Davanti a un drink.

di Lady Atena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Davanti a un drink. ***
Capitolo 2: *** Patatine. ***
Capitolo 3: *** Specchio. ***



Capitolo 1
*** Davanti a un drink. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 93; Coca cola.

Loki avanzò stringendo lo scettro, sogghignò guardando verso l'alto.
“Ti prego, dimmi che farai appello alla mia umanità”.
Tony piegò il capo di lato, si girò verso di lui lasciandosi trasportare in avanti dalla pedana di atterraggio e aggrottò le sopracciglia incrociando le braccia dietro la schiena.
“Ah, in realtà intendo minacciarti”.
Loki avanzò, il bordo delle vesti ondeggiò ai suoi fianchi e lui puntò il bastone in avanti facendo scintillare la pietra blu di riflessi azzurri.
“Avresti dovuto indossare l'armatura”.
Tony si girò, raggiunse gli scalini e prese a scenderli.
“Sì. Ha fatto qualche chilometro di troppo”.
Raggiunse l'ultimo gradino, indicò con la mano lo scettro di Loki e sogghignò.
“E tu hai la Bacchetta del Destino”.
Passò davanti al piano bar, strinse le labbra.
“Ti va un drink?”.
Loki abbassò il capo, lo scosse e ridacchiò. Passò lo scettro da una mano all'altra, alzò la testa socchiudendo gli occhi.
“Prendere tempo non cambierà niente”.
Tony salì gli scalini andando dietro il bancone, alzò l'indice e lo scosse in aria.
“No, no, minaccio”.
Avanzò fino ad una fila di bottiglie allineate, le indicò.
“Niente drink, sicuro?”.
Loki sentì una fitta alle tempie, soffiò dal naso scoprendo i denti. Tony scrollò le spalle.
“Io lo prendo”.
Osservò Loki voltarsi e dirigersi verso la vetrata della stanza, inarcò un sopracciglio castano scuro e sogghignò socchiudendo gli occhi.
“Se un drink è troppo forte posso offrirti una coca cola, Piccolo Cervo”.
Prese uno dei due bracciali della Mark VII, lo agganciò al polso e afferrò una fiala di vetro ripiena di succo di limone. La versò nel tumbler alto1 sopra i tre cubetti di ghiaccio, si sporse di lato e si avvicinò la zuccheriera. Loki si voltò, aggrottò le sopracciglia e sogghignò scoprendo i denti. Alzò lo scettro, lo passò nell'altra mano e lo ondeggiò.
“È tua abitudine offrire bevande per infanti a chi vuole la distruzione del pianeta?” chiese.
Inarcò un sopracciglio, fece due passi avanti sporgendo il capo.
“Mi chiedo come il tuo gruppo da circo non dubiti della tua moralità”.
Tony roteò gli occhi, sbuffò e prese il manico del cucchiaino immerso nella zuccheriera. Versò tre cucchiai di zucchero sulla base di succo.
“Punto uno. La coca cola non è, solo, una bevanda per bambini”.
Afferrò una bottiglia di gin, versò tre dita del liquido semi-trasparente nel bicchiere e poggiò la bottiglia alla sua sinistra.
“Punto due. Se tu accettassi il drink, potrei dimostrarti la magia della coca cola”.
Fece due passi di lato, prese una bottiglia di cointreau e tornò davanti al bicchiere. Versò due dita del liquido aranciato, posò la bottiglia.
“Punto tre. Hanno molti, molti dubbi sulla mia moralità”.
Loki strinse le labbra, abbassò lo scettro e lo batté sul pavimento rizzando il capo. Lo sollevò facendo strofinare i capelli neri contro il collo alto della maglia, dilatò le iridi dai riflessi azzurri.
“E non hai mai avuto dubbi di essere nel torto?”.
Tony alzò le spalle, sogghignò e lo guardò. Gli fece l'occhiolino, afferrò una bottiglia di vodka e la inclinò puntandone il collo verso Loki.
“Tu sì?” chiese.
Si passò la bottiglia nell'altra mano, versò quattro dita del liquido trasparente nel bicchiere e poggiò la bottiglia accanto alle altre. Loki strinse le labbra, fece tre passi raggiungendo le scale. Tony afferrò l'altro bracciale dell'armatura, se lo agganciò al polso e gli sorrise voltandosi.
“Allora? Hai intenzione di accettare la mia coca cola?” chiese.
Prese una bottiglia di rum, versò tre dita del liquido marroncino nel bicchiere e posò il contenitore di lato. Afferrò una bottiglia di tequila, mise due dita del liquido giallino nel bicchiere e poggiò la bottiglia vicino alle altre. Loki raggiunse i gradini alla base del piano bar, inclinò lo scettro in avanti inarcando un sopracciglio.
< Il suo battito, le sue movenze e il suo modo di porsi sono perfettamente naturali. Non sta recitando o mentendo, è davvero sicuro di sé > pensò.
Socchiuse gli occhi, rilassò le spalle.
< Chi ha una tale sicurezza anche di fronte a chi può ucciderti con un gesto è senza dubbio un amico di quello stolto che osa ancora chiamarmi fratello > si disse.
Tony guardò verso Loki, inarcò un sopracciglio castano e inspirò. Prese la bottiglia di coca cola, la agitò facendo comparire un po' di schiuma bianca e versò la bevanda nel bicchiere. Tony si passò la bottiglia di coca cola nell'altra mano, si voltò totalmente e sogghignò.
“Allora? Guarda che se aggiungo al mio cubalibre del martini bianco, posso fare il drink perfetto per te”.
Poggiò il contenitore della coca cola sul bordo del bancone, si voltò e afferrò una bottiglia di soda water. Riempì il bicchiere per quel che ne restava, poggiò la bottiglia e afferrò il bicchiere. Lo ondeggiò, inspirò e bevve tre sorsi sentendo il liquido bruciargli la gola facendogli pizzicare gli occhi. Loki lo osservò, guardò la bottiglia di coca cola e sospirò. Si allontanò di tre passi, guardò la vetrata osservando il cielo oscurarsi e scosse il capo.
“Ormai è tardi” disse.
Tony abbassò il bicchiere, lo poggiò e ghignò.
“C'è sempre tempo per un drink. Soprattutto con della coca cola”.
Loki roteò gli occhi, sorrise scoprendo i denti e si voltò.
“Non posso supporre nemmeno sia avvelenato”.
Tony alzò le spalle, incrociò le braccia al petto all'altezza del reattore ARC.
“C'è chi dice causi danni al cervello, allo stomaco e ad altre parti più o meno vitali”.
Loki ridacchiò, si poggiò allo scettro e piegò il capo di lato.
“Allora, se per te è lo stesso, accetterò quel drink”.
Tony gli fece l'occhiolino, si avvicinò un secondo bicchiere e sogghignò.
“Con molta coca cola, Psycho”.


1 Particolare bicchiere da cocktail, un cilindro di vetro completamente liscio.

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Capitolo 2
*** Patatine. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 90; Patatine.

Tony si chinò, aprì uno sportellino, afferrò una fruttiera con dentro delle pinze da insalata ripiena di ghiaccio fumante e si rizzò. La mise sul bancone, afferrò con le pinze una manciata di cubetti e li mise nel bicchiere beverage1 che aveva davanti.
“Vuoi anche degli snack? Dovrei avere delle patatine, da qualche parte”.
Loki strinse le labbra, scosse il capo e guardò verso l'esterno. I rumori arrivavano attutiti attraverso i vetri, osservò il riflesso del suo scettro sulla finestra e si voltò.
“Tutto questo è un po' troppo per guadagnare solo qualche inutile secondo, non trovi?” chiese.
Tony scrollò le spalle, preparò il cubalibre2 poggiando man mano tutte le bottiglie alla sua destra.
“Ho capito, sul tuo pianeta avete l'abitudine di prendere a calci gli ospiti, piuttosto che offrirgli drink e patatine”.
Si chinò, afferrò un bicchiere metallico con l'apertura larga due dita più del beverage. Mise il bicchiere metallico sopra quello di vetro, li ondeggiò sentendo i cubetti di ghiaccio battere contro le pareti. Poggiò i due bicchieri sul bancone, tolse quello metallico e lo poggiò vicino all'insalatiera.
“Ma questo non ti autorizza a continuare a cianciare di quanto poco tempo sia rimasto”.
Loki spostò lo scettro da una mano all'altra, poggiò la spalla contro la parete e sporse il capo in avanti socchiudendo gli occhi.
“Quel che non capisci è che anche offrendomi i vostri cibi non otterrai niente. I Chitauri arriveranno comunque, che io sia lì fuori o meno”.
Tony si voltò, inarcò un sopracciglio arricciando il labbro e sogghignò.
“Non un gran bell'esercito se avanzano senza il Generale”.
Loki scosse il capo, rise e si scostò dalla parete facendo tre passi indietro.
“Cosa ne sa un ricco magnate solitario di eserciti?”.
Tony alzò le spalle, le scrollò e afferrò la bottiglia di coca cola. Si voltò, si alzò sulle punte prendendo con l'altra mano una bottiglia di martini bianco.
“Io so di eserciti quanto tu sai di drink e patatine. L'ho solo sentito nominare”.
Versò le due bevande nel bicchiere, rizzò la coca cola e continuò a versare altre tre dita di martini. Annuì, poggiò le bottiglie vicino alle altre e strinse il beverage. Afferrò il tumbler basso con l'altra mano, scese gli scalini del piano bar e porse il beverage a Loki sogghignando, le iridi castane scuro brillarono di color caffè.
“Ho solo venduto armi fino a poco più di due anni fa, avendo contatti con le più alte cariche dell'esercito che mi consideravano più importante di un Generale pluri-decorato sopravvissuto a Hitler”.
Loki afferrò il bicchiere, batté le palpebre e Tony sogghignò. Fece battere il proprio bicchiere contro quello dell'altro, ne bevve tre sorsi e inspirò.
“Sono totalmente digiuno d'eserciti, come noti”.
Loki ridacchiò, scosse il capo e avvicinò il bicchiere al volto socchiudendo gli occhi. Inspirò l'odore, si leccò le labbra e alzò il capo.
“Immagino quindi che tu mi stia intrattenendo perché reputi indispensabile la mia presenza all'attacco”.
Tony scrollò le spalle, si voltò e salì nuovamente i gradini.
“Sai, l'idea era minacciarti, ma visto che hai accettato il drink potresti prendere anche delle patatine, sederti e aspettare”.
Andò dietro il bancone, afferrò l'insalatiera, la rimise al suo posto, chiuse lo sportello e si rizzò. Bevve altri tre sorsi dal bicchiere che aveva in mano, sentì la gola bruciare e batté le palpebre.
“Secondo la terza legge dell'ospitalità alla Stark, bere coca cola senza mangiare patatine è un crimine ben peggiore di tentare di conquistare la Terra”.
Loki arricciò il naso, strinse lo scettro inclinandolo in avanti e la pietra azzurra scintillò più forte riflettendosi nei suoi occhi socchiusi.
“Suppongo che la prima sia dare soprannomi poco gradevoli e la seconda consista nell'offrire da bere agli avversari”.
Tony ghignò, allungò l'indice puntandolo verso Loki e gli fece l'occhiolino piegando il capo di lato.
“Bingo” disse.
Loki sospirò, scosse il capo e guardò la finestra.
“Attaccheranno comunque”.
Tony poggiò il bicchiere semi-vuoto, si piegò e aprì uno sportello. Tirò fuori tre pacchi di patatine alti due palmi l'uno e si rizzò stringendoli al petto. Ghignò, fece l'occhiolino e scese gli scalini.
“Prendi questi e aspettali sul divano. Ti chiamo quando abbiamo finito”.
Loki guardò il bicchiere che stringeva, osservò la punta dello scettro brillare e si voltò verso il vetro sentendo una serie di sibili. Si morse il labbro, scosse il capo, sospirò e bevve altri tre sorsi dal bicchiere; i cubetti di ghiaccio gli sfiorarono le labbra facendo assumere alla bocca sfumature blu. Abbassò il bicchiere, la pelle tornò candida, lui sogghignò e piegò il capo di lato; le iridi verde acqua assunsero riflessi rossi e Loki si leccò le labbra mostrando i canini leggermente aguzzi.
“Mostrami dov'è questo divano, uomo in armatura. Ho voglia di assaggiare i tuoi snack”.
Tony batté le palpebre, strinse le labbra strofinandole tra loro.
< Promemoria: Mai offrire patatine alle divinità nordiche, diventano più killer di quando vogliono ucciderti > pensò.
Indicò con il capo alla sua destra, fece l'occhiolino.
“Da questa parte, Psycho”.


1 Bicchiere dalla forma lievemente tondeggiante.

 

2 Lo stesso drink preparato nel capitolo precedente.

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Capitolo 3
*** Specchio. ***


Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 142; Specchio.
Personaggi: Loki, Tony
Prompt: Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato.
Lanciata da: Claudia De Sessa

Tony si sedette sul divano, poggiò le patatine accanto a sé e allargò le gambe poggiando le spalle contro lo schienale. Piegò il capo di lato, sogghignò e socchiuse le iridi castane.
“Su, vieni, da qui abbiamo anche la panoramica”.
Loki si voltò, guardò la finestra che dava sulla strada e strinse le labbra.
“Sarà lo specchio che rifletterà la vostra disfatta”.
Girò attorno al tavolino, si sedette alla sinistra delle patatine e accavallò le gambe voltando la testa verso Tony; socchiuse gli occhi verdi dalle sfumature rossastre e sogghignò mostrando i canini leggermente aguzzi.
“Hai ancora intenzione di temporeggiare?”.
Tony roteò gli occhi, aprì uno dei pacchetti con uno schiocco e infilò la mano tirando fuori una manciata di patatine. Se le portò alla bocca, le masticò e ingoiò allargando un braccio sullo schienale.
“A proposito di specchio, ti rendi conto che sembri uscito da The Ring?”.
Lo indicò con l'indice del braccio teso, piegò il capo facendo strofinare contro le guance abbronzate i capelli castano scuro.
“Non hai esattamente una bella cera”.
Loki poggiò lo scettro contro il divano, si sporse di lato facendo strofinare i capelli neri contro la pelle pallida e socchiuse gli occhi dalle iridi verdi; sogghignò poggiando una mano sul divano.
“E tu cosa vedi, quando ti guardi allo specchio?”.
Tony ghignò, incrociò le braccia sotto il reattore e piegò il capo in avanti arricciando le sopracciglia.
“Non per autocitarmi; ma vedo un genio, miliardario, playboy, filantropo”.
Infilò la mano nel pacchetto, prese una manciata di patatine e le portò alla bocca ingoiandole. Si rizzò, fece l'occhiolino e sogghignò.
“E purtroppo lo specchio non rende ancora abbastanza”.
Loki scosse il capo, sorrise rizzando la schiena e allungò le gambe mettendole sul divano. Guardò verso la finestra, le sfumature rosse nelle iridi sparirono e strinse le labbra assottigliandole.
“I Chitauri verranno, e io li condurrò alla battaglia che vi libererà dall'illusione della libertà”.
Strinse lo scettro, si alzò e avanzò verso la finestra.
“Questo è ciò che vedrai da questo specchio”.
Tony sbuffò sonoramente roteando le iridi castano scuro, allargò le braccia poggiandole sullo schienale e scivolò in avanti strofinando i piedi in terra.
“Devi continuare a lungo con quei discorsi?”.
Loki scosse il capo, passò lo scettro da una mano all'altra e lo piegò verso il basso voltandosi di lato. Sorrise, piegò il capo di lato e socchiuse le iridi verde acqua.
“Quale genere di discorsi?”.
Tony ondeggiò la mano in aria, la scosse e con quella libera afferrò un'altra manciata di patatine.
“La schiavitù per la libertà, la guerra per la pace e il cannibalismo per i vegetariani”.
Portò le patatine alla bocca, le ingoiò e sbuffò alzandosi. Si passò la mano tra i capelli castano scuro scompigliandoli, sogghignò e si mise davanti a Loki. Socchiuse gli occhi, le iridi brillarono di color caffè e si sporse in avanti.
“Smettila di guardare la finestra”.
Incrociò le braccia, spostò il peso sulla gamba destra e inarcò un sopracciglio.
“Non è lo Specchio delle Brame, non ti mostrerà te Re della Terra con noi ai tuoi piedi”.
Loki strinse il bastone in orizzontale, assottigliò le labbra e sorrise piegando il capo verso il basso, alcune ciocche nere strofinarono contro il tessuto della maglia verde.
“E tu cosa vedresti in uno specchio che mostra i desideri realizzati?”.
Tony strinse gli occhi, sospirò e fece due passi avanti. Sciolse le braccia incrociate, guardò la finestra e udì una serie di sibili misti a schiocchi. Scosse il capo, si voltò e sogghignò.
“Un bambino in braccio a suo padre”.
Batté le mani, sorrise e gli puntò l'indice contro oscillandolo in aria.
“Non darmi del banale, vedersi Re della Terra è al primo posto dei desideri più chiesti”.
Loki alzò il capo, sospirò e chiuse gli occhi. Sentì la testa girare, fece un passo indietro e poggiò il bastone in terra con uno schiocco.
“Nessuno specchio può riflettere l'affetto che non ti è stato dato”.
Tony mosse le braccia in aria allargandole e stringendole, si mosse in circolo scuotendo il capo.
“Ascolta, anche io ho fatto parecchie cazzate. Ho venduto armi che hanno distrutto villaggi pieni di gente”.
Si fermò, agitò l'indice verso Loki e sogghignò socchiudendo le iridi castano scuro.
“Più gente di quanta tu ne abbia ucciso in questi giorni, intendo”.
Loki roteò gli occhi, sorrise e scosse il capo inarcando un sopracciglio.
“Stai confessando i tuoi crimini, Stark?”.
Tony sospirò, abbassò le braccia e incrociò le braccia spostando il peso sulla gamba sinistra.
“Ho guadagnato soldi sfruttando la morte e la distruzione, ma adesso sono qui che cerco di salvare New York. Le cose possono cambiare”.
Indicò verso la finestra, strinse le labbra e rizzò il capo.
“Fa finta sia uno specchio. Cosa vorresti vedere?”.
Loki sorrise, rilassò le spalle e ci fu una forte esplosione che fece tremare i vetri.
“Non c'è specchio che possa riflettere i miei desideri”.
La finestra accanto a loro esplose, i vetri li investirono e Tony abbassò il capo coprendosi la testa con le mani. Loki lasciò andare lo scettro, afferrò Tony per la maglia e lo sollevò avvicinandolo al suo volto. Socchiuse le iridi verde acqua, abbassò il capo.
“Nessun uomo è abbastanza ricco da poter riscattare il proprio passato” sussurrò.
Si girò, lanciò Tony dalla finestra e lo sentì urlare. Si chinò, afferrò lo scettro e si rizzò.
“Nemmeno un re” aggiunse.

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