Chapter 1
"Gentili viaggiatori, siamo lieti di
annunciare che
stiamo iniziando la discesa sull' Aeroporto Internazionale di
Indianapolis"
L'annuncio risuonò per
l'aereo e Josh gentilmente scosse
Cristiana, che sonnecchiava sulla sua spalla. Anche se non lo diceva,
la
ragazza non aveva dormito granché le notti passate.
"Svegliati dormigliona" la
richiamò gentilmente
Cristiana si stiracchiò.
Il polso era ancora un po'
dolorante, ma sopportabile; era il collo che la stava uccidendo
"Ricordami il perché lo
sto facendo" chiese
rivolgendosi al suo compagno
"Perché mi ami e
perché il dottore dice che non puoi
ancora rimanere da sola dopo la rampa di scala che ti sei fatta di
sedere"
" Sei sempre così
affascinante"
Due orette dopo, si trovavano sul
vialetto di ingresso alla
casa dei genitori di Josh. Era una villa nei sobborghi di Indianapolis.
Molto
grande con piscina sul retro.
Ad attenderli sul portico di casa
c'era probabilmente
l'intero paese riunito. Cristiana
contò
almeno 30 persone.
"Tesoro" disse a denti stretti "Non
avevi
detto pochi intimi, la mia famiglia, 15 persone al massimo?"
"non farti prendere dal panico ora"
disse
Josh mentre apriva
lo sportello ed
usciva per andare a prendere le valige
"La fai facile tu"
Dal quel momento furono assaltati. E'
normale che la tua
famiglia voglia abbracciarti dopo che non ti vede da molto tempo,
quindi
Cristiana non se la prese più di tanto quando venne messa
lievemente da parte;
anzi diciamo che quasi incoraggiava questo comportamento, rimanendo
molto
vicina al taxi che li aveva portati.
Josh venne letteralmente trasportato
dentro casa e non si
accorse neanche che Cristiana era rimasta fuori.
La temperatura era a metà
tra quella di Los Angeles e quella
di New York, quindi con il suo cappottino chiaro, la ragazza rimane un
po' ad
ammirare la grande quercia sul giardino davanti, dorata delle foglie
cadenti
per l'autunno.
"Quindi tu dovresti essere la
fidanzata di Josh"
una signora anziana, sui 70 anni, le si avvicinò con un
passo arzillo
"Si, piacere sono Cristiana"
"Puoi chiamarmi Mimi o grandma, se
preferisci"
Nonna Mimi, matriarca della famiglia,
non aveva lo sguardo
truce o cattivo. Sapeva, come tutta la famiglia, che quella ragazza per
stare
con Josh, si era trasferita definitivamente negli States, e ammirava il
coraggio della scelta della ragazza.
Non
era però certa se Judith, sua nuora, avrebbe imparato ad
apprezzarla nel tempo
o se l'avrebbe uccisa durante la cena di ringraziamento.
"Vieni dentro dai"
"Se le dispiace se rimaniamo un
attimo qui fuori?
Volevo dare a Josh il tempo di godersi un attimo la sua famiglia, da
solo"
"Per niente" disse Mimi prendendo
sottobraccio la
ragazza e andando verso il dondolo sul portico. "Josh mi ha detto che
sei
un avvocato"
"Si"
"E che sei Italiana, corretto?"
"Si"
"Ero convinta che gli avvocati
avessero la
parlantina" disse la Signora con un sorrisetto
" Solo quando non siamo terrorizzati
di fare qualcosa
di sbagliato"
"Non dovresti avere così
paura. Non mangiamo mica. E da
come Josh parlava di te, non credevo tu fossi una tale fifona"
Cristiana guardò
sorridendo la nonna. Sapeva quello che
stava facendo. Josh faceva la stessa identica cosa quando la voleva
motivare.
In quel momento Josh uscì
fuori con una ragazza bionda
sottobraccio.
"Eccovi qui" disse avvicinandosi al
dondolo "
Honey, ti vorrei presentare una mia amica di infanzia, Jenna"
"Amica di infanzia? Diciamo pure che
sono stata la sua
fidanzatina fino a quando non è partito" disse la bionda
In Sicilia si chiama malusangu,
immediata antipatia a pelle.
Quello, con una buona dose di gelosia, fu l'immediata sensazione di
Cristiana.
"Piacere di conoscerti. Sono
Cristiana"
"Si, so chi sei.
Tutti sappiamo chi sei. Judith parla spesso di te" disse
Jenna
"Ma che bello" Cristiana sperava con
tutto il
cuore che Judith parlasse bene di lei, ma sapeva benissimo che non
poteva essere
così.
"Dai, tesoro, vieni dentro che ti
presento gli
altri"
Fu così che conobbe
l'intero nucleo familiare con alcuni
amici e vicini venuti a salutare Josh.
"E questa è mia madre,
Judith" Josh le presentò
sua madre per ultima
"Piacere di conoscerla, Signora"
" Il piacere è mio.
Finalmente ti conosco"
l'interno di un frigorifero è più caldo di quel
momento " Andiamo di sopra
che ti faccio vedere la tua camera Cristiana. E' accanto a quella di
Josh.
"
<> pensò Cristiana
Passarono il resto della mattinata a
disfare i bagagli.
Notoriamente Josh è il più disordinato dei due e
Cristiana, dopo aver sistemato
le sue cose, andò in camera sua.
Aveva sempre immaginato la camera di
Josh lievemente
bambinesca. Probabilmente perché si era trasferito
così giovane. In realtà
c'erano poche tracce della sua infanzia: qualche poster alla parete,
qualche
modellino sulla mensola , un paio di trofei nell'angolo.
"Ehi tu. Che stai facendo al tuo
maglione? Ti ha fatto
qualcosa di male?" rise Cristiana quando vide il povero maglioncino di
lana venire stritolato e buttato in angolo.
"Ha tentato di strangolarmi durante
la notte. Tu non te
ne sei accorta" Josh si avvicinò per abbracciarla e
lasciarle un bacio sui
capelli " Tutto ok in camera tua? Hai bisogno di qualcosa?"
"Zitto ed abbracciami" rimase
così per un po'.
Quando si lasciarono Cristiana si
avvicinò al povero
maglione ed iniziò a piegarlo. Era
il
suo vizio, ogni volta tentava di punirlo facendolo vivere nel suo
casino, ma
ogni volta ci ricadeva, era più forte di lei: le veniva
l'orticaria al
pensiero. Lo ripose nel cassetto e si sdraiò nel letto tra
le braccia di Josh
"Hai i miei antidolorifici" disse
Cristiana
guardando al lampadario " Li ho infilati dentro la borsa da viaggio"
"Ora te li prendo. Come ti senti?"
" Bene" si strinse di più
a Josh
"vuoi dormire un poco? sembri
distrutta"
"Non sembro. Lo sono. Ma resti qui
con me?"
"Non c'è altro posto dove
vorrei essere in questo
momento. Siamo stati decisamente poco insieme questo periodo. Dovremmo
pensare
ad una soluzione più permanete quando torniamo. Mi sono
stancato di stare su un
aereo per la maggior parte del tempo"
"Ne riparliamo tra un po' " disse
Cristiana
sbadigliando
Rimasero così per un po',
sonnecchiando e beandosi del
calore dell'altro, cosa che mancava da un po'.
La decisone di ritrasferirsi a NYC
non era stata presa a
cuore leggero. La facevano funzionare ma era chiaro che non poteva
durare
ancora molto. Cristiana voleva fare una sorpresa a Josh, ma aveva
già deciso
che sarebbe tornata ad L.A. ad inizio dell'anno prossimo. Amava molto
il lavoro
che stava facendo nello studio ma amava di più Josh, e la
sua mancanza durante
quel periodo era stata molto dolorosa. Per non parlare dell'incidente
della
settimana scorsa. Sarebbe tornata nella filiale californiana del suo
studio,
forse preso un piccolo congedo per qualche tempo. Josh
aveva qualche tempo libero e non le
sarebbe dispiaciuto fare una vacanza solo per loro due.
Sentirono bussare alla porta e Dex,
il fratello più piccolo
di Josh, fece capolinea
"Ehy piccioncini. Mamma dice che
è pronta la cena"
"Quindi sei italiana giustio?"
"Si"
" Ma tipo come quelli del Jersey
Shore?"
Questa adorabile domanda era stata
posta da Laura,la figlia
più piccola di John, il fratello più grande di
Josh. Lui e Mary Margareth avevo
anche un altro figlio, Devon. Chiariamo subito: i due bambini
più adorabili
della storia, ma che stavano per far diventare matta Cristiana.
"No, mostriciattolo" rispose Josh,
che era il suo
padrino " Cristiana è nata e cresciuta in Italia, mentre
loro sono nati
negli Sati Uniti da una famiglia di origini italiane, ma del tutto
americana"
"Ah. Non avevi il loro accento strano
infatti. Sembri
anche più intelligente, anche perché ti presa lo
Zio più bello del mondo"
6 anni ed essere un genio.
Non è mica da tutti.
"Grazie tesoro" rispose Cristiana
sorridendole
" E sei un avvocato corretto?" questa
volta era
Sarah, la sorella di Josh, che con suo marito Kevin era arrivata nel
tardo
pomeriggio.
"Si. Sono una socia per la Raven e
soci di Los Angeles"
mai come in questo momento voleva disperatamente un bicchiere di vino,
ma le
era stato vietato fino a quando prendeva antidolorifici.
"La più giovane del suo
studio" continuò Josh
stringendole un braccio
Cristiana sorrise, ma non
mancò di notare la smorfia di
Judith
" E come mai sei stata spostata a New
York?"
chiese il padre di Josh, Mark.
"Abbiamo avuto un grosso caso di
diritto
internazionale, che è la mia specializzazione, che inoltre
contava un elemento
di estraneità italiano. Una delle parti in causa era di
cittadinanza italiana.
Abbiamo pensato che era un ottima idea inserire un avvocato come me."
" Ha anche una laurea italiana,
quindi è stato più
facile vincere la causa"
Se Josh non la smetteva di vantarsi,
Cristiana non era certa
di arrivare al dessert.
" Hai una famiglia in Italia?" questa
volta era
Dexter, e con lui avevano in pratica completato il giro del tavolo.
" Che domanda, Dex" riprese la parola
Josh "
Certo che ha una famiglia in Italia"
"Non è così
scontata come domanda tesoro"
Cristiana strinse dolcemente la mano di Josh " I miei genitori e mia
sorella sono ancora nella mia città d'origine. I miei sono
entrambi in
pensione, mentre mia sorella è un infermiera. Si
è sposata l'anno scorso con un
aviere dell'aereonautica militare"
"E non ti manca la tua famiglia?"
chiese Mary
Margareth, che sembrava la donna più dolce che sulla terra
era mai vissuta.
"Certo. Ma sono sempre stata molto
indipendente e i
miei mi hanno cresciuto spingendo queste aspirazione. E poi li sento
molto
spesso, via telefono o internet. Anzi" si voltò verso Josh "
Sembra
strano che non hanno chiamato oggi, considerando il viaggio e tutto"
" Li ho sentiti prima io, mentre tu
dormivi. Tua mamma
voleva sapere come stavi. Per fortuna c'era tua sorella. Se no, tra il
mio
italiano e l'inglese dei tuoi, sarebbe stata una risata"
"Ma tesoro ora parli italiano?"
Judith, aka
cubetto di ghiaccio si stava sciogliendo allora
"Beh, mi sembra giusto imparare la
sua lingua natale,
almeno un poco. Mi piacerebbe che i nostri figli no parlassero solo
inglese, ma
conoscessero il loro retaggio culturale"
Due persone stavano tossendo
vigorosamente dopo tale uscita:
Cristiana e Judith in contemporanea aveva sputato quello che stavano
bevendo
"Figli? non è un po'
presto per pensarci?"
"Stavolta sono d'accordo con tua
madre: è
DECISAMENTE troppo
presto"
"ma sto scherzando io. Mamma mia
quanto siete musone"
Dopo cena andarono sedersi nel
terrazzo che dava sul retro
della casa, dove una grande
focolare e
molte coperte li riscaldavano.
"Vi va di giocare a trivial? In fin
dei conti è
tradizione..." Mimi aveva già uscito la scatola senza
neanche aspettare la
risposta. "Direi di scoppiare le coppie che dite? Allora, Squadra blu
sono: Mark, Mary Margareth, Sarah, Cristiana, Devon, Dex. Mentre la
rossa sono
Judith, John, Josh, Kevin, Laura ed io"
10 minuti di spostamenti ed erano
pronti a giocare. C'è da premettere
che erano altamente competitivi. E Cristiana mica se lo aspettava.
Già alla
prima domanda erano pronti ad attaccarsi alla gola.
"Domanda di geografia per la squadra
blu" Dex
faceva la telecronaca
"Quale è la capitale del
Sud Africa"
"io non ne ho idea" disse Mark
"Non era Johannesburg? " si
girò M&M, alias Mary
Margareth, scherzosamente soprannominata così da Dex
"Qui qualcuno non ha proprio idea...
" scherzo
John, facendo ridere la squadra rossa
Cristiana era in disparte che giocava
con Devon,dove si era rifugiata
fin dal'inizio; ma dovette intervenire. Se volevano la guerra, la
guerra
avrebbero avuto: anche lei non scherzava a competitività
"E' Pretoria la capitale"
"La risposta è corretta"
rispose Mimi.
Ah già vero. Cristiana era
un'accanita fan del trivial
pursuit, ci aveva giocato un milione di volte. Non ci volle niente a
vincere la
partita.
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