Iris nero

di Eris_Kawa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi di morte ***
Capitolo 2: *** Fior di speranza ***
Capitolo 3: *** tra sogno e realtà ***
Capitolo 4: *** Verità e Bugie. ***
Capitolo 5: *** Confessioni in una stanza ***
Capitolo 6: *** Bisogni umani. ***
Capitolo 7: *** amici, fratelli e famiglia. ***
Capitolo 8: *** Luce e Oscurità ***



Capitolo 1
*** Ricordi di morte ***


Quel giorno, pioveva.
Pioveva da giorni ormai.
La ragazza aspettava il suo ragazzo.
Arrivò con un mazzo di iris.
- Degli iris! Che bello! Mi piacciono gli iris!
I due fidanzati camminarono vicino.
Lui era molto timido, lei invece era vivace.
Lui non si sentiva degno di lei.
Lei lo amava con tutta se stessa.
L'autitsta non doveva bere.
Lei era balzata davanti al giovane, e sorrideva.
L'auto blu slittò.
Un fischio sordo.
Un urlo femminile.
La ragazza colpì la grata, e urlò.  
Tolti i detriti, la giovane finì in terapia intensiva.
Dopo ore, esce.
Finalmente lui riesce a vederla.
Respira a malapena.
I dottori dicono che non si salverà.
Lui sta li, le sta vicino.
Lei gli sussurra cinque parole.
Poi emesse l'ultimo respiro.
"Non dimenticarmi, ti amo,  Iori-san"

{sappiate che doveva essere una oneshoot. Ma il caso ha voluto che sognassi (si le mie ff me le sogno la notte) l'arrivo di Ema. Che vedrete nel prossimo capitolo. Come potete vedere parla di Iori (la ho messa ooc o come si scrive, perchè è il mio modo di vedere Iori) La storia qui sopra la ho creata basandomi su una pagina di brocon inglese, dove dicevano a spunti la storia della ragazza che si scopriva nel videogioco ma, non trovando una rom pacchata in inglese, non saprei dire esattamente che è succeso. Vabbeh, spero vi piaccia quasta introduzione. Ciaussu}

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Capitolo 2
*** Fior di speranza ***


Il ricordo di quei momenti, distruggevano il cuore del giovane.
Era il giorno in cui sarebbe arrivata.
Una persona che non la conosceva.
Una persona che non gli avrebbe ricordato un fatto, una giornata con lei.
Avrebbe parlato alla sua nuova sorella minore senza credere di vedere il suo riflesso nei suoi occhi.
Prese l'ascensore, e notò il piccolo coniglio grigio che si dimenava furiosamente, squittendo.
Il fratello maggiore lo stava tenedo per il grosso fiocco rosso a pois.
Senza far trasparire alcuna emozione, l'amante dei fiori uscì dall'ascensore, per  incontrare la famosa ragazza che sarebbe entrata nella sua vita.
Chiuse gli occhi, li riaprì e...
La ragazza era uguale a lei, con i suoi capelli marroni, la sua voce, la sua altezza, i suoi occhi.
Richiuse gli occhi. Li riaprì. Li richiuse, e li riaprì di nuovo.
Certo, portava una coda laterale, ma era lei.
Alla faccia del non pensare a lei.
La avrebbe vista ogni giorno.
La avrebbe persa ogni giorno.
Era diventata una maledizione.  

Il giorno dopo, Kunieda-kun, il suo migliore amico, gli parlò.
- Ormai è passato tanto tempo, non puoi incolparti per sempre! La vedi ovunque, la sogni sempre...
- Mi manca.
Iori, dopo la morte della ragazza, parlava poco.
Si, parlava poco fin da piccolo, ma dopo la sua morte, aveva quasi smesso.
Per questo che quelle due parole stupirono il ragazzo dai capelli marroni, che lo fissava.
Iori infatti per parlare usava i fiori, li tagliava con cura e li dava all'interlocutore.
Ultimamente li usava solo come messaggi, e se stava parlando direttamente, diceva brevi frasi.
Come se la sua voce doveva essere solo di quella ragazza.
E ora che lei non era più qui, anche la sua voce era andata con lei.
Come i bambini che, dopo uno shock troppo grande come la perdita dei genitori o la guerra, perdono la parola.
Ma lui aveva 12 fratelli che tengono a lui. E tutti a scuola lo adoravano. Le ragazze lo guardavano con amore, i ragazzi con rispetto.  

-Asahina-kun!- una ragazza del primo anno, dai lunghi capelli biondi, gli porse una lettera con un sigillo a cuore.
Il fioraio sapeva già cosa conteneva.
Per educazione la prese, e la mise insieme a tutte le altre.
Erano quasi tutte del primo anno, che non conoscevano la sua storia.
Le poche sfrontate che mandavano lettere d'amore e che conoscevano il passato, venivano rifiutate il giorno dopo, con una rosa gialla, separata da dei petali rossi.
Alle giovani incoscenti non diceva nulla.
Quando cercavano spiegazioni di tanto silenzio, Kunieda rispondeva al posto dell'amico, sapendo che le ragazze non avrebbero accettato il rifiuto.
Stranamente, la mattina dopo il fioraio si recò dalla ragazza.
- Mi spiace, devo rifiutare.
I ragazzi rimasero sorpresi della frase, sopratutto Kunieda, che guardò l'amico
- Iori? Da quando parli?
- Non sono muto.
Quella semplice frase fece impazzire le ragazze.  
Quella semplice frase fece stupire i ragazzi.
-Ok, oggi hai qualcosa che non va.- Disse Kunieda all'amico nel tornare a casa.
-È tornata da me.
-Fuyuka-chan è morta! NON TORNERÀ!
- È tornata. - disse il ragazzo senza emozioni.
Kunieda guardò l'amico con rassegnazione. - Non tornerà. E lo sai. Lo sai meglio di me.
Poco più in la, vicino all'entrata, la ragazza dai capelli marroni stava rientrando.  

Doveva sistemare i fiori per il compleanno del fratello.
Iori aveva deciso di raccogliere dei fiori freschi dal giardino fiorito coltivato da lui stesso.
-Iori-San! Posso chiederti una cosa?
Ema stava correndo da lui, sporca di farina. -Qui ci sono delle fragole? Non sono riuscita a comprarle oggi!
- Fragole...- il ragazzo indicò il piccolo cespuglio di fragole che stava potando, poichè non riusciva ad tagliare bene gli iris, che voleva portare alla tomba della amata.
- Non credo che bastino... Mi sa che devo propio che devo comprarle. Grazie comunque!
La ragazza si girò verso il cancello.
Cancello. Grata.
- Aspetta!
Il ragazzo corse. Il ricordo si sovrapporse alla realtà.
prese il braccio della ragazza, tirandola.
Ukyo uscì  e calmò il terrore del ragazzo.


{salve a tutti! Sto scrivendo troppo velocemente, ogni giorno finisco un capitolo, e anche abbastanza lungo! Domani non dovrei pubblicare. Ma non dovevo neanche oggi, quindi non fidatevi di me. Non so, la sezione di brocon sembra la sezione pokebell XD
Ma non è colpa mia. È che amo brocon come anime. Non volevo dare un nome alla ragazza. Alla fine ho messo Hana, visto che Hana vuol dire fiore. Aveva senso. (Avete notato che Iori è contenuto in Fiori? Coincidenze? Io non credo.) Spero piaccia. (Anzi spero anche solo che qualcuno la legga, mi basta. )Se poi avete consigli recensite,  se avete idee di cosa fare in altre parti ditemelo in privato, vi aspetto^^} edit- ho scoperto (ave brother conflict wiki) che il nome della ragazza è fuyuka. Quindi lo ho cambiato.

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Capitolo 3
*** tra sogno e realtà ***


Iori stava rabbrividendo.
 -Kana-nii dove sei...
 Il fiorista era molto affezionato al monaco. Kaname lo aveva aiutato fin dalla morte di Fuyuka. 
Il giovane monaco gli aveva salvato la vita per due volte, quando aveva deciso di mollare tutto.
 Poteva sembrare semplicemente un depravato, ma sottosotto, non poteva lasciare una persona soffrire.
 Tutte le volte che quel ricordo riaffiorava, lui lo faceva tornare normale. 
Solo quel giorno era di turno al tempio. 
Prima di quella stessa sera non sarebbe tornato. 
 
-...quindi è emotivamente instabile?- disse Ema al secondogenito. 
- Potremmo dire così. È solo che sei molto simile a lei. Vedendoti andare proprio dove.. 
-...Dove è morta. È il luogo dell'incidente. 
Il ragazzo dai capelli grigi guardò suo fratello. Stava meglio, gli insegnamenti di Kaname lo avevano aiutato non poco. 
Sorrise alla sorella. -Scusami per prima.
 - Iori-kun, scusami tu! Non sapevo de...
 - Non potevi saperlo. Speravo che tu non lo venissi mai a sapere.
 Iori se ne andò. 
 
"emotivamente instabile"
 Queste due parole continuavano a viaggiargli in testa. 
Sapeva che era vero. 
Gli era bastato un niente, ed era corso a salvarla da una macchina che solo lui vedeva. Si rinfrescò la faccia. Si guardò allo specchio. Scese, e vide i ragazzi tutti intorno a lei, che chiaccheravano allegramente. 
La ragazza era stata abbellita dal fratello maggiore. I capelli marroni erano sciolti, e la frangia era bloccata da un fermaglio.
 Era uguale a lei. Sembrava che il parrucchiere si prendeva gioco di lui. 
Quando capì che stava parlando con Ema come parlava con Fuyuka, con semplicità. 
Dopo il compleanno, si rinchiuse in camera. 
Pregò lo spirito della ragazza di perdonarlo.
 La stava dimenticando 
 
Il giorno dopo parlò con l'amico. 
- Il suo spirito mi perseguita.
 - Il suo spirito, o il suo ricordo?
 - Ha portato Ema da me come prova, e non la ho superata. La sto dimenticando.
 Il ragazzo dai capelli lunghi rise. - Propio tu, che pensi a lei 24 ore su 24. Sette giorni su sette, dodici mesi all'anno. Propio tu la stai dimenticando guarda. 
- è vero... Ieri non sono andato al cimitero...
 -MI STAI DICENDO CHE ANDAVI OGNI GIORNO AL CIMITERO? 
Iori non si stupì poi tanto dell'urlo dell'amico. 
Kunieda urlava sempre, anche se a volte di più. 
Iori e Kunieda erano molto diversi.
 Uno stava sempre zitto,il secondo parlava sempre.
 Uno era molto intelligente, l'altro era a malapena sufficiente. 
Il primo era molto pessimista, il secondo era fin troppo ottimista. 
Ma entrambi si sentivano soli. Kunieda era orfano dalla nascita. Suo padre lo aveva abbandonato. Sua madre si drogava ed si era suicidata. Iori viveva con i suoi fratelli, ma più che fratelli erano fratellastri. Praticamente ogni fratello era nato da un rapporto diverso durato poco. E sua madre era sempre all'estero, la vedeva poche volte, tanto che tutti la chiamavano per nome, perché non si era mai comportata da madre.
 E poi aveva perso Fuyuka. Lei non c'era più. 
Nessuno poteva capire la sua solitudine. 
Avrebbe voluto cercare suo padre, ma non da solo. 
Se un suo fratello avesse cercato suo padre, lui lo avrebbe seguito. Ma tutti vivevano nel pensiero della allegra famiglia felice. 
Nessuno voleva sapere la verità.
 Perché la verità fa male. 
Perché la verità separa. 

{oahioppun! Ok, sono stata muta per troooopppo tempo. Come va? La ho finita da una settimana, ma il caso ha voluto che dimenticassi. Per davvero, non come iori che si dimentica perché non va al cimitero. Spero vi piaccia la terza parte! Ps, ho appena scoperto che iori è yandere e... che succede una cosa che metterò in ff!}

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Capitolo 4
*** Verità e Bugie. ***


Gli occhi del ragazzo si tinsero di rosso.
Sentì una voce femminile.
"Iori san... Che hai fatto.."
Sentiva la voce, ma vedeva solo quel rosso...
Rosso come una rosa.
Rosso come il sangue.
Dalla sua bocca non uscì niente.
A parte il nome di lei.


Iori si svegliò di soprassalto.
L'incubo lo aveva terrorizzato.
Kaname, che abitava nell'appartamento poco piú in la, stava entrando di corsa.
- Cosa era quell'urlo?
Il ragazzo dai capelli argentei aveva urlato.
- Era solo un brutto sogno.
- Uno che fa brutti sogni non fa urli indemoniati dicendo "è tutta colpa tua, niisan"
- Non lo ricordo neppure quel sogno.
Il monaco intuì che c'era qualcosa che non andava. Doveva dirgli la verità. Dentro di lui, un impulso gli ordinava di dirgli tutto. " dio, ti prego, puoi chiedermi di tutto, ma non questo."
- Ok, se fai altri brutti sogni avvisami. Proverò a darti un amuleto protettivo.
Kaname chiuse la porta, e il giovane dai capelli grigi si riaddormentò.
Almeno, provò a dormire.
Ma il ricordo del colore della morte lo tenne sveglio.

Erano passati parecchi giorni dall'incubo.
Eppure nulla gli dava pace.
Ema quel giorno lo salutò allegramente, come al solito.
- Iori-san! Mi aiuti con algebra più tardi? Tra poco iniziano gli esami, e non ho capito.... Oh, scusa credo che anche tu hai i tuoi!
Il grigio annuì lentamente.
- Tranquilla, mi sono portato già avanti. E sono felice di potere aiutare te e il mio caro fratellino che si è nascosto dietro l'albero.
Yuusuke, colto sul fatto, alzò le mani al cielo, in segno di resa.
- Se propio insiti, mi faccio rispiegare da te. Ma solo se propio vuoi.
Dentro di sé, il fiorista rise. Quanto era prevedibile il fratellino dai capelli rossi? Era ovvio che era venuto li per chiedergli aiuto. Di sicuro non era un solo e piccolo capitolo non capito, era tutto il programma. Non sarebbero bastati dieci minuti.
Almeno la sorella lo avrebbe aiutato.
La sorella.
Gli rivenne in mente la voce del sogno. Era quella di Ema. Ne era sicuro.
- Andate a prendere i manuali e i quaderni. Finisco di potare la siepe.
Una voce lo fermò. Era Kaname.
-Iori, ti devo dire una cosa molto importante. Riguarda....l'incidente.
Il ragazzo dai capelli argentati si chiese cosa intendesse dire. Ciò che sapeva erano solo informazioni che il maggiore gli aveva riferito. Lo shock era troppo grande, per fargli ricordare tutto.
- A guidare quella macchina.... Ero io. 
Kaname non mentiva. 
Lo sapeva.
 E non fece tempo nemmeno a pensare che prese le cesoie, e colpi il fratello.

{se a natale siamo tutti più buoni, a capodanno arriva una ff.  Si, è l'una di notte, e sto scrivendo ff. Grazie per i consigli e gli apprezzamenti per la mia ff. Spero che questa parte vi piaccia. Se non vi piace...pazienza. 
Appello. Non voglio finire col rendere tutta mia la sezione brocon xD vorrei fare tutti fratelli ma... io e fuuto uguale nulla. Non lo sopporto. E anche tsubaki non è che mi piaccia un granché,  ma il mio odio per fuuto è grande quanto l'odio per nagi di utapri. Chiunque vuole provare, ma secondo loro non sono abbastanza bravi... posso dare dei consigli.  Non che sia bravissima, ma... vabbeh, è una richiesta egoistica. Ma non riesco. E no, questa non è l'ultima parte,  non vi dirò il prossimo fratello che voglio fare. Sorpresa! }

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Capitolo 5
*** Confessioni in una stanza ***


Nella stanza d'ospedale, il ragazzo dai capelli argentati era seduto in parte al fratello.
Ema e Yuusuke, invece, stavano parlando col maggiore.
- Cosa è successo?
- Non lo sappiamo...- mentii la ragazza
- Lo abbiamo trovato già ferito.- finì il ragazzo dai capelli rossi.
Dalla stanza, Iori osservava la scena, sentendosi in colpa.
Che gli era preso? Lui stesso non sapeva che fare.
Aveva colpito il fratello con un paio di cesoie. CESOIE!
Non poteva colpirlo con un fiore?
O con un cuscino?
Perchè propio un paio di cesoie da giardino?
Aveva quasi ammazzato Kaname.
Il sogno si era avverato.
Guardò il monaco, che stava leggendo una rivista.
Da quando si era svegliato, lo aveva solo salutato.
Il ragazzo non aveva ricambiato il saluto.
Temeva che il biondo lo odiasse.
Prese tutto il coraggio e gli parlò.
- Spero potrai mai perdonarmi...
- Perdonarti? Io dovrei perdonarti? Saresti tu quello che dovrebbe perdonarmi. Ho ucciso Fuyuka. Io. Tu hai fatto l'unica cosa che potevi fare. Oh, imouto-chan!
Ema stava entrando nella stanza, seguita dai fratelli.
Wataru saltò sul fratello.
- Kana-chan, che è successo!- il piccolino non domandava, lui pretendeva.
- Wataru, lascia riposare Kaname.
Il minore scese dal letto, e gli 11 se ne stavano tutti in torno al monaco.
Nessuno parlò.
Un medico entrò nell'affollata stanza.
- Asahina! Che ci fa tutta questa gente?
- Oh scusi- disse Masaomi.- Sono i miei fratelli. Uno di noi era ricoverato qui. Sono venuti tutti a trovarlo.
- Siamo venuti tutti insieme senza saperlo. È che eravamo tutti preoccupati.- disse Azusa, cercando di fermare il gemello dai capelli bianchi, che era intento a provarci con Ema.
- Io devo andare, ho saltato l'esame una volta, non posso saltarlo ancora!- disse la ragazza, ignorando Tsubaki.
- A...Anche io!- la seguì Yuusuke.
- È talmente prevedibile quel ragazzo!- Hikaru, che stava entrando in quel momento, commentò la scenetta.
- Almeno si sta impegnando con lo studio. - Disse Iori.
Il biondo rise.
Quei 4 avrebbero tenuto il segreto su tutto l'accaduto fino alla morte. 

{certo che son strana forte. io pubblico le ff sempre durante inglese. Non so perchè. Ringrazio chi la ha letta, recensita e apprezzata fino ad ora. Ho notato che non ho ancora inserito juli nei cap di "Iris". Lo metterò. prima o poi. Spero che questo capitolo vi piaccia di più dell'altro!}

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Capitolo 6
*** Bisogni umani. ***


Era una bella mattina di primavera, quando Iori si decise.
- Kaname. Ho deciso che cercherò mio padre.
- Masaomi non te lo permetterà. Non vuole che non ci consideriamo fratelli.
- Nessuno ha detto che Masa-nii lo debba sapere.
- Perfido. Mi piace. Ti accompagno. Oh, lo scoiattolino!
Juli stava ringhiando senza motivo apparente.
Ema entrò di corsa.
- Juli! Che stai facendo!
Il ragazzo dai capelli d'argento prese una nocciolina, la aprì e la offrì al piccolo gerbillo da guardia della ragazza.
L'animaletto lanciò una occhiata alla "non finisce qui" e sgambettò via squittendo.
- Prova a dargli più semi. Sembra che si tranquillizza un po'.
- Grazie, Iori-san!- Ema seguì il suo guardiano grigio, lasciando la stanza.
- Quando ti dichiarerai alla nostra imouto-chan?
- Perchè dovrei?
- Perchè è evidente.
- Kaname. Andiamo o no.
- Facile cambiar discorso. Vabbeh, andiamo.
In quel momento Kunieda lo chiamò.
- Iiiiooorrriii! Che ne dici andare a fare un giro?
- Non posso - disse in modo più serio del normale
- Che è successo? Sembri... Allegro.
Allegro? Il ragazzo non era allegro. Non era per nulla allegro. Oppure la sua voce tradiva il suo volere, trasmettendo le sue vere emozioni.
- Non si può essere allegri?
- è strano vedere Iori Asahina di buon umore. Mr maquantosondepresso che trasmette una emozione diversa dal solito. Bene. C'è da festeggiare. Ci sentiamo!
La chiamata si chiuse, e Iori seguì il fratello.
-sali in macchina, andiamo a disobbedire al dottorino.
Solo quando il ragazzo scese, si accorse che era in macchina con l'assassino di Fuyuka.
Ormai aveva accettato la sua morte.
Non voleva odiare il fratello.


I giorni passarono, e i risultati arrivarono.
- Iori-nii-chan! C'è una lettera per te!- disse il piccolo Wataru.
Il giovane prese la lettera e la lesse senza dire nulla.
Se una cosa non vuoi che la sappia Masaomi, non devi dirla al minore.
Chiamò il fratello.
- Kaname, è arrivata. Posso farti una domanda?
- ti chiederai il motivo per cui non posso sapere quel nome. Nessuno di noi veniva a conoscenza del nome del fidanzato di miwa-san. Sappiamo solo il nome di Rintarou. E Masaomi sa quello di suo padre. Nemmeno io che sono il terzo, ho la possibilità di sapere.
Il ragazzo prese la lettera e la rilesse.
Ora sapeva chi cercare.


{OHAYOPPUN! come va? non è passata manco una settimana e ho già pronto il nuovo capitolo. Ringrazio chi mi ha letto le storie *vocinastridula* "Grazie!" e chi ha recensito "Grazie!" non so se ho spiegato perchè li ho fatti tutti di padri diversi. e non ho voglia di controllare. diciamo che è impossibile che abbiano lo stesso padre 13 persone diverse. vabbeh, domanda stupida, riuscite a trovarmi un nome da mettere sulla lettera? Mi manca l'ispirazione! vabbeh, ciaussu e alla prossima!}

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Capitolo 7
*** amici, fratelli e famiglia. ***


Il ragazzo riguardò l'indirizzo .
Il giorno dopo si sarebbe diretto verso quella casa.
Era curioso, ma era terrorizzato.
Non sapeva che gli avrebbe detto. "Ah ciao, noi non ci conosciamo. Ma sono tuo figlio."
Non avrebbe mai e poi mai mancato di rispetto a uno sconosciuto.
Non parlava così nemmeno a Kunieda.
E in quel momento l'amico bussò alla porta.
- Iori! Se non ti sbrighi faremo tardi!
Il ragazzo sgranò gli occhi.
Era tardissimo.
Uscì di casa.
Nemmeno si accorse che pioveva.
- perché  ci hai impiegato così tanto ad uscire? Dovevi...
- stavo pensando. - voleva tenere segreta la sua situazione per il momento.
Meno gente lo sa, meno viene propagato.
-Questo era ovvio. Ma a che pensavi?
-  Non abbiamo tempo per parlare. -  chiuse l'argomento il ragazzo dai capelli argentati.
L'amico chinò la testa, cominciò a correre.
Il giovane si sforzava di comportarsi come al solito, e osservava il nome scritto su quel pezzo di carta.
Nemmeno seguiva la lezione, non pensava ad altro.
Tra qualche ora avrebbe capito chi era.
Non solo un Asahina, un fratello, un amico.
Ma sarebbe stato  figlio di qualcuno.
Non un figlio tra i tanti.
Era il figlio.  
Tornando a casa, l'amico chiese al ragazzo ciò che era successo.
- domani scoprirò uno dei segreti più grandi della famigli Asahina.
Per Kunieda non era una bella spiegazione,  ma lasciò correre,  vedendo gli occhi dell'amico pieni di felicità.
Non lo vedeva così da quando aveva parlato per la prima volta con Fuyuka.
La serata passò,  così anche la notte,  e si fece il giorno.
 Era il gran giorno.
Uscì di casa senza fare nemmeno colazione,  come se fosse il suo fratello minore.
Ema seguì il fratello maggiore 
- Iori-kun, dove vai così di fretta?
- Scusami,  ho un impegno,  Kuni ha insisti...
- Va con lui, imouto-chan
La voce del monaco irruppe sulla scena.
- Kaname. Cosa hai in mente.
- Tanto non hai nulla da fare, terresti compagnia al tuo fratellone.
Iori guardò il fratello maggiore, che rispose muovendo le labbra "buona fortuna" gli diceva.
-dove devi andare? Kaname mi ha detto che dovevincontrare una persona.
Anche se sembrava calmo, il diciottenne malediceva il monaco.
Secondo il foglio, la casa era quella che si trovava davanti a loro.
- che si fa, si suona il campanello?- chiese la ragazza.
 Dal giardino della propietà,  apparve Kunieda,  che giocava con un cane.
- Kuni? Che ci fai tu qui?
- Questo dovrei dirlo io... E quella? Sei Ema-chan? La sorellina acquisita di Iori?
- oh... Piacere di conoscerti!
Iori guardava l'amico.
 - tu...abiti qui?
- beh, è la casa dei miei genitori adottivi...quindi si.
- genitori adottivi?  Anche tu...
Ema guardava Kunieda.  
- oh ma... Entrate!  I miei dovrebbero rientrare tra poco. Non c'è molto in casa.
- Tranquillo. Devo parlare propio con loro...
- parlare con loro? Perchè.
Il ragazzo dai capelli argentati consegnò il prezioso foglio all'amico.
- Tuo padre...? È impossibile! - anche Ema era stupita, visto che non lo sapeva.
- Secondo il mio dna lo  è.
- Aki! Cos'è, hai invitato ospiti? - una voce non familiare attravversò la stanza.
- Siamo a casa!- una seconda voce, più dolce, seguì la prima.
Kunieda si alzò, e si dirisse all'ingresso.
Il cane, un cucciolo bianco e nero, seguiva il padrone allegramente.

  -Che storia è questa? - l'uomo si sedette con le mani tra i capelli.
Sembrava un personaggio famoso.
Indossava una polo sportiva e un paio di jeans.
- Mia madre è Miwa Asahina- spiegò il ragazzo.
-  Lo immaginavo. Diciotto anni fa... Uscivo con lei. Quando mi disse che aveva 9 figli non ci credevo. Poi un giorno conobbi Mina e... La lasciai. Da quel giorno non la ho più vista. Beh, si, ogni tanto al lavoro, ma non parlavamo di altro.
- scusi signore... Che lavoro fa?- Ema interruppe l'uomo
- Sono un editor. Poco fa ero andato dallo scrittore per cui lavoro. Perché me lo chiede?
- Niente, chiedevo solo.
Nello stesso istante, il campanello suonò
Una voce, questa volta conosciuta entrò.  
- Keiii!  Mi son ricordato di quella cosa!
Il suono di tacchi si avvicinò
- Oh. Iori chan!
Hikaru apparve e guardò il fratellino.
- Bene bene.
Iori iniziò ad avere paura.
Mai Hikaru doveva sapere ciò.
Ciò che sa Hikaru...
La sa chiunque.
- Vi conoscete?
- Ovvio! è il mio fratellino!
Hikaru prese la testa del giovane e la mise sotto l'ascella amichevolmente.
- Oh, vero, non ti ho mai detto il vero cognome. Scusami, scusami!
- Quindi tu sei...
- Il quarto figlio della famiglia Asahina, Asahina Hikaru.- dopo di che guardò il fratellino.
- Tranquillo,  non lo dirò a masanii, tanto io lo sapevo già da un pezzo.
I due, padre e figlio, guardarono lo scrittore con sgomento.
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editing infernale. Ogni volta ssaltava una pagina.  Visto che devo pure fare... come si chiama?  Mettere a capo tutto.
vabbeh. Forse lo ho già detto,  ma iori in realtà tentava di uccidre kaname con il crocifisso.  cosa normale.
e ema si metteva, nella novel , con ssubaru.  Dopo averlo letto, delle freccie colme di odio cercavano di volare verso ema. Visto che sarebbe lei a chiedere il fidanzamento. Brr. Vabbeh bell vi saluta!
ciaussu!

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Capitolo 8
*** Luce e Oscurità ***


-S...Sapevi tutto?
Gli occhi di tutti erano puntati sul giramondo, che sorrideva allegramente.
- Lo sapete bene che so tutto di tutti!
Ciò che si sapeva era che lo scrittore era un vero mistero.
Riusciva a sapere di tutti, senza che nessuno glielo raccontasse.
Iori prese un coltellino che era sul tavolino, e lo puntò verso il fratello.
- dopo kaname, vuoi attaccare pure me? Con un coltellino svizzero?
Ema notò un piccolo ma importante particolare.
Il quarto sapeva tutto.
- Tu...Tu... SAPEVI TUTTO? IO HO RACCOLTO TUTTO IL MIO CORAGGIO PER CERCARE MIO PADRE, E TU LO SAPEVI?
Ema cercò di fermare il giovane, ma venne spinta via dal suo braccio.
Tutti erano impietriti a quella scena, tranne Kunieda, che voleva assicurarsi che la ragazza stesse bene.
- Iori-chan! Mi hai ispirato un nuovo personaggio. Freddo e intelligente, se le cose diventano difficili diventi della stessa pasta... Di un assassino professionista. Serial killer! - detto questo, schivò il colpo del diciottenne  e fece cadere dalla mano il coltellino.
Dopodichè, colpì il fratellino facendolo svenire.

Quando riaprì gli occhi, Iori vide un luogo familiare.  
Era in camera sua.
Si alzò e si dirisse verso l'hall.
Il maggiore stava tranquillamente parlando con il padre del ragazzo dai capelli argentei.
 Kaname spuntò all'imporvviso.
 - Beccato. Mi hanno detto che hai minacciato Hikaru con un coltellino svizzero.
Il giovane guardò il fratello con un punto di domanda stampato in faccia.
- Che idea!  Si dimentica pure della sua follia omicida! Stupendo, stupendo!
Lo scrittore si mise a pasticciare su un quadernetto, mentre Iori lo fissava.
- Se per questo, anche quando ha attaccato me, non si ricordava quello che aveva fatto. Aveva solo notato le cesoie sporche di sangue, ma non sapeva cosa aveva fatto.
- ...Quanto tempo sono stato in camera?
- Sei arrivato a mezzogiorno... Direi due ore.- la voce del maggiore rispose al ragazzo.
Masaomi consegnò al fratellino una lettera.
- stamattina è arrivato questo. Sei stato selezionato per quel famoso scambio. Però... Magari non te la senti.
Iori pensò a tutto ciò che avrebbe lasciato se avesse accettato.
Avrebbe perso il sostegno di Kaname, ma il monaco si sarebbe trasferito al tempio centrale molto presto, quindi lo avrebbe perso allo stesso.
Avrebbe perso la sorellina, e molto probabilmente non lo avrebbe più riconosciuto al ritorno.
Non avrebbe più potuto andare alla tomba di fuyuka.
- Ci...ci devo pensare.
Si dirisse verso il giardino.
Quel luogo floreale lo rilassava.
- Iori-kun! Che ci  fai qui?
- È il mio lavoro, ricordi?- il ragazzo guardò l'orario. - Non è tanto tardi, potrei farci un salto... Ema, vorresti venire con me?
- D..Dove?
- Ema...hai paura di me?- chiese malinconico.- Ormai ho capito... Che ho una seconda personalità. Scusami.
- non ho paura di te. Ho paura per te. Se la tua seconda personalità esce quando  non dovrebbe e ferisse qualcuno? Tu...
- non credo che uscirà. Voglio andare al cimitero.
-... Ti accompagno allora.
E si dirissero verso il cimitero.

La triste tomba si eregeva solitaria.
La data di nascita e di morte erano l'unica cosa che era segnata su di essa.
Nemmeno una foto era appoggiata sul sepolcro della ragazza.
- i suoi genitori hanno bruciato tutte le sue foto.- la voce del ragazzo uscì con un tono triste.- volevano dimenticarsi di lei, per non soffrire. Non hanno nemmeno un tempio a casa.
Ema avrebbe voluto abbracciare il fratello, ma non voleva essere indiscreta.
- Avrei voluto....morire al suo posto. Se fossi morto, i miei fratelli e mia madre si sarebbero ricordati per sempre di me. Eppure ultimamente...credo che lei mi volesse far capire che devo andare avanti. Mi ha fatto aprire un mondo a me negato da quando è morta. Chi muore non ha più un corpo, ma il suo spirito ritorna in vita. O si unisce allo spirito di un'altra persona. Forse è stata lei, a portarti da me.
Il ragazzo tirò fuori dalla busta di carta un mazzo di fiori bianchi.
- iris. Ti ricordi fuyu? Erano i tuoi fiori preferiti. Quella volta ti avevo regalato un mazzo di iris neri. Mi ricordo quello che volevo dirti, pochi secondi prima dell'incidente. "la prossima volta cambio colore, visto che ti lamenti tanto". Dopo la tua morte, non te li ho mai portati. Spero che mi perdonerai. Accetterò il mio futuro.
Ema non seppe trattenersi le lacrime.
Quella tomba era piena di istanti perduti.
Istanti diventati cenere.

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devo piantarla con le storie deprimenti. 
si certo, e poi voglio sscriverne una sul passato di ittoki. Sono un genio.
Beh, questa è l'ultima. 
La ho voluta pubblicare proprio il ccompleanno di iori.
sono l'unica capace di piangere per le mie storie.  
vi giuro,  ho pianto con l'ultima frase.
quì sotto vi llascio la foto che mi ha ispirato la ff. Se riesco
http://i57.tinypic.com/jgiq1w.jpg
ciao~

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