Le mie storie di ordinaria follia

di KidStardust
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Alfa ***
Capitolo 2: *** Presa di coscienza ***
Capitolo 3: *** Tu, i tuoi occhi, i miei sentimenti... ***
Capitolo 4: *** I pensieri di un pazzo pt. 1 ***
Capitolo 5: *** I pensieri di un pazzo pt. 2 ***
Capitolo 6: *** C'era una volta... ***
Capitolo 7: *** Che io sia per te la colla ***
Capitolo 8: *** Sangue e inchiostro ***
Capitolo 9: *** I pensieri di un pazzo pt. 3 ***
Capitolo 10: *** I pensieri di un pazzo pt. 4 ***
Capitolo 11: *** Amore! Oh mia dolce utopia ***
Capitolo 12: *** Lividi sul cuore ***
Capitolo 13: *** Diecimila leghe sotto il caos ***
Capitolo 14: *** I pensieri di un pazzo pt. 5 ***
Capitolo 15: *** I pensieri di un pazzo pt. 6 ***
Capitolo 16: *** Campo minato ***
Capitolo 17: *** L'incubo, Morfeo ***
Capitolo 18: *** Fame ***
Capitolo 19: *** I pensieri di un pazzo pt. 7 ***
Capitolo 20: *** I pensieri di un pazzo pt. 8 ***
Capitolo 21: *** Formula magica ***
Capitolo 22: *** Appiglio saldo attaccato al vuoto ***
Capitolo 23: *** La solitudine di una lettera in un mare di carta bianco ***
Capitolo 24: *** Ho i freni rotti e sto andando in discesa ***
Capitolo 25: *** Chi sono? ***
Capitolo 26: *** Solitudine ***
Capitolo 27: *** I pensieri di un pazzo pt. 9 ***



Capitolo 1
*** L'Alfa ***


L'Alfa

 
Chiudete gli occhi, immaginate un tavolo con due sedie, solo esso è illuminato, intorno solo buio.
Io sono seduto su una sedia invece sull'altra non riesco a capire chi ci sia seduto, ma tralascio questo dettaglio e iniziamo a parlare.
Lui, a primo impatto, è freddo ma lucido, acuto ma distaccato, investigatore ma ladro. Non ci faccio caso e le parole arrivano come fiumi in piena, ma è sua la prima goccia che sgorga dalla sorgente.
Sconosciuto: << In cosa credi? >>
Io: << In cosa credo? Nella morte, nella fine! Tutta la mia vita si riduce a queste parole. "Morte", "Fine", sul dizionario hanno una specifica definizione ma l'unica che le accomuna è DOLORE! Tutto nasce e si spegne nel dolore. Una volta lessi una frase, ora non ricordo la fonte, che a grandi linee diceva: "nasciamo tra il dolore urlando e moriamo nella stessa maniera", questa frase mi colpì talmente a fondo che io stesso mi resi conto di come questo processo avvenisse ogni giorno dentro me. Come la mitologica fenice morivo al tramontare del sole e all'alba rinascevo dalle mie ceneri, ma questo "fenomeno" ogni giorno diventava sempre più doloroso, privo di sentimenti, mi donava un corpo nuovo a ogni sorgere del sole ma allo stesso tempo mi svuotava gradualmente all'avanzare delle tenebre. Vuoto, altra parola dopo morte e fine che si ripete ogni qualvolta il mio sguardo fa capolinea su uno specchio.
Questo vuoto fa male, fa tanto male!
Questo vuoto che comprime e mi lacera da dentro, questo essere solo in mezzo a sette miliardi.
Fa male!
Ho le unghie di tutti i miei amici piantati nella carne come se fossi l'unico appiglio su cui reggersi ma lentamente mi sgretolo, non sono più un sicuro appiglio.
Non mollo, respiro, non per vivere ma per continuare a far vivere loro, ma il dolore è lancinante, questa sensazione è un uragano livello sei, inspiegabile e devastante!
Mi sbriciolo, non ho più carne attaccata alle ossa, i sentimenti sono stati l'acido che l'hanno sciolta. Senza sentimenti, senza carni, sono solo un ragazzo vuoto che vaga nel limbo senza rialzarsi.
Sconosciuto: << Questo "vuoto" di cui tu parli, saresti in grado di spiegarlo? >>
Io: << Letteralmente significa assenza di un qualcosa ma nella realtà, in questo contesto chiamato vita, non sono in grado di dare una spiegazione, l'unica cosa di cui sono in grado, è dividere la nascita di questo vuoto in settori, se così si possono definire >>.
Sconosciuto: << Settori? Spiegati meglio >>.
Io: << Inizio da quello che dovrebbe essere il più distante in linea temporale ma con una piccola premessa; a ogni settore, spesso, ne corrisponde uno dal significato opposto. Il primo penso sia la rassegnazione o la delusione di guardare avanti e non vedere nulla, di dare una sbirciata nel futuro e vedere tutti quelli che conosco fare il lavoro che hanno VOLUTO e DECISO di fare, ma in questo mondo vedo tutti tranne me stesso! A diciotto anni non ho un motivo valido per scendere dal letto ogni mattina. L'opposto di questo settore denominato banalmente rassegnazione c'è il sogno. Da quando ho memoria prima ancora di saper parlare imparavo canzoni, sapevo di più " tra te e il mare" che l'alfabeto. Musica colei che mi ha accompagnato e continua a farlo, spero che diventi la mia vita >>.
Sconosciuto: << Capisco, gli altri settori in cosa consistono? Amore? Amicizia? Cosa caratterizza queste "assenze"? >>
Io: << Tutto! E con il giusto tempo le farò capire. Asseconderei le sue domande e risponderei alla prima, l'amore fa parte della vita di ogni esser vivente, è importante ma distrugge ogni cosa. Ho sempre amato la ragazza impossibile, colei che avevo a pochi centimetri ma che in realtà era distante anni luce, il diamante in cima all'Everest. Questo mi ha distrutto molte volte, dalle quali non mi sono mai ripreso. Il contrario questa volta non è l'odio come ci si può aspettare ma l'inversione dei ruoli, non voglio vantarmi nel dire che sono un diamante ma nel far capire che era arrivato il mio turno di fare l'irraggiungibile, quello che ha distrutto il cuore di qualcun'altra.
Continuo a rispondere; l'amicizia è un settore che per me è come la borsa, va ad alti e bassi. Voglio bene a tutti quanti, ma quanti di loro ricambiano? Ho aiutato così tante persone ma nessuno ha mai aiutato me. Questo settore non ha un opposto, non so se sia perché non ho ancora trovato una motivazione valida o perché non esista ma attualmente i fatti stanno così >.
Sconosciuto: << C'è dell'... >>
Io: << Wow, con calma ora è il mio turno, tu chi sei? >>
Sconosciuto: << Chi sono io? >>
*Il suo volto viene illuminato improvvisamente*
 
<< Io sono te, la tua parte razionale, sono il VUOTO! Sono il lato pessimista che dice che il tuo sogno non si realizzerà, sono il tuo alter ego stronzo che rovina i tuoi rapporti con il partner e i tuoi amici, sono colui che tormenta le tue notti tempestandoti la testa di dubbi, domande e pensieri. Io sono l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine di tutto, il problema e la soluzione. Abbraccerai le mie spire o mi combatterai con tutta la tua forza? >>
Io: << Tu sei me, io sono te, io non ti combatterò ne mi lascerò catturare! Siamo lo yin e lo yang, domani io comanderò su si te, dopodomani? Be' chi lo sa, ma di sicuro non ti lascerò vita facile! >>

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Capitolo 2
*** Presa di coscienza ***


Presa di coscienza

 
Continuo a leggere frasi tratte da libri di grandi filosofi, poeti e scrittori in cui mi ci immergo così in profondità da perdere la cognizione dello spazio e del tempo. Continuo a rispecchiarmi in ogni frase, parola, virgola e mentre leggo penso: "perché non le ho mai scritte io? Perché non ho mai scritto un libro?"
Questo pensiero mi tormenta e non so se queste poche parole nel tempo si arricchiranno con altre per formare un libro ma mi sto sfogando, la diga della mia mente si è aperta, anzi no è andata distrutta completamente e le parole arrivano con un impeto devastante. Io sono come..... non sono come niente, sono unico, tutti siamo unici, ma io sono strano, non pazzo, diversamente abile o altro, semplicemente apprezzo tutto ciò che la gente odia, odio la monotonia ma amo i cambi di scena nelle certezze. È un concetto astratto e complicato, difficile da spiegare, amo l'amore ma non quello che esso porta; stare sempre appiccicati, messaggiare ogni secondo, incontrarsi solito posto solita ora. Amo l'amore ma come continuazione del corteggiamento, non dare mai nulla per scontato, non dire: "ti amerò ogni giorno", oggi ti amo, domani un po' meno, dopodomani ancora di più. Stare insieme è paragonabile a essere un aereoplanino, lo lanci, plana per un po' ma ha sempre bisogno di una folata di vento ogni tanto per rialzarsi; vento caldo, vento freddo, vento dell'est, vento dell'ovest, solo vento! Bisogna dare benzina a una fiamma che col tempo si affievolisce e se in due si lotta, quella fiamma non si spegnerà mai. Tutti gli esseri viventi cercano l'amore per vivere e quando pensano di averlo trovato credono di essere giunti al traguardo, invece no, ogni mattina bisogna rinnamorarsi di chi si ha accanto, solamente voltandosi, stringendosi le mani e guardandosi a vicenda negli occhi. L'amore non si dimostra a parole, non lo si dimostra dicendo ti amo, ma guardando negli occhi la persona a te cara e lasciare ad essi tutto il lavoro, non servono frasi sdolcinate o poemi filosofici, ma solo due occhi che ti dicono: "sono qui, fino a che il mio cuore batte, che facciamo?" Il per sempre non esiste, di conseguenza anche l'amore finisce, ma se pensiamo più fuori dagli schemi l'amore continua sotto terra, dove finalmente due cuori e due corpi diventano uno solo nella terra, dove da essi nasce un bellissimo fiore. L'amore è semplicemente lasciare che qualcun altro tocchi il tuo cuore e calmi il suo battito, la vita ti mette al mondo e ti dice: “trova la tua strada”. L'amore vero è quello che quando lo senti pensi: "sono a casa." L'amore è trovare in una persona un posto in cui tornare, l'amore sono due braccia che ti stringono e ti fanno sentire a casa, l'amore è quella cosa che dentro di te ti fa dire: "ecco, questo è il posto per me!”

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Capitolo 3
*** Tu, i tuoi occhi, i miei sentimenti... ***


Tu, i tuoi occhi, i miei sentimenti...



Ho accantonato la mia felicità a favore della tua, anche se questo voleva dire allontanarmi da te e lasciarti tra le braccia di un altro, ma adesso che la tua felicità inizia a vacillare io cosa devo fare? Non dovrebbe ma mi importa ancora, sono ancora attaccato al tuo pensiero, sono ancora vincolato a te, la mia materia grigia è ancora vittima dei tuoi occhi. La notte è buia ma per quanto lontano potesse essere il tuo sorriso, riusciva a rompere queste tenebre, dare vita a queste notti, ma lui, lui ti oscura ammaliandoti, illudendoti, creando castelli di cristallo in cui farti vivere, ma se guardi meglio quei cristalli sono di plastica, se guardi meglio lui porta una maschera. In Giappone c'è una leggenda che dice che al mignolo di ogni persona è legato un filo rosso collegato all'anima gemella, guarda il tuo dito, anche tu hai un capo di questo filo, raggomitola quel filo, segui quella strada, questa non è presunzione ma ci sono io all'altro capo. Sono qui per te per darti un castello di emozioni, tanto forte quanto fragile, ma vero e immenso come i miei sentimenti, un fiume in piena che inonda il mio cuore, ma percorrendo un paio di metri ecco la diga, sono bloccato e non ho ne la forza ne la possibilità di romperla, voglio congiungermi con quel lago! Non ci sono speranze e sto marcendo, da vigoroso fiume mi sto trasformando in un putrido, oscuro, gelido stagno e sul fondo di quello stagno vi è un bocciolo di un fiore di loto, sboccerà o rimarrà nascosto agli occhi del mondo? Marcirò o rinascerò dalle ceneri? Sarai il mio veleno o sarai il mio antidoto? Sei tutte e due... Mi uccidi e mi fai rinascere, questo è il mio limbo, questa è la mia condanna, tu sei la mia Itaca, meta irraggiungibile...

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Capitolo 4
*** I pensieri di un pazzo pt. 1 ***


I pensieri di un pazzo pt. 1 “La pentola d’oro”

 
Alla fine degli arcobaleni c'eri tu ad aspettarmi, ma gli arcobaleni sono svaniti, ora cosa dovrei aspettarmi?

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Capitolo 5
*** I pensieri di un pazzo pt. 2 ***


I pensieri di un pazzo pt. 2 - "sabbie mobili"

 
Credete nel destino? Be' io ho una guerra aperta con lui, non ci credo ma ci sono così tante casualità nella mia vita che io ho vinto metà delle battaglie e il destino le restanti. Sapete come si dice: "tre indizi fanno una prova", e io di prove ne ho quante ne vuoi, ma perché nonostante tutto questo rimango accecato dalle mie convinzioni? Anni fa, guardandomi le braccia come un neonato che ha appena scoperto di avere le braccia, notai come le mie vene fossero vivide e in rilievo, ero un adolescente e quelle vene mi sembravano formare una "a" e una "e", pensai che la ragazza che aspettavo o che mi stava aspettando potesse contenere, nell'iniziale del suo nome, una di queste lettere, ma quando cresci queste idee finiscono per assomigliare a fiabe per bambini. A diciotto anni finisci la scuola, a venticinque l'università, trovi lavoro, ragazza, ti sposi, crei una famiglia, vivi felice tutta la vita e poi dolcemente ti spegni nel sonno, ma la vita non è così, la vita reale non è così! Non c'è il: "e vissero per sempre felici e contenti", non è tutto "rose e fiori", la vita è sabbie mobili, più tu ti agiti, combatti e cerchi di uscirne, più sprofondi nell'oscurità di essa. Sprofondi e non puoi fare niente, tutti i problemi aggiungono altra sabbia sopra la tua testa ed entra dentro di te a ostruire i polmoni, ma con un ultimo sforzo riesci a lasciare un braccio fuori dalla sabbia ben in vista come a dire: "sono qui, salvatemi!". Lo fai con le ultime energie che hai in corpo e mentre cerchi di non scomparire dai un'ultima occhiata a quel braccio su cui punti la tua salvezza, tutte le tue memorie, lo guardi e vedi: "a", "e", Alice E****o, prima di scomparire e soffocare, vedi il destino che ha vinto la battaglia, ha vinto la guerra...

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Capitolo 6
*** C'era una volta... ***


 C'era una volta.. .

Tutte le favole iniziano così, per poi finire con tutti che vivono felici e contenti, ma nella realtà?
Nella realtà tutto va storto, sopratutto il c'era una volta, non c'è mai stato un vero e proprio inizio, ho sempre lottato per avere un punto di partenza ma la linea di inizio è lontana, non la vedo.
Corro, corro, sono stanco e ho il fiatone ma corro, lungo la strada ho trovato una vita difficile, due ragazze che mi hanno distrutto il cuore senza neanche aver fatto parte della loro vita, tutto questo per arrivare alla prima e vera storia dalla quale, come si può immaginare, ho avuto solo un coltello conficcato nella schiena. Sono andato avanti e pam! Lei; pensavo di aver trovato il mio posto, invece erano solo due braccia in cui rifugiarmi quando avevo freddo e mi sentivo solo, il karma ha pensato al posto suo a farmela pagare continuando a spingere in profondità il coltello. Pochi centimetri, millimetri dividono me dalla morte certa; cosa mi riserva il futuro? Una lenta agonia o anche la mia scomparsa sarebbe stata veloce e invisibile?
INVISIBILE, ecco il problema, la luce non si è mai riflessa su di me prima di incontrare i tuoi occhi, quali occhi?
Tutti camminano guardando nelle stesse direzioni escludendomi da qualsiasi approccio e quando si voltano verso di me chiudono gli occhi, ma la mia mente mi ha fatto inciampare e per sbaglio ti ho urtata, le scuse sono lente ad arrivare, le mie sinapsi sono congelate dal tuo sguardo. Due smeraldi mi fissano e un sorriso mi acceca, i tuoi boccoli lunghi sembrano intrappolarmi come la tela di un ragno, soggiogano la mia mente, riuscirò ad uscirne? Voglio uscirne? No! Voglio che questa sensazione duri, basta una sola parola per far si che tutto questo continui: ciao!
Quattro lettere stupide che formano una parola che tutti usano senza importanza, ma quelle lettere per me rappresentano gli ultimi quattro millimetri. Punto tutto! Sento già il freddo della punta della lama sfiorare il ventricolo ma non importa se c'è anche solo una possibilità, una piccola speranza anche più piccola della cruna di un ago. Voglio morire, ma sono già morto un paio di volte vorrei che con te fosse l'ultima e magari la più bella...
...Ciao... 

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Capitolo 7
*** Che io sia per te la colla ***


Che io sia per te la colla

 



Perché sono qui? Per te, perché ho capito che c'è poco tempo durante la vita e tu sei un treno che non voglio perdere. Lo so hai un passato per cui piangi, per cui stai male, ma anch'io ne ho uno così; ho demoni dentro di me che di notte mi strappano le carni e mi mangiano i sogni. Detesto questo passato ma non lo odio perché dopotutto mi ha portato da te e se non fosse mai successo credo che in qualche modo avrei sentito la tua assenza. Ti ricordi il discorso sugli sguardi? Quella è stata la prima volta in cui ho parlato di ciò che pensavo realmente senza nascondere il vero me, ho detto ciò che pensavo noncurante del tuo giudizio perché sentivo che stavamo parlando della stessa cosa. Non posso "aggiustare" il tuo cuore, nessuno può farlo, però posso aiutarti a raccogliere i cocci e se vuoi sarò per te la colla, almeno un posto sicuro nel tuo cuore ce l'avrei. Ho paura, ho sempre paura; di non essere adatto, di non andare mai bene, di non essere abbastanza per te. Ho paura che domani svegliandomi tu non mi risponda più al:"buongiorno signorina", ho paura che incontrandoti, il tuo sguardo sia fisso su qualcun altro. Li voglio io quegli occhi, voglio te! Voglio scherzare con te, voglio farti arrabbiare per poi aspettare la tua vendetta, voglio fare quel giro con il bob sulla neve, voglio farti giocare alla play che non hai più e perdere per far si che tu gioisca di più, alla fine voglio solo la tua felicità anche se non dovesse mai combaciare alla mia. Sei bella, fuori e dentro, e se non sarò abbastanza per meritarti spero che qualcuno vedi in te quello che vedo io e ti tratti come è giusto che sia. 

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Capitolo 8
*** Sangue e inchiostro ***


Sangue e inchiostro

Non cercare di capirmi sono solo l'uomo nero
Faccio paura a tuo figlio quando dorme sereno
Tu mi conosci solo superficialmente
Se guardi a fondo vedi le mie paure, le mie incertezze

E sono solo sotto sole, sono solo altre parole
Che volano nel vento senza destinazione
Sono scritte sopra a un foglio di speranze e desideri
Il postino passa oggi, ma oggi è già ieri

Sono sempre stanco, punto molto in alto
Ma la vita spezza il fiato come per il cuore l'infarto
Mi rimane poca voce, un paio di ali e una croce
Gli insulti della gente alla mia salute nuoce

Ma rimpiango quel campetto dove giocavo a pallone
Dove bastava fare goal per toccare il sole
Io segnavo qualche volta prima del fiatone
Se hai paura di questa vita non tirare alcun rigore

Il mio l'ho sbagliato tirato alto come Baggio
Cambio tela dipingo il mio futuro sono Caravaggio
La paura più grande non è morire
Ma essere soli e maltrattati come in canile

Il mio cuore ha una stagione sola
Ghiacciato dentro la stagnola

Nessuno se n'è accorto, nessuno mi consola

Sono io che consolo gli altri trascurando me stesso
Ogni volta che vi aiuto muoio io come pretesto

Ma pensate sempre "come sto" non "come stai",
Le mie valige sono pronte ci vediamo in Paraguay
Viaggio molte ore senza meta o destinazione
Ho le cuffie alle orecchie non sotto il culo un motore

Sono fermo ma giro tutto il mondo
Ho finito questa riga e ora giro pure il foglio
La penna ha smesso di scrivere vado a briglie sciolte
Sono Spirit il cavallo che non teme la morte

Prova ad addomesticarmi e ti faccio cadere
Prova ad amarmi e passiamo la vita insieme
Lo vedi l'orologio le lancette sono ferme
Non manca batteria è che l'ora non serve

Tre e mezza o quattro e un quarto che importa in fondo
Se vuoi cambiare non stare fermo alza il culo e muovi il mondo
Se gira antiorario noi cambiamo la rotazione
Gli dei si arrabbieranno e mi metteranno in punizione

Nell'angolino sto col viso contro il muro
Ma siamo come farfalle, 24 ore e poi respiro nessuno.

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Capitolo 9
*** I pensieri di un pazzo pt. 3 ***


I pensieri di un pazzo pt.3 "KidStardust vs the world"

"Io sono solo, e loro invece sono tutti". Questo è quello che diceva Dostoevskij, e sapete una cosa? Aveva ragione! Avete mai passato un periodo in cui eravate soli contro il mondo? Questo "periodo" per me fa i turni, inizia e finisce a piacimento, ma il brutto è che quando finisce io non sono in compagnia! Vedo quel miraggio e lo inseguo, ma più corro più si allontana, è una sfida a chi si stanca prima e sono sempre io quello che rimane con i polmoni prosciugati. Credo non sappiate cosa si prova a sentirsi senza fiato, non dico come quando prendere un colpo allo stomaco e vi si blocca il respiro per qualche secondo, parlo di come respirando non senti l'ossigeno scorrere nelle vene. Ti senti stanco, alla ricerca di qualcosa che ti doni vita, una scossa che ti riattivi il cuore, qualcosa, qualcosa, qualcuno... Si perché noi cerchiamo tutto nelle persone, affetto, confidenze, spalle su cui piangere, tutto, ma sopratutto l'amore. Io non sono abbastanza per competere in questa gara, e gli sfidanti? Be, gli sfidanti 'sono tutti, invece io sono solo'.

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Capitolo 10
*** I pensieri di un pazzo pt. 4 ***


I pensieri di un pazzo pt 4 “Fuoco d’artificio”


Sto bene quando penso come l'ho conosciuta; portandole la colazione a scuola, a quando l'ho fatto una seconda volta e lei era sorpresa e non sapeva cosa dire, tutta rossa in viso che mi chiedeva mille volte come stavo, quando il suo ex le ha rovinato il sabato del suo compleanno e io il lunedì l'ho aspettata fuori da scuola con i kraffen con sopra le candeline e in mano una rosa rossa, a quando come ultimo tentativo ho preso un quaderno e ho scritto tutti i pensieri su di lei che in quei mesi mi avevano accompagnato. Stavo bene, mi sentivo vivo, ero felice pur non avendo niente, poi hai chiuso gli occhi, mi hai dato le spalle e hai iniziato a camminare nel verso contrario al mio. In quel momento sono morto, ora vago in un limbo, facendo avanti e indietro davanti a quel cancello sperando che tu venga da me, ma c'è solo nebbia e io non vedo nient'altro che foschia, e io sono stanco di brancolare nel nulla. Siamo stati un bel fuoco d’artificio; prima una grande luce poi buio profondo, tutto quello che resta è solo un mal di testa causato da questo eco assordante…

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Capitolo 11
*** Amore! Oh mia dolce utopia ***


L'amore non esiste.
L'amore non è un unico sentimento ma un concatenarsi di emozioni. Perché quando non è corrisposto l'amore fa male? Perché non è amore ma ossessione. Perché quando abbiamo una persona accanto diciamo di aver trovato l'amore? Non è amore ma solo attrazione più fiducia. Perché l'amore ci rende gelosi? Non è amore ma egoismo e testardaggine. L'amore non esiste, è solo un bellissimo sogno, allora se è così quante volte ho provato "l'amore"? Quante volte l'abbiamo toccato, assaporato o desiderato? "L'amore" esiste quando tra tutte le persone con cui provi queste emozioni tutte insieme inizi a pensare: "perché io non mi calcolo nei suoi piani? Perché a me interessa solo che tu sorrida e sia felice, non importa se lo sarei con me o insieme a me oppure senza di me, l'importante è che tu sia felice". L'amore è quando provi tutti i sentimenti del mondo eppure li accantoni per far felice chi sta nei tuoi pensieri. Penserete: "tutto ciò si può fare con tutti!". Spegnete tutto, andate a dormire come se non aveste mai letto questo testo, domani quando riaccenderete tutto; pc, telefono, cervello, ditemi: "qual è stato il vostro primo pensiero?", ed ecco a voi l'amore che da sogno si desta per materializzarsi nella realtà, ma siete pronti ad amare pur non amando? 

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Capitolo 12
*** Lividi sul cuore ***


 Questa è per te ma non solo, anche per tutte le ragazze in questa situazione, chiedete aiuto, ricordate non siete sole. 

Mamma perché piangi? mamma come stai?
Disinfetta le ferite presto guarirai
Hai un'occhio viola ma sei bella come sempre
Mamma ti prego smettila con quel pianto innocente
Non è più tuo marito, non ha la fede al dito
Io non resisto, piango prego Gesù Cristo
Non ho più lacrime da versare
E ho braccia troppo deboli per iniziare a lottare
Non sono più una bambina ma neanche un'eroina
Il suo sangue è uguale al mio in ogni emoglobina
Ma grazie agli amici sono diventata grande
Mamma rialzati e asciuga quelle lacrime
Ho i lividi sul cuore, ematomi di dolore
Sono grande ma anche incline all'amore
La mia gioventù è già difficile
Se tu piangi la renderai impossibile
Non ti do colpa ne a te ne a papà
Ma tutta questa storia quand'è che finirà
Mamma alzati unisciti a me
Superiamo tutto incollati come nutella e pan carré
Sei la donna più importante della mia vita
Siamo due facce della stessa monetina
I nostri pensieri viaggiano all'unisono
Mamma fai tornare il sorriso sul tuo viso

 

Questa è la storia di una ragazza col viso d'angelo, sempre allegra, sorridente, un cuore impavido
Oscurato dal buio del suo genitore, un padre troppo violento che gli ha spezzato il cuore

Picchiava lei e sua mamma, lei si chiudeva in camera e piangeva l'anima

I fratelli l'aiutavano ma non basta, non resisti a un uomo che è solo bestia no!

 

L'aiutavo come meglio potevo, gli stavo accanto più che potevo
Ma quel sorriso no, non è stato più lo stesso, io me ne accorgo, dietro c'è un ricordo represso
Nulla si cancella, nulla si dimentica, ma questo testo è solo una dedica
Non per ricordati il male che ti hanno fatto, ma per guardare il tuo punto di inizio dal traguardo

 

Ricorda tutto è passato...

 

Ricorda tutto è nel passato!

 

Ma adesso guarda in alto e ringrazia le stelle, saranno palline, invidiose del tuo essere!!!

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Capitolo 13
*** Diecimila leghe sotto il caos ***


Nella solitudine non si è mai soli, io infatti mi ritrovo con il buio della notte ogni giorno, sotto le coperte al calduccio, tranquillo come nel ventre di una madre. Questo è il mio attimo di calma, questo momento è quello dove i miei pensieri da caos diventano un concetto preciso sospeso nella mente e finché non lo scrivo il sonno non appare. Questa notte mi sento inerme, mi sento come un sasso nel letto di un fiume, la corrente mi consuma come la pioggia stanotte consuma le tegole. Potrei alzarmi e cercare di deviare la corrente ma quest'erosione non fa male, mi distrugge ma è indolore, la vita mi uccide ma non me ne accorgo. Sono sempre quel sasso che attende di sgretolarsi e intorno a me ce ne sono molti altri, certi cercano di scorrere insieme alla corrente, certi tentano di non farsi corrodere e certi vengono salvati da una fine certa. Solo io resto immobile, da fermo vedo il caos intorno a me e penso che tutto questo sia qualcosa paragonabile a un finimondo, tanti sassi e tanti tentativi inutili, quanta stupidità in certi gesti, quanta negligenza negli approcci. Se solo esistesse una pietra che per sbaglio mi urtasse, mi chiedesse scusa e allo stesso tempo mi chiedesse di proseguire con lei, inizierei a farmi cullare dalla corrente, a frappormi tra la corrente e il sasso pur di vederla raggiungere il suo sogno sacrificando me stesso. Tutto questo solo perché lei parlandomi, parlando a quel sasso fermo, immobile e senza più speranze, mi ha fatto sentire vivo. Oh diavolo da quanto più non sento il mio cuore battere, non c'è più stata una fiamma che l'ha riscaldato. In fin dei conti una pietra reale c'è, ed è il mio cuore.

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Capitolo 14
*** I pensieri di un pazzo pt. 5 ***


I pensieri di un pazzo pt.5 "Anche se..."


Anche se le mie braccia volessero abbracciarti per proteggerti dal mondo,
Anche se quegli occhi mi attraggono peggio di una calamita,
Anche se quelle labbra mi chiamano sotto voce,
Anche se, anche se, anche se, 
Anche se; è tutto finito...

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Capitolo 15
*** I pensieri di un pazzo pt. 6 ***


I pensieri di un pazzo pt.6 "Smeraldi Cartier"


Altro che luminarie di natale, i tuoi occhi fanno più luce!

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Capitolo 16
*** Campo minato ***


La vita è un campo minato, se ti va bene fai un passo avanti viceversa ti fai male, e purtroppo non perdi un braccio o una gamba, ti fai male al cuore e lui cosa fa? Si rigenera, ripara le parti danneggiate per farti riprovare ancora, ti lascia intero mentre lui prova dolore, e anche se certe volte lo condivide con te, quando tu ti sei dimenticato lui lo prova ancora, ma lo nasconde, per farti provare ancora, per farti andare avanti anche se lui si farà male, questo non è amore? Non crediamo nell’amore perché non riconosciamo neanche l’amore in noi stessi, il cuore ti fa provare mille volte e tu senti il dolore solo dieci, ti “copre le spalle” e tu neanche te ne accorgi, non è così che funziona una relazione? Uno si fa carico del dolore dell’altro, come possiamo amare qualcun altro quando abbiamo l’esempio sotto ai nostri occhi, dentro il nostro corpo, di come si ama? E’ triste, abbiamo le regole di come si vive dentro di noi ma siamo come analfabeti, come se fosse scritto in una lingua antica, ma forse non c’è bisogno di ascoltare, a volte bisogna solo fermarsi e chiudere la bocca, aprire il cuore e ascoltare il suo ritmo, sarà lui a dirci cosa fare, sarà lui a guidarci in ogni passo su quel campo, sarà lui a decidere quante mine prendere e quali evitare.

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Capitolo 17
*** L'incubo, Morfeo ***


Accarezzavo i capelli ad una gelida comparsa, nell'imminente e sperato, arrivo di Morfeo,
Ma i tuoi occhi, quegli occhi, impedirono la sua comparsa, non mi ritrovai faccia a faccia con la realtà, al contrario, mi risvegliai in un incubo.
Niente Dio, niente diavolo, tu eri il mio inferno e paradiso,
Tu eri aria, terra, fuoco, acqua, tu eri casa!

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Capitolo 18
*** Fame ***


Il brutto di questo mondo di oggi è che se una persona ha in una mano un libro e nell'altra mano un panino, seglierà sempre il panino, ignaro che così facendo non si sazierà mai.

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Capitolo 19
*** I pensieri di un pazzo pt. 7 ***


Pensieri di un pazzo pt.7 “Sull’orlo del precipizio”

 
Scrittore? Ahahah non fatemi ridere, sono solo un povero ragazzo capace di tutto ma non di dire un semplice mi piaci! Si è così, ho saltato nel vuoto tante, troppe volte, invece adesso che dovrei fare un piccolo passo per raggiungerti il mio corpo psicologicamente diventa paraplegico. Non riesco a muovermi, tutto quello che posso fare e guardarti in silenzio, lasciando che il tuo sorriso nutra le mie speranze. I tuoi occhi mi uccidono, ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, io muoio e risorgo infinite volte. Due occhi verdi, questo mi imprigiona a te, quell'iride mi ha rapito il cuore ma senza chiederne il riscatto, sono l'ostaggio che non sa quando "quest'incubo" cesserà. A dirla tutta sarei anche disposto a farti da scudo umano oggi...... Domani..... Per un paio di giorni..... Sono abbastanza libero, ti va bene tutta la vita? Posso parare per te i proiettili sparati da gente infame, posso sporcarmi io le orecchie dalle parole invidiose delle persone, sarò io il fazzoletto che asciugherà le tue lacrime, sono io che dopo esse farò tornare l'ottava meraviglia del mondo sul tuo viso, il sorriso. Parole, parole al vento, tutto questo tu non credo lo leggerai neanche se fosse sotto i tuoi occhi e forse è anche per questo che finisco dicendo: << Mi piaci ragazza! >>

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Capitolo 20
*** I pensieri di un pazzo pt. 8 ***


Pensieri di un pazzo pt.8  “L’odio”

 
Io non odio le persone, io odio cosa fanno le persone!
Odio chi canta senza sapere le parole.
Odio quando chi guida ti abbassa/alza il finestrino.
Odio le finte parole dette solo per ipocrisia.
Odio chi promette e non mantiene.
Odio me stesso per aver infranto il punto precedente.
Odio i luoghi comuni, non hanno un cazzo di senso.
Odio tutto e niente, amo niente e il tutto non esiste!

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Capitolo 21
*** Formula magica ***


Se ti dono il mio cuore tu concedimi il tuo, apri(ti)

Se ti mostro il mio amore tu ricambia con la magia della dolcezza, ses(amo)

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Capitolo 22
*** Appiglio saldo attaccato al vuoto ***


Destino, amore, fiducia, bene, speranza, dolore, amicizia, autostima, male, vuoto…
Tutte etichette, tutte parole che vengono usate quotidianamente per spiegare ogni fottutissima singola cosa!
Ma ora spiegatemi, datemi la parola che mi serve, quando siete sul letto e fissate il soffitto a cosa pensate? Ora state immaginando quella situazione e siete riusciti a raffigurare nella vostra mente cose, persone, situazioni, io niente! Ci ho provato, ho provato a immaginare cosa avrei fatto l’indomani, niente, ho provato a ripensare al passato anche se fa male, niente, nulla, nada, vuoto!!! Mi sono perso e so anche dove mi sono smarrito, ho dato tutto me stesso a lei e quando ho dovuto abbandonarla ho perso la mia anima.
Come si fa a ricominciare quando non sai più chi sei? Quando la notte non riesci a pensare a nulla? Mi sento un morto vivente, una mente che raccoglie raccoglie raccoglie ma non elabora niente, un database che tira fuori informazioni quando gli altri chiedono, sono stanco di dare dare dare, di stare sempre un passo avanti per non ferire nessuno, di essere quello che non ti delude mai e che ti scriverà sempre il buongiorno, di ricordarmi le tue ore di lezioni per regolare come comportarmi dopo la tua giornata, sono stanco di essere un appiglio saldo attaccato al vuoto. Come ritrovo me stesso in questa caduta pindarica nel burrone denominato vita?

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Capitolo 23
*** La solitudine di una lettera in un mare di carta bianco ***


Foglio bianco, mente annerita, un pallido grigiore inizia a nascere sopra questa pagina, due opposti si uniscono, la purezza e la calma, il peccato e il caos.

Da dove iniziare? Non lo so neanch’io, non racconterò di nuovo la mia storia, gente molto vicina a me la sa già, ne ha fatto parte, o sa dei miei scritti e ve li farà leggere, voglio raccontarvi ciò che ancora nessuno sa!

Non sto bene, potrei dire neanche male ma in realtà non è così, tutti pensano che se non ami qualcuno e non hai nessuno per la testa stai bene ma non è così! E’ solo una effimera bugia, questo senso di vuoto, solitudine, smarrimento, è peggiore di qualsiasi male, se stai male puoi sempre cercare la cura, ma se stai male e non hai nessun intomo cosa puoi fare? Ogni giorno, per me, è solo l’inizio di altre 24 ore di agonia, posso anche ridere e scherzare, ma sono vuoto e nessuno se ne accorge, nessuno mi aiuta a riempire quel vuoto, ho chiesto aiuto, è passata una settimana e sapete cos’è cambiato? Il karma, si ma con me funziona alla cazzo di cane, ho chiesto aiuto una volta e nello stesso giorno, non solo non sono stato aiutato, ma ho aiutato io altre persone, e non parlo di una, nemmeno di due, SEI e ripeto SEI! Non sono uno che rinfaccia le cose ma porco MewTwo un aiutino a me? Devo essere disteso su una strada con il cuore collassato, il respiro assente e la morte che si diverte guardandomi morire per essere aiutato? Non dico che dovete darmi tutto e subito ma indicatemi la prima mattonella su cui fare il primo passo.

Questa è follia, questa è la mia vita, ma ora è finita, questa è la conclusione delle mie storie, oggi muore Kid Stardust… 

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Capitolo 24
*** Ho i freni rotti e sto andando in discesa ***


E’ quasi divertente, più cado nel baratro delle mie delusioni e disfatte più le parole si raggruppano nella mente. Avevo detto che sarebbe stata la fine ma sono arrivato al punto di raggiungerla e superarla, dicono che la vita sia un cerchio be’ se è così io l’ho raggiunta e doppiata, quante volte dovrò raggiungerla prima che la gara finisca, prima che sia sventolata la bandiera a scacchi?

Se guardo la mia vita da fuori vedo una commedia drammatica, vedo il pubblico che ride per le disgrazie del protagonista e io sono fra loro; anch’io, che sia protagonista o narratore, rido di me stesso, di come ogni volta riesca a boicottare ogni mia scelta, ogni mio stato d’animo e l’ho fatto di nuovo.

Ho guardato troppo in là, troppo oltre il ‘possibile’ e ho imboccato un altro vicolo cieco, ho capito che lo sarebbe stato al primo metro di quella strada, non ho più le forze ne fisiche ne psicologiche per provare a rendere l’impossibile qualcosa di fattibile, ma quel vicolo cieco senza percorrerlo so già che sarà una discesa, non perché sarà facile ma solo perché la gravità mi darà una spinta per schiantarmi più forte, BOOM!

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Capitolo 25
*** Chi sono? ***


Chi sono? Non so più rispondere a questa domanda
Luce e suono, ombre silenziose che invadono questa gabbia
La porta è aperta, posso uscire ma non scappare
Preferisco queste sbarre alla vita da incontrare

Sono pieno di tagli, vedo sangue sui miei sbagli
Come chiazze di catrame che m’infettano le carni
Ma devo rialzarmi, devo curare le ferite
Ho un emorragia al cuore che mi dimezza le piastrine

Sono solo in questa vita come una goccia è sola nel mare
Accanto milioni di simili, accanto nessuno d’amare
Vedo gocce unirsi, formare mari e fiumi
Tu particella singola evapori rimanendo ad occhi chiusi

Non ti trasformi in una nuvola, riversandoti sulla terra
Ti dissolvi, esci dall’orbita come se hai perso questa guerra
Vita da ignavi, sogni irreali, sogni i re ma cerchi i sicari
Senti il colpo attraverso le tempie, la calma piatta dopo gli spari


Rivedi la vita passarti davanti, ti senti vuoto come i diamanti
Forte all’esterno ma dentro fragile come i cristalli
Tutti ti cercano, ti usano come un appiglio sicuro
Ma io sono appeso nel vuoto, cado senza futuro

Non rispondo più al telefono, non mi tolgo nemmeno il pigiama
Il mio letto ha preso la forma della mia anima dannata
Fuori fa troppo freddo e le persone non mi scaldano
Ho un bicchiere da barbone pieno di centesimi e panico


Io spiego le cose attraverso i paradossi come Zenone
Ma parlo d’amore, il settimo al simposio di Platone
Sono in ritardo di un paio di anni
Oh grandi filosofi accettatemi anche se pieno di drammi

Non ho radici perché un albero non può volare
Non ho le ali perché anche un angelo può cadere
Ma sono in cima all’illusione più alta
Subito dopo essa sparisce, infranta alle luci dell’alba

E io cado giù, giù, più giù dell'impensabile
E non torno su, su, sommergibile
Intorno a me solo buio niente lampadine
Sento il silenzio rimbombare come le campane sulle colline

E il mal di testa non cessa, la mente esplode
L'ansia mi invade i polmoni mentre il cuore implode
Sto annegando nel vuoto della mia vita
Questo mondo mi intrappola, mi uccide nikita


Ma la speranza esiste, la cerco ad ogni angolo
Anche se il mondo è tondo, sbatto il piede contro lo spigolo
Penso positivo ma vivo nella depressione
Sorrido anche contro il buon senso e la ragione

Non amo più, perché ho visto i suoi occhi
Sono un marchio a fuoco nella camera dei ricordi
Ma ci sono altre stanze che ho ancora da riempire
Le chiavi hanno forme diverse, tu vuoi aprire?

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Capitolo 26
*** Solitudine ***


Stavo pensando, se chi conosce tutti in realtà non conosce nessuno, alla stessa maniera chi non conosce nessuno in realtà conosce tutti? Mi spiego meglio...
La mia vita è abbastanza solitaria, si chiacchiero di qua e di là ma niente di duraturo, però quando le persone parlano tanto con me mi dicono sempre che le capisco. Non parlare mai con le persone mi ha portato a questo? Un normale cervello umano per non sovraccaricarsi salva solo alcune informazioni, io ho molto spazio libero, sarà per questo che quando mi parlano sento, capisco e ricordo tutto?
Stare da solo porta davvero a tutto questo?
La solitudine ti porta davvero a essere iper sensibile? Stare da solo in questi anni mi ha reso immune da questa ipocrisia contemporanea? Stare da solo è davvero l'unico modo per vedere le cose così per come stanno?
Stare da soli è spaventoso... Non fate come me, state alla larga da tutto ciò, riempite il vuoto con qualsiasi cosa; sigarette, alcool, persone sbagliate, ma non fate lo sbagli di rimare soli...

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Capitolo 27
*** I pensieri di un pazzo pt. 9 ***


Il nostro rapporto è come un bel fiore, lo guardiamo mentre appassisce.

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