Ascolta il tuo cuore

di Miki_Yukihara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** Capitolo quinto ***
Capitolo 6: *** Capitolo sesto ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo. ***


Ed eccomi qui con una nuova storia, sempre una Dramione. Si lo so che ho già un altra fanfiction, ma non temete quella avrà sempre la priorità, questa è un idea che mi è venuta in mente e ho deciso di postare intanto il primo capitolo per vedere se riscuote successo. Piccola premessa, qui non ci sarà la magia. Spero comunque che la storia vi piaccia. Buona lettura e lasciate un commento!

Baci Miki



Capitolo Primo


Finalmente le sue rose erano sbocciate. Le aveva piantate con cura, dando loro tutte le attenzioni che meritavano e adesso quei piccoli boccioli si erano trasformati in tante rose grandi e bellissime. Quell'angolo di giardino era il suo preferito, il suo futuro marito ci aveva fatto costruire un piccolo gazebo dove lei potesse ripararsi durante le giornate più soleggiate d'estate. Vi aveva piantato anche diversi fiori: viole, ortensie, ginestre. Lei però voleva un cespuglio di rose e voleva piantarlo con le sue mani. Non appena aveva espresso il suo pensiero al compagno, lui il giorno dopo le aveva fatto trovare un area di terreno pronta ad accogliere le sue rose.

-Blaise è sempre cosi gentile, sono davvero fortunata- pensò mentre seduta sotto il gazebo, sorseggiava del té alla vaniglia.

Era già passato un anno da quando si era trasferita da lui. Non erano ancora sposati, poiché il contratto prematrimoniale prevedeva che ci fosse un periodo di convivenza di almeno due anni. A deciderlo erano state le rispettive famiglie. Un anno era già passato e lei si sentiva tranquilla, era certa che Blaise fosse l'uomo perfetto per lei.

Si conoscevano fin da bambini. Prima di essere il suo futuro marito era inanzi tutto un amico. Riusciva a capirla come pochi e le riusciva davvero difficile nascondergli i suoi stati d'animo perché notava subito se qualcosa la turbava e faceva di tutto per ridarle il sorriso.

-Sapevo che ti avrei trovata qui-

Blaise si avvicinò e chinandosi le posò un leggero bacio sulla fronte.

-Sai quanto mi piace questo posto, vuoi una tazza di tè?-

-Volentieri-

Hermione riempì una tazza anche a lui.

-Vedo che le rose sono sbocciate-

-Il mio lavoro ha dato i suo frutti, mi sembri un po stanco è stata dura la giornata oggi?-

Nonostante fosse un conte, Blaise non restava mai senza far niente ed era anche medico chirurgo. Spesso stava fuori casa parecchie ore, capitava anche che lo chiamassero per un intervento nel bel mezzo della notte.

-Abbiamo avuto un caso difficile, l'operazione è durata parecchio, sono un po stanco ma nulla di più- disse sorridendo.

Anche solo stare vicino a lei lo faceva stare meglio. Hermione era una donna bellissima, oltre che molto intelligente e lui poteva ritenersi davvero fortunato ad averla come promessa sposa.

-Devo informarti che domani partirò all'alba, hanno richiesto la mia presenza per un intervento in un ospedale di un altra città, dista diversi chilometri tornerò la sera tardi-

Hermione lo guardò dispiaciuto, non era mai contenta quando lui era fuori tutto il giorno.

-Non guardarmi così che poi finisce che non parto-

-L'intento sarebbe quello- sorrise lei

-Ne farei a meno ma sai che il lavoro è lavoro-

-So quanto ci tieni alla tua professione, sta tranquillo, vai fa quell'intervento e poi torna di corsa da me!-

-Puoi contarci-

Ma Blaise non partiva mai senza assicurarsi che lei non si sentisse sola. Fosse anche per un giorno solo.

-Vieni con me Hermione, voglio mostrarti una cosa-

La prese per mano e la guidò fino alle stalle. Si trovavano sul retro della dimora. Ospitavano diversi cavalli, quasi tutti appartenevano a Blaise. Quello di Hermione aveva avuto un incidente solo tre mesi prima e avevano dovuto abbatterlo.

La ragazza ci aveva sofferto molto e da allora non aveva più messo piede nelle stalle.

-Blaise, sai che non mi piace venire qui...-

-Lo so tesoro, ma c'è un buon motivo se ti ho portato qui, facciamo una cosa io entro tu aspettami qui torno subito-

le lasciò la mano ed entrò nelle stalle, mentre lei attese fuori un po nervosa.

Dopo circa cinque minuti Blaise riapparve, portandosi dietro un bellissimo esemplare di Mustang purosangue completamente nero. Era un esemplare imponente e per un attimo Hermione ne fu intimorita, poi però l'animale si chinò verso di lei e le sbuffò ad un soffio dal viso scompigliandole i capelli. La ragazza rise e il ghiaccio fu sciolto.

-Questo è il tuo nuovo cavallo-

-Scherzi?-

-Affatto, tieni prendi tu le redini- disse porgendogliele.

La ragazza entusiasta le strinse. Il cavallo nitrì agitando la criniera.

Da quando la sua Lady era morta le era mancato molto cavalcare. Quel cavallo era molto più grande del suo precedente e le incuteva un po di timore, quasi reverenziale. Ma sentiva già che si sarebbe creato un forte legame.

-Hai pensato a come chiamarlo?-

-Si, il suo nome sarà Nox-

Il cavallo emise un nitrito di soddisfazione.

-Sembra che le piaccia- sorrise Blaise.

-Ora lascio che voi due facciate amicizia e intanto vado nel mio studio a firmare dei documenti- diede un veloce bacio alla sua dama e poi si allontanò.

Hermione era davvero felice di quel regalo inaspettato e non vedeva l'ora di montare la sella e cavalcare.

-Noi due ci divertiremo molto- Passò un po di tempo nelle stalle a pettinare e dare da mangiare a Nox. Prima di andare via diede da mangiare anche agli altri cavalli.

Blaise era nel suo studio. In piedi davanti la finestra sorseggiava del liquore al caffé. All'improvviso la porta si spalancò e in un attimo si ritrovò Hermione tra le braccia.

La ragazza gli gettò le braccia al collo e lui stringendole i fianchi la fece volteggiare in aria.

-A cosa devo tale entusiasmo?-

-Al fatto che sei un uomo fantastico!- rispose baciandolo.

Hermione aveva molto apprezzato il suo dono e lui ne era felice.

Nulla lo rendeva più contento e soddisfatto di vedere il suo angelo sorridere a quel modo.

-Lo sai che farei qualunque cosa per te- disse sedendosi sulla poltrona, tenendosi la ragazza sulle gambe.

-Domani vorrei andare a cavalcare, pensi sia il caso?-

-Nox è già addestrato, basterà tu faccia attenzione a volte è un po esuberante-.

L'indomani si svegliò verso le 8. Sapeva che Blaise era uscito già da due ore almeno.

Una cameriera le portò la colazione a letto e poi l'aiutò a lavarsi.

-Il padrone mi ha chiesto di farvi avere questa- disse la cameriera mostrandole una divisa da cavallerizza munita di tutto.

-Blaise pensa sempre a tutto- disse sorridendo.

Aiutata dalla cameriera indossò il completo e riempii un cesto con dell'acqua, qualche frutto, due panini e delle carote per Nox.

Quel giorno il cielo era limpido e tirava una leggera brezza, l'ideale per uscire a cavallo.

-Non si allontani troppo- le disse la cameriera mentre l'aiutava a sellare Nox.

-Può stare tranquilla resterò nei confini della proprietà- rispose poi salì su Nox e partì al galoppo.

Rallentò solo quando si addentrò nel piccolo bosco vicino alla casa. Nox rispondeva bene ai suoi comandi e di tanto in tanto si fermava per dargli un pezzo di carota che lui sembrava gradire parecchio.

Stavano passando vicino ad un piccolo ruscello quando all'improvviso il cavallo iniziò ad agitarsi

-Buono, che ti prende?- chiese carezzandogli la criniera nel tentativo di farlo calmare.

Il cavallo però continuava a sbuffare ed agitare la testa. Hermione temeva di essere disarcionata cosi preferì scendere.

Fu allora che lo vide, riverso a terra, vicino al ruscello con un braccio immerso in acqua c'era un uomo.

-Oh mio Dio!- esclamò coprendosi la bocca.

Per un attimo temette che fosse morto. Poi però vide un leggero movimento del petto segno che respirava ancora. Legò Nox ad un albero e poi tenendo la gonna leggermente sollevata si avvicinò a quell'uomo misterioso.

Doveva avere più o meno la sua età, gli abiti che indossava erano rovinati e di bassa fattura segno che doveva avere umili origini.

Come ci è finito nella nostra proprietà?” pensò mentre si chinava su di lui.

Aveva il viso sporco ed erano presenti anche diversi graffi. Sulle braccia c'erano lividi ed escoriazioni. Nonostante ciò era di una bellezza innegabile e nemmeno la polvere e la terra sembravano poterla oscurare.

-Cosa gli sarà successo?- avvicinò una mano a sfiorargli il viso e in quel momento due occhi celesti come il cielo si spalancarono fissandola.

-Chi sei?- la voce era stanca ma ferma, leggermente roca

La ragazza ebbe un sussulto ma non si scompose, limitandosi ad allontanare la mano.

-Hermione, tu invece?-

Il ragazzo non la stava più guardando, ora fissava il cielo.

-Draco...mi chiamo Draco- rispose prima di svenire di nuovo.


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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


Ed eccoci al secondo capitolo di questa storia. Fatemi sapere se vi è piaciuto!

Baci Miki



-Tieni, mangia questo- disse offrendogli un panino.

Dal suo aspetto smunto probabilmente non faceva un pasto decente da qualche giorno.

-Cosa c'è dentro?- disse guardandolo con un aria di sufficienza.

-è un semplice panino al formaggio-

Hermione non capiva dove fosse il problema.

-Non mi piace il formaggio-

-Preferisci le carote del mio cavallo?-

Non aveva previsto di incontrare un ragazzo svenuto durante la sua passeggiata e aveva portato solo due panini e le carote per Nox, oltre ad una borraccia.

Il ragazzo fissò il panino come fosse velenoso, ma alla fine sbuffando iniziò a mangiare.

-Potresti almeno dirmi grazie-

-Per cosa?- chiese il ragazzo mentre richiudeva nella carta metà panino.

Hermione strabuzzò gli occhi, ma proprio un tipo cosi maleducato doveva incontrare?

-Ti ho salvato la vita-

-Non ti ho chiesto io di farlo- rispose alzando le spalle.

-Posso sempre farti colpire da uno zoccolo di Nox e ributtarti nel ruscello se preferisci- rispose incrociando le braccia.

-Non ne saresti capace-

-Vuoi mettermi alla prova?-

Non era il tipo che perdeva facilmente le staffe ma quel ragazzo ci stava quasi riuscendo.

-Scherzavo principessa- disse alzando le mani in segno di resa.

Hermione sospirò e gli passò la borraccia.

-Grazie- disse prendendone un lungo sorso.

Erano quasi 4 ore che era fuori casa. Si stava alzando il vento e all'orizzonte si vedevano dei nuvoloni.

-Sembra che arriverà presto una tempesta-

disse il ragazzo.

Hermione notò che aveva la voce affaticata e le guance rosse.

Si sporse verso di lui e appoggiò la fronte alla sua.

-Che stai?- il ragazzo si era irrigidito a quel contatto improvviso

-Sta fermo...scotti hai la febbre- disse preoccupata.

Non sapeva chi era, ma non poteva lasciarlo lì febbricitante e con una tempesta in arrivo.

-Adesso verrai a casa con me, spero tu sappia stare su un cavallo-

disse aiutandolo ad alzarsi.

Si issò su Nox poi aiutò il ragazzo a fare lo stesso.

Quando senti le mani di lui stringersi intorno ai suoi fianchi diede un colpo di tallone e il cavallo partì al galoppo.

Ad attenderla sulla porta c'era la cameriera.

-Signorina! Come è andata la passeg....e lui chi è?-

-Non farmi domande adesso perché non saprei risponderti, per il momento devi saper solo che l'ho incontrato vicino al ruscello e che l'ho portato qui perché malato-

Hermione aiutò Draco a scendere da cavallo poi lo consegnò alle cure della cameriera.

Portò Nox nella sua stalla e gli diede una strigliata per togliergli le foglie dalla criniera e la terra dai zoccoli.

Per qualche strano motivo non riusciva a togliersi dalla testa il volto del ragazzo.

Non aveva mai visto nessuno con i capelli tanto biondi e gli occhi così celesti.

Era bello, molto.

Lei però aveva Blaise, non vedeva l'ora che tornasse a casa per abbracciarlo.

-Ci vediamo domani Nox- disse accarezzando il cavallo.

Era appena rientrata a casa quando sentì un urlo provenire dal bagno del piano superiore.

Corse su per le scale e quando entrò, spalancando la porta, trovò Draco completamente nudo e la cameriera in un angolo che si copriva gli occhi.

-Cosa....sta succedendo?-

-L'ho portato qui e gli ho detto di infilarsi nella vasca, ma quando sono tornata a controllare l'ho trovato che girava per il bagno in questo stato!- disse con le lacrime agli occhi.

-Va bene Lisa, puoi andare-

la cameriera scappò letteralmente via.

-Questo bagno è enorme! Non ho mai visto cosi tante boccette di profumo, gli asciugamani poi tutti ricamati- il ragazzo non sembrava affatto imbarazzato dal trovarsi nudo davanti a lei.

Lo stesso non poteva dirsi di Hermione che improvvisamente sentiva un eccesso di caldo, eppure era lui quello con la febbre.

-Per favore finiscila e entra nella vasca-

Il ragazzo ripose una boccetta di profumo e si diresse verso la vasca, ma poi all'ultimo cambiò direzione e in pochi passi era davanti a lei che colta di sorpresa si ritrovò con le spalle al muro.

-Ti imbarazzo?-

-In effetti si!, non è un comportamento da persona civile- disse sforzandosi di guardare solo e soltanto il suo viso.

-Magari non sono una persona civile- rispose avvicinandosi pericolosamente.

Le accarezzò il viso poi scese verso il collo. Con l'altra mano intanto stringeva una ciocca dei suoi capelli.

Hermione chiuse gli occhi e trattenne il fiato.

-Avrei bisogno di vestiti nuovi se non è chiedere troppo-

Non si era nemmeno accorta che lui non era più davanti a lei ma dentro la vasca.

-Chiederò alla cameriera, un altra, di portarti degli abiti puliti-

Lasciò Draco al suo bagno e tornò giù in salone a leggere.
Prima però passò in camera sua a cambiarsi.

Stava leggendo un libro che le aveva regalato Blaise.

Leggere era una delle cose che preferiva e Blaise che lo sapeva da tempo, le aveva fatto trovare, quando si era trasferita da lui, un enorme libreria tutta per lei.

Era immersa nella lettura, ormai aveva superato la metà del libro che la stava appassionando sempre di più.

-Vivete sola in questa casa?-

Draco era in piedi davanti la porta.

Hermione quasi stentava a riconoscerlo. Era lavato, pulito e la cameriera doveva anche averlo medicato. I capelli biondi era in perfetto ordine e ricadevano sul viso.

Indossava una camicia bianca, un gilet grigio e dei pantaloni anch'essi grigi.

Quei vestiti erano di Blaise, ma lui non li metteva più da tempo.

-Mi...mi hai chiesto qualcosa?- disse scuotendo la testa per riprendersi.

-Volevo sapere se abiti qui da sola-

-No vivo con Blaise-

-Vostro marito?-

-Non ancora-

Si accorse che il ragazzo non si era mosso dalla soglia della porta, così lo invitò ad entrare e a sedersi vicino a lei.

-Dobbiamo convivere due anni prima di sposarci-

-E tu vuoi sposarlo?-

-Che domande sono? Certo che voglio, Blaise è semplicemente perfetto-

Ogni volta che parlava di lui non poteva fare a meno di sorridere.

-Tu invece che ci facevi vicino al ruscello per di più svenuto?-

Lei l'aveva accolto in casa sua, senza fargli domande ma ora voleva sapere di più su di lui.

Draco la fissò per un po senza rispondere, quasi volesse capire se di lei si poteva fidare.

-Ecco vedi...-

La porta di casa si aprì ed entrò Blaise.

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Capitolo 3
*** Capitolo terzo ***


Ed eccoci al 3° capitolo! L'ho scritto ieri in preda ad un terribile raffreddore....Prima di lasciarvi alla lettura vorrei porgervi una semplice domanda...la storia vi piace? Vorrei capire se vale la pena continuarla o se sto solo perdendo tempo avendo già un altra storia a cui dedicarmi. Se c'è qualcosa che non vi convince ditemelo! Sono pronta ad ascoltare qualsiasi critica per migliorare.

Buona lettura!

Baci, Miki.





Hermione distolse la sua attenzione da Draco e andò incontro a Blaise.

Lo aiutò a togliersi la giacca e prese la sua ventiquattrore, consegnandola ad una cameriera che l'avrebbe portata nel suo studio.

-Bentornato! Pensavo arrivassi più tardi- disse la giovane sorridendo felice.

-Ci è voluto meno del previsto, dopo aver finito l'operazione sono subito salito sulla prima carrozza per tornare qui- disse regalando alla sua dama un dolce bacio a fior di labbra.

Solo allora con la coda dell'occhio notò il ragazzo seduto sul divano, che non aveva smesso un attimo di fissarli.

-Herm...lui chi è?-

-Lui?...oh lui!-

Hermione si allontanò da Blaise e fece segno a Draco di alzarsi.

Lui parve per un attimo un po' riluttante ma poi fece come la ragazza gli aveva chiesto.

-Blaise lui è Draco, Draco questo è l'uomo con cui vivo...Blaise-

I due uomini si strinsero la mano.
-Draco, allora come mai ti trovi in casa mia?-

Quella domanda non era stata pronunciata con disprezzo, ma con semplice curiosità.

Blaise sapeva che Hermione non aveva l'abitudine di invitare ospiti senza prima averlo avvertito, quindi doveva essere per un motivo differente.

-Questo dovrebbe chiederlo alla sua dama- rispose Draco con una alzata di spalle.

Hermione si accomodò sul divano e fece segno ai due uomini di fare altrettanto.

Draco prese posto vicino a lei, Blaise sulla sua poltrona alla destra di Hermione.

Iniziò cosi a raccontare dell'uscita a cavallo e di come avesse trovato Draco svenuto e avesse deciso di portarlo a casa.

-E questo è tutto quel che so di lui, poco prima che tu entrassi mi stava per raccontare come mai si trovava nella nostra proprietà-

L'attenzione si concentrò sul biondo. Si aspettavano di sapere qualcosa di più, ma lui all'improvviso sembrava restio a raccontare la verità.

-Non devi dirci proprio tutto se non te la senti, ma avendoti ospitato vorremo sapere almeno qualcosa di te- disse Hermione prendendogli le mani.

Draco fissò quelle mani cosi piccole eppure cosi calde stringere le sue che al contrario erano gelide.

La ragazza se ne accorse ed immediatamente chiamò una cameriera chiedendo di portare dei guanti per il loro ospite.

Qualche minuto dopo le mani del ragazzo erano avvolte da morbidi guanti di lana.

-Vorrei...vorrei parlare in privato con te Blaise- disse il ragazzo fissando il padrone di casa.

A quelle parole Hermione perse di colpo la pazienza e si alzò di scatto.

-Stai dicendo che io non posso ascoltare?- la voce alterata, le mani sui fianchi.

Draco evitò di guardarla.

-Rispondimi!-

-Non voglio che ascolti- disse questa volta fissando lei.

Hermione aprì la bocca per ribattere ma all'ultimo ci ripensò e si rivolse invece al compagno.

-Blaise, tesoro...diglielo che io posso ascoltare vero?- chiese speranzosa.

In un altra occasione non avrebbe esitato a rispondere “Si”. Però vedeva che il ragazzo era a disagio e anche se si trattava di uno sconosciuto, era pur sempre loro ospite. Non voleva nemmeno però offendere la sua donna.

-Draco, acconsento a parlare con voi in privato, ma domani dopo aver trascorso la notte a riposare direte quello che avete detto a me ad Hermione-.

Sapeva che per la ragazza quella mezza soluzione non era sufficiente e che si sarebbe comunque sentita messa da parte ma era il meglio che poteva fare in quel momento.

-Va bene, me ne vado in camera e vi lascio parlare- la voce leggermente acida il labbro di sotto tremolante. Salutò i due uomini con un mezzo inchino e si allontanò raggiungendo il piano superiore.

Si udì una porta aprirsi e chiudersi poco dopo.

Blaise sapeva che Hermione era offesa e avrebbe dovuto pensare a come farsi perdonare, ma ora la priorità era conoscere qualcosa di più su quel ragazzo.

Lo accompagnò fino al suo studio in una stanza adiacente all'ampio salone.

Una volta dentro Blaise chiuse la porta e si avvicinò al mobile bar, colmo di bottiglie di vini e liquori.

-posso offrirti qualcosa?- chiese mentre si versava per se un liquore alla ciliegia.

Il giovane scosse la testa -no grazie- non amava molto l'alcool, anche se erano poche le occasione che aveva avuto per provarlo.

-D'accordo, ora che siamo soli, puoi dirmi ciò che non riuscivi a dire davanti ad Hermione?- chiese con voce gentile invitando il ragazzo a sedersi su una delle due poltrone in pelle.

Draco osservò per un po l'uomo davanti a lui e alla fine sospirando raccontò la sua storia.

Al piano di sopra Hermione continuava a marciare per la stanza avanti e indietro andando da una parete all'altra. Si era detta che non gli interessava sapere la storia di quel ragazzo, aveva mentito a se stessa perché dal momento che si era chiusa la porta alle spalle aveva desiderato con tutta se stessa che Blaise la richiamasse al piano di sotto.

L'orologio a pendolo segnò le sette. A quell'ora cenavano di solito.

la cena...ma certo!”

Hermione Granger non avrebbe mai origliato ad una porta, ma aveva appena trovato il modo per carpire qualche informazione e saziare cosi la sua curiosità.

-Lisa!- la cameriera si presento subito alla porta

-Desidera?-

-Voglio che prepari un vassoio con qualche vivanda e lo porti nello studio del padrone ,poi voglio che tu torni da me a riferirmi quello che hai sentito, ci siamo capite?-

-Mi sta chiedendo di spiare?- domandò titubante la cameriera.

-Lisa, sei la mia cameriera personale?-

-Certo Madame-

-Allora non preoccuparti, fai solo quello che ti chiedo- disse sorridendo Hermione.

Lisa fece un piccolo inchino poi spari dietro la porta.

Hermione smise finalmente di camminare e si sedette sul grande letto a baldacchino.

Nonostante vivesse li da un anno, non dormiva con Blaise, ma aveva la sua camera personale. L'aveva pensata lei dal letto a baldacchino fino alla tinta turchese per le pareti. Ma la parte che preferiva della stanza era il piccolo divanetto bianco che si trovava sotto la finestra e la libreria accanto ad essa. Quello era il suo angolo lettura.

La parete di sinistra era occupata per metà da un grande armadio a due ante. Per terra un soffice tappeto ricopriva il pavimento di parquet.

Dopo circa mezz'ora la cameriera ritornò.

Questa volta portando un vassoio per lei.

-Allora? Cosa hai sentito?- domandò impaziente, seduta al centro del letto.

Nel frattempo che aspettava il suo ritorno si era cambiata e ora indossava una morbida camicia da notte lilla lunga fino ai piedi con le maniche a sbuffo.

-Non molto purtroppo, ma sono riuscita a capire che il giovane è fuggito da un padrone crudele-

Fuggiva da un padrone? Draco era dunque un servo forse?

-Ho sentito che raccontava di come spesso lo frustasse o lo obbligasse a lavori pesanti anche quando era ammalato-

Hermione portò una mano a coprirsi la bocca. Non avrebbe mai potuto tollerare un comportamento simile da parte di Blaise, ma per fortuna lui non era un padrone crudele e anzi trattava tutta la servitù con il massimo rispetto e se uno di loro stava male gli dava tre giorni di riposo completi e pagati.

-Hai sentito altro?-

-Solo che era preoccupato per una certa Daphne, Dice che lui è riuscito a fuggire ma che lei è troppo debole e non sarebbe stata in grado di affrontare un viaggio e così l'ha dovuta lasciare indietro-

Daphne, era un nome femminile, dunque Draco aveva una ragazza. Era una cosa bella, perché allora lei si sentiva...triste?

-Devo tornare giù ad ascoltare se c'è dell'altro?-

Hermione scosse la testa

-No Lisa, va pure è sufficiente cosi- disse prendendo il vassoio e adagiandoselo sulle ginocchia.

La cameriera fece l'inchino di rito e la lasciò sola.

Hermione non aveva molta fame, ma si sforzò comunque di mangiare qualcosa. Le dispiaceva non toccare cibo ed inoltre sapeva quanto il loro cuoco fosse permaloso e più di una volta aveva minacciato di andarsene quando si era visto tornare indietro il piatto quasi pieno.

Alla fine mangiò mezzo panino al burro, un po di insalata e qualche fetta di tacchino. Non riuscì invece quasi a toccare il riso di cui prese solo due cucchiaiate.

Ormai era più di un ora che quei due erano chiusi nello studio di Blaise.

Chissà quante cose ancora si erano detti.

Lei non riusciva a smette di pensare alle parole della cameriera.

Quel ragazzo era stato davvero frustato? Quanto aveva dovuto camminare per giungere fino ai confini della loro proprietà?

Fu con quelle domande e molte altre che verso le 21 si addormentò.

Il sonno fu fin da subito agitato e la costrinse a rigirarsi da una parte all'altra del letto.

Alla fine verso le 2 di notte si svegliò e si accorse di non avere più sonno.

A quell'ora tutti dormivano nella casa, la servitù non si sarebbe svegliata prima delle 6. Sgusciò fuori dal letto e per un attimo represse l'impulso di rituffarsi sotto le coperte quando un arietta gelida, proveniente dalla finestra semi aperta, la investì facendole venire la pelle d'oca alle braccia.

Chiuse la finestra poi uscì dalla stanza.

Non sapeva bene cosa fare, solo che sentiva il bisogno di scendere al piano di sotto.

Raggiunse il salone dove, il camino, sebbene spento emanava ancora un po di piacevole calore.

Protese le braccia verso di esso lasciando che quel dolce tepore l'avvolgesse.

-Sembri una Dea...-

La voce alle sue spalle la fece sobbalzare e spaventata si voltò

Draco era difronte a lei, indossava un pigiama che era di Blaise.

I capelli leggermente spettinati e un buffo segno rosso sulla guancia indicava che dormiva fino a poco prima.

Anche cosi pensò, era di una bellezza disarmante.

-Non riesci a dormire? Il letto è forse scomodo?-

Blaise gli aveva sicuramente dato una delle camere per gli ospiti.

-Affatto, è uno dei letti più comodi dove io abbia dormito-

-Posso immaginarlo...-

-Come scusa?-

-No! Niente, pensavo ad alta voce...ma allora come mai sei in piedi?-

Lui alzò le spalle. -Non avevo più sonno, troppi pensieri-

-Già, anche io-

Senza che lei se ne accorgesse il ragazzo si era fatto più vicino.

-Perché non hai voluto che ascoltassi la tua storia?-

-Non volevo impressionarti- rispose sincero

-Non sono una ragazzina Draco, sono una donna adulta è difficile che io mi impressioni- disse sostenendo il suo sguardo.

Si fissarono per un po senza che nessuno dei due dicesse niente.

Lui allungò una mano verso di lei imprigionando una ciocca di capelli tra pollice ed indice. Ci giocò un po rigirandola tra le dita mentre lei attenta, seguiva ogni movimento.

-Prima hai detto che sembro una Dea, lo pensi davvero?-

-Si, ma sono contento che tu non lo sia- disse sorridendo

-Perché mai?-

Lui l'attirò a se avvolgendola in un caldo abbraccio, lei smise di respirare per un momento quando si ritrovò contro il petto di lui.

-Perché altrimenti non potrei abbracciarti-

Suo malgrado non riuscì a non arrossire. Perché si comportava cosi? Chi era quel ragazzo un attimo prima tanto sfuggente e quello dopo dolce e premuroso?

Si ritrovò a pensare che era bello stare cosi vicini, ma fu un pensiero che scacciò subito, lei aveva Blaise, l'uomo che avrebbe sposato tra qualche mese e che amava con tutta se stessa e Draco aveva Daphne.

Con quelle parole in testa fece pressione sul suo petto allontanandolo.

-Non credo che la tua ragazza approverebbe-

Lui sollevo un sopracciglio -Di cosa stai parlando?-

-Della tua fidanzata ovvio!-

-Hermione, io non ho nessuna fidanzata- rispose incrociando le braccia.

Lei si morse il labbro non sapendo cosa dire.

A quel punto lui comprese tutto e scoppiò a ridere.

-Shhhh! Piano o sveglierai qualcuno!- disse preoccupata.

Chissà cosa aveva da ridere.

-Hai origliato! E hai creduto che Daphne fosse la mia ragazza-

-Io non ho origliato! Almeno non di persona...ma se non è la tua compagna chi è allora?-

-Lei è la mia migliore amica ha un anno più di me- spiegò Draco.

Per la seconda volta rimase senza parole.

Quindi Draco non era fidanzato, era libero, era solo preoccupato per la sua migliore amica.

-La cosa che io potessi avere una ragazza ti preoccupava?- chiese con un piccolo ghigno.

Hermione scosse la testa con un po troppo impeto.

-Figurati! Come se potesse importarmene qualcosa-

Si allontanò da lui di qualche passo. Sentiva che non andava bene stargli troppo vicino.

-Non mentirmi, percepisco l'effetto che ti faccio- disse lui coprendo di nuovo quella distanza.

Si chinò verso di lei, le labbra a sfiorare l'esile collo della giovane. Una mano che delicata si posava sul seno.

Hermione rabbrividì quando sentì il respiro caldo di lui contro il collo ma dubitò che si trattasse di un brivido di freddo.

La mano strinse la stoffa della camicia da notte e con essa la pelle morbida del seno.

A quel toccò Hermione si riscosse -Allontanati!- disse spingendolo via.

Rossa in volto corse su per le scale.

-Dormi bene- disse Draco alle sue spalle.

Anche girata era certa che lui avesse quel sorriso più simile ad un ghigno stampato in faccia.

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Capitolo 4
*** Capitolo quarto ***


Eccomi tornata anche con questa storia. Chiedo scusa per la lunga assenza e spero continuerete a seguire anche questa FF. Per chi non lo sapesse sto scrivendo anche un altra “Profumo di Menta” date un occhiata anche a quella se volete e non l'avete già fatto.

Come sempre ricevere un commentino mi farebbe piacere.

Grazie e buona lettura!

Miki





Fosse stato per lei l'avrebbe rispedito nel ruscello dove l'aveva rinvenuto due settimane prima. Ma no! Blaise, suo futuro marito, si era affezionato a lui!.

In quelle due settimane che Draco era ospite in casa loro, non c'erano giorni che i due non trascorrevano del tempo insieme a fumare, ridere e scherzare, come due vecchi amici di lunga data. Blaise gli aveva donato un intero guardaroba di abiti che non usava più. Ma la cosa che più sconvolgeva Hermione era che aveva permesso a Draco di sellare e montare il suo cavallo preferito. Nemmeno a lei lo aveva mai permesso.


-Sposatevi voi due! Passi più tempo con lui che con me ultimamente...- era sbottata un pomeriggio alla vista dei due che tornavano fieri e ridenti da una battuta di caccia.


Blaise fece segno a Draco di andare di sopra poi prese per mano la sua dama e la fece accomodare sulle sue ginocchia.


-Herm, vuoi che lo mandi via?-

Quella domanda cosi a bruciapelo sorprese la ragazza, che si affrettò a scuotere la testa.

-No! Affatto, solo ammetto di essere un po gelosa di voi due, prima ridevi e scherzavi cosi solo con me e adesso è già tanto se condividiamo il letto insieme- ammise lisciandosi la lunga gonna.


Blaise la baciò sulla punta del naso.

-Mi dispiace che tu ti sia sentita messa da parte. Ammetto che ultimamente mi sono concentrato più su Draco che sulla mia splendida compagna. Il fatto è che Draco mi ricorda terribilmente James-


James era il fratello minore di Blaise. Fin da piccolo aveva sofferto di una salute cagionevole. Stava quasi sempre chiuso in casa, ma nonostante tutto, quelle poche volte che aveva potuto vederlo, si era sempre dimostrato un bambino allegro e vivace.

Blaise era molto affezionato a lui e gli piaceva fare il fratello maggiore. Gli voleva bene, tranne quando James ci provava senza riguardi con Hermione. Ovviamente per gioco. Quando James aveva 12 anni, Blaise fu chiamato per l'addestramento militare.

Durante la sua assenza la salute di James peggiorò velocemente a causa di una grave infezione. I medici tentarono il possibile ma il giovane perì il giorno dopo aver rivisto Blaise. Fu un momento buio per il giovane che iniziò lentamente a chiudersi in se stesso. Hermione però non lo abbandonò un attimo, spronandolo ad andare avanti, cercando di fargli capire che non era così che avrebbe voluto vederlo James. Fu anche grazie alla morte di James che il rapporto tra Blaise ed Hermione divenne sempre più forte. Ci vollero circa due anni prima che Blaise si riprendesse del tutto, due anni nel quale si buttò a capofitto nello studio per diventare medico.


-Manca molto anche a me, ora capisco perché ti senti tanto legato a Draco e mi dispiace di esserne stata gelosa- disse abbracciando Blaise.



Quella sera, dopo cena, si misero tutti e tre a giocare a Poker. In realtà passarono gran parte del tempo a spiegare il gioco a Draco che per quanto sembrasse sveglio su tutto ciò che riguardava le carte non ci capiva nulla.


-Quindi questa è una scala?-


-no quello è un poker di assi- spiegò Hermione


-e vale tanto?-


-direi di si-


-Però la scala reale è più alta-


-esatto!-


Finalmente sembrava iniziasse a capire qualcosa.


Giocarono solo due partite, entrambe vinte da Blaise.

Per correttezza verso Draco decisero di non puntare nulla.


-Adesso scusatemi, ma devo ritirarmi nel mio studio per portare a termine una ricerca. Buonanotte tesoro- disse baciando Hermione.


-Notte anche a te Draco-


-A domani- rispose il giovane mentre si accendeva una sigaretta.


Non appena Blaise lasciò il salotto, calò il silenzio.


Draco fumava e lei intanto sistemava le fiches.


-Scusa-


-Come?-


-Ti ho chiesto scusa- disse Draco spegnendo il mozzicone nel posacenere


-E per cosa?-


-Blaise mi ha detto che in questi giorni ti sei sentita ignorata a causa mia-


-Oh...beh si, ma adesso è tutto risolto! Non fartene più una colpa!-


-Meglio così, non voglio certo essere la causa di rottura del vostro rapporto-

-Ma no, ci vuole ben altro per rovinare un rapporto consolidato come il nostro-

Hermione si era spostata sul divano e Draco l'aveva seguita.


-Quanto manca al matrimonio?-


-Circa dieci mesi, mi sposerò a Marzo prossimo-


All'improvviso il pensare alla data del matrimonio le ricordò che non aveva ancora nulla di pronto. Non c'era un abito, non avevano ancora spedito gli inviti. Non aveva scelto le damigelle, ne tanto meno i testimoni. L'unica cosa certa era il luogo dove si sarebbe svolta la funzione e quello per la cerimonia.


-Sai, credo che Blaise potrebbe chiedere a te di fargli da testimone-


-Figurati, non è qualcosa che si chiede all'ultimo arrivato-


-Non lo so ho questa sensazione, diamo tempo al tempo-


-Tu a chi lo chiederai?-


-Ancora non lo so, ho ancora tutto da decidere- disse alzando le spalle.


-Domani...ti va di andare a cavallo con me?- domandò all'improvviso Draco.


-Va bene, però la mattina, dopo pranzo verranno delle amiche per prendere il tè delle cinque-


-Affare fatto!- disse porgendole la mano


Hermione la strinse sorridendo. Era calda la mano del ragazzo e più grande della sua tanto da poterla avvolgere completamente.


-Non ho mai visto mani tanto piccole, però le dita sono lunghe....hai dita da pianista-

disse accarezzandogliele


Hermione arrossì ritirando la mano.


-In effetti suono il pianoforte, da sei anni più o meno-


-potresti farmi sentire qualcosa?-


-adesso?-


-per favore, anche solo un pezzetto di qualche melodia-


Draco la fissava con un intensità tale che lei non se la sentì di rifiutare.

Due minuti dopo era seduta al pianoforte a coda.

Erano diversi mesi che non suonava, ma quando le dita si posarono sui tasti, non dovette pensarci molto su cosa suonare perché era come se si muovessero da sole.

Tasto dopo tasto, nota dopo nota, diede vita alla melodia che per anni aveva suonato sua madre e che lei aveva passato interi pomeriggi ad impararla.

Era così concentrata sul suono che non si accorse minimamente di Draco che ora era in piedi accanto a lei.


-è una melodia davvero bella-


Sussultò quando senti la voce del ragazzo tanto vicina.


-Me la suonava mia madre quando non volevo dormire-


-Deve essere stato bello addormentarsi con questa melodia-


-Tu come ti addormentavi? Tua madre ti raccontava delle favole?-


-Forse, ma non lo ricordo-


-I tuoi genitori....-


-Si, sono morti-


Hermione si morse il labbro pentendosi subito di aver fatto prendere quella piega alla conversazione.


-Non voglio essere indiscreta, ma chi ti è rimasto della tua famiglia?-


-Mia cugina, e qualche altro parente credo, ma lei è l'unica di cui mi importa-


-Daphne...pensi sia ancora dove l'hai lasciata?-


-Si e spero che stia bene-


Draco si era rabbuiato di colpo. Hermione sentendosi un po in colpa non poté fare a meno di abbracciarlo.

Lui in un primo momento si irrigidì. Poi affondando il viso nei capelli di Hermione la strinse a se soffocando un singhiozzo.

Hermione si stupì di vederlo cosi, lentamente gli accarezzò la schiena.

Fino a quando lui, di nuovo tranquillo, si allontanò da lei.


-Ti prometto Draco, che domani parlerò con Blaise, insieme troveremo un modo per portare Daphne via da li. Può stare anche lei qui-

A quella notizia gli occhi del ragazzo presero a brillare e in un impeto di gioia sollevò Hermione in aria prima di baciarla.

Lo schiaffò arrivò forte e rapido.


-Come...come ti sei permesso?- la voce era salita di qualche decibel e la ragazza era arrossita quasi quanto la guancia di lui su cui spiccava la piccola impronta della mano di Hermione


-Mi dispiace, mi sono fatto prendere dall'entusiasmo...però dai non dirmi che non ti è piaciuto!- disse con il suo solito ghigno


-vai al diavolo!- urlò Hermione un attimo prima di scappare al piano di sopra.



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Capitolo 5
*** Capitolo quinto ***


-Lady Granger, le ho preparato la vasca, la prego di seguirmi in bagno cosi che possa aiutarla a lavarsi- la voce gentile della sua domestica la destò dal suo sonno. Mugugnò qualcosa in risposta e si girò dall'altro lato. Poco dopo un fascio di luce la colpì in pieno volto, la domestica doveva aver aperto le tende.

-va bene, sono sveglia-.

Le piaceva fare il bagno di prima mattina, la rilassava ed era un buon modo di iniziare la giornata.

-Lord Zabini vi aspetta giù per la colazione, insieme al vostro ospite-

-A proposito di Draco, ti ha più infastidito Lisa?-

-No Signora...-

-Signorina prego, non sono ancora sposata-

-Ma lo sarete presto-

-Si! E non vedo l'ora!-

Lisa l'aiutò ad asciugarsi e ad indossare gli abiti poi le legò i capelli in un treccia che arrotolò intorno alla nuca.

-Ho bisogno che tu mi prepari il mio completo da cavallerizza e che ne trovi uno anche per Draco, puoi lasciarlo nella sua stanza-

-Come desidera-

Quel giorno per colazione la tavola era piena di leccornie: rotoli alla cannella, croissant, uova sode, pane ai cereali, crostata di more e aranciata e limonata.

-Buongiorno tesoro, buongiorno Draco- salutò entrando nella stanza.

Prendendo posto difronte a Blaise, con Draco alla sua sinistra.

Blaise si chinò a baciarle una mano.

-Draco mi diceva che questa mattina andrete a cavalcare-

-Si, se per te non è un problema-

-Certo che no, il cielo è limpido e tira una piacevole brezza è il giorno ideale per una cavalcata-

Il rumore di una sedia che si sposta annunciò che Draco si era alzato

-Con il vostro permesso vado a prepararmi-

-Vai pure, troverei un completo sul tuo letto- disse Hermione.

Aspettò che Draco si fu allontanato poi si sporse verso Blaise

-Quale cavallo credi debba affidargli?-

-Che ne dici di Cloud?-

Cloud era uno dei loro ultimi acquisti, l'avevano salvato dopo che il suo vecchio proprietario aveva dovuto vendere la fattoria, Cloud aveva una zampa malformata ed era quindi destinato ad essere abbatutto. Ma Blaise aveva visto del potenziale in lui e grazie alle sue conoscenze mediche era riuscito a costruire una protesi. Era stata però Hermione ad aiutarlo nella riabilitazione e due anni dopo Cloud era un cavallo perfettamente in grado di correre come tutti gli altri. Lo avevano chiamato cosi perché sul suo manto bruno spiccano tre macchie bianche a forma di nuvola.

-Direi che potrebbe andare, è un po che Cloud non esce a farsi una bella cavalcata-.

Un ora dopo era nelle stalle a sellare Nox

-Quale cavallo mi è stato affidato?-

Hermione non poté negare che quella divisa da fantino gli donava molto.

-allora?-

-oh! Puoi prendere Cloud è quello nella terza stalla, è giovane ma ubbidiente-

Hermione aiutò Draco a sellare Cloud.

Una volta che entrambi i cavalli furono pronti li scortarono fuori dalle stalle.

-Abbiamo ancora tre ore prima di pranzo, andiamo!-.

Cavalcarono fino alla collina più alta, li dove si ergeva la chiesa di famiglia.

-Leghiamo i cavalli ad un albero, uno che abbia il tronco più spesso-

Mentre i due animali brucavano l'erba, i ragazzi si sedettero al sole ammirando il panorama dalla collina.

-Quindi è li che ti sposerai?- domandò Draco indicando la chiesa

-Si, i genitori di Blaise si sono sposati li e lui vuole continuare la tradizione-

-Come procedono i preparativi?-

-in realtà non procedono...dobbiamo ancora decidere tutto! Siamo in ritardo pazzesco- disse ridendo.

-Sai stavo pensando che se Blaise me lo chiedesse potrei anche accettare di fargli da testimone-

-Ne sarebbe felice, ne sono certa-

-Ad una condizione però...-

-Sarebbe?-

-Che tu mi conceda il primo ballo!-

-Non direi idiozie! Sai bene che il primo ballo deve essere tra i due sposi- disse dandogli un leggero pugno sulla spalla.

-Non capisci! Era per fare un favore a Blaise, cosi si evitava di farsi pestare i piedi da te!- disse scoppiando a ridere.

-Non sei divertente!- esclamò la giovane alzandosi in piedi

-Per tua informazione ho preso lezioni di danza da quando ho mosso i primi passi, ti dimostrerò che so ballare perfettamente-

-E come?-

-Semplice, ballerai con me, adesso-

Draco si alzò e fece un piccolo inchino.

-Volentieri, Madame- disse porgendole la mano.

Improvvisarono un Valzer, senza musica, con solo la natura come spettatrice.

Hermione lasciò che fosse Draco a guidarla e si stupì di notare come lui si muovesse con disinvoltura come se danzasse da tempo.

-Dove hai imparato?-

-Dove ero prima, mia cugina è una ballerina mi ha insegnato lei-

-Forse un ballo potrei concedertelo al matrimonio-

-Uno soltanto?- chiese fingendosi dispiaciuto

Hermione stava per ribattere quando, alla vista di una vespa che le volava vicino urlò, gettandosi su Draco.

Il ragazzo colto alla sprovvista perse l'equilibro cadendo all'indietro, trascinandosi dietro Hermione.

-Cosa ti è preso? Se volevi saltarmi addosso bastava dirlo!-

-Ma che hai capito! C'era una vespa e a me fanno troppa paura!-

-Che delusione e io che pensavo non riuscivi più a resistere al mio fascino!-

Hermione sbuffò e fece leva sulle braccia per alzarsi, o almeno ci provò.

Qualcosa le impediva di muoversi e non ci mise molto a capire che erano le braccia del ragazzo a bloccarla.

-Draco, potresti lasciarmi andare?-

-Oh...certo!-

L'aveva stretta a se quando se l'era vista arrivare addosso per paura che si facesse male, non si era però reso conto di non averla lasciata andare una volta a terra.

Si alzò in piedi pulendosi dall'erba.

-Che ne dici di fare una cavalcata prima di rientrare?-

Slegarono i cavalli, montarono in sella e partirono tutti e due al galoppo.

Hermione adorava sentire il vento tra i capelli.

Nonostante fosse suo solo da poco tempo Nox rispondeva perfettamente ai suoi comandi.

Anche Draco sembrava cavarsela bene con Cloud.

-Quanti cavalli avete?- domandò a voce alta per contrastare il rumore del vento

-Cinque! Loro due, poi c'è Sapphire il cavallo di Blaise e poi ci sono Simbad e Aisha che sono fratello e sorella e che Blaise ha riportanto indietro da un suo viaggio-

-Avete mai pensato di farli accoppiare tra loro?-

-Per ora no, ci bastano cinque cavalli anche se non abbiamo mai escluso di averne altri-.

Non appena tornarono a casa la domestica li avvertì che il pranzo era pronto e che quindi avrebbe pensato lei a sistemare i cavalli.

Prima di andare a pranzo però entrambi preferirono cambiarsi indossando abiti più comodi.

-Come è andata?-

domandò Blaise quando si furono seduti a tavola

-Bene, Cloud era entusiasta e Draco gli piace!-

-Vi ringrazio per avermi prestato uno dei cavalli-

-Figurati, quando vorrai prendi Cloud e fatti una bella cavalcata!-

Mangiarono stufato di manzo con verdure grigliate.

-Questo pomeriggio verranno le tue amiche?-

-Si, le ho invitate per il té, sai per parlare del matrimonio-

-Certo, io devo andare in città, vuoi venire con me Draco?-

Il ragazzo accettò volentieri anche perché non avrebbe saputo che fare in casa, essendo Hermione occupata con le amiche.

I due uomini uscirono intorno alle quattro e poco dopo Hermione venne raggiunta dalle sue amiche.

-Ginny! Luna! Che piacere accomodatevi- disse salutando le due ragazze.

Con Luna fu un po complicato per via dell'enorme cappello che indossava.

-Nuovo?-

-Si! Un regalo di mio marito Neville-

-Come sta?-

-Bene, ti manda i suoi saluti-

-Blaise mi ha detto che Harry questi giorni non è venuto a lavoro...-

-Si è preso una brutta influenza, ha sempre il naso che gli cola!- disse Ginny togliendosi il soprabito.

-Venite, il cuoco ha preparato i biscotti allo zenzero e il tè-.

Le ragazze erano amiche di vecchia data, avevano studiato allo stesso college, così come i loro compagni. Poi Blaise e Harry avevano intrapreso la carriera di medico mentre Neville aveva scelto di diventare biologo.

-Allora lo abbiamo o non lo abbiamo questo abito?- chiese Ginny riferendosi al vestito da sposa

-Non lo abbiamo! Devo ancora sceglierlo-

-Cosa vuoi aspettare che te ne caschi uno dal cielo?-

-Perché la prossima settimana non adiamo tutte insieme a vederlo?-

-Bella idea Luna-

-Conosco un Atelier che ha dei modelli fantastici- disse Ginny

-Cara, tu ed Harry vorreste farmi da testimoni?-

-Sarebbe un onore!-

-Luna vorrei che tu invece fossi la mia damigella d'onore-

-Potrò indossare un capello?-

-Certo un bellissimo ed enorme cappello- disse Hermione sorridendo

-Accetto volentieri!-

Hermione sospirò soddisfatta, almeno qualcosa era deciso.

-Non vedo Blaise, è uscito?- chiese Ginny

-Si è andato in città con Draco-

Le sue ospiti la fissarono confuse.

Hermione ci mise un po a realizzare che Ginny e Luna non sapevano nulla di Draco.

-Draco...è un nostro ospite- spiegò non sapendo bene che altro dire

-Un parente di Blaise?-

-No Luna, in realtà l'ho trovato...-

-Che significa l'hai trovato? Ah ho capito! È un cane!- esclamò Ginny

-Ma no! È una persona! L'ho trovato quasi un mese fa svenuto vicino al ruscello ai confini della tenuta-

Le sue amiche restarono a bocca aperta.

-Era li, steso a terra ed aveva la febbre alta cosi l'ho portato a casa e da allora vive qui. Blaise lo ha preso in simpatia, sapete gli ricorda James-

Un ombra di malinconia passò sui loro volti al ricordo del giovane, strappato alla vita così presto.

-Ce lo farai conoscere?- domandò Luna

-Certo, dovrebbero rientrare a breve-

Le tre amiche continuarono a chiacchierare sorseggiando tè e mangiando biscotti.

Sopratutto Luna che era la più golosa.

Erano le sei e mezza quando Blaise e Draco tornarono a casa.

Posarono le loro giacche e raggiunsero le ragazze in salone.

-Ginny! Luna!- Blaise le abbracciò entrambe baciandole sulla guancia.

-Ragazze vorrei presentarvi Draco- disse Blaise spingendo il ragazzo verso di loro.

-Salve- disse tendendo loro la mano.

Le ragazze lo fissarono qualche secondo senza dire nulla, come se fossero cadute in trance.

Luna fu la prima a riscuotersi

-Io sono Luna è un piacere conoscerti!- disse stringendogli la mano mentre con l'altro braccio dava una leggera gomitata a Ginny che sembrava pietrificata.

-Piacere di conoscerti! Mi chiamo Ginny- disse tornando in se.

Blaise ordinò alla cameriera di riempire due tazze di tè anche per lui e Draco.

Verso le sette le ragazze decisero di andare via.

Hermione le accompagnò alla porta.

-Herm, posso parlarti un attimo?- chiese Ginny.

-Certo- disse accostando la porta.

-Ti aspetto sulla carrozza Gin!- disse Luna precedendola.

-Cosa devi dirmi?-

-Riguarda Draco, era sul giornale della scorsa settimana...-

-sul giornale?-

-Si e non solo, era tra le persone scomparse-.

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Capitolo 6
*** Capitolo sesto ***


Richiuse la porta dietro di se e a passo di marcia si diresse verso lo studio di Blaise, dove lui e Draco stavano chiacchierando. Aprì la porta senza troppe cerimonie sotto lo sguardo confuso dei due uomini.


-Tesoro, cosa...?-


-Come ti è saltato in mente di portare Draco in città?- lo ignorò lei.


-Questa mattina sembravi d'accordo anche tu, cosa è successo per farti cambiare idea cosi?- disse circondandole le spalle con un braccio nel tentativo di farla rilassare


-Ginny....Ginny mi ha detto di averti visto sul giornale della scorsa settimana- disse questa volta rivolgendosi a Draco


-Io sarei sul giornale?-


-Si e se nessuno l'ha buttato dovremo averlo ancora anche noi- disse la giovane riacquistando la calma.


Poco dopo erano tutti e tre in salone a sfogliare il giornale. Erano quasi all'ultima pagina quando una foto catturò la loro attenzione. Ritraeva un giovane, dai capelli biondi tagliati molto corti, gli occhi grandi ma inespressivi e un sorriso palesemente forzato, era chiaro che quella foto non era recente ma non c'era dubbio che si trattava di Draco. Sopra di essa una scritta a caratteri cubitali: “DISPERSO”


-è l'unica foto che mi è stata scattata dal mio padrone...li avevo circa 17 anni- rispose Draco osservandola.


-Blaise, se il suo padrone lo sta cercando non è sicuro per lui girare per la città, qualcuno potrebbe riconoscerlo...-


-Hai ragione, mi dispiace, Draco il tuo padrone è davvero così terribile?-


-Abbastanza-


Hermione lo vide rabbuiarsi e non poté fare a meno di pensare a sua cugina ancora nelle mani di quell'uomo.


-Caro! La cugina di Draco è ancora prigioniera di quell'uomo, dobbiamo aiutarla! L'ho promesso a Draco-


-Si si...vedrò cosa posso fare...chi era il tuo padrone?-


-Lord Krum...forse ne avete sentito parlare-


Per la prima volta Hermione vide Blaise sbiancare. L'uomo si portò una mano tra i capelli sospirando.


-Lo conosci?-


-Tutti in città lo conoscono....è un banchiere e possiede buona parte delle strutture di Londra, compreso l'ospedale dove lavoro io...-

Hermione allora comprese la preoccupazione di Blaise, temeva per il suo lavoro.


-Mi dispiace crearvi questi problemi, forse ho usufruito troppo della vostra pazienza....-


-Non dirlo neanche per scherzo Draco, ora puoi lasciarci un momento soli?- chiese la ragazza.


Quando Malfoy si fu allontanato, lei si sedette sulle ginocchia di Blaise e prese ad accarezzargli una spalla.


-Non possiamo mandarlo via, hai visto come reagisce ogni volta che si parla del suo padrone, se dovesse tornare nelle sue mani non me lo perdonerei-


-No, certo, nemmeno io....ma Lord Krum....quell'uomo è il più temuto di Londra e girano voci che abbia contatti anche con la mafia...-


-Finché nessuno scopre che Draco è ospite da noi non corriamo nessun pericolo, sarà meglio avvertire i domestici di non farne parola con nessuno quando sono fuori per le commissioni-


-Mi occuperò io stesso di avvertirli domani-


-Per quanto riguarda la cugina di Draco? Dobbiamo trovare il modo di liberarla!-


-Lo vorrei quanto te, ma come? Non possiamo mica irrompere nella casa e portarla via...-


-No....non si può....-


Hermione lo baciò poi si alzò dalle sue ginocchia.


-Sono stanca, andò dritta a dormire quindi non cenerò-


-Buonanotte, cerca di riposare, domani penseremo a qualcosa-


La giovane si diresse nella sua stanza, dove la sua domestica già l'attendeva per aiutarla a sistemarsi per la notte.


-Lisa, hai mai sentito parlare di Krum?-


-Il banchiere? Si Madame, la sua villa è la più grande di Londra e si trova proprio vicino al National Museum-


-Interessante...umh...oggi si è un po abbassata la temperatura potresti prendermi delle calze di lana da mettere sotto la camicia da notte?-


Una volta che Lisa l'ebbe aiutata a sistemarsi venne congedata.


Hermione però aveva altri piani piuttosto che dormire.


Attese leggendo che nella casa tutti si fossero addormentati.


Erano le undici quando finalmente regnò il silenzio.


Cercando di fare piano per evitare che qualcuno la sentisse si tolse la camicia da notte ed indossò il suo completo da cavallerizza. Temeva che il tacco degli stivali facesse troppo rumore perciò preferì indossarli una volta di sotto.


Fuori era buio pesto, ma lei non vi prestò molta attenzione e a passo svelto si diresse alle stalle dal suo cavallo


-Nox, adesso io e te ci andiamo a fare un giro, ma dobbiamo fare piano va bene?-


Hermione sapeva che stava correndo un pericolo, ma sentiva di doverlo fare.


Montò in sella a Nox e cavalcò più veloce che poteva, destinazione: Londra.


Solo quando era ormai lontana dalla sua tenuta si concesse di rallentare un po.


Nox sembrava felice di quell'improvvisa cavalcata notturna.


Trovare la casa di Krum non fu difficile, la parte complicata doveva ancora iniziare.


Smontò da cavallo tenendosi a qualche metro dalla strada, fortunatamente poco illuminata.


-Adesso ti lego ad un albero, resta qui buono ok? Ecco prendi questa mela- disse al suo cavallo


Il passo successivo era cercare di entrare nella casa.


Doveva trovare un punto dove potersi arrampicare. Fortunatamente era sempre stata una ragazza agile. Arrampicarsi era uno dei suoi passatempi preferiti da piccola.


Stando bene attenta a non far rumore si mosse attaccata al muro della casa. Lo percorse fino al retro dove notò un piccolo cancello aperto.


Aveva l'impressione che le cose stavano andando un po troppo bene,ma decise di non starci troppo a pensare e dopo aver dato un ultima occhiata intorno entrò.


Aveva fatto solo qualche metro nel giardino sul retro quando sentì quattro diversi respiri.


Si bloccò appena in tempo, prima di pestare la coda ad un grosso cane che dormiva in giardino.


Adesso era chiaro perché il cancello fosse aperto, con quattro cani così grossi solo un folle si sarebbe inoltrato nella casa.


Hermione trattenne il respiro mentre si allontanava in punta di piedi.


Intanto il suo piano le sembrava sempre più una pazzia. Era nella casa di un uomo senza scrupoli, quattro grossi cani dormivano a pochi metri da lei e doveva cercare una ragazza che non aveva mai visto prima.


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