Rest of my life

di robyale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Our first time ***
Capitolo 2: *** If I knew ***
Capitolo 3: *** Young girls ***
Capitolo 4: *** Talking to the moon ***
Capitolo 5: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Our first time ***


Ah…. Quella fu la notte più bella di tutta la mia vita… Mercoledì 22 luglio… Invitai a cena la mia Kristen approfittando del fatto che i miei genitori non c’erano e le preparai una cena a lume di candela sulla terrazza, tanto del caldo che faceva…
-Oh, ma è meraviglioso,Robert-disse a bocca aperta; La felicità le si leggeva in faccia; aveva una particolare luce negli occhi, mai lucentequanto il suo sorriso Si voltò per baciarmi e mi sorrise.. cavolo come era bella quando sorrideva!!!  Potrei rimanere per sempre a guardarla sorridere.
-È solo un piccolo ringraziamento per tutto l’amore che mi dai … non sai quanto ti amo e ogni volta che te ne vai, lasci un buco nel mio cuore che solo la tua presenza può colmare- nei giorni precedenti  avevo rovistato in tutti i libri di cucina per cercare qualche ricetta che poteva andare bene per questa serata; come primo avevo preparato (mi ero fatto dare qualche lezione da papà) riso con zafferano e gamberi, i suoi preferiti, per secondo una invitante,almeno d’aspetto, fettina di vitello cotta su pietra oleare e per dessert una squisita torta al cioccolato con uno strato di pan di spagna e uno di millefoglie. Spero di aver preparato tutto bene e soprattutto che le piaccia, non voglio deluderla dopo la felicità di questo momento…
L’ accompagnai al tavolo, la feci accomodare e andai a prendere il primo piatto.
-Spero ti piaccia, ho preparato per primo piatto pasta con zafferano e gamberi, i tuoi preferiti. Mi sono fatto dare qualche lezione da mio padre, per cui non preoccuparti di offendermi se non è buono…-
- Robert, è il pensiero che conta…  e ti capisco perché neanche io sono una cuoca provetta… anche io sto cominciando a cucinare e sentissi gli insulti dei miei genitori quando servo loro piatti a dir poco disgustosi!-un lieve sorriso si stampò sul suo viso.
-Alllora vediamo chi è più bravo, anche se sono sicuro che sei più brava tu- e un sorriso si stampò anche sul mio viso.
Le ho servito il suo piatto e mi sono seduto di fronte a lei; ho  aspettato che assaggiasse il primo morso.
-Allora, com’è da uno a dieci? Mi auguro almeno un cinque….-
-Sono sicura che nove e mezzo lo vale proprio tutto! Sei molto meglio in cucina.- risi di cuore insieme a lei e divorai il primo.
-Dammi il piatto che ti porto il secondo…-le dissi, alzandomi.
-Ok cuoco, ecco a lei il piatto-. Dopo avermi dato il piatto, mi sono diretto in cucina e portai i due secondi.
-Ecco a lei, madame. Buon appetito.- e mi sono seduto di nuovo di fronte a Kristen.
Come prima aspettai che assaggiasse il primo morso e le chiesi com’era.
-Questa volta il dieci se lo merita tutto! È stata una cena squisita!-
-Ma non è ancora finita. Ci siamo dimenticati del dolce. Sapessi che ti ho preparato!- . Mi guardò sorpresa e anche irritata.
-Ho mangiato più stasera  che in tre settimane!-. Avevo ancora un ghigno stampato in faccia quando entrai in cucina.”Oh,cavolo” pensai tra me! Mamma aveva chiamato tre volte al mio telefono e io non l’avevo sentito!Composi il numero e attesi:
-Mamma, scusami se non ti ho risposto ma stavo vedendo un film e avevo lasciato il telefono nella tasca del mio giubbino…- speriamo che non chieda altro…
-Non ti preoccupare, volevamo solo scusarci per averti lasciato solo; saresti potuto andare da zio John, o da Kristen…-
-Be’ mamma, posso essere sincero con  te?-
-Certo, Rob, c’è qualcosa che vorresti dirci?- non capii a cosa si riferiva.
 -Be’ mamma, sono in compagnia di Kristen, e le ho preparato una cenetta a lume di candela; ecco perché mi sono fatto dare qualche lezione di cucina… spero che non vi arrabbiate, ma volevo solo passare del tempo in più con la mia Kris.-
I miei geniotri non tollerano il fatto che io passi molto tempocon una persona in particolare, figuratevi poi se era la mia ragazza; credono che essere fidanzati non significhi dover passare le giornate con una sola persona, come faccio, per cui mi hanno vietato di portare Kristen  a casa.
-Oh Robert, noi abbianmo scelto di andare a mangiare fuori proprio per questo motivo; volevamo lasciarti un po’ di tempo con Kristen… per farci perdonare del fatto che siamo stati troppo duri con te, tu hai una vita tutta tua , ormai hai quasi 20 anni e non possiamo dirti chi devi frequentare e chi meno.. e anche del fatto che non passiamo tanto tempo con te- i miei genitori sono sempre state persone altruiste, fanno di tutto per non farmi mancare niente ma non posso negare il fatto che non passano mai del tempo con me, come una famiglia.
-Mamma, papà, vi ringrazio del “regalo” che mi avete fatto ma ache voi avete ragione, sto troppo tempo con la mia Kris, ma oramai lei è tutto per me, la mia metà e non vi dovete neanche preoccupare se non riusciamo a passare del tempo insieme come una vera famiglia, lo capisco, lo fate per non farmi mancare niente. Grazie di tutto .- una lacrima corse su tutta la mia guancia.
-Grazie Rob, che ci capisci sempre… Non vogliamo rubarti altro tempo.. divertitevi !- così concluse la chiamata e io andai in cucina a prendere i dolci ancora con qualche lacrima agli occhi.
-Rob, è successo qualcosa?- mi chiese preoccupata, notando il mio viso.
 -No anzi!!!- e l'abbracciai così forte che magicamente ci ritrovammo nel letto, senza che  lei ne capisse il motivo.
Ero all'apice della mia felicità. Anzi, più tempo trascorrevo con lei, più superavo quelli che io credevo fossero i miei limiti di contentezza. 
Quella notte coronammo il nostro grande sentimento. Non facemmo semplicemente sesso, facemmo l'amore. Fu tutto così naturale. Eravamo entrambi vergini, ma eravamo pronti per questo passo. Già precedentemente ci eravamo spogliati per non avere segreti tra di noi, ma non avevamo ancora lacerato la nostra castità.
 Ci stendemmo sul letto, dopo i preliminari, e io mi misi al di sotto del suo corpo così sinuoso e bello.
 -Sono felice amore mio!- quelle parole della mia Kristen mi riempirono di gioia.
- Sono completamente tua, Robert .
E magicamente ci ritrovammo abbracciati nel letto che era stato la dimora della nostra prima intimità.
 Se solo avessi saputo cosa sarebbe successo solo una settimana dopo, avrei fatto durare questa settimana per sempre...

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Capitolo 2
*** If I knew ***


Quella  canzone di Bruno Mars riesciva sempre ad emozionarmi, soprattutto in questo momento quel brano era lo specchio della mia anima. La possibile fine della mia storia con Kristen mi demoralizzò; non aveva ancora deciso se credermi o meno e il dolore che provavo  era una lama infuocata nel mio petto. Ormai erano passate settimane da quel terribile giorno. Dio quanto la amo! Lasciarmela sfuggire era stato il mio più grande sbaglio … ma la potevo capire dopo quello che le avevo fatto passare … e non me lo perdonerò mai …
Quel terribilesabato, solo tre giorni dopo la nostra prima volta, vidi Kristen in un ristorante mano nella mano con ragazzo alto e moro e nel cuore mi si aprì una voragine che portò con sé un immenso dolore; non capii se fu appunto il dolore a portarmi in un sex  bar, ma in questo momento ricordare  il viso piangente di Kristen, la ragazza bionda accanto a me seminuda e la corsa che feci per raggiungere l’altra metà del mio cuore era straziante.
Solo a ricordare …
*qualche settimana prima*
-Lasciami andare !!!- mi gridò in faccia con le lacrime agli occhi. Soffrivo intensamente per quello che leavevo fatto.-Ho detto lasciami andare Robert !!-
-Ascoltami Kristen, so che mi hai visto con quella ragazza al ….. bar ma non è come pensi!- le dissi, cercando di farmi ascoltare. Lei si voltò per rispondermi  e le lessi in faccia dolore e rabbia,però che anche io provavo le sue stesse emozioni.
-Allora dimmi com’è, Robert. Io ti ho visto con quella bionda, come me lo spieghi?- sussurrò a testa bassa, singhiozzando. Oramai sapevo di non avere più altra scelta e le dissi la verità.
-Senti Kristen,di errori ne ho fatti tanti nella mia vita, ma il più grande è sicuramente stato questo.Perchè sai cos’è successo in realtà?? Ho pensato mi avessi tradito- a quelle parole alzò lo sguardo e potei vedere i suoi occhi gonfi e le sue guance solcate di lacrime.
Quasi sentivo il suo cuore spezzarsi e ripresi a parlare con un nodo alla gola-sono uscito a fare una passeggiata,  quando ho visto una ragazza che ti somigliava tantissimo, tanto che ho pensato fossi tu, con un ragazzo alto e moro mano nella mano. In quel momento sono caduto nello sconforto al pensiero di tutte le volte che mi avevi detto che mi amavi; il mio cuore mi diceva che non poteva essere vero, ma il mio cervello non dava ragione al mio cuore, era troppo razionale. Così mi ritrovai a bere vodka in un sex bar. I bicchieri diventano due, poi tre, fino a perdere il conto; quando poi ho visto  il tuo volto in lacrime riflesso nella vetrina  e ho realizzato che ero con una ragazza che non eri tu, sono ritornato in me e ti ho rincorsa. E anche se tu non mi credi, non posso vivere sen ….-non mi fece finire la frase:mi tirò uno schiaffo sulla guancia con tutta la forza che aveva.  -Bugiardo! Io non ti avrei mai tradito! Mi sono sempre fidata di te e tu invece non ti fidavi di me al quanto pare!- le lacrime rigavano il suo viso e la voce le tremava per la rabbia. Ma come avevo potuto pensare ad una cosa del genere! Avrei dovuto vergognarmi di me stesso per il dolore che le stavo facendo passare.
-Ok, Kristen ,se vuoi ti lascio andare, io ho sbagliato e mi pento del dolore che ti ho causato. Qualunque scelta tu prenda,sappi che ne hai tutte le ragioni- le lacrime sgorgavano dai miei occhi in maniera smisurata e sapevo di meritare quel dolore che mi avrebbe divorato per sempre, perché io amavo solo lei, la mia Kristen … 

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Capitolo 3
*** Young girls ***


PARTE KRISTEN
Ero … Distrutta. Il dolore che mi aveva provocato Robert, il mio più grande amore, era straziante. E assurdo.
Quel giorno mi sentii cadere il mondo addosso. Non aveva capito niente. Io, in quel ristorante, ero andata con mio cugino Peter per fare ingelosire la ragazza che gli piaceva. E basta!!! Era passato di lì nel momento sbagliato e il peggio era che non entrò neanche per chiedermi spiegazioni, affidandosi semplicemente a quello che aveva visto. Non si è fidato minimamente di me e non si è ricordato di quello che eravamo stati.
Io ero sicurissima di quello che provavamo, fino a quel terribile momento in cui ero passata per caso davanti a quel sex bar e l’ho visto.
Lui che stava pomiciando con una ragazza bionda ben piazzata sia nel lato A che nel lato B. Iniziarono a sgorgare le mie lacrime.
Quando si accorse che lo stavo guardandosi distaccò immediatamente  dalla finta bionda e incominciò a rincorrermi cercando di spiegare, ma qualsiasi cosa lui dicesse il mio cuore frantumato in 1000 pezzi  non aveva orecchie per ascoltarlo.
-Ascoltami amore mio! Ti prego!- mi implorava mentre scappavo sperando che il mio dolore si  volatilizzasse insieme alla mia corsa folle.-Ti prego!- continuava a gridare con la voce strozzata e le lacrime agli occhi.
Di colpo mi fermai e mi voltai. Non volevo rimanere col rimorso di non averlo ascoltato.
Mi afferrò per il braccio cercando di stringermi a lui, ma in quel momento l’ultimo posto in cui sarei voluta essere era tra le sue braccia, al contrario di tutte le volte che lo avevo avuto vicino.
-Lasciami andare!- gli gridai. Non avrei mai immaginato di doverlo urlare a Robert.
-Ascoltami Kristen, so che mi hai visto con quella ragazza al sex bar ma non è come pensi!!- la solita scusa. Quante volte l’avrò sentita nei film .
Alla tempesta di emozioni negative che stavo provandosi aggiunse anche la rabbia di dover ascoltare patetiche scuse: mi aveva visto con un altro, aveva bevuto e non voleva scoparsi quella prostituta … bla,bla,  bla.
-Lo sai vero che non ti basta scusarti?-replicai. Ci guardammo mentre piangevamo. Mi asciugai le lacrime e tornai a casa.
PARTE ROBERT
Dopo che lei se ne fu andata rimasi come pietrificato in mezzo alla strada. Avrei voluto rincorrerla per poter farle capire quanto ero pentito, ma ora come ora non mi avrebbe ascoltato.
Mi lasciai cadere sulle ginocchia.
In quel momento ripercorsi mentalmente tutti i bei ricordi che mi aveva donato Kristen: dal nostro primo incontro alla nostra prima volta, qualche giorno prima. Senza Kristen la mia vita non aveva senso, io non avevo senso.
D’ un tratto il rumore di una sgommata . Mi voltai e...
  

Non continuiamo finchè non avremo almeno una recensione!!

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Capitolo 4
*** Talking to the moon ***


Mi voltai e non vidi altro che una luce accecante che si avvicinava. Mi sentii spaesato, terrorizzato, come se il cielo avesse deciso di punirmi per quello che avevo fatto.
Forse me lo meritavo. Non capii cosa stava succedendo fino a quando sentii una frenata da parte dall’auto vicino a me, da cui scese un ragazo che si diresse frettolosamente verso di me. Un ragazzo alto,bruno, con una faccia conosciuta. Mi porse la mano che accettai e mi fece rialzare in piedi.
-Ehi, tutto bene amico? Che ci facevi  là in mezzo alla strada?- mi chiese il ragazzo, sbigottito.
Si grazie fratello … no … ero caduto. Ho perso i sensi …
-Ti do un passaggio all’ ospedale, dai … comunque mi chiamo Peter.- disse mentre si stava già avviando verso la macchina.
-No, lascia stare, faccio da solo-
-No no, lascia stare tu, fatti portare all’ospedale. Non sia mai ti sei fatto qualcosa ti devo anche pagare!-
“Wow la bontà gli nasce proprio dal cuore!” si, credo proprio di aver pensato quello.
Allora accettai il passaggio, approfittando della sua ”disponibilità”.
Salii in macchina iniziammo il tragitto. Peter, durante il percorso, mi fece delle domande:-Io mi sono presentato, ora tocca a te!- mi chiese per intrattenere una breve conversazione- Come ti chiami??-
-Ehm … -dissi scombussolato- Robert, Robert Stewart.
-Oh … - capivo che non gli importava minimamente quello che gli avevo detto, eppure proseguì con le domande- Ma che ci facevi in mezzo alla strada? Non me la bevo la storia dello svenimento!
-Ho .. ho fatto uno sbaglio ..
-Ah, ora hai chiarito molto, devo dire ...-
-In un’ora si possono perdere sacrifici fatti in mesi..-dissi con aria affranta.
-Be’ almeno spiegami perché ti ho trovato in ginocchio piangente ...
-Problemi di cuore,sai...-
-E che sei ? Una femminuccia?-
-Se conoscessi la mia ragazza non la penseresti così... veramente non so nemmeno se sia più la mia ragazza...-
-Be’ Rob non voglio entrare in queste situazioni...-
Durante il resto del tragitto regnò il silenzio. Almeno per me. Mentre Peter cantava qualche strampalata canzone che trasmettevano alla radio, io guardavo fuori dal finestrino con lo sguardo rivolto alla luce soffusa della luna, perso nei miei pensieri.
Non facevo altro che pensare a Kristen, alla nostra storia e ai nostri progetti, ormai andati in fumo.
I miei pensieri furono interrotti dallo squillare di un telefono, a cui Peter rispose. Lo guardavo gesticolare mentre parlava. Il suo accento era ispanico, ma aveva dei tratti familiari.
Appena terminò la chiamata ci ritrovammo nel parcheggio del Daylight Medical Hospital.
Entrammo in accettazione e Peter chiese all’infermiera un controllo per me.
Mi sedetti sulla poltroncina d’attesa e aspettai con il mio “benefattore” l’arrivo del medico.
Squillò di nuovo il telefono di Peter e si fiondò fuori dalla sala d’attesa. Doveva essere una chiamata importante.
PARTE PETER
Mentre stavo aspettando l’arrivo del medico insieme a Robert, il cellulare prese a squillare. Lessi sul display il nome di Kristen ricordandomi che la mia cara cuginetta mi stava aspettando a casa sua per confidarsi con me, il nostro rito fin da bambini. Mi affrettai ad uscire e accettai la chiamata.
-Ciao Krist...- fui interrotto dalle urla di mia cugina.
-CIAO UN CORNO!!!! TI RENDI CONTO CHE SONO RIMASTA AD ASPETTARTI A CASA PER BEN UN’ ORA!! UN’ORA!!-
-Calmati Kris!!- le dissi... ehm urlai.
-Cosa è successo di tanto grave per non degnarmi neanche di una chiamata?!-
-Stavo per investire un uomo, ecco cosa è successo, e adesso ci troviamo in ospedale- le urlai contro.
-Oh cavolo,si è fatto male? Tu stai bene?- mi chiese preoccupata.
-No no, stiamo entrambi bene, siamo qui solo per precauzione-
-E sei fortunato Pete...-
-Puoi dirlo forte!  Me lo sono trovato inginocchiato al centro della strada mentre stavo per venire da te- le spiegai.
-Proprio a livello di film-
-Ho frenato giusto in tempo e l’ho portato qui-
-Dov’è successo tutto?-
-All’inizio di Maiden Lane- risposi.
Per tre secondi non sentii più la voce di Kristen e penai che fosse caduta la linea. Poi riprese a parlare sbigottita.
-Come si chiama?-
-Robert mi pare. Si Robert Stewart-
Dopo che dissi quel nome veramente non sentii più la sua voce, sostituita dal suono del termine della chiamata, e capii che era rimasta sorpresa da qualcosa che le avevo detto.
Riposi il telefono in tasca e tornai da Robert. 

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Capitolo 5
*** Avviso ***


Scusateci del ritardo ma tra la scuola e i nostri impegni personali non troviamo il tempo per dedicarci alla storia.Stiamo riscrivendo la storia a causa di incomprensioni ed errori. Scusateci ancora. Baci Robyale

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