in un giorno qualsiasi ma

di varis
(/viewuser.php?uid=215264)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** come ci incontrammo ***
Capitolo 2: *** appuntamento? ***



Capitolo 1
*** come ci incontrammo ***


Ci  incontrammo per caso.. era un fresco pomeriggio, l’aria frizzante mi scompigliava
i capelli, mentre camminai tentai di rimetterli apposto per il mio appuntamento, stavo camminando lungo il marciapiede quando guardai l’ora nel telefono “le 16:00” pensai tra me e me, “sto facendo tardi, Jacob, sarà già arrivato” aggiunsi. Jacob era uno dei miei più cari amici con lui condividevo la musica, il nostro stile, il punk!,  era bellissimo stare in sua compagnia,  avevo un appuntamento con lui, lo conoscevo ormai da 4 anni ma era come se lo conoscessi da sempre, è una di quelle persone che se hai bisogno di qualsiasi cosa lui c’è anche nelle ore più disastrate della notte.
Stavo attraversando la strada quando una BMW mi sfrecciò davanti, stavo per essere investita pensai e gridai “ma chi ti ha dato la patente, stronzo!” la macchina si fermò, sinceramente stavo iniziando ad avere paura, mi iniziai a fare un viaggio mentale sul possibile conducente, immaginai che fosse una wrestler messicana” nah.. non può essere guardo troppa tv” si aprì lo sportello e dall’auto uscì un uomo, alto, aveva il cappuccio sulla testa e un paio di occhiali neri che coprivano molto il viso, quel suo viso abbastanza squadrato ma comunque bello , chiuse lo sportello con forza e si avvicinò a me
“hey, bella! Come mi hai chiamato?” disse con tono abbastanza minaccioso  “stronzo!” dissi con tono irritato
“e come mai di grazia?” rispose sarcastico
“perché lo sei, mi stavi per investire”
Lui mi guardò attentamente, di scatto mi misi apposto la borsa e me ne andai senza degnare di uno squadro quell’essere tanto irritante, solo che durante questa mia “fuga” mi cadde l’agenda
“hey, cosa è questa?!” si chiese tra se e se l’uomo “sarà di quella pazza!” esclamò
Tornò in macchina e dopo 10 minuti arrivò in una sala di registrazione
Camminò tranquillo per la sala come se fosse una star ed entrò nel suo camerino
“hey Mike!” esclamò billie
“finalmente sei arrivato” borbottò tré
“scusate” queste furono le uniche parole che pronunciò Mike mentre si mise a sedere
“oh.. ma che bell’agendina che abbiamo, è lì dove scrivi tutti i tuoi appuntamenti con tutti i tuoi amanti” disse Billie mentre si mise a ridere
“ah-ah no” rispose “segno tutto sul telefono, come mi hai insegnato tu” e dopo questa frecciatina Billie smise di ridere
“non è mia, è di una ragazza”
“uuhh..” disse Tré
“non potete sapere cosa mi è successo con questa tipa qui” disse Mike e iniziò a raccontare del nostro incontro-scontro
“ma almeno come era?” disse Billie
“era carina dai, capelli lunghi mossi, castano scuro”
“e come era vestita?” chiese curioso Tré
“ecco, oh.. mi mancava questa domanda, stavo aspettando con ansia quando me l’avresti fatta” disse Mike con il sorriso
“ahaaah, dai capiscici a noi c’e’ sempre piaciuto scopare, e anche  a te” rispose Billie
“aveva delle convers nere, dei jeans corti con varie toppe di band e una maglia dei Ramones”
“mmm.. la ragazza se ne intende” disse compiaciuto Billie
“dai, ora andiamo, c’e’ molto lavoro da fare, non so se ve lo ricordate ma stiamo iniziando ad incidere il nuovo album, sapete come è questo periodo”
“eh.. sappiamo anche come diventi tu in questo periodo” aggiunse tré
Billie si girò e li guardò così male che ai 2 gli si rizzarono i peli delle orecchie
Dopo 3 ore finirono
“ok, ragazzi, bravi abbiamo finito!” esclamò soddisfatto Billie
“per fortuna” disse Tré
Mike non disse nulla
“oh.. bell’addormentato” disse trè
Allora Billie gli tirò addosso una bottiglietta d’acqua
“ahi! Billie ma sei coglione!” esclamò Mike che finalmente era ritornato nel mondo degli esseri umani
“a cosa pensi?” gli chiese Billie “sei molto distratto” aggiunse
“stai pensando a quella ragazza” chiese Trè
Mike per tutta risposta fece solo un cenno con la testa mentre accennava degli accordi con il suo adorato basso
“hey, Trè , mi è appena venuta in mente il titolo per una nuova canzone da aggiungere al album” disse Billie con un ghigno in faccia
“sentiamo” disse tré
“ il povero bassista biondo pazzo e illuso” disse ridendo Billie
E trè scoppiò in una sonora risata
“ah-ah, che bambini che siete!” esclamò Mike
“dai, non te la prendere vecchio mio! Stavamo solo scherzando” disse Billie mettendo un braccio intorno al collo del amico
“ma scusa, hai l’agenda di questa tipa, guarda se c’e’ qualcosa! Un cavolo di numero o una cavolo di via” disse Trè
“hai ragione non c’avevo ancora pensato” rispose Mike e scappò in camerino
“allora vediamo cosa abbiamo qui!” disse Mike mentre sfogliava l’agenda “eccolo, la ricerca non è stata tanto difficile” aggiunse
Iniziò a comporre il numero sulla tastiera quando di scatto si alzò dalla sedia
“cosa faccio? La chiamo o non la chiamo? La chiamo o non la chiamo” disse nervoso mentre iniziò a camminare per tutto il camerino. Di colpo la porta si aprì bruscamente
Era Billie che con un calcio l’aveva aperta
“ma sei coglione Mike! Non sei più un ragazzetto delle medie” aggiunse mentre tré si gustava la scena, a lui questi momenti di Billie piacevano, lo divertivano molto
“dammi qua” disse Billie mentre strappò di mano il telefono a Mike
“no no no, fermo Billie! Che cazzo vuoi fare?” disse Mike
“ti faccio vedere come si fa, guarda e impara!” rispose lui mentre si mise a correre per tutto il camerino per sfuggire a mike
Quando salì sul divanetto nero in pelle e iniziò a saltarci sopra col telefono attaccato all’orecchio
Io intanto ero ancora con Jacob, eravamo tranquillamente seduti su una panchina del parco a rilassarci ascoltando vari gruppi mentre ci godevano quel pomeriggio
“chi è ‘sto qua!” esclamai mentre fissai lo schermo del cellulare tentando di riconoscere il numero
“cosa c’e’?” chiese Jacob mentre si tolse la cuffietta
“c’e’ sto numero che mi sta chiamando” dissi “boh.. proviamo a vedere chi è” aggiunsi mentre mi tolsi la cuffietta
“pronto?” dissi
“ciao bella! Senti c’e’ un mio amico che vorrebbe tanto rivederti” disse Billie
“come rivedermi? Scusa ma chi sei?” chiesi
“son … “
e la conversazione si interruppe, Mike era riuscito a prendere il telefono a Billie
“Billie!” urlò Mike “quanto cazzo sei deficiente, meno male che mi volevi insegnare qualcosa, meglio non imitarti altrimenti un giorno mi arresteranno”
“ma come? Non eri già finito dentro?” rispose Billie
Lui gli fece una linguaccia “non tentare di cambiare argomento signor so tutto io”
Billie rispose con il dito medio, a lui questi comportamenti da bambini piacevano
“ora dovrò richiamarla per scusarmi, di questo nano lillipuziano che mi ritrovo” disse mentre diede una sberla a Billie
Ad un tratto Mike si sentì vibrare il telefono che aveva in mano, lo guardò e notò che lo stavo chiamando
“ecco mi sta chiamando! Contenti?!”
“molto” dissero in coro Billie e Tré
Mike uscì dal camerino, se avesse risposto là dentro sapeva benissimo che gli altri si sarebbero messi a fare i cretini
“pronto?” disse
“hey senti bello, a me non piacciono gli scherzi telefonici, dimmi chi sei così la facciamo finita”dissi subito
“s-sono quello di prima, quello con la BMW ti ricordi?”
“e chi si scorda di te!”
“lo prendo come un complimento?”
“no!”
“lo prendo lo stesso come un complimento” rispose sorridendo
“ah-ah comunque come fai ad avere il mio numero?”
“perché mentre te ne stavi andando ti è caduta l’agenda così ti ho chiamata”
“ah.. cazzo!”
“se mi dici dove abiti te la porto, nell’agenda non ho trovato nessuna via ma solo il tuo numero”
“sisi, non mi fido tanto, ah.. ok va bene grazie, tra poco torno a casa se vuoi ti mando un messaggio con la via”
“sisi va bene”
“ok, a dopo grazie” dissi
“a dopo, di niente”
Mike rientrò in camerino fissando lo schermo  come  se fosse successo chissà quale entusiasmante evento
“che c’e’?” chiese Tré
“infondo non è andata male, giusto?” chiese Billie
“nono, ma come fate a saperlo?”
“ti abbiamo sentito” rispose Tré
“allora cosa c’e’?” chiese Billie
“è la prima volta che ci parliamo in modo gentile” disse con lo sguardo perso nel vuoto immaginando chissà cosa
“è proprio andato!!” disse Billie
“già” rispose Mike buttandosi su una poltrona con la testa buttata all’indietro
Dopo alcuni minuti gli arrivò un mio messaggio che gli diceva la via
Mi ha mandato il messaggio, vado
Alcuni minuti più tardi …
*driin..*
Aprì la porta “ciao” disse
Io gli risposi con un sorriso
“eccoti l’agenda”
“grazie per il disturbo, vuoi entrare a bere qualcosa?”
“va bene, grazie” disse entrando mentre si stava togliendo gli occhiali e il cappuccio dalla testa
“ti volevo chiedere scusa per prima sia per la macchina che per la prima telefonata, non ero io era un mio amico” si voltò e riuscì a vederlo in faccia
“ah.. tranquillo, scusa t..” non riuscì a finire la frase perché ero sotto shock
“oddio, Mike Dirnt” dissi tra me e me “no, aspetta, perché mi sto agitando così tanto?! Infondo la cotta per lui mi era passata e già da molto e in più non era neanche durata tanto, se mi ricordo bene, e allora perché ero rimasta senza parole?” pensai
“hey, tutto bene?” mi chiese agitandomi una mano di fronte la faccia
“emh.. sisi scusa” dissi “emh.. non mi aspettavo che fossi tu”
Lui sorrise semplicemente mentre si accomodò sul divano
“cosa posso offrirti?” chiesi
“mmmh.. una birra, se non è un disturbo” rispose
“no, no, tranquillo”
Andai in cucina presi due birre e tornai in sala
“ecco, tieni” dissi porgendogliela
Lui la prese sfiorando la mia mano
“ecco.. con tanto spazio libero doveva sfiorare proprio la mia mano?!” pensai
Io mi sedetti sul altro capo del divano mentre fissai la bottiglia, quella bottiglia verde smeraldo mi dava sicurezza
Lui intanto aprì la sua e disse “facciamo un brindisi al nostro incontro?”
“si” risposi con un sorriso, mentre mi sedetti meglio sul divano
Restammo 5 minuti in silenzio, l’unico rumore che si sentiva era quello della birra percorrere le nostre gole, si riuscivano a sentire anche i nostri pensieri, ogni tanto ci davamo qualche occhiata, non so bene descriverle, ma ogni volta che non lo guardavo sentivo il suo sguardo su di me e questo mi metteva un po’ ansia
“oddio scusa non mi sono neanche presentata, piacere mi chiamo Chiara” dissi porgendogli la mano
“nono, tranquilla” disse sorridendomi “io sono … beh .. . dai sai chi sono” aggiunse continuando a sorridere 
Iniziammo a parlare di tutto e di niente, ad un tratto ricevette una telefonata
“oi ,billie” rispose
“Mikeeeeee, porta il tuo culo qua, ti sei dimenticato di noi?” disse
“nono, tranquillo ora arrivo” disse e riattaccò il telefono
“era Billie come hai potuto notare” disse sorridendo
“si, l’avevo capito, ah.. wow.. sembra un tipetto interessante”
“si, ma ora è un po’ agitato per colpa del nuovo album”
“nuovo album?! Aspetta perché mi sta dicendo queste cose? Si fida di me? Mi ha parlato tranquillamente di loro, ma io sono una persona normale, anzi io sono un po’ una fan, non ha paura che vada in giro a dire qualcosa, forse mi sto solo facendo delle paranoie come al solito, magari queste cose che mi ha detto si troveranno anche su internet” pensai e iniziai a fissarlo tentando di capirlo, ma non ci riuscì infondo era anche normale, l’avevo appena conosciuto eppure c’era qualcosa in lui, c’era qualcosa che mi diceva che saremmo tipo diventati amici
Lui prese la felpa da vicino a me, ci fissammo un attimo faccia a faccia e improvvisamente mi diede un leggero bacio in bocca e mi sussurrò al orecchio “è stato un piacere, spero tanto di rivederti” e se ne andò
Io rimasi lì spaesata, non capivo quello che era successo, ora avevo la testa invasa da mille pensieri e mille dubbi, quando ad un tratto il suono del mio telefono mi risvegliò dai miei pensieri “pronto?” dissi senza neanche guardare chi mi stesse chiamando
“hey, allora come è andata?”
Era Jacob che voleva sapere del mio incontro con l’uomo misterioso
“jacob, ti devo parlare” dissi con voce quasi impaurita
Lui mi sbatté il telefono in faccia e io non capivo il perché del suo comportamento stavo già male e in più si era messo in mezzo anche lui
Dopo 5 minuti neanche sentì il campanello suonare
Aprì la porta e me lo ritrovai davanti, lo guardai un po’ male alla fine dissi “che ci fai tu qui?”
“appena ho sentito il tono con cui mi hai detto “ti devo parlare” mi sono precipitato qui” disse con il fiatone
“e io che mi ero preoccupata … grazie, sei veramente un amico” dissi abbracciandolo
“figurati” disse mentre chiuse la porta
“dai allora dimmi”
Io andai in cucina e lui mi seguì presi un bicchiere d’acqua e glielo diedi
“grazie” disse e iniziò subito a bere come un cammello dissetato nel deserto
“ne vuoi ancora?” chiesi gentilmente
“nono, grazie”
Ci sedemmo entrambi sul divano e io iniziai a raccontagli tutto, chi era il famoso uomo misterioso, dei miei dubbi, e delle cose che c’eravamo detti (non c’era neanche bisogno di dirgli che non le dicesse con nessuno perché sapevo già in partenza che non l’avrebbe fatto)
“ah.. wow” disse
“sei rimasto senza parole?” chiesi quasi ridendo
“no.. ma è che è Mike Dirnt!!” e iniziò a saltellare per tutta la sala come un bambino in piena euforia
“jacobbbb” dissi quasi urlando
Di colpo lui si fermò e dissi “calmati, cazzo!!” dissi scherzando
“io non capisco come tu possa rimanere così” disse ridendo mentre tornò a sedere sul divano
“ma dai, noi non è che siamo MOLTO appassionati dei green day, ci piacciono si, abbastanza, ma non siamo dei loro fan sfegatati, o no?”
“hai ragione” rispose con quasi voce triste mentre abbassò la testa e di colpo disse “ma comunque è sempre Mike Dirnt” e riprese a saltellare
Io buttai la testa indietro con rassegnazione “non c’e’ speranza con te”
“in fondo è un ottimo bassista, sai che la Fender gli ha dedicato una marca di un basso?!”
“sisi, lo so, come so che è apparso più volte su una rivista per bassisti, lo so” dissi
“effettivamente comunque la cosa mi sta agitando anche a me, ma cerco di mantenere un certo self-control” dissi facendo finta di sistemarmi la cravatta
“ma mi faccia il piacere!” disse buttandomi il mio gomito all’indietro
“oh.. ve che queste cose ci serviranno quando  inizieremo con la band, non possiamo mica farci lasciare prendere dal agitazione, poi davanti al pubblico cosa facciamo? Io rimango ferma immobile con la bocca socchiusa davanti al microfono (quando devo solo cantare) e tu fermo immobile con la chitarra? Poi o ci prendono per imbecilli o pensano che c’e’ venuto qualcosa” dissi “ma comunque sono contenta” e iniziai a saltellare anche io
Lui appena vide che anche io mi ero lasciata andare mi seguì in questi salti, i quali durarono altri 10 minuti con una scampata frattura del piede
“dai finiamola” dissi
“si, è meglio”
E ci buttammo a pesi morti sul divano
Ad un tratto sentì il mio telefono vibrare io e Jacob ci guardammo come impauriti in quel attimo i due stavano pensando la stessa cosa: “che sia Mike?!” presi di scatto il telefono “è un messaggio” dissi
“dai, aprilo, aprilo” disse nervoso Jacob
Io restai un attimo a fissare lo schermo e in faccia avevo un sorrisino deficiente
“beh. .. allora?” disse scuotendomi
“mi ha scritto” dissi schiarendomi la gola
*grazie per lo stupendo pomeriggio, sono stato davvero bene, spero di incontrarti di nuovo*
Dopo 5 minuti gli risposi
*grazie, anche per me lo è stato, e anche io spero di rincontrarti, ah..comunque non so se quelle cose che mi hai detto riguardo voi ci sono scritte anche su internet (non sono molto aggiornata scusami) ma in ogni caso non le dirò a nessuno, se mi permetti, le dirò solo ad uno dei miei più cari amici (anche lui è un po’ un vostro fan come me) ma tranquillo che non le dirà con nessuno*
Dopo neanche 2 minuti mi rispose
*tranquilla, capisco. No, quelle cose non ci sono su internet, hai avuto l’esclusiva inedita si, dirglielo pure, no problem*
*grazie, ci sentiamo*
E mi rispose
*di niente, ciao  *
Dopo aver letto l’ultimo messaggio di Mike, la giovane si addentrò così tanto nel mondo delle fantasie che non si accorse neanche del violento temporale che era appena iniziato, fu risvegliata bruscamente da un lampo che la fece sobbalzare dal divano
“oddio, Jacob” dissi mentre lo scossi ma niente si era addormentato di brutto
Allora lo coprì con una coperta e andai a letto
Nel letto non riuscivo a dormire, così mi misi a fissare le gocce di pioggia che scendevano leggere dalla finestra, “chissà cosa sta facendo in questo momento” pensai
Nello stesso attimo a casa Armstrong . . .
“Mike?” chiese Billie
“oi”
“sei proprio innamorato?”
“non lo so, penso di si, ti sembra strano?”
“no… dai”
“ma neanche la conosco, cioè più o meno prima quando ero andato da lei abbiamo parlato molto, ma comunque non posso dire di conoscerla”
“tutto a suo tempo vecchio mio” disse Billie
“hai ragione” disse Mike mentre iniziò a fissarlo mentre iniziò a pensare
“sei il mio più caro amico, mi hai dato tutto, se sono quello che sono lo devo a te, sei il mio migliore amico tu e Trè siete la mia famiglia specialmente tu, ti prometto che non ti abbandonerò mai”
“oh.. ti sei incantato?”
Billie lo risveglio dai suoi pensieri, in quel momento Mike stava quasi componendo una canzone per lui, per il suo migliore amico e lui non se ne stava neanche rendendo conto, era lì seduto sul divano a fare zapping cercando “uno schifossissimo canale decente” come diceva lui ma il bello di Billie era questo a volte non si accorgeva di quello che gli capitava attorno, sarebbe potuta capitare anche la cosa più entusiasmante della vita ma se lui aveva la testa da un’altra parte non c’era niente da fare
“baciami” disse Billie mentre era con la faccia a 2 cm da quella di Mike
Mike si alzò dal divano di scatto
“ma sei serio”
E lui si mise a ridere e aggiunse “oh.. finalmente sei tornato nel mondo dei esseri umani, mi stavo preoccupando”
“ah…si?! Ora ti faccio vedere io” appena finì la frase Mike saltò addosso a Billie i quali iniziarono a fare i cretini quando ad un tratto sentirono una voce
“la smettete di amoreggiare! Sono le due di notte mi lasciate dormire?!” disse Tré e aggiunse “cazzo, odio quando le persone mi svegliano” e tornò a letto
Il batterista tornò a letto sperando di avere finalmente un po’ di pace quando ad un tratto Mike e Billie balzarono nel suo letto come delle pantere e iniziarono a fare i cretini, il povero Trè fece l’unica cosa che poteva fare e cioè . . . iniziare a fare il cretino anche lui, così ruppe un cuscino in testa a Mike e Billie alla fine dopo quasi un ora e mezza i tre si addormentarono 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** appuntamento? ***


L’indomani mattina.. i tre vennero svegliati dalla luce del sole e malvolentieri si alzarono, Mike andò per primo in bagno a lavarsi mentre Billie e Tré erano in cucina a fare colazione “Billie” disse Trè “mmm..” disse il moro mentre sfogliava il giornale ancora assonnato “cosa pensi di Mike?” “che è un coglione come noi 2” “ahaahahah, no! Intendevo lo vedi cambiato da quando a conosciuto quella? Come ha detto che si chiama?” “Chiara se non sbaglio, mmmh.. forse un po’, ora è ancora con la testa tra le nuvole perché deve ancora capire come muoversi e quali sono i suoi sentimenti per lei” “mmh.. esatto” disse Trè con la bocca piena dal toast “oh.. ci voleva una bella doccia” disse Mike mentre si sedette a tavola con solo un asciugamano che gli copriva la vita “adesso vado io finalmente” disse Billie “come va?” disse con voce incuriosita Trè “bene, per…chè?” “ah.. così, tranquillo” rispose mentre iniziò ad osservarlo in segreto Dopo circa mezzora i tre andarono in sala registrazione per continuare il nuovo album Nel frattempo … “oh.. buongiorno” dissi “hey!” rispose Jacob “dormito bene?” chiesi “sisi, tu?” chiese mentre venne a tavola per fare colazione “si, grazie” “oggi che fai?” “tra poco devo andare a lavorare, stasera ci vediamo alle 18:00 con gli altri?” “sisi, ci vediamo direttamente in saletta” “ok, va bene” “scappo a dopo” disse e dopo un veloce abbraccio se ne andò “chissà perché tanta fretta, forse starà facendo tardi a lavoro” pensai e guardai l’ora “oh.. cazzo!! Se non mi muovo faccio tardi anche io” La giovane schizzò in bagno a farsi una doccia e uscì di casa come un fulmine “meno male che il negozio dove lavoro è vicino a casa mia e posso andarci a piedi” penso mentre si infilò le cuffie e fece partire a caso una canzone “wake me up when september ends, sarà il destino, ahahaha” pensai E mi concentrai molto sul basso immaginandomi Mike che lo suonava “oh. .. ma perché mi sto soffermando su di lui? Questa mia cosa l’ho sempre fatta con le canzoni per migliorarmi come musicista se così mi posso definire ma perché stamattina proprio su di lui?” continuai a pensarlo finché una macchina non mi piombò davanti “heyy!!” dissi Un uomo scese da quella BMV la quale mi sembrava famiglia “noo…” disse mentre si mise a ridere “Mike basta!!!” “che c’e’?” disse “prima o poi mi farai morire” “io??!!!” “si, tu!” “devi stare più attenta, avevi la testa fra le nuvole, basta pensare al tuo fidanzato” “effettivamente non gli posso dire niente avevo davvero la testa tra le nuvole” pensai Allora gli feci una linguaccia “beh.. in ogni caso smettiamola di incontrarci così” dissi “ok, che ne dici se ci andiamo a prendere qualcosa da mangiare?” “è un appuntamento?” dissi ridendo Lui sorrise semplicemente “no, e comunque ora non posso devo andare a lavorare che sto facendo tardi” “dai, vieni che ti do un passaggio” “no, tranquillo vado a piedi tanto è qua vicino” “aspetta non mi dire che lavori in quel negozio di musica in fondo alla strada?” “si, perché?” “noo.. non ci credo, prima ci andavo tutti i giorni solo che ora non ho tempo, dai ti accompagno una ragione in più” “ok, va bene” dissi e Sali in macchina con lui Durante il tragitto ero un po’ imbarazzata così iniziò a parlare lui “a che ora finisci?” “alle 13:00” “dopo ti va se ti vengo a prendere così ci andiamo a mangiare quel famoso boccone di prima?ormai si sarà già raffreddato però” “ahahahaaha, mmm.. si va bene, grazie” “no, grazie a te” e mentre scesi vidi che mi fece l’occhiolino e io allora gli sorrisi “hey, conosci Mike?” “uuhh.. salve signor. Ramone, salve” “ciao bella, beh.. allora lo conosci?” rispose “beh… conoscere è una parola grossa, l'altro giorno abbiamo avuto un incontro-scontro, e lei? A quanto pare lo conosce” “si, lo conosco, anni fa veniva quasi tutti i giorni in questo negozio, si metteva sul divano e passava il tempo a leggere e ad ascoltare musica e ad incontrarsi con quegli altri suoi 2 amici, Billie e Tré” “ah.. wow, beh … UNA SPECIE di sex” dissi scherzano E lui si mise a ridere Alcune ore più tardi … “raga. Vado ci vediamo dopo” disse Mike “Dove te ne vai?” chiese Billie “oggi c’e’ stato l’ennesimo incontro-scontro con Chiara e ho scoperto che lavora in un bel vecchio posto, indovinate quale?” “nooooo!!!!!!! Non mi dire che è il vecchio negozio di musica?!” disse Tré incredulo “esatto!” “fico!” disse Billie “già … beh.. ma tu cos’hai? Oggi non hai parlato molto” “no,niente tranquillo” I due si guardarono intensamente, Billie sapeva benissimo di non riuscire a liquidare Mike così facilmente, ma ci volle provare lo stesso “va … bene … allora ci vediamo a dopo” Appena Mike uscì dalla stanza Billie e Tré iniziarono a parlare “oi, sicuro che vada tutto bene?” “si, tranquillo è solo che sto pensando …” “a cosa?” “a Mike” “cioè?” “non lo so … sento che …. È strano anche solo dirlo …” “cosa? Sei geloso del tuo ragazzo” “ahahaahahah” disse Billie e aggiunse “non lo so, penso che se non lo aiutiamo lui non combinerà niente, non fraintendermi noi 3 con le donne ci sappiamo fare, specialmente io, non per vantarmi” disse con il volto compiaciuto mentre Trè gli rispose con faccia da voler dire “ci risiamo!” “… però non so perché per questa ragazza ho questa impressione” “ma se ora sono a pranzo insieme?!” “si, lo so … però boh.. beh.. vediamo più avanti..” disse Billie mentre sorrise Intanto Mike era arrivato al negozio … “permesso” disse mentre entrò “si accomodi arrivo subito” disse una voce provenire da dietro a degli scaffali “Mike!!!” disse l’uomo Mike rimase sorpreso alla vista del suo vecchio amico “heeyyyyyy!!! Bello!! Come va?” disse abbracciandolo “bene, tu?” disse l’uomo “bene dai, che ci fai qui? Ah.. aspetta ora ci sono aspetti Chiara?!” “esatto” rispose sorridendo “signor. Ramone per oggi ho finito,mi sono messa un po’ avanti con il lavoro di domani” dissi mentre mi avvicinai a lui e aggiunsi “hey, ciao Mike” Lui mi sorrise “ah.. brava, beh.. domani allora puoi arrivare un ora dopo visto quanto sei stata brava oggi”disse dandomi delle pacche sulla spalla “ma lo sa che per me non è un problema, mi piace lavorare qui” “sisi, lo so, però insisto beh.. ci vediamo domani, Mike, è stato un piacere bello, beh.. sono contento ora che ti sei messo con Chiara verrai più spesso qui” disse ridendo “mah.. noi…” non feci in tempo a finire la frase che Mike mi interruppe “si, tranquillo” disse ridendo e mi tirò fuori per un braccio “hey!” dissi quasi arrabbiata Lui mi guardo come per dire “cosa?” “perché gli hai lasciato credere che stiamo insieme?” Lui girò intorno la macchina, e venne vicino a me e mi sussurrò “forse perché così mi illudo anche io che stiamo insieme o … forse perché vorrei che stessimo insieme” dopo quelle parole tra i due ci fu un silenzio pesante, ma pieno di sguardi “dai, andiamo” disse mettendomi un braccio intorno al collo Così salimmo in macchina e dopo poche ore ci ritrovammo seduti su un muretto di un parco a parlare “ti piace la tua vita?” gli chiesi “si molto, penso di fare il lavoro più bello del mondo, la mia vita all’inizio è stata difficile ma grazie ad alcune persone,beh.. specialmente una è migliorata, e la tua?” “si anche la mia, anche se…” “anche se cosa?” chiese “anche se sento di non starmi esprimendo al 100%, penso che il mondo andrebbe meglio se tutti si impegnassero al massimo” “hai ragione, beh.. come mai tu pensi questo?” “perché vorrei essere una musicista” Lui mi iniziò a fissare come se stesse cercando qualcosa, come se mi stesse immaginando in quei panni “hey, cosa hai?” chiesi sistemandomi una ciocca dietro i capelli “no, niente, scusa, penso che sia una bella cosa, un ottimo obbiettivo, scrivi o canti o sai suonare qualcosa? “emh.. si, cioè ho una band, io scrivo canzoni e suono la chitarra” “un po’ come billie?!” “già” e ci mettemmo a ridere A un certo punto gli suonò il telefono “era billie, devo andare purtroppo, ti riaccompagno a casa” “no, ma tranquillo se devi andare posso fare anche 2 passi a piedi” dissi alzandomi “no, assolutamente” disse sfiorandomi leggermente la schiena con la mano Per tutto il tragitto, fino alla macchina mi tenne la mano sulla schiena e anche in macchina con le dita mi sfiorava la cosca, era una sensazione bellissima, quelle mani che sapevano comporre melodie così stupende, quelle dita così veloci ed esperte che da anni suonavano il basso, erano stupende su di me.. “grazie del passaggio” dissi scendendo dalla macchina “di niente grazie a te, mi raccomando teniamoci in contatto” Io gli feci un occhiolino e lui mi rispose “ciao splendore” e mi fece l’occhiolino Io arrossì un po’ Anche se era da quasi 10 minuti che mike se ne era andato, io rimasi lì, in piedi davanti al vialetto, immobile, paralizzata . . . D’un tratto mi chiamò Jakob, allora mi dovetti risvegliare da quel coma e andare alle prove Dopo 2 ore intense di strimpellamenti vari, tornai a casa e mi buttai sopra al letto Ero ancora sotto choc, ma c’era qualcosa che mi piaceva, c’era qualcosa che mi attraeva in lui . .. Quella sera dormì poco e niente, ma alla fine dopo 4 ore riuscì ad addormentarmi

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2259293