sbrigatela in fretta

Come se fosse semplice

Un sibilo attirò la sua attenzione, fece appena in tempo a scansarsi che una lastra di metallo si conficcò esattamente dove si trovava prima.

Purtroppo il varco si estinse.

"Merda"

"Sei troppo lento, dovresti allenarti invece di fingerti Dio" Sasori lo colpì violentemente alla nuca facendolo cadere a terra.

Il ragazzo si rialzò fulmineo, per evitare di essere nuovamente preso alla sprovvista.

Lo sguardo infuocato dal potere,

"Non volevo farti soffrire, ma ora mi toccherà uccidere la tua anima in altri modi" nei palmi delle mani iniziarono a formarsi delle sfere vermiglie e alcune ciocche di capelli iniziarono a divenire dello stesso colore di quelli di Kurama.

Lo scontro iniziò e nessuno dei due risparmiò colpi.

Fu un conflitto di poteri e di agilità.

Naruto si trovava in difficoltà, non si era mai ritrovato a sfruttare così tanto i poteri che gli conferiva il suo gemellaggio con il demone.

Aveva combattuto una volta con uno Zimu di livello S, ma era riuscito a coglierlo di sorpresa ed in un batter d'occhio lo aveva spedito all'interno del varco.

Tra le fiamme del giudizio.

In quel momento, invece, doveva ammettere il potere che riuscivano ad ottenere quel tipo di spiriti era veramente immenso.

Poi, con un colpo di fortuna, Sasori inciampò.

Il detective fece per colpirlo, ma ad un tratto si immobilizzò.

Si rese conto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo.

Si guardò allarmato il corpo e notò che nei punti in cui era stato colpito dal nemico erano attaccati milioni di filamenti che terminavano nelle dita dell'aguzzino.

Come aveva fatto a non accorgersene prima?

Il rosso con uno scatto della mano lo avvicinò a sè,

"E ora come la mettiamo biondino?" gli soffiò sul volto, con tono soddisfatto.

Naruto!

---

Ecco l'aggiornamento!! Ovviamente in ritardo ma credo che ormai ci siate abituati ^^'' Vi chiedo comunque immensamente scusa ): 
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto ^o^
A presto!!

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Capitolo 5
*** Aiuti inaspettati ***


aiuti inaspettati
Il legame nella morte
Capitolo quinto
-Aiuti inaspettati-

[...] Il detective fece per colpirlo, ma ad un tratto si immobilizzò.

Si rese conto di non riuscire a muovere nemmeno un muscolo.

Si guardò allarmato il corpo e notò che nei punti in cui era stato colpito dal nemico erano attaccati milioni di filamenti che terminavano nelle dita dell'aguzzino.

Come aveva fatto a non accorgersene prima?

Il rosso con uno scatto della mano lo avvicinò a sè,

"E ora come la mettiamo biondino?" gli soffiò sul volto, con tono soddisfatto.

Naruto! [...] 

Sentiva Kurama fremere dietro il portale, ma non avrebbe potuto fare niente per aiutarlo.

Il potere del demone scorreva impetuoso come lava nelle sue vene, ma non riusciva a muovere un sono dito per poterlo utilizzare.

Sasori mosse leggermente le mani ed i legamenti di anima aumentarono la pressione sulla sua pelle. 

Naruto si morse a sangue la lingua per non urlare dal dolore. Stava iniziando a perdere sensibilità negli arti.

"In quanti sanno di me?" il biondo non rispose, lo Zimu si avvicinò maggiormente,

"Quanti ce ne sono come te?"

Nuovamente portò la mano al collo del ragazzo e strinse con forza, ma ottenne lo stesso risultato di prima.

L'arto iniziò ad evaporare.

"Merda, si può sapere che diavolo è?"

"Visto che non dovresti essere qui, l'AltroMondo ti chiama, ti reclama. A quanto pare non sei riuscito a staccarti da quel posto totalmente" il rosso lo osservò con una finta aria apatica.

"Non è un problema ci sono altri modi per toccarti" un filo magenta gli si attorcigliò intorno al collo, allentato. Come se non volesse nuocergli.

"La scelta è tua, rispondi o muori"

"Sappiamo tutti e due che non mi lasceresti andare vivo"

"Non ho mai detto che ti avrei liberato" gli si riaccostò, quel tanto che bastava per poter fargli sentire, percepire la sua aura maligna.

Impregnata di quell'odore che solo gli zimu potevano avere, morte e distruzione.

"I compagni scappati insieme a me saranno contenti di scambiare qualche parola con il ragazzo che potrebbe avere la possibilità di far uscire tutti"

"Non ho quel potere" 

Lasciami campo libero

Non riesco a formare i sigilli

Proprio quando Sasori stava iniziando a perdere la pazienza, un lungo latrato attirò l’attenzione dei presenti.

Il rosso non fece in tempo a voltarsi che un cane massiccio gli era saltato addosso, facendolo cadere di schiena. Naruto, sbalordito, guardò il suo salvatore, che aveva un'aria inferocita.

"Akamaru?" l'animale dal pelo colore della neve rimase concentrato sul ragazzo che aveva atterrato, il detective spostò l'attenzione verso l'inizio del vicolo che dava sulla strada principale.

Kiba ne aveva appena raggiunto l'imboccatura.

"Naruto! Come stai?" quando il ragazzo si avvicinò notò che il biondo si trovava sospeso in aria, con le braccia divaricate. Come se fosse crocifisso,

"Come cavolo"

"Non c'è tempo Kiba, dovete andarvene! Subito!"

"Ma si può sapere che diavolo succede?" il ragazzo diede un paio di pacche poderose sul dorso del proprio cane.

"Andatevene"

"Cristo Naruto, ti ho appena salvato" il bruno continuava ad osservare il corpo dell'amico sospeso in aria, esterrefatto.

Il prigioniero scosse la testa, nervoso per quello che Sasori avrebbe potuto fare a quei due appena fosse riuscito a muovere le mani e a manovrare i fili.

"Non mi siete di alcun aiuto"

"Tu credi?" Inuzuka gli lanciò un'occhiata ironica alludendo al suo aggressore che credeva di avere reso inoffensivo.

"Ok ok" ragionò velocemente, doveva trovare il modo di liberarsi, altrimenti l'amico ci avrebbe rimesso la vita.

Aggancialo

"Kiba, appoggia le mani" si guardò velocemente il corpo e si accorse che l'unica parte ancora non influenzata dal tocco dello Zimu era il volto,

"Sulla mia faccia" 

"Come?" non sembrava molto convinto, lo guardò come se gli avesse chiesto la luna,

"Non ti sto chiedendo di stuprarmi deficiente. Appoggia le mani sulle mie guance, è un ordine" Kiba eseguì, credendo che il suo capo ed amico fosse impazzito.

Appena le due pelli vennero in contatto una forte scossa lo conquistò.

Vide gli occhi del biondo divenire rossi, lentamente. Provò a scostare le mani dal corpo di Naruto, ma non ci riuscì.

Dopo il rosso, lentamente divennero gialli come l'oro.

"Ehi amico non ci sto capendo più niente" affermò con una voce fintamente allegra, in realtà era molto preoccupato.

"Abbi ancora un po' di pazienza" sentiva che i latrati del cane iniziavano ad essere sempre più forti, Sasori stava per liberarsi. 

"Ok, ora con le mani percorri tutto il profilo del mio corpo"

"Poi dovrai spiegarmi molte cose"

"Certo ma sbrigati! L'effetto non durerà molto" 

L'addestratore cinofilo fece quanto gli era stato richiesto, Naruto vide tranciarsi i fili uno ad uno grazie alla luce che aveva infuso nelle mani dell'amico.

Luce che si stava spegnendo lentamente.

Fece appena in tempo a percorrere tutto il suo profilo, che il potere svanì. Il giovane cadde a terra, non avendo più alcun sostegno.

Le ginocchia colpirono con ferocia sul terreno, ma non un lamento fuoriuscì dalle sue labbra.

Kiba gli diede una mano ad alzarsi,

"Fai spostare Akamaru prima che possa fargli del male"

"Amico l'ho addestrato a non uccidere, non farà nulla al ragazzo"

"Io temo per il tuo cucciolo infatti" vedeva strisciare lentamente sul terreno i legamenti.

Si stavano avvicinando pericolosamente alle zampe dell'animale, non avevano molto tempo,

"Cosa credi che sia così facile toglierselo di dosso?"

"Kiba! Fai come ho detto " gli lanciò uno sguardo serio, non c'era tempo di spiegargli tutto.

"Già non dovresti essere qui, almeno dammi ascolto" il moro non sapeva più cosa dire, quando Naruto l'aveva osservato aveva incrociato nuovamente gli occhi dallo strano colore della paglia.

Avevano veramente cambiato colore, credeva fosse stata solo una sua impressione.

"Ma i tuoi occhi" all'ennesima occhiata l'addestratore scosse la mano nella sua direzione,

"Lascia perdere" con un fischio richiamò Akamaru che, ubbidientemente, lasciò andare Sasori e si mise seduto alla sua destra.

"Aspetta ma è il nipote della vecchia?"

"Non ti si può nascondere nulla è?" affermò ironico, poi il biondo vide lo zimu alzarsi da terra e squadrare il nuovo arrivato.

Alzò le braccia al cielo e tutti i fili magenta si ritirarono fino ad attorcigliarcisi intorno.

"Resta dietro di me" gli impose frapponendosi davanti all'amico,

"Cosa? no!" il biondo lo spinse con forza fino a farlo sbattere contro il muro, Akamaru gli andò incontro per verificare che stesse bene.

A volte parevano più fratelli che cane e padrone.

Naruto mosse la mano e con in un bagliore rosso si crearono delle fiamme intorno ai due.

Kiba impietrito continuò ad osservare il biondo, poteva dire di averlo mai conosciuto fino in fondo?

"Non sono un trucco, non toccarle o ti farai del male" il detective tornò a dedicare la sua attenzione a Sasori, che osservava i presenti con uno sguardo che di umano aveva ben poco.

La pupilla era scomparsa e la pelle del volto iniziava a sgretolarsi, come se fosse ceramica.

I capelli rossi si muovevano da soli nell'aria, mossi dall'aura maligna che sprigionava

Ha raggiunto l'ultimo stadio

Lo so dannazione, non ho il tempo di aprire il portale e devo anche aiutare Kiba

Evocami

Non l'abbiamo mai fatto

Fidati funzionerà

Mi hanno avvertito su di te Kurama, non ti farò uscire... Non sono sicuro di poterti controllare

Andiamo Naruto! Ci siamo sempre trovati bene no?

Sei un demone

Abbiamo sempre collaborato, il nostro legame è più forte! Dovresti essertene accorto

Sasori dondolava su se stesso, ormai la ragione lo aveva abbandonato.

Chiunque lo avesse visto lo avrebbe paragonato ad uno zombie. In uno scatto i legamenti bucarono il terreno, alla ricerca di qualcosa.

"Cha diavolo stai facendo?" ma ormai non sentiva più la sua voce, l'unico richiamo era quello della sua natura di Zimu.

Uccidere.

Il suolo incominciò a tremare leggermente, poi, come se fossero incorporei, degli scheletri fuoriuscirono dall'asfalto.

Guidati dai fili di Sasori.

"Porca puttana, ma dove sono finito?" la voce di Kiba lo fece riscuotere. Si voltò verso l'amico e pronunciate alcune parole fece diventare le fiamme viola.

Avrebbero bruciato qualsiasi anima che tentava di oltrepassarle.

Non aveva il tempo per chiarirsi con il bruno, doveva risolvere la faccenda in fretta.

La modalità Anima che gli permetteva di entrare in risonanza con l'ambiente spirituale circostante stava per terminare e doveva fare qualcosa.

Naruto! Non fare lo stupido, permettimi di uscire 

Sentiva la rabbia di Kurama, il ciondolo gli bruciava la pelle. 

Posso farcela

Si mise in posizione di attacco, dalle mani scaturirono le solite fiamme.

Quella volta, però, erano color ametista e lo sarebbero rimaste fino a che sarebbe durata la modalità anima.

Ad un cenno del rosso gli scheletri si mossero, come delle marionette, ed iniziarono ad attaccare Naruto.

Non riusciva a tenerli sotto controllo tutti, molti riuscirono a ferirlo. Non gravemente, ma il dolore si faceva sentire.

Neanche il biondo, però, si risparmiava. Molte ossa e fili bruciarono. Non si sarebbero più rigenerati.

Le fiamme del giudizio non lasciavano scampo.

Sasori urlava dal dolore tutte le volte che qualcuna delle sue armi veniva arsa.

Naruto tentava di colpire lo Zimu direttamente, ma la precisione era poca e molte volte, quando il morto si trovava in pericolo, frapponeva tra se e le fiamme uno scheletro.

Salvandosi.

La situazione iniziò a degenerare nuovamente quando la modalità terminò.

La stanchezza si scaricò su Naruto tutta in un colpo. Spezzandogli il respiro.

"Naruto, fammi uscire voglio aiutarti!" Kiba vedeva che era sfinito, non riusciva a capire tutta la faccenda, vedeva solo degli scheletri volanti e delle fiamme volare.

Ma il suo amico era in pericolo.

"Non muoverti, le fiamme ti salveranno. Rimani lì" Sasori sorrise, anche se era più una smorfia orribile.

Banboccio! Vuoi morire? Evocami!

Il biondo si passò una mano tra i capelli disperato.  Che lui sapesse tutti questi casini, quando suo padre era il legame, non erano mai successi.

Hai quasi distrutto un'intera città l'ultima volta che un Legame ti ha fatto quel favore

Andiamo è successo centinaia di anni fa, con te sono cambiato. Davanti a te Naruto! il ragazzo fece appena in tempo ad alzare le mani e a creare un sottile velo azzurro che assorbisse il colpo che i teschi avevano diretto a lui.

Non voglio che tu muoia

Il detective afferrò la collana celeste, la pelle gli si bruciò a causa del calore che emanava.

Non farmene pentire Kurama

"Il cielo ci ha legato 

Le fiamme mi sono testimoni

Il fuoco ci ha visto crescere

Il Legame richiede il tuo aiuto

Compari Kurama"

La collana emise un bagliore celeste che iniziò progressivamente a divenire rosa, per poi assumere una tonalità color sangue.

Poi un tuono ed un lampo accecante costrinsero i presenti a chiudere gli occhi, anche Sasori.

Quando li riaprirono davanti a Naruto si trovava un ragazzo dai lunghi capelli rossi, dello stesso colore degli occhi iniettati di sangue.

"Ku vedi di non farmene pentire" 

"Te lo sistemo in un secondo cucciolo" mosse la testa facendo scrocchiare il collo, quindi con un balzo felino si calò in mezzo agli scheletri. 

Colpì il terreno con un pugno e questo si ricoprì di magma incandescente.

Scheletri e fili bruciarono all'istante.

"Uao e lui chi è?" Kiba non riusciva a credere ai suoi occhi, mentre tentava di bloccare Akamaru che voleva a tutti i costi balzare fuori dall'area delimitata dal fuoco.

"Diciamo un amico" sorrise impacciato il biondo, non lo aveva mai visto in azione ed osservarlo oltre che incutergli un certo timore lo affascinava.

La coda che tratteneva i capelli fluttuava insieme al corpo formando degli ipnotici vortici incandescenti.

Qualsiasi cosa toccasse diveniva cenere. Sasori si guardava intorno allarmato, non riusciva neanche a rendersi conto di quello che stava succedendo.

Non riusciva a reagire.

Poi, quando non rimase più alcun ostacolo tra lui e lo zimu, Kurama immobilizzò il nemico afferrandolo per il collo,

"Poni fine alla sua anima" Naruto fece cenno con la testa e, dopo aver creato una sfera di fuoco violacea, lo colpi. Non un urlò fuoriuscì dalle labbra del morto, il corpo divenne polvere nel vento.

Rimase solo un lieve e fugace agglomerato di vapore color sabbia, la sua anima.

Le fiamme bruciarono anche quella, non ci sarebbe stata alcuna pace per lui. Aveva perso la sua occasione.

I presenti rimasero in silenzio per alcuni attimi, quindi il biondo finalmente si rilassò. Con il suo sospiro sparirono anche le fiamme che tenevano al sicuro l'amico e dipendente.

Akamaru, appena fu lasciato libero, si buttò contro il demone aggredendolo.

Lo morse alla spalla, ma guaendo lo mollò immediatamente.

Il muso lacerato da ustioni.

"Kurama!" lo riprese Naruto avvicinandosi, timoroso, al cucciolo appena ferito. Kiba era preoccupatissimo e, colto dal panico, non faceva che girare intorno all'animale e ad inveire contro i mostri che non hanno nulla di umano.

"E' solo uno stupido cane che crede di poter ferire un demone volpe" 

Il biondo si morse il labbro per non rispondere a tono e, appoggiando le mani su Akamaru produsse un vento caldo dorato che accarezzandogli la pelle lo curò.

Kiba si inginocchiò accanto all'amico, esterrefatto.

Prese tra le mani il muso del suo cucciolone ed incominciò ad accarezzarlo e a baciarlo con calore.

Naruto li guardò sorridendo. Erano cresciuti insieme ed era grazie a quel pastore che il ragazzo era diventato addestratore cinofilo,

"Ma che scena disgustosamente affettuosa" il demone si era portato alle loro spalle e gli aveva alitato le parole sui colli.

I due sobbalzarono spaventati.

Il Legame si alzò in piedi fronteggiando Kurama,

"Non puoi farcene una colpa se siamo tutti più umani di te"

"Lo prendo per un complimento cucciolo" i due potevano sfiorarsi da quanto erano vicini, la statura più alta del rosso si notava e Naruto si sentiva nettamente inferiore,

"Allora, posso andare a fare una strage?" chiese con voce leggera, come se non stesse parlando di omicidi,

"Spero che tu stia scherzando" Kurama gli afferrò un polso e gli alzò il braccio verso l'alto,

"Ovviamente verrai con me" il detective si voltò verso Kiba che li stava guardando con aria stralunata e lievemente preoccupata,

"Giuro che di solito è normale, solo è da tanto che non esce" poi si rivolse nuovamente al demone che gli era stato affidato,

"Come cavolo faccio a rispedirti nel tuo mondo?" il più alto ghignò e  lasciò la presa, incrociando le braccia davanti al petto nudo,

"Non te l'ho detto? Non sei ancora in grado di farlo" 

***

Le pareti spoglie non gli erano mai sembrate opprimenti come in quel periodo. Non poteva fare niente senza che si sentisse costantemente osservato da quello sguardo impregnato di sangue, quegli occhi che odiava più di ogni altra cosa al mondo.

Un ragazzo moro era seduto su una delle sedie disposte intorno al tavolo della cucina e si guardava intorno trucemente.

Quella mattina non aveva ancora incrociato il fantasma che lo teneva prigioniero da mesi in quella casa.

Non poteva uscire, ne chiedere consiglio a qualcuno.

Nessuno poteva vederlo, lui era l'unico ad avere quel privilegio. Quanto avrebbe voluto ucciderlo nuovamente, gli aveva tolto tutto.

Era colpa sua se si ritrovava solo.

Sbattè un pugno sul tavolo arrabbiato per la situazione in cui si trovava, non gli piaceva non avere il controllo.

Ed il colmo era che lui non aveva mai creduto che gli spiriti potessero esistere veramente, eppure dopo il giorno in cui erano morti tutti suo fratello non lo aveva mai lasciato.

Uno spiffero gelido gli fece tremare le ossa e gli fece capire che non era più solo,

"Fatti vedere Itachi!" un ragazzo dai lunghi capelli pece e dal volto ricoperto di sangue attraversò la porta di cucina e lo osservò con sguardo apatico,

"Sono stufo di questa situazione! Non mi hai tormentato abbastanza?" un sorriso sarcastico e triste allo stesso tempo si aprì sul volto del fantasma.

"No Sasuke, tu devi capire" il giovane si arrabbiò così tanto che afferrò un soprammobile e gli e lo scaraventò contro.

Lo attraversò e si frantumò in terra.

"Era il preferito di nostra madre" disse solamente il più grande.

Sasuke strinse il pugno, desiderava così tanto picchiarlo fino a sentirlo supplicare.

Non poteva, quindi con un diavolo per capello uscì dalla stanza e si diresse verso la sua camera.

Voleva stare solo, ma sapeva che non sarebbe stato possibile.


Ed ecco l'aggiornamento!! Ringrazio tutte le persone che mi seguono e leggono la storia ^^ In particolare Sara_Uchiharyanforever che hanno trovato il tempo di recensire il vecchi capitolo.
Allora, come vi è sembrato questo passaggio?
Abbiamo scoperto l'identità del ragazzo incontrato precedentemente da Naruto, ma cosa vuole Itachi?
E Kurama? Cosa farà?
Aspetto di sentire i vostri pareri :D
A presto!!

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Capitolo 6
*** Chiarimenti e spettri ***


c.6
Il legame nella morte
Capitolo sesto
-Chiarimenti e spettri-

[...] "Allora, posso andare a fare una strage?" chiese con voce leggera, come se non stesse parlando di omicidi,

"Spero che tu stia scherzando" Kurama gli afferrò un polso e gli alzò il braccio verso l'alto,

"Ovviamente verrai con me" il detective si voltò verso Kiba che li stava guardando con aria stralunata e lievemente preoccupata,

"Giuro che di solito è normale, solo è da tanto che non esce" poi si rivolse nuovamente al demone che gli era stato affidato,

"Come cavolo faccio a rispedirti nel tuo mondo?" il più alto ghignò e  lasciò la presa, incrociando le braccia davanti al petto nudo,

"Non te l'ho detto? Non sei ancora in grado di farlo" [...]

Panico.

Una forte sensazione di impotenza si impadronì di Naruto, afferrò la pietra che aveva al collo. Era fredda e di un acceso colore rosso. 

"Ti impedirò di fare del male a qualcuno" il demone scoppiò a ridere, un suono stranamente soave. Contrastava nettamente con le sue intenzioni.

"I tuoi poteri derivano per la maggior parte da me, cosa credi di poter fare?" 

"Non rimarrei a guardare per nulla al mondo" Kiba gli si affiancò. Non aveva per niente chiaro quello che stava succedendo, ma non avrebbe lasciato solo l'amico.

"Perchè?" non lo stava prendendo in giro, veramente non riusciva a capire la motivazione che lo spingeva a tanto,

"Perchè c'è sempre qualche valore da difendere e finchè avrò la forza di reggermi in piedi non ti permetterò di agire"

"Eppure hai visto la sporcizia degli umani, la loro cupidigia non si ferma neanche dopo la morte" gli occhi fiammeggiavano di collera, le mani divennero incandescenti.

Naruto aveva sentito dagli altri demoni storie sul passato di Kurama.

Di certo si sapeva solo che aveva subito delle gravi perdite per colpa degli umani.

"Non c'è solo quello... Mi conosci, sono un uomo eppure abbiamo fatto amicizia" sorrise, il rosso lo guardò con sospetto.

Quindi le spalle si rilassarono leggermente,

"Credevi davvero che avrei fatto qualcosa di male?" chiese con un ghigno,

"Cosa? Stavi solo scherzando??" intervenne Kiba, si era spaventato a morte per niente?

Sembrò quasi che Kyuubi si accorgesse solo in quel momento della sua presenza.

"Tu saresti?"

"Qualcuno che non ci sta capendo nulla" Naruto scosse la testa,

"Hai ragione ti spiegherò tutto davanti ad un caffè" il demone sbattè tra loro i palmi delle mani, facendo sobbalzare i due ragazzi.

"E' da molto che non bevo qualcosa di umano"

"Non ci pensare neanche, devi tornare nella tua dimensione" 

"Tu non sei in grado di liberarti di me ed io non ho intenzione di andarmene. Quindi.." con uno schiocco di dita una camicia smanicata nera apparve coprendogli il petto glabro.

"Andiamo" non diede loro il tempo di ribattere che si avviò verso la strada principale.

Il biondo guardò Kiba cercando di rassicurarlo, poi insieme seguirono il più alto. Con il fedele Akamaru al seguito.

------------------------

Gli occhi chiusi e la testa tra le gambe, gli sarebbe piaciuto riuscire ad isolarsi dal resto del mondo.

Come faceva quando era piccolo e non voleva parlare con nessuno...

"Sasuke" con uno scatto il moro si mise in piedi, lo sguardo arcigno,

"Vattene dalla mia camera" la voce piatta, senza emozioni ormai. Non aveva la forza di urlare.

"No"

"Perchè diavolo non vai in cerca della pace o di qualsiasi altra cosa ci sia dopo?" il più piccolo lo aggirò ed uscì dalla stanza, non sarebbe riuscito a trovare un solo angolo di solitudine in tutta la dimora.

Giunse davanti alla porta blindata, afferrò la maniglia e fece per aprire... Come sempre non poteva.

Chiuse gli occhi, il volto ancora più pallido del solito.

"Chiama qualcuno per aiutarti" propose quasi scherzosamente lo spirito,

"Sono tutti dei truffatori" si rifiutava di cedere, gli avrebbero dato del pazzo.

A lui... Un Uchiha!

Appoggiò la fonte alla superficie fresca.

"Io conosco qualcuno" Sasuke non ebbe neppure il tempo di fiatare che il fratello era già scomparso.

Poteva sentire il silenzio, il vuoto della sua assenza... Seppur per qualche istante, gli sembrò di essere libero.

---------------------------

"Piantala" Naruto cercava di restare serio, ma si notata che in realtà stava per scoppiare a ridere. Kyuubi lanciava sguardi languidi a tutte le ragazze che puntualmente arrossivano e abbassavano lo sguardo.

La cameriera ancheggiò nella loro direzione, appoggiò le due coppe di gelati con panna davanti ai due ragazzi mentre il caffè amaro lo porse al demone. Poi con un unico gesto passò un biglietto al rosso e gli strizzò l'occhio.

Kiba sbattè una mano sul tavolo, esasperato,

"Sarà il quinto numero di telefono in dieci minuti, ma com'è possibile?" 

Kurama si appoggiò completamente allo schienale della sedia, con la mano si scostò la frangia scomposta e gli lanciò uno sguardo.

Il moro arrossì immediatamente e sentì una forte attrazione crescere in lui.

"Smettila Ku! Kiba non guardarlo troppo è nel periodo del calore. Porca di una volpe, se l'avessi saputo saresti rimasto nel vicolo"

"Calore?" lanciò un'occhiata alla strada, dove li stava aspettando Akamaru,

"Tipo i cani?"

"Più o meno. Le femmine cedono subito con i ragazzi è un po' più complicato... Il mio obbiettivo è Naruto" l'interpellato quasi si strozzò con la panna,

"Stupido, sai che la pietra non te lo permette" il demone sbuffò stizzito.

"Comunque io non credo di avere ancora capito... Chi sei tu?" chiese il moro indicando il rosso,

"E te sei ancora umano?" spostando l'attenzione sull'amico di vecchia data.

Kurama con un gesto cedette la risposta al partner.

Naruto appoggiò il cucchiaino accanto alla coppa in vetro, quindi con uno sguardo oltremare provò a spiegare.

"Allora... Te credi nella vita dopo la morte?"

"Non sono mai stato un credente accanito"

"Beh quando una persona muore l'anima si scinde dal corpo pronta per essere raccolta dai Custodi"

"Gli Shinigami?"

"Più o meno, loro raccolgono l'anima e la conducono in un limbo. Se la persona è pronta ad andare oltre allora troverà la pace... Altrimenti finisce nell'oltremondo"

"E che differenza c'è?" i sussurri si susseguivano veloci, il biondo cercava di fargli capire tutto il più rapidamente possibile,

"L'Oltremondo è un universo simile al nostro ma allo stesso è l'opposto. Sei un'anima che non ha bisogno di nulla per rimanere in vita e non prova più nulla. I demoni vigilano nella dimensione, garantendo la sicurezza del portale. Se le anime riescono ad uscire diventano degli Zimu, uno di loro era il ragazzo nel vicolo"

"E dopo l'Oltremondo? Se una persona decide di andare avanti?" chiese incuriosito,

"Non mi è dato saperlo, credo ci sia quello che i Cristiani chiamano Paradiso. Io posso attraversare il varco ed entrare nell'Oltremondo, solo lì"

"Aspetta, è per questo che non eri triste per la morte di Hinata? Perchè puoi rivederla?" lo sguardo di Naruto si ombrò, Kurama diede un forte calcio alla gamba del giovane,

"Stupido umano! Lei è andata oltre e si aspetta che lui faccia altrettanto"

"So che ora è in un posto migliore, questo mi basta"

Qualche minuto di silenzio, durante i quali Kiba si malediceva per essere entrato in quell'argomento.

Poi la curiosità ebbe la meglio,

"E te che ruolo dovresti avere?"

"Io gestisco il varco tra i due mondi, non devono esserci interferenze tra di essi. Quando un'anima riesce a passare io devo rispedirla dall'altra parte"

"Ma... Sei sempre stato così?"

"No, da quando mio padre è... beh lo sai. Non era più servibile. I suoi poteri sono passati a me, così come il demone compagno."

Indicò Kurama che sorrise tronfio,

"Il meglio del meglio" affermò, Naruto si scompigliò nervosamente i capelli,

"Veramente abbiamo avuto un inizio burrascoso"

"Per forza eri un idiota"

"Parla il demone presuntuoso ed orgoglioso" lo sguardo del rosso si infuocò in un istante,

"Non giocare con chi non puoi battere Naruto" il biondo scosse le spalle.

Kiba non era sicuro di essere riuscito ad inquadrare completamente il rapporto tra i due, ma decise di soprassedere per il momento.

Dopo una chiamata al cellulare di Naruto decisero che era il momento di lasciare il Bar, in strada il moro stava ancora ragionando su ciò che aveva sentito

"So che è difficile da accettare, se pensi sia troppo possiamo cancellarti la memoria" gli disse l'amico,

"Non ci provare neanche, non ti lascerò da solo in questo casino... Solo dammi un po' di tempo" Naruto e Kurama si lanciarono uno sguardo preoccupato.

Pronti per ogni evenienza.

Camminando ritornarono nel vicolo dove si era svolto lo scontro con Sasori,

"Allora, ora hai intenzione di andartene?" il rosso finse di pensarci su,

"Diciamo che per questa volta ti do una mano, ma alla prossima occasione ne approfitterò"

"Sapevo che alla fine non eri un cattivo demonietto" Kurama finse di non sentire.

"Allora vado, a proposito... Credo che non ti piacerà" Naruto non ebbe il tempo di ribattere che sentì un calore estraneo sulle proprie labbra,

Sgranò gli occhi quando si accorse che il demone lo stava baciando.

E sorrideva divertito mentre lo faceva!

Le due pietre brillarono simultaneamente, i poteri entrarono in sintonia. Le gemme ritornarono lentamente all’originale color zaffiro.

Il corpo del demone iniziò a disfarsi nell'aria, a scintille.

"A presto" gli sussurrò sulla bocca poco prima di scomparire.

I due ragazzi rimasero a fissare il vuoto, entrambi scandalizzati.

"Lui... Come ha osato?" la rabbia unita al disgusto e alla tristezza.

Nelle labbra era rimasto il sapore, l'odore di Hinata. Avrebbe voluto continuare in quel modo per sempre...

"Mi ha inquinato!"

Andiamo non è stato così male e poi era l'unica soluzione

La voce nella sua testa lo irritò ancora di più, così tanto che la tonalità azzurra dei suoi occhi incominciò ad incupirsi. Verso un rosso scuro.

Non ci credo neppure se lo vedo

"Ma guarda, allora è vero che hai qualcosa di speciale" la voce cupa fece sobbalzare il biondo.

Alzando lo sguardo dal terreno incrociò il volto del ragazzo che quella mattina gli aveva attraversato la strada.

Il fantasma.

"Tu" Kiba lo guardò stupito,

"Naru tutto ok?" il detective gli lanciò un'occhiata di sfuggita. Roteò la mano che venne circondata da fiamme bianche, quasi trasparenti.

Con un gesto secco le lanciò sugli occhi dell'amico che urlò spaventato, prima di accorgersi che in realtà il fuoco non bruciava.

"Tranquillo" cosi come si erano create si estinsero. Kiba riaprì gli occhi e raggelò all'istante.

C'era un ragazzo davanti a loro, ricoperto di sangue.

"E'..."

"E' un fantasma" 

"Dio per oggi ne ho avuto abbastanza, con lui cavatela da solo accidenti!" quindi si voltò e si fiondò sulla strada principale seguito dal fedele Akamaru.

"Mi stavo chiedendo quanto c'avrebbe messo a scoppiare" disse fra se e se, poi serio si rivolse allo spirito,

"Perchè mi stavi cercando?"

----------------------------------

Sasuke si era preparato un tè per calmare i nervi.

Seduto nella cucina attendeva.

Sapeva che sarebbe apparso all'improvviso. Poi il campanello suonò...

Il moro sussultò dalla sorpresa, era da molto che non succedeva.

"Andate via!" urlò, non sarebbe riuscito in nessun modo ad aprire la porta.

Inoltre non aveva alcuna intenzione di vedere nessuno.

"E' urgente Sasuke, apri la porta" sentì in risposta,

"Come diavolo fai a conoscere il mio nome?" chiese seccato.

Raggiunse il corridoio d'entrata.

Vide il fratello osservarlo dalla porta che dava sulla sala.

"Lui è la persona che ti aiuterà fratellino" Sasuke inarcò un sopracciglio,

"Non può neanche entrare"

"Senti sono stufo di aspettare, con permesso!" un forte botto, poi la porta si spalancò e sbattè sul volto dell'Uchiha più piccolo che si trovava proprio sulla sua traiettoria.

Quando gli occhi scuri smisero di lacrimare dal dolore Sasuke riuscì a distinguere un viso circondato da folti capelli color del sole e un sorriso imbarazzato,

"Oh cavolo, non credevo che fossi proprio dietro alla porta. Comunque piacere sono Naruto!" quindi gli porse la mano.

Un'unica domanda nella testa del moro che rimase immobile.

Come aveva fatto ad entrare?


Premetto: non sono riuscita a recuperare nulla... E intendo proprio nulla dal mio hard disk!! 
C'ho messo molto per riuscire a ritrovare la voglia di scrivere. Complice la passione e la nostalgia del mio ragazzo( il primo si accettano scommesse su quanto durerà!!) ho ricominciato.
Questo capitolo fa schifo e me ne dispiaccio perchè è una delle storie che mi piace di più... Purtroppo l'aggiornamento l'avevo già scritto e si è fuso con tutti gli altri file.
Quindi credo che niente mi sarebbe andato bene.
Scusate ancora tantissimo per il ritardo, nonostante tutto non ho scusanti...
Fatemi sapere che ne pensate se non ce l'avete troppo con me **

A presto!!

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Capitolo 7
*** Cap.7 ***


cap7
Il legame nella morte
Capitolo settimo
-I problemi non vengono mai soli-

[...] "Lui è la persona che ti aiuterà fratellino" Sasuke inarcò un sopracciglio,

"Non può neanche entrare"

"Senti sono stufo di aspettare, con permesso!" un forte botto, poi la porta si spalancò e sbatté sul volto dell'Uchiha più piccolo che si trovava proprio sulla sua traiettoria.

Quando gli occhi scuri smisero di lacrimare dal dolore Sasuke riuscì a distinguere un viso circondato da folti capelli color del sole e un sorriso imbarazzato,

"Oh cavolo, non credevo che fossi proprio dietro alla porta. Comunque piacere sono Naruto!" quindi gli porse la mano.

Un'unica domanda nella testa del moro che rimase immobile.

Come aveva fatto ad entrare?[...]

Il biondo si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.

"La porta era chiusa" disse seccamente Sasuke, con lo sguardo ostile.

Naruto scrollò le spalle con non curanza, ritirò la mano e si voltò verso il portone.

Prese la maniglia e la mosse verso il basso e verso l'alto.

"Non sembra si sia rotta"

"Quello non è importante" l'Uchiha si alzò in piedi e si rese conto di essere leggermente più alto del ragazzo, che si era letteralmente catapultato in casa sua.

"Vattene" Naruto non lo degnò neanche di attenzione,

"Che dici me lo offri un caffè? Ho fatto le corse per arrivare qui e un po' di accoglienza è il minimo" 

"Quale parte di vattene non è chiara?" 

"Mi hanno detto che hai bisogno di una mano"

"Non so chi sia la tua fonte, ma ho tutto sotto controllo e, per tua informazione, odio gli estranei"

Soprattutto quelli con occhi così blu, innaturali...

"Non è un informazione rilevante" con non curanza richiuse la porta dell'entrata, impedendo al moro di poter vedere il mondo esterno.

La prima volta dopo molto tempo.

"Io credo di si, non fare finta di non capire dobe! Io sto bene da solo" afferrò la maniglia e fece per aprirla ma non ce la fece

Di nuovo.

Naruto gli appoggiò la mano sul braccio, primo contatto umano dopo quanto?

Giorni... Mesi...Anni?

"Te hai bisogno di me" disse semplicemente,

"Dagli retta fratellino" lo spettro apparve nel soggiorno in un secondo, raffreddando l'aria. La presenza incombeva.

Lieve come il sospiro del vento.

Sasuke provò a mordersi le labbra per non rispondere, poteva sembrare un pazzo.

Poi il biondo lo stupì, parlando per primo,

"Itachi tuo fratello è intrattabile" quindi si diresse in cucina,

"Io ti avevo avvertito"

"Si ma non mi avevi detto che era un teme patentato" 

Il giovane Uchiha non aveva parole, quel ragazzo stava conversando con un fantasma...

Suo fratello...

Come se niente fosse?

Poi collegò l'ultima frase,

"Ehi dobe! Come ti permetti? Sei in casa mia porta rispetto" i tre si ritrovarono quindi nella stessa stanza.

Naruto aveva un vero e proprio sorriso d'ebete sul volto.

L'irritazione cresceva nel moro.

"Continuare a sorridere ti fa sembrare ancora più idiota"

Namikaze sospirò, sarebbe stato più difficile del previsto.

Quando aveva accettato di dare una mano a quel ragazzo credeva che sarebbe bastata qualche parola.

Quanto si sbagliava.

"Io sono qui per aiutarti a risolvere un problema, non mi serve sembrare intelligente" 

"Curioso che sia stato proprio il mio problema a condurti qui" un sorriso magnetico, sprezzante.

Sasuke si fece vicino.

Ancora e ancora.

Finchè non raggiunse la distanza di un respiro.

"Se avessi bisogno di una mano tu saresti l'ultimo a cui la chiederei" gli avrebbe chiesto sicuramente dell'altro se l'avesse incontrato in un'altra situazione.

Naruto scosse la testa, cercando di trovare qualcosa nel suo campo visivo che non fosse il nero pece dei suoi occhi.

"Dovrai farti bastare me" si alzò, in imbarazzo.

Itachi continuava ad osservarli.

Magari sarebbe stato divertente.

"Non provarci neanche Itachi o ti spedisco nel posto che ti spetterebbe" lo minacciò Naruto, il più grande sogghignò per nulla intimorito.

"Non avevo in mente nulla"

"La tua aura è cambiata improvvisamente... In peggio"

"Forse qualche innocuo scherzetto" 

Il biondo fece un gesto secco con la mano ed Itachi venne sbattuto contro un muro, lo trapassò e finì nell'altra stanza.

Entrambi gli Uchiha restarono sbalorditi.

Il fantasma raggiunse nuovamente la cucina.

"Non credo di aver capito chi sei" Sasuke prese la parola, osservava con più attenzione il coetaneo,

"Naruto Namikaze, titolare di un agenzia di investigazioni" gli porse un biglietto da visita,

"Particolare come agenzia"

"Il paranormale è compito mio, i miei dipendenti non sanno nulla" 

"Chi sei veramente?" chiese Itachi.

La domanda venne ignorata, Namikaze si diresse verso l'uscita.

Aprì la porta, quindi lanciò uno sguardo penetrante prima al ragazzo poi al fantasma,

"Posso aiutare entrambi, basta una chiamata. Fatti sentire quando ti sarai chiarito le idee, teme"

"Dobe" 

Il biondo lo lasciò da solo, sicuro che avrebbe ricevuto a breve una chiamata.

In macchina si diresse verso l'agenzia, pensando allo sguardo del moro. Era così opaco all'inizio, appena l'aveva visto non aveva potuto impedirsi di compatirlo. Poi tra battute e domande una scintilla lo aveva rianimato.

Il cellulare gli vibrò dalla tasca.

Senza staccare gli occhi dalla strada, lo appoggiò sul cruscotto ed azionò il vivavoce.

"Pronto?" 

Naruto la copertura di Ino sta per saltare, dobbiamo richiamarla in sede!  la voce di Kiba era allarmata, molto,

"L'hai sentita?" 

Si pochi minuti fa

"Dille di abbandonare l'incarico"

Non la lasciano da sola un secondo

"Va bene allora vediamoci tra dieci minuti alla Oto's science, le offriremo un diversivo" 

Chiuse la chiamata e sospirò.

Quella giornata non gli dava tregua... Prima Sasori, poi il discorso a Kiba, il fantasma, quel teme cocciuto e infine Ino.

E ovviamente era imbottigliato nel traffico.

Lo sguardo fisso, mille pensieri in testa.

Forse avrebbe dovuto ringraziare tutti per gli impegni che gli offrivano... Gli impedivano di pensare al lutto.

Non gli permettevano di piangere il suo dolore. Meglio così non poteva permetterselo.

La collana ebbe un bagliore rossastro.

Sento delle presenze Naruto

Zimu nelle vicinanze?

Temo di si, fai attenzione

Prima penso ad Ino

La protezione del Passaggio è più importante 

E' una mia compagna non la lascerò indietro

Così com'era apparsa, la presenza del demone svanì. Sicuramente non l'avrebbe capito, nonostante la costante presenza di umani nella sua esistenza non poteva provare i loro stessi sentimenti... Le loro priorità.

L'altruismo era tabù per lui, il dovere prima di tutto.

Ovviamente doveva aggiungersi un'altra complicazione. Fortunatamente le macchine ripresero a scorrere.

Un lieve senso di colpa si impadronì di lui, sperò che quelle oscure presenze non facessero vittime nel frattempo.

Parcheggiò e, scorrendo tra la gente che affollava il marciapiede, raggiunse la maestosa entrata dell' Oto's science. Intravide Kiba, aveva ancora lo sguardo un po' frastornato per le notizie, ma sapeva di poter contare su di lui.

Naruto gli fece il simbolo due con le mani.

Il piano veniva messo in atto.

L'atrio era come un universo cristallizzato, le vetrate permettevano alla luce di filtrare e le sculture ghiacciate brillavano.

Raggiunse la reception.

"Mi scusi signorina vorrei incontrare Orochimaru" la ragazza lo degnò giusto di un'occhiata, quindi alzò la cornetta del telefono,

"Ha un appuntamento?"

"No, ma sono sicuro che si aspetta una mia visita" 

"Aspetti qualche istante" nel frattempo Kiba si avvicinò alle scale di emergenza, gli addetti alla sicurezza si accorsero di lui.

Fecero per avvicinarsi, Naruto li vide e con un gesto della mano fece prendere fuoco ad una pianta.

Le guardie accorsero.

Kiba era libero di agire.

"Chi devo annunciare?" 

Naruto gli porse un biglietto da visita,

"Gli dica che è meglio risolvere civilmente la cosa" la dipendente ebbe un sobbalzo quando si rese conto di essere di fronte ad un investigatore.

Rivelò la notizia alla cornetta, quindi gli porse un badge.

"Utilizzi l'ascensore centrale. L'aspetta al decimo piano" 

"Bene la ringrazio. Un'ultima cosa, devo parlare anche con la signorina Ino Yamaha sembra ci sia qualche problema. Può dirmi dove si trova ora?"

"Certamente" cercò il segnale magnetico dei tesserini nel programma di localizzazione.

"Lei è all'ottavo piano" 

"Grazie mille, arrivederla" il piccolo incendio fu domato e le guardie tornarono ai loro posti.

Kiba era passato inosservato.

Entrò nell'ascensore e grazie al badge lo mise in moto, incominciando a salire al decimo piano.

Nel frattempo prese il cellulare ed inviò un messaggio al compagno.

- 8 -

Il piano aveva avuto inizio, lui avrebbe mantenuto su di sè l'attenzione di tutti... Nel frattempo Kiba avrebbe pensato ad Ino.

Certo, ma cosa poteva raccontare al capo della compagnia?

Il classico suono dell'ascensore gli fece capire di aver raggiunto il piano. Le porte scorsero lentamente, lasciandogli il tempo di vedere una parte per volta il viso di un ragazzo che doveva avere qualche anno in più di lui.

I capelli argentati erano tenuti legati in una coda bassa, quelli sfuggiti ricadevano scomposti sulla fronte.

Gli occhi scuri erano adornati da occhiali tondi. Un tipico scienziato.

"Salve, mi hanno avvisato del suo arrivo." il biondo gli strinse la mano e gli offrì un ampio sorriso,

"L'accompagno nell'ufficio del direttore"

"Grazie" si avviarono lungo il corridoio. 

Un silenzio assoluto, non un sussurro non un sospiro. Come se la morte aleggiasse in tutto l'edificio.

Non gli sfuggivano le continue occhiate che gli lanciava lo scienziato, certo poteva giustificarlo. Ino era riuscita a scoprire molte cose e nessuna era a loro vantaggio.

Chi ha la coscienza sporca teme più degli altri, lo spirito sempre in subbuglio.

Raggiunsero la stanza del direttore.

Il ragazzo bussò ed attese di ricevere il permesso di entrare, intanto il cellulare gli vibrò nella tasca.

Probabilmente era Kiba.

"Avanti"

Era il momento del grande incontro.

La porta venne aperta e lo sguardo del detective venne immediatamente catturato da iridi serpentine.

L'opale di quegli occhi era accecante, quasi disumano...

"Te devi essere il detective Namikaze" 

"Mi chiami Naruto" 

"Dammi pure del tu e chiamami Orochimaru" si strinsero reciprocamente la mano.

Il capo della compagnia gli rivolse un sorriso aperto, gli copriva quasi tutto il volto ed aveva qualcosa di molto inquietante.

I lunghi capelli scuri erano attaccati alla nuca come una cascata di pece.

Non pensava che sarebbe stato in grado di rimanere in una stanza solo con lui... Era comico che dopo aver affrontato essere paranormali venisse messo in soggezione in tal modo da un semplice uomo.

" Vai pure Kabuto, da qui ci penso io" 

Perfetto! Proprio la situazione che temeva di più.

"Potrei sapere il motivo della tua visita Naruto?" non gli piaceva come aveva pronunciato il suo nome, per nulla.

A quel punto arrivava la parte difficile del piano, tenere concentrata su di sè tutta l'attenzione... Ino doveva sparire.

Ecco qui l'aggiornamento!! Porca miseria da quant'è che sono sparita? Questa volta non c'è giustificazione che tenga, scusatemi tantissimo!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ;) Qualche idea su chi sia Orochimaru e quale sia lo scopo dell'organizzazione? Inoltre sembra ci siano molti problemi all'orizzonte...
A presto.

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Capitolo 8
*** Un passo alla volta ***


aiuti inaspettati
Il legame nella morte
Capitolo settimo
-Un passo alla volta
-

[...] " Vai pure Kabuto, da qui ci penso io" 

Perfetto! Proprio la situazione che temeva di più.

"Potrei sapere il motivo della tua visita Naruto?" non gli piaceva come aveva pronunciato il suo nome, per nulla.

A quel punto arrivava la parte difficile del piano, tenere concentrata su di sè tutta l'attenzione... Ino doveva sparire.[...] 

"Credo che entrambi siamo a conoscenza della motivazione che mi ha spinto a venire fin qui" 

Vago! Fai il vago... si continuava a ripetere tra sé e sé, quanto odiava quelle situazioni.

L'uomo si appoggiò rilassato allo schienale della poltrona rossa e continuò ad osservarlo in silenzio.

Il sorriso sempre più ampio.

"Insomma, lei non vuole che la polizia venga a sapere certe cose no?" 

"Ti avevo detto di darmi del tu, Naruto" di nuovo un brivido al sentire il suo nome,

"Esattamente di cosa stiamo parlando?" chiese Orochimaru.

Il cellulare di Naruto riprese a vibrare e, questa volta, anche il capo della società lo sentì,

"Rispondi pure"

"Grazie" 

Appena accese l'oggetto lo schermo si illuminò. Due messaggi, entrambi da parte di Kiba.

Cercando di evitare che uomo vedesse gli sms, diede una letta veloce.

-Ci siamo persi -   

Questo non presagiva nulla di buono

-Ora spera nella fortuna -

Il secondo messaggio non aveva molto senso... 

"Tutto a posto?" chiese il moro,

"Si nessun problema"

"Se avrai fortuna" e il sorriso si trasformò in un ghigno. 

In un secondo Naruto capì perchè era così tranquillo, la faccenda stava prendendo una brutta piega.

Fece per alzarsi,

"Io rimarrei seduto se fossi in te" gli intimò, quindi dal soffitto venne calato uno schermo interattivo.

Nel quale venivano raffigurati Ino e Kiba legati ad una colonna, il ragazzo dai capelli argentei puntava loro una pistola contro.

"Non sai quello che stai facendo, la polizia è stata avvertita"

"Curioso che tu, pochi istanti fa, abbia detto il contrario" l'uomo si alzò dalla sedia e aggirò la scrivania.

Naruto si ritrovava a pensare che, a volte, erano più malvagi gli esseri umani degli Zimu che doveva sterminare... Orochimaru gli si accucciò davanti, 

"Cosa sapete?" non rispose.

L'aria si fece progressivamente sempre più tesa.

"Ti ho chiesto cosa sapete!" alzò la voce e lo afferrò per la spalla schiacciandolo contro lo schienale.

Ma chi si crede di essere!! Kyuubi dall'altra parte del portale iniziava a spazientirsi, poteva sentire la sua rabbia crescere,

Tranquillo

Il biondo osservò attentamente lo schermo, odiava le situazioni di stallo. La presa si fece ancora più forte.

Ora lo brucio

Fai silenzio, mi distrai!

"Allora?" 

"Tutto" disse semplicemente.

Orochimaru sorrise,

"Non credere di poter giocare con me ragazzino, vuoi veder morire i tuoi amici?"

"Corruzione, traffico illecito di armi, rapimenti, protezione fuggitivi... devo continuare?"

"Avete le prove?" 

"Registrazioni e filmati" Naruto vide che l'altro si stava incominciando a preoccupare... Avrebbe sfruttato la cosa a suo favore.

"Ucciderci non ti servirebbe nulla" 

Il moro lo lasciò andare e si rialzò in piedi.

Continuò a fissarlo per cercare di capire se stava cercando di fregarlo.

Naruto si mise di fronte a lui, abbandonando la sedia,

"Ti conviene lasciarli andare" 

"Non credo proprio, chi altro sa?" 

"I miei collaboratori in polizia" a quel punto poteva tranquillamente ingigantire la storia. A Shika non aveva detto nulla, ma il criminale era troppo preoccupato per accorgersi della sua piccola bugia.

Orochimaru diede un forte pugno alla superficie di legno su cui era appoggiato.

Lo sguardo del cordiale scienziato, che lo aveva accolto all'inizio, era completamente scomparso.

Il suo volto personificava perfettamente l'ira.

Con uno scatto gli diede un forte pugno sulla bocca dello stomaco, Naruto incassò in silenzio.

Non se lo aspettava.

"Sai biondino, mi divertirò a picchiarti fino ad avere tutte le informazioni … Di solito non mi sporco direttamente le mani, ma farò un eccezione" 

Il telefono sulla scrivania incominciò a squillare.

Mentre Naruto recuperava fiato, il moro rispose mettendo in vivavoce.

"Signore, le ricordo che tra cinque minuti la raggiungerà il vicesindaco" 

"Grazie"

Il detective si rimise in piedi, per niente spaventato.

"Prima mi libero di quello scocciatore, è sempre tra i piedi" quindi si rivolse allo schermo,

"Kabuto vieni a prendere il grande protagonista" 

Il ragazzo scomparve dal video, stava arrivando.

"Allora aspetto la tua visita" disse ironicamente Naruto,

"Ma certo" 

Dalla porta entrò il giovane con la pistola,

"Mettilo con gli altri"

"Si professore" Naruto venne buttato letteralmente tra le braccia del nuovo arrivato.

In pochi attimi si ritrovò nel corridoio principale.

I passi si susseguivano veloci, così come i suoi pensieri.

Di li a breve sarebbero stati fuori, poteva assicurarlo a chiunque. Passarono diverse stanze, senza fermarsi un attimo.

Il detective cercava di memorizzare tutti i posti, così da orientarsi in seguito.

Immaginava come avessero fatto a perdersi i suoi amici, quel posto era tutto uguale!

Ovunque ti girassi c'erano pareti bianche e quadri azzurri.

Poteva facilmente impazzire li dentro.

Quindi fu molto sorpreso quando, scendendo una rampa di scale ed entrando in una specie di scantinato, si ritrovò in una stanza completamente grigia e al limite dell'illuminazione.

"Naruto!" Kiba ed Ino si trovavano proprio davanti a lui, legati alla colonna che aveva visto nel filmato,

"Ragazzi tutto bene?" 

"Io non mi preoccuperei per loro, hai fatto arrabbiare molto il capo" disse il ragazzo che gli aveva fatto da 'scorta' fino a quel momento.

Lo portò fino ad un'altra colonna, proprio accanto ai suoi amici, così da poterli sorvegliare meglio.

I polsi gli vennero chiusi in fredde manette.

"Alorra come state?" richiese, ignorando l'occhiataccia del carceriere,

"Io stavo meglio stamattina... anzi neanche! Diciamo che stavo meglio ieri ed oggi è una giornata da dimenticare" alle parole del suo segugio preferito, Naruto sorrise lievemente.

La ragazza , invece, era terrorizzata.

Con gli occhi serrati cercava di mantenere la calma facendo dei profondi respiri.

"Andrà tutto bene Ino, stai tranquilla" gli disse,

"E appena rientreremo avrai una bella promozione, ok?" gli fece l'occhiolino e cercò di distrarla.

La giovane fece una piccola risatina,

"Lo sai che mi fido di te"

Kabuto sbuffò sonoramente,

"Queste scenette da amiconi proprio non le sopporto" 

Naruto lo fissò seriamente,

"E fammi indovinare... preferisci quando aiuti Orochimaru ad ammazzare innocenti?" l'argenteo gli dedicò la sua attenzione, ma non disse nulla,

"O quando dai fuoco alle case di quelle povere persone che non possono pagarvi?" l'altro incominciò ad irritarsi,

"No aspetta, la tua preferita è fare esperimenti su poveri bambini orfani!" 

Lo scagnozzo dello scienziato strinse violentemente i pugni e cercò di trattenersi.

Il detective nel frattempo focalizzò tutte le sue energie del polso destro,

Leggero Kyu

Lo sfioreremo appena

Una leggera fiamma rossa si propagò dalla sua pelle fino a raggiungere l'acciaio, che si fuse in pochi istanti.

Kiba notò il cambio di colore negli occhi dell'amico, anche se durò solo una frazione di secondo.

"Ma ovviamente da solo hai paura anche di respirare, hai bisogno del permesso di una serpe per fare qualsiasi cosa!" quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

"Non ti permettere" con veloci falcate lo raggiunse e lo afferrò per il collo, schiacciandolo alla colonna,

"Ho profondo rispetto per il professore"

"Per il mostro vorrai dire" Kabuto non ebbe il tempo di ribattere.

Naruto portò le braccia davanti, le manette pendevano ad un polso.

"Ma come" non riuscì a continuare, l'ex prigioniero gli diede un forte pugno sul volto.

Spaccandogli il labbro.

Appena il ragazzo cadde a terra, leggermente tramortito, il biondo lo riafferrò per la maglia e lo fece sbattere contro la colonna.

Svenne.

"Scusa" disse semplicemente.

Quindi si voltò verso i suoi amici che, sbalorditi, lo stavano fissando.

"Uao" dissero all'unisono,

"Ora pensiamo ad andarcene, poi mi offrirete una bella ciotola di Ramen per ringraziarmi" cercò le chiavi delle manette nelle tasche del loro aguzzino.

Fortunatamente le trovò abbastanza presto.

Appena gli amici furono liberi, tutti tirarono un sospiro di sollievo...

Ma in realtà sapevano che non erano neppure a metà dell'opera.

"Aspettate un attimo" disse Ino, molto più calma rispetto a prima, 

"Come hai fatto a liberarti?" chiese,

"Un mago non svela mai i suoi trucchi" rispose ironicamente Naruto, lanciando un'occhiata fugace a Kiba che ovviamente aveva capito tutto.

"Comunque, dove ci troviamo?" chiese il castano cambiando discorso.

La ragazza si guardò attentamente intorno, poi non ebbe dubbi nel rispondere,

"In una stanza fantasma" a quella parola Kiba fece un salto,

"A no! Non voglio più sentir parlare di queste cose per oggi!" quindi si tappò le orecchie e cominciò a muoversi in cerchio.

"Ignoralo e spiegami di cosa si tratta"

"In pratica è una stanza situata tra un piano e l altro, ha un unico accesso e l'ascensore, ovviamente, non ci si ferma" 

"Quindi la soluzione è una sola... Uscire da dove siamo entrati" si introdusse nel discorso Kiba che in realtà non si era perso neppure una parola.

I ragazzi si raggrupparono davanti alla porta di metallo.

Non sarebbe stato facile.

"Oppure potremmo usare il condotto di areazione" continuò scherzando,

"Si e poi ci vengono a prendere con un elicottero tipo Mission Impossible, ma dai!" Naruto gli diede un pattone in testa e si avvicinò all'uscita.

Afferrò la maniglia, gelida.

"Forza ragazzi, degli impegni ci aspettano fuori di qua" appena aprì la soglia l'ambiente fu investito da una luce bianca, pura, accecante...

"Se abbiamo fortuna non becchiamo nessuno! Ino ci devi fare da guida, sei quella che conosce meglio questi posti"

La ragazza alzò gli occhi al cielo,

"Fantastico così se ci beccano è colpa mia"

"E ti abbasso lo stipendio" scherzò Naruto appoggiandogli una mano sulla spalla,

"Stai tranquilla" aggiunse Kiba.

Così si fecero forza ed affrontarono il percorso che li avrebbe condotti all'uscita.

Un passo per volta…

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"Sasuke devi smetterla!" Itachi galleggiava in aria attorno al fratello che afferrava oggetti a caso e li buttava a terra, rompendoli.

Faceva così da quando se n'era andato Naruto.

"Non dirmi cosa devo fare! Tanto non puoi fermarmi" il più grande scosse la testa,

"Tu hai bisogno di un aiuto, non puoi continuare così e quel ragazzo è la soluzione migliore"

"Non è umano! Come fa a vederti? Come fa a colpirti? Chi è davvero?" il moro aveva perso la pazienza ed Itachi lo reputava un buon segno.

Dopo l'odio e la rabbia dovrebbe arrivare l'accettazione... no?

"Perchè non le fai a lui queste domande?" 

Sasuke fermò la sua furia in un' istante e lo guardò come se fosse impazzito.

"Non posso uscire, te lo sei scordato?" 

"Magari può farti uscire il nostro bel biondino, c'hai pensato?" 

Silenzio.

"Vedi di recuperare la calma e l'intelligenza di un Uchiha o mi farai morire una seconda volta" lo sgridò,

"Vattene" gli gettò contro un portacenere, che ovviamente lo trapassò.

"Ok lo vado a chiamare io" e lo spirito svanì.

Appena fu solo, Sasuke sorrise.

Avrebbe rivisto quei fantastici occhi blu e non doveva essere lui chiamarlo.

Perché un Uchiha non chiede mai…

Era perfetto!

Ed Itachi non si era accorto della sua recita, sembrava quasi che fossero tornati alla normalità.

Si sarebbe ripreso la sua vita, un passo alla volta!

E rieccoci!! Giuro giuro e giuro che non sparirò più così a lungo!! Con questo aggiornamento do effettivamente il via alla pubblicazione progressiva di tutti i nuovi capitoli delle mie storie :)
Spero che la lettura vi sia piaciuta e se avete tempo lasciatemi un piiiiccolo commento **
A presto!!
MXI
(Giulia)

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Capitolo 9
*** Collaborazione ***


coll
Il legame nella morte
Capitolo ottavo
-Collaborazione -

[...] "Se abbiamo fortuna non becchiamo nessuno! Ino ci devi fare da guida, sei quella che conosce meglio questi posti"

La ragazza alzò gli occhi al cielo,

"Fantastico così se ci beccano è colpa mia"

"E ti abbasso lo stipendio" scherzò Naruto appoggiandogli una mano sulla spalla,

"Stai tranquilla" aggiunse Kiba.

Così si fecero forza ed affrontarono il percorso che li avrebbe condotti all'uscita.

Un passo per volta [...]

Naruto si mise in fondo alla fila indiana, se qualcuno li avesse sorpresi alle spalle avrebbe protetto gli amici. Purtroppo non conoscendo la strada Ino doveva correre il rischio di essere la prima.

Se ne avessero avuta la possibilità, avrebbero anche evitato di respirare per farsi notare di meno.

Il biondo procedeva al passo con gli altri, percependo l'elettricità nell'aria, anche se confidava molto nelle capacità della volpe, non sarebbe stato entusiasmante essere torturato da quegli psicopatici...

Per quanto gli riguardava la collaborazione della sua agenzia con la polizia era terminata! Non avrebbe mai più messo così tanto in pericolo i suoi ragazzi, i graduati avrebbero dovuto fare da soli il lavoro per cui lo stato li pagava.

Avrebbero trovato un altro modo... e Shikamaru non gli avrebbe più rivolto la parola.

Nel silenzio, ad un tratto, si alzarono delle voci, segnale che si stavano avvicinando alla parte del palazzo aperta ai dipendenti e, parzialmente, ai visitatori. 

"Ora fate attenzione, dobbiamo passare davanti allo studio di Orochimaru" li avvisò bisbigliando Ino.

Un passo dopo l'altro stavano per oltrepassare il punto critico, poi all'improvviso la porta nera dell'ufficio incriminato si aprì.

I tre si girarono quasi in contemporanea, incrociando lo sguardo con  quello dei due uomini parzialmente usciti dalla stanza.

"E voi ragazzi cosa ci fate qui?" chiese fintamente dolce Orochimaru, dato l'approccio utilizzato fu chiaro ai ragazzi che lo sconosciuto dai lunghi capelli bianchi non era un sottoposto della serpe e neppure un suo socio.

Naruto ne approfittò.

"Abbiamo finito di osservare gli ultimi dettagli dell'esperimento, le invieremo nei prossimi giorni il rapporto finale" quindi si sporse in avanti per stringere la mano al nemico.

Orochimaru sorrise maggiormente e allungò il braccio verso il ragazzo in risposta, più che una stretta parve una morsa, impregnata di promesse e minacce.

"Se state andando via facciamo insieme la stessa strada verso l'uscita, mi perdo sempre tra tutti questi corridoi... Ci sentiamo Oro e scrivi qualche indicazione qua e là" 

Lo scienziato fece un sorriso di circostanza e un gesto veloce con mano. 

Si voltò, ma prima di scomparire nel suo studio lanciò uno sguardo rancoroso al detective... Non sarebbe finita li...

"Di poche parole, come sempre" sbuffò divertito lo sconosciuto, poi osservandoli continuò,

"Da che parte si va?" i tre maschi si ritrovarono ad appoggiarsi completamente ad una rassegnata, tacitamente nominata guida, Ino per trovare l'ascensore.

Lo conosco intervenne Kyuubi, facendolo sobbalzare.

Kiba parve chiedergli se aveva problemi, ma il biondo lo liquidò con un cenno della mano.

Non ricordo dove ma l'ho già visto

In effetti non credo ci siano molte persone con quegli strani capelli

Forse con tuo padre...

Quando raggiunsero l'ascensore, l'uomo parlò nuovamente,

"Sono stato proprio scortese, io sono Jiraya il vicesindaco! Molto piacere" 

Ad una presentazione doveva seguirne un'altra,

"Io sono Naruto..."

"Kiba piacere"

"Ino, salve" 

Jiraya continuò ad osservare Namikaze dalla testa ai piedi, 

"Non ci siamo già visti?" 

"Non che io ricordi" il demone dall'altra parte del portale era inquieto,

"Mh" e così la conversazione terminò.

Dall'ascensore all'uscita la strada fu breve e solo quando si ritrovarono all'esterno poterono tirare un sospiro di sollievo. Salutarono frettolosamente il vicesindaco e si avviarono verso la macchina di Naruto.

"Ricordami di non assegnarti più missioni così pericolose"affermò il biondo, sedutasi al posto del guidatore.

"Non preoccuparti è il nostro lavoro"

"Non dirlo neppure per scherzo, la prossima volta mando qualcuno che posso permettermi di perdere... Tipo te Kiba" scherzò, come risposta l'amico gli diede  un pugno sulla testa,

"Dopo tutto quello che ho fatto per te! Tu mi pugnali alle spalle in questo modo!" 

Scoppiarono a ridere, con l'animo più leggero. Anche se sapevano che il capitolo dedicato ad Orochimaru ancora non era concluso

Prima di allontanandosi con la vettura, Naruto diede una veloce occhiata allo specchietto retrovisore e lo vide.

Jiraya continuava a fissarli, con uno sguardo completamente diverso da prima.

Uno sguardo cupo, carico di un passato sconosciuto.

"Prenditi una giornata libera Ino, anzi un'intera settimana! Vai a casa del tuo ragazzo, non stare sola" affermò Naruto seriamente,

"Ma" tentò di ribellarsi,

"Niente ma, sto andando a casa sua ora. Ne riparliamo quando la situazione sarà più tranquilla. Tanto puoi lavorare da casa con il computer, no?"

La ragazza annuì tristemente sollevata, alla fine non si sarebbe sentita al sicuro a casa.

Meglio non rimanere sola.

La lasciarono davanti all'appartamento del compagno e, dopo essersi appurati che il ragazzo era in casa, ripartirono.

"Quindi finalmente potrò farmi una vacanzina!" disse allegro Kiba, con i piedi sul cruscotto,

"Scusa chi ha mai detto una cosa del genere?" lo corresse l'altro, cercando di scostare le gambe dell'amico dalla sua preziosissima macchina,

"Ma anche io volevo andare in ferie"

"Te sei un ragazzo forte e coraggioso! Non ne hai bisogno... E non guardarmi in quel modo" l'amico lo stava pregando con uno sguardo da cane bastonato, non riusciva quasi mai a negargli qualcosa.

Proprio mentre stava per accordargli qualche giorno, una testa corvina fuoriuscì dal cruscotto. Proprio dai piedi di Kiba che lanciò un urlo e si raggomitolò sul sedile.

Naruto sterzò bruscamente per lo spavento, per evitare scontri con altre vetture si accostò in un piazzale di sosta.

"Kiba! Per poco non abbiamo fatto un incidente"

"Come puoi dare la colpa a me biondino? Una testa mi è apparsa tra le gambe!"

Solo in quel momento, con un sorrisetto Itachi parlò,

"Salve, mi spiace esservi capitato all'improvviso in macchina" 

Naruto sospirò, mentre Kiba lo accusò arrabbiato,

"Come se non l'avessi fatto apposta!" si portò le gambe al petto per evitare ogni contatto, continuando a borbottare qualcosa sull'invadenza di certi spettri sarcastici ed egoisti.

"Se sei qui dovrai dirmi qualcosa, veloce che ho fretta" lo spronò il biondo, quasi divertito dalla reazione dell'amico,

"Sasuke ha ammesso di aver bisogno di te, sta lanciando oggetti per casa e non sopporta più l'idea di non poter uscire"

"E perchè non mi cerca lui? Gli ho lasciato il mio numero"

"Siamo molto orgogliosi in famiglia... Lo eravamo" un velo di tristezza calò negli occhi scuri dello spettro,

"Ci penserò, ora di certo non ho tempo per stare dietro ai capricci di un bambino viziato. Ho altre cose molte più importanti a cui pensare" quindi ingranò la marcia, convinto di aver liquidato la faccenda,

"Ma ti ho detto che ha bisogno di te"

"Come tante altre persone, ho detto che ci penserò e cercherò di passare ma non ora"

Fu in quel momento che la percepì, l'aura di Itachi si stava oscurando minacciosamente.

Quasi come se volesse attaccarlo.

Naruto cambiò in un istante il tono e si accostò al volto del moro, facendo quasi da scudo a Kiba.

"Stai al tuo posto Uchiha" gli occhi scarlatti e la potenza che rimbombava nel petto, in quella gara di sguardi, per un istante, gli parve di vedere un' ombra rossa nell'iride del fantasma.

Ma fu solo per un secondo, poi scomparve.

L'aria divenne meno tesa.

"Va bene, aspetteremo. So che lo aiuterai, sia io che lui riponiamo molte speranze in te" quindi scomparve lentamente.

Namikaze attese qualche istante prima di rimettere in moto la vettura e rivolgere un sorriso di circostanza all'amico, che ne approfittò,

"Dopo questa non mi puoi più rifiutare le ferie" aveva ragione,

"Un week end" disse solamente, quindi ripartì e si inserì nel traffico. Non diede a Kiba, però, il tempo di festeggiare,

"Prima me lo faresti un favore?" gli chiese il biondo sbattendo le ciglia e supplicandolo con lo sguardo.

Irresistibile.

Kiba lo maledisse.

**************

Orochimaru camminava nervosamente per la stanza, le braccia contratte e una smorfia di rabbia sul viso.

Si erano fatti scappare dei testimoni, non era sicuro che avessero tra le mani delle prove concrete ma non poteva rischiare.

Inoltre c'era un elemento tra gli altri che non gli tornava.

Si sedette davanti alla scrivania ed esaminò le manette con cui era stato bloccato l'investigatore dal suo fidato seguace, erano completamente fuse.

Come avesse fatto era un mistero, ma lo divertiva il pensiero di risolverlo.

Nei suoi sotterranei c'era un posto proprio per un nuovo esemplare da studiare.

Il bussare alla porta lo riportò alla realtà,

"Avanti" Kabuto entrò nella stanza, con un sorriso molto soddisfatto e un po' storto per colpa del pugno con cui era stato colpito poche ore prima.

"Abbiamo trovato delle piste molto interessanti, inoltre uno dei ragazzi la aspetta di sopra"

"Molto bene" quello era solo l'inizio.

Buongiorno a tutti, della serie chi non muore si rivede ecco un bell'aggiornamento a sorpresa. Ho vuto un po' di difficoltà a riprendere questa storia, sono partita alla grande con i primi capitoli e poi BUM l'oblio. Alcuni personaggi non so proprio dove inserirli... 

Comunque, bando alle ciance! Che ne pensate?? Contenti della risurrezione della storia??

A presto!! Spero...

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