Dalliance

di HumanMadness
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Holding Hands. ***
Capitolo 2: *** Cuddling somewhere ***
Capitolo 3: *** Watching a movie. ***



Capitolo 1
*** Holding Hands. ***


01. Holding Hands.

Quando le loro mani, per la prima volta dopo tanto tempo, si incrociarono, non era il momento adatto.

Stavano combattendo contro una bufera in mare aperto a bordo della Jolly Roger e loro due, insieme, erano al timone. Lei non faceva altro che dimenarsi a destra e a sinistra, con i capelli bagnati e infreddolita, con addosso solo la sua canotta grigia; lui, senza scomporsi, cercava di prendere il sopravvento sul mare agitato, con naturalezza, come se fosse la cosa che sapeva fare meglio. Con l’uncino inforcò il timone e lo fece girare violentemente: Emma che vi era aggrappata andò a sbattere su di lui. E lui di certo non poteva perdere quell’occasione in più per provocarla.

«Apprezzo la tua audacia, tesoro.. ma il momento non è proprio uno dei più adatti. Non lo pensi anche tu?» soffocò una risata quando lei le scoccò una brutta occhiata. Era fin troppo chiaro ciò che voleva dire ‘Non ora o faccio in modo che il coccodrillo ti divori’. In risposta abbassò gli occhi, il sorriso ancora sulle labbra.
«Rilassati, non irrigidire così i muscoli..» le cinse le spalle, passando dietro di lei. Prese la sua mano, la strinse con quella buona e gliela posò sul timone. «Tienila stretta qui, ma resta rilassata e guarda il mare. Col tempo ti viene naturale.»

Gli occhi verdi di Emma incrociarono quelli azzurri di Hook: ancora una volta stava cercando di creare un legame con lei. Gli sorrise. E distolse lo sguardo puntandolo verso l’orizzonte, come lui le aveva suggerito. Un calore le avvolse la mano, lui gliela stava stringendo con più forza, ma comunque senza farle male. Le loro dita si incastrarono, combaciando alla perfezione.

Decisamente non era il momento adatto, ma quella sensazione di aver trovato qualcuno che la completasse perfettamente le restituì quella speranza che le era venuta a mancare. Il cielo, quasi leggendole in mente, si rischiarò e il mare agitato tornò a distendersi.

«Sembra che tu abbia imparato come si fa.. credo di poterti affidare la mia nave..» le fece l’occhiolino e si allontanò, lasciandola sola.


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Angolino.

Salve a tutti, questa è la mia prima vera fanfiction e non so neanche se può essere definita tale. Sono inespertissima nell'uso di efp, tanto che avevo dimenticato anche di scrivere l'angolino dell' "autrice"--- Anyway spero che questo primo assaggio della raccolta di flashfic sulla mia OTP vi piaccia, se non è così ditemi in cosa dovrei migliorare: sono aperta ad ogni consiglio\critica\aiuto!

Grazie per aver letto e alla prossima.
HumanMadness

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Capitolo 2
*** Cuddling somewhere ***


02. Cuddling somewhere

Neverland quella notte stava dando il meglio e il peggio di sé. Il cielo sembrava un manto blu scuro punteggiato di brillanti e osservare le stelle era la cosa che sembrava più appropriata da fare, rimasto da solo lontano dal gruppo. Ma quella notte le voci dei bimbi sperduti erano più forti del solito e i lamenti s’insinuavano nella sua testa: nonostante ci fosse abituato da anni, non sarebbe mai riuscito a non immedesimarsi in quei bambini, quei ragazzi, quegli adulti mai cresciuti. Decise di alzarsi dal suo giaciglio improvvisato e, cercando di non svegliare il resto del gruppo, si avventurò nella foresta. Pochi passi nella selva e quelle voci si fecero più fitte, tanto che dovette prendersi la testa fra le mani. Tra quelle una sembrava essere più vicina e più disperata.
Emma.
Quella voce era sicuramente la sua. Mosse ancora qualche passo e ben presto si ritrovò a correre, incurante di tutti i rumori che provocava con i suoi passi pesanti. La vide. Rannicchiata per terra, con le ginocchia unite al petto e le mani a coprire il viso.
«E-Emma..» la sua voce, rotta dal fiatone per la breve corsa e il caldo dell’isola, tradiva la sua preoccupazione.
Lei non accennò a muoversi, anzi, se possibile, si nascose ancor di più tra le sue stesse braccia e sussultava ad ogni singhiozzo. Vederla così era una sofferenza immane. Coprì la distanza che c’era tra loro e si abbassò al suo livello. Le sfiorò con la mano i capelli biondi e l’accolse in un morbido abbraccio. Le parole non erano necessarie. Lui la capiva e lei lo sapeva.
«Andrà tutto bene.» cercò di rassicurarla, ma anche la sua voce tremava.
Un brivido gli percorse la schiena quando Emma in un gesto disperato e in un ultimo gemito si aggrappò a lui, stringendolo forte.
«Voglio che finisca tutto.»
«Finirà presto. Adesso ci mettiamo qui, distesi a guardare le stelle. Ti addormenterai e domani saremo di nuovo in viaggio. Salveremo Henry e torneremo a casa.»
Lei abbandonò la presa e si distese, poggiando la testa sul petto del pirata: il suo respiro sembrò rallentare e finalmente non tremava più. Lui le passò una mano tra i capelli e poi le accarezzò la guancia umida, asciugandola dalle lacrime. Con l’altro braccio la tenne stretta a sé, facendo attenzione a non ferirla con l’uncino. Le sorrise. Non un sorriso beffardo, quello che era solito offrirgli quando flirtava con lei nei momenti meno opportuni. Un sorriso da Killian.
«Buonanotte, Hook.»
«Buonanotte.»
Le diede un bacio sulla fronte ed entrambi smisero di ascoltare i pianti dei bimbi sperduti: Emma cullata dal battito del cuore di Hook.


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Angolino.

Comincia proprio bene. Già faccio ritardo a pubblicare… Anyway. Se credevate che sarebbero stati capitoli pieni di fluff e roba moe e stra-awwh (??) vi sbagliate: ho la mia dose di bad-feels da darvi.  Il prompt era ‘coccole’ e l’idea che mi è venuta è stata questa. Se sono troppo OOC avvertitemi.
Ultimissima cosa, prima che dimentichi è: grazie a chi ha letto il vecchio capitolo e chi sta continuando a leggere. Un grazie particolare a densi_tiva che ha recensito: grazie mille, non sai quanto mi ha resa felice il tuo commento, spero continuerai a seguirmi!

Al prossimo capitolo!
HumanMadness

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Capitolo 3
*** Watching a movie. ***


03. Watching a movie.

Henry quella sera sarebbe stato con Regina. Tornati a Storybrooke avevano deciso di fare in modo che passasse più tempo con entrambe le sue mamme e avevano organizzato dei turni: dal lunedì al giovedì con la sua madre naturale e il fine settimana con Regina. Mary Margaret e David erano fuori a cena, proprio come ogni sabato. Lei aveva così la casa tutta per sé. Poteva avere il pirata tutto per sé.
 
Quella mattina era uscita di buon ora e prima di recarsi nel suo ufficio aveva fatto una capatina al porto, la Jolly Roger come sempre ormeggiata e con la bandiera al vento. Hook era seduto sulla banchina, con le gambe penzoloni e le punte degli stivali quasi a sfiorare l’acqua. Lei lo raggiunse, sedendosi accanto a lui. Un attimo di silenzio, poi senza più alcun indugio l’aveva inviato. ‘Solo una serata tra amici, così per divertirci. Voglio farti vedere un film che credo possa piacerti’. Cosa fosse un film aveva avuto modo di spiegarglielo poco tempo dopo il loro ritorno da Neverland e lui ancora si chiedeva come potessero delle immagini in movimento essere racchiuse in una ‘scatola’ così piatta. La prima volta addirittura le chiese dove si nascondessero gli attori, iniziando ad osservare con attenzione il televisore.

Era arrivato puntuale. I pirati sapevano essere davvero sorprendenti. Si sistemò velocemente i capelli e andò alla porta, dove Hook aspettava con in mano un mazzo di rose. Lo sguardo chino, ma il suo solito sorrisetto provocante fisso sulle labbra.
«Spero che ti piacciano le rose rosse. Si usa ancora offrire dei fiori alle donne vero?»
«C-cosa..? Ah, si certo!» Emma, rimase sotto l’uscio della porta, fissando le rose scarlatte, stupita. Da quanto non riceveva un mazzo di fiori?
«Allora.. posso entrare?»
Emma si scusò e risvegliandosi dai suoi pensieri, lo fece accomodare in quell’appartamento che stava ormai diventando stretto per tutta la loro famiglia. Il dvd era già nel lettore e una ciotola piena di popcorn caldi li aspettava vicino al divano, vi si accomodarono e il film partì.

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«E quello dovrei essere io?!» Hook aveva alzato la voce quando Capitan Uncino era comparso sul grande schermo, con i suoi baffi e la parrucca corvina. «E’ un vecchio bacucco! Questo film non mi rende giustizia.. voglio dire.. sono molto meglio, no?» ancora una volta ammiccò ad Emma che non poteva smettere di ridere.
«Dai è solo un cartone per bambini! E poi credo che la parrucca ti donerebbe molto.. anche quei lunghi baffi.»
Emma provò ad immaginare Hook con baffi e parrucca, no proprio non riusciva  smettere di ridere.
«Cos’hai da ridere? Ti pare che io possa andare vestito conciato così?» assunse un’espressione irritata, ma in realtà la scena faceva ridere molto anche lui e tutta la storia raccontata nel cartone era davvero assurda se rapportata alla sua intera vita.
«Non lo faresti neanche per me?» questa volta fu Emma a provocare, con un sorrisetto sulle labbra che ricordava tanto quello del pirata.
Lui la guardò serio, distogliendo lo sguardo dal coccodrillo –che definì ridicolo-  e le si fece più vicino. Prese la sua mano e l’avvicinò alle labbra umide.
«Per te, farei ogni cosa.»


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Angolino.

Ok, stavolta sono in super ritardassimo a causa dello studio. Dovrò rimettermi presto in pari. La sfida di oggi /in realtà di tre giorni fa/ era scrivere una flashfic sulla coppia mentre guardano un film o giocano ai videogame. Per la coppia mi è sembrata molto appropriata la prima scena (un Hook a tenere un joystick con l’uncino proprio non riesco a vedercelo) e giuro che nella mia testa la scena era molto più divertente, solo che non sono riuscita a rendere bene l’idea /sad/.

Spero lo stesso che il capitolo vi sia piaciuto (incappare nell’OOC ormai sta diventando un’abitudine, scusate) e che continuerete a seguire la storia. Grazie ad Ariel (Erin_00) che pur non amando la coppia ha trovato un po’ di tempo per recensirmi e a densi_tiva perché continua a recensire questa stupida raccolta di flashfic.

Alla prossima (si spera presto),
HumanMadness. 

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