don't leave my hand please
You’ll be always my best friend
"Sarai sempre il mio migliore amico Troy. La persona a
cui voglio più bene di
tutti"
La mia mente ritorna indietro nel tempo, passo dopo passo soffermandosi
su quel ricordo così lontano, di 6 anni fà, tanto che la mia voce sbiadisce i
dettagli e i particolari intorno a me, ricordando solo l'azzurro di lui e quelle camelie bianche che
fiorivano annualmente nell'aiuola del cortile e noi immersi nella luce solare,
la quale, pensandoci bene sicuramente mi crea illusioni o confusione, facendomi
immaginare un paesaggio surreale. Posso sentire
ancora le cicale cantare con rumore sommesso gli scatti delle lucertole che
scappavano ad un nostro singolo movimento disturbate dal loro stare al sole. E
gli adesivi colorati appesi sui vetri delle porte, qualcuno addirittura
pasquale, sebbene fosse l'ultimo giorno di
scuola.
"Anche tu Gabriella. Per
sempre."
La tua voce era infantile da bambino buono ed innocente, anche se insieme
a me qualche dispetto o bugia le dicevi. Eravamo inseparabili. Io definita maschiaccio, con i capelli a caschetto e una
frangettina sbarazzina che copriva la fronte ed il fisico esile e magrolino, ma
con una testardaggine infinita. Solo i miei
grandi occhi color cioccolato, con delle ciglia smisurate anche per una bambina
della mia età, caratterizzavano il mio aspetto femminile. Visto che odiavo il rosa e
tutte le femminucce della mia classe che giocavano con le barbie, a malincuore
di mia madre, ovviamente, che faceva di tutto per rendermi la principessina
della famiglia.
Ed ora? Indosso proprio un girovita rosa, con un tema floreale al bordo e sulla cinta.
I capelli sono lunghi e boccolosi e la frangetta non esiste più da molto.
Probabilmente nemmeno io esisto più
veramente.
Sono diventata introversa e impacciata con le persone, se non addirittura
distaccata. Non parlo molto, rispetto tutto
il galateo e le buone maniere tanto che a volte mi sento estranea ai miei coetanei. Chiudo gli occhi mentre
sento che l'ansia ed il dolore, tanto
dolore, riaffiorino nuovamente, ed il mio unico pensiero fisso è: ti
rivedrò.
La piazza, atrio della piccola parrocchia cattolica di Alberenque, non mi
era mai sembrata così triste e grigia. Tante
persone vestite in lutto ed alcuni con indosso occhiali scuri parlottano tra di
loro facendo cenno di incredulità e dolore, ma non comprendono appieno il vuoto
che lei ha lasciato.
Lo sono venuta a sapere per pura casualità, poichè avevo
involontariamente origliato la conversazione di mia madre e mia nonna,
altrimenti l'avrei saputo solo oggi. Dio quante lacrime ho versato, e quante ne
dovrò versare ancora? Non sono riuscita a controllarmi, ne in classe ne a casa,
ma almeno lì potevo rifugiarmi sotto le coperte e inzuppare i miei peluches
aspettando che la crisi
passasse.
Mentre Taylor, Kelsie e Martha si avvicinano a me vedo una cinquantina di
bambini, con le guancie rosse per il freddo e i giubbottini, da sotto i quali
spuntavano i grembiuli blu, per i maschietti e bianchi per le femminucce. E a
guidarli risoluta c'è l'altra mia maestra, sempre forte ed caparbia ma il suo
viso è segnato dal tempo passato e i suoi
occhi scuri lucidi velati di un dolore represso, ma che vorrebbe fuoriuscire senza sosta,
per avere almeno un pò di pace. Ed inevitabilmente in una bambina rivedo
me, con un sorrisetto sulle labbra
e gli occhi vispi mentre parlo con te.
"Gabbry, mi raccomando.."
dice Taylor a bassa voce distogliendomi dai miei pensieri prendendomi le
mani. Perchè lei è l'unica che può capire, almeno in parte, che stò morendo dentro.
"Ci proverò Tay"
mugugno io cercando di fare un sorriso sensato mentre sento già gli occhi
pizzicarmi.
Entriamo nella chiesa che è gia piena e ci raduniamo tutti in un
angolino, infondo, compagni di un'infanzia comune, con legami stretti o un pò
allentati nel tempo ma comunque uniti.
I bambini li hanno fatti sedere avanti, dalla parte opposta ai familiari
e dalla mia posizione mi era impossibile vedere qualsiasi cosa più avanti a
parte l'altare e l'abside in marmo sporco. Il prete cominciò la sua messa ma la
mia mente confusa recepisce solo qualche parola sconnessa anche se io cerco di
concentrarmi per non ricadere in balia dei ricordi messi da parte. Poi con la
coda dell' occhio vedo la porta laterale in legno d'acero aprirsi e sbuchi tu.
Ti sei alzato molto hai tagliato i capelli e i tuoi lineamenti si sono
assottigliati. Sei diverso.. Si.. Sei bellissimo. Non riesco a smettere di guardarti ma
poi la mia vista viene disturbata da quel
rosso scarlatto. Solo adesso mi accorgo della sua inadeguata e sgradita presenza: a portare
quel cappotto dal colore decisamente fuori luogo è una ragazza dalla chioma
bionda e la carnagione chiara. E' Sharpay
Evans.
Sbatto più volte le palpebre perchè non riesco ancora a realizzare del
tutto quello che stò vedendo. Spero dentro di me che almeno questo non sia vero,
ed invece mi scontro la dura realtà. E' tutto vero.
Non ne faccio parola con Taylor, non mi sembra ne il momento ne n il
luogo adatto. Devo rendere un degno omaggio
alla mia adorata maestra, che ci ha insegnato a crescere, a convivere
con gli altri, a credere in noi, a portare sempre e comunque a termine le cose
ed ad tirar fuori il nostro talento. Sempre con gentilezza ed il sorriso sulle
labbra.. Le lacrime cominciano a scendere senza sosta, irrefrenabili, ma fortunatamente silenziose. Non
voglio farmi vedere da nessuno così debole, è una cosa che mi umilia in un certo senso.
Quando mi rendo conto che il prete ha annunciato la pace mi asciugo
frettolosamente gli occhi e mi giro verso le altre evitando lo sguardo di Tay.
Le loro mani sono calde a differenza delle
mie che le sento gelide. Riprendiamo la
nostra posizione di ascolto mentre io cerco di svuotare un attimo la mente, per
avere un aspetto quanto meno decoroso.. Ho lo sguardo sul fiocco delle mie
ballerine quando sento
"Pace"
vedo la tua mano in aria aspettando di stringere la mia e sento i tuoi
occhi su di me. Ma ora non riesco a guardarti. In un gesto quasi automatico
allungo anche io la mano e sento il contatto delle tua dita calde, bollenti, contro le mie e poi la tua stretta. Non
è decisa ma delicata. Che c'è ora ti vergogni?
"Pace"
Rispondo sottovoce, tanto che mi è difficile udire le mie
parole.
Non ti guardo in volto e apro la mano; la tua scivola via in un attimo, troppo veloce. Il mio cuore sta battendo forte.
Ti allontani e ritorni nella tua posizione precedente. Distante.
Alla lettera finale dei bambini non riesco a resistere e mi sfogo con la
testa nascosta nell'abbraccio di Taylor. Penso che, gli altri che non vedevo da
tanto, siano rimasti sorpresi dalla mia reazione, ma in questo momento sento
come se avessi definitivamente perso il mio legame con il mio passato, quello
che ero e Troy, insieme alla mia adorata maestra, e purtroppo io non sò
trattenere le emozioni.
Riesco a calmarmi solo quando la bara viene portata via e la folla inizia
ad andarsene, le ragazze cercano di tirarmi su il morale e ci congediamo. Poi
vedo l'altra maestra che ha lasciato i bambini alla nuova insegnante e si
avvicina a me. Sussurra solo
"Ciao Gabbry.."
prima di abbracciarmi forte accarezzandomi i capelli mentre ripartono i
miei singhiozzi
"Era la nostra maestra.. La nostra
maestra.."
sentivo i fremiti involontari dei
nostri corpi trapelare attraverso i cappotti e un momento di conforto in quella
mattinata di dolore.
"Fatti forza Gabriella, mi raccomando, fatti
forza"
la sua voce è quasi impercettibile ma è come se mi desse un motivo in
più, l'input,
necessario.
"Si.."
riesco a rispondere perchè qualsiasi altra parola mi muore in gola così
tento di sorridergli riuscendo ad ottenere solo una mezza smorfia. Non sono mai
stata brava nemmeno a recitare.
Una bimba mi fissa con i suoi grandi occhi verdi spalancati, lucidi anche
i suoi per il pianto. Ha i capelli color avena legati in due codine e tiene per
mano un altro bambino brunetto. Spero che
resterete amici anche alla mia età.
Guardo l'ora dal campanile e mi incammino verso casa per preparare il
pranzo, il cielo è coperto da un manto di nuvole uniformi e nel tragitto inizio
a sentire le piccole goccie di pioggia
scontrarsi sul mio viso. Posai lo sguardo dul panificio e con fare svogliato
tiro fuori il porta monete in pelle e tessuto. Stò per entrare quando dalle
tendine a cordicelle di plastica vedo il suo dannato giacchetto rosso e Troy che stanno al bancone. Proseguo
automaticamente ma stavolta ho la certezza che lui mi abbia visto. Le ballerine
mi fanno male, le dita non le sento più ed il trucco è tutto sciolto dalle
lacrime. Sono orribile.
sento le lacrime che reclamano di uscire. Ancora. Ingoio per resistere e
proseguo. All'incrocio però inaspettatamente incontro Ryan. Viene nella mia
stessa classe ed io l'anno scorso ero cotta di lui. Ora davvero non lo sò
più.
"Ehi, che ci fai qui? Perchè non sei venuta a
scuola?"
Io cerco di avere un aspetto guardabile strofinandomi gli occhi dai
residui di matita e faccio per aprire bocca quando lui mi
precede
"ah, scusami hai ragione, oggi c'era il
funerale.."
ricordo con vergogna che anche lui mi
ha visto piangere l'altro ieri..
io mi limito ad annuire con
il capo
poi c'è una pausa, allora visto che non mi và di salutarlo subito gli
chiedo sensa guardarlo negli occhi. E’ molto
alto.
"Come mai da queste parti? Tu abiti addirittura fuori
città."
"Si ma io e i ragazzi ci siamo messi d'accordo di fare una partita al
biliardo verso le due quindi tanto vale che mi compro un pezzo di pizza e
rimango qui."
"Ah ok. Beh buona partita allora"
"Grazie, ci vediamo lunedì"
Quel pomeriggio non feci assolutamente niente di utile.. mi misi in tuta
e alternavo il letto dalla cucina per rimpinzarmi di schifezze o cioccolato,
spegnendo il cellulare e non rispondendo a quello di casa. E il mio pensiero più
ricorrente era la sua mano che stringeva la mia. Non era affatto ciò che mi
aspettavo. Di
nuovo.
Note di
Mommika:
Dunque, con questa
storia voglio tentare un po’ di uscire fuori dagli schemi, provando a scrivere
in prima persona, concentrandomi meglio su ogni singolo personaggio in ogni
singolo capitolo. Come avete potuto intuire è un AU e i personaggi sono OOC. La
storia di per sé è dedicata a Titty90 e a mia cugina NewGirl ma per ogni
capitolo ci sarà una persona in particolare. In questo penso proprio la maestra
in questione ^^
Aspetto pareri e consigli, grazie a
tutti coloro che leggeranno e commenteranno la ficcy. Un bacio vostra
Mommika
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