The Return

di Ryta Holmes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Per sempre insieme ***
Capitolo 2: *** I can't be without you ***
Capitolo 3: *** Le provocazioni temprano la mente ***
Capitolo 4: *** Una mano lontana è venuta ad aiutarti ***
Capitolo 5: *** Pericolo di vita ***
Capitolo 6: *** MI SENTO CONFUSA ***
Capitolo 7: *** Mi sento confusa ***
Capitolo 8: *** Abbagli ***



Capitolo 1
*** Per sempre insieme ***


THE RETURN OF CARD CAPTOR SAKURA

CAPITOLO 1

PER SEMPRE INSIEME

- D’ora in poi staremo sempre insieme!!!-

Sakura abbracciò Shaoran in lacrime, ma quelle erano lacrime di gioia, perché finalmente era tornato, e sarebbe rimasto sempre al suo fianco.

Rimasero così per qualche minuto, e quando si staccarono, Sakura piangeva ancora.

- … sono una stupida… piango sempre!- esclamò abbassando lo sguardo.

Shaoran prese il suo fazzoletto e le asciugò le lacrime.

- Non è vero, è normale…- poi le accarezzò la guancia, e le prese la mano. – Andiamo a scuola, adesso!-

Il suo sorriso era molto dolce. Sakura non lo aveva dimenticato, ma poterlo rivedere era per lei una gioia immensa. Avrebbe preferito non andare a scuola quel giorno, ma non riuscì ad opporsi, e annuendo lo seguì.

Camminavano mano nella mano senza dirsi niente, perché bastava la loro presenza… non servivano parole. Come si avvicinarono a scuola, Sakura sentì la mano di lui stringersi più forte: erano entrambi imbarazzati, ora che si trovavano in mezzo agli altri.

- Non mi interessa di quello che pensano gli altri, l’importante è averti vicino!- disse Sakura rivolgendogli uno sguardo pieno di affetto verso di lui, uno di quelli che lo facevano arrossire a tal punto da ribollire; conosceva molto bene il carattere di Shaoran, sapeva che era molto timido, e dicendogli quelle cose, sperava di tranquillizzarlo. Ci riuscì: Shaoran ricambiò il sorriso con un altro molto dolce, e si avviarono verso la scuola. Appena entrati, dovettero dividersi.

- Io devo andare in sala professori…- disse lui guardandosi intorno. Anche se la scuola era la stessa di quattro anni prima non si era mai addentrato nelle classi superiori.

- Ma… sarai nella nostra classe, vero?- chiese lei preoccupata.

- Sì, ma ora devo andare dal prof. che mi accompagnerà. Ci vediamo dopo!-

- D’accordo, ciao!- esclamò Sakura, la quale subito dopo si diresse nella sua classe con aria sognante.

- Buongiorno!!!!- esclamò piena di vita.

- Buongiorno Sakura… ma che ti è successo! Hai una faccia così allegra stamattina!- Rika era sempre la prima a salutare le sue compagne. La sua dolcezza e la sua maturità non erano affatto cambiate, anzi era sempre più gentile e disponibile. E il suo amore sembrava non avere mai fine…

- Dici?… beh… è una sorpresa!!!-

- Sakura? Non è che per caso centra Li?- Tomoyo le si era avvicinata, e le aveva parlato sottovoce. Sakura, invece le rispose urlando.

- Ehhh!?! Come hai fatto a capirlo?-

- Perché fai quella faccia solo quando Li ti telefona o ti manda qualche lettera… perciò non mi resta che pensare che…-

- Tutti seduti, ragazzi.- il prof. era entrato, e aveva interrotto Tomoyo. Non era più lo stesso insegnante. Quando erano entrati alle scuole medie era cambiato; la loro unica consolazione era che fortunatamente capitarono quasi tutti nella stessa classe. Soltanto Naoko e Chiharu capitarono in una classe diversa.

- Ragazzi – continuò il professore - oggi vi devo presentare un nuovo studente… vieni, entra… il suo nome è…-

- LI SHAORAN!!!- Yamazaki si era alzato in piedi, e tra lo stupore generale era stato l’unico a riuscire ad aprire bocca. La maggior parte della classe era stupita, solo Sakura aveva un dolce sorriso stampato sulla faccia, e guardava con amore il suo Shaoran.

- Vedo che lo conoscete già… meglio così, per lo meno non avrà problemi ad ambientarsi.- disse il professore sorpreso.

- Allora era questa la sorpresa di cui ci parlavi… è incredibile che sia tornato, è passato così tanto tempo!- esclamò a bassa voce Tomoyo.

- Non lo dire a me!-

- Vediamo… cerchiamo ti un posto libero…-

- Prof., qui dietro a Kinomoto c’è un posto libero!- esclamò poi Tomoyo senza perdere tempo. La felicità della sua amica era più importante di chiunque altro. Shaoran, si andò a sedere dietro a Sakura, passando tra i banchi e salutato da tutti. Una volta seduto si rivolse a lei e disse:- Tutto come prima?-

- Tutto come prima!- rispose lei sorridendo.

Quel pomeriggio, Shaoran andò a casa di Sakura. Era il loro primo appuntamento, e lei, pensandoci mentre si preparava, si accorse di arrossire.

- Che cos’hai Sakura? Per caso non ti senti bene?- Kero-chan fece quella domanda con tono tagliente. Si divertiva a prendere in giro la sua padrona, soprattutto quando di mezzo c’era Shaoran. Lo deliziava il fatto che lei arrossisse e rispondesse con vaghi monosillabi. Infatti Sakura fece un salto e gli disse tutto d’un fiato:- Ahh!!!… n-no… che dici… sto bene…oradevoandareciao- in un attimo uscì dalla camera, perché l’aveva salvata il campanello.

Shaoran aveva suonato, e gli aveva aperto il fratello.

- Ah, sei arrivato…- disse in tono indifferente: Touya non gli aveva mai perdonato di essersi preso la cosa a cui più era legato, ma non ci poteva fare niente. Non poteva mica tarpare le ali a sua sorella! Shaoran, che l’aveva capito, non rispose con il solito sguardo di sfida, ma con un sorriso, e gli disse:- Sta’ tranquillo. Tornerà a casa sana e salva. E all’orario stabilito…-

Era proprio lì dove Touya voleva arrivare, ma Shaoran l’aveva preceduto. Senza però dargli soddisfazione, continuò quello che aveva cominciato lui.

- …e mi raccomando, stai molto attento, e non andate in posti pericolos…-

- Ma dai Touya, dove credi che andiamo!!!- Sakura stava scendendo le scale quando aveva sentito il fratello parlare, e aveva pensato bene di interromperlo.

- Non ti preoccupare. Prima di cena sarò a casa… e pensare che ho già 14 anni, e devo ancora rispettare questo coprifuoco! Beh.. ciao, a dopo!!!-

Suo fratello si allontanò con un:- Ho capito, ho capito!!! Ciao!-, e Sakura sorridendo si avvicinò a Shaoran.

- Allora, andiamo?- chiese mentre Shaoran annuiva sorridendo.

Erano appena entrati nel parco, ma nessuno dei due, per qualche stupida ragione aveva il coraggio di parlare. Quando passarono davanti alle altalene, Sakura gli prese la mano, prima con titubanza, poi con forza.

- Ti… ti ricordi di questo posto?-

- E come potrei dimenticarlo! E’ stato qui che mi hai dato un’altra speranza!-

- Già… e poi è qui che tu…- Sakura si zittì: non voleva dire quello che aveva pensato; si sentiva molto imbarazzata, ed anche lui, con quelle parole perse tutto il suo coraggio. Gli anni erano passati, ma i loro caratteri erano rimasti sempre gli stessi. Se prima potevano trovare qualche argomento di cui discutere come quando si sentivano per telefono, quando erano lontani, ora nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Camminavano così, mano nella mano, senza parlare, e guardando per terra. Ad un tratto, tutti e due trovarono qualcosa da dire.

- Senti io…- peccato che lo fecero contemporaneamente. Si fermarono l’uno davanti all’altro, e di nuovo parlarono insieme. Shaoran si bloccò. Sakura prima rise, poi riprese fiato e parlò.

- Ascolta io volevo dir…- non finì la frase. Con grande audacia, Shaoran la baciò. Sakura dapprima rimase sconvolta, poi gioendo del suo primo bacio, lo ricambiò. E quello fu un bacio, puro e innocente, che servì ad entrambi. Ora non avevano più paura e imbarazzo. Ora erano una coppia a tutti gli effetti, e speravano che lo fosse stato per sempre…

- Per sempre…- Sakura stava riflettendo su quelle parole, e non si accorse che il prof. l’aveva più volte richiamata.

- Kinomoto!!! Ritorna sulla terra!!!- tra le risate generali, Sakura chiese scusa, e ritornò ad ascoltare la lezione. Era già da qualche tempo che Sakura era distratta, e Tomoyo l’aveva vista ogni giorno intristirsi sempre di più. Non riusciva a capire per quale motivo si comportasse così, per lo meno con lei non ne aveva ancora parlato.

Si girò verso Li: era intento a seguire la lezione, e sembrava non fare caso al rimprovero che aveva ricevuto Sakura. A Tomoyo sembrò molto strano, ma si rese conto che già da un po’ il ragazzo si disinteressava della sua amica, e pensò che forse la distrazione di lei, potesse in qualche modo coincidere con l’indifferenza di lui.

Sakura, dal canto suo, aveva ripreso a seguire la lezione, o perlomeno faceva finta, perché i suoi pensieri erano tutti rivolti a Shaoran. Che cos’era successo?

Era trascorso appena un anno da quando era tornato, e in quel lasso di tempo avevano sempre vissuto come due fidanzati. Tra passeggiate romantiche, e convivenze scolastiche, 365 giorni erano passati in un battibaleno. Ma assieme ai giorni, sembrava che se ne fosse andato via anche l’amore. Era successo tutto d’un tratto, subito dopo il ritorno di Shaoran a scuola dopo una brutta influenza. Sakura era andata a prenderlo per andare a scuola insieme, ma non appena lo aveva incontrato aveva avvertito un’insolita freddezza in lui, e così era rimasto fino a quel giorno. Lei era molto triste, e non riusciva a capacitarsi del perché di quel cambiamento. Ma non disperava, perché conosceva Shaoran, e sapeva che lui l’amava ancora. Su questo punto la sua fermezza non aveva mai vacillato, ma ogni giorno, i suoi sguardi raggelanti, le parole in tono freddo che le rivolgeva, e gli impegni improvvisi che sicuramente inventava, non facevano altro che rovinare il suo carattere allegro e la sua sicurezza.

La lezione era finalmente finita. Sakura non ne poteva più anche di andare a scuola, ed incontrare quel suo sguardo gelido, perciò adesso si sentì sollevata di poter tornar a casa. Con un sorriso stentato, si avvicinò a Tomoyo, e con lei si avviò all’uscita.

- Sakura… sei sicura di stare bene?- chiese l’amica preoccupata.

- Eh… sì sì, sto benissimo… perché me lo chiedi?- rispose lei cercando di celare ogni suo sentimento negativo con un falso sorriso.

- Perché non mi sembra…- Sakura sospirò. A Tomoyo faceva molto male vederla così giù, così pensò di cambiare discorso.

- Ah, a proposito, quasi dimenticavo… ti va di venire un po’ a casa mia? Ho degli abiti nuovi che ho confezionato, e vorrei che tu li provassi… sempre se ti fa piacere…-

- Per me non ci sono problemi. E poi e da tanto che non mi trovo più qualche tuo abito, sarà come ritornare ai vecchi tempi!-

Leggermente più sollevate, si diressero a casa di Tomoyo.

- Così è questa la città dove vive… è piuttosto grande, non sarà facile trovarlo…- Una figura si trovava sulla cima della torre di Tokyo. Era in ombra, e non si riusciva a vederne l’aspetto. D’un tratto si distinse anche un’altra figura. Anche questa era in ombra, ma dalla voce si capì che si trattava di una donna.

- Non ti devi preoccupare! Intanto basterà che tu sistema le sue carte… poi saranno loro che ci porteranno da lui… non appena le userà…- la figura si accorse che la prima stava ridendo, e gli chiese il perché.

- Rido perché sarà uno scherzo metterlo fuori combattimento… e solo allora potrò veramente usare tutto il mio potere… successore di Clow, preparati a soccombere!!!- dopo di che tese le mani al cielo, e una nube scura si formò sopra quella figura.

- Oscuri sigilli, io vi richiamo… attaccate le sue carte… e ritorcetele contro il suo padrone… Andate!!!- e dalla nube tetra vennero fuori dei cerchi neri, funesti; e tra le risate cattive delle due ombre, si avviarono verso un’unica direzione… verso il quartiere di Tomoeda… verso una abitazione a noi nota…

- Allora, che ne pensi? Questo è quello che preferisco di più!- Sakura aveva indossato uno degli abiti di Tomoyo; era di un colore tra il rosa e il viola chiaro; i volant della gonna, davano quel movimento che il corpetto aderente, che lasciava intravedere le forme del corpo ormai sviluppato di Sakura, non riusciva a dare, perché era tutto intarsiato di perline. Le scarpe e il cappello erano violetto, e come al solito, su di esse erano messe in mostra due stelle per ogni lato, per simboleggiare la provenienza del suo potere.

- Tomoyo, è bellissimo!!! Ho quasi paura ad indossarlo… non vorrei rovinarlo!!!-

- E se non lo indossi tu, chi dovrebbe farlo!!!-

- Ragazze, che ne dite di prendere il the con me? Ho anche comprato una torta!- propose la madre di Tomoyo che era appena entrata;

- Caspita Sakura, questo vestito ti sta benissimo! Tomoyo diventa sempre più brava ogni giorno che passa!!! – esclamò sorpresa mentre Sakura e Tomoyo arrossivano in tandem - Su ora andiamo!-

- Un attimo che mi cambio e…-

- Non fa niente, vieni così… tanto stai benissimo!!!- esclamò ancora la madre e trascinò le due ragazze in giardino.

Erano trascorse già un paio d’ore tra chiacchiere e fette di torta, e intanto la madre di Tomoyo, aveva travolto Sakura di domande su suo padre, e le aveva chiesto diverse volte se vivevano sempre felici; Sakura alla fine si accorse, che da un lato del grande giardino, un rampicante si stava ormai seccando, e rendeva la parete esterna spoglia e triste.

- Che strano… tutto il giardino è rigoglioso e solo quell’edera è così spoglia…-

- Lo so, Sakura, ma vedi non ho il coraggio di tagliarla, perché quell’edera è un ricordo di tua madre. Pensa che tante volte ci si arrampicava sopra per salire in quella che era la sua camera; purtroppo qualche mese fa, il nostro giardiniere si è accorto che era stata attaccata da un virus, ma non ha potuto fare niente, perché a quanto pare, è molto raro, e la pianta, col tempo si è seccata, ed è quasi morta… mi duole se penso che così morirà anche un ricordo di Nadeshiko…-

- Mi dispiace… per quella pianta…-

- Su, non ti preoccupare! Dopotutto ci sei sempre tu che me la ricordi, no?- Sakura riprese a sorridere, ma quando la donna dovette allontanarsi, si avvicinò a Tomoyo, perché le era venuta in mente un’idea.

- Tomoyo, che ne pensi se uso la carta del fiore per far rivivere l’edera?-

- Sarebbe un’ottima idea, ma non possiamo farlo adesso, perché c’è troppa gente in giro. Magari potremmo farlo di notte; oggi mia madre neanche c’è!-

- Perfetto, allora aspettami per questa notte.-

- Verrai qui volando?-

- No, penso di no. E’ da parecchio che non uso la carta del volo, e non vorrei schiantarmi per terra, mentre vengo da te. Verrò a piedi, tanto la strada non è molto lunga!-

Quella notte, Sakura e Tomoyo, si trovarono davanti al rampicante. Sakura aveva indosso l’abito del pomeriggio, e Tomoyo, era pronta a filmarlo. Non si sentivano così da tanto tempo: sembrava che tutto fosse tornato come una volta.

- Ah, che bello! Finalmente potrò riprendere le emozionanti avventure della maga più potente del mondo!!! Questa sera, la nostra eroina, salverà la vita ad una povera pianta, ricordo di sua madre!!!- disse Tomoyo con una strana luce negli occhi. Sakura era sconcertata, e pensava che la sua amica fosse impazzita.

- Tomoyo, non devo mica salvare il pianeta, devo solo aiutare una povera pianta…- niente da fare: l’amica continuava a sognare e a parlare da sola.

Sakura prese il suo scettro. Era da molto tempo che non lo usava, ma ricordava perfettamente la formula magica.

Alzò il braccio in aria e disse ad alta voce:- Chiave che possiedi la forza delle stelle, mostrami il tuo vero aspetto, è Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!!!- il ciondolo divenne uno scettro, e Sakura prese la carta del fiore:- Flower! Fiore!!!- dalla carta uscì la figura del fiore. Stava per chiederle di far rivivere la pianta, quando la carta si voltò verso di lei. Il suo sguardo non era quello di sempre; era più duro, quasi cattivo. Eppure quella era una carta felice e spensierata. Sakura cominciò a preoccuparsi, e non appena vide che la carta stava per attaccarla, le sue angosce accrebbero. Mandò una pioggia di petali contro la ragazza, dopo di che sparì nell’oscurità della notte. Per fortuna, il fiore, non essendo una carta d’attacco, non fece alcun danno a Sakura, che era ancora a terra, allibita e inquieta. Che cos’era successo alla carta? Lei era la sua padrona, allora come mai non le aveva obbedito, anzi l’aveva addirittura attaccata? Tomoyo le si avvicinò. Anche lei era spaventata e preoccupata per gli stessi motivi.

- Ch-che cosa è successo!?! Le carte non hanno mai fatto così!!!-

- Non lo so, Tomoyo, ma il suo sguardo mi ha spaventato moltissimo. Penso… penso sia meglio andare da Kero-chan…-

- Non adesso. Sicuramente starà dormendo, e tu sei sconvolta. Rimandiamo tutto a domattina. A mente fresca si ragiona anche meglio, e poi visto che è domenica potrò venire e farvi vedere la registrazione che ho fatto…- Tomoyo si fermò. Stava per nominare Li, e pensò che forse Sakura non voleva vederlo, ma…

- …E chiameremo anche Shaoran. Forse lui potrebbe dirci qualcosa.-continuò la stessa Sakura. Ci aveva pensato lei da sola.

Così, ancora un po’ spaventate, tornarono alle loro abitazioni, in attesa del giorno che sarebbe arrivato di lì a qualche ora.

Intanto, in una vecchia villa ormai anche sigillata da travi di legno, perché pericolante, in una stanza dove non filtrava la luce, la sagoma di una persona, sedeva ad una poltrona, posta al centro di una stanza.

- Non aveva un grande gusto il mio parente…- disse una voce sprezzante. Intanto una ragazza era entrata nella stanza.

- Che buio che c’è qua dentro!!! Ma perché ti ostini a rimanere in questo postaccio e non esci a vivere! Pensa che io domani andrò anche a scuola. Sarà uno spasso!!!-

- Sai bene che io sono superiore e non mi abbasserei mai a stare con della gente comune. Io sono superiore, perché ho il potere…-

- Beh, fai come vuoi… piuttosto, con quella carta non hai combinato un granché. Non ha creato nessun danno al suo possessore, visto che il tuo potere non è accresciuto, e poi non è nemmeno venuta qui…-

- Non ti preoccupare, la carta del fiore non è d’attacco. E’ normale che non gli abbia fatto niente. E poi, vedrai, tornerà… anche con cattiveria, a quella carta piace sempre giocare, vedrai che tornerà…-

- Resta comunque il fatto che non hai concluso niente!-

- Per oggi, ma in futuro… non appena userà una carta d’attacco vedrai che andrà maglio… e sento che ciò avverrà molto, molto presto!!!-…

Continua…

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Capitolo 2
*** I can't be without you ***


CAPITOLO 2

I CAN’T BE WITH YOU

 

 

Era scesa la notte. Sulla torre di Tokyo si distinguevano delle figure, che man mano si avvicinavano… La figura di Shaoran, era avvolta da una nube magica e nera, e tutti intorno erano agitati. Si intravedevano solo Sakura e Cerberus, che discutevano.

- Non posso lasciarlo morire così, l’ho ridotto io in questo stato!!!-

- Ma ragiona, Sakura! Se tenti di risvegliarlo sarai tu a non farcela!!! Potresti morire!!!- Sakura rimase sconvolta, ma ormai aveva deciso.- Io lo devo fare, non mi importa di me, è importante che lui viva, altrimenti non riucirei più io a vivere con questo rimorso! Release, rescissione del sigillo!!!-

- NO, SAKURA NOOOOO!!!!- Cerberus non riuscì a trattenerla.

- SAKURA NOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!- Shaoran si svegliò madido di sudore. Ansimava. Si mise la testa tra le mani. Sembrava disperato. Quel sogno era ormai diventato ricorrente, e lui non riusciva a capire per quale motivo, insisteva così tanto nella sua mente. Per questo ogni volta che guardava Sakura, ogni volta che lei gli rivolgeva la parola, lui si ricordava di quel sogno, e la preoccupazione che per lui, lei potesse perdere la vita, lo angustiava.

 Si alzò più stanco della sera precedente, e fece colazione. Dopo si ricordò che il giorno prima non aveva controllato la posta, infatti, uscito per controllare, trovò una lettera che veniva dall’Inghilterra, ed il mittente era Eriol.

- Finalmente mi ha risposto…- rientrò in casa, e lesse la lettera.

Caro Shaoran,

ho ricevuto la tua lettera solo qualche giorno fa, e ho parlato del tuo sogno anche a Kaho. Mi dispiace doverti informare che né io né lei siamo riusciti a trovare una giustificazione al tuo sogno; sappiamo solo che sicuramente è premonitore, perciò vi consigliamo di stare molto attenti! E’ probabile che presto dovrete affrontare nuovi problemi: Kaho ha avvertito qualcosa, ma non riesce a spiegarsi di più. E’ probabile che quel “qualcosa” abbia un potere molto forte. Non mi meraviglierei se fosse anche più forte di quello di Sakura. Mi raccomando, informa anche lei di questo fatto, e sappiate che cercheremo di saperne di più e di indagare; non vi lasceremo soli. Un saluto affettuoso a tutti da me, Kaho, Rubby Moon e Suppy.

 

Con affetto

 Eriol

 

Shaoran richiuse la lettera. Non aveva ottenuto niente, solo adesso sapeva che doveva allontanarsi da Sakura quanto più era possibile. Non doveva più vederla, almeno fino a che non si fosse saputo qualcos’altro, e forse anche allora avrebbe dovuto continuare ad evitarla. Era molto doloroso, e contando che sarebbe stata un’impresa visto che ogni giorno si sarebbero incontrati a scuola, per un attimo gli passò per la mente di tornate ad Hong Kong. Mentre rimuginava su questo pensiero, squillò il telefono.

- Pronto, qui è casa Li -

- P-pronto, Shaoran… sono Sakura…- il sangue gli si gelò. Perché l’aveva chiamato?

- Che cosa c’è – chiese secco. La sua voce era freddissima, e mentre uno soffriva da un lato, l’altra tratteneva a forza le lacrime dall’altro.

- Ecco.. il fatto è che… potresti venire adesso a casa mia?-

- Mi dispiace ma non po…-

- Si tratta delle mie carte, ho dei problemi….- si affrettò a spiegare: sapeva che avrebbe rifiutato solo per lei. Shaoran, infatti appena sentì la parola carte non esitò un attimo.

- D’accordo, sarò da te quanto prima. Ciao- e chiuse la comunicazione.

- Allora, che cosa ha detto, viene?- chiese Kero-chan più preoccupato per i sentimenti dell’amica che delle carte.

- Sì, ha detto che viene… Tomoyo riporta indietro la cassetta, così può vedere anche lui quello che è successo – disse rivolta all’amica. In quel momento suonarono alla porta - Possibile che sia già arrivato? E’ stato un fulmine!- Sakura si alzò per andare ad aprire. Si era preparata a riaffrontarlo, ma non così presto! Con titubanza aprì la porta, ma non si trovò davanti chi aspettava.

- Ciao, Sakura!-

- Yu-Yukito… che ci fai qu…- non finì la frase che il giovane Yukito si trasformò nel guardiano Yue.

- Ciao, Sakura, sono venuto perché ho avvertito che eri in pericolo - Sakura sorrise e abbracciò Yue, che avvertì un certo imbarazzo.

- Da quanto tempo amico mio… sono felice che tu sia venuto!-

Presto si trovarono tutti nell’ingresso.

- Yue, come mai sei venuto.-

- Perché? Ho avvertito che Sakura era in pericolo e sono venuto a vedere se stava bene…-

- E’ molto strano… io non ho avvertito niente. Questa notte non mi sono accorto di nulla…- disse Kero-chan preoccupato, che stesse perdendo colpi? Sakura cercò di sdrammatizzare.

- Magari stavi dormendo troppo beatamente e non ti sei accorto di nulla. Sfido io dopo che hai giocato al mio videogioco per tutto il giorno!!!-

- COOOSAAA!?! Vorresti dire che sono un cattivo guardiano?- esclamò lui con il broncio.

- Ma dai, non te la sarai mica presa!!! Tu sei un meraviglioso guardiano!!!- e gli dette un bacio che lo fece arrossire, mentre Tomoyo, ridendo, si gustava la scena.

- Che cosa sta succedendo qui?- Shaoran era arrivato, e trovando la porta aperta, era tranquillamente entrato, ed aveva trovato tutti davanti alla porta di casa. Il ragazzo guardò i volti di tutti, e quando incrociò lo sguardo di Sakura, la sua espressione si fece più grave, rovinando l’atmosfera. Sakura, infatti, appena vide il suo viso farsi subito più freddo, ci restò di sasso, e quel dolce sorriso, svanì. Kero-chan, prese in mano la situazione.

- Ciao Li… bene ora che ci siamo tutti, sarà meglio parlare di quello che è successo la scorsa notte!-

 Quando furono tutti in camera, Tomoyo fece vedere agli assenti quello che aveva filmato, e Shaoran, parlò della lettera che aveva ricevuto da Eriol, senza però, e quindi non tenendo conto delle raccomandazioni del mago, parlare del suo incubo che lo tormentava. Non voleva, infatti, far sapere niente a Sakura di quel fatto. Gli bastava allontanarsi in silenzio, altrimenti, visto il carattere di lei, avrebbe avuto difficoltà a farlo.

- La situazione è alquanto oscura e complicata, tanto più che non sappiamo chi rappresenta questo nuovo pericolo. Non so se sarà il caso, d’ora in poi di usare le carte…- Kero-chan arrivò a questa conclusione, dopo l’esposizione dei fatti, ma non tutti erano d’accordo, specialmente Shaoran.

- Non puoi dire con certezza se anche le altre carte avranno lo stesso effetto. Può darsi che qualche carta ritenga ancora Sakura, la sua padrona!!!-

- Non so che dire… tu cosa ne pensi, Sakura… Sakura?- la ragazza era in tenta a guardare per l’ennesima volta il filmato.

- Che strano, non mi ricordavo che la carta del fiore avesse quel bracciale…-

- SAKURAAAA!!! Non è questo il momento di pensare alle sciocchezze!!! Qui stiamo discutendo di cose importanti!!!… sei sempre la solita…- Sakura, dopo che si prese un colpo per le urla del peluche, chiese scusa, ma non fece in tempo a dire la sua opinione, che subito si bloccò.

- Che ti succede, perché adesso ti sei bloccata!-

- … sento… sento un pericolo… sta succedendo qualcosa… fuori!!!- si alzò velocemente, prese le carte e uscì di corsa lasciando tutti allibiti. Quando si ripresero ed uscirono, la trovarono fuori che guardava verso una parte della città dalla quale proveniva un bagliore. Senza pensarci un attimo si mise a correre, seguita dagli altri. Dopo qualche minuto, si ritrovò davanti al parco in fiamme.

- Guardate!!! Quelle piante sono tutte secche, questa è sicuramente opera della carta del fiore!!!

- Devo rimediare!!!-

- No, Sakura, non usare le carte!!!- era troppo tardi. Sakura era partita alla carica, ed era fermamente decisa a fermare l’incendio. Dopotutto non c’era altro da fare.

- RELEASE! RESCISSIONE DEL SIGILLO!!! WATHERY ACQUA!!!- Dalla carta uscì la figura dell’acqua, ma anche questa sembrava cattiva. Il suo viso esprimeva malvagità, e Sakura ne ebbe subito timore.

- Quella non può essere una delle mie carte…- disse mentre Wathery cambiando direzione stava per attaccarla. Con un getto d’acqua infatti, la prese in pieno, e la catapultò lontano.

- SAKURA!!!- Gridò Shaoran, mentre con una mano lanciava un incantesimo del vento:- Fuka Shorai!!!- il vento che si creò non riuscì a fermare la carta, che si dirigeva più velocemente degli altri verso Sakura. Questa aprì gli occhi. Aveva dolori dappertutto, per l’impatto subito, e non capiva niente. Tutto quello che le passava per la mente era che una sua carta, in quel momento la stava attaccando, e la fissava. Dopo un attimo si rese conto che stava fissando il petto della figura, dove spuntava un ciondolo, che lei non aveva mai visto. Si sentì una stupida a pensare che mentre stava per morire, la sua mente fosse tutta rivolta a quel particolare. Poi, come un fulmine, le passò per la mente, che pure a casa, aveva notato che anche la carta del fiore aveva qualcosa di diverso. Meccanicamente alzò lo scettro. Non sapeva bene quello che faceva, ma sentiva che doveva fare qualcosa di particolare. La carta era arrivata a pochi metri da lei. In un secondo, lo scettro si illuminò, e la stella cambiò posizione, rivolgendo la punta verso l’esterno. Sakura, si alzò, e senza capire quello che faceva disse:- SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO, E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!!- non appena la punta della stella toccò il ciondolo che Wathery aveva al collo, una luce abbagliante avvolse tutto, e questa, dopo essersi liberata del sigillo, guardò Sakura con gratitudine, e rivolgendole un sorriso, rientrò nella sua carta, la quale si depositò sulla mano di Sakura. La ragazza, dopo averla riutilizzata per spegnere l’incendio, tirò un sospiro di sollievo, e disse:- E’ tornata come prima…- tutti le si avvicinarono. A dire la verità erano arrivati in tempo, ma vedendo Sakura fare quei movimenti, Cerberus, aveva bloccato tutti dall’aiutarla, perché aveva sentito di doversi fidare di lei. Non appena tutto finì, Shaoran si avvicinò a Sakura, preoccupato.

- Stai Bene!?!- Sakura si voltò, e vedendolo così impensierito, per un attimo le sembrò che tutto fosse tornato come prima.

- Sto bene, grazie per esserti preoccupato per me!-

Shaoran, non sapendo come, arrossì, ma subito tornò a recitare la sua commedia.

- Bene, allora me ne posso andare…- il sorriso che subito aveva illuminato il volto di Sakura si spense, e mentre gli altri si avvicinavano, la sua allegria svanì del tutto.

Cerberus riprese le sembianze di peluche, e chiese a Sakura se stava bene. Ad una sua risposta affermativa, riprese a parlare.

- Non abbiamo visto bene com’è andata, ma tu Tomoyo hai filmato tutto, vero?-

- Sì Kero-chan, per lo meno fino a quando non c’è stata tutta quella luce…-

- Non fa niente, ora sarà meglio andare a casa di Sakura per vedere quello che è successo!-

Anche Shaoran fu convinto da Tomoyo a seguire il gruppo, così in casa Kinomoto, rividero la scena che si era svolta. Anche Sakura rimase di stucco quando la vide, perché in quel momento aveva la mente vuota, e non aveva capito nemmeno lei quanto era accaduto.

- In pratica quando mi sono alzata, lo scettro ha cambiato forma… avete visto qui, ho toccato la collana di Wathery ed è finito tutto, e poi quella luce, e le parole che ho detto senza pensarci… che confusione ho per la testa!!!-

- Qualcosa forse te la posso spiegare io. Le carte devono avere dei sigilli, che non fanno altro che renderle cattive, e sono spinte ad attaccarti. Però tu con il tuo potere puoi farle ritornare normali!-

- Con il mio potere… però è strano che non mi sia accorta di quello che facevo!!!-

- Non ti dimenticare quello che ti disse Eriol qualche anno fa: il tuo potere entra in funzione solo quando sei tu a volerlo, e in quel momento, tu volevi che la tua carta non ti attaccasse!-

- Credo di aver capito… e con la carta del fiore adesso come faremo? Dove sarà?- Shaoran si intromise nella discussione:- E’ probabile che sia ancora in giro, o forse sarà andata da chi ha mandato i sigilli…-

- Ma così come farò a salvarla…- Sakura aveva molto a cuore le sue carte, soprattutto perché in passato l’avevano difesa diverse volte.

- Non ti preoccupare, vedrai che la ritroveremo – disse Yue all’improvviso per cercare di calmare la sua padrona - Fatti coraggio, e non ti arrendere, perché adesso dobbiamo affrontare un nuovo pericolo, e poi dovrai trovare i sigilli in tutte le carte, che a quanto pare sono nascosti bene. Ma sono sicuro che tu li troverai, perché le conosci pefettamente!- Sakura sorrise a Yue. Alcune volte sapeva essere molto dolce con la sua padrona, e di questo lei gliene era grata.

- Adesso sarà il caso di andare. Tra poco tuo padre e Touya torneranno, e mia madre mi aspetta per il pranzo. Ciao, Sakura!- salutò l’amica dirigendosi verso la porta.

- Sarà il caso che vada anch’io, a tuo fratello verrà un colpo se vedrà me invece di Yukito!-

- Hai ragione, non voglio preoccuparlo per questa situazione, preferisco che rimanga all’oscuro di tutto, questa volta!!!- Sakura ricordava ancora bene il sacrificio che aveva fatto suo fratello per salvare Yukito, e non voleva che si ripetesse qualcosa del genere. Dopo che Tomoyo e Yue, ormai diventato Yukito, se ne furono andati, anche Shaoran, salutò Sakura, e si avviò verso l’uscita.

Forse era stata l’eccitazione che ancora c’era nell’aria quel giorno, o solo il desiderio di sapere qualcosa, che spinsero Sakura a correre verso Shaoran che si trovava già per strada.

-SHAORAAAAAAN!!! ASPETTAMI!!!!- Lui si voltò, e aspettò che Sakura la raggiungesse. Ansimava ancora quando lui parlò.

- Che cosa c’è?- Sakura fu colpita da quella freddezza: ancora non ci era abituata. Ma doveva sapere qualcosa, e gli rispose con rabbia.

- Voglio…anf…voglio sapere cosa ti è preso!!! Cosa ti è successo, per quale motivo ti stai comportando così!?!- Shaoran non aveva il coraggio di parlare in quel momento, ma il tono con cui Sakura rispose alla sua domanda, accese anche lui.

- Ti stai sbagliando, non mi è successo niente!-

- Ma che cosa credi, che io sia una stupida? Che non capisca quando qualcuno si comporta in modo distaccato nei miei confronti!?! Questo vuol dire che non mi conosci bene!!!- quella lite era dolorosa per entrambi, ma la rabbia e l’angoscia avevano ormai preso il sopravvento.

- IO HO IL DIRITTO DI SAPERE COSA TI PRENDE!!! DEVO SAPERLO!!!-

- E VA BENE, SE PROPRIO VUOI SAPERLO IO…IO NON TI AMO PIU’!!!- il cuore di Sakura si congelò all’istante, ed un brivido le percorse la schiena. Quello che aveva detto Shaoran era straziante. Lui non l’amava più… com’era possibile? Trattenendo a fatica le lacrime, abbassò lo sguardo. Anche Shaoran stava soffrendo per quello che aveva detto, ma ormai non poteva rimediare. L’aveva detto e non poteva più tornare indietro. Vedendo lei che abbassava lo sguardo, si voltò e se ne andò senza dire una parola.

Mentre si allontanava, Sakura provò una forte sensazione, poi…

- Aspetta!!!- Shaoran si bloccò, ma non si voltò. Cosa voleva ancora da lui?

- Io… io lo sento. Quello che mi hai detto non è vero, e sento anche però, che c’è un motivo. Non so di cosa si tratta, ma sento che c’è un motivo. Non ti chiederò di spiegarmi tutto, ma ti assicuro che ti aspetterò, e non verserò più una lacrima per questo. Io sono sicura dei miei sentimenti, come lo sono dei tuoi. Mi farò coraggio e affronterò questa minaccia. Ma sappi solo una cosa… prima dell’amore, c’è sempre stata l’amicizia, perciò io non smetterò di essere tua amica, anche se mi farà male… voglio che tu continui ad essere mio amico, e che mi aiuti in questa nuova impresa, te ne prego… questo me lo devi!-

- Ma non capisci che mi sto allontanando da te proprio perché con me saresti in pericolo?- nella sua mente, non pensava ad altro, ma senza dirle niente, Shaoran si allontanò verso la sua casa. Kero-chan, intanto, assisteva alla scena, triste e abbattuto. La sua amica soffriva molto, ma era stata molto coraggiosa a dire quelle cose, e molto probabilmente avrebbe tenuto fede alla promessa che aveva fatto. Non avrebbe più versato una lacrima.

- Sarà difficile per lei… ma io le starò accanto!-

 

- Anche questa volta hai fatto buca!!! Nonostante la carta del fiore sia venuta da te hai perso quella dell’acqua, ormai il sigillo è stato rotto.-

- Io non mi preoccupo, se il possessore delle carte ne recupera qualcuna non è un problema. Tanto le energie che si perdono in combattimento, verranno assorbite dal mio corpo, perciò più le sue carte lo attaccheranno, più energia prenderò, e non appena avrò abbastanza energia da ritornare quello di una volta, me ne sbarazzerò!-

- E delle carte che perde, che te ne fai, scusa…-

- E’ semplice… le userò per attaccarla. Sarà molto divertente… vedrai…-

- Contento tu… beh, io ora mi preparo, domani andrò a scuola, e mi divertirò un sacco. Non vedo l’ora!!!-

 

 

Continua…

 

Allora, cosa ne pensate? Un nuovo nemico, un nuovo problema, e nuovi poteri… una storia diversa dalle altre… ditemi cosa ne pensate. Mi raccomando, recensite!!!!

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Capitolo 3
*** Le provocazioni temprano la mente ***


CAPITOLO 3

LE PROVOCAZIONI TEMPRANO LA MENTE

Era da poco passata l’alba, quando Sakura aprì gli occhi. Si voltò verso Kero-chan, e vide che ancora dormiva; mentre si alzava, pensò di non svegliarlo, perciò si preparò in silenzio per andare a scuola. Mentre si spazzolava i capelli davanti allo specchio, fissava la sua immagine riflessa. In quel periodo era cresciuta molto, e assomigliava sempre di più a sua madre. Sorrise, quando si accorse che non aveva più gli occhi gonfi. In quel periodo, aveva pianto parecchio, ma adesso aveva una promessa da mantenere. Le immagini confuse del giorno prima, le riaffiorarono alla mente: il combattimento, lei che rincorreva Shaoran, e poi le sue parole, e la sua reazione, quando aveva provato quella strana sensazione, comprendendo che lui non parlava seriamente… scrollò le spalle per dimenticare i pensieri tristi, e assunse un’aria più decisa.

- Devo farmi coraggio!!! E devo tener fede alla promessa!!!- esclamò dimenticando di fare silenzio.

- Ummmm… che cos’hai detto Sakura… ce l’hai con me?- chiese Kero-chan alzando la trsta assonnata dal cuscino.

- No no, nulla Kero-chan… io adesso scendo in cucina, così preparo la colazione per mio fratello e per papà. Ci vediamo dopo, ciao!!!- Kero-chan alzò la testa e vedendo uscire la sua padrona di corsa, quasi saltellando, non potè fare a meno di sorridere, e di sentirsi un po’ più sollevato, perché era da tanto che non vedeva Sakura così vitale. Poi ritornò a dormire tranquillamente mugugnando che era troppo presto.

- Mh? E tu che ci fai qui, mostro! Come mai già sveglia a quest’ora? Hai bisogno di qualcosa oppure è tutto un sogno e sto ancora dormendo?- Touya era entrato nella stanza, e trovando la cucina già occupata, si era messo a sedere. Sakura, con l’espressione corrucciata, gli si era avvicinata, e gli aveva sferrato un calcio sullo stinco, prima di servirgli la colazione. Touya, dolorante e senza dire una parola, iniziò a fare mangiare.

Sakura dette un bacio a suo padre, salutò suo fratello, ed uscì di casa, diretta verso la scuola. Quella mattina non era in ritardo, perciò pensò di passare per il viale dei ciliegi che amava tanto. In quel periodo erano in piena fioritura: la primavera era ormai arrivata, e gli alberi, dopo il ungo letargo invernale, mostravano in tutto il oro splendore quel colore così intenso. Sakura percorreva il viale respirando a pieni polmoni il profumo dei fiori, e il suo umore non fece che migliorare. Quando uscì dal viale, incontrò la sua amica Tomoyo, che vedendola arrivare, la attendeva con il sorriso sulle labbra. Aveva subito notato che Sakura si sentiva molto meglio, ma era stata anche la telefonata di Kero-chan, il quale le aveva raccontato la conversazione della sua padrona con Li.

- Sei di buon umore stamattina!!!- Sakura sorrise, e con una corsa raggiunse Tomoyo.

- Sì, oggi mi sento molto meglio!!!- continuarono a chiacchierare allegramente, e rallentarono un poco il passo, così raggiunsero la scuola, pochi minuti prima che suonasse la campanella. Appena entrate in classe, Sakura notò che Shaoran era già arrivato. Quando lui alzò lo sguardo e la vide, sembrò che nulla fosse cambiato, e ancora una volta le rivolse uno sguardo freddo e distaccato. Mentre camminava, Sakura continuava a ripetere a se stessa che doveva mantenere la promessa, perciò si avvicinò al banco, e con un’indifferenza poco seria, salutò Shaoran, e si sedette al suo posto senza aggiungere altro. Shaoran rimase molto sorpreso dal suo atteggiamento; il suo volto non esprimeva più tristezza, ma totale indifferenza, però la cosa non lo turbò più di tanto, perché capì che la sua era soltanto una maschera, e quella freddezza, solo una difesa per non soffrire più. I suoi pensieri, vennero interrotti dall’insegnante.

- Buongiorno, ragazzi! Forza, tutti ai vostri posti!!!- in un attimo si sentì un assordante rumore di banchi e di sedie in movimento, e poi il silenzio totale. L’insegnante continuò.

- Bene ragazzi, oggi prima di iniziare la lezione, vi voglio presentare una nuova compagna, che si è trasferita qui da poco!- il professore si voltò verso la porta, dalla quale entrò una ragazza, molto carina; aveva i capelli neri raccolto in due crocchie sui lati, e gli occhi erano neri e profondi, quasi misteriosi; aveva un’aria sbarazzina, e sicuramente non era giapponese. Mentre la ragazza faceva l’inchino, il professore la presentò.

- Lei è Mei-ling Xiang ( Ah! Ah! Ah! Ve la ricordate? Questa è una mia piccola vendetta; visto infatti, che la odiavo così tanto, ho deciso che avrà un ruolo da "cattiva". Vi piace? Spero di sì!!! Vi ricordo, però che il cognome me lo sono inventato, il perché lo saprete poi. NdA), e viene dalla Cina, proprio come il nostro Li. Si è trasferita qui da poco, e anche se a tutti gli effetti studierà in questa classe solo a partire dalla prossima settimana, cioè non appena inizierà il nuovo anno scolastico, per oggi vi conoscerà. Peccato solo che da domani entreremo in vacanza, avrai poco tempo, per conoscere tutti!- la ragazza guardò il professore con un sorriso.

- Non si preoccupi professore, mi basterà!- il professore arrossì non appena vide il volto di Mei-ling, e rimase turbato finché lei non abbassò lo sguardo. Tomoyo tentò di far notare la cosa a Sakura, ma lei era troppo impegnata ad osservare quella nuova ragazza, e Shaoran, che da quando aveva sentito il suo nome aveva iniziato a fissarla insistentemente, e un moto di gelosia, le aveva attanagliato il cuore.

- Ehm… bene Xiang, ti puoi sedere… vediamo dove… sì, vicino a Li c’è un banco vuoto!- la ragazza si diresse verso il banco indicato dal professore, che si trovava dietro a Tomoyo e a Sakura, e proprio di fianco a Shaoran. Mentre camminava, Sakura la guardò, e si rese conto che era molto carina, e maledisse il professore che le aveva indicato proprio il banco vicino a Shaoran. Lui, intanto, la fissava costantemente, perché si era reso conto di aver già sentito nominare il suo cognome, Xiang. Era come se lo avesse già sentito, e a quella sensazione se ne aggiunse un’altra di pericolo. Non capiva bene quello che stava succedendo, ma pensò che bisognava stare in guardia. Quando Mei-ling, avendo quasi raggiunto il suo banco, alzò lo sguardo si fermò di colpo, e fissò il ragazzo che si trovava di fronte a lei. Rimase a guardarlo per qualche istante, poi la voce dell’insegnante la richiamò alla realtà e si sedette di fianco a Shaoran, il quale aveva distolto lo sguardo non appena lei gli aveva rivolto il suo. Tomoyo assistette alla scena, confusa, per le diverse reazioni dei tre. Quando finalmente, la campanella dette tregua agli studenti, Tomoyo si avvicinò a Sakura, ma invece di parlare, ascoltarono in silenzio la conversazione che Shaoran e Mei-ling si apprestarono a fare.

- Tu… tu sei quello che viene dalla Cina…- Shaoran si voltò e cercando di essere il più cordiale possibile rispose alla domanda.

- Eh? Sì, per l’esattezza sono di Hong Kong.-

- E qual è il tuo cognome?-

- Li, perché?-

- No, così…- la ragazza si mostrò distaccata, ma in realtà era in fermento per chissà che cosa.

- Io sono della Cina meridionale, ma mia madre è Giapponese, perciò con la mia famiglia ci siamo trasferiti qui. E tu, come mai ti trovi in Giappone?- Sakura sussultò. Il motivo per cui Shaoran viveva in Giappone era sempre stato lei, ma da meno di ventiquattrore non lo era più. Cosa avrebbe risposto?

- Il fatto è che la vita qui mi piace molto più che ad Hong Kong; ci sono venuto anni fa per una faccenda privata, e poi ci sono rimasto.- Shaoran rimase molto sul vago, ma a Sakura sarebbe molto piaciuto il fatto che lui avesse detto che viveva lì per poter essere vicino alla sua ragazza. Una nuova ondata di tristezza la avvolse, e Tomoyo, rendendosene conto, la trascinò con una scusa fuori dalla classe.

- Dai Sakura, è meglio se pranziamo in giardino!!! Non mi va di stare al chiuso con una giornata così bella!!!-

Era trascorsa già mezzora, da quando le due amiche erano uscite fuori. Tomoyo era riuscita a regalare di nuovo il sorriso a Sakura, e stavano ancora pranzando tranquillamente, quando, d’un tratto Sakura avvertì una strana sensazione. Non ebbe nemmeno il tempo di avvisare l’amica, che una violenta tempesta di petali, si abbatté sulla scuola. Sakura tentava di parlare coprendosi il volto con le mani, ma le era molto difficile.

- Non ci… non ci posso credere… è ancora la carta del fiore!!!- Tomoyo non riusciva a resistere alla tempesta, ma ebbe ugualmente la forza di tirare fuori la sua videocamera.

- Forza… forza Sakura!!! Devi usare le tue carte!!!- la ragazza meccanicamente richiamò il suo scettro, ma non continuò.

- Non… non so che carta usare! Se… devo cancellare questa tempesta… dovrò prima combattere… con un’altra carta!!!- ipotizzò mentre faceva persino fatica a parlare per via dei petali e del vento.

- Perché non usi… quella dell’acqua!!!- suggerì Tomoyo, che nel frattempo stava già filmando la sua amica.

- Peggiorerei solo la situazione… i petali diventano più pesanti con l’acqua!!!- mentre le due ragazze, a fatica, ragionavano, il paesaggio lentamente si stava ricoprendo di petali, e tutti gli studenti cercavano di rientrare nella scuola.

- Aspetta un momento… hai… hai detto cancellare!?!-

- Ma certo!!!… posso usare la car… la carta della cancellazione!!! Sei un genio… Tomoyo!!!- Sakura prese la carta della cancellazione e tirò un grosso sospiro.

- Bene, ora tocca a me!!!… ERASE CANCELLAZIONE!!!- dalla carta uscì la figura della cancellazione, e anche questa aveva tutta l’aria di odiare la sua padrona. Sakura non si perse d’animo, e prima che la carta potesse attaccarla, alzò lo scettro in aria, e la stella cambiò posizione. Per fortuna il sigillo era facilmente individuabile, e subito la formula che aveva pronunciato il giorno prima le ritornò alla mente.

- SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO, E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!!- la punta della stella toccò il centro della figura, e il sigillo si spezzò. La carta tornò al suo vero aspetto, e Sakura la utilizzò per cancellare la pioggia di petali. Le due ragazze non fecero in tempo a gioire, che subito i petali ricominciarono a cadere sulla scuola. Evidentemente erano troppi e sparsi ovunque. Per fortuna, adesso non si spostavano più violentemente, come all’inizio, ma erano molto fitti, e presto avrebbero sommerso ogni cosa.

- Che cosa facciamo adesso!!!- la voce di Sakura sembrava disperata, non sapeva più cosa fare.

- Sakura, prova con la carta del vento, potrai spazzare via i petali in un unico punto, e poi potrai riutilizzare la carta della cancellazione!!!- Sakura ci pensò un attimo. Avrebbe dovuto di nuovo combattere contro una sua carta, e in più quella del vento era piuttosto combattiva, e non sarebbe stato facile; aveva anche sprecato parecchia energia, ma non poteva certo abbandonare la scuola in quelle condizioni. Se non avesse fatto qualcosa, e alla svelta, presto tutti sarebbero morti soffocarti. Non c’era tempo da perdere. Prese la carta del vento, e si preparò ad una dura battaglia.

- WINDY VENTO!!!- la carta che ne uscì, iniziò subito ad attaccare Sakura, ma lei, prontamente, richiamò anche la carta dell’acqua. In realtà la sua fu una mossa affrettata, perché era molto difficile richiamare due carte contemporaneamente, e lei aveva già perso parecchia energia. Mentre le due carte combattevano tra di loro, Sakura cercava il sigillo, ma non riusciva a trovarlo.

- Non è possibile che non ci sia!!! Dove cavolo sta!!!- Whatery combatteva con tutte le sue forze, ma sembrava che Windy avesse la meglio. Tutti i suoi attacchi, respingevano quelli della prima carta: il vento riusciva sempre a infrangere le barriere e le colonne di acqua. Sakura continuava a cercare il sigillo, ma in quella carta doveva essere nascosto proprio bene. Guardò sul collo, sulle braccia, e poi sulla vita e sulle gambe, ma del sigillo non c’era traccia. Ormai cominciava a disperare.

- Non lo trovo, accidenti, non lo trovo!!!- con un ultimo attacco, Windy mise fuori combattimento Wathery, perciò Sakura fu costretta a richiamarla nella carta. Riprovò con la carta della Cancellazione, ma riuscì solo a cancellare una minima parte dei petali che, tra l’acqua e il vento, avevano sommerso ancora di più e reso impraticabile, la scuola.

Quando la carta della Cancellazione ritornò al suo aspetto originario, Sakura aveva ormai perso ogni speranza, e le forze la stavano abbandonando. Con la vista annebbiata, non capì quello che Windy aveva intenzione di fare. Questa si voltò verso Sakura, e la attaccò. Una forte ventata, unita ai petali bagnati la colpì in pieno, stracciandole l’uniforme scolastica, e ferendola in più punti con dei tagli, poi, assieme alla carta del fiore, sparì misteriosamente, lasciando un vero e proprio campo di battaglia. Sakura era stesa a terra svenuta. Tomoyo si era rifugiata dietro ad un albero, e aveva ancora paura ad uscire allo scoperto. All’entrata della scuola, si era formato un grosso mucchio di petali, e solo Shaoran, con i suoi poteri, riuscì a liberarsi e ad uscire fuori. Non appena vide Sakura stesa a terra, le corse incontro preoccupato. Si buttò a terra incurante di sporcarsi per il troppo fango. Mise un braccio intorno alle spalle della ragazza, e tentò di farla rinvenire. Intento gli si avvicinò anche Tomoyo.

- Sakura ti prego, riprenditi!!! Apri gli occhi, per favore!!! Sakura!!!- la ragazza non rispondeva, ma Shaoran non si dava per vinto. D’un tratto un ombra coprì le loro teste. Tomoyo alzò lo sguardo, e riconobbe subito di chi si trattava.

- Yue!!! Oh, meno male che sei arrivato! Ti prego fa qualcosa, Sakura non si riprende!!!- Yue si inginocchiò, accarezzò la guancia di Sakura, e sorrise ai due ragazzi.

- Non vi preoccupate, Sakura è solo svenuta. Ha utilizzato tutte le sue forze, e adesso ha bisogno di riposo.

- La riporterò io a casa!- una voce, che proveniva dalle loro spalle, li fece voltare di scatto.

- T-Touya, ma che ci fai qui!!!- il ragazzo sembrava preoccupato, ma al tempo stesso indispettito.

- Ho visto Yukito che si trasformava, e la scuola in subbuglio, e ho pensato subito che ci fosse lo zampino di mia sorella. A quanto pare ci sono di nuovo problemi, non è vero? Mi meraviglio solo che Sakura non mi abbia detto niente…- Tomoyo vide lo sguardo triste del ragazzo, e si affrettò a parlare.

- Non prenderla male, Sakura voleva solo che tu non ti preoccupassi, e che non corressi alcun pericolo.- Touya sorrise, e caricò sulle spalle Sakura. Quando vide il volto impensierito di Shaoran, cercò di tranquillizzarlo e di alleggerire la situazione.

- Non vi preoccupate, la riporto io a casa, voi pensate a sistemare tutto questo macello! Non so cosa penseranno gli altri di quello che è successo, ma penso che dovrete inventarvi una scusa credibile!!!- i ragazzi si voltarono indietro e solo in quel momento si resero conto dello spettacolo tremendo che si stagliava nel giardino della scuola. Touya iniziò ad avviarsi verso casa, e Yue lo seguì.

- Vengo con te, ho bisogno di parlare con Cerberus… ma aspetta un attimo!- Yue alzò il braccio, e con i suoi poteri, spazzò via gran parte dei petali che si erano depositati per terra. Grazie a lui, rimase solo il fango. Mentre i due, con Sakura si allontanavano, Tomoyo andò in cerca della sua videocamera, sperando di aver ripreso tutto quanto, e borbottando, perché anche in quell’occasione non aveva ripreso Sakura con uno dei suoi abiti. Shaoran, intanto fissava gli altri che si allontanavano, con lo sguardo corrucciato. Non era arrivato in tempo per aiutare Sakura, e questo perché quella Xiang glielo aveva impedito. Quando aveva avvertito la presenza delle carte, Shaoran aveva tentato di uscire dalla scuola, ma quella ragazza cercava in tutti i modo di trattenerlo. Solo alla fine, approfittando di un momento di distrazione era riuscito a raggiungere Sakura, e l’aveva trovata già per terra, svenuta. Per quale motivo si era comportata in quel modo? Mentre il cognome di quella ragazza continuava ad arrovellargli la mente, pensò che doveva vederci chiaro in quella faccenda.

Quando Sakura aprì gli occhi, si trovava nel suo letto. Kero-chan le si gettò al collo in lacrime.

- Sakura non sai quanto mi hai fatto preoccupare!!! Come ti senti!?!- la ragazza lo staccò dal collo ancora dolorante, e cercò di calmare il piccolo guardiano. Alzò lo sguardo e vide sia Yue che suo fratello Touya che la fissavano.

- Ah, ma ci siete anche voi…-

- Certo che ci siamo anche noi!!! Chi pensi che ti abbia portato a casa, dopo che sei svenuta!!!- la voce di Touya era severa, ma subito si fece più dolce.

- Ci hai fatto preoccupare tutti quanti, lo sai? Sta più attenta la prossima volta!-

- Sì…- Sakura sorrise a suo fratello, e poi abbassò lo sguardo, perché le ritornò in mente quello che era successo.

- Allora… ho perso anche la carta del vento…-

- Purtroppo sì…- la voce di Yue era grave, e forse Sakura non avrebbe retto e si sarebbe messa a piangere. Kero-chan la fissava triste. La reazione, però che ebbe, stupì tutti quanti. All’improvviso alzò lo sguardo mostrando un allegro sorriso.

- Beh, non fa niente, vorrà dire che mi dovrò impegnare il doppio per recuperare anche questa carta!!!- esclamò radiosa - adesso però lasciatemi riposare, sono così stanca!!! Ci vediamo più tardi!- concluse distendendosi e lasciandosi andare al dolce tepore delle coperte. Yue tornò Yukito e assieme a Touya uscì dalla stanza per permettere a Sakura di riposare. Mentre la ragazza dormiva, Kero-chan si avvicinò al letto e notò che dai suoi occhi, scendevano delle piccole ma brillanti lacrime. Il peluche le asciugò sospirando.

- Sarà più dura del previsto, piccola Sakura!!! Ma devi farti forza, noi ti aiuteremo!!!-

*   *   *

- Ciao, sai ho una notizia bella e una brutta da darti!!!-

- Oggi non ci possono essere brutte notizie per me, è un gran giorno. Il mio piano sta dando già i suoi frutti!!!- la stanza buia si illuminò per la luce che veniva dalla porta.

- Lo so, hai ricevuto parecchia energia dal possessore delle carte, lo so. E pensa, so anche chi è! E’ una mia compagna di scuola, insomma è una ragazza!!! Mi sembra così strano che abbia un così grande potere!!!-

- Non mi interessa chi è, l’importante è che mi dia tutto il potere che mi serve per ritornare al pieno delle mie forze, per il resto niente ha importanza!!!-

- Ti interesserà invece, il fatto che abbia un aiuto esterno!-

- Che intendi dire?-

- E’ un componente della famiglia Li, e l’ho visto mentre aiutava la cattura carte. Ecco questa è la sua foto. L’ho trovata in un annuario, penso che di questo ti possa importare qualcosa…-

- Interessante, davvero interessante… però è un problema!-

- Sta tranquillo, a lui ci penserò io con i miei poteri. Sarà un gioco da ragazzi!!!-

- Con i tuoi poteri, dici?-

- Sì, hai capito bene!!! Non saranno come i tuoi, perché io ho dei poteri diversi, ma sono ottimi comunque. Sai, io non potrò mettere fuori combattimento il nemico, però so come fare per portarlo dalla nostra parte… eh eh! Vedrai, sarà divertente!!!-

- Fa quello che vuoi, l’importante è che me lo togli dai piedi!!! Non voglio che mi intralci, quando assorbirò di nuovo l’energia alla padrona delle carte!!! Mi raccomando…-

Continua…

Scusate il ritardo!!! Finalmente mi sono ricordata di aggiornare!! Spero che non mi ucciderete.... ehm, cmq voglio ringraziare Luna Malfoy e Akemichan per avermi recensito... continuate a seguirmi, il bello deve ancora venire!!! E voi tutti che leggete, RECENSITE!!! 

Prossimo capitolo... "Una mano lontana è venuta ad aiutarti"... ciaoooo

Ryta Holmes

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Capitolo 4
*** Una mano lontana è venuta ad aiutarti ***


CAPITOLO 4

UNA MANO LONTANA E’ VENUTA AD AIUTARTI

 

La settimana di vacanza che seguì quella brutta esperienza, era trascorsa in totale tranquillità. Sakura si era ripresa perfettamente, sia dalla perdita di energia, sia dallo shock per la perdita di un’altra carta. Davanti a tutti si era dimostrata sempre allegra e sorridente, ma spesso la notte, quando dormiva, qualche lacrima cadeva dai suoi occhi, senza che lei potesse fermarle, e per questo Kero-chan cercava sempre di esserle vicino. Per tutta la settimana, le carte non si fecero più sentire. Era come se si fossero volatilizzate, e sembrava che assieme alle carte, fosse sparito anche Shaoran. Per questi motivi la preoccupazione di Sakura era cresciuta sempre di più, e anche se con gli altri non lo dava a vedere, il peso nel suo cuore si faceva sempre più grave. Spesso era uscita assieme a Tomoyo, per divertirsi, e anche per cercare qualche indizio lasciato dalle carte, ma ogni ricerca era sempre andata a vuoto, e tutto si era risolto con un nulla di fatto. Il giorno in cui ricominciò la scuola, Sakura aveva un umore a dir poco nero.

- Avanti Sakura, non essere così tetra!!!- la esortò l’amica, mentre percorrevano la strada verso la scuola - Dovresti essere felice, invece! Oggi iniziamo il terzo anno delle superiori, non ti senti più grande?- Sakura rispose all’amica con un sorriso stentato, poi si sentì la sua cartella che parlava.

- Tomoyo ha ragione, Sakura, non ti devi abbattere in questo modo! In passato ti sei trovata in situazioni del genere, e ne sei sempre uscita! Mi sbaglio?-

- No, Kero-chan, hai ragione…- sospirò la ragazza poco convinta - Comunque ti ho detto che non devi parlare se ti nascondi in cartella, qualcuno potrebbe insospettirsi! Se ti ho dato il permesso di venire, almeno stai attento!-

- Poverino Sakura, non te la prendere con lui, deve sentirsi solo lì dentro!!! Piuttosto, non ho capito per quale motivo è venuto con noi…- la cartella riprese a parlare.

- Il fatto è che voglio essere vicino a Sakura se dovesse essere attaccata di nuovo!!! Non so bene il motivo, ma ogni volta non ho avvertito niente. Soltanto Yue ha percepito le carte! Sembra quasi che io stia perdendo i poteri…- Sakura picchettò dolcemente la sua cartella.

- Non dire stupidaggini, tu sei il guardiano delle carte, e non cambierai mai!!!-

Quando entrarono nella loro nuova classe, salutarono le loro compagne, e scelsero i soliti posti. Cambiare non faceva male, ma quella disposizione dava a Sakura un senso di sicurezza, e le ricordava momenti piacevoli. Mentre parlava con Tomoyo, all’improvviso sentì alle sue spalle una strana forza oscura. Si voltò velocemente in preda al panico, e si trovò davanti Shaoran e Mai-ling Xiang; Sakura si sentiva confusa, e lo divenne ancora di più quando incrociò lo sguardo di Shaoran.

- B-buongiorno Shaoran, ciao Xiang…- la ragazza si limitò ad un gesto col capo, e poi si andò a sedere dietro a Tomoyo; Shaoran, invece, prima di muoversi verso il banco, rivolse a Sakura una ventata di gelo nel cuore.

- Buongiorno… Kinomoto.- un fitta, dolorosa, raggiunse velocemente il cuore di Sakura, e le mozzò il fiato, impedendole di parlare; riuscì solo a seguire stupita il ragazzo che si sedeva dietro a lei.

- Il suo sguardo… quello non sembra Li…- Sakura ascoltò a malapena le parole di Tomoyo, e poi si voltò e con una calma quasi impossibile, uscì dalla classe. Non appena ne fu fuori, scappò via verso il cortile. Non doveva piangere, aveva una promessa da mantenere, ma non riusciva a combattere contro il dolore che quelle parole le avevano procurato. Si fermò ansimando nel cortile dietro la scuola, si appoggiò ad un muro e lasciò senza più lottare che le lacrime le rigassero il volto.

- Come posso mantenere la promessa se mi fa tanto male… come posso fare…- mormorò tra i singhiozzi, mentre nella mente rimbombava il suo cognome, detto così freddamente da Shaoran.

- Aiutatemi… ho bisogno di aiuto…-

D’un tratto, una mano. Qualcuno le aveva rivolto la propria mano, in segno di aiuto. Alzò lo sguardo lentamente, quasi credendo che fosse la sua immaginazione. Le lacrime le offuscavano la vista, e per un attimo le sembrò che fosse la signorina Mizuki. Cercò di asciugarsi gli occhi e la figura che si faceva sempre più nitida alla vista, era quella della donna.

- Ciao Sakura… sono venuta… sono qui per aiutarti!- un sorriso, dolce e rassicurante, riempì di calore il cuore della ragazza che poco prima era così freddo. Sakura non resistette e l’abbracciò, esplodendo nuovamente in un pianto liberatore. Kaho la strinse forte a sé e lasciò che si sfogasse e si riprendesse. Dopo qualche minuto finalmente, Sakura si staccò dall’abbraccio e tentò di asciugarsi le lacrime con le mani. Qualcuno però, le porse un fazzoletto. Si voltò sorpresa e vide che assieme alla donna c’era anche Eriol.

- Amici… non sapete come sono felice di rivedervi!!!- esclamò sorridendo, ora molto più sollevata.

Eriol avrebbe voluto spiegare il perché della sua venuta e la situazione, ma il suono della campanella, non glielo permise.

- Purtroppo, adesso dobbiamo andare, ma staremo insieme. Da oggi frequenterò la vostra classe, e Kaho sarà una delle vostre insegnanti! Abbiamo fatto in modo che l’accettassero per insegnare in questa scuola.-

- Dici… dici sul serio? Ma allora ci aiuterete…-

- E’ logico, altrimenti perché siamo venuti sin qua!!!- Kaho sfoderò una delle sue espressioni più buffe, che fece sorridere ancora Sakura. Si avviarono insieme verso la loro classe, e la ragazza li precedette, entrando. Tomoyo nel frattempo aveva iniziato a preoccuparsi e si chiedeva dove fosse andata. Stava per andarla a cercare, quando la vide entrare. Aveva lo sguardo basso, per terra, ma sembrava serena. Si sedette in silenzio, e poi rivolse lo sguardo verso Tomoyo, evitando accuratamente di guardare Shaoran.

- C’è una novità, anzi, una sorpresa!- mormorò sorridendole.

Tutti si alzarono in piedi, ed entrò una professoressa, seguita da un nuovo studente. Molti i quali conoscevano sia la signorina Mizuki che Eriol, manifestarono espressioni di stupore, e in qualche modo erano contenti di poterli nuovamente rincontrare.

- Salve ragazzi. Forse qualcuno mi conosce già, perché ho insegnato qui, qualche anno fa, comunque per coloro che non mi conoscono il mio nome è Kaho Mizuki, e insegno matematica. Sono venuta dall’Inghilterra, come il vostro nuovo compagno. Lui è Eriol Leed -.

- Piacere di conoscervi!- Eriol fece l’inchino, e fu salutato da alcuni dei suoi vecchi compagni; poi voltò lo sguardo verso Shaoran, e non appena lo riconobbe cominciò a fissarlo.

Fino a quel momento, il ragazzo non aveva degnato di uno sguardo le persone che erano entrate e non si era accorto di nulla. Distrattamente, si girò verso la cattedra, e solo quando vide il volto di Eriol fisso su di lui, si sentì come se si svegliasse da uno stato di trance. Riconobbe la signorina Mizuki ed Eriol e rimase sorpreso dalla loro presenza. E cosa che più lo stupì, fu il fatto che si sentiva come se avesse dormito per diversi giorni, e solo in quel momento si fosse svegliato. Cercò di ragionare, ed era come se non ricordasse più cosa aveva fatto durante quella settimana. L’ultima cosa che ricordava era che stava pedinando quella Xiang, e poi, dopo aver svoltato dietro ad un angolo, non l’aveva trovata più. In seguito non aveva visto più nulla e non aveva ricordato niente. Senza pensarci, toccò la spalla di Sakura per chiamarla.

- Psss… Sakura, che ci fanno loro qui…?- la ragazza sussultò. Non si aspettava minimamente una reazione simile da parte del ragazzo, e soprattutto non si aspettava che la chiamasse ancora per nome!!! Si voltò stralunata e si rese conto che lo sguardo del ragazzo era completamente diverso da prima. Le parole di Tomoyo le ritornarono alla mente: “non sembra Li”.

- Allora, mi vuoi dire che ci fanno qui? Sono venuti per aiutarci?- insistette lui, con una nota di impazienza.

“Aiutarci”? Sakura non capiva più niente. Fino a poco prima si era dimostrato freddo e insensibile, e adesso era ritornato quello di sempre! Vista la sua ostinazione, però, cercò di rispondergli annuendo. Intanto, non appena Eriol aveva detto il suo nome, la cartella di Sakura era “misteriosamente” caduta per terra. Xiang, con disgusto la prese e la porse alla ragazza. Ma quando ebbe un leggero contatto con la mano di Mai-ling, Sakura avvertì una strana, terribile sensazione. All’inizio si spaventò, ma immediatamente dopo pensò che fosse una reazione della sua gelosia verso Shaoran.

Intanto Mai-ling Xiang aveva uno sguardo piuttosto scocciato. Shaoran Li, si era ripreso e non riusciva spiegarsi il perché. Ormai era nelle sue mani, era diventato la sua marionetta per tutta la settimana, però all’improvviso si era liberato dal suo giogo e adesso era ritornato normale. Più che altro, il problema era che adesso doveva ricominciare ad usare i suoi poteri da capo, e ciò avrebbe implicato più tempo, poiché adesso c’era anche l’impegno della scuola.

Dopo che Eriol si fu seduto di fianco a Sakura la lezione iniziò.

All’ora di pranzo, la campanella suonò e come se si fossero messi d’accordo solo con il pensiero, uscirono tutti nel cortile, per chiarire la questione, compreso Shaoran, che mentre cercava di ricordare quello che era accaduto durante la settimana di vacanza, gli era venuto in mente di avvisare Eriol di tacere sulla faccenda del sogno, con Sakura.

- Eriol!- il ragazzo camminava dietro a Sakura e alla signorina Mizuki, e non appena sentì la voce di Shaoran, si voltò e guardò l’altro sorridendo.

- Ascolta… sono contento che siate venuti ad aiutarci, però devo chiederti un favore…-

- Dimmi pure.- Eriol era rimasto sempre quella persona gentile che era un tempo.

- La scorsa settimana ho parlato a Sakura della tua lettera, ma non le ho detto niente riguardo al mio sogno…- Shaoran abbassò lo sguardo, sperando che l’amico intuisse da solo il resto.

- Capisco… e cosa hai pensato di fare? Ti sei allontanato da lei, non è vero?- la voce di Eriol era molto calma, e Shaoran non era sicuro se quello fosse un rimprovero, oppure no.

- Sei sicuro che tu faccia la cosa giusta?-

- Sono costretto ad allontanarmi da lei… non ho altra scelta. Dovresti conoscere il carattere di Sakura!- finalmente Shaoran alzò lo sguardo, e rivolse ad Eriol un sorriso amaro.- Se sapesse che in realtà la sto evitando solo per proteggerla, avrei l’effetto contrario!-

- Puoi stare tranquillo, se è questo quello che vuoi, allora Sakura non saprà niente.-

- Ti ringrazio Eriol… ora devo andare, ciao!- Shaoran fece un gesto di saluto con la mano, e attese che l’amico si voltasse e raggiungesse il resto del gruppo. Dopo che Eriol sparì dalla sua vista, s’incamminò per tornare a casa, ma ad un tratto si arrestò di colpo mentre un brivido gli percorse violentemente la schiena.

- Shaoran… Shaoran…- la voce era molto strana. Il ragazzo, in preda al panico, guardò da un lato e dall’altro, agitandosi sempre di più; non capiva da dove venisse quella voce, e gli sembrava che rimbombasse solo nella sua mente.

- DOVE SEI!!! CHE COSA VUOI DA ME!!!- gridò turbato, continuando a guardarsi in giro.

- Shaoran… Shaoran…- riprese quella voce suadente.

- Non… non capisco niente…- la vista gli si annebbiò, e la sua mente cadde in una totale confusione.

- No… NOOOOO!!!!!!- l’urlo sembrò risvegliarlo da quello stato di caos mentale; continuò a guardarsi intorno, ma non vide nessuno. Poi, senza pensarci due volte, scappò via dalla scuola, sperando di poter trovare un po’ di pace a casa.

Intanto, qualcuno lo stava osservando. Nascosto dietro un cespuglio, una figura ghignava.

- E’ inutile che scappi Shaoran Li… presto sarai di nuovo sotto il mio controllo, e allora non potrai più sfuggirmi!!!-

 

- Allora, da dove cominciamo?- la signorina Mizuki, si era seduta vicino a Tomoyo, e attendeva che qualcuno iniziasse.

- Forse è il caso che iniziamo noi!- la cartello di Sakura parlò di nuovo, e Kaho sobbalzò. Eriol, invece, aveva rivolto un dolce sorriso verso la cartella.

- Sono contento che ci sia anche tu Cerberus!- Kero-chan uscì dalla cartella, con aria solenne

- Sono qui, perché devo difendere la mia padrona!!!- esclamò deciso, battendosi il petto. Sakura gli sorrise dolcemente, causandogli un lieve rossore sulle piccole gote, prima di rivolgersi ai nuovi arrivati.

- Eriol, signorina Mizuki… io non so cosa ne sappiate di quello che sta accadendo negli ultimi giorni, ma la situazione sembra piuttosto grave. Qualcuno è riuscito a mettere dei sigilli malvagi alle carte senza che io me ne accorgessi, e queste non fanno che attaccarmi non appena escono dalla loro carta! La settimana scorsa, dopo aver perso la carta del Fiore, sono riuscita a salvare Wathery ed Erase. In realtà non so bene quello che mi succede, ma quando individuo il sigillo, il mio scettro cambia, e non appena tocca la punta della stella, il sigillo si rompe e la carta torna normale! L’ultima volta non sono stata fortunata… ho perso la carta del Vento…-

- Come sarebbe dire “hai perso”!?!- la signorina Mizuki era molto sorpresa, invece Eriol, sembrava tranquillo, ma forse quello era solo il suo carattere, che non dava a vedere la sua preoccupazione.

- Se ne sono praticamente andate via! A volte ritornano per attaccarmi, e poi spariscono, senza lasciare traccia!-

- Forse chi ha messo loro i sigilli le controlla e ogni tanto le usa per attaccare Sakura…- Tomoyo sperava di potersi rendere utile, facendo supposizione, ma forse aveva complicato di più la faccenda.

- Già, ma perché lo fa così sporadicamente? Non mi sembra normale che un probabile nemico attacchi così quando gli pare!!!-

- Avete ragione… purtroppo neanche io so darmi una giustificazione… la cosa è molto strana.- le parole di Eriol avevano messo fine alle loro speranze di un aiuto da parte sua.

- Allora… nemmeno tu puoi fare niente per questa situazione?- chiese Sakura, ormai demoralizzata. Eriol le sorrise in risposta.

- Per il momento no, ma io penso che adesso la cosa più importante da fare sia far ritornare tutte le carte al loro stadio naturale. Non mi piace pensare che le mie creazioni, possano essere così malvagie!-

- Hai ragione!!! Adesso che ci sei tu, sento che ce la farò!!! Grazie al tuo aiuto riporterò le carte a quello che erano una volta!!!- lo sguardo determinato di Sakura, riportò la serenità nei cuori di tutto il gruppo, proprio poco prima che suonasse la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni.

- Avanti ragazzi, dovete fare il vostro dovere!!!-

Tomoyo ed Eriol avevano raggiunto la classe, mentre Sakura si era attardata un attimo in bagno. Stava tornando dai suoi amici, quando qualcuno la chiamò.

- Kinomoto? Tu sei Sakura Kinomoto?- Sakura si voltò incuriosita.

- Ehmmm… sì, sono io… tu chi sei? Hai bisogno di qualcosa?- un ragazzo moro, con dei profondi occhi celesti, la fissava imbarazzato.

- Oh, no… niente, è solo che si sente molto parlare di te, sai sei molto famosa per essere una delle ragazze più carine di questa scuola!!! Comunque io sono Yota Negishi. Sai questa è la prima volta che ti vedo, e mi ha così sorpreso!- più quel ragazzo parlava, e più lei si imbarazzava. Finché era stata fidanzata con Shaoran, aveva sempre creduto che solo a lui piaceva, ma evidentemente si sbagliava. Mentre quel ragazzo, così sincero, continuava a parlare, si era reso così simpatico agli occhi della ragazza che lei, dopo un primo smarrimento, decise di fare amicizia con lui.

- Di che classe sei Negishi?-

- Quest’anno sono della 3C, mi hanno spostato, prima mi trovavo alla 2H!-

- Per questo è la prima volta che mi vedi, io sono della 3B, e non ho mai cambiato sezione. Comunque credo che ci vedremo spesso. Sai ho delle mie vecchie amiche in quella classe, perciò…- il ragazzo sembrava toccare il cielo con un dito.

- D-dici sul serio!?! Wow, ma è fantastico!!!… oh, scusa… adesso devo andare, ciao!!!- lo strano ragazzo, si allontanò incespicando per l’emozione. Sakura lo guardò sorridendo, e poi entrò in classe; il suo primo pensiero si rivolse a Shaoran. Per un attimo si sentì come se lo avesse tradito, ma non appena vide che il suo banco era vuoto, ricacciò quel pensiero nella mente, e si godette un po’ di serenità.

 

- SEI UNA STUPIDA!!!!- un raggio di luce, sfiorò una figura che stagliava la sua ombra nell’oscurità.

- Ehi, ma che cavolo fai!!! Ti ho detto che non è colpa mia!!! Io ho fatto tutto quello che dovevo fare, e per una settimana ha funzionato, non lo so ancora come mai si è sciolto l’incantesimo!!!-

- Questo perché i tuoi poteri non valgono niente!!!-

- Fino a prova contraria, i miei poteri funzionano come si deve, non come i tuo…- la ragazza capì di essersi spinta troppo oltre.

- Ti conviene tacere, se non vuoi che ti uccida. Non ti dimenticare che se non ho attaccato la cattura carte in questi giorni, è solo per dare a te il tempo di togliermi quell’ostacolo dai piedi. Non ti azzardare a farlo mai più.- la voce della figura era calma, ma fece gelare ugualmente il sangue alla ragazza.

- Ho capito. Puoi stare tranquillo, Li Shaoran non ti darà più problemi, te lo assicuro!-

- Bene così, mi piaci! Ora puoi andare…- la porta si chiuse sbattendo, e la stanza tornò nella più totale oscurità.

 

- Allora Sakura, sei pronta?- Tomoyo era impaziente che lei iniziasse a richiamare una delle sue carte, per combatterla, e la filmava già con la sua video camera.

- Sei fantastica con quell’abito, adesso sì che farò una bella ripresa della grande cattura carte!!!- l’abito di Sakura era come al solito molto particolare: era formato da una casacca svasata dal seno in giù, blu; sui bordi delle maniche e sull’orlo dell’abito, vi erano ricamati dei ghirigori colorati, e appese tante piccole stelline, a mo di bracciali. L’abito finiva a metà della coscia, e sotto vi erano dei pantaloni, sempre blu, come l’abito, a pinocchietto, con dei buffi fiocchetti ai lati. Anche le scarpe e il cappello erano blu, ma mentre le prime erano molto semplici, il secondo era a barchetta, e da questo cadevano le stelline dorate come quelle dell’abito. Tomoyo, come al solito era eccitatissima per il fatto che poteva filmare la sua eroina come si deve e con un suo abito. Eriol e la signorina Mizuki la guardavano stupiti, mentre Touya e Kero-chan, non ci facevano caso. Il fratello aveva insistito per accompagnare sua sorella, dato che l’appuntamento che si erano dati con Eriol era di notte, e poi dopo l’ultima esperienza, voleva a tutti i costi poter difendere la sorella. Si era fatto accompagnare da Yukito, che subito dopo si era trasformato in Yue, e si era precipitato per salutare il suo vecchio padrone.

- Sakura, questa sera direi che sarebbe meglio cambiare delle carte semplici. Che ne dici di quella del Bagliore?-

- D’accordo Eriol, ma stavo pensando che sia il caso togliere il sigillo anche alla carta del Volo… penso che potrà essermi utile di più da buona!-

- Va bene Sakura, procedi pure!- la ragazza fece un profondo respiro, e poi prese in mano il suo ciondolo.

- Chiave che possiedi la forza delle stelle, mostrami il tuo vero aspetto, è Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!!!- il ciondolo prese l’aspetto dello scettro, e Sakura prese la carta del volo.

- Fly Volo!- immediatamente, dalla schiena di Sakura, comparvero due ali, e lei si sollevò da terra. Touya non credeva ai propri occhi, non aveva mai visto Sakura usare quella carta, e gli sembrava strano che sua sorella avesse un paio di ali dietro la schiena!

Dopo essersi sollevata di qualche centimetro, Sakura sfrecciò su per il cielo velocemente. Tutti la guardavano, attendendo che lei facesse qualcosa, ma invano, perché Sakura continuava a volteggiare allegramente nel cielo. Kero-chan, dopo qualche minuto, cominciò a spazientirsi.

- Smettila Sakura, non siamo qui per giocare!!!- gridò. Sakura cercò di parlare, ma sfrecciava troppo velocemente. Finalmente, dopo un po’ volò più bassa, tanto da farsi sentire dagli altri.

- Ragazzi, non sono io, le ali si muovono da sole!!! Cosa posso fare!!!-

- Allora era per questo…- Kero-chan non staccava gli occhi di dosso a Sakura, sperando di poter scoprire il sigillo. Non sapeva bene come fare, perché quella carta era molto particolare, visto che utilizzava proprio il corpo di Sakura. Poi, come un’illuminazione, Kero-chan vide la chiave per sbrogliare la situazione.

- SAKURA!!!!!!- urlò all’improvviso - Dietro la tua schiena, da dove parte l’ala sinistra, c’è l’anello!!!-

- Ho capito, ma come posso fare!!!-

- USA LO SCETTRO COME UN GRATTASCHIENA!!!- tutti si voltarono sbigottiti verso Touya. Quello che aveva detto era parecchio stupido, ma forse la cosa poteva funzionare. Sakura cercò di utilizzare il consiglio del fratello. Si concentrò, e ripeté la formula che ormai aveva imparato a memoria.

- SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO, E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!!- Sakura piegò lo scettro verso la sua schiena, andando a tentoni; non appena riuscì a trovare il sigillo e a toccarlo, le ali si calmarono e Sakura potè tornare a terra. Ma il suo lavoro non era ancora finito. Mantenendo la carta del volo, richiamò quella del Bagliore.

- Glow Bagliore!- il piccolo folletto che abitava la carta, uscì da questa e subito, dopo aver guardato con odio la sua padrona, le scagliò contro una tempesta di luci. Ovviamente non sortirono alcun effetto a Sakura, ma la violenza dell’attacco, fece si che ricominciasse a volare. Grazie alla carta del volo, riuscì velocemente a trovare il sigillo, che costituiva un fermaglio che raccoglieva i capelli del folletto. Sakura ripetè la formula magica, e toccò, cercando di non fargli del male la testa della carta. Anche questa tornò normale, e tornò finalmente al suo posto.

- Sei stata fantastica Sakura, adesso ho capito come stanno le cose, ma non credo che ci siano problemi. Sono sicuro che riuscirai a salvare tutte le tue carte!!!-

- Ti ringrazio Eriol, ma adesso sono più forte perché so che ci siete anche voi che mi sostenete, non so come ringraziarvi per questo!!!-

- Un modo c’è Sakura…- Kaho la guardò dolcemente - Impegnati a recuperare le carte, e a non perderti mai d’animo!!! A noi basta questo!!!- Sakura sorrise, e poi accompagnò tutti verso casa.

 

Continua…

 

Salve ragazzi… scusate il ritardo con cui ho pubblicato questo capitolo ma ho avuto parecchio da fare con gli esami a scuola e volevo potergli dare una sistemata (per quanto mi è stato possibile…^^’), prima di mandarlo. Ho cercato di eliminare gli errori di grammatica e qualcuno di lessico, e magari di arricchirlo un po’ evitando le frasettine corte corte che utilizzavo ‘ai miei esordi’… in effetti come stile non è un gran che, ma spero che possiate apprezzarne le idee e i contenuti!^^ Ringrazio Akemichan, Luna Malfoy e Subaru per i commenti che mi avete mandato e vi invito a mandarmene altri, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate… un bacio a tutti!

Ryta Holmes

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Capitolo 5
*** Pericolo di vita ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

PERICOLO DI VITA

 

- Kero-chan?… Kero-chan?… oh insomma, Kero-chan, ti vuoi svegliare?!- la voce alta di Sakura riempì la camera, costringendo il piccolo peluche, che dormiva beatamente nel letto della ragazza, ad un sussulto piuttosto sgradevole.

- Cosa c’è, non vedi che sto dormendo? Sono stanco!- esclamò indispettito quello, con la voce impastata.

- Basta poltrire, pelandrone!- fece invece la ragazza, battendo una mano sul letto e agitandolo. Ma il guardiano ignorò completamente quel gesto e si voltò dal lato opposto continuando il suo sonno.

- Ma insomma!- sbottò esasperata Sakura. - Non so proprio cosa ti è preso! Te ne stai sempre a dormire come se niente fosse e dici sempre di aver sonno, si può sapere cos’hai?-

Era tutto inutile: Kero-chan continuava a dormire, e sembrava non aver ascoltato minimamente le parole della padrona. Sakura, arresasi, decise di scendere in sala da pranzo, per far compagnia a suo fratello e a Yukito. Quando entrò nella stanza però, notò che suo fratello era impegnato nello studio, ma Yukito dormiva profondamente, con la testa posata sulle braccia.

- Ma si può sapere cosa preso a tutti quanti?- esclamò stupita, attirando l’attenzione di Touya e avvicinandosi al tavolo da lavoro. Il ragazzo fissò con serietà la sorella, forse con lo stesso pensiero in mente. - Kero-chan dorme da stamattina, e adesso Yuki…- lo sguardo di Sakura, si fece  improvvisamente preoccupato. Rivolse un’occhiata incomprensibile verso il fratello che ancora non aveva aperto bocca sulla sua entrata in scena. Sembrava preoccupato, e forse Sakura aveva capito il perché.

- Touya… da quant’è che dorme Yukito?- chiese con una nota di agitazione nella voce.

Il fratello abbassò lo sguardo pensieroso, grattandosi il mento con due dita. – Vediamo… più o meno da quasi tre settimane. E’ come se avesse ripreso a dormire per recuperare le forze come quella volta… ti ricordi, vero?-

- Certo che me ne ricordo, ed è proprio per questo che mi sto preoccupando! Telefono ad Eriol, forse lui mi saprà dire qualcosa…- propose Sakura. Con pochi passi veloci fu davanti all’apparecchio e dopo aver impugnato la cornetta, compose il numero che Eriol le aveva dato.

- Pronto? Chi parla?- la voce era proprio del ragazzo, perciò la ragazza cercò di andare subito al dunque.

- Pronto Eriol? Sono Sakura!-

La voce dall’altro capo si fece subito più gentile di quanto non lo fosse già e più allegra. - Oh ciao Sakura, come va? Hai bisogno di qualcosa?-

- Sì Eriol, ho bisogno del tuo aiuto!-

- Sakura, la tua voce è allarmata, cosa ti è successo?- le chiese il ragazzo, con una nota di preoccupazione.

Sakura prese un forte respiro, prima di spiegare all’amico la situazione. - Ascoltami bene, sia Kero-chan che Yukito, non fanno altro che dormire, negli ultimi tempi… ho paura che possa accadere qualcosa…- Eriol non rispose subito e ciò fece impensierire Sakura ancora di più. Dopo qualche minuto di meditazione, però, il ragazzo riprese a parlare.

- Immaginavo che prima o poi sarebbe accaduto… ascolta Sakura, il problema è che le carte della Luce e dell’Oscurità, appartenenti a nostri guardiani, sono sotto il controllo dei sigilli, perciò non riescono ad essere in piene forze… l’unica soluzione sarebbe…-

- Ho capito, devo cambiare le carte, solo così Kero-chan e Yue non saranno più in pericolo di vita!- concluse sbrigativa la ragazza. Il suo sguardo si fece più deciso. - Che ne dici se lo facciamo ora?-

- Stasera Sakura, adesso daremo nell’occhio, e sinceramente non so cosa aspettarmi dalle loro carte. Avvisa anche Tomoyo, così le farà piacere filmarti. Incontriamoci questa sera davanti alla torre di Tokyo, ok?-

- Per me va benissimo, a stasera!-

Dopo essersi salutati, Sakura abbassò la cornetta, mentre sentiva già un forte desiderio di aiutare al più presto i suoi amici. Non sapeva cosa l’aspettava quella sera, ma avrebbe rischiato la vita pur di salvarli e niente le avrebbe impedito di farlo.

 

La solita stanza buia era illuminata dalla luce della porta e Mai-ling Xiang, vi si poggiava sopra, troppo timorosa per entrare.

- Ascoltami… ecco… mi dispiace, ma credo che tu debba riprendere ad attaccare la cattura carte… vedi il fatto è che non so come, ma quel Li riesce sempre a sfuggirmi! A scuola viene sempre più raramente, e quando cerco di pedinarlo per sapere dove abita, lui cambia sempre strada e usa la sua agilità per scappare via. Ed è impossibile stargli dietro!- concluse mostrando un broncio capriccioso, quasi non riuscisse ad avere il suo giocattolo.

Ci fu un attimo di silenzio, prima che la figura in ombra rispondesse alla ragazza, che nel frattempo aveva sperato che quegli non se la prendesse. - Capisco… quel ragazzino è più furbo di quanto io credessi, non sarà facile tenerlo a bada…-

- Però c’è un lato positivo! Dato che si nasconde ed evita di farsi vedere in giro, in ogni caso starà lontano dalla cattura carte, e tu potrai agire indisturbato! Mi sbaglio forse?-

- No, hai ragione… comunque per il momento, la situazione non può non essere che delle migliori! Da alcuni giorni avverto la presenza maligna della carta dell’Oscurità, che aumenta sempre più!-

- Solo? E quella della Luce?-

- Hai scordato che io posso avvertire solo la presenza delle carte che hanno il potere della Luna? Quella della Luce non so cosa stia facendo, ma dato che di solito quelle due carte si muovono sempre in coppia… penso che presto assisteremo ad un magnifico spettacolo! Ah! Ah! Ah! Ah!- la risata era raggelante, e Mai-ling, con un brivido dietro la schiena, richiuse la porta alle sue spalle…

 

- Ciao Tomoyo, sei arrivata anche tu!- la voce allegra della professoressa Mizuki attirò l’attenzione di Tomoyo, intenta ad assicurare alle sue guardie del corpo di essere con i suoi amici. Era appena arrivata in ritardo, dato che sua madre aveva deciso quella sera di cenare assieme a lei.

- Eriol, signorina Mizuki…- rispose Tomoyo con un inchino. Avrebbe voluto salutare la sua amica Sakura, ma si accorse che non era presente.

- Credevo di essere in ritardo… ma non vedo ancora Sakura…- constatò guardandosi intorno.

Eriol prese la parola con la sua solita gentilezza. - No Tomoyo, non so per quale motivo, ma è in ritardo anche lei, quest’oggi.-

- Non ci resta che aspettare allora…- sospirò rassegnata. Poi, si rivolse ai due amici con un dolce sorriso.

- Allora, immagino siate andati ad abitare nella vostra vecchia villa…-

- No, non è così. Abbiamo scelto una nuova abitazione, perché la villa è troppo vecchia, e abbiamo visto che rischia il crollo, non è molto sicura! Comunque…- Eriol avrebbe voluto continuare, ma delle urla lo interruppero.

- ERIOOOOOL!!!! SIGNORINA MIZUKIIII!! - Sakura correva seguita dal fratello. Appariva parecchio preoccupata, e quando raggiunse gli amici, fu accolta con mille domande. La ragazza, mentre ansimava, cercò di parlare.

- Ascoltatemi, la situazione si è fatta critica! Stavo per venire da voi, quando Kero-chan ha insistito per seguirmi, si è alzato dal letto, e dopo un attimo è svenuto! Ho tentato di farlo riprendere, ma non ci sono riuscita. Ho chiesto aiuto a mio fratello, a quanto pare, anche Yue si è sentito male! Se non facciamo qualcosa alla svelta, ho paura che…- non finì la frase. La voce sicura di Eriol, la ridestò da quello stato di agitazione posandole una mano sulla spalla costringendola a riprendere coscienza di quello che doveva fare.

I suoi occhi si fecero più sicuri. - Non ho altra scelta… Chiave che possiedi la forza delle stelle, mostrami il tuo vero aspetto, è Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!!!- subito il piccolo ciondolo, si trasformò nello scettro, e Sakura si allontanò dal resto del gruppo. Prese in mano entrambe le carte osservandole decisa. Non poteva attendere ancora.

- Bene, prepariamoci ad un altro salvataggio ad opera della grande eroina!- esclamò Tomoyo, come sempre entusiasta, tirando fuori da chissà dove la sua inseparabile telecamera.

Questa volta Sakura aveva anche indosso uno dei suoi abiti. Era rosso, formato da un corpetto aderente, con le spalline larghe e chiuso davanti tramite un laccio. Si aggiungeva una gonna, larga e dritta, piuttosto corta, come quelle delle ballerine di classico, molto lavorata, e piena di sbuffi; le braccia, coperte fin sopra i gomiti dai guanti rosati e ai piedi stivaletti rossi, legati con i lacci. Contornava il tutto un cerchietto rosso tra i capelli, con una stella che sembrava quasi illuminarsi, sul lato sinistro.

Sembrava quasi un po’ osé, e per questo Touya aveva fatto parecchie storie, ma alla fine era stato convinto dalla forza di persuasione di sua sorella, e dalle finte lacrime di Tomoyo. Nel complesso però, le calzava a pennello!

- Light Luce! Dark Oscurità!- richiamò a gran voce le carte, che si materializzarono davanti a lei in un attimo. Come tutte le altre rivolsero a Sakura uno sguardo crudele, e senza aspettare la attaccarono.

Era arrivato il momento di combattere. Non si perse d’animo e richiamò la carta del Volo, riuscendo così a schivare il colpo che le due carte avevano lanciato simultaneamente.

- ERIOOOOL!! CHE COSA POSSO FARE PER CALMARLE!?- esclamò, rendendosi conto, da quei colpi, di quanto fossero forti. Il ragazzo alzò la testa verso l’alto, e cercò di farsi sentire quanto più era possibile dalla ragazza.

- ASCOLTAMI SAKURA… PUOI SOLO PROVARE A RESPINGERE I LORO ATTACCHI! NEL FRATTEMPO CERCA DI TROVARE I SIGILLI!! FAI IN FRETTA! - il consiglio di Eriol non aveva cambiato molto la situazione, perché difendersi da quelle due carte contemporaneamente, non era un’impresa molto semplice.

Comprendendo di poter richiamare un’altra carta, oltre a quella del Volo (la carta della Luce e quella dell’Oscurità non sono più in suo possesso, perciò non ha problemi NdA), non attese altro tempo, e subito scelse la carta dell’Acqua.

- Wathery Acqua!- Wathery uscì in un attimo, appena in tempo per difendere Sakura da un nuovo attacco delle due carte maligne.

La ragazza nel frattempo, si impegnò a cercare i sigilli nascosti sui corpi di Dark e Light. Era difficile, se era costretta anche a volare da un lato ad un altro per evitare di farsi del male, ma alla fine l’occhio e la sua arguzia prevalsero e riuscì a scorgere l’anomalia che presentava la carta della Luce sul suo braccio.

Approfittando della temporanea difesa della carta dell’Acqua, si gettò in picchiata verso Light, preparandosi a scagliare l’incantesimo.

- SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!!- lo scettro cambiò ancora e la punta della stella si rivolse verso l’esterno.

La carta della Luce non si aspettava un attacco simile e non reagì quando vide Sakura che arrivava a tutta velocità verso di lei; non appena lo scettro toccò il sigillo, questo si ruppe e la ragazza lanciò un grido di gioia.

Troppo presto.

La carta della Luce, nonostante fosse libera dal sigillo, non accennava a ritornare buona, anzi, si scagliò contro Sakura con più forza e violenza. La ragazza prese l’attacco della carta in pieno e volò via, sbattendo contro una delle basi della torre di Tokyo.

I suoi amici trattennero il fiato quando cadde a terra senza muoversi. Ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di mollare. Proprio mentre tutti pensavano al peggio, si rialzò con un’espressione determinata in volto e senza perdersi d’animo, si alzò ancora in volo e si scagliò contro la carta dell’Oscurità.

Era decisa a trovare anche l’altro sigillo, ma sembrava che questo fosse invisibile. Nel frattempo continuava ad essere colpita dagli attacchi delle carte, senza riuscire a difendersi. Per di più la carta dell’Acqua sembrava completamente sfinita e trovava parecchie difficoltà nell’evitare le altre carte.

Sakura con una grande balzo, finì vicino ai suoi amici, che assistevano alla scena impotenti.

Suo fratello Touya cercò di avvicinarsi alla ragazza, rischiando quasi di farsi beccare da un attacco di Dark. – Si può sapere cosa sta succedendo!? E che stai cercando di fare!?- domandò sconvolto, mentre Eriol e la signorina Mizuki lo riportavano al sicuro.

Sakura si rialzò a fatica, cercando di dare una risposta.

- Quelle carte fanno tutto insieme… se riesco a fermare anche Dark, credo finirà… eccolo! – esclamò all’improvviso, mentre i suoi occhi castano si allargarono verso la direzione di una cintura della carta dell’Oscurità che non ricordava avesse mai avuto.

Emise un forte urlo, lanciandosi nuovamente contro la carta dell’Oscurità e recitando la formula magica.

- SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO, E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!!- lo scettro, toccò il sigillo, ma questo sembrava non volersi rompere.

Che diamine stava accadendo?

- Contro di lei ci sono concentrate le forze di entrambe le carte! Deve concentrarsi per usare tutta la sua magia!- spiegò Eriol, cercando di non scollare gli occhi di dosso dal campo di combattimento, nonostante un forte vortice impedisse di vedere bene.

Sakura arretrò, sperando di vedere il sigillo rompersi. Niente da fare. Sembrava impossibile, e in più la luce che le due forze a confronto sprigionavano era così forte che la costrinse a perdere la concentrazione.

Non ce la faceva più; sentiva le forze che le mancavano, ma non poteva arrendersi. Tutto era nelle sue mani, ma cosa poteva fare?

Stava per mollare tutto quando invece avvertì all’improvviso una mano calda sopra la sua. La sentì che si stringeva saldamente a lei e le infondeva energia. Quella mano era familiare, come la sua energia, che subito le risollevò il cuore.

- Shaoran!- esclamò stupita. Era l’ultima persona che credeva potesse venire ad aiutarla, in quel momento, eppure nel profondo del cuore ebbe la sensazione che sperasse dopotutto che lui potesse arrivare in suo soccorso.

Il ragazzo le sorrise di rimando, mentre le infuse la sua energia aumentando il suo potere. In un attimo il sigillo fu spezzato e un luce ancora più intensa, ma adesso calda e rassicurante, avvolse la zona.

La ragazza riuscì a scorgere Dark e Light che le sorridevano tenendosi per mano, prima di rientrare nelle loro carte. Ma ormai poteva lasciarsi andare, e senza più forse iniziò a crollare per terra. Furono le braccia calde e sicure di Shaoran, che la sorressero dolcemente, evitandole il contatto con il suolo.

- Stai bene?- le chiese preoccupato. Sakura avvertì quel tono agitato e sorridendo contrastò il suo stato fisico precario pur di guardarlo negli occhi. Vedere il suo viso ansioso per lei, per un attimo le fece immaginare che tutto fosse tornato come prima, ma non appena la ragazza rispose annuendo alla sua domanda, Shaoran la posò delicatamente per terra. Le sorrise dolcemente, prima di salutarla con un cenno della mano, e di sparire dalla sua vista e dalla sua vita ancora una volta.

La ragazza era ancora intenta a guardarlo mentre balzava attraverso i tetti, quando fu colpita dalle esclamazioni di stupore dei suoi amici. Si voltò a fatica e notò che rivolgevano tutti lo sguardo verso l’alto; con aria interrogativa, imitò gli altri e subito impallidì.

Nel cielo volteggiavano le sue carte. Istintivamente guardò nelle sue tasche, e purtroppo vi trovò soltanto quelle che aveva liberato dai sigilli. Il terrore la colse, mentre cercava di rialzarsi nonostante fosse piena di lividi e di escoriazioni.

- Tornate giù, che cosa ci fate lì! – esclamò spaventata, sperando con tutto il cuore che le dessero ascolto. Speranza vana.

Le carte continuarono a volteggiare in aria, incuranti delle richieste e dei tentativi successivi, da parte della loro padrone che adesso tentava di richiamarle usando anche lo scettro.

- Accidenti, avrei dovuto prevedere che sarebbe successo, prima o poi! – esclamò Eriol, improvvisamente. Aveva il volto adirato, come nessuno lo aveva mai visto. Era impossibile per tutti, credere che un tipo come lui, sempre gentile e tranquillo, potesse esprimere un sentimento come l’ira.

- Che… cosa intendi dire…- chiese comunque Sakura, avvicinandosi a fatica. Un giramento di testa, le fece rischiare per la seconda volta una rovinosa caduta, ma fortunatamente suo fratello le venne in aiuto, prendendola sulle spalle.

Eriol guardò Sakura con un misto di preoccupazione e di rabbia. - Mi dispiace Sakura… purtroppo a causa dell’energia che hai utilizzato in questo scontro le carte non hanno retto più il tuo controllo… in poche parole… loro non appartengono più a te.- quelle parole, come una lama tagliente, ferirono il cuore di Sakura.

Le carte, le sue carte… ora non erano più sue! Si era affezionata a loro con il passare del tempo, e già era stato uno shock, pensare che tentassero di attaccarla, ma il pensiero che adesso si erano sciolte completamente dai suoi vincoli, e non la considerassero più come la loro padrona, era tremendamente e terribilmente doloroso! Se non ci fosse stato suo fratello, probabilmente questa volta si sarebbe accasciata per terra, senza più un briciolo di forze.

Eppure, dopo quel piccolo mancamento, un nuovo pensiero positivo le attraversò la mente. Doveva reagire. Doveva di nuovo catturare le carte, proprio come aveva fatto la prima volta!

Alla sprovvista di tutti, sorrise e guardò Eriol serenamente, cosa che lo face subito tranquillizzare e velocemente il suo voltò tornò quello di sempre.

- Se questo vuol dire che dovrò semplicemente catturarle di nuovo… io non mi tiro indietro.- Tomoyo lanciò un urlo di gioia: adesso poteva di nuovo filmare la sua eroina come una volta. Era grandioso!

Anche la signorina Mizuki e Touya si tranquillizzarono per la reazione positiva di Sakura, e dopo qualche minuto di euforia, tornarono velocemente a casa Kinomoto, per avere notizie su Kero-chan e Yue. Sicuramente doveva essersi ripresi e sulla via del ritorno, mentre cercava  riposo sulle spalle di Touya, Sakura chiuse gli occhi e immaginò Kero-chan pronto a reclamare cibo e Yue a ricordargli di darsi un contegno come custode delle carte.

 

- Grandioso!!! Ah! Ah! Ah! Ah!… grazie al combattimento di questa sera, ho assimilato un’energia tale che ho riacquistato metà del mio potere! Dobbiamo festeggiare Mei-ling!-

- E che cosa c’è da festeggiare in questa stanza lugubre, perché non esci fuori con me!- propose la ragazza, con convinzione.

In un attimo la risata si spense. - No, ho cambiato idea.- disse con voce seria e paurose, completamente diversa da quella malignamente divertita di poco prima. Mei-ling provò con fastidio il solito brivido dietro la schiena.

Decise di cambiare discorsi. - Comunque anch’io devo festeggiare! Finalmente ho scoperto dove abita quel Li. Ora non mi sfuggirà più!-

- Bene, non voglio più che mi intralci, come ha fatto questa sera.-

- Perché? Cosa ha combinato?- chiese incuriosita la moretta.

- Ha utilizzato la sua energia per rompere i sigilli delle due carte. Se non si fosse messo in mezzo, adesso le avrei in mio possesso. Ma non lamentiamoci, ho avvertito che le restanti carte non sono più in possesso della sua padrona, perciò questo è un punto a mio favore.-

- Ma così le carte la attaccheranno? Non è che vagheranno libere combinando disastri per la città?-

- Anche se fosse, la ragazzina non saprà stare lontana dalle sue carte. Per quello che ho capito, sono sicuro si ostinerà a riprendersele. E per me non ci sono problemi, l’importante è che lei usi la sua energia contro i sigilli!-

- Certo però, tredici carte libere, con tanto di sigilli… combineranno un finimondo tutte insieme!-

- Non ne sarei così sicuro. Le carte sono furbe, attaccheranno singolarmente quando la loro ex padrona non se lo aspetterà, e allora sì che ci sarà un finimondo, anzi, un infernale finimondo… Ah! Ah! Ah! Ah!…- la risata gelida, riecheggiò nella stanza e così violentemente nelle orecchie di Mei-ling, che fu costretta ad andare via.

 

Continua…

 

Salve a tutti!^^ Mi scuso se ho postato questo capitolo dopo così tanto tempo, ma credevo che la storia non la leggesse nessuno, così, dato che devo sistemare i capitoli già scritti e devo anche concludere la fanfic, avevo deciso di lasciarla da parte per un po’. Ma visto che mi sono arrivate alcune recensioni e anche qualche e-mail, ho deciso di mandare questo nuovo capitolo… spero vi sia piaciuto!^.-… cmq, di cose ne sono successe! Abbiamo saputo che il nostro cattivo possiede i poteri della Luna, e questo sarà un elemento molto importante per il futuro!… adesso Sakura dovrà cercare le carte come faceva una volta, e vi assicuro che la cosa non sarà semplice! E poi c’è ancora Shaoran, che poverino è stato scoperto da Mei-ling, e non sappiamo se tornerà ancora nella vita Sakura… Eh eh, le cose si complicano, ma vi assicuro che prima o poi si scioglierà il bandolo della matassa! (Sì, ma non farci fare notte, Ryta… io sono diventata maggiorenne, aspettando il seguito di questa storia!è.é NdLuna)

Voglio ringraziare Subaru, Kagome13, Ellie, Renzy e Laus per i commenti che mi avete mandato, siete fantastici, non credevo questa storia piacesse tanto!^^ Continuate a recensirmi, di sicuro non abbandonerò più per così tanto tempo questa storia! Un bacio

Ryta Holmes

Ah, il titolo del prossimo capitolo sarà: 'Mi sento confusa'... a presto!

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Capitolo 6
*** MI SENTO CONFUSA ***


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Capitolo 7
*** Mi sento confusa ***


Ripubblico il sesto capitolo, perché ho apportato delle modifiche e reso più leggibile ^^ (sperando intanto di capire come cancellare il vecchio)

CAPITOLO 6


MI SENTO CONFUSA

I raggi della luna illuminavano il viso di Tomoyo, intenta ad osservare dalla finestra la sua amica Sakura che la salutava dal giardino, e si allontanava. Non era molto convinta di quello che le aveva detto quando lei le aveva chiesto un consiglio, ma confidava nel cuore di Sakura, e sapeva che qualunque scelta la ragazza avesse fatto, sarebbe risultata comunque giusta.
Erano trascorsi ben tre mesi da quando Sakura aveva liberato le carte della Luce e dell’Oscurità, e in quel periodo erano successi molti avvenimenti, che lasciavano Tomoyo stranamente confusa. Prima che iniziassero le vacanze estive, Sakura era stata attaccata dalla carta del Salto, e da quella del Tuono, riuscendo a liberare entrambe con facilità, nonostante la seconda avesse creato un po’ di problemi e Kero-chan avesse rischiato di finire arrostito. Poi erano iniziate le vacanze, e Sakura aveva completamente scordato la preoccupazione di Shaoran, che sembrava essere scomparso nel nulla. Gran parte delle giornate le trascorrevano uscendo con le loro amiche e approfondendo anche l’amicizia con i nuovi compagni di Rika e Naoko, che avevano presentato loro. In particolare Sakura approfondì l’amicizia con Yota Negishi, il ragazzo che aveva incontrato i primi giorni di scuola in corridoio. Ed era proprio per quel motivo che Sakura era andata da lei per chiederle aiuto.
- Mi sento confusa…- le aveva detto, non appena erano entrate in argomento. Tomoyo aveva ancora impressa nella mente la discussione di pochi minuti prima.
- Ecco, vedi… il fatto è che Moteuchi è molto simpatico… ed io non mi sentivo così bene… da tempo…- aveva detto Sakura, imbarazzata e terribilmente a disagio. Credeva che anche parlandone alla sua migliore amica avrebbe commesso chissà quale crudeltà.
- … Shaoran ormai non si fa più sentire… forse non mi vuole vedere più…- concluse poi mentre due piccoli lucciconi le spuntavano dagli occhi. Tomoyo cercò di essere il più comprensiva possibile.
- Ma allora perché ti ha aiutato tre mesi fa?- chiese poi la mora confusa.
- Non lo so… ed è proprio per questo che non so più cosa pensare… ho una tale confusone per la testa che mi sembra di impazzire! Yota mi piace, devo ammetterlo, però… - Sakura sospirò dopo essersi resa conto di averlo chiamato per nome, e attese che la sua amica le dicesse cosa fare.
- Sakura io non posso decidere per te, devi guardare nel tuo cuore per capirlo!- la incoraggiò l’amica - Però sappi che se tu sceglierai Negishi o Li, avrai fatto comunque la scelta giusta, e non devi pentirtene! I tuoi sentimenti ti aiuteranno a scegliere, devi solo essere più tranquilla e vedrai che la soluzione arriverà da sola!- le parole di Tomoyo furono un vero conforto per Sakura che riacquistò il suo dolce sorriso. Chiacchierarono ancora a lungo sull’ultimo attacco della carta del Tuono e di come si era ridotto Kero-chan fino a quando il cielo non incominciò ad imbrunire e Sakura decise di tornare a casa. Tomoyo non era sicura di averle dato un buon consiglio, perché considerava Li un suo amico e le dispiaceva che lui e Sakura dovessero lasciarsi definitivamente. Però bisognava anche pensare al fatto che Li era sparito nel nulla, e Sakura non poteva aspettare che lui si facesse vivo chissà quando! Sospirò e chiuse la finestra prima di scendere in sala da pranzo, per raggiungere sua madre.

Una figura indistinta gemeva per terra. Sakura si trovava in piedi vicino ad essa, e cercava di capire chi fosse e che cosa avesse. D’un tratto la figura alzò il volto e Sakura con molta preoccupazione, scoprì che si trattava del suo amico Yota Negishi. Stava male e a stento riusciva a respirare. La ragazza gli si avvicinò cercando di farlo riprendere ma il ragazzo si agitava sempre di più fino a svenire. Poi la sua figura fu avvolta da un’ombra indefinibile e Sakura urlò aiuto con tutte le sue forze, finchè…
- Sakura!!! Che ti prende, perché chiedi aiuto!?!- la ragazza si alzò dal letto ansimando trovandosi davanti il viso preoccupato di Kero-chan. Era stato un incubo, un terribile incubo. Calmò il guardiano, dicendogli che era stato un sogno, e dopo essersi vestita si diresse in cucina. Quel giorno doveva uscire con la sua amica Rika per andare a fare compere e mancava solo un’ora all’appuntamento.
- Buongiorno mostro… vedo che hai smesso di urlare!!!- la canzonò il fratello quando la ragazzina scese in cucina per fare colazione. Sakura gli rispose con una smorfia e si mise a fare colazione pensando al sogno che aveva fatto. La cosa che più la turbava era che l’incubo sembrava reale, fin troppo reale, proprio come i sogni che anni addietro aveva fatto sulle Carte.
Uscì di casa salutando suo padre e Touya, e si diresse in centro per incontrarsi con Rika. Fino a pomeriggio passeggiarono per i negozi e chiacchierarono del più e del meno, finché non si divisero per tornare a casa. Sulla via del ritorno, ormai Sakura aveva completamente scordato il sogno che aveva fatto quella mattina, ma quello che vide le raggelò il sangue e le riportò alla mente tutto quello che aveva sognato. Yota Negishi gemeva terra. Corse da lui in preda al panico, quasi facendosi investire da un’auto attraversando la strada. Non appena fu da lui cercò di parlargli e di farlo riprendere, sperando che non perdesse i sensi come nel sogno. Fortunatamente il ragazzo dopo alcuni attimi di attesa si riprese, ma Sakura non ancora convinta si offrì di accompagnarlo a casa.
- St-stai bene?- chiese ancora preoccupata, fissandolo ansiosa.
- Sì… ora mi sento meglio… grazie…- le rispose i ragazzo sorridendole, nonostante ansimasse ancora.
Sakura avrebbe voluto chiedergli cosa avesse, ma non gli sembrava in grado di poter dare delle spiegazioni in quel momento. Lo salutò dopo averlo seguito con lo sguardo mentre entrava nella sua casa. Solo quando lui fu sparito dalla sua vista, una miriade di dubbi le attanagliarono la mente. Una cosa le era apparsa subito strana non appena gli si era avvicinata: era diverso. Aveva subito avuto una sensazione diversa da quelle precedenti, avendolo vicino, e poi si era comportato diversamente da come aveva sempre fatto da quando Sakura lo aveva conosciuto. Arrossì quando le venne in mente che forse la causa del suo strano comportamento era dovuto alla confessione d’amore che le aveva fatto solo una settimana prima. In seguito non lo aveva più incontrato, e magari vedendosela arrivare davanti in quello stato non gli aveva fatto piacere!
- Sì, deve essere per questo!- disse ad alta voce cercando di convincere se stessa e sorvolare sul problema “dichiarazione”.
La mattina dopo Sakura fece molta fatica a svegliarsi e a rendersi conto subito che quello era il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive. Per fortuna Kero-chan che non aveva chiuso occhio per una strana sensazione che si era impadronito di lui più o meno un’ora prima che Sakura tornasse a casa il pomeriggio precedente, riportò la ragazza ai suoi doveri dandole dei piccoli colpetti sulle guance e chiamandola insistentemente per nome.
Sakura si spazzolava i capelli davanti allo specchio, cercando di fermare i ciuffi ribelli con delle mollette; fissava la sua immagine, ma in realtà pensava ad altro. Nonostante i consigli di Tomoyo era ancora confusa e non sapeva come comportarsi ora che sarebbe entrata a scuola. Avrebbe sicuramente incontrato Shaoran, ma come si sarebbe comportato con lei? E che cosa gli avrebbe detto se invece lui le avesse chiesto in che rapporti era con Negishi? Era ancora piena di domande, quando aprì la porta della sua aula e trovò il banco di lui vuoto.
- Non… non è venuto…- mormorò delusa, mentre qualcuno la chiamava alle spalle. Si voltò con poco entusiasmo e provò una strana fitta al cuore
quando si trovò davanti gli occhi allegri e azzurri di Negishi.
- Ciao Kinomoto! Come va? E’ da tanto che non ci vediamo- fece il ragazzo allegro. Sakura non capiva più niente: non solo Negishi le parlava in quel modo, nonostante tutte le congetture che aveva fatto il giorno prima sul suo strano comportamento, ma le diceva anche che era da tanto che non si vedevano!
- C-ciao… come stai?- rispose lei cortesemente, cercando di celare il suo stato d’animo turbato.
- Io? Benissimo grazie! Ora devo andare, ma lascia che ti dica una cosa…- disse poi il ragazzo accostandosi di più a Sakura e parlandole sottovoce - … io sto ancora aspettando… vorrei una tua risposta… ciao!- urlò infine facendo sussultare la ragazza e allontanandosi. Sakura si sedette sconvolta, cercando aiuto in Tomoyo che aveva assistito alla scena con discrezione.
- E adesso che faccio?- domandò disperata.
- Ascolta il tuo cuore Sakura…- sentenziò tranquillamente la moretta. La ragazza sospirò, e si alzò in piedi quando il professore entrò in aula. Per il momento avrebbe dovuto concentrarsi nella lezione, poi al resto avrebbe pensato in un altro momento. E mentre fissava poco coinvolta la lezione del professore, non si rese conto che non era solo il banco di Shaoran ad essere vuoto, ma anche quello di qualcun’altro…


- Insomma si può sapere che diavolo stai facendo? Quel ragazzino è ancora libero da qualche parte, possibile che non mi possa fidare di te?!- la voce gelida che sempre si era rivolta a Mei-ling adesso era anche molto irritata.
- Non ci posso fare niente! Avevo scoperto dove abitava, ma quel Li non torna più nella sua casa! Sembra sparito nel nulla! Si sta nascondendo, e credo che cambi sempre posto, perciò non riesco mai a prenderlo!- fu la risposta lamentosa.
- Hai provato in quella scuola?-
- Non credo che sia così stupido da tornare a scuola con quello che rischia… mi dispiace ma per il momento dovrai attendere!-
- Sei un’incapace!- sbuffò la figura. Era orribile pensare che anche un semplice sbuffo poteva essere così agghiacciante -… comunque l’importante è che per il momento rimanga lontano dalla catturacarte. Non ho bisogno della sua presenza, soprattutto adesso che una delle carte la sta attaccando in uno dei suoi punti deboli. Non voglio che rovini tutto. Ora vai e sbrigati, se vuoi tornare in quella stupida scuola vedi di portare a termine il tuo compito!-
- Vado, vado… ho capito!!!- piagnucolò Mei-ling allontanandosi sbuffando, ma troppo impaurita per controbattere.

Nel corridoio deserto Sakura cercava di portare le pesanti attrezzature del club delle ragazze pon pon. Non c’era anima viva, e si sentiva solo il rumore dei suoi passi pesanti che percorrevano il corridoio. D’un tratto, un gemito. Svoltò l’angolo in fretta, per paura di vedere ancora una volta quello che non desiderava, e con orrore vide Negishi steso per terra, in preda alle stesse convulsioni del giorno prima. Sakura avrebbe voluto avvicinarsi, se una voce squillante non avesse richiamato la sua attenzione. Si voltò solo un attimo per vedere chi fosse, ed eventualmente chiedere aiuto, per poi rivoltarsi subito dopo, ma quale sorpresa quando si rese conto che non c’era più nessuno. Chi la chiamava era la bidella che l’aveva vista correre e adesso le stava facendo una ramanzina. Mentre tornava a casa, pensava ad alta voce, rendendo partecipe anche Tomoyo che l’accompagnava.
- C’è qualcosa di strano… oggi di nuovo la stessa sensazione, quella sensazione di diverso… non so cosa voglia dire, ma sento che quella figura non è Negishi!-
- Credi che si tratti di una Carta?- chiese pensierosa Tomoyo.
- Ho paura di sì! Sicuramente voleva spaventarmi… però non ho la minima idea di che carta sia…- Tomoyo sorrise.
- A questo penseremo poi, adesso la cosa più importante è trovare la carta. Che ne pensi se adesso fai un salto a casa mia? Potresti mettere uno dei vestiti che ho confezionato e poi andremo in giro a cercare la Carta!!!- propose l’amica mentre le brillavano gli occhi, tanto che Sakura non riuscì a frenare il suo entusiasmo. Avrebbe voluto cercare di spiegarle che non era semplice andare in giro con uno dei suoi abiti, ma sembrava tutto inutile. Non le restava altro da fare che avvisare Kero-chan, Yue, Eriol e la signorina Mizuki, e aspettare il peggio.

Davanti al cancello di casa Daidoji, Sakura salutava i suoi amici che non vedeva da tempo, e intanto chiedeva se il suo abito fosse troppo appariscente. Per fortuna, quando osservò la sua immagine davanti allo specchio, tirò un sospiro di sollievo. Indossava un paio di pantaloncini corti in tessuto Jeans e un top blu con le spalline intrecciate. Sopra una sorta di camicia trasparente con le maniche e la vita larghe e con dei riflessi turchesi ed era abbottonata grazie a delle piccole stelle. Una stella era anche il ciondolo che portava al collo. Ai piedi infine, degli stivali blu che arrivavano fin sotto il ginocchio.
Dopo aver ricevuto i complimenti sull’ennesimo splendido abito da parte della signorina Mizuki e degli altri presenti, e aver dato un calcio a suo fratello Touya per averla nuovamente derisa, s’incamminarono alla ricerca della carta. Percorsero gran parte del loro quartiere, cercandola in ogni angolo, anche quello più remoto e perdendo sempre di più la speranza. Al tramonto erano ritornati al punto di partenza, e la carta non si era ancora fatta vedere. Sakura camminava davanti al gruppo, cercando di fare ancora ricorso alla sua forza di volontà. Eriol e gli altri la seguivano senza entusiasmo e trascinandosi stancamente, quando si stupirono di non vedere più la ragazza dopo che lei ebbe voltato l’angolo. Immediatamente iniziarono a cercarla e a chiamarla, ma quando fecero per cambiare strada si resero conto di essere caduti nella trappola della carta del Labirinto. Erano bloccati e non sapevano più cosa fare, anche Eriol sembrava impotente di fronte alla macchinazione di quella carta. Si rassegnarono, sperando nel loro unico aiuto… Sakura.
Dopo aver svoltato l’angolo, Sakura cercò di tornare indietro, per raggiungere i suoi amici, ma immediatamente si trovò davanti una parete. Tornò allora sui suoi passi, ma trovò ancora un’altra parete. Si guardò intorno: ormai non c’erano più dubbi, la carta del Labirinto l’aveva attaccata. Per un attimo si fece prendere dallo sconforto, ma poi il pensiero dei suoi amici e del suo compito, le dettero coraggio ed iniziò ad incamminarsi lungo il labirinto. Trascorsero forse una o due ore, ma alla fine proprio quando il coraggio le stava per venire meno, vide qualcosa che doveva essere il centro del labirinto. Man mano che si avvicinava la figura si distingueva sempre di più. Nonostante il terrore che l’assaliva, si avvicinò mentre richiamava il suo scettro.
- CHIAVE CHE POSSIEDI LA FORZA DELLE STELLE. MOSTRAMI IL TUO VERO ASPETTO, È SAKURA CHE TE LO ORDINA. RELEASE! RESCISSIONE DEL SIGILLO!!!- l’immagine di Negishi che gemeva per terra, si avvicinava sempre più. Poi un lampo di genio attraversò la sua mente.
- Ma certo, l’immagine!!! Tu sei The Illusion, vero?- disse rivolta alla carta. Immediatamente, come nell’incubo che aveva avuto qualche giorno prima, l’immagine di Moteuchi venne sovrastata da una figura dapprima nera, che poi si distinse sempre più e l’Illusione si presentò nella sua forma originale davanti ai suoi occhi. Sakura non perse tempo e ripeté la formula magica.
- SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO, E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!!- non appena toccò la parte centrale dell’Illusione, questa spezzò l’incantesimo che la teneva prigioniera, e tornò all’interno della carta. Il suo lavoro non era ancora finito, perché non appena The Maze si rese conto che era inutile che tentasse di tenere lontana Sakura dai suoi amici, prese le sembianze originali e cercò di attaccare Sakura in qualche modo, dall’alto dove si trovava. Ma anche qui la ragazza non mancò di mostrare i suoi riflessi e correndole incontro, richiamò The Jump, la Carta del Balzo, e toccò con il suo scettro il sigillo, ripetendo la formula magica. Fortunatamente anche questa ritornò all’interno della carta, lasciando che Sakura venisse accolta dai suoi amici che le erano andati incontro.
- Sakura stai bene?- chiese Eriol preoccupato. La ragazza annuì rassicurante.
- Adesso capisco perché The Illusion ha chiesto aiuto anche alla Carta del Labirinto: voleva che io mi trovassi da sola ad affrontarla – spiegò poi - La prima volta non mi ha attaccato perché c’erano dei passanti, e la seconda la bidella mi aveva richiamato perché non dovevo correre per il corridoio!-
- Ma come mai ti faceva vedere sempre l’immagine di quel Negishi?- chiese Touya confuso ma allo stesso tempo con in mente una certa idea sul perché.
- Credo perché pensasse che fosse la persona a me più cara… in questo momento…- quelle parole le uscirono senza pensarci, e si stupì lei stessa di averle pronunciate. Suo fratello sbuffò: evidentemente ancora non digeriva il fatto che sua sorella pensasse ai ragazzi!
Sulla strada verso casa, Sakura dialogava con i suoi amici, ma in realtà i suoi pensieri erano rivolti ad altri pensieri. Il terrore che aveva provato quando aveva visto Negishi steso per terra, l’aveva resa ancora più confusa, perché adesso sapeva che quel ragazzo stava diventando davvero importante per lei. Che la carta le avesse mostrato quello che ancora non comprendeva? Possibile che da sola non sapesse più distinguere l’amore vero? E quello che provava per Negishi, era amore vero? Continuò a porsi questi dubbi anche nei i giorni successivi.
Tomoyo cercò più volte di capire cosa le passasse per la testa in quei giorni, ma fu tutto inutile, perché Sakura non voleva parlare, spesso non l’ascoltava neanche.
- Se solo potessi parlare o almeno rivedere Shaoran!!!- continuava a ripetere ogni giorno, ogni volta che cercava di fare chiarezza nei suoi sentimenti o che vedeva il suo banco vuoto. Inizialmente aveva preso ad evitare anche Negishi, perché non voleva dover affrontare anche con lui quel discorso; solo cinque giorni dopo, quando cioè fu costretta a parlargli, dopo che lui le si era avvicinato preoccupato per il suo comportamento, evitando accuratamente di toccare quell’argomento così delicato, lei si tranquillizzò e tornò a frequentarlo nonostante non abbassasse mai la guardia. Finalmente tutti i suoi dubbi, trovarono una risposta circa due settimane dopo.
Era un pomeriggio di settembre, e faceva ancora caldo. Sakura tornava a casa dopo una nuova, stancante giornata di scuola. Ormai per lei, andare a scuola era come partire per la guerra ogni giorno. Tomoyo le ripeteva che esagerava, ma lei non si dava pace, perciò ogni sera era stanchissima. Sakura camminava lentamente; non aveva fretta, perché sia suo padre che Touya, erano fuori città per tre giorni, e lei sola in casa, non aveva alcun impegno se non quello di badare a se stessa.
Aveva quasi raggiunto il cancello di casa, quando la sua attenzione venne catturata da una figura per terra. Ancora scossa per le emozioni che aveva provato tempo prima, e credendo che fosse ancora Negishi, si avvicinò preoccupata, ma quando vide di chi si trattava, un sentimento di paura e di preoccupazione ancora più forte di quello provato in precedenza, la assalì.
- Shaoran!- urlò Sakura correndo verso di lui e inginocchiandosi per terra; circondò la testa di Shaoran con un braccio, cercando di rivolgere il suo viso dalla sua parte.
- Shaoran! Cosa ti è successo, ti prego rispondimi Shaoran!!!- esclamava senza ottenere risposta da parte del ragazzo che faceva anche fatica a respirare. Sakura gli toccò la fronte e si accorse che era bollente. Senza pensarci due volte lo portò in casa e a fatica lo trascinò fino al divano, per farlo stendere. Lui continuava ad ansimare, e a non muoversi.
- Ti prego Shaoran, apri gli occhi!!!- con il suo fazzoletto gli asciugò il sudore che gli rigava la fronte, intanto gli accarezzava la testa affondando la mano nei suoi capelli, cercando di tranquillizzarlo. Finalmente, dopo qualche minuto, il suo respiro rallentò, e ed aprì gli occhi con grande sforzo.
- Shaoran! Non ti preoccupare, adesso sei al sicuro!- cercò di tranquillizzarlo parlando calma e cercando di non fargli notare il suo stato d’animo. Avrebbe voluto chiedergli cosa gli era successo, ma preferì rassicurarlo con dolcezza, mentre nel suo cuore riaffiorava un sentimento che sembrava aver dimenticato.
- C-credo… di avere l’influenza…- disse in un soffio, tentando di farle capire il motivo del suo malessere, quasi intuendo le domande che affollavano la mente di Sakura.
- Come hai fatto a ridurti in queste condizioni?- avrebbe voluto avere un tono di voce un po’ più di rimprovero, ma le fu impossibile, infatti parlò con molta dolcezza.
- Ho passato… la notte fuori… e non solo questa…-
- Che cosa!?!… M-ma per quale motivo?- Shaoran girò la testa dall’altra parte, per non dare altre spiegazioni. Sakura si morse un labbro. Per quale motivo non voleva spiegarle perché si era ridotto in quelle condizioni?
- Che cosa è successo!?! Che ci fa lui qui!?!- la voce stupita di Kero-chan, riportò la mente della ragazza alla realtà, che si voltò preoccupata verso il custode in cerca di aiuto.
- Credo abbia l’influenza, dobbiamo curarlo!- esclamò mentre Kero-chan si avvicinava. Sakura si alzò da terra, e si fiondò verso l’armadietto dei farmaci per cercare qualcosa che gli facesse scendere la febbre, dopodiché gli preparò un brodo caldo e con l’aiuto di Kero-chan lo portò in spalla nella sua stanza. Il peluche non era molto contento di quella situazione, soprattutto se Shaoran aveva ignorato la ragazza per tutto quel tempo e adesso che aveva bisogno di lei si rifaceva vivo, ma non potè resistere alla sicurezza ed alla dolcezza con cui la sua padrona si era presa cura di del ragazzo, e così continuò ad aiutarla in silenzio mentre gli sfilava gli abiti da combattimento che Shaoran indossava, ed anche a rimanere sveglia di notte per assistere il ragazzo e cambiargli il panno imbevuto d’acqua, perché potesse provare un po’ di sollievo.
Dopo una lunga e agitata notte, Sakura venne svegliata dal rumore della sveglia. Alla fine nemmeno Kero-chan aveva retto, e si erano addormentati entrambi poco prima dell’alba. Il suo primo pensiero fu quello di toccare la fronte di Shaoran che dormiva ancora, e con suo grande sollevo, notò che era fredda. Trattenne a fatica un urlo di felicità per non svegliarlo, poi posò delicatamente un bacio sulle labbra del ragazzo. Avrebbe voluto restare con lui per quel giorno, ma la scuola la richiamava, e poi aveva qualcosa da dire di molto importante ad una persona: aveva ormai preso la sua decisione. Vedere prima Negishi e poi Shaoran in difficoltà, le aveva tolto ogni dubbio, e doveva chiarire ogni cosa.
Avvisò Kero-chan affinché pensasse lui al ragazzo, e poi uscì di casa con una sicurezza che la rese molto allegra. A scuola attese con impazienza fino all’intervallo per parlare con Negishi, e quando finalmente suonò la campanella, andò in cerca del ragazzo e gli chiese di seguirlo in unp osto più tranquillo. Scelse il retro della scuola, a quell’ora ancora deserto.
- Di cosa volevi parlarmi? Mi vuoi dare… “quella” risposta?- chiese Negishi impaziente, mentre Sakura annuiva torturandosi un lembo della gonna - Ecco vedi… io… il fatto è che…- iniziò prendendo fiato e coraggio.
- Non ho speranza, vero?- sentì prima che lei potesse concludere. Alzò lo sguardo che fino ad allora era rimasto basso, e guardò Negishi negli occhi. Era rimasta molto sorpresa delle sue parole, e per un attimo rimase a fissarlo interdetta.
- C-come fai a…- disse poi scuotendo la testa per riprendersi.
- … A saperlo?- la interruppe di nuovo Negishi con una tranquillità disarmante. Sakura annuì senza parole – In realtà la mia era solo una speranza, e a quanto pare… era anche una speranza vana… sai, sapevo che eri innamorata di un altro, ma non ci ho voluto credere finché non fossi stata tua dirmelo, e oggi… l’hai fatto!- concluse sorridendole e avvicinandosi a lei posandole una mano sulla spalla.
- Mi raccomando, sii felice anche per me… comunque siamo ancora amici, vero?- chiese preoccupato cosa che fece sorridere sollevata Sakura.
- Certo che siamo ancora amici!!!- gli rispose allegra. Quando la campanella suonò nuovamente, la ragazza lo salutò regalandogli un bacio sulla guancia e si allontanò molto più serena.
Adesso che aveva parlato con Negishi, si sentiva molto più sollevata, e per tutto il resto del giorno, i suoi pensieri vennero rivolti spesso più a Shaoran che alle lezioni. Tomoyo, dopo aver chiesto spiegazioni per il suo strano comportamento e aver saputo della presenza di Shaoran influenzato a casa della sua amica, la abbracciò felice.
- Lo sapevo che avresti fatto la scelta giusta!!!- esclamò provocando gli sguardi curiosi di alcuni compagni.
Sakura credette di non poter resistere più, quando le ricordarono che quello era anche il suo giorno delle pulizie. Aveva una voglia matta di tornare a casa, ma si attardò anche ad avvisare la signorina Mizuki ed Eriol, che finalmente aveva trovato Shaoran. I suoi amici le chiesero se conoscesse il motivo per cui il ragazzo era sparito per così tanto tempo, ma Sakura non seppe dire loro nulla, perciò finalmente la lasciarono andare a casa.
Corse con quanto fiato aveva in corpo; non provava quelle sensazioni da molti mesi: si sentiva bene ed era felice; e sperava che lo sarebbe stato per molto in futuro. Non voleva più soffrire…
- Kero-chan!!!! Shaoran!!! Sono a casa!!! Dove siete?- urlò Sakura appena entrata, dopo aver ripreso fiato. La casa sembrava avvolta nel più completo silenzio, e non c’era anima viva del peluche o del ragazzo. Intuì allora che forse si trovavano ancora nella sua camera. Probabilmente Shaoran non aveva ancora la forza di alzarsi…
Aprì la porta e, senza tener conto dello strano silenzio che aleggiava nella stanza, si avvicinò a Kero-chan, che dormiva su una sedia.
- Che fai Kero-chan, dormi ancora?- chiese Sakura dando una carezza al custode per svegliarlo delicatamente, ma quale sorpresa quando si rese conto che Kero-chan in realtà non dormiva. Il suo viso era insanguinato, e doveva essere svenuto. Una terribile sensazione di terrore la avvolse; fece appena in tempo a voltarsi, che la lama tagliente di una spada le sfiorò la spalla, tranciandole una ciocca di capelli, e ferendola leggermente. Davanti a lei Shaoran che la guardava con un’espressione vuota, quasi come se non gli importasse di quello che stava facendo. Sakura era immobile davanti a lui. Non era il taglio che le aveva fatto, a farle provare dolore, ma una ferita ben più grave. In un secondo, tutte le sue sicurezze, tutti i suoi sentimenti, crollarono infrangendosi come un cristallo che cade per terra. Shaoran l’aveva illusa. Era entrato nella sua casa con una scusa, aveva fatto in modo che lei abbassasse le difese, per attaccarla. Cercò di mantenersi in piedi, nonostante le gambe non la reggessero più, a causa della paura e della tristezza per la forte delusione, e si preparò a tentare di sfuggire ad un altro attacco spietato, che Shaoran stava per scagliarle.

Continua…

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Capitolo 8
*** Abbagli ***


CAPITOLO 7

ABBAGLI

Sakura era ferma in lacrime. Shaoran, davanti a lei la fissava con sguardo vuoto, pronto ad un nuovo attacco. La ragazza avvertiva la lama gelida contro la sua spalla, mentre un rivolo di sangue le scendeva lungo il braccio.
Possibile che fosse successo quello che mai si sarebbe aspettata? Possibile che la persona che amava e da cui credeva di essere ricambiata, la condannava a morte in quel modo? Non era possibile, non poteva essere vero! Eppure…
Poi una voce lontana la fece sobbalzare. “Non sono io!” diceva, “Non sono io che ti sto attaccando!”. La voce di Shaoran rimbombava nelle sue orecchie. Aprì gli occhi di scatto per rivedere il suo viso. No, non era lui che parlava, almeno non quello che aveva davanti. Ma quando abbassò lo sguardo, allora una piccola scintilla le aprì gli occhi.
“La spada…” mormorò notando che non era quella che il ragazzo aveva sempre utilizzato, era quella della sua carta The Sword.
Ricercando nel suo cuore tutte le forze, schivò velocemente un altro tentativo di attacco e corse verso il cortile, fuori di casa.
Doveva combattere e aveva bisogno di uno spazio aperto. Sentì già la presenza di Shaoran alle spalle, quando richiamò con la formula magica il suo scettro.
“Accidenti, come faccio ora a combattere contro di lui?” esclamò preoccupata, mentre cercava di schivare un altro attacco da parte del ragazzo. Le venne in mente di quando aveva salvato la sua amica Rika dal potere della stessa carta, ma quella volta aveva utilizzato The Illusion, mostrandole la persona a cui era più affezionata, per poterla distrarre; e adesso, come avrebbe fatto? Non le rimaneva altro da fare che cercare il sigillo che rendeva così malvagia la sua carta. Richiamò The Jump per poter evitare gli attacchi con la spada più velocemente e nel frattempo cercare il sigillo. Era difficile con tutto quel movimento, e lo divenne ancora di più quando si rese conto che un cerchietto nero cingeva il polso di Shaoran.
“Non posso colpirlo! Devo cercare una soluzione!” si disse, mentre saltava di nuovo per non farsi prendere dalla lama tagliente della spada.
“Wathery! Acqua!” urlò poi decidendosi “Wathery, colpiscilo con un’ondata in modo da stordirlo solamente!” ordinò alla carta. Questa creò davanti a sé una colonna di acqua e la scagliò contro il ragazzo, il quale, colpito in pieno, cadde per terra frastornato. Sakura non perse tempo, saltò ancora una volta e recitò la formula magica, mentre la stella dello scettro cambiava posizione e andava a colpire il polso di Shaoran. Il sigillo si ruppe e svanì e il ragazzo riacquistò espressione. Era ancora svenuto, quando Sakura tornò a terra.
“Ce l’ho fatta!” esclamò trionfante, ma una risata le impedì di avvicinarsi al ragazzo inerme. Si voltò di scatto mentre una strana sensazione di ansia si impadroniva di lei. Di chi era quella risata così cattiva e diabolicamente contenta? Era di una donna, una ragazza forse, il viso coperto da una maschera cinese e la figura scura seduta comodamente sul muricciolo del cortile.
“Ti ringrazio di avermelo reso indifeso, ora non avrò più problemi a catturarlo!” fece la donna contenta, mentre con un gesto della mano, creava una sfera magica nel quale rinchiuse Shaoran. Sakura fece per opporsi e avvicinarsi al ragazzo, ma qualcosa le impedì di muoversi: era una radice.
“Bene, mentre la catturacarte è impegnata a combattere contro la carta della Terra, io penso che me ne andrò con quello che cercavo! Addio Sakura!” esclamò prendendo il volo e portandosi dietro il corpo ancora svenuto di Shaoran.
“No Shaoran!” urlò la ragazza mentre cercava di liberarsi dalla morsa della carta The Earthy, ma veniva sempre più bloccata dalle radici “Shaoran!!!”
Non riusciva a muoversi, avrebbe voluto inseguirli, cercare di far qualcosa, ma la consapevolezza che quello a cui più era legata se ne stava andando via, la annientava.
“Shaoraaaaaaaaaaaaaan!!”
Prima che potesse far qualcosa, qualcosa al di sotto dei suoi piedi prese ad ingigantirsi. La radice che le bloccava il piede era minuscola in confronto al gigantesco tronco che si stava formando dal terreno.
“Sakura, sono due le carte!” sentì Kero-chan che doveva essersi risvegliato, lontanissimo, solo un’eco mentre tutto attorno tremava e la strada si distruggeva sempre di più.
La ragazza serrò le labbra con forza. Non poteva fare altro, adesso doveva adempiere al suo ruolo di cattura carte.
Lo scettro in mano, era tornato normale, ma pronto non appena avrebbe trovato dove si nascondevano i sigilli.
“The Earthy e The Wood!” gridò, rendendosi conto del fatto che le due carte avevano deciso di collaborare per sconfiggerla. Dovette scartare da un lato, quando alcuni rami appuntiti le vennero incontro spaventosamente veloci, ma uno di questi riuscì a colpirla, ferendola ad un braccio.
Strinse i denti, trattenendo un gemito per il dolore e continuò a ripetersi di non darsi per vinta.
“Devo farcela, devo…”
Richiamò The Jump e di nuovo cercò in tutti i modi di schivare quegli attacchi così feroci e tanto impensabili per delle carte così pacifiche.
“Dove sei…. Dove ti-“ allargò gli occhi, interrompendo il flusso dei propri pensieri. Si era infatti, accorta che una fascia nera, piuttosto spessa, circondava la base dell’enorme tronco: così presa dal cercare tra i rami, non si era accorta di quello che c’era sotto.
“Sakura, attenta!!” urlò Kero-chan spaventato, quando la padrona prese a correre sul tronco senza fermarsi e rischiando più di una volta di inciampare e cadere. La vide gridare di dolore, quando delle foglie taglienti, la trapassarono diverse volte e restò sbalordito da tanto coraggio.
“SAKURA CARD, SPEZZA L’INFLUENZA DEL SIGILLO, E RITORNA AL TUO VERO ASPETTO!!” l’infrangersi dello scettro contro la fascia nera, fece un gran frastuono… era come se non volesse rompersi.
“Cosa… cosa succede!” riuscì a dire, nonostante lo sforzo. Era come quando aveva dovuto distruggere i sigilli delle carte di Luce e Oscurità, solo che questa volta era da sola. Non c’era Shaoran a sostenerla, non c’era lui a infonderle coraggio. Shaoran era nelle grinfie del nemico, chissà a cosa era destinato... lo avrebbe rivisto più?
Fu questo, unito alla stanchezza, che decretò la fine di quel combattimento. Le carte, accortesi della debolezza della loro vecchia padrona, ebbero la meglio. La punta dello scettro esplose, catapultandola all’indietro, mentre il tronco enorme svaniva e si formavano nel polverone due figure.
Sakura riuscì a riconoscerle, prima di chiudere gli occhi e svenire. The Earthy e The Wood, lanciarono un ultimo sguardo di odio verso la ragazza e poi presero il volo, fuggendo via.
“Sakuraaaaaa! Sakuraaaaaaaa!!”
Era tutto lontano, come se provenisse da un altro pianeta. Aveva perso i sensi? Era morta? E quelle voci, di chi erano?
“Sakura, rispondi, ti prego!”
“Guarda cosa è successo, Sakuraaa!”
Kero-chan? Touya? E poi chi altro c’era?
“Presto, portiamola in casa! Vado subito a chiamare Eriol!”
Ebbe la sensazione che qualcuno la prendesse in braccio. Braccia forti e solide, rassicuranti. Poi l’incoscienza prese maggiormente il sopravvento e non capì più nulla…


La bolla contente Shaoran e la donna con la maschera cinese, entrarono attraverso una delle grandi finestre della vecchia villa dei Reed.
Lei era al settimo cielo, sorrideva dietro la maschera e di tanto in tanto lanciava occhiate alla sua preda, non tanto per paura che scappasse, quanto per compiacersi di quella caccia.
“Lo hai con te?” una voce impaziente, catturò la sua attenzione di colpo. Si voltò scorgendo l’ombra del vecchio discendente dei Reed sulla soglia della stanza. Vecchio solo sulla carta poi, considerato che grazie alle energie accumulate negli ultimi mesi, era come ringiovanito ed era diventato forte come prima che Clow Reed, lo sconfiggesse e lo relegasse alla forma ignobile di un vecchio senza speranza.
“E’ stato un osso duro. Ma alla fine l’ho avuta vinta io.” Mei-ling si tolse la maschera, dietro la quale era celato un ghigno trionfante. Nemmeno l’inquietudine causata dalla presenza di Reed, poteva adesso rovinarle quel momento.
L’essere ormai ringiovanito, non si scompose più di tanto, lanciò delle brevi occhiate verso la bolla, girandoci intorno. “C’era da aspettarselo comunque… avevi ragione.” Rivolse finalmente l’attenzione alla ragazza. “Adesso sai cosa farne.”
Mei-ling rabbrividì allo sguardo che le lanciò, ma annuì cercando di non darlo a vedere. “Sarà fatto.” Si allontanò, riportando l’oscurità nelle sale delle stanze al primo piano.
Reed sorrise nel buio, di pura malignità.
“Cara Catturacarte. Avrai una bella sorpresa, adesso.”


Sakura sbattè le palpebre più volte, quando l’incoscienza cedette il posto alla lucidità e lei si ritrovò nuovamente nella sua stanza. I mobili erano stati ricomposti, mentre quello che era stato rovinato, era stato portato via.
Probabilmente era stato suo fratello ad avere quell’accortezza. Aveva pensato forse che sarebbe stato più doloroso per lei, risvegliarsi in mezzo al caos che prima Shaoran aveva fatto.
Strinse la coperta con forza, mentre i ricordi le ritornarono alla mente.
Shaoran, la carta Sword e poi The Earthy e the Wood che la attaccavano e infine….
“Il mio scettro…” soffiò quelle parole, con angoscia, mentre una morsa al centro del petto si impadroniva di lei. Si portò una mano sul cuore, chiudendola a pugno e alcune lacrime le sfuggirono dagli occhi.
“Il mio scettro…” ripetè con rabbia, stringendo i denti e lasciandosi andare al pianto.
Si abbandonò a quel momento di disperazione per alcuni lunghi minuti, fino a che non sentì il bisogno di smettere.
A cosa serviva piangere in quel modo?
Avrebbe riportato lì Shaoran?
Avrebbe ricomposto il suo scettro?
Si alzò, lanciando in aria le coperte, mentre una rabbia che non era mai stata sua, si era impossessata del suo animo. Si asciugò il viso, sciacquandolo e poi scese al piano di sotto, in cerca di qualcuno.
Come si aspettava, trovò Touya, Yue e Kero-chan, assieme alla signorina Mizuki e a Tmoyo. Non appena raggiunse gli ultimi gradini, tutti si voltarono nella sua direzione, come se si fossero scottati.
“Qual è la situazione?” domandò e si stupì della durezza della sua voce.
Kero-chan volò verso di lei, per abbracciarla, ma parve quasi esitare, quando incrociò i suoi occhi.
“Sakura! Come ti senti?”
“Sto bene… io sto bene. Ma lo scettro? Che cosa è successo?!”
Forse fu la sua domanda appassionata a zittire tutti, forse il fatto che – e questo lo temeva – le notizie fossero terribili. Ma tutti si zittirono e chinarono il capo. Tutti eccetto Touya e la signorina Mizuki.
“Sakura, ancora non lo sappiamo. Eriol ci sta lavorano su, per cercare di ripararlo.” Kaho rispose prontamente, mantenendo il suo temperamento tranquillo in qualsiasi situazione. Si alzò facendo segno alla ragazza di avvicinarsi.
“Vieni a sederti, piccola. Stiamo parlando della situazione ed è giusto che partecipi anche tu.”
Sakura annuì silenziosamente, avanzando con passi veloci. Si sedette accanto alla donna, non accorgendosi che suo fratello la fissava ancora insistentemente.
“Spiegatemi cosa è accaduto… io non ne sono sicura, ma quel sigillo… e poi quella donna che si è portata via Shaoran…”
“Non sappiamo niente di quella donna.” Questa volta fu Yue a rispondere. “Ma quando sono venuto in tuo soccorso, ho avvertito chiaramente un forte potere.”
“Ciò significa che abbiamo a che fare con magia dell’Oscurità.” Finì per lui Kero-chan. “Ti ricordi? Tutte le volte che non riuscivo a sentire che eri un pericolo, al contrario di Yue. La mia magia non riesce ad avvertire il nemico, perché è della Luce.”
Sakura ascoltava in silenzio, annuendo e lanciando occhiate veloci verso tutti i presenti. Fu allora che finalmente si accorse di Touya. Ma non riusciva a reggere il suo sguardo e finì per scostarlo più volte.
“Il sigillo invece, era troppo potente e troppo grande per il tuo scettro. Erano due carte assieme ad essere sigillate.”
“Ma con le carte Dark e Light ci sono riuscita!” ribattè la ragazza frustrata.
“Ma non da sola.” Replicò Kaho, serafica. Ancora una fitta di dolore, nel ripensare all’aiuto ricevuto da Shaoran. La signorina Mizuki le posò una mano sulla spalla, intuendo la sua sofferenza e le sorrise amichevolmente.
“Questa volta non solo eri provata dai precedenti combattimenti, ma anche il tuo animo era turbato per quello che è successo a Li. Di conseguenza la tua magia ne ha risentito.”
Sakura chinò il capo, sentendo nuovamente la rabbia invaderla. “Quindi è colpa mia.”
“Ma cosa dici, Sakura!” si lamentò Kero-chan, esplodendo. E assieme a lui, si unì anche Tomoyo. Il peluche continuò appassionato. “Lo sai bene che non è colpa tua, quello che è successo! Nessuno sarebbe in grado di mantenere il sangue freddo in una situazione del genere!”
“Questo lo dici tu!” a sorpresa, Sakura si alzò in piedi, inveendo contro l’amico. Tutti sobbalzarono, osservandola con aria sorpresa.
“Io sono la Catturacarte! Ho delle responsabilità!” si battè una mano sul petto. “E invece ho lasciato che altre due carte, sfuggissero al mio controllo e ho persino distrutto l’unica arma che mi permetteva di liberarle dai sigilli!! E per cosa?! Perché sono solo una stupida ragazzina che si lascia prendere dalle emozioni! E che non è capace di fare nulla, senza l’aiuto di qualcuno!”
Nessuno riuscì a ribattere a quelle parole. Perciò approfittando del silenzio, lasciò il tavolo, diretta nella sua stanza. Non voleva più vedere nessuno.
“Per me la riunione finisce qui.” Concluse gelida, sparendo su per le scale.
Il resto dei presenti, restò ammutolito. Nessuno aveva mai visto Sakura Kinomoto reagire in quel modo.


Touya aveva aspettato pazientemente che tutti decidessero di andare. Aveva salutato Yue e aveva chiesto a Kero-chan di lasciare Sakura per un po’, così il peluche aveva deciso di andare da Tomoyo, per quella notte, forse anche un po’ più sollevato.
Era forse quello che era rimasto peggio dalla reazione di Sakura, perciò era evidente quanto fosse giù di morale. Sperava forse che staccando almeno per una notte, la spina, si sarebbe sentito meglio.
Così Touya era finalmente rimasto solo, aveva perciò preparato la cena e poi era salito con un vassoio al piano di sopra e aveva bussato alla porta della stanza di Sakura.
“Non ci sono.”
La risposta apatica della ragazza, era risuonata dietro l’uscio, ma non aveva scoraggiato il fratello, che aveva aperto poco elegantemente la porta, blaterando un finto “Permesso!”
Sakura era sobbalzata e aveva rivolto a Touya uno sguardo torvo, ma poi aveva di nuovo incrociato i suoi occhi e non era riuscita ancora una volta, a reggere lo sguardo.
Touya aveva intuito la situazione, dopotutto sapeva quanto non ci fossero segreti tra loro due e sapeva che per lui, Sakura era come uno specchio.
Posò il vassoio sulla scrivania e si sedette accanto a lei, sul letto.
“Ti ho portato la cena.”
“Non ho fame.” Sakura si era girata di spalle, nel vano tentativo che lui si arrendesse e la lasciasse sola.
“Invece devi mangiare. Devi essere in forze per il prossimo combattimento.”
“Non è detto nemmeno che combatterò.”
Touya restò tranquillamente ad osservarle la schiena, senza perdersi d’animo. “Kaho dice che Eriol potrebbe sistemare lo scettro.”
“Me ne faccio molto, del potrebbe.”
“A me sembra invece, che sia tu, quella che non vuole combattere.”
Forse Touya aveva usato volutamente quelle parole per provocarla, perché avevano fatto breccia nel suo cuore, come un ferro arroventato. E lei era esplosa nuovamente, come poche ore prima in cucina.
“Non dire idiozie! Shaoran è chissà dove e tutte quelle carte disperse! Come diavolo puoi credere che io non voglia combattere?!”
“Non sei te stessa. Non è così la cattura carte, che noi conosciamo.”
Sakura esitò un attimo, ma poi tornò velocemente alla carica. “E come mi vuoi, Touya? Felice e sorridente, per quello che è successo?! Guardami, sono una Pasqua!”
Il fratello non diede peso al suo sarcasmo. Continuava a fissarla con assoluta serenità e sicurezza. E questo a Sakura non piaceva per niente.
“Io mi ricordo di una ragazza che non si è mai arresa, nemmeno quando quel Li diceva di non amarla più. E mi ricordo che per un attimo non ha mai pensato, che uno come Eriol potesse fallire o che i suoi amici non potessero aiutarla. Mi ricordo di una ragazzina testarda che non avrebbe mollato, nemmeno con lo scettro in mille pezzi, ma si sarebbe scervellata per trovare una soluzione.”
Regnò il silenzio, dopo quelle parole. La ragazza lo fissò interdetta, mentre sentiva le lacrime premerle gli occhi.
“Cosa… cosa devo fare…” mugolò piano, mesta.
Fu allora che Touya le sorrise e senza attendere oltre la attirò a sé per abbracciarla. “Devi solo essere te stessa. Verrà tutto da solo, pian piano. Ma non devi arrenderti e smettere di credere in quello che sei. La mamma non ne sarebbe felice, lo sai.”
Forse fu quel caldo abbraccio, forse il pensiero di sua madre, forse un po’ tutte le cose. Alla fine Sakura lasciò andare quelle lacrime e si sfogò tenendosi stretta a suo fratello, aggrappandosi alle sue braccia e singhiozzando tutto il dolore che sentiva dentro e che ancora non era riuscita a manifestare.


Continua…

Nuovo capitolo, dopo una vita. Finalmente mi sono decisa a riprendere in mano questa storia. Avete ragione, non può restare qui incompiuta ^^ e grazie a Lady Maryon che ha premuto tanto affinché mi tornasse la voglia di concluderla.
Per ora le cose sono addirittura peggiorate (immagino linciaggio collettivo per essersi ritrovati sto capitolo dopo anni di attesa…), ma non è detto che non migliorino… o che non peggiorino ancora di più ^^
Per ora sappiate che le sorprese non sono ancora finite.
A breve, il prossimo capitolo, del quale non ho ancora deciso il titolo, sorry.
Un grazie a tutti quelli che vogliono ancora sapere come finire questa fic e non se ne sono ancora stancati :*
Ryta

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