Oops! ...I Did It Again ♥

di LiliBlack
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Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Voglio un piano ANTI ammiratore-scocciatore! ***
Capitolo 2: *** Il fidanzato perfetto per il fidanzamento (im)perfetto. ***
Capitolo 3: *** Un imprevisto di nome Troy Bolton. ***



Capitolo 1
*** Voglio un piano ANTI ammiratore-scocciatore! ***


b

 

Ciao a tutti ^__^ Sono Linda, o meglio Lili, e questa è la mia prima fanfiction su HSM! Cominciamo col dire un po’ di cose, visto che forse sarete un po’ andati in confusione dalla presentazione della storia. Chi è la ragazza che parla in prima persona?? È presto detto: si tratta di Sharpay Evans, la Regina di Ghiaccio! (Il mio personaggio preferito >o<) La storia sarà dettata in prima persona proprio da lei, e si incentrerà su una coppia da me amata fino allo sfinimento… (rullo di tamburi…)

 

…Non ho voglia di dirvelo! XP No, scherzo. Avviso subito che non si parla quasi mai di Taylor e Chad, anche se forse verso la fine ci sarà un accenno; mi piacciono abbastanza insieme. Niente Gabriella, fans delle Troyella: io non la posso vedere, in tutta sincerità. ù.ù Via Gabriella… chi rimane per il fantomatico playmaker? Bravi, avete capito la mia coppia preferita! X3

 

Spero la storia vi piaccia, è molto comica, e ambientata dopo il liceo… quando più o meno tutti hanno 20, 21 anni, circa. Ho scritto un po’ di capitoli, ma sono abbastanza lenta, e molto impegnata con la scuola! Cercherò di fare del mio meglio per postare regolarmente. Mi raccomando, recensite e datemi consigli, se ne avete! >.<

 

Buona lettura! LiliBlack.

 

P.S. Ho messo OOC perché non sono sicura di aver azzeccato i caratteri dei personaggi! ^__*

 

 

 

 

Capitolo Uno.

Voglio un piano ANTI ammiratore-scocciatore!

 

 

 

 

Ok, sono stata una stronza. Lo so, ne sono perfettamente conscia. Quando andavo al liceo ho davvero dato il meglio di me, in quel campo. Occhiatacce, spiate senza permesso, atteggiamento da superiore… ero la migliore!

Però ora sono cambiata. Oddio, non sono certo una zuccherosa santarellina innamorata perdutamente, però… diciamo che mi trattengo.

 

“Sha! Non puoi fargli questo, quel ragazzo ti ama alla follia!” esclamò mio fratello, scioccato.

Io gli scoccai un’occhiata eloquente. “Ryan, mi amerà pure, però devo in qualche modo rifiutarlo, no? Io non lo amo affatto” replicai, scocciata “Continua a mandarmi questi fiori ogni giorno, poi i cioccolatini… insomma, è stressante!”.

Lui sbuffò. “Questo però non ti da il diritto di rifiutarlo in malo modo” mi disse, con sguardo saccente e tono da sapientone.

Uff! “Senti Ryan, io voglio liberarmene, ok? Ho già provato a dirgli che non mi interessa, che odio gli uomini… cosa devo fare? Fingere di essere lesbica!?” recitai, melodrammatica “Non sente ragioni”.

“Non è il primo che fa così, Sha” mi ricordò, con un sospiro “Scrivigli una lettera” propose, pensoso.

Io lo fissai come se non avesse capito una cosa elementare. “Ryan, quello lì non capisce niente, non gli entra in testa che non mi interessa! Anche se scrivessi a caratteri cubitali ‘TI ODIO’, leggerebbe ‘TI AMO’!”.

“Adesso non esagerare, Sha” mi ammonì, con un sorrisetto “Basta che tu non lo illuda e sei a posto”.

“Ma io non lo illudo affatto! Anzi, lo tratto malissimo, te lo posso giurare!” spiegai, sbraitando. Mi innervosiva quel maledetto ammiratore del cavolo, era troppo insistente, troppo strano e troppo innamorato di me, per i miei gusti!

“Beh… ok” borbottò, confuso. Poi si zittì. Evidentemente, non aveva altre idee da propormi. Cominciai a riflettere seriamente sull’idea di fingere un fidanzamento con una donna.

Un momento! Non era necessario che fosse una donna, bastava anche un uomo! Una persona di cui fidarsi, che sapesse recitare la parte, magari anche gradevole di aspetto… No, no. Leviamo l’ultimo punto. “Ryan, mi è venuta un’idea” esclamai, finalmente gioiosa “Non è che conosci qualcuno pronto a recitare il ruolo del fidanzato perfetto?”.

Mio fratello alzò un sopracciglio, evidentemente sorpreso. “Non vorrai fingere di…”.

“Ma certo!” sbraitai “È l’unica soluzione! Gli dimostrerò che stiamo insieme da un bel pezzo, che amo solo lui, ecc ecc! È un’idea geniale!!!”. Ero decisa, e sapete com’è, nulla poteva farmi cambiare idea.

Mio fratello sospirò, affranto. Poi cominciò a guardare il soffitto, pensando evidentemente alle sue conoscenze. Da quando al liceo aveva cominciato a giocare a baseball (e a frequentare quei trogloditi dei Wildcats) era diventato popolare quanto me.

“Ah, mi raccomando! Carino, ok?” azzardai. In fondo, era meglio prevenirsi.

Il biondo mi fissò, arcigno. “Ci sarebbe Michael Corner, libero” mormorò, per nulla sicuro del mio piano.

I miei occhi si illuminarono. “Michael… Michael… oh, Miky! Perfetto!”.

“Lo chiamo?”.

“No, dammi il suo numero, faccio io. Single, vero?” dissi, afferrando l’agenda che mi stava per porgere. 

“Ti pare che ti proponga un uomo sposato?!” mi sentì rispondere, sarcastico.

Scossi il capo e composi il numero.

“Michael Corner?” sussurrai, sicura di me. Certo, dovevo sembrarlo, e lo ero, un po’.

“Si, chi parla?” disse una voce maschile.

“Sharpay Evans” risposi, gentile, con una punta di soddisfazione. Adoravo quando poi dicevano sempre “Oh, Sharpay!”, come a dire “Quella Sharpay, la bionda, bella e ricca Sharpay!”. Sono un po’ vanitosa.

“Sharpay chi?!” esclamò, confuso. Allontanai le mie labbra dalla cornetta, e lanciai un’occhiata funesta a mio fratello. Tappai gli autoparlanti con il palmo della mano. “Ma chi diavolo è questo?!” sbottai, a bassa voce.

Ryan fece spallucce. “Te l’ho detto: Michael Corner, l’ho conosciuto ad un party con i W”. E ‘W’ stava ovviamente per Wildcats.

“C’è qualcuno?” sussurrò debolmente la voce maschile. Io la ignorai. “L’hai conosciuto ad un party!? Ma allora… non è quello che pensavo io! Cazzo!”.

“Pronto?” domandò ancora la voce. Digrignai i denti. “Eccomi, scusa, ho sbagliato a chiamare, scusami. Ciao” e detto ciò chiusi la telefonata. “RYAN!” tuonai, funesta “Che cavolo ti salta in mente?! Lo sapevi benissimo che non era quel Miky!”.

Lui scoppiò in una risatina. “Ti ho dato un altro numero, tieni” e detto ciò mi porse quello (forse) giusto. “E per la cronaca, non è Michael Corner, ma Michael Lestone”.

“Michael Lestone… ma certo!” dissi di nuovo, come folgorata. “Miky Lestone, Miky Lesto… si si, faceva atletica, vero?” domandai, pensosa.

“Si, la staffetta”.

“Bel fisico quindi..” mormorai, soddisfatta “Lo chiamo subito”. Poi mi bloccai e guardai il mio gemello. “Ma se è un altro scherzo giuro che ti taglio le palle!”.

“Sempre fine…” borbottò in risposta, mentre digitavo il numero di cellulare.

“Michael Lestone? Sono Sharpay Evans” dissi, sicura di me, con un punta acuta nella voce.

“Oh.. Sharpay! Come mai mi chiami?”.

Questo era perfetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Il fidanzato perfetto per il fidanzamento (im)perfetto. ***


b

 

OMG! OçO Avete recensito in ben cinque lettori!! *__* Temevo che non mi rispondesse nessuno, visto la… ehhhmmm… “originalità” dei miei gusti XP Insomma, le Tropay sono molto belle… ma non del tutto seguite, visto che molti fans amano Gabriella. >o< Insomma, non sono l’unica!!! *me gioiosa*

 

Tornando alla storia… uhuh, sono contenta che vi sia piaciuta, e quindi eccomi qui!! Per i momenti zuccherosi tropay dovrete aspettare ancora un pochino, mi dispiace… ma ne vale la pena, sappiatelo! <3

 

Grazie a chi ha letto la storia (sperando che recensisca >.>) e soprattutto, a chi ha commentato!!! Grazie mille del benvenuto, siete gentilissimiiii **

 

Angolo Recensioni:


Barbycam: Voilàà… è abbastanza presto?? XD Grazie mille per la recensione, ti lovvo! *O*

 

Kaggy_Inu91: Un Tropay come moiii???!! Woowww! Non credevo esistessero XD Nu, scherzo ùù Grazie mille… finalmente la scuola mi da un po’ di pace!!! ^__^ Kiss!

 

Tay_: che bello il tuo nick *__* Uhuhu.. una fan di Tropay che ama Gabriella… ma esistono esseri del genere, sulla terra?! ^^ No, se devo essere sincera non tollero Gabri con Troy. Ma per esempio, la AMO insieme a Ryan *__* Quindi forse ho esagerato… muahaha! Grazie, comunque!! >O<

 

WalkingDisaster_: Grazie mille del benvenuto e dei complimenti! E se devo essere sincera… anche il tuo nick è favoloso x3 Continua a seguire la storia, kiss!

 

Jud_91: Fan delle Tropay… conquistiamo il mondo!! ^OO^ Grazie mille, recensisci anche stavolta, ok?? =__=’’ Ahahaha! Bacioni!

 

Buona lettura, dunque!!! >.< LiliBlack.

 

 

 

 

Capitolo Due.

Il fidanzato perfetto per il fidanzamento (im)perfetto.

 

 

“SHARPAY EVANS!!! TI AMO!!!” urlò nuovamente il mio terrificante ammiratore segreto. Non era neanche tanto male, però era fastidiosamente appiccicoso e come ho già detto, troppo innamorato di me!

“Io no!” replicai in risposta, anche se non lo urlai propriamente. Insomma, ero sul balcone di casa mia, e lui mi stava praticamente dedicando una poesia/serenata/o altro dal marciapiede. Non potevo certo umiliarlo in quella maniera.

“TI PREGO, SPOSAMI!!!” continuò, con la solita tiritera.

Oddio, no! “Te l’ho detto Adam! Io non sono interessata ad una relazione, in questo momento!” sbraitai, sfumando piano piano la frase. Non avevo nemmeno la forza di rispondergli. Erano mesi che andava avanti così.

“NON CI CREDO, LO FAI SOLO PER TENERMI SULLE SPINE!!” replicò in risposta, sfoggiando un ghigno malizioso “NON TI PREOCCUPARE, SONO GIA’ AI TUOI PIEDI!”.

Questo scommetto che è uno di quelli che legge libri maschilisti sulle donne. “Ti stai sbagliando Adam, sto dicendo la verità!” poi mi ritornò in mente il mio piano “E non sono interessata perché… SONO GIA’ FIDANZATA!”.

Un gruppetto di persone si era fermato ad ascoltarci, ed un corso di “oh” si levò alla mia esclamazione. Meglio di Beautiful!

Lui spalancò gli occhi. Forse aveva capito che lo stavo rifiutando. “COSA?! NON CI CREDO SHARPAY! SONO MESI CHE TI PEDINO E MI APPOSTO SOTTO CASA TUA, NON SEI AFFATTO FIDANZATA!!!”.

Bravo, urlalo pure. “Adam, non ti permettere di giudicare la mia vita privata! Non ci tengo, come invece fai tu, a far sapere a tutto il mondo che amo un uomo e che stiamo felicemente insieme da… UN ANNO!!!”. Ops, forse è troppo.

Un altro “oh” riempì il silenzio successivo alla mia affermazione. Avevo colpito nel segno? Aveva finalmente capito?

Lui sembrò cominciare a rifletterci. “SHARPAY! IO NON DEMORDO, NON CI CREDO AFFATTO ALL’ESISTENZA DI QUESTO PRESUNTO FIDANZATO! CI CREDERÒ QUANDO LO VEDRÒ!” urlò, saccente “e poi…” aggiunse, quasi più romantico “TI AMO TROPPO!”.

Vidi di fronte a me la vana speranza di smettere di ricevere attenzioni ed urlai parole che non avrei mai dovuto dire, lo so. “VA BENE, ALLORA TE LO FARÒ CONOSCERE! DOMANI, AL PARCO, VICINO AL GAZEBO, ALLE CINQUE!!!”.

Lui sorrise trionfante. “NON VEDO L’ORA! TI AMO E SARAI MIA, SHARPAY!” urlò, per poi allontanarsi, mandandomi un bacio con le mani.

Io rabbrividì e d’improvviso mi resi conto del fattaccio. Oddio, come avrei fatto in un solo giorno a prepararmi il mio fidanzato perfetto?!

 

 

 

“Ehm… Michael? Ti ricordi la storia di ieri… insomma, quella proposta che ti ho fatto…?” mormorai, un poco imbarazzata.

“Si, me la ricordo Sharpay”. Aveva un tono affabile e sicuro.

“Ecco… si potrebbe fare domani?” azzardai, cauta.

“Domani… ma certo! Non c’è problema, sono libero!”.

Yatta! Sono salva! “Perfetto, ti aspetto domani, alle tre, va bene?”.

“Magnifico!”. Oh… sembrava quasi un appuntamento.

“Sai dov’è casa mia, vero?”.

Lo immaginai annuire.  “Ma certo, Villa Evans”.

“A domani, allora!”.

“A domani”.

Via ai giochi!

Mio fratello entrò proprio in quel momento nella mia stanza. Ero però certa che avesse origliato.

“Sha, sei sicura di quello che fai?” mi domandò, col suo tono da psicologo.

“Ma certo, Ryan! Quando gli ho detto che ero fidanzata è sembrato davvero convinto! Domani istruirò perfettamente Michael e filerà tutto liscio!”.

“Sarà…” disse solo, in risposta, lasciandomi da sola.

 

 

 

 

Quella notte sognai me e Michael spiegare ad Adam che ci amavamo un sacco, che ci eravamo conosciuti a scuola… lui era il campione di atletica, e io la regina del club di teatro… una storia da manuale, con dichiarazioni, gossip, baci rubati…

Mi svegliai però ansante e con un terribile dubbio. Non ricordavo la fine del sogno… un buco nero. Chissà cos’era successo?

Lasciai perdere e mi preparai psicologicamente a vedere il mio nuovo fidanzato. Mi feci un bagno, mi lavai bene i capelli, mi misi la crema profumata… e via via tutto ciò che si fa per il primo appuntamento.

Conclusi con un aspetto eccellente e un guardaroba d’alta classe. Non dovevo essere troppo sexy (se no avrei scatenato gli istinti di Adam), ne troppo casta (dovevo pur far un minimo di colpo su Michael, no?); quindi optai per una minigonna di jeans ed una maglietta attillata, col collo a barca. Mi arricciai i capelli e presi la mia nuova borsetta Gucci. Ero perfetta!

Michael arrivò in perfetto orario, e mi resi gioiosamente conto che era rimasto un bellissimo ragazzo! Capelli biondi, occhi color miele, pelle abbronzata e fisico allenato.

“Michael… finalmente ci incontriamo!” esclamai, con un sorriso.

“Hai ragione, Sharpay!” mi rispose, e diede un’occhiata alla casa “Questa villa è magnifica!” poi abbassò la voce “Ma non come te, ovviamente”.

Pure i complimenti! “Grazie Michael… posso chiamarti Miky?” azzardai, forse affrettata.

“Puoi anche chiamarmi amore, tesoro, raggio di sole… hai l’imbarazzo della scelta!” mi rispose, con un grosso sorriso bonaccione.

“Uhm… opterò per ‘amore..’. Cosa ne dici, amore?”.

“Mi sembra perfetto” rispose, dolcemente “Come vuoi che ti chiami?”.

Che gentile! “Non saprei…” borbottai. A dir la verità, ho sempre odiato essere chiamata ‘amore’ oppure ‘tesoro’. Preferirei un semplice Sharpay. Però… per il mio futuro benessere… “Amore va benissimo” replicai con un sorriso “Accomodati pure” dissi, indicando il divano del salotto.

Lui prese posto e cominciammo a prefissare il piano, rispondendo a tutte le possibili domande di Adam. Sarebbe andato tutto perfettamente! Ovviamente, pensammo anche alla possibilità che lui chiedesse l’opzione ‘bacio’ ed ovviamente io avrei replicato che era una richiesta sconveniente e meschina, ma ci saremmo baciati, nel caso sarebbe servito.

Alle quattro, però, lui guardò improvvisamente l’orologio e si congedò, dicendo che aveva un impegno importante e non rimandabile, ma che sarebbe arrivato alle cinque al parco.

Io sospirai. Il mio fidanzato era perfetto, molto bello e gentile, e soprattutto, ben disposto a recitare il suo ruolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Un imprevisto di nome Troy Bolton. ***


b

 

Ciao a tutti >O< Eccomi già qui con un nuovo capitolo… perché, diciamocelo, fremevo all’idea di far entrare in scena l’affascinante playmaker.. XD (tanto ormai lo avete capito tutti dal titolo del capitolo ù.ù) Beh… vedremo un po’ cosa succede…! <3

Ho cercato di allungare un po’ il capitolo, ma tanto posto abbastanza in fretta e penso vada più che bene. Ditemi se vi sembrano troppo corti!

Mi raccomando, recensite e commentate! Grazie a tutti quelli che hanno lasciato una recensione dello scorso capitolo *-* e anche chi ha solo letto! Sono un po’ di fretta e quindi non riesco a ringraziarvi uno per uno, però sappiate che il mio amore per voi trascende l’impossibile X3

Buona lettura!!

LiliBlack.

 

 

 

Capitolo Tre.

Un imprevisto di nome Troy Bolton.

 

 

Alle cinque meno dieci, arrivai vicino al gelataio del parco, a circa cento metri dal gazebo. Mi ero preparata per il meglio, e dentro di me, ripassavo tutto il piano.

Dun tratto, squillò il mio cellulare. “Pronto?”.

“Sha, sono Ryan” disse la voce maschile.

“Oh, Ryan, come va?” domandai, sorpresa da quella chiamata.

“Tutto ok… È già arrivato Adam?”. Aveva una strana nota preoccupata, che mi fece allarmare a mia volta.

“No, è successo qualcosa?”.

“Ecco…” rispose, balbettando “Ho appena sentito Michael… e mi ha detto che… insomma… ha avuto un imprevisto e non può venire” sussurrò.

“COSA?!”. Due vecchiette si girarono verso di me. “Come non può venire?! Cos’è successo???” esclamai, scioccata. Cominciai a mangiarmi nervosamente le unghie.

“Beh… era andato da sua nonna… che è in una casa di cura… e ha avuto un infarto –la nonna!. Ora è all’ospedale, ma in pessime condizioni…”.

“Oh…” riuscì a dire, sorpresa. Povero Miky. “Mi dispiace”.

“Anche a lui” replicò, riprendendo un attimo di serietà “Comunque ho già trovato il sostituto perfetto, sta arrivando”.

Solo in quel momento mi ricordai del piano. “COSA?! Il sostituto?? No, no! Il piano… noi avevamo…”.

“Sha, non possiamo fare altrimenti. Non ti preoccupare, sarà perfetto…” mi rassicurò.

“Ma chi…” ma non conclusi perché mi parlò sopra “Scusa ma devo andare, sono di fretta” e poi mise giù.

Oh Dio.

Mi imposi di non gridare e respirai a fondo dieci volte. Poi mi avvicinai ad una panchina e mi misi seduta.

Cielo, come avrei fatto…? Tutto il piano, le risposte pronte… tutto… in fumo! Rischiavo addirittura che Adam pensasse che volevo farlo ingelosire! Quello psicopatico…

“Ciao amore, dov’è Adam?”.

Voltai sconvolta il capo. Non era possibile che Miky fosse venuto con la nonna in osp…

Rimasi scioccata.

Il mio sguardo incontrò un viso pulito, color biscotto, sorvolato da una massa ribelle castana, con riflessi biondi. Due occhi azzurri come il cielo d’estate si incatenarono ai miei color miele, e non li lasciarono più.

Spalancai la bocca e poi la richiusi.

“B-Bolton?” azzardai, come se solo nominarlo significasse chissà cosa.

“In carne ed ossa, Sharpay. O dovrei dire, tesoro”.

Deglutì pesantemente, perché solo in quel momento mi resi conto che le nostre gambe si sfioravano, che indossava una camicia che metteva in mostra il suo petto scolpito e che aveva un sorriso stupefacente.

“Ryan ha dunque chiamato te…?” domandai, titubante. Come aveva potuto mio fratello tirarmi un colpo così basso? Sapeva benissimo che al tempo avevo avuto una cotta per lui, che avevo sofferto tantissimo il suo fidanzamento storico con la Montez

“Esattamente. All’inizio pensavo fosse uno scherzo, ma a quanto pare… davvero uno psicopatico vuole sposarti? Dev’essere proprio pazzo” disse, ridacchiando.

Sentì un brivido risalirmi lungo la schiena. Però non lo ricordavo così… fastidioso. “Fottiti Bolton” esalai, scocciata.

“Dovresti dire ‘fottiti amore’, Sharpay” sussurrò, sfiorandomi la guancia con la mascella virile. Raggiunse il mio orecchio e mi disse: “Siamo fidanzati adesso”.

Io sentii una scossa di adrenalina percorrermi tutto il corpo. Fidanzata con Troy Bolton? Era stato… come dire… il mio sogno segreto, da liceale.

Mi scostai di scatto. Io non ero più una liceale, non amavo più Bolton. Si trattava solo di un patto fra conoscenti. “Bol… Amore, questo è lavoro”.

“Ma certo” mi replicò, con un sorriso sornione.

“Ci conosciamo da un anno”.

“Si…” mi rispose, disinteressato.

“Ci amiamo”.

“Ah-ah”.

“Non viviamo assieme”.

“CHE COSA?!” domandò, scioccato, improvvisamente rinsavito “Come facciamo a stare insieme da un anno e non fare sesso tutte le notti?!”.

I miei pensieri volarono alle parole “Sharpay+Troy=sesso” e arrossì di botto. “Ci amiamo!” replicai, colta sul vivo.

“Si, ma non c’è solo l’amore, c’è anche il sesso, l’attrazione, il piacere, il godimento, il..!”.

“Ehm-ehm!” urlò una voce lì vicino. Una delle due vecchiette ci fissava indignata.

“Lo scusi” mormorai, a capo chino. Poi lo fissai, irata. “Amore, tappati quella boccuccia o te la cucio”.

“Sharpay, non posso fingere di amare una donna in modo così platonico… lo sai benissimo!” mi disse, come se io lo sapessi davvero. Il mio occhio cadde sul suo corpo palestrato e mi chiesi quale donna lo avrebbe amato in modo platonico. Arrossì di nuovo.

“Beh… comunque… Adam vive qui da solo sei mesi…” balbettai, presa alla sprovvista.

“Benissimo. Possiamo dirgli che… abbiamo avuto una piccola crisi di coppia”.

Io spalancai gli occhi. “NO! Sei pazzo?! Quello lì ci stresserà dicendo che la nostra storia è finita!! Non va bene” proruppi, sconvolta.

“Oh beh… diremo che io ero in viaggio per lavoro”.

La proposta mi sembrò ragionevole. “Ah proposito, che lavoro fai?”.

“Studio all’università” mi rispose, disinteressato.

“Ah, davvero? Che cosa?”.

“Grecia Antica”.

Io spalancai gli occhi. Troy Bolton studiava Grecia Antica?! Cioè Socrate, Platone, la Mitologia, il greco antico?!?! Era la rivoluzione! “Non ci credo!” mi lasciai sfuggire, poi arrossì per la figura “Cioè… non che..”.

“Si, lo so” disse, con un sorriso favoloso “è parecchio strano. Hai fatto la stessa identica faccia di Chad quando gliel’ho detto!”.

Mi imbronciai. Io paragonata ad uno squallido Wildcats?! Lui scoppiò a ridere. “Amore, devo sapere altro?” domandò, ad un tratto.

Io andai nel panico, un po’ perché me lo disse guardandomi negli occhi –con quelle pozze azzurre e profonde come il mare; un po’ perché eravamo ancora troppo vicini per i miei gusti. Sorrideva in maniera maliziosa, e sentì il mio stomaco ribellarsi al poco spazio.

“Ah… tu saresti dunque il fidanzato di Sharpay, giusto?”.

Mi voltai di scatto ed incontrai gli occhi abbastanza scettici di Adam. Aveva però anche uno sguardo nervoso: probabilmente aveva guardato prima se stesso e poi Bolton ed aveva notato che non c’era il minimo confronto.

“Piacere, Troy Bolton” si presentò subito il mio ragazzo, disinvolto.

Io rimasi un attimo spaesata.

“Adam Kine” rispose, come se non ritenesse importante l’ex playmaker. Guardava invece fisso me.

“Sharpay mi ha detto che in quest’ultimo periodo l’hai infastidita” cominciò. Io alzai lo sguardo, spaventata da quel modo diretto di porre la questione, ma poi lo abbassai subito, perché sentì la mano grande di Troy sfiorare le mie dita ed intrecciarle dolcemente. La strinsi nella mia, sorpresa. Era calda.

“Io non l’ho infastidita” precisò subito, e sembrava più nervoso di prima “L’ho solo corteggiata”.

Io fissai i due ragazzi, lentamente. Adam aveva un cipiglio nervoso, mentre Troy appariva tranquillissimo, e giocava con le mie dita come per tranquillizzarmi.

“A-Adam…” riuscì a dire “Io ti ho rifiutato parecchie volte” dissi, come ad avvalorare la tesi del mio fidanzato.

Lui aggrottò le sopracciglia. “Non mi è parso affatto”.

Questa volta, Troy mi lanciò un’occhiatina alquanto seccata. Poi però, tornò subito tranquillo. “Certo, Sharpay mi ha detto tutto. Mi ha raccontato che non voleva umiliarti e perciò ha preferito sperare in un tuo cambiamento”.

Io annuì leggermente. Senza saperlo, Troy aveva detto la verità. Strinsi vagamente le sue dita, mi dava coraggio.

“Voglio sentirlo dire da lei, se non ti dispiace, visto che la situazione riguarda solo noi due” disse dun tratto, stizzito, prendendo la classica posizione del ragazzo geloso.

Troy aggrottò le sopracciglia a sua volta. Il suo profilo, illuminato dal sole, era splendido. Lo fissai, aspettando la sua replica.

“Mi dispiace contraddirti, ma lei è la mia fidanzata. Abbiamo stipulato quest’incontro solo per farti rendere conto che stai perdendo tempo. Il tuo amore non è ricambiato”. Era stato molto duro, e guardai subito Adam, notando come il suo sguardo si incrinò. Mi strinsi inconsapevolmente contro Troy.

“Perché il tuo si, giusto?! Ma per favore, si vede benissimo che è una farsa! Sharpay non ha mai frequentato nessuno!!” ci accusò, improvvisamente arrabbiato.

“Mi dispiace nuovamente contraddirti, ma ti stai sbagliando. Negli ultimi mesi, sono stato in viaggio studio lontano dalla città, e difatti Sharpay era da sola. Ma prima di ciò, passavamo insieme tutte le notti” disse, per poi guardare me con sorriso malizioso.

Io avvampai di botto; non avevo bisogno di recitare per farlo.

“Davvero?! E allora dimmi, su! Quando vi sareste conosciuti?!” esclamò, sempre più arrabbiato.

“Al liceo. Lei era la regina del club di teatro, io il playmaker. Ci siamo subito piaciuti, anche se la cotta l’ha avuta Sharpay per prima”. Io arrossii a questa esclamazione, ed Adam lo notò. “Poi entrò in scena una nuova studentessa, di cui io mi innamorai. La mia attrazione nei confronti di Sharpay era palese, e difatti la mia fidanzata me lo fece presente più volte. Alla fine, subito dopo il diploma, ci lasciammo, e poi, beh… puoi benissimo immaginarlo”.

Io lo fissai, scioccata. Aveva… inventato la nostra storia, al momento, e sembrava così vera, così reale… Sembrava davvero la NOSTRA storia. Arrossì, ed il mio sguardo si addolcì. Non mi resi nemmeno conto di quello che stavo facendo, ma lo presi sotto braccio e mi strinsi a lui, poggiandomi sulla sua spalla levigata. Lo sentì irrigidirsi, ma poi allentare la tensione, ed il suo braccio mi sfiorò la vita.

Adam sembrava quasi convinto. “Sharpay, non hai ancora parlato” mi ammonì.

Io aprì gli occhi. Li avevo chiusi un istante, avvolta dal profumo di Troy. Era davvero buonissimo. E poi, mi stava carezzando i capelli in maniera così dolce… era soporifero. Rizzai la mia schiena un attimo, e strinsi di più le mani del mio ragazzo. “… Troy ha detto tutto. La nostra storia, il nostro rapporto… l’inizio, il passato… fino ad ora: il presente. E io...lo amo, lo amo davvero. Siamo felici” conclusi, quasi commossa. Era sicuramente stato il rivangare il passato, il ricordo di quel vecchio sentimento… ma mi sembrava quasi una dichiarazione.

Adam boccheggiò un istante. “Sharpay, io ti amo dal profondo del mio cuore. Non sono ancora convinto che lui sia la tua anima gemella, ma me ne vado” asserì. Mi mandò un bacio come al solito e si allontanò, a grandi falcate.

Lanciai un sospiro.

 

 

 

 

 

 

 

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