Alla fermata dell'8

di WrongandRight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La disperazione di un passeggero ***
Capitolo 2: *** Sessione d'attesa invernale ***
Capitolo 3: *** Il passeggero disperso nel nulla ***
Capitolo 4: *** Primavera: Fiori, attese e compagnie ***



Capitolo 1
*** La disperazione di un passeggero ***


Note dell'autrice: *coffcoff....ecco, non so esattamente come questa cosa mi sia venuta...Ero ferma alla fermata dell'autobus, sotto il sole cocente qualche estate fa, e per scherzo con un'amica è venuta fuori questa cosa....spero possa far ridere come è accaduto a chi l'ho passata xD Come sempre si accettano critiche costruttive e consigli di qualunque genere!

Tutti i personaggi citati appartengono, ovviamente ad i loro geniali creatori. Il tentativo di storia e di rime...be', me ne assumo la colpa! ^^

 

~ La disperazione di un passeggero~

Un dì di sole splendente,
che le pietre si muovevano sovente,
un agitato investigatore attendeva
il pubblico mezzo che si muoveva.

L’aria si faceva incandescente,
il cemento era rovente…
“Ma dove si è cacciato
quell’automezzo sciagurato?!”

Apparve dal nulla, vestito da spiaggia
il ninja che ogni cosa irraggia,
gelato alla mano, orologio in tasca
all’orario avvicinò la faccia.

“Che passa di qui l’otto?”
“Sì, se non si è rotto;
sembra che oggi abbia deciso
di togliermi definitivamente il sorriso.”

Attesero cinque minuti
restando quasi muti,
poi, presi dall’impazienza,
insultano la pubblica assistenza.

Richiamati da tal chiasso
Soul e Maka con gran passo,
uniti al grande principe di ghiaccio,
raggiunsero la postazione d’alto lignaggio.

“È in cotesto infausto loco
dove si attende non poco?”
“Già, siam qui da una vita
ed è passata solo una formica.”

Ancora una mezz’ora
e l’autobus non c’era ancora.
Un bagliore, una luce in fondo alla via,
viva la speranza di lì andar via.

Passa, però, un privato veicolo
ed ora l’otto è in pericolo.
“Che cosa aspetta?!
Io vado di fretta?!”

“Lo dici a me?
Ho un caso che mi preme!”
Quello stronzo non passava
e la folla si animava,

si era ormai fatta sera,
sarebbe passato prima di primavera?
Qual era il suo obiettivo?
Eran dunque i passeggeri il nemico?

Oh, autista sciagurato!
Al tuo arrivo verrai menato!
Tra ansia e agitazione
arrivò con esitazione,

l’altro detective di colore nero,
credendo che non fosse vero.
“Che bello, sono in orario
pensavo di aver fatto tardi da Mario!”

Shinichi lo fulminò con lo sguardo
“No. Tu sei in ritardo.
Perché, secondo te, ci stiamo arrabbiando?
Guarda, Kid sta urlando.”

In effetti, il povero shinigami,
così preciso in orari ed origami,
era urlante a terra sdraiato
depresso per l’arrivo mancato.

“Me misero, stupido, inetto!
Sono davvero un insetto!!”
La speranza si affievoliva
come naufrago alla deriva.

Quando, all’improvviso,
senza alcun preavviso,
come fulmine a ciel sereno
comparve l’8 in un baleno.

Gioia, felicità a fiocchi
tutti con le lacrime agli occhi.
Sembrava una limousine dorata
anche se, in realtà, era devastata.

Con una brusca frenata
apre la porta sgangherata:
tutti sopra fa salire,
un folle entusiasmo fa presagire.

Parte, con molta indecisione,
fumo emana il marmittone;
in una fermata giunge al capolinea,
si ferma, fa sosta e non ripiglia.

“Ma che fa? Si riposa?!
Dovrebbe ma andare senza posa
dato che è in super ritardo
questo stupido autista sardo!!”

Cinque minuti dall’ultima parola,
cinque minuti di nodo in gola,
cinque minuti di rabbia profonda
cinque minuti di ira sorda…..

“Cinque minuti, solo cinque vedrai!
Dei Pavesini t’innamorerai.”
“Conte! Insomma! Togli tensione
con quella stupida canzone!”

“Bruuuum!” fece il motore
“Uràà” tutti con fervore
“Si parte!” dicono con ardore
“Incredibile!” ancora stupore.

Prende slancio con un balzo,
dopo che all’autista han fatto il mazzo,
così a fine giornata
l’8 riparte con la sua brigata.

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Capitolo 2
*** Sessione d'attesa invernale ***


-Sessione invernale-


Pioggia frequente,
pioggia battente,
cade infinita
fino alla vita.

Chi aspetta
senza fretta,
in mezzo alla via
seguendo ogni scia?

Cecil con l'ombrello,
Laguna e il suo cappello,
Terra con shelga,
Edge coperto di melma.

Cain guarda l'orologio,
dalla sua bocca non vi è elogio,
Tidus salta nella pozza
mentre Reks urla “Cozzaaa!”

Attendere l'autobus è ardua cosa,
a meno che tu non abbia un sosia.
Sotto la pioggia,
ad ogni goccia,

cresce l'angoscia
di una giornata moscia.
Un Cloud, con sguardo perso:
“Squall! Il bus mi sa s'è immerso!”

Un fulmine, niente meno,
e Snow si accascia al terreno.
“Un thundaga qua vicino?”
“Chi ha dato a Vivi il vino?!”

Mentre nubi arrivan da Valhalla,
Wakka gioca con la palla.
Rosso di sera
bel tempo si spera.

Tu ancora spera,
forse si avvera.

Ma se vedi nero,
accendi un cero,

 

che l'Ataf sull'orario
sarà estremamente vario.
Qualcosa di molto vago
messo lì per svago.

Nuvole nere sopra tutto
noia e disperazione il frutto.
Il ritardo? Una costante.
Imprecazioni? Tante.

E mentre di secoli
sembra si parli,
pochi minuti bagnati
sono or ora passati.

Intanto il traffico s'ingolfa
ed una Taiga inizia la sua solfa
imprecando a gran voce:
“Ora possiam piantar la croce!”

Se nemmeno la moto passava
quel loro mezzo sicuramente s'arenava.
Con la pioggia non passa,
col caldo si sollazza

tanto valeva andar a piedi
almeno vai dove credi.
Ma forse sentendo dei passeggeri
le preghiere innalzate da ieri,

o, più probabile, saltando
la corsa di quando in quando,
arriva fischiettando
sguainando un brando.


A chi protestava
dolce punizione prospettava.
Ma guidando come un folle
saltando un rosso con le molle,

schizzando la gente,
ed urlando agitatamente,
si fa strada lungamente.....
finché non smette.

“Eh, si, lor signori!
La corsa prosegue fuori.
Son in ritardo,
tanto fuori fa caldo.”

Sguardi allucinati
lo fissarono affamati.
Chi l'alabarda, chi una gabbia
tutti vollero mostrar la loro rabbia.

Lo scaltro autista,
con mossa avventata,
scaglia tutti per la strada,
persino Kubey di una iarda.

Lui riprende, tranquillo e felice,
loro nel fango della tempesta boicottatrice.
Nero l'umor come la giornata,
a loro non spetta che attender un'altra fermata.

“Sì perché questo era in orario!”
“Ora li chiamo! Che venga un volontario
a recuperarci quaggiù, nel nulla,
dove Morgana è infin divenuta grulla!”

Ma dopo un'altra oretta abbondante
Yugi recuperò le sue carte,
salutò, e con gli scarponi
parti verso tutte le direzioni.

All'esempio si aggiunsero i santi.
Santi sì, per star nel gelo così tanti.
Afflitti e sconsolati, ed alterati
preferivan non essere creati.

Pozza dopo pozza,
cozza contro cozza,
lasciarono perdere la vettura
e si diedero alla dittatura.

E mentre erano sulla via
chi pensi passi per la corsia?
Ma la corsa dopo, invero!
Allorché Grimnjow lanciò un Cero.

Tutto è bene,
quel che finisce bene....
Chissà, forse bagnato
sarà un finale fortunato?

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Capitolo 3
*** Il passeggero disperso nel nulla ***


Salve a tutti!! Ecco qui un altra folle filastrocca! Putroppo non è ispirata come le precedenti quindi potrebbe risultare non molto divertente...ma ho fatto del mio meglio!
L'esperienza è purtroppo vera...un simpatico autista mi ha indirizzato per una strada completamente sbagliata e mi sono ritrovata persa nel nulla (e Google Maps ha solo peggiorato la situazione U_U) xDD. E lui poi passava proprio per la via che gli avevo domandato!! *Ok, odio non represso per il povero autista sbadato...*
Ringrazio PAM e Lunetta per essere state così gentili da commentare! ^_^

Ricordo che i personaggi appartengono ai relativi autori.
 

~Il passeggero disperso nel nulla~

Persi nel nulla,
con la testa che frulla,
i nostri amati condottieri
cercano sentieri.

Persi per le strade
di remote contrade
vagan sconcertati
di essere stati abbandonati.

Minuti prima viaggiavano,
tranquilli e ridevano,
ora piangevano
e insieme gemevano.

“Ci si trova a far risse!”
Lord Shinigami disse.
“Mi raccomando, non fate tardi
che si fan scoppiare i petardi.”

Avrebbe potuto essere semplice,
come bere acqua da un calice,
se nuovamente lui non avesse inglobato
destinazione, partenza e fiato.

“Chiediamo all'autista”
disse il perfezionista.
“Meglio affidarsi al caso!”
Ezio dal tetto mise naso.

“Il caso non esiste...”
“Sì se le cartine son miste!
Yuko, fatti da parte
e con Sakura gioca a carte!”

Fiducioso nel messere
che desse informazioni vere,
Gagliardo de' Gargliardi,
non volendo fare tardi,

teaser alla mano
con ghigno sovrano,
s'appressò allo sciagurato
dal volto sfigurato.

“Che arriva a Sole Raso?”
“Al Gran Caso?”
“Ma no,no! Che hai capito?!
A Sole Raso, guardi il sito!”

“Ma certo che no, mio signore
le tocca scendere -un, le more!-
che altrimenti si perde
ed attento a non pestare.........”

Perplesso da cotali parole
riferì alla sua prole:
“Quel tizio afferma
che li non si ferma”

Dunque, pensando d'essere avanti
scesero esitanti
proseguendo a piedi
verso tali sedi.

Al ché un po' irritato,
perché nessuno s'era presentato,
Naraku inviperito
sul telefono pose il dito.

“Aiuto!” udì alla cornetta
“Dove siamo?” Blair civetta.
“Deduco che ci siamo persi”
di lacrime tutti tersi.

 

“Che deduzione brillante!”
disse il Kefka scostante.
“Lo capiva anche un paguro
e prima di sicuro!”

Sentendo l'agitazione,
s'attivò il cattivone,
pregando per il silenzio
che altrimenti usava l'assenzio.

“Ma dove siete scesi?”
“Boh!” i poverini tesi.
“Ma Google Maps l'avete usato?”
“Appunto, qui ci ha mandato!”

La scena diveniva tragicomica:
Comica perché epica,
Tragica perché la sera
ormai scesa era.

Alla fine, stanchi e disidratati,
e da Sora graziati,
in Warp, chiamta con la chiave,
presero la nave.

Ma quel che li attese
lì perseguitò per un mese.
Avanti a loro, sulla retta via
vi era il tram nella foschia.

Ma come, perbacco!
Ora lo mettevano in sacco....
Eppure sicuro sembrava,
o forse tocco non solo si mostrava.

Rufy urlando e sbraitando
un pungo andò lanciando
mentre lo zombie con la motosega,
già con la messa in piega,

inseguì l'autovettura
ad alta andatura.
Ma quello, beffardo,
scappò come il codardo

di fronte ad Exodia
inscena commedia.
Piede sull'acceleratore,
pernacchie dal motore,

li gabba tutti
belli e brutti,
lasciandoli guardare
il suo numero saettare.

E lì, accanto alla fermata,
indovina cosa c'era organizzata?
Ma la loro festa di gruppo,
quale ovvio sviluppo!

Allucinati ed anche affamati,
non si demandarono, gli abbacchiati,
del perché o del per come
e se l'autista avesse un nome,

oramai si erano abituati
ad essere fregati.
Salutarono con la manina
la figura ormai piccina

e voltandosi dall'altra parte
ripresero con la loro arte:
la magia, la follia
e quel giusto tocco di pazzia.
 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Primavera: Fiori, attese e compagnie ***


Buonaseraaaaa!!! Eccomi di ritorno!! Questa volta la filastrocca sarà più allegra e meno arrabbiata (be', più o meno xD) e, nonostante ci troviamo in perodo autunnale sarà in tema primaverile. U_U Lunetta è stata così gentile da inviarmi una sua deliziosa poesia scritta per la scuola a tema primaverile, quindi io ho preso spunto e vi propongo un'altra follia...Oltretutto ho passato le settimane di fuoco in preparazione agli esami (in realtà ne manca un'altro, ma facciamo finta di niente...eheheh) dunque risento un po' dell'animo leggero di chi si gode un attimo di tempo libero. ^_^

Che altro dire? Giusto per evitare confusione: con Tsubasa mi riferisco a Capitan Tsubasa (per la Mediaset, Holly di Holly e Benji) e con "il demone piangente" mi riferisco a Danteh di Devils May Cry. Ed ovviamente i diritti di tali personaggi, insieme agli altri, vanno ai loro rispettivi autori.

Grazie mille a chiunque continua a leggere ed alle due gentilissime recensitrici (? Si dice così, vero?)!! >_<
Dopo questa lunghiiiiiiiissima introduzione vi lascio alle folli rime!! Buona lettura! xDD


 



~Primavera: Fiori, attese e compagnie~

 

I fiori sbocciano profumati
in un bagno di petali colorati,
il sole fa capolino,
un po' a capo chino,

con timidezza irradia calore
in tutte le persone, in ogni cuore.
Tutti son più sorridenti
più buoni e più presenti.

Tranne lui. Ovviamente.
Mai che soddisfi la gente.
Che arrivi puntuale
senza il temporale.

Ma in giornata tanto lieta,
che di sogni l'uom disseta,
perché arrabbiarsi?
Perché infervorarsi?

Attendiamo in allegria
ed in sana compagnia!
Così Ace accende un fuoco,
per scaldarsi un poco,

Walker gioca a scacchi
mentre Yuko prova i tacchi.
Spirit con le Sailor balla,
Tsubasa....be', gioca a palla.

La giornata perfetta
per chi non va di fretta,
per passeggiare con l'amata
come Katsuragi e la PFP adorata.

Se stai bene a guardare
Ash e Pikachu puoi osservare,
mentre si rincorrono sul campo
più energetici di un lampo.

Ox ha un po' d'allergia
ma Kim con la sua magia
lo cura e lascia di stucco.
Oh, che barbatrucco!

Nessuno avrebbe mai pensato
che ad attender il disgraziato
ci si potesse divertire
senza contro egli inveire.

Erano talmente spensierati
che dell'atteso si eran dimenticati
e quando egli passò
nessuno vi si curò.

Appiedati, molto sbadati
ma mai disperati.
Così, sorridendo ebeti,
senza pensieri concreti,

tirano un “pazienza!”
mentre senza coscienza
sbirciano la strada
della sperduta contrada.

Stavolta è colpa loro,
distratti dal tesoro
della rinnovata primavera,
dovranno aspettare la sera

prima che una corsa
si presenti ad ultima risorsa
per i nostri eroi fidati
immersi in pensieri privati.

C'è Hinata che osserva le nuvole,
il demone piangente saluta il sole,
e il detective con minuzia
pensa a qualche arguzia.

Fuor di senno da sembrar ubriachi
avvistano rondini, come allocchi.
Nel cielo perdono i contatti....
non si sa bene di che si son fatti.

Non si devono alterare
se, quando il mezzo compare,
l'autista perplesso
rimane con faccia a fesso

e non vuole farli entrare
perché sembrano sproloquiare!
Ma anche il guidatore
ha del bel tempo l'ardore

e decide di accettarli
e sul bus raccattarli.
Salpano senza paura
pronti all'avventura!

Il destriero mette in moto.
Destinazione? L'ignoto.
Chissà che ad ammattire
di più si possa gioire.

Vi è anche un bardo,
che urla di ogni ritardo.
Una strega dallo sguardo truce
di chi parola non scuce.

Di molte creature è abitato
e sempre molto affollato.
Ma chi ci fa caso?
Chi mette naso?

Lassù si è tutti uguali:
tutti fermi ai pali
perché senza macchina
e senza benzina

ci si ritrova sul mezzo,
troppo spesso grezzo,
per tornare alla prorpia casa
o sulla strada di gente invasa.

“Anadiamo a prendere un gelato!”
Snake dice da cammuffato.
Il pilota è tutto invidia
e vorrebbe crear un'insidia.

Ma quante volte hanno atteso,
quante volte hanno preteso
quel trasporto inattivo
ed un poco passivo?

Questa volta han vittoria
tutta loro la gloria!
Sapendo che per l'arrabbiatura
ci sarà la volta ventura.

 

 

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