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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prologo *** Capitolo 2: *** Benvenuta a New York Natalie *** Capitolo 3: *** Biglietti,pizze e... *** Capitolo 4: *** Riuscirò a starti lontano? ***
Erano passati tre mesi,
ormai, da quando avevo tentato di conquistare il mondo con il mio esercito di Chitauri.
Ora, invece, ero richiuso nella prigione più sicura di Asgard
e a nessuno era permesso farmi visita, secondo ordine di Odino, ma
era stato stupido o quanto meno inutile da parte sua emettere quest’ordine: chi
mai avrebbe voluto fare visita al dio degli inganni, colpevole di tradimento e
atroci reati?
Eppure una persona c’era.
Mia madre o meglio quella
che avevo creduto fosse mia madre, si disperava ogni giorno per potermi vedere,
per potermi parlare anche solo per pochi minuti, ma Odino non gli dava mai il
permesso di farlo. Forse pensava che per me era un’ulteriore punizione non vedere mia madre, ma in verità
non m’importava, volevo restare solo, anche se sapevo sarebbe stato
ancora per poco.
Infatti, proprio Oggi sarebbe stata emessa la mia condanna. Era tutto pronto
ormai.
Mentre delle guardie mi facevano
alzare con poca gentilezza e mi mettevano delle catene alle caviglie e polsi, capii che era
arrivata la mia ora. Era arrivato il momento in cui tutto sarebbe stato deciso.
Stavo per essere trascinato
al cospetto di Odino, pronto per accettare il mio destino, lo sapevo, mi
attendeva la morte, ma non m’importava, non avevo paura…
Qualche ora prima. . .
Gli Avengers
erano tutti riuniti alla StarkTower, compreso
Nick Furi, per una riunione chiesta con urgenza da Thor, in quanto a
detta sua dovevano discutere di una situazione di vitate importanza.
- Allora biondina, ci hai fatto riunire qui con tanta urgenza, cosa volevi
dirci?’- disse divertito Tony Stark, guadagnandosi
un’occhiataccia da parte di Thor.
- Amici miei, sono giunto su Midgard per informarvi
che Loki, fra poche ore, verrà condannato!- sentenziò il Dio, guardando uno ad
uno tutte le persone presenti nella stanza.
-Oh beh, Thor, ci dispiace! Anche se lo merita èpur sempre tuo…Beh si, insomma, tuo fratello
ecco. Ma era il caso di farci riunire con urgenza per annunciarci la condanna
di Loki? - A parlare era stato ancora Tony, che aveva le braccia incrociate al
petto e non poteva nascondere la sua aria confusa.
-Fammi finire Tony. La cosa riguarda anche il vostro pianeta, visto che èstato scelto.-
-Scelto per cosa?- lo interruppe di nuovo Tony, senza riuscire a capire di cosa
il biondo Dio stesse parlando.
-Come luogo di esilio per Loki!-
-COSA?! - esclamarono tutti in coro.Come potevano
mettere così in pericolo la Terra? Possibile che non avevano pensato anche a
quello?!-Vivrà qui alla StarkTower,
sotto stretta sorveglianza tua Tony. Sarai una specie di tutor.- Aggiunse Nick,
che fino a quel momento era stato zitto.
-Aspetta, aspetta, cosa?! Perchè io? Nella mia torre? In casa mia? Io e Pepper da soli con un alieno psicopatico? Hai
per caso messo la benda anche al cervello, Nick?- proruppe Tony,
completamente allibito. Era fuori discussione che accettasse di ospitare in
casa sua una tale minaccia. Non poteva assolutamente mettere continuamente in
pericolo la vita della sua amata Pepper.
-Gli altri purtroppo non possono: Natasha e Clint vanno spesso in missione, A
Steve non gli e particolarmente simpatico e..Bruce
beh la risposta la conoscete!’’-
-Ti prego Tony, non negare questa possibilità a Loki. Midgard
mi ha cambiato, perché con lui non dovrebbe funzionare? Sarà privato dei suoi
poteri, sarà un normale essere umano e non potrebbe nuocere a nessuno .Ti
prego…- tentò Thor, sperando di far cambiare idea a Tony.
-Thor io….- non sapeva che altre parole usare per continuare quel discorso che
a lui sembrava così assurdo.
Ma quello che preoccupava di
più Tony era Pepper e la cugina Natalie Potts, che dopo la morte dei suoi genitori
sarebbe dovuta venire a vivere alla StarkTower . Questo era un grosso problema.
Come sarebbe andata a
finire una convivenza con un ‘esuberante ragazza e un alieno psicopatico?
SALVE A TUTTI!
ALLORA, COSA NE PENSATE?
VI PREGO FATEMI SAPERE!!! NON SIATE
TROPPO SEVERI CON ME E’ LA MIA PRIMISSIMA VOLTA!
NEL PROSSIMO CAPITOLO NE SAPREMO DI PIU’ SULLA CUGINA DI PEPPER E SU TUTTA LA
VICENDA DELL'ESILIO DI LOKI.
VORREI RINGRAZIARE LA MIA AMICA ALESSIA CHE MI HA SPINTO NEL PUBBLICARE QUESTO
PRIMO CAPITOLO E PER IL SUO AIUTO! TVB <3
GRAZIE A TUTTI PER AVER LETTO!
UN BACIO AL PROSSIMO CAPITOLO SEMPRE
SE VOLETE CHE CONTINUI XD BACINI ... PS: COSA VE NE PARE?
Ero al cospetto di Odino. La sala era
ricolma di persone che erano venute ad assistere all’emissione della mia
condanna.
Potevo leggere i sentimenti nei loro sguardi : disprezzo, rabbia , odio,
ma anche felicità. Si felicità nel vedermifinalmente soccombere, schiacciato da una sentenza che non potevo in
alcun modo impedire.
Il vociare delle persone venne
interrotto da Odino e nella sala piombò il silenzio assoluto. Alzai
la testa, che fino al quel momento avevo tenuto bassa e punto il mio sguardo
direttamente nei suoi occhi, senza distoglierlo e lui fa lo stesso. Thorè al suo fianco, anche lui mi guardava
severamente.
Mia madre, invece, non faceva altro che
piangere. Assurdo, piangere per me. Dopo tutto quello che avevo fatto provava
ancora pietà per il suo povero figlio?
Anzi, per essere presici, non ero
nemmeno suo figlio.
-Loki - mi chiamò Odino, ridestandomi
dai miei pensieri.
Ci siamo, era arrivato il momento.
-In merito alle tue azioni, ai crimini
commessi su Asgard e Midgard
,Io, Odino, padre degli dei ,re di Asgard, ti
condanno … - si fermò per un attimo.
“Su coraggio caro ‘’Padre’’ dillo, fa
felici tutti e condannami a morte!” Pensai, non staccando mai il mio sguardo
dalla sua figura.
-Ti condanno all’esilio su Midgard - terminò mio padre.
Di nuovo quel vociare, le persone in
sala sono stupite, proprio come lo ero io.
Il mio cuore perde battiti.
Esiliato? Non ci potevo credere, non poteva
farmi questo. Era anche peggio della morte stessa!
- Cosa?...-un sussurro uscì dalle mie
labbra, non ero nemmeno sicuro che Odino mi avesse sentito.
-Silenzio! – Odino mise di nuovo a
tacere tutte le persone in sala - È
deciso, sarai condannato all’esilio su Midgard, privato
dei tuoi poteri reso, alla pari di tutte quelle persone che tanto disprezzi e
volevi distruggere!- continuò Odino, con
voce imperiosa.
-I miei poteri? Tu nonpuoi privarmi dei miei poteri! Preferisco
morire invece di essere esiliato su quel misero pianeta- Il mio tono era molto
alterato, ma io non potevo accettare quella condanna.
Tutto, anche la morte, ma non quello.
Odino non parlava, mi osserva
soltanto senza fare una piega e questa cosa mi mandò in bestia, tanto che
scoppiai di rabbia!
-Uccidimi….- Odino mi guardò, ma non disse
nulla. -UCCIDIMI!!!-gridai come un
pazzo.
Cercai di divincolarmi dalla presa
delle mie guardie, con il solo risultato di trovarmi altre due guardie che mi puntarono
la loro lancia alla gola.
- Thor- esclamò d’un tratto Odino.
-Si padre?- Thor si fece avanti,
lanciandomi per un attimo un’occhiata.
-Procedi pure.- si limitò a dire,
ignorandomi per l’ennesima volta.
Thor prende il Tesseract,
si avvicinò a me e mi porse l’altro lato del Tesseract,
intimandomidi afferrarlo. L’osservai
con sfida per alcuni secondi , non volevo farlo, non volevo essere esiliato . Ma
un guardia mi puntò di nuovo la sua lancia alla gola per convincermi ad afferrare
la manica dello strano contenitore del Tesseract.
In quel momento una strane luce blu a
me familiare ci avvolse. Mi sentii subito debole, come se le mie energie venissero risucchiate.
Confusione, intorno a me girava
tutto. Riuscivo solo a sentire le ultime parole di mio padre
-Addio figlio mio-
Atterrai bruscamente su qualcosa di duro.
Thor era rigorosamente in piedi, mentre
io ero a terra, esausto, quasi privo di forze.
Odiavo già questa ridicola forma umana!
Mentre mi rimettevo in piedi, notai
che eravamo sul tetto della StarkTower.
Perché ero qui?
-Fratello, ascoltami bene, ora che
sei qui…-
-Io non sono tuo fratello, stolto!- interruppi
Thor dal suo discorso. - So cosa volete fare, ma non ci riuscirete! Tu e il tuo
caro ‘’paparino’’ volete cambiarmi? – Sorrisi beffardo - Pensate che vivere qui
faccia sbocciare in me nuovi sentimenti? Chi lo sa magari mi innamoro anche di
qualche femmina locale proprio come hai fatto tu Thor- La mia ironia sembrava
irritarlo. Bene era proprio quello che volevo fare.
- Mi dispiace Thor, ma io non sono un
rammollito come te!- continuai.
In quel momento Thor mi afferrò per
la gola, alzandomi di parecchi centimetri da terra.
Venimmo, però, interrottida un voce che riconobbi subito .
-Hey
signorinelle, non sta bene litigare , no!- disse Tony con ironia. Che odioso!-Ti trovo bene piccolo cervo.- poi mi lanciò
una veloce occhiata. –oh, ma guarda, indossi ancora le vesti di tua madre!- avrei tanto voluto prenderlo e buttarlo di
sotto come avevo fatto l’ultima volta.
- Ma vi prego, entriamo, stavo giusto
per prendermi un drink. Loki se non sbaglio io e te ne abbiamo uno in sospeso. –
concluse. Stranamente anche Thor sembrava
infastidito da Tony.
Così, l’individuo per me tanto odioso
si voltò e cominciò a farci strada. Mentre entravamo nella torre, notai che
tutti i danni erano stati riparati. Tutto
era tornato impeccabile, come prima che
arrivassi io.
-Sia ben chiaro Thor, è vero cheho accettato di fare da baby sitter al tuo caro fratellino, ma ad una sola bravata non
esiterò ad ucciderlo e usare il suo bel teschio vuoto come cestino della spazzatura,chiaro? – affermò, guardando prima per un
attimo me, poi Thor.
Thor, intanto, sorrise.Che idiota!
-Hai sentito fratello? Sta buono-
disse, come se stesse parlando ad un bambino di cinque anni.
-Oh, sto tremando di paura!- gli risposi
ironicamente, con sfida.
- Bene, aspetta un attimo qui, mamma e
papà devono discutere di cose da grandi. Fai il bravo, siamo qui fuori!- mi disse
Tony, con quel suo tono che io trovavo insopportabile.
Probabilmente gli avrebbe detto che
sarei stato sorvegliato che era meglio se fossi stato buono. Thor, invece, lo
avrebbe rassicurato che senza poteri non potevo far nulla…
Già….era vero, mi doleva dirlo, ma in
queste condizioni non potevo fare veramente nulla, ero solo un misero e inutile
essere umano!
E ero costretto a viverealla StarkTower, sotto lo
stesso tetto di uno dei miei nemici, precisamente quello che mi aveva ridotto in questo stato.
Meraviglioso, davvero meraviglioso, avevo
già detto che preferivo la morte?
POV Natalie
Ero appena arrivata di fronte alla StarkTower , dopo un lungo viaggio da Chicago.
Guardai ancora una volta l’immensa struttura, che sembrava tutto tranne
che una casa.
Però, certo che mia cugina Pepper si era
sistemata bene, eh.
Beata lei, io con gli uomini ero proprio sfortunata.
Entrai con i miei due enormi bagagli, che a fatica riuscivo a trascinare fin
dentro all’ascensore.
Pepper mi aveva
detto che era all’ultimo piano, speravo di trovarla, in fondo non poteva sapere
che sarei arrivata con un’ora di anticipo, magari le avrei fatto anche una
sorpresa.
Era stata veramente gentile con me.
Avevo perso i miei genitori appena
un mese fa in un incidente d’auto ed ero rimasta sola, devastata.
Non avevo nessuno, se non Pepper, mia cugina.
Il suono dell’ascensore che mi segnalava il mio piando mi distrasse dai
miei tristi pensieri. Le porte dell’ascensore si aprirono e…
Wow, fantastico!
Non avrei dovuto stupirmi,
visto che stavamo parlando di Tony Stark, alias Iron Man, ma quiera stupendo: che
lusso, che classe che…che figo!!!
Mentre osservavo tutta la stanza, notai che proprio accanto all’enorme vetrata,
c’era un ragazzo, voltato di spalle, che guardava fuori.
Ma chi sarà mai?
Intravedevo solo i suoi muscoli da quelle strani vesti che portava. Già,
ma perché era vestito così?
Mi avvicinai e tossii per farmi notare. Lui si volta e…Dio che occhi
penetranti! avevano gelata!
In quel momento noto anche che è molto carino: capelli corvini, alto ma non
troppo, anche se molto probabilmente era più alto di me e due penetranti occhi
verdi giada.
Mi avvicinai ancora un po’
riconfermai che era veramente più alto di me di parecchi centimetri.
-Ehm, Ciao- dissi, mentre lui continuava a fissarmi con i suoi gelidi occhi
verdi, senza rispondermi.
Mi stava rendendo nervosa!
-Io sono Natalie Potts, tu chi sei? Dove posso
trovare Pepper? E Tony? Sai, sono arrivata da poco
con un ora di anticipo quindi mi sembra normale che loro non sapess…- straparlai. Quando ero nervosa lo facevo
sempre!
-Sta zitta, sciocca midgardiana!!! – quasi mi urlò contro il misterioso
ragazzo. Come si permetteva? Ma poi, che significava Midgardiana?!
Era pure bello, ma ora gli avrei risposto per le rime!
-Senti un po’ tu brutto figlio di…-
cominciai, ma venni subito interrotta.
-E buon giorno anche a te, Natalie! Come sta la mia graziosa cugina
acquisita?- quest’idiota vestito da cretino doveva ringraziare Tony che
ci aveva appena interrotti altrimenti io..
vidi Tony entrare dal terrazzo enorme della torre, seguito da un tipo altissimo
e vestito anche lui in modo strano, ma anche lui veramente carino.
Ma cosa succedeva? Tony stava
dando una festa in maschera, magari?
-Vedo che hai già conosciuto il
nostro Loki- dice, sorprendendomi tanto che la mascella quasi mi arrivò a
terra.
-Cosa? Que…quel Loki?-
Lo stesso Loki che tre mesi fa aveva tentato di conquistare il mondo, partendo
da New York, che grazie a Tony e altri suoi ‘’amici super eroi’’ erano riusciti
a fermare?
Avevo seguito tutta la vicenda alla TV, non c’era Tg, infatti, che non ne
parlasse!
-Spaventata?- mi disse Loki beffardo, ma non gli risposi, mi limitai a
fissarlo. Non riuscivo ancora a pensarci.
-Quindi se tu sei il dio Loki, tu sei…- spostai il mio sguardo sul ragazzo
biondo accanto a Tony.
-Thor, Lady….- si presentò cordiale lui, sorridendomi.
-Na… Natalie- riuscii a sillabare, non riuscendo ancora a credere alla
situazione assurda in cui mi trovavo.
-Molto piacere Lady Natalie.- mi prese la mano e se la portò alle labbra.
Che galanteria!
Loki, invece, alzò gli occhi al
cielo, disgustato di quella scena.
-Tony, se permetti io adesso andrei via e tu ricordati che sei sorvegliato da
me e da nostro padre…- disse Thor, guardando il tipo odioso.
-Tuo padre! – lo interruppe Loki.
Però, per essere fratelli questi due non si amavano molto.
Dando un’ultima occhiata a Loki, Thor si allontanò, non prima di avermi
salutato di nuovo. Poi uscì fuori all’ampio terrazzo e scomparì, avvolto da
un’intensa luce blu .
Ero lì da cinque minuti e stavo vedendo cose che non avrei mai creduto di
vedere in tutta la mia vita.
-Jarvis?- in quel momento Tony interruppe i miei
pensieri.
-Si signore?- una voce meccanica gli rispose.
Cavoli, Pepper mi aveva raccontato di Jarvis il maggiordomo ‘’invisibile ‘’, ma sentirlo era
davvero una cosa incredibile.
-Pepper?- chiese Tony.
-Signore, la signorina Pepper è in riunione-
lo informò brevemente la macchina.
-Oh, si, giusto, l’avevo dimenticato!- borbottò.
-Come sempre signore- rispose
ironicamente Jarvis.
Ero stupita: era solo un computer, come faceva ad essere ironico?
Pazzesco!
-Le stanze per i nostri ospiti erano state preparate, giusto?-gli chiede ancora
Tony.
-Si signore, la signorina Pepper aveva già
provveduto a preparare le camere per la signorina Natalie e per Loki – lo
informò Jarvis.
-Aspetta un momento Tony, questo vorrebbe dire che Loki vivrà con noi?- dissi,
quasi stizzita.
Vivere sotto lo stesso tetto con una persona così pericolosa e…antipatica mi
sembrava una cosa fuori dal normale. Insomma, stavamo parlando di Loki!
-Dindindin, risposta esatta principessa!- mi rispose con ironia
Tony.
Loki, invece, mi fissava con molta intensità.
Ma che voleva da me? Perché ora mi guardava così?
Quell’antipatico… io lo odiavo, io…
-La smetti di fissarmi? Sei irritante, donna!- esclama Loki.
Forse lo stavo fissando troppo, era vero, ma era necessario chiamarmi donna,
quasi come se fosse un insulto?
Che antipatico! Era carino ma antipatico!
Scossi la testa. Cavolo ma cosa andavo a pensare?
- Fissarti? Ti piacerebbe! anzi sei tu che mi fissi! Donna poi? Senti un
po’ Dio dei miei stivali, io mi chiamo Natalie, NA-TA-LIE! E gradirei che mi
chiamassi così! Anzi no, non chiamarmi nemmeno, ignorami, stammi
lontano!- dissi quasi urlando e tutto d’un fiato, provocando lo stupore sia di
Loki che Tony.
Detto questo, presi i miei bagagli e salii le scale con passo affrettato,
per dirigermi in camera mia .
Entrai in camera mia e chiusi con poca leggerezza la porta. Non ne ero sicura,
ma credevo di aver sentito la risata di Tony.
Oh, povera me, quella sarebbe stata una convivenza veramente strana.
Beh, benvenuta a New York Natalie!
Eccoci qui con il secondo capitolo allora cosa ne pensate?
sono contenta perchè il primo capitolo e andato molto bene anzi ringrazio tutte
le persone che hanno recensito e chi ha messo questa storia nelle preferite, seguite
e ricordate. grazie a tutti!
cercherò di aggiornare tutti i lunedì, un bacio alla prossima! <3
Dopo
quel piccolo “chiarimento” con Loki, decisi di starmene in camera mia a disfare
le valigie.
Quando
aprii la porta della camera, rimasi a bocca aperta tanto era bella, spaziosa e
arredata con immancabile buon gusto, come il resto della casa del resto. Ma la
cosa che mi piaceva più di tutte era il panorama: dalla mia stanza potevo
vedere tutta New York!
Mi
avvicinai all’enorme vetrata, perdendomi a contemplare quella vista
spettacolare. Potevo passare le ore in quel preciso punto e non stancarmi mai.
Decisi
di smettere di fissare il panorama. Era meglio farmi una doccia e magari
sbollire in quel modo tutta la rabbia che mi aveva fatto salire quell’idiota!
Così,
aprii la porta che si trovava di fianco al mio armadio, rivelando il bagno.
…E
che bagno!
-O
MIO DIO! - la mascella quasi mi arrivò a terra. Non potevo credere che quello era
il bagno!
Assomigliava
più a un salone di bellezza, che ad un bagno. Beh, di certo non era
paragonabile a quello che ora mi sembrava il misero bagno di casa mia.
Continuavo
ad osservare stupita quella stanza, quando poi mi riscossi dai miei pensieri.
“Oh Natalie, quanto sei stupida! Sei in casa
di Tony Stark, devi fartene una ragione ed abituarti a questo
lusso!”, pensai, mentre mi avvicinavo alla vasca.
La
vasca era enorme e con le luci blu. Anche qui c’era una vista bellissima. Sarebbe
romanticissimo fare il bagno con il proprio uomo, magari con una dolce musica
in sottofondo e un bicchiere di vino in mano.
Scossi
la testa, ridendo dei miei stessi pensieri.
-Si,
se ce l’avessi un’ uomo!- riflettei ad alta voce.
Con
questo triste pensiero, iniziai a spogliarmi e a riempire la vasca. Appena
entrai, i miei muscoli quasi si sciolsero al contatto dell’acqua calda. Chiusi
gli occhi e iniziai a rilassarmi.
Ripensai
alla mia vita di appena un mese prima: ero felice con mamma e papà e quel
brutto incidente aveva rovinato tutto. Ero rimasta sola in un attimo,
disorientata e con un vuoto nel cuore che mai nessuno sarebbe riuscito a
colmare.
Una
lacrima ribelle sfuggì al mio controllo, ma io la spazzai subito via con il
dorso della mano.
Mamma
papà mi mancherete tantissimo.
-Signorina?-Jarvisper poco non mi fece venire un colpo,
riportandomi alla realtà.
-Vuoiper caso farmi morire d’infarto?- gli dissi
seccata, portandomi una mano sopra al petto, all’altezza del cuore.
-Le assicuro che non era mia
intenzione, volevo soltanto informala che se vuole posso attivare la funzione
idromassaggio!-m’informò
jarvis.
Idromassaggio?
O mio dio certo che volevo farmi l’idromassaggio!
-Ma
certo, fallo partire Jarvis! Grazie mille.– gli
risposi euforica.
-
Bene signorina.-
In
un attimo la vasca iniziò a fare tante bollicine. Sarei voluta restare lì tutta
la notte, ma il mio stomaco iniziò a brontolare, forse era meglio uscire e
mangiare qualcosa.
Rientrai
così in camera, avvolta in un asciugamano e iniziai ad asciugarmi i capelli, ma
dato che faceva molto caldo, decisi lasciarli umidi, così li pettinai solo un po’.
Aprii
la mia valigia, per estrarre qualcosa di comodo da indossare.
Decisi
di mettere un pantaloncino, molto mini, grigio e una canotta rosa aderente. Se
fossi stata a casa mia sarei nuda, dato il caldo , ma ora decisamente non
potevo!
Scesi
la lunghissima scalinata che portava al salone e alla cucina, ma non trovai
nessuno. La casa era immersa nel silenzio più totale.
-Jarvis?- lo chiamai.
-Si signorina?-
mi rispose subito lui.
Mi
ero già abituata a Jarvis. Era bello avere un
“maggiordomo” invisibile!
-Tony?-
gli chiesi.
-Signorina,il signor Stark è a una cena di lavoro con la signorina Pepper.
In ogni caso troneranno presto e il signor Stark ha lasciato
un biglietto attaccato al frigo.- m’informò, con la sua voce calma.
-Ah
Il biglietto attaccato al frigo, eh? …Finalmente qualcosa di primitivo in
questa casa!- dissi con ironia, ridacchiando.
Entrai
in cucinae come mi aveva detto Jarvis,
il biglietto era sul frigo, attaccato con un a piccola calamita. Per un attimo
mi sembra di essere tornata indietro e quel piccolo spiraglio di normalità mi
fa tirare un sospiro di sollievo.
Così,
presi il biglietto e cominciai a leggere:
Cara cugina, siamo a
cena fuori per lavoro.
E oltretutto siamoanche in ritardo!
Ti ho lasciato i numeri
delle migliori pizzerie in zona,
dai
anche da mangiare al piccolo cervo.
Se al mio ritorno trovo il tuo cadavere fatto
a pezzetti, ti vendicherò,
promesso!
PS: Nel cassetto della cucina (nel
caso c’è ne fosse bisogno)
ho messo il Taser . Divertitia guardarlo mentre sbava!
A più tardi Tony <3
Sorrisi
dopo aver finito di leggere. L’ironia di Tony era un qualcosa di unico al
mondo. Poso il biglietto sul ripiano della cucina e decisi di prendermi un
bicchiere d’acqua dal frigo. Faceva decisamente troppo caldo.
-Il
mio cadavere fatto a pezzi da quella specie di Dio? Al massimo troverai il suo di cadavere!- pensai ad alta voce e iniziai a
sorseggiare la mia acqua, trovando subito sollievo.
-Sai
potrebbe avere ragione!-
-
Oh, Cazzo!- quasi urlai. Il bicchiere mi cadde dalle mani nel momento in cui
sentii quella voce glaciale alle mie spalle. La sua voce.
Mi
voltai di scatto, cercando di ignorare il mini infarto che mi era venuto.
Odiavo quel tipo ogni secondo che passava!
-Guarda
cosa mi hai fatto combinare, Loki!- gli dissi stizzita, indicando tutta l’acqua
e i pezzi di vetro sul pavimento.
-Non
è mica colpa mia se sei così sbadata.- mi rispose lui, facendo un’alzatina di
spalle, con un sorriso ironico stampato su quell’odiosa faccia.
Quanto
volevo prenderlo a schiaffi e fargli passare quell’aria da superiore che aveva.
Non lo sopportavo!
Feci
un profondo respiro, cercando di calmarmi.
Questa
volta decisi di non rispondergli, volevo lasciarlo perdere. Cercai di
sorpassarlo, quasi correndo, ma i miei piani andarono a farsi benedire quando
scivolo sull’acqua che mi era caduta poco prima, andando a finire proprio
contro di lui, con l’unico risultato di spiaccicarmi contro il suo petto.
Alzai
la testa e incrociai i suoi occhi verde giada.
Il suo sguardo era così intenso che non
riuscivo a distogliere i miei occhi dai suoi. Sentii un brivido lungo la
schiena, cominciando a chiedermi perché anche lui mi guardasse in modo così
intenso, invece di farmi a pezzettini per “aver osato sfiorarlo”.
Dopo vari secondi ripresi coscienza di me
stessa. Solo in quel momento mi resi conto che ero praticamente attaccata a
Loki, mentre le sue mani erano sulla mia vita.
Mi
scostai, come se fossi stata scottata da quel tocco.
-Io…Io
credo che sia meglio pulire questo disastro, prima che qualcuno si faccia
male!- gli dissi, quasi balbettando.
Anche
lui sembrò ritornare in se solo dopo aver sentito le mie parole.
E
scappai via, con la scusa di cercare qualcosa per pulire quel disastro,
lasciando li da solo in mezzo alla cucina.
Quando
ritornai in cucina non lo trovai. Probabilmente era andato in camera sua.
Iniziai
a pulire a terra dove avevo fatto cadere il bicchiere. Dopo aver finito presi
il telefono per chiamare un pizzeria, scegliendo a caso uno dei numeri che Tony mi aveva
lasciato.
Portare
una pizza alla StarkTower…mi veniva da ridere.
Chiusi
la chiamata con la pizzeria e aspettai l’arrivo del fattorino, comodamente
seduta sull’enorme divano del salotto.
Dopo
un po’ Jarvis mi avvisò che il fattorino delle pizze
era fuori ad aspettare. Così presi i soldi e lo raggiunsi.
Pagai
e subito dopo rientrai, sistemando le pizze sul tavolo.
Cosa
avrei dovuto fare ora? Aspettare che venisse lui o andare a chiamarlo?
In
effetti non sapevo nemmeno se Loki voleva mangiare, ma mi era sembrato ovvio
ordinare una pizza anche per lui.
Alla
fine decisi di portargli la pizza in camera sua. Presi il cartone tra le mani e
dopo un profondo respiro mi avviai al piano di sopra.
-Loki?-
sussurrai quasi, dopo aver aperto la porta della sua camera.
La
camera era immersa nel buio. C’era solo la leggera luce della bajoursul comodino. Poi finalmente riuscii a
vederlo, fuori al terrazzo. Solo ora notai che non indossava più i suoi abiti
strani, ma un paio di pantaloni scuri e una camicia bianca.
Dovevo ammettere che il
ragazzo era molto sexy. E quei pantaloni gli facevano un sedere, che…
Scossi la testa. Ma cosa
andavo a pensare?
Dovevo smetterla con
questi pensieri, ero venuta per portargli una semplice pizza, non per fare
pensieri perversi sul suo sedere.
-Loki, vengo in pace con
un piccolo dono!- gli dissi tutta sorridente.
Si voltò appena, ma la
sua espressione restava cupa e non mi rispondeva.
-Su andiamo, abbiamo
iniziato con il piede sbagliato, ma se dobbiamo convivere meglio andare
d’accordo no?- cercai di essere diplomatica. Magari avevamo davvero cominciato
con il piede sbagliato e in fondo non si negava a nessuno una seconda
possibilità… nulla Loki ancora non rispondeva.
-Guarda, ti ho portato la
pizza, sicuramente non sai di cosa si tratta ma quando l’avrai assaggiata te ne
innamorerai, fidati-quando finii di
parlare, lui mi sorrise, ma era il suosolito sorriso sadico e furbo, non un sorriso di felicità.
-Bene femmina, finalmente
hai capito che il tuo compito è servirmi, coraggio dammi questo insulso cibo
umano, mi accontenterò!- mi disse lui con tono altezzoso, rientrando e
posizionandosi proprio di fronte a me.
-Cosa? Servirti?- gli
chiesi, scioccata. Ma faceva sul serio?
-Si ovvio, a che altro servireste
voi umani?- mi rispose lui, come se avesse detto la cosa più ovvia del mondo..
Bene, voleva la guerra e
io l’avrei accontentato!
-Bene, vuoi la pizza
quindi? Allor,a eccoti servito!!!- detto questo,
aprii il cartone della pizza e gliela lanciai sul petto, spalmandola per benino
con tutto il mio cuore sulla sua candida camicia bianca.
Finalmente tolsi quel
ghigno dal suo bel viso.
Fanculo dio dei miei stivali! Volevi essere
servito? Bene, avevi avuto quel che volevi.
Poi, improvvisamente, lui
mi prese per il collo, stringendo molto la sua presa, mentre i suoi occhi si
accendevano di rabbia. Forse avevo esagerato e ora stavo iniziando a
spaventarmi .
Mi sbatté contro il muro,
sempre con le sue dita saldate al mio collo e mi guardò fisso, con uno sguardo
furioso.
Cavolo, ma perché non
avevo portato con me il taser?
Stava iniziando a farmi
male, ma Loki sembrava non voler lasciare in alcun modo la presa sul mio collo.
-Ti…ti pre..go basta!- balbettai, portando anche le mie mani sul
mio collo, in un pallido tentativo di allontanare le sue.
-Lo..ki
..n.. non.. respiro!.- continuai, cominciando a pensare che mi avrebbe lasciato
solo dopo che io avessi esalato il mio ultimo respiro.
Poi, improvvisamente, mi
lasciò, facendomi scivolare lungo la parete.
-FUORI!- mi urlò contro
come un pazzo, con gli occhi verdi accesi d’ira.
Non me lo feci ripetere
due volte. Mi alzai velocemente e scappai via da quella camera, correndo con le
lacrime agli occhi .
PovLoki
Guardai quella ragazza
fuggire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.
Mi appoggiai alla parete
dove poco prima c’era lei, guardando fisso la porta.
Cosa mi succedeva? Perché
non l’avevo uccisa?
Mi sarebbe bastato
stringere ancora un po’ e poi la sua vita sarebbe cessata nelle mie mani. Non
sarebbe stata la prima volta, ma qualcosa mi aveva bloccato di botto.
Non riuscivo a capire…
tre mesi fa non avrei esitato ad uccidere un’insulsa midgardiana,
ma lei… con lei non c’ero riuscito.
Sarebbe stata la mia
occasione, magari se l’avessi uccisa ora sarei stato condannato a morte su Asgard e avrei abbandonato questo pianeta odioso.
… Ma era questo che ciò
volevo?
Anche oggi, quando per un
attimo eravamo stati vicini e le mie mani avevano toccato il suo fragile ed
esile corpo, io non avevo fatto nulla… ma perché?
Il Loki di sempre
l’avrebbe uccisa solo per avermi sfiorato. Ma quando lei aveva alzato il viso,
mi aveva quasi inchiodato con quello sguardo.
Cosa mi stava succedendo? Io… io non riuscivo
a capire.
Quell’umana
cos’avevadi diverso? Che potere stava
usando su di me?
Perché era riuscita a
bloccarmi con il solo sguardo?
Scossi la testa,
avvicinandomi al letto. Mi sbottonai la camicia, lanciandola malamente a terra
e mi sdraiai.
Forse ero solo stanco. Non ero ancora abituato
a quella forma umana.
Era meglio riposare,
forse tutti quelle domande nascevano solo dalla stanchezza.
Domani sicuramente mi sarei
sentito meglio e non avrei più questi inutili e stupidi pensieri su quella
petulante donna.
Ciao eccoci qua finalmente!
mi scuso con tutti per il trmendo ritarto ma per vari motivi non ho potuto aggiornare prima perdonatemi.
spero che anche questo capitolo vi piaccia,un ringraziamento alla mia beta per il suo preziosissimo aiuto senza di lei sarei persa grazie amore!!! <3
recensite mi raccomando anche poche parole giusto per farmi sapere se vi e piaciuto o meno XD
L’orologio ormai segnava 1:45. Tony e mia cugina Pepper sarebbero tornati a momenti.
Dopo quello che era accaduto con Loki mi ero chiusa in camera a piangere come una bambina, pensando alla sciocchezza che avevo commesso lanciandogli la pizza sul petto.
Ero davanti allo specchio ad osservarmi.
Avevo i capelli biondi, lunghi ma non troppo, occhi blu e labbra carnose.
Per molti ero bellissima anche se io non vedevo nulla di particolare in me se non una normalissima ragazza di 23 anni .
Poi cominciai ad osservare il mio collo, dove erano comparsi dei segni violacei, che, oltretutto, mi facevano un po' male.
Nonostante non avesse più i poteri, Loki aveva ancora una straordinaria forza.
Avrebbe quasi potuto uccidermi con quella presa, con nemmeno troppo sforzo.
Già avrebbe potuto, ma non l'aveva fatto.
Perché?
Sospirai. Era inutile farsi domande, tanto con quel matto non volevo avere nulla a che fare. D'ora in poi sarei stata alla larga da lui, non volevo avere più problemi e non volevo crearne nè a Tony nè a Pepper, che ne avevano già abbastanza, a causa di quello psicopatico e l'esaltatore della sottomissione degli umani! -Signorina, il signor Stark e la signorina Pepper sono tornati! – mi informo la voce meccanica di Jarvis, distraendomi dai miei pensieri.
-Grazie Jarvis!....oh volevo chiederti un’altra cosa Jarvis.- dissi quasi urlando.
-Mi dica pure signorina- fu la sua cordiale risposta.
Mi passai una mano nei capelli, come se così avessi potuto alleggerire la tensione.
-Vorrei che quello che è successo con Loki non fosse riferito a Tony. So che puoi vedere tutto, ma ti prego non dirgli nulla!- la mia voce uscì più implorante di quanto avessi voluto. -Signorina, non comprendo, mi chiedo perché mai proteggere quell’uomo che ha quasi tentato di ucciderla? Tuttavia farò come lei desidera ,anche se credo che il signor Tony vorrà delle spiegazioni riguardanti quei segni sul vostro collo.- disse infine Jarvis.
Volevo che tutto quello che era successo rimanesse ‘’segreto’’. Non volevo mettere nei guai Loki anche se se lo meritava.
Stranamente, non volevo apparire ai suoi occhi come la ragazzina che aveva bisogno di qualcun altro per difendersi.
In ogni caso, lui era qui per cambiare, per diventare una persona migliore, non volevo venisse condannato a morte a causa mia, non mi andava di avere un morto sulla coscienza. Quella sarebbe stata l'ultima cosa che avrei fatto prima di tenermi completamente alla larga da lui, ma volevo dimostrargli che nonostante mi aveva aggredita, io non avevo fatto la “spia”. Volevo dimostrargli che gli esseri umani non erano così...inutili come credeva lui.
Decisi,così, di mettere una felpa e l’abbottonai fin sopra al collo, per non far vedere i segni .
Scesi le lunghe scale e arrivai nel salone, dove cerano Pepper e Tony sul divano .
-Pepper!- urlai, correndo verso mia cugina. Da quando ero arrivata non l’avevo ancora salutata.
-Natalie!- Pepper corse verso di me abbracciandomi forte.
Pepper era come una sorella per me e senza il suo aiuto sarei veramente rimasta sola. Non vedevo l’ora di rivederla. Forse vivendo con lei sarei riuscita a sorridere di nuovo!
-oh quanta dolcezza, mi verrà il diabete!- Disse ironicamente Tony facendo sorridere sia me che Pepper.
-Ma tra tanti uomini proprio Tony Stark dovevi scegliere? – dissi a Pepper, che scoppio in una risata.
-Hey ti ho sentita!!! Comunque non un uomo qualsiasi, baby, stiamo parlando del più fascinoso, bello, sexy di tutta l’ America ,anzi del mondo, ma non voglio esagerare.- disse, guardandomi, poi si voltò verso Pepper. - Quindi Pepper, tesoro, sei fortunatissima ma nello stesso tempo sfortunatissima perché molte donne in questo momento stanno pianificando la tua morte - finì, facendo poi il suo solito ghigno arrogante.
-Oh beh, sicuramente risparmierò la fatica a tutte loro, perché mi ucciderò da sola. Voglio dire era già abbastanza impegnativo occuparsi di te, Tony, ma ora in casa abbiamo un Alieno che ha fatto fuori mezza New York 3 mesi fa e io questa cosa non riesco ancora ad accettarla – gli rispose Pepper.
Mentre scherzavamo tutti e tre, ad un certo punto Pepper smise di ridere e mi guardò prima di sfuggita poi insistentemente. In quell’istante io cercai di coprirmi il più possibile il collo con la mia felpa, perché sapevo benissimo che a mia cugina Pepper non sfuggiva mai nulla.
E infatti così fu’ , se ne accorse…
-O mio dio, Nat che cavolo hai sul collo? Fammi vedere un po!- Pepper cercò di togliermi la felpa per vedere meglio, ma io non volevo che vedesse i segni.
-Pepper non è nulla, dai!- cercai di farla smettere.
Poi non so come, con l’aiuto di Tony, mi tolse la felpa e vide i segni viola sul mio collo.
-O mio dio! – disse Pepper, portandosi una mano sulla bocca.
- Loki….- disse Tony, guardandomi con aria ammonitrice, per poi correre verso la sua camera.
Non riuscii a fermalo , perchè si diresse come una furia in camera di Loki.
Io e Pepper lo seguimmo. Io lo chiamavo, ma Tony non si fermava. Poi, arrivato davanti alla porta della camera dei “dio”, la spalancò con violenza.
-Ma che diavolo ti salta in mente, razza di idiota!?- esclamò Loki, balzando dal letto.
Tony, però, non aveva nessuna intenzione di rispondergli, infatti lo afferrò per la maglia e gli sferrò un potentissimo pugno sulla mascella, poi un altro e un altro ancora.
Pepper lo chiamò, cercando di fermarlo, ma a quanto pareva, Tony non ne aveva la minima intenzione.
Così, decido di fare io qualcosa: la causa ero io e quella situazione doveva finire. Quindi, afferrai il braccio di Tony, impedendogli di portare a segno l’ennesimo pugno sul viso di Loki, ormai viola e con un labbro sanguinante.
-Tony ti prego, smettila- dissi, quasi sussurrando.
–Lascialo, non vedi che non si difende?!- mi da man forte anche Pepper, cercando di far ragionare il suo fidanzato.
-Non doveva azzardarsi a toccarti. Deve tenere le mani a posto con la mia famiglia!- disse Tony, più a lui che a me.
Loki, intanto, anche se ferito, non dava il minimo segno di voler perdere quella sua facciata fredda e arrogante.
-E' stata tutta colpa mia, Tony..- gli dissi, torturandomi le mani.
-Cosa? Ma non dire sciocch…-
-E' così ok!?- sbottai, impedendogli di continuare. -Gli ho comparto una pizza, l’ha rifiutata e io glielo lanciata praticamente in faccia e…e anche insultato e spinto!- abbassai lo sguardo per un attimo. -Si l’ho spinto e lui ovviamente si è difeso! E tutta colpa mia Tony, ti prego smettila!- cercai di dire a Tony, con una voce più convincente possibile.
Avevo mentito, non l’avevo nè spinto nè insultato, ma avevo dovuto farlo. Volevo che Tony la smettesse.
Loki mi guardò stupito, non si aspettava che io lo difendessi e lo stesso sguardo aveva Pepper.
Tony non disse ancora nulla, poi improvvisamente andò via, lasciando la stanza di Loki forse ancora più arrabbiato di prima.
Rimanemmo solo io, Loki e Pepper in un religioso silenzio.
-Perché incasino sempre la vita di tutti?- dissi sconsolata, portandomi una mano nei capelli.
-Lascialo sbollire, vedrai che dopo una bella dormita gli passerà e domani mattina potrete parlare, ok? – mi disse Pepper, sorridendomi e dandomi un bacio sulla guancia.
Cercava di “consolarmi”, ma ero consapevole del fatto che in appena un giorno avevo creato più problemi di Loki, il che era un record!
-Notte, cugina- gli dissi, facendole un timido sorriso.
-Notte- e se ne andò, ma poi ritornò indietro. –tu non vai a letto?- mi chiese, con un’aria un po' preoccupata.
-No, inizia ad andare, non preoccuparti io vado a dormire tra pochissimo- gli risposi, rassicurandola.
-Va bene, ma se hai qualche problema basta che avverti Jarvis! Di nuovo buona notte e beh, notte anche a te Loki- ma, ovviamente, non ottenne nessuna risposta da parte del dio, così questa volta uscì veramente dalla camera, lasciandomi sola in camera con Loki.
Lo guardai per un attimo, aveva il labbro sanguinante e anche uno zigomo graffiato. Mi faceva quasi pena, per giunta mi sentivo anche terribilmente in colpa.
Se fossi stata più attenta, non avrebbero scoperto questi dannati segni sul mio collo e lui non sarebbe ridotto così. Anche se consciamente sapevo che si meritava quei pugni, non riuscivo ad esserne felice.
-Meglio che vada a prendere qualcosa per disinfettare quelle ferite.- gli dissi, alquanto imbarazzata.
Non gli diedi nemmeno il tempo per rispondere che subito andai verso il bagno a prendere tutto il necessario per medicargli quelle piccole ferite.
-Eccomi qua- esclamai, ritornando in camera sua.
Mi avvicinai a lui, mettendomi di fronte e poggiando l'occorrente proprio di fianco a lui, su letto. Poi gli misi due dita sotto il mento, alzandogli di più la testa, per poter osservare meglio il suo viso.
-Ma che cosa vuoi fare? Lasciami in pace!- sbottò lui e togliendo la mia mano dal suo visto con rabbia.
Certo che era proprio...insopportabile! Io cercavo di essere gentile, nonostante tutto e lui mi ripagava in quel modo!
-Cerca di stare solo fermo, ok idiota di un dio? – gli risposi arrabbiata. Iniziai a mettere, così, del disinfettante su di un batuffolo di ovatta per pulire la ferita al labbro. Stranamente lui questa volta aveva acconsentito, senza parlare.
-Questo brucerà un po’- lo avvisai e iniziai a tamponargli ,quanto più delicata possibile, la ferita, cercando di non fargli sentire più dolore del dovuto.
-Ahi! Sta più attenta, sciocca!-esclamò nervoso e io per dispetto pigiai più forte sulla ferita. Infatti lui subito emise un altro grido di dolore, guardandomi in cagnesco.
-La prossima volta che mi offendi di nuovo te lo do’ io un altro pugno!- gli dissi arrabbiata, non solo lo stavo aiutando, lui m’insultava pure, che razza d’idiota!
-Lo sai, vero, che potrei ucciderti, terminando quello che ho iniziato oggi!- mi disse lui serio, guardandomi dritto negli occhi e inchiodandomi con i suoi verde giada.
-Non lo farai-gli risposi decisa, guardandolo con la stessa intensità.
-Oggi stavo per farlo…- mi rispose lui, sempre con i suoi occhi puntati nei miei .
-Ma non l’hai fatto, quindi non mi ucciderai, lo so…-la mia riposta era stata poco sicura.
Improvvisamente lui si alzò, sovrastandomi con la sua altezza e bloccò la mano che stavo usando per disinfettare la ferita, abbassandosi all’altezza del mio orecchio.
-Ne sei sicura?- sussurrò.
Iniziai a tremare, come se fossi una stupida ragazzina in trappola. Lui era in piedi davanti a me e teneva il mio polso come se fosse un ramoscello pronto a spezzarsi nella sua mano.
-Non ho paura. . . – lo dissi più a me che a lui.
Poi ci guardiamo fisso negli occhi , lui osservava me e io lui senza interruzione, finchè Loki non si rimise seduto, scoppiando a ridere.
-Lo vedo, lo vedo!- ancora un'altra risata. -Su, dai, continua quello che stavi facendo, questa ridicola forma umana ormai mi rende debole, anche per dei semplici pugni!- esclamò lui irritato.
Quanto lo detestavo!
Avevo davvero ora una gran voglia di tirargli un altro pungo, così avrebbe smesso di ridere!
Meglio calmarsi. Cosi feci un bel sospiro e ripresi il mio lavoro da “infermiera”.
-Mi dispiace per quello che e successo con Tony- dissi dopo un po', senza nemmeno riuscire a spiegarmi il motivo.
-Cosa? . . . ironico. . .-mi disse lui, scatenando la mia curiosità.
Cosa c’era d’ironico?
Lui, evidentemente, capii la mia domanda dal mio sguardo perplesso e infatti subito dopo continuò a parlare.
-Ironico il fatto che tu ti scusi con me dopo che io ho cercato quasi di porre fine alla tua vita, ora mi stai addirittura curando, quando dovresti essere felice di tutto questo - finì, indicando il suo viso.
Beh, non aveva tutti i torti, ma io non sopportavo l'idea che una persona dovesse soffrire per causa mia, anche se era Loki. Solo pensare che era ridotto così a causa mia, mi faceva sentire terribilmente in colpa.
Anche mio padre lo diceva sempre: pensavo più a gli altri che a me stessa, ma non potevo farci nulla, io ero fatta così.
-Sai, Loki, non tutti godiamo sul male altrui – gli risposi, guardandolo di nuovo negli occhi.
- E vorresti farmi credere che non hai mai assaporato il dolce sapore della vendetta?-
-Ci sono cose più importanti nella vita che rincorrere una stupida vendetta. Ricorda Loki, il male fatto, ritorna sempre indietro. Quindi perchè sprecare il nostro tempo a vendicarci?-
Lui non rispose, abbassò soltanto il capo.
Così, smisi di parlare anche io e decisi di mettere tutto a posto.
Mentre rimettevo gli oggetti che avevo usato per disinfettare nella cassetta, sentivo gli occhi di Loki su di me. Infatti, quando alzai i miei occhi su di lui, constatai che mi stava osservando.
Poi si rialzò e si avvicinò un po' troppo per i miei gusti. Io feci due passi indietro, col risultato di finire con le spalle al muro e con lui che si avvicinava sempre di più .
E ora cosa voleva fare?!
Alzò una mano e io chiusi istintivamente gli occhi. Forse voleva finire quello che aveva iniziato oggi.
Brava Natalie! Così impari e la prossima volta ci pensi due volte prima di medicare un alieno psicopatico.
Ma poi, con mio grande stupore, sentii delle carezze sul collo, proprio dove avevo i lividi. Aprii gli occhi e vidi Loki a due centimetri da me, intento a osservare i segni sul mio collo, quei segni che lui stesso mi aveva procurato.
Che avesse i sensi di colpa? Ma no, che stupida che ero. Probabilmente stava ammirando il suo meraviglioso lavoro.
Poi, spostò lo sguardo su di me, incatenandomi ai suoi occhi da perfetto predatore. Ma che cavolo mi stava succedendo e perché lui si comportava così?
Ma, fortunatamente, ripresi coscienza di me stessa, mettendogli le mani sul suo petto, spingendolo via da me, anche se molto probabilmente era stato lui a spostarsi, perché se solo avesse, voluto sarebbe rimasto e io non sarei riuscita a mandarlo via con tanta facilità.
-Io. . .Io vado Loki ,buona notte – così scappai via come una vigliacca, proprio come avevo fatto l’ultima volta. Ancora una volta Loki era riuscito ad avere la meglio su di me, ma questa volta con le parole.
Anche se scappavo, però, sentivo che ero attratta da lui. Loki aveva qualcosa che mi incuriosiva, lo aveva fatto fin dall’inizio.
Scossi la testa.
Ma che cavolo dicevo?! Questa cosa sarebbe finire molto male.
D’ora in poi sarebbe stato meglio stare il più possibile alla larga da Loki. Il problema era... ci sarei riuscita stando sotto lo stesso tetto? Ma sopratutto ...lo volevo davvero?
Angolo autrice:
Salve a tutte ragazze\i come va? lo so,quanto tempo scommeto che visiete anche dimenticata chi sono XD e scommetto anche che siete super arrabbiati
Vi chiedo umilmente perdono,Pieta vi prego!
ho avuto tantissimo da fare in questo periodo sto cercando di prendermi la patente ma oggi giorno è difficilissimo e in vista dell'esame sto studiando tantissimo speriamo bene!!!
avete già visto Thor2? non faccio spoiler ma una cosa la dico Loki è ancora più sexy XD
bhe fatemi sapere se il capitolo vi e piaciuto a anche come si sta evolvendo la storia. . . una piccolissima recensione mi farebbe piacere ^_^
vi saluto promettendovi che aggiornerò prestissimo mai più con un ritardo simile!!!
Tantissimi baci BloodyMary94
Ps:come sempre ringrazio la mia beta senza di lei sarei persa! <3