Adesso decido io

di olwen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Capitolo 1
 
Camilla e Renzo tornano alla festa, giusto per dare il saluto agli ospiti. Appena entrano in sala notarono che praticamente nessuno si era accorto della loro assenza, soltanto Gaetano aveva un’espressione strana, quasi gelosa, ma questo lo notò solo Camilla. Salutarono gli ospiti e si diressero verso la camera, non avevano voglia di pulire, avrebbero fatto tutto l’indomani, così si sdraiarono a letto dopo una bella doccia e si diedero la buona notte.
Camilla non lo sa, ma sarà una notte agitata. Perché non appena riuscì a prendere sonno iniziò subito a sognare, a fare quei sogni che da tanto, troppo tempo faceva. Perché sogna proprio lui, Gaetano!
È di nuovo alla festa e Gaetano le si avvicina.
– Che dici se sgattaioliamo via? – le chiede Gaetano
– Ma cosa dici?? Non possiamo, la casa è piena di ospiti, e si accorgerebbero tutti della nostra assenza, soprattutto Renzo! – gli risponde Camilla.
Senza dire nulla Gaetano la prende dolcemente per un braccio, e con molta nonchalance scivola verso la camera da letto degli ospiti, avrebbe voluto andare nella camera di Camilla, ma con Renzo presente era meglio scegliere una stanza meno sospetta.
Riescono appena ad entrare che Gaetano chiude subito la porta a chiave, si gira verso Camilla con uno sguardo che le ha visto poche volte, tre per la precisione, le due volte che si erano baciati, e l’altra quando erano in salotto con Tommy che dormiva con Potty in divano.
Camilla ricambia lo sguardo, ma è perplessa – ci scopriranno e sarà la fine – gli dice, ma Gaetano, con un passo alla volta, la spinge verso il muro e le appoggia un dito sulla bocca dicendole – ssst, non lo scoprirà nessuno! – e passa quel dito sulle sue labbra, disegnandogliele, per poi scivolare sul suo collo. Subito dopo la bacia. Lei non lo ferma, non cerca di scappare, perché è quello che vuole. Lo ama, e non può stare ancora senza di lui, lo brama, e non appena lui si stacca per guardarla e per baciarle il collo, quel collo dove lui potrebbe morirci sopra, lei sente subito la mancanza del suo sapore e di forza va a cercare la sua bocca, con grande sorpresa di Gaetano.
La passione esplode e i due non riescono più a contenersi, si spostano verso il letto, dove Gaetano la poggia con una delicatezza che le fa quasi fermare il cuore, non sapeva che potesse essere così dolce, e una volta distesi a letto, con Gaetano sopra, iniziano a esplorarsi e senza rendersene conto restano con la sola biancheria intima, che però viene tolta subito per diventare un unico corpo e un’unica cosa. Si amano, e la passione è talmente tanta che Renzo vede Camilla agitarsi nel sonno e la sveglia. Camilla resta di ghiaccio! “Renzo??? E Gaetano?? Nooooo, ma cavoli, proprio adesso doveva svegliarmi??” è la prima cosa che pensa, mentre Renzo le chiede – tutto bene amore? Hai fatto un brutto sogno? – Camilla vorrebbe anche dirgli di no, ma che, anzi, era un sogno splendido, e un desiderio troppo grande per poter essere esaudito, invece gli risponde – si, scusami tesoro se ti ho svegliato! – Renzo l’accarezza e poi le bacia una guancia, le sorride e riprende sonno, mentre lei resterà sveglia per tutto il resto della notte, girando anche per casa e ritrovandosi più di una volta davanti alla finestra, sperano di vedere Gaetano dall’altra parte. Questa nottata in bianco la farà pensare, non può continuare a vivere nella menzogna con Renzo, le vuole bene, ma non lo ama più da tempo. È sempre rimasta con lui per tentare di tenere unita la famiglia, ma non ce la fa più a continuare così e decide che al più presto avrebbe parlato con Renzo.
La mattina seguente Renzo si sveglia e non trova Camilla a letto, “strano, di solito è sempre l’ultima ad alzarsi” pensa, e si avvia verso la cucina, dove la trova già vestita e con la colazione pronta.
– Buongiorno tesoro, come mai già sveglia?? – le chiede Renzo, avvicinandosi e dandole un bacio, ancora felice per la serata passata.
“Perché sono stata tutta la notte a pensare a Gaetano” vorrebbe rispondergli, invece – mah, non ho dormito molto e stare a letto proprio non mi andava –
Fanno colazione e si salutano per la giornata lavorativa che li aspetta.
Camilla mentre guida verso scuola continua a pensare che dovrebbe parlare con Renzo, ma non sa ancora quando e come, così pensa di andare a trovare Gaetano, magari per iniziare da lui e vedere cosa succede.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Capitolo 2
 
Finite le lezioni Camilla decide quindi di andare in commissariato per trovare Gaetano, appena arriva lui è fuori che parla con Torre.
– Buongiornooo! –  dice Camilla in modo allegro
– a prof! Bella la festa ieri sera eh?? – le risponde Torre
– Camilla! –  le dice invece Gaetano, quasi stupito della sua comparsa.
– Scusatemi, Gaetano, hai un momento? –
– A prof, stavo andando! –  dice Torre.
– Cosa è successo? –  le chiede Gaetano
– ma no, niente, volevo soltanto parlarti –
– vieni –
Entrano nel suo ufficio, chiude la porta e fa accomodare Camilla sul divano, e mentre si accomoda anche lui le dice – Beh, allora, ti sei divertita ieri sera?? Ho notato che siete mancati per un po’ te e Renzo – non riusciva più a trattenersi. La ama troppo e da troppo tempo. Lei è la sua Camilla, lei è speciale, e vederla sparire in camera con Renzo l’ha fatto morire di gelosia.
– Ehm….si….credevamo che nessuno se ne fosse accorto –
– e invece no, IO me ne sono accorto –  le risponde Gaetano
– Beh??? Cos’è sei per caso geloso??–  gli chiede Camilla
Gaetano si avvicina a lei, la guarda con uno sguardo intenso e mantenendolo le dice – Camilla, ogni volta che ti vedo accechi i miei occhi, non mi sono mai sentito così. Tu sei la chiave della mia vita, il tuo respiro per me è prezioso. Non voglio più perdermi nulla, ti prego, restami vicina. Sei l’unica donna che sa capirmi veramente, sei la donna della mia vita. So che ti e mi stai mentendo, il tuo battito è veloce come il mio. Se è un eroe quello che vuoi, io posso salvarti, basta che tu resti qui. Ti amo Camilla –  e dopo aver detto questo la bacia. Rimane sorpreso nel sentire che lei non cerca di sfuggire, ma che anzi, ricambia il bacio con ardore, e intanto a Camilla il cuore ha mancato un colpo, perché era proprio quello che desiderava. Quando si staccano e si guardano Camilla le sorride e gli dice – ti amo anch’io, Gaetano –  e si baciano di nuovo.
Era da tempo che Camilla non provava queste emozioni, e dopo il secondo bacio gli dice – ieri ho sbagliato con Renzo, mi sono accorta che non lo amo, gli voglio bene, ma non posso più continuare a fingere per tenere insieme la famiglia. Livietta è grande e può capire, e lui….dopo quello che mi ha fatto a Barcellona deve capire e accettare la cosa – Gaetano l’ascolta incredulo, non è possibile che finalmente il suo desiderio si sia avverato, non può crederci e, per la troppa felicità, si catapulta di nuovo sulle sue labbra.
Alla fine del bacio Camilla lo saluta, dicendogli che avrebbe parlato con Renzo, non sapeva quando, ma che lo avrebbe fatto e si incammina verso l’uscita.
Poco prima di arrivare al portone una donna bionda la supera, andandogli anche addosso, per uscire “avrà fretta” pensò Camilla, e non appena mise fuori un piede sentì uno sparo … e tutto divenne improvvisamente nero.
Torre era li in corridoio e vide la prof cadere a terra. Nemmeno il tempo di dire – Dottò!!!! – che Gaetano era già fuori del suo ufficio chiedendo cosa fosse successo, e non appena vide la faccia di Torre corse fuori. Quando vide poi Camilla a terra in una pozza di sangue il cuore gli si fermò. Si buttò a terra, chiamando Camilla, cercando di farla svegliare, con le lacrime agli occhi continuava ad urlare il suo nome.  Non dovette preoccuparsi di chiamare un’ambulanza perché c’aveva già pensato Torre. Quando arrivò l’ambulanza e caricarono Camilla, senza dire nulla Gaetano salì con lei, guardò un attimo Torre che gli disse – Tranquillo dottò, vada! –
Gaetano non capiva più nulla, l’unica cosa che aveva dedotto è che la situazione era delicata e grave, e per tutto il tragitto tenne le mani di Camilla e continuò a chiamarla.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Capitolo 3
 
Mentre Gaetano aspettava che il medico uscisse dalla sala operatoria, arrivarono di corsa Renzo e Livietta, non ci misero tantissimo ad arrivare, nemmeno una mezz’oretta, erano partiti subito da casa.
Li vide appena in tempo per riuscire a riavere il controllo su se stesso e assumere un atteggiamento più professionale per andare da loro a spiegare cosa e com’era successo.
Quando il medico finalmente uscì dalla sala operatoria fu assalito da tutti, che volevano sapere come stava Camilla, com’era e quanto grave fosse la situazione.
Il proiettile aveva colpito Camilla a 10 cm dal cuore. Per ora era stabile, ma era in coma. Il pericolo non era passato del tutto, bisognava tenerla sotto controllo per la notte e vedere come reagiva. In quello che il medico spiegava la situazione portarono Camilla in stanza.
Livietta se ne accorse e andò subito in lacrime davanti al vetro per vedere sua madre, dicendo che voleva assolutamente entrare. Il medico quindi disse che se Renzo e Livietta volevano, potevano entrare a far visita a Camilla, ma con estrema cautela, non se lo fecero dire due volte e andarono subito a cambiarsi per entrare in stanza. Gaetano, dal canto suo, poteva solo guardarla da fuori, e vedere la scena di Renzo che, scoppiato in lacrime, la teneva per mano chiamandola, parlandole, e accarezzandole il viso. Non poté non pensare di voler essere lui li dentro, e un po’ si sentiva in colpa per quello che era successo la mattina guardando Renzo stare così male.
Una volta che uscirono Gaetano fece quello che il suo lavoro gli richiedeva di fare, e quindi far qualche domanda al marito.
– Renzo, scusami, so che non è il momento più opportuno, ma io dovrei farti qualche domanda –  gli disse Gaetano
– si, lo so, faccia pure - rispose Renzo
– Sai se per caso Camilla si sia immischiata in qualche guaio? Se ha qualche nemico? – chiese Gaetano
– No, nemici proprio no, come può averli? Le vogliono bene tutti….ma ti confesso che non so se si sia messa nei guai. Lo sai che adora ficcare il naso in situazioni che non le competono, ma spero vivamente che non sia così! – rispose Renzo
“Eh già…Camilla non poteva avere nemici, era adorabile” pensò subito Gaetano.
- Beh, in ogni caso, le mettiamo una guardia di turno per qualsiasi evenienza – propose Gaetano e Renzo accolse la sua proposta per il bene di Camilla. Se si era ficcata in qualche guaio almeno c’era qualcuno molto più preparato di lui per difenderla – comunque io starò qui stabile – gli disse Renzo.
Gaetano si sentì morire dentro. Avrebbe voluto stare anche lui un po’ da solo con Camilla, ma con Renzo sempre li non poteva di certo farlo!
Dopo questo lungo pomeriggio Gaetano guardò per un ultima volta Camilla dal vetro, salutò Renzo e Livietta e si diresse verso il commissariato. Non aveva ancora sentito nessuno, sperava che Torre avesse una pista.
Arrivato in commissariato Torre gli corse incontro chiedendo notizie di Camilla, vide che anche lui era in ansia, ormai faceva parte della loro grande “famiglia”. Appena Torre smise di fare domande iniziò Gaetano, chiedendo se avessero scoperto qualcosa. Torre riferì che l’unica cosa che avevano trovato era un bossolo vuoto sopra il tetto del condominio di fronte al commissariato. Era di un fucile di precisione e stavano cercando il modello, per il resto ancora non avevano scoperto nulla.
Gaetano, sfinito e preso dallo sconforto, salutò tutti e si diresse verso casa. Ormai erano le 20, ed erano successe troppe cose e tutte insieme, aveva bisogno di staccare la spina.
La mattina seguente si alzò dal letto ancora più stanco della sera. Non aveva dormito, la sua mente era stata sempre impegnata dal pensiero di Camilla, non riusciva ad immaginare la sua vita senza di lei, in più non poteva starsene in ospedale per la presenza stabile di Renzo.
Stava in contatto con il poliziotto che aveva messo come guardia per sapere se c’erano state novità, e se per caso Renzo fosse ancora li o meno.
Svegliò Tommy, fecero colazione e lo portò all’asilo. Mentre erano per strada Tommy chiese a papà di Camilla, era da ieri che non la vedeva e voleva sapere il perché. A quella domanda Gaetano non sapeva come rispondere, gli disse solo che probabilmente avrà avuto delle cose da fare.
Lasciato Tommy all’asilo si diresse verso l’ospedale. Sapeva che non c’erano novità, ma aveva assolutamente bisogno di vederla. Arrivato in ospedale vide che Renzo era ancora li, si salutarono e gli chiese notizie, come già sapeva non c’erano stati cambiamenti. Un bene da un lato, almeno era stabile, ma dall’altro sperava in miglioramenti. Sa benissimo che Camilla è una combattente, ma vorrebbe che si svegliasse subito.
Dopo poco andò verso il commissariato. Anche li nessun cambiamento. Erano in un vicolo cieco, l’unica cosa positiva era che il bossolo era del fucile modello M24. Un modello non molto diffuso, e a Torino c’erano solo 3 proprietari che erano stati già chiamati da Torre per le indagini.
Gaetano sperava di riuscire a trovare una pista. Chiamò Renzo per chiedergli se conosceva, o avesse sentito, uno dei tre nomi, ma non li aveva mai sentiti. C’era un certo Marco Rossi, Franco Tiva e Andrea Prasco.
Finché Camilla non si sarebbe svegliata sarebbero stati bloccati. Era l’unica che poteva aver visto qualcosa.

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Capitolo 4
*** 4 ***


Capitolo 4
 
Tre giorni dopo, giorni di pura angoscia e ansia per tutti, finalmente Camilla si svegliò dal coma. Successe proprio quando erano tutti in ospedale, con Renzo, Livietta e Andreina in stanza e Gaetano fuori che guardava dal vetro. Appena la vide muoversi e aprire gli occhi fu colto da una gioia immensa, tanto che avrebbe voluto entrare subito in stanza ad abbracciarla e baciarla, ma non poteva! Comunque quando riprese i sensi Camilla si guardò intorno, vide appunto sua madre, Livietta e Renzo, ma non vide subito Gaetano e la cosa la fece stare un po’ male, ma quando guardò fuori dal vetro, lo vide, e subito stette meglio.
I medici fecero uscire tutti per farle dei controlli, tutti aspettarono e poi la famiglia rientrò tutta in stanza per parlare con Camilla. Volevano sapere come stava, le dissero cosa le fosse successo, e dopo un po’ la salutarono per andare a casa, ormai erano giorni che Renzo praticamente non dormiva, e sapendola sveglia e fuori pericolo si sentiva anche più tranquillo a lasciarla per andare a riposare.
Gaetano ne fu immensamente grato, così poté entrare anche lui. Appena Camilla lo vide le si accese un sorriso enorme. Gaetano l’abbracciò subito, gli prese le mani e gli diede un delicato bacio.
– Ciao amore mio –  le disse
– Ciao! –  rispose Camilla
– Allora, come ti senti? Mi hai fatto angosciare in questi giorni! –
– Mi hanno detto cosa è successo, e scommetto che tu vorresti sapere se ho visto o notato qualcosa, no? –
– Esatto Sherlock Holmes! –  le rispose Gaetano con un sorriso gigante senza lasciarle andare le mani.
– E qui ti deluderò, perché non mi ricordo gran ché. Mi ricordo che mentre stavo uscendo sono stata urtata da una signora bionda che mi ha sorpassato per uscire, sembrava avesse molta fretta, siamo praticamente uscite insieme perché mi ha superato che ormai eravamo sul portone. Non ci ho fatto caso perché credevo avesse una gran fretta, sembrava quasi sconvolta. E poi ho sentito lo sparo –
– Una signora bionda dici? Ti ricordi se l’hai vista uscire da qualche ufficio? –
– uhm no, arrivava da sinistra proprio all’entrata –  le rispose
– ah, li c’è solo l’ufficio per le denuncie –  disse Gaetano, e da quel momento il cervello si mise in moto.
“Dall’ufficio per le denuncie, uhm…” pensò. Camilla vide lo sguardo di Gaetano e insieme dissero – e se lo sparo fosse rivolto a quella signora? E magari la “denuncia” c’entrava qualcosa?? –  si guardarono e risero. Ma dove poteva trovare un’altra donna così? Erano perfetti insieme, si completavano a vicenda.
Dopo qualche minuto Gaetano a malincuore salutò Camilla per andare in commissariato per provare a indagare in quella direzione, si diedero un bacio e si salutarono.
Arrivato in commissariato chiamò tutti in ufficio, aggiornandoli sulle condizioni della prof, e comunicando quello che lei le aveva detto e si misero subito a lavoro.
Controllarono le denuncie e scoprirono che in quell’ora ne era stata fatta una da una certa Silvia Ferrini per stalking. La contattarono subito, ma non rispose a telefono, e quindi decisero di andare al suo indirizzo.
Quando arrivarono, Silvia, bionda, aprì la porta solo dopo aver visto dallo spioncino i distintivi. Quando entrarono chiuse subito la porta. Gaetano e Torre rimasero insospettiti del suo comportamento e le chiesero delucidazioni. Silvia spiegò loro che aveva fatto la denuncia per stalking perché il suo ex ragazzo da mesi la perseguitava. La chiamava a tutte le ore, di giorno e di notte, la seguiva dappertutto, l’aveva anche minacciata di morte, e proprio dopo la minaccia si fece forza per fare la denuncia, il ragazzo si chiamava Antonio Rubini. Quel giorno in commissariato quando ha sentito lo sparo, e scoperto che non era stata colpita, ha iniziato subito a correre verso la macchina per mettersi al riparo e volare a casa. Da quel giorno non è più uscita. Aveva paura che fosse stato un tentativo di Antonio. La ringraziarono delle informazioni e le misero a disposizione una guardia per evitare qualsiasi tipo di azione da parte di Antonio.
Salutarono e andarono in commissariato per continuare le indagini.
Intanto Renzo, a casa da un po’, era disteso a letto senza riuscire a dormire. Prima l’agitazione e adesso la felicità che Camilla si fosse svegliata non lo facevano chiudere occhio. In più da pochi minuti si stava chiedendo come mai Camilla fosse andata in commissariato. Che sapesse lui non c’erano casi dove poteva ficcare il naso, anche perché questi venivano sempre fuori, sapeva quando c’era un’indagine...e allora perché era andata li? Cosa ci faceva dal Poliziotto-Super-Più??? Decise che tra qualche ora sarebbe tornato in ospedale per vedere come stava e gliel’avrebbe chiesto.
E così fece. Dopo una quindicina di minuti che era li con lei, con molta nonchalance le chiese – Ma…amore, una cosa vorrei sapere. Perché eri in commissariato? –  con quello sguardo inquisitore che aveva sempre quando si parlava di Gaetano.
– Beh, sono andata a chiedere un consiglio per un mio alunno –  gli rispose
– ah si? Ma che hanno questi tuoi alunni che si mettono sempre nei guai?? –
– E che ne so? Sarà la generazione? Si è incastrato con una storia di spacciatori che lo ricattano e ho chiesto a Gaetano se poteva far qualcosa –  gli disse
– Uhm –  rispose Renzo, che come al solito era geloso di Gaetano.
Se veramente sapesse perché Camilla fosse li, per Renzo sarebbe come una pugnalata al cuore, dopo quello che è successo. Infatti, da quando si è svegliata, non ha fatto altro che pensare, e pensare, e pensare. Non che in ospedale si possa fare altro! Pensare a Renzo e Gaetano, se parlargli subito, rimandare, ferirlo dopo tutte le notti insonni che si è fatto per lei…non sapeva proprio cosa fare!

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Capitolo 5
*** 5 ***


Capitolo 5

Il medico entrò in stanza e comunicò a Renzo e Camilla che, dato che si era rimessa in sesto molto presto, l’avrebbero dimessa il giorno seguente. Ovviamente non potrà andare subito a lavoro, almeno una settimana di riposo, ma il fatto di farla a casa piuttosto che in ospedale era tutta un’altra cosa. Più relax, più libertà.
In commissariato intanto le indagini proseguono, e scoprono che questo Antonio Rubini è il nipote di Franco Tiva, uno dei proprietari dell’M24. Lui insiste a dire che quel pomeriggio era a casa da solo, ovviamente non è un alibi attendibile, nessuno può testimoniare che fosse veramente a casa. Poi, contattato il nonno, sono riusciti ad avere l’arma e a mandarla ad analizzare. Le analisi confermano che quell’arma è stata usata da poco, e che le striature che la canna lascia sul bossolo coincidono con quelle di quell’arma. Il ragazzo, messo sotto torchio, alla fine confessa che è stato lui a sparare. Era troppo geloso di Silvia, e aveva scoperto che voleva denunciarlo. Lui voleva ucciderla prima che entrasse in commissariato, ma era arrivato troppo tardi, allora decise di aspettare che uscisse per sparargli. Però non essendo un professionista del crimine, da quando la vide uscire e realizzare che fosse lei, passarono quei pochi secondi per far si che si spostasse ed uscisse Camilla. Quando il ragazzo vide che aveva preso la prof invece che Silvia preso dal panico mise via tutto e scappò.
Gaetano arrestò Antonio per tentato omicidio. Non appena il suo ufficio si liberò prese il cellulare e chiamò Camilla per darle la buona notizia. Fortunatamente era da sola, le disse solo che avevano preso quello che le aveva sparato, per i dettagli voleva vederla di persona, e partì subito verso l’ospedale.
Arrivato li le raccontò tutto quello che avevano scoperto.
– ah, ecco perché era di fretta allora, e perché aveva quell’aria sconvolta! – disse a Gaetano
– eh si, peccato che abbia preso te, amore mio – le rispose
– sai, domani mi mandano a casa! E in più ho pensato molto, dato che non c’è altro da fare qui, e…. adesso pensare di parlare con Renzo mi fa quasi paura. Povero è rimasto qui tutti i giorni, sarà una pugnalata al cuore –
Gaetano, con sguardo perplesso, le dice – non avrai mica cambiato idea? Non vorrai mica tornare indietro? –
– ma no amore mio, è solo che devo riuscire a trovare il momento giusto! Pensa che prima mi ha chiesto perché fossi da te in commissariato, e ho dovuto inventare una scusa – gli disse Camilla
– Beh, speriamo ti abbia creduto! Tranquilla, il momento arriverà, non preoccuparti, ho aspettato 10 anni qualche tempo in più non cambierà nulla –
E, guardandosi dritti negli occhi si diedero un dolcissimo e delicatissimo bacio e poi si salutarono. Gaetano non voleva strafare considerato il luogo e soprattutto il fatto che Camilla di fosse da poco rimessa!
La mattina seguente Renzo andò in ospedale per portare a casa Camilla. Lei non aspettava altro. Non ne poteva più di stare in ospedale, in più con poche possibilità di vedere Gaetano, dato che Renzo era quasi sempre li.
Gaetano invece si era preso qualche giorno di ferie. Tutto quello che era successo l’aveva davvero sfinito, in più c’era Torre a rompere per farlo stare a casa!
Era felice di poter stare a casa, così avrebbe visto quando sarebbe tornata Camilla, e magari quando sarebbe stata da sola.
Aspettava trepidante il momento in cui lei avesse parlato con il marito, anche se sapeva benissimo che la cosa non sarebbe stata facile, e gli dispiaceva che sarebbe stata da sola ad affrontare il tutto.
Quando Camilla entrò a casa si sentì immensamente felice. Il fatto di essere a casa sua era una cosa che non aveva prezzo. Non riuscì nemmeno a mettere un piede dentro che Potty e Livietta gli erano già corsi incontro. Potty non la vedeva da troppi giorni ed era troppo felice!
Finito di coccolare Potty si tolse finalmente le scarpe e si incamminò verso camera sua. Si sentiva un po’ fiacca e voleva mettersi tranquilla a letto con Potty e un bel libro, in più dal letto riusciva a intravvedere la finestra di Gaetano.
Renzo la salutò per andare a lavoro e Livietta per uscire con Greg. Non appena uscirono Camilla prese il telefono per chiamare Gaetano.
– Camilla! Che succede? –
– Ciao Gaetano. Niente, volevo avvisarti che sono tornata a casa –
– Oh, bene. Posso venirti a trovare? –
– Ovvio! –
Dopo nemmeno 5 minuti il campanello suonò. Una volta dentro si abbracciarono, un abbraccio interminabile che diceva tutto. Uno di quei abbracci silenziosi e potenti che parlano meglio delle parole. Le era mancata troppo.
Gaetano con il viso immerso sul collo che si inebriava del profumo di Camilla, non avrebbe mai voluto staccarsi da quel paradiso. Era un profumo che lo faceva stare bene, delizioso e che gli creava dipendenza.
Anche Camilla era all’altezza del suo collo, inebriata anche lei dal suo profumo.
Rimasero così per un tempo che non seppero nemmeno quantificare. Camilla ad un certo punto le diede un piccolo e delicato bacio sul collo, e Gaetano rabbrividì sotto il tocco delle sue labbra.
– Ho avuto paura di non poterti più riabbracciare. Quando ti ho visto a terra con tutto quel sangue il mio cervello non ha più ragionato…e il mio cuore ha smesso di battere – le disse
Camilla lo strinse ancora più forte, non voleva lasciarlo più, avvolta dalle sue braccia si sentiva al sicuro, protetta e amata come non le era mai successo.
Si staccarono e andarono in salotto. Si coccolarono come due adolescenti innamorati.
– Ti ricordi qui? Stavo tentando di baciarti, e per l’ennesima volta non ebbi fortuna –
Camilla le accarezzò il viso con il suo solito dolce sorriso. Non si accorsero che ormai si era fatto tardi, e che Renzo stava tornando. Se ne resero conto solo quando sentirono la chiave entrare nella serratura e scattare. Riuscirono a ricomporsi giusto in tempo per vedere Renzo entrare.
– Sono to……rnato! – disse, ma si bloccò quando li vide in divano.

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Capitolo 6
*** 6 ***


Capitolo 6
 
– Buongiorno Renzo! – disse subito con nonchalance Gaetano, sperando di non destare sospetti – ero passato a vedere come stava Camilla –
– eh, beh... hai visto che sta bene quindi….. –
– si si, me ne stavo andando –
E si incamminò verso la porta, quando fu dietro a Renzo e non poteva vederlo, prima di chiudere la porta,  fece il cenno che si sarebbero sentiti via telefono a Camilla.
– Ciao tesoro! – gli disse Camilla
– Sempre qui il poliziotto-super-più! –
– Ma dai! Anzi è stato gentile a passare per sapere come stavo –
– No, gentile un corno! Ogni volta che mi giro spunta lui, è sempre in mezzo ai piedi! E se non è qui sei tu ad andare da lui –
– Renzo, non iniziare –
– Ho già iniziato! Non ne posso più, non lo voglio più vedere!! Non voglio più sentire quello che sento ogni volta che vi vedo insieme! Bisogna che traslochiamo, ce ne torniamo a Roma, basta! –
– Stai scherzando?? Come torniamo a Roma??? –
– Si, non voglio più averlo intorno! – le risponde Renzo con un tono di voce ormai troppo alto
– Renzo, non possiamo, Livietta ormai si è fatta dei nuovi amici. Se lo facessimo ci ucciderebbe subito – gli dice Camilla tentando di essere più tranquilla possibile.
– Non importa! Te lo ripeto, non lo voglio più vedere!! –
Camilla sente che forse il fatidico momento è arrivato, anche se non le piace che sia adesso. È furiosa, sono entrambi talmente presi da non accorgersi che Livietta è tornata a casa, e che, dopo aver visto un pezzo della scena sia andata a chiudersi in camera.
Camilla scoppia.
– E io cosa dovrei dire? –
– Come cosa dovresti dire?? Mi pare che tu sia particolarmente felice della sua presenza! – le dice Renzo, ormai tutti e due con toni decisamente per nulla tranquilli.
– Si, io cosa dovrei dire?? Tu con la tua Carmen?? Non dicevi altro che avevi bisogno di lei. E quando ti ho consigliato di chiamarla non hai aspettato che te lo ripetessi due volte! –
– E allora? Io ho bisogno di lei per lavoro –
– Dai Renzo, non continuare a mentirmi e mentirti. Tu hai bisogno di lei, in tutti i sensi –
– Smettila di girare la frittata con me e Carmen. Vi ho visto sul divano! –
– E cosa hai visto?? Due persone sedute tranquille che parlavano –  gli risponde Camilla “si, tranquille che parlavano….adesso di chiama così?” pensa, e aggiunge – In più non la smetto, è evidente quello che provate voi due. Ti pare che se non fosse innamorata sarebbe volata subito qui da te? –
– Camilla! Smettila! –
– No, adesso non la smetto. Sono stufa di fingere. Me ne sono accorta troppo tardi, lo so, ma io non ti amo più Renzo. Ho tentato di aggiustare una cosa che non si riesce ad aggiustare –
– Ma cosa stai dicendo?? Sei impazzita? –
– Non sono impazzita Renzo, quando abbiamo deciso di riprovare pensavo fosse la cosa migliore da fare. Io ti volevo bene, e per il bene di Livietta decisi di tentare…sbagliando però! Poi quando abbiamo deciso di cambiare città speravo che tutto andasse meglio. Nuova città, nuova vita. Cancellando dalla vista i vari ricordi e ricominciando da capo, e invece.. –
– E invece i ricordi sono ricomparsi in carne ed ossa qui a Torino, giusto? –
– Giusto! Ho capito che quello che provo per lui non è soltanto amicizia –
– Ah bene! Quindi sei innamorata di lui??? E il nostro patto di solidarietà amorosa era tutta una farsa?? Giusto per nasconderti dietro a quello e far si che io mi fidassi completamente di te? –
– No Renzo. Non era una farsa, sappi che io, IO, non ti ho mai tradito. Anche se provo qualcosa per lui non ho mai, e dico MAI, fatto qualcosa alle tue spalle. Ci sarebbero stati tantissimi momenti per poter cadere in errore, ma li ho sempre bloccati o respinti –
– Oh, ma che brava, sai anche trattenerti!!! –
– Non permetterti di fare questa scenata! Non dopo quello che è successo a Barcellona, quello che hai fatto e ci hai fatto a Barcellona! Abbandonandoci in una città che non conoscevamo per scappare con la tua spagnola. E poi chissà cosa sia veramente successo a Parigi!! –
Restano tutti e due qualche attimo in silenzio. Immersi tra i loro pensieri. Renzo pensa che effettivamente Camilla abbia ragione, lui gliel’aveva combinata grossa quella volta, e, mettendo in paragone lui e lei quello più in colpa era proprio lui.
– Quindi vuoi dirmi che è completamente finita? – le chiede Renzo
– Si! Beh, diciamo che non è mai ricominciata, anche se ho tentato di tutto per convincermi del contrario –
– Beh, se le cose stanno così non posso far nulla – e con questo Renzo prende il giubbotto ed esce, sbattendo la porta.

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Capitolo 7
*** 7 ***


Capitolo 7
 
Camilla crollò sul divano, nonostante fosse la cosa giusta da fare si sentiva un po’ in colpa, dopo tutto quello che aveva passato da poco Renzo. Le lacrime iniziarono a scendere.
Mentre era sul divano in silenzio sentì dei rumori provenire dalla camera di Livietta. Le si gelò il sangue, si alzò e andò fino alla porta, per scoprire quello che aveva temuto, Livietta era a casa. Ma quando era tornata??? “Oddio, mentre discutevamo! Eravamo troppo presi e non ce ne siamo accorti. Sarà successo sicuramente così” pensò. Provò a bussare ma non ricevette risposta, allora provò ad aprire la porta che fortunatamente era aperta. La trovò sul letto con le cuffiette.
– Livietta, tesoro? –
Livietta la guardò con uno sguardo strano e si tolse le cuffiette.
– Scusami amore per quello che hai visto e sentito, non volevo succedesse così, volevo parlartene con calma –
– Non è stata tra le cose migliori – le risponde Livietta
– Scusami, mi dispiace tanto. Voglio spiegarti –
– Non serve mamma, l’avevo capito che Gaetano ti piaceva, non sono mica cieca!! –
– Come l’avevi capito? –
– Si, vedevo come cambiavi, e cambi, in sua presenza. Me ne ero accorta ancora tempo fa, quando venivi a prendermi a scuola e c’era anche Nino e Gaetano….però adesso vedi di essere coerente con te stessa –
– Per quello non c’è problema. Ma sicura che non vuoi una spiegazione? So che la cosa è difficile da accettare –
– No mamma, non è difficile da accettare. È che tutte queste cose messe insieme sono un po’ dure da mandare giù. Te che ti sparano e sei ad un passo dalla morte, poi torni a casa e molli papà, e io qui a subire tutta la tempesta –
– Scusami Livietta, perdonami. Anche con papà avrei voluto parlare con calma, ma è successo tutto all’improvviso. Voglio ancora bene a papà, ma non basta, non riesco a fingere di amarlo –
– Mamma, tranquilla, questo lo capisco, mi sta bene che tu abbia deciso di fare la cosa giusta. Ormai sono grande, queste cose le capisco. Basta che tu sia felice. Ti voglio bene –
Camilla con le lacrime agli occhi l’abbracciò forte forte.
È felice di poter contare su sua figlia, che è sempre stata dalla sua parte.
– Che ne dici se stasera stiamo a casa, ci facciamo una serata tra donne, pizza, gelato…. – le chiede Camilla
– Ehm….stasera dovrei uscire con Greg –
– Ah, ok. Tranquilla, divertiti.... ti dispiace se esco anch’io? – le chiede
– No no! Vai tranquilla mamma – e le stampa un bacio sulla guancia
– Grazie amore, ti voglio bene – e si abbracciarono.
Camilla si avviò verso il bagno per darsi una sistemata. Voleva assolutamente andare da Gaetano e dirgli tutto. Voleva togliersi quel peso.
Dopo circa mezz’oretta era pronta per uscire. Si incamminò verso la porta e prima di aprirla salutò Livietta che le rispose dicendo  – Ciao!!! Ah, mamma……salutami Gaetano –
– Sarà fatto – e uscì di casa con un sorriso raggiante.
Riuscì a malapena a suonare il campanello che Gaetano aprì subito la porta. Camilla entrò e non appena Gaetano vide i suoi occhi capì che era successo qualcosa, e prima che facesse domande Camilla disse – Ho parlato con Renzo –
– Ah! – Gaetano non si aspettava che succedesse così in fretta  – e Livietta? –
– Non ce ne siamo accorti ma ha sentito tutta la discussione, poi quando Renzo è uscito ho sentito che era in camera e sono corsa a parlarle. Ha capito subito….. ti saluta! –
Risero.
– Tommy? – chiese Camilla
– Tommy non c’è fino a domani –
– Ah, è già tornata Eva? –
– No, è da un amichetto per un pigiama party! –
– Aaaaaah! – gli risponde Camilla con uno sguardo un po’ malizioso
Gaetano la guardò tutta, prese con dolcezza il suo viso tra le mani e guardandola negli occhi le disse  – Ti amo Camilla – si avvicinò con calma e la baciò. Non poteva ancora crederci al fatto che finalmente fosse tutta sua!
– Vieni, ti offro un Vermouth – le disse Gaetano accompagnandola ad accomodarsi sul divano. Preparò il Vermouth e andò a sedersi di fianco.
– Allora, come è andata? –
– Beh…con Renzo è stata dura. È partito tutto subito dopo che te ne sei andato. È sempre stato geloso di te e vederci sul divano dev’essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso –
– Dai, sfogati – le disse Gaetano, vedendola che aveva voglia di liberarsi
– Beh, ha iniziato a dirmi che non voleva più vederti, che sta male ogni volta che ci vede insieme e che dovevamo traslocare subito e tornare a Roma. Io li sono scoppiata e gli ho ricordato della sua cara Carmen, e del fatto che non ci abbia pensato due volte a chiamarla subito. Lui si è arrabbiato perché diceva che stavo rigirando la frittata finché ho confessato di non amarlo più e di amare te –
Una scarica elettrica trapassò il corpo di Gaetano. Sentire per l’ennesima volta la confessione dell’amore che provava Camilla per lui lo faceva sussultare ogni volta.
– E adesso Renzo? –
– Boh, ha preso e se n’è andato. Non so, si farà un giro per sbollentarsi e poi passerà per casa a prendere le sue cose, suppongo –
– Mi dispiace Camilla che tu abbia dovuto affrontare subito la questione. Sei appena stata dimessa, non era il momento migliore –
– No, non era il momento migliore, ma le cose sono successe da sole, ormai era inutile tentare di negare, di tranquillizzare la situazione per poi chissà, magari riaccenderla il giorno seguente –
– Si, hai ragione. Adesso come stai? –
– Mi sento più leggera. Finalmente mi sono liberata di questo peso che avevo dentro, e Livietta mi ha aiutato capendo subito la situazione. Lei mi ha proprio sorpreso, credevo mettesse il muso e si chiudesse subito in camera per non parlarmi più almeno per un anno… e invece ha capito, ovviamente mi ha detto che è difficile da mandare giù, ma ha capito –
– Bene, sono felice. Ormai è grande e abbastanza matura per poter capire certe cose –
– Mi ha detto che aveva capito che provassi qualcosa per te già da quando tu tenevi Nino. Che mi vedeva, e mi vede, diversa quando sono con te –
Restarono a guardarsi per un attimo e Camilla lo accarezzò sul viso con il suo solito sorriso.
Questo gesto semplice che fa scatena in Gaetano delle fortissime emozioni. Non capisce come sia possibile che una semplice carezza e un semplice sorriso gli faccia quell’effetto. È una cosa talmente dolce che lui si lascia andare al suo tocco, inclina la testa verso la mano e chiude gli occhi. Camilla sorride a quella scena, vede che lui è come inebriato dal suo gesto, che le fa capire ancora di più quanto lo ama, e quando lui la ami.
Gaetano riaprì gli occhi, la vide li, con ancora quel suo meraviglioso sorriso e non resistette. Le prese la mano, intrecciò le sue dita con quelle di lei, e piano piano si avvicinò al suo viso.
– Camilla…..non mi stancherò mai di dirtelo….. Ti amo – con la mano libera le accarezzò il viso, accarezzò le sue labbra con il pollice, erano meravigliose, scese sul collo per poi tornare sul suo viso, si avvicinò lentamente e non appena le loro labbra si toccarono restarono per un secondo come paralizzati.
È il primo vero bacio da “liberi” ed è come se con quel tocco si accendesse una miccia. Come per un fuoco d’artificio, quando gli dai fuoco per un attimo non succede nulla ma poi scoppia.
Quel bacio, nato così dolcemente si trasformò subito in un bacio passionale, perché tutto quello che era rimasto finora frenato venne liberato. La passione divampò, e non riuscirono più a staccarsi. Entrambi pensarono che potrebbero morire, quel bacio era diventato come l’aria, ne hanno bisogno tutti e due in modo assoluto.
Dopo qualche minuto però l’aria si fece rada e furono obbligati a staccarsi per respirare.
Gaetano guardandola negli occhi, si alzò, la prese per mano, e senza dire nulla l’accompagnò in camera.
Non c’era bisogno di dire nulla.
Appena superata la soglia della camera Camilla lo bloccò e lo attirò a se, erano corpo a corpo, e una scarica elettrica trafisse tutti e due. Gli prese il viso tra le mani e ricominciò a baciarlo.
Gaetano iniziò a spostarsi lentamente verso il letto continuando a baciare Camilla. Le mani che iniziarono ad esplorarsi, che passarono dai capelli alla schiena, ai fianchi…
Si staccò dalle sue labbra, con molta fatica, ma con altrettanto piacere si dedicò a quel collo meraviglioso, lo esplorò tutto, le mordicchiò il lobo delle orecchie e poi iniziò a scendere lasciando una scia di baci che infuocarono la pelle di Camilla al loro passaggio. Si spostò verso la spalla, che scoprì spostando la maglia, ma poi restò bloccato, allora si fermò, tornò sulle sue labbra e le mani cercarono la fine della maglia per togliergliela, quando la trovò guardò la sua Camilla negli occhi e gliela sfilò.
Lei restò in reggiseno e il cuore di Gaetano a quella vista accelerò di mille battiti. Era stupenda. Ricominciò a baciarla dalla spalla dove si era fermato, e con le mani scese lentamente dal collo fino al suo seno. Quando fu li si fermò e lo accarezzò. Sentì Camilla fremere sotto i suoi tocchi. Vide la medicatura dello sparo e baciò tutto intorno, quella vista lo riportò un attimo alla realtà, ma si accorse che era come un bellissimo sogno.
Lei intanto esplorò il corpo di Gaetano, lo tenne stretto, riuscì a togliergli la giacca, la cravatta e poi stava cercando di aprire i bottoni della camicia. Gaetano sentì che era in difficoltà, si fermò e aprì la camicia strappandola, non gli importava se si staccavano tutti i bottoni. Spinse appena Camilla che perse l’equilibrio e cadde sul letto e lui si mise a cavalcioni sopra di lei. In un attimo si tolsero i pantaloni e rimasero con solo l’intimo addosso, che subito dopo venne tolto.
Gaetano la guardò, e vide quello che aveva sempre desiderato, la donna che aveva sempre bramato era finalmente sua. E quello che provava in quel momento era troppo forte. Emozioni che non aveva mai provato con nessun’altra donna. Questo gli fece capire ancora di più quanto l’amava.
– Ti amo – le disse Camilla, anche lei sentiva che quello che stava provando era nuovo. Si accorse che non aveva mai amato nessuno in questo modo.
Il contatto dei due corpi nudi divenne come fuoco. Ormai non ce la facevano più a resistere. Gaetano sentì Camilla attirarlo a sé intrecciandole le gambe alle sue, e in un attimo divennero un’unica cosa. La fece sua e l’estasi li avvolse completamente. Non seppero mai quanto tempo restarono abbracciati a coccolarsi. Ma tanto questo non importava, avevano tutta una vita davanti.

 

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