Un Triangolo Difficile

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Parte ***
Capitolo 2: *** Seconda Parte ***



Capitolo 1
*** Prima Parte ***


La Justice League of America, nella versione originale edita da "DC Comics", risale nel mondo dei fumetti fin dal lontano 1960. 
Essendo una saga che si riallaccia in modo generico alle vite singole di ciascuno dei supereroi protagonisti, e dunque soggetta ad una svariata quantità di versioni alternative, è virtualmente impossibile mettere sullo stesso piano i vari filoni narrativi che la contraddistinguono. In particolare nel 2001 la "Warner Bros Animation" ne ha riproposto una versione animata per la durata di 52 episodi, la quale rientra ufficialmente nel progetto DC Animated Universe ideato e sviluppato a partire dal 1992.

 

 

 

 

 

Un Triangolo Difficile
( immagini tratte da internet )

 

Sentire il tiepido tocco delle sue labbra sulle proprie.
Poter finalmente carezzarne il volto, sentire le braccia stringerla con passione, e le mani di lui che andavano esplorando dolcemente ogni più piccolo centimetro del suo corpo.
Shayera rabbrividì di piacere, lasciandosi travolgere dai sensi e dall'amore che provava per John. Da tempo sognava di poter vivere questo momento con lui, un attimo intenso e indimenticabile, senza pensare né alla propria missione né alle proprie origini.
In quel momento, nella sua vita, c'era solo e soltanto lui.
Quante volte si erano tenuti il broncio a vicenda, cercando di nascondere la loro attrazione reciproca con futili pretesti e finta indifferenza?
E quante volte in casi "veramente" estremi, dove il timore dell'uno di perdere l'altra e viceversa era più forte di ogni altra cosa, entrambi non esitavano nel mettere a repentaglio le proprie vite per proteggersi a vicenda?
Questa volta John, prontamente soccorso dalla sua compagna Alata, era vivo per miracolo. Shayera lo aveva riportato alla base, onde poterlo curare e permettergli così di riprendersi, e quanto era poi successo dopo... Beh, nessuno di loro poteva prevederlo né tantomeno pensarlo.
Semplicemente si erano accorti di volersi bene.
Attraverso un puro e semplice sguardo, un bacio per suggellare quanto il loro sentimento fosse autentico, e tutto era andato avanti da sé.
Non erano le ali a fare di Shayera un mostro, come lei da sempre riteneva invece di essere vista dagli altri, e nel toglierle la maschera John si era concesso il privilegio di poterla ammirare negli occhi.
Quegli occhi limpidi e meravigliosi, proprio come quelli di uno splendido falco, e il volto incorniciato dai morbidi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle.
John aveva capito di amarla già da tempo, più tempo di quanto ci avesse messo a scoprirlo lei, ma ora tutto questo non aveva importanza.
La sensazione dei loro corpi stretti e abbracciati, il misto di vibrazioni ed emozioni sulla pelle nuda, John e Shayera sapevano di trovarsi molto più in là del solo piacere fisico. Non era soltanto il sesso ad unirli, né tantomeno un capriccio momentaneo, bensì la consapevolezza di essere loro e loro soltanto. John non avrebbe mai provato le stesse sensazioni con un'altra che non fosse lei, e così Shayera non avrebbe mai avvertito lo stesso calore dentro al petto.
Quello che stavano vivendo era amore, puro e semplice amore, del tipo che spinge due persone a desiderarsi nello spazio di un istante... ma con la muta preghiera che questo non abbia mai e poi mai fine.
Shayera si accasciò sul petto di John, stanca ma immensamente felice, e le mani di lei scivolarono ad accarezzare il torace possente e i muscoli color ebano dell'altro. E anche John, nel mentre che le accarezzava le braccia e i fianchi, non poteva fare a meno di sorriderle con una dolcezza infinita.
Non c'era nulla di lontanamente paragonabile al loro sguardo.
I loro occhi esprimevano chiaramente tutta la loro gioia, anche senza bisogno di parole, e tuttavia entrambi non potevano tacere oltre le tante cose che non avevano mai avuto il coraggio di confessarsi a vicenda.

- Lo sai, credo che questa sia la prima volta che ti vedo sorridere - scherzò lei, stuzzicandolo teneramente con le dita.
- Perché è la prima volta che ti guardo - sussurrò l'altro, tenendole la mano ferma contro il petto, così che lei potesse ascoltare il battito del suo cuore. - Non credo di aver mai visto qualcosa che possa dirsi bello quanto te, Shayera... Sei meravigliosa!

Nel mormorare l'ultima parola, John le carezzò appena la guancia.
Lei socchiuse gli occhi, lasciando che le dita di lui scivolassero dalla guancia al collo, all'incavo della spalla... e poi, ovviamente, giusto un pochino più giù. Il cuore della donna batteva forte, quasi che la pelle scottasse sotto il lieve tocco dell'altro; e dentro di sé ringraziò il fatto che lì nello spazio, ove era situata la base orbitale, il giorno non poteva giungere a rischiarare l'intimità della notte.

- Ti amo - disse ancora John con tono più che sincero.

Come l'ebbe detto, tuttavia, gli occhi di Shayera si riempirono di lacrime.
John non poteva saperlo, non lo sapeva nessuno in effetti, ma lei aveva già detto una frase identica in passato. In un luogo molto lontano dalla Terra, dove tutto era cominciato, Shayera aveva giurato amore a qualcuno. Quel "qualcuno" era ancora lì, lontano ma allo stesso tempo presente... e presto sarebbe tornato da lei, per reclamare il suo diritto!

- Ti senti bene - esclamò John, preoccupato dall'improvvisa tristezza negli occhi della compagna. - C'è qualcosa che non va?
- Sto bene - rispose Shayera sottovoce, avvolgendosi quasi tremante nel lenzuolo. - E' che non mi aspettavo di sentirtelo dire, tutto qui...
- E tu - fece ancora John, stringendola di nuovo a sé e assaporando il profumo dei suoi capelli. - Perché non me lo dici anche tu?

Silenzio.
Shayera non osava ammettere il suo amore evidente per John, quasi temesse di essere udita. E anche quando questi la baciò sulle labbra, adducendo ingenuamente il motivo del suo silenzio al pudore e alla timidezza, costei sentì ancor più gravemente il peso del proprio segreto.
Un segreto che, purtroppo, non era destinato a rimanere tale ancora a lungo...

 

( continua )

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Capitolo 2
*** Seconda Parte ***


Il momento era arrivato...

Tempo dopo, quando John ormai era sicuro che niente e nessuno potesse impedirgli di amare Shayera, giunse purtroppo il momento in cui questa non fu più in grado di tacergli la verità. Il messaggio da lei ricevuto infatti, con su la firma dell'Alto Comando militare, annunciava l'imminente arrivo delle truppe di Thanagar sulla Terra. A guidarle sarebbe stato lui, come prevedibile del resto, il suo comandante nonché legittimo sposo.
Quando Katar Hol fece la sua apparizione in grande stile, vestito di tutto punto nei panni di Hawkman, Shayera non poté negare il fatto di essere legata a lui da qualcosa di più delle sole origini.
Katar era suo marito.
L'uomo cui lei aveva giurato amore eterno su Thanagar, molto tempo prima di giungere sulla Terra e di conoscere John e gli altri membri della Justice League. La missione dell'Alata, in origine, era di agire come spia infiltrata tra le forze terrestri così da agevolare i suoi compagni thanagariani nel piano di invasione del Pianeta Azzurro.
John non poteva e non voleva crederci.
Shayera, la donna che amava, una traditrice ?!?
Con la morte nel cuore, Shayera si ritrovò costretta a separarsi dagli amici che le avevano sempre dato fiducia. Non immaginava di rimanere sentimentalmente coinvolta, motivo per il quale il suo comando di Thanagar le aveva infatti assegnato quella missione ingrata, ma ora non aveva più modo di porre rimedio al male fatto.
L'invasione era già iniziata.
Gli Uomini-Alati avevano già dato il via alla fase di conquista, terrorizzando la popolazione umana con la loro forza aliena, e lei era vincolata da un ordine che NON se la sentiva più di eseguire. Non poteva fare del male ai terrestri, né fingere di non provare alcun sentimento per loro... e per John, soprattutto.
Dovendo scegliere da che parte stare, ugualmente non poteva far altro che raggiungere Katar/Hawkman e scongiurarlo di desistere dalla guerra.

- Che cosa significa questo, Shayera?

Katar, ovviamente, non si aspettava certo di udire una simile sciocchezza dalle labbra della sua amata. Lui e la sua compagna Alata erano d'accordo da sempre, da ancora prima di unirsi in matrimonio, e dunque non riteneva possibile che lei gli stesse ora chiedendo di graziare le vite dei terrestri e fare ritorno su Thanagar.

- Ti supplico, Katar - ripeté dunque Shayera, pur conoscendo già la sua risposta. - Richiama il tuo esercito e ordina l'immediato rientro!
- Sei impazzita - scattò subito l'altro, prendendola per le spalle. - Stando qui sulla Terra, deve averti dato di volta il cervello... Lo sai qual'è il nostro scopo!
- Il tuo, non il mio... Non più, almeno!
- Cosa ?!?

Ora Hawkman non sapeva più che pensare.
Fosse stato un membro qualsiasi del suo esercito a rivolgerglisi così, lo avrebbe punito subito per una simile insolenza ed insubordinazione.
Perché Shayera gli si stava mettendo contro?
Che cosa era successo?
Ora che si erano ricongiunti, dopo anni di separazione, lei avrebbe dovuto essere lì al suo fianco e invece...

- Ascoltami bene - esclamò lui, in un tono che non ammetteva repliche. - Fingerò di non aver sentito, anzi dimenticherò proprio questa conversazione, però mi aspetto che ti riunisca alle nostre truppe per dimostrarmi che la tua lealtà verso Thanagar è ancora immutata!

Shayera chinò il capo, socchiudendo un attimo gli occhi prima di rispondere, dopodiché lo rialzò guardando fisso colui che era suo marito. Ormai non poteva più tornare indietro, né tantomeno aspettarsi che Katar fosse in grado di comprenderla, e tuttavia non era facile rinnegare ciò cui un tempo aveva creduto con tutta sé stessa.

- Non posso - rispose. - Mi dispiace, Katar, ma non intendo farlo!

L'uomo strinse gli occhi.
Se Shayera era seria nelle sue parole, indipendentemente da quali che fossero le sue ragioni, ebbene lui non avrebbe avuto alcun riguardo nei suoi confronti.
Anche se erano marito e moglie, anche se un tempo quel vincolo era stato davvero importante per loro, Katar riteneva che il dovere e la lealtà verso Thanagar venivano prima di ogni altra cosa.

- Ti rendi conto di quello che stai dicendo, non è vero?

Shayera annuì.

- Lo sai qual'è la punizione, per chi non esegue gli ordini...
- Ne sono consapevole - tagliò corto lei. - Sono pronta a pagare, con la vita se necessario, ma ti supplico di rinunciare: non possiamo fare del male a questa gente, solo perché sono nati più deboli di noi, non è giusto quello che stiamo facendo!
- Queste parole non si addicono a te - sottolineò l'altro. - Sei un soldato, Shayera, un ufficiale dell'esercito di Thanagar... E sei mia moglie!
- Ti ho amato, è vero, ma è anche vero che oggi non sono più la stessa che conoscevi...
- Che significa "ti ho amato?" Che razza di discorsi stai facendo, donna?
- Il tempo è cambiato, Katar, IO sono cambiata! Vivendo su questo pianeta, ho appreso cose che mi erano sconosciute: ho imparato cosa comportano l'odio e la violenza verso chi non può difendersi, così come ho visto persone sfinite andare ugualmente avanti con la forza della speranza; qui non esistono solo ordini da seguire, bensì grandi persone dal cuore piccolo e piccole persone con un cuore sin troppo grande, e coloro che possiedono la forza scelgono liberamente se assumersi o meno delle responsabilità nei confronti del prossimo...
- BASTA, ADESSO, STA ZITTA !!!

Nonostante lo schiaffo carico di rabbia, con cui Katar intendeva metterla a tacere, Shayera non avrebbe mai rinnegato l'importanza di ciò che aveva imparato dal modo di vivere dei terrestri. Creature insignificanti, rispetto alla stragrande maggioranza di esseri superiori nell'intero cosmo, eppure lei si era innamorata proprio di uno di loro... un essere umano che, indipendentemente dai poteri di cui disponeva, condivideva la gioia e il dolore degli altri.
Questa era la vera forza dei terrestri, una forza derivante da un cuore e un animo umani.
Ma il rude comandante thanagariano non poteva certo accettare che la SUA donna, colei che per diritto gli apparteneva, provasse rispetto e addirittura ammirazione verso un nemico da soggiogare.

- Non posso credere che tu stia rinnegando la tua gente e la tua razza, solo per metterti dalla parte di questi inutili e patetici esseri umani - esclamò lui categorico, prendendola per i capelli, intimandole il silenzio con la grande forza micidiale delle sue sole mani. - Non intendo ascoltare altro da te, ad eccezione di una cosa: voglio sapere perché mi hai tradito?
- Lasciami - rispose Shayera tra i denti, cercando invano di liberarsi dalla morsa con cui l'altro le serrava i polsi.
- Da tutte le sciocchezze che hai detto, deduco che la sorte degli abitanti di questo pianeta ti sta molto a cuore... o c'è qualcuno in particolare di cui non puoi o non vuoi dirmi ?!?

Silenzio.
Se anche Shayera avesse detto la verità, oltre a non mutare in alcun modo la brutale violenza con cui Katar intendeva ricordarle di essere ancora suo marito, la vita di John sarebbe stata doppiamente in pericolo.
In questo momento la Lanterna Verde e gli altri stavano impiegando tutte le loro energie, per contrastare le armate di Thanagar; e lei non poteva certo rischiare di trasformarlo in un bersaglio principale, rivelando a Katar della loro relazione, gettandolo così al centro dell'odio e dell'orgoglio dell'alieno geloso.

- Non rispondi, eh - sentenziò Hawkman, senza tuttavia allentare la presa. - Sei veramente patetica: tradire tuo marito, per congiungerti carnalmente con un essere miserabile... specie se umano!
- Ti ho detto di lasciarmi - ruggì lei, liberandosi con la forza della disperazione.

Per quanto anch'essa fosse forte, in quanto thanagariana, non poteva tuttavia competere alla pari con lui.
Katar era molto più potente di lei, non per niente occupava un grado più elevato del suo, cosicché non gli ci volle molto per tramortirla con un pugno all'altezza del ventre.

- Pfui - sputò l'uomo con disprezzo. - Anche se non vuoi dirmelo, non importa: gli ordini sono di uccidere tutti i ribelli e, se costui è riuscito ad avere il tuo cuore, non posso credere che sia un codardo; lo ucciderò assieme con gli altri e, dopo aver sistemato lui, mi occuperò anche di te... Né ordine superiore o punizione esemplare potrà dirsi sufficiente, rispetto a ciò che ti aspetta per avermi tradito!

 

( continua )

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