Before or after, one of the two will fall in love.

di Slynguhazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm ready for change (or not?). ***
Capitolo 2: *** He's my boyfriend, bitch! ***
Capitolo 3: *** I want you to stay. ***
Capitolo 4: *** I hate skirts. ***
Capitolo 5: *** From Italy with rage, baby! ***
Capitolo 6: *** Sorry. ***
Capitolo 7: *** Twitter? What's twitter? ***
Capitolo 8: *** Malik family. ***
Capitolo 9: *** We are all unapologetic. ***
Capitolo 10: *** All along it is a fever. ***
Capitolo 11: *** Christmas' presents. ***
Capitolo 12: *** I miss you. ***
Capitolo 13: *** She's my disease. ***
Capitolo 14: *** Is it true? ***
Capitolo 15: *** Tattoos. ***
Capitolo 16: *** My birthday? ***
Capitolo 17: *** Take me to another world. ***
Capitolo 18: *** You called me love? ***
Capitolo 19: *** Eighty desire disco party. ***
Capitolo 20: *** I lost him? ***
Capitolo 21: *** Never. ***
Capitolo 22: *** And our future? ***
Capitolo 23: *** St. Valentine's Day. ***
Capitolo 24: *** Life is disgusting. ***
Capitolo 25: *** Elena, how do you feel? ***
Capitolo 26: *** He's my Romeo, but I'm not his Juliet. ***
Capitolo 27: *** He has a half of me. ***
Capitolo 28: *** Married. ***
Capitolo 29: *** Black. ***
Capitolo 30: *** Somebody's gonna miss you. ***
Capitolo 31: *** Tears always win. ***
Capitolo 32: *** I sit by myself talking to the moon, try to get to you. ***
Capitolo 33: *** Please, don't break my heart. ***
Capitolo 34: *** It's complicated. ***
Capitolo 35: *** The End. ***



Capitolo 1
*** I'm ready for change (or not?). ***


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Altre lacrime scendono, mentre ripenso a ieri. Non posso credere alla scena che avevo davanti. La mia migliore amica che baciava il ragazzo di cui ero innamorata. Dico: ma nella fronte c'ho stampato 'Feritimi'?
Penso di no. Il bello che mi aveva detto 'Elena, non mi piace Jack, tranquilla' si, si è visto come non ti piace. Te lo sei baciato! Mi sono innamorata di un ragazzo stronzo, che nelle ragazze cerca solo la patata, che non ha una relazione stabile da praticamente quando è nato. Fanculo. Mi odio. Odio la mia stupidità, odio il mio corpo, odio il fatto di non essere bella come le ragazze popolari della mia scuola. Odio la mia bocca. Odio i miei occhi. Odio me stessa. Con Crystal (la mia ex migliore amica) ci siamo conosciute alle medie. Lei mi ha sempre presa per il culo, ma io non me ne rendevo conto. Faceva la doppia faccia. Davanti a me era dolce, gentile e simpatica, ma dietro, quando voltavo le spalle, era la peggiore persona che esistesse sulla terra. Sono abituata alle prese in giro, anni di abitudine, ma da lei non me l'aspettavo proprio. Mia nonna dice sempre che loro sono invidiosi di me, perchè io sono bella. Nonna, ci vedi? Sono un fottutissimo cesso ambulante. Se fossi minimante bella a quest'ora sarei tra le più fighe della scuola e avrei stuoli di ammiratori pronti a uccidersi per me. Ma non lo sono. Mi asciugo le lacrime e sprofondo la testa nel cuscino. Volevo solo sparire dalla terra, non sarei mancata a nessuno. 'Mancherai ai ragazzi' sussura una voce nella mia testa. Sopravivranno, penso. Sento dei tocchi alla porta. 'Non voglio vedere nessuno, vattene!' urlo. La persona ha lasciato perdere il mio urlo, visto che sento uno scricchiolio alla porta. Poi delle mani mi accarezzano la schiena. 'Davvero, non devi stare male per loro' 'Non ti meritano' 'Tu sei molto più bella e intelligente di loro' queste voci riempono la stanza. Un'unica frase è vera: Non ti meritano
Le altre sono minchiate colossali. Sento una mano toccarmi il culo e so subito chi è, senza che mi giro: Harry. Rido. 'L'ho fatta ridere!' esulta il riccio. Mi volto, asciugandomi ancora le lacrime che erano scese. 'Ciao' sussura Liam, dolcemente. 'Ciao' sussuro io. 'Autostima mode: OFF' commenta Louis, distogliendo gli occhi da me. Sanno che la mia autostima è praticamente pari a... 0. 'Ma mi avete vista? Faccio cagare i polli stitici!' dico, con un tono di voce più alto. 'Non è vero! Se tu me lo lasci fare, ti mostrerei io come fai cagare i polli stitici! Non li fai cagare!' Harry è sempre stato quel tipo di ragazzo che quando c'è una situazione seria fa lo scemo. In pratica dice frasi idiote per farti ridere. Alzo gli occhi al cielo, mentre Niall da una gomitata a Harry. 'Sappiamo come farti accettare da te stessa' annuncia Liam. Bene. Sprofondo di nuovo nel cuscino bagnato e lo stringo tra le mie braccia. 
'Non ho voglia di sentire i vostri piani' bofonchio. 'Ma i nostri piani sono sempre fantastici' ribatte Louis. Sbuffo. 'Fantastici? Louis, falliscono sempre' rispondo, alzando la testa e guardandolo nei suoi occhi azzurri. 'Ha ragione Elena. L'unico piano che è riuscito è stato quando abbiamo preso il gatto della signora Jamie' riflette Harry. 'Si, ed è riuscito perchè voi tutti siete caduti prima ancora di arrivare al gatto, io l'ho preso e sono caduto su di voi' dice Niall. Scoppio a ridere, al pensiero di quella giornata. 'Mi fa male ancora la schiena, ripensandoci' sussura Liam, massaggiandosi la schiena. Ci ritroviamo tutti a ridere.  'Okay, che cos'è 'sta genialata?' dopo essermi ripresa. Liam, Harry, Louis e Niall si scambiano un lungo sguardo complice. Poteva significare solo una cosa: guai in vista.
 
Mi guardo allo specchio, e, per la prima volta dopo tanti anni, sorrido. Sorrido alla mia immagine. Credeteci o no, sono molto diversa dalla Elena di un mese prima. Sono dimagrita di ben 5 chili, rimanendo così con la pancia piatta. Per la bocca e gli occhi non ho potuto fare qualcosa, ma ora ho un corpo perfetto. Niall aveva proposto per un nuovo taglio di capelli, più corto, ma ho tinto i capelli, in biondo e ora sono biondi e lunghi. Finalmente potevo scoprire la pancia senza vergognarmene. Finalmente potevo entrare a scuola con un'autostima. Questo sarebbe stato l'anno in cui avrei affrontato le cose a testa alta. 'L'abbiamo capito che ti piaci ora, anche se già eri bellissima prima, ma ora vieni qui che dobbiamo parlare' sbuffa Harry. Mi allontano amaramente dallo specchio e mi lascio cadere sul letto. Io e i ragazzi ci scambiamo sguardi, e, dopo almeno 10 minuti di silenzio e di occhiate, decido di prendere parola. Ma vengo interrotta dal bussare della porta. Liam si alza e fa accomodare un ragazzo con i capelli all'apparenza neri, con il ciuffo biondo, occhi color nocciola, bocca sottile ma che da l'impressione di essere calda. Porta una maglietta grigia che aderisce perfettamente ai suoi pettorali. Carino, penso. 'Zayn, lei è la ragazza di cui ti parlavo, Elena' annuncia Liam, guardandomi. Il ragazzo mi guarda, serio. Ha lo sguardo che penetra la pelle, le ossa, il cuore, l'anima. Ti guarda dentro. Mi sento turbata e mi nascondo dietro Niall, che mi da buffetti sulla spalla. 'El, dobbiamo parlarti' dice Louis, al mio orecchio, ma ci scommetto che l'hanno sentito tutti. 'Dimmi' dico, guardandolo nei suoi occhi color oceano. 'Abbiamo ideato un piano' annuncia fiero Niall. Lo guardo male. 'Un piano?' chiedo, incredula e spaventata. I loro piani sono diabolici. 'Si, abbiamo pensato che Zayn,' guardo il ragazzo moro 'visto che verrà nella nostra scuola, potrebbe essere per finta il tuo fidanzato, per allontanare i morti di figa e le pulle' spiega senza peli sulla lingua Hazza. Spalanco gli occhi. 'Voi cosa?!' mi lascio scappare un urlo. 'Ma..guarda che figone! Ti invidieranno tutte!' cerca di convincermi Louis. Lo guardo circospetta. 'Lou, sto iniziando a mettere in dubbio la tua sessualità...' sussuro. Tutti scoppiano a ridere, tranne Mister AmoLeDonneCheMangianoLeCarote, che mi fulmina con lo sguardo. 'A me farebbe piacere essere tuo fidanzato' dice Zayn, sorridendo. Liam lo guarda in cagnesco. 'Per finta, intendo' aggiunge frettolosamente. Lo guardo. Zayn. Sembra un ragazzo a posto. Individuo nei lobi due orecchini neri. Bah. Ciuffo biondo, orecchini neri da tamarro. Sorvola cazzo!, penso. Penso profondamente alla proposta. Io avevo già un piano: baciarmi i maschi più fighi, illuderli e poi mandarli a fanculo. Cosa posso dire? Ma.. volevo davvero passare un anno di scuola pieno di tradimenti, prese per il culo, vendette e roba varia? No. Volevo passare solo un anno tranquillo. E probabilmente avere un fidanzato, anche se per finta, potrebbe aiutarmi a farlo passare in questo modo. Si, la proposta mi sembra molto intelligente. 'Approvato' sorrido. Seguono gli applausi e una stretta di mano tra me e Zayn, come a firmare' il nostro finto legame. 'Bene, ora voglio gli M&M's' annuncia Niall.










Sceo, raCazze!
Eccomi qui con una nuova storia! (non chiedetemi come fanno a venirmi nuove idee su storia subito, perchè neanche io lo so)
Intanto, inizio col dire che qua ci sarà una nuova versione di Zayn.
Nella maggior parte delle storia lo descrivono come 'stronzo', qua invece sarà tutto diverso!
Elena, la protagonista, si rispecchia un pò in tutte noi, dico bene?
Non si accetta, e solo questo cambiamento le fa entrare nel suo organismo un pò di autostima.
Nel prossimo capitolo la vedremo in modalità stronza lol
Peace&Love

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Capitolo 2
*** He's my boyfriend, bitch! ***


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Prendo respiri profondi, prima di fare la mia entrata a scuola. Sento la stretta della mia mano con un'altra rafforzarsi, fare quasi male. La fisso, poi alzo la testa per incontrare gli occhi marroni di Zayn. 
Io e Zayn ci siamo conosciuti meglio, in queste settimane. Ha 18 anni, è cugino di Liam, anche se non c'è una minima somiglianza tra i due.
Abitava a Bradford, in Inghilterra, per questo non l'avevo mai incontrato a casa di Liam. Si è appena trasferito qui a Brooklyn perchè suo padre ha trovato un lavoro migliore di quello che aveva a Bradford. E' di origine pakistana, infatti ha la pelle più scura della mia, e di quella degli altri. Ha il vizio di fumare, ma anch'io, quando ne trovo l'occasione, fumo, quindi non mi da fastidio che fumi.
E' silenzioso rispetto a me e i ragazzi, che siamo chiassosi. Per il 50% delle volte che parla se ne esce con frasi fatte, con discorsi profondi e saggi. E' un buon ascoltatore e sa dare buoni consigli. Si sta aprendo pian piano con me, Niall, Harry e Louis, lo stiamo imparando a conoscere.
Un giorno ci ritrovammo nel balcone di casa Payne. Lui era intento a fumare una sigaretta, mentre io fissavo il fumo che usciva dalla sua bocca disperdersi per aria. 'Cosa ne pensi di questa storia?' chiese, all'improvviso. Sobbalzai, dal momento che ero persa nei miei pensieri intrecciati peggio delle lucine di Natale. 'Cosa ne penso di questa storia?'  ripetei, guardandolo. Annuì, tirando la sigaretta. Fissai la sigaretta che si riduceva e parlai 'Penso che prima o poi ci stancheremo di questa finzione. A te piacerà sicuramente qualche altra ragazza, e dal momento che sarai fidanzato con me non potrai frequentarla, o dirle che ti piace'  dissi, decisa. Staccò le sue labbra dalla sigaretta, aspirò e poi buttò il fumo. Stette per alcuni secondi fissando la cenere attaccata alla sigaretta. 'Quando arriverà il momento, sarai la prima a saperlo'  disse, alzando lo sguardo e fissandolo sui miei occhi azzurri. 'Grazie'  sussurai, riconoscente.
'Dai, entriamo' sussuro, per poi sospirare e iniziare a camminare. 
Come abbigliamento ho deciso di mettermi un jeans scuro e una canotta bianca.
Vedo gli sguardi di tutti su di me. Ovviamente non mi riconoscono, credo.
Un sorriso inizia a impadronirsi della mia bocca. 'Guarda come ti guardano' sussura Zayn al mio orecchio. Scorgo delle ragazze che guardano ammirate Zayn. 'Guarda come guardano te' ribatto.
Crystal si para davanti noi. 'Ragazzi, non ci presentate i vostri amici?' chiede a Niall, Liam, Harry e Louis. 'Perchè dovremmo presentarteli, Crystal? La ragazza la conosci già' risponde Harry.
'Mmh...non la conosco' dice, aggrottando le sopracciglia. 
'Invece si che mi conosci, Crystal. Ti ricordi della tua ex migliore amica? O, per meglio dire, della ragazza di cui fingevi essere la migliore amica?' chiedo. Sobbalza al suono della mia voce.
'Elena?' no, la regina Elisabetta.
'Si' conferma Liam, nella voce l'ombra di un sorriso.
'Sei..cambiata' borbotta, fissando i miei capelli.
'Si, e devo ringraziare te' dico.
'Me?' si indica il petto. Annuisco.
'Si, proprio te. Perchè se tu non avresti fatto la buttana, io a quest'ora ti considererei la mia migliore amica e non sarei forte come lo sono adesso' dico, sorridendo.
'Perchè...non siamo più amiche?' chiede Crystal, con una voce addolorata.
Rido. 'Crystal, non voglio avere un'amica così..troia e stronza. Sei così puttana che le Serebro in confronto a te sono monache' lo ammetto, l'ho copiata da twitter.
'Minchia, questa brucia' osserva Niall. Sento Zayn che soffoca una risata.
Crystal mi lancia un'occhiataccia. 'E chi è questo bel ragazzo accanto a te?' chiede, guardando Zayn.
Sento qualcosa che si imprigiona di me. Stringo la mano di Zayn. 
Crystal non può rubarmi anche il mio fidanzato per finta. No.
'E' il mio fidanzato, puttana!' quasi urlo, incazzata.
Sento già le parole di Zayn nell'orecchio. Respira profondamente, Elena.
'Uuh, studentesse nuove, eh?' chiede Jack, sputando al fianco di Crystal.
'Oh, perfetto, è arrivato anche il deficente. Scusate, ma io vado, ci vediamo, ciao' bofonchio, lasciando quei due esseri non degni di stare sulla terra in mezzo al corridoio.
 
 
 
Richiudo l'armadietto e trovo una figura che aspetta me. Sobbalzo per lo spavento.
'E così, tu saresti Elena?' chiede Jack, prendendo una mia ciocca di capelli e rigirandosela tra le dita.
Stento a respirare. 'Si' dico, tentando un tono convinto.
'Non pensavo potessi cambiare in 1 mese' dice, fissando i miei occhi azzurri con i suoi stranamente dorati.
Okay, respira, Elena, 1-2-3-4.
'Con la forza di volontà si può fare tutto, Jack' replico, riacquistando forza e coraggio. 'Già' commenta lui.
'Peccato che tu anche con la forza di volontà più sorprendente del mondo, non riuscirai a cambiare' continuo, fissando con decisione i suoi occhi.
Spalanca la bocca. 'Da quant'è che hai tutto questo coraggio, El?' 
'L'ho sempre avuto, ma per colpa tua e degli altri non ho potuto mai farlo uscire. E ora scusami, ma devo andare a mensa' dico. Anche se cammino velocemente, lui mi segue. 
'Sai, mi sei sempre piaciuta' dice.
Mi fermo. Cosa vuole, da me? Visto che sono diventata più bella di prima, vuole che sia uno dei suoi premi?
No, non lascerò che mi distrugga, più di quanto abbia fatto prima.
'Sai, anche tu mi piacevi. E attento, perchè ho usato l'imperfetto' ribatto, voltandomi.
'Ovvio, ora sei fidanzata con quel Malik, giusto?' dice, in tono sprezzante. 'Si, Jack. E' finito il tempo in cui speravo che tu ti accorgessi di me' sussurai, guardandolo negli occhi, convinta e decisa a non mostrare nessuna paura, nessun traballamento.
Mi volto, riprendo il cammino verso la mensa.
'Sai, hai un bel fondoschiena' dice, con voce da pervertito. Per tutta risposta, gli faccio il medio.
Entrata in mensa, vado dritta verso il tavolo dei ragazzi, ignorando semplicemente gli sguardi che si posano su di me.
'Sei agitata' sussura Zayn, accarezzandomi il braccio. 'Anche troppo' sussuro, guardando Jack che dietro Niall, Louis e Harry, che sono seduti di fronte a me, si lecca il labbro.
'Lo picchierò, un giorno di questi' sibilo.
'Ehi, io non ho fatto niente!' si difende Hazza. 'Non parlavo di te, stupido!' ribatto. Riferisco ai ragazzi ciò che è successo.
Mangiamo tranquillamente. Io e Zayn cerchiamo di sembrare più vicini possibili.
'Ragazzi, dovete baciarvi' consiglia Niall. Mi volto e guardo Zayn. Mi basta immergermi in quel castano chiaro per capire che posso farcela, perchè lui mi aiuterà a rendere questo bacio il più spontaneo possibile.
Ci avviciniamo, e le nostre bocche si uniscono armoniosamente in un bacio dolce, per nulla appassionato. 
Sento una piccola scossa dappertutto, dei brividi che percorrono la schiena. Si prova questo mentre due persone si baciano? Io, anche se ho ricevuto pochi baci nella mia vita, non li ho mai provate, queste sensazioni insieme.
Mi stacco, e quando la bocca di Zayn si dischiude in un sorriso, la mia automaticamente fa lo stesso.
 
 
 
Che merda. Seriamente, devo passare il lunedì sera a vedermi una stupida partita di calcio? Preferisco di gran lunga passarla su twitter e ascoltare Rihanna.
Niall, Liam, Harry, Louis e Zayn stanno insultando l'arbitro perchè non ha visto un rigore, o qualcosa del genere.
Guardo annoiata la tv. Zayn fissa il display del cellulare e sospira. 'Ragazzi, io vado. Buona notte'.
Mi alzo anch'io. 'Anch'io vado, carotine. Ci vediamo domani' dico, salutando in guancia tutti. Io e Zayn usciamo da casa Styles, dopo una sera che eravamo rintanati in quella specie di villa di città.
'Vuoi un passaggio?' chiede, sorridendomi. Che minchia sorride, io non lo capisco.
'Si, grazie'
Dopo pochi minuti di viaggio, visto che Harry abita tre vie più avanti alla mia, Zayn ferma la macchina di fronte la mia casa.
'Grazie, per il passaggio..e buona notte, Zayn' dico, aprendo lo sportello. Il ragazzo mi blocca la mano.
'E il bacio della buona notte?' dice, mettendo il broncio. Scoppio a ridere. Ma la sua espressione è seria, e quindi smetto all'istante e lo guardo interrogativa.
'Cosa vuoi, Malik?'
'Il bacio della buona notte, Forde'
'Starai scherzando, spero' commento, ancora scioccata. Cosa ha per la testa, questo moro mezzo truzzo?
'No. Dobbiamo fare pratica, con i baci' divento all'istante rossa. 'Stai insinuando che non so baciare?' chiedo, quasi incazzata.
'No, hai frainteso! Voglio dire che non possiamo fare come oggi, che ho sentito un leggero imbarazzo mentre ci baciavamo' leggero imbarazzo? Io non l'ho sentito...
'Dobbiamo avere affinità, intimità, mi capisci?' annuisco e mi avvicino a lui per baciarlo.
Mi prende la nuca e insinua la sua mano nei miei capelli. Metto le mie mani sul suo collo, come per proteggerlo tra la loro delicata stretta.
Fin dall'inizio, è un bacio appassionato. Lo capisco dal modo in cui la sua lingua irrompe nella mia bocca.
Quando ci stacchiamo, sussura 'E comunque, per me sai baciare fin troppo bene'.


Sceo, raCazze!
Come butta la vita? A me bene, a parte che sono avvolta in tremila coperte perchè c'è un freddo glaciale.
Ecco il secondo capitolo della storia, yeeeaaah
Sono fiera di me stessa, ho terminato il capitolo in meno di 3 giorni asjddjfhdsfhosd
Fatemi un applauso. *clap clap*
Ecco la versione bitch di Elena.
Che ne pensate? Finalmente dopo anni ha la sua rivincita..o no?

imthebeststar e tonia1305 hanno messo la storia tra le preferite, mentre dreamy99 nelle seguite.
Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie <3
Sotto vi lascio una foto di Jennifer Lawrence, che nella storia da il volto a Elena.
Non è stupenda? 
#peacenlove












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Capitolo 3
*** I want you to stay. ***


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Le lacrime offuscano la vista di me stessa allo specchio sporco di phard del bagno femminile della mia scuola.
Le mie mani percepiscono la freddezza della carta. Cosa mi aspettavo?
Che cambiando aspetto e mostrandomi più coraggiosa, più fredda, la gente avrebbe cambiato il suo giudizio su di me? Che gli studenti della scuola avrebbero smesso di prendermi in giro?
Si, lo speravo. Alcuni lo avevano fatto, ma altri no. Altri hanno cercato altri difetti su di me, e li avrebbero criticati, fino a ridurmi in lacrime, come adesso.
Era finita la penultima ora, stavo ritornando nel mio armadietto per prendere il libro di psicologia, materia che odio.
Ma la mia attenzione è stata catturata da una lettera bianca, piena di caratteri neri. La lessi rapidamente, ma già dopo due righi il pianto mi salì fino alla gola, e camminai velocemente verso il bagno.
Mi asciugo le lacrime e la rileggo. 
'Ciao, sono Crystal. Si, quella che chiami puttana.
Sei solo un'illusa. Se pensi che cambiando aspetto e mostrandoti più stronza hai tutta la tua scuola ai piedi.
Ricordati che io sono la più popolare della scuola, non puoi competere con me. MAI' 
Se lei è popolare, io sono Rihanna e mi scopo Chris Brown tutte le notti.
'E anche che sono la più bella, bionda tinta' l'importante è crederci.
'Mi porterò a letto il tuo ragazzo, lo farò cadere ai miei piedi, sappilo.
Se si è accontentato di una come te, pensa cosa farebbe con una come me. Sesso selvaggio, tesoro'
Ma tesoro lo vai a dire a tua nonna, troia!
'Ora smetto di scrivere, non perdo tempo con le loser.
Ciao, sfigata xx'
Le x te le infilo in culo. Mi guardo allo specchio.
La matita è leggermente sbavata, ma fa niente. Distolgo lo sguardo dalla mia immagine e lo fisso sulla finestra rotta. I vetri sono dappertutto.
Focalizzo un vetro. Tagliente. Se fossi un'autolesionista, non perderei tempo e correrei a tagliarmi. Ovunque.
Dicono che il dolore fisico copra quello psicologico.
Ma io non sono mai arrivata a questo punto, e non ci voglio arrivare.
Piego la lettera, la infilo nella tasca dei pantaloni ed esco.
'Ehi' urla una voce, poco lontana. Zayn. Mi volto verso di lui e vedo che corre verso di me.
'Ciao' sussuro, alzandomi in punta di piedi per baciarlo. Mi ferma.
'Tu hai pianto' osserva. 'No' ribatto, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi. 
'E invece si, Elena' dice, riportando i miei occhi sui suoi. 'Che succede?' chiede.
Non posso mentire a questi occhi, penso. Tiro fuori la lettera e gliela faccio leggere.
Vedo scorrere i suoi occhi su quelle lettere acide, che cercano di colpire l'anima dei più deboli, e ci riescono.
'Ora è troppo' dice, sfuggendo dalla mia presa.
Lo fermo. 'Zayn, calma' dico, sorridendo. Sente che ho un tono di voce alquanto distante da quello di prima e sorride. 'Tu hai un piano' annuisco.
 
 
 
Mi metto al centro del corridoio, proprio di fronte all'armadietto di Crystal. 'Ragazzi, ascoltate' urlo, agli studenti che attraversano pigramente il corridoio.
Si fermano, formando un cerchio intorno a me. 'Volete sentire qualcosa di divertente?' chiedo, loro annuiscono. 
Crystal mi guarda, sorridendo. Vedremo come sorriderai ora, sfigghy. 
'Ciao sono Crystal. Si, quella che chiami puttana.' leggo. Punto i miei occhi sulla mittente. 'Perchè, non sei puttana? Sei una santarellina che va a messa tutte le sante mattinate? Oh, ma per favore' commento. Sento delle risate attorno a me. Tra cui quella di Nialler.
Continuo a leggere. 'Ricordati che io sono la più popolare della scuola, non puoi competere con me. MAI. Più popolare? Ma chi ti caga? Solo perchè prendi in giro delle persone ti credi popolare?' sorrido, vedendola in difficoltà.
'E anche che sono la più bella. Se tu sei la più bella, allora le Winx esistono veramente. Sai, tengo una tua foto in bagno, così quando non riesco a cagare, la guardo e mi libero' ancora risate.
'Mi porterò a letto il tuo ragazzo, lo farò cadere ai miei piedi, sappilo. Se si è accontentato di una come te, pensa cosa farebbe con una come me. Sesso selvaggio, tesoro. Intanto tesoro lo dici a tua mamma, miss x. E poi, vogliamo sentire cos'ha da dire su ciò il diretto interessato?' Zayn viene verso di me e mi mette un braccio intorno ai fianchi. 
'Crystal, sei troppo convinta. Non mi piaci, mi fai schifo per ciò che fai, ogni giorno. Come ti senti? Io mi sentirei una merda. Ai tuoi piedi non ci cado, tranquilla. Mi sono accontentato di Elena? Ogni giorno non riesco a credere che lei sia mia, che posso posare le mie labbra sulle sue, che posso toccare il suo corpo' mi volto e gli do un leggero bacio sulla bocca. Ci sa fare con le parole, il ragazzo.
Finisco di prenderla per il culo. 
'Ora, cosa pensi di aver ottenuto? Di avermi fatto venire un pò di paura, che ora non sia più come ero due ore fa? Qui l'unica illusa sei tu, Crystal. Io continuerò a essere così, per me e per tutti quelli che hanno subito le tue angherie' appallotolo la lettera e la tiro per terra, facendola arrivare ai suoi piedi. 'Smettila di essere così. Fai male solo a te stessa' sussuro.
Un applauso si diffonde lungo il corridoio. Non posso crederci. L'ho fatto. L'ho umiliata. La mia piccola vendetta.
 
 
 
 
'Zayn' lo chiamo, dal piano di sopra. 'Ehi' dice, sorridendo. 
'Per caso stai dando fuoco alla cucina di casa tua?' chiedo. Ride. 'No' risponde. 'Un attimo e vengo' conclude.
Rientro nella sua stanza. Mi aveva inviato un messaggio, dopo cena. 'Fatti trovare pronta, tra dieci minuti sono da te. Sei ufficialmente invitata a casa mia, dal sottoscritto'.
Osservo gli scaffali attaccati al muro dipinto di blu. Faccio scorrere le dita sui tanti CD dello scaffale più grande.
Passo ad un altro scaffale, dove ci sono ammucchiati i suoi disegni. Guardo per pochi secondi un quaderno, lo prendo.
Inizio a sfogliare le pagine, sedendomi sul letto a una piazza e mezzo di Zayn. Mi fermo su una pagina.
Leggo i primi versi di una canzone che si chiama Nobody Compares You.
'Elena!' urla Zayn, lo fisso e si avventa su di me. 'No, fammi leggere' dico, scappando per tutta la stanza. 
Mi prende e finiamo a terra, ma io non mollo il quaderno. Inizia a sfiorarmi i fianchi, facendomi rabbrividire. Lascio perdere il quaderno.
'Grazie' sussura il moro, dando un bacio leggero alla sottoscritta. 'Stronzo' bofonchio, rialzandomi. 'Non quanto te' ribatte, ridacchiando.
Lo fulmino. 'Zayn' dico. Si volta. Vede l'espressione sconvolta e dolorosa nel mio viso. 'Oh, ma andiamo! Le hai fatto il culo!' dice, venendomi incontro e abbracciandomi. 
Affondo la testa sul suo petto. Dopo che ho smerdato Crystal di fronte a mezza scuola, mi sono sentita una merda io. Se io, per una anghiera giusta, mi sentivo così, lei come si sentiva dopo quelle che faceva?
'Sono una stronza, hai ragione' sussuro. 'Stavo scherzando, El' ribatte, prendendomi il volto. 
'Scherzando si dice la verità' mi lancia un'occhiataccia. Avvicina il suo viso lentamente al mio. So cosa sta per succedere. Ma non sono pronta, quando le sue labbra iniziano a sfiorare le mie. 
Ma esiste una scuola per baciare così? Se si, lui l'avrà frequentata e sarà uscito a pieni voti.
Finito il bacio, si avvicina alla scrivana e prende le due tazze di tè, porgendomene una.
Ci sediamo sul letto. 'Allora, Malik..cosa vuoi fare dopo il liceo?' chiedo. 'Tu la modella, sicuro' aggira la domanda. Sbuffo. 'Ho chiesto cosa vorresti fare tu, non cosa farò secondo te io' gli faccio notare.
'Per caso stai alludendo a quei testi che hai letto nel quaderno?' chiede. Annuisco con la testa.
'Scrivo solo per svagarmi. Quando non so cosa fare, scrivo' risponde.
'Scrivi benissimo' mi complimento. 'E tu baci benissimo' aridaje.
 
 
 
Scoppio a ridere, per la milionesima volta in queste due ore. 'Ma come li fanno i tè, ora? Ci mettono cocaina?' chiede esasperato Zayn, mentre mi porta di peso nella mia stanza. 
'Zayn, dormi qui' sussuro, dopo che mi ha depositato sul letto e rimboccato le coperte, prendendo un pezzo della sua maglietta. 
Mi guarda. 'Okay' acconsente, sospirando. 
Mentre lui si sistema sotto le coperte, prendo dall'armadio una delle felpe fregate a mio fratello Mike e la tiro a Zayn.
Mi distendo sotto il letto, sospirando di felicità.
'Buona notte, El' sussura, al mio orecchio. Ci baciamo dolcemente. 'Notte anche a te, Malik' sussuro. 
Mi stringe a sè. Un modo per sentirti meno sola la notte? Chiama Malik e fatti stringere. 












Sceo, raCazze!
Come va? A me bene, a parte che domani ho interrogazione di psicologia, storia e compito di matematica #suicidio
Ecco il terzo capitolo:
Smerdamento di Crystal.
E da questa notte iniziano le numerose notti in cui Zayn ed Elena dormirano assieme!
Si, sono troppo dolce e romantica, quando mi ci metto u.u #laconvinzione
Bene:

Selena_Cyrus, Ridiculous e Dreamy99 hanno messo la storia tra le seguite, mentre Keekka 1D tra le ricordate.
Grazie, grazie, grazie askjasijdhndifh
Ma l'avete sentito che Liam e Danielle sono ritornati assieme? Personalmente, penso che Liam abbia sbagliato.
Come lo ha fatto soffrire una volta, lo potrà fare soffrire altre cento volte.
Voi cosa ne pensate?
#peacenlove

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Capitolo 4
*** I hate skirts. ***


*non pubblico il banner perchè ho troppo sonno, perdonatemi çwç*

 















La sveglia inizia a suonare, e io spalanco gli occhi. 
'She's just a girl and she's on fire. Hotter than a fantasy, longer than a high way...' la voce di Alicia Keys riempie la stanza.
Se fosse la sveglia, la prenderei e tirerei contro la parete, ma è il mio telefono, l'oggetto su cui si basa la mia vita, e quindi mi limito a spegnerlo.
Mi stiracchio per bene. Mi volto verso il lato che dovrebbe essere occupato da Zayn. Dovrebbe.
Al posto del corpo caldo e forte del moro, trovo un biglietto.
'Sono andato a casa, ci vediamo a scuola.
Zayn xxx'
Ma che hanno tutti con queste x della minchia? Danno sui nervi e basta!
'Mike, il bagno è mio' avverto mio fratello, uscendo dalla mia stanza. 'Sei una rompipalle, El' bofonchia, prima che gli chiudo la porta del bagno in faccia.
Mi lavo velocemente ed esco dal bagno pieno di vapore. Il mio fratellone si accorge di esso e sgrana gli occhi.
'Hai finito l'acqua calda?' chiede.
'Non so, ma se si, puoi sempre riscaldare l'acqua bollendola' dico, andando verso la mia stanza.
'Non puoi essere così stupida' bofonchia.
'Ci vediamo a colazione, Mike'
Passo almeno 10 minuti a fissare l'armadio spalancato.
Per la prima volta in vita mia, non so cosa mettere. E non capisco da cosa scaturisce questa preoccupazione.
Mi sento leggermente in imbarazzo per stanotte, anche se io e Zayn non abbiamo fatto niente. Solo dormito, stringendoci l'uno all'altro.
Imbarazzo e felicità. Sono queste le sensazioni che provo in questo momento.
E' la prima volta che mi sento così vicina ad una persona.
Alla fine, opto per un paio di leggins neri e un maglioncino beige che arriva fino a metà coscia.
Mi faccio una treccia laterale, lasciando il ciuffo libero.
Scendo sotto, in cucina, dove so che mi aspettano i miei genitori, già pronti per andare a lavoro.
Mia madre lavora come giornalista al New York Times.
Mio padre è titolare di un magazine sullo sport.
Si, ho entrambi i genitori giornalisti. Ed era questo il lavoro a cui ambisco io.
Mia madre mi saluta sorridendo, mentre do un bacio in guancia a mio padre.
Mio fratello scende.
Mike, 20 anni, un metro e ottanta di stupidità. Lavora alla Def Jam recording. Registra le voci dei cantanti in sala registrazioni.
Non chiedetemi come ha trovato questo lavoro, non lo so neanche io.
So solo che un giorno di due anni fa è entrato a casa e ha urlato 'Lavoro alla Def Jam!'.
Mangio velocemente il mio yogurt al caffè, saluto i miei e con la sacca in spalla vado a scuola. 
 
 
 
 
E' circa una mezz'oretta che il professore di filosofia parla. Ma io non lo ascolto. Messaggio con Liam, il quale vuole candidarsi come rappresentante d'istituto della scuola. E l'assemblea per le presentazioni è oggi, dopo la scuola.
Non ho beccato i ragazzi prima delle lezioni perchè sono arrivata in ritardo, a ricreazione dovevo ripassare psicologia, dal momento che mi avrebbe inculato.
Finita la lezione, esco dall'aula e chi trovo? 
Un bel pakistano davanti la classe, tutto sorridente.
Sorrido anch'io. 'Oh, ecco chi abbiamo qua: il fuggitivo' sussuro, mettendogli le braccia al collo.
Mi cinge i fianchi. 'Dovevo ritornare a casa prima che i miei si svegliassero, e non ho potuto svegliarti perchè avevi una faccia così serena' si giustifica.
'Fa niente, Zayn' dico, per poi fare unire le nostre labbra.
Finito il bacio, iniziamo a percorrere la strada che porta all'aula magna, luogo in cui si tengono le assemblee d'istituto.
Ci sediamo e iniziamo a chiaccherare. Continua a spostarmi la treccia dietro la schiena, ma io la riporto all'indietro.
'Ehi' dice Jack, sedendosi accanto a me. 
'Ciao, Jack' dice Zayn in tono infastidito. Io non lo saluto, non ho la forza di reggere i suoi occhi. Sono impegnata a guardare quelli di Zayn, quasi dorati.
Guardo il display del mio blackberry: le 15. Collego le cuffie e vado su internet. Ne indosso una, e l'altra la passo a Zayn.
Oggi c'è la premiere del nuovo singolo di Rihanna, Diamonds. Non posso di certo perdermelo, e siccome a Zayn piace anche, lo sentirà anche lui, con me.
Iniziamo ad ascoltarlo, e restiamo sopraffati.
Finita la canzone, non riesco a frenare una lacrima che scava la mia guancia. 'Dio, è perfetta' sussuro.
'Ha cambiato voce' constata Zayn, asciugandomi la lacrima che ormai ha finito il suo tragitto. Sorrido.
'Ciao sfigata' mi saluta Crystal, sedendosi accanto a Jack. 'Ciao, Zayn' dice, con voce trasognante. Stringo i pugni.
'Ehi, Crystal' ricambia, mentre toglie la cuffia dal suo orecchio. Mi sorride e mi rilasso all'istante.
Si avvicina al mio orecchio e sussura 'Perchè non facciamo rimanere di stucco questi due?' chiede. Lo guardo, dubbiosa. 'Tu sta solo al mio gioco' continua. 
'Amore, stanotte è stato bellissimo' è come se qualcuno avesse detto una battuta, io stavo bevendo un bicchiere d'acqua e la sputo. Solo che non è una buttata, dice seriamente.
E' possibile strozzarsi con la propria saliva? Perchè forse lo sto facendo..
'Non dubitare mai delle risorse di una Forde' dico, nel suo stesso tono malizioso.
'Momento, momento, momento: avete fatto già sesso?' chiede Jack. Ci voltiamo verso di lui.
'Chi ce lo impedirebbe, Jack?' chiede Zayn, stringendomi a sè.
'Beh, il fatto che state da meno di un mese assieme' risponde subito Crystal. La guardo.
'Possiamo benissimo fare ciò che vogliamo, perchè sto facendo sesso con il mio ragazzo, non con un ragazzo qualunque, sfigghy' ribatto io. 
Sussura uno 'stronza' e distoglie lo sguardo. Io e Zayn iniziamo a lanciarci commentini maliziosi, per nulla finti, visto che lui ogni volta mi stuzzica.
Inizia la presentazione dei candidati. Liam è il terzo e inizia il discorso che ha preparato da una settimana.
Quando termina, urlo un 'Liam for president' facendo provocare degli applausi verso il biondo. Lui sorride e scende dal piccolo palco.
 
 
 
'Immagina se diventi rappresentante, avrai accesso a tutte le feste degli studenti più in!' dice Harry. E dalla sua espressione capisco a ciò che sta pensando.
'Harry, se Liam potrà avere accesso a queste feste, non è detto che anche tu puoi averne' gli dico. Mi lancia un'occhiataccia, per poi guardare davanti il corridoio e vedere una ragazza del terzo anno che posa i suoi libri nell'armadietto.
'Zayn, hai mai visto la mia modalità flirt?' chiede al moro. 'No, Harry, perchè?'.
'Perchè ora la vedrai' dice Harry, leccandosi il labbro.
Mi avvicino all'orecchio di Niall e sussuro 'Quanto ci scommetti che il nostro cara Hazza fa una figura di merda?'.
'Non ci scommetto niente, perchè è certo che vincerai tu' ridacchio.
Harry cammina in modo 'sensuale' verso la ragazza, ma prima di arrivarle accanto inciampa sui suoi stessi piedi e cade. 
Inutile dire che noi scoppiamo a ridere. Delle lacrime di ilarità scendono lungo le mie guance, Niall da pugni alla parete, Liam ride sopra la spalla di Zayn, che si tiene la pancia e Louis è disteso per terra.
'Modalità merd, direi' dico, provocando altre risate. 
Harry si rialza, va da quella del terzo anno e inizia a parlare. Nel mentre, noi tentiamo di riprenderci.
Il mio telefono squilla.
'Pronto?' 
'Ehi, tesoro' mi calmo all'istante. E' mamma.
'Ciao, mamma'
'Dove sei?'
'Sto uscendo da scuola, perchè?'
'Ho invitato gli zii e i nonni stasera da noi, quindi dobbiamo fare la spesa e l'unica disponibile sei tu. Vieni al mio ufficio che ti do la lista e i soldi' faaaaaaaaaaaaaaanculo.
'Ma..'
'Niente ma, Elena!' ribatte, un pò incazzata.
'Camomillati, bro' borbotto.
'Ci vediamo all'ufficio, ciao tesoro' ritorna tutta amorevole. What a bitch.
Mi volto verso Zayn, che nel mentre si è messo gli occhiali. Crede di essere figo, poverino.
'Ragazzi, io vado' dico. 'Così presto?' chiede Harry.
Di solito dopo la scuola stiamo un pò fuori il cancello, per parlare. 'Stasera viene l'allegra combriccola a casa mia e devo fare la spesa' rispondo.
Saluto tutti, do un bacio in bocca a Zayn e mi allontano.
'L'allegra combriccola?' chiede Zayn, confuso. 'Si, la sua famiglia allargata: i suoi zii, cugini e nonni' risponde Louis.
Mentre aspetto l'autobus, che ovviamente ritarda sempre, sento qualcuno urlare verso di me.
'Elena!' mi volto e vedo Zayn affannato.
'Ehi, che c'è?' chiedo, sorridendo. 'Ti accompagno io a casa' 
'Si, ma poi devo andare a fare la spesa'
'Ti accompagno al supermercato'
'Ma...'
'Niente ma, puoi usufruire di me come autista, oggi' lo guardo, confusa.
'Okay' dico, abbracciandolo.
'Non così dolcezza, ragazza' scoppio a ridere.
 
 
 
Fisso la pagina in cui c'è la ricetta della lasagna. 'Zayn, passami il sugo' dico al moro, che mi sta aiutando.
'Ma sicura che non moriranno tutti, stasera?' dice, porgendomelo.
'Zitto e aiutami' ringhio. Inizio a spargere il sugo sulle lasagne crude. Sento delle mani sfiorarmi le gambe.
Sospiro. 'Zayn, sto cercando di fare una cazzo di lasagna, posso farla tranquillamente?' chiedo.
'No' sussura, al mio orecchio. 'Sai, Liam mi ha detto che se diventa rappresentante d'istituto chiede al preside di fare mettere le divise' prosegue, con lo stesso tono seducente.
'Qual'è il problema?' chiedo. 
'Per le ragazze, gonne e camicette' prosegue, ignorandomi. Mi blocco.
'Cosa?' chiedo, voltandomi. Mi guarda, confuso.
'Così possiamo fare sesso più facilmente' ovviamente sta parlando di ciò che ha detto prima dell'assemblea, per sconvolgere Crystal e Jack.
'Io odio le gonne' sussuro. 'Come puoi odiare le gonne?' chiede, sconvolto.
'Non lo so, tutte quelle cosce scoperte' sussuro, schifata.
'Mi ecciteresti di più, sai' oh, perchè lo facevo eccitare normalmente? Scoppio a ridere.
'Non prendermi per il culo' dico, tra una risata e l'altra.
'Sei una bella ragazza, anche sexy, non dovresti eccitarmi?' dice, alzando un sopracciglio.
'Non approfittare della situazione, Zayn' lo ammonisco.
'Solo perchè siamo finti fidanzati vuol dire che non posso provarci con te?' chiede, spostandosi dalla cucina.
'Cioè, tu mi stai dicendo che ti piaccio?' chiedo, sconvolta.
'No' ribatte, subitaneamente. 
Ah, bene. 
'Sei ancora innamorata di Jack, vero?' ma che cazzo si beve la mattina?
'No!' urlo. 'Come puoi pensarlo?'
'Io, se fossi in te, approfitterei di me. Ma tu non lo fai, quindi è ciò che mi viene da pensare' ma vai a cagare, Zayn.

Sceo, raCazze!
Sono le 02.27, sto crepando dal sonno, ho gli occhi quasi gonfi e che mi bruciano, mi sto drogando di Take Me Home cercando di non addormentarmi mentre scrivo, ma....sto pubblicando il capitolo!
Issatemi una statua #convinzione
Come l'avete passata questa settimana? Io una merda, a parte che mi sono rasata da un lato i capelli, stile Rihanna, yo #respect
E sto anche bene.
Anyway: il capitolo. Non mi convince.
Ho scritto, cancellato, scritto, cancellato, scritto, cancellato tremila cose, ma ancora non mi convince. 
Anche se penso che sia migliore di quello che avevo abbozzato prima, ma vabbè.
Spero che a voi almeno piaccia :3
Okay, sono le 02.31, sto definitivamente crollando.
So, buonanotte, spero di sognare qualcosa che mi illumini (?)
Scusate, sono le cazzate che sparo quando ho sonno.
#peacenlove

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Capitolo 5
*** From Italy with rage, baby! ***


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Mi abbandono sul divano, cambiando canale alla tv, provocando dei rimproveri da parte di mio zio e mio padre che stavano guardando una partita.
Stupide partite di calcio. Mi perseguitano. Stalker del cazzo.
'Okay, ve la rimetto, calmatevi' dico, rimettendo il canale di prima. 
'El, devo parlarti' mi dice mia cugina Katherine, 9 anni, capelli rossi accessi, lunghi, occhioni verdi.
'Certo, Kat' rispondo, prendendola per la mano. Arriviamo nella mia stanza.
Si siede sul letto. 'Dimmi' dico, sedendomi accanto a lei.
Guarda le scarpe che dondolano. 'So che tu eri presa in giro, prima' inizia.
'Si, allora?'
'Anch'io. I miei compagni mi prendono in giro per via del colore dei miei capelli' dice, prendendosi una ciocca.
La guardo. E' stupenda. Tutti vorrebbero avere i suoi capelli, i suoi occhi.
La abbraccio. 'Piccola, sono solo invidiosi. Ricorda: ciò che ti rende unico è ciò che ti rende forte' mi guarda, con gli occhi quasi traboccanti di lacrime.
'Come posso farli smettere?' chiede.
'Fagli capire che sono solo degli stupidi invidiosi, che sei fiera di te stessa. Inizierai a piacere agli altri quando piacerai a te' rispondo, sorridendole.
'Mi dispiace' sussura. 'Di cosa?' chiedo, confusa.
'Di ciò che hai passato'
'Beh, non sono arrivati ad alzarmi le mani, ma insulti pesanti li ho avuti, nel corso degli anni. Ma andavo sempre avanti'
Sentiamo la porta aprirsi. La sorella di Kat, Margaret, entra.
Ha la mia età. I capelli neri, gli occhi grigi.
Kat e Meg sono completamente diverse, l'uno dall'altra.
Kat è silenziosa. Meg fa sempre casino.
'Di che parlate, voi due?' chiede, sedendosi accanto a noi. Una semplice occhiata a Katherine, e capisco che Meg non deve sapere. 'Niente' rispondiamo all'unisono io e Kat.
'Okay. Ah, gira la voce che tu sei fidanzata' dice, lanciandomi un'occhiata maliziosa, Meg. Deglutisco.
'Uuuh, con chi?' chiede Katherine.
'Non ricordo, ha un nome tipo arabo...' dice Meg, pensando.
'Zayn Malik' sussuro io, con poca voce. Meg schiocca le dita. 'Esatto!' 
Che devo dirle? Che è tutta una minchiata? So che riescono a mantenere un segreto, ma...meglio reggere il gioco, anche con le mie cugine.
'Si, è dolcissimo e bellissimo' dico, sorridendo. 'Ah, finalmente anche lei ha trovato un ragazzo' dice Meg, abbracciandomi. 
'Come va con il tuo George?' chiedo, sorridendole. 
'Stamattina si sono litigati. A quanto pare, lui ha guardato il culo ad un'altra ragazza' dice Kat, interrompendo Meg che stava parlando.
'Kat!!' urla la nera. Rido. 'Sei sempre la solita gelosa, occhi di ghiaccio' dico.
Mi squilla il cellulare. Guardo il display e compare un nome: Zayn.
'Pronto?' dico, con voce infastidita.
'El, possiamo parlare?' chiede. 'No, Zayn' Meg e Kat mi guardano. 
Mi dirigo verso il bagno, chiudo la porta e mi appoggio al lavabo.
'Perchè?' 
'Mi sa che dal modo in cui ti ho sbattuto fuori di casa tu ancora non hai capito che al momento mi stai sulla vagy e non ti voglio vedere' rispondo, secca.
'Perchè ti ho detto che secondo me sei ancora innamorata di Jack? Ho espresso solo un mio pensiero'
'No. Zayn, questo vuol dire che anche se abbiamo passato tanto tempo insieme, tu non mi conosci veramente!' 
'Bene, quindi non devo più esprimere qualcosa che penso?'
'Puoi farlo. Ma esprimere cazzate, ti fa solo prendere per il culo dalla gente'
Silenzio.
'Quindi....siamo litigati?'
'Diciamo che finchè tu non mi chiederai scusa, ti puoi dimenticare di avere una finta fidanzata di nome Elena' rispondo.
'Ah, non ti chiederò mai scusa' orgoglioso del cazzo.
'Bene, ciao, Zayn'
'Ciao'
Lui attacca e resto a fissare l'immagine che segna la chiamata conclusa.
So che ho torto anche io, ma non ha ancora capito che non sono innamorata di Jack? Perchè dovrebbe fare così?
Non penso sia geloso. Forse gli importa qualcosa di me. Ma il problema è: abbiamo passato tanto tempo assieme, a conti fatti sa più cose di me di tutti i ragazzi messi assieme.
Perchè deve comportarsi così? Mistero.
 
 
 
 
 
'Seriamente, vi siete litigati per questa minchiata?' per l'ennesima volta, Niall pone la stessa domanda. 
'Si, Niall, porco cervo, SI!' dico, esasperata.
'Siete due coglioni' giuro che gli spacco l'anta dell'armadietto in faccia.
'Zayn, ma sei così divertente!' squittisce Crystal, dietro di me. 'Crystal, non rompere la minchia' dice Zayn, fermandosi davanti me e Nialler.
Prendo i libri per l'ora dopo mensa e mi volto. 'Niall, vado a mensa' sussuro, mentre guardo con disprezzo Zayn.
Arrivata a mensa, trovo una brutta sorpresa al tavolo in cui ci sediamo di solito io e i ragazzi. 
Mi avvio, con mille pensieri che girano in testa, e mi siedo tra Harry e Liam.
'Che ci fai qui, Jack?' chiedo, inchiodandolo con lo sguardo. 'Sono qui per te, dolcezza' sussura, in modo 'seducente'.
'Prova di nuovo a chiamarmi dolcezza e fai prima a scavarti la fossa da solo, okay?'
'Che ci fai lui qui?' Zayn fa la sua comparsa.
'Non so, si è messo qua' dice Harry, rigirando la sua zuppa.
'Beh, Jack vattene' dice Zayn. 
'Me ne andrò solo quando Elena me lo dirà' ribatte lui, guardandomi speranzoso.
'Jack, fottiti e vattene' dico io, prendendo un pezzo di pane. 
Lui se ne va, sconsolato e Zayn si siede dove era lui, cioè proprio davanti a me. 
Durante il pranzo mi guarda, sento quegli occhi magici su di me, ma non proferisce parola.
 
 
 
 
 
Sto studiando letteratura inglese, in soggiorno. Non c'è nessuno a casa. Il pomeriggio sono sempre a casa da sola, a meno che non viene..Zayn.
Bussano alla porta, con il libro in mano vado ad aprire. 
'Non vogliamo nessuna scopa elettrica, se la può infil..' le parole rimangono sospese in aria, mentre mi accorgo che non è un venditore ambulante, ma una ragazza mora che ha bussato.
So tutto, di questa mora:
Johanna Johnes, 18 anni, italiana. Capelli marrone cioccolato, occhi marroni, magra, sorriso che ti fa rimane immobilizzata per 24 ore.
Simpatica, divertente, solare, modesta, gentile.
E' la mia Johanna. La mia pen friend.
Le salto addosso come un panda in calore, facendola cadere a terra.
'Joooooooooooohanna' grido, stringendola forte a me.
'Vuoi farmi vivere oppure devo morire proprio a 18 anni?' chiede, ridendo.
Mi alzo subito e la faccio rialzare.
'Che ci fai qui? Perchè non me l'hai detto?' chiedo.
'Mi sono trasferita qui, a tre case di distanza, e non te l'ho detto perchè volevo fosse una sorpresa' dice, stirando la camicietta.
'Stronza, mi stava venendo un colpo!' sbuffo e lei scoppia a ridere. Oh, la sua risata. Quanto posso amarla?
Avere un'amore a distanza è una merda, ma pensate alla persone, come me, che hanno, anzi avevano, la migliore amica a distanza.
I ragazzi sono i miei migliori amici, ma mi mancava avere una migliore amica da abbracciare, da parlare di ragazzi, con cui fare shopping.
Ed ecco che arriva Johanna.
 
 
 
 
 
Johanna scoppia a ridere, dopo aver saputo della lite tra me e Zayn. 'Siete solo due stupidi' dice, tra una risata e l'altra.
Aggrotto la fronte. 'Perchè?'
'Perchè vi piacete! Non è normale che tu ti incazzi come un puma per Crystal, e lui per Jack!'
HAHAHAHAHAHAHAAHAH a me piace Zayn? MA PER FAVORE.
Ce, è un bel ragazzo, dolce, simpatico.........ma NO.
'Non è vero. Non mi piace, e di certo non piaccio a lui' ribatto.
'Pensala come vuoi, intanto io credo in Zelena'
Zelena? Wow, abbiamo anche un nome, io e Zayn.
'Sembri una di quelle che fan che supporta le coppie' scoppio a ridere.
'Io sono una Zelena shipper' scoppia a ridere anche lei.
Dopo circa due ore, ritorna mia madre. Lei conosce Johanna, una volta siamo andate a Napoli, dove abitava prima, e sono andata a farle visita.
Inutile dire che è stato il viaggio più bello che ho fatto.
Appresa la notizia del trasferimento, propone a Jo di dormire da noi.
'Si, dai!' dico, sporgendo il labbro inferiore.
'Mmh..okay!' risponde Johanna.
'Però, El, ricordati che domani hai scuola' mi ricorda mia madre.
Oh cazzo, non ho fatto i compiti.
'Mamma, dai, Jo è arrivata oggi. Voglio stare un giorno intero con lei! Ho solo una assenza, ci vado lunedì a scuola' tento di mettermi una faccia che la convince.
Sta per ribattere, ma chiude la bocca. Sorrido, trionfante.
'Okay, ma non approffittarne' dice, mentre la abbraccio.

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Lei è Johanna.



Sceo, raCazze!
Come va la vita?
Oggi io non ho fatto un casso :') Ho dormito tutto il pomeriggio #letargo
Infatti poi mi sono dovuta fare 12 pagine sul terzo secolo d.C. di storia HAHAHAHAHAHA #compatitemi
Parliamo del capitolo:
nuovo personaggio: Johanna.
Nel corso della storia, diventerà una specie di coscienza, per Elena.
E in più, è un'accanita sostenitrice del Zelena.
E lo sono anch'io lol
Quanto mi piace sto nome mlmlml
Comunque, Elena e Zayn sono litigati. Prima lite per i finti fidanzati.
Ma già ho un'idea stupenda in mente MUAHAHAHAHAHHAHAHAHA
Ho già il capitolo in mente, devo solo iniziarlo a scrivere, sperando di trovare qualche spazio liber tra scuola e palestra.
State aumentando di numero *w*
Già vi amo troppamente.
#peacenlove
ps. ho cambiato la scrittura dello spazio autrice, se non ve ne siete accorte (?) 

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Capitolo 6
*** Sorry. ***


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Lui porta le sue mani sui miei fianchi, li sfiora, regalandomi dei leggeri brividi. Sospiro.
Avvicina la sua bocca alla mia, dapprima sfiorandola, per poi buttarsi prepotentemente sulle mie labbra.
Una parte di me, mi dice che è tutto un sogno, anche perchè chi sto baciando è morto.
Ma può essere che anch'io sono morta, che mi trovo in paradiso.
Sento le sue labbra calde sulle mie. Le nostre lingue sfiorarsi. 
Mi stacco prima io. Fisso il volto di James Dean profondamente.
 
Sento una luce acceccare i miei occhi, seppur chiusi. La schiena mi fa male.
Apro gli occhi, e mi ritrovo un piede sulla mia faccia.
'Johanna Johnes, leva sto cazzo di piede dalla mia fottutissima faccia, cazzo!' dico, arrabbiata.
Lei sobbalza e cade dal letto. Sento un botto, anche forte e mi sporgo per vedere cosa si è fatta.
Scoppio a ridere, vedendo la sua faccia stile 'che cazzo è successo?' .
'Sei una stupida, Elena' sbuffa, alzandosi.
'Ti voglio bene anch'io, Jo' dico, aprendo la porta e scendendo al piano inferiore.
Sento la mora dietro di me. Vado dritta in cucina, prendendo un bollitore per far bollire il latte.
Metto a tavola un pacco di biscotti e due tazze, mentre Jo si siede e mi guarda.
'Perchè ti trucchi? Sei più bella, senza trucco' sussura, d'improvviso.
Alzo gli occhi al cielo. Mi metto solo la matita, in modo leggero. 'Non so, sono abituata a mettermi la matita' rispondo, spegnendo il fuoco.
'Mmh..sai che stiamo bevendo il latte esattamente alle 12.24 di venerdì mattina?' chiede, maneggiando con il cellulare.
'A quest'ora i miei compagni stanno ascoltando la professoressa di letteratura che spiega' dico, sorseggiando il latte nella mia tazza beige.
Per un pò restiamo in silenzio, sorseggiando il nostro latte e inzuppando in esso dei biscotti.
'Allora, cosa facciamo oggi, signorina Forde?' chiede Jo, mentre risaliamo nella stanza.
'Pensavo di andare a fare un pò di shopping, per la festa a casa di Clark' rispondo.
'Quand'è la festa?' chiede.
'Stasera, alle 22' spalanco le ante del mio armadio e lo fisso. Come sempre, non trovo ciò che cerco.
'Bene, andiamoci a docciare e poi scendiamo in città' ribatte.


 
Prendo la mia Nikon e scorro le diverse foto che ci siamo fatte io e Johanna da quando abbiamo varcato la soglia di casa mia.
Le ho prestato un paio di jeans e una maglietta, come cambio. Sorrido, davanti ad una foto che ci ritrae di fronte allo Starbucks.
Per lei è tutto nuovo. New York è sempre stata la città dei suoi sogni, andare in uno Starbucks è stato un suo desiderio.
E io sono tanto felice che può avverare i suoi desideri con me. Fino a due giorni fa, pensavo che avrei dovuto affrontare la vita che ho davanti senza Jo accanto. Ed ora, eccomi che la aspetto mentre si prova un grazioso vestito lilla, marcato Levi's.
'Find light in the beautiful sea, I choose to be happy. You and I, you and I, we're beautiful like diamonds in the sky....' sento le prime parole di Diamonds che provengono dalla mia tasca, prendo il cellulare.
'Ti squilla il telefono!' urla l'italiana, da dentro il camerino.
'Lo so, tu intanto sbrigati!' rispondo.
'Pronto?' rispondo.
'Ehi, bionda!' la voce profonda di Harry risuona nel mio orecchio destro.
'Ciao, riccio!'
'Perchè non sei venuta a scuola?' ah, vero, mi sono dimenticata di dirlo ai ragazzi.
'Stasera ti spiego' rispondo. Stasera avrei presentato Johanna ai ragazzi.
'Mmh..okay. Quindi, stasera vieni alla festa di Clark?' chiede, con voce un pò assente, come se sta prestando la sua attenzione a qualcuno. In effetti, sento le voci dei ragazzi.
'Si, vengo con una persona' io e Zayn avevamo deciso di non andarci, di stare a casa sua, guardando film. Ma siccome ci siamo litigati, i piani sono andati in fumo, e poi voglio far conoscere i miei migliori amici a Johanna!
'Chiedile che fa' sento una voce, che sembra quella di Zayn, dire questa frase.
'Che fai?' chiede Harry.
'Sono da Levi's, tu?'
'A casa di Niall. Sei in centro?'
'Si, sto andando al centro commerciale vicino Times Square' dico, sospettosa.
'Anche noi dobbiamo andarci, ci vediamo lì. Ciao, piccola' mi saluta Harry.
'Chi era?' chiede Jo, uscendo dal camerino. 'Harry' rispondo.
'Che ti ha detto?'
'Che stanno andando al centro commerciale dove dovremmo andare noi' rispondo, mentre lasciamo i camerini.
 
 
 
 
'Guarda che belli' sussura Johanna, fissando degli abiti da sposa.
Li guardo. Si, sono bellissimi. Ma non mi immagino con uno di questi abiti, sfilare per tutta la navata di una chiesa.
'Si' sussuro solamente, fissando un abito con il corpetto bianco.
Dalla vita si espande in una nuvola di tessuto bianco e vaporoso.
Johanna guarda dal mio lato, scorge in lontananza qualcosa che le fa socchiudere gli occhi, come per mettere a fuoco una persona.
Mi volto verso di lei. 'Se non mi sbaglio, ci sono i tuoi amici che ci stanno venendo incontro' dice.
Mi volto dalla parte dove lei guarda. Vedo cinque ragazzi allineati, che passeggiano con alcuni pacchetti in mano, e salutano.
Sorrido e saluto anch'io.
Quando ci raggiungono, li presento a Jo.
'Ragazzi, lei è Johanna. La mia amica italiana, ricordate?' Harry fa un passo avanti e guarda Johanna negli occhi.
Vedo quel sorriso, quel luccichio negli occhi. 
Non è colpo di fulmine, non è innamoramento. E' voglio-giocarci-e-poi-buttarla-in-un-angolo.
'Ciao, sono Harry Styles' si presenta.
Il tono di voce mi convince di quali sono le sue intenzioni. Rivolgo uno sguardo a Louis, e ci capiamo fin da subito.
Anche lui è preoccupato, come me.
Per ragioni diverse, certo. Io sono preoccupata per Johanna, non voglio che si affezioni ad Harry, se poi deve fare la stessa fine delle altre ragazze.
Harry si è innamorato solo una volta. Di Crystal.
Si, è sconvolgente. Come me, pensava che Crystal era una persona completamente opposta a ciò che è in realtà.
Le è andato dietro per 2 anni, poi lei, magicamente, ha iniziato a provare interesse per lui e così si sono fidanzati.
Ma Crystal ha rovinato tutto, usandolo.
Così, Harry iniziò ad usare le ragazze. Alcune se le scopa, altre se le bacia.
Quell'esperienza l'ha segnato.
Gli altri ragazzi si presentano a Jo, e vedo che quando tocca a Zayn, lei lo guarda intensamente, come a capire qualcosa.
Sbuffo e mi metto tra Louis e Niall.
'Ti sei persa una figura di merda di Niall, oggi' inizia Louis.
'Oh, Louis, stai scocciando!' sbuffa Niall.
'Niall, si dice mi stai rompendo il cazzo' lo correggo.
'Comunque, il corridoio era vuoto, ha iniziato a fare il Moonwalk ed è caduto' Louis scoppia a ridere, e con lui Liam.
'Piccolo, ti sei fatto male?' dico, accarezzando la chioma bionda di Niall.
'Si' dice, con voce da cucciolo.
'Vuoi un abbraccio?'
'Si!' risponde, entusiasta.
Lo avvolgo tra le mie braccia e mi da un leggero bacio sulla guancia.
'Aaah, entriamo, El!' urla Johanna.
Si è fermata davanti a Zara, e fissa un pullover bianco.
Mi trascina letteralmente dentro il negozio, e sento i ragazzi dietro di me. Mentre lei cerca il pullover, con Harry che la segue dappertutto, i ragazzi che guardano delle scarpe, guardo dei vestiti.
Prendo tra le mani un corpetto bianco, che si chiude a mutanda.
Trovo da abbinargli un pantaloncino nero alto.
Mi avvicino a Louis che sta guardando delle scarpe borbottando uno dei suoi 'FA-VO-LO-SE'.
'Lou, sto andando in camerino a provarmi queste cose' lo avverto. 
Annuisce con la testa, rigirandosi le scarpe tra le mani.
Cinque minuti dopo, fisso la mia alta figura con indosso quegli abiti.
Mi stanno bene. 'El, esci, voglio vederti!' dice Jo.
Esco e i ragazzi mi fissano. 
'FA-VO-LO-SA' sussura Louis.
'Posso stuprarti?' Harry.
'Ho una migliore amica troppo cazza' afferma Liam, incrociando le braccia, soddisfatto.
Sorrido. 'Marò, sento che sto per diventare lesbica' scoppio a ridere, guardando Johanna.
Rientro in camerino e mi cambio.
Vedo degli occhi verdi nello specchio e mi giro, sollevata di avere indosso il reggiseno.
Harry mi ha già vista in reggiseno, quando il 31 dicembre di un anno fa abbiamo deciso di farci un bagno.
'E' bellissima Johanna' dice, mentre indosso la felpa.
'Ti avverto, Styles: se veramente ti piace, non usarla' 
'Non so se mi piace veramente' dice, confuso.
'Allora, tieni le mani a posto' dico, aprendo la tenda.
 
 
 
 
Porto la maschera di pizzo nero agli occhi, stringendo il nastro dietro la mia testa.
'Che razza di festa è?' dice Jo, mentre si mette la sua.
'Una festa in maschera, scimmia non evoluta' dico, aprendo la porta di casa di Clark.
Davanti a noi, si apre un mondo in cui c'è gente che balla, che si bacia con altre persone, beve, urla.
La musica è a palla.
Io e Jo ci lanciamo un'occhiata e poi entriamo. 
Riesco a trovare i ragazzi. Stanno mangiando delle patatine.
Beh, solo Niall e Liam mangiano le patatine.
'Elena, oggi devi far morire qualcuno, eh?' chiede Niall, fissando il mio abbigliamento.
Ho indossato una minigonna nera con una camicietta rosa pallido.
Johanna mi ha costretto a mettere la minigonna, è arrivata a dirmi che avrebbe detto a Zayn che lo amo, se non l'avessi fatto.
What a bitch.
'Niall, già che odio questa dannata minigonna, pure tu ti ci metti?' sogghigna.
'Gli altri?' chiedo.
'Zayn e Louis sono andati a vedere se è rimasta altra birra ed Harry è laggiù che sta baciando una tipa' dice Liam, con la bocca piena di patatine.
'Okay, ci facciamo un giro, Jo?' chiedo alla mora accanto a me, che fissa i ragazzi che le passano accanto.
Ci manca poco e le esce la saliva dalla bocca. Raccapricciante.
'Eh? Si, si, El' dice.
 
 
 
 
Sono appoggiata alla parete, un bicchiere di birra in mano, osservando Johanna e Niall che ballano.
Penso che tra loro ci possa essere qualcosa.
Si, ho notato che Niall guarda Johanna con occhi rapiti, come un eremita che vede un bicchiere d'acqua dopo 50 giorni nel deserto.
'Non avevi detto che odiavi le gonne, Forde?' chiede Zayn, materializzandosi accanto a me. 
Sobbalzo, facendo traballare la birra dentro il bicchiere.
Non lo guardo, guardo sempre Jo e Niall.
'Mi hanno costretto a metterla' rispondo.
'Beh, chiunque sia stato, lo devo ringraziare. Sei veramente sexy, stasera' sussura.
Lo guardo. Vedo un sorriso sulle sue labbra sottili.
Distolgo lo sguardo da lui, dal suo magnifico sorriso.
'Scusami. Ho esagerato. Non dovevo dirti ciò che ti ho detto' sa che potrebbe esserci Jack, nelle vicinanze, per questo non lo nomina.
Lo guardo, di nuovo, ed ora sorrido io.
'Scuse accettate, Malik' dico, avvicinandomi a lui.
Poso le mie labbra rosse per via del rossetto sulle sue.
Segno il contorno del sue labbro inferiore con la mia lingua, per poi attorcigliarla con la sua.
Rafforza la presa sui miei fianchi, e sorrido.
 
 
 
 
'Ciao, Jo' salutiamo io e Zayn.
Johanna scende dalla macchina, facendomi un occhiolino che fortunatamente il Bradford Bad Boy non vede.
Ferma la macchina davanti a casa mia. Mi accompagna fino alla porta.
'Dormiamo insieme?' chiede, fissando i suoi occhi castano chiaro sui miei azzurri.
Sorrido. Capisce che il sorriso è un 'si'.



 




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Sceo, raCazze!
Avrete visto sicuramente la foto di James Dean, sopra.
Si, ho una passione segreta per questo figone assurdo. Peccato che è morto vite fa #ripjamesdean
Ammettetelo. Ammettetelo che immaginavata che Elena sognava che si baciava con Zayn AHAHAHAHAHAHAHAHHAHA
......................
*balla di fieno*
......................
Avete visto che si sono riappacificati, Zayn ed El? ajsdisjiodshi
Scusatemi il ritardo, ma mia madre, dopo la riunione dei genitori, mi ha sequestrato il pc (ho un 3 in matematica #yobro).
Sabato sono andata a pattinare.
Domenica sono stata fuori casa.
Ieri ho concluso il capitolo.
E oggi...l'ho pubblicato.
Aumentate sempre di numero, mi fate scoppiare sempre il cuore.
Siete tipo 
30 persone che già hanno messo tra seguite/ricordate/preferite la storia, e siamo solo al sesto capitolo.
Ogni volta ch
e pubblico un nuovo capitolo, lo scrivo su twitter, so, se volete restare aggiornate anche da twittah, seguitemi: 
https://twitter.com/_drunkofzayn
Mi dileguo.
#peacenlove

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Capitolo 7
*** Twitter? What's twitter? ***


 
 
*sono troppo nervosa per mettere il banner, sorry*










Zayn alza lo sguardo dal suo libro di arte. Io sospiro, fissando un punto nella mia parete dipinta di blu.
'Chi ha dipinto la Gioconda?' mi chiede. Mi metto un dito sotto il mento, pensando.
'Non puoi non saperla, questa' zitto, kebbabaro, sto pensando.
'Donatello! DONATELLO!' urlo, alzandomi e puntando un dito contro Zayn.
'Donatello? Era Leonardo Da Vinci! Gli hai cambiato nome, El' sbuffa.
Oh, ma che ci sbuffi, coglione?
'Nessuno è bravo come te, Malik' dico, prendendo prepotentemente il libro di arte e accertandomi che sia veramente Leonardo.
'Ma tutti sanno che la Gioconda è stata dipinta da Leonardo!'
'Bitch, please. Io sono Elena, non tutti' dico.
'E sei anche cogliona' aggiunge. 
Picchia te, Malik. Picchia te.
'Oh, ma tutta 'sta confidenza?' chiedo, chiudendo il libro e scroccandomi le dita delle mani.
'Confidenza?' chiede, inarcando un sopracciglio e avvicinandosi.
'Con..fi....den....' balbetto, prima che lui possa mettere a tacere le mie labbra con le sue.
'Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah' urla Mike, aprendo la porta della mia stanza.
Mi volto di scatto. 'Mike, che minchia ci fai qui, a quest'ora?' urlo.
'Che minchia ci fai tu con le labbra attaccate ad un vu cumpra!' ribatte.
'Vu cumpra?' chiede Zayn, confuso.
'Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda!' dico, prendendolo a colpi di libro d'arte.
'Il mio libro!' urla Zayn, accorrendo.
'Ma chissene frega di questo libro, tanto prima o poi lo bruciavo' dico, mentre me lo sfila.
'Sei un idiota!' urlo a mio fratello.
'Ho preso da te!'
'Ma se sei nato prima di me, coglione!'
'No, veramente tu sei stata adottata' zeus, mi serve uno dei tuoi fulmini.
'Tu sei stato adottato!' rispondo.
'Ora basta!' si intromette Zayn. 'Io sono Zayn, il fidanzato di tua sorella' sorride genuinamente.
'Ti sei fidanzata con un vu cumpra?' chiede mio fratello.
'Coglione, non è un vu cumpra. Parla meglio di te l'americano' bofonchio, stringendo le braccia al petto.
'Mi spiegate cosa significa vu cumpra?' chiede Zayn, esasperato.
Mi volto verso di lui. 'Quello che vende collane, braccialetti, nelle bancarelle' spiego.
'I marocchini' aggiunge Mike.
'Ehi, non insultate i miei parenti' ribatte Zayn.
'Hai visto che è un vu cumpra?' minchia, lo uccido.
'Ha origini pakistane, i pakistani non fanno i vu cumpra, idiota' fanno i kebab.
'Comunque, Zayn, buona fortuna. Spero che non ti suicidi' dice mio fratello, stringendo la mano al mio finto fidanzato. 'Lo spero anch'io' risponde Zayn.
 
 
 
 
'Elena, me lo dai il diario?' chiede per l'ennesima volta Zayn.
Alzo lo sguardo dal suo diario. 'No' rispondo.
'Devo scrivermi i compiti!' che secchione, oh.
'Scriviteli nel braccio' dico, indicando il suo braccio destro.
Lo fissa, per un attimo. Poi si rende conto che non può scrivere niente, perchè è pieno di tatuaggi.
'Stronza' bofonchia.
Una volta che voglio scrivere una dedica sul suo diario, mi dice di ridarglielo.
Suona la campanella, che indica l'inizio delle elezioni del rappresentante d'istituto. Il prof di inglese esce dalla classe e Liam prende il suo posto.
'Allora, sapete per chi votare, giusto?' chiede, retoricamente.
'Si, per il partito du pilu' dico.
'Elena, non c'è spazio per il sarcasmo' mi rimprovera.
'Ehi, Niall, mi passi il cucchiaio che hai portato per il tuo yogurt?' chiedo al biondo, dietro di me.
Me lo passa e io lo tiro a Liam.
Il cucchiaio colpisce la sua testa pelata e corre per tutta la classe, urlando.
Scoppio a ridere, seguita da Zayn e da altri miei compagni.
'Aspetta che diventi rappresentante d'istituto, poi vedremo le risate che ti farai' mi minaccia il pelatonz, a cinque centimetri esatti dalla mia faccia.
'Mi sto cagando addosso, Payne' sorrido genuinamente.
Ci distribuiscono i foglietti dove scriveremo il nome della persona che votiamo.
'Ehi, Zayn' bisbiglio, mentre tutti votano.
'Che c'è?' chiede.
'A chi voti?' mi guarda come se avessi appena cantanto una canzone in napoletano stretto.
'Liam, scema' dice.
'Scema? Io scema? Fanculo. Niente baci, Zayn. Minchia. Mi hai offeso' dico, voltandomi.
'Niente baci? Tu sei completamente fuori di testa! Come faccio a non resistere alla tua bocca così bella? Mi vuoi fare impazzire?' urla, interrompendo il silenzio che c'è in classe. Tutti si voltano verso di noi.
'Stavo scherzando, idiota' rispondo.
'C'è qualche problema, ragazzi?' chiede Liam.
'Niente, niente' diciamo in fretta io e Zayn.
'Zayn, se vuoi ti bacio io' dice Crystal, facendo l'occhiolino.
'Provaci e ti faccio arrivare in Antartide' la minaccio.
'Ehi, tu che stai leggendo.
Ti piace Rihanna? Perchè è il mio idolo.
Si, non è bellissima? E' l'ottava meraviglia del mondo.
L'hai sentita Diamonds? Minchia, è la perfezione.
Shine bright like a diamond, bitch.
Chiunque tu sia, sei una bitch.
Okay, scusami.
Ma tu a chi voti? Io non so.
Ce, forse voto Zayn.
L'hai visto quant'è bello? Ed è mio.
BITCH, E' MIO. NON LO DEVI NEANCHE GUARDARE, OKAY?
Se no ti picchio e ti faccio uscire il sangue dall'ombelico.
Yeah, sono gelosa, problemi?
Perchè se li hai, si fanno a scuola.
Okay, comunque io voto Liam. 
Ehi, Liam! Se stai leggendo, sei un coglions.
Ti voglio tanto bene'
Qualcosa mi dice che qualcuno capirà che sono io a scrivere questo biglietto.
Mi alzo e mi dirigo verso la cattedra, a dare il biglietto.
Liam mi guarda.
'Hai votato per me?' mi chiede, all'orecchio.
'No' forse questo gli fa capire che non sono stata io a scrivere quel biglietto.
'Cazzo dici?! Eravamo rimasti che mi votavi!'
'Ti ho votato, idiota! Tranquillo' lo tranquilizzo.
 
 
 
 
 
'Uno, due..' guardo fuori la vetrata della palestra. 'Oh, guarda, un piccione! Sarà Kevin?' chiedo a Zayn, indicando un piccione che cammina nel marciapiede.
I suoi respiri soffocati sono la risposta. Lo guardo.
E' da tipo mezz'ora che sta alzando dei pesi, a petto nudo, nella palestra di Brooklyn.
Quando si è levato la maglietta, ho sentito un suono dentro di me. Un'esplosione.
Si, credo che le mie ovaie abbiano fatto boom.
Non mi piace, Zayn. Lo ritengo un bel ragazzo.
Un bel ragazzo con un fisico in grado di fare diventare gay Rocco Siffredi.
Prendo il suo cellulare dalla mia tasca. Prima di fare l'allenamento, l'ha dato a me.
Scorro per il menu e vedo un'icona di un uccello blu su un sfondo nero: twitter.
'Oh, cos'è questa cosa?' chiedo, mostrandogli l'icona.
Non sono stupida. So cosa rappresenta quell'icona.
Twitter, dove ci sono quelle ragazze splendide.
Però, devo essere circospetta, con Zayn, e con chiunque altro.
'Twitter. Non l'hai?' dice, posando il peso sull'asticella d'acciaio e alzandosi.
Allarme rosso! Allarme rosso! Coprire la tua identità!
'Twitter? Cos'è twitter?' chiedo, in modo ingenuo.
'Un social network, tipo facebook. Ma più figo' dice, prima di bere.
'Tu hai un...profilo?' chiedo.
'Si' 
Minchia, Zayn ha un profilo nel social network che più amo. 
Cazzotetteculominchia. Cazzotetteculominchia. Cazzotetteculominchia. Cazzotetteculominchia. Cazzotetteculominchia.
 
 
 
 
 
Giro completamente la levetta del riscaldamento della macchina di Zayn.
Sto diventando un ghiacciolo, a forza di stare con il finestrino aperto per farlo fumare.
'Zayn, mi fai fare un tiro?' chiedo.
Lui si volta, mi guarda, e si gira di nuovo.
'No' è la sua risposta.
Ma li mortacci tua.
'Perchè?' chiedo, imbronciata.
'Il fumo rovina' da che pulpito viene la predica, oh.
'Sai, ti stai contraddicendo' dico, sporgendomi verso di lui e tentando di prendere la sigaretta.
'Ma io mica fumo sempre. Fumo quando sono nervoso, o quando mi va' dice, gettando la sigaretta fuori dal finestrino.
'Stronzo! No!' urlo. Ride.
Mi stringe i fianchi, facendomi sedere sopra di lui.
In un millesimo di secondo, mi ritrovo faccia a faccia con lui.
'Volevo una sigaretta' ribadisco, debolmente.
'Voglio un bacio' sussura, a occhi chiusi.
No, allora. Fa sul serio? In questi momenti, mi da l'impressione che io gli piaccia.
In altri momenti, mi tratta di merda, quasi come se non fossi proprio sua amica.
Ma che cazz? Soffre di personalità multiple?
'Mai fatto sesso in macchina?' continua.
Mai fatto sesso, completamente.
'Mai' sussuro.
'E' l'ora di provarlo, allora'
'E' l'ora di darti un pugno nel naso'
Apre gli occhi e ride.
'Ammettilo: ti piaccio'
In questo momento mi stai piacendo come un compito a sorpresa di psicologia, Malik.
'Ammettilo: sei un pazzo/maniaco scappato da Azkaban' replico.
'Dammi un bacio, El' mi ignora, continuando a fare il coglione.
'Dammi la forza di volontà per non ucciderlo, Dio' dico, alzando gli occhi e puntandoli sul tetto della macchina.
Mi ritrovo incollata a Zayn.
Il mio seno preme sui suoi pettorali.
Le mie labbra combaciano con le sue.
Le sue mani vagano per il mio corpo, sotto la maglietta nera.
Un'inspiegabile passione si impadronisce di me. 
La mia mano stringe la sua nuca.
Le nostre lingue si intrecciano.
Le sue mani si spostano più sotto, introducendosi nei miei jeans.
'Leva queste mani, porco!' urlo, staccandomi e prendendo i suoi polsi.
'Cazzo, lo stavamo per fare!' urla anche lui.
'In teoria volevi stuprarmi, giusto? Perchè io non sono consenziente'
'In teoria volevo avere una notte di fuoco con la mia finta fidanzata, ma qualcuno ha scombinato tutto' dice, fulminandomi con lo sguardo.
Mi sposto e mi siedo sul sedile del passeggero.
E il bello è che non posso mostrarmi arrabbiata, perchè dormo da lui, stanotte.
E poi, non voglio essere arrabbiata.
Quel bacio era intriso di passione, una passione che mi ha avvolto interamente.
E' quel genere di bacio che ti fa desiderare di volerne un altro.
Aspettate, ma tutti i baci di Zayn mi fanno desiderare altri baci.
'Malik bacia proprio bene' scrivo a Johanna.
Subito mi arriva la sua risposta: 'Zelena is in the aaaaaaaaaaaair'.

Sceo, raCazza!
Come state? Io sono troppo, ma troppo nervosa.
Tra meno di 2 ore ho il saggio di zumba (fitness più danza latino-americana, per chi non lo sapesse).
Sto andando in panico. Neanche tutti gli One Direction che si offrono come miei schiavi di sesso mi posso tranquillizzare.
O eccitare, boh,
NON SIAMO MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOORTE.
MUAHAHAHAHHA suca, Maya di mmmerda c:
Prima di Natale non aggiorno, perchè sono sia domani sia martedì fuori, so..ci vediamo dopo Natale, spero.
Così, vi faccio gli auguri di Natale ora.
MERRRRRRRRRRRRRRRRRY CHRISTMAAAAAAAAAAAAAAAAAAS BITCHES!
Okay, vado.
Ho bisogno di musica, per tranquillizzarmi.
Anche se al 99% non mi tranquillizzerò per niente.
#peacenlove

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Capitolo 8
*** Malik family. ***


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Cammino nel mezzo del corridoio, le cuffie alle orecchie, la tracolla ben fissa nella spalla.
Ascolto Beyoncè, per la precisione Disappear.
La canticchio. Amo questa canzone. Trasmette dolore in una maniera assurda.
Forse sono masochista.
Mi avvicino al mio armadietto. Come sempre, sono arrivata tardi a scuola e quindi entro a seconda ora.
Prendo il libro d'arte e lo metto nella tracolla.
Mentre fisso alcune foto di me e i ragazzi, quand'eravamo più piccoli, sorridendo come un ebete, sento delle mani sui miei fianchi.
Sbarro gli occhi.
E se è Jake?
Mi volto e il viso olivastro di Zayn mi tranquilizza.
'Mi hai fatto prendere un colpo, Malik' sussuro, toccandomi il cuore. 
Lui mi risponde, ma io non lo sento.
'Eh?' chiedo. Mi toglie le cuffie.
'Ho detto che siamo nella merda!' dice, un pò più forte.
'Ehi, ci sento! Non c'è bisogno di urlare' borbotto. 'Quale merda?' chiedo, curiosa.
'Andiamo a fare due passi, El' dice, prendendomi per mano e accompagnandomi nel cortile della scuola.
Ci sediamo su una delle panchine.
'Che succede?' chiedo, sempre più preoccupata.
'Mia sorella Julie ci ha visti mentre ci baciavamo, ieri. L'ha detto ai miei, e loro vogliono conoscerti' dice, tenendo un tono tranquillo.
Lo fisso, sotto shock.
No, è un brutto sogno. Ora se mi do un pizzicotto mi sveglio, si.
Mi do un pizzicotto sul braccio e ancora trovo la faccia di Zayn contorniata dalle piante verdi della scuola davanti.
Forse devo darmi uno schiaffo. 
Mi schiaffeggio la guancia destra, e anche forte. Ma niente.
'Aia!' urlo, secondi dopo lo schiaffo.
'Perchè urli a scoppio ritardato?' chiede Zayn, confuso.
'Perchè due più due non fa sei, Zayn' rispondo, massaggiandomi la guancia.
Mi fissa. 'Comunque, i miei ti hanno invitato a cena stasera' e, ovviamente, devo andarci.
Non posso inventarmi febbre, broncopolmonite, infarti.
Devo andarci.
'Minchia, ma tua sorella non può starsi zitta?' dico, esasperata.
'Lo so, lo so. Fa sempre la spia' mi risponde Zayn, posando la testa sulla mia spalla.
'Promettimi che ne uscirò viva, okay?'
'E' solo un incontro, El! Mica ci stiamo sposando' ribadisce.
'Ci manca solo questa' bofonchio.
'Dai, trova un lato positivo: ora non ci dovremmo nascondere con le famiglie' dice, sorridente.
Come fai ad essere così felice, Zayn?
Io vorrei essere trapassata dal trattore dello zio Michele, prese a pugni da Chuck Norris, mangiata da Bear Grillys, pur di non venire a casa tua, a incontrare i tuoi genitori, stasera. 
E tu sei sorridente. 
Momento...ha detto le famiglie.
'Con la tua famiglia, non dovremmo nasconderci' dico, circospetta.
'Anche con la tua' ribatte.
Sta minchia. Non lo presenterò mai ai miei genitori. 'Puoi scordartelo, Malik' dico.
'E invece mi presenterai ai tuoi genitori. Io ti presento ai miei!'
'Ma mica l'ho voluto io!' rispondo.
'Dettagli insignificanti' bofonchia, guardando i cespugli.
'Zayn...ho paura' sussuro. Lui si volta.
'Di cosa?' risponde.
Di non piacere ai tuoi genitori. Che questa presentazione peggiori la situazione. Di innamorarmi di te. Che tu mi inizi a piacere.
Ho finito ora di amare una persona, basta.
Non voglio innamorarmi più per altri cent'anni.
'Non so' bofonchio, buttandomi su di lui.
'Andrà tutto bene, tranquilla' dice, alzandomi il viso.
'Promettimelo' sussuro.
'Lo giuro' dice, solennemente.
Sorrido e lo bacio.
 
 
 
 
Johanna prende l'ennesimo vestito dal mio armadio e me lo mostra, con un sorrisetto.
'Jo, stai scherzando, vero?' dico, fissandola scioccata.
'Dai, è carino' dice, rigirando il vestito nero che copre appena il culo che ha in mano. 'Come mai hai questo vestito secsi nell'armadio?'
Alzo gli occhi al cielo. 'Harry' sussuro.
'Sempre lui' replica Jo, posando il vestito nell'armadio.
'Beh, alla fine non so che dirti, El. Perchè non ti vesti nel tuo stile?' chiede, retoricamente.
'Ma io non ho un mio stile' dico, osservando Johanna mentre si siede sul letto, accanto a me.
'Si, invece. Casual e semplice' ribatte, sorridendomi.
Osservo i vestiti dentro l'armadio. In effetti, è vero.
Prendo un paio di jeans scuri e stretti. 
Apro un cassetto e prendo un maglioncino rosso, quasi trasparente, ma che non si riesce a vedere nè la pancia nè il reggiseno.
Li mostro a Johanna. 'Esatto!' urla.
Rido.
 
 
 
 
 
Mio padre mi guarda. Io lo guardo. Lui mi guarda. Io lo......
'Dove vai, a quest'ora, vestita così?' chiede, parecchio irritato.
'A casa di un mio amico' dico, imitandolo.
'Amico? Da quand'è che si chiama così un fidanzato?' gli scoppio a ridere in faccia.
'Non ce l'ho il fidanzato, papi' dico, accarezzandogli la guancia.
'Ma com'è possibile? Una così bella ragazza non ha il fidanzato?' modalità nonna: ON.
Sto per ribattere, quando mi arriva un messaggio.
'Sono fuori.
- Zayn.'
Corro verso la porta, per quanto possano permettere le mie oxs marroni in pelle.
'Coprifuoco alle undici, signorina' mi avverte mio padre.
Mi volto verso di lui. 'Non mi hai mai dato un coprifuoco, papà!' osservo.
'D'ora in poi, c'è'
'Oh, ma lasciala vivere, George!' lo rimprovera mia madre.
'Ecco, lasciami andare, Georgino' dico, osservandolo.
'Okay' acconsente, alla fine. Mi fa il gesto 'i'm watching you'.
Inquietante.
Attraverso il vialetto. 
Apro lo sportello della macchina di Zayn, sospirando.
'Dovremmo finirla di....' dice, finchè non punta i suoi occhi marroni su di me.
Apre la bocca. 'Che c'è?' chiedo, sedendomi.
'Sei....fantastica' sussura, osservando le mie ragazze.
'Grazie, ora possiamo andare che già la serata si prospetta schifosa?' chiedo, alzandogli la testa con un dito.
Deglutisce. 'Certo'
Cinque minuti dopo (Zayn abita quattro vie più avanti alla mia casa) scendo dalla macchina di Zayn, fissando la casa di proprietà dei Malik.
'Come pensi di presentarti ai miei?' chiede, mettendosi al mio fianco.
'Salve, sono la finta fidanzata di suo figlio, che in realtà vende i botti illegalmente per procurarsi la coc.. AIA!' urlo, dopo che Zayn mi morde la guancia.
'Era l'unico modo per farti smettere di dire cose illogiche' si scusa. 'Illogiche solo per te, vu cumpra' bofonchio, massaggiandomi la guancia.
'Finiscila con questo vu cumpra, okay?' dice, arrabbiato.
'Okay, calmati' sussuro.
Ci apre la porta una ragazza sui 20 anni, che assomiglia tantissimo a Zayn.
'Ciao, sono Delilah' dice, porgendomi la mano.
La stringo. 'Elena' sorrido.
Ha lunghi capelli che arrivano fino all'ombelico neri, occhi verdi, bocca e naso uguali a Zayn.
Un fisico da fotomodella. La pelle leggermente più scura del mio finto fidanzato.
Ci fa entrare a casa. La conosco di già, la casa di Zayn.
Dalla cucina arriva un profumo buonissimo, di lasagne.
Mmh..pensavo che facessero kebab, ma comunque.
Beh, se la mia finta suocera inizia cuocendomi un piatto di lasagne, allora frequenterò questa casa più spesso.
'Oh, guarda chi abbiamo qua!' dice un uomo sulla cinquantina.
Minchia, quant'è bono.
Capelli neri, brizzolati. Occhi precisi e identici a quelli di Zayn. Sorriso che fa concorrenza a quello di Julia Roberts.
'Sono il padre di Zayn, Cray. E' un piacere conoscerti' mi stringe la mano.
'E' un piacere conoscere lei, signor Malik' dico, sorridendo.
Ho un intero zoo di panda che si diverte a calpestare i miei organi vitali. 
Panda, io vi amo. Ma vi vorrei uccidere, in questo preciso istante.
'Ma dimmi un pò, come ti chiami, ragazza?' chiede, mettendomi un braccio attorno le spalle.
'Elena' dico, cercando con lo sguardo Zayn.
'Sei italiana?' chiede.
'Ho origini italiane. I miei nonni si sono trasferiti qui in America'
Ora siamo in salotto, e mi fa cenno di sedermi su un divano beige.
Mi siedo, e vengo raggiunta da un ragazzino sui 14 anni.
'Wow, Zayn, questa volta hai fatto davvero colpo!' dice, fissando i miei occhi azzurri.
'Non è bellissima, Rick?' risponde Zayn, sorridendo e osservandomi.
Pensa che possa mettermi ad urlare da un momento all'altro, sicuro.
Ed è anche vero. C'è il rischio che possa mettermi a urlare, scappando da questa casa.
'Speriamo che non ti molla prima della prossima estate' continua Rick.
Si, speriamo che non lo moll............cosa?
'Rick, invece di dire battute idiote, perchè non vai ad aiutare mamma?' fa il suo ingresso una ragazza sui 15 anni. 
Capelli mori, occhi castano scuro, come quelli di Liam.
'Julie, sei sempre la solita rompi palle!' sbuffa Rick.
Sorrido. Sembriamo io e mio fratello, qualche anno fa.
'Comunque, piacere, io sono Rick e tu sei Elena, giusto? Zayn e Liam parlano seempre di te!' dice.
Zayn gli tappa la bocca.
'Non è adorabile?' chiede, sorridendomi troppo.
'Mmh...parlano sempre di me? E che dicono?' chiedo, liberando Rick.
'Secondo Liam, Zayn finirà per sposarti' scoppio a ridere, insieme a Zayn.
'Scusami, Rick. Ma questa è buona' dico, asciugandomi le lacrime.
'Perchè, non vuoi sposarti con mio fratello?' chiede.
Smetto di ridere, mentre Zayn continua.
Tutti i presenti nella stanza (le due sorelle di Zayn, il fratello e il padre) mi guardano.
'Diciamo che è...un pò troppo presto, per pensare al matrimonio. Stiamo insieme da due mesi!' dico.
'Già, Rick' concorda Zayn.
'Beh, io sono Julie. Ed hai pienamente ragione' dice la sorella che è appena entrata.
'E' un piacere essere qui, stasera. Grazie per avermi invitata' sorrido, genuinamente.
Sorridi, tanto, Elena, mi ha suggerito Johanna.
'Non mi presenti tua madre?' chiedo, rivolgendomi a Zayn.
Per tutta risposta, Zayn mi prende per mano e mi porta in cucina. Stiamo per sorpassare la porta, quando lo fermo.
'Mamma, conosci la fidanzata di Zayn?' una voce piccola e dolce proviene da una bambina piccola, massimo 5 anni, seduta su una sedia.
Ha i capelli biondi chiari raccolti in una coda, gli occhi azzurri, limpidi e chiari, puntati su una donna dai capelli neri che traffica nei fornelli.
'No. Ma Zayn la descrive come una ragazza molto dolce, simpatica e divertente' risponde la signora. 
Quasi mi commuovo, sentendo la bambina.
Ha una voce così squillante, dolce. 'Mamma, Lili, vi presento Elena' dice Zayn, avanzando.
Mi stringe la mano. Sa quanto amo i bambini.
'Oh, ma è una bellissima ragazza, Zayn' dice la madre, guardandomi.
Ha occhi verdi che vengono illuminati dal sorriso che padroneggia la bocca, in questo momento.
Arrosisco immediatamente. 
I miei occhi azzurri si puntano su Lili.
Mi guarda, seriamente. 'Ciao, piccola' sussuro, sorridendole.
'Ciao' saluta lei.
'Zayn, sarai gelosissimo, quando diventerà grande' osservo, con gli occhi sempri fissati sulla bambina.
'Eh già, dice che ha il fidanzatino. Sono geloso già da ora' dice lui, prendendola in braccio.
'Io lo amo, a Bryan' ribatte Lili.
'Oh, certo che lo ami, Lil' dice mamma Malik, sorridendo.
'Beh, lei è un'altra sorella di Zayn, vero?' chiedo alla madre.
Minchia, che battuta pessima, El.
'No. Sono Valerie, la madre di Zayn. Mio figlio non ha esagerato quando ha detto che sei di una bellezza unica' dice, abbracciandomi.
Quando si dice 'essere socievoli'.
'Lei sembra una bellezza orientale, signora' mi complimento io.
'In realtà, sono inglese. Il padre di Zayn proviene dal Pakistan' dice, sorridendo.
'Ragazzi, le lasagne sono pronte, quindi andate a tavola' dice, amorevolmente. 
'Lili, perchè non vai in braccio a El?' chiede Zayn alla bambina.
'Non c'è bisogno, Zayn...' ma la bambina passa dalle braccia del moro alle mie, velocemente, senza pensarci due volte.
Ci fissiamo tutte e due. I suoi occhi verdi risplendono in quel viso rosato.
 
 
 
 
 
Siamo tutti nel salotto, a parlare, bevendo il caffè.
'Come trovate New York?' chiedo.
'E' bellissima. Ci sono ragazze meravigliose!' dice Rick.
Rido. 'Sempre il solito, eh?' dice Valerie, sorridendo.
'Io sto bene, qui. Sono tutti molto socievoli' mi risponde Delilah.
'New York è una città magnifica, ma è nulla in confronto al Londra, o Liverpool, o tutte le altre città del Regno Unito' replico.
'Sei mai stata in Inghilterra?' chiede Julie.
'No, non ne ho mai avuto l'occasione. Con la mia famiglia viaggiamo poco, visto che i miei genitori lavorano sempre' rispondo.
'Che lavoro fanno i tuoi?' chiede Cray.
'Entrambi giornalisti' rispondo.
'Oh, la nostra Delilah domani farà un colloquio per Cosmopolitan' dice Rick, circondando le spalle di sua sorella con un braccio.
'Si, al solo pensiero sono molto agitata' aggiunge la diretta interessata.
'Mi dispiace, ma i miei genitori non si occupano di questo campo. Mia madre lavora al New York Times, mentre mio padre è il direttore del Every sport' dico, dispiaciuta.
'Indovina cosa vuole fare Elena finito il liceo, mamma?' sbotta Zayn.
'Cosa?' chiede interessata Valerie.
'Vuole andare all'università di scienze della comunicazione, per poi diventare giornalista' sembra mio padre, in questo momento.
'Hai ereditato la passione dai tuoi genitori' osserva Cray.
'In una minima parte, si. Il fatto è che a me piace approfondire argomenti, scrivere' rispondo.
'Penso sia la ragazza giusta, questa volta, Zayn' sento bisbigliare da Delilah.
 
 
 
 
 
Zayn ferma la macchina. Mi volto verso di lui, e lui mi sta guardando. Ci fissiamo per alcuni secondi, seriamente.
Scoppiamo a ridere.
Dio, non pensavo che conoscere i genitori del mio finto fidanzato fosse così..facile.
Bene, mi servirà da esperienza quando conoscerò i genitori del mio vero fidanzato.
'Hai visto che è stata una passeggiata?' chiede ciuffo biondo, sorridendo.
'Si' sussuro. 'I miei sono dai miei nonni, e Mike ti conosce già, quindi...che ne dici di salire?' gli chiedo.
'Con le ultime parole alludi a un'attività sessuale?' dice lui, eccitatto.
'Zayn, il tuo cervello è qui' gli tocco la fronte 'e non lì' indico il suo pisy.
Sbuffa e scende dalla macchina.
Arriviamo nella mia stanza, lui apre la porta con un 'prima le signore' e spalanchiamo la bocca.
Harry, Liam, Louis e Niall sono seduti nel mio letto, arrabbiati, delusi, offesi.
'Che ci fate voi qui?' chiedo, sbalordita.
'El, ricordi che dovevamo uscire, noi?' chiede Lou.
'Ehm..in verità, no' ammetto.
'Dove sei andata vestita così?!' chiede Harry, indicando il maglioncino rosso.
'Ehm......io..' cazzo, qualcuno mi aiuti.
'Siamo andati dai miei genitori' risponde tranquillamente Zayn, prendendo posto accanto ai ragazzi.
'L'hai presentata ai tuoi?' chiede sconvolto Liam.
'Si, mia sorella Julie ieri ci ha visti che ci baciavamo, l'ha detto ai miei e la volevano conoscere' 
'Ehi, finitela di parlare come se non fossi qui!' dico, stizzita.







 SHIMBALAIEEE a tutte!
Ho cambiato il saluto, non è faigo?
Sabato la mia amica ha messo Shimbalaie e così ho pensato 'minchia, sarebbe un perfetto saluto'.
#RIPSceoracazze
Speravo di pubblicare per giovedì, ma..ecco..non sapevo come continuare il capitolo.
PEEEERDONO.
Poooi, ieri stavo pubblicando, ma mia madre mi ha costretto ad uscire.
Ieri notte stavo crollando dal sonno, e fino ad ora sono stata dai miei nonni a sopportare i miei cugini.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGUUUUUUURRRRRRRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.
Speriamo che almeno uno dei nostri sogni possiamo realizzarli, quest'anno c':
Non parlo necessariamente dei ragazzi.
Io non posso andare al concerto, perchè già i miei mi hanno promesso che vado al concerto di Rihanna, se viene in Italia. Deve venire, se no divento Hulka, ecco.
Cosa ne pensate del capitolo?
La famiglia Malik diciamo che è poco..numerosa lol
Okay, voglio aprire una statistica:
secondo voi, chi si innamora prima? Zaynuccio o Elenuccia?
Dichiaro aperte le risposte...da......OOORA.
Okay, sono fusa, lo so.
Ma voglio sapere i vostri pareri.
Ci becchiamo appena ho tempo di aggiornare c:
#peacenlove

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Capitolo 9
*** We are all unapologetic. ***


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Cammino al centro del corridoio, con a fianco Liam e Niall.
Sono incazzata come un toro che fissa un telo rosso.
Come Britney Spears quando ha picchiato il paparazzo.
Come Kanye West quando ha detto alla Swift 'Beyoncè meritava il premio'.
Sono incazzata.
Un ragazzo cade a terra, proprio di fronte a me.
Sogno o son desta?
Queste cose di solito succedono nei film, video musicali, tipo quello di Jennifer Lopez.
Un ragazzo è appena caduto ai miei piedi.
Cinge le mani attorno alla mia gamba e la stringe forte. Ma forte forte.
'Cazzotetteculominchia, mi fai male!' dico, prendendolo a colpi di tracolla.
'Elena, per favore, dammela!' urla.
'Che cazzo hai? Non hai mai visto un paio di gambe in vita tua?' urlo, sempre prendendolo a colpi di tracolla.
Un altro ragazzo lo prende e lo trascina fuori dal mio campo visivo.
Entriamo in classe.
'Liam, questa è tutta colpa tua. Che bisogno c'era di far mettere le divise a scuola? E perchè la gonna e la camicia alle ragazze? Non ti piacevano i pantaloni, come voi ragazzi?' sbotto.
'Volevo una divisa stile Gossip Girl' dice, orgoglioso di sè.
Zayn mi guarda divertito.
'Minchia guaddi tu?' dico, puntando il mio sguardo su di lui.
'Le tue gambe. Sono perfette' dice, fissandole.
'Zayn, non te la do' gli schiaccio l'occhiolino.
'Oh, vedremo' ribatte con tono di sfida.
'Vedremo'
'Perfetto'
'Fantastico'
'Stupendo'
'Magnifico'
'Fav....' Louis interrompe Zayn.
'E' la mia battuta, non dirla!'.
 
 
 
 
'El, mi pass...'
'Harry, prenditelo tu, non ce le hai le mani?' lo aggredisco.
Si nasconde impaurito dietro le spalle di Louis.
'Hai ancora il ciclo?' chiede Lou, tranquillo.
Louis e Zayn sono gli unici che sono impassibili davanti alla mia rabbia.
Gli altri tre si sono cagati addosso.
'No, da quando hanno leakkato il nuovo CD di Rihanna, è nervosa. Non vuole sentirlo. E così, oggi, è più nervosa degli altri giorni perchè esce' spiega Zayn, guardando il cellulare.
Con chi sta messaggiando? A chi sta inviando il messaggio? Cosa? Chi è quella puttana troia rovina famiglie?
'Adesso si spiega tutto' sussura Louis, accarezzando i capelli a Harry.
'Ehi, Zayn' Niall richiama l'attenzione del moro. 'Il preside oggi non c'è. Che ne dici di fare quella cosa?' chiede.
Zayn sorride all'istante e annuisce.
'Liam, mi tieni il cellulare?' chiede Zayn.
'No, te lo tengo io' dico, sorridendo genuinamente.
Prendi il cellulare, vai ai messaggi e vedi con chi sta messaggiando.
'No, voglio che lo tiene Liam' ribatte.
'Eclissati' bofonchio.
Mi da un leggero bacio sulla guancia.
Zayn si alza in piedi, insieme a Niall.
Tamburellano le dita sul tavolo, insieme ad Harry, Louis e Liam.
Stanno ricreando la musica di... Next 2 You?
'You've got that smile, that only heaven can make. I pray God every day, that you keep that smile' inizia a cantare Zayn.
Si, okay, l'abbiamo capito che hai una voce bellissima, ma non ti vantare, dico.
'You are my dream, there's not a thing i won't do. I give my life all for you, 'cause you are my dream' canta Niall.
Niall è sempre stato timido e ora? Canta di fronte l'intera scuola.
'And baby everythings that I have is yours, you'll never go cold or angry. I'll be there when you're insicure, let you know that you're always lovely' anche Lou, Harry e Liam cantano.
Bene, la scuola d'ora in poi verrà chiamata High School Musical.
Tutta la mensa ha gli occhi puntanti su di noi.
Perchè mi sono messa in questo maledetto tavolo, oggi?
'Girl, cause you are the only thing that I got right now' cantano, puntando gli occhi su di me.
E' il loro modo di dire 'Canti con noi?'.
Sospiro e mi alzo.
'One day, when the sky is falling, I'll be standing right next to you. Nothing will ever come between us, 'cause I'll be standing right next to you, right next to you' canto, fissando Niall.
E' lui che ogni volta mi calma, quando canto.
Fisso i suoi occhi, e la paura se ne va.
Mi accorgo che l'unica voce che si sente è la mia.
Bastardi.
'You had my child, you make my life complete. Just to have you reyes on little me, that'd be mine forever' canta Zayn, ma l'ultima frase la canta Niall.
Sorrido.
Solo loro possono cantare una canzone a mensa, sotto gli occhi di tutti.
Ora tutta la mensa sta cantando la canzone, insieme a noi.
Zayn sorride, guardandomi.
Non fare diventare rosse le mie guance, per favore.
Ho notato che il sorriso di Zayn per me ha un effetto diverso.
Dovrei essere indifferente a lui, ma non lo sono.
Ma non mi piace.
'One day, when the sky is falling, I'll be standing right next to you, right next to you' canta, infine, solo Zayn, guardandomi.
Ovvio, siamo davanti la mensa. E' come se questa canzone l'ha dedicata a me.
Finita la canzone, c'è un applauso da parte della cuoca, poi tutti applaudono.
Applaudo anch'io, ridendo con Niall.
Per noi due, cantare è tabù.
Cantiamo solo sotto la doccia, quando siamo da soli.
Ho cantato rare volte di fronte ai ragazzi, e perchè loro mi avevano costretto.
Esco dal tavolo e abbraccio Niall.
'Ce l'abbiamo fatta, El!' esclama, mettendosi a saltellare.
'Si, Nialler!' rispondo, entusiasta quanto lui.
'Oh, Harry, no. Non voglio cantare!' mi imita Louis.
Gli lancio uno sguardo, e la finisce.
'Elena non ha mai cantato di fronte a voi?' chiede Zayn.
'Rare volte' risponde Liam.
'E quando avete capito che ha una voce splendida?' chiede ciuffo biondo.
'Non ho una voce splendida' ribatto, guardandolo.
'Una volta, la aspettavamo nel salotto di casa sua e mentre scendeva le scale l'abbiamo sentita cantare Cold Case Love di Rihanna' risponde Harry, dandomi un leggero bacio sulla guancia.
'Perchè non hai mai cantato di fronte a me?' chiede offeso Zayn.
'Ho cantato poco fa, non ti basta?' 
'Ma prima d'ora non sono mai venuto a conoscenza di questa dote' mi liquida.
Lo guardo per un pò, stupefatta, poi distolgo lo sguardo.
 
 
 
 
Guardo insoddisfatta le grandi porte a vetri della Feltrinelli.
'Ti calmi?' chiede Zayn, guardandomi divertito.
'No. Quando cazzo aprono? Sono le 16.01, e già dovrebbero essere aperti da un minuto' dico, fermandomi davanti a lui.
'Oh, finalmente. Pensavo che avrei dovuto aspettare fino al 21 dicembre' dico, sprezzante, al commesso del negozio che viene ad aprire.
'Non voglio difenderti, se ti litighi con qualcuno' dice Zayn.
'Non ho bisogno di qualcuno che mi difenda' ribatto, entrando e lanciando un'occhiataccia al commesso.
Salgo correndo al piano dove ci sono i CD e Zayn riesce a stento a tenere il mio passo.
Elena Forde, colei che ha fottuto Zayn Malik.
'Unapologetic, bello di mamma, dove sei?' chiedo alla stanza deserta, cercando quel benedetto CD.
'Tu sei completamente pazza' dice a fatica Zayn.
Vado dove si trovano normalmente i CD di Rihanna, ed eccolo.
In prima fila, Rihanna con sguardo serio e tutta nuda, con il seno sinistro coperto dal braccio e quello destro coperto dal colore nero, mi fissa.
'Oh mio Dio. Ciao amore' dico commossa, prendendolo tra le mani.
'Okay, finalmente è finita la tortura' sospira Zayn.
Gli lancio un'occhiataccia.
'La tortura non finirà finchè non avrò ascoltato totalmente l'album' replico.
Sbuffa, e mi segue mentre scendo alle casse.
Pago e arriviamo in macchina.
Metto Unapologetic nel lettore CD e parte una canzone intitolata Fresh Off The Runway.
La voce di Rihanna è diversa, proprio come in Diamonds.
Più matura e profonda. Amo questo cambiamento.
La canzone è un pezzo rap, stupendo.
Dopo due canzoni Zayn accosta all'entrata di un parco.
Da Stay mi sono scese alcune lacrime.
Ecco l'effetto che mi fa Rihanna. Può farmi gioire, con canzoni allegre, o farmi piangere, con canzoni che raccontano storie d'amore finite o complicate.
La prossima canzone è Nobody's Business featuring Chris Brown.
Questa canzone sancisce la riunione di loro due. 
E questa canzone per me ha un significato particolare: il mio idolo è Rihanna, l'idolo di Zayn è Chris Brown. Siamo uniti dalla loro riunione, in un certo senso.
'You always be mine, sing to the world. Always be my boy, and always be your girl. Ain't nobody's business, ain't nobody business, ain't nobody business, but mine and my baby'
Tu sarai sempre mio, lo canto al mondo. Sempre il mio ragazzo, sempre la tua ragazza. Non è affare di nessuno, ma mio e del mio tesoro.
Mi giro verso Zayn. Fissa la radio e sorride.
Mi volto e sorrido anch'io.
Durante Lost In Paradise guardo Zayn.
Lui ha gli occhi fissi su di me, mi guarda.
Quei suoi occhi magnetici che brillano anche nel buio, sono fissi su di me.
'I'm so lost in paradise, if I open up my eyes. I can see the storm, I can see the sky, I can see the darkness flashing lights. All my fears, won't denied. Let me stay lost in paradise'
Sono così persa in paradiso, se apro i miei occhi. Posso vedere il temporale, posso vedere il cielo, posso vedere le stelle cadenti. Tutte le mie parole, non voglio negare. Lasciami stare persa in paradiso.
Io sono così persa in paradiso ogni volta che incrocio il suo sguardo.
Non posso più negarlo. Sarebbe come dire una bugia a me stessa.
Mi piace Zayn.
Ecco, ho detto la verità. Mi piace, ma non ne sono innamorata.
Non ancora.
'Siamo tutti impertinenti, no?' mi dice, sorridendo.
Perchè mi fai quest'effetto?
'Zayn, puoi riportarmi a casa? Ho mal di testa' sussuro, a corto di fiato.
'Certo' risponde, guardandomi confuso.
Arrivata davanti la porta di casa mia, lo saluto con un bacio a stampo, e scendo.
'Fammi sapere quando ti senti meglio!' dice, prima che chiudo la portiera.
'Certo' rispondo.
Entro in casa e aspetto che la sua macchina scompare dietro l'angolo.
Quando non la vedo più, esco fuori e raggiungo la casa di Johanna.
Raggiungo la sua camera e vi irrompo violentemente.
Lei sta guardando la sua tv.
'Jo, è successa una cosa sconvolgente' dico, senza salutarla.
'Oh, ciao anche a te, El! Io sto bene, e tu?' dice, sarcastica.
'Ho capito che mi piace Zayn' la notizia non sembra neanche scalfirla.
'Non mi dici niente che io non sappia già, Forde' commenta.
'Forse tu lo supponevi. Ma a me non è passato per l'anticamera del cervello! Me ne sono resa conto solo quando ho incontrato i suoi occhi, in macchina' ribatto.
'Elena' si alza in piedi e mi prende le mani. 
Mi guarda seriamente, mentre parla. 'Prima o poi, uno dei due si innamorerà'.
Bene, e sarò io quella che si innamorerà.












SHIMBALAIE a tutte!
Ed eccomi di nuovo, con un nuovo capitolo. CON UNA NOTIZIA SCONVOLGENTE.
Yeah! Penso che non vi immaginavate questa bomba ora.
Elena si è resa conto che Zayn le piace.
Nell'altro capitolo ho chiesto chi, secondo voi, si innamorava prima.
Esito: Zayn si innamora prima, ed è già innamorato, secondo voi.
Purtroppo, per avere una punto di vista di Zayn, dovrete aspettare alcuni capitoli.
Ma vi prometto che sarà stupendo e romantico.
Qui c'è poco spazio per il bad boy che è in Zayn!
E poi, in questo capitolo, si spiega il titolo.
Si, prima di pubblicare la storia, mi sono immaginata una conversazione in cui Johanna diceva ad Elena 'Prima o poi uno dei due si innamorerà'.
Siete bellissime. Ogni volta che pubblico un capitolo, aumentate di numero.
Vi amo tantissimo.
Posso chiedervi un piccolo favore?
Potreste leggere questa storia: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1511363&i=1 e se vi piace recensirla? E' della mia migliore amica.
#peacenlove



Twitter - @_drunkofzayn
 

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Capitolo 10
*** All along it is a fever. ***


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Cinque giorni prima...
Vedo Zayn fissare la pioggia mentre io gli racconto di come a 9 anni ho fatto fuori un piccione, mandando in collera Louis.
'Siamo rimasti litigati per una settimana per colpa di questo piccione. Che poi l'ho preso con una pistola a pallini, non pensavo morisse!' finisco, alzando gli occhi al cielo.
'El, non ho mai baciato una ragazza sotto la pioggia' dice Zayn.
'Oh, neanch'io. Ma non mi interessa. Non rientra nei miei sogni, ecco' rispondo.
Esce fuori dalla macchina.
'Vieni Elena, dai!' urla.
'Ma tu sei completamente fuori di testa! Non rischio di prendermi una broncopolmite quintupla perchè tu vuoi realizzare una tua fottutissima fantasia!'
'Voglio baciarti sotto la pioggia' dice.
'Prendi una ragazza e baciatela'
Corre verso il mio sportello e lo apre. Mi prende per la manica della maglietta e mi tira fuori.
'Vuoi essere preso a sprangate nei denti o nel pipino, Zayn?' chiedo.
Ormai sono tutta bagnata, per colpa di un demente cronico.
'Baciami' dice, a 5 centimetri dalla mia faccia.
'Puoi anche morire' ribatto.
Mi ritrovo incollata a lui. Le mie dita che si attorcigliano attorno ai suoi capelli bagnati. 
Le sue mani che vagano sui miei fianchi. 
I nostri corpi che combaciano perfettamente, come due pezzi di un puzzle.
Minchia.
'Che ne dici, facciamo il bis?' chiede, con quel tono pervertito che a volte usa.
Poso le mie labbra sulle sue, e sorrido.
Sorrido perchè ci conosciamo da soli 3 mesi, ed è diventato importante, per me.
 
 
 
 
 
Oggi...
'Grazie, miei fans, siete i fans più belli del mondo. Questa la dedico a voi, vi amo!' dico rivolta alle 60.000 persone davanti a me.
'So shine bright, tonight. You and I, we're beautiful like diamonds in the sky. Eye to eye, so alive. We're beautiful like diamonds in the sky' canto.
'Voi dite shine bright e io dico like a diamond, okay?' chiedo. Loro mi rispondono con piccoli urli.
'El, svegliati' dice una voce roca e profonda, al mio orecchio.
'Mlmlml' bofonchio.
'Cosa?' dice stupefatta un'altra voce, più chiara.
'Oddio, forse sta sognando che fa sesso con te, Zayn' commenta un'altra voce.
'Ma smettila' lo liquida un'altra voce.
'It's time to get uuuuuuuuuuuuuuuuuup' iniziano a cantare diverse voci insieme, iniziando a saltare sul mio letto.
Sbarro gli occhi e urlo.
'Per favore, non stupratemi. Vi do tutto quello che volete, ma non stupratemi, sono una povera bambina di 18 anni. Per favore, per favore' dico, quasi piagnucolando.
Silenzio.
'Ah, siete voi' dico, vedendo i volti dei ragazzi attorno a me.
Mi lascio cadere di nuovo sul letto alzandomi la coperta fin sopra gli occhi.
'Piccola mia, come stai?' chiede Harry, togliendo la coperta.
'Se non ti stacco le palle ora è perchè ho sonno' dico, riprendendo la coperta.
Harry non la molla. 
'Harry, lascia la coperta' sibilo.
'Sei confinata qui a letto da cinque giorni. Alzati, fai qualcosa!'
'Sto su internet e ascolto musica, è già fare qualcosa' rispondo.
'Qualcosa che includa un pò di movimento' ribatte Louis.
'Ma sto male!' dico, fissando gli occhi di tutti.
Mi soffermo su Zayn e il mio sguardo si trasforma in uno sguardo assassino.
Dopo tutto è lui la causa della mia influenza.
Ma mi è piaciuto quel bacio sotto la pioggia. Sorrido, ripensandoci.
Lui gattona verso di me e mi guarda.
'Okay, vi lasciamo da soli. Noi siamo sotto a guardare Bambi' dice Liam, alzandosi e uscendo dalla porta.
'Bambi? Perchè non ci vediamo Il Re Leone?' ribatte Harry. 
Le loro voci si sentono anche mentre scendono le scale.
Mi volto verso Zayn che mi guarda, anzi mi fissa.
'Che c'è?' chiedo, imbarazzata.
'Mi hai fatto preoccupare' sussura, abbracciandomi.
'Era una semplice influenza, Malik' dico.
'Quindi non ne hai più?' scuoto la testa.
Sorride.
I'm so lost in paradise.
'Bene, perchè domani c'è compito di matematica' annuncia.
'Minchia, sento la nausea. Ora vomito l'anima. Chiama il prete e digli che devo fare testamento' dico, fingendo di stare male.
Odio la matematica.
'Non fare la scenetta. Con me non attacca' dice, prendendomi per mano e facendomi alzare.
'Ma sto davvero male!' ribatto, toccandomi la pancia.
'Certo, e io sono stato allevato da gorilla' bofonchia.
 
 
 
 
Guardo annoiata mia madre che prepara la cena.
'Amore, mi passi il sale?' chiede mia madre, interrompendo i miei pensieri.
'Certo' le porgo il sale.
'A che stai pensando?' chiede, sorridendo.
'A un mio amico che sta male' rispondo.
'Amico?'
'Mamma, non iniziare pure tu. Già c'è papà'
'Tesoro mio, sai che puoi confidarti con me' 
'Non ho nulla da confidare, mamma'
'Non sei innamorata di nessuno, quindi? Neanche di Harry? Ho visto l'altro giorno come ti guardava' gente, ecco mia madre e le sue supposizioni.
'Mamma, Harry guarda così ogni essere vivente che ha un apparato riproduttivo femminile' dico.
Scoppiamo a ridere insieme.
'Se solo trovasse una ragazza che lo facesse innamorare..' sospira.
'Si, infatti. Dopo Crystal non ha più avuto relazioni stabili' rispondo, guardando la zuppa che ha appena fatto.
Mi viene in mente un'idea.
'Mamma, posso prendere un pò di zuppa? Così la porto dal mio amico, dopo cena' 
'Certo, amore'
 
 
 
 
'Oh, sei tu, Elena. Entra. Zayn è nella sua stanza con Lili' mi accoglie in casa la signora Malik.
'Anche lei ha preso l'influenza?' chiedo.
'Si, gliel'ha immischiata Zayn' dice, alzando gli occhi al cielo.
Ridacchio.
'Scusami, ma io e mio marito dobbiamo andare da mia sorella' dice, prendendo il giubbotto.
'Oh, non si preoccupi. Ci sono io con loro' rispondo.
'Bene, anche perchè Delilah e Julie sono andate in centro e Rick è da un suo amico' dice Cray, spuntando alle spalle della moglie.
Sorrido e salgo le scale.
La porta è quasi chiusa, solo uno spiraglio è aperto. Sto per aprirla completamente, quando la voce di Zayn rompe il silenzio.
'Allora, che ne dici di questo, Lil? It makes your lips so kissable, and your kiss unmissable, your fingertips so touchable and your eyes irresistible'
Mi appoggio al muro, respirando a fatica.
Perchè ha una voce così bella?
'Bellissima, Zayn. La vuoi dedicare a Elena?' chiede Lili.
'Più o meno' risponde il moro.
'Ma la ami tanto?' chiede.
'Mmh..piccola, a me piace, Elena, e tanto. Ma per amarla ancora devo conoscerla meglio' risponde.
Possibile? Possibile che quello che sta dicendo alla bambina è vero?
Che io gli piaccio e anche tanto?
Però, sua sorella ci crede fidanzati, è ovvio che deve reggere il gioco.
A questo punto poteva dire anche che mi ama.
Apro la porta. 'E' arrivata la vostra salvatrice, bambini!' dico, allegra.
'Ciao amore!' dice Zayn.
E' sotto le coperte, con Lili accanto, sorridente.
'Ciao Elena!' mi saluta Lili.
'Vi ho portato una zuppa' dico, avvicinandomi a Zayn.
'L'hai fatta tu?' chiede Lil. 'Io non la voglio, se l'hai fatta tu. E se ci hai messo il veleno?' dice Zayn.
'Che st...' mi ricordo che c'è la bambina e mi correggo. 'Che stupendo che sei, piccolo' non ha senso come frase, ma dettagli.
Lascio che mangino tranquillamente la zuppa.
'E' buonissima' dice, massaggiandosi la pancia, Lili.
'Grazie piccola' le risponde, dandole un piccolo bacio in fronte.
'Già. L'ha fatta tua madre, vero?' chiede Zayn.
'Si'
'Infatti era troppo buona' ribatte.
Gli lancio un'occhiataccia.
'Avete ancora la febbre?' chiedo, fissando Zayn.
'Io l'ho a 37, mentre la nostra piccola Lili l'ha a 39' risponde.
'Piccola, ti senti tanto male?'
'No, mi fa piacere passare del tempo con il mio fratellone' dice, dando un bacio a Zayn.





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U
n'altra foto della nostra Elena.
Jennifer, dammi un briciolo della tua perfezione. Un milligrammo.







SHIMBALAIEEE a tutte!
My feeling, my fucking feelings.
Lo scorso capitolo in un giorno è arrivato a sette recensioni.
Sette. Seven. Sept. Siete. سبعة. 七. Seitsemän. επτά. Seacht. Septem. Cемь. Sieben.
Bene, ora grazie a me sapete come si scrive 'sette' in spagnolo, arabo, cinese antico, finlandese, greco, irlandese (pensavo che gli irlandesi parlassero l'inglese), latino, russo e tedesco.
Ragazze, giuro. Appena ho visto queste sette recensioni quasi scleravo dalla gioia. 
Mi ha trattenuto la presenza di mia madre (è ovunque).
Okay, riguardo il capitolo vi dico solo che ero (e sono) preda di una voglia di avere la febbre a minimo 50, per domani.
CAZZO, DOMANI SI RITORNA NELLA PRIGIONE. 
No, domani è il 24 dicembre.
Sapete che in America hanno le vacanze fino al 30 gennaio?
Mi chiedo...MINCHIA HO FATTO DI MALE PER NON NASCERE IN AMERICA?
Quel paese è perfetto, cribbio.
Comunque, dalla mia voglia, mi sono sentita ispirata a scrivere un capitolo sulla febbre. Ed ecco che i Zelena ce l'hanno!
Dal prossimo capitolo ci sarà un altro momento felice per i nostri cari finti piccioncini.
Non so quando aggiornerò, visto che da domani sarò piena di impegni. 
Ma vi prometto che appena troverò un momento libero scriverò c:
Okay, vado a rifugiarmi tra la calda voce del mio Bruno Mars.
Siete stupende! Love ya.
#peacenlove
 


Twitter - @_drunkofzayn

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Capitolo 11
*** Christmas' presents. ***




 
*non metto il banner perchè vado di fretta, sorratemi*







Guardo mio padre, per l'ennesima volta, con occhi da cucciolo bastonato.
'Elena, no!' dice.
'Papà, quel concerto è tutto ciò che sogno da una vita!' ribatto.
'Non puoi andarci, siamo a Vancouver' dice la mamma.
'Vancouver?!' urla Mike, accanto a me.
Io sono troppo scioccata per rispondere.
'Si, il Times ha offerto un viaggio a tutti i dipendenti di una settimana a Vancouver. Partiamo il 26' spiega.
'Elena, amore mio, sei già andata una volta al concerto di Rihanna. Puoi anche evitare di andarci il 4' mi prende la mano mio padre.
'Papà, tu non capisci! Voi non capite. Quel concerto è al Madison Square Garden, ed è uno dei più importanti di Rihanna, se non il più importante. E io voglio esserci! Sapete quanto la amo!' dico, prima di salire le scale correndo.
Chiudo la porta e mi butto a pancia in giù sul letto, mentre le lacrime e i singhiozzi si impossesano di me.
Cazzo, perchè non capiscono? In fin dei conti anche loro hanno avuto degli idoli, dei cantanti preferiti.
Mamma ha avuto Whitney Houston, papà i Metallica, Red Hot Chili Peppers, Nirvana.
Anche loro sono stati adolescenti come me, anche loro hanno pregato i loro genitori per farli andare ai concerti.
E perchè allora, se mi capiscono, se hanno vissuto ciò che sto vivendo io, non mi ci mandano?
Che problema c'è?
Non farò mai così con mia figlia. Se avrà degli idoli, la accompagnerò fino in capo al mondo per farglieli incontrare.
Anche se dovessi spendere tutti i miei soldi.
Non costringerò mia figlia a fare niente.
La vita è sua. Le darò consigli, ma dovrà seguire i suoi sogni.
Mi vibra il cellulare, nel comodino.
'Che fai? xx
-Zayn'
Oh, andiamo. Ora pure lui rompe le ovaie.
'Eclissati, coglione. Tu, le tue fottutissime x della patata e tutto il mondo!' 
I miei genitori mi supplicano di aprire, mi promettono il mondo, tranne quel biglietto.
Io li ignoro, oppure, se continuano, gli urlo di andarsene.
Poi bussano alla finestra.
Alzo il viso dal cuscino, che ormai ha ospitato un'acqua park e noto Zayn, con un sacchetto nella mano.
Dopo un minuto che ci fissiamo, bussa.
Rido, mentre mi alzo.
Deve essere salito dalle scale anti-incendio. Perchè lui ci riesce e io no?
Ogni volta che dimentico le chiavi di casa e non c'è nessuno cerco di salire dalle scale anti-incendio e cado come un procione paralitico.
Apro la finestra e mi sposto, per farlo entrare.
'Sapevo che stavi male' sussura, abbracciandomi.
'Potevi anche eclissarti' bofonchio contro la sua giacca nera, anche se lo abbraccio forte.
'Che succede?' chiede, staccandosi e osservando i miei occhi azzurri bagnati.
'I miei non vogliono farmi andare al concerto di Rihanna al Madison Square Garden. Dicono che dobbiamo andare il 26 a Vancouver' spiego, prendendolo per mano e facendolo sedere sul letto.
'Vancouver? Quando ritornate?' 
'Penso dopo il 4, visto che non mi ci fanno andare' sussuro, scostandomi il ciuffo.
'Cioccolata?' chiede, mostrandomi il sacchetto.
'Sei da sposare, Malik' dico, prima di prendere il sacchetto.
Un'ora dopo, io e Zayn siamo sdraiati sul mio letto, guardando Camp Rock.
Siamo sotto le coperte, io sfrego i miei piedi sulle sue gambe. Sento freddo, nonostante il piumone spesso e il pantalone della tuta pesante.
Lui ha le sue braccia avvinghiate ai miei fianchi.
E' in questi momenti che penso che stare con Zayn sia la cosa migliore che faccia in tutta la giornata.
Nessuno mi ha mai dato una pace interiore e una felicità come queste.
Nessuno, tranne Rihanna.
'El, sono Mike, apri, è importante' dice mio fratello, bussando.
Io e Zayn ci guardiamo, confusi e impauriti.
Non sappiamo cosa fare. Mike non sa che Zayn è sei giorni su sette a dormire con me.
'Nasconditi nell'armadio' dico, attaccata all'orecchio di Zayn.
'Okay' si alza e apre l'armadio, per poi entrarci.
Mi aspetto che poi esca urlando 'Narnia'. Ne sarebbe capace, talmente è idiota.
Apro la porta. 
Mio fratello mi abbraccia.
'Senti, ho parlato con i nostri genitori. Hanno detto che ritorneremo prima del 4, molto probabilmente. Quindi, se riesco a trovare alla Def Jam i biglietti, ci vai' dice, guardandomi negli occhi.
In questo momento, sto provando vari sentimenti diversi.
Euforia, felicità, voglia di stuprare mio fratello.
'Non ti odio, io ti amo' sussuro, abbracciandolo.
'Anch'io ti amo, sorellina. Anche se a volte mi fai impazzire. Tipo quando ieri hai corso per tutta la casa in maglietta e mutandine cantando As Long As You Love Me di Justin' dice, ridacchiando.
Fa che Zayn non l'ha sentito, fa che Zayn non l'ha sentito.
'Ora vado a letto, domani mattina devo essere presto alla Def Jam. Ti voglio bene, Elena' mi da un bacio in guancia e cammina verso la sua stanza.
Busso all'armadio, con un sorriso da un orecchio a un altro stampato in faccia.
'Chi è?' risponde Zayn.
'Rihanna, nuda' rispondo.
Spalanca la porta dell'armadio e il suo viso si trasforma in una smorfia delusa, quando si accorge che non sono realmente Rihanna.
'E così, ieri, hai canto la canzone di Bieber?' dice, prendendomi in braccio.
'E' stata una bella performance' dico, facendo combaciare le nostre fronti.
'Peccato che me la sono persa' mi fa scendere piano piano, e i miei piedi toccano terra.
'Ti sei perso un sacco di cose, Malik, fino a qualche mese fa'
'Liam me ne ha raccontate un pò' mi informa.
Ci baciamo dolcemente.
Tanto dolcemente che ho il diabete che mi dice 'Sto arrivando, sto arrivando!'.
Ci distendiamo di nuovo sul letto, e dopo qualche minuto Zayn apre bocca.
'Ah, ti saluta Aslan' sbuffo.
Ladies and gentlemen, ecco Zayn Malik e le sue battute patetiche!
 
 
 
 
'Fanculo tu! E anche tu! E anche tu! E anche tu! Tu sei cool! E fanculo anche tutto il mondo! Odio tutti. Tutti. Minchia. Minchia il doppio. Minchia il triplo. Minchia il quadruplo. Minchia il quintuplo. Però, quante minchie' dico, osservando Harry.
'La mia è la più grossa' risponde, alzando le spalle.
'Nei tuoi sogni, Styles' commenta Liam.
'Davvero, l'ho lunga quanto la proboscide di un elefante!'
'E' vero' conferma Lou.
'Che schifo, sto mangiando' dice Zayn.
'Voi due mi preoccupate' dico, indicando con il mio cucchiaio Haz e Louis.
'Che hai, El?' chiede Niall, accanto a me.
'Mio fratello non ha trovato i biglietti per il concerto di Rihanna' sussuro, osservando la zuppa arancione che oggi offre la mensa.
Sembra un misto tra merda e vomito.
Ora si aggiungerà il mio vomito.
 
 
 
 
'Party hard, bitcheees!' urlo, spalancando la porta di casa Tomlinson, con Harry di dietro che fa finta di incularmela.
'Harry, sai cosa? Ti stacco il pene e lo faccio mangiare a Jerry' dico, voltandomi verso di lui.
'No, oddio, ti prego. Jerry no!' si mette in ginocchio e mi supplica.
Jerry è il cane del vicino di Harry.
Un labrador sempre incazzato con Harry. Una volta, non so come, si è staccato il guinzaglio e ha rincorso Harry per tutta Brooklyn, finchè la pattuglia dei cani randagi non gli ha sparato nel collo una specie di pallottola che l'ha fatto calmare.
Ora ha la museruola. Ma ogni mese gliene comprano una nuova perchè la morde.
Entriamo in casa e buttiamo le caramelle sopra Niall.
'Caramelle mlmlmlmlml' dice, prendendone una manciata e mettendosele in bocca.
Lo fisso per un pò, finchè Louis non mi prende in braccio e urla.
'Ho 18 anni, bitches. Diciotto anni. Eighteen. Dix-huit' 
'Bravo, piccolo. Ora sai anche il francese' dico, applaudendo.
'Che mi hai comprato? Ah, che mi hai comprato? Cosa? Dove? Quando? Come? Perchè?'
Ogni anno è sempre la stessa cosa. 
Louis è troppo eccitato di aprire i regali.
Un anno ha detto anche che avrebbe dato fuoco all'albero se non li avesse aperti.
Povera Cloe. Non ho ancora capito com'è sopravissuta con un figlio del genere.
Dopo esserci guardati Il Grinch e Mamma ho perso l'aereo ci mettiamo ad aprire i regali.
Siamo sei, quindi cinque si uniscono e fanno il regalo a una persona.
Io, Niall, Zayn, Liam e Louis l'abbiamo fatto a Harry, Harry, Zayn, Liam, Louis e io l'abbiamo fatto a Niall ecc...
Portiamo Louis in cucina e Niall e Liam vanno a prendere un'enorme pacco.
Abbiamo deciso di comprare a Lou una vespa rossa.
Gli piace tantissimo. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia appena aprirà il pacco.
'E' un pony!' urla, strappando la carta regalo.
Scoppiamo tutti a ridere, ma le nostre risate sono presto coperte dalle urla di eccitazione di Mr Carrot.
'Vi amo!' urla, sedendosi nel sellino della vespa.
Stiamo una buona mezz'ora a spiegare a Lou che il primo anno di assicurazione gliel'abbiamo pagato noi, per il resto è apposto, visto che la patente l'ha presa a 16 anni.
Ritorniamo nel salotto e scartiamo gli altri regali.
I ragazzi costringono me a scartare il mio regalo prima di loro. Sbuffo e prendo il regalo.
Lo scuoto, per sentire cosa c'è dentro. Si sente suono di campanelli. Mi hanno comprato un collare per Louis?
'E' da parte di tutti, tranne Zayn' mi informa Harry.
'Perchè?' chiedo, guardando Zayn.
'Io te l'ho fatto da solo' scuote le spalle.
'Si, ti ha comprato un completino sexy, leopardato' sbotta Haz.
'Haz, cazzo dici?' chiedo, sconvolta.
'Oh, ma ditelo che siete scopamici! Tutti l'hanno capito'
'No, ma ti fai troppi film mentali' dice Zà, scompigliando i ricci di Harry.
Sorrido e tolgo la carta rossa. Rimango perplessa, quando tolgo il coperchio.
C'è anche un altro scatolo, più piccolo.
Levo anche l'altro scatolo, ma ce n'è anche un altro, più piccolo.
'Mi state prendendo per il culo?' chiedo, continuando a scoperchiare scatoli.
Arrivo ad una scatola che forma un quadrato perfetto, di grandezza media.
Velluto blu, soffice al contatto con le mie dita.
Lo apro e ammiro una delle cose più carine che ho avuto.
Una collana, in argento, con ciondolo una sola parola.
La parola che mi sono imposta di rispettare.
La parola che è quella che ha caratterizzato la mia vita.
Hope.
Speranza.
Ho sempre seguito la frase 'La speranza è l'ultima a morire'.
Quando ho visto per la prima volta The Hunger Games, mi si sono stampate in mente le parole del Presidente Snow.
'L'unica cosa più forte della paura è la speranza' .
Frase più vera di questa non c'è.
'Grazie, ragazzi' sussuro, chiudendomi la collana dietro il collo.
 
 
 
 
'Aspetta, devo prendere il tuo regalo!' dice Zayn, prima che apro la porta di casa mia.
Dopo neanche un minuto ritorna, sorridendo.
Sembra che sia una scatola rettangolare e grande, di diametro. Tiene facilmente il regalo nella mano.
Apro la porta, che è aperta.
'Per fortuna che sei venuta prima, noi stiamo andan..' dice mio padre, bloccandosi appena vede Zayn dietro di me.
Oh merda. Oh merda. Oh merdissima. Oh merdissimissima. Oh merdissimissimissima.
Spalanco gli occhi, mentre osservo mio padre che ha un'occhiata di fuoco.
Il suo sguardo vacilla tra me, Zayn e la nostra mano intrecciata.
'George, te l'avevo detto che aveva un ragazzo' dice mia madre, avvicinandosi, dolcemente.
'Ehm..veramente non è il mio ragazzo' 
'Allora cosa significa quella mani intrecciate?' chiede mio padre, mettendosi le mani sui fianchi.
'Si è sentito male' dico, sicura.
Ce, sono la regina dei paraculi.
'Ma se ridevate, entrando!' dice mia madre, ridendo.
'Uffa, lo sapevo che finiva così' dico, mettendo il broncio.
'Piacere, sono Zayn' dice il moro col ciuffo biondo, stringendo la mano di mia madre.
'Chiamami Audrey' risponde la mamma, sorridendo.
'Invece io sono il padre di Elena, e non puoi chiamarmi George' dice mio padre, intromettendosi.
'Papà, per favore' supplico.
 
10 minuti dopo...
'Quindi vieni dall'Inghilterra, Zayn?' chiede mio padre.
E' in modalità interrogatorio.
Non capisco perchè con me fa così, se quando Mike ha presentato Jacqueline alla famiglia era rilassatissimo.
'Si, vengo da Bradford. Ho origini pakistane e irlandesi' risponde educatamente Zayn.
'George, è un bravo ragazzo. Ora andiamo alla messa?' chiede mia madre, accarezzandomi i capelli.
'Ancora una domanda, Aud' dice mio padre, alzando un dito.
'Ami mia figlia?' chiede mio padre, fissando intensamente negli occhi Zayn.
Occhi neri vs occhi castani.
'Dire che la amo è una parola grossa. Ma mi piace, tantissimo. Non posso immaginare la mia vita senza di lei. Non so neanche come ho fatto a vivere fino a settembre' dice, fissando i miei occhi azzurri.
'Aww' sussura mia padre.
'Neanch'io, Zayn' rispondo.
'Okay, ragazzo, mi piaci. Puoi chiamarmi George. Anzi, signor George. Anzi..'
'Papà, dovete andare alla messa! Ciao, adieu, arrivederci e grazie!' dico, alzandomi e spingendoli verso la porta.
Quando chiudo la porta, fisso Zayn.
Ci fissiamo per un pò, poi scoppiamo a ridere.
'Come riesci a trovare le parole giuste al momento giusto?' chiedo, sedendomi sul divano.
Mi copre con la coperta. 'Talento naturale' risponde, dandomi un leggero bacio sulla fronte.
Protezione e sicurezza. Tutto ciò che sento.
Arriviamo a mezzanotte.
Natale.
'Buon Natale, Forde' dice, baciandomi il collo.
'B-buon Natale, M-malik' sussuro.
Mi bacia piano sulle labbra, socchiudo la bocca e permetto alla sua lingua di entrare. 
Un bacio passionale per Natale con il tipo che mi piace. Mlmlmlml.
Ci stacchiamo e mi sorride. 'Ecco il regalo' dice, porgendomi la scatola.
'Cos'è? Perizoma?' dico, rigirandola tra le mani.
'Mmh..non lo so' sarcasmo. In questi momenti lo odio, il sarcasmo.
Scarto la carta e leggo brevemente le parole.
'Rihanna al Madison Square Garden. 4-01-2013.
Posto D-6'












 SHIMBALAIEEE a tutte!
Scusatemi se non ho aggiornato prima, ma con il rientro a scuola non ho potuto scrivere.
Il capitolo l'ho pronto da sabato, ma l'ho potuto pubblicare solo oggi.
Comunque..
Parlando del capitolo: quando l'avevo in mente, l'unico momento felice per i Zelena era quando Zayn le regala il biglietto.
Inveece, leggendo la storia...mi sono accorta che ci sono piccoli momenti felici c:
Grazie per le 6 recensioni al capitolo precedente.
Vi adoro, seriamente.
Ora scappo, ci sono i compiti che mi aspettano.
Se conoscete un terrorista datemi il numero così faccio saltare la mia scuola.
#peacenlove


Twitter - @zaynssexuality
 
 

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Capitolo 12
*** I miss you. ***


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Sento freddo. Sento freddo anche sotto due coperte.
Sento freddo, perchè nessuno ha il suo braccio attorno alla mia pancia e cerca di stringere le dita della mia mano, anche se io lo scaccio.
Sento freddo, perchè nessuno soffia sul mio collo, con il suo respiro caldo.
Sento freddo, lo sento perchè Zayn non è accanto a me.
Sono esattamente 17 ore dall'ultima volta che ho visto Zayn, e sento la sua mancanza. 
E' diventato talmente importante per me, che un giorno senza vederlo è come un anno senza pioggia, tanto per citare Selena Gomez.
E stare una settimana senza di lui, allora? L'avrei superata?
Mi sa che mi sarei buttata dal balcone dell'hotel per cadere nella neve e urlare 'Lasciatemi stare qua, a meno che non siete Zayn Jawaad Malik'.
Oppure mi sarei buttata dalla seggiovia.
Accanto a me c'è mio cugino quattordicenne, Al.
Al sembra Harry. Ma, al contrario del riccio, ha i capelli biondi e lisci e gli occhi azzurri, che sembrano grigi.
Ma del carattere ha una cosa in comune con Haz: è un pervertito.
Cerca sempre di palparmi il seno. E proprio in quest'istante ci sta provando.
Gli schiaffeggio la mano. 'Zio, Al ha provato di nuovo a toccarmi la tetta!' urlo.
'Al, finiscila se no ti prendo a calci in culo, okay?' dice mio fratello Mike, accompagnato dalle risate degli altri miei cugini.
'Ma se ha delle tette bellissime, cosa volete da me?' si difende Al.
'Rischi di essere picchiato da Zayn' ribatte Mike.
'Zayn? Chi è?' chiede l'altro mio cugino di ventidue anni, Logan.
'Il fidanzato di Elena' dice Katherine.
'Finalmente anche tu ti sei fidanzata!' dice Log, guardandomi e sorridendo.
'Già' dice, abbassando lo sguardo. 
Più che altro siamo baciamici, penso.
'Fammi vedere una foto in cui vi baciate, e poi ci crederò' ribatte Al.
Prendo il cellulare, il BlackBerry 9320 che i miei genitori mi hanno regalato per Natale, e scorro le foto.
Ho messo la memoria SIM in questo telefono, quindi ho tutte le foto che avevo nell'altro.
E dopo aver scartato almeno cento foto, ecco che trovo quella che Zayn ci ha scattato giorni fa, proprio in cui ci baciamo.
Gliela mostro, e tutti i miei cugini si sporgono per guardarla.
'Dimmi che hai una foto di lui' dice sognante Margaret.
'Si, ma è mio, Meg' rispondo, guardandola.
Le mostro una foto di Zayn.
La storia di questa foto diciamo che è un pò buffa.
Era l'ennesimo battibecco con Jake.
Lui, come sempre, voleva che uscissi con lui, e io lo prendevo a parole.
Allora Zayn, annoiato, ha iniziato a farsi foto con il mio cellulare, e proprio questa foto, in cui imita i modelli, con quell'espressione seria, l'ha messa come sfondo del mio cellulare.
Inutile dire che appena l'ho vista sono scoppiata a ridere, ma dentro di me ero sciolta come un gelato sotto il sole cocente del 15 agosto.
'Oh porca puttana, è un modello' dice con voce svenevole l'altra mia cugina.
'No, ma è mio' ribatto.
Mio.
 
 
 
 
Osservo i miei vestiti sparsi per la stanza. Sembra che ci sia stato un uragano.
Un urugano chiamato Non-Trovo-Cosa-Mettere-In-Valigia.
Prendo il cellulare e compongo il numero di Niall.
Lui viene con me, dal momento che suo padre è dipendente del New York Times, come mia madre.
'Pronto?' risponde, sgranocchiando qualcosa che sembra una patatina.
Ma avrà mai una fine il suo stomaco?
'Niall, mi aiuti a fare la valigia?' chiedo.
'Devi metterci solo vestiti pesanti e invernali, El' dice, scocciato.
'Sai, pensavo che dovevamo andare alle Hawaii' ribatto, acida.
Tiro a casaccio nell'armadio i vestiti estivi e leggeri che avevo uscito prima.
'Che stai facendo?' chiedo, sistemando i vestiti che devo portarmi dietro.
'Mangio' 
'Non si era capito, biondo' ribatto, sarcastica.
'Ah, te l'ha inviato Daddy il messaggio?' 
Daddy per noi è Liam.
Perchè è il più maturo, non beve mai alla feste e ci trasporta a casa quando siamo ubriachi persi.
'No, perchè?' chiedo.
'Prima di partire, ci vediamo nel parco di fronte casa mia, per stare un'ora insieme' mi informa Niall.
'Ma poi io devo ritornare a casa, dal momento che sono in macchina con i miei' ribatto.
'No, tu vieni con me, in macchina' dice, con voce minacciosa.
'Okay, okay' dico.
 
 
 
 
'Come farò senza di te, biondona?' chiede Harry, abbracciandomi.
'Morirai, riccio. Però lascia un testamento, prima' dico, dandogli pacche nella spalla.
Si allontana e mi guarda fisso.
Vedo passare una strana luce nei suoi occhi.
'Harry, non provare a far..' ma la vicinanza che ha creato interrompe le mie parole.
Ho gli occhi sbarrati, il respiro affannato.
Mancano tipo 5 centimetri a separare le nostre labbra, quando sento qualcuno che mi allontana di botto da Haz.
Mi volto e gli occhi dorati e arrabbiati di Zayn sono la prima cosa che vedo.
'Ehi!' urla Harry, anche lui arrabbiato.
'Harry, mai più quella vicinanza, okay?' risponde incazzato Zayn.
'Che problemi hai? La stavo semplicemente baciando. Non sei il suo ragazzo, non realmente!' ribatte Haz.
'Okay, ragazzi. Calmatevi. Non c'è motivo di litigare per me, anche se sono bellissima'.
Modestia a gogo, El.
'Che c'è Malik, per caso sei geloso di lei? Perchè hai capito che la ami?' chiede Harry, avvicinandosi a Zayn.
Il mio respiro si blocca.
Sono dietro di Zayn, e vedo le sue spalle immobilizzarsi.
Il suo corpo irrigidirsi, per l'affermazione di Harry.
Cosa ha detto Harry? 
Come può dire una falsità del genere? Zayn è la persona più sincera del mondo. Mi avrebbe detto che mi ama, a quest'ora. 
A quest'ora, forse staremo realmente insieme.
Nell'aria c'è una tensione incredibile, l'hanno capito anche Louis, Niall e Liam.
'Che mi sono persa?' chiede Johanna, facendo la sua comparsa.
Mi volto e la guardo.
La sua espressione allegra si trasforma in un'espressione confusa, guardandomi.
Forse ha percepito la tensione nel mio viso, nell'aria.
'Niente' sussura Zayn, voltandosi, duro.
Già, niente.
'El, che succede?' chiede ancora Jo.
'Cose futili, Jo. Tranquilla' dice Niall, attirandola a sè e abbracciandola.
Già, cose futili.
Harry mi guarda con uno sguardo dispiaciuto.
Sorrido, come per fargli capire che è tutto a posto.
Dopo mezz'ora dobbiamo salutarci.
Joe e Silvia Horan, i genitori di Niall, ci aspettano in macchina.
Abbracciamo tutti.
Il mio abbraccio più forte è rivolto a Zayn, che lo ricambia a malapena. 
Incrocio i suoi occhi.
'Zayn, sappi che..' 
'Basta, El' dice, scacciando ogni mio tentativo di rimuovere quella freddezza.
Entriamo in macchina, e li guardo, uno ad uno.
Louis che sorride e saluta con la mano. Liam, che sorride, e anche i suoi occhi sorridono. Harry che fa una mossa ridicola: avanza il bacino, come se stesse inculando l'aria. Scoppio a ridere.
Johanna, che guarda Niall e sorride. Le piace, e anche troppo.
Sposto lo sguardo dove dovrebbe esserci Zayn, ma al posto del suo corpo, c'è l'aria.
Sposto lo sguardo verso l'enorme vetro dietro di me e vedo lui, che si allontana. 
Come se si allontanasse da me.
 
 
 
 
Passano i giorni. 
Mi diverto con Niall.
La mattina ci alziamo verso le 10, facciamo colazione e usciamo a fare snowboard o scii.
Il pomeriggio scendiamo in città. O la visitiamo, o compriamo qualcosa nelle vetrine del centro.
La sera, dopo mangiato, scendiamo nella discoteca sotto l'hotel, riservata ai giovani.
Conosciamo dei ragazzi, con cui usciamo.
Sto bene, mi diverto, ma la verità è che sono triste dentro.
Zayn non si fa sentire. Zayn non mi chiama, non mi manda nessun messaggio.
Ho paura che lui si sia veramente allontanato, anche se non capisco il motivo.
Non abbiamo litigato. Harry se n'è uscito con quella frase e Zayn si è bloccato. Fine.
Allora perchè il motivo di questo silenzio?
I miei tweet sono per il 99% dedicati a lui, in questo periodo, e credo che i miei followers si siano rotti le palle/ovaie di me.
Gli invio almeno un messaggio al giorno, il solito buongiorno che gli inviavo sempre, prima di questa storia assurda. Ma non risponde.
Lo chiamo almeno due volte al giorno, ma non risponde.
Un giorno ero talmente incazzata che gli ho lasciato un messaggio vocale:
'Zayn, rispondi, porca puttana! Perchè mi eviti? Perchè non rispondi ai miei dannati buongiorno? Perchè non mi fai capire che sei vivo? Sto seriamente pensando di chiamare Chi L'ha Visto. Sei ancora arrabbiato per la cosa di Harry? Sai che è  uno stupido, dice cose senza pensare. Per favore, chiamami o semplicemente inviami un messaggio'.
Ma neanche questo tentativo lo ha fatto smuovere dalla sua posizione.
Penso seriamente che sia morto.
Ma i ragazzi mi dicono che è vivo, che sta bene.
Con Niall si fa sentire, solamente con me no.
Mi odia.
 
 
 
 
Dopo un'ora di chiacchera con Johanna, che mi ha parlato di ciò che lei avrebbe fatto questa sera, scelgo il vestito da indossare.
Senza maniche, blu chiaro.
E' la vigilia di Capodanno, e io e Niall andiamo in uno chalè vicino al nostro hotel, dove tengono una festa.
Io, Niall e Cole, il figlio degli amici dei nostri genitori.
Cole è un ragazzo insopportabile.
Presuntuoso, vanitoso, viziato. E bello.
E lui il ragazzo a cui ho dato il mio primo bacio, quattro anni fa.
E' un anno più piccolo di me e di Niall.
Proprio lui, in questo momento, apre la porta della mia stanza, senza avvisare.
'Cole, ringrazia Dio che non mi sono ancora spogliata' lo accolgo, incrociando le braccia.
'Oh, che peccato' dice, sedendosi sul letto.
Lui è pronto. Camicia azzurra dentro jeans scuri.
Semplice, ma casual.
Lo osservo, per un pò, mentre giocherella con il mio berretto impellicciato.
Il mio telefono vibra e lo prendo all'istante.
Fa che sia Zayn, fa che sia Zayn.
'Piccola, come stai?
- Louis.'.
 
Sbuffo. Triste, arrabbiata, ansiosa. Ma infine scrivo:
'Bene'
La bugia più frequente che dice un essere umano. Che sta bene.
Prendo Cole per il colletto della camicia e lo sbatto letteralmente fuori la mia stanza.
Mi vesto e mi metto un paio di decoltè bianche, in vernice.
Prendo una giacchetta bianca e scendo.
Nella hall ci sono i genitori miei, di Niall e di Cole, che parlano.
Quando mio padre mi vede, gli si illuminano gli occhi. Sorrido, arrossendo di colpo.
'Guarda la mia bambina, quanto si è fatta grande' dice, alzandosi e aprendo le braccia.
Lo abbraccio anch'io, forte.
'Stasera bevi poco, okay? Non voglio vederti come l'ultima volta' mi avverte. 
Soffoco una risata, ripensando all'ultima volta.
Era maggio, io e Louis ci siamo imbucati in una festa.
Abbiamo bevuto tantissimo, e ci siamo ritrovati a camminare per la strada, cantando canzoni degli anni '80.
Quasi arrivati a casa mia, abbiamo visto mio padre con le mani sui fianchi e il piede sinistro che batteva convulsamente a terra.
Il giorno dopo ero quasi morta, tanto forte era il mal di testa.
'Tranquillo papà, berrò poco. Solo qualche bicchiere di champagne, tanto so reggere l'alcol' rispondo.
Niall mi prende per mano e usciamo nella fredda sera di Vancouver.
Cole inizia a parlare del tipo di ragazza che voleva farsi stasera, e noi lo lasciamo perdere.
'Sapete ragazzi, voglio frequentare l'ultimo anno delle superiori a Brooklyn' sbotta.
Lo guardo, stupita. 'Perchè?' chiedo.
'Non so, lo voglio e basta'
Cole è un ragazzo viziato. Ma che dico viziato, viziatissimo.
Lui può dire anche a suo padre 'Voglio la luna' e vedrete che suo padre in un modo o nell'altro gliela procurerà.
'Scusami, e dove vorresti venire a stare?' chiede Niall.
'Audrey si è offerta di offrirmi una stanza' risponde, facendomi l'occhiolino.
'Cosa?!' urlo.
'Che onore, El. Convivrai con Cole!' dice Niall, ridendo.
Lo fulmino con lo sguardo.
 
 
 
 
'Niall, vacci piano con quello champagne. Ricordati che tu non reggi molto l'alcol' guardo Niall con una bottiglia piena di champagne in mano.
'Oh, lasciami stare' dice, con voce da ubriaco.
'Ragazzi, mancano 10 minuti alla mezzanotte! Usciamo tutti fuori e ammiriamo gli splendidi fuochi d'artificio di Vancouver!' urla un ragazzo canadese.
La folla si sposta sull'ampio terrazzo e io trascino Niall con me.
Cole sarà con la sua ragazza ideale della sera, dal momento che l'ha trovata.
Aspettiamo chiaccherando con dei ragazzi conosciuti due giorni fa, e poi inizia il countdown.
'Finalmente quest'anno di merda finisce, alleluja' bofonchio.
'E' stato un anno stupendo, invece. Ho conosciuto Johanna' sospira Niall, sotto uno sprazzo di lucidità.
'E tu, invece, hai conosciuto Zayn' dice, indicando me.
'Nialler, quante volte devo dirti che Zayn non mi piace?' 
Mi piace. Mipiacemipiacemipiacemipiacemipiacemipiacemipiace e anche da matti.
'Mmh..e com'è che ci metti tanta passione e dolcezza nei baci che ti scambi con lui?'
Cazzotetteculominchia, se n'è accorto.
'Ma sei Jasper Hale?' sgrano gli occhi mentre lui ride.
La folla urla e i fuochi d'artificio iniziano.
'Buon anno, Niall' dico, sorridendo.
'Buon anno, dolcezza' dice, abbracciandomi.
Anche se odio il nomignolo 'dolcezza', lascio perdere.
E' il 2013. Cosa posso sperare?
Che non mi innamori di Zayn.
O che io e Zayn ci ameremo e ci fidanzeremo seriamente.
Il cellulare mi vibra, nella tasca della giacca.
Lo prendo e clicco su 'nuovo messaggio'.
'Mi manchi.
- Zayn.'.






SHIMBALAIEEE a tutti!
Com'è andata la settimana?
La mia è stata pesante. E questa lo è ancora di più.
Sono stata interrogata in storia, venerdì, e ho preso
7 +.
La domanda è: questa putty non mi poteva mettere 8?
E per domani, mi aspettano due interrogazioni (francese e diritto) e un compito (inglese).
Voi vi chiederete: e perchè quest'idiota è ancora qui a scrivere?
E io vi rispondo: francese è ripasso, inglese sono cose che so a memoria (amo l'inglese) e diritto l'ho studiato fino a poco fa.
Sono un genio, ditelo AHAHAHAHAHAHAHAH
Vi piace il capitolo? 
Il prossimo sarà ancora più bello.
Sarà tipo un mix tr asjkhjh e mlml. 
Sarà: asjdhduihfviudhmlmlmlmlahduisdhdffmlml. lol
Grazie a tutte le splendide ragazze che mi recensiscono i capitoli.
Siete tantissime, voi ragazze che seguite la storia.
15 preferite, 2 ricordate e 17 seguite.
Se potessi, vi abbraccierei forte forte tutte. Una per una.
#peacenlove


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Capitolo 13
*** She's my disease. ***


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Zayn's POV.


 
11.00, lunedì 31 dicembre 2012
 
Sento delle labbra sfiorarmi le guance. Spero con tutto me stesso che sia Elena.
Voglio solamente averla tra le braccia, sfiorarle i fianchi e farla arrabbiare baciandole il collo, le labbra.
'Zayn, è ora di alzarsi' sussura mia sorella Delilah, vicino al mio orecchio.
Bofonchio un 'vattene'.
'Zayn, capisco che hai sonno, ma dobbiamo sbrigarci. La mamma vuole che noi due andiamo a fare le commissioni per la festa di stasera' ribatte.
Ah, già. Stasera a casa mia c'è una festa.
I miei genitori hanno invitato alcuni amici qui in casa, ma io non ci sarò.
Io sarò al Times Square con i ragazzi, per il concerto di fine anno.
Quanto vorrei ci fosse El.
Ma lei è a Vancouver, con Niall. E penso si stia divertendo.
'Ti do 20 minuti, Zayn. Alle 11 e 20 devi essere sotto' mi avverte mia sorella maggiore, mentre esce dalla mia stanza.
Mi tolgo le coperte, e subito il gelo invernale mi invade.
Sono tentato di ritornare sotto le coperte e fregarmente dell'ultimatum di mia sorella, quando il cellulare vibra.
Lo prendo e fisso lo schermo.
'Nuovo messaggio da: Elena'.
E' sempre il solito buongiorno, il buongiorno a cui da qualche giorno non rispondo più.
Da quando Harry mi ha domandato, in modo ovvio, se mi ero reso conto che l'amavo.
E la mia risposta è: non lo so.
Elena mi è piaciuta da quando Liam me l'ha presentata.
Louis ed Harry mi hanno fatto vedere delle foto di prima che dimagrisse e cambiasse colore di capelli, ed era bellissima anche allora.
Mi piace davvero.
In 18 anni di vita non mi è mai piaciuta una ragazza così come mi piace Elena.
Ma non so, dal 26 dicembre è come se qualcosa mi impedisse di risponderle, di chiamarla e chiederle semplicemente come sta.
 
 


 
17.45
 
Prendo una manciata di patatine e le porto alla bocca. Sto per infilarle dentro, ma Louis mi impedisce di compiere l'azione.
'Zayn, quando hai intenzione di rispondere a Elena? Si sta preoccupando' mi dice, guardandomi dall'altro lato del divano.
'Già, oggi mentre parlavamo stava quasi per mettersi a piangere, perchè non capisce il motivo per cui la eviti' aggiunge Liam.
Mi guardano, aspettano una risposta.
Ma neanch'io so la risposta.
'Dì un pò: non rispondi alle sue chiamate o i suoi messaggi perchè ti sei reso conto che la ami e hai paura' dice Hazza.
Sbuffo. 'Voglio essere sincero con voi' inizio, sistemandomi meglio nel divano.
'A me piace Elena, e anche parecchio. Non so se la amo, non riesco a capirlo' finisco, con gli occhi che fissano le patatine.
'Cerca di capirlo, perchè a lei piaci' risponde Louis.
'Come lo sai?' chiede sorpreso Harry.
'Si capisce. Hai visto come lo guarda? Peggio di come guardava Jake'
Se è vero che a Elena piaccio, allora potrei dichiararmi.
Allora potremmo davvero stare insieme.
Potrò davvero farle un complimento senza che lei dica 'Zayn, stai recitando'.
Perchè prima, quando le facevo un complimento, non recitavo. E non reciterei neanche se stessimo assieme.
 
 


 
21.00
 
C'è gente ovunque, ed è anche ovvio, dal momento che il concerto di Capodanno del Times Square è importante.
'Ho fame' mi volto verso la voce, pensando fosse Niall, ma non è stato lui a parlare. Lui non c'è.
'Lou, sei proprio tu a parlare?' chiedo, sconvolto.
'Tieni, piccolo, ho portato un pacco di biscotti' dice Harry, porgendoglielo.
Mi volto verso il palco, ridendo e scuotendo la testa.
'Oh, guardate..' ignoro Liam e la sua voce sorpresa. '..Niall mi ha inviato una foto di lei, un tipo e Elena' mi volto subito e prendo il cellulare di mio cugino.
Fisso il volto sorridente di Elena.
Lei è brava, a fare questa cosa. A nascondere il dolore.
Se i ragazzi dicono che soffre per me, che si sta preoccupando, è brava a nasconderlo.
Elena è la tipica ragazza che sorride sempre, ride sempre, ma dentro muore.
Ormai la conosco troppo bene.
E il suo volto è sorridente, il suo corpo è fasciato da un vestito splendido, i suoi splendidi capelli biondi a boccoli le ricadono sulle spalle.
Sorrido, anche se una lacrima scappa dal mio occhio.
Non voglio vederla soffrire, soprattutto per me.
E' come se il nostro umore è legato a doppio filo.
Sorride lei, sorrido io. Ride lei, rido io. Piange lei, piango io. Soffre lei, soffro io.
Forse perchè siamo innamorati. Non solo io, ma entrambi.
 
 
 
 
00.00, martedì 1 gennaio 2013
 
I fuochi d'artificio scoppiano da dietro i palazzi, tutti gli schermi mi informano che è iniziato un nuovo anno, il 2013.
Io e i ragazzi ci abbracciamo, ci auguriamo buon anno, che quest'anno sia migliore dell'anno passato.
Ci stacchiamo e io mi volto, fisso la folla.
La folla fatta da coppiette che si baciano, si abbracciano.
Come vorrei che Elena fosse qui.
Si, vorrei che fosse qui per baciarla.
Vorrei che fosse qui per abbracciarla, dirle quanto sia importante per me.
Come non ho potuto capirlo prima?
La felicità che mi provoca un suo sorriso, l'ansia che provo quando la vedo arrivare a scuola.
La serenità che provo quando dorme accanto a me, tra le mie braccia.
La sicurezza che provo quando mi bacia dolcemente.
E l'eccitazione, quando mi bacia appassionatamente.
Sono uno stupido.
La sto facendo soffrire, adottando questo stupido comportamento di non risponderle al cellulare.
Non posso far soffrire chi amo.
Si, perchè io la amo.
Ha ragione Harry, l'ha avuta fin dall'inizio.
La prova più difficile è stata ammetterlo a me stesso, ma ora ne incombeva una. Più dura.
Dirlo ad Elena.
Prendo rapidamente il cellulare.
Vado nella cartella 'messaggi', 'nuovo messaggio' e metto come destinatario Elena.
'Mi manchi.
- Zayn.'
Scrivo semplicemente queste tre parole.
Non ho il coraggio di scriverle che la amo attraverso uno stupido telefono.
Un minuto dopo, mi arriva la sua risposta.
'Anche tu, tanto.'


 
 
*da ora riprende tutto normalmente, senza date. volevo solo fare una specie di 31 dicembre/1 gennaio secondo il punto di vista di Zayn. ah, il punto di vista di Zayn rimarrà per tutto il capitolo. spero di non farvi confondere*


 
 
Cammino per la stanza.
Avanti e indietro, avanti e indietro.
'Zayn, che succede?' chiede Liam, poggiandomi una mano sulla spalla, per fermarmi.
'Niente, sono solo un pò nervoso' sussuro, guardandolo nei suoi occhi marroni.
'Non devi esserlo' 
Solo lui è a conoscenza del fatto che amo Elena.
'Spiegami perchè non devo esserlo. Ho paura che lei..' sto per continuare, ma delle voci fuori la casa dei Payne richiamano la nostra attenzione.
'Wow, ti sei abbronzata, El' dice ridendo Louis.
'Mi prendi per il culo, Tomlinson? Mica sono andata in Ghana, sono andata a Vancouver. Vuoi lo spelling?' ribatte acida El.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente.
'Allora, la aprite questa porta o devo prendere la ricorsa e schiantarmici contro per entrare?' urla Harry.
Liam ride e accorre ad aprire la porta.
Io resto al centro della stanza, immobilizzato.
'Bentornata, bionda!' urla Liam, abbracciando la ragazza di cui sono innamorato.
'L'orecchio è mio, Liam' dice ridendo Elena.
Quando vede me, si stacca da Liam.
Mi fissa. Gli occhi duri, i suoi occhi che sembrano delle acque limpide sono ghiacciati.
'Ehi, El' dico, sorridendo.
E' immobilizzata nel posto, le braccia incrociate sul petto.
'Non mi vieni a salutare?' chiedo, avvicinandomi.
Lei indietreggia, ma sbatte contro la porta.
'Porco Vancouver!' urla, toccandosi la testa.
Affretto il passo e, quando arrivo a lei, le massaggio la testa.
'Perchè non mi hai risposto?' sussura.
Incrocio il suo sguardo. 
I suoi occhi sono lucidi, sembra sull'orlo di piangere.
'Non lo so' rispondo, sussurando.
'Non mi vuoi più come finta fidanzata?'
'No, no!' 
'E allora?' 
Questo è il momento per dirle che la ami, Zayn.
'El, io ti..' inizio.
'Zayn, tranquillo. So che mi vuoi bene, come si fa a non voler bene ad una creatura dolce come me?' chiede, ridendo.
'Io, veramente...' dico, sorridendo.
Devo essere sicuro che lei ricambia.
Non voglio fare la fine come quegli stupidi, che mettono cuore e anima in una relazione che non potrà mai avere un inizio.
'Io veramente volevo chiederti perdono' concludo.
'Sei perdonato, babe' dice, alzandosi in punta di piedi e poggiando la sua fronte sulla mia.
Unisce le sue labbra con le mie, per un bacio dolce.
Talmente dolce da far sciogliere il cuore anche all'uomo più duro del mondo.
Talmente dolce da farmi innamorare sempre di più di lei.
 
 
 
 
'Allora, Zayn, che hai fatto in questa settimana?' mi volto verso la signora Forde.
'Con la mia famiglia. Sono scesi dei miei parenti da Bradford' rispondo, asciugandomi la bocca con un tovagliolo.
'Papà, permetterai davvero che Cole venga a vivere qui?' chiede Elena, al mio fianco.
'Cole è un bravo ragazzo, El' risponde il signor Forde.
'Chi è Cole?' chiedo, rivolgendomi alla bionda.
'Il figlio degli amici canadesi dei miei genitori' mi liquida El.
'Verrà a vivere solo se tuo fratello Mike verrà trasferito a Los Angeles, tesoro. Stai tranquilla' Audrey le accarezza una guancia.
Elena spalanca la bocca. 'Mike verrà trasferito a Los Angeles?!' urla.
'Elena, non ti permetto di urlare!' la rimprovera il signor George, come sere fa mi aveva permesso di chiamarlo.
'Papà, io voglio che Mike resti qui!' risponde, attaccandosi al mio braccio e stringendolo forte.
Sta conficcano le sue unghia nella mia pelle.
Oh porc.. 'El, fai male!' sussuro, manco mi avesse dato un pugno nelle palle.
'Ops, scusami, cucciolo' sussura, guardandomi.
Scoppiamo a ridere entrambi.
 
 
 
 
'Ciao, amore. Ci vediamo domani' dico a Elena, baciandola dolcemente.
'Ciao, piccolo. Buona notte' sussura, sorridendo.
'Elena, sono le 11.01' dice George, battendo convulsamente il piede.
'Stia tranquillo, signore. Vado' dico, sorridendo ai genitori di El e baciandole la fronte.
Lei sospira, con gli occhi chiusi.
Percorro il vialetto, ma non sento lo scatto della porta chiudersi.
'Zayn!' sento un urlo dietro di me. E' la voce di Elena.
'Zayn, io ti amo!' urla, correndo verso di me.
'Anch'io, El. Dal primo momento in cui ho posato lo sguardo sui tuoi occhi azzurri' le rispondo, per poi baciarla appassionatamente.
Non più flash mentali, Zayn.
Mi volto.
'Dimmi' dico, sorridendo. E' ancora sulla soglia di casa sua, appoggiata allo stipite.
'Sognami' dice, mordendosi il labbro.
'Come sempre' dico, schiacciandole l'occhiolino.
Ridacchia.
Vedo la porta chiudersi e corro nel lato sinistro della casa.
Salgo le scale anti incendio e mi fermo davanti la finestra di El.
Lei entra nella stanza ridendo. Scansa un'enorme valigia rossa e arriva alla finestra.
Ci fissiamo per un pò.
Occhi marroni e occhi azzurri.
Il caldo e il freddo.
Basta libri romantici, Zayn.
'Che c'è? Apri oppure devo rimanere qui finchè gli alieni non domineranno la terra?' chiedo, retoricamente.
Lei apre la finestra, mentre la sua risata risuona nella stanza.
Poche ore dopo, siamo sotto le sue coperte.
Io con la solita felpa che ha rubato a suo fratello e dei pantaloni da ginnastica.
Lei con una felpa extra large della Oxford University e dei leggins neri.
Siamo al pc. Mi sta facendo vedere le foto della vacanza a Vancouver.
Ridiamo da quasi dieci minuti, dopo aver visto una foto in cui Niall era a faccia in giù nella neve e un ragazzo dai capelli biondo cenere gli abbassa i pantaloni da scii.
'Aspetta, chi è questo ragazzo?' chiedo, interrompendo la mia risata.
Lei si ferma. 'Cole' sussura.
'E'...bello' sussuro.
'E' stato lui il primo ragazzo a cui ho dato il mio primo bacio, nell'estate del 2009' risponde.
Minchia.
'Ti piace?' chiedo, voltandomi verso di lei.
Fissa ancora lo schermo, seria.
'Non più. A me..' si volta e mi guarda.
Mi guarda intensamente, come se volesse farmi capire qualcosa.
'A me piace già un altro ragazzo' sussura.
Cado dalle nuvole. 
Degli struzzi mi calpestano le palle.
I palloncini a cui ero attaccato scoppiano.
'Un altro ragazzo?' deglutisco, rumorosamente.
'Si, un altro ragazzo, Zayn' ripete.
Missione numero uno: capire chi è questo ragazzo.
Missione numero due: trovare questo ragazzo.
Missione numero tre: uccidere questo ragazzo.





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Cole (Dave Franco, qui posa per il photoshoot di Scrubs, stagione 9. Lo so, non ve ne fotte un cazzo lol)




 




SHIMBALAIEEE a tutti!
Come state? Io bene, dai. 
Ora voi siete tipo 'Slynguhazza che pubblica prima di lunedi? MINCHIA E' SUCCESSO?'.
Forse il 'minchia' non c'è, ma sapete, io sono troppo volgare.
Niente, volevo solo aggiornare prima. Volevo farlo, e l'ho fatto. *le tirano coriandoli*
Come vi ho promesso, ecco il punto di vista di Zayn!
Com'è?
Lo so, fa cagare.
Ma l'ho riscritto almeno tre volte, questo è il migliore dei tentativi.
Spero che vi piaccia e non mi lanciate pomodori. *prende un coperchio e si ripara*
Gli ultimi due capitoli sono troppo diabetici.
Non so cosa mi prende, so solo che sono due giorni che ascolto Beyoncé.
Finalmente Zaynuccio bello si rende conto che ama Elena.
Ed ecco che entra un nuovo personaggio: Cole.
Si, perchè si farà sentire, di tanto in tanto.
Porterà scompiglio tra la coppia di finti fidanzati?
Lo scoprirete nella prossima puntana di
Before of after, one of the two will fall in love.
AHAH okay, stop.
Avete visto che figo Cole? Cristo, io lo amo.
Chi vede Scrubs di voi? *alza la mano*
Ma che dite se faccio fidanzare Elena con Cole?
No, sto scherzando, ferme.
Zelena is the way.
Che poi, un nome da coppia di Elena e Cole è...Elenole?
Sembra una medicina contro il mal di testa lool
Vado, vi lascio a voi.
Io ritorno dalla mia cara Beyoncé.
#peacenlove


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Capitolo 14
*** Is it true? ***


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Blocco totale.
Nella mia testa c'è una balla di fieno che rotola.
Questo è lo stato mentale quando mi trovo alla lavagna, con un gessetto in mano, mentre il professore di matematica mi chiede di spiegare un'espressione.
'Forde, come al solito?' chiede lui, spazientito, mentre annota qualcosa nel registro personale.
Il solito 4, penso.
'Prof, io e la matematica..siamo due universi paralleli!' mi giustifico.
'Non ti piace la matematica?' chiede, fintamente sorpreso.
Ti picchio a tempo di Gnamgnam Style.
Lo guardo. 'Prof, è inutile che assume quel tono di voce. E' da 5 anni che mi conosce, e sa benissimo che preferirei camminare sui carboni ardenti, piuttosto che fare anche un esercizio di matematica'.
'Vada a posto' dice, ritornando con gli occhi al registro.
Gli faccio la linguaccia, come una bambina di 4 anni e cammino verso il mio banco.
'Sei una schiappa' dice ridendo Louis.
Lo fulmino con lo sguardo. 'Se qualcuno non sa neanche cos'è il teorema di Pitagora non ci posso fare niente' dico, guardando Zayn.
Lui alza lo sguardo dal foglio in cui scriveva qualcosa, probabilmente una canzone, e mi guarda.
'Potevi sceglierti un fidanzato bravo in matematica' dice.
'Oh, non è ancora troppo tardi, inglesino' dico.
'Mi offro volotario!' quasi urla Harry.
In effetti lui è un genio in matematica.
'Certo, Harry. Per te matematica significa andare a letto' lo liquido.
'Beh, se ti va..dopo la matematica..potremmo fare qualcosina' ribatte, schiacciandomi l'occhiolino.
Scoppio a ridere.
'Signorina Forde, che succede?' chiede il professore.
Ritorno immediatamente seria.
'Niente, niente'
'No, ci delizi con la giustificazione che ora darà per la sua risata rumorosa' ribatte.
Minchia, manco fossi Niall.
'Ho immaginato lei che si scopa la signorina Crawford' dico la prima cosa che mi viene in mente, e subito dopo mi tappo la bocca.
Tutti si voltano verso di me, scioccati.
'Forde, esca subito da questa classe!' urla il prof, indicandomi la porta.
 
 
 
 
Fisso la strada di fronte a me, mentre Louis fa una stupida treccia ai miei capelli.
Mio fratello frena di colpo, prendendo di petto un piccione.
'Oh cazzo' sussuro.
'Kevin!' urla Louis, catapultandosi nel vetro di davanti.
'Sto piccione del cazzo che si mette tra le palle, oh' borbotta Mike.
'Keeeeeeeeeeeeeeeeeeeeevin!' urla Lou, scendendo dalla macchina.
Mike lo fissa scioccato, Johanna accanto a me pure.
Io scoppio a ridere.
'Ma è serio?' chiede Jo.
Le accarezzo la spalla. 'Ancora devi conoscere molte cose di Louis'.
'Okay, ora vado a fare il video!' dico, scendendo anch'io dalla macchina e prendendo il cellulare.
Louis sta accarezzando il suo 'Kevin', e gli mormora parole dolci.
'Cristo, sei messo proprio male' dico.
'Zitta! Kevin sta morendo'
'Veramente già è morto'
'Chi sei tu? Un veterinario? No. Zitta' ribatte Louis.
Dopo mezz'ora, in cui abbiamo praticamente tirato Louis dal corpo del piccione morto, siamo nella pasticceria di Brooklyn.
'C'è un odore che mi fa venire un leggero languorino' dice Louis, massaggiandosi la pancia.
'Lou, frequenti troppo Niall' dice Johanna, ridendo.
'Niall, quello biondo, con gli occhi celesti?' chiede la commessa del negozio.
Johanna la fulmina con lo sguardo, per poi dire 'Si'.
Love is in the air, lalalalala.
'Poco fa è venuto qua, ha comprato circa 15 cupcakes' ci informa.
Io e Louis ci guardiamo. 'Stasera vomita' diciamo, contemporaneamente.
'Perchè?' chiedono la commessa e Jo.
Louis si butta nella descrizione dei momenti in cui Niall mangia dolce, salato, dolce.
E' capitato poche volte, ma noi stiamo sempre in allarme.
Una volta è capitato che Niall ha mangiato 3 fette di torta al cioccolato, un pacchetto di patatine e arachidi, e poi 4 pancake.
Risultato: vomito dappertutto.
Conseguenza: io che pulivo tutto il pavimento.
 
 
 
 
'Mike, porca puttana, sbrigati!' urla Johanna.
'Si, accelera! Niall morirà! Morirà!' urla Louis.
Mio fratello frena di colpo e si gira verso di noi e mi guarda.
'Vi lascio qui e non me ne frega niente se oggi è il compleanno di Zayn' annuncia.
Io, Lou e Jo ci guardiamo, per poi fissarlo.
'Cammina anche ad uno, Michael' dice Louis, sistemandosi la camicia.
Dopo 10 minuti, mio fratello si ferma davanti casa di Zayn.
Scendiamo tutti frettolosamente dalla macchina.
E quando dico frettolosamente, intendo spingendoci tutti.
'Fai gli auguri a Zayn da parte mia, El' mi dice Mike.
'Certo' urlo, correndo verso la porta.
'La torta, idioti!' urla Mike.
Mi volto e quasi Louis e Johanna si scontrano con me.
Louis corre a prendere la torta e poi ritorna, attento a non farla cadere.
Spalanco la porta di casa Malik e urlo.
'Fermo Niall, non mangiare quei dannati cupcakes!'.
Poi focalizzo la scena.
Niall è incollato ad una sedia, con una corda che gli lega le mani.
I cupcakes sono nel bancone della cucina.
Zayn e Liam stanno addobando la casa, mentre Harry gonfia i palloncini.
'Ehi, El' dice Zayn, mollando il lavoro e venendo verso di me.
Si para davanti a me e mi squadra dalla testa ai piedi.
Mi sento imbarazzata, lo si capisce dal modo in cui mi accarezzo il braccio destro.
Il mio sguardo è fisso sui miei stupendi stivali con il tacco marroni in camoscio.
'Sei stupenda' sussura il diciannovenne.
Alzo la testa e sorrido.
Devo essere stupenda. 
I vestiti per questo giorno li ho scelti tre giorni fa.
Johanna mi ha anche costretto a mettere del rossetto rosso sulle labbra.
'Sembri quasi una ragazza' dice Liam.
Gli lancio un'occhiataccia, per poi ritornare con lo sguardo a Zayn.
'Auguri, Malik' dico, alzandomi in punta di piedi e dandogli un bacio sulla fronte.
Sbuffa. 'E' già la terza volta che mi fai gli auguri'.
Rido e alzo le spalle. 'Pazienza'.
'Con te non ho nessuna pazienza' sussura, cingendomi la schiena con un braccio e avvicinandomi.
'Zayn..' sussuro, a mia volta, con il fiato corto.
'Mh?' ha già gli occhi chiusi, sta già assaporando nella sua mente il bacio.
Momento. 
Momento.
Dicono che chi chiude gli occhi nel bacio vuol dire che ama la persona che bacia.
Sposto lo sguardo e vedo Julie e Rick che ci guardano, sorridendo.
'Ehi' dico, prendendo il braccio di Zayn e togliendolo dalla mia schiena.
Lui bofonchia qualcosa.
'Ci siete anche voi alla festa?' chiede Lou, scompigliando i capelli di Rick.
'No, loro vanno a casa mia' risponde Liam, prima che lo faccia Julie.
'Ecco. E non fate cose maiali voi due' ci avverte Rick, indicando me e Zayn.
'Rick, tu pensi che io la do a Zayn?' scoppio a ridere.
'Si' risponde lui.
'Hai ragione' concorda Zayn.
Gli lancio un'occhiataccia.
Bitcho.
 
 
 
 
'Alla fine com'è andato il concerto di Rihanna?' chiede Johanna, che dopo aver abbellito casa Malik insieme a noi si lascia cadere sul divano in pelle marrone.
'Te l'ho già detto: è stato fantastico' dico, sedendomi anch'io.
'Ma non mi hai detto tutti i minimi dettagli' ribatte.
'Te li dico io. Ti dico di quando mi ha fatto entrare nel suo piano malefico' dice Zayn, irritato al solo ricordo.
Sbuffo, ricordando anch'io.
Inizio a attorcigliare i capelli di Zayn.
'Finiscila-di-toccare-i-miei-capelli' sibila.
La smetto all'istante e sospiro.
E' da due ore che siamo in fila, siamo tra i primi.
Due uomini enormi, muscolosi, dalla pelle nera ci contengono.
Ci hanno fatto entrare all'interno dell'edificio, visto che c'era un freddo anormale.
Mentre osservo i muscoli inquietanti di uno dei due bodyguard, mi viene un'idea.
'Zayn, sentiti male. Svieni' sussuro all'orecchio del moro.
'Cosa? Non ci penso proprio!' dice lui.
Alzo la gamba e gli do una ginocchiata nei suoi tesori di famiglia.
I suoi occhi si spalancano, mi fissano.
Dicono 'che cazzo hai fatto?'.
Io per vedere Rihanna faccio questo e anche molto altro di peggio.
'Le palle. Le palle!' urla, cadendo a terra e toccandosi le balls.
'Che succede qui?' chiede una guardia, voltandosi verso di noi.
'Ha avuto una specie di infarto alle palle' dico, indicando Zayn che si muove convulsamente.
'All'improvviso?' chiede.
'Si. Serve del ghiaccio' dico.
'Beh, penso che potrei portarti nel backstage' dice, togliendo la corda.
Prende Zayn e ci dirigiamo verso il backstage.
Una parte di me dice che ho fatto male a far del male a Zayn.
L'altra dice che devo continuare con il mio piano.
Entriamo in una stanza dove c'è un frigorifero, lo apre e ne tira fuori un impacco, in cui probabilmente c'è del ghiaccio.
Zayn boccheggia e mi lancia occhiatacce.
'Ecco' dice il bodyguard, porgendo il pacchetto a Zayn.
'G-gr-gra-graz-grazi-grazie' balbetta.
Sbuffo.
Fisso la porta aperta.
Ora o mai più, penso.
Inizio a correre ed esco dalla stanza.
Sento le urla del bodyguad e corro più veloce.
Supero una porta in cui c'è scritto 'Rihanna' e mi fermo.
Cammino all'indietro e la fisso.
Lì dentro c'è tutta la mia vita.
La apro e la risata di Rihanna mi accoglie.
'Rih' la chiama Melissa, la sua migliore amica, guardandomi.
'Dimmi, Mel' dice Rihanna, voltandosi.
Scorge me e mi guarda, confusa.
Scoppio a piangere e cammino verso di lei, abbracciandola.
'Rih, tu sei tutta la mia vita. Senza di te non so cosa farei. Ti conosco da 5 anni e non posso fare a meno di te. Cazzo, ti amo' dico, tra un singhiozzo e l'altro.
Resta un poco interdetta, poi ricambia l'abbraccio.
'Ti amo anch'io, ragazza' sussura al mio orecchio.
Oh merda. Rihanna mi ama.
Mi allontana e mi guarda.
'Posso avere un autografo?' chiedo.
Annuisce, sorridendo.
Estraggo dalla borsa un block notes e una penna e glieli porgo.
'Come ti chiami?' chiede.
'Elena'.
Scrive nel block notes e poi me lo rida. Lo fisso.
'Per Elena. Sei stupenda' e poi c'è la sua firma.
Altre lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance e rialzo lo sguardo.
'Io stupenda? Lo sei tu, Robyn' dico.
Lei ride. 'Vuoi una foto?' dice.
'Ovvio!'.
Le porgo il mio cellulare, della stessa marca del suo, e lo prende.
Sorrido, nella foto.
Come posso non sorridere?
Sono accanto al mio idolo, mi ha abbracciato, mi ha detto che mi ama.
Inchinatevi a me, bitches.
Finito il racconto, c'è un attimo di silenzio.
Poi tutti scoppiano a ridere.
'Sei un mito' dice tra una risata e l'altra Niall.
'Dovresti saperlo, Niall. Ci conosciamo da quando siamo nati' dico, atteggiandomi.
'Batti il cinque, sorella' dice Johanna.
Batto il cinque con la bruna e sentiamo il campanello suonare.
'Uh, sono arrivati' dice Liam, catapultandosi verso la porta.
Io e Johanna ci scambiamo un'occhiata.
'Sarà una luunga serata' diciamo, in contemporanea.
 
 
 
 
Cammino tra le stanze, controllando che sia tutto a posto.
Sono un pò come una vigilante. Lo siamo tutti e 6.
Ma alcuni trasgrediscono la promessa fatta ai genitori di Zayn.
E quegli alcuni sono Louis, Harry e lo stesso Zayn.
Avevamo promesso a Valerie e Cray che saremmo stati attenti. Non volevano vasi rotti e roba varia.
Tutti si divertono. Ballano, parlano, bevono, si baciano.
Io ho bevuto solo una bacardi, poi Liam mi ha fermato.
E ha fatto anche bene.
Fisso la massa di persone che ballano nel salotto.
Abbiamo spostato tutti i mobili, affinchè tutti fossero liberi di ballare.
Scorgo Niall e Johanna che si baciano, in mezzo alle persone.
Spalanco la bocca. Sto per urlare di gioia, ma qualcosa mi spinge verso il muro.
Sbatto contro il muro violentemente, sento la schiena vibrare.
Mi lascio scappare un gemito per il dolore.
Zayn mi fissa, a pochi centimetri dal mio viso.
Gli occhi brillano, sono eccitati.
La sua bocca è curvata in un sorriso malizioso.
Ubriaco. Ubriaco perso.
'Zayn, cosa vuoi?' chiedo, cosciente che non avrò una discussione sensata con lui.
'Te' mi alita in faccia.
Agito la mano per aria. Il suo alito fa puzza.
'Sei troppo ubriaco'.
'Sei tutto ciò che voglio, El' risponde, facendo aderire il suo corpo al mio.
Come si respira? Me lo sono dimenticato.
'Zayn, ne riparliamo domani' come se domani si ricorderà di tutto questo.
'Io voglio parlarne ora' ribatte.
Inizia a baciarmi il collo, succhiandomelo a volte.
Tento di staccarlo, ma è peggio di una sanguisuga.
Sospiro e aspetto che arrivi alla mia bocca.
Quando ci arriva, serro forte le labbra.
'Non intendo baciarti quando sei ubriaco, Zayn' dico.
'Io invece voglio farlo. E voglio anche fare sesso con te, ora. So che lo vuoi' risponde, sicuro di sè.
Mai fare ubriacare Zayn Jawaad Malik.
'Certo, certo' dico, in tono accondiscente.
Liam spunta da dietro le spalle del moro e lo stacca da me.
 
 
 
 
Raccolgo tutti i bicchieri di plastica e li butto nell'enorme sacco nero.
Dal salotto mi giungono gli stridii dei divani che si spostano sulla moquette e le risate di Harry, Louis e Zayn.
Scuoto la testa.
'Bella festa, eh?' dice Liam, entrando.
'Già' rispondo, sorridendo.
Restiamo un pò in silenzio. Siamo entrambi stanchi.
Chiunque sarebbe stanco dopo aver rincorso Lou, Haz e Zayn per tutta la casa.
'Grazie, Lee' sussuro, rompendo il silenzio.
'Di cosa, El?' chiede, sorpreso.
Alzo gli occhi al cielo. 'Di avermi scollato Zayn' rispondo, provocando le sue risate.
'Di niente' dice, abbracciandomi.
Restiamo un pò così, finche Niall non viene a ricordarci che è tardi e che ha sonno.
E quando ha sonno è peggio di quando ha fame.
Ci spostiamo nel salotto, dove Liam e Niall fanno alzare Styles e Tomlinson.
Mi seggo sul divano, accanto a Zayn.
'Ritorni con noi?' mi chiede Jo, prima di andarsene.
'No, ora mi passa a prendere Mike' dico, sorridendole.
'Allora, buona notte'.
'Notte'.
Sento la porta che si chiude, e così rimango sola con Zayn.
Onestamente, ho un tantino di paura.
E' ubriaco perso, potrebbe anche stuprarmi.
Fisso i quadri che ritraggono la campagna inglese, quando la sua voce giunge al mio orecchio.
'A che stai pensando?' chiede, seriamente.
Mi volto verso di lui, stupita dalla sua lucidità.
'All'Inghilterra' rispondo, senza pensarci.
'Io penso a noi' mi sorprende ancora di più, con questa risposta.
Avvicina la sua mano e la stringe con la mia.
Apre le mie dita, e ci infila le sue.
Fisso le nostre mani intrecciate.
'Ti amo, El' mormora.
Una lacrima sfugge dai miei occhi.
Quanto vorrei che fosse vero.
'Anch'io, forse' dico.
'Ma sei ubriaco, Zayn. Non è vero ciò che dici. Non sai quanto vorrei che fosse vero, ma non è così' finisco.
'E' vero, invece' ribatte.
Può anche essere, sussura una vocina dentro di me.
Avevo sentito dire che l'alcool prende di mira la parte del nostro cervello in cui risiede la verità. O qualcosa del genere.
Beh, non ci avrei creduto lo stesso.
La suoneria del telefono di casa mi fa alzare lo sguardo.
Prendo il telefono dal tavolino e rispondo.
'Pronto?' ho la voce spezzata.
'Elena, sono Valerie. Che hai?' chiede, preoccupata, la madre di Zayn.
'Niente, ho un pò di tosse' invento una scusa sul momento.
'Volevo sapere se è tutto a posto' dice.
'Si, io e gli altri abbiamo messo a posto la casa, Valerie'.
'Quindi possiamo ritornare senza avere brutte sorprese?'.
Se come brutta sorpresa non intendi vedere tuo figlio ubriaco perso, puoi ritornare.
'Certo'.
'Allora stiamo tornando' dice, per poi salutarmi.
Poso il telefono nel tavolino e mi alzo, guardando Zayn.
'E' ora di andare a letto, Malik' dico.
Si alza barcollando e gli prendo la mano, conducendolo verso le scale.
'Dormi con me?' chiede, speranzoso.
Lo faccio distendere sotto le coperte e gliele rimbocco.
'No. I miei genitori sono ancora arrabbiati con me, ricordi?' chiedo, anche se so che in questo momento non può ricordare nulla.
'Che palle' bofonchia, prima di chiudere gli occhi.
'Buona notte, cucciolo' sussuro, prima di dargli un leggero bacio sulla fronte.





 
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q
uesto è l'abbigliamento della nostra Elena.

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'
AAAAAAAAAAAAAAAAAAA ZINGARO! no, ma che cucciolo aw.









SHIMBALAIEEE a tutti!
Come state? io be....
MALE cwc
Ho il mal di gola che rompe i coglioni da martedì e mi sto prendendo uno spray con un sapore merdoso. #staystrongelena
Volevo aggiornare lunedì, ma il capitolo non era pronto.
L'ho finito ieri notte lool
Spero che entro lunedì ho il quindicesimo capitolo pronto, così ritorniamo alle vecchie abitudini (cioè che aggiorno sempre il lunedì).
Che dire del capitolo?
Personalmente, mi sembra carino.
Ce, Zayn ubriaco che vuole quasi stuprarla, lei che piange perchè pensa che Zayn stia dicendo una minchiata riguardo l'amore che prova per lei....
A ME PIACE.
Spero che anche a voi piaccia.
Avete visto? I Jiall si sono baciati askjdhsudfhis
Che dolci c':
Ho controllato la storia, chi la segue ed ecco cosa mi è spuntato..

21 preferite, 4 ricordate, 22 seguite.
Io vi amo. Tantissimo.
Più di quanto Rihanna ama Chris Brown, più di quanto Zayn ama la sua lacca, più di quanto Liam ama i fruttolo, più di quanto Niall ama Nando's, più di quanto Louis ama le bretelle, più di quanto Harry ama le macchine.
Si, il nostro Haz se ne esce fuori con una nuova macchina oh.
Dammi un pò dei tuoi soldi, Styles.
A proposito.......DOMANI FA 19 ANNI gnegne.
Cristo.......il nostro cucciolone fa 19 anni. Non ci posso credere.
Ah, Zayn si è rotto la mano. 
Povero. Però è un coglione se si è fatto male da solo, oh.
Okay, vi lascio ai fatti vostri e io ritorno su twitter aksjdisjdids.
Ti amo, twitter.
#peacenlove


Twitter - @zaynssexuality

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Capitolo 15
*** Tattoos. ***


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Ascolto attentamente mio padre, mentre spiega a Mike ciò che deve e non deve fare a Los Angeles.
Mike, accanto a me, sbuffa. 'Papà, ho quasi 23 anni. Me la so cavare da solo'.
Alzo la mano. 'Concordo' dico, asciugandomi una lacrima con l'altra.
'Sorellina..non devi piangere. Ci sentiremo tutti i giorni, te lo prometto' Mike mi abbraccia.
'Si, ma non sarà lo stesso. Non potrò più infastidirti mentre canto per tutta casa, non potrò più rubarti le felpe, non potrò più..'.
'L'abbiamo capito, El' mi interrompe mio padre, alzando gli occhi al cielo.
Gli lancio un'occhiataccia. 'Andiamo?' chiede Mike, alzandosi.
'No' dico, prendendo un lembo della sua camicia e facendolo cadere nel divano.
'El, domani devo iniziare a lavorare alla Def Jam di Los Angeles' si lamente, cercando di staccare le mie dita dalla sua camicia.
'Non è vero. Tu domani devi andare dalla signora Tolman a radere il prato' dico, imbrociata.
'Ma quello lo facevo quando avevo 16 anni!'.
'Perchè, non hai 16 anni?' chiedo, confusa.
'Io ve l'ho detto che questa si droga' bofonchia Mike, rivolto ai miei genitori.
'Piccola, lasciala stare. Non vuole staccarsi dal suo fratellone' dice mia madre, per poi asciugarsi il naso con il fazzoletto.
'Okay, se mi lasci andare ti do la felpa dei Soks' annuncia, rivolto a me.
'E anche quella canadese' ribatto.
'No' protesta.
'Si, invece'.
Sospira. 'Okay, okay' dice, arrendendosi.
Sorrido e lascio la camicia.
Elena winna sempre.
 
 
 
 
Abbraccio forte Mike, sospirando. 'Ricordati di me quando sarai famoso' sussuro, con voce spezzata.
Le lacrime avevano iniziato a scorrere lungo le mie guance già da quando la signorina rompi coglioni aveva chiamato il volo di mio fratello.
Mike ridacchia e mi stringe forte. 'Tranquilla, El. Ti voglio tanto bene' dice, staccandosi.
Dopo aver salutato i miei genitori, sparisce dietro i metal detector.
Mia madre inizia a piangere e si soffia rumorosamente il naso.
Sbuffo, asciugandomi le lacrime.
'Ragazze, non preoccupatevi' mio padre ci abbraccia.
Cerca di incoraggiarci, ma so che sta male, come me e la mamma.
Mi stacco e mi seggo su una delle sedie di plastica blu.
Siamo nella sala d'attesa dell'aeroporto J. F. Kennedy di New York.
Ora che Mike se n'è andato, dobbiamo aspettare un altro volo.
Quanto vorrei che quell'aereo scoppi.
Aspettiamo il volo Vancouver - New York. Il volo di Cole.
Si, alla fine viene a vivere da noi.
E a me tocca sopportarlo.
Cazzo, fatti l'ultimo anno di liceo da te! Non venire a rompere alle persone che già hanno i loro problemi.
Mi tocca avere un maniaco per casa.
Cos'ho fatto per meritarmi tutto questo, Dio?
'Vedi se la vigilia del mio compleanno mi tocca aspettare un ragazzo di cui non me ne importa niente' borbotto, incrociando le braccia e fissando con rabbia un metal detector.
Mi vibra il cellulare nella tasca.
'Ricordati che alle 16 ti passo a prendere per andare dal tatuatore.
-Zayn'
Sorrido. Perchè ogni volta che ricevo un messaggio da Zayn sorrido?
Forse perchè ne sei innamorata, sussura una vocina nella mia testa.
Zitta, idiota, rispondo mentalmente.
Non voglio pensarci, ai miei sentimenti verso Zayn.
Quindi, per me lui è il mio finto fidanzato/migliore amico/ragazzo che mi piace.
Non voglio crearmi inutili problemi, non voglio pormi complessi.
Ho solo 18 anni e 364 giorni, devo solo divertirmi. Fanculo l'amore!
Rispondo velocemente.
'Tranquillo, per quell'orario spero di essere a casa. Sempre se il signorino Cole Franco non romperà le palle e vorrà passare da qualche parte' rispondo velocemente.
'Tesoro, mi vai a prendere un caffè al bar?' la voce di mia madre mi fa alzare la testa.
Mi sta guardando dolcemente e sorride. 'Certo, mamma' rispondo, sorridendo.
Mi dirigo al bar e ordino due caffè: uno per me e uno per la mamma.
Penso alla coppia appena nata: Jiall.
Johanna e Niall. Beh, dire che ci avevo azzeccato riguardo a loro due è riduttivo.
E poi avevo fatto una scommessa con Louis, mesi fa.
Lui pensava che i due non si sarebbero messi mai insieme, mentre io si.
E indovinate un pò? Ho vinto 50 dollari.
Quando Louis me li ha dati quasi piangeva. Ma lo sa meglio di me: una scommessa è una scommessa.
Nel nostro gruppo si fanno molte scommesse.
Dopo che la barista mi ha dato i caffè, ritorno dai miei genitori.
Mentre cammino, noto che c'è un ragazzo accanto a loro, con valigie.
Man mano che mi avvicino, noto che è Cole.
Devo essere gentile con lui, quando siamo davanti i miei genitori.
Beh, me lo sono imposta, ci proverò. Ma sono sicura che mi ritroverò a prenderlo a parole lo stesso, che ci siano i miei o no.
Lui si illumina, appena mi vede. 
'Ehi, El!' dice, quando sono accanto a lui.
Sorrido. 'Ciao, Cole!' do il caffè a Audrey e bevo il mio.
'Sei contenta che passerò il resto dell'anno scolastico con te?' chiede, con una luce maliziosa negli occhi.
Mi sta provocando, ne sono sicura.
Preferirei passare due settimane al Polo Nord senza mangiare con il professore di matematica, Cole.
'Certo, Cole! Ci divertiremo tanto' rispondo. Mi divertirò tanto a prenderti a calci in culo.
I miei genitori sorridono notando la nostra intesa e si incamminano verso l'uscita, con una delle valigie di Cole.
Io butto il bicchiere del caffè in un cestino lì vicino e mi incammino.
Un braccio mi circorda il collo. 'Sei pronta ad avere notti di fuoco con il sottoscritto?' sussura al mio orecchio.
L'inferno è iniziato, Elena.
 
 
 
 
Entro nella macchina di Zayn sbattendo forte la portiera.
'Che succede?' chiede, preoccupato dal mio sguardo furioso rivolto alla strada grigia.
'Che succede? Che succede? Succede che quello sporco canadese è da neanche un'ora qui a New York e già mi sta facendo impazzire!' sbotto, rivolgendo lo sguardo verso di lui.
Il suo sguardo diventa dispiaciuto, e subito io mi pento di essermi arrabbiata così con lui, che non c'entra niente.
'Scusami, Zayn' sussuro, guardando il tappettino nero.
Sento il suo sguardo addosso, ma non voglio alzare il mio.
'Non ti devi preoccupare, El' sussura, abbracciandomi.
Le lacrime iniziano a scorrere e questa volta non so perchè.
Forse perchè Mike è partito, forse perchè Cole mi farà impazzire seriamente, forse perchè non riesco ad amare Zayn.
Voglio amare Zayn con tutta me stessa, voglio essere davvero la sua ragazza. Ma non ci riesco.
Dopo quello che mi è successo con Jack, ho paura di amare.
Ho paura di non essere ricambiata.
'Perchè piangi?' mi chiede.
'Perchè..mi manca Mike' dico la prima cosa che mi passa per la mente, ed è anche vera.
'Ci sono io, piccola' sussura, baciando la mia testa.
Sorrido. 'So che ci sei, Zayn' dico, svincolandomi dalla sua presa.
'Andiamo dal tatuatore?' chiedo, sorridendo.
Lui ricambia il sorriso, facendo perdere un battito al mio cuore.
 
 
 
 
Rabbrividisco, all'ennesimo urlo che proviene dalla stanzetta.
Zayn lo sente e mi stringe ancora di più la mano.
Guardo l'uomo enorme, con i pochi capelli lunghi castani, occhiali neri e pieno di tatuaggi, di fronte a me.
Okay, non sono così tanto sicura di volermi fare un tatuaggio.
Pensavo di farmi due tatuaggi, entrambi sui polsi. La parola Hope in uno, e la parola Faith nell'altro.
E con il pretesto che Zayn vuole farsi un nuovo tatuaggio, eccomi qui.
Ma da quando sono entrata nell'umida sala di attesa di Jenk's Tattoo, il tatuatore di Brooklyn, me la sto facendo sotto.
Il ragazzo che era sottoposto a quella tortura esce, con una specie di carta velina nella spalla e il volto bianco.
Jenk, un 30enne muscoloso e pieno di tatuaggi, esce e chiama il nome di Zayn.
Zayn si alza. Io sono immobilizzata nella sedia e non riesco a muovermi, come non riesco a distogliere lo sguardo dal ragazzo appena uscito dalla stanzetta.
'Elena, andiamo' dice Zayn, tirandomi un pò la mano.
Entriamo nella stanzetta e deglutisco.
Disegni d'ogni tipo, aghi di ogni misura.
E' l'inferno, mi ripeto mentalmente.
'Chi si deve fare il tatuaggio?' chiede Jenk, osservandoci.
'Lui' indico Zayn prima che possa aprire bocca.
'Siediti' dice Jenk, indicando un sedia stile studio dentistico.
Zayn, tranquillo, si siede e senza aspettare la domanda di Jenk dice 'Vorrei inciso un uccello nella mano' e indica la mano e in quale parte.
Jenk annuisce e prende un coltello dal cassetto.
Spalanco gli occhi, quando inizia ad affillare un ago.
Finendo questa operazione, mette l'ago in una penna enorme.
Si posiziona accanto Zayn, mentre io sono rimasta accanto alla porta.
Zayn mi vede e si trattiene dal ridere.
'Mi stringi la mano, amore?' chiede, con voce svenevole.
Alzo gli occhi al cielo. So che pensa che vomiterò da un momento all'altro.
E non gliela darò questa soddisfazione.
'Certo' dico, incamminandomi.
Giunta dal lato non occupato da Jenk, prendo una sedia e mi seggo.
Stringo la mano del moro dal ciuffo biondo e gli sorrido.
Lui è tranquillo, nessuna traccia di paura nel viso perfetto.
Jenk accende l'enorme penna e sobbalzo.
Zayn ridacchia. Osservo la penna iniziare ad entrare nella pelle dell'inglese, e compare una chiazza rossa.
Non svenire per nessuna ragione al mondo, Elena.
Sento lo sguardo di Zayn fisso su di me.
Mi volto verso di lui, guardando quegli occhi castano chiaro, quasi dorati. 
Libera la nostra stretta e porta la sua mano ai miei capelli, portando una ciocca dietro l'orecchio.
Arrosisco. Mi protendo verso di lui e poso le mie labbra sulla sua guancia, donandogli un leggero bacio.
'Niente smancerie' borbotta Jenk. Io e Zayn ridiamo.
Ritorno a stringere la mano di Zayn e fissare la sua pelle dove compare presto un uccellino che vola.
Prima che Jenk finisca, mi chiede se voglio anch'io un tatuaggio.
'No, grazie' rispondo, la paura che enfatizza quelle due parole.
'Non dirmi che hai paura' Zayn sgrana gli occhi.
'No. Certo che no!' dico, orgogliosa.
'Allora fattelo. Un giorno mi hai detto che hai tante frasi importanti per te. Fatti incidere una di quelle frasi' dice, sorridendo.
Brutto figlio di..
'Jenk, voglio incidermi due parole, nei polsi. Hope e Faith' dico, voltandomi verso quella specie di mostro.
Lui sorride e stacca la penna dalla pelle di Zayn.
Fissa una carta velina sulla pelle appena tatuata del moro e gli ordina di farmi sedere su quella specie di sdraio.
Per incoraggiarmi, fa fare una specie di ruggito alla penna e sorride, minaccioso.
Deglutisco, augurandomi di non svenire da un momento all'altro.
Ma la mano di Zayn stringe la mia, e so che mi manterrà viva.
Almeno spero.
 
 
 
 
Apro la porta di casa, canticchiando Wings delle Little Mix.
'Mum told me not to waste my life, she said spread your wings my little butterfly' canto, dando un piccolo bacio sulla guancia a mio padre che legge un giornale.
'Felice, El?' chiede mia madre, sorridendo.
'Già' rispondo, togliendomi il giubbotto.
'Zayn che ha fatto?' bofonchia cercando di essere indifferente mio padre, sempre con gli occhi fissi sul giornale.
'Mi ha reso la giornata più felice' rispondo, prendendo posto a tavola.
E so che quelle parole corrispondono a verità, e non una bugia inventata su due piedi.
Quel ragazzo ha il potere di farmi cambiare umore, in positivo.
Sono triste? Zayn mi rallegra. 
Sono arrabbiata? Zayn mi calma.
'Chi è Zayn?' chiede Cole, prendendo anche lui posto a tavola.
Ah, già. Lui non sa che sono 'fidanzata'.
'Il fidanzato di Elena, non lo sai?' mia madre risponde, sorpresa.
'No' sussura Cole, rivolto verso di me.
'Mi sono dimenticata di dirtelo' alzo le spalle e taglio la cotoletta di pollo fatta da mia madre.
Dopo mangiato, Cole e mio padre vanno in salotto a guardare la tv, mia madre è impegnata a parlare con il padre di Niall per questioni di lavoro e io salgo in camera mia.
Zayn mi ha promesso che avrebbe dormito anche stasera con me, ma ancora non c'è, quindi decido di connettermi su twitter.
Scorro per un pò i tweet della timeline, ridendo dei tweet comici di alcuni utenti o deprimendomi con quelli d'amore di altri.
Controllo le interazioni, rispondendo alle menzioni e seguo coloro che mi hanno iniziato a seguire.
Scrivo un pò di tweet, soprattutto che pongono domande.
E quei tweet che pongono domande, riguardano Zayn.
Nessuno tranne Johanna sa che sono su twitter.
Neanche i ragazzi. Voglio che questo sia una specie di diario segreto, per me.
Johanna conosce il mio nick perchè ci siamo conosciute proprio qui, su twitter.
Infatti mi risponde a un tweet.
Ho scritto: 'Non mi innamorerò mai di Zayn, lo sento' e lei mi ha risposto con 'Tu sei già innamorata di lui, El'.
Sbuffo. Lei continua a supportare Zelena.
'Johanna, non iniziare' scrivo velocemente questa risposta e invio.
Sospirando, chiudo twitter, per poi spegnere il pc e alzarmi dalla sedia.
Non so cosa fare. O prendo uno dei miei tanti DVD e guardo un film, aspettando Zayn. Oppure..
Arrivo alla finestra e la apro. Non c'è tanto freddo, ma prendo lo stesso una coperta ed esco nelle scale anti-incendio. Mi seggo e mi copro con la coperta.
Estraggo dalla mia tasca il cellulare e le cuffie, che porto sempre con me.
Vado nella sezione musica e clicco su 'Canzoni casuali'.
Parte una canzone dei The Wanted, Lose My Mind.
Appoggio la testa al muro, lasciandomi trasportare dalle voci di Max, Jay, Siva, Tom e Nathan.
Quello che mi ha colpito di più è Siva, della band.
Amo questo tipo di voci. Profonde, ti trasmettono calore e sicurezza, come se fossi davanti al camino in una giornata pesante e fredda dell'inverno.
Non so da quanto tempo sono qui, ferma a fissare il cielo scuro newyorkese, quando sento delle labbra baciarmi dolcemente la fronte.
Mi volto e vedo Zayn, con un sorriso dolce stampato nel suo volto.
Ho già detto che ha un volto perfetto?
Mi tolgo gli auricolari. 'Entriamo? Sto morendo di freddo, El' dice, rabbrividendo. Rido e apro la finestra.
 
 
 
 
'Sai che tra 2 minuti è il tuo compleanno?' mi chiede retoricamente il moro dal ciuffo biondo, accanto a me.
Alzo gli occhi al cielo e continuo a fissare la tv, che trasmette un episodio dei Robinson.
'Meno uno..' sussura Zayn, al mio orecchio.
Rabbrividisco e mi stringo di più tra le sue braccia.
Ultimo minuto da diciotenne.
Beh, che dire? E' stato uno degli anni più belli/brutti della mia vita.
Belli perchè ho trovato Zayn, Johanna è venuta qui, mi sono rifatta di tutti quelli che mi prendevano per il culo e finalmente mi sono accettata.
Brutti perchè ho avuto parecchie delusioni, in primis Crystal.
'Buon compleanno, Elena' Zayn mi stringe di più a sè e inizia a baciarmi sulla guancia.
Sorrido e mi volto verso di lui, facendo combaciare le nostre labbra.
Ci blocchiamo quando sentiamo la maniglia della mia stanza muoversi ripetutamente di fuori, dal momento che l'ho chiusa a chiave.
'El, stai dormendo?' chiede Cole. 
'N-no' balbetto, fissando Zayn. Lui mi fa l'occhiolino e si nasconde nell'armadio.
Ridacchio e vado ad aprire la porta.
'Auguri!' dice Cole, abbracciandomi.
'Grazie, Cole' sussuro.
Mi da un bacio sulla guancia. 'Beh, ora che sei fidanzata non posso baciarti, ma sappi che vorrei baciarti in questo momenti, e anche fare qualcos'altro' sorride maliziosamente.
'Cole, vai a dormire' dico, sorridendo amabilmente.
Lui ride e chiude la porta. 
Zayn esce dall'armadio. Mi avvicino a lui. 'Dov'eravamo rimasti?' sussuro sensualmente, alzandomi in punta di piedi.
'Mmh' Zayn ricongiunge le sue labbra alle mie.
Ci stendiamo sul letto, coprendoci con le coperte.
Siamo faccia a faccia. Mi sto perdendo nei suoi occhi magici, quando mi viene in mente una cosa.
'Zayn, voglio esprimere un desiderio' annuncio.
Lui mi guarda, confuso. 'Non c'è una torta davanti a te' mi fa notare.
'Chi se ne frega!' dico, esasperata. 'Voglio che tu mi canti una delle tue canzoni'.
Lui guarda altrove. So bene che sta riflettendo.
'Okay' dice infine, fissandomi attentamente.
Sorrido, ringranziandolo mentalmente di questo suo regalo.
'Your hand fits in mine like it's made just for me' stringe le mie mani, riempendo con le sue dita gli spazi vuoti tra le mie dita.
Fisso le nostre mani unite, che sembrano dire 'se cadrai, non ti lascerò andare'.
Alzo gli occhi e vedo che anche lui li fissa, un piccolo rossore nelle sue guance.
Continua a cantare. 'But bear this in mind it was meant to be and I'm joying up the dots with the freckles on your cheeks and it all makes sense to me'.
Alza gli occhi, fissando i miei, rapiti.
'I know you've never loved the crinkles by your eyes when you smile, you've never loved your stomach or your thinghs, the dimples in your back at the bottom of your spine but I'll love them end lessly'.
Al primo impatto, questa canzone sembra fatta apposta per me, per la vecchia me.
'I won't let these little things slip out of my mounth but if I do it's you. They add up to, I'm in love with you..' aspetta un pò e nel mentre stringe ancora di più le mie dita 'and all these little things'.
Sorrido, come non ho mai sorriso nella mia vita.
Continua a cantare, finchè non arriva a quello che penso sia la parte finale.
'You never love yourself half as much I love you, you never treath yourself but darling I don't want too. If I let you know, I'm here for you. Maybe you'll love yourself like I love you' continua con il ritornello, fissando sempre i miei occhi con i suoi occhi magici.
'E' bellissima, Zayn' sussuro, quando finisce.
'Grazie, ma ora dormiamo, El. Domani, o meglio, oggi c'è scuola' dice, dandomi un bacio sulla fronte e voltandosi dall'altro lato.
Rimango immobilizzata per un pò, stupita dal suo comportamento.
Abbiamo dormito sempre abbracciati e ora si volta.
Addolorata, mi distendo, posando la mia testa sul cuscino e cercando con tutte le forze di addormentarmi.







 SHIMBALAIEEE a tutti!
come state? io benissimo. ajksnhdsbduycfydgb
avete visto? eh? ho aggiornato di lunedì! 
sono talmente testarda che quando mi metto in mente qualcosa la mantengo, ed eccoci qua c':

i'm proud of me. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
parliamo del capitolo: 
allora, io volevo includere anche il giorno del compleanno di Elena, ma...veniva troppo lungo.
quindi, il prossimo capitolo sarà incentrato sul giorno del compleanno della nostra cara e fine El.
ma quant'è carino Zayn? kjasndsajd
io vi avverto già da ora: nei prossimi capitoli ci sarà una
bomba ad orologeria.
già, ci sarà una sorpresa stile
BOOM.
ma l'avete visto ieri Titanic? AHAHAHAHAHAH
vi giuro, era la prima volta che lo vedevo.
quando i marinai in cima alla nave hanno avvistato l'iceberg avevano la faccia tipo '
oh minchia'.
oppure quando Rose si spoglia per farsi dipingere da Jack, l'avete vista la faccia di Di Caprio?
che poi sto biondone è proprio la fine del mondo. mlmlmlmlmlml
okay, volevo farvi una richiesta......

che ne dite di far arrivare il capitolo a 10 recensioni?
voglio vedere quanto ci tenete a questa storia.
so, recensite, recensite, recensite.
#peacenlove


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Capitolo 16
*** My birthday? ***


 

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Una specie di mini terremoto mi fa svegliare.
Ancora a occhi chiusi, sbadiglio, cercando un corpo accanto a me.
'Zayn?' chiedo, fermandomi e ancora a occhi chiusi.
Al posto del corpo caldo e forte di Zayn, trovo un sottile e rettangolare pezzo di carta. 
Apro gli occhi e lo porto davanti i miei occhi.
'Buongiorno, piccola. Auguri.
- Zayn.'
Sorrido, stupita ancora del fatto che sia ancora sorpresa di non trovare Zayn accanto a me la mattina quando abbiamo scuola.
Mi ci dovrò abituare, prima o poi. Scappa sempre quando abbiamo scuola.
Contro la mia volontà, tolgo le coperte calde e mi seggo sul letto, prendendo il cellulare e controllando i messaggi.
Ho 5 messaggi:
'Biondona, auguri! Hai diciannove anni e ancora sei vergine! Un record.
- Harry.'
Sbuffo, per poi ridacchiare. Chi poteva essere se non lui?
'Ciao, mia Kevina. Auguri di buon compleanno, e ci vediamo a scuola.
- Louis.'
Se vengo chiamata da Lou 'Kevina' allora sono davvero importante.
'Ehi, El. Oggi compi diciannove anni? Non ci posso credere. Mi sembra ieri che giocavamo con i bambolotti di Toy Story! Auguri. 
- Liam.'
Aw, ancora si ricorda di quando prendevo Buzz Lighter e lo facevo baciare con Woody?
'Buongiorno, El. Buon compleanno e sai cosa sei per me? Un cupcake al cioccolato.
- Niall.'
Il miglior complimento ricevuto da Niall James Horan, gente!
'Ehi, piccola. Ti sei svegliata? Spero di si, perchè poi fai tardi a scuola! Auguri, ancora. Sei uno splendore quando dormi, te l'ha mai detto nessuno?
- Zayn.'
E a te hanno mai detto che sei la perfezione, Malik?, penso, mentro butto la testa all'indietro.
Esco dalla mia stanza con il mio asciugamano ed entro nel bagno, fortunatamente libero.
Dopo essermi tolta il pigiama, mi infilo sotto il getto caldo e rilassante della doccia.
Una doccia ci vuole proprio, per farmi rilassare prima dello stress che avrei subito oggi.
Io non vedo il compleanno come un giorno speciale. Sono finiti gli anni felici di quando ero bambina, quando addirittura facevo il conto alla rovescia.
Ormai per me il compleanno è un semplice giorno, come tutti gli altri.
Solo che lì è ufficiale che hai un anno in più e tutti ti fanno gli auguri.
Dopo queste profonde osservazioni, esco dalla doccia e ritorno nella mia camera, quasi correndo, per paura che ci fosse Cole in giro.
Quel ragazzo è peggio di Harry, fidatevi.
Mi vesto velocemente, preparo la borsa per la scuola e scendo in cucina.
'Buongiorno' saluto mia madre, mio padre e Cole, seduti tutti attorno al tavolo.
I miei genitori si illuminano tutti appena mi vedono, mentre Cole mi sorride dolcemente.
Sbuffo e prendo posto accanto a Cole.
Gli ho ordinato che non voglio nessun 'auguri', nessun 'buon compleanno'.
Però vedo che loro fremono, fissandomi a occhi spalancati.
'Come mai i pancake?' chiedo, fissando stupita quelle bontà al centro della tavola.
'Perchè è il t...perchè mi andava di farli' mia madre si corregge all'istante e io faccio fatica a trattenere le risate.
Mangiamo in tranquillità, silenziosamente.
Vedo i miei genitori che quasi cadono dalla sedia.
Poso rumorosamente la forchetta sul piatto e li guardo.
'Avanti, fatemeli' sospiro.
Si alzano istantaneamente e mi vengono ad abbracciare, anzi, a soffocare.
'Auguri, amore!' esclamano, stringendomi più forte.
Dopotutto ricevere auguri non è così male, dai.
'Grazie mamma e papà' dico, dandogli un bacio in guancia ad entrambi.
Pochi minuti dopo, mio padre sta accompagnando me e Cole a scuola.
Cole mi sta domandando tantissime cose, così sono impegnata a parlare e non a fissare pensierosa il paesaggio che ci sfreccia accanto, come mio solito.
'Cole, basta con le domande. Ora entriamo e ti faccio vedere tutto' rispondo all'ennesima domanda, stufa.
Lui ridacchia e mi lascia stare, per il momento.
Scendiamo dalla macchina e aspettiamo che mio padre sparisca dietro l'angolo prima di camminare verso l'entrata della scuola.
Qualcuno si lancia sopra di me e mi stringe fortissimo.
'Che cazzo?' esclamo, stupita, allontanando la persona.
'Auguri migliore amica!' urla Crystal, baciandomi la guancia.
Elena, ricordati che usare violenza non è una bella cosa, mi ricordo.
'Migliore amica?' chiedo, stupita.
Forse si è fatta di cocaina.
'Si!' urla. Mi copre l'orecchio.
'Intanto l'orecchio è mio' inizio, allontanando la mano dal mio orecchio 'e poi migliori amiche non lo siamo dalla scorsa estate, Crystal. Spero te lo ricorderai quando l'effetto della cocaina sarà sparito' dico, lanciandole un'occhiataccia.
Lei aggrotta le sopracciglia. 'Senti, Crystal. Se ancora non ti è chiaro il concetto, io e te siamo niente. Capito?' aggiungo.
Cole, per tutto questo tempo, ci ha guardato confuso.
'Cole, vieni' dico, lanciando un'ultima occhiata alla mia ex migliore amica.
Passiamo prima dal mio armadietto, cosicchè posso prendere i libri, e poi gli mostro il suo armadietto e lo accompagno in classe.
Mi da un bacio in guancia, per poi ricordarmi che è il mio compleanno ed entra in classe.
I corridoi sono quasi deserti, ormai tutti sono entrati nelle classi.
Mi affretto a raggiungere la classe di fisica.
 
 
 
 
 
Due ore dopo, sto attraversando il corridoio per raggiungere la segretaria.
La professoressa di inglese mi ha incaricato di fotocopiare alcuni fogli e dire che ero entusiasta di farlo è un eufemismo.
Passo davanti al bagno dei maschi e delle braccia circondano i miei fianchi, stringendoli.
Il profumo mi è familiare, tremendamente familiare.
Mi volto, per dar conferma al mio sospetto.
Zayn mi guarda, sorridendo. 'Ehi' mi alita praticamente in faccia.
Mi allontano un pò con la testa. 'Zayn, hai fumato?' chiedo.
'Si' risponde, confuso dalla mia domanda.
'Si sente' bofonchio, distogliendo lo sguardo.
'Mi è dispiaciuto lasciarti stamattina' mi informa tristemente, riportando la mia attenzione su di lui.
'Ah, si?' chiedo, un velo di sorriso nella mia voce.
Alcune volte ho il sospetto che a Zayn piaccio, che Zayn mi ama.
Quando capita che durante la notte mi risveglio per un breve tempo, sento la sua voce sussurare cantando delle canzoni, canzoni d'amore.
A volte mi accarezza i capelli, altre mi bacia leggermente la fronte o la guancia.
In quei momenti mi sento...felice.
Sono veramente felice quando sto con Zayn. Nessuno potrà mai darmi quel senso di felicità che mi dona lui.
'Già' sussura, al mio orecchio. 'Volevo darti il bacio del buongiorno, quello del buon compleanno, quello...' mentre parla, la sua bocca sfiora il mio orecchio, il mio collo.
Respiro affannosamente, rischiando di fare scoprire il mio interesse verso di lui.
'Quello?' chiedo, cercando di respirare normalmente e di assumere un tono di voce indifferente.
'Quello che mi andava, tanti baci che mi andavano di darti' sussura, allontanandosi e fissando il mio volto, serio.
'C'è sempre il bagno, per quelli' dico, ritornando ad essere me stessa e mordicchiandomi il labbro.
Lui lo fissa, intensamente. 'Tentativo di essere sensuale? Ci stai riuscendo bene, Forde' dice, per poi prendermi in braccio e portandomi nel bagno dei maschi.
Rido, mentre entro in uno dei bagni e lo invito con il dito a entrare anche lui.
Lui si sofferma un attimo, per poi accelerare il passo ed entrare anche lui.
'Che intenzioni hai, Elena?' chiede.
Sono attaccata al muro, sotto il suo sguardo, e lui mi blocca ogni via di uscita portando le braccia accanto a me, con le mani attaccate al muro.
'L'intenzione che hai tu, Zayn' rispondo.
Sta per dire qualcosa, quando porto le mie mani sulle sue guance e lo attiro velocemente a me, posando prepotentemente le mie labbra sulle sue.
Dischiudo la bocca, facendo entrare la sua lingua.
Le nostre lingue iniziano si incontrano, si accarezzano e si scontrano. 
Lascia cadere le sue braccia, posando le sue mani sui mie fianchi.
Mi attira a sè, facendo aderire i nostri corpi.
Le sue mani scendono lentamente fino al mio sedere, dove lo palpeggia.
Gemo, colta di sorpresa.
Finchè è una palpata al culo, va tutto bene.
Ma presto mi vendico, mordendo il suo labbro inferiore e facendolo gemere di piacere.
Sorrido, soddisfatta.
Si allontana da me, per squadrarmi per bene.
'Che c'è?' chiedo, imbarazzata, controllando che la mia maglietta non sia sporca.
'E' che..a volte mi cogli di sorpresa. Come ora' sussura.
Il mio sguardo ritorna su di lui. 'In che senso?' ora sussuro anch'io.
'A volte sembra che sei indifferente a me, altre che non puoi resistermi, altre che sono la persona che ti rende difficile' spiega.
Sono a corto di parole. Non è assolutamente vero.
A lui sembrano queste cose. Ma so solo io cosa provo dentro di me, quando semplicemente mi sfiora.
Quando sento pronunciare il mio nome da quella voce profonda.
Quando le mie labbra sfiorano le sue.
O quando lo sorprendo cantare canzoni nel cuore della notte.
Nessuno all'infuori di me sa di tutto questo, nessuno.
'Zitto e baciami' dico, prendendolo per il colletto della camicia e avvicinandolo a me.
Lui mi accontenta, di nuovo.
Lo ammetto, gli ho ordinato di baciarmi perchè non sapevo cosa dire e non volevo dirgli una bugia.
Si stacca dalle mie labbra per poi avvicinarsi al mio collo, dove inizia a morderlo.
'Zayn..' ansimo, cercando di staccarlo da me.
Ma lui continua a stare attaccato al collo, come una patella al suo scoglio.
Inizia a succhiare e gemo.
Chiunque entrerebbe nel bagno in questo momento, gli sembrerebbe che lo stiamo facendo.
Passa a leccare il probabile succhiotto che mi ha fatto, quando mi vibra il cellulare in tasca.
Lo allontano bruscamente da me, mentre prendo il cellulare.
Lui sogghigna, mentre leggo il messaggio.
'Ti sei persa nella diretta via? Sono 10 minuti che non ci sei.
- Louis.'
Sbuffo, scrivendo brevemente la risposta.
'C'è fila'
Perchè le persone devono interrompere sempre i momenti perfetti? 
'Devo andare in segreteria' informo Zayn.
'A fare?' chiede, evidentemente dispiaciuto.
'Devo fotocopiare alcuni fogli per la professoressa Purse' rispondo, aprendo la porta del bagno e assicurandomi che non ci sia nessuno.
'Ti accompagno' mi prende per mano e camminiamo per i corridoi.
Dopo esser stati in segreteria, mi accompagna nella mia classe.
Prima di aprire la porta, mi volto a lui sorridendo.
'Di pomeriggio potremmo andare a casa mia e continuare ciò che stavamo facendo in bagno' dice, stringendomi di più la mano.
Sogghigno. 'No, grazie' sussuro, avvicinandomi a lui e dandogli un leggero bacio a stampo.
 
 
 
 
 
Suona la campanella del pranzo, raccolgo subito i miei libri ed esco dall'aula di storia.
Ad aspettarmi c'è Zayn, appoggiato al muro di fronte, con aria seria.
Mi incammino verso di lui e noto che pian piano la sua bocca si trasforma in un sorriso.
'Come mai sei venuto a prendermi?' chiedo, mentre stringo la mano che protende verso di me.
'Mi andava così' risponde, alzando le spalle.
Arriviamo a mensa mentre mi racconta di come la professoressa Haylton ha appena fatto un'altra delle sue cadute esilaranti.
Ci mettiamo in fila per il pranzo e appena ricevuto ci incamminiamo nel nostro solito tavolo, dove già sono riuniti Lou, Haz, Niall e Liam.
Non ho neanche il tempo di posare il vassoio che Liam, che non ho visto durante la mattinata, mi soffoca con le sue braccia.
'Avrai anche diciannove anni, ma per me rimarrai sempre la piccola bambina con cui cantavo le canzoni della Disney' dice, scompigliandomi i capelli.
Scaccio via la sua mano, mentre dico un 'grazie' che ha una punta di acidità.
Sto per portarmi una forchettata di spaghetti alla bolognese, quando Niall dice 'Oh, ecco Cole', guardando la porta.
Mi volto anch'io e mi sento impallidire.
Cole è con Jack e il suo gruppetto. Parlano allegramente, ridono.
Immagino già i discorsi pervertiti che stanno facendo.
Cole e Jack si incamminano verso il mio tavolo e io mi volto, prestando anche troppa attenzione alla pasta.
'El' mi chiama Cole. Mi volto verso di lui.
'Ho conosciuto questo ragazzo, si chiama Jack. Mi ha invitato al suo tavolo, quindi se mi cerchi sono là' dice, indicando il tavolo di Jack.
'Okay' dico, indifferente, senza accennare qualcosa sul fatto che conosco il pezzente che gli sta accanto.
'El, mi hanno detto che è il tuo compleanno' mi informa Jack.
'Si' confermo. 
'Allora auguri' dice, con un sorriso malizioso. 'Se vuoi il mio regalo, sai già dov'è casa mia' aggiunge.
Zayn si alza all'istante, avvicinandosi pericolosamente a Jack.
'Prova ancora a fare una di queste allusioni con lei e ti giuro che non potrai più fare sesso' lo minaccia.
Fisso sorpresa Zayn. Non l'ho mai visto così.
'Zayn, non casco nelle tue minacce. Tu non sei ciò che merita' ribatte Jack.
'Se ha scelto me ci sarà un motivo'
'Stento a capirlo, questo motivo'
Cole osserva confuso i due litiganti. 'Ehi, ma tu sei Zayn!' esclama.
Mi colpisco la fronte con la mano. 'Si, perchè?' chiede Zayn, guardandolo.
'Elena non mi ha detto che sei il suo fidanzato, ma me l'ha detto sua madre' risponde il biondo.
Zayn si gira verso di me, interrogandomi.
'Non lo ritenevo necessario, dal momento che non sapevo se sarebbe venuto veramente a vivere qui' mi giustifico, con aria innocente.
Zayn ritorna a Jack. Nel suo sguardo c'è furia, rabbia.
'Okay, ragazzi, non fate discussioni' interviene Liam, posando una mano sulla spalla di Zayn.
Zayn si rilassa, sotto il tocco del biondo.
Pochi minuti dopo, tutto è tornato a posto.
Cole e Jack sono andati al loro tavolo e Zayn e Liam hanno ripreso posto nel nostro.
Ho cercato di fare una mini ramanzina a Zayn, ma lui mi ha interrotto dicendomi di non preoccuparmi.
Improvvisamente, mi squilla il cellulare.
Change Your Life delle Little Mix si diffonde per tutta la mensa, nonostante la confusione.
Rispondo alla chiamata.
'Pronto?'
'A vita mia!' (ndr. vita mia) urla mia nonna. Allontano il cellulare dall'orecchio.
'Ciao, nonna' rispondo, esitante.
'Ehi, è tua nonna Paulina?' mi chiede Harry, a cui rispondo con un cenno d'assenso.
'Metti il vivavoce!' mi ordina Niall.
Loro ridono sempre quando mia nonna parla, e ora scoprirete il perchè.
'Ma chi si fatta ranni! Pari airi ca iucavi cu fangu cu to cucino Joe!' (ndr. ma che sei fatta grande! Sembra ieri che giocavi con il fango con tuo cugino Joe!). I ragazzi scoppiano a ridere.
'Che cosa ha detto?' sussura Zayn, confuso.
Nonostante mia nonna sia da 50 anni qui in America, parla ancora siciliano.
Io lo so perchè in casa mia mia madre ci ha sempre insegnato l'italiano e, per capire i nostri nonni, specialmente mia nonna Paulina, il siciliano.
'Già, nonna' rispondo, soffocando una risata.
'Quantu ni fai? Vinticincu?' (ndr. quanti ne fai? Venticinque?) chiede.
'Veramente diciannove, nonna. Sono ancora al liceo' le faccio notare, ridendo.
'Ah, ma u sai ca io aiu a memoria cuita! Sugnu fatta viecchia!' (ndr. ah, ma lo sai che io ho la memoria corta! sono fatta vecchia!) si giustifica.
'Si, lo so'
'Auguri!' ritorna all'italiano, improvvisamente.
'Grazie, nonna. Ci vediamo domenica?' chiedo.
Ogni domenica la passiamo nella fattoria nella periferia di New York dei miei nonni materni.
'Si, già parravu cu to maci' (ndr. si, già ho parlato con tua madre) conferma.
'Okay, salutami a nonno! Ti voglio bene'
'Puru iu, sangu mia' (ndr. pure io, sangue mio).
Chiudo la chiamata e i ragazzi scoppiano a ridere.
'Te l'ho detto che fa morire sua nonna!' esclama Niall, tra una risata e l'altra.
'Ma era giapponese quello?' chiede Zayn, tentando di non ridere.
'E' siciliano' gli rispondo, sospirando.
Scoppia a ridere. 'Voi italiani siete complicati!'
Lo fulmino con lo sguardo. 'Ma senti chi parla! Il pakistano!' ribatto, stizzita.
'Io ho origini pakistane, sono di nazionalità inglese' replica.
'Io ho origini italiane, sono di nazionalità americana' dico a Zayn, imitando il suo tono.
Vedi se devo farmi mettere i piedi in testa da un vu cumpra.
 
 
 
 
 
'Che cucini di buono?' chiede Zayn, abbracciandomi da dietro.
Sorrido, mentre giro la pasta. 'Spaghetti con ragù e panna' rispondo.
'Mmh..buoni' commenta, baciandomi il collo.
Rabbrividisco e per poco non lascio scivolare il cucchiaio di legno nell'acqua bollente.
'Gente, sono arrivato' urla dal salotto Cole.
Zayn sbuffa e si allontana, appoggiandosi al bancone.
'Che ci fai qui?' chiede Cole, entrando in cucina.
'L'ho invitato a mangiare qui' rispondo, prima che lo fa Zayn.
'Mmh..okay' risponde Cole, per poi tacere. 'Sai, sono venuto a sapere molte cose da Jack' annuncia.
Mi volto e lo guardo. 'Quindi?' chiedo, sfidandolo con lo sguardo.
'Tu ami Jack?' chiede, sedendosi nel marmo della cucina.
'Amavo' confermo, sottolineando l'imperfetto.
'Mi ha detto che ti prendevano in giro, prima' aggiunge.
'Sai com'ero fatta, Cole. E loro mi criticavano' rispondo, incrociando le braccia.
'Eri bellissima anche prima, lo sai, El' sussura, avvicinandosi.
'Ehi, ci sono anch'io!' gli fa presente Zayn, accanto a me.
Ridacchio. 'Beh, Cole mi può abbracciare, vero?' gli chiedo, guardandolo. Riflette per un pò. 'Okay' acconsente.
Gli sorrido e mi volto verso Cole. Allargo le braccia e lui ci si tuffa.
'Aw, che buon profumo' dice, strofinando il suo naso sul mio collo.
'Burberry Week end' rispondo, fiera.
 
 
 
 
 
'El, andiamo!' si lagna Zayn, dietro la porta.
'Zayn, una ragazza deve stare attenta al look!' ribatto, mentre mi guardo allo specchio.
'Ma dobbiamo andare in centro, mica ai Grammy'
'Uuh, mi porti ai Grammy?' chiedo, eccitata.
Ci sono alcuni minuti di silenzio. 'Sbrigati, Elena Forde' dice, esasperato.
Mi osservo allo specchio e decido che il mio look va bene. Maglioncino a collo alto nero a pois bianchi, salopette a jeans e leggins neri e converse bianche.
Prendo il giubbotto e me lo metto sotto braccio. 'Oh, finalmente' sospira Zayn, dopo che ho spalancato la porta.
'Meno lamentele, Malik' bofonchio, superandolo.
Mi prende per i fianchi. 'Dove pensi di andare?' sussura, al mio orecchio.
Ciao, mi chiamo Elena, ho 19 anni e soffro di amnesia per colpa di Zayn Jawaad Malik.
'In centro?' chiedo, retoricamente.
'Pensavo volessi continuare la cosa che stavamo facendo stamattina, sai' risponde lui.
'Voglio solo drogarmi di shopping, Zayn' alzo gli occhi al cielo.
'Almeno concedimi un piccolo bacio' assume un tono dolce. 
Se proprio vuoi, penso, mentre mi volto.
Gli prendo il volto tra le mani e lo avvicino a me.
Le nostre labbra vengono a contatto, il mio cuore cerca di non smettere di battere, Zayn avvicina il suo corpo al mio.
I soliti avvenimenti che avvengono quando bacio Zayn, diciamo.
Dopo due ore, siamo da Macy's, una catena di cosmetici e profumeria famosa, che ci spruzziamo profumi.
'Mmh..ti dona questo profumo' dico, odorando il collo di Zayn.
Sbuffa. 'E' il profumo della Swift, El' dice, per poi scoppiare a ridere.
Scoppio a ridere. 'Dai, usciamo dal negozio. Ti sei drogata fin troppo di profumi' dice, prendendomi per il polso e trascinandomi verso l'uscita.
Usciti, mi stacco dalla presa di Zayn e mi sistemo. 'Sono modi, questi?' chiedo, stizzita.
Zayn sta fissando un punto davanti a sè. 'Zayn?' chiedo, sventolando una mano davanti a lui.
'Levati, cazzo!' sbotta, allontanando malamente la mia mano. 
Aggrotto le sopracciglia, confusa. Poi seguo il suo sguardo e noto le persone che ci sono sul ponte.
Rihanna e Chris Brown.
'Oh porca mucca inculata!' urlo. Decine di persone si voltano verso di me, stupite. 
'Ehm, scusatemi' mi scuso, intimidita.
'El, per favore, niente figure di merda' mi supplica Zayn.
Chris è il suo idolo, com'è che non si è lanciato su di lui? 
Autocontrollo, ciò che non hai tu, Elena, risponde una voce dentro di me.
'Okay, noi camminiamo davanti a loro, calmi. Ci fermiamo, chiediamo gli autografi, facciamo le foto e ce ne andiamo' dice, controllando lo schermo del suo cellulare.
'Come? Non vuoi neanche instaurare un dialogo con il tuo idolo?!' chiedo, stupita.
'Ovvio, poi ci parlo. Dai, andiamo' mi prende per mano e iniziamo a camminare.
Sto per incontrare Rihanna per la seconda volta in un mese.
Culoculoculoculoculoculoculoculoculoculoculo.
Okay, El, calma. Non urlare, non piangere. Sii indifferente.
Dopo tutto, chi è Rihanna? Solo la persona che ti salva ogni giorno, dai.
Non è così importante.
Zayn si ferma. 'Ma tu sei..' dice, fintamente sorpreso.
'Oh cristo, voi due insieme! Non sapete quanto vi amo assieme! Io lo sapevo che il vostro è vero amore!' urlo.
'Oh Allah...' borbotta Zayn.
'Ah, ma tu sei la ragazza dell'altro giorno!' dice Rihanna, abbracciandomi.
Rihanna-si-ricorda-di-me-oddio-santo-santo-ambrogio-e-santa-rosalia-e-tutti-i-santi-del-paradiso.
'Chris, lei è Elena, giusto?' dice, staccandosi.
'Si, e lui è Zayn' dico, quasi boccheggiando.
Zayn porge la mano a Chris. 'Non posso trattenermi' sussura. 'Chris, devo dirti grazie. Sei il mio idolo, mi hai aiutato a superare periodi difficili, da cui neanche pensavo di uscire. Invece l'ho fatto, grazie a te' dice Zayn, sorprendendomi.
Spalanco la bocca. 'Grazie' dice Chris, sorridendo.
Io tipo gli sarei saltata addosso...ma aspetta.
Io ancora non ho salutato Chris. Mi paro davanti a lui.
'Ehi, Chris. Te l'hanno mai detto che sei un figo pazzesco? Che hai una voce stupenda e sai ballare benissimo?' mi volto verso Rih, che sta ridendo. 'Non essere gelosa, Rih. E' tutto tuo' ritorno a Chris.
'Allora, io ho un pò di domande da porti' inizio, tirando fuori una lista.
'El, che cazzo fai?' chiede Zayn.
Lo guardo, confusa. 'Sto ponendo delle domande a Chris Brown, posso?'
'Allora, Chris, ami la nostra Robyn quanto? Da 1 a 10?' mi sento una di quelle bimbeminchia dementi, ma, sapete, per l'incolumità del mio idolo questo ed altro.
'Ehm....la amo infinitamente' dice, guardando Rihanna dolcemente.
'Aw, perchè tu non mi guardi così?' chiedo irritata a Zayn.
'Io ti guardo così, El!' si difende.
'Mah, comunque' dico, guardando Chris. Lui si rivolta verso di me. 'Okay, io supporto questo amore. Ho sempre saputo che siete uno per l'altro e quando finalmente vi siete rimessi assieme ero tipo al settimo cielo. Ma attento, Brown, se le dai anche un piccolo schiaffo giocoso o un piccolo pugno giocoso, ti prendo a schiaffi e pugni io. E non per gioco' finisco la frase sorridendo.
'O-okay' dice lui, intimorito.
Elena rulez, bitches.
 
 
 
 
 
Sento una portiera che si chiude e mi volto, sorpresa di vedere Zayn dietro di me.
'Che c'è?' chiedo, fermandomi. 'Niente, voglio accompagnarti fino a casa' dice, tranquillamente.
'Perchè? Non l'hai mai fatto' ribatto. 
Sbuffa. 'Mi va di farlo, okay?' risponde. Uno sguardo al suo volto spazientito e la mia bocca rimane chiusa, con una risposta sarcastica sulla punta della lingua.
'Mica mi stuprano per 4 metri' bofonchio, cercando la chiave di casa.
Strano che i miei genitori ancora non sono arrivati.
Trovata la chave, alzo lo sguardo e vedo Zayn che mi fissa.
'Zayn, grazie. Per oggi' dico, alzandomi in punta di piedi e dandogli un leggero bacio sulle labbra.
'Ancora devo capire perchè faccio sempre figure di merda con te' bofonchia, addolcito dal bacio.
Ridacchio, apro la porta e accendo la luce.
'Sorpresa!' urlano le persone nella stanza.
In casa mia c'è una vera e propria incursione.
Ci sono proprio tutti. Liam, Niall, Johanna, Harry e Louis.
'Che ci fate qui?' chiedo, stupita. 'Festa a sorpresa' dice Jo, avanzando.
'Che dolci!' dico, abbracciandola.
Passiamo al serata mangiando pizza e cioccolato, guardando Dirty Dancing e chiaccherando.
Alla fine della serata, quando tutti se ne sono andati, l'unico pensiero che posso formulare è solo uno: ho degli amici fantastici.
 
 
 
 
'Finalmente il 17 gennaio è passato' sospiro, mentre prendo posto in classe.
'Dai, alla fine non è stato brutto' dice Louis, dandomi una pacca sulla spalla.
Sorrido, al solo pensiero di ieri sera. 'Mmh..si' dico.
'19enne e ancora vergine, come ci si sente?' chiede Harry, parandomi una matita vicino la bocca.
'Non rompere, Styles' dico, spostando la sua mano e lanciandogli un'occhiata gelida.
'No, anch'io voglio sapere come ci si sente!' ribatte Zayn.
'Oh, tranquillo. Posso anche andare da qualcuno e dargliela a lui la prima volta' dico.
'Non oseresti' sussura.
'Io non ci proverei a sfidarmi, al tuo posto' dico, sorridendo.
'Voglio proprio vedere a chi doni la tua verginità' ribatte, voltandosi.
Per tutta l'ora di matematica penso alla sfida. 
Perchè è una sfida. 
Certo, darla al primo che mi viene in mente sarebbe da ragazza facile.
Penso a chi potrebbe essere il 'fortunato'.
Jack. No, assolutamente no.
Louis. No, troppo amico.
Liam. Lo stesso di Louis. Niall anche, aggiungiamoci anche che è fidanzato e non me lo immagino che fa sesso.
Cole? Neanche morta. Poi mi avrebbe preso per scopamica.
L'unico che rimane è Harry.
Si, lui è il tipo che non prenderebbe sul serio la cosa, che mi assilla dall'inizio del liceo di fare sesso insieme.
E' anche carino, problemi non ce ne sono.
Finita l'ora, mi volto verso di lui. 'Harry, stasera hai da fare?'
Si illumina, mentre capisce il motivo della mia visita.
'El..' inizia Zayn. 'Zayn, te l'ho detto di non sfidarmi. Uomo avvisato, mezzo salvato' lo liquido.








SHIMBALAIEEE a tutti!
okay, so che mi odiate, perchè sto aggiornando oggi e non lunedì.
ma...è tutta colpa di Rihanna.
domenica notte ci sono stati i Grammy e lunedì notte doveva uscire il video di Stay, e non ho avuto tempo di finire il capitolo.
spero che mi perdoniate.
allora, vorrei precisare una cosa, dal momento che quasi tutte me lo hanno chiesto:
Zayn si gira bruscamente, dopo aver cantato Little Things ad El, perchè è imbarazzato.
le canzoni che scrive sono quasi tutte dedicate ad Elena, e poi Zayn è leggermente timido, come avete già capito.
riguardo a questo capitolo:
mi sono vergognata un mondo a scrivere la scena leggermente hot nel bagno maschile della scuola.
ce, ero tutta rossa in faccia. ci mancava che entrava nella mia stanza mia madre e leggeva.
ecco la bomba: sfida tra Malik e Forde.
secondo voi El finirà a letto con Harry? oppure gli sputerà in un occhio?
tutte le risposte al prossimo capitolo, gente.
ora scappo, ho da fare una ricerca per mamma cwc
vi amo tutte, ricordatevelo.
#peacenlove


twitter - @zaynssexuality

 

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Capitolo 17
*** Take me to another world. ***



 
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Dentro di me, in questo istante, c'è un conflitto interiore.
Una parte di me dice di non aprire la porta di casa, diretta verso casa Styles, l'altra dice di aprirla, arrivare a casa Styles, dare la mia verginità a Harry e finirla con tutte queste stronzate.
Sono seduta sul divano, fingendo di guardare Big Bang Theory.
Cole sta mangiucchiando qualcosa in cucina, fissa la tv e a volte ride, battendo la mano sul tavolo.
I miei genitori sono andati ad una cena di beneficienza e sarebbero arrivati tardi.
Mi alzo, ancora indecisa. 
Devo uscire da questa casa, subito. Stare qui a pensare mi sta distruggendo. Devo parlare con qualcuno.
'Dove vai?' mi chiede Cole, fissandomi andare verso la porta.
'Vado da una mia amica, stai tranquillo' dico, voltandomi verso di lui.
'Okay, tanto io devo uscire con Jack e gli altri' alza le spalle e ritorna a mangiare.
Apro la porta e, dopo averla chiusa, cammino per il vialetto che porta al marciapiede.
Cammino su di esso finchè non arrivo a casa di Johanna.
La fisso per un pò, con il freddo che smorza il mio viso, lo rende ghiacciato.
Cammino fino alla porta e busso. 
Jo apre. 'Che ci fai qui?' chiede, sorpresa. 'Ci siamo viste neanche tre ore fa!' aggiunge.
'Si, non conta da quanto non ci vediamo, okay?' dico, scansandola ed entrando.
'Che succede?' mi chiede, avanzando verso di me.
La casa è vuota, ora che mi ricordo Johanna mi aveva detto che dopo cena usciva con Niall e i suoi genitori erano usciti per il loro anniversario.
'Ti ricordi quando oggi pomeriggio mi hai chiesto se andava tutto bene?' le chiedo, dopo essermi seduta sul divano. 'Si' è la sua risposta.
'Beh, non va niente bene, Jo. E' successo che..' sto per parlare, ma mi interrompe.
'Elena, non ti sarai cacciata in uno dei tuoi guai che neanche a Beautiful succedono, vero?' 
La guardo. 'Si' sussuro.
Si siede. 'Okay, parla' dice, fissando la tv spenta.
Le racconto cos'è successo questa mattina e lei mi guarda, con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.
Peni invisibili?
'Io lo sapevo! Lo sapevo che dovevi rovinare tutto, cazzo!' urla, alzandosi e indicandomi con il dito.
'Grazie per la fiducia! Ma poi cosa devo rovinare?' rispondo, confusa.
'Tu e Zayn vi stavate innamorando, ed ecco che tu devi uscirtene con una delle tue sfide da demente cronica!'
Alzo gli occhi al cielo. 'E non alzare gli occhi al cielo con me!' aggiunge, sempre con un tono di voce basso e dolce.
'Ora ti siedi e mi consigli cosa fare?' le chiedo, calma.
'Si, vai da Zayn e gli dici che lo ami! Ora' risponde, abbassando un pò il tono della voce.
'Non posso. E la sfida? Non voglio dargliela vinta' 
'Metti da parte la sfida, Elena. Harry ti piace?'
'Harry è un ragazzo carino' dico, prontamente.
'Zayn ti piace?' sospira, incrociando le braccia.
'Si. Molto, troppo' sussuro.
'Dagliela a Zayn, allora' 
'Jo, piccola, apri' urla Niall da fuori.
Mi alzo e vado ad aprire. 'Che ci fai qui?' chiede Niall, sorpreso.
Ma non sanno dire nient'altro oggi?
'Raccolgo tulipani per andare al mulino a vento e fare sesso con l'elfo irlandese' dico, scansandolo.
Oggi scanso tutti.
 
 
 
 
 
 
Cammino decisa fino alla porta rossa  di fronte a me.
Salgo i quattro scaini e mi fermo, con la mano destra a pugno. Un pugno fermo per aria.
C'è qualcosa che mi blocca. 
So che ciò che sto per fare è sbagliato, lo so. Ma non c'è motivo di rimandarlo.
Chi se ne frega chi mi inaugura! E' una cazzata la frase 'la prima volta si fa con la persona che si ama'.
Io non amo nessuno di vicino a me, quindi dovrei farlo con Drake? O Rajad Fenty, il fratello di Rihanna?
Sbatto il pugno contro il legno. Si sente un rumore di passi dietro la porta, talmente tanto è il silenzio.
Harry mi apre, sorridendo. 'Pensavo stessi scherzando' dice, prendendomi la mano.
Sono tentata di sfilare la mano dalla sua, ma devo andare fino in fondo a questa storia.
'Quando scherzo io, Styles?' rispondo, sorridendo.
'Quasi sempre' ridacchia, tirandomi verso dentro.
Chiudo la porta e lo seguo.
'Non c'è nessuno?' chiedo, vagando con lo sguardo per la stanza. 'Pensi che per quel che dobbiamo fare io permetta di star in casa a qualcuno?' chiede, ridendo.
'Non so come vanno queste cose, Hazza' ribatto, acida.
Un pensiero mi passa per la testa. 
Praticamente Harry è il mio puttano gratuito?
Prendiamo il corridoio subito la cucina, dove c'è la stanza di Harry.
Arrivata alla porta, faccio un respiro profondo e la apro.
Subito Harry mi prende in braccio e mi sbatte contro il muro. Inizia a baciarmi appassionatamente.
Non rispondo subito al bacio, ancora troppo sorpresa. 
Dischiudo la bocca e faccio entrare la sua lingua.
Non ha lo stesso sapore di Zayn. Non è lo stesso modo in cui mi bacia Zayn. Non è ciò che voglio.
Non riesco a pensare razionalmente, finchè non sento le sue mani infilarsi sotto la mia maglietta e giocherellare con il reggiseno.
Non sono pronta.
Sto per respingerlo, quando sento una voce urlare.
Sbarro gli occhi e mi stacco da Harry. 
Le sue labbra sono ancora rosse per il bacio. 
'Ignora chiunque sia e lasciati andare' mi suggerisce.
Si sta per avvicinare di nuovo e penso rapidamente ad un modo per allontarlo, quando ancora la voce urla.
Più nitida. Riesco a capire le parole e a chi appartenga questa voce.
'Harry, lasciala stare!' urla Zayn, fuori dalla casa.
Harry sbuffa ed esce fuori dalla stanza.
Sono ancora troppo scioccata per seguirlo, imperdirgli di fare qualunque cosa farà, perciò mi siedo sul bordo del letto e porto indietro i capelli.
'Me ne fotto della sfida! Non dovete farlo, cazzo! Lasciala perdere, Harry' ancora la voce di Zayn.
E a queste parole scatto. Arrivo in salotto.
Harry mi da le spalle, intravedo Zayn.
I suoi occhi castani sono furiosi. Il suo viso è rosso.
Arrivo alle spalle di Harry. 'Che ci fai qui?' chiedo, irritata.
'Che ci fai tu qui' mi indica e mi trattengo dal nascondermi dietro Harry.
'Stavo per fare sesso con un mio amico' rispondo, incrociando le braccia.
'Tu non farai proprio niente! Adesso vieni con me e basta' dice, arrabbiato.
Non ho mai visto Zayn così. E' peggio di ieri, quando Jack aveva alluso a fare sesso insieme, come mio regalo di compleanno.
'Che problemi hai, amico? Non è la tua fidanzata, lasciala stare' interviene Harry.
Zayn ritorna con gli occhi a lui. I suoi occhi castano liquidi si ghiacciano.
'Amico? Tu prova a toccarla con un dito e giuro che noi saremo altro che amici' urla, avvicinandosi pericolosamente a Harry.
'Spiacente, già toccata e soprattutto baciata' ribatte Harry, con un tono superiore.
Zayn lo fissa, scioccato. 'Cosa?' sussura. Guarda me. 'Dice sul serio?'.
Per tutta risposta, abbasso lo sguardo, in imbarazzo.
Alzo la testa e vedo la mano di Zayn che colpisce la guancia di Harry. 
'Zayn!' urlo, accorrendo.
'Stronzo! Sai quanto ci tengo a lei. Non dovevi toccarla e l'hai fatto!' urla.
Mi metto fra i due e lo spingo. 'Che cazzo ti passa per la testa?' urlo, con le lacrime che minacciano di uscire.
'Non dovevi farlo, Elena. Come puoi averlo potuto fare?' sembra sull'orlo di un pianto anche lui.
La sua voce è disperata. 
'Come tu hai potuto fare questo?! E' uno dei tuoi migliori amici, non devi litigarti per me con lui! E poi sono io quella che ha preso l'iniziativa, lascia perdere lui. Picchia me!' mi avvicino a lui.
Gli prendo la mano e dal fianco la sposto in aria, vicina alla mia guancia.
Ho sempre avuto un istinto difensivo verso Harry.
E' il più piccolo del gruppo, sebbene sia al quinto anno.
Quando qualcuno lo minaccia, oppure lo picchia, io lo affronto. Io e Harry siamo simili, sotto certi aspetti.
Non posso permettere che qualcuno lo picchi, soprattutto per una cosa che ho deciso di fare io.
'Non posso farlo' sussura Zayn, togliendo facilmente la sua mano dalla mia stretta.
'Hai colpito facilmente Harry, ora colpisci me' ordino.
'No'
Lo guardo negli occhi, con tutto il disprezzo che contengo dentro di me.
'El, lascia stare. Non può picchiarti, sei una ragazza. Lascia che ti difenda io' dice Harry, dietro di me.
Mi volto, guardandolo stupita. Lui è serio, non ride.
'Sapete che vi dico?' dico, ridendo. 'Picchiatevi, uccidetevi. Non ve l'ho certo detto io! Non ho certo detto io a Dio di mettervi questo comportamento immaturo, giusto? E allora picchiatevi, dai' li guardo tutti e due, mentre parlo.
I miei occhi si fissano su Zayn.
'Non parlarmi più, non cercarmi più, per me sei morto' sussuro, per poi camminare verso il marciapiede e andare verso casa.
Per tutto il tragitto, riesco a malapena a contenere la rabbia che c'è dentro di me.
Perchè Zayn ha deciso di fare questa sceneggiata? Poteva benissimo impedirmi di andare da Harry con un messaggio, con una parola.
Poteva venire a casa mia e costringermi a passare una serata delle nostre assieme.
Invece non l'ha fatto. Ed ecco la conseguenza.
Sono così immaturi che vogliono picchiarsi per un ragazza che neanche amano.
Arrivo a casa. Le luci sono tutte spente, così prendo le chiavi e apro.
Corro verso camera mia, apro la porta e la chiudo, sbattendola.
'El?' la voce di Cole si fa sentire dietro la porta.
'Non dovevi uscire tu?' chiedo, senza aprire.
'Vedi che è quasi mezzanotte' risponde, in modo ovvio.
E' così tardi? Pensavo fossero appena le 22.
'Non me ne ero accorta' sussuro, guardando le foto sopra il mio letto.
'Sei arrabbiata. Che è successo?' continua ad insistere.
Ma non ce l'hai una playstation?
'Niente, tranquillo' rispondo, distaccata. 'Se vuoi parlare, sono nella mia stanza' è la sua risposta.
E' inutile tentare di infinocchiare Cole. Capisce sempre quando qualcosa non va.
Il mio unico obiettivo è prendere un pigiama pesante, uno di quelli che mi hanno regalato i nonni nei Natali precedenti, avvolgermi nelle coperte e cercare con tutta me stessa di non pensare.
Mi tolgo la maglietta grigia e la butto in un angolo della stanza. Tolgo anche il jeans, che fa la stessa fine della maglietta.
'El, apri' mi blocco, al suono di questa voce.
Pensavo stesse picchiando Harry oppure fosse stato arrestato dalla polizia newyorkese.
Invece è dietro la porta, a neanche un metro da me.
'Vattene' dico, avvicinandomi alla porta.
'Non posso' sussura, disperatamente.
'Cole, perchè cazzo gli hai aperto?' urlo. 'Perchè dovete chiarire, qualunque cosa sia successa!' mi risponde lui, con voce lontana.
Non posso aprire a Zayn.
Perchè potrei picchiarlo e perchè sono in slip e reggiseno.
Mi vergogno a farmi vedere così da lui. Una rivelazione si fa strada nella mia mente.
Prima, quando ho rifiutato tra me e me Harry, è stato perchè lui non è Zayn.
Io voglio Zayn, in tutti i sensi.
'Okay, dal momento che non mi vuoi aprire...' apre la porta e si ferma davanti a me.
Stupide porte che non hanno la chiave.
Subito prendo la prima cosa che trovo e mi copro, in imbarazzo.
'Ti avevo detto che non volevo aprirti' dico, con una punta di acidità.
Lui fissa le mie gambe scoperte. Gli schiocco le dita davanti gli occhi e si riprende.
'Se è ciò che stai pensando, non ho picchiato Harry' dice.
Lascio uscire un sospiro di sollievo. 'Beh, quello schiaffo è qualcosa' ribatto.
Si gratta il collo, fissando il pavimento. 'E' che...quando sono geloso...la rabbia si impossessa di me e...' esita, ma io lo interrompo subito.
Ha appena detto una parola che mi ha colpito.
'Quando sei geloso?' ripeto, sotto shock.
'Si' sussura. 'Sei geloso di me?' chiedo, sconvolta.
'Sono troppo geloso di te' conferma.
I miei occhi si spalancano, ancor di più di cinque secondi prima. 
'Quindi...' sussuro.
'Quindi mi piaci, El' dice lui, serio. 'Mi piaci anche troppo, e ho paura che mi innamori di te' aggiunge, con poca convinzione.
Condividiamo la stessa paura, Zayn.
'Anche tu mi piaci' rispondo, guardandolo negli occhi.
Vedo i suoi occhi illuminarsi. So che in questo momento è felice, l'ho sempre capito dai suoi occhi.
Anche se non sorride, so che lo è.
Avvicina le sue labbra al mio collo. Sento il suo respiro sulla mia pelle e rabbrividisco.
'Voglio te, Elena. Come non ho mai voluto nessun altro' sussura.
Deglutisco. Poggio un dito sotto il suo mento e gli alzo la testa, facendo incontrare ancora i nostri occhi.
Mi guarda confuso, disorientato.
Nei suoi occhi una domanda: che succede?.
'Allora prendimi, Zayn' sussuro. 
Sfiora la mia pelle, arrivando ai miei fianchi.
Le sue mani non sono fredde, anzi, sono caldissime, ma i brividi mi sorprendono lo stesso.
Come se i fianchi e le mie mani fossero collegati, l'indumento che tengo in mano cade a terra.
'Non ti farò del male, lo giuro' dice.
Manco mi dovessi uccidere...
'Non ho paura' dico, mentre si avvicina a me.
Le sue labbra toccano le mie, baciandole dolcemente.
Ecco, questo e' il modo di baciare che amo.
Rendo il bacio più appassionato. Cingo le mie braccia attorno alle sue spalle, attirandolo verso di me.
Annullo la distanza tra di noi e lui mi accarezza la schiena. Arriva alla fibia del reggiseno e la sfibia. 
Mi allontano da lui per togliermelo, e quando sono libera, fissa i miei seni.
Le mie guance vanno a fuoco, in un momento in cui l'arrossire è proprio tabù.
'Cole, non entrare' avverto il biondo nella stanza accanto.
'Ovvio, non vorrei vedere te e Zayn accopiarvi' urla di rimando lui.
Io e Zayn ridiamo, per poi smettere e unire di nuovo le nostre labbra.
Mentre lui bacia il mio collo, io sbottono la sua camicia.
Fisso i suoi pettorali, magnifici ma non esagerati.
Alzo la sua testa e ci sono i suoi occhi a fissarmi, indecifrabili.
Infilo un dito nei passanti per la cintura del suo jeans, spingendolo verso di me. Finiamo nel mio letto, lui sopra di me.
Ammetto che mi sta schiacciando un pò le tette, però non mi lamento.
Sbottono il suo jeans e lui lo toglie, per poi buttarlo a terra.
Inizia a baciare il mio collo, per poi scendere fino al seno.
Lo bacia e io mi mordo il labbro.
Quando arriviamo alla parte culminante, vengo prima io, e dopo qualche secondo lui.
Quando gemo di dolore, lui mi bacia, mettendo a tacere i miei gemiti e quasi quasi il mio dolore.
Io questo non lo chiamo sesso. Per me il sesso è più selvaggio. 
Io questo lo chiamo amore. Delicato, dolce, passionale.
E lo chiamo amore anche perchè amo Zayn.









SHIMBALAIEEE a tutti!
come state? io bene. boh, sono felice. non chiedetemi il perchè, neanche io lo so AHAHAH
forse perchè oggi non ho scuola e neanche domani.
in effetti, è questo il motivo per cui sto pubblicando a quest'ora.
voglio che vi svegliate e..BAM! trovate il capitolo pronto.
a quest'ora di solito mia madre si alza, ma ancora non si è alzata............
comunque, vi piace il capitolo? *si rifugia in cucina a causa dell'attacco di pomodori*
la scena del fiki fikaggio non mi piace. 
è la prima volta che scrivo una scena del genere.
di solito le faccio finire al momento in cui decidono di farlo.
invece qui ho voluto 'approfondire' la scena, anche se non sono entrata nel dettaglio.
ce, è sempre una fan fiction a rating arancione, eh.
comunque la scena del fiki fikaggio volevo scriverla da quando ho iniziato a scrivere questa storia AHAH
quando nelle recensioni avete scritto 'tanto ora non fa sesso con Harry' ero tipo 'cazzo, mi hanno scoperta'.
una ragazza ha anche scritto che Zayn li fermava.
ce, siete Edward Cullen? ho paura :o
si, il banner è ancora in aggiornamento. 
se la mia amica si sbriga a farlo prima che la prendo a colpi di banane gonfiabili....
okay, ora ho sonno.
so, ci becchiamo la prossima settimana.
vi adoro.
#peacenlove


twitter - @zaynssexuality

 

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Capitolo 18
*** You called me love? ***




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Fisso la parete di fronte a me, sorridendo.
Ricordi della scorsa notte mi passano per la mente e, ad ogni ricordo, sospiro di felicità.
Il corpo di Zayn sul mio, i nostri baci, lui dentro me.
E mi sono resa conto di amarlo, come Jenna con Matty di Diario di Una Nerd Superstar.
Facendo l'amore con lui, mi sono resa conto di amarlo.
Ed eccomi qui, con il cuore che sta ballando la macarena con gli altri organi, a pensare a ciò che è successo.
Ero convinta che la mia prima volta l'avrei avuta con Harry, invece l'ho avuta con Zayn.
Non avrei mai pensato che dalla bocca di Zayn sarebbero uscite quelle parole.
'Mi piaci, anche troppo. E ho paura che mi innamoro di te'
E ora anche lui sa che è lui il ragazzo che mi piace.
Ora, non so in quale strano rapporto siamo.
Non ne abbiamo parlato, dopo averlo fatto.
Abbiamo solo lasciato che i nostri sentimenti prendessero il sopravvento e ci siamo baciati dolcemente, sfiorando i nostri corpi.
Poi, quando il sonno è prevalso su di noi, ci siamo distesi e siamo sprofondati nel sonno.
E ora mi ritrovo il suo braccio tatuato attorno a me, come se io fossi il suo orsacchiotto preferito e lui un bambino di quattro anni che ha paura che glielo rubino.
Ma io non andrò da nessuna parte, non senza di lui.
Beh, almeno che non mi scappi di andare in bagno.
Sento un cellulare squillare, e non è il mio.
Il mio cellulare ha ancora Change Your Life come suoneria, questo ha Fight For You di Jason Derulo.
Tolgo il braccio di Zayn e mi alzo, prendendo il suo cellulare dalla tasca dei suoi jeans.
Mi compare la faccia di Harry e rispondo, senza esitazioni.
Intanto Zayn bofonchia qualcosa, sempre a occhi chiusi.
Ridacchio. 'Pronto?' rispondo.
Zayn si alza neanche gli avessero dato una scossa. 'Ehi, tu, vieni qui!' dice, indicando il letto.
'El?' chiede Harry, esitante. Mi incammino verso il letto e mi siedo.
'Si, Haz. Perchè chiami alle dieci di sabato mattina?' chiedo, mentre Zayn si avvicina a me.
Inizia a baciarmi la spalla. 'Smettila' sussuro, scacciando la sua mano che intanto sta per togliermi il reggiseno.
La scorsa notte ho voluto che ci mettessimo l'intimo. Mi metteva a disagio sentire il suo..coso mentre dormivo. E lui mi ha risposto dicendo 'Però il mio coso ti piaceva prima' e uno schiaffo è arrivato a schiantarsi contro la sua guancia.
'Niente. Ehm..mi passi Zayn?' chiede, tutto d'un tratto sorridente.
'Spiacente, Zayn è impegnato a fare un'altra cosa' dico, ridendo.
'Cioè?' 
'I fatti tuoi?' dico, stizzita.
'Comunque, oggi pomeriggio andiamo tutti alla pista di skate, e voi dovete venire' dice.
'Perchè?'
'L'hai presente il ragazzino di prima che sta accanto a me?'
'Si, George'
'Ecco, lui ha sentito noi tre urlare ieri ed è andato a dire tutto a Jack e Crystal che..' 
'Che l'hanno detto a praticamente tutta la scuola' continuo la sua frase.
Il sabato noi non abbiamo scuola, ma abbiamo un gruppo su facebook che racchiude tutta la scuola.
E dal momento che io e Zayn abbiamo 'sfidato' Jack e Crystal, tutti si interessano di noi.
E ovviamente, sapere che io e Zayn ci siamo lasciati fa scalpore.
Quindi....
'Quindi dovrete venire alla pista per farvi vedere agli occhi di tutti più uniti che mai' finisce il mio pensiero Harry.
'Okay, Haz. Ci vediamo oggi pomeriggio lì' rispondo, prima di chiudere.
Zayn mi fissa, con un sopracciglio alzato.
'Tutta la scuola crede che ci siamo lasciati' dico, e in breve gli racconto ciò che è succeso.
'Ovviamente i fatti loro non se li fanno mai' dice, stringendo le lenzuola.
'E' un liceo, Zayn. Ognuno si fa i cazzi degli altri' rispondo, rannicchiandomi accanto a lui.
Mi cinge le spalle con il suo braccio e mi avvicina a lui. 
Sento il calore del suo corpo e sospiro, di nuovo, di felicità.
'Non voglio rovinare il nostro rapporto' sussura.
'Neanch'io' sussuro, di rimando. 'Allora restiamo così. Sempre due finti fidanzati che vanno a letto insieme e si piacciono' propongo, trasformando il pensiero in parole.
'Sai come si chiama questo?' chiede.
'Un suggerimento?' dico, voltandomi verso di lui.
'Scopamici' dice, sorridendo trionfante.
'Gli scopamici non provano niente l'uno per l'altro. Noi invece si' dico, aggrottando la fronte.
'Beh, allora saremo scopamici con dei sentimenti' dice, dandomi un bacio sulla guancia.
Mi beo di quella situazione per qualche minuto, fissando la tv spenta.
'Grazie' dico.
'Di cosa?' chiede, stranito.
Mi volto verso di lui e fisso i suoi occhi castani.
'Di stanotte. Mi hai fatto sentire..bene' dico, sorridendo.
'Mio dovere di scopamico farti sentire bene' dice, toccandosi il cuore e lanciandomi uno sguardo solenne.
Sbuffo e mi tolgo dalla sua presa. 'La smetterai mai di dire quella parola?' chiedo, alzandomi.
'Scopamici?' chiede. Annuisco. 'Mmh..non ora' dice, alzandosi anche lui.
Ridacchio, prendendo dall'armadio la sua felpa e i suoi pantaloni da ginnastica.
Glieli lancio e indosso la felpa e le pantacalze che uso di solito per dormire.
'Perchè ci siamo vestiti?' chiede, avvicinandosi.
'Non vorrai sconvolgere Cole' dico, buttando le mie braccia attorno al suo collo.
Mi alzo in punta di piedi e poso le mie labbra sulle sue, sorprese.
Muoviamo le nostre bocche dolcemente, le nostre lingue sembra che si accarezzino.
Sposto la mia testa sulla sua spalla.
Mi abbraccia stringendomi forte, come se non mi volesse lasciare mai andare.
Mi stacco dall'abbraccio, sorridendogli dolcemente.
Lui ricambia il sorriso, e mi viene un'idea in mente.
Mi alzo in punta di piedi, arrivando al suo collo e sfiorando la sua gola con le mie labbra.
'Sai, Zayn,' sussuro, 'mi chiedevo' lascio dei baci umidi sul suo collo, 'da quant'è che ti piaccio?' finisco, in un tono sensuale.
'D-da qualche mese' balbetta, deglutendo.
Mi piace questa situazione. Finalmente sono io che lo metto in difficoltà.
'Da quando, precisamente?' sussuro, al suo orecchio.
'Ehm..da quando t-ti ho vista la prima volta' dice, immobile.
Sta per stringere i miei fianchi, ma lo schivo e arrivo alla porta.
'Bene a sapersi, Malik' dico, con una mano sulla maniglia e schiacciando l'occhiolino.
Lui sorride, divertito. Apro la porta e sento che dice 'Questa me la paghi, El' prima che inizio a correre giù per le scale.
Rido e mi catapulto letteralmente nel divano, prendendo un cuscino e parandomelo davanti.
Lui arriva e si blocca. 'Attento, sono armata' lo avverto, guardandolo da sopra il cuscino.
'Uh, mi farà male' dice, roteando gli occhi.
'Si, e non ho paura di usarlo' ribatto.
Lui ride e si butta sopra di me. 'Sai, Zayn, non è che pesi quanto uno scoiattolo' ansimo, con il respiro smorzato dal suo peso.
'Mmh..mi stai dicendo che sono grasso?' chiede, alzando un sopracciglio.
'Come un elefante' aggiungo.
Avvicina il suo viso al mio collo e penso che sta per baciarlo, quando sento le sue mani muoversi frenetiche lungo la mia pancia.
Inizio a ridere. 'Zayn, no' sussuro, tra una risata all'altra.
'Sai che soffro il solletico, per favore' ma non si ferma.
'Zayn, vuoi ancora avere due palle?' chiedo. Smette all'istante e si alza.
Mi offre la mano e mi fa alzare. 
Mi sistemo la felpa e faccio per dirigerirmi verso la cucina, con il sapore dei biscotti al cioccolato già in bocca, quando sento qualcosa che mi tira all'indietro.
Sbatto contro qualcosa di caldo e duro, e so per certa che è il petto di Zayn.
'Un motivo per cui mi hai bloccato?' chiedo, fissando il bancone della cucina.
'Voglio offrirti la colazione' sussura al mio orecchio.
'Cioè?'
'Cornetti'
Un sorriso mi sfiora le labbra, quando sento la parola 'cornetti'. 
 
 
 
 
 
 
Batto il piede sul tappettino nero a ritmo di Signed Sealed Delivered I'm Yours dei Blue.
Canto il ritornello, sotto lo sguardo divertito di Zayn. 'Uh baby, here I am, signed sealed delivered I'm yours'.
Zayn ferma la macchina e scende. Rimango confusa finchè non viene ad aprirmi la portiera. 
'Eccoci arrivati, madame' dice, sorridendo.
'Madame? Sono così vecchia?' chiedo, disperata.
'Perchè trovi sempre una parte divertente nei miei gesti dolci e profondi?' sbuffa.
'Sono fatta così, cioccolatino'
'Cioccolatino?' aggrotta le sopracciglia.
'Si, cioccolatino. Hai la pelle olivastra, sembri un cioccolatino' dico, leccandomi le labbra.
Le fissa, rapito. Poggio un dito sotto il suo mento e lo alzo.
Mi guarda seriamente gli occhi, mentre mi alzo. Si sposta leggermente indietro per farmi spazio.
'Mi fai impazzire quando ti lecchi le labbra' sussura.
Lecco ancora le mie labbra, più lentamente, e fisso attentamente la sua reazione.
Chiude gli occhi. 'Non provocarmi, El' dice, con tono disperato.
'Se no?' chiedo, alzando un sopracciglio, divertita.
'Potrei scoparti in mezzo alla strada' sussulto, sentendo la sua risposta rude.
Lo fisso, scioccata. Non mi sarei mai aspettata che la parola 'scopare', usata in modo volgare, sarebbe uscita dalla bocca di Zayn.
Mi piace questo lato di Zayn.
Lo spingo giocosamente indietro, mentre riapre gli occhi, sorpreso.
'Andiamo, rude boy, ho fame' dico, prendendo la sua mano e intrecciando le mie dita attorno alle sue.
 
 
 
 
 
Entriamo nella pista di skate, mano nella mano, ridendo.
Zayn ha appena fatto una sua battuta su un vecchietto che era nell'altro lato della strada e io sono scoppiata a ridere, seguita dalle sue risate.
Noto che la pista oggi è molto affollata. Beh, tutti i sabati e le domeniche è affollata, ma non così.
'I ragazzi sono là' dice, indicando un punto poco lontano da noi.
Fisso dove mi ha indicato e vedo la testa rasata di Liam, accanto ai capelli biondi di Niall, alla chioma scura di Johanna.
Ci incamminiamo per raggiungerli, ma qualcosa mi spinge all'indietro, a metà tragitto.
Mi volto, tra il sorpresa e l'arrabbiata. Non trovo la cosa che mi ha spinto di fronte a me, ma bensì in basso.
'Paris?' dico, fissando gli occhi sulla rossa sotto di me.
Paris è un'amica mia e di Louis. Frequentiamo il corso di francese con lei.
'El, ma voi due non vi eravate lasciati?' chiede, indicando me e Zayn.
Zayn sbuffa. 'Non ci siamo mai lasciati' risponde.
Paris sorride. 'Mmh..sapevo che George ha detto una cazzata' dice, divertita.
'Chi è che non dice cazzate nella nostra scuola?' sbuffo, provocando le risate della rossa e di un ragazzo dai capelli neri accanto a lei.
'Ci vediamo in giro, Par. Devo raggiungere Louis e gli altri' dico, chinandomi e baciandole la guancia.
Mentre continuamo il tragitto, la maggior parte dei ragazzi si volta verso di noi con un'espressione sconvolta negli occhi.
Raggiungiamo i ragazzi. Liam si volta verso di me, poi guarda la mano intrecciata che divide me e Zayn.
Sorride. 'Bell'abbigliamento, El' dice Johanna, fissandomi.
Sposto lo sguardo sui miei vestiti.
Per oggi ho scelto un'abbigliamento stile yo.
Canotta bianca, camicia lunga a quadri rossi e blu, jeans.
'Grazie, sorella' dico, ridacchiando. 'Ci sarebbe anche un cappello verde, ma qualcuno lo ha preso in prestito' dico, voltandomi con uno sguardo accusatorio verso Zayn, che si sta sistemando il mio cappello.
'Mi piace, non ci posso fare niente' dice, stringendosi nelle spalle.
Sospiro, mentre volgo il mio sguardo verso Niall. 'Ehi, biondo' lo chiamo. Lui si volta.
'Vuoi un cornetto?' chiedo, sorridendogli maternamente.
Si illumina completamente, prima gli occhi e poi un sorriso nasce sulle sue labbra rosa. 'Si!' gli porgo il cornetto alla nutella, il suo preferito, e mi siedo tra lui e Liam.
Zayn si siede accanto a Niall. 
Passano i minuti, mentre ci sono persone che fissano curiose me e Zayn, mentre osservo come i miei amici fanno acrobazie sulle piste da skate.
Alla fine rimaniamo seduti io, Niall e Zayn. 'Ehi, Zayn' chiama sottovoce il biondo.
'Dimmi' dice Zayn, al mio fianco. 'Hai preparato quella cosa?'.
Curiosa, cerco di prestare più attenzione alla conversazione.
'Devo aggiungerci dei ritocchi ed è pronta' dice Zayn, nella voce l'ombra di un sorriso.
'El, me lo vai a prendere un milk shake?' chiede Louis, correndo verso di noi.
'Okay' dico, alzandomi. 'Lo vogliono anche Liam, Jo e Haz' aggiunge.
'Mmh..Zayn mi aiuti a portarli?' chiedo, voltandomi verso il moro.
Lui mi sorride e si alza. 'Come vuoi tu, mia principessa' si china per baciarmi la fronte ed io arrosisco.
Arrivati al bar dentro la pista di skate e ordinati i milk shake, mi volto verso Zayn.
'Cos'è quella cosa?' chiedo, seria.
'Cosa?' sembra che sia cascato dalle nuvole.
'Che stai preparando per Niall?'
'Ah' capisce perfettamente a cosa mi riferisco. 'E' una canzone. Niall vuole dedicare una canzone a Johanna' dice, con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
'Perchè te ne vergogni?' chiedo, notando il suo comportamento. 
'Perchè..prima avevo deciso di dedicarla a te' sussura, dondolandosi sui talloni.
In questo momento mi sembra un bambino di sei anni, mi fa tenerezza.
'Fammi indovinare' dico, attirando la sua attenzione. 'Fa così? It makes your lips so kissable and your kiss unmissable, your finger tips so touchable and your eyes irresistible' canto il pezzo della canzone che avevo sentito cantare da lui nella sua stanza, mesi fa.
Sbarra gli occhi. 'Come lo sai?' chiede.
'Può darsi che abbia sbirciato nella tua stanza' dico, schivando il suo sguardo.
Sento delle braccia attorno ai miei fianchi, che mi attirano dolcemente verso di lui.
Fisso i suoi occhi che sembrano oro liquido, solo più scuro.
'Sei bellissima' dice, baciandomi la fronte.
Sospiro, per l'ennesima volta in questa giornata, di gioia. 
Non mi ero mai sentita così protetta, amata, felice.
Prima, ero convinta che non avrei provato i sentimenti tipici di chi è innamorata.
E invece, eccomi qui, con il cuore a mille, il sorriso perennemente sulle labbra.
Sento la mia pelle prendere fuoco quando Zayn mi bacia o mi sfiora semplicemente.
Sento il cuore rischiare di fermarsi, quando Zayn sorride. 
Sento il dolore espandersi, ogni volta che io e Zayn litighiamo.
'I milk shake sono pronti' mi risveglia dai miei pensieri la voce del barista.
Gli lancio un'occhiataccia, mentre mi stacco da Zayn e prendiamo i milk shake.
Dopo averli distribuiti a tutti e parlato un pò con Johanna, mi ritrovo seduta fra le gambe di Zayn.
'Come ti sei sentita stanotte?' sussura al mio orecchio.
'Come non mi sono mai sentita in vita mia' rispondo, sussurando.
'In modo positivo o negativo?'
'Assolutamente positivo, piccolo' dico, buttando la testa all'indietro e sorridendogli.
Mi dona un bacio leggero, a fior di labbra. Sorridiamo entrambi, alla fine.
'El, hai uno strano colorito' dice Louis.
Sbuffo, facendo ritornare la testa alla posizione precedente.
'Già, è più colorita. E i suoi occhi sono più luminosi' nota anche Harry, ponendosi accanto a Lou.
Alzo gli occhi al cielo e arrosisco immediatamente.
'Hai fatto sesso!' urla Louis, indicandomi.
'Ma che dici' dico, abbassando lo sguardo. 
'Si, abbiamo fatto sesso, io ed Elena. Siamo diventati scopamici' dice, indifferente, Zayn.
Mi volto completamente verso Zayn. 'Zayn, perchè non mi hai consultato riguardo il dire agli altri il nostro tipo di relazione?' chiedo, cercando di mantenere la calma.
'Perchè so che tu non volevi' dice, stringendomi a sè e affondando il viso nella mia spalla.
 
 
 
 
 
La pista si è pian piano sfollata, rimanendo ora quasi deserta.
C'erano ancora ragazzi che scorrevano con i loro skateboard le piste, mentre noi giochiamo a calcetto nel piccolo campetto che c'è accanto alle pista.
'Liam, qui, passa!' urlo, agitando le mani per farmi vedere.
Mi passa il pallone e inizio a correre scalciandolo verso la porta protetta da Zayn.
Faccio un sorriso sadico, mentre mi fermo e calcio il pallone dritto nella porta.
Beh, pensavo andasse nella porta, ma in realtà colpisce in pieno i paesi bassi di Zayn.
Lui si accascia a terra, proteggendo il suo apparato riproduttore.
'Dio, sento che si sono staccate!' sibila.
Mentre tutti sono morti dal ridere, attorno a me, io corro verso di lui e mi inginocchio a terra.
'Oddio, scusa, Zayn, scusa, amore' dico, facendo vagare le mie mani come impazzite, non sapendo dove toccare.
Geme per alcuni minuti, finchè non si ferma.
'Mi hai chiamato amore?' chiede, sorpreso.
'Ehm...si' ammetto, timidamente.
Si alza sui gomiti e mi sorride, per poi darmi un bacio molto dolce.









SHIMBALAIEEE a tutti!
gente, sono salva.
oggi ho avuto le pagelle del primo quadrimestre, e, oltre ai due quattro in matematica, non ho altre insufficienze.
anzi, ho la media del sei e del sette. #beproudofme
avete visto che atmosfera felice che c'è attorno ai Zelena?
mi dispiace di avervi deluso, ma non voglio che la storia finisca subito.
ho un percorso nella mia mente, e mi dispiace dirlo per voi, ma vi romperò ancora per un pò le ovaie/palle c:
sono completamente felice di voi.
ogni capitolo recensite, siete sempre fedeli.
e ad ogni capitolo le persone che seguono questa storia crescono molto!
vi adoro, in tutti i sensi.
avete visto il nuovo banner?
cristo, lo amo con tutta me stessa.
Zayn e Jennifer sono così skjdjisfiuh 
io amo alla follia Jennifer.
ci becchiamo la prossima settimana, adieu.
#peacenlove


twitter - @zaynssexuality

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Capitolo 19
*** Eighty desire disco party. ***




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Fisso la città svanire per dare spazio alla campagna, mentre Cole parla con i suoi genitori al telefono.
Mio padre guida, mentre mia madre blatera su come sia bella la Cina.
Chiudo gli occhi, sospirando. Ricordi della sera precedente passano davanti ai miei occhi, come se li vivessi ora.
 
Zayn apre la porta ed entra, accendendo la luce.
'Sicuro che i tuoi non ci siano?' chiedo, ancora insicura. Lui sbuffa.
'El, te l'ho già detto. I miei genitori sono a Bradford, perchè mio nonno sta male' 
Si gira verso di me, prendendomi in braccio.
Incrocio le gambe attorno al suo bacino, sorridendo. Pochi secondi dopo, sento il muro che entra in contatto con la mia schiena coperta dalla camicia.
'Amo quando sorridi' sussura, facendo sfiorare i nostri nasi. 
Sento il sangue colorarmi le guance mentre lui ne sfiora una con un pollice.
Amo quando mi sfiora dolcemente, quando mi guarda con quegli occhi castani in un modo da farti sentire come la persona più felice al momento in questo mondo pieno di disgrazie.
Poso la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi.
'Ti voglio bene' sussuro. 
E' la frase più sbagliata che può descrivere ciò che provo per Zayn.
Ma ho paura di dirgli quel 'ti amo' che potrebbe rovinare tutto.
'Anch'io' dice, accarezzandomi i capelli delicatamente.
Dopo avermi baciato la fronte, si allontana. 
Il suo sguardo diventa malizioso. 'Preparati a mangiare la cena più buona che hai mangiato in diciannove anni di vita' dice, facendomi l'occhiolino.
Alzo gli occhi al cielo, per poi sorridere. 'Non credo. Zayn, seriamente, non vorrei che finissimo questa serata all'ospedale per intossicazione alimentare' dico, avviandomi verso la cucina.
Ormai frequento abbastanza casa sua e ho visto tante volte sua madre cucinare quindi so dove tiene le pentole, i mestoli e il cibo.
'Dai, voglio cucinare per te!' dice, superandomi e fermandosi davanti a me, con le mani davanti per fermarmi.
Nel suo sguardo c'è la speranza.
Valuto le possibilità di controbattere, ma farlo felice è così facile e vedere quel sorriso magnifico aprirsi nel suo viso è una soddisfazione che mai e poi mai mi lascerò scappare.
'Va bene' mi arrendo, rilassandomi. Lui sorride e mi abbraccia.
'Prometto che non ti ucciderò' dice.
'Vedremo' rispondo, sospirando.
Mi ordina di sedermi sul divano in pelle beige mentre lui cucina.
Nel frattempo, sfoglio tutti gli album che ritraggono la famiglia Malik, sorridendo o ridendo mentre assisto a dei momenti della vita di quella famiglia semplice, simpatica e bellissima.
Finiti gli album fotografici, navigo un pò su twitter.
Sono talmente disperata che vado anche su facebook, nel gruppo della scuola.
C'è una conversazione in corso.
Jack ha scritto: Sono sorpreso che quei due siano ritornati insieme. Elena dovrebbe stare con me. Ce, guardate le mie foto. Io sono perfetto.
Scoppio a ridere, battendo stile foca una mano sul divano.
'Elena' mi chiama Zayn, preoccupato.
'Eh?' pronuncio solo questa parola, non essendo ancora calma.
'Va tutto bene?' alzo lo sguardo e vedo che è accanto alla porta, con un grembiulino rosa confetto ricamato ai bordi.
Rido ancora di più. Sento di essere diventata rossa come i pantaloni di Louis.
'Andiamo' bofonchia Zayn, andandosene.
'Ehi, sei sexy!' urlo, quando inizio a calmarmi.
'Lo so, bella' sento che mi urla.
Ritorno a Jack e alla sua modestia, leggendo tutti i commenti sotto il post.
Tutti, e sottolineo tutti, vanno d'accordo con lui. Non mi stupisco di questa flotta di ruffiani.
Jack Collins è il ragazzo più bello, più famoso e più muscoloso di tutta l'intera scuola.
Lui ha una pelle mulatta, occhi verdi, capelli ricci neri, che però tiene corti.
Il suo sorriso può farti mandare in estati.
E' bellissimo, ma appena apre bocca  è la fine.
Con le sue parole può farti morire socialmente o farti diventare una delle nuove star del liceo.
E inoltre, come se questo non bastasse, è il capitano della squadra di football della scuola.
Quindi, metterti contro Jack, non è esattamente una scelta saggia.
Jack è il mio ragazzo tipo. Mi sono sempre piaciuti questi ragazzi mulatti e con gli occhi chiari.
Ma ho imparato a non cercare l'amore nei ragazzi che rientrano nei miei standard.
E poi, l'amore l'ho trovato. E' proprio qui, a pochi metri di distanza, che sta tentando di fare un piatto di non so cosa senza bruciarlo.
Il mio amore si chiama Zayn. Zayn Malik.
Commento il post: Sai, Jack, non so cosa tu intendi con la parola 'perfetto'. Io non intendo un ragazzo bello fisicamente, non più.
Io intendo quel ragazzo che c'è sempre, che ti fa sorridere, che ti fa ridere mentre piangi, che ti sussura canzoni mentre dormi la notte e tante altre cose che tu non capiresti, perchè non le hai mai provate.
Quindi, lascia stare per una buona volta me e Zayn. Dillo anche alla tua amichetta Crystal. Ciao.
Chiudo facebook e mi alzo dal divano, sistemando la canottiera bianca.
Mi dirigo verso la cucina e, arrivata alla porta, mi appoggio allo stipite, fissando divertita uno Zayn versione chef.
'Gente, facendo così si tira fuori la pasta dalla pentola e si mette a scolare su uno scolapasta, ovviamente' dice, con una voce che sembra di uno chef in tv.
Trattengo le risate, coprendomi la bocca.
'E così si mette la pasta nel piatto, cospargendola di sugo al pomodoro. Non è squisito?' continua.
Sento delle lacrime scendere dai miei occhi, ma trattengo ancora la risata che sta tentando di uscire dalla mia bocca.
Si volta verso il tavolo e posa il piatto pieno di pasta cosparsa di sugo davanti al posto in cui mi siedo di solito quando mangio a casa Malik.
Alza gli occhi e mi vede. Dapprima è sorpreso, poi mi lancio un'occhiata ammonitrice, notando lo stato in cui sono.
Non riuscendo a trattenere più le risate, libero la bocca e presto le mie risate riempono la stanza.
'Scusa' cerco di dire mentre rido.
Cerco di darmi un contegno. Mi asciugo gli occhi bagnati.
'Okay, lo ammetto, ero un pò ridicolo' dice, alzando le spalle.
'Un pò?' ripeto, alzando un sopracciglio.
'Ero completamente ridicolo, okay?' annuisco.
Faccio il giro del tavolo e lo spingo delicatamente, così da sedermi.
Fisso il piatto di pasta di fronte a me.
'Che piatto elaborato' commento.
'Già. Assaggia' dice, ansioso. Prendo la forchetta e avvolgo un pò di spaghetti attorno a essa.
La infilo in bocca e la mastico.
'Fa schifo' dico, continuando a masticare. 'Cosa?' urla Zayn, manco fosse una checca isterica.
'Scherzo, è buona' dico, dopo aver ingoiato.
Mi volto verso di lui e noto che ha una mano poggiata sul cuore, gli occhi chiusi e sospira, di sollievo.
Strano ragazzo, penso.
Dopo aver finito di mangiare, ci spostiamo in salotto.
Zayn mi guida, con la mano stretta nella mia, fino ad una mensola, dove sono posizionati innumerevoli DVD.
Spalanco la bocca per la sorpresa.
'Che film vuoi vedere, piccola?' chiede, voltandosi e notando compiaciuto la mia espressione.
Non dire Hunger Games, non dire Hunger Games, ripete la mia mente.
'Hung...Dirty Dancing' mi correggo all'istante.
 Ho visto Hunger Games almeno tre volte questa settimana.
Questo film (e questa saga, dal momento che ho letto tutti e tre i libri) è una droga per me.
'Stavi per dire Hunger Games, El?' chiede Zayn, ridacchiando.
'No, ho detto Dirty Dancing' dico, scuotendo la testa.
Estrae il DVD dagli innumerevoli DVD, per poi inserirlo nel lettore DVD e sedersi nel divano, seguito da me.
Mi mette una mano intorno alle spalle e io mi appoggio sul suo petto.
Durante il film prende un plaid e lo sistema su di noi.
 
La macchina si ferma di colpo. Apro gli occhi e capisco che siamo arrivati dai miei nonni.
Esco e il caldo insolito di oggi mi colpisce. Sembra di essere in primavera.
Con Cole al mio fianco mi avvio verso l'enorme casa dei miei nonni.
Arrivata sotto il portico, mentre ammiro il paesaggio di periferia, Cole suona il campanello.
'Chi sei tu?' chiede mia nonna, sorpresa.
'Signora, sono...' mia nonna interrompe subito Cole.
'Non vogliamo niente, vattene!' dice, sbattendogli la porta in faccia.
Mi giro e trovo Cole immobilizzato, con gli occhi spalancati, a pochi centimetri dalla porta.
Ridacchio, mentre suono il campanello.
Ci apre mia nonna, con una scopa in mano, puntata contro Cole.
'Nonna' sussuro, abbracciandola.
'O sangu mia!' (ndr. il sangue mio) urla, con la sua voce sottile.
Stiamo alcuni istanti ferme così. 
Quando mi stacco, guardo Cole. 'Nonna, lui è il ragazzo che ora vive da noi. Si chiama Cole'
Mia nonna lo guarda in cagnesco, ma poi lo abbraccia.
'Dovresti mangiare di più' dice, tastandogli la schiena.
Incrocio le braccia e mi metto comoda, in attesa della frase che mia nonna dirà tra pochi secondi.
'Ma non ti preoccupare, a pranzo ci sono tante prelibatezze' continua, staccandosi.
Cole mi guarda, interdetto. 'Andiamo' dico io, spingendolo verso la porta lasciata vuota da mia nonna.
 
 
 
 
 
'Ehi, Leo!' urlo, avvicinandomi verso il biondo che sta sistemando la sella su un cavallo.
'Elena!' dice, girandosi e sorridendomi.
Mi avvicino a lui e accarezzo il cavallo accanto a lui.
E' marrone chiaro. Si chiama Pois. E' stato il mio primo cavallo.
Me l'aveva regalato mio nonno quando avevo cinque anni.
E da quel giorno iniziai a cavalcare. 
'Ti manca?' chiede Leo. Alzo la testa, guardandolo.
Lui capisce ogni mia emozione, riguardo i cavalli. Abbiamo la stessa passione.
'Si, ma ormai io ho Trouble' dico, nominando il cavallo che ho da due anni.
'A proposito,' inizia Leo, sorridendo. 'Trouble sta bene, aveva solo un pò di febbre. Ma ora aspetta solo te e il tuo culo' mi informa, sorridendo maliziosamente nell'ultima parte.
Gli faccio una linguaccia, per poi correre nella scuderia.
Raggiungo il box dove è tenuto Trouble.
La storia di questo cavallo è un pò strana.
Da piccolo, quando mio nonno l'ha acquistato, era molto vivace. Nessuno lo voleva cavalcare.
E chi lo cavalcava finiva con la faccia per terra.
Un giorno mi avvicino al recinto dove Leo lo stava addestrando. Ero molto annoiata, e guardavo questo splendido cavallo.
Allora decido di cavalcarlo. 
C'è voluta una buona mezz'ora per convincere Leo che non c'era alcun pericolo.
Presa dallo spavento, lo accarezzo e sento i suoi respiri pesanti attraverso la sua pelle.
Poi, coraggiosa, lo cavalco.
Non mi ha fatto cadere, era come se gli avessero dato un calmante.
E da quel giorno mi sono innamorata di Trouble.
Apro il basso sportello in legno e trovo la testa di Trouble rivolta verso di me.
'Ehi, babe' dico, facendolo nitrire. Scoppio a ridere.
'Mi hanno detto che non hai niente, eh? Non è che ti mancavo e ti sei dato per finto malato?' sembrerò un pò pazza, ma io credo che i cavalli siano gli animali più intelligenti del mondo.
Lo spazzolo, parlando un pò di ciò che è successo.
Leo e gli altri ragazzi che aiutano nella fattoria passano davanti il box e ridono, ormai abituati ai miei discorsi con Trouble.
'Dai, Trou, andiamo' dico, prendendolo per la corda e tirandolo.
Lui non si oppone, mi segue obbediente fuori dal box.
Molti bambini guardano meravigliati Trouble.
Nella fattoria di mio nonno eseguono una specie di terapia: i bambini che hanno difficoltà a socializzare, cavalcando, si aprono.
Arrivati al recinto dove di solito cavalco, trovo un bambino appoggiatosi ad esso.
'Ciao, piccolo' dico, abbassandomi alla sua altezza ma tenendo sempre Trouble per le briglie.
Lui non risponde.
'Sei qui per cavalcare?' chiedo, sorridendo. Annuisce.
'E come mai sei tutto da solo?' continuo.
Mi guarda per alcuni istanti, prima di rispondere. 'I miei g-genitori sono andati a parlare con la ragazza che dovrebbe allenarmi'
'Vuoi accarezzare il mio cavallo?'
Lui annuisce e si avvicina a Trouble.
Esitando, lo tocca e lo accarezza. Sorrido.
Vuol dire che a Trouble il bambino sta simpatico e viceversa.
'Ehi, piccolo' lo chiama Jane, una dei ragazzi che fanno la terapia. Ci voltiamo verso di lei.
'El' mi saluta, sorridendo. La saluto anch'io.
'Come ti chiami?' chiede al bambino. 'Quil' è la sua risposta.
'Che ne dici di andare alla scuderia, Quil?' propone Jane.
'No, voglio vedere lei cavalcare' mi indica. Io sorrido.
'Okay, vedrai quant'è brava Elena a cavalcare' acconsente Jane.
Faccio entrare Trouble all'interno del recinto e ci salgo.
Mi chino fino ad essere vicina alla testa di Trou. 'Trou, abbiamo spettatori, quindi fammi fare una bella figura' lo informo. Lui nitrisce in risposta.
'Sarai ricompensato con zucchero al ritorno al box' detto questo, gli do un colpo leggero al fianco con il ferro e parte.
Il vento improvviso tira i miei capelli all'indietro, mi chino leggermente.
Quando Trouble cavalca, non cavalca come i normali cavalli.
Lui va veloce, velocissimo.
Nei primi tempi questa velocità mi faceva un pò paura, ma ora non più.
Facciamo un pò di ostacoli, per poi fermarlo.
'Bravo, piccolo' dico, accarezzandogli la testa. 
 
 
 
 
 
Osservo mia cugina Meg mentre lega i suoi lunghi capelli neri. Sono persa completamente nei miei pensieri.
'Ti squilla il cellulare, El' mi informa Meg, riportandomi alla realtà.
Prendo il cellulare dalla tasca del pantalone e fisso il display. Sorrido, vedendo chi mi chiama.
'Ehi, amore' saluto Zayn. Meg mi lancia un'occhiata maliziosa e le do una gomitata.
'Ciao, ottava meraviglia del mondo' risponde lui, facendomi arrossire.
'Qual buon vento ti porta a chiamarmi?' chiedo, allontanandomi da Meg e le sue occhiate.
'Mmh..voglio solo sentirti' dice lui, con voce poco convincente.
'Non me la dai a bere' ribatto.
'Okay, lo ammetto: ti ho chiamato per proporti un programma della serata' ammette, sospirando.
Rido. 'E quale sarebbe?'
'Discoteca' la mia risata si trasforma in una smorfia.
'Discoteca? Non mi piace' rispondo.
'Non vuoi strusciarti su di me?' chiede, imbronciato.
Ridacchio, mentre alzo gli occhi al cielo. 'Non mi va a genio la musica house' mi giustifico.
'Ma la discoteca in cui ti porto non mette musica house. Sai che anch'io la odio,' alzo un sopracciglio, dubitando dell'ultima frase. 'questa mette musica che piace a noi' ribatte.
'E saremo solo io e te, da soli?' chiedo, mordendomi il labbro inferiore.
'Mi dispiace deluderti. Saremo con i ragazzi' dice, con una voce tutt'altro che gioiosa.
'A che ora mi passi a prendere?' 
'Alle nove sono sotto casa tua' risponde, per poi chiudere la chiamata.
 
 
 
 
 
 
Fisso Johanna mentre si trucca. 'Non credi che ci sia troppo nero in quelle palpebre?' chiedo.
'Zitta. Voglio fare ingelosire Niall' alzo gli occhi al cielo.
'Amo il modo in cui sei vestita' dice, dopo aver finito di truccarsi.
Sorrido, fissando la mia figura allo specchio.
'Credo che farai venire una bella erezione a Zayn' conclude, schiacciando l'occhiolino che noto dallo specchio.
Mi volto e le do un colpo sul braccio. 'Johanna! Da quando sei diventata così volgare?' 
Lei ride, mentre prende il cellulare e visualizza il messaggio che le è arrivato.
'Dobbiamo scendere, i ragazzi sono sotto' dice, prendendomi la mano e scendendo.
Dopo aver subito un mini-paternale da parte di mio padre per il fatto che domani non andrò a scuola, esco.
Il freddo colpisce le mie gambe coperte dalle leggere pantacalze nere che indosso. 
Cammino verso il ragazzo che si morde il labbro squadrandomi dalla testa ai piedi.
Quando lo raggiungo, mi fermo a pochi centimetri da lui.
'E' il look giusto per andare in discoteca?' sussuro, con voce provocante.
'Ti odio quando sei così sexy' sussura Zayn, sfiorandomi i fianchi con le mani.
'Lo faccio per te' dico, poggiando le mie labbra sul suo collo per un delicato bacio.
'Gente, vogliamo andare in discoteca?' chiede Harry, dalla macchina.
Sbuffo, allontanandomi da Zayn e aprendo la portiera.
 
 
 
 
 
 
Porto i capelli su una spalla mentre ballo sulle note di Die Young di Ke$ha.
Aveva ragione Zayn. Questa discoteca non mette musica come le altre.
Zayn e Niall guardano rispettivamente me e Johanna come se fossero dei maniaci mentre balliamo.
Die Young si trasforma in Forever di Chris Brown.
Cammino verso Zayn e prendo la sua mano, incitandolo a venire in pista con me.
Quando ci posizionamo cingo le mie mani attorno al suo collo e lui posa le sue nei miei fianchi.
Mi alzo in punta di piedi, raggiungendo il suo orecchio.
'Sono tua' sussuro, mentre sento la presa nei miei fianchi farsi più forte. 'Solo mia' è la sua risposta.
Balliamo guardandoci negli occhi, con il sorriso che sfiora le nostre labbra.
Sento vibrare il cellulare nella mia tasca e lo prendo.
E' un numero che non è registrato nella mia rubrica. 
Prendo la mano di Zayn e lo conduco all'uscita della discoteca, mentre avvicino il cellulare al mio orecchio.
'Pronto?' 
'Elena, sono papà' non è la voce di George.
'Papà?' chiedo, deglutendo, mentre mi rendo conto che è la voce di Joe, il mio padre naturale.












SHIMBALAIEEE a tutti!
si, sono ancora viva e non sono stata mangiata dai lupi AHAHAHAH
ecco, il motivo della mia assenza è stato che non sapevo assolutamente come sviluppare questo capitolo.
ero in crisi, ogni volta che aprivo word non sapevo cosa scrivere, cosa inventarmi.
poi la lampadina nella mia testa si è accesa e ho iniziato a scrivere.
beh, Elena che fa la figa è qualcosa di stupendo AHAHAHAHAH
e scopriamo anche che Zayn si 'sottomette' a lei.
e nei capitoli avanti scopriremo il passato dei nostri due protagonisti.
si, sono un genio lol
okay, ora vado, devo ristrutturare il mio profilo su twitter.
vi amo skdjhuhb
#peacenlove


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Capitolo 20
*** I lost him? ***




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Prima di aprire la porta di vetro, guardo da fuori il locale.
Riconosco subito Joe. E' invecchiato.
Faccio un sospiro e apro la porta, facendo suonare i campanellini appesi sopra essa.
Gli occhi grigi di mio padre si fissano subito su di me, un sorriso apre la sua bocca.
Stringe un cappuccino tra le mani. Il suo abbigliamento è casual, come sempre.
Una giacca di pelle marrone è appesa allo schienale della sua sedia.
Avanzo verso il tavolo dov'è seduto e rimango impalata, indecisa se sedermi o no.
Lui mi guarda, confuso. 'Non dai un bacio a tuo padre?' chiede.
Sento un calore dentro di me bruciarmi la gola. 
'No' è la mia risposta, dura.
Lui si acciglia, ma lascia perdere.
Mi siedo e una cameriera viene presto a chiedere cosa voglio.
'Un caffè latte' rispondo, sorridendole.
Lei se ne va e ritorno con gli occhi a mio padre.
I suoi capelli biondi sono disordinati, come se li avesse scompigliati varie volte, per il nervosismo.
'Hai cambiato colore di capelli' sussura, prendendo una ciocca tra le sue dita.
Mi trattengo dal dare uno schiaffo alla sua mano. 'E sei anche dimagrita' aggiunge.
'Già' rispondo, ancora una volta dura. 'Che ci fai a New York, papà?' di solito è in giro per il mondo.
'Volevo vederti' dice, sorridendo. 
'Oh, volevi vedermi oppure hai bisogno di qualcosa?' 
'El' sussura, addolorato.
'No, Joe. Ogni volta che ti fai vedere è perchè vuoi chiedere un favore a me e Mike. Ma dov'eri quando avevo bisogno di te?' sbotto, sprezzante.
Lui volta la testa alla finestra.
'Non posso neanche contattarti perchè cambi  sempre numero e non so se sei in Asia, Africa o Brasile!' continuo.
'Scusa' sussura.
'In diciannove anni di vita non sei mai stato presente, neanche per il mio diciottesimo compleanno' la mia voce si trasforma in un sussuro.
Lui punta i suoi occhi grigi su di me.
'Elena, so che non sono un padre degno di questo nome' dice, con gli occhi che traboccano di tristezza.
'Però, sei sempre mio padre. E io non sono il tipo di persona che nega un favore' ignoro la sua affermazione.
Lui alza un sopracciglio e tento di sorridere.
'Cosa vuoi che faccia?' chiedo.
'Ho conosciuto un donna,' si interrompe appena la cameriera posa il mio caffè latte sul tavolo e dopo che io mormoro un 'grazie' riprende. 'vive in Ghana' tento di non sputargli la bevanda in faccia.
'Joe, Ghana?' sembra che qualcuno mi stia strangolando.
'Si, El. La amo. Voglio sposarla' dice.
Ha gli occhi a cuoricino e sto per mettermi a vomitare.
Non ho mai visto quest'espressione nel volto di Joe quando stava con mia madre.
Joe e mia madre sono stati sposati fino a quando ho compiuto sei anni.
Poi Joe se n'è andato da casa, perchè era stanco di questa vita.
Non era la vita che si aspettava.
I miei genitori hanno annullato il matrimonio e dopo tre anni Audrey si è sposata con il suo fidanzato delle superiori, George.
E George è il mio vero padre, sotto quasi tutti gli aspetti.
'Quindi?' chiedo, alzando un sopracciglio.
'Mi servite tu e Mike come testimoni per il matrimonio qui negli Stati Uniti' dice.
'Mike è a Los Angeles' dico, ritornando a bere il caffè latte.
Mike ha perdonato mio padre, diversamente da me.
Lui mi ha lasciato nel periodo in cui mi hanno iniziato a prendere in giro.
Non si è mai fatto sentire.
Mai una chiamata, mai un messaggio.
Solo visite per favori.
'Si, ci ho parlato ed è d'accordo' mi informa.
'Quando dovete sposarvi?' chiedo, sistemando la maglietta.
'Domani parto per il Ghana e ci sposiamo lì, poi veniamo qui' 
'Okay, spero che così tu sia felice' dico, prendendo il cappuccino e alzandomi.
'Te ne vai di già? Non mi hai neanche detto come va a scuola, con gli amici, con il fidanzato!' mi ero voltata per andare alla cassa, ma mi rigiro verso di lui, sorpresa.
'Come sai che sono fidanzata?' chiedo, spalancando gli occhi.
'Ehm...può darsi che tuo fratello me l'abbia detto' dice, abbassando lo sguardo.
'Mike' sibilo. 'Beh, Joe, non ti è mai interessato di come sto, perchè dovrebbe interessarti ora?' gli rivolgo un sorriso sarcastico e poi mi dirigo verso la cassa.
Non mi ostacola. Ha cercato più volte di recuperare i rapporti, ma io non voglio avere alcun rapporto con Joe.
E' mio padre solo perchè c'è scritto all'anagrafe, ma non si è mai interessato di me e di Mike.
Se non ci fosse stato George avrei avuto parecchi problemi da piccola per questa cosa, ma lui ha rimpiazzato mio padre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi siedo sullo sgabello di fronte l'isola della cucina, posando la testa su di essa.
'Mamma' richiamo all'attenzione la donna dai capelli castani che sta cucinando di fronte a me.
'Dimmi, tesoro' risponde lei, voltandosi, con un sorriso che ho imparato a riconoscere.
Da quando sta con George ha sempre questo sorriso.
Non gliel'ho mai visto quando stava con mio padre, non che io ricordi.
'Ho incontraro papà, oggi' annuncio, a voce bassa.
Lei spalanca leggermente gli occhi, ma non sembra troppo sorpresa o scossa.
'Oh, quindi è a New York?' chiede, sedendosi.
'Domani parte per il Ghana, dove si sposa con una donna' la informo.
'Ha trovato la donna giusta in Ghana?' chiede, sopresa.
Annuisco con la testa. 'E ti avrà chiesto di fare da testimone al matrimonio qui, penso' dice, alzandosi e ritornando a cucinare.
'Esattamente. Io ho acconsentito, così se ne va in Ghana e non lo vedo più' dico.
'Chi non vedrai più?' chiede George, entrando in cucina.
'Joe Forde' dico, guardandolo.
'Si è fatto vivo?' chiede, avvicinandosi a mia madre e tentando di assaggiare il sugo che Audrey sta mescolando.
Mia madre alza il cucchiaio di legno e colpisce la mano di George, che emette un piccolo urlo di dolore.
Scoppio a ridere.
George si gira e mi lancia un'occhiata che pretende spiegazioni, mentre si massaggia la mano.
Alzo gli occhi al cielo e, sospirando, inizio a spiegargli la situazione.
'El, seriamente, dovresti riprendere i rapporti con tuo padre. E' pur sempre tuo padre' dice, sedendosi accanto a me.
Mi volto verso di lui e lo guardo. 'Ma sei tu il mio vero padre' dico, abbracciandolo.
Lui ricambia l'abbraccio. 'So che io l'ho rimpiazzato, ma non voglio che tu abbia brutti rapporti con l'uomo che ha contribuito alla tua nascita' risponde.
'L'unica cosa decente che abbia fatto nella sua vita: contribuire alle nascite di Mike ed Elena' dice mia madre, mentre porta la pasta in tavola.
Ridacchio. 'Hai così tante cose in comune con tuo padre, e gli somigli tanto. Dovresti pensarci' dice George, staccandosi.
'Ci penserò' dico.
Lo guardo allontanarsi e dare un leggero bacio sulla guancia arrossata di mia madre.
George è un tipo davvero forte. 
Adoro il suo carattere, mi ha insegnato parecchie cose.
Anche lui ha avuto una vita complicata come la mia, da piccolo.
I suoi genitori sono morti in un incidente aereo quando lui aveva sette anni.
Sento il cellulare vibrare nella tasca per poi espandere nella stanza Rush di Rihanna, la mia nuova suoneria.
Guardo il volto che illuminava il display e sorrido, automaticamente.
Avvicino l'apparecchio all'orecchio. 'Pronto?' chiedo, continuando a sorridere neanche avessi visto un enorme uovo kinder davanti a me.
'El, dove sei finita?' parecchio arrabbiato il ragazzo.
'A casa' rispondo, confusa. 'Perchè?'
'Ti ricordi che ci eravamo dati appuntamento alle sette e mezza al campo della scuola?' mi ricorda Zayn.
Sono ancora confusa. Perchè dovremmo darci appuntamento al campo della scuola? 
Perchè c'è la partita di campionato di football, idiota, mi comunica una voce nella mia testa.
'Oh, scusami!' dico, colpendomi la fronte con la mano.
Lui sospira. 'Vengo dopo cena, giuro' prometto.
'Okay, okay' dice, per poi chiudere la chiamata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
'A che ora ti passo a prendere?' mi chiede mio padre, abbassando il finestrino della macchina.
Ho chiesto a George di accompagnarmi al campo, dal momento che la sera ho paura di prendere l'autobus.
'Mi lascia a casa Zayn' dico, sorridendo.
'Ricordati che domani hai scuola' dice, lanciandomi un'occhiata di ammonimento.
Alzo gli occhi al cielo. 'Certo' dico, sorridendo.
'Ci vediamo a casa' dice.
Osservo la macchina allontanarsi, per poi camminare verso il campo, osservando il campo illuminato.
Osservo le gradinate piene prima di individuare il ciuffo di Louis.
Salgo gli scalini e mi faccio spazio tra la gente, per poi sedermi tra Zayn e Louis.
'Per fortuna sei venuta prima del ballo delle galline' dice quest'ultimo, passandomi un pacchetto del Mcdonald's.
Lo apro. 'Cosa sono?' chiedo.
'Abbiamo preso le tue patatine preferite' dice.
L'odore delle slice chips entra nelle mie narici e io lo ispiro profondamente.
'Ringrazia Niall' dice Harry.
'Grazie, biondo' dico, sorridendo al ragazzo dai capelli biondi. 'Di niente, El' risponde, ricambiando il sorriso.
Abbasso lo sguardo al pacchetto e noto che una mano ne sta prendendo una.
'Ehi!' protesto, guardando Zayn masticarla.
'Dovresti pagare di più, dal momento che non ti sei presentata all'orario stabilito' dice, dopo aver ingoiato.
'Non è un pretesto per prendere una preziosa patatina' dico, dandogli una gomitata.
'Shh' dice, posando un dito sulla sua bocca.
Sbuffo, per poi puntare gli occhi sul campo, mentre mangio le slice chips.
'Stanno iniziando' dice Louis, eccitato, puntando il dito sulle cheerleader.
Io e Lou ridiamo sempre per queste galline.
Infatti lui sta morendo dalle risate e io sto per affogarmi con una patatina.
Per tutta la serata guardiamo la partita e ridiamo.
Ma ad ogni mio sorriso, ogni mia risata, sento il vuoto dentro di me.
Zayn lo capisce, ogni sua occhiata è piena di preoccupazione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La macchina di Zayn si ferma di fronte a casa mia.
C'è un silenzio imbarazzante che sono convinta che non romperò io.
'El, che succede?' chiede Zayn, la voce intrisa di disperazione.
'Che succede?' ripeto, voltandomi verso di lui. Annuisce.
'Niente, non succede niente' sussuro.
Non sono mai stata brava a mentire, soprattutto con lui.
'Sei..strana' afferma. 'Il tuo sorriso non contagia lo sguardo' dice, abbassando lo sguardo.
'Sono preoccupata per,' non so come continuare. 'per un mio amico' mento.
'Un tuo amico?' ripete lui, alzando la testa e fissandomi, sorpreso.
'Si, un amico mio e di mio fratello' annuisco.
'Elena, odio quando mi menti' chiude gli occhi e sembra quasi che stia sibilando.
'Non ti sto mentendo!' il mio tono di voce si alza.
'Invece si, diamine!' urla, aprendo gli occhi e fissandomi.
Sembra che il dorato dei suoi occhi sia diventato di ghiaccio.
'Cosa succede, Elena?' mi fissa. 'Seriamente, questa volta' aggiunge.
Abbasso la testa, non essendo abbastanza coraggiosa da guardarlo negli occhi mentre proferisco le seguenti parole. 'Non te lo posso dire' sussuro.
Non voglio sentire le parole che mi rivolgerà.
Forse lo valuterà come un tradimento, come se io non mi fidi di lui.
Forse non gli importerà nulla.
Ma chi voglio prendere in giro? Zayn non è il tipo che se ne frega se un suo amico non vuole dirgli ciò che succede.
Perchè Zayn è la prima persona che ti verrebbe in mente se tu vorresti sfogarti.
Ma non sono pronta a dirgli ciò che succede, voglio cavarmela da sola.
Dal momento che Zayn non da segni di vita, alzo la testa.
Stringe le mani attorno al volante, le nocche sono di un bianco pallido.
Le sue labbra sono serrate e i suoi occhi, pieni di rabbia, sono puntati alla strada.
'Zayn' lo chiamo, preoccupata.
Continua a guardare la strada, come se io non avessi proferito parola.
Mi sta ignorando.
'Zayn!' urlo, con le lacrime che scendono lungo le mie guance.
'Buona notte, Elena' dice, con un tono che non ammette repliche.
Non ha reagito al mio tono di voce, nè alle mie lacrime che ha visto di sfuggita mentre si rivolgeva a me.
Lo guardo per un minuto, finchè non capisco che è meglio che scendo.
Apro lentamente la portiera e metto piano i piedi sull'asfalto, aspettando inutilmente che mi fermi.
Mi alzo e chiudo la portiera, fissando per un'ultima volta il profilo dell'uomo che amo.
Lascio la maniglia e la macchina, subitaneamente, parte.
Rimango sul marciapiede, fissando la strada vuota, finchè non sento dei rivoli d'acqua fredda scendere lungo i miei capelli, il mio viso, i miei vestiti.
In quel momento concepisco che forse è meglio ritornare a casa e, dopo aver percorso il vialetto, apro la porta ed entro.
Arrivo nella mia stanza, entro, mi tolgo i vestiti bagnati e mi metto un pigiama pesante, dal momento che le scosse di freddo percorrono tutto il mio corpo.
Mi distendo ed è in quel momento che le lacrime riprendono a scorrere lentamente lungo il mio viso.
Mentre stringo le lenzuola accanto a me, solitamente occupate da un corpo forte, caldo e giovane.
Solitamente occupate dal corpo di Zayn.















SHIMBALAIEEE a tutte!
gente, tutte ai ripari: ho preso sei in matematica.
ce, vi rendete conto? quel bel sei nel registro della mia prof. accanto al mio nome.
piango al solo pensiero.
okay, basta. lol
alloooooooora.........
le recensioni sono calate, due persone hanno tolto la storia dalle seguite.
se vi state stancando di questa storia ditelo. non mi offendo.
o forse siete stanche che io aggiorno ogni lunedì.
ma davvero, io vorrei con tutta me stessa aggiornare almeno due volte a settimana, ma la scuola non mi da la possibilità!
scrivo il capitolo quasi sempre di sera tardi, perchè non ho momenti se non la sera per scrivere.
siccome queste settimane sono intrise di interrogazioni e compiti, appena finisco cercherò di aggiornare anche il giovedì.
però, gente, non vi prometto niente.
chiusa questa piccola parentesi, parliamo del capitolo: crisi tra i Zelena?
ecco il passato di Elena. Il padre Joe che la lascia nel momento in cui ha più bisogno di lui, poi c'è un piccolo quadretto familiare.
questo capitolo è adorabile, eccetto l'ultima parte.
Zayn non accetta che Elena non voglia dirgli cosa succede, cosa c'è che la turba.
ma Elena è testarda e vuole cavarsela da sola.
mmh...quindi, oltre le bestemmie che mi state inviando, che ne pensate del capitolo?
#peacenlove


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Capitolo 21
*** Never. ***


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Mi sveglio e spengo la sveglia che suona incessantemente.
Il cuscino è bagnato, sembra che fosse piovuto anche qui.
Ma non è stata la pioggia a bagnarlo, sono state le mie lacrime.
Mi alzo a fatica. Voglio solo stare a letto, a dormire.
Perchè mentre dormi sogni, e i sogni sono sempre migliori rispetto alla vita reale.
Perchè la vita non è come un sogno? 
Realizzi i tuoi obiettivi, conquisti il cuore del ragazzo che ami....
Invece dobbiamo vivere uno schifo di vita che non ci dà nessuna soddisfazione.
Mentro fisso la parete blu della mia stanza, assorbo il rumore della pioggia contro il tetto.
E per peggiorare la situazione, piove pure. Perfetto.
Si prospetta una giornata di merda.
Mi sbrigo e scendo giù.
Mia madre sta per mettere il latte nella mia tazza, ma io la fermo.
'Non ho fame, mamma' rispondo, a tono basso.
'Ma, tesoro, la colazione è il pasto più impor..' la interrompo prima che possa convincermi.
'Non importa' tento di sorridere, ma so anche io che non è un vero sorriso.
Quello che ti riempe di gioia, che fa capire a tutti che stai bene, che sei felice.
Ignorando Cole che, in modo assillante, mi vuole convincere ad andare in macchina con Jack, esco fuori con il mio ombrello rosso.
Ho bisogno di una passeggiata, anche con la pioggia.
Prima di chiudere la porta, indosso le cuffie.
Metto riproduzione casuale e parte It Will Rain di Bruno Mars.
Avete presente quando litigate con la persona più importante della vostra vita e sentite un vuoto dentro di voi? 
Come se qualcuno vi avesse strappato gli organi vitali?
Ecco, io mi sento così, in questo momento.
Ho la strana sensazione che non sarà facile fare pace con Zayn.
Lui è un essere troppo orgoglioso, non mi chiederà mai scusa per la freddezza di ieri sera, e soprattutto per il modo con cui mi ha sbattuto fuori dalla sua macchina.
Certo, sempre meglio di avermi buttato a calci nel sedere, però sempre in modo scortese.
E' la sua voce che solitamente è gioiosa, era dura.
Avrei dovuto dirglielo. Non importava ciò che voglio.
Non posso mai farcela, senza lui. 
Poi i ragazzi conoscono la mia situazione, potrebbero darmi qualche consiglio.
Sono ancora troppo dubbiosa sul recuperare il rapporto con Joe.
E' inutile che chiamo Mike. Lui mi direbbe di recuperarlo.
Arrivo al cancello della scuola, aperto.
Tutti gli studenti sono riparati sotto la pensillina, mentre chiaccherano vivacemente.
Attraverso il cortile bagnato e mi riparo, chiudendo l'ombrello.
'El!' sento urlare, dietro di me.
Mi volto e noto Louis, appoggiato alla porta della scuola.
Lo raggiungo e lo saluto. 'Come mai così presto?' chiedo, confusa.
Lui di solito arriva in ritardo, come me.
'Mi sono svegliato presto' dice, facendo spallucce.
'Speravo proprio di rimanere solo con te' aggiunge, catturando la mia attenzione.
'Perchè?' chiedo, ancora confusa.
'Ho notato il tuo sguardo vuoto, ieri sera. E hai lo stesso ora' dice, fissando bene i miei occhi.
Distolgo lo sguardo. 'E' tornato Joe, vero?' chiede.
E' incredibile come io e Louis ci conosciamo bene.
Un solo sguardo e sappiamo ciò che succede.
E' sempre stato così, fin da piccoli.
 
Mi divincolo dalla stretta di mio fratello. 'Mike, non voglio andare dai Tomlinson!' protesto, piantando per bene i piedi per terra e incrociando le braccia.
'Elena, non fare la difficile. Stephanie ci ha invitato' risponde, tentando di sciogliere le mie braccia.
'Si, tu ti stai con lei e io devo stare da sola, come una scema!' ribatto.
'No, c'è il cugino di Steph, Louis' risponde lui, prendendomi per mano.
'Louis? Quanti anni ha?' il nome di questo nuovo bambino ha catturato la mia attenzione.
'La tua età. Domani inizierà la prima elementare nella tua stessa scuola. Può darsi che finite in classe assieme' mi informa, prima di far suonare il campanello.
Apre la porta Stephanie Tomlinson, la fidanzatina di mio fratello.
Agita i suoi capelli neri e abbraccia mio fratello.
'Ciao, Steph' borbotto, mentre entro in casa.
Perlustro la stanza in cerca di un bambino di sei anni, ma non vedo niente. 
'Louis?' chiamo, avvicinandomi alla cucina.
Ci sono rumori sospetti, molto sospetti.
Ed ecco che scorgo un bambino con i capelli castani, una maglietta bucherellata grigia e dei pantaloncini neri.
'Si, brutta bambola! Ecco che fine devi fare!' urla.
'Hai staccato la testa ad una barbie?' chiedo, allibita.
Lui si volta la testa, dal momento che è di spalle.
'Tu chi sei?' chiede, dopo avermi studiato per bene.
'Elena' sussuro. 'Si, Elena chi?' domanda, ancora.
'Elena di Troia, conosci?' dico, sbuffando.
'Ah, hai detto una parolaccia!' urla, puntandomi un dito contro.
'Ma se quella si chiamava così, cosa ci posso fare io?!' alzo gli occhi al cielo.
'Ma sai che hai dei bellissimi occhi azzurri? Sono identici ai miei!' dice, gioioso.
Rido, ritornandolo a guardare. 
Ha un sorriso splendido. Invidio i suoi denti.
'Però sembri,' studia il mio sguardo e probabilmente le mie guance si sono colorite di rosso. 'arrabbiata. Che succede?' termina, scendendo dallo sgabello e venendomi incontro.
'Non ho niente' mento.
'Invece si!' dice, ridendo.
'Oh, okay! Non mi va di vedere quei due sbacciucchiarsi!' dico, lanciando uno sguardo al salotto.
'Oh, anche a me! Batti il cinque, sorella!' urla lui, alzando la mano.
Batto la mia mano contro la sua, mentre sorrido.
 
Annuisco, serrando le labbra.
'Zayn ha voluto sapere cosa c'era che non va, ieri sera' dico, appoggiandomi anch'io alla porta.
'E tu?' chiede, curioso.
'Non gliel'ho detto, voglio cavarmela da sola' sussuro, fissando la massa di studenti.
'E avete litigato' conclude, sospirando.
'Già' concordo, tristemente.
Ho paura di guardare Zayn. Probabilmente avrei visto la sua delusione negli occhi.
Pensava che io mi fidavo di lui e ora sicuramente penserà che non mi fido.
Ma invece io mi fido di Zayn, anche troppo.
Ma non sono ancora pronta a svelargli il mio passato.
'Beh, cosa ti ha chiesto questa volta, tuo padre?' chiede, voltandosi verso di me.
Gli racconto sintetizzando la conversazione con mio padre, tagliando i punti superflui e raccontando quelli importanti.
'Louis, io non so se recuperare il rapporto con lui' confesso, affondando la testa fra le mani.
'Vieni qui' dice. Alzo la testa e vedo che ha protese le braccia verso di me.
Mi butto tra le sue braccia, affondando la testa sul suo petto e inspirando la sua acqua di colonia.
'Devi fare ciò che ti senti, El' sussura al mio orecchio.
Poche lacrime scendono lungo le mie guance e finisco per bagnare la maglietta di Louis.
'Buongiorno' una voce piena di rabbia e delusione saluta da dietro di me.
Mi irrigidisco, pur restando tra le braccia di Lou.
Mi stacco da lui, lentamente. Lo fisso terrorizzata, cercando la conferma nei suoi occhi.
'Ehi, Zayn' dice Louis, sorridendo.
Sospirando, Zayn mi oltrepassa, senza salutarmi.
'Devo entrare' informa me e Louis, che ci spostiamo per permettergli di aprire la porta.
Cerco di guardare gli occhi di Zayn, ma lui evita il mio sguardo, mentre entra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cosa avevo detto?
Che sarebbe stata una giornata di merda?
Beh, è stata una settimana di merda.
Zayn mi ha evitato per tutta la settimana, non mi ha neanche rivolto la parola.
Non da cenni di dubbio, quando lo guardo, ogni mattina.
Mi manca, mi manca stare tra le sue braccia e sfiorare quel corpo che sentivo mio.
Sento la nostalgia della sua risata che, ogni giorno, mi dava la conferma che anche se il mondo crollasse, tutto va bene, se lui è accanto a me.
Anche il venerdì sera, quando siamo andati tutti a casa Horan, mi ha ignorato.
Io e Johanna ci lanciavamo continue occhiate preoccupate.
Ogni cosa bella della mia vita, devo sempre rovinarla.
Perchè? Sono forse sbagliata?
Quando Dio distribuiva il cervello ero a ballare il Moonwalk con Niall e Michael Jackson?
Non passa notte che non piango.
E Zayn, guardando il mio viso stanco e pieno di occhiaie, non fa nessuna piega.
Insomma, pensavo fossimo almeno amici.
Perchè non si preoccupa per me? 
Tuttavia, sto recuperando il rapporto con mio padre.
Sto seguendo il consiglio di Louis, ovvero fare ciò che mi sento.
E mi sento che voglio recuperarlo, il rapporto.
Dopo che è stato quattro giorni in Ghana per il matrimonio, è ritornato a New York, per preparare il matrimonio qui.
Ieri sera io e Mike, che è ritornato momentaneamente da Los Angeles, siamo andati a prendere Joe e la sua sposa all'aeroporto.
Lei, Yuria, ha dei lunghi capelli ricci castani, la pelle scura e gli occhi neri.
E' molto intelligente, nonostante vivesse in Ghana.
Ha sette anni in meno di mio padre, ma sembra molto più matura dei suoi trentadue anni.
Yuria non ha problemi con la lingua americana, infatti ci siamo capite fin da subito.
Lei, dal momento che dopo New York lei e Joe si trasferiranno a Los Angeles, vuole continuare gli studi, andando all'università.
Esatto, ha fatto le superiori.
Suo padre è un pò più ricco degli altri ghanesi, così le ha permesso di studiare.
Ma, dal momento che in Ghana non ci sono università, non ha potuto continuare gli studi.
Oggi pomeriggio sono stata un pò con mio padre, da sola.
Abbiamo parlato di tutto ciò che è successo tra noi, delle cose che abbiamo in comune.
Ad esempio, è stato lui a trasmettermi la passione per i cavalli e la musica.
Da piccola mi faceva ascoltare il rock, soprattutto i Nirvana, Metallica, Red Hot Chili Peppers.
Ho seguito una strada diversa rispetto ai suoi gusti, visto che io prediligo il pop, l'R&B e il reggae.
Alla fine, abbiamo deciso di lasciare da parte il passato, e pensare solo al futuro.
Mi ha promesso che mi verrà a trovare, qualche volta e io gli ho promesso che avrei fatto lo stesso, dal momento che George e Audrey mi hanno dato il permesso di andare a trovare Mike.
Il matrimonio si terrà domani mattina, al comune di New York.
Io e Yuria siamo andate a fare delle spese e lei mi ha consigliato un vestito bianco con delle decorazioni floreali.
Lei indosserà un vestito tipico del Ghana, mentre mio padre un semplice smoking.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sorrido, mentre racconto delle nozze di Joe e Yuria a mia madre e George.
'Quindi hai seguito il mio consiglio' dice George, ridendo.
'Ho seguito il mio cuore' ribatto, continuando a sorridere.
'Che poi sarebbe la stessa cosa' aggiunge mio padre, insistente.
'Oh, va bene' bofonchio, per poi unirmi alle sue risate.
Spalanco la bocca per sbadigliare, poi mi alzo e mi stiracchio.
'Hai sonno?' chiede mia madre, spegnendo la tv.
'Si, è stata una giornata pesante' dico, voltandomi verso le scale.
'Buona notte' saluto i miei, salendo le scale.
Arrivo nella mia stanza e mi metto l'enorme felpa che mio fratello mi ha portato da Los Angeles.
Indosso i leggins neri e mi infilo nel letto, rabbrividendo.
Chiudo gli occhi, cercando di prendere sonno.
Ma, due minuti dopo, sono più sveglia che mai.
E a chi penso? A Zayn.
E' passata una settimana e siamo alla stessa situazione di martedì.
Com'è possibile che non ha tentennato neanche un pò?
Se veramente gli piaccio, dovrebbe tentennare, almeno un pò, giusto?
Ma non l'ha fatto.
Una settimana è passata ed è inutile sperare che mi chiedi scusa.
Le probabilità sono molto basse.
Una piccola lacrima sfugge al mio controllo e riga la mia guancia. La asciugo velocemente.
Ne ho abbastanza delle lacrime. E' una settimana che non faccio altro che piangere, diamine.
Sento uno scricchiolio alla finestra. Mi irrigidisco, sotto le coperte.
Ladri, ladri, ripete la mia mente.
Ma dentro di me c'è una gioia immensa, una gioia nata dalla speranza che sia Zayn.
La finestra viene aperta completamente e freno la mia voglia di girarmi per confermare i miei dubbi.
Un corpo scivola sotto le coperte e si avvicina al mio corpo.
Anzi, mi attacca al suo corpo.
Sento il profumo di questo essere accanto a me e il mio cuore scoppia.
E' Zayn.
'Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa' mormora Zayn, al mio orecchio.
Un sorriso spunta sulle mie labbra.
'Sono un orgoglioso di merda, scusami. Non capisco mai quanto devo lasciare da parte l'orgoglio' sospira, stringendomi ancora più a lui.
'Non capisci mai niente' sussuro, in risposta.
'Non mi rendevo conto di quanto ho bisogno di te, e ora me ne sono reso conto. E ti chiedo di perdonarmi' dice, stringendo le sue dita con le mie.
Mi volto e lo guardo negli occhi.
I suoi occhi castani sono disperati. Chiedono solo perdono.
'Sei un bambino, Zayn' dico.
'Si, il tuo bambino' ribatte.
'Ho un pò torto anche io. Avrei dovuto dirti tutto e non cercare di cavarmela da sola' mi fissa, confuso.
Gli racconto tutto ciò che è accaduto in questa settimana.
'Sono stupido' sussura. 'Se non avessi fatto l'orgoglioso forse tu mi avresti detto tutto e ti avrei aiutata' dice.
Affondo la testa nel suo petto, lieta di averlo di nuovo accanto a me.
'Non lasciarmi mai più' bagno la sua maglietta con alcune lacrime, al pensiero che lui mi lasci di nuovo.
'Mai' promette, baciandomi i capelli.













SHIMBALAIEEE a tutte!
io che pubblico prima di lunedì?
si, okay, sono in ritardo di un giorno perchè avevo scritto nello scorso spazio autrice che cercavo di pubblicare per giovedì, ma...
sempre prima di venerdì!
yo yo yomino.
okay, mi calmo.
cristo, è una settimana che studio e giuro che il dodici giugno, appena ritorno a casa, faccio un falò con tutti i miei libri.
chi si vuole aggiungere a me? AHAHAHAHAHAH
avete visto che ho fatto riconciliare i Zelena?
io eczere una prava pampina, ja.
domani vado a mangiare cinese.
pregate per me affinchè non vomito.
la prima volta che ci sono andata c'era cibo fritto OVUNQUE.
sono andata in bagno e pensavo che al posto dell'acqua ci fosse olio. AHAHAHAHAHAHAHAH
okay, perchè sto parlando dei miei fatti?
mi dileguo.
goodbye to everyone.
i love you.
#peacenlove


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Capitolo 22
*** And our future? ***


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Cambio, per l'ennesima volta, canale.
Possibile che non mandino in onda più programmi decenti, a mezzanotte?
O si trovano film porno, o film western, o pubblicità.
L'unica cosa decente da fare è mettere un film, ma il film che voglio vedere ancora non è uscito.
Voglio vedere Noi Siamo Infinito, un film con Logan Lerman ed Emma Watson.
Non so, il titolo mi sa di completo.
E poi ho visto il trailer, che è stupendo.
Spengo la tv, annoiata, e butto il telecomando sul letto.
Mi volto verso Zayn.
Ha la fronte corrugata, usa la matita per picchiettare sul quaderno.
Probabilmente non trova delle parole per continuare la canzone che sta scrivendo.
E' da giorni che cerca di scrivere una canzone, titolo anonimo, ed è da giorni che sta tutto il tempo appiccicato a quel quaderno.
Sbuffo, distogliendo lo sguardo da lui e puntandolo al soffitto bianco.
'Mi aiuti?' chiede Zayn, facendomi ritornare a guardarlo.
'Puoi ripetere?' chiedo, incredula.
E' geloso del suo quaderno, non vuole che io lo tocchi.
La prima volta che gliel'ho rubato ha usato il suo fascino per prenderlo e non ci ho riprovato mai più.
'Elena, mi aiuti a scrivere una canzone?' ripete, lentamente, neanche fossi una ritardata.
'Okay' rispondo, leggermente sotto shock.
Mi porge il quaderno e la penna.
Leggo le prime parole della canzone che ha scritto.
Okay, ci si può lavorare.
Mentre mordicchio il tappo della penna per continuarla, lui prende il suo pc e lo accende.
Nelle parole scritte da Zayn, c'è una leggera sfumatura di noi.
Ora che abbiamo chiarito i nostri sentimenti, percepisco le piccole cose a cui prima non prestavo attenzione.
Inizio a scrivere delle parole che rispecchiano a pieno la situazione tra me e Zayn.
Mentre scrivo, un sorriso affiora sulle mie labbra.
Questa canzone rispecchierà i nostri sentimenti, i nostri pensieri, il nostro rapporto.
L'ha deciso lui, scrivendo le parole iniziali.
Ora sarò io a portare la canzone alla fine.
Le parole sono racchiuse dentro il mio cuore, per questo le scrivo con tanta facilità, senza neanche sforzarmi.
A volte mi fermo, per guardare Zayn che guarda intensamente lo schermo.
Sogghigno e ritorno a scrivere.
A canzone completa, le do una leggere occhiata.
Poso il quaderno sulla tastiera del computer, attendendo la reazione di Zayn.
Lui lo prende e lo rimette nelle mie gambe, senza avergli dato un'occhiata.
'Voglio che me la canti' afferma.
Mi mordicchio il labbro, indecisa se protestare od obbedire.
'Beh, penso che con la tua voce sarà più bella' dico.
'Vedremo' ribatte lui, con aria seria.
Deglutisco e inizio a cantare.
'People say we shouldn't be together, were too young to know about forever. But I say they don't know what they talk talk talkin' about' il mio sguardo è rivolto al foglio, mi sentirei maggiormente a disagio se incrociassi i suoi occhi.
'Cause this love is only getting stronger, so I don't wanna wait any longer, I just wanna tell the world that you're mine girl' finito il pezzo che ha scritto lui, mi decido ad alzare lo sguardo, con le parole già impresse nella mia mente.
Fisso i suoi occhi castani, splendidi, che ti danno una sensazione di sicurezza e amore.
'They don't know about the things we do, they don't know about the I love you's, but i bet you if they only knew, they will just be jealous of us' le sue labbra si aprono in un sorriso luminoso, quel sorriso che ogni volta mi manda in estasi.
Quel sorriso che brilla più di milioni di diamanti.
'They don't know about the up all night's, they don't know i waited all my life, just to find a love that feels this right. Baby, they don't know about us' punto gli occhi di nuovo sul quaderno.
'Just one touch and I was a believer, every kiss it gets a little sweeter, it's getting better, it's getting better all the time, boy'
'Poi c'è di nuovo il ritornello' aggiungo, prima di cantare la fine della canzone.
'They don't know how special you are, they don't know what you've done to my heart, they can say anything they want, cause they don't know about us'
'They don't know what we do best, that's between me and you, our little secret. But I wanna tell'em, i wanna tell the world they you're mine, boy' finita la canzone, ritorno a mordicchiare il tappo della penna, in attesa del suo verdetto.
Mi sento come se fossi davanti un giudice.
'Credo davvero che finirò per amarti, in tutti i sensi, Elena' sussura, portando i miei occhi al suo viso.
'Quando accadrà, sai dove trovarmi' sussuro a mia volta, con fatica.
'E tu, tu ricambierai?' chiede, prendendo la mia mano e intrecciandola con la sua.
'Molto probabilmente, si' ammetto, consapevole del rossore della mia guancia.
Prende il computer e lo posa a terra.
Insicura di ciò che sto facendo, prendo il quaderno e lo poggio sul comodino accanto a me.
Sento le sue labbra sul mio collo e il mio respiro si blocca.
'Sarò estremamente felice, in quel momento' dice, tra un bacio e l'altro.
Respiro faticosamente, immobilizzata dal tocco delle sue labbra.
Risale il mio collo, per finire al mio orecchio.
Bacia delicatamente il mio lobo, per poi canticchiarmi Be Alright di Justin Bieber.
Chiudo gli occhi, immaginando Zayn mentre canta questa canzone e nel frattempo suona il piano.
Una visione paradisiaca.
Solo lui e quel piano, che sicuramente non sa suonare nella vita reale, ma nel mio piccolo flash si.
Ed è vestito di bianco, interamente di bianco.
Ci mancano solo le ali e può passare tranquillamente per un angelo.
Metto a tacere le sue labbra con le mie, per un bacio che promette sicurezza, amore, passione.
Lentamente, mi sfila la bratella della canottiera che indosso, lasciandomi intendere i piani per stanotte.
E sono felice di accontentarlo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Passo le dita della mano sulle mie labbra, mentre le dita dell'altra cliccano sulla tastiera del pc.
Sto scrivendo la tesina per quest'anno, su word.
Ho deciso di farla attorno alla musica.
Musica di tutti i tempi.
La storia attraverso la musica, cosa pensano i poeti della musica, i vari generi musicali.
Mentro accarezzo le labbra, mi ricordo dei baci passionali di Zayn.
Dio, stanotte è stata una delle notti più belle delle mia vita.
Zayn non smetteva di sussurare il mio nome.
One Less Lonely Girl di Justin Bieber si espande per tutta la stanza.
Proviene dal mio cellulare, che afferro, per poi cliccare la cornetta verde sul pulsante a sinistra.
'Pronto?' rispondo, continuando a scrivere la tesina con la mano sinistra.
'El' mi saluta Liam.
'Ehi, Payne' lo saluto, sorridendo.
'C'è una riunione a casa mia, vieni?' è più un ordine che un domanda.
'Certo, fammi cambiare' nel frattempo spengo il computer.
'Dovresti andare a prendere Zayn, non risponde al cellulare' mi informa.
'Okay, tra massimo quindici minuti saremo da te' dico, per poi chiudere la chiamata.
Sette minuti dopo sono nella stanza di Zayn, da sola.
L'autobus è passato subito e mi sono messa a correre per prenderlo.
Aspetto, seduta a gambe accavallate, che entri nella stanza. 
Sua madre mi ha detto che si stava lavando, quindi ho deciso di aspettarlo in camera sua.
La porta si apre e io alzo gli occhi, notando Zayn con il petto ricoperto di goccioline d'acqua, i capelli bagnati e un asciugamano bianco cinto alla vita.
Non respiro, sento il cuore accelerare.
Certo, l'ho visto con meno indumenti, ma..
Cristo, sembra un modello dell'Armani Jeans.
Lui si avvicina a me, con un sorriso.
Sento un'elettricità nella stanza, un'elettricità che ho imparato a riconoscere bene.
Si sdraia sopra di me, trattenendo il suo peso con i gomiti poggiati sul letto.
'Mmh' inspira il mio profumo.
'S-sono venuta p-per..' vi rendete conto che ho perso pure la capacità di parlare senza balbettare?
'Sshh' posa un dito sopra il mio labbro e io fisso i suoi occhi, obbediente.
'Non c'è bisogno di parlare, El' sono tentata di scoppiargli a ridere in faccia, ma le sue labbra sostituiscono il suo dito.
Passa la lingua sul mio labbro inferiore e io, conoscendo i suoi bisogni, dischiudo la bocca.
Faccio scivolare la mia lingua dentro la sua bocca, che si scontra con la sua.
Sta cercando di sbottonare il mio jeans, quando lo fermo.
Si allontana di pochi centimetri da me. 'Zayn, non possiamo' sussuro, di malavoglia.
'Come?' chiede, confuso. Non mi sono mai rifiutata di fare sesso con lui.
'Liam mi ha chiamato, dobbiamo andare a casa sua. E' urgente' lo informo.
Lui si alza, permettendo di sedermi.
Non dice alcuna parola e si sbriga.
Dopo aver asciugato i capelli, sta per mettersi la lacca, ma lo fermo.
'Zayn, è tardi. Sai come diventa Liam quando qualcuno è in ritardo' dico, tentando di fargli mollare la lacca.
'Ma devo sistemarmi i capelli!' protesta, lanciandomi uno sguardo supplichevole.
'Sei bello anche senza i capelli alla Johnny Bravo' dico, prendendo una ciocca dei suoi capelli e sistemandola meglio sulla fronte.
'Okay, ma solo per questa volta' cede, posando la lacca sul comodino.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prendo la ciotola di popcorn che Louis mi porge e mi incammino verso il salotto.
Il pavimento è pieno di cuscini, dei fogli bianchi sono poggiati al centro.
'Liam, che succede?' dalla sua espressione ci sta mettendo tutti in ansia.
'Sedetevi e poi vi dico' dice, indicando i cuscini.
Mi siedo sul cuscino rosso, accanto a lui.
Seduti tutti, prendo un foglio.
Lo giro e vedo un'enorme scritta all'inizio del foglio.
Dartmouth University.
Sotto ci sono degli spazi, come nome, cognome, indirizzo, numero di previdenza sociale, da riempire.
Nel frattempo, Liam spiega la situazione.
'Mio padre mi ha portato un mucchio di fogli, buste e francobolli. Dice che dobbiamo mandare la richiesta d'iscrizione al college, perchè se no facciamo tardi' 
C'è un silenzio, attorno a noi che mi fa ghiacciare il cuore.
Questo è il momento che temiamo dall'inizio del liceo.
Sapevamo che ci saremmo divisi, per il college.
Ognuno ha dei sogni, ognuno vuole realizzarli.
Io voglio fare giornalismo, Liam vuole fare giurisprudenza, come Niall, Louis vuole studiare medicina, come Harry.
L'unico ad essere incerto è Zayn.
L'abbiamo temuto, da sempre, e questo momento è arrivato.
Non potremmo più vederci spesso, anzi, è già troppo se ci vedremo quattro volte all'anno.
Ognuno vuole il meglio per sè, ognuno andrà all'università che riterrà migliore per il suo futuro.
Liam e Niall vogliono mirare ad Harvard.
Loro sono dei secchioni, veri e propri.
Amano studiare.
Louis ed Harry vogliono andare all'università dello stato di Washington.
Poi ci sono, completamente insicura sul posto in cui farò espandere le mie conoscenze.
Una parte di me vuole restare a New York, ma perchè dovrei stare a New York se tutti i miei amici se ne andranno?
Un'altra vuole andare all'università della California, a Los Angeles, la città che sogno da anni, ormai.
Johanna ha finito il liceo prima di noi, cioè un anno fa, e si è presa un anno sabatico.
Lei mira a medicina, non so se seguirà Niall.
Anche se ad Harvard ci sono dei corsi di medicina.
L'unica certezza che ho è che non voglio perdere Zayn, assolutamente.
Voglio stare sempre con lui, vedere come si evolverà il nostro rapporto.
E, mettendoci chilometri, come lo vedremo?
Nonostante la mia forza, una lacrima sfugge al mio controllo.
La asciugo velocemente, e tento di sorridere.
Alzo gli occhi, guardando i ragazzi.
Hanno varie facce, tutte negative.
'Su, ragazzi! Che faccia è questa? Ci vedremo, qualche chilometro non romperà la nostra amicizia, giusto?' nessuno mi risponde.
Zayn, seduto accanto a me, tortura con una mano il cuscino su cui è seduto, tenendo lo sguardo rivolto al pavimento di moquette marrone.
Mi alzo e vado nella scrivania usata dal fratellino di Liam, quindi prendo alcune penne.
Quando ritorno, noto amaramente che la situazione non è migliorata.
Distribuisco le penne, e poi prendo i fogli.
'Okay, Dartmounth la scartiamo, dal momento che nessuno ci vuole andare' dico, posando almeno dieci fogli d'iscrizione a Dartmounth dietro di me.
Prendo un altro foglio e noto che ha la scritta Harvard University in alto.
'Niall? Liam? Jo?' loro alzano gli occhi e li puntano su di me.
'Siete ancora convinti di andare ad Harvard?' chiedo, puntando gli occhi su Niall, che tiene stretta Johanna.
Di solito i suoi occhi mi infondono fiducia, speranza, sicurezza.
Invece, ora, sono vuoti.
'El, che..' tenta di parlare Louis, ma lo interrompo.
'Non possiamo scoraggiarci. Vogliamo il meglio per noi? Bene, se il meglio lo dobbiamo raggiungere dividendoci, lo faremo' dico, con un tono che non ammette repliche.
'Tanto, ci vedremo. Non credo che ci perderemo di vista. E ora, alzate quell'umore, prendete una cazzo di penna e riempite i moduli dell'università in cui volete andare, prima che vi prendo a calci in culo e vi metto i popcorn in ogni buco del vostro corpo' dico, irritata dal loro pessimismo.
Tutti fanno come dico.
Due minuti dopo, stiamo tutti compilando dei moduli.
Tutti, tranne Zayn.
'Zayn, prendi un modulo e riempilo' ordino, non alzando gli occhi, che sono puntati al foglio.
'Sono ancora indeciso' risponde, incerto.
'Non mi interessa, fai la conta e prendine uno a caso' ribatto.
'Non puoi comandarmi, okay? Faccio quel che cazzo voglio!' ormai sta urlando.
Si alza e si dirige a passo svelto verso il corridoio.
Pochi secondi dopo, sentiamo una porta sbattere.
Faccio per alzarmi, ma Liam mi blocca.
'Lascialo calmare' mi dice.
Lo guardo e, dopo aver annuito, continuo a compilare i moduli.
Dopo aver compilato in tutto tre moduli di tre università diverse, tra cui l'univesità della California, butto a terra la penna, facendo alzare degli sguardi.
'Non ce la faccio. Voglio sapere qual'è il suo problema' informo gli altri, mentre mi alzo.
Attraverso il corridoio e apro la porta di Liam, sicura che si sia nascosto lì dentro.
Infatti, è seduto sul letto, mentre si massaggia la faccia con le mani, cercando di calmarsi.
Mi avvicino a lui, dopo prendo i suoi polsi e tento di togliergli le sue mani dalla faccia, ma non fa una piega.
'El, ho paura' confessa, con voce soffocata.
'Di cosa, Zayn?' chiedo, speranzosa che sia la mia stessa paura.
'Voglio vedere come andrà a finire la storia tra di noi, e se andiamo in università diverse non lo vedrò mai' 
Si convince a lasciare stare il suo volto, ma non incrocia il mio sguardo.
'Zayn' lo richiamo, ma ancora fissa il pavimento.
Poso un dito sotto il suo mento e alzo il suo viso.
Punta il suo sguardo su di me.
Cerco di infondergli sicurezza, certezza.
Certezza che staremo sempre assieme.
'Dove vai tu, vado io' sussuro, sorridendo.
'Ma..' tenta di protestare, ma io lo metto a tacere con un dito posato sulle sue labbra, come ha fatto lui neanche un'ora fa.
'Io sono convinta che tu vuoi studiare per diventare scrittore' dico.
Libero la sua bocca, permettendogli di rispondere.
'Tu sai leggermi come nessuno ha mai fatto' risponde.
Sorrido. 'Ho cercato sul sito dell'università della California,' lui mi guarda, ansioso. 'e c'è scritto che ci sono corsi di letteratura e roba varia' 
'Si, anch'io avevo controllato' dice, sorridendo.
Prende la mia mano e intreccia le nostre dita.
'Sempre assieme, okay?' dice.
'Sempre' confermo io.









SHIMBALAIEEE a tutte!
come va?
SIAMO IN VACANZA, PARTY HARD ALL DAY ALL NIGHT.
dio, non ce la facevo più.
il problema è che hanno lasciato (almeno a me) una marea di compiti.
si chiamano vacanze solo per loro.
ieri ho preso otto in italiano asdjshiuhufduifhd
siate proud of me.
lunedì non ho potuto aggiornare, perchè, essendo stata tutto il week end fuori, non ho potuto scrivere il capitolo :c
domani questa storia fa quattro mesi che è stata pubblicata.
quattro mesi di soddisfazioni, di recensioni dolcissime, di centinaia di visualizzazioni.
ogni volta che vedo aumentare le persone in preferite/ricordate/seguite mi vengono le lacrime agli occhi lol
l'altra volta una ragazza ha messo la storia tra le scelte, ero tipo tutta emozionata <3
di pomeriggio sono andata al signing di Marco Mengoni, ci siamo fatti la foto e ci siamo incrociati negli occhi per un istante infinito shdbdsuhuhysgfhyudgsfy
okay, basta lol
avete visto che sono carini i Zelena? 
dio, mi sta venendo il diabete a scrivere questi capitoli intrisi d'amore e passione.
okay, ora vado.
visto che se aggiorno, aggiorno lunedì, vi faccio gli auguri di pasqua.
AUGURI E MANGIATE TANTO TANTO TANTO CIOCCOLATO.
soprattutto kinder mlmlmlmlmlml
#peacenlove


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Capitolo 23
*** St. Valentine's Day. ***





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Fisso, come Homer Simpson fissa una ciambella glassata, la sigaretta che sta fumando Zayn.
Dopo aver buttato il fumo, mi rivolge uno sguardo circospetto. Faccio gli occhi dolci.
'Rimuovi dalla tua mente diabolica l'idea che io ti faccia fare un tiro, Forde!' dice Zayn.
'Oh, ma andiamo! Perchè non vuoi farmi fumare? La vita è mia' dico, incrociando le braccia.
Lui si avvicina, allontanando la sigaretta da me.
'Prenderai il vizio, i polmoni diventeranno due camere a gas e morirai presto a causa del fumo' spiega, sfiorandomi il mento con il pollice.
'Mmh..se morirò, tu sarai finito' sussuro, fissando le sue labbra.
Lui odia le sue labbra. Sono l'unica parte del suo corpo che non gli piacciono.
Dice che sono troppo sottili, che li vuole pronunciate, come Chris Brown o Drake.
Io amo le labbra di Zayn. 
Possono anche essere imperfette, anonime, ma portano il suo sapore.
Sono la chiave del mio cuore, insieme ai suoi occhi e alla sua voce.
'Dici?' chiede, alzando un sopracciglio.
'Dico, dico' ribatto, ridendo e alzandomi in punta di piedi.
'Hai ragione, piccola' dice, prima di baciarmi la guancia.
Chiudo gli occhi, per assorbire il momento.
E' come se ci fossimo solo io e lui, al mondo.
Non sento più i rumori delle macchine, le conversazioni rumorose degli studenti.
'Piccioncini, credevate di stare da soli, oggi?' chiede Liam, interrompendo questo momento.
Sbuffo e mi riabbasso, aderendo completamente la pianta dei piedi al pavimento.
Siamo nel retro della scuola.
Le pareti della scuola sono ricoperte da cuoricini rossi, viola, azzurro, verde.
Indovinate che giorno è? San Valentino.
Me l'ha ricordato Zayn, con il suo messaggio del buongiorno.
'Buongiorno, amore. Oggi è la festa degli innamorati, ma, siccome non c'è un giorno per gli scopamici, festeggiamo oggi. Ti preparerò una sopresa con i fiocchi, promesso. xx
- Zayn.'
Zayn mi tratta come una principessa.
Dormo a casa sua? Colazione a letto.
Mangiamo fuori? Paga lui.
Viene un vu cumpra con le rose? Me ne compra una o due.
Peggio dei fidanzati.
Inoltre, mi fa trovare sempre sorprese.
Due giorni fa, ad esempio, stavo tranquillamente preparando la cena per la mia famiglia.
Lui mi manda un messaggio con scritto 'Esci fuori'
Esco e cosa trovo?
Lui, in sella ad una vespa azzurra, con un casco bianco e gli occhiali da sole nonostante non ci fosse neanche un raggio di sole.
'Vuoi fare un giro, piccola?' mi chiese, con voce seducente.
E fu così che ci facemmo il giro di tutta la città, in sella ad una vespa azzurra, mentre delle piccole gocce di pioggia ci bagnavano.
'No, stavamo semplicemente avendo una conversazione, Liam' risponde Zayn, prima di spegnere la sigaretta nel muro accanto al quale eravamo.
'Una conversazione su cosa?' si intromette Harry, con lo sguardo acceso.
'Su come farsi i cazzi propri, Haz' rispondo, sempre con i miei modi puri.
'Comunque, ragazzi, che facciamo oggi?' chiede Niall, masticando come un lama la chewing gum.
'Non dovresti essere con Johanna?' chiede Louis, confuso, a Niall.
'Già, ma qualcuno' mi lancia un'occhiataccia, 'ha convinto Johanna ad andare al cinema a vedere Noi Siamo Infinito' termina la frase, tornando con uno sguardo infastidito.
'Oh, Elena mi sta rompendo con questo film' si lamenta Zayn.
'Ehi, sono qui, accanto a te' dico, passando le mie mani a pochi centimetri dai suoi occhi.
Non è che ho convinto io Johanna.
Quando abbiamo visto il trailer eravamo assieme, a casa sua.
Lei si è messa a urlare 'Oddio, quant'è bello quel ragazzo! Oddio, oddio!' e a saltare sul divano.
'Si chiama Logan Lerman' la informai, guardandola scioccata.
Scese dal divano e mi prese per il collo della maglietta che indossavo. 'Dobbiamo andarci a vedere quel film, capito?' 
Era lo stesso tono che usavano gli strozzini.
'O-okay' balbettai, sorpresa da tutta quella veemenza.
'Quelle due ragazze rompono i coglioni, sinceramente' si lamenta Louis, spostandosi il ciuffo.
Lo guardo scioccata. 
Mi metto al centro del cerchio che abbiamo formato.
'Gente, vedete la ragazza in mezzo? Ecco, sono io' quasi urlo, arrabbiata.
Sento delle braccia avvolgermi i fianchi, per poi spingermi all'indietro, contro un corpo.
'Sei bellissima quando sei arrabbiata' mi informa Zayn, sussurando all'orecchio.
'Oh, allora sarò bellissima per tutto il giorno' ribatto.
'Sappiamo entrambi che non riesci a stare arrabbiata con noi per cinque minuti, figuriamoci per un giorno' si prende beffe di me Liam.
Lo guardo, furiosa. 'Ringrazia il cielo che non ho qualcosa a portata di mano, Payne' sibilo.
Do una gomitata allo stomaco di Zayn, così da permettermi di allontanarmi da lui e dai ragazzi.
Sento urlare il mio nome. L'urlo sovrasta il chiacchericcio degli studenti, ma non gli do ascolto.
Corro fino alla segreteria. 
Spalanco la porta e mi incammino verso la scrivania di una delle segretarie.
'Scusi, non mi sento molto bene, posso tornare a casa?' chiedo, camuffando il mio tono di voce.
'Certo, ti faccio il permesso' mi risponde, prendendo il permesso da compilare e iniziando a riempire gli spazi vuoti.
Voglio evitare questo giorno, anche se c'è Zayn accanto a me.
Ho sempre odiato San Valentino.
Nessun ragazzo mi ha mai regalato qualcosa per questo giorno, nessun ragazzo mi ha mai confessato il suo amore per me in questo giorno.
Sono sempre stata costretta a vedere le mie compagne ricevere bigliettini, regali, lettere dai loro fidanzati o dai loro spasimanti.
Io e i ragazzi abbiamo sempre passato San Valentino a casa di qualcuno di noi, mangiando a volontà e facendo la maratona di film.
I ragazzi avrebbero potuto avere migliaia di ragazze ma hanno sempre preferito me.
Certo, hanno avuto le loro storie, ma hanno sempre dato buca a quelle ragazze, se io stavo male.
Anche se io li pregavo di ritornare dalle loro fidanzate, loro restavano con me, tranquillizzandomi dicendo che io ero molto più importante.
Mentre attraverso il corridoio per andare al mio armadietto, noto Cole che mi rivolge un sorriso.
Attraversa la calca di studenti per arrivare a me.
'Ehi, El, ti ho sentita urlare, prima' dice.
'Già' sono in grado solo di dire questa parola.
Camminiamo finchè non arriviamo al mio armadietto, lo apro e un foglio piegato in due cade ai miei piedi.
Cole si china per prenderlo, poi me lo da.
Lo leggo, curiosa.
'Vorrei essere io il ragazzo che ti bacia.
Vorrei essere io il ragazzo che ti mormora parole dolci e ti confessa il suo amore.
Vorrei essere io il ragazzo che ti consola quando piangi.
Vorrei essere io il ragazzo che ti fa ridere.
Vorrei essere io il ragazzo che ti ricorda che sei bellissima, ogni giorno.
Vorrei essere io, ma semplicemente non lo sono.
- Il ragazzo che ti ama in segreto.'
Alzo lo sguardo, incapace di emettere una sola parola.
Qualcuno mi ama? Beh, che bella sorpresa.
Avesse scritto almeno il suo nome.
'Mmh' commenta Cole, dopo aver letto la lettera.
Lo guardo, cercando di capire qualcosa dal suo sguardo indecifrabile.
'Chi potrà essere?' gli chiedo, cercando di sembrare impassibile.
Cole alza le spalle. 'Non so, El' mi risponde.
Ripiego il foglio in quattro e lo metto nella mia tracolla, per poi mettervi anche i libri che mi servono per studiare.
'Che fai?' chiede confuso Cole.
'Non mi va di stare a scuola, torno a casa' rispondo, richiudendo l'armadietto.
'Vuoi che vengo anch'io?' chiede, preoccupato.
Accarezzo la sua guancia, in un tentativo di tranquillizzarlo.
'Tranquillo, Cole. Non sto male. Comunque, voglio andare da Johanna, quindi, a meno che tu non voglia sentire parlare due ragazze..' non finisco il discorso.
'Preferisco sopportarmi altre tre ore di lezione' dice, ridendo.
'Infatti' sussuro, vittoriosa. 'Ci vediamo a casa' lo saluto, mentre mi allontano per il corridoio vuoto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
'Metti quel fottutissimo pallone in quella fottutissima porta!' urla Jo alla televisione.
Siamo a casa mia e stiamo vedendo la partita del Napoli contro la Juventus.
Lei è tifosa del Napoli, io della Juve.
Abbiamo indossato magliette e sciarpe, riempito il tavolino del mio salotto con ciotole di pop corn, patatine e salatini.
'Gooooooooaaaaaal!' urla Johanna, dopo che Cavani ha segnato.
Poggio il gomito sulla mia coscia e guardo Johanna mentre fa un ballo di esultanza.
'La Juventus è in vantaggio di tre a due' le faccio notare.
'Vi stiamo raggiungendo!' canticchia, facendo il giro del salotto ridendo.
Rido, vedendola così felice ed euforica.
Dopo esser uscita da scuola, ho preso l'autobus e sono arrivata a casa.
Ho chiamato Johanna e lei, dopo neanche cinque minuti, era davanti la mia porta.
Dopo averle raccontato tutto, abbiamo deciso di vedere la replica della partita Napoli - Juventus che davano su International Football, un canale che manda tutte le partite mondiali.
La partita sta finendo e tra un'ora inizia Noi Siamo Infinito al cinema di Brooklyn, non molto distante da casa mia.
Restiamo a guardare il resto della partita, urlando contro la televisione o esultando per un'azione, quando suona il campanello.
'Il campanello!' mi urla all'orecchio Johanna, mentre mi alzo.
Le tocco la fronte, preoccupata. 'Non hai la febbre, quindi è stupidità, come sempre' dico, scatenando le sue risate.
Spalanco la porta e mi ritrovo Niall davanti.
'El, c'è Johanna?' chiede, perlustrando con lo sguardo la stanza.
Faccio un sospiro, aspettando che Johanna si metta ad urlare.
Invece corre verso Niall, mentre io mi scanso in tempo per non essere presa in pieno da questa pazza psicopatica.
Lo va ad abbracciare e, mentre è avvolta nelle braccia di Niall, sospira.
Distolgo lo sguardo da quella dimostrazione d'affetto che mi fa desiderare solo di essere tra le braccia di Zayn.
Volto le spalle e sto per incamminarmi al divano, ma una voce mi ferma. 'El, Jo, preparatevi: andiamo al cinema' dice Niall.
'Ma non avevate detto che rompevamo con questo film?' chiede, stizzita, Johanna.
Mi volto anch'io.
'Per le nostre donne tutto' Zayn spunta dietro Niall e mi rivolge un sorriso capace di farmi svenire.
Johanna corre a prendere il giubbotto per uscire fuori, mentre Zayn viene verso di me.
Per evitarlo, sistemo il tavolino del salotto, togliendo la ciotola di popcorn e le bibite.
Mi chino per prendere una lattina di coca cola vuota, ma mi fermo, a causa di due mani che si posano su entrambi i fianchi.
'Vuoi evitarmi, Forde?' dice Zayn, facendomi rabbrividire.
Usa questa voce quando vuole essere sensuale o quando vuole provocarmi, dopo che ho fatto qualcosa che non gli piace.
E il fatto che io 'scappo' da lui non gli piace, per niente.
'Assolutamente no, Zayn' dico, divincolandomi dalla sua presa e avanzando verso la cucina.
Sento i suoi passi mentre mi segue.
Si poggia sul mobile della mia cucina, mentre io butto nell'immondizia la lattina.
'Certo, come no' potrei scommettere l'anima che sta alzando gli occhi al cielo.
Porto lo sguardo a lui.
E' comodamente appoggiato al ripiano, con le braccia incrociate e mi guarda, con uno sguardo pieno di rabbia e confusione.
'El, sai che puoi dirmi tutto, vero?' mi chiede, rendendo lo sguardo un pò più dolce.
Annuisco, appoggiandomi al ripiano della cucina accanto a lui.
'Stai male' non è una domanda.
'Non sto male, solo che questo giorno mi da fastidio' ribatto, debolmente.
Sono quella tipica persona che non vuole mostrare agli altri i suoi sentimenti, ciò che la addolora.
Ho fatto i miei sforzi, nel corso degli anni, per mostrare ai ragazzi quanto soffrivo dentro.
Quindi, quando Zayn è entrato nella mia vita cinque mesi fa, non ho fatto tanti sforzi per farlo partecipe delle mie emozioni.
Ma lui mi sa capire. Sa capire cosa sento, se c'è qualcosa che non va.
'Perchè?' chiede, poco sorpreso.
'Nessuno mi ha mai dato importanza per il giorno di San Valentino' spiego, circondando il suo fianco con le mie braccia e appoggiando la mia testa sul suo petto.
Mi accarezza i capelli delicatamente, come se potessi rompermi sotto il suo tocco.
Chiudo gli occhi e spero che non si stacchi troppo presto da me.
Vorrei che questo momento durasse per sempre, che io e lui durassimo per sempre.
Che niente ci potesse separare.
Vorrei che Zayn mi ami, così da poter scommettere qualunque cosa sul suo amore.
'Ti do importanza io, oggi' dice. 'Te l'ho data ogni giorno, te la do oggi e te la darò sempre, Elena'
Sorrido contro il suo petto.
'Sei la persona più importante della mia vita, Zayn' dico, alzando la testa e fissandolo negli occhi, con ancora il sorriso stampato in faccia.
'Anche tu, El' dice, racchiudendo il mio viso tra le sue mani e avvicinandolo al suo.
Le nostre labbra si uniscono in un tenero bacio in cui non c'è passione, ma solo dolcezza.
Un bacio che promette sicurezza e amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Usciamo dalla sala e il vento freddo di febbraio mi colpisce.
'Ma poi, non ho capito se la zia lo stupra' sbotta Harry, parecchio irritato.
'Si, Harry, cazzo' dice Louis, spingendolo.
Rido. Come non si può ridere quando quei due battibeccano?
'Che fate stasera?' chiede Liam a Niall e Jo.
'Andiamo a mangiare in un ristorantino romantico' dice Niall, avvicinandosi a Johanna per darle un bacio in fronte.
'Aw, che dolci' commento.
'E voi due' si gira verso me e Zayn 'che fate?' lo sguardo è molto, ma molto malizioso.
'Te l'ho già detto, Liam' dice Zayn, con voce divertita.
'Wo, dove andiamo?' chiedo io, girandomi verso di lui.
'Non te lo dirò mai. Lo scoprirai tu' dice, dandomi un buffetto sul naso.
Lo guardo, infastidita. 'Ora ti accompagno a casa, ti sbrighi e poi alle 7 e 30 ti vengo a prendere' aggiunge, spingendomi leggermente verso la sua macchina.
'Zayn, qualunque tuo pian..' non finisco la frase che mi interrompe.
'Stai zitta e non ostacolarmi, per una buona volta'
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alzo il volume della radio, che in questo momento sta trasmettendo Gotta Get Out dei 5 Seconds Of Summer.
Tamburello, al ritmo della canzone, le dita sul sedile.
Zayn ridacchia, prestando però attenzione alla strada.
Abbasso lo sguardo e guardo, per l'ennesima volta nel corso di un'ora, la stoffa azzurra del mio vestito.
Un'ora fa, Zayn si è presentato sulla porta di casa mia, assolutamente puntuale, con un mazzo di rose blu e bianche, le mie preferite.
Non so dove diavolo mi stia portando, so solo che abbiamo lasciato la città di New York e stiamo attraversando la campagna.
'Zayn, sicuro di non esserti perso?' chiedo, preoccupata.
Insomma, forse vuole sposarmi a Las Vegas?
Oppure vuole provare ad arrivare in Canada entro domani notte?
'Sono sicuro, El. Calmati, per favore, e soprattutto fidati di me' risponde.
'Mmh..okay' decido di non obbiettare.
Dopo alcuni minuti, entriamo in una città a me sconosciuta.
Le strade e le case stuzzicano i miei ricordi, ma non mi ricordo assolutamente il nome.
'Benvenuti a Bridgeport' ci da il benvenuto un cartellone enorme, verde, con le scritte bianche.
La mia bocca si apre per formare una o.
'Bridgeport?' chiedo, sorpresa. Piacevolmente sorpresa.
'Già' conferma Zayn, sorridendo.
Sorrido anch'io. 'Cos'ha Bridgeport in più di New York?' 
'Mah..l'atmosfera. Bridgeport è più calma di New York. E poi c'è un posto stupendo che ti farò vedere' 
Passa sul dietro di un fast food e ordina due menu da portare via.
Quando lasciamo il fast food, parlo. 'Molto romantico, Malik' commento, sarcastica.
'Non scendere a conclusioni affrettate' mi ammonisce.
Lasciamo la strada asfaltata e saliamo una piccola collinetta.
Il tumulto che fanno i sassi contro le gomme non ci lascia parlare, ma ci lascia ridere di quella situazione.
Ed è quello che facciamo.
Bridgeport è una tranquilla città vicino New York (però fuori dallo stato).
Ogni newyorkese ci va d'obbligo, perchè qui ci sono tantissime fiere, ogni mese.
Di cibo, di musica, di artigianato, qualunque categoria di hobby.
Dista solo un'ora e venti da New York. Zayn ci ha messo solo un'ora perchè guidava come un pazzo.
Arriviamo alla fine della collina, dove c'è uno spiazzo che offre una vista mozzafiato di Brigeport.
Scendo dalla macchina, rapita da quella vista.
Sembra che la città sia ricoperta da tantissime lucciole, solo di diverso colore l'una dall'altra.
'Wow, Zayn..' sussuro, avvicinandomi al dirupo.
'Non ti sporgere troppo' mi avverte, mentre apre il bagagliaio.
'Si, papà' rispondo, scatenando le sue risate.
Trascorriamo la serata seduti sul cofano, protetti da due coperte.
Mangiamo tranquillamente, per poi chiaccherare.
Il vento non c'è più e la temperatura si è alzata.
Il cielo è privo di nuvole e le stelle brillano come se non bastassero le luci della città a illuminare.
Sembra uno di quei film horror.
Temo che prima o poi sbuchi un assassino con la motosega che ci tranci in mille pezzi e poi ci mangi.
Rimuovo questi pensieri dalla mente.
Se sono con Zayn, non potrà accadermi niente di male.
 
 
 
 
 
 
 


 
SHIMBALAIEEE a tutte!
'Shimbalaie è una parola dall’origine africana, di uso religioso è una sorta di preghiera di buon auspicio o di protezione dagli eventi funesti.' cit. antonio di Yahoo Answer.
si, ero curiosa di sapere cosa significa shimbalaie e allora sono andata a cercarlo.
non si sa mai, magari vi lancio ad ogni capitolo un incantesimo malvagio AHAHAHAHAHAHAAH
come state? io bene, per ora vado bene a scuola...
per ora.
sono imperdonabile.
non aggiorno da tipo due settimane.
il problema è che ero bloccata. non sapevo come continuare il capitolo.
però ieri sera mi si è accesa la lampadina (nella mente) e..SBAM. capitolo completato.
potete mai perdonarmi? :c

SHE SLEEPS ALONE, MY HEART WANTS TO GO HOME, I WISH WAS, I WISH WAS BESIDE YOU.
mi sto innamorando dei 5 Seconds Of Summer.
sono bravissimi ashmksdhjksh
ma c'è un uragano nel nostro fandom AHAHHAHAHAH
ieri la lite tra Lou, Liam, Tom, Max (c'era Max?) e Jay.
secondo me, hanno torto entrambi.
Tom a iniziare la lite e a immischare i Larry.
Lou e Liam a dargli corda e soprattutto Lou a discutere sulla fama e i soldi.
lo sa meglio di noi che la fama e i soldi non fanno la bravura di una band, ma il talento.
e credetemi, i The Wanted ce l'hanno, il talento.
comunque, una lite da bambini di dieci anni, insomma.
voi che ne pensate? AHAHAH
ah, e oggi sta cosa che Zayn lanciava baci a Perrie ieri sera.
io non supporto Zerrie, ma se Zayn è felice, anch'io lo sono.
e poi Zayn è stato dolce a mandare i baci a Perrie jsdnbchdbnds

EHI, BABY, YOU, YOU GOTTA WHAT I NEED, BUT YOU SAID YOU'RE JUST A FRIEND, YEAH, YOU SAID YOUR JUST A FRIEND.
ora sto ascoltando Austin Mahone lol
oggi esce il video di Heart Attack sijdisufhiuh 
non vedo l'ora di vedere la Lovato sndjsdnjfis
okay, lo spazio autrice sta diventando mooolto lungo, so... ciao!
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Capitolo 24
*** Life is disgusting. ***




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Chiudo la valigia e sospiro, voltandomi verso Johanna, che è seduta sul mio letto.
Ehm..era seduta sul mio letto.
Sento delle mani circondarmi forte la caviglia e guardo giù, dove c'è Johanna distesa sul pavimento, a pancia in giù, con le mani che stringono la mia caviglia.
'Ti prego, non andare' piagnucola.
La guardo, scioccata. 'Stai scendendo davvero in basso, Johanna' le faccio notare, cercando di scrollarmela.
'Sono solo cinque giorni, ce la farai!' dico, alzando il tono di voce.
Si alza e mi guarda intensamente.
'Come farò senza di te per cinque lunghissimi giorni?' urla, scoppiando in lacrime e abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio, titubante. Sta seriamente piangendo?
La allontano e mi accerto, amaramente, che sono lacrime quelle che scendono lungo le sue guance.
'Sei assurda' sentenzio, per poi riabbracciarla, questa volta forte.
'Abbiamo atteso 3 anni per incontrarci, figurati cosa ci fanno cinque giorni' dico, accarezzandola la spalla.
'E Niall? E se incontra una ragazza più bella di me?' la sua voce inizia ad andare nel tono di allarme che ho imparato a riconoscere.
'Sai, a Los Angeles ci sono ragazze abbronzate, bionde, con occhi azzurri, magrissime, con un culo perfetto' continua il suo sclero.
'Johanna! Ma chi se ne frega di tutte queste barbie! Niall ha te' le dico, mentre accarezzo i suoi capelli neri.
'Tienilo sotto controllo, El, ti prego' mi supplica Jo.
'Certo, io dovrei rinunciare a delle notti di fuoco con Zayn per...' mi allontana e mi lancia uno sguardo che non ammette repliche.
Io, Niall, Liam, Louis, Zayn ed Harry stiamo partendo per Los Angeles.
E' il nostro viaggio d'istruzione, quest'anno.
Si, non è granchè, dato che Los Angeles si trova qui in America, ma per me e i ragazzi è il massimo.
Abbiamo sempre sognato di andare a Los Angeles assieme.
Vogliamo disperatamente imparare a fare surf, vogliamo fare shopping nelle vie più famose, andare nelle ville delle stars.
Cinque giorni sono davvero pochi, ma ci accontentiamo.
Faremo di tutto.
E poi io e Zayn visiteremo il nostro college.
'Okay, Jo, okay' acconsento, sospirando.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Rido, guardando Zayn con il labbro inferiore che sporge e le braccia incrociate al petto.
'Zayn, e dai' dico, smettendo immediatamente.
So quando può dargli fastidio che rido quando è imbronciato.
'Dai niente. Pensavo fossi io il ragazzo che amavi' ribatte.
'Solo perchè mi sono messa accanto a Niall fai così?' sono allibita.
Siamo nel pullman che ci porterà a Los Angeles.
Dopo aver fatto tre soste perchè, con tutte le curve che ci sono, delle persone hanno vomitato persino il cenone di Capodanno del 2002, siamo a metà strada.
Ho deciso di mettermi accanto Niall, dato che devo tenerlo sott'occhio.
Beh, anche perchè ha comprato tantissima cioccolata e voglio mangiarla anch'io.
'Zayn, se vuoi mi metto accanto a te' fa la sua comparsa Crystal, seduta casualmente nel sedile davanti a quello di Zayn.
Prendo una manciata di cioccolatini e mi alzo.
'Tranquilla, Crystal, non c'è bisogno' le faccio un'occhiolino e mi siedo accanto a Zayn.
Lui prende due cioccolatini dalla mia mano e se li mette in bocca, guardandomi divertito.
'Dovrei tenerti il broncio per almeno un'ora' dice, dopo averli ingoiati.
'Ma non lo farai perchè io sono il tuo amore' dico, appoggiando la testa sul suo petto.
'Ragazzi, sento la mancanza di Johanna, e non è che voi mi aiutate tanto' dice Niall, mentre ci osserva.
Liam si mette accanto a Niall. 
'Che ne dite se cantiamo Right Now di Rihanna?' propone, con un sorriso da mozzare il fiato.
'Non sai quanto ti amo, Payne' dico, mandandogli un bacio.
Lui ride, mentre fa finta di prendere il bacio e si tocca il cuore.
'Payne, ti tengo d'occhio' borbotta Zayn, stringendomi più forte a sè.
Alzo gli occhi al cielo, o meglio, al tetto del pullman.
'Ragazzi, non mi sento molto bene' mormora Harry, da dietro.
Mi volto verso di lui, tanto per vedere il viso pallido, pallidissimo.
'Harry, non vomitare, per favore' lo supplico.
Dopo neanche mezzo secondo, vomita sul pavimento nero del pullman.
Alla vista del vomito, anche Niall vomita.
Mi tappo la bocca, per cercare di non ridere.
'Autista, ci sono due ragazzi che hanno vomitato!' urla Louis, cercando di non sporcarsi.
'Al primo autogrill accosto' rispondel'autista, sempre urlando.
Ora tutti gli sguardi sono rivolti a noi.
Cerchiamo di aiutare Niall e Haz, ma non facciamo altro che ridere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Siamo da due giorni qui a Los Angeles.
Abbiamo visitato neanche la metà della città e i professori ci hanno dato il pomeriggio libero.
Quindi, io e Zayn ne abbiamo approffitato per visitare l'Università della California.
E' vicina ad una piccola spiaggia tranquilla, appena fuori la città.
E' piena di giardini, dove gli studenti si distendono per prendere il sole o per studiare.
In questo momento, stiamo visitando i dormitori.
Per fortuna maschi e femmine possono dormire assieme, così io e Zayn abbiamo scelto di dormire nella stessa stanza.
'Guarda quanti mulatti' dico, mentre passiamo per il salotto di un dormitorio.
Un ragazzo mulatto con occhi verdi mi fa l'occhiolino.
Un ragazzo mulatto mi ha appena fatto l'occhiolino, oh merda.
'Minchia, ora lo picchio' sibila Zayn, lasciando la mia mano.
'Zayn, non fare stupidaggini' dico, prendendolo per le spalle e costringendolo a guardarmi negli occhi.
'Ti ha appena fatto l'occhiolino e pensi che io debba stare impassibile?' è un tono d'accusa, il suo.
Non rispondo e lo supplico con gli occhi.
Spero che leggi l'avvertimento nei miei occhi, così da calmarsi.
Invece, si incammina verso il ragazzo, che è seduto sul divano mentre sorseggia la sua coca cola, ignaro di ciò che sta per accadere.
'Ti sei permesso di fare l'occhiolino alla mia ragazza?' lo accusa Zayn, puntandogli un dito contro.
Lo raggiungo, quasi correndo.
Arrivata al suo fianco, gli stringo il polso e lo strattono.
'Scusalo' mi rivolgo al ragazzo.
'Si, è una bella ragazza, e io alle belle ragazze faccio l'occhiolino' risponde il ragazzo, guardando Zayn con sfida.
'Quale parola di mia ragazza non hai capito?' ribatte Zayn, avvicinandosi di più.
'Zayn, ti prego' lo supplico, stringendo di più il polso.
'Sei un nuovo studente? Sai, non voglio rovinarti la reputazione fin da subito' dice il ragazzo.
'L'anno prossimo verrò qui. Se fossi in te, risparmierei queste frecciatine' risponde Zayn, facendo un sorriso malefico.
Detto questo, mi prende la mano e mi spinge verso la porta.
'Che cazzo ti è preso?' lo attacco, uscendo dal dormitorio.
'Ho fatto ciò che ogni ragazzo dovrebbe fare per la sua ragazza: difenderla' si difende, fissandomi incredulo.
'Non sono la tua ragazza, Zayn' ribatto, incrociando le braccia.
Per qualche strano motivo, alla mia affermazione il cuore sembra restringersi.
'Ah, certo, sei la mia finta fidanzata' precisa, lanciandomi uno sguardo beffardo.
'Infatti' ribatto.
Per tutto il tragitto in bus stiamo zitti, fissando fuori il finestrino.
Siamo così vicini, ma così lontani.
Arrivati all'hotel in cui alloggiamo, troviamo i ragazzi nella hall.
'Ehi' dico, mentre mi avvicino.
'Com'è andata?' ci chiede Lou, mentre mastica una patatina.
'Bene' mento spudoratamente.
Ci manca solo che li faccio partecipi delle discussioni tra me e Zayn.
'Già, è perfetto quel college' conferma Zayn, prendendo il telecomando e cambiando canale alla tv.
'Abbiamo trovato un bellissimo locale a pochi passi da qui' cambia argomento Harry.
'Locale? Ci sto' approva Zayn, fissando la tv.
'Mmh..non so se vengo. Non mi piacciono troppo i locali, lo sapete' dico, titubante.
'E dai! Non mi dire che starai tutta la sera rinchiusa qui' dice Liam.
'Beh, pensavo di andare a trovare mio padre' ammetto, guardando in basso.
'Ma se sei andata a casa sua ieri' si lamenta Niall.
'Si, okay, ma voglio andarci di nuovo'
'Vieni e basta, okay?' Louis mi guarda con uno sguardo serio.
Annuisco, non avendo scelta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando le cose mi sono imposte, le faccio di malavoglia e non mi diverto.
Infatti, sono seduta su uno stupido sgabello in uno stupido locale, osservando Niall e Liam che ballano come due coglioni.
Sto tenendo d'occhio Niall da tutta la serata, attenta a notare che non si avvicini ad una ragazza o che, sotto istruzioni di Johanna, che neanche le guardi, le ragazze.
All'inizio della serata, ho ballato un pò con Zayn.
Sembrava che andasse tutto bene, mi ha fatto dei complimenti su com'ero vestita e mi ha baciata.
Ma è da un'ora che l'ho perso.
Non lo trovo da nessuna parte. Dopo quindici minuti che l'ho cercato per tutto il locale, ho deciso di sedermi su uno sgabello del bancone e bere qualche drink.
'El, vieni a ballare' mi incita Liam, facendomi segno di raggiungerli con la mano.
Alzo gli occhi al cielo. 'No, prendo una boccata d'aria' rispondo.
Mi alzo e mi avvio verso l'entrata del locale.
Il vento fresco notturno mi sfiora le braccia e le gambe, scoperte.
Sento un'odore nauseante provenire dalla sinistra e, curiosa, mi volto per vedere cosa succede.
Vedo Zayn, con altri ragazzi che non conosco mentre fumano.
Fumano non una sigaretta, ma una canna.
Mi metto davanti a Zayn.
'Zayn, che cosa stai facendo?' sussuro, osservandolo.
Ha gli occhi rossi, troppo rossi.
'Sto fumando, piccola' dice, staccando la canna dalle labbra.
'Cazzo, ma cosa ti è saltato per la testa? E' una fottutissima canna!' urlo.
Non posso crederci che sia proprio lui, il ragazzo che tiene alla mia salute, che sta fumando una canna, rovinando la sua.
L'avevo visto bere qualche birra e un pò di drink durante la serata, ma lui regge l'alcool, quindi non mi ero preoccupata più di tanto.
Ma la canna, cazzo. Quella non posso tollerarla.
E poi, è strafatto. Ha quella voce svenevole degli ubriachi.
'Rilassati' mi dice, facendo scoppiare a ridere i ragazzi attorno a lui.
Gli do un'occhiata.
Non li conosco, non sono della scuola.
Allora, come li conosce?
I loro aspetti urlando una parola: pericolosi.
'Non mi rilasso, per niente' ribatto. 'Vieni in hotel con me' dico, avvicinandomi e prendendolo per il braccio.
'Oh, puttana, vacci tu in hotel' rabbrivisco, alla parola con cui mi ha chiamato.
Puttana. 
Non mi ha mai chiamato così, non si è mai permesso di usare vocaboli offensivi contro di me.
E anche se so che è sotto l'effetto dell'alcool e della droga, sento dolore.
Senza dire niente, mi volto e mi allontano da lui.
Mi allontano da lui, dal locale.
Stringo le braccia al petto, combattendo contro il freddo.
Voglio solo andare a casa di mio padre, dove so che avrei trovato Mike.
Ogni mercoledì sera mangia con mio padre e sua moglie, che è in dolce attesa.
Li andrò a trovare, mi consolerò un pò con Mike e poi mi farò accompagnare all'hotel.
Nella mia mente rimbomba ancora quel vocabolo disgustoso pronunciato da Zayn.
Non riesco a scrollarmelo.
Una mano mi blocca il braccio, facendomi fermare.
Spalanco gli occhi e mi volto.
Un ragazzo sui vent'anni mi sorride, in modo malefico.
'Ehi, bellezza, dove stavi andando?' chiede, con voce sicura.
'I-io...' non concludo la frase, impaurita.
Un ragazzo si para davanti a me, sorridendomi nello stesso modo del primo, e sento il respiro di un altro proprio vicino al mio orecchio.
'Che ci fa una ragazza sexy sola di notte?' sussura al mio orecchio il terzo ragazzo, mentre stringe le braccia attorno a me.
'Già. Che ci fai qui, tutta sola?' la voce del secondo rimbomba nelle mie orecchie.
So cosa sta per accadere.
Sono in svantaggio numerico, ma cercherò di combattere.
Ma per quanto combatta, scommetto che loro raggiungeranno il loro scopo.
Magari poi mi ammazzano e bruciano il mio cadavere.
Già vedo i titoli di giornale: ragazza viene stuprata e poi uccisa da un gruppo di ragazzi.
Sento le lacrime di mia madre, di mio padre.
Ma perchè proprio a me?
Ho avuto pochi mesi di tranquillità, ed ecco che succede qualcosa di assolutamente imprevedibile.
Non ci posso credere.
La mia vita mi passa davanti, mentre delle lacrime scorrono lungo le mie guance.
'Per favore, non fatelo' sussuro.
Non rivedrò mai più i miei genitori, i miei cugini, i ragazzi, Johanna, Zayn.
Zayn, con cui ho appena avuto una 'discussione'.
Zayn, che non sa che lo amo.
Zayn, che, ignaro di tutto, starà fumando, rovinandosi.
C'è un ultimo desiderio, per le vittime di stupro?
'Oh, perchè? Tu sei così bella e sexy, e noi siamo a,' il secondo ragazzo mi sfiora una guancia con il dorso della mano. 'digiuno' conclude, con un sorriso tetro.
Il primo ragazzo inizia a tirare la zip del vestito.
Valuto la possibilità di urlare, ma sono sicura che non mi sentirà nessuno.
Questa è pure una strada deserta, nessuno potrà mai venire in mio aiuto.
Valuto anche la possibilità di dare un calcio nelle palle a quello di dietro, ma sicuro che i due si vendicheranno, e sarà peggio.
Mentre il primo sta per sfilare le bratelle del mio vestito, dei fari mi acceccano.
Provengono da una macchina posteggiata accanto al marciapiede opposto.
Prima quella macchina era spenta, ora è accesa, rombante.
Delle sirene risuonano all'inizio della via, si fermano proprio accanto a me e ai miei amichetti, i quali hanno osservato la scena allibiti, come me.
'Polizia di Los Angeles, siete in arresto per stupro e omicidio' dice un poliziotto, dopo esser sceso dalla macchina.
'Potrete parlare solo in presenza del vostro avvocato. Anche se, con le prove che abbiamo, vi beccherete una bella condanna all'ergastolo' continua lo stesso poliziotto, mentre altri poliziotti chiudono le manette attorno ai polsi dei ragazzi che poco prima erano attorno a me.
Sono ferma, a fissare questa scena.
Sembra appartenere a un film, diamine.
Prima pensavo di finire stuprata e forse uccisa, poi dei poliziotti arrestano i miei stupratori.
Dalla macchina di prima, scende un uomo, sui venticinque anni.
Capelli corti e ricci neri, afro-americano.
Si avvicina al poliziotto che ha parlato e si scambiano un cinque.
'Bel lavoro, Black' si complimenta.
'Già, finalmente finiranno in prigione questi farabutti'
Poi, sembra che si ricordino di me, la ragazza che stava finendo stuprata.
'Stai bene?' chiede Black, guardandomi perplesso.
Sto bene? Vediamo se anche tu saresti bene in questo momento.
'No' ammetto.
'Ti riporto a casa' risponde l'afro-americano, sorridendo, in un tentativo di confortarmi.
'Si, grazie' dico, affiancandolo.
Anche se avrei dovuto declinare la proposta, l'ho accettata. Perchè ho paura che ci siano altre persone pericolose in mezzo alla strada, all'una di notte.
'Forse è meglio se ti diamo una coperta' risponde Black, per poi avviarsi verso una macchina.
Attendo che ritorni.
Mi porge la coperta, invece che metterla attorno alle mie coperte.
Probabilmente capisce il disagio che sto provando.
'Ci vediamo in caserma, John' saluta Black.
'Okay, Black' ricambia il saluto John.
Si avvia verso la macchina, dopo avermi lanciato uno sguardo che trasmetteva sicurezza.
So che di John ci si può fidare. E' un poliziotto.
Non mi farà mai del male.
Mi apre la portiera e salgo nella macchina.
Tiro un sospiro, mentre lo osservo camminare verso lo sportello del guidatore.
Dopo che sale, alza la temperatura.
Solo ora mi accorgo che sto tremando, e penso che non sia solo per il freddo.
'Se vuoi, puoi sfogarti' dice, prima di mettere in moto.
Lo guardo negli occhi. 'Non ci riesco' sussuro, consapevole che sia la verità.
Annuisce, per poi mettere in moto la macchina.
'Dove abiti?' chiede.
'Alloggio al Cleton Hotel' rispondo, con voce debole e bassa.
Sento un vortice che sembra risucchiare tutti gli organi.
'Quindi non sei di Los Angeles' nota, osservando dritto davanti a sè.
'No, sono di New York. Sono qui in viaggio d'istruzione' bel viaggio d'istruzione, aggiungo nella mia mente.
'Beh, mi dispiace che questo abbia rovinato il tuo viaggio' dice, facendo una smorfia.
'Si, anche a me' sussuro.
Nei minuti successivi un rilassante silenzio domina l'atmosfera, per poi venire interrotto da lui.
'Scusami, ma devo sapere che ci facevi in mezzo alla strada. Per il verbale, ecco' 
'Ho lasciato un locale e volevo andare a casa di mio padre, che vive qui a Los Angeles. A metà strada, ho trovato questi,' delle lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance. 'ragazzi e, se n-non fosse stato per v-voi, a quest'ora non so se sarei ancora viva' i singhiozzi bloccano più volte la mia voce.
'E' il nostro dovere. Seguiamo questi stronzi da un bel pò di tempo. Avevamo poche prove, ma stanotte abbiamo avuto la prova più schiacciante' dice.
Annuisco, cercando di asciugare con la mano le lacrime.
Arriviamo all'hotel e noto cinque figure che mi attendono, sotto l'entrata.
'Tieni' dico, porgendogli la coperta.
'Aspetta, hai il vestito aperto. Posso chiudertelo?' chiede.
'Certo' dico.
Ma quando le sue mani sfiorano la mia pelle, sento dei brividi.
E non scaturiscono dal freddo, nè dal fatto che John mi piaccia.
Ho paura che si approfitti di me.
L'ultimo uomo che mi ha toccato è stato uno di quei ragazzi, mentre circondava il mio fianco con le sue braccia.
Lascio che John mi metti a posto il vestito, perchè mi fido di lui.
Ma la paura non mi lascia andare neanche per un secondo.
E' come se John fosse lo stupratore.
Sento le stesse sensazioni che sentivo attimi primi.
Paura, tristezza, disperazione.
Nessuna di queste mi lascia finchè John non si allontana da me.
'Buona notte..' si interrompe, non sapendo il mio nome.
'Elena' dico, poggiando la mano sulla maniglia.
'Elena' afferma lui, sorridendo.
'Buona notte anche a te, John' dico, cercando di nascondere la disperazione con un sorriso.
Chiusa la portiera, cammino verso i ragazzi.
Cerco di calmarmi. Non vogliono che scoprano cos'è successo stanotte.
Cosa è, in fondo? Un quasi stupro, niente di che.
'El, dove cazzo sei stata?' urla Liam, prima che possa raggiungerli.
'S-stavo andando da mio padre, ma ho incontrato un collega di Mike e abbiamo fatto un giro' rispondo.
'Ci hai fatto prendere paura' dice Harry.
Guardo Zayn, che si sta quasi addormentando sulla spalla di Niall.
'Dai, andiamo' dico, sorpassandoli.











SHIMBALAAAAAAAAAAAAAAAIE.
sono puntuale, avete visto? ce, io può.
ho cambiato la disposizione del saluto, jaja.
oggi, nella mia scuola, sono venuti i ragazzi tedeschi e gli rispondevo sempre con 'jaja' AHAHHAAHAHAHAH
come state? beh, io una merda.
in scienze ho preso 4 e mezzo e devo recuperare anche il 5 del precedente compito, in inglese questa è una pazzoide, mi prende per il culo quando sono interrogata e vuole rimandare tutta la classe.
ci sono stati periodi migliori, direi proprio di si.
però, dai, ho recuperato matematica. siate proud of me lo stesso.

OGGI E' UN GRANDE GIORNO. OGGI SONO TRE ANNI CHE IL NOSTRO NIALLINO PORCELLINO HA FATTO L'AUDIZIONE PER ICS FACTOR.
E POI, E' USCITO IL TEASER DEL TRAILER DI CATCHING FIRE (il secondo libro della trilogia di Hunger Games).

gente, stamattina sono impazzita.
non riesco a smettere di vederlo.
parlando del capitolo, mi piace.
non riuscivo a trovare come allontanare la fine della storia e così ho scritto di questo quasi stupro.
ditelo che sono un genio, susu AHAHAHAHAAHAHAHAH
okay, ora mi dileguo.
#peacenlove



twitter - @zaynssexuality

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Capitolo 25
*** Elena, how do you feel? ***




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Entrata in stanza, chiudo la porta lentamente, dato che le mie compagne stanno dormendo.
Cammino, attenta a non fare rumore, fino alla mia valigia, dove prendo il pigiama.
Chiusa la porta del bagno, mi appoggio alla porta, guardando il soffitto bianco.
Tutte le emozioni di prima prendono il sopravvento e non riesco a controllarmi.
Scoppio a piangere e, istintivamente, mi copro gli occhi, come se ci fosse qualcuno di fronte a me e io non volessi mostrargli il mio dolore.
Meno di un'ora fa accanto a me c'erano quei ragazzi che avevano brutte intenzioni.
Quei ragazzi che avrebbero potuto stuprarmi.
Quei ragazzi che avrebbero messo fine alla mia vita.
Se non ci fosse stato John, Black e gli altri poliziotti, sarei morta.
Non avrei più visto i miei genitori, i miei amici, Zayn.
Non ho ringraziato abbastanza John, prima.
E poi quel terrore di John che mi toccava.
Non ho mai provato questo terrore, prima che il ragazzo mi sfiorasse i fianchi.
Ho il vago presentimento che avrò problemi, in futuro.
Ma certo che li avrò.
Ho visto milioni di film dove la vittima veniva stuprata, ho letto libri su stupri, e le vittime non se la cavavano facilmente.
Nel senso che hanno avuto problemi in seguito.
Non potrò far finta di niente, non ci riuscirò.
Devo sfogarmi con qualcuno, e quel qualcuno sono i ragazzi.
Cerco di calmarmi, asciugandomi le lacrime.
Mi tolgo i vestiti per poi infilarmi il pigiama.
Non posso nasconderlo ai ragazzi, assolutamente no.
Non posso tenermi questo peso dentro, non ho la forza necessaria.
Dopo essermi struccata, esco dal bagno e apro la porta che comunica con il corridoio.
E' illuminato da piccole luci, così raggiungo subito la porta della camera di Louis, Liam e Zayn.
Abbasso la maniglia e, come sempre, è aperta.
I ragazzi hanno il brutto vizio di lasciare le porte aperte. Ma in questo momento, non è tanto brutto.
Una luce fioca illumina la stanza dei tre e capisco subito che scaturisce dalla piccola lampada che si porta sempre Liam con sè.
Non può dormire senza la luce, ha paura del buio.
Scuoto il corpo di Louis nel primo letto che mi trovo davanti.
Bofonchia qualcosa prima di aprire totalmente gli occhi al suono della mia voce che lo chiama.
'El?' sussura, sorpreso.
'Si, Lou. Posso parlarti?' gli chiedo, mentre soffoco il pianto.
'El, che ci fai qui?' si sveglia anche Liam.
'Volevo parlarvi di una cosa che è successa stanotte' 
Louis richiude gli occhi. 'Non possiamo parlarne a colazione? Ho troppo sonno'
'E' importante. Per favore' sarei disposta a mettermi in ginocchio, pur di farli miei confidenti.
'Okay, El' acconsente, togliendosi la coperta.
Mi fa spazio nel letto e mi siedo a gambe incrociate, mentre Liam si siede anche lui sul letto di Lou.
'Ecco, io..' non so come spiegarglielo.
Le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance, per poi finire nelle lenzuola, per formare delle piccola macchie grigie.
'El, perchè piangi?' sussura Liam, mentre si avvicina per accarezzarmi la guancia.
Mi ritraggo istintivamente, con la stessa sensazione che avevo in macchina, che avevo in strada.
'Ero in strada per andare da mio padre, ma dei ragazzi si sono materializzati praticamente dal nulla,' mi fermo, dato che i singhiozzi non mi permettono di continuare. 'e mi stavano spogliando, volevano stuprarmi, ma,' Louis mi ferma. 'Ti stavano cosa?!' il suo tono di voce è aumentato di parecchie ottave.
Il russare regolare di Zayn si ferma, per poi continuare dopo pochi secondi.
'Louis, sta zitto' lo ammonisce Liam, che è quello che è mantiene sempre la calma nel gruppo.
'Ma?' mi sprona a continuare Liam.
'Ma dei poliziotti sono intervenuti e li hanno arrestati. Hanno detto che questi stronzi prima stupravano e poi uccidevano le loro vittime' concludo.
I due ragazzi mi fissano, scioccati.
'Non posso crederci' sussura Liam, fissando un punto vuoto nella stanza.
'Neanch'io riesco a pensarci. E' incredibile!' ribatto io.
'Non riesco a capacitarmi che se non fosse stato per quei poliziotti tu,' Louis si ferma, sopraffatto dalle lacrime. 'tu saresti praticamente morta, a quest'ora'
Vorrei abbracciarlo, ma ho paura che provi ancora quella sensazione di paura e ribrezzo che ho provato prima con John.
E se io non riesca più a farmi sfiorare dalle persone, per queste sensazioni?
Se io non riesca più a baciare Zayn?
Il tocco di Zayn è di vitale importanza, per me.
Basta complessi mentali, penso.
'Il problema è che sono rimasta troppo scossa' sussuro, guardando Zayn dormire.
'Perchè, come saresti dovuta rimanere?' chiede confuso Liam.
'Non so, Lee. Prima, quando John mi stava chiudendo la zip del vestito,' vengo interrotta da Louis.
'Che cosa?' chiede, con un tono di voce alto.
Il russare tranquillo di Zayn si interrompe per poco, ma dopo pochi secondi riprende.
'Quando quei ragazzi stavano per stuprarmi, un ragazzo aveva abbassato la mia zip. John se n'è accorto in macchina e me l'ha rialzata, Comunque,' dico, riportando lo sguardo su Lou.
'ho sentito paura e ribrezzo, come quando quei ragazzi mi hanno toccato' finisco di spiegare, con la malinconia nella voce.
Mi sento vuota.
Non posso tollerare questo senso di vuoto.
'Può essere che è perchè sei scossa. Insomma, è accaduto nemmeno due ore fa!' ribatte Liam.
'E se è duraturo, Liam?' gli chiede Louis, posandogli una mano sul ginocchio.
'Allora, non so proprio. Forse dovresti andare da una psicologa, se è duraturo, El' dice Liam, guardando con i suoi occhi marroni.
'Dormi con noi? Se ti da fastidio, ti lascio il mio letto così puoi dormire lì' dice Louis, pregandomi con gli occhi.
'Okay' acconsento, tentando un sorriso.
Louis si sposta sul letto di Liam, mentre io mi distendo sotto le coperte di quello dove eravamo seduti pochi secondi fa.
Ma se chiudo gli occhi, immagino ancora quei sguardi malefici. 
Quindi, sto tutta la notte sveglia, con gli occhi spalancati e senza alcuna traccia di sonno.
La luce di un'alba che precede un giorno sereno invade la stanza.
Sospiro piano.
Mi sono calmata, un pò.
Un rumore strano che proviene da Zayn mi mette all'erta.
Si mette seduto, mentre si tocca la testa.
'Cazzo' sussura, con voce dolorante.
Mi sfugge un singhiozzo.
Si gira verso di me e spalanca gli occhi, sorpreso dal fatto che sia qui.
'El?' sussura.
'Si' rispondo, in un basso tono di voce.
'Perchè sei qui?' chiede, alzandosi.
Mi metto seduta sul letto, facendogli spazio.
'Volevo dormire con voi' dico, tentando un sorriso.
Sedendosi ai miei piedi, mi scruta attentamente.
La consapevolezza che sia successo qualcosa di brutto si fa strada in lui.
'Che è successo?' mi chiede, con aria preoccupata.
'Ti sei ubriacato e ti sei fumato una canna' gli racconto, nascondendo per metà la verità.
'Ecco perchè ho il mal di testa e la nausea' dice, guardando il muro dietro di me.
Ritorna con gli occhi su di me e io cerco di nascondere la mia paura.
'El, che c'è ancora?'
Mi mordo il labbro, nervosamente.
Distolgo lo sguardo da lui, cercando di non rivelargli la paura nei miei occhi.
'El, guardami' è un'ordine, questo.
Incapace di staccarmi da quei occhi, riporto il mio sguardo su di lui.
'Dopo che ho scoperto che fumavi, volevo andare da mio padre, ma nella strada ho incontrato dei ragazzi,' mi blocco, notando che i muscoli delle sue braccia sono tesi.
Abbasso lo sguardo sulla sua mano, che stringe esageratamente la coperta in cotone bianco.
'Continua' dice.
'avevano brutte intenzioni, ma la polizia li stava tenendo sotto controllo e li ha arrestati. Hanno detto che sono accusati di stupro e omicidio' finisco, attenta alle sue reazioni.
D'un tratto, non sono più concentrata su di me, sulla mia paura, sulla mia disperazione e sul mio vuoto.
Sono concentrata sulle reazioni di Zayn.
Lui molla la presa sulla coperta e si alza.
Si passa una mano su i capelli scomposti, per poi tirarsi le punte.
'Non avrei dovuto ubriacarmi' afferma.
'Non è colp-'
'Non è colpa mia? El, sarei dovuto stare con te' dice, con un tono di voce alto.
'Zayn, sveglierai i ragazzi. Calmati' gli ordino.
'Perchè sei voluta andare da tuo padre?' chiede, incamminandosi verso di me.
Si inginocchia sul pavimento e mi prende le mani.
Intreccia le sue mani con le mie e mi guarda negli occhi.
Quegli occhi che sono capaci di leggermi l'anima.
Strano. Non ho paura, non ho ribrezzo.
'Volevo sfogarmi con qualcuno. E non volevo vederti in quelle condizioni' sussuro, rapita da quel castano chiaro.
'M-mi dispiace' sussura, guardando le sue cosce.
Svincolo una mano dalla sua presa, mentre accarezzo la sua mascella.
'Non è colpa tua' dico.
'Invece si. Avrei dovuto passare la serata con te, ballare con te, baciarti, dirti quanto eri bella con quel vestito blu scuro. E invece, tu sei finita quasi stuprata' dice, con un tono di accusa verso se stesso.
Il suo dolore stuzzica il mio, che già è troppo.
'Zayn, ma non è successo. Sono qui, che ti consolo. Io consolo te. Dovrebbe essere il contrario' ribatto, ridendo.
'Elena, come ti senti?' distolgo lo sguardo da lui, che mi guarda serio, attento a captare ogni mia singola emozione.
'Scossa. Disperata' rispondo, guardando il comodino.
'Appena ritorniamo a New York andiamo da un psicologo. Devi sfogarti con qualcuno' afferma, lasciando la presa delle mie mani.
'Non voglio andare da uno strizzacervelli' protesto, mentre lo guardo alzarsi.
'In questi casi aiutano' dice.
Sospiro e mi alzo.
'Dove vai?' chiede.
'Nella mia camera' ribatto, acida.
'Dormi con me?' 
Sono desiderosa di soddisfare la sua richiesta.
Voglio sentire le sue braccia stringere il mio petto, voglio poggiare la testa sul suo petto, voglio sentire le sue labbra sulla mia fronte e le sue mani che accarezzano i miei capelli.
Con lui mi sento sicura, come se nessuno mi potesse fare del male.
Mi volto e annuisco.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mentre preparo le valigie, qualcuno bussa alla porta.
Le mie compagne di stanze sono già scese nella hall dell'albergo.
Stiamo per ritornare a New York, a casa.
Nei due giorni precedenti la situazione è migliorata.
Anche se ogni volta che mettevo piede fuori l'hotel, pur essendo in compagnia, mi venivano i brividi.
Spero che tornando a New York la situazione ritorni normale.
Non ho dormito per niente. 
Appena tentavo di dormire, il sorriso di quei tre ragazzi compariva e mi faceva rimanere con gli occhi sbarrati per tutta la notte.
Vado alla porta ed apro, pensando fosse Zayn o uno dei ragazzi.
La mia espressione scema un pò, quando compare davanti a me il volto di John.
'Ehi, John' lo saluto.
'Ciao, Elena' dice, sorridendo.
Tento di sorridere, ma mi ricorda quella notte.
'Ehm, sono venuto per darti questo' mi porge un biglietto di carta rigida e ruvida dove è segnato un numero e un nome in blu.
Lo prendo e lo leggo.
'Dottoressa Jilian Robins, psicologa' e poi c'è scritto il numero e l'indirizzo del suo studio.
'E' una psicologa molto brava di New York' dice, quando alzo lo sguardo.
'Non penso che abbia bisogno di una psicologa, ma grazie lo stesso' dico, con una punta di acidità.
'Dici? Ti sei già ripresa?' noto un tono di sfida nella sua voce.
'No, non del tutto' ammetto, guardando ancora il cartoncino.
'Beh, ti consiglio di andarci. Aiuta molto' dice, sorridendo. 
Annuisco. Neanche per sogno, penso.
'Comunque, il processo per quei farabutti sarà tra un mese. Al novantanove per cento li condannano all'ergastolo' mi informa.
'Non voglio più sapere di loro. Spero solo che marciscano in prigione' dico.
Il solo ricordo stuzzica il mio dolore.
'Okay' dice. 'Addio, Elena' dice, chinandosi e dandomi un leggero bacio sulla guancia.
'Ciao, John' dico.
Aspetto che scompaia dietro l'angolo del corridoio, per poi richiudere la porta e fissare per la terza volta il cartoncino di carta.














SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
come state? eh? eh? eh? EH?
e domani niente scuola *balla la macarena*
c'è un tempo di merda e forse non potrò andare in campagna, ma chissene.
okay, sono in ritardo, i know.
però ho una buona notizia: ho preso
otto in storia, ieri.
capite? otto. eight. huit. ottos.
inchinatevi al mio spagnolo perfettos, bitchez.

AND I LOVE EVERY SECOND, MINUTE, HOUR, BIGGER, BETTER, STRONGER POWER TUNTUNTUNTUNTUNTU I GOT THAT POWER OuO
okay, la smetto.
fare questo capitolo mi ha letteralmente afflosciato il cervello.
non sapevo cosa scrivere, infatti non mi piace cwc
dico solo che i Zelena sono perfetti, ecco.
allooooooooooooooooooora, domanda, domandina, domanduccia, domandetta, domandona:

a chi piace scrubs?
perchè da tre giorni faccio i 'scrubs memories' su twitter e vorrei che qualcuno se li cagasse :c
voglio che esca catching fire, okay? fatelo uscire prima che impazzisco.
ora mi ritiro.
devo ascoltare per milionesima volta This Is War dei 30 Seconds To Mars.
#peacenlove


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Capitolo 26
*** He's my Romeo, but I'm not his Juliet. ***


Da quando siamo ritornati a New York, tutto è al suo posto.
O quasi.
Ho sempre quella paura, quel ribrezzo, quel timore.
Per tutte le persone, persino per George, mio padre, tranne che per Zayn.
Oltre ai ragazzi, Johanna e i miei genitori, non ho raccontato a nessuno del quasi stupro.
Per una settimana ho fatto finta che non sia successo niente, ma non posso ignorare le immagini che passano per la mia testa, gli incubi che ho ogni notte.
Sempre quei tre ragazzi, ma che non si limitano a toccarmi e spogliarmi.
Mi stuprano e poi vedo che mi uccidono.
Mi risveglio e scoppio a piangere.
Ogni notte, per sette notti ho sopportato.
E ad ogni risveglio prendevo il biglietto da visita della dottoressa Jilian e lo fissavo, indecisa se comporre il numero nel mio telefono oppure no.
Ma stamattina ho preso coraggio e, sotto lo sguardo preoccupato di Zayn, ho composto il numero.
Stringo più forte la mano di Zayn, il quale ricambia la stretta.
Guardo il suo profilo, mentre lui parla con un bambino.
Mi guardo in giro, cercando qualcosa di colorato in questo posto totalmente bianco.
Vedo le foglie di una pianta, vedo i vestiti della segretaria, vedo i quadri astratti appoggiati alla parete.
La sensazione di rewind mi invade, mentre scruto con attenzione quella stanza.
Mi ricorda quando io e Zayn aspettavamo di entrare nella stanza umida dove Jenk fa i tatuaggi.
Ma il contesto è totalmente diverso.
Non ci troviamo qui per un piacere, o forse si.
E' una stanza elegante.
I clienti qui ci vengono per capire cosa non va in loro, per risolvere un problema, non per incidersi una scritta sulla pelle.
Sospiro e mi appoggio allo schienale della sedia.
Stanca di scrutare la stanza, porto i miei occhi a fissare il mio pantalone verde acqua.
Ho paura di cosa possa dirmi la psicologa.
E se non potrò risolvere il mio...problema?
Perchè, ammettiamolo, ho un problema.
Non posso farmi toccare da qualcuno che rabbrividisco o mi allontano.
Non posso passare una notte serena, sognando qualcosa di piacevole.
Non posso chiudere gli occhi, che già immagino quei tre ragazzi che mi sorridono maleficamente.
Non posso più persino dire la parola Los Angeles.
Los Angeles. Il posto in cui volevo, e voglio, trascorrere la mia vita con Zayn.
Los Angeles. Dove hanno tentato di stuprarmi.
Due situazioni diverse, ma avvenute nello stesso luogo.
Evito con tutte le forze di non urlare in un luogo pubblico, così mordo nervosamente il mio labbro.
'Elena Forde?'la voce della segretaria della psicologa mi scuote dai miei pensieri.
Divento rigida e non emetto respiri.
Non sono pronta per entrare.
Non sono pronta per ascoltare ciò che dirà quella donna.
'El, ci sono io. Tranquilla' dice Zayn, stringendomi forte la mano.
'Z-zayn, io non ce la faccio' dico.
'Tu sei forte, okay?' i suoi occhi cercano di rassicurarmi, e un pò ci riescono.
Così mi alzo in piedi e cammino lentamente verso la porta che da sulla stanza di Jilian.
Mi volto verso Zayn, che mi sorride rassicurante, inspiro profondamente e apro la porta.
La stanza che ho davanti è molto più colorata della sala d'attesa.
Ha le pareti azzurre chiaro, con scaffali marroni.
In quei scaffali ci sono foto di bambini.
Nelle pareti ci sono quadri che rappresentano tutti i posti del mondo.
Kenya, Egitto, Russia, Italia, Scozia, Irlanda, Canada, Alaska, Messico, Venezuela.
Appoggiato alla parete al nord, c'è un divano grigio chiaro a tre posti.
Davanti al quale c'è una sedia nera, su cui è seduta una signora dai capelli castano chiari, scalati.
E' tutto ciò che riesco a vedere della psicologa che tra meno di un'ora, più o meno, dirà se posso essere curata.
'B-buona sera' dico, in un tono quasi inudibile.
E arrivederci, dice la mia testa.
Voglio uscire da questa stanza.
Insomma, come può aiutarmi una persona che non ho mai conosciuto?
'Buonasera,' controlla un foglio 'Elena' si gira verso di me, con un sorriso rassicurante stampato in faccia.
La tensione che è presente nell’aria un pò scompare, sentendo la rassicurazione nella sua voce e vedendo la sicurezza che vuole infondermi.
‘Accomodati qui’ mi indica con la mano il divanetto.
Cammino fino al divano, dove mi siedo.
‘Bene, parlami un pò di te’ questa domanda mi prende in contro piede.
Pensavo volesse sapere cos’ho che non va.
‘Mi chiamo Elena, ho diciannove anni. Frequento l’ultimo anno delle superiori e i miei migliori, e unici, amici sono Niall, Louis, Harry, Johanna, Liam e Zayn, che è anche il mio,’ mi imbarazzo a dire questa parola. ‘fidanzato’ concludo, esitante.
La psicologa si accorge della mia esitazione. ‘Perché questa esitazione? Ci sono dei problema, con questo Zayn?’ chiede.
‘No, no. Assolutamente. Io e Zayn andiamo d’accordo, mi ha anche accompagnato qui’ dico, in fretta.
Il motivo della mia esitazione è anche perché non so se devo dire o meno a Jilian che Zayn è il mio finto fidanzato.
Ai psicologi si dice sempre la verità, se no come ti aiutano?
Jilian aspetta che continuo, sempre sorridente.
‘Io e Zayn,’ prendo un sospiro. ‘Io e Zayn non siamo veramente fidanzati’ dico, finalmente.
Lei aggrotta le sopracciglia. ‘Come non siete veramente fidanzati?’
Sospiro, di nuovo. ‘Dottoressa, io sono sempre stata vittima di bullismo. Non mi hanno mai picchiata, ma mi hanno sempre presa in giro. Questo per il mio fisico, per il mio carattere’ la guardo dritta negli occhi.
‘Sono stata sempre un po’ in sovrappeso, rispetto alle altre ragazze. Uscivo di casa ed ecco che vedevo bambine o ragazze perfette. Bellissime, magre, con gambe sode e snelle. Poi c’ero io: carina, ma troppo robusta e con cosce enormi’ sembra che sto sputando queste parole.
L’odio e il dolore che ho provato negli anni passati possono intuirsi dal tono della mia voce.
‘Avevo una migliore amica, Crystal. Lei faceva la doppia faccia: davanti a me era dolce, simpatica, comprensiva. Quando mi giravo era il mio peggior nemico. Questa situazione è durata fino all’agosto dell’anno scorso. Crystal ha baciato il ragazzo di cui ero innamorata, che non ricambiava, anzi, mi prendeva in giro con gli altri ragazzi, e ho capito chi era veramente’ il mio sguardo cade sul pavimento.
‘Così, i miei migliori amici mi hanno aiutata a farmi accettare da me stessa. Mi svegliavano alle 5 del mattino per farci 5 chilometri correndo, mi portavano in palestra, mi aiutavano ad evitare i cibi con alto contenuto di grassi. E sono dimagrita. Finalmente mi sono accettata’ sorrido, al pensiero della sensazione che ho provato quando mi sono vista allo specchio dopo il cambiamento e ho sorriso, invece di fare uno sguardo di disprezzo, delusione e dolore.
Invece di vedere delle lacrime rigare le mie guance, avevo visto un sorriso stampato in faccia.
‘E questo finto fidanzamento cosa c’entra?’ chiede la dottoressa, riportandomi alla realtà.
La guardo. ‘Per allontanare le male lingue e i spasimanti, i miei amici hanno deciso di fare diventare Zayn il mio fidanzato’ rispondo.
‘Ma, perché proprio Zayn?’ Jilian aggrotta le sopracciglia.
‘Zayn prima viveva a Bradford, in Inghilterra. E’ il cugino di Liam e prima che iniziasse il quinto anno si è trasferito qui a New York. Nessuno di qui l’aveva mai visto prima, quindi era credibile’ ribatto.
‘Ma ora io mi sono innamorata di Zayn. E’ diverso dagli altri ragazzi della nostra età. I ragazzi diciannovenni normalmente pensano a quell’unica cosa, ma Zayn,’ scuoto la testa, mentre sorrido. ‘Zayn no. Zayn non mi ha mai spinto a fare sesso. Zayn è dolce e comprensivo. Intelligente e divertente. Sa anche essere romantico. E’ il mio ragazzo giusto’
Lei sorride. ‘Lui è il mio Romeo, ma io non sono la sua Giulietta’ sospiro.
‘Come lo sai? Gli piace un’altra ragazza?’
‘Lo so, e basta. Lui non ha mai fatto riferimento ai nostri sentimenti, tranne una volta. Per dirmi che gli piacevo e che si stava innamorando di me. Ma Zayn merita qualcuno migliore di me’ sussuro. Il dolore è tangibile nella mia voce.
‘Insomma, mi guardi. Non sono una di quelle ragazze romantiche, dolci, svenevoli. Io sono sarcastica, lancio battute sprezzanti. Dico una parolaccia ogni tre parole, amo mangiare, odio le gonne, odio andare in discoteca’ il mio tono di voce si alza. ‘Chi si innamorerebbe di me?’ sembra quasi un urlo.
Mi impongo di mantenere la calma.
Non posso delirare nello studio di una psicologa.
Farebbe aprire un manicomio solo per me, ecco.
‘Nessuno si deve sottovalutare, Elena. Tu sei una bella ragazza e ci sarà qualcuno che ti amerà’ mi rassicura la psicologa.
‘Beh, non penso tu sia venuta per questo. Giusto?’ Jilian mi riporta immediatamente alla motivazione per cui sono venuta qui.
‘Infatti’ e inizio a raccontarle tutto ciò che è successo a Los Angeles.
Le racconto della mia paura e del fatto che non posso essere toccata da nessuno, ma specifico che solo Zayn può toccarmi.
‘Sei ancora scossa. Insomma, è successo da meno di una settimana. In due appuntamenti puoi rimuovere questo timore, fidati’ finisce la frase sorridendo e io posso solo sentirmi rassicurata.
‘Elena’ mi prende la mano e la stringe.
‘Dica’ sussuro.
‘Tu stai male per questa situazione tra te e Zayn, vero? Lo percepisco’ wow, oltre psicologa è anche maga?
‘Si, un po’. Ma la situazione mi va bene così’ rispondo.
‘Dovresti dire a Zayn ciò che provi’ mi suggerisce.
‘E se non accetta? Se non ricambia i miei sentimenti?’ il panico riempe la mia voce.
‘Dovrai dare un taglio a questa situazione, in qualunque modo. Ti fa solo male e basta’ dice.
Mentre fisso le gocce di pioggia scendere lungo il finestrino del lato del passeggero della macchina di Zayn rifletto sulle ultme parole della dottoressa.
‘Dovrai dare un taglio a questa situazione, in qualunque modo. Ti fa solo male e basta’
Come posso dare un taglio all’amicizia/amore tra me e Zayn?
E’ praticamente un suicidio.
Non immagino la mia vita senza i suoi baci, senza le sue braccia che mi cingono la notte.
Senza il suo respiro sulla mia pelle.
No, la dottoressa non sa niente. Non sa proprio niente di me e Zayn.
Del legame che ci lega.
‘Ti vedo pensierosa’ dice Zayn, mentre ferma la macchina di fronte casa sua.
Valerie e Cray mi hanno invitata a cena, stasera.
‘Niente, sto solo pensando all’incontro con la dottoressa’ rispondo, nel tono più tranquillo possibile.
‘Dai, è andato tutto bene. Non ti ha detto tutto ciò che pensavi ti dicesse’ dice, sorridendomi.
Sbuffo, divertita. ‘Non ti ha detto che devo riaprire i manicomi per te, non ti ha detto che devi insegnarti le arti marziali per fare difesa personale,’ lo interrompo.
‘Ho ricevuto il messaggio, Malik’ dico, ridendo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Stringo la mano calda di Zayn, mentre guardo uno di quei film horror stupidi.
Odio i film horror. Mi fanno schifo, per tutto il sangue che esce, per tutti i modi possibili in cui uccidono una persona.
Per non parlare poi di quei film in cui spuntano fantasmi dovunque.
Ti fanno prendere mille infarti e perdere dieci anni di vita.
Zayn sta guardando uno di questi film, mentre io sto bevendo una tazza di cioccolata calda fumante mentre leggo ‘Bianca come il latte, rossa come il sangue’.
Johanna è scesa in Italia per il compleanno di sua nonna e mi ha portato un po’ di libri italiani da leggere, tra cui questo.
Mi ha rapito completamente.
Sto proprio leggendo la parte in cui lui sta donando il sangue alla ragazza.
Una ragazza che non ha mai conosciuto, ma che ama.
Sono talmente assorbita dal libro che neanche sento le urla delle persone.
Zayn ride – per quale motivo, poi? – e mangia popcorn.
Ovvio, ha fame.
Dopo che sua madre ci ha preparato il pollo al forno.
E mi ha costretto a portarmi la cioccolata calda nella stanza di Zayn.
Poso la cioccolata calda nel comodino e salgo sopra Zayn.
‘Ehi, Elena! Voglio vedere il film’ protesta.
Alzo gli occhi al cielo e, dopo averli posati sui suoi nocciola, gli lascio una scia di baci umidi sul collo.
‘Provochi?’ chiede, ridacchiando.
Perché quando lui mi bacia il collo io non riesco a parlare mentre lui è capace persino di ridacchiare?
Sento qualcuno bussare alla porta.
Mi catapulto letteralmente nel posto accanto a lui.
‘Posso entrare?’ chiede Cray, dietro la porta.
‘Certo, Cray’ rispondo, dato che Zayn sta rischiando di morire per le troppe risate.
Cray si siede sul letto, mentre Zayn si calma.
Ha quello sguardo serio che anticipa sempre qualcosa di brutto.
‘Cray, se vuoi parlare da solo con Zayn,’ mi interrompe prima che finisca la frase.
‘No, Elena. Puoi restare. Tanto prima o poi lo saprai’ dice.
Serro le labbra, attendendo ciò che deve dire Cray.
Ci sono parecchi secondi di silenzio, che fanno accrescere la mia ansia.
Non voglio più sentire ciò che deve dire Cray.
‘Zayn, ha chiamato la nonna’ dice, con voce flebile.
‘Come sta il nonno?’ chiede Zayn, percependo il dolore nella voce del padre.
Prendo la sua mano e la stringo.
‘Il nonno è,’ prende un respiro profondo. ‘morto’





















SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.

no, non sono morta.
si, sono stanca.
si, mi sono persa il follow spree di liam.
si, continuo ad amare i 5SOS.
si, mi diverto a dire sempre 'si'.
okay, da quanto che non ci sentiamo?
due settimane? tre? quattro? cinque? sei?
non ho mai postato così tardi.
il motivo l'ho ripetuto talmente troppe volte che sta iniziando a diventare banale: scuola.
come sapete, maggio è il mese più pesante cwc
a fine maggio/inizio giugno parto per il viaggio d'istruzione sjbdab
diamo inizio alla missione zero debiti.
anche se c'è quella di inglese che ce l'ha con me per ora....ma vabbè lol
come state?
io una merda, yay.
a parte che i 5 seconds of summer mi hanno seguita (asndcskjnh) è stata una settimana bruttissima.
vita amorosa di merda, quella di inglese che ce l'ha con me, test di matematica andato male.
DAJE.
okay, basta.
il capitolo non mi piace.
soprattutto l'ultima parte che è depressa.
comunque, tra poco pubblicherò una nuova storia, su calum dei 5SOS.
so, appena la pubblico metto il link qui nello spazio autrice :*
amo rompervi.
vi adoro.
#peacenlove


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Capitolo 27
*** He has a half of me. ***



 

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Appena assorbo quelle parole, volto subito la testa verso Zayn.
Fissa suo padre.
I suoi occhi sono vitrei. Non voglio essere nella sua testa, in questo momento.
Prendo subito la sua mano e la stringo, forte.
Lui non ricambia la stretta, inizialmente.
Poi, come scosso da una forza invisibile, la stringe subito e mi guarda.
Io lo guardo. Leggo dentro i suoi occhi.
Non posso capire come sta.
Io ho ancora tutti i nonni vivi e non mi è mai morto un parente o un amico.
Lo abbraccio forte, lui ricambia l’abbraccio debolmente.
Sento i suoi singhiozzi e il mio cuore si rompe.
Non voglio che stia male, ma non sono Dio.
Non posso far resuscitare suo nonno, non posso rendere immortali tutte le persone a cui vuole bene.
Però posso esserci per lui.
Si, questo posso farlo.
‘Dobbiamo partire per Bradford. Stanotte’ dice Cray, appoggiando una mano sulla spalla di Zayn.
Spalanco gli occhi per lo stupore.
Non ho pensato al fatto che i funerali si terranno a Bradford.
E da qui come posso aiutare Zayn?
Zayn si svincola dalla mia presa e si alza.
Da sotto il letto prende una valigia enorme nera, poi apre l’armadio e prende dei vestiti a caso.
Lo guardo, muta.
Nel frattempo Cray apre la porta e se ne va.
‘El, mi dispiace’ le sue parole mi sorprendono. Di cosa dovrebbe essere dispiaciuto?
‘Mi dispiace di lasciarti in un momento così difficile’ aggiunge, mentre apre un cassetto.
‘Cosa stai dicendo, Zayn? In questo momento devi pensare solo a te, non al tuo dispiacere per me!’ dico, arrabbiata.
Odio quando fa l’altruista.
Deve imparare a essere un po’ egoista, nella sua vita.
‘Vorrei venire con te, per stare accanto a te. Ma scommetto che mio padre mi ucciderebbe’ sussuro, fissando il pavimento.
‘No, non venire. Me la caverò, tranquilla’ dice, avvicinandosi a me.
‘Sicuro?’chiedo, mentre mi accarezza la guancia.
‘Certo. E poi ci sentiremo ogni giorno. Non credo starò fuori tanto. Massimo una settimana’ dice, sorridendomi.
Come diamine fa a essere così positivo in situazioni del genere?
‘Chiamami quando vuoi’ dico, alzandomi.
Lui tiene la sua mano sempre sulla mia guancia e avvicina il suo viso al mio.
Ho già gli occhi chiusi quando le nostre labbra si uniscono.
Porta la sua mano dietro il mio collo e mi avvicina maggiormente a lui, se possibile.
‘Mi mancherai’ sussuro, dopo essermi staccata e infilando la mia testa nell’incavo del suo collo.
‘Anche tu, terribilmente’ dice, inspirando il mio profumo.
Nell’ora successiva cerco di dare una mano in casa Malik.
Lily è ancora all’oscuro della situazione, così le hanno detto che ritornano a Bradford per andare a sbrigare delle cose.
Nel mentre che aiuto Julie a fare la valigia, sento bisbigliare dietro di me.
‘Che farai con Christine?’
‘Niente. Dobbiamo fare quella cosa, ricordi?’
Sono stati Zayn e Rick a parlare. Per la precisione, Rick ha posto la domanda e Zayn ha risposto.
Christine? Chi è Christine?
Nei successivi cinque minuti la curiosità (e anche gelosia) mi divora, ma rimango zitta finchè i due fratelli Malik non escono dalla stanza.
‘Chi è Christine?’ chiedo a Julie, a voce bassa.
Lei smette all’instante di piegare la maglietta, mi fissa e ritorna a ciò che stava facendo un secondo fa.
‘Un’amica di Zayn’ dice.
Faccio una smorfia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Guardo il profilo di Zayn durante tutto il tragitto in macchina.
Non sopporto l’idea di non vederlo per una settimana.
Sette giorni senza vedere la mia ragione di vita.
Siamo pazzi? Io vengo con lui a Bradford.
A costo di scappare di casa.
Il ricordo della settimana a Vancouver è ancora vivido e non voglio vivere un’altra situazione simile.
Il dolore stuzzica ancora il mio cuore.
‘Zayn, vengo con te’ dico, quando ferma la macchina di fronte casa sua.
Fissa il tratto di strada davanti lui e serra le labbra, prima di parlare.
‘No. Devi andare a scuola. Io me la caverò, te lo prometto’ dice, con un tono che non ammette repliche.
‘Non mi interessa niente della scuola. Tanto diranno le solite cose. Non ho di cosa farmene della scuola’ ribatto, con un tono di voce fermo.
Nessuno, e sottolineo nessuno, può farmi cambiare idea.
Devo andare a Bradford con Zayn.
‘No, Elena. Okay? Non fare la testarda’ urla.
Spalanco gli occhi e lo fisso, stupita. Le mie spalle sono incollate al sedile e la mia mente cerca una spiegazione alle sue parole e al suo tono.
‘Okay, Zayn. Ma non urlare’ dico, calma.
‘Scusami. Sono confuso e,’ si volta verso di me. ‘non avrei dovuto prendermela con te. Scusa. Faccio schifo’ dice, tendendo la sua mano.
La fisso per poi farla stringere alla mia.
‘Scuse accettate’dico, guardando i suoi occhi e sorridendo.
‘Mi rendi felice, Elena. Sappilo’ mi spinge verso lui e mi stringe.
Resto un po’ perplessa, poi ricambio l’abbraccio.
Ci diamo un bacio intenso e poi scendo dalla macchina.
Quando arrivo alla mia porta, mi volto e guardo Zayn.
Lo saluto con una mano, mentre con l’altra tengo stretta la maniglia della porta, per frenare la voglia di ritornare in macchina.
Non voglio farlo disperare di nuovo.
Mima con la bocca qualcosa, ma io non lo capisco.
Apro la porta ed è come se il mondo mi fosse crollato intorno.
Inizia la settimana d’inferno.
Mi manca già terribilmente, possibile?
‘Amore, hai una faccia sconvolta. Che succede?’ chiede mio padre, fissandomi mentre sorseggia l’acqua.
‘Succede che non vedrò Zayn per una settimana’ dico, fissando il pavimento.
‘Capirai, una settimana. Non muore nessuno’ commenta Cole, dal divano.
Lo guardo e serro le labbra, sperando che sia abbastanza forte da non picchiarlo con l’attaccapanni.
‘Perché una settimana?’ chiede mio padre, ignorando Cole.
‘E’ morto suo nonno, quello di Bradford. Partono stanotte’ dico, superandolo.
Corro verso la mia camera e sbatto la porta.
Non voglio sentire nessuno.
L’unico che voglio sentire sta per partire.
Voglio essergli vicino, ma è evidente che non mi vuole.
Vaffanculo, Zayn.
Mi tolgo i vestiti e metto una delle felpe che usa Zayn per dormire qui.
La sua acqua di colonia invade i miei sensi e mi sento più vicina a lui.
Dopo essermi distesa nel letto, prendo le cuffie e il mio mp4 per sentire qualche canzone, sperando di addormentarmi.
Sperando di addormentarmi e risvegliarmi tra una settimana.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Johanna poggia il telefono sul letto e mi sorride.
Ricambio il sorriso debolmente.
‘El, non ce la faccio a vederti così’ sussura Jo, accarezzandomi la guancia.
‘Sto cercando di mostrarmi almeno felice, Jo. Non ce la faccio senza Zayn, okay?’ prendo un respiro profondo.
‘E’ come se si fosse portato metà di me a Bradford’ aggiungo, fissando la tv spenta.
‘Andrà tutto bene. Una settimana passa in fretta, dopotutto’ dice, prendendomi la mano e stringendola.
‘Sono una stupida sentimentale’ dico, ridendo amaramente.
Non mi sarei mai immaginata di diventare così.
E Zayn non è neanche il mio ragazzo.
Nella tasca dei miei pantaloni da ginnastica, il mio cellulare inizia a vibrare e in contemporanea parte Mirrors di Justin Timberlake.
Prendo subito il telefono e sorrido vedendo il nome che spunta nel display: Zayn.
Avvicino il telefono al mio orecchio, dopo aver cliccato il tasto verde.
‘Pronto, ladro?’ chiedo, con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
‘Ehi, piccola. Perché mi chiami ladro?’ sento che sta ridendo.
Darei oro per sentire la sua risata dal vivo.
‘Perché pare che tu ti sia portato metà di me con te, a Bradford’ rispondo.
‘Oh, mi dispiace’ dice, fingendo di essere dispiaciuto.
‘Non mi serve niente di me, se non ci sei tu’ sussuro.
Se Zayn non ha già capito che lo amo, allora è proprio un’idiota patentato.
‘Mi manchi, tanto’ sussura lui, di rimando.
‘Anche tu’
Per parecchi secondi c’è il silenzio, mentre sento lui sospirare.
‘Come va, lì?’ chiedo, per spezzare questo silenzio snervante.
Voglio risentire la sua voce.
‘Tutto bene, per quanto può andare bene. Il funerale sarà giovedì. Mia nonna è distrutta. Credo che ancora non abbia accettato che nonno è morto’
‘Cavolo, quanto mi dispiace’ è solo ciò che posso dire.
‘E invece lì? Avete combinato qualcosa?’ chiede.
Percepisco il sorriso nella sua voce e mi domando per l’ennesima volta come faccia a nascondere il dolore con un sorriso.
‘Niente di che. Si sente la tua mancanza. Quella di arte dice che manchi anche a lei’ scoppia in una risata fragorosa.
Rido anche io. ‘Davvero?’ chiede.
‘Si. E Crystal non vedendoci insieme ha detto ‘Ma tu e Zayn vi siete lasciati?’ 
‘E tu?’
‘No, è andato a Londra per comprarmi l’anello di fidanzamento’ lui ride, ancor più forte di prima.
‘Sei mitica’ urla, prima di scoppiare a ridere.
‘Lo so, ragazzo’ aspetto che finisca di ridere.
Johanna sente tutto, ovviamente, e non può trattenere un sorriso da fangirl.
Anzi che non sta saltando sul letto urlando ‘Zelena’.
‘Come sta Lil?’ chiedo, notando la porta che si sta aprendo.
Compare il volto di Louis, sorridente.
‘Mmh..non tanto bene. Anzi, sta malissimo. Ha capito che nonno è morto. Lei ci teneva tantissimo’ dice.
‘Piccola, vorrei essere con lei’ sussuro.
‘Ah, certo. Non vuoi essere con me’ dice, sarcastico.
Sbuffo. ‘Ovvio, idiota. Vorrei essere con te assolutamente’
Harry mi fa dei segnali che, dopo vari secondi di confusione, capisco significano che devo staccare.
‘Zayn, devo andare. Ti chiamo dopo’ dico, fissando ancora Haz.
‘Mmh..okay, El. Ti voglio bene’ dice, con voce esitante.
‘Anch’io, tanto’ e chiudo.
Mi alzo e mi avvicino minacciosamente al riccio.
‘Ti rendi conto che mi hai fatto chiudere la chiamata con la persona più importante della mia vita?’ sibilo.
‘Mi rendo solo conto che tra due minuti andrò in ospedale per quanto mi soffocherai’ dice, sorridendo.
Lo guardo, confusa.
Tutta la mia determinazione ad uccidere Harry Styles scompare subito, curiosa del perché abbia detto quella frase.
‘Parla, Styles’ lo invita a parlare Johanna.
Louis tira fuori dei biglietti aerei.
Aggrotto le sopracciglia, mentre ne prendo uno.
‘New York – Londra.
Mercoledì 2 Marzo, Ore 9.00
Posto C6’
Il mio sorriso si apre in un sorriso prima di lanciare un urlo di gioia.
Abbraccio forte Louis, per poi abbracciare Harry.
‘Cosa vogliono dire questi abbracci?’ chiede Johanna, ancora confusa.
‘Vogliono dire: prepara le valige, babe, stiamo andando a Bradford’ dice Harry, come un cowboy.
Sorrido come non ho mai fatto in vita mia.
Io e Johanna ci lanciamo uno sguardo eccitato.
‘Però non ditelo a Zayn: è una sorpresa’ dice Louis, lanciandoci uno sguardo di avvertimento.
‘Ovvio’ dico, prendendo la valigia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Esco dal taxi e guardo le villette in questa zona di Bradford.
Aiuto i ragazzi a prendere le valige, frenando la mia voglia di correre alla porta, sbattere i pugni contro di essa e chiamare Zayn con tutta la voce che ho.
‘Forse è meglio che la prima persona che vede sia tu, Elena’ dice Liam, appoggiando una mano sulla mia spalla.
Annuisco, per poi fissare la villetta dei Malik e prendere un profondo respiro.
Cammino lentamente, con sottofondo le rotelle della valigia che ruotano sul pavimento.
Prima di bussare, mi volto verso gli altri ragazzi.
Loro annuiscono e mi prendo di coraggio.
Busso e, dopo vari minuti, la porta si apre.
Le emozioni che passano attraverso il viso di Zayn sono tantissime: felicità, rabbia, tristezza, gioia.
La gioia prende il sopravvento e mi abbraccia, fortissimo.
Inspiro il suo profumo e mi sento di nuovo tutta intera.















SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
come va?
oggi non sono andata a scuola perchè è festa regionale siciliana *fuochi d'artificio*
domani ho le invalsi cwc
e venerdì interrogazione di psyco, francese e compito di matematica.
speriamo che recupero matematica.............
vabbè, basta lol
l'altro giorno - mi sembra ieri - ho visto che le persone che hanno messo questa storia nelle preferite da quaranta sono passata a cinquanta. 
in un giorno.
voglio dirvi grazie.
vedo il numero delle persone che seguono questa storia aumentare e mi rendete felice.
senza di voi questa storia non sarebbe continuata, fidatevi.

I PHUCKING LOVE U, BABES.
okay, mi sento una star. ora basta AHAHAHAHAHAHAHAH
DOMANI C'E' L'ANNUNCIO DEI RAGAZZI.
ce, tutte ste cose che stanno uscendo fuori fanno salire l'ansia.
'solo le vere directioners capiranno'
'le loro vite cambieranno'
'il più grande annuncio dopo la loro formazione'

SANNO COME METTERCI IN ANSIA.
e poi niall è così..eccitato.
in senso buono, eh.
il capitolo - stranamente - mi piace.
zelena is forevah.
#peacenlove


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Capitolo 28
*** Married. ***










Una lacrima scappa da uno dei miei occhi, mentre sorrido contro la maglietta di Zayn.
‘Sei l’essere più testardo che conosca, Elena Forde’ dice, nonostante la sua voce sia riempita da gioia.
‘Non è stata colpa mia’ dico, allontanandomi da lui. ‘Lou e Haz hanno comprato i biglietti e io non ne ero a conoscenza’
Lui avanza verso Louis e Harry, con un’espressione serissima.
‘Ragazzi, vi adoro’ dice Zayn, prima di abbracciarli.
Rido, asciugandomi quell’unica lacrima solitaria.
‘Questi giorni sono stati insopportabili senza il vostro appoggio. Grazie, davvero’ dice, allontanandosi dai due.
‘Per te questo e altro, amico’ Niall da una pacca a Zayn prima di abbracciarlo.
Johanna si avvicina a me e mi guarda. ‘Non sono dolci?’ dice, guardandoli.
‘Sono adorabili’ concordo, inclinando la testa di lato.
Zayn prende la rincorsa e mi prende in braccio.
Sono senza parole. Ha certi scatti, a volte, che ti fanno prendere un infarto.
‘Sono felicissimo che tu sia qui’ urla, mentre mi fa girare.
‘Zayn, già che ho mal di testa a causa del volo, poi tu mi fai girare pure’ mi lamento.
Lui mi rimette a terra e ci scambiamo uno sguardo inteso.
Il mal di testa è scomparso.
La miglior medicina che possa esistere sono gli occhi di Zayn Malik, per me.
I suoi occhi brillano, come due diamanti.
I suoi occhi ridono, perché contenti che io sia con lui.
I suoi occhi mi rendono felice.
Mi avvicino a lui, per poi alzarmi in punta di piedi e unire dolcemente le mie labbra con le sue.
Socchiudo la bocca e lui fa entrare la sua lingua.
Il suo sapore mi sembra migliore dei miei ricordi.
In questo bacio c’è dolcezza, passione.
Sono quei baci che ti fanno desiderare di averne un altro.
Mi stringe i fianchi, mentre io rafforzo la mia presa attorno al suo collo.
‘Zayn, chi era alla,’ la voce di una signora anziana mi fa spalancare gli occhi.
Mi separo subitaneamente da Zayn, mentre lui ridacchia, imbarazzato.
Si gratta la nuca, guardando in basso.
So che Zayn non riuscirebbe a spiccicare una parola in questo momento, così prendo l’iniziativa io.
‘Buongiorno, signora’ dico, sorridendo come non ho mai fatto.
‘Tu sei?’ chiede, aggrottando le sopracciglia.
‘La fidanzata di Zayn’ rispondo, prontamente.
Lei mi fissa, seria. Ho paura di ciò che le sta passando per la testa in questo momento.
E’ evidente che mi sta studiando.
‘Zayn, amore mio, quando ti saresti preso la briga di dirmi che sei fidanzato con una ragazza così bella?’ dice, infine.
Tiro un sospiro di sollievo, mentre Liam ride.
‘Pensavo l’avessi capito, dato che mamma e papà ne hanno parlato’
Nonna Malik lancia un’occhiataccia a Zayn, per poi stringere la mano che avevo lasciato a mezz’aria pochi secondi prima.
‘E così tu saresti la ragazza di mio nipote, eh?’
Sorrido. ‘Così sembra’ confermo.
‘E io che pensavo che prima che Zayn trovasse la ragazza giusta sarebbero passati secoli’ rido, mentre la signora mi regala un sorriso piccolo ma luminoso.
Il giudizio è positivo: piaccio a Nonna Malik.
‘Liam, quanto sei cresciuto!’ esclama la signora, cambiando argomento, avanzando verso Liam.
Guardo il biondo, che si sta dondolando sui talloni, mentre arrossisce.
‘Vieni’ Zayn mi prende la mano, portandomi dentro la casa.
Mentre do un’occhiata a casa, un rumore di piedi che corrono mi fa abbassare lo sguardo, in tempo per vedere Lily che si sta lanciando verso di me.
La prendo al volo. ‘Ciao, Lil’ la saluto.
Lei mi da un piccolo bacio sulla guancia.
‘Come stai?’ le chiedo, mentre la metto a terra.
‘Mi manca nonno’ sussura, guardando le sue scarpe.
Mi abbasso alla sua altezza.
Le metto un dito sotto il mento, facendole alzare la testa.
I suoi occhi verdi incrociano i miei, azzurri.
‘Anche se tuo nonno è morto, so che ti sta guardando, da lassù. E non vuole che tu stia così triste. Vuole vederti sorridere, Lil’ le dico.
Lei sorride, mostrando una schiera di denti brillanti. Ha un sorriso identico a quello di Zayn.
‘Hai visto? Sei bellissima quando sorridi, piccola’ dico.
Lei mi abbraccia e io ricambio l’abbraccio.
‘Lily, voglio stare un po’ da solo con Elena. Dopo tutto lei è mia dice, marcando il mia.
Sorrido, involontariamente.
Lily mi lascia e alza gli occhi al cielo.
Rido, mentre mi metto dritta e riprendo la mano di Zayn.
Lui si sta dirigendo verso il corridoio a destra, ma io lo fermo.
‘I tuoi genitori?’ chiedo.
‘Sono andati a Birmingham con Delilah e Julie. Rick è al fiume, con i suoi amici’  risponde, cercando di farmi camminare.
‘E perché tu sei qui a casa?Non dovresti essere con Luke, Paul e tutti i tuoi amici di qui?’ chiedo, aggrottando le sopracciglia.
‘Non m-mi andava di uscire’ ribatte.
Aggrotto la sopracciglia.
Sono certa che ha appena detto una bugia. Riconosco subito quando le dice.
Il suo tono non era sicuro.
Mi porta davanti una porta aperta.
Già guardando la parete di fronte a me riconosco che è la sua camera.
E’ piena di fumetti e di quadri.
‘Ti presento la stanza dove dormirai nei prossimi giorni’ dice, facendomi segno di avanzare.
‘Non credi che i tuoi abbiano qualcosa da ridire?’ chiedo, esaminandola.
‘Beh, appena ritorneranno glielo chiederemo. E se diranno di no, puoi far finta di essere sonnambula e intrufolarti nella mia stanza di notte’ mi prende il fianco con un braccio e inizia a baciarmi la spalla scoperta.
Zayn ora sembra più felice. Nei giorni precedenti, al telefono, aveva un tono di voce triste, malinconico. Ora è tutto una gioia.
Sarà sicuramente felice perché ci siamo noi, ora.
Anche se non si è degnato di aiutare gli altri, prima.
‘Andiamo ad aiutare gli altri. Ho lasciato la mia valigia fuori’ dico, svincolandomi da lui.
Borbotta qualcosa, simile ad un ‘non mi sfuggirai facilmente’.
Sorrido, mentre lui corre per raggiungermi.
Nell’ora successiva in casa Malik regna la confusione.
La nonna di Zayn ci ha aiutato a pulire la stanza degli ospiti.
Ci entriamo tutti e sei comodamente, dato che ci tre divani che fanno anche da letto matrimoniale, ma Zayn insiste sul fatto che io debba dormire con lui.
Le valigie le lasciamo sparse per la stanza e poi facciamo il giro della casa.
La casa è enorme, ma ha un solo piano, e dietro c’è un giardino con una piccola zona coltivata.
Nonna Malik mi confida che un suo hobby è l’agricoltura.
Si occupa di quel piccolo terreno, per passare il tempo.
‘I miei nonni hanno una fattoria, a New York’ le dico.
‘Oh, ho sempre sognato di avere una fattoria. Amo tantissimo gli animali’ dice, illuminandosi tutta.
Sorrido.
Dopo aver fatto il giro della casa, ci stiamo accomodando nel salotto per parlare un po’.
‘Zayn’ urla Valerie, dopo essere entrata dalla porta. ‘Ricordati che tra un’ora devi andare da Christine per firmare i documenti del divorzio!’ posa la spesa a terra e si volta, notando che ci siamo anche noi.
‘E voi che ci fate qui?’ chiede, sconvolta.
Sono ancora in piedi e sono sotto shock.
Che significa divorzio?
‘Divorzio? Quale divorzio?’ da voce ai miei pensieri Johanna.
‘Ragazzi, non so come dirvelo,’ Zayn è imbarazzato, non trova le parole. Il suo tono di voce è esitante. ‘Io sono stato sposato’
Quelle parole rimbombano nelle mie orecchie.
‘Io sono stato sposato’
Cosa? Ce, com’è possibile?
Stringo il lembo della camicia di Harry, prima di accasciarmi a terra e perdere i sensi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
‘Forse dovremmo buttarle un secchio d’acqua in faccia’ la voce di Louis mi fa capire che sono ancora viva e non nel regno dei morti.
‘Lou’ lo ammonisce Harry.
Scommetto che gli sta lanciando un’occhiata di avvertimento.
Prima che mi possano buttare veramente l’acqua in faccia, o qualche altro liquido, apro lentamente gli occhi.
I visi dei miei amici sono la prima cosa che vedo.
Loro liberano dei sospiri di sollievo, vedendomi sveglia.
‘Oh, ragazzi’ li richiamo, ridendo. ‘Ho sognato che Zayn è stato sposato’ continuo a ridere, finchè non incrocio lo sguardo dispiaciuto di Johanna.
‘El, sono stato veramente sposato’ dice Zayn, prendendomi la mano.
Lo fisso, con gli occhi spalancati.
Il mio finto fidanzato/scopamico/migliore amico è stato sposato.
‘Cosa?’ strillo, mettendomi in posizione seduta.
Prima che possa dare qualche testata a qualcuno, loro si allontanano dal mio viso.
‘Si, Elena’ sussura Niall.
‘Come cazzo è possibile?’ chiedo, ancora sotto shock.
‘Due anni fa stavo con una ragazza, Christine. Non ne ero innamorato, eravamo amici e volevamo solo provare a stare assieme. Quando ho capito che ciò che sentivo per lei era solo affetto fraterno e non amore, ho tentato di lasciarla’  ho gli occhi fissi su di lui.
‘Però lei mi ha detto che era incinta. Non potevo lasciarla da sola, con un bambino di cui prendersi cura. Così, due mesi dopo, ci siamo sposati’ spalanco la bocca.
Non posso accettare che il ragazzo che amo è stato sposato.
Certo, non cambia qualcosa, ma è qualcosa di scioccante.
‘Andando avanti, la sua pancia non ingrassava. Rimaneva sempre normale. Così ho scoperto che non era incinta e ci siamo separati. E in questi giorni stiamo divorziando’  la sua voce si è trasformata in un sussuro.
‘Per quale motivo non me l’hai mai detto?’ chiedo, calma.
‘Non l’ha detto a nessuno, El! Solo io lo sapevo’ dice Liam.
‘Io sono la sua fidanzata, ho diritto di sapere certe cose. Mi stava venendo un infarto’ ribatto, toccandomi il cuore.
‘Vuoi un po’ d’acqua?’ mi chiede Julie.
‘Si, grazie. Ma non buttarmela in testa’ lancio un’occhiataccia a Louis.
Dopo aver bevuto l’acqua, guardo Zayn.
‘Ho solo un’unica richiesta’ inizio.
‘Cioè?’
‘Posso venire con te, mentre firmi i documenti?’ 
‘Certo’ dice, sorridendo.
Prendiamo l’autobus, dato che la sua macchina l’ha lasciata a New York.
‘Pensavo ti mettessi a urlare’ dice, prendendo la mia mano e accarezzandola.
‘Non sono così pazza. Insomma, so che hai avuto una vita prima di me, ma non che eri sposato!’ l’idea di Zayn versione sposo mi fa rabbrividire.
E il motivo per cui rabbrividisco è perché la sposa non sono io, ma una ragazza che per stare con lui si è inventata di essere incinta.
Che esseri spregevoli esistono al mondo.
Il suo telefono squilla e io guardo fuori il finestrino.
‘Ehi, Will’ saluta l’amico all’altro capo del telefono.
‘Si, sto andando da Christine’ attende qualche minuto, per poi continuare. ‘Con Elena’
Sorrido, voltandomi verso di lui.
‘Si, i miei amici sono venuti qui, per darmi supporto’ anche lui sorride, guardandomi.
‘Certo. Ci vediamo al fiume?’ 
Dopo che si sono salutati, chiude la chiamata.
‘Ti presenterò ai miei amici’ annuncia.
Spalanco gli occhi, preoccupata.
‘Zayn’ sussuro.
‘El, non iniziare. Eri preoccupata se la mia famiglia non ti avesse accettato e ti adorano. Anche i miei amici ti adoreranno’ dice.
Annuisco, anche se non sono del tutto convinta.
La paura rimane lo stesso.
Scesi alla fermata e dopo aver fatto almeno cinquanta metri a piedi, entriamo in un palazzo.
Prendiamo l’ascensore e Zayn preme il pulsante con scritto il numero sei.
‘Che hai fatto a New York, senza di me?’ mi chiede, mentre sfiora il mio fianco con il suo dito.
Alzo gli occhi al cielo, tentando di non mostrare l’emozione che mi provoca il suo tocco.
‘Sono uscita con Jack’ dico, seria.
In realtà non sono uscita con Jack, ma voglio vedere che faccia fa Zayn.
Insomma, nelle fan fiction tutti si incazzano perché la loro ragazza o la ragazza che gli piace esce con il loro ‘acerrimo nemico’.
‘Mmh’ sfiora con le sue labbra il mio collo. ‘Che avete fatto?’
‘Eh, sapessi’ rispondo, tentando di mantenere salda la voce.
Stanca di quella tortura, fermo il suo volto tra le mie mani e lo bacio.
Lui mi stringe forte, come se non volesse perdermi per nulla al mondo.
‘Non vedo l’ora che sia stanotte’ dice, quando si stacca, facendomi l’occhiolino.
‘Che mi farai, stanotte?’ chiedo, piacevolmente sorpresa.
‘Eh, sapessi’ cita le mie parole di poco prima, con tanto di verso.
‘Stronzo’ lo colpisco con la mano nella spalla, scherzosamente.
Le porte dell’ascensore si aprono e usciamo.
Zayn mi precede fino ad una porta dove c’è scritto ‘Studio legale del signor Grenay’.
Prendo un sospiro profondo e gli stringo la mano.
‘Sicuro di voler divorziare?’ gli chiedo, dopo che suona il campanello.
Mi guarda, come se non fosse sicuro che avessi detto quelle parole.
‘Elena, non amo Christine. Non l’ho mai amata, sul serio. Lei non è assolutamente la persona che amo’ mi risponde, sorridendo.
‘Allora chi ami?’ non riesco a distogliere gli occhi dai suoi.
Lui mi guarda, ma non risponde.
Si apre la porta e una signora ci interrompe, tossendo molto falsamente.
Voltiamo subito la testa verso di lei.
‘Signor Malik, l’avvocato la sta aspettando’ dice la signora, squadrandomi.
Le lancio un’occhiataccia, sperando che capisca che non è esattamente educato squadrare una persona con quello sguardo.
Zayn mi trascina fino ad un’altra porta.
Bussa e, dopo aver ricevuto il permesso, la apre.
Dietro la scrivania c’è seduto un uomo sulla cinquantina, con capelli grigi e occhi azzurri.
Una ragazza dai capelli lunghi neri è seduta nelle due poltrone davanti alla scrivania e si volta subito, quando sente lo scatto della porta.
Ha la pelle bianca, occhi azzurri e una bocca sottile.
Mi guarda e poi guarda la mia mano che stringe quella di Zayn.
Lascio la mano di Zayn e lo seguo, mentre avanza verso la scrivania.
‘Avvocato Grenay’ stringe la mano al signore. ‘Ciao Christie’ quando la saluta la sua voce è piena di risentimento, di dolore.
Sicuramente non si aspettava un colpo così basso da una sua amica.
‘Zayn, forse dovrei aspettarti fuori’ dico, cercando di non guardare Christine.
Perché se incrociassi i suoi occhi, non so se sarei così forte da non darle uno schiaffo.
Lei è la ragazza che ha fatto soffrire il ragazzo che amo.
‘No, può restare’ risponde l’avvocato, sorridendomi.
‘E’ la tua fidanzata, Zayn?’ chiede al moro.
‘Si’ dice Zayn, voltandosi verso di me e sorridendo.
Sorrido anch’io.
‘Proprio una bella ragazza’ commenta sarcastica Christine.
L’avvocato si ricompone e prende un foglio.
‘Allora, qui c’è il foglio che dovete firmare e dopodichè il vostro divorzio sarà ufficiale’ dice.
Zayn lo prende e lo firma. Christine fa lo stesso.
Sento Zayn tirare un sospiro di sollievo.
Posso immaginare come si senta libero.
Dopo aver salutato l’avvocato Grenay, usciamo con Christine dal palazzo.
‘E così, questa è la tua ragazza’ dice Christine, squadrandomi di nuovo.
‘Già’confermo, guardandola.
‘Non sapevo avessi così brutti gusti, Zayn’
Sento le mani che prudono e vorrei tanto prenderla a schiaffi.
‘Per me lei è perfetta’ le sue parole sono intrise di sincerità che quasi me la da a bere anche a me.
‘Vabbè, io vado. Ciao’ Christine si volta e cammina, anzi, sculetta lontano da noi.
Quando vediamo la ragazza voltare l’angolo, mi volto verso Zayn, sorridente.
‘Finalmente libero’ urla, prendendomi per la seconda volta oggi in braccio e girando.
Io rido, felice che lui sia felice.
Perché se Zayn è felice, allora lo sono anch’io.
















SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.
come state?
dai, siamo un pò tutte depresse (ovviamente tranne quelle che sono andate a verona o milano).
ma abbiamo un'altra possibilità:
WHERE WE ARE TOUR.
gira voce che un bodyguard a verona ha detto che andranno a san siro e all'olimpico.
ragazze, ci credo poco a queste cose, ma sarebbe fantastico.
già sto iniziando a risparmiare soldi lol
io ancora aspetto come una disperata rihanna che mette quella benedetta data italiana..................
io ve l'avevo detto che a poco a poco avremmo scoperto il passato di zayn ed elena.
ed ecco quello di zayn AHAHAH
sono un genio, yay.
ora vado a vedermi un pò di live dei ragazzi, tanto per deprimermi di più.
#peacenlove


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Capitolo 29
*** Black. ***




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Fisso ancora la mia immagine allo specchio e confermo la decisione che ho preso un secondo prima.
Non esco da qui.
‘El, cosa stai facendo? Non arriveremo in orario’ dice Harry, da dietro la porta.
‘Voi andate, io,’ prendo un respiro profondo. ‘io poi vi raggiungo’ concludo la frase.
‘Che stronzata. Che succede ora?’ Louis cerca di aprire la porta, ma io sono stata talmente furba da chiuderla a chiave.
‘Elena, apri questa porta’ mi ordina, con voce calma.
‘No’ rispondo.
Nei minuti che seguono si sente solo il silenzio in corridoio, così mi siedo sul letto e metto la testa fra le mani.
In tutto questo inverno non avevo pensato che prima o poi mi sarei dovuta mettere in costume.
Prendo la maglietta che ho lanciato nel letto pochi minuti prima e la rimetto.
‘E’ meglio se ci vado io’ sento sussurare Johanna da dietro la porta.
‘No, io sono il suo migliore amico’ ribatte Zayn.
‘Siamo tutti suoi migliori amici, allora entriamo tutti e sei?’ contesta Liam.
‘Ci va Jo, Zayn’ dice Niall.
Sospiro, mentre sento una chiave che apre la porta.
Un secondo dopo, Johanna si chiude la porta dietro di sé.
‘Chiave di riserva, vero?’ chiedo, alzando la testa.
‘Già’ conferma lei, ridacchiando.
Rido anch’io, mentre mi asciugo le lacrime che intanto sono scese libere lungo la mia guance e hanno bagnato le mie cosce.
‘Qual è il problema?’ chiede, sedendosi accanto a me.
‘Il problema sono io. Perché non sono sicura di me?’
Lei mi asciuga le lacrime, mentre io seguo ogni suo gesto.
‘Sai chi è sicuro di sé?’ mi chiede, mentre mi prende le mani.
Le stringo le sue, senza risponderle. ‘Le modelle’ scoppio a ridere.
‘Ovvio, sono perfette’ ribatto.
‘Nessuno è perfetto, El’ dice, seria.
‘Già. Ma io non voglio essere perfetta. Voglio essere sicura di me’ ribatto.
‘Ti ricordi Beautiful di Christina Aguilera? Lei dice che noi siamo bellissimi, in qualsiasi modo e le parole non possono buttarci giù. Beh, neanche le nostre parole’
Alzo gli occhi al cielo.
Si avvicina al mio orecchio. ‘E poi, chi ti interessa ti ha visto anche nuda, quindi’ sussura.
Rido, per poi alzarmi e prendere gli shorts a jeans che avevo preparato per andare al fiume.
Spalanco la porta e i ragazzi cadono ai miei piedi.
Li fisso per un po’, scioccata.
‘Sapete che origliare è maleducazione, vero?’ chiede Johanna, che ormai è accanto a me.
‘Non stavamo origliando, stavamo baciando la porta. Guarda quant’è sexy’ dice Liam, dando un bacio alla porta.
Io e Jo ci scambiamo uno sguardo, per poi scoppiare a ridere e tentare di superare i ragazzi.
Ma Niall si alza subitaneamente e rincorre Johanna, mentre qualcuno mi cinge la caviglia e cado sopra un corpo.
Cerco di divincolarmi da questa stretta, ma non ci riesco.
Così mi volto, per confermare i miei dubbi.
Zayn mi inizia a riempire di baci e non capisco più niente.
Non riesco neanche a sentire i ragazzi che si alzano e scendono giù, per darci un po’ di privacy.
‘Che fastidiosi questi vestiti’ sussura lui, mentre mi slaccia il costume.
Fermo la sua mano.
‘Zayn, dobbiamo andare al fiume’
‘Oh, ci andremo. Ma non ora’ sorrido, ritornando a baciarlo.
Prendo il telefono dalla sua tasca e scrivo a Niall ‘Veniamo in ritardo’.
‘Perché?’ urla Niall, da sotto.
‘Meglio che non lo sai’ risponde Zayn, urlando.
Mi alzo e lo aiuto ad alzarsi, poi chiudiamo accuratamente la porta.
I suoi genitori, sua nonna e le sue sorelle sono andati a trovare i parenti, mentre Rick è dai suoi amici.
I ragazzi stanno andando al fiume, tanto Liam sa la strada.
Quando ci ricapiterà un’altra volta di avere la casa tutta per noi?
‘Ti voglio tantissimo’ dico, mentre gli bacio il collo.
‘Io ti voglio di,’ si blocca quando sente che sto mordendo la pelle del suo collo.
Gli procuro un segno molto evidente e mi diverto a pensare a cosa inventerà ai suoi genitori.
Per tutti i succhiotti che mi ha fatto lui, ho usato centinaia di scuse.
‘No, mamma, mi sono bruciata con la piastra’
‘Il mio compagno mi ha tirato la scarpa’
Ho usato sciarpe anche quando c’era un caldo pazzesco.
‘Ecco la mia piccola vendetta’ sussuro al suo orecchio.
Lui ride, poi mi prende e io aggancio le mie gambe attorno al suo bacino.
Siamo ancora in piedi e sento il muro venire a contatto con la mia schiena.
Mi fissa intensamente per parecchi secondi, spostando lo sguardo dal mio corpo, dal mio seno, dalle mie labbra e per finire guarda i miei occhi.
Le mie guance si colorano di rosso, mentre abbasso lo sguardo.
‘Non abbassare lo sguardo quando ti guardo’ dice, spostandomi una ciocca di capelli.
Non è un’ordine.
‘Mi metti in imbarazzo, a volte, Zayn’ ammetto.
‘Non dovresti essere in imbarazzo quando sei con me’ sollevo lo sguardo, guardandolo. ‘Tu devi essere te stessa quando sei con me’
Mi bacia lentamente una guancia e chiudo gli occhi, assaporando quel momento.
Vedi Zayn per la prima volta e ti sembra un tipo duro.
Uno che se ne frega dei sentimenti della gente, un egoista.
Un ragazzo che ha la fila dietro di sé e usa le ragazze come gli pare e piace.
Zayn è uno di quei ragazzi che ti sorprendono con la loro bellezza.
I suoi tratti orientali, la sua pelle leggermente scura, il suo sguardo.
Ti rapisce con un solo sguardo e sei solo sua.
Ma se si apre con te, quella è la fine.
Perché ti chiedi se un ragazzo così bello può essere così altruista, dolce, romantico, simpatico, divertente, gentile e generoso.
Impiegheresti poco tempo per accorgerti che lui è una di quelle persone che non dovresti mai lasciare scappare.
E più ci sei dentro, più ti innamori di lui.
Più tu lo conosci, più sei rovinata.
Ti chiedi perché una persona del genere sia stata destinata a te.
Gli bacio la fronte.
Ama i miei baci sulla fronte. Dice che lo fanno sentire al sicuro.
Perché non sei innamorato di me?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Faccio scorrere il mio dito sui pettorali di Zayn, mentre lui mi accarezza un braccio.
Amo i momenti dopo che facciamo sesso, forse sono migliori di quelli in cui lo facciamo.
‘Ti sei mai chiesta cosa faresti se non mi sarei trasferito a New York?’ chiede.
Mi blocco e rabbrividisco.
‘Non voglio neanche pensarci’ riesco a rispondere, dopo parecchi secondi.
La mia vita senza Zayn.
Non riesco neanche a spiegarmi come sono sopravvissuta senza di lui fin ora.
E non voglio immaginare la mia vita senza di lui.
Sarebbe come Katniss senza Peeta.
Come Edward senza Bella.
Come Pat senza Tiffany.
Insomma, mi avete capito. Non vivrei, se Zayn scomparisse dalla mia vita.
Non vivrei come una persona normale. Certo, continuerei a vivere.
Ma mi mancherebbe sempre una metà di me.
‘Neanch’io’ dice.
Alzo la testa per osservare i suoi occhi e lui mi da un bacio leggero sulla fronte.
‘Che ore sono?’ chiedo, prima di emettere uno sbadiglio.
‘Le sette’ dice, facendo una smorfia.
‘Niente fiume, per oggi’ aggiunge, ridendo.
‘Beh, abbiamo avuto un’attività interessante lo stesso’ dico, salendo sopra di lui.
‘Concordo’ dice, prima che mi bacia.
Quando ci stacchiamo, abbiamo il fiato corto entrambi e ci fissiamo, felici.
‘Forse dovremmo vestirci’ dico, con aria dispiaciuta.
‘Direi’
Metto il broncio e lui ride.
Ci vestiamo e, nel mentre che mi pettino, lui prende il suo quaderno.
‘Hai scritto qualcosa di nuovo?’ chiedo, incuriosita.
‘Si’mi risponde.
Si avvicina e mi fa vedere una pagina scritta.
Metto a fuoco le parole.
Si intitola Stand Up.
La leggo, sorridendo ad ogni parola.
‘Zayn, tu dovresti fare lo scrittore per i cantanti. Pagherebbero oro per avere uno di questi testi’ dico, finito di leggere.
‘Neanche mia madre avrebbe il tuo tono di voce’ dice, chiudendo il quaderno.
‘Scommetto che tua madre se leggerebbe queste cose direbbe le stesse cose’
‘Forse si, forse no’ mi liquida.
‘Non ti rendi conto dell’effetto che fai’ ribatto, minacciandolo con la spazzola.
‘Da che pulpito viene la predica’ sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
Lo colpisco con la spazzola nella spalla.
‘Ahi!’urla, prima di iniziare a massaggiarsi la parte colpita.
‘Smettila di prendermi in giro, Zayn’
‘Certo, certo’
La spazzola si scontra con l’altra sua spalla.
‘Basta’dice, uscendo dalla stanza.
‘Non sfuggirai al potere della spazzola’ grido, rincorrendolo per il corridoio.
‘Tu sei tutta pazza’ ride, scendendo di corsa le scale.
‘Tutti i migliori sono matti’ dico, seguendolo in cucina.
‘Citazione Johnny Depp’
‘Zayn!’ lo richiamo.
‘Oh, ma andiamo’ dice.
‘Ti perdono se mi fai le lasagne’ affermo.
‘Te lo puoi scordare’
‘Voglio le lasagne!’ urlo, sbattendo la spazzola nel tavolo.
Mi aspetto che in questo momento esca Effie Trinket e urli ‘Quello è mogano!’.
‘Okay, ma calmati’ acconsente, sospirando.
Mentre inizia a preparare le lasagne, lo raggiungo e circondo i suoi fianchi con le mie braccia.
Appoggio la mia testa sulla sua schiena.
Lui sospira e si volta, sorridendomi.
Mi prende in braccio e mi fa sedere sul tavolo. Circondo il suo collo con le mie braccia e uniamo le nostre labbra.
Lui stringe le mie cosce e io emetto un gemito.
‘Amore mio’ sussura, sfiorandomi la guancia con il naso.
Sorrido.
Amore mio.
Mi ha chiamata ‘amore mio’.
Sono il suo amore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Harry mi stringe la spalla, mentre sotteranno la bara del nonno di Zayn.
Lui è con le sue sorelle, che stanno piangendo.
Abbasso lo sguardo, guardando le scarpe da ginnastica nere che ho indossato.
Guardo Johanna e Niall che si stringono forte la mano, mentre guardano la nonna di Zayn.
Lei è addolorata, ma non piange.
Quando coprono con la terra la bara, la gente inizia ad andarsene, dopo aver fatto di nuovo le condoglianze ai genitori e alla nonna di Zayn.
Dopo che i suoi genitori sono andati a parlare con il custode del cimitero, Zayn rimane davanti alla tomba di suo nonno.
Le ginocchia che aderiscono al terreno, le lacrime che rigano il suo viso.
Vorrei aspirare il suo dolore e sopportarlo io, anche se di dolore nella mia vita ne ho avuto per cento vite.
Non sopporto vederlo così indifeso, triste.
Voglio vedere quel sorriso che regna sulla sua bocca sempre.
I ragazzi si allontanano senza dare nessuna spiegazione, forse per lasciarci un po’ di privacy.
Mi inginocchio accanto a Zayn e guardo l’immagine di Issam Malik.
Non troppo vecchio, quando il tumore al cervello se l’è portato via.
Poteva avere sessant’anni.
‘Resta con me’ la voce di Zayn rompe il silenzio e mi volto verso di lui.
Sta guardando la foto di suo nonno. Non piange più.
‘Sempre’ sussuro, prendendo la sua mano e stringendola.
Sempre, riecheggia nella mia mente questa parola.
Sei lettere piene di significato.












SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutte.
come butta la vita? io sono stanchissima cwc
non vedo l'ora che arrivi sabato, così mi ritiro.
si, sabato, perchè quella tro..buona donna della prof d'inglese ha deciso di fissare il compito questo sabato.
vabbè, questa è tutta pazza lol
e poi quella di religione? vogliamo parlarne?
non facciamo niente tutto l'anno e poi? 'dovete fare la relazione di ciò che abbiamo fatto quest'anno o una lettera a padre pino puglisi' 
per fortuna che sta finendo la scuola, non ne posso più.
parliamo del capitolo, va.
a me piace. è uno dei più belli che abbia scritto.
anche se ci sono voluti troppi giorni per scriverlo, ma dettagli.
allooooooooooooooooora, c'è qualcuna che va pazza per i libri come me? e che soprattutto ha letto
shadowhunters?
perchè io sto leggendo il primo libro e me ne sto innamorando.
in questo momento sono tentata di andare in camera mia e leggerlo lol
purtroppo quando mi fisso in un libro è la fine cwc
vi voglio taanto bene <3
#peacenlove


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Capitolo 30
*** Somebody's gonna miss you. ***




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Gironzolo per casa mia in maglietta e mutandine, sentendo una sensazione di libertà che ho sentito poche volte nella mia vita.
Sono da sola in casa e sono terribilmente annoiata.
Di studiare non se ne parla proprio. Io e lo studio siamo incompatibili.
Cole è andato a studiare da Jack.
I miei sono a lavorare.
Zayn è andato a fare moto cross con Liam.
Johanna e Niall staranno facendo l’amore a casa di qualcuno dei due.
Decido di chiamare Harry.
‘Haz?’
‘Ehi, El’ mi saluta lui.
‘Che ne dici di uscire? Mi sto annoiando’
‘Anch’io. Dove vuoi andare?’
‘Big Daddy?’
Big Daddy è un fast food old style di Brooklyn. Amiamo tantissimo andarci il venerdì sera, quando non c’è nulla da fare.
‘Aggiudicato. Ti passo a prendere tra dieci minuti’ detto questo chiude la chiamata.
In dieci minuti mi vesto e mi faccio una treccia laterale, ma non mi trucco.
Non mi va di truccarmi in questi giorni.
In questi giorni io e la pigrizia siamo diventate migliori amiche. Già.
Dopo il funerale di Issam Malik, siamo rimasti per due giorni a Bradford.
Abbiamo conosciuto gli amici di Zayn e, devo dirlo, sono simpaticissimi.
Mi hanno messo subito a mio agio e mi hanno detto di come parla di me Zayn.
Dice che sono una pazza spericolata ma che sono dolcissima, quando mi ci metto.
Io, i ragazzi e gli amici di Zayn abbiamo fatto di tutto per tirarlo su di morale e un po’ ci siamo riusciti.
Ma appena siamo usciti dall’aeroporto di New York ha sorriso nello stesso modo in cui sorrideva prima di sapere che suo nonno è morto.
Corro in camera e inizio a prepararmi.
Scelgo un paio di jeans e una maglietta che mi ha regalato Niall.
Indovinate un po’ cosa c’è scritto? ‘Food is my best friend’ e sotto c’è un pezzo di torta.
Lui ha la stessa maglietta.
Sembriamo fratello e sorella quando la mettiamo insieme.
Prendo le mie converse bianche mentre penso amaramente alle Loubotin nere che ho visto in vetrina ieri.
Perché le scarpe più belle sono le più care?
Uno spruzzo di bianco nel pavimento grigio cattura la mia attenzione.
E’ sotto l’armadio e spunta solo una parte.
Mi chino per prenderlo e, una volta preso, scopro che è un boxer. Da uomo.
Scoppio a ridere.
Come diavolo un boxer di Zayn è potuto finire sotto l’armadio?
Quale forza della natura ha questo ragazzo?
Prendo due banconote da 10 dollari dal borsellino e me li metto in tasca, mentre l’altra è occupata dal mio cellulare.
Scendo in cucina e metto i boxer in lavatrice.
Tanto mia madre crederà che sono di Cole e io me li farò dare da quest’ultimo.
Proprio mentre apro la porta di casa, un clacson inizia a suonare e mi affretto.
La mini cooper di Harry è davanti alla mia porta e non faccio a meno di sorridere.
Da un po’ di tempo Harry è così felice, così radioso.
Non so da cosa scaturisce questa felicità, so solo che questa felicità la trasmette a me.
Corro fino alla macchina e apro la macchina.
‘Sei lentissima a chiudere una porta, Elena’ sogghigna Harry, mentre chiudo la portiera.
‘Mi scusi, lord Styles’
Mette in moto la macchina e le strade di Brooklyn iniziano a sfrecciarci accanto.
L’Inghilterra può essere stupenda, ma niente può essere messo in confronto con la mia New York.
‘Come mai non sei con Zayn?’ mi chiede, tutto d’un tratto.
‘Sta facendo moto cross con Liam’
Aggrotta le sopracciglia. ‘Da quando suo nonno gli ha lasciato queste due moto cross stanno sempre fuori’
‘Non mi dire niente’ dico, sbuffando.
Si ferma di fronte il Big Daddy e scende. Lo seguo.
Mi apre la porta e io lo precedo.
Scelgo un tavolo e ci sediamo, mentre il suo telefono squilla.
‘Ehi, Lou’ dice, mordendosi il labbro.
Lo guardo, dubbiosa.
‘Sono al Big Daddy con Elena’
Prendo il menu e lo esamino.
Che poi, perché guardo sempre il menu per poi scegliere sempre le stesse cose?
‘Certo che puoi venire’ mi lancia un’occhiata a me, ma io non curante faccio finta di non averlo visto.
‘Okay, ci vediamo tra dieci minuti’ chiude la chiamata dopo questa frase.
‘Sta venendo Lou?’ chiedo, alzando gli occhi dal menu.
‘Già’ risponde, secco.
‘Harry, per ora ti vedo molto radioso. Come se fossi avvolto da un’aura di felicità’ lui ride, mentre guarda il menu.
‘Che ti è successo?’ gli chiedo.
Smette istantaneamente di ridere. ‘Più avanti, forse, te lo dirò’ mi mordo il labbro per non ribattere a quella risposta.
‘Sono la tua migliore amica. Insomma, devi dirmelo’
‘Più avanti’ ribadisce, lanciandomi un’occhiata seria.
Daisy, una delle cameriere del locale, si avvicina a noi.
‘Ciao’ ci dice, sorridendo.
‘Ehi, Daisy’ la salutiamo in coro io e Harry.
‘Il solito?’ chiede, già scrivendo con la matita sul block notes.
‘Nah, per me pancake con sopra un po’ di nutella e una tazza di latte’ dico io.
‘Io lo stesso’ dice Haz.
Chiacchieriamo del più e del meno, nell’attesa.
‘El, vedo te e Zayn molto uniti ultimamente’ lo guardo attentamente.
Sono in dubbio: dirgli o non dirgli ciò che provo per Zayn?
Insomma, io e Harry abbiamo un rapporto diverso da quello che ho con gli altri ragazzi.
‘Harry, se ti dico una cosa prometti di tenerla per te?’
‘Certo’
Fisso il tavolo, mentre parlo. ‘Amo Zayn’
Aspetto qualche reazione sconvolta.
Harry che si alza dal tavolo e urla, ad esempio.
Invece sento una risata. Alzo lo sguardo e vedo Harry che ride.
‘Cazzo ridi?’ chiedo, irritata.
Insomma, io gli confido il mio amore per un nostro migliore amico e lui che fa? Ride.
‘Lo sapevo, El. Lo sapevamo già tutti’
Lo fisso, scioccata. Dopo vari secondi, chiudo la bocca che si era spalancata per la sorpresa.
‘L-lo sapevate tutti?’ il mio è quasi un urlo.
La maggior parte delle persone nel locale si volta per guardarmi.
‘Dai, si vede dal modo in cui lo guardi. Si vede dal modo in cui lo baci. Si vede dalla felicità che ti circonda quando sei con lui’ arrossisco, mentre lui pronuncia queste parole.
‘E tu pensi che lui ricambi?’ chiedo.
Lui fa una smorfia di dolore. ‘Non so davvero, Elena’
Distendo la schiena e la faccio aderire all’imbottatura del divano.
‘Però non deprimerti: forse ti ama’ dice, vedendo il mio sconforto.
‘Harry, sono stanca di vivere nei ‘forse’. Voglio certezze’ dico, con voce stanca.
‘El, lo so. Posso capirti più di chiunque altro’ dice, guardando la finestra accanto a lui.
Sospiro.
Harry si volta verso la porta e sorride.
Non l’ho mai visto sorridere così.
Mi volto anch’io e vedo Louis, che sorride nello stesso modo di Haz.
‘Ciao, Lou’ dico, dandogli una pacca sul culo.
‘Ciao, El’
Si siede accanto ad Harry e si guardano, sorridendo.
Aggrotto le sopracciglia, confusa.
Daisy ci posa davanti a me e Harry i pancake e le tazze.
‘Daisy, mi porti una tazza di latte con cereali?’ chiede Lou.
‘Certo’
Parliamo di banalità mentre mangiamo, ma sento che mi nascondono qualcosa.
Finito di mangiare, mi tocco la pancia.
‘Sei piena, El?’ chiede ridendo Louis.
‘Leggermente’ dico, alzando le spalle.
‘Elena, io e Louis dobbiamo dirti una cosa’ inizia Harry.
‘Ditemi’
‘Noi,’ Louis prende un profondo sospiro. ‘Noi stiamo assieme’
Spalanco gli occhi, per la sorpresa.
‘V-voi due,’ non riesco a continuare la frase, essendo troppo scioccata.
‘Si’ dice Harry, abbassando lo sguardo.
‘Quando avete scoperto di essere gay?’
‘Io credo che sia qualcosa che cresce dentro di noi e poi,’ Louis imita con le mani un’esplosione ‘scoppia’
Haz annuisce.
‘Beh, ragazzi, sono felice per voi. Formate una bellissima coppia’ dico, sorridendo.
Almeno loro sono felici.
‘Non sei arrabbiata o sconvolta?’ chiede Harry, sorpreso.
‘No. Perché dovrei esserlo? Alla fine voglio solo la vostra felicità, per me potete pure sposarvi un albero. Anche se in quel caso si tratterebbe di pazzia’ loro ridono.
‘Quando lo direte agli altri?’
‘Pensavamo di tenerlo un po’ per noi, anche se ora lo sai tu’ risponde Harry, mentre prende la mano di Louis da sotto il tavolo.
‘Ma sapete che nessuno nel nostro gruppo è omofobo. E poi per la vostra felicità accetterebbero di tutto’ ribatto.
Loro si guardano, esitanti.
‘E’ quello che gli dico anch’io, El. Ma Harry non vuole sentirmi’ dice Louis.
Louis non aveva staccato gli occhi da Harry, quando ha parlato.
Sento una fitta al cuore.
Anch’io voglio essere certa come loro che la persona che amo ricambi il sentimento.
Invece vivo in una bolla di finzione e forse d’illusione.
Perché, se Zayn mi ama, non me l’ha detto?
A quest’ora saremo come Louis ed Harry.
Certi del nostro amore, certi che l’altro lo ami.
Invece vivo nei forse.
Non posso continuare a vivere così. E’ masochismo.
Proprio mentre concepisco questo pensiero, mi squilla il cellulare.
‘Pronto?’
‘Ehi, piccola’ è Zayn.
Sospiro, sentendo la sua voce.
Louis mi lancia un’occhiata strana ed Harry gli spiega tutto.
Ovviamente tra innamorati non ci sono segreti.
‘Guarda fuori dalla finestra’ mi volto verso la finestra vicino a me, ma non c’è nessuno.
Aggrotto le sopracciglia. ‘Zayn, sei a casa mia?’
‘Si’ dice, confuso. ‘Non sei a casa?’
‘Veramente sono al Big Daddy con Harry e Lou’
‘Potevi farmi evitare questa figura di merda’ dice, arrabbiato.
Rido. ‘Ciao’ chiude la chiamata così immediatamente che rimango sorpresa.
Louis ed Hazza mi guardano perplessi e curiosi di ciò che mi ha detto Zayn.
‘E’ andato a casa mia’ dico, ridendo al pensiero di com’era furioso.
‘Quindi penso che stia venendo qui’ dice Lou.
Harry si irrigidisce subito e libera la mano dalla presa di Louis.
‘Oh, Harry’ sussuro, addolorata. ‘Non c’è bisogno. Zayn accetterà!’
Harry ha sempre avuto bisogno di certezze.
Lui non sfida mai la sorte, non si butta in una situazione se non sa cosa accadrà con certezza.
Harry ha bisogno di protezione.
Un rombo di motore mi distrae e mi fa voltare la testa verso la finestra.
Zayn mi schiaccia l’occhiolino.
Rimango sorpresa dall’impressione che fa sulla moto cross.
Con la canottiera bianca allargata, jeans sporchi di benzina e cappellino nero con la visiera rossa è così… sexy.
‘Vedete come mi provoca’ dico ai ragazzi seduti di fronte a me.
Loro ridono.
‘Ci vediamo, gente’ dico, alzandomi.
‘Ehi, e i tuoi pancake chi li paga?’ chiede Harry.
‘Tu, Styles. Ti ricordo che l’altra volta ti ho pagato la partita al paintball perché tu ti sei dimenticato il borsellino a casa’
‘Si, ma poi te li ho dati!’
‘Basta cazzate, Harold’
Mi lancia un’occhiata di fuoco. ‘Ti odio quando mi chiami così’
‘Come, Harold?’ chiedo, avvicinandomi a lui.
Louis ride.
Mi allontano ed esco dal locale.
Raggiungo Zayn e accarezzo la carrozzeria.
‘Si chiama Mary Jane’ alzo gli occhi e lo fisso preoccupata.
‘Cosa hai detto?’ ha veramente chiamato una moto Mary Jane o me lo sono sognata? Spero vivamente che sia l’ultima.
‘Beh, tu hai dato un nome al tuo cavallo e io volevo darlo alla mia moto’ alza le spalle.
‘Zayn, un cavallo deve avere un nome. Una moto si chiama moto, capito?’
‘Non sentirla, Mary Jane’ accarezza il manubrio.
Alzo gli occhi al cielo.
‘Allora, vuoi farti un giro su Mary Jane o aspetti che passi il principe azzurro?’ mi chiede, visibilmente irritato.
‘Calmati, fratello’ dico, salendo sulla moto.
Zayn gira nel vicolo e parte a tutta velocità per le strade di New York.
‘Zayn, vai più piano!’ strillo. E’ un pazzo chi gli ha dato la patente.
‘Oh, andiamo. Divertiti’ dice, ridendo.
Sento il suo corpo vibrare attorno alle mie braccia e mi rilasso.
Non penso che Zayn sia così spericolato – e coglione – da andare a sbattere contro un albero o, che so, un furgone.
Lui ci tiene alla mia vita, vero? Lui ci tiene alla nostra vita.
Intanto prego tutti i santi che non muoio a diciannove anni.
Chiudo gli occhi e appoggio la testa sulla sua spalla.
‘Hai studiato?’ mi chiede Zayn.
Scoppio a ridere. ‘E’ un no?’
‘Esatto’ rispondo, dandogli un bacio in guancia.
Ci fermiamo al semaforo e si volta verso di me, per quanto possa permetterglielo la posizione.
‘Hai un luccichio negli occhi’ mi fa notare. ‘Per caso hai la febbre?’
‘No, sono solo felice’ rispondo.
‘Felice? E per cosa?’
Oh, beh, sai Zayn, Harry e Louis stanno assieme e io voglio prendere una svolta decisiva nella nostra ‘relazione’.
Alzo le spalle.
‘Enigmatica la ragazza’ dice, avvicinandosi.
‘Zayn, sai che se parte il ross,’ le sue labbra mettono a tacere le mie.
‘Scomustati!’ urla una vecchietta alla nostra destra.
Ci stacchiamo e la guardiamo. Lei sta borbottando qualcosa, camminando, lontano da noi.
‘Mi piace essere scomustato, allora’ dice Zayn, avviando la moto.
‘Zayn, non impennare’ lo prego.
Per tutta risposta, gira l’acceleratore e alza la moto sulla gomma posteriore.
Urlo finchè non mette la moto su due ruote.
Lui ride, mentre io impreco.
Usciamo da New York e sfociamo nella periferia.
Ferma la moto davanti un prato e scendiamo.
C’è un muretto sul fondo del prato, così ci sediamo lì.
Ammiriamo il paesaggio di campagna per un po’.
Devo dare una svolta a questo finto fidanzamento.
Non può più andare così. Sto male ogni giorno perché so che se non mi darò una mossa tra me e Zayn ci sarà solo questo strano rapporto.
Ma sono troppo codarda per dirgli quelle due parole.
Forse se solo usassi un po’ di tattica……
‘Zayn, forse dovremmo dare un taglio a questo finto fidanzamento’ dico, decisa.
Lui si volta verso di me e io lo guardo.
‘Perché?’ chiede, sorpreso.
‘Sono stanca di vivere in questa finzione’ sussuro, guardando l’erba.
La sua risposta tarda ad arrivare e sono sempre più speranzosa.
Se ci tiene a me, se mi ama non dovrebbe dirmi cose del tipo ‘Si, anch’io sono stanco di questa finzione. Perché ti amo, Elena’?
‘Okay’ è la sua unica risposta.
Okay?
Alzo lo sguardo e noto la sua espressione.
E’ serio, mentre fissa l’orizzonte.
Sento una fitta al cuore.
Ciò vuol dire che non ci tiene a me?
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutte.
okay, prima che si crei un putiferio, cerco di calmarvi.
allora, il fatto che ho messo i larry qui è perchè mi sembravano molto carini e l'idea di mettere una coppia gay mi piace.
quindi, non vuol dire che lo siano anche nella vita reale o che vi romperò fino alla fine con i larry, okay?
anche se io sono larry shipper, questo non vuol dire che dovete togliere la storia da preferite/seguite/ricordate.
poooooooooooooooi, prima che mi tiriate pomodori per aver fatto questa brutta cosa ai zelena, vi dico che ho una padella.
ja, padella fare molto male, ja.
come state?
missione zero debiti: effettuata con successo.
SUCA, TROIA DI INGLESE.
SUCA, TROIA DI MATEMATICA.
basta, mi sono sfogata.
voi siete state promosse? spero di si.
l'avete sentita la canzone di harolduccio? la perfezione.
sta twittando troppo, in questi ultimi giorni..............................
c'è qualcuno che ha letto shadowhunters?
questa saga è la perfezione sjadjshd
ciao, bela gente.
#peacenlove


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Capitolo 31
*** Tears always win. ***


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Un giorno. Un giorno senza avere un minimo contatto con Zayn.
Dopo che mi aveva accompagnato a casa dal prato fuori New York, sono scesa dalla moto e l’ho guardato, cercando qualche esitazione.
Ma nei suoi occhi c’era solo indifferenza e un pizzico di disperazione.
‘Saremo sempre amici, vero Zayn?’ avevo chiesto.
Lui mi guarda. Ci è stato parecchio a rispondere.
‘Certo, El’ poi aveva risposto.
Se gli amici si evitano, allora si, siamo amici.
Mi ha evitato per tutto il giorno: a scuola, allo skate park, a casa di Niall.
Solo cinque parole mi aveva rivolto ieri: vuoi un po’ di ketchup?
Sono così cogliona.
Mi sono lasciata scappare la cosa più bella della mia vita.
Ma non potevo neanche vivere in un mondo pieno di finzione.
Se Zayn provava – o prova – qualcosa per me, se gli piacevo – o piaccio – veramente, quello era il momento giusto per dirlo.
Allora tutte le belle parole che mi ha detto in sette mesi erano cazzate?
Ah, certo. Facevano parte della messinscena.
Probabilmente anche quel ‘Mi piaci, anche troppo, e ho paura di innamorarmi di te’.
Ma certo, voleva solo portarmi a letto.
E io ci sono andata, ovviamente.
Perché sono una scema.
Credevo di essere cambiata dall’anno scorso, ma sono la stessa ragazza ingenua.
L’unica cosa che di me è cambiata è il fisico e i capelli.
Quanta ragione ha Crystal.
E sono sempre al punto di partenza: innamorata di qualcuno che non ricambia e che è pressoché irraggiungibile.
Sospiro, mentre cambio canzone.
In teoriadovrei essere in palestra a giocare a pallavolo, in pratica sto ascoltando musica sulle scale di una delle porte di emergenza della scuola.
C’è che si droga, per affogare il dolore. C’è chi fuma. Poi ci sono io, che ascolto musica tutto il giorno.
In questo momento sto ascoltando New Day di Alicia Keys.
La voglia di ballare che di solito mi colpisce ogni volta che ascolto questa canzone oggi è assente.
Forse perché il mio umore è a terra.
Mi sono innamorata di un altro Jack.
Uno che non ricambierà mai i miei sentimenti.
Dovrei creare un club per illuse.
Anche se probabilmente sarei io l’unico membro.
‘Che ci fai qui?’ una voce terribilmente familiare mi pone questa domanda.
Apro gli occhi e noto che accanto a me c’è Zayn.
Mi tolgo le cuffie. ‘Sto ascoltando musica, non vedi?’ chiedo, retoricamente.
‘Di solito a quest’ora hai ginnastica’ dice, sedendosi accanto a me.
Non aveva adottato il metodo ‘Ignoriamo Elena Forde’?
‘Ho marinato la ginnastica’ dico.
Lui ridacchia.
Oh, quel suono. Quanto mi è mancato.
‘E invece tu? Dovresti avere chimica con Liam’ smette all’istante di ridere.
‘Non mi andava tanto di fare' dice, guardandosi le scarpe.
‘Capisco’ sussuro, mentre punto lo sguardo sulla strada piena di macchine.
‘Harry ti ha detto che domani andiamo a Robert Moses Beach?’
Domani è sabato e dato che è previsto bel tempo abbiamo deciso di andare al mare.
La Robert Moses Beach è una località balneare a Long Island, vicino New York.
Per arrivarci dobbiamo prendere il treno da Manhattan, ci stiamo almeno due ore.
‘Si, me l’ha detto stamattina, prima di entrare’ dico.
Louis e Harry ancora non hanno fatto coming out con gli altri e io non ho detto niente.
Devono essere loro a parlarne. E poi a me non piace fare la spia.
‘Perché ieri mi hai evitato?’ sussuro, senza frenare le parole che erano sulla punta della mia lingua da quando Zayn si è seduto accanto a me.
‘Io…non lo so, Elena’ sussura, tenendo lo sguardo basso.
‘Avevi detto che potevamo rimanere amici’
‘Avevi detto che ti piacevo’ dice lui, quasi sibilando.
Lo guardo, sorpresa.
‘Anche tu lo avevi detto’ ribatto.
‘Non sono stato io a mettere fine al nostro finto fidanzamento’
‘Ho vissuto sette mesi nella finzione, Zayn. Se veramente ti piacevo non mi avresti lasciato andare’
Ora è lui a guardarmi, sorpreso e cauto.
‘Se veramente ti piacevo non avresti posto fine,’ lo interrompo, arrabbiata. ‘Non potevo continuare a vivere nella finzione!’
‘Beh, si da il caso che a me piaceva quella finzione’
‘Perché potevi portarmi a letto ogni volta che volevi’ ribatto.
‘Elena, davvero pensi che,’mi guarda, cercando qualcosa nei miei occhi. ‘Si, lo pensi’
‘Cosa dovrei pensare?’
‘Che non fingevo, almeno io’ dice, furioso.
‘Oh, non sono Edward Cullen’
‘Mi stai dicendo che da sette mesi che ci conosciamo non riconosci la sincerità nella mia voce?’
‘Sto dicendo che non so leggere nel pensiero’
Sospira. ‘Il fatto è che sono confuso sui miei sentimenti’
Mi alzo, rimettendomi le cuffie.
Non voglio restare in posti in cui c’è Zayn finchè tiene un comportamento come questo.
‘Beh, allora quando li capisci fammi uno squillo’ gli dico, guardandolo bene negli occhi, per poi camminare verso la palestra.
Sono stanca del suo comportamento enigmatico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
‘J. Walker, Tom Boxer, Morena, let’s go!’ urla Harry.
Mi metto una mano in bocca, cercando di non urlare le peggio parole a Harry.
‘Liam, metti qualche cd tranquillo? Sai, sono le otto di mattina e vorrei rilassarmi’ dico, cercando di essere il più tranquilla possibile.
‘Che musica vuoi messa, El?’ mi chiede Niall, rovistando nel cruscotto.
‘Non so, ma sicuramente non musica house’ lancio un’occhiataccia a Harry, che si sta muovendo nel tentativo di ballare.
‘Non siamo in una discoteca, Haz’ gli fa notare Johanna.
Siamo nel furgone del padre di Liam, che per l’occasione ci ha prestato.
Questo furgone, risalente agli anni Ottanta, era dipinto di arancione con fiori colorati.
Si, il padre di Liam era un hippie.
Ecco perché Liam è sempre calmo ed è tutto peace&love.
Comunque, anni fa io e i ragazzi abbiamo dipinto questo furgone di bianco e azzurro, però abbiamo lasciato le tende attaccate alla finestra.
Usiamo questo furgone per le gite.
Da piccoli ci rifugiavamo qui per scappare dalla furia della madre di Liam, quando rompevamo qualcosa.
‘Va bene un cd di Avril Lavigne?’ chiede Niall. ‘Sapete che Avril è nata nella stessa città di Justin?’
Alzo gli occhi al cielo. ‘E’ Goodbye Lullaby?’ chiede Zayn, da dietro.
‘Si’risponde Niall, mentre mette il cd nel lettore.
Parte la musica e la voce di Avril invade l’abitacolo.
‘Questa si che è musica’ sussuro, appoggiando la testa al vetro.
‘Addormentiamoci’ dice Jo, appoggiando la testa sulla mia spalla.
‘Non vi conviene: stiamo arrivando alla stazione’ avverte Liam.
In effetti, stiamo entrando nel parcheggio della stazione di Manhattan.
Liam parcheggia nel parcheggio sotto la stazione e saliamo dalle scala.
Avanziamo verso la biglietteria, affollata.
Allora non siamo gli unici che stiamo andando a Long Island per una giornata a mare.
La maggior parte sono giovani, ma ci sono anche famiglie.
Mi volto per guardare i ragazzi. Zayn, Harry e Louis stanno prendendo i soldi per pagare i biglietti, mentre Johanna sta baciando dolcemente Niall.
Sento una fitta al cuore. Forse mi sta venendo il diabete.
Louis avanza verso di me e mi mette un braccio attorno al collo.
‘Guarda quanti bei fustacchioni’ dice, leccandosi le labbra.
Alzo gli occhi al cielo, esasperata, per poi mettermi in punta di piedi e raggiungere il suo orecchio. ‘Tu hai Harry, mentre a me non interessano i bei fustacchioni ride, per lasciarmi andare.
‘Già, a te piacciono i tipi impossibili’ ribatte, sorridendo.
‘Louis!’ gli spingo debolmente la spalla, stizzita.
‘Sto scherzando, tranquilla’ mi scompiglia i capelli e si allontana, per raggiungere Harry e Zayn.
Lo seguo, guardando Zayn.
Porta il cappello che portava quando mi è venuto a prendere al Big Daddy. Indossa una maglietta bianca con spalline larghe e dei jeans a tre quarti con l’orlo rovinato.
Sospiro, guardandolo. L’unica cosa che voglio fare in questo momento è corrergli incontro e baciarlo, per poi sussurargli quanto lo amo.
A quel punto lui direbbe che è un coglione patentato perché non si è reso conto di amarmi prima.
‘Elena!’ urla Louis.
Scuoto la testa e ritorno a focalizzare la realtà.
Tutti, persino il tipo della biglietteria, mi stanno guardando, cauti.
‘A cosa stavi pensando?’ chiede Liam.
‘A niente’ rispondo, prontamente.
‘Avevi un sorriso dolce e malizioso al tempo stesso’
‘Stavo pensando a Josh Hutcherson’
Johanna scoppia a ridere, mentre tutti gli altri ritornano a ciò che stavano facendo prima.
‘Ehi’ una voce maschile dietro di me mi fa voltare.
‘Ciao?’ dico, guardandolo.
Ha i capelli castani, occhi verdi e un fisico niente male.
Porta un cappello di lana che si abbina alla maglietta.
Ma perché con tutto questo caldo i maschi portano i berretti o i cappelli? Bah.
‘Volevo sapere: quanto costa il biglietto per il treno?’
Stupido metodo per rimorchiare, penso.
‘Costa, ehm,’
‘Costa dieci dollari, sia andata che ritorno’ dice Zayn, dietro di me.
Il tizio guarda Zayn e poi ritorna a me, sorridente.
‘Quindi anche tu stai andando a Long Island?’
‘Si, a Robert Moses Beach’
‘Oh, anche noi!’ dice, tutto eccitato.
Oh, ma guarda che coincidenza.
‘Comunque, sono Austin’ dice, dandomi la mano.
La stringo. ‘Elena’
‘Aw, che bel nome’ si complimenta.
Già, anche se preferirei chiamarmi, che so, Robyn o Isabelle’
‘Nah, Elena è un nome che ti si addice. Il nome Elena fa venire in mente una ragazza bella e tu lo sei’ mi fa l’occhiolino, finendo la frase.
Sorrido anch’io, trattenendo una risata.
‘El, dobbiamo entrare nel treno’ dice Liam, prendendomi la mano.
‘Ci vediamo’ dico, salutando Austin.
‘Speriamo’ mima con le labbra.
Sorrido e mi volto. ‘Coglione’ bofonchio.
‘Dai, è carino’dice Johanna.
‘Già, come un cactus in culo’ sussura Zayn.
Mi volto verso di lui e lo scruto.
Almeno un sentimento lo riconosce: la gelosia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Passeggio per la spiaggia in cerca di una pietra abbastanza grande da sorreggere l’ombrellone che abbiamo portato da casa.
La trovo, ma è troppo pesante. ‘Qualcuno può aiutarmi?’ urlo ai ragazzi, che sono attorno all’ombrellone.
Zayn corre verso di me e prende la pietra, senza proferire parola.
Lo guardo allontanarsi, per poi seguirlo.
Arrivati all’ombrellone, inizio a togliermi maglietta e pantaloncini, per poi buttarli a caso nella borsa e correre verso il mare.
Non faccio caso a quanto sia fredda l’acqua, non me ne frega proprio niente.
Voglio solo immergermi nell’acqua e sconnettermi dal mondo per quei pochi secondi.
Pochi secondi fanno la differenza, sempre.
Corro finchè l’acqua non raggiunge le mie cosce e mi tuffo.
Quando riemergo sento degli spruzzi sulla mia schiena.
Non mi volto, ma lancio spruzzi d’acqua all’indietro.
Quando gli spruzzi cessano, mi volto e vedo Liam che si lancia sopra di me.
Io e Liam amiamo tantissimo il mare.
Ogni volta che siamo in spiaggia assieme, non possiamo stare neanche un’ora fuori dall’acqua.
Ritorno sott’acqua e mi allontano da Liam e dal suo corpo.
Sento qualcuno che mi prende il piede mentre nuoto e riemergo.
‘Stupido!’urlo, guardando Louis che ridacchia.
‘Vuoi fare un tuffo, piccola?’ mi chiede Liam, al mio fianco.
I miei occhi si illuminano di eccitazione.
Amo fare i tuffi. Mi sento libera, in quei pochi secondi.
‘Si!’ esclamo, eccitata.
Nella mezz’ora successiva nuotiamo, ci tuffiamo e ci spruzziamo l’acqua.
Esco dall’acqua e mi scosto i capelli, per poi, arrivata al mio telo, distendermi.
Sospiro e poi sento un corpo distendersi accanto a me.
Mi volto per guardare chi è e vedo Johanna.
Sorrido. ‘Non pensavo che le spiagge in America fossero così fantastiche’ dice, distendendosi per bene.
‘Non solo in Italia sono cristalline’ ribatto, chiudendo gli occhi e cercando di prendere più raggi solari che posso.
A fine giornata sarò praticamente un peperone rosso, ma chi se ne frega.
Amo sentire il sole che riscalda la mia pelle, mi rilassa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sento qualcosa che sfrega qualcosa contro il mio naso e mi sveglio.
Il vociare della gente sovrasta qualunque altro suono che non sia nel raggio di due metri.
Guardo in alto e noto Niall con in mano una carta da Uno.
‘Oh, finalmente ti sei svegliata’ dice, ridendo.
‘Mi sono addormentata?’ chiedo, alzandomi di scatto e rovesciando qualcosa che era sulla mia pancia.
‘Già. E noi stavamo giocando a Uno sulla tua pancia’ mi risponde da dietro Liam.
Mi sarò addormentata mentre cercavo di rilassarmi sotto l’ombrellone.
Ricordo che la mia testa era sulle gambe di Liam e lui mi pettinava i capelli con le dita.
Mi sarò addormentata nel giro di qualche minuto, sicuro.
‘C’è troppo caldo, vado a prendere un succo di frutta’ dico, aprendo la borsa e cercando il portafoglio. ‘Volete qualcosa?’
‘Io un cono alla nocciola’ dice Harry, mentre fissa tutto concentrato le carte.
Subito dopo questa dichiarazione, iniziano le altre.
‘Un succo ACE’
‘Una briosce al pistacchio’
‘Un tè alla pesca’
E così via.
‘Io non ce la faccio a portare tutto. Lou, mi aiuti tu?’ chiedo al moro che è disteso al sole ai miei piedi.
Emette un grugnito e poi si alza. ‘Okay’
Arriviamo al bar che è alla fine della spiaggia e, mentre cammino, noto che a pochi ombrelloni da noi c’è quel ragazzo che mi ha parlato in stazione.
Come si chiama? Justin?
‘Louis, come si chiamava il tipo che mi ha rimorchiato alla stazione?’
‘Mmh..Austin?’ tenta.
‘Si! Mi sembrava si chiamasse Justin’ scoppio a ridere.
Arriviamo al bar e ordiniamo il cibo e le bevande da portare via.
Prima di parlare, sento qualcuno dietro di me.
‘Ehi, Elena’ dice Austin.
Mi volto, con il sorriso già stampato in faccia.
‘Ciao, Austin’
‘Ci siamo rivisti’ dice, con un accenno di sollievo e gioia nella voce che tenta di tenere indifferente.
Dietro di lui ci sono due suoi amici che mi guardano dalla testa ai piedi e si mormorano qualcosa.
Mi da fastidio, tanto. Non mi piace essere giudicata.
‘Già. Sei a pochi ombrelloni da noi’ dico, continuando a guardare i suoi amici.
‘Ah, loro sono Carlos,’ mi indica un ragazzo con i capelli neri e gli occhi castani ‘e Joey’ ipotizzo sia il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi castani.
‘Carlos. Sei brasiliano?’ chiedo.
No, sono del Queens ma la mia famiglia ha origini spagnole’ mi risponde.
‘Oh’ sussuro.
‘Siamo tutti del Queens, tu dove abiti?’ chiede Joey.
‘Brooklyn’
‘Ci andiamo molto spesso a Brooklyn’ Austin cerca di riprendere la mia attenzione.
‘Dove andate?’ chiedo, interessata.
Avrei sentito qualche ragazza della mia scuola parlare di ragazzi così.
Insomma, hanno quella bellezza strana del Queens.
Quel misto di bello, misterioso ma allo stesso tempo simpatico.
Mi elenca un po’ di posti del mio quartiere dove sono soliti andare.
Intanto Louis è attento alla conversazione, non proferisce parola.
‘Lui è Louis’ lo presento.
Dopo averlo salutato, Austin lo guarda malissimo. Come se cercasse di capire se io e Lou fossimo fidanzati o qualcosa di più intimo che amici.
‘Tranquillo, Austin. Non sono fidanzato con Elena. E’ tutta tua, più o meno’ sbotta Louis, stanco di quelle occhiate.
Austin si zittisce. ‘Grazie per l’informazione’ interviene Carlos.
‘Prego. El, vieni?’ dice Louis, mentre il barista poggia sul bancone di legno le nostre ordinazioni.
‘Si, Lou’ mi volto verso Austin. ‘Ti va di fare una passeggiata, Austin?’
Lui si illumina tutto. ‘Certo!’ dice, con troppa gioia nella voce.
Si gira verso i suoi amici che gli lanciano occhiate di avvertimento.
‘Volevo dire, si, va bene. Tanto non ho niente da fare’ ritratta, nascondendo la gioia.
‘Ovviamente se Carlos e Joey vogliono venire,’
‘No, loro hanno da fare’ freno le risate che tentano di scappare.
‘Bene, allora ci aiuti a portare qualcosa, vero?’ chiede Louis, mettendogli nelle mani due gelati, senza aspettare risposta.
Quando arriviamo all’ombrellone, vedo lo sguardo dei ragazzi che si posa su Austin.
Però il mio sguardo è rivolto a Zayn, che guarda Austin con aria minacciosa.
Harry gli mormora qualcosa all’orecchio.
Presento ad Austin tutti. ‘Ragazzi, vado a fare una passeggiata con Austin’ dico, tenendo in mano il succo.
Io e il ragazzo camminiamo, parlando un po’ della nostra vita e facendo conoscenza.
‘A cosa si riferiva con quel ‘più o meno’ il tuo amico, prima?’ chiede d’improvviso, scalciando un sassolino solitario.
‘Louis? A niente’dico, nascondendo l’agitazione nella mia voce.
‘Sicura? Non voglio mettermi nei guai solo perché ho voluto fare conoscenza con te’
‘Sono sicura, Austin. Sono single’ dico, amareggiata.
Lui non si accorge dell’amarezza nella mia voce e non mi chiede altre cose sul mio umore o sulla mia situazione sentimentale.
‘Qualche giorno dovremmo uscire insieme’ dice, prima di arrivare al nostro ombrellone.
‘Già. Sei simpatico, Aust’ lui sorride, rivelando una schiera di denti bianchi da far invidia a George Clooney.
‘Anche tu, El. Non sei come le altre ragazze. Sai, sono tutte schizzinose e svenevoli. Tu sei….forte’
‘Forte?’
‘Si, in tutti i sensi’ distolgo il mio sguardo dal suo e lo fisso sul mare.
‘Beh, grazie’ dico, ridendo.
‘Di niente’ risponde, anche lui ridendo.
Quando mi siedo sul mio telo, Harry attacca.
‘Allora?’ chiede, insistente.
‘Allora cosa?’ chiedo, cercando di nascondere l’imbarazzo nella mia voce.
‘Che avete fatto? Vi siete scambiati i numeri? Avete deciso quando uscire? Ti ha chiesto se sei single?’
Abbiamo fatto una passeggiata. Si, gli ho dato il mio numero. No, poi mi chiamerà per decidere. L’ha chiesto implicitamente’ rispondo a tutte le domande di Haz.
‘E’ carino’ dice Johanna, mentre guarda i suoi piedi.
‘Signorina, tu stai con me, ricordi? Niall Horan’ dice Niall, sedendosi su di lei.
‘Geloso il ragazzo’ diciamo io e Louis contemporaneamente.
Ci scambiamo un cinque, ridendo.
‘Ho il tempo di farmi un bagno?’ chiedo a Liam.
‘Si, però fattelo subito’
Entro in acqua senza esitare un attimo, nonostante sia fredda.
Vado sott’acqua e poi riemergo.
Spalanco gli occhi dalla sorpresa e dalla paura, quando mi ritrovo il volto di Zayn a pochi centimetri dal mio.
I suoi occhi castani sono chiarissimi e riflettono le piccole onde del mare.
‘Che intenzioni hai?’ chiede.
Mi mordo il labbro, mentre sposto i capelli in una spalla.
‘A cosa ti riferisci?’ chiedo a mia volta.
‘Non fare la tonta. Sai benissimo a cosa mi riferisco’
‘Se parli di Austin, non sono fatti tuoi’ dico, guardandolo fieramente.
Mi prende il braccio e lo stringe. ‘Sono affari miei, eccome’ lo strattono e poi mi allontano nuotando.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Poso il cellulare di casa Horan nel tavolino del salotto.
‘I tuoi genitori dicono che ritarderanno di un’ora, Niall’ informo il biondo che gioca alla X box.
‘Bene, in quell’ora ve ne dovete andare. Io e Johanna abbiamo un lavoro da fare’ dice, facendo un sorriso malizioso e schiacciando un occhiolino alla ragazza accanto a me.
‘Mi piace il lavoro da fare’ spalanco gli occhi sentendo Jo pronunciare questa frase.
Scoppiamo tutti a ridere, fissandola.
‘Ragazzi, dovreste saperlo che sono maliziosa’ dice, alzando le spalle.
‘El, vai a prendere il mio telefono? Dovrebbe essere vicino al lavello’
‘Certo, Harry’ mi alzo e cammino verso la cucina.
Harry e Louis hanno fatto coming out con gli altri ed erano contentissimi.
Sento dei passi dietro di me ma li ignorano.
Mentre sto per prendere il cellulare di Harry, la voce di Zayn improvvisamente troppo vicina mi immobilizza.
‘Stavamo parlando, prima’ 
‘Pensavo di aver chiuso la conversazione’ sussuro, senza voltarmi.
‘Non è stata affatto chiusa. Sei solo scappata’
‘Si, perché mi stavi dando fastidio’ mi volto e mi appoggio al bancone.
‘Non mi sembra che mentre eravamo ‘fidanzati’ ti davo fastidio’
‘Non eri così, prima’
‘Non posso essere cambiato in due giorni’
‘Forse sei sempre stato così ed io ero troppo accecata per accorgermene’ lancio uno sguardo dietro di lui e noto che la porta è chiusa.
Sospiro. ‘Ti piace quel ragazzo?’ mi chiede, con la voce che trema leggermente.
‘Austin? E’ carino’ assumo un tono evasivo.
‘Ho chiesto se ti piace, non come ti sembra’
‘No, non mi piace, Zayn’ ammetto, infastidita.
‘Allora stavi cercando di farmi ingelosire’ emetto un ghigno e guarda altrove.
‘Volevo solo fare amicizia. Sai, non capita spesso che interesso a qualcuno’
‘Interessi a me’
‘Battuta troppo vecchia per crederci’ incrocio le braccia al petto.
‘Però ci sei riuscita’ riporta la mia attenzione su di lui. ‘A ingelosirmi’
‘Zayn, cambia atteggiamento, per favore’ lo supplico.
‘E’ questo il mio atteggiamento per ora’ ribatte, freddo.
Sospiro. ‘Beh, hai intenzione di fare la troia per molto tempo?’
Lo guardo, furiosa e sorpresa di aver udito veramente quella parola uscire dalla sua bocca rivolta a me.
La sua espressione, seria, fiera e indifferente, mi convince di si. Mi ha veramente detto ‘troia’.
Mi avvicino a lui e gli do uno schiaffo.
Talmente forte che si sente lo schiocco.
Già con le prime lacrime che escono, esco dalla cucina e dalla casa, senza dare una spiegazione agli altri, che, ignari di tutto questo, stanno giocando alla X box.
E così vengo lasciata sola, con solo le mie lacrime a farmi compagnia.

 













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ciao perfezione, conosciuta con il nome di jennifer shrader lawrence, vincitrice di un'oscar e altissima derp queen.















 SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
come la va? ah? AH?
sono stata due giorni fuori casa per un matrimonio celebrato in una paesino in culo alle montagne.
il momento di panico è stato quando ci siamo persi tra campi di grano e io avevo tanta voglia di scendere e imitare rihanna nel video di we found love.
solo che c'erano le mucche mi terrorizzavano.
però, sono
safe and sound (cit. taylor swift) :)
volevo pubblicare ieri, ma sono stata tutto il giorno fuori.
si, sono una ragazza taaaaaaaanto impegnata.
il capitolo me piasa tanto,
davero tanto.
zayn geloso, eh eh.
ci sono anche due momenti jiall molto dolci/maliziosi.
c'è il tipo che abborda elena (me lo immagino come austin mahone)
okay, ho detto tutto. 
ora vado perchè sto morendo di sonno.
il mio cuscino con la principessa aurora vi saluta.
love ya.
#peacenlove


twitter - @zaynssexuality

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Capitolo 32
*** I sit by myself talking to the moon, try to get to you. ***




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Mi chiedo: perchè sono così stupida da non aver mai preso la patente?
Certo, perché avevo mio fratello che poteva scarrozzarmi da qualunque parte.
Se no gli bruciavo le felpe. O gliele rubavo.
Beh, in questo momento mi pento di aver scelto di non prendere la patente e di conseguenza la macchina.
La voce di Demi Lovato rimbomba nelle mie orecchie.
Che giornata di merda.
Piove e l’autobus non passa.
Se non avessi litigato Zayn a quest’ora sarei a casa a coccolarmi con lui, come ogni giorno.
Ma ci ho litigato e mi tocca aspettare l’autobus.
E mi tocca trascorrere una vita senza lui, molto probabilmente.
Non voglio trascorrere una vita senza Zayn.
Una macchina passa e schizza tutta l’acqua della pozzanghera vicino al marciapiede.
E indovinate dove finiscono gli schizzi?
‘Brutto stronzo!’ urlo alla macchina che si sta allontanando.
Guardo la targa e m’immobilizzo dallo stupore, per poi ribollire di rabbia.
E’ stato Zayn.
E sicuramente l’ha fatto apposta.
Bene, perfetto. Se è la guerra che vuole, la avrà.
Aspetto altri dieci minuti alla fermata, tutta bagnata nonostante l’ombrello, in attesa di questo maledetto autobus.
‘Vedi che oggi c’è sciopero degli autobus’ mi informa la commessa del negozio dietro di me.
‘Sciopero? Non l’ho sentito al telegiornale ieri sera’ rispondo.
‘L’hanno annunciato stamattina’
‘Ah, okay. Grazie’ dico, sorridendole nonostante la rabbia che rischia di scoppiare.
Detto questo, mi volto e inizio a camminare sotto la pioggia.
Prendo il cellulare e digito il numero di Cole, sperando che sia a casa.
‘El?’ risponde.
‘Si, Cole. Sei a casa?’
‘Si, sto preparando la tesina’
‘Bene, vienimi a prendere a Central Park’ gli ordino.
‘Ma stavo studiando per la tesina!’ protesta.
‘Io rischio di prendermi una broncopolmonite doppia e tu non vuoi venirmi a prendere perché stai studiando per la tesina? Tanto non verrai bocciato perché tuo padre pagherà i professori’ un secondo dopo averlo detto mi sento in colpa.
In fondo Cole è un bravo ragazzo, un po’ maniaco, ma pur sempre bravo e studioso.
Non devo giudicarlo solo per il fatto che i suoi genitori gli hanno sempre dato tutto appena lui glielo chiedeva, senza neanche farlo supplicare un po’.
‘Okay’ dice, con voce rassegnata. Non se l’è presa.
Cole è così: se ne fotte di ciò che dice la gente.
Mentre aspetto che Cole mi venga a prendere, mi riparo sotto un portico di fronte Central Park e fisso le persone camminare.
C’è chi parla al telefono, chi discute con la persona accanto, chi ha un espressione indifferente.
Cinque minuti dopo, la macchina di Cole si ferma davanti a me e io entro in macchina.
‘Oddio, El, sei tutta bagnata’ si lagna con una voce da ragazzina, mentre alzo il riscaldamento.
Lo ignoro. ‘Possibile che a maggio piova?’ do sfogo alla mia rabbia.
‘Siamo a New York, mica a Brasilia’ dice lui, ridacchiando.
‘Cosa ci ha lasciato mia madre da mangiare?’
‘Pasta con sugo di pomodoro’ risponde, leccandosi le labbra.
Anche se mia madre non è tanto presente a casa, cucina da Dio e lascia sempre mangiare per dopo la scuola, sapendo che il mangiare della mensa fa schifo. Neanche un senzatetto disperato che non mangia da una settimana la mangerebbe.
‘Oh, mi va proprio’ dico, sorridendo.
‘Ma come mai non ti ha accompagnato Zayn?’ chiede Cole, guardandomi.
‘Punto primo, stai attento alla strada. Punto secondo…ci siamo lasciati’ pronuncio le ultime tre parole in tono basso, quasi sibilando.
‘Cosa?’ chiede, avvicinandosi di più a me per capire meglio le parole.
‘Ci siamo lasciati!’ dico, a voce alta.
Lui si allontana. ‘Cavolo, mi dispiace’ sussura.
‘Anche a me’
‘Ma perché?’
‘Non andavamo d’accordo ultimamente’
‘Potevate prendervi una pausa’ mi fa notare, mentre svolta un angolo.
‘Che equivarrebbe a lasciarci’ contesto.
‘Si vede che non ti merita. Meriti qualcuno di migliore, El. Non meriti qualcuno che non ti capisca’ Cole mi spiazza letteralmente con queste parole.
‘Io merito lui, Cole. Lo amo più di quanto abbia amato qualcuno in tutta la mia vita. Ormai fa parte di me e fanculo se lui non lo vuole accettare’
‘Secondo me ritornerà. Capirà presto il suo sbaglio’
‘Cole, non voglio parlarne, per favore’ sussuro, mentre una lacrima riga la mia guancia.
‘Come preferisci’
Arrivati a casa, salgo subito in camera mia per prendere qualche indumento pulito e farmi la doccia.
Dopodiché scendo e mangio la pasta, mentre guardo fuori dalla finestra il sole uscire dalle nuvole.
Non so cosa fare di pomeriggio.
La tesina l’ho finita ieri, dopo averci dedicato tutto il giorno, e non mi va di studiare ancora.
Cole è immerso tra i libri, quindi non può uscire con me. Anche se l’idea di uscire con Cole mi fa rabbrividire al solo pensiero.
‘Vado da Johanna’ annuncio, prendendo il cappotto.
Non ricevo nessuna risposta da Cole, segno che sta studiando sodo.
Cammino quei cinquanta metri che mi separano da casa di Johanna.
Senza neanche bussare, la porta si spalanca appena salgo il gradino.
‘Oh, Elena!’ dice Jo, mettendosi una mano dove c’è il cuore.
‘Jo, non ho niente da fare. Usciamo?’ la supplico.
‘Ti stavo venendo a cercare proprio perché devo andare in qualche grande magazzino. Devo comprare il vestito per il ballo’
‘Ballo? Che palle!’ dico, alzando gli occhi al cielo.
‘Sai quanto ci tengono i ragazzi. E anche tu dovresti venire’ dice, mentre chiude la porta.
‘Se il ‘che palle’ non è stato chiaro, i balli mi fanno schifo’ dico, infilando le mani in tasca.
‘Non importa. Siamo tutti e sette insieme. Ci divertiremo’ ribatte, prendendomi a braccetto e iniziando a camminare.
‘Tutte e sette insieme?’ rido. ‘Jo, tu starai con Niall, Lou starà con Harry, Liam si troverà qualche ragazza prima del ballo e Zayn pure’ dico, scuotendo la testa.
‘Impossibile: Zayn ti ama’
‘Che battuta vecchia, Johanna! Ormai ho smesso di farmi interi film mentali’
‘Sei cieca. Completamente, inesorabilmente cieca’ alza gli occhi castani al cielo, per poi sorridermi.
‘Porta Austin, no?’ aggiunge qualche secondo dopo.
‘Austin? Chi è Austin?’ chiedo, aggrottando le sopracciglia in un tentativo di ricordare chi sia Austin.
‘Sveglia!’ mi urla all’orecchio. Mi ritraggo, coprendomi l’orecchio che pulsa ancora per l’urlo. ‘Quello che ti ha rimorchiato a Long Island!’
‘Ah, Austin! Ma ancora non ci sono neanche uscita’ dico.
‘Certo, non l’hai chiamato’
‘Ti ricordo che io non ho il suo numero’
‘Aspetteremo, allora’
‘Se, ciao. Se era interessato mi avrebbe invitato cento volte da sabato a ora’ fermo l’autobus.
Bastardo. Quando serviva a me questo autobus non passava.
‘Forse è timido, che ne sai’ dice Jo, salendo.
La seguo a ruota. ‘Timido? Un ragazzo che rimorchia non è timido, scema’ mi accomodo nel posto che ha preso.
‘Comunque, sto bene anche da sola. Al ballo non verrò’
‘Ovvio, per Zayn’guarda il finestrino ancora pieno di gocce per poco fa.
‘Non solo. Perché i balli sono stupidi, sono pieni di coppiette falsamente felici’ faccio una smorfia al solo pronunciare quella parola.
‘Stai dicendo che io e Niall non siamo felici?’
‘No. Si vede lontano un miglio che tu e Niall siete davvero innamorati’
‘Ci rinuncio. Non posso costringerti a fare qualcosa che non vuoi’ dice, abbandonando l’argomento.
Sospiro di sollievo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sbircio nel camerino dove Johanna si sta mettendo un vestito che le ho scelto io.
Jo ha gusti molto discutibili e sapevo che avrebbe scelto qualcosa di orrendo, così ci siamo divise e abbiamo preso dei vestiti che ci piacevano.
Questo che si sta provando è verde scuro, con delle spalline leggermente larghe e stretto.
Trattengo il fiato, mentre si specchia. ‘Sei stupenda’ sussuro.
‘Ovviamente hai dei gusti splendidi, tu’ dice, sorridendomi.
‘Come sempre’ dico, ridendo.
‘Allora prendi questo?’ chiedo, speranzosa.
Non credo che a Niall piacerà il vestito viola acceso che ha scelto.
Anche se non lo darebbe mai a vedere.
‘Si. Mi piace la forma e il colore. E ovviamente anche come mi sta’ dice. ‘Però voglio che ti provi questo’ mi porge uno dei vestiti che ha scelto lei.
Stranamente questo è sobrio. Un vestito senza spalline blu e una fascia bianca sotto il seno.
A lei non entra ed è l’unica taglia e poi mi ha detto che non le piace tanto.
‘Se proprio vuoi’ dico, prendendo il vestito e andando in un altro camerino.
Indosso rapidamente l’abito e mi guardo allo specchio.
Non mi sono mai vista così bella in tutta la vita.
Il blu mi dona, grazie alla carnagione chiara, e valorizza l’azzurro chiaro dei miei occhi.
Il bianco della fascia contrasta il blu e dona un piacevole gioco di colore.
A Zayn sarebbe piaciuto molto questo vestito.
‘Elena, esci!’ dice Johanna da fuori.
Esco dal camerino e le faccio vedere come mi sta il vestito.
Lei si copre la bocca per lo stupore e poi mi abbraccia.
Ricambio l’abbraccio.
‘Non doveva andare così’ dice.
Sono singhiozzi quelli che sento?
‘In che senso?’
‘Al ballo dovevi andarci con Zayn, dovevate essere una vera coppia’ delle lacrime bagnano le mie spalle.
La allontanano.
‘Jo, tranquilla. Va bene così’ dico, sorridendo.
‘Va bene così? Ti conosco troppo bene, so quanto stai soffrendo. Ma ovviamente non vuoi darlo a vedere’ dice, asciugandosi le lacrime.
‘Pazienza’ sussuro, mentre rientro nel camerino.
Do un’ultima occhiata allo specchio e, odiando l’immagine allo specchio dopo averla amata, tolgo in fretta l’abito.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cammino finchè la suoneria del mio cellulare non mi fa fermare per cercare il telefono nelle tasche del giubbotto.
‘Possibile che non riesco mai a trovarlo?’ borbotto.
Oh perfetto, ora parlo anche da sola.
Finalmente lo trovo e sul display si presenta un numero non registrato in rubrica.
‘Pronto?’ rispondo, dubbiosa.
‘Ehi, Elena. Sono Austin’ la voce mi riporta in mente ricordi piacevoli di sabato scorso, legati ad Austin.
‘Ciao, Aust’ dico, sorridendo.
Johanna, che ha notato che mi sono fermata, mi sta raggiungendo.
‘Come stai?’
‘Mmh..normale, tu?’
‘Bene, ora che ti sento’ arrossisco immediatamente.
‘Ohw’
‘Che fai stasera?’
‘Aspetta che controllo nell’agenda’ lui scoppia a ridere, sapendo benissimo che non ho un’agenda.
‘No, non ho niente da fare’ dico subito dopo, ridendo.
‘Allora che ne dici se usciamo?’
‘Dove hai in mente di portarmi?’ chiedo, curiosa.
‘Al Queens hanno appena aperto un luna park. Che ne dici?’
‘Mi piacciono tantissimo i luna park’ dico, eccitatissima.
‘Perfetto. Ti passo a prendere alle nove. Dove abiti?’
Dopo avergli spiegato dove abito, gli chiedo con cosa mi viene a prendere.
‘Con la carrozza, principessa’ imita la voce di un ubriaco che tenta di rimorchiare.
Rido. ‘Tranquilla, non ti verrò a prendere con un catorcio che sta per crollare’
‘Okay, Austin. A stasera’
‘Non vedo l’ora’ e poi chiude.
‘Hai un appuntamento con Austin?’ chiede Johanna, con malizia.
‘Si!' dico, eccitata.
Non sono mai stata abituata al fatto che con il mio nuovo aspetto piacessi ai ragazzi, anche a quelli che pochi anni fa avrei solo sognato.
Dopo Zayn non sono mai uscita con un ragazzo.
‘Allora andiamo da qualche parte a comprare vestiti’ dice, prendendomi per la mano e continuando a camminare.
La fermo. ‘Jo, ho solo cinque dollari e poi dobbiamo andare in un luna park, mica nel ristorante più costoso di New York!’ protesto, incrociando le braccia.
‘Oh, okay’ dice, mettendo il broncio.
‘Andiamo da Sephora? Voglio vedere che smalti hanno’ dico.
Io amo letteralmente gli smalti.
‘Si! Devo comprare il phard, mi è finito’
‘A me non è mai finita una confezione di phard’ rifletto.
‘Mica tu ne fai grande uso’ dice Jo.
‘Hai ragione’
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Zayn’s POV

Rallento, passando davanti casa di Elena.
Spero di trovarla seduta sugli scalini o almeno scorgerla dietro le finestre.
E’ da domenica che continuo a passare per la strada di Elena.
Sembro uno stalker che studia le abitudini della sua preda o un ladro che studia una casa prima di svaligiarla.
Il fatto è mi manca.
Mi manca la sua risata alle sette del mattino.
Mi manca sentire il suo respiro regolare nel cuore della notte.
Mi manca sfiorarle la pelle, mi mancano le sue labbra, i suoi baci, soprattutto quelli che mi dava sulla fronte, che mi diffondevano sicurezza e amore.
Mi mancano i suoi gemiti mentre facevamo l’amore e quando ci intrufolavamo nella mia cucina alle tre di notte in cerca di qualcosa da mangiare.
Mi manca come si accoccolava a me quando guardavamo un film e mi mancano persino i suoi scleri.
Mi manca il suo sorriso, ma ciò che mi manca più di tutti sono i suoi occhi.
Sospirando, aumento la velocità della macchina.
Arrivo a casa di Harry, dove staremo questa sera.
Appena metto in piede in casa, sento che c’è qualcosa che non va.
E la conferma è negli occhi di Johanna.
‘Tu!’ mi indica, per poi avvicinarsi pericolosamente.
‘Io cosa?’ chiedo, guardandola.
E’ più bassa di me, ma la sua ira sembra sovrastare l’altezza.
‘Tu stai facendo soffrire la mia amica’
‘Elena?’ la mia voce diventa preoccupata.
‘Si, Elena. Prima fate l’amore, prima le dici tutte quelle paroline dolci davanti a tutti e poi? Poi la lasci andare così!’
‘E’ stata lei a voler metter fine al fidanzamento’ dico, sulla difensiva.
‘E tu dovevi dichiararti, imbecille!’ dice Johanna.
‘Ma lei non mi ama!’ urlo, facendo uscire tutta la disperazione che ho dentro me.
Tutti sanno ciò che provo per Elena, ma ho chiesto a tutti di non dirle niente. Perché devo essere io a farlo.
‘Lei non ti ama? Zayn, sei veramente così stupido?’ dice Niall, seduto su una delle sedie attorno al tavolo.
‘Già, è davvero così stupido’ dice Jo.
‘Senti, Johanna, non capisco tutta questa rabbia dato che sapete della situazione già da qualche giorno’ dico, andandomi a sedere accanto a Harry sul divano.
‘Perché non ci sono più speranze che tu ed Elena vi riconciliate’ dice Louis, calmo.
‘Balle, Louis’ sbuffa Liam.
‘Ha accettato di uscire con quel tipo. E quando Elena fa così vuol dire che vuole cambiare pagina, che ha rinunciato a qualcosa’
‘Può essere che vuole passare una serata diversa’ obietta Haz.
Sono confuso, maledettamente confuso.
‘Aspettate: con chi è uscita Elena?’ chiedo.
Un silenzio si espande per la stanza, mentre tutti fissano tutto tranne che me.
‘Rispondete, maledizione!’ urlo, sbattendo la mano sul bracciolo del divano.
‘E’ uscita con Austin, il tipo che ha conosciuto a Long Island’ dice Liam, con calma.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Elena’s POV

Scendo dalla moto e mi tolgo il casco.
Austin fa lo stesso.
‘Mi sono divertito’ dice, sorridendo.
‘Anch’io’ rispondo.
Non sto mentendo, ho veramente passato una serata piacevole, senza pensare a Zayn.
Alle nove precise Austin si è presentato di fronte casa mia con una Yahama nera.
‘E’ perfetta’ho detto, quando sono arrivata vicino a lui.
‘Non quanto te’ dice, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Ho indossato un paio di short a jeans sopra dei leggins neri, con una maglietta bianche a maniche lunghe con illustrato una tigre al centro.
‘Andiamo?’ ho chiesto.
‘Certo. Non vedi l’ora di sentire il vento in faccia su questa bellezza?’ dice, accarezzando il sedile in cuoio nero.
‘Mi hai scoperto’dico, assumendo una finta aria colpevole.
Lui ride, mostrando una perfetta schiera di denti bianche e perfettamente dritti.
Siamo arrivati a questo enorme luna park e abbiamo fatto la maggior parte delle giostre.
Poi lui ha insistito per mostrarmi quanta forza ha e ha fatto quel gioco in cui devi colpire con un martello una pedana che si abbassa e per vincere il ferretto del palo deve arrivare in cima.
Peccato che Austin non sia arrivato in cima, ma c’era quasi.
Però si è rifatto colpendo cinque lattine con una pallina.
‘Allora, che premio volete?’ chiese la proprietaria della roulotte.
‘Che premio vuoi, Elena?’mi chiese Aust, guardandomi.
‘Mmh..seriamente vuoi regalarmi il premio?’
‘Certo’
Studio i premi e i miei occhi si puntano su un enorme orso marrone con un fiocco rosso.
E’ preciso e identico a quello che avevo da piccola.
Gli avevo persino dato un nome, Leo.
Tutto questo prima che mio fratello lo strappasse.
Ricordo ancora il pianto isterico che feci quando mi fu rivelato che fine aveva fatto il mio peluche preferito.
‘Quello!’ decisi, puntando il dito contro il sosia del mio peluche.
La signora lo prese e me lo diede.
‘Grazie’ dissi, sorridendo.
Torno al presente e noto che Austin si è fatto vicino, molto vicino.
‘Sei la ragazza che cerco, Elena’ dice, sfiorandomi il mento.
‘Ehm..grazie, Austin’ esito.
Si china per baciarmi, ma io mi allontano.
‘Che succede? Pensavo che ti piacessi’ chiede, stranito.
‘Mi piaci come amico, Austin’
‘Perché non possiamo essere più di amici?’
‘Perché amo un altro, Austin’ dico, abbassando lo sguardo.
Ecco. E’ stata una serata perfetta, ma ovviamente i maschi devono rovinare sempre tutto.
Se a me fosse piaciuto Austin in quel senso, gliel’avrei fatto capire.
Invece no, devono leggere i segnali male.
‘Oh’sussura Austin.
‘Aust, però possiamo rimanere amici, giusto?’ gli chiedo.
‘Certo, El’ dice e dopo mi bacia la guancia.
Gli do il casco e, tenendo stretto Leo 2 al petto, ritorno a casa.
‘Ciao, tesoro’ mi saluta mia madre, senza allontanare gli occhi dallo schermo del pc.
‘Ciao, mamma’ dico, camminando velocemente verso le scale.
Arrivata nella mia stanza, poso Leo 2 in un angolo e indosso un pantalone della tuta e una maglietta a maniche corte.
C’è freschetto e io amo sentire il venticello che mi accarezza la pelle.
Prendo il mio iPod e le cuffie e mi siedo fuori, nelle scala anti-incendio.
Faccio partire Talking To The Moon di Bruno Mars e l’ascolto fissando la luna, mentre i miei pensieri sono affollati da Zayn.
E spero con tutta me stessa che lui mi stia pensando.














SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
come state?
io sto un pò scazzata.
altro che peace and love.
se non ho aggiornato prima è perchè ho il modem rotto, infatti sono collegata con l'hotspot del mio blackberry.
spero che il capitolo vi piaccia, ci ho messi anni per scriverlo, non sapevo come iniziare cwc
ora devo scappare, se no il telefono si scarica :(
vi voglio taaaaaaaanto bene.
#peacenlove



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Capitolo 33
*** Please, don't break my heart. ***


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‘Ti odio, te l’ho già detto?’ chiede Johanna, mentre le tolgo un altro bicodino.
‘Tu sei quella che vuole i capelli mossi, quindi zitta’ dico, ridendo.
‘Oh, quanto godi a sapere che sto soffrendo. Ma sappi che anche tu sei nata per morire’ dice, citando Lana Del Rey.
Rido e le tolgo un altro bicodino.
Siamo nella stanza di Johanna.
Io in jeans e maglietta, lei in vestaglia, sotto la quale indossa soltanto biancheria intima.
La sto preparando per il ballo, che si terrà tra due ore.
‘Elena, ti posso fare una domanda?’ chiede, seriamente.
Non mi chiama mai Elena, se non per qualcosa di serio.
Fisso il suo volto allo specchio, scrutando il suo viso.
‘Ovvio’ rispondo, dopo aver riportato l’attenzione sui suoi capelli.
‘Hai rinunciato a Zayn?’
Sospiro, togliendo un altro bicodino.
‘Cosa te lo fa pensare?’ chiedo.
Non voglio rispondere ora a questa domanda.
‘Innanzi tutto, il fatto che hai accettato l’appuntamento con Austin subito. E sappiamo entrambe che non avresti mai accettato un appuntamento da un ragazzo che non ti piace. Poi ci stai sempre al telefono e hai un’aria più felice, come se avessi voltato pagina’
‘Jo, sei stata tu a spronarmi ad uscire con lui’
‘Volevo metterti alla prova e soprattutto volevo vedere come reagiva Zayn all’appuntamento’ dice, alzando le spalle, in un’espressione indifferente.
‘E come ha reagito?’ chiedo, curiosa.
‘E’ impazzito. Voleva andare al luna park a venirti a prendere e mi stava costringendo a chiamarti per dirti che dovevi ritornare subito a casa’ dice, sorridendo.
Fermo il bicodino a mezza ciocca e guardo il viso di Johanna dallo specchio.
Ho la bocca spalancata.
Lui ha fatto così perché sono uscita con un altro ragazzo.
E non credo che l’abbia fatto perché aveva antipatia per quel povero ragazzo.
L’ha fatto perché non vuole che esca con nessun ragazzo che non sia lui.
Lui mi vuole.
‘No’ dico, qualche secondo dopo, ritornando seria.
‘No cosa?’ mi chiede Johanna, confusa.
‘No, non ho rinunciato a Zayn’
Lei si volta, felice.
‘Vieni al ballo! Sono sicura che ti vedrà e si dichiarerà!’ dice, alzandosi.
‘Jo, siediti. Ti tolgo questi due bicodini e poi andiamo da Mood’ nomino il negozio in cui ha preso il vestito.
Si siede. ‘Il vestito blu! Oddio, vuoi proprio fare fuori quel ragazzo’ dice, ridendo.
Dopo cinque minuti, il padre di Johanna ci sta accompagnando da Mood, dopo averlo costretto a lasciar perdere la partita dei New York Knicks per una questione di vitale importanza. Ovvero il mio vestito.
‘Papà, accelera! Speriamo che ce l’abbiano ancora e che qualche stupida non l’abbia preso!’ dice Johanna, in preda alla disperazione, in italiano.
Ho paura che arriviamo tardi al ballo.
Sento squillare il cellulare e lo prendo.
Sul display spunta il nome di Harry, così accetto la chiamata.
‘Harold!’ rispondo, felice.
‘El!’ dice lui.
‘Ciao’ rido.
‘Come mai se così felice?’
‘Boh, mi prende così oggi’
Non abbiamo informato nessuno del fatto che vado al ballo, dato che voglio fare una sorpresa a tutti, oltre Zayn.
‘Che fai?’ mi chiede.
‘Ehm’ guardo Johanna, per poi dire ‘sono in macchina con i miei’ dico, cercando di non far notare la tensione.
‘Ah, si? Dove state andando?’ sento che c’è un punta di irritazione nella sua voce.
‘Dai miei nonni’ dico, sicura di me.
‘Capisco. Io e Lou siamo a casa sua per fare le foto’dice, sorridente.
‘Ohw, voglio essere lì con voi’
‘Sicura che non puoi venire?’
‘Sicura’
‘Sai benissimo che dovresti venire’
‘Ma io non vengo neanche se il mio accompagnatore fosse Bruno Mars’rido.
‘Sei crudele!’
‘Devo lasciarti alla tua disperazione, Styles. Divertiti con il mio Lou’
‘Stronza, è mio’ assume un tono di voce tetro.
‘Come vuoi, Harry. Ciao’ chiudo la chiamata, dato che siamo arrivati davanti il negozio.
Quasi quasi Johanna mi spinge dalla macchina e raggiungiamo in fretta, sotto lo sguardo delle commesse, allibite, il posto in cui avevamo sistemato il vestito due giorni fa.
‘Oddio, Jo, non lo trovo’ dico, disperata.
‘Come non lo trovi? Elena, non abbiamo tempo per provare altri vestiti’dice, cercando meglio.
‘Trovato!’ dico, prendendo il vestito, trionfante.
‘Ce l’hai la carta di credito?’ mi chiede Jo, mentre ci catapultiamo alla cassa.
‘Si, tranquilla’
Paghiamo e prendiamo il sacchetto contenente l’abito.
Arrivate a casa sua, inizio a farmi i boccoli con il ferro mentre Johanna si trucca.
‘Niall darà di matto quando saprà che arriverò tardi’ dice, guardando l’orologio.
Manca mezz’ora e lei è pronta, mentre io devo ancora truccarmi e vestirmi.
‘Jo, vai. Io mi sbrigo e poi mi faccio accompagnare da mio padre’
‘El, ma dobbiamo entrare,’ la interrompo, ficcandole la borsetta tra le braccia.
‘Vai!’dico.
Lei mi guarda e poi esce dalla porta.
Dopotutto sua madre mi considera come una seconda figlia e posso benissimo usare la stanza di Johanna.
Mi trucco e mi infilo il vestito.
Guardo l’orologio appeso alla parete e noto che sono le 21.15.
Prendo le scarpe bianche che Johanna ha uscito fuori prima e ringrazio Dio che io e Johanna abbiamo lo stesso numero.
‘Papà, sono pronta. Vienimi a prendere’ dico al telefono, mentre scendo le scale.
La madre di Johanna, Patrizia, mi vede e mi abbraccia.
‘Sei perfetta, Elena’ dice, allontanandomi e guardandomi attentamente, con gli occhi lucidi.
‘Grazie, signora. Spero che anche Zayn lo pensi’ dico, arrossendo.
Patrizia ha sentito me e Johanna parlarne e si è aggiunta anche lei alla conversazione, dando preziosi consigli che però non mi sono sentita di attuare.
‘Oh, se non lo penserà allora è proprio scemo!’ dice Lorenzo, il fratello di Johanna.
Mi sono sempre chiesta perché Johanna abbia quel nome, e così lei mi ha spiegato che è in onore della cantante che canta la canzone dei suoi genitori.
Gli sorrido, per poi scompigliargli i capelli.
Il suono del clacson di mio padre mi riporta alla realtà e saluto velocemente Patrizia e Lorenzo, per poi uscire.
Apro la portiera del passeggero di davanti, ma molto tardi noto che è occupato da mia madre.
‘Oddio, guarda quanto sei bella!’ mia madre scoppia a piangere.
‘Mamma, non è il momento’ dico, chiudendo di nuovo la portiera e aprendo quella di dietro.
‘George, questa è nostra figlia!’ continua mia madre, mentre papà mette in moto.
‘Tua figlia rischia di perdere il ballo del suo quinto anno se papà non si sbriga’
Mia madre in certi momenti piange sempre, mentre George è più determinato.
Dopo dieci minuti di strada, scendo davanti la mia scuola.
‘Dopo ti riporta Cole, giusto?’ chiede mio padre, mentre scappo.
‘Ho il passaggio, tranquillo’ dico, iniziando a correre.
A cinque metri dalla palestra della scuola inizio a rallentare.
Per fortuna che non ho sudato.
Entro e perlustro la stanza.
La palestra è quasi irriconoscibile, tranne per il pavimento.
Dei tavoli sono disposti addosso alla parete sinistra, mentre delle sedie a quella destra.
Alla parete nord c’è un enorme palco sulla quale c’è una band di ventenni che canta.
Mi sistemo il vestito, per poi incamminarmi, alla ricerca dei ragazzi.
‘Elena!’ sento chiamarmi.
Ma non ha la voce di nessuno dei ragazzi. ‘Si?’ mi volto e noto Paris, la ragazza che frequenta il corso di francese con me e Louis, che mi guarda, estasiata.
Lei indossa un vestito bianco, legato dietro il collo, come quello di Rihanna in Umbrella.
‘Ehi, Par! Sei splendida. Kyle è proprio fortunato’ dico, sorridendole.
‘Sei la perfezione. Louis mi ha detto che non venivi’
‘Ho cambiato idea. Sai dove sono i ragazzi?’ chiedo.
‘Ho visto Louis ed Harry che ballavano, mentre Liam beveva e Zayn,’ si ferma.
‘Continua, Paris’ la rassicuro.
‘Zayn ballava con Tania’
‘Tania?’
Tania è una delle amichette di Crystal.
L’avete presente la Barbie? Ecco, lei.
Bionda, pelle scura, occhi verdi.
In giro si vocifera che si fosse ritoccata, ma io non ho mai dato conto a queste voci.
Ora vorrei solo trovarla e prenderla a schiaffi solo per aver osato avvicinarsi al ragazzo che amo.
‘Beh, vado a cercarli’ le dico, sorridendo, dopo averla vista annuire.
‘Ci vediamo, El’ mi da un bacio sulla guancia.
Mi allontano dalla folla e vado in direzione delle sedie.
Noto subito i capelli castani di Johanna e il suo vestito verde, accanto alla chioma bionda di Niall.
Mentre mi avvicino, sento che parlano di me.
‘Ma perché non è venuta? Dio, è sempre così testarda’ dice Liam, nascosto dai corpi di Jo, Niall e Harry.
‘E’ scappata il giorno di San Valentino, figurati se viene al ballo di fine anno’ dice Niall, amareggiato.
‘Avrebbe fatto meglio a venire. Altro che stare a casa ad ascoltare musica e leggere, l’avremmo fatta divertire’
Ora sono vicina e parlo. ‘Beh, Styles, ti dirò: il mio iPod si è molto offeso’
Immediatamente tutti si voltano e mi ammirano.
Ci sono anche Louis e Zayn.
‘Sei diabolica’ dice Niall, prima di prendermi in braccio.
‘In questo piano c’entra anche la tua dolce metà’ dico, ridendo.
Lui mi posa a terra.
‘Sei bellissima, El’ dice Harry, sorridendomi.
‘Ohw, grazie Harry’ dico, dandogli un bacio in guancia.
‘E io che pensavo che fossi a casa a lagnarti di quanto siano stupide le coppie’dice Liam, alzandosi e venendomi incontro.
‘E invece sono qui a vederle! Questo è masochismo’
Lui mi porge la mano. ‘Mi concede questo ballo?’ chiede, in tono elegante.
‘Certo, sir Payne’dico, mettendo la mia mano sopra la sua.
Entriamo in pista e seguiamo le dolce note di You Are So Beautiful cantata dal ragazzo della band.
‘Voglio vederti ballare con Zayn’ dice, immediatamente.
‘Per me non c’è nessun problema, a parte il fatto che sta ballando a cinque metri da noi con una ragazza del secondo anno’ dico, guardando in loro direzione.
‘Solo una copertura’ dice, scuotendo la testa.
‘Per cosa?’
‘Per te. Zayn ti ama, El. Vi amate. Si vede lontano un miglio che siete persi entrambi. Si vedeva la vostra felicità quando non eravate litigati’
‘Vorrei solo che smettesse di fare lo stronzo’ sussuro, poggiando la testa sulla spalla di Liam.
‘Senti, ora gli vado a dire che vuoi parlarci, okay?’ mi chiede, fermandosi.
Rifletto su quest’idea.
Non ho nulla da perdere, allora perché no?
Annuisco e Liam si allontana.
Mi sposto vicino ai tavoli, dove ci sono delle bibite.
Prendo un bicchiere d’acqua e lo sorseggio, mentre Zayn e Liam parlano al centro della pista.
Dopodiché, Liam s’incammina verso di me, mentre Zayn scomparisce tra la folla.
‘Ha detto che per lui va bene, ti aspetta negli spogliatoi’ dice, sorridendo.
Senza dire una parola, m’incammino agli spogliatoi.
Sembra un film horror, ma entro negli spogliatoi sperando di trovare Zayn subito.
‘Sono qui’ la voce di Zayn mi fa voltare verso un armadietto lontano da tutti gli altri.
‘Ehi’ dico, avanzando verso di lui.
Indossa uno smoking normale, senza un cravatta o un papillon.
‘Liam mi ha detto che volevi parlarmi’ dice.
Annuisco, cercando il coraggio.
‘Zayn, posso parlarti senza che tu faccia lo stronzo?’
‘Certo’
‘Ti piaccio ancora?’ chiedo, insicura.
‘Perché sei uscita con quel tipo del Queens?’ chiede a sua volta.
Ecco. La nuova versione di Zayn colpisce ancora.
‘Volevo conoscere nuove persone. Tu perché hai ballato con Tania e poi con Faith?’
‘E’ un ballo. E io ballo con chi mi pare’ dice, strafottente.
Mi avvicino a lui.
‘Devi smetterla’
Si avvicina anche lui e i nostri visi sono vicinissimi.
Sento il suo respiro sulla mia pelle e mi rendo conto che dopo giorni sono così vicina a Zayn.
‘Di fare cosa?’
‘Di farmi impazzire’
‘Anche tu mi stai facendo impazzire’ mi risponde.
Noto un luccichio nei suoi occhi e dopo due secondi mi ritrovo appiccicata a lui.
Le nostre labbra insieme, in un bacio passionale.
Mi stacco, sorpresa e confusa.
Poi mi ricongiungo a lui, per un bacio più dolce.
Sento le sue mani sulle spalle, ma non m’importa niente che non sia io e lui.
Apro gli occhi e vedo la realtà.
Prima che ci sia una riconciliazione, lui deve assolutamente chiarire i suoi sentimenti, e non l’ha fatto.
Deve dichiararsi, deve smetterla di fare il prepotente.
Mi stacco e mi allontano da un Zayn sorpreso.
‘No, no. Non può finire come prima’ sussuro, con gli occhi su di lui, per poi correre e uscire dagli spogliatoi e dalla palestra.
Fuori, con il fresco primaverile che mi accarezza le spalle, chiudo gli occhi e rivivo quegli ultimi momenti.
E’ successo così in fretta e senza preavviso.
Sento qualcuno accanto a me e mi volto.
‘Ciao, Elena’ Jack è accanto a me, che mi osserva.
‘Jack’ dico, salutandolo.
‘Non pensavo fossero vere le voci che eri qui’
‘E invece eccomi qui’ dico, sorridendo.
Fare buon viso a cattivo gioco, ricordati, penso.
‘Sei veramente bella’ dice, percorrendo con lo sguardo il mio corpo.
‘Grazie, Jack. Anche tu sei bello’
‘E’ inutile che fingi: so che provi solo odio per me’
Lo guardo, attentamente. Poi riporto lo sguardo sul giardino.
‘Anche io lo provo, per me’ aggiunge.
‘Come puoi dire queste cose? Sei il ragazzo più desiderato della scuola, capitano di football’dico, stupita.
‘Si, ma ho sempre mascherato il vero me, perché sapevo che chi è come me non sarebbe mai stato in vista’ mi guarda.
Sono assolutamente consapevole che Jack, proprio lui, mi stia facendo questa confessione.
Sa benissimo che potrei urlarlo ai quattro venti, ma me ne sta parlando, perché è sicuro che io manterrò il segreto.
‘Allora chi sei?’
‘Amo i libri, amo la musica. Aiuto alla mensa dei poveri e da grande vorrei diventare un giocatore di football. Non ho mai fatto soffrire o lasciato una ragazza e mi sono innamorato solo una volta nella vita, e questa ragazza ama un altro’ dice, abbassando lo sguardo.
‘Jack, non so se questa sia una recita, ma avresti dovuto mostrare il vero te. Chi se ne frega della fama’
‘Lo so, lo so. Ma ero superficiale, ai tempi. Pensavo che ero bello e quindi dovevo essere il prototipo di maschio alfa delle superiori: prepotente, atleta, circondato dalle ragazze’ dice.
La voce del preside riporta la nostra attenzione in sala.
‘Ragazzi e ragazze, ecco il momento che aspettavate: l’elezione del Re e della Regina del ballo di fine anno’ tutti gridano.
‘Il Re è Jack Collins, come ogni anno’ dice il preside, mentre tutti si guardano in giro per vedere dove sia finito Jack.
‘Mentre la Regina è Elena Forde’ mi immobilizzo, per poi partire in tutta fretta verso il palco, facendomi spazio fra quei coglioni dei miei compagni.
Arrivo al palco e salgo le scale, seguita da Jack.
Il preside mi sta mettendo quella stupida corona che mettono ogni anno al ballo, ma io la prendo e mi dirigo al microfono del cantante della band.
‘Levati, coglione’ lo scanso e mi rivolgo alla folla.
‘Bene, chi vuole questa cosa? E’ gratis. Forse la vuoi tu, Crystal? Perché sei il ritratto della superficialità e questa cosa è troppo superficiale’ dico, guardando Crystal che ha nel viso un'espressione infuriata, come se volesse salire sul palco e strapparmi questa stupida corona dalla mano.
Il preside mi si avvicina.
‘Forde! E’ importante’
‘E’ una cosa stupida, invece. Io non la voglio, la dia a chi vuole indossare’ dico, rimettendo nelle sue mani la corona.
Dopodiché scendo dalle scale e mi dirigo verso Cole, che è accanto a Quil, il migliore amico di Jack.
‘Cole, mi riporti a casa? Sono qui da mezz’ora e già mi viene il vomito’
‘El, stiamo qui, dai’
‘Sei una palla’ bofonchio.
Passo il resto della serata cercando di divertirmi con i ragazzi, ma dentro di me muoio ad ogni sguardo di Zayn.
Una delle serate peggiori della mia vita, decisamente
.












SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
come state?
anche oggi sarò breve perchè ho ancora il modem rotto e sono sempre collegata con l'hotspot del cellulare.
ieri tutto il mondo ha saputo che
cory monteith è morto.
ho seguito solo la prima stagione di glee, però il mio personaggio preferito è stato lui.
sono stata triste tutta la giornata e leggendo ogni singolo tweet sulla mia tl dedicato a lui scoppiavo a piangere.
non voglio immaginare neanche come stia lea. come stiano i gleeks, la famiglia e gli amici di cory.
si doveva sposare tra due settimane, diamine.
io non credo che esista un dio così egoista.
comunque, il prossimo capitolo sarà l'ultimo e poi ci sarà l'epilogo.
non vi posso garantire che saranno lunghi come i precedenti capitoli.

ATTENZIONE: c'è qualcuno che sa fare fotomontaggi? 
perchè vorrei fare un fotomontaggio di jennifer e zayn.
quindi, se c'è qualcuno tra le persone che seguono la storia che li sa fare, mi può contattare via recensione oppure per messaggio privato :)
vi amo, bye.
#peacenlove


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Capitolo 34
*** It's complicated. ***




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Il mio vicino che urla contro la moglie alle undici del mattino mi sveglia.
Lo maledico mentalmente e fisso gli occhi sul soffitto bianco.
Focalizzo la piccola scritta che si trova proprio di fronte ai miei occhi e un ricordo mi sfiora la mente.
‘Dici sul serio?’ chiedo al ragazzo in piedi sul mio letto, che con una penna scrive sul soffitto di casa mia.
Mi guarda e ride. ‘Andiamo. Pensa che tra cent’anni i tuoi bisnipoti vedranno questa scritta e diranno ‘Ma quanto se la spassava la nostra bisnonna’
Distolgo lo sguardo, soffocando delle risate. ‘Prima devo arrivarci al matrimonio’
‘Perché dici così?’ mi chiede Zayn, interrompendosi.
‘Non so. L’idea del matrimonio non mi ha mai affascinato’ non prima che venissi tu, aggiungo mentalmente.
‘Tutti si sposano’ mi liquida lui, tornando alla scritta.
‘Beh, allora tra sessant’anni ci incontreremo e ti porterò uno dei miei cento gatti’ ribatto.
‘E io ti farò rinchiudere in una clinica psichiatrica’ ride.
Dopo qualche secondo smette di scrivere e si siede accanto a me.
‘Non è bella?’ chiede, fissando la scritta.
El + Zay = forever c’è scritto.
‘Non pensavo fossi così sentimentale con la tua finta fidanzata/migliore amica/scopamica’ rido.
‘Pensavo mi conoscessi sul serio’ dice, mettendo il broncio.
‘Perché non lo scrivevi su un albero?’
‘Perché gli alberi li abbattono’
‘Ma anche le case potrebbero venire distrutte’ osservo.
‘Oh, zitta’ mi prende il mento e mi avvicina a lui.
Uniamo le nostre labbra in un bacio dolce.
Stranamente nessuna lacrima riga il mio viso. Probabilmente ho esaurito le lacrime.
Prendo la prima cosa che mi capita – un cuscino quadrato e piccolo – e lo lancio contro la scritta.
Vaffanculo. Vaffanculo a chiunque.
Ieri è stata una delle giornate peggiori della mia vita.
Zayn che non si dichiara, la mia proclamazione come reginetta del ballo di fine anno.
Ma cos’ho fatto di male a Dio per meritarmi tutte queste cose?
Nella mia precedente vita cos’ho fatto di male?
Ho per caso ucciso qualcuno di importante? Ero un serial killer che ha ucciso la popolazione della città in cui abitava?
Mentre faccio congetture, vado in bagno e mi faccio una doccia.
Non so cosa farò oggi.
Probabilmente ripasserò per gli esami, che sono tra una settimana esatta, nonostante sappia tutto alla perfezione e poi andrò a prendere Mike con mio padre.
Viene a Brooklyn apposta per i miei esami.
Non capisco cosa ci sia di importante, dato che il diploma di maturità non vale niente se non fai l’università.
Ritorno in camera e mi vesto con le prime cose che trovo, ossia jeans e una maglietta a maniche lunghe leggera con il logo dei Nirvana.
L’ho comprata a Los Angeles, con mio padre. Era così felice.
E’ così felice. Non l’ho mai visto così e amo vederlo così.
‘Elena, posso entrare?’ la voce di Cole si fa sentire dietro la porta.
‘Si’ dico.
Apre la porta ed entra, sorridendo.
‘Ieri sei stata grandissima!’ urla, mentre mi abbraccia.
‘Cole……soffoco…..non respiro…..’ bofonchio, mentre gli do pacche sulla spalla.
‘Okay, mi allontano’ dice, ridendo.
‘Comunque, grazie’ dico, ricambiando il sorriso.
‘Con Zayn?’
Distolgo lo sguardo, posandolo sul comodino vicino al mio letto, traboccante di libri.
‘Niente’ sussuro pianissimo.
‘Come niente? Niall mi ha detto che vi eravate incontrati negli spogliatoi. Pensavo aveste fatto pace’
‘E invece siamo ancora lasciati’
Cole mi abbraccia, più piano di prima.
E’ un abbraccio che dona sicurezza e conforto e io lo abbraccio forte, come se fosse Zayn.
Ma Cole non è Zayn.
Cole non ha lo stesso profumo di Zayn: miele, come il suo bagnoschiuma.
Cole è alto quanto me e quindi non mi sovrasta in altezza, come Zayn.
E queste sono solo due delle tante differenze tra il ragazzo che mi sta abbracciando e il ragazzo che amo.
‘Vado a studiare. Devo esercitarmi in matematica’ dice, sospirando e allontanandosi.
‘Io sono apposto in matematica. Cosa molto preoccupante’ dico, provocando le sue risate.
‘Ma Mike a che ora viene?’
‘Verso le sei’ dico, guardando l’orologio appeso alla parete.
Sono le due. Ho dormito decisamente troppo.
Cole esce dalla stanza e io prendo il cellulare.
Compongo il numero di Johanna e la sua voce mi saluta dopo due squilli.
‘Ehi, dormigliona!’
‘Ciao’ dico, ridendo.
‘Ti sei alzata ora?’
‘Tu che dici? Sono praticamente distrutta’
‘Mmh…quindi non mi accompagni a comprare il regalo a Niall?’ mi chiede, offesa.
Tra un paio di giorni fanno quattro….no, cinque mesi che stanno assieme.
‘Se mi dai un po’ della tua energia, forse’ dico, aprendo la porta.
‘Sai cosa? Possiamo fare come in In Time: uniamo le nostre mani, ma invece di trasferirti tempo ti trasferisco energia’ rido.
‘Davvero, Jo. Non puoi chiedere a Liam, Harry, Louis o chiunque altro? Volevo stare un po’ in pace’
‘E sentiamo: qual è la tua idea di pace?’
‘Vorrei andare dai miei nonni, cavalcare un pò’ dico, mentre mi rendo conto che non posso andare dai miei nonni.
Cole studia, i miei sono fuori, la metro non arriva fuori New York.
‘Jo, chiamo Liam per un passaggio’ dico, appoggiandomi alla spalliera del divano.
‘Okay, ciao El. Ti voglio bene’
‘Anch’io. Ciao Jo’
Compongo il numero di Liam.
‘El!’ urla. Salto in aria.
‘Ehi, Liam. Calmati quando rispondi al cellulare, però’ rispondo.
Lui ride. ‘Puoi accompagnarmi a casa dei miei nonni? Sono tutti impegnati’ proseguo, ammorbidendo un po’ il tono di voce.
‘Certo. Ci vediamo tra cinque minuti a casa tua’ e stacca la chiamata.
Prendo le cuffiette che, come sempre, sono nella tasca sinistra dei miei jeans.
Prendo l’ipod e metto Fumble di Trey Songz.
Mentre la musica inizia a rimbombare nelle mie orecchie, mi appoggio al muretto che divide casa mia dalla casa dei Pumbler.
‘Sarò sempre vicino a te’
‘Avrò sempre bisogno di te’
‘Non me andrò’
Dove sei, Zayn? Perché non sei qui con me?
Perché non hai bisogno di me?
Da quando sono diventata così sentimentale? Mi ero ripromessa di mettere una recinzione di acciaio attorno al mio cuore.
Mi ero ripromessa di non innamorarmi più. Di far soffrire io i ragazzi, non il contrario.
Ed eccomi di nuovo al punto di partenza.
Sto male per un ragazzo.
Il cuore sembra che stia per strapparsi dal dolore.
Ed ecco che l’unica che soffro sono io.
Sento un rumore di clacson e volto la testa verso la strada, vedendo che attaccata al marciapiede c’è la macchina di Liam.
Sono già passati cinque minuti e non mi sono neanche accorta che Fumble è già finita e ora è partita Heart By Heart di Demi Lovato.
‘Scusa, Liam, se non ti ho visto’ dico, mentre mi siedo.
‘Tranquilla, ormai ci ho fatto l’abitudine’ dice, l’ombra di un sorriso nella voce.
Alzo la testa, che prima avevo abbassato per controllare che mettessi bene la cintura. ‘In che senso?’
‘Ho fatto abitudine al fatto che quando ascolti musica sei in modalità offline: ci sei con il corpo ma non con la mente’
Rido. ‘Si vede che mi conosci bene’
Già’
Stiamo qualche minuto senza parlare, ma poi decide di interrompere il silenzio.
‘Stasera siamo a casa mia. Vieni?’ chiede, mantenendo lo sguardo sulla strada.
‘Certo, Lee’
‘E’ un problema se ci sarà anche Zayn?’ chiede, più esitante.
Lo guardo, confusa. Non mi pare che negli ultimi giorni mi abbiano chiesto se era un problema se ad un’uscita c’era Zayn.
‘Certo che no, Liam’ rispondo.
Lui tira un sospiro di sollievo. ‘Perché me l’hai chiesto?’ aggiungo subito.
‘Beh….dopo ieri sera….’
‘Ieri sera? Cos’è successo ieri sera?’ chiedo, con finto stupore.
Si, mi sento un po’ cogliona a fare finta che non sia esistito il giorno di ieri.
‘Dai, non fare finta di niente’ ribatte.
‘Davvero, Liam. Ieri non è successo niente di strano’
‘Certo, vogliamo parlare del tuo poco rispetto per la corona? Il preside sembrava avesse un attacco di cuore’ e scoppia a ridere.
Sbuffo e alzo gli occhi al tettuccio della macchina.
‘Hai finito?’ chiedo, dopo qualche secondo.
‘Aspetta un minuto’ dice, tra le risa, cercando di riprendersi.
Incrocio le braccia e fisso la strada di fronte a me, cercando di non urlare per la rabbia.
‘Okay, mi sono calmato’ dice, eliminando gli ultimi singulti.
‘Oh, per fortuna’ dico.
Fuori ci sono degli skater che passano tra la folla, ricevendo mille insulti.
Chiudo gli occhi e un altro ricordo mi sfiora la mente.
‘Zayn, non ci so andare sullo skate’ dico, incrociando le braccia.
‘Sei l’unica diciannovenne che non sa andare sullo skate’ ribatte, scuotendo la testa.
‘Sei l’unico diciannovenne che non sa nuotare’ dico, mostrandogli la lingua.
‘Ehi, questa era pesante!’
‘Pazienza. Comunque io prendo il monopattino’ dico, andando a prendere il monopattino della sorella di Zayn, Julie.
Dopo esserci messa sopra, esco dal garage dei Malik ed inizio a sfrecciare per la strada.
A volte mi giro per controllare che Zayn sia dietro di me e ogni volta rischio di andare a sbattere contro un palo o una macchina.
Zayn è maledettamente sexy anche sullo skate.
Possibile che ogni volta che lo guardo mi innamoro sempre di più?
‘Che ci guardi?’ proprio mentre concepisco questi pensieri Zayn mi supera, ridendo.
‘Sto guardando un pakistano su uno skate!’ urlo.
Lui si ferma all’istante e alza gli occhi al cielo.
‘Quante volte ti devo dire che sono inglese con origini pakistane?’
‘Quante volte ti devo dire che sono americana con origini italiane?’ dico, nel suo stesso tono.
‘Ti odio’
‘Ti piacerebbe’ dico, lanciandogli un’occhiata maliziosa.
Si avvicina e mi bacia la guancia. ‘Non ti odierei neanche tra un milione di anni, Elena’
‘Perché?’
‘Perché ti voglio troppo bene’
Alla radio parte Impossible di Shontelle.
Appoggio la testa al finestrino e fisso la strada accanto a me.
‘El, che succede?’ mi chiede Liam, con la voce colma di preoccupazione.
‘Non ce la faccio più, Liam. Non ho mai amato nessuno come amo Zayn e lui non fa che farmi soffrire’ sussuro.
‘Devi avere tempo’ dice, allungando una mano e accarezzandomi la coscia.
‘Non voglio aspettare’
‘Non ho mai visto due persone più felici di voi due, quando state assieme. E’ destino, Elena’
Rido. ‘Il destino fa schifo’
Lui ignora le mie parole. ‘Voi due avete bisogno l’uno dell’altro, voi due vi amate. Ma a volte non ci si rende conto degli errori che si fanno e si crede di essere nella ragione, mentre si è nel torto’
‘E cosa potrei fare? Andare da lui e…dirgli ciò che sento?’
‘No, in questo caso tu sei nella ragione e quindi lui deve scusarsi’
Il mio sguardo, prima accesso di una folle speranza, si spegne all’istante.
‘Allora potrei pure morire’
Mi lancia un’occhiataccia. ‘Lo so. So che sei convinta che Zayn non ti ama, ma credimi, Elena, lui ti ama. Anche troppo’
‘Sono io l’unica che ama. Io vivo dell’amore non corrisposto, Liam’
‘Ti sbagli. E’ corrisposto eccome. Zayn prova per te quel tipo d’amore che vedi solo nei libri. Zayn per te farebbe qualunque cosa, anche allontanarsi da te per non farti soffrire. E questo è uno di quei casi’
Lo guardo, scioccata. ‘Sta avendo l’effetto contrario’
‘Tu e lui siete una coppia forte. Alla fine troverete il vostro felici e contenti’
‘E tanti figli maschi’ borbotto, mentre entriamo nella fattoria dei miei nonni.
Liam ferma la macchina proprio di fronte alla casa dei miei nonni, così mi tolgo la cintura.
‘Hai il passaggio di ritorno?’ mi chiede.
‘Si, mi viene a prendere mio padre’ dico, protendendomi per dargli un bacio sulla guancia.
Quando le mie labbra toccano la sua pelle, sente i muscoli della guanci contrarsi per il sorriso che sta sfiorando la sua bocca.
‘A stasera, Payno’ dico, mentre scendo dalla macchina.
Arrivo a casa dei miei nonni e busso.
Mia nonna sa capire tutto, da una semplice espressione facciale.
Quindi devo fingere che vada tutto bene. Devo fingere alla perfezione.
Busso e dopo qualche istante la porta si apre.
‘Ehi, nonna!’ l’abbraccio e lei, dopo qualche istante, ricambia l’abbraccio.
‘Picciridda mia’ (ndr. Piccola mia) dice, ricambiando l’abbraccio. ‘Che ci fai qui?’
‘Ti sono venuta a trovare. Che stai preparando da mangiare?’ dico, annusando il profumo che arriva dalla cucina.
‘Lasagne. Mangi qui?’
‘Si, però prima voglio fare una passeggiata con Trouble’ dico, sorridendole.
‘Okay, allora ci vediamo dopo’
Dopo che mia nonna chiude la porta, mi volto e inizio a camminare verso la scuderia.
Trovo Trouble che beve acqua nel suo box e sorrido, istantaneamente.
‘Ehi, piccolo’ dico, aprendo il box.
Lui riconosce la mia voce e alza la testa.
Inizio ad accarezzargli la testa. ‘Che ne dici di andare a fare una passeggiata?’
Lui nitrisce.
Inizio a mettergli la sella e il resto.
Proprio mentre sto aprendo la porta del box, spunta mia cugina Margaret di fronte a me.
Metto una mano sul cuore e respiro profondamente. ‘Meg, mi hai fatto prendere un colpo!’ dico, guardandola sorpresa.
‘Scusa, El. Nonna mi ha detto che eri qui e che volevi andare a fare una passeggiata. Voglio accompagnarti’ dice, sorridendo.
‘Va bene’ dico, sorridendole anch’io.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non trascorro un po’ di tempo con Meg da un po’, rifletto, mentre camminiamo lungo il sentiero che ci porterà in un prato.
‘Che stronzo’ sussuro, dopo che mi ha raccontato l’ennesima lite con il suo fidanzato.
‘Esatto!’ urla.
Io e la mia famiglia abbiamo il vizio di urlare quando siamo arrabbiati.
‘Dovresti lasciarlo. Litigate continuamente, Margaret’ dico, guardandola seriamente.
Lei non mi guarda e ci mette un po’ per rispondere. ‘Io lo amo, Elena’
‘Lo capisco, Meg. Ma ti fa soffrire, non lo capisci?’
‘Non voglio parlarne’
‘Almeno promettimi che ci penserai’ la supplico.
‘Certo. Stiamo arrivando’ dice, indicando uno spazio aperto in lontananza.
‘Non venivo qui da almeno sei mesi’ dico.
Dopo essere entrate nel prato, ci fermiamo in un albero al centro e leghiamo i cavalli.
Ci sediamo sull’erba, rilassandoci prendendo i raggi solari che filtrano tra le foglie.
‘Quando hai gli esami?’ le chiedo, dopo qualche minuto.
‘Il ventinove, tu?’
‘Ventotto’ sospiro.
‘Hai paura?’
‘Si, dai. Alla fine sono sempre gli esami del diploma’
Ride.
Mi vibra il cellulare in tasca e lo prendo.
E’ un messaggio. Da Louis.
‘Non voglio liti, stasera.

Louis’
Digito velocemente la risposta e premo invio.
‘Tranquillo.

Elena’
‘No, ma l’hai sentita la nuova di Drake? Io amo questo ragazzo’ Meg mi fa distogliere lo sguardo dallo schermo. Lo schermo che ha come sfondo me e Zayn.








 


SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
si, sono viva, yaaaaaaaaay.
ecco, tra mare, viaggio in sardegna, modem che non andava non ho scritto nulla e così ho finito ieri il capitolo.
scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto.
manca solo un capitolo e l'epilogo alla storia e poi, prometto, non mi avrete più tra le palle lol
parliamo dell'aggiornamento di efp? non capivo più un tubo AHAHAHAH
btw, che avete fatto quest'estate?
btw2, avete visto che è uscita la data? ci andate?
io devo solo convincere mio padre, che è in forse. perchè dice che se non sono promossa non mi ci porta.
se ci andiamo io farò di tutto per impegnarmi, vuol dire.
okay, vado che la sto tirando troppo lunga.
grazie per essere rimaste con me anche se non mi faccio sentire da taaanto tempo.
vi voglio bene.
#peacenlove


twitter - @zaynsbeing




 

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Capitolo 35
*** The End. ***













































  ‘Jo, vengo dopo cena. C’è mio fratello a casa e andiamo a mangiare fuori.
- Elena’
Sto aspettando da mezz’ora che l’aereo di mio fratello arrivi.
Mio padre si è comprato il giornale e lo sta leggendo attentamente, alzando ogni due minuti gli occhi per puntarli sullo schermo che mostra l’arrivo degli aerei.
Io fino a pochi minuti fa ascoltavo la musica, poi mi sono stancata e ora fisso le persone in aeroporto.
Odio ogni singola coppietta che si abbraccia eccitata.
Odio ogni singolo bacio che si scambiano.
Non fanno altro che ricordarmi che io e Zayn non potremmo mai avere un futuro.
Forse conoscenti. Forse sconosciuti.
Ma mai amici. Perché non sopporterei stare un giorno come amica con lui.
Io lo voglio come fidanzato.
Io lo voglio tutto per me.
Fisso lo sguardo sullo schermo e vedo che tra due minuti l’aereo di Mike atterrerà.
Non vedo l’ora di abbracciare mio fratello. Lui mi capisce e mi manca terribilmente.
‘Mancano due minuti’ dico, per informare mio padre.
‘Allora chiamo il Giorgio’s per prenotare’ dice, chiudendo il giornale e prendendo il cellulare.
Mi vibra il cellulare nelle mani e sblocco lo schermo per vedere la risposta di Johanna.
‘Okay, tranquilla. Salutami Mike!
- Johanna’
‘Hai paura per gli esami?’ mi chiede mio padre. Mi volto per guardarlo, sorpresa.
‘Certo che no’ rispondo.
‘Ti vedo pensierosa, ultimamente. C’entra qualcosa Zayn?’
Ma perché ogni persona che incontro deve nominare Zayn?
Sospiro. ‘C’entra sempre Zayn’ sussuro. Non posso mantenere un segreto con mio padre. Lui mi capisce al volo.
‘Ma perché non ci parli? Insomma, lui ti ama, Elena. Si vede a un miglio di distanza’
Purtroppo c’è chi sa recitare bene, Papà.
‘Non è così facile come credi, Papà’ dico, invece. ‘Amore mio’ esordisce, prima di mettere un braccio attorno alle mie spalle e stringermi contro di lui.
‘L’amore non è mai facile. Io e tua madre ci siamo rincorsi per anni, prima di stare insieme definitivamente. Ma ce l’abbiamo fatta. Se è vero amore, non muore’
‘Niente è per sempre’
ribatto, riportando il mio sguardo sullo schermo. Un minuto.
‘Sai benissimo che non credo al destino. Se vuoi qualcosa, devi fare di tutto per ottenerla. Se vuoi stare con Zayn, devi fare tu il primo passo, se non lo fa lui’
‘Ma…sono una donna! Gli uomini devono fare il primo passo’
dico, esitante.
Il vero problema è che mi cago sotto.
‘Non siamo più nell’Ottocento, El’
ribatte, ridendo. Sbuffo.
‘Ecco perché hai paura, allora!’
aggiunge qualche secondo dopo, con un sorriso.
‘Ho paura sia perché non ho il coraggio di farmi avanti, sia perché non voglio un suo rifiuto’ ammetto.
‘Sei una persona forte. Hai superato tante cose e ora ti fermi di fronte l’amore?’
‘Ehi, ma a te non piaceva Zayn!’
dico, guardandolo.
Alza le spalle. ‘Veramente mi piace, ma i padri devono sempre opporsi’ Rido.
‘Il volo Los Angeles – New York sta atterrando al gate 4’ annuncia la signorina.
‘Oh, finalmente!’ mio padre si alza e si stiracchia la schiena.
‘Aah, la vecchiaia’ sussuro, alzandomi. ‘Ehi, vedi che ti ho sentito!’ dice lui.
Rido, di nuovo.
Dopo dieci minuti, sono racchiusa nell’abbraccio di mio fratello.
Inspiro profondamente il profumo. La sua acqua di colonia, sempre la stessa e sempre dolce.
‘La mia sorellina’ dice, dandomi un bacio sulla guancia per poi scompigliarmi i capelli.
‘Il mio fratellone!’ dico, dandogli una pacca sul culo. ‘Ahi!’ esclama lui.
Mio padre, in preda alle risate, cerca di parlare.
Come al solito, quando accadono queste situazioni, io e Mike mettiamo le mani sui fianchi e aspettiamo che si calmi. ‘Finito?’ dico, prendendo Mike a braccetto e superando mio padre. ‘Ho io le chiavi della macchina, El’ dice mio padre, raggiungendoci.
‘Ma dai?’ ribatto, ridendo.
Quando siamo in macchina, mio fratello, che è nel sedile del passeggero accanto a mio padre, si gira verso di me.
‘Ah, El’ mi richiama. Alzo lo sguardo dallo schermo del Blackberry e lo fisso negli occhi.
‘Ho trovato una casa a Los Angeles. Vicino alla mia’
dice, eccitato.
‘Ehm, Michael..’
interviene mio padre, ma mio fratello continua a parlare.
‘Due camere da letto, un bagno, una cucina con isola e salotto’
‘Michael, io e Zayn non abbiamo risolto’
dico, seria. L’entusiasmo lascia la sua faccia per fare posto al dispiacere.
‘Come non avete risolto? Mi avevi detto di ieri’
‘Si, ma non è successo niente di che’
lo liquido. ‘Risolverete. E se non fosse, vieni a vivere da me’ dice, girandosi.
‘Ma se la tua è una casa da scapolo!’
protesto, inorridita.
‘Con il tocco di una donna non lo sarà più’ dice, con un tono che non ammette repliche.
Sospiro e guardo la città che mi scorre accanto.








































‘Mamma!’ urlo, avvicinandomi alle scale. Lei si affaccia dal salotto.
‘Che c’è, Elena?’
‘Mi aiuti a scegliere che mettere?’
‘Sto lavorando. Mettiti un jeans e una t-shirt’
 dice, già iniziando a camminare.
‘Stai scherzando? Sai com’è Papà: quando dobbiamo andare in ristoranti importanti come il Giorgio’s dobbiamo vestirci eleganti’
Sento che sospira, molto rumorosamente.
‘Allora mettiti un vestito’
‘Vabbè, ho capito: chiamo Johanna’
dico, incamminandomi in camera mia.
Fisso il letto su cui è disteso mezzo armadio e prendo il cellulare.
Digito il numero della mora. ‘Jo?’
‘Si, El?’
‘Eri impegnata?’
chiedo, dubbiosa.
‘Diciamo di si’
‘Che facevi?’
‘I preliminari con Niall’
dice, sarcastica.
‘Dai, Johanna. E’ urgente’ assumo un tono supplichevole.
‘Sputa il rospo’
dice, sospirando.
‘Dobbiamo andare al Giorgio’s e non ho la più pallida idea di cosa mettere’ dico, tornando a fissare il letto. ‘Vestito?’
‘Non mi va’
‘Gonna con una t-shirt?’
‘Neanche nei tuoi sogni più selvaggi’
‘Camicia e pantaloni?’
‘Esatto!’
urlo, voltandomi verso l’armadio e studiando tutte le camice che ho.
‘Inviami su WhatsApp gli abbinamenti’ dice.
‘Okay, okay’
dico, attaccando.
Tolgo i vestiti dal letto, sistemandoli per bene nell’armadio, e poi abbino camice e pantaloni.
‘Cole!’ urlo, dopo aver abbinato e inviato le foto a Jo.
Dopo solo due secondi irrompe nella mia stanza.
‘Che è successo?’ sussura, con il fiatone.
E’ a petto nudo con un paio di pantaloni neri e una cintura grigia.
‘Mi aiuti?’ dico, mettendo il broncio. ‘Se metti il broncio non resisto’ dice, chiudendo la porta.
‘Allora, quale?’ chiedo, indicandogli i vari completi.
Si mette una mano sul mento e aggrotta le sopracciglia.
‘Questo’
indica un pantalone grigio e una camicia blu.
‘Anche a me piace’
‘Mettilo’
Lo fulmino con lo sguardo.
‘Devo aspettare il parere di Johanna’ ‘Ah, donne’
dice, sospirando e avviandosi verso la porta.
Prima che chiude la porta, riesco a colpirlo sulla schiena con un cuscino, ridendo.
Leggo il messaggio di Johanna, in cui mi suggerisce lo stesso completo che mi ha suggerito Cole.
Mi distendo sul pavimento per cercare le Loubotin bianche che mi hanno regalato i miei zii a Natale, ma vedo una foto fatta da una Polaroid.
La prendo tra le mani e dopo essermi seduta a gambe incrociate sul pavimento, la fisso attentamente.
Sto leggendo sul letto, distesa a pancia in giù, The Last Song di Nicholas Sparks.
Sento qualcuno che bussa alla mia finestra e mi volto.
Zayn mi sorride, con un pacchetto rosso e rigido in mano.
Mi alzo e vado ad aprire la finestra. ‘Cos’è?’ chiedo, mentre entra in camera.
‘Una cosuccia’ dice, facendo spallucce.
Si siede sul letto e mi guarda, tamburellando sul posto accanto al suo, come a invitarmi a sedere.
Come se fosse il
suo letto.
Okay che deve sentirsi a casa sua, ma non così.
Mi siedo e rivolgo il mio sguardo al pacchetto.
‘Dai, Zayn, niente misteri. Sto morendo dalla curiosità’ mi lamento.
‘Pazienza, Forde!’ mi ammonisce. Lo guardo, seria.
‘Okay, lo apro’ dice. Apre il pacchetto ed estrae una scatola media su cui è raffigurata una Polaroid.
‘Mi stai prendendo per il culo, Zayn?’ chiedo, sorpresa.
‘Non è per te. Me l’hanno mandata dall’Inghilterra i miei amici’ dice.
‘Ciò che è mio è tuo e viceversa, no?’ ‘Quando conviene a te’ dice, alzando gli occhi al cielo.
‘Dai, aprila’
dico, agitandomi.
Lui la apre ed esce quella meraviglia dalla scatola. Ho sempre sognato di avere una Polaroid.
Sono affascinata dagli oggetti degli anni passati, anche dai film.
‘E’ bellissima’ sussuro, ammirandola.
‘Facciamo una foto?’ chiede Zayn, guardandomi.
‘Ma sono struccata!’ protesto.
Perché lui anche da appena sveglio sembra un modello mentre io sembro la donna dei gatti dei Simpson, non solo appena sveglia ma sempre?
‘Sei bellissima, finiscila’ dice, prima di prendermi il mento e posare le labbra sulle mie.
Mi gira improvvisamente la testa, come sempre quando Zayn mi bacia.
Sento un click e realizzo che ha appena fatto una foto.
Mi scosto da lui e prendo la fotografia. ‘Wow, è venuta bene’ dico.
‘Grazie ai soggetti’
aggiunge, gongolante.
Gli lancio un’occhiataccia per poi dargli un bacio sulla guancia.
‘Grazie’ sussuro.

Allungo il braccio per posare la foto sul comodino di fronte a me.
Sicuramente sarà caduta nella fretta di fare altre mille foto.
Quel giorno è stato uno dei più belli della mia vita.
Continuo a cercare le scarpe e quando le trovo vado a farmi una doccia.
























































Mi chiedo perché ho così tanta sfortuna.
Ad esempio, ho sempre odiato il posto in mezzo nei sedili posteriori della macchina.
E ora lo odio più che mai.
‘Quant’è bella!’ dice Cole, con voce estasiata.
‘Già. Non ho idea di come conquistarla’
ribatte mio fratello, sconsolato.
Mike sta mostrando a Cole la foto di un’amica di un suo amico di Los Angeles e ci manca poco che Cole si masturbi.
‘La finite tutti e due?’ dico, esasperata. ‘Smettila di lagnarti, non hai più dieci anni’ dice mio fratello, indispettito.
‘Michael, non litigare con tua sorella’ lo ammonisce mio padre.
‘E’ lei che ha iniziato!’
urla, indicandomi. ‘Dio…’ sussuro, alzando gli occhi al cielo.























Mio padre posteggia la macchina di fronte casa e scendiamo.
‘Vado da Niall, ritorno verso mezzanotte’ dico, prima di iniziare a camminare.
‘Stai attenta, cucciolo di panda’ dice Cole.
‘Sicuro, cucciolo di foca assassina’
rispondo.
Sento le risate di Cole e sorrido automaticamente.
Arrivo a casa Horan e suono il campanello. Sento qualcuno correre e delle voci.
La porta si apre e spunta Harry con dietro Louis che lo abbraccia teneramente da dietro.
‘Il diabete, gente’ dico, scansandoli.
‘E’ arrivata la regina!’
urla Louis, rincorrendomi.
‘Inchinatemi a me, brutto plebeo’ dico, puntandogli un dito contro. Lui ride.
Cerco con lo sguardo Zayn, ma non c’è e quindi deduco che è in cucina, dove sento delle voci.
‘Mmh, che profumo’
sussuro.
‘Stiamo preparando i pancake’ dice Harry, prendendomi a braccetto e portandomi in cucina.
‘Come sempre cose molto leggere’ bofonchio. Entrando in cucina, la prima cosa che vedo è la confusione.
Barattoli di nutella, di sciroppo d’acero e marmellata sono messi sul tavolo.
La cucina è completamente sporca. ‘Wow’ dico, apatica.
Quando cuciniamo facciamo sempre un casino del genere.
Alzo lo sguardo dai fornelli e lo punto su Niall che sta cucinando un pancake.
‘Wo, sei arrivata finalmente!’ urla, alzando le mani sporche di farina, con l’intento di abbracciarmi.
‘Stai lontano da me, Niall James Horan. Questi vestiti costano più di quanto tu possa immaginare’ lo ammonisco, indietreggiando.
Ride e mi abbraccia ugualmente, tenendo le mani lontane dalla mia camicia.
‘Sei bellissima!’
urla Johanna, saltellando ed applaudendo contemporaneamente.
Rido, allontanandomi da Niall. ‘Ohw, grazie Jo’ dico.
Mi siedo su uno degli sgabelli dell’isola di casa Horan e fisso i ragazzi lavorare, mentre io e Johanna parliamo.
Quando Zayn mi da le spalle oppure quando sembra che non mi sta guardando, lo guardo. Ha una felpa blu che gli fa risaltare gli occhi castani.
Sospiro, dopo che Johanna mi ha sussurato all’orecchio che devo fare qualcosa.
‘Cosa, Jo? Non posso costringerlo ad amarmi’ sussuro.
‘Non hai niente da perdere. Ormai neanche siete amici’ ribatte.
Faccio un gesto della mano, come se potessi scacciare la conversazione.
Alle undici e mezza, dopo aver mangiato e aver guardato Vacanze Romane, Niall mi chiede di andare a prendere la sua chitarra nella sua camera.
Annuisco, sorridendo. Mi piace quando cantiamo qualche canzone con solo l’accompagnamento della chitarra di Niall.
Raggiunta la stanza di Niall, non mi è difficile individuare la chitarra.
La mette sempre in un angolo, ovviamente dentro la custodia che gli abbiamo regalato pochi mesi fa, dopo aver macchiato l’altra e aver fatto imbestialire Niall.
‘Elena’ sto per prendere la chitarra, quando sento la sua voce chiamarmi.
Mi raddrizzo e mi giro lentamente.
Ha veramente chiamato me? Beh, non vedo nessun altro nella stanza, e poi sono l’unica nella casa che si chiama Elena.
E’ vicino al letto di Niall, i suoi jeans sono a contatto con la coperta blu scuro del letto.
‘Zayn’ sussuro. Dopo settimane i nostri occhi si incontrano, finalmente.
Mi sembra di sprofondare in quei semplici occhi marrone chiaro.
Com’è possibile che riesco a vedere l’oceano in quei comuni occhi castani? Non solo l’oceano.
Vedo tutte le cose belle di questo mondo.
Guardo nei suoi occhi e non penso più ai miei problemi, alla nostra situazione.
E’ come se fossimo ancora amici, ancora finti fidanzati.
‘Mi dispiace di stare in questa situazione. Quindi, vorrei che leggessi questa lettera. Quando sarai da sola, possibilmente’ indica un pezzo di carta sul letto.
Il bianco spicca sul blu. Alzo di nuovo lo sguardo su di lui ma se ne sta andando.
‘Zayn’ dico, ad alta voce. Corro verso la porta ma vedo che è già arrivato in salotto.
Mi fermo, sospirando.
Non posso rincorrerlo, abbracciarlo, respirare il suo profumo e baciarlo davanti agli altri.
Sarebbe troppo intimo. E troppo imbarazzante.
Questa cosa la dobbiamo risolvere noi due. Da soli, senza nessuno a farci da spettatore.
Guardo la lettera.
C’è scritto ‘Elena’ piccolo al centro.
E’ la sua scrittura, la sua scrittura disordinata.

























































































































‘Ciao, Liam!’ saluto il ragazzo dentro la macchina che mi saluta.
E’ mezzanotte e un quarto, e Liam mi ha appena accompagnato a casa.
Non mi sono potuta godere la serata da quando Zayn se n’è andato.
Pensavo solo alla lettera. Sono curiosa di leggerla.
Casa mia ha le luci spente, quindi deduco che sono tutti andati a dormire.
Apro la porta ed entro nel soggiorno.
Accendo le luci e inizio ad aprire la lettera.
Salgo le scale leggendola e arrivo alla mia camera.
Mi siedo sul letto.
‘Ehi, Elena.
Voglio iniziare col dirti cosa ho provato verso te da quando ci conosciamo.
Quando ti ho visto la prima volta, pensavo che Liam mi stesse prendendo in giro: non sembravi la ragazza che aveva passato un’esistenza terribile, ma emanavi forza e simpatia.
Ho iniziato a conoscerti e mi sei sembrata sempre più bella, giorno dopo giorno.
Ogni volta che ti baciavo provavo una strana sensazione.
Pensavo che fosse sbagliato ma allo stesso tempo giusto.
Ogni volta che ti vedevo era come se il sole spuntasse dopo la pioggia.
Ho capito che mi piacevi, e anche tanto.
Ma non volevo innamorarmi, sapevo che la nostra storia non poteva funzionare.
Anche se mi eri vicina, sembravi lontana.
Eri distante, quasi come se io ti dessi fastidio.
Ma nonostante questa ‘distanza’, continuavi a piacermi.
Sempre di più.
A Capodanno, quando eravamo litigati, ho capito di amarti.
Non riuscivo a non pensare ai tuoi occhi, al tuo sorriso, alla tua risata.
Alla sensazione di averti mia, anche se non eri proprio mia.
Quando ti ho confessato, in parte, i miei sentimenti ero al settimo cielo.
Tu ricambiavi, tu mi volevi.
Volevo definire la nostra relazione, ma ho pensato che avrei rovinato tutto.
Ed è stato lo sbaglio più grosso che abbia fatto in diciannove anni di vita.
Ti amavo ed non potevo dire niente ai ragazzi perché sarebbe tutto finito un casino.
Quando hai posto fine al nostro ‘fidanzamento’ ero distrutto.
Dovevo riparare, ma non avevo il coraggio, e così ho iniziato a fare lo stronzo.
Ma dopotutto era colpa mia.
Perché non ti ho detto che volevo iniziare un vero fidanzamento con te.
Ti amo ancora e ti voglio ancora mia.
Non passa giorno che non pensa a te.
E ogni volta che ti vedo è un dolore. Perché non posso toccarti, non posso baciarti, non posso rivolgerti parola.
Ti amo tanto, e questo amore mi distrugge.
Sei l’amore della mia vita. E non esagero.
Sei l’unica a cui appartiene il mio cuore. L’hai nelle tue mani, fai quello che vuoi con esso, ma non distruggerlo.
Sempre tuo, Zayn.’
Alzo la testa, con le lacrime che solcano le mie guance e che macchiano la lettera.
‘Mi ama’ sussuro, sorridendo.
Voglio incontrarlo. Subito.
Voglio vederlo e dirgli che anch’io ricambio i suoi sentimenti, che voglio stare con lui per il resto della mia vita.
Che voglio passare qualsiasi momento con lui e che lui è l’unico ragazzo che ho amato veramente.
Mi alzo, ma realizzo che è tardi e lui starà dormendo. Meglio che lo incontro più tardi, di mattina.
Metto degli short e una canotta e mi metto sotto le coperte.
Tento di dormire, ma non ci riesco.
Continuo a rigirarmi nel letto, ormai sono quasi intrappolata nelle coperte.
In uno scatto di rabbia, mi libero delle coperte e rimango a fissare il soffitto.
Cosa potrei dire a Zayn?






































































































Guardo la sveglia nel comodino.
Sono le quattro di mattina e non ho chiuso occhio.
Mi alzo e metto una felpa.
Apro la finestra e l’aria fredda del mattino mi colpisce.
E’ ancora buio, ma il cielo pian piano si sta schiarendo.
Non posso rimanere in questa stanza, devo vedere Zayn adesso.
Esco fuori dalla finestra e scendo le scale piano, per non farmi sentire dai miei o dai vicini.
Inizio a camminare velocemente.
Okay, i miei mi ucciderebbero se sapessero di questa specie di fuga mattutina, ma non ce la faccio più.
Arrivo a casa di Zayn e vado alla sua finestra.
Prendo dei sassolini dal giardino dei vicini e inizio a lanciarli contro la finestra.
Mi sento come in quei film degli anni Sessanta. Solo che il maschio lo sto interpretando io.
Dopo cinque sassolini, Zayn si affaccia alla finestra.
Ha i capelli in disordine, lo sguardo confuso e addormentato.
Sorrido quando lo vedo e lui fa lo stesso. ‘Apri!’ gli dico, a bassa voce.
‘Un attimo’ dice, e scompare.
Vado alla porta e dopo neanche un minuto Zayn la apre.
‘Buongiorno’ dico, ridendo. Ha i pantaloni da ginnastica ed è a petto nudo.
Mi chiedo se i maschi sentano mai freddo.
‘Mai buongiorno è stato migliore’ sussura, guardandomi.
‘Abbiamo bisogno di parlare’ dico, guardandolo seria.
Non so come mi trattengo dal baciarlo e sussurrargli almeno dieci volte che lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Mi fa entrare e saliamo nella sua stanza. Ci sediamo sul letto e ci guardiamo per vari secondi negli occhi.
‘Zayn, quando ho letto la tua lettera io ero completamente sorpresa. Perché non pensavo che anche tu provassi le stesse cose che provo io per te. Pensavo che fossi l’unica che era costretta ad amare qualcuno che non avrebbe ricambiato. E invece ho letto la tua lettera, tu mi hai detto che ami, che sono l’amore della tua vita. Ti amo anch’io. Decisamente troppo. Non credo che nessuno nella storia abbia amato mai come io amo te’
Lui ride. ‘Sbagliato. Di sicuro io ti amo più di quanto tu ami me’
‘Non voglio iniziare una lite, ma voglio iniziare la nostra vita insieme. Seriamente questa volta’ ‘Allora….’
abbassa lo sguardo sulle mie mani. Le prende e le intreccia alle sue.
‘Beh, allora siamo fidanzati. Veri fidanzati’
dice, alzando lo sguardo e sorridendo.
Dopo qualche minuto, ci stiamo baciando.
‘Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo’ sussuro al suo orecchio.
‘Anch’io, anch’io, anch’io, anch’io, anch’io’
sussura a sua volta, per poi baciarmi il collo.
Dopo aver fatto l’amore, siamo sotto le coperte e giochiamo con le nostre mani intrecciate.
Zayn inizia a baciarmi la spalla e sospiro.
‘Zayn, promettimi una cosa’ sussuro, seria.
Lui mi guarda.
‘Cosa?’
‘Rimani. Per sempre’
dico.
‘Puoi contarci’ dice, prima di darmi un bacio.







 



SHIMBALAIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE a tutti.
si, sono ancora viva lol
il terzo superiore è più pesante di tutti delle medie e superiori messi assieme.
alors, siamo arrivati all'ultimo capitolo :(
beh, i zelena stanno insieme. veramente, questa volta AHAH
spero di pubblicare l'epilogo entro natale, perchè mi dispiace tanto di non poter aggiornare come una volta. ma la scuola mi sta uccidendo, infatti mi connetto dal pc solo due o tre volte a settimana per vedere le puntate di the originals e the vampire diaries.

AAAAAAAAAAAAAAH, lunedì esce midnight memories!
anche se già l'ho sentito lool
btw, non vedo l'ora di averlo tra le mani.
e soprattutto non vedo l'ora che esca catching fire cwc 
lo so, non c'entra niente ma....

MENO SEI GIORNI, MENO SEI GIORNI.
aspetto questo film da più di un anno.
okay, basta.

vi voglio bene, grazie per essere state con me fino alla fine e aver sopportato i miei ritardi.
e i miei scleri, ma vabbè.
#peacenlove


twitter - @zaynsbeing

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