50 Sfumature di Paul

di Rozen Kokoro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pablo, il messicano ***
Capitolo 2: *** Hippie ***
Capitolo 3: *** Animatore dei villaggi ***
Capitolo 4: *** Boy Scout ***
Capitolo 5: *** Insegnante di Latino ***
Capitolo 6: *** Paula ***
Capitolo 7: *** Inghilterra e America ***
Capitolo 8: *** Paul Frost ***



Capitolo 1
*** Pablo, il messicano ***


Ok, non so da dove ho partorito 'sta cosa, so solo che torno nel Fandom con una cosa demenziale, stupida e lunghissima. Oh, non vi preoccupate, ho già scritto molte Flash, non lascio nel dimenticatoio questa. Prima di iniziare voglio specificare alcune cose, per non creare casini. NON è la parodia del libro "50 Sfumature di Grigio etc.", che non ho manco letto,  ho usato solo il titolo e l'ho modificato per adattarlo alla storia. In alcune Flash Pol(mo vabbè che uso Paul per correttezza, ma ormai io scrivo così il suo nome. E' stupido, come lui ♥) sarà tremendamente OOC, per adattarlo ai vari personaggi che ho deciso di attribuirgli. Inoltre non saranno tutte Ikari, in molte saranno presenti anche altri personaggi dell'universo Pokémon(manga, videogioco...). Parlando di universi, concludo dicendo che questo è un Cross-over, quindi il nostro amatissimo(ma anche no) Pol si troverà in serie tv, libri etc. che non fanno parte della serie Pokémon(o del mondo reale, per intenderci). Bene! Ho scassato abbastanza, direi.
Oggi è l'IkariDay, e volevo farvi questo regalo :3 HAPPY IKARIDAAAY♥
Finisco la prefazione dedicando questa storia a tutte le mie amiche più strette. Mi hanno aiutato molto a realizzare questa storia, e ringraziarle è il minimo. Vi voglio bene ragazze!





 
50 Sfumature di Paul
Attenzione! L'utilizzo eccessivo della parola patetico potrebbe farvi diventare come Pol.




 
#1. Pablo, il messicano.

Pablo stava tranquillamente dormendo con la schiena poggiata sulla parete della sua veranda. Indossava un cappello che gli copriva il volto, era molto grande e color viola, come i suoi capelli. La sua pelle era sudata per il caldo che aleggiava fra i viali di quel paesino sperduto.
A Pablo piaceva riposare a quell’ora, perché nessuno veniva a disturbarlo. Odiava i disordini, qualsiasi tipo di rumore e le ragazzine fastidiose. In quel paesino ne viveva una, dai capelli blu scuro, che lavorava in una locanda nei dintorni. Era civettuola e chiassosa, il genere di persona che lui detestava.
Caso vuole che quella si avvicinasse con fare allegro a Pablo, il quale non si era accorto della sua presenza. Lucindita gli si parò davanti, alzando il suo sombrero e sorridendogli amichevolmente. “Pablo! Cosa ci fai qui a quest’ora, fa caldo!”
Pablo aprì gli occhi, visibilmente infastidito da quella ragazza. “Appunto, volevo dormire senza che nessuno mi venisse a disturbare.” Disse con sarcasmo, allontanandosela.
“Pablo, Pablo… te adoro por esto! Sei così schivo… mentre qui si fanno tutti gli affari degli altri.” Sospirò, sedendosi accanto a lui. “Por ejemplo! Una volta una vecchia del paese…”
Pablo sbuffò, massaggiandosi la radice del naso.  Addio siesta…





N.A. : PABLO MI AMOR. Ok questa è la mia preferita della raccolta, perché ci è nato uno sclero su Pablo messicano con i baffi. E in un pomeriggio costruttivo(?) ho realizzato anche questo piccolo capolavoro che è bellissimo e poi andiamo HA I BAFFI. Anche Lucindita spacca. Comunque spero vi sia piaciuta la storia, pubblicherò la prossima tra due-tre giorni. Diamine sono 50 Flash ci passerò un anno intero a pubblicarle XD.
Ora vi saluto, ja ne!
Ah, e di nuovo HAPPY IKARIDAY♥ vi voglio bene, ragazzi :3 
Koh

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Capitolo 2
*** Hippie ***







#2. Hippie

“Paul? … Paul!” Urlò Lucinda in faccia al ragazzo. Questo stava beatamente sognando steso su un prato, con indosso solo un paio di mutande arcobaleno. Aveva un’espressione paradisiaca, come se non capisse cosa gli stesse succedendo, ma non gli importasse nulla.
In mano aveva una sigaretta dall'aspetto moooolto familiare. Lucinda gliela prese, se la rigirò fra le mani e divenne rossa di rabbia. “Paul! Quante volte ti ho detto di smettere con le canne?!”
Paul le sorrise in modo stupido, raccogliendo una margherita e infilandosela tra i capelli lilla scuro. “Pace e amore, ragazzina patetica!” Si alzò in piedi, per poi ributtarsi fra i fiori e cominciare a rotolare.
La ragazza si massaggiò la radice del naso. “Paul, finiscila.”
Lui alzò la testa, osservandosi intorno. “Avanti sorella, condividi con me l’amore per la natura. Ho avuto una visione paradisiaca… mi trovavo in un mondo fantastico, pieno di funghi colorati…!”
“Non è possibile...” Sospirò la ragazza, osservando il suo fidanzato alzarsi e cominciare ad urlare “Vedo pecore arcobaleno! Sono ovunque!”
E per fortuna non c’è il suo amico Lance… , pensò sorridendo, ormai arresa alla pazzia del suo amato.





N.A. : CON QUESTO INTENDEVO POL OOC. Ok qua sono andata ai limiti della pazzia, seriamente. Ce lo vedete Pol fattone? E' bellissimo, avanti. L'ho fatto OOC perché andiamo, non è che può mettersi a fare lo scorfano brontolone pure mentre sta in estasi(?). E ho citato Lance(LANDA) arrandom perché lui è il signore delle pecore arcobaleno, l'Hippie supremo. Le mutande arcobaleno sono un tocco di classe, è secsi♥ Ok spero seriamente di non aver scritto una cavolata abnorme... ah no, tutta questa raccolta è una cavolata delirante e nonsense. VI AVEVO AVVISATO.
Ci vediamo alla prossima Flash :3
Koooh~

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Capitolo 3
*** Animatore dei villaggi ***






#3. Animatore dei villaggi


Paul non amava il mare, non gli piaceva la gente che passava le giornate lì ad oziare, a fare chiasso e a disturbare chi cercava un po’ di pace.
Caso vuole che quell’estate il fratello l’aveva costretto a lavorare come animatore in un villaggio e a Paul l’idea era dispiaciuta parecchio. Di certo non doveva lavorare con i bambini, visto che li avrebbe sicuramente spaventati, però la cosa lo infastidiva molto: doveva sempre essere disponibile, allegro, gentile, energetico e non doveva mai, mai, trattare male i clienti –cosa assai impossibile per lui.
Ma quel giorno era stanco, così stanco che anche camminare dallo stabilimento al bagnasciuga sarebbe stato come attraversare chilometri di deserto. Un suo collega, suo coetaneo, si avvicinò a lui con fare allegro, poggiandogli una mano sulla spalla. “Ehi Paul! Misty sta facendo Acquagym e Brock sta radunando persone per la partita a bocce. Ti va di aiutarlo?”
Paul lo guardò come se fosse pazzo. “Ash, io non mi faccio due chilometri a piedi con questa afa, te lo puoi scordare.”
 
“E’ una cosa dannatamente patetica…” Sussurrò, camminando sul bagnasciuga, sfinito per la traversata. Osservò la gente che stava tranquillamente giocando in acqua, e sentì la rabbia ribollire ancora di più nel suo corpo. Ringhiò, strinse i denti, e si decise ad avvicinarsi ad un ombrellone lì vicino. Brock si trovava un po’ più avanti a conversare con una famiglia.
Sotto quell’ombrellone c’era una ragazza che si stava beando dell’arietta fresca che proveniva dal mare e, quando si accorse della presenza del ragazzo, si girò sorridente.
“Senti di là stiamo facendo una partita a bocce e Acquagym. Se vuoi puoi unirti.” Le disse freddamente.
Lucinda si tolse gli occhiali, mostrando due grandi occhi azzurri che facevano quasi invidia al colore del mare. “Mi dispiace, ma non ho molta voglia. Magari domani!”
Eh no, è troppo., pensò Paul. “Senti, non ce la faccio più: sono due ore che sto passando da un ombrellone ad un altro per chiedere sempre la stessa cosa. E in più, fa un caldo assurdo manco fossimo nel bel mezzo del deserto, questa spiaggia è chilometrica e mi hanno dato questa schifosa maglietta che per quanto è pesante mi pare fatta di lana. Quindi, ora vai da quella parte e vai a fare la partita a bocce o quello che ti pare.” Detto questo, si allontanò dalla ragazza, accelerando il passo per il dolore provocato dalla sabbia bollente.
La ragazza in un primo momento rimase perplessa, poi lo osservò allontanarsi, sorridendo in modo malizioso. “Mmh, credo che frequenterò un po’ l’animazione quest’anno…” Concluse, prendendo la sua borsa e cominciando a dirigersi verso lo stabilimento.
 

N.A.: Con un animatore così il divertimento è assicurato LOL. Mi fa morire, sul serio. Perché in diverse Flash è sempre Reggie che costringe il povero Pol a fare le peggio cose. Reggie powa. Questa è un po' più lunga delle altre due, non sono tutte della stessa lunghezza. Che altro dire? Boh. Quindi, alla prossima Flash!
Koh

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Capitolo 4
*** Boy Scout ***






#4. Boy Scout


Fra i viali alberati di quel boschetto si sentivano echi di urla e risate. Vicino ad una quercia erano accampati un gruppo di giovani Boy Scout, intenti a cercare di accendere il fuoco. Il loro capo, un ragazzo dai capelli lunghi e color lilla, li squadrava con fare critico, inarcando le sue folte sopracciglia.
“Capo Scout! Non riusciamo ad accendere il fuoco!” Disse uno dei bambini. Paul sbuffò, imprecando sottovoce.
Come al solito, suo fratello l’aveva costretto ad iscriversi a quel gruppo e i tentativi di rifiutare furono del tutto inutili. Ormai ci aveva fatto l’abitudine, era una routine continua.
“Accendere il fuoco con le pietre è da patetici. Usate l’accendino.” Frugò nella tasca, tirandone fuori uno nuovo di zecca e lanciandolo verso il gruppetto. Il bambino se lo rigirò tra le mani. “Ma non va contro le regole?”
“Le regole sono per i patetici.” Sentenziò freddamente Paul.
Il bambino si accigliò. “Beh, allora significa che saremo patetici!”
Paul si voltò con un sopracciglio alzato, divertito da quella scenetta. Si scostò dal tronco della quercia, avvicinandosi al piccolo gruppo di ragazzi. Si chinò alla loro altezza, frugando nella tasca della sua camicia.
“Ed è per questo che vi conferisco la spilla di Ragazzini patetici” Sorrise, attaccando quel pezzo di stoffa su ogni fascia del gruppetto. I bambini sembravano abbastanza entusiasti, e in fondo anche Paul si sentiva onorato di conferire quel titolo.
Passati alcuni minuti, un bambino domandò incuriosito “Perché c’è disegnata una ragazza con i capelli blu su questa spilla?”
Paul sogghignò, infilandosi nella sua tenda. “Perché lei è stata la prima ad aver avuto questo titolo.” Concluse, soddisfatto del fatto che, in un modo o nell’altro, quella ragazzina gli era stata abbastanza utile.


N.A: Anche in questa Flash è Reggie che costringe Pol a fare le peggio cose XD. La scenetta è carina, c'è meno Ikari delle altre, però dovevo inserire quella ragazzina patetica dai capelli blu(-Cit.). Avviso! Da domani fino al prossimo sabato non aggiornerò la storia, perché sono in vacanza(mi merito un po' di relax, eh u__u). Ma don't worry! Mi porterò il portatile, quindi per qualsiasi cosa I'm here, potete chiedermi tutto quello che volete.
Beh, alla prossima!
Koh
 

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Capitolo 5
*** Insegnante di Latino ***






#5. Insegnante di Latino


Green non amava il latino, lo definiva troppo inutile da studiare. Chi parlava più una lingua così complessa e antica? L’idea di studiarla gli faceva ribrezzo, ogni volta che qualcuno la nominava sentiva qualcosa smuovergli lo stomaco.
Peccato che per passare l’anno doveva almeno conoscere le basi di quella materia, il che lo scocciava parecchio. Così suo nonno decise di mandarlo a ripetizioni da un ragazzo nei paraggi, sapendo che suo nipote non aveva né la capacità né la voglia di iniziare a studiare.
Quando Green entrò nella casa di questo sconosciuto, sentì di nuovo una fitta alla pancia; quella casa odorava di vocabolari di latino. Arricciò il naso, stringendo la mano all'insegnante. “Sono qui per le ripetizioni di… di…” Non voleva dire quella parola.
“… latino?” Continuò Paul, alzando un sopracciglio.
“Sì, quello volevo dire.” Sussurrò, voltando lo sguardo.
“Pff, sbrighiamoci. Sei l’ultimo studente di una lunga giornata e non ne posso più.” Paul si voltò, conducendolo nel suo studio.
Lo spettacolo non fu molto piacevole per gli occhi di Green: quella stanza era piena di libri di latino, di vocabolari, ogni cosa sembrava richiamare quella materia. Il suo stomaco brontolò nuovamente, tanto forte che Paul si girò nella sua direzione con un sopracciglio alzato.
“Non ho mangiato a pranzo.” Balbettò l'altro, visibilmente a disagio. Succedeva ogni volta, non sapeva per quale motivo.
Si sedette vicino a Paul, osservando con terrore la copertina del libro. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare quella fobia, in fondo era Green Oak, il ragazzo più popolare della scuola. Se gli altri avessero saputo di questa sua paura, chissà cosa avrebbero pensato!
“Iniziamo con la prima declinazione.” Sentenziò Paul, mettendo sotto il naso dell’alunno il libro di latino aperto. Green abbassò lo sguardo e non appena lesse il contenuto di quella pagina sbiancò. Sentì nuovamente lo stomaco stringersi, con più forza di prima, tanto da farlo gemere di dolore.
Scattò in piedi, stringendosi la camicia con entrambe le mani. “Dov’è il bagno?!” Non era una domanda, sembrava più una supplica. Paul lo guardò spaventato. “E’ al piano di sopr…” Non fece in tempo a finire la frase che Green scattò verso le scale, lasciando l’insegnante di sasso.
Paul si massaggiò la tempia, in preda ad un esaurimento nervoso. “Non è possibile, non è possibile… è andato in bagno! Adesso!” Sospirò, accasciandosi sui libri.
“Perché mi devono capitare degli studenti così patetici…” Concluse, ormai arreso alla pazzia della gente che lo circondava.



N.A. Headcanon: Ogni volta che Green sente nominare il latino scappa in bagno. Su questa storia io e la Lover ci abbiamo fatto i peggio scleri, tanto che, pure mentre copulava con Red, l'abbiamo fatto andare in bagno. Io crepo, perché il protagonista di questa Flash non è Pol, ma è la nostra Quercia Verde. GRIN YVB(perché si scrive così.) Per questo dedico questa Flash alla Lover, perché sì e shdghgdshdgk <3<3 TI LOVVOOOOOO
Beh, alla prossima Flash! :3
Koh 
 

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Capitolo 6
*** Paula ***






#6. Paula(Fem!Paul)



Tra i corridoi affollati di quel liceo, una ragazza camminava a testa bassa, ignorando tutto ciò che la circondava. Molte la guardavano male, criticandola per i suoi modi di fare freddi e apatici. Ma a lei non importava, non desiderava la compagnia di quelle oche; si bastava, non sentiva il bisogno di avere delle amiche.
Per i ragazzi la situazione non cambiava: odiava tutte quelle smancerie da fidanzatini. Definiva l’amore una perdita di tempo.
Non appena arrivò davanti alla porta della sua classe, prese un bel respiro prima di entrare, pur sapendo di trovarla vuota. Quando aprì, si immobilizzò appena vide un ragazzo seduto sul suo banco a guardare fuori dalla finestra. Inarcò le sopracciglia, tossendo per attirare la sua attenzione.
Il ragazzo si voltò di scatto, osservandola con due grandi occhi azzurri e un sorriso allegro e raggiante. Paula incrociò le braccia al petto; era Lucio, il dongiovanni della scuola. Era molto popolare fra le ragazze e spesso lo si vedeva un giorno con una, e la settimana successiva con un’altra.
“Senti quello è il mio banco, smamma.” Disse Paula, facendo cenno alla porta.
“Tranquilla, tranquilla… “ Lucio alzò le mani in segno di resa, scendendo dal banco. “Non sapevo fosse tuo.”
“Puoi aspettare la tua ragazza fuori, non credo le darà fastidio.”Gli disse con freddezza, strusciando rumorosamente la sedia del suo banco.
“Non stavo aspettando nessuna ragazza.” Paula si voltò sorpresa, ritrovandoselo a pochi centimetri da lei. “Aspettavo te.”
La ragazza fece una smorfia disgustata. “Dannatamente patetico, ecco quello che sei. Provarci con me… che faccia tost-!” Le parole le morirono in gola non appena le labbra calde e morbide di Lucio si premettero sulle sue. Il ragazzo la strinse più forte a sé, per impedirle di scappare.
Paula cercò di divincolarsi in tutti i modi possibili, ma ogni suo gesto era inutile: quelle braccia non la lasciavano andare.
 Non appena il ragazzo si staccò lentamente da lei, Paula lo spinse via, imbarazzata e arrabbiata per quel gesto.
“Non provarci mai più.” Minacciò, prendendo le sue cose e allontanandosi da lui. Lucio si voltò verso di lei, ma Paula aveva già sbattuto con violenza la porta.
“Stupido, stupido!” Urlò, dando un calcio ad una sedia. Si passò la mano fra le folte ciocche blu: non aveva resistito, non appena l’aveva vista, con quello sguardo accigliato, quei capelli lunghi e morbidi, con quelle labbra pallide e carnose, aveva sentito dentro di sé quel desidero che aveva sempre cercato di domare.
Tutti lo definivano troppo frivolo per una relazione seria, ma non sapevano che quel ragazzo amava Paula più di quanto nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
E avrebbe fatto di tutto per conquistare quella ragazza dal cuore di ghiaccio.


N.A: Paula e Lucio sono la mia creazione migliore, insomma sono meravigliosi. Anche se shippo più la Lucio/Paul(YAOI EHEH), adoro anche questa versione gender bender. Questa è decisamente più Fluff delle altre, comunque toccherò quasi tutti i generi in questa Fic, non aspettatevi tutte comiche LOL
Anyway, martedì riparto(sì, sto sempre in giro), me ne vado in Irlanda per due settimane. Però mi porto il pc, e continuerò ad aggiornare :3
Beh, ci si sente <3
Koh

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Capitolo 7
*** Inghilterra e America ***






#7. Inghilterra e America(Axis Powers Hetalia)

Paul stava tranquillamente bevendo un tè, seduto sul terrazzo della sua lussuosa villa. Finalmente poteva godersi un po’ di pace, solo con se stesso, senza tutte quelle nazioni fastidiose intorno.
Sorrise sotto i baffi, soffiando sulla sua tazza fumante. “Ci voleva proprio oggi…”
Quando tutt'ad un tratto sentì la porta della camera sbattere con violenza e dei passi avvicinarsi sempre più a lui.
Oh no, dimmi che non è lei, pensò.
Si voltò e vide una ragazza dai capelli raccolti e dallo sguardo fiero sorridergli entusiasta. Sospirò, massaggiandosi la radice del naso. “Che vuoi adesso, Lucinda?”
La nazione rise rumorosamente, sedendosi sulla ringhiera del balcone e rubando da sotto il naso del giovane la sua tazza di tè. “Ero venuta ad avvisarti che tra poco è il mio compleanno… sai, la festa dell’Indipendenza e tutto il resto. Tu ovviamente sei invitato.” Ghignò, versando il contenuto della tazza dentro un vaso di narcisi.
Paul si accigliò, innervosito dal comportamento di quella ragazzina. “Primo, stavo bevendo quel tè. Secondo, quel giorno ho impegni.” Disse, prendendo con noncuranza un giornale lì vicino.
La ragazza rise. “Lo so che è una scusa.”
“Non è una scusa.” Scattò l’altro.
“E cosa c’è di più importante della mia festa? … Oh, giusto! Hai appuntamento dall’estetista per le sopracciglia?” Concluse con una fragorosa risata.
Il ragazzo divenne scarlatto. “Come osi! Le mie sopracciglia non sono grandi!”
Lucinda fece per andarsene. “Certo, certo… mi raccomando, fammi un bel regalo!” Concluse, facendogli un occhiolino e chiudendo la porta.
Paul era furioso. “Che ragazzina patetica…!” Incrociò le braccia.
Poi si voltò verso il vetro della finestra, osservandosi. Era bello, e quello era un dato di fatto; eppure perché tutti criticavano le sue folte sopracciglia? Si intonavano totalmente al suo viso, ma a quanto pare nessuno riusciva a capirlo.
Ghignò, ritornando seduto. “Beh, sembra proprio che qualcuno abbia dei gusti orribili. Ma comprendiamola, è America, la cosa è ovvia.” Concluse, tornando a leggere il suo giornale e scacciando definitivamente dalla testa il pensiero di quella ragazzina patetica.


N.A. Sì sono secoli che non aggiorno <3 Riprenderò anche questa, in contemporanea alla mia long. Questa Flash mi fa morire perché E' VERO Pol e Iggy hanno i sopracciglioni e sdhfjkgjd non potevo non inserire America-Lucinda.
Io non so se definirla una Pol/Lucinda o una Pol-Iggy + Lucinda perché non ci sono cose fluffy(?)
Non so che altro dire, sinceramente.
Ci vediamo, o con la long, o con la prossima Flash! <333
Koh :3

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Capitolo 8
*** Paul Frost ***




#8. Paul Frost



Era una fredda domenica di Dicembre e piccoli fiocchi di neve scendevano lenti sul terreno fangoso. Tutte le villette di quel quartiere, decorate per le feste Natalizie, si erano colorate di un tenue bianco latte, rendendo l'atmosfera ancora più caratteristica di quel periodo dell'anno. Un ragazzo osservava quel panorama, seduto comodamente su un tetto di una casetta; non soffriva il freddo, ci era abituato. Si compiaceva di quello spettacolo, d’altro canto era stato opera sua. Eppure era triste, il motivo era sconosciuto anche a lui.
Sospirò, scendendo dalla grondaia e poggiandosi sopra una staccionata: in fondo nessuno poteva vederlo e girare liberamente per il quartiere non era un problema. Si guardò intorno, osservando le finestre illuminate delle case lì vicino. Sentiva il rumore ovattato delle risate che proveniva da ogni abitazione e dedusse che, in un giorno come quello, molti avevano deciso di passare la serata con i loro amici più cari. Paul non aveva amici, gli piaceva stare da solo e fare tutto ciò che voleva.
Ma era da un po’ di tempo che sentiva un peso sul suo cuore di ghiaccio e si poneva mille domande a cui non sapeva dare risposta. Perché nessuno riusciva a vederlo? Perché era diventato uno spirito?
Grazie al suo bastone magico volò vicino ad una finestra, osservando l'interno di quella camera. Avvolta in un piumone rosa c’era una bambina: aveva dei luminosi capelli blu che ricadevano disordinati sul cuscino latteo e i suoi tratti erano allegri e delicati. Era felice, perché sapeva di poter contare sulla sua famiglia, perché non si era mai sentita sola.
Con un sorriso amaro, Paul decise di andarsene, quando sentì dietro di lui la finestra aprirsi e una vocina allegra urlare il suo nome. “Tu sei Paul Frost!” Sorrise.
Il ragazzo si voltò nella sua direzione scioccato. “Tu… tu puoi vedermi?”
La bambina poggiò i gomiti sul davanzale della finestra, sporgendosi verso Paul. “Non so cosa intendi per Puoi vedermi, ma mamma mi ha sempre raccontato storie su di te.” Poi invitò il ragazzo ad entrare.
Questo era ancora allibito da quella scoperta, tanto da non accorgersi che la bimba aveva afferrato il suo bastone. “E questo? A che serve?” Domandò con tono infantile.
“Non toccar-!” Paul non fece in tempo a finire la frase che Lucinda fece scivolare il bastone dalle sue mani, puntando un getto gelato in direzione del ragazzo. In un attimo si ritrovò congelato dalla testa ai piedi, situazione abbastanza imbarazzante. Maledì quel momento in cui aveva deciso di affacciarsi dentro quella stanza.
Intanto la bambina se la spassava come non mai, divertita alla visione di quel ragazzo completamente pietrificato.
“Che situazione patetica…” Cercò di digrignare sottovoce Paul.
Ma in fondo era felice: finalmente aveva trovato una persona che credeva in lui, e tutti i suoi dubbi e le sue incertezze si erano dissipati non appena aveva visto il sorriso raggiante di quella bambina.
 


N.A: Non so quanti conoscono Le 5 Leggende, comunque adesso il nostro amato Pollo è quel gran fyko di Jack Frost. Per chi non sa la storia, Jack è lo spirito della neve e nessuno può vederlo. Solo i bambini che credono nella sua leggenda ci riescono, ma ovviamente la sua storia non è molto famosa, quindi se ne sta sempre solo soletto a gelare città XD Mi piace Pol in questa versione, anche se non è il classico tipo monello come Jack. In fondo lui è il Guardiano del Divertimento e beh, Pol è tutto pur che divertente. 
Questa è mooolto Fluff, ma l'adoro sul serio. Inoltre qui Lucinda ha solo 5 anni, mi sono presa un po' di libertà XD
Oh beh, vedrò di aggiornare anche la Long(il capitolo che sto scrivendo è un parto)
Alla prossimaaa <33

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