Anima di Demone, Cuore di ragazza

di La Fenice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Kurakuma ***
Capitolo 2: *** 2- Sfortuna demoniaca ***
Capitolo 3: *** 3 - La ragazza delle rune ***
Capitolo 4: *** 4 - Nuove rune, nuovi problemi ***
Capitolo 5: *** 5- La sala degli artefatti demoniaci ***
Capitolo 6: *** 6 - Un'alleanza contro gli dei ***



Capitolo 1
*** 1 - Kurakuma ***


Corro sulla strada più veloce che posso, per quanto il mantello, che mi ricopre dalla testa fin sotto le ginocchia, mi permetta. Mi celo nel buio della notte, complice il mantello, quando sento dei passi svelti diretti nella mia direzione.
Devo tenere i nervi saldi. Trattengo il respiro e stringo i denti. Quando il rumore è ormai lontano, esco dal mio nascondiglio. Espiro. Sto perdendo il senso dell'orientamento vagando a caso tra le strade di Death City, non va per niente bene. Devo trovare qualcuno da seguire e il cielo è ormai scurissimo. Il cielo è sempre più scuro prima dell'alba, questo significa che ho poco tempo per raggiungere la Shibusen in incognito.  
Mi fermo un momento a riflettere. All'alba gli studenti scenderanno in strada per raggiungere la Shibusen, quindi potrei seguire uno di loro. Ma il problema si presenterà dopo, riuscire a penetrare nella biblioteca e a rubare il tomo. Qualcuno sicuramete mi vedrà. Se mi cammuffassi da studentessa mi prenderebbero per nuova o per una ragazza che si vuole iscrivere. Se mi cammuffassi da professoressa lo stesso.
Ma non ho altre alternative. Cercherò una finestra, una porta posteriore o qualcosa del genere. E se mi scopriranno ... Pazienza.
Mi muovo e cerco un vicolo cieco o qualcosa di simile in cui aspettare l'alba indisturbata. Non ho difficoltà a trovarne uno. Mi siedo in un angolino vicino ai bidoni, rannicchiandomi. La puzza è insopportabile, ma devo resistere. Nel cielo si vede una leggerissima sfumatura rosata.
Chiudo gli occhi e cerco di riposare.
Finchè non vengo svegliata da un urlo.
-SCEMO! HAI FATTO BRUCIARE LA COLAZIONE! - Strepita la voce di una ragazza inferocita.
Una voce maschile replica qualcosa. Da dei rumori strani che sento credo che si stiano colpendo.
Quando sento il rumore dei loro passi avvicinarsi, inizio ad arrampicarmi sui bidoni fino ai tetti e mi siedo.
-La prossima volta che bruci la colazione, te ne faccio arrivare due di Maka Chop.-
-Ma non l'ho fatto apposta, e poi volevo provare a cucinare io per una volta ...-
-Sta' zitto.- Taglia corto la ragazza, e iniziano a incamminarsi, così inizio a seguirli, cercando di non farmi scoprire.
Dopo svariati minuti di cammino, arrivano davanti alla Shibusen, ma io mi nascondo dietro un edificio, osservando da lì. Una marea di altra gente sta arrivando a gruppi e sono un potenziale pericolo.
Tenendomi lontana dal perimetro della Shibusen, corro per vedere se ci sono altre entrate che possono fare al caso mio, ma, a quanto pare, sono forzata ad entrare dall'ingresso principale per raggiungere la biblioteca.
Completo il giro ritornando vicino al portone, ma c'è ancora un po' troppa gente, impossibile passare inosservata. L'unica cosa da fare è tentare con l'invisibilità, anche se dura solo un minuto e trenta secondi. Sono sufficienti per entrare e nascondermi, da lì troverò una soluzione per entrare in biblioteca.     
Tiro fuori un foglietto stropicciato e ingiallito dalla mia bisaccia di cuoio, lo apro e osservo il simbolo inciso: il simbolo dell'invisibilità, un occhio racchiuso in un cerchio, attraversato da una freccia in senso verticale.
-Kurakuma.- Recito. Il simbolo di un pipistrello demoniaco, il simbolo dei Kurakuma, appare, brilla, e poi svanisce. Subito dopo sono invisibile.
Mi precipito dentro la scuola contando i secondi. Corro cercando una porta che indichi una biblioteca, ma non trovo niente.
Dopo sessanta secondi, smetto di cercare la biblioteca e inizio a cercare un luogo in cui nascondermi. Non mi sarà permesso di diventare invisibile per le prossime ventiquattro ore, quindi devo inventarmi qualcosa.
Finalmente arrivo davanti ad una porta il cui cartello recita "Sgabuzzino". Mi ci fiondo dentro e dopo quindici secondi perdo l'abilità.
Appoggio la schiena al muro e scivolo a terra, sedendomi e riprendendo fiato. Per il momento mi è andata bene. Tasto il muro cercando un pulsante per accendere la luce, dato che è buio pesto.
Quando penso di aver trovato un pulsante, una scopa cade a terra trascinando con sè svariati prodotti e un secchio.
-Cos'è stato?-
Qualcuno sta venendo in questa direzione.
Frugo il più velocemente possibile nella bisaccia e tiro fuori un foglietto a casaccio, sperando che mi vada bene.
-Kurakuma.-
Uno scintittlio e poi di nuovo buio.
-Chi c'è lì dentro?- Domanda la voce di un uomo vicina alla porta.
Vedo la maniglia che gira e la porta che si apre lentamente, facendo passare la luce. L'uomo, o meglio, lo zombie, apparentemente sembra non vedere nessuno. Però poi guarda in basso e mi vede.
-Un pipistrello! Via da qua dentro! - Mi prende da una zampa e, con molta poca delicatezza, mi lancia letteralmente fuori dallo sgabuzzino e tenta di cacciarmi con una mazza. Inizio a volare il più velocemente possibile, scansando i suoi colpi e sfruttando l'occasione per trovare la biblioteca.
Dopo un po' la vedo, la porta della biblioteca. Finalmente! Ma devo liberarmi dello zombie. Un po' più avanti c'è una finestra, così mi nascondo sulla parete, in un agolino, per far credere al tizio che sia scappata dalla finestra. Lui si sporge, controlla che non ci sia nessuno, poi chiude la finestra e se ne va via.
Volo verso la biblioteca ed entro grazie ad una ragazza che ha avuto la geniale idea di lasciare la porta semichiusa. Arrivo dietro ad uno scaffale, mi appoggio al pavimento e annullo la magia.
Seleziono libri dai titoli, cerco tra i capitoli, leggo svariate pagine, ma non trovo assolutamente niente. Evidentemente hanno avuto l'accortezza di tenerlo da parte, così mi avvicino al bancone e chiamo il gestore della biblioteca. Nell'attesa, abbasso il cappuccio e cerco di rendermi meno sospetta.
-Buongiorno, che libro le serve?-Chiede cordialmente.
-Buongiorno, dovrei consultare dei libri sulle arti magiche occulte, ne ha qualcuno?- Cerco di sorridere e di sembrare una studentessa che si è svegliata di buon umore.
-Mi potrebbe far vedere la sua carta?-
-Quale carta?-
-La carta che ricevono gli studenti e che indica il loro livello, non ne ha una?- Si stupisce.
Sono fregata. -Oh, beh ... Sono nuova e non mi avevano ... Insomma, non sapevo della carta ...- Sono troppo impacciata, spero che non si accorga di niente.
-Nessun problema, può farsela fare in segreteria.-
Devo iscrivermi alla Shibusen. Tutta questa fatica per rimanere in incognito, per poi scoprire che devo iscrivermi per avere accesso ai libri! Non poteva andarmi peggio.
Esco sconfortata dalla biblioteca e mi trascino in giro per la Shibusen nella speranza che qualcuno mi venga incontro chiedendomi chi sono, ma ormai sono tutti a lezione e i professori lo stesso.
-FORZA TSUBAKI CORRI, SIAMO IN RITARDO! UN DIO NON PUO' FARE RITARDO! - Strepita un ragazzo correndo velocissimo, trascinando una ragazza dietro di lui e spronandola ad andare più veloce.
-Aspetta! Fermati! - Gli dico, ma troppo tardi, visto che mi prende in pieno alla spalla destra facendomi cadere. Lui inciampa e rotola poco più avanti, seguito a ruota dalla ragazza.
Mi manca il fiato dalla botta e mi riesce difficile solo mettermi a sedere, ma ci riesco e cerco di riprendere il controllo della respirazione.
-Scusaci, siamo in ritardo e stavamo correndo verso la nostra aula ... - Si scusa la ragazza, che evidentemente si chiama Tsubaki, porgendomi la mano.
La prendo e mi aiuta a mettermi in piedi. -Non ti ho mai vista, sei nuova vero?- Mi sorride. Ha gli occhi scuri e i capelli neri raccolti in una coda lunghissima.
-Sì, io ...-
-Tsubaki, non perdere tempo! - Strepita il ragazzo, avvicinandosi. La prima cosa che mi colpisce di lui sono i capelli celesti. Impossibile non notarli.
-Black Star, questa ragazza è nuova, credo che voglia fare l'iscrizione. - Spiega lei. Già mi sta simpatica, e se mi devo iscrivere, spero di essere assegnata alla sua stessa sezione.
Black Star mi squadra dalla testa ai piedi, e, dopo avermi analizzata per bene, si avvicina e mi tende la mano. Accetto la stretta e si presenta. -Benvenuta! Io sono il grande Black Star, sono il più forte della scuola! Nessuno è più forte di me! Sei fortunata ad avermi incontrato! -
-Davvero? - Chiedo conferma, sgranando gli occhi. Nel mio caso è una vera fortuna, potrei avvalermi di lui per trovare quello che cerco ...
-Non credergli troppo. - Mi avverte una voce. E' la voce di un ragazzo, ma molto più cupa e meno cordiale di quella di Black Star.
Mi volto. E' accompagnato da due ragazze bionde con gli occhi azzurri, una bassa e una alta, che indossano completi uguali. Lui invece è vestito di nero.
Purtroppo, le sue tre striscie bianche e i suoi occhi dorati dicono tutto. E' uno Shinigami.
Sono in pericolo. Se scoprisse che sono un demone mi ucciderebbe all'istante.
Cerco di nascondere la tensione unendo le mani dietro la schiena.
-Kid! Cosa ci fai qui? Anche tu in ritardo? - Lo saluta Black Star.
-No, stavo andando da mio padre. Tu, invece. - Mi dice, indicandomi con lo sguardo.
Improvvisamente inizio a sudare freddo. -Sì? - Cerco di nascondere il nervosismo.
-Se devi iscriverti, ti accompagno da Marie. - Si offre.
Non se n'è accorto. Evidentemente, il talismano del Dio dei Demoni funziona. -Magari, grazie mille. - Accenno un sorriso poco convinto.



Angoletto Autrice >w<
Heylà bella gente, La Fenice è qui presente! Aw yeah.
Premettendo che questa è la mia prima ff in questo fandom ... E' un'abnorme schifezza, ma volevo provare a scrivere una cosa del genere. Volevo togliermi questo sfizio ^^
Però devo ammettere che ho riflettuto un sacco prima di scriverla, la trama, i nomi dei personaggi, lo svolgimento ... Non è stato facile x3 Spero che apprezzerete.
Se trovate qualche errore di battitura è perchè scrivo con wordpad, visto che dopo aver resettato il computer mi si è disinstallato word. *sigh*
Comunque, le recensioni sono molto gradite, non esitate a commentare e a segnalarmi vari errori.
Al prossimo capitolo :3
P.s. Tranquilli, anche se non recensite, c'è sempre Death The Kid che può commentare la mia fan fiction al telefono u.u
P.p.s. Il numero di telefono di Kid è 888 8888888

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Capitolo 2
*** 2- Sfortuna demoniaca ***


Mi dice di seguirlo, e così faccio, tenendomi a debita distanza e guardando in basso. Ho paura dei suoi occhi d'oro, ho paura che riescano a leggere la mia anima, i miei occhi, la mia storia ... Non deve sapere niente. E comunque c'è una bassissima probabilità che saremo nella stessa classe.
Con la coda dell'occhio lo controllo. A volte mi guarda come per tenermi sotto controllo. E ho paura. E' una doccia fredda ogni volta che posta lo sguardo su di me. Sto sudando freddo.
'I demoni non provano la paura. I demoni non provano emozioni.'
Erano state le parole di mio padre da quando non ho visto più mia madre. Ma essendo metà umana e metà demone, posso provare emozioni e paura, con l'unica differenza che non proverò mai emozioni estreme come il terrore, grazie alla mia parte demoniaca.
-Allora, com'è che ti chiami?- Rompe il ghiaccio la bionda bassina, con un sorriso divertito ... Non so da dove lo tiri fuori.
-Megan. - Rispondo asciutta. - ... E voi? - Chiedo, per allungare il discorso e levarmi un po' la tensione di dosso.
-Io mi chiamo Liz, e lei si chiama Patty. - La bionda più alta, Liz, presenta entrambe. -Da dove vieni? -
Eh, sai com'è, vengo dal Regno degli Inferi, sono diretta discendente del Dio dei Demoni e vago spesso sulla Terra per raccogliere anime e oggetti demoniaci. -Vengo dal ... Sì, insomma da ... dal Canada. - Invento, sperando che se la bevino.
Poi il mio sguardo si posa sullo Shinigami, che sembra non stia ascoltando e guarda avanti.
-Guarda Kid, Marie è lì. - Indica Liz al suo maestro d'armi.
Una donna bionda con una benda sull'occhio, Marie, si trova dentro una stanza e sta sistemando delle carte. E' un po' impacciata nei movimenti, ma sembra che si stia concentrando.
-Va' da lei, ti iscriverà alla Shibusen. Buona giornata. - Saluta Kid, secco, e se ne va.
-Ciao! - Salutano cordialmente Liz e Patty in coro.
Quello Shinigami è simpatico quanto l'abbraccio di un cactus, ora che ci faccio caso. Comunque ora si è allontanato e non si è accorto di nulla, sono fuori pericolo, e lo sarò ancora di più dopo l'iscrizione. Non ho motivo di preoccuparmi adesso. Scrollo le spalle e mi dirigo verso Marie con passo svelto. Mi affaccio alla stanza dalla porta semi aperta.
-Buongiorno. - Saluto Marie.
Mi guarda un po' spaesata, poi posa le carte che ha in mano. -Oh, buongiorno! - Mi rivolge un sorriso simpatico e dolce.
-Sono appena arrivata e vorrei iscrivermi in questa scuola. - Spiego, aprendo la porta del tutto ed entrando.
-Capisco. Oh, non ricordo dove ho messo i moduli di iscrizione! - Esclama, rovistando tra le pile di fogli posate sul tavolo che occupa il centro della stanza. -Dovrebbe essere qui ... - Continua a cercare, ma non riesce a cavare un ragno dal buco. Poi si ricorda della mia presenza. -Uh ... Accomodati pure su una di queste sedie, intanto che io cerco. - Mi invita.
Mi avvicino e prendo posto su una delle sedie, osservando Marie che rovista tra documenti, circolari, appunti e altri fogli dal significato a me ignoto.
Dopo circa una ventina di minuti, quando sono ormai sul punto di addormentarmi sulla sedia, Marie riesce a trovare il dannato modulo. -Erano mischiati ai documenti degli studendi, che sbadata! - Esclama, con l'evidente intento di scusarsi per averci messo così tanto.
Mi consegna un modulo ed una penna e inizio a compilare i campi. Dopo aver finito, soppeso i dati che ho scritto: più della metà sono inventati, ma almeno sembrano realistici. L'unica cosa che mi manca è il corso da seguire. Chiedo a Marie cosa si fa nei vari corsi, e, dopo un'attenta scelta, segno una x sul corso per la Falce della Morte, in cui le armi mangiano anime per arrivare al massimo della loro potenza.
-Perfetto! - Esulta, firmando il modulo e consegnandomelo. -Tienilo e portalo al professore, lo dovrà firmare, mettere la data di oggi e lo dovrà conservare nel registro di classe.
-Ok. Grazie mille. - Ringrazio, saluto e vado via.
Stringendo il foglio con ambedue le mani, inizio a vagare per la scuola cercando la porta con l'insegna del mio corso, finchè non lo trovo. Mi fermo davanti alla porta. Ammetto di essere un po' agitata, visto che sarò in mezzo ad esseri umani istruiti per uccidere esseri come me, ma devo farlo.
Dall'interno proviene soltanto la voce del professore, tutti gli alunni sembra che non fiatino.
Mi decido e busso.
-Avanti.-
-Buongiorno. - Entro e chiudo la porta alle mie spalle. Poi mi dirigo verso il professore e gli consegno il modulo senza aggiungere altro.
-Megan Akuma. - Legge, sorpreso. Poi inizia a girarsi una rotella impiantata nella testa.
Prima non l'avevo notato, ma ha le parti del corpo cucite fra loro e ha quella vite inquietante che gli trapassa il cranio. Chissà come ci è finita.
Mentre il professore legge il foglio, va alla cattedra e firma, mi guardo la punta dei piedi. Non mi piace essere osservata da tutti quei ragazzi. Poi però la curiosità mi fa osservare i banchi. Il primo che noto è il ragazzo azzurrino che ho incontrato ... O meglio, scontrato nei corridoi, che sta agitando le braccia per farsi riconoscere.
Ci sono un sacco di persone strane e, ironia della sorte, ci sono anche il ragazzo e la ragazza che ho seguito per arrivare qui. Con gran sollievo noto che lo Shinigami non è in questo corso. Per fortuna.
-Io sono il professor Stein, piacere di conoscerti Megan. Ti va di presentarti alla classe? - Sistema il foglio nel registro e poi mi squadra, aspettando che mi presenti.
Mi volto verso i ragazzi seduti ai propri banchi. -Mi chiamo Megan Akuma ... - Non sono troppo convinta, ma essendo il primo giorno, sono sicura che scambieranno la mia insicurezza per l'emozione. -Vengo dal Canada e ... Adoro i libri antichi, specialmente quelli di magia. Uh, poi ... Mi piace fare collezioni di oggetti antichi di tutto il mondo ... Ah, e ovviamente mi piace combattere. - Credo che possa bastare.
Il professore mi fissa, curioso. - E chi è la tua arma? - Mi chiede.
-Solo un momento. - Apro la bisaccia e trovo Doragon, il mio pipistrello e arma, che sonnecchia beatamente. -Su, svegliati. - Lo chiamo, scuotendolo. Lui esce dalla bisaccia svolazzando.
Un brusio si diffonde nell'aula. Tutti stanno commentando Doragon, il mio pipistrello nero con gli occhi purpurei e due piccola corna dello stesso colore degli occhi. Ovviamente, essendo un animale e non un ragazzo, mi staranno prendendo per matta.
-Mh. - L'esaustivo commento del professore. -Qualcuno di voialtri vuole misurarsi con Megan? - Chiede Stein agli alunni.
-Io, professore! - Si offre volontaria la ragazza di stamattina, la bionda che sta sempre insieme all'albino. Il professore fa un cenno d'assenso e si avvicina a me.
Siamo una di fronte all'altra.
-Bene, Maka, Megan, cercate di non uccidervi a vicenda. - Il professore da' il via allo scontro.
-Forza, Soul! - Il ragazzo albino sbuffa, replica qualcosa e si trasforma in una falce.
Ghigno. Non è alla mia portata. Con una freccia del Furto dell'Anima cadrebbe a terra senza vita in meno di due secondi.
-Andiamo, Doragon. -
-Nya, subito. - Obbedisce, sbadigliando pacificamente.
Doragon si illumina di una luce purpurea con contaminazioni violacee. La sua sagoma illuminata si allunga e si rifinisce, prendendo la forma di un arco.
Non è un normale arco: ha un manico che permette di mantenerlo con la mano destra, mentre con la sinistra si scoccano le freccie che si incoccano da sole, una dopo l'altra, grazie alla mia anima. E' fatto dalle ossa del Drago Demoniaco, un essere che ogni 1500 anni riprende vita e che deve essere ucciso da un nuovo Dio o da una nuova Dea dei Demoni, prima che si possa essere considerati tali.
'Cercate di non uccidervi a vicenda'
Devo usare delle frecce di base.
Maka inizia a corrermi incontro. Incocco tre frecce purpuree e le scocco una dopo l'altra, indietreggiando. Maka ne para due ma ne riceve una, che le sfiora il braccio, graffiandola.
Parte con un attacco frontale, ma uso l'arco come arma di difesa e la spingo indietro. Incocco altre tre frecce e prendo la rincorsa. Spicco un balzo più alto possibile e le scocco contemporaneamente, in modo che Maka trovi difficoltà a pararle. Come previsto, due di esse la colpiscono, l'altra viene respinta. Mentre sto per riatterrare, mi blocca il piede con la falce, facendomi cadere a terra. Un dolore acuto mi perfora la schiena.
Sta prendendo la rincorsa, vuole attaccarmi saltando. Mi metto a sedere, incocco una freccia e la scocco verso il suo piede.
-Legamento dell'anima! - Pronuncio, tendendo una mano davanti a me.
Sotto gli occhi stupiti degli altri studenti, la parte finale della freccia si modifica e prende la forma di una corda. La freccia compie qualche giro attorno al piede di Maka, legandosi ad esso. Afferro il legamento e lo tiro verso di me, facendo scivolare la mia avversaria.
Mi alzo e valuto la situazione. Non posso usare la maggior parte delle mie frecce perchè la ucciderebbero in pochi minuti, devo optare per qualcosa di debole che ponga fine alla valutazione dell'avversario.
Qualcosa come una freccia elettrica a bassa tensione.
Maka si rialza e corre verso di me, io le scocco più frecce possibili contro, facendola rallentare. Ho bisogno di un po' di tempo per caricare la freccia elettrica. Lei mi raggiunge e cerca di falcidiarmi i piedi, ma salto appena in tempo e schivo il suo successivo attacco diagonale, scoccandole intanto una freccia. Purtroppo scivolo e sfrutto l'occasione per rotolare, schivando altri suoi attacchi e invertendoci di posto.  Mi metto in ginocchio, incocco cinque frecce e le scocco contemporaneamente, in modo da prendere tempo.
Ma qualcosa dietro Maka attira la mia attenzione. Quando metto a fuoco la sagoma, riconosco lo Shinigami, in mezzo alle due ragazza bionde, sull'uscio della porta.
E' stato alle mie spalle forse dall'inizio del combattimento. Ha avuto il tempo di osservarmi, e se è abbastanza sveglio, anche da capire che non sono un essere umano.
Sbianco in una doccia fredda, rischiando quasi di perdere un braccio per colpa di Soul e Maka, ma paro l'attacco procurandomi solo un graffio insignificante al polso. Intanto però è sfumata la mia occasione di finire questa misurazione fra Maestri d'Armi.
Sta iniziando a irritarmi questo scontro.
Decido di farla finita. Scocco cinque frecce alla volta, una, due, tre, quattro volte, ma Maka ha imparato a parare utilizzando tutta la lunghezza della falce.
Incocco dieci frecce e le scocco contemporaneamente, Maka inizia a mettersi in posizione per parare, ma all'ultimo momento esse si trasformano in dieci corde che roteano come serpenti attorno agli arti della Meister. Tiro tutte le corde contemporaneamente e Maka cade con un tonfo a terra, facendosi male alla schiena e al collo.
Finalmente ho quei secondi che mi servono. Incocco una freccia e la tengo incoccata per qualche secondo, finchè non inizia ad essere attraversata da minuscoli lampi bianchi. Poi la scocco verso Maka.
Viene attraversata da una scossa, poi un'altra e un'altra ancora. Soul riceve le scosse da Maka, che molla la presa sull'arma.
Le scosse finiscono e Soul e Maka sono a terra che cercano di riprendersi dallo shock.
Lascio andare Doragon, che si ritrasforma in pipistrello in un lampo purpureo e ritorna a dormire beato nella mia bisaccia.
Intanto Kid rimane lì dov'era prima e mi fissa. Faccio finta di sistemare la bisaccia per evitare di guardarlo negli occhi, aspettando che il professore ponga fine all'incontro.
-Benissimo. Maka, Soul, potete tornare ai vostri posti.- Ordina lui.
I due ragazzi si alzano acciaccati, Soul borbotta qualcosa di incomprensibile e ritornano a sedersi ai loro banchi.
-Megan, sei la benvenuta in questa classe. -mi dice poi il professore.-Io sono il professor Stein. Prendi pure posto. - Mi invita a sedermi, così mi avvio verso uno dei banchi liberi.
-Professore, dopo la fine delle lezioni mio padre vorrebbe parlare personalmente con lei. - Riferisce lo Shinigami al prof.
Ma quand'è che se ne va?
Intanto mi sono seduta accanto a Black Star, che sta sfottendo Maka e Soul per la loro bassa prestazione del combattimento.
-Certo. - Gira la vite impiantata nel cranio. - Adesso prendi posto anche tu. -
Un'altra doccia fredda.
Perchè sono così sfortunata da essere capitata nella stessa classe di un essere che se sapesse la verità cercherebbe in tutti i modi di uccidermi?


Angoletto autrice >w<
Zalve a tutti, Ave me.
Ed eccomi ritornata con il secondo capitolo °3° In realtà avevo intenzione di disegnare Megan visto che sono ritornata a disegnare al computer, ma poi mi sono resa conto che avrei pubblicato il capitolo il 6 dicembre.
Sì, del 2088 però °^°
Beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ...
ex fidanzato dell'autrice: Aspetta! Un minuto soltanto, aspetta! Vorrei parlarti! ; ^ ;
autrice: Ciao coso di cui non mi interessa l'esistenza, cosa c'è?
ex fidanzato dell'autrice: Chiudi gli occhi.
autrice: fatto.
ex fidanzato: cosa vedi?
autrice: Death The Kid.
ex fidanzato: ecco questa è la mia vita senz ... Aspetta, cosa?!
Beh, al prossimo capitolo LOL.

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Capitolo 3
*** 3 - La ragazza delle rune ***


Lo Shinigami prende posto dietro di me. Beh, almeno non è il mio vicino di banco.
La lezione inizia, ma non capisco niente, quindi smetto di ascoltare quasi subito. E poi chi se ne frega. Sono potente quanto tutti gli studenti della Shibusen messi insieme, non ho bisogno di queste nozioni inutili. 
Cerco di passare il tempo ripassando alcune formule alchemiche che possono servirmi. Frugo nella bisaccia cercando la mia agenda da alchimista, ma vengo fermata da Doragon.
-Non prendere niente. - Mi sussura dalla bisaccia. 
-E perchè mai? - Gli rispondo sottovoce, stizzita.
-Lo Shinigami. - Mi avverte, e ritorna a dormire beatamente.
Doragon è molto sveglio e saggio, sarà meglio ascoltarlo durante il soggiorno a Death City. E' un'ottima arma, ma anche un ottima risorsa in situazioni difficili. Anche essendo un pipistrello, è un alchimista. Certo, non potente quanto me, ma è molto utile. Inoltre è anche in grado di leggere e parlare lingue antiche. I pipistrelli demoniaci sono temibili avversari. 
Decido di ascoltarlo, tiro fuori la mano dalla bisaccia e la chiudo. 
-Megan? - mi chiama Black Star. 
-Sì? - 
-Hai già una casa a Death City? - Mi domanda, con gli occhi che quasi brillano. Sembra completamente diverso da quando l'ho scontrato nei corridoi. La sua aria egocentrica sembra esser andata via. 
-No, non ancora almeno. - Già. Me n'ero completamente dimenticata. 
-Oh. Tsubaki mi ha detto di dirti che se vuoi puoi rimanere a casa nostra finchè non ne trovi una. - Mi propone, sorridendo.
C'è qualcosa che non quadra, forse c'è qualcosa sotto. Cerco di guardare Tsubaki, lei incontra il mio sguardo, mi sorride imbarazzata e si concentra sulla lezione. 
-Uhm ... D'accordo. - Rispondo, poco convinta.
Qualunque cosa abbiano in mente, degli alleati mi servono. Mi appoggio al banco e cerco di utilizzare queste ore sprecate per qualcosa di utile, ovvero dormire. 
Ma appena chiudo gli occhi, ecco che riappare lui, lo Shinigami. 
Che incubo. Anche se non fa assolutamente niente, mi impedisce di fare qualsiasi cosa. 

Alla fine, la campanella mi grazia. Sento la testa pesante e ho un sonno tremendo. Non sono nemmeno sicura di essere viva. 
Tutti si fiondano fuori dall'aula, e io faccio altrettanto. Non voglio stare un minuto di più qua dentro. Ma qualcuno mi ferma.
-Bel combattimento! - Commenta una voce femminile dietro di me. Mi volto. E' Maka. 
-Uh, grazie. - Faccio un sorriso appena accennato.
-Da quant'è che combatti? - Mi chiede, mentre camminiamo verso l'uscita. 
-Da sempre, da quel che ricordo. - Rispondo, per una volta, dicendo il vero. 
-Che strana la tua arma. - Commenta Soul. - Dove l'hai trovato? - 
-Eh ... Non lo ricordo, purtroppo.- E invece lo ricordo fin troppo bene. 
-E' ... E' carino il tuo ... pipistrello. -
Cosa cavolo ha parlato? E' una voce maschile ma molto delicata e insicura. Ma ... non vedo nessuno ... 
-Ah, lui è Crona! - Maka mi fa notare il ragazzo dietro di me. Che buffo ... Ha i capelli rosa. Stonano completamente con gli abiti macabri che indossa. 
-Ciao. - Lo saluto cordialmente. 
Lui non risponde e scende un silenzio imbarazzante. Deve essere molto timido. 
-Ragazzi, aspettate. - Ci chiama il professor Stein e ci voltiamo tutti per ascoltarlo. - Ricordate la missione, mi raccomando. 
-Ah già. - Commenta Tsubaki. 
-Oh Megan, è un vero peccato che tu non possa venire, ti perdi lo spettacolo del sottoscritto! - Il Black Star dei corridoi è ritornato. Com'è irritante. 
-Ma io cosa faccio? - Domando a Tsubaki. Non posso girare a zonzo per Death City, e poi sono troppo stanca. 
-Ti lasciamo le chiavi di casa, se vuoi. - 
-Ma certo! Un dio non lascia le fanciulle senza dimora! - Black tira fuori le chiavi di casa dalla tasca e me le porge. -Fa' pure come se fossi a casa tua! - Ammicca. 
-Ehm ... D'accordo. - Accetto, prendendo le chiavi dalle mani di Black Star. 

Siamo fuori dalla Shibusen e Black mi sta spiegando dov'è che abita. Il mal di testa rende difficile capire cos'è che sta dicendo, ma grosso modo ho capito. 
-Bene, ci vediamo dopo la missione. A dopo! - Saluta, correndo via insieme agli altri. 
Osservo le chiavi nelle mie mani. Finalmente potrò stare sola e al sicuro e potrò contattare mio padre. 
-E' proprio strano. - Commenta una voce che proviene davanti a me. Alzo lo sguardo, ed ecco lo Shinigami. 
-Cosa è strano? - Chiedo. Il mal di testa mi rende meno conscia di ciò che faccio, almeno la paura è ridotta e posso comportarmi come una ragazza normale. 
-Black Star. Pensavo che a ospitarti fossero Maka e Soul, il che mi sembra abbastanza normale. Ma Black Star ... - Interrompe il discorso con una risatina leggera. -... E' parecchio strano. -
-E con questo cosa vorresti dire? - Lo stuzzico. 
Lui scrolla le spalle. -Dov'è che hai imparato a fare i legamenti dell'anima? - 
-Non ricordo. - Ed è vero. 
-Non ricordi parecchie cose, a quanto pare.- Osserva, squadrandomi dall'alto in basso. 
-No ... - 
-Suppongo che tu non venga dal Canada come dici. - 
-No.- 
-Allora da dove vieni? Chi sei? - 
Cosa diamine sto facendo? Perchè non sto mentendo anche a lui? Forse è l'effetto del mal di testa ... La mente annebbiata ... Ho sonno. Voglio dormire. Voglio andare via da qui. Voglio sparire. 
-Non ti importa. - Rispondo secca, e me ne vado a grandi passi a casa di Tsubaki e Black, come mi hanno indicato. Mi guarda ancora, lo so, ma non mi importa. Domani cercherò di rendermi meno sospetta, anche se con questa conversazione mi sono data la zappa sui piedi. 
Devo sbrigarmi a prendere quel tomo. Non durerò a lungo.
Dopo una quindicina di minuti di camminata, arrivo sotto casa di Black e Tsubaki. Infilo la chiave nella toppa e apro la porta. Lancio le chiavi su un divano, credo. Non vedo bene. Mi trascino per la casa cercando una camera, e quando la trovo, crollo di faccia sul letto. 
Vorrei chiudere gli occhi, ma non posso. Almeno il cuscino fresco mi riporta alla realtà. Sospiro. 
Mi metto in piedi e chiudo gli occhi. Raccolgo il mana che ho in corpo. 
-Ombra del Dio dei Demoni.- Recito. 
Una nube purpurea appare davanti a me. Si concentra al centro, si contrae. D'improvviso esplode in una luce porpora potentissima.
Al suo posto un pipistrello demoniaco alto poco meno di due metri, munito di corna, aculei lungo tutta la schiena fino alla coda, una coda di drago nera che termina con la faccia di un serpente dagli occhi purpurei, artigli, un corpo nero ricoperto di scaglie. 
-Salve padre. - Lo saluto, chinandomi leggermente. 
-Sei riuscita a recuperare il tomo? - Domanda, con la voce più cupa e profonda che orecchio abbia mai udito. 
-Non ancora, purtroppo mi sono dovuta iscrivere alla Shibusen per accedere al libro, ma per ora non ho concluso molto ... - 
-Ottimo. C'è stato un cambio di piani, Megan. La Setta delle Rune ci ha scoperti e ti stanno cercando. I Bulbi Oculari Spia li hanno individuati in una città abbastanza vicina. La Shibusen farà di tutto per fermarli, tu cerca soltanto di rimanere dove sei e, nel momento più opportuno, rubare il tomo. Al resto penseremo dopo. - Mi informa.
Quindi, in realtà, è stato solo un colpo di fortuna. -D'accordo, farò come dite. - 
-Un'ultima cosa. Una ragazza che fa parte della Setta è stata mandata ad attaccarti, ma un Bulbo Spia l'ha scovata. Si sta preparando e attaccherà di notte. E' nascosta appena fuori da Death City. Uccidila prima che possa scoprire qualcosa. - Mi ordina.
-Sì, padre.-
-Ottimo. Buona caccia, Megan.- Mi dice, prima di svanire in un lampo porpora.
Mi siedo sul letto, sospirando. Devo sbrigarmi, ma il mal di testa annebbia la vista e i sensi. Massaggio le tempie mentre rifletto. Per localizzare la ragazza potrei usare Campo Mortale, mutare in un animale con una delle formule dei Kurakuma e ucciderla con una freccia del Furto dell'Anima.
Alzo il cappuccio e mi copro la testa, chiudo il mantello sul corpo e raccolgo il mana ancora una volta, attivando il Campo Mortale, un campo fatto di mana che mi permette di localizzare le anime nel raggio di un kilometro. 
Le prima anima che localizzo è quella del padre dello Shinigami, che protegge tutta Death City. Poi quella dello Shinigami. E poi ... Eccola, l'anima della ragazza delle rune, nascosta dietro l'entrata di Death City. 
Esco di casa e mi incammino seguendo l'anima. Appena arrivo davanti all'entrata, tiro fuori i fogli delle formule dei Kurakuma, cercando quella che mi serve. Ed eccola, la formula della mutazione in serpente. 
-Kurakuma.-
In un lampo purpureo, ecco che sono un serpente nero con gli occhi porpora, portatrice di morte. 
Mi avvicino alla ragazza delle rune strisciando silenziosamente. E' appoggiata al muro di confine di Death City, dall'esterno, e sta leggendo un libro sulle rune, e sembra molto concentrata. 
Sibilo. La ragazza mi nota. -Oh, ciao piccolo serpente.- Tende una mano verso di me come per accarezzarmi.
Ma mi ritrasformo in ragazza in un altro lampo purpureo. Lei mi guarda con gli occhi sgranati, immobile, gli occhi azzurro cielo colmi di terrore. Do' un calcio al suo libro, facendolo volare via.
-Tu ... - Si rannicchia, cercando di proteggersi, mentre mi fissa. -Sei un essere malvagio. - Piagnucola. 
-Doragon.- Ordino. 
Il mio pipistrello esce dalla bisaccia, e si trasforma nel mio arco demoniaco. Lo impugno.
-Non ho tempo da perdere con te.- Dico, incoccando una freccia, diversa da tutte le altre. Di tonalità di rosso cangianti, spledente, luminosa di morte. 
Lei tende le braccia con i palmi rivolti verso di me, come per fermarmi. 
Scocco la freccia del Furto dell'Anima.
Una runa viene evocata dalla ragazza e scagliata contro di me.
La freccia attraversa la runa e colpisce la ragazza.
La runa mi colpisce in pieno, facendomi volare all'indietro per qualche metro. Ho fatto bene a fare le cose in modo veloce. 
Mi rialzo. La freccia è conficcata nel petto della ragazza, che strilla, e cerca di resistere. La freccia del Furto dell'Anima separa l'anima dal corpo, ed è per questo che la ragazza soffre.
Ma tutto d'un tratto smette di urlare. L'anima si solleva dal corpo e doragon la mangia senza esitazioni. Il corpo svanisce. Del combattimento non resta più nulla, tranne il libro. Lo raccolgo da terra e lo infilo nella bisaccia.
Doragon rientra nella bisaccia e io mi incammino per tornare a casa di Black e Tsubaki. Di quel che è successo, nessuno ne ha memoria, e non è mai successo niente. 
Quella ragazza non è mai esistita e per Death City io non sono altro che una comune maestra d'armi che sta tornando a casa. 



Angoletto autrice
Zalve a tutti, scusate per il ritardo abnorme *chiede venia* 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ah, e qualche recensione sarebbe gradita, perchè non ho proprio idea di cosa pensiate della mia storia, quindi se dovrei cambiare qualcosa o qualche termine che scrivo in modo errato. 
Comunque grazie per il gran numero di visite. 
Konnichiwa e al prossimo capitolo ^^

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Capitolo 4
*** 4 - Nuove rune, nuovi problemi ***


 -Megan! Oh, Santo Shinigami, Megan! Svegliati! -
Ma dai, per una volta che riesco a dormire, devo anche essere svegliata così.
-Cosa succede? - Domando sbadigliando. Mi stiracchio.
-Sei ferita, Megan? - Chiede agitata Tsubaki.
-No perchè do ... DIAMINE! - Esplodo in un urlo quando realizzo ciò che succede.
Il letto è completamente macchiato di sangue,  ed è così tanto che una buona parte sta gocciolando per terra e sta allagando la stanza. Anche i miei vestiti sono zuppi di sangue. Eppure non sono ferita.
Mi metto a sedere. Il sangue non mi fa impressione, ma vederne così tanto ... Impossibile non rimenere scioccati.
-Oh, stai bene per fortuna! - Arriva Black Star correndo dal corridoio con una valigetta da pronto soccorso fra le mani, ora visibilmente inutile, e quindi la appoggia sul comodino.
-Vado a prendere dei vestiti puliti, così laviamo i tuoi. - Propone Tsubaki, scomparendo nel corridoio.
-Cosa è successo? - Chiede Black Star, osservando il lago di sangue ai suoi piedi.
-E' quello che vorrei sapere anche io. - Rispondo cupa, riflettendo.
Forse ho ammazzato qualcuno nel sonno?  Oppure c'è stata una lotta e io non mi sono accorta di niente?
-Non so chi è stato ma punirò quel bastardo! Parola di un dio! - Promette, indicando se stesso e sorridendo.
Scuoto la testa in cenno di dissenso. -No, vi ho causato un guaio enorme in una notte. Entro stasera troverò una casa, state tranquilli. E poi non mi hanno ferita, sto ben ... -
Lo stomaco si contorce e sento come se dovessi vomitare. Respiro lentamente per contenere la sensazione.
-Megan ...? - Chiede Black, preoccupato.
Prima che possa vomitare sul letto, balzo giù e corro come una forsennata verso il bagno, fortunatamente vicino. Chiudo la porta alle mie spalle e mi affaccio al gabinetto, rimettendo ciò che ho, o meglio, avevo, nello stomaco. Appena finisco, riprendo fiato e mi siedo sul pavimento. Una macchia rossa che brilla sul bianco del gabinetto attira la mia attenzione.
Forse sono io la  causa del lago rosso nella camera? Mi avvicino al sanitario e guardo.
Sì, ho vomitato sangue.
Com'è possibile che nel mio stomaco ci sia del sangue? Sono diventata cannibale? E' questo che fanno i demoni durante la notte, nella piena incoscienza?
Un brivido mi percorre la schiena dall'alto in basso.
-Tutto bene? - E' la voce di Black Star, seriamente preoccupato, dietro la porta.
-Sì, tutto a posto. - Dico, alzandomi lentamente e abbassando il coperchio del sanitario, per poi tirare lo scarico.
Vado alla porta e la apro, trovando sia Black, che mi squadra dall'alto in basso, sia Tsubaki, che mi porge un cambio d'abiti pulito. -Grazie. - Dico, sospirando. -Sono stata io a vomitare tutto quel sangue. -
I ragazzi rimangono sbalorditi. -Forse dovresti  farti controllare da un dottore. - Consiglia lei. - E' meglio se non vieni a scuola oggi, diremo ai professori che stai male. -
-Sì, è meglio. Grazie della disponibilità. -  Prendo i vestiti dalle mani di Tsubaki. - Andate pure, ci penso io qui.-
-D'accordo. -
-Benissimo, andiamo Tsubaki, un dio non può fare ritardo! - Urla Black Star euforico, trascinandola per casa e uscendo.

Dopo aver fatto una doccia calda, asciugato i capelli e indossato gli abiti di Tsubaki, inizio a pulire il pavimento della camera, strizzando il sangue in un secchio e bagnando la pezza in un altro, contenente acqua pulita e detersivo.
Mentre pulisco, Doragon sbuca dalla bisaccia, sbadigliando rumorosamente.
-Nya. E' strano che tu abbia vomitato sangue. - Osserva, appoggiato sul comodino. Ha evidentemente origliato tutta la conversazione.
-Già. - Confermo, strofinando energicamente la pezza contro una macchia di sangue che non vuole venir via.
 -Potrebbe esser stata colpa della runa che ti ha lanciato la ragazza. - Dice, trascinando fuori il libro dalla bisaccia e sfogliando le pagine. -Sì, infatti. -
Mi fermo a osservarlo, appoggiandomi alla mazza. -Che runa è? -
-E' una runa nuova, sembra che abbiano inventato un nuovo alfabeto. Si chiama Noroi, ed è la runa delle maledizioni. -
-Un nuovo alfabeto? Non bastava quello di Odino e compagnia, ora devo anche fronteggiarmi con questi? - Mi lamento, ricominciando a pulire.
-Però avendogli tolto il libro, non tutti i membri della setta avranno imparato le nuove rune. Sei già in vantaggio. - Commenta, chiude il libro e lo rimette nella bisaccia. -Comunque, cosa c'è per pranzo? -
Sospiro spazientita. Sono da due giorni a Death City e mi ritrovo già in queste condizioni, abbassata al livello dei mortali. Che cosa squallida.
Il campanello suona. Black e Tsubaki sono già tornati? Manca qualche professore, forse? Afferro il libro del nuovo alfabeto runico, lo metto a posto nella bisaccia, e faccio per andare ad aprire. Ma appena dietro la porta d'ingresso, una voce mi fa raggelare.
-Megan? Tutto a posto? - E' lo Shinigami.
Comincio a sudare freddo. Ho due alternative: aprire la porta e sviare i sospetti su di me oppure scappare da una finestra, e se mi faccio beccare sono nei guai più di quanto non lo sia già.
-Megan? Sei sveglia? - Chiama Maka.
-Sono sicuro che sta benissimo! - Sbuffa Soul, che evidentemente non aveva la minima intenzione di venire con gli altri.
Apro la porta. Tutta la banda è venuta qui a trovarmi, strano che lo abbiano fatto in orario scolastico.
-Beh? Vi siete organizzati per marinare la scuola in gruppo? - Domando, dopo aver finito il giro dei saluti.
Patty ridacchia. -No, ci è stata affidata una missione e il professor Stein ci ha detto di venire a trovarti prima di partire. Se sei in buone condizioni, puoi venire con noi, il professore ha bisogno di valutare il tuo livello di combattimento. - Spiega Maka, sorridendo.
-Sto benissimo, datemi solo un momento e vengo con voi. - Rispondo, andando in camera, infilandomi gli stivali neri borchiati e prendendo Doragon e bisaccia. Sarà uno scherzo, anche se è strano che siano stati reclutati così tanti ragazzi per una singola missione.
Finito di prepararmi, mi dirigo all'ingresso. Il vestito di tsubaki è un po' scomodo, ma posso farcela. Spero che gli spacchetti all'estremità non mi diano fastidio. -Eccomi, possiamo andare. -
-Sì, andiamo a stendere quell'asmorfo! - Sorride Black Star, raggiante.
-Amorfo. - Lo corregge Maka, storcendo la bocca.
-E' lo stesso. - Ribatte Black, facendo spallucce.
-Amorfo? Cos'è? - Chiedo, chiudendo la porta alle spalle e camminando affiancata agli altri.
-E' una specie di spirito senza una forma precisa, ed è stato visto qui in giro. - Spiega lo Shinigami, sempre serio.
-S-spirito?! Non mi avevate detto che è uno spirito! - Esclama Liz, iniziando a tremare come una foglia.
-Tanto lo faccio fuori in un secondo! Vero Tsubaki? - Dice Black Star, contento come una pasqua, mettendo le mani sui fianchi.
-C-certo! - Commenta Tsubaki, con l'evidente intendo di soddisfare Black e sfoggiando un sorriso.
-Vedremo chi lo farà fuori per primo. - Lo schernisce Soul mettendo le mani dietro la nuca e facendo un sorrisetto dispettoso.

Tra dispetti e discussioni varie, arriviamo a parecchi metri fuori da Death City, nel deserto più totale. Mi guardo in giro, ma non c'è niente di strano, e nè Maka nè Kid hanno individuato qualcosa o qualcuno. Improvvisamente inizia a tremare il terreno e il vento fa alzare nuvoloni di sabbia, che girano in tondo in una danza spettrale, come se cercassero un centro su cui ruotare.
Liz comincia a tremare, Patty ridacchia e noialtri ci prepariamo ad attaccare. Doragon esce dalla bisaccia sbadigliando e si appoggia sulla mia spalla sinistra, osservando tutto con fare annoiato.
Tutto d'un tratto, il vento cessa di soffiare e la sabbia cade come in una pioggia.
Ci guardiamo fra noi, perplessi. -Che strano ... - Osserva Maka.
Il tempo di aprire bocca ed ecco che una runa appare sulla sabbia, si illumina e, in una colonna di luce, compare una nuvola violacea dalle sembianze vagamente umane.
-La runa. - Sussura doragon al mio orecchio. -Per distruggere lo spettro, dobbiamo trovare chi l'ha evocato. -
-Sì. - Sussurro in risposta, guardandomi in giro. Dove si nasconde l'evocatore? E' impossibile nascondersi nel deserto!
Lo spettro sembra guardarci, anche se dubito che abbia il senso della vista. La runa splende ancora sotto di lui.
-Ti faccio fuori! - Urla Black Star lanciandosi verso lo spettro e cercando di tagliarlo a metà con Tsubaki, ma ovviamente non funziona, gli spettri non hanno corpo. -Dannazione! -
Una freccia del furto dell'anima non farebbe niente, nemmeno una elettrica ... Non ho idea di cosa fare.
Ognuno prova un suo attacco, ma senza risultato. Intanto lo spettro non attacca, resta immobile.
L'unica cosa da fare è trovare l'evocatore. Uso Campo Mortale. C'è un'anima nascosta fra le dune del deserto, ed è anche potente. Molto probabilmente è lui!
Così inizio a correre verso ovest, ma un urlo cerca di fermarmi. -Megan, attenta! - E' la voce di Maka. Mi volto, ma non abbastanza in tempo.

Un cuneo enorme che risplende di luce di runa mi fora all'altezza dello stomaco. Quando si ritira, le forze iniziano ad abbandonarmi, mi tremano le gambe. Cado, sbattendo sulla sabbia.
Non sento dolore. Vedo soltanto ... Il buio.


Angoletto autrice ouo
Salve Salvino
Innanzitutto, a chi recensisce/segue la storia/la mette tra le preferite:
VI AMO.
Comunque, scusate per il ritardo. No, mentre voi aspettavate il capitolo non poltrivo nè mi ingozzavo di pop-corn mentre guardavo Soul Eater (e invece sì), ma il computer è un Troller di prima categoria e si spegne sempre. Non so quante volte ho riscritto questo capitolo.
Vabbuò, io vado a cavalcare trichechi e a domare struzzi, ci si vede al prossimo capitolo.
P.s. Il 18 gennaio è il mio compleanno, iniziate il conto alla rovescia! v.v

 

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Capitolo 5
*** 5- La sala degli artefatti demoniaci ***


Da quanto tempo sto vagando nel buio? Non ne ho idea. Ho perso coscienza quando l'Amorfo mi ha trafitta. Non mi ha uccisa, era solo un cuneo fatto di energia spirituale che mi ha privato di una parte del mio mana.
Inizio a sentire dei rumori, ma sembrano molto lontani. Grida e rumori. Stanno combattendo. Ma come? L'Amorfo non si può toccare ... E' fatto di forza spirituale.
Forza spirituale.
Ma certo! Il mana. Perchè non ci ho pensato prima? Devo assolutamente svegliarmi e uccidere quel coso.
Poco a poco ritornano tutti i sensi. Mi alzo lentamente, sono un po' affaticata.
I ragazzi sono pieni di ferite, distrutti, si limitano solo a parare gli attacchi dell'Amorfo. Può evocare armi con la forza spirituale delle rune. Armi gigantesche.
-Fermatevi. - Urlo, per farmi sentire. Tutti, compreso lo spirito, si fermano, piantandomi lo sguardo addosso. Evoco il mana, e due globi di pura energia spirituale si materializzano sui palmi delle mie mani. - Adesso tocca a me. -
-Ma non ... - Comincia a dire Maka. Come se mi importa il suo parere, adesso.
L'Amorfo evoca un tridente enorme, alto più o meno una ventina di metri, fatto di energia spirituale, simile al mana. E' convinto di spaventarmi, ma non sa che non posso provare terrore.
 -Fruste mana! - Afferro i globi , che si allungano per un po' di metri prendendo la forma di due fruste, e attacco il tridente, che esplode in scintille di energia vitale. Le fruste scompaiono.
L'Amorfo evoca delle lame, anch'esse enormi, che si schiantano sul terreno una dopo l'altra, alzando nuvoloni di sabbia e rendendomi difficile la corsa. Continuano ad apparire lame, e io continuo a scappare, ma non può durare all'infinito. Attivo la bolla mana, in modo che mi circondi e che mi protegga per un minuto. Una lama si fionda su di me,ma viene respinta dalla bolla e si infrange in mille scintille.
Faccio apparire un globo mana sul palmo della mano destra.
-Condanna! -
Scaglio il globo, che si trasforma in una lancia perforatrice. La lancia scatta verso l'Amorfo, perforandolo, e ritorna indietro, scomparendo. Lo spirito è stordito.
-Pioggia Infernale! -
Il mio corpo diventa luminescente di mana. Nel cielo si crea uno squarcio purpureo, dal quale cadono meteore di pochi metri di diametro che vanno a colpire l'Amorfo, una dopo l'altra. L'ultima, più grossa, colpisce lo spirito con molta più violenza, facendolo esplodere in scintille di forza spirituale e rompendo la runa sotto di lui.
Ormai della battaglia non rimane più niente, tranne le buche provocate dalle meteore. Gli altri sono combinati malissimo. Mi aspettavo di più dallo Shinigami, pensavo che le sue arti magiche fossero più avanzate. Si siedono sulla sabbia, tirando sospiri di sollievo.
-Sei una strega? - mi chiede Maka, diventando cupa.
-No, sono una maga. - Rispondo, posando gli occhi su Kid, che guarda il vuoto.
Ormai non c'è più motivo per aver paura di lui. La situazione è capovolta: se dovesse scoprire che sono un demone, sarei io a tagliargli la testa. Niente di più soddisfacente.
-Ora scusate, ma ormai i miei vestiti saranno puliti. - Annuncio, voltando le spalle agli altri e tornando verso Death City. Ormai l'evocatore sarà andato via, e io ho esaurito quasi tutto il mana, per oggi.


La sveglia suona, fastidiosa come una sveglia sa essere. Cerco di ignorarla, coprendomi completamente con le coperte. Che rumore orribile.
-BUONGIORNO, TSUBAKI! COSA C'E' PER COLAZIONE? - Black Star mi trapana i timpani urlando come un ossesso. Molto più efficace e fastidioso di una sveglia.
-BUONGIORNO, MEGAN! OTTIMA GIORNATA PER TRASCENDER... -
-PIANTALA. - Urlo al limite della pazienza, tirandogli contro la mia bisaccia, facendolo cadere a terra.
-D'accordo. - Risponde a mezza voce, sollevando la mano destra e alzando il pollice.
Doragon esce dalla bisaccia allarmato. -Nya? -
-Niente. - Rispondo, lanciando uno sguardo omicida verso Black Star, raccogliendo la bisaccia e andando in cucina, lasciandolo a terra.
-Buongiorno, Megan. Dormito bene? - Mi chiede Tsubaki, sorridendo cordialmente. -Ti ho sentita urlare. -
-Black Star parla troppo. - Rispondo, afferrando una brioche calda, mentre Doragon fa razzia di biscotti.
Dopo aver fatto colazione, messo i miei vestiti e rifilato un'altra bisacciata a Black Star, finalmente ci avviamo verso la Shibusen. All'ingresso troviamo il resto del gruppetto, più Crona, ad aspettarci.
-Ciao! - Salutano Maka, Liz e Patty.
-C-ciao. - Crona sembra una tartaruga, chiuso nella sua timidezza, e si tocca il braccio sinistro come per difendersi.
Soul e Black Star si salutano rozzamente, come due vecchi amici.
Kid rimane in silenzio, cosa che mi fa molto piacere.
Io e Tsubaki diamo il buongiorno completando il giro dei saluti. -Il professor Stein ci aspetta per un resoconto del combattimento. - Annuncia lo Shinigami. - Ci aspetta in classe.-
Mentre camminiamo per andare in classe, gli altri si tengono occupati facendo battutine idiote e sfottendosi, io mi limito a riflettere.
Le rune sono fatte di energia vitale. Il mana è energia vitale ma non è la stessa delle rune.  A dir la verità, fino ad ora non mi è mai stato indispensabile avere scontri diretti con le rune, perchè ho sempre ucciso gli evocatori. Ma questa setta sembra che voglia studiarmi e mettermi in difficoltà.
Il tomo di arti magiche occulte mi serve, ora. Non posso usare la mia forma di demone per combatterli o mi scoprirebbero. Forse non sarà Kid a punirmi, ma lo farà suo padre. Shinigami-sama, la cui anima racchiude tutta Death City. Certo, la mia è poco più piccola al massimo della mia potenza, ma ho appena 132 anni ... Ho bisogno ancora di qualche anno per competere con lui.
E di quel tomo.
-Buongiorno, ragazzi. - Saluta il professor Stein, accendendo la solita sigaretta e accomodandosi sulla sua sedia dietro la cattedra. Gli altri alunni non sono ancora arrivati, mancano quindici minuti all'inizio delle lezioni. Senza darci il tempo di rispondere al buongiorno, continua a parlare. - Allora Akuma, il tuo mana ha funzionato contro quello spirito? -
Sussulto, sgranando gli occhi. -Ma ... - Provo a parlare, mentre tutti gli altri mi piantano gli occhi addosso. - ... Come fa a saperlo? -
-La tua anima è ricca di energia vitale. - Toglie la sigaretta dalla bocca espirando fumo, e la tiene in mano tra l'indice e il medio. - Ed è troppa perchè tu non ne abbia il controllo. Con tutto quel mana dovresti essere una Maga d'Elite. -
In realtà sono una Gran Maga Eccelsa dell'Occulto e della Magia Semplice, ma il fatto che possa dedurre tutto ciò semplicemente osservando la mia anima (filtrata dal talismano del Dio dei Demoni) è preoccupante. Per il momento meglio nascondere il resto del potere. -Esattamente. -
-Straordinario. - Commenta, fumando una parte di sigaretta. -E' ovvio che tutto il lavoro lo abbia fatto tu. Non c'è altro da dire, iniziate pure a prendere posto. -
Ah beh, non si è sprecato più di tanto.
-D'accordo. - Rispondiamo più o meno all'unisono e prendiamo posto.
Mi metto all'ultimo banco nell'angolo a destra, detesto essere in vista, ora più di prima. Mi appoggio al muro, sospirando. Cosa mi faranno fare ora che sanno che che sono una maga? Non posso fare molte missioni per conto della Shibusen, devo andare alla ricerca di quel Tomo.
-Strano che tu non volessi dire che sei una maga, perchè lo tenevi nascosto? - Kid, giusto per rovinarmi la giornata, si è seduto accanto a me e mi fissa con uno sguardo da interrogatorio.
-Perchè non ti fai i cavoli di casa tua? - Taglio corto, fulminandolo con lo sguardo, prendendo la bisaccia e trasferendomi all'altro angolo, imbronciata.
-HEYLA', MEGAN! - Si avvicina Black Star, saltellando come un ... canguro. - WOW PERCHE' NON CI HAI DETTO PRIMA CHE ... -
-BASTA, SIETE IRRITANTI! - Urlo, lanciandogli la bisaccia contro e facendolo cadere a terra un'altra volta.
Doragon esce stordito dalla bisaccia. - Nya?! - Stride contro Black Star, irritato quasi quanto me. Liz, Maka, Soul, Tsubaki, Kid e Crona ammirano basiti la scena. Patty ride di gusto.
-Scusami, Doragon. Vado in bagno. - Annuncio, uscendo dalla classe a passo spedito.
Inizio ad incrociare gli studenti che iniziano a popolare la Shibusen, ma li ignoro completamente. In realtà non ho la necessità di andare in bagno, mi basta semplicemente allontanarmi da loro.

Dopo aver percorso scalinate e corridoi a non finire, mi sono persa. Sembra che questa parte della Shibusen sia abbandonata, data la scarsa illuminazione  e la pulizia non proprio eccellente della zona.
Sarò anche una dea, ma ho un orientamento schifoso.
Beh, l'unica cosa che posso continuare a fare è camminare ancora. Ormai saranno più di venti minuti che sono fuori dalla classe, sicuramente manderanno qualcuno a cercarmi.
Passano altri dieci minuti e sono ancora bloccata qui. Non riesco ad uscire, anche tornando indietro mi perdo ancora. Mi appoggio alla parete più vicina, sospirando.
Quasi mi viene un sussulto. Tasto il presunto muro, scoprendo che in realtà si tratta di metallo. Faccio qualche passo indietro e osservo meglio: è un portone enorme, totalmente fatto in ferro. Cosa ci sarà mai lì dietro?
-Cosa ci fai qui? - Domanda lo Shinigami, dietro di me, con voce inquisitoria.
Mi volto verso di lui. -Secondo te che devo fare qui? Mi sono persa, mi sembra ovvio. - Rispondo, rivolgendogli uno sguardo disinteressato.
-Certo, è solo un caso, ti perdi proprio davanti la stanza dei manufatti demoniaci. - Replica, annoiato.
Rimango di sasso. -E' la sala dei manufatti demoniaci? - Chiedo, voltandomi e osservando il portone. - Beh, è sensato che la teniate qui. - Rifletto ad alta voce, e non posso trattenere un sorriso di soddisfazione.
-Comunque, torniamo in classe. E' quasi mezz'ora che sei fuori. - Si gira e inizia a camminare, così lo seguo.
Percorriamo un paio di corridoi svoltando prima a sinistra e poi a destra. Si orienta perfettamente, eppure tutti i corridoi sembrano uguali.
Dopo qualche altro minuto di camminata, iniziamo a salire una scalinata. Mi guardo indietro, pensando a un modo per ritornare qui e prendere il tomo da quella stanza.
Grosso errore.
Metto male un piede sul bordo di uno scalino, inciampo e scivolo, rotolando per le scale e atterrando di faccia a terra.
-Uff. - Mi lamento, rialzandomi a fatica. Ho un ginocchio perforato e il gomito sinistro sbucciato.
-Sei proprio un disastro. - Ridacchia Kid, porgendomi la mano. Pensa di essere simpatico, lui.
Prendo la sua mano.
Una scossa improvvisa ci fa saltare entrambi all'indietro.
Guardo la mano: è dolorante e si è formata una macchia rossa sulla pelle dalla forma indistinta. -Che cosa mi hai fatto?! - Sbraito, arrabbiata.
-Io non ho fatto niente, cosa hai fatto tu piuttosto, maga! - Mi risponde a tono lo Shinigami, acido.
La rabbia monta nello stomaco. Mi piacerebbe ucciderlo ora. -Senti coso, abbassa la cresta! - Urlo, mettendomi in piedi e percorrendo la scalinata, infuriata.


Angoletto Autrice
Zaaaaaaalve.
Scusate per l'assenza, ma ho avuto davvero molto da fare. Cooomunque siete sempre di più che mettete tra le preferite/seguite/ricordate la mia ff. Aww <3
Recensite e sarete premiati con un biscotto, e se siete fortunati ci trovere pure Doragon incorporato ... O al massimo il biscotto incorporato a Doragon (?).
Dal prossimo capitolo sarà disponibile un disegno di Megan versione maga ^3^ Ci sto già lavorando.
Al prossimo capitolo -3-  
-Fenix

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Capitolo 6
*** 6 - Un'alleanza contro gli dei ***



Bruciore. Scotta molto, questa ferita. La chiazza di pelle ormai, da un rosso delicato, era passata ad un rosso fuoco acceso, e bruciava. Sono passati tre giorni, e brucia più di prima, proprio come il fuoco del braciere dell'inferno.
Sono nel letto di casa mia, comprata ieri, con la testa sul cuscino, cercando di soffocare il dolore al polso. Mi metto a sedere di scatto, ormai in preda ad una crisi di nervi. Non ho fatto altro che rigirarmi nel sonno, e sono stanca. E stressata.
Do' un'occhiata all'orario: le undici. Per fortuna è sabato e non c'è scuola. E' stato davvero straziante sopportare le lezioni della Shibusen senza partecipare a delle missioni e con gli occhi dello shinigami puntati addosso dalla prima all'ultima ora. Questo significa che non ho potuto cercare il tomo nella sala degli artefatti demoniaci, e per avere la tessera della biblioteca devo aspettare che mi classifichino.
Il rumore di un piatto che si infrange per terra interrompe il flusso dei miei pensieri. Mi alzo sbuffando e vado a controllare in cucina.
Per terra c'è uno sfacelo pazzesco; il piatto nel quale avevo posato i biscotti è in mille pezzi sul pavimento, contornato da migliaia di briciole.
-Nya, non sono stato io. - Cerca di giustificarsi Doragon, appollaiato sulla spalliera di una delle sedie attorno al tavolo.
-Ceeeerto, come no. Magari il piatto si era stancato di stare sempre fermo sul tavolo, ha fatto le valigie ed ha cercato di andarsene, ma sfortunatamente è caduto dal tavolo andando in mille pezzi. Una storia molto credibile. - Replico io, incrociando le braccia al petto e battendo nervosamente il piede sinistro sul pavimento.
-Beh, magari è stato un topolino ... - Conclude la frase con un sonoro rutto. Sgrana gli occhi e copre la bocca con un'ala.
Sospiro spazientita. -Senti, non ho intenzione di pulire questo abnorme macello, quindi o ti muovi o ti costringo ad un'eternità senza biscotti. - Indico il ripostiglio.
-Nya. -
La scopa e la paletta arrivano sulla scena del delitto, illuminati dalla luce del mana, iniziando a pulire sotto il comando di Doragon. Involontariamente la scopa urta un bicchiere di vetro, così mi precipito a prenderlo prima che si frantumi a terra.
Appena afferro il bicchiere, la bruciatura irradia un dolore acuto lungo il braccio, costringendomi ad abbandonare la stoviglia alla forza di gravità.
Il bicchiere si infrange sul pavimento, andando ad aumentare il macello per terra.
-Ma porco Akuma! - Sbotto, prendendomi il polso destro con la mano sinistra.
La scopa e la paletta restano immobili a mezz'aria. Doragon mi fissa.
-Hai controllato la ferita ultimamente? - Mi chiede, puntandomi addosso uno sguardo preoccupato.
Tolgo lentamente la mano dal polso. La ferita è ancora lì, ed è rossa come il fuoco. -E' come prima, non cambia niente. - Sbuffo.
-Osserva bene la forma. -
Caldo, freddo, caldo. Inizio a non vederci bene, forse. Magari ho bisogno degli occhiali. Oppure ho le allucinazioni o è solo un incubo. Sì, deve essere un incubo.
La chiazza rossa ha una forma ben distinta e chiara, formando il disegno di ciò che è sempre stato mio nemico.
E' la forma della maschera di Shinigami.
Distolgo lo sguardo dal polso. -No, non è vero. -
-Sì, invece. - Doragon riprende a comandare scopa e paletta, pensieroso.
Poso di nuovo gli occhi sulla chiazza rossa. Una rabbia antica comincia a stritolarmi lo stomaco. -Quell'idiota! Non ho idea di cosa abbia fatto, ma la pagherà! - Il polso mi brucia più di prima, costringendomi a coprirla di nuovo con la mano.
La scopa e la paletta si bloccano di nuovo. -Magari è stata una cosa reciproca. Forse a lui è comparso il simbolo dei Kurakuma. Dopotutto, le scosse elettriche sono date dall'attrazione della carica positiva e da quella negativa, nya. - Detto ciò, riprende a pulire.
-Non posso permettere una cosa del genere! E se scoprissero tutto? Sarebbe un disas ... -
Il talismano del Dio dei Demoni comincia a scintillare a intermittenza. Mio padre chiede di parlare con me. Caldo, freddo, caldo.
-Nya, coprilo con una benda. - Mi suggerisce Doragon.
-Benda! - Ripeto, correndo in bagno. -Avanti, dove ti sei cacciata? - Inizio a frugare come un'ossessa in tutti i mobili, finchè non la trovo, qualche minuto dopo.
Inizio ad arrotolare con non poca difficoltà la benda attorno al polso, aiutandomi con i denti, mentre il talismano irradia luce purpurea. Dopo pochi giri, faccio passare la benda rimasta tra quella arrotolata e il polso, terminando con un nodo approssimativo.
Corro in cucina. Doragon sta ancora pulendo.
-Ombra del Dio dei Demoni. - Recito, evocando il mana.
Appare, come al solito, una nube purpurea, che poi gravita al proprio centro ed esplode, lasciando spazio alla figura di mio padre.
-Buongiorno, padre. - Metto le mani dietro la schiena e stringo il polso destro nella mano sinistra. Il bruciore aumenta vertiginosamente.
-Come mai ci hai messo tanto a rispondere? - La voce roca e grave ha assunto un tono inquisitorio.
-C'erano degli umani in casa, padre, e hanno combinato questo sfacelo ... - Mi giustifco, indicando nella direzione di Doragon, con la mano sinistra.
-Mh ... - Prosegue il suo discorso con un grugnito cavernoso. - Il tomo? -
-Non sono riuscita a trovarlo a causa dello shinigami, ma ho scoperto dove custodiscono gli artefatti demoniaci, quindi probabilmente è lì. - Spiego. Il dolore e il bruciore si stanno spandendo per tutto il braccio.
-Shinigami? -
-No, suo figlio, Death The Kid. -
Alla parola "figlio", il grande pipistrello-demone che è mio padre, prende a ringhiare.  - Non pensavo che l'altro shinigami fosse suo figlio. - Sembra riflettere un attimo. -A che livello sono le sue arti magiche? -
-Sono molto scarse, se non inesistenti. - Ormai ho il braccio in fiamme.
Sembra calmarsi. Poi inizia a sogghignare. -Ottimo. Riusciresti a prenderlo in ostaggio? -
Rimango di sasso. -Prenderlo in ostaggio? Certo che sì, ma perchè? - Domando, premendo di più la mano sul polso. Ormai tutti i tendini e i muscoli del braccio e della spalla destra sono infiammati.
-C'è una probabilità che la Shibusen non attacchi contro la Setta delle Rune, quindi sfrutteremo il figlio di Shinigami per scatenare una guerra. -
-Come mai questa probabilità? -
Mio padre sembra turbato, emette un ringhio sommesso e poi sospira. La testa di serpente al termine della sua coda mostra i denti intrisi di veleno. - Lascia perdere. Obbedisci agli ordini: per i prossimi giorni non andare in missione. -
-Ma gli alunni della Shibusen non sono in grado di affrontare la Setta. - Ribatto, mentre il braccio comincia a tremare e il bruciore inizia a prendermi anche il collo e una parte della schiena.
-Segui gli ordini! Per il momento cerca di prendere il tomo. Se riuscirai a prenderlo, tienilo nascosto. Detto questo, buona caccia. - Conclude il suo discorso e scompare.

Non posso crederci. Mi ha praticamente detto "rifiutati di attaccare". Cosa cavolo sta succedendo? Se sono prossima al trono degli Inferi, perchè mi tiene all'oscuro di questa faccenda?
Il braccio sta cominciando a tornare normale da quando mio padre è andato via. Doragon finisce di pulire in silenzio. Vado verso il lavandino della cucina, apro il rubinetto regolandolo per l'acqua gelata e bagno il braccio. Da' solo un sollievo momentaneo, ma è sempre meglio di niente.
Doragon svuota il contenuto della paletta nel cestino e ripone tutto nel ripostiglio. - Ci sarà un motivo preciso per il quale non ti fa attaccare. Magari ti tiene lontano da qualcosa. - Riflette ad alta voce.
-Già, ma se mi dicesse cosa non sarebbe una catastrofe. Insomma, cosa potrà essere mai di grave? - Aumento il getto d'acqua.
-Nya. - Sospira e ritorna a ronfare nella bisaccia. Tipico, è sveglio soltanto quando succede qualcosa di interessante.
Il campanello suona. Tra poco mi prende una crisi di nervi.
-Arrivo! - Sbotto nervosa, chiudendo il getto d'acqua e rimettendo la benda.
Mi dirigo verso la porta d'ingresso. Come se non fosse successo niente, il dolore si allevia di molto. Guardo attraverso lo spioncino.
Avrei preferito non guardare.
Apro la porta. -Ciao. - Saluto, rivolgendogli uno sguardo che sta a dire "vattene via da qui immediatamente".
Neanche lo shinigami sembra essere entusiasta. Meglio così. -Ciao. Avrei bisogno di parlarti a proposito dell'altro giorno. -
Caldo, freddo, caldo. Osservo il suo polso destro: anche lui l'ha bendato, ma molto meglio di me. Sicuramente avrà avuto molto più tempo a disposizione. - Anche io avrei delle cose da dirti. - Spalanco la porta e lo lascio entrare.
Prendo posto ad una delle sedie e indico le altre. - Accomodati pure. - Lo invito, quasi sfottendolo.
Mi rivolge uno sguardo torvo e si siede. Svolge lentamente la benda al polso destro e me lo mostra: una macchia rossa a forma di pipistrello demoniaco, lo stesso simbolo sul mio talismano, il simbolo dei Kurakuma. Io strappo via la benda dal mio polso e mostro la maschera di Shinigami tatuata su di esso.
-Esigo delle spiegazioni. - Dico, autorevole, senza staccare i miei occhi dai suoi, cercando di metterlo in soggezione.
-E' quello che vorrei anch'io. - Risponde, in tono calmo.
Rimaniamo in silenzio per un po', con le braccia poggiate al tavolo e i polsi rivolti all'altro.
-Chi sei? - Mi domanda, tentando il mio stesso metodo per incutere timore.
Sostengo il suo sguardo, stringendo gli occhi. -Una maga con un'arma. E anche se così non fosse, non centra niente con questo. -
Sospira, spazientito. - So che nascondi qualcosa, e prima o poi verrà fuori. E ho intenzione di scoprirlo. -
-E come? Chiedendo aiuto al tuo paparino? - Sogghigno.
Lui sembra perdere la pazienza per un attimo, poi si calma. -Non credo servirebbe a molto. Ho già chiesto senza accennare al fatto che mi è spuntato stringendoti la mano, e non sapeva niente. - Fa una breve pausa. -Oppure non vuole che io sappia. Mi sembrava abbastanza noncurante della cosa e mi ha quasi cacciato. -
Abbasso lo sguardo. Che Akuma e Shinigami abbiano un segreto in comune? Può essere. Stanno mettendo all'oscuro tutti e due. Magari potrei svuotare il sacco e dirgli di far finta di niente.
 -Inoltre, ho notato un'altra cosa. -
-Cosa? - Domando, avida di sapere cosa si nasconde dietro tutto ciò.
-Appena mi sono avvicinato a mio padre, il polso ha iniziato a bruciare, e dopo poco anche il braccio. E mi avrebbe preso tutto il corpo, se non mi fossi allontanato. -
-Mi è successa la stessa cosa, adesso che ci penso. - Rifletto a voce alta, fissando il vuoto.
-Chi è tuo padre? - Chiede, cercando i miei occhi con i suoi e riportandomi al reale.
Indico il simbolo sul suo polso. -Il capo. -
-Il capo di cosa? -
-Non posso dirti altro, shinigami. - Dico, spazientita. - Ma credo che, se ci terranno all'oscuro di questa cosa, dovrò dirti tutto. Per ora, teniamo il becco chiuso e facciamo sì che questa cosa rimanga fra noi. - Indico il mio e il suo polso.
Annuisce e rimette la benda, per poi dirigersi verso la porta. - A presto, Megan Akuma. O chiunque tu sia. -
-A non rivederci, shinigami. - Aspetto che chiuda la porta e poi torno in camera da letto. Detesto non saper cosa fare.



Angoletto Autrice
Aloha! Come promesso, il disegno di Megan è lì. Mi sono dimenticata che dovevo farla versione maga e non versione arciera, ma vabbè. Almeno ce l'ho fatta lol
Ma passiamo alla storia. Che cosa sta succedendo? Ed è mai possibile che il dio dei demoni e il dio della morte abbiano qualcosa in comune?
Non lo sappiamo *yeeey* XD
In ogni caso, ci vediamo al prossimo capitolo. E spero che il mio disegno vi sia piaciuto (problemi con la tonalità dei colori a parte) °3°
-Fenix

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