May I.

di needacurlyboy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci. ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici. ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo Quattordici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quindici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo Sedici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo Diciassette. ***
Capitolo 18: *** Capitolo Diciotto. ***
Capitolo 19: *** Capitolo Diciannove. ***
Capitolo 20: *** Capitolo Venti. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


May I.
 
Zayn è seduto sulla panchina che si trova fuori dalla porta della presidenza.
 
Il piccolo sta aspettando la madre, questa è la quinta volta in un mese che viene chiamato dal preside.
 
Zayn non è uno studente modello, è cattivo, indisciplinato.
 
Sua madre esce dalla porta sospirando, guarda Zayn, delusa.
 
Tornano a casa e viene sgridato, la solita ramanzina.
 
La madre è stanca e non sa più cosa fare.
 
La sera padre con il marito, Zayn è nascosto nella penombra che ascolta.
 
La mattina seguente Zayn sale nell'auto della madre imbronciato, non sa dove, di preciso, stanno andando.
 
Due ore dopo sono davanti ad un cancello, Zayn scende dall'auto guardando l'immensa struttura, che ha
davanti.
 
Lui ha solo otto anni ma ha già capito che è qui che finisce la corsa.
 
Una ragazza apre il cancello, sorride alla madre e poi si rivolge a lui prendendolo per mano.
 
Entrano dentro la struttura, la ragazza tiene uno zainetto nell'altra mano.
 
 Zayn si gira un'ultima volta indietro trovando la madre in lacrime stretta al padre.
 
Si gira in avanti e una lacrima riga il suo piccolo viso, ma lui la scaccia subito.
 
Lui è forte, lui se la caverà...
 

***
 
Mi sveglio di colpo sentendo il rumore di un tuono.
 
Mi guardo intorno, sono nella mia stanza e fuori sta piovendo.
 
Ogni notte quel maledetto incubo.
 
Sono quasi dieci anni che sono chiuso qui dentro.
 
Il suono del campanello mi riporta alla realtà.
 
Sono le sette.
 
Mi alzo dal letto, prendo le sigarette, l’accendino ed esco dalla stanza.
 
Scendo le scale guardandomi intorno, passo davanti alla porta della preside Davis e vedo una bambina seduta sulla cassapanca lì accanto.
 
È bagnata dalla testa ai piedi e stringe tra le braccia un orsacchiotto bianco.
 
È castana, riccia con due grandi occhi verdi.
 
Su per già avrà nove, dieci anni.
 
Le lascio un’ultima occhiata mentre lei mi fissa.
 
Esco andando nella terrazza laterale dove si trova il giardino.
 
L’acqua scende come una cascata.
 
Butto la sigaretta ormai finita e torno indietro.
 
Purtroppo incontro la Davis che tiene per mano la bambina di prima.
 
«Zayn, di nuovo?» Chiede sospirando.
 
Grugnisco e roteo gli occhi.
 
«Lei è Anastasia, una nuova arrivata.» Indica la bambina.
 
La guardo e poi la supero tornando in camera.
 
È domenica e sono seduto sul mio muretto a fumare.
 
I bambini giocano a palla, i ragazzi a carte e le ragazze chiacchierano.
 
«Ciao.» Una voce dolce richiama la mia attenzione.
 
Giro la testa e trovo Anastasia.
 
La quadro dalla testa ai piedi e poi torno ad aspirare la sigaretta.
 
«Come ti chiami? Io sono Anastasia.» Dice ancora.
 
Storgo il naso e sospiro ignorandola.
 
«Quanti anni hai? Io nove, ma il quattordici Dicembre ne faccio dieci.» Dice felice.
 
«Senti, ragazzina.» Mi giro a guardarla male. «Non m’interessa niente di te. Stammi lontano.» Sibillo con gli occhi ridotto a due fessure.
 
Anastasia rimane a guardarmi con gli occhi sbarrati e finalmente chiude la bocca e abbassa la testa.
 
Torno a fumare e prendo il mio blocco da disegno, una matita, una gomma e mi chiudo nel mio mondo.
 
 
 Angolo Autrice.
Ehilà!
Come va? 
Ecco a voi una mia nuova storia.^^
Che ne pensate? Anche se è solo il primo capitolo?
Lasciate una recensione per farmelo sapere, ci conto.(:
Se ne vedo alcune continuo.
Alla prossima,
Reds xx
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo Due. ***


Capitolo Due.
 
«Che cosa stai disegnando?» La voce di Anastasia mi fa cadere dalle nuvole.
 
Sbuffo e la guardo infastidito mentre si arrampica per sedersi vicino a me.
 
Le scivola un piede e prima che possa cadere a terra, la afferro per la salopette di jeans e la tiro su.
 
«Grazie.» Si accomoda e mette il pupazzo bianco in grembo. «Sei molto bravo a disegnare.» Osserva il foglio del mio blocco.
 
Grugnisco e continuo a disegnare.
 
«Chi ti ha insegnato a disegnare?» Chiede sorridendo.
 
Ispiro profondamente chiudendo gli occhi e lascio andare l’aria con uno sbuffo.
 
«Non sei di molte parole eh? Sai nemmeno io…»
 
«Anastasia. Sta zitta e va a giocare con quei marmocchi laggiù.»
La scendo dal muretto e la spingo piano in avanti con il piede.
 
«Come sei scorbutico.»  Borbotta mentre si allontana.
 
Sospiro e torno a disegnare.
 
 
«Quello è mio! Ridammelo!» Le urla di Anastasia attirano la mia attenzione. «Lascia i miei capelli! Mi fai male!» Urla piagnucolando.
 
È in mezzo al piazzale con die bambini, uno tiene a mezz’aria il suo orsacchiotto mentre l’altro la tiene per i capelli, raccolti in una coda.
 
Chiudo il blocco, metto la matita e la gomma dentro l’astuccio e infilo tutto nella tracolla.
 
Scendo dal muretto e mi avvicino a loro.
 
«Ehi ragazzi, lasciatela in pace.» Dico piatto.
 
I bambini mi guardano con gli occhi sbarrati, il primo ridà l’orsacchiotto ad Anastasia mentre l’altro lascia la presa sulla sua coda e poi corrono via.
 
«Grazie.» Sussurra con gli occhi ancora pieni di lacrime.
 
I suoi occhi verdi sono anche più belli così lucidi. Vorrei tanto farle un ritratto.
 
Zayn, ma che stai pensando?
 
Scuoto la testa e me ne vado.
 
Dopo qualche passo sento qualcuno che mi afferra una mano e abbasso lo sguardo.
 
È Anastasia.
 
Mi sorride e stringe la presa sulla mia mano.
 
Torno a guardare in avanti e continuo a camminare.
 
 
A ora di cena mi siedo al mio solito tavolo, da solo.
 
Nessuno che parla, nessuno che urla e nessuno che si tira il cibo.
 
Prendo il libro di matematica dalla tracolla e finisco l’ultimo esercizio, che mi è rimasto.
 
«Ciao.» Alzo gli occhi al incontrando quelli verdi di Anastasia.
 
Sospiro e mi passo una mano davanti al viso per l’esasperazione.
 
Tutti naturalmente assistono alla scena con stupore. Da quando sono qui, nessuno si è mai seduto al mio tavolo.
 
«Vattene, Anastasia.» Torno a guardare il libro.
 
«Ma sei tutto solo.» Dice innocentemente.
 
«Voglio stare solo.» Ribatto calmo.
 
«Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia accanto.»
 
«Io no.»

 
Rimane in silenzio e finalmente posso concentrarmi.
 
«Ancora non mi hai detto come ti chiami.» Rompe il silenzio.
 
«Non sono affari tuoi.»
 
«Avanti, che ti costa?»
Si lamenta. «Devi solo dirmi come ti chiami.» S’imbroncia.
 
«Smettila di assillarmi.» Sbotto.
 
«Posso solo sapere come ti chiami?» Chiede gentilmente.
 
«Anastasia, sto perdendo la pazienza.»
 
«Tu lo sai il mio nome, dimmi il tuo.»
Sorride.
 
«Zayn!» Sbotto prima di prendere le mie cose e andarmene.
 
 
 Angolo Autrice.
Buonasera. ^^
Stasera ci sono 7 ore di live! Sono così felice! *3*
Quante lo sono? lol.
Passando al capitolo.
Che ne pensate? Vi piace?
Lasciate una recensione per farmelo sapere, ci conto.
Alla prossima,
Reds xx

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre. ***


Capitolo Tre.

L’ora di storia è veramente noiosa.

Sono riuscito a liberarmi di Anastasia. Sono due giorni che non la vedo.

Finalmente la campanella suona, così anche questa giornata di lezione finisce.

Esco dalla classe per ultimo, visto che sono di banco nelle ultime file, e proprio mentre sono in corridoio, qualcuno mi viene addosso.

Abbasso lo sguardo e vedo Anastasia aggrappata alla mia vita.

«Ciao Zayn!» Esclama sorridendo.

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.

«Mi sei mancato in questi due giorni.» Mi guarda negli occhi.

È veramente sincera.

«Tu no.» Borbotto mentre la allontano da me con una gamba.

«Immaginavo. Ma questo non importa.» Sorride ancora di più, mettendo in mostra due fossette sulle guance, che non avevo mai visto.

Come può sorridere se le ho appena detto che non mi è mancata per niente?

Non me lo spiegherò mai.

Inizio a camminare per il corridoio e con la coda dell’occhio la vedo seguirmi.

«Dove stai andando?» Le domando scettico.

«Tu dove vai?» Chiede.

«Sai che non si risponde a una domanda con una domanda?»

«A me piace rispondere a una domanda con una domanda.»
Ridacchia. «Con lui lo facevo sempre.»

Lui chi?

«Beh, non farlo con me.» Sbuffo e proseguo la mia strada, mentre Anastasia mi segue trotterellando.

Non mi libererò facilmente di lei, a quanto pare.


È notte fonda e fuori diluvia, i tuoni rimbombano nella mia stanza e i lampi illuminano tutto.

Mi giro verso la porta sentendo un rumore di passi.

La piccola figura di qualcuno viene illuminata da un lampo seguito da un tuono.

È Anastasia, che al rumore del tuono sobbalza.

«Che ci fai qui?» Sussurro.

«Ho paura Zayn.» Singhiozza.

«Vai a dormire, Anastasia.» Sbuffo e le do le spalle.

Non sento nessun rumore e così mi giro di poco vedendo con la coda dell’occhio che si trova ancora lì.

Sbuffo di nuovo e alzo le coperte facendole spazio.

Anastasia corre verso di me, mette l’orsacchiotto a terra e sale sul letto, rannicchiandosi vicino alla mia schiena.

Lascio andare le coperte su di lei e torno a guardare il muro.

Mi stanco facilmente di quella posizione e mi giro con la schiena sul materasso.

Anastasia appoggia la testa sul mio petto e si stringe di più a me.

«Ti voglio bene.» Sussurra pensando che io stia dormendo.

La guardo nella penombra e sospiro prima di chiudere gli occhi.


Apro gli occhi lentamente per la stanchezza.

Guardo l’orologio, sono le cinque.

Sposto lo sguardo sentendo un movimento sul mio stomaco.

Anastasia è sopra di me, attaccata come un koala e dorme beatamente.

Sbuffo e mi alzo tenendola con una mano sulla schiena e una sotto le gambe.

Esco dalla mia stanza guardandomi intorno, vado nella sua attraversando il corridoio e la stendo sul suo letto coprendola.

Torno nella mia stanza e mi addormento di nuovo.

Angolo Autrice.
Salve a tutte!
Scusate il ritardo, ma non avevo Internet! :c
Che ne pensate di questo capitolo?
Vi piace?
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate. ^^
Alla prossima,
Reds xx




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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro. ***


Capitolo Quattro.
 
Sono seduto sul mio muretto intento a disegnare cose immaginarie.
 
Vedo Anastasia da lontano trotterellare nella mia direzione.
 
In una mano ha dei fogli mentre nell’altra una matita e una gomma.
 
«Voglio imparare a disegnare proprio come te.» Esclama appena mi è davanti.
 
«Non rompermi, Anastasia.» Sbuffo.
 
«Avanti Zay. Se imparo da te, un giorno sarò bravissima.» Si lamenta gongolando.
 
Sbuffo di nuovo alzando gli occhi al cielo.
 

«Vieni qua.» Le faccio un cenno con la testa e lei, sorridendo, si avvicina.
 
La prendo da sotto le ascelle tirandola su e la metto seduta vicino a me.
 
«Da dove iniziamo?» Sorride mostrando le fossette.
 
«Disegna tutto quello che ti passa per la testa.» Riprendo a disegnare.
 
«Okay.»
 
 
Mezz’ora dopo finisco il mio disegno e a guardarlo bene non so cosa sia.
 
Devo sbrigarmi a ideare qualcosa, la prossima settimana ho un appuntamento dal mio tatuatore di fiducia.
 
«Ho finito!» Esclama Anastasia.
 
«Fa vedere.» Guardo il suo foglio trovando una copia quasi perfetta del suo orsacchiotto. «Non ti è venuto in mente nient’altro eh?» La guardo.
 
«No.» Ridacchia.
 
«Non importa. Comunque, devo ammettere che non sei niente male. Devi solo migliorare un po’.»
 
«Grazie.»
Sorride felice.
 
«Adesso andiamo. È ora di rientrare.» Metto le mie cose dentro la tracolla, scendo dal muretto e poi faccio scendere Anastasia.
 
«Tieni, questo è per te.» Mi da il foglio con il disegno.
 
Lo prendo e lo metto nella tracolla con i miei fogli.
 
Mi prende per mano e entriamo nell’istituto, passiamo davanti alla presidenza e ci fermiamo sentendo la Davis che parla con qualcuno di Anastasia.
 
«Quindi non ce l’hanno fatta?» Chiede la preside all’uomo davanti a se.
 
«No, i genitori di Anastasia non sono riusciti a sopravvivere al coma.» Sospira.
 
La preside sospira e si massaggia le tempie. «Penserò io personalmente a dire alla bambina della morte dei genitori.»
 

Abbasso lo sguardo su Anastasia che è in lacrime e le tappo la bocca prima che un sonoro singhiozzo risuoni nel corridoio.
 
La prendo in braccio e ci rifugiamo nella mia stanza.
 
Scoppia in un pianto liberatorio appena chiudo la porta alle mie spalle e si aggrappa disperatamente a me.
 
Mi siedo sul bordo del letto e le accarezzo la schiena mentre la cullo.
 
«Andrà tutto bene.» Le sussurro.
 
Scuote la testa continuando a piangere. «S-Sono s-sola.» Singhiozza.
 
Sospiro rimanendo in silenzio.
 
 
Pochi minuti dopo Anastasia dorme beatamente tra le mie braccia.
 
Sposto le coperte, le tolgo le scarpe, la stendo nel letto e mi metto vicino a lei coprendoci.
 
Le accarezzo i capelli spostandoli dal suo viso.
 
È così fragile e forte allo stesso tempo.
 
Sospiro chiudendo gli occhi.
 
Non devo assolutamente affezionarmi a lei.
 
Non posso.
 
E nemmeno lei deve affezionarsi a me.
 
 
Angolo Autrice.
Buonasera a tutte! :D
Come va? Spero tutto bene!
Che cosa ne pensate di questo capitolo?
I genitori di Ana sono morti. :c
Riuscirà Zayn a non affezionarsi a lei?
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Alla prossima,
Reds xx
 

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque. ***


Capitolo Cinque.
 
È passata una settimana dall’accaduto.
 
Il giorno dopo la preside Davis ha detto ad Anastasia della morte dei suoi genitori e lei non ha versato nemmeno una lacrima e ha anche smesso di parlare, tranne che con me.
 
A tavola mangia poco e tiene sempre lo sguardo basso.
 
Ha gli occhi continuamente rossi per le lacrime trattenute e per quelle che versa la notte.
 
Durante i temporali dorme sempre con me.
 
Non devo affezionarmi ma non riesco a lasciarla sola in un momento del genere.
 
Certe volte però pretende troppo di stare con me e io non posso starle sempre dietro.
 
Come in questo momento.
 
Cammino per il corridoio seguito da lei che continua a chiamarmi.
 
«Zay, ti prego. Rimani con me.» Dice per l’ennesima volta.
 
«Non posso Anastasia.» Sbuffo.
 
«Perché?» Chiede lagnandosi.
 
«Perché ho da fare.» Sbotto esasperato.
 
«Cosa!?» Chiede disperata.
 
Mi giro e ferma la sua camminata, mettendo una mano tra la sua testa e la fronte.
 
«Anastasia, ho lezione.» Sibilo.
 
Si rattrista e lascia le braccia lungo i fianchi, la giro e mi abbasso alla sua altezza.
 
«Vai.» La spingo dandole una leggera sculacciata sul sedere.
 
Incrocia le braccia e se ne va.
 
Torno a camminare e me ne vado in classe.
 
 
Sto quasi per addormentarmi cullato dalla voce della professoressa di matematica fino a quando qualcuno bussa alla porta.
 
«Avanti.» Dice la professoressa.
 
La porta si apre e un bidello entra. «Malik, dalla preside.» Dice subito.
 
Drizzo la schiena guardandolo incuriosito.
 
«Vai Malik.» Dice la professoressa indicandomi la porta.
 
Prendo le mie cose e, sotto lo sguardo curioso di tutti, esco.
 
Vado in presidenza e busso.
 
La preside mi da il permesso di entrare e lo faccio.
 
«Voleva vedermi?» Chiedo chiudendo la porta alle spalle.
 
«Si, Zayn, siediti.» M’indica la sedia e io mi siedo. «Voglio parlati di Anastasia.» Dice pacata.
 
«Quindi?»
 
«Ho notato che dal primo giorno che è qui, voi passate le giornate insieme, soprattutto dopo l’accaduto.»
Sospira.
 
«Si, infatti…»
 
«Voglio che stia con te.»
Dice diretta.
 
«In che senso?» Inarco un sopracciglio.
 
«Nel senso che desidero che tu ti prenda cura di lei.»
 
«Oh no, se lo può anche scordare.»
Scuoto la testa.
 
«Perché no? State sempre insieme.» Mi guarda spaesata.
 
«È diverso. È lei che sta sempre attaccata a me. Non voglio affezionarmi a lei e non voglio che lei si affezioni a me. Tra pochi mesi me ne andrò da qui e lei rimarrà sola.» Ribatto.
 
«Ma per ora ci sei tu. Farò mettere un letto nella tua stanza e…»
 
«Wo wo wo! Freni.»
Metto le mani in avanti.
 
«Ascoltami bene, Zayn. Ancora non sei maggiorenne, sei nel mio istituto e farei quello che ti dico fino al dodici Gennaio.» Mi punta un dito contro.
 
«Io non voglio prendermi la responsabilità di quella bambina!» Sbotto.
 
«Non m’interessa.» Incrocia le braccia sopra il tavolo. «Starai con quella bambina e questa settimana la porterai con te.»

 

Angolo Autrice.
Buon pomeriggio bellissime, tutto ok?
Lo spero. ^^
Che ne pensate di questo capitolo?
Zayn si prenderà cura di Anastasia?
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Alla prossima,
Reds xx
P.S Vi amo tanto. <3
 

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei. ***


Capitolo Sei.
 
Torno nella mia stanza velocemente più scazzato di prima.
 
Apro la porta ed entro ma mi fermo in tempo prima di sbattere la porta.
 
Anastasia è sul mio letto che dorme.
 
Chiudo piano la porta e mi avvicino al letto piegandomi per arrivare alla sua altezza.
 
Poggio un avambraccio sul materasso mentre con l’altra mano accarezzo i suoi morbidi riccioli.
 
«Harry.» Sussurra nel sonno.
 
Mi alzo vedendo che tra le mani stringe una foto di un ragazzo riccio, con gli occhi verdi e con le fossette sulle guance.
 
Lui e Anastasia sono identici e siccome sembra giovane, sarà suo fratello.
 
Che fine ha fatto?
 
 
È arrivato il giorno di uscire.
 
Anastasia è incuriosita.
 
Nella mia stanza è stato messo un letto per lei ma la maggior parte delle volte dorme nel mio.
 
Ho trovato il disegno per il tatuaggio.
 
Mi farò un serpente dietro la spalla.
 
Usciamo dall’istituto e andiamo subito al negozio del mio tatuatore di fiducia.
 
Non è molto lontano da qui così non camminiamo molto prima di arrivare.
 
Al bancone c’è Andy che come il solito non si accorge delle persone che entrano o escono.
 
«Ciao Andy.» Lo saluto attirando la sua attenzione.
 
Abbassa la rivista e sorride. «Ciao geniaccio dei disegni.»
 
Sorride e poi rivolge l’attenzione su Anastasia. «E questa piccolina? Ti sei messo a fare il baby-sitter, Zay?» Chiede ridacchiando.
 
«No, lei è Anastasia. Una bambina dell’istituto.»
 
«Quindi ti hanno messo a fare il baby-sitter.»
Ride.
 
«No. Lei è la mia fidata collaboratrice. Ti farebbe il culo se la sfidassi a chi disegna meglio.» Lo sfotto.
 
«È solo una bambinetta.» Dice con superiorità.
 
 «Sarà una bambinetta come dici tu, ma senza di lei non avrei mai scelto cosa disegnare per il mio tatuaggio. Guarda.» Prendo un foglio, dalla mia tracolla, e gli mostro il disegno del serpente. «L’ha fatto lei.» Sorrido.
 
Andy prende il disegno, lo guarda e poi fissa con gli occhi ridotti a due fessure Anastasia.
 
Lei ricambia lo sguardo e poi gli fa la linguaccia.
 
Rido mentre il tatuatore esce da una stanza.
 
«Zayn!» Esclama sorridendo.
 
«Ciao Liam.» Sorrido a mia volta.
 
Liam ha ventidue anni, è alto, castano e con due grandi occhi color nocciola.
 
È pieno di tatuaggi e ha anche quale piercing, uno in particolare è quello sul sopracciglio destro.
 
Dice che con quello fa molte conquiste.
 
«Ciao.» Dice rivolgendosi ad Anastasia.
 
Lei sorride e ricambia il saluto con un cenno della testa.
 
«Allora, pronto per un nuovo tatuaggio?» Si rivolge di nuovo a me. «Che cosa vuoi fare?»
 
«Questo.»
Dice Andy porgendogli il foglio. «L’ha fatto quella bambinetta.» Sorride maligno guardando Ana.
 
«È fantastico.» Dice Liam. «Quanti anni hai, piccola?»
 
«Nove.»
Dice piano lei.
 
«Beh, ti sei trovato un’allieva formidabile, Zay.»
Sorride. «Ora andiamo.» Ci fa strada verso la stanza dove c’è l’attrezzatura.
 
Mi tolgo la maglietta e mi stendo a pancia in giù sul lettino.
 
Liam sa già, dove voglio il tatuaggio.
 
Si mette all’opera e riproduce il disegno sulla mia pelle.
 
«Fa male?» Chiede a un tratto Ana.
 
«No, fa solo un po’ di solletico.»
Le spiego. «Però tutto dipende da dove lo fai e qual è il tuo livello di sopportazione.»
 

Annuisce e torna a guardare Liam che è concentrato.
 
«È magnifico.»
 
Angolo Autrice.
Buonasera a tutte! :D
Come state?
Spero tutto bene. ^^
Che ne pensate di questo capitolo?
A me fa tanto ridere la parte dove Ana fa la linguaccia a Andy, lol.
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto. ^^
Fatemi sapere anche qual è la vostra parte ‘preferita’.
Alla prossima,
Reds xx

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette. ***


Capitolo Sette.
 
Mezz’ora dopo Liam ha finito il tutto e ora io e Ana siamo in un parco.
 
Io sono seduto sotto un albero con la schiena appoggiata al tronco, mentre Anastasia è seduta su un’altalena che dondola leggermente.
 
Prendo il mio blocco, la matita e la gomma, guardo attentamente tutto intorno a me e i miei occhi si fermano su Anastasia.
 
Inizio a definire ogni suo lineamento senza tralasciare niente.
 
Mi perdo in quel disegno chiudendomi nel mio mondo.
 
 
Controllo per la milionesima volta il ritratto che ho fatto ad Anastasia.
 
Sembra perfetto.
 
Sorrido soddisfatto e chiudo il blocco mettendolo nella tracolla.
 
Ana scende dall’altalena e si siede vicino a me.
 
«Quando potrai togliere la benda sul tatuaggio?»
 
«Forse domani.»
Sorrido.
 
«Anche lui ha molti tatuaggi.» Sorride tristemente.
 
«Lui chi?» Domando.
 
«Mio fratello.»
 
«Il ragazzo della foto che tenevi qualche giorno fa?»
Chiedo sempre più curioso.
 
«Si. Si chiama Harry.» Mi guarda. «Ha vent’anni.»
 
«Che fine ha fatto?»

 
«Non lo so. L’ultima volta che l’ho visto è stato quando due uomini l’hanno portato via. Stava male.» Sospira.
 
Sposto lo sguardo pensando a quanto possa aver sofferto, lei è stata abbandonata non per scelta o per volere, mentre io sono stato rinchiuso in quel posto perché i miei genitori non mi sopportavano più.
 
Sono io quello abbandonato.
 
«E tu? Perché sei lì dentro?»
 
Non farmi questa domanda, ti prego.
 
Sospiro e la guardo. «Non voglio parlarne.» Abbasso lo sguardo.
 
«Non preoccuparti. Ormai è tutto passato.» Mi abbraccia rannicchiandosi vicino a me.
 
L’abbraccio a mia volta e sorrido tristemente.
 
Ho trovato una splendida amica ed io me ne andrò a metà Gennaio all’università.
 
«Zay, ho fame.» Dice all’improvviso facendomi ridere.
 
«Anch’io, andiamo.» Mi alzo insieme a lei, prendo la tracolla e andiamo in un fast food.
 
 
Prendo una patatina dal mio vassoio e la tiro ad Anastasia.
 
«La vuoi smettere?» Dice irritata.
 
«Sei così carina quando ti arrabbi e diventi rossa.» Ridacchio.
 
Sbuffa e alza gli occhi al cielo. «Per fortuna che sono io la bambina di nove anni e tu il ragazzo di diciassette anni.» Borbotta.
 
Rido più forte attirando qualche sguardo dei clienti che sono seduti nei tavoli vicino al nostro.
 
«Smettila di ridere in quel modo, ci stanno guardando tutti.» Mi tira una patatina mentre io mi metto una mano davanti alla bocca.
 
«Dai andiamo, tra qualche ora dobbiamo tornare all’istituto ed io devo andare in centro a firmare dei fogli.» Mi alzo porgendole la mano che lei afferra.
 
Usciamo da lì e andiamo in centro andando all’università.
 
Entriamo e ci dirigiamo in segreteria.
 
«Buongiorno.» Dico alla donna che si trova lì.
 
«Buongiorno.»
Sorride. «Che cosa posso fare per te, caro?»
 
«Dovrei firmare dei fogli per l’ammissione. Inizierò a metà Gennaio.»
Sorrido.
 
«Bene.» Cerca tra una pila di fogli. «Ecco a te.» Mi porge dei fogli.
 
La ringrazio e mi siedo con Anastasia su delle sedie lì accanto.

 
Angolo Autrice.
So che mi odierete per il ritardo.
Ma non avevo Internet. :(
Spero possiate perdonarmi. *facciadacucciolo*
Allora, passando alle cose serie, lol.
Che ne pensate di questo capitolo?
Lasciate una recensione per farmelo sapere, eh;)
Adesso vi saluto.
Alla prossima,
Reds xx
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto. ***


Capitolo Otto.
 

«Bene, sono le sei meno dieci. Dobbiamo tornare all’istituto.» Dico annoiato.
 
Ana mi prende per mano alzandosi dalla panchina in cui eravamo seduti.
 
«Ehi Zay, posso chiederti una cosa?»
 
«Certo piccola.»
 Le sorrido.
 
«Tu te ne andrai presto, non è così?» Chiede tristemente.
 
«Beh…» Mi mordo il labbro nervosamente. «Si. Ma verrò a trovarti.» Sorrido amaramente.
 
«Allora va bene.» Tira le labbra in una specie di sorriso, che sembra più una smorfia.
 
«Adesso non pensiamoci. Andiamo.» Le stringo la mano continuando a camminare.
 
«Si, sono stanca.» Sbadiglia strofinandosi l’occhio con la mano libera chiusa in un pugno.
 
Sorrido, la prendo in braccio e la stringo a me, mentre lei appoggia la testa sulla mia spalla e mi circonda il collo con le braccia.
 
 
Alle sette precise siamo davanti al cancello dell’istituto, la varchiamo ed entriamo.
 
Mentre torniamo nella nostra stanza, incontriamo la preside Davis che ci sorride.
 
«Salve ragazzi. Vi siete divertiti?» Chiede curiosa.
 
«Si.» Rispondiamo noi.
 
«Dove siete stati?»
 
«Un po’ in giro.» 
Faccio il vago.
 
«Zayn mi ha portato a vedere la sua università.» Dice Ana, mentre io tiro un sospiro di sollievo.
 
Pensavo che dicesse alla preside che mi sono fatto un tatuaggio.
 
«E com’è?» Chiede di nuovo.
 
«È tutta bianca e blu. Sembra un ospedale.» Fa una smorfia buffa.
 
«Intanto io dentro quell’ospedale, come lo definisci tu, disegnerò tutto il tempo. » Le faccio il verso.
 
«Povero Zay. Non ha capito che lì dentro non si disegnerà e basta.» Mi accarezza una guancia dolcemente ma prendendomi comunque in giro.
 
«Sei una ragazzina impertinente.» La guarda dritta negli occhi.
 
«Sto imparando dal migliore.» Sorride mostrando le fossette.
 
«Signorina Styles, non ti facevo così audace.» Ridacchia la Davis.
 
«Questo non te lo sto imparando io.» Sorrido beffardo mentre la metto con i piedi per terra.
 
«È una mia qualità, infatti.» Dice sorridendo di più.
 
«Avanti ragazzi, tornate nella vostra stanza a riposarvi. Tra mezz’ora o più si cena.» Dice la preside.
 
«Va bene.» Rispondiamo noi, prima di percorrere il corridoio.
 
«Sai, in verità l’audacia l’ho presa da mio fratello.» Dice a un tratto Ana. «Mi manca.» Sorride tristemente. «L’unica cosa che mi è rimasta di lui è questa.» Dal collo della maglietta tira fuori una collana con un ciondolo.
 
Mi avvicino e lo guardo attentamente.
 
È un aereoplanino di carta in argento.
 
«Me l’ha dato prima di essere portato via.» I suoi occhioni verdi si fanno lucidi.
 
Una malsana idea balena nella mia testa ma sorrido.
 
Farei di tutto per far felice Anastasia.
 
«E se la prossima settimana lo andassimo a trovare?» Dico sorridendo.
 
«Cosa?» Ana mi guarda spaesata.
 
«Sai, dove si trova tuo fratello?» Domando.
 
«Si, certo. Al Saint Paul Hospital.» 
Sussurra.
 
«Bene. Non è molto lontano da qui.» Sorrido.
 
«Tu mi porteresti veramente da mio fratello?» Chiede speranzosa.
 
«Certo. Farei di tutto pur di vedere la mia piccola felice.» Appoggio la fronte sulla sua.
 
«Grazie.» Dice lasciandosi scappare una lacrima che prontamente asciugo.

 


Angolo Autrice.
Eccomi qua! ^^
Oggi è il compleanno del nostro Zayn. :')
Non posso credere che abbia già 21 anni.
Stanno crescendo troppo in fretta. *siasciugalelacrime*
Per scriverlo ho ascoltanto "You & I" dei ragazzi. *-*
Non so voi, ma io amo quella canzone!
Che cosa ne pensate? Io spero vi piaccia!
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate,
ci conto! :D
Mi dispiace che i capitoli siano corti,
ma la mia "inventiva", ad un certo, punto sparisce
e non so più cosa scrivere, lol.
Adesso vi lascio con due gif.
Alla prossima,
Reds xx
 

Ana, l'ho immaginata come Mackenzie Foy. : )

Beh, lui sapete chi è, lol. *3*

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Capitolo 9
*** Capitolo Nove. ***


Capitolo Nove.
 
Prendo l’elenco telefonico e cerco il numero del Saint Paul Hospital.
 
Lo trovo in pichi minuti e digito il numero.
 
Qualcuno risponde al terzo squillo.
 
«Saint Paul Hospital, buongiorno. Sono Joy, in cosa posso esserle utile?» Chiede gentilmente.
 
«Salve, sono Zayn Malik. Volevo un’informazione.»
 
«Certo, mi dica.»
 
«Vorrei sapere il giorno di visita per i parenti e amici.»
 
«Domani dalle 3.00 p.m. alle 8.00 p.m.»
 
«Grazie.»
Sorrido soddisfatto.
 
«Arrivederci.»
 
Attacco e sorrido mentre scendo di sotto per andare da Anastasia a darle la bella notizia.
 
Harry’s pov
 
«Ehi Styles, hai visite.» Dice Steve, l’infermiere.
 
Lo guardo perplesso ma lo seguo lasciando il giardino deserto.
 
Oggi è il giorno delle visite e tutti sono dentro, io rimango sempre in giardino tutta la giornata perché nessuno mi viene mai a far visite.
 
Percorriamo un corridoio e arriviamo davanti ad una porta chiusa.
 
Steve apre la porta e mi lascia entrare.
 
«Harry!» Urla qualcuno.
 
Abbasso lo sguardo trovando la mia dolce Anastasia che mi abbraccia.
 
«Ciao amore mio.» Sussurro abbassandomi alla sua altezza. «Mi sei mancata tanto.» La abbraccio forte.
 
«Anche tu.» Singhiozza.
 
Sciolgo l’abbraccio e asciugo le lacrime che le scorrono sulle guance.
 
«Come mai mamma e papà hanno deciso di venirmi a trovare?» Chiedo incuriosito.
 
Abbassa la testa e sospira. «Mamma e papà sono morti.»
 
Sgrano gli occhi. «C-Cosa?» Balbetto.
 
«Hai sentito bene, Harry. Non farmelo ripetere, ti prego.» Si tortura le mani.
 
La abbraccio di nuovo e trattengo le lacrime.
 
«Dove stai ora?» Chiedo.
 
«In un istituto.» Risponde.
 
«Chi ti ha portata qui?»
 
«Zayn.»
Si allontana sorridendo.
 
«Chi è?» Inarco un sopracciglio.
 
«Un ragazzo dell’istituto. L’ho conosciuta la prima volta che sono stata lì. È un osso duro. È stato difficile farselo amico.» Spiega. «Ora siamo inseparabili.»
 
I suoi occhi sono luminosi quando parla di lui.
 
Sorride come non l’ha mai fatto nella sua vita.
 
«Hai trovato un sostituto di me.» Sorride.
 
«Non potrei mai. Tu sei il mio fratellone.» Stringe le braccia intorno al mio collo.
 
La prendo dalla vita e la tiro su prendendola in braccio.
 
«Dov’è questo… Zayn?» Chiedo.
 
«È fuori da qualche parte.» Fa un gesto vago con la mano.
 
«Andiamo a cercarlo, così me lo presenti.»
 
Usciamo dalla stanza e andiamo a cercare il ragazzo.
 
«Ha diciassette anni ed è molto bravo a disegnare.» Sorride.
 
«Bene.»
 
«Eccolo!»
Esclama indicando un ragazzo moro dalla pelle caffè latte e gli occhi ambrati. «Zay!» Lo chiama.
 
Il ragazzo sposta lo sguardo su di noi e sorride.
 
«Zay, lui è Harry, mio fratello. Harry, lui è Zayn, il mio migliore amico.» Ci presenta sorridendo a 32 denti.
 
«Piacere.» Allungo la mano verso di lui.
 
«Piacere mio.» Mi stringe la mano sorridendo. «Ana mi parla sempre di te.»
 
Sorrido e guardo Anastasia.
 
«Ehi Ana, perché non vai ha farti un giro? Io intanto parlo con Zayn così ci conosciamo meglio, okay?»
 
«Certo.»
La faccio scendere e inizia a camminare.
 
Zayn ed io la guardiamo e sorridiamo.
 
Mi è mancata davvero tanto.

 
Angolo Autrice.
Here I am! :D
Come state? Io in questi giorni sto studiando come una pazza!
I prof. mi hanno riempito di compiti, e in più ci sono le verifiche!
Odio la scuola, sempre di più. -.-'
Adesso lasciamo stare e passiamo al capitolo! :)
Che cosa ne pensate?
Finalmente è entrato in scena Harry!
Nel prossimo capirete perchè si trova nel 'Saint Paul Hospital'. ;)
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto eh!
Alla prossima,
Reds xx
 

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Capitolo 10
*** Capitolo Dieci. ***


Capitolo Dieci.
 
Io e Zayn ci sediamo sulle sedie che si trovano nel corridoio.
 
«La trovo molto serena.» Dico spezzando il silenzio.
 
«Già, è così.» Sospiro. «Ma ogni tanto ha delle ricadute. Quando abbiamo scoperto casualmente che i vostri genitori sono morti ha ceduto e non ha parlato per una settimana con nessuno, a parte me.» Sorride tristemente.
 
«Mi dispiace non esserle vicino in un momento così duro.» Chiudo gli occhi portando le mani al viso. «Se non avessi fatto quello che ho fatto a quest’ora non sarei qui e le starei accanto.» Sospiro.
 
«Non è colpa tua.» Mi mette una mano sulla spalla. «Non potevi sapere che sarebbe successo tutto questo.»
 
«Come sono morti?»

 
«Indicente d’auto. Per fortuna Anastasia non era con loro.» Sospira.
 
«Grazie a Dio.» Infilo le mani tra i capelli. «Non so cosa avrei fatto se le fosse successo qualcosa.»
 
«Posso sapere una cosa?» Chiede all’improvviso.
 
«Certo.» Annuisco.
 
«Perché sei chiuso qui dentro?» Si guarda intorno.
 
«I miei genitori non mi hanno mai accettato, non ero mai abbastanza per loro, tutto quello che facevo, non andava mai bene. Poi, è nata Anastasia. Era così piccola e indifesa.» Sorrido, ricordando la prima volta che ho visto Ana.
 
«I miei genitori la trattavano con amore, a io non ero geloso, anzi le volevo bene. dopo qualche mese hanno cominciato a non considerarmi più ed io ho cominciato a bere, drogarmi e litigare fuori dalle discoteche.» Trattengo le lacrime.
 
«L’anno scorso due uomini sono entrati in casa, mi hanno preso con la forza, ma io sono riuscito a fermarli. Mi sono avvicinata ad Anastasia, che era in lacrime, le ho detto che andava tutto bene, che ci saremo rivisti presto e le ho messo la mia collana con l’aereoplanino al collo.» Sorrido, mentre una lacrima riga il mio viso.
 
«Non se la toglie mai.» Dice Zayn sorridendo.
 
Sorrido.
 
«Ehi ragazzi! Guardate!» Dice Ana correndo verso di noi.
 
Si mette davanti a noi e apre la mano.
 
Una coccinella rossa cammina su un suo dito.
 
«Falla volare via ed esprimi un desiderio.» Dice Zayn.
 
Annuisce sorridendo e corre via.
 
«È molto condizionata da te.» Osservo.
 
«Si beh, diciamo che abbiamo stretto un forte legame. E, una passione ci accomuna, il disegno.» Spiega.
 
«Immagino.» Sorrido dolcemente. «Anastasia mi faceva così tanti disegni. Avevo la camera piena.» Dico ripensando alla mia stanza piena zeppa di suoi disegni.
 
All’improvviso vede l’espressione di Zayn rabbuiarsi.
 
«Ehi, che hai?» Gli chiedo preoccupato.
 
«Tra poco compirò diciotto anni. A Gennaio inizierò l’università.» Sospira.
 
«È una bella cosa, no?» Chiedo retorico.
 
«No, se questo vuol dire non vedere più Anastasia.» Confessa.
 
Lo guardo attentamente e capisco che nelle sue parole c’è tanto amore.
 
Le mancherà.
 
Forse più di quanto manca a me.
 
Lui… È innamorato di Anastasia?
 
Probabilmente è solo un amore fraterno.
 
Un voler bene a una bambina come Anastasia.
 
Giusto?
 
Sicuramente mi sbaglio.
 
Sorrido per l’idiozia che ho pensato.
 
«Puoi sempre andare a trovarla, no?»
 
«Certo ma non sarà la stessa cosa. Noi stiamo insieme 24 ora su 24. E se prima non la sopportavo, ora non posso farne a me. È diventata una routine fare le cose con lei, occuparmi di lei. è strano però è così. Anche io mi sono rassegnato.»
Sorride.
 
«Allora prenditi cura di lei finché ci sarei.»
 
«Lo farò.»


 
Angolo Autrice.
Whelà people!
Come state? : )
Questo è il nuovo capitolo.
Ora sapete perchè Hazza si trova chiuso lì dentro.
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
So che è corto, la prossima volta proverò a farlo più lungo, lo prometto! 
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Alla prossima,
Reds xx

 

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici. ***


Capitolo Undici.
 
«Zay! Zay! Zayn, svegliati!» Qualcuno mi urla nelle orecchie infastidendomi.
 
Grugnisco e mi giro dall’altra parte.
 
«Zayn!» Le coperte mi vengono tolte di dosso.
 
«Che c’è!?» Sbotto.
 
«È Natale!» Trilla con voce acuta.
 
Apro gli occhi e mi giro incontrando il viso felice di Ana.
 
Sbadiglio e mi passo una mano in viso. «Che ore sono?»
 
«Sono le dieci. Ed è Natale!»
Sorride di più.
 
Sorrido e allungo una mano verso di lei trascinandola poi nel mio letto e abbracciandola. «Sei diventata un anno più vecchia, tesoro.» Le bacio la fronte. «Auguri.» Sussurro.
 
«Grazie.» Mi lascia un bacio sulla guancia. «Ora alzati! Devo darti il mio regalo!» Trilla felice.
 
«Non dovrei dartelo io?» Inarco un sopracciglio.
 
«È anche Natale e un regalo tocca anche a te.»
Dice dolcemente accarezzandomi i capelli.
 
«Bene. Allora vestiamoci, andiamo a fare colazione e poi scartiamo i regali. Va bene?»
 
Annuisce sorridendo e scende dal mio letto.
 
 
«Non mi prendi!!» Urla per il corridoio mentre corre.
 
«Vai piano, Ana.» La rimprovero.
 
«Sei lento!» Sale le scale e va nella nostra stanza.
 
«Sei in trappola.» Chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino a lei.
 
La prendo per i fianchi e la stendo sul mio letto.
 
«Per fortuna che sono io quella vecchia di un anno.» Dice sarcasticamente.
 
«Ah si?» Inclino la testa da una parte e sorrido.
 
Inizio a farle il solletico e lei si contorce su se stessa liberando la sua risata cristallina.
 
«Chiedimi scusa.»
 
«T-Ti preg-go… Z-Zay… S-Scusa…»
Ride più forte con le lacrime agli occhi.
 
Lascio la presa e mi stendo vicino a lei su un fianco e le accarezzo i capelli, mentre cerca di calmarsi. «Apriamo i regali?» Chiedo.
 
«Si.» Sorride e si alza. Apre il cassetto del comodino e tira fuori una scatolina.
 
Si siede di nuovo sul letto e la apre. «Allora, so che è un po’ da egoisti, ma voglio che ti ricordi di me, ovunque tu vada.»
 
Dalla scatolina tira fuori un bracciale, mi prende la mano e me lo mette.
 
Sopra c’è inciso il suo nomi a grandi lettere. «Grazie.» Le do un bacio sulla fronte.
 
«Io ce l’ho uguale, con il tuo nome.» Me lo mostra.
 
La tiro a me e la abbraccio. «Non ti dimenticherò comunque, lo sai.» Sussurro stringendola più forte.
 
«Ti voglio bene.»
 
«Anche io, piccola.»
Sciolgo l’abbraccio e sorrido.
 
Prendo una bustina dalla tasca dei jeans e gliela porge. La prende e la apre.
 
«È un ciondolo a forma di cuore.» Dico prima che lo tiri fuori.
 
«Si apre e dentro ci sono le nostre foto.» Sussurro a pochi centimetri dal suo viso.
 
«Grazie.» Alza il viso e mi guarda negli occhi sorridendo.
 
Mi da un bacio a fior di labbra e poi porta le braccia al mio collo e nasconde il viso sul mio petto.
 
Rimango un attimo a fissare il vuoto e poi la avvolgo tra le mie braccia.
 
All’improvviso sorridendo.
 
Mi ero ripromesso così tante volte di non affezionarmi a lei invece eccoci qui, abbracciati l’uno all’altra.
 
Mi ha anche baciato.
 
E poi non si può nemmeno definire un bacio.
 
È stato solo uno sfioramento di labbra.
 
Una cosa d’affetto, d’amicizia.
 
Niente più.
 
Giusto?
 
Forse sto impazzendo.

 

Angolo Autrice.
Here I am! :D
Come state bellissime, tutto bene?
Questo è il capitolo undici.
Che ne pensate? Vi piace?
Vi avevo promesso che lo avrei fatto più lungo,
ma devo andare a studiare.
Domani ho un casino di interrogazioni! >_<
Mi dispiace! :c
Spero che sia di vostro gradimento lo stesso.
Anastasia è invecchiata di un anno, lol.
Zayn le ha regalo una collana a forma di cuore con le loro foto dentro! *3*
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Siccome sulla storia è Natale, vi lascio con una gif di Ana con Babbo Natale, HAHA. :3
P.S. Lettori silenziosi fatevi sentire, mi fa picere sapere che cosa ne pensate! :D
Alla prossima,
Reds xx

 
Ana con Babbo Natale, lol. : )

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Capitolo 12
*** Capitolo Dodici. ***


Capitolo Dodici.
 
Anastasia’s pov
 
Oggi è l’ultimo dell’anno.
 
In questi giorni è arrivata una ragazza, Catherina, ha diciassette anni.
 
Si è addossata a Zayn come una cozza.
 
Lui mi sta trascurando molto.
 
Ho fatto qualche dispetto a quell’arpia e, purtroppo, ci ho rimesso.
 
Zayn mi ha sgridata.
 
Ultimamente lui ha solo occhi per lei.
 
Non immaginavo che l’arrivo di una ragazza ci avrebbe divisi.
 
Come da qualche giorno cammino da sola nel corridoio, a testa bassa.
 
Mi manca così tanto.
 
Alzo lo sguardo sentendo dei mormorii e vedo qualcosa che mi spezza dentro.
 
Zayn e Catherina si stanno baciando.
 
I miei occhi si riempiono di lacrime e stringo in un pugno il maglione all’altezza del petto.
 
«Ti odio!» Urlo con tutto il fiato che go nei polmoni, prima di correre al piano di sopra nella mia, nostra stanza.
 
Chiudo la porta sbattendola e m’infilo sotto le coperte del mio letto, mi rannicchio su me stessa portando le ginocchia al petto e do sfogo a un piato liberatorio.
 
Pochi minuti dopo sento la porta aprirsi e richiudersi, il letto infossarsi e una mano accarezza incerta la mia schiena.
 
«V-Vattene.» Sussurro scossa da un singhiozzo.
 
«Ana… Tu… Mi odi veramente?» Chiede preoccupato.
 
Cerco una soluzione per sviare il discorso e gli dico la verità.
 
Io non lo odio affatto.
 
«S-Sono giorni he mi eviti.» Dico aspramente. «Da quando è arrivata quella io per te non esisto più.» Sputo fuori.
 
«Sto pensando io che tu odi me.» Sussurro.
 
«Non potrei mai odiarti, Ana.» Dice scoprendomi. «Tu sei la mia piccola Anastasia ed io ti voglio bene.» Si abbassa su di me e mi bacia la fronte.
 
«È l’ultimo dell’anno, piccola, e non voglio che finisca con un litigio tra di noi.» Continua baciandomi una guancia, catturando una lacrima.
 
«Ma c’è quella Catherina che non si stacca mai da te. Mi odia e non mi vuole intorno. E sai cosa mi fa arrabbiare?» Sbotto alzandomi a sedere.
 
Scuote la testa e mi guarda.
 
«Che mi tratta come una pezza da piede e che tu non faccia o dica niente! E se reagisco tu te la prendi con me!» Alzo il tono della voce ad ogni parola e mi avvicino sempre di più con rabbia al suo viso.
 
«Va bene, tigre, calmati.» Ridacchia.
 
«Non sto scherzando.» Gli do una spinta.
 
Si lascia cadere all’indietro ridendo e mi trascina con se.
 
«Non è divertente.» Dico contro il suo petto.
 
«Oh, si che lo è.» Esclama continuando a ridere.
 
Mi alzo con il busto e gli do un pugno sul petto.
 
«Che male.» Dice in modo canzonatorio.
 
«Zayn! Piantala.» Lo rimprovero.
 
«Non ho i semi.» Sorride.
 
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. «Continuo ancora a chiedermi chi dei due ha diciassette e dieci anni.»
 
«Gna gna gna.»
Mi fa il verso mentre avvicina il viso al mio.
 
«Bambino.» Stringo gli occhi a due fessuro mentre incrocio le braccia.
 
«Sai Anastasia, improvvisamente mi prudono le mani.» Dice alzandole.
 
Non è un buon segno. «Fermo.» Alzo le mani.
 
Scuote la testa e si avventa su di me, facendomi il solletico.

 
Angolo Autrice.
Cavolini, cavoletti!
Lo scorso capitolo è arrivato a 9 recensioni! *-*
Sono davvero felice!
E mi sono detta, perchè non pubblicare un nuovo capitolo subito,
per ringraziare? 
Perciò, eccomi qua con il capitolo dodici! : )
Che cosa ne pensate? Vi piace?
Io lo spero!
Che ne pensate di Catherina? Come ve la immaginate voi?
Nel prossimo metterò una sua gif, perciò vi faccio vedere come l'ho immaginata io. : D
Che cosa succederà nei prossimi capitoli?
Lasciate una recensione per farmelo sapere, ci conto. ^.^
Alla prossima,
Reds xx

P.S VI AMO. <3

 
 
Zayn. : )  
 

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Capitolo 13
*** Capitolo Tredici. ***


Capitolo Tredici.
 
Zayn’s pov
 
Sono seduto sul mio solito muretto con Catherina.
 
Ho la sua lingua infilata in bocca e una sua mano sul cavallo dei pantaloni.
 
«Vieni con me.» Sussurra.
 
Scende dal muretto e mi prende per mano facendo scendere anche me.
 
Entriamo nell’istituto, saliamo le scale e poi andiamo nella sua stanza.
 
Chiude la porta, mi ci fa appoggiare con la schiena e mi bacia, mentre con il ginocchio tortura la mia erezione.
 
Senza staccarsi dalle mie labbra, mi prende per il collo del maglione, mi stacca dalla porta e, dopo aver fatto qualche passo, mi spinge sul letto.
 
Si mette a cavalcioni su di me e si abbassa per trasportarmi in un bacio selvaggio.
 
«Catherina…» Esalo una volta che si è allontanata da me.
 
«Ssh.» Mette un dito sulla mia bocca, mentre armeggia con il bottone dei miei jeans.
 
 
Sento un botto che risuona intorno a me e apro gli occhi.
 
Questa non è la mia stanza.
 
Giro la testa di lato e vedo Catherina vicino a me.
 
«Cristo!» Sussurro mettendomi le mani davanti al viso.
 
Guardo fuori dalla finestra e vedo i fuochi d’artificio nel cielo.
 
«Porca puttana!» Impreco mentre scendo dal letto.
 
È già arrivato l’anno nuovo.
 
Anastasia!
 
Devo andare da Anastasia.
 
Scendo dal letto e mi vesto in fretta.
 
«Dove stai andando?» Chiede la voce assonnata di Catherina.
 
«Devo andare.» Attraverso a grandi falcate la stanza e apro la porta.
 
«Zayn…»
 
La chiudo alle mie spalle e percorro il corridoio.
 
Arrivo davanti alla nostra stanza e, con uno strano nodo allo stomaco, apro la porta.
 
Trovo Anastasia seduta davanti alla finestra con le braccia piegate sopra il davanzale.
 
«Ana…»
 
Vengo interrotto dalla sua voce. «Avevi promesso che avremmo passo l’ultimo giorno dell’anno insieme, che ci saremo augurati buon anno allo scoccare della mezzanotte. Evidentemente, per te, non era importante. Ci ho creduto fino all’ultimo ed ho fatto male.»
 

Boccheggio senza riuscire a dire niente.
 
Il nodo si è spostato sulla gola.
 
«Ana…»
 
«Ti prego, sono stanca.»
Si alza senza però guardarmi e si rifugia nelle coperte del suo letto.
 
Sento gli occhi bruciare e il respiro mancarmi.
 
Senza rendermene pienamente conto, le lacrime iniziano a scorrere lungo il mio viso.
 
È la prima volta dopo dieci volte, dopo quel giorno, da quando sono qui dentro che piango.
 
Mi metto a letto e nascondo il viso sotto il cuscino.
 
Pensavo che non avrei piato più.
 
Le mie barriere difensive sono crollate quando le ha accarezzate.
 
Mi è entrata dentro come nessuno a mai saputo fare nella mia vita.
 
Mi sono affezionato a lei.
 
Mi sono innamorato di lei.
 
E ora mi sembra di aver perso tutto.
 
Non posso stare con il peso di sapere che lei è arrabbiata con me.
 
Devo farmi perdonare.
 
Non posso sprofondare nella commemorazione.
 
È deprimente.

 
Angolo Autrice.
Eccomi qua con il capitolo!
Lo scorso capitolo è arrivato a 10 recensioni!
Non ci posso credere! Sono davvero felice! *-*
Non credevo che sarebbe piaciuta così tanto! :')
Vi A-D-O-R-O.
Grazie, grazie mille! *w*
*asciugalalacrimuccia*
Passiamo al capitolo:
- Zayn e Catherina sono stati insieme.
- Ana è arrabbiata con Zayn per le promesse non mentenute.
- Zayn è "innamorato" di lei!
Che cosa ne pensate?
Lasciate una recensione per farmelo sapere. 
Riusciamo anche questa volta ad arrivare a 10 recensioni? *w*
Come ho detto l'altra volta vi lascio con una foto di Catherina,
per farvi vedere come l'ho immaginata io. : )
Alla prossima,
Reds xx

P.S. -Ascoltate la canzone 'Let me go' di Avril Lavigne. (la amo *w*)
-Ho fatto la crostata. (non ve ne frega una pippa, lol.)
-VI AMO. 

 
Catherina. : )



Ana, mentre parla con Zayn. : c

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Capitolo 14
*** Capitolo Quattordici. ***


Capitolo Quattordici.
 
Anastasia’s pov
 

Lui ha preferito quella a me.
 
Ha preferito passare l’ultimo dell’anno con quella.
 
Dopo tutte le promesse che mi aveva fatto, lui se n’è fregato.
 
Mi ha completamente dimenticato.
 
Devo dimenticarmi di lui e non farmi più illudere dalle sue parole.
 
Non devo nemmeno piangere.
 
Sarebbero solo lacrime sprecate.
 
Zayn’s pov
 
Apro gli occhi e sbatto ripetutamente le palpebre.
 
Sono gonfi e mi bruciano.
 
Credo siano rossi.
 
Mi giro verso il letto di Anastasia ma lo trovo vuoto.
 
Mi alzo, mi vesto e scendo.
 
Vado in mensa e controllo il solito tavolo ma di Ana nemmeno l’ombra.
 
Giro un po’ per l’edificio, però non trovo niente.
 
Alla fine decido di uscire in cortile ed è lì che la trovo.
 
È seduta su una panchina, a testa bassa che dondola lentamente avanti e indietro le gambe.
 
Mi avvicino senza fare troppo rumore.
 
«Ana.» La chiamo in un soffio.
 
Ho paura della sua reazione.
 
Ho paura di un suo rifiuto.
 
Continua a dondolare le gambe senza alzare la testa.
 
M’inginocchio davanti a lei e cerco di incontrare lo sguardo con il suo.
 
Tutto inutile.
 
«Anastasia io…» Mi blocco realizzando di non sapere cosa dire.
 
«Risparmia il fiato.» Sussurra. «Non ho bisogno delle tue bugie per essere confortata.» Scende dalla panchina e mi supera sempre a testa bassa.
 
Rimango pietrificato sul posto, in ginocchio, a testa bassa.
 
La paura è tornata.
 
La sto perdendo.
 
Oh no, Zayn. Tu l’hai già persa.
 
Chiudo gli occhi e lascio scorrere le lacrime sulle guance.
 
 
L’ennesimo tuono squarcia il cielo.
 
Non riesco a dormire.
 
In verità sono giorni che non lo faccio.
 
Anastasia non mi parla più da quella mattina.
 
Sono passati ormai cinque giorni.
 
Domani ricominciano le lezioni e non me la sento.
 
Sono stanca, mentalmente e fisicamente.
 
Rivoglio la mia piccola.
 
Sento un singhiozzo e mi giro verso il suo letto.
 
Sta piangendo.
 
A lei non piace dormire da sola quando ci sono i temporali.
 
«Anastasia.»
 
La sento trattenere un singhiozzo.
 
Mi alzo dal letto e mi avvicino a suo.
 
«Fammi posto.» La scopro e mi stendo vicino a lei.
 
Lascio cadere le coperte su di noi mentre il suo corpo si rannicchia contro il mio.
 
La circondo con le braccia e la stringo di più a me.
 
Le accarezzo la schiena e i capelli.
 
«Dormi piccola.» Sussurro. «Sono qui.» Le bacio la fronte.
 
«Mi dispiace di tutto, Zay.» Singhiozza.
 
«Non devi. È stata solo colpa mia. Tu sei la mia concretezza.» Le bacio una tempia.
 
«Ti voglio bene.» Sussurra contro il mio collo.
 
Un brivido mi percorre la schiena.
 
«Te ne voglio anch’io. Ora dormi, domani dobbiamo svegliarci presto.»
 
«Buonanotte.»
Sussurra prima di sbadigliare.
 
«Buonanotte piccola.» Sorrido.
 
La guardo dormire mentre finalmente sento di nuovo la pace interiore.

 
Angolo Autrice.
Porca puzzola,
lo scorso capitolo è arrivato a 15 recensioni!
Non ci posso credere! *w*
Mi state rendendo davvero felice. :,)
Riuscirete a farle anche su questo nuovo capitolo? : 3
Passiamo al capitolo:
-Ana ignora Zayn per cinque giorni.
-Lei piange per via del temporale e Zayn si avvicina a lei. *w*
-Si dicono 'ti voglio bene'
Che cosa ne pensate?
Vi piace? : )
Lasciate una recensione per farmelo sapere, ci conto.
Che cosa succederà nei prossimi capitoli? 
Adesso vado a studiare. >.<
Alla prossima amori miei,
Reds xx

P.S. -Per scrivere il capitolo ho ascoltato 'Strong', 'Happily' e 'Right Now'. (le A-M-O. *w*)
-Vi lascio con delle gif di Ana e Zayn. 
-Vi AMO.
 
Ana. (Non è bellissima? *w*)
 
     

Zayn. (Quanto è bello? *3*)

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Capitolo 15
*** Capitolo Quindici. ***


Dedico il capitolo a One Direction_One Love
 
Capitolo Quindici.
 
È il giorno del mio compleanno.
 
Ho aspettato con impazienza questo giorno e ora che è arrivato, sono triste.
 
Non voglio lasciare Anastasia.
 
Domani me ne andrò nell’appartamento che mi ha assegnato l’università.
 
Appoggio il gomito sul banco e il mento sulla mano chiusa in un pugno.
 
Qualcuno bussa alla porta e il professore di filosofia da il permesso di entrare.
 
Non me ne preoccupo più di tanto così mi appollaio perbene sulla sedia.
 
«Salve professore.»  Dice una voce che conosco fin troppo bene.
 
Mi sporgo allungando il collo e la vedo in piedi con le mani dietro la schiena davanti alla cattedra.
 
«Salve signorina Styles. Qual buon vento ti porta qui?» Chiede gentilmente il professore.
 
«La preside Davis vorrebbe Malik nel suo ufficio.»
Sorride.
 
«Bene. Vada Malik.» Il professore m’indica la porta.
 
Mi alzo e vado alla porta, esco con Ana e la chiudo alle nostre spalle.
 
«Sei diventata la nuova segretaria della preside?» Le chiedo mentre camminiamo nel corridoio.
 
«No.» Scuote la testa ridendo. «Vieni.» Mi prende per mano e mi trascina nell’ufficio della preside.
 
Senza bussare, apre la porta ed entra trascinandomi dentro.
 
«Eccovi qua, finalmente.» Dice la Davis sorridendo.
 
Ana le va vicino mentre la preside prende qualcosa alle sue spalle.
 
Tira fuori una torta con il mio nome sopra.
 
«Auguri.» Dicono dolcemente le due.
 
Sorrido e mi avvicino a loro.
 
«Devi esprimere un desiderio.» Dice Ana sorridendo.
 
Prendo un respiro profondo e spengo le candele.
 
«Yee!» Ana si avvicina a me e mi abbraccia. Mi abbasso alla sua altezza e la stringo a me.
 
«Mi mancherai, Zay.» Tira su con il naso.
 
«Anche tu, piccola.» Stringo ancora di più la presa su di lei.
 
Mi allontano e le asciugo le lacrime. «Non piangere.»
 
Annuisce e si allontana per lasciare spazio alla Davis, la quale mi abbraccia.
 
Ricambio l’abbraccio.
 
In questi dieci anni lei è stata l’unica donna che mi sia rimasta vicino, a volte si comportava come una madre.
 
Non la ringrazierò mai abbastanza per essersi presa cura di me.
 
«Non dovevi affezionarti a lei, giusto?» Sussurro al mio orecchio, per non farsi sentire da Ana, con un tono divertito.
 
«Ormai è come se fosse la mia sorellina, preside.» Dico mentre mi allontano da lei sorridendo.
 
 
È arrivato il momento di andarsene.
 
Questa notte non abbiamo chiuso occhi e abbiamo parlato. Non posso credere che non sarò più con le 24 ore su 24.
 
Ana stringe forte la mia mano, mentre tira su con il naso e le lacrime continuano a rigare il suo piccolo viso.
 
Arriviamo al cancello e m’inginocchio davanti a lei. Con i pollici asciugo le sue lacrime e le bacio la punta del naso.
 
Porta le braccia intorno al mio collo e ricomincia a piangere. Mi si spezza il cuore vederla così.
 
«N-Non andare, Zay.» Singhiozza.
 
«Verrò a trovati ogni pomeriggio dopo l’università, te le prometto, piccola.»
Appoggio la fronte sulla sua.
 
Annuisce si asciuga le lacrime con le mani chiuse in un pugno.
 
«Zayn!» Urla qualcuno. Alzo lo sguardo e vedo Catherina che corre verso di noi.
 
Che cosa vuole lei adesso?
 
Si ferma davanti a noi, appoggiando le mani sulle ginocchia e riprendendo fiato. «T-T ne andavi… Senza salutare?»
 
Abbasso lo sguardo su Ana e vedo che fa delle strane smorfie. Ridacchio e riporto lo sguardo su Catherina, la quale prova a darmi un bacio, ma io giro il viso da un’altra parte e le sue labbra finiscono sulla mia guancia.
 
Spalanca gli occhi e si allontana da me. «N-Non ha significato niente per te quello che c’è stato?»
 
«No. È stato giusto per divertirsi.»
Scrollo le spalle.
 
«O-Oh.» Abbassa lo sguardo e si morde il labbro inferiore. «S-Stammi bene.» Dice prima di cominciare a correre verso l’entrata dell’istituto.
 
«Anastasia, dobbiamo andare.»
La Davis si avvicina a noi e tende una mano ad Ana.
 
La piccola abbassa lo sguardo e stringe la mano della preside.
 
«Ti voglio bene.» Dico prima di darle un bacio sulla guancia.
 
«Anche io.» Ricambia il bacio.
 
«Vieni a trovarci Zayn.» Dice la preside, prima di voltarsi e camminare verso l’entrata dell’istituto con Ana.
 
Esco dal cancello e sento gli occhi pizzicare.
 
Li chiudo e le lacrime cominciano a rigare il mio viso.
 
Sento già la mancanza della mia piccola Anastasia.

 
Angolo Autrice.
Heyy lovee!
So che mi odiate per il ritardo,
ma non avevo Internet in questi giorni.
Dovevo aggiornare ieri ma a mio padre serviva il pc. -.-
Tutte le sfighe a me. lol. : D
Passiamo al capitolo!
Non sono state dolci Ana e la preside, a preparare a Zayn la torta per il compleanno?
Pensate che lui sia stato troppo duro con Catherina?
Che cosa succederà adesso che se n'è andato dall'istituto?
Che cosa farà la piccola Ana? : (
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Lo scorso capitolo è arrivato a 11 recensioni. *w*
Mi state rendendo sempre più felice! *3*
Riuscite a farci arrivate anche questo? :3
Alla prossima,
Reds xx

P.S VI AMO.

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Capitolo 16
*** Capitolo Sedici. ***


Capitolo Sedici.
 
Apro la porta he ho ritirato dalla segretaria dell’università.
 
Dentro è buio.
 
Premo l’interruttore al lato destro e tante luci si accendono una dopo l’altra.
 
Waow.
 
Si trattano bene questi dell’artistico.
 
L’appartamento è enorme se penso che davanti ho solo il soggiorno.
 
Vado più avanti e trovo una cucina modernissima.
 
Piccole luci da bar sono incassate nel soffitto e sopra i ripiani di cottura.
 
Oltrepasso la porta che si trova nel soggiorno e trovo un lungo corridoio con tantissime porte.
 
Le apro una dopo l’altra.
 
L’appartamento, fortunatamente, è tutto arredato.
 
«Zay?» La voce di Liam viene dall’entrata.
 
Mi affaccio dalla porta e lo trovo lì, con uno scatolone in mano.
 
Fischia mentre si guarda intorno. «Niente male questo posticino.»
 
«Già, è enorme.»
Annuisco pensieroso.
 
«Meno male che non lo paghi.» Afferma ridendo.
 
«Mi sarebbe venuto a costare un occhio della testa!» Esclamo.
 
«Sicuro.»
 
«Ed è anche tutto arredato.»
Lo informo.
 
«Meglio ancora. Avanti, andiamo a prendere gli altri scatoloni e sistemiamo.» Dice mettendo sul tavolino basso lo scatolone che ha in mano.
 
«Oh, non c’è bisogno che mi aiuti.» Sorrido.
 
«Non o niente da fare e ora che sei fuori, possiamo passare più tempo insieme.» Mi fa l’occhiolino.
 
«Sembra che io sia uscito da un carcere.» Rido.
 
«È così.» Afferma convinto.
 
«E grazie del tuo aiuto. E per le avance, ma non ci casco.» Scuoto la testa, mentre lo raggiungo.
 
«Non ci stavo provando.» Mi fa il verso spingendomi.
 
Rido mentre scendo le scale seguito da lui. «Non resisti al mio fascino.» Mi atteggio.
 
«Si, sei così incredibilmente sexy.» Sospira.
 
«Oh, ti prego, smettila. Finirai per farmi arrossire così.»
 
«Aww, piccolo.»
Mi circonda le spalle con un braccio e mi bacia sulla guancia. «Mi lusinga essere una tua cotta.»
 
«Ma smettila.»
Lo spingo ridendo.
 
 
Entro all’università un po’ spaventato.
 
Oggi è il mio primo giorno e non conosco nessuno.
 
Guardo in che classe sono e vado alla sua ricerca.
 
Mi ritrovo davanti alla porta con un ragazzo castano al mio fianco.
 
«Primo giorno anche per te?» Chiede guardandomi.
 
Ha gli occhi azzurri, i capelli castani scompigliati sparati all’insù fermati con il gel, un po’ di barbetta e un sorriso sbarazzino stampato in viso.
 
«Si.» Sorrido.
 
«Louis Tomlinson.» Si presenta allungando la mano.
 
«Zayn Malik.» Mi presento a mia volta stringendogliela.
 
Bè, come inizio non è male.

 
Angolo Autrice.
Porca puzzola!
Adesso che ci faccio caso,
il capitolo è più corto di sempre!
Dal foglio in cui l'ho scritto, credevo fosse più lungo. :c
Mi dispiace!
Come gli altri capitoli, lo avete fatto arrivare a 10 recensioni! *w*
Non sapete quanto mi state facendo felice! :3
Grazie!
Questo, è un capitolo di passaggio, dove Zayn va nel suo apparatamento,
e comincia l'università. :)
*rulliditamburi*
Ha fatto la sua entrata Louis Tommo Tomlinson. *w*
Che interpreterà il compagno di classe di Zayn.
Avete visto il video di 'Midnight Memories'? 
Io lo trovo bellissimo, HAHAH.
Quando Harry fa alla vecchietta 'call me' ?
HAHAHA! *w*
Okkay, adesso me ne vado.
Grazie ancora a tutte quelle che recensiscono. 
Vi lascio con delle foto di Louis e Liam. :3
Alla prossima,
Reds xx
Liam. *w*
 



Louis, quanto è idiota? HAHAHA. *w*

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Capitolo 17
*** Capitolo Diciassette. ***


Capitolo Diciassette.
 
È passato ormai un mese.
 
Louis ed io siamo inseparabili e con noi c’è quasi sempre Liam.
 
Vado a trovare Anastasia tutti i giorni e quando può uscire, la porto nel mio appartamento.
 
Con Harry mi sento per telefono una volta a settimana e ogni tanto lo vado a trovare.
 
Ho parlato con Harry del fatto di portare Anastasia qui.
 
Sono maggiorenne e sono sicuro che sia possibile.
 
Chiederò alla Davis di aiutarmi.
 
Sento il telefono suonare e quindi lascia andare i pensieri e mi alzo dal divano per andare a rispondere.
 
«Pronto?» Rispondo una volta preso il cordless dalla base.
 
«Ehi Zay.» La voce roca di Harry risuona all’interno.
 
«Ciao Harold.» Lo saluto sfottendolo.
 
«Idiota, piantala.» Borbotta.
 
Immagino già il suo broncio bambinesco. Ed ha vent’anni.
 
Ridacchio mentre mi appoggio al bancone con i gomiti. «Allora, che mi dici oggi?»
 
«Che tra qualche giorno esco, tu?»
Dice indifferente.
 
«Ma è fantastico!» Esclamo drizzando la schiena. «E me lo dici così?!» Sbotto.
 
«Come te lo dovrei dire?» Chiede ridendo.
 
«Che ne so. In un modo euforico, suppongo.»
 
«Euforico, che parolone. Se esco da qui, non so nemmeno dove andare e non ho un lavoro.»
Sbuffa.
 
«Che problema c’è? Vieni a stare da me, ovvio.»
 
«No, Zayn. Non lo farò.»
 
«Perché?»
Mi rabbuio.
 
«Perché non voglio disturbarti e vivere sulle tue spalle.» Spiega.
 
«Uno, tu non mi disturbi assolutamente e due, a me passa tutto l’università. T’impongo di venire a stare da me. E poi Anastasia sarà felicissima.»
 
«Giusto. Per quello, come facciamo?»
Chiede pensieroso.
 
«Non preoccuparti, ci penso io. La preside mi ha cresciuto come un figlio, ci aiuterà.» Sorrido felice.
 
«Bene.»
 
«Quando esci?»
Chiedo curioso.
 
«Tra una settimana.»
 
«Ottimo. Tra una settimana vedrò di portare Anastasia a casa. Harry?»
 
«Si?»
 
«Tu hai la patente?»
 
«Certo.»
 
«Benissimo. Mi aiuteresti con le guide? Tra qualche settimana ho l’esame pratico.»
 
«Ma certo. Se mi va bene, eredito le cose dei miei genitori. Ma sono sicuro che hanno lasciato tutti ad Anastasia.»
Sospira.
 
«Bè, meglio di niente.»
 
Lo sento parlare con qualcuno e poi sbuffare. «Devo andare Zayn, ci sentiamo.»
 
«Ciao ciao.»
Lo saluto e chiudo la chiamata.
 
Metto il telefono a posto, guardo l’orario e poi afferro le chiavi di casa e il giacchetto.
 
Cammino velocemente per le vie di Londra e dopo venti minuti arrivo davanti all’istituto.
 
Oltrepasso il cancello e suono il campanello vicino il portone.
 
Uno dei tanti bidelli mi apre, ci salutiamo e poi mi dice dove si trova Anastasia.
 
Passo davanti all’ufficio della preside e la sento parlare con qualcuno.
 
«C’è una bambina, ha dieci anni.» Dice lei sorridendo.
 
«Come si chiama?» Chiede eccitata la donna che si trova davanti a lei.
 
«Anastasia Styles.» Appoggia i gomiti sulla scrivania, continuando a sorridere.
 
Cosa!?
 
Anastasia?
 
La mia Anastasia!?
 
«Dovremmo…» L’uomo accanto alla donna prova a parlare, ma lo blocco, entrando come una furia dentro l’ufficio.
 
«Prenderò io Anastasia!» Urlo sorridendo, mentre i due mi guardando spaesati e la preside sorride.


 

Angolo Autrice.
Buon pomeriggio a tutte! :D
Questo è il capitolo diciassette.
Che ne pensate? 
Zayn vuole prendere Ana.
Harry uscirà dal 'Saint Paul Hospital'.
E vivranno tutti insieme come una famiglia?
Mah, chi lo sa? :3
HAHAH.
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Sono rimasta un po' male sullo scorso capitolo.
Da 10 recensioni, siamo passate a 6. :c
Ma, vabbè. Quello era un capitolo di passaggio.
Spero che questo vi piaccia tanto da farlo arrivare a 10 recensioni.
Mi fareste davvero felice. *w*
Forse sabto ci danno le pagelle. :s
Sono tra la pupu. lol.
Voi come andate a scuola? :D
Adesso vi saluto. Vi lascio con una foto di Ana.
Non so voi, ma quella bambina la trovo bellissima. *w*
Alla prossima,
Reds xx
 
 
Ana. *w*

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Capitolo 18
*** Capitolo Diciotto. ***


Capitolo Diciotto.
 
Anastasia’s pov
 
Zayn non si è fatto vivo questa settimana.
 
Mi chiedo che cosa stia combinando.
 
Appoggio il mento sulla mano e guardo il professore di matematica, che sta scrivendo sulla lavagna.
 
Sbuffo e roteo gli occhi.
 
Non mi è mai piaciuta la matematica!
 
Qualcuno bussa alla porta e raddrizzo le orecchie.
 
«Avanti?» Il professore punta lo sguardo sulla porta.
 
Si apre e uno dei tanti bidelli della scuola fa il suo ingresso.
 
«La signorina Styles deve andare dalla preside.»
 
«Okay. Va pure Anastasia.»
Sorride dolcemente il professore.
 
Mi alzo dalla sedia ed esco dalla classe.
 
Il bidello bussa alla porta dell’ufficio della preside e lei ci da il permesso di entrare.
 
Appena entro vedo Zayn accanto alla scrivania.
 
Un sorriso compare sul mio volto e corro verso di lui abbracciandolo.
 
«Piccola mia.» Mi stringe a se. «Mi sei mancata.»
 
«Perché non sei venuto a trovarmi questa settimana?»
Metto il broncio.
 
«Mettevi seduti.» Ordina la preside dolcemente.
 
Rivolgo uno sguardo confuso a entrambi e poi mi metto seduta sulle ginocchia di Zayn.
 
«Anastasia.» Richiama la mia attenzione.
 
«Si?» Punto gli occhi su di lei.
 
«Andrai a vivere con Zayn.» Sorride.
 
Spalanco gli occhi e dischiudo la bocca.
 
«Siii!» Urlo abbracciando Zayn.
 
Scoppiamo a ridere.
 
Scendo dalle ginocchia di Zayne vado ad abbracciare la Davis.
 
«Che bello! Quando posso uscire? Domani, oggi, adesso?!» Sorrido.
 
«Subito.» Ride e mi prende in braccio.
 
Mi stringo a lui, senza che il sorriso abbandoni il mio viso.
 
Zayn’s pov
 
Ana ha preparato la valigia.
 
Ha salutato i suoi compagni di classe e poi la Davis.
 
Ha quel sorriso stampato sul viso da quando la preside le ha comunicato la bella notizia.
 
Non vedo l’ora di vedere la sua reazione quando vedrà Harry in casa.
 
Ana stringe forte la mia mano e non smette di parlare un minuto.
 
Scoppio a ridere e continuo a camminare verso il mio appartamento.
 
Arriviamo davanti alla porta e prima che possa aprire, mi abbasso alla sua altezza.
 
«Adesso chiudi la bocca, Ana.» Ridacchio.
 
Lei annuisce, chiude la bocca e fa il gesto di buttare via la chiave.
 
Infilo la chiave nella serratura e la giro. Apro la porta e faccio passare prima la piccola.
 
«Wow, è bellissimo.» Si guarda intorno meravigliata.
 
«Già.» Appoggio la sua valigia per terra.
 
«Ana.» Harry richiama la sua attenzione.
 
La piccola spalanca gli occhi e si gira verso il fratello, il quale la aspetta a braccia aperte.
 
«Harry!» Corre verso di lui e gli salta in braccio. La sua voce è spezzata dal pianto.
 
Finalmente possono stare insieme.
 
«Mi sei mancata, piccola.» Dice, mentre la stringe a se e si mette seduto sul divano.
 
«P-Perché sei qui?» Chiede, mentre Harry le asciuga le lacrime.
 
«Zayn mi ha invitato a vivere qui, con voi.» Sorride, mettendo in mostra le sue fossette.
 
«Vivremmo tutti insieme?» Sorride, proprio come il fratello.
 
Annuiamo e lei ci abbraccia. «Ho sempre sognato questo momento.» Rivela.
 
«E adesso è tutto vero.» Harry la stende dall’altra parte del divano e comincia a farle il solletico.
 
«No, Ha-Harry… Ahah! B-Basta!» Ride.
 
Mi unisco alle sue risate, ma vengo interrotto da qualcuno che bussa alla porta. Chi può essere? Non aspettavo nessuno.
 
Mi alzo dal divano, apro la porta e mi ritrovo davanti i miei genitori.


 
Angolo Autrice.
Mi dispiace per il ritardo,
ma non ho avuto tempo di aggiornare.
Oggi mi è venuta ispirazione ed ecco a voi il capitolo 18! :D
Io spero con tutto il cuore che vi piaccia. :3
Ana, finalmente, è andata a vivere con Zayn e Harry.
Non sono dolciosi i fratelli Styles? *w*
Che cosa ci faranno i genitori di Zayn a casa sua?
Lasciate una recesione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto.
Se ne vedo alcune continuo.
Importante:
Allora, io avrei pensato ad un sequel, dove Ana è più grande.
E, da come ho pensato, succederanno tante cose.:3
Però non ne sono sicura,
fatemi sapere voi se devo farlo. :D
Adesso vado amori miei belli,
Alla prossima,
Reds xx

P.S. Lettori silenziosi, fatevi sentire, 
mi fa piacere spaere che cosa ne pensate! *w*
- VI AMO. <3

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Capitolo 19
*** Capitolo Diciannove. ***


Capitolo Diciannove.
 
«Che ci fate qui?» Chiedo sorpreso.
 
«Ci fai entrare?» Chiede mamma ignorando la mia domanda.
 
Mi sposto dalla soia dell’entrata e li lascio passare.
 
«Chi sono loro due?» Storce il naso indicando Ana e Harry.
 
La mia famiglia, penso sorridendo tra me e me.
 
«Allora, perché siete qui?» Domando senza rispondere alla sua.
 
Non ne è nemmeno degna di sapere chi sono.
 
«Siamo venuti a vedere come stavi, come ti sei sistemato, l’università.»
Parla papà. «Come va? Hai voti alti?»
 
«Potevate risparmiare la fatica.»
Sussurro.
 
«Non ha proprio imparato le buone maniere in questi dieci anni.» Dice mamma acidamente.
 
Le passo accanto ignorandola e mi siedo vicino ad Ana.
 
«Zayn!» Esclama con tono isterico. «Cosa sono quei cosi sul braccio?» Domando con voce isterica mentre si siede teatralmente sul divano davanti a noi.
 
«Sono quelli che vedi.» Borbotta.
 
«Non rivolgerti così a tua madre, Zayn.» Mi riprende papà.
 
«Come dovrei comportarmi? Mi avete abbandonato in quell’istituto per dieci anni senza mai venirmi a trovare, senza mai farvi sentire, senza mai preoccuparvi di me.» Sibilo infuriato.
 
«Perché ora io dovrei essere gentile e rispettoso nei vostri confronti!?»
 
«Siamo i tuoi genitori.»
Tuona lui.
 
«Noi…» Harry si schiarisce la voce. «Noi ce ne andiamo…»
 
«Siediti.»
Ordino senza guardarlo. «Loro se ne stanno andando.» Dico con gli occhi puntati su di loro.
 
«Come ci dovremmo comportare? Sei stato un bambino cattivo e ti abbiamo portato lì per istruirti. Credi che non mi sia dispiaciuto lasciarti lì? Ho pianto molto.» Sussurra mamma.
 
«A quanto pare no.» Sibilo.
 
Alza la testa di scatto con la bocca socchiusa.
 
«Se vi fosse veramente dispiaciuto sareste venuti a trovarmi.» Continuo con tono duro.
 
Mamma scoppia a piangere.
 
Anastasia si alza, prende la scatola di fazzoletti che si trova sul tavolino davanti a noi e si avvicina a lei, porgendoglielo.
 
«Zayn è sempre così scorbutico all’inizio. Però in fono è dolce.» Sorride.
 
Mamma accenna un sorriso, prende un fazzoletto e si asciuga gli occhi. «Come ti chiami, piccola?»
 
«Anastasia.»
Risponde. «Però puoi chiamarmi Ana.» Sorride mettendo in mostra le sue fossette.

 

Angolo Autrice.
Wow, 13 recensioni sullo scorso capitoloo! *w*
Quando l'ho visto ho cominciato a sclerare come una matta!
Sono davvero felice che vi sia piaciuto!
Questo è il penutlimo. :'c
Ora sapete il motivo per cui i genitori di Zayn si trovano lì?
Che ne pensate del suo comportamento?
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto;)
Mi dispiace che sia così corto,
ma sul foglio in cui l'ho scritto sembrava più lungo.
Il prossimo, viso che è l'ultimo, sarà più lungo di tutti.
Credo, non ne sono sicura, lol.
Proverò ad impegnarmi per far si che sia un bel finale. :D
Oggi, sono fissata con una foto di Harry.
Per me è bellissima! *w*
Ve la lascio qui sotto, poi ditemi che ne pensate, HAHA.
Alla prossima,
Reds xx

 
 
 
 
Harry. *w*


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Capitolo 20
*** Capitolo Venti. ***


Capitolo Venti.

Anastasia’s Pov.
 
Sono passati mesi da quando i genitori di Zayn sono venuti a trovarlo.
 
Ora stanno cerando di riallacciare i rapporti, anche se Zayn è ancora un po’ diffidente.
 
Ha scuola va bene, insieme a Louis è il primo della classe.
 
Harry lavora nello studio di Liam, disegna e fa tatuaggi.
 
Io ho iniziato la quinta elementare, più o meno da un mese, siamo ad ottobre.
 
Ho subito fatto amicizia con una bambina, Julie.
 
E’ molto simpatica e andiamo d’accordo. Siamo sempre insieme.
 
In questo mese ho anche avuto “l’onore” di conoscere un bambino, Niall.
 
Lo odio!
 
Mi fa sempre i dispetti, mi tira i capelli e mi prende in giro.
 
Ha un amico, si chiama Josh. Anche lui mi sta antipatico!
 
Sono così carini, Niall è biondo con gli occhi azzurri mentre Josh è castano con gli occhi nocciola.
 
Peccato che sono delle pesti!
 
Ci sono anche delle vipere in classe ma io e Julie le evitiamo accuratamente per non sentire i loro stupidi discorsi.
 
Oggi la maestra ha annunciato di voler cambiare i posti perché dice che dobbiamo socializzare tra di noi. Io ho già inquadrato tutti i miei compagni di classe e a parte Julie, sono tutti antipatici.
 
«Allora bambini, iniziamo pure questo progetto, se così si può chiamare.» Dice sorridendo.
 
Questa non ha proprio niente da fare.
 
«Vediamo.. voglio mettere insieme.. Niall e Anastasia.»
 
«Cosa?!»
Sbotto sgranando gli occhi. «Io non ce lo voglio quello vicino!»
 
«Anastasia, per favore, sii gentile.» Sospira rassegnata.
 
Lei cerca sempre di far andare d’accordo me e Niall ma non ci riuscirà mai. Ogni volta che ci prova finiamo sempre per dircele di tutti i colori e prenderci per i capelli.
 
Questo è odio puro e profondo.
 
«Avanti. Julie alzati e lascia il posto a Niall. Tu vai a metterti vicino a Josh.» Gesticola.
 
Julie si alza, sbuffando, e fa cambio posto con Niall.
 
La maestra continua con gli spostamenti mentre io e Niall ci guardiamo in cagnesco.
 
All’improvviso il biondo sorride e si avvicina lentamente a me prendendo tra le dita un bio boccolo.
 
«Lascia andare i miei capelli.» Sibilo.
 
«Quindi, saremo vicini di banco per il resto dell’anno eh?» Dice ignorando le mie parole.
 
«Ti ho detto di lasciare i miei capelli.» Ringhio debolmente per non farmi sentire dalla maestra.
 
Quella donna è appena entrata nella mia lista nera.
 
«Se no che succede?» Chiede sfidandomi.
 
Metto su il mio sorriso più maligno e mi avvento su di lui prendendogli i capelli biondi e tirandoli all’indietro.
 
Le sue urla sommesse sono un piacere per le mie orecchie.
 
 
Finalmente è arrivato l’intervallo.
 
Stranamente, oggi, è una bella giornata quindi le maestre hanno deciso di portarci in cortile.
 
Io e Julie ci sediamo ai piedi di un albero, in disparte, sperando di non essere disturbate.
 
Naturalmente le mie preghiere non possono essere esaudite tutte.
 
Davanti a noi si parano Josh e Niall.
 
Hanno degli strani sorrisini in faccia.
 
Niall infila una mano in tasca, prende qualcosa e me la tira facendola atterrare sulle mie gambe.
 
E’ un insetto morto.
 
Bleah, che schifo!
 
Faccio una smorfia e lo scaccio via, buttandolo per terra.
 
Mi alzo in piedi e mi avvicino minacciosamente a lui, gli do una spinta e me ne vado seguita da Julie.
 
Quel biondino mi farà perdere la pazienza, prima o poi.
 
Zayn’s Pov.
 
Mi butto sul divano e chiudo gli occhi.
 
Sono appena tornato dal corso di arte.
 
Sento la porta aprirsi e poi chiudersi, apro gli occhi e vedo Harry buttarsi a peso morto sull’altro divano con gli occhi chiusi.
 
«Giornata pesante?» chiedo adocchiandolo.
 
«C’era tanta gente. Sembrava non finire mai.»
Sbuffa.
 
Seno dei passi per il corridoio e giro il viso trovando Anastasia che si avvicina mettendosi seduta  sulla poltrona, imbronciata.
 
«Che succede, piccola?» chiedo tirandomi su a sedere.
 
«E’ di nuovo Niall.» Borbotta.
 
«Strano, oggi la maestra non mi ha chiamato.» Dice Harry.
 
«Non ce n’è stato bisogno. Non ho fatto niente, a parte tirargli i capelli durante l’ora di storia.» Sorride compiaciuta.
 
«Ti fa male stare con me. » Ridacchio. «Avanti, raccontaci cosa è successo.»
 
«Alla maestra è venuta in mente la brillante idea di cambiarci i posti di banco. Ora io sto vicino a Niall e Julie vicino a Josh.»
Sbuffa.
 
«Cerca di non ucciderlo.» Faccio una smorfia.
 
«Oggi, a ricreazione ero quasi tentata.»
 
«Ana.»
La riprende Harry.
 
«Mi ha tirato un insetto morto addosso!» Urla con gli occhi in fiamme per la rabbia.
 
«Ti fa decisamente male stare con me.» Dichiaro.
 
«Dai Ana, vedi di andarci d’accordo, almeno un po’.» Propone Harry.
 
«Uffa, che palle.» Dice incrociando le braccia e mettendo il broncio.
 
«Ana.» La rimproveriamo.
 
«Non dire parolacce.»
 
«Tu le dici sempre.»
Ribatte guardando male suo fratello.
 
«E’ una cosa diversa.»
 
«Invece no.»
Gli fa il verso.
 
«Si.»
 
«No!»
 
«Si!»
 
«Okay, okay. Basta voi due.»
Fermo il battibecco. «Cosa mangiamo stasera a cena?» Chiedo.
 
«Pizza!» Esclamano i due con occhi luminosi.
 
«Pizza sia.» Concordo.
 
Harry’s Pov.
 
Il rumore del ticchettio ripetitivo della pioggia sui vetri della finestra della mia stanza mi sveglia.
 
Mi stropiccio gli occhi con le mani chiuse a pugno e guardo la sveglia.
 
Sono le quattro.
 
Il forte rumore di un tuono mi fa sobbalzare.
 
Scendo dal letto e vado in bagno per poi andare in camera di Anastasia.
 
Ha sempre odiato i temporali.
 
Apro la porta aspettando che un po’ di luce del corridoio entri e illumini la stanza.
 
Mi accorgo che oltre ad esserci Anastasia, nel letto con lei c’è anche Zayn.
 
Sorrido e li guardo dormire.
 
Sono così belli e dolci.
 
Si vogliono bene, se Anastasia avesse la sua età, sono sicuro che starebbero insieme e la loro storia d’amore sarebbe una delle più belle mai viste.

 
Fine.


Angolo Autrice.
Buon pomeriggio a tutte, amori miei. *w*
Come state? Tutto bene?
Volevo pubblicare il capitolo da un po',
però non avevo in mente il finale. lol.
Spero che ciò che è venuto fuori vi piaccia. :)
Hanno fatto la loro entrata Niall e Josh.
I due monelli che danno fastidio ad Ana e Julie. HAH.
Finalmente ho scritto la parola 'FINE'.
Tra qualche giorno pubblicherò il sequel,
proverò ad inventare qualcosa insieme alla mia migliore amica.
La ringrazio, perchè mi ha aiutato a scrivere il capitolo. <3
Ringrazio tutte quelle che hanno messo la storia tra le 'preferite',
'seguite' e 'ricordate'.
Un ringraziomento speciale a tutte quelle che hanno recensito. *w*
Vi amo, non vi dimenticherò mai. 
*siasciugalelacrime*
Ora me ne vado a pingere in un angolino.
Alla prossima,
Reds xx


VI AMOO. <3


 
Ana. *w*

          

Julie. *o*

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