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di Zerrie Shipper
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo&Capirolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo&Capirolo 1 ***


Zayn Malik
Perrie Edwards
Amore
Odio
Gioia
Tristezza
Troppi sentimenti in un solo momento.
Tengo a riferire che i comportamenti di alcuni personaggi nella fan fiction non corrispondono assolutamente a quelli reale
Capitolo 1.
6 ottobre 2010
“Zayn, Zayn ti prego, basta!”
Con quel poco fiato che mi era rimasto nei polmoni provai a far decidere a Zayn di smettere di farmi il solletico e finalmente ci riuscii
“Pez, amo quando ridi”
“Zayn, io amo quando mi dici queste cose”
“credo di avere come migliore amica la più perfetta.”
“e io credo di avere come migliore amico il più perfetto”
Arrossiamo entrambi.
3 ottobre 2011
Ero appena uscita da scuola e stavo camminando verso casa.
Le scarpe della divisa erano scomode e mi facevano male i piedi così decido di sedermi su una panchina per riposare.
Mentre ero seduta pensavo a Zayn. Da quando
era entrato nella squadra di football non mi degnava più di uno sguardo. Mi sentivo vuota senza il mio migliore amico.
Aveva cominciato a fumare, a bere e a drogarsi.
Ogni sera c’era sempre una puttanella diversa a casa sua.
Veniva a scuola sempre in ritardo e mi prendeva in giro.
Mi sfotteva perché portavo gli occhiali, perché studiavo sempre e non usciva quasi mai.
La mia vita era diventata uno schifo.
Decido di alzarmi, prendo il mio zaino e ritorno a casa.
Arrivo in pochi minuti. Entro in casa, non saluto nemmeno mia madre e salgo velocemente le scale e arrivata a metà rampa comincio a piangere.
Mia mamma mi sente e mi segue in camera mia.
“Perrie, Perrie, fammi entrare!”
“No!” rispondo io dalla stanza
“Perrie aprimi oppure chiamo tuo padre!” Mi urlò lei dal corridoio
Di malavoglia mi alzai ciondolando e aprii la porta e poi tornai a letto
“Amore cos’hai?”
“non riesco più ad andare a avanti, mamma!”
“Come mai?”
“Zayn mi odia!”
“Zayn? Zayn Malik? Il TUO Zayn Malik?”
“Mamma, lui non è più il mio Zayn da quasi un anno! Adesso vattene, lasciami in pace!”
“ok, ti preparo la merenda?”
“non o fame”
“ok amore” si abbassa baciandomi la fronte e se ne va.
Dopo che se ne è andata mi reco in bagno. Apro il cassetto di mio padre che riempie di lamette per fare la barba usa e getta. Ne prendo una, stacco la lama e butto i busto nel cestino. Mi rigiravo quel piccolo oggetto fra le dita pensando che una cosa così piccola potesse fare tanto male.
Mi prendo di coraggio e con un gesto secco premo la lametta nel mio braccio destro facendo uscire del sangue. Proseguo ‘disegnando’ una linea orizzontale sul mio polso e continuo così su tutto il braccio. C’è tutto il tappeto bianco sporgo di sangue, come la mia felpa e le mie mani.
 
Impugno con la mano sinistra la lametta e con violenza ne infilo quasi metà nella pelle. ‘Disegno’ nuovamente una riga, però verticale. Che taglia tutte le altre lineette. A causa del troppo sangue che è uscito dal mio braccio mi sento debole, cado sulle ginocchia e svengo. Tutto nero.
S P A Z I O    A U T R I C E
Ciao bella gente! Questa è la mia prima FF che scrivo su EFP, spero vi piaccia. A quanto pare la piccola Perrie soffre a causa di Zayn, si taglia e sviene. Cosa succederà a Perrie? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Mi raccomando, recensite!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
Tutto nero. Solo Nero. Poi all’improvviso tutto bianco. Come se qualcuno avesse acceso la luce. Sentivo solo dolore lancinante in tutto il corpo, soprattutto nel braccio in cui avevo praticato i tagli.
Un’improvvisa fitta mi colpii il braccio, sobbalzai.
Sentivo un ronzio accanto al mio orecchio. Un ronzio, che si faceva sempre più avanti una voce conosciuta.
“Perrie, Perrie ci sei? Perrie?”
Voce maschile.
Dolce ma allo stesso tempo dura.
Un po’ roca.
No. Non poteva essere lui. No. Impossibile.
Zayn.
All’improvviso qualcosa di caldo avvolse la mia mano. La sua mano. Calda come la ricordavo.
Lentamente aprii gli occhi e quasi stavo per risvenire.
Lui, si era proprio lui.
Zayn.
In tutto il suo splendore.
T-shirt bianca e sopra camicia azzurra aperta, jeans chiari, blazer azzurre e quel suo solito ciuffo di un biondo un po’ sbiadito sempre perfetto.
“Z-Zayn… S-sei t-tu?”
“Oh grazie al cielo sei viva”
Un sospiro uscì dalla sua bocca. Un’altra fitta al braccio. Strinsi i denti digrignandoli, serrai gli occhi cercando di non urlare ma non ci riuscii
“Perrie? Perrie stai bene? Perrie? Pez rispondimi, ti prego!”
Si, lo aveva detto. Avevo sentito bene. Lo aveva detto davvero.
Mi aveva chiamata… chiamata… Pez.
#Flasch Back
 ‘ Pez… la nostra amicizia non può continuare, apparteniamo a due gruppi diversi. Addio Pez, stammi bene ’ mi diede un bacio sulla guancia  e incamminandosi lasciandomi immobile tremante sparì dalla mia vità.
#Fine Flasch Back
“Si… sto bene… più o meno. Dove mi trovo?”
Avevo capito benissimo dov’ero. Quelle mura bianche e azzurro pastello erano irriconoscibili. L’ospedale.
Il motivo per cui glielo avevo chiesto? Per risentire la sua voce meravigliosa.
“In, ospedale.”
“da quanto tempo?”
“tu da 3 giorni, io da ieri sera.”
“3 giorni? Sbarrai gli occhi”
“si… sei stata in coma per 3 giorni”
“chi mi ha portata qui?”
“tua madre”
“adesso dov’è?”
“se n’è andata. Doveva andare al lavoro”
Si certo. Ovvio. Preferiva il lavoro a sua figlia che era in ospedale. Però le volevo bene. Non sarei mai potuta riuscire a passare la morte di mio padre senza di lei.
“oh… ok”
*DRIIIIN DRIIIN, DRIIIN DRIIIN*
Il suo cellulare
“scusami un attimo, arrivo subito” Disse lui uscendo dalla camera
Eccomi da sola, di nuovo. Cazzo. La depressione avrebbe avuto il sopravvento su di me.
Oh Dio mio… già sapevo che fra non molto mi sarei ritrovata di nuovo in quel bagno con quella lametta in bagno. Ne ero certa.
Eccolo rientrare.
“Adesso vado, mi vogliono, ciao, stammi bene Pez” mi diede un bacio sulla guancia e uscì dalla stanza. Come quel giorno. Mi salutò e se ne andò per sempre. Facendo cambiare totalmente la mia vita.
Una lacrima rigò il mio viso, dopo quella un’altra e un’altra ancora, fin quando non diventarono a centinaia. Per tutte le volte che quelle piccole goccioline d’ acqua che erano scese sulle mie guance avevano creato quasi un solco.
Ed eccomi di nuovo sola. Io, la ragazza bionda, QUELLA ragazza bionda, la ragazza con gli occhi azzurri, QUELLA ragazza con gli occhi azzurri, la ragazza col padre morto, QUELLA ragazza col padre morto.
 
Ormai ero diventata QUELLA ragazza, non più LA ragazza. Unica e immutabile. Quella ragazza depressa. Quella ragazza… QUELLA.
S P A Z I O    A U T R I C E
Ciao a tutti bella gente! Ho deciso di pubblicare il 2° capitolo anche se nessuno ha recensito la storia, mi accontenterei anche di una sola recensione.

 
Grazie :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
All’improvviso la porta si dischiuse. Un medico. L’ennesimo medico che entrava nella mia stanza.
“Salve signorina Edwards, ha bisogno di qual cosa?”
“no… grazie” risposi con voce un tantino troppo arrogante.
Lo fissai, e poi girai lo sguardo da tutt’altra parte.
Tutto sommato era carino. Capelli castani, occhi azzurri, ma di un azzurro ghiacciato, il viso perfetto, non molto alto ne troppo basso, magro. In poche parole… P E R F E T T O.
“scusa!” gli feci io girandomi a guardarlo prima che se ne andasse. Si girò e gli feci segno di avvicinarsi.
Gli tesi la mano
“piacere, Perrie Edwards, chiamami pure Perrie…”
“piacere, Louis William Tomlinson, chiamami pure Louis…” ci stringemmo la mano e si sedette sulla sedia accanto al mio letto, dov’era seduto prima Zayn.
“allora… come mai se qui… Perrie?”
“beh… storia lunga… comunque mi sono tagliata e sono svenuta. E tu? Come mai sei qua? Così giovane e già a lavorare in ospedale?”
“beh… si… ho 21’anni, ma mi piace stare a contatto con le persone e fare in modo che possano stare meglio grazie a me. Prima ero in reparto pediatria, con i bambini ammalati di cancro. Mi rendeva felice vederli sorridere… a volte mi travestivo da clown e andavo da loro portandogli dei regali. Poi è arrivata una ragazza nuova, Honey Brown,  e mi hanno trasferito. I bambini mi hanno fatto un cartellone che ho appeso nella mia stanza…
“Honey Brown? Honey lavore qua?!”
“S-si… perché?”
“Portami da lei! ORA!!!”
“ok ok!”
Mi alzai dal lettino e fortunatamente ero vestita, non avevo quelle camicine aperte di dietro che si vedeva tutto il culo.
Andammo nel suo ufficio e bussai
“avanti!” gridò lei… la sua voce era rimasta uguale a come la ricordavo… vi starete chiedendo come la conosco… beh… lei è l mia migliore amica! Stavamo sempre insieme fino a quando lei non si è trasferita e lei aveva cambiato il numero di cellulare… spero che si ricordi ancora di me… sono passati diversi anni, si, dal nostro ultimo incontro… 5 anni… ma io ho ancora le sua scemenze fatte con me, le brutte figure fatte davanti ai ragazzi carini… beh… si, era la mia migliore amica…!
Aprii la porta e la vidi, era rimasta sempre uguale a come la ricordavo…
“Honey…?” le chiesi io mentre lei era al computer
“P-Perrie?” chiese lei alzando lo sguardo
“Oh Dio Pez!” si alzò dalla sedia e corse verso di me!
“Amore! Quanto mi sei mancata!”
Ci stringemmo forte forte una fra le braccia dell’altra. Si, eravamo migliori amiche. ♥
Trascorremmo tutta la giornata noi tre insieme raccontandoci di tutto su di noi.
* U N A    S E T T I M A N A    D O P O *
Louis era diventato il mio migliore amico insieme ad Honey.
Vi starete chiedendo che fine ha fatto Zayn, beh, dal giorno in cui mi era venuto a trovare non si era più visto.
Stavo camminando per la solita stradina di ritorno da scuola verso casa. Durante il traggitto mi arrivò una telefonata da Honey.
Rispondo.
“Pronto Honey?” dico io
“hey dolcezza! Che fai di bello?”
“niente di che, ero di ritorno da scuola, tu?” (lei era di un anno più grande di me e non andava a scuola, ne alla specializzazione in infermieristica, aveva subito trovato lavoro come cardiologa nell’ospedale in cui ero stata ricoverata e per via del lavoro si era trasferita qui)
“ma niente, stavo sistemando alcune pratiche, che ne dici di passare da me per stare un po’ insieme?” mi dice lei
“si certo, sono subito da te, a tra poco dolcezza”
“a dopo” e chiuse la telefonata.
Fortunatamente lei abitava vicino scuola e al posto di continuare ad andare dritto, deviai a destra.
Arrivai subito da Honey e andammo in camera sua.
Mi buttai a peso morto sul suo letto come facevo sempre da quando ci eravamo conosciute.
“allooooooooooora, ragazza, sputa il rospo, ammetti che sei cotta morta di Lou-Lou?” le dissi io togliendomi le scarpe e sedendomi a gambe incrociate sul suo letto
“Ma che cazz…? Lou-Lou?”
“Si, proprio, Lou-Lou, ti da fastidio che lo chiamo così?”
Le dissi guardandola con la coda dell’occhio.
“Ooooooooooh! Ma come cazzo fai a capire sempre chi mi piace?! Dimmelo!!!”
“Svegliati ragazza! Si capisce da come lo guardi! Avevo paura che da un momento all’altro gli saresti saltata addosso e te lo saresti scopato al momento, li per li… sulla tua scrivania!”
“Ma dai! Finiscila stronza pervertita!”
“Si, ti voglio bene anch’io!”
“Ahahahahahahahah” ridemmo all’unisono
Passai l’intera giornata a casa sua e poi verso le 22:30 me ne andai.
Mentre camminavo sentivo dei passi seguirmi da un bel pezzo. Spaventata velocizzai il passo e anche l’uomo dietro di me cominciò a camminare velocemente fino a quando non fui presa per un braccio e buttata per terra. Un uomo –lo capii dalla voce- si gettò su di me, legandomi mani e piedi, bendandomi occhi e bocca.
Delle mani cominciarono a percorrermi il corpo, arrivando al mio seno cominciando a stringerlo con forza. Poi mi tolse la maglia e slacciò il reggiseno, cominciò a succhiare i miei capezzoli fino a morderli, facendomi male.
Sapevo cosa voleva fare, così cominciai a dimenarmi. Mi diede uno schiaffo, in piena guancia facendomela arrossire.
Poi slaccio la mia cintura e abbassò la zip dei miei jeans e sbottonò i bottoni fino ad abbassarmi del tutto i jeans, poi toccò ai miei slip.
A capire dal rumore si stava slacciando i pantaloni fino a quando una fitta trafisse la mia vagina. Entrò in me con un gesto secco e deciso. Ecco, la mia verginità era andata a puttane… cominciò a spingere e pompare dentro di me provocandomi un dolore lancinante. All’improvviso uscì da me e a capire dal suo gemito era arrivato. Comincia e dimenarmi con le gambe riuscendo a dargli un calcio.
Mi diede uno schiaffo sulla coscia provocandomi un dolore lancinante e mi tirò i capelli. Poi un dito si fece strada in me cominciando a pompare… poi un dito… due… tre … quattro… cinque… la mano intera! Gridavo come una pazza ma ad ogni mio grido mi strattonava e mi tirava i capelli. Poi mi alzò la testa e me la fece cadere arrivando sul marciapiede e facendomi provocare un dolore lancinante. Prese di nuovo il suo lurido pene e lo introdusse in me… di nuovo a pompare… più forte e violentemente di prima. Poi uscì da me e arrivò di nuovo. Strillai di nuovo.
“ringraziami che non mi sono liberato in te, puttana!!!”
Io… io ero stata presa per una puttana. Oh cazzo… in quel momento avrei voluto morire. Si alzò in piedi e mi diede un calcio in pieno stomaco facendomi uscire del sangue dalla bocca.
Poi sentii dei passi. Era scappato via.
 
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH” fu l’ultima che sentii, poi tutto nero, DI NUOVO tutto nero.
S P A Z I O   A U T R I C E
Ciao a tutti bella gente! A quanto pare  Perrie viene stuprata :’( da un uomo e non si sa chi sia, ma io lo so! Lo so benissimo!!! E voi no! Mara mara meo!
Ok. Ora stop.
Vi ricordo di recensire, recensire e recensire!!!

 
Grazie :3
Perrie:
 

Zayn:
 
Honey:

Louis:


* S P E R O   C H E   D O P O   L A   F O T O   D I   Z A Y N   E   L O U I S    N O N   S I A T E   M O R T E *

 

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