Thanksgiving

di pleasenotsocheesy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduction ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***



Capitolo 1
*** Introduction ***


Introduzione

Giorno del Ringraziamento. Gioia e dolori di ogni americano. O meglio...

Gioia per il colui che non vede la sua famiglia da un po', che ama il tacchino arrosto e le patate dolci, e il football.

Dolore per colei che ha la famiglia lontana, che vedrà per la prima volta l'intera famiglia del suo ragazzo, che non ama il tacchino, o il football o le patate dolci. E non è americana.

In pratica un massacro.  Questo aspettava Cristiana. Un autentico massacro. Quando Josh le aveva proposto di andare in Indiana per il Ringraziamento, il terrore l'aveva invasa.

13 persone tra parenti vari che la squadravano, quello era terrorizzante.

La madre e il padre di Josh.

Il fratello più grande con consorte e prole.

La sorella più grande con il marito.

Il fratellino più piccolo.

Gli zii e il cugino.

E la nonna.

Chi si scordava? Non lo sapeva mando lei...

Un lunghissimo weekend... Di paura.

Capiamoci. Non era una mica cacasotto... Era la più giovane associata del suo studio legale. Aveva vinto cause con grandi avvocati e poteva vantare la stima di un paio di giudici. Ma per giudicare chi era meglio di Judith? La madre di Josh non era molto felice del suo trasferimento a casa di Josh.  A dire il vero non era molto felice proprio del suo rimanere negli Stati Uniti.

Non vi era una sola telefonata o chiamata via skype nella quale non commentava qualcosa che non andava. Rientrava dallo studio con i tacchi? Troppo rumore. Weekend libero? Il suo rimanere in pigiama era da sciattona e scansafatiche. Lavorava al computer? Lavorava troppo per prendersi cura del suo bambino. Il suo essere Siciliana era motivo per chiedere se era imparentata con qualche famiglia mafiosa. Per amore di Josh non aveva ribattuto, né mandato un sicario ad ucciderla. Non  parliamo di quando le avevano offerto un ottimo lavoro nella sede di  New York del suo studio legale: avevamo deciso di affittare un appartamento lì e fare avanti indietro, un po' lei un po' lui; se ciò andava bene per loro, non di certo andava bene per mammina.

Tra l'altro esistevano poche cose che Cristiana non amava degli Stati Uniti D'America. Il tacchino era però una di queste.

Quando si era trasferita sapeva che era un suo preciso dovere morale non farsi coinvolgere nel giorno del Ringraziamento, per nessun motivo. La mancanza di casa, il tacchino e la salsa di mirtilli l'avrebbero distrutta sia mentalmente che fisicamente

Stavano insieme da  anni ormai, e finora era riuscita ad evitare sempre il Giorno del Ringraziamento. Naturalmente il lavoro era la scusa numero uno: se dici di dover salvare qualche povero innocente difficilmente ti possono controbbattere.

Ma quest'anno non ci era proprio riuscita ad usarla questa scusa.

Inoltre Josh aveva incontrato la sua famiglia per lo scorso Natale, quanto era tornato con lei in Italia; e questo a Judith non era andato molto giù.  E non dimentichiamo che tra la spola New York - Los Angeles e i vari film in lavorazione, Josh in Indiana c'era andato molto poco; e naturalmente questo era colpa sua.

E come gran finale, la settimana scorsa, mentre si trovava in un set , Josh aveva ricevuto una chiamata.

Non ci aveva fatto molto caso perché stava girando e cercava di essere il più professionale possibile non lasciando cellulari squillare nel set. Quando quella santa della sua manager aveva deciso di rispondere,aveva immediatamente interrotto il ciak e passato il telefono.

Era l'assistente che lo Studio legale le aveva assegnato.  Cristiana in quel momento si trovava in ospedale.

Il primo pensiero fu naturalmente di paura. Cercate di capire, è una telefonata che nessuno vuole ricevere. L'assistente comunque l'aveva rassicurato che non era ancora in pericolo di vita.

Il geniaccio aveva deciso di salire le scale che collegano due piani dell'ufficio legale, continuando a leggere qualcosa sul suo Ipad. Naturalmente così facendo non ha proprio visto il fattorino che scendeva con un pacco. Risultato era che si era fatta, cadendo all'indietro, una rampa di scala. Aveva peso conoscenza per pochi secondi eppure continuava a dire che stava bene e che non voleva andare all'ospedale. Grazie a Dio, qualcuno in quell'ufficio ha un po' di sale in zucca e aveva chiamato un ambulanza.

Appena arrivato Josh fu rassicurato da due cose: il primo segno positivo era che non si trovava in qualche strano reparto con il nome strano. Il secondo era che era sveglia. Una lieve commozione celebrale e una distorsione al polso. Il medico disse che era più che fortunata ad uscirne con così poco...

Naturalmente con la sua scusa della commozione e del polso con il tutore era riuscito a convincerla a partire per il Ringraziamento. Aveva sempre fatto finta di credere alle sue scuse negli anni passati, perchè sapeva quanto le mancasse la sua famiglia e quanto era terrorizzata da sua madre. Ma voleva far conoscere alla famiglia perchè era innamorato perso. Ed era arrivato il momento.

Fatto sta, che armata di santa pazienza (e tanto valium) Cristiana era salita Mercoledì di mattina presto su un aereo diretto ad Indianapolis.  

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


Chapter  1

"Gentili viaggiatori, siamo lieti di annunciare che stiamo iniziando la discesa sull' Aeroporto Internazionale di Indianapolis"

L'annuncio risuonò per l'aereo e Josh gentilmente scosse Cristiana, che sonnecchiava sulla sua spalla. Anche se non lo diceva, la ragazza non aveva dormito granché le notti passate.

"Svegliati dormigliona" la richiamò gentilmente

Cristiana si stiracchiò. Il polso era ancora un po' dolorante, ma sopportabile; era il collo che la stava uccidendo

"Ricordami il perché lo sto facendo" chiese rivolgendosi al suo compagno

"Perché mi ami e perché il dottore dice che non puoi ancora rimanere da sola dopo la rampa di scala che ti sei fatta di sedere"

" Sei sempre così affascinante"

Due orette dopo, si trovavano sul vialetto di ingresso alla casa dei genitori di Josh. Era una villa nei sobborghi di Indianapolis. Molto grande con piscina sul retro. 

Ad attenderli sul portico di casa c'era probabilmente l'intero paese riunito.  Cristiana contò almeno 30 persone.

"Tesoro" disse a denti stretti "Non avevi detto pochi intimi, la mia famiglia, 15 persone al massimo?"

"non farti prendere dal panico ora" disse Josh  mentre apriva lo sportello ed usciva per andare a prendere le valige

"La fai facile tu"

Dal quel momento furono assaltati. E' normale che la tua famiglia voglia abbracciarti dopo che non ti vede da molto tempo, quindi Cristiana non se la prese più di tanto quando venne messa lievemente da parte; anzi diciamo che quasi incoraggiava questo comportamento, rimanendo molto vicina al taxi che li aveva portati.

Josh venne letteralmente trasportato dentro casa e non si accorse neanche che Cristiana era rimasta fuori.

La temperatura era a metà tra quella di Los Angeles e quella di New York, quindi con il suo cappottino chiaro, la ragazza rimane un po' ad ammirare la grande quercia sul giardino davanti, dorata delle foglie cadenti per l'autunno.

"Quindi tu dovresti essere la fidanzata di Josh" una signora anziana, sui 70 anni, le si avvicinò con un passo arzillo

"Si, piacere sono Cristiana"

"Puoi chiamarmi Mimi o grandma, se preferisci"

Nonna Mimi, matriarca della famiglia, non aveva lo sguardo truce o cattivo. Sapeva, come tutta la famiglia, che quella ragazza per stare con Josh, si era trasferita definitivamente negli States, e ammirava il coraggio della scelta della ragazza.  Non era però certa se Judith, sua nuora, avrebbe imparato ad apprezzarla nel tempo o se l'avrebbe uccisa durante la cena di ringraziamento.

"Vieni dentro dai"

"Se le dispiace se rimaniamo un attimo qui fuori? Volevo dare a Josh il tempo di godersi un attimo la sua famiglia, da solo"

"Per niente" disse Mimi prendendo sottobraccio la ragazza e andando verso il dondolo sul portico. "Josh mi ha detto che sei un avvocato"

"Si"

"E che sei Italiana, corretto?"

"Si"

"Ero convinta che gli avvocati avessero la parlantina" disse la Signora con un sorrisetto

" Solo quando non siamo terrorizzati di fare qualcosa di sbagliato"

"Non dovresti avere così paura. Non mangiamo mica. E da come Josh parlava di te, non credevo tu fossi una tale fifona"

Cristiana guardò sorridendo la nonna. Sapeva quello che stava facendo. Josh faceva la stessa identica cosa quando la voleva motivare.

In quel momento Josh uscì fuori con una ragazza bionda sottobraccio.

"Eccovi qui" disse avvicinandosi al dondolo " Honey, ti vorrei presentare una mia amica di infanzia, Jenna"

"Amica di infanzia? Diciamo pure che sono stata la sua fidanzatina fino a quando non è partito" disse la bionda

In Sicilia si chiama malusangu, immediata antipatia a pelle. Quello, con una buona dose di gelosia, fu l'immediata sensazione di Cristiana.

"Piacere di conoscerti. Sono Cristiana"

"Si, so chi sei.  Tutti sappiamo chi sei. Judith parla spesso di te" disse Jenna

"Ma che bello" Cristiana sperava con tutto il cuore che Judith parlasse bene di lei, ma sapeva benissimo che non poteva essere così.

"Dai, tesoro, vieni dentro che ti presento gli altri"

Fu così che conobbe l'intero nucleo familiare con alcuni amici e vicini venuti a salutare Josh.

"E questa è mia madre, Judith" Josh le presentò sua madre per ultima

"Piacere di conoscerla, Signora"

" Il piacere è mio. Finalmente ti conosco" l'interno di un frigorifero è più caldo di quel momento " Andiamo di sopra che ti faccio vedere la tua camera Cristiana. E' accanto a quella di Josh. "

<> pensò Cristiana

Passarono il resto della mattinata a disfare i bagagli. Notoriamente Josh è il più disordinato dei due e Cristiana, dopo aver sistemato le sue cose, andò in camera sua.

Aveva sempre immaginato la camera di Josh lievemente bambinesca. Probabilmente perché si era trasferito così giovane. In realtà c'erano poche tracce della sua infanzia: qualche poster alla parete, qualche modellino sulla mensola , un paio di trofei nell'angolo.

"Ehi tu. Che stai facendo al tuo maglione? Ti ha fatto qualcosa di male?" rise Cristiana quando vide il povero maglioncino di lana venire stritolato e buttato in angolo.

"Ha tentato di strangolarmi durante la notte. Tu non te ne sei accorta" Josh si avvicinò per abbracciarla e lasciarle un bacio sui capelli " Tutto ok in camera tua? Hai bisogno di qualcosa?"

"Zitto ed abbracciami" rimase così per un po'.

Quando si lasciarono Cristiana si avvicinò al povero maglione ed iniziò a piegarlo.  Era il suo vizio, ogni volta tentava di punirlo facendolo vivere nel suo casino, ma ogni volta ci ricadeva, era più forte di lei: le veniva l'orticaria al pensiero. Lo ripose nel cassetto e si sdraiò nel letto tra le braccia di Josh

"Hai i miei antidolorifici" disse Cristiana guardando al lampadario " Li ho infilati dentro la borsa da viaggio"

"Ora te li prendo. Come ti senti?"

" Bene" si strinse di più a Josh

"vuoi dormire un poco? sembri distrutta"

"Non sembro. Lo sono. Ma resti qui con me?"

"Non c'è altro posto dove vorrei essere in questo momento. Siamo stati decisamente poco insieme questo periodo. Dovremmo pensare ad una soluzione più permanete quando torniamo. Mi sono stancato di stare su un aereo per la maggior parte del tempo"

"Ne riparliamo tra un po' " disse Cristiana sbadigliando

Rimasero così per un po', sonnecchiando e beandosi del calore dell'altro, cosa che mancava da un po'.

La decisone di ritrasferirsi a NYC non era stata presa a cuore leggero. La facevano funzionare ma era chiaro che non poteva durare ancora molto. Cristiana voleva fare una sorpresa a Josh, ma aveva già deciso che sarebbe tornata ad L.A. ad inizio dell'anno prossimo. Amava molto il lavoro che stava facendo nello studio ma amava di più Josh, e la sua mancanza durante quel periodo era stata molto dolorosa. Per non parlare dell'incidente della settimana scorsa. Sarebbe tornata nella filiale californiana del suo studio, forse preso un piccolo congedo per qualche tempo.  Josh aveva qualche tempo libero e non le sarebbe dispiaciuto fare una vacanza solo per loro due.

Sentirono bussare alla porta e Dex, il fratello più piccolo di Josh, fece capolinea

"Ehy piccioncini. Mamma dice che è pronta la cena"

 

"Quindi sei italiana giustio?"

"Si"

" Ma tipo come quelli del Jersey Shore?"

Questa adorabile domanda era stata posta da Laura,la figlia più piccola di John, il fratello più grande di Josh. Lui e Mary Margareth avevo anche un altro figlio, Devon. Chiariamo subito: i due bambini più adorabili della storia, ma che stavano per far diventare matta Cristiana.

"No, mostriciattolo" rispose Josh, che era il suo padrino " Cristiana è nata e cresciuta in Italia, mentre loro sono nati negli Sati Uniti da una famiglia di origini italiane, ma del tutto americana"

"Ah. Non avevi il loro accento strano infatti. Sembri anche più intelligente, anche perché ti presa lo Zio più bello del mondo"

6 anni ed essere un genio.  Non è mica da tutti.

"Grazie tesoro" rispose Cristiana sorridendole

" E sei un avvocato corretto?" questa volta era Sarah, la sorella di Josh, che con suo marito Kevin era arrivata nel tardo pomeriggio.

"Si. Sono una socia per la Raven e soci di Los Angeles" mai come in questo momento voleva disperatamente un bicchiere di vino, ma le era stato vietato fino a quando prendeva antidolorifici.

"La più giovane del suo studio" continuò Josh stringendole un braccio

Cristiana sorrise, ma non mancò di notare la smorfia di Judith

" E come mai sei stata spostata a New York?" chiese il padre di Josh, Mark.

"Abbiamo avuto un grosso caso di diritto internazionale, che è la mia specializzazione, che inoltre contava un elemento di estraneità italiano. Una delle parti in causa era di cittadinanza italiana. Abbiamo pensato che era un ottima idea inserire un avvocato come me."

" Ha anche una laurea italiana, quindi è stato più facile vincere la causa"

Se Josh non la smetteva di vantarsi, Cristiana non era certa di arrivare al dessert.

" Hai una famiglia in Italia?" questa volta era Dexter, e con lui avevano in pratica completato il giro del tavolo.

" Che domanda, Dex" riprese la parola Josh " Certo che ha una famiglia in Italia"

"Non è così scontata come domanda tesoro" Cristiana strinse dolcemente la mano di Josh " I miei genitori e mia sorella sono ancora nella mia città d'origine. I miei sono entrambi in pensione, mentre mia sorella è un infermiera. Si è sposata l'anno scorso con un aviere dell'aereonautica militare"

"E non ti manca la tua famiglia?" chiese Mary Margareth, che sembrava la donna più dolce che sulla terra era mai vissuta.

"Certo. Ma sono sempre stata molto indipendente e i miei mi hanno cresciuto spingendo queste aspirazione. E poi li sento molto spesso, via telefono o internet. Anzi" si voltò verso Josh " Sembra strano che non hanno chiamato oggi, considerando il viaggio e tutto"

" Li ho sentiti prima io, mentre tu dormivi. Tua mamma voleva sapere come stavi. Per fortuna c'era tua sorella. Se no, tra il mio italiano e l'inglese dei tuoi, sarebbe stata una risata"

"Ma tesoro ora parli italiano?" Judith, aka cubetto di ghiaccio si stava sciogliendo allora

"Beh, mi sembra giusto imparare la sua lingua natale, almeno un poco. Mi piacerebbe che i nostri figli no parlassero solo inglese, ma conoscessero il loro retaggio culturale"

Due persone stavano tossendo vigorosamente dopo tale uscita: Cristiana e Judith in contemporanea aveva sputato quello che stavano bevendo

"Figli? non è un po' presto per pensarci?"

"Stavolta sono d'accordo con tua madre: è DECISAMENTE  troppo presto"

"ma sto scherzando io. Mamma mia quanto siete musone"

 

Dopo cena andarono sedersi nel terrazzo che dava sul retro della casa, dove una  grande focolare e molte coperte li riscaldavano.

"Vi va di giocare a trivial? In fin dei conti è tradizione..." Mimi aveva già uscito la scatola senza neanche aspettare la risposta. "Direi di scoppiare le coppie che dite? Allora, Squadra blu sono: Mark, Mary Margareth, Sarah, Cristiana, Devon, Dex. Mentre la rossa sono Judith, John, Josh, Kevin, Laura ed io"

10 minuti di spostamenti ed erano pronti a giocare. C'è da premettere che erano altamente competitivi. E Cristiana mica se lo aspettava. Già alla prima domanda erano pronti ad attaccarsi alla gola.

"Domanda di geografia per la squadra blu" Dex faceva la telecronaca

"Quale è la capitale del Sud Africa"

"io non ne ho idea" disse Mark

"Non era Johannesburg? " si girò M&M, alias Mary Margareth, scherzosamente soprannominata così da Dex

"Qui qualcuno non ha proprio idea... " scherzo John, facendo ridere la squadra rossa

Cristiana era in disparte che giocava con Devon,dove si era rifugiata fin dal'inizio; ma dovette intervenire. Se volevano la guerra, la guerra avrebbero avuto: anche lei non scherzava a competitività

"E' Pretoria la capitale"

"La risposta è corretta" rispose Mimi.

Ah già vero. Cristiana era un'accanita fan del trivial pursuit, ci aveva giocato un milione di volte. Non ci volle niente a vincere la partita.

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