The Cruelty of Fate - All I want

di Dimea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scelte ***
Capitolo 2: *** Quesiti ed Enigmi ***
Capitolo 3: *** Scacco! ***
Capitolo 4: *** Granelli di Tempo e Paure ***
Capitolo 5: *** Sfidando lo specchio ***
Capitolo 6: *** Il Segno ***



Capitolo 1
*** Scelte ***


Salve ancora a tutti!
Eccomi tornata, un'altra volta.
Premetto che questa è un ANTI EdWin e una PRO RoyEd, ma ho dovuto inserire un minimo della prima coppia...
La storia si svolge in un ipotetico futuro.
Edward ha riavuto i suoi arti, Roy è Comandante Supremo e Winry ,oltre ad essere un'ottima meccanica di Automail, sta cercando di convincere Ed a compiere il Grande Passo.
Ma il nostro Acciaio, oltre a non essere molto convinto, è stufo di lasciare che il destino scelga per lui.
Buona Lettura
 

The Cruelty of Fate -  All I want
 

Capitolo I
Scelte



Scelte...
La vita è gremita di scelte, giuste o errate che siano...
Spesso non vengono prese a mente lucida...
Spesso si ha paura...
Paura di sbagliare...
Paura di scegliere...
Paura di amare...
Paura di andare incontro a terribili conseguenze...
A volte lasciamo che le scelte scelgano noi, anche se noi non lo vogliamo...
Non ci ribelliamo per non ferire...
Accettiamo un destino stretto e vuoto per rendere felice, anche solo un istante, qualcuno accanto a noi.

-Edward... Ho paura...-
-Winry, Andrà tutto bene.-
-No invece: Ci uccideranno!-
-Non accadrà...Stasera raggiungerò il Colonnello, domani sarà tutto finito.-
-Edward... Forse domani non ci rivedremo.-
-PERCHE' DEVI SPARARE CAZZATE!... No... no... aspetta... no, non piangere....-
- Ed... io ti amo...-
-Winry... io...-
-No, ti prego, so cosa vuoi dire.... ma ti prego... concedimi solo stanotte...-
-Win, non è il caso...-
-Edward, domani potrei non  vederti mai più...-

Te  ne stavi seduto sulla poltrona, fissando il vuoto con aria sconsolata...
Le mani ricadevano sulle cosce...
La mente, un guazzabuglio di emozioni contrastanti.
Ti trovavi ad un bivio...
Fare la cosa giusta, ciò che tutti si aspettavano da te...
Oppure fregartene, ritrattare tutto...
Erano passati quasi tre mesi da quella sera prima della battaglia decisiva.
Quella notte commettesti il più grande errore della tua vita: illudere la tua migliore amica.
Lei sapeva perfettamente quale fosse l'oggetto dei tuoi sentimenti, eppure richiese un addio.
Diavolo che guaio...Lo sapevi sarebbe finita così!
Te la ritrovasti incollata, convinta che sareste diventati la famiglia perfetta...
Famiglia...
E chi aveva detto che volevi una famiglia... A malapena sapevi cosa volevi a pranzo, figurarsi se pensavi a metter su famiglia!
Possibile che il destino scegliesse sempre per te?!?
Sono un'idiota!
D'un tratto la porta del tuo ufficio si spalancò con un tonfo sordo.
-Acciaio...-
Davanti a te, il tuo superiore che ti osservava con sguardo insofferente.
Tu rispondesti con un mugugno.
-Hai finito di commiserarti? Sono tre giorni che vaghi per i corridoi con sguardo assente.- Sentenziò il moro.
Odiavi quell'uomo: Entrava nella tua vita al momento giusto, ma con le parole sbagliate!
Ti dava sui nervi...
-Fullmetal sembri una checca isterica!-
Stringesti i pugni fino a farti sbiancare le nocche.
Da quando le tue gambe si erano allungate di una ventina di centimetri, aveva smesso di fare frecciatine riferite alla tua altezza, per prediligere il tuo carattere nevrotico.
-Ha finito?- ringhiasti a denti stretti
-Mmmm... nah!-
Il solito...
Un grandissimo rompi coglioni!
-Scherzi a parte, sono qui per qualcosa di serio...-
Riuscisti a stento a trattenere un risatina...
-Lei? SERIO?-
Mustang alzò gli occhi al cielo.
-Sì, e se stai zitto ti spiego cosa ho in mente.!- sospirò rumorosamente - Ho bisogno un assistente...-
-Perché, il Colonnello Hawkeye?-
-Lei... ehm... si è dimessa...-
-COSA?!?-
-Havoc ha fatto il danno, se capisci cosa intendo...-
La risposta del neo-Comandante supremo ti spiazzò
-Ma voi non...-
-No no, assolutamente! Lei è... diciamo la mia migliore amica.- troncò il discorso Mustang - In ogni caso, ho bisogno di un assistente.-
-Seh! E passare le giornate a farle da leccapiedi? Ha sbagliato persona...- cercasti di liquidarlo...-
Il Comandante Supremo si fece scuro in volto.
-Edward, non si tratta di un assistente normale: ho bisogno una guardia del corpo... nella posizione in cui mi trovo.- ammise.
-Uff... quanto tempo ho per pensarci?-
-Non ne hai!- Sorrise sornione l'uomo -Prepara i bagagli...Ti trasferirai da me.-
-BAGAGLI?!? Ma è completamente...- Ma le parole ti morirono in gola: questa era la tua occasione per prenderti un periodo di riflessione e capire cosa volevi davvero. Sospirasti - Mi dia dieci minuti.-
-Bravo Acciaio, così ragioniamo.-

Una voce gracchiante, proveniente dalla cornetta, ti perforava il timpano.
-Ma Ed, avevi promesso che ti saresti dimesso!-
-Non l'ho mai fatto... e questa è una grandissima opportunità!-
-Cazzo, ma a me ci pensi?!?-
-Piantala di fare l'isterica!-
-Voler passare del tempo con te è reato?-
-Non ricominciare con questa storia...-
-Quale?!? Non è una storia! Non ci sei mai!-
-Win, devo andare... -
-Vai! Tanto è quello che sai fare meglio!-
Perché lei aveva reso tutto così complicato...
Non riuscivi ad amarla... non potevi: per te era sempre stata una sorella, nulla più.
Perché avevi lasciato che prendesse ciò che voleva nella tua vita?
Perché non l'avevi fermata...
Winry stava cercando in tutti i modi di convincerti a sposarla...
Lei era innamorata di te, ma tu neanche sapevi cosa fosse l'amore. Non perché tu non sentissi il bisogno di amare o essere amato, ma semplicemente perché il tempo non te l'aveva ancora permesso... o forse ancora non avevi capito cosa fosse l'amore, o come fosse essere innamorato.
-Acciaio, siamo arrivati.- la voce del tuo superiore ti risvegliò dai tuoi pensieri. -Cosa ti succede?- chiese preoccupato Mustang.
-Nulla...-
-Balle-
-Colonell... ehm... Comandante...-
-Roy, Acciaio, il mio nome è Roy- aggiunse serio. - Per la carica che ricopri, chiamami con il mio nome... e concentrati sul tuo lavoro!-
Ma cazzo! Come ci riusciva?
Un istante prima ti permetteva di chiamarlo per nome... e poco dopo cominciava con gli ordini!
-Si signore...- lo scimmiottasti.
Villa Mustang, era una residenza storica alla periferia di Amestris che contava quasi sessanta stanze tra cui, stanze da letto, salottini, una biblioteca, una sala musica,una galleria dei ritratti di famiglia, ed un'imponente salone.
L'intero giardino era sorvegliato giorno e notte dai migliori  militari che l'Esercito offriva.
Roy ti fece sistemare, come sua personale guardia del corpo, nella stanza accanto alla sua.
Una camera troppo pomposa per i tuoi gusti...
Al centro della stanza, un pomposo baldacchino, dominava la scena con le sue pesanti tende porpora mentre ai suoi piedi, come un servo, se ne stava accucciato un caminetto scoppiettante.
Tutto troppo per i tuoi gusti.
-Spero ti possa trovare a tuo agio Edward.- disse il moro prima di lasciare la stanza.
A mio agio? I miei pensieri non  me lo permettono...

-Un bicchiere di Whisky?-
Il tuo superiore ti agitava sotto al naso un bicchiere di cristallo, ricolmo di un liquido ambrato.
-No grazie- rifiutasti, ma vedendo Roy incassare il colpo ti affrettasti ad aggiungere - Non bevo quando sono in servizio-
Il moro cominciò a ridere sguaiatamente.
-Sciogliti Fullmetal... fatti un goccetto!- disse porgendoti il bicchiere.
Mustang fece scivolare il suo drink per la gola, e tu cercasti di seguire il suo esempio.
Non avevi mai bevuto un superalcolico in vita tua, e la sensazione bruciante che provocò il Whisky al suo passaggio ti entusiasmò tanto quanto ti piacque il suo sapore... ben poco!
Il comandante scoppiò a ridere ancora.
-Oddio Edward, dovresti vedere la tua faccia!-
Ti sfuggì un sorriso.
-Beh - riprese il moro, serio - cosa ti affligge talmente tanto da accettare la mia proposta di diventare la mia guardia del corpo? Insomma... non sei mai stato tanto masochista!-
-Lasciamo stare...-
-Uhm... una donna!-
Bingo!
Lo guardasti stupefatto.
-Ma come...-
-Riza...- Ah! Ora si spiegava tutto!
-Lo sanno tutti, eh?- sospirasti.
-Eccome Acciaio, tutto il quartier generale...-  sorrise - Allora, a quando le nozze?-
-Non faccia battute idiote...-
-Cercavo di farti ridere...- cercò di discolparsi l'ospite -Sai, è per questo che l'ho chiesto a te, pensavo avessi bisogno di tempo...-
E da quando Roy Mustang si interessava di qualcun altro all'infuori di se stesso?
-Dell'altro Whisky?-
-Volentieri...- ammettesti, cominciando a comprendere l'utilità di quella sostanza.
-Cosa vuoi fare?-
-Non lo so...-
-La sposerai?-
-E' ciò che desidera...-
-E tu? A te stesso non pensi?-
-L'ho mai fatto?- ammettesti, più a te stesso che a Roy.
-Perché non cominciare ora?-
-Forse non ne sono capace...-
-Tutti ci riescono: guarda me!-
-Appunto...-
-Che c'è?!?-
-Lei è il più grande egoista del mondo!-
Roy rimase visibilmente ferito.
-Forse hai ragione...- disse rimpicciolendosi nella sua poltrona in velluto rosso. - Forse hai ragione...-
Solo allora, capisti che forse il bastardo che ti trovavi davanti, in realtà era un uomo con dei sentimenti... e tu li avevi appena feriti!
Ma in fondo l'avevi fatto tante volte e lui non aveva mai fatto una piega...
Non importa, dovevi scusarti.
-Non intendevo... cioè...-
-Lascia perdere...-



To be Continued...








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Capitolo 2
*** Quesiti ed Enigmi ***


roy ed verranno a chiederti
Ed eccomi tornata con il secondo capitolo! Spero vi possa piaceree se vi va fatemelo sapere ^^
Capitolo 2
Quesiti ed Enigmi

I sentimenti sono difficili da catalogare: sono Enigmi che attendono d'esser rivelati e Quesiti che aspettano di esser posti.
Gli Enigmi sono fatti per esser svelati, ed i Quesiti per ottener risposta.
L'amore è un Cubo di Rubik, se sbagli la combinazione, non sarà mai completo...
-Lascia perdere...-
Le labbra del Superiore lasciarono sfuggire una risposta secca, fredda, prima di bagnarsi ancora nel Whisky.
Nei suoi occhi riuscisti ad intravedere un lampo freddo, anzi gelido.
-Scusi, davvero... - ma lui non stava a sentire -beh... in realtà non lo penso, o almeno non del tutto...-
Il suo sguardo scivolò per l'ennesima volta su di te, curioso, indagatore.
-Bah...- Ancora il liquido ambrato...
Cercasti di motivare la tua risposta.
-Beh, guardi cosa ha fatto per me... mi ha visto in difficoltà e...da ragazzino, mi ha proposto lei di far parte dell'esercito... oppure...-
Tac
Un rumore sordo.
Di punto in bianco lui appoggiò rumorosamente il bicchiere sul tavolino laccato accanto a te.
Sospirò...
Sembrava cercasse le parole...
Forse stava per insultarti ... no quasi sicuramente stava per farlo.
Ma con tuo grande stupore, si bloccò.
Afferrò ancora il bicchiere e bevve... un lungo e lento sorso.
Fu allora che i suoi occhi si inchiodarono ai tuoi.
Due incredibili pozzi scuri, infinitamente profondi.
-Fullmetal...- sussurrò -Non c'è bisogno che ti giustifichi-
Bevve ancora...
Ed ancora...
Senza parlare.
Come fosse caduto un pesante muro tra voi .
Una silente barriera.
-Comandante...- cercasti di prender parola, ma lui ti fermò
-Lasciami bere.- Decretò come se ti avesse letto nel pensiero.
-No!- Gridasti alzandoti in piedi - Non starò qui a guardarla ubriacarsi come una spugna!-
Roy alzò lo sguardo, per poi portare alla bocca il bicchiere, per l'ennesima volta.
Infuriato, imboccasti la porta, ma Mustang richiamò la tua attenzione.
-Edward, torna qui...- implorò.
-Per vederla ubriacarsi? No grazie.-
-Per parlare...-
-Non ne ha bisogno!- Decretasti
-Ti sbagli... - sospirò.
Quell'uomo ti dava sui nervi!
Eppure a lui dovevi più di quanto potessi immaginare, per questo decidesti di restare... o forse ebbi un moto di pena...  forse...
-Acciao, prendi questo!-
Tra le tue mani atterrò un cubo colorato...
-Questo è il cubo di Rubik, pensa che la vita è il gioco e l'amore è la soluzione... ora devi solo trovare la combinazione per risolvere il rompicapo!.

-Acciaio... grazie....- esordì il moro
-Si figuri...- cantilenasti
Lo trascinasti per i corridoi, il suo braccio attorno alle tue spalle, barcollante.
nella penombra era difficile orientarsi normalmente, figurarsi con un peso morto sulle spalle!
Cazzo! Possibile che fosse nelle tue mansioni?!?
No, non lo era... e lo sapevi benissimo!
-Sono felice tu sia qui...- biascicò l'ospite - tanto...-
-Anche io- rispondesti atono.
-No... davvero!- biascicò più forte, tanto da rischiare di allarmare le guardie al perimetro del parco.
Era terribilmente ubriaco!
-Certo, anche io...-
Perchè l'avevi lasciato bere?!?
Si era ridotto ad uno straccio...
Tirasti un sospiro di sollievo, quando varcasti la porta della sua camera.
Ma Mustang decise, che non voleva ancora lasciarti stare.
-Edward, Perchè dobbiamo nascondere la nostra vera natura?- chiese mentre lo aiutavi a togliere la camicia.
-Comandante, non faccia domande più grandi di lei quando è ubriaco...-dicesti infilandogli una maglia nera.
Ti sentivi una balia!
-Fullmetal, resta qui.- Ti implorò
-Ma io sono qui...- cercasti di rassicurarlo.
-No!- si agitò il tuo superiore -Dormi con me... non voglio stare solo!-
Ora cominciavi a capire Perchè Riza si era dimessa: Tenere d'occhio quell'uomo era peggio che accudire un bambino.
-Si metta a dormire...- dicesti aiutandolo a mettersi a letto.
Fu allora che, molto velocemente, successe l'impensabile...
Ti afferrò per il colletto della camicia e appoggiò le labbra alle tue.
Poco, pochissimo tempo... ma quel poco ti bastò a restare sbigottito.
Ti lasciò andare, e crollò addormentato.
Rimanesti per qualche minuto a guardarlo...
Sconvolto...
Incredulo...
Doveva essere colpa del Whisky, ovviamente...
Sì, è colpa di quella schifezza che si beve: mi ha scambiato per una ragazza...Sì, deve esser per quello...
La prossima volte che si avvicina a quel bicchiere, glielo spacco in testa!
Cercando di dimenticare l'accaduto, ti spogliasti lentamente.
Ovviamente,il bacio lo dovevi catalogare tra gli effetti collaterali degli Alcolici.
Quel donnaiolo incalliti!
Ti dava sempre di più sui nervi...
Quella notte dormisti malissimo.
Nella tua mente solo possibilità e negatività , Enigmi e Domande...
Cercasti di risolvere il Cubo.

Continua.


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Capitolo 3
*** Scacco! ***


verrano a chiederti 3
Ed eccoci al terzo capitolo... Riuscirà Edward a completare il "cubo"?
Mi ero ripromessa che non avrei messo canzoni in questa storia... o almeno finché non ne avrei sentito strettamente la necessità. E' arrivato, dunque, il momento di inserire parte di un testo.
L'opera in questione è "La canzone di Sally" tratta da The Nightmare Before Christmas di Tim Burton.

Capitolo 3
Scacco!


Il vento porta la paura di una tragedia che accadrà.
Accanto a lui sono sicura ma penso al peggio che verrà,
i miei pensieri son per lui ma non si accorge dell'emozione
che accende in me
chissà se capirà,
se il fato lo vorrà!.
Sulla scacchiera della vita, tu devi compiere una mossa ogni turno...
A volte, può sembrare difficoltoso.
A volte tutto è così naturale...
Ma non permettere al fato di usarti come Pedone... tu sii la Regina.

Le coperte frusciarono sul tuo corpo, mentre ti rigiravi nella speranza di prender sonno.
Morfeo si era volutamente allontanato da te.
Cercasti di affondare la testa nel guanciale, nella vana speranza che una lieve mancanza di ossigeno potesse anche solo farti svenire...
Ti sentivi disperato.
Sospirasti nella penombra leggermente rischiarata dalla brace del caminetto.
Decidesti di accendere la candela sul comodino, ma la tua mano urtò qualcosa di spigoloso.
Quando la luce della debole e traballante fiammella riuscì ad illuminare un raggio che non superava il metro, ti resi conto che l'oggetto misterioso altro non era che il cubo.
-Questo è il cubo di Rubik, pensa che la vita è il gioco e l'amore è la soluzione... ora devi solo trovare la combinazione per risolvere il rompicapo!.-
Un altro sospiro lasciò le tue labbra.
In bocca sentivi ancora l'acre retrogusto del Whisky.
Fissasti le tende del baldacchino e l'immagine di Mustang che ti baciava, invase prepotentemente la tua mente, e portasti un dito a sfiorare le labbra...
Aahrg! Maledetto ubriacone!
Scuotesti la testa per far andare via l'immagine il più velocemente possibile...
Guardasti fuori dalla finestra: Il sole iniziava a tingere di rosso un cielo nero come l'agonia... come gli occhi del tuo superiore.
Senza che te ne potessi rendere conto, le tue mani avevano cominciato a trafficare con l'enigma donatoti da Mustang.
Che fosse un segno che il tuo corpo aveva bisogno di risposte ai continui dubbi e alle terribili domande che torturavano la tua mente?
I tuoi occhi caddero sulle facce del cubo...
Nulla, un groviglio di tasselli colorati e scomposti...


Mustang se ne stava seduto ad una lunga tavolata. Davanti a lui solo una tazza da the e qualche fetta di limone.
Non appena ti vide, sorrise.
-Fullmetal, dormito bene?-
Era troppo chiaro che ti stesse prendendo in giro: sotto i tuoi occhi aurei, troneggiavano un paio di occhiaie , scure come la notte che avevi passato in bianco... per non parlare della tua coda scarmigliata!
-Ma che simpatia!- rispondesti sarcasticamente. Ma quel punto il dado era tratto: cominciava la sfida! -E di lei ne parliamo? Come si sente?- sorridesti sornione.
-Benissimo- mentì il tuo superiore - Perchè dovrei avere problemi?-
-Perchè si è scolato due cazzo di bottiglie di Whisky e ha vomitato tutta notte... ma se non l'avessi sentita agitarsi tutta notte, mi sarebbe bastato un rapido sguardo alla sua bevanda: non è caffè!- Colpito!
La sua espressione arcigna ti convinse della tua vittoria, ed il fatto che non aveva ancora menzionato l'accaduto della sera prima, rafforzò la tua teoria della sbronza.
L'ospite scrollò le spalle.
-E allora? Mi piace bere... tutto qui.- Sorrise colpevole -Ed ora... cosa prendi per colazione, del latte?-
Bastardo!
Lo sapeva bene quello stronzo, che il latte non riuscivi nemmeno a vederlo...
-Niente, grazie!- rispondesti acido.
-Come preferisci- sorrise beffardo.
Quell'uomo poteva reputarsi fortunato che non arrivavi, senza alzarti, al primo suppellettile nelle vicinanze!
Quanto ti dava sui nervi... QUANTO TI DAVA SUI NERVI!
Fu proprio mentre lo insultavi silenziosamente, che notasti il suo sguardo sulle tue labbra...
Possibile?
-Come va con il cubo?- disse atono, Roy, richiamandoti dai tuoi tenebrosi dubbi.
-Il...il cubo? Ah! sì il cubo! Niente da fare...-
L'espressione del tuo superiore s'incupì.
Perchè quella domanda? Era solo uno stupidissimo gioco...
Cercasti di discolparti.
-E' un bel rompicapo! Ci vuole tempo...-
Immediatamente Roy si rasserenò.
Diamine... possibile che qualcosa ti stesse sfuggendo?!?


Amico mio qual' è la via dove ti porta la follia?
Vorrei venire anch'io con te ma l'incertezza è forte in me.
Non so se un giorno mi vorrai per te soltanto,
per questo ho pianto:
perché io so che il sogno svanirà
e non si avvererà....
Te ne stavi nella biblioteca, dove i libri non potevano parlare...
Dove nessuno si aspettava nulla da te...
Sprofondato in una poltrona rivestita di velluto, grande tre volte te.
Le tue mani indugiavano sul rompicapo colorato, quasi avessero paura di risolverlo.
Con le dita cominciasti a far vorticare i tasselli...
Sentivi gli occhi del tuo superiore posarsi su di te, ogni tanto.
Mustang si trovava a pochi metri da te a firmare scartoffie, rapporti ed eventuali lettere.
Attorno a voi le pagine ingiallite bisbigliavano, ma tu non prestavi attenzione, eri troppo concentrato con il cubo.
Tac...
Una Faccia! Ci sono riuscito!
Alzasti gli occhi con sguardo esultante, giusto in tempo per intravedere un ghigno comparire sulle labbra del Comandante.
Ed il dubbio cominciò ad insinuarsi tra le tue viscere...
Nelle profondità del tuo essere...
Un'altra faccia...
Qualcosa non tornava...
E se quello stupido rompicapo fosse qualcosa di più?
Qualcosa che ancora non riuscivi a capire...
Tre facce...
Un messaggio...
Ma quale?
E Perchè poi?!?
Eppure la sentivi... era lì....
La risposta!
Quattro facce... e due tessere scambiate.
Cazzo!
Ma era così elementare: come aveva fatto a non intuirlo prima?
Alzasti gli occhi di scatto e Roy era lì, lo sguardo fisso su di te, incredulo.
-Ci sei quasi riuscito....- sussurrò stupito - e ti è bastato un giorno solo...-
-Perchè il cubo?- ti limitasti a chiedere.
Mustang sospirò.
Spostò una ciocca dalla fronte e ti sorrise dolcemente.
-Certe cose le devi capire da solo... ora- indicò ciò che stringevi tra le mani - manca una mossa-
Le tue dita fecero scivolare i due tasselli, ed il cubo fu completo...
Quel bacio, la sera prima era stato tutt'altro che casuale...
Che avesse pianificato tutto?
No, impossibile.
-Ed ora, cosa vuole che faccia?- la tua sembrava più una supplica che una domanda...
-Che tu scelga se vuoi essere felice, o passare la tua vita con il gusto amaro del rimpianto sulle labbra-
Ti sembrava di sentire Winry.
-Lei mi porta qui, divento la sua guardia del corpo, conosce la situazione con Winry... e decide di aiutarmi così?!?- la tua voce divenne tutt'un tratto acuta.
Mustung scoppiò a ridere.
-Ed...questo non è un aiuto: è una proposta!-
Ma erano tutti impazziti negli ultimi tre mesi?!?
-Si rende conto di cosa succederebbe se si dovesse venir a sapere che lei è omosessuale?!? La degraderebbero!- Nemmeno ti eri reso conto di esserti alzato e d aver diretto il tuo passo verso la scrivania del tuo superiore.
-Ma se sono la massima carica in circolazione!-
-Mustang, rischia un colpo di stato!- urlasti a pochi centimetri dal suo viso.
Lui puntò i suoi occhi nei tuoi.
-Non mi importa...- decretò
-A me sì... non rinunciare a tutto per me...- aggiungesti dolcemente.
Roy rimase colpito: gli avevi dato del tu, e l'avevi fatto con dolcezza.
-Per te questo ed altro...- Aggiunse risoluto prima di azzerare la distanza tra voi...


To be Continued







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Capitolo 4
*** Granelli di Tempo e Paure ***


verranno a chiederti 4 Ennesimo capitolo... il quarto per l'esattezza!
Cosa farà il nostro caro Edward, riuscirà a scegliere ascoltando il cuore?
Ora vi lascio al capitolo.
La canzone che ho usato è Stay di Rihanna
Grazie a chi ha commentato.

Capitolo 4
Granelli di Tempo e Paure




All along it was a fever
A cold with high-headed believers
I threw my hands in the air I said show me something
He said, if you dare come a little closer
Round and around and around and around we go
Ohhh now tell me now tell me now tell me now you know
Not really sure how to feel about it
Something in the way you move
Makes me feel like I can't live without you
It takes me all the way
I want you to stay
It's not much of a life you're living
It's not just something you take, it's given
Round and around and around and around we go
Ohhh now tell me now tell me now tell me now you know
[...]
Ohhh the reason I hold on
Ohhh cause I need this hole gone
Funny all the broken ones but i'm the only one who needed saving
Cause when you never see the lights it's hard to know which one of us is caving




Il tempo scorre come sabbia tra le dita, e tu non puoi compiere scelte...
misero granello di sabbia...
Lascerai ancora che il fato scelga per te?

Allontanasti il corpo del tuo superiore con forza, strabuzzando gli occhi.
Tremavi.
Il respiro si era fatto pesante.
Ti sembrava che i polmoni non riuscissero a reggere il peso dell'aria.
-Io....- Gli occhi cominciarono a bruciare - non lo so...-
Cominciasti ad arretrare, prima di correre...
Correre fino a sentire le gambe cedere...
Attraversasti la biblioteca, lasciando Roy, impassibile.
Corresti... finché l'aria fredda di quella mattina non ti punse la faccia.
La tua mente urlava.

Non è possibile... vi prego ditemi che è un incubo...
Diceva di volerti aiutare, eppure aveva creato in te uno scompiglio tale che nemmeno riuscivi a renderti conto di cosa provavi!
Quanto ti dava sui nervi quell'uomo!
Da quando lo conoscevi entrava e usciva dalla tua vita facendo più rumore possibile, per non passare inosservato.
Perchè era arrivato a tanto?
E poi a lui non erano mai piaciuti gli uomini!
Solo allora ti rendesti conto di essere in ginocchio sull'erba bagnata.
Il pensiero corse a Winry...
Cosa cambiava?
Entrambi ti avevano posto davanti allo stesso quesito... senza risposta!
Perchè trascinarti davanti ad un bivio?!?
Lasciasti che le dita si aggrappassero ai tuoi capelli aurei.
Il tuo cuore sembrava non battere... in silenzio...
Nessun suggerimento...
DIO, QUANTO ODIAVI QUELL'UOMO!
Ti aveva donato sempre e solo incazzature!
Il tuo peggior nemico, il tuo migliore amico.
Lui, che tuo fratello vedeva come padre padrone...
E tu?
Un bastardo!
Un narcisista prepotente.
Uno schifosissimo arrivista.
Eppure...
No!
Tu non avevi certi gusti...
Eppure...
Sentivi uno strano bisogno.
Quello di stargli accanto...
Di non perderlo...
Di urlargli contro di non abbandonarti come avevano fatto tutti...
Di cosa hai paura?
Niente...
Eppure...
Quel cubo...
Perchè proprio un enigma?
Voleva farmi capira qualcosa...
Facesti uscire il gioco dalla tua tasca.
Staccasti una tessera...
Una possibilità...
una sola...


Ricalcasti i tuoi passi  attraverso la biblioteca.
Con sguardo fiero riuscisti a sostenere l'espressione del tuo superiore.
Sospirasti impercettibilmente.
Con mano ferma appoggiasti il cubo sulla scrivania.
-Ho scelto...- Lo sguardo di Roy si fece interessato.
-Penso... che le darò una possibilità...ma non sceglierò, non ora.-
Lui ti guardò divertito.
-Ci sto...- poi sventolò il cubo in aria - Ma qui manca qualcosa-
Sorridesti tra te e te.
-Beh... se rivedrà il tassello a posto, la potrà considerare una risposta affermativa.-
-Lecito...- sorrise lui.
-Ed ora- sorridesti- veniamo alle regole...-
-Regole?!?-
-Assolutamente sì!...-
-Ma... Ma...-
-Nessun "ma"!- ridacchiasti sadicamente. - Regola numero 1:  Nessuna Effusione in pubblico...-
-Fossi matto!- commentò il Flame.
-Regola numero 2: Non si può "avvicinare" troppo senza il mio permesso...-
-Ma che cagata!-
-Regola numero 3: Eviti di ubriacarsi!-







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Capitolo 5
*** Sfidando lo specchio ***



Dopo più di un anno dall'ultimo capitolo, eccomi qui.  Sperando di non deludervi.
Buona lettura a tutti.
Sfidando lo Specchio



I am Vindicated
I am selfish
I am wrong
I am right
I swear I'm right
I swear I knew it all along
And I am flawed 
But I am cleaning up so well
I am seeing in me now the things you swore you saw yourself
So clear
Like the diamond in your ring
Cut to mirror your intentions
Oversized and overwhelmed
The shine of which has caught my eye
And rendered me so isolated, so motivated
I am certain now that

[Vendicated -dashboard confessional]

 Sin da bambini viene insegnato,  
se non quasi imposto,
che l'importante è partecipare...
Ma solo da adulti scopriamo,
che in alcuni casi,
partecipare non serve a nulla...
Si può solo vincere, con qualunque mezzo.
Un bravo giocatore sa quando barare.
Conosce il momento giusto per colpire l'avversario.


Per la prima volta ti sentivi padrone del gioco.
Non era più lui a mantenere le redini, e la cosa rendeva il gioco più eccitante.
In quella strana fortezza stavi ritrovando una parte sopita di te.
Troppo tempo avevi speso per gli altri, senza mai concentrarti su te stesso. Senza mai sentirti vivo.
Respirare e consumare ossigeno non ti bastava più. L'avevi fatto per sette anni, dal giorno del tuo esame.
Forse Mustung non aveva tutti i torti: era ora di diventare un po' egoisti.
Sette anni di letargo sentimentale. Ti eri parecchio arrugginito in questo periodo.
Troppo dolore era passato dalle tue membra.
Troppe lacrime avevi versato la notte.
Troppo odio era entrato di peso nel tuo cuore.
Osservasti ancora l'uomo davanti a te, mentre il tassello del cubo scivolava nella tua tasca.
-Quindi?- Azzardasti - attendo una risposta...-
Lui sorrise.
Mustang era in trappola e sapeva di esserlo. Un solo sgarro alle regole e tu saresti scivolato via.
Ma il dado era tratto e lui non poteva sottrarsi. Non poteva farlo ora.
-Affare fatto-
Il suo tono ti aveva fatto tirare un sospiro di sollievo: pareva quasi divertito.
Gli voltasti le spalle, sghignazzando, e tornasti alla tua poltrona.
-Quindi, Acciaio,- ti richiamò il tuo superiore -cosa posso fare?-
-A parte tornare al lavoro, dice?- lo sfidasti
Ti lanciò un'occhiata truce, prima di rituffarsi nelle scartoffie.
Sapevi che non alludeva al lavoro, lo sapevi eccome... regola numero due " niente contatti... senza il tuo permesso".
-Acciaio, Quindi solo Tre regole, giusto?- Chiese serio, enfatizzando il numero, il moro.
Quella domanda ti parve strana, non poco, ma ti limitasti ad annuire. Ma il suo sorriso trionfante ti fece rabbrividire.
Sprofondasti di nuovo in quella poltrona, ed i tuoi nervi ebbero la meglio.
La notte in bianco ti aveva provato non poco.
Ti addormentasti in quel giaciglio, acciambellandoti come un gatto, e svegliandoti all'ora di pranzo.
A giudicare da quel poco a cui il tuo superiore si era avvicinato durante il pasto, lo stomaco doveva ancora risentire della sbronza della sera prima.
Dopo il frugale, se non inesistente, pasto, Mustang si buttò sul lavoro.
L'intero pomeriggio passò tranquillo, in quella silenziosa biblioteca, dopo quella strana domanda.
Il che ti rese leggermente inquieto. Conoscevi troppo bene il tuo superiore, sapevi che una banale domanda, nascondeva intenti ben precisi.
Provasti a non pensarci, per il semplice fatto che per una volta avevi sfiorato un barlume di speranza... e già questo ti bastava.
Il sole cominciava ad incendiare il cielo, quando il Flame rialzò la testa dalla scrivania, proponendo una passeggiata.
-Una cosa?!?- ti limitasti a chiedere
-PASSEGGIATA, sei sordo o devo scandire le lettere?-sibilò tagliente, il moro
Cercasti di non ribattere, più per la tua salute che per altro, e lo seguisti fuori.

Lo stesso giardino verde speranza, che la mattina ti aveva aiutato a schiarire le idee, ora pareva un angolo d'inferno.
Le sfumature che il sole gettava sulle fronde, ricordavano le peggiori fiamme degli inferi.
Quello spettacolo lasciava senza fiato... tra l'incantato ed il terrorizzato.
-Vengo qua quando devo pensare- ammise Roy -ha un che di familiare, mi sento... libero di lasciare correre i ricordi.-
E non faticavi a capire il tipo di ricordi.
Ishibar e La Grande Guerra avevano lasciato una voragine nell'anima di quell'uomo... non era difficile intuirlo, ma tu ci avevi messo anni a capirlo.
Poche volte si era aperto tanto con te.
Certo, non l'aveva mai fatto a parole... ma i suoi gesti parlavano chiaro.
E per la prima volta ti sentisti simile lui.
Le parole della sera prima, tornarono a galla.
Lei è il più grande egoista del mondo
Forse no...
Quelle parole bruciavano... ma non solo per lui.
Cieco, follemente cieco, ecco cosa eri stato.
Ti eri concentrato sul tuo dolore... Forse il vero egoista eri tu, con lui.
Lui se ne stava lì, silente, a contemplare l'orizzonte...
E tu lì, impassibile, lo fissavi, quasi come fosse la prima volta.
-Mi spiace per quello che ho detto ieri sera, non avrei dovuto...-
-Ci siamo già chiariti...- cercò di tagliare corto lui
Nei suoi occhi si rifletteva lo spettacolo grottesco del parco.
-No, non ci siamo chiariti.- ti impuntasti.
Lui si voltò verso di te.
-Perchè...-
-Perchè IO sono l'egoista.-Sussurrasti lasciandolo sbigottito - Sono venuto qui, pensando solo a ciò che mi stavo trascinando dietro, cercando di cancellare un percorso che ho scritto con gli errori... senza pensare che non ero l'unico.-
Mustang rimase in silenzio per un secondo, poi distolse lo sguardo.
-Fullmetal, lascia che ti dica una cosa... Sono quasi morto troppe volte, per la guerra, per i tradimenti subiti, per la solitudine... ma tu sei quello che mi ha ferito maggiormente.-
-Questo cosa significa?-
-Che probabilmente tu saresti stato l'assassino, se l'amore fosse in grado di uccidere-

Continua...



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Capitolo 6
*** Il Segno ***


Hallo! Eccomi tornata.

Questo capitolo avrà un punto di vista differente, e non sarà l'unico.

Vi consiglio di ascoltare Gifts and Curses degli yellowcard, mentre la leggete.

Vi lascio alla lettura,.

Ci rivediamo a fondo pagina.

Il Segno

Mary belongs to the words of a song
I try to be strong for her, try not to be wrong for her
But she will not wait for me anymore, anymore
Why did I say all those things before I was sure?
(She is the one)
But I have a purpose
(She is the one)
And I have to fight this
(She is the one)
The villain I can't knock down
I see your face with every punch I take
And every bone I break, it's all for you
And my worst pains are words I cannot say
Still I will always fight on for you


 [Yellowcard - Gifts And Curses]

L'uomo, per sua natura, sente il bisogno di lasciare un segno,
che sia nella storia,
nel tempo,
o nel cuore delle persone care.

-Fullmetal, lascia che ti dica una cosa... Sono quasi morto troppe volte, per la guerra, per i tradimenti subiti, per la solitudine... ma tu sei quello che mi ha ferito maggiormente.-
-Questo cosa significa?-
-Che probabilmente tu saresti stato l'assassino, se l'amore fosse in grado di uccidere-

Congelate nel tempo.
Le tue parole erano rimaste sospese a mezz'aria, mentre il ragazzo ti guardava come se l'assassino fossi tu.
Cinque minuti...
I cinque minuti più lunghi della tua vita.
Probabilmente avevi appena vanificato ogni sua idea di "gioco".
Se ne stava impalato, con gli occhi sgranati, davanti a te.
Per un attimo il tuo sguardo divenne implorante.
Ma Edward si decise a parlare.
-Lei...- scosse la testa- Tu... Perchè?- sussurrò spaesato il biondo.
Ai tuoi occhi tornò lo stesso ragazzino steso sul divano della zia, al vostro primo incontro.
Quanto era passato? Secondi? Minuti?No, anni... quasi otto, per l'esattezza.
-Perchè pensavo l'avessi capito!- ti ritrovasti ad urlare -Non pensavo che avresti preso la situazione come un gioco!-
-Quindi, tu puoi darmi un cazzo di cubo per capire, uno stupido enigma, ed io devo prenderti sul serio?!?- Sbottò il ragazzo.
Le sue parole sapevano di fiele.
Ti sentivi ferito, ma sapevi di non potergli dare torto.
-Cosa ti differenzia da lei, eh?!? Spiegamelo! Siete fatti della stessa pasta!-
In un soffio i tuoi battiti accelerarono.
L'ira cominciò a farsi strada tra le vene... ma qualcosa la fermò.
Un barlume di lucidità.
La risposta.
Era così semplice...
-Tu...- sussurrasti lasciandolo incredulo.
-Cosa?-
-Hai sentito bene, Edward...Tu mi hai dato una possibilità, lei ti ha costretto. Winry si è presa ciò che voleva, io ho chiesto il permesso.-
Colpito!
Il suo sguardo orgoglioso, da ragazzino cresciuto troppo in fretta, troneggiò sul suo volto.
L'avevi zittito.
Un sorriso di trionfo curvò le tue labbra.
-Non ribatti. Mi stai dando ragione?-
-Ammesso, e non concesso, che ti stia dando ragione...-
-Diamine, Acciaio! Non ti sto chiedendo di giurarmi amore eterno, ti ho solo detto qualcosa che...- ma ti bloccasti.
No, non doveva saperlo.
Non doveva sapere che erano due anni che tacevi.
-Lascia perdere...-
-Cazzo! Lei si dichiara e io devo lasciar perdere?- sbottò Ed
-Ah! Ora torniamo al "lei"?-
-Mustang, lurido stronzo, non cambiare discorso!-
Ecco il vecchio Ed...
-Altrimenti?- ti voltasti di scatto, ritrovandoti a pochi centimetri dal suo volto, cosa che lo fece avvampare violentemente
-Ehm...Ehm...- si ritrovò a balbettare il ragazzo.
Non è cambiato per niente...
La cosa ti divertiva non poco.
Era maturato, certamente, ma quando si trattava di questioni private, tornava ad essere un ragazzino.
Decidesti di non muoverti, di restare a quella distanza di insicurezza, giusto per vedere il comportamento del giovane alchimista.
Ma lui decise di sorprenderti.
Scelse, in qualche modo. Lo fece senza parole.
Chiuse gli occhi ed azzerò la distanza tra voi.
Ti lasciasti cogliere alla sprovvista. Giusto per il sapore di lasciargli credere, solo per un istante, di avere il controllo della situazione.
Solo allora, decidesti di colpirlo.
Appoggiasti le tue mani sulle spalle, voltandolo.
Il suo respiro si fece più pesante.
Lo adagiasti contro il muro, staccandoti per un secondo dalle sue labbra.
un ghigno soddisfatto comparve sulle tue labbra, un secondo prima di posarsi sulla bocca del giovane.
E quel bacio, casto e puro da parte sua.... si fece rovente.


Continua.


Angolo Dell'Autrice.

Oh che bello! Era una vita che non mettevo quest'angolo... beh. Eccoci qua. Siamo arrivati al sesto capitolo di una storia che mi sta molto a cuore. La motivazione principale è la coppia.
Quando, più di sette anni fa, ho cominciato a scribacchiare su EFP, ho cominciato proprio da questo fandom... e da questa coppia. All'epoca Brotherhood non era ancora stata concepita come serie animata, ed esisteva solo l'anime targato 2003/4,ed il manga (quando ho iniziato stava per uscire il numero 14, quello in cui Edward si ritrova dentro Envy, per intenderci). Di conseguenza Roy ed Edward erano canon (chi ha visto la prima serie animata, può confermare... Credetemi Winry la vedevo meglio con Sheska!).
Nonostante in Brotherhood ci siano evidenti (e sottolineo EVIDENTI), segnali di coppie Het, io resto nel mio cantuccio yaoi, ad assaporare il gusto agrodolce della serie FMA, che mi ha portato a scrivere qui.
Ma toglietevi dalla testa l'idea che io sia una fanatica, ho letto e scritto anche Royai e Edwin... semplicemente, lasciatemi i miei gusti.
Detto questo, ringrazio chi ha recensito la mia storia,chi l'ha messa tra le seguite,o tra le preferite, o anche solo l'ha letta.
Ringrazio quelle persone che alle fiere del fumetto, quando mi riconoscono, quasi mi insultano per quelle storie che mando avanti a rilento.
Quelle che mi dicono "ti seguo dal tuo esordio".
Quelle che mi chiedono le foto, dicendo che hanno letto tutte le mie storie.
Grazie, è per voi che sono tornata a scrivere.
Grazie a tutti.
Un bacio, la vostra affezionatissima Dimea.

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