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Lista capitoli: Capitolo 1: *** capitolo 1 - Ancora non è finita! *** Capitolo 2: *** capitolo 2 - sorpresa! *** Capitolo 3: *** capitolo 3 - cilecca *** Capitolo 4: *** capitolo 4 - a second chance *** Capitolo 5: *** capitolo 5 - mi sei mancata! *** Capitolo 6: *** capitolo 6 - io ti amo *** Capitolo 7: *** capitolo 7 - la goccia *** Capitolo 8: *** capitolo 8 - stronza *** Capitolo 9: *** capitolo 9 - due cameriere *** Capitolo 10: *** capitolo 10 - metallo!! *** Capitolo 11: *** capitolo 11 - e adesso che vuoi? *** Capitolo 12: *** capitolo 12 - cambiato *** Capitolo 13: *** capitolo 13 - non posso, DEVO *** Capitolo 14: *** capitolo 14 - seguimi *** Capitolo 15: *** capitolo 15 - dall'alba al risveglio *** Capitolo 16: *** capitolo 16 - home, sweet home? *** Capitolo 17: *** capitolo 17 - a volte la vita può essere davvero sorprendente *** Capitolo 18: *** capitolo 18 - pillow fight *** Capitolo 19: *** capitolo 19 - the call *** Capitolo 20: *** capitolo 20 - agli sgoccioli della vacanza *** Capitolo 21: *** capitolo 21 - ci sono molti modi *** Capitolo 22: *** capitolo 22 - è la fine la più importante ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 - Ancora non è finita! ***
CARPE DIEM
(continuo di YOU HAVE A NEW
MESSAGE-ROMA BY NIGHT)
Capitolo
1: ANCORA NON E’ FINITA
Erano
passati circa quattro mesi dall’ultima volta che si erano
visti.
Quattro mesi da quel bacio improvviso e dal messaggio a cui
non aveva risposto. Non per presunzione o riluttanza, ma semplicemente
perché non sapeva come esprimere a parole quel che provava.
Non sapeva come dirgli che anche lui le sarebbe mancato. Dopotutto
provava ancora attrazione, gli voleva ancora bene, ma non poteva
rispondere con le solite parole banali facilmente fraintendibili. Rimase nel
dubbio e alla fine, per non sbagliare, non gli rispose proprio. In quel lasso
di tempo si erano scambiati pochi sms molto ironici e amichevoli, ma
nulla di che.
Nulla di diretto.
Nulla sul loro ultimo bacio.
Nulla riguardo le loro emozioni.
Nulla di serio. Giusto qualche domanda in generale con allegata una
risposta altrettanto vaga.
Sullo stesso
livello erano i contatti che aveva mantenuto con gli altri e come del
resto avevano fatto pure le sue amiche. A parte Bill e
Serena logicamente! Loro stavano
ancora insieme e, oltre a sentirsi quotidianamente più volte
al giorno, erano anche riusciti a vedersi grazie a piccole trasferte.
Appena lo studio e il lavoro lo permettevano, si rivedevano a tornavano
a essere i soliti piccioncini. Come promesso.
Passarono
Natale e Capodanno. Silvia Lalu e
Francesca avevano trascorso la sera di San Silvestro a devastarsi di
fumo e alcool in giro per qualche piazza romana ascoltando vari
concerti e pazzeggiando con la loro comitiva. Serena invece
aveva raggiunto Bill a Berlino. Lui le aveva pagato ancora una volta il
viaggio e l’aveva ospitata nella propria camera
d’albergo. Per
l’ultimo dell’anno i Tokio Hotel suonarono in una
piazza centrale della capitale tedesca e la mora rimase nel backstage a
godersi il concerto e poi andò a folleggiare con il gruppo e
i loro amici durante una festa privata a cui erano stati invitati, fino
a mattina inoltrata.
Trascorse un
altro mesetto e tutte e quattro giunsero in piena sessione
d’esame all’università. Pochi giorni
pieni di stress, ansia e litri di caffè le attendevano. Avevano deciso
che, finita la tortura, la sera stessa del giorno in cui
l’ultima di loro avesse dato l’ultimo esame
sarebbero uscite solo loro 4 e avrebbero bevuti tanto da costringere il
loro fegato a chiedere asilo politico ai polmoni! Insomma lo scopo
della serata era quello di bere, bere e ancora bere, fino a scordarsi
il proprio nome e non ricordare nulla la mattina dopo. Non lo facevano
da qualche mese ormai, l’ultima volta era stata quando i crucchi erano
partiti. In seguito furono tanto assorbite dalle lezioni e dallo studio
da no poterselo più permettere. Ora una bella
pausa ci stava tutta!
Stava
smanettando col pc da un’oretta buona e ogni tanto Tom gli
sbucava da dietro le spalle per impicciarsi un po’. ‘Perché doveva avere
un gemello così invadente?!!’ T:
ma come mai oggi stai così tanto al computer? B: sto cercando di organizzare
una sorpresa a Serena e ti sarei grato che tu non mi disturbassi!-
rispose seccato T: mh. Che carino! E che vuoi
fare?- stava prendendo un tono canzonatorio B: se sei venuto a prendere in
giro, non ti dico nulla!- sempre più seccato T: no dai! Faccio il bravo!-
incrociando gli indici sulla bocca in segno di giuramento, come
facevano sin da piccoli- che
stai organizzando?- il rasta incalzò curioso B:
sono 34 giorni che non la vedo perché è sotto
esame! Sto cercando di prenotare volo e hotel per farle una sorpresa
presentandomi davanti a lei il giorno in cui ha l’ultimo
test. T:
34 eh? Tieni il conto esatto!!!caspita! B:
Stavolta però vorrei rimanerci per almeno una settimana. T:
e dov’è il problema, scusa? B:
è che abbiamo alcune interviste in quei stessi giorni e sto
cercando o di spostarle o di farle via telefonica per godermi a pieno
la mia vacanzina! T:
ah. Allora perché non fai sistemare tutto a David? B:
perché poi lui inizia a rompere e attaccarmi le solite solfe
sul “lavoro prima di tutto”e affini. Quindi faccio
da me senza avere altri problemi! T:
e dici che non ti romperà lo stesso se stai via per una
settimana intera? B: se incastro tutto per bene,
posso convincerlo a lasciarmi andare solo facendo qualche moina in
più!-concluse ostentando un sorriso sgargiante
e un’espressione sagace: era convinto che tutto sarebbe
andato alla perfezione.
E
così fu: Dieci giorni
dopo stava fuori l’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino
in attesa che il tassista caricasse le valigie sue e di suo
fratello.
Beh sì, era venuto anche lui perché,
una volta sentito il piano, aveva stranamente insistito per
accompagnarlo portando come scusa il fatto che serviva anche lui per le
interviste telefoniche. “ le facciamo sempre insieme e
quindi dobbiamo stare almeno nella stessa città se vuoi che
il tuo piano non abbia falle!”- fu la frase
finale della sua sconclusionata arringa al fine di convincerlo. Non volendo
affrontare altre questioni, aveva acconsentito dato che
l’unico scopo era la riuscita della sua sorpresa.
ALLUUUUUUUUUUUURA..SONO
TORNATA!!!!!!!!!! ^_^ Sull'onda del
"più lo studio si impone, più io mi distraggo" ho
iniziato a scrivere il continuo della mia prima fanfiction..e prima di
riempire pagine e pagine ho deciso di pubblicare qualcosa grazie
all'arrivo del mio nuovo pc con rete wireless...in questo momento sono
svaccata sul mio letto sotto il piumone e smanetto col portatile...UNA
PACCHIA!ghghgh Questo secondo racconto
sarà con capitoli più brevi dell'altro e
incentrato maggiormente sulla questione Tom-Lalu... Credo di aggiornare di
settimana in settimana perchè a volte mi viene qualche
spruzzo di 'genio' e scrivo pagine e pagine, altre volte sono del tutto
bloccata, non mi viene neanche una idea da sviluppare per la storia.
Aggiungeteci che sono sotto esame e devo lottare con volumoni che in
teoria starebbero benissimo come zeppa per un tavolino traballante! ah..come ultima cosa, ma
non meno importante: ringrazio di cuore chi ha letto e commentato la
mia prima ff..anche dopo averla conclusa! Sono davvero commossa e
felice dalle recensioni lasciate;) non pensavo di provocare tanto
interesse!!!! Fa veramente piacere sapere che quel che scrivo, senza
nessuna pretesa, non risulti così malaccio come mi
immaginavo! GRAZIE Auguro BUONE FESTE a
tutti voi! BUON NATALE( in ritardo) e BUON ANNO ( in anticipo)!!! ps. io mi sono abbuffata
veramente tanto durante i cenoni...ihihhi..però ora i sensi
di colpa si stanno facendo largo in me O.o Beh,anche voi avete
mangiato questo e quell'altro mondo?? eheheh XD Che
la groova sia con voi! kiss
AUGURIIII!!!!!!!! Happy new year!
vi siete alcolizzate abbastanza a forza di spumante,eh??
avete mangiato chili e chili di lenticchie, che dicono portino
soldini??? no??babbè..Anno nuovo, vita nuova.....
seh magari!solo nuovo capitolo..buona lettura!^_^
Capitolo 2: sorpresa!
Facoltà di lettere.
Fuori dell’aula 2.
Era in fila aspettando il proprio turno quando le vibrò la
tasca. Prese il cellulare e lesse l’ennesimo sms da parte del
suo
Amore premuroso che cercava di darle sostegno.
-Piccola, vorrei essere
lì con te per darti tutta la mia forza e farti restare calma
per il test! Ma a che ora comincia?B-
Risposta:
- sei un angelo! Riesci
a
tranquillizzarmi anche a km di distanza.. sto in facoltà da
stamattina e fra forse 15 minuti dovrebbe toccare a me e nel giro di
mezzora potrei finire…ANSIA MODE ON!-
Si era sistemato in hotel e intanto stava massaggiando con Serena per
capire a che ora potesse finire con l’esame, senza rivelarle
però del suo arrivo.
Ok. Da quanto gli aveva scritto aveva poco, pochissimo tempo per
ultimare di prepararsi e andare all’università.
È proprio vero che l’amore ha il potere di far
fare ogni
cosa: Bill in meno di 5 minuti si era tirato a lucido ed era pronto per
uscire. Cosa che, per inciso, normalmente durava quasi 2 ore.
Prese un taxi e in 20 minuti si ritrovò davanti la
facoltà di lettere di Roma 3.
Ora doveva solo scoprire l’aula in cui si svolgeva
l’esame.
Girandosi attorno si sentì un po’ spaesato: era
tutto in
italiano e lui, sebbene Serena gli avesse insegnato alcune frasi e
termini, non lo capiva ancora pienamente!
“DAI! Fra
tedesco, inglese e qualche trancio di italiano saprò
cavarmela!” si disse fiducioso.
Infatti in breve individuò degli schermi al muro su cui
erano
elencati gli orari e le rispettive aule degli esami
all’ordine
del giorno. fantastico!-
esclamò
entusiasta quando comprese dove fosse l’esame di Serena,
ossia
giornalismo. Fortunatamente il termine non differiva molto
dall’inglese e riuscì a tradurlo con
facilità.
GIORNALISMO- AULA2. Questa era la voce riportata.
Iniziò a cercare e di conseguenza a seguire le indicazioni
sparse per l’edificio fino ad arrivare di fronte la porta
giusta.
-Alla fine non credo sia
andato..- non terminò la frase Serena, ti sei bloccata?
Come è andato?- le chiese la compagna di corso
con la quale stava parlando mentre uscivano dall’aula-Serena?-
ripeté l’amica cercando di attrarre attenzione, ma
la mora
rimase immobile con la mano sulla maniglia spalancando la porta e
bloccandone il passaggio. Serena ti muovi?-
la ragazza le stava dietro trepidante per uscire, ma non ebbe risposta
ma solo un urlo: -BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIILL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
–
scoppiò gioiosa saltando al collo del ragazzo che le si
ritrovò davanti la faccia appena aprì la porta.
Stava sorridendo compiaciuto..il piano era riuscito!
“Oi Mimmi,
stasera ci vediamo
direttamente in piazza. Non c’è bisogno che passi
da
me!” – “come mai?stai in
zona?”-“no, mi
accompagna Bill..”-“ah, ti ha fatto una
sorpresa?”-“tiii!!”-“uh che
tenerello!”: questa fu la telefonata fra Serena
e Francesca, avvenuta dopo il 'focoso' [ ci siamo capiti ;)
] ritiro nella camera del cantante.
Un taxi si era accostato ed erano scese tre persone: due camminavano
abbracciati stretti stretti e la terza si trascinava rimanendo dietro
con fare pesante e lento.
Francesca: amore!!!!!!!!! Lalu: fansiullaaaaaaaaaa! F: finalmente siete
arrivate! Silvia: si.. L: non trovavo
parcheggio..Sere?non dirmi che ci ha dato buca! F: no. Non ha dato buca,
ma non veniva con me.. L: e con chi? F: Bill! E’
sceso facendole una improvvisata S: che dolce! In effetti
era già un mese che non si vedevano .. L: e la nostra serata
alcolica?- chiese
leggermente preoccupata e rattristata: era tutto il giorno che si
sognava il delizioso sapore del suo drink preferito, il daiquiri frozen
alla fragola!!! S: la faremo uguale!-
la
rassicurò raggiante la riccia contagiando con il suo
entusiasmo
anche le amiche che scoppiarono in sonore risate e finirono per fare
gli usuali discorsi idioti in attesa del resto del gruppo.
Le tre ragazze furono interrotte dall’arrivo dai piccioncini,
Bill e Serena ovviamente! B: ciao bellezze! L: ciao sparviero! Come
mai da queste parti? B:sono venuto a trovare
la mia principessa! S: dolce!
….forse..anche troppo!- disse intono scherzoso,
salutandolo F: immagino che stasera
non dovrò riportare Serena a casa!?-
facendo un occhiolino non poco allusivo all’amica,
la quale
rispose con un unico sorriso, moooooooolto eloquente....
Poi il cantante si intromise fra le due: se proprio vuoi compagnia, ti
porti Tom! F: tom?- sbarrando
gli occhi dalla sorpresa B: si! È sceso
con me. Si: come mai?di solito ci
vieni a trovare in solitaria.. B: si, ma stavolta
rimango più a lungo del consueto week end! -Già! Stavolta
il signorino ha
deciso di farsi una settimana di vacanza, sballando tutto il calendario
del gruppo e io sono dovuto scendere con lui per recuperare almeno le
interviste insieme!-una voce bassa e decisamente familiare
si aggiunse improvvisamente alla conversazione.
Era Tom.
Salutò Serena, Francesca, Silvia
e…poi…Lalu… T:EHI! L:ehi! T: niente 'baci e
abbracci'?- citando sarcastico il modo in cui lei
chiudeva gli sms per abitudine L: come mai sei sceso?-era
un pò acida T: l’ho appena
detto! Per le interviste..- intuì quello che la
ragazza intendeva, ma non poteva risponderle. Anzi, non voleva. L: dici?-provocatoria
e per nulla soddisfatta dalla risposta ricevuta. T:dico!-
incalzante.
Mutò la faccia in una smorfia che in teoria doveva essere
convinta e decisa, ma in pratica era una delle tante pose plastiche da
poster. Una di quelle così finte da provocare
nient’altro
che ilarità negli altri, in particolare in Lalu, la quale
infatti si lasciò sfuggire un sorriso involontario.
erika:
ma graaaaaaaaaaaaaazie! sono contenta che tu abbia letto la prima
fiction e soprattutto che ti sia piaciuta!!! spero che seguirai anche
questa!!!;) sinceramente non so ancora bene dove
andrà a parare, ho solo una vaga idea da seguire...tutto sta
nel tempo che riuscirò a ritagliarmi dallo studio(quel
mostro)!:P grazie
dei complimenti, ma mi limito a scrivere per rilassarmi e dare un
pò di svago al cricetino che loggia nella mia
testa...eheheh..non pretendo nulla di più!^_^
enlil:
oddio quanto entusiasmo!!!mi fa troppo piacere!! Mi trovi concorde sul
fatto che sia più interessante vedere come va a
finire la questione fra Tom e Lalu,e anche se fino a qui non sembra,
giuro che nei prossimi capitoli darò spazio solo a loro!
eddy:
il finale di Roma by night è stato lasciato apposta in
sospeso..non ero sicura di voler continuare con un seguito, ma non
volevo togliermi la possibilità di scegliere...ho fatto bene
che dici?? spero che tu segua anche questa storia e grazie degli
apprezzamenti!
guitar:
1)grazie per i complimenti! 2)non
so perchè tu lo chieda a me( ti ispiro tanta fiducia?????
o.O )..mi sono avvicinata da poco al mondo tokiohotellico e di conseguenza
non conosco molte cose. Comunque,tornando alla tua domanda, credo che
sia proprio Tomi! Te lo dico perchè oltre a leggerlo in
numerose fiction, ho anche visto un video in cui Bill lo chiamava
così..era un video di you tube..baci
Volevo
anche ringraziare anche chi ha letto e chi mi ha aggiunto fra i
preferiti!! Sono contenta che ci sia interesse anche per questa mia
nuova opera di fancazzismo :P però,recensite
di
piùùùùùùùùùùùùùùù..voglio
sapere cosa ne pensate, se sono chiari i cambi di scena e quando il
narratore esterno(io) descrive i pensieri del soggetto di turno!
VERAMENTE fatemi sapere!!!! bacio
Le ragazze e i due tedeschi si diressero verso un disco pub dove
passarono una tranquilla serata all’insegna dei drink
superalcolici e delle chiacchiere fra amici per recuperare il tempo
perduto.
L’elevato tasso etilico ormai presente nei loro giovini corpi
causò scene improbabili e a dir poco esilaranti che,
infatti,
erano spesso seguite da rumorose risate da parte dell’intera
combriccola.
Dopo un paio di ore uscirono dal locale e Francesca salutò
il
gruppo scusandosi per la ritirata , ma la mattina successiva si sarebbe
dovuta svegliare presto per compiere varie commissioni. La bionda si
trascinò via anche Silvia, la quale in breve tempo si era
scolata 6 cocktail e perciò era alquanto alticcia, per non
dire in piena fase delirante. Ovvero la fase in cui cercava di imitare
Slash dei
Guns’n’roses nell’assolo di chitarra di
November rain: meglio
riportarla a casa!
Erano rimasti in quattro e decisero di spostarsi ed entrare in un club
dall’atmosfera riecheggiate le scenografie di
‘Arancia
meccanica’. Particolarità di quel posto infatti
era di
servire bevande, alcoliche e non, solo a base di latte, come
quella nel film.
Dopo il primo giro di bicchieri le ragazze erano totalmente andate..
Al secondo anche i ragazzi mostravano alcuni segni di cedimento...
Come è noto, l’alcool libera l’istinto e
l’aria si scaldò: Serena e Bill si appropriarono
di un
divanetto e cominciarono a scambiarsi focose effusioni; Lalu e Tom si
misero a ballare nella micro pista al centro del locale a suon di
r’n’b e hip hop.
Il ballo è un fenomeno
verticale di un desiderio orizzontale (W.Allen)
La tensione sessuale tra i due era effettivamente tangibile.. i loro
corpi ballando si avvicinavano sempre più, fino a
strusciarsi
l’uno contro l’altra.
Allo struscio si aggiunsero presto fluide carezze che percorrevano
linee immaginarie sulle loro curve.
Da lì il passo fu breve.
Occhi negli occhi, il calore del contatto fisico, ancora quella
particolare sensazione di piacere data dalla loro magnetica vicinanza.
Tutto portava a solo una cosa: un bacio forte, incontrollato, violento
e frenetico.
Un intreccio di lingue e mani fu la conseguenza naturale e istintiva
che l’alcool e la lontananza avevano comportato.
I due si erano piano piano spostati dalla pista per andarsi ad
appoggiare alla parete più vicina..le mani scorrevano sui
vestiti e l’ardore cresceva esponenzialmente!
Individuata la porta del bagno, vi si diressero d’istinto e
più la foga aumentava più i tocchi voraci si
insinuavano.
La situazione era bollente, ma d’un tratto Lalu, come se si
fosse
riconnessa al suo cervello, si bloccò fermando anche ogni
azione
di Tom. L: non qui!-
berciò la
ragazza sorprendendo il rasta, rimasto allibito per quanto gli
sembrassero inaspettate e insensate quelle parole L: un bagno di un locale
è troppo squallido!- facendo cadere una
tonnellata di ferro sulla testa del ragazzo, come nei cartoni. Ma come
darle torto!! T: quindi dobbiamo
fermarci qui?-chiese sconsolato L: non ho mica detto
questo! Ti ricordi ancora che io abito da sola?- concluse
lei maliziosa.
Il volto del biondo si illuminò e prese a baciarla con
maggiore vigore. Sembrava felice per quel cambiamento,
entusiasta
per la risposta data. Ghignò compiaciuto e mentalmente si
appuntò una cosa importante: Mai scordarsi di un
comodo letto a portata di mano in 'certe' situazioni! Mai!!!
Poco dopo si risistemarono, uscirono dal bagno, salutarono veloci i
piccioncini, in altre faccende affaccendati, e si incamminarono verso
l’appartamento di Lalu, tenendosi stretti mano nella mano e
scambiandosi furtivi e intriganti sguardi.
Neanche il tempo di chiudere la porta che già la distanza
fra i due corpi divenne inferiore allo zero.
Si erano avvinghiati voracemente e fra un bacio e l'altro si diressero
verso la camera di Lalu, verso la porta rossa..in un attimo Tom
si sfilò la maglia e tolse rapidamente anche quella
di Lalu.
Senza perder tempo si buttarono al letto...letteralmente: il rasta
prese in braccio la ragazza e la posò non poi tanto
delicatamente fra le coperte, facendola sobbalzare leggermente.
Lei rimase divertita da quell'azione e, vedendo quanto lui fosse
eccitato e coinvolto, se lo tirò a sè
accogliendolo fra
le sue braccia con fare sensuale e lascivo. Tom non pose resistenza a
un invito così esplicito ed entrambi si
lasciarono ansimanti a baci focosi persi in un vortice
irrefrenabile di pura passione, fino a che il ragazzo si
bloccò e urlò
arrabbiato: "CAZZO!"
L: che è successo?- soffiò alquanto
esterefatta dall'esclamazione improvvisa T: nulla!-
rispose secco e incazzato alzandosi dal letto L: dove vai?-ma
in realtà pensò: e adesso che cavolo stai facendo? T: vado a
fumarmi una sigaretta- rispose impassibile mentre si
rivestiva
L: Tom, mi dici, per favore, che è successo?sai..eravamo
impegnati in qualcosa che hai interrotto senza motivo...o ce
n'è uno?
T: no - era veramente poco
convincente! L:come no???!!
- adesso stava facendo il bambino!
Tom non rispose, si stava tenendo gli orli della sua magliettona,
stringendo forte i lembi fra le mani in un modo nervoso, quasi rabbioso. L: ehi, ho fatto qualcosa
che non andava?
- il tono era pacato e sebbene sapesse che non fosse stata sua la colpa
di quello svolta, se ne caricò cercando di capire
cosa fosse accaduto in realtà. T: no... L: allora..TU hai fatto
qualcosa che non andava?- T: si...- fu
un piccolo e timido sussuro L: mi puoi dire che cosa
di preciso?- cercò di essere molto delicata.
Forse aveva intuito quale fosse il punto focale della questione.. T: no......-
e arrossì abbassando il volto L:perchè?-
fece la domanda benchè fosse certa della risposta T: mi vergogno!-
e stritolò la maglietta fra le mani chiuse a pugno dalla
presa ferrea L: Tom..SUCCEDE!-ormai
era sicura della motivazione dello strambo cambiamento del ragazzo T: NON A ME!!!!!!!!!!-
diventò improvvisamente furente- non mi è mai
successo!!! e poi... non ora! non con TE!.. CAZZO!!- sulle
ultime parole l'inflessione sembrava quella di una persona delusa,
ferita nell'orgoglio. L: Tom..-
Lalu voleva dargli sostegno e dire qualcosa di comprensivo, ma fu
interrotta.. T: no, niente 'Tom', non
voglio essere compatito! Non sono venuto fino a qui per farti
pena.......non mi è mai successo! CAZZO!!!
MAI!!!... ti pare che dopo tutto questo tempo, appena arriva il momento
che ho tanto sognato, LUI arriva prima?????????eh, ti pare?! ti rendi
conto che non è accettabile?!?!!- la stava
fissando abbastanza alterato e fuori di sè- e poi tu..-
sospirò- tu
sei così........................ e LUI si
è...........................-lasciò
le parole in sospeso, ma il concetto era chiaro.-CAZZO!-
esclamò ancora, sconfortato, sedendosi sul bordo
del letto.
Bell_Lua:
grazie dei complimenti!!!!sono felice di sapere che ti
è
piaciuta Roma by night e spero che ti piacerà anche Carpe
diem..ghghgh.. Non
parlarmi di computer che il mio vecchio portatile sembrava
Gesù
cristo: ogni tot moriva e poi resuscitava dopo 2 o 3 giorni da solo
miracolosamente..alla fine si è bruciato l'hard disk!sigh!
invece il nuovo pc va al rilentatore: maledetto windows Vista!!!!
enlil:
quanta verve!!!!!!!!!oddio mi rallegra tanto vederti
così
entusiasta! tutte le "scrittrici" avrebbero bisogno di commenti come i
tuoi;)
ilenia91dorough:
eh si, finalmente si rivedono...e succede qualcosa: Tom fa
cilecca!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! muhaauhahuahuuhauahuah
(risata malefica) mi piaceva troppo l'idea di creare una situazione di
totale imbarazzo sessuale al fantomatico Sexgott!ihihih che ne dici?
piaciuto il cap?
kagome84:
ma ciao caVa!!! anche qui! che bello! sono contenta che ti
piaccia la
storia..Basta che non fai minacce, io continuerò a
pubblicare!ok?;P ti
informo che fra Tom e Lalu non finirà poi così
presto..intanto piaciuta l'idea finale?eh? eh?XD
th
garnet:
ma allora mi seguite!!!!!!!!!!I'm happy!!!!!!!!!!!!!!!!.. le
altre 2
coppie sono Gustav- Silvia e Georg -Francesca? se intendi loro, ti
avverto che le loro storie sono terminate nella prima fiction..ora mi
incentrerò su Tom e Lalu. Ovvio che ne parlerò
ancora, ma
non come coppie..sorry! giuro che non ne sentirai la
mancanza!!!!...vabbè non credo di arrivare a questi livelli,
ma
ci siamo capite!;)
elisuccia22:
grazie!!!anche io non sono una fan dei tokio hotel..anzi,
spesso sono
mira del mio cinismo e sarcasmo..auhauahauhauh.però mi sanno
troppo di manga ^_^ e sono adattissimi per essere i protagonisti di
storie fantasiose perchè sono veramente dei personaggi
estremi!in questo senso mi piacciono! ma in pratica sono sono una
FANCAZZISTA!:P mi raccomando continua a seguire!
A proposito di sarcasmo..giravo per ebay quando mi
è venuta
sotto mano una pagina che mostrava un vero tocco
chic..............ad opera del famoso cantantino!O.o.....
incredibile!!!!!!!!!!!
(io pensavo indossasse quelle normali, quelle basse....ce so rimasta de
stucco!missy è missy, ma bill....bah!)
Mi raccomando
commentate in
tanti!! Chissà che trovi uno spunto per qualche svolta
narrativa...e poi mi piace scambiare opinioni con voi!! siete tutte
molto simpatiche e gentilli!!^_^ Fatemi sapere cosa
ne pensate di questo ultimo capitolo....c'ho pure
sparato una citazione di Woody Allen! V'ho detto tutto!ehehehe ;P Che la grOOva sia
con voi! bacio
Rimasero per un pò così, in silenzio. Lui in
piena crisi con la e testa
fra le mani e appoggiato alle ginocchia e lei al centro del letto
rannicchiata con le gambe al petto. L:ehi?-
cercando di attirare l'attenzione T: si? -
distogliendosi difatti dai suoi torbidi pensieri da uomo afflitto per
il suo primo fiasco. L: hai
sognato "quel" momento?- chiese timida, ma al tempo
stesso incuriosita
T: si- monosillabo affermativo e imbarazzato.
Un forte senso di calore colpì Lalu. Era piacevole.
Era felice di sapere che aveva pensato a lei nostante la
distanza e
il tempo, nonostante fosse sempre in giro per l'Europa e nonostante
quel che questo comportasse,ovvero tante, tantissime ragazze ai suoi
piedi.
Era felice perchè lui, oltre a pensare a lei, aveva anche
sognato su un loro futuro incontro. Vuol dire che aveva fantasticato,
magari anche più volte, sul momento in cui si sarebbero
visti di
nuovo, su quali discorsi avrebbero affrontato e soprattutto come si
sarebbero comportati...come d'altronde aveva fatto anche lei!
Sebbene si fosse comportato male nel periodo in cui uscivano insieme e
i loro rapporti si erano ridotti a pochi sms, fra di loro regnava
una forte attrazione!
Era palpabile e visibile a km di distanza!
Chi diceva che non potevano riprovare a stare insieme o anche solamente
viversi attimi di unione fisica?
Per quale motivo doveva farsi sfuggire una possibilità
ghiotta come questa??
In fondo la vita è bella se presa in ogni sua
sfaccettatura, senza pensare troppo ma così come viene!
Bisogna
essere sempre pronti ad allargare le braccia per cogliere ogni
occasione e sorpresa che ci dona..Bisogna seguire l'istinto, bisogna
cogliere
l'attimo!
Sì.
CARPE DIEM!!!
Avrebbe fatto così..
Presa la decisione e interrotto il fiume di pensieri si
ritrovò di fronte lunghi rasta color biondo scuro.
Tom le stava di spalle ancora seduto sul bordo del letto, ancora
pensieroso e silenzioso, triste come un bambino al quale hanno
appena rubato il lecca-lecca. Era di una tenerezza unica! Voleva
riempirlo di coccole e consolarlo e istintivamente gli si
avvicinò dapprima giocando e accarezzandogli i dread, poi
gli
buttò le braccia al collo, quasi strozzandolo, ma con il
semplice intento
di stringerlo a sè, come fosse un dolce peluche da strizzare.
Il ragazzo rimase subito stupito da quel "attacco", ma giusto il tempo
di rendersi conto, che le si era appoggiato comodamente in grembo,
gongolando di tutte quelle attenzioni che tanto gli erano mancate.
Gli erano mancate non per assenza di altre attenzioni femminili, ma
perchè erano le SUE attenzioni, le SUE coccole, le SUE
carezze.
Per qualche minuto restarono in quella inconsueta posizione: Lalu
avvinghiata tipo koala e Tom felice per l'abbraccio amorevole e con
stampato in faccia un sorriso da ebete.
Piano piano si risvegliò da quel terpore, il suo criceto
ricominciò a correre nella ruota e quindi il suo cervello
rientrò in funzione, dopo la piacevole pausa. Si sentiva
bene.
Averla così vicino, sentire il suo respiro sul collo,
distendersi nelle sue morbide curve, poterla toccare di nuovo......il
cuore cominciò a pompare veloce e il sangue a
scorrere rapido nel corpo del ragazzo, il quale in men che non si dica
ribaltò la situazione: Tom prese Lalu fra le proprie braccia
per
baciarla con tanto impeto quanto era il suo desiderio di possederla,
ora, lì, in quel preciso istante!
La ragazza, colta alla sprovvista, non potè far altro che
godersi la sorprendente esplosione di passione.
"In fondo tutti hanno 'a
second chance' !!!!!" ..
T: che ti ridi?-le
chiese
distanziando lievemente i loro volti. La mora non si era accorta di
sorridere, era troppo assorta nei suoi ragionamenti, ma rispose
prontamente al rasta: " stavo
pensando di concederti una seconda chance!"..stava ancora
sorridendo,ma stavolta se ne rendeva conto e lo faceva con aria tra il
divertito e il malizioso!
Il tono sensuale e lo sguardo ammiccante fecero ribollire il sangue
nelle vene del ragazzo il quale si stava nuovamente eccitando, ma ora
era deciso più che mai a controllare le sue pulsioni fisiche
per
potersi godere finalmente l'agognato riavvicinamento. Si
alzò in
piedi, tenendo ancora la ragazza stretta fra le braccia, la distese
delicatamente sul letto e dopo esserle affiancato, la
riempì di soffici baci e dolci
carezze. Voleva assaporare ogni parte di lei. Voleva imprimersi nella
memoria il profumo della sua pelle, la morbidezza delle sue labbra, il
sapore dei suoi baci, la naturalezza dei suoi movimenti e la luce dei
suoi occhi. Ad ogni tocco la sentiva sussultare fra le sue mani e
smorzare a fatica vibranti sospiri.
Questo aumentava soltanto il
piacere di sentirla viva sotto di lui.
Ormai sconvolto da mille forti sensazioni, riuscì a
sussurrare sole poche parole: "Mi
farai impazzire!"
Era una sfida?
Sarebbe stato divertente stuzzicarlo fino a vederlo impazzire..
Pazzo per lei?
Non le importava!
L'importante era
stare
lì, fra le sue braccia forti e gentili allo stesso tempo,
davanti colui al quale spesso si indirizzavano le sue fantasie. Era
bello sentire ancora una volta il calore del suo corpo sulla pelle,
perdersi nella foga dei suoi gesti, vedere quanta felicità
potesse trasmetterle incrociare lo sguardo con i suoi profondi occhi
marroni. Stava rischiando di impazzire anche lei....però non
ne
fu preoccupata, anzi!
Gli sfilò lentamente la maglia, buttandola su una sedia
vicina.
La maglia fu seguita da un reggiseno. Il reggiseno da pantaloni taglia
XXL. Al momento della gonna, la mano di Lalu fu bloccata sulla cerniera
ancora chiusa. T: no, quella
tienila...mi piace!-
lo disse mentre intanto giocava con il piercing al labbro.
Così
sensuale da convincere chiunque si fosse trovato davanti a quello
spettacolo....i suoi occhi, le sue labbra. L: tu invece questi li
levi!!-
con tono autoritario, ma troppo divertita per essere credibile.
Gli
tolse il solito cappello e fascia. Tom non obbiettò, scosse
solo
la testa di modo da far ricadere i dread sulle spalle.
Era strano vederlo senza la sua 'armatura' oversize;
era strano
verderlo con i capelli sciolti;
era strano quanto fossero lunghi e
quanto fosse ancora più intrigante così al
naturale;
era
strano fissare quegli occhi bramosi di lei tra una ciocca e
l'altra....
era strano, ma stupendo!
Lalu ovviamente lasciò la gonna su e ricominciò a
baciarlo dando sfogo al suo istinto animalesco....
Erano così vicini da essere inondata dalla fragranza del suo
profumo..sempre lo stesso e lei non se lo era scordato!
Non c'era bisogno di tenere il punto perchè l'estate scorsa
aveva baciato un'altra..Ora l'unica cosa che il suo corpo le comandava
era di spegnere il cervello e seguire il cuore e godere..
Beh, ecco, quest'ultima cosa la fece almeno un paio di volte: Tom era
così carico, pieno di passione e di voglia di rifarsi [dalla
cilecca] che serrò i loro corpi in una morsa di ardore
amoroso
per tre ininterrotte ore.
Attimi di pura adrenalina e gelidi brividi lungo la schiena furono
conseguenza di un sesso ad alta carica esplosiva. I loro corpi si
intrecciarono in posizioni sempre diverse avvolti da candide lenzuola.
Sospiri e gridolini aleggiavano nell'aria mentre le mani correvano
sulla pelle provocando numerosi sussulti, ad entrambi..Non
risparmiarono neanche un briciolo della loro grinta sessuale, tanto fu
il coinvolgimento; si elargirono a vicenda focosi e insistenti baci; il
loro fu quasi un moto perpetuo e ritmico completato da innumerevoli
attenzioni reciproche come quando, in tutta quella lotta, Tom si
soffermò sul viso di lei e delicatamente scostò
una
ciocca che le rimaneva davanti gli occhi e, sempre nello
stesso
identico modo gentile, avvicinò piano le labbra per dare un
piccolo bacio sulla punta del naso della ragazza: Lalu rimase sorpresa
e incantata da un azione così inaspettata, ma soprattutto
dolce.
Alla fine, ormai stanchi, si sdraiarono uno di fianco all'altra senza
neanche più la forza di respirare, totalmente sfiniti, ma
soddisfatti e felici.
T: E adesso che vuoi fare?
e adesso cosa
succederà????? voi che pensate? magari sparate qualche
idea..non si sa mai che possiate azzeccarci! ^_^
kagome 84 -
detto fatto: tom ha avuto la possibilità di riscattarsi!
piaciuto?
thgarnet -
il povero tom si è rifatto..eheheh...e sappi che io sono la
regina dei doppi sensi e della malizia!auhauhauhuah..sono circondata da
maschi da tutta la vita,come potrei non esserlo!!;P
Bell_Lua -
sono contenta che la scena sia risultata divertente..avevo paura di
essere stata troppo poco esplicita..grazie dei complimenti! il mio computer va a
rilento, ma tempo che inquadro Vista e lo sistemo io!!è una
sfida!!^^
enlil -
povera malatuccia! mi spiace che tu abbia la febbre!curati che passa
tutto...a me Active grip fa miracoli! ne vuoi un pò? se vuoi ti spiego
cosa è successo a Tom: è venuto semplicemente
prima; era troppo eccitato da non tenersi e dopo si è
incazzato proprio per questo. capito ora?
elisuccia22 -
grazie dei compliments!!! mi fa piacere vedere che ha fatto ridere
quanto ho riso io a pensarlo...ihihih..ti piace il nuovo capitolo? ps.ma elisuccia 22
è perchè hai 22 anni?
eddy - non
ti preoccupare se non hai commentato...beh spero che però tu
continui a farlo!! adoro leggere le vostre recensioni!!!!!!!!!!!!!!XD
grazie per il 'fantastico'!troppo buona...;)
Dolcenera -
princess!!!!!!!!! stellina, sono contenta che finalmente hai
commentato! ora devi solo pubblicare la tua di fiction ;) sai anche quanto mi
renda felice e faccia piacere che tu mi segua nonostante abbia le
antemprime dei capitoli..eheheh..un bacione con lo sciocchio, piciola
mia!
continuate a
recensire e commentare
e leggere...siete grandiose!!!!!!!!!!!!
ringrazio a tutte coloro mi hanno messo fra i preferiti e chi legge
senza commentare.thanks!
ps.vi rispiattello il mio contatto: saula-.-@hotmail.it
della serie 'facciamoci due chiacchiere in compagnia' XD kiss
L: ti va di fumarci una sigaretta e nel mentre mi racconti un
pò ciò che hai fatto in questi mesi?
T: mh..si! ma anche tu mi devi raccontare tutto!! Si scambiarono un sorriso a 32 denti..felici e molto
teneri...stranamente!
Si rivestirono con tutta calma e una volta pronti andarono fuori il
piccolo balcone a fumarsi la famigerata sigaretta appoggiati
placidamente sul davanzale a chiacchierare come solo due amici di
vecchia
data sanno fare. Espirato l'ultima nube di nicotina, rientrano in casa
e si misero a sedere sul divano, continuando sempre a raccontarsi
storie e a ridere sonoramente per ogni battuta fatta.
Tom le raccontò di quanto la sua vita avesse preso una piega
troppo frenetica dopo l'uscita del nuovo album, tutte le interviste,
tutti i set fotografici con fotografi isterici e il più
delle
volte pazzi, le alzataccie e i lunghi viaggi in bus, le urla di
migliaia di fan deliranti, ma non mancò di aggiungere quanto
fosse
fiero di sè e del gruppo per quello che stavano facendo,
quanto fosse bello suonare i propri pezzi davanti a una folla in
estasi, quanto gli piacesse avere una festa a cui partecipare quasi
tutte le sere. Ovviamente non tralasciò le varie immancabili
litigate da 'prima donna' tra lui e Bill; le poche ma taglienti battute
di Gustav che lasciavano tutti a bocca aperta; la scivolata di
Georg sopra un peluche che travolse anche un Bill fino ad
allora
saltellante in giro sul palco.
Le disse anche di quando il gemello si infuriò e si mise a
rincorrere Georg lungo i corridoi dei camerini perchè gli
aveva
finito la lacca per i capelli e di come ovviamente finirono entrambi
addosso al rasta, povero malcapitato di turno. Si mise infine ad
imitare le urla e le mosse di Gustav quando si chiudeva ad ascoltare il
suo METAL , esagerando i particolari per rendere il tutto
più comico.
Lalu rise come una matta immaginandosi ogni cosa e riconoscendo i 4 pazzi 'crucchi'
dell'estate precedente e, ogni qual volta il ragazzo faceva il verso a
uno dei suoi amici, doveva trattenersi la pancia dal troppo sforzo. L: e quindi mi vorresti
convincere che ti sei comportato sempre da bravo angioletto quale
sembri?- squadrandolo dalla testa ai piedi- naaaaaaaaaaaaaaaa! a chi la
conti?! hai evitato apposta le note piccanti? non fare il
timidone..raccontami delle tue conquiste!- non sapeva
neanche lei come mai stasse insistendo tanto...la curiosità
aveva per una volta prevalso sulla ragione. T: perchè?-
..cercava di guadagnare tempo.. L:
bho..così...non sei il tipo
che rimane con le mani in mano! non dirmi che non hai storie divertenti
su qualche tua conquista! T: ehm...no-
serio L:
ah.......vabbè! non volevo darti fastidio..se non
vuoi dirmele, non fa nulla! - in realtà era un
pò amareggiata T: non è che
non voglio dirtele, è che non ci sono state L: cooosa?? T: hai capito bene.. L: mi stai dicendo che
con tutte quelle fan ai tuoi piedi, TU non ne hai approfittato??-
stava nuovamente insistendo T: esatto! L: e perchè?
se posso.. T: te l'ho detto:
è diventato
tutto così frenetico da non avere neanche il tempo di
respirare,
pensa rimorchiare o addirittura stare con qualcuna...-
stava mentendo: non era quello il vero motivo,ma non aveva il coraggio
di rivelare la verità! L: strano
però.. T: e tu? invece che mi
dici?finora ho parlato solo io- cercò di
cambiare discorso L: io cosa? T: ragazzi?-
glielo stava domandando per lo stesso motivo per cui prima aveva mentito L: ehm...ragazzi?no
nessuno T: com'è? sei
una bella ragazza!!! L: grazie!-
arrossì - non
saprei..sono stata molto impegnata con l'università e
diciamo
che mi sono concentrata più sullo studio che sui
ragazzi....ma com'è ti interessa???- incalzò
subito T: calma calma!!era solo
una domanda!-
scoppiò in una sonora risata, celando così quanto
fosse
imbarazzato da quella domanda. Fortunatamente, per il rasta, la ragazza
si mise a ridere anche lei.
Stettero per un'altra ora a parlare del più e del meno..poi
d'un tratto alla mora tornò in mente una frase.. L: tom, posso chiederti
una cosa? T: certo!-
ancora col sorriso sulle labbra per una battuta fatta poco prima L: cosa intendevi quando
hai detto di aver sognato un momento?- chiese facendosi
seria T:che domande fai?!!-
preso del tutto alla sprovvista -
comunque...sei grande, ce la fai da sola a capire a cosa mi
riferissi..- conlcusesornione come pochi L: si ok, non sono
scema..ma perchè ci hai sognato su? T: oggi le vuoi sapere
proprio tutte eh?.....uffa....- sbuffò,
deciso a calare la maschera -oooook,
te lo dico una volta per tutte: MI SEI MANCATA!
Nessuna risposta. T: beh non dici nulla?non
ti metti a ridere?non inizi a prendermi in giro?- se lo
sarebbe aspettato da una come lei. L: no...........anche tu
mi sei mancato!- stavolta lo stava fissando dritto in
volto e avvolse le proprie braccia intorno al collo per
abbracciarlo.
Lui non si scostò e, anzi, si godette quello slancio
affettuoso.
Dopo un pò si staccarono e rimasero occhi negli occhi in
silenzio. T: piccola, che vuoi fare? L: dormire?! T: intendevo di Noi... L: ah..non so..fra
pochissimo ripartirai, non ne vale la pena di rimetterci insieme!-
crudele e sincera alla stesso tempo T: perchè no???-
lui ci aveva sperato L: perchè
soffrirei e non voglio...preferisco rimanere amici e 'giocare' di tanto
in tanto.. T: cioè? L: come abbiamo fatto
oggi! T: e per questa settimana? L: ..anche.. T: e dopo? L: dopo vedremo..se passi
da Roma o comunque vieni in Italia fra un concerto e l'altro, ci
potremmo vedere.. T: minimo!
La ragazza non rispose, ma andò a baciarlo.
Un piccolo e semplice
bacio.
Forse una firma
per il loro accordo verbale..
Forse solo un bacio fra una ragazza e un ragazzo.
Salve!!!chiedo
innanzitutto chiedo venia per questo insulso capitolo! Corto con poco
di
interessante…lo so fa schifo! In mia discolpa posso dire che
l’ho usato per
chiarire la situazione di stallo fra Tom e Lalu..almeno da parte di
lei!
In più
in questo periodo sto scrivendo solo di notte perché sto del
tutto sfasata e
non mi addormento se non sono le 4 di mattina almeno (stanotte ho fatto
le 6
per esempio!oO)…tutto colpa dello stress
presame!uff…quindi..abbiate pietà di
me!;)
Come ultima
cosa i ringraziamenti: a tutte/i coloro che mi hanno messo tra i
preferiti e
chi ha letto la storia. DANKE!
Infine gli special thanks ^_^:
kagome84: sono contenta che
mi stai ancora seguendo nonostante il
declino della mia menteJ!eheheeh
però tu mi batti!!la tua ff è ancora
più fuori della mia!!!!!!=D
kit2007: ihihhi..addirittura
il remake?!tranquilla che di cose ne
succederanno, soprattutto fra Tom e Lalu, ma anche a Bill e Serena(
tanto per
scordarci di loro)! Grazie della marea di complimenti che hai
scritto!!!hai inquadrato
per bene il personaggio di Lalu..mi fa piacere che tu abbia letto sia
questa
che la fiction precedente!mi raccomando continua a commentare!!!
ps.più in là
potrai godere di alcuni dettagli su
Tom…eheheh…non sei l’unica: a me i
rasta
hanno fatto sempre sangue!!!!!!!!!!!!!!:P
enlil: oooooooh finalmente
savia! Alleluia!!!auahauauhahu..un
hiphipurrà al tuo cervello!;) grazie dei complimenti!
Piaciuto Tom
tenerone-timidone?poco credibile eh?
Bell_Lua: ho letto un paio
delle tue storie….belle!!sorprendenti e
briose! Ma..ma..non lasciarle in sospeso!!!!pleeeeeeeease!..io so
curiosa
peggio di un gatto!^^
Grazie! Il ragionamento
sul Carpe Diem non è stato troppo difficile da fare
perché è semplicemente
quello che penso!!XD
Sono
brava?davvero?grazie!!!!!!mi viene naturale seguire certi
dettagli..preferisco
impegnarmi un po’ di più e trattarli con
delicatezza piuttosto che sembrare uno
scaricatore di porto… ho letto certe descrizioni
‘erotiche’ che facevano
ribrezzo per quanto fossero volgari e superficiali!! Non mi imbarazzo
perché sennò
non mi troverei neanche qui a scrivere e alla fine un gioco vale
l’altro,
meglio farlo bene se proprio si deve fare..o no???;)
Ps. Il mio pc
deve ringraziare il suo dio( la Grande ‘Scheda
Madre’???!oO) perché ancora non
mi sono arrivati i driver per togliere Windows Vista! intanto io
elaboro la mia
vendetta!!!muahhauauhahuuahhua…
Rubbychubb: ma anvedi chi si
vede!!!!!!!!!!!!!!!!!!ihihihihhi viva le bimbominkia!!!!huauhahua
Seriamente..grazie
ancora dell’attenta recensione!!mi ha fatto troppo piacere!^^
mi hai confermato
quel che pensavo e ti ho motivato tutte le pecche che hai
trovato…speriamo di
non ricadere nello stile bimbominkia!!:P
Grazie per il
complimento..perchè per me è un complimento! Io
mi ci diverto a scrivere certe
scene…te l’ho sempre detto: se mi va male con
l’università, mi metto a scrivere
un libro Harmony!!dehihihiho!!!(ok sto bruciata! lo so!)
Continua a recensire
fanciulla..sei la mia salvezza dalla perdizione!XD
elisuccia22: speravo di aver
trovato una coetanea!:(
fa nulla! Io aggiorno periodicamente o almeno il mio intento
è quello e stai
sicura che quello di prima non sarà l’ultimo
capitolo dai toni dolci, vedi
questo per esempio!! È corto e poco movimentato lo so, ma mi
serviva il finale!
Che ne pensi?
eddy:
eheheheh…l’idea di Tom che fa cilecca piace un
mondo anche
a me! Una macchia sul suo curriculum da latin-lover….sono
queste le
soddisfazioni nel viaggiare con la mente: può accadere di
tutto a tutti!^^
I giorni trascorsero in fretta e la settimana di vacanza di Bill e Tom
volò
senza che nessuno se ne accorgesse.
Spesso uscivano tutti insieme, ragazzi e ragazze, comprese Silvia e
Francesca,
e finivano a cazzeggiare in qualche pub davanti a una buona birra o in
un
ristorante con di fronte una pizza fumante.
Così in gruppo il divertimento era assicurato e in effetti
non ne mancò mai,
aiutato spesso da fiumi di alcool...tanto per gradire!
Bill e Serena finalmente riuscirono anche a stare un pò da
soli…
Durante quella settimana infatti uscirono per una sera solo loro due e
passarono una bellissima cena a lume di candela. Per non
parlare poi delle
giornate intere all'insegna del romanticismo. Il moro, oltre ad aver
organizzato l'improvvisata in facoltà, si era programmato
alcuni assi nella manica da
sfoderare in particolari momenti privati: uno di essi era un regalo
molto speciale..
{Appena giunto in hotel, direttamente dall'aeroporto, si era diretto
alla reception
per richiedere una colazione in camera per due, alle 10 della mattina
seguente.
In tal modo lui avrebbe dovuto semplicemente svegliarsi in tempo per
aprire la
porta alla cameriera senza però svegliare la sua dolce e
sognante metà,
considerando appunto che di sicuro avrebbe passato la notte con lui...
e in fondo
aveva a disposizione una suite con la camera da letto abbastanza
distante
dall'entrata da non correre il rischio che lei potesse sentire l'arrivo
del
carrello.}
Una volta sistemato il vassoio completo di
ciambelle, biscotti, cornetti e una brocca di caffè
fumante, prese da dentro l'armadio un lungo e grande girasole
arancione,il preferito della ragazza,
e infilò un anello lungo il gambo robusto del fiore. Era un
anello di
metallo con decorazioni celtiche e una pietra di onice nero al centro,
ma cosa
più importante era la frase che aveva fatto incidere
appositamente all'interno
del gioiello: 'sei la mia fata della notte'.
La sua attenzione verso la riccia fu attirata proprio dallo stile
gotico misto alla sua innata grazia..come una fata della notte, oscura
e bellissima!
Aveva scelto quella frase anche perchè fu una delle prime
cose che le disse la sera del loro primo
bacio. . .
Abbastanza dolce? Troppo romantico? Molto! Oserei smielato, ma sta di
fatto che
quando Serena venne svegliata da un soffice sussurro, si
ritrovò davanti agli
occhi il volto raggiante e sorridente del suo ragazzo con in mano un
vassoio
pieno di prelibatezze e un girasole fra i denti.
Rimase sicuramente sorpresa, ma la prima cosa che fece fu scoppiare a
ridere:
il moro con quel visino tenerone e il fiore in bocca sembrava tanto un
cucciolo
di cane scodinzolante, di quelli pieni di pelo però, data la
criniera
antigravità che si ritrovava il fanciullo. Questi rimase un
pò esterrefatto
dalla reazione non calcolata, ma non si perse d'animo.
Aspettò che la mora si
fosse calmata per sederle affianco sul letto e porgerle il vassoio
posandovi
sopra anche il girasole. Solo a quel punto la ragazza notò
l'anello. In un nano
secondo, come se si fosse teletrasportato, l'oggetto passò
dal gambo alle mani
di colei che ora lo stava osservando incantata. S: non dovevi!- furono le uniche parole che le
uscirono mentre era
ancora intenta a mirare il gioiello sul palmo della sua mano B: lo so, ma volevo..
S: è perfetto!!!è bellissimo! Grazie cucciolo!
B: prego! Mi piaceva e ho trovato fosse adatto a te...provalo!
S: eh? ah si!- ancora trasognante prese l'anello e fece per
metterselo
quando notò la scritta. Sul viso le nacque un dolcissimo
sorriso e in testa le
riaffiorarono una valanga di ricordi. Alzò gli occhi e li
incrociò con quelli
nocciola che la stavano scrutando in attesa di una qualche reazione.
La ebbe: sulla guancia della ragazza scese una piccola lacrima.
Lui l'accarezzò asciugandogliela con delicatezza, come se
stesse
sfiorando un fragile vaso di porcellana, candido quanto la pelle di
quell'essere da fiaba che aveva di fronte.
A risposta del dolce sorriso di lei ce ne fu un altro
identico. Entrambi erano colmi di gioia. B: ti piace?
S: si!!!!- gli occhi le brillavano dalla commozione
B: sono contento...però volevo dirti anche una cosa
importante!- prese fiato e coraggio-
Tu sei una persona stupenda! Oltre a essere bella e affascinante, sei
una creatura ammaliante! Voglio conoscere ogni cosa di te..voglio stare
con te..voglio starti vicino e proteggerti perchè sembri
così fragile e tenera..in realtà so anche che
allo stesso
momento sai essere forte e caparbia..mi piace tutto di te e non parlo
solo dell'aspetto fisico e dell'attrazione sessuale. Parlo di quanto tu
possa essere allegra, simpatica, frizzante e solare! Non ci si annoia
mai a stare vicino a te! Insieme ci divertiamo sempre..a volte te ne
esci con idee assurde! Come quando, tornati dal party di capodanno, ti
sei fregata i vestiti di Tom, te li sei messi e hai iniziato a fargli
il verso. Ancora mi metto a ridere pensando a quanto eravate buffi tu e
lui vicini, vestiti uguali...sembravi la sua matriosca! Gli arrivavi a
malapena alle spalle e la sua felpa ti finiva sotto le
ginocchia.. ci nuotavi letteralmente dentro!- un
sorriso divertito apparve sul viso di entrambi- Senza contare
quanto fossi adorabile con addosso quel cappello troppo grande per te e
la tua testolina riccia...- disse iniziando a giocare
appunto con i boccoli della ragazza
- Sono passati mesi da quando ci siamo conosciuti e tutte le volte che
ci siamo visti, nonostante il poco tempo, sono stato sempre bene con
te...questo e il fatto che, ogni volta che non stavamo insieme, mi
mancavi terribilmente mi hanno portato a una conclusione: - la
guardò intensamente negli occhi - Mi sono
innamorato di te! Seriamente e come mai mi era successo prima
d'ora..!!!.- concluse
la sua dichiarazione abbassando timidamente lo sguardo e aspettando una
risposta da colei alla quale aveva aperto, con non poca
diffilcoltà, il suo cuore! S: Bill.. -
gli prese la mano affusolata fra le sue piccole ditine- non so cosa dirti. Anzi non
capisco come mai tu stia dicendo tutto ciò proprio
adesso.. B: perchè solo
adesso ne sono
sicuro! io non sono uno che fa o dice qualcosa d'istinto, prima ci
ragiono molto su..E' quello che provo per te e volevo dirtelo. Non mi
importa se poi non sarò ricambiato, i miei sentimenti
rimarrano
identici! S: No, cucciolo, sono
solo un
pò confusa dalla notizia, ma non vuole dire che non provi
gli
stessi sentimenti...IO TI AMO!!!!!!!- il volto della
ragazza si fece raggiante e le sue mani aumentarono la presa su quelle
di lui. B: Ti amo anche io!- sporgendosi dal suo posto tanto
da poterle dare un
piccolo bacio.
Fu la prima volta che se lo confessavano. Si erano sempre limitati a un
ti
adoro o un ti voglio bene o solamente ti
voglio, ma mai nulla
di più perché erano ben consapevoli del loro
rapporto inusuale e complicato da
numerosi ostacoli pratici.
E finalmente, nonostante tutto, se lo erano detti!
Ah volete sapere dove finì il vassoio?
Diciamo che non fu toccato nulla di ciò che vi era
contenuto. Fu semplicemente
posato a terra per facilitare 'certi' movimenti.
Quello fu solo uno dei tanti episodi romantici che costellarono la
vacanza
della coppia, ma i famosi piccioncini non furono gli unici ad
averne.
Anche Tom
sfoderò il proprio nascosto, nascostissimo, lato romantico
con Lalu con
l'intento di ottenere qualcosa di più che un semplice
'gioco' fra di loro. Il
ragazzo non voleva arrendersi alla decisione presa dalla ragazza. Non
prima di
averci provato almeno una volta entro la fine della settimana!
Il rasta aveva programmato tutto nei minimi dettagli: aveva prenotato
la
piscina privata e riscaldata dell'hotel per tutta la sera; aveva
ordinato tutto
l'occorrente e predisposto che gli fosse recapitato in stanza; aveva
avvertito
gli altri del gruppo che quella sera non li avrebbero raggiunti; aveva
invitato Lalu in
hotel con la scusa di cenare insieme e l'avrebbe sicuramente
convinta a rimanere a
dormire con lui.
Tutto calcolato!
Doveva solo sistemare i particolari a suo
piacimento poco prima della cena e prepararsi per la serata.
Infatti tutto gonfio e orgoglioso del suo piano andò prima
di tutto a farsi una
doccia e a cambiarsi d'abito.
Quando la mora bussò alla porta della suite del rasta lo
vide aprire festoso e contento come un
bambino la mattina di
Natale. Lì per lì le sembrò strano per
uno come lui, sempre immerso nel suo
personaggio da ' io sono un figo e tu lo sai' , ma
appena la tirò a se
per baciarla con trasporto, non ci pensò più.
Dopo un saluto così acceso non poteva non esserci un
proseguimento dello stesso spessore: i due, con ormai grande intesa,
iniziarono a baciarsi,
ma mirando a zone che ben sapevano essere erogene per il 'partner'.
Come
risultato infatti ebbero intensi gemiti di piacere.
Tom la
stuzzicava mordendo il suo punto debole, l'orecchio, e, ogni volta che
vi
soffiava calde parole all'interno, la sentiva vibrare fra le sue grandi
mani.
Lalu invece si era soffermata sul collo del ragazzo, quel lungo collo
muscoloso, ma al contempo fino e teso. Vi poggiava le morbide
labbra eseguendo una serie di lievi baci per tutta la
lunghezza del lato,
interrompendosi solo per disegnare sapientemente linee immaginarie
con la punta della lingua
facendo così impazzire il ragazzo, il quale in risposta
aumentava la stretta del
suo abbraccio per sentirla ancora più vicina. T:
ti adoro quando fai così!- sussurrò
mentre era ancora perso nei
brividi dati da quel ‘disegno’ L:
lo so! – e gli
lanciò un sguardo felino e
totalmente ammaliante – e io adoro quando mi
stringi così a te! –
sorrise ammiccando.
Le loro bocche si unirono nuovamente per poi staccarsi solo per
mancanza di
ossigeno. L:
ohi biondino, non dovevamo
cenare noi due?-
distanziando i loro corpi. T:
dovevamo…- rise e
riavvicinò a sé il corpo sinuoso
della ragazza- L: dai! – riallontanandosi. T:
ma che hai? Avevi detto che
questa settimana avremmo “giocato” per tutto il
tempo disponibile.. – un po’
spazientito. L: si..lo faremo.
Promesso! È solo che ho fame.
T: ok, scusa! Andiamo subito allora..ti va se rimaniamo qui in albergo?
Hanno
un bel ristorante con un eccellente cuoco capace di ogni leccornia!!- era ora di
iniziare la fase1 del suo
piano… L:
va benissimo! Basta che posso
avere la mia razione giornaliera di pasta!- concluse facendo un
linguaccia. Scoppiarono
tutti e due in
una risata cristallina e con ancora il riso in faccia si avviarono a
mangiarsi
un prelibato manicaretto di invenzione dello chef seguito ovviamente da
un
tradizionale piatto di spaghetti alla carbonara.
L:
beh allora ti è piaciuto il
piatto che ti ho consigliato?-
chiese al rasta intento a leccarsi ogni angolo della propria forchetta T: veramente tanto!! Se non fossi già pieno,
chiederei il bis!!....tu vuoi
nient’altro? dolce? frutta? L: sono
piena anche io, però un
dolcetto…….no meglio di
no...però.............. T: se mi
segui, ti faccio assaggiare
una specialità!- così dicendo le prese
la mano e l'aiutò ad alzarsi.
Assieme si diressero verso la hall.
Lalu guidata da Tom. L: dove mi porti?- gli chiese titubante proprio
quando si stavano
aprendo davanti i loro occhi le porte meccaniche dell'ascensore.
ok
ok capitolo strano e poco scorrevole..insomma, non mi convince!
soprattutto l'inizio...però è già
tanto che ho
pubblicato in tempo!!! Al prossimo turno dovrete aspettare un bel
pò perchè devo assolutamente concentrarmi sugli
esami e
diciamo che le fan fiction non aiutano affatto!;)
Ringrazio
chi ha letto (aumentate ogni giorno....e mi gasa troppo sta cosa!XD) e
chi ha recensito, anche se siete
diminuite..(ehilààààààààààààà..dove
siete finite tutte quante?? i need of you for my ff!!!!!!!!!!!)
Concludo
con gli special thanks: elisuccia22:
fa piacere che la
storia sia di tuo gradimento!=) per quanto riguarda le chiacchiere: ma
ci sei mai su msn?????da quanto di ho accettata fra i contatti, ti ho
beccato in linea solo una volta.....ihhiihihhi...donna impegnata?;) Rubychubb:
eh si, mi sono
trovata costretta a mettere un capitolo di transizione: un
pò
per necessità della storia, un pò per mancanza di
ispirazione....Comunque sei TROPPO buona!!!!!!!ma io mi prendo tutti i
tuoi commenti positivi , compresa EROTICA^_^, e me la filo di corsa
prima che fai piangere qualche altro scaricatore di
porto!!ahuhuauhauhauhauha Bell_Lua:
non è detto che la scelta di rimanere 'amici' non faccia
soffrire qualcuno.....potrei infierire su chiunque!XD
Il tuo 'friends+benefit' mi ricorda il termine che uso io
in certe
situazioni: amici di letto. Diretto e
essenziale..mahuuhauhauahuha...viva la finezza!
Le tue storie mi piacciono perchè non sono artefatte e
soprattutto per nulla classiche nel loro stile...aspetto il continuo
allora;)
Grazie per i complimenti...spero davvero di non risultare volgare!sappi
che mi rincuori molto!!! eddy: se ti
piace il Tom
tontolone e timidone presto sarai soddisfatta: darà il
meglio di
sè e ti farà venire più carie di tutti
i dolci
della befana che tu abbia mai ricevuto, per quanto divenrrà
smielato!=D già qualcosa si può capire dalla fine
di
questo capitolo, dove però ha vinto la dolcezza estrema di
Bill....mi sa che ho esagerato!:P però ci stavano bene tutte
quelle moine....ihiihi
7NOTA
DELL'AUTRICE:
Avete presente le foto dei gemelli alle Maldive che sono circolate su
ogni sito riguardante i tokio hotel poco tempo fa?? Quelle che hanno
lasciato tutte quante a bocca aperta e, diciamolo, con un pò
di bava da asciugare???...Ora focalizzate la vostra memoria visiva su
una foto in particolare: acque cristalline e trasparenti accolgono
vivaci un corpo sorprendentemente muscolo e definito....non so voi, ma
io sono rimasta senza parole nel constatare quanto ben di dio fosse
nascosto sotto le magliettone oversize che tanto ama portare il rasta
chitarrista! .... dicevo, presente quella foto in cui si può
ammirare Tom col busto fuori dall'acqua? beh, stampatevela nella testa
per almeno 10 minuti! Giusto il tempo per leggere il capitolo e
associarvi la scena in cui è protagonista la goccia del
titolo ^_^ Questo è solo uno mio consiglio per
rendere la descrizione più realista e viva, semplicemente
perchè io mi sono immaginata quella figura quando scrivevo!
BUONA LETTURA!
Capitolo
7: la goccia
Non le
rispose.
Almeno non a parole.. Entrarono nell’ascensore e Tom non
le lasciò neanche il tempo di
prendere fiato e riattaccare il discorso che la intrappolò
in un forte
abbraccio iniziando a far scorrere le mani all’impazzata
sopra i caldi vestiti
di lei. T:
mi piaci in versione
invernale!- lasciando
cadere il volto verso l’incavo del collo della ragazza, ben
coperto da una
voluminosa sciarpa rossa- sei tutta morbida!!!!!!!!
Lalu non potè non sorridere a quell’esclamazione
così tenera e volle
istintivamente abbracciarlo.
Stettero per un po’ stretti uno nel profumo
dell’altro.
Tom portava un
felpone largo, pieno di stampe gotiche e dalla stoffa pesante, sotto
aveva il
solito paio di jeans extralarge e in testa una semplice fascia per
capelli,senza però alcun cappello con visiera.
Lalu indossava anche lei un paio di jeans larghi, abbinati a un soffice
e
attillato maglione di lana nero completo di sciarpa, la stessa in cui
il rasta
aveva affondato placidamente il viso come fosse un cuscino di piume su
cui
riposarsi beato.
Non sapeva come fosse successo, ma stare semplicemente in sua presenza
lo
rendeva tranquillo, sicuro e sereno. Non era quella sicurezza forzata
che
mostrava in pubblico, si trattava del senso di benessere che sentiva
svilupparsi in sé ogni qual volta i loro corpi si
sfioravano.
Solo lei riusciva a dargli quella sensazione magnifica, la stessa per
cui aveva
deciso di smettere di ‘giocare’ e provare a
convincerla..per poter condividere
qualcosa di più forte e duraturo, seppur molto divertente!
Le porte si
aprirono e l’abbraccio si sciolse.
Lalu si accorse di non essere arrivati al piano della suite del ragazzo
come si
sarebbe aspettata e quindi cercò di informarsi, ma in
risposta ebbe solo un
languido “Vedrai!”
Mentre
camminavano lungo un corridoio dalla moquette blu scuro e le pareti
stuccate di
un celeste troppo pallido da risultare quasi bianco, la ragazza
ovviamente si
stava guardando attorno per cercare di capire quale fosse la meta
prescelta.
Tutti quei colori freddi si differenziavano di molto dagli altri che si
era
abituata a trovare al piano della stanza di Tom. Lì era
tutto un rosso porpora
e un arancionescolorito, con dettagli in bronzo…colori che
saltano decisamente
all’occhio!..e lì, non ne vedeva neanche
l’ombra!….dovevano trovarsi in un’ala
particolare dell’albergo.
Decise di insistere per chiedere altre delucidazioni al ragazzo quando
questi
si fermò d'improvviso davanti a una porta con su una placca
dorata. L:
…Piscina….- lo scandì
con un voce flebile e incerta.
Era la scritta incisa sulla placca. T:
si! SIAMO ARRIVATI!!- confermò
raggiante il rasta L:
come siamo arrivati???per caso
ti sei scordato che siamo in pieno inverno?!
T: per nulla!- le rivolse
uno sguardo da togliere il fiato, aprì deciso la porta
davanti a loro ed entrò-
tu aspettami un minuto qui fuori…e per
favore……NON fuggire!- le fece
l’occhiolino e sparì all’interno.
Lei rimase
lì da
sola, a cercare ancora di capire cosa stesse succedendo, iniziando a
fare
innumerevoli supposizioni, ma tutte veramente improponibili.
Infine la voce profonda di Tom la distolse dai suoi pensieri. Proveniva
da
dietro la porta socchiusa e di lui si vedeva solo una mano distesa
appena
fuori, in attesa di qualcosa o qualcuno: T:
Piccola, chiudi gli occhi!- la incitò
dal suo nascondiglio L: Perché?
T: chiudi gli occhi per un attimo e vedrai che poi ti sarà
tutto più chiaro!- il tono pacato che
usò convinse la
ragazza la quale infatti fece ciò che le era stato
richiesto. Subito il biondo
le prese la mano e la scortò all’interno del
locale.
Un grande senso di calore la colpì e aprì di
colpo gli occhi per vedere in
quale luogo ameno fossero, ma purtroppo si ritrovò la mano
del ragazzo a
coprirle la visuale. T:
non ancora, piccola… conta
fino a tre e poi aprili!-
le disse mentre toglieva la mano dal viso, sfiorandole infine la punta
del
nasino col dito tanto per sfizio.
Sentiva il
suono
sordo dei suoi passi allontanarsi e udì la voce ovattata
dirle di aprire gli
occhi.
Così fece e ciò che le si parò davanti
la lasciò di stucco. Gli occhi fissi, le
palpebre ben aperte, la bocca da cui non usciva un filo di voce manco a
pagarla.
Cavolo! Era più che
sorpresa..era...era…era…. era ammaliata da uno
spettacolo
meraviglioso, al tempo stesso incantato e incantatore!
Davanti a lei si apriva uno stanzone pieno di vapore e dalle luci
soffuse.
Davanti ai suoi piedi vi era un piccolo sentiero composto di petali di
rosa e
tante candele a tracciarne i bordi fino ad arrivare alla piscina
rotonda che
padroneggiava la stanza.
Davanti la piscina vi erano un paio di flute di cristallo, un grande
cestello
con dentro una bottiglia e altri due vassoi chiusi da argentei coperchi.
Davanti i suoi occhi, però prima di tutto, aveva il rasta
fermo, in piedi,
vicino al bordo della piscina, con un accenno di sorriso soddisfatto
sul volto
e un mazzo di rose blu, le sue predilette, fra le braccia
nude.
..NUDE..
perché lui
addosso aveva solo un costume bianco dai ricami neri intorto i
fianchi, calato e lungo fino alle ginocchia.
Lo sguardo di Lalu
rimase paralizzato dinnanzi a tale immagine così disarmante,
fisso su un'unica goccia seguendola mentre essa si insinuava fra le
forme del
corpo asciutto del ragazzo.
Probabilmente era dovuta da tutto il vapore presente, ma sta di fatto
che
ipnotizzò la fanciulla.
La vide inizialmente
nascere dai lunghi dreadlocks sciolti sulle spalle larghe
e muscolose......
.....poi curvare
sull’incavo fra le clavicole sotto il collo e....
.....scendere
dritta fra i pettorali ben definiti e tonici....
La mirava estasiata
lungo il
tortuoso percorso in mezzo agli addominali ben tesi.....
....fino a
raggiungere
vittoriosa i diagonali marcati che si potevano intravedere da sopra
l’elastico
del costume....
..dove appunto
finì il suo viaggio morendo tra la stoffa del costume.
Presa da tale
inseguimento, la ragazza non notò che quel corpo, appena
muscoloso e molto invitante,
le si stava avvicinando fino a fermarsi davanti a lei e al suo stupore
statico. T: ciao! -le sussurrò scoccando uno
sguardo sornione e inarcando
l'angolo destro della bocca in un ghigno magnetico.- hai
perso la parola?
sono cinque minuti buoni che stai qui ferma...- le sorrise
teneramente- tieni
queste sono per te!- porgendole il mazzo di rose -..tutto
questo è per
te!!!- così dicendo si spostò di lato
per permetterle la visione di tutto
quel romantico lusso- ti piace?
La ragazza accennò un cenno di affermazione, ancora
totalmente allibita dalla
situazione, da quanto fosse tutto perfettamente perfetto e da come il
suo corpo
fosse pietrificato dalla sorpresa. T:
mh...non mi
convinci molto..sembri un pò terrorizzata! Non sbatti
neanche più le palpebre!!
L: ..no.. è
che non me l'aspettavo!..-
prendendo nuovamente le redini delle sue facoltà mentali e
comunicative- hai
organizzato tutto tu?
T: certo!chi credi l'abbia fatto, scusa?- rispondendo
leggermente offeso L: sai..è così romantico..è
più una cosa da Bill...non ti ci vedo che..
T: che spargo petali di rosa e accendo candele profumate?-
concluse
divertito la frase di lei L: già!-spiazzata...un pò da
tutto T: e invece è tutta opera mia! tutto idea mia!
tutto solo per te!- le si
era di nuovo messo di fronte e la fissava in attesa di un responso per
una
domanda che però ancora non era stata posta. L:
sei stato
bravissimo! è tutto fantastico...sembra un sogno....
Vi avverto non
è tutto oro quel che luccica! Chi ha orecchie per capire,
capisca..............................................................................era
così il detto??O.o Comunque ho deciso
di aggiornare perchè il mio cervello è andato in
tilt e ha chiesto una pausa dallo studio..è domenica anche
per lui!!!!;) Alla fine ho
deciso di sistemare la bozza che avevo salvato di questo capitolo e
pubblicarlo, trovando il modo perfetto per rilassare i miei pochi
neuroni.....picioliiii sono rimasti in pochi dopo le vacanze natalizie
trascorse a suon di giochi da tavola e miliardi di sigarettine
simpatiche!ehehehhe.. Babbè..ringrazio
tutti coloro che hanno letto e coloro che mi hanno aggiunta tra i
preferiti......GONGOLO dalla gioia!!!!!!!!!!!!yeah!!Mi rende troppo
felice sapere che mi seguite...spero lo faccia anche il cervello ancora
per un pò!!-_- Special thanks a :
kit2007, elisuccia22,
eddy, Rubychubb e Bell_Lua (i tuoi commenti sono sempre
più lunghiXD grandiosa!)....GRAZIE fansiulle!!!continuate a
commentare..portate amici e parenti..ehehehhehe!
8CAPITOLO
8: stronza Sembrava
colpita, ma Tom non aveva
capito quanto a fondo nel suo cuore fosse riuscito ad andare con quella
romanticheria.
E doveva saperlo! T:
Piccola, ti va di farti un BEL
bagno CALDO?- la stava
prendendo alla larga per farla prima tranquillizzare - dietro
quella parete
di vetro c'è uno spogliatoio con due accappatoi e un
bikini..- ogni parola divenne un
sussurro, ogni parola
venne marcata con tono caldo, ogni parola fu seguita da una pausa
d’effetto-
nel..caso..che..tu.. volessi.. venire.. a.. divertirti.. con.. me,..
stasera……....-
non terminò la frase lasciando in sospeso ogni futuribile
sviluppo di una
situazione già alquanto ambigua e comunque esplicitando i
suoi intenti con un
chiaro gioco di lingua, la qual, per l'appunto, muoveva con estrema
lentezza e
sapienza incantatrice il cerchietto d’argento che gli
traforava il labro
inferiore. Il suo fidato piercing. Il suo asso nella manica. Senza
smettere
quel movimento, le sue labbra presero inconsciamente la forma di un
sorriso
obliquo e magnetico. Un ghigno
sicuro
e volutamente sensuale. In fin dei
conti
quel giochetto lo divertiva e rassicurava allo stesso tempo: quello che
all’inizio nacque come gesto nervoso e istintivo, negli anni,
era diventato una
mossa assodata, una mossa che sapeva sedurre, una mossa che faceva
cadere ai
suoi piedi ogni donna. La mora non se lo fece
ripetere due volte e
nell'arco di dieci minuti era già di ritorno avvolta da un
accappatoio di
spugna nero. Il rasta la prese per mano e si avvicinò al
bordo della piscina
dove si trovano gli scalini per entrare.
Cautamente e senza alcuna fretta le slacciò la cintura
dell'accappatoio avendo
modo così di vedere quel corpo sinuoso che tanto gli
piaceva. Fece tutto con
estrema cura, senza sembrare frettoloso o altro, gustandosi a pieno
quei
momenti di suspence, esplodendo di gioia a notare quanto fosse stato
mirato
l'acquisto di un costume così striminzito da coprire solo
pochi centimetri di
pelle.
Compiaciuto della sua opera, trascinò la ragazza in acqua e
si posizionò dalla
parte del bordo su cui erano disposti il cestello dello champagne con i
vassoi. T:
ah come si sta bene!- disse allargando le
braccia e poggiandosi
sul candido marmo. L:
si...si sta che è una
meraviglia in mezzo a questo tepore!..mi hai stupito veramente! T: e
ancora non ho finito!- e alzò i
coperchi dei vassoi, mostrando
ciò che custodivano: una ciotola piena di grandi e
succulente fragole rosse e
una vaschetta colma di cioccolato fondente fuso. L:
nooooo..ti adoro!!!- Lalu gli si
buttò al collo
abbracciandolo con energia. Una volta
liberato dalla morsa di
ringraziamento,Tom riempì i 2 bicchieri di champagne e nel
porgergliene uno
iniziò il suo fatidico discorso. T:
prendi! Brindiamo a noi? L:
si! A NOI!- e sorridente fece
toccare i due calici T:
allora ti piace stare qui? L:
si, sto bene.. T: e
con me?- incalzò
rapido L:
anche.....perchè?- domanda lecita
quando iniziano a non
quadrare le cose T:
devi sapere che tutto ciò ha
uno scopo.. L:
cosa?- chiese innervosita
a causa della
direzione che stava prendendo la conversazione. Posò il
bicchiere sul vassoio,
prima che si potesse sgretolare nella sua presa diventata
improvvisamente come
una morsa d’acciaio. T:
vedi, anche io sono capace di
essere romantico, di fare sorprese, di dare attenzioni e riempirti di
coccole! Voglio
qualcosa di più di un gioco fra di noi! Sento di provare
qualcosa di più
profondo di una semplice attrazione fisica. Non è
più un gioco per me….è
qualcosa di più! E vorrei avere la possibilità di
assaporarlo con te.. - non
continuò oltre intimorito dalla
reazione negativa della ragazza. Infatti, non finendo neanche di
ascoltarlo,
Lalu si era alzata dal gradino su cui si era seduta e uscì
frettolosamente
dall'acqua. T: dove
vai? L:
Tom, ti avevo già detto come
vedevo il nostro rapporto e non è architettando tutto questo
piano che mi farai
cambiare idea!- ruggì
mentre si ricopriva. T:
Ma quale
piano???? Ho solo provato a mostrarti una parte di me che ho saputo di
avere
solo stando vicino a te!-
uscendo anche lui dalla piscina, ormai arreso alla cruda
realtà L:
Non prendermi in giro! Ne ho
già incontrati abbastanza di stronzi!
– alzando
il tono della voce T: Non sono uno stronzo!!!- ribattendo indignato L:
Si che lo sei! –ormai non riusciva a
contenersi e stava
urlando T:
No!! Altrimenti non avrei
fatto tutto questo!!-
riabbatté
allargando il braccio per indicare la sala L: Lo sei, fidati! Sennò a quest'ora io non avrei
il cuore a pezzi da mesi...-
così mise fine a quel battibecco, pentita però
dell'ultima rivelazione sfuggita
a causa della troppa foga.
Ancora irritata, la ragazza girò i tacchi dirigendosi verso
lo spogliatoio e i
suoi vestiti, ma neanche il tempo di fare due passi che fu fermata
dalla mano
del biondo il quale riuscì a afferrarla per la
spalla T: Scusa! Non credevo di averti fatto così
male..sembrava non fregartene più
nulla..hai come fatto finta di niente e allora……
ho pensato che non avesse più
importanza. Scusami, ho sbagliato!- lo disse con un soffio di
voce mentre
ancora le fissava la nuca, non avendo avuto la forza o il coraggio di
mettersi
davanti alla mora.
L. Ho fatto finta. Hai detto bene! Perché non volevo
mostrarmi debole e far
vedere a tutti come la mia intera corazza possa sgretolarsi sotto il
passaggio
del primo che passa!- era sempre
troppo sincera quando si alterava
T: Non sono il primo che passa! Non puoi dirmi così!!- più
che
sconsolato, in quel momento era ferito da quella generica definizione
che mai e
poi avrebbe immaginato potesse riferirsi a lui. Ferito forse
nell’orgoglio
o forse nei sentimenti. L:
Ok, non lo sei, ma permettimi
di non concederti un'altra occasione per ferirmi- si voltò
verso di lui e quasi con
ferocia si tolse la mano del rasta di dosso, freddandolo con uno
sguardo
tagliente, per poi incamminarsi nuovamente verso i suoi
vestiti.
Il ragazzo
rimase per due secondi
netti immobile col braccio a penzoloni. Fermo in attesa di connettere e
capire
il significato di quelle ultime parole. Gli erano
arrivate dritte dritte in testa e ora avevano preso a riecheggiarvi
come
fossero una mesta cantilena. Appena si
riattivò, corse a bloccarla in un forte abbraccio da dietro.
La strinse a
sè
in una maniera così avvolgente da mozzarle il fiato. Un abbraccio
tenero, dolce, sincero,
pentito, consolatore, protettore, genuino e profondo..tutto in un
abbraccio
così forte e sentito da sciogliere il cuore, già
traballante, della ragazza.
Per un attimo tutto si fermò.
Cullati dal calore della loro vicinanza..
La rabbia
sembrò
svanire in quella stretta destabilizzante, fino a quando i loro sguardi
non si
incrociarono di nuovo... per Lalu, quegli occhi nocciola parlavano solo
di
unica cosa. In un
momento,
solo a pensarci, ogni sua cellula venne catturata da un rancore
così duro e
radicato da sorprendere anche la propria persona.
Come
poteva provare un'emozione tanto
forte e rendersene conto solo ora? COME? Perché provava
ancora rancore nei suoi
confronti? Anzi, perché provava del rancore? ..Lei
non doveva…
Aveva fatto davvero finta di essere passata oltre la loro storia, ma fu
solo un
modo per convincere se stessa. Non era questione di
maledettissimo
orgoglio: era solamente la più ovvia soluzione da scegliere
per sopravvivere.
Nella sua vita aveva avuto la fortuna di conoscere direttamente alcuni
dei
peggiori esemplari di stronzo. Sì, fortuna perchè
così aveva anche imparato a
gestirli senza recarsi danni o sofferenze inutili. Dopo
l'infelice
mossa di Tom di baciare un'altra, Lalu infatti non iniziò a
struggersi addosso,
ma prese semplicemente atto del fatto e andò avanti segna
fare alcuna
piega...fino ad ora!
Ora era sconcertata nel sentirsi fremere piena di rancore, era
sconcertata
perchè sapeva che era stato lui ad essere stronzo, ma
involontariamente era lei
che ne soffriva. E lei
non doveva soffrirne! Lei era
superiore a questi incidenti di percorso. Era lei a fare per prima la
stronza in caso di bisogno per riuscire a vivere serena. Ora
però non le riusciva...con lui davanti, con i suoi occhi
imploranti e dolci
su di lei, con il suo corpo serrato al suo...non riusciva ad essere
dura come
fino a pochi minuti prima aveva fatto, forte ancora del suo metodo
provato
contro il macho di turno. Era stata schietta e diretta, senza
giri di
parole, ma inconsciamente le era uscita una frase troppo rivelatrice e
la
situazione ora le era sfuggita di mano. Non stavano
più giocando al gioco da lei deciso, come un'equilibrata
soluzione
al suo desiderio verso di lui e la salvaguardia dei suoi sentimenti. Ora il gioco
era finito perchè lui voleva altro.... Cazzo, non
poteva permetterselo! Doveva reagire!! DOVEVA!
Una nuova forza le iniziò a brillarle negli occhi. In un
lampo aveva deciso
come agire: con fermezza si sciolse dall'abbraccio del rasta che la
guardava
attonito in cerca di spiegazioni e in risposta gli consentì
solo un gelido
ghigno, il quale demolì qualsiasi rosea speranza a cui
potesse anelare il
ragazzo. L: senti, ho capito che sei cambiato, ma non credo basti! Non
credo potrai
mai cambiare davvero la tua essenza e se anche riuscissi a farlo, a
quel punto
forse non sono sicura che mi piaceresti ancora....ho provato a darci
una
chance, ma evidentemente non è stato abbastanza per te.
T: quindi?- ascoltava impassibile quei discorsi come stesse
fuori dal suo
corpo, come un semplice spettatore di quello che stava diventando un
massacro
truculento del suoi sentimenti messi a nudo troppo ingenuamente. L: beh, quindi direi di finirla qui!- detto, fatto.
Aveva tagliato
corto. Ora non avrebbe avuto più problemi. Ora aveva dato
sfogo al suo rancore
non lasciando trapelare neanche un velo delle sue emozioni: gli aveva
detto
tutto quanto dritto in faccia nel modo più distaccato
possibile per risultare
al tempo stesso dura e menefreghista. Insomma aveva fatto la stronza
ora che
lui si era dimostrato così debole nell'essere
inverosimilmente troppo sicuro.
Un ultimo scambio di sguardi.
Lei fredda e vuota, lui devastato e impietrito.
Poi la mora si allontanò ancora dal ragazzo per entrare
nello spogliatoio a
rivestirsi.
Una volta uscita, notò che Tom non si era mosso di un
centimetro e ai suoi
piedi nudi si era formata una piccola patita di acqua dovuta alle gocce
che
continuavano a colare dal suo corpo statico.
Un pò le dispiacque a vederlo così, ma rimase
comunque ferma della sua scelta.
Con lui si trovava bene, facevano del buon sesso e c'era feeling, ma,
per il
proprio bene, era giusto chiudere la questione.
Ormai giunta vicino alla porta, con la mano sulla maniglia, una voce
roca e amareggiata
la bloccò: Sai che domani è l'ultimo
giorno che rimango?
Sì, lo sapeva.- Sì. lo so!
Un velo di tristezza le coprì il volto appena
sentì la porta chiudersi dietro
le sue spalle.
MA CIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAO!
Mi scuso per il ritardo, ma sono impegnata nello studio per gli esami e
data la
poca voglia e concentrazione, se poi mi metto anche a scrivere ogni
2x3, non mi
resta che bruciare i libri! Faccio prima.....-_-'
Comunque… è andata! Come vi sembra?
Ve lo aspettavate il distacco finale? Lo so che bramavate altre scene
piccanti
favorite dalla location ..eheheh vecchie maialone!..ma questa fiction
è davvero
una storia in divenire, senza meta, segue solo l'ispirazione che mi
passa nel
momento libero davanti al computer. Ho già in mente il
prossimo capitolo, però
non so dirvi di preciso quando riuscirò a postare di nuovo.
Mi spiace! Spero
che comunque rimarrete in attesa per sapere il continuo,
perché OVVIAMENTE non
finisce tutto qui!:)
Grazie
a tutte coloro che hanno letto e che mi hanno aggiunto tra i preferiti!! Grazie
alle fansiulle che hanno recensito(siiiiiiiiiiii, fatevi sentire!):
Titta483
– ma
grazie dei complimenti!! Piano piano la storia
giungerà alla fine,m a non saprei dirti né dove
né quando….non ne ho la minima
idea!XD candy14
-
Tom
non sembra lo stronzo che tutte dicono perchè secondo me
è un ragazzo insicuro
e molto dolce che assume il personaggio da macho sbruffone per farsi
forza e
rimorchiare.(anche se con quel fisico direi che non ne avrebbe
bisogno!...occhio
alla bava XD). Grazie per il bellissima e ti giuro che il continuo
prima o poi
lo scrivo..per ora ce l'ho tutto in testa! anna9223 - beh, hai visto cosa voleva tom..avevi
pensato la stessa
cosa??
ps.ho riferito a rubychubb e magicamente ha pubblicato un'altra sua
favolosa
fiction.....(mi sa che qualcuno deve pagarmi lo spazio pubblicitario;P) Bell_Lua - ma lo sai che io ti adoro??? Lasci
sempre recensioni
lunghissime(continua a farlo!) che in più mi gasano davvero
tanto...ti dico
solo che dopo avere letto l'ultima mi sono messa ad applaudire tutta
contenta!!!XD Mi fa felice sapere che sono riuscita rendere bene
l'immagine
della goccia e che anzi abbia avuto tanto successo!^_^ Grazie
dei complimenti!mi
inchino.. Yaoi4ever - eccolaaa..yaoi..ovvero Karla versione
maggiorenne!ihihihihihh :D Grandiosa! Vedo che abbiamo la stessa
opinione
riguardo le foto...ahhhh quelle foto..ci manca che me le
sogno!babbè.grazie dei
complimenti! Thalessiafurimmer - ciao fanciullina, ma cosa vai a
pensare?? Non
fantasticare troppo che sei ancora piccola e poi mi ti
turbi!!XD..comunque, te
l'ho detto, prova a buttare giù qualche idea per una fan
fiction..magari alla
fine viene bene!;) ps. Prof che vuol dire 'diese'? elisuccia22 - se mi riempi di tanti complimenti io
poi mi sciolgo!!!*-*
Grazie!! Mi fa tanto piacere sapere che, nonostante lo sclero
galoppante, la
storia possa piacere:)
Tormentami quanto vuoi su msn..io cerco di scrivere e aggiornare il
prima
possibile, ma sto veramente con il tempo contato fino alla fine di
febbraio...sorry! RubyChubb -
bavaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...guglielmoooooooooooooo(will
smith)...che fa gli addominaliiiiiiiii.....bavaaaaaaaaaaaa...
Ok, contegno: la signora Goccia ringrazia di cuore per il premio datole
e si
scusa per non essere stata presente alla consegna, ma purtroppo era
impegnata
(in verità era ancora fra gli addominali del rasta
perchè ci ha preso gusto e
allora ogni tanto si fa una scivolata XD)....io mi inchino e ringrazio
di cuore
per gli apprezzamenti! Poi fatti da te hanno un valore aggiuntivo;) Ringrazio
anche MJ POTTER, Gnappi e LaV93
(nu,
non piangete!) che hanno commentato Roma
by night, nonostante sia bella che conclusa.
DAnke!!! Beh,ora
che ho sparlato all’infinito, vi saluto e vi ricordo che vi
adoro fansiulle!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! KISS
9Capitolo
9- due cameriere -Lalu!!
Porta questi al tavolo 5!!- Un urlo
sovrastò
il vociare generale -Laaaaaaaaaalu-
Un urlo
più acuto
seguì quello precedente. Dietro il
bancone
di un classico irish pub, perso fra le rustiche stradine della
periferia
romana, una ragazza bionda stava cercando di attirare le attenzioni di
un’altra
ragazza più lontana, in piedi fra i tavolini della sala. -Fra,
ho capito! Prendo le ordinazioni da
questo tavolo e vengo!-
La mora rispose strizzando l’occhio di rimando verso
l’amica che la chiamava
dietro al bancone. Poco dopo,
servito l’ennesimo drink, infatti la raggiunse in postazione
bar per mettersi a fare due
chiacchiere. -
Oddio! Oggi è un inferno…non ce la
faccio più!- Sbottò la
bionda -
Non so come fai tu a resistere da anni..io
sono neanche due mesi che vengo nei week end e già ne ho
sopra i capelli!- confessò
la mora -
Lalu, io ormai sono abituata! E poi il
pub è di mio padre..ci vengo da quando sono piccola.- -
Non giustifica che tu riesca a
sopportare da anni tutto ciò. Non riesco a capire come tu
non impazzisca
sempre…- si interruppe
per prendere un tono più scherzoso-
anche se non sei proprio sana di mente – e una
leggera risata si liberò
nell’aria- qui è un
viavai continuo…Ma
non ce l’hanno una casa questi qua??!!-
sbottò infine indicando un po’
acida edivertita i clienti
seduti ai
tavoli del locale, i quali inconsciamente era motivo di fastidio per la
ragazza, per il frastuono eccessivo prodotta da tutta quella massa di
gente assorta
da insulsi discorsi tra un sorso di vino o birra e un tiro di sigaretta. Francesca non
riuscì a trattenersi e scoppiò in una genuina e
salutare risata, tirandosi
dietro anche l’amica. -
Almeno domani viene a suonare Silvia..- continuò
poi asciugandosi le lacrime del
riso e assumendo sembianze più consone al suo ruolo. -
Già! Finalmente riuscirò a sentire il
nuovo gruppo! Da quant’è che stanno insieme?- chiese Lalu,
riprendendo un’aria più
professionale, nonostante i discorsi poco formali -
bho, pochi mesi! Mi ha detto che prima ha
voluto impratichirsi meglio col basso normale e poi ha iniziato ad
usare anche
quello a cinque corde. Era dai primi anni di liceo che non suonava..ma,
sentendosi con Gustav, ha deciso di riprendere e da lì il
passo è stato breve a
formare un gruppo- chiarì
Francesca -
uh, Gustav..lui e i Metallica… ha
passato l’ossessione anche a lei! Tanto ha fatto che ora il
suo nuovo gruppo
suona solo loro cover!!-
affermò la mora sghignazzando -si
si. Solo cover Metallica! – confermò
l’amica mentre intanto si era
messa ad asciugare il piano di lavoro con una pezza strizzata -…Ma tu li senti ancora?- chiese
di
seguito un po’ in sovrappensiero -
Chi? I crucchi? …I Tokio Hotel?- anche
l’altra si era rimessa al lavoro
caricando la piccola lavastoviglie posta sotto al lavabo con tutti i
bicchieri
usati che lo affollavano impilati in pericolanti colonne fatte di vetro
e resti
di cocktail- bah- proseguì
con non
curanza – ogni tanto sento o via
cellulare o via mail Gustav e Georg. Mi hanno detto che hanno
intenzione di
formare un gruppo con dei loro vecchi amici dell’accademia,
sull’onda delle
vecchie passioni musicali che li univano…sinceramente non ci
ho capito molto,
ma mi hanno incuriosito! Gus è convintissimo e ha detto di
avere già pronto una
specie di album, un demo, per la casa discografica.- -
Anche Georg mi ha parlato di questo
progetto. Dice che spaccheranno di brutto! Avranno un suono mooolto
più duro di
quello dei Tokio e mi ha accennato anche al fatto che entrambi si
vogliono far
crescere i capelli…Non riesco ad immaginarmi Gustav con i
capelli lunghi!!!- esclamò
Francesca divertita al solo pensare
l’immagine del famoso batterista con una folta criniera. -
Madò!!!- sorrise anche la mora
al pensiero dei due
ragazzi- Invece Bill, vabbè,
è di casa
ormai! Da quanto Serena si è trasferita da me, lo ritrovo
steso sul mio divano almeno
due volte al mese. -
E’ vero. Non avevo calcolato che Sere
sta a casa tua da tre mesi- la
bionda si fermò dalle sue faccende per riflettere sulla
notizia- Che patati!!- esclamò
poi perdendo
qualche gridolino euforico- Non capisco
come facciano a vedersi più loro due che noi quattro tutte
insieme!!- chiese
infine dubbiosa -
Ovvio: noi siamo tutte donne impegnate e
ricercate!- le rispose
Lalu facendo finta di darsi un tono altezzoso e chic sventolando a
scatti la
manina in aria, come una vera donna di mondo, però senza
troppo successo dato
che nel giro di due secondi crollò in una risata sguaiata e
rumorosa. -
Seh, come no!- quant’è
stupida quando fa così, pensò
l’altra- Che
scema che sei!- dovette arrendersi all’idiozia
che ogni tanto rispuntava nell’amica, la quale in aggiunta le
mostrò una
bambinesca linguaccia- Maaa…. hai
notizie di Tom?- fece quella domanda un po’ restia
e titubante, sapendo
di toccare un argomento scottante e ancora duro da affrontare per Lalu,
ma la
curiosità ebbe la maggiore. Era passato
più
di un anno dal loro ultimo incontro. Un anno da
quando
si erano lasciati e un anno che non si sentivano neanche più. Spesso in
quel
periodo si era fatta raccontare la loro ultima serata e ogni volta
rimaneva
sempre più attonita dalla scelta della sua amica. A volte le
chiedeva notizie sul ragazzo semplicemente perché non voleva
arrendersi a vederli
distanti sia come amici che come coppia, ma riceveva sempre la solita e
gelida
risposta - No, nessuna notizia diretta!- appunto
la solita risposta fredda - ogni tanto
Bill mi racconta qualcuno dei casini che fanno in tour, mi parla delle
comiche
che ne vengono fuori e Serena spesso, quando siamo a casa, mi chiama al
computer per farmi leggere cosa raccontano i vari siti sulle Sue
numerose
storielle con le fan – spiegò pacata-…con
Lui non ci sentiamo
più………….e lo sai
benissimo!- finì con tono seccato - Ma è un anno!-
incalzò ancora
Francesca. Non voleva
proprio arrendersi a quel crudele destino, per loro che sapeva essere
fatti per
stare insieme. Non poteva
arrendersi! Tutte le
volte
cercava di spronare Lalu a riallacciare i rapporti, ma riceveva sempre
risposta
negativa, senza spiegazione alcuna, né per quella stessa
risposta né per la
decisione di averlo lasciato. Di solito,
finito
di raccontare la scena di quello che lei ormai chiamava lo Sclero degli
scleri,
Lalu si interrompeva e, senza avviso, si alzava da dove erano sedute a
chiacchierare e andava a fumarsi, o meglio a divorarsi, una innocente
sigaretta. Unica vittima di quella palese repressione che le si leggeva
negli
occhi come un triste velo posto sul volto, a coprire i suoi pensieri
più veri e
sinceri, nascondendoli così da sguardi e commenti indiscreti -…
io ancora non ho capito perché lo hai
lasciato così all’improvviso! Secondo me, da quel
che mi hai detto, mancava
poco e si sarebbe inginocchiato ai tuoi piedi e ti avrebbe confessato
il suo
amore come nei migliori film melensi e romantici- la bionda
continuò imperterrita nella sua
missione spronatrice. -
Si, prendi pure per il culo!!- ma ebbe
un’altra risposta acida da
aggiungere alla lista - No, dai, seriamente: che ti è passato
per
la testa?- stavolta doveva capire come mai la sua amica
avesse preso quella
decisione e come mai non se ne schiodava per nulla al mondo- Non me lo hai mai detto!- insistette-…lo sai, con me puoi confidarti!-
cercò di essere il più possibile convincente. La mora
sbuffò
nervosa, ma sentendo sulla mano le carezze amorevoli
dell’amica, decise di
confessare e spiegarsi, una volta per tutte. –E’ che semplicemente mi sono sentita alle
strette. Si stava allargando troppo, per uno che poi il giorno dopo
sarebbe
partito!- iniziò con impeto - Che vuol dire!!? Scusa, Bill e Serena saranno
quasi due anni che stanno insieme..te e Tom avreste potuto fare come
loro!-
Francesca continuò ad insistere, felice però di
vedere alcuni risultati - Tom non è come Bill..- altra
risposta
secca da aggiungere alla lista -
Sicura? Alla fine sono gemelli!- le tirò
una pulce
nell’orecchio - Sicurissima! Quante storie e foto hai visto
di Bill che si fa una ragazza diversa ogni sera??- non le
diede neanche il
tempo di rispondere – NESSUNA!
È lui
quello che si spupazza le fan! Solo lui!- parlò a
mitraglia senza prendere
fiato, inviperita come non mai-... io ho
fatto in modo di non trovarmi di fronte a un’evenienza
simile…- rimase in
silenzio pensierosa per pochi secondi e poi sentenziò
decisa- Ho fatto bene!- - E non ne sei pentita?- non aveva tutti
i torti, ma comunque insistette ancora perchè non le
tornavano comunque i
conti: Lalu era decisa nelle sue parole, ma traspariva che non ne era
convinta! - Fra, se mi stai chiedendo se, ad avere la
possibilità di tornare in dietro, farei la stessa cosa, ti
rispondo di sì…-
sembrò così indifesa ora che finalmente si stava
aprendo- se invece mi stai chiedendo se mi
manca…- una lacrima le scese
lenta sulla guancia , nata da un paio di occhi ora troppo gonfi e umidi
e
subito asciugata con una passata veloce del dorso della mano della
ragazza- MI MANCA! Cazzo, se mi manca! Mi
manca
anche solo stare stretta nel suo abbraccio…una sensazione di
sicurezza così forte
come quella che riusciva
a darmi lui non
l’ho più provata! ..Neanche con Massimo o con
Stefano…Forse lui non era l’unico a
sentire qualcosa oltre la semplice attrazione fisica…Anzi,
leva il forse! A
posteriori, però, non puoi darmi torto per quello che ho
fatto! Era già successo
che andasse da qualcun'altra e, conoscendo il tipo, non credo ci
avrebbe messo
tanto a farmi avere due corna più grandi del padre di
Bambi!!- riprese
fiato esasperata da quel discorso- Sarò
stata stronza ed egoista, ma rimane comunque un immaturo che non sa
pensare
altro che con l’uccello, nonostante tutto l’amore
di questo mondo potesse
provare per me!- intanto era diventata rossa in faccia per
il troppo
coinvolgimento- Lui non se ne rendeva
conto. Io sì! …Almeno so di essere stata io il
motivo delle mie sofferenze e adesso
posso anche mettermi l’anima in pace- chiarì
con tono flebile e spezzato-…….Ho
fatto bene!- ripeté infine con un
filo di voce. - Sì, hai fatto bene!
–Francesca le si
avvicinò abbracciandola per consolarla. Finalmente si era
sfogata e il suo
ragionamento non faceva una piega - e
poi comunque, ora non ha alcuna rilevanza dato che anche lui non si
è fatto più
sentire!- infatti anche questo era vero. Lalu non lo
aveva
più chiamato. Tom non
l’aveva
più chiamata. Questi erano
i
fatti a un anno di distanza dal loro ultimo incontro. Argomento
chiuso. Sono le tre
di
notte e io sono qui a pubblicare questo ennesimo capitolo. Un capitolo
dove semplicemente spiego la fine che tanto vi ha sconcertato nel
capitolo
precedente. Spero di
aver
chiarito i motivi della mia fanciulla. Spero vi
sia
piaciuto nonostante non sia successo nulla di che. Spero di
essere riuscita a trasmette un minimo della carica espressiva che mi
sono
immaginata avesse Lalu quando alla fine di sfoga. Ho cambiato
anche un po’ lo stile di impaginazione. Ho tolto le lettere
puntate a inizio
frase, fatte a mo’ di copione di recita. All’inizio
avevano un senso, ora posso farne a meno e ditemi voi se ho fatto bene. Lentamente
sto cercando di sistemare anche i capitoli dietro partendo da quelli
della
prima fiction.
Piano
piano riuscirò nel mio intento!=) Ringrazio
di
cuore chi haletto.
Fa piacere notare
che l’interesse per questa storia aumenta di volta in volta.
^_^ Ringrazio
tantissimo
chi mi ha recensito ( BAAAAAAAAADA quante
siete!ò_ò): Bell_Lua
– ti ricordo che Lalu
aveva già dato una chance a Tom. C’ho fatto pure
un capitolo sopra!-_- Grazie
dei bellissimi complimenti! Sono felice di sapere che la storia ti
prende così
tanto!!!! anna9223
– mi
ami??? Esagerata!!!!!!!!!!! Così mi fai diventare rossa!!XD elisuccia22
– stupita
eh? Beh, allora sono riuscita nel mio intento! Grazie dei complimenti!! RubyChubb
– hai
svalvolato XD!iihihhih…comunque, cercherò di
evitare di usare ‘il rasta’! Sarà
dura ma ci provo! Grazie della dritta! Da te accetto con gioia
qualsiasi
consiglio!!!! Grazie! kit2007
– ma
come hai odiato?? Povera! Con questo capitolo ti è passato
l’odio per Lalu??
Grazie grazie di tutti i complimenti!!! ..Faccio riverenza..Grazie! THalessiafurimmer
– eh
l’orgoglio fa fare tante cose…ma giuro che
finirà
bene! Grazie dei complimenti! Freiheit
489 – toh
chi si vede!!!!!!!!mi fa davvero piacere sapere
che ancora mi segui!!continua così quando puoi.( ti capisco
per il pc. Anche io
ci litigo di continuo!).e grazie! Lav93
– grazie
dei complimenti! …nuuuuuu non sono cattiva! È
colpa della mia mente bacata! Io buona!!^_^ eddy–
facciamo così: quando aggiorno ti avviso eh?:) grazie dei
complimenti! ..spero
di aver chiarito le gesta di Lalu che tanto hanno shockato.. _Titta483_ -
esatto. È stata sicura
di sé! Brava! Ci hai preso!...mi spiace per il tuo
cuoricino. Digli che le cose
si risistemeranno;) pamao
– mi
hai riempito di complimenti anche su msn…grazie!!! Io mi
sciolgo poi..XD troppo
dolce! Sono contenta di aver risollevato le sorti del tuo cuore:D Ringrazio
chi continua a commentare anche la mia
prima fiction e chi ha recensito la mia prima one shot, su tom
ovviamente. Grazie
a pamao,
Bill4ever
^^,valux91,
Nausicaa212
(anche
io adoro Bob!!),hEiLig
FuR ImMeR, loryherm,bimba
tokio, eddy. Vi
lascio il link nel caso vi andasse di leggerla: PURE
IO VOGLIO
ESSERE FIGO! Kiss, Laura
-Ragazzi, oggi suonerete di
fronte a una pubblico un po’ diverso dal solito. E' quello
del gruppo di Gustav e gli altri, perciò decisamente
più numeroso di quelli a cui siete abituati, ma ormai siamo
tutti qui e so che possiamo farcela!- pochi attimi di
pausa durante il quale nessuno levò lo sguardo dal viso
concitato della ragazza- quindi...-
riprese poi con un tono che si fece carico di grinta, tanto da poter
trasmettere energia e donare un certo conforto a tutti, proprio in quel
momento di panico prima della fatidica performance - quando tocca a voi, andate su
quel palco e SPACCATE IL CULO A TUTTI!!!!- urlò
con veemenza con tutto il fiato in gola verso il gruppo di amici
musicisti, forse allarmati da un incitamento tanto sentito, ma senza
dubbio divertiti dalla foga e la passione con cui era stato detto.
Euforica. Agitata. Felice. Nervosa. Felice
perché era il fonico di fiducia del gruppo di Silvia, i
Wildcats. Nervosa
perché per lei era la prima volta in un palazzetto e per
giunta si trattava di quello di Roma: il Palalottomatica. La rogna che
ogni fonico odia a causa della sua struttura piena di insenature,
magnetiche aperture atte a far sfuggire il suono da ogni controllo. Tutti quegli
spicchi inseriti nella cupola di cemento del palazzetto altro non erano
che l’acerrimo nemico per chi, come lei, doveva mantenere un
suono compatto e uniforme in ogni punto del luogo del concerto. Il
fonico doveva equilibrare le vibrazioni con il ritorno eccessivo in
modo da avere un chiaro ascolto e non soltanto baccano e rumore. Però,
ovviamente, se si parlava del Palalottomatica era una lotta persa in
partenza! Bisognava
almeno cercare di limitare i danni al minimo.. E in fondo lei
sapeva di poterlo e saperlo fare. Aveva passato
gli ultimi due anni dietro centinaia di consolle diverse, sistemando
leve e manopole, spingendo pulsanti e cursori, seguendo i concerti di
tanti amici, sorbendosi le rappresentazioni teatrali di ogni tipo di
compagnia della sua Accademia, sempre attenta a ogni tipo di
distorsione o tonalità, con l'orecchio sempre ben teso e le
cuffie vicine per sistemare tutti gli effetti e le rientranze. Tutto era
iniziato per gioco durante i live nel pub di Francesca. Il pub una
volta era del padre, ma da più di un anno l'aveva preso in
gestione la bionda, lasciando da parte gli studi universitari. Anche Lalu
aveva fatto lo stesso. Aveva lasciato
l'università per fare il corso per fonici, forte della sua
passione per ogni tipo di musica, suono o ritmo.
-Alziamo tutti i calici in aria e
brindiamo! MEEEEEEERDA!!- tornò ad urlare
sempre più entusiasta andando a incrociare e sbattere con
forza il suo bicchiere di plastica pieno di spumante contro quello dei
pochi tecnici presenti del gruppo e il gruppo stesso, schizzandosi
tutti a vicenda senza cura, ma ancora posti in circolo come le migliori
tribù indiane insegnano. Vi fu un unico
e possente coro di risposta all’augurio della mora, seguito
dal rumore dei bicchieri stritolati fra le mani di tutti, ormai vuoti
del liquido e gettati rapidamente alle spalle, a imitare la
tradizionale usanza russa.
I Wildcats
erano: Silvia, la chitarrista e seconda voce nonché sua cara
amica; Davide, il batterista ovvero un fustaccio tutto muscoli dalle
tipiche sembianze mediterranee e solo da poco anche ragazzo di Silvia;
Alberto detto Bert, il cantante dal fisico prestante e dalla facile
parlata utile nei momenti morti dovuti dai numerosi incidenti di
percorso che spesso e volentieri interrompevano i concerti del gruppo ;
Vir o, come la mamma continuava a chiamarlo, Vincenzo, nei panni della
seconda chitarra e infine Ver o, come la mamma continuava a chiamarla (
era la stessa cocciuta signora di prima..Vir e Ver erano fratelli e la
madre, giustamente, li chiamava con i loro veri nomi), Veronica come
bassista. Entrambi dal fisico esile, con lunghi capelli neri sciolti
sulle spalle e uno sguardo particolare: tutti e due avevano occhi
verdi, un verde intenso e profondo, completo di piccole sfumature
grigie intorno l’iride, particolare forse irrilevante nella
forma, ma che donava ai fratelli lo stesso identico magnetico e quasi
perforante sguardo. Un gruppo di
amici conosciuti fra i muri dell'università e appassionati
di rock, metal e crossover in particolare. Gli stessi che
avevano iniziato ad esibirsi da ormai più di due anni
riproponendo le canzoni più famose dei Metallica e che,
grazie a un rapido passaparola nel sottobosco del giro dei concerti e
dei locali live, erano riusciti a pubblicare un proprio album con
proprie canzoni riscuotendo anche un discreto successo
nell’ambiente. Quella sera
infatti si trovavano in procinto ad aprire il concerto di quel nuovo e
famoso gruppo tedesco glam metal/ hard rock, non perché
erano amici di Gustav e Georg, il batterista e il bassista, ma
perché suonavano presso la stessa etichetta, la quale per
l'appunto li aveva scelti con l’intento di dargli maggiore
visione, sfruttando il pubblico di una loro band internazionale.
- Lalu, hai visto Georg?-
Ver remase impaziente dinanzi alla mora in attesa di risposta- Prima del soundcheck non siamo
riusciti neanche a scambiarci due parole!- la bassista
cercava timidamente di giustificarsi di fronte al nuovo ghigno nato
sulla bocca dell'altra. - Come mai lo vuoi sapere???-
chiese di rimando Lalu, divertita per l’evidente imbarazzo
dell’amica, la quale infatti aveva perso per un lungo istante
la solita corazza da darkettona per prendere le più semplici
vesti di ragazza ansiosa e apprensiva. - E indovina un po'!!....Voglio
chiedergli se mi presta il basso dato che il mio presto
verrà spaccato in testa a una brutta testa bacata che non si
fa gli affari suoi!- rispose acida la ragazza
riappropriandosi del suo ruolo da dura, stretta nel suo abitino nero
lungo fino a metà coscia e foderato da una sottile rete
rossa, quindi già pronta con il “costume di
scena”. - E che modi!!!!!- la
mora sfoderò una lunghissima linguaccia come beffarda
risposta- Il tuo amato
ragazzo l'ho incrociato nel corridoio mentre correva via e mi ha detto
di riferirti che sarebbe dovuto scappare per una faccenda importante,
ma ha assicurato che sarebbe tornato in tempo per il concerto e quindi
per vederti!- spiegò infine in modo da
tranquillizzare l’amica -Una faccenda importante?-
Ver ripeté la frase pensierosa- ah, già! Me ne aveva
parlato...beh, speriamo faccia davvero in tempo!- e
neanche il tempo di finire di parlare che delle braccia muscolose le
cinsero la vita sorprendendola da dietro e stringendola con delicatezza. - Ho detto che sarei tornato per
vederti e così ho fatto!- le soffiò
amorevole in un orecchio il ragazzo appena entrato nel camerino degli
artisti. Ver si
rigirò su sé stessa stretta nell'abbraccio e non
fece altro che baciarlo con candida dolcezza, spostandogli prima i
lunghi capelli dal volto - Ge,
sai che adoro di tuoi capelli! Ho capito che vuoi far vedere a tutti
quanto sono belli e lisci. Va bene che fanno scena quando suoni, ma
ora, che sei con me, potresti legarteli o preferisci vedermici morire
soffocata?!!- era una ragazza senza dubbio sarcastica e
non perdeva mai occasione di fare una battuta tagliente, nemmeno al suo
Amore- potrebbe anche
succedere visto che ti arrivano al sedere!!!-
constatò in un riso sghembo toccando il retro della schiena
muscolosa del bassista, proprio nel punto dove arrivavano i lunghi
capelli castani, poco sopra la cintola. - Come vuoi sgrinfia che non sei
altro!- fece Georg fermandosi la chioma in una piccola
coda senza trattenere un riso malizioso e sicuramente divertito da una
pretesa imposta senza mezzi termini da quella ragazza così
mingherlina e paradossalmente autoritaria- Ora però mi dai un
altro bacino...- stretto l’elastico,
riafferrò rapido il piccolo corpo per avvicinarselo a
portata di labbra e, famelico come un lupo a digiuno, prese a baciarla
con impeto e foga, infischiandosi di dare spettacolo ai presenti e
soddisfando solamente il suo desiderio di sentirla vicina a
sè.
Non si vedevano
da quando quella mattina erano usciti insieme dall'albergo diretti
entrambi al palazzetto. Una volta giunti, erano stati troppo
affaccendati per potersi anche solo scambiare due chiacchiere.
Impegnati fra sound check e interviste varie, si erano persi di vista
per tutto il pomeriggio e solo ora, poco prima del live, si erano
finalmente ritrovati. Stavano insieme
da sette mesi, ovvero dalla stessa sera quando le altre li avevano
presentati durante in una di quelle rare volte in cui Georg aveva
accompagnato Bill, sceso a sua volta per la solita e fugace visita
amorosa a Serena. Erano usciti
tutti in gruppo e Silvia si era portata dietro Ver con l'intento di
fare un incontro fra bassisti. Incontro
riuscitissimo. Infatti per
tutta la serata e per tutto il week end successivo i due non si
staccarono mai. Si erano trovati, attratti fisicamente e combacianti
perfettamente nei loro interessi. Fra i tanti la
passione per il rock e il basso. Ver suonava da
anni, accompagnandosi alla chitarra del fratello, e insieme a lui aveva
suonato in vari gruppetti da garage per giungere alla fine ai Wildcats,
i quali sorprendentemente avevano riscosso tanto clamore e successo. Georg era il
famoso bassista dei Tokio hotel, band di ormai fama mondiale, e dei
Meet, band fondata con il batterista Gustav e altri due vecchi compagni
di accademia d’arti, Eric e Sten. Rispettivamente chitarra e
cantante del nuovo gruppo. Tutti e quattro
erano una stramba immagine dell'uomo tedesco. Tutti con un
taglio particolare di riconoscimento: lui si era fatto crescere i
capelli fino al fondoschiena senza però alterare troppo il
suo solito stile maglietta e jeans; anche Gustav si era fatto crescere
i capelli, ma solo fino alle spalle, lasciandoli al loro stato
naturale, mossi-mezzi ricci e sempre biondissimi; Eric, era un omone
dal fisico imponente, tutto tirato e senza un pelo e quindi con la
testa rasata, unica distinzione era il lungo pizzetto castano che
cresceva vistoso sotto il suo mento; infine Sten aveva un taglio corto
e biondo scuro, a spazzola, con qualche ciocca fuori posto e rossa che
ben marcava l'aria da ribelle sprigionata dai suoi occhi scuri e dalla
corporatura smilza, ma prepotente che lo caratterizzava. Si erano
riuniti in ricordo dei vecchi tempi e presi dall’entusiasmo
avevano creato un nuovo gruppo, impostato tutto sui gusti musicali che
li accumulavano. Erano un mix devastante del miglior metal anni '80, un
miscuglio fra Guns'n' Roses e Megadeath, Metallica e Motley Crue ,
Motorhead e Poison. Con la grinta e la potenza che una dura linea di
basso e batteria potevano dare, associati a poderosi assoli di chitarra
elettrica e la malleabilità di una voce che poteva
permettersi svariate e differenti involuzioni sonore.
- Ehm..- una voce
titubante cercò di attirare vanamente l'attenzione della
coppia- ..meglio che vi
lascio soli alle vostre smancerie. Faccio un salto a salutare Francesca
che sta arrivando e poi vado in postazione che fra dieci minuti si
inizia!- fece Lalu dirigendosi verso la porta del camerino
- E
comunque...Ciao Geog, eh! – lo salutò
con un cenno secco della mano, ma ovviamente non si aspettò
una risposta. Era chiaro a tutti quanto fosse troppo preso a divorare
di baci la compagna. A lei in primis, visto che era stata un
involontaria e forzata spettatrice in poltronissima: prima dell'arrivo
del bassista stava conversando con Ver e loro due non si erano spostati
di un centimetro per scambiarsi le loro effusioni private. Potevano almeno
cercare di appartarsi un minimo, pensò leggermente
infastidita mentre imboccava l’uscita. La mora
salutò il resto del gruppo seduto sul divanetto della sala e
con un altro paio di tecnici si allontanò verso il palco.
Aveva
incontrato Francesca nel corridoio, arrivata di filato nel backstage, e
le aveva riferito che gli altri stavano arrivando appena finito di
parcheggiare. Poi si erano velocemente salutate per andare in direzioni
opposte, lasciandosi col solito saluto idiota che continuavano a
scambiarsi tutte le volte da quando si conoscevano: “a doppler!”. Giunta dietro
alla consolle, affiancando Diego, il tecnico delle luci, Lalu
iniziò a sistemare gli ultimi dettagli in attesa dell'ora
stabilita per l'inizio dello spettacolo, senza riflettere oltre a chi
si riferisse di preciso la bionda. Controllava e
ricontrollava le frequenze registrate nel soundcheck con la scaletta
delle canzoni da suonare. Era nervosa e
ansiosa. Anche Diego era
dello stesso umore. Lo si poteva dai suoi movimenti scattosi e poco
delicati fatti nel piccolo spazio posto fra la folla ad adeguata
distanza dal palco. Recinto di transenne oltre le quali potevano
passare solo i tecnici e pochi altri intimi amici. Lalu si mise a
scansionare le registrazioni sullo schermo del computer al
centro della consolle, troppo presa a scovare qualche inesistente
sbaglio per accorgersi che qualcuno di non autorizzato aveva spostato
le transenne ed era entrato con passo felpato nel recinto . Era un ragazzo
incappucciato e bardato bene dal suo spesso giaccone nero. Portava
occhiali da sole che coprivano buona parte del candido visino e aveva
un sorriso smorfioso sulle labbra, le stesse che continuava a torturare
con piccoli morsi nervosi e a bagnare con rapide passate di lingua. Le si
avvicinava silenzioso e lento fino ad arrivargli alle spalle e attirare
la sua attenzione con un lieve tocco sulla spalla. Lalu, presa
alla sprovvista dal gesto, saltò sul posto per la sorpresa e
decisamente irritata si girò per sapere chi l'avesse
interrotta dal suo lavoro di revisione proprio negli ultimi cinque
minuti di tempo disponibile. Appena voltata,
rimase scioccata. Totalmente
impietrita. Senza parole. -Ciao!-
Era la sua voce...la
sua!
Beh, eccomi
qua con l’ennesimo capitolo di suspence o di transizione,
chiamatelo come più vi pare. Son passati
altri due anni. Abbiamo due
nuovi gruppetti metal, i Wildcats e i Meet.(Se esistono davvero dei
gruppi con questi nomi, è solo casualità o
pigrizia del mio cervello! Sono i primi decenti che mi sono venuti in
mente…quindi come si dice: nessuno scopo di lucro^^) Altri
personaggi e uno smistamento di ruoli e situazioni che saranno solo
l’incipit di nuove mirabolanti avventure…..
seeeeh! Vi aspettano i soliti filmini da malata mentale quale sono! XD Ringrazio
tutti coloro che hanno letto. Chi
continua a mettermi fra i preferiti. Grazie a
elisuccia22, pamao, kit2007, Zickie e _Titta483_ che hanno recensito.
Tutte davvero molto tenere e dolci. Mi fate diventare roscia roscia^_^
DANKE!! Continuate
a recensire in tante!!!
Capitolo 11 *** capitolo 11 - e adesso che vuoi? ***
11Capitolo 11- e adesso che vuoi?
Era la sua voce….la sua!
Era lui, davanti i suoi occhi immobili.
Lui.
Tom.
Lì davanti a lei con il suo solito sorriso sghembo e
presuntuoso stampato ben bene in faccia, impreziosito dal piccolo e
metallico piercing al lato del labbro.
Quel piercing. Quel sorriso.
Quella voce.
-Ciao piccola!-
la risalutò con un filo di voce, tenero e docile. E
tutta la sua ardente rabbia le scivolò via svelta come fosse
olio sulla sua pelle.
Lui di nuovo di fronte a lei, fiero e bello come un dio greco.
Lalu rimase imbambolata per alcuni lunghi attimi a fissarlo negli occhi
oltre le lenti scure degli occhiali da sole. Cercava di capire se fosse
solo una illusione data dall’agitazione del momento o se
realmente fosse colui che teoricamente si sarebbe dovuta esser lasciata
alle spalle anni fa, ormai.
Tom si tolse lentamente gli occhiali da sole e in un sol gesto li
chiuse e li infilò nella tasca laterale del suo giaccone.
Nel farlo non distolse il suo sguardo dal volto della ragazza per
neanche un secondo. Scrutava ogni minimo movimento nevrotico delle sue
pupille, il diffondersi del lieve rossore sulle sue guance e la bocca
leggermente aperta per dar sfogo a un fiume di parole che
però tardavano a farsi udire. Rimase per pochi secondi in
attesa di una reazione concreta o almeno di una risposta qualsiasi che
non fosse stata uno schiaffo dettato dall’ira. -Ciao Tom!-
Lalu lo salutò con voce atona senza smuoversi minimamente
dal punto in cui i suoi piedi erano fissati.
Non gli saltò addosso cingendogli le braccia intorno al
collo.
Non lo riempì di baci su tutto il volto.
Solo una voce asettica.
Lo salutò semplicemente, senza porgergli nessuna mano, ma
incrociando le braccia al petto e chinando la testa su un lato, come a
dire ‘e adesso che vuoi?’.
E infatti continuò con aria seccata –Che ci fai qui?- -Sono appena arrivato con
gli altri: Bill, Serena e Francesca. E lei mi ha detto che ti avrei
trovata qui dietro.- le rispose gentilmente lui -Ah… Che cara
ragazza Francesca a elargire informazioni a chiunque passi! Mi
dovrò ricordare di ringraziarla per questo suo prezioso
servizio all’umanità!!-
berciò sarcastica -Sempre uguale te, eh?
Non sei cambiata di una virgola…sempre acida!-
fece l’altro con tono sprezzante, ma palesemente scherzoso.
Lalu gli lanciò un’occhiataccia di taglio e
rispose stizzita –
IO sì! Sono sempre la stessa.- -Io no invece..-
incalzò Tom, intuendo l’antifona del discorso e
notando l’evidente stato di attacco della ragazza - …in questi anni sono
cambiato!- -Buon per te!- fece
la mora cercando di mostrare disinteresse alla notizia - senti, grazie della sorpresa!
Io però ora devo lavorare e non ho tempo da
perdere…se mi lasci andare, avrei da fare!-
continuò decisa e autoritaria -sì, ti lascio
subito al tuo lavoro! Ma sappi che le sorprese non sono
finite…ti stupirò ancora, ragazzina!!- la
rimbeccò lui con tono allegro, avvicinandosi alle transenne
per poi uscire.
Una volta oltrepassato il recinto, si indicò i propri occhi
e di seguito quelli di lei lasciando a intendere ‘ti
tengo d’occhio!!’. Le
regalò un ultimo sorriso ammaliatore e affascinante, come
quelli che elargiva con non chalance e sicurezza nei milioni di foto
che lo ritraevano in posa per le fan, appena prima di
rinfilarsi l’occhiale e perdersi nella folla scalpitante e
tutta accalcata verso il palco.
Lalu restò ferma a guardarlo andare via, appoggiandosi alla
consolle e lasciando che la sua bocca si potesse aprire in un piccolo e
spensierato sorriso, a godersi i primi pensieri sconci e i
ricordi altrettanto poco pudichi che le affioravano in mente
involontariamente, tutti inerenti il biondo che le aveva fatto da poco
visita.
Si sorprese a fissargli la schiena e anche qualcos’altro
posizionato una spanna più in basso…Da
quando in qua dai sfogo ai pensieri perversi della tua mente distorta
con tanta facilità?, si chiese durante uno dei
tanti monologhi mentali in cui si intratteneva mentre
all’apparenza era in stato comatoso-assente.
Ecco chi erano ‘gli altri’ a cui si
riferiva prima Fra, pensò in ultimo, tornando
al solito stato mentale, prima di girarsi e rimettersi al lavoro.
Il concerto era andato bene.
Sia per i Wildcats sia per i Meet.
La folla aveva reagito bene al gruppo di apertura creando vari circoli
per sfogarsi nel pogo più violento ed era scoppiata
letteralmente con l’arrivo sul palco dei Meet.
Ora erano si trovavano tutti, entrambi i gruppi con amici intimi e
tecnici annessi, a festeggiare in un privato aftershow nella lussuosa
suite dell’albergo in cui alloggiavano i Meet.
Lo stesso in cui stettero per la prima volta i Tokio Hotel a Roma.
Lo stesso in cui si erano svolte le varie vicende amorose che univano
molti dei presenti alla festa.
Tutto era avvolto da una placida aria scherzosa accompagnata da una
selezione musicale che girava automatica fra le casse dello stereo
super tecnologico del quale era provvista la suite.
C’erano vari gruppetti sparsi per la sala intenti a
chiacchierare e sorseggiare birra o alcool misto.
Ver e Georg stavano parlando con Eric e Vir, tutti e quattro seduti
intorno al pianale bar assieme ad alcuni tecnici tedeschi.
Lalu stava scambiando due parole con Sten, seduti in disparte ad un
angolo del gigantesco divano arancio a penisola che occupava gran parte
del living. Sembrava che fra loro si fosse instaurata una specie di
feeling date le grasse risate a cui si lasciavano andare molto
volentieri. Magari solo una semplice simpatia o magari qualcosa di
più, stavano appunto cercando di conoscersi meglio
sfruttando al meglio l’occasione del party.
Di fronte ai due stavano Bill, Serena, Francesca e Tom appoggiati al
muro, intenti a sussurrarsi qualcosa di particolare. Era come se
stessero complottando chissà quale strambo e ardito
progetto, il quale ovviamente li stava entusiasmando parecchio e donava
al loro sguardo un bagliore di soddisfazione così allegra e
felice da mettere curiosità anche senza sapere di preciso di
cosa stessero parlando.
Seduti sull’altra parte del divano c’erano Silvia
con Gustav e Bert che discutevano animatamente su un particolare gruppo
americano uscito di recente nelle classiche.
Infine, dietro al piano bar, c’erano Davide e Diego occupati
a creare l’ennesimo miscuglio alcolico e dai colori
improbabili della serata e, visto gli occhi rossi e la voce impastata
dei due, sicuramente l’ultimo di una lunga serie di
‘assaggi’ a cui si erano sottoposti.
Sten le stava raccontando di quanto fosse stato casuale
l’incontro con Georg avvenuto per strada
all’incirca quattro anni fa e che aveva portato alla
successiva nascita della loro band.
Lalu lo stava ascoltando attenta, interessata soprattutto a carpire
alcuni divertenti aneddoti sul bassista e batterista in modo da poterli
prenderli in giro in futuro, quando furono interrotti dalla voce
profonda e stranamente impostata di Tom. Si era avvicinato ai due per
riferire a Sten che Bill voleva parlargli e perciò di
raggiungerlo a breve. -Ok, vado a vedere che
vuole. Continuiamo dopo semmai!- asserì infatti
il ragazzo alzandosi dal divano e accennando a un occhiolino di saluto
diretto a Lalu.
Tom, invece di seguirlo, si mise a sedere al suo posto, di fianco alla
ragazza, la quale per tanto lo iniziò a scrutare
indispettita, se non infastidita da un gesto così
inaspettato e decisamente inappropriato per i suoi gusti, visto il loro
passato.
-Tom, che vuoi ancora?
Hai dato il tuo messaggio, ora puoi andare..- -Ti dispiace se rimango
un po’ qui a fare due chiacchiere?-
incalzò lui, ignorando il tono sgarbato della mora -E di cosa vorresti
parlare, di grazia?- rispose acida, tremendamente acida e
fredda. -Beh sai, è un
po’ che non ci sentiamo…- sembrava
timido e insicuro, cosa che era certo inusuale per uno come il
chitarrista in questione. -Si, solo UN
PO’…- sottolineò lei -Guarda che sei tu che
non ti sei fatta sentire da tre anni!- il biondo stava
iniziando a infervorarsi, nonostante si fosse preposto di restare il
più possibile e a lungo calmo. -Si ma neanche tu ti sei
fatto vivo!- -Ah, scusami tanto se ho
trovato difficile continuare a chiamarti dopo che mi hai lasciato come
uno scemo tutto bagnato e impalato a vederti scappare…-
vomitò parole senza urlare, ma tenendo fisso il suo sguardo
su quello di lei. -Lo so- un
filo di voce uscì dalle labbra della ragazza. Gli occhi di
Lalu si coprirono di velo di triste e se solo qualcuno avesse fatto
caso a loro, avrebbe visto quanto fossero diventati improvvisamente
vuoti, assenti e bloccati dai ricordi.
-Tu sai sempre tutto, no?-
fece lui con fare amaramente allusivo alle vicende di anni prima. A una
in particolare. -Tom, che vuoi?-
Lalu riprese il discorso dopo pochi attimi di silenzio in cui lei
rimase remissiva sotto l’occhio indiscreto del ragazzo, il
quale continuava ad osservarla senza scostarsi da lei. -Cosa pensi che voglia?-
indugiò a parlare aspettando di incrociare finalmente gli
occhi di lei - Secondo
te, perché ora sono qui? Perché, dopo tre anni
senza sentirci e vederci, sono tornato qui? Per quale caspita di motivo
ho allontanato Sten con una scusa qualsiasi prima che iniziasse a
provarci seriamente con te? Dimmi tu, perché sono venuto a
cercarti prima del concerto! Dimmi tu, perché ora sono
seduto accanto a te in attesa di un tuo sguardo…- tante
parole dette di getto e con l’affanno di avere una
risposta da tempo desiderata, per vedere se davvero ne fosse
valsa la fatica di prendere il coraggio in mano, per sapere se fosse
stato giusto dare retta ai discorsi fatti nell’ultimo periodo
con fratello e appena dieci minuti prima anche con Serena e
Francesca, per chiarirsi se il suo cuore lo stava spingendo
verso la direzione giusta, verso chi ora lo stava guardando sperduta e
quasi atterrita da tanto furore.
La mora a quelle parole alzò il volto verso il biondo, un
po’ frastornata e confusa da quella serie di domande sparate
quasi senza prender fiato e che le erano entrate dritte dritte nel
cervello, iniziando ad echeggiare come una perpetua cantilena.
Una valanga di pensieri le invasero la testa, idee contrastanti stavano
cercando di dare una misera risposta a tutto ciò che le era
stato detto.
Che cavolo voleva ancora?
Era tornato di nuovo per giocare?
Però era stata lei che ai tempi voleva giocare, lui voleva altro…
E se tuttora le stesse chiedendo “altro”?
Forse il tempo era passato senza mutare i loro sentimenti.
O forse lui stava soltanto cercando di guadagnarsi una ragazza con cui
passare la notte, come ormai era abituato a fare.
Sia Bill, sia Serena, sia i giornali le avevano raccontato di quanto
fosse diventato famoso per le sue storielle di una notte e basta.
Innervosita da quest’ultimo ragionamento, la mora
scoppiò in faccia al chitarrista -Spero vivamente che tu non ti
sia scomodato a tanto solo per prendermi per il culo, cercando forse
una sorte di vendetta!- -Vendetta!?!-
ripeté interdetto
- Lalu, tu
credi veramente che l’unico motivo per il quale io possa
stare qui accanto a te sia una insulsa vendetta?- le
chiese quasi offeso da quella accusa che gli giunse tra capo e collo
per quanto fosse così lontana dai suoi pensieri e piani. -Nonostante la distanza e
il tempo che ci ha diviso, sai come sono! Ritieni che io sia una
persona vendicativa?- continuò ancora nella sua
breve arringa. -Non lo so.. ma forse lo
sei diventato..- l’incertezza risiedeva nelle
aspre parole della mora -No. Sono cambiato, ma
non fino a questo punto!- le rispose a bassa voce,
sconfortato da quanto superficiale fosse il suo ragionamento e quanto
imperterrito fosse il suo accanimento -Senti, mi sa che ho fatto una
cavolata a tornare…. Vado a chiamarti Sten! ..Scusa il
disturbo!- l’avvisò mentre si stava
già tirando su dal divano, sconfitto in partenza nella sua
ardua e fatiscente crociata in onore della sua dama.
Perdonooooooooooo!!!!!!!!!!!!! Mi prostro
ai vostri piedi! Non aggiorno da un’infinità di
tempo…ehm ehm…SCUSATE!!!!!!!!!!!!!!!!! Purtroppo
sono stata presa dal vortice della sessione di esami e mi sono trovata
spesso e volentieri con l’acqua alla gola, perché
come mio solito faccio i “compiti”
l’ultima ora dell’ultimo giorno! Non
riuscirò mai a togliermi questo deplorevole e stressante
vizio! XD In
più, forse perché troppo presa dallo studio (o
dal cazzeggio), mi è passata l’ispirazione e ho
perso l’aria demente che volevo almeno in parte dare a questa
storia. Piano piano invece sta assumendo le caratteristiche tipiche di
una qualsiasi telenovelas brasiliana! Sigh! Mi manca l’amante
che viene nascosto in mutande dentro l’armadio 5 secondi
prima l’arrivo del marito cornuto…anche se magari
torna potrei comunque sfruttarlo!eheheh :P Vabbè
bando alle ciancie! Ho smosso un po’ le acque. Tom e Lalu si
sono rivisti, ma non so dirvi quanto ci sia di positivo in
questo….
Grazie a
chi ha letto e chi mi ha aggiunto tra i preferiti. Grazie di
cuore a chi ha commentato: _Titta483_
, Bell_Lua, elisuccia22, eddy e kit2007. Grazie dei
complimenti!!! Mi riempiono il cuore! Siete davvero gentilissime e
molto carine! ^_^ Continuate
a RECENSIRE
in tanti!!!!! Mica per niente eh?! È che leggere i vostri
commenti mi dona sempre molta ispirazione e ora che sono un
po’ a secco, beh mi sarebbe di comodo! XD Ok, ho
svalvolato abbastanza. Torno a gongolarmi del mio 30 e lode (figata!)
Ps.
C’è qualche ragazza di Roma che va al concerto e
sta ahimè al terzo anello come me? La
mia amica mi ha dato buca e io cerco compagnia
ç_ç…in caso il mio contatto
è sempre lo stesso: saula-.-@hotmail.it
12Capitolo 12 -cambiato Le
dava la schiena. Neanche
uno sguardo. Vedeva
i lunghi dreadlocks, ma non i suoi occhi. Nessuno
spiraglio sul suo volto. Si era alzato e
si stava sistemando i pantaloni, in
procinto di allontanarsi.
Non si era
più
girato a guardarla in faccia. Se ne stava
andando, per davvero.
In testa le
riecheggiava quell’ultima frase… “mi sa che
ho fatto una cavolata a tornare”… e una morsa
incominciò ad
attanagliarle la bocca dello stomaco. Aveva una
strana sensazione per tutto il corpo, la stessa
che provava quando era consapevole di aver fatto qualcosa di sbagliato,
come se
un brivido freddo vibrasse espandendosi dalla punta dei piedi fino alla
punta
dei capelli. Era quasi una specie di dolore. Come un peso.
Le
mancò il fiato per un attimo quando lui mosse il primo
passo lontano da lei e senza pensarci, reagì
d’istinto e si gettò quello stesso
peso alle spalle.
Con un gesto
rapido afferrò l’orlo della maglia del
ragazzo e la tirò.
-Resta!- una
richiesta detta senza tentennamenti. Una richiesta che sapeva di resa
ai fatti,
quasi una supplica, giunta dalla stessa parte del corpo che aveva mosso
la sua
mano per fermarlo: dal suo cuore. Già,
aveva vinto il cuore sulla sua testa, sul suo
orgoglio, sulle sue paure. Lei poteva
soltanto arrendersi al vulcano di sentimenti che le si agitava dentro. Lei doveva
arrendersi al suo cuore e solo ora riuscì a capirlo. Solo
ora che aveva riavuto
davanti il suo lui, aveva sentito la necessità di non
allontanarlo come in
passato, ma anzi provare ad avvicinarvisi. Un solo lampo
di genio, una sola parola, una sola azione
per riprendere in mano una situazione che già da tempo aveva
superato l’orlo
della decadenza.
Tom si
bloccò nella posizione in cui si trovava, di spalle
ad un passo dalla ragazza. Si
arrestò, incredulo di aver sentito la sua voce flebile,
ma al contempo netta.
Era immobile,
con la maglia tirata dalla mano di Lalu, la
quale infatti teneva la stoffa stretta come si vede fare solo ai
bambini
piccoli con la gonna della mamma quando vanno in giro e cercano riparo
nella
vicinanza materna. Girò
lentamente e solamente il volto e, da sopra la
propria spalla, vide gli occhi grandi e profondi di lei illuminarsi
all’istante. Lo fissava
silenziosa, ma per lui quella sola parola era
bastata e non ce ne era bisogno di altre. Bastava vederla in trepida
attesa,
senza nessun segno dell’astio che gli aveva dimostrato fino a
poco prima,
piuttosto inquieta con un velo di timidezza che le donava
un’aria ancora più
adorabile.
Il ragazzo, da
prima restio e insicuro, non poté far altro
che sorriderle dolcemente e arrendersi al candore trasmesso dal viso
della
ragazza.
Il biondo
tornò sui suoi passi e si rimise a sedere.
-Dimmi!-
incalzò fingendosi freddo e distaccato. Lalu rimase in
silenzio, iniziando a mordersi senza tregua
un lato del labbro inferiore.
-Mi volevi dire
qualcosa?-
insistette Tom, assumendo il ruolo che meglio gli confaceva di
malizioso tentatore, mettendosi a sedere a due centimetri dal posto
della
ragazza, calibrando ogni sua mossa con particolare maestria da
cacciatore e
senza mai perdere il contatto visivo. Una volta seduto, o meglio
spalmato sul
divano, inarcò un sopracciglio in modo da spronarla a
rispondergli, trattenendo
con difficoltà un ghigno soddisfatto e rallegrato dal rapido
mutare della
situazione.
La mora prese
fiato e cercò di esprimersi senza troppa
timidezza -Ok
ok, facciamo una cosa:
ricominciamo da capo! Sono stata un po’
scorbutica…facciamo finta di niente.
Non ci vediamo da tre anni a causa mia, raccontami cosa hai fatto in
questo
tempo!-
concluse con un accenno di sorriso.
Tom
sgranò gli occhi nel constatare il voltafaccia
repentino della ragazza. È un santo chi riesce a
capire le donne,
pensò stupefatto e ovviamente contento da un così
favorevole cambiamento.
-Va bene. Avvolgiamo
il nastro e torniamo indietro!- asserì
risoluto e continuò –Facciamo che vado a
prendere due birre e ci
facciamo una bella chiacchierata tranquilli tranquilli come se nulla
fosse!-
concluse alzandosi di nuovo dal divano, ma stavolta fu lui il primo a
cercare
lo sguardo dell’altra e, dopo averlo trovato, le
lanciò un sorriso tenero e
raggiante, quasi come se volesse comunicarle quanto fosse felice per
quel che
si stavano accingendo a fare, come se il tempo si fosse azzerato e la
distanza,
che per tanto li aveva separati, si fosse annullata. Era felice
perché finalmente era riuscito ad affrontare la
situazione e a condurla a suo vantaggio o almeno a fare in modo di
riallacciare
i rapporti fra di loro. E non era cosa
da poco, poiché, a parte l’aspetto fisico e
l’attrazione sessuale che provava
nei suoi confronti, Tom aveva sempre considerato la mora una ragazza
intelligente e soprattutto molto interessante per le sue mille
passioni, per i
suoi modi stravaganti e spesso un po’ forti di vivere e di
interagire con le
persone, per il suo carattere deciso e al tempo stesso dolce e
insicuro, per il
modo in cui riusciva a scherzare o anche per il modo in cui la sua
sensualità e
genuinità trapelavano naturalmente in ogni suo gesto.
Era felice e
non si sarebbe fatto scappare questa ultima
occasione, bruciando le tappe o anche solo insistendo troppo. Avrebbe
aspettato
il momento giusto per cogliere il momento, il famoso attimo fuggente di un film degli anni
’80 con Robin Williams o il
saggio carpe
diem
dei filosofi greci.
Ai tempi ci era
rimasto esterrefatto e negativamente
colpito dalla sconcertante “fuga” di Lalu, proprio
quando lui stava cercando di
avvicinarsi a lei senza più alcuna corazza o maschera da
uomo vissuto e sicuro
di sé. Era stato ferito proprio quando aveva abbassato la
guardia, credendo di
avere la situazione sotto controllo e alla fine, invece, era rimasto
come uno
scemo, solo e gocciolante, fermo a fissare la porta dalla quale lei era
sparita
dalla sua vita per tre lunghi anni. Da quella
fatidica sera aveva deciso di reagire nell’unico
modo che sapeva fare, ciò che gli veniva meglio dopo
suonare: reagì d’istinto e
appena tornato in Germania iniziò ad uscire sera dopo sera
con una ragazza
diversa dall’altra. Che fosse stato in tour o meno, lui
riusciva a portarsi a
letto una ragazza al giorno, di media. Lo fece istintivamente, senza
pensare
troppo ai danni o ai risultati di un comportamento tanto superficiale e
distruttivo. Non gli interessava se poi quelle fanciulle passassero
l’inferno
per avere una notte con lui. Non gli interessava del giudizio degli
altri. Non
gli interessava essere accusato di essere un dongiovanni senza cuore.
Non gli
interessava nulla. Voleva solo non pensare più a Lalu e non
ricadere in un
rapporto anche minimamente simile a quello che aveva vissuto con lei,
il quale,
seppur corto, era stato molto importante perché gli aveva
fatto scoprire quanto
fosse bello e terribilmente semplice trovarsi bene con una ragazza e
provare la
voglia di starle vicino ogni attimo della propria vita.
Aveva passato
quasi due anni buoni a passarsi le ragazze
di tutta Europa al solo fine di svuotarsi la mente, oltre che le palle.
Evitava il
discorso “Lalu” e ogni qualvolta qualcuno si
azzardava a chiedergli in che rapporti erano rimasti o se continuavano
a
sentirsi o domande simili, lui rispondeva furioso e irato tagliando
corto. Stesso
procedimento avveniva quando Bill lo criticava per
la direzione che la sua vita privata aveva intrapreso una volta di
ritorno
dall’Italia. Lo accusava spesso nei loro quotidiani bisticci
di essere
diventato un essere androgino, con due sessi: uno nel bacino, uno in
testa. Lo
accusava di pensare solo e sempre al sesso, arrivando spesso a sfiorare
i
limiti del sostenibile. Lo additava di essere diventato un pupazzo che
ragionava
in sola funzione del suo membro sessuale e in tutta risposta Tom
eclissava il
discorso con un secco “tutte cazzate!”.
Ma nonostante
tutto questo, non resisteva ad allungare
l’orecchio quando sentiva Serena raccontare riguardo cosa
facessero le altre romane,
aggiornando il gruppo durante una delle sue numerose visite. Non
riusciva a
trattenere l’interesse di sapere le novità su
Lalu. Qualsiasi cosa stesse
facendo, quando arrivavano su quell’argomento, lui si
interrompeva all’istante
e la sua attenzione verteva sulla narrazione della riccia cercando di
non dare
troppo nell’occhio. Inutile dire che tutti quelli a lui
vicino si erano accorti
ben presto di questi suoi mutamenti d’animo e
d’azione, intuendone anche la
causa.
Però
solo durante una discussione con Bill, più accesa del
solito, riuscì a comprendere molto di se stesso e di quanto
fosse idiota il suo
atteggiamento con le donne …e con una in particolare. Il gemello gli
si era scagliato contro perché la sera
precedente lo aveva lasciato solo al locale, dove erano andati insieme
a
divertirsi in una serata fra fratelli, senza la limosine per tornare e
costringendolo quindi ad aspettare per più di due ore
l’arrivo provvidente di
Saki, essendo il rasta troppo preso a correre in hotel con la preda di
turno
per avvertirlo del disguido. Il moro gli si era avventato contro
urlandogli con
voce stridula e decisamente avvelenata, lo stava ricoprendo di insulti
e fra i
tanti se ne uscì con una frase che colpì la mente
del chitarrista, ormai quasi
assuefatta da quella sequela di improperi: “Lalu
ha fatto bene a lasciarti!”.
Fu un lampo a
ciel sereno.
Tom
bloccò all’istante la fiumana di parole del
gemello
per chiedere spiegazioni e in risposta ebbe una serie di velate
critiche. Bill
gli disse che stava esagerando con quel suo modo da playboy, con il
portarsi al
letto quasi ogni sera una ragazza diversa fregandosene altamente di chi
realmente avesse davanti, ma solo per provare un surrogato di
ciò che aveva
assaporato con Lalu. Dopo quasi due anni gli spiattellò la
verità in faccia,
gli svelò ciò che per tutti era palese, tranne
che per lui. Gli svelò l’arcano.
Senza troppi giri di parole, gli fece capire che se la mora lo aveva
lasciato
era sicuramente anche a causa di questa sua indole da casanova. Era
chiaro che
era fuggita da una persona verso cui non ci si poteva fidare. Non era
solamente
una questione di distanza, come invece aveva ipotizzato lo stesso
chitarrista
in una di quelle poche volte in cui avevano ragionato insieme sulla
questione.
Tom era un ragazzo al quale piacevano le donne e non aveva il minimo
ritegno e
non faceva il minimo sforzo per trattenersi a squadrarle e a provarci. Come faceva
una donna a fidarsi di uno come lui? Il rasta
sembrò
cascare dalle nuvole a questa rivelazione e, grazie all’aiuto
del fratello e
degli altri del gruppo, prese una seria decisione: avrebbe fatto in
modo di
riconquistare Lalu iniziando con modificare questo suo eclatante
difetto. Aveva
deciso che si sarebbe impegnato a cambiare le sue
“abitudini”, ma attraverso un
processo naturale. Avrebbe diminuito la frequenza delle sue notte
passionali
senza forzarsi, ma seguendo i suoi istinti e cercando perciò
di cambiare
radicalmente questa sua mancanza, senza costrizioni e spinto dal solo
desiderio
di ribalta e amore. Ci era voluto
del
tempo, ma alla fine tutte quelle sciacquette erano scemate. Lui non le
cercava
più e se loro si avvicinavano per approfondire
la conoscenza, le allontanava con garbo e senza alcuna imposizione
esterna. Era cambiato! Il tempo alla
fine
gli era stato amico e lo aveva aiutato in questa missione, fino ad
arrivare al
momento in cui doveva giocarsi il tutto per tutto per far comprendere a
Lalu
quanto fosse cambiato e soprattutto quanto volesse riaverla. Ancora
una volta vi devo chiedere scusa per il ritardo! Mi spiace
terribilmente! Ho
finito gli esami, ma ho subito ripreso le lezioni e quindi devo un
attimo
riprendere il ritmo per riavere il tempo per buttare giù le
idee per questa
storia. In compenso nella mia mente sto un bel pezzo avanti..^_^ Grazie
a chi ha letto e chi mi ha inserito nei preferiti!! Grazie
a chi mi lascia dei preziosi e veramente carini commenti: Bell_Lua:
lo
so che è stata una lunga tortura
quella che ho fatto passare a Tom e Lalu e soprattutto a voi lettrici
con
questi mille capitoli di transizioni dove aggiungevo solo altra legna
alla
brace, ma giuro e ripeto GIURO che tutto aveva uno scopo che ben presto
sarà
chiarito! Questo Tom col cuore in mano avrà un suo
tornaconto;) Grazie per i
complimenti!!!!!!!!!!! GEMELLINA89:
eccoti!
Sono contenta che ti piaccia questa ff! Piano piano mi ci sto
impegnando sempre
di più e fa piacere avere dei riscontri favorevoli!:) Frehieit489:
ma
fammi capire..hai il pc che si rompe
spesso o lo puoi usare di rado? Comunque, ti ho accontentata, no?! Lalu
si è
addolcita e promette bene. Spero che tu non abbia niente più
magoni e crisi di
pianto ;) ..Grazie per il “fenomenale”! mi metto un
attimino a gongolare, eh… kit2007:
spero di aver evitato di farti prendere a schiaffi
Lalu..si è svegliata anche lei! Poi ho aggiunto anche le
riflessioni di
Tom..(infatti ho preso spunto dalla tua richiesta per ampliare
l’idea che avevo
:D). Grazie dei complimenti!! Ps. Più che secchiona, direi
con una buona dose
di fattore C – leggi culo –
XD! ilenia91dorough:
grazie
per i complimenti!! “er kaulitz”
è tornato più raggiante che mai XD, ahahahah.!
Ps. Che posto hai? Io sono al C3 elisuccia22:
quante
belle parole!! Grazie! Che ne pensi di questa svolta? Ah,
anche se sono le 5 del mattino e l’8 marzo è
passato…Auguri
a tutte le fanciulle!!! Un
bacione a tutti
Capitolo
13 – non posso, devo Le birre da due
diventarono sei, 3 a testa. Scolate come se niente fosse durante quelle due ore
in cui si erano intrattenuti a vicenda con il racconto di tutte le varie
vicende passate negli anni passati. L’alcool e il tempo furono d’aiuto a
sciogliere il ghiaccio e l’imbarazzo iniziale. Cominciavano a fare anche
qualche battuta e l’atmosfera da tesa diventò presto più amichevole e
rassicurante. Si stavano dicendo di tutto e di più, ma ben attenti a non
toccare certi argomenti, finchè Tom non bevve un
ultimo sorso di quel liquido spumeggiante dal retro gusto amaro quanto le
domande che gli premevano in testa. Bevve e risoluto decise di spingere quel
tasto dolente. -Lalu, posso chiederti una
cosa? Se poi la riterrai una domanda troppo invadente, potrai benissimo evitare
di rispondermi! È che mi sta saltando in testa da un po’…mi hai raccontato un
po’ tutto quel che hai fatto in questi anni, ma hai sorvolato sull’argomento
‘ragazzi’. Stai con qualcuno adesso?- le chiese con voce titubante e fremente sulle
ultime parole, temendo una risposta affermativa e quindi un muro a tutti i suoi
sogni. -No. Non sto e né frequento
nessuno.-
rispose atona per poi continuare incalzando il suo interlocutore –e tu?
Ragazze?- sottolineò la domanda dandole un tono di sfida mista a retorica,
ipotizzando già una ben prevedibile risposta…insomma, la fama di Tom come latinlover lo precedeva di molti passi ovunque andasse.
Tutti sapevano che lui era il tipico stereotipo di musicista: sesso e rock’n’roll..(la droga era stata messa da parte.. si limitava
a un pacchetto di sigarette al giorno e basta). -No. Anche io non vedo
nessuna.- La mora si ritrovò
spiazzata e esterrefatta da ciò che aveva sentito, ma poi pensò che ovviamente
uno come lui non poteva legarsi a una sola ragazza…ingenuamente aveva posto la
domanda sbagliata –Ah, già scusa. Tu sei un playboy. Non stai con nessuna
per più di una notte..- concluse tornando per un attimo alle sfumature
acide che difficilmente riusciva a trattenere anche quando era venuta a sapere
delle mille one night stand del biondo. Lui non si scompose
minimamente e invece provvide a spiegarsi – Una volta facevo così, ma te
l’ho detto prima: sono cambiato! Sono parecchi mesi che non esco con una
ragazza. Diciamo che ho modificato le mie necessità primarie e mi sono calmato
in quel campo. Non ho più bisogno di avere mille ragazze…- Lalu rimase doppiamente
spiazzata, anche perché stavolta non c’era possibilità di sbagliarsi o di
intendere male. Era stato chiarissimo, però non poté tacere nel chiedergli il
perché e lui le rispose senza batter ciglio –beh, vedi, è capitato che Bill
mi facesse notare certi dettagli di cui neanche io mi ero reso conto per
molto tempo e una volta appreso quanto fossero sbagliati, ho deciso di fare
qualcosa e il risultato lo vedi davanti i tuoi occhi!- finì con un piccolo
sorriso sincero e soddisfatto che gli stendeva le labbra in una mossa genuina e
sentita. La ragazza rimase
per qualche breve secondo incantata su quel particolare per poi risvegliarsi e
connettere –Ossia? Chi c’è ora davanti i miei occhi?- chiese con
enfatizzando la mimica facciale e dando alla voce un’intonazione bassa e
melodica, cercando di rendere esplicito quel desiderio di malizia che iniziava
a scorrerle tra le vene. -Ora non c’è più
il ‘Tom stronzo’ che ti ricordi e che ti hanno raccontato..o meglio, non sono
certo diventato un micino docile docile che non
reagisce più, ma diciamo che ho placato certi istinti, i quali avevano finito
solo per distruggere e allontanare alcuni rapporti a causa di comportamenti fin
troppo superficiali….ora hai davanti una nuova persona.- poi continuò con aria
più scherzosa -Hai davanti un figo della madonna,
dai muscoli scolpiti e bello come il sole! Di fronte a te è seduto l’uomo più
bello della terra!!! Sappilo!- concluse allegro gonfiandosi il petto e
dandosi un contegno impostato, sistemando la visiera del berretto e elargendo
ammiccamenti vari. La mora trattenne a
fatica le risate, limitandosi a ghignare sotto i baffi –Giusto! Abbiamo il
famoso sexgott!...sarai cambiato, ma la modestia
rimane una qualità mancante nella tuo carattere!- detto questo scoppiò in
una fragorosa risata trascinandosi dietro anche il rasta. -Comunque, visto
che siamo in fase di confidenze e chiarimenti.. come mai siete scesi tutti e 4?
È una vita che non venivate tutti insieme!!- gli chiese una volta che riuscirono a
riprendere fiato. -Siamo venuti
per il concerto dei Meet e poi per una faccenda di
lavoro…- -Questione top
secret o posso sapere di che si tratta?- -Sono anni che,
da quando è scoppiato il nostro successo, non ci fermiamo un attimo e
lavoriamo a tamburo battente fra tour, promozioni, soundcheck
e registrazioni. Così, con la scusa che dobbiamo preparare il nuovo cd, abbiamo
chiesto alla casa discografica una specie di vacanza. Ci siamo accordati di
prendere più tempo del solito con in cambio la promessa di fargli avere le
registrazioni pronte per essere masterizzate e pubblicate nel cd. Non solo i
pezzi da sistemare della fase di preproduction, ma
proprio il prodotto finito da mandare in stampa!- spiegò Tom attirando
sempre più l’attenzione della ragazza. -Cavolo!
Complimenti! È un bel passo impegnativo per voi!! E quanto tempo vi hanno
concesso?-
chiese lei esternando il suo entusiasmo per i successi dei suoi amici e dando
sfogo alla sua curiosità. -Si è parlato di
6 mesi……-
in una sola mossa le si avvicinò ancora di più e con un sussurro calcolato
scandì parola per parola -…e staremo qui a Roma!- …BOOM. Bomba lanciata!
Ora era il momento
di vedere come lei avrebbe reagito alla notizia.. -Come??Roma?!-Lalu
rimase del tutto allibita dalla notizia, incredula e incosciente dall’esprimere
altre emozioni. -Si. Ci hanno
dato la possibilità di scegliere il luogo della nostra vacanza lavorativa e
Bill e Georg sono stati i primi a proporre Roma per stare vicini a Serena e Ver…beh, poi sia a me che a Gustav non ci dispiaceva
tornare qui dove abbiamo avuto modo di divertirci molto in passato!- fece con aria allusiva e
ammiccante. -E dove starete?
In hotel per 6 mesi??- senza fare caso al comportamento di Tom. -No, oggi
pomeriggio siamo andati a vedere una villa in cui abiteremo tutti e quattro e
dove abbiamo dato direzioni di sistemare un piccolo ma attrezzato studio per
poter direttamente registrare le canzoni da noi. E’ a due passi da un grande
centro commerciale nato da poco ed immersa nel verde. Quindi potremmo stare
tranquilli, sicuri di poter rimediare senza difficoltà a qualsiasi bisogno
senza troppa difficoltà!- disse rinunciando al ruolo di cacciatore e tornando a
chiacchierare amichevolmente – io e Bill ci trasferiremo domani sera. Georg
e Gustav ci raggiungeranno la settimana prossima appena avranno finito questo
piccolo tour europeo con i Meet!- -Ah, già. Georg
mi aveva accennato di questo impegno… e quindi vi avremo fra i piedi per ben 6
mesi?-
chiese fingendosi scocciata, ma veramente contenta in realtà. -Eh già.. anche
qual cosina in più se sarà necessario! Più stiamo, meglio è… ci vuole una bella
vacanza! E preferirei passarla in buona compagnia!!- nel dirlo la fissò
dritto negli occhi, senza un velo di incertezza. Era serio e sicuro di ciò che
voleva e stava cercando di farlo capire anche alla mora con l’aiuto del suo
sguardo profondo e intenso. Alzò piano una mano e la posò sulla guancia della
ragazza per accarezzarla e sfiorarla delicatamente, rimanendo incantato dalla
semplicità di quel gesto e al tempo stesso colpito da quanto gli fosse mancato
anche solo toccarla. Era tempo di
muoversi e cogliere il fatidico attimo.. -Lalu, come fai? Come fai a
ridurmi così? Come fai a provocarmi questa valanga di emozioni restando semplicemente
seduta qui accanto a me, risplendendo della tua bellezza? Mi hai stregato! Non
sai quanto ho desiderato riaverti così vicina! Sentire il tuo dolce profumo,
vedere il candore del tuo volto, annegare nei tuoi occhi ed essere illuminato
dal tuo sorriso. Ho desiderato le tue labbra come nessuno mai!- la mano scese dalla
guancia fino al mento percorrendo le linee del volto e con il pollice passò un
tocco leggero sulle morbidezze della bocca, facendo sussultare la ragazza-
Ho desiderato avere il tuo corpo fra le mie mani ancora una volta per perdermici dentro e non trovare più via d’uscita! L’ho
sognato un’infinità di volte e me lo sono immaginato in ogni situazione…-
la mano scese ancora nell’incavo del collo mentre Lalu
inconsciamente la seguiva piegando la testa a favore di quel sinuoso movimento -
Non ti ho mai dimenticata! Sei sempre stata rinchiusa nel mio cervello e nel
mio cuore! Se sono cambiato, è stato grazie a te…io voglio stare con te!- concluse
stingendole la mano nella sua, più grande e forte. -Tom..- sospirò - ..è passato
del tempo…non so neanche se sia giusto stare qui a parlare…mi piace stare con
te e mi rendi difficile il compito di mantenere le redini delle mie reazioni,
se dici tutte queste cose! So di avere sbagliato in passato perché ho dato
retta alla paura e non al cuore. Ora non puoi dirmi tutto questo e credere di
non sciogliermi l’anima…!- confessò con timidezza la ragazza -Non posso,
DEVO! Io sono venuto qui solo per te!!!- e le loro dita si incrociarono e la presa
divenne ancora più stretta come a negare un qualsiasi possibile allontanamento.
Occhi negli occhi e in un attimo le loro labbra si congiunsero in un bacio,
trovando la parte mancante della loro metà della mela. Completandosi al solo
ritrovarsi così uniti e vicini. Un bacio delicato, senza foga o pressione. Un
bacio a stampo dove le loro labbra si sfiorarono appena, forse timorose di quel
contatto per tanto agognato. Il resto della sala
e degli amici sembrarono sparire e la mente di entrambi era totalmente
presa da quel bacio, confusa dal vortice di sentimenti che esso rievocava.
Sembrava di stare sotto una teca insonorizzata dove il ritmo del loro battito
cardiaco rimbombava e la sola aria necessaria era data dal respiro dell’altro.
Tutti i suoni esterni furono attenuati fino a perdersi nello spazio, tutti i
colori andarono a sfumarsi insieme per divenire accesi e pieni di energia. Una
bellissima sensazione di benessere e felicità iniziò a farsi strada in loro.. Quando si dovettero
staccare per mancanza di fiato, tutti e due erano rossi in volto…difficile da
dire se per l’imbarazzo o per l’eccitamento. Rimasero in
silenzio a guardarsi reciprocamente, con uno sguardo perso e incantato. Un
sorriso lieve sul volto e un brillio negli occhi. Fu Lalu a rompere questa scena statica - Ti va di andare
fuori in terrazza?- gli chiese gentile, scoprendosi speranzosa e vogliosa -Perché? Qui non
stai bene?-
fece un po’ sbalordito dalla proposta ricevuta -Ho bisogno di
un po’ di aria fresca…e magari di una sigaretta! Mi accompagni?- Tom, anche se
ancora interdetto, annuì e si alzò porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei prontamente la prese, accettando l’invito cavalleresco e insieme si
accinsero ad uscire sul balcone, ampio ma poco illuminato. Da lì si poteva
godere di una magnifica vista panoramica della Capitale e di uno spettacolo
naturale dato da una lattea luna piena impreziosita da un’infinità di stelle
sparse per tutto il cielo, pronte a risplendere su i due giovani. Stavolta son
stata brava: nessun ritardo!^_^ Anzi, avevo il
capitolo pronto già il giorno dopo dell’ultima pubblicazione..miracolo! Coooooooomunque, finalmente c’è
stato questo benedetto bacio di riconciliazione…si, diciamo così va! Rimango
sul vago, ma chi mi segue sa come io sia debole e tentata a scrivere certe
scene..ihihih..non dico nient’altro sennò mi brucio
il continuo XD Grazie a chi
legge e a chi commenta!!!!!!!! elisuccia22, ma quanto
sei carina??! Mi riempi sempre di tanti complimenti…sei un tesoro! Grazie!!!
Magari l’oscar o una statua sono un tantinello
eccessivi …ghghgh…grazie ancora delle tue belle
parole, mi fanno davvero piacere! ilenia91dorough, beh
sei al primo anello..in teoria dovresti vedere benissimo! Forse anche meglio di
chi sarà al parterre (escluse quelle in transenna)..io li vedrò tipo formiche
invece =.=’..sigh! e grazie dei complimenti! pamao,
grazie tantissimo dei complimenti e dell’incoraggiamento..sei dolcissima! Ti
posso dire che Lalu avrà modo di apprezzare questo
nuovo Tom ;) GEMELLINA89, mi fa
piacere sapere che ti ho addirittura emozionato!! E anche molto direi! Siamo
vicini alla meta…l’aria si sta scaldando!eheheh ;D eddy,
eh sì, finalmente Lalu si è addolcita! È stato un
processo lungo e doloroso, ma alla fine l’ha capito che doveva ingoiare il
rospo e andare avanti…Grazie dei complimenti! Sono felice che il chap non sia risultato pesante anche se riflessivo per il
98%...good! kit2007, hai preso
in pieno il clou del discorso che volevo esprimere con quel capitolo! È ottimo
sapere di essere stata così chiara e aver anche un buon responso :D ah, credo
ti interesserà molto quello che avverrà dopo la birra XD! E grazie ancora dei
complimenti!! Un
bacione CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Capitolo
14 – seguimi Tom aprì la
finestra che portava al bancone e da bravo cavaliere, quale quella sera si era
dimostrato più volte, aveva lasciato andare avanti Lalu.
Appena uscita la mora fu investita da una lieve brezza frizzante che iniziò ad
agitarle i capelli, ma che allo stesso tempo la rinfrescò all’istante. Il suo
volto si era arrossato e scaldato notevolmente per la situazione creatasi poco
prima con il rasta, il quale tuttora le stava vicino, anche lui intento a
godersi la sensazione di benessere donata dall’aria primaverile che li
circondava. La ragazza
raggiunse la balconata e poggiò i gomiti sul davanzale marmoreo, pieno di
colonnette intarsiate e tondeggianti nella loro atipica forma ‘a pera’, e
fece per prendersi una sigaretta dalla tasca del jeans quando sentì afferrarsi
i fianchi da dietro. Era Tom che l’aveva seguita e le si era posizionato alle
spalle. Il biondo le aveva stretto i fianchi posando le sue mani proprio nel
punto in cui poteva sentire appena sporgere l’osso del bacino della ragazza e,
senza indugiare, si avvicinò a lei facendo aderire il proprio petto alla
schiena di lei. Un gesto grintoso quanto lento, pieno di foga per stringerla a
sé e al contempo dolce e tenero per unire i loro corpi in un unico caldo
contatto. -Sei bellissima!
Questa poca luce lunare ti illumina il viso e fa vedere quanto siano profondi e
brillanti i tuoi occhi. Mi parlano di te senza che tu proferisca parola. Sono la luce che tante
volte ho desiderato che mi illuminasse.. Ti
ho pensato moltissimo in questi anni e, sebbene tu mi avessi ferito, non sono
riuscito a togliermi dalla testa il tuo sguardo denso di emozioni che da sempre
mi ha colpito in te. Non ho mai ritrovato tanto ardore in un solo sguardo.
Tanta dolcezza e rabbia insieme.- le sussurrò tutto delicatamente mentre le
prendeva appena il mento per farla girare verso di lui, tanto da poterla
guardare negli occhi -Me lo sono immaginato migliaia di volte, ma averti qui
davanti a me ha un altro sapore…ed effetto….- e un sorriso ammiccante e
malizioso tornò sul volto del ragazzo. Anche lui aveva un
rossore diffuso, sicuramente però non era dovuto dall’imbarazzo stavolta. Sentirla così
vicina e calda non faceva che incitarlo ad agire.. Sciolse la presa
sui fianchi per poi andare a cercare le mani di lei poggiate sul davanzale e,
un volta trovate, le afferrò per avvolgere l’intero suo corpicino in un
possente e rassicurante abbraccio. Nella sua altezza e
corporatura il biondo sovrastava la ragazza e ora, tenendola rinchiusa fra le
sue braccia, era come se la proteggesse dal mondo esterno e la stringesse a sé
istintivamente, come per darsi a sua volta sicurezza. Sentiva il profumo
dolciastro emanato dai capelli castani di Lalu,
sentiva la fragranza fruttata proveniente dalla sua pelle, ma soprattutto
sentiva perfettamente ogni forma del corpo della mora sul suo e in un attimo le
sue labbra carnose stavano già assaggiando il sapore del collo della ragazza. Un brivido di
piacere percorse la schiena ad entrambi. Tom continuò a
baciarle il collo e poi l’incavo e poi la spalla, scostando con delicatezza il
laccio della canottiera indossata dalla mora. Lalu fu travolta da una marea
di brividi e restava immobile con la testa leggermente chinata a sinistra,
godendosi quell’improvviso e gradito ‘trattamento’. Quando il biondo sciolse
l’abbraccio per spostarle la bretella, lei ruotò su se stessa per ritrovarsi
faccia a faccia con il ragazzo e a neanche 2 cm da quelle labbra che prima
stavano parlando con il suo collo e adesso si stavano leggermente
gonfiando e arrossando: non esitò un secondo per avvicinare le sue labbra a
quella bocca pulsante. Si baciarono per
davvero stavolta, con dolcezza ed intensità, assaporando il gusto dell’altro e
dando il via a un lungo moto, lento e agitato al tempo stesso. Un bacio che
diede sfogo a tutto il loro intimo istinto di sentirsi. Assetati da quel
tocco come se fossero dei dispersi nel deserto, ora davanti alla loro unica
fonte d’acqua, fonte da cui stavano bevendo con foga e insaziabili nel farlo. Presi da tanto
ardore, lasciarono le mani vagare sui loro corpi, tastando e accarezzando ogni
tratto raggiungibile, fremendo al solo tocco. Erano uno di fronte
all’altro intenti a baciarsi come due adolescenti presi dai loro ormoni. Tom
con la testa chinata verso il basso per raggiungere le labbra di lei e Lalu con il collo disteso verso l’alto per lo stesso fine. A un certo punto,
resasi conto di quella posizione fastidiosa, Lalu si
alzò sulla punta dei piedi per riuscire ad arrivare o almeno ad avvicinarsi il
più possibile all’altezza naturale del rasta, stringendogli le braccia al collo
per darsi un minimo di sostegno. Tale allungamento però durò poco in quanto il
ragazzo la prese per le cosce e la alzò da terra facendosi cingere la vita
dalle sue gambe, favorendo così quel desiderio di sentirsi sempre più vicini e
uniti. Seguitarono a
baciarsi, anche così avvinghiati, per diversi minuti fra un rapido respiro e
una carezza vogliosa d’altro.
Si fermarono solo a causa di un rumore di bottiglie rotte proveniente dalla
sala in cui si stava svolgendo l’after e dal fracasso
successivo capirono fosse stato causato dalla instabile ubriacatura di cui erano
vittima Davide e Diego, i quali in effetti erano da ore ciucchi persi dietro il
bancone dei drink.
Quei momenti, serviti a capire la situazione interna della festa, li fecero
risvegliare e riprendere da quel bacio infinito. Si erano entrambi voltati
d’istinto verso la finestra della sala ed erano rimasti così staccati giusto il
tempo per riuscire a capire anche in quale situazione fosse loro stessi. Tom
fece scendere Lalu dalla sua presa senza però
scostarsi da lei. Si fissarono negli occhi con il respiro ancora affaticato.
Non dissero nulla, solo una serie di lunghi sguardi indagatori che più volte si
incrociarono, sorprendendosi sempre con piacere. Alla fine la mora prese parola
e chiese al ragazzo se avesse una stanza nell’albergo. -Si, certo.. vuoi
andare lì?-
rispose lui, cercando di capire il vero significato della domanda e velando con
fatica la gioia e la voglia data da una possibile risposta affermativa. -Bene! Sì, seguimi!- lo prese per mano e se lo tirò a presso mentre
rientrava con rapide falcate nella sala e ne riusciva altrettanto rapidamente
trovandosi tutti e due in corridoio ancora mano nella mano –beh, da che
parte dobbiamo andare?- gli chiese, ammiccando deliziosa. -E’ qui
vicino..a destra, vieni!- rispose ancora incredulo da come si stavano
evolvendo le cose. Stavolta fu lui a
tirarla sicuro verso una direzione precisa, contento e desideroso di arrivare
velocemente alla meta destinata. Pochi passi e un paio di svolte che furono
dinanzi a una porta in mogano, liscia e lucida, al cui centro stavano quattro
cifre dorate e al cui lato vi era un aggeggio su cui strisciare la
chiave-tessera per entrare e su cui erano impresse le stesse quattro cifre:
1257. Tom cercò in tasca
la tessera, la strisciò veloce e, dopo lo scatto della serratura, spalancò la
porta lasciando il passo a Lalu–Prego, milady!-. La ragazza entrò
senza titubare mentre dietro di lei il biondo accendeva la luce e le permise di
rivedere una stanza sfarzosa e ampia come quelle che ricordava di quello stesso
hotel in cui spesso era stata insieme al ragazzo che ora la stava teneramente
abbracciando da dietro. -Adesso che vuoi
fare?- le
chiese malizioso. Lalu non rispose, ma, dopo
essersi riappropriata del senso di abitudine e benessere che solo quelle
quattro mura le potevano dare, si diresse spedita verso l’armadio in stile
barocco che prendeva tutta una parete della camera da letto. Aprì le ante e ne
trasse fuori una pesante coperta in pile e, con non poca difficoltà, se la mise
sottobraccio sotto gli occhi incuriositi del rasta, rimasto per tutto il tempo
sulla porta della stanza ad osservarla immobile. -Seguimi!- lo incitò ancora dopo
riaverlo preso per mano. Il ragazzo non
obiettò e prese a seguirla, cercando di capire le intenzioni della ragazza
mentre uscivano dalla stanza d’albergo. -Prima siamo
passati davanti a una porta di servizio che portava alla rampa di scale
centrale…torniamo lì- gli spiegò rapidamente, tirandoselo costantemente dietro. -Si, ma lì dove?
Dove vuoi andare??-
le chiese ancora frastornato dall’iniziativa presa dalla ragazza. -Su!- gli diede una risposta
secca e paradossalmente diretta e semplice, lasciando comunque il ragazzo pieno
di dubbi sui progetti preservati per il loro continuo di serata. -Lalu, su dove? Non è per
essere pressante, ma mi devo preoccupare? Non è che ora sbucano un paio di
energumeni amici tuoi e iniziano a gonfiarmi di botte??- incalzò chiedendo
spiegazioni e scherzando sull’argomento nel tentativo di cercare stemperare lo
strano stato di agitazione che aveva iniziato a torturargli la bocca dello
stomaco. La ragazza si
bloccò d’improvviso, scontrandosi di conseguenza con il chitarrista, rimasto
sempre a un passo dietro di lei. Si bloccò e si girò per scrutarlo attentamente
negli occhi per poi scoppiargli a ridere in faccia. Cominciò a ridere di gusto
davanti al biondo, il quale da parte sua rimase in silenzio, allibito per
l’ennesima inaspettata reazione e ancora decisamente confuso riguardo il da
farsi. -Ma sei
scemo!??- si
rivolse al rasta una volta smesso di ridere –ti pare che ingaggio degli
energumeni, come li chiami tu, per farti menare?? Se voglio picchiarti, posso
farlo benissimo da sola….e fidati che non ti dispiacerebbe affatto!-
concluse lanciandogli un sorrisino malizioso e ammiccante. -beh, era per
chiarirmi un attimo le idee..- si giustificò lui, rispondendole con un ghigno
divertito e provocatorio. In effetti si stava
chiarendo le idee per davvero. Stava iniziando a capire dove volesse arrivare Lalu con tutto quel “seguimi!” e non gli dispiaceva
affatto assecondare quel piano così inusuale per le sue abitudini notturne. Lei, di risposta,
gli diede solo un piccolo bacio a stampo e, una volta trovata la porta di
servizio per le scale, iniziarono a salire velocemente fino ad arrivare davanti
l’ultima porta che portava al tetto. Tom continuava a
seguirla silenzioso e divertito dalla sfrontatezza mostrata dalla ragazza
nell’attuare la sua particolare idea, pensando quanto fosse irreale e magnifico
l’avvicendarsi delle situazioni accadute durante l’arco di quella serata. Era
partito con la sola voglia di parlarci e ora era in procinto di dare sfogo ad
una voglia molto più intima e animale. Non poteva chiedere nulla di meglio!
Arrivati sul tetto, Lalu prese la coperta che aveva
sotto braccio e la stese per terra, vi si sdraiò a pancia in su e si mise ad
osservare le stelle appoggiandosi sulle braccia incrociate sotto la propria
testa. Il biondo rimase in piedi a fissarla. Sembrava fosse stregata dal cielo
stellato e non si accorgesse di quanto in realtà fosse terribilmente sensuale
così distesa, in quella posa naturale per lei ed eccitante per lui. In pochi attimi
infatti le andò sopra a cavalcioni, sorprendendola con un’infinità di baci a
fior di pelle. La baciava con passione e foga, senza dover più trattenere il
proprio desiderio di possederla, senza limitare il fuoco che gli si accendeva
dentro al solo pensiero di lei, senza curarsi di sguardi indiscreti o discorsi
fastidiosi. Ora la aveva lì, fra le sue mani, e difficilmente l’avrebbe fatta
fuggire. Finalmente stavano
giocando al loro gioco preferito e non avrebbero finito se non allo
stremo delle loro forze. Baci dati con forza
vorace, pieni di foga e desiderio, ricambiati con la stessa intensità. Carezze
lievi che intraprendevano un movimento sconclusionato lungo tutto il corpo
dell’altro. Respiri sempre più affannati, rubati fra un bacio e l’altro. Dopo
tanto stavano allontanando il tempo che li aveva tenuti distanti e stavano
perdendosi l’uno nel soffio dell’altra. Senza smettere di
baciarsi, Tom si distese sulla coperta, mettendo Lalu
a cavalcioni sul proprio torace. La aiutò a sfilarsi la canottiera, rimanendo
ammaliato dalla scena di cui poterono godere i suoi occhi nocciola: sopra di
lui stava questa ragazza rossa in volto per l’eccitazione, con le labbra
turgide e gonfie di un rosso acceso, presa da un respiro pesante e lento,
rimasta in reggiseno da cui si poteva ben mirare il florido seno e gustare il
candore della sua pelle, col viso incorniciato da una piccola e soffice cascata
di boccoli castani e da cui un paio di occhi vispi chiedevano maggiore
vicinanza. Le tolse anche il
reggiseno e proseguì a baciarla entusiasta e inebriato dal profumo del loro
contatto. Continuarono questa
danza in cui si trovavano a vicenda uno sotto e l’altra sopra e viceversa per
spogliarsi da tutti i vestiti, finché non rimasero entrambi nudi e si unirono,
dopo essersi protetti. Tom troneggiava sul corpo sinuoso e morbido di lei,
spingeva ritmicamente e con forza sempre maggiore, afferrando con vigore le
cosce della ragazza e lanciando mugolii e urla smorzate di tanto in tanto. Lalu gli rimase sotto, cingendogli la vita con le sue gambe
e stringendo la presa quando il piacere diventava maggiore e le spinte si
facevano più possenti. Si scambiavano sospiri profondi e sguardi carichi di
gioia e ardore, si accarezzavano e sfioravano delicatamente o si aggrappavano
l’una all’altro quasi graffiandosi, senza più riuscire a distinguere la minima
differenza in quel tocco che non fosse altro piacere e un continuo di brividi
adrenalinici. Andarono avanti con questo moto ondulatorio e ripetitivo finché i
gemiti aumentarono e si intensificarono, perdendosi nell’aria del cielo
stellato sotto cui il loro incontro stava avvenendo. Tom, sentendo la presa in
vita farsi più stretta e intuendone il significato, insistette nel suo
movimento fino a portare la mora all’apice del piacere, definito da un sospiro
più rumoroso e smorzato dei precedenti. Giunto a quel punto, il biondo si
lasciò pervadere dai sensi e, stringendosi alla ragazza, raggiunse anche lui
l’orgasmo, svelando tutta la sua potenza con un respiro caldo e pesante
liberato nell’incavo del collo di lei. Restarono così
abbracciati per pochi secondi e poco dopo il ragazzo si accasciò esausto al
fianco della mora, pulendosi e rinfilandosi i jeans lasciati informi a terra
poco distanti dalla coperta. Lalu si rimise gli slip
e infilò una delle due maglie indossate dal chitarrista, per poi adagiarsi su
una sua spalla nuda e muscolosa e godersi l’aria fresca di quella notte e lo
splendore della luna. Lui l’abbracciò e coprì i loro corpi con il resto della
grande coperta su cui erano stesi, avvolgendosi in un soffice fagotto. Oooooooooh, finalmente! Come dicono
dalle mie parti: JE L’HANNO FATTA! Ihihih… E ce l’ho fatta
anche io a pubblicare…è che sto male e il cervello non collabora, cioè
collabora meno del solito! XD Scusatelo!!!^^ Ovviamente
grazie a chi ha letto e recensito: Elisuccia22 – si si, come no, una statua in miniatura da mettere sul
comodino..grazie tesoro! Kit2007 – mi hai fatto morire
dal ridere..semmai finisse male, ti do il permesso di entrare nella storia e
prenderli a randellate XD.. auaauhuhaua..in questo
capitolo sono stati moooolto fisici, come dici te.
Piaciuto? Grazie del ‘sensazionale’! Gemellina89 – grazie mille dei
complimenti! Sto ancora leggendo la tua ff per
mancanza di tempo, ma sto quasi alla fine…poi ti dico. Rubychubb – donna, tu capisci
sempre i miei intenti!! Non so dirti quanto di positivo e quanto di negativo ci
sarà in futuro…ancora devo rifletterci su J
grazie del sostegno mafioso e del ‘si stampi’!! Ps. Recensite in taaaanti!! Lasciatemi le vostre preziose opinioni…grazie!
Capitolo 15 *** capitolo 15 - dall'alba al risveglio ***
Capitolo 15 – dall’alba al risveglio
Capitolo
15 – dall’alba al risveglio Erano stretti in un
caldo abbraccio, protetti dalla grande coperta in pile che si erano portati
dietro, appena spossati per la fatica appena terminata, ma felici e sereni di
vivere momenti così densi di pura gioia e piacere. Lalu teneva la testa
candidamente posata sulla spalla di Tom. Si era accoccolata fra le sue braccia
protettive, intrecciando e sovrapponendo la sua gamba fra le sue più virili,
mentre con la mano gli accarezzava delicatamente il petto, andando a fare dei
cerchietti invisibili intorno ai capezzoli, ancora nudi, di lui, seguendo con
la mente chissà quali vaghi e vacui pensieri.
Il ragazzo invece la stringeva a sé con premura, in un modo stranamente
naturale e spontaneo. Si stava rilassando, rassicurato finalmente da un dolce
respiro liberato contro il suo petto. Perlustrava gli astri celesti tranquillo,
lasciando fluire via tutto lo stress accumulato nei giorni precedenti, stress
provocato dal loro imminente e possibile incontro. Ora non poteva solo
che ringraziare il fratello per aver tanto insistito sul suo sconclusionato
comportamento con le donne. Lo aveva illuminato su i suoi stessi sentimenti, i
quali solo adesso era riuscito a esternare, seppur con fatica, a colei che
inconsapevolmente lo aveva segnato a vita. Quella piccola e
testarda moretta, lo aveva travolto con tutta la sua verve e stravolto in due
secondi netti appena lo aveva lasciato. Con il gemello avevano
discusso molto riguardo all’evolversi della loro storia passata e avevano
ipotizzato mille possibili ragioni del loro distacco. Analizzando punto per
punto, erano arrivati a dedurre che la ragazza si fosse spaventata di fronte a
un rapporto a distanza, e per giunta, con un famoso musicista, considerando
tutti i pro e i contro annessi. Da lì il chitarrista ebbe chiara anche la
testardaggine ostentata ad oltranza dalla mora nel non tenersi in contatto in
quegli anni. Spiegato questo
concetto e cogliendo al volo la possibilità di una vacanza per il nuoco cd, si
era attivato a coinvolgere l’intero gruppo nel suo piano di conquista. Convinse
i restanti tre a trasferirsi direttamente a Roma per quel periodo di riposo,
ovviamente l’inverso di come invece aveva riferito a Lalu,
e si era organizzato in modo da sfruttare la prima concreta possibilità per
riuscire a spiegarsi e riallacciare i rapporti. Tutto era filato
liscio come l’olio, a parte un inizio un po’ ostile. Sapeva che stemperare gli
attriti con un goccio d’alcool in più lo avrebbe aiutato e, infatti, così fu.
Inaspettatamente però, dopo la lunga chiacchierata, Lalu
si era rivelata estremamente passionale e piena d’invettiva, come se nulla
fosse accaduto o cambiato. Tale reazione lo lasciò di stucco, ma
indiscutibilmente felice. Adesso che tutto
era tornato nei ranghi, adesso che il suo cuore poteva continuare a battere,
adesso che aveva su di sé il suo corpo, adesso che si erano riuniti, solo
adesso poteva dirsi completamente contento. Appagato e soddisfatto della
propria vita. Ecco, in questa
condizione di abbandono dei sensi, entrambi ripresero a stuzzicarsi e
coccolarsi.
Cominciarono a rotolarsi nella coperta svincolando l’una dalla presa
dell’altro, lasciandosi adulare da una carezza o da un bacio, scherzando e
amoreggiando come tortore a primavera, saltando fintamente indispettiti per un
pizzico inaspettato e una tastata prepotente, sciogliendosi davanti a un
sorriso sincero o a uno sguardo troppo audace. -Ma insomma! Non
ne hai ancora abbastanza?- squittì la ragazza mentre il rasta insisteva a farle il
solletico, assaggiando al tempo stesso tutte le forme del suo corpo. -No, mai!- sentenziò convinto,
distendendo divertito il viso in un sorriso scaltro e accattivante, senza
smettere di far ridere e agitare la mora fra le sue mani. -Daaai! Fermati! Sto morendo…
ti prego, ti prego… farò tutto ciò che vuoi, ma basta con il solletico!- lo implorò riuscendo a
trattenere le risa e guardandolo fisso negli occhi, nonostante la stesse
“torturando” e bloccando i movimenti, mettendosi sopra di lei. -Ah sì? Tutto tutto?- domandò allora, più che interessato alla proposta. -Sì tutto!- -L’hai detto!- smise di farle il
solletico per imporsi su lei, bloccandole i polsi ai lati della testa
-Guarda che posso andare avanti per tutta la notte! Non mi devi dare che il
via..- aggiunse il biondo, senza andare a definire quanto ci fosse di
minaccioso e quanto di sfida in quella frase. Dopodiché lasciò la presa per
osservarla meglio. Rimase sopra di lei sollevandosi con le braccia e dall’alto
della sua posizione iniziò a squadrarla in modo provocante e inumidendosi le
labbra. -Esagerato! Non
credo potrai resistere così a lungo!- insistette la mora, divertita sia dalla
situazione equivoca e sia dalla posa sensuale assunta dal ragazzo. -Ah no? Sono ben
munito e non avrò remore a usarli!- asserì soddisfatto, tirando fuori dalla tasca,
posta sul retro del suo jeans, una lunga sfilza di pacchettini argentati. Tutti
attaccati fra loro, una decina di preservativi. -Ah però!! Sei
venuto con buone intenzioni!- e un ghigno voglioso apparve sul volto di
entrambi. Il ragazzo non
spiegò oltre e si avvicinò per baciarla.
Da un bacio nacque altro, e poi ancora e ancora fino ad aprire parecchi
di quei pacchetti, accuratamente preservati nella tasca del pantalone. Giocarono fino alle prime luci
dell’alba, riprendendo fiato e forze di tanto in tanto, ma non perdendo la foga
e il vigore nel farlo. Alla fine si
fermarono definitivamente esausti, quando il sole stava per alzarsi e il cielo
iniziava a schiarirsi prendendo tutte le sfumature possibili, dal celeste al
rosa con venature di arancio e viola.
Si rivestirono e dopo aver ammirato per alcuni minuti lo spettacolo della città
illuminata dai primi raggi del giorno, scesero di nuovo nella stanza dell’hotel
del chitarrista e crollarono l’uno sull’altra, affondando rumorosamente nel
grande e soffice letto della camera. La mattina seguente
furono svegliati dal suono insistente del cellulare di Tom, mentre ancora
entrambi erano sotterrati da un cumulo di lenzuola attorcigliate fra i loro
corpi e sepolti dalla miriade di cuscini decorativi, ovviamente compresi nello
stile sfarzoso del letto, e che si erano chiaramente scordati di riporre
nell’apposita cassapanca ai piedi del baldacchino, quando erano caduti nelle
braccia di Morfeo. Il chitarrista
rispose al telefono graziando il suo interlocutore di una terrificante voce
impastata e sbiascicante, annuendo e sillabando a fatica con la vivacità di una
pianta grassa morta.
Appena la conversazione fu terminata, riprese l’esatta posizione da cui si era
dovuto togliere per rispondere: spalmato a quattro di bastoni sui ¾ del
materasso. Nell’angolino rimanente c’era Lalu, la
quale continuava imperterrita a dormire con la testa affondata in un soffice
cuscino e le gambe tirate al petto in posizione fetale, tenera come una bambina
persa nel mondo dei sogni. Passarono buoni
dieci minuti quando il ragazzo provò a parlare, avendo intuito che era il caso
di alzarsi. -Era Bill…dice
che sono le tre e mezzo!- esordì con appena un filo di voce voltandosi verso il bozzolo
di lenzuola e cuscini in cui era la ragazza. Un solo mugugno
contrariato per risposta. A quel punto il
biondo s’issò lentamente dalla sua classica posizione per andare a crollare di
proposito su quel cumulo di roba. –Piccola, è ora
di svegliarsi!- lo disse calmo e pacifico. Un piccolo sorriso
sul suo volto mentre lentamente andava a scoprire il corpicino raggomitolato della
mora. Una volta ritrovata, la abbracciò con dolcezza racchiudendola interamente
nelle proprie braccia. Altro mugugno. Fu allora che le
scansò i capelli dal viso e dal collo e prese a riempirla di mille soffici
baci, partendo dalla spalla fino ad arrivare all’orecchio e inoltrarsi sulla
guancia verso la bocca. Si rigirò sapientemente e con cura il corpicino fra le
mani, facendo finta di non essersi accorto di aver già ampiamente svegliato la
fanciulla, la quale però continuava a fingersi addormentata. Allietato da
quella recita e trovandosi di fronte le labbra carnose e sorridenti di lei,
iniziò a baciarle e morderle con delicatezza.
Alla fine Lalu si decise di rispondere a quel bacio,
diventato piano piano sempre più avvolgente e
viscerale, ricambiando con trasporto e calore di pari livello. -Ah, ma allora
sei sveglia?-
le chiese, appena si staccarono per riprendere fiato, divertito e fintamente
indispettito. La ragazza annuì
ripetutamente, scuotendo allegramente i capelli sconvolti dalla dormita. Gettò
le braccia intorno al collo del ragazzo e gli diede un ultimo bacio a stampo
prima di augurargli un soave “Buongiorno!”. Dopo altre
effusioni amorose, decisero di lavarsi e scendere nella sala ristorante
dell’hotel per mangiare quel che per loro fu una colazione, ma per le persone
normali era un pranzo più che abbondante… d'altronde dovevano recuperare le
energie consumate durante quella strepitosa notte!!! Lo so che in
questo capitolo mi sono lasciata andare in descrizioni smielate e azioni
apparentemente inconcludenti ai fini della storia, ma dovevo riportare la
fiction sulla retta via…in HARMONY style! ;p -Chiedo venia
per la frase conclusiva: deficiente e…. niente. È solo deficiente! Ma la trovo
simpatica.. nooo?!? ;)- Spero comunque
che sia stato gradito questo interludio tenero-focoso..eheheh..piano
piano l’ispirazione ha preso piede in me e non sono
stata più cosciente di quel che ho scritto. buCia! È
che mi sono fomentata sull’argomento XD Ecco, come al
solito ho lasciato una traccia della mia demenza…sarà colpa delle vacanze
pasquali?! Naaaaaaaaa Beh , grazie a
chi ha letto e chi ha commentato: eddy, elisuccia22 e
kit2007
(daaaaaaaaaai! Lalu non è
una smorfiosetta! è solo lunatica come miliardi di donne ^^) vi adoro e vi
auguro BUONA PASQUA!!!! bacino
Capitolo
16 – home, sweet home? Pieni come uova e
sazi fino a scoppiare, tornarono in camera e richiamarono Bill accordandosi per
il da farsi riguardo al trasloco nella nuova casa. Decisero di
trovarsi nella hall alle sei in punto per salutare i superstiti del party della
sera precedente e dirigersi poi, solo con Bill e Serena, verso la nuova
villa-studio di registrazione del gruppo. Era una villa a tre
piani in stile moderno, circondata da un ampio giardino con
piscina-idromassaggio annesso. Si trovava in una
zona della periferia romana, piena di villette dello stesso genere, bianche e
con un’architettura minimale. Metri e metri di verde tra una casa e l’altra,
quel tanto per isolarsi dal caos urbano. Tutto aveva un’aria molto sobria e
semplice, senza troppe pretese. Bellezza esteriore unita a praticità e comodità
interna. La casa era sì
divisa in tre piani: il primo era il piano dove si trovavano le cinque camere
da letto con bagno interno, quattro per ognuno del gruppo più una per gli
ospiti; il pian terreno era quello con cucina, soggiorno, sala hobby piena di
giochi e aggeggi elettronici di ogni genere e divertimento, due bagni di
servizio, sala da pranzo, lavanderia, ingresso e atrio da cui si dipartivano le
rampe di scale; il seminterrato, ovvero l’ultimo piano sotto il piano terra,
era adibito a studio musicale, con una grande sala prove, due sale
registrazioni, uno studio fonico, una piccola palestra e con un paio di
divanetti per lo svago dei ragazzi fra una prova e l’altra. La macchina di Lalu, in cui sedevano i quattro amici, aveva seguito, curva
dopo curva, il furgoncino blu della Iveco carico dei bagagli e degli strumenti
dei ragazzi. Arrivati alla
villa, due signori in uniforme, anche essa blu, erano scesi dal suddetto
furgoncino per iniziare a scaricarlo e, mentre i due si erano adoperati per
trasportare chitarre e rullanti vari, i gemelli con le ragazze si erano
caricati le valigie ed erano entrati nell’abitazione. Bill si stava
trascinando a fatica due trolley pesantissimi seguito da Serena, la quale
reggeva a stento un borsone blu e cercava di avanzare dondolando e muoversi
così per forza cinetica. La coppia stava salendo le scale che portavano al
primo piano, diretti verso la stanza del cantante. Anche Tom si era
caricato un paio di valigie più una borsa a tracolla e dietro di lui Lalu, la quale si trainava appresso un trolley su cui aveva
impilato un beuty-case e uno zaino. Anche loro
stavano scalando la rampa di scale verso le camere da letto. In cima vi era un
lungo corridoio con cinque porte: due sulla destra, due sulla sinistra e una in
fondo. -Quale è la tua,
Tom?-
chiese la mora giunta ansimante all’ultimo gradino, riprendendo fiato e
massaggiandosi le braccia leggermente indolenzite. -E’ la prima a
sinistra. Di fronte c’è quella di Bill- disse
indicando la porta aperta poco prima dal fratello per entrarvi –accanto a me
c’è quella di Georg e di fronte a lui quella di Gustav, poi in fondo c’è quella
degli ospiti..ma, secondo i miei calcoli, verrà spesso sfruttata da David o da Andreas, il migliore amico di Bill e mio!- spiegò una
volta entrato nella propria camera e depositando le valigie in un angolo
accanto alla porta, imitato a sua volta dalla ragazza –Ora, un altro giro e
abbiamo finito!- asserì soddisfatto mentre scendeva le scale per andare a
prendere altri bagagli. Rientrati di nuovo
nella stanza e abbandonate le ultime borse, il rasta si sedette fiaccato sul
letto, buttando la testa all’indietro per distendersi il collo affaticato dal
recente sforzo. -Devo ricordarmi
di portarmi meno roba appresso! Tutte le volte finisco stremato!- sbottò esausto mentre
dondolava la testa da un lato all’altro. -Dovresti essere
abituato ormai a tutto questo!- gli rispose divertita la mora, la quale ancora
stava poggiando uno zaino pieno di cd e dvd. Una volta posato,
si stiracchiò le braccia e piano si avvicinò al bordo del letto su cui era
seduto il ragazzo. Gli andò sopra a cavalcioni e gli diede un bacino sulla
guancia. -E questo?- chiese meravigliato il
ragazzo, stringendola in un abbraccio e appoggiando debole la testa sul petto
di lei. -Così…- rispose candidamente –sei
proprio stanco?- domandò intenerita dalla dolcezza con cui il biondo si
stava rilassando sul suo corpo e accarezzandogli con tenerezza la testa. Un piccolo cenno di
assenso. Qualche attimo di
silenzio per crogiolarsi nel riposo. -Piccola, che
vuoi fare?-
Tom esitò a porre la domanda per paura di rompere la calma creata in quella
stanza, in quel letto, in quell’abbraccio. -Mh..è ancora presto per
mangiare!..non saprei! Posso restare ancora un po’. Domani attacco alle tre di
pomeriggio e perciò non ho alzatacce in previsione..- ragionò più con sè stessa che con il ragazzo, il quale la teneva sulla
ginocchia e la osservava silenzioso. -Buono a
sapersi! Però intendevo un’altra cosa…- -Cosa?- -Che vuoi fare
di…noi?-
esitò ancora prima di concludere la frase. Intimidito e impacciato per
l’argomento di rilevante interesse per lui e perciò introdotto senza troppi
giri di parole. -Ah.- rimase spiazzata da una
domanda tanto diretta –veramente, non ci ho ancora pensato..ieri è successo
tutto così veloce e in modo naturale che non mi sono posta interrogativi. Oggi
non ho avuto ancora tempo per rifletterci su per bene. A essere sincera, mi
trovo bene con te..come è sempre stato! Sei come ti avevo lasciato e forse
anche meglio, ma credo converrebbe non correre. Ora sarai qui per un bel po’ di
tempo. Non vedo il motivo per affrettare tutto, frequentiamoci semplicemente!
Eh? Godiamoci i giorni insieme e se poi lo vorremo, potremmo riaffrontare
la questione..- gli spiegò tutto guardandolo fisso negli occhi, cercando
una conferma alle sue parole –in fondo dobbiamo prima abituarci a vederci
tutti i giorni. Solo dopo sapremo che fare! Non credi anche tu?- -ok. Hai
ragione! Continuiamo a uscire e poi vediamo dove andiamo a finire.- sancì una specie di
accordo tra loro per rimandare tutte le domande a tempo lecito. -Bene!- si scambiarono un
sorriso d’intesa e accantonarono l’argomento. Per ora. Un brontolio giunto
dallo stomaco del rasta attirò l’attenzione di entrambi e li fece ridere
allegramente. Dando una rapida occhiata all’orologio, videro che l’ora della
cena si stava avvicinando e, scendendo in cucina, videro che la dispensa e il
frigo era vuoti, senza la minima ombra di qualcosa di commestibile. Corsero rapidi in
macchina, diretti alla centro commerciale per fare la spesa, lanciando prima un
urlo d’avviso agli altri due piccioncini che si erano chiusi in camera da
quando i tecnici avevano finito di scaricare tutto dal furgoncino. -Io direi di
farci un bel piatto di pasta che ci sazia ed è veloce da preparare!- Erano tutti e quattro
intorno al pianale della cucina in cerca di un idea su cosa preparare per la
cena, quando Serena giunse alla più facile delle conclusioni: pasta. Gli entusiasmi dei
gemelli e l’annuire di Lalu confermarono la decisione. -Magari gli
facciamo un bel piatto alla carbonara!- la proposta di quest’ultima era rivolta
direttamente all’amica, ben sapendo che gli altri due sarebbero stati di poco
aiuto ai fornelli. -Cos’è?- chiese incuriosito Bill,
il quale, sebbene ormai da anni fidanzato con un’italiana, sapeva ancora poco
della cultura del Belpaese o almeno faticava a collegare le sue conoscenze con
i nomi in italiano. -E’ un piatto
tradizionale di Roma. Pasta, pancetta, uova e una bella grattata di pecorino
sopra a tutto! È particolarmente gustoso, fidati!- come al solito Serena
era andata a spiegargli tutto, chiara e concisa, senza perdere piega nel suo
aspetto aggraziato. Le due ragazze
iniziarono col mettere su l’acqua e, mentre la riccia si era messa a tagliare a
dadini la pancetta, Lalu aveva preso a sbattere le
uova con pepe e sale quando fu interrotta da un urletto
acuto. Era Tom che,
allontanatosi con Bill per apparecchiare, era ritornato in cucina e le aveva
trovate affaccendate a preparare il pasto. -Che cavolo è
quella roba viscida?-
schifato, stava additando il piatto in cui erano le uova, in attesa di essere
riversate quando la pasta fosse stata cotta. Il biondo era
impressionato da quella poltiglia giallognola mai vista prima e aveva la bocca
arricciata in una smorfia di disgusto. -Cosa? Le uova?- chiese con noncuranza la
mora -LE UOVA?????
Quella roba lì sono UOVA???- ripeté, sconvolto dalla notizia. -Già…sai, quelle
che fanno le galline…- ironizzò, colpita per la scoperta che il ragazzo, grande e
grosso, non sapesse di che alimento basilare si trattasse. -Si, lo so che
vengono dalle galline! Mica sono scemo…- rispose stizzito -Mh..ho dei dubbi a volte…- ribattè senza pensarci,
sarcastica come sempre. -Simpatica! È
che non le ho mai cucinate e non sapevo che fossero così..VISCIDE!- si giustificòpoi
–Non sono un asso ai fornelli! Tutto qua!- disse spiegando così la sua
reazione -…in compenso sono moooooooolto bravo in
altro!- concluse ammiccante. -Fammi capire.
Ogni scusa è buona per fare battute allusive?- -Ancora non lo
avevi capito?!-
Bill si intromise nel loro battibecco, entrando nella stanza e andando a
cingere i fianchi della propria fidanzata che intanto stava controllando le
pentole sul fuoco, ascoltando in silenzio la divertente discussione fra i due. -Si, ma gli
avevo lasciato un margine per ricredermi..- iniziando a ridere con gusto seguita dal
cantante e dall’amica. -Oh, la smettete
voi due di prendermi in giro!! E tu, Sere, non ridere! Non ti faccio pena? Sono
una vittima innocente di questi due cattivacci…- cercando di difendersi e
sfoderando i suoi famosi occhioni da cane bastonato,
languidi e profondi. Unica reazione fu
l’aumentare delle risate da parte del resto del gruppo. Poco dopo poterono
cenare e discutere dell’organizzazione per la produzione del nuovo cd dei
tedeschi. Georg e Gustav li
avrebbero raggiunti una settimana dopo e da lì avrebbero iniziato seriamente a
creare le nuove canzoni. Per ora i fratelli si sarebbero rilassati e al massimo
avrebbero buttato giù qualche idea voce-chitarra. Insomma, pacchia totale! Alla fine della
cena, si spostarono in salotto per vedersi un film in santa pace, troppo
stanchi dal trasloco per uscire e bere in qualche locale. Durante la visione Lalu informò gli amici che si era ricordata che ci sarebbe
stato un evento particolare e divertente cui potevano partecipare tutti quanti,
anche Georg e Gustav, perché si sarebbe svolto dopo dieci giorni da lì. Rimase
molto sul vago. Accennò solo al fatto di trovare o compare molti cuscini. Al che Serena intuì
a cosa si riferisse l’amica e iniziò a sghignazzare al solo pensiero. Tom e
Bill rimasero sconcertati dall’aria misteriosa che aveva preso la faccenda,
incuriositi dalla reazione della riccia e attirati dalla proposta appena
accennata dell’altra. Il discorso cadde poco dopo, distratti da una scena piena
di effetti computerizzati. Finito il film se
ne andarono a dormire, ciascun ragazzo nella propria camera seguito dalla
rispettiva compagna. Tutti e quattro si
diedero la buona notte e le due porte frontali si chiusero all’unisono. Il biondo giaceva
sdraiato sul bordo del letto, a petto nudo, con i rasta sciolti e sparsi su
tutto il materasso, con indosso solo un paio di larghi boxer a righe rossi e
blu, in attesa che il bagno si liberasse per lavarsi i denti. Rimase steso e
pensieroso per buoni cinque minuti. Il tempo necessario per Lalu
di cambiarsi per la notte con una maglia ovviamente larghissima datale dal
ragazzo come pigiama provvisorio, lavarsi e uscire dal bagno fresca come una
rosa nonostante la stanchezza iniziasse a farsi sentire. -Si può sapere
di che si tratta? Magari inserendo qualche dettaglio in più! Tanto per farmi
capire qualcosa anche a me..- il rasta sfrecciò secco la domanda, senza
neanche alzarsi dal letto, non appena la ragazza avanzò verso il letto. -A che ti riferisci?- -All’evento di cui hai
parlato prima- -Che vuoi
sapere?-
chiese scocciata dall’atteggiamento da offeso assunto stranamente dal biondo. -Beh, tanto per
cominciare dove è, poi cosa si fa e magari anche altro..- spiegò infastidito. Lalu chiarì ogni dubbio del
ragazzo e spiegò che sarebbero potuti andare tutti insieme: loro, le sue
amiche, i Tokio hotel e i Wildcats. -Ma perché ti
eri innervosito?-
chiese una volta che si era tranquillizzato e finalmente si erano infilati fra
le lenzuola. -Mi da fastidio
che mi tratti come un’idiota!- sbottò dopo poca esitazione, alzando anche la
voce. -Ma quando?- cadeva dalle nuvole a
quella uscita. -Spesso..come
prima con le uova o poco fa con la cosa dei cuscini…- decisamente acido e
contrariato. La mora rimase
spiazzata e senza parole. Freddata dallo sguardo severo che le era puntato
addosso a pochi centimetri di distanza dal suo volto. -Credo di
essermi prostrato abbastanza ieri, credevo che avessi capito che faccio sul
serio, credevo fosse evidente quanto sono cambiato. Sono stato chiaro sin da
subito con te. Ti ho trattata con rispetto e ho cercato di capire le tue
motivazioni, ma pare che sia tutto inutile perché tu mi tratti come nulla fosse
accaduto! Come tre anni fa. Come se io in questo tempo non mi fossi sbattuto a
maturare e ci non fossi riuscito!- sbuffò estenuato dai suoi tristi pensieri e
dalle sue dure parole. Stavano entrambi
nel grande letto, però fra di loro non sparì come era solita fare, anzi. I due
rimasero in punti separati del materasso e si fissavano confusi e afflitti. Lei
turbata, lui sconfortato. Muti, in cerca delle parole più giuste da dire. Pasqua passata,
cioccolata arrivata al fondo del mio stomacuccio,
prime ribellioni dei brufoni per il troppo
cibo…insomma tutto ok. E a voi come è andata? Spero bene, nonostante le brutte
notizie che sono arrivate su Bill. Passando alla
storia..grazie a chi legge e chi recensisce. Mai come ora, siete materia per la
mia ispirazione. Mi inchino a voi! Danke! In particolare: Zickie, ma graaaazie! Sei dolcissima!! Addirittura il preferito!^^ ne
sono compiaciuta e decisamente sorpresa…non credevo potesse essere un capitolo
con troppe potenzialità! Bene bene, mi fai felice! Gemellina89, grazie dei
complimenti! Dici che devono parlare di più? Mhh..che
intendi di preciso? Vedi, è che in certi momenti non trovo adatto infilare
dialoghi quando è l’azione la regina della scena. Non li faccio chiacchierare
troppo esplicitamente, questo sì, ma cerco solo di sintetizzare il tutto al
fine della storia…comunque, ho preso appunto. Grazie! che dici in questo
capitolo parlano abbastanza?;) Elisuccia22, ma che
carina!!!!!!!!!!!!!!! Sono felice che hai apprezzato il capitolo smielato. Mi
rincuori! Anche io, se mi lascio andare, sono moooolto
romantica e magari neanche mi regolo XD grazie! Kit2007, come dicevo prima..se
inizio a fare la romanticona, capita che poi neanche
mi regolo più! XD mea culpa! Però, dai, ogni tanto ci
vuole! Per quanto
riguarda Tom versione DURACELL..eheheheheh..se po’
fa, fidati, che se po’ fa!! Basta che c’è sostanza e si può fare tutto! :P Ehm.ehm. (Tom
fa sangue e crea pensieri poco casti anche in me :D)ehm.ehm. Tornando a noi:
dai il tempo al tempo! Le idee mi sono tornate, ma non posso attaccare tutto
senza rigor di logica. Più in là ritroverai anche Georg e Gustav e il resto
della combriccola, giuro! Per ora ho infilato Bill e Serena, dopo essermi
incentrata sulla matassa irrisolta di sentimenti della coppia Tom-Lalu. È stato doveroso e conseguente al periodo che ho
passato. Mi scuso se posso
essere stata pesante! Grazie del commento, molto utile! Un bacio a tutti..
Capitolo 17 *** capitolo 17 - a volte la vita può essere davvero sorprendente ***
Capitolo 17 – A volte la vita può essere davvero sorprendente
Capitolo
17 – A volte la vita può essere davvero sorprendente
Dopo poco, Tom non
riuscì più a sostenere lo sguardo indagatore e stupito della mora, non reggeva
il peso di due occhi puntati addosso come due fari accecanti, i quali sembrava
avessero il solo scopo di agitare il suo stato d’animo, già abbastanza inquieto
di suo, preso e sconvolto dai tanti, troppi pensieri contrastanti a sentimenti
fin troppo evidenti. Abbassò la testa
come per evitare le domande che implicitamente gli stava ponendo, urlando
silenziosa. Distolse
vigliaccamente lo sguardo e cercò di celare ogni tipo di riflessione che si
insinuava nella sua mente e che appunto lo portavano a tentennare di fronte a
un discorso così forte e dalla conclusione tristemente prevedibile. Si chiuse per pochi
secondi in sé, rifletté sul da farsi e decise di affrontare la situazione senza
timore e con forza. Riprese fiato, gonfiò il petto e riportò gli occhi in
quelli di lei, assumendo un’espressione seria e dura. Si alienò da ogni
emozione interna, andando a indossare convinto e fiero la sua maschera da uomo
sicuro di sé e delle proprie idee, come un impavido guerriero pronto allo
scontro.
Lei provava a
scorgere qualche chiarimento nel volto e negli occhi di lui, ma niente! Il viso
del ragazzo era coperto da una coltre di gelo così spessa da nascondere anche
il solito brillio allegro che da sempre aveva fatto parte della profondità del
suo sguardo, ora vuoto e fisso. Non sapeva cosa
fare, come reagire, che dire. Era sconvolta e
turbata dallo sconquassamento derivato dalla imputazione che poco prima le era
stata fatta. Era stata accusata
di comportamenti di cui non si era minimamente accorta né tanto meno aveva
voluto o cercato e ora si sentiva come se avesse avuto una spada puntata al
collo, in attesa di sapere l’esito del suo ingiusto processo: condannata a
morte o amici come prima. Stavolta aveva
agito d’istinto, lasciando che le cose seguissero la loro natura e il loro
percorso, senza più dare ascolto alla ragione e a tutte le paure e timori
connessi. Gli stessi, appunto, che anni fa le avevano tolto un sogno. E ora? Ora, anche se aveva
fatto l’esatto opposto, stava riaccadendo ancora la stessa devastante fine. -Tom, devo andarmene?- fu l’unica cosa che
riuscì a dire con voce tremante, dopo lunghi minuti di pausa. Senza abbassare
lo sguardo. Stritolando, nervosa e ansiosa, la stoffa delle lenzuola ambrate
fra le sue mani. In attesa di ricevere almeno un altro misero sguardo, seppur
di conferma. -NO!- solo una sillaba, secca
e decisa. Rabbiosa e graffiante. Detta senza guardarla veramente. Una risposta
che sembrava non fosse rivolta a lei, ma più un blocco urlato per fermare
qualcosa di fastidioso…come può essere l’irrequietezza dell’animo. -Che devo fare?- disperata perché
accidentalmente al centro di un vortice pericoloso, tanto da portarla a
impazzire… se solo avesse saputo che fare! E se soprattutto avesse saputo il
perché di quell’improvviso astio. Non ebbe risposta e
insistette. –Dimmi tu che
devo fare! Io ti ho detto questo pomeriggio come ho affrontato il tuo arrivo.
Non sono stata troppo a pensarci su come reagire. Ho agito e basta! ..anche perchè l’altra volta, invece, avevo pensato tanto, troppo,
fino a sbagliare decisione. E adesso, che ne ho di nuovo l’opportunità, voglio
godermi il tempo passato insieme e….SCUSAMI, scusami se questo vuol dire
scherzare con TE, con tuo fratello e con i nostri amici. Scusami se ti da
fastidio il mio reagire in modo istintivo. Posso averti ferito o addirittura
offeso, ma, ti giuro, non è stata e non è mia intensione! Io voglio essere
tranquilla. Voglio che tu sia tranquillo. E, se sono io il tuo elemento di
disturbo, me ne posso andare…basta che tu me lo dica!- aveva detto tutto con
voce straziante, fine e flebile, ma restando impostata e, al limite del
possibile, sicura di ciò che diceva. Senza sussultare ad ogni parola, come
invece le sarebbe venuto da fare. Cercando di trattenersi a supplicare di avere
l’attenzione di uno sguardo che, invece, rimaneva imperterrito a fissare il
vuoto e le pareti bianche e lisce al di là della sua testa piena di boccoli.
Certo che a
volte la vita può essere davvero sorprendente! Capita che in
uno schiocco di dita una situazione possa ribaltarsi nel suo opposto senza
neanche accorgersene, con effetti tragicomici assurdi e impensabili.. Ti trovi
improvvisamente di fronte a circostanze in cui avresti solo voglia di piangere,
quando un attimo prima eri serena e magari con un bel sorriso stampato in
faccia.. Ieri era lui a
implorarla mentre lei rimaneva fredda e distante, oggi l’esatto inverso!! E
la cosa più triste era che non aveva idea di come fossero potuti arrivare
a tal punto. Aveva
ingenuamente pensato di essersi chiariti appena arrivati nella nuova casa. Assurdo!
Infine decise che
era ora di smetterla di aspettare e di muoversi. Quando stava per
alzarsi e andarsene, con la coda fra le gambe e terribilmente dispiaciuta,
sentì di nuovo sbuffare alle sue spalle e, appena si girò verso il ragazzo,
vide che finalmente aveva riportato gli occhi alla sua altezza e ora la
guardavano mesti. -NO aspetta! Tu
non te ne devi andare..-
Tom le stava stringendo la mano, tirandola verso la sua parte di letto, e la
fissava intensamente –Sono venuto qui, PER TE. Ho coinvolto tutto e tutti,
PER TE. Sono cambiato, PER TE. Adesso non sarà una semplice incomprensione a
far saltare tutto in aria!- asserì deciso per poi distendere il viso in un
meraviglioso sorriso, sincero e solare. Uno di quelli che riescono a scaldarti
il cuore e donarti la fiducia per andare avanti. Lalu annuì e ricambiò il
sorriso con trasporto e gioia –Giusto!...facciamo che se c’è qualcosa che
non va, ce lo diciamo subito. Senza andare a rimuginarci su da soli e finire
per creare situazioni assurde!- era l’unico modo, per due teste cocciute
come le loro, per trovare un accordo di placida convivenza! La tensione di
prima svanì in un batter di ciglia e fu sostituita da un confortante senso di
armonia che riempì l’anima di entrambi. Difatti il biondo
convenne con lei semplicemente con un piccolo cenno di consenso. -Proviamo così e
vediamo quel che combiniamo. Se mai riusciremo a restare uniti nonostante
tutto, potremmo essere fieri di noi stessi! Non sarà facile, ma è la sola
maniera per andare avanti ed è questo ciò che in questo momento mi interessa!- continuò poi più
positiva e fiduciosa, rassicurata dalle carezze che l’altro le stava donando
dolcemente, dopo averla presa e stretta fra le sue braccia. Di tutta risposta
Tom le diede solo un bacino sulla fronte e lasciò che gli si addormentasse sul
suo petto, cullata dal suo respiro caldo e serena di avere stabilito le basi di
un nuovo rapporto, finalmente più stabile e teoricamente più maturo.
Chiedo venia
per il ritardo, ma dormire 4 ore a notte e poi stare fuori casa tutto il giorno
non concilia con il continuo di questa storia!-_- Con questo
capitolo sono stata molto tentata di concludere l’intera storia! Ve lo
dico sinceramente, ma poi ho pensato che potrei sviluppare ancora un paio di ideuccie già accennate, prima che il mio cervello si
suicidi in vista degli esami estivi…quindi non è finita qui! Ve tocca sopportamme ancora ‘na ‘ticchia!XD Ringrazio al
volo chi legge e le care fanciulle che hanno commentato…pamao,
gemellina89, elisuccia22, kit2007,kip_89 e Rubychubb
(nelle vesti del padrino malavitoso^^)…DANKE! Ora svengo o
meglio sprofondo nel letto. KISS
Capitolo
18 – pillowfight Trascorsero i
giorni e le coppie passarono molto tempo insieme. Bill e Serena a
scambiarsi perenni effusioni amorosi, ancora troppo presi e innamorati per
smettere, nonostante fossero da anni fidanzati. Tom e Lalu presero tutto con molta calma e tranquillità,
riuscendo addirittura a ridurre al minimo i battibecchi e godersi gli attimi
passati vicini, avendo finalmente stabilito i limiti da non oltrepassare per
evitare discussioni troppo infervorate. I quattro
trascorsero la settimana un po’ a fare i piccioncini, un po’ a dare gli ultimi
ritocchi alla villa, organizzando a volte cene con il resto degli amici romani
e uscendo per negozi a fare incetta di uno sfrenato shopping o per pub ad
elevare il tasso alcolico nel sangue. Ben presto, nel
fine settimana, furono raggiunti dal resto della band. Una volta arrivati
anche Gustav e Georg, la combriccola fu completa e logicamente le scene
demenziali fino a lacrimare dal ridere si sprecarono! Si stavano
divertendo come pazzi. Euforici e energici per la novità di poter stare per un
lungo periodo insieme. Felici di passare più tempo del solito a cazzeggiare
con gli amici a godersi finalmente una bella vacanza. Fra le tante uscite
di gruppo ce ne fu una in particolare. Era nata come idea
di Lalu e accolta con entusiasmo dal resto della
comitiva, dopo aver chiarito di cosa si trattasse esattamente. Due semplici
parole: pillowfight! In sintesi si
doveva fare a cuscinate insieme a centinaia di scalmanati… Come prima
reazione, il gruppo di tedeschi rimase interdetto. Tutti e quattro pensarono a
uno scherzo. Era troppo irreale l’idea di fare un incontro con gente
sconosciuta al solo fine di passare mezzora a darsi cuscinate. Successivamente,
notando l’eccitazione iniziare a brillare sul volto degli amici, presero sul
serio la proposta e, una volta chiarito il concetto con la visione di foto e
video, si infervorarono anche loro, iniziando a scalpitare al solo pensiero di
partecipare a un evento di cui non avevano mai sentito nominare, ma che
sicuramente non sarebbe stato deludente. La guerra di
cuscini era stata indetta alle 14e45 in Piazza Santa Maria in Trastevere e allo
scoccare delle lancette della chiesa della piazza sarebbe iniziato il marasma. Tutti quanti si
erano armati a dovere. I Wildcats, ovvero Silvia+Bert+Davide+Vir+Ver, si erano dati
una specie di uniforme: tutti e cinque si erano messi la classica vestaglia
azzurrognola della nonna per andare a letto lunga fino al ginoscchio,
con pizzi e ricami floreali compresi, più una insolita cuffia per dormire ( di
quelle fatte a cappuccio con in fondo il pon-pon
peloso) dai molti colori accecanti, ovviamente ben calcata in testa. I cinque
si stavano dirigendo verso la piazza con fare minaccioso, seguiti dal resto
della comitiva e brandendo in aria la loro arma, ben rifinita di ogni tipo di
avviso intimidatorio: un cuscino pronto per lo scontro. I restanti ragazzi
si erano portati appresso soltanto il cuscino, senza un particolare
abbigliamento. Giusto i Tokio hotel si erano leggermente camuffati, o meglio
normalizzati, per non dare occhio in mezzo alla folla, già di per sé degna di
scalpore. Ognuno aveva un
cuscino, di forma e colore diverso, pieno di scritte: chi ironiche (porgi
l’altra guancia), chi minacciose (sei nel mio mirino) , chi
commemorative , chi con allegre faccine o smile. Stavano percorrendo
una stradina piena di sanpietrini, che li avrebbe
portati nel luogo del ritrovo, inneggiando allo scontro, urlando e ridendo
senza contegno, troppo euforici dall’evento imminente per limitare le loro
esternazioni rumorose e per evitare l’allegro schiamazzo che si era alzato
durante la loro ‘marcia’. Alla fine giunsero
nella piazza della chiesa trasteverina e si trovarono davanti centinaia e
centinaia di ragazzi uniti ai loro fidi cuscini. Tutti che ridevano e
sbraitavano chiassosi, gioiosi come i bambini quando giocano. Intorno alla
piazza, poi, e arrampicati sugli scalini della fontana centrale, una massa di
curiosi, completi di macchinetta fotografica o videocamera per registrare il
devasto prevedibile. Erano le 14 e 59
quando iniziò il countdown. Meno 10... Meno 9… Migliaia mani verso
il cielo vibranti. Meno 8… Meno 7… Cuscini e cuscini
svolazzanti su tantissime teste. Meno 6… Meno5… Un coro di “ooooooooooooooooooooh” faceva da sottofondo durante
gli ultimi attimi d’attesa. Meno 4… Meno3… Ogni persona si
apprestava a mettersi in posizione d’attacco con il cuscino ben in vista e stretto
fra le mani, come se si stesse sguainando una spada. Meno 2… Meno1… Al rintocco finale
del campanile ebbe inizio la lotta più ardua. Chiunque tirava cuscinate su
chiunque. Mirato il primo che
fosse sotto tiro, e SBAM, cuscinata in piena faccia. Dove ti giravi,
vedevi solo una stuolo di cuscini volanti e branditi con vigore, nuvole di
piume alzarsi scoppiando sulle teste divertite dei partecipanti, pezzi di
lenzuola lanciati in ultima difesa. Sembrava che di
tanto in tanto esplodesse una bomba di piume e lana sopra la folla, per chissà
quale motivo, ma facilmente riconducibile alla distruzione totale che si era
sviluppata all’istante. Per terra si era
formata una morbida e soffice nuvola di lana mista a gommapiuma, come una moquet per quel campo di guerra. Sul volto di ogni
ragazzo vi era un riso gioioso e naturale quando, impugnato il cuscino per
l’angolo della federa, lo si tirava all’improvviso contro all’amico impegnato
in un altro scontro all’ultima piuma. In tutto quel
effervescente fragore si era tuffato anche il gruppo di amici. Da una parte
c’erano Tom e Georg che cercavano si sopraffare Bill in un 2contro1 poco
valoroso, ma terribilmente esilarante visto la comica difesa che aveva preso il
cantante, già di per sé coperto da una massa vaporosa di capelli sparati in
aria, perfettamente adatti per l’occasione e utilissimi ad attutire i colpi
scagliati all’unisono dai due. Poco distante,
Gustav aveva preso sulle spalle Francesca che stava combattendo con Silvia, a
sua volta seduta sulle spalle di Bert, in una lotta
fra torri umane. Sparse nella folla Lalu, Serena e Ver, troppo prese
dal botta e risposta per rendersi conto dei loro movimenti, ma anche per
fermarsi per ogni caduta causata da una cuscinata troppo potente. Via, subito
in piedi, scattanti e vendicative, senza mai smettere di ridere. Infine, un po’
distanziati dal fulcro dello scontro, Davide e Vir
avevano cominciato un arduo duello fatto di morbidi, ma precisi colpi tirati
come fossero in una gara di scherma. Il tutto sonorizzato da urla del tipo “ah,
vile marrano”, “prendi questa e questa”, “iahtà”,
"sbrenf", "tièpija!"…insomma, una sequela di esclamazioni
che non fecero altro che aumentare l’ilarità di una situazione troppo
allucinante da poterla descriverla a fondo nella folle realtà quale era. Continuarono per
circa venti estenuanti e continui minuti. Ripresi da video e foto senza la
minima cognizione e reazione. Piano piano la massa diminuì e i ‘feriti’ giacevano a terra,
stesi sul soffice manto di piume, lana, stoffa e gommapiuma. Dopo mezzora anche
gli ultimi gruppi di instancabili guerrieri si placarono e iniziò lo sciamare
della gente, stanca e soddisfatta dello scontro appena terminato. Al termine della
guerriglia, pochi furono i volontari che accumularono i resti dei cuscini
ridotti a brandelli, stando ben attenti a non calpestare chi si era steso per
terra e appisolato col suo morbido cuscino…già che c’era…ormai la pazzia dilagava
e a gruppetti la folla diminuì fino a sparire, diramandosi fra le varie viette della zona. Ok ok, la continuo. La continuo
perché in qualche modo devo esprimere le idee che mi sono saltate in testa per
questa storia. Quella del
PILLOW FIGHT è una. XD io ho ancora un pezzo di federe scritta come ricordo
dell’ultimo..ahhahaah..è una figata
assurda! Fidatevi!^^ Per chi è
interessata a questa ‘guerra di cuscini’ vi lascio un link valido per Roma,
però so che si organizzano anche in altre città italiane, oltre che nel mondo: www.romanpillowfight.wordpress.com Allora…grazie
sempre e comunque a chi legge!!!! So che questo
capitolo non ha molto senso, però mi era simpatica l’idea e ce l’ho infilata a
buffo XD! …anche per tirare un po’ su i morali dopo la batosta del capitolo
precedente. Ho fatto male? Infine i
ringraziamenti: GEMELLINA89 –visto?
L’ho continuata! Ti piace? grazie dei complimenti- francy_hurt_16 - ti sei
letta entrambe le fiction in due giorni? Mi commuovi!!!!!!!!!!!!:’) thanks- RubyChubb – baciàmo le màni!:P Meno male che
ci sei tu che mi sproni e mi ricordi i nomi dei giochi…ormai sto proprio a
tocchi!-.- grazie!- Frehieit489 –certo che
la tua lotta contro la tecnologia è infinita!!!O.o…resisti!;)
sono contenta che ti sia piaciuto il seguito…danke!
Per quanto riguarda i due capoccioni: forse riesco a farli stare finalmente
buoni…forse..!- eddy
–grazie dei complimenti! Ora tocca aggiornare anche a te!;) ora
stai meglio vero? Passata l’insonnia?- elisuccia22 –sempre
dolcissima….Grazie graziegrazie!
Fa piacere che apprezzi!- kit2007 –lo so che
il capitolo era corto, ma ormai ho il sonno sballato dalla sveglia che suona
troppo, veramente troppo presto!sigh!!...dove sei
stata di bello in gita? Grazie, soprattutto perché sei stata la mia centesima
recensione! *esulto come una cretina*- un
bacio ai pupi Laura
-Allooooooora..mano destra sul
giallo!-
la voce di Bill squittì nella stanza dove si trovava parte della solita
combriccola. Stavano tutti nella sala hobby del piano terra, chi a giocare per
terra e chi a chiacchierare rilassandosi sul divano.
Il cantante teneva in
mano una piccola ruota di cartone, con al centro una vistosa freccia di
plastica rossa per indicare quale arto doveva essere posato sopra il colore più
vicino.
Giallo, verde, blu,
rosso.
Mano sinistra, mano
destra, piede sinistro, piede destro.
Stavano giocando a ‘Twister’ e lui stava dando i comandi a quei poveri
incoscienti che si erano intrecciati sopra il tappeto bianco a pois colorati.
Gustav si era abbassato
sulle ginocchia con un braccio in avanti e uno dietro, rispettivamente sul blu
e sul verde. Addosso al batterista, con le gambe incastrate tra le sue braccia
e con le proprie poste una accanto all’altra, c’era Tom nel faticoso e precario
tentativo di rimanere in equilibrio. Vicino al rasta stazionava Lalu, piegata come una conchiglia, con mani e piedi in
quattro pallini adiacenti, in una posizione che tanto ricordava la torre di
Pisa…lì lì per cadere. Fortunatamente per la mora,
era di fronte a Francesca, la quale si era districata fra il suo posteriore e
le ginocchia di Gustav in modo da garantirsi e garantire all’amica un sostegno
anticaduta.
Appena tutti e quattro i
giocatori completarono i loro ardimentosi spostamenti, il cantante rigirò la
freccetta per sapere la prossima mossa.
-Eeeeeee..rosso con piede
destro!-squittì
nuovamente, provocando le risa degli amici spettatori e una serie rumorosa di
sbuffi da parte dell’ammasso umano che si era creato sul tappeto da gioco
colorato.
Francesca non si scompose
eccessivamente spostandosi di poco, come anche fece Gustav chiuso in un
complicata postura raccolta. Lalu, invece, si ritrovò
a gambe aperte a mo’ di spaccata, appoggiata con sedere sulla coscia di Tom, il
quale aveva allungato una gamba proprio dietro la ragazza e sfiorandola
arrestandosi in una posa che poteva facilmente essere presa per una figura di
yoga.
I quattro stavano
cercando di rimanere ben saldi a terra e al tempo stesso restare attenti a non
poggiarsi su ginocchia o gomiti per evitare l’eliminazione diretta.
Tutti tesi e tirati
mentre tenevano difficilmente l’equilibrio tra uno spostamento e l’altro, tra
uno scambio di mani e un incrocio di gambe. Sembravano un quadro di Picasso,
così, in quella composizione astratta fatta di corpi umani!
Ormai erano parte di un
intricato intreccio di arti. Dall’esterno non si capiva quasi più di chi fosse
un determinato braccio o da dove provenisse, si vedeva solo un groviglio
terribilmente comico.
A interrompere le
rumorose risate del gruppo di amici, ora caduti in una fase demenziale di
delirio collettivo dopo due ore consecutive di Twister,
ci fu un insistente ronzio di una vibrazione che sembrava venire proprio dalla
composizione fatta da Francesca, Gustav, Tom e Lalu.
Quest’ultima si era
accorta subito della vibrazione, avvertendola a contatto sul suo corpo.
-Mi sa che stanno
chiamando qualcuno…-
disse garbata, alludendo all’unico ragazzo sul quale si era obbligatoriamente
poggiata per continuare il gioco e non cadere rovinosamente a terra.
Non sentendo alcuna
risposta dal diretto interessato, riprese provando ad essere più chiara –Sento
un cellulare vibrare sotto la mia coscia..per non dire chiappa!-
affermò con voce più alta, cercando vanamente di voltarsi verso il suo destinatario,
il quale ancora non recepiva affatto il messaggio.
NADA.
Non capiva…gli altri
invece avevano intuito la situazione e stavano già iniziando a sghignazzare di
gusto!
-Toooom!- berciò -sono tre ore
che ti sta vibrando il cellulare in tasca e se non rispondi, presto entrerà a
far parte del mio corpo!!!- concluse ironica.
Solo a quel punto, di
fronte a quell’ultimatum urlatogli con veemenza nell’orecchio, il ragazzo
percepì la notizia e scattò d’istinto in piedi per prendere il telefono, senza
però fare caso a ciò che aveva causato: il suo scagliarsi rapido in aria fece
cadere gli altri giocatori, i quali, quindi, si sfracellarono a terra non
avendo avuto il tempo di districare i loro corpi.
Tutti e tre giù come
birilli da bowling presi in pieno e stesi in uno strike spettacolare.
Si alzò subito un coro di
disapprovazione e lamentele verso il rasta, ma quest’ultimo non sentì nulla,
troppo preso ormai a discutere al telefono. Infatti non si interessò dello
sfacelo provocato e, anzi, si allontanò veloce dalla sala per parlare senza
elementi di disturbo fastidiosi.
-CAZZO! …CAZZO!
….CAZZO!-
Nell’arco di pochi minuti
era arrivata alle orecchie dei presenti nella stanza la stessa esclamazione più
volte urlata dal rasta che, dato il tono usato, sembrava parecchio infuriato.
Doveva essere successo
qualcosa di grave e importante perché il biondo non si era riunito con gli
altri, appena chiusa la telefonata, ma aveva raggiunto la propria camera con
una falcata pesante e serrata. Dalla sala hobby si potè
anche sentire con nettezza lo sbattere duro della porta dal piano superiore.
-Vado io!- asserì subito sicuro
Bill, togliendo tutti dalla situazione di imbarazzo creatasi, pronto a
risolvere qualsiasi questione che mai avesse potuto scatenare in tal modo l’ira
del gemello.
Un’ora più tardi il
cantante raggiunse il gruppo di amici, che intanto si era spostato nel salotto
e ora era stava tentando di supporre le possibili motivazioni dell’improvvisa
reazione del chitarrista.
Appena il moro oltrepassò
l’arco d’entrata alla stanza, ebbe gli occhi di ognuno puntati addosso, curiosi
e interrogativi. Non indugiò oltre e si avvicinò, facendo in modo di non far
trasparire la rabbia e la tristezza che in quel momento gli laceravano la testa
provocando un senso intenso di instabilità, tanto che dovette prima sedersi e
solo poi prese a parlare, dando le spiegazioni dovute con tutta la calma
necessaria.
-Prima al telefono con
Tom era David! Ha detto che siamo stati degli stupidi perché non ci siamo
accorti della presenza dei giornalisti. Ha trovato vari siti e forum in cui si
parlava della nostra uscita al PillowFight di ieri….- si bloccò sentendo addosso già il peso delle
accuse. Si passò lento una mano sulla faccia per tentare di scacciare la
consapevolezza della gravità di quelle parole, ma inutilmente. Così, continuò
il suo monologo –Ha detto che siamo stati dei deficienti perché ci siamo
fatti scoprire e, per questo, preso atto dell’accaduto, dovrà prendere provvedimenti
e cercare di rimediare ai nostri errori..come al solito..deviare e limitare le fan che già stanno
scalpitando per trovare la nostra abitazione romana. Molto probabilmente
dovremo ridurre il nostro periodo di vacanza e, se non fossimo capaci di eludere
sguardi indiscreti e non dare nell’occhio, dovremo addirittura tornare in
Germania!-
concluse solenne e dal tono pesantemente afflitto e scosso.
Nessuno riuscì a dire una
parola.
Fu come se un incudine di
due tonnellate di ferro fosse stata gettata sopra la testa di ognuno dei
presenti.
Nessuno aprì bocca per
lunghi minuti in cui rimasero tutti esterrefatti a guardarsi inebetiti.
Amaramente colpiti soprattutto dall’ultima e letale decisione presa dal manager
della band.
Alla fine i quattro
ragazzi tedeschi vennero lasciati soli nella loro villa dagli amici romani,
ragazze comprese, per tentare di chiarire e risolvere al meglio quella
situazione così precaria e che aveva spiazzato tutti quanti, candendo come un
fulmine a ciel sereno.
Scusate per il ritardo,
ma ormai dovreste essere abituate.. :P
Sono di volata perché
mi si stanno chiudendo gli occhi. Oh, c’ho ‘n’etààààààà
XD
Grazie a chi ha
recensito, a chi ha solo letto e chi mi ha messo nei preferiti!!!!!!!!!
Capitolo 20 *** capitolo 20 - agli sgoccioli della vacanza ***
Capitolo 20 –
Agli sgoccioli della vacanza Erano le dieci di
sera passate e né Lalu né Serena avevano ancora
sentito i rispettivi ragazzi. Stavano discutendo sugli eventi accaduti durante
la giornata, confidandosi a vicenda l’ansia e il nervosismo che gli
attanagliavano lo stomaco per la preoccupazione. Ogni volta che
avevano provato a contattarli, avevano trovato un interminabile TUuTUuTUuTUu. Sempre
occupato! Da ore e ore oramai. Insistettero fino
all’una di notte e, non riuscendo ad avere notizie, decisero di andare a
dormire o almeno a provarci, ma, una volta dentro al proprio letto, nessuna
delle due riuscì nell’intento prefissato. Da
brava insonne stava fissando da due l’orologio a parete della sua camera ed era
rimasta incantata dal ticchettio perenne delle lancette quando, verso le tre di
notte, il led del suo cellulare iniziò a pulsare colorato. Le era arrivato un
sms. Senza pensarci due
volte, prese immediatamente in mano il telefono e aspettò trepidante che lo
schermo le mostrasse il contenuto del messaggio. Sblocca – Apri messaggio
ricevuto……solo pochi pixel anneriti per una frase
concisa e molto chiara:
“CI
HANNO CONCESSO SOLO UN MESE. TOM”
Atroce e devastante
unione di parole. Rimase immobile per
alcuni vuoti secondi e appena comprese il concetto del messaggio del
chitarrista, saltò fuori dal letto, liberandosi dal sottile strato di lenzuola
nel quale era avvolta, decisa di andarsi a vestire e raggiungerlo il più presto
possibile. Una volta piombata
in bagno, trovò Serena che si stava sciacquando la faccia bagnandosi il viso
con un susseguirsi di rapide ondate di acqua gelida atta a rimediare al
gonfiore dei propri occhi, palesemente rossi per aver pianto troppo. Non ebbero bisogno
di parlare per capirsi. Entrambe erano
state ovviamente avvisate dai gemelli e, a parte lo sfogo della riccia, avevano
reagito allo stesso modo: si erano fiondate a prepararsi per vederli
all’istante. Il giorno dopo
tutta la comitiva venne informata della decisione presa e ottenuta tramite
un’ardua lotta dei quattro musicisti contro la riluttanza del loro manager. Così il gruppo si
apprestò ad organizzarsi un programma efficiente per produrre il nuovo cd e
seguire un rigido calendario di lavoro sia per testi che per basi musicali. Nel
progetto furono coinvolti anche Lalu, come fonico e
perciò addetta al mixer e alla consolle audio durante le prove e le
registrazioni del gruppo, e Bert insieme a Vir, come tecnici per aiutare i ragazzi a massimizzare i
tempi necessari. In genere, si
chiudevano in sala prove per suonare a ripetizioni tutti i pezzi e le idee che
riuscivano a sviluppare durante la tarda mattinata e per tutto il pomeriggio.
La sera, senza logicamente negarsi quel minimo di divertimento a loro ancora
concesso, uscivano con il resto degli amici a vagare alquanto alticci per le
vie della città fino a notte fonda. Non di rado Bill passava il seguito della
nottata a scrivere pagine e pagine di possibili testi per le loro canzoni e
magari, preso da troppa ispirazione, continuava fino alle prime luci dell’alba. Un paio di volte
era talmente fomentato ed entusiasta per le parole che aveva trovato e quindi
per i pezzi prodotti da costringere a far alzare i tre colleghi e
trascinarli in saletta per impostare subito una melodia affine e adatta
all’idea della canzone appena nata nella sua sempre cogitante testa. In quei
momenti era così euforico e gioioso che nessuno, tanto meno il suo gemello,
riusciva a negargli nulla, nemmeno con un sonno pressante e l’assenza totale
delle capacità cognitive e motorie a causa della forzata alzataccia. Giunti all’ultima
settimana di permanenza i Tokio Hotel avevano in mano una rosa di dodici
canzoni da sistemare e livellare necessariamente anche nello studio di Amburgo,
ma era pur sempre un ottimo frutto dell’egregio lavoro di gruppo che avevano
fatto i tedeschi con i nuovi tecnici, a fronte anche al sostegno e ai consigli
avuti dal resto degli amici. Infatti, era capitato
che per un paio di venerdì sera la band avesse organizzato un piccolo live set
nel giardino nel retro della loro villetta per suonare i nuovi pezzi di fronte
a un pubblico di pochi intimi, al solo fine di avere un feedback e un riscontro
attivo nella selezione delle tracce scelte come ultima stesura del cd. Un mini
concerto finito per entrambe le volte in un party alcoolico a bordo della
piscina della casa e sull’onda di una miriade di discorsi più o meno seri, dal
confronto impegnato fra le scene musicali tedesca e italiana al miglior modo di
allisciarsi i capelli senza rovinarli. Serate in cui Georg
venne nominato Guru della piastra per votazione unanime dopo aver
svelato alle ragazze romane mosse tattiche e piccoli accorgimenti da prendere
per mantenere l’effetto liscio, in modo così magistrale ed esperto da stupire
tutti i presenti, maschi compresi, per la sua abilità e saggezza estetica.
Tanto che anche Bill, rinomata DIVA delle dive, rimase di stucco
nell’udire tutti quei trucchi da grande coiffeur e dovette farsi da parte
sconfitto quando vide tutte le ragazze perdere dalle labbra del bassista
capellone con occhi bramanti e incantati. Beh, più avanti lui si sarebbe
rifatto delle sue estimatrici in campo della french manicure.. almeno lì non avrebbe
avuto avversari! Comunque, una volta
preso atto del loro buon risultato da bravi stacanovisti, i Tokio decisero di
passare gli sgoccioli della loro vacanza romana, così brutalmente ridotta, in
totale rilassamento e alienandosi il più possibile dalle prossime
preoccupazioni. Insieme con gli
amici italiani si diedero allo shopping più sfrenato saltando da un centro
commerciale all’altro, riuscendo a sfiancare anche due accanite frequentatrici
di boutique come Francesca e Serena; assistettero ad un paio di concerti rock
molto interessanti e, grazie alla confusione generale, non ebbero neanche
problemi di riconoscimento –vuoi mettere quanto poco interessante possa essere un
tipo con una voluminosa criniera corvina come Bill a confronto con un così poco
convenzionale punkettone dalla cresta tricolor affiancato da un bellissimo american bulldog!- ; riuscirono addirittura
a farsi una scampagnata fra le campagne dei Castelli romani ed ad assaggiare il
sapore rustico e genuino della porchetta d’Ariccia con tutte le
rumoreggianti e affollatissime fraschette, andando quasi ad iniettarsi endovena
litri e litri di dolce e frizzantina ‘Romanella’ e sganasciandosi dalle risate per tutti i
particolari personaggi incontrati nei vari giri spericolati e deliranti; infine
passarono il penultimo giorno di permanenza interamente al mare, lungo le coste
laziali in una delle tante spiagge libere e, in quel periodo, quasi deserte a
causa dell’aria ancora troppo fresca, concludendo la giornata con un falò
improvvisato su due piedi. La band sarebbe
dovuta partire fra soli due giorni e per terminare con la famosa ciliegina
sulla torta si organizzarono rapidamente per passare un giorno al
mare. Macchine,
ombrelloni, teli da mare, bibite, cibo, drink, snack, frisbee, palloni e chi
più ne ha più ne metta. Ognuno portò del suo e riempirono ben tre macchine fra
borse e borsoni delle dodici persone quale era formata l’ormai solita truppa. In breve
raggiunsero la meta, una spiaggia isolata e lontana dalla confusione cittadina,
e in men che non si dica tutti quanti erano in acqua
a schizzarsi allegramente a vicenda, lasciando al proprio destino ogni sacco e
ombrellone portato. Una volta rinfrescati e dopo essersi scatenati in una dura
lotta subacquea fra donne e uomini, alla quale vinsero le prime perché, a detta
del saggio e amareggiato Gustav, “la donna ne sa sempre una più del diavolo!”, si sistemarono per bene
e presero a rilassarsi al sole o semplicemente scambiandosi amabili chiacchiere
o, per le coppie, doppiamente amabili coccole. Continuarono così
tranquilli fine a sera, quando, col calare del sole, iniziarono a raccogliere
la legna necessaria per accendere un bel fuoco e realizzare un falò
scoppiettante e fornito di tutte le schifezze di cui si erano provvisti. -Io esco! Mi si
sono lessate le punta delle dita…e poi sto iniziando ad avere freddo!- l’avviso di Lalu avvertì l’intera comitiva della sua ritirata verso il
calore del fuoco, mentre gli altri si trovavano ancora in acqua sotto una
splendente luna piena, durante un lungo bagno notturno, lungo tanto da far
entrare il tepore marino fin dentro le ossa e scaldarti le viscere in un totale
abbandono dei sensi. La mora uscì
lentamente dalle acque e successivamente prese a correre spedita verso il falò,
lo stesso che in poco tempo era stato acceso con la collaborazione di tutti,
soprattutto da chi aveva una spiccata anima scout come gli insospettabili Georg
e Bert. Si avvolse veloce dentro il proprio telo da
mare asciugandosi di fronte alle fiamme alte e scintillanti del fuoco e, solo
dopo essersi riscaldata abbastanza, si distese sulla sabbia scura e farinosa ad
ammirare pensierosa le stelle del cielo, in attesa che gli altri la
raggiungessero. Una goccia fredda
caduta sulle sue labbra la risvegliò dallo stato catatonico in cui era
involontariamente caduta. Quella goccia d’acqua le fece riprendere i sensi e
aprire nuovamente gli occhi, chiusi mentre si era persa nei suoi mille
ragionamenti a senso unico. Davanti a lei, o
meglio, sopra di lei c’era Tom. Il biondo la
sovrastava dall’alto della sua corporatura snella e slanciata, regalandole un
magnifico sorriso, solare e felice come solo lui sapeva essere per lei.
Era in piedi a lato della ragazza, tutto gocciolante, ma con i rasta ancora
raccolti in una accurata coda tattica. Le si stava scrollando addosso ogni
traccia di bagnato che avesse, per dispetto e divertimento personale,
riscuotendola così anche dall’aria assente cui era presa e attirandone
l’attenzione. Una pioggia
rinfrescante e delicata venne schizzata sul corpo della ragazza, ancora
placidamente distesa a terra e per nulla infastidita dalla mossa del rasta.
Quest’ultimo, una volta ben strizzato e asciugato, le si affiancò sullo stesso
telo poggiandosi di lato e, puntellandosi prima col gomito, diresse il proprio
volto verso la fanciulla, ora fintamente assorta dal manto celeste, e prese a
fissarla con intensità audace. Le indirizzò uno sguardo languido e molto
loquace iniziando a sfiorarle leggero i capelli umidi e morbidamente mossi
sulle spalle nude. Lalu rimase stesa a guardare
il brillio delle stelle, inerme e rassicurata dal tocco fievole del ragazzo. -Ti eri
addormentata?-
le chiese curioso. -No. Stavo solo pensando tra
me e me..mi sono solo un po’ distratta dal resto- rispose candida. -Ti ho disturbato,
allora?-
comandò teatralmente preoccupato, mettendosi una mano davanti la bocca con fare
meravigliato. La mora rimase
sbigottita da quanto potesse essere teneramente cretino un ragazzo di 21 anni e
sogghignò divertita –No, scemo!- Tom prese a tracciarle
delicato la pelle con la punta del suo indice, partendo dalla punta del naso,
passando per il centro delle morbide labbra e attraversando sinuosamente il
collo e il mezzo del seno, lasciando dietro il suo passaggio una lieve scia
umida fino ad arrivare soddisfatto all’ombelico e prendendo a girarci
convulsamente e lentamente intorno. -Sai, avevo
pensato a una cosa…- -Cosa?- -Mi chiedevo: ti
è piaciuto lavorare con e per noi?- riprese titubante –Ci è stato un bel feeling
con tutti quanti..non solo con me, no?- La ragazza si alzò
sui gomiti per riuscire a incrociare il proprio sguardo con quello dell’altro e
prese a fissarlo incuriosita, con un eloquente sopraciglio alzato e perplesso. -Che intendi?- -Beh, pensavo
che potresti lavorare con noi anche nel prossimo tour! Oramai ci conosci e sai
quel che vogliamo e cosa dobbiamo fare per tutti i pezzi. Conosci tutte le
misure da prendere per ogni evenienza per ognuno di noi quattro, ti abbiamo
messa a conoscenza di tutte le nostre esigenze e adesso penso saprei a memoria
tutto le nostre richieste per audio e affini. Insieme abbiamo fatto un buon
lavoro col cd e gran parte è anche merito tuo.. e poi.. così potremo stare
vicini anche dopo questa vacanza!- concluse speranzoso, mentre continuava compulsivo
a tracciare il contorno dell’ombelico. -Oh Tom..- sussurrò apprensiva
guardandolo dispiaciuta, tanto da far gelare all’istante l’imperterrito moto
sulla sua pancia. -Cosa??- berciò alterato –Ho
ragione! In questo mese ci siamo trovati tutti molto bene con te e poi sarebbe
anche utile per la band. Prima di iniziare ogni tour, il nostro staff
manageriale ingaggia sempre un numero sostanzioso di efficienti tecnici e quale
miglior fonico di te che ormai ci conosci come il palmo della tua mano? Faresti
esperienza in campo internazionale e impareresti in presa diretta molti segreti
del mestiere. Converrebbe a te come a noi..non puoi negarlo! E in più il
dolcissimo e suadente lato della situazione è che saremo sempre insieme,
seguiresti il nostro tour e noi non avremmo problemi a vederci.. chiaramente
saremmo entrambi impegnati col lavoro, ma appena possibile potremmo affondarci
in magnifici momenti di pieni di piacere. Ti giuro che non te ne pentirai!!-
concluse con un sguardo lascivo e evidentemente allusivo. Le sorrise affabile e
cercando di darsi un tono convincente. Iniziò a giocare malizioso col proprio
piercing sul labbro, sapendo bene quali effetti gradevoli provocassero
nella ragazza, e quindi sfoderando il suo asso nella manica: un ghigno sghembo
e magneticamente seducente, con le labbra carnose arricciate in avanti e
accompagnate da un tagliente e sapientemente profondo sguardo da ammaliatore di
folle. Passò il turno a Lalu… Perdono per il lungo
ritardo, ma sono sotto esame che devo dare in pochissimi giorni perché il prof
si era scordato di metterlo e quindi mi sono ritrovata da un giorno all’altro a
farmi un bel tomone di codici e roba atrusa…oh me tapina!sigh!!-_-
Comunque, lo so che mi sono dilungata molto nella prima parte..spero di non
essere stata troppo pesante! Era per sintetizzare il racconto in quanto credo
che, tempo un paio di capitoli, arriverò alla fine della storia.
Grazie a tutte (ci saranno anche dei ragazzi?? Se sì, o voi discendenti di
Adamo, battete un colpo;P)!!
Grazie a chi ha letto, chi mi ha messo nei preferiti e anche chi continua a
leggere e commentare i miei scritti passati…
*me sbalordita e gongolante*^^
In particolare grazie a: pamao: eh beh si..non
potevano stare per sempre in Italia (anche se mi piacerebbe fosse per davvero
XD). La altre coppiette –Bill+Serena e Georg+Ver – continueranno a fare avanti e indietro per
vedersi, come al solito, ma per Tom e Lalu sarà
decisamente diverso. Continua a leggere e scoprirai come…ghghgh…un
bacione e grazie dei complimenti! mocci91: benvenuta!!!!!! Mi fa
piacere sapere che la mia ff ti abbia interessato!
Grazie dei complimenti e mi raccomando continua a leggere e commentare…ormai
siamo alla fine! Per quanto riguarda David, è stato monopolizzato a favore
della storia anche se credo non avrebbe avuto problemi a farli tornare
all’istante all’ovile in casi simili……si vede che non mi sta propriamente
simpatico??eheheh. kiss kit2007: mi sa che la pensiamo
alla stessa maniera sul mondo dei 4 crucchi!^^ non so quanto sono stata
brava…ora mi riempirai di martellate???noooooooooo ti
pregooooo…farò la buona! Prometto!!!!!! Un bacio Rubychubb: miiiiiiiiiiinchia!
Siiiiturnaaaaaaaaata!
BACIAMO LE MANI! Avevo già preparato i picciotti da inviarti sotto casa
come minaccia!:P ihihih…grazie del sostegno e,
tranquilla, piano piano sto facendo il callo ai tuoi
Mc Fly! Prima o poi assimilerò anche i loro cognomi..ce la posso fa!;) ps. Il
cellulare vibrante crea sempre strane situazioni…è approvato. *_* Salutammo! CIAO CIAO
Capitolo 21 *** capitolo 21 - ci sono molti modi ***
Capitolo 19
Capitolo 21 – ci sono
molti modi
La
mora rimase stesa sul telo, portandosi però sui gomiti per alzare il busto e
poter parlare in faccia al suo interlocutore, lo stesso che ora la fissava interessato,
attendendo silenzioso una minima risposta degna della proposta appena lanciata.
-La fai troppo facile!
Nonè detto che agli altri vada bene la
tua decisione..- Lalu provò a controbattere pacata, forse fiaccata dal
perenne entusiasmo del rasta, forse troppo in avanti nel suo pessimismo.
-Non credo ci saranno
problemi, alla fine faresti il tuo lavoro! E poi sono d’accordo con me. Già lo
so- ribatté
l’altro istantaneo, pronto come se si fosse aspettato quell’obiezione.
-E David? Sicuramente ti
farà problemi perché stiamo insieme..- insistette nei sui dubbi e remore.
-No, lui è il primo che
preferisce prendere gente fidata come tecnici per il tour. Così evita di non
avere altri problemi oltre quelli in campo lavorativo. E poi non sei
un’incapace raccomandata, al contrario! Sei una professionista, come tutti
quelli che ci seguono in tour...perfettamente idonea,quindi non potrebbe che
acconsentire.-
-Hai calcolato tutto,
eh?- si
lasciò sfuggire una risata cristallina, intenerita dalla caparbietà del biondo…
solo per lei, poi!
Tom
annuì fiero.
-Però non posso lasciare
tutto così, su due piedi. Non posso abbandonare tutta la mia vita senza avere
neanche il tempo di ragionarci su! Hai calcolato tutto, ma non il tempo…- asserì seria.
-Su cosa devi ragionare?!
Non venirmi a dire che non vorresti fare il fonico. È o non è quello per cui
hai studiato e lavorato tanto? …o..- abbassò lo sguardo, timoroso dell’alternativa -..forse il problema è un altro. Non ti va
di stare con me?- chiese sconsolato, portando lo sguardo altrove,
fintamente preso dallo scrosciare delle onde infrante sul bagnasciuga.
Rimase
perplessa a fissare la testa voltata del ragazzo che svincolava i suoi occhi,
troppo insicuro e mesto per sostenerli.
-Ma come ti viene
questa?? Tu saresti il mio ultimo problema se mai decidessi di accettare..-
-SE… quindi vuol dire che
non lo farai?-
sottolineò con voce atona, secca e stridente.
-No, Tom, non posso! Voi
partirete praticamente domani e io non posso sbrigare tutte le mie faccende in
un solo giorno! È tecnicamente impossibile!! Ho la casa da chiudere, lo stage
da concludere, avvertire i miei e litigarci di seguito perché sono sempre stati
contrari a tutte le mie idee poco convenzionali…se anche non ci fossero
problemi con la band e i vostri manager, e non credo sia così semplice come tu
dici, io devo sistemare molte cose qui prima di partire! La proposta è
allettante, lo so, ma non posso. Mi dispiace!- distaccata come se
stesse declinando la sola proposta di lavoro. Come se quello fosse la conclusione
di un colloquio andato male e non vi fosse alcun rapporto fra lei e il suo
datore di lavoro. Un datore dai lunghi rasta biondo cenere e dai grandi occhi
marroni e terribilmente magnetici.
-Si, come no.. hai
elencato una lunga serie di motivazioni per fuggire ancora!-sibillò
deluso. Non alzò lo sguardo nel rivolgersi a lei e, anzi, si alzò senza
aggiungere altro allontanandosi da solo con passo pesante lungo la spiaggia,
lontano dal fuoco, distante da lei. Per pensare.
Camminò
per diversi metri, con i piedi bagnati dal moto continuo delle onde, perdendosi
nelle sue riflessioni.
I
dreadlocks sciolti sulla schiena e con addosso solo
un semplice costume rosso, a coprirgli fino alle ginocchia.
Poteva
sentire il vento brioso, accenno dell’arrivo di un’estate prossima, entrargli
dentro, giungergli diretto sul petto nudo e inserirsi fino a gelargli le ossa.
Si
sentiva vuoto e privo di forze.
Ci
aveva sperato, si era impegnato molto, aveva convinto tutti e aveva unito tutti
i pezzi del puzzle per farli combaciare affinché lei potesse lavorare con lui.
Semplice!
Già,
forse anche troppo..
Lalu aveva ragione: non aveva calcolato il tempo, ma soprattutto
la cocciutaggine della persona interessata.
Era
ovvio che avesse trovato delle scappatoie. Era ovvio che dirglielo solo con un
giorno d’azione non si era dimostrata una mossa vincente.
Si
era fatto prendere troppo dalla mano. Si era entusiasmato da quel mese in cui
ogni cosa era filata per il verso giusto, nonostante il ritmo serrato di prove
per il cd e il poco tempo libero. Aveva sentito il cuore riempirsi di gioia
quando la sua ragazza lo aveva “perdonato” e, ancor di più, quando aveva
cominciato a collaborare con il gruppo per la registrazione dei pezzi.
Da
lì gli era nata l’idea: Lalu poteva fare il fonico per
i tokio!
Si
diede dello stupido a non averci pensato prima, entrò in fermento a
fantasticare su un futuro possibile, con una soluzione così evidente quanto
perfetta per risolvere ogni paura della ragazza.
La
distanza fra loro sarebbe stata nulla. Avrebbe seguito città dopo città il suo
tour, per intero!
Il
timore di stare con un musicista in giro per il mondo le sarebbe sparito perché
gli sarebbe stata vicino e avrebbe visto quanto per davvero lui fosse cambiato
e rinsavito per lei.
Non
avrebbero più dovuto aspettare mesi e mesi prima di rivedersi e sentirsi
uniti...sarebbe bastato che di notte, quando il concerto fosse terminato e il
bus parcheggiato davanti l’hotel di turno, uno di loro fosse sgattaiolato nella
stanza dell’altra e così, senza nessun ostacolo, avrebbero potuto passare notti
su notti nel calore delle lenzuola di un letto ardente di passione.
E
ora?
Lei
aveva detto di no.
E' quello che sai che
ti uccide o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
Se era come aveva detto, che lui sarebbe stato il
suo ultimo problema, perché ancora rifuggiva da lui?
Lo amava. Glielo aveva detto centinaia di volte
da che si eranomessi di nuovo insieme!
E non fingeva, era sincera tutte le volte! Lo poteva capire dalla gioia che le
si leggeva negli occhi ogni volta che dalla sue labbra uscivano quelle due
tenere parole. Ti amo.
Perché ora metteva così tanti e infiniti pali di
fronte alla loro felicità?
via dal cuore su in
testa, sopprimerli
Lo allontanava in tutti i modi.
Lo feriva amaramente, con ogni singola parola.
Per incoscienza, ma lo faceva tutte le volte che
tentava di fuggire, ancora e ancora.
non
saiche l'amore è una patologia
saprò come estirparla via
Si arrestò.
Si voltò per vedere dove era arrivato e si accorse
di essere così distante da vedere il falò come una piccola scintilla
fiammeggiante e fumante verso il cielo.
Sbuffò rassegnato e, appesantito dai pensieri, si
buttò a terra.
Seduto con le gambe al petto, la testa poggiata
debole sulle ginocchia e le mani a fondo nella sabbia fredda in superficie e
calda all’interno.
Come LEI.
A volte era veramente ingovernabile e dura come il
ghiaccio.
Era dura confrontarsi con lei quando faceva così.
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
Ma lui
l’avrebbe avuta vinta!
Avrebbe risolto
ogni dubbio che lei avesse posto fra di loro, dissolto ogni remora, concluso
ogni problema, curato ogni ferita, asciugato ogni lacrima e calmato ogni crisi.
perchè quando il dolore è più
grande
poi non senti più
Qualsiasi cosa fosse la causa di quel comportamento
astruso, lui l’avrebbe sconfitta.
Ormai era forte e sicuro abbastanza per affrontare
di tutto.
Tutto,
sopratutto, per lei.
vedrai se il
mio amore è una patologia saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
Non permetterò che vada
tutto all’aria, pensò
risoluto.
Guarire un po'
Sognare un po'
Amare un po'
Fallire un po'
Far male un po'
Mentirsi e poi
Tornare a sfamarsi un po'
………………………………………………………………………..
Tornò dopo quasi un’ora, a detta degli altri che ne
frattempo erano usciti dal mare e si erano messi a scherzare intorno al falò
tracannando lattine su lattine di birra.
Individuò subito il suo punto focale e non distolse
da lei lo sguardo mentre lentamente circumnavigava la fossa del fuoco e la
raggiungeva.
Lalu
appena lo vide riavvicinarsi, non gli staccò gli occhi di dosso, fissa su di
lui anche nel buio e attraverso la luce fiammeggiante che li divideva. Voleva
capire come mai si fosse allontanato per così tanto tempo e come mai non avesse
insistito oltre, dopo la sua risposta sbrigativa.. cercava di leggergli
l’espressioni del volto e, con il suo avvicinarsi, provava a capire le sue
sensazioni leggendogli gli occhi.
Si ritrovarono vicini.
Tom l’aveva raggiunta e le si era accovacciato
accanto, distogliendo lo sguardo e portando indifferente il volto verso il
calore e lo scoppiettio delle fiamme, in attesa di qualcosa.
La mora rimase seduta affianco a lui, con le braccia
intorno alle ginocchia e con i piedi nascosti dalla sabbia. Lasciò che i suoi
occhi tentassero di catturare i pensieri nascosti in quei tratti così familiari
e stranamente imbronciati.
Lui manteneva il suo silenzio da quando era tornato,
facendo finta di non sentire il vociare del resto della combriccola. Respirava
calmo e quieto, mentre mentalmente riprendeva per inerzia gli stessi
ragionamenti che lo avevano spronato a far ritorno dagli altri.
La ragazza, ormai persa ogni speranza di leggere
miracolosamente nella mente del biondo, tentennò a far partire un qualsiasi
dialogo.
-Tutto ok?-
chiese impacciata e vergognosa per aver disturbato il flusso di pensieri del
rasta.
-No-
secco, senza voltarsi, ma allungando le braccia all’indietro e buttandosi di
peso su di esse, sbuffando sonoramente.
La mora rimase un po’ perplessa.
Spaesata da una risposta così fuori dal comune per
un logorroico come il fanciullo che le stava vicino.
Questione
genetica, aveva sempre pensato ironica, alludendo anche
all’altro gemello.
Non seppe come ribattere, cosa dire o aggiungere.
Si zittì semplicemente, pensando che quello fosse
il modo migliore per non creare altri danni in una situazione già delicata di
suo.
A quel punto il rasta riprese il discorso, stavolta
cercando lo sguardo di lei, serio come non mai. –Non credere che sia finita qui!- esordì deciso –Ora che ti ho ritrovata, non ti lascerò scappare via!- sibilando
parola per parola a denti stretti, tanto quanto i suoi occhi chiusi a fessure e
puntati su di lei minacciosi -….. Non ti
lascerò che tu soffra!....e non permetterò che IO soffra!- concluse
schietto.
Alla fine si accasciò del tutto sulla sabbia,
portandosi le braccia dietro la testa e puntando il naso verso le stelle.
Tranquillo e sereno come se ciò che aveva appena detto fosse di poca rilevanza.
Il giorno dopo i Tokio hotel partirono diretti per
Amburgo e per la masterizzazione del loro nuovo cd.
Copiosi pianti e stretti abbracci furono la
sostanza della loro imminente partenza.
I quattro salutarono i vari amici con pacche e
promesse di rivedersi al più presto e di rimanere comunque in contatto.
Il distacco con le ragazze, invece, fu più arduo
del solito.
Georg tenne abbracciata Ver
per tutto il tragitto in macchina. La stringeva al suo petto e la coccolava
premuroso, accarezzandole i capelli e riempiendola di mille piccoli soffici
baci sull’intero viso. Alla fine i due si salutarono con un lungo e sentito
bacio, davanti al check in dell’aeroporto.
Allo stesso modo di Bill e Serena.
Quest’ultimi si erano accordati di rivedersi la
settimana successiva, data la possibilità della ragazza di poter raggiungere il
moro per un paio di giorno di stacco di studio. Dopo una serie infinita di
teneri baci, la coppia si divise lentamente lasciandosi con un “mi mancherai” sussurrato a fior di
labbra da parte di entrambi, come erano soliti dirsi in occasioni del genere.
Infine, un po’ più appartati dal gruppo di amici,
c’erano Tom e Lalu.
Lei, in conclusione, aveva deciso che sarebbe
rimasta a Roma e che avrebbe provato a seguire l’esempio di Ver
e Serena, ovvero di cercare di raggiungerlo appena possibile con il primo volo
diretto segnato sul tabellone di Fiumicino. Lui aveva acconsentito impotente e
sopraffatto dall’evidenza delle situazioni.
Ora stavano uno di fronte all’altra cercando di
trovare le parole più adatte al momento..
-Dai,
non fare il broncio!-Lalu ruppe il silenzio
fra loro, avvicinandosi al biondo e cingendogli le braccia al collo con
l’intenzione di consolarlo fra baci e carezze.
-Non
faccio il broncio..- rimbeccò lui, arricciando le labbra con aria
offesa.
-E
allora fammi un sorriso dei tuoi!- insistette lei nel
tentativo di fargli tornare il sorriso. Uno di quelli che tanto facilmente la
incantava e ammaliava, uno di quelli che facevano le ribollire il sangue nelle
vene.
-Così
potrai sognarmi stanotte in scene lussuriose?- disse
prendendo la palla al balzo con fare spaccone e pieno di sé.
-Che
scemo!!- esclamò divertita la mora. Entrambi si sciolsero
in una lieve risata per poi stringersi in un abbraccio da togliere il fiato.
Rimasero per un po’ così, fusi uno nell’altra, fino
a che non arrivò l’ultima chiamata per Amburgo.
Lalu
alzò la testa dal petto del ragazzo, su cui era poggiata durante il loro abbraccio,
e avvicinò le proprie labbra a quelle dell’altro.
Si scambiarono un bacio intenso, dolce e viscerale.
Non volevano separarsi e ogni particella del loro
corpo emetteva questo segnale, ma il tempo tiranno li sottrasse al tepore dei
loro corpi vicini e li costrinse a un ultimo definitivo saluto.
-Mi
dispiace!- un sussurro.
-Anche
a me!...Fai il bravo!- un altro sussurro.
Il ragazzo annuì convinto e poi si portò la mano
sopra le labbra, e dopo aver schioccato le labbra in un affettuoso bacio, la posò
sul petto, all’altezza del cuore con gli occhi ben fissi in quelli di lei.
-Ti amo!-
La mora ripeté le stesse identiche mosse e le
stesse parole.
Un ultimo bacio a stampo e i due si separarono.
Lui raggiunse i tre compagni oltre il check e lei il gruppo di amici che non smetteva di salutare
calorosamente la band..
Perdono per l’ennesimo ritardo, ma sono stata
parecchio impegnata!!
Questo era il penultimo capitolo. Col
prossimo questa storia finirà….
{La canzone citata fra le righe della storia è CI SONO MOLTI MODI degli Afterhours}
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto,
che mi hanno messo nei preferiti e grazie a kit2007, GEMELLINA89, Frehieit489 (mi sono
rotolata dal ridere quando ho letto la tua recensione!^^), tesorinely, RubyChubb,
elisuccia22. Grazie per l’appoggio, il sostegno, i complimenti e i pixel
anneriti per sprecare poche righe di commento!!!
Capitolo 22 *** capitolo 22 - è la fine la più importante ***
Capitolo 22 - È la fine più importante hilde
Capitolo 22
- È la fine la più importante
È da ieri che non la
sento ed ormai è più di un mese che non ci vediamo, pensò il rasta
guardando rapido lo schermo del suo cellulare mentre percorreva il corridoio
del palazzetto, insieme al resto della band e altre due ragazze.
David
li aveva convocati nel parterre per presentargli i nuovi
tecnici prima della settimana di prove organizzata in vista dell’inizio
del tour.
Entrando
nello spiazzo lui e Gustav stavano cingendo la vita
delle due ragazze che li accompagnavano e proprio in quel momento stavano tutti
quanti allegramente ridendo per l’ultimo capitombolo di Georg, inciampato su un
groviglio di fili posto lungo il corridoio dei camerini.
Dirigendosi
verso la consolle fronte al palco già montato, poteva vedere una decina di
omoni dalla stazza di un armadio parlare fra loro e poco più in là riconosceva
il loro manager, il quale, data la sua postura, stava sicuramente parlando con
qualcuno di alcuni centimetri più basso di lui.
Appena
Bill squittì un ‘Hallo’ salutando
tutti i presenti, David si voltò lasciando così vedere il suo interlocutore.
Tom
sbiancò all’istante e ritrasse in fretta la mano, finora posata intorno alla vita
della ragazza che lo affiancava.
La
sua risata si arrestò all’istante, il suo solito passo felpato si bloccò. Fece
per aprire bocca e parlare, ma nuovamente si interruppe
lasciando un sospiro smorzato al posto delle dovute parole, notando la gelida ed
inaspettata espressione in un viso a lui troppo familiare.
Il
suo sguardo fu totalmente imprigionato da quel che gli si poneva dinanzi agli
occhi.
Lalu.
La
ragazza era in fila di seguito al resto dei tecnici e lo guardò dapprima
gioiosa ed evidentemente euforica, poi, non appena ebbe allargato la visuale
oltre il biondo, rimase pietrificata. Il suo volto, con tutte le fragranti
emozioni provocate dall’ansia di rincontrare il proprio ragazzo, si freddò subito
al constare la compagnia del rasta e quanta confidenza ci fosse con quella
bionda dalle gambe chilometriche.
La
mora fu semplicemente interdetta e malamente colpita dalla sorpresa che le si palesò di fronte, ma nonostante tutto non si scompose
di una virgola, impalata affianco al manager tedesco, non si mosse di un
centimetro per salutare né gli amici né Tom.
I
due rimasero a fissarsi sbalorditi mentre David iniziò a fare le dovute
presentazioni.
-Ragazzi, anche quest’anno abbiamo preso nuove persone con noi, per il prossimo tour-
disse rivolgendosi al gruppo tedesco –una
persona già la conoscete: Lalu!- riprese indicando fiero la ragazza –sarà il vostro nuovo fonico del palco.-
La
mora salutò la band con un cenno rigido della mano e un sorriso tirato,
rimanendo il più formale possibile.
I
ragazzi ricambiarono il saluto con maggiore enfasi ed entusiasmo per poi
ritornare in ascolto del manager che proseguì presentando il resto dei tecnici.
Furono tutti accolti con gentilezza da parte del gruppo e infine David concluse l’incontro rimandando tutti al proprio posto di
lavoro.
Lalu
non aspettò altro e, con la scusa di dover recuperare del materiale nel furgoncino,
glissò i saluti da parte dei quattro amici e scappò
non appena Tom accennò un minimo passo verso di lei. Il biondo ne rimase
perplesso, fermo immobile a guardarla correre svelta verso l’uscita esterna.
Girandosi intorno costatò che nessuno aveva fatto caso alla freddezza della
ragazza, ma che, anzi, musicisti e tecnici si erano messi a parlottare
serenamente, tanto per approfondire la nuova conoscenza.
Per
lui però qualcosa di strano c’era.
Partendo
dal fatto che erano due giorni che non si sentivano, continuando poi con la
sorpresa di vederla davanti a lui, finendo con quel gelido saluto concesso e
condiviso per tutti e quattro, sembrando dimentica che lei fosse la sua ragazza
e come tale si sarebbe aspettato almeno un abbraccio affettuoso contornato da una
serie di baci appassionati.
Strano
sì, ma non riusciva a capirne il motivo..
Il
rumoroso sbattere del cancello di uscita lo riportò con i piedi per terra,
distogliendolo dai suoi pensieri. Mise da parte le sue congetture e, senza
neanche avvertire i presenti e limitandosi a un furtivo sguardo d’intesa col
gemello, prese a correre anche lui in quella stessa direzione che poco aveva
intrapreso la mora.
Corse
a perdi fiato e quasi caracollò quando finalmente
aveva raggiunto il cancello ed era riuscito ad aprirlo, dopo averlo spinto con
non poca fatica. Si ritrovò nello spiazzo retrostante al palazzetto, pieno di
furgoni e camion, tutti ancora abbastanza ingombri dell’attrezzatura necessaria
per costruire e far funzionare il loro spettacolo.
Proprio
in mezzo a quel parcheggio, a pochi metri da lui, intravide Lalu salire e
mettere in moto un furgone bianco, relativamente piccolo rispetto ai soliti
‘mostri’ che li seguivano on the road.
Al
rumore roboante del motore, non ci pensò due secondi
e, con quattro falcate nette e ben assestate, raggiunse veloce il veicolo e vi
saltò dentro, dopo aver aperto già in corsa la portiera del passeggero, neanche
fosse stato uno stuntman di un pericoloso film d’azione nel ruolo del
protagonista che rincorre il cattivo di turno.
La
mora, accortasi del suo eclatante arrivo, frenò
istantaneamente, senza neanche aver percorso un metro di strada dall’accensione
dell’auto e causandone il successivo spegnimento, dovuto all’improvvisa e forte
frenata. Stringeva con forza il volante fra le dita e teneva le gambe ben
rigide e stese sui pedali. I capelli che le coprivano parzialmente il viso e
non gli permettevano di far intravedere gli occhi, chiusi a fessura in un’espressione
torva e poco benevola.
Il
biondo stava ancora cercando di riprendere fiato, seduto alla meno peggio sul sedile di fianco alla ragazza, quando questa
iniziò a sbraitargli contro.
-Che cavolo fai??-
-io veramente…- tentò di spiegarsi, ma venne subito sovrastato da altre urla.
-Tu cosa?? Volevi farmi ammazzare saltando dentro così? Sei il
solito deficiente!!!- fulmini e saette
sembravano essere sparati dagli occhi della mora verso di lui, bruciandolo
all’istante.
-ma io..-
provò ad
aprire bocca, ma venne linciato con uno sguardo tagliente e liquidato in pochi
secondi.
-Tu niente! Scendi subito!!- gli ordinò rabbiosa.
-NO- riuscì a sostenere gli
occhi iniettati di veleno di Lalu e rimase seduto dov’era, determinato e
cocciuto come non mai.
-Che vuoi ancora?- il tono usato era tra lo
scocciato e l’irato, ma questo non spaventò il ragazzo che, prendendola dalla
stretta al volante, si portò con estrema delicatezza una sua mano sulla
guancia, cercando di sentire il suo calore sulla propria pelle.
-Mi sei mancata!- sussurrò abbandonandosi
teneramente a quel tocco, ma il tepore, donatogli da esso, venne
rapidamente retratto insieme alla mano a causa di un scatto ancora una volta
pieno di rabbia.
-Ma smettila!- una risposta così acida
e inaspettata da fargli sgranare gli occhi. A quel punto non ce la fece oltre e
sbottò anche il chitarrista.
-Mi spieghi che cazzo hai??- si infervorò –Dimmi cosa
ti è successo! È da più di un mese che non ci vediamo e, quando succede, a
malapena mi rivolgi il saluto! Anzi, mi urli addirittura contro!!- affermò gesticolando velocemente, come era solito
fare quando era nervoso.
-Eh già, ora sono io la
pazza…. Sì, comunque hai ragione tu! Devo essere stata pazza ad aver creduto in
te! …Noi non ci vediamo da esattamente
trentacinque giorni… Da quanto dura questa
storia?-
gli chiese mantenendo un forte astio nella sua voce.
-Ma di che parli?- ribatté sbalordito, cadendo
praticamente dalle nuvole.
-E’ inutile che fai
l’ingenuo…anche se hai tolto subito la mano, ho visto che ti abbracciavi con
quella spilungona!-
-Ma chi? Hilde?- domandò smarrito.
-Non mi
interessa come di chiama! …e pensare che ho anche
accettato questo cavolo di lavoro per te!- rispose stizzita,
abbassando triste gli occhi, distogliendoli così dai suoi che la fissavano
imperterriti in cerca di segni utili a capire tutto quel caos.
-Guarda, non è come pensi!- sostenne cercando di
convincerla, ma senza successo.
-Si, si,
come no! E io sono Babbo Natale!- ribatté bruscamente.
-No, davvero! Lei è solo
la nostra truccatrice!-
tentò di spiegare i fatti.
-Ecco, allora non avrai
problemi a spupazzartela in mia assenza…sarà sempre a disposizione!-
-No!!
È la nostra truccatrice da anni, solo questo! Te lo giuro!!- sostenne implorante.
-Anche se fosse, non
spiega perché stavate beatamente abbracciati al vostro arrivo in sala!- ribeccò arcigna.
-Semplicemente perché ci
conosciamo da anni e c’è confidenza tra tutti noi. Anche Gustav stava
abbracciato con Annah! E lei è la nostra hair stylist…Ci
conosciamo da troppo per poter aver qualcosa di più
oltre il campo lavorativo e l’amicizia. Siamo come una grande famiglia.- Lalu lo guardava di
sbieco, messasi a distanza da lui con la schiena poggiata sulla portiera,
lasciando sfinita la presa sul manubrio –E
poi, mi conosci! Quando si tratta di musica, sono un professionista! Non potrei
mai perdermi in questi affari!!- non ebbe altre
risposte incattivite. Solo una smorfia di disappunto.
Forse
era riuscito a convincerla.. in fondo era tutto un
malinteso e lui stava dicendo la sola verità.
Continuò
prendendole le mani fra le proprie e avvicinandosi il più possibile al suo
volto.
-Ma soprattutto…IO AMO
TE! E nessun altra!! ..Sarei uno scemo a giocarmi
l’occasione di stare con te dopo aver fatto tanta fatica!- addolcì la sua voce fino
a raggiungere toni bassi e sensuali, gli occhi nocciola ben puntati in quelli
marroni di lei e un lieve rossore diffuso sulle gote causato forse dalla corsa
di prima, ma piuttosto, quasi sicuramente, dalla piccola confessione fatta al
fine di dissuadere ogni dubbio e screzio.
-Tu SEI scemo!-sussurrò correggendolo divertita.
Ogni
nota di quel astio precedente era sparita, ogni segno
di rabbia anche, ogni traccia dello scontro appena concluso era svanita. Al loro posto un delicato sorriso e lieve bagliore negli occhi, non
più stretti a fessure, ma nuovamente gioiosi.
Era
riuscito a toccare le corde giuste. Era riuscito nel suo intento. Era riuscito a tenerla stretta a sé, quando per l’ennesima volta
stava per scappare. Ci era riuscito ancora e lo avrebbe fatto altre decine di
volte se questo avrebbe voluto dire vedere lo splendore di quel viso e sentirsi
mancare il fiato ogni volta proprio a causa di questo.
-Si, ma per
te!!!- la tirò a sé trascinandola dalle mani
per poi stringerla in un forte abbraccio –Non
potrei mai tradirti! Il mio cuore è tuo! E tu sei mia! Non ho bisogno di
altro…solo di te!- e finalmente le loro labbra si congiunsero un dolce
tocco, il quale prosegui in un intenso bacio.
Di
seguito si scambiarono tenere effusioni, tra carezze e sussurri, facendosi
coinvolgere troppo da quel primo bacio, segno della pace ristabilita tra di
loro.
Chiusi
nell’abitacolo del veicolo, stretti in caldo abbraccio, finalmente
riappacificati e vicini.
Non
si vedevano da trentacinque giorni, come aveva precisato la mora durante la
lite, e adesso, a sentire di nuovo i loro corpi così fibrillanti al solo
contatto, entrambi scoppiarono e non riuscirono a tenere a freno i propri
istinti.
Le
mani iniziarono a correre veloce sulla pelle, i baci divennero infuocati stampi
d’amore, gli occhi fissi uno in quelli dell’altra, i vestiti furono sfilati
senza troppe pretese e, senza minimamente rendersene conto, stavano
facendo l’amore.
Si
erano infilati nel retro del furgone, al riparo da occhi indiscreti e immersi
in una montagna di teli atti a coprire tutti gli strumenti nei set all’aperto.
Tutto
il fervore che aveva caratterizzato il litigio di prima ora si stava ripetendo
in quei movimenti sinuosi e al tempo stesso violenti, così passionali e
vigorosi da smuovere il furgone, il quale dall’esterno sembrava essere preso da
un dondolio continuo e molto loquace.
Il
cigolio delle ruote non li fece smettere, anzi.
Erano
troppo presi dall’unione dei loro corpi per rendersi conto di ciò che succedeva
intorno a loro. Fortunatamente per loro, tutti i tecnici erano all’interno del
palazzetto a montare il palco e nel parcheggio non c’era anima viva.
Così,
dimentichi di tutto, si lasciavano andare a dolci sorrisi e tenere carezze,
mentre ognuno si rimpossessava del corpo dell’altro.
La
dolcezza che aveva caratterizzato i primi baci del chitarrista era sparita e
ora veniva sostituita da una veemenza così possente e
inebriante che Lalu non fece altro che lasciarlo
fare, abbandonandosi ai propri sensi provocati con maestria dal ragazzo.
Baci
sussurrati a fior di pelle, lungo ogni centimetro del corpo, provocando un
fremito maggiore se erano seguiti da mani calde e persuasive. Carezze così piacevoli da provocare un sussulto per ogni tocco.
Già
il solo sentire il respiro affannato sbattere contro l’incavo del proprio
collo, le faceva venire la pelle d’oca e inconsciamente inarcava sempre di più
la schiena sotto una serie di brividi che le percorrevano costantemente la
colonna.Ogni qual volta compiva questo
gesto o muoveva anche lei ritmicamente il bacino, lui stringeva con maggior
forza la presa su i suoi fianchi e la attirava a sé, continuando a provocarle
piacere. Insisteva, insisteva con vigore, insisteva tenendo le gambe ben
piantate a terra e circondate da quelle di lei, insisteva in una sinfonia di
gemiti e sospiri, insisteva imperterrito e sconvolto dalla passione, insisteva
partecipe e trascinato dai sentimenti, insisteva a tenerle le cosce in una
presa forte e ricambiata da altrettanta foga quando lei riusciva a cingergli i bicipiti tesi e gonfi nell’atto di sorreggerla, insisteva
fino a raggiungere entrambi l’amplesso, strillato in un esplosione di
sensazioni che per entrambi segnò il culmine del piacere, rinchiuso tra quelle
poche pareti metalliche.
Sfiniti,
ma soddisfatti, si appoggiarono l’uno all’altra,
esausti dal vortice di emozioni in cui erano stati catturati, finalmente felici
e rilassati. Riscaldati dalla vicinanza dell’altro e da questa rassicurati, si
presero ad accarezzarsi reciprocamente, senza malizia, ma in un gesto naturale
e spensierato. Si stavano coccolando con premura di rendere ancora più dolce quella armonia creatasi nel piccolo universo composto solo
da loro due, estranei fino all’ultimo dal resto.
Rimasero
così finché non vennero interrotti da uno squillo del
cellulare di Tom.
Quel
suono in contrasto con il loro silenzio li riportò bruscamente alla realtà.
Lo
squillo era di Bill, complice imperituro del gemello.
Ciò
voleva significare che si erano appartati per troppo a lungo e qualcuno si
stava accorgendo della loro sparizione.
La
coppia si rivestì in fretta e Tom, con agilità di un prestigiatore, fece
sparire ogni traccia del loro passaggio nel veicolo, ricordandosi di buttare
anche l’angolo di alluminio che aveva strappato frettolosamente coi i denti per aprire la bustina del condom, prima di
saltare addosso a Lalu.
I
due, perfettamente ricomposti, scesero dal furgone come niente fosse e si
ridiressero verso il cancello del palazzetto, uno
fianco all’altra, con un sorriso sghembo e compiaciuto ben piazzato sui loro
volti.
-Ohi, piccola!- il biondo si fermò poco
prima di giungere all’entrata e prese la mano della ragazza per attirare la sua
attenzione –Non mentivo prima…mi sei
mancata!- soffiò imbarazzato, ma fisso nello sguardo intenerito di lei.
-Sì, anche tu!...però non devi farmi mai più prendere colpi del genere!
Ci metterei cinque secondi a sparire!!- concluse fintamente
minacciosa alludendo alla sorpresa di trovarlo abbracciato con la truccatrice
del gruppo.
-Non ci provare neanche!
Ora che ti ho qui tutta per me, non ti lascio andare via!!- se la strinse in un
soffice abbraccio, posando il capo su quello ben più basso di lei, come per
assaporare la nuova vicinanza e gongolarsi di ciò che
negli anni era finito nel migliore dei modi –Hai accettato il lavoro?! Beh, ora ne avrai tutte le conseguenze…-
e scoppiò in una risata simpatica e rumorosa, seguito poi da quella della mora,
anche lei divertita dalla situazione in cui si era andata volontariamente a
cacciare.
-Credo che mi farai
impazzire!-
affermò convinta con ancora il sorriso stampato in faccia.
-Stanne certa!- le confermò il ragazzo,
andando a posare le proprie labbra su quelle di lei per un piccolo bacio
affettuoso.
-Ti amo!- glielo soffiò a fior di
labbra.
-Allora siamo in due!- rispose ironico, intensificando
celere quel morbido contatto fra di loro.
Si
lasciarono andare ad un ultimo appassionato bacio e
poi raggiunsero gli altri ancora coinvolti in vari discorsi riguardo al
prossimo tour.
Lo
stesso tour dei Tokio Hotel in cui Lalu
gli fece da fonico.
FINE
Ebbene
sì! Sono giunta alla fatidica fine.
Vi
è piaciuta? Spero con tutto il cuore di sì e spero anche di ricevere parecchi commenti
di conferma o saluto, a voi la scelta, basta che lo facciate!!ihihihih ^^
Non
farò un continuo perché……perché è bello sapere che,
magari, anche solo per un secondo ognuna/o di voi alzerà gli occhi al cielo e continuerà
a fantasticare su questo innocente racconto. Magari! Mi farebbe piacere! Vorrebbe
dire che, nonostante la mia inesperienza, sono riuscita a catturare la mente di
qualcuno col mio mondo… nel mio stralunato mondo… :)
Sono
commossa nel vedere le letture fatte per queste mie pagine sconclusionate di
pixel anneriti. ç_ç( lo
so..sono ripetitiva, ma adoro il connesso dei pixel!!!!! XD)
Grazie
a tutte coloro che mi hanno messo tra i preferiti…ben
32! Bada! Per me è un numerone!!!
TNX
Grazie
chi ha recensito durante i vari capitoli. Grazie per il sostegno!!Mi inginocchio a voi…fantastiche!
Ovviamente
grazie anche a chi ha recensito l’ultimo capitolo:
lilylemon – uh ma guarda chi c’è!
Sono contenta che sei riuscita a leggere anche la mi a
storiella..grazie dei complimenti! Detti da te fanno davvero piacere…spero che
riuscirai a completare la lettura e magari a darmi una tua opinione. ;)
Frehieit489 – nunmesbroccà!!!!!!!!ihihihh Ti giuro che ho adorato il tuo commento! Veramente spaccacuori!
Istiga alle lacrime…novabbè,
forse esagero. Comunque mi hanno fatto piacere le tue parole e il tuo affezionarti
alla storia! Tom e Lalu non li ho fatti sposare, come
volevi tu..sorry! è che io aborro il matrimonio. Ho preferito lasciare che
tutto finisse così placidamente. E di conseguenza non ci sarà un continuo… a dire la verità ho la testa da altre parti! Forse mi
ritroverete con altre storie…chissà! Faccio un fischio, in caso eh!;P
Kit2007 – spero non mi
punirai per l’estremo ritardo!!!Pietàààààààààà!!!
… grazie per i complimenti e spero vivamente che tu abbia apprezzato il finale
per nulla calcolato! È venuto tutto da sé, come al
solito. Spesso e volentieri hai lasciato un tuo segno e te ne sono grata! Cmq..Ho in mente alcune idee che provvederò a sviluppare al più
presto e poi vedrò il risultato. Come sopra: in caso, faccio un fischio! Eheheh
Ps. Un saluto dovuto alla fanciulla
che assillo quasi quotidianamente, Rubychubb. Grazie
dell’appoggio!