Kingdom Hearts: a new soul

di Tomori_16
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap.0 prologo ***
Capitolo 2: *** Cap.1 Una nuova avventura ***
Capitolo 3: *** Cap.2 Soul Eater ***
Capitolo 4: *** Cap.3 io ti conosco ***
Capitolo 5: *** Cap.4 nuovi costumi ***
Capitolo 6: *** Cap.5 amore o amicizia? ***
Capitolo 7: *** Cap.6 buio ***
Capitolo 8: *** Cap.7 Sora ***
Capitolo 9: *** Cap.8 lo scontro finale ***
Capitolo 10: *** Cap.10 Yuki ***
Capitolo 11: *** Cap.11 come stelle cadenti ***



Capitolo 1
*** cap.0 prologo ***


PROLOGO

 

 

Sono passati due anni dalla battaglia contro l'organization XIII.

Due anni da quando sono finalmente ritornati a casa.

Due anni da quando non si son più visti Heartless o Nessuno.

Tutto calmo. Troppo.

Sora era a passeggiare per la spiaggia in preda ai suoi pensieri. In un anno era cresciuto diventando alto almeno quanto Riku (miracolo!!). Ormai aveva il suo fisico: curve delicate senza essere esagerate, ma gli addominali e i pettorali non mancavano. Aveva provato anche a domare quella sua caviara (traduzione: capelli) ma ovviamente inutilmente. Il tutto per attirare una certa ragazza con gli occhi che ricordavano il mare. Sì, finalmente si era convinto di provare qualcosa per Kairi.

In preda ai pensieri, si ricordò chi fu il genio a dargli l'idea.

 

-cavoli, è da segnare questo giorno-

-Riku!-

il ragazzo si tirò su dal letto e si avvicinò al suo amico che era partito per qualche mese dovendo finire delle cose assieme a re Topolino.

-dicevo, è da segnare questa data-

-e perchè?-

-ti sei deciso a crescere!-

si guardò e si mise accanto a Riku. Vero, riusciva addirittura a superarlo di due dita abbondanti!

-visto? Mai sottovalutarmi!-

l'argenteo, che era appoggiato allo stipite della sua porta, si mise a ridere.

-sì ma sembri uno stecchino che cammina-

(masso da 100kg! No dai, quello è uno speciale solo per l'altra storia u.u)

-me lo ha detto il dottore di non allenarmi sennò mi avrebbe dato fastidio alla crescita-

-prima volta che ascolti qualcuno-

Sora si girò dall'altra parte con le braccia conserte facendo l'offeso.

-era perchè sennò tutti mi prendevano in giro per la mia bassezza!-

(...tutte scuse...)

-o forse perchè vuoi farti vedere uomo sotto gli occhi di una certa persona-

il castano diventò leggermente rosso.

- m-ma figurati!-

-lasciamo perdere i problemi di cuore, non pensi che sia ora di mettere su qualcosa?-

- b-bhè...-

-dai vieni con me- Sora non esitò a seguirlo.

 

Da quel giorno si allenò ogni giorno mettendo su il fisico che aveva adesso.

Da dietro sentì dei passi che si avvicinavano a lui.

-ehi Sora!- si girò e vide Kairi che stava correndo verso la spiaggia.

-tutto a posto? Sembri così pensieroso...-

-sì, sì...stavo pensando a Paperino e Pippo-

-ti mancano non è vero?-

Sora si limitò ad abbassare lo sguardo ed annuire.

-non ti preoccupare, prima o poi li rivedremo-

gli sorrise dolcemente e non potè non farlo anche lui vedendo quegli occhi così blu come il mare accanto a loro. Tutto si fermò quando dietro la ragazza si creò un cratere nero da cui sbucarono creature con le antenne e occhi vuoti gialli. Heartless!

-KAIRI!-
la avvicinò a sé d'istinto cingendole i fianchi con una mano mentre con l'altra evocò il keyblade. Gli Heartless si scagliarono contro di loro sparendo all'istante a suon di colpi di chiave lasciando liberi i cuori che volavano verso il cielo arancione del tramonto. Erano troppi, specialmente quando si ha una ragazza che ti limita i movimenti. Non si accorse che una di quelle creature fece partire in aria il suo keyblade lasciandolo indifeso. Questi si illuminò trasformandosi [ma che diamine?]. Al posto di una chiave comparve una ragazza con i capelli neri legati in una coda alta lasciando dei ciuffi a contornare il volto ed occhi rossi. Si stava massaggiando il sedere per il colpo.

-ahi, ahi...che male!-

-e tu chi saresti?-

la corvina tirò su la testa guardandolo negli occhi. Ma come non è una chiave lei? Si guardò le mani e vide che aveva preso la forma umana [ma come diamine ci sono riuscita?]. Notò che dietro il suo portatore si creò una specie di muro nero.

-Sora dietro di te!-

scattò verso quel muro e il suo braccio destro diventò per metà chiave facendo tre tagli: uno orizzontale e gli altri due obliqui. Tutti quegli Heartless scomparvero lasciando altri cuori liberi. La sua mano ritornò normale e si voltò verso loro due. La ragazza aveva perso per un attimo i sensi a causa della botta improvvisa.

-grazie al cielo state tutti e due bene-

diede la sua mano verso Sora che però non prese.

-prima dimmi chi sei-

la corvina sospirò e gli rispose.

-sono il tuo keyblade-

-ahah ma non farmi ridere! Non hai la forma di una chiave...-

la ragazza sbuffò come offesa e si trasformò completamente in un keyblade.

-così sono più credibile?-

non durò neanche 5 sec che ritornò normale. Ora anche Kairi si era svegliata e aveva visto tutta la scena. Sora, senza parole, annuì debolmente con la testa. Si alzò e diede una mano a Kairi.

- p-posso sapere come ti devo chiamare?-

-io sono Yukimura ma chiamami semplicemente Yuki-

intanto Riku era arrivato.

-bene, Yuki. Si può sapere che diamine ci fai qui?-

-oh ciao Riku! Da quant'è che non ci vediamo? Qualche mesetto no?-

[ah quindi ha già conosciuto Riku...aspetta e come?!]

-qualcuno può dirmi che succede??-

Riku gli rivolse uno sguardo dicendogli di starsene buono lì a cuccia.

-a quanto pare l'esperimento di Yen Sid ha funzionato...-

-non direi proprio, ma se dici di sì allora mi fido-

Non fecero in tempo a dirsi altro che altre centinaia di buchi neri si crearono attorno a loro.

-ancora Heartless! Yuki trasformati!-

ma Riku lo stava portando verso la gummiship.

-no, non c'è tempo, ce sono troppi. Per ora andiamo al castello Disney!-

di colpo Kairi si fermò.

-aspettate! Prima devo prendere una cosa-

-ma non c'è...-

Yuki tappò la bocca a megafusto (sì ha trovato un soprannome al nostro idolo XD) parlando sopra.

-andate e accendete pure la gummiship, vado io con lei-

tutti e 4 annuirono e Yuki fece strada a Kairi con anche lei il keyblade in mano.

Arrivarono alla stanza della ragazza. Lei corse verso uno dei suoi cassetti e cominciò a cercare e cercare... [ma dove diamine è finita??]

-Kairi muoviti ce ne sono un casino qua fuori!-

-trovata!-

la ragazza aveva in mano una stella e corse verso Yuki che si bloccò subito alla vista di quel casino: la corvina cercava di chiudere disperatamente la porta mentre migliaia di Heartless cercavano di sfondarla.

-cazzo siamo bloccate!-

dalla finestra si vide che una strana navicella si stava avvicinando alla casa. Kairi ne approfittò per affacciarsi alla finestra, fargli cenno di mettersi lì vicino e corse subito da Yuki a darle una mano.

-ok al mio 3 corriamo e ci buttiamo dalla finestra!-

la corvina la guardò come fosse una pazza.

-ma sei impazzita? Ti vuoi già uccidere così giovane?-

a volte poteva essere persino più stupida di Sora!

-no fidati di me! 1...2...-

-asp...-

-3!-

partirono entrambe buttandosi dalla finestra. Sotto di loro c'era la gummiship che aprì velocemente il tetto facendole cadere dentro e lo richiuse subito partendo.

Dai vetri lo spettacolo era tutto tranne che bello: il mondo che conoscevano era diventato tutto nero e il cielo da arancione si trasformò in un nero innaturale, non quello della sera pieno di stelle.

Per tutto il viaggio nessuno parlò tranne una volta Sora.

-allora che dovevi prendere di così importante?-

Kairi con quella domanda arrossì leggermente e nascose la sua stella in tasca.

- n-niente di che...solo il mio portafortuna-

(amoreeeeeee *-*). Sia Riku che Yuki capirono di che stava parlando e sbuffarono in contemporanea mentre il nostro caro Sora, il famoso addormentato, non capì il loro motivo e ricominciò a guardare fuori dalla finestra.

 

 

 

Finalmente arrivarono al castello, re Topolino con Paperino e Pippo gli diedero il benvenuto.

-Paperino, Pippo!- Sora era felice di poter finalmente rivedere i suoi amici.

-SORA!- lo dissero in coro e si buttarono addosso a lui mentre il re andò verso Riku.

-come mai di ritorno?- Riku non rispose ma semplicemente indicò la ragazza accanto a lui che fece un inchino.

-Yuki! Ma come mai hai la tua forma umana?- lei fece una faccia pensierosa e rispose.

-ce lo chiediamo anche noi...-

 

Una nuova avventura aspetta Sora, Paperino e Pippo? Chi è esattamente questa nuova “anima”?

 

 

Eccomi qui con la mia seconda ff...uccidetemi adesso se è così tanto orribile T.T

Più che altro, vi dico subito che lo so, per l'idea del riuscire a trasformarsi in un'arma ricorda, per chi lo conosce, Soul Eater ma non è mia intenzione copiarlo no,no! Figuriamoci XD Per i poveri che non conoscono Soul Eater (non avete mai letto un manga vero dopo Naruto u.u) ecco qui http://it.wikipedia.org/wiki/Soul_Eater davvero spettacolare, ma non sono qui per fare pubblicità! Stiamo parlando di Kingdom Hearts ora!

Lo so che è corta ma è solo il prologo, dal prossimo capitolo diventeranno man mano più lunghi!!

Fatemi sapere che ne pensate scrivendo recensioni e ditemi se ne vale la pena di continuare :D

 

BACI,

 

Tomori_16

 

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Capitolo 2
*** Cap.1 Una nuova avventura ***


UNA NUOVA AVVENTURA




Re Topolino fece cenno ai due di seguirlo. Sora e Kairi erano occupati a salutare il papero ed il cane quindi era meglio ancora.
Andarono nell'ufficio del re e appena chiuse la porta cominciarono subito a discutere.
-allora, dimmi come hai fatto?- la corvina si sedette sulla sedia e cominciò.
-non ne ho la minima idea, so solo che vedendo Sora in pericolo volevo aiutarlo in un qualsiasi modo- il re si mise una mano sotto il mento.
-quindi può essere che tu ti sia trasformata di tua volontà...allora l'esperimento di Yen Sid è andato a buon fine!- il volto di Yuki si rabbuiò all'istante e guardò in basso.
-ma ciò non mi aiuta a liberarmi...- Riku si intromise fra i due per evitare una possibile litigata.
-intanto sappiamo che ti sai trasformare di tua volontà e che niente dovrebbe essere andato storto. Ma cosa ancora più importante- si girò verso Topolino -gli Heartless sono tornati-
-cosa?!- i due ragazzi annuirono contemporaneamente per la conferma. Il volto del topo si preoccupò in maniera esagerata e si alzò dalla sedia girandosi verso la finestra che era alle sue spalle.
-non va per niente bene...sta volta chi ci sarà dietro tutto questo?-
-io ho forse una mezza idea- si voltarono tutti e due verso la ragazza.
-presente quella che mi fece l'incantesimo? Credo sia lei. Insomma, non è stato un caso se di botto trovi in mezzo agli appunti di Ansem la ricerca dietro il keyblade. E non è un caso se poco dopo l'esperimento del Maestro gli Heartless si rifanno vivi dopo due anni di silenzio- Topolino si fece ancora più preoccupato e pensieroso. Poteva anche avere ragione ma di certo non poteva essere completamente da sola. 


Da un'altra parte invece c'era un ragazzino che si stava cominciando a domandare dove fosse finito Riku con "la sua" keyblade. Si alzò da terra, colpa dei suoi amici che saltandogli addosso l'avevano fatto cadere all'indietro.
-Sora cerchi qualcosa?- la voce di Kairi era leggermente preoccupata.
-sì hai visto Riku?- anche la rossa si guardò in giro e notò che il loro amico era scomparso con Yuki ed il re.
-goash (il famoso verso al'inglese di Pippo, spero abbiate capito XD) io so dov'è andato! Stava andando proprio da quella parte- indicò un  portone col dito e si voltarono tutti quanti in quella direzione. Proprio in quel momento rispuntarono i loro 3 amici perduti. Si avvicinarono tutti quanti a loro. Sora aveva sulla punta della lingua la famosa domanda ma il re con un cenno lo fece zittire.
-so già che cosa volevi dire ed ora avrai le informazioni richieste:
Un anno fa chiesi a Riku di venire fin qui al castello Disney e di portarsi con se il tuo keyblade. Il motivo era semplice, tra tutti gli appunti di Ansem ne trovai uno veramente strano. Non parlava di Heartless o di Kingdom Hearts, bensì di un'anima prigioniera nel keyblade e che poteva essere liberata in un qualche modo-
-ma perchè usare proprio il mio di keyblade?- per un certo momento Yuki si ritenne un oggetto.
-semplice, avevamo già provato con il mio ma non si sa come non aveva funzionato- ora capiva meglio. Si girò verso Yuki e cominciò a squadrarla meglio. Effettivamente niente la poteva collegare alla chiave se non il ciondolo con appunto la forma di chiave d'argento.
-in pratica, prima tu avevi una vita giusto?-
-bè a questo no so risponderti. Cioè da quando sono stata intrappolata nel keyblade ha cominciato a "rubarmi" la memoria. So solo il volto di chi mi ha fatto questo e le altre persone che hanno subito la stessa maledizione- non si fecero altre domande e ognuno pensava per sè. Il re chiese a Riku di seguirlo mentre Kairi si prese Yuki dietro così poteva conoscerla meglio e Paperino e Pippo seguirono Topolino come delle guardie. Sora rimase da solo in mezzo al giardino perso nei suoi pensieri, stupito per la nuova anima che si celava dietro la chiave e deluso perchè gli Heartless erano di nuovo rispuntati. Come l'altra volta, tutto il lavoro che aveva fatto assieme ai suoi amici non era servito a nulla e tutti i mondi erano di nuovo in pericolo. Si sentì inutile e voleva per un momento scomparire.
Con quei pensieri era finito fino ad un balcone dove si poteva ammirare quel tramonto mozzafiato che colorava d'arancione il castello bianco e immacolato. Si sedette sulla ringhiera con i piedi a penzoloni e cominciò a pensare di nuovo. Non si accorse che dietro di lui c'erano le due ragazze che chiacchieravano allegramente del più e del meno finchè degli occhi rossi rubino non si appoggiarono sulla sua larga schiena. In quell'istante fermò un momento Kairi che parlava da sola e le chiese di lasciarla sola un momento con Sora. Capì all'istante e si dileguò con la scusa del bagno. Yuki si mise accanto a Sora di spalle. Diede uno sguardo fugace alla ragazza e si rimise subito ad ammirare malinconicamente il tramonto.
-so a cosa pensi- non diede segno di cedimento e continuò a guardare in avanti senza fare un cenno.
-pensi che tutta la fatica che hai fatto per rimettere a posto i mondi non sia servita a nulla, che sei un buono a nulla, che vorresti sparire- gli occhi cerulei si sgranarono e fissarono quelli rubino della ragazza. Il suo sguardo era una specie di ghigno preoccupato per lui e si vedeva fin troppo bene che lo conosceva come il palmo della sua mano. Di certo avrà avuto tutto il tempo del mondo per poterlo conoscere così bene come adesso.
-ti posso dire solo questo, in tutti i mondi ci sarà sempre l'oscurità nei cuori della gente e togliere quell'oscurità porterebbe il caos in tutto il mondo rompendo la sottile armonia. Ed è per questo che esistono i possessori del keyblade. Mantengono questo piccolo equilibrio combattendo l'oscurità perennemente-
-ma perchè proprio io? Insomma, fra tutte le persone del mondo perchè proprio io?!- Yuki si girò e cominciò a guardare anche lei il tramonto.
-perchè tu hai un cuore forte. Non mi dire che non ce l'hai perchè non è per niente vero!- la frase gli morì in bocca.
-poi c'è anche un altro motivo. È una mia impressione ma credo anche perchè tu abbia un punto fisso che ti incita a combattere- Sora si girò con una faccia ancora più confusa di prima.
-nel senso, tu per chi combatti? Combatti per difendere chi?-
-i miei amici-
-solo loro? Non c'è qualcuno in particolare che vuoi che stia sempre bene e che viva una vita felice?- colpito e affondato. Non sapeva che rispondere. In un primo momento avrebbe detto Riku e Kairi ma un qualcosa lo bloccò. Riku era sì il suo migliore amico, ma lui sapeva cavarsela da solo anzi poteva dargli anche una mano. Invece Kairi? La voleva sempre proteggere anche se sa usare il keyblade, il suo cuore gli diceva che la dovrà sempre e solo tenere al sicuro. Infatti quando sarebbe partito a chiudere per l'ennesima volta i cuori del mondo, avrebbe fatto di tutto per poterla lasciare lì tra le mura del castello al sicuro, lontana da ogni pericolo. Fece una piccola risata e pensò che quel suo desiderio sarebbe stato impossibile che si avverasse, cocciuta com'era avrebbe detto che ovunque loro andassero, lei sarebbe stata sempre con loro.
Non si sa come ma Yuki lo lesse nel pensiero e trovò la risposta che cercava. Diede un piccolo buffetto sulla sua guancia e ritornò dentro.
-io vado a prendermi qualche vestito migliore di questo che mi limita anche i movimenti quindi sappi che ti fregherò Kairi per un po'- effettivamente quel vestito bianco che si ritrovava limitava persino la corsa. Sora sorrise fra sè e sè e andò a cercare Riku ad avvertirlo che avrebbero fatto una tappa alla fortezza oscura.



Mentre Riku accompagnava Sora a vedere come stavano i suoi vecchi amici, le ragazze sono state tutto il pomeriggio a fare compere in giro per Yuki: vestiti, qualche arma e dolci. In poco tempo loro due si erano legate molto e si volevano bene.
Appena tornate dal giro Yuki aveva completamente cambiato look: una canottiera attillata bianca con il collo lungo e largo nero, pantaloncini corti militari, stivali neri alti fino a quasi le ginocchia e le mani con mezzo braccio fasciati. Il suo ciondolo con la chiave si era spostato diventando un braccialetto.
-ehm, motivo per le fasciature?- Yuki diede un pugno che si fermò a pochi centimetri dal naso di Sora.
-per dare meglio i miei pugni e perchè così sembro un ninja!- Kairi fece una piccola risatina e scosse leggermente il capo.
-ha insistito a voler questo look da maschiaccio mezzo ninja- da dietro spuntò una ragazza vestita completamente in nero con i capelli corti sempre neri.
-cos'hai contro il look da maschiaccio?- Yiuffie era appena entrata nella casa di Merlino.
-Yuffie! Come stai?-
-io bene ma se siete qui per gli Heartless, sì, sono arrivati anche qua...- tutta la gioia di Sora si bloccò di botto e ritornò il suo volto triste. Yuki gli diede una botta sulla testa facendoli anche male.
-ahio ma...ehi!?- in risposta si girò con un mezzo sorriso e gli fece la linguaccia come una bambina. Capì al volo il motivo delle sue gesta [ma cosa sono un libro aperto per lei?!]. La corvina e Yiuffie si misero a ridere per la sua faccia tra lo stranito, arrabbiato e stupito.
-che è tutto questo baccano?! Lasciatemi lavorare porca miseria!!- il vecchio caprone che parlò non era altri che Sid. 
In quel preciso istante arrivò anche Merlino che era appena stato a Honolulu (non c'entra molto ma dovevo metterlo XD) e aveva le all stars ai piedi.
-guarda chi c'è! Sora qual buon vento ti porta?- anzichè il moro fu la corvina a rispondere.
-eravamo qui per salutare vecchie amicizie e fare un po' di compere-
-ah capisco, allora...aspetta e tu chi saresti??-
-Yukimura ma chiamami Yuki signore!- Sid, Yiuffie, Merlino e Leon che era arrivato persino lui si girarono tutti quanti verso Sora con l'intento di sapere chi fosse quella ragazza-ninja maschiaccio. Il moro si mise una mano tra i capelli e sorrise come suo solito fare.
-eheh...lunga storia-
-allora...- Merlino fece segno col dito di avvicinarsi alla valigia (*parte la musichetta quando la valigia si incammina*) -...abbiamo tempo- rimasero ancora un po' stupiti nel vedere la valigia che camminava e si misero a spiegare la situazione. Merlino non dimenticò neanche una parola e si mise a riflettere.
-perchè non ci fai vedere come fai a fare il braccio chiave??- Yiuffie era proprio curiosa come una bambina. In risposta Yuki trasformò un suo braccio in chiave e tutti rimasero a bocca aperta. Stupendo!
-penso che però per ora noi dobbiamo tornare indietro sennò finisce che Topolino si preoccupa- tutti e tre diedero ragione a Riku e salutarono gli amici. Salirono sulla gummiship e ritornarono al castello.

Quando videro lo spettacolo davanti i loro occhi rimasero a bocca aperta: enormi buchi neri ricoprivano quasi tutto il castello immacolato e il re, Paperino e Pippo stavano combattendo contro centinaia di Heartless. Neanche atterrarono con la navicella che sia Sora che Yuki si buttarono per andare ad aiutarli.
-Pippo dietro di te!- Pippo si girò e riuscì a colpire per un pelo un mostriciattolo. Si misero tutti in cerchio per coprirsi le spalle e Yuki si trasformò immediatamente in keyblade. Di colpo tutti gli Heartless ritornarono dalle loro tane e al posto spuntò un'altra ragazza con il mantello nero. Capelli bianchi quasi argentati ed occhi verdi accesi che sembravano potessero illuminare come fari.
-guarda guarda chi abbiamo qui...Yuki, tesoro come te la spassi?- di botto ritornò umana. Stava digrignando i denti dalla rabbia e i suoi occhi non erano più illuminati di felicità, bensì brillavano dalla rabbia e il rosso sembrava quello della lava di un vulcano in eruzione.
-Safira...-
-proprio io- non aggiunse altro che scattò verso di lei con già due pugnali in mano. L'argentea invece fece spuntare due lame dalle maniche (alla assassin's creed) e parò tutti i colpi della corvina ad occhi chiusi. Quando aprì quei fari in due colpi fece partire entrambi i pugnali e Yuki balzò all'indietro evitando gli affondi.
-combatti seriamente per una volta, Mura- 
-NON MI DARE NOMIGNOLI!- dalle tasche tirò fuori un paio di coltelli da lancio e centrò in pieno il suo bersaglio che scomparì in una nuvola nera [una copia!]. 
-a quanto pare quella maledizione non ti è bastata eh?- ora finalmente capirono tutti. Lei non doveva essere altri che la ragazza che l'aveva sigillata nel keyblade. Improvvisamente Yuki lanciò l'altro coltello che lo fece volare tra la spalla ed il collo di Sora. Un'altra copia sparì nella coltre di fumo. Per un momento il moro pensò che volesse colpirlo.
-che cosa devo fare per farti arrendere?- la corvina fece un ghigno e la vera Safira la colpì in pieno petto. Sta volta era una copia di Yuki e la vera comparì alle spalle della strega.
-io non mi arrenderò mai- finita quella frase diede un pugno che la fece volare di qualche metro. Subito Yuki si smaterializzò dove Safira stava per atterrare e le diede un calcio che la fece balzare in aria. Aspettò che tornasse giù per bloccarla con il ginocchio* che le fece perdere il fiato. La lasciò cadere a terra e ritornò al fianco di Sora.
-ahah...povera ingenua! Questo non è altro che l'inizio. Tieniti preparata...addio- Safira scomparì prima che il trio le balzasse addosso.
-ora mi ricordo...- si voltarono verso la corvina -se si dice così, lei è la mia Nessuno!-





*= se non avete capito è come nel combattimento di Dragonball tra Videl ed il bestione con la "M" tatuata (non mi ricordo il suo nome)

Bum altro colpo di scena amici miei :D purtroppo mi è venuto un po' troppo corto e mi dispiace tanto >.< devo ancora prendere la mano con questa storia quindi abbiate pietà!!
Semmai voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito il prologo anche se era scritto alquanto male. Grazie milleeeee :3
Insomma, entreremo nel passato di Yuki nel prossimo capitolo!

PS: spero ora abbiate capito più o meno il carattere della nuova protagonista <3

Baci&Abbracci,

Tomori_16

https://lh5.googleusercontent.com/-Kjzz2VAXcrs/Uo5fRAZci9I/AAAAAAAAAAc/AQC-G-PmPsQ/w430-h576-no/2013-11-21

questa qua sopra dovrebbe essere Yuki (disegnata in modo orribile lo so DX) ora si dovrebbe vedere...lo spero

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Capitolo 3
*** Cap.2 Soul Eater ***


Attenzione! Verso la fine ci sarà una scena che va quasi a sfiorare il rosso. Non una cosa esagerata ma ad alcuni potrebbe dare fastidio! Io vi ho avvertiti per evitare brutte sorprese!

SOUL EATER


Sora guardò ancora stupito Yuki con la sua conferma. Aveva una Nessuno e quella Nessuno era proprio colei che la sigillò nel keyblade. Ciò può portare anche ad un'altra cosa: la corvina si era trasformata per una volta in Heartless. Yuki si voltò verso i suoi compagni che erano rimasti ad osservare per tutto il tempo. Erano arrivati anche Riku assieme a Kairi e avevano visto tutta la scenetta fatta assieme alla ragazza argentea. Sora potè notare con ancora più attenzione che Safira aveva lo stesso fisico di Yuki: capelli lunghi, piuttosto alta e magra. L'unica cosa che la differenziasse erano occhi e capelli. Proprio il totale contrario del colore di Yuki; bianco e nero, verde e rosso (il verde non è l'esatto opposto ma fare una ragazza con gli occhi ciano...mi sapeva di spettrale XD). 
Purtroppo con la scomparsa della strega ritornarono anche gli Heartless che sta volta ricoprirono tutto il castello.
-oramai il castello è andato dobbiamo andarcene da qui!- Sora prese per mano Pippo e Paperino che non si mossero di un millimetro. Cominciò a tirare come un forsennato ma niente. Erano come pietrificati.
-che diamine è successo?!- Yuki si avvicinò al re e cominciò a far svolazzare la sua mano davanti gli occhi. Lo toccò ed era duro come la pietra. Solo un pensiero forte e chiaro le venne in mente: quella Safira le aveva fatto una sorta di incantesimo. Sora cercò disperatamente di tirarli su ma niente, erano anche incollati. Alle loro spalle un'esercito di Heartless si fece strada circondandoli.
-ascoltate non abbiamo possibilità di contrastarli sono troppi dobbiamo andare!- Sora si voltò verso Yuki dandole della pazza.
-e vuoi lasciare qua i nostri amici?!- Yuki mise le sue mani sulle spalle come per confortarlo.
-lo so che è doloroso ma ormai sono andati, vedi? Non abbiamo tempo per metterci a pensare ad un modo per staccarli- gli occhi di Sora diventarono improvvisamente lucidi pensando a dover abbandonare i suoi cari amici. Lo prese per la mano e lo trascinò fino alla gummiship che era a pochi metri con Riku e Kairi già sopra.
Prima che sparissero in giro per i mondi guardò per un'ultima volta i suoi amici pietrificati che venivano inghiottiti dall'oscurità. Una lacrima solitaria che tanto aveva spinto per scendere, gli solcò il viso. Inaspettatamente Yuki lo abbracciò stringendolo forte come una madre. L'unica che capì che cosa provava in quell'istante. Gli mancava quel calore che da tanto non sentiva. I suoi genitori erano scomparsi da quando tutta la storia del Keyblade era spuntata fuori facendolo girare per i mondi. Lasciò che le sue lacrime scendessero silenziose senza singhiozzi nascoste tra il formoso petto della ragazza (non pensate male >.<). No, quello non era il calore di una madre o di un'amica, bensì un calore totalmente nuovo per lui. Si poteva forse chiamare fraterno? La vedeva come una sorella gemella? Può darsi, in fondo era l'unica che lo conosceva così bene da riuscire a leggerlo nel pensiero. Dopo un po' si staccò asciugandosi le guance col dorso dei guanti. Non si era neanche accorto che l'aveva accompagnato dentro l'unica camera divisa dalla sala centrale del comando.
-grazie- Yuki gli fece un sorriso per rassicurarlo.
-figurati, potrai sempre contare su di me, fratellone!- Sora alzò lo sguardo per incrociarlo con quello sincero e puro della ragazza.
-non mi fare quella faccia! Ti conosco talmente bene che ti vedo come un fratello gemello-
-ma non lo siamo, neanche ci assomigliamo- Yuki sorrise ancora di più e con un dito andò a toccare al centro del petto. Il moro arrossì leggermente.
-non di sangue ma di cuore- si alzò e prima di uscire gli fece l'occhiolino.
-vado a chiamarti la tua ragazza che sarà sicuramente preoccupata- neanche potè ribattere che la porta automatica si chiuse facendo sbattere il suo naso.
[che diamine ha in mente quella lì ora?!] provò ad aprire la porta ma non servì a nulla. Premette freneticamente il pulsante facendolo  mandare in tilt e dopo un po' diede un calcio a quella stramaledetta porta che si aprì all'istante. Entrò una ragazza con i capelli rossi e gli occhi color del mare. Sora arrossì all'istante pensando a che figuraccia avesse appena fatto dandosi dello scemo [sei una causa persa!] ovviamente si aggiunse anche la sua coscienza.
-ehm...tutto bene?- Kairi parlò per poter togliere quell'aria di imbarazzo salvando Sora dai suoi problemi.
-Yuki mi aveva detto che avevi bisogno di me- quella ninja...uno di sti giorni gliel'avrebbe fatta pagare cara! Stava guardando in basso pensando ad un modo per vendicarsi e non si accorse che Kairi si mise in mezzo al suo discorso col pavimento ancorando il suo sguardo nei cieli del ragazzo.
-dimmi trovi più interessante cominciare a chiacchierare col pavimento che parlarne con me?- Sora scese dalle nuvole riflesse nel mare dei suoi occhi facendo una sorta di saltello ed una smorfia che fece ridere Kairi con la sua risata cristallina e dolce. Non potè non resistere e per ammazzare l'imbarazzo cominciò a ridere anche lui mettendosi una mano in mezzo ai suoi capelli pazzi.
-bè vedo che stai meglio...mi fa piacere- inaspettatamente lo abbracciò stringendolo ai fianchi ed affondando la sua faccia nella "felpa" (insomma quel coso a mezze maniche corto col cappuccio XD) del ragazzo aspirando quell'odore salato che ricordava il mare, il mare di casa loro, la loro isola.
-se sarà per farti star meglio, condividerò il tuo dolore, Sora- quelle parole furono così dolci che la strinse alle spalle facendola cadere sopra di lui sul letto. La rossa non aveva capito se lo aveva fatto apposta o con la sua ingenuità era inciampato cadendo sul letto.
-ma io non voglio che tu soffra- Le guance di Kairi s'imporporarono alla vista di quel faccino rimasto angelico ,anche se cresciuto, con gli occhi chiusi, sereni.
-e perchè non vuoi?- Sora arrossì aprendo gli occhi fissando tutto tranne quegli oceani.
- b-bè...ehm- per sbaglio incrociò il suo sguardo che aspettava impazientemente una risposta. Forse il momento giusto per potersi confessare? -ecco...tu....t-tu sei troppo importante per me- fece un sospiro togliendosi un peso che gli aggravava il cuore da mesi. Dall'altra parte invece tirò su di scatto la testa arrossendo ancora di più facendo sorridere il moro vedendo che non era l'unico tremendamente in imbarazzo. Non sapeva che dire con quella affermazione. Una sorta di confessione?
-un cielo, un destino...ricordi?- improvvisamente gli affiorò il remoto ricordo della sua lettera, arrivata mentre erano finiti a Dark Meridian credendo che tutto sarebbe finito lì. Quella lettera gli aveva ridato forza e speranza leggendola, infatti la lesse così tante volte che la ricordava a memoria. Parole incomprensibili all'inizio, ma che col tempo diventarono piene di significati profondi e malinconici.
-certo che ricordo, la so persino a memoria...?!- una parola di troppo uscirono da quelle stupide labbra. Ed ora che avrebbe pensato? Sicuramente starà pensando che è uno scemo disperato in amore.
-dimmela- il moro si alzò appoggiandosi coi gomiti trovandosi a due centimetri dal suo viso. Davvero lo voleva?
-pensando a te,
ovunque tu sia.
Noi preghiamo affinché i nostri dolori finiscano,
e speriamo affinché i nostri cuori si riuniscano.
Ora partirò per realizzare questo sogno:
e chissà,
cominciare un nuovo viaggio non è poi così difficile
o forse è già iniziato.
Ci sono tanti mondi,-

-ma tutti condividono lo stesso cielo.
Un cielo un destino-

Le ultime due frasi le disse Kairi per far notare che anche lei se la ricordava a memoria. Quei pochi centimetri di un'attimo fa sparirono e lasciarono che le loro labbra si unissero. Milioni di sensazioni girarono per tutto il corpo del ragazzo facendolo leggermente tremare. Le cinse i fianchi e lei in risposta gli circondò il collo. Ormai preso dalla situazione spinse  la lingua dentro la bocca della ragazza che lo lasciò fare facendole intrecciare. Si staccarono quando erano a corto di fiato e il caldo respiro di Sora invase il collo della ragazza facendola rabbrividire di piacere. Per entrambi era il loro primo bacio eppure sembrava sapessero già tutto, come pezzi di un puzzle che si incastrano alla perfezione. Inaspettatamente Sora diede un piccolo morso su quelle labbra carnose e delicate come una rosa che fece arrossire Kairi lì seduta stante. Risero entrambi appoggiati con la fronte ed il naso. Si guardarono per dei minuti che parvero infiniti per entrambi facendo un discroso con gli sguardi.
-credo sia il caso di andare a vedere che combinano quei due con gli scoiattoli- negli occhi Sora di spense subito quella luce che si era animata sin da quando la ragazza era entrata in quella stanza.
-cip e ciop?- Kairi annuì e prima che si potesse alzare, Sora le diede un'altro piccolo bacio con così tanta tenerezza che a Kairi venne naturale accarezzarlo come un peluche e prendergli la guancia come faceva sua nonna.

Entrarono nella stanza comandi trovando Riku alle prese con la navicella e Yuki che chiacchierava allegramente con i due scoiattolini. S'aspettavano il caos come il viaggio d'andata ma a quanto pare si sbagliavano alla grande.
-Riku, abbiamo novità?-
-sì, siamo finiti in un mondo alquanto strano- Sora si avvicinò alle finestre e guardò in giro. La prima cosa che notò fu un sole enorme che rideva come un pazzo...SOLE CHE RIDE?! Guardò in basso e notò una sorta di castello enorme tutto nero con delle candele enormi [?!] ai lati che stava al centro esatto della città. Il resto, un deserto che parve infinito.
Atterrarono verso la fine della città dove si trovava il deserto e uscirono tutti quanti. La prima cosa che venne a loro in mente fu quello di raggiungere quell'edificio al centro della città. 
Si ritrovarono davanti una scalinata lunga chilometri, e chilometri, e chilometri...
-ma quanto è lunga??- da dietro sentirono uno strano tremolio di una corsa. Da lontano videro una ragazza strana coi codini biondi correre così veloce da lasciare la polvere alzata.
-piiiiistaaaaaaaaaa!- tutti e quattro erano in mezzo alla sua forsennata corsa e si dovettero buttare da un lato per evitarla.
-e quello cos'era?? Un missile per caso?-
-no la mia maestra d'armi, secchiona e senzatette. Non una figa come me insomma- da dietro sbucò un tipo con i capelli grigi tenuti da un cerchietto e gli occhi rossi come quelli di Yuki.
-siete nuovi? Perchè non vi ho mai visto fino ad'ora- la corvina prese il coraggio di parlare.
-infatti, non siamo proprio nuovi ma...è una cosa molto lunga da spiegare-
-bè avrete tutto il tempo di dirmelo intanto che saliamo- gli occhi rubino si spostarono verso la scalinata enorme che li divideva dal loro obbiettivo. Si girò verso i suoi amici che intanto si erano ritirati su e diedero il segno di conferma.
-intanto, io sono Soul-
-piacere io sono Yukimura ma chiamami solo Yuki-
-io invece sono Sora e questi sono Riku e Kairi- salutarono entrambi Soul. Intanto si erano incamminati verso la scuola e cominciarono a parlare del più e del meno.
-allora, non mi avete ancora detto che ci fate qui- Yuki prese la parola.
-come posso dire...ehm...noi non siamo di questo mondo- Soul aveva le braccia dietro la testa e stava sbadigliando dal sonno.
-ah capisco...figo...aspetta- si fermo di colpo facendo sbattere Sora sulla sua schiena -in che senso non siete di questo mondo?-
-che in realtà noi non dovremmo essere qua, ma dato che sono rispuntati gli Heartless ora siamo qui a girare a richiudere i cuori del mondo diciamo- l'argenteo annuì leggermente anche se non ci aveva capito una mazza di quello che aveva appena detto [questi secondo me sono pazzi...]. 
Finalmente arrivarono alla fine delle scale e sopra c'era quella coi codini che correva un'attimo fa. Yuki, Sora, Kairi e Riku si buttarono a terra dalla fatica. Erano quasi morti.
-SOUL perchè diamine ci hai messo così tanto?!-
-ehi non mi assordare già così di prima mattina secchiona- un MAKA-CHOP finì sulla testa stendendolo sul colpo. Da dietro le sue spalle spuntarono un'altro con i capelli blu assieme ad una ragazza con la coda lunga, un tipo strano dagli occhi gialli e i capelli neri con tre strisce bianche assieme a due ragazze bionde vestite uguali.
-ciao Maka!- Tsubaki si era avvicinata alla ragazza senza notare quei quattro sdraiati a terra ancora inermi.
-ehi Maka, Soul loro chi sono?- lo domandò Kid. Un mugugno partì dalla bocca di Soul incomprensibile. Si staccò la faccia dal terreno e con un bernoccolo sulla testa si mise a spiegare la situazione.
-allora questi dicono di venire da un'altro mondo. La loro missione è quella di uccidere dei certi "Heartless" e chiudere i cuori dei mondi- Yuki alzò una mano facendo il pollicione in segno di conferma. Black Star* guardò prima la nuova e poi Soul. Scoppiò in una risata euforica facendo innervosire Yuki ormai alzata che stava dando una mano a Sora, l'unico che fin'ora si era ripreso assieme a lei.
-ma dico Soul ti sei fumato qualcosa prima di venire? Ahahahaha...- un coltello da lancio gli passò a due millimetri dalla guancia conficcandosi nel muro dietro.
-ha molto semplicemente detto la verità, caro- Sora notò il tono di ironia che le partì dicendo "caro".
-dimmi un po', chi ti credi di essere da lanciare addirittura un coltello davanti a un Dio?-
-Yukimura e se devo essere sincera io credo in quel che credo quindi se non ti dispiace, anzichè continuare a romperci pigliandoci per il culo, lasciaci fare un giro per controllare- fece un saluto a mo' di militare e si avviò verso quell'edificio nero.
-Yuki non ti sembra il caso di evitare di litigare?- Sora cercò di intromettersi per evitare una possibile furia ma, essendo entrambi cocciuti e orgogliosi, non gli diedero retta.
-mi stai sfidando, ragazzina?- tutti i suoi amici si misero seduti pronti per lo spettacolo.
-cosa? E perchè mai dovrei combattere contro uno che fa il gradasso?- con quella risposta Black Star* scattò verso di lei pronto già a dargli un pugno in faccia ma Yuki lo evitò facilmente. Il pugno andò contro il pavimento e dietro di lui c'era la corvina che gli diede un calcio facendolo volare dall'altra parte. Tutti quanti rimasero a bocca aperta vedendo la velocità della ragazza.
-allora ,Dio, sei ancora sicuro di volermi battere?-
-io non mi arrenderò mai! Tsubaki modalità lama infinita!- la ninja sospirò diventando una katana tutta nera.
-Sora, te la senti?-
-bè ha dato fastidio alla mia sorellina...vai- Yuki fece un ghigno e si trasformò in una chiave.
-cosa?! Una chiave come arma? Ahahah ridicolo!- Sora sorrise e cominciò a fare affondi. Entrambi erano veloci ma purtroppo per Sora era troppo e Yuki se ne accorse quando riuscì a colpirlo. Rotolò all'indietro lasciando volare il keyblade che tornò normale. La corvina lo fermò dal rotolamento e frenò poco prima del dirupo.
-visto? Mai mettersi contro un Dio!- guardò verso Sora ma di Yuki non ce n'era già più traccia.
-sai, una delle regole basilari è quella di non distogliere mai lo sguardo dal nemico- era dietro le sue spalle e un braccio diventò una chiave colpendolo in piena schiena. Lasciò giusto un segno rosso e la maglia strappata. Black Star* si girò tagliando a metà la corvina. Un fumo bianco la fece sparire, una copia. Sta volta spuntò sopra di lui e caricò un pugno che lo beccò in piena testa facendolo cadere stordito.
-ti consiglio di ripassare le basi, Dio-
-Yuki! Heartless!- si girò verso Kairi e vide uno di quei mostriciattoli strisciare verso di lei. Corse il più veloce possibile e lo colpì facendo volare il suo cuore.
-che diamine sono questi affari?!-
-Heartless! State lontani loro non potete batterli con quelle semplici armi!- Sora si era rialzato e, vedendo quelli nuovi in pericolo, prese Yuki per una mano che ritornò subito una chiave. Si lanciarono contro i mostri neri e li uccisero uno ad uno. Quando finalmente si ritirarono, la corvina ritornò normale ansimando e tutta sudata. Sprecò troppa energia per rimanere keyblade ed ora era esausta. Cadde a terra sdraiandosi di schiena. Un ragazzo con lo smoking nero si avvicinò a loro due.
-grazie per averci salvato, io sono Kid- diede una mano a Sora e subito dopo a Yuki. Poco dopo uscì dal portone principale della scuola una strana persona tutta in nero con una maschera buffa di un teschio e delle mani enormi. Stava saltellando verso quel ragazzo con lo smoking.
-Kid! Cosa è successo qua?- abbassò lo sguardo e vide la corvina esausta sdraiata per terra mentre l'altro era seduto accanto a lei.
-oh, aspetta...Sora giusto?- il ragazzo alzò lo sguardo verso quella strana persona. Come faceva a conoscere il suo nome?
-finalmente! Il maestro Yen Sid mi aveva avvisato del vostro arrivo! Piacere io sono Shinigami- saltellò verso di lui e gli diede la manona per salutare. Oramai i ragazzi della Shibusen non ci capivano più niente del loro discorso.
-tu conosci il maestro Yen Sid?- lo Shinigami si allontanò da lui facendo il segno di due con le dita (segno di vittoria giusto?).
-esattoooooo! E so anche perchè siete qui!- si voltò verso Black Star* che era ancora stordito per il colpo e accanto c'era Tsubaki che cercava di svegliarlo -vedo che avete dato il buongiorno a loro due- la corvina si tirò giusto seduta per poter rispondere.
-diciamo che era per allenamento- improvvisamente dal portone uscì un medico (?) seduto su una sedia a rotelle. Come suo solito, la sedia si incastrò in una qualche pietra facendolo cadere rovinosamente a terra. La sua faccia spiattellata al suolo si tirò su di scatto sorridendo come un pazzo da legare.
-abbiamo degli ospiti nuovi?- strisciò verso la ragazza ancora piena di brividi nel vedere quell'uomo -posso vivisezionarvi?- Yuki dalla paura diede un calcio al medico facendolo volare via.
-bè...hai dato anche a lui il buongiorno eh?- si voltarono verso Soul e la corvina fece una risata isterica.
-ma passiamo alle cose serie. Il maestro mi aveva solo accennato che sareste venuti ad uccidere quei mostri tutti neri e non mi aveva detto altro. Posso solo dirvi che un nostro grande nemico, Medusa, l'avevano beccata a parlare con una strega mai vista prima- a Yuki si accese una lampadina.
-sa il nome o l'aspetto fisico?- lo Shinigami si fece pensieroso mettendo una di quelle manone sotto il mento.
-mmmh...mi hanno detto che aveva un mantello che copriva il tutto ma nessuno riesce a dimenticarsi di quegli occhi di un verde acceso-
-SAFIRA!- sia Sora che Yuki lo urlarono -ascolta ci dovete subito dire dove si trova questa Medusa!-
-di certo non vi mando da soli. Kid, Liz e Patty, avete una missione e avete già capito di cosa si parla- tutti quanti annuirono e Patty fece una delle sue tipiche scenate. Mise una mano sulla fronte come un militare.
-aaaaagli ordiniiiiiii!- detto quello prese per una mano sua sorella e se la trascinò giù dalle scale. Kid invece aspettò che gli altri due si chiarissero con Riku e Kairi.
-voi due dovete rimanere qua, non si sa mai se gli Heartless ritornino a dare fastidio- annuirono tutti e due e Sora prese un secondo Kairi nascondendosi tra le colonne dell'entrata. Yuki mise un braccio sulla spalla di Riku appoggiandosi.
-quei due...fanno tenerezza non trovi?- Riku annuì guardando poi Yuki e mettendosi a ridacchiare.

Sora aveva le braccia appoggiate alla colonna e Kairi ci era appoggiata di schiena.
-starai bene qua con Riku?- Kairi diede un buffetto sulla sua guancia in risposta. Entrambi sorrisero e si diedero un piccolo bacio casto a fior di labbra.
-non ti preoccupare, stiamo parlando di Riku giusto?-
-giusto- l'abbracciò un'altro secondo e la salutò con la mano.
-bene, amorino. Sei pronto ad andare?- Sora arrossì fino alla radice dei capelli ed annuì freneticamente. Raggiunsero Kid e si avviarono alla ricerca di Patty sicuramente persa chissà dove perchè non sapeva la strada.



Aveva finito di parlare con Medusa e appena potè si chiuse dentro una stanza completamente al buio. Si mise rannicchiata in un angolo e chiuse gli occhi.
-allora, l'hai convinta?- una voce che non si sapeva la provenienza rimbombò per tutta la stanza.
-per ora le va bene ma ciò non vuol dire che abbia accettato-
-mhmh...povera ingenua strega- un brivido percorse l'intera schiena di Safira e sentì una mano fredda spostarle la gonna del suo vestito.
-sei stata brava...ti meriti una ricompensa dopo tutto, no?- chiuse gli occhi ed una lacrima percorse una guancia. In teoria dovrebbe respingerlo, mandare al diavolo i suoi piani e rimanere per sempre nell'oscurità ma quei posti così bui sono proprio la casa di suo padre e ovunque andasse alla ricerca del buio, quel verme l'avrebbe inseguita ovunque. 
Lo odiava. 
Odiava a morte suo padre eppure si bloccava dal fuggire. Le sue mutande volarono nel buio ed una lingua le leccò tutto il collo. Cominciò a respirare profondamente e ormai niente avrebbe potuto più bloccare quel mostro. Si faceva vedere forte, stronza e malefica ma nella realtà aveva bisogno d'aiuto, una spalla su cui piangere, qualcuno con cui sfogarsi. Le mani fredde si spostarono nel punto più basso per lei e cominciò a muoversi abilmente nella sua intimità. Dei gemiti riempirono la stanza. Gemiti scossi da singhiozzi trattenuti dall'argentea. 
Quando era piccola una bambina con cui sfogarsi ce l'aveva. A volte la picchiava per pura paura, paura di perderla, paura che anche lei subisse i maltrattamenti del mostro. Dato che rimaneva sempre nella parte più buia della stanza, Yuki non riusciva mai a vederla cominciando a darle un soprannome brutto ma carico d'affetto per i suoi gusti, la chiamava Nessuno. 
Il membro dell'uomo si fece largo dentro di lei e un piccolo urlo di piacere uscì dalla piccola bocca carnosa di Safira che venne subito bloccato dalla quella dell'oscurità.
-vedi di non far casino- altre lacrime si fecero largo giù per le sue guance. Quando suo padre cominciò a muoversi lei si tappò la bocca per evitare di insultarlo pesantemente, per evitare di morderlo e per evitare che la persona che più amava facesse la sua fine. Violentata dal padre

Odiava a morte suo padre.






Tadaaaaan ecco a voi! Spero sta volta di non essere corsa troppo con la trama :D.
In quanto alla parte finale...ammetto che è più che imbarazzante scrivere cose del genere o.o 
ne ho lette alcune di rosse quindi spero di aver descritto abbastanza bene. Non sono andata a scrivere nei particolari perchè la mia storia è sempre arancione e non rossa u.u è la prima volta che descrivo certe scene quindi abbiate clemenza se l'ho fatta male >.<
Invece...piaciuto il colpo di scena, eh? Dark, il padre di Safira.
Lei e Yuki si conoscevano sin dall'infanzia...
Che cosa la bloccherà dal voler fuggire da suo padre?
Scrivetemi che cosa ve ne pare finora, anche dovessero essere due righe in croce mi andrebbe bene comunque, anche delle critiche vanno più che bene ma l'importante è che mi facciate sapere come va fino ad adesso ;)

Baci&Abbracci,

Tomori_16

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Capitolo 4
*** Cap.3 io ti conosco ***


Mi sono dimenticata di avvisarvi che [...] sono i pensieri del personaggio mentre (...) sono i miei commenti XD
IO TI CONOSCO


Era da delle ore che stavan camminando nel pieno deserto, assetati e sudati.
-ma quanto fa caldooooo- piano piano Yuki cominciò a sciogliersi accasciandosi a terra. Subito dopo la seguì Liz, anche lei sciolta.
-non abbiamo altra scelta non posso girare col mio skateboard tenendo due pesi che non siano pistole- Kid aveva un mantello tutto nero che almeno lo copriva dal sole tenendolo sì al caldo ma i raggi del sole non lo scioglievano.
-ma io mi chiedo, perchè avete costruito una città in pieno deserto?!-
-se devo essere sincero me lo chiedo anch'io...- da lontano cominciò a scorgersi una collina tutta verde che delimitava l'infinito deserto. Per una frazione di secondo sia Liz che Yuki si guardarono negli occhi con la stessa scintilla che esplose riguardando quegli alberi.
-ombraaaaaaa!- 
-acquaaaaaa!- lo dissero in contemporanea e un'energia che fino ad un'attimo fa era completamente scomparsa ritornò facendole correre come delle forsennate verso quegli alberi belli verdi e pieni di foglie. Sia Kid che Sora si misero una mano sulla faccia mentre Patty, che stava facendo un castello con la sabbia (?!), si alzò cominciando a saltellare inseguendo la sua sorellona. 
-ma si comportano sempre così quelle due?- Kid si fece come pensieroso e fece un sorrisino.
-bè qua nessuno è normale, chi pensa di essere un Dio, secchione, pazze e figoni- Sora fece una piccola risata.
-tu invece sei l'unico normale?-
-ahah non credo proprio- dopo quella risposta Kid cominciò a correre per raggiungere Liz e Patty.
Intanto le ragazze si erano buttate nel primo laghetto trovato a caso. Giocavano con l'acqua come delle bambine spruzzandosi e affogandosi. Erano davvero così felici di vedere dell'acqua?
-ehi Yuki- intanto la corvina si stava strizzando i capelli per asciugarli.
-mh?- si voltò verso Liz che l'aveva appena chiamata.
-ma tu e Sora state insieme?- strizzò talmente forte i capelli che si fece male tirandoseli ed arrossando.
- m-ma che dici?! Nononononono...lui ha già la sua ragazza-
-eppure sembrate una coppietta così affiatata...-
-io lo considero più come un fratello, niente più niente meno- da dietro si sentì un fruscio di foglie e una sottospecie di coniglio umano saltare fuori dal cespuglio.
-sorellonaaaaaaa! Ma dov'eri finita?- era solo Patty.
Dopo poco spuntarono anche i ragazzi. Kid a vedere le sue di pistole si mise le mani nei capelli.
-aaaah Liz perchè ti sei bagnata? Ora non siete più simmetriche! Patty buttati nel lago subitoooo!- detto fatto. Si tirarono su entrambe completamente bagnate mentre Kid cominciò a scuotere la testa.
-uffa a dire che siete sorelle perchè non vi assomigliate?- le mani andarono a palpare il seno di tutte e due mentre due ragazzi dietro spalancarono la bocca con gli occhi bianchi.
-non siete nemmeno simmetriche qua!-
-mi scuso se mia sorella è più prosperosa di me T.T- Liz cominciò a piagnucolare invidiando il corpo di sua sorella che stava giocando con una giraffa di carta.
-evviva le giraffe!- Yuki e Sora si guardarono negli occhi con entrambi la stessa faccia [mondo di matti].
Si misero a ridere entrambi addirittura lacrimando. Il primo a farli smettere fu Kid.
-da qui si può vedere la grotta dove pero ora si nasconde Medusa- guardarono verso la parte dove indicava Kid notando l'entrata di una grotta. S'incamminarono verso quel buco nero ma Kid li fermò poco prima dell'entrata. Fece notare ad entrambi delle frecce nere sparse per tutto il pavimento.
- sono delle piccole trappole di Medusa, se ci passi sopra causeranno sicuramente un'esplosione facendoti saltare in aria e dire al vento che sei all'entrata della grotta-
-quindi come facciamo?-
-io ho il mio modo tu pensaci col tuo amichetto- prese il suo skateboard e le due sorelle trasformate in pistole volando sopra tutte quelle frecce. Ad un certo punto si fermò scendendo tranquillo.
-qua le frecce si fermano, vi aspetto qua- era un'idea della corvina o li stava mettendo alla prova?
-ok- si voltò verso Sora che aveva cominciato a saltare evitando tranquillamente tutte le frecce raggiungendo Kid.
-e tu da quando sai saltare in sto modo?-
-allenamento- giusto, si era dimenticata dell'allenamento assieme a Riku. Si guardò intorno cercando un modo per poter sorpassare quel campo minato. Non poteva volare come Kid e nemmeno saltellare come Sora, le sue abilità erano pur sempre limitate. All'improvviso si ricordò di quella specie di pistola che sparava corde, comprata assieme a Kairi. La tirò fuori dalla sua tasca supplementare e sparò ad una roccia abbastanza in alto.
-ok, vediamo come funzio...- di colpo il filo cominciò a tirarla verso la roccia.
-kyaaaaaaa!- poco prima che andasse a sbattere contro il muro il filo si staccò facendola rovinosamente cadere a terra sbattendo col mento.
-vedo che non hai molta esperienza con quel coso...- la voce del perfettino in giacca e cravatta parve leggermente divertita e un po' delusa. Yuki fece la mezza offesa sbuffando e arrossendo leggermente. Si mise a sedere e lanciò il più lontano possibile quella specie di pistola.
-ok non comprerò mai più un'affare del genere- tutti quanti cercarono di trattenere una risata ma era impossibile. Yuki all'inizio fece la finta offesa ma era impossibile resistere a quelle risate. Sora le diede una mano facendola alzare e si avviarono nel bel mezzo dell'oscurità. Non si vedeva una mazza (trad. un bel niente). Da lontano si notò una piccola luce e Yuki cominciò a correre in quella direzione. Arrivati si trovarono di fronte ad una grotta immensa con una pozzanghera enorme d'acqua al centro. Tutto intorno erano rocce illuminate dal tetto che era totalmente crollato lasciando entrare i raggi del sole ridente e donando anche giochi di riflessi meravigliosi sull'acqua. Tutti quanti erano a bocca aperta e nessuno si accorse che alle loro spalle si creò un esercito di Heartless. Il primo ad accorgersene fu Sora che prese subito per mano Yuki che era già trasformata in keyblade. D'istinto Kid provò a sparargli ma i suoi colpi li traversavano da parte a parte. Non sapeva che fare ed era completamente indifeso, per la prima volta il figlio del dio della morte si trovava in difficoltà. Sora, accorgendosi del suo nuovo amico in difficoltà, lanciò verso quella direzione Yuki. La corvino trasformò entrambe le braccia in chiave e roteò su se stessa uccidendo chiunque entrasse nel suo vortice. I suoi piedi si appoggiarono su una roccia e si diede lo slancio per ritornare da Sora ritornando keyblade. Continuarono con tagli ed affondi per 10 min e alla fine Yuki ritornò di botto umana tutta sudata.
-merda no!- urlò principalmente per se stessa e vedendo Sora già sovrastato da Heartless, fece uno sforzo disumano e si scagliò contro quei mostriciattoli. Finalmente riuscì a rivedere la faccia del suo fratellone e presa dalla situazione cominciò a piangere vedendolo svenuto. Quando riuscì finalmente a liberarlo crollò a terra senza neanche più un minimo di forza. Sora continuava a non aprire occhio, lei a momenti sarebbe svenuta e Kid era alle prese con Medusa uscita allo scoperto sentendo tutto quel casino nella sua tana. Le orecchie erano quasi andate cominciando a percepire solo dei flebili ronzii ed un ragazzo sfuocato con una chioma bionda uccidere qualunque Heartless provasse ad avvicinarsi a lei.
Chi era quel ragazzo che tanto sembrava familiare? Perchè le sembrava familiare? Accanto a lei Sora finalmente si risvegliò e cercò disperatamente di far riprendere Yuki. Piano piano l'udito e la vista ritornarono e si accorse di quanto stesse urlando Sora in preda al panico.
-YUKI RIPRENDITI, TI DEVI RIPRENDERE- la corvina gli tappò la bocca per evitare di diventare sorda in così giovane età e il moro gli saltò al collo stringendola così forte da stritolarla.
-non mi fare mai più prendere questi colpi...- ritornando alla realtà si ricordò del biondino che stava combattendo contro gli Heartless al suo posto e scostò con grazia Sora cominciando a cercarlo con lo sguardo. Lo vide laggiù vicino a Riku...Riku?! Che diamine ci faceva lui lì?! Notando lo sguardo sorpreso della corvina, Sora nella sua direzione. Riku e Kairi ed un tipo accanto al ragazzo stavano combattendo contro gli Heartless. Girarono il capo vedendo invece Kid e i suoi amici contro una strega in tuta nera ed il cappuccio.
-finalmente vi siete svegliati, belli addormentati- si voltarono alle loro spalle e videro Safira. Si alzarono in contemporanea.
-tu! Sei la mia Nessuno non è vero?- gli occhi dell'argentea sgranarono a quell'affermazione [quindi lei non ricorda proprio nulla?]. Abbassò lo sguardo lasciando solo la sua bocca in vista. Un sorriso amaro si stampò sulla sua faccia.
-da piccola mi chiamavi sempre così, sai?- Yuki si pietrificò lì seduta stante con quell'affermazione. Conosceva sin dall'infanzia la strega che l'aveva maledetta?
-Yuki trasformati in keyblade- ma non lo ascoltò continuando a rimanere immobile. Quella era la sua battaglia e doveva farcela da sola, questione di orgoglio. Con un braccio lo fece arretrare e Sora capì al volo le sue intenzioni. In risposta andò verso Riku e Kairi ad aiutarli in un qualsiasi modo. I fari verdi di Safira si poggiarono sul quel giovane coi capelli biondi.
-vedo che l'altro tuo amichetto si è risvegliato- [amico?] si voltò verso quel ragazzo e mise a fuoco la sua figura lontana. Capelli biondi corti, occhi azzurri come il cielo... White!
-White!!- il biondo si voltò verso di lei e le sorrise facendole l'occhiolino. Lui era un'altro che aveva subito lo stesso destino della corvina. Si ricordava solo il suo nome e che era un suo amico. Prima che potesse accorgersene, Safira l'aveva presa per il collo facendola sbattere contro una roccia enorme accanto a loro. Con quel colpo la roccia crepò.
-odio quando vengo ignorata e lo odio ancora di più quando vengo ignorata per un uomo!- la lasciò cadere a terra e la colpì con il ginocchio sul ventre. Uno schizzo di sangue partì dalla bocca della corvina e rimase senza fiato. Un ghigno si creò sulla bocca dell'argentea ed indietreggiò con dei balzi.
-combatti seriamente!- Yuki si tirò su tremante e col fiatone. Alla schiena aveva legata una spada che diventava visibile solo quando la prendevi in mano. Era una katana lunga con il manico rosso e nero e la lama così bianca che quasi accecava. Alla vista dell'arma, Safira fece un ghigno maligno e si leccò le labbra.
-ora sì che ragioni- delle ombre si concentrarono nelle mani dell'argentea e andò a crearsi una falce tutta nera. Scattarono entrambe all'unisono correndo sull'acqua al centro della grotta e il colpo che crearono colpendo le loro armi rimbombò per tutta la grotta. Tutti quanti si fermarono sentendo tutto quel potere schiudersi in un secondo. Da una parte fulmini bianchi e dall'altra fiamme nere come la pece. Yuki indietreggiò di qualche passo e roteò su se stessa tagliando a vuoto perchè Safira era già balzata in aria evitando quel taglio. Prese la sua falce e caricò il colpo tirandola all'indietro. Quando partì la lama, Yuki scattò verso destra evitando quel fendente che andò conficcandosi nel terreno creando un taglio lungo tutta la grotta. La corvina allungò il braccio e dalla sua mano si creò una palla di luce. La fece partire verso Safira che si era già creata uno scudo di fiamme nere. Maka, Soul, Kid e gli altri rimasero allibiti di fronte a tale potenza. Yuki indietreggiò per evitare gli affondi della falce nera e quando vide che si fermò un momento, scattò facendo un taglio obliquo che andò a fermarsi davanti le fiamme nere. Ci mise tutta la forza che aveva in corpo e riuscì a creare un taglio in quello scudo. Liberò una mano e lanciò un coltello andandosi a conficcare nella spalla di Safira che urlò dal dolore. Tutte le fiamme si spensero all'istante facendo vedere agli altri che cos'era appena successo. L'argentea si strinse per il dolore e una mano andò verso la ferita. Strinse il coltello e se lo tolse. Ciò che videro era veramente inquietante: il suo sangue era talmente scuro quasi nero.
-brutta figlia di puttana- lo disse fra i denti e scagliò il suo coltello che lo evitò facilmente. Approfittò di quella distrazione e fece un taglio verticale con la falce. Yuki lo vide con la coda dell'occhio e lo evitò causandosi solo un taglio superficiale nella gamba. Al contrario del sangue dell'argentea, il suo era più che chiaro, fin troppo. Quelle due non potevano essere degli esseri umani. Sora allora si chiese [ma allora che cosa possono essere?]. Entrambe erano ai limiti della grotta, una di fronte l'altra. Questo sarebbe stato il colpo decisivo. Contemporaneamente allungarono tutte e due le braccia davanti a loro. Da una parte si creò una palla nera mentre dall'altra una bianca. La lanciarono (come un'onda energetica) e quando si scontrarono, si andò a creare una cupola grigia. Era talmente luminosa che si dovettero coprire gli occhi. 
Quando riuscirono finalmente ad aprirli videro che di Safira non ce n'era traccia mentre Yuki era inginocchiata a terra piena di ferite e i vestiti stracciati. Principalmente le ferite si concentravano sulle braccia lasciate a penzoloni lungo il corpo. Quel colpo era troppo forte per lei e la maggior parte  dei tagli erano per colpa della troppa potenza della sua stessa sfera. Le sue mani erano bruciate e non poteva sfiorare nulla che le causava un dolore allucinante. La testa cominciò a girarle e crollò sul colpo. L'ultima cosa che vide prima del buio furono degli occhi azzurro cielo preoccupati ma non erano di Sora.



Riuscì finalmente ad aprire i suoi occhi rubino.
-finalmente ti sei svegliata- era Soul coi suoi amici. 
-dove sono Sora e gli altri?- lo disse con un filo di voce che riuscì a sentirlo solo il ragazzo coi suoi stessi occhi.
-sono a parlare con lo Shinigami ma tu non ti preoccupare, tra un po' arriveranno- di botto una mano lo fece volare via ed un ragazzo coi capelli celesti si fermò a pochi centimetri dalla corvina e cominciò ad urlare
-tu ora mi devi spiegare come fai ad avere i poteri di un Dio!- Yuki aggrottò le sopracciglia non capendo di che parlasse.
-MAKA-CHOP!- un libro di 1000 pagine col titolo "salute" (proprio sull'argomento XD) colpì la testa di Black Star*.
-NON URLARE CHE SI È APPENA SVEGLIATA!-
-secchiona, stai urlando anche tu- una gomitata lo colpì nella pancia facendolo piegare. Era proprio manesca quella ragazzina. Yuki si mise a ridere facendosi anche male alla pancia per colpa delle ferite. In quel mondo non ce n'era uno normale.
-deduco che dalla tua risata stia bene eh?- parlò Kid.
-sì grazie ora sto meglio- provò a togliersi le coperte ma le sue mani le fecero un male cane e un urletto acutissimo partì dalla sua bocca.
-per un po' non potrai toccare nulla- 
-ho visto e sentito... Ma mi spiegate perchè voi altri siete venuti?- lo disse con una voce acuta per colpa del dolore.
-sono stati io ad avvisarli- una voce maschile partì dalla porta dell'infermeria. Era quel ragazzo biondo con gli occhi simili a quelli di Sora ma più chiari.
-...White...-
-in persona- spostò quei ragazzi più bassi di lui e mise una mano spettinando amorevolmente i capelli neri sciolti di Yuki. Quel gesto durò per poco tempo perchè un ragazzo dall'anima di un bambino si buttò addosso alla corvina.
-Yuki! Grazie al cielo stai bene!- sta volta oltre l'urletto partirono anche le lacrime agli occhi. Sta volta l'urlo fu più forte assordendo il povero Sora che cadde a terra. Un fantasma uscì dalla bocca come fosse la sua anima (non so se avete presente XD). 
-dicevo, in un qualche modo mi sono risvegliato dal mio sonno e sono ora qui- Yuki non capì un cavolo di quel che aveva detto. Girò la faccia da una parte come un cane ed un'enorme punto interrogativo si creò dietro di lei. Fortuna che entrò Riku che anche se era di poche parole si capiva di quel che diceva.
-traduzione: lui in teoria dovrebbe essere il mio keyblade e non sappiamo come ma si è risvegliato dicendoci subito che voi eravate in pericolo- ora capiva già mooolto meglio.
-e questo quando è successo?-
-poco dopo che voi eravate partiti- bè poteva dire che era strano e che ora era più che confusa.
-ragazzi, potete lasciarmi un momento sola con White?- ora voleva solo parlare con lui sperando che si ricordasse almeno qualcosa. Tutti quanti annuirono e Sora andò verso Kairi che aveva le braccia incrociate ed un broncio. Il moro la guardò in modo interrogativo.
-ehi che succede?- la rossa si girò dall'altra parte e sbuffò.
-perchè non lo chiedi a Yuki?- ah, ora capiva...no aspetta...?
-sei gelosa?- lo disse in modo così naturale che Kairi si girò di scatto tutta rossa.
- c-cosa? Ma n-no figurati è che...- ma Sora aveva sentito subito la sua tipica voce di chi mente ed era a pochi centimetri dalla sua faccia. Kairi vedendo quegli occhi così belli e puri, non riuscì a mantenere lo sguardo impassibile e cedette -sì...sono gelosa...c'è qualcosa di male?!- aveva di nuovo distolto lo sguardo ed era diventata ancora più rossa di prima [che carina!]. Sora sorrise in modo ebete e l'abbracciò forte, forte.
-sei così carina quando ti ingelosisci- la rossa fece una piccola risata e l'abbracciò anche lei.


Come si chiuse la porta, White andò ad abbracciare senza sfiorare le sue braccia doloranti.
-mi hai fatto preoccupare un casino...non lo fare più- Yuki rimase stupita davanti tutto quell'affetto ed arrossì. Purtroppo non poteva abbracciarlo per colpa di quelle maledette braccia. L'unica cosa che riuscì a fare fu di nascondere il suo volto fra il collo e la spalla del ragazzo. Annusò a pieno polmoni il suo profumo fra la menta ed il fresco. Non voleva dimenticarselo, non sa il perchè.
-tu...ti ricordi qualcosa?- White si staccò dalla corvina e la guardò negli occhi. Non si ricordava proprio nulla?
-bè...non saprei da dove cominciare...io- non sapeva che dire per farla ricordare ma vedendo quegli occhi speranzosi si sciolse. Il suo sguardo si abbassò sulle sue labbra piccole, rosse come una rosa eppure così delicate. Forse c'era un modo per farla ricordare. Piano, quasi in modo magnetico, le loro labbra si sfiorarono e i ricordi riaffiorarono nella mente confusa di Yuki.



*Era su una spiaggia e scrutava l'alba del giorno. Lei adorava l'alba, più del tramonto. Da dietro sentì passi che correvano e si voltò verso quei passi. Erano i suoi due migliori amici. Erif e White. Simili di carattere ma diversi d'aspetto. Uno coi capelli neri lisci e l'altro coi capelli biondi corti e sparati. Una cosa che poteva attirare chiunque erano quegli occhi verdi del corvino: magnetici ma allo stesso tempo inquietanti, una distesa infinita d'erba con delle pupille nere. L'altro invece ce li aveva di un azzurro chiaro che ricordava un cielo mattutino, non troppo acceso.
-Yuuuuu!- White aveva urlato il suo nomignolo che significa proprio "gentilezza". Lì saluto con un sorriso stampato in faccia. Avevano solo 12 anni e la bellezza di quella piccola "principessa della neve"* era infinita di fronte agli occhi di entrambi. Infatti ognuno dei due provava un sentimento che andava oltre la semplice amicizia tenendolo da sempre nascosto di fronte quella ragazza così pura e innocente. Quando si avvicinarono abbastanza, notarono che su un braccio aveva un livido. Erif, già abbastanza incazzato, lo prese bruscamente osservando da più vicino quel livido.
-ti ha picchiata di nuovo?!- spaventò Yuki che si andò a nascondere dietro White. Vero, lui era quello impulsivo che se si arrabbiava, si arrabbiava sul serio mentre White era il principe che ragionava prima di agire. Erif aveva da sempre creduto che Yuki avesse più interesse per White mentre l'altro credeva il contrario. Tutte le volte che loro due litigavano, la corvina andava sempre prima da Erif.
A quell'età pensava solo al bene dei ragazzi, niente più e niente meno.
-lo so, ma non posso farci niente. Io le voglio bene- Erif le lasciò il braccio e si calmò. Era impossibile arrabbiarsi di fronte quel faccino angelico. Lei in risposta sorrise e si alzò togliendo la sabbia dal suo pareo nero coi fiorellini bianchi. Sopra invece portava una maglia corta bianca che lasciava scoperto il suo ventre piatto. I capelli lunghi fino alle spalle lasciati sciolti. Sorrise e cominciò a correre per il bagnasciuga.
-forza! Avevamo detto che oggi raccoglievamo conchiglie!- i due ragazzi si guardarono sorridendo e la raggiunsero correndo. 

Rimasero tutto il giorno a cercare delle conchiglie ventaglio, le preferite da tutti e tre. Ad un certo punto Yuki sparì dalla vista di entrambi.
-Yukiiiii dove sei?- Erif era l'unico che non dava nomignoli a nessuno. Nessuna risposta. Si preoccuparono ed andarono a cercare in giro per la spiaggia. Ad un certo punto la corvina spuntò da dietro una roccia con in mano delle boccette. Sul tappo di ognuna c'era una piccola conchiglia a ventaglio per decorazione.
-stavo ultimando i nostri portafortuna!- ne diede uno con la conchiglia bianca a White mentre ad Erif una con la conchiglia nera. Fra le sue mani ne rimase una rossa.
-visto? Sono uguali e dentro c'è polvere di stelle. Come quando vi avevo trovato- entrambi guardarono dentro la boccia e rimasero un po' delusi. Ovviamente il primo a parlare fu l'impulsivo Erif.
-ma è solo sabbia- Yuki diede un buffetto sul suo naso che lo fece arrossire e rise.
-la magia sta qui- prese la sua boccetta e la mise controluce. La sabbia si trasformò improvvisamente di un azzurro chiaro quasi bianco. Entrambi rimasero ad ammirare quella magia dei giochi della luce.
-visto? È magico- anche gli altri lo presero e lo misero controluce come Yuki.
-facciamoci una promessa- si voltarono verso la corvina -non ci divideremo mai e combatteremo sempre contro l'oscurità- 
-sì- lo dissero in coro e sorrisero fra loro.
Una promessa che rimase fissa fra loro tranne la prima parte.*




Si scantò da quel bacio e ritornò alla realtà. Erif. Dov'era Erif? Una lacrima scese dalla sua guancia seguita da tante altre.
-ehi, ehi...non piangere- prese la sua faccia e coi pollici asciugò le lacrime -anche a me manca, non sai quanto. Anzi, mi siete mancati entrambi e rivederti è stata la cosa più bella al mondo- le fece un sorriso rassicurante. In quel momento aveva una gran paura, paura di perderlo. Perchè aveva paura? Perchè Erif non era ancora fra loro? Perchè provava sentimenti così forti da volerlo abbracciare? Cercò di trattenere il suo dolore e lo abbracciò. Il ragazzo si stupì di quel suo gesto e in risposta l'abbracciò anche lui.
-per ora cerca di riposarti che domani molto probabilmente ripartiremo- Yuki annuì e lo lasciò andare. Lui uscì dalla porta e la lasciò da sola con la vista del sole stanco [?!] che tramontava. Chiuse lenta,ente gli occhi e si addormentò con piccoli frammenti della sua mente che vagavano: lei che combatteva affianco i suoi amici e una figura scura che controllava con dei fili una ragazza, una ragazza che non aveva volto ma che sapeva che stava piangendo. 



Sora era nella stanza che gli avevano gentilmente prestato in preda ai pensieri. Come suo solito, stava fuori sul bancone. Era il suo modo per poter pensare senza interruzioni. Pensava a Yuki, quella Safira che alla fine non era la Nessuno di Yuki, del nuovo ragazzo che aveva lo stesso dono della corvina e una cosa che non si scorderà mai. Poco prima che la cupola grigia luminosa lo costrinse a chiudere gli occhi, aveva guardato verso la ragazza dai capelli d'argento. Quei suoi fari erano stranamente lucidi e c'erano lacrime che le solcavano le guance. Perchè piangeva mentre cercava in tutti i modi di uccidere Yuki? Ripensò alle sue parole che rivelarono che lei non era una Nessuno. Ora che ci fece caso, mentre lo diceva aveva come un sorriso triste. Tra i suoi capelli potè notare i suoi occhi con un velo di tristezza. Cominciò a grattarsi la testa freneticamente. Più ci pensava, più impazziva. Fortuna che una ragazza lo abbracciò alle sue spalle tranquillizzandolo.
-è strano vedere Sora che impazzisce pensando troppo-
-ehi! Grazie tanto per il complimento- la ragazza rise e lo fece voltare verso di lei e vide che teneva il broncio come offeso.
-ora fai l'offeso?- Sora sbuffò ed arrossì -mi dispiaaaaace- lo disse con una voce da bambina che fece cedere il muro del moro (suona strano, il muro del moro...sembra uno sciogli lingua). Appoggiò la sua fronte su quella della ragazza e le diede un piccolo bacio. La ragazza gli cinse il collo ed approfondì quel bacio all'inizio innocente. Sora diede un piccolo morso al labbro inferiore della ragazza facendola sorridere. La prese in braccio sorreggendola dal sedere e potè confermare quanto fosse rotondo e sodo. Le loro labbra si staccavano giusto per riprendere fiato e si ributtavano nel loro vortice. 
Kairi fece un'attimo mente locale sentendo le lenzuola sotto la sua schiena. Era sdraiata con Sora sopra di lei appoggiato sulle sue stesse braccia e con le ginocchia, voleva evitare di spiaccicarla col peso. I suoi baci bollenti si spostarono verso il suo collo bianco e delicato. Un bacio era come un'ustione di piacere per la rossa e cominciò a respirare profondamente. Chiuse gli occhi per godersi al massimo quelle attenzioni del moro. Di colpo Sora cominciò a baciarle e morderle allo stesso tempo l'orecchio.
-sicura di lasciarmi andare avanti?- aprì lentamente i suoi oceani illuminati dalla flebile luce della luna e strinse i suoi fianchi stretti e così maledettamente sensuali. In risposta Sora si spostò sule sue labbra riassaporando quel sapore di pesca, di frutti estivi. Quando si staccarono per poter riprendere fiato la mano grande del ragazzo scese abile sul suo vestito aprendo la zip centrale. Glielo tolse e ritrovò una Kairi in intimo e imbarazzata. Eppure era bellissima, anche se i suoi occhi erano leggermente appannati per quelle nuove sensazioni ed offuscavano la vista.
-non ti vergognare- le diede un piccolo bacio a fior di labbra per tranquillizzarla -sei bellissima- una sua mano tremante si infilò fra quei capelli pazzi e che eppure amava alla follia. Amava tutto di quel ragazzo e una nuova sicurezza le diede la forza di togliere la felpa e la maglia di Sora. Si ritrovò davanti delle spalle larghe ed un ventre piatto. Le sue mani approfondirono la ricerca sul suo corpo seguendo i segni degli addominali e salendo fino ad arrivare a quelli del collo. Salirono ancora di più fino alle spalle sentendo i suoi muscoli tesi e quanto fosse bollente la sua pelle. Invece per lui quelle dita affusolate curiose erano fredde mandandogli comunque brividi di calore che scendevano nella parte inferiore del suo corpo. Si guardarono per minuti interminabili, entrambi con una nuova luce ad illuminare gli occhi. Niente più Heartless, Safira e Shinigami. Solo loro due, lì su quel letto tremanti di nuove emozioni eppure pronti a fare quel passo.
Dopo giochi fra baci, morsi e leccate si ritrovarono nudi tranne i boxer del ragazzo. Le mani di Kairi scesero come d'istinto più in basso e sentendo anche il rigonfiamento propriò lì, in quel posto preciso [imbarazzo, imbarazzo, imbarazzo, imbarazzo...] non pensava ad altro. Vedendo la ragazza in imbarazzo e in difficoltà l'aiutò facendo volare anche l'ultimo capo. Gli oceani cedettero alla curiosità e caddero verso il basso. Si pentì subito di averlo fatto [oddio è grande, molto grande...ma ce l'hanno tutti così?!]**. Un po' di panico prese la rossa facendole battere velocissimo il cuore e con il fiatone.
-ok...ehm...pronta?-
-sisisisisi!!- il ragazzo evitò di ridere vedendola così imbarazzata e cercò la frase più dolce che pensava in quel momento. Si avvicinò al suo orecchio lasciandole un piccolo bacio.
-ti amo...- e detto quello cominciò.
La prima cosa che pensò fu rosso. Rosso per il dolore. Faceva una gran male ed una lacrima scese sulle sue guance bollenti. Sora, notando la lacrima, si avvicinò alla sua guancia e la leccò via. Aveva quel sapore salato tipico delle lacrime.
-giuro che sarà la prima e l'ultima volta che ti farò del male, Kairi- prese un bel respiro e lo fissò negli occhi, occhi appannati dall'eccitazione e lucidi. Chissà se proverà mai quel piacere che sta provando lui in questo momento. La risposta alla sua domanda fu ovviamente sì.
Dopo che si abituò a quell'estranei dentro di lei, milioni e milioni di sentimenti invasero il suo corpo facendole inarcare la schiena e facendole urlare all'inizio piccoli gemiti ma poi sempre più grandi. Si sentiva rinata chiedendosi come avesse fatto fino ad adesso senza quel piacere. Il piacere di fare l'amore, il piacere di diventare bollente, il piacere di diventare un tutt'uno con la persona che si ama, il piacere di essere un fuoco. Lei era fuoco, lui era fuoco.
Vennero insieme urlando il nome dell'altro e Sora si accasciò sudato ed esausto accanto a Kairi. Anche se imperlata di sudore, rimaneva comunque bellissima e la luce della luna sorridente pazza le dava un che di Dea. La Dea si girò verso di lui ritornando a volare in quei celi ancora lucidi mentre lui cominciò a nuotare nel mare della ragazza, della sua ragazza.
-ti amo anch'io- e con quella frase chiusero gli occhi addormentandosi.




*= qua ho giocato col significato del nome, "neve e principessa" anche se "principessa" sarebbe più Yuuki che Yuki che vuol dire "neve". Ma sono casi a parte insomma u.u

**= dato che era la sua prima volta, la dovevo far vedere più goffa su questi argomenti XD



Oook ehm....aaah sono ancora più imbarazzata dell'altra volta O///O
Non so se li ho fatti correre un po' troppo...forse? Ma vedendo che erano innamorati sin da quando Sora era ritornato a casa (alla fine di kingdom hearts) pensavo che fosse come da due anni che si frequentassero e insomma....aaah non lo so DX
Fatemi sapere che ve ne pare del passato della nostra povera Yuki? Eh? Sorpresi? Si, si lo siete, lo siete u.u 
Ma passando alle cose serie, di nuovo taaaante grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui, che hanno messo fra le preferite o seguite o ricordate la mia storia e in particolare due persone:
Key Yuusha
Ged
Grazie per continuare a recensire la mia stupida storia ;) <3
Niente, che dire....ci si vede al prossimo capitolo con un nuovo mondo da scoprire!
 

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Capitolo 5
*** Cap.4 nuovi costumi ***


NUOVI COSTUMI


Poco prima che la cupola riuscisse ad accecarla, Safira venne presa da centinaia di fili neri e portata fuori dalla grotta. Quelle corde la lasciarono appena fuori facendola rovinosamente cadere a terra con la vista offuscata ed il cervello sotto sopra. Accanto a lei l'ombra di un albero si trasformò in una figura umana coperta da un mantello. Quegli occhi bianchi senza pupille si vedevano anche nella stanza più buia. Infatti il giorno prima in quella stanza riusciva a vedere occhi bianchi presi dall'eccitazione che la fissavano senza essere intimoriti dai suoi famosi fari verdi.
Lo odiava.
-tu- quella figura scattò prendendola per il collo e alzandola dal terreno -figlia impertinente, ti sei lasciata scovare!- diede uno schiaffo talmente forte che uscì persino del sangue e cadde a terra.
-lo sapevo. Ciò può anche spiegare il tuo bizzarro motivo di dover incontrare quell'oca serpentosa in città- (sta parlando di Medusa) Safira si massaggiò la guancia fissandolo con un tale disprezzo che nemmeno una sua parola l'aveva offesa. Lui s'arrabbiò ancora di più e le diede un calcio nel ventre lasciandola senza fiato.
-sapevi che la cercavano e l'hai voluta mettere in pubblico- la tirò su prendendola per i capelli e si avvicinò al suo orecchio -tu non meriteresti di vivere, ma essendo un padre buono ti sto lasciando ancora in vita e a volte ti premio addirittura- gli avrebbe voluto urlare quanto odiasse i suoi premi ma si trattenne per un motivo ancora ignaro a chiunque.
-stammi bene a sentire, se ti ribecco per l'ennesima cazzata mandando a puttane il mio obbiettivo, puoi salutare il mondo assieme alla tua sorellina degenere- un brivido le percorse la schiena. Poteva fare tutto a lei, violentarla, picchiarla e maltrattarla ma nessuno avrebbe mai potuto sfiorare sua sorella, così pura e gentile, così luminosa da far vedere la strada a chiunque le stesse attorno. Safira le voleva così bene, un bene dell'anima, così bene che era costretta a sfidarla, picchiarla e minacciarla. Il tutto per evitare che le sporche mani del loro padre potessero infettare la sua luce pura ed innocente. 
Nessuno riusciva mai a capirla, comprenderla. Solo anni e anni fa riuscì a trovare una persona che la capiva rimanendo in silenzio, lasciava che si sfogasse a volte in modo manesco su di lei per poi abbracciarla e dirle "io sono qui". Lei c'era sempre per poterle prestare una spalla su cui appoggiarsi. Si risvegliò da quei pensieri sentendo la presa della mano del padre farsi più leggera.
-ora che ci siamo chiariti, andiamo nel prossimo mondo e ZITTA- scandì bene l'ultima parola e creò un varco nero, la prese in malo modo per un braccio e se la trascinò dietro.




Era mattina e i raggi del sole trapassarono le tende bianche della stanza. Sora aprì lentamente gli occhi per serrarli di nuovo dalla troppa luce. Quando si abituò a tutta quella luminosità si stiracchiò invadendo tutto il letto. Una mano cominciò a toccare dei fili setosi sparsi per il cuscino e si voltò. All'inizio dovette fare mente locale per ricordarsi del motivo per cui Kairi fosse nella sua camera e completamente nuda nel suo letto. Piano piano i ricordi della sera precedente riaffiorarono ed arrossì come un peperone [io e Kairi abbiamo...?!] fu troppo per lui. La mano che fino ad adesso accarezzava la sua testa svegliandola si fermò compreso il resto del corpo e un sorriso ebete si stampò sulla faccia con gli occhi che guardavano fuori dalla finestra. Kairi vedendolo così imbambolato provò a svegliarlo sventolando la sua mano davanti la sua faccia ma niente.
-Sora...- finalmente ritornò lucido e la guardò negli occhi.
-ah...ehm...allora...- la sua risata cristallina riempì la stanza lasciandolo stupito. Non era per niente imbarazzata?
-ma come non sei imbarazzata per...ieri....insomma...perilfuoco?!- [fuoco? C'è stato un incendio?] alla fine comprese il ragionamento del ragazzo.
-ah...quel fuoco- il suo sguardo vagò per il suo corpo ammirandolo in tutto e per tutto. Quelle mani grandi che ormai conoscevano tutto del suo corpo, quel petto che fino a ieri sera lo toccava con foga lasciando anche dei piccoli graffi sulla spalla e sulla schiena ed infine, i pezzi mancanti del cielo che l'avevano ammirata in tutto e per tutto senza lasciare un pezzo di pelle che non avesse guardato. Fece un sorriso dolce e lo abbracciò facendolo cadere all'indietro senza uscire dal letto -e perchè mai mi dovrei vergognare di fronte il ragazzo speciale per me?- gli occhi cerulei si sgranarono di fronte quell'affermazione. Impulsivamente la strinse in un abbraccio affettuoso facendola arrossire. Come faceva a fargli battere il cuore così facilmente? Forse era una sorta di maga...
Tutta quella magia venne interrotta da un bussare della porta. Riku la aprì senza neanche aspettare una risposta e la scena di fronte a lui lo lasciò lì sull'uscio della porta. 
Ragionamento primitivo del momento di Riku: Kairi nuda su un letto coperta dalle lenzuola + Sora in boxer in giro per la stanza + vestiti maschili e femminili in giro per la stanza =...notte focosa...
-mi scuso per il disturbo- ed uscì com'era entrato. I due ragazzi si misero a ridere sia per l'imbarazzo che per la faccia che aveva fatto Riku. Era fra lo stupito e l'imbarazzato, il tutto contornato dalla sua solita freddezza. Sora si girò per prendere la maglia mentre Kairi era rimasta ancora sul letto.
-Kairi ci dobbiamo vestire che oggi ripar...- si voltò e vide la rossa già alzata, di spalle e che cercava il suo intimo. Gli occhi scesero verso il basso fino al sedere [no e poi no! Ora proprio no!] chiuse gli occhi e si mise la maglia coi pantaloni, evitando di dare sguardi fugaci alla ragazza.
-ok fatto. Scendiamo giù?- Sora si voltò ed annuì avviandosi verso la porta mano nella mano con la ragazza.



Intanto anche Yuki si era finalmente svegliata e si stava stiracchiando. Aveva ancora le mani leggermente doloranti ma in confronto a ieri questo non era niente. Una signora con il vestito da infermiera e completamente ricoperta da bende entrò dalla porta.
-buongiorno, io sono l'infermiera della scuola. Ieri hai dormito per tutto il giorno quindi ti farò oggi la visita- e detto questo scostò piano le bende che erano sulle braccia della corvina. Per un primo momento la corvina sobbalzò per l'improvvisa entrata ma poi la lasciò fare. Quando arrivò alle mani dovette far ancora più piano per limitare il dolore. Controllò le ustioni e ci mise una pomata che odorava di menta. Subito diede un senso di freschezza alle mani di Yuki ed un sorrisino si creò sulla sua faccia. Tirò via le coperte e controllò anche le gambe.
-sei già migliorata così in fretta? I miei complimenti...io ho finito. Ti do solo questa crema da mettere ogni mattina sopra le mani per alleviarti il dolore- aprì un armadio e tirò fuori i vestiti che indossava prima del combattimento -te li abbiamo ripresi uguali così stavamo sul sicuro- sorrise ed uscì dall'infermeria.
Si strinse per bene la coda e si guardò per un'ultima volta allo specchio. A parte le bende sulle braccia e sulle gambe era ritornata come prima. Ne rimase soddisfatta ed uscì da quella stanza puzzolente di disinfettante. Cominciò a vagare per i corridoi finchè non trovò un tipo strano enorme con la pelle blu. Sembrava uno zombie.
-ehm...mi scusi mi sa indicare l'uscita?- il signore si voltò e la guardò in malo modo.
-cos'è speravi di poter scappare dalle lezioni eh?- non capì quel che stava dicendo e gli lasciò tutto il tempo di prenderla e mettersela in spalla -ora ti insegno le buone maniere...- [che diamine succede?!] provò a dimenarsi ma la sua presa era d'acciaio. Sentì che aveva aperto una porta.
-professor Stein, abbiamo qui una che aveva provato a fare fughino-
-ma che diamine....mettimi giù brutto armadio ambulante!- ma quello zombie la ignorò e la lasciò cadere a terra facendole male al suo povero fondo schiena.
-porta più rispetto per il tuo insegnante!- sta volta fu il professore pazzo. Basta, per Yuki fu troppo. Prese per un orecchio l'uomo-armadio e lo abbassò al suo livello.
-stammi a sentire, IO NON SONO DI QUESTA SCUOLA! Sono Yukimura e fin'ora sono stata in infermeria quindi mi lasci andare o no?!- tutti gli studenti, fra cui Maka e famiglia, rimasero stupiti nel vedere come aveva trattato Sid. Prima che scoppiasse una guerra fra i due, Kid scese per calmare il maestro.
-Yuki ha ragione, lei è una degli ospiti e oggi dovevano partire- con questo la corvina sbuffò ed incrociò le braccia.
-ora se non vi dispiace devo andare. ADDIO!- e sbattè la porta della classe [che caratterino!].

Finalmente riuscì ad arrivare all'uscita e vide già i suoi amici assieme allo Shinigami con i ragazzi che li avevano aiutati.
-era l'ora! Ti abbiamo aspettato per 1 ora!-
-se ci avessi aspettato, anzichè sbattere la porta, ti avremmo potuto portare all'uscita in 1 min anzichè 1 ora...-
-MAKA CHOP!- un libro da 600 pagine con il titolo "gentilezza" lo fece stordire. Soul si accasciò a terra svenuto. Maka si avvicinò alla corvina e le diede la mano.
-anche se sei stata qua per poco mi stavi simpatica!- Yuki sorrise e si avvicinò alla gummiship. Si girò un'ultima volta verso quei ragazzi e salutò lo Shinigami.
-grazie di tutto!- e la porta della navicella si chiuse. Salutò finche potè i suoi amici e si avviarono verso un nuovo mondo. 
Si voltò verso Sora che se ne stava seduto felice come una pasqua e canticchiava...?!
-Sora!- il ragazzo sobbalzò e si girò verso la ragazza. Aveva un ghigno stampato sulla faccia.
-cos'è tutta questa felicità che fuoriesce dai pori?- il moro preso alla sprovvista arrossì grattandosi una guancia e cominciò a fare una risatina isterica. Si voltò verso Kairi e aveva lo stesso atteggiamento. Cos'era successo fra quei due?
-oh, non ti preoccupare...hanno solo avuto una notte in cui si sono conosciuti meglio...- Sora fulminò con lo sguardo Riku maledicendolo in tutte le lingue che conosceva ed invece Yuki, capendo la frase dell'argenteo, aumentò ancora di più il suo ghigno arricciando addirittura la bocca. Si avvicinò a Kairi e le sussurrò in un orecchio.
-com'era?- la rossa diventò color dei suoi capelli e del fumo le uscì dalle orecchie.
- m-m-ma perchè me l-lo c-chiedi?- si pentì subito di averlo detto.
-teheheheheheheh...- una risata da monella uscì da Yuki facendo divertire Riku e White.




Passarono quasi tutta la giornata in viaggio fino a che non avvistarono finalmente un mondo in lontananza. Atterrarono nel bel mezzo di una foresta verde e bella folta.  L'unica notizia che aveva dato la gummiship era quella di essere in un mondo ninja. Prima di uscire decisero di vestirsi come in quel mondo per evitare di dar nell'occhio.
*Sora uscì con una tuta nera con le maniche fino ai gomiti e il collo e sotto la maglia a rete. Una cintura con la corona e degli scarponi neri.
Yuki invece aveva un copri spalle a mezze maniche bianco con un laccio che stringeva sul suo petto e sotto una canottiera nera. Una gonna sempre bianca corta con una spaccatura al lato e sotto delle spece di panta nere fino alle ginocchia e un laccio bianco attorno ad una coscia. Sulle braccia erano rimaste sempre le sue fedeli bende.
Riku aveva una canottiera nera col collo lungo e largo e dei lacci d'oro a tener chiuso. Pantaloni blu larghi e sotto degli stivaletti sempre neri.
Kairi un vestito rosa corto senza maniche ma col colletto, dei guanti grigi lunghi fino ai gomiti che lasciavano scoperte le dita e sotto dei calzini grigi fino alle ginocchia con delle scarpe rosa.
Per finire abbiamo White con una maglia nera aderente e sopra un gilet marrone scuro legato da una cintura. Sotto sempre dei pantaloni neri ma larghi e i soliti stivaletti marroni.*
-dove siamo?- 
-non ne ho idea. Laggiù mi era sembrato di scorgere un villaggio- indicò verso destra e decisero di avviarsi in quella direzione. Fra gli alberi sentirono strane cose che saltavano da un ramo all'altro. Sembravano delle scimmie ma erano più alte, quasi degli esseri umani. Yuki diede una gomitata leggera a White e si abbassò verso di lei per ascoltarla.
-hai visto anche tu delle persone saltellare in giro per i rami?- White annuì e si guardarono intorno. Ne videro un totale di quattro e si misero all'erta avvertendo anche gli altri. In pochi istanti si ritrovarono circondati da 3 ragazzi vestiti come dei ninja.
-Yuki!-
-White!- Riku e Sora lo dissero in contemporanea e i due ragazzi si trasformarono in keyblade. Un uomo alto con la bocca e un occhio coperto e dei capelli sparati grigi gli parlò.
-chi siete? Da che villaggio venite?- i due ritornarono normali vedendoli che non attaccavano.
-non so che cosa tu intenda per villaggio ma noi non siamo di questo mondo- provò ad avvicinarsi ma un ragazzo biondo ed una ragazza coi capelli rosa [?!] si misero davanti con dei kunai alle mani.
-non fare un'altro passo- la rosa la minacciò.
-cos'è una minaccia?-
-sì- Yuki rimase stupita e si voltò verso Sora vedendo che scuoteva la testa [ok, niente azione sta volta]
-sentite io mi chiamo Yukimura, detta Yuki, e come ho già detto noi non siamo di questo mondo- White si mise dietro le sue spalle pronto ad agire in caso di bisogno. I tre si guardarono per un'istante ed annuirono. Abbassarono i kunai tranne il biondo che rimase nella stessa posizione di difesa.
-Naruto abbassa i kunai-
-maestro non mi fido- appena in tempo Yuki sentì il fruscio innaturale delle foglie e riuscì a spostare in tempo White per evitare un clone del ragazzo con in mano una sorta di sfera azzurra che girava molto velocemente.
-che diamine?!- Sora si mise davanti a Kairi per poterla difendere mentre Yuki evitava una pioggia di kunai lanciati dal biondo. Accanto a lui si crearono altre 5 copie [sa fare più di una copia?!] e si fiondarono tutte contro la corvina. Scomparirono tutte quante quando la ragazza trasformò un suo braccio in chiave tagliandole tutte.
-che sorta di tecnica dovrebbe essere quella?- prima che la corvina continuasse ad attaccare tirando fuori persino la sua katana, White la fermò con una mano e fece vedere che anche dall'altra parte il ragazzo era stato fermato dal signore coi capelli grigi.
-scusateci per questo baka ma a volte fa troppo l'impulsivo-
-sempre- dagli alberi scese un altro ragazzo bianchissimo di pelle, la pancia scoperta ed un sorriso fintissimo in faccia. Già da subito Yuki cominciò ad odiare quel ragazzo "falso". 
-quindi verreste da un altro mondo eh? Intanto io sono Kakashi, piacere- White si voltò verso di lui.
-avete per caso visto in giro dei mostriciattoli tutto neri?-
-sì ne abbiamo incontrato un'esercito intero qualche centinaia di metri più in là. Sono invincibili, nemmeno il mio colpo più potente riusciva a stenderli-
-diciamo che c'è bisogno di un'arma precisa per poterli uccidere- prima che riuscisse a ribattere quell'esercito si ricreò davanti ai loro occhi. I due keyblade si trasformarono e i possessori le presero in mano.
-voi state attenti che la ragazza non si faccia male- e detto questo, Sora si buttò in mezzo a quella mandria di Heartless.
Dopo qualche minuto se ne andarono e Yuki cadde a terra sempre esausta.
-dovrò allenarmi a mentenere di più la trasformazione...ghh!- sentì improvvisamente una fitta alle mani che la paralizzò. 
-Yuki!- Sora si avvicinò ma la corvina lo calciò via presa dal dolore. Aveva sforzato fin troppo le sue braccia, quelle messe peggio, ed ora ne risentiva.
-Sakura pensaci tu, possono tornarci utili- la rosa annuì e si avvicinò a Yuki. Aprì lentamente le bende mettendo in mostra i tagli riaperti e le ustioni alle mani tutte rosse con anche delle vesciche. Tirò via i guanti ed un'aura verde circondò le sue mani dando un senso infinito di benessere alla corvina. Rimase lì con quell'aura per qualche minuto.
-le tue mani erano messe davvero male- la corvina si ammirò le braccia ormai nuove con solo piccole cicatrici mentre la bruciatura era diminuita drasticamente lasciando solo piccole chiazze senza pelle.
- m-ma c-come hai fatto?-
-arte medica, medicina- non capì niente di quel che aveva detto ma annuì comunque. Le diede una mano a rialzarsi e si riavvicinarono al gruppo. Yuki vide subito che Sora aveva ancora un volto addolorato per colpa sua.
-scusami- gli fece un sorrisino sforzato che accettò tranquillamente. 
-bene. Immagino che siate stanchi perchè non venite con noi al villaggio?-
-era proprio dove volevamo andare- indicarono il villaggio della foglia e i ninja in risposta si misero in cammino assieme a loro.
Arrivarono all'entrata principale (se così si chiama, quella che fanno sempre vedere non mi ricordo come si chiama) e il gruppo rimase a bocca aperta vedendo quelle mura e le porte enormi. Facevano quasi spavento. Quando entrarono la bocca si aprì ancora di più vedendo che dall'altra parte c'erano delle montagne con sopra scolpite delle facce giganti.
-quelli sono i nostri Hokage- Naruto indicò l'unico volto femminile in mezzo a tutti quelli.
-e quella lì è la nonna ancora fra noi- da quella frase si poteva capire che tutti gli altri erano deceduti. Li accompagnarono ad un edificio tutto rosso. 
Bussarono ad una porta e una voce femminile abbastanza alterata ordinò di entrare.
-Kakashi e...quelli chi dovrebbero essere?-
-Sora, Kairi, Riku, Yuki e White- fece come per dare la mano -piacere- la donna coi codini biondi guardò scettica la mano senza dargliela e lo squadrò da cima a fondo. Non aveva un copri fronte.
-di che villaggio siete?- Sora la guardò interrogativamente chiedendosi il senso di quella frase. Kakashi fu il primo a parlare.
-loro non sono di questo mondo- gli occhi marroni chiaro della donna fissarono per un tempo interminabile i ragazzi. Nessuno di loro avevano un copri fronte, forse poteva avere ragione.
-allora dimmi perchè me li hai portati qua?- la porta alle loro spalle si aprì di botto facendo entrare un signore coi capelli bianchi lunghi tenuti da una coda.
-Tsunade, loro ci servono per poter scacciare quei mostriciattoli di ogni forma e dimensione-
-Heartless-
-ecco, loro sono gli unici che potranno scacciarli, hanno un arma precisa che riesce ad ucciderli- Sakura fece un passo avanti e prese la parola.
-è vero, l'ho visto coi miei occhi. Usano una specie di chiave che riesce ad ucciderli- Tsunade mise una mano sulla sua spalla e le fece un fugace sorriso ritornando subito seria.
-mostratemi- Yuki non se lo fece ripetere e si trasformò in un keyblade cadendo nelle mani di Sora. I ninja rimasero a bocca aperta vedendo un essere umano capace di trasformarsi in un arma. Ovviamente Naruto il cocciuto non si era ancora convinto.
-e chi ci dice che in realtà non usando la tecnica della sostituzione?-
-si vede che non utilizzano chakra in generale-
-di che state parlando?- Sora era ancora più confuso di prima. Yuki fece un passo avanti.
-sentite non ci interessa se ci crediate o meno, fatto sta che noi siamo qui per missione e quindi a meno che non volete vedere il vostro mondo cadere nell'oscurità, lasciateci lavorare- si girò verso il loro gruppo e stavano per prendere l'uscita ma l'Hokage fermò Yuki.
-se davvero riuscite ad ucciderli, come minimo vi possiamo dare un alloggio?- 
-va bene...ah, ehm...avete un fabbro da ste parti?-
-il migliore di tutto il paese del fuoco- (probabilmente non è vero, ma su sti particolari non sono informata).
Li portarono da un signore anziano che aveva la sua bottega costruita dentro un albero.
-buona sera! In cosa la posso aiutare?- era Yuki assieme a White.
-salve avete dei coltelli da lancio?- il signore scomparve per un attimo e ritornò con in mano quattro tipi di coltelli.
-allora abbiamo questo qua molto semplice e abbastanza grande. Un metallo non molto resistente, ideale per chi deve ancora imparare-
-io li so già lanciare e sono piuttosto brava, quindi passi direttamente a quelli di alta qualità grazie- scartò subito tutti i modelli.
-dimmi ne cerchi uno che si possa lanciare dal manico o dalla lama?- White, che non sa minimamente da dove partire con dei coltelli da lancio, si mise a cazzeggiare con le armi lasciate fuori.
-lama- 
-piccole immagino- la corvina annuì. Il signore tirò fuori un libro pieno di fogli con tutti i tipi di armi e appena arrivò ad un nome illeggibile per lei, lesse accanto in che scaffale l'avesse messo e si dileguò correndo in qua e in là. Poco dopo ritornò con un set da 10 coltelli e l'impugnatura con delle cordicelle.
-ecco qua, coltelli piccoli di lunghezza 15 cm appositi per il lancio dalla lama- la corvina cominciò a rigirarselo fra le mani osservandolo attentamente. Lo prese dalla lama e lo lanciò a pochi centimetri dal collo del povero White ormai preso da un mezzo infarto. Il coltello si andò a conficcare nell'albero dietro di lui.
-ma sei pazza?! Volevi forse uccidermi??!!- Yuki lo ignorò altamente continuando a discutere sul costo.
-2000 ryo- la corvina fece una risata sarcastica.
-manco fossero firmati...200-
-1500-
-esagerato...500 non di più-
-allora scordateli- prima che li rimettesse a posto Yuki lo fermò tirando fuori uno dei coltelli.
-non sono di certo fra i più pregiati, il manico non è di certo fatto d'oro ma di una semplice corda. Le uniche cose che contano sono l'acciaio e il quantitativo-
-va bene, va bene...paga quel che vuoi ma basta che ti togli devo anche servire il tuo amichetto là dietro- tirò fuori il suo portafoglio e prese i 500 ryo, prese i coltelli e li mise nelle sue tasche ed uno di riserva nascosto nello stivale. 

Alla fine ritornarono indietro con una spada per White lunga quasi tutto il corpo con la fine tagliata in obliquo, un impugnatura rosso fuoco e due buchi nel centro della lama vicino all'impugnatura.
Come alloggio avevano offerto due camere in un hotel: una per le ragazze e una per i ragazzi. 
-ehi Kairi, sta sera vai in giro con Sora giusto?- la rossa si affacciò dal bagno tutta felice.
-esatto!-
-io vado a fare un giro, ci si vede dopo!-
-va bene ciao!- quel Sora riusciva a far star fin troppo bene Kairi... [chissà forse anch'io un giorno con...no, non potrebbe mai succedere]. Per ora voleva rimanere ancora da sola. Stava vagando per le strade illuminate piene di bancarelle, bar e persino bambini, di certo ci avrebbe pensato dopo a ritrovare la via per l'hotel. Cominciò ad avere un po' di fame e non sapeva dove andare: bar, ristoranti, buffet, anche delle bancarelle... Neanche si accorse che dietro di lei c'era un ragazzo che cercava di salutarla finchè non si mise davanti a lei col suo tipico sorriso da 32 denti.
-oh...Naruto giusto?-
-in persona! Che ci fai in giro?-
-cercavo un posto dove mangiare-
-io ho il posto giusto per te!- la prese per mano e cominciò a correre in giro fino ad arrivare ad un locale. Spostarono le tende e trovarono un banco con le sedie per sedersi e un cuoco coi capelli neri.
-salve Ichiraku, due porzioni grazie!- 
-arrivano subito!- si sedettero al centro ed aspettarono che arrivasse il piatto.
-da quel che vedo sembra che tu venga qua da un bel po'- l'uomo so voltò con un mestolone in mano.
-verrà almeno tutti i giorni da quando ci conosciamo- Yuki rimase stupita e si voltò verso il biondo.
-bè fai del ramen così buono che non posso resistere più di un giorno- ok...quello era a quanto pare un drogato di ramen... Subito dopo arrivarono le due porzioni con i bacchetti. Naruto si leccò i baffi disegnati sulle guance e cominciò a divorare la sua porzione.
-fe ghe affeffi manfa!- guardò il piatto e ne prese una "bacchettata"? Era proprio buono! Cominciò ad abbuffarsi come il biondo accanto e contemporaneamente ne chiesero ancora.
-ne Yuki, voi quattro siete molto uniti non è vero?- Yuki si fermò dalla sua abbuffata. Diventò improvvisamente triste ed abbassò gli occhi.
-Riku, Sora e Kairi si conoscono dall'infanzia, io e White siamo sempre stati...osservatori- Naruto non comprese il suo discorso e continuò a guardarla interrogativamente.
-ecco...ehm...è una lunga storia e per te potrebbe essere forse un po' troppo complicata da comprendere-
-bè ho tutto il tempo per ascoltare, sembra che tu ne abbia bisogno di parlarne- i rubini della ragazza si sgranarono. L'aveva vista nel profondo dell'anima così facilmente come un libro aperto. Non sapeva se dirgli tutto o inventarsi una qualche cavolata. Lo guardò negli occhi: ingenuo, bambinone e puro come Sora...
-va bene, vuoi sapere la verità? Ecco qua: anni prima, molto prima di Sora, navigavo praticamente nel buio. Anche se aprivo e chiudevo gli occhi non scorgevo alcuna differenza. Voci lontane incomprensibili che a volte arrivavano, facce a me sconosciute che raramente riuscivo a vederle...ho come dormito per molti anni senza mai riuscire a vedere una piccola luce. Non finchè Sora mi impugnò-
-impugnò?-
-sì...io sono per davvero un'arma, niente trasformazioni o cose del genere, la mia anima è da quel che ricordo da sempre stata dentro il Keyblade. Come dicevo prima, quando mi impugnò Sora fu come una scossa per me e riuscii finalmente a vedere una luce. Alberi, persone, pavimenti, case...vedevo dagli occhi puri di Sora; riuscivo a percepire ogni suo sentimento, ogni suo pensiero, ricordo...rimasi per 4 anni lì assieme a Sora, senza vivere per i fatti miei ma solo donare la mia luce al Keyblade quando ne aveva bisogno- non sapeva il perchè ma i suoi occhi diventarono improvvisamente lucidi e a momenti avrebbe pianto. Si girò dall'altra parte per asciugarsi gli occhi senza farsi vedere e lasciò un Naruto confuso, sorpreso e stranamente in pena per lei. Finirono in silenzio il ramen e uscirono fuori a farsi una passeggiata.
-sai, io sono nato senza genitori. Nessuno al mio fianco, da solo. Non conosco i miei nè il motivo per cui non ci siano più- Yuki stava per parlare ma le parole le morirono in bocca. Non sapeva che dire per consolarlo, forse il silenzio era la cosa migliore. Infatti il biondo ringraziò il suo silenzio.
-ehi ora così siamo pari! Ognuno sa il passato dell'altro ora!-
-il mio non del tutto-
-e perchè?-
-non ho ricordi prima del buio- sta volta fu Naruto a fare scena muta. Tutti e due con una brutta infanzia: solitudine, rabbia e tristezza. In un certo senso Yuki si sentì meglio ad averne parlato con qualcuno del suo passato. Lo salutò e si riavviò verso una qualsiasi strada sperando di trovare il suo hotel. Vialetti stretti e bui, altri larghi, altri ancora illuminati ed enormi. Non ci capiva più niente.
Dopo ore di ricerca riuscì finalmente a ritrovare il locale e corse in camera. Rimase con una maglia larga addosso a mo' di pigiama e si stese sul letto. Era stranamente assonnata e in due minuti chiuse gli occhi.



-ehi Yuki muoviti! Dobbiamo andare in missione- Erif era già sull'uscio della porta e stava aspettando la corvina. Era da delle ore che se ne stava chiusa in bagno a farsi una doccia. La porta del bagno si spalancò di botto facendo fuori uscire tutto il vapore che si era creato. Uscì Yuki già pronta, la sua solita coda alta e il vestito che le aveva regalato sua madre. Diceva che era fatto con stoffa del suo mondo e  quindi attirava tutto il potere della luce.
-come mi sta?- 
-...di...d-divinamente- la corvina sorrise e si avvicinò mettendosi in punta e dandogli un bacio a fior di labbra. Erif mise una mano nei suoi capelli senza scompigliarli e l'altra sul sedere approfondendo quel bacio. La notte prima era venuta assieme a lui nella sua stanza piangendo. Aveva litigato con White. Mentre all'inizio parlavano e basta, dopo 20 min Erif si era ritrovato Yuki sopra di lui mezza nuda. Si ricordava ancora la faccia che faceva mentre erano diventati un tutt'uno. Prima dolorante e poi come rinata, quegli occhi rubino lucenti e appannati, il suo respiro bollente come il soffio di un drago che finiva sul suo collo, i suoi capelli sciolti sparsi per tutto il cuscino. Era bellissima, un angelo.
Erif ritornò nella realtà quando qualcuno bussò alla sua porta. Si staccò subito da Yuki e aprì.
-eccoli tutti e due! Ma dov'eravate?! Yuki ti avevo cercato nella tua stanza ma non c'eri...-
-ero venuta qua per svegliarlo questo pigrone- improvvisamente si ricordò della litigata di ieri e distolse lo sguardo dal biondo. Non riusciva a sorreggere quegli occhi verdi brillanti.
-ok...siete pronti per la missione?-
-si!- fortuna che c'era Erif a dare un po' d'allegria nel gruppo.
Quello fu l'ultimo giorno in cui tutti riuscirono a sorridere, prima della tragedia.






Ed eccoci qua di nuovo u.u
Spero di non avervi annoiato nella descrizione dei vestiti ma ne avevo voglia XD
In quanto al vestito fantasy che indossa Yuki nel sogno/ricordo, ecco qua:
https://lh5.googleusercontent.com/-aNCoT7OJkeA/Upokkn2FkUI/AAAAAAAAACo/6WxMZfURDxg/s1616-Ut/13+-+2
So che mancano le mani e i piedi non sono il massimo ma non ne avevo la minima voglia di mettermi a fare le mani e i piedi per bene XD
Se non si vede fatemelo subito sapere che cercherò di sistemare.
Intanto parliamo del capitolo. Non sono successe molte cose solo il cambiamento del mondo ma volevo riuscire a pubblicare almeno 10 cap. xD
Se continuassi la storia come negli altri capitoli finirei in 4-6 :3
https://lh5.googleusercontent.com/-2ZsqbROd0ig/UpokkhsM44I/AAAAAAAAACs/gPCodElAiss/w768-h500-k/13%2B-%2B1
Qua invece abbiamo il trio da piccoli. Lo so che le braccia di Yuki sembrano quelle di una scimmia (mooolto lunghe) ma sono ancora alle prime armi, pietà XD
Direi che ho finito...sì ora non vi rompo più i coglioni col mio blaterare. Ci vediamo al prossimo capitolo! :D

Baci&Abbracci,

Tomori_16

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Capitolo 6
*** Cap.5 amore o amicizia? ***


UN AMICO NON SI SCORDA MAI


Era mattina. Aveva dormito piuttosto scomoda per terra e come cuscino una roccia. Sulla guancia aveva ancora il segno dello schiaffo e le faceva un po' male. Sentiva il profumo dell'erba fresca e dei fiori in piena fioritura, un ruscello che scorreva veloce accanto a lei e gli uccelli che cinguettavano allegramente.

-finalmente ti sei svegliata- tutta quella magia scomparì facendo comparire un terribile tanfo di morte.
Come sempre, lo odiava.

-ti ricordi ancora del piano?- sospirò mettendo i suoi piedi ancora nudi nell'acqua gelida facendola completamente svegliare.

-allora, dobbiamo cercare quella maledettissima torre e convincere la matrigna ad aiutarci-

-senza doverla chiamare fuori in pubblico- sbuffò e si mise a braccia conserte.

-vado io da lei, sì lo so-

-ma non lo sapevi con Medusa- fece gli occhi al cielo continuando a stare di spalle e borbottò qualche insulto come suo solito. Tolse i piedi ormai rossi, se li asciugò e cominciò ad incrociare il filo lunghissimo delle ballerine. Appena pronta si mise in cammino in giro per il bosco girando a casaccio. Non aveva la minima idea di dove andare ma sapeva che quella torre doveva essere nei dintorni, ne era certa.

-dimmi un po', la tua sorellona come sta?-

-e io che ne so?!- si stava cominciando ad alterare con tutte quelle domande: già per lei due erano troppe.

-l'abbiamo vista nel mondo prima e manco sapevi se stava bene? Almeno si ricorda di te?- si fermò all'istante e si girò verso l'ombra da cui veniva la voce di suo padre.

-lei ha perso la memoria, a malapena si ricorda chi fossero i suoi amici! Sa solo che io le ho rovinato la vita- dall'ombra uscì l'uomo: sta volta s'impegnò di farsi una faccia umana, capelli neri corti e i suoi soliti occhi bianchi ma almeno aveva un minimo di pupilla.

-tu le hai rovinato la vita- Safira si avvicinò pericolosamente a Dark, il nome del padre, e gli sibilò in faccia.

-non ero io a volermi muovere, chi è che utilizzava i fili per usare la sua marionetta?-

-ma le mie mani non sono sporche- avrebbe tanto voluto strozzarlo lì in quel momento mandando a puttane la sua missione ma sapeva che tanto, essendo l'oscurità in persona, sarebbe stato inutile. Continuò per la sua strada andando a sbattere contro la sua spalla che evaporò e ritornò nelle ombre delle foglie.

-senti è quasi pieno giorno ed io odio girare con la luce, mi fa ricordare fin troppo quella puttana...- l'argentea ringraziò il cielo che se ne fosse andato a dormire così poteva starsene in pace rimanendo sempre all'ombra, in fondo dava fastidio anche a lei rimanere per troppo tempo sotto la luce. Cominciò a pensare a quel giorno. Il giorno in cui dovette dire addio a sua sorella imprigionandola in una specie di mondo parallelo assieme alle sue due stelle guida. Ricordò come il suo viscido padre l'avesse usata a mo' di marionetta lasciandole vedere l'orrore che stava combinando. Sua madre assassinata da Safira e la sorella imprigionata per sempre. Vedeva tutto in primo piano ma non riusciva a controllare i suoi muscoli, poteva solo vedere, urlare e piangere senza che gli altri la sentissero e che, ne era certa, Yuki stava cominciando pian pianino a ricordare.



Si svegliò tutta sudata e scoperta, aveva un gran freddo. Evidentemente deve aver scalciato per tutta la notte. Girò leggermente il capo e vide che c'era Kairi che la teneva abbracciata ed era appoggiata sulla sua spalla. 
Un incubo. 
Non sapeva nemmeno se era un sogno o un ricordo.
Aveva sognato lei assieme a Erif e White che cercavano di combattere contro dei serpenti che strisciavano per tutto il pavimento. Ad un certo punto arrivò un cobra gigante che si divorò i suoi due amici lasciandola completamente sola al buio in balia dei serpenti. Non ci volle molto che tutte quelle creature viscide la stritolarono lasciandola senza respirare. Da lì si svegliò tutta sudata e impaurita. 
Si staccò lentamente da Kairi per evitare di svegliarla e andò nel bagno a farsi una bella doccia fredda per svegliarsi. Intanto che si svestiva si guardò un momento allo specchio: occhiaie, occhi sbarrati e guance con lacrime ormai asciutte ma lasciando gli occhi rossi. Scosse la testa e si fiondò sotto la doccia. Si dovette abituare a quel getto gelido come il ghiaccio e ci rimase per mezz'ora. Quando fu sicura di essersi tolta tutto il sudore causato dall'incubo uscì mettendosi il primo telo che le capitò attorno al corpo. Andò nella camera e vide che Kairi si era svegliata e si stava stropicciando gli occhi. 

-ehi buongiorno! Come mai sta notte sei venuta nel mio letto?- potè sentire la sua voce leggermente bassa e la gola le faceva un po' male. La rossa si stiracchiò facendo lo sbadiglio del leone e si ributtò sul cuscino.

-ti dimenavi come un'indemoniata e urlavi due nomi, White ed Eric-

-Erif-

-chi è?- improvvisamente si ricordò anche del sogno precedente che ne era sicura fosse un ricordo. Lei ed Erif erano andati a letto insieme per la prima volta. Diventò tutta rossa ricordandosi delle posizioni imbarazzanti di lui sotto e lei sopra che faceva tipo la spogliarella... Si diede delle pacche sulle guance con entrambe le mani per risvegliarsi e cercò una giusta risposta.

-è l'altro mio amico: io, White ed Erif stavamo sempre insieme da quel che ricordo. Era un caro amico- prese i suoi vestiti e si richiuse in bagno per cambiarsi.
Uscirono tutte e due per bussare alla porta dei ragazzi. Aprì Riku ancora mezzo assonnato mentre gli altri due se ne stavano sul letto già pronti.

-bene, direi che oggi dovremo andare in giro a cercare Heartless giusto?- annuirono tutti quanti ed uscirono. 
Per tutta la mattinata se ne andarono in giro per il villaggio a fare domande, controllare, scagliare qualche fendente e ogni tanto riposarsi in giro. Il tutto continuò finchè non videro Sakura che correva verso di loro.

-ragazzi!...- si fermò ed appoggiò le sue mani sulle ginocchia per riprendere fiato -c'è...un attacco...alla porta principale!- le chiesero subito di far strada e corsero tutti quanti verso il portone. Dinnanzi a loro si trovarono una matassa di Heartless di tutte le forme. Cercavano di entrare lanciando colpi disperati alle mura.

-sono fin troppi! Non so se riuscirò a resistere così tanto nella trasformazione- White era da poco ritornato umano quindi aveva meno resistenza della corvina. Non sapevano che fare. Yuki tirò fuori la sua spada che si illuminò.

-allora Sora io mi trasformo finchè posso resistere, dopo di che comincerò a combattere con la mia spada- andò da White -stessa cosa per te, ce la possiamo fare- il biondo annuì e si trasformò in keyblade.
Si fiondarono in mezzo a tutti quei mostriciattoli, Kairi compresa con in mano la sua chiave. Continuarono a decimarli finchè poterono poi Yuki e White, ritornando normali, presero le loro spade e continuarono col lavoro. Strano, loro riuscivano ad ucciderli con delle semplici armi mentre gli latri li trapassavano e basta...poteva centrare che loro erano dei keyblade mentre Sora e Riku fossero i possessori? Non diede troppa importanza a quei pensieri e continuò a combattere. Palle di luce e coltelli volavano. Non erano nemmeno a metà eppure si sentivano già sfiniti. Ad un certo punto la corvina abbassò la guardia e la colpirono in faccia. Cercò di tirarsi subito su ma niente da fare, le sue gambe cedettero.
"Lo sai che puoi fare di meglio" era una voce che riusciva a sentire solo lei, Yuki. Girò con lo sguardo e non vide altro che Heartless. 
"Puoi solo sentirmi, Yuki" come faceva a sapere il suo nome? Il suo cuore cominciò a battere più forte, si stava inquietando.
"Non devi avere paura di me, voglio solo aiutarti"

-chi sei?- 
"Diciamo una che sta da sempre con te...cosa più importante, prima di poter utilizzare al 100% i tuoi poteri, ti devi concentrare" si alzò da terra e incominciò a guardarsi intorno. Gli altri la stavano guardando straniti e White provò a chiamarla ma invano.
"Fidati di me e chiudi gli occhi" forse era solo un brutto scherzo della sua mente sbattendo forte la testa, ma la ascoltò e chiuse gli occhi. Sentì la terra mancargli sotto i piedi e cadere nel vuoto, nel buio completo. Cadde sopra una piattaforma con la sua stessa figura disegnata che dormiva. Vicino alla sua faccia c'erano i volti di Erif e White. Poco dopo comparvero due sue copie: una bianca e una nera.

-che...sono?-
"La tua parte oscura e quella di luce. Tu hai metà della tua anima oscura" sgranò gli occhi.
"Ma in confronto a tua sorella, prevale la parte di luce" sorella? Lei aveva una sorella?

- s-sorella?- accanto ai volti di Erif e White ne comparve un altro fin troppo conosciuto da Yuki: Safira.
"Lei è tua sorella, Yuki" cominciò a indietreggiare ed inciampò sopra chissà cosa cadendo a terra ma senza smettere di indietreggiare fino a trovarsi al limite di quel cerchio. Cominciò a farle male la testa e vide immagini confuse di qualcosa. Una donna infilzata da parte a parte da una spada, la spada era tenuta da...Safira?! No, non era lei, i suoi occhi erano spenti e privi di luce e sulla bocca regnava un ghigno malefico, innaturale per lei.
"Vedo che cominci a ricordare, ma non sarò io a spolverarti le idee. Sono qui solo per risvegliarti il potere"

-che vuoi da me?...CHE COSA VUOI!- si mise le mani sulle orecchie e si rannicchiò cominciando a piangere in silenzio. Voleva sparire, morire, auto-esplodere. Al centro della piattaforma comparve una sfera di luce che andò a prendere forma, una forma umana. Una donna dagli occhi rossi come quelli di Yuki e i capelli bianchi, argentei lunghi fino al sedere. Indossava un vestito bianco immacolato con una corda che stringeva in vita. Una sorta di angelo, era forse morta?

-no cara, non sei morta- alzò la testa e la guardò: la stessa che aveva visto morire da quella spada. Non sa il motivo ma le passò sono una parola nella mente: madre. Senza alcun motivo si alzò in piedi andandole addosso e abbracciandola forte, nascose la sua testa in mezzo alle pieghe del vestito e si asciugò per un momento le lacrime. Le sue braccia le circondarono le spalle tenendola ancora più forte. Rimasero così per un po' ma poi la donna la allontanò dolcemente tenendola sempre.

-purtroppo non posso rimanere ancora per molto. Ti posso dire solo un'altra cosa- le toccò il centro del petto.

-ti devi svegliare da questa sorta di trance, io ti posso aiutare solo qua ma poi quando ritornerai fuori io non potrò darti una mano- 

-ma perchè ti posso vedere se sei...morta- sua madre sorrise e poggiò di nuovo le sue dita sul suo cuore.

-io vivo in te- non la fece rispondere e mise una delle sue candide mani sulla fronte chiudendo gli occhi. Pronunciò frasi incomprensibili per la corvina e improvvisamente tutto quel buio attorno s'illuminò. La piattaforma scomparve, persino sua madre che cominciò a farsi trasparente.

-no! Aspetta ho ancora tante cose da chiederti, mamma!- una lacrima scese lungo la sua guancia delicata eppure così femminile della donna.

-io ci sarò sempre- scomparve del tutto e Yuki ricominciò a cadere ma sta volta nella luce.



Erano ormai sfiniti e a momenti sarebbero crollati. Erano tutti attorno al corpo inerme di Yuki che non aveva intenzione di aprire gli occhi e anche gli Heartless non avevano intenzione di diminuire. Dal cielo si notò una navicella che si avvicinava sempre di più. 

-è il re!- una fiammellina di speranza si accese dentro chiunque. Dalla gummiship scesero il re, Pippo e Paperino.

-ma come avete fatto?-

-ci ha aiutati Yen Sid in persona, poco prima che il castello venisse inghiottito ci aveva portato in salvo, non so come ma poi ci ha tolti l'incantesimo- non riuscirono a dirsi altro che alcuni Heartless si unirono creandone uno enorme (non mi metto a descriverlo sennò finirei domani sera alle due o.O). Si aggiunsero anche loro al cerchio e il re guardò verso la corvina svenuta.

-che le è successo?-

-ce lo chiediamo anche noi...- non si dissero altro e continuarono coi loro affondi. Il re e Sora, che teneva in mano un semplice pugnale di White, cominciarono ad attaccare il bestione che stava crescendo sempre di più. Uno sul braccio mentre l'altro rimase ai piedi. Cercavano in tutti i modi di colpirlo e indebolirlo ma niente, cresceva e basta. Il gruppo attorno a Yuki cominciò a cedere e alcuni vennero bloccati da dei fili di uno di quei mostriciattoli. Sora guardò per un momento verso Kairi e la vide che urlava per il dolore causato da quei fili. Il keyblade le cadde dalle mani e cominciò a perdere i sensi.

-KAIRIIIIII!- provò a tornare da lei ma l'Heartless enorme lo bloccò prendendolo con una delle sue mani e si scrollò di dosso il topolino che girava introno alle sue spalle.

-re Topolino!- la sua mano lo stritolò ancora più forte, faceva male, molto [Yuki...aiuto] fu l'unica cosa che gli venne in mente in quel momento disperato. Una luce si fece largo attorno al cerchio ormai catturato e una figura si librò in cielo completamente avvolta da un fascio di luce. Quando aprì gli occhi Sora li riconobbe subito solo che erano molto più luminosi. Era Yuki, con addosso lo stesso vestito che aveva nel sogno, nel ricordo. Rimanendo sempre lì in alto, cominciò a rannicchiarsi con le ginocchia che le toccavano la fronte e le braccia che si tenevano stretta. Dal suo interno cominciò a concentrarsi una luce accecante. Urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni e liberò tutto quel potere. Un'onda travolse qualsiasi cosa facendo evaporare qualsiasi Heartless incontrasse. L'unico a rimanere fu quello enorme. La corvina ritornò coi piedi a terra e dalla sua mano si creò la katana. Senza esitare scattò verso la mano che aveva Sora e con un colpo la tagliò di netto, prese al volo Sora e lo fece sedere a terra. Non lo fece nemmeno parlare che andò di nuovo verso il gigante correndo sul suo corpo. Arrivò fino alla sua faccia e lì con una sfera lo colpì sulla fronte facendolo barcollare. Si lanciò all'indietro con le gambe, fece un giro all'inidietro e infilzò la sua katana nel mezzo del suo petto senza smettere di cadere provocando un taglio lungo tutta la pancia. Come toccò terra si voltò di spalle. Il corpo del mega-Heartless si divise in due evaporando poi anche lui. Sora rimase per tutto quel tempo a bocca aperta, che ne era della Yuki che conosceva? Non aveva nemmeno più i suoi soliti vestiti. La corvina lo guardò negli occhi e sorrise facendo segno di vittoria con le dita.

-vittoria!- ora la riconosceva.

-ma...tutto quello...di...prima?- Riku era ancora rimasto sconvolto dall'accaduto.

-questo sarebbe il mio vero potere- il re si avvicinò massaggiandosi ancora un po' la testa.

-era per questo che siamo venuti. Yen Sid ci aveva rivelato altre cose riguardo il passato di Yuki- cominciò a spiegare del fatto che loro sono vissuti anni e anni prima, quando la terra era ancora disabitata. Spiegò anche della cosa della sorella.

-quindi...Safira s-sarebbe tua sorella?!- Yuki annuì col capo dando la conferma. Sora rimase ancora più sconvolto. L'inizio di tutto...i primi ad avere a che fare col keyblade? -siete i primi ad avere mai impugnato un keyblade?-

-noi siamo i keyblade, Sora- gli porse una mano per farlo alzare e la afferrò -le nostre anime sono quelle che hanno dato potere a queste armi leggendarie-

-allora perchè vi siete risvegliati?- 

-non saprei di preciso, ma credo che succederà qualcosa che andrà ben oltre la tua immaginazione. Quindi credo che ci siamo risvegliati completamente per questo, sentiamo un grosso pericolo incombere- nessuno riusciva a parlare, troppo stupiti da questa informazione. Loro sono i creatori di tutto, Keyblade, Nessuno, forse persino Heartless. Rimaneva ancora una cosa non compresa da tutti, Safira. 
Safira era la sorella di Yuki e fin qui ok, ma perchè ha sigillato le loro anime, prendendo forma di una chiave? Perchè combatte contro di lei? 
Poco dopo cominciarono a sentire le urla degli abitanti del villaggio urlare di gioia, spuntarono anche Kakashi, Naruto e Sakura. Ringraziarono di cuore tutti quanti per averli salvati, compresi Pippo, Paperino e Topolino. 

-vi ringraziamo di tutto-

-figurati! Ora per un po' non dovrete avere problemi con quei cosi- annuirono e ringraziarono ancora. Yuki si voltò verso il re percependo qualcosa venire dalla sua arma. Si avvicinò e la toccò: occhi azzurrini le passarono per la mente...

-Erif!- Topolino guardò verso la sua arma.

-chi?- anche White si era avvicinato e mise una mano sopra quella della corvina: sempre i soliti occhi e quei capelli così simili a quelli di Yuki.

-è il nostro amico, l'ultimo che manca all'appello- 

-ma allora perchè non si è ancora svegliato?- White diede un fugace sguardo verso il moro che teneva Kairi ancora rimasta priva di sensi però respirava.

-non lo so...può contare che fosse il pigrone di turno?- la corvina cominciò a ridere.

-può darsi- lo disse continuando a guardare l'arma senza smettere di sorridere. A quanto pare ora poteva anche percepire i suoi amici. Il biondo guardò verso il re.

-c'è un modo per svegliarlo?- il topo si mise una mano sotto il mento e cominciò a pensare. Con Yuki era diverso, lei era già sveglia, dovevano solo tirarla fuori. Invece con Erif?

-dovremo chiedere a Yen Sid- i ragazzi si girarono verso i ninja per salutarli per bene. Yuki si avvicinò a Naruto.

-credo che ci dovremo salutare- Naruto sorrise e le diede la mano.
-vedi di ritrovare tutti i tuoi ricordi eh?- Yuki sorrise come per sfida.

-anche tu, buona fortuna con la tua ricerca, anche quella del tuo amico- il biondo spalancò gli occhi e la corvina in risposta gli fece l'occhiolino. Ritornarono alla loro gummiship e misero subito in moto. Sora si era chiuso in camera ed uscì col suo solito vestito.

-era ora! Non ne potevo più di quella tuta infernale, stretta e calda!- tutti quanti risero, in fondo si sentivano meglio ora.



Dopo ore di viaggio arrivarono a Misterious Tower. Percorsero le scale infinite, che lo sembravano seriamente, ed arrivarono finalmente da Yen Sid che se ne stava sempre seduto lì su quella maledettissima poltrona. Era così comoda? Oppure aveva dei problemi alle gambe?

-maestro Yen Sid, siamo qui per chiederle se c'è un modo per svegliare Erif- l'uomo dalla barba luuunga aprì gli occhi e guardò verso il keyblade di Topolino. Aprì il suo librone davanti a sè e lo sfogliò con molta calma.

-un modo ci sarebbe, ma è molto pericoloso-

-non è importante, di che si tratta?- Yuki si avvicinò ancora più interessata.

-tu dovresti entrare dentro il suo keyblade e cercare di svegliarlo senza che ne rimani intrappolata-

-va bene- White la prese per la spalla costringendola a voltarsi.

-sei per caso impazzita?! Hai sentito che ha detto no? Non ti lascio di certo correre questo rischio- il volto della corvina si rabbuiò e lo scacciò in malo modo.

-come quella volta...io decido cosa fare e non tu!-

-non me ne frega niente se sei più interessata ad Erif che di me, io non ti lascerei mai correre questo rischio!-

-è tuo AMICO!- lo allontanò ancora di più spingendolo verso la porta -è una mia decisione. Quindi smettila di fare la scenata del geloso e lasciami fare- gli altri non interferirono, era un loro problema anche se era orribile vederli litigare.

-senti fa come ti pare, tanto è lui quello che ti ha conquistata no? Ti ha persino sbattuta sul suo let...- una mano lo colpì sulla guancia facendolo fermare. Yuki gli aveva dato uno schiaffo e lacrime le solcavano il viso. Non si dissero altro e White aprì la porta di dietro e la chiuse sbattendola con violenza. Non sapeva cosa fare: da un lato voleva rincorrerlo e chiedergli scusa abbracciandolo e magari dandogli anche un bacio, dall'altra sapeva che aveva fatto la cosa giusta e doveva rimanere al suo posto. In battaglia contro se stessa, chi voleva scegliere? Rimandò quei pensieri a dopo perchè c'era Sora che cercava di abbracciarla. Stava piangendo come una disperata e se non fosse stato per il moro a quest'ora sarebbe caduta a terra. Cercò di rimandare le lacrime a dopo e si girò verso il maestro.

-sono pronta-

-ne sei sicura?- annuì semplicemente e diede la mano al maestro che la posò sopra il keyblade. Pronunciò uno strano incantesimo e di botto la corvina svenne entrando nel buio totale.
Cadde per ore, giorni, forse secoli, così le parve. Si guardò attorno e vide immagini dei ricordi del suo amico corvino. La sua infanzia, il pomeriggio della promessa e quella sera. Mentre passò per quel ricordo potè sentire persino i pensieri che pensò quel giorno.
"Non mi interessa se lei era venuta per essere consolata da quel che era successo con White, io l'amo e mi va bene anche se sarà solo per questa notte...almeno me la potrò ricordare com'è adesso: un angelo, una dea...ahah...non trovo le parole adatte" gli occhi rubino sgranarono. L'amava, l'amava così tanto mentre lei in quel momento stava pensando a quel che era successo fra lei e White. Per piccoli momenti si era immaginata lui al suo posto. Si sentì un verme, una sfruttatrice. Si cominciò a chiedere se anche lei lo amava così tanto oppure amava White... Era più confusa che mai e fitte di mal di testa le facevano chiudere gli occhi mettendosi le mani sui fianchi della testa. Scese ancora più a fondo finchè non scorse un corpo che volava in aria con gli occhi chiusi.

-Erif, Erif!- gli occhi azzurrini si aprirono lentamente cercando di mettere a fuoco la scena dinnanzi a sè. Non sapeva se stesse sognando o era una cosa reale, gli era capitato tante di quelle volte di essersi immaginato lei che veniva a salvarlo da se stesso. La sua mano riuscì a prendere quella sua grande e da lì capì che non era un sogno. Yuki lo abbracciò così stretto vedendolo vivo e che respirava. Presa dal momento lo baciò con così tanta gioia che neanche lei ne era a conoscenza. Si tolse tutti i dubbi che aveva un momento fa. Quella sera quando si immaginava il biondo al suo posto c'erano i suoi baci così appassionanti, caldi, pieni di emozioni a farla ritornare alla realtà ed accorgendosi di quanto fosse bello, sensuale. Forse aveva trovato anche una risposta alla domanda di prima anzi, ne era certa. Aveva da sempre amato lui, ammirando come riuscisse ad essere se stesso e come riuscisse ad essere così radioso. Lo guardò negli occhi e potè constatare che era veramente lui.

- Y-Yuki...- la corvina sorrise e lacrime di gioia scesero per le sue guance.

-ti sei finalmente svegliato- si guardò attorno e vide che erano nel completo buio. Yuki lo prese per una mano e se lo trascinò verso l'alto. Chiuse gli occhi e ritornò nel mondo della realtà.
Si stropicciò gli occhi e cercò di mettere a fuoco quel che aveva attorno. Tutti i suoi amici erano attorno a lei che teneva stretto una mano. Si girò e vide che anche Erif lo fece. Ce l'aveva fatta, lo aveva riportato nel mondo reale e potè ammirarlo: il suo fisico scolpito, alto, i capelli lisci e neri, gli occhi azzurro chiaro che ricordava il ghiaccio, un cielo mattutino quando non era ancora di un blu acceso, una maglia nera attilata che gli arrivava fino ai gomiti e sotto dei pantaloni rossi larghi con le tasche tipo quelle di Sora. Sorrise vedendolo in tutta la sua bellezza e si alzò dandogli una mano.

-White?- a quella domanda la faccia di Yuki si rattristò all'istante. 

-loro due hanno litigato ed è uscito dalla porta- Erif fece un mezzo sorriso.

-ma litigate sempre voi due?- riuscì a strappare un sorriso alla corvina. Mentre Sora e gli altri rimasero dal maestro per fare altre domande, i due ragazzi scesero andando a cercare White. Lo ritrovarono fuori in mezzo a dei cespugli sdraiato di schiena guardando quel cielo-spazio, strano per lui.

-WHIIIITE!- riconobbe quella voce fra mille e si alzò vedendo Erif e Yuki correre verso di lui. Non potè non alzarsi e correre verso di lui abbracciandolo forte. Era diventato più alto del biondo.

-ben svegliato eh?- diede una pacca sulla sua spalla e fece un sorriso. Yuki voltò lo sguardo da un'altra parte. White accorgendosi di come dava sguardi fugaci il corvino verso la ragazza e come si tenevano stretti la mano sentì qualcosa dentro di sè spezzarsi. Quindi i suoi dubbi erano fondati, alla fine aveva scelto Erif e non lui. Se lo aspettava ma la tristezza venne comunque. Si staccò dal corvino e si rabbuiò, non voleva crederci, sperava con tutto se stesso che non fosse così ma invece...non potè resistere di vedere altro e corse via, sta volta aprì persino un portale scomparendo aldilà (si scrive così no?). Una mano di Erif provò a fermarlo ma fu troppo veloce. Il corvino, che aveva capito il motivo di questa fuga, non lo seguì, tanto sarebbe stato inutile. Yuki invece non ne sapeva nulla e provò ad inseguirlo ma per fortuna Erif la fermò.

-perchè mi stai tenendo ferma?- il corvino la guardò dritta negli occhi e capì che lei non se ne era mai accorta.

-perchè tu piaci a tutti e due- la ragazza sgranò gli occhi ricordandosi quante di quelle volte il biondo aveva cercato di baciarla ma lei rifiutava sempre. Oramai aveva scelto Eirf e niente le avrebbe fatto cambiare idea. Eppure le dispiaceva così tanto che ci fosse rimasto male. Il corvino capendo che si sentiva in colpa l'abbracciò dandole un bacio su quei capelli lucenti che da tanto voleva sfiorarli.

-non è colpa tua, se avessi scelto uno di noi due era chiaro che l'altro avrebbe sofferto, non puoi evitarlo- la ragazza lo abbracciò e si lasciò prendere in braccio dandogli un bacio casto e semplice. Si lasciò cullare da quelle possenti braccia ma non bastò, si sentiva ancora in colpa e poco dopo scese continuando a guardare verso il portale ormai andato.



Il biondo vedendo quella scena perse il nume della ragione e senza pensarci cominciò a correre aprendosi un portale. Sin da piccoli Erif metteva tutto se stesso pur di conquistare la corvina mentre lui si limitava. Non che l'amasse di meno, forse, ma non sopportava vedere il suo migliore amico soffrire ed ingelosirsi. A lui sarebbe bastato baciarla almeno una volta, poter sentire quel suo sapore di menta, freschezza. Infatti lo fece ma, al contrario di quel che pensava, voleva di più. Avrebbe tanto voluto essere al posto del suo amico quella sera. Poter ammirare il suo corpo perfetto: pancia piatta, sedere abbastanza sodo, un seno prosperoso, occhi magnetici e quei capelli lisci e lucenti malgrado il colore nero. Si mise a sedere sulla sabbia e ammirò il tramonto. A differenza di Yuki, lui preferiva di gran lunga il tramonto. Una lacrima scese lungo la sua guancia che si asciugò subito.

-ma guarda, addirittura piangere- si voltò subito da dove proveniva quella voce vedendo quei capelli argentei e gli occhi che sembravano dei fari. Senza neanche pensarci si fiondò con il suo spadone fra le mani. Fece un taglio in obliquo che la colpì in pieno.

-ma che spavalderia- era dietro di lui e non lo lasciò girare che lo abbracciò da dietro leccandogli il collo.

-so cosa provi- si staccò e si mise davanti a lui -rabbia,gelosia- il biondo sgranò gli occhi pietrificandosi sul colpo -tristezza- colpito e affondato. Oramai era in balia di quella ragazza uguale a Yuki.

-ma se tu vieni da me, troverai felicità, tanta felicità- si leccò le labbra e una mano scese lungo il suo ventre scolpito -ricchezza...ma soprattutto, vendetta-

-ma io non mi voglio vendicare- la ragazza lo fermò con le dita e si avvicinò ancora di più.

-come non vuoi farla pagare a quel bastardo che ti ha portato via Yuki, la tua Yuki- lo prese per il mento e fece combaciare i suoi occhi che si illuminarono all'istante. Ne rimase ipnotizzato.

-tu ti vuoi vendicare, fagliela pagare. Ti ha rubato la tua dolce metà- le ultime due parole rimbombarono per la sua testa e l'ultima cosa che si ricordò prima di essere ipnotizzato furono i suoi occhi così verdi eppure così pieni di dolore...





Tadaaaaaan :D nuovo colpo di scena u.u
White è stato forse ipnotizzato? Chiiii lo sa....forse ha solo sognato...
Ma lasciando i dubbi da parte, la scelta che ha fatto Yuki tra Erif e White non la cambio per chi è appassionato di triangoli amorosi...teheheheheheeeeh
Va bene allora continuo a ringraziare chiunque ha commentato, messo fra le seguite etc. etc.
Io non ho altro da dirvi, molto strano io che sono chiacchierona, quindi vi lascio qua col dubbio su White (perchè sono una bastardona :3) e ci vediamo al prossimo capitolo!!

Baci&Abbracci,

Tomori_16

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Capitolo 7
*** Cap.6 buio ***


piccolo avvertimento! Ci possono essere delle scene che arrivano quasi al rosso, io vi ho avvertiti! u.u
BUIO




Rimase per tutto il tempo lì, ferma a guardare il suo migliore amico scappare via scomparendo dentro quel buco nero.

-WHITE!- niente da fare, urlava il suo nome ma non rispondeva, cercava di spostare il braccio di Erif ma poco dopo l'abbracciò fermandola completamente. Si muoveva come un gatto e non aveva intenzione di star ferma. Lo voleva rincorrere, dirgli che gli dispiaceva tanto e abbracciarlo come una sorellina che dopo tanto tempo rivedeva suo fratello. Si calmò quando vide che il buco era ormai scomparso e non c'erano più speranze di ritrovare il suo amico. La lasciò e cadde a terra sugli stinchi, la testa verso il basso e le mani che strappavano i fili d'erba freneticamente. Si sentiva in colpa, una colpa tremenda, quella che ti stringe il cuore e provi un'insopportabile sensazione allo stomaco che non ti fa dormire, bere, mangiare...non ti fa fare niente. Lacrime, delle lacrime scesero lungo le guance e bagnavano il terreno. Lacrime di tristezza. Era una debole, una maledettissima debole. Potrà avere tutta la forza del mondo ma non di certo nel cuore. Piangeva di continuo, tremava, piangeva, tremava e ripiangeva. Debole.....debole.....Debole.....DEBOLE!

-Yuki!- si riscosse e si accorse che il corvino la stava scuotendo freneticamente e si era preoccupato. Si asciugò le lacrime rifiutando il suo abbraccio di conforto e si tirò su con ancora dei fili verdi fra le dita. Sentì un piccolo bruciore sulle mani e qualcosa di caldo scendere. Aveva stretto talmente tanto i pugni che le unghie erano entrate nella carne ferendola. Non ci fece molto caso e guardò verso il portone d'ingresso che si stava aprendo. Sora, Kairi e Riku uscirono con delle strane facce.

-che vi ha detto di così sconvolgente?- gli occhi cerulei fissarono dentro quelli rossi ricordandosi di quel che disse il maestro.


-come potrete aver visto già una volta, lei e sua sorella, Safira, non sono degli esseri umani. Hanno vissuto tanti anni fa, prima ancora che la storia venisse scritta quindi veramente pochi conoscono questa leggenda che, vedendo Yuki, è vera- con una mano fece partire una specie di film dove due persone, un maschio completamente nero (non la pelle geni!) e una femmina bianca che ballavano e alla fine si abbracciarono -anni fa successe una cosa proibita da madre natura: Light e Dark si innamorarono, ovvero luce e oscurità. Si amarono così tanto che fecero due figlie per metà oscure e l'altra parte piene di luce- fece vedere due bambine ugualmente bianche e nere.

-mentre le ragazze crescevano, una si trovò più in sintonia con la luce, l'altra col buio. Una finì col vivere nel buio mentre l'altra, avendo bisogno d'affetto continuo, con l'abbandono temporaneo della sorella, sua madre fece cadere due stelle come amici- stranamente Sora capì dove stava andando a parare -l'altra sorella, vedendo come erano diventati affiatati, s'ingelosì e per un po' di tempo cercò di far cadere nell'oscurità assoluta l'anima pura dell'altra. I loro amici se ne accorsero e allora la convinsero a lasciarla perdere e questo non fece altro che mettere altra legna a bruciare. Per vendetta dopo anni e anni la sorella chiese al padre di punire sua sorella ma quello che le passò per la mente fu molto peggio- si accese un fuoco enorme -approfittò dell'animo debole della ragazza e la utilizzò come marionetta per uccidere la madre e in teoria uccidere anche gli altri ma qualcosa la bloccò poco prima che colpisse la sorella. Il minimo che riuscì a fare fu quello di sigillare le loro anime che essendo così pure e piene a metà di luce, si trasformarono in tre keyblade. Da lì si crearono poi tutte le altre e quelle che adesso avete voi- nessuno chiese o aggiunse altro. Tutti quanti allibiti dalla storia uscirono in silenzio e tutti in sovrappensiero...


Rimase a guardarla per minuti che parvero interminabili e le parole gli morirono in bocca.

-niente di che, solo di farvi allenare a mantenere il più possibile la vostra trasformazione e poi siamo scesi con calma- ringraziò mentalmente il re che aveva coperto la sua scena muta.

-ma White?- sta volta fu Yuki a sgranare gli occhi ed abbassò lo sguardo.

-è scappato via...-

-cosa?!- era Riku che si era sorpreso.

-hai capito bene! Se n'è andato!!- lo aveva urlato ed altre lacrime scesero ma senza singhiozzi -si è aperto un portale ed è andato chissà dove, in mare, montagna, al buio, su un treno...-

-Yuki...- Erif provò a risvegliarla ma inutilmente

-in mezzo ad un bosco, dentro casa di un maniaco, da Dracula, da mago Merlino, Morgana...-

-Yuki!- stava impazzendo anche se poteva sembrare buffa.

-nella casa degli Aristogatti!- Sora non potè resistere e scoppiò in una risata che poco dopo contagiò persino la corvina. Fortuna che c'era quel ragazzo che riusciva a metterla su di morale. Appena si ripresero il moro mise una mano su una sua spalla e la guardò dritta negli occhi.

-non ti preoccupare, lo ritroveremo e lo riporteremo indietro- la ragazza si calmò lentamente e sorrise. Con questo poteva confermare al 100% la sua teoria: era debole e l'unico che in un qualche modo riusciva sempre a consolarla era quel Sora. Forse era la sua ingenuità, gli occhi, il naso, la bocca, i peli delle braccia...[basta pazzie!!] si diede dei colpetti sulle guance e si riprese sorridendo ancor di più di prima.

-direi che per il momento possiamo andare nel castello a pensare dove possa essere White- annuirono tutti quanti e si avviarono verso la loro gummiship.
Per tutto il viaggio Yuki non spiccicò parola e fissava lo spazio fuori mentre Erif stava allegramente chiacchierando con tutti i presenti, persino quegli scoiattoli, Cip e Ciop. La corvina non riusciva a smettere di pensare il suo amico in giro per i mondi confuso, perso, triste... Le dispiaceva tanto che lo avesse fatto soffrire così tanto ma non comandava il suo cuore che le aveva da sempre detto di cadere nelle braccia del corvino senza stare a farsi rigiramenti mentali. 
Arrivarono al castello verso sera e Yuki rimase dentro la stanza che le avevano concesso senza mangiare, era stanca ma sapeva che come avesse chiuso occhio gli incubi si sarebbero fatti strada facendola tremare e sudare. Rimase per la maggior parte del tempo rannicchiata sotto le coperte a cercare di ricordarsi dei momenti felici passati assieme a White ed Erif ma niente, poco dopo ritornava alla fuga del biondo. Si tirò su di botto ed andò sul balcone della sua camera, forse un po' d'aria sarebbe bastata a farla tranquillizzare.
Rimase per così tanto tempo là fuori che il sole cominciò a spuntare. L'alba, quella che preferiva Yuki in assoluto: il sole che emana una luce rosea tendente all'arancione, il cielo ancora blu e che fa vedere fin troppo bene il contrasto delle luci facendo notare la linea che le delimita. Quando non era troppo stanca lei si alzava sempre per andare a vedere l'alba e poi ributtarsi sotto le coperte memorizzando quell'immagine e sognando di volarci in quel cielo blu-arancione-roseo solo che sta volta rimase sul balcone finchè il cielo non diventò azzurro e il sole era quasi a 90 gradi. Sospirò salutando il cielo e rientrò cercando i suoi vestiti e buttandosi sul letto per cambiarsi.



Aprì lentamente gli occhi e sentì subito una fitta alla testa facendogli un male incredibile. Aveva persino il torci collo, forse perchè aveva dormito storto? Provò a muoversi ma qualcosa gli bloccava le braccia e le gambe. Fece un grande sbadiglio svegliandosi completamente e notando che stava in verticale ed era attaccato ad un muro. Ecco perchè aveva il torci collo... Provò a dimenarsi per liberarsi ma erano delle catene di ferro e dovevi essere minimo Hulk per poterle rompere...[Hulk? Ah, sì il film che aveva insistito Erif a volerlo guardare a tutti i costi...il bestione verde] 
Smise di tirare e si accasciò sospirando e guardando com'era quella cella. Piuttosto buia, il tetto non sa quanto alto e davanti a sè le sbarre con la porta. Provò a ricordarsi come diamine fosse finito lì ma non servì a nulla, aveva come una specie di buco fra il momento che se ne stava in spiaggia con Safira e...aspetta, Safira ma certo! Doveva essere stata per forza di cose lei a buttarlo lì in quella cella. Sentì dei passi rimbombare per il corridoio che si avvicinavano sempre di più...

-ben svegliato- di nuovo l'argentea. Con una chiave aprì la cella ed entrò rimanendo a distanza di sicurezza, quei soliti 2-3 m.

-dormito bene?- non ci furono risposte, solo uno sguardo senza emozioni che fissavano i fari senza più temerli.

-va bene...immagino che ti stia chiedendo che ci fai qui- di nuovo nessuna risposta. La ragazza sbuffò ed incrociò le braccia -stammi a sentire, pezzo di ghiaccio, non ti faremo un bel niente sei solo come esca bello quindi smettila di fare il duro e rilassati- detto questo si voltò di spalle e chiuse di nuovo la porta.

-un'ultima cosa: comincia a pregare per la tua amichetta che presto raggiungerà gli angeli...- il ragazzò sgranò gli occhi e provò a liberarsi urlando per lo sforzo ma questo fece solo aumentare la risata di Safira che se ne stava ritornando sopra. White si arrese di nuovo e guardò verso l'alto dove passava l'unico misero raggio di sole che lo accecava. Cominciò a chiedersi se sarebbe mai riuscito a liberarsi e salvare Yuki ed Erif portandoli nell'isola della loro infanzia, dove ci hanno vissuto per la maggior parte del loro tempo finchè non arrivò Safira a sigillare le loro anime. Chiuse lentamente gli occhi continuando fino all'ultimo a guardare quella luce, probabilmente l'ultima volta che riuscirà a vederla...



Si erano ritrovati tutti quanti a mangiare per pranzo e parlare sul da farsi. Per la maggior parte del tempo Yuki non ascoltò niente e continuava a fissare la finestra guardando il bel giardino verde con i cespugli tagliati fin troppo bene.

-per te va bene Yuki?- si scantò dalla magia e guardò verso il re.

-ehm...sì sì- il topo sospirò capendo che non aveva minimamente ascoltato ma la lasciò fare. Infatti lei si alzò e stava per uscire dalla porta quando Sora la fermò e si mise le mani sui fianchi.

-e te dove pensi di andare?- 

-vado fuori a prendere una boccata d'aria...- e detto questo uscì dalla porta camminando lungo il corridoio.

-ma...-

-lasciala fare, deve pensare per i fatti suoi- si girò verso il re e sospirò risedendosi accanto a Kairi che gli prese la mano strappandogli un sorriso ed uno sguardo dolcissimo.
La corvina appena uscì si sdraiò fra le ombre dei cespugli ma che riusciva comunque a vedere il cielo blu con le nuvole che avevano tutte le forme del mondo. Neanche si accorse che un'altro ragazzo si sedette accanto a lei e infilò una mano sotto la schiena per prenderla per i fianchi, costringendola a girarsi. Era Erif.

-che hai?- per un primo momento provò a mentire a di fronte a quegli occhi azzurrini era praticamente impossibile, così chiari e così profondi che possono leggerti persino il cuore. Sospirò ed appoggiò la sua fronte sui pettorali del ragazzo.

-non riesco a smettere di pensare, White, Safira, mia madre...- una sua mano si spostò e le sciolse la coda facendo cadere i capelli fra i fili d'erba senza smettere di accarezzarli.

-non ti ricordavo così paranoica- un pugno in un occhio forse era meno doloroso...a volte era fin troppo diretto quel ragazzo ma non ci si poteva fare niente, era così e punto. 

-sono solo preoccupata di tutto...- smise di accarezzare i capelli e a Yuki le fece dispiacere, era rilassante e bello. Fortuna che quella mano si spostò sul suo mento e la costrinse ad alzare il volto incontrando di nuovo quei pezzi di ghiaccio così...caldi e confortanti in questo preciso momento.

-di White non ti devi preoccupare, è grande e ben più maturo di me e sa cavarsela da solo. In quanto a Safira...se è tua sorella ci dev'essere un motivo di questo suo comportamento no?- come faceva? Come faceva a consolarla continuamente? Come faceva a trovare le parole giuste per tranquillizzare una persona? Senza preavviso appoggiò le sue labbra su quelle soffici e fresche di lei lasciandola stupita.

-ora sei più calma?- non aveva parole ed annuì quel poco che bastava per farglielo notare. Approfondirono quel bacio e poi si alzarono sentendo un rumore sospetto. Girarono con lo sguardo finchè non scorsero Sora che correva verso di loro e dietro di lui c'era Safira. La corvina tirò subito fuori la sua katana e si mise davanti a tutti.

-eccola qua finalmente!- Yuki non smise di fissarla accorgendosi che effettivamente di fisico era uguale a lei e i capelli erano identici a quelli della madre.

-vedo che ti è ritornata la memoria...sorellina...-

-ciò non mi vieta di tenere alta la spada verso di te- l'argentea sogghignò e fece per far apparire la falce ma ritornò normale con addirittura la difesa abbassata.

-non sono qui per combattere, forse un'altra volta- la corvina non abbassò minimamente la sua katana e continuò a fissarla negli occhi senza più temerli.

-cosa vuoi?- Safira sorrise.

-solo un piccolo avvertimento: abbiamo il tuo biondino e se lo vuoi indietro dovrai venire tu da noi col tuo amico emo- ed indicò Erif con gli occhi spalancati come quelli di Yuki. White era stato rapito da lei e sicuramente un suo complice.

-dov'è?- l'argentea sghignazzò e fece evaporare la sua copia ritrovandosi a pochi centimetri dal volto della corvina.

-lo devi trovare da sola...se non erro percepisci i tuoi amici giusto?- appoggiò la sua fronte a quella di Yuki e sorrise ancora più maleficamente. Yuki si ricordò improvvisamente di quel potere strano che funzionava solo con i suoi due amici e si diede della stupida, perché non lo aveva pensato prima? 

-bè il mio lavoro è finito, adieu- e scomparve completamente. Si chiese del motivo per cui le sia venuta fin qui solo per avvertirla del rapimento del fratello e ricordargli persino del suo potere. C'era qualcosa che non andava, ne era certa. Si voltò verso Erif che capì al volo il suo pensiero ed annuì. 

-noi dobbiamo andare-

-e credi che vi lasceremo andare da soli?- sorrise verso Sora e si girò per poter vedere Topolino.

-tu e i tuoi amici dovete rimanere qua- 

-ma io come farò senza il mio Keyblade?- la ragazza mise una mano sulla sua spalla e sorrise chiudendo gli occhi.

-sei il re no? Non avrai bisogno solo di un Keyblade per poter combattere giusto?- Topolino annuì e li fece andare. Ritornarono alla gummiship e Yuki cercò di concentrarsi per poter capire in che mondo si trovasse il loro amico. Chiuse gli occhi e vide tante cose, anche fin troppe e cominciò a dirle ad alta voce.

-c'è un regno diroccato in mezzo ad un...fiume o lago...una foresta verde ed "intricata"...una torre fra colline che la nascondono da persone poco raccomandate- Cip ascoltò con attenzione e l'unico mondo che gli venne in mente era quello di una principessa dai lunghi capelli biondi, ma lunghi lunghi.

-la foresta intricata! È il nome del mondo se non erro- gli scoiattolini misero le coordinate e la nave partì in un istante facendo quasi cadere Yuki che si era ripresa da poco dalla sua lettura. Fortuna che dietro c'era Erif e la sostenne. 
Arrivarono in poco tempo per fortuna del corvino che odiava i viaggi lunghi e la prima cosa che videro appena scesi fu un cavallo bianco che stava annusando come un cane e quando li vide fece finta di ringhiare e le orecchie all'indietro.

-ok...quel cavallo è strano...andiamo avanti- fecero per andarsene ma il cavallo tirò fuori una padella...una padella?! Un cavallo con in bocca una padella??!! E fra l'altro era piuttosto bravo a parare i colpi di chiave.

-ma si può sapere che razza di cavallo è?! Un cybercavallo?- Sora guardò verso Yuki in cerca di risposta ma l'unica cosa che vide fu la sua stessa faccia con gli occhi sbarrati e la bocca aperta.

-Maximuuuus! Vieni qui bello!- era una voce femminile che proveniva da dietro il cavallo e lui obbedì come un cane cominciando anche a scodinzolare... Videro una ragazza coi capelli corti castani, un vestito viola e...scalza...

-oh e voi chi siete? Forestieri?-

-ehm, no...stiamo cercando una ragazza di nome...Raperonzolo no?-

-Rapunzel, sì sono io- Yuki la guardò e ne rimase dubbiosa. Non aveva capelli biondi e lunghi kilometri? La ragazza la lesse nel pensiero e sorrise.
-lo so in molti mi ricordano coi capelli lunghi e biondi ma diciamo che per motivi personali me li sono dovuti tagliare e sono ritornati al loro colore originale- la corvina ne rimase ancora in dubbio sulla sua parola ma lasciò perdere e le chiese del regno. Lei li portò molto gentilmente al castello che avevano chiesto e dal ponte cominciò a correre un ragazzo coi capelli castani.

-Rapunzel! Mi stavo cominciando a preoccupare e quel cavallo...aspetta, loro chi sono?- Sora ed Erif salutarono e stranamente Kairi si fece avanti per parlare.

-io sono Kairi mentre loro sono Sora, Erif, Riku e Yuki-

-ah, piacere io sono Flynn- stava allungando la mano verso la ragazza ma improvvisamente il cybercavallo saltò come un ninja, conosceva anche il karate..., e lo spiaccicò a terra.

-stupido...cavallo...volevo solo...dare la mano gentilmente!-

-Maximus, vieni qui- il cavallo guardò Rapunzel e non l'ascoltò minimamente, almeno finchè non spuntò un camaleonte sulla testa della ragazza e fece lo stesso verso di lei. Tutti quanti, compreso il gruppo, guardarono il camaleonte che stava dando ordini al cavallo e quello rimaneva a fissarlo eseguendo con precisione. Ok quel mondo è molto più strano di quello di Soul Eater...

Per quasi tutto il giorno rimasero a guardare in giro tutto quel regno ed ammirando i capolavori che disegnava Rapunzel sul pavimento. Era il suo compleanno e anche dopo che ritrovarono la principessa, festeggiavano comunque ogni anno e facendo anche la cosa delle lanterne ormai diventato come una specie di rito la sera. Yuki si divertiva come una matta e appena poteva si metteva a ballare quegli strani balli di gruppo con tutto il villaggio. Erif invece rimaneva da parte ammirando la corvina che si divertiva finchè improvvisamente non venne preso da lei stessa e lo costrinse a ballare assieme a lei. Sora e Kairi fecero una specie di fuga e andarono per tutto il giorno in giro da soli mentre Riku (forever alone T.T) si era unito assieme a Rapunzel e Flynn.



Quando finì finalmente quello stra maledettissimo ballo, Erif si guardò in giro notando che li avevano lasciati soli.

-ehi ma gli altri dove sono?- 

-non ti preoccupare li incroceremo. Perchè non ci prendiamo una barca e andiamo in mezzo al lago a lanciare la nostra lanterna?- il corvino si voltò verso Yuki che aveva già una lanterna in mano e guardava costantemente una delle barche. Sorrise rassegnato e cedette prendendola per mano e fregando una barca ad una coppietta che si stava avviando in quella direzione. Si misero in mezzo al lago ed aspettarono che la magia iniziasse. Il re, la Regina, Rapunzel e Flynn lanciarono la loro lanterna dando il via a tutti quelli che si erano messi sulla strada. Poco dopo la lanciarono anche Erif e Yuki ed ammirarono quella spirale di luci che volava alto nel cielo. Era un qualcosa di magico e la corvina ne rimase incantata per tutto il tempo, non finchè improvvisamente il ragazzo s'impossessò delle sue labbra facendola sdraiare sulla barca con lui sopra.

-non sai quante volte mi ero immaginato che tu venissi da me a salvarmi in mezzo a tutto quel buio e ricordi frammentati- la ragazza gli cinse il collo mentre lui fece scivolare le sue mani lungo i fianchi stringendola a sè.

-ma alla fine sono venuta-

-infatti non sai quanto tu mi abbia reso felice, davvero- ricominciò col contatto che aveva perso e lasciarono che loro lingue s'intrecciassero giocando al rincorrersi. 

Nel frattempo c'era un'altra coppietta sopra il ponte a guardare lo spettacolo e accendere la loro lanterna.

-forse potremmo fare questa cosa assieme a quelli dell'isola-

-perchè no...- Kairi e Sora stavano appoggiati sul muretto e il moro guardava in avanti. La ragazza se ne accorse subito che aveva qualcosa che non andava e lo guardò.

-che ti preoccupa?- Sora scese dalle nuvole e si accorse che c'era la rossa che lo guardava preoccupata con quegli occhi che stavano riflettendo lo spettacolo delle "stelle". Sospirò e ricominciò a guardare l'acqua che scorreva lentamente sotto il loro piedi.

-da quando White se n'è andato, Yuki non è più la stessa e, so che non dovrei, ma sono preoccupato per lei...insomma...-

-perchè non dovresti? In fondo è tua amica, una specie di sorella che ti conosce meglio di chiunque altro- 

-appunto mentre io non so nulla di lei. Yuki sa sempre come consolarmi mentre io no-

-bè anch'io riesco sempre a trovare il modo per consolarti- Sora sorrise vedendola ingelosirsi e lo faceva spesso.

-certo che pure tu ci riesci figuriamoci, ma come posso dire...tu sei la mia ragazza mentre lei è come una sorella e...ecco...- Kairi fece il verso di chi capisce e lo abbracciò.

-certo fra sorella e ragazza è diverso...scusami- il moro la prese e la fece sedere sul muretto così arrivava alla sua faccia, un po' più in alto.

-perchè ti dovresti scusare? Mi fa piacere vederti ingelosire...- Kairi diventò rossa come i suoi capelli ed incrociò le braccia.

-non...n-non sono ge...g-g-gelosa- il ragazzo appoggiò la sua fronte sulla sua e cominciò a ridere. Questo non fece altro che mettere legna sulla brace e la rossa diventò quasi viola. Come aprì gli occhi si perse in quegli oceani che oggi erano particolarmente scuri e profondi. Le diede un bacio a fior di labbra.

Finalmente dopo non si ricorda quante notti Yuki riuscì a dormire tranquilla e a fare dei bei sogni, niente incubi. Si tirò su e vide che accanto a lei c'era Erif che dormiva ancora profondamente, il braccio che fino ad adesso aveva sotto la testa e la pancia scoperta. Sorrise e spostò una ciocca dei suoi capelli lisci da una parte potendo ammirare la sua faccia addormentata (chichirinoooo...sì ho visto lovely complex). Si rimise sdraiata e continuò a toccargli delicatamente la pancia seguendo le sue linee e contare quanto ci avrebbe messo ad aprire i suoi occhi. 
3 min, c'impiegò 3 minuti circa a svegliarsi e ancorare le sue iridi ghiacciate in quei vulcani in eruzione. La corvina rise con mezzo volto sotto le coperte e si lasciò abbracciare.

-tu hai osato svegliarmi? Ora vedi...- cominciò a farle il solletico sui fianchi nudi e sulla pancia facendola addirittura piangere da quanto rideva.

-no ti prego basta sennò scoppio ahahahahah- poco dopo la lasciò libera e si sdraiò accanto a lui col fiatone da quanto aveva riso. Aveva la faccia fra le lenzuola e i capelli coprivano la sua faccia. Notò uno spostamento della testa e una sua mano spostò i suoi capelli corvini scoprendo i suoi occhi che non avevano mai smesso di guardarlo, osservarlo, ammirarlo... Rimasero così per qualche minuto e alla fine Yuki si tirò su ancheggiando appositamente e mettendo in mostra il suo sedere così, tanto per provocarlo girando per la stanza prendendo tutti i suoi pezzi del vestito che ieri sera erano volati per la stanza. Dopo un po' anche Erif si tirò su e prese anche lui i suoi vestiti superandola e facendo le sue stesse mosse tanto per fare lo scemo e per provocarla a sua volta. Yuki sghignazzò e lanciò la scarpa di lui, che cercava disperatamente, in testa. Il ragazzo si girò con una mano sulla testa e il suo solito sguardo fra la sfida e "lo sguardo che uccide". Yuki si pentì subito di quella mossa e, con l'intimo addosso, cominciò a correre per la stanza col ragazzo alle calcagna. Senza volere inciampò sul tappeto e poco prima che sbattese il suo nasino sul pavimento Erif la prese e la fece sdraiare a terra con lui sopra. Cominciò direttamente a baciarla sul collo mordendo nei punti per lei più delicati e facendola già respirare profondamente. Si spostò sul seno scoprendolo in tre secondi e facendola gemere. Si staccò di botto e ritornò sulle sue labbra.

-se volessi potrei ritornare a fare quello che ho fatto ieri sera ma mi fermerò qua così appositamente come punizione per la scarpata- una mano della ragazza finì nel suo punto più debole e gli fece partire un gemito ridicolo per i suoi gusti.

-non credere di essere l'unico a poter ribaltare la situazione- mosse ancora un po' la sua mano facendolo respirare profondamente e poi la tolse spostandolo e cominciando a mettersi gli strati del vestito: prima il top col collo, la gonna con le cinture e il resto. Guardò verso Erif e lo vide già pronto appoggiato alla porta.

-come quello di quella mattina...- sorrise a quel ricordo e si mise nella stessa posa.

-come mi sta?- il ragazzo sorrise e si avvicinò prendendole i fianchi.

-divinamente- si stavano per baciare ma un tornado castano spalancò la porta facendoli sobbalzare e mettersi sull'attenti con anche la mano a mo' di militare. Era venuto per chiamarli.



-per adesso sembra che gli Heartless non siano arrivati in questo mondo e c'è un motivo- stavano camminando per i corridoi e Sora stava riassumendo la riunione che fecero di mattina. Avevano provato a svegliarli bussando 300 volte ma nessuno dei due aveva intenzione di aprire gli occhi così quando si sarebbero svegliati qualcuno gli avrebbe spiegato la situazione.

-effettivamente Safira è qui. Non sappiamo dove si siano nascosti ma sappiamo dove trovare la torre- si fermò e guardò dritto negli occhi di Yuki -possiamo cominciare da lì- la ragazza era rimasta stupita per come parlava seriamente il moro, non era da lui insomma, non che fosse lo stupido del gruppo, ma di certo vedere quello che sorrideva sempre così serio e maturo era alquanto strano.
Arrivarono al ponte che univa il regno alla foresta e Riku e Kairi erano ai piedi della foresta pronti a partire.

-ok siam pronti?-

-se non c'è lo psychocavallo sono più che pronto- il nostro Riku a quanto pare odiava non poco quel cavallo di nome...Maximus. Si avviarono nel bel mezzo della foresta e per più di 2 ore non videro altro che piante, sassi, alberi, erba, piante, sassi, alberi...

-ma quando arriviamo?!- il corvino si era già rotto di camminare senza sosta e stava sbuffando come un bambino che aveva ricevuto il regalo sbagliato o il gusto del gelato che più odiava.

-perchè non ci fermiamo in quella locanda?- guardarono verso una casetta tutta in legno coll'insegna "il brutto anatroccolo". Spalancarono la porta e vi trovarono gente strana con mini pony in mano, Uncino al piano e...un mimo? Si pentirono subito di essere entrati anche perchè si ritrovarono un "cupido" che volava sulle loro teste col pannolino, un arco finto in mano e il naso rosso. Improvvisamente arrivò l'Uncino calvo a due passi da Sora che lo fece sobbalzare.

-e voi avete un sogno?- il moro continuò a guardarlo stranito e l'uomo mise a due centimetri dal naso il suo uncino.

-allora?- il ragazzo si mise a pensare a che cosa avesse da sempre sognato...

-ritornare sulla mia isola e non far più parte di questa storia del Keyblade- disse la prima cosa che gli passò per la testa. L'uomo calvo da serio e mezzo incazzato, sorrise e si mise sul piano a cantare la canzone (quella dove cantava anche Rapunzel con Flynn). La corvina si girò verso Kairi e notò la stessa faccia che aveva Erif continuando a guardare il mimo mentre Riku...bè si sa che non è quasi minimamente espressivo. Si guardarono per qualche secondo ed uscirono come erano entrati rinunciando al pasto caldo con un po' di riposo.
Camminarono per altre 3 ore finchè Yuki non si buttò a terra sdraiandosi e a guardare il cielo coperto dalle folte foglie degli alberi.

-dai su che manca poco-

-sono tutte balle non è vero?- era riuscita a far zittire persino Riku che si mise seduto su una roccia ad osservare la corvina per poi guardarsi intorno sperando di trovare l'entrata che portava alla torre.

-ehi ragazzi! Credo di aver trovato quell'entrata- Yuki si tirò su di scatto e, prendendo per mano Riku ed Erif, cominciò a correre verso Sora e Kairi. Si ritrovarono davanti una specie di grotta coperta dal fogliame della foresta. Spostarono le foglie e Yuki cominciò a correre verso la luce, odiava rimanere al buio. Si ritrovarono dentro una specie di valle con una cascata dall'altra parte che continuava a fluire dentro un ruscello. Al mezzo di tutta questa valle c'era la famosa torre col tetto crollato e inclinata come la torre di Pisa. Era da degli anni che nessuno ci metteva più piede, almeno fino ad adesso. Sora arrivò ai piedi della torre e cominciò a girarci intorno trovando un buco fra le pietre. Ci si infilò a fatica perchè era piuttosto stretto ma arrivò all'interno e notò delle scale che portavano sia verso l'alto che verso il basso.

-ehm ragazzi! Venite tutti dentro- la corvina e Kairi passarono senza difficoltà ma gli altri due, avendo entrambi le spalle larghe, non riuscirono a passare.

-noi rimarremo qua fuori a controllare. Voi andate pure avanti- 

-ricevuto!- Yuki passò davanti e cominciò a scendere le scale ritrovandosi sempre di più nel buio. Cominciò a respirare affannosamente e il cuore le batteva a mille. Sentì improvvisamente una mano prendere la sua e balzò urlando e cominciando a cadere le scale rotolando. Si ritrovò dentro un corridoio chiuso e abbastanza puzzolente. Aprì lentamente gli occhi e vide che tutto il mondo girava attorno a lei e la testa le faceva tremendamente male. 

-Yuki! Yuki! Tutto bene?- si voltò verso Sora e ne vide 4 -quante dita sono?- provò a concentrarsi ma non faceva altro che vedere 4 Sora che indicavano tutti il numero 5 con la mano.

-...20- il ragazzo la guardò stranito e si voltò verso Kairi che neanche lei sapeva cosa fare. Prese la mano della corvina e se la mise in spalla. 
Cominciarono a camminare lungo il corridoio senza vederne una meta e con una leggermente impazzita che diceva cose alquanto strane.

-ehi guarda c'è un altro corridoio verso destra, imbocca quello- ma in realtà c'era sempre il solito corridoio infinito che portava chissà dove.
Continuarono a camminare finchè non incominciarono a vedere delle celle vuote. Erano delle prigioni. In lontananza sentirono qualcuno mugolare e Yuki riconobbe subito quella voce. Scese dalle spalle del moro e cominciò a correre leggermente a zig zag per colpa del colpo. Arrivò fino ad una cella e dentro c'era qualcuno ridotto piuttosto male: aveva i segni delle catene al polso, labbra screpolate per la sete e un piccolo taglio sulla guancia sinistra. Senza pensare Yuki sfondò il cancello con una palla di luce e tagliò le catene con la sua katana facendolo cadere a terra, manco riusciva a rimanere in piedi. 

-White? White mi senti?- l'ultima cosa che riuscì a vedere poco prima di perdere i sensi fu una figura sfuocata chiamare disperatamente il suo nome. Da lontano sentirono qualcuno che correva, strisciava, acqua... Non riuscivano a capire che diamine fosse e allora uscirono dalla cella con White sulle spalle di Sora mentre Yuki si era ripresa almeno per correre perchè ciò che si ritrovarono ai loro occhi era qualcosa di terrificante: migliaia di Heartless che si muovevano come l'acqua, un'onda che stava inondando tutto il sotterraneo e qualsiasi cosa prendesse finiva nel completo buio. Senza volere la corvina lo sfiorò e sentì un bruciore alle dita.

-cazzo! Via via via via via!!- cominciarono a correre con quell'onda alle calcagna nel completo buio, come se non bastasse. Un filamento raggiunse la caviglia della rossa che la fece cadere e completamente inghiottire nel buio.

-Kairi nooo!- Sora provò a buttarsi nell'oscurità ma Yuki lo fermò. Si stava per girare altamente incazzato quando inaspettatamente la corvina lo superò saltando nel buio alla ricerca di Kairi che stavano cercando di prenderle il cuore. Yuki tirò fuori la sua spada e cominciò a tagliare a casaccio facendo scomparire Heartless ma non bastava, erano troppi e come ne uccideva ne arrivavano altri, forse il doppio. Raggiunse la rossa e l'abbracciò aspettando il destino.

"Yuki..." stranamente se l'aspettava quella voce e ne fu felice di sentirla. Forse non aspettava altro, forse si era buttata nell'oscurità per poter sentire quella voce soave e femminile.

"Yuki so che è difficile dover accettare di essere figlia della luce ma non è un buon motivo per suicidarsi. Sei così giovane, nel fiore della vita e hai degli amici a cui vuoi bene, altri che ami" cominciò a piangere e stringere ancora di più a sè Kairi.

"Non è il tuo destino morire per colpa di stupidi Heartless, vivi, tesoro, vivi per me, tua sorella, Erif e Sora" aprì gli occhi e sentì la vita ricominciare a scorrere nelle sue vene caricandola di adrenalina. Non poteva morire in quel momento, non doveva morire, non ora che aveva finalmente ritrovato White ed Erif. No, non in quel modo... Si alzò con ancora Kairi fra le braccia e con una mano scatenò tutta la luce che si era riaccesa nel suo cuore, nel suo animo. Tutti quegli Heartless vennero spazzati via e la corvina ne uscì con la rossa ancora inerme. L'appoggiò a terra e vide che non aveva intenzione di aprire gli occhi.

-Kairi...- Sora fece cadere a terra White e s'inginocchiò accanto alla ragazza, quella ragazza che tanto amava, così piena di luce... Yuki mise due dita sul petto e chiuse gli occhi concentrandosi. Il punto che aveva toccato s'illuminò e piano piano gli oceani si riaprirono. Il moro era talmente felice che la strinse fra le braccia carezzandole i capelli. Guardò verso la corvina che stava sorridendo vedendo Kairi ancora viva.

-ma come hai fatto? Sai anche resuscitare la gente?-

-no... Ho semplicemente risvegliato la luce che le era stata spenta da tutta quella matassa innaturale di oscurità- Sora la guardò dritta negli occhi e la stava mentalmente ringraziando almeno 1 milione di volte. La rossa si staccò e si rimise in piedi barcollando un pochino ma niente di importante mentre Sora ritornò verso White e se lo rimise sulle spalle.
Arrivarono al cunicolo e ci misero un po' a far passare sia Sora che White ma alla fine uscirono. Si guardarono in giro ma di Riku ed Erif non ce n'era traccia. 

-ma brava sorellina...sei caduta in pieno nella trappola- guardò dietro di lei e vide Safira uscire dal cunicolo con dietro di lei le ombre che poco prima li inseguivano. Guardò di nuovo davanti a sè e il sangue che scorreva caldo nelle vene si raggelò alla vista. C'era suo padre, suo padre che con le ombre teneva i due ragazzi che si dimenavano pur di potersi liberare. La ragazza rimase pietrificata davanti all'uomo dagli occhi bianchi e i capelli neri come la morte. Aveva un mantello che lo copriva completamente, braccia comprese, come delle ali, ali di un drago. Denti più affilati del normale e orecchie leggermente più a punta. Sia Sora che Kairi vennero scaraventati dai fili e in un batter d'occhio l'uomo era a due centimetri dal volto di Yuki.

-ciao, tesoro...- le diede un piccolo bacio leccando le sue labbra e assaporò il gusto.

-menta, fresco...come tua sorella, mi piace- la corvina sgranò gli occhi e guardò verso Safira che teneva i pugni stretti guardandolo coi suoi fari che non dicevano altro che odio. Le orribili mani del padre le presero il mento facendola rigirare verso di lui.

-chissà forse hai anche lo stesso corpo di tua sorella...magari possiamo fare una cosa a tre che dici?- orrore, paura e odio profondo. Tutto questo racchiuso dentro una lacrima che scendeva lungo la sua guancia e negli occhi, in mezzo a tutto quel rosso. Maniaco, bastardo, pedofilo...era l'oscurità in persona dopo tutto, no? Eppure lo trovava così disumano nei confronti di suo padre pensare a certe cose sulle sue figlie. Sicuramente avrà già fatto cose inimmaginabili a Safira, allora perchè l'argentea collaborava con quel porco?

-sai, è da anni che sto aspettando questo momento e per completarlo ho bisogno di te. Che dici di dare una mano al tuo paparino?- la ragazza in risposta gli sputò in faccia guardandolo malissimo. L'uomo si asciugò lo sputo e guardò verso quei vulcani sorridendo maleficamente -sai tua madre aveva i tuoi stessi occhi- senza che se ne accorse la colpì in pancia facendola volare di qualche metro.

-è per questo che ora li odio- lasciò cadere i due ragazzi e aprì le braccia come se dovesse spiccare il volo. Dal mantello uscirono due lupi con occhi gialli, i denti affilati bianchissimi e zampe sporche di sangue ormai secco. Sora la prese per mano e si trasformò in chiave. Scattò verso il lupo che stava più avanti e fece per colpirlo ma con un balzo lo superò colpendo di sorpresa l'altro. Il lupo di prima corse verso il moro e cercò di morderlo ma il ragazzo aveva già fatto dei balzi all'indietro e lanciò Yuki facendola roteare con anche in mano la katana e uccidendo entrambi i lupi. Dark sghignazzò e partì verso la corvina prendendola per il collo e stringendo più che poteva. Da dietro Sora provò a colpirlo con un pugno ma uno dei fili lo sbattè a terra lasciandolo senza fiato. La ragazza lasciò a terra la sua katana che scomparì e la presa delle sue mani sulle braccia di lui si fecero più deboli. Arrivò anche Riku ed Erif che aveva in mano un arciere e scoccò una freccia ma era tutto inutile contro il muro di fiamme che si era creato, non finchè una falce le tagliò di netto e colpì l'uomo con un pugno.

-ci eravamo messi d'accordo che l'avresti lasciata in pace!- Yuki guardò senza parole la scena e ancora altre domande si chiese su sua sorella. Dark si massaggiò la guancia, si alzò e diede uno schiaffo all'argentea.

-non lo fare mai più!- Safira continuò a guardarlo con disprezzo.

-mentre gli altri sono ancora privi di sensi prendi Yuki- i fari verdi si spostarono verso la ragazza ancora mezza stordita e si addolcirono facendo anche un piccolo, minuscolo sorriso. Si abbassò fino ad arrivare al suo orecchio e mise una mano sui suoi occhi.

-mi dispiace- perse completamente i sensi e svenì.











Eccomi qua con questo capitolo che neanche ne vado fiera! U.U
Allora non ho molto da dirvi quindi vi avverto solo che il prossimo capitolo sarà scritto in modo diverso così per cambiare un po' la storia ;)
Non vi aspettate chissà cosa però XD
E con questo vi lascio con il dubbio aumentato ancora di più su Safira...muahahahahah

Baci&Abbracci,

Tomori_16

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Capitolo 8
*** Cap.7 Sora ***


  SORA






Apro lentamente gli occhi e quel che vedo è un cielo stellato con una luna bianca e luminosa. Provo ad alzarmi ma sento una fitta alla testa e il mondo comincia a girare velocissimo. Evidentemente devo aver sbattuto forte la testa. L'unica cosa che riesco a ricordare è Yuki che combatteva contro qualcuno tutto nero...


-Yuki- quella parola mi esce spontaneamente e provo almeno a girare la testa senza alzarmi. Accanto a me c'è Riku privo di sensi mentre dall'altra parte vedo in lontananza Kairi con Erif accanto a lei tutti e due svenuti, ma di Yuki non ce n'è traccia.


-Yuki- mi alzò contro la mia volontà e mi guardo meglio in giro continuando a barcollare finchè non vado a sbattere contro la torre e mi ritrovo di nuovo a fissare il cielo. Non ce la faccio, sono ancora troppo debole. Chiudo gli occhi e li riapro che è mattina presto. La testa non mi gira più ma mi pulsa leggermente. Mi tiro su e vedo che c'è anche Kairi seduta che si guarda intorno. Vedendola mi sento calmo, molto più calmo e gattono verso di lei, non me la sento ancora di alzarmi. L'abbraccio da dietro e la sento sussultare, le ho fatto un po' paura.


-non ti preoccupare sono io, Sora- la sento sospirare e mettere le sue mani sopra le mie. Mi rialzo di malavoglia e le porgo la mano facendola tirar su. Andiamo entrambi a svegliare Riku ed Erif mentre di non ce n'era traccia. Che era successo? Riguardo di nuovo in giro sperando di trovare un qualsiasi indizio ma nulla, assolutamente niente, tutto tranquillo, fin troppo.


-che è successo?- 


-non lo so- nessuno di noi lo sa. Vado verso il ruscello che scorreva allegro accanto a noi e mi bagno la faccia cercando di riprendermi e sperando di risvegliare i miei ricordi. Mi stropiccio gli occhi e noto qualcosa di strano nell'acqua: è rossa, non del tutto ma solo in parte. D'istinto guardo verso la cascata e noto che ai suoi piedi c'è un corpo coi capelli biondi...


-White- corro verso quel corpo e lo vedo lì, meta in acqua, con il ventre completamente rosso -ragazzi! White è ferito!- mi avvicino alla ferita e sento quell'odore di sangue prendermi alla gola. Rimando il vomito indietro e contro la mia volontà tiro su lentamente la maglia per vedere meglio la ferita. Un taglio piuttosto profondo nel fianco sinistro. Aveva perso molto sangue, troppo. Sento dei passi farsi vicino e mi giro. Erif è il primo ad essere arrivato e i suoi occhi sgranano davanti quella scena. Siamo disperati e non sappiamo che fare. La prima cosa che mi è venuta in mente era almeno bloccare il flusso. Mi tolgo la felpa e gliela lego sulla ferita stringendo il più possibile. Poco dopo sento la gummiship che si sta avvicinando a noi e che apre la porta. Dò una mano a Erif e lo portiamo sopra facendolo sdraiare sul letto dell'unica stanza di tutta quella navicella. Non ha ancora aperto gli occhi ma so che respira e che quindi è vivo, spero. Senza esitare, Riku parte a tutta velocità verso il castello e sperando che lì riescano a rimetterlo in sesto. Kairi è accanto a me e la sento stringere la mia mano cercando un minimo di conforto, allora mi giro e l'abbraccio facendola piangere in silenzio.

Arriviamo in poche ore al castello e arrivano subito le guardie che prendono White e lo portano in infermeria. Vedo il re arrivare.


-Yuki?- lo guardo e faccio un leggero cenno di no con la testa. Il re capisce al volo e abbassa lo sguardo. Prima White ed ora Yuki...il prossimo sarà Erif, per caso? Non importa, voglio rimanere da solo a pensare. Comincio a camminare verso il giardino e Kairi mi ferma prendendomi per il braccio. Mi volto e le sorrido per tranquillizzarla. Le accarezzo la testa e le do un bacio sulla fronte.


-non ti preoccupare, vado solo a fare un giro ma voglio stare da solo per un po'...ti dispiace?- lei mi sorride, sposta la mia mano dalla sua guancia alla bocca e me la bacia senza mai smettere di guardarmi dritto negli occhi. Luminosi, confortanti, vedo rispecchiato il mare, il nostro mare, il mare delle isole. Quei suoi occhi...sono così magnetici per me che tutte le volte mi ci perdo e comincio a nuotarci e mi dimentico di tutto quel che succede attorno a me ma sta volta no, devo pensare su cosa fare e rimanere coi piedi a terra. Perciò guardo altrove e ricomincio a camminare per i fatti miei. Non finchè noto un muro completamente nero in lontananza pronto ad inondare il castello bianco e immacolato.


-e quello che sarebbe?- sento Pippo e Paperino che si avvicinano e sospirano preoccupati.


-è lì da quando ve ne siete andati. Non sappiamo che sia ma solo che ogni giorno si avvicina sempre di più e che dietro non lascia nulla, solo vuoto- guardo il papero con occhi sgranati e riguardo di nuovo verso quel muro. Terrificante, solo e semplicemente terrificante. Probabilmente quel muro ci sarà anche negli altri mondi: Aladin, Ariel, Pinocchio, gli amici della fortezza Oscura... Scuoto la testa per togliermi quei pensieri e vedo che arriva anche il Re.


-partiremo domani mattina a Rocca di Mezzo, dovrebbe essere la loro tana- mi memorizzo quel nome e guardo un'ultima volta quell'onda che porta morte ovunque. Non ce la faccio più, comincio a correre chissà dove e sento i miei amici urlare il mio nome ma non mi volto, ho bisogno di pensare e da solo. Mi ritrovo in un giardino coi cespugli tagliati perfettamente e mi nascondo in mezzo per non farmi trovare. Comincio a guardare il cielo diventato arancione e osservo le nuvole di tutte le forme. Penso a Yuki, Kairi, Safira... Forse i miei amici non dovrebbero mettersi in pericolo in tutta questa storia. E Kairi? Voglio davvero che mi segua ovunque rischiando la sua vita? No, lei deve rimanere qua al sicuro e ci andrò assieme a Riku e gli altri...no, sarebbe impossibile riuscire a convincerla e poi voglio che almeno Riku rimanga con lei se mai ritornerò. Devo andarmene da solo, di notte magari, mentre tutti gli altri stanno dormendo. Mi alzo un pochettino e guardo di nuovo quell'onda. Dovrò cercare di ritornare in tempo prima che quella cosa li raggiunga.

Sì ormai ho deciso, andrò da solo a salvare Yuki.


Mi guardo in giro e noto che si è fatto sera e sicuramente avrò saltato la cena addormentandomi lì in mezzo a tutti quei cespugli. Mi tiro su con un balzo e faccio per scappare verso quell'onda ma ripensandoci voglio salutare come si deve almeno Kairi dato che non sono sicuro che riuscirò a tornare. Voglio baciarla, morderla, abbracciarla un ultima volta, voglio memorizzarmi il suo odore di frutti estivi così non me lo scorderò mai. Corro verso camera mia e la trovo lì seduta sul letto che osserva la luna pensierosa. L'abbraccio da dietro e le do un bacio sul collo. Lei si rigira e mi fa stendere con lei sopra e continua a guardarmi.


-credevo te ne fossi andato da solo- la verità mi si ferma sulla punta della lingua e me la mordo per evitare di dirgli tutto. A malincuore devo mentirle, per il suo bene.


-non vado da nessuna parte senza di te...- la vedo che si addolcisce e comincia a baciarmi con la lingua. Faccio per mettermi sopra ma con le sue dita mi blocca.


-la prima volta sei stato tu a fare il lavoro...voglio farlo io per una volta- la guardo stranito e mi chiedo che fine abbia fatto la Kairi timida di una volta. Si abbassa la zip e con una mano mi toglie la maglia. Rimango a petto nudo e lei comincia a giocare con le mie righe facendomi già impazzire al solo sguardo dei suoi occhi vogliosi, leggermente appannati e così maledettamente sensuali. Senza che me ne accorgessi con una mano arriva lì in basso, il mio punto più delicato e mi fa gemere. Mi metto un braccio sugli occhi e mi mordo le labbra per non farmi partire versi idioti che odio, e odio anche vedere Kairi che si mette a fare quelle cose per me. So che è più che normale ma vedere la mia ragazza, pura, gentile ed innocente mettersi a lec... Mi manca il fiato e sposto il mio braccio sulla bocca per non far partire il ruggito che mi prude alla gola. L'altra mia mano va d'istinto sui capelli di lei. Mi sento orribile, un mostro, un pervertito eppure è così piacevole che a momenti perdo la testa. Col mio ultimo secondo di lucidità la faccio tirar su e la bacio sulle labbra abbassando i suoi slip. Non aspetto altro e con un mio colpo di reni comincio. Lei tira indietro la testa chiudendo gli occhi e senza più piangere come la prima volta, no. Comincia a muoversi lentamente e lì perdo completamente la testa. Le mie mani finiscono sui suoi fianchi e assecondo i suoi movimenti. Mi dimentico di tutto quel che pensavo fino ad un attimo e vedo solo Kairi, la mia Kairi, bella e imperlata di sudore sopra di me coi suoi occhi appannati. Poco prima di venire riesco a girar le parti e finisco sopra di lei. Non ce la faccio, l'orgasmo mi esce come un ruggito dalla gola e faccio per sdraiarmi accanto a lei ma con le sue mani mi costringe a rimanere in quella posizione. Chiudo gli occhi e arriva il fiatone per tutto quel movimento.


-sai che significa questo vero?- Kairi mi abbraccia e io affondo la faccia nel suo collo potendo inspirare il suo profumo.


-correrò il rischio- sorrido e una lacrima mi scende lungo la guancia. Fortuna che cade sulle lenzuola. Mi metto sdraiato a pancia in su e lei si accoccola sul mio petto addormentandosi.



Oramai ho i vestiti addosso e sto guardando per un'ultima volta Kairi che sta dormendo profondamente. Sorrido dolcemente e mi giro verso la finestra. Salgo sul muretto e guardo verso la luna, piena e luminosa. Comincio a pensare alle ultime parole che voglio lasciare a Kairi e so che prima o poi vedrà il mio messaggio. Chiudo gli occhi e lascio che la brezza fresca della notte mi scompigli i capelli. Cado in avanti rimanendo con gli occhi chiusi fino a pochi metri dal terreno e cado in piedi. Guardo verso quel muro e comincio a correre. Mi giro un'ultima volta verso il balcone e vedo la rossa, la mia rossa, che urla il mio nome e mi supplica di tornare indietro. Io le sorrido e le dico con un gesto di guardare la luna e lei lo fa. Comincio a pensare a quelle parole per me macigne nel cuore e continuo a correre con una piccola lacrima che mi scende lungo la guancia.


Pensando a te,

So che ti stai chiedendo perchè me ne stia andando ma fidati.

Ti amo e voglio che non ti dimenticherai mai di me.

Ora questo viaggio è cominciato e devo portarlo a termine,

Con te al sicuro.

Ti amo e ti amerò per sempre.


So benissimo che adesso starà piangendo come una fontana e so anche che non mi seguirà sennò non mi fiderei più di lei. Continuo a correre e con un balzo salto le mura del castello. Mi ritrovo a pochi passi da quel muro nero ed informe. Faccio un lungo sospiro e saluto per una probabile ultima volta Kairi. Faccio un primo passo e i fili mi circondano la caviglia immobilizzandomi. Faccio un altro passo e sta volta mi prende tutta l'altra gamba. D'istinto provo a togliermi quei fili ma è inutile. Chiudo gli occhi e allungo il mio braccio facendomi completamente prendere. Cado nel buio completo e sento migliaia di mani strapparmi i vestiti e cercare di prendere il mio cuore. Sento una grande paura invadermi per tutto il corpo e urlo in preda al panico. Non voglio ritornare Heartless e ho paura, paura del buio. Continuo a dimenarmi finchè non sento più la forza in corpo e mi lascio manipolare da quei mostriciattoli, non finchè vedo una piccola luce espandersi sempre di più e facendo uscire una figura vestita in bianco e con le ali di un angelo. Fantastico, sono morto. Guardo meglio quella figura e la riconosco: Yuki. Come, è morta anche lei ed è diventata un angelo splendido? La vedo sorridere e capisco che deve avermi letto nei pensieri, che c'è di così divertente?


-che tu pensi di essere morto- la guardo stranito e non capisco più niente. Lei mi sorride ancora di più e senza lasciarmi controbattere mi prende il volto e mi lascia un bacio a fior di labbra. Vedo scorrere la sua vita davanti ai miei occhi e percepisco tutte le emozioni che provava in quel momento, dalla prima all'ultima. La guardo stranito e mi prende una mano stringendola forte.


-così siamo pari- ora capisco. Mi lascia la mano e la vedo scomparire davanti ai miei occhi. La luce viene mangiata da tutta quell'oscurità e sento di nuovo le mani che provano a prendermi ma sto cadendo verso il basso, lo so, ho quella sensazione di vuoto che prende allo stomaco e sento l'adrenalina scorrere nelle vene. Mi aspetto una caduta dolorosa ma per fortuna mi appoggio dolcemente al pavimento freddo,  gelido per precisione. Apro lentamente gli occhi e lo vedo, a scacchi bianco e nero. Giro con gli occhi e vedo un tavolo bianco ma col candelabro nero, un armadio con un anta bianca e l'altra nera, porta nera ma lo stipite bianco. Tutto in quel castello era bianco e nero, come l'anima di Yuki dopotutto. Mi alzo lentamente e sento dei passi farsi sempre più vicini e in preda al panico mi metto dietro il muro pregando a tutti gli dei del mondo che non entrassero proprio in quella stanza. Noto che la porta è semi-aperta e ci do una sbirciata notando un Heartless completamente nero...no non è un Heartless, è qualcosa di più terrificante: alto quanto un'uomo, artigli lunghissimi con braccia altrettanto lunghe, tutto il corpo muscoloso coperto da bende nere e in alcune parti erano staccate e svolazzavano in giro e un occhio bianco mentre l'altro rosso che lasciava anche una fiammella a contornare l'occhio. Lo vedo che si avvicina alla porta e mi assottiglio il più possibile al muro sperando che non mi noti. Lo sento che ringhia di continuo e coi suoi artigli la chiude senza smettere di guardare dentro. Aspetto ancora che se ne vada completamente e ricomincio a respirare strisciando fino a sedermi. Il cuore ricomincia a battere più veloce di un coniglio e me lo stringo per paura che potessero sentirlo. Improvvisamente mi ricordo del motivo per cui fossi lì e mi tiro su di scatto. Sento le sue emozioni e una mappa mi si crea in mente tracciandomi il tragitto da percorrere. Comincio a seguirlo facendo attenzione alle guardie e mi ritrovo dentro una sala enorme con in mezzo un portale ancora spento mentre ai suoi lati ci sono delle scale che portano a un pianerottolo rialzato con un tavolo e con sopra una ragazza che ancora non riconosco. Assottiglio gli occhi per vedere meglio e riconosco quei capelli setosi che sono sparsi per il tavolo. Noto anche un'altra ragazza che sta legata ai piedi del tavolo ma non riesco a vedere i suoi capelli.


-Yuki!- dimenticandomi dove fossi urlo il suo nome e comincio a correre da lei più felice che mai. Vedo che apre lentamente gli occhi e sorride come una bambina. Tiro fuori il pugnale che mi ha dato White e con un colpo netto taglio i lacci che la tenevano legata al tavolo. Senza pensare l'abbraccio e sento che mi stringe cominciando a piangere. Sento anche che improvvisamente non singhiozza ma che prova a dire qualcosa che non riesco a capire da quanto balbettava.


-nessuno sfiora la mia bambina- il mio sangue raggela risentendo quella voce e mi volto lentamente vedendo quegli occhi bianchi e il sorriso che metteva in bella mostra tutti i suoi 32 denti affilati e disumani. Neanche riesco a riprendermi che lui mi da un pugno in pancia facendomi volare dall'altra parte della sala e sbattendo contro il muro. Sento un dolore lancinante alla schiena e poco dopo al sedere per colpa della caduta dall'alto. Alzo lo sguardo e vedo che stava tenendo stretto a sè Yuki che provava a dimenarsi come una vipera e graffiando. Lo guardo con un disprezzo che neanche mi immaginavo potessi provare facendolo distrarre e, senza volere, dò una possibilità a Yuki di scappare dalla sua presa dando un morso che lo fece sanguinare, sangue nero. Urla dal male e lascia cadere la ragazza che in men che non si dica scatta e mi raggiunge trasformandosi già in Keyblade. Il padre sorride e con uno schiocco di dita fa comparire un esercito di quelle bestie fameliche davanti a noi ma non sento paura, per niente. Stringo Yuki (ricordiamoci che lei è trasformata in chiave u.u) e me la immagino che mi sta tenendo la mano dandomi altra sicurezza e ci prepariamo alla battaglia, la battaglia di tutto, lo scontro finale.













Ed eccomi qua col capitolo specialeeee :D

Lo so, è maledettamente corto ma è speciale diamine XD ed essendo diverso non poteva essere uguale agli altri capitoli, no? Vabbè sono pronta a ricevere tutti gli insulti esistenti sulla terra perchè il capitolo è maledettamente corto ma intanto (per farvi calmare) ecco qua dei disegni fatti da Ged e che io amo al 100% :3 lo ringrazio ancora e ancora per aver creato sti capolavori (poche pippe mentali che sono meravigliosi Ged u.u). Graaazie, ormai ti avrò sommerso da tutti questi grazie XD ma mi diverto a darli.

https://lh5.googleusercontent.com/-uCNR3WuSib0/UqTUSFYMQfI/AAAAAAAAADo/k5-y4wF96UI/w768-h500-k/13%2B-%2B1

Qui abbiamo un Yu-Rif (YukixErif u.u) moment mentre

https://lh4.googleusercontent.com/-_8Y34PlaPOg/UqTUUlmNVxI/AAAAAAAAAD0/_lFeoAxSXI0/w768-h500-k/13%2B-%2B1

Qui c'è la nostra Yuki col Keyblade e con un fisico da paura...lo voglio pure io così T.T

Bene e io vi lascio qua mentre io me ne rimarrò ad adorare il corpo...

Ultima cosa: il prossimo ritornerà normale ma aspettatevi un altro capitolo di sto genere.

Al prossimo capitolo!!!! :D

Shiau Belli!!


Baci&Abbracci,


Tomori_16

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Capitolo 9
*** Cap.8 lo scontro finale ***


LO SCONTRO FINALE






Sora partì all'attacco verso quelle bestie fameliche e cominciò col bagno di sangue. Ogni tanto lanciava anche palle di luce create da Yuki che gli dava la possibilità di lanciarle come proiettili e riusciva a colpirne anche 10-11 alla volta. Non tutti avevano quell'occhio rosso e quelli che ce l'avevano, erano molto più abili e veloci. Sora se ne ritrovò una ventina attorno di quel tipo e si poteva vedere lontano un miglio che erano più forti degli altri. Provò ad attaccare ma riuscivano a evitare tutti i suoi colpi e lo colpivano senza che lui se ne accorgesse. Yuki gli chiese di parare e basta cercando di trovare il loro punto debole. Vero, ogni tanto era costretto a parare delle lame che urtavano le gambe o le braccia della ragazza ma era ancora sopportabile.


-trovato!- tornò improvvisamente normale e con tutti i suoi coltelli tra le mani, in bocca e sotto il collo. Chiuse gli occhi e circondò i coltelli facendoli diventare bianchi, luminosi. Ne lanciò uno talmente veloce che il mostro neanche se ne accorse; finì dritto dritto nell'occhio rosso facendolo urlare, un urlo strano, sdoppiato e inquietante. Quel loro occhio era molto più sviluppato dell'altro e riusciva a vedere le immagini a rallentatore potendo facilmente evitare e muoversi con velocità assurda.


-io te li indebolisco poi dagli il colpo di grazia- Sora annuì e prese fuori il pugnale di riserva. Yuki saltò in aria e con movimenti precisi ne beccò 15. Cadde a terra e prese fuori la sua katana uccidendo i rimanenti 5 invece il moro corse dagli altri e diede il colpo finale. Guardò verso suo padre che faceva no con la testa. Yuki lo guardò stranito senza capirne il motivo e con un suo schiocco di dita tutti i suoi sudditi diventarono con gli occhi rossi, alcuni addirittura viola, altri giallo. Si concentrò su quelli dagli occhi gialli e si vedeva che trattenevano una montagna di magia che non finiva mai. Invece quello viola copiava ogni mossa con cui provavi ad ucciderlo e riusciva a tenersela memorizzata e potendola evitare facilmente ma non solo, riusciva anche a usarle contro di te. Dato che era ritornata Keyblade, potè notare che Sora stava tremando e i suoi occhi vedevano più scuro, freddo...


[non ti devi preoccupare] il moro fece un piccolo balzo sentendo quella voce che subito riconobbe.


[lasciami fare e fidati di me] Yuki tornò normale e lo guardò facendogli un occhiolino. Ritornò con lo sguardo verso l'esercito e ci si mise in mezzo. Sentì tutti gli artigli che provavano a strappargli i vestiti, chi lanciava palle completamente nere dagli occhi, altri ancora che cercavano di tagliarla con le spade ma inutilmente. Yuki chiuse gli occhi e si alzò dal pavimento rifacendo lo stesso colpo che aveva usato con l'esercito infinito di Heartless. Si rannicchiò con le ginocchia fino al naso e tutta la luce attorno si concentrò in un punto liberandosi  creando poi un onda che spazzò via tutto e tutti facendo persino cadere il povero Sora. Il moro aprì lentamente gli occhi abituandosi al buio di prima e vedendo che la corvina gli dava la mano e già il suo braccio era diventato chiave. La prese volentieri e so tirò su con il Keyblade in mano pronto e fresco come una rosa al prossimo attacco. D'istinto guardò verso Dark che sorrise e guardò verso il basso chiudendo poi gli occhi.


-ammetto che questo mi ha stupito...ma non saremo neanche a metà- già il sorrisino che si era stampato in faccia a Sora scomparì come nulla e l'uomo mise una mano a terra creando segni neri di una lingua ormai morta e illeggibile. Della nebbia nera si raggruppò vicino al portale e si videro spuntare due ali di un viola-fucsia acceso, poi la testa col collo lungo e le corna che facevano tipo una corona per poi far vedere i suoi artigli allungati con 10 finte di metallo grigie e la coda piena di spine sicuramente affilatissime. Aveva la pancia e il sotto collo, sotto coda compreso, dello stesso colore delle ali viola-fucsia. Si mise in piedi su due zampe facendo vedere tutta la sua altezza e grandezza e ruggì con tutto il fiato che aveva nei polmoni, un ruggito colmo di rabbia. Senza aspettare partì con gli artigli che vennero facilmente evitati a suon di balzi. Furiosa come non mai (il drago è femmina e molto probabilmente anche mestruata quindi ocio ragazzi u.u) tirò la testa verso l'alto concentrando il suo potere in una palla di energia nera e lanciandola subito a mo' di raggio verso Sora che, d'istinto, si mise il Keyblade come scudo per poi cadere da un lato dalla troppa potenza. Yuki tornò subito normale con un bruciore infinito sulla sua schiena. Provò a toccarsela ma non fece altro che aumentare il dolore facendola contorcere e trattenendo le urla animalesche che le prudevano la gola. Tutti i tagli erano circondati da una specie di fiamma nera che piano piano aumentava la larghezza e la lunghezza del taglio.


-YUKI!- sentirono una voce femminile dalle scale e videro che era Safira che si era liberata ma una zampa completamente nera la prese stringendola più che mai. Dopo che il drago finì guardò verso l'argentea che stava facendo trotterellare le sue dita innervosita e annoiata e la guardava con gli occhi mezzo chiusi, poker face. 


-hai finito?- il drago la guardò stranita e senza aspettare Safira spalancò la sua bocca mordendo il più possibile e strappando anche un paio di scaglie (cannibale!! O.o). La bestia ruggì dal dolore e la fece subito scivolare a terra mettendosi la mano in bocca cercando di far diminuire il dolore. Safira corse subito da Yuki che era stesa a terra con la schiena in su e c'era Sora che non sapeva cosa fare. L'argentea lo guardò stranita e dalle sue mani uscì un filo sottile verde che poi andò a coprire tutta la schiena della ragazza facendola smettere di contorcersi e i vestiti piano piano ritornarono integri.


-ma...ma come...?!-


-magia del tempo- le prime parole che sentì che non erano minacce o insulti... Yuki sentì il suo pensiero e lo guardò male facendolo scusare e si tirò su guardando verso il drago. Con una mano mise da parte Safira che sbuffò e prese per mano Sora facendogli capire il suo piano. Si trasformò in Keyblade e il moro si mise di fronte alla bestia pronto all'attacco. Senza aspettare partirono gli artigli che continuò a evitare balzando in aria finchè una katana si conficcò nella zampa del drago bloccandola. Provò subito a staccarsi ma quella spada si era creata delle radici di luce che la facevano mantenere ben salda al terreno. Sora atterrò sul suo braccio e corse fino ad arrivare all'altezza del cuore e lanciò una palla di luce che colpì nel pieno centro del petto. Già si aspettava che il drago crollasse ma invece tirò su la testa con un ghigno disegnato sulla bocca mentre dietro c'era Dark che se la rideva.


-davvero pensavi che una bestia creata da me potesse avere un cuore?- Sora sgranò gli occhi e non vide l'artiglio che lo colpì nel petto e lo fece sbattere di nuovo contro la parete dall'altra parte lasciando sta volta persino delle crepe. Aveva un taglio piuttosto profondo che prendeva tutto il busto in obliquo. Safira tolse la maglia facendo partire un conato di vomito alla corvina che aveva visto quella ferita in tutto e per tutto.


-merda...qua ci dovrò mettere un po'. Yuki, tieni a bada il cucciolone-


-sì, un cucciolone di almeno 15 tonnellate se non di più...- Safira si girò con lo sguardo che uccide e la corvina mise le mani in alto arrendendosi e girandosi verso il dragone mestruato... Chiuse gli occhi e si mise due dita sulla fronte (no, non si teletrasporta come Goku '-') concentrando il suo richiamo. Dal nulla spuntò un drago più piccolo, lungo e snello bianco con le corna, gli artigli, le ali e la pancia azzurro acceso. Una cosa che poteva attirare chiunque erano i suoi occhi uno bianco mentre l'altro nero: quello bianco con sfumature dal blu fino all'azzurro mentre quello nero con sfumature rosse e gialle. Occhi magnetici che rispecchiavano l'anima di Yuki, metà nera e metà bianca. Era il suo guardiano.

Saltò in groppa al drago rimanendo in piedi ma con una mano si teneva alle redini mentre nell'altra teneva la katana che era scomparsa dalla mano del drago (allora presente Avatar no? Ecco ricordatevi come stavano i gatti blu sopra i loro volatili e immaginatevi Yuki con però sotto un drago). Il drago aprì le sue ali enormi e prese il volo distruggendo il tetto. Poco dopo arrivò anche l'altro con però in groppa suo padre e in mano una spada nera ondulata e una pietra bianca incastonata nel manico.


[ok pronto Zorf?] era il nome del drago.


[sono nato pronto] non aspettarono altro e il drago partì dritto verso la faccia dell'altro drago facendo una finta per poi girare intorno e facendo scontrare i due parenti con la corvina a testa in giù. Subito Zorf scese in picchiata e lasciò che Yuki mettesse la sua mano libera nell'acqua del piccolo laghetto che c'era lì vicino e creando un'onda enorme che andò contro il drago dietro di loro. La corvina lasciò la presa dalla sua schiena e si aggrappò al volo alla sua coda con un armatura di metallo che la faceva diventare tagliente infatti stette attenta a dove mettere le mani. Il drago bianco la lanciò come un missile e centrò in pieno l'occhio di quello nero per essere poi ripresa subito al volo da Zorf che evitò la furia di Moira, nome della draghessa, che consisteva in raggi di oscurità che venivano sparati a caso colpendo a volte anche il castello. Appena si riprese dal dolore si guardò intorno e si ritrovò Zorf in volo davanti al suo occhio ancora sano senza neanche un graffio. L'ira avvampò su di lei e in uno scatto fulmineo addentò in tre secondi il suo collo facendolo ruggire dal dolore. Affondò tutti i suoi denti affilati e bianchissimi provando anche a strappare la carne ma la coda del dragone bianco la beccò nell'occhio ferito e fu costretta a mollare la presa. Zorf volò via nascondendosi fra le macerie e anzichè un atterraggio morbido crollò a terra creando subito una pozza completamente rossa e respirando a fatica.


-Zorf no!- il drago sbuffò per farla zittire ed evitare che Moira li trovasse.

[ascoltami...tu...non devi...non devi uccidere Moira, lei...lei non era così] la corvina sgranò gli occhi e smise di accarezzare il muso del suo guardiano.


[quei braccialetti d'oro che ha ai polsi...li devi togliere] fece una piccola smorfia per il dolore e respirò ancora più faticosamente.


-no Zorf, per favore...non puoi già lasciarmi, anche se non ti ho mai conosciuto...cioè-


[lo so, è stata tua madre a dirti che io vivevo in te come lei, effettivamente io apparterrei a tua madre quindi non puoi usarmi in tutta la mia potenza...ma ero solo come diversivo giusto?] lei annuì e smise di piagnucolare sorridendo e capendo anche ciò che voleva farle capire. Lui sparì partendo dalla coda e lasciando come ultimo i suoi occhi che rimasero ben impressi nella mente di Yuki. Le orecchie le ritornarono alla realtà e sentì che Moira si stava avvicinando sempre di più. Si mise subito dietro una roccia e provò a vedere a che punto era Safira con le cure. Chiuse gli occhi e vedette dagli occhi di Sora: erano mezzi chiusi e riusciva a notare che Safira era sempre lì in piedi con il filo verde che ricopriva tutto il suo busto che oramai aveva solo un taglio superficiale. Il peggio era stato fatto ma non aveva ancora finito. Sentì il respiro del drago che scontrava la roccia a cui era appoggiata la schiena di Yuki dall'altra parte. La corvina trattenne il respiro e cercò di calmare il suo cuore che le martellava il petto credendo che lo potesse sentire forte e chiaro la draghessa a due metri da lei. Piano piano il respiro si allontanò per andare a sbattere contro una roccia dall'altra parte e i passi pesanti ne diedero la conferma. Si concesse di poter respirare di nuovo e rilassò tutti i suoi muscoli che fino a un momento fa erano tutti tesi e leggermente doloranti. Si sporse per osservare Moira e notò che sul suo dorso non c'era più suo padre, se così si poteva definire quel...coso. Fece comparire la sua katana e la circondò da un'aura bianca. Fece un bel respiro e partì di corsa andando direttamente verso uno dei bracciali. Provò a colpirlo ma la sua katana ci andò molto semplicemente contro senza causargli alcun graffio. Il drago le ringhiò contro e la scansò con la coda facendola andare verso le mura ormai crollate ma la corvina si diede una spinta con le gambe e fulmineamente le fece un taglio sul suo braccio. Era di spalle verso il drago e girò la testa di 90 gradi mettendo in mostra il suo occhio circondato da un aura rossa e le sue iridi come dei fari, tipo quelli di sua sorella solo che erano più inquietanti dei suoi. Fece un balzo per evitare il raggio nero e sempre con la katana tracciò un cerchio attorno al drago. Appena finito conficcò la spada a terra e quel cerchio si illuminò bloccando Moira lì dentro. Si mise in equilibrio sul manico della katana e mise una mano con due dita alzate che stavano esattamente al centro, vicino la suo naso, gli occhi chiusi ma con sempre l'aura rossa. Improvvisamente dei segni si crearono dentro il cerchio che s'illuminò ancora di più ma sta volta andarono sempre di più verso il rosso. Di botto aprì gli occhi che erano sempre rossi ma avevano gli stessi segni che c'erano nel cerchio solo molto più piccoli.


-annulla sigillo- lo disse sussurrando e le due dita si allungarono andando a toccare la fronte del drago che s'illuminò.


Moira aprì lentamente gli occhi e si ritrovò una ragazza sconosciuta a due passi dal suo muso che la guardava preoccupata. Tirò su di scatto la testa e provò ad aprire un occhio ma le causò solo un tremendo dolore, la testa le girò e ricadè al suolo col collo tutto bello allungato. Si guardò attorno e vide che era tutto buio: alberi secchi e neri, pietre nere, cielo nero senza neanche una cavolo di stella, persino il castello era tutto nero tranne qualche finestra bianca. Riguardò di nuovo verso la ragazza e notò che aveva dei capelli neri e lunghi tenuti da una coda e quegli occhi stranamente rossi, rosso fuoco.


-ti starai chiedendo dove ti trovi, lo so. Posso solo dirti che ti posso far ritornare a casa e dimenticarti di questa scena- allungò una mano alla sua fronte ma lei, ancora titubante, tirò indietro la testa e fece vedere i denti, quei denti bianchissimi e appuntiti come pochi. Yuki in risposta le sorrise e fece un passo per appoggiare la sua mano. Moira in un primo momento provò a ruggire ma poco dopo cominciò a vedere tutto bianco e le forme si fecero sfuocate, sempre di più, sempre di più...finchè non notò un altro drago che stava a due passi da un portale blu e la guardava sorridendo. Era Zorf, il suo più grande amico. In teoria non appartenevano a quel mondo ma un giorno senza volere ci finirono e non riuscirono più a tornare a casa. Ma ora che lo aveva lì a pochi passi cominciò a correre verso di lui sorridendo in risposta. Entrambi entrarono dentro quel porta

E che, chissà, forse poteva riportarli a casa, alla loro casa.



Yuki riaprì gli occhi rimasta accecata da tutta quella luce e si guardò intorno: alberi morti, tutto buio...no non era un sogno quello di prima, era pura verità. Sperava che stesse sognando tutto questo sin dalla mattina che erano lì al castello di Rapunzel ma a quanto pare... Fece un sospiro e di botto si ricordò anche che c'era Sora ferito rimasto assieme a Safira. Guardò in mezzo alle macerie e cominciò a correre fino a ritrovarsi sul tetto distrutto. Saltò dentro e ciò che vide la fece raggelare sul colpo: suo padre con il collo della sorella in mano e con l'altra era entrato nel suo petto strappandogli il cuore, non il cuore quello rosso, vero. Metà gemma completamente nera che emanava anche luce nera. Lasciò il suo corpo inerme a terra e strappò la gemma bianca dal manico della sua spada facendo vedere che anche quella era metà. Senza aspettare unì quelle due gemme che combaciarono perfettamente e s'illuminò mandando raggi sia bianchi che neri.


-e ora tocca a te...sai mi serve per poter far funzionare il portale qua potendo aprire la porta per Kingdom Hearts, il mio mondo, quello vero- la corvina sgranò gli occhi e si pietrificò lì in mezzo alla stanza, senza poter scappare o cercare disperatamente di difendersi. Suo padre era troppo forte per lei, lei dall'anima metà di luce che prevaleva sul suo carattere. Ormai era tutto finito e presto avrebbe potuto raggiungere sua madre assieme alla sorella che sicuramente avrebbe perdonato, si sarebbero abbracciate e sdraiate sul prato eternamente verde con quel cielo eternamente blu, il paradiso insomma. Sarebbero state tutte e tre bene, niente oscurità che potesse ostacolarle, niente padre pedofilo e addio il passato. Chiuse gli occhi e aspettò il suo destino, aprendo anche le braccia pronta ad poter stringere la madre che da tanto voleva rivedere. Accadde tutto in un secondo: uno spostamento d'aria, una mano che le strinse i fianchi e l'altra che si appoggiò sul suo petto. Strinse gli occhi credendo che poteva far male ma invece sentì un senso di calore immenso e la mano che non la uccideva. Osò aprire gli occhi pronta a rivedere da vicino quegli occhi bianchi privi di emozioni ma invece ne vide due di un azzurro cielo che non smettevano di guardarla. Il palmo si staccò lentamente con in mano qualcosa che in un primo momento non si riconosceva poi, continuando a tirare, potè ammirare la bellezza del Keyblade in tutto e per tutto. Tutti quanti rimasero a guardare questa scena esterrefatti senza capirne un motivo e ormai la chiave era completamente fuori. Yuki guardò il Keyblade e rimase senza parole e senza capire com'era successo. Un qualcosa le disse di guardare verso Safira, aveva una mano alzata e gli occhi ormai vuoti che la guardavano dicendole addio col pensiero, ne era certa. Una lacrima solitaria scese lungo la guancia della corvina e poco dopo lungo quella di Safira, anche se non ne sapeva il motivo. Sora guardò prima una poi l'altra e confermò che erano esattamente uguali: stessi capelli, anche se di colore diverso, stesso taglio dell'occhio, stessa corporatura, stesso modo di fare a parte il carattere. Mise una mano sulla spalla di Yuki che la fece tornare alla realtà sorridendole e tranquillizzandola un pochino.


-davvero commovente...ora mi fate prendere il suo cuore così la finiamo con tutta sta storia?- Yuki abbassò la testa asciugandosi l'occhio e pensò, pensò a sua sorella senza più un cuore, sua madre uccisa sì da mano di Safira ma non era di sua volontà, pensò a come aveva osato toccare Sora, White, Riku e ed Erif...il suo Erif. Tirò su lentamente la testa mettendo in mostra i suoi occhi lucidi così accesi con sfumature di rosso e giallo, come una fiamma. Era incazzata nera e perse il totale controllo lasciandosi governare dalla sua parte oscura. La sua katana diventò da bianca a nera come le pece, l'aura degli occhi rosso fuoco e persino i colori dei vestiti cambiarono. Il top rimase nero ma la gonna che prima era di un azzurro chiaro diventò mezza rossa e mezza nera, le maniche larghe da bianche a rosse e la gonna con le cinghie nera. 


-brava, arrabbiati su- scattò verso di lui così velocemente che stupì persino Dark e si beccò un bel calcio in faccia. Neanche ebbe il tempo di rialzarsi che la corvina si fiondò subito verso di lui facendo affondi e tagli così velocemente che era costretto a indietreggiare. Ad un certo punto la spada ondulata volò via e la katana stava per fargli saltare la testa quando dal suo mantello spuntarono rami che la fecero volare via. Yuki lo prese come slancio e toccò terra sbattendo anche il pugno. Dalla sua crepa uscirono filamenti rossi e neri che andarono subito verso i rami spezzandoli come stuzzicadenti. Dark fu troppo impegnato a evitare tutti quei fili che non si accorse che Sora era alle sue spalle e lo divise in due parti, due parti che evaporarono e si riformarono lì nello stesso punto però senza dare le spalle al ragazzo. Mentre lui dava i colpi a suon di chiave, l'uomo rispondeva a suon di pugni e calci. C'era da dire che ogni volta che andava a contatto con la chiave, il vestito si bruciava leggermente. 

Poco dopo Yuki ritornò umana che presa dalla rabbia spinse via Sora e continuò lei colpendolo con calci e pugni, arti marziali. Se la cavava piuttosto bene, era veloce e abile, ma anche suo padre non era da meno. Continuarono con la loro danza ancora per un po' finchè Yuki non venne colpita da un pugno che la fece cadere di 4-5 metri più in là. 


-Yuki, non ti devi far prendere dalla rabbia, dall'oscurità!- 


-e tu che ne sai di ste cose?! Nato e cresciuto coi tuoi amici da sempre al tuo fianco, nessuna sorella morta o genitore!!- Sora si alzò e la tirò su in malo modo da un braccio finchè non arrivò al suo volto.


-svegliati! Tu non sei la vera Yuki!- la corvina si mise a ridere e gli leccò la guancia. Subito dopo i suoi occhi si riempirono di orrore.


-io non sono la vera Yuki...Yuki...IO NON SONO YUKI!- cadde a terra mettendosi le mani sulle orecchie e le immagini di tutti quanti morti le passarono davanti agli occhi. Stava impazzendo, stava diventando matta da legare. Fece un sobbalzo sentendo una mano che si appoggiò sulla sua spalla e tremò sentendo il contatto continuo. Poco dopo sentì un abbraccio forte e caloroso facendole ricordare cosa volesse dire amare, vivere, divertirsi, scherzare. Si ricordò di tutte quelle volte che rise assieme a White ed Erif o assieme a Sora, si ricordò dei baci bollenti di Erif su tutto il suo corpo, si ricordò del calore di un "fratello" se così si poteva chiamare. Chiuse e riaprì gli occhi facendoli tornare normali e potendo vedere quel che aveva combinato. Staccò Sora e lo guardò negli occhi. Lo abbracciò sta volta di sua volontà e fece sorprendere il nostro povero moro.


-molto commovente ma non mi state ignorando un po' troppo?- Yuki gli tappò la bocca con lo scotch.


-è un momento delicato non rovinarlo- il padre fece la poxer face e si tolse l'adesivo dalla bocca.


-sì ma un attimo fa ti fai vedere cazzuta e un attimo dopo gentile e ti dimentichi del cattivo della storia?- Yuki sospirò e si tirò su.


-sì, sì, hai ragione-


-senti io lo faccio per non far annoiare i lettori- Yuki sorrise maleficamente e gli tirò un pugno in piena pancia (ok, lasciamo perdere il mio delirio...)

Dark si tirò su a fatica e guardò verso i due ragazzi: Sora col Keyblade mentre Yuki con la sua katana. Si mise in posizione di difesa con la sua spada ondulata in mano e la corvina scattò seguita poco dopo dal ragazzo. Yuki fece per colpirlo ma di colpo si abbassò e Sora mise una mano sulla sua schiena scavalcandola e facendo due tagli obliqui che non andarono a segno ma fu costretto a indietreggiare. Si buttò da una parte e fu la volta di Yuki che girò su se stessa per dare la massima potenza a quel colpo che finì contro la spada nera del padre. Per un po' rimasero così cercando di avere la meglio ma poi la corvina in pochissimi secondi diede la mano a Sora che la tirò in alto facendole evitare la lama che l'avrebbe tagliata a metà e caricò il Keyblade dall'alto colpendolo in testa. Purtroppo era una copia ed evaporò via ricreandosi dietro al moro che fece una cosa strana con le dita per poi spingerlo via col palmo. Sora cadde qualche metro più in là e provo a tirarsi subito su ma non riusciva a muovere un muscolo. Gli aveva bloccato i nervi e per un po' non sarebbe riuscito a muoversi.


-mi dispiace ragazzo, ma tu in tutta questa storia non centri- vero, Dark aveva ragione. Lui era un semplice essere umano, sì con un'arma leggendaria, ma comunque un umano. Non il figlio dell'oscurità o della luce o di entrambi. Yuki sentì i suoi pensieri e voleva correre da lui a liberarlo in un qualsiasi modo facendogli notare che lui non era inutile, la faceva stare coi piedi a terra, era suo fratello non di sangue, è stato lui a svegliarla dal suo sonno che sarebbe potuto essere eterno. Sora era importante per Yuki... Aveva bisogno di quel ragazzo solare e così puro che a volte, malgrado la sua età, infantile. Provò a correre verso il moro ma un muro di fiamme nere la bloccarono e la costrinsero a indietreggiare.


-tu però rimani...- piccoli brividi scesero lungo la sua schiena e si voltò verso quello che doveva essere un padre, sicuramente uno dei peggiori, poco ma sicuro. Il suo sguardo si spostò sopra il corpo inerme di sua sorella che guardava il soffitto con occhi vuoti, privi d'emozioni. Per forza, non aveva più un cuore, come poteva provare delle emozioni. Cosa poteva fare lei, una ragazzina debole e insignificante, nata illegalmente anzi, non sarebbe mai dovuta nascere, nè lei nè sua sorella...non sarebbe mai dovuta nascere...nascere. Fece cadere a terra la sua spada sorprendendo il padre che tolse la barriera.


"No Yuki non lo fare..." Ma non servì a niente, continuò per la sua strada camminando verso Safira che, anche se non aveva un cuore, aveva un cervello e aveva capito al volo cosa voleva fare. Poco prima di raggiungere la sorella scattò dal padre e con la sua spada gli tagliò la mano dove conteneva il cuore. Dark si inginocchiò dal dolore e Yuki s'incamminò verso Safira allungando il palmo con dentro il suo cuore metà bianco e metà nero. La gemma trapassò il petto riempiendo di mille emozioni i suoi occhi e ridarle un minimo di vita. La corvina le allungò la mano sorridendole e l'argentea la prese. Appena in piedi fece subito intrecciare le sue dita a quelle di Yuki e appoggiò la fronte alla sua chiudendo gli occhi e senza smettere di sorridere. La corvina diede uno sguardo fugace al moro che era rimasto lì fermo a gattoni a guardare la scena per poi, senza volere, leggere nella mente della ragazza e capendo le sue intenzioni. Yuki guardò davanti a sè e chiuse gli occhi come sua sorella cominciando ad alzarsi dal terreno senza più toccare con la punta dei piedi. Due corde, una bianca e una nera, le circondarono senza stringerle e una piccola sfera bianca e nera si creò in mezzo ai ventri delle ragazze diventando sempre più grande. Senza mai staccarsi le mani, in contemporanea tirarono in su il volto e la sfera che fino ad un'attimo fa era piccola scoppiò creando una luce intensa. Poco prima Sora si era alzato su e stava correndo verso Yuki ma l'onda d'urto e poi la luce lo fecero indietreggiare e costringere a coprirsi gli occhi.




Era mattina e Kairi era rimasta per tutto il tempo a guardare dalla terrazza quel muro che aveva inghiottito Sora, il suo Sora. Le lacrime erano finite e quelle di prima erano ormai secche sulle sue guance arrossate. Poco dopo sentì qualcuno bussare alla sua porta.


-avanti- erano White in stampelle, Erif e Riku.


-hai visto Sora?- l'ultima lacrima che poteva versare scese in quel preciso istante.


-no...- non smise di guardare davanti a sè fissando quel muro impenetrabile. Riku capì che qualcosa non andava e corse da lei costringendola a girarsi mostrando i suoi occhi rossi e le occhiaie.


-dov'è Sora?- lo disse con dolcezza per non farla spaventare anche se era piuttosto agitato non vedendo da nessuna parte il suo amico, il suo migliore amico.


-doveva finire il suo viaggio...- il ragazzo si pietrificò a quelle parole e cominciò a correre in giro per i corridoi superando il giardino con Topolino che gli urlava di fermarsi e le mura per poi arrivare di fronte a quel muro nero fatto interamente da Heartless. Stava per buttarsi dentro ma sia White che Erif lo fermarono tirandolo indietro.


-ormai è andato!- 


-ma non può non tornare mai più!!- 


-no, non credo che Yuki lo lascerà lì da solo- Riku si mise in piedi e riprovò a saltarci dentro ma niente da fare, i due ragazzi lo fermarono un'altra volta. Dopo svariati tentativi cominciarono a vedere che il muro si stava dissolvendo sempre di più fino a quasi sparire.


-ma che...?!- migliaia e migliaia di cuori volarono verso l'alto facendo sparire completamente. Arrivarono anche Kairi con il re e guardarono tutti quello svolazzamento di cuori. Guardarono verso l'alto e poterono notare nastri bianchi e neri che prendevano tutti questi cuori e li portavano chissà dove. 


-Yuki...- Kairi si mise una mano sulla bocca e due lacrime scesero lungo le guance vedendo Sora che stava cadendo dal cielo con gli occhi chiusi. Poco prima che si spiattellasse al suolo uno dei nastri gli attutirono la caduta. La rossa corse verso di lui scuotendolo leggermente sperando che aprisse gli occhi.


"Svegliati..." Sora alzò lentamente le palpebre vedendo una chioma rossa con degli occhioni lucidi che poco prima li sgranò per poi finire nelle braccia di lui. Ci mise un po' prima di capire dove si trovasse e il motivo di tutto quello. Si tirò su di botto spaventando la ragazza e guardando direttamente negli occhi prima di Erif e poi in quelli di White. Loro capirono al volo e il volto del corvino si oscurò girandosi di spalle per poi tirare un pugno all'albero vicino a lui facendolo oscillare. Poco dopo si mise in ginocchio e cominciò a piangere, piangere silenziosamente e trattenendo al meglio i singhiozzi. Dopo tanti ma tanti anni era riuscito finalmente a rivederla, e ora scappata dalle sue mani come aria, così, senza poter far nulla. Voleva morire raggiungerla e mandare dritto all'inferno suo padre che sicuramente l'avrà costretta a uccidersi o peggio ancora, lui l'aveva uccisa ed era ancora a piede libero, ma questo non spiegherebbe il motivo della distruzione del muro.


"Ma io non sono morta" ecco, ora si immaginava anche la sua voce...tirò su di scatto la testa guardandosi intorno e vide che stava facendo lo stesso White. Gli occhi di tutti caddero nel vedere che tutti i nastri erano tornati indietro e si stavano raggruppando in un solo punto facendo comparire due figure bianche e nere che poco dopo presero la loro vera forma. Erano Yuki e Safira. Erif corse dalla corvina abbracciandola stretta mentre White si avvicinò a Safira per poi ritrovarsi una ragazza dai capelli d'argento fra le braccia. La corvina lo staccò e gli disse qualcosa sottovoce all'orecchio per poi andare da Sora che era sulle ginocchia e a fianco aveva Kairi ancora più sbalordita di lui.


-e qui le nostre strade si divideranno...- il ragazzo rimase immobile annuendo con la testa. Yuki gli mise una mano fra quelle ciocche sparate e indomabili spettinandoli amorevolmente -ma ciò non vuol dire che non potrai più vedermi- Sora alzò la testa con una faccia interrogativa e la corvina come risposta gli indicò il cielo e facendo uno dei suoi rari sorrisi a 32 denti. Gli diede un piccolo bacio sulla fronte dando fastidio sia a Erif che a Kairi mentre Sora arrossì.


-ehi...- era Erif che si era messo a braccia conserte e stava guardando storto Yuki che si mise a ridere.


-sei geloso?- il ragazzo arrossì e mise su il broncio guardando da un'altra parte per poi negare con la testa. Questo fece aumentare la risata della corvina per poi prendergli la mano e anche quella della sorella che teneva dall'altra parte quella di White. Poco prima di sparire guardò per un ultima volta Sora e con solo le labbra gli disse "addio". In un istante so trasformarono in piccole sfere di luce e partirono velocissime verso il cielo per poi attaccarsi e illuminandosi come stelle. In quel momento Sora capì il gesto di Yuki di poco prima e sorrise prendendo in braccio Kairi che stava ammirando quelle quattro stelle rimaste tutte di fila e appoggiandosi al petto. 

Ogni tanto avrebbero tirato su il naso e si sarebbero messi a guardare quella fila ricordandosi di tutta l'avventura e pensando che la vita è una sola...



Bisogna, ogni tanto, volgere gli occhi al cielo con tutte le sue stelle per rendersi conto che la vita è una cosa sublime e che va vissuta nella maniera migliore in ogni attimo perché è una occasione unica, irripetibile.

Romano Battaglia, Notte infinita, 1989









Ed eccoci qua con la prima parte del finale :D

Lo so, storia veramente corta e tutto quello che volete, ma ricca e scritta con tutto il mio impegno, a parte il primo capitolo che forse quello l'ho fatto piuttosto svogliata ma non entriamo nei particolari.

Il prossimo capitolo sarà come quello precedente, scritto in prima persona, solo da occhi diversi. Riprenderò i temi di questo capitolo ma è fatto apposta u.u

Bene non vi dico altro e ci vediamo nel prossimo capitolo!


Baci&Abbracci,


Tomori_16

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Capitolo 10
*** Cap.10 Yuki ***


YUKI


Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo legata a un tavolo e delle voci ovattate e lontane che urlano, colpi che rimbombano per tutta la stanza? Non lo so, fatto sta che sento dei colpi. Volto la testa e vedo Safira che combatte contro Dark. È ridotta piuttosto male, eppure continua ad alzarsi e maneggiare con cura la sua falce per poi rifinire contro il muro o contro il pavimento. Provo a urlare il suo nome ma mi esce solo un orribile mugolio. Le palpebre sono diventate pesantissime e mi sforzo a tenerle aperte ma non ci riesco, cado di nuovo nel buio e non smetto, non incontro nessun pavimento. Che questa sia la morte? Strano, mi aspettavo un angelo o un demone che mi portavano in paradiso o all'inferno. Evidentemente questo è il mio tipo di inferno, dato che odio più di ogni altra cosa il buio. Mi fa ricordare troppe cose: la solitudine, la paura, i miei incubi, i ricordi, mio padre...troppe cose per me terrificanti. Guardo di sotto e noto qualcuno che si sta dimenando e che urla come un pazzo. Non riesco proprio a riconoscerlo ma so che devo aiutarlo. Lancio uno dei miei colpi e faccio andar via tutti quei cosi dell'oscurità, lo prendo per la mano e da lì lo riconosco: è Sora. Sento tutti i suoi pensieri e mi metto a ridere. Io un angelo che lo sto portando in paradiso? Con questo confermo che non sono morta e nemmeno lui lo è. Lo guardo dritto negli occhi e noto che non ci sta capendo un tubo di tutti questi miei comportamenti. Effettivamente trovo ingiusto che io riesca a leggere nei suoi pensieri mentre lui no. Cerco un modo per fargli capire tutto quello che ho passato, quanto mi sia stato importante, i pensieri che mi passavano mentre lui combatteva o i miei scleri quando non capiva le cose ovvie. Se devo essere sincera a volte la sua stupidità superava ogni limite, fortuna che è migliorato in questo campo.
Mi ricordo di quel che aveva fatto White per farmi ricordare della mia infanzia e lo faccio in automatico. Lo sento più che sorpreso e ancora non sta capendo il motivo di questa mia cosa.
-così siamo pari- sono le uniche parole che riesco a dire. Vedo che sta cominciando a vedere i miei ricordi e sorrido felice. Sento un qualcosa che mi trascina da dietro e per un primo momento provo a liberarmi ma poco dopo sento un qualcosa nel mio cuore che mi dice che va tutto bene, che non mi accadrà nulla di male. Mi volto e trovo due bambini, maschio e femmina, con gli stessi capelli: neri e riflessi argentati con anche delle piccole ciocche color argento che non si notavano a prima vista. Poco dopo si fermano e si girano verso di me sorridendo, hanno un occhio dello stesso colore di Erif mentre l'altro è rosso, rosso rubino tipo i miei. Un istinto mi dice di abbracciarli più forte che mai e lo faccio. Le loro manine mi circondano il collo e la vita e la bambina mi sussurra qualcosa all'orecchio. Sgrano gli occhi e li guardo staccandoli rimanendo a bocca aperta. La felicità mi invade tutto il corpo e mi metto a piangere dalla gioia, non ne trovo un motivo ma lo faccio. Mi prendono per mano e mi portano verso una luce che fa scomparire tutto quel buio.

Riapro le palpebre e sento qualcuno che urla il mio nome. Guardo verso le scale e lo vedo, più felice che mai. Sorrido in modo fin troppo infantile e le lacrime mi fanno di nuovo bruciare gli occhi. Sora mi si aggrappa al collo e lì non resisto più, scoppio a piangere e lo abbraccio forte. Grazie al cielo è qua e potremo andarcene da quest'inferno con anche Safira, dato che a quanto pare lei ha fatto tutto questo sempre e solo per la mia immunità. Sento una presenza che ci sta guardando piuttosto infastidito e guardo in avanti. Tutta la felicità che provavo fino a poco prima si distrugge in mille frantumi e viene sostituita da paura. Quel mostro dai capelli neri e gli occhi bianchi ci sta guardando col suo solito ghigno stampato sulla faccia. Provo a dire il suo nome ma balbetto dei mugugni incomprensibili per chiunque e ormai Dark si avvicina alla schiena di Sora.
-nessuno sfiora la mia bambina- lo sento raggelarsi e si volta lentamente per poi essere colpito in pancia e volare dall'altra parte della stanza. Le mani di mio padre mi stringono alla vita palpando con cura il mio fondo schiena e lo guardo con ribrezzo provando a liberarmi e graffiandolo anche. Mi chiedo come si possa definire un pervertito del genere un padre, come diamine a fatto mia madre ad innamorarsene?! Vabbè che l'amore è strano però, cazzo eri piuttosto ottusa mamma! Noto che Dark sta fissando Sora e ne approfitto per potermi allungare al suo braccio e morderlo con tutta la forza che ho facendolo urlare di dolore e mi lascia cadere a terra. Senza aspettare un invito corro verso Sora e mi trasformo già in Keyblade cominciando a vedere dai suoi occhi. Ora si sente molto più sicuro e vorrei tanto stringergli la mano. Mio padre fa uno schiocco con le dita e appaiono centinaia di Heartless...no, non lo sono. Che diamine sono quegli affari? Vedo che anche Sora ne aveva visto uno prima e con questo confermo che non sono decisamente degli Heartless. Aah, non importa, sono cattivi e ci vogliono uccidere, questo è l'importante!

Cominciamo la battaglia e lo aiuto notando il loro punto debole. Purtroppo poco dopo Dark fa comparire un drago nero e viola dal nulla che cerca già da subito di ucciderci.
Spara uno dei suoi colpi dalla bocca e senza volere Sora mi usa come scudo. Sento un dolore insopportabile alla schiena ma stringo i denti ed evito di urlare, non voglio far sentire in colpa Sora. Appena finito il colpo cado in ginocchio e la schiena continua a farmi un gran male. Le mie gambe cedono e mi stendo a terra con la schiena verso l'alto. Continuo sempre a stringere i denti per lo stesso motivo di prima e poco dopo sento qualcosa che mi circonda la schiena e il dolore diminuisce sempre di meno. Mi guardo la ferita e vedo che non c'è più con anche i vestiti integri. Guardo verso Safira e capisco al volo che cosa ha appena fatto.

*


Finalmente ho finito il lavoro con Moira e mi guardo intorno cominciando a saltellare in giro per ritornare finalmente dentro la sala e ciò che vedo mi fa raggelare: Dark tiene per il collo Safira e con l'altra mano sta strappando il cuore della mia sorellina. Ora tiene metà di una gemma completamente nera e molla a terra Safira per poi staccare dal manico la pietra bianca e da lì capisco che cos'era: fin da sempre quello stronzo aveva diviso a metà il suo cuore, la parte della luce ovviamente, facendola diventare debole e sotto il suo totale controllo.

Alle parole di Dark raggelo e non riesco più a muovermi. È tutto inutile, non riusciremo mai a sconfiggerlo, è troppo forte. I miei occhi si svuotano e comincio a pensare a Safira, mamma... Presto potrò finalmente raggiungerla assieme a mia sorella che sicuramente perdonerà per il suo gesto, in fondo non era stata colpa sua, papà la stava usando come una marionetta. Sì, staremo noi tre in paradiso e sorrideremo felici, dimenticandoci della nostra morte. Sento un leggero spostamento d'aria e stringo gli occhi aspettandomi la fine. Una mano mi stringe i fianchi e l'altra si appoggia al centro del mio petto. Penso a qualcosa di felice e spero che non faccia male ma, al posto del dolore, un calore si diffonde in tutto il mio corpo e la mano si stacca tenendo qualcosa in mano, ne sono certa. Apro leggermente gli occhi e vedo il Keyblade nella mano di Sora e i suoi occhi cerulei che non smettono di fissarmi. Ora sono più confusa di prima e non trovo un motivo per tutto questo...[Safira]... Mi volto verso di lei e la vedo con una mano alzata e i suoi occhi vuoti, privi di emozioni. Aveva tolto il suo sigillo così Sora poteva finalmente utilizzare il suo Keyblade per i fatti suoi. Sento che parte dei miei poteri, anima compresa, siano rimasti attaccati alla chiave. Sembra che mi manchi parte della mia vita ed è vero, ma so che quel piccolo frammento è in mani affidabili. Probabilmente questo sarà successo anche a White ed Erif ma ora non è importante. Continuo a guardare verso Safira e una lacrima mi solca il viso. Abbasso lo sguardo e comincio a pensare. Deve aver passato le pene dell'inferno solo per evitare che nostro padre mi mettesse le mani addosso, mi sento in colpa, sono una debole... Noto che anche a lei scende una lacrima anche se continua ad avere i suoi occhi vuoti e questo mi spezza il cuore...basta, non deve più soffrire per colma mia, mai più...
-davvero commovente...ora mi fate prendere il suo cuore così la finiamo con tutta sta storia?- i miei pugni si stringono così forte che le unghie cominciano a farmi male alla mano. Davanti agli occhi mi passano i volti dei miei amici, Sora, Kairi, White, Erif, Riku... Qualcosa dentro di me si smuove e mi sento cadere nel buio.
"Hai già fatto abbastanza, non trovi? Dai lascia il resto a me così porrò fine a tutto questo..." No, non ora cazzo! Provo a liberarmi da questa prigione ma ormai è tardi, ha preso il controllo del mio corpo e non posso fermarla. La mia parte oscura è uscita e io sono qua dentro una gabbia rannicchiata con la fronte appoggiata alle ginocchia e le mie braccia che stringono forte il ventre. Chissà come stanno...
Un terremoto mi fa risvegliare e vedo che Sora mi ha preso su per un braccio.
-svegliati, tu non sei la vera Yuki!- come ha fatto ad accorgersene? La mia parte oscura gli lecca la guancia e subito dopo io urlo cercando di liberarmi da quella gabbia. La vedo buttarsi a terra e le immagini di tutti quanti morti mi passano davanti agli occhi. No...no...NO! Non è vero! Non sono morti!!
Una mano calda mi tocca la spalla e io tremo a quel tocco. Lui in risposta mi abbraccia forte e da lì mi rivengono in mente i momenti passati assieme a Sora, White e Erif... Il suo tocco che ha ispezionato tutto del mio corpo e le sue labbra che lasciavano parti della mia pelle bollenti e leggermente arrossati... Mi ricordo che cosa vuol dire amare e voler bene, amore fraterno, il calore che mi aveva donato Sora, il fratello non di sangue ma di spirito...
Mi stacco da lui e mi alzo guardandolo negli occhi. Sta volta sono io ad abbracciarlo e lo lascio stupito. Sì, ora sono pronta a passare tutto, dovesse finire il mondo...
no, non deve finire, ho un futuro a cui badare e so già che quel futuro saranno delle cose meravigliose e doneranno a me e a Erif tutta la gioia del mondo.
Entrambi corriamo verso Dark e ci alterniamo coi colpi, una volta lui e una volta io, non finchè mio padre bloccò i nervi di Sora e lo mandò via con un solo colpo del palmo.
-mi dispiace ragazzo, ma tu in tutta questa storia non c'entri- sento i pensieri negativi di Sora: si sente inutile e debole ma non è vero, lui è quello che mi faceva rimanere coi piedi a terra, quello che mi ha svegliato dal mio sonno che sarebbe stato eterno. Provo a correre verso di lui ma un muro di fiamme mi blocca e sono costretta a osservarlo triste e piccolo.
-tu però rimani...- un brivido mi percorre la schiena e mi volto verso "papà"... Chi avrebbe il coraggio di chiamarlo anche solo padre? I miei occhi si spostano verso il corpo inerme di Safira e per l'ennesima volta guardo i suoi occhi vuoti privi d'emozioni. Per forza, "qualcuno" le ha strappato il cuore lasciandola lì a soffrire. Cosa posso fare? Cosa posso fare, io, così fragile e debole, figlia di un unione proibita da madre natura. In teoria io e mia sorella non saremmo mai dovute nascere...nascere...nascere...
Quell'ultima parola mi rimbomba per la testa e mi viene un'idea, una brillante idea. Lascio cadere la katana e Dark, stupito di questa cosa, toglie la barriera e si incuriosisce alle mie intenzioni.
"Yuki, non lo fare..." Sorrido a risentire la voce di mia madre che mi prega di fermarmi ma oramai ho deciso e so che anche Safira sarebbe d'accordo. Guardo un ultima volta mia sorella e la vedo annuire leggermente. Poco prima di andare verso di lei, scatto da mio padre e con la sua spada gli taglio la mano prendendo la metà del cuore di mia sorella. Mi sento soddisfatta ad aver fatto del male a quel bastardo, infame...lasciamo perdere la mia ira. Arrivo da Safira e allungo la mia mano con il suo cuore e lo rimetto al suo posto riuscendo finalmente a rivedere i suoi occhi pieni e luminosi come prima. Le do la mano che lei prende per poi far intrecciare le sue dita affusolate a quelle mie, appoggia la sua fronte alla mia chiudendo gli occhi e sorridendo pronta a fare il suo lavoro. Prima di cominciare guardo verso Sora e lo vedo lì a gattoni che non capisce il motivo di tutto questo. Gli lascio leggere le mie intenzioni e subito dopo sgrana gli occhi sforzandosi di mettersi in piedi per potermi raggiungere. Mi dispiace ma ormai è tardi... Riguardo davanti a me e incrocio i fari che mi stavano aspettando. Stringo la mia mano e chiudo gli occhi cominciando il colpo finale. Ci alziamo dal terreno e una piccola sfera bianca e nera si crea in mezzo ai nostri ventri. Sento Sora che sta correndo e prova a sfiorare la mia mano ma subito dopo io e Safira alziamo il volto e lasciamo che la nostra sfera esploda distruggendo quel mondo che non sarebbe mai dovuto esistere, facendo ritornare nelle tenebre nostro padre e Sora dai suoi amici.
Sento che sto cadendo nel buio e piccole corde mi prendono le gambe e pian piano provano a prendermi tutto. Apro leggermente gli occhi e vedo la mano di Sora con attorno migliaia di fulmini bianchi che scacciano le tenebre. Sorrido alla vista della sua mano.
"Almeno non ti lascerò cadere nell'oscurità..." Stupido e cocciuto, ecco cos'era. Di certo non cambierà mai... Prendo la sua mano e comincio a volare verso l'alto fino ad arrivare sopra una piattaforma con disegnato me e Safira che ci teniamo per mano e gli occhi chiusi, dalla parte di Safira c'è il volto di White mentre dalla mia parte c'è quello di Erif. Lo sfondo è per metà bianco e per metà nero. Nella parte bianca c'è raffigurata una donna senza volto ma con quei capelli che per me sono fin troppo riconoscibili mentre dall'altra parte c'è raffigurato un uomo che sorride maleficamente mettendo in mostra i suoi denti bianchissimi. Sopra la piattaforma ci ritrovo Safira ancora svenuta e Sora che se ne sta in piedi con accanto una donna e entrambi mi guardano per poi cadere in piedi.
-sei pronta?- alzo lo sguardo verso mia mamma e la guardo interrogativa senza capire la sua frase. Pronta per cosa?
-a tornare a casa- sgrano gli occhi e lo sguardo mi cade sul volto disegnato di Erif che sorride.
-ma...m-ma io...- da dietro vedo Safira che si è alzata e si mette fra me e Light.
-dobbiamo ancora fare una cosa- nostra madre sorride e apre un portale che ci fa vedere un bellissimo cielo azzurro. Mia sorella si volta verso di me, mi da la mano guardandomi e sorride. Io le sorrido in risposta e mi rialzo guardando poi verso Sora che fino ad adesso era rimasto a guardare incantato Light ammirandola per tutta la sua bellezza. Schiocco le mie dita davanti ai suoi occhi e lo risveglio dai suoi pensieri.
-incantato, primo, hai una ragazza e secondo, devi tornare a casa- Sora si gratta la guancia imbarazzato e sorride disperatamente. Proprio un caso perso...
Lo prendo per mano e tutti e tre saltiamo nel portale. Subito io e Safira liberiamo dei nastri che prendono tutti i cuori che svolazzavano in giro e uno dei miei raggiunge Sora rallentando la sua caduta.
Vedo Kairi che gli salta al collo e che poco dopo Sora guarda dritto negli occhi di Erif e White urlandogli col pensiero che io ero qua ma a quanto pare capirono il contrario. Vedo il mio corvino stringere i pugni e mettersi a piangere silenziosamente, non prima di aver tirato un pugno al primo albero che capitò a tiro.
-ma io non sono morta- lo vedo che di botto tira su la testa e comincia a guardarsi intorno. Io e Safira torniamo alla nostra forma originale ed Erif mi salta al collo facendomi quasi cadere. I miei occhi cadono verso Safira che la vedo saltare addosso a White...[hai capito la mia sorellina...]. Guardo davanti a me e vedo Sora inginocchiato con accanto Kairi ancora più sbalordita di lei.
-e qui le nostre strade si divideranno...- il ragazzo rimane immobile annuendo con la testa. Gli metto una mano fra quelle ciocche sparate e indomabili e glieli spettino amorevolmente -ma ciò non vuol dire che non potrai più vedermi- lui alza la testa interrogativo e io gli indico il cielo sorridendo. Mi giro e vedo Erif a braccia conserte che mi guarda storto.
-ehi...- mi metto a ridere.
-cos'è sei geloso?- arrossisce e mette su il suo solito broncio guardando da un'altra parte e facendo no con la testa. Questo fa aumentare la mia risata per poi prenderlo per mano e prendo anche quella di mia sorella. Guardo verso Sora e con solo le labbra gli dico "addio" anche se so che non è vero. Entrambi ci trasformiamo in stelle e voliamo verso il cielo. Col pensiero mando una semplice frase a Sora e spero che la capisca al volo.

Ricordati, la vita è una sola.

Poco prima di diventare completamente stelle dico una cosa all'orecchio di Erif e lui sgrana gli occhi per poi guardare verso di me col volto abbassato. Io sorrido più felice che mai e non vedo l'ora che Sora possa vedere queste splendide gemme che non vedono l'ora di uscire e scoprire il mondo...




*= qua evito di riscrivere tutta la battaglia sennò diventerebbe un po' troppo palloso per i miei gusti...



Eccoci qua col finale :D
I ringraziamenti li farò poi nel capitolo finale finale, quello serio.


Qua ho ricreato quando Yuki cade nel buio ma Sora riesce a riportarla indietro diciamo.


Mentre qua abbiamo la nostra Safira con la sua falce a doppia lama x3 mi sento onnipotente dopo essere riuscita a fare questi disegni da sola XD lasciatemi perdere va là che fate prima ;)


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Capitolo 11
*** Cap.11 come stelle cadenti ***


COME STELLE CADENTI





Kairi stava seduta sulla sabbia, ammirava il paesaggio del mare col tramonto e sulla spiaggia l'uomo della sua vita che teneva stretto le manine della loro piccolina. Aveva 1 anno e ancora doveva imparare a camminare. Li guardava con occhi illuminati e vedeva i capelli lisci con un ciuffetto sparato castani come quelli del padre, gli occhi che sono una via di mezzo fra il mare e il cielo, bellissimi di un azzurro mai visto fino ad ora e quella bocca piccina piccina rosea che ride e mette in mostra parte dei suoi denti da latte. Da quando Dark è stato sconfitto non ci sono stati più Heartless, eppure ogni tanto Sora tirava fuori il Keyblade cominciando a guardarlo e cercando di ricordarsi quegli occhi rubino ormai dimenticati da tanti. Vorrebbe tanto poterli rivedere e poterla riabbracciare ma sa che d'ora in poi potrà soltanto vederla e dirle coi pensieri come stava. Oramai da quando tutta quella storia era finita Sora, Kairi e Riku si riunivano attorno a un falò e guardavano il cielo, riconoscendo subito quella fila innaturale di quattro stelle, i loro amici, compagni, sorelle... Ogni tanto Sora ci si fermava più del solito finendo poi con l'addormentandosi e sentendo quella voce familiare dirgli fra risate di svegliarsi. A volte ne era certo che Yuki scendeva da lui per potergli spettinare amorevolmente i capelli, perchè la notte sentiva ogni tanto una mano che si infilava fra le sue ciocche sparate.

6 anni.
Sono passati 6 anni da tutto questo.
Ormai Sora e Kairi avevano messo su famiglia dando alla luce la loro splendida bambina di nome Seki, già da piccola aveva quegli occhioni che sembra non cambieranno mai. Meglio, così diceva Riku "meglio perché sono davvero splendidi, in perfetta armonia con i vostri". Però era piuttosto strano vedere tutta una famiglia con occhi azzurri, ma soprattutto, tutti e tre di un azzurro diverso.

Rimasero sulla spiaggia fino a sera ma c'era un motivo, quel giorno c'era la pioggia di meteoriti. Quella notte ci sarebbero state tantissime stelle cadenti.
Si misero comodi e Sora teneva in braccio Seki ormai addormentata.
-secondo te anche loro si saranno messi come noi ad aspettare le stelle cadenti?- contemporaneamente si voltarono e si fissarono dritto negli occhi. Rimasero così per un po' e Kairi ritornò a guardare la fila.
-penso di sì anzi, penso che in questo preciso istante ci stiano guardando- anche Sora si mise a guardare le stelle e quella al centro verso sinistra s'illuminò più del solito brillando e diventando il centro dell'attenzione. Il moro si mise a ridere, proprio da Yuki mettersi in mostra.
Poco dopo cominciò quello spettacolo che sicuramente tutti quelli si saranno messi a guardare. Sora e Kairi rimasero così ad ammirarli per un po' finchè non notarono due stelle cadenti in particolare che si facevano sempre più vicine e attorno avevano un'aura azzurra, sembrava polvere di stelle. Sora lasciò la bambina in braccio alla rossa e si alzò senza smettere di guardare quelle due stelle che erano state strappate dal mantello e ora stavano cadendo lì, davanti ai loro occhi e di fronte ai loro nasi. Quelle cose finirono in acqua senza però smettere di brillare e bolle d'aria sempre illuminate si alzavano lasciando della polvere azzurrina, celeste. Sora assottigliò gli occhi e potè notare due piccole teste nere con riflessi argentei causati dalla luce lunare che uscirono dall'acqua. Erano dei bambini, uno maschio mentre l'altra femmina. Fece per buttarsi in acqua ma vide che nuotarono per i fatti loro verso la costa e misero in mostra i loro occhi illuminati: uno rosso mentre l'altro azzurro color del ghiaccio.
-Yuki...- passò solo quel nome nella mente del moro e anche a Kairi. I due bambini sorrisero e andarono ad abbracciare Sora sorprendendolo.
-Zio!- lo dissero in coro e con questo il moro ne fu certo: erano i figli di Yuki e, sicuramente, Erif. 

Hai mai visto una stella cadente?
Se la risposta è sì, sai che è uno spettacolo di pochi secondi.
Ma finchè dura, quella stella brilla come nessun altra nel cielo e mentre attraversa il firmamento tutti si fermano con il naso all’insù a guardarla.
Tanta gente ammaliata dalla sua magia spera che un desiderio impossibile si avveri…

Sergio Bambarèn, “Il sole e la cometa”

Strofinò sulle loro teste uno straccio e si perse per l'ennesima volta in quell'occhio rosso della bambina, gli ricordava troppo Yuki. Aveva lo stesso identico taglio di capelli mentre quelli del bambino erano lisci come quelli di Erif.
-ditemi, come mai siete qui?-
-mamma ci ha detto che dobbiamo stare assieme a te e tutto andrà bene- le iridi cerulee del ragazzo ormai adulto si soffermarono sulla stella Yuki e una voce gli arrivò con la leggera brezza marina.
"Perfavore, trattali come tuoi figli. Voglio che almeno loro vivano una vita normale" subito Sora le rispose coi pensieri che di lui si poteva fidare al 100%. I due gemelli si chiamavano Rife (maschio, pronuncia inglese) e Tekira (femmina, pronuncia così come si legge). Nomi strani ma che sapeva che Yuki ci si era messa d'impegno per poterli trovare.
Mentre erano sulla via del ritorno a casa si fermarono un'ultima volta a guardare il cielo e i due gemelli si baciarono la mano per poi allungarla verso le quattro stelle. Si potè notare una piccola immagine fatta di quella polvere e fecero vedere Erif che abbracciava il ventre di Yuki con il mento appoggiato sulla sua spalla e entrambi sorridevano. Yuki era cresciuta e quell'aria infantile che anni fa aveva era ormai andata via lasciando libera la sua parte adulta, più bella che mai mentre Erif aveva le basette e poca barba al mento. Subito dopo la polvere cambiò facendo vedere Safira che abbracciava da dietro White e lui rideva imbarazzato mentre l'argentea metteva in bella mostra uno dei suoi fari ormai pieni d'amore e felicità e il suo pancione nascosto dalla schiena larga del biondo.

Si salutarono per l'ultima volta e ognuno andò per la sua strada senza mai dimenticarsi l'uno dell'altro, senza dimenticarsi di tutto l'accaduto. 
I gemelli rimasero sulla terra crescendo assieme alla piccola Seki che sembrava nascondere qualcosa di strano e magico allo stesso tempo ma non era l'unica: i due gemelli, se stavano insieme, potevano scatenare un potere mai visto fino ad ora. Niente luce o oscurità, un potere semplice e unico nel suo genere... 
Può significare una nuova avventura?





E con questo piccolo capitolo siamo arrivati alla fine :')
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito,
Quelli che l'hanno messa fra le preferite,
Quelli fra le seguite,
Quelli fra le ricordate e
Quelli che hanno semplicemente letto.

Ringrazio tutti quanti per aver letto fino alla fine e, anche se è corta, spero con tutto il mio cuore vi sia piaciuta. Con questo vi lascio e ci vedremo nella prossima avventura, un crossover scritto assieme a Ged e forse un sequel su questa storia?...

Baci&Abbracci,

Tomori_16

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