_-°*Drabbles*°-_ di La Lady (/viewuser.php?uid=3433)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eileen/tobias ***
Capitolo 2: *** Eilleen/Tobias ***
Capitolo 3: *** Expecto Patronus ***
Capitolo 4: *** Buon compleanno Ron! ***
Capitolo 5: *** Perchè lo odiavi tanto? ***
Capitolo 6: *** Sig. Evans ***
Capitolo 1 *** Eileen/tobias ***
La luna era coperta dalle nuvole mentre la pioggia si confondeva con i
le lunghe falcate
dei due giovani ragazzi che si tenevano per mano.
Entrambi portavano uno zaino in spalle, mentre goccioline
d’acqua solcavano i loro volti stanchi e provati ma
pur sempre sorridenti.
Correvano senza guardare indietro, solo la luna, alta nel
cielo, proteggeva e guidava la via dei ragazzi. Le loro mani erano
allacciate come da fili invisibile che non le avrebbe mai distaccate.
Un unica parola teneva unito quel grande e bellissimo
desiderio. Semplicemente l’Amore.
-Corri Eileen... Corri!- Urlò il ragazzo
-Corri verso il nostro futuro!-
_-°*100
parole*°-_
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Capitolo 2 *** Eilleen/Tobias ***
Una donna si accarezzava la pancia rigonfia mentre fuori la
neve scendeva silenziosa. Nei suoi occhi neri come una notte senza luna
si
riusciva a vedere la felicità. Un uomo alto e magro si
avvicinò di corsa a lei,
posandole sulle spalle una coperta di lana.
-A cosa stai pensando tesoro? Sai che non devi prendere
freddo- Sussurrò l’uomo mentre anch’esso
avvicinava la mano al ventre della
donna.
-Al nome di nostro figlio- Sussurrò di risposta
–Dovrà essere
forte per sopportare il suo futuro.-
-Quale futuro amore mio?-
Eilleen guardò cupa suo marito con
un sorriso.
-Severus. Lo chiameremo Severus.-
_-°*100
parole*°-_
-*-*-*-*-*-*-*-
Grazie a tutti coloro che hanno recensito la prima fic. Spero che
questa sia di nuovo di vostro gradimento.
Un bacio.
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Capitolo 3 *** Expecto Patronus ***
-Expecto Patronus!-
-Lily... Dopo tutto questo tempo...?-
-Sempre-
Estate.
Sole caldo e tante speranze per il primo anno alla scuola di Hogwarts.
Due ragazzini da poco undicenni stavano seduti sulla riva di un fiume,
l'erba che accarezava i loro corpi, i sorrisi e le risa che
arricchivano quel momento.
Lily Evans, la chioma fiammante, si alzò di scatto a sedere,
poggiando una mano vicino al corpo dell'amico per sorreggersi e
fissando gli occhi verde acqua in quelli neri.
Severus Snape si sentì arrossire, le guance gli prendevano
fuoco, ma non riusciva a sottrarre lo sguardo; quello sguardo acceso
solo per lui.
-Sev stavo pensando... A Hogwarts faremo esperienze nuove, incontreremo
tanti ragazzi, ed io...-
anche il moro si alzò seduto, inclinando la testa per
osservare meglio il visino arrossato improvvisamente dell'amica.
Stava per proferir parola quando Lily lo precedette, le parole un fiume
in piena, inarrestabile.
-Dato che ci saranno anche tanti ragazzi, tante ragazze, io... io
volevo fare una cosa. Voglio dare il mio primo bacio.-
Forse se ne accorse, forse no, ma il bambino spalancò la
bocca e strabuzzò gli occhi.
-E non voglio che sia con chiunque. Il bacio è una cosa
importante! E non voglio che sia col primo che capita. Tu sei il mio
migliore amico Sev e...-
La bambina, timorosa per la dichiarazione di quel suo sogno infantile,
il sogno di ogni principessina babbana che ascolta le fiabe di
Biancaneve, trovò il coraggio di avvicinarsi all'amico,
rimasto con la bocca aperta per tutto il discorso.
-Sev! Devi chiudere la bocca! E anche gli occhi, così...-
Severus chiuse gli occhi, non avrebbe mai potuto contraddire quel
giglio accarezzato dal sole.
Era immobile, una statua, quando le labbra morbide della bambina si
posarono con timore sulle sue. Restarono così per pochi
secondi, immobili, labbra contro labbra in un bacio a stampo che a
Severus sembrava il Paradiso.
Quando si staccò non osava aprire gli occhi, ma il sospiro
di Lily lo pietrificò.
-Grazie Sev. Almeno sono sicura che il mio primo bacio l'ho dato ad un
ragazzo che mi vuole veramente bene.-
-Aprite il libro a
pagina duecento. Ecco. Quest'oggi parleremo dell'incantesimo per
formulare un Patronus. Ma ricordate, dovete pensare al ricordo
più felice della vostra vita.-
***************************************************
Era molto che non
scrivevo una Drabble anche se questa, ammetto, è un po'
troppo lunga.
Volevo scrivere
qualcosa sul Patronus di Severus, immaginando l'unico pensiero forte e
felice che potesse avere.
Spero ne sia
uscita una cosa carina.
Grazie per la
lettura, a presto!
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Capitolo 4 *** Buon compleanno Ron! ***
Ron Weasley, mago di sangue puro da generazioni, si
ritrovava davanti ad uno specchio con un rasoio elettrico babbano fra
le mani.
Era un regalo di natale da parte dei suoi suoceri, forse convinti che i
maghi siano come quelli che vedono loro in quelle scatole grigie la
domenica. Televisore lo chiamano. Beh, come dargli torto dopo aver
conosciuto Albus Silente?
Si rasò alla meglio, ripassando varie volte sulla pelle
già glabra, fino a quando non sentì la porta di
casa aprirsi e richiudersi.
-Hermione, amore, bentornata!-
Era sparita, nell'ingresso non c'era traccia della moglie.
Armato di bacchetta (dopo una guerra il vizio di tenersi la bacchetta
in mano rimane) salì lento le scale fino ad arrivare nella
loro camera matrimoniale dove trovò Hermione, seduta a
dargli la schiena.
-Ehy tesoro... Il mio compleanno è domani non stasera...
Perchè sei già a letto?-
La raggiunse, per vedere il suo splendido volto in lacrime. Se c'era
una cosa che Ron Weasley non sapeva era come trattare con le donne
piangenti. Avrebbe preferito tornare in guerra.
Ma vedere quegli occhioni castani rivolti verso di lui con quei
cristalli di lacrime lo lasciavano sempre senza fiato.
-Ron... Sono incinta. Aspettiamo un bambino.-
Non seppe quanto rimase in silenzio, la bocca spalancata ed il volto in
fiamme, ma ad un tratto sbattè gli occhi e prese cpon mai
tremanti quelle della moglie.
-Hermione... Oh Hermione... Auguri, tanti auguri... Merlino un
figlio... Un figlio Hermione!-
Non badò a niente che non fosse il sorriso della donna che
aveva sposato. quel sorriso stanco ma soddisfatto e pieno d'amore per
un solo uomo. Lui.
-Ron, idiota... E' il tuo compleanno non il mio! Sono io che devo farti
gli auguri!-
Poi lo baciò, ridendo e piangendo, e Ron Weasley
passò il compleanno più bello della sua vita.
*****************************************************************************
Ok, avrei preferito scriverci una fic molto più
lunga ma l'ispirazione è venuta adesso.
Domani è il Primo Marzo, il mio compleanno e quello di Ron.
Questa fic è venuta spontanea, dal cuore, immaginando Ron
impacciato ma uomo, felice accanto alla sua donna.
Spero sia gradito! A presto!
_-°*Lascia
un commento e salva uno scrittore*°-_
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Capitolo 5 *** Perchè lo odiavi tanto? ***
Era un sogno. Un sogno stupendo. Aveva fra le braccia il suo Angelo, la
donna che testardamente ha amato per tutta la vita.
Si frequentavano da un anno, e quello sarebbe stato il loro ultimo a
Hogwarts.
Il loro anno finalmente insieme.
Amava fare l'amore con Lily, i suoi capelli che ricadevano sul cuscino
candido ed i suoi occhi solo per lui.
Amava quando lei rideva delle sue battute.
Amava quando lo insultava e sgridava, solo perchè sapeva che
dopo avrebbero fatto pace abbracciandosi.
Amava tutto di lei e nessun segreto era lecito.
-Ehy... adesso che siamo soli e non tenti di saltarmi addosso posso
farti una... Domanda un po' strana?-
Come poteva dire di no a quegli occhi ed a quelle labbra?
-Tutto ciò che vuoi amore mio.-
Lily Evans si sistemò meglio dietro il cespuglio, andando ad
appoggiare la testa sulla spalla del ragazzo.
-Perchè lo odiavi tanto?-
Il moro sapeva a cosa si riferiva la ragazza e sapeva anche la risposta:
"Perchè lui ha avuto la tua amicizia prima di me. Ha potuto
passare pomeriggi con te, a parlare di tutti i tuoi segreti. E' stato
il tuo consigliere ed il tuo migliore amico. Perchè gli hai
voluto bene prima di volerlo a me".
James Potter abbracciò la fidanzata dandole un bacio nei
capelli color del fuoco.
-Perchè è insopportabile-
Si, insopportabile. Insopportabile pensare agli anni che lui ti ha
avuto mentre io morivo per te.
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Capitolo 6 *** Sig. Evans ***
-Lily ma il tuo amico ha qualche malattia?-
Lily Evans, dieci anni. una massa di capelli lisci color del fuoco,
sgranò i suo occhi verdi.
-No papà, perchè me lo chiedi?-
-Niente tesoro- Rispose l'uomo aprendo il giornale sul tavolo - Niente.-
-Tesoro che ne dici se domani invitiamo a pranzo l'amichetto di Lily?-
La Signora Evans si sistemò i bigodini fra i capelli, si
mise la cuffietta da notte, e raggiunse il marito.
-Sai cosa dicono della famiglia Snape...-
-Appunto tesoro.- Proprio per questo... Dici che si
offenderà?-
-Dico, caro marito - susurrò Elizabeth Evans - che quel
bambino non mangia un piatto decente da diversi giorni.-
Il Signor Evans aveva già la cornetta del telefono in mano.
Severus non dormì molto quella notte.
Si alzò prima dell'alba, si fece un bel bagno (per quel che
poteva concedere la tinozza riempita con l'acqua scaldata sul fuoco), e
provò a tagliarsi i capelli davanti allo specchio.
Aveva chiesto alla madre poche ore prima ma era troppo occupata a
soddisfare le richieste del marito per badare a lui.
Poco importa, si disse il bambino, guardando orgoglioso le due ciocche
di capelli che cadevano agli angoli del volto... Quasi in egual misura.
Prese il dopobarba del padre, nascosto nel ripiano alto del lavabo, e
con un dito se ne passò un po' sul collo.
Si guardò allo specchio, fiero per la prima volta dentro
quella catapecchia che chiamava casa.
Era pronto.
Poco importava se erano solo le sei del mattino.
Quando il Signor Evans andò ad aprire la porta di casa si
ritrovò davanti un bambino che "puzzava" di dopobarba
scadente, i capelli tagliati più corti dalla parte destra
del faccino, ed un bel mazzo di fiori con su sempre un bigliettino fra
le rose "Consoglianze dalla famiglia Smith".
-Avanti Severus. Entra pure-
Il bambino avanzò un passo incerto.
-G..Grazie Signore.-
La Signora Evans fece finta che i bellissimo fiori provenissero da un
fioraio economico e non dal cimitero più vicino. Mise in
tavola ogni genere di pietanza e le si strinse il cuore nel vedere
l'amico di sua figlia cercar di mangiar poco e con grazia ma
inutilmente.
Robert Evans insistè perchè prendesse due volte
ogni porzione perchè la Signora Evans, a detta sua, aveva
cucinato per tutto il vicinato.
Mai una volta squillò il telefono appeso alla parete della
cucina, neppure alle cinque del pomeriggio mentre prendevano il
tè in salotto.
Petunia, la primogenita, cominciò a lanciare frecciatine al
bambino mal vestito verso le sette di sera ma sua madre, con tanto
affetto, lo pregò di rimanere anche per cena visto ilk frigo
pieno di avanzi.
Non se lo fece ripetere due volte.
Lily rideva felice col suo amico mentre si passavano pane e bibite
frizzanti e sgridava Petunia per le occhiate che lanciava ai capelli
dell'amico.
-Severus... Tuo padre non ha la macchina vero?-
-No Signore... Perchè?-
Robert non sapeva cosa fare. Erano le dieci di sera e nessuno aveva
reclamato quel bambino. Che razza di padre fa una cosa del genere?
-Allora vieni, ti accompagno io. - Si alzò incitando il
moretto - Lily ti ha detto che ho fatto un affare a prendere la nuova
Ford?-
Il Signor Evans si riteneva un uomo d'onore e di famiglia ma, mentre
guardava il bambino scendere dall'auto e ringraziarlo per la
milionesima volta, sperò di non trovarsi mai davanti a
quell'essere che osava definirsi padre di Severus.
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