Il giardino fiorito di cicia123456 (/viewuser.php?uid=45198)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ***
Giardino fiorito
Il giardino fiorito
Sono
a Capitol City, la
confusione regna sovrana, sento rumori di spari, urla e lamenti.
Ma
riesco solo a pensare che il
bambino di appena cinque anni che ho davanti stia gelando dal freddo.
Il
suo corpicino trema come una
foglia, mi giro per vedere se qualche altro medico che è
venuto qui con me dal
tredici abbia delle coperte, ed è lì che mi
accorgo di lei.
Katniss,
mi guarda con un’espressione
disperata in volto, sta gridando il mio nome, corre verso di me
chiedendomi di
scappare.
Ho
appena il tempo di formulare
il pensiero che la pelliccia in cui è avvolta, potrebbe
tornare utile al
piccolo bambino che ho accanto, che tutto si fa buio.
Apro
gli occhi.
La
prima cosa che noto è che sono
scalza, i miei piedi poggiano su dell'erba verde e fresca, quando alzo
gli
occhi noto che sono circondata da fiori, piccoli, bianchi e con i
pistilli ben
visibili.
Mi
sfugge il nome, ma conosco
questi fiori, mi muovo per guardarne uno da vicino, e noto che i fiori
intorno
ai miei piedi mutano forma, diventando delle piccole primule lilla.
«Ciao»
Quando
alzo gli occhi, mi torna
subito in mente il nome dei fiori bianchi di prima.
«Non
pensavo ti avrei conosciuto
tanto presto.».
Rue.
Quello è il nome dei fiori, ed è anche il nome
della bambina che
ho davanti.
«Non
credo che Katniss ne sarà
contenta.»
Continuo
a stare zitta, mentre
penso che l'ultima volta che ho visto Rue, era tra le braccia di mia
sorella. Morta.
«Lei
sta bene vero?»
Sono
le prime parole che mi
escono dalla bocca, Se io sono qui con Rue questo può
significare solo una
cosa.
«Oh
sì, lei è viva, dire che sta bene
però non credo sia il caso.»
Rue
mi guarda, e mi fa segno di
seguirla, mi porta vicino un laghetto.
«Da
qui puoi vedere tutto ciò che
succede giù».
La
superficie dell'acqua invece
di riflettere il mio viso, mi mostra un’immagine traballante,
di mia sorella, è
stesa in un letto, ha chiazze di pelle ustionate, i medici che le sono
accanto
sussurrano tra loro dicendo che si è chiusa in un silenzio
che non dipende da
fattori fisici, un medico s’intromette dicendo semplicemente
che le serve del
tempo. Io riesco solo a pensare che è viva, questo
è l'importante.
Normalmente
mi metterei a
piangere, mia sorella è stesa in un letto d'ospedale, mia
madre sarà da qualche
parte a sprofondare nel suo oblio, Ranuncolo si sentirà solo
e perso, Rory non
saprà mai che avevo una cotta per lui, non
mangerò più i buonissimi biscotti
glassati di Peeta, non rimproverò più Gale per le
sue terribili battute su
quanto sarebbe buona da mangiare Lady. Sono morta.
«Tutto
bene? So che è difficile
rendersene conto la prima volta, ma pian piano ti abituerai.»
Rue
mi guarda, come se dovessi
svenire da un momento all'altro, ma io invece sono calma, questo posto
mi
tranquillizza, è come se tutti questi fiori
m’impedissero di essere triste.
«Dove
siamo?»
Rue
si acciglia pensando.
«Non
ne ho idea, io lo chiamo il
giardino fiorito.»
«Sono
contenta di non essere qui
sola, Katniss mi ha sempre detto che se ti avessi conosciuto saremmo
diventate
amiche, credo che sia per questo che sono qui con te.»
Rue
mi sorride contenta e mi
prende la mano.
«Andiamo
a giocare.»
Sto
facendo una collana di fiori,
quando sento Rue che mi urla da laghetto di venire.
«Prim
vieni, lui è tornato! Vieni
devi assolutamente vedere quello che sta facendo.»
Quando
la raggiungo, e sbircio nell’acqua,
vedo Peeta. E' nel bosco, ha una pala nelle mani, e vicino a lui
c'è una
carriola, si sta dando da fare per sradicare delle primule, con la
stessa
delicatezza con cui una volta l'ho visto glassare i biscotti che mi
piacevano
tanto, a un certo punto si ferma, si asciuga il sudore della fronte, e
guarda
in cielo.
-Sai,
ogni volta che ti fermavi davanti
alla vetrina della panetteria, ero colmo di gioia.-
Solo
in quel momento mi accorgo
che si sta rivolgendo a me, sta guardando verso il cielo, per parlare
con me.
-Una
volta, mentre mia madre era
a casa con l'influenza, avevo rubato dei biscotti, volevo uscire e
portarteli,
ma quando mi ero fatto finalmente coraggio, ho notato che Gale era con
voi, e
ho abbandonato il piano. Ero un gran fifone!-
Continuo
a guardare la scena, con
il sorriso sulle labbra, mentre il ragazzo dei biscotti si rimette a
zappare la
terra.
-Sai,
quando ero dentro la
caverna febbricitante, mi sono ritrovato a pensare, che ero felice che
il tuo
nome fosse stato estratto durante la mietitura, e che Katniss avesse
preso il
tuo posto.-
Lo
vedo piantare la zappa nella
terra con più forza, è visibilmente scosso, ma
continua a parlarmi.
-Ero
lì con Kat, e mi andava
bene, anche morire mi sembrava accettabile finché lei
continuava a stringermi e
baciarmi.-
Peeta
stringe forte le mani
intorno al manico della pala, credo che stia lottando per tenere i
flashback
lontani.
-Che
grande egoista che sono
vero?-
Vorrei
poter rassicurare quel
ragazzo, che ha cercato di proteggere mia sorella con tutte le sue
forze, se
Peeta si crede cattivo o egoista, il resto dell'umanità
è spacciato.
-Ma
ora se potessi tornare
indietro, preferirei non averla conosciuta, preferirei vederla con una
mano
stretta a quella di Gale e l'altra intorno alla tua, perché
finché c'eri tu
aveva un motivo per lottare, sarebbe andata aventi per te. Ora
invece... -
Peeta
lascia la sua frase in
sospeso, ed io vorrei tanto urlargli che si tratta solo di tempo, che
si
accorgerà che ha un altro motivo per continuare a vivere, ma
lui ha finito il
suo lavoro, si sistema la giacca, e incastra la pala nella carriola.
-Scusami
tanto Prim, avrei dovuto
fare di più. Salutami i miei se puoi.-
Lancia
un’ultima occhiata verso
il cielo, e s’incammina spingendo la carriola davanti a se.
Rue
mi guarda e sorride.
«Quanto
avrei voluto avere un
fratello come a lui.»
Io
la guardo sorridendo a mia
volta.
«Già
anch’io.»
Io
e Rue restiamo sedute sulle sponde
del piccolo laghetto, a guardare Peeta che pianta le primule,
finché dalla
porta esce mia sorella.
La
prima cosa che noto è la sua
somiglianza con un gatto arruffato, ha i capelli in disordine e lo
sguardo
vigile e spaventato. Mi aspetto che soffi contro Peeta, ma quando
riconosce la
figura del ragazzo del pane, i suoi muscoli si rilassano, si scambiano
quattro
parole, finché lei nota i fiori che sta piantando, in un
primo momento il suo
sguardo si fa duro, ma subito dopo si ammorbidisce di nuovo, annuisce e
rientra
in casa.
«Katniss
non è mai stata di molte
parole.» mi fa notare Rue.
«Già,
lei non riesce a esternare
le parole, ma sono sicura che lui l'aiuterà, Peeta per lei
è come una colla, le
rimetterà insieme i cocci di quel che è rimasto
di lei. Sono molto fiduciosa.»
«A
volte vorrei poter fare
qualcosa.»
«In
che senso?» Chiedo io.
«Vorrei
potergli fare capire, che
devono andare avanti, ho guardato i miei fratellini piangere per mesi,
dopo gli
Hunger games, avrei voluto fargli capire che io ero lì con
loro.»
Rue
amareggiata strappa una
margherita, e la butta nel laghetto.
Quando
vedo la margherita cadere
proprio dietro Peeta, urlo.
«Rue!
Guarda cosa hai fatto!
Guarda la margherita è lì vicino Peeta!»
Lei
fissa il fiorellino che giace
vicino le primule che ha piantato Peeta ed esclama incredula.
«Non
ci posso credere! Provaci tu
Prim!»
Io
mi concentro, penso a un modo
per dimostrare a Peeta che ci riuscirà a riportarla a
sé, penso a un qualcosa
che gli faccia capire che sta facendo la cosa giusta, poi muovo la mano
sopra
un fiorellino, facendolo trasformare in un dente di leone, lo strappo
da terra
e lo butto nel laghetto.
Quando
si materializza dentro la
carriola di Peeta, il mio sorriso si allarga.
Peeta
si accorge del dente di
leone, prima lo guarda sospettoso, poi scrolla le spalle sorridendo.
«Rue
sei un genio!»
La
bambina che ho davanti mi
abbraccia, e saltelliamo entrambe contente.
Angolo
autrice: Si come avrete già capito, questa fic
seguirà i due innamorati
sfortunati, dal punto di vista di Prim, sul sito
ci sono molte fan fiction, che raccontano di quello che potrebbe essere
successo, dalla fine del capitolo, al epilogo di Mockingjay.
Bè io ho amato troppo Rue e Prim e mentre leggevo i libri,
le loro morti mi hanno commosso, non potevo scrivere una fic su HG,
senza parlare di queste due, perciò eccovi la mia
interpretazione, spero vi piaccia.
Posterò presto il prossimo capitolo, non so ancora
esattamente quanto sarà lunga questa storia, continuate a
seguirmi. Un grande abbraccio
Cicia.
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
giardino fiorito cap 2
Nel
giardino fiorito non esiste
il tempo, o perlomeno, io e Rue ci rendiamo conto, che i minuti
scorrono, solo
quando sbirciamo nel laghetto.
Passiamo
molto tempo sedute sui
sassi della riva a guardare cosa fanno gli altri giù,
ma quando sotto
non c'è niente d'interessante da vedere, la noia non ci
coglie mai.
Rue mi racconta dei suoi fratellini, me li fa anche vedere mentre
giocano nel
distretto 11, mi racconta delle canzoni che le cantava sua madre, delle
parole
di suo padre dopo che fu estratta nella mietitura.
Un
giorno dopo aver sentito da
Sae che Gale è nel distretto 2, chiedo a Rue di insegnarmi a
cambiare le
immagini che proietta il lago.
«Devi
solo concentrarti sulla
persona che vuoi vedere.»
Subito
dopo nella superficie
tremolante vedo Rory.
Rue
mi sorride maliziosa.
Vedo
Gale e Rory che guardano la
televisione, Vicky che aiuta Hazelle, e Posy che gioca con una bambola.
Vedo
Gale stringere i pugni
mentre trasmettono una replica di alcune riprese della guerra, ed
elencano i
nomi delle persone che non sono state ancora ritrovate.
So
che sta pensando a me, lo vedo
dai suoi occhi, e anche Rory se ne accorge.
-Non
ti devi prendere la colpa-
gli dice Rory.
-Non
ci credi neanche tu in
quello che dici.- risponde Gale, mentre si alza dal divano.
-Mi
manca, ma so che non è colpa
tua, se lei era lì in quel momento-
-Spero
che un giorno lo capirà
anche Katniss-
Rory
annuisce al fratello, mentre
se ne va.
-Vorrei
averla trattenuta con me
quel giorno, vorrei non fosse mai salita sopra
quell’hovercraft.- sussurra fra sé,
poi si asciuga una lacrima silenziosa, spegne la tv, e va ad aiutare
sua madre
e Vicky.
Sento
il cuore che si stringe,
pensando che forse la mia cotta non era poi solo a senso unico.
Poi
scaccio il pensiero, e
l'immagine di Rory viene sostituita dal profilo di mia madre,
è dentro un
ospedale, curvata su un paziente, mi rincuoro un po’ vedendo
che almeno si
regge in piedi, ma poi vedo i suoi occhi vuoti e spenti, sono uguali a
quando è
morto papà.
Rue,
assume potere sul laghetto,
e focalizza l'immagine di Ranuncolo.
Lo
guardiamo da un po', la prima
volta che l'ho visto nel lago, era perso in una foresta, mi sono subito
presa
di panico pensandolo solo e abbandonato.
E'
stata Rue a cogliere un fiore
arancione e a farlo cadere nel laghetto.
«Gli
tracceremo una via da
seguire per tornare nel distretto 12.»
Lui
furbo ha cominciato a seguire
le tracce che gli lasciavamo, e ora lo vedo finalmente rientrare
attraverso un
buco nella recinzione, nel distretto 12.
«Da
qui in poi sa già la strada»
dico a Rue.
Lo
seguiamo mentre zoppicando
attraversa il prato per arrivare al villaggio dei vincitori.
Vorrei
tanto poterlo accarezzare
mentre cerca di leccarsi una ferita nel soggiorno.
Mia
sorella non è in casa, lui si
addormenta sfinito nel divano, ed io sorrido, c'è l'ha
fatta! È tornato a casa!
Quando
Katniss entra in casa,
sbattendo la porta, Ranuncolo si sveglia e gli soffia contro, vedo
mille
emozioni passare negli occhi di mia sorella.
-Hai
fatto un viaggio inutile.
Lei non è qui- guardo mia sorella irrigidirsi, vedo i suoi
occhi diventare lucidi.
-Non
è qui. Puoi soffiare quanto
ti pare. Non troverai Prim- Ranuncolo sentendo il mio nome comincia a
miagolare, io vorrei tanto essere lì, mentre vedo mia
sorella spezzarsi ancora
una volta.
-Vattene!
Va via! Qui non c'è più
niente per te! Lei non tornerà! Non tornerà mai
più qui! E' morta. E' morta
stupido gatto. E' morta.- Vedo mia sorella cadere per terra, Ranuncolo
gli si
avvicina, solo in quel momento sento la mano di Rue che stringe la mia,
e mi
accorgo che sto piangendo, mentre tremo come una foglia. Piango per la
prima
volta da quando sono in questo posto, piango perché volevo
fare tante cose
nella mia vita, piango perché vorrei essere lì
con mia sorella ad abbracciarla
e dirgli che va tutto bene, piango perché vorrei non dover
vedere mia madre sprofondare
nel suo buco nero, piango perché volevo fare il medico e
aiutare la gente,
piango perché non avrò mai un futuro, piango
perché sono morta e ogni scelta mi
è stata strappata.
Ma
per fortuna c'è Ranuncolo, lui
può fare quello che io non posso, e con questa sicurezza la
vedo svenire, senza
che io possa chiamare qualcuno.
A
quello fortunatamente pensa
Sae, che appena la trova in cucina, chiama Peeta, che arriva in casa
dopo pochi
minuti, quando si curva su mia sorella, sto meglio, ho smesso di
piangere, lo
vedo prenderla tra le braccia con la sua solita delicatezza, la porta
nella
stanza mettendola a letto e posandogli un tenero bacio nella fronte gli
rimbocca le coperte, accarezza Ranuncolo che si è messo
sopra il letto vicino a
mia sorella, e se ne va.
Quando
Peeta torna a casa, trova
un altro dente di leone sopra il suo letto.
Sento
Rue canticchiare a bassa
voce una canzone.
“Just close your eyes
The sun is going down
You’ll be alright
No one can hurt you now
Come morning light
You and I’ll be safe and
sound!”
Chiudo
gli occhi, cullata dalla
musica, l'ultima volta che ho sentito una canzone, ero ancora nel
distretto 13,
guardavo un video, dove Katniss cantava l'albero degli impiccati.
Mi
sembra che sia passato troppo
tempo.
Penso
alla sera in cui Peeta
salvò tutti avvertendoci delle bombe, la faccia di Katniss
dopo che aveva visto
il sangue in tv.
Com’era
cambiata rendendosi conto
che lo stavano picchiando per spezzare lei.
Il
sollievo che provò sapendolo
salvo, e il dolore dopo averlo visto depistato.
Credo
che si sia accorta in quel
momento di essere davvero innamorata di lui, lo era dalla fine del tour
della
vittoria secondo me, non andresti a morire per qualcuno che non ami, e
lei per
Peeta lo aveva fatto, voleva che solo lui tornasse dall'edizione della
memoria.
Quando
in tv, li ho guardati su
quella spiaggia mentre si baciavano, non posso nascondere, che ho fatto
un
urletto di gioia.
Mia
madre invece guardando come
si baciavano quei due, si è talmente imbarazzata che
è andata in un’altra
stanza, ho sentito solo che farfugliava un qualcosa del genere
“non le ho mai
fatto il discorso, forse avrei dovuto”,
io mi sono messa a ridere a
crepapelle vedendola in quel modo.
Per
non parlare di quando se n'è
uscito con quella storia della gravidanza.
Eravamo
noi due, quella sera e a
farci compagnia c'era anche Hazelle con i suoi figli.
E'
inutile dire che tutti siamo
rimasti a bocca aperta, fortunatamente Gale non era lì,
anche se ammetto che
avrei voluto vedere la sua faccia.
Sapevamo
che la casa era
controllata, e che non dovevamo tradirli, perciò lei mi
guardò ed io mi limitai
a scuotere la testa, per farle capire che non era vero.
Ammetto
anche di averci sperato,
da quella volta in momenti assurdi pensavo a un ipotetico nipote di cui
prendermi cura, ogni tanto prendevo Ranuncolo tra le braccia e mi
esercitavo,
Rory vedendomi si metteva sempre a ridere.
«Pensi
che Peeta c'è la farà
stavolta a sposarla sul serio?»
Rue interrompe i miei pensieri, io mi giro e la guardo divertita
«Non
ti sembra un po’ prematuro
pensare già al matrimonio?»
Lei
si mette a ridere.
«Dai
scommettiamo! Io dico che il
ragazzo innamorato c'è la fa!»
«Non
c'è niente da scommettere anch’io
sono del tuo parere.»
Entrambe scoppiamo a ridere, ed io le confesso quello che non ho mai
detto a
Katniss.
«Sai
quando Peeta era stato
depistato, un paio di giorni dopo il matrimonio di Finnick, ho parlato
con lui.»
«Racconta»
«L'ho
vista tornare tardi quella
notte, era arrabbiata ma era anche triste, ho capito che era successo
qualcosa
che riguardava Peeta, e il giorno dopo ho chiesto ad Haymitch, lui mi
ha
spiegato, ed io gli ho chiesto se potessi parlare con Peeta.»
«E
che vi siete detti?»
«All'inizio
io sono entrata nella
saletta, i medici erano tutti fuori che osservano e prendevano appunti,
volevano sapere come avrebbe reagito a me, pensavano che provasse
avversione
anche verso di me, visto che ero la sorella di quello che lui reputava
un
ibrido. Ma quando entrai, sorprendendo tutti, lui sorrise e mi chiese
come stavo,
io parlai del più e del meno, gli dissi che la torta che
aveva fatto per il
matrimonio era bellissima e lui mi ringrazio gentile, sembrava il
solito
ragazzo.»
«Non
ti disse nulla di Katniss?»
«Mi
chiese se stava bene, mi
disse che a volte non sapeva quale parte del suo cervello ascoltare, io
gli
risposi solo di smettere di ascoltare la testa e di ascoltare il cuore,
lui mi
sorrise amaramente, e mi disse che non era più sicuro di
averne uno.»
«Poveretto»
«Gli
dissi: Katniss ti ama. Lui mi
guardò spiazzato ed io continuai: e sono
sicura che anche tu ami lei, devi solo ricordarlo. Poi lo salutai e me
ne
andai. Dopo un paio di giorni gli fu concesso di mangiare in mensa, i
dottori
mi dissero che dal mio incontro era notevolmente migliorato.»
Poi
mi ricordo dell'ultima volta
che parlai a Peeta.
«Quando
la Coin decise di
mandarlo a Capitol City, lui era disperato, non voleva andarci, aveva
paura di
fare male a qualcuno, di fare male a Katniss. Venne da me e mi disse "E
se non
riuscirò a controllarmi?" Io anche se ero preoccupata, cercai
di rassicurarlo,
in cuor mio sapevo che non avrebbe fatto male a mia sorella, gli dissi
"Visto? Ti
preoccupi di fargli male, è già un passo verso la
guarigione." E lo abbracciai.»
«Credo
abbia superato il test, se
non l'ha uccisa in guerra mentre non ci stava tanto con il cervello,
penso che
dentro una casa e senza rumore di bombardamenti dovremmo star
tranquille no?»
Sorrido
annuendo a Rue, poi ci
spostiamo nella solita postazione al lago, giusto in tempo per vedere
mia
sorella seduta a tavola, che fa finta di mangiare, mentre Sae va ad
aprire a
Peeta che tiene in mano un cestino con dentro pane, panini al
formaggio, e
croissant.
Quando
mia sorella lo vede, è
come se si svegliasse un poco, addenta quello che tiene nella
forchetta, e
quando Peeta le porge un panino al formaggio sorridendole, lei cerca di
ricambiare al sorriso, anche se le esce una smorfia, ma lui la conosce
e sa che
già quello è un passo avanti.
Il
sorriso-smorfia di mia
sorella, sembra averlo incoraggiato, perciò dopo averci
pensato un po’, si
siede vicino alla lei, e mentre lei passa tutta la sua pancetta a
Ranuncolo,
lui la guarda di nascosto, senza farsi notare, come faceva una volta,
quando ci
seguiva mentre tornavamo a casa da scuola.
«Mi
sa che per oggi lui non
ha bisogno del fiore.»
Quando
Katniss nel pomeriggio
sopra il comodino trova un dente di leone, colta sicuramente da un
ricordo,
vedo mia sorella sorridere per la prima volta da tempo,
Anche
se dura poco, non è bello e
smagliante, so che è sincero, è questo per ora mi
basta.
Angolo autrice: Ecco il secondo capitolo, bè
non ho molto da dire...
La canzone che canta Rue, come molte avranno notato è "sound
and safe" di Tyler Swift, ho pensato fosse adatta visto che
è in qualche modo collegata ad Hunger games, per il resto,
so che la storia si sta evolvendo lentamente, ma credo che sia giusto
così.
Per quanto riguarda i dialoghi tra Peeta e Prim, ho sempre immaginato
che Prim provasse una sorta di affetto per Peeta, ma d'altronde vorrei
sapere chi non si affezionerebbe al dolce ragazzo del pane?!! ahahah
Va bè mi sono dilungata, spero che il capitolo vi sia
piaciuto, lasciatemi qualche recensione e ditemi che ne pensate!
Un bacio!
Cicia.
|
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
Giardino fiorito cap 3
Sono
sdraiata vicino a laghetto,
quando apro gli occhi, noto che vicino la testa ho il tronco di un
albero,
sento il profumo delle margherite entrarmi nelle narici, riempendomi di
una
serenità che credo di non aver provato mai in tutta la mia
vita, nella testa mi
suona la melodia di una ninna nanna.
“Là
in fondo al prato, all'ombra
del pino
c'è
un letto d'erba, un soffice
cuscino
il
capo tuo posa e chiudi gli
occhi stanchi
quando
li riaprirai, il sole
avrai d'avanti.
Qui
sei al sicuro, qui sei al
calduccio,
qui
le margherite ti proteggon da
ogni cruccio,
qui
sogna dolci sogni che il
domani farà avverare
qui
è il luogo in cui ti voglio
amare.”
«Rue!
Rue vieni! Ho capito, dove siamo!»
Quando
Rue viene, le spiego che
questo è il luogo di cui parla la ninna nanna, siamo qui
perché Katniss ha
cantato questa canzone a entrambe.
«Effettivamente
mentre morivo, e
tua sorella mi cantava questa canzone, ho desiderato ardentemente
essere in
quel posto così tranquillo.»
«Già,
credo che funzioni così,
come quando facciamo mutare forma ai fiori, siamo qui perché
desideravamo
esserci.»
Rue
sorride guardando il pino
alle mie spalle.
«Oh
è una cosa davvero
fantastica.»
Io
ricambio il suo sorriso, e poi
mi siedo nel mio solito sasso sulla riva del laghetto.
Peeta
e Haymitch sono vicino un
treno, hanno nelle mani delle grosse gabbie, vicino a loro
c'è Thom che li sta
aiutando a mettere le grosse gabbie rumorose sopra il carro, quando
cerco di capire
cosa sia il rumore, mi accorgo delle piume.
«Hanno
comprato degli uccelli.»
«Credo
siano delle oche, dallo
starnazzare.»
Io
e Rue scoppiamo a ridere,
mentre contiamo nel carro le gabbie, Haymitch ha comprato cinque oche.
-Non
credo riuscirai a badare a
questi animali- dice Peeta, guardando un Haymitch quasi sobrio.
-Se
sono riuscito a far
sopravvivere voi a due Hunger games e alla guerra,
sono sicuro che
badare a queste stupide oche sarà un gioco da ragazzi! E poi
ci sei tu, se io
mi scordassi di dare loro da mangiare. Non faresti mai morire di fame
dei
poveri animali innocenti.-
Peeta
sorride, e s’incammina
verso il villaggio dei vincitori, arrivato a casa, lo vedo prendere un
cestino
e quando lo riempie di panini al formaggio, so già dove sta
andando.
Quando
bussa alla porta di mia
sorella, è Sae ad aprire.
-Oggi
non vuole scendere dal
letto, ho provato a farla mangiare ma non mi risponde neanche.-
-Ci
penso io Sae.-
-Sei
un ragazzo d'oro, è
fortunata ad averti accanto.-
Peeta
sorride imbarazzato e sale
le scale, prima di entrare nella stanza, si ferma e bussa nella porta.
-Sae,
ti ho detto che non ho
fame! Lasciami sola!-
-Kat,
sono io, posso entrare?-
Vedo
Katniss dentro la stanza
arrossire.
-Si.-
Peeta
entra e si siede nel letto,
quando incontra gli occhi di mia sorella, sorride.
-Cosa
c'è che non va?-
Katniss
all'inizio sta zitta e
abbassa lo sguardo verso le lenzuola, ma quando lui si avvicina per
accarezzarle il viso, lei gli si butta fra le braccia, Peeta in un
primo momento,
non aspettandoselo barcolla e s’irrigidisce, ma dopo un
secondo la stringe e
affonda il viso fra i suoi capelli.
-Ho
fatto dei brutti sogni, anzi
meglio dire degli incubi terribili.-
Peeta
la stringe più forte, e poi
si allontana per guardarla negli occhi.
-Vuoi
parlarmene?-
-No.-
Il ragazzo del pane non si scoraggia.
-Ok,
ma almeno mangia qualcosa
con me, Haymitch mi ha costretto ad andare a prendere con lui delle
oche alla
stazione, sono affamato, e so che anche tu lo sei.-
-Delle
oche?-
-Si.
Credo che abbia bisogno di
qualcosa da fare, e visto che le persone non sono il suo genere, sta
provando
con gli animali.-
Katniss
sorride, ed io vorrei
ringraziare Peeta, per come riesce a far stare meglio mia sorella, quel
ragazzo
si merita una statua d'oro.
Lui
gli passa un panino, e anche
se un po' esitante, Katniss lo prende e lo mangiucchia.
Mangiano
in silenzio, mia sorella
dopo che finisce il primo panino, ne prende un altro, suscitando
l'occhiatina
al “te lo avevo detto” di Peeta.
Quando
finisce, guarda il ragazzo
che ha davanti come se cercasse di studiarlo.
-Perché
non mi hai lasciato
prendere il morso della notte, quando ho ucciso la Coin?-
Peeta
quasi si strozza con il
pezzo di pane che stava mangiando.
-Lo
sai perché.-
-Una
volta lo sapevo, ma dopo il
depistaggio non so più niente.-
Peeta,
mette il panino nel
cestino e la guarda fisso negli occhi.
-Hai
ragione, a volte non lo so
neanche io.-
Il
viso di mia sorella, si
rabbuia, ma Peeta continua a parlare.
-Certe
volte credo di sapere chi
sono e cosa voglio, mentre altre mi sembra tutto così
confuso, ma in quel
momento, quando hai scoccato quella freccia, sapevo cosa avresti
cercato di
fare, eri Katniss, non l'ibrido di Capitol City, eri Katniss e sapevo
che
quella era la tua battuta per uscire di scena.-
Vedo
Peeta irrigidirsi, Katniss
gli prende una mano e la stringe con le sue.
-Non
potevo! Capisci? I miei
genitori e i miei fratelli erano morti, se te ne andavi anche tu, tutto
avrebbe
perso senso.-
Lui
la guarda, mentre gli occhi
di mia sorella diventano lucidi.
-E
poi te lo avevo promesso, “non
permettergli di portarti via da me” te lo ricordi,
me lo hai detto tu.-
Katniss
abbassa lo sguardo, Peeta
gli si avvicina e la stringe.
-Grazie-
è solo un sussurro, ma
tutti l'abbiamo sentito.
-Dai
ora scendiamo, Sae avrà
sicuramente bisogno di una mano, Haymitch mangia qui stasera, ha detto
a Sae
che c'è bisogno di festeggiare l'arrivo delle oche.-
Katniss
si stacca malvolentieri
dall'abbraccio, e quando Peeta gli porge la mano, lei la prende e lo
segue.
Sento
Rue spostarsi, la guardo
mentre strappa una margherita dal terreno.
«Credi
sarebbe successo comunque,
se le bombe di Gale non ti avessero...»
«Sì.
Lei e Gale sono troppo
simili, Peeta è il suo opposto, lui è il suo
Yang. Lui la completa.»
Sposto
l'attenzione del lago su
mia madre, la vedo in una casa, non è sola, seduta vicino a
lei c'è una
ragazza.
-Andrà
tutto bene Annie.-
Mia
madre non riceve risposta.
-Essere
madre è un dono.-
Quando
capisco di cosa sta
parlando, rabbrividisco, Annie è la ragazza del matrimonio,
la ragazza che ha
sposato Finnick.
-Non
si decide di esserlo, lo si
è, e basta.-
Mia
madre si allontana, la vedo
comporre un numero che ormai sa a memoria, e non ricevere risposta.
Il
suo viso si rattrista.
-Annie
ti preparo un tè.-
La
ragazza annuisce, e alza lo
sguardo verso mia madre.
Quando
mia madre sopra il tavolo
trova un fiore di bucaneve, i suoi occhi s’illuminano, lei
conosce il
significato di quei fiori. Vita e speranza. Non
deve arrendersi.
La
sera io e Rue assistiamo alla buffissima
scena di Haymitch che cerca di sistemare le oche nel recinto, lui cerca
di afferrarle,
ma quelle non fanno altro che scappare e perdere piume.
-Gli
hai dato un nome?- Sae, che
è decisamente più esperta con gli animali del
vecchio mentore di mia sorella,
riesce a farle entrare tutte nel recinto.
-Ti
presento Frank, Aida, Harry,
Clariss e Maysilee-
Sae
sentendo i nomi si fa seria
in volto e annuisce, e allora lì capisco, devono essere i
nomi dei cari di
Haymitch. Frank e Aida i suoi genitori, Harry il suo fratellino,
Clariss la sua
ragazza e Maysilee era l'amica di mia madre, la ragazza che fu estratta
insieme
a lui per i cinquantesimi giochi.
-La
cena è pronta ero venuta a
chiamarti, stranamente anche la ragazza è a tavola, il
fornaio è riuscito a
convincerla a mangiare.-
-Non
avevo dubbi, quel ragazzo
riuscirebbe a far credere che l'acqua ha lo stesso sapore del whisky se
ci
proverebbe.-
Quando
raggiungono il tavolo
Peeta e Katniss, sono seduti uno accanto all'altro, e stranamente
quando si
accorgono di lui, è proprio Katniss ad aprir bocca.
-Le
tue oche sono già morte
Haymitch?-
-Dolcezza,
come ho spiegato al tuo
ragazzo, far vivere quelle oche, in confronto a far sopravvivere voi,
sarà una
sciocchezza.-
Vedo
Katniss arrossire, mentre
Peeta si affretta subito a cambiare discorso, complimentandosi con Sae
per la
zuppa di piselli.
Quando
tutti finiscono di
mangiare il primo ad alzarsi dal tavolo è Haymitch che
visibilmente brillo,
fatica anche a reggersi in piedi, saluta tutti con un singhiozzo e si
dirige
verso casa sua.
Sae si alza per sparecchiare, ma Katniss la ferma.
-Ci
penso io Sae, così ho
qualcosa da fare prima di andare a dormire.-
-Ti
aiuto io Kat.-
Peeta
comincia a sparecchiare
mentre Katniss ha già cominciato a lavare le pentole.
-Ok,
ragazzi allora io vado, ci
vediamo domani.-
Sae
raccoglie la sua borsa ed
esce, lasciando nella casa un silenzio che è interrotto solo
dal rumore delle
posate nel lavello, quando Peeta finisce di sparecchiare, resta un po'
fermo a
guardare mia sorella lavare i piatti.
-Bè
io ho finito, ora vado.-
Katniss
gira la testa di scatto.
-No.
E’ ancora presto.-
Peeta guarda l'orario e scuote la testa.
-Sono
le dieci e mezzo Kat, anche
tu dovresti andare a dormire.-
Katniss si asciuga le mani in una tovaglietta, e si gira del tutto,
appoggiandosi al ripiano della cucina.
-Ma
tanto non riuscirò a
dormire.- dice a bassa voce.
-Non
puoi non andare a letto,
devi riposarti.-
-Resta
con me.- e quasi un
sussurro, ma vedo che Peeta l’ha sentito bene, le sue guance
si sono arrossate,
mentre il viso di mia sorella si è inclinato verso il basso.
-Non
posso Kat.-
-Ti
prego.- Il tono di Katniss
anche se vuole suonare normale, esce straziato e debole.
-Potrei
farti male, potrei
svegliarmi di notte e strangolarti, non voglio che mi prenda la mattana
da
ibrido.-
-Ma
sei migliorato, non mi farai
male.- Peeta è visibilmente teso e indeciso, e Katniss si
è intestardita.
-Io
non voglio farti male,
ma...-
-Peeta
ti prego resta con me.-
Vedo Katniss porgergli una mano, Peeta s’irrigidisce, ma alla
fine cede e
prende la mano di mia sorella.
-Grazie.-
Vedo la bocca di mia
sorella allargarsi formando un sorriso, uno di quelli veri, mentre
Peeta la
segue rassegnato all'idea che tra loro due vincerà sempre e
solo lei.
Quando
arrivano nella stanza,
Katniss che prima era decisa e coraggiosa, si mostra parecchio timida.
-Bè
allora io vado a mettermi un
pigiama, tu hai bisogno di qualcosa?-
-No
resterò così.- Peeta si siede
nel letto, mentre mia sorella va nel bagno a cambiarsi.
Quando
rientra, Katniss trova
Peeta ancora seduto, lei gattona sopra il letto, e si mette sotto il
leggero
lenzuolo, lui vedendola la imita.
L'imbarazzo
tra quei due è
incredibile se si pensa che hanno sventolato a tutta Panem di aver
concepito un
bambino! Vedo Rue che mi guarda, è della mia stessa opinione.
«Ma
che problemi hanno quei due?
Negli Hunger games non si facevano problemi a dormire
avvinghiati!»
Io
rido e continuo a guardarli.
Peeta
è teso come una tavoletta
di legno, mentre Katniss è combattuta.
-Perché
è diventato così strano?-
Peeta si gira verso di lei, ma sta zitto, mia sorella rassegnata dal
suo
silenzio si gira verso l'altro lato.
-Va
bè buonanotte.-
-Buona
notte Kat.- Detto questo
entrambi chiudono gli occhi.
«Ok,
sono decisamente due
imbecilli.» Rue sbuffa e si sdraia sotto il pino.
Dopo
poche ore le urla di mia
sorella attirano sia Rue sia me, di nuovo al laghetto, è
sudata e scossa.
-Prim!
No Prim! Scappa! SCAPPA!-
Ci sto poco a capire cosa deve aver sognato Katniss.
Peeta
che è lì accanto si sveglia
di soprassalto e avvicina a sé Katniss.
-Era
solo un sogno Kat. Solo un
sogno.- mia sorella piange, mentre Peeta la stringe.
-Lei
stava bruciando. Io non ho
potuto salvarla. Sono morti tutti.- Katniss continua a singhiozzare ed
io penso
solo che vorrei rassicurarla e dirgli che non ho sentito nulla e che
non è
sola.
-Io
sono qui, resterò sempre
qui.- Stringe forte mia sorella, lei gli si aggrappa al collo quasi
strozzandolo, non parla, ha smesso di piangere, anche se ancora
singhiozza.
Lui
l'accarezza piano con
dolcezza, per diversi minuti, cercando di calmarla, quando lei smette
di
singhiozzare, non l'allontana dal suo petto, si sdraia, facendo fare lo
stesso
a lei, in modo che la testa di mia sorella poggi sul suo petto.
-Dormi
adesso.- Peeta sbadiglia,
accarezza la guancia di Katniss, chiude gli occhi e ricade tra le
braccia di
Morfeo.
Lei
rimane con gli occhi aperti a
guardarlo, studiando i suoi lineamenti alla debole luce della luna.
Dopo
quella che mi sembra un’ora,
la vedo alzare leggermente la testa, avvicinandola a quella di Peeta.
«Oddio
dai che finalmente Katniss
si è svegliata!» Rue mi stringe forte la mano
senza staccare gli occhi dal
lago.
Mia
sorella è vicinissima al viso
addormentato di Peeta.
«Ecco
lo sta per baciare! Prim lo
sta per baciare!»
Katniss
è a meno di un millimetro
dalle labbra di Peeta, le accarezza con lo sguardo. Io e Rue non
respiriamo
nemmeno.
«Bacialo!
Su ragazza di fuoco
BACIALO!» Rue è decisamente uscita fuori di senno.
Katniss
scuote la testa e
sussurra -Grazie.- poi sposta il viso dalle labbra del ragazzo, e si
rimette
nel suo posto sopra il suo petto.
Rue
si allontana insoddisfatta,
blaterando cose del tipo «Abbatte animali e ibridi feroci, ma
si spaventa a
dare un bacio! Pff.»
Ma
per quella notte mia sorella, tra le braccia del ragazzo del pane,
non si sveglia più a causa degli incubi.
Angolo autrice: Eccomi qui al terzo capitolo!
Bene per prima cosa vorrei ringraziare ancora una volta Lucrezia_2 che
con le sue due recensioni mi ha dato la forza di continuare, ringrazio
anche Lexie Mikaelson per averla messa tra le preferite, e le dieci
silenziose ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite,
vorrei dirvi che è un onore sapere che c'è
qualcuno che
legge la mia FF. Grazie.
Ora passiamo al capitolo! Bè si come vedete i riferimenti ai
fiori continuano, anzi ho deciso che ogni capitolo avrà un
riferimento ad esso, e la foto del fiore sarà all'inizio di
ogni
capitolo in modo tale che le ragazze che come me non ne capiscono
nulla di giardinaggio, si facciano un idea del fiore di cui sto
parlando, molte volte userò il linguaggio dei fiori, come ho
fatto in questo capitolo con il bucaneve
(in questo mi ha aiuta Wikipedia ;D) ma ogni volta vi
spiegherò cosa simboleggia perciò tranquille!
Per il resto ci tengo a precisare che i nomi che ho usato per le
oche di Haymitch ad eccezione di Maysilee, sono tutti inventati, spesso
leggo che molte ragazze nelle loro FF mettono i nomi dei tributi che ha
visto morire il mentore, ma secondo me sono troppi per darli alle oche,
Haymitch dovrebbe avere un enorme campagna o che so io, mentre io cerco
sempre di essere il più reale possibile, perciò
ho deciso
di crearne solo cinque pensando alle persone che sono state realmente
più importanti per lui. (Si ho chiamato il fratellino minore
"Harry" in onore del maghetto che tutte conoscete)
Per il resto spero che a voi sia piaciuto, non scrivo più,
già vi ho annoiato abbastanza! :D
Al prossimo capitolo!
E fatemi sapere cosa ve ne pare! Ditemi qualsiasi cosa,
l'apprezzerò comunque!
Un bacione
Cicia.
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Capitolo 4 *** capitolo 4 ***
Giardino fiorito cap 4
La
mattina dopo, dal riflesso
scorgo una figura pelosa muoversi sopra il letto dove dormono
tranquillamente
mia sorella e Peeta.
«Rancuncolo.»
Rue sentendomi chiamare il nome del mio gatto, si avvicina.
Nel
frattempo il micio si è
raggomitolato in mezzo alle due figure addormentate, cominciando a fare
le
solite fusa che una volta indirizzava a me quando lo accarezzavo.
-Che
diavolo... - Mia sorella
apre gli occhi sentendo lo strano rumore, quando si accorge del gatto,
sospira.
-Stai
sempre in mezzo ai piedi.-
Peeta sentendo le lamentele di Katniss, apre gli occhi, e quando nota
Ranuncolo, sorride e gli accarezza la testolina pelosa, Ranuncolo
apprezzando
il gesto gli si strofina contro.
-Come
fai a odiare questo gatto?
E' così affettuoso.- Katniss sbuffa e guarda male il ragazzo
che le sta di
fronte.
-Con
gli altri! Noi due in tutti
questi anni ci siamo solo limitati a sopportarci. Io lo sopportavo per lei.-
Il ragazzo del pane guarda mia sorella, vedo scorrere nei suoi occhi un
lampo
di tristezza rivolto sicuramente a Ranuncolo e a me, ma poi chiude e
riapre le
palpebre ed eccolo tornato il solito ragazzo allegro.
-A
me è stato sempre simpatico,
lo vedevo camminare per tutto il distretto, con la sua aria da duro. E
lo è
davvero! E' sopravvissuto a dei bombardamenti! Ora capisco
perché dicono che i
gatti hanno sette vite.- Peeta ride, accarezzando ancora una volta il
mio Super
gatto.
-Effettivamente
è duro a morire,
l'ho sempre saputo.- Katniss si lascia andare a un sorriso e
stranamente gratta
dietro le orecchie Ranuncolo, che la guarda stupito, ma ricambia subito
aumentando il volume delle fusa.
«Finalmente
quel micio ha un po'
di pace!» Rue ride, mentre io guardo la scena quasi commossa.
Quando
sotto la mia mano
trasformo un fiore, Rue continua a ridere.
«Direi
che per oggi è la scelta appropriata.»
Quando
Ranuncolo scende dal letto
per andare a farsi i suoi affari, nell' esatto posto in cui era
sdraiato, Peeta
e Katniss trovano un fiore arancione simile a una rosa, il fiore che ha
dato
nome al mio animaletto.
-Come
ci è finito questo qui?-
domanda accigliata e perplessa Katniss.
-Forse
l’ha portato lui e non c'è
ne siamo accorti, d'altronde è molto intelligente.- Peeta
cerca di chiarire i
suoi dubbi, Katniss annuisce e poi sorride divertita.
-Direi
che è il suo modo di dirci
di non dimenticarci di lui. Forza scendiamo, sicuramente
avrà fame.- Peeta è
sorpreso dalle parole di mia sorella.
Lo
sono anch’io, quando la vedo
alzarsi, scendere in cucina e mettere un po' di latte in un piattino
per
posarlo per terra in modo che Ranuncolo possa berlo.
-Sappi
che lo faccio solo per
lei.- Il gatto la guarda e miagola come se volesse rispondergli che lo
sa, poi
gira la testa e beve il suo latte.
-Secondo
me arriverai a volergli
bene sul serio.- Peeta è appena sceso e la guarda divertito
mentre la canzona.
-E'
più probabile che mi faccia
bionda!- Mia sorella lo guarda e fa la linguaccia.
-No.
mi piaci decisamente di più
mora.- Peeta appena si rende conto di quello che ha detto si blocca
imbarazzato
ed esce dalla cucina andando in bagno, nello stesso istante vedo mia
sorella irrigidirsi
mentre le sue guance si colorano, poi nasconde il volto nel frigo,
facendo
finta di scegliere cosa mangiare.
Quando
Peeta torna in cucina e
trova mia sorella a vagare ancora con lo sguardo dentro il frigo,
sorride alle
sue spalle.
-Kat
io ora vado a casa, mi devo
cambiare.- Katniss finalmente si gira e lo guarda.
-Ok,
io cercherò qualcosa da
fare.- Peeta annuisce, le si avvicina e gli da un bacio in fronte.
-A
stasera.- mia sorella annuisce
a sua volta e Peeta se ne va.
«Ci
risiamo i soliti due incapaci!
Mi chiedo ancora come hanno fatto durante gli Hunger games.»
Rue sbuffa, ed io
non posso fare altro che ritrovarmi d'accordo con lei.
«Dovevano
farlo, c'era la loro
vita in gioco.»
«Forse
hai ragione ma resta di
fatto che sono due imbranati cronici!» Io rido contagiando
anche lei, poi mi
sdraio beata dalla sensazione di calore sulla pelle.
Nel
giardino fiorito, non c'è mai
né troppo caldo né troppo freddo, si sta sempre
bene, non sudo e non sento mai
freddo, i primi giorni quando lo feci notare a Rue, lei mi disse
semplicemente «Siamo
morte! Hai mai visto dei morti con i denti che tremano per il freddo? o
con le
ascelle puzzolenti per via del sudore?» Pur essendo
una battuta alquanto
macabra se presa seriamente, il tono con cui lo disse mi fece
letteralmente
scoppiare a ridere, continuavo a immaginare degli zombie che si
mettevano il deodorante,
e non riuscivo più a fermare le risate, e Rue peggiorava
solo la situazione
continuando a fare battute sceme e imitando cadaveri con le mani
penzolanti
rivolte in avanti che si annusavano e morivano dalla puzza, risi
così tanto che
mi scesero delle lacrime dagli occhi.
Lei
era sempre tranquilla, da
quando ero arrivata, non l'avevo mai vista triste, a volte se giù
succedeva qualcosa che non le piaceva, si arrabbiava ma tra le sue
emozioni non
ne avevo mai notato una triste, anche quando guardava i suoi
fratellini, li
osservava sempre con il sorriso sulle labbra, e incoraggiava me a fare
lo
stesso.
«Ma
tu sei sempre stata qui a
guardare?» Rue si gira e come al solito mi sorride.
«Sì,
mi sono svegliata in questo
posto, sapevo che ero morta, fino a cinque secondi prima avevo sentito
il
bruciore della lancia del ragazzo del 2 nello stomaco, mi sono guardata
temendo
di avere un grosso buco nella pancia, ma poi ho visto che era tutto ok
e mi
sono tranquillizzata, dopo ho notato i fiori e il lago e mi sono seduta
pensando a cosa stesse facendo tua sorella, e mi sono vista.»
«Hai
visto il tuo riflesso?»
chiedo a Rue non capendo quello che vuole dire.
«No,
ho visto il mio cadavere
pieno di fiori.» finalmente annuisco capendo, e le faccio
segno di continuare a
parlare.
«Ho
seguito tutti gli Hunger
Games, quando ho visto che Tresh ha lasciato andare Katniss per me,
ho
tirato un sospiro di sollievo, lui l'avrebbe uccisa con un solo dito se
avesse
voluto. Quando è morto, ho sperato che arrivasse anche lui
qui, così avrei
avuto un po' di compagnia, ma niente, quando è morta anche
Faccia di Volpe, mi
sono rassegnata all'idea che sarei rimasta sola.»
Io
sorrido a Rue, lei sorride a
sua volta e continua.
«Poi
quando finalmente hanno
sparato il cannone per la morte di Cato, ho urlato di gioia!
C'è l'avevano
fatta! Ero felice! Quando hanno detto che ci doveva essere un solo
vincitore,
ho temuto un po' per la vita di Peeta, ero sicura che lui non gli
avrebbe fatto
niente, ma sapevo che tua sorella doveva tornare a casa per te,
poi se
n'è uscita con quelle bacche e ha dato inizio al manicomio.
Dopo è iniziato il
tour della vittoria, e quando ho sentito Peeta dire che avrebbe aiutato
economicamente la mia famiglia, che in quel momento non se la stava
passando
per niente bene, avrei voluto ringraziarlo, se lo avessi avuto accanto,
gli
sarei saltata addosso per la gratitudine.»
«E
per questo che tifi per lui?»
Rue mi guarda, riflette un attimo e poi mi risponde.
«Anche,
ma principalmente perché
lui si merita di essere felice, e ormai sappiamo tutti, che solo lei lo
rende
tale.» Io la guardo e annuisco, poi le si gira e va a
guardare i suoi
fratellini che giocano.
Io
resto ferma a pensare che mi
sarebbe piaciuto essere viva e aver avuto Peeta come cognato,
chissà quanti
biscotti glassati avrei mangiato.
Dopo
quello che potrebbe essere
benissimo un minuto o un’ora, Rue mi chiama dicendomi che
qualcuno giù
sta chiedendo di me, quando mi avvicino al lago, scorgo la piccola
figura di
Posy, la sorellina minore di Gale e Rory.
-Non
puoi Posy.- Hazelle è in
piedi, mentre taglia i capelli di Rory, che gli coprono gli occhi.
-Mamma
ma io voglio fargli vedere
la bambola che mi ha regalato Gale.- Posy ha il broncio e stringe un
pugno
mentre con l'altra tiene una bambola di pezza nuova.
-Ho
capito, ma non può essere.- Hazelle
è visibilmente tesa, non sa come rispondere alla figlia.
-Ma
io voglio giocare con Prim,
dai per favore mamma.- gli occhi della bambina si fanno lucidi, Hazelle
sospira
triste, abbassando le mani, e a quel punto che vedo il viso di Rory,
è rosso di
rabbia.
-Posy
non puoi, lei non c'è! è
morta! Non giocherà mai più con te!-
succede tutto in un attimo, Rory si
alza e prende la sedia buttandola di lato rompendo un vaso che
conteneva un
girasole gigante, Posy scoppia a piangere e scappa nella stanzetta per
le urla
del fratello, e infine Hazelle lo schiaffeggia.
-Non
dovevi. Non in quel modo.-
Non ho mai sentito parlare così freddamente Hazelle.
-Non
sopporto che si parli di lei
mamma.- Rory tiene gli occhi bassi, li chiude mentre lei lo abbraccia,
e si permette
il lusso di piangere nascosto nel petto di sua madre.
-Il
dolore se ne andrà prima o
poi.- Rory sta zitto ma si lascia cullare fra le braccia di sua mamma.
Il
ragazzino con cui giocavo a
nascondino, a cui raccontavo i miei segreti, con cui scherzavo dicendo
che
saremmo potuti diventare cognati era lo stesso che ora arrabbiato
piangeva la
mia morte.
Lui
sarebbe potuto essere quello
che mi avrebbe rubato il primo bacio, quello con cui avrei scambiato
gesti
affettuosi, quello che mi avrebbe potuto guardare con lo sguardo
innamorato che
ricordo negli occhi di mio padre e che riconosco in quelli di Peeta.
«Cambia.»
dico con voce spezzata
a Rue mentre cerco di trattenere le lacrime, lei senza farselo ripetere
focalizza il lago sull'immagine di Ranuncolo che dorme sul divano.
Rue
rispetta il mio silenzio, non
fa domande, aspetta con pazienza, che io mi calmi e riesca ad assumere
un tono
di voce normale.
«Ora
è ok.» Lei annuisce, e mi
stringe la mano, quando vede che mi sono realmente ripresa mi sorride.
«Chissà
se rimarrà con metà parte
dei capelli tagliati e l'altra parte lunghi. Potrebbe creare una nuova
moda nel
Distretto 2.» Io sorrido, apprezzando che Rue provi a levare
l'alone cupo che
mi ha circondato.
«Grazie.»
Lei mi sorride gentile,
stringendomi la mano.
«Siamo
qui per questo no?
Dobbiamo farci forza l'una con l'altra.» Io annuisco e
l'abbraccio.
Quando
vediamo nel laghetto che
Sae ha cominciato a cucinare ci rendiamo conto che giù
sono passate
parecchie ore, noto che Sae apparecchia solo per due persone, e la
domanda che
vorrei fare io, esce da altre labbra, quelle di mia sorella.
-Haymitch
e Peeta non mangiano
con noi?- Katniss ha un’espressione strana come se si fosse
appena svegliata da
un brutto sogno.
-Haymitch
sta dormendo sdraiato
per terra nel suo soggiorno, mentre il ragazzo ha chiamato dicendo che
preferisce rimanere a casa oggi.- Kat non fa altre domande ma la vedo
irrigidirsi,
poi si gira e risale le scale.
All'inizio
penso che la
destinazione sia la sua stanza, ma quando continua a camminare
fermandosi di
fronte alla camera di mia madre, senza nessun motivo comincio ad aver
paura.
Lei
entra, chiudendosi la porta
alle spalle, gira un po' per la stanza fermandosi vicino al
comò, poi allunga
una mano prendendo una cornice, dentro c'è la foto del
matrimonio dei nostri
genitori.
-Mi
avete lasciato sola.- Kat è
bianca in viso e la sua voce trema.
-Prima
papà, poi Prim e tu che
potevi restarmi accanto, te ne sei fregata! Non contavo abbastanza per
te!-
Vedo Ranuncolo che attirato dalle urla, miagola dietro la porta.
-Che
senso ha stare qui se voi
non ci siete?! Che senso ha possedere questa casa, se non ci siete voi
che ve
ne prendete cura!- Kat trema sempre più forte, e ora capisco
la paura di
vederla in quella camera, avevo paura che crollasse esattamente come la
sto
vedendo crollare in questo momento, senza poter fare nulla, senza
poterla
aiutare.
-Dovevo
morire io al posto di mia
sorella! Tutto è iniziato perché lei si salvasse!
Tutto è iniziato perché lei
avesse una vita normale! Che senso ha avuto offrirmi come tributo
allora?! E'
stato tutto inutile!- Vedo la mano di mia sorella alzarsi e tirare la
cornice
contro lo specchio appoggiato al comò con rabbia, come se
volesse cancellare il
suo riflesso, le schegge di vetro finiscono da per tutto,
fortunatamente lei
involontariamente si copre gli occhi ma molti frammenti di vetro le
colpiscono
il viso e le braccia.
Solo
a quel punto Sae spaventata
dal rumore sale e cerca la camera da cui è venuto il rumore,
poi nota Ranuncolo
dietro la porta della stanza dei miei, ed entra e trova mia sorella in
ginocchio che piange, coperta di graffi e sangue.
-Oh
cielo! Ragazza che hai
combinato?!- Sae si mette in ginocchio per cercare di aiutare mia
sorella a
rialzarsi, ma non ci riesce, Katniss si divincola dalla sua presa.
-Lasciami
stare!- Lei urla, e
rannicchia in se stessa.
Sae
vedendola in quelle
condizioni, esce dalla stanza, scende sotto, prende il telefono e
compone un
numero.
-Dai
ragazzo, rispondi.- però
nessuna voce risponde dall'altro capo del telefono.
Sae
è visibilmente scossa, prova
a chiamare un altro numero, ma anche da quello non arriva nessuna
risposta, lei
non si rassegna, prende le chiavi, ed esce di casa.
La
vedo percorrere la breve
strada per raggiungere la casa di fronte.
Quando
suona, nessuno risponde,
lei continua per parecchi minuti, finché un Peeta parecchio
distrutto le viene
ad aprire.
-Ma
che diavolo succede oggi! Che
hai ragazzo? Stai male?- Sae guarda Peeta con aria preoccupata, con lo
sguardo
da mamma.
-No
Sae ora va meglio. Che succede?
Haymitch è svenuto e non sai svegliarlo?- Peeta ha gli occhi
cerchiati da
occhiaie scure, i capelli più spettinati del solito e
indossa gli stessi
vestiti di stamattina.
-Non
è l'ubriacone il problema,
la ragazza è come impazzita.- Peeta alle parole di Sae si
agita, esce e chiude
subito la porta alle sue spalle.
-Cosa
è successo?-
-Che
io sappia niente, quando io
sono arrivata dopo pranzo, stava bene, mi ha aiutato a pulire mi ha
perfino
sorriso uno o due volte, poi è andata a riposarsi, e quando
è scesa prima di
cena era di nuovo cupa, è andata sopra nella camera di sua
madre, e dopo cinque
minuti ha cominciato a urlare. Quando sono salita, l'ho trovata per
terra
coperta di sangue, da me non si fa toccare.- Peeta annuisce preoccupato.
Sono
già arrivati, quando vedo il
ragazzo del pane salire a velocità su per le scale,
Ranuncolo lo scorta fino
alla porta, quando entra Katniss non è più per
terra, si è sdraiata nel letto,
non piange ma continua a tremare.
-Katniss
sono io.- Lei non
risponde.
-Cosa
succede?- anche ora nessuna
risposta.
Peeta
si siede vicino a lei, e si
accorge del sangue che esce dalle piccole ferite causate dal vetro.
-Katniss
devi disinfettarti
questi graffi.- Lei continua a ignorarlo, lui esce e torna dopo due
minuti con
in mano disinfettante, pinza e pezzi di cotone.
-Kat
ti prego, fatti levare il
vetro dalle braccia.- Lei si gira finalmente a guardarlo, i suoi occhi
sono
spenti, ma gli porge prima un braccio e poi l'altro, Peeta si mette al
lavoro
estraendo con la pinzetta i pezzettini di vetro e poi disinfettando con
cura
ogni taglio.
A
un certo punto mia sorella alza
gli occhi, e si accorge dell' aspetto del ragazzo che le sta di fronte.
-Peeta
cosa ti è successo oggi?-
Lui la guarda e ride.
-Cosa
è successo a me? Ti sei
vista?- Lui continua a sorridere, mentre le toglie schegge di vetro.
-Hai
avuto dei flashback?- Lui
non risponde, continuando a prendersi cura di lei meticolosamente.
-Cosa
hai visto? Io posso dirti
se è vero o falso.- Peeta si gira a guardare la ragazza che
ha di fronte.
-Perché?-
-Tu
ci sei sempre quando io sto
male, io invece non faccio mai abbastanza per te.-
-Non
è vero.-
-Si
invece, tu sei corso qui
subito, invece io non mi sono neanche fermata a riflettere quando Sae
mi ha
detto che non venivi.-
Peeta
ha tolto tutti i pezzi di
vetro dalle braccia di Katniss, le si avvicina e comincia a
disinfettarle i
tagli sul viso con il cotone.
-Non
potevi sapere che era per
quello che non venivo.-
-Si
invece. Cosa hai visto?-
-Non
voglio parlarne Kat.- Lei lo
guarda con uno sguardo truce.
-Ma
io ti posso aiutare.- Peeta
la guarda, fermandosi a pensare.
-Io
ti dico cosa ho visto e tu mi
racconti cosa hai sognato e perché hai rotto lo specchio.-
Lei sembra pensarci
e poi annuisce.
-Ok
inizia tu.-
-Mi
sono visto mentre uccidevo
della gente innocente.- Katniss prende la mano di Peeta per richiamare
la sua
attenzione.
-Falso!
Peeta tu non hai mai
ucciso degli innocenti.-
-Faccia
di Volpe, Brutus,
Mitchell sono morti per causa mia.- Peeta guarda mia sorella con gli
occhi
tristi.
-Faccia
di Volpe è morta a causa
dei morsi della notte, e poi eri dentro gli Hunger games, era lo scopo
dello
show, perciò non devi darti colpa neanche per Brutus. E
Mitchell, non lo hai
ucciso, lo hai solo spinto, è stata colpa della trappola,
non tua.- Peeta
guarda mia sorella non del tutto convinto.
-Ora
tocca a te.- Mia sorella
lascia la mano di Peeta e si stringe le ginocchia al petto.
-Ho
sognato di essere nella mia
vecchia casa nel Giacimento, stavo giocando seduta per terra con Prim,
mio
padre era seduto nella vecchia e logora poltrona di fianco al fuoco, e
mia
madre era lì accanto che cucinava e ci ordinava di andarci a
lavare le mani per
la cena.-
-Ma
questo non è un incubo.-
Peeta la guarda non capendo.
-Già,
ogni tanto quando le cose
vanno male, la mia mente mi regala un bel sogno, ma poi mi sveglio ed
è tutto
diverso.- Katniss guarda negli occhi Peeta, e lui sembra aver capito.
-Sono
sola e spezzata.-
Mia sorella guarda il ragazzo che le sta seduto di fronte come se
volesse
aggrapparsi a qualcosa.
-Lo
siamo entrambi. Ma insieme
possiamo farcela.- A quel punto Peeta si avvicina a mia sorella e
l'abbraccia
come se tenesse tra le braccia una cosa minuscola e delicata, come
farebbe un
padre con una figlia per proteggerla.
Il
senso d’impotenza che avevo
sentito prima, di colpo se ne va, è vero io non posso fare
niente per aiutare
mia sorella, ma lei non è sola.
Me
lo ripeto come un tantra.
Lei
non è sola.
Lei
non è sola.
Lei
non è sola.
E
non potrebbe avere accanto
essere migliore di quel giovanotto con gli occhi azzurri.
Angolo autrice: Eccoci al quarto capitolo! Che per
intenderci è stato un parto! Scrivevo frasi e le cancellavo
subito dopo, e anche ora non ne sono pienamente convinta.
Il fatto è che siamo ancora in un punto troppo vicino alla
morte di Prim, il dolore è ancora vivo tra le persone che le
volevano bene, e scrivere queste scene non solo mi uccide
perchè amavo la piccola paperella, ma anche
perchè è difficile,
ogni persona prende le perdite in modo diverso. E se in questo capitolo
vediamo le reazioni rabbiose di Rory e Katniss, nei prossimi
vedremo come la vivranno la Sign.Everdeen, Gale e gli altri. Vedremo
anche come Peeta vivrà la perdita dei suoi cari, e come
Haymitch in modo sicuramente sbagliato vive le sue.
Il finale del Canto della rivolta lascia molta terra bruciata. Io credo
che Katniss non tornerà mai la ragazzina che era prima degli
Hunger games, tornerà a vivere molto lentamente,
perciò non aspettatevi il "mi ami vero o falso" subito,
perchè sarebbe assurdo. Katniss deve prima imparare a
rispettare se stessa per poi dire apertamente di amare Peeta.
Prim e Rue saranno le teleaspettatrici di questa rinascita senza poter
fare niente esattamente come lo saremo noi. :)
Ora dopo avervi spiegato, vorrei tanto ringraziarvi, perchè
il capitolo precedente mi ha dato molte soddisfazioni (che non mi
aspettavo), ringrazio le tre ragazze che mi hanno recensito,
più una che mi ha detto ciò che ne pensava in un
messaggio privato. Siete state gentilissime a scrivermi, ho apprezzato
le ragazze educatissime che mi hanno fatto notare gli errori (scusate
tanto a volte sono davvero distratta), non sono perfetta e non esigo di
esserlo perciò sentitevi libere di dirmi pure "Asina hai
scritto un idiozia"! XD
Per il resto ringrazio: Dreamer_1203, Eli_Evans e ValeChii
per aver messo la mia storia tra le preferite (non riesco a crederci
:D) e le 15 ragazze che hanno messo la mia storia tra le seguite (non
vi scrivo tutte perchè siete tante) sono onorata della
fiducia che avete dato alla mia storia, spero di non deludervi.
Infine spero che il capitolo via sia piaciuto! Ditemi che ve ne pare,
vi piace che Prim oltre a seguire cosa fanno Katniss e Peeta, segua nel
suo lago-monitor anche gli altri? Io credo che sia meglio,
così potete vedere come anche gli altri personaggi del libro
vanno avanti, nel capitolo precedente ho accennato ad Annie, mi piace
l'idea di seguirla durante la sua gravidanza, spero che lo appreziate
anche voi. Ho intenzione di nominare più meno tutti nella
mia storia, in modo che nessuno sia dimenticato.
Ora basta! Ho parlato troppo! Vi ringrazio ancora una volta e aspetto i
vostri pareri!
Un bacio.
Cicia.
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
giardino fiorito cap 5
Quando
ero viva, mi capitava di
pensare che per ogni cosa brutta che succedeva, in un’altra
parte del mondo ne
succedesse una bella, ero convinta che esistesse questa sorta di
equilibrio, e
ora guardando il Distretto 12 tramite il laghetto ne sono sempre
più convinta.
La
guerra ha distrutto tante
cose, le case, le persone ma non la speranza.
Vedo
brillare gli occhi di ogni
singola persona superstite del Dodici.
Non
ci sono più cadaveri o resti
di cose che potessero assomigliare a persone, hanno raccolto tutto e
l’hanno
sotterrato in una grande fossa comune vicino al Prato, a qualcuno
è venuta
l'idea come Peeta di trapiantare sopra dei fiori di tutti i colori, ho
visto un
uomo con una lunga barba darsi da fare, cercando di creare una specie
di recinzione
con della legna racimolata dalle macerie. Non ci sono lapidi con i nomi
ma
almeno ora tutti hanno un posto, dove ricordare i propri cari.
Ci
sono una ventina di uomini che
stanno ricostruendo le case, le donne li aiutano porgendogli le cose o
spazzando per terra, i pochi bambini invece di giocare come dovrebbe
essere,
aiutano le madri o i padri.
Il
distretto si è unito per
rinascere.
Ogni
settimana arriva un treno da
Capitol City con dentro sempre cose diverse, a volte legna o materiali
edilizi,
a volte cibo, a volte perfino stoffe.
Un
giorno Rue mi fa notare che
questa settimana sopra ogni vagone oltre ai soliti aiuti c'è
un grande oggetto
imballato.
Tutti
nei 13 Distretti sono
sorpresi quando scoprono che l'oggetto che si trovano davanti
è una statua
raffigurante due bambini, un maschio e una femmina, la bambina ha le
tre dita
della mano sinistra premute contro le labbra e il bambino ha la mano
alzata nel
gesto di rispetto tipico del mio Distretto.
Con
Rue diamo un’occhiata ai vari
distretti, tutti senza bisogno di un ordine preciso, mettono il
monumento nei luoghi,
dove hanno sotterrato le persone che hanno perso la vita durante la
guerra, ora
tutti a Panem hanno un vero e proprio monumento per i caduti.
La
Paylor in diretta televisiva
dice che nelle basi delle statue verranno incisi i nomi dei caduti,
dopo una
settimana sia il mio nome che quello di Rue vengono incisi insieme a
quello di molte
altre persone.
Vedo
Rue irrigidirsi quando dal
lago osserva sua madre accarezzare con il dito il suo nome inciso nella
pietra,
-Mi
manchi uccellino.- sua mamma
ha gli occhi lucidi, è triste, ma quando la sorellina
più piccola di Rue la
tira con la manina, si riprende e sorride.
Non
mi sorprendo quando vedo Rue
strappare dal terreno un piccolo mazzetto di Alyssum e buttarlo
delicatamente
nel laghetto. La guardo mentre chiude gli occhi per trattenere le
lacrime e
sussurra.
«Sto
bene mamma, stai
tranquilla, ti voglio bene.»
Durante
la settimana assistiamo
alle visite ai monumenti, Rue mi fa notare tutti i nomi dei
partecipanti alle
ultime due edizioni dei giochi.
Ci
accorgiamo che molto spesso
vicino ai nomi dei partecipanti ci sono i nomi dei familiari.
Il
nome di Marvel il ragazzo che
ha ucciso Rue è vicino ad altri quattro nomi, e quando
notiamo che i nomi
vengono incisi senza nessun altro suo familiare presente capiamo che la
sua
intera famiglia è morta, stessa cosa per la ragazza del suo
stesso di distretto
Glimmer, Cato che era arrivato in finale nei primi giochi di mia
sorella, ha
vicino il nome di un certo Tyle, che presumiamo sia il fratellino
minore, visto
che i genitori sono entrambi vivi, Clove nella guerra ha perso la
madre, la
ragazza che Rue soprannomina Faccia di Volpe ha perso entrambi i
genitori e la
sorellina, accanto al nome di Thresh invece c'è il nome di
quella che Rue mi
dice essere sua nonna.
A
un certo punto Rue scatta e si
mette in piedi cominciando a camminare.
«I
miei familiari sono stati i
più fortunati, sono tutti vivi.» Mi guarda e mi
sorride triste, scommetto che
sta pensando alla possibilità di vedere una delle sue
sorelline morire durante
la guerra, io la guardo, le rivolgo un sorriso prendendole la mano, e
poi
continuiamo a guardare.
Vedo
mia madre fare compagnia ad
Annie Cresta mentre guarda per ore con aria persa il nome di Finnick
Odair. Se
non sapessi le sue reali condizioni, non noterei neanche quel lieve
gonfiore
che si nota nel suo grembo.
Mia
madre le sta vicina, dopo un
po' di tempo le mette una mano sopra la spalla e dopo molti altri
minuti riesce
a convincerla a tornare a casa.
Infine
vediamo Peeta guardare i
nomi dei suoi familiari, mi spavento quando vedo le sue pupille
allargarsi, in
preda ai flashback si rannicchia vicino un albero e stringe i denti
conficcandosi le unghie delle dita nelle mani.
Solo
dopo molte ore, la figura di
Haymitch gli si avvicina.
-Ragazzo
ci hai fatto spaventare!
Sae ha detto di averti visto uscire ore fa!- Peeta continua a stare
zitto,
mentre Haymitch gli si avvicina.
-Peeta
stai bene?- quando
Haymitch si accorge delle condizioni del ragazzo che gli sta vicino,
s’inginocchia
e lo guarda negli occhi.
-Lasciami
stare qui Haymitch!
Farò del male a qualcuno me lo sento!- Peeta è
visibilmente scosso, mentre
chiude gli occhi, il suo mentore si alza e sospira.
-Katniss
darà i numeri se non ti
vedrà tornare.- al nome di mia sorella gli occhi del ragazzo
del pane si
allargano, facendosi ancora più neri, ma il mentore continua.
-Ti
ricordi la prima volta che
abbiamo parlato?- Haymitch ride e Peeta alza lo sguardo verso di lui
incuriosito, ma non risponde.
-Mi
hai detto che eri fottuto.-
Peeta contrae la bocca contrariato.
-Non
ti ho detto questo!-
-Non
in questo termine, eri
innamorato di quella ragazza e volevi proteggerla. Il senso
è quello.- Haymitch
continua a sorridere.
-E
allora?- Peeta continua a
guardarlo, continuando a non capire dove vuole arrivare il suo mentore.
-Bè
sei stato capace di non
ucciderla per tutto questo tempo, il ché è
davvero difficile se mettiamo in
conto due Hunger games e il suo carattere scorbutico! Non credo proprio
che ci
riusciresti ora che si sta cominciando ad ammorbidire.-
-In
che senso ammorbidire?- Peeta
lo guarda, continuando ancora a non capire.
-E
io che credevo che fosse lei
quella ottusa! Oh cielo! Sai se una donna chiede a un uomo di dormire
nel suo
letto non lo fa per fare un pigiama party!-
-E
tu come sai che dormo con
lei?- Le guance di Peeta si sono colorate di un rosso intenso, mentre
Haymitch
gli porge una mano per farlo alzare.
-Sae
è la mia spia segreta.-
-Ma
lei non mi vuole in quel
senso, mi vede solo come un amico.- Haymitch scoppia a ridere,
cominciando a
camminare.
-Si
credici! Ragazzo credevo
fossi più sveglio di così! Forza andiamo a casa,
ho fame!-
Peeta
si alza, e poi sussurra.
-Grazie.-
Haymitch si gira e lo
guarda.
-Bastava
farti pensare alle cose
belle, provaci da solo la prossima volta invece di scomparire per ore.-
Peeta
annuisce sorridendo e s’incamminano verso il Villaggio dei
vincitori.
Quando
arrivano a casa, Sae ha
già preparato tutto per la cena, e quando tutti si siedono a
tavola, vedo gli
occhi di mia sorella posarsi su quelli di Peeta e riesco a notare tutti
i suoi
muscoli che si rilassano.
La
cena trascorre silenziosa,
oggi nessuno è in vena di parole, Sae come Peeta
è andata a guardare il nome di
suo figlio scritto sotto il monumento perciò quando finisce
si congeda dicendo
che deve andare a casa della nuora a fare compagnia a lei e alla sua
nipotina.
Haymitch
dopo dieci minuti fa lo
stesso dicendo che deve fare compagnia alla bottiglia di whisky che
è riuscito
a procurarsi di mattina.
-Dovremmo
fare qualcosa per far
smettere Haymitch.- esclama Peeta mentre si alza e comincia a
sparecchiare.
-Sarebbe
più facile vedere un
cavallo alato, credimi nel Tredici ci hanno provato, è tutto
inutile.- Katniss
sorride amaramente, e lui ricambia.
-A
proposito di Distretto 13,
oggi il Dr. Aurelius mi ha detto per l'ennesima volta di convincerti a
rispondere al telefono.-
-Non
voglio parlare con lui, non
ho niente da dirgli.- Katniss abbassa lo sguardo ma Peeta continua
imperterrito.
-Kat,
tranquilla, non è
invasivo come sembra, non ti chiederà nulla di che, dovresti
farlo sul serio,
da ottimi consigli.- Mia sorella rialza la testa incuriosita.
-Voi
di che parlate?- Peeta
improvvisamente si fa rosso in viso.
-Di
solito mi chiede cosa ho
fatto, se ho avuto episodi, poi parliamo sempre di cose diverse,
è un’ottima
compagnia.-
-Ma...-
-Kat!
Lui ha impedito che tu
finissi in galera, devi solo rispondere al telefono! Non è
questo grande
sforzo!- Katniss sentendosi rimproverata, sbuffa, si alza per
andarsene, ma
quando incontra gli occhi di Peeta, si blocca, arrossisce e sbuffa
un’altra
volta.
-Ok.-
Lui sorride capendo di aver
vinto la piccola battaglia.
-Non
ci credo! Katniss Everdeen
che mi ascolta!- Lei lo guarda dispettosa mentre lui ride.
-Non
abituarti!- Poi sbuffa un
ultima volta e s’incammina verso le scale.
Quando
arriva nella stanza, si
dirige in bagno, si ferma a guardare il proprio riflesso, si tocca le
guance
leggermente arrossate.
-Ma
che cavolo mi sta succedendo?
Da quando sono così accondiscendente?- Io e Rue scoppiamo a
ridere, mentre la
ragazzina che mi sta accanto urla «Sei innamorata
imbecille!» mentre saltella
lungo tutto il laghetto, io come ha fatto lei prima, prendo un mazzetto
di
Alyssum, e lo butto nel laghetto.
Quando
Katniss esce dal bagno,
nota subito i fiorellini sopra il comodino, gli si avvicina e se li
porta
vicino per annusarli, nello stesso momento entra nella stanza Peeta.
-Kat...
- Lui nota cosa ha in
mano lei e s’interrompe -Che sono quelli?-
-Fiori.-
Lei gli si avvicina e
glieli porge -Annusa senti che buon odore.-
Peeta
raccoglie i fiori e dopo
aver sentito l'odore dei piccoli fiorellini, sorride.
-Hanno
un odore che
tranquillizza.-
-Ho
pensato la stessa cosa, non
mi ricordo il nome, ma li ho visti una volta nel libro delle piante
della mia
famiglia, mia madre li usava nei suoi infusi per stare bene.-
Peeta
sorride e mia sorella lo guarda ricordandosi improvvisamente qualcosa.
-Cosa
stavi per dire?- Lui la
guarda e il sorriso scompare dal suo volto.
-Ti
stavo per dire che andavo a
casa, oggi non sono stato molto in me, volevo andare a dipingere.-
Katniss
sembra rattristarsi ma Peeta guardando ancora il mazzetto di fiori
continua.
-Vieni
con me? Cioè vieni a casa
mia, ho dei biscotti e potresti farmi compagnia dipingendo anche tu.-
Mia
sorella si rallegra sentendosi inclusa nelle attività di
Peeta.
-Sono
un disastro a disegnare, ma
potrei guardare te e mangiucchiare i biscotti.- Lui le sorride, e poi
le prende
la mano.
-Mi
sembra un’ottima idea.-
Mi
sento viva quando comprendo
che sono stati proprio i miei fiori a far cambiare idea a Peeta, posso
ancora
far qualcosa per aiutare mia sorella, e guardando Rue che sorride alla
vista
delle mani unite dei due ragazzi, non posso fare altro che pensare che
quei due
in mano nostra finiranno sicuramente insieme.
Guardare
mia sorella che prova a
tenere in mano un pennello per cercare di disegnare un fiore
è notevolmente
divertente
Non
fa altro che sbuffare e
imbronciarsi, guardando che Peeta riesce a fare quello che lei cerca di
fare da
un’ora in tre secondi.
-Peeta
te lo avevo detto che non
sono brava.- Lui le sorride e quando la vede abbandonare il pennello
tuffandosi
sui biscotti che le ha appositamente portato, si mette perfino a ridere.
Katniss
si siede in una
poltroncina situata nell'angolo della stanza, tiene in mano un biscotto
glassato, Peeta invece è in piedi ed ha appena messo una
tela sul cavalletto.
-Cosa
disegni?- Lui si gira verso
Katniss e scuote la testa.
-Non
ne ho idea.- Kat continua a
mangiare i biscotti, mentre lui si prepara i colori in una tavolozza,
poi
comincia a stendere pennellate di verde, blu, bianco e grigio.
Mia
sorella lo guarda a fondo,
mentre lui è impegnato in altro, Rue mi guarda maliziosa e
mi da dei colpetti
con il gomito quando gli occhi di Katniss si soffermano un secondo
più del
dovuto sul fondo schiena del ragazzo del pane, ma quando anche mia
sorella si
accorge di cosa stava guardando distoglie subito lo sguardo e si ficca
in bocca
un biscotto intero.
Dopo
parecchi minuti passati con
solo il rumore dei biscotti sgranocchiati e il frusciare del pennello
contro la
tela, la voce di Katniss interrompe il silenzio.
-Peeta
perché oggi sei tornato
così tardi?- Lui si gira verso Katniss, la guarda e poi
torna al suo lavoro.
-Uno
dei primi ricordi veri
di te che ho avuto dopo il depistaggio, è stato questo.-
Peeta si alza, dando
la possibilità a Katniss di vedere la tela.
-Tu
che mi guardavi e poi
prendevi un dente di leone. Quando sono tornato, dopo aver piantato le
primule,
ne ho trovato uno proprio sopra la carriola, sicuramente ci
sarà finito lì per
una stupida coincidenza ma sai ho sentito che era un segno, ero
nel posto
giusto. Oggi mentre ero al Prato, ho avuto un flashback, sono
sempre
confusi, e dopo non mi ricordo sempre bene cosa ho visto, ma poi
Haymitch mi ha
detto che devo semplicemente pensare alle cose belle.- Katniss
è scossa, guarda
Peeta come se si dovesse rompere o scoppiare.
-Appendiamolo
da me, così ogni
volta che entri in casa, saprai che essere li è reale
e giusto.- Peeta
sorride, e prende il quadro.
-Lo
faremo domani, ora è tardi,
andiamo a dormire.- Kat annuisce, e si lascia prendere per mano, mentre
Peeta
la conduce al piano di sopra.
La
stanza di Peeta è ordinata a
differenza dello studio, dove le varie tele creano un po' di
scompiglio, i muri
sono azzurri, il grande letto occupa la metà dello spazio, e
mi accorgo che è
uguale alla stanza che occupavo io nella casa nel Villaggio dei
Vincitori.
-E'
la prima volta che entro
nella tua stanza.-
-Quando
siamo tornati dai giochi,
eravamo troppo impegnati a non parlarci, e dopo venivo sempre io da
te.- Peeta
sorride, mentre cerca nell'armadio una maglietta e un pantaloncino per
Katniss.
-Io
avevo il terrore di tua
madre, non gli andavo proprio a genio.- Peeta scoppia a ridere.
-Non
mi ha mai detto nulla, lei
ti rispettava, anche se pensava che avessi decisamente altri gusti.-
Katniss lo
guarda incuriosita.
-In
che senso?-
-Pensava
che stessi con Delly
Cartwright.- Mia sorella si fa scura in volto e annuisce.
-Oh
capisco.- Peeta gli porge i
vestiti e lei va a cambiarsi nel bagno, quando si chiude la porta alle
spalle
la guardo mentre arrossisce e si fa coraggio.
-Nella
caverna mi avevi detto che
hai avuto altre ragazze, Delly lo è stata?-
Rue
con il pensiero sposta la visuale
su Peeta, che si è appena bloccato arrossendo, mentre si
spogliava, quando mi
rendo conto che è quasi nudo do una gomitata alla mia
vicina, e riporto la
visuale su Katniss.
«Ouch
mi hai fatto male! Che ne
potevo sapere che era in mutande!»
-Si
siamo stati insieme per un
po'- Mia sorella quasi cade, ma si riprende subito.
-Capisco.-
-Eravamo
piccoli, credo che fossi
alla mia prima mietitura. Non credo neanche di averla baciata.- Katniss
esce
dal bagno assumendo la sua solita aria d’indifferenza.
-Non
devi giustificarti era solo
curiosità.- Peeta annuisce e ride.
-Non
come ho baciato te
perlomeno.- L'alone d'indifferenza di mia sorella cade, mostrando il
suo
imbarazzo, che nasconde tirando un cuscino in pieno volto al ragazzo
del pane,
mentre lei si mette sotto le coperte.
-Ahia,
mi hai beccato con la
parte della cerniera!- Lui ride, mentre si fa strada nelle lenzuola.
-Perché
vi siete mollati?-
-Bè
eravamo dei ragazzini, lei un
giorno mi ha guardato e mi ha detto che non poteva imparare a tirare
con l'arco
solo per piacermi, siamo rimasti ottimi amici, e siamo andati avanti,
lei ha
cominciato ad apprezzare un ragazzo del Giacimento, e ogni giorno mi
dava del
fifone perché non venivo a parlarti.-
-A
Delly piaceva qualcuno del
Giacimento? Chi?!-
-Thom.-
Katniss si alza seduta
nel letto e sorride.
-Oh
ma lui è vivo, dovrebbe
dirglielo!- Peeta guarda Katniss come se volesse capire il motivo di
quell'improvvisa euforia.
-Delly
è ancora nel Tredici. E
poi perché sei così contenta?-
-Per
un attimo ho creduto che mi
avresti detto il nome di un ragazzo morto ma Thom sta bene! E' stato un
sollievo.- Peeta sorride, e la guarda intensamente.
-Allora
quando Delly tornerà,
avremo una missione da compiere.- Lui sorride e le fa l'occhiolino,
mette a
posto i cuscini, poi spegne la luce, e si distende per bene nel letto.
Passano
pochi minuti e poi la
voce di Peeta interrompe il tranquillo silenzio che si era creato.
-Per
cosa lo fai ora Kat?-
-Cosa?-
-Perché
dormi con me? perché
continui a stare qui con me invece di inviare una lettera a Gale e
chiarire con
lui una volta per tutte?- E' tutto buio perciò non riesco a
vedere le
espressioni di mia sorella e di Peeta, ma capisco dal tono di voce di
mia
sorella quando risponde, che non si aspettava la domanda di Peeta.
-Dormire
con te mi viene naturale
come respirare, e Gale non capirebbe, lui ha smesso di capirmi quando
sono
diventato un tributo, e oltre tutto non credo che io voglia chiarire
con lui,
mi ricorda troppo lei.- Poi sento un fruscio che mi
fa capire che mia sorella
si è avvicinata a Peeta, vedo le braccia di lui allargarsi e
mia sorella
buttarcisi dentro completamente.
-Buonanotte
Peeta.- lui la
stringe, e sospira.
-Notte
Kat.-
«Sento
che morirò per la seconda
volta, di vecchiaia, aspettando che quei due si
decidano a baciarsi!»
Scoppio a ridere guardando Rue sbuffare per l'insoddisfazione, poi si
allontana
verso il Pino fischiettando una melodia che non conosco.
Quando
torno a guardare il lago,
l'immagine di Peeta e mia sorella abbracciati, è sostituita
dalla figura di
Gale seduto su una scrivania, ha in mano un telefono, Rory è
seduto lì accanto.
-Squilla?-chiede
Rory.
-Squilla,
ma risponde nessuno.-
Gale ha l'espressione tormentata, delle leggere occhiaie e i capelli
arruffati
al suo solito.
-Potresti
provare a chiamare ad
Abernathy, magari ti sa dire qualcosa.-
-No,
so dov’è, so a chi potrei
chiamare per farmi dire come sta, ma non ho decisamente intenzione di
chiamare
Mellark.- Rory si zittisce, Gale lo guarda, e poi gli sorride
amaramente.
-Non
fare mai l'errore di
innamorarti della tua migliore amica fratellino, e se lo fai assicurati
prima
che lei ti ricambi.- Poi Gale se ne va, lasciando Rory perplesso seduto
sulla
poltrona.
-Errore
già fatto e non potrò mai
sapere se ricambiava.- lo sussurra più a se stesso, che a
Gale, visto che
quest'ultimo ha già raggiunto la sua stanza, ma quelle
parole anche se sono
state solo sussurrate mi colpiscono al petto come se le avesse urlate,
poi si
alza e se ne va, ed io cambio oggetto del lago, concentrandomi su
Ranuncolo che
è beatamente addormentato nel letto della mia ex stanza.
Poi
ricordando quello che ha
detto Katniss, strappo un mazzetto di fiori di Alyssum, e li avvicino
al naso,
inspirando ed espirando, cercando di riempirmi dell'odore di quei
piccoli
fiorellini, e quando mi sento di nuovo abbastanza tranquilla, mi
accorgo della
mano di Rue che stringe la mia.
Metto
le parole di Rory in un
angolo della mente dove non facciano male, e poi mi concentro
nuovamente sulla
bambina che mi sta accanto.
«Non
mi hai mai detto qual è
stata la tua prima cotta.» Rue ride, non aspettandosi la mia
domanda.
«Credo
di non averne avuto il
tempo, e vedendo ora te, credo di essere stata fortunata, una persona
in meno a
cui mancare.» Io la guardo e annuisco.
Quando
Rue rifocalizza l'attenzione
del lago di nuovo sulle figure addormentate di Peeta e Katniss, si
giustifica
dicendo «Non si sa mai se hanno avuto un sogno
rivelatore» ma come immaginavo,
li troviamo nella stessa posizione in cui li abbiamo lasciati con
l'unica
differenza che ora la mano di Peeta invece di essere sulle spalle di
mia
sorella, è su i suoi fianchi.
Quando
la sento sbuffare non
riesco a trattenermi dal ridere.
«Cosa
ti aspettavi? Pensavi di
trovarli intenti a sbaciucchiarsi?» Lei ride e incrocia le
braccia al petto.
«Il
ragazzo innamorato è tutto
parole!» Poi sbuffa e se ne torna al suo Pino.
Io
rido, ma dando ancora un’ultima
occhiata al lago, vedo che Peeta si è svegliato,
è sudato, ha appena avuto un
incubo, quando percepisce la figura che ha tra le braccia, si rilassa,
da un bacio
nella fronte di mia sorella e si riaddormenta tranquillamente.
Poi
raggiungo Rue sotto il Pino e
comincio a cantare insieme a lei canzoni che parlano d'amore.
Angolo autrice: Ok sono decisamente in ritardo, ma ho
avuto
delle giornate pesanti tra la febbre, mille cose da fare e la
poca
ispirazione.
Perciò perdonatemi e siate clementi.
Non ho molto da
dire sul capitolo, al solito non mi soddisfa granchè, ma se
non ve lo
postavo oggi, finiva che passava ancora tempo, a ho già
ritardato
abbastanza.
Nel prossimo capitolo vorrei introdurre nuove persone,
cioè far vedere cosa sta succedendo anche a gli altri
personaggi della
Collins, ho intenzione di parlare presto di Johanna Mason (mi piace
tanto come personaggio),e credo che apparirà anche Effie,
ditemi voi di
chi vorreste si sapesse qualcosa.
Per il resto ringrazio le due
gentilissime ragazze che mi hanno recensito, facendomi sapere cosa ne
pensate, mi fate sempre sorridere, è bello sapere che
apprezzate quello
che faccio.
Ringrazio e mando un bacione grande a tutte le persone
che hanno messo la mia storia tra le preferite, seguite o da ricordare,
siete gentilissime a darmi questa fiducia, spero tanto di non deludervi!
Fatemi sapere che ve ne sembra del capitolo, ditemi quello che volete.
Vi aspetto.
Un bacio.
Cicia.
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Capitolo 6 *** capitolo 6 ***
giardino fiorito cap 6
I
giorni passano e giù l'aria
torna cupa, i monumenti inviati da Capitol hanno riaperto le ferite non
ancora
guarite di tutti i cittadini di Panem.
Le
famiglie dei distretti sono
dovute tornare al lavoro, stanno cercando dividere le poche scorte
rimaste, in
modo che tutti abbiano la stessa quantità di cibo, e anche
se molti ci sono
abituati, avere lo stomaco vuoto rende sempre tutti più
tristi e nervosi.
Un
pomeriggio trovo Rue, con i
piedi immersi nel laghetto pronta a tuffarsi, quando lei si accorge
della mia
presenza, quasi imbarazzata abbassa il capo.
«Che
stai facendo?»
«Mia
sorella continua a chiedere
di me nel sonno, ho pensato che se i fiori possono scendere
giù.» Io la guardo
triste, e lei vedendo la mia espressione sbuffa seccata.
«So
che è stupido Prim! Ma volevo
provarci! Solo per accarezzarla mentre dormiva.» Io in un
primo momento rimango
seria, ma dopo scoppio a ridere ricordandomi di un fatto ovvio.
«Ma
se non sai nuotare!» Rue mi
guarda mettendo il broncio.
«Di
certo non posso morire di
nuovo affogata.»
«Spostati,
ci provo io.» Quando
sento l'acqua bagnarmi le dita dei piedi provo un senso di pace
assoluta, mi
tornano in mente i momenti passati al lago con Katniss e mio padre, ma
quando m’immergo
e provo ad andare giù, non mi sorprendo trovando solo alghe
e terra bagnata,
siamo morte, nessun laghetto magico ci farà tornare sulla
terra.
Quando
riemergo, vedo Rue delusa,
ma quando lei si accorge che la sto guardando, si affretta subito a
tornare
alla sua solita espressione serena.
«Ora
capisco perché tu e Katniss
andavate così d'accordo, non volete mai fare vedere a gli
altri quello che
provate» Lei cerca di trovare le parole per rispondermi a
tono, ma
evidentemente ci rinuncia, io rido un ultima volta e poi mi stendo al
sole.
«Prim,
vieni!» la voce di Rue mi
sveglia dal mio sogno ad occhi aperti, quando la guardo, lei si limita
solo a
farmi segno con la mano di raggiungerla.
Nel
lago scorgo subito la figura
di mia madre e Annie Cresta, a quanto pare si è trasferita
da lei, per tenerla
d'occhio durante la gravidanza, ed io non posso esserne che contenta,
almeno
non è sola.
«Che
succede Rue?» Nel laghetto
non si vede niente di nuovo, a parte il gonfiore al ventre sempre
più evidente
della vincitrice del Distretto 4.
«Stai
zitta e guarda!» Rue mi da un’occhiataccia,
e mi indica una terza figura seduta nel divanetto.
-Johanna
siamo liete di averti
qui.- mia madre sta servendo il thè, mentre Annie
è seduta a tavola.
-Mi
hanno spedito loro qui,
dicono che mi faccia bene, dicono che devo esorcizzare la paura
dell'acqua.-
mia madre continua a guardarla annuendo, mentre Annie continua a
rimanere zitta
persa nel suo mondo.
-Certo
capisco, ti hanno già
detto dove alloggerai?-
-Non
ancora.- Annie
all'affermazione di Johanna sembra svegliarsi un attimo.
-Puoi
stare qui, il Villaggio dei
Vincitori è vuoto.-
-Annie
ha ragione, sei una
vincitrice anche tu, dopo tutto. E poi è sempre piacevole
avere accanto facce
conosciute.- Mia madre sorride, vedendo Annie interloquire per la prima
volta.
-Vedremo.-
Johanna posa la tazza
da cui ha bevuto, e guarda più attentamente Annie, lei
neanche accorgendosene,
si congeda dicendo solo -Sono stanca.-
Quando
nella stanza restano solo
mia madre e Johanna Mason, noto subito lo sguardo della vincitrice
cambiare.
-Non
mi dica che è quello che
penso.- Mia mamma sorpresa e rammaricata, capendo a cosa si riferisce
annuisce,
e Johanna si alza dalla sedia.
-Come
è potuto succedere? NO!
Cioè lo so come si fanno i bambini, intendo dire, come mai
si nota ancora così
poco! Finnick è morto quattro mesi fa!- Johanna è
rossa di un misto d’imbarazzo
e rabbia.
-La
prossima settimana entrerà
nel quinto mese, suppongo sia successo proprio poco prima che suo
marito
partisse. Ha preso davvero poco peso, a volte è difficile
farla mangiare, ma il
bambino sta bene. - Mia madre ha assunto il tono professionale e
continua
spiegando quanto a volte le gravidanze siano diverse, e rassicura
Johanna
dicendo che conta di far prendere ad Annie degli integratori naturali.
-E
lei come sta?-
-E'
continuamente distratta, è
venuta in ospedale da me per le nausee, credeva fosse
un’intossicazione, anche
dopo che gli ho detto che era incinta, l’ha rifiutato per
settimane, ora credo
lo abbia accettato ma non ne parla mai.- Johanna è
visibilmente scossa.
-Credo
che resterò qui, Odair non
me lo perdonerebbe mai se la lasciassi sola.- Mia madre non fa domande,
si alza
e sale al piano di sopra a preparare una camera per la vincitrice del
settimo
Distretto.
Quando
sbirciamo nella camera
dove è sdraiata Annie, notiamo che è sveglia, ha
lo sguardo smarrito, e si
accarezza la pancia con una mano mentre sussurra una ninna nanna che
né io né
Rue conosciamo, quando la melodia finisce, vedo le lacrime di Annie, e
d'istinto strappo il fiore che si è appena trasfigurato
vicino alla mie mani, e
lo getto nel laghetto.
«Mia
madre si chiama come il fiore
che hai appena regalato ad Annie Cresta.» Io guardo Rue e
sorrido.
«Malva?»
«Già,
nel mio distretto è un nome
abbastanza popolare, si usa darlo alle figlie femmine come augurio per
una vita
fertile e feconda.» Io la guardo e sorrido, nel mio Distretto
non si sceglieva
come nome, nessuno augurava avere tanti figli per poi vederli morire
negli
Hunger games, ma si usava regalarlo alle donne che avevano scoperto di
aspettare un bambino, un fiore per dare forza alle giovani madri.
Guardando
la piccola vincitrice
che piange in quel letto, senza famiglia, senza più suo
marito, sono felice che
mia madre sia lì con lei.
Dopo
un paio di quelle che penso
siano ore, torno al laghetto per vedere cosa sta facendo mia sorella.
E'
seduta nel divano e sta
accarezzando Ranuncolo, Sae è già in cucina che
si destreggia tra le varie
pentole mentre Haymitch e Peeta giocano a scacchi.
-Ci
abbiamo già giocato vero o
falso?- Peeta ha il volto concentrato mentre cerca di capire le future
mosse
del suo avversario.
-Vero.
Ti ho insegnato io a
giocarci quando siete tornati dai primi Hunger games.- Haymitch muove
la
regina, e risponde senza togliere gli occhi dalle pedine,
-Perché
Capitol mi avrebbe dovuto
farmi dimenticare questo?- E' leggermente infastidito, credo per via
della
partita che sta andando male.
-Ricorda
ragazzo, negli scacchi
come nella vita è la donna che intrappola il Re. Scacco
Matto.- Haymitch
sorride vittorioso mentre posa tutte le pedine dentro la scacchiera.
-Ti
ho mai battuto?-
-No
d'altronde questo è il mio
talento.-
-Il
mio suppongo dipingere, e il
tuo Kat?- Mia sorella si volta, e lo guarda rossa in viso.
-Dolcezza
si spacciava per
stilista.- Peeta ride di gusto, mentre Haymitch prende posto a tavola.
-Non
prendetemi in giro.- Kat si
siede lontano dai posti di Peeta e il mentore e mette il broncio
-Odio
non ricordare così tante
cose.- E' solo un sussurro, ma tutti l’hanno sentito.
-Dovresti
domandare più spesso
allora.- Sae gli ha appena messo del purè e della carne nel
piatto e lo guarda
rassicurante.
-Sae
ha ragione ragazzo.- Peeta
annuisce e comincia a mangiare.
La
cena trascorre
tranquillamente, spesso scorgiamo Peeta a guardare intensamente
Katniss, e
viceversa, questo provoca in Rue i soliti lamenti su quanto siano scemi
quei
due.
Il
mentore che si accorge di
tutto, passa la cena sbuffando e facendo battute, che non fanno altro
che far
innervosire mia sorella.
Al
solito la prima ad andarsene e
Sae, seguita subito dopo da Haymitch che si congeda dicendo che si
è appena
ricordato le che oche non mangiano da due giorni, Peeta gli da
un’occhiataccia
ma lo saluta con il suo solito sorriso.
Nel
salotto sono rimasti solo
loro due, Katniss ha ripreso la sua postazione nel divano vicino a
Ranuncolo e
Peeta è seduto proprio di fronte, e stranamente è
proprio mia sorella a parlare
per prima.
-Se
non ricordi qualcosa, puoi
chiederlo ok? Proprio come quando eravamo a Capitol.- Peeta la guarda
sorpreso.
-Grazie,
ma non è facile, certe
cose non è facile spiegarle a parole, è
complicato perfino chiederle- Mia
sorella lo guarda incuriosita, e lui continua. -Non ricordo tante cose,
la
maggior parte riguardano te, e quelli perlomeno capisco
perché me li hanno
tolti, ma altre cose tipo quella di oggi, o altre mille sciocchezze,
non
capisco proprio perché me le hanno levate, mi sento
svuotato. Mi hanno fatto
diventare esattamente quello che non volevo fin dall'inizio.-
-Una
pedina dei loro giochi.-
Peeta annuisce e sorride.
-Te
lo avevo già detto vero?-
-Si,
durante i primi Hunger
games.-
-Vorrei
poter sapere tutto quello
che è successo realmente.- Katniss s’illumina.
-Potremmo
chiamare Effie, e
chiederle se può inviarci i nastri dei nostri Hunger games.-
Peeta sorride
amaramente.
-Non
credo aiuterebbe, lì era
tutta una recita.- Il sorriso dal volto di mia sorella svanisce, e
Peeta lo
nota. -Scusami. Non volevo dire quello, volevo farti capire, che mi
hanno già
mostrato i nastri, ma nella mia testa si sono create più
domande che risposte.-
Katniss annuisce e torna a pensare.
-Allora
proseguiamo con il solito
metodo.- Peeta le sorride, e si passa una mano tra i capelli.
-Mi
ero dimenticato di dirti che
ti ho portato la tela dell'altro giorno.- Il sorriso di mia sorella
s’illumina.
-Appendiamola!-
Peeta la guarda
leggermente contrariato.
-E'
tardi, aspettiamo domani.- Ma
non c'è niente da fare, Katniss è già
partita per cercare chiodo e martello,
perciò a Peeta non rimane altro che andare all'ingresso a
recuperare il quadro,
dopo cinque secondi mia sorella è già
lì.
-Dove
lo vuoi messo?-
-Qui.-
lei indica con la mano la
parete accanto alla porta, e Peeta senza parlare prende il chiodino lo
fissa e
posiziona il quadro, Katniss vedendolo sorride contenta.
-Sei
davvero bravo.- Lui sorride
imbarazzato e si passa di nuovo la mano nei capelli.
-Grazie,
ora vado, controllo le
oche di Haymitch, credo che moriranno presto se non gli do da
mangiare.-
Katniss sembra un po' delusa, ma non fa storie come al solito.
-Ok
a domani.- Peeta è sulla
porta paralizzato, poi come se nella sua testa scattasse qualcosa,
china il
volto, bacia nella fronte Katniss ed esce.
Io
ormai per abitudine mi giro a
guardare l'espressione di Rue, che al solito è diventata un
misto tra il
rassegnato e l'entusiasta.
Mia
sorella rossa in viso resta
ad ammirare il quadro per quasi dieci minuti, poi vedo i suoi occhi che
s’illuminano,
si gira e corre verso la sua stanza, dal primo cassetto del
comò tira fuori il
vecchio libro della mia famiglia, scorre con gli occhi tra le varie
pagine, e
si ferma in una pagina, dove riconosco subito la sua scrittura e un
disegno
fatto chiaramente da Peeta.
-Lo
posso aiutare.- E' solo un
sussurro, ma il volto di mia sorella sembra prendere colore, senza
neanche
pensarci e senza guardare l'ora, scende giù e prende il
telefono, cerca un
numero in rubrica e preme il tasto verde di chiamata.
-Pronto,
sono Katniss Everdeen.-
Con Rue ci apriamo bene le orecchie per capire di chi è la
voce che risponde.
-Si
vorrei parlare con il Dottor
Aurelius.-
«Non
si può alzare il volume,
sento a malapena!» Rue avvicina l'orecchio al laghetto,
quando la vedo cadere
in acqua scoppio a ridere, lei in un primo momento ride con me, ma poi
rimette
l'orecchio dentro l'acqua e mi fa segno di fare lo stesso. Resto
felicemente
sorpresa quando riesco a sentire la musichetta d'attesa proveniente dal
telefono.
-Salve
signorina Everdeen, è un
piacere sentirla finalmente.- Mia sorella è rossa in viso,
forse si è ricordata
della promessa che aveva fatto a Peeta.
-Salve,
mi scusi per l'ora, ma ci
ho fatto caso solo adesso.-
-Non
si preoccupi, ho provato
spesso a chiamarla, perciò deduco che se ora ha
improvvisamente voluto
parlarmi, non mi resta altro che ascoltarla.- Il tono del dottore
sembra
incredulo, credo che si fosse completamente rassegnato al caso della
famosa
ghiandaia imitatrice.
-Veramente
io non voglio parlare
di me, cioè io c'entro, ma...-
-Ma?-
-Peeta.-
Il dottore resta in
silenzio, aspettando che Katniss continui, lei si ferma prende un bel
respiro e
continua. -Lui non ricorda tante cose.-
-Ne
sono a conoscenza, Peeta
risponde alle mie chiamate ogni giorno.- Katniss arrossisce di nuovo
sentendosi
leggermente in colpa.
-Io
voglio aiutarlo, gli ho detto
di farmi delle domande per riempire i suoi buchi ma credo che a lui
venga
difficile, perciò ho pensato che potremmo scrivere.-
-Scrivere?-
-Si,
come abbiamo fatto prima
dell'edizione della memoria, ho un libro di famiglia, dove da
generazioni
vengono annotati appunti su piante che potrebbero essere utili.-
-E
voi cosa potreste scrivere?-
-Tutto!
Tutto quello che
vogliamo, potremmo scrivere degli Hunger games, della guerra, tutto
quello che
Peeta non ricorda, e che potrebbe leggere lì scritto nero su
bianco.- Mia
sorella è notevolmente entusiasta della sua idea.
-Un
libro per ricordare eh? -
Katniss resta in attesa, forse si aspettava una reazione entusiasta
anche da
parte del dottore.
-Si.
Per aiutare Peeta.-
-Io
credo che sia utile a
entrambi, specialmente a lei signoria Everdeen.- Katniss rimane in
silenzio non
capendo.
-Non
si limiti a scrivere solo le
cose che sono successe, quelle Peeta le potrebbe vedere anche in dei
filmati, faccia
di più. Provi a mettere se stessa dentro quelle parole.-
Katniss annuisce,
anche se il suo interlocutore non la può vedere.
-Le
invierò il materiale che le
serve, così potrete iniziare la vostra terapia
il più presto possibile.-
-Grazie.-
-Ah!
Signorina Everdeen un’ultima
cosa, mi risponda al telefono, così mi potrà
aggiornare su come prosegue il
vostro lavoro, ed io potrò finalmente fare il mio di lavoro.-
-Ok,
lo farò. Buona serata.-
-Meglio
dire Buona notte.- E
detto questo la telefonata s’interrompe.
Per
la prima volta mia sorella
sorride senza avere il ragazzo del pane accanto, quando il telefono
suona, sia
Katniss che io e Rue siamo convinte che sia il Dott. Aurelius che si
è
dimenticato di dire qualcosa, per questo mia sorella risponde
tranquilla.
-Pronto?
Si è dimenticato di
dirmi qualcosa?-
-Katniss?-
La voce di mia madre
mi fa spuntare un sorriso, mentre il volto di mia sorella si
irrigidisce e
sbianca.
-Mamma?
Come mai hai chiamato?-
-Io
volevo sentirti, non rispondi
mai al telefono. Come stai?- La voce di mia madre trema, capendo che
Katniss
non è così ben disposta a parlare.
-Oh
sto bene, va tutto
magnificamente, ora devo andare stavo per andare a fare un bagno caldo,
o
allagherò tutto se non mi sbrigo.-
-Ok,
ti chiamo presto.-
-Certamente.-
Katniss preme il
tasto di chiusura chiamata senza neanche dare il tempo a mia madre di
rispondere, poi benché all'inizio fosse una scusa, sale di
sopra e si prepara
un bagno caldo, la ventata di entusiasmo portata dal libro per Peeta
è
decisamente passata.
Cambio
visuale del lago,
concentrandomi su mia madre, la vedo seduta, tiene ancora in mano il
telefono,
ha l'aria triste, e quando posa il telefono, continua a rimanere seduta
con lo
sguardo perso, la voce di Johanna la riporta alla realtà.
-Signora
Everdeen, mi dispiace
disturbarla ma non trovo più la mia borsa, l'ha spostata
lei?- Johanna quando
guarda in volto mia madre, si zittisce subito.
-Va
tutto bene?-
-Le
ho perse in un modo o
nell'altro entrambe.- Poi mia madre si sforza di riprendere
un’aria normale, si
volta verso la vincitrice e sorride.
-Si
scusa cara, ho messo la tua
borsa dentro l'armadio della camera degli ospiti, Annie dorme?-
-Prima
sono passata dalla sua
stanza, l'ho sentita cantare piano una ninna nanna. Senza Finnick
sarà dura
riportarla alla realtà, è così fragile
per fare la mamma.-
-Essere
madri è sempre un compito
difficile, ma è anche un dono naturale. Lo capirai anche tu
prima o poi.-
-Oh,
non credo ci sia questo
pericolo, grazie mille e buona notte.- Detto questo Johanna Mason se ne
va
lasciando di nuovo mia madre sola.
Lei
va in cucina, e si prepara
una tisana con le erbe che usa per calmarsi, quando raggiunge la sua
camera,
trova un fiorellino di Malva sopra il comò, lo guarda e
sorride commossa.
Fatti
forza mamma, lei capirà,
avete entrambe solo bisogno di tempo.
Angolo autrice: Salve a tutti! Ok questo è
decisamente un capitolo di transito, perciò so
già che non riscuoterà successo, ma a me
personalmente non dispiace, ho finalmente introdotto il personaggio di
Johanna, e ne sono immensamente felice.
Per il resto non mi dilungo in chiacchere, ringrazio al solito alle
persone che seguono la mia storia, alle tre dolcissime ragazze che
hanno recensito il capitolo precendete, non sapete che gioia che provo
ogni volta che leggo quello che pensate!
Grazie veramente a tutte, scusatemi per il ritardo, per la cortezza del
capitolo e per i pochi sviluppi amorosi tra Peeta e Katniss, ma giuro
che prima o poi sti due si rifaranno!
Un bacio.
Cicia.
|
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Capitolo 7 *** capitolo 7 ***
giardino fiorito cap 7
Spesso
mi ritrovo a pensare che
l'unica cosa che rimpiango dell'essere viva, è dormire.
Nel giardino fiorito, la notte non esiste, ci accorgiamo che i giorni
passano
solo guardando i nostri cari giù, ma dormire, e in
particolar modo sognare,
è davvero una cosa che mi manca.
Quando
ero ancora viva, la
maggior parte dei miei sogni, o perlomeno quelli lontani dai mesi della
mietitura dove svolazzanti fogliettini con scritto il mio nome
terrorizzavano
le mie notti, erano sempre colorati, dolci e tranquilli.
Dormire
e di conseguenza sognare
era l'unico modo per fuggire dalla realtà cruenta di vivere
nella povertà del
mio Distretto.
Spesso
sognavo mio padre, e anche
ora ogni volta che mi sdraio sotto il pino, provando a simulare la
sensazione
del sonno, penso spesso a lui e al perché non l'ho ritrovato
neanche nella
morte.
Non
so bene cosa mi aspettassi di
preciso, pensavo che una volta morti non ci fosse nulla, ma ora
comincio a
pensare che è come addormentarsi, il giardino fiorito
è il sogno da cui non mi
risveglierò più, e visto che ho accanto Rue e
posso guardare Katniss e tutti
gli altri quando voglio, mi sta bene così.
«Tuo
cugino sta parlando
con il vincitore del Distretto 3.» Rue mi scuote dai
pensieri, e dopo aver
collegato il cervello, capisco che per tuo cugino intende
Gale, incuriosita,
mi avvicino al lago e comincio ad ascoltare.
-La
Paylor mi ha detto che hai un
nuovo supplemento per la mia arma.- Gale è teso, si vede
chiaramente, sta in
piedi non guardando in faccia il suo interlocutore.
-Si,
ho pensato che ti sarebbe
piaciuta.- Beetee il vincitore che ha escogitato il congegno per
distruggere
l'arena dei giochi della memoria, ha la voce bassa, ed evita di
guardare
direttamente Gale negli occhi, concentrandosi sulla freccia che tiene
tra le
mani.
-Cos'è?
Che cosa ha di
particolare?- Gale è visibilmente incuriosito, anche se
cerca di tenere a bada
la sua parte soldato che ama le trappole.
-Ho
pensato che dopo quello che è
successo, dopo la guerra intendo, avresti gradito. Dentro la freccia
c'è una
dose di morfamina, quando la freccia viene scagliata e penetra la
pelle, la
morfamina viene rilasciata, e rilassa i nervi, alleviando il dolore.-
Gale ha un’espressione
strana, è arrabbiato, ma dal tono della sua voce quando
comincia a parlare
capisco che è il senso di colpa quello che lo rende
così freddo e furioso.
-Cos'è
Beetee ti senti in colpa?
Pensi che alleviare la morte della gente che uccido, mi farà
stare meglio?
Pensi che così troverò pace? O che questo ti
renda meno colpevole della morte
di quei bambini?!- Il suo volto è diventato rosso, e ora sta
urlando spietato
diretto all'uomo che gli sta seduto di fronte.- No! Non lo
farà! E una stupida
freccia non cambierà nulla! Tu lo sai per certo che
quell'aereo era il nostro
vero? Quelle maledette bombe che hanno ucciso Primrose le abbiamo
progettate
insieme vero?!- Rue mi stringe la mano, notando che sentendo il mio
nome sono
sobbalzata.
-Io...
Io sto cercando di fare il
mio meglio... ragazzo, la verità è che la guerra
è uno schifo! E' uno schifo
comunque, e no solo per la sorella di Katniss, io sogno ogni notte quei
bambini, maledico ogni attimo Snow, gli Hunger games e la Coin! Ho
visto così
tanta gente morire e tutt'oggi non mi sono abituato a vedere le persone
soffrire. E' questa la verità. E tu non dovresti prenderti
la colpa di tutto,
se la sorellina di Katniss era lì, è solo colpa
della Coin! Che diavolo ci
faceva una quattordicenne in piena guerra? E' stata lei ad accettare
che la
ragazzina andasse in prima linea. Anche Katniss c'è arrivata
quando ha
scagliato quella freccia contro lei e non contro Snow.-
-Ma
loro non ci
perdoneranno mai comunque... - Gale ha la voce spezzata quando
pronuncia quelle
parole, Beetee si alza e gli da una pacca sulle spalle.
Io
ripenso al loro che ha
pronunciato, che include anche me, e vorrei tanto trovare un modo per
fargli
capire che non deve sentirsi in colpa, non deve pensare che io lo odi,
che io
lo accusi di avermi indirettamente ucciso.
-Sono
sicuro che non sia così.-
E'
Rue stavolta a darmi in mano
un fiore che io personalmente non riconosco.
“Mia
madre mi diceva sempre che
l'Adonide è il fiore dei ricordi che fanno male, nel mio
distretto era uso
regalarli per aiutare il cuore a scacciare via i ricordi
dolorosi.” Sorrido a
Rue mentre lancio il fiore rosso nel laghetto, e lei ricambia il mio
sorriso
quando quello compare proprio vicino alla freccia sopra la scrivania di
Beetee.
«Anche
tu incolpi la Coin per la
tua morte?»
«Tu
incolpi il ragazzo che ti ha
trafitto con la lancia?»
«Tecnicamente
sì, ma non riesco a
odiarlo.»
«Anche
per me è così. E' questo
posto Rue, qui i brutti sentimenti non esistono.»
Dopo
un bel po' di tempo io e Rue
siamo ancora sedute vicine, abbiamo osservato le sue sorelline giocare
sotto un
albero, nel Distretto 11, molte persone hanno ricominciato a lavorare,
hanno
ripreso a coltivare la terra e a raccogliere i pochi frutti
sopravvissuti ai
bombardamenti, il padre di Rue è tra questi, lavora sei ore
al giorno, solo di
mattina.
Un
quarto di raccolto resta nel
Distretto, gli altri tre quarti vengono portati su dei treni, che
dividono la
merce per tutti gli altri 11 Distretti bombardati, la gente viene
pagata e non
viene trattata più come schiavitù, e questo rende
luminoso il viso di Rue.
Di
pomeriggio molti uomini del
Distretto volontariamente si danno da fare per costruire nuove case, in
modo
tale che tutte le famiglie possano avere un tetto, tutti danno una
mano, anche
i bambini aiutano, visto che non ancora una scuola dove andare.
Con
Rue notiamo che le persone
hanno un luccichio sempre più vivo negli occhi. Speranza.
Quando
cambio visuale, trovo mia
sorella che cammina avanti e indietro nel salotto, Ranuncolo che
è beatamente
sdraiato nella poltrona, la guarda come se fosse impazzita.
-Sae
a che ora hai detto che
vengono Peeta e Haymitch?- Katniss si ferma solo un secondo davanti al
camino,
ad attendere una risposta.
-Ragazza
ma che hai oggi?! E' la
terza volta che ti dico che il fornaio e il mentore verranno alle otto
come
tutte le sere!- Sae in cucina sbuffa spazientita, mentre taglia quella
che mi
sembra una carota.
-Ma
sono ancora le cinque!- Mia
sorella sbuffa a sua volta e riprende a camminare in cerchio.
-Ma
che fretta hai? Se hai
qualcosa da dirgli urgentemente, esci e vai! Così evito di
sentire il rumore
dei tuoi passi che scavano una fossa nel soggiorno!-
Katniss
non si premura neanche di
rispondere quando dopo aver preso una giacca, apre la porta ed esce da
casa.
Non
mi stupisco per niente quando
si dirige verso casa di Peeta, non avrebbe mai avuto così
premura per andare
dal vecchio Haymitch.
Quando
Peeta le apre la porta,
sia io sia Rue e perfino Katniss ridiamo della sua espressione e del
suo
aspetto, è coperto di farina dalla testa fino ai piedi e
nella mano destra ha
un guanto da forno sporco di farina anch'esso.
-Ehi
Kat che ci fai qui?- Peeta
apre la porta invitando mia sorella a entrare, e lei senza dire nulla
si fa
strada fino alla cucina.
-Che
odore di biscotti.- L'isola
della cucina di Peeta è piena di teglie di biscotti cotti o
ancora da
infornare, in un angolo c'è abbandonata una sac à
poche con della glassa rosa
dentro.
-Volevo
portartene un paio
stasera, ma visto che sei qui, mangiane quanti ne vuoi, credo di aver
esagerato
un po' con le dosi.- Mia sorella non se lo fa dire due volte, e si
siede in una
sedia alta accanto all'isola.
-Sono
buonissimi Peeta.- Lui
arrossisce, prende in mano la sac à poche di prima e inizia
a glassare i
biscotti con una disinvoltura impressionante.
-Sai
ho parlato con il Dottore.-
Peeta alza gli occhi dal biscotto, e guarda mia sorella entusiasta.
-Finalmente
gli hai risposto! Era
ora.- Katniss annuisce, portandosi alla bocca un biscotto a forma di
fiore.
-Si
gli ho esposto una mia idea.-
Mia sorella evita di dire che è stata lei a chiamare lui,
credo che non voglia
far capire a Peeta, che è lui, il motivo per cui ha parlato
con il dottor
Aurelius.
-Che
idea?- Si vede in faccia che
è curioso, ha perfino posato l'attrezzo dolciario che aveva
in mano, e ora
guarda Katniss, con entrambe le mani sotto il mento.
-Non
so se Snow ti ha rimosso
questo ricordo, ma prima dei secondi giochi, dopo essermi fatta male a
una
gamba- Peeta come se ricordasse qualcosa, sussulta, ma zitto continua a
guardare Kat negli occhi. -Bè mi hai aiutato ad aggiungere
pagine al mio libro
di famiglia, è un vecchio tomo sulle piante, io scrivevo e
tu disegnavi.- Mia
sorella si ferma e guarda il ragazzo che ha di fronte, sta cercando di
capire
se lui ricorda.
-Si,
noi scrivevamo delle piante
che avevamo visto nell'arena, tu mi guardavi disegnare. Vero o falso?-
Mia
sorella incassa il colpo e arrossisce, ma si affretta a riprendere il
suo
discorso.
-Si
è giusto. Vorrei scrivere con
te un libro, potremmo parlare degli Hunger Games, della guerra, dei
Distretti e
delle nostre famiglie, il dott. Aurelius mi ha detto che potrebbe
essere un
bene per entrambi, tu potresti fare chiarezza nella tua mente ed io
potrei
scacciare le ombre dalla mia.- Peeta continua a guardare mia sorella
affascinato, credo che ci sia qualcosa nella mente che lo tormenti, un
ricordo
che non riesce a ricordare se è vero o falso.
-E'
una buona idea.- Mia sorella
sorride sollevata vedendo che Peeta è d'accordo, anche se io
su questo non
avevo dubbi, depistato o no, quel ragazzo ha sempre fatto quello che
Katniss
voleva.
-Arriveranno
dei fogli, penne,
colori e quant'altro con il prossimo treno.- Kat prende quello che
credo sia il
settimo biscotto e resta zitta, credo che stia cominciando a
imbarazzarsi per
lo sguardo fisso di Peeta, dopo un po’, però non
ci riesce più e sbuffa.
-Che
hai da guardare?- Peeta
sorride, si alza e si avvicina a mia sorella.
-Ho
un ricordo del periodo di cui
hai parlato prima, proprio il giorno che ti sei fatta male, ti ho
portato io
nella tua stanza, ti ho messo a letto e tu mi hai detto di restare
lì con te, ed
io sono rimasto, finché non ti sei addormentata.- Katniss
è visibilmente rossa,
mentre Peeta sembra esser tornato quello di un tempo, il ragazzo che
sapeva
usare le parole durante le interviste con Caesar Flickerman.
-So
che è un ricordo vero ma
ricordo anche che tu volevi Gale, ti avevo trovato un paio di giorni
prima al
suo capezzale, ed era chiaro che eri innamorata di lui.- Katniss
abbassa gli
occhi, e si alza dalla sedia.
-Se
sai che è vero, e non vuoi
una conferma perché mi stai chiedendo tutto questo Peeta?-
Lui come se
d'improvviso si ricordasse che Katniss è lì,
cambia espressione e la guarda
serio.
-Forse
hai ragione, non dovrei
chiedertelo, scusa, è che a volte penso che non avessi
chiarezza su cosa ero io
per te, già prima che depistassero. E credo che neanche tu
ne abbia mai avuto
idea.- Mia sorella solleva gli occhi, e con le mani prende quelle di
Peeta, non
accorgendosene neanche.
-Lo
so... Io so che è difficile
per te ok? So che pensi che io sia sempre stata una grandissima
bugiarda e
manipolatrice, che abbia fatto tutto per finta, ma io...-
E
poi succede così, in un attimo,
Rue non ha nemmeno il tempo di lagnarsi, smette solo di respirare ed io
non ho
il tempo di prepararmi il cuore, lo bacia senza che nessuno se lo
aspetti,
tanto meno Peeta che in un primo attimo chiude gli occhi e si
abbandona, alza
perfino una mano per stringere mia sorella dai fianchi, ma poi scatta
qualcosa,
apre di scatto gli occhi e si allontana.
-Perché
lo fai?!- Katniss alla
domanda di Peeta resta un po' delusa. Lui è scosso, confuso
e la guarda come se
non sapesse bene cosa fare.
-Oddio
Peeta! Non lo so! Non lo
so perché quella sera ti ho chiesto di rimanere con me! Non
lo so perché
durante i giochi della memoria dormire tra le tue braccia era l'unica
cosa che
mi faceva rimanere sana di mente, non lo so perché avrei
sacrificato la mia
vita, pur di salvare la tua! Non so neanche perché quando
sei tornato da Capitol,
ho invidiato Finnick e Annie, mentre tu mi buttavi le mani al collo per
strozzarmi! E tanto meno ora non so perché ti ho baciato!
Io... non lo so.-
Katniss ha parlato così velocemente che è rimasta
senza fiato, Peeta la guarda
divertito ma anche deluso, dopo quella che sembra un’ora,
finalmente lui apre
la bocca e parla.
-Io
voglio che se un
giorno mi bacerai di nuovo, tu sappia perché lo stai
facendo, non ci sono più
telecamere che ci riprendono Kat.- Katniss alza gli occhi, credo sia
triste, o
forse arrabbiata, non si riesce a capire bene, non parla, non si muove
nemmeno,
lei lo guarda e lui la ricambia.
-Andiamo
da Sae ora.- E così
dicendo lui le porge la mano, che lei prende rossa in viso continuando
il suo
silenzio.
Accanto
a me, Rue finalmente
riprende a respirare.
Quando
cambio visuale
concentrandomi sulla vincitrice del Distretto 4, Rue non protesta,
credo che
stia ancora metabolizzando quello che è successo.
«Mi
sbagliavo, quei due mi
faranno morire di nuovo, ma d'infarto!»
Io guardando la sua espressione
non posso fare altro che scoppiare a ridere.
«Te
lo concedo, non me lo aspettavo
neanche io, e non mi aspettavo neanche la reazione di Peeta, anche se
ne sono
molto soddisfatta.» Rue annuisce guardandomi, facendomi
capire che è d'accordo,
è stranamente di poche parole, e questo non fa altro che
confermarmi l'idea che
deve essere rimasta davvero tanto sorpresa.
Dal
laghetto proviene il rumore
dello sciabordio delle onde del mare, Annie è seduta in riva
ad una spiaggia,
l'acqua le accarezza i piedi nudi, ha la sua solita aria persa, Johanna
invece
è in piedi dietro di lei, la guarda come farebbe una sorella
maggiore con la
minore, come Katniss guardava me, anche se sono sicura che lei sia
anagraficamente più piccola.
-Annie
dovremmo tornare a casa.-
Da come guarda terrorizzata l'acqua credo che la vincitrice del sette
sia
ancora ben lontana dalla guarigione.
Annie
non le risponde, resta
zitta, imbambolata a guardare le onde.
-Dylan.-
Lo dice sottovoce, come
se lo stesse dicendo a se stessa più che a Johanna.
-Dylan?
chi è?- Johanna è
confusa, si avvicina ad Annie e le siede accanto, stando attenta a non
sporgere
i piedi per non bagnarsi, Annie invece si porta le mani alla pancia, e
Johanna
finalmente capisce.
-A
Finn sarebbe piaciuto.- Annie
richiamata dal nome di suo marito, si gira, gli occhi diventano lucidi,
e la
mano si stringe ancora di più al grembo.
-Me
l’ha detto lui una volta,
significa grande marea.- Johanna le sorride, ed
esce dalla borsa quelle
che sembrano foto, ma che mi accorgo subito dopo, essere ecografie.
-Effettivamente
ha proprio la
faccia da Dylan.- Annie continua a guardare il mare, e quando Johanna
prova a
dargli le piccole immagini, lei la ignora continuando a guardare la
linea
indefinita tra il cielo e l'oceano, nello stesso istante un'onda
leggermente
più forte, bagna completamente Annie, e arriva anche a
Johanna Mason, che si
ritrae come se l'avessero bruciata.
-Annie
ti prego torniamo a casa,
sei fradicia.- Annie sentendo il tono implorante, finalmente si alza, e
segue
l'amica.
«Tu
hai visto cosa gli hanno
fatto quando era prigioniera di Capitol?» Guardo Rue,
ricordandomi che lei ha
seguito l'intera guerra da quassù, la sua espressione cambia
e mi annuisce.
«Sì,
ho visto tutte le torture,
ho visto lei, Peeta, e tantissime altre persone.» Io la
guardo immaginando il
dolore che deve aver provato, e lei continua.
«Ho
visto Peeta combattere con
tutto se stesso, per non darla vinta al veleno che gli iniettavano, era
un
gioco sadico, gli strappavano tutti i ricordi belli, e gliene creavano
di
brutali, l'ho visto urlare continuando a dire che non voleva, non
voleva fare quello
che loro gli dicevano, non voleva dimenticare, ha difeso Katniss fino
all'ultimo, preferiva prendersi pugni e botte piuttosto che ammettere
che
Katniss lo aveva tradito. Parlavano spesso, lei cercava di tenerlo
lucido, e
lui faceva lo stesso con lei. Era terribile Prim, io ho visto cosa gli
facevano, quella ragazza, la vincitrice, l'hanno quasi soffocata per
farle dire
tutto ciò che sapeva, anch’io avrei paura
dell'acqua al suo posto.»
Faccio
segno con la mano a Rue di
fermarsi, perché non riesco più a seguirla, o
meglio, non voglio.
E
così come ha fatto Rue prima,
strappo un fiorellino e lo lascio cadere nel lago.
Quando
Johanna Mason torna nella
sua stanza, si leva le scarpe bagnate e si dirige in bagno per prendere
un telo
per asciugarsi, trova un fiore di Adonide proprio sopra il lavandino.
Anche
lei deve scacciare dalla
mente e dal cuore i ricordi dolorosi.
Dopo
un po' torno a guardare mia
sorella e Peeta, che sono già rimasti soli dopo la cena,
sono seduti uno di
fronte l'altro nel tavolo del soggiorno, alcuni fogli sono sparsi sopra
il
ripiano, Peeta sta schizzando qualcosa mentre Katniss lo guarda assolta.
-Come
pensi che dovremmo
impostarlo?- Lui alza gli occhi dal suo disegno, e lei subito rivolge
lo
sguardo verso il foglio che tiene tra le mani, colta in flagrante
mentre lo
guardava.
-Credo
che prima dovremmo
raccogliere le idee, di cosa vuoi parlare?-
-Di
tutto quello che non voglio
dimenticare, di tutto quello che invece tu dovresti ricordare.- Lui la
guarda
affascinato, e lei imbarazzata prende una matita giusto per fare
qualcosa, lui
riprende a disegnare nel suo foglio, interrompendosi solo per cambiare
i colori
da usare.
Mia
sorella, invece nel suo
foglio comincia a scarabocchiare, intravedo dei nomi: Haymitch, Effie,
Cinna, Portia,
Venia, Octavia, Flavius , Madge, Rue, Thresh, Faccia di Volpe,
Plutarch, Annie,
Finnick, Johanna, Wiress, Beetee, Mags, Boogs, Coin, Snow, Primrose.
Certi
nomi li scrive con più
facilità, altri le provocano uno spasmo alla mano, come col
mio per esempio. Ma
crea la lista, l'elenco delle persone che devono essere ricordate.
Peeta
che nel fra tempo ha finito
il suo schizzo la guarda, e quando lei solleva gli occhi, le sorride
rassicurante.
Quando
le mostra il suo disegno,
mia sorella sorride, di un sorriso che mi riempie il cuore di gioia, e
quando
noto il disegno, non posso fare altro che sorridere anch'io.
-Nella
grotta, mi hai raccontato
la storia di come hai comprato Lady, di quanto era felice Prim,
vedendola con
quel fiocco rosa.- Mia sorella continua a guardare lo schizzo di Lady
che mi
lecca la guancia, e il sorriso non scompare, ma sembra allargarsi
sempre più.
-Peeta
è bellissimo! Sono cose
come queste che non voglio dimenticare.- Peeta è rosso per i
complimenti, le
passa il disegno e lei continua ad ammirarlo entusiasta, lui invece
prende la
lista dei nomi, dopo averla letta, fa una smorfia, prende una matita e
aggiunge
tre nomi.
Gale,
Katniss, Peeta.
Katniss
quando vede le aggiunte,
non dice nulla, anche se vedo dalla sua espressione che vorrebbe
controbattere,
ma quando guarda Peeta in faccia, annuisce e torna a guardare il
disegno.
Quando
lui si alza, le porge la
mano e la invita ad andare a dormire, dicendo che continueranno quando
arriverà
il treno, lei senza troppe parole prende la sua mano e lo segue come
una
bambina farebbe con il padre dopo essere stata rimproverata.
Quando
lui dopo nel letto la accoglie
al solito tra le sue braccia e mia sorella gli si stringe intorno
più del
solito, sia io sia Rue tiriamo un sospiro di sollievo.
Riesco
solo a pensare che non è
tutto perso e che Peeta sta finalmente facendo quello che serve per far
aprire
gli occhi a mia sorella.
Quando
Rue se ne esce con la
sparata “Era ora che portasse lui i pantaloni in questa
storia!” io non posso
far altro che cominciare a ridere come una matta dandole ragione.
Angolo
autrice: Ciao a tutti! E
scusatemi per il ritardo, ma ho avuto davvero tanti impegni,
perciò è inutile che mi dilungo.
Questo capitolo è stato bello tosto, all'inizio lo avevo
immaginato molto diverso, anche il bacio è uscito
all'ultimo,
con l'euforia che mi porta ogni anno la settimana del mio compleanno,
perciò quando l'ho scritto, ho deciso che visto che avrei
postato questo capitolo oggi 16 novembre ( 20 fa, nascevo io
ragazze, mi sto facendo vecchietta ;D) me ne sono approfittata per
farvi e farmi un regalino! So che non è tanto, visto che con
quei due siamo ancora in alto mare, ma meglio di niente.
Il loro rapporto si evolverà lentamente, perchè
entrambi
hanno da chiarire molte cose, per questo Peeta aggiunge i loro tre nomi
alla lista, vuole che Katniss capisca che per lui è
importante
capire il suo ruolo.
E anche se noi sappiamo che tra lui e Gale non c'è mai stata
una
vera gara, lui poverino è molto insicuro, ed è
giusto
come dice Rue che sia lui per una volta a condurre le danze.
Per quanto ruguarda il fiore, la scelta è stata facile, era
dall'inzio che pensavo di collegare Gale e Jo al fiore dei ricordi
tristi. Perciò missione compiuta.
In fine ringrazio tutte le ragazze che mi hanno recensito, siete
state davvero tutte gentilissime, sono davvero troppo felice che
perdiate quei due minuti per farmi sapere cosa ne pensate, non potete
capire quanto io tenga al vostro giudizio.
Ringrazio le 13 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite
(non riesco davvero a crederci), e le 32 persone che invece l'hanno
messa tre le seguite/ricordate. Vedere quei numeri che aumentano
è sempre un colpo al cuore.
E poi ringrazio Elly24, che mi ha fatto sapere sia via recensioni che
via posta privata quanto tenesse alla mia storia, incoraggiandomi ogni
sera a continuarla. Sei stata davvero una spinta nei momenti di blocco.
Grazie.
Per il resto tanti auguri a me! :D
Spero di sapere che ne pensate! Di nuovo grazie a tutte!
Un bacio.
Cicia.
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Capitolo 8 *** capitolo 8 ***
giardino fiorito cap 8
Guardando
tramite il laghetto
Ranuncolo sdraiato beato al sole, mi rendo che Giugno è alle
porte, di solito,
ogni anno in questo periodo l'aria nei distretti diventava
più tesa, l'arrivo
dell'estate oltre alle belle giornate significava anche l'arrivo della
Mietitura.
Ma
quest'anno nessuno si
presenterà per estrarre i nomi di due innocenti bambini,
nessun genitore dovrà
abbracciare il proprio figlio per l'ultima volta, nessun bambino
verrà mandato
in un’arena a morire. Nessun: Felici Hunger Games e
possa la fortuna essere
sempre a vostro favore.
Per
la prima volta io e Rue
dirigiamo la nostra attenzione verso Capitol City, dove troviamo la
presidente
Paylor mentre viene intervistata, da quella che riconosco come
Cressida, la
giovane ragazza che si occupava dei pass-pro nel tredicesimo Distretto,
le sta
ponendo delle domande senza sosta del tipo: E' vero che la Coin aveva
proposto
di realizzare un’altra edizione degli Hunger Games? Come mai
non si sono
svolti? I vincitori cosa ne pensavano? E ora loro dove sono, che fine
hanno
fatto? La ricostruzione di Panem sta andando a gonfie vele, cosa pensa
di fare
per migliorare ancora di più la situazione?
La
Paylor, comincia a parlare con
calma, risponde a tutte le domande, spiega che è vero che
l’ex Presidente Coin
aveva proposto degli ultimi Hunger Games dove avrebbero dovuto
partecipare i
bambini di Capitol City, dice che i vincitori rimasti avevano discusso
perché
metà era favorevole, ma che una volta che la carica era
passata a lei, la
proposta era stata rifiutata, proprio perché non tutti erano
d'accordo e perché
organizzare altri giochi, avrebbe sconvolto la pace che si stava
cercando di
creare, spiega anche che ha intenzione proprio com’era stato
deciso dall'inizio
di far eleggere al popolo dei rappresentanti, uno per ogni distretto,
in modo
tale da dare voce a ogni singolo cittadino, e infine annuncia in
diretta che
sarebbe contenta di vedere qualche vincitore eletto rappresentante. Poi
Cressida sorride e chiudono la diretta.
Quando
sposto l'attenzione sul
mio vecchio Distretto, noto che alla stazione c'è un bel po'
di confusione,
circa venti persone sono appena scese da un treno, le conosco tutte chi
più chi
meno, c'è Delly Cartwright con il suo fratellino Sean, ci
sono i tre fratelli
Grange rimasti orfani dopo i bombardamenti, c'è Taissa che
stava a due case di
distanza dalla nostra nel Giacimento, che tiene per mano un ragazzo che
credo
di aver visto nel 13, poi ci sono i coniugi Wasel che nei bombardamenti
invece
hanno perso la giovane figlia, e tutti gli altri di cui non ricordo il
nome. Ma
sono lì, sono in quello che è rimasto del nostro
vecchio Distretto, e dalle
loro espressioni capisco che sono tornati per restare, in fondo questa
è
comunque la loro casa.
E'
Rue a farmi notare che alla stazione
ci sono anche Peeta e mia sorella, stanno parlando con uomo che gli ha
appena
consegnato un pacco, con sicuramente dentro il materiale inviato dal
dottor
Aurelius.
Quando Delly li vede e li chiama a gran voce, tutti i presenti si
girano
sentendo il nome della famosa Ghiandaia imitatrice, e mia sorella
imbarazzata
abbassa gli occhi, come se si volesse nascondere, si limita a seguire
Peeta che
appena vede Delly, sorride e lo abbraccia.
-Peeta!
Pensavo fossi ancora a
Capitol! Ti trovo molto meglio! Anche tu Katniss sei meravigliosa come
al
solito.- Delly sorride sinceramente, ho sempre apprezzato questa sua
qualità,
tra le ragazze figlie dei negozianti, lei era sicuramente la
più gentile con i
ragazzi del Giacimento.
-Anche
io non sapevo che saresti
tornata così presto.- Peeta sorride, non è il
solito sorriso che fa in presenza
di Katniss, ma trasuda gioia e amicizia ugualmente.
-Ci
hanno detto di tornare, tra
una settimana ci saranno le votazioni ma Sean ed io progettavamo di
tornare da
tempo, ci mancava la nostra casa, la nostra terra.-
-Ti
hanno detto, dove
alloggerai?-
-Ad
alcuni sono state assegnate
le case vuote rimaste, come nel mio caso, mentre le famiglie
più numerose come
i tre fratelli Grange o Ida la sarta che ha con sé i suoi
tre bambini, sono
stati collocati nelle ville del villaggio, fino a quando non saranno
pronte
altre case. Nessuno vuole stare nel Villagio dei vincitori. Non si
sentono a
casa lì.- Delly si rende conto di quello che ha detto solo
dopo che le parole
le sono uscite dalla bocca, subito s’interrompe, diventa
rossa e si affretta a
scusarsi con mia sorella e Peeta.
-Tranquilla,
non hai detto niente
di male.- Peeta sorride rassicurante, poi Delly guarda mia sorella che
è
nascosta dietro Peeta, esattamente com’è nascosto
il piccolo Sean dietro lei.
-E
voi? Che cosa ci facevate qui?
Stavate aspettando Gale?- Mia sorella sentendo quel nome
s’irrigidisce e subito
dopo di lei anche Peeta, che senza neanche accorgersene prende la mano
di mia
sorella e la tira un po' verso di se.
-No,
Katniss doveva prendere un
pacco.- Il sorriso di Delly vedendo la mano di Peeta intrecciata in
quella di
mia sorella si allarga, e lui accorgendosene, imbarazzato la lascia, si
asciuga
il palmo della mano nei pantaloni e la mette in tasca. Inaspettatamente
è mia
sorella a prendere parola e cambiare discorso.
-Delly
perché non vieni con noi,
Sae prepara sempre il pranzo per me, vederti la renderà
felice.- Delly
entusiasta accetta e tutti e quattro si incamminano verso casa.
-Sean
ti piace ancora colorare? Sai,
ho dei colori che mi avanzano, dovresti proprio prenderli tu e
mostrarmi i tuoi
progressi.- Il bambino stretto alla mano di Delly finalmente per la
prima volta
sorride e apre la bocca ringraziando a bassa voce Peeta.
Quando
arrivano davanti il
portone di casa, Peeta porta con se Sean a casa sua per prendere i
colori,
dicendo che torneranno subito, Katniss e Delly invece entrano in casa,
dove
trovano Sae in cucina che sta mescolando qualcosa dentro un recipiente,
quando
si accorge delle giovane ragazza accanto a mia sorella, corre ad
abbracciarla e
si informa sulle condizioni di Sean.
-Dice
qualcosa ogni tanto, la
sera ancora fatica ad addormentarsi, a volte lo guardo mentre fissa il
vuoto
per ore e quando si accorge della mia presenza, si affretta a
sorridermi come
se lo facesse per forza, ma sta meglio, non ha tentato più
di farsi male e per
ora mi basta.- Il sorriso di Delly durante il discorso a volte sembra
sparire,
ma alla fine torna tranquilla.
Mia
madre subito dopo esser
arrivate nel Tredici mi aveva parlato di un bambino che aveva avuto
degli
episodi di violenza verso se stesso, che aveva smesso di parlare e
mangiare ma
non sapevo che fosse il fratellino di Delly. L'ultima volta che ho
visto Sean è
stato durante il matrimonio di Finnick Odair, dove vedendolo attaccato
al
fianco di sua sorella, non avevo minimamente pensato che potesse essere
lui.
Sae abbraccia nuovamente la ragazza bionda che ha davanti.
-
Per qualsiasi cosa puoi contare
su di me e Kara ok?- Delly sorride, e finalmente capisco
perché Sae abbia preso
così a cuore il fratellino di Delly, sua nipote.
Sia lei che Kara (sua
nuora) possono capire quanto sia difficile crescere un bambino che ha
bisogno
di più attenzioni rispetto a gli altri. Poi la vecchia cuoca
si asciuga le mani
in una pezza, e manda Katniss e Delly nel soggiorno a preparare la
tavola.
-Lo
vedo molto meglio sai? Peeta
intendo, non dico che è quello di prima, ma ci somiglia.-
Delly appoggia una
forchetta in tavolo e posa gli occhi su mia sorella che imbarazzata non
sa cosa
dire.
-Si,
sta meglio, perlomeno ora
non mi urla più addosso che sono uno schifoso ibrido.- Delly
sorride e mia
sorella prova a ricambiarla, anche se le esce più una
smorfia che un sorriso.
In
quello stesso istante la
televisione si accende da sola, spaventando entrambe, nello schermo si
vede la
Paylor che annuncia il giorno preciso in cui si svolgeranno le
votazioni e
subito dopo lo schermo torna nero.
-Stanno
passando vari vecchi
spezzoni degli Hunger Games, non le scene cruente a cui eravamo
abituati, ma
tutto ciò che di solito Capitol puniva. L'altro giorno ti ho
visto in uno
spezzone dei secondi giochi, c'è ancora gente che pensa che
vi siate sposati
veramente sai?- Delly ride, mette l'ultimo piatto in tavola e continua
-Ho
sempre pensato che Peeta fosse bravo a mentire, ma nella seconda
intervista con
la palla del bambino ha dato il meglio di se.- Anche Katniss ride
finalmente, e
proprio in quel momento si sente il rumore della porta d'ingresso che
si apre,
Peeta entra nel soggiorno con in mano un cesto pieno di pane, Sean gli
sta
accanto sorridente con in mano una scatola di colori e un blocchetto da
disegno, Delly sorride guardando il suo fratellino felice e lui subito
corre al
suo fianco per mostrarle i regali ricevuti.
-Oh
Peeta grazie! Sean tu hai
ringraziato?- Il piccolo colto impreparato, corre verso Peeta e lo
abbraccia,
tutti sorridono nella stanza, compresa Katniss che guarda Peeta in un
modo
strano, un misto tra tenerezza e qualcosa che non riesco a capire, so
solo che
non l’ho mai vista guardare nessuno così.
Nello
stesso istante si sente di
nuovo il rumore della porta, e dopo poco entra nel soggiorno Haymitch
visibilmente brillo.
-Ragazzo
eccoti qui! E da un’ora
che ti cerco!- Haymitch si siede nella poltrona e comincia a ridere
– Indovina
cosa mi ha appena chiesto la presidente in persona.- Nessuno risponde
perciò
Haymitch continua. – Vuole che uno tra noi due si renda
disponibile per
l’elezione, dolcezza l’hanno esclusa
perché è nota per uccidere presidenti, io
mi auto escludo perché non me ne frega proprio niente,
perciò resti solo tu
come voce per il Distretto 12.- Tutti per un po’ restano
zitti è Delly infine a
prendere parola.
-
Sarebbe fantastico, dovresti
farlo, tua madre ne sarebbe stata molto orgogliosa.- le parole di
Delly, seppur
innocenti, fanno stringere le mani a Peeta, non ho neanche il tempo di
capire
se ha appena avuto un flashback che lui chiude gli occhi e risponde.
-No,
non m’interessa.- Peeta ha
la voce bassa e ferma, Haymitch gli sorride e gli fa
l’occhiolino e la discussione
si chiude lì, dopo cominciano a parlare dei tre candidati,
che scopro essere
tutti (nonché gli unici rimasti) insegnanti della mia
vecchia scuola, rimango
sorpresa quando fanno anche il nome della signora Herm, era la mia
insegnante,
suo figlio è morto nei settantaduesimi giochi e da allora
non era stata più la
stessa. L’anno in cui il mio nome fu estratto, e mia sorella
prese il mio
posto, quando tornai a scuola mi abbracciò così
forte che mi mancò il respiro,
sospetto di essere sempre stata la sua preferita.
Il
pranzo e poi il pomeriggio
passano tranquilli, Sae è al solito la prima ad andarsene,
seguita a ruota da
Haymitch, dopo un po’ anche Delly saluta dicendo che deve
proprio andare, Peeta
si offre volontario per accompagnarla, visto che il piccolo Sean si
è
addormentato in uno dei divani del soggiorno.
Quando
lo prende in braccio,
rivedo lo sguardo strano di prima negli occhi di mia sorella.
-Ho
lasciato il pacco del Dottor
Aurelius a casa mia, puoi aspettarmi lì, così
appena torno, ci mettiamo a
lavoro, nel forno ci sono le focaccine al formaggio se ti viene fame.-
Katniss
annuisce e saluta Delly augurandole di trovarsi bene nella nuova casa.
Quando
i tre escono, mia sorella
corre di sopra a prendere la lista di nomi e il disegno di Peeta, e poi
si
dirige verso casa di Peeta.
Quando
entra la prima cosa che fa,
è dirigersi verso il forno per prendere i suoi adorati snack
al formaggio, poi
si siede su uno sgabello dell’isola della cucina, e
scarabocchia altri nomi
sulla lista, aggiunge altri nomi dei tributi di entrambe le edizioni,
che
evidentemente aveva dimenticato, e poi ancora Leeg 1, Leeg 2, Castor,
Pollux.
A
volte ci sta un po’ per
ricordare un nome, sta lì seduta mangiucchiando la
focaccina, a un certo punto
forse ricordando il commento di Delly di oggi scrive: famiglia Mellark
e
Famiglia Everdeen.
Continua
ad annotare tutto ciò
che vuole che sia presente nel libro, gira il foglio e appunta i fatti
che non
devono mancare, come quando Rue le ha spiegato che si è
fidata per via della
spilla, il pane che le ha regalato Peeta quando stava morendo di fame o
quanto
fosse bravo Finnick nel fare nodi.
Dopo
un po’ si addormenta, con la
testa appoggiata su un braccio e la penna ancora in mano.
Quando
è passata un’ora e noto
che ancora Peeta non è tornato, mi preoccupo e punto
l’attenzione del lago
verso di lui, la tensione si allenta quando vedo che è a
casa di Delly, hanno
appoggiato Sean in un divanetto, e lui sta montando quello che sembra
essere un
letto.
-Meno
male che mi hai
accompagnato, io non avrei saputo proprio come fare- Delly ride e passa
a Peeta
un attrezzo.
-Avresti
potuto chiamare Thom.-
Peeta comincia a ridere, e Delly imbarazzata lo spintona con una mano.
-Non
sei per nulla divertente!- entrambi
ridono e poi Delly diventa d’un tratto seria.
-State
insieme veramente adesso?-
Peeta guarda la sua amica come se questo discorso fosse stato fatto
centinaia
di volte.
-Non
lo so. Non credo.- Lui
sospira e continua -Non so come comportarmi, è sempre tutto
così difficile
quando si parla di lei, e poi ogni tanto ho ancora quelle orrende
visioni, e ho
paura di fargli male, capisci?- Delly annuisce, ma subito dopo sorride.
-Ma
almeno non c’è lui qui, hai
meno concorrenza.- le parole di Delly è come se
schiaffeggiassero Peeta che
subito lascia cadere l’attrezzo che stava utilizzando per
terra.
-E’
questo il problema! Io non
voglio che lei stia con me perché Gale è via, o
perché lo odia per aver ucciso
Prim! Non voglio che mi veda come un animaletto a cui badare
perché è stato
torturato da Snow.- Delly è visibilmente sconvolta, sia per
lo sfogo di Peeta,
sia per la rivelazione sulla mia morte, d’altronde non credo
proprio che
sapesse bene come fossi morta, o perlomeno credo che pensasse che
fossero state
le forze di Capitol ad uccidermi, lei però resta zitta e
mette una mano sopra
la spalla di Peeta, lui si è appena fermato, ha gli occhi
bassi e la voce
rotta.
-Non
voglio credere che Gale
abbia avuto ragione quando ha detto che avrebbe scelto chi riteneva
indispensabile per la sua sopravvivenza.- poi tira un sospiro e
riprende ad
assemblare i piedi del letto. Delly invece si è alzata e ha
preso delle
coperte.
-Io
credo che se lei volesse, non
avrebbe proprio bisogno di nessuno per sopravvivere, inoltre so per
certo che
se ti vedesse come un animaletto ferito non ti riserverebbe certi
sguardi.-
Peeta alza la testa, incuriosito.
-Quali
sguardi?- Delly sorride
felice di aver attirato l’attenzione dell’amico.
-Oh
certe cose le vedono solo le
ragazze.- Poi ride e lui ride insieme a lei.
-Ecco
fatto.- Peeta si alza e
Delly batte la mani.
-Ottimo
lavoro!- Peeta sorride e
dopo che Delly ha messo le lenzuola, prende in braccio Sean e lo sposta
nel
letto.
Poi
Delly lo butta praticamente
fuori di casa dicendo che ha già fatto aspettare Katniss
abbastanza, lui ride,
la saluta e poi si dirige verso casa.
Lei
invece resta lì fuori dalla
porta, la casetta che gli hanno assegnato è proprio vicino
il Prato, e quando
capisco cosa sta guardando sorrido. Thom è fuori dalla porta
di una casa
proprio uguale alla sua, sta parlando con una ragazza che riconosco
come la
sorella maggiore di Ronald, non mi ricordo il suo nome, lui invece era
un mio
compagno di scuola, non avevamo mai stretto amicizia ma quando
scappammo nel
Tredici, so per certo che lui non c’era, è rimasto
intrappolato nella casa
insieme al padre, solo sua sorella, la ragazza che ora parla con Thom
è
riuscita a mettersi in salvo.
Delly
quando nota il tono
scherzoso con cui quei due parlano, sembra rattristarsi, ma quando
sente la
vocina di suo fratello che la chiama, entra dentro la casa sorridente
come
sempre.
«Poveretta,
è proprio sfortunata
con i ragazzi.» Rue sbuffa, credo che abbia una sindrome
speciale per la quale
vuole vedere tutte le persone accoppiate e contente. Io continuo a
guardare
Thom, che saluta la ragazza, e si dirige verso la piazza, a un certo
punto però
lo guardo mentre si ferma a osservare la casa di Delly, poi scrolla le
spalle e
si dirige verso gli uomini che lo aspettano vicino la recinzione.
«Forse
invece c’è ancora
speranza.» Sorrido mentre faccio apparire dei fiori di
Lavanda nelle mani di
Rue, lei mi guarda interrogativa «E questi che
significano?»
«Sono
i fiori della sfiducia, ho
visto mia madre metterli parecchie volte nei bagni di Katniss, credo
che
significhino: Credi in te stessa.»
Rue annuisce sorridendo, e butta i fiorellini nel laghetto, facendoli
apparire
proprio su un tavolino vicino il letto di Delly.
Quando
Peeta arriva a casa, trova
mia sorella ancora addormentata in cucina, quando la guarda la sua
espressione
si addolcisce, e di conseguenza anche quella di Rue.
Peeta
gli si avvicina, le toglie
un ciuffo di capelli dalla fronte e gli accarezza il viso, mia sorella
però
messa in allarme da quel tocco si sveglia e appena vede la figura che
le sta
davanti si tranquillizza.
-Scusa
non volevo svegliarti.-
Peeta si siede nell’altro sgabello dell’isola
mentre mia sorella si stiracchia.
-Tranquillo,
non mi ero neanche
accorta di essermi addormentata.- Lui ride e prende gli appunti che
facevano da
cuscino a mia sorella.
-Credo
che dovremmo iniziare dai
settantaquattresimi giochi, e poi pian piano dedicheremo una pagina a
ogni
persona che abbiamo conosciuto durante questi due anni. Scriveremo
prima delle
bozze e poi se saremo contenti di com’è venuto
fuori, lo riporterai in bella
grafia nelle pagine che ci ha spedito il Dottore.- Mia sorella annuisce
soddisfatta della sua proposta.
-Il
tuo nome quante volte c’era
quell’anno?- Peeta lascia cadere la domanda con leggerezza,
ma già una domanda
così innocua fa irrigidire mia sorella, che risponde
inacidita.
-Venti
volte. C’erano venti
bigliettini con scritto il mio nome, e loro invece hanno estratto il
tuo che
potevi avere si e no cinque nomine, e quello di Prim che ne aveva uno
solo. Non
credo che la sorte quell’anno
fosse
stata tanto favorevole.- Peeta
guarda
Katniss preoccupato e lo vedo spremersi le meningi in cerca di una
domanda che
possa rendere più tranquilla, mia sorella.
-Tuo
padre, parlami di lui, io
c’è l’ho presente solo come
l’uomo che conquistò il cuore della ragazza che
desiderava mio padre. Una volta da piccolo l’ho spiato sai,
dopo che mio padre
mi disse che tua madre si era innamorata di lui, per la sua voce, mi
fermai a
guardarlo mentre cantava le strofe di una canzone abbastanza tetra se
ci penso
ora ma, allora non ci feci caso, notai solo che le ghiandaie si
fermavano a
cantare con lui.-
Mia
sorella sorride tristemente,
forse ricordando le parole della canzone che nostra madre ci
vietò di cantare
da piccole, e lo interrompe.
-Si
Haymitch me l’ha detto, è
stato il primo video di me che non ti ha fatto andare in
escandescenza.- Peeta
le sorride, prende una matita e comincia a tracciare delle linee
morbide sul
suo blocchetto da schizzi, mia sorella invece comincia a scrivere su un
foglio.
Dopo un po’ è lei a riprendere il discorso.
-Perché
hai rifiutato di renderti
disponibile per le votazioni? Saresti stato perfetto, ho sempre pensato
che
saresti stato il perfetto Leader della rivoluzione, tu hai sempre avuto
questo
dono. Anche la Coin pensava che tu avresti fatto meglio al mio posto, e
credo
che sia l’unica cosa su cui andavamo d’accordo.-
Peeta s’interrompe e posa gli
occhi su quelli di mia sorella.
-Invece
hai fatto un ottimo
lavoro.- Lei sbuffa, ma lui continua senza darle il tempo di ribattere
–Anche
Haymitch è abile con le parole se vuole, ma proprio come lui
non voglio, ho
sempre pensato che da grande avrei seguito le orme di mio padre,
c’era questa
sorta di empatia tra noi due da quando mi aveva confessato quella cosa
di tua
madre, sapevo che come lui, sarei finito a guardarti da lontano, mentre
tu ti
sposavi con Gale, eri irraggiungibile per me, proprio come lo era stata
tua
madre per lui.- Mia sorella dopo le parole di Peeta, assume
l’espressione
sbigottita che ha sempre quando Peeta le dice cose del genere con
così tanta
leggerezza.
-Non
avresti mai visto sposarmi
allora. E’ stata la mia promessa fin da quando avevo undici
anni, niente
matrimonio, niente figli da veder morire negli Hunger Games e di
conseguenza
nessun dolore.- Peeta continua a tenere gli occhi sul foglio, e in
cinque
secondi c’è uno scambio di battute così
veloce che riesco a seguire il discorso
per un pelo.
-Saresti
scappata allora.-
-No,
non avrei mai lasciato
Prim.-
-E
ora cosa t’impedisce di
farlo?-
-Non
ho più un vero motivo per
scappare, e poi tu nei boschi faresti troppo rumore.- Katniss
ammutolisce
Peeta, che alza gli occhi dal disegno e le sorride proprio come gli ho
visto
fare una volta nella caverna durante i primi Hunger Games, solo che
questa
volta sono sicura che mia sorella non finga.
Lei
notando il sorriso di lui,
sorride a sua volta, poi Peeta le passa lo schizzo che ha realizzato.
-E’
perfetto. Non riesco proprio
a capire come fai- Mia sorella è entusiasta del disegno che
raffigura lei
seduta su un tronco circondata da ghiandaie imitatrici,
l’immagine seppur
schizzata è così chiara che riesco perfino a
sentire la voce di mia sorella che
intona “l’albero degli impiccati”.
Poi
lei come se non fosse
successo nulla, cambia discorso, gli chiede della sua famiglia, gli
racconta di
quando suo padre le ha portato i biscotti dopo la mietitura, gli chiede
dei
suoi fratelli, e Peeta per quella che credo sia la prima volta parla
dei suoi
familiari, racconta di come suo padre fin da piccolo gli avesse
tramandato la
cultura del pane, di quanto fosse difficile avere due fratelli maggiori
che
passavano le giornate a prenderlo scherzosamente in giro, poi parla di
sua
madre.
-Delly
aveva ragione quando ha
detto che sarebbe stata orgogliosa di vedermi come portavoce del
Distretto 12,
non credo che abbia mai creduto molto in me, perciò
senz’altro l’avrei stupita,
si era già rassegnata a non vedermi tornare dagli Hunger
Games, lei aveva un
carattere particolare, va be lo sai era molto rigida, questo lo
sapevano tutti,
anche tu stessa sapevi che dovevi portare gli scoiattoli solo quando
lei non
era presente, perciò questo era evidente. Non dico che fosse
una cattiva madre,
era severa sì e il suo lato materno era davvero poco
sviluppato, ma quando ho
saputo dei bombardamenti, mi sono rimproverato per non aver minimamente
pensato
a lei, ho pensato a mio padre ai miei due fratelli e altre mille cose,
ma non a
lei, non credo di essere stato un bravo figlio in quel momento. Sono
del parere
che qualsiasi cosa ti faccia una madre, non puoi fare a meno che
ringraziarla,
in fondo è sempre grazie a lei se sono qui, che
esisto.- Le parole di Peeta so che non sono solo riferite a
se stesso, lo
capisco da come guarda Katniss, e da come lei, ora ha abbassato gli
occhi,
fingendo di avere qualcosa d’importante tra le mani.
Poi
il ragazzo del pane cambia
discorso e Katniss scrive da brava allieva tutto ciò lui le
racconta, dopo
un’oretta si fermano giusto per mangiucchiare delle
focaccine, Peeta prepara
del tè, ed entrambi si dichiarano sazi.
«Pensi
che c’è la faranno a
scrivere tutte le cose brutte che sono successe senza crolli o
episodi?» Rue mi
pone la domanda che anch’io segretamente mi ponevo e che mi
spaventa da un po’.
«Spero
di sì, anche se ne dubito.
Spero almeno che riescano a farsi forza a vicenda.»
Io
guardo mia sorella, che
trattiene le lacrime, mentre riporta sulla carta quello che
è successo durante
la mietitura, la vedo mentre fatica a tenere la mano ferma, stringe con
rabbia
la penna, mentre ripensa a Effie Trinket che chiama a gran voce il mio
nome. Ha
chiesto a Peeta di provare a disegnare le mani alzate nel tipico ultimo
saluto
del distretto 12, quello è stato il primo atto di
disubbidienza da parte del
mio Distretto verso Capitol, merita di esserci nel libro.
Quando dopo parecchi minuti, Peeta richiama l’attenzione di
mia sorella
mostrandole, il disegno, lei ha il viso umido, segno che ha pianto
silenziosamente, lui le toglie la penna dalla mano, e la stringe nella
propria.
-Continueremo
domani Kat, ora
andiamo a letto.- Lei annuisce, e poi entrambi salgono le scale
dirigendosi
verso la stanza di Peeta, lui arrivato in stanza, le presta dei vestiti
comodi
per dormire, e dopo che entrambi si sono preparati per la notte,
s’infilano nel
letto silenziosi, l’unico rumore che si sente è il
rumore che produce la mano
di Peeta mentre gioca con i capelli di mia sorella.
Poi
interrompendo il silenzio mia
sorella alza il viso, cercando gli occhi del ragazzo -Peeta?- Lui la
guarda e
smette di accarezzarle la testa -Dimmi.- Mia sorella scossa da
chissà quale
pensiero, gli sorride e rimette la testa appoggiata contro il suo petto.
-Tu
non hai idea dell’effetto che
puoi fare.- Peeta sorride e gli accarezza la testa.
-Credo
di aver già sentito queste
parole.- Katniss nascosta dai capelli e
dall’oscurità, sorride di nuovo, e si
accuccia tra le braccia del ragazzo del pane. Non ho bisogno di
guardarla in
faccia per sapere che Rue sta sorridendo, sento il suo sghignazzare
silenzioso
e inquietante, lei mi spinge con un gomito e si mette a ridere.
«Tanto
lo so che anche tu tifi
segretamente per lui, ti contieni solo perché conosci il
cacciatore.» Io mi
giro e la guardo, poi ripenso a una cosa che ha detto Delly oggi, e
cambio di
colpo la proiezione del laghetto.
Gale
è seduto in un divano, di
fianco a Rory, stanno guardando una specie di documentario, quando la
trasmissione s’interrompe, si vede la faccia della Paylor che
annuncia il
giorno delle votazioni, seguita da dei pass-pro, nel primo si vedono
tutti i
Distretti durante la guerra e dopo, facendo notare come procede la
ricostruzione di Panem, dopo tutti i vari bombardamenti.
Il
secondo, è una serie di
spezzoni, che mostrano i due volti che hanno dato teoricamente inizio
alla
rivolta, Peeta e Katniss, è breve, ci sono solo attimi, loro
due con le bacche
in mano, lui che lancia il coltello e lei che butta per terra
l’arco, loro due
durante il tour della vittoria, che sfilano oscuri e arrabbiati sopra
il carro
con i cavalli dell’edizione della memoria, seduti spalla
contro spalla sulla
spiaggia dell’arena e infine appare mia sorella con il
vestito da matrimonio
mentre prende fuoco per essere sostituito da quello da Ghiandaia
imitatrice,
una scritta scorre sotto: Grazie per aver
dato vita alla scintilla.
Poi
la trasmissione riprende, ma
Gale, visibilmente cambiato in volto, spegne la tv.
-E
ora di andare a letto, domani
dobbiamo preparare le valigie, il treno parte di sera, ma sai che la
mamma
vuole che sia tutto pronto.- Rory lo guarda e annuisce.
-Le
parlerai quando saremo nel
Dodici?- Gale guarda suo fratello, come se si fosse accorto che
è cresciuto di
colpo.
-Non
credo che lei voglia.- Rory
si alza e senza guardare il fratello in faccia risponde.
-Secondo
me, invece, hai paura di
vederla con il figlio del fornaio.- Gale guarda il fratellino e ride.
-Oh
non è paura, sono sicuro che
la troverò con lui, questo lo so da un pezzo, non ho
più avuto speranze da
quando è partita per i secondi Hunger Games, lo ha scelto
allora, anche se inconsapevolmente.-
Rory guarda il fratello non sapendo cosa dire, poi Gale continua
–Sai, quando
siamo andati a prenderlo, sapevo già che l’avevo
persa, volevo solo di fare la
cosa giusta, poi quando lui si è svegliato e ha provato a
strozzarla, ho
riacquistato di nuovo un po’ di speranza ma mi sbagliavo, se
le serviva
qualcosa che le confermasse che era veramente innamorata di lui era
proprio
quella. Perderlo per poi ritrovarlo.-
poi a un certo punto sorride -La cosa che mi diverte, è che
non riesco a
odiarlo, non provo per lui molta simpatia naturalmente ma so che con
lui Catnip
è in buone mani, credo di avere solo bisogno che lei me lo
dica in faccia una
volta per tutte.- Rory alle parole del fratello sorride ed io non posso
che
provare una sorta di dispiacere per Gale, Rue ha ragione quando ha
detto che
tifo leggermente di più per il ragazzo del pane ma prima di
conoscere Peeta, se
provavo a immaginare un compagno per mia sorella, era sempre lui, tutti
ne
erano convinti nel Distretto, anche mia madre credeva che Katniss
avrebbe
scelto lui, quando lo portarono a casa dopo la fustigazione, negli
occhi di
Katniss era chiaro che lo amava. Gli Hunger Games e la guerra hanno
stravolto
la vita e il destino di tutti.
«Cosa
pensi che succederà quando
Katniss lo rincontrerà?» Rue mi guarda, ha in mano
dei fiori colorati tutti
diversi.
«Non
lo so, non si può mai sapere
cosa pensa mia sorella. Voglio solo che non incolpi lui della mia
morte, non
voglio essere la causa della fine della loro amicizia.» Rue
mi guarda e butta
uno dei fiorellini nel laghetto, non capisco neanche quale sia,
perché lei
subito si concentra e la figura di Gale viene sostituita dalle sue
sorelline
che dormono beate.
«Che
cosa hai lanciato?» Chiedo
curiosa, ma lei si gira, mi guarda e ride.
«E’
un segreto! Te lo dirò in
futuro.» Io sorrido e le strappo dalle mani i fiorellini
colorati rimasti,
creando una piccola ghirlanda di fiori, Rue che tira un fiore a Gale
è una cosa
troppo nuova e curiosa, ma decido di rispettare quello che ha detto e
anche
quando lei si allontana per andarsi a sdraiare all’ombra del
pino, non sbricio
nel laghetto.
Poi
la raggiungo attirata dalla
sua voce che mormora la melodia di una canzone, le appoggio la
coroncina di
fiori sulla testa e mi unisco a lei nel dolce canto.
Angolo
autrice: Salve a tutti! Questa volta sono davvero in ritardo, me ne
rendo conto ma giuro di essere giustificabile, il capitolo era pronto
settimane fa, è sorto un problema, quando il mio pc ha
deciso di cancellare tutto. Ero entrata nell'isteria totale,
perciò capitemi! Mi sono rimessa a lavoro, ho finalmente un
programma di scrittura decente (prima utilizzavo il blocco note del pc,
ed era terribile, visto che non riuscivo ad usare neanche le virgolette
basse per i dialoghi diretti), con questa scusa ho rivisto l'intera
storia e ho corretto i vari errori a cui non avevo fatto caso.
Volevo inoltre ringranziarvi tutti! Siete gentilissimi e
pazienti, spero che continuerete a seguirmi e a dirmi cosa ne pensate,
perché io ogni volta che leggo un vostro giudizio mi sento
davvero parte di questa grande famiglia che è EFP!
Il capitolo è stato un parto, credo che sia uno dei piu
lunghi che ho scritto ma serviva ai fini della storia perciò
anche se può risultare abbastanza piatto, per questa volta
va bene così.
Al solito ringrazio le persone che mettono la mia storia tra le
seguite/ricordate/preferite è sempre una sorpresa vedere che
c'è gente che mi segue davvero! Siete adorabili!
Vi
aspetto nelle recensioni, fatemi sapere che ne pensate. E inoltre, voi
avete visto il film? ditemi se vi è piaciuto. Io
personalmente l'ho adorato!
Al
prossimo capitolo.
Baci!
Cicia.
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